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MURATURE PORTANTI :

variabilit delle
tipologie edilizie,
monitoraggio
strutturale,
comportamento
statico e dinamico,
verifiche e
rinforzi in FRP

ATTI SEMINARIO TECNICO

Murature portanti - Atti seminario tecnico

Le murature portanti presentano, a causa della loro natura intrinseca di materiale composito, anisotropo, non
linearmente elastico e molto spesso gi esistente, un comportamento non facilmente schematizzabile dal
punto di vista meccanico.
Negli ultimi venti anni sono stati sviluppati numerosi studi per il calcolo della risposta sismica nellambito
della modellazione delle strutture in muratura, aventi diversi presupposti teorici e differente livello di dettaglio,
proprio a causa della gran variet di opere murarie. Queste differiscono anche notevolmente, per tessitura,
per materiali impiegati, per dettagli strutturali e per concezione dinsieme.
DOLMEN, nell'offrire gli strumenti per il calcolo di questa tipologia strutturale, ha scelto la modellazione a
telaio equivalente, consentita dalle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008.

Schematizzazione del comportamento delledificio


Ledificio a muratura portante deve essere concepito come una struttura tridimensionale.
I sistemi resistenti di pareti in muratura, gli orizzontamenti e le fondazioni devono essere collegati tra di loro
in modo da resistere alle azioni.
Ai fini di un adeguato comportamento statico e dinamico delledificio i pannelli murari devono svolgere
funzione portante, se sollecitati prevalentemente da azioni verticali, e svolgere funzione di controvento, se
sollecitati prevalentemente da azioni orizzontali. La resistenza delle pareti a forze agenti nel loro piano
molto maggiore rispetto alla resistenza alle forze a esse ortogonali.
Lorganizzazione dellintera struttura, linterazione e il collegamento fra le sue parti devono assicurare un
comportamento dinsieme di tipo scatolare. La Norma richiede, quindi, che resistenza e stabilit della
struttura siano garantite da un comportamento dinsieme, nel quale ogni parete ha il compito specifico di
resistere alle azioni nel proprio piano.

Un edificio in muratura una struttura complessa in cui tutti gli elementi cooperano nel resistere ai carichi
applicati: la complessit del comportamento reale di tali strutture porta spesso a svolgere il progetto e
lanalisi strutturale introducendo notevoli semplificazioni. Se la geometria della parete e delle aperture
sufficientemente regolare, possibile idealizzare una parete muraria mediante un telaio equivalente.
CDM DOLMEN e omnia IS srl - Via Drovetti 9/F, 10138 Torino
Tel. 011.4470755 - Fax 011.4348458 - www.cdmdolmen.it - dolmen@cdmdolmen.it

Murature portanti - Atti seminario tecnico

Nel modello strutturale a telaio equivalente le pareti dovranno essere schematizzate tramite aste svincolate
relativamente ai momenti perpendicolari al loro piano.
La capacit dei pannelli murari di resistere alle azioni orizzontali favorevolmente influenzata dalla presenza
di forze verticali stabilizzanti. Sono considerati resistenti alle azioni orizzontali quando hanno una lunghezza
non inferiore a 0,3 volte laltezza di interpiano; eventuali pannelli murari aventi la base inferiore al 30%
dellaltezza verranno schematizzati come bielle. Le pareti saranno
comunque verificate anche per le azioni perpendicolari al loro
piano, alle quali rispondono come elementi secondari.
I solai saranno considerati come elementi che ripartiscono le
azioni tra i muri.
I muri portanti e di controventamento e i solai devono essere
efficacemente collegati tra loro; tale collegamento pu essere
realizzato mediante cordoli continui in cemento armato lungo tutti i
muri, allaltezza dei solai di piano e di copertura.

La formulazione a telaio equivalente pu sembrare semplicistica, ma si rivelata molto efficace e ha il


vantaggio di essere nata dallelaborazione e dallo sviluppo di alcuni concetti presenti nei metodi basati sul
meccanismo di piano, da tempo familiari a molti progettisti: inoltre, le incertezze sui parametri di flessibilit
e resistenza del materiale sono tali che preferibile utilizzare un modello semplice e maneggevole, piuttosto
che schematizzazioni analiticamente pi sofisticate.
Il telaio equivalente deve rappresentare la scatola muraria, si
compone, quindi, di elementi asta, generati per con ben precise
propriet di svincolo interno e con estremi rigidi.
Si suppone, infatti, che un elemento sia costituito da una parte
deformabile con resistenza finita, ed eventualmente, in presenza
di aperture nella parete, di una o due parti infinitamente rigide e
resistenti alle estremit dellelemento (vedi figura a lato).
Le propriet di svincolo interno e, a titolo esemplificativo, le
dimensioni degli estremi rigidi, vengono determinate sulla base
delle indicazioni contenute nel testo: Metodi semplificati per
lanalisi sismica non lineare di edifici in muratura (G.
Magenes, D. Bolognini, C. Braggio), scaricabile da gndt.ingv.it.
Laltezza della parte deformabile o altezza efficace dellasta viene definita secondo quanto proposto da
Dolce nel 1989 (vedi figura seguente), per tenere conto in modo approssimato della deformabilit della
muratura nelle zone di nodo.

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In DOLMEN, la generazione di questo modello avviene in modo automatico sulla base delle descrizioni
fornite dall'utilizzatore; ci che ne risulta una schematizzazione piuttosto semplice e comprensibile, in
quanto si compone di elementi usuali, le aste, il cui comportamento facilmente interpretabile.

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Tali aste rappresentano elementi maschio, se ad asse verticale, elementi fascia, se ad asse orizzontale.
In generale il maschio murario nasce completamente svincolato alle sue estremit relativamente ai momenti
fuori piano, ovvero, secondo le convenzioni di DOLMEN, relativamente ai momenti Myy.

Svincoli aggiuntivi vengono inseriti anche nel caso di pannelli particolarmente snelli, come richiesto dalle
NTC 2008, D.M. 04 febbraio 2008. Per tener conto di ci, infatti, vengono inseriti ulteriori svincoli al momento
nel piano, in modo da far s che il pannello si limiti semplicemente a trasmettere carichi verticali.

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fondamentale il fatto che, un modello cos creato, , per sua natura, suscettibile di essere facilmente
maneggiabile dal progettista, ad esempio con linserimento di altri elementi quali travi in acciaio, solai, travi in
cls, tiranti, fondazioni alla Winkler, ecc.
Nellimmagine di seguito, la scatola muraria collegata e poggia in parte su un grigliato di travi di fondazione
in cls e, parzialmente, su una struttura di cantinato in cls.; la copertura costituita da capriate in legno.
Il modello generato in automatico pu essere, inoltre, caricato in modo del tutto generale, da tutte le varie
tipologie di carico definibili in un ambiente di analisi sollecitazioni.

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Creazione del modello a telaio


La creazione del modello a telaio avviene sulla base della conformazione della scatola muraria: a tale scopo
dovranno innanzitutto essere state definite le caratteristiche e le resistenze del materiale muratura,
necessarie per le verifiche.
La matrice di rigidezza in fase elastica assume la forma consueta per elementi di telaio con deformazione a
taglio, e necessita per la sua determinazione della definizione del modulo di elasticit normale E, del modulo
di elasticit tangenziale G e della geometria della sezione.

La corretta determinazione delle caratteristiche meccaniche del materiale muratura costituisce gi di per s
una grossa incognita, e, quindi, un buon motivo per scegliere una schematizzazione del comportamento
della struttura che sia il meno possibile sofisticata e che sia invece il pi possibile semplice e comprensibile.
Nel caso di muratura di nuova costruzione, il modulo di elasticit secante della muratura valutato
sperimentalmente eseguendo prove su un numero di muretti che deve essere almeno pari a sei, seguendo
sia per la confezione che per la prova le modalit indicate nella norma UNI EN 1052-1:2001. I provini devono
avere le stesse caratteristiche della muratura in esame e ognuno di essi deve essere costituito da almeno tre
corsi di elementi resistenti e deve rispettare le seguenti limitazioni:

lunghezza (b) pari ad almeno due lunghezze di blocco

rapporto altezza/spessore (l/t) variabile tra 2,4 e 5.

La confezione eseguita su un letto di malta e alla base della faccia superiore finita con uno strato di
malta. Dopo la stagionatura di 28 giorni a 20C, 70% di umidit relativa, prima di effettuare la prova, la faccia
superiore di ogni provino viene eventualmente livellata con
gesso. Il provino pu anche essere posizionato tra due
piastre metalliche rettificate, utili per gli spostamenti e per il
posizionamento dello stesso nella pressa. Il provino viene,
quindi, posto tra i piatti della macchina di prova e si effettua
la centratura del carico, questultimo dovr essere applicato
con una velocit di circa 0,50 MPa ogni 20 secondi.

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In mancanza di tale determinazione sperimentale, si assumono i seguenti valori:


- modulo di elasticit normale secante

E = 1000 fk

- modulo di elasticit tangenziale secante G = 0.4 E


Nel caso di muratura esistente, ci si baser su documentazione gi disponibile, su verifiche visive in situ e su
indagini sperimentali. Le indagini dovranno essere motivate, per tipo e quantit, dal loro effettivo uso nelle
verifiche; nel caso di beni culturali e nel recupero di centri storici, dovr esserne considerato limpatto in
termini di conservazione del bene. I valori delle resistenze meccaniche dei materiali vengono valutati sulla
base delle prove effettuate sulla struttura e prescindono dalle classi discretizzate previste nelle norme per le
nuove costruzioni.
Le altre propriet fondamentali necessarie ai fini della verifica degli elementi che costituiscono la struttura in
muratura sono:
resistenza caratteristica a compressione fk
resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale f vk0
resistenza caratteristica a compressione orizzontale f hk
Tali resistenze caratteristiche sono determinate sperimentalmente su campioni di muro o, con alcune
limitazioni, in funzione delle propriet dei componenti.

In caso di nuova costruzione, questi valori dovrebbero essere contenuti nelle schede tecniche fornite dai
produttori dei blocchi.
In caso di costruzione esistente, questi valori dovrebbero essere determinati sperimentalmente tramite una
serie di prove codificate.
Le resistenze di progetto da utilizzare, rispettivamente, per le verifiche a compressione e a taglio valgono:

fd
f vd

fk

M
f vk

dove:

f vk f vk 0 0,4 n

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in cui n la tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti sulla sezione di verifica.
La Norma non fornisce tabelle n indicazioni di massima relative al parametro f hk, necessario ai fini della
verifica delle fasce di piano. Qualche idea ci viene fornita dalle Linee guida per la Progettazione,
lEsecuzione ed il Collaudo di Interventi di Rinforzo di strutture di c.a. , c.a.p. e murarie mediante FRP, al
punto 4.2.3, dove consiglia, di utilizzare come valore orientativo della resistenza a compressione orizzontale,
il 50% della resistenza a compressione verticale.

M il coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza a compressione, comprensivo delle incertezze di


modello e di geometria. Nella verifiche dei casi sismici, il valore del coefficiente parziale di sicurezza
imposto dalla normativa pari a 2 [7.8.1.1]; nel caso di muratura esistente, le resistenze vengono poi
ulteriormente ridotte dal fattore di confidenza [8.5.4], per tener conto delle carenze nella conoscenza dei
parametri del modello. La tabella che collega il fattore di confidenza al livello di conoscenza quella in
appendice alla circolare relativa alle NTC 2008, qui di seguito riportata.

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Impostazioni di verifica
Prima di effettuare la verifica, dobbiamo effettuare alcune scelte.

Assegniamo, quindi, il fattore di confidenza.


Nel caso di analisi elastica con fattore q si applica il fattore di confidenza come ulteriore riduttore delle
resistenze agli elementi murari generati da interpiani, per i quali stata richiesta la verifica sulla sezione
intera e non parzializzata, assumendo con ci implicitamente che si tratti di murature esistenti.
Nel caso di analisi non lineare (C8.7.1.5) i valori di calcolo della resistenza da utilizzare sono ottenuti
dividendo i valori medi per i rispettivi fattori di confidenza.

La prima opzione consente di considerare sul singolo maschio murario, per ogni combinazione di azioni
di verifica, lo sforzo nomale mediato sui vari sestetti di sollecitazione. Questo vale a dire che, nel
prendere in esame una combinazione a segno alterno come ad esempio il sisma, se il pannello risulta
alternativamente con maggiore e minore sforzo normale (N) rispetto al caso statico, il valore di N preso
in esame ai fini della verifica sar un N medio, cio pi o meno quello dovuto ai carichi permanenti.

La Normativa [7.8.1.5.2] consente di redistribuire il taglio allinterno di uno stesso interpiano, qualora
allinterno di esso siano presenti pannelli aventi ancora una riserva di resistenza contemporaneamente
ad elementi in difficolt.

Il fatto di trascurare le sezioni a una certa distanza dalla sommit del pannello dovuto al fatto che il
mezzo utilizzato per svolgere lanalisi un software agli elementi finiti, che vede i pannelli come
segmenti che si congiungono nei nodi: invece, nellultimo tratto del segmento, abbiamo nella realt fisica
il cordolo, per cui le ultime sezioni di verifica potrebbero non essere rappresentative.

Le verifiche sono condotte con lipotesi di conservazione delle sezioni piane e trascurando la resistenza a
trazione per flessione della muratura.
Oltre alle verifiche sulle pareti portanti, si dovr eseguire anche la verifica di travi di accoppiamento in
muratura ordinaria, quando prese in considerazione dal modello della struttura.
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Verifiche
Gli stati limite ultimi da verificare sono:
- presso flessione per carichi laterali (resistenza e stabilit fuori dal piano),
- presso flessione nel piano del muro,
- taglio per azioni nel piano del muro,
- carichi concentrati,
- flessione e taglio di travi di accoppiamento.
Non generalmente necessario eseguire verifiche nei confronti di stati limite di esercizio di strutture di
muratura, quando siano soddisfatte le verifiche nei confronti degli stati limite ultimi.

Pressoflessione nel piano


La verifica a pressoflessione di una sezione di un elemento strutturale si effettua confrontando il momento
agente di calcolo con il momento ultimo resistente calcolato assumendo la muratura non reagente a trazione
e una opportuna distribuzione non lineare delle compressioni.

M Mu
Per sezioni rettangolari, il momento ultimo pu essere calcolato come:

Mu

l 2 t 0
0
1

2 0,85 f d

dove:
Mu: momento corrispondente al collasso per pressoflessione
l : lunghezza complessiva della parete (inclusiva della zona tesa)
t : spessore della zona compressa della parete
0 : tensione normale media, riferita allarea totale della sezione
0 = P/(lt), con P forza assiale agente positiva se di compressione
f d : resistenza a compressione di calcolo della muratura f d = fk / M
Questa formula si basa sullipotesi di materiale muratura non resistente a trazione, con stress-block
rettangolare con coefficiente 0,85.

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Infatti, scrivendo lequazione che esprime lequilibrio alla traslazione, si ha:

P 0,85 f cd x t
da cui deriva:

P
0 l t

0,85 f cd t 0,85 f cd t

che, sostituita nella formula di equilibrio alla rotazione, fornisce lespressione del momento ultimo resistente:

0 l
l x l t
M u P 0
l

2 0,85 f d
2 2

Con questa ipotesi risulta, per N 0, Mu = 0.

Taglio nel piano - strutture nuove (NTC 2008 - 7.8.2.2.2)


La resistenza a taglio di ciascun elemento strutturale valutata per mezzo della relazione seguente:

Vt l 't f vd
in cui:
l : lunghezza della parte compressa della parete
t : spessore della parete
fd: dato dallespressione f vd f vk / M , dove:
fvk: resistenza caratteristica a taglio della muratura, funzione dello stato di compressione della sezione
definito al 4.5.6.1, calcolando la tensione normale media sulla parte compressa della sezione:

P
l 't

f vk f vk 0 0,4 n
Il valore di fvk non pu comunque essere maggiore di 1,4 fbk, dove fbk indica la resistenza caratteristica a
compressione degli elementi nella direzione di applicazione della forza, n maggiore di 1,5 MPa.
Il valore di fvk 1,4 fbk ( tensione caratt. a compr. In direz. della forza), e fvk 1,5 MPa.
In caso di analisi statica non lineare, la resistenza a taglio pu essere calcolata ponendo:

f vd f vm 0 0,4 n
in cui fvm0, resistenza media a taglio della muratura, in assenza di determinazione diretta, pu essere
assunta come: f vm 0 f vk 0 / 0,7
Il valore di fvd non pu comunque essere maggiore di 2,0 fbk, n maggiore di 2,2 MPa.
Nel caso di strutture di nuova costruzione, le NTC 2008 parlano, quindi, esplicitamente di una sezione
parzializzata (l), ma non danno indicazioni su come arrivare a definire la lunghezza della parte compressa
della parete.
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Un maggiore numero di indicazioni era contenuto nelle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2005
(Paragrafo 5.4.6.2.3), nelle quali la formula del taglio non varia sostanzialmente e la parzializzazione
contenuta nel coefficiente .
La verifica a taglio per azioni nel piano nel muro si diceva soddisfatta se:

V d V Rd A fd

(5.4.6.6)

in cui:

= coefficiente di parzializzazione della parete, dipendente dalleccentricit e M d / N d


Vale 1 se ei l/6: se e 0,22 l il suo valore pu essere calcolato ipotizzando una distribuzione
triangolare delle tensioni.
Riassumendo quanto dice la Norma, abbiamo tre diversi casi:
a) e l/6

sezione interamente reagente =1

b) e > l/6 e < 0,22 l

ipotesi di distribuzione triangolare delle tensioni

c) e 0,22 l e < 0,5 l

la Norma non d suggerimenti

- Nel caso b si ha:

L x
M N
2 3
L x L
L
e
2 3 2
3
e quindi

e
L

3 0,5

- Nel caso c: non indicato come ci si deve comportare ipotizziamo che al limite di e = l / 2 si passi a
una distribuzione flat delle tensioni.

L x
M N
2 2
L x L
L
e
2 1 2
2

e
nel calcolo di uso un coefficiente che varia linearmente da 3 (0.22) a 2 (0.5)
L

2 0,5

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Taglio nel piano - Strutture esistenti - C8.7.1.5


Per le strutture esistenti le NTC 2008 non forniscono formule per la valutazione della resistenza a taglio.
Nelle istruzioni si consiglia di utilizzare una formula che coincide con quella a suo tempo contenuta
nellallegato 2 della 3431.

Vt l t

1,5 0 d

1 0 1 t td 1 0
1,5
b
b
f td

(8.7.1.1)

Il valore utilizzato per la 0d quello definito come f vk0 nelle schede, dove:
- l la lunghezza del pannello
- t lo spessore del pannello
- 0 la tensione normale media, riferita allarea totale della sezione

0 = P / l t, con P forza assiale agente, positiva se di compressione


- ftd e 0d sono, rispettivamente, i valori di calcolo della resistenza a trazione per fessurazione diagonale e
della corrispondente resistenza a taglio di riferimento della muratura (f t = 1.5 0); nel caso in cui tale
parametro sia desunto da prove di compressione diagonale, la resistenza a trazione per fessurazione
diagonale ft si assume pari al carico diagonale di rottura diviso per due volte la sezione media del pannello
sperimentato valutata come t(l+h)/2, con t, l e h rispettivamente spessore, base e altezza del pannello.
- b un coefficiente correttivo legato alla distribuzione degli sforzi sulla sezione, dipendente dalla snellezza
della parete. Si pu assumere b = h/l, comunque non superiore a 1,5 e non inferiore a 1, dove h l'altezza
del pannello.

Pressoflessione per carichi laterali


4.5.6.2 e circolare - C4.5.6.2 Verifiche agli stati limite ultimi
La circolare propone un metodo semplificato in cui la resistenza a compressione della muratura, per leffetto
combinato di eccentricit trasversali del carico e per effetti geometrici del secondo ordine, ulteriormente
ridotta da un coefficiente .

Nd fd t l
dove:

Nd il carico verticale totale agente sulla sezione del muro oggetto di verifica

il coefficiente di riduzione della resistenza del materiale, definito dalla seguente tabella (4.5.III) delle
NTC 2008, in funzione della snellezza convenzionale , espressa come:

h0 / t

dove:
o

h0 la lunghezza libera di inflessione della parete valutata in base alle condizioni di vincolo

h0 h
in cui il fattore tiene conto dellefficacia del vincolo fornito dai muri ortogonali e h laltezza interna
di piano; assume il valore 1 per muro isolato oppure i valori indicati nella tabella successiva,
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quando il muro non ha aperture ed irrigidito con efficace vincolo da due muri trasversali di
spessore non inferiore a 200 mm, e di lunghezza l non inferiore a 0,3 h, posti ad interasse a.

t lo spessore della parete

Il coefficiente espresso anche in funzione del coefficiente di eccentricit m, definito come:

m=6e/t

(equazione 4.5.7)

essendo e leccentricit totale.

Per valori non contemplati in tabella ammessa linterpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse
estrapolazioni.
opportuno ricordare che le tensioni di compressione possono essere distribuite in modo non uniforme in
direzione longitudinale al muro, a causa di uneccentricit longitudinale della risultante dei carichi verticali.
Tale eccentricit longitudinale pu essere dovuta alle modalit con cui i carichi verticali sono trasmessi al
muro, oppure alla presenza di momenti nel piano del muro dovuti, ad esempio, alla spinta del vento nel caso
di parete di controvento.
Le eccentricit possono essere determinate convenzionalmente con i criteri che seguono.
a) eccentricit totale dei carichi verticali: es = es1 + es2
b) eccentricit dovuta a tolleranze di esecuzione, ea.
c) eccentricit ev dovuta alle azioni orizzontali considerate agenti in direzione normale al piano della
muratura
Le eccentricit es, ea e ev vanno convenzionalmente combinate tra di loro secondo le due espressioni:
e1 = |es| + ea

per le verifiche nelle sezioni di estremit

e2 = e1/2 + |ev|

per le verifiche nella sezione di max momento

[4.5.11]

In ogni caso deve risultare:

e1 0,33 t

e2 0,33 t

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Nelle sezioni di estremit diamo maggior importanza ai pesi eccentrici nella costruzione e alle imperfezioni
geometriche. Nella sezione di mezzeria prendiamo in conto anche lazione di eventuali carichi orizzontali non
sismici, quali potrebbe essere il vento.

Sismica fuori piano [NTC 2008 - 7.8.1.5.2]


Mentre la verifica a pressoflessione laterale si preoccupa che, nel caso statico, eventuali eccentricit dei
carichi in direzione perpendicolare al piano del pannello stesso non riducano in modo eccessivo la capacit
portante del pannello stesso, la verifica sismica fuori piano ha, ovviamente, il compito di valutare la
resistenza del pannello alle azioni di tipo sismico.
Dal momento che, nel modello a telaio, i pannelli costituenti la struttura hanno funzione di controvento nei
confronti dei carichi orizzontali agenti nel loro piano, e sono svincolati ai momenti dovuti a forze
perpendicolari al loro piano, ammettiamo che, nei confronti del sisma in direzione ad essi perpendicolare,
essi si comportino come elementi secondari, e come tali vadano verificati.
Le verifiche fuori piano possono essere effettuate separatamente, e possono essere adottate le forze
equivalenti indicate al 7.2.3 per gli elementi non strutturali, assumendo qa = 3. Pi precisamente lazione
sismica ortogonale alla parete pu essere rappresentata da una forza orizzontale distribuita, pari a SaI/qa
volte il peso della parete nonch da forze orizzontali concentrate pari a SaI/qa volte il peso trasmesso dagli
orizzontamenti che si appoggiano sulla parete, qualora queste forze non siano efficacemente trasmesse a
muri trasversali disposti parallelamente alla direzione del sisma.
Verifichiamo, quindi, i pannelli murari, applicando agli elementi detti una forza orizzontale Fa definita come
nella valutazione degli effetti dellazione sismica sugli elementi costruttivi senza funzione strutturale.[7.2.3]

Fa S a

Wa
qa

(7.2.1)

dove
Fa: forza sismica orizzontale agente al centro di massa dellelemento non strutturale nella direzione pi
sfavorevole
Wa: peso dellelemento
Sa: accelerazione massima, adimensionalizzata rispetto a quella di gravit, che lelemento strutturale subisce
durante il sisma e corrisponde allo stato limite in esame (v. 3.2.1)
qa: fattore di struttura dellelemento
In mancanza di analisi pi accurate Sa pu essere calcolato nel seguente modo:

31 Z

Sa S
0,5
2
1 1 Ta

T1

dove:
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: rapporto tra laccelerazione massima del terreno ag su sottosuolo tipo A da considerare nello stato limite in
esame (v. 3.2.1) e laccelerazione di gravit g
S: coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche secondo quanto
riportato nel 3.2.3.2.1
Ta: il periodo fondamentale di vibrazione dellelemento non strutturale
T1: periodo fondamentale di vibrazione della costruzione nella direzione considerata
Z: la quota del baricentro dellelemento non strutturale misurata a partire dal piano di fondazione (v.
3.2.2)
H: laltezza della costruzione misurata a partire dal piano di fondazione
Per le strutture con isolamento sismico si assume sempre Z=0.
Il valore del coefficiente sismico Sa non pu essere assunto minore di S.

Fasce di piano: la verifica


La resistenza a taglio di travi di accoppiamento in muratura ordinaria in presenza di un cordolo di piano o di
unarchitrave resistente a flessione efficacemente ammorsata alle estremit, pu essere calcolata in modo
semplificato come valore minimo fra Vt e Vp dove:

Vt h t f vd 0

[7.8.4]

dove:
h: laltezza della sezione della trave
fvd0: la resistenza di calcolo a taglio in assenza di compressione; nel caso di analisi statica non lineare pu
essere posta pari al valore medio (f vd0 = fvm0)

f vd 0

f vk 0

La resistenza a taglio, associata al meccanismo di pressoflessione, sempre in presenza di elementi


orizzontali resistenti a trazione in grado di equilibrare una compressione orizzontale nelle travi in muratura,
pu essere calcolata come:

VP 2

Mu
l

[7.8.6]

in cui:

Hp

M u H p h / 2 1

0,85 f hd h d

[7.8.5]

Dove:

Hp: valore minimo tra la resistenza a trazione dellelemento teso disposto orizzontalmente ed il valore 0,4
f hd ht

fhd=fhk/M: resistenza di calcolo a compressione della muratura in direzione orizzontale (nel piano della
parete). Nel caso di analisi statica non lineare essa pu essere posta uguale al valore medio (fhd = fhm).
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Analisi statica non lineare (i.e. pushover)


Con il nome di analisi PUSHOVER si indica unanalisi statica incrementale NON LINEARE effettuata per
forze orizzontali monotonamente crescenti.
Pushover significa, infatti, spingere oltre, e rappresenta una procedura impiegata per determinare il
comportamento di una struttura a fronte di una determinata azione (forza o spostamento) applicata. Essa
consiste nello spingere la struttura fino a che questa collassa o fino a che un parametro di controllo di
deformazione raggiunge un valore limite prefissato; la spinta si ottiene applicando in modo incrementale
monotono un profilo di forze o di spostamenti prestabilito.
In sintesi si tratta di una soluzione incrementale - iterativa delle equazioni di equilibrio statico della struttura,
in cui la forzante rappresentata dal sistema di spostamenti o di forze applicato, che consente di definire un
legame forza-spostamento caratteristico del sistema studiato, detto curva di capacit.
Per le strutture in muratura, secondo quanto afferma la circolare esplicativa delle NTC08, il metodo di
calcolo pi rappresentativo del loro comportamento ultimo e, quindi, della risposta sismica globale
delledificio.
Lanalisi statica non lineare consiste nellapplicare alledificio i carichi gravitazionali ed un sistema di forze
orizzontali che, mantenendo invariati i rapporti relativi tra le forze stesse, vengano tutte scalate in modo da
far crescere monotonamente lo spostamento orizzontale di un punto di controllo (ad esempio in sommit
delledificio, a livello della copertura) sulla struttura fino al raggiungimento delle condizioni ultime. Il risultato
dellanalisi consister in un diagramma riportante in ascissa lo spostamento orizzontale del punto di
controllo, in ordinata la forza orizzontale totale applicata (taglio alla base). [C7.8.1.5.4]
Per le strutture in muratura, peraltro, questanalisi da considerarsi uno strumento efficace di previsione
approssimata della risposta sismica delle strutture; per le murature, infatti, lanalisi pushover ha lo scopo di
valutare la risposta globale di edifici in cui il meccanismo resistente governato dalla risposta nel piano delle
pareti, senza considerare eventuali meccanismi di collasso associati alla risposta dinamica fuori dal piano.
La verifica di tali meccanismi va svolta con altri metodi.
Lanalisi globale di un edificio assume quindi significato quando i meccanismi di rottura per ribaltamento fuori
dal piano sono prevenuti da opportuni dettagli strutturali quali la presenza di catene e/o cordonature.
Ne consegue che di fondamentale importanza che il modello sia semplice, in modo da avere la possibilit
di focalizzare lattenzione sul meccanismo della risposta sismica. Teniamo presente che il pushover
rappresenta unanalisi di un meccanismo di risposta sismica, non una verifica delledificio tout court.
Tuttavia, per comprendere la complessit di questo meccanismo, lanalisi pushover costituisce un aiuto
fondamentale.
Nella Circolare alle NTC 08 nel paragrafo C7.8.1.5.1 si afferma che Le strutture in muratura, essendo
caratterizzate da un comportamento non lineare risultano, in ogni caso, pi significativamente rappresentate
attraverso unanalisi statica non lineare. Pertanto, tale metodo applicabile anche per gli edifici in muratura
anche se il modo di vibrare fondamentale ha una massa partecipante inferiore al 75%..

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Murature portanti - Atti seminario tecnico

In breve, lanalisi pushover ha il compito di consentirci di studiare il meccanismo globale di risposta di


strutture caratterizzate da comportamenti altamente non lineari. Il vantaggio di questo tipo di analisi sta
proprio nel non limitare la valutazione della sicurezza alla crisi dei singoli pannelli, ma nel considerare le
possibili redistribuzioni delle azioni a seguito delle rotture che possono non inficiare il comportamento
globale. Differentemente le analisi lineari conducono a verifiche di ogni singolo pannello, in termini di taglio e
di momento, il che porter ad avere un numero maggiore di elementi non verificati e conseguentemente un
intervento di adeguamento pi diffuso ed invasivo. [Clementi - Lenci - I compositi nellIngegneria strutturale]
In effetti, le Norme tengono conto di questo comportamento globale gi nel rendere pi realistica la verifica
statica lineare consentendo la ridistribuzione del taglio: in DOLMEN stata implementata, inoltre, una
procedura di incremento automatico del grado di svincolo delle aste che ha il compito di tener conto delle
possibili redistribuzioni dellazioni gi allinterno di unanalisi di tipo statica lineare, giungendo per incrementi
successivi a una configurazione contemporaneamente equilibrata e verificata per le configurazioni di carico
imposte dalla Normativa.

Pushover - Le basi teoriche

[Albanesi-Nuti Analisi statica non lineare (pushover)]

Lanalisi statica di pushover non ha un fondamento teorico rigoroso cosicch procedure differenti, che pur
conducono a risultati abbastanza diversi tra loro, sono largamente usate ed accettate.
Lassunto di base comune ai vari metodi che lanalisi della risposta della struttura nella sua complessit,
rappresentata da un modello strutturale con pi gradi di libert (MDOF), possa essere ricondotta a quella di
un sistema a un solo grado di libert (SDOF) equivalente alla struttura di partenza.
Il sistema di equazioni differenziali accoppiate che governa il moto del modello strutturale MDOF non
lineare si pu scrivere in forma matriciale come segue:

[M] u [C] u [K] (u ,u ) [M] I ug

dove [M] , [C] e [K] (u ,u ) sono rispettivamente la matrice delle masse, la matrice di smorzamento ed il

g
vettore delle forze resistenti interne del sistema, I il vettore dinfluenza del moto del terreno e u
laccelerazione del terreno. Si osserva che il vettore delle forze resistenti interne del sistema dipende sia

dagli spostamenti u che dalla storia degli spostamenti tramite u .

Landamento delle deformate del sistema MDOF, u (t) viene descritto come combinazione lineare di vettori

di forma

(tra loro ortogonali) la cui ampiezza varia nel tempo tramite le corrispondenti coordinate

generalizzate qm(t) :
N

u (t ) q (t ) m qm (t )
m1

Sostituendo questa espressione nella precedente si ricava lequazione di equilibrio del sistema MDOF in
coordinate generalizzate :

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N

[M] qm (t ) m [C]

m 1

(t ) m [K] (u ,u ) [M] I ug

m 1

Premoltiplicando ambo i termini per

j [M] qm (t ) m j [C]
T

m1

si ricava :

(t ) m j T [K] (u,u ) j T [M] I ug

m1

Dato che per ipotesi i vettori di forma sono fra loro ortogonali, lequazione matriciale si traduce in pi
equazioni scalari nelle coordinate generalizzate qm (t )

m [M] m qm(t )
T

[C] m q m(t ) mT [K] (u ,u ) mT [M] I ug

Posto :

Lm m T [M] I

Mm mT [M] m

Cm mT [C] m

Lm
Mm

lequazione assume la forma pi compatta :

Mm qm (t ) Cm q m(t ) j T [K](u ,u ) m Mm ug
Facendo lulteriore assunzione che la risposta strutturale sia dipendente solo dal modo m-esimo, e posto

Dm

qm
, lequazione pu riscriversi come :
m

m 2m m D m Km ( Dm, Dm ) ug (t )
D
Lm
ovvero come lequazione del moto di un oscillatore a un solo grado di libert (SDOF), non lineare, di periodo

Km
Mm

Pushover - Le scelte di base


Il problema fondamentale presentato dallanalisi non lineare che, sovente, una stessa struttura, oggetto di
analisi non lineare con software diversi, presenta sostanziali variazioni di comportamento.
Questo in quanto questo tipo di analisi fortemente influenzato dalle sue impostazioni di base.
In particolare sono fondamentali, per definire il tipo di analisi effettuata:

la scelta del punto di controllo

le distribuzioni di forze adottate

il modello scelto per rappresentare il comportamento del pannello,


ovvero la legge costitutiva del pannello murario

Le scelte effettate allinterno di DOLMEN sono quelle di:


-

Proporre un punto di controllo, ma lasciando allutente libert di

modificarlo: in particolare il punto proposto il baricentro delle masse dellultimo livello sismico risultante
dallanalisi statica.
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Proporre delle distribuzioni di forze ma lasciare piena libert allutilizzatore di costruire, qualora si renda
necessaria la propria distribuzione di forze.
-

Rappresentare la non linearit del pannello non


come degradazione del materiale, ma a livello di
macroelemento, cio come successivo aumento
del grado di cerniera interna e conseguentemente
a esso come progressiva diminuzione della
possibilit

di

trasmissione

del

carico:

dal

momento che le incertezze sui valori

dei

parametri rappresentativi del materiale muratura


sono

elevatissime,

abbiamo

scelto

di

schematizzare la non linearit non a livello di


materiale, ma

livello

di

meccanismo

di

comportamento delloggetto pannello.

Distribuzione delle forze dinerzia


Si devono considerare almeno due distribuzioni delle forze dinerzia, ricadenti luna nelle distribuzioni
principali (Gruppo 1) e laltra nelle distribuzioni secondarie (Gruppo 2), secondo quando previsto dalle NTC
2008 al paragrafo 7.3.4.1.
Gruppo 1 - Distribuzioni principali:
- distribuzione proporzionale alle forze statiche di cui al 7.3.3.2, applicabile solo
se il modo di vibrare fondamentale nella direzione considerata ha una
partecipazione di massa non inferiore al 75% (per le murature basta il 60 %) e a
condizione di utilizzare come seconda distribuzione la 2 a;
- distribuzione corrispondente a quella di accelerazioni proporzionale alla forma
del modo di vibrare, applicabile solo se il modo di vibrare fondamentale nella
direzione considerata ha una partecipazione di massa non inferiore al 75%;
- distribuzione corrispondente a quella dei tagli di piano calcolati in unanalisi
dinamica lineare, applicabile solo se il periodo fondamentale della struttura
superiore a TC.
Gruppo 2 - Distribuzioni secondarie:
a) distribuzione uniforme di forze, da intendersi come derivata da una distribuzione
uniforme di accelerazioni lungo laltezza della costruzione;
b) distribuzione adattiva, che cambia al crescere dello spostamento del punto di
controllo in funzione della plasticizzazione della struttura.
C8.7.1.4 - Metodi di analisi globale e criteri di verifica
In particolare, per le costruzioni esistenti possibile utilizzare lanalisi statica non lineare, assegnando come
distribuzioni principale e secondaria, rispettivamente, la prima distribuzione del Gruppo 1 e la prima del
Gruppo 2, indipendentemente della percentuale di massa partecipante sul primo modo.
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Confronti con analisi dinamiche non lineari hanno evidenziato che:

le distribuzioni di forza proporzionali al primo modo colgono meglio la risposta dinamica finch la
struttura rimane in campo elastico,

quando si raggiungono grandi deformazioni la risposta dinamica meglio rappresentata da


distribuzioni di forze proporzionali alle masse.

Tale scelta nasce dalla considerazione che la distribuzione delle forze laterali dovrebbe inviluppare la
distribuzione delle forze di inerzia presenti sulla struttura durante il sisma.
Il criterio adottato da DOLMEN quello di proporre le distribuzioni pi semplici risultanti dallanalisi statica,
con e senza coefficiente di distribuzione. Le verifiche vanno fatte per ogni distribuzione di carico e per ogni
direzione di applicazione (nel caso di edifici privi di simmetria verticale). Considerate due direzioni del sisma,
nonch la possibilit che la struttura non abbia simmetria nelle due direzioni, le curve che si devono
generare sono otto. Possiamo, comunque, applicare alla struttura una qualunque distribuzione di forze
orizzontali.

Pushover Metodo N2
La simbologia utilizzata nel seguito per riassumere il metodo quella contenuta nellarticolo:
Una pi semplice procedura per la valutazione della risposta sismica delle strutture attraverso analisi statica
non-lineare di M. Bosco, A. Ghersi e E.M. Marino, di pi agevole lettura sia rispetto alla circolare delle NTC
2008 che rispetto allEurocodice 8.
Il metodo prevede lutilizzo di due modelli di calcolo della struttura:

MDOF (Multiple Degree of Freedom)

SDOF (Single Degree of Freedom)

Ovvero, Lanalisi richiede che al sistema strutturale reale venga associato un sistema strutturale equivalente
ad un grado di libert [ C7.3.4.1].

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Sistema MDOF
Sul sistema strutturale reale determiniamo la curva di prestazione del sistema MDOF, ovvero
rappresentiamo graficamente la relazione tra taglio alla base Vb e spostamento allultimo piano D,
determinata eseguendo unanalisi statica incrementale.
Pensiamo la distribuzione di forze Fi
utilizzata

nellanalisi

come

ottenuta

moltiplicando un profilo di spostamenti


per le masse sismiche mi, ovvero:

Fi = m i i

La curva di prestazione viene poi riassunta in una bilatera, trasformandola cos


in un legame elastico perfettamente plastico, caratterizzato da una resistenza Fy e uno spostamento di
snervamento dy attraverso relazioni di equivalenza.

In generale, il tratto elastico si individua imponendone il passaggio per il punto 0,6 F*bu della curva di
capacit del sistema equivalente, la forza di plasticizzazione F*y si individua imponendo luguaglianza delle
aree sottese dalla curva bilineare e dalla curva di capacit per lo spostamento massimo d*u corrispondente
*

ad una riduzione di resistenza 0,15 F bu.[ C7.3.4.1]

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*

Nelle strutture in muratura, il passaggio per lo 0,6 F bu e la


riduzione di resistenza del 15 % diventano il passaggio per lo
0,7 6 F*bu e la riduzione di resistenza del 20%.
Infatti, La rigidezza elastica del sistema bilineare equivalente si
individua tracciando la secante alla curva di capacit nel punto
corrispondente ad un taglio alla base pari a 0,7 volte il valore
massimo (taglio massimo alla base).. [NTC 2008 7.8.1.6] e
secondo la circolare C7.8.1.5.4 la capacit di spostamento
relativa allo stato limite ultimo quella corrispondente ad una
riduzione della forza non superiore al 20% del massimo, mentre la capacit di spostamento relativa allo
stato limite di danno lo spostamento minore fra quello corrispondente al raggiungimento della massima
forza e quello per il quale lo spostamento relativo fra due piani consecutivi eccede i valori riportati al
7.3.7.2

Passaggio da curva MDOF a curva SDOF equivalente


Ledificio viene assimilato ad un oscillatore semplice con massa m* pari a:
n

m
i

m*

i 1

Con riferimento al legame bilineare innanzi trovato, la rigidezza del tratto elastico Ks pari al rapporto:
*

Fy*
d *y

Si trasforma quindi la curva di prestazione del sistema MDOF nella curva di capacit del sistema SDOF
equivalente, che mette in relazione forze F* e spostamenti D:

F*

Vb
n

D*

D
n

dove il fattore di partecipazione modale:

m
m
i

i
2
i

Calcolo della domanda di spostamento (SDOF)


Il calcolo della domanda di spostamento viene effettuato sul SDOF, oscillatore semplice di periodo T*:

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T * 2

m* Dy
Vb, y

Se il periodo proprio delloscillatore semplice superiore a Tc, si assume che lo spostamento del sistema sia
pari a quello del sistema elastico di eguale periodo; pertanto D* potr essere desunto direttamente dallo
spettro di risposta elastico. Nei casi in cui il periodo T

risulta inferiore a Tc, invece, lo spostamento D*

maggiore dello spostamento spettrale elastico Sde e pu essere determinato amplificando questultimo in
funzione del fattore di riduzione delle forze sismiche R

D * S de

D * S de

T *2
S ae
4 2

1
R

Se T* Tc

Tc

1 R 1 T *

Se T* < Tc

dove R ( indicato nella circolare al punto C7.3.4,1 con q*), rappresenta il rapporto fra la forza di risposta
elastica e la forza di snervamento del sistema equivalente
q* = Se(T*) m* / F*y

Calcolo della domanda di spostamento (MDOF)


Invertendo la relazione di trasformazione si determina lo spostamento corrispondente per il sistema MDOF

D n D*
Verifica
La verifica di sicurezza consiste nel confronto tra la capacit di spostamento ultimo della costruzione e la
domanda di spostamento.

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Progettazione dellintervento di rinforzo


Lutilizzo di FRP (Fiber Reinforced Polymer) viene sempre pi considerato per il rinforzo e la riparazione di
elementi murari portanti (muri, volte, pilastri) in edifici esistenti. Lintervento si basa sullincollaggio di tessuti
costituiti da materiali fibrosi ad elevata resistenza meccanica, applicati sul supporto murario mediante resine
di varia natura. La facilit esecutiva della tecnica e lefficacia del tipo di rinforzo nel sopperire alla carente
resistenza a trazione della muratura consentono di realizzare sistemi caratterizzati da limiti di resistenza
molto pi elevati della muratura tradizionale e da un comportamento a rottura meno fragile.
Il sistema proposto consiste nellapplicazione di strisce di FRP di determinata larghezza mediante apposite
resine (nella fattispecie di tipo epossidico), con diverse finalit (regolarizzazione della superficie del
supporto, adesione e protezione del fibrorinforzato). I materiali componenti il rinforzo vengono disposti per
strati successivi, previa livellatura e pulitura superficiale della muratura nellarea di applicazione; lefficacia
dellintervento , infatti, strettamente legata alladesione del sistema muratura-fibra, al fine di consentire
lattivazione del contributo del rinforzo solidalmente alla muratura.
Nel rinforzo di paramenti murari mediante applicazione di lamine o tessuti di materiale composito il ruolo
delladerenza tra muratura e composito di grande importanza, poich la crisi per perdita di aderenza del
rinforzo un modo di rottura fragile e, quindi, indesiderabile. Infatti, in un dimensionamento strutturale che
segua il criterio di gerarchia delle resistenze, il meccanismo di rottura fragile per perdita di aderenza del
rinforzo non dovrebbe mai precedere lentrata in campo inelastico per compressione della muratura stessa.
Il testo fondamentale di Normativa in materia di interventi di rinforzo di strutture, e dal quale abbiamo tratto la
frase precedente, costituito dalle Linee guida per la Progettazione, lEsecuzione ed il Collaudo di
Interventi di Rinforzo di strutture di c.a., c.a.p. e murarie mediante FRP (Documento approvato il 24
luglio 2009 dallassemblea Generale Consiglio Superiore LL PP).
Il principio di base della progettazione dellintervento in particolare riassunto in una frase di fondamentale
importanza: La progettazione degli interventi di rinforzo deve essere generalmente mirata ad assicurare uno
stato di trazione nei rinforzi di FRP. Infatti, i rinforzi di FRP soggetti a compressione non sono
generalmente in grado di incrementare le prestazioni delle murature, in quanto, a parit di contrazione, la
risultante degli sforzi di compressione a carico della muratura prevale solitamente di gran lunga su quella a
carico del composito fibrorinforzato, a causa della notevole differenza di area tra la muratura compressa ed il
rinforzo. Inoltre, i rinforzi compressi sono soggetti a possibile delaminazione per instabilit locale.
Dobbiamo quindi realizzare una collaborazione tra due differenti materiali, sotto le ipotesi:

a lato rinforzo, di materiale in grado di rispondere unicamente a trazione,


con legame costitutivo sforzi-deformazioni con ottima approssimazione
elastico lineare sino a rottura.

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- a lato muratura, di materiale avente resistenza nulla a trazione e avente a compressione un legame
costitutivo sforzi-deformazioni rappresentabile con una bilatera; avr quindi comportamento lineare con
coefficiente angolare pari al modulo di elasticit normale secante della muratura fino alla resistenza di
progetto, f md, cui compete il valore m della deformazione. Tale tensione f md rimane costante per
deformazioni comprese nellintervallo m mu ed nulla per deformazioni maggiori di mu.
Si ha:
fk: deformazione caratteristica (o dilatazione) a rottura
ffk: resistenza caratteristica a rottura per trazione nella direzione
delle fibre
Ef: modulo elastico misurato in condizioni di trazione nella
direzione delle fibre

A titolo esemplificativo, vediamo il principio su cui si basano i rinforzi per solo taglio di pannelli tozzi.
In assenza di rinforzi atti ad assorbire la trazione indotta dalla flessione, bene disporre i rinforzi a taglio
lungo le diagonali, in accordo alle linee guida nazionali.

T
N
A seconda del verso dellazione sismica, si attiver luna o laltra delle due sottostrutture descrivibili tramite
uno schema a traliccio resistente.
Il meccanismo di risposta alle sollecitazioni esterne del complesso muratura - FRP quindi un meccanismo
di tipo tirante - puntone. Inoltre, dato che il rinforzo FRP ha un comportamento di tipo fragile, ovvero elastico
- lineare sino a rottura, dobbiamo cercare di far s che la crisi del complesso muratura - FRP si abbia per
plasticizzazione della muratura compressa, e non per rottura dellFRP o per delaminazione, in modo da
assicurare duttilit alla struttura.
Ne consegue che il tipo di intervento fortemente dipendente dalla problematica riscontrata sul singolo
pannello, dato che questo meccanismo si deve attivare per colmare le lacune specifiche della struttura.
Abbiamo quindi necessit di una diagnostica chiara del motivo per il quale il pannello entra in crisi, in modo
da poter disporre rinforzi congrui alla problematica riscontrata. In DOLMEN questo tipo di diagnostica viene
fornito sia da visualizzazioni per mappe di colore della verifica strutturale, sia da una relazione riassuntiva
delle problematiche riscontrate.

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Possibili disposizioni dei rinforzi - dati identificativi


Rinforzi per solo taglio su pannelli tozzi

Tipo del materiale del rinforzo e numero di strati con cui viene applicato

Distanze d1, d2, hsup e hinf dai bordi del pannello murario

Si richiede di specificare se il rinforzo disposto su ambedue le superfici

Rinforzi per sola presso flessione


-

Tipo del materiale del rinforzo e numero di strati con cui viene applicato

Distanze d1, d2, hsup e hinf dai bordi del pannello murario

Si richiede di specificare se il rinforzo disposto su ambedue le superfici

Rinforzi per taglio e pressoflessione su pannelli tozzi


Si fa la distinzione tra i rinforzi a flessione (verticali) e i rinforzi a taglio (diagonali):

Tipo del materiale del rinforzo e numero di strati con cui viene applicato

distanze d1, d2, hsup e hinf dai bordi del pannello murario

Si richiede di specificare se il rinforzo disposto su ambedue le superfici

Rinforzi per taglio e pressoflessione su pannelli snelli


Si fa la distinzione tra i rinforzi a flessione (verticali) e i rinforzi a taglio (orizzontali).
-

Tipo del materiale del rinforzo e numero di strati con cui viene applicato

Distanze d1, d2, hsup e hinf dai bordi del pannello murario

Passo di disposizione dei rinforzi orizzontali

Si richiede di specificare se il rinforzo disposto su ambedue le superfici

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Bibliografia
-

Metodi semplificati per lanalisi sismica non lineare di edifici in muratura


di G. Magenes, D. Bolognini, C. Braggio, scaricabile da gndt.ingv.it

Dispensa del Dipartimento di Strutture - UNIVERSITA DI ROMA TRE -

Analisi statica non lineare

( pushover )
di T. Albanesi, C.Nuti
-

Articolo: Una pi semplice procedura per la valutazione della risposta sismica delle strutture
attraverso analisi statica non-lineare
di M. Bosco, A. Ghersi e E.M. Marino

Rinforzo delle murature con materiali compositi


Di Francesco Focacci, Dario Flaccovio editore

I compositi nellingegneria strutturale


Di Francesco Clementi e Stefano Lenci, Societ Editrice Esculapio

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Relazione di calcolo di una struttura in muratura


Il modello strutturale stato realizzato ad elementi finiti descrivendo i maschi murari e le fasce di piano con
elementi asta a 6 gradi di libert per nodo collegate da tratti infinitamente rigidi.
I solai sono stati introdotti come elementi guscio in grado di assorbire solamente sforzi nel proprio piano, in
modo da garantire la corretta distribuzione delle azioni orizzontali, mentre per quanto riguarda i carichi
verticali sono stati considerati semplicemente appoggiati sulle travi e sui cordoli.
La progettazione ed i calcoli delle strutture sono stati svolti in conformit alle disposizioni delle normative e
delle istruzioni di seguito richiamate:
-

D.P.R. 380 del 06.06.2001 Testo unico per ledilizia;

D.M. 14.01.2008 Norme tecniche per le costruzioni e relativa circolare illustrativa;

Le verifiche sono state condotte seguendo il Metodo Semiprobabilistico agli Stati Limite come descritto nel
D.M. 14 gennaio 2008.
I carichi gravanti sui solai sono stati imputati direttamente sulle travi e sui cordoli, mentre le azioni sismiche
sono state distribuite ai nodi determinandole tramite unanalisi statica lineare.
Si sono condotte le verifiche di resistenza a stato limite ultimo nonch le verifiche delle tensioni in esercizio,
le verifiche di fessurazione e di deformabilit. In particolare, per gli elementi in C.A., queste ultime sono state
soddisfatte rispettando i limiti di rapporto tra luce e altezza riportati nel D.M. 14 gennaio 2008.

Analisi dei carichi


I carichi sono quelli derivanti dal D.M. 14 gennaio 2008 ed in particolare:
CARICHI PERMANENTI
C.A.:

25 kN/m3

Muratura:

13 kN/m3

Solaio piano terra 5+10+5:


Peso proprio:

2.85 kN/m2

Pavimentazione:

0.40 kN/m2

TOTALE:

3.25 kN/m

Solai di copertura 16+4:


Peso proprio:

2.30 kN/m2

Manto:

0.40 kN/m

TOTALE:

2.70 kN/m2

CARICHI VARIABILI
2

Solai palestra:

5.00 kN/m

Neve:

1.50 kN/m2
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31

Murature portanti - Atti seminario tecnico

Schema della struttura

Modello con ingombri solidi

Modello agli elementi finiti


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32

Murature portanti - Atti seminario tecnico

UNITA' DI MISURA UTILIZZATE:


Lunghezze: cm
Forze

: kN

Momenti : kNm
Fattore di confidenza: 1.00
Mat. 1 ) -Coeff. resistenze materiali: 2.50 ( casi non sismici )
Coeff. resistenze materiali: 2.00 ( casi sismici )
Res. caratt. a compressione fk: 8.0 N/mm2
Res. caratt. a taglio in assenza di tensioni normali f nk0: 0.2 N/mm

Res. caratt. a compressione in direzione orizzontale fh0: 4.0 N/mm2

Casi verificati
1 -- SLU SENZA SISMA
------------------------------------------------------------------------------PARETE 1 da (0.00 , 0.00)
a
(0.00 , 1477.00)
------------------------------------------------------------------------------- INTERPIANO I1 - (da Z = 0.00 a Z = 345.00 cm)
VERIFICHE MASCHI MURARI

M001
M002
M003
M004
M005
M006
M007
M008
M009

hsez
122.0
44.0
155.0
155.0
40.0
155.0
40.0
40.0
126.0

Dati geometrici
t
h0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0
25.0
325.0

M001
M002
M003
M004
M005
M006
M007
M008
M009

Pressoflessione nel piano


caso
Md
Nd
1
3.90
14.35
1
0.00
13.15
1
1.52
39.91
1
0.70
26.79
1
0.00
13.61
1
1.12
28.09
1
0.00
13.84
1
0.00
11.73
1
4.18
13.85

M001
M002
M003

caso
1
1
1

Nd
14.35
10.13
27.14

Taglio
Md
3.90
0.00
0.92

W
13.68
4.93
17.38
17.38
4.49
17.38
4.49
4.49
14.13

Mrd
8.60
2.77
29.76
20.23
2.59
21.19
2.63
2.24
8.58

|
Ecc. e2
|
| caso
e2 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |
|
1
0.8 |
|
1
0.8 |
|
1
0.8 |
|
1
0.8 |
|
1
0.8 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |

e1
1.6
1.6
1.6
1.6
1.6
1.6
1.6
1.6
1.6

|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

nel piano
beta
0.83
1.00
1.00

Vd
2.55
0.00
1.25

Vrd
22.54
10.42
35.34

|
|
|
|
|

CDM DOLMEN e omnia IS srl - Via Drovetti 9/F, 10138 Torino


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33

Murature portanti - Atti seminario tecnico


M004
M005
M006
M007
M008
M009

1
1
1
1
1
1

26.79
10.87
28.09
11.10
8.98
13.85

1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
0.76

Pressoflessione fuori piano


Nd
My
h0/t 6 e/t
26.08
13.00
0.39
13.15
13.00
0.39
39.91
13.00
0.39
39.56
13.00
0.39
13.61
13.00
0.39
40.86
13.00
0.39
13.84
13.00
0.39
11.73
13.00
0.39
25.96
13.00
0.39

caso
1
1
1
1
1
1
1
1
1

M001
M002
M003
M004
M005
M006
M007
M008
M009

0.70
0.00
1.12
0.00
0.00
4.18

0.33
0.00
1.37
0.00
0.00
2.65

35.29
9.74
35.49
9.78
9.44
21.46

c.rid.res
0.58
0.58
0.58
0.58
0.58
0.58
0.58
0.58
0.58

Nrd
567.76
204.77
721.33
721.33
186.15
721.33
186.15
186.15
586.37

|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

VERIFICHE FASCE DI PIANO

F001
F002
F003
F004
F005
F006
F007
F008
F009
F010
F011
F012
F013
F014
F015
F016

|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

caso
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1

Pressoflessione
Md
Mrd
0.26
42.35
0.40
20.75
0.73
42.35
0.37
20.75
0.74
42.35
0.20
20.75
0.44
42.35
0.31
20.75
0.49
42.35
0.33
20.75
0.60
42.35
0.38
20.75
0.19
42.35
0.39
20.75
0.16
42.35
0.13
20.75

|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

Taglio
Vd
1.69
1.14
1.99
1.28
1.73
1.38
2.16
1.28
1.82
1.83
2.32
1.39
1.65
1.65
1.39
1.23

caso
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1

Vrd
20.00
14.00
20.00
14.00
20.00
14.00
20.00
14.00
20.00
14.00
20.00
14.00
20.00
14.00
20.00
14.00

[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]
[t]

|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

------------------------------------------------------------------------------PARETE 2 da ( 284.00 , 0.00 )


a
( 284.00 , 1477.00 )
------------------------------------------------------------------------------- INTERPIANO I2

- ( da Z = 0.00 a Z = 375.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

M010
M011
M012
M013
M014
M015

M010
M011
M012
M013
M014
M015

hsez
103.0
311.0
45.0
301.0
135.0
97.0

Dati geometrici
t
h0
25.0
355.0
25.0
355.0
25.0
355.0
25.0
355.0
25.0
355.0
25.0
355.0

Pressoflessione nel piano


caso
Md
Nd
1
0.00
38.41
1
7.04
51.01
1
0.00
15.78
1
2.81
50.78
1
2.85
40.91
1
0.00
20.59

W
12.55
37.90
5.48
36.68
16.45
11.82

Mrd
18.70
77.40
3.37
74.52
26.38
9.67

e1
1.8
1.8
1.8
1.8
1.8
1.8

|
Ecc. e2
|
| caso
e2 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |
|
1
0.9 |

|
|
|
|
|
|
|
|

CDM DOLMEN e omnia IS srl - Via Drovetti 9/F, 10138 Torino


Tel. 011.4470755 - Fax 011.4348458 - www.cdmdolmen.it - dolmen@cdmdolmen.it

34

Murature portanti - Atti seminario tecnico


Taglio
Md
0.00
7.04
0.00
2.81
2.85
0.00

nel piano
beta
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00

M010
M011
M012
M013
M014
M015

caso
1
1
1
1
1
1

Nd
28.87
51.01
15.78
50.78
40.91
20.59

M010
M011
M012
M013
M014
M015

caso
1
1
1
1
1
1

Pressoflessione fuori piano


Nd
My
h0/t 6 e/t
38.41
14.20
0.43
79.83
14.20
0.43
19.25
14.20
0.43
78.68
14.20
0.43
51.34
14.20
0.43
31.07
14.20
0.43

Vd
0.00
4.92
0.00
1.79
3.47
0.00

|
|
|
|
|
|
|
|

Vrd
25.22
70.36
11.52
68.32
33.55
22.69

c.rid.res
Nrd
0.53
439.05
0.53
1325.67
0.53
191.82
0.53
1283.05
0.53
575.45
0.53
413.47

|
|
|
|
|
|
|
|

VERIFICHE FASCE DI PIANO

F017
F018
F019
F020
F021

|
|
|
|
|
|
|

caso
1
1
1
1
1

Pressoflessione
Md
Mrd
6.15
115.31
4.20
115.31
3.44
115.31
3.63
115.31
2.75
115.31

|
|
|
|
|
|
|

caso
1
1
1
1
1

Taglio
Vd
9.22
5.26
3.20
5.53
7.12

Vrd
33.00
33.00
33.00
33.00
33.00

[t]
[t]
[t]
[t]
[t]

|
|
|
|
|
|
|

------------------------------------------------------------------------------PARETE 3 da (0.00 , 999.50)


a
(284.00, 999.50)
OMISSIS
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PARETE 4 da (0.00 , 209.50)
a
(284.00, 209.50)
OMISSIS
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PARETE 5 da (0.00 , 604.50)
a
(284.00, 604.50)
OMISSIS
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PARETE 6 da (0.00 , 1263.50)
a
(284.00, 1263.50)
OMISSIS
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PARETE 7 da (542.00 , 0.00)
a
(542.00, 1477.00)
OMISSIS
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PARETE 8 da ( 0.00 , 0.00)
a
( 542.00 , 0.00)
------------------------------------------------------------------------------- INTERPIANO I10 - ( da Z = 0.00 a Z = 345.00 cm)
VERIFICHE MASCHI MURARI

M026

M026

Dati geometrici
t
h0
25.0
325.0

W
38.23

Pressoflessione nel piano


caso
Md
Nd
1
14.80
47.23

|
Mrd |
78.89 |

hsez
341.0

|
Ecc. e2
|
e1 | caso
e2 |
1.6 |
1
1.0 |

CDM DOLMEN e omnia IS srl - Via Drovetti 9/F, 10138 Torino


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Murature portanti - Atti seminario tecnico


Taglio
Md
14.80

nel piano
beta
1.00

M026

caso
1

Nd
47.23

M026

caso
1

Pressoflessione fuori piano


Nd
My
h0/t 6 e/t
82.21
13.00
0.39

Vd
3.11

|
Vrd |
75.76 |

|
c.rid.res
Nrd |
0.58
1586.93 |

VERIFICHE FASCE DI PIANO


|
|
F028 |

caso
1

Pressoflessione
|
Md
Mrd |
4.82
77.19 |

caso
1

Taglio
Vd
9.30

|
Vrd
|
27.00 [t] |

------------------------------------------------------------------------------PARETE 9 da (0.00 , 1477.00)


a
(542.00 , 1477.00)
OMISSIS
-------------------------------------------------------------------------------

Andamento delle pressioni sul terreno nelle combinazioni di S.L.U.

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