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LIBRUNIVERSITY OF
CALIFORNIA
'^'
xs^''--
"*,
'^v
LEZIONI
DI
ANALISI MATEMATICA
LEZIONI
DI
ANALISI MATEMATICA
Quarta edizione interamente
-T. e:,
rifusa.
m.
lloux e Viarengo
Marcello Capra
Angelo Pauizza)
Torino, 1920.
Pt(lNTED IN ITALY
TUTTI
DI
DIRITTI
Comm. M.
J.
Tnrln
ontana
Libraiy
(H204)
PREFAZIONE
Ecco
questo
in
riassunte
libro
le
lezioni
che
svolgo
al
quando
soltanto
lo
si
ma non ha
La
tecnica ha bisogno di
es.,
Ridurre perci
gliere
dare
il
non
punto
o funzione,
integrabile.
teorie
dimostrazioni
le
possibile,
le
concetti
della concezione
facili
piii
dimenticare,
per
sce-
quanto
massimo sviluppo
ai
la
Il
Tho raggiunto
numero degli esempi
lettore dir se io
cipii
del
calcolo
integrale,
possibilmente
della
teoria
delle
Ma
equazioni differenziali.
rifatto.
quasi
Ho
tutti
Capitoli
del
libro,
di
le
dimostrazioni in
scegliere
esempi semplici
548^r53
PREFAZIONE
vili
Per quanto
siano di primissima
importanza,
mi
sono
occupato
dei
non
limiti
superiore ed inferiore di una classe di numeri, della teoria generale delle serie di potenze,
e,
ci
sieno
a una
piii
facile
in
carattere
argomenti
svolti per
eguenti
Riemann
un valore
anche per
il
definizione
di
integrali di
lungo elenco di
artifici.
CAPITOLO
I.
NUMERI REALI
1.
Numeri razionali
positivi.
L'aritmetica dopo
completamente
il
un
altro
segmento
per misura
mn
'
uguale ad
anche che
il
di
M,
rapporto
di
"^
anche che
^ ad
N ha
If vale
n
ni
(*) Nelle scienze pi svariate si presenta il problema della misura delle grandezze di una certa classe G. Affinch tale problema abbia senso, necessario che,
date due grandezze a, h distinte o no di 6r, si possa dire sempre quando a
b,
<
>
>,=,<
oppure a
b. E questi simboli
&, oppure a
dovranno essere definiti in
modo che a
a; che, se a
b, sia b
a; che, se a
b, h
c sa a
c, ecc.
Date due o pi grandezze distinte o no di G, si deve poter definire la loro somma
in guisa che a
h-\- a; a-h(b-i-c)
h
a-hh -f-c. Si potranno cos definire
i
multipli di una qualsiasi grandezza a; e dovr valere il postulato di Archimede
che, se b un'altra qualsiasi grandezza di G, esista un multiplo di a che sia
maggiore di h. E dovranno anche esistere tutti i sottomultipli di una grandezza
qualsiasi di (r. La somma di pi grandezze di G dovr essere non minore di ogni
suo addendo, ecc. ecc.
Se una classe G di grandezze gode delle precedenti propriet, per essa si potr
porre il problema della misura. Tali, ad esempio, sono la classe delle lunghezze dei
segmenti, la classe delle grandezze degli angoli e queste classi sono specialmente
semplici, perch l'uguaglianza delle lunghezze di due segmenti, o dell'ampiezza di
due angoli si riduce all?i sovrapponibilit di tali segmenti o di tali angoli. Pi
complesse sono altre classi di grandezze (aree delle figure piane, volumi o pesi dei
>
+ =
<
CAPITOLO
di
di
if
(cio
somma
la
di
segmenti uguali a
nq
= mp)
la
m =
B).
scelta
la
quanto
"^? allora
q
l'altra
le
calcoli
numerici)
la
trasformazione
di
intendiamo
glianze
soltanto
di
scrivere
50
~" 100'
in
in
un
es.
p.
^ = 0,02;
1=0,2;
noi
una frazione
f=M
altro
modo
ugua-
le
510'
~" 10'
le frazioni i;r'
in altre,
il
potenze 10^
cui denominatore
= 100,
10'
il
= 1000,
^' t"
50 5
delle
sue
ecc.
corpi solidi, ecc.). Se noi scegliamo, per fissar le idee, il problema della misura delle
lunghezze dei segmenti come problema iniziale, dobbiamo in sostanza definire dei
simboli {numeri) e definire le propriet di questi simboli in guisa che a segmenti
di ugual lunghezza corrisponda lo stesso numero, che a ogni numero corrisponda
un segmento, che a segmento di lunghezza maggiore corrisponda numero maggiore,
che a un segmento a somma di due segmenti |5, y corrisponda una misura somma
delle misure delle lunghezze di ^ e y, ecc. Il problema analogo per ogni altra classe
di grandezze si propone di definire una corrispondenza, dotata di propriet analoghe,
tra le grandezze considerate, e i numeri precedentemente definiti. E' noto che tale
problema della misura ammette (se risolubile) infinite soluzioni: una delle quali si
definisce fissando la grandezza unitaria (unit di misura), cio la grandezza a cui
si
(*) Si
che ha
m < ^q
-^
q
>
^
m
se
w^
< mi9. In
^^x-
sotto
tal caso
il
livello
quale richiede
il
f)
il
segmento
NUMERI REALI
Sar per
scrivere ogni
numero decimale
limitato
= 0,2000000... ^
=
50
;
0,020000...
il
= 1,200000...
4"
ci che,
cedenti uguaglianze.
4o = 1,3333
= 1,0333
30
che possiamo considerare insieme alle analoghe
-^
=0,9999
i-=z: 0,2
= 0,19999
Per
es.
4 =1,333
4 compreso
la
ci
che
dice
il
segmento N,
la
CUI
misura
3
a) tra
P)
tra
Y) tra
i
i
In altre parole
il
-+-
0,01
segmento
= 1,34,
N
di
1, 4;
ecc.
misura
contiene una
CAPITOLO
In
parole
altre
la
4 = 1,333.
equivale alle
...
seguenti
disuguaglianze
l<|-<2
M<|-<i,3+^ = M
(1)
ecc.
'
'
'
'
^=
Anzi queste osservazioni
1,0333...,
ci
ecc.
permettono
di
P
sviluppare in numero decimale un numero fratto generico ^^- Se
, p. es., il
segmento, di cui ^^
la
misura,
sottragga da
si
N
N
il
parte di
luppo.
M, Questo
sottragga
si
M.
il
Il
massimo numero
numero n^ sar
= 0,2000000
i-
La prima
di queste
significa che
+
^\-<0
5
0,2
^-g-<
0,2
0,20^y<0,20
0,200
-^
5
\ 0,19999
< 0,200
4-^
= 0,3
(2)
^ = 0,21
-i1000
= 0,201,
ecc.
NUMERI REALI
La seconda
significa che
0<-^^0-f-l
= 0,2
0,l<-^^0,H--^
''
'
^=
0,20
(3)
ecc.
Unica
dif-
il
perch
ci
<
sostituito
uguale
numero
da ^.
al
numero decimale
limitato 0,2
= 0,20 = 0,200 =
membri
...
poi,
il
nei primi
membri
delle (2),
delle (3).
= 0,520000
= 0,51999
cifra
Per
non
tali
(2), (3),
nulla,
infiniti
9.
CAPITOLO
Cos,
1-2
es.:
p.
M = M31313
= 0,131131
J-||
-i-= 0,1111
non avendo
pure
|9
= 0,2222
prima decimale
la
es.
p.
comune,
sono
entrambi
-^
5
= 0,1999
= 0,2000
Notiamo che:
La
Come
ben noto,
risultati sono
con
(p.
Anche per
2.
le
Numeri
irrazionali.
precedenti considerazioni e
stati estesi
segmenti
del quadrato,
anche
es.
alla diagonale
tali
segmenti
si
ai
definita la
N
il
precedenti
incommensurabili
M),
un numero
cui lato
misura che
M N
Dal segmento residuo Ni si sottragga il massimo numero possibile ni di volte la decima parte di M. Dal segmento residuo ^2
si sottragga il massimo numero n2 di volte la centesima parte
i
cos via.
NUMERI REALI
Il simbolo p, 71x712 n^
successivamente le cifre ni,
zionale,
si
n^,
si
di
altrimenti
sarebbe
Mm
Il
ci
in
poi
le
uguali
tutte
cui cifre
zero,
intera
di q
prima
cifra
numero p
V
oppure,
la
se
3^
numeri
ma
la
se
ma
la (n
-h
Secondo
il
il
p, q,
i)"'"*
rapporto
(*)
le
di
Archimede.
CAPITOLO
2-3
in fondo sostituire
irrazionali, per
3.
Limite superiore e
inferiore.
positivi.
il
modo
di
di
tutti
dire e che
gli interi,
numeri n di ^ ve ne una
un intero m, tale che almeno un numero
n di G abbia m come parte intera, ma nessun numero di G
abbia parte intera maggiore di m. In questo caso sia nii la
massima prima cifra decimale di quei numeri di (/, che hanno m
come parte intera; sia m^ la massima seconda cifra decimale
di quei numeri di (?, che hanno m per parte intera ed mi per
B) Tra le
massima; esiste
cio
NUMERI REALI
cifra decimale;
sia
L^=m,mim2m2
che
mi
ottiene
si
m^
m^
dopo
Evidentemente
scrivendo
le
il
numero
suc-
cercato
coincide,
se esiste,
decimale inclusa H.
Perci sono possibili tre soli casi:
1"") Non vi alcun
numero maggiore
di
(ossia
2')
Tra
=
i
di
tutti
numeri
00);
numeri
di
ve n' uno
massimo (L
finito
ed appartiene a G^);
3"")
Tra
ve n' uno
Un numero
decimale illimitato
il
superiore
limite
G
dei
il limite superiore
dei numeri 0,3; 0,33; 0,333; ecc.
Se oe:ni numero m della classe G soddisfa alla m < k, oppure
alla m ^ k, oppure alla m > k, oppure alla
(dove k un
m^k
numero
(*) S
come base
prefissato),
dimostra che
allora
il
il
limite superiore
limite superiore
non varia,
se si
soddisfer rispet-
cambia
il
numero assunto
peri.
CAPITOLO
10
L>
tivamente nei primi due casi alla L^k, nel terzo alla
k,
nel quarto alla L^k. Notiamo in particolare che alla disuper i numeri
guaglianza
di G corrisponde per il limite
superiore L la disuguaglianza attenuata L ^k.
m <k
massima parte
^h
ecc. ecc.
Nei casi 2^
anche
il
classe G'
(che finito)
positivi maggiori di
il
il
sommando
conto soltanto di
La somma
da un
mento
eguale
m=m
n -h
In modo
-^ n
perfettamente
w
si
il seg-
misura di
...
(propriet commutativa)
analogo
(propriet associativa).
si
definisce
il
prodotto
(*)
n sono le misure della base ed altezza di un rettanmisura dell'area del rettangolo, quando come unit di
di misura delle
scelga il quadrato, il cui lato l'unit
Ricordo che, se m,
prodotto
misura delle aree
lunghezze.
il
la
Ni, N2,
seguenti propriet dell'addizione:
n-h{m-^p)=^n-hm-\-p
(*)
deduce: Se
golo,
si
la
NUMERI REALI
di
pi numeri positivi
due
11
dimostrano poi
si
nm=^mn
nmp =^n{mp)
n (m-h p) =n{m -h p)
La
poi
(propriet commutativa)
(propriet associativa)
(propriet distributiva).
diiferenza [quoziente]
seguenti
le
di
due numeri
[quel
numero
il
n,
definisce
si
sommato
che
J
numero
n.
il
all'argomento
di
questo
corso,
non
ci
latore.
Restando nell'ambito
lare della diiferenza
Non
si
Con
a;",
positivo,
dei
numeri positivi o
n m,
si
se
un numero
a:;
indica
il
prodotto
di
:r^
?/"
=x
(*).
positivo,
si
pu par-
n^m.
soltanto se
nulli,
se
m ==
ed
>
0.
ad
fattori uguali
1.
Il
yx
si
un
simbolo 0^
indica
intero
x,
si
si
consi-
numero y
]/ x quanto
il
\si
VI
m, n sono
la x^'.^^Se
la l/x"'
intende
dei
Se poi
interi positivi ed
n>
un numero positivo
1,
con
x''
qualsiasi,
si
intende
con x^
si
finito
di
E
allora
il
limite
cifre
superiore
delle potenze
(*) Si
della classe
il
^ x.
limite superiore
12
CAPITOLO
4.
Numeri
reali.
a)
>
tata,
verso che
(nella figura e in
quanto segue da
orientato di tale
A al
AB^ BA
punto
Una
se
retta
punto 5,
AB
e si
dice orien-
si
essa un
assume come positivo
a destra). Un segmento
su
di
si
sinistra,
ritiene
%\
retta r
fissato
percorso
ritengono distinti
nel
verso
dal
segmenti (orientati)
r.
se
noi
AB BA,AB-\-BA =
La misura
di
^.
Cio:
un segmento cambia
di segno se ne invertiamo
gli estremi.
Due segmenti
orientati
si
di zero e dei numeri positivi. Di due numeri negativi si considera maggiore quello che minore in valore assoluto.
Siano dati i segmenti e, d; preso un punto qualsiasi A di r,
uguale (e quindi anche ugualmente
si consideri il segmento
AB
BC
e,
e quindi
il
NUMERI REALI
13
2 Il
alla
somma
somma
II segno della
dell'addendo,
di due
il
due addendi,
stesso segno.
lo
AB-hBC=^AC=
per definizione:
r,
AB-h BC-hCA =
CA, ossia
Al A. H- A.
donde
AiA.
Pi
Al A2
A->
= Al A^
Ai A; -h
A2 A^ -h ^3 ^4
-\-
Ai A2
A-,
r,
^4 -h ^4 ^1
0.
+ Ai Ai = 0.
A2
se
A'i -+-
pi numeri reali
Y) Si definisce poi il prodotto di due
(fattori) quel numero che ha per valore assoluto il prodotto dei
valori
il
segno
-f-
il
segno
secondo
Si definiscono poi la sottrazione e la divisione come le operazioni inverse deiraddizione e della moltiplicazione, estendendo
quindi
le
solite regole
Un numero a
secondoch a
S)
maggiore
minore
negativo
se a, h sono
\ah\^\a\
|a|^|a|
|a6|^| l\
\a
un
di
h\^\a\
-f-
numeri
||
16|
\a\
,
\h\.
a
Se h
i^ 0,
altro
numero
6,
positivo.
allora
\h
reali
qualsiasi
14
CAPITOLO
Le
soluto.
Se
numeri
una
numeri
positivi
sia
il
(negativi n) che
appartengono a G,
Anche
limiti si disse al
tali
si
pu
quanto per
ripetere
3.
Se G, r sono due
limite
X inferiore
di
classi
di
coincida
diiferiranno al pi
P^ry
e
di
2
-r-
contigue, e che
la classe
rf}
La
teoria
delle
inferiore
numero
un numero di
se per ogni
6^
intero
posi-
f, la cui dif
,
?
ad
le classi
G,
sono
superiore.
potenze
delle
rapidamente
radici
pari
ed
a^
come sprovvisto
negativo,
di
il
significato
dispari.
simbolo l/x
nell'attuale
Se ne deduce che,
deve considerare
campo dei numeri
si
reali.
loga uguaglianza
yy^=x,
cosicch anche
?/
si
pu con-
NUMERI REALI
traria,
^'""*"
come radice
siderale
simbolo
col
yx
yx
15
avvertenza con-
il
negativo,
irrazionale.
x""
=X
zr:^
in tutti
casi in cui
simboli
a;^,
x^
hanno un
significato.
1^
e che
cresce (se
a>
\)
al
ha un logaritmo e uno
uguale ad 1 per y
a,
crescere di y. I numeri negativi
solo,
?/
1,
^l,
3^
(Vi ys)
Ioga
Loga
=
^2
Ioga
allora Ioga
2/1
y =^ Ioga
Ioga yi -H Ioga
Ioga
?/2
log^ y.
/2
loga (y?)
=m
lOga
^/l-
16
CAPITOLO
II
CAPITOLO
IL
APPLICAZIONI GEOMETRICHE
5.
dovremo cominciare
ad assumere come positivo uno dei versi
secondo cui pu rotare un raggio di
mantenendosi
origine
intorno ad
1.
e in
gli indici di
l'angolo
il
verso
verebbero
raggio h attraverso
generale as-
positivo
si
questo verso
raggio a sul
il
fig. 1)
L'angolo descritto da un
della
acuto.
APPLICAZIONI GEOMETRICHE
17
di
]{;
negativo
Noi considereremo naturalmente questi infiniti valori come equivalenti, ossia considereremo come equivalenti due angoli a e p,
quando la loro differenza un multiplo di 360 e scriveremo
in tal caso a
p.
p, e anche talvolta a
Se
nota la posizione
un raggio a uscente da 0,
di
la
posizione di ogni
quando
si
cosicch;
(a, &)
(6,
a) ossia ab -^ ba^:^ 0.
Se
a, 6, e
la stessa origine 0,
{a, b) -4- (, e)
(a, )
(e, b)
In generale se
{a, e)
a)
ai, ^2, 3,
(e,
(a, b) -+ (, e)
(ao,
da
^3)4-
(6,
si
,^
a)
(e,
a)
-f- (e,
a)
0,
(e, ).
avr:
4- (a_i,
aj
-4- (an,
ai)
0.
intenderemo
per raggio A
^) Se A, B sono due punti,
sempre il raggio uscente da ^ e contenente B.
Siano ora r, r due rette, su ciascuna delle quali fissato
il verso positivo, che si incontrino in un punto 0:
se i^, R' sono
due punti di r, r tali che i segmenti OR, OR' siano positivi,
Tangolo (r, r) sar per definizione l'angolo dei raggi OR, OR'
Se r, r non s'incontrano, e se OR, O'R! sono due segmenti
positivi di r, r, per angolo (rr) s'intende l'angolo del raggio
col raggio
2
OS
parallelo
ad r
OR
18
di
CAPITOLO
banda
stessa
II
OS
segmenti 0'R\
cadano da una
positivo,
(r,
r)
-f-
ossia
Similmente
(r,
Y)
r)
si
r)
r)
(r,
-4- (
(r,
r,
r).
trova:
^ 180 -h
Come
= = 180
r) ^ 180
(r,
(r,
r)
/) ^
r,
angoli per
teoricamente
che sar ora definita e che
centro C,
il
lunghezza dell'arco
di
il
(r, r').
raggio
si
una
descriva
arbitrario,
sia
centro) a.
Il
rapporto
di
detto arco,
quando
2nR
-^ = ^"-
Due
dif-
feriscono per
di
le
Un
radianti
angolo
esso
misura
-,
piatto
ha
in
gradi la misura
-.
retto
180; in
ha per
<
APPLICAZIONI GEOMETRICHE
Se
y sono
x^
le
misure
in radianti e in gradi,
si
2tc
x_
TC
""360
19
180
206264,8
= 57,2957795,
:7c
9 la misura
un angolo e a'' la sua misura in minuti secondi
206265".
sar con grande approssimazione cp a"
1
in radianti di
Se
5)
<
(quindi
-^) allora
sen
AOB
Sia
metrica di
Sia
BAC
Sar
angolo
acuto
radianti
in
rispetto
ad
ha
si
x<\>^x.
sia
OA
sar
cerchio di centro
il
AB = arco
2) arco
(fig.
l'angolo
OB
un
di
TU
<
a;
misura
la
:r
perci, se
di
raggio
1.
CA^=^x;
Arco CAB = x.
arco
mento MB=^
:
a:,
Fig. 2.
'
Poich:
tgx>
area
OHK> duesi
triangolo
Le disuguaglianze
X.
cos
radianti e x, sar
6.
a) Sia r
positivo,
una retta
p. es.,
---_-r
Coordinate
il
OCAB,
sar
dimostrano comple-
un angolo,
la cui
misura in
'^
.V
;
di
perci sen
un punto
orientata,
di
< - y <tg y.
180
una
su cui cio
si
retta.
scelto
come
-^
= 180 y
di
'^
settore
ottenute
"^
Fissiamo sopra
j_
che chiameremo
la retta
un punto 0,
l'origine;
la
posi-
zione
di
20
(il
CAPITOLO
quale segno
sar
secondo
II
oppure
-f-
che
dell'unit di lunghezza; se OA
5,
r posto a sinistra di 0, la cui distanza da
dell'unit di lunghezza.
il
triplo
trova a
si
punto
-}- 3^ il
di
che ne dista
quel punto
quintuplo
il
In generale la misura del segmento OA si chiama la coordinata i A e si indica di solito con una delle lettere x, y, z ...
L'origine
dinata nulla;
perfet-
r.
OB OA
cui estremi ^,
X2
positivo,
negativo, ossia
X2.
segno).
Xi positivo, ossia se X2
ossia
B0^=
Xi,
Se X2
=^
0B=^X2, A0
OA^=Xi,
Ma AB
di r, le cui
>
Xi, allora
giace a sinistra di
X2<Xi,
allora
^;
se
segmento
il
invece
giace a destra
AB
xo
B;
di
Xi
ci
AB
tra Xi ed X2;
a^i
;^
se p.
es.
Xi<^X2,
sono
essi
punti
per cui
x'
0:^2
4- (Xn
che equivale alla A1A2
X2) -h (x4
Xn-l) -h
-f-
r di coordinate
di
(Xi
AoA^ -h
^^3)
Xn)
4-
-H An -lAn
-I-
AnAi
il
La
il
segmento
OA
dell'aritmetica ed
punti di
una
retta,
permette
di
numeri
trasformare
APPLICAZIONI GEOMETRICHE
/.
21
Aree e volumi.
Nelle matematiche
tari
elemen-
Varea di ogni
che un numero
definita
poligono (**)
soddisfacente alle
positivo
se-
guenti propriet:
tari definito
seguenti propriet:
2"")
somma
rea di
somma
,
poligoni? Ecco
problema che
vogliamo esaminare. Naturalmente dobbiamo porre una defiil
piane
pi
generali
dei
nate per
le
Se
2**)
il
di figure
Fluricilindri
1"*)
uguali
aree uguali,
somma
P2,
il
il
pluricilindro
volume di
somma
Ne segue:
pluricilindro Pi
contenuto in P, il volume di
S"*)
Se
il
il volume di P.
Possiamo noi definire i volumi di solidi pi generali dei
pluricilindri? Ecco il problema
che vogliamo esaminare. Naturalmente dobbiamo porre una definizione che conservi al volume
Pi 7ion supera
delle figure
solide pi generali
accennate per
ricilindri:
propriet
del
resto
(*) Qui e nel seguito usiamo la parola figura piana (sarebbe pi preciso dire
dominio connesso) (cfr. l'oss. critica in fine del 7).
Nei casi pi comuni delle applicazioni si tratta di figure limitate da tratti di
rette, cerchi, ellissi, ecc.
CAPITOLO
22
misure
delle-
grandezze
una
di
specie qualunque.
Osserviamo
che,
se
i^
comuni
Osserviamo che,
tiene
possiede
P, e se
un'area che goda di propriet
analoghe alle precedenti, bisosia
gner che tale area di
poligono
II
giore dell'area di P.
F una
se
contiene un pluricilindro
in
pluricilindro
altro
possiede
P,
ed
un
se
di propriet
analoghe
alle pre-
volume
come un numero non minore del volume di
p, n maggiore del volume di P.
cedenti, bisogna che tale
di
sia definito
di
di
dei
soltanto se esistono
tanto
nenti
area di
In altre
dovr almeno essere uguale al
limite superiore X delle aree dei
p e al pili essere uguale al
limite inferiore A delle aree
parole
l'area
di
X^A).
( evidentemente
noi vogliamo che l'area
di
sia completamente deter(**). Il caso pi
minata da
dei
Ma
(*)
soltanto
nuti in F,
P.
Naturalmente se
intende-
di
se
esistono
tutti
solida
tanto
conte-
contenenti P(*).
per volume di
inten-
A dei volumi
X:^ A).
evidentemente
(
Ma noi vogliamo che il volume di
sia completamente
(**). Il caso
determinato da
piti elementare in cui questo
avviene (Peano-Jordan) il caso
che X =: A ossia che i volumi
formino
dei p e quelli dei
al limite inferiore
dei P.
In questo
interno
interno a
(=^*)
una figura
dei pluricilindri
lindri
(*).
per
volume
APPLICAZIONI GEOMETRICHE
libro) le precedenti osservazioni
bastano
completa-
definire
in
questo
libro)
completamente
come il numero
precedenti
le
come il
Varea di
A di separazione
numero X
mente
23
volume di F
= A di sepa-
il
"k
Noi
volume
esistono poligoni
F,
poligoni
contenuti in
F;
contenenti
=A
classi
numero
di
dir
si
Il
Varea di F.
che
elementari
di
si
un cerchio
d per Varea o
8,
area a viene
definita
come
le classi
il
con-
goni
cerchio
a
e dei
che comprendono il
tutti interni
poligoni
iS^,
all'interno (*).
una figura F,
sol-
F;
contenenti
tigue.
inoltre
se
le
parazione
nizione,
di
di
dir
dunque
parleremo
due
delle
classi
volume di F.
Questa definizione non
si
il
che
matematiche
d per il volume o
elementari
si
inscritti in S,
poligoni
interni a
;S^,
poligoni
P circoscritti pos-
Fig.
(**)
3.
Veramente nei
Fig.
4.
Nota precedente).
generalmente
24
CAPITOLO
poi
cos definita
resto
tano
di
nel
insite
precedenti
che
fatto,
considerazioni
le
trat-
il
una
classe
particolare
di
Se
invece
si
fosse
A>
X,
il
numero a
l'area
evidente, di alcune,
tutte
le
propriet
ma non
dell'area
Noi
lo
prove-
C un
Sia
il volume
gode delle propriet
enunciate sopra a pag. 21 (*).
Queste propriet sono del
resto
insite
precedenti
tano
di
nel
che
fatto,
le
considerazioni trat-
il
una
Se
il
potrebbe chiamare
l'area esterna,
di
cos definito
classe
particolare
di
grandezze.
grandezze.
numero
II
invece
fosse
A>
X,
il
Fe
per
un numero maggiore
dei prismi di
dei volumi
uguale altezza h
punti
la
interni
somma
Sia P,
^,
>.2
delle aree dei poligoni 29,,P2 cio >-^',-+->2all'interno, e P, un poligono analogo per F^;
+ =
^ ^ ^
=
r:
di
F,
APPLICAZIONI GEOMETRICHE
e
di
25
base un poligono
P (prismi
con-
della base
le
P. Quindi, con
precedenti,
notazioni
il
vo-
lume
di
i "kh e
Xh =2
/^,
dato
cio sar
dal
Diremo pluricilindro un
che
si
numero
volume
solido,
possa decomporre in un
finito di cilindri, e suo
la
somma
dei
volumi
F
Fi -f Fj vale la somma delle aree esterne (interne) delle F, Fg.
Per l'area interna si osservi che un poligono p tutto interno ad J^ diviso
della figura
Osservazioni
critiche.
concetto intuitivo
di
dominio
si
CAPITOLO
26
II
APPLICAZIONI
di punti del
GEOMETRICHE
piano un dominio se
di jC.
Diremo che il dominio -connesso, se, scelti ad arbitrio due suoi punti
si pu trovare un numero finito di cerchi v,
Vg > tali che
E,
si
a)
Due
^) Il
y)
cerchi consecutivi
hanno
infiniti
>
interni
le loro periferie
I poligoni, i cerchi, ecc. della geom. elementare sono dominii connessi l'indi due cerchi esterni l'uno all'altro un dominio non connesso. Le prece;
sieme
denti definizioni
si
p saranno
il
27
CAPITOLO
NUMERI COMPLESSI
8.
III.
Coordinate
di
il
pi semplice
XX ed yy due rette
Siano
distinte
(fig.
dinati)
concorrenti
punto
il
su
cui
verso positivo,
quello da
quello da
un
in
{origine),
sia fissato
p. es.
{assi coor-
5)
y ad
a:'
y.
ad
a;
Ad uno
generalmente
xx, si d il nome
all'asse
di
asse
l'altro
delle
asse y'y
ascisse,
il
al-
nome
si
di
sup-
CAPITOLO
28
III
tirate
da M, ossia dare
le
OP z=z a, OQ =:
da P,
punto
il
M d'incontro
piano in 4 regioni,
il
rispettivamente
nomi
che
portano
di I, II, III,
IV
Fig. 6.
punti
ha nulle entrambe
Sono poi vere
Se l'angolo
hanno
l'ascissa, l'origine
coordinate.
le
le
xx
retta
della
yy hanno nulla
proposizioni reciproche.
=z(a?,
?/)
retto,
gli assi si
^)
Supposti
di coordinate
su
gli
./
",
Siano P',
y".
Q\ Q"
le proiezioni di
evidentemente
l'ipotenusa di
XX]
y"
y;
per
teor.
il
siano
assi ortogonali,
x\ y ed
di
F"
M'
ed
M"
due punti
le proiezioni di
M\ M"
FQ
M\ M"
un
su yy. Il segmento
triangolo rettangolo, i cui
di
x'
di
Pitagora dunque:
FQ'^=^(x-xy-^(y'-yy.
In particolare
coordinate
{x, y)
la
distanza
data dalla
OF
dall'origine
OF^'^
x^
al
punto
-{- y'^.
NUMERI COMPLESSI
29
.malia
mo
(fg.
mente con
p,
pri-
Il
7).
general-
s'indica
la
seconda
con 6. Le coordinate
cartesiane x, y di P,
quando si assumano
come assi coordinati
Ox e la retta
normale Oy (tale che
la retta
xy sia retto)
Oy: cosicch si ha:
sono
l'angolo
X
^ =
p cos
Per
il
(?/
p)
punto
p cos (x p)
p cos {yx -^ X
(origine)
OP
proiezioni di
le
^)
ha
si
p cos
^^
sopra
Ox
ed
^ sen (x p)
p sen
mentre
0,
6.
indeter-
minato.
Per
di
tutti
360"^,
altri
gli
ossia di 2
tt:
punti
\/x'
radianti.
si
trae anche
cos 6
=^
= y
sen
(dove
il
radicale
si
come positivo);
quando siano date x,
considera
formole
queste
servono a trovare p e
y.
Questi metodi si possono perfezionare ed estendere allo spazio;
per ufficio della geometria analitica svolgere la teoria delle
coordinate, e dimostrarne
le
fondamentali
di
3c)
positivi
al lettore
numero complesso e
delle
il
i
principi
numeri
fratti,
operazioni
numeri complessi.
sui
esteso
supporremo noti
Noi,
questa scienza.
Definizione di
9.
importantissime applicazioni.
numeri irrazionali,
^man mano
numeri interi
numeri negativi.
si
i
CAPITOLO
30
Con
III
il
si
numero non
nullo,
(cfr.
ogni
sottrazione,
estrazione
ogni
grandezze
delle
ogni
si
per
2),
un
da un numero
radice
di
Ve
Gap.
divisione
positivo, ecc.
Mentre
si
cosi
ampliato assai
campo
il
nonostante
l'avvenuto
operazioni
delle
non sono
eseguibili,
numero
un numero negativo, la
un numero negativo, ecc. A
ampliamento
concetto
del
di
numeri
reali.
(0,
(0,
h)
si
s'indicher con
ib,
chiamer il
numero complesf^o (a -4- a', b -hb'); questa definizione non contrasta con quella adottata per i numeri reali. Infatti, se [a, b)
Somma
{a,
b')
numeri complessi
dei
sono
= =
a,
proprio uguale ad {a
b) =
+
porre
=a
=
+
reali,
&'
ossia se 6
0,
Si potr perci
(a, b) -{-
particolare {a, b)
il
(a, 0)
numero complesso
loro
la
(a,
(a
si
a',
-4-
(nel
a -h a.
b) ed in
Perci di solito
-I- ib.
(0, )
(a, b)
somma
0), cio ad
-4-
si
(a', b')
(a, b),
indica con a -h
ib.
La
La somma
gati
il
di
due numeri a -h
numero reale 2
ib,
ib
immaginari coniu-
a.
col nuovo
(*) Ci equivale a convenire che un numero reale a si possa indicare
simbolo (a, o); convenzione ben lecita, perch (a, o) un simbolo affatto nuovo.
NUMERI COMPLESSI
-h a2-h
.... -4-
a) -h
i (&i
-h
31
a H- ibn sono
+ &)
^-
62
n numeri
somma.
la loro
Cos pure
si
numero (a
a) -{- i (b
b') che, sommato
con a -h ib', riproduce il numero a -h ib.
E ben evidente da quanto precede che per la somma e la
sottrazione di uno
piti numeri complessi valgono le ordinarie
a
-4- ib,
-f- ib^
quel
L
Porremo, per definizione, uguale a
ossia il qiiadrato di i ed uguale ad ia
il
numero
il
numero che
reale a
per i,
prodotto di i per
prodotto di
il
il
(*).
-f- ib,
+ id si chiamer
si ottiene
le
abi-
ossia,
-f- ib) (e
+ id) = ac
ibc
=
= bd)
-4-
i^
-f-
ida
+ i%d
1,
{ac
-4- i
{bc
+ ad),
= =
coincide proprio
Se 6
cZ
0, il prodotto cos definito
con ac, la nostra definizione non dunque contraddittoria con
i
i^
la definizione dell'algebra elementare. E, se &
0, e e
(se cio e
0, 6^
1), tale prodotto di i per il numero reale a
si riduce appunto ad ia, come richiede anche
la convenzione
+ =
preliminare.
Si noti che
il
-4- '^
= =
-4- ib,
ib
imma-
0).
fattori.
Si dimostra facilmente:
II
prodotto
di
pi
numeri complessi
indipendente
CAPITOLO
32
III
un numero complesso
per la somma S
numeri complessi uguale alla somma dei prodotti di
n
per ciascuno degli addendi di S.
3"^ Se
a2,
a^
sono
pi
e pi, P2,
numeri com1,
P
2^ Il prodotto di
di pi
plessi,
il
prodotto
il
prodotto
plessi
le
per
a,
CC1OL2
Valgono
Pn si ottiene moltiplicando
a, ^i ^o
ccicc.2
prodotto Pipo
il
Pn-
cio
yd^=^ a
xc
xd -h yc =^
c^ -\-
d^ differente
ossia se
nulli,
da zero
divisore
il
limitazione (che
y soltanto
),
ossia se e e
t^
se
-h id differente
il
determinano x ed
quali
le
campo
dei
numeri
stessa
la
reali.
di una retta,
P) I numeri reali si rappresentano coi punti
numeri complessi a -h ih si rappresentano assai spesso coi
punti di un piano, ove
f
sia fissato un sistema di
coordinate x, y cartesiane
ortogonali (figura 8): il
-a
e 6 le
Fig.8.
a
sen
=
=
P
(*)
0,
'
Risolvendo,
c^
= OA
p) polari di A,
j/a
b'^
cos
quindi a-{- ib
4- d^ :=
0, ossia se e
in tal caso le x,
^=^ p (cos
sen
0).
trova infatti
ac -h hd
c' -^ a^
Se
(a?,
sar:
= sen
tg0 =
a
p cos 6,
coordinate p
---
y
"
0, allora
y sono indeterminate.
he
ad
H- d^
dovrebbe essere anche a
= 0.
NUMERI COMPLESSI
33
p (cos
uguaglia
-4- i
sen
p'
0),
(cos
0' -4- i
sen
0')
cos
pp' (cos
sen
=
0'
pp'
sen
cos
0') -4- i
pp' (cos
sen
sen
(0
0'
-h sen
0')
cos
0')
!.
'
l'ori-
un terzo vertice;
dico che Az il punto immagine del numero somma
dei numeri ai -f- ihi, a2 -\- ih^
gine
di
somma
{*)
delle
>
ossia la
proiezioni
di
pjg 9
la forza rappre-
34
CAPITOLO
III
OAi, AiA^. Poich OA2 ed AiA-^ sono segmenti uguali ed ugualmente orientati, la proiezione di AiA-^ uguale a quella di OA2
;
quindi l'ascissa di
uguaglia
^4-5
A2
la
somma
la
somma
ai
-+-
delle proiezioni di
^3 6i -h j.
minore od uguale alla
somma OAi -h AiA^ (l'uguaglianza avviene solo se il punto ^1
appartiene al segmento O^^). Ma poich AiA-^
OA2 ed i
segmenti OAi, OA2, O^-j sono i moduli dei numeri complessi
dati e della loro somma, avremo che
Il modulo della somma
di due (0 in) numeri non supera la somma dei moduli, non
inferiore alla differenza
dei moduli. Questo teorema la
generalizzazione di un teorema gi dato per i numeri reali.
di Al,
in
lato
Il
l'ordinata di
Se n
B)
se
poi
Se
della
il
a;^'
intero
complesso,
:r
un
1 se
a;
intero,
0,
il
X innalzato
])rodotto
Sia
di
prodotto di
il
ex^ =^ x)
modulo
alla
= l-{-'b^ z
-I-
?)^
cr
di
m^**'""'
ad
fattori uguali
anche
(ponendo
indicheremo,
x"^
vale
x"'
potenza);
F{z) un polinomio
F{z)
con
positivo,
x.
nella z e precisamente
^2 4-
4-
),/
z'"
(le
non
h numeri
tutti nulli).
F{z)
Sia
hhA-l
massima
di
?>/,,
z"
'bh
delle
siano
f,
hhz^'^rp''
Siano
l'I hk
modulo e argomento
]
cos {6 -h
Ji ^i)
-h
r, 6
modulo
Ih
hi,
argomento
+ 1^.^.-^-1'
della z. Sar
sm {6 -\- h )
cio se
-^,
^^
\F{z)\^\l~r?'\'\-Ar
aventi la direzione dell'asse delle
(in
un verso
nell'altro),
cos
numeri com-
x-\-iy possono
servire
NUMERI COMPLESSI
Supponiamo p
e''
Da'(l)
si
cosicch 1
cosicch r
p''
positivo
o^'
p/'
>
Ar
dedurr
P(2)^l-r
o''
-f
Ar ^
< _
1
r/^'
4-
Ar ^
1
p <^
1.
Moltiplicando
di z
<1
<1
Ap < 1
:;
35
P {2)
alla
per un numero
irrazionale
j.
di jT/^
Per definizione
r (cos -h
sen 5)
j"*
ossia
il
p,
(cos
Cosicch /'
Cio
-\- i sen
9)
p (cos ^
r""
modulo
sen n ^)
n 4-
dove
Csi avremo
p (cos 9
ed n 5 differisce da
di f/x uguaglia
il
H-
^"
sen
valore (aritmetico)
E l'argomento
V anomalia della x
si
posto
al variare di
la quantit St
yx
tZi
un
della
vale
intero.
.,,-(
cos
2hTz
27t7c
cos
w
k (k
qui definita ?
9)
l-2sen }fc
Si
Ora
tt.
2kTz\]
= ^p|cos(--f- j-^^sen(-+
= i/p
jj
dove
9).
per un multiplo di 2
|/^
sen
n)
36
CAPITOLO
III
Si osservi che, se
sar
interi,
=i
Sj.
S;,
2/i^Tu
cos
= cos
2^71:
n
2
che
il
accade
multiplo di 2
quando
solo
/2kn
2h7z
k
e per,
z-
Ji
'ji
un
per
differiscono
dando a k
/^
gli
= multiplo
^^.
riprodurranno
le
stesse
=: multiplo
le
di
di
7^ I
'
valori 0, 1, 2,
i
2,
valori n, 7i-\-l,
radici nello
riprodurranno
^
2
,.
si
7^
7^,
ossia quando
= sen Iki^
n
2/^:1:
sen
ordine,
stesso
valori
1,
n
2 n
si
1,
1 di/t
via
cos
e
2,
w,
stesse radici in
periodicamente.
Dunque
reali
Un numero
complesso ha n radici
reale
n^^'"'^
una
di
fra
esse
delle radici
l
0,
x"
riduce ad
si
La
Si.
formola che
dell'unit,
ci
cos
numeri
ossia
s^.,
le
radici
Si-
2kT:
n
2 ^
f- i
sen
TU
?
w
1.
dove basta dare a k gli n valori 0, 1, 2,
Questa formola mostra ,che i punti corrispondenti
,
^'*'''''
radici
lunque
infatti osservare
tutti per
di
modulo
essi differisce
un angolo uguale a
(2
TU
dividono la circon-
hanno
alle
Basta
n^**""
radianti).
che
l'unit,
numeri
Sq
s,,,
1, 2,
e che l'argomento di
vertici
^n-i
uno qua,
successivo
per
TX
- radianti,
cio
air?/"'"'''
parte
di
360"^
Per esempio,
NUMERI COMPLESSI
valori di j/l
sono
37
ax^ 4- hx-\-
a{x
Xi) (x
NUMERI COMPLESSI
Estraendo
si
trova
radici cubiche,
Te
39
traggono
si
valori di
v e
ic,
y
Ciascuna
di
es.,
tre possibili,
il
valore
~p
Siano
due
a, h
uguaglia
Se
valori
=4=
dei
nostri
sar (come
valori
primo
del
Se
distinte.
a^=
b,
P
Q - -H
-
delle
0, allora
-h
la terza
^.
tre
valori corri-
s", s^^a
-h^b generalmente
almeno
tre radici
a, sa, "a
s^, &,
b,
a-hb, sa 4-
tre radici
le
visto al 9)
saranno
radicale
di
si
cui prodotto
il
radice cubica di 1
radicali,
le
tra loro.
Siano p, q reali
delle tre radici,
una
se
"^
sia
minore
di
quindi reale,
coniugate. Invece, se
h >
altre
due immaginarie
3
-f-|^
e quindi
<
[per
che
il
che necessario
sia negativo
( j?
che^
= \p
/~2
/
Q
nonostante che 1/
immaginario, come ora proveremo. Posto
le
3la nostra
-Jr-
^=
formola diventa
r-
{r reale),
= ]/-|+^>+]/- - (*)
Almeno,
se p,
ci
sono
reali. Il lettore
esamini
il
rr.
caso generale.
|)],
IT
h^^
27
sia
40
CAPITOLO
ciascuno
scriva
Si
metrica, ponendo
D
:=:
avr
I tre
H-
(cos
l/'p
pnc
^
= -2p'
^^^
oati
ie=p
f
sen
sen
4- j/p (cos
9J
3,-
~"-
1/
'
cos
3/-(
sen
0+4TC
3/-j
1/
del
primo
il
3/-!)
/P
/
\
y-2
dove
cos
= ^2
sen
si
~+"
cos
sommando un
scelti in
avranno dunque
.
sen
le
- \
3/)
valore
guisa
tre radici
== 2^
3/]/ p cos,
2 1/P cos + 4n
3.-
'
271)
ottiene
\ ^/
3/\
cos
3
1
0+471)
sen
0+271.
:>,,-
1/ p
sen
radicale
[\
)
271:
che
cos
0H-27C
sen
0-+-47I:
sen
:v-i
|/p cos
yplcos-
0).
^1
ff-
cos
sen
0+2:1
0--4TC
1/P
valori della
cos "^
]/
27'
4
si
10
V'
\-
dei
III
2/:>
^p
= V/ J =1
Queste formole
Infatti, posto z
si
-^ (perch^
V
,
_P / ^
sys
dev'essere negativo).
2/p
_4
'1/
= 1/3
,-
,--^ ^
2p
'
-}-
^1/3
2
l'equazione diventa:
j/_^
J/'
t'
ossia
NUMERI COMPLESSI
(f
f)
_^
cos^
2kn
in B -h
,0-f- 2kn
i
cos^
3 cos
='3l/3g =
^-h 2k'K
cos
cos
2pyp
se Xi, X2,
^2 '=^
-f-
(0:1
-f-
Xo
-f- X:)
a.i
XxX^-^
a^i
Xo
a::2
ic*
2P
tre radici
della
Xi) (x
0^2)
(x
x^)
Xi
^3,
Equazioni
X-^
ponga
^',
le
affatto
si
(2:
X-i
sono
x-^
:r
-h ai x^ 4- ao
si
'^\v\V\p\
identit
le
trova
3l/3g
.-
si
cos
si
2kn
e-h
che
(dove ^ un intero),
3 cos
Mutando
deduce
1 gj
3 /
=4
fi
4-
3
cos
41
-h a^
C3 C4
quarto grado
x-* -\-
C^)-
a2 x^ -h a^ X -h 4
C3, C4 le
4-
di
quarto grado
di
^2 =
c, C3
il
C2C4
= 0,
14), e
^3 =
e, C4
si
ponga:
-h
e, C3.
a ^' 4- (3 5^ -h
l'equazione di terzo grado, che ha le radici ^ ^2, ^zI coefficienti di questa equazione non cambiano, come facile verificare, permutando le e ossia sono funzioni simmetriche delle e, che si possono subito calcolare
quando sono date le a (Cfr. il seg. 14).
Risolvendo tale equazione di terzo grado, si troveranno i valori delle 0.
Poich (e, Co) (C3 c^)
c^ c^
4 e e, C2
^,, delie e, e, e c^ c^ si conoscono somma
e prodotto, e quindi si possono calcolare, risolvendo un'equazione di secondo grado,
sia e, C2 che c^ c^. Dalle equazioni (Cfr. il 14)
Sia
.^^ -f-
'/
e, C2 (C3
(C3
si
H- C4)
4- C4) -h
C3 C4 (e,
(e,
-h C2)
4- C2)
= a,
= a,
possono poi generalmente ricavare Cj-hC; e e, 4-C2. Delle c,,C2 (come anche
conosceranno cos somma e prodotto e pertanto si possono dedurre
valori di tutte le e.
(*)
Le righe seguenti
si
equazioni di
42
CAPITOLO IV
CAPITOLO
11
IV.
11.
Calcolo combinatorio.
binomio.
a)
di calcolo
combinatorio.
Sia
ad
=
h
Per
7^
numero
il
combinazioni
delle
il,
gliere
di
/^
evidentemente
elementi
scelti
tra
tra
n.
dati,
in
possibili,
n oggetti ad h
di
possiamo sce-
cui
elementi prefssati.
li
Se poi
(7/i_i
un gruppo
un
gruppo Gh
di
n
n
1)
{h
contiene h gruppi
fi
al
'
Gh -
(Ji
prodotto di
Perci
numero
il
/ ,
il
numero (7
/n\
/n\
n {n
per
dei
Gh
uguale
\
-,)
Gh-i.
dei
Quindi
(n\
(n\
/n\
n (n
l) (n
n(n
l)(n
2)
[n
1)
2)
ecc.
1.2.3
0=
Qi
1)]
\h.
43
(n\
7
co..
,'
Ne
risulta in parti-
= (,.^ )..).
(:)
n(n
l)(n
(n
h-hl) della (1) d il numero delle
2)
oggetti ad /^ ad /i cio il numero dei modi con cui si possono
scegliere ed ordinare h oggetti tra n oggetti dati, quando si considerino come
distinti due gruppi, anche se differiscono soltanto per l'ordine in cui si susseguono
numeratore
Il
disposizioni
di
ad arbitrio tra
gli
il
oggetti dati
oggetti.
Cos
h (k l)(h 2)
denominatore
il
disposizioni
h oggetti ad
di
li
ad
h, cio
h-j-1)
(h
numero
il
numero
il
permutazioni
delle
delle
di
oggetti.
La formola
ad h
numero IVA
il
si
pu dimostrare
diretta-
combinazioni di n oggetti
delle
adh
ogg'etti
Siano X,
P)
prodotto
numeri qualsiasi.
an
ao,
cii,
(^ _^ ^^) ^^ _^ ^^)
(^
Consideriamo
il
^ ^^)^
si
P ve
dotti
non
che contengono
il
fattore
non
il
non
-f- ai,
nh
fare poi
il
prodotti
n
di
x -h
binomii
^2,
si
P,
^h
,
che
sar
il
prodotti
sar
fattore
il
fattore
contengono
dovr scegliere
dunque
il
il
il
prodotto
dunque
x^
h dei
x, e negli
Ognuno
di questi
per un prodotto di
ai, a2,
il
in
x"^
Per
scelti.
di x^
n quantit
x'^.
fattore
questi
r^, altri
prodotti
fattore x^~^^ (0
il
binomii x
altri
fattore
il
prodotto
a.
La somma
di
x^
per la
Questa uguaglianza diventa intuitiva per chi consideri che ogni gruppo di h
h
un gruppo i n
h elementi quello formato con gli n
elementi residui. E viceversa. Dunque tanti sono i gruppi di h elementi, quanti i
gruppi i n
h elementi.
(**) Infatti, permutando nei
h modi possibili gli h oggetti di ogni combina(*)
elementi, determina
44
CAPITOLO IV
somma hn-h
tutti
n quantit
delle
avr cos
Si
+ ai) {x
{x
di
-\-
possibili
i, 2,
degli
tutti
ad n
li
(^)=(w
i modi possibili
di
hu
aj
{x -H
as)
a; -+-
= 1,2.
(^
a;''~^'
&n
le ai, a2,
Se ai
a^.
= =
a2
(x4-ar=x^^+(^)ax^-^ + (^)aV-' +
+(!!-
somma
h) la
Come
coefficiente
il
ad n
prodotti
a^.
-}-
dove
11-12
perci
^ a^
in
= a =
a,
1)^"''^+(^)^
riconosce dal teor. di questo 11 a pag. 43, i coeffiequidistanti dagli estremi sono uguali tra di
si
membro
cienti del 2
loro, ci
si
somma
ad h ad
li
n quantit
delle
(:r
x''
h a;"-'
-f-
ai)
(:r
h x"-' +
12.
Siano M(x),
]Sf(x)
(dove
a,
x'''
bo x'"
(-
(a:
1)'^
^ ^^
prodotti
- a)
h a^""' +
(-
-+-
Sar
D"
cui gradi
x 4- a^,
-+-
ai oc""^ 4-
-h
a,;,_i
-h
i ic''"^ -+-
-f-
)n-ix 4-
iltf (a:;)
per
N {x)
trover un quoziente
si
......
a^
|^
^,
sono costanti).
Dividendo
tare
Nix) due
=
=
a2)
-+-
sieno rispettivamente m, n.
Mix)
degli (^j
ai, a2,
con
{x)
le
ed un resto
R {x),
entrambi
polinomii nella x.
Il
si
Mix)
divisore
=N
Cr)
Q{x)-\-
R [x)
(x).
(*).
(*) Il
minare
del
di deter-
che
il
m^n, Q
Se
allora
m =^ n,
allora
come
suol dire,
si
un polinomio
Viceversa, se
di
grado m n; se m<7i,
R ^= M, In particolare, se
di
ed
identicamente nullo
45
x,
o,
una costante.
m ^ w,
es.
p.
se
ed
sono
due
poli-
il
grado
ed
71
di
M{x)
Ogni polinomio
di
ed un divisore di
ottiene
il
quoziente
= kN{x) [\q:o]
-r-
if
(a:)
k
grado
zero
hanno
costanti)
(le
quindi
nell'attuale
teoria
un
ufficio
divisori dei
aritmetica
viamo
nello
studio
dei
divisori
Un
polinomio,
dei
numeri
tro-
intieri
divide
il
polinomio
(x),
comune
dividendo
M (x).
grado di B(x) non superi quello del divisore N{x). Quest'ultima convenzione
necessaria per rendere univocamente determinato il problema.
Si noti che altre sono le convenzioni dell'aritmetica. Nell'aritmetica dei numeri
(come nell'algebra delle frazioni) non si parla del resto (che si suppone nullo).
Nell'aritmetica dei numeri interi positivi si rende univocamente determinata la divisione, imponendo al resto di non superare il divisore (cos che non si dice mai
p. es. che, dividendo 22 per 7, si ha 2 per quoziente, 8 per resto). Cos che il risulfratti
tato ottenuto nella divisione algebrica di due pohnomii pu contrastare con tale
convenzione aritmetica, quando ai coefficienti e alla x si diano particolari valori
interi positivi. Il lettore lo
ottenuti
dividendo
ponendo
p. es.
a?
a?^
-h
(b
a^}
= 5, a = 4, h = 3.
+a
il
resto
b;
46
CAPITOLO IV
M(x)
N{x)
Dividiamo
per
il
"
"
12-13
R (x)
il
Eiix)
R (x),
ssi
R (x)
"
"
"
Ri{x), sia
i?2(a;) "
Ri{x)
"
"
''
-^2(3;), sia
Rsix)
"
2*
"
"
3*
"
resto
il
M.
M,
il
C.
R (x)
D.
questo
costante),
Se
due polinomii M,
vogliono cercare
si
un polinomio
P (x),
(essendo a
divisore di
P(x)
La
dei
di
Se
un divisore comune
0)
m/
mx
divisori
un divisore
zero
si
osserva che, se Ix
si
grado
di
di
-f-
primo grado
di
di
m=xa
(
P (x), anche mx
-h n un
e viceversa.
divisori
tipo
del
a,
di
cui
parleremo
nei
seguenti
paragrafi.
13.
Vogliamo dividere
P{x) =z
per x
a.
Il
il
Regola
di
polinomio
-h ai:r""^ H-
afix""
Ruffini.
...
-f-
an-ix
-h a^
Q(a;)
= go^"~'H-gx""' +
...
-^-gn-i
grado n
un numero
di
il
resto sar
un polinomio
di
Sar identicamente
P{x)
Cio, confrontando
ao
= {x
i
oL)
coefficienti
Q{x)-^-R.
delle varie potenze della x:
di
un
fattore costante.
Le
il
quali
seguenti
g,:
47
che consentono
e del resto
R:
14.
a)
un'equazione algebrica.
Dedurremo pi
pi variabili
14
in
CAPITOLO IV
48
il
Gauss).
Ogiii polinomio P (x)
ao x"" -f- ai x"" ~ ^ -H ... -H an_i x 4- an
di
grado n nella x decomponibile in uno e in un
solo modo nel prodotto di ao e di n fattori di primo grado
cCn dove
le a sono numeri distinti o
XX
0^1, X
2,
di
no,
reali o complessi.
P{x)
ao^::"'
4- aix""^
ao (x aO
(x
-f-
...
as)
P (x)
...
n-i x -4aj.
{x
grado
di
a,,
(1)
n,
fattori
primi.
se
uno dei
= (perch P
xa
cui
il
le
radici
teor. del
nullo).
numeri
(x)
(x)
fattori
Nel-
polinomii di primo
grado
dell'equazione
detto
si
P{x)
polinomio
il
divisibile
Le formole
del
La somma
11 (pag. 44)
ci
ao
La somma
radici a vale
La somma
(se
h^n)
le
le
ottenuti moltiplicando
dei prodotti
radici a vale
Il prodotto
a due
delle
ad h ad h
h ^i>
1)
n radici a vale
1)"
ao
ce
distinte.
49
ogni mimer
coefficienti di
(x)
Se due polinomii
della X,
radici
F {x)
P
(x)
di
ha
F {x),
(x)
F(x)
ogni numero
(perch
(x)
(in
altre parole
tutti
sono nulli).
allora l'equazione
radice della
ne
radice).
{x)
{x)
Quindi
coefficienti
;
'tutti
ammette
;
il
valori
infinite
polinomio
cio il
grado
{x) e in Q {x)
in una parola i poliidenticamente
sono
uguali.
Q
Pi precisamente due polinomii Fi (x), Po (x) di grado n
1
sono uguali identicamente, se assumono gli stessi valori in n
punti distinti ai,a2,
a^. Cio completamente determinato
un polinomio
(x) di grado n
1, quando sieno dati i valori
P(ai), P(a2),
,P(aJ, che esso assume in n punti distinti
coefficienti
nomii
uguali in
F {x),
ai, ^2,
nomio
(x)
a^.
Ed
facile
dato dalla
Pix) -Pia)^""
un
tale poli-
50
Se noi calcoliamo
troviamo
na^x"-'^
^" ~
^
a^x"-^
^- {a^(^n-V
dove con
radici
oc.
+ i) ^"
H- ( 0 ^2
{n
-i-
'^
-i-
1) ,
di (2)
-\-2a-zx
con
le
regole del 13
+ a-i =
2^'
delle
... + a/
Sh ho indicato la somma a/*
Se ne deduce, confrontando primo e terzo membro:
0
0 S2
s-i -ha,
a,,
Le
-^ -h
a;"
14
membro
quozienti dell'ultimo
CAPITOLO IV
s,
+ ,
a,
s,
H- 2 2
+ ...-+--
_2
potenze delle
/i''"'*^
-l-(w
s,
=
1) a;i_i =
0.
s_i.
So, S3,
Moltiplicando P(a:) per a;^'(/i
0, 1,2,
), sostituendo nel prodotto una delle a al
posto di X (col che tale prodotto si annulla) e sommando tali prodotti si trova:
s,
(posto
m = n-hh = n,n~j-l,n-h2,
+ , s./_i +
ae Sm
che permette
Cosicch
l'
)
a' """
di
Si possono calcolare
(x)
somma
Si calcoli la
una radice
= Sj,^4-2Sa,
le
s/.
-1-1
+ Un
s,.
n)
(?n
s, s4-i, s-|-2,
coefficienti sa del-
di
prodotto
il
s, s^
s^
'-i,
4- s^-j-^
a 7^
se
Sa
-f 3
se
ol
:^
s^^x
-k-
(Sx Sa
dei coefficienti
|S,
che
^.
Cosicch Sa,s^=Sy_ s^
Le formole
Sw_
0.
,/-!
successivamente
di calcolare
equazione
di
S.y^).
per mezzo
del prodotto
somme
Sa, s,
y^
Sa,
?,
si
ecc.,
zionalmente mediante
dell'equazione
coefficienti
stesso
(senza
che
calcolbile rasia
necessario
risolverla).
Cos, p. es., se
oc,
a,,
otj,
sono
a^
le
grado, l'espressione:
5
oc,
+5
-f-
+4
0C42
(2* ^3^
0C3
oc, 2
(a,
(a, -f-
^
(*)
-h
(a,2 a,2
0C2
oc,2
4-
4.
a,^
ot;)
4- 4
s,
oc.
(^s,
^'
ct2
+ a,^ x,^ +
+ a^ + + 4
+ -h
=5
5
4 So
+4
~^'
[so - s,~jj -h 4 ^S2 S3J.
^^^
-f 5 a, (a,^ a^^
oc,^)
a,)
cl^^ (0C3
2 -+-
S3
3^ a,^) -^-
(a^
a.^'
(s, S2
oc,
S2
3)
a.^)
S2
-h
,
s,
e divisioni.
51
15.
Radici razionali
coefficienti
un'equazione
di
razionali.
Data un'equazione di grado superiore al quarto, generalmente impossibile ridurne la risoluzione alla estrazione di radici,
come avviene per le equazioni di 2**, di 3*", ed anche di 4"" grado.
Svariatissimi metodi sono stati trovati per calcolare con appros-
simazione
tali radici
ma
questi metodi
tanza' per l'ingegnere. Per noi tale ricerca rientrer nello studio
non algebrica
(*).
f (^)
= ao
5'^
+ a,
^"-1 4-
+ a,- z-\-au =
(1)
le
le
a siano numeri
interi, noi
(^;
un
divisore di an, ^
un
divisore di a,.
(a,
j?
dimostreremo che, se la
interi primi tra di loro)
Infatti in tali
ipotesi
si
ha:
CAPITOLO IV
52
15-16
sono primi tra loro, a^' primo con /5, /i con a. Se ne deduce
per (5, a divisibile per a.
e. d. d.
Ponendo i^
1 in questo teorema si ha
CoROLL. Le radici intere della nostra equazione a coefficienti a interi sono
tutte divisori del termine noto a.,,.
Se a,)
1 dal precedente teorema si trae
CoROLL. Se a^
1, la nostra equazione non pu avere radici fratte, ma
soltanto al pia radici intere.
Questi teoremi riducono a pochi tentativi la ricerca delle radici intere o fratte
di una equazione algebrica. E si potrebbero aggiungere altri teoremi dello stesso
tipo, che abbrevierebbero ancora la ricerca.
Ma, poich
tosto che
a,,
oc
|3
: divisibile
16.
Supponiamo
P{x)
che
ao
coefficienti
Uo, ai,
ai x^^'^-h
os" -f-
-+-
le radici
a del polinomio
an-i x -h an
uguaglianza
questa
0.
fattori lineari
P(x)
dell'equazione
Tra
dimostra
che
a, in cui
anche
iy
radice
iy)] il cui
(P -h i^)] e [x
(P
secondo
grado
(x
reale
di
fattore
prodotto il
pi{x)
?>f-^^'^
0;^
2?>x-\- (P^ -H Y^). E il polinomio P(x) divisibile per
perci entrambi
fattori [x
questo fattore.
ficienti reali.
= W
polinomio.
cos via.
Ogni polinomio P
Se ne deduce:
(x)
coefficienti reali
primo
si
pu scomj^orre
di secondo grado a
coeffi-
denti reali.
reali della
fattori di
(x)
= 0.1
53
alle radici
grado corrispondono
'
{x
a)^
p^
f{x) =
Sistemi
17.
a)
Se
^ Ce)
0,
equazioni algebriche.
di
xa
allora
algebriche,
divisore sia di
f{x) che di g (x) e quindi anche del loro massimo comun divisore; cio a radice dell'equazione ottenuta uguagliando a zero
tale M. C. D. E reciprocamente, una radice di questa ultima
P)
Si
sufficiente
pu scrivere
affinch
le
in vari
modi
la condizione
equazioni f{x)
0,
{x)
necessaria e
^=
il
abbiano
0,
...,
basta
f{^m),
loro prodotto
/'K)^(a,)
f(aj
0.
54
CAPITOLO IV
17
delle
ai e
cui
il
amml-
le
due equa-
il
risultante
coi coefficienti
delle incognite,
f(x,y)
le
nella x.
g(x,y)
dove
g(x,y)
di
le
=^
grado n, la seconda
potenze decrescenti
...-+-
di
grado
di x,
e]),,
(y)
esse
a:;
:z;
9^ (?/),
^
P soddisfano le due equazioni, la R (y)
ammette ^ come radice. Viceversa ogni valore P di ?/ che annulli
R (y), sostituito nelle due equazioni date, le riduce a due equazioni in X aventi almeno una radice a comune, che si calcola
Se X
a,
M.
C. D.
Si
Vediamo come
B)
problema
il
55
z= x-h iy
di trovare le radici
complesse dell'equazione
reali o
f{x)
ao^""
-h aiz^"^ -^
a_i
-f-
...
^ 4- a^
reali)
ipotesi
{x -h 2jT + {i
(hn-i
+ iCn-i)
{x
+ iy)
si
Fe
(6n
4-
+ cJ = 0.
operazioni,
il
primo membro
+ iQ{x,y),
x,
P(x,y)-^iQ(x,tj)
e
...
al tipo
P{x,y)
ove
-+-
le
iyy-' -h
(x -h
-4- ii)
coefficienti reali,
di
onde
si
P(x,y)
Siamo
cos ridotti
=
alla
risoluzione
si
d una radice Xo -h
iyo
un
di
yo
0.
di due
metodo dato
sistema
potr fare
in y).
Qix,y)
col
di questo
sistema
Esercizi.
1"^
linea retta, quante sono le rette che contengono due di tali punti ?
'
2**
Quante sono
le
estrazioni
possibili
distinte
al
gioco
del lotto?
in
cui
mero cercato
perci fs^Z^).
Per
A;
2,
3,
si
ottiene
il
CAPITOLO IV
56
17
4^ Dati
<
90 numeri
interi positivi
avvenire
cercato
f^^Z^).
f^)
5^ Dati
non maggiori
interi positivi
90, in quante
di
<
/^
5 dei numeri
devono sommare,
Si
se p. es.
>2
5,
Ris.
1^.
Ris.
2^
h,
-h
/i
1,
Si verifichi direttamente.
Si
che
osservi
,
a ad
r Dimostrare
eserc.
(Cfr.
che
Ris.
tra
le
ad
vi
f^j
combinazione
ve ne sono
(^^
degli
che non
contengono.
lo
(:)-(:Zl) + (^Z?)
-^
+ (^Zl);
.....
6").
8' Sviluppare
ponga
Si
(x
-t-
-4-
= a -h
bf.
sviluppi,
si
sostituendo
poi
singole potenze di
lo
-4-
^
positivi
teri
= (-;!) + (--{).
(a
^.
alle
il
somma
di
n)
come
si
pu provare
anche direttamente.
9''
vale 2":
vale
La somma
la somma
coefficienti
dei
coefficienti
dello
sviluppo di {x
dello
sviluppo di
-+-
{x
aT
aT
5:ero.
Ris. Infatti
per
dei
a;
=a=
IO''
tali
somme sono
uguali ai valori di {x
aT
'
Sviluppare
coefficienti dello
{2x^ay
sviluppo.
calcolare
la
somma
dei
Dimostrare che
numeri contenuti
57
orizzontali
nelle
quadro
del
1.1
2
13
14
5
sono
ordinatamente
6
4 1
10 10 5
dello
coefficienti
sviluppo
di
posto h ed h
12"*
pi volte) di
Quelle di
Ris.
(l
termini di
numero [^] delle combinazioni con ripecio uno stesso elemento pu essere ripetuto una
n elementi ad /^ ad /i?
Calcolare
degli
(x H- aj,
termine di
n elementi
il
tali
dati
m>1)
(se
numero
in
il
primo
[^"^ ]
di
Dunque
l-
"
(^ + ^
[f]
tutte queste propriet.
Dunque
ha
si
R]
1,
[fj
perch
^j,
(''
Queste
definire [^]-
"^/^
~ ^)
gode (esercizio
6*^)
di
si
deDalla (cos d -\- i sen 0)"
cos w
-f- ^ sen n
ducano, sviluppando il primo membro con la formola del binomio,
13''
valori di cos
sen
0.
Ris.
cos
sen n
= sen
che
cos"
sen'
14""
(cos ai
cos"-'
scrivere
=
1
sen'
(sjcos"-'
(i)cos"-'
possono
SI
(2)
cos'
anche
;
sen'
altro
in
sen'
(4)
1=
(l
cos""'
-4-
sen'
(5)cos"-'
sen'
cos'
0)',
ecc.
cos [ai
sen
-+-
aO
ao
...
aj
-4- i
...
(cos an
sen [ai
-f-
-\- i
ao -f-
...
aj
-f- aj
sen
....
(
58
possono
si
CAPITOLO IV
dedurre
15
cos*"
sen*
a;
.
j
che
cos""
sen*
=^
cos
addizione
di
aj
-f-
[cos
-i-
a;
pi generali per
e sen [i -4- a^
-h aj.
...
a;
4-
sen x]
i*
sen x\
[cos
-+-
[cos
sen x\
sen x\
l'".
j*
si
rr
-f-
lettore
"Il
formole
le
17
di seni
x.
16 Dimostrare che
per tutti
valori dell'intero n.
\T
+.
Ris.
j/I
Calcolare
/
\
18
]/
1,
^\ ^
Quindi
.
sen-
Il C0S--4-
,/~
1/
2 /
per
Calcolare
trigonometrica [/l
via
2 4- 3
2 4- 5
J/
numeri
le
radici
^i**"'"
di
"^
5 4- 6
1
espressioni
5i
l/
3
3
5
4-
2 4-
le
4-
3 (^
y i^ yi,
-f- 2,
1, 2, 3, 4, 5, 6.
21 Semplificare
3 4-
''^
sen--
n,
per w
"^
cos-4 4-
w/)'
[/^^
4- 3
(i^'
67:
'
2 4-
i?/)'
'
\i
4-i
l/
5
1
j/^^^
2 4-
1/^=^
4-
1
'
4-
"^
2
i
3^
z (a;
4-
?'?/)'
j/
4-
V''^
2 4- 3
'
'
Ii
?*
(:r
2'.
L' equazione
cio le radici
alle
n"*'""*
x''
59
ha per radici
s,
...,
+ +
+
2
-4-
...
Si 0
....
Sn
^~ ^n-2
^1 ^2 ^3
-+- ....
n-i
Si 2 -I- , S3 -f-
^n
^^=^
^n
....
-h _i
2 3 .... n
24**
somma
Calcolare la
= '(
1 2 ....
:r'
Rls.Dalle^i
trae
5i
2,
:^'
4
2
Trovare
a;'
=
= 532
0.
0.
5i -+-
4, 3
le radici
grado,
o delle seconde,
0,
52
-h 4^1
16.
a;2-f- ^~1=0.
7
25**
1)""^'.
dell'equazione
2=0, .^2
= =
52
4**
di
delle prime,
si
Si,
dell'unit.
razionali i x^
a
Se
-Q-
:z;'
a;' -f-
a;
2=
0.
segni
il
1,
2,
numeri
1,
2. Si
trova
26**
determina
27**
dice.
le
L'equazione
':f?
-+-
Risolvere l'equazione.
^|/2.
2
.t^
a;
-h 2 =:
ha
come
ra-
60
CAPITOLO IV
Essa avr
per {x
-4- i)
{x
terza radice
28"*
2.
decomponga
Si
P(x)
in fattori reali
= 2
x'
x'
noti che {x
[x
Quindi
{l
f{x)
i)]
(x
[x
ha
^=
-\- i)
polinomio
il
.x' -4-
radici 1,
le
(x
Come
1) (x
= 2 X 4x'
x' -h
x^
comuni
radici
le
2=
2X
1) (x' +- 1) (x'
-f
cercano
si
= 2
il
g (x)
0,
x'
somme
x^
formole
Newton,
di
4:
perch
2,
ai x^ 4- 2
-4-
due equazioni
alle
radici
le
=0
delle prime,
Si, S2, s^
-I- 2).
ricordare
^.
2.
= x'
Massimo
x' 2x'4-x
30''
le
1, i, 1
'
x^ -h l
(1 -f- i)]
date
2,
p [x) =
29**
i)
2 x'
-4-
17
x H-
il
sono
terze
in
delle
^3
seconde,
delle
(Basta
si
31" Si calcoli
ai'^a2a3-4-a2*aia.5-f-a3*aia2-f-3 (ai^aa+as^aiH-afaa-l-a/ai-j-ao^ai-hasai^)
dove ai
Si
^4 Si,
ao
noti
5r,,
32**
x'
sono
(X'^
che
la
le
radici di
somma
54,
1,
x'^
1
4- x
dei
-f
primi tre
0.
termini
vale
1,
Si risolvano le equazioni
4- 3 x' 4- x^
3X2 =
4- 4 X 4 =
,
x^
cercandone prima
x^
di tutto
x'
0,
le
radici razionali.
a;'
4- x^
=
1
3T
Trovare
direttamente
1 cio si
;;r'l=0
quarte, quinte, di
:;21=0
61
radici quadrate,
le
risolvano direttamente
cubiche,
equazioni
le
;^'1=0.
;a;'l=0
x^l=^(xl){x+l)
x'
lix
x'
1)
-hx-h
{x''
l=(x^^
1) (x^
x'-i-l=^
4-
ix'
e che per
x =^
echeper
x^
=^ (x
l={x
x' -h
i''
-hl){x^
1) (x
1)
i)
-4- i)
{x
x-^
i){x-{^)'
(^^
x'
(x'
(x
1)
x^
-4-
2^
x^
Il
a;
:cH
'
confrontino
Si
S"*
due equazioni
le
x^-\-px-hq=^0
,x^
a?+c
35*"
le
x'^'hpx-hq^=0
x^ -h
^'
37**
Date
le
dei
loro
-h
-drati,
:z;'
somme
cubi,
Si, So, s^
trovi
si
la
a=^
comuni
^'
di tre
somma
0.
alle
:z;'
+ 3 = 0.
cui
tre
nu-
38""
come
coefficienti
razionali,
se ne
dove a
l'equazione
_4 _,
.3
k ^2
x' -h x^ -h 6 x' -h
,
4 X -h 4
0.
-H -
1) ix'
af^-hxr
a;-l=Osihaa:;'^
i)
1)
x'^ -\-
x^
1)
1)
-f-
{x
s ha.
{o(f
1)
(xl)ix-h
2 = + D' (l/2
-f-
1)'^
4-
a;'
x]/2-\-l)(x'-^x 1/2
l) = l)ix'-i-x''-hx''-hx-h
ove =
+
-h x -hi =^
-h
x^-i-x^ x-hl)
=
-h
=
ix'
CAPITOLO V
62
CAPITOLO
18
V.
Matrici.
P
sono rispettivamente una matrice a 3 righe e 4 colonne ed una
matrice a 2 righe e 5 colonne.
Nella prima matrice gli elementi a, 6, ^, 6^ costituiscono la prima
riga, 0, come si suol dire, la riga d'indice 1 gli elementi e, f, g, h
;
elementi
(*)
in
b, f,
inutile definire
ima colonna
il
gli
ecc.
prima matrice
della
l'elemento
posto
63
nella
Assai spesso
gli
che
simboli
(gli
la
matrice
riga,
costituiscono
si
alle
quali
appartiene
l'elemento.
Cos,
p. es.,
se
si
indicano
gli
21
31?
^32,
33, 34.
righe ed
n colonne
s'indicher:
CAPITOLO V
64
Tra
y)
quadrata di ordine 7i
della diagonale princio quelli che appartengono a riga e colonna di ugual
gli
18-19
gli
n elementi
a
indice.
Per
es.,
nel determinante
Un
elemento di un determinante
dir di posto
si
somma
pari
uno
di posto
o di
degli indici
65
le
una
con-
stessa
complemento algebrico di a.
Se un elemento di un determinante indicato con una lettera minuscola seguita da uno o pi indici, e se non vi a temere
alcuna ambiguit, molto spesso il suo complemento algebrico si
il
per esempio, se
D=
(1)
SI
scrive
Al
Ci
ai
a-z
a-i
hi
62
h,
Ci
C2
C;
'
\
66
CAPITOLO V
19
se si sopprime un elementre invece diminuisce di uno, se si .cancella un elemento che lo precede; perci
posto di
Il
mento che
segue,
lo
^=^
r'
= r l,p'
In ogni caso
cosicch,
uno
se
se r
se
se in
-+- p'
pari,
< p,
r > p.
4- p ed r
essi
di
Analogamente,
indice
^' ^=^
,
differiscono
una matrice
di
dispari
l'altro
si
p<r) conservano
(di indice
vano un indice
(appunto
nuova matrice
nella
> r,
perch la
linea precedente
le
riga e
secondo
iy+*
Il
= -H
sulla
s'*'"'*
che r 41,
di
si
l'indice p;
le
stata
cancellata).
possono pertanto
sia
pari
nel secondo
dispari
1)'+*
[nel
primo caso
l].
minore [a ottenuto
colonna incrociantisi in a e preceduto dal
complemento algebrico
cancellando riga e
segno
linea
precedenti considerazioni.
una matrice
applicare
dispari
una
cancella
sulla
r,
Anche
una unit
cio
J.
di
il
( If +^
Un
[a, allora
nante iniziale). Se invece r 4- s e dispari, cio A
si chiasegno,
di
cambiato
in
il complemento algebrico di b
^,
mer il complemento algebrico di b nel complemento algebrico
di a. Cio
il
algebrico J. di a vale
DETERMINANTI, SISTEMI DI EQUAZIONE DI PRIMO GRADO
Siano
p,
67
colonna che h ha
colonna
nore
in
Il
s'''"^").
b,
dispari,
Quindi
segno del
complemento
il
prodotto
di
iy+*
1)'''"^.
A, vale
in
lY''^^',
preceduto
segno
dal
cio
dal
di
dove
e
ancora
il
incrociavano in a e in
Ora per Tosservazione precedente
colonne che
si
(
Analogamente
Perci
= (_
le
righe
if' + F.
(
Moltiplicando,
l)^ + r>'
b.
iy + '''=:
se
ne deduce
2^\r
+ ? + p' +
r]'
1)*'
+^
__
-j^y'
+ s'-l-p-f-,]^
Si
dice valore
ottenuti
dotti
i
di
moltiplicando
di ordine 2, si ritorna
sopra definito di un tale determinante.
Se invece moltiplichiamo gli elementi di una linea per i loro complementi
algebrici cambiati di segno, e poi sommiamo, troviamo il valore del determinante
cambiato di segno.
(*)
al valore
CAPITOLO V
68
Cos,
ai
p.
Al 4-
es.,
19
5i -h
oppure a, A2 -H
Ci Ci,
62
^2 -^
C2 C2,
oppure
===:
Ci
Ci
-4- C2
C2
-f- C3
C3
ecc.
...).
il
2""
69
complemento algebrico di b
il
si
sommino
risultati cos
ottenuti.
'
otterrebbe similmente
si
Per
teor.
il
sommando
complemento
II sar dunque E
il
di
prodotti di ogni
a nel complemento
= R\
a)
di
prodotto
il
^)
il
valore di
un
deter-
algebrico
un
di b.
e. d. d.
minante
di
un suo elemento
e scelto
ad arbitrio per
il
suo complemento
a nel complemento
plemento
Un
di h (o, ci
che
lo stesso,
il
complemento
h nel com-
di
di a).
es.
20.
Propriet
di
distinte.
un determinante.
Teor.
colonne,
I.
il
ai bi
(Per
es.
Ci
70
CAPITOLO V
20
Il teorema evidente per i determinanti di ordine 2. Ammesso il teorema per determinanti di ordine n
1, dimostriamolo per un determinante
di ordine n > 2. Il teorema cos
sar completamente provato col metodo di induzione completa.
Scambiamo in D, p. es., le righe r'*''"* ed s*''^^ Consideriamo
la f'''"' riga con t^r, t^s. Scambiando le righe di posto r
ed 5, si scambiano due righe nei complementi algebrici degli
elementi di tale
f''^"'
riga,
che sono (a meno del segno) deteri quali vale per ipotesi il teorema.
minanti di ordine n
le per
Basta ricordare
perch
riga,
Teor.
lo
teorema
il
Se
III.
ma,
per
teorema precedente,
il
n = D,
cio Z)
Teor. IV. Se
una linea
e sommo
di
f'"'"'
risulti
io
esso
resta immutato
cambia
segno.
0.
moltiplico
numero
Dunque
li, I2, I3
Cos,
D=
il
p.
es.,
ai hi
Ci
a2 62
C2
c-\
se
si
I
cos ottenuto
ha
p. es.
k A2
^2
^2 -H h C2
h k k
T)'
2,
Ma
C2.
1)2,
seconda riga
tale
prima
la
e. d. d.
invariati
dallo sviluppo di
sono ordinatamente
minante
da
\i-\-
mi,
I2 -+-
somma
uguale alla
m2,
un'altra volta
le
I3
ni;{,
il
deter-
una
volta
le
li, I2,
mi, m2,
bi,
di
d,
di
una
ottenuto
una
linea
linea parallela
(cio scriviamo ai
-+-
kaj,
al
posto di
il
a,-, ,
di ordine n
ha \n
termiii.
di
una
linea di
D
D per
=
1
h/
teorema
cos
CAPITOLO V
72
somma
somma
20-21
di
di
parecchi, ecc.).
le
si
pu scomporre nella
seguenti ^proposizioni :
una
e)
Un determinante
un determinante uguale
ed una colonna, purch
tutti nulli,
Cos,
p.
eccettuato
es.
il
pu trasformare in
premettendo una riga
gli elementi delVuna o delValtra siano
primo che sia uguale alVunit.
di ordine n si
di ordiate n
-4-
1,
73
un termine
Teor. TV.
menti
scelti
di D'.
Dunque (
I termini
dalle
le
Per h 1
DiM. Uno
1)^'
un termine
D,
di
e. d. d.
tali
il
eie-,
del
minore complementare
a'
di questi
P=
e. d. d.
posti
trasposizioni:
In
r^^
+ ^2 +
r^
r'f^"""
senza
al
1,
che ne
r'^'
posto
al
h,
in
con
poi
cos fatto r,
(l 4- 2
r^
avremo
posto,
scritti
,r^^
quella di posto
2, ecc. ecc.,
r, jT^,
1
resti
secondo
in
tutto
con
(r,
-}- r^)
-+-
+- h)
2 (1 -h 2
In tutto con (r, -h rg
s,^)
-f- r^) -h (s, -h s^
trasposizioni avremo portato sia le righe, che le colonne considerate ai primi h posti
.senza che sia mutato n l'ordine in cui si seguono le linee considerate, n l'ordine in
cui si seguono le linee residue. Poich ogni trasposizione di linee parallele cambia
-\- h) nn numero pari, con le traspoil determinante di segno, e poich 2 (1 -h 2 -+un determinante D' { ly
sizioni citate avremo dedotto dal determinante
(r, -f- r^ -h ....
r^) -+ (s, -+- Sa -+se e
s^). E anzi da ogni termine di D' si
deduce il corrispondente di D, moltiplicandolo per ( 1)^ Applicando a D' il
teor. IV, avremo in conclusione
di un determinante D di ordine n,
n righe e h colonne di D, e a' il minore formato con le residue
formato con h
n
h righe e colonne, il prodotto di , di ^' e di (
1)', dove e uguaglia la
somma degli indici delle righe e delle colonne di ^, uguale alla somma di
tutti e soli quei termini di a, che contengono come fattori h elementi di ^.
II prodotto ( 1)^ A' si chiama complemento di a
facile vedere che ( 1)' a
il complemento di A'.
Teor. V. Se a
un qualsiasi minore
<
CAPITOLO V
74
21-22
a 14
li
B=
24
21
34
33
44
la
somma
di tutti
^2223
A'
il
H14
uguaglia
di
a sono 2
ottenuto da
a'
1)'
A',
dove e
e 3 e quelli
sopprimendovi
le
due
2-h3-4-2-h4 = ll
delle
righe sono 2 e 4)
righe e
le
colonne che
3134
a. Si ha poi che ( 1)'^ a' e ( 1)' a sono rispettivamente
complementi algebrici di a e di a'. Se ne deduce che:
Scelte h linee parallele di D, la somma dei prodotti ottenuti moltiplicando
i minori di ordine h di D, formati con queste h righe, per i minori complementari, uguaglia D.
prodotto di n elementi, h dei quali
Basta ricordare che ogni termine di
appartengono alle h linee considerate, ed anzi ad uno solo dei minori di ordine h
formati con queste h linee.
Cos, per esempio
contribuiscono a formare
i
ni2i3
22a3
4243
(1)
AB
<^21&11
agiii
+ avdbn
+ ^22^12 + ^23^13
+ 32^12 + <^33&13
^11&21"+-<^12&22+^13<^23
75
^ll&:a
<^21^21
+ ^^22^22
"+"
<^23&23
^21^31
^31^21
+ ^32^22
+" ^33^23
31^31
<^12&32
+ ^13&33
+ ^22^32 ^23^33
+ <^32&32 + ^33^33
"+"
determinanti, p.
es.
12^12
CAPITOLO V
76
Y) Consideriamo
Se
le
le
Q 22-23
due matrici:
Un
(l\2
Ciiz
&11
&12
&13
(I2I
^22 ^23
^21
O22
^23
minanti, otteniamo
^11 ^11
-H
il
determinante
^1: &12
^13 ^13
di
secondo ordine
^13
Qj2z
hd
hz
11
ar'(a2
ar'e^.
2
77
ag
ai
ag (a2
cLi
as (ag
ai)
ai)
ai)
ai)
arM^s
aj-'(a2
^2
a,,
a(a
ai)
(a2
a;r'(a-ai)
<-'(
aO
ai)
ai
ao(a2
a?
aO
(a,
^n
ai
a^
ai)
Ma,
ai)
ai)
ai)
1
(^2
(ag
ai)
as
aj
(a
ai)
n3
Ora, se
71
si
2,
trova che
Vandermonde
di ordine n
Se ^
Se
di ordine
1,
si
3,
Z)
n=
4,
(a^
.(a3
a^
{(x..2
aa)
minuendo superi
oc)
Se noi innalziamo
JD'
(ag
ai)
(a^
uguale
di
un determinante analogo
ai)
(cx.^
a2)
al
(ag
aj)
(a^
(x.^)-
(a^
aj).
a3).
prodotto delle
-n(n
1)
servendosi della
un determinante
calcolo di
il
trova che:
D=
Per n qualsiasi
D = aa ai;
calcolo di
al
a:
quadrato
il
determinante
di
Vandermonde troviamo
=A
Sn-l
Su-f-1
S2U-2
dove con Sh ho indicato la somma delle h"'""^ potenze delle a (per li =1,2, ..., 2w
2).
Questo determinante A si chiama il discriminante degli n numeri dati esso
nullo soltanto se almeno due di questi numeri sono uguali tra di loro. Se le a sono
le radici di una data equazione algebrica, le formole del 14 y, pag. 50, permettono di
calcolare tale discriminante senza risolvere l'equazione, perch le su si possono cai;
CAPITOLO V
78
23
colare tosto, appena sono dati i coefficienti dell'equazione. Abbiamo cos un metodo
per riconoscere quando due delle radici di una data equazione sono tra loro uguali.
,'5)
Il
tivamente
discriminante pu servire (almeno teoricamente) a calcolare approssimale radici reali di una equazione a coefficienti reali, che abbia radici
tutte distinte.
Se
(x)
X" H- a, x"-'^ Hesistono molti metodi per trovare
-\-
a,i-
rr
un numero
positivo
A=
in-
luogo
di tutti
luto) \2
a,
a^
i
^;
ot^),
il
a.f
numero maggiore
K"^r|^
onde
loc,
-2
|2J5i
''
massima
la
delle
Sar
.
I
a, ic"-i
\x'f'A
(oc,
(oc,
P{x)\^\x\"
Al^loc, -aJ2(2J5)2^
(*) Ecco, p. es.,
- a,Y
(a,^
fattori, eccettuato
avr
si
a.,y
(oc,
^i-M-
\x !-2-h
-f-l
-h
a,x'^-^\
x\-\-l\
-i- ...-{-
\x
'"
a,
\^
^]"~}
A
I
Xj\
cio
\P{x)\^-^''
'
l^'-^-^< + ^.
I
a;
I
P (x) >
dunque
|x|^^ +
allora
l,
x sar
0. Quindi se x radice di P (x)
0, il suo modulo
ad J.
A-\-l. Per altri metodi, che permet1. Potremo dunque porre
rinvio ai trattati di algebra.
tono di assegnare un valore pi piccolo del numero
(**) ^on porta che semplificazioni il caso che uno dei termini della progressione
sar
inferiore
Se
B=
una
radice.
79
ossia
'(''-1)
0L,\^}/ \A\:{2B)
secondo membro minore del modulo della differenza
a^, che si possono scegliere ad arbitrio tra le radici
Possiamo dunque assumere:
tra
Il
reali
oc,,
le
due
radici
reali dell'equazione.
(:2B)
'
primo
interi
,~,
intero, e quindi
certamente sar
interi,
sar un numero
do
Ci
0/0
1 (*).
(2^)'
Se poi ^0 non fosse uguale ad
L'equazione
gnita.
y"
ossia
-+-
a, 2/"~
diventa
4-
1,
(- I
Oq
si
1.
ponga ^
+ a, ( )
4- a-i a''-^ y
O' a,)y''~'^
^"""-'t
a a]
= 0,
che
Esempi
1^
Se
ed
ai, Pi, Yi
rispetto a
rette,
2, ^2? T2?
una terna
(**).
sono
cos 9
Quindi
ai a2
-f-
delle
Pi P2
-H Ti
T2.
Ti
cos
2 p2 T2
cos
^1
di
Pi
=
1
cos"^
sen^
0.
donde:
sen 9
= ytfl' = l/'(ip2-^a,)V(piT,-p2Tx)^+(Ti2-xr2)^
r
(*)
Non pu
l'^2P2T2
essere
A=r0
le
applicazioni
che
80
CAPITOLO V
2^
Siano
a,-,
a due ortogonali
ai Pi Ti
(^
p,-,
y^
coseni
1, 2, 3).
23
direzione
di
Sar
di
tre rette
r,,
il
altre
le
altera
-A -^12
in^'
^2//
^32
A:;.
-4.33
jOlu 2 -^^3
-Atid
24.
Sistemi
Teorema
Per sistema
si
ralmente un
della
forma
essendo
preliminare.
incognite
equazioni lineari.
di
sistema di
4- Px2 -^
xi, X2,
(0,
come anche
Xn, s'intende
natu-
-+- "kxn
^X'i -f-
sia
=i?,
a, p, y,
le
nulli,
= 0.
ccxi
dove
di
lineari) ad
dice,
che non
avremo
cit.,
-A\i/
--13
J.22 -^23
(il
i^
81
dati (a,
p,
Il
membro
delle
equazioni
seguente
aiiXi
t^21
Due
^1
^ml^l
si
stessa
date
equazione,
fra le
chiaro
che
sistema
il
n incognite assumer
la
forma
r-.-]
questa
di
tali
dicono
+
'
t^22
3^2
-+"
^m2^2
'
^m,n 1^'n 1
"" (^m,nXn
^m
equivalenti,
se
ogni
sistema di
valori delle x,
che
Due
loro.
Un
numero
6 G.
differente
da zero
Un
sistema [l]
moltiplicando
da zero,
una
24
aggiungendo ad essa
le
plicate
le
CAPITOLO V
82
si
lasciano invariate
Nell'algebra elementare
insegna
si
risolvere
un
tale
si-
numero
righe
di
incognite
seguenti
ci
an
'
/o\
/
'
le
X2 -h ai3
-+- ai2
.Ti
^^21
xi -h a^2 Xi -h
a-ix
xx
-4- a:52
an
Xi
-f-
X2
2;}
x-^
X'^^
-f- (iz:\X^
0^3
=
=
=
=
a^
a2
a.^
a^
date equazioni.
Consideriamo
determinante
il
D=
(3)
Con Ar indicheremo
^1
Al 4-
ai2
ai-i
cc^
aoi
a22
^23
^2
^31
^32
^33
^3
au
a^2
43
^4
il
(r
Sar I)
an
complemento algebrico
A2 -H
ol^
a3
^3 -H
di
a,.
4).
^4 A^.
Supponiamo Ax
-p 0.
Per
la
sistema equivalente
tre equazioni,
ottiene
si
forma
in
un
tre equazioni,
(4)
sistema
e
alla
equivalente se ne conserviamo
quarta sostituiamo
le
-4-
A2
prime
^i
+ a,
.40 -f-
a;5
^3 -h
a4 ^4.
secondo membro
membro
di
^n^i -{-21^2+
coefficiente della Xl
il
somma
cio la
83
della prima colonna di (3) per i complementi algebrici degli elementi della quarta colonna, ed quindi nullo. Altrettanto dicasi
per X2 e per x-^. Dunque alla quarta equazione di [l] noi posil sistema si muta
in un sistema
siamo costituire la 7)
equivalente.
=
caso
=
termini
come
stema
'^noti
si
D 4= 0,
(cosicch, se
suol dire,
il
ammette alcun
o,
si-
soluzioni).
coefficienti
zioni,
delle
D = o,
e si sostituisca all'ultima la
25.
Regola
Leibniz-Cramer.
di
ao- Xv,
0^2
-+- a^-s X:
=^
CC^
-f-
Chi
^'i
-+- (I22
X2
;u
^"i
-4- 32
X2
nella
p.
es.,
12 X2
-H
13 x^
22 X2
-h
23 Xz
32 X2
-h
33
^^3
p.
=
=
Xi
es.
le
seguenti,
3.
dn
(1)
=
=
=
x-i
oCi
forma
0(i
anXi
^21 Xl
a31 Xi
ce,
==: 0.
CAPITOLO V
84
25
Posto
(2)
(III
^12
^13
CI21
^22
^23
^31
^32
^33
xi =
E, se
brico di
A =4=0, e
ar, in A
:
= -r
1
(3)
xi
se
gli
di
ai2
ai3
0^2
^22
^23
^3
^32
^33
il
complemento
alge-
coefficiente di ai in
il
ag sono
cienti di a2,
Dunque
nulli.
1,
85
algebrici,
mentre
coeffi-
questa espressione
tutta
proprio uguale ad a^
Altrettanto
si
Dato un sistema
cognite
col
Cos, p.
es.,
il
9^-1-2?/ 4-3^
e
Il
2 5
3 2 5
0-7 4
04
12
13
= 304.
15
304
304
oc/,
le
59
304
304
i
coseni
^/, v/,
equazioni
di
a,
j?
a,
4-
,3,
y,
-+-
Va
0.
h
a indica
il
numero
1,
304
107
304
(2)
dove
2 1
(1)
Il
22
1-7
\y
Un
Siano
Risolviamo
il
f,
V2
numero
1.
2)
86
CAPITOLO V
25-26
tale
che l'intero
guisa
in
riceva
li
il
87
massimo valore
In
mh
virt
dei
risultati
equazioni (r
21 22
ahi
Cl^h
" cihh
cihi
ri ar2
/^ -f-
^2
[2,/.
[r,
/.
24
-4- 2,
alla
...
r'*'"""
...
-+-
a2n ^n]
X,j^\ -\-
...
-f-
aun ^nj
'5:^/*
1
-f-
residue
delle
n) possiamo sostituire la
OCh-\-l
yau^uj^x
^i
arh ^r
...
del
1,
+ r X,^
=
j
Cloe
11 12
... l/i
^1
11 12
...
21 22
. .
^27i
^2
21 22
... 2/i
/i2 (^hh
^h
^M
ft2
. . .
ahh
^/i,
/i
^r
ri r2
a,-},
r,
//-f-i
0.
1/, 1,/i-f 1
^2,
ft-f- 1
Xh+^
ari ar2
^rh
11 12
... 1/,
21 ^22
.* ^2ft ^2//
Xr
/il
;.2 ...
ri r2
In questa equazione
tutti
4- 1
/(/i
Aw
afh
am
nulli,
coefficienti
di
Xh-\-i,
teristica h.
12
21
22
.....
si
i/i
OCi
^2h
^2
pu scrivere
nzO {r=^h-hl,
(4)
^ftl
/i2
(^hh
^h
ri
r2
rft
^r
Se h
ferente
/^-f- 2,
da zero
il
determinante
(3),
66?
m).
^Zi/-
88
CAPITOLO V
equazioni dopo la
h^^'*^
sostituire
da
dotti
queste
26-27
le
mh
(3)
termiii noti.
Uno
1)
di
questi
/?
di risoluzioni).
2^)
sistema [l]
si
Xhj^i,Xnj^2',
Cramer
un solo sistema
di
^n,
di
27.
Se
le
dato
valori
di
soluzioni di (l) e, se
Sistemi
sono nulle,
come
si
cono,
allora
h<n,
infiniti
soluzioni,
lori
valori di
nulli
tutti
di
le
delle
sistemi
Xhj^i^XhJr^^
va^n-
si
di-
tutti
imponendo
il
valore zero
ad ogni
si-
tutte
nulle soltanto se
il
nullo.
Sia,
(1)
ari
-4- ar2
OCi
+ Urn ^ =
-h
OL'2
{r=l,2,
dato sistema
il
=:n
loro coefficienti
determinante
Il
,n)
di
sar
differente da zero
89
nullo
^11
^12
(t21
^22
dn 1,1
di
ordine
^1, n
.
tutti
seguente minore
il
caratteristica
n formato con
ordine
di
(ln1,2
(ln
t^2
1
1
l,nl
Posto A ==
(ricordo
valore dato ad
il
della
nessun calcolo
si
Infatti
se si
(2)
,^e8ima
^y.
pone
(^'
A An, n 1
= ^^ni =
A An 2
n) (X
cost.
il
arbitraria) nella
suo primo
membro
Le
')<
(2)
la pi generale solu-
zione di (1).
Esempi.
lo
Se
A, A'
A" sono
f{x) = 0;
allora, se a rrp o, A' ==N 0, si
gix)
ha che
= 0;f{x)
f{x)
il
g{x)=0,
= 0,g{x) =
delle
0.
2"
CAPITOLO V
90
27
Posto
P{x)~hoor"-'^+h^x"-'
-f b. -2
-h
+ ?>.-!
ic
(1)
sar
= bo 1
P (a^) ho al
-hh^a^
P(ai)
-4-
?>
-f
b,,
_2ao
>
a, -+-?>_
?>..-
(2)
P{an)=-hca'
4-
+?>, a
_ 2 a^ H-
1),,
^"
Le
q, hi,
(2)
rettamente, considerando
hi incognite i)Q,'b^,
,
le (1), (2)
trae
si
i,
P{x) r'-i
P{a,)a:-'
p ();
come un sistema
0P
(a,)
Y{a,,
F(a,,
pi
di-
equazioni nelle
=:0
a"..
;;
3,
a^,
an, x)
P{a,){-1)"
{a^ Fa,,
-f-
a. _i, x) 4-
donde
P{x)
X"
( 1)" P {a,)
w+
di
4-
Ma
1)'' -^'
a.^,
V {ai, az,
a,
a., x)
V{a
(a?)
e,
si
con
ottiene
4-
a^
a,)
?)
\,x
+^^^^^^-^>
Sopprimendo
^^^^"^
tk;^;;:^::^)-^
in
(F(a.,a
,a)
al
nume-
ratore e al denominatore
Esercizi.
1^ Calcolare
moltiplicare
fra
di
loro
due a due
determinanti
D,
12 3 4
12 3
D,=
12
3 4
15
16 7
10 1
D,
12
4
1111
12
1111
A== 12 3 4
7
10
3
il
91
teorema
di
pag. 80-81.
Ris.
Lo
precedenti
deter-
A=
=
=
A
principale.
si pu semplificare, p. es., sottraendo
seconda e la terza
il determinante D-. si
semplifica sottraendo dalla prima riga il doppio della seconda.
Il
dalla
determinante
prima riga
D-t
la
Calcolare
D=
Ime
l
l
l
m
m
m
n f r
n g k
ri
g q
92
CAPITOLO V
10
10
10
= (x aY
27
di righe,
trova
si
2a
3 a
4 a
aY
{x
{x
-\- 4: a).
0000a;-h4a
3**
Risolvere
^=^
X
X
2x-h3y-^4z=^c
Ris. Per
Cramer; per
-\-
-i-
-\-
^= a
zb
5^=c
2y-\- 3
2x-h3^-f
il
il
Discutere
seguenti
y, p^ q^ r,
p,
x-\-y-hz-ht=l
4 X -h y
-\-
2x -i-Sy-h
X
-\-
Q z -^ a
z
t=
4:Z -h
-h
X
C(.
-i-
-i-
-H
-+-
ccx
^'y
-^r
3^=1
^z
(a 4- P
l,
4x-^5y-^6z-hat =
2x-h 3y
X -h
=
z
^(Z
4- y^z
4-Y
1^
=2
=
=
x-hmy H-w =
Risolvere
5 incognite x^ y,
z,
-h 4:Z
-\-
5t
-j-
^=^
=n
aX
ax4-p^-l-Y
px-^r qy-hr
m, n:
-hy-hz-ht^=0
^y
py
sistemi di
aa:;-f-p2/
+Y=
p X -^ qy -h r
X
y -h z
=1
3x-h4y-h6z=3
2x-^ Sy -4- Az =2
4x4- dy 4-16^=3
Qx,-hSy-\-pz:=&
7a;4-13^V4-j9^
il
t,
seguente
sistema
di
v.
=
=
lx-\-ly-\-lz-hlt-hlv =
0.
equazioni
=6
nelle
Ris.
uguale
determinante
Il
du
l{l
aY
= a
a)*.
2"*
93
a pag. 91)
sar x^=^y
=i= 0,
^^=^t^v=0.
Se l{l
=}=
4, perch difSe ?
0, la caratteristica di
,
ferente da zero il minore formato dalle prime 4 righe ed ultime 4
colonne. Si d allora alla x un valore arbitrario e si tien conto delle
prime 4 equazioni, che, essendo l
0, risultano omogenee nelle
non
cosicch
determinante
nullo,
y=.z^=^t^=^v^=^0.
y, z,t,v d
3<* Se ^ r= a
0, alle x, y si possono dare valori arbitrari; e il nostro sistema si riduce al sistema:
2**
e?;
=
=
bv
=^0
bz -^ ct-\- dv
bt-h
che
si
e ultime
righ
quattro colonne
d d
ce
a
e
CAPITOLO VI
94
CAPITOLO
28
VI.
FUNZIONI, LIMITI
28.
Intervalli,
intorn.
come un modo
di
deve considerare
punto a si pu
si
Il
avverta esplicitamente) escludere dall'inter00 ). Questo intervallo ha sulla retta r per immagine
vallo (a,
la semiretta (il raggio) posta a destra del punto a (cio del
punto che ha per ascissa a).
Osservazioni analoghe per i numeri non maggiori di a, che
talvolta (purch
si
( oo
formeranno un intervallo
intenderemo la classe di
immagine
tutti
tutti
co -f- ce )
Per intervallo (
numeri reali, che hanno per
a).
r.
Assai spesso diremo intervallo in 'luogo di segmento o vicecome diciamo punto invece che numero, o viceversa.
Se e un punto deirintervallo (a, h), questo intervallo si
versa, cos
dice intorno di
e.
Se
),
cio se p. es.
un intorno destro
Gli
di
e.
intervalli (a, -H oo
),
oo
sinistro o
si
destro di oo
95
FUNZIONI, LIMITI
29.
Funzioni; funzioni
di
funzioni.
Un
tale simbolo
conserviamo
una
essere
in
dir essere
si
tutto
costante.
ragionamento essere
il
una variabile:
discorso
Uno
a cui
diranno
simboli,
valore,
si
stesso
costante,
stesso
lo
in
variabile (*).
p.
es.
la
?/,
sia
di
appena
determinata,
sia
dato
il
x, y,
valore
per esempio:
Se non varia la temperatura, il volume^, che occupa
un grammo di ossigeno, completamente determinato dal valore x
della pressione, a cui sottoposto
2^ La lunghezza y di una data sbarra di ferro completamente determinata dalla temperatura x (se si trascurano
le variazioni dovute alla pressione, cui assoggettata la sbarra,
se si opera a pressione o tensione costante)
3 Lo spazio
y percorso nel vuoto da un grave che cade
della X.
Cos,
senza velocit iniziale in un certo luogo, completamente determinato dal numero x dei secondi impiegati nella caduta
4 L'area y di un poligono regolare inscritto in un dato
cerchio perfettamente determinata dal numero r dei lati;
5 Il logaritmo decimale y di un numero positivo x
determinato dal valore di x, ecc.
Noi diciamo in questi casi che y funzione della x. Non
per detto che la x possa ricevere valori arbitrari. Nel
l*" esempio x non pu avere
che valori positivi (perch non ha
;
4''
nel
Se noi studiamo,
come variano
peratura
di
p. es.,
di
gas, allora in
il
CAPITOLO VI
96
29
neirinsieme
P)
es.
p.
=zmx
= ]/x
una funzione
4= -h ]/x 3 j/4 X
La
x
= \/x 3 j/2 x non
Invece
La y
-f-
00
nell'intervallo (3,
y della x
(reale)
definisce
).
definisce
-f-
?/
una
funzione
della
(reale)
la
-I-
-I-
?/
definisce nessuna
non
che
campo
(nel
esiste
dei
numeri
reali)
la
sua
radice
quadrata.
y =.
Ij2
da
tutti
definisce
una funzione
valori della
differenti
della
nel
campo formato
da zero.
simbolo indica
termini
si
il
per
cos
sen
il
altri
valore
il
valore
in
il
che
la
funzione ^en x
assume
n
x= Y'
L'uguaglianza y^=zf(x) esprime dunque semplicemente che y
(*)
In sostanza dunque
l'idea di
funzione non
che l'idea
di
corrispondensa
tra due classi di numeri x,y (univoca in un senso), ossia coincide con l'idea di
classe di coppie di numeri ix,y) tale che per ogni a; di 6r esista una e una sola
coppia che
lo
contenga.
97
FUNZIONI, LIMITI
parlare di
Si
deve
si
funzioni distinte.
piti
una
estremamente
classe
parti-
Cos,
p. es.,
volume y
il
un prisma
di
di
data base ed
del
spigoli
gli
base
la
(o,
come
si
dice
bile z,
Cosi
p. es.,
volume y
il
E
si
di
una
z,
Cos, p. es.,
un kg.
di
temperatura x.
spesso avviene, come risulta chiaro da questo esempio, che
?/
log sen
-s^
x una funzione
della x.
Ma
si
z definita
per
definita
solo
per
angoli x dei
gli
due quadranti. In
primi
generale, se y
f{x),
9 ix), potr darsi che la y si possa
considerare come funzione /'[^(a:)] della a;. E una tal funzione
-2^
cp (ce)
appartenga
non esisterebbe
negativo
campo
dei
il
30.
Si
simbolo
\/
il
campo ove
corrispondente valore
definita la f{z).
Una
jA, ^
f{z)
perch, essendo
p. es.,
la f\_^(z)\
numeri
al
le
x^
privo
cp (a;)
sempre
di
a?
x^
significato
(nel
reali).
cio dare
di
X',
senz'altro
per calcolare
valori
che
CAPITOLO VI
98
30
ormai famigliare al
il
lettore,
i
metodi che possono
metodo delle tavole numeriche,
che ben conosce gli esempi delle
calcolo
il
= log
x^
= sen
y=^
x,
cos x,
y =^ log sen
ecc.
x,
Ma
talvolta
si
quali,
sebbene generalmente meno precisi, hanno il vantaggio di permettere di abbracciare con un solo colpo d'occhio l'andamento
di una funzione y
f{x), e talvolta persino di risolvere con
rapidit questioni che analiticamente porterebbero a lunghi svi-
luppi
di
calcolo.
Ci
un
intervallo;
che
specialmente
definita la y,
caso,
al
utile,
se
formato da
il
campo
tutti
punti
con-
le
siderazioni seguenti.
si
Si
Oy
DA uscenti da 0, aventi
appartenenti al campo G, ove
= OA
Idi
arbitrarie,
ma
definita.
di questi
pendicolari uguali in lunghezza e segno al valore della y corrispondente al valore OA della x. Otteniamo cos vari punti;
e
tanti pi ne otterremo,
(nei casi
numero
comuni) tanto pi
x che
vicini,
si
tutti
va-
zione
y=:f(x). Dobbiamo
anzitutto fare
alcune osservazioni:
disegno resta molto facilitato se la carta millimetrata, perch cos pi facilmente si misurano i segmenti paralleli
normali ad Ox (purch Ox sia una delle righe tracciate sulla
l''
11
maggiore precisione,
in taluni
suoi studi
99
FUNZIONI, LIMITI
2"*
segmenti
ne traccia
soltanto un numero sufficientemente grande, congiungendo poi gli
estremi con una linea possibilmente regolare. Questo sufficiente
nei casi pi comuni. (La frase linea regolare non ha un preciso
significato matematico, ma un ben chiaro significato intuitivo).
3** Talvolta per
si usano speciali disposizioni pratiche,
che permettono di ottenere senz'altro la nostra curva, o, come
si suol anche dire, il nostro diagramma.
normali ad Ox,
di
Immaginiamo,
se
che
il
la retta
se
Ox
strisci
su s stessa.
La
velo-
cit di tale
sinistra
tempo
ha bisogno. Generalmente
si
p. es.,
modo che
stesso, in
verso
cui
l'unit
di
lunghezza
(p.
es.
cm.)
nell'unit
(p.
es.
l')
in
altre
parole,
il
diverrebbe un registratore
automatico della temperatura (termografo),
della pressione atmosferecchio
rica (barografo).
4**
neralmente
a sinistra di
punti
della
retta
Ox
corrispondono a valori
negativi della x,
punti della
Oy
posti al di sotto di
Lo
M su
Oj/ evidentemente
una funzione
del
100
CAPITOLO VI
30
X =:oc
4
che nei primi a minuti
punto
si allontana da
per poi
di nuovo avvicinarsi ad 0. Essendo, diremo cosi, pi ripida la
curva per xy cc^ che per x < a, ne deduciamo che la velocit
con cui
ritorna verso
maggiore di quella con cui se ne
il
la
le
era,
ci
es.,
p.
uguali
distanza
^85
21
6
~^8
If vale
Quindi
dopo
circa
1,
ecc.,
21
minuti
la
ecc.
Anche solo queste prime e semplicissime applicazioni basteranno a dare un'idea di alcuni dei vantaggi che presenta il
metodo grafico di rappresentare una funzione. E oramai negli
studi pi svariati di fisica, di economia, ecc., si ricorre ad esso.
Ricorder qui soltanto i cos utili orari grafici delle strade
ferrate, che sono appunto costruiti per rappresentare il movisecondo i principii
mento su una linea Ox di un treno
sopra svolti.
fica
Voglio citare ancora un esempio di rappresentazione gra(*). Sia data dell'anidride carbonica che alla temperatura 0^
il
volume 0.9936.
Tenendo
Waals
si
ha precisamente l'equazione
di
Van Der
(,
x,
di calcolare
il
corrispon-
In questa equazione sono contenute tutte le leggi di dipendenza della y dalla x. Ma queste diventano ben pi intuitive,
se ricorriamo alla rappresentazione grafica. Calcolando per mezzo
(*)
in die
libro di
Nernst
u.
Schnfliess: Emfiihrung
FUNZIONI, LIMITI
di questa
della x^
101
CAPITOLO VI
102
30-31
Rappresentare graficamente la legge di Boyle-Mariotte. (Se a; il volume d'un gas perfetto alla pressione y,
costante; si supponga questa costante, p. es., uguale al).
xy
E dedurne come varia y al variare della x. (La curva imma3**
=+
Rappresentare la curva ?/
x'^.
j/l
RiSP. Si deve trovare un semicerchio.
5 Si rappresenti graficamente qualche fenomeno fisico,
partendo o da una legge fisica o da tavole numeriche.
Cos, p. es., si pu rappresentare come varia la intensit
luminosa y al variare della distanza x dalla sorgente luminosa
cost.), oppure come varia la densit y di un corpo,
(y x'^
l'acqua, p. es., col variare della temperatura x, ecc.
31.
Esempi preliminari
di
limiti.
OF
Sia
e scrivendo lim
?/
0.
OP un pendolo
ad un punto 0;
fissare le idee,
Per
e ne sia OF
supponiamo che gli attriti, la resistenza del mezzo siano tali
che, se il pendolo parte da una posizione OF che con OF fa
un angolo a, esso, oscillando, giunga dall'altra parte di OV
P)
Sia ancora
oscillante attorno
fino alla
posizione
OV
fa angolo
Cosicch,
OF
oc
Naturalmente
poi
il
FUNZIONI, LIMITI
giunge
zero,
il
al valore
di
103
a
di
nuovo giungendo
al
valore
cos via.
lazioni
Infatti,
se
cos
>
Per x
n sar
2""
piacere,
>
-,
-^~
sia n
<
s.
'
quindi per
y) Tra
tare
restare
piccola
quantit
del secondo
sempre in un
verso il suo valore assoluto prima diminuisce fino ad annullarsi,
poi aumenta di nuovo, 4;orna a diminuire, e cos via. I massimi
valori che \y\ raggiunge in ogni oscillazione vanno diventando
per sempre pi piccoli; cosich anche la y del secondo esempio,
come la y del primo^ finisce da un certo momento in poi con
e
piacere,
Ma
la
__^
o) Se un punto
si muove di
^^^^ uniforme su una retta OX,
psii'tendo da 0, e movendosi p. es.
= OM
costante)
del
movimento,
dopo
x>
unit
di
tempo.
altro lim
co
Sia ora
un punto che oscilli rapidamente intorno al precedente punto mobile M, e supponiamo che l'ampiezza di tali
oscillazioni sia costantemente di 1 cm. La distanza y
= ON
CAPITOLO VI
104
muove
Ma
X
31
i
valori minimi che successivamente acquista
crescendo sempre, vanno diventando grandi ad
ciononostante
= ON vanno
cosicch ad
arbitrio,
un
certo istante
in poi
anche y
= ON
della
campo formato da
nel
eccettuato
il
valore
mente
che,
e
=X
Consideriamo la quantit y
s)
a?
tutti
resta
possibili
valori
che la x
piccolissimo,
assoluto)
ci
x^
si ha rispettiva3, 001
1000, ecc. E si riconoscer tosto
avvicina a 3, il numero x
3 diventa
3, 1
3,01
il
si
numero
grandissimo
lettore costruisca
si
(in
valore
della
x=^3.
:=: oo
diagramma
il
~~~'
?/=10; ?/=100; y =^
man mano
Il
:=: co
il
qui enunciati.
fatti
lim
sono
si
?/,
considerati
a;=3
valori delle
x prossimi
valore 3, e non
al
il
valore 3,
per
il
a, a). Ma y, dopo
con ogni numero y scelto nell'intervallo (
essersi avvicinato al valore y, se ne allontana; e la misura
di questo avvicinamento, pur raggiungendo ad ogni
\y
Y
oscillazione addirittura il valore zero, continua pure a raga
cosicch, pur divengiungere i valori [oc
y
y e
105
FUNZIONI, LIMITI
32.
Limiti.
Cerchiamo di dare una definizione di limite, che corrisponda alla nozione intuitiva messa in evidenza dagli esempi
del 31.
A) In generale
campo G.
y una funzione
sia
della
in
un
y ^=
h {b
definita
certo
numeri finiti),
mero positivo
cere
preso un nu-
se,
piccolo a
y he
la differenza
(*),
pia-
^ h\^s),
per tutti
di
ina-
Per precisare
lenti
le
a)
"
La
assoluto
(o
nore
in
{\
valore
assoluto
di
abbastanza grandi
di
y he mi-
per tutti
va-
in valore assoluto.
tale definizione,
numero x
II
differenza
abbastanza
un
la differenza
lori
a pia-
piccolo
cere,
preso un nu-
se,
frasi seguenti:
abba-
numero finito)
mero positivo
piccola
in
a')
numero x
Il
grande
abbastanza
in valore assoluto.
1
^')
Il
numero
valore
abbaca
Y) Il punto X appartiene ad
certo intorno del numero a
anche ad un
stanza piccolo
intorno
di
abba-
a).
Se poi vogliamo precisare il significato delle parole " abbastanza", " un certo ", che compaiono nelle frasi precedenti,
e che possono avere un significato pi o meno ampio a seconda
del problema trattato, possiamo dire
:
B)
La
supera
x a
differenza
valore
certo numero o ( r
in
non
assoluto
un
<a) (**).
|
s) Il punto X appartiene ad
o. a -\- a) del
un intorno {a
numero a.
(*)
La
definizione
un numero
(**) L'
di
non cambierebbe
arbitrario
numero x supera
un certo
Il
assoluto
in
nu-
mero m.
j
II
punto X appartiene ad
un
co,
di
m)
significato
del punto oo
se
io
dicessi
solamente:
".
abbastanza piccolo
in valore assoluto
B')
valore
"
acquista cos
il
significato preciso di
minore
106
CAPITOLO VI
le
definizioni precedenti
numeri
=a
se,
finiti)
.e
comunque
si
x appartiene a G,
se a;
a\ < a, i vax
lori corrispondenti della y sono
tali che la differenza y
h non
se
4= a, ed
infine
possono dare
si
le
Si
ad
esiste un
preso
lim
y=^h
un
arbitrio
possono
=x
{h
a^
> m
|
valori
Ed
si
32
{a
numero
'
finito
completa
aifatto
casi,
infinito,
positivo
e precisa
se,
finito),
a piacere),
(piccolo
punti di questo
intorno y di a, tale che in tutti
intorno (il punto a escluso), che appartengono al campo G,
valori, che differiscono
ove la ^ definita, la y assume
da h per non pi di , ossia che soddisfano alla
i
\y
h\^z.
tutti
valori
di
?/,
tutti
valori di
|,
\y-h\^z
(1)
6, l
equivale a dire che entrambe le differenze y
y sono
differenze,
algebricamente minori di . Infatti, quella di queste
non maggiore
di
?/
&
(*)
c,
ed
quindi
perch
per
ipotesi
che
positivo.
Eicordo che
il
,
|
es.,
nel
punto
107
FUNZIONI, LIMITI
guenti due:
y
che
h^^
si
possono sostituire
le
b~zj^e
se-
(2)
possono scrivere
si
bB^y^b-hs.
La
(3)
e -h .
y compreso tra b
che la y assume per i citati valori di x formano
dunque una classe di numeri, il cui limite inferiore l non inferiore a
, e il cui limite superiore L non superiore a & 4- .
dice che
(3)
I valori
Osservazione
critica.
Questa ultima osservazione permette di presentare sotto nuova luce la definizione di limite, e di vederne le possibili generalizzazioni. E forse per qualche lettore
la seguente trattazione potr apparire pi facile della precedente. Premettiamo una
osservazione.
Siano V,, 72 ^**6 intorni del punto a; e sia Vi una parte di /, (cio i punti
appartengano a y.^). Tra i valori clie y assume per i valori di x (distinti da a
che appartengano a G) appartenenti a V2 saranno compresi anche i valori assunti da y, quando x (sempre appartenendo (r ed essendo distinto da a) si muove
di
/,
liv,
i^L
>
;,.
non supera b
numero
1;
j per
x a
separatone
tal
contigua
caso il
due classi.
molto analoga a quella data per le aree e i volumi delle
figure piane
solide. Si capisce che dalle nostre ricerche elementari resta escluso
Aj in cui secondo le attuali definizioni, non esiste il limite di
il caso
a;
y per
A e ^ sono nel caso generale i cosidetti massimo e minimo limite di y per x
a.
Si possono poi distinguere i limiti per x
da quelli per x^=a
di
Questa definizione
delle
A>
x=
=
= a+
deve
per ammettere che in ogni intorno di a esistano punti x appartenenti a G, ma distinti da a. Vale a dire, se ^ finito
Oss.
(*) Ci
Se
1*.
una
a,i 2?
si
teorema evidente:
sono una parte
am (con
^n sono dei numeri, e a a.,,
massimo (minimo) dei primi non inferiore (superiore) al masfacile estensione del
dei precedenti,
il
simo (minimo)
di questi ultimi.
m^n)
108
CAPITOLO VI
32
tere
l'esistenza
che
X
I
>
Cos,
perch
sl
nell'intorno
es.,
Oss. 2^ Se
tali
(1
H- o)
^,
del
]/x
lini
2,
Ed
a 2.
della
valori
ove ^
=
non
=i]"
"tt
oppure
lim
a;
lim
spesso
scrive
lim
scrive
Si
infinito).
(se
a;=>o
(se
y
= -t--x.
si
si
y,
=a
cui
di
x,
scelti^ tutti in
finito)
definita,
G.
esistono valori di
la
campo
p.
allora,
per cui
x,
es.,
p.
della X,
ad
m,|
numeri
di
(*).
op-
= a-|-0
a;
a;
anche in
non
se
casi,
tali
anche lim
Si scrive
c=a
anzich
lim,
;rn=a
es.,
p.
:=i
la
ce
un equivoco.
xn=
lim
X
~
il
x
a-\-
\x
Cos,
a;
vi possibilit di
x -h
lim.
a;
= a-4-0
una funzione
definita
per
tutti
lim
a;
della
valori
==: 0.
x,
se
Infatti,
punto x
il
un numero piccolo a
= 1-0*
valori
della
dell'intorno
y\z=i\y\:=:^\x -^
X
mile
prova che
si
lim
= l-|-0
che per x
~"~"
r^-"i|-~
= le
-I
<
i.
per
che
<
del
< .
punto
In
per
piacere,
1
modo
S-
j.
2.
a;
(Si ricordi
<
Ed
eccettuato.
^=^ 1
\x
= =
-11
x>
_
X
i^~
l'I
;,
o^
x,
1^
1
j.
1
3".
Oss.
essenziale notare
che,
pure esistendo
il
lim
//,
limite di
Questa propriet
si
punto
109
FUNZIONI, LimTI
per la stessa definizione, per calcolare
minare
valori che y
assume
lim y
il
devono esa-
si
punto
a:
a.
Oss.
=
=
Oss.
La
infinitesima.
Sar un
utile
esercizio
lettore
al
^ a,
Supponiamo che
6^.
Oss.
abbia
si
Dovranno
y> k
esistere
in particolare
inferiore a k,
esista
che
il
lim ^
?,
quando
che,
l
<^,
y tali che \y
Poich ogni valore della y non
valori
l^y
precedenti
le
y^k.
oppure
dei
illustrare
31.
di
sar l^k
ma un numero
Dovr dunque essere l ^ k.
Cos pure, se per x -- a y <kj oppure y ^k,
;
piccolo a
piacere.
^k.
Oss.
>
7*.
Viceversa,
arbitrario
<k
y ^
Un
risultato analogo
4-
se, p. es.,
un intorno y
Scelto ^
si
Z,
di
tale
l>
ottiene se
<^ k.
k.
<^
y<k
y^k
dalia
B) Converremo
di
si
?/=^
scrivere lim
se lim
Scelto ad arbitrio
un numero
0.
a y
x=a
positivo,
di
e,
posto k
=^
tutti
110
questo intorno
campo
CAPITOLO VI
punti di
al
32
(il
ove y
definita,
sia
Possiamo dunque
lim y ^=^
00
=a
la
I
y, ove
^ k,
la
oppure ?/^
punti di
y^k
dire:
se, scelto
\y\'^k, cio
ossia
un intorno y
di a,
da
a,
valga
valga la :
cio
y^k
oppure
la
k.
Se vale sempre in y la prima di queste ultime due disuguagliante, se cio y positiva in tutto un intorno di a, si dir
che il limite di j -h co
Se vale in y la seconda, si dir che lim y
oo
limite per
il
Dunque
si
in
0.
allora
x=a
=a
valori di y appartengono a
p.
es.,
per X
di a tale che
oc
Il
lettore
oppure b =~oo
oo
un intorno p di b^
quando x
a varia
=a
-i-
--H
=-4^
definita,
corrispondenti
p.
renti
limite
a;
= a-fO
l'uno dall'altro; n ci pu
si
considerano
il
Teorema
stinti, p. es.,
di unicit.
per x
il
primo
secondo limite si
quelli corrispondenti a valori
Vogliamo dimostrare per
e per
perch per
stupire,
valori di
La
= a 4-
di
x posti a destra
il
seguente:
di a.
= a-4-0
FUNZIONI, LIMITI
Supponiamo,
limiti finiti
Sia
=
x=
x
destra di
in cui
(X,
?/
da
distinto
u, in cui \y
a),
/i
< -
^^
I
~^
valore
numeri
h,
^i^
^ ^^
punto (del
al
entrambi
disuguaglianze \y^
le
solito
piccolo
pili
di
gli intorni.
?/a,
ad entrambe
I
due
ed esiste un intorno P a
appartiene
che
= a 4-
a;
-"= k.
destra di
campo
y abbia per
la
Io dico che h
k.
li,
che
es.,
p.
111
^^
^ "o"
^^
k\<
minore
!
Il
di
k l<
dall altro
meno
per
di
ossia
s,
Ci che
\li
disteranno l'uno
si
?/.
/^
La
differenza
li
Un
utile
teorema per
del precedente
33.
Se u
k,
s,
rr= .
-h.
A:
?/,
(.t),
il
caso che
sia,
p. es.,
reali
della
= H-
oo
limiti.
definite
in
uno
96) una funzione (complessa) della variabile (reale) x definita nel campo G.
Se lini u (x^ =^ m, se lim v (x)
w, si suol dire che
stesso insieme G, la
{x) -\-
iv
/i
=
=m
-f- i
n.
(1)
Poich, scelto un
un intorno
punto a
n\.^.
(2)
\u(x)
m\^^
\v{x)
yi,
CAPITOLO VI
112
un intorno y interno a
Varr anche la
perch
il
primo membro
Viceversa,
m\ +
analogia
reale
complessa.
tra
(2).
(3)
|.
un intorno y V^^ il
E cos trovata una
limite di una funzione
esiste
0,
(1).
di
lim
(x)
V (x)
definizioni
le
>
vera la
le
non pu superare
(3)
(3), allora
stretta
il
[v (x)
-f-
= m^
-h iv {x)\ =^\
si
cio:
-f- n^,
= modulo
modulo
(limite del
Una
\m-h 7i\\^
per ogni
se,
quale valga la
(x)
di
(x)
varranno entrambe
Yi e a Y2
in
\\u{x) -i-iv
33-34
-]-
in\
del limite).
pu scrivere per
argomenti
univocamente
gli
perch l'argomento di
determinato.
Se per u (x) -\- iv {x) una funzione complessa, il cui
a ha per limite r, mentre l'argomento (0, per
modulo per x
uno
degli argomenti) ha per limite 0, allora
dire,
meglio
-}- t sen 0).
Il {x) -h iv (x) ha per limite proprio r (cos
ha per
-\-
iv
]/ u' 4- v^
ha
(x), v (x)
ha per
limite 00
^'
-l-
^^
t;
ha
00
per limite.
tv
34.
Se
intero.
l''
negativo, oppure
xyo.
1,
Si osservi che
^^
se
^~
lo^io
,
- ossia
logiolpl
^^^\
tiene all'intorno
r,
\logio|i)|
Quindi
lim
a;
-j-
j>*
ao
00 ) di
se
^^
|
qo
>
se
x appar-
Sia
7/ =1=
lim
3**
<
1,
lim
4**
quindi
p*
Sia
quindi perii
5"
Per
valore di
lim
=oo
r/*
donde
^=
lim
l:
<0:
==
lim
posto g
j/
donde lim
oo,
-j- j:
o,
([
sar
-^.=
(perch j/
<
lim ^"'^nO.
per ogni
a;).
Per ^
1 ed ce intero, j^^
secondo che x pari o dispari
\p\=^l,
Altrettanto avviene se
esiste.
o,
posto q =^
sar,
-\-y.
caso lim (/
/>
>
0.
\p\>
2**
.,
6"
00
X =
ossia
- >!,?/ =
0. In tal caso
!j?|<l; :r>0;
lim
Sia
>
<
li?
113
FUNZIONI, LIMITI
assume
e
j)
quindi
valori
-4-
^* non
lim
un numero com-
plesso.
35.
Enuncieremo
limiti.
funzioni
le
reali.
Tali
teoremi
evidente, anche
ben evidente che, se due quantit i^i, si avvicinano indefinitamente a (hanno per limite) due numeri finiti h, U, la loro somma,
?/..
la loro diiferenza,
il
loro prodotto e
avvicinano indefinitamente a
caso
si
suppone L
=^-
0).
?i
-4-
il
U,
k,
^2
"^ 0)
si
-j- (nell'ultimo
si
'enuncia
gruppo G,
...
ha per
8
1 finiti,
jn sono
e se, p. es.,
allora per x
limite la
.wmma
per x
=a
-+-
0. la
li -f- lo -f-
somma
ji
...
-hjn
114
CAPITOLO VI
35
si
(yi -+- ^2
yj
-4-
-H
{yi
-+-
y-i
Vn-x) -H
-\-
Vu'
7]
in cui \yi
"yj,
+ ^2)
(^1
(^1
^2)
^b
?i
numero
Quindi, dato un
= -
^2
<
+ =2
TQ
Y).
-y]
piacere e
piccolo a
^2
se
positivo,
ne deduce, posto
{y\
2/2)
t]
+"
{^1
minore
^2)
di
y]
in cui
a,
valore
in
di
assoluto.
e. d. d.
a -h
dalla
-+-
P)
ms^e
ed uguale al prodotto
avr
Vi
(2/2
-f- Y]
Y)
Sia ora un
numero
4-
-f-
/i
/i
-4-
^2!
TTT?
I
Yj
1^1 2/2
esiste
?i
si
dimostra che,
un intorno a
y],
?/2
di
Z2
|
a,
y].
y].
^1
=
I
Yj
esister
?i
Zs
un
intorno
'yj
li\
|.
y]
tale che
,.
y]
<
1.
.
a, in cui:
di
/a
I
^_^|^^^|_^|^^|
iUl|
+ U2|4-l!^
Zi/2|<s-.
e. d. d.
Y) Se lim yi^=li e se k
zero,
1,^/1^2 ?i?2M>l!Ui|4-|Z2kYlj<
ossia:
y^
limiti.
Come sopra
2.
In
<
dei
^2)
Zi
'prodotto ji 72
cZeZ
tale intorno:
in
Y]
\y1y2
le
Si
li I2
qualsiasi, esiste
y]
valgono entrambe
quindi in a sar yi <
in
Zmi^e
iZ
13.
pag.
B,
del 4,
&
1
I
un intorno a
di a,
un numero
in cui
\yi
diverso
finito
h
,
da
e quindi
..
115
FUNZIONI, LIMITI
yx\>
yi
=i=
0.
il
co
yi
Teorema. Se lim
x= a
ji
= -
Se ji
(distinti
da
?i
^e
se
li
invece
li
un numero
finito
allora lim
oo
differente
a) e se lim ji
non
0.
yi
11
a;
Se
li,
0,
allora lim
=o
= o
di a
oo
jl
00
e viceversa ( 32,
lim
yi
poniamo che
II
=F
sia
un numero
finito.
a,
Se
in
un numero piccolo
cui
|
^i
?i
<
1^1
>
donde
116
CAPITOLO VI
x =^ a
Km
?/o
35
limiti
delle
yi,
Se
y-,.
ni
00
lim ^1
00
-;-
-^
allora
ha per
limite oo
Vi
Se lim
lim
allora
=p 0, lim
?/2
^^ i=
Se lim
:^i
oo
00
0, e se
lim
t/o -i-
oo
ha significato,
=0.
limiti
di
il
^-
rapporto
il
Se dunque esistono
trovare
i/i
y^
?/i,
casi,
in tutti
sappiamo
noi
di
esclusi quelli
yy
che entrambe
?/i,
?/j
y-i
possa parlare del rapporto -^-
si
ih
punti di un intorno
Sia y
h)
cl
fi^)^
(il
punto a escluso)
(^)
=?
sia lim ^
sia y^
lim
(*).
=t=
e.
La
?/
in-
in
cui la z
Infatti, preso
un numero
'>
un numero
^;
/>
<
2/
e, si
7/
^=h
^
/> I<
^?
si deduce che esiste un numero ^ tale che, se ic ^ - a e se
a;
^ se ^; =#= ^. La disuguaglianza
Sar quindi anche, per quanto trovammo, y
c\
s vale per anche se ^
e
per il valore considerato della x, perch per
2/
ipotesi in tal caso y
piccolo a piacere,
c. Dunque, dato un numero
f(b)
esiste un numero ^ tale che par
a <^ ^ |;?/
x
c!<;. Donde, per defie. d. d.
nizione di limite, hm y e.
1
<
modo
simile
si
tratta
il
<
-.
In
caso che e
co
oppure b
co
ecc.
117
FUNZIONI, LIMITI
36.
Funzioni
continue.
a) Sia
Hanno
intervallo.
della r definita in
un certo
Sia,
valori
di
x,
che
corrispondono
temperature
una funzione
sperimental-
cio
x (positiva per
negativa per x <
10, nulla per ./
10).
Consideriamo la ?/ come funzione della x nell'intervallo (
10,0).
In questo intervallo la ^ continua, perch varia con continuit al variare continuo di x, in quanto che per piccolissimi
x>
10,
di
curva immagine
come insegna
la
Ma
consideriamo
tutto l'intervallo
sl
fisica,
MG
(**)
prossimamente
(fig.
10).
in
10, -h 2).
Ricordiamo che, se
si
som-
la
un po'
aumento
il
di
di
tempo non
segna
temperatura, perch
Quando questo
a salire
tutto liquefatto,
100>^>0
Fig. 10.
temperatura ricomincia
la
nostra funzione
?/
gruppo
CAPITOLO VI
118
36
segmento
la
y per
CD
ha
a;
0,
In altre parole,
dal segmento
valore di y per
il
OC, mentre
piccolo,
a;
rappresentato
di un intorno
non sono gi assai prossimi
valori di
y nei punti
alla
:2;
a;
= c-|-0
f (e)
continua nel
e.
lim f(x)
[se
a;
f(c)].
ficato
parlare del
lim
a;
In
tal
caso
infatti
non avrebbe
signi-
lim
[del
formola lim
ce
forma lim
=
=
e
f (e -4- h)
f (x)
f (x)]
perch
f (x)
non
xt=c-|-0
a sinistra (a destra) di
definita
La
f (x)
=c
f (e)
si
e.
pu anche
scrivere
nella
f (e).
/t
interno
es.,
in
un punto
lim f(x),
lim f{x)
devono esistere entrambi ed essere uguali ad f{c). Nell'es. precedente il lim y esisteva, ma non era uguale al valore di y
per X
0.
= 04In
altri casi di
continue).
119
FUNZIONI, LIMITI
mancano
precedenti,
limiti
mancano
tutti
e due.
Una
per
a;
continua
ogni
in
punto
del-
funzione
a,
Se f
(x),
f(x)
rapporto
allora
(e) H- 0,
il
esiste in
-r-r-
tinuo per X
e,
un intorno
di questo
punto ed
con-
e.
lim [sen (x -h
cos
+
2i
/^)
sen
sen x\ = 2
sen
non pu superare
x]
ycos
unita e
0.
y.t
-^r-^\.\h\,
sen
'
h^
ir
2i
\
Hr
'
Quindi, se
l'intorno
sen (x
h)
-{-
un numero
s)
positivo piccolo a
del punto
sen x\ <^.
>
0,
ossia
2^
La
funzione
a""
3^
La
funzione
\ogax(a>0)
= tang x
La
funzione
(a
piacere,
per
tutto
in
\h\ <^,
si
ha
0) continua.
continua.
continua per x #=
ili
seconda
a?
= -
(a
meno
di multipli di 2
cui
ti).
tu
la funzione
i
si
diranno
120
00,
=:
lim y
continua dappertutto,
=a
36
=
X
a
funzione y
p. es., la
Cosi,
x*
CAPITOLO VI
./
il
co
''^"'
.
=a
=a
un punto
Sia y
^=9 (x) e
f{z),
sia lim
=a
^=6;
tinua per
si
cp (,r)
ossia che
il
col simbolo
lim
?/
p.
=a
del
/'[cp
{x)]
=a
= log
[lim
=a
ma
=a
Se lim f{x)
=a
d. d.
e.
se
f{x)\
il
lim f{j)
a;
incompletamente:
=a
Il limite
lim
permutare
f{b),
/i/*^>
h' (supposto
=o
si
=9
="
>
b finito
0).
= sen
b,
ecc.
(a,
lim
X
si
:=z
es.,
si pii
lim
finito
funzione continua
f di
Cos,
simbolo
= f{bl
= f[\m^ix)]
=
lim f[^{x)]
-^
Sia la y con-
h.
b),
^S'e
(y).
p]SEMPI.
1"*
Si
dimostri che
=
=
oF continua,
continua.
?/
a:',
/'(a;)
a;''
(e ==: cost.,
dove y
=^
e Ioga
:r
log^
x>
0) continua.
{x'')
==
e log x.
Poich
121
FUNZIONI, LIMITI
Questo teorema, se a; < 0, e e , p. es.. un intero posiancora vero; lo si dimostra osservando che x"" il prodotto di e funzioni tutte uguali a a: e quindi continue.
Oss.
tivo,
La
2*
della X,
37.
Un
limite fondamentale.
Supponiamo,
lim yi
es.,
p.
Come
-=
= lim = A = numero
y.,
finito.
X'=a
>0
piccolo
dimostra che, dato un numero
a
a piacere, esiste un intorno
di a, in cui valgono entrambe
le
J < , \y2
A\ < . Poich y compreso tra yi
yi
ed yo, sar in a anche \y
^4 < . Ne segue quindi che,
dato piccolo a piacere, esiste un intorno a di a, in cui vale
35
al
si
la
\y
<
Il
trover
lettore
dimostrazione per
P)
il
un
caso
utile
x4
esercizio,
completando questa
00
lim
==0
diagramma
Noi
di
ci
della curva y
detta funzione
che,
quanto pi x
avvicina ad
1.
si
sen X
si
122
CAPITOLO VI
37
Per .
= I-
Per
..
= 1 = ^^^ = 0,63662...
= ^,
y 0,99995...
oO
Per x
'
= -^^^, y = 0,99999....
Per x
Se
con
indichiamo
sar
radianti,
^jrc^^
La misura
nuamente
costante
La
Per
in
'
gli
appunto per
angoli
= n- lim sen
,.
x
.r
ci
fondamentale,
dovremmo
in gradi,
conti-
nelle
test determinata.
--
0<:r<
.2'
di
radianti
misurassimo
se
sen
.-,.,.
quindi lim
ir
3,14159...^180
180
perch,
= 180
la
sen
<
< tg
5,
si
ha
a;
pag.
B,
a;
a:;
compie facilmente.
si
19).
i<-^<
os x
sen X
'
zione
^=1
l,
ha pure
anche lim
x^o COS X
per
limite
1,
il
1.
Poich la fun-
teorema
precedente
dimostra che
hm
ce
(*)
surasse
Questo numero
la
invece l'angolo in
2^ =.0,01570
sen X
,.
hm
1 z=z
=o
seno;
il
valore
di
di
123
E
sen:z'
limite
il
cambia
segno di
il
.
rimane invariato.
cos
a;
'
a;
38.
un punto
a) Se
1.0
Un
si
altro
Il
l*"
punto
sen V
0, lim
0.
limite fondamentale.
y,
retta sempre
nello
AL
?/
v,
~ ^^i^ =
Quindi lim
=2
2 sen^
2y
0, ossia
a;
X
Per
posto
Si ha,
x=0
1
POS
finisce
con
l'allontanarsi indefinitamente
a destra.
Oppure
2"*
il
punto
Se invece
cm.
minuto cm.
_i
di
(
4- -+-
-f-
nello
n^"''^''
I-i-
^ 1=
=
-5^.)
1
-f-
-^^=2
9**
di
H-
esso dopo
11
O-i-i-
cm.
punto
l di quel
AL
che
-;^:ri )
piccola a piacere.
124
CAPITOLO VI
'
38
il
ora esporre.
Si dice che una funzione reale y =^ f{x) crescente, se
essa cresce al crescere della x, o pi precisamente, se, indicati
Xi,
x->
la
(x)
inversamente
ad
se
proporzionale
a;
avviene
es.,
> 0).
p.
y
La y=zf{x) si dice non crescente, oppure non decrescente, se
dalla Ti^a:. segue f{x^)^f{x^^, oppure f{xi)^f{xi).
non decrescente in un
Se una funzione non crescente,
dato gruppo G di punti, si dice che la funzione varia sempre
nello stesso verso (senso) nel gruppo G.
a:;
il
=a
L
di G
limite superiore
assume
valori
dei valori
pili piccoli (a
V L
finito.
che
f (x)
assume,
quando x
sinistra) di a.
sia
dell'intervallo
|/-(x)-LM^<3.
Per definizione
di limite
dunque
lim f{x)
= L.
(e,
a) vale la:
125
FUNZIONI, LIMITI
T L
meno importante,
infinito.
-T
f{x)
zione
un numero
un punto
arbitrario, esiste
In tutto rintervallo
a;
a) sar dunque
(e,
si
si
lo
osservi che, se
< a,
f{c)>k (*).
f{x)^f{c)>k, perch
e
ove
a;
Cos,
^)
= H-
00
es.,
p.
un cerchio
limite per n
in
=o
qo
di
che ha per
n,
proprio l'area di C.
fondamentale.
^
m/
^1 m(m 1) 1
1 w
1.2
m'
_n
1-hl-h-^--t-
m/
\
r
\m
m/
m/
m/
h...-+
donde,
m>
per
i2<k^m-^
1)
cresce
al
m/
di pi
il
numero
4- 1) cresce con m.
/
IX""
Quindi (IH
cresce al crescere di
1
m=
oo
termine
del
crescere
terzo
della
e perci, per
a un limite
e>
e,
il
pre-
poich
^ ^
^+~ +
dell'ipotesi
= l-
L = ao.
<
1..
126
CAPITOLO VI
\'''
/
m>l) 2<(1H
colare
<3,
<e^3
sar pure 2
un numero
trae che e
si
38
donde in partidico
Io
positivo.
finito
che
"'
/
\
hm l
-h- =e,
1
anche
se
interi n,
non
-\- 1,
n -h
V
E, poich
Infatti,
intero.
se
compreso tra
gli
primo
limite del
il
m/
'
n/
membro sono
e terzo
rispet-
tivamente
lim ( 1
-f-
e
lini
1+
+
\"
) = lim
^
lim
im (l
-4-
(l -h
anche
e,
(l
lim
( 37,
-f-
121)
p.
lim
il
m=
posto
Infatti,
lim
(^ -h
1),
1 -I-
e,
m/ e,
IH
w=.oo\
e.
e.
(-^)=(-."t)""=(.4t)-'="()=(-I)'(-I)
E
lim
perci
(1 +
m = -aA
)=
m/
lim (I-+-7)
= -|-^\
it
IH,
00
)=
(1 H
\
III
lim
(*)
posto
e.
l=e.
= X
e,
Ioga
lo
lim
a;
log,,
c.d.d.
positivo
irrazionale,
negativo, razionale
ossia,
(l + -)
= 4.-xA
k/
lim
jfc
1 \"'
y) Dalla lim
A:/
(IH
gjl
X
si
trae
supposto
(*),
Ioga
+ x) _^_
ioga
e,
e.
a;
> 0.
a>
0^
127
FUNZIONI, LIMITI
Se
deduce
lim
a;
pone log
si
= oa
-h x)
(1
Ioga
lij^
a;
X
prima
Dalla
di
()
si
trova
queste
,
=.0
appena
si
si
formole
a"
se
1,
ne
log^ a.
Ioga 6
lim
x
lim
il
x =^
quindi
2;,
donde lim
e,
Se esponiamo a
diventi
quanto
vede
assuma
semplice
numero
il
come
base di un sistema di logaritmi. Poich questo limite si precontinuamente nel calcolo, noi adotteremo d'ora in poi
senta
numero
come
diranno
si
Per uno
studio
si
vegga
l'esempio terzo.
Esempi.
(X y=
1
X ^=
-H
-^
m/
e"".
yn
Ris. Posto
2 Se
il
l'interesse al
Ma
dopo
se
somma
l"*
noti che
capitale),
esso,
semestre diventato
c(l^- ;ese
avr alla
ad ogni
si
il
il
n,
fine dell'anno
una somma
e ( 1
il
(1
e
il
-H
tutta questa
2 semestre,
.
r).
capitale
si
In generale se
parte dell'anno viene pagata la n'**"'" parte delche viene anch'essa impiegata allo stesso tasso per
la residua parte dell'anno, il capitale e, dopo un anno, divenn""''""
l'interesse,
128
CAPITOLO VI
eli
tato
-)
-\
(*).
38
(per
oo
)^
Dunque
un anno un
somma
rappresenta la
capitale 1
se ^ piccolo.
prossimo ad
sia
se
Che,
Vo-
evidente,
1,
100
perch,
il
semplice r e continuo
quasi
si
e'
equivalgono, ecc.
3"
delle
(0
<a<
h).
AB m
vallo
di
ascisse
a,
An^
An-\\n guisa che i
segmenti OA. OAi, OA^
OA.
OB siano in progressione geometrica. Questi segmenti
saranno cos uguali ordinatamente ad a, aq, aq~.
aq""-'.
J-i,
g"
^^
dove ^1^^ \/
corrispondenti dell'iperbole
J_
Jl_
Jl___L.
aq
aq""
Quindi
(*)
per ogni
-^
'
(^'
il
il
numero li-\
un anno
(a
ordinate
?/
dei
punti
saranno
le
per
basi
ordinate
segmenti
dell'estremo
'
cresce al crescere di
clie
) aq
per r
infatti
(anzi
un impiega
che
quanto maggiore il numero n
ugual intervallo l'una dall'altra) si pagano gli interessi maturati.
aventi
per altezza
~^V^'
r>0),
'
saranno
sinistro corrispondente
^^
'
lxy=^l, donde
rettangoli
dei
AAi, AiA2,...,An-iB
(^aq
~~
aree
le
delle volte
129
FUNZIONI, LIMITI
cio
(g
La
1).
somma S
loro
perci
1).
modo
In
rettangoli
simile
prova che
si
somma
la
aree dei
delle
segmenti
stessi
gli
per altezza
{q
1)
g.
Si
ha
cos,
posto v
^1
)
donde lim S
donde lim o^
n^-r.
q
Il
= lm
= log,-a
2h
il
lim.
n
r^.
Q
1/
'
loge
log,
i
-
ff
Dunque
figura
la
CI
racchiusa tra
il
corrispondente
segmento AB,
b
le
ordinate i A,
equilatera
iperbole
di
ha
la
porzione
che
un' area
vale
..^.
precisamente loge-(').
un
po'
grande
si pu
misurando
cv
l'area a:
il
4"^
finito
L,
cui
diviso
(*) Infatti
la figura
a all'interno
(clie
^^
{^,>)
oc)
formano
(cfr.
7).
130
CAPITOLO VI
38-39
Per
es., dall'esercizio
deduce, posto
si
\ogek
(1)
lim
il
possibile in molti
nii/k-l)
=X
di
7i{]/k
n,
>^,
casi.
che la quantit
l)
tra
^'(/~^r^y
y'h
Cosicch, se
si
pone
log,
k ^=-n
\yk
l), Terrore
commesso
non supera
n
La
ritmi
(1)
^'"-><-p)|-
pu cos servire al calcolo approssimativo dei logaSe ne ricava, per es., posto
2, 7^=1= 16
con
un
errore
superiore
non
a
0,03
0,70,
iperbolici.
che loge 2
/i:
39.
Alcune applicazioni.
Se a un numero reale, z^=^ x -\- iy un numero com un simbolo, a cui finora non
il
simbolo a^
a''"*''^
abbiamo attribuito aleuti senso. I matematici si servono per
e, ponendo con Eulero
di tale simbolo specialmente quando a
plesso,
la
seguente definizione:
?/
0,
cio
se
z z=:
-\-
iy
reale,
essa non
contraddice
Molte poi sono le ragioni, che rendono opportuna tale definizione e che noi stessi incontreremo in questo libro. Qui ne
accenneremo due specialmente importanti.
1 Se z-=^x -\- iy, z ^=^x -\- iy[, allora, per la definizione
di Eulero, il teorema:
vero
anche
se
z,
FUNZIONI, LIMITI
Infatti
e'^'
e-+-' +
=^
2o
':(.
cos
'i
+ .)
sen
Sappiamo gi che,
Ebbene
(cos
e""'
^y)
+ y) +
cos (y
-f- i
?/
+ -'
,-
sen
-f- i
sen {y 4-
j^)
=:
?/')
e^ e^
se ^ reale, allora
e'
se
131
(l-f- V".
lm
anche
complesso.
<?
= [(l + ^) + i^] =
(n-^^-)
Infatti:
-.(cos
-J
+ JBens),
.z=S(n--y 4-1^1
dove
Sar
+ -"- =
Ora, posto
--
= ^
ige
mO-\-i sen
cos
r-"'
J^K -.
(*)
li
Ossia, poich
lim
m =,=oo
lim
/=eo
a^,
si
ha lim
m
oo i
lim
D'altra parte
..
W =
lini
Ili
quindi
0,
lim
(cos
Z^'
e-^
lim
lim
._... re
me +
=s.'x>
perch lim
mts'O ^
tge
^"'
III
sen
^ = o
w.
- -
lim
+ wt
tgo
< -^
r=
-^
^/.
-^
m o) ~cosy-hi sen y.
Perci
lim
jlH
= e^(cos?/-hisen//) =
e^
+ e'.
'^
e.
d. d.
e""
cio
y -^
(cos
sen y)
^=: tv
=^
4-
p (cos
sen
0)
se
e*
n=
Dunque
Ed
,^
(*)
a;
cos
il
Per
molto grande
< 5;
y == cos
logaritmo
l'argomento
anche se x
il
aritmetico
di cos
e,
cio
compreso tra
il
segno
-^
= sen
0.
modulo p di iv.
per un multiplo
del
w, o differisce da
segno
posso supporre
sen y
-^
di
IH
ce
positivo,
132
CAPITOLO VI
39
di
Z: 71
di
intero). Ci
71 (A'
71.
w
ha
^=^ p (cos 6
sen 6)
logaritmi
infiniti
id -^
log, p -h
2k'iz
i.
tt;,
sono complessi.
numeri
reali
negativi
m;
hanno
gli
loga-
infiniti
log p
4- 2
-f- i 71
71 Z: i.
In particolare
II
teorema
uno
deduca
ne
lettore
2 log
soltanto che
il
un multiplo
Dalla e-'""
cos
a;
^=^
==
per
1)^
0,
2ni^ che
un logaritmo
cosxztisenx
si
sono (2
noi
a:
(**) Il logaritmo
possono trovare
del
numero
1.
di
0,
-h 1)
i 71, il
di 1 (**).
tutti
i z^
sen
uguali
ai
non gi facendo
il
doppio
di
uno
valori
1 si trova, p. es.,
1,
(1)
>^
-
2
il
1)
deduce
sen
z {z reale)
si
x=^
log
logaritmi di
di
le
=
non
=
vale uno
anche log
Posto
quozienti,
cui doppio
log
1)
ma
analoghi
teoremi
potenze, ecc.
tt,
dei loga-
133
FUNZIONI, LIMITI
che
si
porremo
di
(1) per
e'-{-e-'
^=
Perci cos
^ e
cos
sen
i ^.
Cio
noi
li
chia-
il
seno
e"
.e'
x ^=
meremo rispettivamente
iperbolico
di
brevemente eh
eh ^
e^
z.
sh
z,
-h e~'
coseno
il
iperbolico
le
indicheremo
z).
dunque
senh z
(pi
e~' =
seniz
e'
sh ^ =^
,
^,
cos
di
cosh z
con
= posto
che
= sh
variare
una
punto
y descrive
nome
funzioni
mentre invece
(donde
equazioni x =
cerchio x^-^-y^ -=^\
y = sen ^ definiscono
(donde
nome
funzioni
= eh x eh y zh sh x sh
prova facilmente che eh {x zh
= sh x eh it sh eh che eh x) = eh
che sh {x =t
che sh
per
co&x,
x) = shx. Adottando
=
sen X per ogni valore
trova ancora che
x
y
= y cos sen y sen =^ x eh
cos
sen y sh
Si
a;
^,
z,
?/
iperbole
ch^ ^
tosto
verifica
= eh
cos
z,
di z
le
il
circolari).
di
y)
y)
?/
le
cos
definiz. di
(1)
-\- i z,
della
-\- i z)
y,
si
cos
che
sen (y -hi z)=^ sen y cos i z -h cos y sen
sen y eh z -h i cos y sh z.
Anche
le
x,
a:;,
2/
cio
iperboliche),
Si
(y
al
di
il
il
sh" ^
x,
il
se x,
iz=^
formole
y) =
sen (x y) =
cos {x
X
sen x
cos
cos y
cos y
sh
= eh
z:;z
sen x
cos
sei)
x sen
y.
th- ^
= -TT-
(tangente
iperbolica
di
z)
=
ch^
1
cos 9
.1.
;
th ^
= sen
th^
cp
\ehz)
,*
= tang = sh
^
cp
-a-.
134
CAPITOLO VI
Ricordando
la definizione
di
39-40
ch^,
si
consideri
se
la
ne trae
prima
di
= logtg(f-|)
40.
logica.
Il
Tra
seguenti domande:
di
valori che
altro
valore
ammesso,
ci
si
valori
assunti
particolare
due numeri
La
ilf
|,
|.
Un
domanda pu
essere giu-
intuitivamente.
135
FUNZIONI, LIMITI
curva continua y
f{x)^ la distanza y dall'asse delle x non
possa passare da ilf a 7/^ senza ricevere tutti i valori intermedi.
Ma, appena si ricordi che esistono curve continue y=^f(x)
che in {a, b) fanno infinite oscillazioni, e non sono quindi disegnabili, si vedr quanto sia insufficiente per i nostri studi una
intuizione, che assume a punto di partenza i diagrammi e le
curve continue disegnabili.
Ecco qui gli enunciati dei teoremi in discorso
Sia y una funzione continua f (x) nelV intervallo finito
:
(a,
b),
II
limite
es.
superiore
dei
< b).
Io dico che
valori
da
assunti
f (x)
'k
un numero intermedio
almeno un punto di
La
(a, b).
differenza
Essa
M=m,
(a, b),
Mm
si
tra
in cui f (x)
<X<
M),
valore'^
(*).
ed M. (m
assume
dice l oscillazione
il
di
f (x)
in
ossia se
b).
X (a, h)
da f (x) nell'intervallo (a, /?). if
saranno provati, quando sia dimostrato che,
l (oL, (). I nostri teoremi
od
(non escluso /
w, > ilf)
scelto comunque un numero J tale che
>.
Se gi / (a)
m=
m^/^Jf
< ^
>
<
(*) Questi teoremi ci dicono che i valori assunti da una funzione y -- f {x)
continua in un intervallo finito (a, />) (estremi inclusi) riempiono tutto un segmento
finito {m, M), compresi gli estremi.
136
due numeri
(e
/
Per
la stessa definizione di e
Ora L(a,
(e
-h
^,,
-h
e -h
e?,)
cTj)
^i
^
/
qualunque
sia
/ (e)
/"(e
= lim
si
massimo
al
E non potendo
cr^).
sar
compreso tra
Dunque
!f,)
,=0
come
uguale
j.
i (a,
4-
>.
essere
i (e
7,,
per
le
^j)
L{a,
(a, e
,)
pu dividere
si
precedenti
=L
(*)
>.
numeri
due
dei
^2)
7^)
L {a,
X (a,
7,)<
^2)
>
X (a, e L
7.2)
40
5,,
e -+-
-h
(e)
CAPITOLO VI
disuguaglianze
-\-
^2)-
Dunque
+
=
/"
s.
e,
ed f (e)
Cosicch >
(e)
c^,)
>
>.
/"(e). D'altra parte f (e
Quindi
Unendo queste disuguaglianze si deduce che / (e)
/,
f (e)
-\-
<
doveva dimostrare.
Dimostrazione del
teorema
osservazioni crtiche.
Supponiamo che il teorema non sa vero che cio l'intervallo (a, h) non sa
un numero finito di tali intervalli j. Se a un punto di (a, !>) cosi
vicino ad a che in {a, /5) l'oscillazione di f {x) sia minore di s l'intervallo {a, ^)
divisibile in un numero finito di intervalli j, perch esso stesso ed ogni sua
parte un intervallino j. [Che un tale punto
esista conseguenza del fatto
che f {x) continua per ic =: a]. Se
un punto qualsiasi di (a, b) tale che (a, f)
sia divisibile nel modo voluto, altrettanto avverr a fortiori di ogni intervallo (a, f),
se a
<C l^. E quindi, se y un punto di (a, h) tale che {a, y) non sia divisibile
in un numero finito di intervalli j, allora neanche (a, /) sar divisibile in tal
modo se I)
di (a, h) in due classi
ponendo in una
7. Dividiamo i punti
y
;
divisbile in
j?
/s
<
[i
^ >
punti ^ tali che (a, f) sia divisibile nel modo voluto, e nell'altra classe i
punti y tali che (a, y) non sia cos divisibile. Sia e il punto di divisione di tali due
classi (e
?> un
intorno (e
)). Costruiamo se e
0, c-k- 5) del punto e, in cui
la oscillazione \f{x) non superi j; se fosse e
b ci limiteremo ad un intorno (e
s e).
Il punto e
sar un punto ^, e perci l'intervallo (a, e
^) divisibile in
numero finito di intervallini j aggiungendo a questi l'intervallo (e
0, e -j- 0)
'^ e) secondo che p <ih oppure e b vediamo che anche l'intervallo
oppure (e
b divisibile nel modo voluto.
{a,c
b oppure l'intervallo (a, e) se e
0) se e
un punto y
il
secondo contrasta con
Il primo caso assurdo perch e -h
classe
<
"5
<
l'ipotesi iniziale.
Dunque
il
teorema
-:
tal
'j
0, ossia quando e = b.
In
FUNZIONI, LIMITI
137
Se
discontinue
col
seguente
una funzione
almeno un punto
assuma
che f
f (x)
valori^
(x)
il
ha in
col limite
(a, b).
41.
Si dice che ^
Funzioni
di
una funzione
di
pi
variabili.
variabili Xi, X2
Xi,
Xn, se
la
x,
X2,
ha
un valore determinato.
L'insieme di questi sistemi
esistenza della funzione
z.
di
=f
valori
si
(xi, x^
chiama
Xn);
campo
il
luogo
in
di
della
X, ecc.
pu scrivere un'altra lettera F,
Cosi, p. es., dalla fisica sappiamo che il volume z di una certa
massa di gas perfetto funzione della temperatura Xi e della
pressione X2. Il campo G dei valori che possiamo dare alle Xi, Xi
formato in questo caso dai valori jpositivi delle Xi, x^ (se adottiamo
la scala termometrica assoluta) e non superiori a certi limiti
dipendenti dai mezzi sperimentali.
Se n =^ 2, si suole indicare la Xi con x, la X2 con y; e in
questo caso si adottano le x, y come coordinate cartesiane in
;r,
un piano tu. Ogni sistema di valori per le a;i
X2'=^ y
individua un punto di ti, e viceversa. Il caso pi importante
lettera
cp,
si
tu,
a cui corrispondono valori delle x, y,
riempia tutta un'area connessa di tc (retcircolare, ecc.) (*). Se noi consideriamo x, ?/, z come
quello in cui
punti di
z,
una
superficie, che si
/*
{x, y)
pu considerare
simile rappreil
linguaggio
iperspaziale).
(*)
nessa
Non
(area
insistiamo
di
un
di
pi
sol pezzo).
(cfr.
T)
sul
significato
della
parola:
area con-
138
CAPITOLO VI
41
studiererao specialmente
sono per generali.
Noi, perci;
e
risultati
n^=
caso
il
2: metodi
Le
si
dice
b\
grafi
area piana
di
si
para-
estendono
connessa
il
^o,
quasi
(area
ret-
Noteremo
che, se
costante,
la
-s-
in un'area piana S,
allora
^=^ y^ {y^
=:
cost.).
si
consi-
perfettamente analogo
della sola y,
Per
presenta se
si
pone y
si
o della sola x.
le
funzione
pure estendere
possono
si
Si pu daci dedurre una dim. del teor. di Gauss gi enunciato al 14, a. Cominciamo
z" 4- t z" " -4- ... 4- -i ^ +
{z)
a dimostrare che ogni equazione algebrica
x-\-y, il modulo
P(^) una
ammette ahneno una radice. Posto z
-f- a;^ =r
funzione continua di x ed y. Di pi notiamo che
iP(^)|-.iMi
>
cio che
il
fO
Per
v)
Per
U >
>
sia
sia
\"
>
1 -+-
grande che
cos
^.2 _.
12
+ ^- + ...+ -ff|.
f-
'
al cerchio
di
equazione
^/2
P (1)
-+-
-h
...
>
-|
P (1)
P (^)
Dunque, se
z \^ p, cio se ^ esterno a (7,
Per il teor. di Weierstrass esiste dentro, o sulla periferia di C (**) almeno un
che non supepunto a, ove P (z)
minimo, cio assume un valore P (a,)
riore al valore di
P {z) in ogni altro punto interno a o posto sulla periferia
di C; cosicch in particolare
P (a,) non potr superare P (1) e quindi neanche
quando z fuori di C. Perci P (a,) il
alcuno dei valori assunti da P (^)
quando z si muove cominimo di tutti i possibili valori che assume P (z)
I
>
[,
l,
i,
munque
nel piano.
un valore
di
Dunque
z tale che
ivi
P (a,) =
P (z)
\
0,
I
l,
perch altrimenti (
ha un valore minore
9,
di
P (a,)
139
FUNZIONI, LIMITI
Per
il
teor. di Ruffini
(essendo
a,
radice di
- (^
P (z) = 0)
polinomio
il
P (^)
2^
a,
cosicch
(-^)
a,)
{0
a^)
P(z)
= {0-^.,){0-i^,)
si
...
...
(0
Questa decomposi-
a).
trovasse anche
(^-,5.).
allora sarebbe
{0
oc,)
(>
- a^)
...
(0
a.) = {0
i^.,)
(^
f.2) ...
(^
f^,,).
Dividendo, caso mai, i due membri per i fattori di primo grado comuni ad
entrambi, ne dedurremmo un'uguaglianza del medesimo tipo, in cui per nessuna
a,
il primo
delle oc uguale ad una delle i^. Passando allora al limite per ^
limite nullo,
il
secondo
^.
viceversa. Il teorema di
Gauss
cos
completamente provato.
140
CAPITOLO
VII
CAPITOLO
42
VII.
SERIE
42.
e primi teoremi.
Definizioni
deter-
Un,
minate dal valore dell'indice supposto intero positivo. Consideriamo la somma Sn delle prime n tra esse; poniamo cio
Sn
-\-
Wi
Se esiste ed
U2 -^
finito
il
lim
Il
si
dice convergente; e
somma
della serie.
5
Se lim
Hi -h Ho
si
dice divergente.
terminata.
Una
Se
-\-
il
si
-^
questo limite
di
^^3 -4-
-+-
non
lim Sn
p.
Un
-h Un
-\-
Uz
-+- ....
esiste,
non convergente
serie
chiama
si
la serie
infinito,
-4- ttn
scrive:
^2 -h
ma
esiste,
Sn
Sn,
x
valore
il
si
1^1 -4-
U2'^
ui -^
la serie
Un - i-\- Un-
-^^
es.,
le
dunque un simbolo
frazioni a denominatore
Se moltiplichiamo
una
sua
la serie resta
stessa costante k,
somma
(*)
ancora convergente;
Si potrebbe
s di
una
serie,
anzich
il
lini
il
limite, p. es.,
e la
il
lim
co
'
qualche altro
s,/,
-'j
ha
nuova
valore
defini-
una
Esi-
il
ci
serie
141
SERIE
Se
le
ed ha per somma a
per somma b.
che
=(^^i+i- )+(i+i+H-
Donde
de
(-<H-a-iXi-l)cio
Poich
> -r ^ ^ "^
'
l+T++
>
1, ci
Se
P)
'
"^ deduce
>+T + +
==1
+ 1 + -^ +
che assurdo.
a,
-\r
a(f -h
ag'"
la serie
-h
<
convergente se
_
ed ha per n ^=
co
il
limite
-a
l
Una
= a -^ aq
Sn=^ a
>
s,,
dei
q''
cosicch
-\-
aq"
(e
perch
la
q""
somma
Se
ha per
?i
oo
il
limite oo
=
=
Se a
Sn
l-f-
^^^'J ^^
a -h aq
.....);
= + io + | +
-U+ A-6 +
4
2
primi
ha
ed
^HH-^^
converge
Il lettore
risultati.
cio -~
Wn
serie delle
la
= na
somma
-F=
0,
e quindi
convergente,
ai -h a2 -4- a;? -fsono costanti qualsiasi, la serie
b,^
bi -4- &2
(1)
-^
4-
>Sf'
-h
a-i
-h
a->,
-h
e se
-\-
somma
converge ed ha per
finito)
-4- 6i
>S'
Se S diverge od
-h ai-h
^,
= intero positivo
=
{essendo
42
Y) Se la serie S
bo
bi,
CAPITOLO VII
142
K,.
viceversa.
Per definizione
prima parte
di serie la
teorema
del nostro
equivale alla
n
Ma
questa formola
lim
71=
<=
-f-
-X
evidente,
^2 -h
essendo
perch,
+ aj,
si
-h
(6i -f- 2
-h
-h ai
-f-
,,,
H-
h^
2 -I-
61 -f- 60
+ ao H-
lim (ai
-f-
-4- 6, -I-
=
aJ =
-4-
>S.
teorema
nostro
defini-
aj
a2 -h
00
61
per
ha:
=
La
se
deduce pure
ne
immediatamente.
B)
Se
serie Ui
le
ed hanno per
(Ui
+ U2 + Ua
somma
-h
lim (Wi -h
71
=1
s)
-4-
V2
+ v^
^^2
4- V.
{u.> -4-
-4-
-4-
1^2
-4-
Un)
^)
Infatti la
-h
liai (^1
= Z7+
Se ^a serie ai
+ a2 +
somma S
a-,
4-
V2)
ri
ce
convergono-
H- (Ua-I- V3) -h
lim [{ui
[(wi
-h
71= X
Vi
n =-- X
= lim
somma
(ui -h Vi)
-4- ....,
V, anche la serie
converge ed ha per
Infatti
(t^n -4-
4-
Vn)]
-+-
+ ^2 +
=
=
^JJ
-4-
Vn)
ce
F.
0.
-t-
n= X
della serie
si
l'altra delle
/S'
= lim(ai
=
n
4- ^J
La
lim an
71
sufficiente)
lim (ai
n= X
-4-
aa
-4-
si
deduce appunto
a_i).
= lim
71=
an^
00
wo>^
143
SERIE
Se
;)
le
sono reali
U4
e positive,
se
-(- 1
< Uu,
se
lini
la
0,
serie
" = '^
converge.
che
la somma S2m dei primi 2m termini aumenta
facile infatti riconoscere
-h l termini diminuisce con m, che le
con ni, che la somma S2m-\-i dei primi 2
prime somme sono minori delle seconde, che la classe formata dalle prime
contigua alla classe formata dalle seconde, e che il numero di separazione delle
due classi la somma delle serie.
~.^2
-+-
U3
-i-
Ug
43.
a)
specialmente importante
cui ter-
lo stesso
tutti
tutti negativi.
positivi
lo
perch
tatti
positivi,
tutti
negativi,
se
le
dedurranno
ne
le
es.,
serie
cui
ki-hh
immediatamente.
e la serie
-4-
termini
ki) -+-(
sono
evidente
^^2)+....,
si
ottiene
Se
somma
Sn
crescente di
ao
-+-
serie a termini
positivi
(1)
ai
+ ^2
(2)
-h
62 -f- 63 -1-
allora^
e se
per
tutti
valori di n si
ha
an^hn,
(3)
la
Se
positivi.
a>
Una
?)
termini
se
la serie (2)
somma
di (1)
converge, anche la
non pu superare
serie
la
(1)
somma
converge;
o di (2).
Sn
^ On.
= lim
a finito;
all'infinito,
144
CAPITOLO
VII
43
il
00
dove
<q <,h > 0, ossia
geometrica decrescente (che noi
sappiamo gi convergente), si. ha:
Y) In particolare se 6
se la (2) una progressione
Se
ai
sono positivi,
q
<
bq",
ed
ai -h
-f-
a-i
esistono
b,
tali che
q.
che
modo analogo
in
si
^ &^^
an
(/^1,&>0,
dove
la
ai-H
serie
a^i
-\-
-\-
a^
sarebbe divergente.
S)
per tutti
un numero
esista
^-^^^'^/:<1
Ci equivale a supporre che
-' Sia
<
che
tale
1,
valori di n sia
^'
un numero minore
di
(*).
rapporti
il
1.
an
(*)
Da
" "^
rapporti
sono minori
mente un
numero
tale
avverrebbe se
avvenire che
Infatti,
" "^
rapporti
il
minore
Jc
di
1,
fossero in
esempio,
nella
serie
Ci nonostante, se
A:
un
qualsiasi
w>
numero
A;
<
tutti
'
perch potrebbe
uguale ad
1.
sia 1
positivo minore di
~~
1.
numero
Ti
~ w -h 1
>
ad
1.
1,
si
pu trovare
k.
1, ci nonostante, preso
sono maggiori di k, perch
1, infiniti
e ci
(come
divergente
qualsiasi
finito)
per
un
numero
per vero
rapporti
nostri
dei
esista necessaria-
allora
1,
non minore
Non
di 1.
SERIE
145
Allora sarebbe
^^k
^^k,
1
"^^^k;
rt
a-,
membro a membro:
donde, moltiplicando
Cln-\-l
ai
ossia:
^4-1
rt]
kn.
I termini
di ~^
(1-2
a4 4-
sarebbero ordinatamente minori o uguali dei termini della progressione geometrica decrescente
aik -^
ai -\-
ai k'
-i-
^n+l
la
1,
valori di
a^i
Per
primo caso,
il
p. es.,
'^^^^k<l
(5)
a.n
per tutti
valori di
guaglianza valesse
p. es.,
per
n,
un certo valore
partire da
n'^m. La
serie ai
ao
di
in
poi,
sarebbe ancora
-f- a-^-\-
convergente.
Infatti,
la
^ m,
convergente
serie
-f-
2 -t-
142)
pag.
-t-
a,n-
la
serie
Concludendo
si
ha
il
teorema
Se in
una
serie
a termini
positivi
ai -h a> -h
""'"^
il
rapporto
di
un termine
a->
-f-
al precedente,
da un
certo
punto
an
io
146
vergente
CAPITOLO VII
se detto
rapporto
43
di^ergente.
Se ne deduce facilmente
in pratica
negativi)
minore
Se
di
in
rapporto
il
seguente corollario,
il
molto utile
(o tutti
un termine al precedente ha un limite
se ha un limite mag(*)j la serie convergente
tutti
positivi
di
ed
ce
1.
= a<i. Sia/r
Poniamo ^=k
Esister
n=
a.
tale
quando n
di
-h
-+- oo )
(m,
an
ce
"^^
Sia lim
oc
a^i
e in particolare
^m
che per
valgano
)j
(cio
le
a-fi
quindi la
-^^-
<a-}-szr:^<l.
Quindi per
(In
il
teorema precedente
la
ai 4- 2
serie
-+-
a^
sar
-4-
con-
vergente.
Se invece lim
n
^ti_ y
""
allora
j^
diventare
per
finir
an
a-ti
maggiore od uguale a
e restare
la
=X
e,
1,
nulla
Se lim
non
esiste,
vale
si
pu affermare
an
in generale.
Un
Es.
La
(*) Si
frase
pi
serie 1 -h
H- -
-f-
~7~^r:r
5.
convergente.
del testo.
(**)
La convergenza
di
a,
+ a^ -h ^3 +
J^el
pu anche
ad a
<
1,
cio, se
ife
lore
di
(oss. B,
in
==
un numero compreso
in
poi,
sar minore
tra
di
A:
oc
ed
<
1.
1, il
certo valore di
in poi
il
-^^^
00
rapporto -^-=tl,
si
Cln
<1
si
-^^ tende
vuole ad a
da un certo va-
//
~cl
<^Jc
deduce che da un
SERIE
Infatti in questo caso
147
148
CAPITOLO
VII
convergente
da soddisfare
alle precedenti
43-44
Lo
disuguaglianze.
studioso pu
anche ricorrendo
44.
Cambiamento neirordine
a termini
Se
ai
una
serie,
se i termini di
serie converge,
Infatti se
m^n
-+-
H-
-^
non supera
intero
hi -+-
che
una serie
dei termini di
positivi.
somma
la
della seconda.
un intero
qualsiasi,
serie
Sar
(ai
Il
n=
(bi
+ bj
(1).
2""
00
tesi
tendere
finita
dimostra che
Se
S.
S ^^.
[l]
una
tivi),
ai
serie convergente
e
do
an
a termini
+
tutti positivi
tutti
(o
nega-
se
bi
[2]
una
converge ed ha
la prima serie
Passando poi al limite per w=qo, la (1)
e perci
all'infinito,
una somma
+ aj ^
+(12+
b2
+ h, +
serie dedotta
la\2\ conveVgente,
da
[l],
e le
necessariamente aS'=S.
Questo teorema vale
termini tutti negativi.
naturalmente,
anche se
la
serie
e.
d.
a
d.
149
SERIE
45.
[l]
-+-
?^2
u^
una
di
-+-
o,
Tra
ni -i-pzzi7i.
-h
Ui -hin
{ai -f- ao
^1
[2]
S,
positivi, j; negativi:
-h
...
-h a,J
(&i
ao -h 3
-h
2 -f-
...
-f- bp).
due serie
le
-1-
(*)
-f- 3 -f-
somme. Allora
le
lim (ui -h U2 -h
-4-
4-
hi
[3]
ne siano
...
primi n
es.,
...
sar quindi
-h Un
...
Ui, ^2,
h, h,
lim
Un)
-f-
...
{hi
-h
= lim
(ai
-h
-h ag
p)
-h a^)
...
=
.S
s.
s.
Con
I61
I
-41
^2
-+1
-4-
'W3
...
(&i
^(n
deduce che
convergente, ed ha per
somma
...
-h a^)
-f-
M
4-
|i/3
I
*S^
4-
la
ai
5.
[4]
sia
convergente,
un termine
di [4],
per
ed
il
analogo
quantx)
-h 2 4-
serie
la
lemma
(ai
4-02-4-...
!wi| 4- li/sl 4-
[4j
si
-h\
si
si
Dunque:
Una
quando converge
assoluto.
di termini
(*) I risultati seguenti valgono anche se di termini positivi,
negativi nella [1] ve n' solo un numero finito, se cio una delle serie [2], [3] si
riduce a una somma. Questi risultati valgono anche se la [1] ha dei termini nulli.
150
CAPITOLO
Cosi,
Una
45
U n-\-l
lim
il
'"^'-^
ed minore di
esiste,
se
es.,
p.
VII
1.
suoi termini.
Infatti
il
a mutare al
termini
piii
della
[2],
equivale
[l]
[3].
Ma
come
sar ancora
somma
s.
in guisa che la
abbia quella
serie diventi o
somma
che pi
divergente,
piace.
ci
indeterminata,
Naturalmente
necessario
(1)
tVi -{-
W2 -h Ws
-\-
(^n
= Un +
iVn)
teorema:
Condizione necessaria e sufficiente affinch siano assolutamente convergenti tanto le serie Ui -4- U2
formata con le
parti reali dei termini di (1) quanto la serie Vi -+- V2 -+formata coi coefficienti di i nei termini di (1) che sia convergente la serie Wi -f- W2 -h... dei moduli dei termini di{l).
col
serie,
convergono
\Un\^
tV\
|.
Vn
le serie delle
I
\^\Wn\
Un
perch
che,
se lim
ed ha una
si
^^^^^;
somma
<
1,
la
serie
assolutamente convergente,
151
SERIE
Esempi.
La
serie tvi
-4-
W2
dove Wi
X
1,
n-
con1
152
CAPITOLO
46.
VII
46
di
funzioni.
Serie
un campo
\,
Se la serie di questi
ii -h
[1]
|,
j,
superiori
limiti
M, -h
ilfs -4-
n{x)-\'fAx)-^u{x)-\in
Una
-4-
{^').
-\f> (:x)
fAx)
-\-
si
dir totalmente
convergente.
Ln non
Se la costante
delle
fn (x)
serie f1
Infatti
serie
L2
-f-
-f-
L3
(x)
si
\
si
la
valori
dei
converge,
-4-
totalmente convergente.
delle
M,
genza
4-
Ln^\fn
dalle
vergenza della
la serie Li
se
I,
-4- f2 -f- fa
ad alcuno
inferiore
Una
conver-
generalmente vero.
Supponiamo che
esista
'^'^
kC%
con
(x),
?,,
|^i;
k-h
[2]
indicheremo
noi
quindi la serie
k-i- k -h
somma
la
di
[l],
un intero n
M (Mi -hM,-{-
-+-
cio
Mn)
<
cosi
sia
un
grande che
fn
Mu
t^
si
la serie
I
converge,
che
chiaramente
numero
lim
il
-+I
A 1+
/3
di
x nel campo
H-
f2
f,
converge assolutamente.
(**) inclusa l'ipotesi che la x varii in T, e quindi anche che in ogni intorno
destro di a esistano punti di T, distinti da a.
153
SERIE
Poich
fn
^ Mn,
^-fa^)
[3]
In
[4]
+ A + 2(.r)-4-/; + B(^)+
+ l-^lnJr^-^^n^^-^
-4(/; -4- /;
a,
ili
y,
'^T'
113)
pag..
fn)
|<
+ ^
li
U,
-h
.....
4- A)
{f,-\-t\^
(^1 -4- ?2
+U
<-|-.
I
(/; -4-
-f- |/;,4_i
/;.
4-
4- /;,+2
Dunque, dato un
in
4-
sar
+ z-h^._^i-4+u
-^u-^^.
^nfi-4-^+2 +
) (^i+Zo-h
/;,)
-4-
(?i
-41
)|^
-+-
piccolo a piacere,
esiste
un intorno
di
Per
S'e
la
una
definizione di limite
serie di funzioni
avremo pertanto:
{reali o complesse)
per X
=a
totalmente
=a
convergente in
suoi
della serie
di
>
>m
<
Questi teoremi si estendono senz'altro alle serie, i cui termini sono funzioni di pi variabili; essi, si noti, sono affatto
analoghi ai teoremi corrispondenti per le somme di un numero
finito
di funzioni.
CAPITOLO
154
VII
46
SERIE
Osservazione.
Accanto
alle serie
altri algoritmi
p.
es.,
infiniti.
ecc.
si
dice
converge ed ha il valore p
prodotto infinito ih Uo u-^
^1 1^2
Un dei primi n
se il limite per w =00 del prodotto ^
numeri u esiste, finito, ed uguale a^. Lo studio di un tale
che
il
prodotto
si
pu ridurre a quello
= log
una
di
t^i
-f-
osservando che in
serie,
log
^^2
+ log
ih
155
CAPITOLO
Vili.
DERIVATE, DIFFERENZIALI
47.
corrente,
di
a)
grave
che
reazione, intensit
dilatazione,
calore
specifico.
la caduta di un
senza velocit iniziale. L'esperienza insegna
numero y dei metri percorsi in x minuti secondi di libera
il
coefficiente
di
caduta
vale
Da
parte
gx^
4,905
x^ (g
= 9,81).
della X,
cos
tivo della X.
?/
posi-
= 4,905.
= 44,145
=
=44,145-4-2,992
.....
3,1
4,905.
:= 44,145 -4-0,295
3,01
y = 4,905.
.... = 4,905. (3,001)'= 44,145-4-0,0294
3,001.
3"
il
gravOa
percorso metri
(3)^
(3,1)'
?/
(3,01)'
?/
velocit
secondo)
si
di
tempo (77.
di
minuto
= 29,92.
vale
a)
Nell'intervallo (3'; 3 ,01) la velocit
mente
-~295
V 100"/
.
sar
0,0294
^
^ =
29,4.
VlOO/
Noi potremo continuare
ancor pi piccoli: ci che
il
calcolo
per
naturalmente
di
tempo
avrebbe
alcun
intervalli
non
156
CAPITOLO
significato fisico,
sia perch
Vili
4,905
47
remmo che
comincia dopo
media
velocit
la
il
in
Checch sia di
un intervallo
apprezzabili
noi trove-
ci,
di
tempo che
di secondo,
./;
anche volgarmente
il
grave
dopo 3" aveva la velocit di tanti metri al minuto secondo.
ben chiaro il significato che uno sperimentatore darebbe a
3". Supposto,
una simile frase velocit del grave alVistante x
per fissare le idee, che il millesimo di secondo sia il minimo
intervallo di tempo, che egli sappia apprezzare e misurare coi
mezzi sperimentali che ha a sua disposizione, egli chiamerebbe
la velocit media del grave nell'intervallo (3"; 3", 001) la velodi
libera caduta)
suole dire
si
cit all'istante
.t
3.
prezzare intervalli
dire che,
100 km.
se
es.,
p.
di
alle
tempo
ore 4
egli
= m.
all'ora (cio m.
ap-
inferiori al
27,77
al
minuto secondo)
nell'intervallo di
un minuto secondo
diremo
cosi,
egli
sufficiente in pratica.
Dal punto
difficolt,
p.
es.,
per
il
fatto
che
il
minimo
intervallo di
tempo
dei
gx^,
\3i\e
(a:,
di
mentre
lo
spazio
--g{x-hhf. Lo
X -h
1%)
/y
vale dunque
157
DERIVATE, DIFFERENZIALI
Cosicch
media
velocit
la
in
tale
1
intervallo di
tempo
J=ffX+jC,h.
Quanto pi perfetto
sono
gli intervalli
metodo
il
//,
di misura,
tanto pi piccoli
sanno apprezzare.
l'intervallo di tempo {x, x
tempo, che
di
si
tanto pi piccolo
-\- i)
termine -
il
gii.
piccolo.
km
Q (x -^ hf
k - lim -Y
,.
h^o h
Cos
p. es. la
'-
velocit all'istante
x-3 vale
-o- V7X'""
/,==()
//
qx.
= 3.9,81 29,4..:..
Sia
di
libera caduta.
M un
retta orientata
OX. Dopo un
distanza
sia
la
(y
= OiUf
funzione
Quale
=
x
a?
7j
di x).
all'istante
a -\- h
f{a-i-h).
Dunque nell'intervallo (a, a -4- h) di h minuti secondi lo spazio
percorso k:=^f{a-{'h)
La velocit media in tale
f(ci).
;
^^
k __ f(a-hh)
"~
h
/^
f{a)
158
CAPITOLO
che
velocit
la
all'istante
Vili
quella funzione
a;
47
Fix)
della x,
F
se
un
Y)
frase:
= lim
(:x)
Se noi
*'
Se
la
ci
F{x)
velocit
-I- h), lo
il
significato della
ragionamento, che
problemi analoghi.
'
di
(x,
'
"
si
spazio f(x-i-h)
f{x) percorso
in tale intervallo
|ji,
a:;
dell'intervallo (x,
hF ix -f- X)
si
-+- /^) (
trae
>^
|
/^
|
).
Dalla f{x-^ h)
fix)
n
donde, passando al limite per
a zero per
/^
0,
S)
/^
ha appunto
si
0,
=o
II
si
formata o
Se
?/
la
all'istante
quantit
x,
tale
di
il
elettricit
limite
ha
il
si
decomposta
nome
passata in un
nome
in
una certa
di velocit di reazione.
dato circuito
di intensit di corrente.
159
DERIVATE, DIFFERENZIALI
Se X indica invece la temperatura, ed y , p. es., la lundi una certa sbarra alla temperatura x, tale limite si
ghezza
chiama
Se
la
?/
temperatura x
chiama
quantit
la
di
tutte le scienze,
conducono
misura,
problemi
di
massa
limite
si
il
Insomma quasi
di
coefficiente
il
alla
che
si
propongono problemi
svariati.
piii
48.
un punto
il
solo
punto
(figure
12-13).
Fig. 12.
Fig. 13.
AB
difficolt
non
insormontabili).
Una
tale
definizione
Fig. 14.
da un- matematico, il
quale prescinde da ogni possibile disegno, e non pu tener conto
della maggiore o minore abilit di un disegnatore.
per
accettabile
160
CAPITOLO
Noi, assumendo
Vili
come punto
- 48
di
partenza
punto
una
fatti intuitivi
ora
la posizione
AB
secante
limite
congiungente
il
un
con
altro
perpendicolare tirata
Fig. 15.
su un cerchio di
centro
dell'angolo
A{0)B
AB
da^
(fig.
su tale
essa sar la
alla bisettrice
OH
15).
Facciamo avvicinare
OH
BOA
golo
OH,
alla bisettrice
nel punto A,
si
ha
si
OA
AB,
elementare
chiama
si
tangente
al
"
y = f{x).
Il
l'angolo
0)
essa, p. es.,
AC
Ir
tangente
del-
dell'asse delle
di
angolare
coefficiente
AB
della retta
AB.
raggio
parallela all'asse
ABC
un raggio
con
fa
col
delle
x.
Sia
Dal
16) si ha che
questo coefficiente angolare vale in grandezza
triangolo
(fig.
GB
AC
dove B'
e le
B'B
B'C
OH
OA'
OB'
A! A,
ed
OA' sono
B'B
segno
AA
OB'OA'
rispettivamente
le
ordinate
che
Qui
la retta
si
tratta di
AB
AB
=f
AP
AB
161
DERIVATE, DIFFERENZIALI
cosicch
(xo
di
del
-^h)
f{Xo
come
coefficiente
il
-h h)
resto
si
fiXo)
Xo
Geometria analitica.
fixo)
^
h^o
pu
avere un valore qualsiasi dell'intervallo che si considera, possiamo scrivere x al posto di Xo, e dire cosi
f (x) nel punto di ascissa x
La retta tangente alla curva y
:
ha per
coefficiente
angolare
lim
il
49.
a) Sia f{x)
una funzione
f(x -^h)
{x
-\-
h)
si
Derivata.
reale.
presentato
il
rapporto
differenza)
X = x,
f{x-hh)
f(x) = f.
Il
(x
-\-
h)
della f(x).
Il
x.
l'altro
rapporto
incremento
162
CAPITOLO
In entrambi
Vili
49
necessario di calcolare
trovato
si
il
finito,
ha ricevuto il nome di
esso una funzione
;
f(x), questo limite, se esiste, si indica brej/ senz'altro, o con y^, se si vuol mettere
in evidenza la variabile x rispetto alla quale si deriva (*).
Se posto y
vemente anche con
Se
punto X che
il
a zero
esamina
interno
tal
si
in cui f{x)
dell'intervallo,
a tale
punto
la
intervallo,
definita,
(negativi)
dice
si
derivata f (x)
sottinteso che h
invece
se
il
tende
punto x
soltanto se
il
lim
x =
A f
x
ed
esiste,
l**
Se ^ ^= f(x)
lo spazio percorso
da un punto Jf mobile
di
2**
La
p.
,.
hm
ft,
=o
es.,
la
derivata di y
a(x--hy^
-^
r
ax^^
fi
=^\m{2 ax
'=^
y
y'
a x'
= f{x)
=f
(a =
punto
nel
di
(x).
cost.)
-h ah'
=
= lim= 2 axh
,.
-i-
ah)
ri
{)
^=^
2 ax.
Quindi
Se un punto in x minuti secondi percorre ax^^ metri,
sua velocit (misurata in metri secondi) dopo x secondi
:
la
DERIVATE, DIFFERENZIALI
2 ax. (Da
ponendo
La
ci
ci^=^
deduce
si
risultato
il
-^ g =^ 4,905).
ha per
163
coefficiente angolare
di ascissa x,
2 ax.
,5)
continua
in tale punto.
Infatti dalla
si
trae
lim
/ (X.
+ h) -f(x,) =
]
i
=
,,
+ ^1
f^''")
r(^.+fe)-fw ^o.r(x.)=o
ii,
A
^"=-
lm h
ossia
lim
//
=0
/(fl?
-I-
h)==f(x^).
e. d. d.
Il
non singolari
(*).
f{x^
modo
punto
Il
si
corretto.
indica,
valore x^. Il
/(iCo). [Con
Xo sulla curva y=f{x) ha per ordinata ?/
noto, il valore di f {x) quando alla variabile x si d il
coefficiente angolare della tangente corrispondente f {x^ (**).
di ascissa
come
Ora, affinch la retta passante per il punto {Xq 2/) e tin altro punto {x, y) abbia
coefficiente angolare f'{x^ condizione necessaria e sufficiente che y
2/0
=z(^x
oo^f'iXo). Questa dunque l'equazione della retta tangente alla curva
y=if{x) in quello dei suoi punti, che ha per ascissa Xq. Si noti:
1" La y che figura in questa equazione l'ordinata di un punto mobile
(x), ordinata di un
sulla tangente ed perci completamente distinta dalla
,
il
y^f
non
164
CAPITOLO
5)
poniamo, p.
retta tangente nel punto
La
y
^= f{x)
sinistro
=
(x
^0
49
definita in
ascissa
di
-I-
Xo
ha
-4-
\f(x^
y=^xf fe)
{xo) ossia
un intorno destro
nell'intorno (a,
es.,
Xo)
Vili
cx) )
per
equazione
Xo
Xof{Xo)
oo
di
fc)
oo le
hanno limiti
Se per a;
f {xo) e f{xo)
m, n la retta che ha per equazione y ^= mx-hn si dir
asintoto della curva, nel punto di ascissa infinita (e si considerer come la posizione limite della tangente considerata per
finiti
Xo=^).
Cos pure, se f{x) definita per cc-Na, e
un intorno
ha
f (xo)
=#=
si
in
di
a,
si
Se
lim
f{xo)
Xo
della
pu scrivere:
f (Xo)
{Xo)
quando
fM _ _
0,
se,
l'equazione
allora
00
= lim -f^ =
deduce
[che
x a =
=
chiama anper
f fe)
lim
ha l'equazione
oo
(*),
si
x^
a]
si
y
Passando
al limite per
asintoti di tali
curve
(^
72
Xq
^o)^
Xo
Xo^=0
sono
le
rette
per
x =
a:^
0,
oo
y =^
si
0,
trova che
ossia
gli
assi coordinati.
Esempi.
l*'
per
Sia
y=^f{x) una
a^x^h.
Consideriamo
negativa
ascissa variabile
Ad una
(*) Si
x>
a.
tale figura
daremo
il
nome
di rettangoloide.
potrebbe dare a queste condizioni (non tutte tra loro indipendenti) una
restrittiva.
].
DERIVATE, DIFFERENZIALI
165
CAPITOLO
166
''
..-^^^^^^
Vili
49
167
2^ Sia dato un solido S. Esista e sia
di quella porzione
fisso
Tc,
di
che
^S
un piano parallelo
racchiusa
posto alla
t^'
una
funzione
f{x)
= F{x).
Ammettiamo
Oss.
continua
{x)
il
teorema che
compreso tra
per
valori
della
tz^
il
ti.,
yz=^f{x) il volume
un certo piano
distanza x dal pre-
tra
t^'
in
esista,
Dimostreremo
x.
volume
sia
che
dello strato di 8,
qualsiasi paralleli a
tc^
massimo
minimo
dell'area
necessit
di
Ris.
f{x-hh)
7i',
f(x)
Tz"
due piani
sono
dello
il
volume
da n" , per
ed hm, se con
paralleli
strato limitato in
S da
hM
F(x)
valore di
x -h
nell'intervallo (x,
col
(x)
si
h=^Q
ed
il
minimo
h).
deduce
= F
= lim
tt,
n' e
(x).
fi
una
F(x).
sia
e
sfera,
Varie
definizione
di
tanti sono
1"
Trovare
Trovare
Del primo
si
calcolo integrale.
la derivata di
le
funzioni, che
occupa
il
calcolo differenziale,
del secondo
il
168
CAPITOLO
50.
a)
Vili
50
con y
il
Se y
=f
=::
f{x)
^=^
ancora
(x)
/'(^
f{x)
h)
lini
h
quando questo
e allora
h
Ci che avviene allora
(x), v (x)
ed
in tal caso
f {x)=-u
-\-
{x)
iv (x).
tale convenzione
si
il
lo (^^-f-l
-^
(o pi gene-
Z^=^an-^ an-iZ-\-an-iZ~
(1)
^-
cioz'^
= P{z)'
Anche
Z^, =
^.
lim
Piz-^h)
h'=0
limite per
Il
2^
j^i
si
(z-i-hy-z^
..
aj
lim
II
Si noti che
in.
F(z) = ^
fi
-i-
Infatti
= =
Si noti che
{z
^^
z^ , -,..
hy
7x,-_3
o,
7No_o
r z^ =-^(z + hy
-\
={z+jiy-^-^z{z+hy "-\-z"{z-^iiy '+...-+-,5'^
{z-hh) z
h
E
(tanto
per
se
/i
le
169
DERIVATE, DIFFERENZIALI
cosicch in ogni caso
51.
a) Sia
la
y non
anche y
Derivate fondamentali.
j^
oppure
3,
Ay
= lim= X
=
-
Vale a dire
5).
Ay
costantemente 7-^
AX
quindi
t/
Ay
Gli incrementi
riferiremo esclu-
ci
della
e perci
0,
0.
Aa;
Le
nullo.
= lim
=
,.
7i
incrementale
sen(ic4-/^)
= sen
x.
sen (x -h h)
sen
perci
^
,
rapporto
Il
Si trovi la derivata di
-r,
cost.
all'asse delle x.
coefficiente angolare
P)
h=.o
= sen X lim=
= sen X -h
cos
,.
/z
cos
II
7(
0.
1.
sen h
hm ,.
f-
cos
cos x.
sen Jz
Si ricordi che
lim
Si]
^37,1^. 122-123,
si
dimostrato
lim-^ =-1,
h^O
cos
fi
0.
h^o
cos x.
Y) Si trovi la derivata di ^
In modo analogo al precedente si trova
= hm
,.
cos(x-i-h)
coso;
,.
/^
a::
/i=o
cosa:;
II
ft
II
,.
h=()
x.
170
?/
CAPITOLO
S)
Si trovi la derivata di
Si
ha
a" +
= lim
a^
ri
= aMog, a
In particolare la derivata
Q.
= ylim ^
Posto h
=
m
= lim
)
,/.
uguale a
e*.
Ioga
x{a>
m^=^ -h
log
se
0)
{x>
0).
ne deduce
= -Xivi
lim m
in
log
che del
ci
1 \"'
/
(IH
m /j
In particolare, se a
1,
=
=
Ioga X
lih
=ac
es.
h)
=-:
log
= X- mlim
y
t/
ossia posto
,.
a'
,,.
Ix-^
ioga
7/
^ oge e
-\-
Ioga (X
'
ha y
Si
!)
di
Si trovi la derivata di
s)
0).
(cfr.
y =1
{a>
/t
a""
a'ia"'
^.
/ic=o
y =i
= a lim
h
h=
h
= lim
=
'^
51
Vili
e,
si
resto
ha che
'XB ce
log,
derivata di y
la
avevamo gi trovato
(pag.
X
y) per via geometrica.
y =^
X) Derivare
x''
(n intero positivo).
-+-
hT
Si trover
2/'
7])
Derivare
Si
ha
y m:
,.
hm
x'' -+-
=
y =
nx""
''^''-'^^
h'
~\
^/x
(x-^i)
= lim
,.
7=^
;^,
h\vx-^}i-^yx\
/i
X--' 4-
i/o?.
^/x-^-h
^=0
Si trova ?/
nhx''-' 4-
'
log
166,
171
DERIVATE, DIFFERENZIALI
0)
Derivare y ^= tg
x.
tg(x
-{-
h)
tgx
sen h
CAPITOLO
172
52
Vili
11
Consideriamo
rapporto
il
e poi
lim
se
-f
la variabile indipendente,
il
p funzione di h.
h
Se invece x fosse la variabile indipendente, e P ed cc
fossero funzioni della x infinitesime per x=^ h, alla considerazione di questo limite si sostituerebbe quella del
lim'
-^
f- =: lim
non esiste;
2 esiste ed una quantit finita e diversa da zero
3^ esiste ed zero;
4^ esiste ed infinito;
noi diremo rispettivamente che:
Vi
V
A""
2''
un
ad
h.
Esempi.
1^
li
/i
sen
-sono
=
B
(*)
Pu
-4- 1
'X
sempre da
-y- oscilla
'
-f- 1
poich,
esiste,
le
darsi che
punto
lim
non
0) infinitesimi
/i
/^
di un'altra variabile x,
injfinite
=
sen non
(per
volte
h).
il
li
essere, p. es.,
valore zero,
}i
p. es., per
= (x h)
mentre x
si
sen
perch
h assumerebbe
173
DERIVATE, DIFFERENZIALI
2^
/j
ordine,
un
ad
inferiore
P per
\/h,
/i
h,
Zi
Evidentemente se a
e
P di ordine
y,
= 4-0/1
un
=
= lim=
(per
^
h
7i
d'ordine
infinitesimo
-I-
lim
y=
00
h^-\-0\/}i
superiore a y, allora a di
p,
superiore
ordine
perch
a =
lim
*Se
limite finito
0.
T,
un numero positivo k
esiste
=
3
un
cosicch
4 Se P
-7-
0) P
fi
7t
3^
/i
/i
tale che
rapporto jj
il
abbia
ordine k]
,.
lim
7i
cos
/t
cos/i
7^^
un infinitesimo
2^
o
2 sen -
ordine, perch:
= 1,.
,
^.
lim
r=o
K^
di
K^
^
2
sen 2
lim
r^To
//z^
(I)
\2
h
1
/l
ri
lim
2 7t=0
/l
2 K^fJ
contraddittoria
con
le
pre-
<jedenti.
P)
per
le
Se
si
a, p
dir che:
1
2^
oi
^ sono
dello
stesso
ordine;
qo
,
CAPITOLO
174
Vili
52
Le
1^)
2^)
lim
3^)
limy
4')
lim
considerazioni
-Q-
finito
diverso da zero,
oo,
40.
precedenti
hanno un grande
interesse,
si
p,
b,
al-
il
riore,
=^
Y?
ossia
(*)
di ordine
siepe-
DERIVATE, DIFFERENZIALI
53.
a)
Poich
f(x-hh)
^
1
nitesimo
h =^
mole)
Differenziali.
= lim
f {x)
f{x)
^-^ /*(a;)=s,
per h =
La
.,
0.
Noi
(*).
si
Cio
0.
posto
avr,
.
infi-
valori di
converremo
la rester
,.
che lim
^-^-^,
(perch h figura al
175
porre
di
for-
quando h =^
0.
ha
per definizione
f{x).
a,
si
ha
f:==:f(x)Ax-+-OL
dove a un infinitesimo
a
bAx
lim 7
lim
=r:
un infinitesimo
Allora
si
(l)
lim
Invece f (x)
0.
dello stesso
Ax
ad
(se
h,
perch
f (x)=\= 0).
ordine di h.
si
di ordine
oc
La prima
membro
df e
si
Ax,
chiama
il
differenziale
della
differenziale dipende
h=^Ax
dall'incremento
un
dunque non
della variabile
solo dalla x,
e,
se
ma
fix)
anche
#= 0,
nella
uguale
poich per Aa;
di ordine
(*)
e superiore
= sA2; =
0,
0.
esiste la f (x).
all'intervallo,
ove
CAPITOLO
176
Vili
53
il
P)
diffe-
SQ
con
delle x;
sia
M alFaSse
la parallela per
poi
il
che riceve
la
sar
-^
^x
Fig. 20.
Abbiamo
uguale
il
indipendente
= NQ = MP.
al coefficiente
f
ma
variabile
(x)
= tang w
differenziale
df=f(x)Ax;
quindi
df=^^x
Ora A a; misura
cateto
il
quindi df =^ Ax tang
sentato dal segmento
tang w.
MP del
triangolo rettangolo
= PR. Dunque
MPE,
il differenziale rapjjre-
PR
NM); dunque
A/*= QS
NM QSQPPS\
=
Ax = Ax,
;
df=^dx=^l.
cio il differenziale di
uguale all'incremento di
x.
DERIVATE, DIFFERENZIALI
Si potr
scrivere in generale:
COS
f {x)
df^=^
= -7^
dx
della
(x)
funzione
della
differenziale
indipendente
(x)
f (x)
una funzione f
cio la derivata di
il
dx,
differenziale
il
Se ne deduce
tra
177
uguale al rapporto
quello
della
variabile
x.
54.
Metodi abbreviati
esposizione.
di
si
scrive
df
f Rigorosamente ci lecito, soltanto se
cio ( 53, pag. 176) se la curva coincide con la sua
tangente, ossia una retta ed f quindi una funzione lineare di r.
spesso
Sii
posto di
df=f
Il
Af
sostituire dfsi
(x,
x-hdx)
di
mx
lineare
curva y=:zf{x)
alla
+n
della
considerare in un
Il
di
tale
df
sostituire
a,
in
tale
la
la
intervallo,
Af
in
altre
parole a
equivale a trascurare un
infinitesimo
qualche studio
il
trascurare
siffatti
infinitesimi
non conduce ad
errori.
Il procedere in questo modo permette di esporre molti ragionamenti in modo specialmente semplice e rapido; cos si pu
procedere senza tema d'errori, quando si riguardino tali esposizioni soltanto come procedimenti abbreviati, che hanno significato logico solo quando si pu dar loro quella forma precisa,
a cui conducono le nostre definizioni.
Il modo pi semplice di chiarire questi metodi abbreviati di
locuzione sar quello di trattare con essi alcuni degli esempi svolti
velocit
{x,
F(x)
x-{-dx)
si
allo
cosicch lo spazio
tervallo
12
stesso
istante.
Nell'intervallo
infinitesimo
f(x-h dx)
F (x)
della
velocit
in-
F (x)
CAPITOLO
178
per
il
54-55
f^^
F {x)
i.(.),
ossia la velocit
Vili
namento vero
commessi
proprio,
si
gli errori
a)
{x,
quello
X -4- dx)
^)
F {x)
considerare
di
f{xA-dx)
ossia di confondere
il
costante
f^x) =
nell'intervallo
anzich
df,
f{x)~^f
differenziale
F{x) come
supporre
^fz=df
7j
costante, o
:= f(x) con
= f(x)[f{x)-^Ol
ascissa x,
dall'asse delle x.
Si voglia trovare A' (x)
= dx
x 4- dx)
la f'ix) si
pu
consi-
cosicch Vincremento
dA = A{x
-{-
dx)
.4 {x),
che riceve l'area A nel passare dall'ordinata di ascissa x all'ordinata di ascissa x -+- dx, si pu considerare come un rettangolo di base dx ed altezza f{x). quindi
dA
= f{x)
dA
=
= -rax
f{x).
il
55.
a)
La
precedente.
di
una somma.
delle
Derivazione
n funzioni
cp,,
-+- Cp,
(x)
-h
-f-
somma
^n (X)
179
DERIVATE, DIFFERENZIALI
La
ha per definizione
ft
La
Il
h^o\
Donde
derivata della
seggono derivata
somma
di due o pi
uguale alla
esiste ed
(finita),
somma
delle
Le
Un
l^
Oss.
evidentemente
il
caso
derivate di y
(poich la derivata di
=^
?/
==
del precedente
particolare
seguente
(cfr.
50).
teorema
(x) e d
y =^
cost. nulla)
(f>
uguali
(naturalmente, se esistono).
all'istante x,
Oss.
2"".
Un
la differenza di
-f
ix).
56.
di
due o pi funzioni.
f (x
-f-
h)
al limite
fjx) ~
cp
= :p(x)^(x).
=
per
/i
(x
-+-
h)
<^
(x -h h)
jx)
(x)
~"
180
CAPITOLO
Aggiungendo
Vili
e togliendo
56
numeratore
al
(x)
cp
{x -^ h), tale
rapporto diventa
<^{x-hh)^{x-\-h)
che
si
^{x)^{x-hh)
_ -h'^{x)^(x
pu scrivere sotto
forma
la
-i-h)
^{x)^(x)
il
limite per
suo
ed
esiste
(a;)
cp
che
trova
si
Cosicch
da cui
(x)
cp'
(x)
primo
del
limite
il
addendo
secondo
limite del
il
limite di tutta
il
^' (x)
derivata
la
Dunque
Analogamente
9' (x).
addendo
/^
finita).
l'espressione,
sar
(x) ^' (x)
^{x)'-\-^
il
altre
cj^
della funzione
(x)
una costante
si
costante, se p. es.
riconosce uguale a
Cio
sommando
e la derivata i
m ^' {x).
m
(r) {ni
cj^
= m. essendo m
cp (a;)
cost.)
m^ {x),
m ^' {x).
Osservazione.
Se f{x)^=^^i(x)^2{x)^z{.x), dove
si
ha
f{x)z=z^
{x)
derivabili,
Quindi
cpi,
cp,,
cpg
sono funzioni
cp3
{x)
dove
posto ^ {x)
si
cp,
{x)
9i {x)
4^'
{x)
{x)
=
=
cp'i
{x\
^' {x)
cp3
-f-
{x) H-
cpi
4>
{x)
cp'2
{x)
cps
{x).
181
DERIVATE, DIFFERENZIALI
Sostituendo a ^
formole,
si
cp'i
f' (x)
ha
(x)
infine
cp^
(x)
^' (x)
(x),
(x)
cp3
H-
cpi
(x)
ha
si
di
cp'2
(^) Ts (^)
+ Ti (^) 92 fo)
cp'3
(^).
La derivata del
la somma degli n
precedenti
uno dei
fattori
per
gli altri
fattori.
57.
Ora cerchiamo
(x)
sia
derivata di ^
la
una funzione
due funzioni.
di
supponendo
differente
che
finita.
Avremo
1
= lim
4^
,.
(x)
^.==0
che
il
La ^
quindi
lim
/i
4; (.9;) cp
^{x -h =
=
^{x-^li) ^{x)
(x
^{x)
,.
h)
,.,.,,.,.
li^{x)^{x -\-i)
'
^TT
-\- il)
(x~\-
li)
tende a [^ {x)f
dunque
il
/i
0, e perci
{x)
^ (x-^ h)
r.
.-.o
si
cambia
CAPITOLO
182
Ora, per
zioni, se
finita, se
il
f{x) e
57-58
teorema sulla derivazione del prodotto di due fun^ (x) sono due funzioni continue aventi derivata
(x) 4- 0, e
Vili
si
pone y
= f(x)
rT~\ ^^ fi^)
T~r~:
si
ha
ossia
^~
cio
ha
si
[^ix)Y
il
f (x)
Teorema. La derivata
del quoziente
due funzioni
di
derivata finita
una frazione
cui denominatore
il
Esempi.
La
,.
derivata
tg
di
a;
X
= sen
cos X
cos^
a;
-4-
sen^
COS"^
rr
cio
COS"
X
2
Nello
cotff
a:;
= tgx
58.
prova
si
che
la
derivata
di
Questa formola
cotg j;
modo
stesso
= sen X vale
cos
^
x
sen^
si
pu
anche
dimostrare
Regola
di
ricordando
che
di questo paragrafo.
Tra
le
all'intervallo a) e viceversa la
si
183
DERIVATE, DIFFERENZIALI
zione
cp
{y) della
y (per y appartenente
all'intervallo
In altre
P).
le
y = f{x)
(p(y)
runa
Cos,
dell'altra.
= ^
4a =
^x
y
a =
y = ^J X
a =
y
[intervallo
Ioga
(0,
oo
si diranno inverse
avviene della coppia di funzioni
es.,
p.
ao
)]
-f- oo )]
X non
perch
= -h
= +
oo
qo
)]
y'^
co
)]
[intervallo p
si
qo
debbono trascurare
1= (O, -f-
oo )].
dell'ultimo esempio).
esempio
Nell'ultimo
'\/
a =^
[intervallo P
l'estremo
>
(0, oo )]
[intervallo
(a
[intervallo P
nz:
[intervallo
a^
privo
sia
un
altrimenti
si
suppone
significato
di
a;
>
si
affinch
0,
simbolo
il
= i/x >
suppone y
0,
contemporaneamente a zero
>,
cp
{y)
(^'').
Ora
= hm Arr
r= lim - =
,.
,.
-r
1
T
lim
Aa;
= oA X
Ly
-~
Poich lim
reciproco di
(*)
nostre
nelle
Cio,
Le
esiste ed
f' (x)
ipotesi,
viceversa.
ferente da zero
3i
la
f {x)
derivata
Cos,
p.
es.,
-!=
0, se
cp'
(y)
si
ne deduce
il
numero
posto
verifica,
ipotesi si possono ridurre. Cos, p. es., nel Capitolo dedicato alla teoria
(x) difvedr che, se yzi=f(x) possiede una derivata
uguale
uguale a
per
a per y
a;
~h
a,
se h
= f{a).
allora esiste
una funzione x
,..
della y,
I,
eh e e
'
184
CAPITOLO
y ^=
Xy
loge
a}'
Ioga X,
cC\
che
Vili
due
le
58
derivate
cu'
y\
log,, e
1.
x, ioga e loge
Esercizi.
1*"
RlS.
Si derivi
i/~x.
ha^=:y',
Si
= n?/"-\
:r;
y\=
cosicch la derivata di y
(^^^j)
tz
-j
= x'
vale
-^-^
i7x
^ ~^
^'
(^=#0).
a:''
7^
2" Si derivi
x^
ji
Ris.
?/
ir
j,
dondei/'=:w( ^
x =X
ti
3' Si derivi
Ris.
= -^
donde
?/
m
a;
a:;
r^
ce
(Da
si
trae che) la
derivata
di
z=z x"^
irrazionale.
p) Sia y
(Il
lettore esamini
= sen
x.
il
x^ 0).
caso
La curva immagine
x = arcsen
cosidetta sinu-
la
del
seno
corrispondono
infiniti
es.,
al valore
valori dell'arco x.
La
DERIVATE, DIFFERENZIALI
corrispondenza
derare, p. es.,
si
valori della
x compresi
185
ci
limitiamo a consi-
tra
V ^^
^'
^^"^
,,,111
^^
= (arcsen
y)
y\
cosa;
(sena?)',,
i/l sen'a;
Vl^^^
per 1^1=^1.
^/^ dovuta
segno dovuta al radicale Vi
cui possiamo scegliere l'arco di sinusoide
che rende biunivoca la corrispondenza tra x^y. Se adottiamo
la convenzione fatta pi sopra, siccome \/\
y^ scritto al
L'ambiguit
di
con
all'arbitrariet
segno -H
il
ha: Se
?/
X
si
cos y,
simile
<y
se
pu controllare,
arccos x H- arcsen
arcsen
:r,
Scambiando
a;
si
<tz, allora y^
= ==
che
cost.
dovr dare
si
?/'
= h
y = arccos
x-,
Vi x^
.
nelle
attuali
che
Ci
convenzioni
arccos x
quindi
e quindi
cost
arccos
al
prova che, se
osservando
cosicch
positivo,
il
= arcsen x^\y\\<.
modo
Y) In
\x\<.
deri-
Vogliamo derivare
X = tg
?/.
Anche
la funzione
= arctg x
qui, se si vuole
le
la variabilit della
es.,
?/,
p.
supponendo
^"^
Xy
inversa della
Vcos^
y)
di
tc,
cio
^V ^~^
t:
-^^^
poi
1 -f- tang'
-^ x^
CAPITOLO
186
Vili
58-59
Osservazione.
Si
(arccos x)'^
(arctg
Ris. Dimostriamo, p.
x)'
1/1=^='
a;)'^.
es.,
arctg = a ^
tg (arctg a
arctg a
P)
1 ~\~
ossia
arctg = arctg
p
Se ne deduce:
(arctg x)^
^=
arctg
arctg x
= lim
= lim
=
lim 777h) lim arctgk^ dove k =
-h x{x
=
h^o
^=
^=
Se ne deduce (arctg
arctg (x
,.
-\- il)
x {x
-\-
h)
/i=o
II
ft
-\-
,.
/^
--.
-\-
,
'
x)'
+
;
59.
Sia
Vale a
dire,
il
quando
di
la
una funzione ^
x varia
a; (a:
4-
/^)
a:""
y una funzione
individuato
-h
in
-h x~
funzioni.
di
della x.
un certo
Sia cio
intervallo,
e questo valore
sia
della z
il
\y
della y.
187
DERIVATE, DIFFERENZIALI
,.
a;
Aa;=aA<2'Arr
Se y
-f-
A^
della
i^z
lim
=o
ax
Aa;
(*)
A?/
,.
,.
^a;
Cio
0)
Ay
Av A^
= lim= oAa;
^ =: lim -^ - 1= hm
=
= rWT'(^)==^'.^'..
A-^
z,
e la z
rispetto alla
funzione
x uguaglia
OssERV. Sia 2/
possano considerare
Z'C^),
cp (a;)
come funzioni
e tanto la
della
x.
7j
Sar
che la z
quindi
si
per
= y^ dr
Quindi
y^ =
d7j
Ma
(1)
2/'^
dy
= y\
z'^c
dx,
dy=^y\dz,
Questa
(2)
-a''^;.
pu scrivere
si
dz-= z^dx
(3)
la variabile
vera per definizione se
dunque anche se z noi la variabile
indipendente (ma invece le y, z sono pensate funzioni di i.na
formola,
indipendente,
s-
vera
Si
che,
per
teorema
il
di
derivazione
delle
inverse,
In tal caso
alla dz
infatti,
z'y
funzioni
variabile
si
riduce
dy.
Applicazione.
Siano X ^= X (0, y =^ y
riare della
derivata finita
(*)
A^
(t) le
descrive
;
e si
= 0. Ma
y'^
z=z
hm
=
- =
lim
-:
hm
t-
=V
.-
-r
188
CAPITOLO
r) y come funzione
Siderale
Vili
59-60
Sara ^ ^
di x.
= -^ =
,,.
^^
'^tttt-
ossia
[y
zione
si
pu
chje
usare
p.
(a)
= x
dimostrare
possa
si
alla
2
(a)
;
questa
equa-
come
=a
cos
t,
sen
(che
coincide
con
-2-^^-2=
l'ellisse
a;'
direttamente,
considerare
curva x
(a)]
[a;
linguaggio differenziale.
il
es.
(a)]
(Cfr.
1).
oc
60.
/"(a;),
dove
Sia
vabile.
?/
log
Posto ^
fix),
Derivata logaritmica.
= log
7/
Cio
La
0,
^,
positiva deri-
= f{x).
dove ^
Sar
f{x)'
una furinone
come
una funzione
/"(a;)
si
la derivata
suol dire,
derivabile f (x)
>
f (x) j^er la
Viceversa sia
^
=^
Sar y
ossia
y':c
e^
e^
dove z
''''\
ossia
^=^
(x)
(x); e quindi
log y.
y^
^v'^
z'^
=^
e^
cp' (a;)
?' (^)-
il
stessa.
Cio si possa considerare t come funzione della x [inversa della x-=^x {t)].
sar funzione di t, funzione della a?, che si considerer come funzione della x.
(*)
La y
di
189
DERIVATE, DIFFERENZIALI
ancora
una volta
Infatti,
se
l'
opportunit
della
= a 4-
20
regole abituali
si
definizione
Eulero).
di
allora
Derivando con
le
Esempi.
1^
Si
RlS. log
derivi
=n
^=.x'',
Jb
strato per
esamini
il
2' Si derivi
{x)
(log y)'^
dimolettore
[log
f {x).
f ix)
f {x)]^= n 'j--
Si esamini
il
caso
f{x)^0.
Con
altro e pi semplice
z'\
= f{x)
caso di
=n
Ff (a^)!""^
>^
di
4"*). Il
[f{x)f.
= n log f
donde y^ = ny -rrr =
f{x)
Rls. log
3*^
yx
Si derivi
ha log
=r
y =^
(x)
2 del
56, pag.
181).
[f{x)Y^''^
=r\9 j~ +?'
(x) log
f(x)
j.
Riassunto.
Si possono riassumere cos
precedenti risultati:
Teorema.
Se ^ una funzione della
sottrazioni,
moltiplicazioni,
che
logaritmiche
avviene generalmente per y\
consultazioni di tavole
tanto
x,
si
divisioni,
trigonometriche,
altret-
190
CAPITOLO
Il
calcolo di
seguenti
si
Vili
esegue con
60
le
DERIVATA
FUNZIONE
2/
= ?()t(a!)
y'
~ o'{x).f{x}
y'=zf'(x)'^{x)-\- f{x)Vix)
y
'
= f{x),x=z^{y)
= \oge0',i2)y = eT)
f{x)'^^''^
'^'
^'
{x)
=l
= f'{^)?'(x) = y':0'.v
f'{x)'r'{y)
y=zf{0),0='^^x)
(1)
''(30)
[?(^)P
y'.r
(1)2/'
0' ',{2)y'
y = .(x)^
(-)
= e-'z'.T=^y2\T
(a,-)
4- ^ (^)
^^~]
FUNZIONE
191
y'=^0
cosi;
X
arctg
-^
= arcsen =a
=r
y=Vf{x)]
y'
= a'/{x)
Va'-.
1^(0?);
Il
Vx]
y-z=z
J/fix);
y'
yf(x)^'^^^
Derivate successive.
porto-' dove v
(x)
n'Vfixy-^
uniformemente accelerato,
dice
si
x"-^
Vx
f
y'
movimento
"1/
1
61.
a)
1/'
y
*^
y= Vx;
y=
= C08t).
r-,
x- + a^
a'
(a
e in
all'istante x.
se la velocit
caso
tal
il
rap-
Ax
intervallo di
157
pag.
e seg.,
il
Ax
ossia
0,
1/
(x)
lim
Aa;
si
dice accelerazione
come
cos
all'istante x.
la derivata
Ora, se
all'istante
y=^f(x)
x,
v (x)
lo
=f
P)
generale
In
^= f {x)
si
la
= oAx
presenta
si
tempo
Quindi
f {x)
zione y
L'accelerazione
di
l'accelerazione
x.
data
(x).
Av
di
e si
Con
Con
Il
ziale
<f
si
indica
simbolo
yi"'"'".
il
d''y
d""
y,
prodotto di
test
definito,
"
/""
'^^
(x)
per
dx'^.
{x)
dx"".
riceve
il
titolo
di
differen-
192
CAPITOLO
Vili
61 DERIVATE, DIFFERENZIALI
Osserviamo che cT y ^^
si
dx"
j/"^
y^
c?x"~\
il
d^''
suo differenziale
differenziale di
il
dx come costante
consideri
^-^
y,
y^''^
la derivata
(*). Infatti
y''''
ossia di
^^
dx^
~~ ^
dx"".
y^''^
pu scrivere nella
si
forma^-
dx
Y) Abbiamo
=f
dy
se
allora
y=^f{x),
(x) dx,
anche
se
Un
rispetto alla
nulla.
Esempio.
Calcolare
= +
(x)
le
ao
ai {x
a)
(x
-f- 612
a)-
-+-
-f-
On t^
a)".
Si trova:
p' (x)
p''{x)
= + 2 Ct 4- 3
4- 3.2
a)
^2
ai
2a-2
a-, (a;
^3 {x
p^^(x)=\^ai-h2.3A
3.4....(i4-2)a,+ 2(x
y^-i)
(x)
^y^^ {x)
(*)
le
-H
si
considera
7+l)(n
1)
a)
-f-
^-h2)....na,(a;
1) n,, (x
a)"
a).
\n_an.
Cio
{n
(n
ccT'^
a)"-'
a^fx
4- na {x
-h
1)^^+1^
an-i H- 2.3.4
a)^
-f-
(i
a)'-f-....-h(w
= n
a) 4-
+ IT in
poi,
sono nulle.
193
CAPITOLO IX.
TEOREMI FONDAMENTALI SULLE DERITATE
E LORO PRIME APPLICAZIONI
62.
nell'intervallo {a,
b).
Sia
punto e,
per ogni numero h
un numero positivo k
se esiste
tale che,
f(c
[Oss. Altri
h)
h)^f(c)^f(c-i-hr.
f(c
f{c
[Altri
<f{c) <f{c-i-h).
la
f (x)
h>
si
f(c)
>
f(c-hh),
h)
^ f{c) ^ f{c
e,
-h h)^.
Dimostriamo,
T..uw,r^
/' (e)
Poich
r
lim
7i
dalla
(e)
numero k
>
p. es.,
la
prima parte.
f{c^h)
'
=+o
/i
f{c
-l-o
<h
f{c
f{c)
^
= ..=lim
h
h)
f{c)
,
tale che,
f{c-\-h)
lii
f{c)
h)
f{c)
194
sono positivi
CAPITOLO IX
P) Il
tutti
gli
(*).
negativo: cio f
{e
/^)
<
62
f{c) positivo
f(c)
<
f{c +
/"(e
h)
h),
d.
e.
f{()
d.
La
6).
sola
22
dimostra l'esistenza su C
di un punto (nella figura
quello di
terno
ascissa e) in-
all'intervallo,
in
parallela
della
Fig. 22.
a,
h.
Posto
=^ a
stesso segno, e
si
=a
-\-
f
k,
avranno
x,
(e).
numeri
k,
hanno
lo
il
-\- h,
f{a)
punti
curva di ascissa
Queste due rette
corda
alla
congiungente
0.
^
ossia
scrive:
=h
Q,
O<0<1:
la
nostra
f{a-hh)
fio)
=zf'(a-hQh),
(0<e<l).
uguale
= 0) esso
alla derivata in
un mobile
fia-hh)
all'istante j\
allora
>
f{a) rappresenta
la
< <
tali
/^
^
arbitrario, esiste un h tale che per
(*) Prefissato un f
rapporti sono compresi (pag. 107) tra / (c)
ef' (e) -f cio [se stato scelto
^
r (e)] tra due quantit positive, e quindi sono essi stessi positivi.
'
<
media neirintervallo
(a,
a -h
h),
mentre
f' (a -f-
195
l)
rap-
un qualche
ben chiaro: Se, p. es., un treno
percorre 300 km. in cinque ore, cio con una velocit media
di 60 km. all'ora, potr darsi benissimo che in qualche istante
sia fermo, in qualche altro abbia velocit di 80, di
il treno
100 km. all'ora; ma esiste certamente almeno un istante del
viaggio, in cui la velocit del treno proprio uguale alla velocit media di 60 km. all'ora (almeno se ammettiamo che la
velocit varii in modo continuo, cio sia una funzione continua
del tempo x. La dimostrazione, che daremo, prova per che il
nostro teorema vale anche in casi pi generali).
Anzi, se ricordiamo quanto abbiamo detto al 47, troviamo
che la penultima formola di esso (pag. 158) coincide proprio con
quella che abbiamo ora scritta; appena si pongano a e A: al posto
di a; e di X, e si ricordi che
uguale alla derivata della f{x).
Si pu dire dunque che noi abbiamo enunciato il teorema di
cui qui ci occupiamo, ancora prima di definire la derivata di
una funzione (almeno nel caso particolare che questa derivata sia continua).
certo intervallo di tempo uguale alla velocit in
intermedio.
istante
ci
Se f(x)
(a, b)
tale
che f (a)
f (b),
e se
definita neirintervallo
possiede derivata (finita) in
tutti i
un punto
sia continua,
'
n che
f (x) esista
potrebbe anche
trambi
M=^m.
la
qualsiasi punto
Rimane ora a
f (e)
0.
196
suo
il
(a.
CAPITOLO IX
valore
b)\
fio)
ma
in
massimo
tal
il
un punto
interno
ad
ivi
in
0.
Poich
interno ad
c
dove
Se
minimo
caso
62
= a-l-e(&
compreso tra
pone h =^ a -^
si
potremo scrivere
(a, b),
ed
(i
sar
h,
(0
a)
<e<i)
numeri
a 4-
ed
6
/^
esclusi).
O-
Generalizzazioni.
Siano f{x), 9
(.x)
9(a)=i=9(6);
sia
in altre
parole la
cp
(x)
assuma
(a, h).
valori dif-
Costruiamo
dove
F{a)
una
= F{b),
da cui
SI
la funzione
trae k
costante,
che
sceglieremo
noi
=^
t-
cp
(a)
9'-
guisa
che
()
in
ossia che
() =# 0.
F'
{x)
zero;
questo punto
teorema pu non essere vero se non sono soddisfatte le ipotesi enunha in qualche punto interno ad (a, b) derivata infinita non
determinata di segno
indeterminata.
Il lettore se ne convincer facilmente pensando a una linea y
f{x) composta
di due segmenti di rette concorrenti in un punto di ascissa e, nel quale la f{x)
raggiunga, p. es., il suo massimo valore; oppure pensando a una linea y
f{x)
composta di due archi di cerchi concorrenti in un punto di ascissa e, nel quale
posseggano una stessa tangente perpendicolare all'asse delle x, nel caso che in
tale punto la y raggiunga, p. es., il suo massimo valore. Nel primo caso la y' non
per .X
e determinata, nel secondo la y' non finita. In tali casi, secondo le
nostre convenzioni, noi diciamo che y' non esiste.
Un'osservazione analoga si presenter nel paragrafo 70, ove studieremo i punti
(*) Il
di
massimo
di
minimo
di
= a -h
(6
197
a),
(1)
<e< 1.
dove
punto
Il
J"(c)
per cui
si
r(c)-^{|E{i^'W = 0,
ossia
avr
di
Cauchy.
a
e
h=^ a
se
-\r h,
diventa
ossia,
= a-t-dh:
f'ia+^K)^
^^''-^^]-^^''^
(3)
l/
di
si
63.
Prime applicazioni
del
a) Si pu dimostrare semplicemente il teorema di Heine (pag. 135) per una funzione f{x) definita in un intervallo {a,h) nel caso che la sua derivata f{x) sia limitata, che cio esista una costante
un numero
tale che \f'{x)\<C,H. Se f
arbitrario, sia a
un
>
non superiore ad
dove
tale oscillazione
?)
La
non supera
formola
'
if
(a)
y,.
Poich
-/,
vale
v, ^ -rr
I
(7,
valori,
Vj^
(y)
e.
(6)
'minimo dei
oc
f (v),
< H,
d.
d.
^= 0)
f (e) = ^j^}~^!?!
T' (e) diventa (se ?' (e)
(a)
(&)
fib)f{a) ^f'{c)
9
v,
e.
il
^^r
9' (e)
198
CAPITOLO IX
Se
si
63
non soltanto
'
l'altra ipotesi iniziale (a) =<= ^ (b). Infatti, se fosse e. (a) == (h), esisterebbe, per il
teorema di RoUe, almeno un punto x^ interno all'intervallo, ove si avrebbe ^' (a,)
0.
Se f(a)
[a^i
cp
appartenente all'intervallo
Cio
8e
per X
a;,
se ne deduce:
a?i,
(a, a:)].
le
(x)
cp
(a, x)
sono nulle
la
cp'
(x)
f (x)
differente
da
zero,
allora
il
rapporto
uguale al rapporto
delle derivate
Al variare della x
certo
Se esiste
lim
il
a;
= aCp
(x)
esister anche
^er x
il
=a
esister,
Se anche
e
se cp"
=!
il
(a;)'
il
/miYe
t/e^
rapporto
prime
lim
\ e quindi
x,-^a^ fe)'
i' (x),
p'
(x).
stesso teorema,
scrivere l'uguaglianza
fino
f, cp
a quelle di ordine n
-f- 1
se
le
f,
prime
le
fix)
_ r'-^'Hi)
servando
col che
le ipotesi fatte
le
cp
(x)
risultano
cp
(x)
= (x
soddisfatte.
a)""^^
Poich
199
^^'''^^^
=^ \n
(x)
deduce
-\- si
il
fondamentale
Se f (x) possiede le prime n -f- 1 derivate, e se f (x) insieme
alle prime n derivate nulla nel punto a, allora
:
dove
un punto intermedio
E,
Osservazione. Se ne deduce in
^
tra
caso
tal
Poich lim
f'
f (x)
%=ia
tJ^
a)" -
^(4-l)(n:=
\n-hl
(x
f^"+^Ux)
sar, se
ed x.
e se
a,
f(a)
(a)==...1f(^Ka)=rG:
Questa formola vale anche nella ipotesi che esista la (n 4- i)^sima derivata di
nel punto a e sia determinata e finita (senza che sia necessario ammetterne
come sopra,
(x
/ _^,
ay-^^
a)
(x,
-,
w_-f-J. (ic,
'
/("'
Poich
0,
(a)
a = h,
sar, posto x^
f{x)
ay-^^'~~\n-\-l
limite per h =
passando
f(^Ha-^h)
Da
cui,
al
0, si
n
1
In particolare, poich
ha, per
ha
segno di
il
a, se
se f{a)
=f
cio coincidono
{a)
= =f
...
h,
"^
limite di
applicabili
in
f{x)
\X
a,
il
segno
(^0 =
r^^^
a)
a, la
f{x)
r^^qn
determinata
e finita
0.
si
segni di
f(a-^h)
segni di
teorema enunciato.
r positivo, e poich
se questa derivata
f'''^^^ (a),
calcolare
il
Posto x^=^ a -h
sono
trae subito
x abbastanza prossimo ad
per x
p-Ha)
(^3C
T^r+l
di
h'"'^^
^i f'^'^^UO,
f'^^^
(a).
un quoziente
teoremi
del
in
seguenti osservazioni.
altri
200
CAPITOLO IX
8 63
OSSERVAZIONI.
Si dimostrato
che
se lim
f(x)
.'=(7
il
lim ^
^ = ^ [X)
= lim
se lim f(x)
pleta
(piuttosto
esista,
-jr-
= .r^a
lim
=a
f (x)
co
sia
Lasciando
finito
(*).
Un
noi
esporremo
la
lim -rr-;!
x='tit {'')
che
nell'ipotesi
ipotesi
? {X)
lim
:r=. f (or)
= 0,
T
? (ir)
lim Y
X
'-^^
.v^ ^(X)
sar lim
r=a.
]'"^(
lim
\W))
il
diverso
y (oc)
0, e se esiste
ai trattati di calcolo la
teorema,
tale
di
=r
(x)
-^
ed uguale al precedente
delicata)
lim
.'
f (x)
anche
esiste
lim
.lc= ^
iM
JVtt
=
(x)
-
y-i
'-'
membro per
lim
rrr4
l'ni
m
'-^
,
lim
= ce
/ (x),
'i
{x)
f{x)<f(x)
cui
di
0, oppui:^
ad
mi
,
lim
forma
'
O.co,
uno tende a
forma
nella
.V
questi teoremi
nella
anche per
-^{ = ,lim ^
presenta
si
appunto lim
ottiene
entrambi a
30 Talvolta con
che
'^~\m))
si
lim -77-^
cio se
Posto
'
il
zero, l'altro
^
limite
co
del
il
ha
r.,
rri = ,1 77-I
un prodotto
limite di
di
Baster scrivere
si
rti)
lim
prodotto
poi applicare
x ^=
infatti
^(7)(-^)
~~
'
ultimo
f (x)
f
'-^
~
riesce a calcolare
ossia
^y
;-
ce,
00.
primo
Moltiplicando
'
(x)
si
fij)
,
hm
r4
tendono per x
lim
due fattori
prodotto
il
quozienti
questi
il
\fix))
\'r{x))
metodo precedente.
4 Si deve talvolta trovare il limite di una potenza, che si presenta nella
forma 1^ oppure 0, oppure H-oo, ecc., vale a dire di una potenza, la cui base tende
ad 1, e l'esponente ad oc, oppure di cui base ed esponente tendono entrambi a zero, ecc.
In tal caso si cerca dapprima col metodo dell'esercizio 3 il limite L del loga,
una
ritmo
di
5"
si
Si
scrive f{x)
cercando poi
^ (x) nella
forma
di applicare
che ^-7-T
<r'(x)
(x
= fo{Xi)
ove
)
x.
che, al variare di x, la
'
ic,
di
non
il
'^1
x.
Non
detto
assuma Mti
di
che non ne
si
? (x)
che si
caso
tal
un certo punto
intermedio tra a ed
^
tutti
valori che
j-~ =
In
quindi nulla
minuti.
* (ic),
co.
metodi precedenti.
salti
un prodotto f(x)
valori di
valori di
^
?{sc)
,
si
un intorno
studierebbero alcuni,
per
ma non
pu concludere per
201
Interpolazione.
'/)
Capita molte volte di dover trovare un numero - (x) approssimato del valore
che f{x) assume nei punti x di un intervallo (a,)), quando si conoscano i valori
f'(a) ed f{h) che la f(x) assume nei punti a, h. Ci capita in pratica specialmente
per il calcolo delle tunzioni logaritmiche e trigonometriche: cos, p. es., se f{x)
log X, se dalle tavole logaritmiche sono dati i valori di log 1000 e di log 1001,
e s deve scrivere un valore approssimato del logaritmo di 1000,5.
La formola, p. es., che si usa, come ben noto, la seguente
(^)
si
/"(?>)
f{a)
dicesi la differenza
tavolare).
Quale errore
di
si
commette usando
al
posto
f{x)?
Si noti
= f (a) + ^^ [/(&)-
=f
(^) -+-
= f (0?
- f (^)] = f ^^)
if ()
/ (a)]
-^-
- ^) /"
(^
io)
e h.
= f{a) -\-{x a)
f{x)=f{l) + {X-l)f'{r)
cosicch f{x)
f" (?)
similmente
'
/;,
tale errore
neanche
a)
r\
il
non supera
non superiore a
^ (h af M.
l)
Sia / (a?) una funzione definita nell'intervallo (1, -+- od), che ha la derivata f {x)
sempre positiva al crescere di ic la /' {x) diminuisca. Se a, h sono due valori di x,
;
se
<
1),
allora
_
,
uguale
un punto
dell'intervallo.
f(m + 1)
f(m) < /" (m) < /(m) - f{m -
f{n
-f- 1)
~f(2)
<
/' (2)
4-
m ~ 2,3,4,
/' (3)
'
n, e
(w)<
1).
sommando
f(n)
-f
(1).
si
trova
CAPITOLO IX
202
8 63
Quindi la serie
r(i)-i-r(2)-+-r(3)-h
converge o diverge secondo che lim f(x)
+ 1) + [f (1) - f
= oo a un limite finito
fin), nn +
Ponendo {x) = log x, oppure f(x)
(2)1
tende per
perch
fin)
soltanto
[/' (1)
- /XD],
l).
si
somma
la
f(n
finito o infinito,
dimostra subito,
p. es.,
che
2 log 2
le
---
{x)
serie
3 log 3
+- "i
'
;:
4 log 4
H-
ecc.
tale
Una
funzione
f (x), la cui
derivata
identicamente nulla,
costante.
Infatti siano
ove la fix)
Lagrange, il rapporto
vallo,
definita.
nb)-f{a)
b
costante.
d.
e.
d.
lelo
alVasse delle
x.
ci
dice
all'istante
TEOREMI FONDAMENTALI SULLE DERIVATE, ECC.
203
servazione banale
La
costante.
loro differenza
64.
f(x)^=0. Nei
un
f{x)
-j,
a)
=9
un'equazione.
algebrica, o non
algebrica
ordine h rispetto ad x
{x),
limite,
di
esiste
infinitesimo di
posto 7
[x
che,
comuni
casi pi
ossia
Radici multiple
Sia a
tale
la
abbia
{x)
(a), finito
per
a,
da zero.
diverso
.r
=a
h>
=
dove
af
W
f
ha per x = a un
per
Nelle nostre
=
per
equazione
=
V equazione
la
i'
9 (x*)
>
per
la
(x)
0.
(x)
Viceversa, se a
di ordine
=h9
a) 9' (x)
-h (x
limite finito e diverso da zero. Quindi
la f (x), una radice di ordine h > 1
ipotesi
ordine h
f (x)
radice di
1 per
'
{x
(x)
f' (x),
0, ed
anche radice
sar:
^ f{x)-f{a) ^
h
{x af
{x af
fjx)
f'{x,)
{xr
af-^
f{x)
(*)
La
per definizione
una
serie di potenze.
r-^-^^
-?
per
a?
soddisfatta se p.
h.
4=
a,
es.
f {x)
razionale,
r^^
nel
oppure
204
CAPITOLO IX
64
In particolare:
=
=
della
dei
numeri
di
cLi compare h
X
1 volte in P' {x), h
2 volte in P" (x),
una volta in P^^~^Hx), nessuna volta in P^^^(x). facile dedurne:
plesso ed anche se
coefficienti
di
P{x) sono
complessi.
Se ne deduce anche:
Il
i
di
un
1 volte
(x)
per
(x)
precisamente contiene
massimo comun
tale
tutte e sole
(x) il quoziente
divisore, V equazione
le
radici di
(x)
(x)
0.
noi,
Il
massimo comune
. {z)
Del pari
il
=={z-c)
massimo comune
il
massimo comune
il
M.
C. D. tra 2 (^) ^
Ci posto,
^
si
formino
o'
(z) :
= (^0-e){z-f)\
?2{^)
infine
prima derivata
'i
(^)
= {^-f);
:
quozienti:
^^{^-^'7^.-^ir.-c){z-d){z-e) {z-n-
^^'^^^->3(.)
/' {z) :
- d) (z - ef {z - f)\
.^i^)
Cos
(z
si for
205
206
CAPITOLO IX
Esercizi.
x^-hp
X -h a^
x^ -h a^
+ qx-hr =
x^
che una
avviene
delle
p
p=
\ogx p =
cosic
e^
dove
x'
-j-
'x'
(radici :
doppie
e
a-*
ic'
Teor. Se
doppie).
serie
la
-\-
Ui (x)
(1)
tripla)
ic
(radici 2 e
65.
2 3 icM- 4 + 4 =
U2 (x) -h
convergente nell'intervallo a
^ x ^ b,
la derivata di
se esiste
(2)
U2
(x) -h
u\
(x) -h
totalmente convergente in (a, b), allora (2) rappresenta proprio la derivata di (1). Cio la derivata di (1) si pu ottenere
derivando termine a termine.
Sia
Ln
Per ipotesi
Un {x)
convergente. Consideriamo i
il
la
Li -h L2
serie
-f-
L3
-4-
^-
(3)
quando x
^.
-\-
h variano
nell'intervallo {a,
(3)
.
Uiix -h h)
,.
(4)
Ui
Uz {x
-\-
\un{x -h Bh) \^
__H
U2 (x
-\-
h)
U2 {x)
totalmente convergente.
teorema
Ln- Quindi
il
suo
Il
u^ {x)
Per
quindi la serie
(x)
h)
b).
limite
per
/i
dunque
111 (x)
(2)
-h U2 (x)
/^^^ somma
^
Ora,
se u {x) e la
T^
Dunque
la
/c.^
sene (2)
>
-1
il
-f-
^w-.^
(x) -h
1
/..^
di (1), la (4)
1-
lim
U^
=o
uix-^-h)
~
ri
...
U{x -^h)
u(x)
vale
Uix)
cio vale
,.
(x).
207
CAPITOLO
X.
SERIE DI POTENZE
66.
Diciamo
(1)
dove
le
Ci
serie
an sono costanti,
che
del tipo
-H
-+-
x^ -h (h x^
Non escludiamo
convergenza.
di
una
serie di potente
-h fiiX -^
(Co
Cerchio
ctn x""
H-
si
considera variabile.
le
a,
pili
polinomi.
a #= 0, e se P un numero
Teor. Se (1) converge per x
positivo minore di |a|, allora la serie (1) converge totalmente
campo
nel
definito dalla
Dm.
a::
ttn a*'
I
=
=
a, allora
(42,
pag. 142)
0.
Si
le
a,, a;"
I
p <
Poich
1,
" ^n
<'n
<U
a'
OC
campo
a;
1^ ^
dei valori,
mente
k,
il
le
quali costanti
>
>
<
ao
a,
1
a
I
>
o.ra
a'"
\
e.
208
CAPITOLO X
66
abbiamo
quanto
(secondo
ora
Ci
dimostrato).
che
contro
l'ipotesi.
Sia
il
converge. Sar R =
valore x
il
Sar
0.
x per
JS=qo
se
k.
sar totalmente convergente nel campo definito dalla \x\
In modo analogo si prova che per un valore Xi della x
.
tale
che \xi\>
non converge.
luogo dei punti x per
la serie
Osserviamo che
il
(1)
cui
\x\i^k
un
Riassumendo, concludiamo
V origine
si
raggio R.
dir
converge.
Naturalmente, se i^
0, non si pu parlare di cerchi interni al cerchio di convergenza (clie ridotto al solo centro).
non si pu parlare di punti esterni al cerchio
E, se i?
00
di convergenza. Salvo questa limitazione, il precedente teorema
Nilla si
pu
il
comportamento di
(1)
Poich
2 ^n
x""
converge
al cerchio di
con-
SERIE DI POTENZE
vergenza, noi potremo dire e diremo che,
209
dentro tale
Poich
le
cerchio,
complessa
(*).
estensione
dei
67.
Derivate
di
una serie
168.
di
potenze.
Consideriamo la serie
(2)
ai-+-2
a2X-h
a,^
x'
n anx''~^
-\.,
che
si
nanX
210
CAPITOLO X
si
67-68
dimostrato,
termini di (2)
non
pag.
168).
di
un termine
a.,
an
-= ^"
^^'^Z"^"
X
{X -n
(^
fi)
+ '*)""'
(^
j.
il
suo modulo non supera in
|,
dei due moduli \x\ ed \x-i-h\. Poich, anche per a ed x complessi,
la nanX'"-'^ la derivata di anX'' (50), si trova che il modulo del rapporto
incrementale, anche in questo caso generale, non pu superare il massimo modulo
della derivata prima. Possiamo dunque per le nostre serie di potente ripetere nel
caso pi generale le considerazioni svolte al 65 per le funzioni reali di varia-
Il
maggiore
bile
reale.
Applicando
continuando,
Tutte
si
da una
cerchio di convergenza
il
serie
Formole
(x)
ao
Mac-Laurin e
di
x'
di
Taylor.
cerchio di convergenza
il
-4-
sar
{x) ^=^ ai -^ 2 a^
(x)
f"
(:r)
f<^>{x)
-\-
= [2
= 3
^2
4- 3
2 a,
^3
-+-
-f-
;r
H-
2 a4
a;
-h
n
I
(n H- 1)
n {n
1)
2 a_^
(1)
si otten-
68.
cos
le
(2),
il
.t
-h
211
SERIE DI POTENZE
Ponendo
fiO)
a;
ao;
f'(0)
0.
ne deduciamo
a,;
f\0)
/-<")
= l^a,
(0)
r{0)
\2_a2',
;
\d^a,',
ecc.
ossia
ao
/*(0);
Quindi
ai
_r(o).
_r(o).
= -pj ^2=-?^
;
_rno).
a,,
+ (^K- +
Cio
Se f(x)
una funzione
da una
definita
serie
di potenze
chiama teorema
di Mac-Laurin.
partenza del calcolo
infinitesimale per le funzioni di variabile complessa. (Cfr. il teorema citato in nota al 66, pag. 209).
Una prima conseguenza molto importante che, se una
funzione f{x) sviluppabile in serie di potenze, questa serie
certo il secondo membro di (4); cio due serie differenti di
potenze della x non possono avere la stessa somma fix).
Uno studio aifatto analogo si pu compiere per le funzioni fix)
oc (a
cost.),
definite da una serie di potenze della variabile x
cio da una serie
si
punto
il
di
(5)
(x.)
-\- a.,
ix
a)- -+-
(6)
fiOL)-^f^ix-OL) + f^(x~Oif-^.,.+^^
^
La
ha
deduce dalla
applicabile
serie (6)
il
il
(4),
nostro
risultato:
essi
sono,
cio,
sviluppabili in
coeffi-
CAPITOLO X
212
68-69
grado superiore ad
Ci che
71.
si
pu
superiore ad
derivate di ordine
PAx)=P (a)
(7)
P = P)
di grado
Pei*
7i.
^^ -
{x
la
tutt'e le
P^ (x)
+ ^^ (x-ccf-i-
a)
(^
-f-
ogni polinomio
veri-
(xy\
n
che (7) una identit, svimembro con la formola
Il
luppando
del binomio.
69.
una funzione
Sviluppabilit di
Ci proponiamo
in
serie di potenze.
ora
al
precedente risultato,
Se i (x) una funzione reale prefissata della variabile reale
a, come si pu riconoscere
X, data in un intorno del punto a:
se essa sviluppabile in serie (di Taylor) di potenze della
a?
variabile x
Se tale sviluppo lecito, allora in un intrno di a dovrebbe,
:
/(x)
/()
la:
/' (a)
+ ^i^^" r () +
Hm
[fix)
/()
(x
La
(8)
quantit
tra
si
[ ]
^,,
^
)|]=0.
chiama
resto,
si
dunque
(x)
= f{x) - P (x)
(oc)
a)
+ ^-^ f"
(a)
dove P (x)
4- ^ZIil"
= f{<x) +
/(")
(a).
indica con i?
f () +
....
213
SERIE DI POTENZE
Condizione necessaria e sufficiente affinch f(x) sia sviluppabile in un certo intervallo in serie di potenze che la f (x)
che
il
limite
Rn per
del resto
Esistono
sotto
P(a)=.Y(a); P\ia)=f\^):P\{<x).--f"(a);
cosicch
. .
P<"> (a)
=:.
/-<")
(a)
P(a)
= 0;
R\A^)
d'altra parte la {n
= 0;
R\{a)
= 0;
P^ W
-+- ly'"'^"'
quindi
si
teorema
di
R^: + > (D
il
ha
Lagrange
del
63,
r+
(5),
pag.
(8
bi)
ix)
= ^^ n J
-h
---
"^
n -hi
dove
(8
f{x)
'
alle (8),
= f(0)-h^f\0)-h~f\0)-h.,,-h^f''\0)^'^
/-(a
-hh)^
+
Formole
r^
\n
f{a)
-4-
hf
f-' (a) 4-
le
-^
(a) -4-
^^
+ r^'^
..
(a -^ e h),
purch
prime n
f (a) +
-4- 1
derivate di f(x).
(*^ Il teorema di Cauchy, citato in nota al 66, ci dice che queste condizioni
sarebbero certamente soddisfatte in un certo cerchio, se f(x) /osse funzione della
variabile complessa x con derivata prima finita e continua
!
CAPITOLO X
214
Ponendo n ^=1,
si
2, 3,
69
trova
[f{oi-i-h)-rf{oi)
= /() + '() +
1^
hf'ia)
/'"(
+ r^
/"()
+ ~f{cc + ()h)
+ e/) =
La prima
frmola coincide col teorema della media di Lagrange. Si avverta che i numeri 0, che compaiono nel 2"*, nel 3**,
membro, sono generalmente distinti Tuno dall'altro
nel 4
ed 1).
(pure essendo tutti compresi tra
(a)
/"(a)
Se f{(x)
0, tale formola si riduce
f^^
al citato
teorema
Lagrange
di
del
63.
Esempi.
1
)
al
posto di
f(h)
donde
Per ottenere
a;
la
il
poniamo
resto JR,
= f{^)
r (^)
^-^li^ r
(^)
'^^^' f""
+ ^-^
Consideriamo
R,
-K
(b)
= 0,
R.
ff")
(X)
].
ha:
della x. Si
(x)
(b, x).
Quindi,
ha:
{X)
= -(x-h) ^^^
n..
B.
si
in (8)
< < 1)
e
si
otterr
<
^>
(yy
nX + h)=f (X)
-+-
yr
(X)
+ j^ f" (X) +
+ r^ P"^ (X) H- Rn
ove
Teorema
h"-^' ^^
^^"-
fi"
affatto distinto
2 JL (di Bernstein).
+^) (X
-+- e
h)
^ <
Infatti,
se f(x)
= ^anX",
si
pu indicare con
, (ic)
[con
-^2(^)1
rispetti-
215
SERIE DI POTENZE
vamente
somma
la
[negativo]
di quei
oppure porre
^1
Teorema
-S
{^)
x'%
=S
V2 (^)
La
Sia infatti
< <
/i
i-
(x)
h^x ^R
i?, nell'intervallo
C.W
{x)^
s.()
^'"'
sufficiente.
Se
in
(psrch o("+i)
(/O
le
ic
sue derivate.
avr
si
^ q),
donde, integrando
c;(-i) {x)
^ ?(-i)
(ic)
-("
- 1>
(/i)
^ h)
(a;
>()
(/*,)
il.
Cio, posto 7-
Posto
e,
dove
(9,
senta
compreso tra
ed
sar
1,
|.
si
X)
= X"
(1
^~.
d>
^
n1
{6
f^''^
X)
resto della serie di Taylor relativa alla funzione v (x). Ora, per
il
il
nostro
risultato,
>h,,(^x)^x''^"(x)^^
e tende per
= co
in serie di Taylor).
avverr
di
f{x)-=
?, (a?)
^2 (a?).
^ n-^
(1 -
) [?," (r)
e perci,
prendendo
n abbastanza
+ ?,"
grande,
si
^
1
(r)]
(se
x^r< R),
pu rendere minore
'^'
-2
n
^
jy
di
un numero
secondo
membro
si
^ ^
<
216
3"
CAPITOLO X
xf {x) -
(-
69
Dimostrare che:
f [X)
-h
/-(O)
.....
-h
ly-^
^n
fin)
4.
(^)
ji^^
ove
E scrivere J? sotto
Ris. Si ponga f{(i)
4* Dimostrare che
f{x
:
/U-^a.;~n^j
ove
quella di Cauchy.
x).
+ ^rw-f
1^
(1^^).
^^
Ris. Si
ponga
.-,
-1-
=x+
1-j-x
ossia
/^,
'
'
\n^_\
xf+^
Ji
1-hx)
1-hx
'
(li
calcolarne
{x) ^=^
f"
{x)
f"
{x)
=^
Essendo
ha
a;
sen
0.
= f{x)
= sena;
(0)
X,
sar
f^^ {x)
{x)
f''^
=f
=
=
f" ix)
le
Si
valore per
il
{x)
=
=
=
=
;
cosicch
le
de-
si
= 2 m,
Laurin, supposto n
sen x
dove
=x
Rn
(x)
H
o[f^
1
+ n^
->
x''
\En\^
H-
di
a;'
pari,
L
-f-
abbiamo
- ~z 1 r
2m
... -4-
x'^'"'
+ Bn (x)
certamente
x"'^-^'
\T2 m
poich
cos (0
dalla
Mac-Laurin
tende a zero quando n
formola
1
r^r-
+i
2
alla
^2..
cio
alla
serie,
= 2 m tende
SERIE DI POTENZE
217
lim
151) che
0.
ha dunque
Si
= v^3 -^ rz5
x"
:^
sen X
In modo analogo
resto
Il
ove
e^"",
della
serie
x'
Taylor
di
compreso tra
e^"
^ ^
x^
e"
-4-
dimostra che
si
:^
x!
Tir
a:
per
ed
funzione
la
(perch
e'*'
vale
e*
compreso
ed 1, e di due potenze di e maggiore quella con esponente maggiore). Quindi e^* non supera il piii grande dei due
tra
numeri
" (*)
ed
resto
5 Si
2/^")
e"',
-\-
quando
il
R^
Quindi
sviluppabile in serie di
tende a zero per n^=:^^
Si trova
,
si
X"
dice
di cui
mx
1)
dato
sia
m{m
^
limite
del
1)
^x^ H
resto
sia
un polinomio, perch
nullo gi per
(*)
Se
a?
>
0,
t^
y^"^
(m
...
= m-+-l.
X?
il
logaritmo neperiano x.
sar
^
y =i\
= m (m
-,
I
oD
Quest'ultima serie
un numero y
D'altra parte
n).
n=
il
(che
-f-
1)
m{m
Se
nullo.
= +
(1
(1 -f-
1) (m
T-^
la precedente
per
> m,
ed
.t)"'.
Poich
xT~'\
2)
-x^
-f-
intero positivo,
serie
il
si
riduce a
resto stesso
e* pi grande di 1
invece, se
a;
< 0,
e*
<
1.
CAPITOLO X
218
69
non
interessa)
ci
(*).
si
che
<
^r
-.
f'{x)=^m\
Cosicch
/^
(1
+ x) f
X
X.
= mf
(x)
Quindi log
X -h
(m
1)
j^
(x), ossia.
f{x)
log
0)
Dunque
vale
1.
tivo in tutto
\x\<l
anche
mai nullo;
(1 -+- x)"^
> 0.
Per sviluppare
^'
(1 -f-
yin,
e,
1 per
= 0,
|
=f
^_X
(x).
Per
cio
e.
-+-
(1
= 0)
(1 -- xy>
= log
sar posi-
x)'".
f {x)
'"
i^
1
'
1,
^/^ly,
serie
j^n+l
Dunque
14dx
d log
uguale ad
definito.
= {l +
x)~\ y"
^ (_
11^-,,
\x\< 1).
'
Quindi
in
ha derivata
,,
^^
f(x)
6*
'
'
(per
^"fi
^ log
dx
+ ossia
^ ^^
f
stante.
a?'
= log
"^
1
x^ 4-
^
f
i^) -'^-^
-
(m 2)
^^
si
I-i
(1
-h x)
si
d. d.
noti che
x)~% ecc.,
Xr'\
(1 4-
Lo
(1)
(l+^)
= X-y 4-y-|^ +
(*)
se
si
JV
>
ponga
posto
Detto
N
^=1
Si
h un intero positivo
4- x, dove
sar
ic
pu allora applicare
tale
<
la
utile
per calcolo di
tra
V N,
e
2,
'/
1.
Sar
N= W
formola precedente.
Il
(1
4-
oc)',
dove
calcolo special-
piccolo.
E' forse inutile avvertire che sempre sottinteso di dare alla x valori tali
che esista un valore reale di {l-\-xy" (ci che avviene se ic
1) e che tra
i
valori, di cui (1 4-^)"' pu essere suscettibile, si scglie quello reale e positivo.
l
<
SERIE DI POTENZE
rapporto
del
luto
X
Cloe
un termine
di
ad |a;|<l. Cosicch
il
il
x^
a;''
-H
x''
di
(1)
oo
con-
cui rapporto
= -r
dX
[log (1
-\-
nulla,
ed
nulla.
Dunque 9
4-
\x\<\,
ove
a;,
qualsiasi
numero
log {\
'==
vale dunque
log (1 H-
per x
a:)
ha derivata
tale differenza
x) sempre nulla. E,
-\-
log (1
{x)
cp
Ma
costante.
{x)
somma
cui
Dunque
x)\.
quindi
la
x,
membro
trova derivando
si
= X -h
(.r)
(1),
tende per n
al
219
come
-\- x).
positivo
numeri
Ora, preso un
A:,
si
^,
n,
minore
di
2.
quindi
per
mezzo
se
uno
^, log
due
questi
cosicch,
essi
di
noto,
noto
log(l-x)
la quale,
calcolo numerico.
il
= -a;-^--|-^-
si
{k|<l);
X=
(2)log.=
Cos,
p.
z,
ossia
-\-
numero positivo
si
avr
se
si
2,
0,
2|~~+-(^^)+-(^-:^)+
=
pone
trova
es.,
>
si
|.
tenendo conto,
Se,
commettiamo Terrore
21
CAPITOLO X
220
/1\'
p. es., dei
1 -f-i
3.9'17(
+ 4-
....
9'
19
^-
3.17.9'
11-. +
11- +
+
219'
3.9'17
9
2
3(17X9/
17 \9/ "^19
\9/
19X9/
soli
difetto)
(in
/1\'
69
975725676
=0,000000001
'
Un
di
gi
tale errore
minore
lo si
cui
tien conto.
si
calcoli log
Si
renderebbe, se aumentassimo
log 5
Si trova
5.
= log 4
-4-
2,
log
= 2 log 2
-f-
log
baster calcolare
^4 = .liH(i)Vi(i)V
4(9
ancor pi
il
lettore
calcolati
=M
log. .,
in
si trova facilmente,
uguale a 0,434294481
ove
M= ^^ =
virt dei
e
si
log, 2
l log. 5
precedenti
calcoli numerici,
modulo
dice
cimali.
Si
ha
cosilog.o.-2ifj^-^-^-(^-:^) 4.(^-^)4calcolo
Il
altri
artifci:
delle
p.
es.,
logaritmo di un prodotto
fattori,
log w,
si
che log (n -h 1)
uguale alla
somma
w
log n
-f-
-f-
log
1
;
cosicch,
,
quando
si
conosca log
noto
H- 1
*^
.
'
11
il
SERIE DI POTENZE
non troppo
ufficio
(pag.
piccolo,
noto
cos
201, 63,
7^ In
221
Y).
modo
affatto analogo
si
U|<i,--<y<-.
vale la:
arctg x = x ~
^
-h ^^
:,
per
il
calcolo di
<
serie
la
al
secondo membro
essa
osservando
tale serie si
= artg ^
1
che -,6
che
-7=<
1, si
trova,
1/3
ponendo x =^
l/3
Un metodo
Sia-
oc
oc
>
1,
j.
<.
sar 4 a
calcolo numerico di
il
Essendo tg 4
> -^
il
tg4a tg-^
= tg^4a-^^
seguente.
/
Sar allora:
Sar
2tg
2tg2
-x
|2=r4a-^-
tgi5
si
tt;.
71
Cosi
-j -^
-^
Da
-i-
4- tg 4
oc
tg -j
^^
tale che
CAPITOLO X
2:22
69
serie di potenze
UO
'
la quale
esercizio,
3 1000
239
Analogamente
8**
(arcsen
si
xY
di
di
si
trova
"*"
5 100.000
3 V239y
2
1
= ^,
jc-- ^^
^39/
5
tt
-^
fino alla
con due
704'^'^'"'*
cifra decimale.
Come
osservi che:
=
Vi
1
- -
x')
(1
x^
che per
(1
a;
<
si
pu sviluppare
in
serie binomiae
_ xT i=i-j( x')-^-(-i)(-i->)
^W^ - {- x'y
=z
H-
1 -f-
x^
1.3. 1.3.5,
+ -o-nx" -h
2M
3
Si trova per
a;
arcsen x
<
2.3
2'
-h-
- -f- ^^
x""
a:
^o
2'
:r'
1.3.
2'
Sa;'
~~\
7
1.3.5.7x'
TrT~;
2' 4
7r+---9
223
CAPITOLO
XI.
70.
a)
Una prima
il corso di meccanica
paragrafi dedicati alle rette
una sghemba.
di
Massimi e minimi
(relativi).
Per un
tale studio
f (a -4- h)
relativo,
se esiste
-f-
f (a)
un numero k
k) la funzione
f (a)
la differenza f (a -H h)
La
k,
di f (a), ossia se
^ k.
punto a, se esiste un
funzione
numero k >
tale che la funzione assume in (a, a -4- k) valori
maggiori che in a ed in (a
k, a) valori minori che in a. ossia
se f (a -4- h)
f (a) ha il segno di h per
h i^ k.
La funzione f (x) si dice decrescente nel punto a, se esiste
un numero k >
tale che la funzione assume in (a, a -f- k)
valori minori che in ^ ed in (a
k, a) valori maggiori che
in a, ossia se f(a-hh)
f(a) ha segato opposto al segno
di h per
h < k.
Talvolta si dice senz'altro che un punto di massimo o di
minimo relativo un punto di massimo o di minimo (*).
f (x) si dice
crescente nel
punto
x-~a
(*) Taluni
positiva;
pag. 193).
chiamano un punto
punto
di
minimo
se
di a punto
fia-i-h)
di
massimo
f(a)
relativo,
soltanto
negativa
le
quali
in
un
sef{a-hh)
(cfr.
~ f{a)
l'oss. al
62,
CAPITOLO XI
224
in tale
70
assumono tanto
/ (x)
a?
=a
ed uguale ad {x
a)
sen
per x
^ a.
p.
es.,
di
in
ha punti
e punti
massimo relativo in A, B, C, D,
Essa crescente, p. es.,
minimo relativo in A\ B\ C\
e decrescente, p. es., in K.
figura 23
di
Fig. 23.
(a
Z:,
a 4-
k)
(*)
colli
225
dedotto
si
definita).
sono
che
estremi
punti
di
dell' intervallo
massimo
I. Anzi
airintervallo,
ove f{x)
A
o
tali
dei
Sappiamo
Sef'{?i)>0
la
ha per
piccolo,
abbastanza
h
il
segno
di
h,
nel
punto
2*"
Fig. 24.
a.
^S'e
f'
(a)
< 0,
<ib
la differenza f (a
-+-
h)
punto
decrescente nel
h,
f (a)
ha, per h
cosicch f (x)
a.
15
226
CAPITOLO XI
quindi per x
Se
minimo,
f' (a)
=a
la
(Il
teor.
0.
70
funzione
ha un massimo o un
come gi vedemmo,
come proveremo pi
reciproco,
e
avanti,
non
Oss. Gi
come
tesi
sempre vero).
qui si vede
che
terno, e
il
punto a sia
non
in-
agli estremi
dell'intervallo,
ove f{x)
definita.
Per
es.,
figura 25,
il
valor minimo
di
nistro,
Fig. 25,
Questi teoremi sono dimostrati senza ricorrere all'ipotesi che f {x) sia continua per iP
a e sono generalizzabili al caso che f {x) sia infinita per ic
a,
purch di segno determinato. Si osservi ancora che il precedente risultato si pu
enunciare cos:
curva y
= f{x)
(Cfr. l'ultima
un intorno (naturalmente
punto x
b.
tale intorno.
E,
se, f
'
(b)
<0,
Viceversa, se h
il
simile
si pu trattare in modo
caso che in un tale estremo sia f'(b)
a quello che noi useremo nelle seguenti pagine. Al lettore lasciato un simile
studio, che ha pure una qualche importanza.
Il
caso.
fia-hh)-fia)
1
2
f"(a-hU).
227
f{a)
f{a-\-h)
avr
il
segno di
positivo,
>S^e
il
ossia, poich
(a),
se f (a)
a,
'
>
0,
f " (a)
0,
minore di un certo
numero k, segno positivo, e quindi f (x) ha in a un minimo.
Se invece f (a) := 0, f"(a)<0, la f(x) ha nel punto x
a
un massimo.
Rimane da esaminare il caso f (a)
0. Per magf" {a)
giore generalit supponiamo
la differenza f (a
h)
-1-
per
f (a) ha,
'
=r
f (a)
E
che
sia
Z*^"^
nell'intorno
fia -h h)
\h\<k (ossia
< 1, anche il
Se
(a
quindi,
r^"-'' {a)
k,
f{a) = ~
se
/i
punto
^^
(a)
Lagrange
di
f""^
Bh
-{-
appartiene
il
Ora
n
ossia,
h""
poich \n_> 0,
sempre positiva se w
stesso
dice che:
f"^ (a),
lo
{a 4- 0/i).
all'
ha
pari,
il
segno
ed ha
intervallo
/,"
di
^ 0.
conserva
(x)
a-^k):
k,
a.
a-h k) la f^""^
punto a. La formola
(a
<
{a)
il
di
segno
f^""^
(a),
di h,
se
dispari.
se
h'^
/"^"^
dispari,
(a)
esso
ha
ha
il
il
particolari.
per X
a,
mentre
le
se
>
0,
continua
e differente
da zero
Se n pari, Za f (a -f- h)
abbastanza piccolo ; e quindi
f^ (a)
un massimo
se
f (a)
f (x)
f^"^
(a)
<
0.
228
CAPITOLO XI
70
nel punto x
il
crescente
a.
n dispari
punto a (*).
Se
f '"^ (a)
< 0,
la
tiva,
ha
f (a)
f (x)
nel
decrescente
meno
restrit-
Infatti se f <) {a) determinato e finito, allora (cfr. oss. a 63 /S pag. 199 ove
w-f 1 al posto diw), poich la funzione f{x)
f{a) ha nel punto a nulle
scritto
le
prime
Della derivata
ha
segno di k'f^'''>{a).
basta dunque supporre che essa determinata
derivate, f (6f
n^^"'"'
-+- Z^)
(c^)
il
finita
nel punto a.
pu
Si
che
dire
delle
all'asse
curva y^=^f(x)
la
dall'equazione
definita
la retta parallela
la
ammette un
si
ha per
-f-
Se
=^
/' (a)
7^ / (a) =^ h f (a)
-{-
ed
"
(^)
-^ h^ f" (a -{-eh)
f" (a)
4=
-h -^
'"
0, e se
(a
quello di
6/i)
h^
ha
-^ f" (a)
[perch
j^
abbastanza piccolo
f"'{a-hQh)
segno
il
di
f{a-\-h)
f (a)
Esempi.
di
Ris. Si ha
^=^
-{-
per cui
1
X
Perch
tale funzione
0,
scente in x
Se
un'
il
ammetta un massimo
minimo
se / (*> (a)
> 0,
f" (a) #=
se
0, la
/"'"()<
-j= 0, la
un minimo,
funzione
f(x)
0.
un massimo se p^ () <
punto x = a sono nulle tutte
le
e cos via.
Nulla
derivate della
/"
x
ci
(x).
la
cre-
=a
dice
229
sua
prima derivata
-\-
deve
essere
derivata prima di
x"
0,
x'
da cui
ossia
La
nulla.
1,
= oppure
x=
a;
1.
La
perci, essendo la
Per
x^=l
prima derivata
dunque
la
2
=
diventa
X
prima derivata diversa da zero per
a;
La somma
2.
essendo
1 di
un massimo che
a;
ordine
+^
zione
XH
a;
non
funzione non
la
La
dej&nita.
il
lai,
essen-
punto 0,
neanche
funzione data x
-f-
massimo
per
a;
>
in
punto
rr
l'altra definita
1.
Un
raggio di luce va da un
al punto
attraverso una
Prima
a;
AB
(fig.
26).
giungere ad r ha la velocit V
poi acquista la velocit w.
Fig. 26.
Cercare il punto C ove il raggio
incontra la retta r, in guisa che il tempo y impiegato a percorrere complessivamente i segmenti AC, CB sia minimo.
di
230
luto),
r,
70-71
da ^,
BC=
V'H
ad r (in valore assodetta l la distanza delle due proiezioni A', B* dei punti A, B
con x la distanza A' C, si avr
Dette
Ris.
su
CAPITOLO XI
i,
AC
\/h' 4- X
x\
,
BC _\/h'
= AC
V
la distanza
xY
Vh'
ossia
V(i
^0
x'
A'C
J_
AC
Indicati con
zione) di
AC^
i,
CB
sen
tjo
0,
y'^
ossia
xy
BC^
BC
sen Y
=
sen r
sen
ossia
che
l- X
1
-
-h
tv
xf-hk'
tv
rifra-
V
tu
Lo
il
punto
y effettivamente minimo.
71.
Sia
punto a
f(jx)
Concavit, convessit,
definita in
possegga la fix)
un
flessi.
a cui interno il
e continue tutte le derivate
intervallo,
finite
Fig. 27.
di
cui
finite
avremo bisogno
e determinate).
(fig.
27
28).
(Basterebbe
suppoiie
MASSIMI, MINIMI,
231
FLESSI
Consideriamo
ed a -H
punti A,
AC
retta
la
li,
Fig. 28.
Se
l'ordinata di C,
7]
(7
ascissa di
Ma AC
tangente in
perci
ordinata
C ascissa
ordinata di
angolare
il
(a).
-n
A
E
di
di
A
^
v]
f{ci)
li
y^=f{x)',
ha quindi
alla
si
il
suo coefficiente
fia)
ria).
= f(a -h
hf
= (a-h0/^)
11)
[f{a)
-+-
B)
f]
(ordinata C) =
= [f{a -^h) f{a)\ hf =
= /"'(a-^e/^) r(a)
di
(a)
(a)]
/if (a)
/^f
^ Ce
/^|
|,
(1)
O<0<1,
come
si
riconosce
tosto
in
virt
Lagrange.
Distinguiamo ora parecchi casi
1
La
{x)
sia in
a;
=a
f{a-h^h)
del
{a)
di
232
CAPITOLO XI
71
di
ossia
9/^,
il
=
=
2 In
Se
modo
simile
si
prova che
decrescente per x
f' (x)
=
=a
a,
=a
curva y ^=
la
rimane
che
ci
si
al
un
in
f (x)
della
disotto
basso.
il
per x
a un massimo o un minimo,
ha per h sufficientemente piccolo un segno
non varia cambiando il segno di h. Quindi la (1)
ha un segno che cambia, mutando il segno di h.
Se f' (x) ha per x =^ 2i un massimo o un minimo, la curva
f (x) attraversa la sua tangente nel punto x
a
ci che
y
si.
enuncia dicendo che il punto x
sl
un punto di flesso
f (x). (Cfr., p. es., la fg. 13, a pag. 159).
per la curva y
3"^
f\x) ha
Se
(a)
Se,
Se
/*"
f"
(a)
p.
(a)
=1=
<
f' (a)
es.,
>
allora
0,
f (x)
ha un massimo
>
Se f" (a)
verso
un
il
la curva
0,
punto x
f (x) volge
0,
f " (a)
3=1
a sia
vammo, pu
0,
pu
un punto
in
f'"
m x == a
(a)
=a
=1=
0,
di flesso
un punto x
ci perch,
= a essere
0,
la;
la
a.
la conca-
concavit
curva ha
= a di
= sen^a
un punto x
darsi
a.
(a)
particolare
in
a.
un minimo
essa volge in x
flesso nel
=
f =
per x =
x
crescente per
deduce quindi
si
<
se f" (a)
0, allora
f {x)
flesso
0,
come gi
nulla la derivata di
che
osser-
f (x),
233
la concavit (o la convessit)
Tasse delle x.
sit) verso
La
stessa locuzione
punto
l'alto.
(di ordinata
si
che la concavit
Dunque
da
:
usa in un punto
convessit)
(o
un suo
concavit
(conves-
differente
zero)
la
ESEMPJO.
Si studii l'andamento della curva
y
Ris. Posto
considerino X,
x^
y,
X^= X
Y=
Y
-{-
ax^
-\-
bx
-\- e.
si
si
avr
r=(x-|)V.(x-A)V,(.,-|).,.
ossia
Y=^ X^ -^pX-h q,
minarsi,
di
si
dipendenti
ottengono risolvendo la
r = 3 X'
Se ^
sempre
p ^0,
ottiene
soltanto
-4-i?
>
donde
non
vi
crescente
sostituendo
X= ]/_ Z_
n massimi n
sono
(perch
il
valore
61/ -. Sep=^
F'
>
trovato
0,
minimi
di
in
la
Se invece
6 X, si
dappertutto).
Y"
per
X= 1/ -
sinistra
X=
00
del
tende a
punto
Questo punto
Questo punto
di
massimo
la
un punto
di
minimo.
un punto
di
massimo.
funzione
(che per
si
riconosce
veri-
CAPITOLO XI
234
>
Y'
ficando
0)
Per trovare
flessi
-^ 0.
X =^
la
X a
X= +00.
per
deve risolvere la
si
X=0,
Se ne deduce
Con
71-72
poi crescere di
r'" = 6
poi
quale
il
F"=6X=0.
un
certo
flesso,
perch
si
{p>
p =^
0,
0,
particolare delle a,
Il
veda
lettore
p <0) anche
, e.
quanti
in
punti
nei
varii
casi
la nostra
Applicazione.
Sia y^=f{x) lo spazio percorso da un punto If mobile su
una retta r all'istante x. Come si pu, dall'esame della curva
y =1 f{x) (che viene spesso tracciata automaticamente in casi
pratici, come ad esempio nel varo di una nave) determinare
il
raggiunge il massimo
in quali istanti la velocit di
minimo valore ?
Bis. Basta determinare quei valori di x, a cui corrisponde
un flesso della nostra curva.
a)
Lemma.
finita,
non
considerato,
(*)
Se
il
72.
Se
AB
di
Newton-Fourier.
un
mai nulla
allora
valore
Metodo
AB
massimo (per
di
l'asse delle x.
Un
risultato simile si
ha
se
il
valore
minimo
della
minimo
negativo, la nostra
X = -hV
^-|
la nostra
vi
sono tre
235
rettilineo
e
in
ABD
(fig.
AB
dalle tangenti in
29).
AB
l'ipotesi.
AB
AB
striscia e
P)
Sia f{x)
una funzione
finita
dell'arco
AB.
e. d. d.
continua nell'intervallo da
dire,
sono
le radici dell'equa-
zione f{x)
Se per
=
x=
e.
x=^
la funzione
lori
assumer
(teor.
nell'intervallo
3*",
pag. 135)
ogni va-
(, e)
Se cio f (b)
esiste
almeno
il valore zero.
sono di segno opposto, nell'intervallo (b, e)
radice a delV equazione f (x)
0. Questo
e f (e)
una
236
CAPITOLO XI
72
geometricamente intuitivo
dall'ipotesi scende infatti
punti della curva y =^ f(x) di ascissa b, o di ascissa e sono
da banda opposta dell'asse delle x. La curva y =^ f{x) quindi deve
incontrare almeno in un punto dell'intervallo (6, e) l'asse delle x.
teorema
che
1"^ che
nell'intervallo (&, e) la f" {x) conY) Supponiamo
un segno invariabile, che quindi la curva y=^f{x) volga
la concavit sempre da una stessa parte in tale intervallo
2"* che
f(b) ed flc) siano di segno opposto 3*" che nell'inter:
servi
vallo
esista
(b, e)
numeri
mati
per
(l'uno
una
precedente
/'(a;)
0.
difetto,
Vogliamo trovarne
il
a dell'equazione
sola radice
possono
si
6, e
lemma
curva y
la
= f(x)
BCD
golo
ascissa
b, e,
DC
BD
X
con
""
procedimento
nostro
Il
5)
tradurre
formole
in
-^r- =
b
l'asse
geometrico
L'equazione
della
l'ascissa
pu facilmente
si
della corda
sua
delle
^ bf{c)
analitiche.
si
ottiene
ponendo
t/
BC
intersezione
0,
cosicch
cf{b)
f{c)-nb)
Le
tangenti in
_;._/(^
''-^
f'{b)'
Quale
di
_
^-'
BD
DC?
fic)
f(0'
dell'asse delle
x con
Evidentemente quello che appartiene all'intervallo (6, e) e se entrambi appartengono a tale intervallo,
quello che pi vicino al punto gi determinato ove la retta BC
la spezzata
-f;
237
Se non si vogliono calcolare entrambi questi punti, si pu limitarci a considerare l'intersezione con l'asse della x della tangente in quello dei punti B, C, in
cui la curva volge la convessit all'asse delle x, ossia in cui f"(x) ed f{x) hanno
Io stesso segno. Con un tal procedimento per spesso si ottiene un'approssimazione minore di quella ottenuta col nostro metodo.
..h
T punti fic)
I
fic)
~7T
TTI^^
f{b)
....
cf{b)
^.
f{b)
Vtt'
f{c)
^777^, e
f (b)'
(e)
Per
20
es.
radice
sola
x^ di f(x)
=x^
Poich (posto
(1,
2),
in
1,
cfib)
di
-h
r
,
ha una,
una
derivata seconda
2)
1_
31'
f{c)-f{b)
=2
la
2 ha segno costante.
bf{c)
af^
cui
la radice di x^
=^ 2
il
punto
4-
il
pi vicino
compresa tra
1 -I-
a^
'
H-
31
31
Riapplicando a questi due numeri il nostro procedimento, si
ha un'approssimazione maggiore e, cosi continuando, si pu dimostrare che si ottiene una approssimazione grande a piacere.
;
73.
relative alla risoluzione
Alcune osservazioni
biamo gi visto
( 17, ^, pag.
55) essere
il
Sia dunque
f{x)
a^
a;"
+ ai
a;"""^ -f-
...
-4-
(1)
definita dall'equazione
y
con Tasse delle x
{*).
Si
= f(x)
(2)
238
CAPITOLO XI
73
f" {x)
queste
non abbiano
radici
equivale
comuni
perch la ricerca di
a risolvere l'equazione ottenuta uguaradici
gliando a zero
e,
cp
{x).
non abbiano
Supposto dunque che f{x)
0, f" {x)
radici comuni, ogni radice della /"(ce)
apparterr a un
intorno dove f" {x) conserva sempre lo stesso segno, cio dove
la (2) volge la convessit,
la concavit da una stessa parte.
E ad un tale intorno sar dunque applicabile il metodo di
Newton-Fourier.
La pi grave difficolt consiste dunque di determinare due
valori approssimati (uno per eccesso, uno per difetto) per ogni
radice. Al 23, p, pag. 78, abbiamo esposto un metodo sem-
due osservazioni
2''
Valori
effettivamente
la
Anzi
le
delle
X.
casi pra-
deve risolvere.
approssimati si possono dedurre disegnando
(2) e trovandone le intersezioni con l'asse
teorie fin qui svolte agevolano di molto tale
tici
si
F=
per
(che
alle
es.,
di
una
parallela all'asse
retta
curve
y = f--^>
(x)
= f-'^
(x)
delle
= f^
x)
=f
(x)
a^
|_^
successivamente
(x)
= fix).
nota a pag. 51, 15, per indicazioni bibliografiche relative al problema qui esaminato).
(Cfr. la
239
CAPITOLO
XII.
INTEGRALI
(Il lettore,
74.
a)
Proponiamoci
le
Primi teoremi.
(x) la
derivata di un'altra
f (x) ?
Tale funzione f
sua derivata f (x) valga
sua indeterminazione ?
(x)
(x) ?
dovranno
si
OM
:
M mobile
cit
F(x),
OM=^f{x)
di
Data
tale velo-
dall'origine
resta
possiede ?
240
CAPITOLO XII
74
= Oifi,
f^ [x)
fo
(x)
Analiticamente ci significa
Teorema
l""
di
Esiste
F(x)
Data F
p.
es.,
per x
il
Data F
prefissata.
(x),
esistenza.
derivata continua
2""
un qualche
f (x),
si
valore della
a.
arbitrariamente
nell'intervallo,
F
definita,
ove
prefissati
4** Se
fi (x), 2 (x) sono due funzioni che hanno la stessa
3**
determinata,
derivata
(x),
(x),
per
la
differenza
fi
(x)
{2
(x)
una
costante.
per trovare
tutte
le
funzione che ha
P)
Dimostriamo
(x)
il
per derivata.
primo
di
questi teoremi. Se
F {x) ^ 0,
del
rettangoloide considerato a
f{x) =
cp
{x)
kx.
241
INTEGRALI
y) Per dimostrare le
2*,
4^ precedenti proposizioni,
3^,
teorema
Una funzione costante ha derivata sempre nulla
rema reciproco ( 63, pag. 202)
cordiamo
il
ri-
il
teo-
Una
funzione,
una
costante.
Ne deduciamo come
al
s)
( 63,
cit.
1.
fi
(x),
(x)
f\{x)
0.
Essa, per
Ponendo
=
=
(x)
/;
a;
f2
a,
(x)
-^k{k
e quindi
a?
cost)
6
si
(teor.
ha
4').
4- k
A {a)
f, {a)
f,(h)^f{b)^k.
Sottraendo, se ne deduce
f, (a)
Data
A =f
(6)
(a)
f, (6).
la
f(x)
dove
=a
sia
quindi
C,
= A,
A = f(a)
e
= f^{x)-h
^=
f(x)
sar
fi
(a)
=f
H- C, ossia
(x)
= fia)
J.
(a) 4- A,
La
si
trae da
quanto
242
CAPITOLO
Se
XII
74
F {x) ^ 0, consideriamo
il
Se dunque
tangoloide
?/
= i^(x)^o
racchiuso
l'asse
tra
il
ret-
le
due
dica con
Fdx^
si
additiva.
Cos,
poich cos
la derivata di sen x,
a:;
noi scriveremo.
j
renza
cos
xdx
= sen x -h C (C = costante
f{b) 'f(a)
vallo (a,
6),
ad f{x),
si
(a;)
si
rispettivamente
F{x)dx.
limiti di integrazione
La
arbitraria).
numeri a
(il
limite
diffe-
nell'inter-
si
e 6
aggiunga
si
dicono
inferiore,
ed
superiore).
il
Un
tale integrale
e dai limiti a,
Il
b.
perci
dal
nome
La
differenza
Cosicch, se
sar
^a
E poi
(1)
(2)
=
zdz = sen sen
indica anche con
f(b) f(a)
= f(x),
f Fix)dx
F(x)dx = f{b) f{a) = [f(x)]l
xdx
cos
si
evidente che
{
a.
[f{x)]a.
4f F(x) dx
Cfx) dx
0.
INTEGRALI
Le
243
(1),
f(h)
[f{h)-f[a)]-^[f{c)-f{l>)]=f{c)-f{a)
f{a)-f{a)^0.
Inoltre per
=
I F (x) d X f (b)
dove e
massimo di
il
(3)
(x)
somma
una
dire
(x)
che
sar
di
dx
^M
queste
uguale
tale frase)
(b
Quindi
a)
(e),
.
I
un mobile
uguaglianze
all'istante x,
(se
allo
spazio
spazio percorso in
lo
(e)
degli spazi
e neirintervallo (b, e)
vallo {a, e)
tra a e b.
a)
indica la velocit di
seconda e la terza
dicono che la
lecito
(b
F{x)
Se, p. es.,
la
f (a)
un punto intermedio
Se
media
della
teor.
il
nullo.
percorso nelFinter-
un
La prima
delle precedenti
vale
Se
(x) dx,
assi
gli
prodotto
<
se a
b.
obliqui e formassero
fossero
questo
di
figura analoga
integrale per
^ y ^ F (x)
r^
per
(a
Se nell'integrale definito
^ x :^ b.
=z-
sen
un angolo
il
F{x)dx=^
F(z)dz
\'
to,
conside-
fissar le idee,
F{x)dx^ f F(2)dz
della
Fix).
244
CAPITOLO
XII
74
Quindi anche
^a
un integrale
indefinito di
per x
lo
per X
f(x)dx
Ja
= costante
{A
arbitraria)
F {x).
=a
a.
Quindi
Da un
tegrale definito
i^ (x)
*'
^x eseguendo
i^ (x) 6^x
si
ottiene l'in-
f(a),
la differenza fih)
Dall'integrale definito
ponendo
indefiniti,
^=
F(x)dx
deducono
si
una
ed aggiungendo
x,
integrali
gli
costante
bitraria.
Vi
suma
uno
valore
il
un
precisamente
a;
=a
ar-
as-
lo
f(x)=^ CF{x)dx-\-A.
La
seguente tabella,
dedotta
quadro
dal
di
190, d
pag.
fondamentali.
Integrali fondamentali.
senx dx=^
= arcsen x -h
JVl x'
\
^ .
1-hx^
,
cos x -H
cos
dx
= sen
a;
= arcsen
= a arctg a
4-
.- -^
J\/a'
arctga:^+C;J/ X
a:;
.^
-\-
x'
a^
= logh-haKC
r^ = logU|H-C; r-^
J x-\-a
(*)
J X
(*)
Se
ic
<
Se
ic
>
0, esiste
0, esiste
log
(-
if )
log x
e dalia [^log
a?)
= 1
si
si
trae
trae
^1
C-\-\o^x
~ jr^^
X
C -+- log ( x)
= / dx
245
INTEGRALI
/<(x
-h
aT dx =
4-
Se f(x)=^
costante, [kf(x)Y
=: k f{x)
=k
1)
(*)
una
intero positivo).
ossia
cp (a:;) 6?;r,
intero positivo =p
(m
y\)
e {yn
^/^ (x)
=^9
meno
(x) tZx (a
Z''
(x)
(x),
quindi
(x)
cp
/i:
Z;
cp
(x)
dx
arbitraria).
Se fi (x)
= fi
=
{x)
-\-
fi (x) -f- /2
hanno
Si
cpi
(x) dx,
=
=
fe)
{x)
fi
(x)
cpi
{x)
[cpi
(?a;
quindi
e?x
cp, (ce)]
+ T2 (^)]
[?i (^)
cp2
j
+ 92 (x)
(x) +
k^{x) dx^=^k
cp, cpi
cp.,
^{x) dx -h
=:
cpi (a;)
cpi
c?:^-
-f- /^
+J
(a;)]'=
T2 ^a;
-h cost.
sono continue)
C (k
dx -^
cost.),
cp. (a;)
cZx -f- C,
(*)^
Cos
^,
per m 4-1
x=l.
che
indefinito
quell'integrale
m-\-l
si
an-
nulla
m -h 1 = ^,
2
che
+ +
diventa log (x
si
+ )- log +
(1
a), cio
/^ dx
precisamente quell'integrale /
(**)
Dalla
quarta riga
di
questo
quadro
si
trae
il
r__dx__
valore
w=
m=
{x^
4-
a^)*^
l,2, 3,
se ne
1. Ponendo nell'ultima riga successivamente
deduce successivamente il valore del nostro integrale per ogni valore intero positivo
della m. Questa formola si dimostra osservando che:
quando
\{x' 4-
V_ 2ma^
~ {x^ + a'r +
a^r)
1
'
(^'
'
0'^'
246
CAPITOLO
75.
Ci
si
XII
Regole generali
potrebbe proporre
di
75
integrazione.
di
(*),
non
cui integrale
il
calcolabile
che avviene,
(ci
p. es.,
riore al secondo
I pochi
a)
Abbiamo gi
detto
al
74,
che
pag. 245,
v],
se
noi
conosciamo
f{x) dx e \^{x) dx,
J[A^)
-+-
(^)]
d^
=J/'(^)
^^ -^
= kjf{x)-hC
^^kfix)
(^
f*^
(^)
dx-hC
cost.).
ha
[f{x)
-f-
ix)]
dx=
Cos,
(senx
--1-
per esempio
cosa;)
dx
/ (sena;-hcosa;)c?a;
(*) Cio
somme,
f(x)
dx-=k
kf{x)
dx-h h>
(oo)
dx
*/
l f(x)
*J a
definiti.
cio:
dx.
sena;
=/
dx -h
sena;
cosa;
dx -h
dx=^
cosa;
t^a;
cosa;
~{-
sena;
-h
+C
2.
247
INTEGRALI
P)
= F{x),
donde y^
Sia
=G
vazione di funzione
= F[a
{x) G'{z)
= y =^F[G
^F{x) dx
G' (z)
funzione sar:
di
= y. x\ = F
y\
F{x) dx
y
una funzione di una nuova
continua. Per la regola di derisostituzione. Sia
(z) (*)
{z)]
{z)]
G'
{z)
G'
{z) dz.
Questa forinola costituisce il cosidetto teorema d'integradal primo si passa al terzo membro,
sostituendo alla x ed alla dx i loro valori G (z), G' (z) dz.
Questa
J f{x)
dx,
dimostra che
regola
COS
scelto
simbolo dx,
il
che figura in
lo
si
(**).
'
renziale
F (x) dx
diff'e-
F[G{z)]G'{z)dz,
x^=Giz)
F(x)dx.
Naturalmente non possono
in ogni caso quale sia la
sostituzione da farsi, ed
successo
il
anzich
lo
F{G)
G'
{z) dz.
in
questo
si
ha in
F(x)
dx,
il
se,
F(x) dx
calcolo di
p.
es.,
col nostro
al calcolo di
\F{G)
metodo ridu-
ma
z.
sottinteso
che,
f{x) anzich
anche
il
il
(cfr.
mentre
Gap.
15).
come
sia felice
il
simbolismo adottato
248
CAPITOLO
XII
75
xG{z)
modo univoco,
dedurre
ove
In
funzione
caso
tal
F[G{z)\
= H{x),
integrale
definito
di x.
l'
z rispettivamente per
{x
-4-
dz che
Cos, p. es.,
diventa
z'"'
dove a
{z) d;^,
a;
^ sono
a,
-^aT dx=
se
r dx
/
-^
"
a-hO,
adz
/ -2-7-2
7\
==
-\-\
dalla
dx
% quindi
+ C o log
-^
Cos, posto ^
Quindi ritroviamo
0.
2irctg
se
= adz,
^
z-hC
,
^=
cp (a:),
r?^ ^x =r=
J
{x)
dz
log
-4-
=:
1.
arctg ^
1
ha:
si
/ dx = /r adz
= /r dz = arcsen<^-4- (7^ = arcsen
Va'x' J\/a\lz) JVlz'
,
dz,
-f-Csm-f-l=i=0
dx
a^,
a^=z
a\-^ C
log
\x-^
logia;
a;
m -f-
posto
assunti
valori
uguale
-\- a).
(a;4-ar +
Cos,
x'^-\-
m -f-
dx
come sappiamo
oppure
-f- 1 H=
secondo che
z=^ x
(ponendo
nota
la formola
Cix
ce
dr\dx^ posto
F {x)
cp'
(x), dx,
4-
si
,^
(7.
x
CI
trova
c= log 19(^)1+0,
metodo.
Y)
due funzioni.
INTEGRALI
Supponiamo che u
alle loro
249
e v
=^ uv
(iiv)'
tiv\
uv =^
Ed
{uv
-4-
uv)
somma uguale
degli integrali,
dx.
somma
alla
uv =:
uv dx
uv dx.
-h
I
Donde ricaviamo
li
vdx =^ uv
uv dx.
Teorema.
c^
dx.
si
ha
il
Se ^
integrale u, e
^
pure continua, allora V integrale del prodotto ^^
prodotto del secondo fattore ^ per l'integrale u del
la funzione ^'
uguale al
primo diminuito
dell'integrale del prodotto che si ottiene moltiplicando V integrale trovato u del primo fattore per la derivata ^'
del secondo fattore.
Esempi
1**
Trovare
log X dx.
Si
pu scrivere
e,
xdx=
log
1.
X dx
ponendo
cp
cj;
si
log
= donde
= log
1,
a;,
te
=^
'
=:
1.
dx =^
dx =^
x,
ottiene:
log
2**
a; cZa;
a;
Cos pure
log
si
a:
x dx = x
/
(log
1)
-f-
trova:
f{a)-f{0)=ri. f\x)dx=[(x-a)fix)J~
C (x - a) f'\x) dx^-
250
CAPITOLO
XII
75-76
a,
3**
69
la (9) del
col resto
sotto
dove
a pag. 214,
si
forma
ponga
0).
Trovare:
j\Yctg x dx.
Possiamo scrivere
xdx ^=
arctg
arctg
x dx
posto
9=:
U=^X,
1,
\^
nz arctg
t^
Quindi
x,
-h x^
= X arctg x
arctg X dx
dx
= X arctg x
= X arctg X
76.
1**
r- log (1
x~) -+- C.
-4-
a; -4-
Mx-h
X
-{-
px
a,
per un trinomio x^ -h
2
p
~4
px
^
Ugm
Teor.
-h-
di
-h q
-+-
p
^
>
4
0,
Mx
primo grado
secondo grado, purch
ossia q
-h q ^=
px
F{x)
di
q<0
-h g
una costante
quoziente di un polinomio
ogni
cio
dx
frazione
somma
1 \X)
a) di
P (x)
per
un polinomio Q
T (x)
inferiore al
grado
(x)
(il
quoziente
di
T {x)
il
ottenuto
grado
dividendo
di
P (x)
251
INTEGRALI
P) di frazioni semplici^ ciascuna delle quali ha per denominatore uno dei fattori di primo o di secondo grado, in cui,
secondo il teorema del 16, pag. 52-53, si pu decomporre il
denominatore T (x)
;
una
Y) della derivata di
frazione
V{x)
denominatore
cui
il
(x)
ossia
T' (x),
(x)
il
massimo comun
il
polinomio
che
si
divisore
di
(x)
deduce da
precedentemente
quindi nullo
questa frazione
nulla.
(x).
Cosi, p. es.,
se
T(x)=^k(x-hai) {x-haof
dal teorema precedente
(a;^-4-
^x
+ g)M ^ g < oV
P(x)
frazione
si
a) del polinomio
P)
di
ottenuto dividendo
(x)
riremo
noi,
per
\h-^hix
{x
anzich
-\-
Siano
di
(x
q)
dimostrare
pii
{x),
-\-'
il
px
-\-
qf
teorema in generale,
esempio.
La
ci
rife-
dimostrazione
resto
(x) sar di grado inferiore
T{x), che nel caso attuale vale 9. Potremo porre
P(X)
si
R (x)
-f-
semplicit a questo
Dm.
per T{x);
una derivata
dx\_
ai
Y) e infine di
+N
^ Mx
-^ px -^
Ao
Al
F (x)
semplici
tre frazioni
-\-
pu
^^^
.w^_^i^(^)
.l^
al
252
CAPITOLO XII
R (x)
dove
massimo di
al
76
R{x)
cosicch sia
R{x)
T{x)
Al
A2
Mx + N
x-\-ai
x-\-a2
x^-hxp-hq
Il metodo migliore
guirsi anche
negli
dx L {x~a^^{x^+px-^qf
esercizi
numerici)
J*
se-
R{x)
T{x)
Mx-hN
Al
Ao
x-^ai
x-{-a2
)^^llX-^)2X^^^,..^-)^x
{x
-f-
a^f
{x^
uguaglianza diventa
x" -\-px
''
(6o
+px + qf
Moltiplicando per
-+-
bi-^2b2X-^.^.-h4hx''
(x
+ a^
{0? -\-px-^
qf
(x
T{x) =
+ ^2)
(x^
a^ {x^-^px+qf,
-h aO {x-\-
(rr
^^j^
-^px + qf
rC
tutti
denominatori
diventa
svaniscono
l'uguaglianza
precedente
R{x)-=^ Al
{x -H a^y-
{o(?
-hpx H- qf -h A2{x -h
(x-ha.d (x^-^px-^qf
ai)
rC
-^px
-4-
-f-
q)
aaf
(h
{x" '\-
+ 2 h.x
(h-^hx-h ...'-hx^)ix-i-ai)
2
dove
il
(o
-H
secondo
a;
-I-
...
membro
&4 x')
(2
px
{x^
-i-p) (x
-f-
-+-...
qf
+ 4 hx^)
-^-px-hq)
+ ai) (x
-+- ^2),
T (x)
-
-^ CiX -h CoX' -h
-h CiX'
-\-
C^X^j
253
INTEGRALI
k
la
i^
( jj)
4-
To
Co
ri
a;
4-
-I- rs x^,
...
^0
(
(3)
C8
Le
sono
(3)
lineari
nelle
proveremo,
si
r8
un sistema
eifettivaraente
,&4;
nove equazioni
di
come ora
quali
le
la regola
di
Cramer.
determinante
in tal caso
per il teorema del 27 alle equazioni omogenee che si deducono dalle precedenti (3) sostituendo lo zero al posto delle r, si potrebbe soddisfare con valori
non tutti nulli delle incognite. Se le r sono nulle, anche It{x) sarebbe nullo.
Quindi, poich le (3) sono equivalenti alle (2) e {2)in,, si potrebbe soddisfare identicamente alla (2) supponendo
(a?) identicamente nullo, e le J.,, A^^h^ nno
tutte nulle. Dimostreremo che ci assurdo.
Infatti, se cos fosse, da (2) si dedurrebbe in tali ipotesi
Infatti, se la regola di
nove incognite in
il
tali
d r
-\-h,x'
bo4dx\_{x-haj)(x^-f-px-h
Se passiamo
al limite
per x
ii?
Mx -+-
A,
Ay
__
qfj~'
+ a,
x-\-a2
x^-\~px
quindi A^
-\-
q'
a un limite finito
0.
ordine
(*)
Il
che
e si vede in pi
addendi cercati sono determinati in modo univoco2 Noi dunque sapremo integrare ogni frazione, se sap;
gli
piamo integrare
oc)
(*)
ogni polinomio
Quando naturalmente
(x)
si
^=
ko -h ki
assuma
-\- k^i
come
x"
-\-
-h k,x'
infinito principale.
; ^
254
CAPITOLO XII
p)
A
X
P')
76
-i-
Mx
-\-
X'
.
-^
px
(-,<o)
-h q
Ora
ko
X -h
Ici
-r- T777-T
dx W(x)
integrali di (a),
gli
Vx
y) ogni espressione
lu
-i-
(P),
sono rispettivamente
(y)
-
+ k,
s
1
4-
A log
a;
4- a
I
cost.
-f-
\x)
x^
N ^
+ q dx
Mx-^
px
-\-
Ora:
Mx
Cosicch
Jx^-hpx
Ora
-f-
cost.
cost.
-f-
-=r7-r
-+-
-t-
N=--{2x
cio
di
p'),
cio
y q ^
M\
+2?) 4-
reale
(-^ i^"^)
-h q
X" '^px-\- q
'ilJ
^ x^+px-^ q
2 /
;r
x^ 4-
4-
^it;
dx =
2?
log
(x'
4- VX 4-
4- q
g).
E, poich
a;'
sar
+^ + g =
i9a:
( X-
4-
^2 /)
-^ k\
x' -^
(^a;
px
-\-
V^
2/
^(-f)
=
/
P
(-1) +
"'
._,
72
A:'
1.^2
.
-7-
artg
^^
255
INTEGRALI
Dunque
= ^log(a^--i-i?a:-hj))-h-y==artg
J ^2^^^^^ ^^
/-f
2/ nostro
Cos,
problema
cost.
i/^-f
completamente risoluto.
per integrare
es.,
p.
-^
x^
-i-
x'(x'-hlf
si
ponga
x'-h2cc^ -hx^-i-x-hl
xHx'-hlf
_A
A=
E
M=0, N=l,
l,
62
1,
bi
0,
60
1.
77.
I'
4- artg
^ X H
Integrazione
di
x-'
-r^
xix^ -h
-4- cost.
1)
e*
=:
z,
zdx =^ dz
dz (che
questo
noi
integrale
sappiamo
si
calcolare)
riduce
della
all'
integrale
funzione razio-
z
P)
Sia
F una
Le formole
ig
x=^
>
cos
cotg X
cos
X
,
ecc.
ci
permettono
di
sen-T
cos x.
Per calcolare
256
f (sen
l'integrale
a;
CAPITOLO XII
= tg 2
dx
cos x)
x,
una
di
cosicch
77
tale funzione,
ciz
^
dx -
1 -\- z-
sen X
= zz
2 z
cos
\ -)r
^\l-^z''
a:
-\- z^
1
Il
ponga
si
+//
dz
z^\
^'
H-
zione razionale
lz\
2z
.(
-h
Se
Oss.
cos^ X, tg
quindi
:r,
la
il
diventa
calcolo
aa;
dove f
cos
f \x, ]/ax^
'\-
hx
-\-
e) dx
Supposto a
>
di
a::
porremo a
0,
Vax^ 4-
(2)
==- ^
1 -f- ^"
x,
6rr
4-
(a, b, e
yax^ -h bx
sen^o?,
= tg
\ '\- z"
Y) Si voglia calcolare
\
delle sole
rapido ponendo z
sen*^
pili
1 -\- z
(1)
z-
/*
-{- e,
c= k {x +
quindi
= va,
k'^,
cost.)
z),
(3)
a;
= 2-
a^
(a
7r
&
e quindi
(3)i
e,
c^o;
per (2)
,.
(3)2
=2
a:
/
TT
\b
-h 2
a-2f
2 ac
dz,
72
2 az)
i^
V ax^
-\-
bx
-\- e
^=^k (x -^
z)
az^ -\-bz
Va
M?=
=.
2az'
V a
az^ -h bz
b
2 az
di integrazione
-2az
c\ {az^
)
77
(b
per sosti-
r^
2 azf
bz
-\r e)
dz]
257
INTEGRALI
della
che
z^
Y^)
di
ao^ 4-
-h
a;
c^=^a(x
ax" -\-lx-\-
a)
(a;
<
0.
=
=
a
0, (posto
Se
^^)
P)
sono
a, p
le radici
Iz^
{x
a) (x
P).
{x
(4)
cosicch
a)
^)<
(x
0,
le a, p
-^
f^^x"'^'
dove z
Risolvendo rispetto ad x
ha
si
=a +
= 2 zdz
donde
+ z)^,
= V a{x =
Vax^-h hx-h = \/a{x
- = 1^
Lr^X - =
B ^^
-4-
a)
(1
a) (^
(p
^Zo;
^)'
(P
''^^
^)
(P
'^^
x)
(x.){^
P)
,n
^dZ
^^^-^^f^T^'^^p-^^rb)
^y
-H
(1
tegrale
(a;,
Questo
vhx
-H
e)
(m
dx
integrale,
= intero
positivo)
V^ hx -^ e
posto
=^
(6
=!-
0).
z'^'
z,
dx=-z'^-^dz,
diventa l'integrale^
j
Se a = a
= a)2 + b2^0.
(*)
-{- ih,
[ia ih
con 6
0, o
t"^, ^U'"-'
5 ='f 0, allora {x
a)
{x~^)
dz
(aj
l'in determinazione
del
segno per
Vax^ -hhx
-\-
e corrisponde
258
CAPITOLO XII
di
Oss.
vhx
e,
della
vhx -f- e,
/"
che
integrale
interi positivi)
quindi
sap-
{p, g, r,
assumendo per
77
z\
una funzione
caso di
Il
al precedente,
i>r
si
riduce subito
il
e,
di
r,
(1,
Calcoliamo
s)
(a,6,
e, 6?
Tintegrale
d.
= \/ax
Posto z
-f-
'^
,
.
^
Aquesto integrale
diventa
quindi x =
a
z^
2f./-2r'
6
z,
un integrale
che
tipo
del
vax
dx ^=
1/
fa
|/~'^^+(^
abbiamo gi
noi
d) dx
-h,
2
- zdz,
ida-c))\
l/c- r
-^
-\-
cost.) (a-i-0) di
/
V ex -h
Vcx
\/ax-hb,
(x,
zdz,
/
imparato
calcolare in y).
.=(..+!,)
il
"'
r*
r+^-+-^
^,
+
na
-^
(t-h)-^
dt,
*j
Il
una funzione
di
'dt
che l'integrale
'
s.=('V):<-=4(V)"
razionale, e
noi
sappiamo calcolare, se
intero.
Possiamo trovare un
che,
per
quanto
ijy
=~
{a -f
dicemmo
in
hyy
il
nostro integrale.
esso diventa
dy con
/*
B) sappiamo
e intero,' cio se
possiamo calcolare
= (m -f 2 + wp)
calcolare
se
'
intero cio se
-\-p
^ e intero.
calcolo
p,
un
oppure
m + l oppure^
m-hl
Y~'
p.
259
INTEGRALI
QUADRO
j
DEI
dx ^^
(u -hv)
f{x)
dx
METODI
uvdx
udx
-+-
f[x {z)\ X
{z)
=
lev
INTEGRAZIONE
DI
vdx -h
somma)
dz
{vdx
(cfr.
-+-
razionale
della
variabile,
Si
calcola
scomponendo
(x)
nella
somma
^x
/ (x)
di fra-
zioni semplici,
un polinomio, e di una
di
derivata.
calcola
Si
introducendo
= tg
come
nuova
variabile di
/(sen X, cos x) dx
"yax
Si
+ h) dx;
a, b
cost.; a^^-O,
(m
intero positivo)
ic,
pu
Si
anche porre
se in /"entrano solo
tgx
ad esponente pari
e potenze
integrazione
f'(x,
= tg X~.
di
sen X, cos x.
calcola
introducendo
come nuova
variabile di
Vax -h h
r=
(*).
integrazione
Si
calcola,
assumendo
dx
i^ax^
-j-hx-hc^ i/a{x
variabile
-\-
z)
a>
se
di
a,h,c
integrazione
cost.
quella
defi-
sono
nita dalla
Si riduce al
/ (oc,
,
yax
,
a,6,o,d
caso
h,i^cx-\-d)dx dente
= cost.;a,c=r-0^
,
0,
ed
oc,
ax^-\-'bx^-
,3
c=0,
preceassu^^
se
le radici di
mendo a va-
l^-^^^^
= i/ax
-+-
;.
tegrazione
i
Si
/(e')
calcola
assumendo a
variabile'di
dx
integrazione
Integrali binomii
(*)
porr z
cfr.
= "l/ax -h &,
dove
il
'i^ax
-\-
b,
pag. 258.
Vax
-H
h,
degli indici
ecc.
//, v,
si
ecc.
260
CAPITOLO
78.
XII
Integrali
78
singolari.
che
(a, 6)
considera
si
numero
finito
punti
di
singolari.
per
Ci,
r^
/
avviene
es.,
studiare
l'espressione
Osserveremo
7=dx, poich j=
J VX
per
singolare
ic
0.
VX
se s
che,
volessimo
se
con-
Vx
r'
tamente determinato
lo /
7= dx,
21/s).
riconosce uguale a (2
Calcoliamo ora
perfet-
VX
Je
si
ha un significato
1; cosicch
tinua nell'intervallo
il
^dx=^\m{2
f=o
VX
2-\/^).
2.
in
2.
generale,
f{x)dx
se nello /
per esempio,
a<b
.y a
la
'a-f-,
(e
<
f{x)
b,
ma
singolare
in
dove
un numero
a,
a),
il
positivo
lim
Se invece
r^
avviene
di lim
f=o
^ a-[-a X
privo di significato.
dx
a piacere
^0 J a
nell'intervallo
piccolo
-f-
f{x)dx=^
tal limite
continua
non
lim
I
esiste
f(x)dx.
non
a/
),
un simbolo
INTEGRALI
Analogamente
261
f{x) dx,
/"(a;) e^o:
si
r f(x)
P)
Pu
si
= C f{x) dx +
dx
esistere
essendo finita:
p.
finiti
che
limiti sieno
tali
IT
-+-
=c
l'uno
differenti
-r~
\x
f(x) ed
lim
il
a5
ma
f f{x) dx.
lim
il
f(x),
x==c-j-0
dall'altro.
Ci, p. es.,
""" C
r-
c\
una funzione
(;r)
che
punto
nel
sia
uguale
lim
al
aj
nei punti
f{x)dx=\
(x)
i~'l
f2
(x) dx.
<c <b
+ senx)dx-{-
il
lim
Analogamente,
(~hl-hsenx)dx:
e se esiste ed
f{x)dx=^\\m
f(x),
Sar:
dx -h
citato sar se
r\dx =
\senx-i--
fi
= c -j-O
se
f{x)dx.
f{x) definita
i^er
x^a,
porremo per
definizione
f(x) dx
00
di
lim
/
v:
f(x) dx^
\J k
(*) Si pu porre una definizione analoga nel caso che vi sia un numero finito
punti singolari.
262
se
CAPITOLO
membro
il
XII
78
fix)dx^=
lim
<X
ft
i =.
se
Cos,
r*
-I-
ed
esiste
finito.
ri T =1,
^dx= lim
J x
t-x
lim
k^-\->
Ti.
essendo
es.,
p.
membro
2"*
limite del
il
f{x)dx,
/
%/
OD
:c
|_
Ji
-j dx ^=
/
poich lim
Cos,
fc
ha alcun
x dx
cos
lim (sen k)
^0
co
l.
cos
significato l'espressione
non
non
esiste,
= OD
x dx
(*).
(ove
^
abbia
lim
il
=0
per w
log
f
L
<
escluso
I
'
fix)
^ ^
esista
<^ ^
'
il
^af
T-
segno
p. es.
1.
;;
A:,'
= f{x)
^{x)
nei punti ove
dx che /
a)
1.
dx variano
f{x)dx-\I
(-
f (x)
completare
oo,
n 4=1,
w^
dx
a) o
le
oppure
1, finito
1
punto a al pm
tale che in esso
i.
il
f(x)^0. Le
pi il punto x
^ (x)
neirintervallo
=Q
<
f(ic)>0; ponendo
? (a?) e
^(a;)
^(a;), t(a;)
f{x)dx=
se
infinito per
Questo limite
costanti, ed
-r-^
nulle (escluso al
f (x)
di
con
{x
^{x) =
__^(ic)^
il
==0
se
t-
^
T
7
nj
1 ^
^^
lim
il
tinue positive
sia
ponendo o{x)
i(a;)
Ora
a log
lim
il
'
a) cio
segno
dh
esiste ed finito
se
esiste,
Sia f{x)
1.
^ dx
quando
ad un
(che ha
limite.
Poich
<x, oo) vi
fosse
un numero
il
caso che
punti
finito di
263
INTEGRALI
supera
/ (ic)
assoluto
/v
(a:)
)
^ -^
(^-)"
l'integrale di
dx tende per
-,
di n
come
si
<
],
lo /
f(x)
-:
a un
e (a?)
4-
il
limite
finito.
valore di //
Perci
^ (^)
(x), lo integrale /
^^
f{x) dx
di a vale la
^ ^^ _ ^y
in valore
a un limite /iwifo,
finito, che sar
un intorno
esister dunque, se in
-/.+
ay
altrettanto dicasi di /
ossia,
Ise
-:^^^
(/^,
per x
costanti
a=
< 1)
infinito di ordine
non maggiore
<1.
In modo analogo
prova che
si
/(ic)l
se,
^^X^
non minore
cost.;
di
n>
n> 1,
1),
ossia se f(x)per x
allora esiste Io
qo
r fij)x.
Osservazione.
Certe frazioni razionali
plice e diretto.
jTuiiiauiu, p.
e:
si
sem-
264
CAPITOLO
79.
XII
79
Ma
zione continua.
grali,
approssimativamente,
gli
Come
integrali di
calcolano, almeno
si
al
noi
diciamo che
es.,
c^x
log
Ce asseriamo
4-
dovuto soltanto
ci
mezzo per
.t
valori di
/>
-^
/
al fatto
calcolare
dx.
Si
tratta
le
J X
dx.
parleremo anche
in altri capitoli. Per ora parleremo soltanto del metodo che
ricorre agli sviluppi in serie. Il teorema su cui si basa tale proVarii sono
cedimento,
P)
il
metodi a
seguente:
Se nell'intervallo finito
(a,
b)
tinue
f{x)
Ui {x)
-\-
u. ix)
-4- 1^3
esiste ed
= 2 Un
{x) -H
^ x ^ b)
Zo
(x)
(1)
dx
Jx Ui
{x)
dx
,^x
u-i
{x)
dx -^
a;
u-s
(x)
dx H-
(2)
265
INTEGRALI
Divideremo
La
i,
Un (x)
la
serie
la
(2)
S Mn
\x
serie convergente
viene della
2^
La
^ Mn
se
Mn
massimo
S ilf
il
dx\^Mn\x
Unix)
'I
dunque
Infatti,
\unix)
converge. Dalla
di
dimostrazione in 3 parti:
la
converge
a\;
assolutamente,
ottenuta
j,
perch
moltiplicando per
av-
cos
\
a\
S Mnun
serie (2)
Infatti
ottenuta derivando (2) termine a termine, totale pertanto ( 65, pag. 206) la derivata
la serie (1),
mente convergente,
cio (2)
di (2);
La
(2) vale
=jf{x)
F{x)
Ora, ponendo
Pertanto
un integrale
proprio
F{a)=:0;
dx. Essendo
f (x)
ffix)
dx,
=a
indefinito di f{x),
in (2),
e quindi f
= F(x) Fia).
dx
termini di (2)
f(x)dx
ma
se si sa sviluppare
gente,
cui termini
annullano.
= F(x).
si
ed.
d.
(*)
notevolissima.
Se
si
f(x) in
una
hanno integrali
serie
noti
totalmente
conver-
facilmente calcola-
re
bili,
allora
si
calcolando la
somma
serie considerata, se
primi
Ja
n termini
f(x)dx,
della
pi co-
+ X)
^l
^^dx;
artg
.:
=f^
^^_
-2*,
arcsena;
dx
=/ Vlx"
e ci, perch le
(*) Non vale un teorema analogo per integrali indefiniti
costanti arbitrarie che figurano nell'integrale indefinito di ogni termine di (1) po'
r
sia divergente.
modo che
fu, {x) dx
la serie
C_>~|
-f
u^ {x) dx
C.l -h
....
79
CAPITOLO XII
266
Esempio.
Voglio calcolare
T impiegato
tempo
il
oscilla attorno
OQ
simmetrica
OV, Detto
l'angolo di
OV^ questo an-
verticale
una
OP che
OF alla posizione
di OF rispetto alla
da un pendolo
da un minimo
a ad un massimo
a=F(0)e(fig.31).PostoOP=Z
viva del pendolo, quando
la forza
esso
trova in Oi,
si
-mr-5,
se
dv
la
data da
massa vale m,
Questa forza
t indica il tempo.
viva uguale al lavoro
e
mgl
Fisr. 31,
(cos
cos a)
m r
,0
M = costante
{g
tZ0^
e quindi
--f2~'^9
(cos0
cos a)/,
\ 7
donde
a
t
orizzontale
Quindi
dB
T=l/
^9
Posto sen
piano
al
di gravit).
j/cos0-cos
a
2 = sen
sen
cp,
si
ottiene
dove
si
posto
|/l
-^^
h'
= sen --
/l'sercp
sen'cp+
^\/lK'
^i^
2^12
quindi
(1
ser ^
\h\<
h^ sen-
h'sen'^-i-
cp)
^^
2^13
h' sen'
cui
267
INTEGRALI
donde
T=|/:
,4
/i'
"
4
sen>
Se a cosi piccolo
termine,
si
^ ^ "^ 2
^ 9
c?
^^'
1.3. 5
-4-
^^^'
'
^^
T'
"^
^^
6
sen'^d^-,
solo
primo
T=n\/ .
r
r=,|/I|.*J,*-.(i^p...(Vtl)''.--..-|
di
268
CAPITOLO
XIII
CAPITOLO
80
XIII.
CALCOLO DIFFEREiNZIALE
PER LE FUNZIONI DI PI YARIABILI
80.
Derivate parziali.
Continuit.
y=h
>
Sia f{x,y,z,
una funzione
t)
>
pi
di
variabili
x, y,
z, ....,
t..
con
solo in
un punto, ma
variare x, y,
campo
il
ottenuto, p.
es.,
facendo
funzione delle x, y,
semplicemente con
in tutto
f'^
talvolta opportuno,
in tali intervalli
o con
^^
E, se
si
si
indicher
pili
si
comin-
269
valori determinati,
,<
suol
si
indi-
= co8f.
Iv:)
\VX/ y^z,
= C08t.
,t
ancora da ricordare che nei casi piti comuni si pu calcolare f^ in un dato punto, derivando la f rispetto alla x e
t
come costanti, e, soltanto dopo aver
considerando y, z,
,
si
alle
x, y,
z,
le
coordi-
rispetto
considera.
derivate parziali
le
della
od alla t.
o alla z,
possono a loro volta essere funQueste derivate f'^c, f'y
zioni derivabili e possedere derivate parziali. E noi con
alla y,
-IL f
.'
-IL
indicheremo rispettivamente
indichiamo
Queste
le
/"',;
Cos,
e cos via.
la
(del
si
p.
es.
^z ^y
parziali
ecc.
(5)
fxyxzy
alla
z,
f.
sar quella
rispetto x, y,
rispetto
derivate di
le
nuove
Le
f -li.
derivata
f^;
cos
si
ottiene
ottenuta
derivando f
rispetto alla y,
la derivata f'^y cos ottenuta rispetto alla x, la f'xyx cos calcolata rispetto a ^, e infine la f'xyxz cos ottenuta rispetto alla y.
Cos, p.
f tr,
es.,
se
y, z)
=^
x^ -^
y'^
-\-
y,
alla x).
-^ xy
-\-
2 yz
-^r
^ zx,
si deve
derivare rispetto alla x considerando
come costanti (espressioni aventi derivata nulla rispetto
Si ha cos che ?/'\ /, yz hanno derivata nulla, xy ha
per ottenere f^
le
z^^
eX
cosicch
270
CAPITOLO
Analogamente
3 f
Ciascuna
delle X, y, z,
alla^. Si
Cosi,
alla z,
di
/"v
80
= 2y+x+
2z,
che
hanno
troverebbe
si
j-^
XIII
si
cos
derivando y~
p.
es.,
si
ottengono
^==
VX
rispetto
fx
alla
o alla
x,
z/,
le
mente con
XZ
che,
In modo simile
si
^y
Dalle
derivate
derivate
di
^y
/."
second'ordine
di
terz'ordine
di
/>"
si
f"
giunge
ordine superiore
yz
^
facilmente alle
mediante nuove
Non
distinte,
comune ed im-
le
derivate
x,x,y,z
x,y,z,x
x,z,y,x
y,x,z,x
cv/iy.
In altre parole,
z.
le
un
271
cos
come ne godono
fattori
di
prodotto.
continue sia
prima
rispetto
punto anche
La
Si
la f
"yx ;
definita
f"y3,
ed
la derivata f
ottenuta derivando
rispetto
come
il
h=o n
minare
\
lini
f'yi^^y)
J*
uguale a f'^
il
lij^ite
da esa-
lim
cio
fix
tj)
[_
Poich fyil
f x, f V che
ad x e poi
le
fi^-^^^y-^^^^-fi^-^Ky)
fix,y-hk)-f{x,y)
lij^
limite di
il
-\-h, y-\- k)
f(x +
f{x,y-^
h, y)
k)
f{x, y)
(1)
k
quando
si
Posto 9
(a;)
z^
^^,la
0,
(y
diventa dunque ^^
poi per
(1) diventa
(h
la (1)
_|_ y^)
ci)
h ^=
0.
'
<9<
1,
per
teorema
ossia
{^y\
'
,
cio
il
rC
media
ancora
<
della
La fxy
4>'
0'
{y
<
-\-
o'
k) ossia f'^y {x
si
f'xy,
(*)
per
-\-
^ h,
y -^
^' h),
dove
1.
il
considera continua
0,
il
limite di
limite)
tale
272
CAPITOLO
Notiamo un semplice
media.
Il
XIII
corollario, che
80-81
una generalizzazione
del
teorema della
rapporto
B;
li
f{x^h,y-^h)-f{x^h,y)
__ f(x,y
+ Tc)-f{x,y) ~
_
)
Jc
_
~ f{x + h,y + 1c)-~f(x-hh,y) fix,tj-h1c)'+-t{x,y)
hk
h=k
per limite la derivata mista nel punto
y)
ha per
prima di passare
(x,
intermedio x
-|-
h,
-|-
^'
k.
[Precisamente come
esso stesso,
un punto (diciamo
'^^ ha per h
cos)
{x-\-o h), se
(x) nell'interf' (x) e prima di passare al limite vale
X 4- /<) determinato e finito]. Nel caso attuale si suppone che la derivata
mista sia anche continua.
il
limite
*'
-'
vallo {x,
81.
Teorema
della
di
due o pi
variabili.
(a,
cp
(a -H
/^)
(a)
/i
^' {a
4-
< <
dove
0/^),
1.
R di coordinate
Q B (fig. 32) un
punto di
X Qy:
campo
di
coordinate x-\-h,7j-\-k.
punto
B si
pu, p.
es.,
un segmento
cui
pa-
p-
-^
interni al
32
il
Allora la differenza
(*)
che
al
h,
Jc
si
supponevano
campo R.
per
ordinata
f(x-^h,y-^rk)
CT
la
i?,
comune,
avr per
ordinata
f{x,y)
si
di
(*).
pu porre,
Supponiamo dunque
precedente 80 non
nel
campo
loro punto
punto
il
di
Se
l'ascissa
ascissa
si
e togliendo
+ h, y)] + [fix +
-h,y-^k) fix
[f{x
il
/^,
y)
273
punto C,
fix, y)]
si
=9
Sar allora
f{x'th,y-^k)
cosicch
fix
che
pu
(y).
= ^{y-i-k),
h,y -h
--
per
k)
fix
-4- h,
della
media
teorema
il
=^
y)
(per
iy
-hk)
le
funzioni
iij),
una
di
(0<G<1);
k^'yiy-{-^k)
essendo
cio,
sar
[fix
fix -h
-^h,y-hk)
Analogamente
[fix -\-% y)
si
ottiene
h, y)]
dimostrerebbe
= kfy ix -hh,y
membro
-\-Q k).
Sommando membro
si
^ fyix -^ h,y -^ U\
U)
^'yiy -^
-4-
0'/^ y)
(0
1).
fix -\-}i,y-^k)
fix, y)
= hf, +
ix
H- kfy ix -\-h,y -^
^'h, y) -h
^ k).
Qui
si
le
x,
finite).
una nuova
for-
che
congiunge
18
il
si
punto
al
delle
punto B.
si
ottiene
274
CAPITOLO
Pi avanti, p.
giungendo A con
es.,
col
XIII
81-82
f{x -^
h,
y -^ k
^= hf'^
-[-
(x -^ (jh,
-4-
Ifz (x -+ h,y-\- k
-h
mft
{x
h,y
^'k,
-\-
k,
z,
f{x, y
t)=
4-
z, t)
kfy
-{-
m)
-f-
Supponiamo che f^
z,t)-^
z 4- 0"
,
-\-
l,
l,
t) -+-
-h
6'"
w).
Differenziali.
fy siano
lim
lim If^
Ponendo
si
t -\-
h,y -h
{x-i-
82.
sar
l,
ha
fa,
{x-h ^h,y)
/" {x,
y)
{x, y)]
f, (x 4-
h, y)
f,
{x, y)
h, y)
= f^
{x, y) -4- a.
f, {x
le
-h^h,y)=^
Con
{x
stesse considerazioni
si
fy {x-\'Ky-^^'k)
==
trova che
= fy
0.
a,
(1)
(x, y)
(2)
P,
f{x
4- k [f
(x, y)
4-
?>]
= [hf,
(x,
y) 4-
kfy
ix, y)]
4- [a/^4- ^k].
(3)
oLh-^^k
ordine
yh^ -h
0,
/r,
perch
275
come sappiamo,
a, p,
ten-
La prima
0.
simbolo df.
Possiamo dunque
scrivere,
quando l'incremento
f{x 4- h,7/-^k)
della funzione si indichi con
f(oc,y)
Af
Af=df-hioLh-h?>k).
Osserviamo
che, se f(x, y)
dx
Analogamente
=^
x,
^=
= h .1 -h k .0 =
1, f'y
k.
Il
df=^ fa dx -h fy dy =^ ~- dx
Ne
dx
e c-^
oy
-\-
Y~
dunque
^y-
ma
le
e quindi
h.
dy vale
diiferenziale
il
f'^,
veri e
proprii simboli.
In modo analogo
f{x,y,
13.
^,
si
df=^ f^ dx -h fy dy
evidente l'analogia
di
-4-
-4-
f\ dz 4- ft
questi ragionamenti
zioni
una
ammettere in
di
83.
la
dt.
di
relative
si
queste
fun-
alle
dovuto soltanto
di
f.
funzioni.
(Funzioni composte).
a) Sia z
sieno funzioni di
intervallo y?
nell'intervallo y.
e interpretare allora
e
y-
y^ come
Ma
quozienti,
finite.
y't
i
Quando
la
corrispondenti incre-
e) .r
/ 'r c^^
cui numeratori
f',/dij.
fossero xf^vf,
276
CAPITOLO
XIII
83
2,
A =
+A
+ A f{x, =
= ^xfAx-\-^^x,y)-\-^yfy{x-^ y-h^' Hy)
^
^(.r
X,
^)
.?/
y)
ix,
(o<e<i)
(o<0'<i).
Donde
Az
lim
-f-
f, (x 4-
lim
A^
:r, ?/)
lim
lim
-h
lim
-^
e ^'t
^y^0.
\m
Ricordando che f^
= lim A^_
/^',/
sono
finite e continue,
se
ne deduce
A-^
che
z't
ed dato dalla
esiste,
,',
Sciasi considera
x\
z'.
dx
2zdy
-^
- ^ -Yytt'
1)
z\,
y\
(1)
= di
dx = x\ d
dy y\ dt
dz
z'i
z'tdt
=^
uZ
:r-
uZ
dx
-{-
^^
dy
^
^^
come
al prece-
(cfr.
indipendente.
E
latini,
si
osservi che, se
tale formola
^=z
assurdo
potrebbe
dz
dz
t"
dt
dt
essere
dz
"+"
dx
dt
taluno
dz dy
dz dx
dz
che
si
assumerebbe l'aspetto
"T"
dt
tentato
Le
~
dy dt
di
...
notazioni
dt
(a)
semplificare,
X
usate
in
ottenendo
\
(a)
possono
Si
di X,
277
Zy sono funzioni
z\,
dt
"
^y^'~~' ^^^'~^'
Tx'"''^
^^y^^
dz\,
In tale ipotesi
si
3^^
d'z
/^^V-4\dt/
ix^ydi/
"x^
df
^
dxdy
^"'^
Analogamente,
df
l}y
f funzione
se la
in
K't /
(2)
df
delle
variabili xi,
x^,
x->,
t,
pu considerare come
e
un certo campo, sar con ipotesi analoghe:
funzione della
se
dy\-
3 z d^y
^z ''x
P)
dy~
dy
dt
'ix
ly dt
lix'iv
'x
d~z /
df
^ ?^
dt
"xi
_^
stessa
/*
si
^f dxn
3x2 dt
dt
^Xn dt
e quindi
= 1)
3^ dx
dx
Si noti
"y
dx
"z
dx
"Hx
3^
(^y
3?
^^^
ottenere la prima,
si
=
^
dx
5)
dalle
"7^
dx
1 -h cos
a;
sen
Supponiamo f funzione
f=
x.
delle
due variabili
x,
definite
X =^ a
-\- ht,
y =^
b -{- kt
{a, h,
/^,
costanti).
278
xm
CAPITOLO
83
Siha:
df^'fdx
K^=]^^l
dt
'y
'x dt
dt
j,L]
^y
)x
dt\^x/
e
\'x/ dt
'y
analoga per
df
dt
/df\
\dt)
/ 3/-\
xoyf
x'
regola
vere
frazioni
quantit x^ cy
-r-^
/',
f,
con
le
y'/
y"
le
per
aventi
proprie
non
ma come
/}f\
oxy
(*),
ecc.,
avrebbe senso),
)x)y
dt X'y/
xy
mnemonica per
fossero
d_
dt Klix)
ox"
Una
y-f
j,
"x^
|(^^);
dY^
\
t.
si
numeratore
alla
fine
del
come
trova
-r
simlDoli -r
/,
calcolo
ox
le
medesime convenzioni
se -y-
per denominatore
(ci
che non
- yy,
ecc.
Esempio.
Sia
cosicch
f{x,
/^= 9
d{^(iY'''\
dt
y)^x\
(0"^^'^
di
si
a;
trova
=T
(0,
dt
=^
dx
(0,
_d(x^)_
~dt~~'
d_y_
^^''^'dt'^^^^'dt^
= tJx'-'^\t) + x'\OgeX^\t)=Cp(tY^'^\t)\Og^(t)-^^(t)'^^^
come
ci
gi
es.
3'',
pag.
189.
CALCOLO DIFFERENZIALE
84.
Funzioni implicite.
Si abbia l'equazione
a)
f{x,y)
Se
si
279
LE FUNZIONI, ECC.
PEE,
0.
?/
(1)
1= 9
(a;)
della
che, sosti-
a;,
diciamo
che essa una funzione della x definita in modo implicito,
pi brevemente una funzione implicita della x. Se si riesce a
tuita in (1) al posto della y, le soddisfi identicamente, noi
y come funzione
ottiene cos la
si
esplicita della x.
un cerchio
ortogonali scelti
assi) x"
forma esplicita
La
teoria della
La
a?^
quali sotto
0?.
?/
soddisfa alla
(x)
inversa
(^)
cp
0,
Cos,
le
1/
nerali.
a due diametri
definisce in
funzione
della
un
(y)
(f
scrivono:
si
-\-
della
/'
cio la teoria
a;
riferito
1=0
come
forma
x \^x^\)^
y
= 4- ^1
= ^1
che
z=
funzione y =
x
y^
si
una funzione
?/
= 9 fe,
x^,
Xn)
,Xn,y)
f(xi, X2
[/*= funzione
vi soddisfi identicamente,
modo
zione definita in
Se,
cj;
(xi^ X2,
ffe,
X2,
Xi^x>
,Xn, ^];
due funzioni
Xn) che,
Xn, y, z)
=
y
=^
una
fun-
esistono
es.,
p.
di
y =.
(p
{xi, X2
Xn)
sostituite nelle
F{xi,
0,
X2,
......
Xn, y, z)
==
0,
^) Sia
y, z
data l'equazione
Supponiamo
(1)
1"
2'
Per
.^ h
ed
?/
e possiede derivate prime finite continue.
3
le
La
Xf^
T ( X w
-!-^y^-^
ha un valore h
2/0
^^
differente
ic,
= yQ {x^, y^ = cost.).
(h.'k costanti) la /
(a:,
y) esiste
= XQ,y =
y^'
280
CAPITOLO
proponiamo dapprima
ci
Esiste
punto
Xo, la
come
si
XIII
84
problema:
il
Poniamo
= a, -~ =b nel punto
y) ~[a{x x^) -\-b{y-
-^
{Xq, y^).
/ {x,
Eicordando che
Per X
La
nostra equazione
(o^, 2/)
per ipotesi.
r:^-
= f {x, y).
y,)]
diventa
0,
^=
0.
a (x
=-.0,
-\-
0,
donde
derivate
prime
f {x, y)
trae:
si
yo = Y (x
2/=2/0+C(^ a;o)-hf
(2)
= Xo, y=:y^
(poich (?>H=0)
X,))
-j-
(X,?/)
:=ZC,-
^:=^A'
r
2"
Per
Per
a;
iCj, 7/
Xf^\
I/a
sono nulle la
^P
e le
la
]>
possiede
finite e continue.
2/0
Vi
2/0-+-C
(x-x)
2/2
=yo-^c
(x-Xo)-i-'Hoo,y
,^.
/
\
Ora
vamente
ci
=^
2/0
yn-\^yQ-\-c
yn
=y(,-hc
{X
(x
+ 'P{x,yo)
Xt)-h^{X,ya-2)
Xq)-^'^ (x, yu-i)
domandiamo: Quando n
{n intero positivo).
effetti-
la y cos definita il valore approssimato di una soluzione dell'equaX(, ? In altre parole ci chiezione (1) almeno in un certo intorno del punto x
questo
x^, il lim y ?
diamo : Esiste, almeno in un intorno del punto x
limite
una funzione y
281
parte
Xo\^h,\y^~yf,\^k,\y.^ yQ\^Jc,
\x
\y,
y^\^ k.
^
H
simo Jf di
I
Sar
2/,
2/o
e
I
(x
Xf,) -\-
d>
{x, 2/)
soddisfi
M ^
alla
^r
/^'i-
riassumendo:
cio,
\x-Xo\^\^h;\y-y,\^k,^k),
(per
massimo
H^
di
^'y (a:,
y)\
j^
H,
^ki
massimo
quindi
di
\
yQ\= M
y^
M ^k^
fortiori
^M^ky\
ym-z
l^m^n
che per
per un
ym
ym- =
yu-i)
\^ (X,
4-
{x,
(2
^ m ^ w)
supera H, cosicch
Ed essendo 2/i
y,u
2/o
y,,,
-i
^ -^
il
1.
ne deduce successivamente
se
y, ^ H'M,
yi--y%\^S\y.^
()
y.^
?/,
ym-i)
(4),
non
^ HM,
ed in generale
\lfm
ym-l\:^H"'-^M
{1
^m^
fi).
Ora:
yn ==
(6)
donde
(1)
2/0
4-
(2/1
2/0)
(2/2
2/1)
-+-
(/'^
2/
- 1)
Da
...
+ H--'') =
ed finito y
= lim
2/,
ao
della serie
(8)
2/0
(2/1
- yo)
-+- (2/2
2/1)
-+-
iy
- 2/-i) +
M+MH-JrMm +
che una progressione geometrica decrescente
costanti.
(si
ricordi che
if
< 1)
a termini
282
CAPITOLO
Anzi, poich
2/
somma'
la
?/
XIII
84
ne segue che
di (8),
2/0
= ^^jj ^ k
i'
lim y
--
'
yo-h
-=
{x
x^) 4-
{x, lim
'I
Xo) 4- !
f{x,y) =
y<+ c(x
(x,
?//
-i), ossia
ossia
j),
0,
e.
di x
d.
d.
deve dunque
Xq. Dalle (3) si
=
= Vo^
si
>
2/
"
?Jo
x^ non esiste
altra
2/0 -f2/v
XJ -H
e (iC
'1
(ic,
z)
'i
'l
ix.
(x, z)
yi-\)
che uguale a z
yH-\ moltiplicato per un valore intermedio di -f ,/.
Ora in un intorno abbastanza piccolo x=^X(., la yn-\ e la -e diiferiscono
da ?/ per meno di A:, e un tale valore intermedio non supera quindi JET; cosicch
Sar pure z
z
^
y u -\
yn-i \^ \ z
yn-2\, ecc. ; e
yA -^
Poich lim
H''-'^ z
se ne deduce z
0, se ne deduce,
yn
yi
H
\
passando
al limite
per
Vogliamo provare
n=cc,
J^
W-^ =
yn) ~ 0,
che lim (z
l'esistenza di
per x
x^^,
calcolare tale
e. d. d.
(**)
derivata.
l'incre-
f(Xn-+-^x,yo-i-^y)
f{Xo,yo) =
0,
X=
(**) Si
per
il
/'
,,
[y z]^=
0,
dove con
',/
f{x,z) = 0,
medio f'y. SQy=4=z se ne deduce che questo valore intermedio f'j, nullo. Ci
che assurdo, perch per x abbastanza prossimo a ic, \e y e z sono prossime ad
2/0, e (poich f\j (iCo. 2/0) -^ 0, ed f'y continua) la f'y differente da zero in tutto
un intorno del punto (a?,2/(i).
il
^y
^ ^, Vo
-\-
(0<0<1), (0<^/<l)
Poich y
283
0-
A X, y,) =:
(*).
+a
;r,
y/,,
passando
j),
al limite
per a
./
^ 0, ossia Ax ~
lim
Poich
il
limite del
f'.Ax,-^e' x,yo)
primo addendo
^y
_^
"'
.t
S
yiXo,y^y
il
^y _,,'
lini
lini
che
formola
di
7/
e di
ora
// .i
^.v^Q^x
"^
ritroveremo
per
_ #
- _.
dx
altra
f'-^i'Xo^yo)
7-7
;;
?/
(^0,
2/o)
ammettendo
via,
a priori
si
noti che
~ X-
=
y =L x,y = X
f
y'^
Infine
si
2/0
y^) -^
x=y
appunto y^ =^ 2 (y
soddisfatta per
',,
~0
y-^dx-
perch essa
ci
per y
0',
^^^
di
Xq,
il
alla
reali per
0.
0,
a?
pure es-
0-0=4=0.
y^^.
di solito
i',{x,y)
=
=
verifica che /
si
l'esistenza
f(x,y) =
ma
in tutti
punti
(a',
y)
0.
noi
^ = 9
= W
non
solo
f^ f=
0,
ma anche fy
O].
Aa;"0
':v
A^ =
xi\ {Xq
4-
6'
ic, I/o)
finita,
0.
-\-
a x,yQ-i-d
^y)
0.
Ajr=0
Poich
il
Ai o
y ^^
o.
e. d. d.
284
CAPITOLO
XIII
84
il
df[x,^(x)]
dx
prima della
la derivata
^ nf(x, ^ m^.y)
_^
^x
jy^^^J.T,?;)
L
)
Se ne deduce y^
f
= '
(supposto
/
'
fy =p
0).
(se
Analogamente
83,
a,
pag.
la y'^
si
277, ove
calcolerebbe
se le derivate seconde di
la (2)
(cfr.
del
ponga x=^t)
si
= f <c^-^2f ,yy
^2
dalla
f sono
-^ f yyy--\-fyy
finite
=0
( facile
pu scrivere
continue.
si
la formola precedente).
3)
Sia,
es.,
p.
X
punto (xo,yo) della
ellisse
V
- 7^
o iperbole
a^
zione sar
1.
Questa equa-
iy
2/0)
il
iyx\
{x
valore di
y'^
xo)
'=
0,
dalla (9)
L^^ ^^
si
ottiene tosto
3?/
Va
(y yo)
l'equazione
/Jo
(x xo) = 0,
+ -^
a
ossia
2/0
ab ab
perch
il
punto
{xq, yo)
yoa-
285
?/)
=0
iy
yo)
iyxo (x
xo)
0,
dove con
a;
iTo,
{^)
\dx/o
^ ==
Cos,
'
indico
valori delle
^
y
?
dx
\oy/o
nel punto
2/0.
es.,
per la conica
di
xy
av.\
y'
-4- a^n
-4-
equazione
-\-
2 a^^ y
sh
-H
a.i
?/o
H-
-4-
appartiene a 0,
^o)
Xq -h (21 Xo 4- 22 ^0
^in)
Xo
-f- (31
si
t^32 ?/0
33)
a-j-j) (?/
=
t/o)
0.
che perci
"+- ^2:0
,Vo
0,
forma classica
(11 Xo
+ ai2 ^0 H4-
^i:0
(31 Xo
4-
(21
32 ^0
iCo
4-
22
^33)
=^
/(,
4-
^23)
y 4-
0.
85.
Generalizzazioni,
f{x,y,z)
Supponiamo che
esista
0.
(1)
286
(e
CAPITOLO
XIII
85
x=ixq, y
e se in
e
finite
La
un intorno
di
continue, e
implicito
=
;
cp
ci
tale
{x, y)
e noi
i/o,
^^=
punto
cost.)
derivate prime
le
di
una funzione
da
definita
^ex
la derivata parziale
le
sole variabili x,
Applicando
z.
Analogamente Zy
P)
Si
:;r~
=^
= fV
modo
(1) in
di
Per trovare
f sono
da zero.
differente
proponiamo
Po, Zq
(ooq,
^0
bisogna
considerare
^
potr considerare come
si
come un'equazione
tra
precedenti
tro-
risultati
).
si
"^r
fz
f{x,y,z)
0,
F{x,y,z)=^0.
Supponiamo che
che
le
X
e
F abbiano
f,
Xo,
y =^yo, z=^
Zq,
sia
F\
0.
F\
degli elementi di questo determinante sar difin fe, ^/o, -^o), dalla /"=
ferente da zero. Se, p. es., fy ^^
potr ottenere, risolvendo, y^=^^ (x, z), dove la ^ una fun-
Almeno uno
yo per
0.
a;,,,
F[x,^{x,zlz]
La
X^4,'^.-+-iy^;
membro
rispetto a
= -ir;/i-f.i.^'
fy
(2)
'"f.
2^
F'
zq.
287
ECC.
a:o,
si
x derivabile ed uguale a
per
Zq
Se ne ricaver che
^o.
come funzione
^ ix)
Xq.
riduce ad y.
=^
=^
=
(x) derivabili,
altre funzioni
soddisfacenti
(x),
Xo, diventano
Zq.
uguali
ad
e
rispettivamente
jo
Ci che si poteva del resto dimostrare, estendendo ai sistemi
di equazioni il metodo con cui abbiamo studiato il caso di una
equazione sola. E vale anche il teorema di unicit, che cio in
un intorno
di
a;
propriet
alle
modo
r^o
non esistono
enunciate.
Il
calcolo
posto di ^ ed ^
loro
valori
9 a;,
di
se nelle
{x),
f,
(x) in
^'^
si
effettua nel
sostituiamo
funzione
al
della x,
f{x,y,z)
F{x,y,z)
rispetto alla x,
della
ox
0,
0.
_^
ci
determineranno in
Y) Si abbia ora
il
"y
"z
^F
'F
dy
"z
tal
caso
le
derivate cercate.
f (x, y, z, t)
F{x,y,z,t)
=
=
0,
0.
288
CAPITOLO
E
bili
XIII
85
cp
{x,
y),t^=^^
che
(x, y)
soddisfino
tali
equazioni.
dovremo indicare
voci,
simbolo
col
Ux\ y ==
teorema
composte)
per
di
il
(*)
cost.,
\m
=m.:
Ma
+m/.
*m(.
|_
JCCjy,
z, t
Ragionando
logamente
= cost.
l_OZ_\
1)
\_Oljx,y,Z-='COt.
x,XJ,t=.liOt.
sulla funzione
F(x,y,z,t)
otterrebbe
si
ana-
|_da; Jy,
2, t
Quest'ultima
= cost.
[,
OZ J x,y,t^
lineari
\_
01 J
x,y,z=-cost.
precedente
con la
equazione
Gost,
nelle
costituisce
due incognite
z'^
un
t'x,
(*)
Questa derivata
ma non
Con
si
parziale, perch
una derivata
pu indicare con
si
considera
costante
^.
\axfy,z,
non
<
= co8t.
solo la y,
ma
si
anche
le z,t.
si
sistema
con
risolubile
"
[_
Kramer
quindi
L^i
regola di
la
se
289
Jx,y,z^
-1
2 Jx, y^t^
\_^^Jx,y,z='
cast.
derivate seconde.
B) Siano f{x, y) e
{x, y) due funzioni continue con le loro
prime derivate in un campo C, nel quale esista una curva T
luogo dei punti per cui
=k
Fix,y)
Voglio
trovare
qualche
(^
cost.).
condizione
di
necessaria
f
in
(3)
affinch
il
massimo o minimo
T (in un intorno di
sia
y'x
= -^
(se
F'y
={=
0)
e la
/*
si
df
dx
290
CAPITOLO
Ad
XIII
85-86
si
=o
(f-hiFyy = o
(f^XFyx
=k.
F{x,y)
massimo
minimo.
Questo metodo del moltiplicatore indeterminato X suscettibile di molte e svariate generalizzazioni e applicazioni.
86.
per
di
Formola
Ricordiamo le formole
una sola variabile
cp
(a -h h)
==
(a) -4-
cp
Taylor-Lagrange
di
le
Taylor-Lagrange per
di
/^ cp
(a
-f- e /^)
=9
(a) -\-
funzioni
le
cp'
(a)
-|-
dove
< < 1, e pu variare dal secondo al terzo membro.
Vogliamo estendere queste formole al caso di una funzione f{x, y)
di due variabili. Consideriamo a tale oggetto la fia -4- ht, b -hkt):
la quale, se a e b, h e k s considerano come costanti, una
funzione cp (t) della sola t. Potremo quindi scrivere
^(t)
= f{a -\-ht,b-^kt),
^=0
Posto successivamente
cp
(0)
alla
(*)
(1)
cp
T (1)
/-(a, b)
Applicheremo
(0)
<p
0,
-I-
cp'
necessario supporre
per
'b-\-]ct siano,
(t)
/^=1,
(0)
il
punto
(a, h) al
=9
(0)
-f- ^'
trae
-^lhb-\-
k).
di
(ir
Taylor, la
(0) 4-
Yr
(e).
(2)
= +
ht e
a
punti di coordinate x
campo ove sono definite la /e le
punti del segmento rettilineo congiuni
tutti interni al
punto (a -f-h,!)
/'(^
si
diventa:
O^t^l,
^=1,
precedente formola
la
gente
(1)
-\- J:).
291
delle
(1)"^^
(1),
= f(a, +
h)
2
(0
< <
[h
f\
(a, h)
/'
(a, h)]
xy
^^
+k
MJ^XU
oy
1)
La prima
di queste
Ma
87.
Massimi e minimi
seconde.
delle funzioni di
a)
riabili h, k,
due
pi variabili.
ah'-h2bhk4-ck'
a,
ci
che
lo
stesso,
ed ha
quello di
costantemente
se a e
e,
il
di
il
>
segno di
0.
Pu
se
b^
e,
ma
Infatti
2)hk pu
opportuno.
pu annullarsi, quando a
sea = c = 0eb=T=0
farsi
allora
b"^
=
<
0.
b'^
al
trinomio,
h,
che vale
segno
valori di
292
CAPITOLO
XITI
87
il
se y compreso
<
positivo se
a.
(5.
-v;
minore
di
maggiore
oc
di
f>,
ed negativo
Il
Infine se a e
da zero
differenti
a/-h26-e-f-c
con V =#
Ora
0.
identicamente
(/^
&"
>
[e
stesso
dello
perci a
di
segno arbitrario.
>
"
segno]
quindi a e
radici
-le
tra
a,
della
sono numeri
t v
complessi coniugati [x
4- e // uguale
nostro trinomio a /^^ 4- 2 ft /^
il
/;
prodotto di a per
al
^)
(/i
y^)
=: (A
A:-)
H-
v-
y^-,
il
segno di
a.
Ci che
si
ah^-^ 2hlik-\-ce=^\{ah-{-h kf
-h (a
b')
le'
fixo-h
f{xo
-\-
f{xo,
^0
hy yo-\- k) fixo, yo) ^0
h,
7/o
-+-
k)
yo)
(se
(se
^
A
un massimo),
un minimo).
prova per
f'y.
f'y
siano nulle.
x=^
293
si
Xf,-\-mt
ijq -{-
(m,
cost.)
ipotesi
cVf
^^2
Ora, affinch
dovr essere
"^^ (^0^
Vo)
^'^^
^0
^0
-1^
f",y {x
punto
punto
(se si tratta di
(se si tratta di
ij^)
+ n^
di
massimo)
di
minimo).
0,
f'x{X(^,yo)
-h2mn
f'y(XQ,yo) =
Affinch
0.
-r.-^
'J
XX J
yj
xy
Xo, yo).
condiz.
mentre
necessaria,
le
(Si
x^
y-
xxj
xy^
che
noti
f'xxf'yy
f'xxf'yy
f%>0
1111116
yy
f'%
condizione
sufficiente).
^=
= =
(1)
-^h,yo-hk)
f{xo
ove
il
o^o
-4-
Ora, essendo
11
I
,\J<:
f'xx f'yy
tivo.
f{xo,yo)
un punto
in
Il
f'iy abbia
trinomio
le'
f'yy
le
9>^
Jr
-h
h,
tali
-^\
il
posto
f'^^ abbia
membro
il
segno
di f'^x e
di (1),
e quindi
anche
294
CAPITOLO
primo membro
il
87 CALCOLO DIFFERENZIALE,
Xm
di
pertanto
avraijno
(1),
(cfr.
il
ECC,
lemma)
il
in cui
Il
che
f^
= fy=
sufficienti
, y,
membro
(2)
somma
P^
-f
Il coefficiente di
valore
assoluto
di
Ji
O.
Jc
p^
cos^
nel
maggiore
Posto h
+ 2 T Vv
= pcosd,
k^=
+ f'yv ^'
sen
6,
il
4j
secondo
cos* 6 f".rx
f^
{x^, y,) h^
-+-
(9
4- 2
primo
di
2 sen 6 cos
y
sen
f%y
cos
addendo ha
zero.
sen= e
+^
sen'' 6
segno
il
fyy \+
\
il suo minimo
secondo membro
abbastanza piccoli la (2)
di
f'xx e
Il coefficiente di p^ nel
ha
(1) si
f{x^ 4- h, yo
ove
f'ly^=0.
f'xx f'yy
/^
A;
di f'^x.
295
CAPITOLO
XIV.
88.
Considerazioni preliminari.
all'interno
il
dalle formolo
segmento (parallelo
valori
contenga
y zr^k ^=
(lungo cui y
Tale rettangolo
coordinati.
che
cost.
f{x^ y)
cost.)
^ ^ p.
(a, p
a;
x.
tale
di
;
cost.).
segmento
costituiscono
^f(x,y)dx
di
funzione
tale
valori i
Il
(1)
y =^ k corrispondenti a punti
della
y (per quei
interni ad R).
B^[\
Il
Qui
ci
(*)
di
ove posto
(2)
avanti
(*).
B = 0,
f(x,y-h)dxCf{x,y)dx].
lettore trover pi
accontentiamo
f(x,y)dx
una funzione
delle
x,y
= F{^,y)"F(cL,y).
tale che
F\v
f\
sar
296
fy
CAPITOLO XIV
posto,
si
88-89
sempre minore di una costante H. Questo supha per il teorema della media
sia in
I
= hfy {x,y-i-d
^\h CHdx\=^\H{?
=
come dovevasi provare.
lim B =^
f{x,y-r-h)dx
f{x,y)dx
(x.)h\
Quindi, per
Se noi conserviamo
si
0,
/^
dx
h)
l'ipotesi
che
f(x,y)dx
fa l'integrazione appartengano al
cost. lungo
finita e
il
continua,
di y,
quale
po-
si
anche se
a,
'
89.
Derivazione sotto
Supponiamo che a e
tanto la f(x, y) quanto
il
segno d'integrale.
siano costanti,
la
f y (x, y).
f (x, y)
Noi
diciamo che
dx rispetto ad y vale
in
f y (x,
tal
y)
compare
sotto
segno
il
di integrale.
f',,
continua, essa
sia nel
campo con-
f(x,y-hh)dx j f(x,y)dx
^=
'
(Jyfe^)^a;)=lim-^^
nx,y-^h) fix,y)
r^^^^^^^^^^^^dx.
''
lim
h
Per
la
fix,y-h
=Q J^
formola
h)
di
fi
Taylor
f{x, y)
Il
fy
{x,
2/)
-+-
(o<e<i).
Y fyy
(^,
^0
297
Quindi
f{x,y)dxj
fy
^lim
y)
(^,
[J
+ lim -^
dx
Poich
f'yy
\<H
quindi
Cf'yy
(x,
y-^^h)dx\<\H Cdx
il
(?
sar:
lim
la nostra
f{x,
( J
y)
r^
/
...
f\jy(x,y-^^h)dx
0.
dx )
= J/'i/ fe
K =
dx
y)
cost.).
Ge^jesalizzazionb.
Si
purch
pu estendere
cL'y
formola precedente
la
e f,j esistano e
siano
caso che
al
oc
jS
finite.
dz
(^)
integrazione avremo
{cf.
l'integrale
cost.).
indipendente dal
nome
della variabile
['''''\Af:'^''^]r ?(^);
un integrale
si
scriva
potremo serivere
il
il
segno
di
di
una funzione
integrale, dove al
di
una
posto
limite superiore.
la
a;
un
segno
il
intjgrale di
una funzione
di integrale
cambiata
/(ic,//)cZa;j
di
di
una
segno,
a)
|,
298
CAPITOLO XIV
89-90
Nello
/ (,
y)
dx
f(x,y)dx
che indicheremo con F. Il nostro integrale allora che funzione delle y,z,t, tutte
funzioni di y, sar funzione composta di y. Avremo dunque ( 84, ex)
dF^^dF\
/a^\
^.
2)
y^l
dy
\clyf JiL'tsi.
\C>
_^
cost.
/dF\
\i)
^.
y, ,
Jc.st.
(^^\
\0 yf
a.
cost.
(f)
\0 yf
+ {^\
\0 Z
,.
X,
:, t
\dyf
come indipendenti
si
.v,:,/^
cost.
m
\ C^ /
devono considerare
z,
f,
z. y. z
come
cost.
costanti, ossia
cosi.
Questa derivata
dalla y.
,V4=
f x,y,t
cost.
scriverebbe
si
si
pi sopra. Si ha cio
dF
il
r)F
e che,
essendo
il
limite superiore,
-^ = /"(<, 2/).
f'y^x,y)dx
= f(z,y);
Essendo ^Qy'y\,
[/(rr,2/)t?a;
y-
a,
^
|5,
+ fi^,y)fy
Anche
dalle pre-
f{c*.,y)oi.'y.
90.
Differenziali
esatti
in
due
variabili.
il
Il
differenziale
F (x) dx.
^=Mix,y),
dx
^~
Oy
= N(x,y),
(1)
299
0,
una funzione
stesso,
lo
cui differenziale
il
Mdx-hNdy,
df
(2)
se
F{x)
continua, p.
che la f determinata a
pu, p. es., porre
nell'intervallo
es.,
meno
= [ F{x)dx
f(x)
Xo^x^b;
di
k. Si
k,
-f-
"ix 'y
il
Dy
'y
3x
'x
cio
ox
dy
La
(3) e
iecessaria affinch
esatto
[sia
differenziale
(naturalmente se M,
il
JSf,
di
il
si-
diffe-
y)],
tale con-
determinata a meno
della
P)
fix,y)
in
di
un punto
iXo,yo)
Con questa
p. es.,
il
valore
prefissato.
frase
si
il
indica
il
le
caso che
300
CAPITOLO XIV
nella (2) la
sola
Xq^x^I^
funzione
della
ed
N{y). con-
y^'^y ^^.
Sar evidentemente
fix.y)
Il
sola x, la
'x
3?/
tinua per
90
Cmx)
primo addendo
dx -^
M(x)dx
fV(^)
dy
+ k.
una funzione
sola
della
X,
ad
?/
nulla.
Il
secondo
y^.
nel punto
compresa tra Xo ed x, e la
cui ordinata compresa tra jo ed y. Ci naturalmente limita
il campo ove facciamo variare il punto {x,y) cio il campo R, ove
dimostriamo il nostro teorema. Supporremo, p. es., senz'altro E
e
essere
un rettangolo
punti
(xo, yo)
ed
dentro di esso
{x, y).
f^CN{x,y)dy-\-^,
dove nell'eseguire l'integrazione la x
e la
sola
si
(la
si
(4)
9
X (com'
riduce la f per y
Dovremo
cui
M;
che
cio
Mix,
y)=\
L
{
*^y
Nix, y)dy
+ ^ ix) =
Ax
f N'^
^2/0
ix, y)
dy
cp'
Il
301
(x)
= M{x,
fV; Gt,
y)
secondo membro
finito
y) dy.
(5)
sario e sufficiente che esso sia funzione della sola x\ in tal caso,
ricaver
si
valore di
il
N'^
che la derivata
M'y
ad y
anche
cio la condizione,
sia nulla
La
condizione
nostro
problema
{x).
del
membro
tiovata
gi
(5) rispetto
di
necessaria,
sufficiente.
^{x)\
del secondo
cp
Mix,
f N'^
?/)
(x,
y)dy
dx
-{'^p
(xo)
f{x,y)=\ N{x,y)dy-^\
Ricordando
che
attuali
nelle
N'^{x,tj)\dx-^f{x^,y^).
^ VO
piti
\M(x,y)
^ Xo[
yo
ipotesi
il
secondo
indipendente dalla
?/o.
y,
addendo,
possiamo
semplicemente
f{x,y)=
Mix,yo)dx
'
-1-
(x, y)
dy -^
f{xo,-yo)
(6)
^ yo
II)
[fix, Vo)
ammette gi
f(^o, Po)
r*X
/y
Vo)]
si
N'{x,y)
dij
-\-
M{x,y^)dx,
coYi (6).
Indichiamo con A, C,
punti
{xq, yo), (x, yo) ed (x, y). La
somma dei primi due addendi del secondo membro di (6) si
chiamer l'integrale di Mdx -t- Ndy esteso alla spezzata ACB,
302
somma
od anche la
e
CAPITOLO XIV
il.
nuove
significato di queste
AC
ad
esteso
Mdx
od
esteso ad
AC,
defi-
frasi
CB. Noi
Ndy
dell'integrale di
nire
90-91
-h
integrale di
intendiamo
con
Mdx
-\-
Ndy
integrale
di
esteso,
di
ad
es.,
invece
addendo
secondo
il
con
trova,
si
Mdx
di
membro
il
H-
Ndy
di (6)
esteso
mentre
definizione analoga,
La
differenza tra
della f nel
punto
valore
il
(x, y)
ed
il
valore
vale
(xo, yo)
punto
nel
punto
(xo, yo)
al
punto
Questo teorema
cp
{x)
cp (:ro)
pX
^9
'^
valida per
le
funzioni
cp
i
*
Xo
una
di
(x)
^x
(^)
.To
continua).
91.
Integrali
curvilinei
{*).
le
X, y,
ADB,
lelo
2""
non
Il
il
M'y
di (6)
cui
in
alla
ACB
AD
paral-
all'asse delle x.
ha un
= N'^. Quale
cui
primo lato
DB
secondo lato
secondo membro
soddisfatta la
il
significato,
ne
il
senso in
anche se
tali
casi
pi generali ?
II
di
modo
= x(t)
a.
=y
3.
(t)
AB
un arco f
domande
di
curva
per X
^^^
[1,
(1)
studier
303
di f,
dove \ \i sono i valori della t corrispondenti ai punti A,
e dove x (t), y {t) sono finite e continue nell'intervallo (X, fi), e
le X {t), y (t) sono continue od hanno un numero finito di punti
di
di
curva
lo
-+-
Ndy
f; M[x{t\y(t)]x\t)--N[x{t\y(t)]
y\t)
dt,
(2)
cui integrando
si
il
sosti-
inte-
vata vale
[x
it),
perch dalle
f= fix. y);
-hN[x
(t),
(t),
= y(t)
si
Wf
(*)
CAPITOLO XIV
304
uguale
ed perci
alla
91
valori
dei
differenza
che la f
(x,
y)
tale ipotesi
un
valore che
nostro arco,
del
non
integrale 'non
Se questo
delVarco AB,
proprio
ma
il
assume
la funzione f (x, y)
e il
Mdx
Ndy.
-\-
A, e considerato il punto
Infatti tenuto fsso
come variabile, tale integrale sar una funzione f delle coore che f'y^=N.
dinate {x, y) di B. Vogliamo provare che f'^=^
M. Sia B' il punto {x 4- h, y). Sar
Proviamo p. es. che f'^
il
punto
f^
(^, y)
= ^
n^ + h,y)-
tali
integrali
AB
(3)
BB\
lungo cui dy
AB'
linee
delle
0.
(3) diventer
f'x {x, y)
= lim
=
/i
{Mdx -^ Ndy)
^^
a
M{x,
e che
Ndy)
-)-
dal segmento
La
ri
Ti
Poich
7i=o
= lim
=
fix, y)
y)
dx
il
.4.7,
lim
h
=^
il
M{x,
ij)
< <
1)
dx,
= h M{x -h m,
y),
(0
a;
continua,
f^
avremo
= lim M{x -^
e/^ y)
= M(x,
y).
d. d.
Cosicch
305
scelta.
ci avviene in ogni
campo
una
e di lavoro di
92.
forza.
Differenziali
tre variabili.
in
diiferenziale
il
continue
le
ay
Donde, per
vazioni,
si
problema
il
trova
_ IM
'xiy
"y
'y'x
"x
'z'x
lix
teorema
che
un
^x^z
^z
'
'iy'z
"z
'
'z'y
'iy
necessarie
condizioni
sia risolubile,
come
0,
Mdx
sia
2f_ __ 'M
-h
differenziale esatto,
Ndy
sono
-h Pdz
le
'M_lm ^M_'JP^
??/
20
'x
'
'x
!iz
affinch
si
'N^_'P
'z
()?/
il
nostro
306
CAPITOLO XIV
Come
92-93
dimostra che queste condizioni sono sufficienti almeno per il caso che il campo di variabilit
sia un parallelopipedo con gli spigoli paralleli
per le M, N,
agli assi coordinati, ed anche in casi assai pi generali.
si
93.
Un
z (x,
Cenno
un problema analogo
di
problema analogo
ai
precedenti.
quello di determinare
=: P(x,
oxoy
dove
y),
una funzione
P {x,
y)
una
lati
paralleli
e siano a, b, p. es., le
ascissa e la
coor-
minima
ordinata.
La
nostra equazione
si
pu scrivere
donde
...
P{x, y) dx
f^
i
^y
dove Y
alla x,
ed quindi una
Sar perci
^
ci
qual-
occu-
= f'\fp{x,y)clx^dy-^^{y)-^f{x)
(1)
dove 9 {y) l'integrale di y cio, essendo y una funzione arbi9 {y) una funzione arbitraria della y (a derivata
continua). Nella (1) compare anche f{x), funzione arbitraria di x,
;
traria,
perch
si
determinato
Se nella
(1)
poniamo ora
l'ipotesi
che
P {x, y)
P(x,ij)dx
troviamo che la funzione pi generale ^ (x, y), che ha la derivata mista di secondo
ordine uguale a zero, somma di due funzioni, l'una di a; e l'altra di y affatto
arbitrarie
(ma
derivabili), e cio:
= 9{y)-\-f(^\
(2)
'
la
'r
307
(y)
-h f (x)
derivando quindi
la
,.,
Facciamo un cambiamento
di variabili
u - X +
ottiene lo zero.
poniamo
y,
cio
=xy
da cui
U-\-V
II
=4-1
e v'.^
dz
dz
du
=+
v,
il
dv
'
1,
dz _ ^i_d^
dx ~ du
v'
Derivando rispetto
xy
Poich
u'y
alla y, si trova
- \dy}
1, v',j^=
"* '
"^
1, si
dxy
(2),
ove
si
V "^ \v^
""
''^
'^v'"'
trova
d^z
Cosicch la
""
dndv
ponga z
d^z
d'^z
~ du^
dv*'
'
=
^r
d tutte
le
funzioni
Oss.
si
Scambiando
^ {x, y)
se
=J
e delle
si
F(x, y) dy\dx-]rf{x)-{-^
[fjp(^,
y)
<v] dx
altro capitolo.
(tj).
= [X'^^^' H
'^^
in
^y-
CAPITOLO XV
308
94
CAPITOLO XV.
OLI INTEGRALI DEFINITI
E LE FUNZIONI ADDITIVE DI INTERVALLO
94.
a) Sia
Siano
a, h
(x)
due punti
della
zione
cp
in
un intervallo
di J; la differenza (incremento)
ci che lo
stesso,
dati
cp
(h)
punti
cp(a)
o,
a, h,
dunque
I.
la fun-
(x),
somma
valori
dei
S (a,
6)
z=
cp
cp
(6)
allora
(6, e),
cp
il
valore
(a, e) rela-
uguale alla
(a) e S{b,c)
^ (e)
(e)
cp
(a),
somma
cp
(b),
che essa assume nei due intervalli parziali (a, b) e (6, e). Noi
enuncieremo questa propriet dicendo che S (a, b) funzione
additiva dell'intervallo (a, b).
Viceversa sia ^S' (a, b) una funzione dell'intervallo (a, b) sia
essa cio un numero, che ha un valore determinato, appena sia
dato l'intervallo (a, b) di L
Essa goda della propriet additiva: sia cio identicamente
8 {a, b) -4- 8(b^ e)
8 {a, e). Ne seguir supponendo c^=^b, che
8 (b, b)
0, cio che una funzione additiva d'intervallo si an;
osservando che
8 {a,
a)
0,
S{a,b)
Sia
C una
(di /),
siasi
(*)
a?,
se
a,
= 8{b,a).
X un punto
C-\-
di
ne seguir
costante arbitraria
sia
sia e
variabile in
8 (e,
x)
cp
{x\
Si dice che
funzione
309
Poich l'intervallo
(a, h),
sar
(e, b)
S (e,
ossia
=S
a)
{e,
-\-
degli intervalli
S (a,
(e,
a)
ed
b)
(a, b)
= Sic, ^(c, =
a)
b)
Ogni funzione S
V incremento
con
h)
somma
'i
(a, b)
(b)
cp
(x)
cp
(6)
additiva di intervallo
cp
(a)
una
di
cp
(a).
coincide
(a, b)
funzione
cp
(x)
della
variabile x.
Data S (a,
dovuta
costante
C.
incrementi
di
alla
la
b),
nazione
all'arbitrariet
stesso
nello
cp
intervallo,
(x),
(x) che
abbiano uguali
valore
^(x)
cp
(x)
= ^(x) ^
^{x)^^ia) ^
cp
(a)
(a),
ossia
(a).
lo
studio di
trova
il
esempi.
somma
(6, a).
CAPITOLO XV
310
Consideriamo ora
P)
il
studii elementari)
tinua. Il
94
di
con-
SJMO^,(b)-cp(a)^^^^^^
a
un punto opportunamente
ove e
(1)
scelto
(a, b).
Se dunque
lim
Cio
a,
ed,
a, h
essendo
a^
sar anche
F (e) =^ F
{(x.)
Se V intervallo
tende
(a, b)
ad un unico punto
a^
allora
il
limite di
vale
F
Se
(x).
Perci
(x)
lim
a, b
(a, b)
=X
la
chia-
meremo derivata
della funzione additiva S (a, b) rispetto alVinTale derivata funzione della sola variabile x,
pi funzione di un intervallo. Evidentemente poi
non
S (a,
Cio
6)
=9
()
cp
{a)
= fF
(a, b)
{x) dx.
con
derivata
(x)
dx di
(x)
tale
derivata.
si
(1),
S{a,))=^{h
a)F{c).
Se ne deduce
Siano
ed m il massimo ed il minimo valre nelVintervallo (a, b) della derivata (continua) F (x)/ della funzione S (a, b)
additiva d'intervallo; allora S (a, b) compreso tra i prodotti
di (b
a) per
o per m.
Viceversa, se il valore della funzione additiva S (a, b)
compreso tra (b
a)
a) m, dove M, m sono il mase (b
simo e il minimo della funzione continua F (x), allora F (x)
la derivata di S (a, b).
:
Infatti \
b
in tal caso
un conveniente punto
a,b tendono ad
Perci, se
teorema
(almeno
S (a,
l'area
^=^
b),
F (x) dx.
che
Questo
b)
F {x)
S (a,
additiva
coincide con
x^=b
ad F{x),
molti modi:
in
F{x)^0,
a) Se p. es.
tende
la funzione
F (x),
pu illustrare
si
cio
Illustrazioni varie.
ed
allora^-
x,
95.
ha
compreso tra
311
e dalle rette
a:
dell' intervallo
positiva se a
<b
a,
(a, b)
negativa se
a > ). Tale rettangoloide contenuto nel rettangolo che ha per
base l'intervallo (a, b) dell'asse delle x e per altezza il massimo
valore
se l'area
di
considera
si
F {x)
in tale
intervallo,
di
quindi
F {x)
il
contiene
il
minimo valore
M
a)
{b
rettangolo
F{x).
di
a) m,
F (x) dx.
ed ha
Questo
di considerazioni*
su
p) Se F(x) indica la velocit che un punto mobile
una retta r ha all'istante x, ^ '^ {x) indica lo spazio percorso
da N,
anche la distanza ON, che
ha all'istante x da un'ori-
gine fissa 0,
e che
si
quindi ^ (b)
(a)
\F {x)
vale precisamente
^==^
l'integrale
dx
all'i-
F{x) per
derivata, e perci
F (x)
esteso all'inter-
definito di
6).
percorsi in a^ e in ag;
cio lo
Lo
spazio
tempo (a,b)
cp
(&)
cp
(a) percorso
compreso tra
gli spazi,
da
nell'intervallo
da
CAPITOLO XV
312
iV^,
velocit
vallo,
95
diretto secondo r,
il
dal punto
punto x
a;
=a
al
propriet
l'integrale definito di
1) Se
).
un intervallo a
somma
di
due intervallini
somma
spondenti
tale
agli
intervalli
cio
cc^,
cci,
compreso tra
corrispondenti al caso
lavoro
F (x)
che la forza
Indichiamo con
A della
{0^a<b^2Ti) e
coordinate
p,
figura
una curva
i^(0).
(a, b).
a)
funzione
m e (b a)M
massimo M, che
polari;
racchiusa tra
il
nell'intervallo (a. b)
lare l'area
valori {b
a..,
oc^,
degli intervalli a.
2) Tale lavoro
5)
additiva
di
F (x)
si
voglia
raggi
calco-
a,
osservi che, se
Si
?>
M,
evidente che
che
il
quindi
ha per area
t:
m^
z^
(6
a)
m^ E
la
71
che ha
per raggio
M, ed ha
quindi
per area
quando
si
indichi con
&
se ne
(&
m^ A
ci)
M\
- M~ A 0^
l'incremento ricevuto da
dA
Il
= -[F(d)Y.
1
in
313
modo
che
,,'
fi
dA
=k(k = cost.),
Poich
p'
'X^
H-
?/^
.,
dAde
ossia -,
d^i
== arctg
-,-7
dt
= h,
,
^^
d}
__ o
==
2 ^do
dt
\
ossia
'
/s^
A'.
^ti~'^di~^^''
donde, derivando
d-x
d-j
che prova
d^x
dhj
il
della forza
d'X
96.
la
Meccanica)
le
componenti
~y_
somme
Alcune
fondamentali,
a)
funzione S
tinua
(x)
di
(x) dx.
a^x^b,
y=zF{x) per
dalle rette che ne proiettano
estremi sull'asse delle x, e dallo stesso asse delle x.
Ci serviremo tosto di questo fatto per illustrare geometri-
curva
gli
il
somma
valore
^S"
dei valori di
ciascuno
dei
(a, b) in
quali
teorema della
il
li,
e vale ^F
Perci
il
%,
...
B,
corrispondenti ai nostri
per
della nostra
{a, b)
massimo
intervallini 5^:
compreso
minimo i F(x)
media,
il
B^.
La S
(a, b)
F{x)dx
*J
-\-M2l2-^
menti numeri
= SP.8...
compresa tra S Mi
8,
= Mi^i-^
-hM.rK^
Fi compresi tra m^ ed Mi
tali
che
conve-
F{x) dx
CAPITOLO XV
314
Perci
2 MB,
il
La
(a, b)
96
compresa tra
il
m B.
Fig; 33.
P)
F {x)^0
ricorrendo
come area
all'
interpretazione
citata
di
funzioni
le
F (x) dx
compresa tra
curva y
l'asse
=F
delle X, la
(re),
cui punti
minimo mi
massimo Mi di F(x).
ziale
^i
il
Nella successiva
fig.
il
34
= F(x)
di pi semplice andamento)
reso ben evidente che un
prodotto B, mi l'area di un
rettangolo avente per base B,;
Fig. 34.
tutto
interno
alla
nostra
figura
(i
rettangoli
APA\A',
un poligono
misura l'area
AiPiA'2A\, ecc.); cosicch 2
xche tutto contenuto nel nostro rettangoloide ed ha perci
un'area non maggiore di quella del nostro rettangoloide.
m^
B^
di
315
Invece
numeri Mi^i,
QAiA\A\ QA2A'2A\,
tiene
ecc.,
M^2,
ecc.
la cui
somma
il
stesso.
affer-
mazione.
Y) Ricordiamo la precedente formola
F (x) dx = S Fi
S^.
La lunghezza \ di un intervallo parziale non che l'incremento dx subito dalla x nel passare da un estremo all'altro.
Se noi scriviamo dx al posto di 5,-, e sostituiamo al S greco
un S maiuscolo latino, che la scrittura corrente pu aver deformato nel segno
intendiamo
96
per
il
definiti.
bis.
il
Il
metodo
Abbiamo riconosciuto al 96
un numero finito di intervallini
a)
in
dei rettangoli
parziali
si
B,-,
ha:
scegliere
tali
valori Fi,
il
calcolo
(somma
sumendo
poi
la
somma
SJ^^S^, come
scelto
scelti
prodotti).
di
tali
F (x)
valore
in
modo
sapes-
B^-,
dell'integrale
sappiamo scegliere
S^-,
sarebbe
Ma
poich
Fi, sostituiamo
assume in B^,
approssimato
as-
del
integrale.
grande a piacere,
si
questo
cio
che
la
differenza
F{x)dx
^F-h^
tutti
con cui
si
scelto
il
valore Fi di
F{x)
in
5,).
CAPITOLO XV
316
Ci,
scrive
dQbis
F(x)dx
*^a
= lim= S
F^hi. L'errore
si
commesso sostituendo Fi
'
0^
dei rettangoli.
Infatti
il
per
base
segmento
il
rettangoloide
uno
Diviso
(a, b).
= F{x),
che ha
segmentini B^, il
resta
di
y
in
(a, b)
B^
prodotto
il
all'area di
^i
un
F,-,
(x) ha in B^.
essendo Fi uno qualsiasi dei valori che
valore
di F{x) ad uno
es.
il
Per Fi possiamo assumere p.
degli estremi di B^, oppure il massimo valore Mi od il minimo
valore
F (x)
di
in
5^-,
Con.
P)
metodi con
stessi
gli
cui
si
(a, b)
(x) dx,
due somme
le
citate,
'a
un
all'area di
si
pu facilmente provare
(*)
che
corrispondenti
le
oscillazioni
iM Si imit <
I
e
,
un
si
risultino
Imo ^^m'', E
ci,
minori
le
perch
somme
il
massimi
di
Allora sar
CI
Mi mi
',
M'
Dato un sistema
di inter-
F{x)
) di
iM'^iM''
in
un
non
ha
considerato,
Fix)
mentre
-^
Sia
>0
consideriamo, p.
es.,
le
^m. Esi-
317
si
piacere)
SMS SmS,
la differenza
vallini
scelta
dei
un
di
>
piccolo a
un sistema
ster
F{x)
in
F{oc) f?a'^i>9
perch
ci
minimo
il
di
sia
e,
F{x)dx
proprio
il
minimo
Sm
F{x)dx
di intervalli ,
S/^^j).
anche
e sia pi piccolo
(o delle
sei?
di^^-^^-^y,
sar
Ora
w'
'
/*
w'
'
che
',
si
^ 5,
mentre
F(x)dx^^ m'
.Jfo
'.
sono stati
per l'ipotesi fatta)
ottengono dividendo in due parti al pi n intervalh
agli intervallini
un
',
al pi
non pu contenere
degli intervalli
un
tutto
'
^ m'
'
^2
wJT =-^-75-
2nH
Poich
noto che
modo sopra
^m S
2 to'
c'
al pi di
ly.o
da
precisato), la
F{x)dx
possiamo
[iM
F(x)dx'^^m.
In modo analogo
scegliere
Imo]
sia
si
meno
per
somma
^m'S'
non pu su-
superer
Poich
contributo
Il
(perch ogni
cosicch 2
Cosicch, se
^mS
differisce
prova che, se
di
j.
m :^im
F{x)dx ^,
sar
to 5
sono
da
di 2=.
tale
che,
F {x) dx
scelti
sono abbastanza
tutti
la
somma
t.
gi
gi
se
0',
0'
un numero
minore
di
piccoli,
2^0
sono
h.
differisce
piccolo a piacere,
minori di
^,
allora
e. d. d.
in
CAPITOLO XV
318
m^F^M,
cosicch
B,
Dato un numero
2ilf8,
Si^S sono
i^(a;)^a: e
avremo che:
|Si^S
piccoli che
poich
allora,
Sm5
96 bis
r''
5 cos
F{x)dx\<^.
definizione
di
limite,
Lo
dx non
(x)
solo
il
le
classi
'a
S m
S^
SMS, ma anche il limite
tendono a zero, se un qualsiasi
numero compreso tra A ed m (od eventualmente uguale anche
ad ilf od a m).
,&
F{x)dx-\\ml^Fh
Se noi confrontiamo quest'ultimo teorema
contigue
col
quando
tutti i B
teorema dato in
dalle
descritte
SFS
di
scelta tra
tra ni ed
Ma
M.
ed
che
mentre
me
M, la
M. Cosicch
Fix) dx
-'
pag.
(a),
315, cio
Fix)dx=^ HFZ^
ve-
un numero convenientemente
i^
scelto
nella
= lim= (F,hi
-4-
F.h-,
4- Fnhn)
-f-
0^
il passaggio
tendono a zero) corregge V errore
valori intermedi F^ in modo arbitrario
Y) Un caso particolare della nostra
modo seguente
si
formola
nel
ottiene
si
Si
estremi
ai,
aritmetica
tutti
ed avranno
(I)
-hjP(a-+-2
valore di
il
F {x),
p. es.,
Cf{x)
-'a
intervallini parziali
S,,
cui
Se come Fr scegliamo
destro a 4- r
a, a^, a^,
dx
= lim
=
n
S,.,
nell'estremo
otterremo che
a.
j-hi^(a+3
)-+-
-\-Fia
-+-
/
-\-
319
supposto
Similmente,
ak, ak^,
ak'^~^
ah""
>
a zero per n =^
co
Si ritrova (ricordando
in
si
fondo la
(A:
4-Z;Y(a/r)-f-
Questa
quando
formola
1)
k""' fiak""-')
il
f{a) 4- kf{ak)
cui valore
tra
-4-
j.
a pag.
applicata
calcolata un'area,
punti a
1.
che ^ ^=
=: lim a
r f{x) clx
(II)
-n
=1/
A:
ossia per
posto
a,
b.
Esempio.
1**
Si
calcoli
xdx
col
(I).
Si trova
'^
xax^=^
lim
n
^= r
lim
^\ na
^
Yl
3c
a -h r
/
:
= lim
,.
.,
{a{b
a'
a) H-
i=oo
+i(6
di
n{n-+-l)ba
== ^
a >
"
)=
integrale.
L'integrale di Riemann.
Negli ultimi venti anni si generalizzata la definizione di integrale. Noi non
possiamo dare neanche un'idea di questi studi recenti e teoricamente importantissimi. Vogliamo soltanto dare un brevissimo cenno della definizione di integrali di
Riemann, che pi generale di quella da noi posta e che, dopo aver occupato un
posto perspicuo nell'analisi, ha ora, pi che altro, un valore storico.
Sia
una funzione definita in un campo I. Non supporremo i^ continua, ma
la supporremo soltanto limitata (supporremo cio finito non soltanto ogni valore
di F, ma anche finito il limite superiore dei valori assoluti di F). Diviso I in un
numero finito r di pezzi ,, o^, ... v, non potremo pi dire che in uno di questi la
ha un massimo o un minimo, ma soltanto che essa in ogni 5. (per s
1, 2, ..., r)
ha un limite superiore L. e un limite inferiore l finiti. Indicando con , anche la
misura di ^, costruiamo le somme
iv
(1)
(2)
320
CAPITOLO XV
97-98
>
Si
Se
le classi descritte
delle
campo
il
nome
di
integrale secondo
iemann
della
esteso
al
I.
98.
per
a)
Tra
il
metodo
dei trapezi
calcolo
le
Il
tante forinole
definiti.
semplice.
Supponiamo
di voler calcolare
f{x)dx{Q,o\a<h).
2n^t
'2n*/
/
Fig. 35.
Supponiamo che
verso l'asse delle
(*)
Supponiamo
la
a;;
(*)
nella
cos che esistano le tangenti alla curva, che esse siano esterne
al rettangoloide di cui
si
calcola l'area
in
<
0.
321
il
indichiamo i punti
base del rettangoloide in 2 n parti uguali
di divisione con i
a, a-2, a^,
ao_|.i
e conduciamo
per tali punti le ordinate yi, 1/2, y^,
Se traccio i
,Vjn-fi.
segmenti
;
Al A2, A2
A's,
A2n
A2n-{-l,
la cui somma
Ottengo tanti trapezi Ai A2 ai ai, -A_. J.3 a_> <x..
ci d un poligono tutto interno al rettangoloide Ai ^2n+i 1 2n+i
quindi la somma delle aree di detti trapezi ci dar un valore
,
Ora, se con
il
indico
f{x) dx.
,
segmento ah =^
il
sar
sar
aia-^n4-\
J5
-
2n
ognuno
|
^^
quindi un
le
,^2n-fi,
^2,
?/i,
basi di
area Ai
A^, ai
a'
a->
E
somma
yi-\-
v-o
= 2n H-2tt^
jB
A'
area A2 ^3 - 3
= 2Bn
-;;
?/o
?/:{
B y.n
~2n
~ ^2n +
-f-
l
*
J^
2n\
yi -^ Vi
y-i
+ y^ _^
+ ^2+i
y^m
le
?/24-i,
potremo anche
7z
yi -^ ytn^i _^
-^y^-^y^-^
,
/.x
^-j
(1)
2
difetto
di
f{x).
CAPITOLO XV
322
comprenda
tutta
all'interno
98
figura
la
data.
tale scopo
per
punti
(a2, ^2),
tracciamo
soltanto
tangenti
le
le
prime
due).
l'asse delle
costituisce
a^ a^
y^, dalle ordinate di ascissa a^ e a-, e dale cos via fino all'ultimo trapezio limitato dalla
dall'asse
{a^, ^2)
(^4,
Consideriamo
e dall'asse delle x.
fen, yi^
y,
alla
(t^4,
{aon,
delle
dalle
y-in),
ordinate di
La somma
x.
appunto un poligono
di
ascissa a-2n-\,
questi trapezi
tutti
comprende
che
all'interno
il
nostro rettangoloide.
Cerchiamone l'area
essa
la
somma
mezzo
aree di tutti
delle
la
?/2
parallela
ed
uguale perci alla semisomma delle basi. Poich l'altezza ai a^
alle
=
2nn
vale 2-
dell'altezza
ai ch,
y^. In
^'
7?
7^
7?
modo
^7^4,-^6,
e l'area
^-ym\
n
B
n
(y2
^4 -4-
?/G
(2)
y2n),
Al crescere
di
w, cresce
f{x)dx.
la
formole (1), (2) danno per il valore di questo integrale
00 (Cfr. questo
differenza tra (1) e (2) tende anzi a zero per n
le
98, C, pag.
324).
curva y
f(x) volgesse la convessit verso l'asse
quindi la tangente in ogni suo punto penetrasse nel
rettangoloide, il ragionamento si invertirebbe, in quanto che il
P)
Se
delle X,
la
lati
il
delle x, le
in
del
eccesso
323
nostro
integrale.
Laddove
fti
a2n-\-i,
le
invece
poligono
il
ordinate
degli
avente per
lati
il
segmento
e le tangenti
nei punti
tutto interno al nostro rettangoloide, e la sua area (2) rappresenta un valore approssimato in difetto del nostro integrale.
2n*f
siderazioni.
5)
f{x)
negativa,
= f(x)
e in parte del
quale la
deirintervallo
la
di
intervalli
un segno costante,
una stessa parte,
cio
parziali,
e la
si
CAPITOLO XV
324
98
consi-
parziali
intervalli
metodi precedenti.
ottenuti,
cos
metodo precedente
Il
in 2
ma
soltanto
parti
ancora
^2,
c^i,
dr, d?
che
tali
a-^,
a2n
di
d^,
d's
di,
^2. Detti
djn-i
possono ripetere le
si
,^
^.V^. ^ rj^.^ ^
-i-i.^-.
2 {di
-f-
d;
^^^^^^y^-);
le:
(D1>i
(2)
C?2n-1 ^2n).
-f-
ji
sostituiscano
si
^^. ^ ^,^ ^
,^
f-'^^-' +
y.>
un valore
si
punti di divisione,
Q
per
Si
si
con a
^^
di
d2i)
y-2i
d2i
differenza
della
luto
aii.\^=-
y2i
-+-
IT
\y" \)
di
uguali
tutti
(l)i,is
-^ H{d^ 4-
di' -f-
.....
loro,
quindi
TT-Di
supera
8 n
finito
d2n)'
IR
tra
posto
il
-
2
00
il
le
valore asso-
e (2)bis
sono
d^^,
hi\ dove
^'2.-
Poich d2i^==d>i-i,
c^^i
(a,),
y2izi
(cosicch
divisione
= f(a^ y\ = f
= fiali =
non
limite supe-
Se,
p.
es.,
'
tale errore
non
n
(cfr.
questo 98, a,
pag. 322).
Y])
Le
(1),
le (l)bi8, (2)bis,
(2)
si
oltre
a un calcolo grafico.
alle
325
Si
somme
paiono nelle
munita
(1), (2) si
un contagiri
di
sia
fatta
Una
senza
rotare
rotella
strisciare
sul
sar
rotella
k =^ -
se r
costante
il
raggio
di i^
ed
^^
1 se
cosicch questa
varr
si
moltiplicata per la
-r- JV^;
otterr con
di
k
opportuna graduazione pu permettere
addirittura
il
numero
-j-
N).
il
di
N (anzi una
(*) Riferendoci alla fig. 3G di questo 98, j?, pag. 323, si indicheranno con P
punto dell'asse delle x, che ha per ascissa
le proiezioni di
1, con B^,^ B^,
i segmenti
A^,A^,
sull'asse delle y, con c^,, d.^, d^,
a, a.,, a., 3, 3^4,
E si supponga soltanto di
sono differenti
d.^, ^3= ^4, ecc. (anche se e?,, d^,
tra loro). Indichiamo con a\ il punto ove la parallela tirata da a, a PB^ incontra
con
3 A^ con a's il punto ove la parallela tirata da a\ a PJ?4 incontra cir, A^,
a'u + i il punto ove la parallela tirata da a'zn- alla PB>n incontra aon+ A2,!-\-
Dico che il segmento ^^-f 1 a'2u-i-i vale la somma (2)bis.
Infatti, posto ',
,, si tirino da a'2,-1 una parallela all'asse delle x, da
a't^i la parallela all'asse delle y (nella figura i~2). Queste rette insieme alla
,n).
a'2/-i '2/4-1 formano un triangolo simile al triangolo POJ52/ (per i=:l,2,
E se ne deduce che la differenza tra le ordinate di '2^-1-] e a'^i- sta a d2i-i + da
t/2c sta a
Come OB2i
1, ossia che tale differenza vale 2y2id2c-, che un
il
termine
P0 =
di (2)ihs.
La somma
{a2H
di tutte
a'-2H-^
ao,i--[
-f (5
cio a2H-\-\
a'2>i-\-
(il
a'2n-)
^'5
-+-
(2,^-1 a'2.^-1
'3)
(^:J ^^'3
a2-3 a'>n-:)
-+-
. 'l)
la
somma
(2)bis,
CAPITOLO XV
326
98-99
Il metodo dei trapezi inscritti, da noi svolto pi sopra, coincide con questo,
2n,mi
quando suppongo r
polinomio (di primo grado) p/ {x) sia
2, e ogni
supposto uguale ad f{x) agli estremi del corrispondente intervallino. Il metodo dei
trapezi circoscritti si deduce dall'attuale, supponendo r
w, m/
2, e facendo
tendere al punto di mezzo di h
2 dn =- 2 die _ i due punti di li, ove si suppone
f{x)pi{x). In entrambi i casi le linee y p, (x) sono rette (corde o tangenti).
Se invece m,3, le if=p,{x) sono parabole. Supposti, p. es., gli Z^ tutti uguali
posto r
punto
tegrale
= n,
mezzo
di
pc{x)
di
azi di
tra
posto
l,
limiti
x>
(2/2/-
y^i-k-
-f- 4V2?].
La somma
di questi contributi
per
1, 2,
rico.
h ed
di
al
y,= f{as), contributo portato da li (cio l'in--i, a^i-^i) si calcola facilmente uguale a
il
un
si
pu va-
nume-
Per
altri
metodi meccanici
99.
cfr. gli
Per
nel
modo seguente
si
pu
definire
F{x) dx
B^
(la
327
cui misura
Il
lim
5,
Fi integrale cercato.
le
locuzioni a cui
si
accennato
pi sopra.
Fix) da a a b.
Per dedurne che,
di
il
se si considera b
come
variabile, la derivata
come una esposizione abbreviata. Si dia alla b un incremento infinitesimo db, che, per fissar le idee, supporremo positivo
(come supponiamo positiva la differenza b.
a). L'intervallo
soltanto
(a,
b-h
somma
e uguale alla
db)
{a, b)
-h
degli intervallini
b -f- db)
(6,
8,-
B^-
Fi
e d db
-f-
perci l'inte-
F (b) db
[poich in
{b,b-{-db) la
(x) si
pu pensare conservi il
valore costante
F {b)\
L'incremento ricevuto
nostro
dal
e
cos
F (b)
integrale
db,
la
rettangoloide
(fig.
ABB'A'
/!'/-'
J5'At^^^
aJ.
37) uguale al
solito
integrale
nito, si osservi
Fig. 37.
defi-
che la divisione di
AB'
(a, b) in infiniti
inter-
CAPITOLO XV
328
99
si
all'asse delle
Ma
P)
La
esposte.
Dividiamo
frase
(a, b)
le
locuzioni sopra
Dividiamo
ossia che
crescere
il
{a, h)
in intervallini
^i,
numero
Pi istruttivo
all'infinito).
l'esame
invece
della
si
intervalli
degli
tesimi
pu
la
^i
infini(x)
si
stante.
Da un
punto
di
serzione
stificare
Se,
^'/ j^/
^'
mentini
delle
^i
tirato
potrebbe giu-
cos
p. es.,
(fig.
38).
segmentini
-^7
ietta in
'
= C'D\ sostituiamo
si
segmento
il
CP
uno
di tali seg-
parallelo all'asse
y r=
seguito, se vogliamo,
COSt.,
dal segmentino
PD,
la
Ma
d'altra parte,
stante,
si
opposto
base
il
sostituisce,
quando
il
segmento CP,
e si trascura cos
Si',
si
considera in
5^
la
y come
co-
rettangoloide
parziale
triangoletto curvilineo
che ha per
DPC. Vediamo
come
si
DPC
329
base
il
CP
minimo
{Mi
posto
Mi
mi tra il massimo e
ha quindi un'area ai inferiore a
rettangolo che ha per base B^ e per lato op-
Mij^i.
CP
F {x)
Il
ed
in B^;
ha un'area Ai non
inferiore a
m S^.
Il
rapporto
Ai
M^-
TYl'
mero
prefissato
ad
arbitrio.
Dunque non
rendere
mero
ma
an^i
si
possono
prefissato
facile
ad
arbitrio.
Infatti,
scelti
B^
S U,
cos
piccoli
-f-
aO]
che
0.
sar
anche
Ai
ai
^Ai
quindi, supposto,
come nel caso nostro, che le 2 A,- siano numeri limiad una costante finita, lim [S (^^-f- a^) S ^ J =
cui
330
CAPITOLO XVI
CAPITOLO
8 100
XVI.
100.
a) Se
un
una figura piana (*), o un souna funzione additiva dei pezzi t (**)
di I, se i^er ogni pezzo i di I esiste uno e un solo valore
di S; e se in jnii, quando x somma di due punti i\ x\
S (T) zm S (t')
S (x ').
lido,
intervallo, o
S {'z)
pesante,
se
il
peso
tiva di
T.
Meccanica induce
la
funzioni additive di
x.
di
una
331
3)
F(x,y)
Sia
continua.
Chiamiamo cilindroide
la figura
so-
lida
iS(x)
misura
la
pezzo
allora
X,
pu
(p. es.,
darsi
dei
pezzi x di
J,
tenda
rapporto
il
ad un
finito,
punto
di 7.
Se aS'(x) il volume del precedente cilindroide pardimostra (analogamente a quanto si fatto a pag. 311
per i rettangoloidi) che la sua derivata in un punto A vale
precisamente il valore in questo punto di z
F{x,y).
Es.
ziale,
I.
si
Es.
II.
Cos sia
I una lamina
x di
ma
volume
di
x,
(*)
(**)
(p. es.,
sura
il
di T
Anche comunemente
la stessa lettera
molteplice
il
modo
t.
di definire la
332
CAPITOLO XVI
tra
un punto
di
di
^ :=
Notiamo che
il
com-
x,,
x
uno
l'ascissa
punti di t tendono ad
X(i)
di t,
punto A. Cio
Es. III.
100-101
Quindi, se tutti
x.
punto
stesso
del
massimo
il
t.
di
Sia
il
la
a;
lim
verticale
di
una vasca
al pelo libero
dell'acqua stessa.
punti
di
contenente I all'interno,
regione
un pezzo t di J
punti di I ha M{x,
a
Oss.
la
misura t
quella
allora lo
funzione
M(x,
additiva
di
y)
dx
che
i,
due
pezzi
di i\ t",
ecc.).
t"
ha
del
per
calcolo differenziale.
si
S d
i
rapporti
somma
i' ,
101.
oc)
nei
y) per derivata.
esteso
che compaiono
nella
piii
si
definizione
generale,
costruiscono
di
derivata.
Questa generalit per inutile a noi che supponiamo la derivata F continua. Noi estenderemo il teorema della media.
Se S (t) possiede derivata F continua in ogni punto di I
S (t)
compreso tra
(inclusi i punti del contorno di 7), allora
333
limite superiore
il
nei punti di x
(*).
il
la densit
allora
t,
media
rare
di t
teorema
tale
massimo
il
minimo
(o
media
di
un pezzo
n
superiore),
limite
il
(o limite inferiore)
dice (precisamente
ci
delle
essere
inferiore
al
considerato.
Dimostriamo,
' in
r,
e -\
sarebbe
'
Poich
una
('
S ^''
con
+ S (t',)
grande
la pi
)
,
> 0.
;
Diviso infatti
cosicch
si
'
pu superare
iion
-+-
(-,)
'l
di
come
_,
f^ = Z
S(') = S
p. es.,
-^2
che
^^^^
^-^
delle
L-ht. In
-^ =iL-h-.
^j
V-'-
'
esister,
cos via.
una legge di divisione dei successivi campi -, t,, t^, ecc., in campi
parziali cos che esista uno e un solo punto A interno a tutti i campi r, t,, r^, ecc.
S(r )
La derivata di S{-) in A, cio lim ^
non potr dunque essere inferiore ad i -h ^
facile dare
'
Possiamo
^)
il
anche
estendere
nozione
la
di
t.
differenziale.
S ('z)
Se i^
la
derivata di S,
tendono a un punto A,
F{A)
della
F nel
0,
il
lim
quando
punti di x
= A, vale valore
f"^ FU)] =
tutti
'z
il
0.
dove
(*) Si potrebbe
= A,
ossia
S(z)=F(A)'z
provare che
proprio
-f-x.
uguale
al valore di
F in un punto A
T,
se
il
valore di
334
Il
si
CAPITOLO XVI
101
differenziale della S,
il
dS=F{A)i.
di
t,
diffe-
(Zt
la precedente equazione
dS
Anche
un
T.
diventa
= FU) di
FU) = ^'
ossia
pu considerare come
in
quoziente di differenziali.
Y)
zioni
additive
possono generalizzare
si
(*).
Noi
ci limite-
biunivoca
pezzi di
J,
pezzi di
con k sia
che la loro misura. Sia 8(1) una ftmzione additiva dei pezzi t di I; poich ad ogni pezzo k d
i
corrisponde un pezzo t di
un
valore
di
S(i).
7,
pezzo k
di
remo che
Z,
che corrisponde ad
esista la sua
derivata
Come
per
do di
db
-:=--.
dk
(f T dk
dei
le
derivate
di
una
si
Suppor-
S,
pensata
dS
'
della
le
.
(come
SI
pu scrivere
dS, ecc.
un
k.
di
variabile,
si
ix
in altro
calcoli
cif
^'
1
\
modo)
b k^=^
coi
differenziali
ci'
o^.
di^
187.
335
formola. I campi
conveniamo
di considerarli distinti,
dk
parte la derivata - in
al
uguale
k\
Quindi
di
vale
il
= p;
L'ascissa
quoziente di
X\
densit
alla
X come funzione
in questo
di t, si
X (t)
r
cio di
Esempio.
px
un
(se p la densit).
-,
Il
se p la densit,
102.
^lezzo x
ziale
ha:
= k\X\ = px,
r la distanza
poten-
quella
^\
1 vale
AM.
calcolo integrale.
cilindroide,
I. Esiste una
e una sola funzione additiva S (x) dei
pezzi T di /, che ha per derivata la data funzione continua F.
336
CAPITOLO XVI
IL
pezzo x
II valore
di
campo
(x)
pu
si
fundone corrispondente a un
tale
eli
definire
102
modo.
seguente
nel
Scomposto
il
a)
T in
il
due somme
SMt = MiXi
-4-102X2-+-
nirXr,
convenzioni addottate)
-f-
misura
la
(Xj.
le
M2T2-+-
-+-
del
M^t,
Smx
campo ^^ama^e
iriiTi-H
x^
nelle
= FiXi 4-
FsXo 4-
-H F^.x^, quando
tende a zero la massima corda di ciascun pezzo x^.
il limite di
P)
F^x^
Riemann per
Se
III.
tcl^
ed
integrale di
allora S
tra
scelto
pu
Si
proprio uguale a
y)
tunamente
(x)
il
Fr
se
F^x,.,
un numero oppor-
M^..
attuale
estendere la definizione di
funzioni limitate.
(x, y)
x,
^ 0,
luogo dei
si
Fdi
indica con
con
Se
il
campo /
a due
dimensioni
sole
si
suole usare la
X,
se si
di
un campo
la
sua area.
Osservazione.
misura
geometrica,
i^
Se k fosse
il
posto
si
osservi
che v
Fdk^=^ \^d'^
di
sarebbe
F per-p
la
densit.
se
e. d. d.
337
Esempio.
Cos, come abbiamo gi osservato a pag. 335, se I una
lamina o un corpo pesante, t l'area o il volume di un suo
pezzo, p ne la densit in un punto, allora Tascissa del suo
103.
Se
un Integrale superficiale.
di
(x, y)
Calcolo
pdz
si
calcola
ne pu ridurre
il
calcolo
lo
in
F(x, y)da?
una
regione o del
o meglio
a quello di integrali
Contese
definiti ?
Per
ottenuti nel
risultati
modo pi
preciso.
delle y,
e in altri pezzetti,
rettangoli,
il
Se noi supponiamo
del
con-
torno di
a.
(cfr.
Ax
a,
la cui
delle X,
all'asse delle y.
posti p.
poi
area
es.
varie
le
diventa
in
una
Considerando
dapprima
rettangoli
strisele,
la
smma ^F^
dell'ultimo paragrafo
^FAxAy = J,Ay
2-^A^,
contorno di y, e poi
ci che
cost. sul contorno di y
(*) Suppongo gli estremi di una retta y
un errore perch avendo trascurato i pezzetti posti sul contorno di v, potrebbe
:
Un'osservazione analoga
y.
pu ripetere pi sotto. Noi ammettiamo provvisoriamente che l'errore commesso
tenda a zero e sia quindi trascurabile.
(**) Suppongo che
sia il valore assunto da F{x,y) su uno dei lati del
darsi che gli estremi da considerare fossero interni a
si
CAPITOLO XVI
338
2i^Aa;=
dato alla y
103
cio
allora lim
tinua,
mente
F dx.
una funzione
S9
(?/)
?/
cp
cp
{y)
Se essa con-
della y.
si
avr
fnal-
f F{x,y)d<3^\\m^FLx^y=
come
si
suol scrivere
Jf{x, y)do
[f
f[
{x, y)
dx] dy,
= Jdy j F{x,
y)
= jj
dx
F(x, y) dx dy.
f Fix,y)dx~\m ^FAx,
noi tenendo
costante
la y,
cio
(cfr.
contributi
lini
somma
la
portati
dai
dei
rettango-
AB
e la retta
dinata
x (quando
y come costante)
considera la
in
un
intervallo
AB
coincide con
sicch
al limite,
39). Co-
(fig.
e supedeve calcolare
limiti inferiore
che,
si
F(x,
l'integrale
y) dx,
sono
le
ascisse di
di
B, Che
valore corrispondente
alla
se
invece
fig.
39),
il
il
simbolo
F {x, y)
dx significherebbe
somma
la
degli integrali
33 9
(eseguiti
valore di
DB'
a.
si
tutto
di
campo
il
minimo
massimo
della
le
se
o,
dovr quindi
essa
n ed
sono
valori
in a.
il
contorno
a sia
di
incontra
il
della y,
incontra
il
=
=
A,
dei punti ove una retta y
contorno di a saranno due funzioni a (^) e
le ordinate dei punti C, Z), ove una retta x
contorno di o, saranno due funzioni y (x) e
cost.
P {y)
cost.
5
(x)
della X.
Se dunque diciamo
n,
Z,
^
(1)
/,JV
FdG=
E, scambiando
due
si
vede,
massimi
(y)
F{x,y)dx
assi, coordinati,
Fdo=
Come
,,,5
dy
minimi
troveremo
valori
a,
(*).
troveremo
F{x,y)dy.
dx
confrontando
queste
rettangolo
lettore
coi
lati
paralleli
agli
assi
si
coordinati (**),
(*) Si ricordi (
88) che se
F{x,
y),
oc
{y), ^ (y)
la
come
il
figura.
r*5 (y)
F(Xf y) dx
-'
i/
e si
alla y.
(y)
(**) Si applichi questo risultato all'ultima formola del 93, pag. 307. In questa
i limiti d'integrazione sono uguali nei due membri, perch siamo nel caso
formola
particolarissimo
di
paralleli
340
104
CAPITOLO XVI
104.
Interpretazione geometrica.
che
F{x,
y)
se
la
un piano ^
retta y
cost.
cost.
del
alFasse delle
lela
1"
secante interseca
40)
(fig.
= AB
Dalla retta r
1**
in cui
paral-
piano
il
piano xy, su
il
droide
secante interseca
del nostro cilindroide
S'*
Dalla
curva
= F{x,
in
cui
ortogoil
piano
cilindro, super-
il
superficie z
p'
Fi?. 40.
ficie laterale
p,
il
delle
z.
paiano interseca la
nostro
y).
=F
secante
e l'area
del
nostro
rettangoloide
l'integrale
considerato.
altrettanto
seca
il
rettangoloidi.
La
formola
(1)
del
103
ci
d dunque
il
seguente teo-
341
per
Teor. V. Il volume del nostro cilindroide si ottiene integrando rapporto alla y Varca della sezione fattavi con un
piano y
cost.
questo teorema
pu estendere a
si
solidi
qualunque
(de-
componibili in cilindroidi).
un
una
Teor.
2^.
Scelta
un piano y
cost.
Il precedente teor.
pu considerare come l'enunciato
geometrico del teorema contenuto nella (1) del 103, anche
quando
(x, y) non sia sempre positivo, purch si considerino
1^ si
come
negativi
volumi
xy
un piano
105.
y =
e le
delle
con
cost.
Per dimostrare
p.
(*),
^ Fd(s
basta provare che
il
es.,
risultati precedenti.
che
= ^ dx ^ F(x,y) dy,
additiva
Notiamo che
l'integrale
esteso all'intervallo
o alla
sono determinati da
E, se a somma di due campi parziali a^, e, e
indichiamo con
e X.. gli intervalli determinati sulla r da Oj e
retta r (luogo dei punti aventi l'ascissa
cost.)
a.
da
0.2
delle
X^ -i- X2 e
quindi
Cf (x, y)dy= f F
(1)
sar X
{x, y)
dy -^
f F (x, y) dy.
l'altra
da avvertire che pu darsi benissimo che Tuna
Xj, Xo si annulli, cio che r non abbia intervalli interni
(*)
Nel corso
di
questa
dimostrazione
faremo, com.e
si
campo ', e suj suo contorno, che sono del resto pochissimo restrittive in pratica. Appunto perci alcune di esse sono enunciate soltanto a pie di pagina. Questo
sul
in casi
estremamente pi generali
CAPITOLO XVI
342
od a
Oj
membro
Oo.
di
(1)
fdx JCfx,
y)
dy
a)
ossia che
105
il
= Jf dx JlF(x,
y)
(n)
dy -^ / dx
^
F {x, y)
JfO2)
dy,
valore di
fdxfF{x,y)dy
(2)
a,
della
mdy =^ m
dx
Mdy ^=
j dx j
il
dx
dx
il
campo
dy,
dy.
fdx fdy
(3)
a un campo
vale Varea di a.
Cominciamo col supporre che o sia incontrato
esteso
al pili di
esteso
X =:
all'intervallo
cost.,
cio (se
^2)
(^1,
2/1
<
y-2)
Lo
in
due punti
dy deve essere
da a su una retta
deve essere uguale a y^
y\ (*).
determinato
Cosicch
(4)
dx
(*) Si
dy
=J
ammette che
y, ed
ly.y
i/^
y^)
dx
=J
y^
dx J
yi dx.
343
di
CAPITOLO XVI
344
una
105
o pi variabili.
pu rilevare
si
I una
Sia
T
pezzi
di
figura piana
paralleli
coi lati
sia
agli
>S(t)=
che
8,
delle X, y.
la
derivata mista ^
F(x,
ha, detta
dy
y)
un
un
opposto
y) la derivata
S (t)
coincide con
cp
chiude
che
L'osserv.
cp.
il
VX
corrisponde
272),
un vertice
vertice
il
dei
t,
della funzione
^t" esi
(jy
(pag.
la derivata
(a, )
si
F (x,
dx
pezzi
coordinati, di cui
assi
>S
Consideriamo quei
/.
perci
80
al
le
funzioni additive.
Questo risultato
notando, che posto
si
Xoc dxjry dy
ym
rz
F{x,y,z)dz,
\^
si
F{x,
^^^^^
y, z).
Esempi.
"
V dell'ellissoide
H-
I.
Si calcoli
il
volume
a'^
Calcoliamo
z
>
0.
il
volume
del
Tale semiellissoide
si
^=-+-
Quindi
sono chiaramente
l'ellisse -, -i- r^
a-
71:6(1
1.
cV
1/
:>
un punto
di
X''
r=
-)
deter-
o~
70-
su una retta
di a
c~
?/"
x"
-f-
xy
avente per base a sul piano
^
minato dalla superfcie
i-r,
0^
dx=^
'K
ohe
'
-^
^"
si
ha
345
346
CAPITOLO XVI
Vedemmo
campo o
rX do
101-102) che
al
ECC.
l'ascissa Xg
cerchio,
(teor.
di
Guidino)
2nxg
27^
=^ V
/x
-^ do
Dunque
Esempi.
1**
Sia,
p.
es.,
dato un cerchio
non
inter-
la
z.
z,
si
trova
V=2TVr-d,
perch
centro
il
di
gravit
di
un'area
suo centro.
2**
Un
semicerchio avente
raggio r ha
volume
area
per
Tzr"
^/2'^r',
il
la
gravit
del
semi-
-Tzr'=z
3
71 f-.
tt:
cio
4:
--Stz
Lo studioso generalizzi questa formola ad una semiricordando la formola a noi nota del volume di un ellissoide
3"
ellisse,
72
di rotazione.
347
CAPITOLO
XVII.
107.
Esempi
cambiamento
di
di
INTEGRALE
variabili
formole
in
calcolo differenziale.
di
una
I.
x^=-x
Siano
teoria generale,
(t),
come funzione
si
a;'t, ^/'t?
seconda,
^'<j ^"j
:
dy __
dx
y't
dt __'[t
x't
dt
x't
questa forraola
ziali)
si potrebbe giungere (senza usare i diiferenricordando che per la regola di derivazione delle funzioni
inverse
t'^,
= Xt
,-
e che y^,
= y\
t'x-
E
n
dy^
d^
dt^
dx
dt
dx
__ dy"^
dx
___ dt^
xtvy tXt
d^
^\
y tXt
x:
Xt dt \ Xt /
dy"x
JL
dx dt
{ ^'^^'t ytx'\ \
Xt d \
ytx ^x
t)
ytx
tvy tXt
x't
Xtyt)
X?
ecc.
348
CAPITOLO XVII
107
guisa che
Sar
x't
y'\
dx
es.,
p.
y
yt^^~v;, donde
^
supponiamo
-f-
dx-
(per la
dt)
si
dx
trae
-f-
?/'^
l/-(l)"
y'^
x^t
Clv
(tv
se,
scelto in
^t^=^-T.
Vdx^'
t^
(*).
^^
1,
ossia
349
350
X =^
p cos
Q,
p sen 0].
107-108
nel secondo u
y=^f{x);
sia
CAPITOLO XVII
= ^{v).
Si calcolino
Sar
u =^u
(x,
^=v
y) e v
le
di
{x, y).
3w
2u dy
2y
^x
3?/
dx
dv
3?;
3v^
iv
T^vdy
'x
2y
"x
^y dx
du\ __
dv dx
'v
dx
dx
-^
ox
^r^
dy
si
p^'t
dv;
I valori di
'u
Jx
du \
3it
dti
'
3?;
-u/^
^^
^y
*J
equazione, ecc.
Come esempio
tra le derivate
delle
^ ==
/'C^), P
=^ 9
(6),
ff{\
^^^
y^
^^^
sen
CQ^
[cos
108.
Q cip
p sen Q d
9"
p sen
-4-
9' (0)
Cambiamento
negli integrali
(^
__ tg
d~~
hp
e ^' (e)
^' (6)
^ ^^
4- p
.
'
P tg 9
30
p sen 0]'
Integrali superficiali
in
multipli.
coordinate polari.
Per quanto riguarda gli integrali definiti nulla v' da aggiungere alla regola di integrazione per sostituzione gi esposta
al 75, P, pag. 247.
Si tratta di estendere questa regola agli integrali multipli.
y, pag. 334):
in corrispondenza biunivoca condue
campi
sono
modo che le funzioni additive dei pezzi x di I si
affatto
(cfr.
il
I,
in
tinua,
351
/,^'"=/,(^l')Ma
si
dalle applicazioni.
/ un campo
Sia
l'origine
piano x y
per fissar le idee,
contorno od ai contorni di i
si
del
finito
esterna
sia
(*)
al
dT
-
derivata
si
trova,
X=
p.
(IrC
Per
y)dz=
risultati dei
dx [ F{x,y)dy
={
anche
(2)
Xsen F) Xdk.
si
pu scrivere:
dY{ F(XcosY,XsenY)XdX
dx
Fix,
=J
(*)
f i^(Xcos F,
y)dy^
(^
dp
i^(p cos
P(p
0,
p sen 0) p
il
cos
0,
6?
p sen 0) p
cZ
p.
352
CAPITOLO XVII
Prima
di dimostrare
osservazioni
di
-
che
108
vogliamo
p,
alcune
fare
proprii
(*).
nostra
analogo
quello
membro. Per
l""
il
formola, senza
una
l'origine). Su
consideri
es.,
linea
d%
essa
di
Fpdp
calcoli
Fpdp
cost.
la
pu calcolare
si
(che
una
Si
cosi:
uscente
retta
dal;
si
figura
/ determina su
che
di
il
magine
in
rette
le
tale linea.
integrer tra
si
minimo
cost.
il
F=:cost. ed
massimo valore di in /.
cost. hanno per im-
X = cost.
parallele agli
assi coordinati).
di
-ry-
1=
X=
Consideriamo un
p.
Y, e due
AY
corri
e Y,
Siano X,
-h
-h A
spondenti valori' delle X, Y. Tale pezzo un rettangolo, la cui
area
A
F.
parallele all'asse X.
7^:
XA
L'immagine
golo
limitato
questo pezzo sul piano xy un quadranda due cerchi col centro nell'origine e raggi
inoltre da due rette uscenti dall'origine formanti
di
-I- A X, e
Tasse delle x rispettivamente gli angoli F,
quindi formanti tra loro l'angolo A F. La corona circolare limitata dai citati due cerchi ha per area
X,
con
F-HAFe
71
i
(X
l'area t di
-4-
A X)'
X' = ^
X A X 4-
(A X)']
"c
71
[2
XA X
-4-
(A X)']
= A F: 2
7r
(*) Si noti infatti che, se la prima integrazione si esegue, p. es., rispetto alla rr,
deve considerare la y come costante perci, nel passare alle />, 5, si dovrebbe a dx
0.
d (r^ senO)
sostituire il suo valore ottenuto nell'ipotesi che dy
si
353
yCAXr A
Y-h
Y.
Dunque
|=X+]-AX=p+|Ap,
Per A
tale rapporto
ha pure per
ordine superiore.
XA A^A
limite
p.
meno
F, a
di
infinitesimi
(cfr.
).
Osservazione.
anche applicare
potrebbero
Si
il
campo era
cost., oppure y
cost. Si dovrebbe
con linee di equazione x
cost.
linee p
campo
in
pezzetti
con
invece
dividere
il
ora
cost.
l'origine).
p dp
-h
integrale
dp' d^.
Se
funzione
la
da integrare,
si
il
suo
di
di
per 6Zp
un punto
di
perch, se
.
I
(Indico
ogni pezzetto).
dp, allora
2;!
O.
ad// FpdpdQ;
tendere
di
tZ0
il
massimo
con
Il
il
in
un valore assunto da
primo addendo si prova ( 105)
secondo
di
F\, ed
il
massimo valore
^P
^0-
CAPITOLO XVII
354
Ora
^dp
che
tende
differenza dei
alla
108
Poich
tende
segue
zero,
massimo e minimo,
S tZ9 non supera 2 n.
valori
;
^Fdfd^
che
tosto
zero.
tende a
d.
d.
e.
'
prossimo
paragrafo saranno dimostrati in futuro capitolo con metodi meno
diretti, ma di una estrema semplicit.
pu anche generalizzare
del
la (2) ne)
l'area di
dimostrare
0,
de
= a, x =
'b
di
=F
dx
u.
dy,
partiti dalla
campo
esteso al
il
da
data, p. es.,
il
il
linee
(o).
Forinole analoghe si dimostrano per gli integrali tripli. Ricordiamo particolarmente i seguenti sistemi notevoli di coordinate
nello spazio.
Coordinate
cartesiane
Un
cilindriche
ortogonali
dalle
p, 6,
p cos
legate
alle
y =^
p sen
coordinate
;
z^=^
z.
nel
p,
jjr
F {x, y, z) dx dy dz=^
jj
2 Coordinate polari
F (p cos
p, 0,
(nello
X
Il
p sen
cos
raggio vettore p
L'angolo
dall'origine.
latitudine,
quando
si
y =^
'\/x'^
p sen
-h y^ -h
sen
z^
il
0, z)
spazio)
p dp dd dz.
legate
alle
cp
;
z ^=^ p cos
0.
punto
(complemento della
la distanza del
colatitudine
la
assuma
p sen
0,
cp
longitudine
la
come meridiano
iniziale).
III
=
j ]
dx dy dz
z)
sen ^,
cos 9, p sen
i^ (p sen
xz
Si trova
F{x,y,
355
p*
=
d0 dp d^,
cos 0) p^ sen
come
108
bis.
Integrali superficiali
in
coordinate generali.
Y= T
linee consecutive
X=
X = cost.,
I sar
Y=
T"
= cost.
il
quadrangolo
rettilineo
che ha gli
cos divisa in
a I,
ed in
j3)
poligoni
P curvilinei, parte
Noi ammetteremo
del
al
contorno
di I.
dY
A = [xiX,Y),y(X,Y)];
B=[x{X-^ dX, Y), y{X-\-
dX, Y)]
C=\x{X,Y-^dY\ y {X,Y-hdY)];
Dz=[x{X-hdX, Y+dY), y {X -i- dX, Y +
dY)].
BGD
x(X,Yy
J.
356
GAP. XVII
108
bis
dove
oc
Y)dX+ ~
si
l_\
x\.{X,Y)
X',
(se
finite
continue
Y)dX' (0
(*),
1).
valore assoluto di
il
dXdY-i-^ dX dY
K indichiamo
con
seconde
x",,{X-^-fJdX,
x'y(X,Y)
II'. {X, Y)
(X, Y)
alla
\0L\<KHdX-\-dY-tdXdY).
triangolo BCD. Cosicch
'
.
AB CD
vale
il
( d
{x, y)
d (x, v)
.,V-^4>- indico
valore in
il
d {X,l)
del cosidetto
dx
ali
dX
dX
dx_
li
dY
e
con
indico
(^
r^
1< IO
Jacohiano
Y.
alla
{dX-^dY+dX dY).
(1)
d {x, y)
d (X, Y)
HF
che
(|uadrangolo
tAdXdY,
\d (X, Y)
dove con
l'area del
valore assoluto di
il
dXdY+I,
assume
in
F dXdY.
In virt della (1) e con metodi analoghi a quelli dell'osserv. del 108
secondo addendo tende a zero, e che (cfr. 103):
si
trova
il
7/ integrale
Fd-
uguale a
dX =
=j
Se
,s
Y=
0,
cos
o,
y z=
d (x, y)
dY.
d (X, Y)
-j
sen
^,
allora
d (x, y)
d (X, Y)
si
X,
in
un
luogo dei punti corrispondenti ai punti di J, se t e h indicano al solito le aree di due pezzi corrispondenti di J e di H, allora il valore assoluto del precedente Jacohiano vale naturalaltro piano
mente
P,
indichiamo con
la derivata
-^
la regione di
(*)
Queste condizioni
si
potrebbero rendere
meno
restrittive.
si
avrebbe
357
CAPITOLO
XVIII.
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
109.
Il
calcolo integrale
mentale
In
quanto pu una
la funzione incognita
Una
domandiamo:
relazione
differenziale^
enunciato,
si
il
zioni differenziali.
Cominciamo
avvenire che
e
le
porre
una
indipendenti
si
una relazione
derivate di ordine 1, 2,
la variabile e le
rispetto
fondamentale.
riducano ad una
distinzione
variabili indipendenti
variabile.
siano
fra la funzione,
n della funzione
d'una
pi
in
tal
caso
Pu
sola
le
le
variabili
derivate, che
si
Pu
la
di
a derivate
si
una
le
come simultanee
dir
funzione e
si
zioni differenziali.
allora
si
358
CAPITOLO XVIII
109
vate seconde
Q-i
rispetto
tempo
al
altrettante
integrazioni
di
particolari
ai
equazioni
sistemi
di
equazioni differenziali.
p. es., il problema di ricercare una funzione z d x e y
che la sua derivata rispetto a a; sia ilf {x, y), e la sua
derivata rispetto a y sia Nix, y), consiste nelFintegrazione del
sistema di due equazioni differenziali del primo ordine a derivate parziali
Cos
tale
= M{x,y),
= N{x,y).
Yy
^f^
La
ricrca
delle
P (x, y),
uguale a
differenziale del
La
funzioni z i
ricerca
delle
funzioni
primo ordine
%=m.
si
del
(1)
semplice
tipi
di equazioni.
359
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Lo
solo
matematiche,
estesi delle
e riceve continue
le
scienze
110.
le
/"(a;, ?/)
equivale
trovare
tutte
cost.
funzioni
le
(1)
definite implicitamente
?/
dalla (1).
mente dalla
(1)
in luogo di
risulta,
si
ha
le
si
il
K^f^f^A^O
dx
vale per
tutte
sole
^x
le
(2)
dx
funzioni
definite
implicitamente
dalla (1).
La
ordine
(2)
:
un'equazione
tutte le funzioni
ordinaria
differenziale
y che
la risolvono
primo
del
sono tutte
sole
M{x,y)-^N{x,y)^^0,
la quale,
M{x,
Se
il
esiste cio
y)
pu scrivere
si
dx -h Nix,
una f(x,
y) tale che
^=M{x,y)',
(3)
y)
dy
un
0.
(4)
differenziale
esatto,
se
y^
= N{x,y\
tutte
le
funzioni,
360
CAPITOLO XVIII
110
fix,y)
dove
una costante
C,
Esempio.
voglia,
Si
ad
esempio,
_2y
si
vogliano
cio
la soddisfano.
soddis
per dx
-^(2x
-\-
y-)
Poich y ^=^-j-
differenziale
la (5)
=0;
y
le
si
(5)
pu scrivere moltiplicata
i2y
Il
-^ j?
l'equazione
risolvere
--
primo membro
x^)
dx
un
-+-
(2
-f-
?/)
dy
differenziale esatto,
^^(2,+..^)==
0.
poich
r).
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
361
Ma:
/
362
Le
CAPITOLO XVIII
110
implicitamente dall'equazione
cos
a:
-h
^2 e
= 1/2 C 2
?/
Talvolta,
non essendo
pur
cos
?/
si
ha
ic.
il
ridurlo tale.
ad esempio,
Cos,
renziale
si
abbia da
V xy dx
ossia
l'equazione diffe-
-\t\
xy dy^^^
VX Vy
risolvere
Dividendo ambo
dx
-I-
VX vy
dy
0.
\^dx+^dy = 0.
VX
si
(6)
Vy
proposta
ferenziale
ha:
tipo
al
precedentemente esaminato,
dif-
onde,
sono
fXy^dx^
J VX
=C
f^dy
vy
(0=cost.)
-^
ossia dalla
da cui
= (fc-A,70
(*) Questa divisione lecita (se x generico) supposto 2/=t=0. Bisogner poi
(come avviene appunto nel caso nostro) una
esaminare a parte se la /
363
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
XYdx-hE,ridy0,
(7)
'
Esempio.
Consideriamo la
superiore
S(x)
sia
sia
la
pila
un ponte
ne sia
di un punto della
di
distanza
la
j:
di
pila
la sezione
So
da
x da
S(x -^
h)
So,
So.
Si
S{x)
volume
S (x) dx
distanze x, x -^ h da So
s{x-hh)
Sar perci
(*).
s(x)
r*;t.'
S (x)
hj.
dx
S'(x)=^kS{x),
cio
dS _
7^
donde
A^
dx
log
Poich
S ^=^
So per
log
S=:
0,
kX
sar
-+-
cost.
= k X -h
log So
S=Soe'\
E
(*)
al carico
Strila
364
CAPITOLO
xvm
110
Mix,y)
omogenee
e la
N{x,y) che
dello stesso
grado
grado w se uguale
Cosi,
grado
2,
poich
di x,
al prodotto
si
di
ad esempio x 4- y- -^ xy
perch uguale a
:
-' ('
funzione omogenea
dice funzione
x""'
grado
omogenea
di
h.
- (i) - f )
di
funzioni
n.
la
di
365
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Sostituendo in (9),
cp
ottiene
si
dx H- ^
(^)
{xdz
{z)
-I-
2dx)
0,
W 4-
[?
separando
che,
le
x^
-f-
diventa
variabili,
a;
dx
{z)]
.s'^'
H- ^
('2')
(^)
ha
si
dz^=^0
H' (5^)
Xy
-ri.
Posto
4-
a;"
X'
essa diventa
^j
-\r
dx 4-
-^ z-\
x~
(xdz +- zdx)
r,
\-\- z
ossia
Integrando
-s-
dx
dz
14-^"
0.
ottiene log
si
= -^ = tg [C
log
i
I]
S)
'
Mdx
-\-
-i-
quindi y
a;
tg
[C
log
|].
la
Ndtj
mediante quadrature,
risolubile
arctg
se
il
le
(12)
primo membro un
variabili
sono
diffe-
separate
(o si possono
Se
ci
si
delle
il
pu chiedere
.T,
esatto.
di
y,
che,
Una
un tale
possibile
funzione
si
se in qualche
moltiplicatore,
esatto,
modo
allora
la
essere
si
p (r, y)
differenziale
un
un moltiplicatore
tale
vare
se
pu giungere a
risoluzione, o,
tro-
come
si
CAPITOLO XVIII
366
110
=^
dx
;r- (pilf)
dy
Questa
dx
dy
dx /
V dy
'
ossia:
(piV'),
un'equazione alle derivate parziali per la p e il problema di risolvere le equazioni a derivate parziali assai piii complicato del problema di risolvere le equazioni a derivate ordinarie.
metodo
Il
di
un moltiplicatore
cercare
un moltiplicatore
Dp
Esista, p. es.,
Essendo
^=
in tal caso
d\og\p\
3p__
"x
dx
E, affinch
si
/'M
'x
Se cos avviene,
problema
il
Cos pure, se t-
^r )
oy /
-^^
membro ^(-^
?/
il
^x
N=l,-z^
-h y =^ M,
DNX^
/'M
l-^
^i^
=
dx
dx
-)r
dy
0.
non
costante,
l.
Si
e'^ix -i- y)
dx -^
e^
dy=-
0.
= ^e^
=
trova
^
y
che
funzione
dove
^ {x)\
= 4=
Le
y
sono dunque
nostra equazione
soddisfano
=-(x -^ y
y
date
x
Posto
cp
ossia
y.
problema
alle quadrature.
Y~
dunque ridotto
M\dx
un moltiplicatore
esiste
:)N\
Nx'y
equazione diventa
nostra
la
0,
cp'
==
^
ex
e*
(x -h
di
{x)
a:;
e*, (f
x,
tale
(x)
a;
e^ -\-
\y
e*
e*
-+- cp (x),
si
" -f-
cost.
^^=^ " (x
funzioni
differenziale
alla
dalla
e*,
2/),
e""
e^
\) e^ ^=^ cost.
-4-
?/),
che
quelle
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
367
Esempio.
La
noi,
teniamo
p. es.,
porto
quantit di calore
variare o la pressione
dQ
ove
il
'v
la quantit
rap-
il
calore
di
Clv
aumentare
la
calore specifico a
cremento dt
temperatura dato da
di
^ dp
cosidetto
il
cdt
l'in-
cosicch infine
dQ-=Cy^dp.
Cosi pure, se con
costante,
sar
indichiamo
il
dQ=Cpdv
dv
l'incremento di calore che
si
volume
il
del
dQ
dp -^
e ^--
C^
dv
dv
(di
temperatura
e di pressione) possedere in
sembra
la
conseguenza
dell'indistruttibilit
pili
sem-
del calore.
dQ
sarebbe un
ci
^ r
^t\
^v\
'p/
non
che
/^3n
^p\
perch
^p^v
'vf
e,
y~t
= ~ pv,
una
possiamo
cer-
dove
costante.
Se
c^
dp -h
Y~
^^
^^^
esatto
noi
p.
368
Dovr
CAPITOLO XVIII
110
369
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Cos, p. es.,
trovino
si
soluzioni di
le
=0.
.^+2/f
Le
log
soluzioni
= log X
-^
della
dx
ossia
come
cost.
Perci
= log
* {x, y)
porto -
w log
/'
log
quelle
che
tali
y-
2/
= ^/
\f{x,y)\n\Qg\x^=^
tutte
i^=
'
fi^.ll)
'
cost.).
funzione
del
F (- j
Perci f {x, y)
x"
=0.
- 4-7/ -^
f (x
v)
^
^
log
(^
Altrettanto avverr di
a?
I
sono
facile verificare.
Posto
= X
-"
della
-\- cost.,
e sole le funzioni di
a;
rap-
In
tal
generale
sole
or
-,
ci
sole
ic,
?2>
?j
Hy
genea
x,
cio
nf sono
funzioni
le
f come funzioni
tutte
tipo
del
varia-
delle
=:
?3
.....
iCj
1^
log
= XXy
log
la
f
= n
^
C?|
?,
-h
i'
?,,
i^
e cio
.,
Tipi
=. log
[4-
111.
a)
delle
consideriamo
se
(e
'!:>
'l
grado
di
Infatti
^il
^1
= XX^t^^lIA =
=r
donde
dove
omogenee
^ \
funzioni
le
(or
bili i,
le
^- d-
(*)
del
primo
ordine
omo-
(**)
y^F{x)ij,
(1)
(C'
(*)
(**)
perci log
I
cost.
-z-\og\y\=^P (x).
dx
P {x)dx -h
C\
e quindi
?/
e^+/^(*>'^*
arbitraria).
Lineare perch
e derivata y'.
termini di grado zero nelle
{x) nell'equazione che trattiamo in
di
ci
(x), ossia
=P
^ =
Q
[-i.
?/,
y'.
Vi
in-
370
CAPITOLO XVIII
Notando
costante
che,
essendo
una costante
arbitraria positivUy
e,
arbitraria, e^
una
passando
se ne trae
quello di y,
= Ce-^p
111
=^)^*
ossia
e-Z^^*)*^*
C*,
il segno di y. E questa
d proprio una soluzione
di (1). Per quanto abbiamo detto essa d anzi tutte le soluzioni di (1), perch per C
d la soluzione (finora esclusa)
dove
formola, come
y =
si
verifica facilmente,
0.
P)
y =^ P{x) y -h
La
2/
quando con
(2) (P,
(x)
^e/^(a5)rf
^ si
la ^
e/e-/p(a')^^).
arbitrarie,
posto di
ossia
y otteniamo:
/ e/p
()
^^
Integrando
2=:
e quindi
Q
si
(x)
ha
cio
cos
^'= Q{x)e-f^
(x) e-fp^''^^''
dx
-+-
(C=cost.
e/p(^)dx
]
( Q(x) 6-><^)^* dx -h
questa formola
Oss. 1*. Per Q{x)=^
trovata in (a) per risolvere (1).
Oss. 2*.
r
***.
arbitraria)
di
(=)
P (x) dx (k = cost.
arbitraria)
nella
\( Q{x) e->(^)^
e/p(a:)dx
j
riduce
si
quella
sl
nostra formola.
dx
Pix) dx-hk
e-^ dx -h
J Q (x) e-><^>^*
C\.
-f-
C\=^
Ce"
posto
Con
371
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Supponiamo che
x,
?/,
derivate
ordi-
y, y"
in tale equazione
non
y\ y")
0.
Ponendo
y=^,
essa
trasforma nell'equazione
si
che un'equazione differenziale del primo ordine. Se noi la sappiamo risolvere, conosceremo la z (con una costante arbitraria)
e
ne dedurremo:
zdx 4-
cost.
Un
che
si
fiy\y\y)
^'
La
derivata y =:
^
dx
si
Le
soluzioni
y=^h
{k
z.
Allora sar
dy __ dy dy __
dx d'i
dx d'i
dy'
di,
dx
(*)
indichi con
cost.) si
dz
di
trovano immediatamente.
Come
si
vede
CAPITOLO XVIII
372
e
la nostra
equazione diventer
111
dz
K^'^'0=^'
che del primo ordine perch vi compare solo la derivata prima
Dedottane
iy)
della ?
y,
la z
=^
dv
~ come
funzione
dx
(7,
si
dovr poi
:he
dt/
X =z
/;9iy)
come una nuova costante
cost.
arbitraria.
y-^y''
Se y
porre
cost.,
?/
y=^^,y=^z:
integrando
0.
^d^
e
-\-
z dz
=^0
si
si
potr
ridurr alla
373
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
costanti arbitrarie. In quest'ultima forinola inclusa
soluzione
?/
ci
anche
che
si
la
rico-
(7=0.
nosce, ponendo
Esempi.
Integrare l'equazione y
xy' -h
cp
[cp
(y)
funzione de-
rivabile].
y'
-^ xy"
-4-
membri
ottiene:
si
0.
cp'
oppure a;
Sar dunque y" :=
(y).
mx -f- n (m, n costanti) e, sostituendo
Nel primo caso y
mx -4- cp (m), ossia
nella data equazione, si trova mx -h n
n=^ (m) e quindi
'-p
mx
z=L
-f-
=
^ = T
Se invece a;
equazione si trova
cp' (?/'),
z=L
^X =:
t;
si
ponga
cost.
y'
(a)
arbitraria).
f;
ricordando la data
(0; ^
L'eliminazione della
nuova soluzione
(w
(w)
cp
della
T (0
queste
tra
+ T (0.
nostra equazione, se
2"" si
perch allora la
U/
data.
infatti
se
ne deduce
dy^ ^'(t)-t^
Se non
eliminiamo la
in
per dedurne
le
''
-- 0)
{t)-i-^'{t)
T"(0
dx
la soluzione
cp" (t)
(se
t,
le
precedenti
formole
definiscono
le
equa-
una curva f.
La retta tangente a f in quel punto di f, che corrisponde
valore m della t, ha per equazione (a). Cio la curva f
curva, le cui tangenti hanno per equazione (a), cio la
zioni parametriche di
al
la
(a).
se
si
374
CAPITOLO XVIII
2 Integrare Tequazione
111
y ^:^x^ {y)
^ funzioni
derivabili).
Ris. Derivando
Posto
y'
ne deduce
se
t,
ottiene
si
t^{ty
^^ti^it)
dt
il caso ^ (t)
t, che abbiamo gi trattato all'esempio 1"*.
Questa equazione, in cui si considera t come variabile indipendente ed X come funzione incognita, un'equazione differenziale lineare del primo ordine che gi sappiamo risolvere.
escluso
si
trova
dt
(t)
-f-
y
Restano
e con un'eliminazione
(0.
funzione di un
in
parametro
3**
Si
-^-
ly
-\- e)
dx -^ (hx -h ky
zione diventa
(aE,
:
|x
^.
k,
-+- l)
dy =^
cost.).
(m,
costanti),
V equa-
-h
bf] -\-
= am
ak bh
= =
ji
II,
x^=E,'i-m, y^=fi-^n
Ris. Posto
che X
-^
dx
{a, b, e,
Se
Integrare
{ax
ove
si
du
in funzione di x.
= x^{t)-^^
cosi espressi x,
cost.
-4-
==
\i)
d^ -h (hi
6n -h
0,
si
-f-
"k
e,
possono
^Y) -h X) ^Y]
= hm -h hn -h
scegliere
le
L'equazione diventa:
Y])
d^
-i-
(H
l.
m, n in modo
0.
(ai H-
+ ^'n) dri = 0,
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
che omogenea di primo grado
37 5
e quindi le variabili si
separano
fi
assumendo t ^^
tosto
bh=^
Sia invece ak
al posto di
Sea=^h=^h=^k =
0.
v],
ecc.
l'equa-
risolve
si
zione diventa:
tdx
Posto
oppure
dy=^0
ipt -^ q)
posto
al
ax -h
dalle
-+-
della
^=
bi/ -\- e
dx
(yt --h)dt
H- P)
6^?/
-h (yt -+'h)dt
(a, P, T, ^
si
(xt -+-
cost.).
(a^ -h P)
((xt
che
^=
Q.
o della
la nostra
t,
(p,
integra
separando
subito,
cost.)
(dividendo
variabili
le
per
p).
Altri Esempi.
V
y^-^
Integrare
=F
2^ Integrare
x'^
-h
t/'^
equazioni
y''
= P{x)y'-^Q(x);
y'""-''
ix)
indipendente)
bile
le
il
x'^l
:=::^
se
ne trae
=
J
cos
-h
2/'1
=-k'
(k
prima equazione x
^'2
f/^"-^>).
doudc
la
varia-
e,
j^- ^
^,
si
( ^s H-
il
trova
A:5
3 Risolvere l'equazione
"H
/^ (/
=o
v"
^-^
= cos
cost.).
^, y'
= sen
ds,y=^
caso ^
=
j
cost. arbitraria).
sen
( ks
da quello ^
i=
A:
(^
-4-
=4=
h) ds,
0.
cost.).
376
CAPITOLO XVIII
pu seguire
Si
Pi brevemente
metodo dato
il
111-112
in questo ,
procede ponendo
si
= ^ir=k
y'^^
=^ tg
ponendo
^,
donde y"
z,
y'
z.
2~'
cos z
1 -4-
v"
L'equazione diventa
cos-^^
cos 2
(sen
=^ k; sen
z)'
= kx H-
/i (/i
cost.).
donde:
tg ^
y
che
kx
j,
si
nuova variabile
di integrazione.
112.
il
{kx 4-
{kx
\^^
si
Saremo
Teorema
assuma
ridotti
di
-f- /^)
le
raggio
=1=
0)
- (per
=!=
0).
^^_^
{x) y'".
al
come
P{x) y -h Q
Zi;
(/i::r-h/^)'^
h)^ (se
trova che
si
0), o cerchi di
a)
vicino
Risolvere l'equazione y =^
zione incognita.
edy=^ r ,
J]/l
\/likx-^hy
--\r fi
li
momento a
studiare
p.
serie.
pi
da
nella
Se consideriamo,
p. es.,
z=z
f{x) dx
-\-
cost.
la y,
y= J
f{x) dx
a
In altre parole: nella risoluzione di questa equazione compare una costante arbitraria ed esiste una ed una sola funzione
che
le
x ^= a assume
il
valore
b.
377
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
"
Negli
di equazioni
tipi
altri
del
Date
equazioni
le
differenziali
la
secondo
(del
movimenti in un sistema
sono univocamente determinate quando
definiscono
che
ordine),
punti,
di
traiettorie
le
di
istante
valori
delle
coordinate
ogni
di
punto
loro
delle
abbia
studiati anche
y""
y*-''),
(X, y, y',
y che
le
soddisfano,
>
b sono arbitrarie
intorno del punto
le
x
la
le
a,
sottoposte
y==bo,
y'
aW unica
y^"-^^ z=:
bi,
sottinteso che,
se la
cp
condizione che in
un
bn_i
continue.
=a
y
'bo, ?/=:b il"
un punto A
{a,h)
1.2,
?/(-^)=:&,_i).
delia curva
dell'es.
1 del
111,
pag. 373, escono due curve (la F, e la retta tangente a F in ^) che soddisfano
all'equaz. studiata in tale esempio. Ci esistono due funzioni- y {x) soddisfacenti
a tale equazione, le quali per x=^a assumono il valore b.
Dunque nell'intorno di x-=a, j
b non si pu risolvere tale equazione
rispetto ad y', deduceudone y' come funzione continua con derivate continue
delle X, y.
teorema
Abbiamo
tale
punto non
si
pu applicare
il
378
CAPITOLO XVIII
112
Si noti che,
P)
di
utilis-
dove
y'
il
rivate,
= ^(x,y,y\y'\
e sia sviluppabile in
Consideriamo allora
la
potenze di x
di
punto a;
a
y neirintorno
il
(1)
finite
serie
,2/'"-"-6-..
;/"-^>)
,
del
a,
h,
serie di Taylor:
= y,-^(x
a)
y\ H-
-4-
i^^
n
y^^>
-4-
(2)
a.
dove 2/o, y\t ecc. sono i valori di y^ y', ecc. nel punto x
deridifferenziale
facile,
Intanto della nostra equazione
(1)
in funvando successivamente, calcolare y^''\ y^'^'^^\ y(^+'^)
zione di
y^""'^^-
x,y^y
y'''^''
y'^^''
= ^Ax,y,y\
= ^Ax.y,y\
(1),
si
ottengono equa-
^"0
,^^ + ^0
()
(P)
potranno calcolare
y^'^'^K
^-i
a;
y,
y^''~^\
y\
= a assumono
y"^,
y~^\
2/'"+^
Sostituendoli allora nella (2)
forma
di
una
si
quale compaiono
le
costanti arbitrarie
6o, ^i,
ce
a,
&-i-
sotto
e nella
379
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
in
prescritti
dimostrare
delle
approssimazioni,
successive
cui
di
Esercizi.
1^ Integrare per serie l'equazione y'
Ris.
in
Si
ha
generale
y'
?/^"^
(ce
1
-h
=
=
y"
?/,
y'
-f-
7^
y'"
y,
che
00
y'
alle derivate
Oss.
Il lettore,
Primi
y = 0.
equazioni lineari
ordinarie a coefficienti
il
si
tipi di
ecc.
0,
a;
113.
y.
y" y
=
trova
y ^=k per
= =
Posto
y.
=^
costanti.
io
studio
y'-i-py=0
Le sue
Si noti
che nell'esponente
{C
px
= cost).
(p
y =z Ce-P"^
= cost.
(1)
arbitraria).
coefficiente della
il
(2)
p,
che
la
c-{-p
ottenuta da (1) ponendo al posto di
incognita.
2" Sia data l'equazione
y'
a,
(5
sono
le
e di
(3)
=o
{p,
=
q
e, e la c
1,
essendo e la
ost.).
(4)
c^-i-pc-hq
ottenuta, scrivendo
la c^
1,
c,c^ al posto di y,
y',
O
y"
(e
(5)
?=-|- l/F
W-T-i-
380
La
CAPITOLO XVIII
(4) si
pu scrivere:
113
381
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
114.
tf'^
-hp2
(x)
y^""
-'>
-^Pn{x)y f{x),
.....+
(1)
zione
di
n=
= f{x)
-^Pny. = f{x)
^iOny.
^r^-+-i>i2//"~'"+
yr
-4-
-^P.y^-''
da
Sottraendo (3)
(2),
verilica
si
tosto
che
(2)
(3)
=
?/2
yi
soddisfa all'equazione
z^''^
4- Pi /' -
'^
-\-pn^iz\-\-p^z
-4-
{)
(4)
omogenea, che
yn)
^_^^y-l)
-f-^^^y
(5)
=
poich
la Zi
il
Zi'""'
k,
-h Pi ki
{zr
Zi'''
''
-4-i>i;?/"-^^+
=
-^PnZi) =
-h p^
ki Zi
0.
una soluzione
dell'equazione).
382
CAPITOLO XVIII
Si
ha ancora
114-115
z.T~^^ -^
^/">
poich
+ ^,^'^>+i?l^/"-^>
due
termini
Zj^-\- Zi.
-4-i?n (^1
+^^^.; 1)+
fra
infatti:
parentesi
^2)
_^^^^^_^^^^^^
somma
deirultima
sono
s-i,
yz=k^zx
una soluzione
arbitrarie,
-F
-f-
(6)
di (4).
domanda
sorge spontanea la
se,
(x)
/5: ^,,
al variare
0,
in
delle
k,
parole,
altre
cost.
n>
generale.
115.
Un lemma.
quali
kn
(1)
e
valgano pure
y'
y"
=
=
ki Zi 4-
h Zo
le
ki
z'i
-h k.
ki
Z\
-+-
z'.
h ^"2
-f-
-f-
kn Zn
-4-
-+-
+KA
(2)
kn
z'n
-r
+^ "-"
y-=^l^/''-'>+^,^2<"-"+
OsB. Le (2) sarebbero conseguenza di
per in generale non sar.
Le
nelle n
(1),
(2)
formano
incognite k.
La
(1), se le
un sistema
Te
di
fossero
costanti,
n equazioni
regola di Leibnitz-Cramer
ci
cosa che
lineari
assicura
383
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
della loro risolubilit in
nante dei
un modo
e in
W=
/l
uno
k
^
solo,
se
il
determi-
384
CAPITOLO XVIII
Un
z(n)_l-p^z(n-i)
115-116
seguente: Se T equazione :
il
p^z(a-2) _^
-4-p,_iz' -|-p,z
0,
da
diverso
(1), (2).
c/^e
(4),
dalle
zero,
Le
^_ p^y(n-l) 4-.,p,y<-^>
y(")
= k\ Z/^ -
^^
-f- k',
Z2^^
^^
+ p_
+
+
y' -+-
k'n
116.
sulle equazioni
Applichiamo
Le
114.
Zi,
Z^"
|.
^>
i^^^'^^-
definita
da
(1)
Nuovi teoremi
il
z-i,
Anche y
^^"^
(Dms
+i>i
Si scriva la
per
le
(3),
(3)bi9
k\zi
lr
z\
y^"'^
lemma
4-
k'. z.
k'.
mentre
di
(4)bis
del
= o:
lemma: sar
-+-\-
/,
k\z,^"-'^-^k',z,'''-'' -^
la
cio
stesso
(2)
(
sia
-^p^'-'y' H- Pn y
y nella forma
del
lemma diventa
-h
=^
Jc'n z,,
^k\,Zn'''-'' =
-4- k'
nel
z\
nostro caso in
virt
(l)bis
(3)
/^\.aV"-'^ 4- k',z^}"-''
-4-
-4-
//,e'-^>
0.
Le (2), (3) formano un sistema di n equazioni lineari omogenee nelle k\ in cui il determinante dei coefficienti delle incognite il Wronskiano delle z che per ipotesi diiferente da
zero.
Dunque
27)
le
k'
le
costanti.
Pos-
385
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
siamo
chiude
genea (1) od
(l)bi8,
altre soluzioni
H- k2
-h
Z2
combinazioni
loro
le
zero,
tutte
le
ki
Zi -+-
pi.
Sup-
lineari
kn Zn a coefficienti k costanti.
(4)
omo-
Zn della equazione
Zi, Z2
^ Wronskiano differente da
sono
y
-f-
domanda che
alla
(l)bis,
nia
-hpn-iy' -^p^y=f{x),
-4-
-4-
+ k\,z^'^-'^ = f{x).
7/2^2^"-'^ -^
perci l'indeterminazione di
un integrale
kr
indefinito della
-+- Cr
hr
Cosicch sar
{Cr
-h h2
Z2
= costautc
cio, se
si
ha
arbitraria).
y :=^kxZi
ihi Zy
test determinata,
k',.
-h
-^-
/i-o
-f-
hn Zn) "H
Z-z
-4- .....
4- kn Zn
(Ci Zi -+-
C-.
=
Z-,
4"
"f" Cy Zy).
lineare delle
pi generale, aggiungendo ad
della equazione
essa
la
soluzione
pi
generale
4- ko
25
Z2 -\r
4- kn
Zn,
ove
le
k siano
386
CAPITOLO xviii
116-117
equazioni (2)
le
(3)bi6,
k'.
riduce
si
alla
le
(3);
come avevamo
cost.,
gi osservato.
si
risolve (1),
omogenee a
lineari
e**
(dove
y'''
cost.)
^Piy'"-'' -^P2y'^-''
y'
ce''';
Sostituendo in (1)
e^^(c" -4-^1
e,
pu soddisfare alla
=
y" = r
Si
poich
si
affinch
deduce
^"^
e^";
e"
y=
dovr
zero,
e'*
posto
e" e'\
essere
nullo
o^
l'altro
che
sia
equazione
e delle
e.
di^
-hpn-ic-^pn
-4-
forma dall'equazione
la quale si
di
una
carat-
4-j9iC"-' -+-i?oc"-'
incognite
(i)
o.
teristica)
-hpn-ic -4-^J
-4-
-\-p,y
-+-
si
non pu essere
e"""
ce"""
e"-' -f-jt?2c"-'
fattore; dunque,
coefficienti costanti.
nella for-
(4).
Equazioni
117.
si
diiferenziale,
la
c^
di
le
ponendo
0,
(2)
in luogo
1.
le
sue
le
funzioni:
*
e'^"",
e^^^
e'n^
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
387
della (1) :
Ora
il
k,
6^'
Jcn e'-""
determinante di cui
(Jki
cost.).
si
:
yH^
e^n
C-X
Ci
Co e
e'''
Ci"-' c''^C2"~'
:-''-''
e''^
"^"^,
le
e''*'^
che compaiono
C2
Ci
Cn
2
Cn
ci
Ci
U"
Eserczio.
Sia per esempio l'equazione:
y"
Le
^y' + 2y =
3c
sono
0.
numeri
1,
2.
388
CAPITOLO XVIII
Due
2x
e,
e,
117
ae'
dove
a,
be'"
-}-
supponiamo
= ^e^.^
y^^
y'"
=
=
=
si
xci
deduce
e^^'
e^^"
+ xcl
3c'j e^'"
-h xci
e''''
e^"
e''""
-h
-\-:pn-2c\
a;e'''(cr
+ e'^'^ncr-'
La
-^Pn-i
Ci
Ci
si
dell'equazione caratteristica,
e,
0.
radice
Ci
ma
trova:
+^n)
4- 2i?,,_2Ci -l-i?_i)
-I-
si
-^pn-^ci 4-jp_i
membro
xe''""
si
e"'*,
(*)
e'^' -4-
2ci
che
allora vero
diventa uguale a
uguaglianza
Co,
e'''"'
primo
sua
il
anche ( 64)
la
-^ 'Pn-lCi -^ Pn,
+i?lCi''~^ -4nci''-' 4l)i;icr"' 44-i?_i
Ci"
(w
nulla.
(*) Si noti che, se c^ =i=
sostituire
ituire la e^i* e la
c^
C^
tende precisamente ad
ic
c evidentemente
e ^i*
e,
Ci
per
c.^
alle
soluzioni
e'''*,
e^^^*
possiamo
e,.
di
Cj,
389
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Cos, in generale,
tipla d'ordine
pu dimostrare che,
si
se
mul-
radice
Ci
k,
2
c,.r
pCias
CiX
-1
c,x
sia multiple,
altre radici,
integrali
particolari dell'equazione.
nuti
Di pi
hanno
lineari
zione
si
che
Wronskiano non
il
nullo:
si
integrali
gli
con
soli
cos
integrali
gli
dell'equa-
(*).
Se
y=
otte-
combinazion
loro
le
ci
dove
e""*,
^^ a
ib
-\-
reali,
la soluzione
radici
le
dell'equa-
Ma se teniamo conto anche di funzioni complesse, potremo dimostrare che 6^"+''^^* ancora un integrale (complesso) della nostra
equazione. Infatti tutti i nostri ragionamenti hanno usato soltanto delle regole del calcolo algebrico, delle regole di derivazione di una somma, di un prodotto, e dell'esponenziale
lanche
Cosicch,
e"""
(e
cost.),
(cfr.
caso
nel
di
complesse
radici
dell'equa-
e*''''
-4-
k2
e'''^
-4-
kn
e^'i''
dove
asscmere
e^'^xe^'^...x^-'e'''^
(*) Riferiamoci all'ultima
e,
''i^,
=
.
Cj
c.^.
Il
Wronskiano
e,
prodotto
di
e^^i
+ "2 + +
per
Alle soluzioni
e,
e,
Ct,
delle
si
sono (se
sono
e,
supposte due
=^
Cj) sostituite
Wronskiano
il
t;>a;
e''*, 6*^^*
al
quoziente
Questo valeva
per
il
il
Wronskiano
delle e
*^i*,
e*^'^,
ecc.
ed.
d.
390
CAPITOLO XVIII
117
tutti
integrali,
gli
anche
ha una
le
vi
gliere le costanti ^i
-f- i
^j
muti mutando
costanti
?,
ih
in
Si
i.
= +
k^
mi,
e^""*''^''
^2
m = cost.
(/,
sia reale,
ossia
non
le
in guisa che
-+-
6^'^
im,)
= mO
(li
+ ''^=" H-
+' m.)
(^2
ik
e^"-'''^" -f-
'-''^''
im.) e^^^''^\
Ci avviene allora e allora soltanto che ki e ^2 sono immam^; nel qual caso
Zi
k, mi
=2
2 mi =
'-''^'
k^ ^-^''^-.-^ k,
Posto 2
hi e"* cos
Zi
/^i,
sen hx
In modo analogo
di
(2) e
quindi
si
e"" (Zi
=
cos hx m, sen
/^2,
{hi, h2,
altrettanto
anche
gli
h^
cce"""
cos hx -h hi
cos via.
hx).
integrali
In
rf* sen hx
modo
simile
si
si
Esempi.
r) L'equazione
-4-
?/'
-H 3
c"
?/
==
2
e -4-
zione
c^
L'equazione y" 2
2c-f-l=0
equazione omogenea
?/'
4-
?/
a;
caratteristica
3 =
ha
V^x
ha
-4-
1/2 per
0. Il suo inte-
le radici dell'equa-
della
corrispondente
391
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
uguali entrambe
perch
cosicch
-4- 1,
cost.
equazione omogenea,
tale
di
(ci, C2
Wronskiano
il
xe^
e"
xe
soluzioni
delle
x,
differente
y ^=
dove
le
c\
trae
si
Ci
e",
" -+-
c\
4-
(e"
x^ e
=
=x
e^)
a;
"",
= ^x=
Sar perci
e-""
a;
=^
c'2
"^
-\-
{x
dx
e"""
x^ e-^
e"""
-4-
a;
H- fe
e"* -h 2 e"*
(^1, ^2
2)
-f-
2)
-\-
ki "
-f-
^1
-\-
e''
ki
+ (
x
a;^
"
che
-f- 2,
a;
cost.).
(Ari,
x) -h k.
ko
si
appena fosse
stato
sarebbe potuto
"
cost.)
si
sarebbe
noto l'integrale
ottenere
Esso
particolare
-+- /^i
H- 2 X
rzn (x'
^==^
mente
C2
?/
-\- C2
-^ c'2x'
"
c'i
e quindi
e""
Ci, C2
c\
donde
Ci
pi
rapida-
2.
Altri Esempi.
1^
Formare l'equazione
ordinarie di
2/1,^2,
w^*'"*'*
ordine,
che ammette
gli
alle
integrali
derivate
particolari
,.y.
Ris.
y y
yiyiy
y2y2y
r
(n)
fi
yi
y^
in)
if
yny'ny'n
la quale
omogenea
lineare
non
si
= 0;
yii^^
ordine minore di n^ se
il
Wronskiano
delle yi differente
da zero.
392
CAPITOLO XVIII
117
primo membro
,t/.
+ Wn
2* Integrare l'equazione
y''''^Piy'''-''^P2y'''-''^...-^Pny
(p^
zziz
cost.
ai
cost.
= aox'^^a,x'''-'-h,..-ha,.
m
n,
interi positivi).
si
pu ottenere pi bre-
= + lix
6o
-\-
-V-
x^
hrr,
Pn bm
ho
-^Pn-1
ecc.,
cost.).
trova:
si
Pn'bm-2 -^ {m
Pn
di x''"',x"'~^,
coefficienti
(hi
membri
h -4- 2^_2
&2 -t-.-.+i?!
Ci\
l)Pn-2
&_i
K =" do
-f- t
',
,,
hm, hm l,
Oq,
supera m.
di determinare successivamente
il
cui indice
eccezione
3**
y^^^ -4-
Pi
Integrare T equazione
y^-'^
4-
i9
?/
A:
e'^
(pi, h,
cost.)
{k=^0)
r + i^iF-'-h
+i?
o.
Ris. Anzich col metodo generale, si pu ottenere pi brevemente un integrale particolare ponendo
tj
e'-
{l
cost.).
che determina la
relativa al primo
l,
se
h non
membro
si
trova
della
nostra equazione
differenziale.
393
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
4 Si discuta l'equazione
y"
-\-
qy0
-\-
py
(p,
'^2
|/^^^
|/
cost.).
+ g = 0, e ha per
-h ^c
^=
^^^'X
c^
queste radici
coin-
le
-h
\ixe
(^,
[J^
cost.).
^j
[i
x=
Se invece
gli altri.
^4 ^ <
0,
si
ponga q
^
4
^^ ik
=z
e
k-
-^
gli
cost.)
-f- oo
\e
radici
integrali
Essi
si
^
;
X cos
4-
^o;
ridurranno a sole
quindi
q^^k^
[1
sen
kx
funzioni
(X,
zzz cost.).
|i
trigonometriche
se
0,
(*).
In molti
problemi
(scarica
elettrica
un
di
condensatore,
^^
>
le
0,
a, p
sono negative, e
oo
X e
-4- ji e""* ci
quindi ^
definisce una y che per a;
tende a zero. Si tratta in tal caso di un semplice fenomeno
(*) Si
pn porre
"^
i =i:
a cos
equazione diventa a t
cos
,
-^
= a sen
e,
*,
invece
{Jix
),
dove
-i
di
dire
che
>,
/*
sono
la cosidetta fase.
394
CAPITOLO XVIII
(p. es., un pendolo che torna alla posizione di equiun mezzo che presenta tale attrito da impedirgli ogni
smorbato
librio
in
ulteriore oscillazione).
Se
117
fenomeno vibratorio
^^
allora g
0,
quando
il
tempo x
aumentato
condizioni iniziali
cosicch
2
_
di
sist&tna
il
riprende
le
TC
durata di una
la
oscilla-
li:
zione completa.
Se
j?
>
0,
se
reale, allora
^'
Per l'esponenziale e
che tende a zero al crescere di X, ci avverte che le vibrazioni vanno diminuendo di
ampiezza, o come si suol dire, si smorzano. La durata di una
vibratorio.
TT
oscillazione sempre -y
di resistenza
di
il
Per
fissare
un condensatore
cui coefficiente
idee,
le
di
di
j?
si
capacit
pu
in
un
x,
la fisica
insegna
Per
lettore
autoinduzione sia L.
il
^=L' ^ = LCha ^ = / -
Un
ti:
VlC
la
lunghezza d'onda.
in
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
teorema, che
seg.
il
derivate
alle
4X^
ox
/*
F^-^
y
pu generalizzare a
si
parziali
primo
ordine.
Fsono
Sia
'
la funzione incognita.
~ ^= Y alle
le equazioni
data l'equazione
tutte
del
ove
0,
395
X=^0.
Sia
Consideriamo l'equazione
dy
d/X
derivate ordinarie
Jy.
la
cp
(x^
3cp
la
X^
= dx
deduce in
xi,
{x^
indipendenti,
y, che dalla
di
^ ^ _^ 35
3/;
^x
'yi
^xi
^p
assumiamo
xi^
'
come nuove
t/i
La
teorema
del
virti
y)^=iy^
perch
dy
JL
si
definisca
cost.
3q?
Y ~ =0,
-4-
ox
y)
Sar
possibile.
cost.
Poniamo
variabili
3/-^ }l 3t
^y
^yi ^y
^-
Cio
0.
le
funzioni
0x1
(Cfr.
Cos p. es.
le
le
soluzioni di
perch
x =
funzioni di x
risolvendo la
funzioni
le
=
+^
^
VX
dy
le
y,
soluzioni di
(cfr.
il
le
X, Xi,
sole
le
cp.
...,
= F= sono
-^ =
ottengono
dx
(X
1)
si
di
91, 92
soluzioni di
o,
OXn
sono funzioni di x,
funzioni
le
+x,.| =
+ x.,^
+
xf+x.,^
ox
dxi
0x2
tutte
cio della
t/i,
cost.
?/
In modo simile
ove
della
368).
^n,
sono
se
le
soluzioni
del
sistema
dx
si
dxi
ottengono risolvendo
Ma
non
le ^1
dx2
cost.,
dxn
cpo
cost.,
9,^
simili
cost.
studii.
396
CAPITOLO XIX
CAPITOLO
118
XIX.
118
Siano
= x(t); y = y{t); =
z
{t)
(1)
funzioni
i^
della
Poniamo
t.
y' {Q, z\
z' {Q, Per anay\
curve piane noi chiameremo retta tangente alla C
logia con le
in
=x
x^^
(to),
Le equazioni
X
(to
AB
della
x^
4- h)
sono
Xo
ito -i-
AB
(per
0).
^0
h)
yo
(to
^0
-^ h)
^
z^
-h h)
Xq,
(to
-^ h)
(to -+-
yo,
h)
Zo
ossia alle:
(to
+- h)
Xq
(to
-hh)
yo
(to
-h h)
h
1 limiti Xo, yo,
z'o
di
(to)
odo
Xo
yo
Zq
^
y\^
z'o
esamini
il
sia
x^
397
= y\ r= /q ^=
nulle).
I coseni direttori
^y'o,
dove X
^-^'o,
perci
di
tale
tangente r saranno
un fattore
dunque X^'o
di proporzionalit definito
dalla
=
398
CAPITOLO XIX
Nel primo membro
nelle
x'o,
2/o,
di
potr
y\^ z\^
^0,
Ne deduciamo
che
che
(2),
queste
che per
119
un polinomio omogeneo
derivate
sostituire
non
una
identit,
Se f
(x, y, z)
di S
il
l'equazione di
^^)
Quindi
nel punto A.
un intorno di un punto
Xo,
ad una
(L0/--)-o-
X, y, 2,
gente alla
(Oo^^-^^-^ (|)>-^-^-^
(4)
a;
La
le
le
una
superficie S, e se in
sono finite
continue,
f=z^{x,y)
ossia, se
(S)y - ^")
Adottando
essa
si
la
z,
-^
= ^{x,
data
sotto la
forma
y),
(|)/^ - y^^ - (^ -
notazione di
Monge
'
^'^
ridurr a
J9o
{x
H-
Xo)
g,)
{y
.Vo)
"S^o)
0,
di X, y, z,
Essi saranno
zionalit
si
cio a
"kp^
\ dove
jpo, ^o,
go
1-
il
fattore
[Xp,Y-^[\q.;f-^y^'=\.
di propor-
399
400
CAPITOLO XIX
mento
h)
(a,
I determina
interno ad
proietta in {a,
g 120
quel pezzo di
C,
che
si
h).
6),
(b,
e)
sono
lim
b=^a b
'
(1)
che
si
nell'intervallo
proietta
(a. b)
l'ampiezza* 6
per
di
tale intervallo.
La
fare,
ispirandoci
Tale derivata identica a quella che si otterrebbe sostituendo alla curva la tangente x in quel suo punto che si
proietta nel punto x
a.
ci
appare come
il
Infatti
e (a, h)
,.
lim
Cosicch
il
limite (1)
si
lim
=^a
Ora poich
t,
il
\
X
1.
pu scrivere anche
,.
tangente
e (a, h)
Sia.h)^
,
la retta, cui
'
,.
hm
c(a,J))
r^\
,.
,i -= lim
h^aS{a,h)
c(a,h)
-,
a
'
h^r> h
a, alla retta
appartiene la corda {a, h) tende, per h
modo dato dal prece-
dente postulato.
(*)
,\
(2)
un primo postulato.
401
le
il
limite
che
bene evidente
una
di
sghemba.
postulati
superficie
cui
si
la derivata
citata sar
proietta,
si
dove zx
7
r,
cos (i x)
Tasse delle x,
l'angolo
^
che
la
punti di ascissa a e b
dx
^
Le
cos (t x)
Le equazioni
y
2'
La -^
Vi
di
-~
= dx
-H
cp(a;),
(cio
la
proiezione
sull'asse
(le
(x)
-^ ^'Hx) dx.
-= ddx
z
dii
(x)
nostro arco
/.
f
Posto
si
valore di
=
il
il
cos To;
In tal caso
di
= f{x)
il
delle x) individua
n.
a
cp'
(x)
si
ha che
il
nostro arco
vale
/(/
df-
dz' ,
dx
dx
formola che, come noto dalle regole di integrazione per sostituzione, indipendente dalla variabile scelta
integrazione, e che
si
Vdx- -H
di/
-+- dz^.
come variabile
di
402
CAPITOLO XIX
Ci significa che, se x ^= x
120
y =^ y
(t),
jyx'
(t),
y'^{t)^B"{t)dt
it)
Questa for mola vale anche per curve, che siano in corrispondenza biunivoca con la proiezione sull'asse delle y^ o sull'asse delle z; e si estende tosto a curve, che si possano scomporre
in un numero finito di pezzi, ognuno dei quali sia in corrispondenza biunivoca con la sua proiezione su uno dei tre assi.
Se noi indichiamo con s l'arco contato da un'origine qualsiasi
al
punto
t,
dunque
s't
= Vx? -h
cosicch
Affinch
dx
y't
dy
z't
dz
s't
ds
s't
ds
s't
ds
parametro
il
dunque necessario
La
via
la
si
coseni
x^
e sufficiente che
nostra formola
l'uno
x!t
397)
-h
-4- z't
y't
Un
curva ha per
lunghezza l'incremento ds che s subisce passando da un estremo
all'altro; se noi lo consideriamo come rettilineo, avremo che ds^
uguale alla somma dei quadrati delle sue proiezioni dr, dy^ dz
dx^ -4- dy'^ -^ dz^.
sui tre assi coordinati. perci di'
metodo.
pezzetto
piccolissimo
nostra
della
Esempio.
Si trovi
Le
a;
perimetro dell'ellisse j 4-
il
=a
^=h seni
cosi, y
per
Ap Va'
-h
7,
b' cos"
=
&^
a^
Posto
Il
sen'
tdt
= 4a T
-v=
1-
^2
n sono le equat^t
suo perimetro sar
:
|/
^ T
1,2
CQs'
dt.
e'
(dove
<
1) tale integrale
si
calcola iute-
a^
al
403
P)
coordinate polari.
in
si
r' r^
dt
r{t)
r" 6^6^
(0
a^t^)
vale
Consideriamo,
p.
=:z
es.,
curva
la
h -h k
{h,k=^
cost.),
di Archi-
ha
per
lunghezza
j
come
si
riconosce ponendo
2nh
se ne deduce che
Il
lettore studii
121.
ed
il
caso k
integrali
la
Area
Posto k
0,
0, &
= 27c
h.
0.
di
ad
estesi
^.
una
superficie
la
che si proietta in
un pezzo
a di
si
definir
UH punto
a,
la
nel
cui
modo
pi
derivata
dunque
se
404
CAPITOLO XIX
cos a
Poich con
delle ^ (*).
l'asse
Tarea
le
/>'
121
notazioni
pezzo
5 del
p'
del
s
di
119
si
sar
ha
do
q'
Ed
cos a
= v/i +
direttamente che
verificare
facile
ds
do
tale
integrale
ha un
una
Sia S una funzione additiva dei pezzi s di una tale superR. Se, com' la convenzione piii spontanea, adottiamo come
misura s di un pezzo s l'area test definita, la derivata
i S
P)
ficie
dS
sar -
Se
consideriamo
ds
pezzo
5 di i^
ossia,
se
il
valore di
sar
dS
-- = VI +/
= dS
do
dsdo
ds
/-
r,
-f-
g' i^.
S JVl
di
corrispondente a un
adottiamo
zione, la derivata di
Cosicch
+/-f-g' Fdo
(*) Vedremo che tale definizione concorda con la definizione elementare nel
caso della sfera cfr. le osservazioni del precedente 120. Noto che qui, analogamente a quanto si fatto in altri paragrafi, si indica con la stessa lettera s un
pezzo di 2 e la sua area.
;
405
Sia
una
superficie,
parte della
parete
di
un recipiente
qui studiamo
il
da
ad
jK, se
jK e
2 cos {nz).
proiezione
/ z
oppure
/ /
cos {nx)
zq dx dy, oppure
La componente
dentemente
tanti
-h p^ -h q^ do =1
V\
il
/ /
dx
/ /
zp dz dy,
dy.
dx dy verticale
della pressione
punti di
122.
xy
sul piano
Area
proiet-
una superficie
di
evi-
di
rotazione.
Se noi poniamo
p cos
0,
^ ==
(donde p
p sen
si
= Vx^
-\-
y')
/'(p,0).
(1)
406
CAPITOLO XIX
una funzione
cio
cp
122
della sola p.
(p)
La
cp{p)
cio
sua intersezione
<2r
un profilo meridiano,
iz^
cp
cp
(-f-
la cui
-+- y-),
i/:r
semipiano
col
y=0
non
noti
(si
{l)u.
col piano)
x>
(x)
(2)
deve naturalmente estendere alla proiezione della superfcie sul piano xy] questa proiezione la corona
circolare ottenuta facendo rotare attorno all'origine e sul piano xy
la proiezione sull'asse delle x della curva (2) [o del pezzo di
Questo integrale
si
Ora
i?
=
=V
x
9' (P)
=
^
x
T' (P)
A=rrVl
^'ffVl
"+-
==
Perci l'area
J_
+/ H- g'=
di
/S
-4-/ -h
q^
/""(p) p ^ p
dx dy
t^
cp
(p)
sen
1 -Hcp''(p).
da:
data
= 2^JV\
si
y-
= =
1
che
,^
/
-h
yx^
=/
/l
-h
cp'-
=fd e^l/l +
H-T'Mp")pt?p,
(p)
dx dy
cp" (P) P
=
=
(*)
pu scrivere
1= 2
7c
= 2 ^y^ j/ +
1
i/l 4-
()
cp
(a;) .T
^^^
^/^^^5
f'-^(p)pdp
(i
indipendente dalla
nell'intervallo (0, 2tt).
e,
(*) Si noti
che
corona circolare)
j/l
^x
(3)
fatta
407
= V dx^ -h
dove con ds
della curva
cui varia la
La
e l'integrale
C,
5,
quando
si
-di
una
dell'arco
differenziale
il
descrive
C,
(3) costituisce la
dell'area
si
calcolo
il
superficie di rotazione.
Essa
si
Si calcoli
generata dalla
C di raggio
che un raggio
un semicerchio
cp
l'angolo
71;
cerchio
si
o"
71:
^ "^
"o"
{R
cos
cp)
J?^
cp
=2
7C
R^
cos
cp fZ cp
=4
TU
R^^
allora
Ld=^
ds.
TU
408
CAPITOLO XIX
122-123
Esempio.
Centro di gravit di una semicirconferenza. Una semicircone lunghezza ti
descrive, rotando attorno
al suo diametro, una sfera di area 4 n E^. La distanza d dal
centro di gravit della semicirconferenza al diametro soddisfa
ferenza di raggio
perci alla A
E^ ^=
t^
123.
E. 2
ti
= x{t)]
un intorno
Sia
siano B,
I punti
il
ax
(t) -4-
di
by
punto di
punti
A, B,
I punti
y=iy(t);
cui secondi
in
dunque d
e vale
d,
{t)
corrispondenti
(t) -\-
ai
^=^ 0,
ti
che
D;
= ax
(1)
e seconde continue
corrispondente al valore
-h cz
^o-
si
H- hy
^=
to -\- h,
all'equazione
Ci avviene in partico-
z.
^=
-^ k.
^o
(2)
della t; t
^o
valori ^o -^ ^,
di equazione
ti;
=2E
t^
to
-^
k.
Per
(3)
il
teorema
almeno un punto
colare [posto xo
^3,
=^
aX(i
ax
(ti)
ax'' it,)
ove nulla
(^0)
2/0
F"
= ^ (W,
(t).
ecc.]
-h byo
4- h?/
(t,)
-h
4-
cz'
-^ hy'
(t,)
-h
cz'' (t,)
-\-
czq
(ti)
d =^
(4)
=0.
Se
le (4)
delle (4)
ABD
(*)
Aggiungendo
0.a
0.?>4-0.c-f-0.rf
vi
ha un
sistema di 4 equazioni omogenee nelle 4 incognite a, h, e, d il quale, se di caratteristica 3, determina, come si visto al 27, pag. 89, le a, h, e, d a, meno di
un fattore comune >, 0, ci che lo stesso, determina i rapporti a-.h-.c-.d.
;
quando h
lim
Poich
le
ti
k tendono a
= lim 4 =
o^ (to)
a:
e: d definiti dalle
a:
ai rapporti
(^i)
definiti
delle
si
byo
-H
axo
by'o
-4- cz'o
(5)
x {Q =^
sono
x, y, z
delle
lim x"
(Q
= x"
(to)
finite
;
ecc.
axo
posto
zero,
fo
c^o
-+-
(dove
409
x'o, x'o{to)
=^
=
=
=
x"q,
(5)
)
ecc.),
se
nessuna
ossia se la
matrice
'
Xo
yo
Zq
x\ y\ z\
(6)
x;\y\z\^
di
caratteristica 3. E,
le
se questo avviene,
ABD
del
curva, qicando B,
Eliminando
le
5*
a, ,
dire
il
piano limite
vicini B,
della
avvicinano indefinitivamente ad A.
e, d tra le (2), (5) si ha
:
410
CAPITOLO XIX
=
+ =
123-124
sostituire la
^ X
{te
Wa
%+ +
%+
-hh)~
-
hxp
Xq
Hf>
hy'o p
+'h)
{te
y^
z{t^-i-h)
-+-C
hz\, z^ _
-u
^,
Si dice
in
piano normale
Xq {x
il
?/o)
piano
-h
^'o (^
0,
^o)
vicini,
la
mente
BD
le
quali congiungendo punti consetamente vicine AB,
cutivi, si debbono considerare entrambe tangenti alla curva C.
124.
Cerchio osculatore.
x=^x{t)
a) Sia
yz=y(t)
(1)
le
a?
(0,
e continue in
;
(x-^r +
iy
yir-R' =
(2)
0,
se
(?, y])
zioni (1) di r
[x (0
Il
esser
- lY +
[y (0
y\Y
-Br = o.
nulla
che
t
dovr
=^ a -^ k
-\'
411
valori
a,
-\- h,
a zero].
Sar
=
1r =
[x (a)
- Y -H
(b)
[x
(b).
$] x^ (b)
= [x
(e)
i]
x"
Fia)
i-
F"
(e)
(e)
-+-2/''W
Supponiamo ora
X y"
x'
?/'
4- [y
()
- R' =
=
[y (e)
7]]
[y (a)
rif
ri]
y' (b)
y"
(e)
x'' (e)
0.
(3)
(4)
-h
(5)
=#
per
=a
punto A).
(nel
(e) =4= 0,
|
/^
|,
(6)
= =
= =
(*)
Di
tali
di
CAPITOLO XIX
412
equazioni
tali
sono
(*)
U' +
xo
x\
{xo
(xo
{x,
le
(y.
-+-
5)
(2/0
-4- {y,
S)
124
K' = o
y\ =
-nf
(7)
y\ H- xo' + ^o' =
'/])
x{a),y{a)
t
A,
di
a) di
le
Xo, y^
(9)
coordinate
{t),
cerchio che ha
Il
x\,x\
con
{t),x"
(8)
y])
centro
il
(g, f\)
considerer come
raggio
il
definiti
si
ABC e
di
si
dir
coordinate
Dalle
trae
il
oro,
deducono
si
-iT-,y
X y
T-r,
X y
ix- -h
___
valori
^, f]
-f-
oppure
=^+X
-7-7^
-^
y-f
\x y
s
A
si
il
l^x
ove
il
^o-
(9)
(8),
da
queste equazioni
ix'^
X y
X-jr-,x
y
+ y4
che
secondo
....
.^
y"
x" y
negativo.
positivo
Le (10)
si
possono scrivere
Ora
la
somma
dei quadrati di
u
==^==
ed
Vx"' -^
vale 1
(10)
.
un angolo
esiste perci
cos 6
X
e
donde
tale che
=
tge = ^ = ^,
sen
Vx^
y'-^
4-
y'^
y'
Questo angolo
dell'asse
delle
a sar una
(*) Le seguenti equazioni si esprimono per cos dire, che t
-^]'^
B^ ci che si suol
l]^ -{- [y {f)
radice almeno tripla dell'equazione [x {t)
enunciare dicendo che il cerchio osculatore ad una curva G in un suo punto
quel cerchio, che ha con la C almeno un contatto tripurUo nel punto A.
413
perch
rale,
non
g=a;
Notiamo che
irsene
f]
==^
-^
]/
R cos
(13)
^.
la
ds
\/x' -h y'dt
definisce
in
ventano cosi
posto
s'
0'
= dd
dt
=^
ds
cose=^;
Posto
sen6=< = j-^(*)
(U)
ds
si
= arctg ^X
y X y X
-^ y
X
meno
L'aver fissato
il
(a
verso
di
un angolo
quella
semiretta
osculatore; cio
(ic, ?/)
la
va
direzione
scelta
perch l'angolo ^^
Si
0,
e l'angolo
le
del cerchio
fi)
come
^^ =cos^ cos
yt^^yx-^ xi=^
convenzioni usuah,
si
abbia:
positiva
rimane
coseni diret-
\yt-\- -^i
-|-9.
a??/
= -^ ed
?/^
= y)'
data) od anche a
\
i
punti {x^ y) e
Le
luta,
X
'(])
(^,
coeificiente angolare
rette
0,
Infine
si
noti che,
d<r
se o
l'arco
= df
dyf
-f-
= dR,
donde a
^jR
tangenti della
le
evo-
la evoluta.
evoluta,
della
per (17)
= dR\
verso
il
conffiunffente
della
).
415
sar dunque
di
o,
i^ 4- cost.
Una curva C
Il
le
si
propria
evoluta Ci.
costante
attorno
Ci
si
svolge,
in
modo che
la parte
il
quale
perfettamente
isocrono,
v;
retta uscente da
(*)
Che
degli archi a.
(?,
varia,
fi)
quando
si
cambia
il
cotg 6
416
CAPITOLO XIX
124-125
a C, nel punto (!,>;). Ed pure facile riconoscere che questa tangente a (74
alla curva C descritta dal punto x, y. Infatti il coefficiente angolare della
normale
tangente a
si
-^
tangenti in {x,y)
le
Osservazioni.
Supposto
z=z f{x),
che
ricordando che x =^
^fj
ij
in
curva r, quando
t,
equazione
(11) diventa,
uso frequente.
di
(11) diventa
la
{x\ X
x"
ecc.
derivate rispetto ad
s).
Inviluppi
osculatore
tangente in
-B, e
una schiera
di
cerchio
il
in
alla
curve.
di
molte volte comodo individuare una curva f, dando inC, tali che per ogni punto ^1 di f passi una C
linee
tangente in
alla f.
Cos, p. es.,
rette
f(t),
la.
'di
si
125.
finite
da. una
x=
del
fine
posizione
la
s,
-^ ^=^\x y"
Come
y=
Questa forinola
Se invece
definita
sia
come
x"
1,
R=
curva
la
tangenti
assai
spesso
si
(si ricordi,
normali alla E,
Se,
male
p.
alla
es.,
l'equazione
{y
(*)
= f{x)
fW)\f
{a)
-\-
di
E,
la retta
{x
a)^^.
nor-
definita dall'equazione
ci
si
417
le
coordinate
Per
equazione
{x
hanno
di
a)' H- ^'
scissa a,
centro in quel punto dell'asse delle x, che ha l'ache hanno 1 per raggio) sono tutti (qualunque sia a)
tangenti
ciascuna
(che
pu porre
il
il
delle
problema
di
Noi
infinite
curve
C.
generalmente un
esamineremo
senz'altro
di
sistema
di
equazione
=^
f{x,y,a)
(1)
ma
punto
{x, y)
vale
fx
-~
/
Supponiamo che
se,
come supporremo, fy =#
0.
una curva
esista
= ^(x)
(2)
una
identit.
x
[se
2/
=^9
(a;);
da
=W
(a;)].
Ma
il
coeficiente
uguale
coefficiente
418
CAPITOLO XIX
angolare
77-
125
^W'Ct)
Se in un punto
per ipotesi
di (2)
V^
oa
la
punto
(e
ci
coincidono).
La
(a)
0.
da zero,
diiferente
^
da
la
(che
dovr
ivi
essere
W(rr)
0, cio
co-
Se cos non
avremo:
^^
da
Cio ogni punto
0.
contemporaneamente
alle:
f=0
un qualche valore
per
=W
un valore
esiste
per ogni
in
a tale curva
(1).
una curva
(2).
in
(2)
condizioni
tali
chiama
si
inviluppo
L'inviluppo
una
di
Una curva
delle
di
Viceversa, se
{x)\.
(3)
f^=0
(0
della
delle (1)
se
esiste,
= =
p. es.,
un inviluppo
{x
soddisfa
(4)
si
af
inviluppi; la retta
-{-
y'
=
1=0;
anche alla 2 (x
ad if
riduce
dei cerchi
y=l
a)
l=
0,
tali
la retta
(4)
x =^ a; e quindi
hanno dunque due
cio alla
cerchi
?/
1.
419
Esempi.
a) Cos,
punto
[a,
la
es.,
p.
retta
tangente
y =z f
alla
(x)
nel
y
Questa retta
fio) a)f'ia) =
{x
dipende
si
otterr eliminando
da un
(a)
a)
ix
(a)
ix
(5)
parametro a; l'equazione
a tra la (5) e l'equazione
f(a) + f f
a)f =
ossia
0.
{a)
0,
0,
Sostituendo in (5)
trova
si
il
che
L'inviluppo
delle
di
si
poteva
preve-
sue tangenti.
delle
coordinate a,f{a) :
[y
f(a)]f'{a)-hx a =
(6)
che dipende dal parametro a. Il punto corrispondente dell'evoluta sar il punto (x, y) che soddisfa insieme alla (6) ed alla
:
che
si
Se nelle
poniamo
(6), (7)
poniamo
a.
Xq ed yo al posto di
a^"o
0,
^, t]
yQ^=:f'(a)
ed
y'(i
= f"
(a)].
Resta cos
f{a), e
riducono
:r'o
di
1.
nuovo
provato che:
punto dove
la
normale in
il
alla curva y
f (x) tocca
cerchio osculatore in A.
centro del
420
CAPITOLO XIX
126.
La
Curvatura e torsione
pu estendere
si
remo soltanto
una
curve sghembe.
alle
definizione di
la
di
linea piana
126
C una
a) Sia
retta
r.
tori X,
|x,
l'angolo
mA
lim
(che
s della
una
cio
valore
il
si
due rette
delle
l'arco s abbia
Le
Sia
C;
y)
valore
So
/^
direzione
la
in
5o,
il
JL,
-H
^^.
0,
con
retta r varii
della
continuit al variare di
Pu
s).
=o h
abbia un valore
,.
sen0
,.
lim--6
per
sen
poich
l.
sen
Il
il
lim
^
Cerchiamo
limite
il
che esce da
ha
per
formula
di
sen
h
questa
di
espressione.
X-hAX,
Una
/i
v-4-Av.
[ji-f-AjjL,
pag. 79)
X-hAX^
La
quella
di direzione:
M-,
[i-f-A[i
.A
v-hAv
(cfr. es. 1
sen^
ossia
jx
AX
A|i
avremo
(*)
XAX+jiAji
XAX-4-|JLAp,-f-vAv
AX--4-
A[ji^
Av^
sen'0=::AX2-^
e
421
quindi (poich
/ sene
Api^-f- Av^
= A = incremento
5
/^
A X^ H- A
AX-
(XAX-4-
[Ji^
-1-
(X
v^^
[i
delFarco)
AX
-f-vAv)
jx
A |i
A.9^
|Ji
s'
vAv)^
e
\
im(^)
=X'^^-pi'-^-4-v'^
lim
se X,
|ji,
(XX'+|jtji'+vvT =
posseggono derivate
Ricordando che
X^ -h
2 XX'
-I-
|i^
finite
-h
v^
\i\i
[i[X
1,
0.
Quindi sar:
sen
lim
_^
X'
\i' V'
derivando avremo:
2 vv z=zO,
vv
[ji
(rispetto a s).
ossia:
XX'
[1
X'
li'
422
CAPITOLO XIX
126
con cui una curva si torce come misurare la rapidit con cui le binormali, anzich restar parallele
tra loro, deviano una dall'altra; rapidit che, secondo le prece-
Misurare
la rapidit
denti convenzioni
misurata da l/X'^
-h
-f- ji'^
v''^,
in
per
cui
pongano i valori dei coseni di direzione della binormale. Questo numero si assume per definizione come valore della
[A,
si
tanto pi la curva
la torsione,
Y)
che,
La
curvatura
pu
si
di
quanto pi piccola
la torsione nulla;
si
una curva
avvicina ad essere
in
un punto
piana.
un numero
dire,
si
di
Anche
nel linguaggio
comune
un arco
dice che
si
d cerchio
Per
curva
la
si
trovare
Prendiamo
tutte le tangenti a
una curva
se questa retta,
Dunque
le
si
jji,
|ji'
evidente che questa proprio la stessa definizione data per le curve piane, come del resto verificheremo
della tangente.
Se X,
y, z
della curva,
e
quindi
curvatura
= Vx'" ^ y"'
-\-
z"
= l/f ^1 ^1
'[
noti
(*).
somma
||
lin(^ari della s.
La
linea perci
da cui siamo
partiti.
una
retta. Ci
e quindi
che concorda
Si
dove h
hy", hz'\
hx*'^
sono
pale
tura
quindi
-h y
Vx'^ -hy'' 4-
radicale
il
zrr 1
^
!
===
VX
Ma
4- ^
-h y
ossia sono
(*),
si
h \X
cosicch
423
^"'
-"
-h z
ad
uguali
non
/*
;/
curvatura
curvatura
curvatura
=
curvatura =
-h v"^
l/a^''^
^/\x
\x"y"o\
\
se,
op_-i/|^'/
y'
ricordiamolo,
stesso
arco
il
"~
Osservazione. Se x, y, z sono
s,
si
deriva,
lo
in funzione dell'arco
noti
lettore
Il
yx),
della curva.
{x
\xy"
[/
alle
le
_dz^
_dx^ , _y_
^^-Ts' ^~ds''^~ds'
5
d^x
= P 5^
sono rispettivamente
Si considerino ora x,
y,
= f d^y
5^
(f-
=--
raggio curvatura)
^
d^z
r,
cui coseni di direzione sono proporzionali a x", y", z", parallela a tale piano.
E, poich dalla
z'^
=1
si
deduce derivando
x'
si
assume
l'arco s
come
variabile
424
i
CAPITOLO XIX
Anche
^tdi'^t
126
t.
avremo, posto
di/'''
d^
dz^_
dx
dif
'dt~~ds^t-''^'-dt~^^^t^ dt~"'^^t'
d Idx \
dt\ds 7
d^x
dt^
Le
dx
ds
ricavare i valori di a, ^, /,
alla t. Si deduce, per esempio
di
?,
>:,
\=z
le a, ^, y,
?,
d^x
.,
t^
ds^
per la cinematica,
ci
, ^
t.
permettono facilmente
s'x"
x'^s';
analoghe.
/j,
? si
s^dX^y
dA^')
ds\ds)
si
9^~ ds''"
Note
Quest'ultima formola
^'=K=T+[f]'+[ME
retta
normale
tangente
alla
si
hanno
tosto, osservando
che questa
normale principale.
e alla
Esempi.
l''
-^z=z}is
(h
dx
.
cost.
Derivando rispetto x
si
= arco
.
e'
curva) (h =# 0).
.ds
ha, poich
curva cio
la
= 1/^
1/
pu
si
"^
seguire
/dy\^
\^/
il
metodo
-\-e-' dz
2
dx
=^
h\/
|/
(k
ossia
cost.)
425
dunque
-f-
y
dove
come
k,
una costante
all'origine) la
2l
e infine, integrando
degli
''
arbitraria.
assi
Con una
pu fare ^
si
= =
?
0,
ih
curva
trasforma nella y
si
= - =^
cos
x.
Trovare la sottotangente e
curva y =: f(x) nel punto di ascissa
2''
la
sottonormale
per
una
x.
con X,
[f(x)
le
Posto
F=0,
se
X=x Pp.
w =x K; X = x-^ f{x) f
donde
sottotangente
3^
{x)
= x-\- yy\
Trovare
=V
-^
sottonormale
= yy.
le
stante h.
Si
ha
,^=^h\
y
ossia
= -^k /
o vv'
^^
Se ne deduce integrando
y =z Ce
che
y^ ^=^ 2
kx
-\-
CiC=^
costante)
rabola.
ed
una
pa-
426
CAPITOLO XX
127
CAPITOLO XX.
127.
le
Integrali
curvilinei
e potenziale
Prime
definizioni.
302,
per a zi
^h
(a,
cost).
le
equazioni
X
D
paragrafi, con
Xdx
indichiamo
{\\_x{i),y{t\z{t)\^(t)Ai.
(1)
'J
ri
lo
di
quella
il
funzione
curva considerata
additiva^
la
cui
derivata
di
e pre
X,
quando
di tale arco.
Del resto, se x
^{'\ y~'y{')^ z 1; {-) sono {cL^-^f) altre equazioni
parametriche dell'arco stesso, esste corrispondenza biunivoca tra i valori di te-,
in guisa che valori corrispondenti delle t, - individuino lo stesso punto della curva.
427
varia da a a
(5,
la
varia da a a
<
b.
in tali intervalli
te
t si
possono
fi5
uguale appunto
al
cambia, se cambiamo
si
ha
f\x
la
_
(t),
(t),
_
cio
che l'integrale
(1)
non
somma
(7 la
di
Xdx=
Xdx-^
X dx
Si
estremi
si
si
un
dato
che,
invece
arco,
intende percorso
(fig.
di
quale
secondo,
verso in cui
il
lo si
42).
AB
cui
(a,
al
il
tal
caso
fissato
nostro arco
si
in
A)
l'arco
intende con
nel
Xdx
verso
Fig. 42.
prestabilito,
si
proprio l'integrale
(x[x{tly{tlz(^t)]x'{t)dt
E naturalmente questo integrale non dipende dal punto A=^ B considerato come
iniziale e finale,
ma
varia
Fig. 43.
p)
nel
estesi
Ye Z
campo
Z>,
si
possono definire
a un arco di curva
J {Xdx
Mutando questo
verso,
segno dell'integrale.
il
-h
si
gli
integrali
Y dy
pu poi definire
Ydy
-h
Z dz)
lo
Z dz
a un
esteso
j
CAPITOLO XX
428
Xdx,
arco
Ydy,
Z dz
come
curva
di
127
somma
la
estesi allo
degli
integrali
stesso arco.
tivamente per
nati e
Xdx
uno
in
B,
mol-
si
questi pezzetti
di
Otteniamo
Ydy -h
-h
rispet-
le
sommino
si
trinomio
valori di X, F,
po:
ognuno
Tidz per
cos
un
somma:
2 (Xdx
al
4-
Ydy
Zdz^
-4-
il
solito
utile
esercizio ridurle
Y)
'l
Il
X[x
(i\
j.
y (t\ z (0] X (0
si
-^Y\x
{\
ricordi,
y {t\
quello di
z {t)] y'
(t)
Z[x(t),y{tlz{t)]z^{t)\dt,
qualunque
p.
si
es.,
sia
parametro
il
t=^s=^
pone
individuante
punti di
C.
Se,
contato da un'ori-
_X
ne
se
indicano
r*'
se 5o,
Si
sono
dx du dz
sono
ds ds ds
5
con
coseni direttori,
so
dx
ndy
ds
valori di
l'angolo di
dz\
ds/
ds
per
diventa
nostro integrale
il
=a
e per
b.
Poich
con
in
Fcosoids.
un punto qualsiasi
Il
di 0,
il
nostro
un pezzo
di
conveniamo
di
429
Se esiste una funzione V{x,y^z) tale che dV ^=^ Xdx -\-f- Ydy -h Zdz, si dimostra, come a pag. 303, che il nostro integrale uguale alla differenza dei valori che la V assume nei
punti A, B estremi della curva, a cui esteso il nostro integrale, e che esso perci dipende soltanto dalla posizione dei
punti A, B e non dalla forma della curva C che li congiunge.
Tale funzione V esiste, p. es., in un parallelopipedo ( 92,
pag. 306) in cui valgano le
5)
1^3.=
if
=^
X2
y;
0.
Esempio.
La
secondo
gli
forza,
M descrive
x = x
Ci chiediamo, usando
y
il
(t),
punto
di
z (0.
il
curva,
le
M descrive un archetto
il
curva
la
(0,
cui componenti
le
quando
coordinati sono X, Y, Z,
assi
applicazione
una
di tale
la
i^cos (Fs)
ds=^
(Xdx
-+-
Xdy
4- Zdz)
ci
muoviamo
in parallelopipedo,
^_3Z
3X__3F
3?/
'x
ecc.),
'
3^
"y
'x
"z
per cui
(*) Si noti
ds
avviene se
3^_3X
'
che
ci
il
CAPITOLO XX
430
127
Una
tale funzione
additiva)
ha
(che definita a
meno
una costante
di
si
detta anche
seguenti:
Esempii
1
da M.
campi
di
campo
Il
campo
che ammettono
di forze.
il
di forze
sono
potenziale
F= m^-^ +
Si trova
M nel
piuto da
(a, 6,
Z^mg,
F=0,
X==0,
V^=^mgz. Ed
cost., p. es.,
lavoro com-
h). ad un punto
passare da un punto (a, p,
un punto di altezza /i a un punto
mg {h
^) ed indipendente dalla via seguita.
di altezza
2 I
di
il
massa
cio,
un punto M.
una forza F
ed una gran-
in cui
con
fisso
OM
distanza OM
la
ed r
cost.
la
(attrazione
r
universale, attrazione
costante h
si
la direzione
direzione
la
Poich
OM
La
ha
MO.
assi x, y, z tre rette a due a due orto0, indicate con x, y^ z le coordinate di Jf,
= Vx" -+-/-+2
magnetiche).
come
gonali uscenti da
l'angolo di
elettriche
OM
Scelti infatti
con r
masse
di
z- la
distanza
cos(ra;)
componenti
3-^-==
con
di
sono
= ^, I -^, Z
=
^(
dx\r/
le
OM,
t^
ecc.
SI
trova
facil-
scelta per
andare da
in
^.
431
128.
Trasformazione
di
piano C)-
uno
pili
pezzi,
degli integrali
si
dir
Xdx
il
Xdx
esteso al contorno di
la
somma
un osservatore, camminando
detto
Fig. 44.
Teorema
tegrale
1**
X dx
degli integrali
Se
esteso
I
X dx
^(
al
la
somma
contorno di
fatte.
di due aree
y', y'',
uguale alla
y''.
Vin-
somma
Infatti siano
(*) I teoremi del 128 e seg. sono importanti al tecnico specialmente per le
applicazioni alla elettrodinamica, ed anche alla idrodinamica teorica.
(**j
Al
lettore
si
suppongono, sod-
432
e,
CAPITOLO XX
C C"
contorno
C^
,/
punti
/ ^/
II
non appartengono
al contorno
<^^
,
128
^0'
X^x=
C\
Evidentemente
cui
'0'2
'^C,
-^0"
contorno
al
C"
appartengono, e
rispettivamente
non appartengono
Sar:
C2
C"
XcZx+
f
-^C",
X6^:r.
/C"',
ma
f
e perci
Ma
Xdx
0,
Y z=
Xdx-f-
Xdx-^
C'2 e
Xdx-\-
formano complessivamente
C''2
Xdx
sommando
il
X6?x.
contorno
di
sono percorsi nello stesso verso, sia come appary'^, sia come appartenenti al contorno
Xdx^=^
Xdx^
Xdx=^
Xdx-^
Xdx.
e. d. d.
Questo teorema
si
Lo integrale
X dx
pu enunciare dicendo
si
esteso
al
contorno di un campo y
^.
vale
comunemente ^
ox
433
Teorema
2.
Se ^
se
VX
di y, allora
e
il
(x,
y)
contorno
retta
cost.
incontri
al
pi in due piunti.
Si
ha:
1 1
s~~
d^ dy =^
dy
^z dx,
dove m,
sono il minimo e il massimo di y in y, ed A^
cost. (compresa tra le ?/
punti
ove una retta y
sono i
e
y =^
M)
incontra
'f
Jf.
(fg.
46).
A^
=m
434
CAPITOLO XX
Se invece
X
numero
128
parallela
all'asse
(ielle
di
-^r- ^^^
^V =^
\\
^^-
^=^^
2u
dx dy ^=^
Xdy ^=^
xdy=^
\
j
Xdy,
A
^\
e. d. d.
Teorema
3.
Se in y
le
^^^ sono
funzioni
finite
y
continue^
^- dx dy
^=^
Ydx.
che
Questo teorema si dimostra come sopra: il segno
qui compare al secondo membro, dipende da ci che, mentre
l'asse positivo delle ?/ a sinistra dell'asse positivo delle x,
l'asse positivo
delle
a;
cos:
(1)
dove i segni superiori (0 inferiori) sono da adottarsi contemporaneamente nei due membri.
Osserviamo che
-z
'
ds
-~ sono
tangente
quando con
dx
dv
-f-
ds
segno
(volta
nel
verso
sopra
si
A
si
in
valore assoluto e
di
indichi l'arco del contorno di y,
suo pezzo, crescente nel verso in cui tal pezzo di contorno
definito)
un
in
ds
cos iyt)
gli
angoli tn e
(nelle
nostre con-
^
,
sar
= cos (xy + yn -h
cos (yx-h
A
xy
xn -h nt)
nt)
= cos (yn)
= cos (xn =
ti)
cos (xn).
INTEGRALI CURVILINEI E SUPERFICIALI
Ossia
dsT"? ds
doc
JJ
nostre formole
le
-^ dxdy =^
ds =^
Xcosnx
^f ^' = - J ^^
l-^-^^)dxdy:=^
si
X-^
Si sf ^^ '^^ =/,
1
n sono rispettivamente
dv
435
(Z cos nx
ds
^^
"^y
(1)^.
membro
Il
intende
crescente
dal
limite
inferiore
positivo,
cio s
superiore
al
si
detto
di
integrale.
129.
Integrali superficiali.
rintegrale
X[x,y,z{x,y)\ dxdy,
Jj
Se poi a
somma
ciascuna delle quali rappresentata da una equazione z-=- z(x^ y)^ si dir integrale di Xdx dy
di
pi superficie
esteso a
0.
ficie
la
Oj, 02,
somma
degli integrali di
a,,,
come misura
di
dei
un pezzo
pezzi di
di
si
o,-
X dx dy
per ogni
la
o^
il
valore di
cui derivata
assume l'area
della
X,
sua
Si indicher (cfr.
cos {nz)
ivi
A
nz
indica
l'
angolo
(*)
Si
suppongono
finite e
che
cos {nz)
l'integrale
ridxdy]
?
-> .'
Xdo
normale
la
continue tutte
VI
le
4-/-+-^^
funzioni, che
forma
di
dove p
compaiono nei
con
/,
calcoli
CAPITOLO XX
436
129
t.
Se X, Y,
Z sono in t
3X c)F 3Z
insieme allear ^^
ox
Y"
^^'
dy
eZ
funzioni finite
di
x, y, z
si
avr:
02
Y' dx dy
dz =:
=:
-^r-(ZT=
X cosnxdo
\Ycosnydo
>K dy
.'
ozj
r 3Z
(^
Jt
continue
=:
Z cos
\
nz
do
'Z
I( Dx
^y
j
(X
"
'z /
cos
nx H- Fcos ny
-i-
Z cos
nz) d
a.
n a
si
3X
3F
DZ
"x
'z
chiama la divergenza
Si ha perci:
1
di
divlc^x =:
si
es.,
j I,,do,
nelle
od elettrodinamica) si chiama il
che, nelle trattazioni comuni, si suol
all'idro-
/attraverso a a;
rappresentare col numero delle linee di forza attraversanti
flusso
di
la
I.
a.
437
130.
Sia
una
Il
sghemba
superficie
pi pezzi. Supponiamo
spazio ^
>
0,
coi
teorema
Stokes.
di
e ne sia
un osservatore
che
xy
contorno (a uno
il
posto
e la faccia
nel
semi-
rivolta
verso
Supponiamo che cosi il verso positivo di ogni normale sia determinato in modo univoco. Percorriamo poi ogni pezzo di C in
guisa che il triedro formato dalla tangente t a C (*) in un suo
punto qualunque A volta nel verso in cui si percorre C, la
normale va C in ^ posta nel piano tangente a o in A e volta
verso l'interno dell'area a, e la normale n a o in A formino
un triedro tale che un osservatore, coi piedi sul piano ^ v e con
la testa dalla stessa parte di n volto verso t, abbia alla sua
sinistra la direzione v. Il triedro t^n e xy^ siano cio congrui
(sovrapponibili). Siano X, F, Z funzioni finite e continue di x, y, z
insieme alle loro derivate in un campo rinchiudente o all'interno.
E supponiamo che o sia definita da una equazione ^
^ (a;, 2/).
Sia Y la proiezione di o sul piano xy^ e ne sia f il contorno.
Se la normale n a a fa con l'asse delle z sempre un angolo nz
acuto, mentre un punto A percorre C nel verso sopra definito,
la sua proiezione J.' sul piano xy descrive f in guisa che un
osservatore posto nel semispazio <^ > 0, che cammini in- avanti
con A.^ lascia y alla sua sinistra. Evidentemente
= -.0:
3X [x,y,
dx
z (x, y)]
^Xix
y,z)
(**)
_^7>X(^
3^
^y
^/X
(*)
dx dy
Hy
v,
U che
le
loro
variino con
direzioni
continuit.
(**)
contri
a;
cost.,
= cost.,
5;
= cost.
in-
CAPITOLO XX
438
T
130
l/l
-h/-l-
iz
a o sono
439
131.
Differenziali
esatti
e potenziale.
un campo a
se f
i,
chiusa
tracciata
entro
esista
almeno una
una qualsiasi linea
(e quindi infinite) superficie appartenente a i, avente f per
unico contorno, e passante per un punto qualsiasi D di t. Ci
avviene, p. es., se t un campo sferico, conico, ecc. Resta
escluso invece, p. es., che x sia un toro di rivoluzione.
Siano A, B due punti qualunque di t, che congiungiamo con
una linea C tracciata entro x.
Siano X, Y,
una
e continue in
superfcie a e
tale che,
(Xdx
-h
Ydy
-h Zdz)
(Xdx
Ydy
440
CAPITOLO XX
131-132
V = ^ (Xdx-^ Ydy
-h
Z dz)
non dipender
Teniamo fisso
cammino C
dal
punto
il
Se
le
campo
il
X, Yj Z soddisfano
X dx
meno
il
e in esso
una funzione V,
esiste
per differenziale
del segno,
alle (1),
Z,
le
cui
ossia che
ha
+ Y dy-h Z dz.
potenziale
del
Tale funzione V , a
vettore che ha per compo-
nenti X, Y, Z.
y
solo pezzo
132.
di cui
a) Sia
108-108
x,y
(*) Si
integrali
doppii.
6^5).
X=X{x,y)
in
derivabili delle
minati
abbiamo discorso
Trasformazione degli
(Cfr.
sia f{x, y)
un
ex
valori delle
suppone che
?,
F,
Y=Y{x,y)
^
di o siano
Viceversa,
(1)
completamente deter-
dati
questi
valori,
sia
441
Le
= x{X,Y)
in
parole
altre
si
y=y{X,Y)
pos-
(2)
X
Assumiamo X,
un
Ogni punto
altro piano.
a determina
di
il
punto Ai
in
corrispondenti
XY,
piano
del
al variare
di
in
o,
P)
il
il
in
corrispondenza
tale
angoli ?
Sia
?/
si
cp
conservi
(x)
una
dy
curva Y in
sia
-^
la
tangente
dell'angolo w,
che
la retta
dx
sia
Al
il
punto corrispondente
X.
Il
A.
dX
la
tangente
con
l'asse
allora
dell'angolo ^,
delle
di
dY
La ^ sar
soltanto che tg
cresce al crescere di tg w.
fa
442
Ma
dY__ x
3^
dX'^X^
3X, ~3X
Affinch tg
= 2)F
^^
x
?^^
stanti, sia
"y
DX'y'WTv
ox
"^
dx _'x
"y
'x
ex
dy x
= 3F
y
^;
;?
= 3X
x
"v"
3X
5
positiva,
mq -{-np<0,
il
ove
^^= ^r~ SI
^ sia
invece
132
ora:
>?i
CAPITOLO XX
della
ossia che
i^
mq-h
np>
0.
Se fosse
conservato.
a (a,
1)
rispetto alle
a:-,
mq
-\-
np,
X,
ossia
Y, e
de-
il
erminante
il
)x
'y
Y Y
x
non
ora
fdo\^-^do=^Fdy
'
tale
ottiene sostituendo in
anche
F{x,
la
yox
per
Se indichiamo con
che
il
/.
Sar:
y) alle x,
valori (2),
sar
si
443
precedente Jacobiano positivo, o negativo, sar, ricorteoremi del 128, e supponendo S percorso in modo
dando
da lasciare S a sinistra
che
il
=-/t(^^-)--(4l)l"-=
'F
=x
3F
tx
Dy 'X ]
'X
'x
considerato
F z=:
X, y.
dXdY.
y y\
f^
funzione
se ne
deduce
infine:
J>*=X-f^^"-=i>ll^l^
d{X,Y)
d
Y)
(4)
Le
f{x, y) dx
danno:
(4)
(3),
y (X, Y)]
integrali
si
dell'integrazione
funzione
La
dove con
x,
dell'altra,
si
con
Jacobiano
per
(5)
cambiamento
il
di
gli
integrali di
una
segmenti
corrispondenti
sola
una
sulle
dx
L'analogia risulta evidente
d (x
dXdY.
fix)dx^( f[x{X)]^dX
variabile,
doppi.
(x, y)
f^-^^
variabili
dXdY.
(X,
alla -p^ di
dX
lo
?j
'
'
il
quale
viene
preso
in
valore
assoluto.
d (X, 1)
.perche
le
segmento
simo
biano
aree S, a
X=p, F=0,
sempre positive,
segno opposto a 5.
considerano
si
pu essere anche
a:;
r=
il
p cos 0,
2/
p sen
0,
il
mentre
nostro Jaco-
il
Se pones-
108.
444
CAPITOLO XXI
133
CAPITOLO XXL
COMPLEMENTI YARII
133.
Le serie
Fourier.
di
Sia una funzione f{x) che ammette il periodo 2tc, che cio
assume valori uguali in punti che differiscono per un multiplo
di 2 71. Supponiamo che f{x) sia sviluppabile in una serie (di
Fourier)
00
= 2=
/"(a;)
(1)
ri
f{x) =
ao -h
2 ^^n cos nx
-4-
K sen nx),
(l)bi8
Ricordando
a
=f=
0,
a intero,
se
ed uguale a 2
,2:t
tt:
se a
= 2 f^" cos {n
1
cos
I
che,
nx
cos mxcZa;
cos a
0,
^o
*o
troviamo, se w,
cos
nx
mx c?a;
cos
71
se
In modo simile
si
cos
nx sen mx dx
sen
mx ^a;
se
w
w
*^
71
nullo,
cos (n
= m=i=0
4= m.
se
wa::
-^=
f^""
|
/o
prova:
sen
li
7ise?i
se
+ 21
osservando che
m) xdx
-4-
xdx
se
l^
=m=
#=
=m ^
se
w)
a::(?a:r,
COMPLEMENTI VARII
445,
Integrando la (Ijws da
a 2 ti:, dopo averla moltiplicata
per 1
per cos nix o per sen hx, supposto che le serie cos
ottenute sieno integrabili termine a termine, si avr, ricordando
le
precedenti identit:
2jt
f{x) dx =^
cos
an
nx dx -\-hn\
*^o
00
f(x) cos
bn
mx
oc
(*)
nx
cos
mx dx
(**)
a,,,
2TZ
^\
cos
mxdx-{-\=^'K
^271
Ti
^2n
^\an
dx ^=
=2
(^a: [
m>
per
-+-
sen wa;
-{-
''o
,2:t
I
Uodx
an
cos
nx sen
mx dx
.271
-f-
'
bn
sen
n:z;
sen
mxdx i^^nb^
(***)
27r
'*"
= 2^ I
= n r f{x)
^^"^^
'^'^
.2-
>
(m
0)
a,
=
1
&m
Noi
ci
(2)
>
c^a;
sia
vera la
(l)bLs,
ove
alle
a, f
si
in
/'"(a;)
nulli,
(**)
il
tutti
membri
del
secondo membro
di hn nullo,
ti)
(*) Si riconosce
sono
^Za;
Si
f^"^
mx
chiediamo:
cos
Jq
solo se n
m.
(***) Si dimostra con
446
CAPITOLO XXI
133
(e necessariamente ammettano anch'esse il periodo 2 tc). Dimostriamo intanto che in tali ipotesi la(l)bi8 totalmente convergente.
una costante maggiore dei valori assoluti delle f'{x),
Sia
T''
^,
dx\ -= fsen mx f\x)
1
a,
sen
mnj()
donde
mx
dx
f' {x)
m^
ha per
si
r^""
/
^=^
nm
sen
mx
cos
^/
-,
f \x) dx
mx
Jo
^22-
dm
ossia:
Similmente
6,,
(m>
^ M
2
3;
1).
e quindi per
4if^
nx\i^-^<
a cos
nx -h
6^ sen
^^
positivi e costanti
serie a termini
^^ __
2^
converge, perch la
somma
^^
La
4Jf
1
i'
k termini vale
"" \J
ri
'
QO
che tende ad
per
A:
00
;
quindi sia la
perch
la (l)bis
convergente totalmente.
mx.
Cosicch, posto
f
Jo
^(x)dx
= 0',\
Jo
(x)
= f{x) ^
[x),
^{x)(io^mxdx=^^',
sar
^0
{x)
^Qnmxdx=^
^.
(3)
447
COMPLEMENTI VARII
Il
che la ^ (x)
stanti
hi,
Ci,
f^
1
0.
Dalle (3)
(x)
bo
-^
hr cos
TX -^ ^
r=l
^0
si
quindi, per
il
sen rx\ dx
Cr
(4)
risultato dell'es.
pag.
15,
.2:1
^(x)F{x)dx
F(x)
co-
le
58, :
(5)
0,
costanti.
F(x)
= ]l-^
cos
\x
^y^
C0S--^
(6)
'
dove w
soltanto
di
il
Indicheremo con
massimo finito della ^ (x). L'interTc)
vallo (0, 2
si pu decomporre nei seguenti intervalli parziali
:
1" L'intervallo
(a, P).
2*"
Un
intorno
di
di
lunghezza
non
superiore
ad
3""
Un
intorno
di
dj
lunghezza
non
superiore
ad
4"^
La
Y^27t;
IP a| 2.
^ix)^m>
>
Nell'intervallo (a, P)
1
0, F(x)
intervallo
supera
(x)
esteso
a
tale
F(x)
^
tegrale di
(*)
Si
(oc,
^).
quindi
l'in-
|.
448
CAPITOLO XXI
133
supera 2V==:
||3
Consideriamo ora
Invece
a|.
la parte residua y.
a--hBl
r
H- cos hr
\^{x)\^N.
In y sempre
a
cos
sempre minore
di 1
valore assoluto
numero o
di
<
1.
IP a
quando n
abbastanza grande.
L'integrale di
uguale alla
intervalli parziali;
1 di
un numero
maggiore
positivo
di
di
un numero che
in
valore
assoluto
non
supera
3**
di
un numero che
in
valore
assoluto
non
supera
Esso
maggiore
dunque
~~
CI
che
di
assurdo,
moltiplicato
perche
sappiamo
noi
^^
per
(x)
non
sia
identicamente nullo.
Pi generalmente
cienti
siano
si
determinati
sia discontinua,
dimostra che:
da
(2) in
ha per somma-
La
(l)bi8,
un punto x
cui
=a
coeffi-
ove f (x)
f(x)],
se
COMPLEMENTI VARII
134.
La
a)
449
valori
propone
si
delle Variabili)
di trovare
che
il
rendono
massima
=
=
due punti A,
di ascissa a, h e
i/l H-
cp'^
(x) dx,
oppure
la
curva passante
B posti ad altezze differenti, tale che sia mitempo impiegato da un grave che cade da ^ a 5 lungo
nimo
il
curva, ecc.,
la
ecc.*
l'integrale
f{x, y, y) dx,
assume
che
della x,
valori
X =^
a, X =^b. Si ammetta che tale funzione possegga derivate prime e seconde finite e continue, che per la /'e derivate
valgano nel campo che esamineremo, tutte le propriet (conti-
per
nuit,
ecc.) necessarie
cp (a;)
Se ^
la funzione cercata (supposto che esista e
possegga derivate prime e seconde finite e continue), e se ^ (x)
una funzione con derivate prima e seconda finite e continue,
nulla per
=a
della costante
e per
ponga
a;
cp
{x)
&
t,
i
la funzione
cp
per x
valori prefissati
-f- tz
r^
b, 9
(^)
t^
nostro
f^
J^fi^i^
(^)
integrale,
ove
ossia
-+- tz
{x)]
dx
-+- tz {x),
29
il
0.
tz ix)]
dx
per
{x) H- tz {x)]
dx
per
r-
/"
3; J
Sar dunque
{x) al posto di y^
f[x,^
allora,
(x) -h tz {x)
9' {x)
-h
296)
-+- tz {x),
cp'
si
450
che,
CAPITOLO XXI
per
il
^1
(^y
equazione
ci
Il
per ^
-H
cp
^^ si
riduce alla
questa
cp,
dx
'y'
^\
[y^-f+tz
la
^y
diventa
pu scrivere
si
134
0.
il
primo termine
6.
La
perch
nullo,
nostra equazione
v^^^
si
(:r)
==
x=^
per
dx[
7>y.
^''
ir''
y)
d_ \ 'f{x,y,y) '\
dx\_
__ ^
^2^
es.
a:;
z {x)
=
{x
oif {x
P)'
di (a, h)
nullo
esterni all'intervallo
(a, P).
fuori
(a, p),
la
(1)
si
riduce alla
'^oL
dx\
451
COMPLEMENTI VARII
cio identicamente
(
la
che
(2).
pu scrivere esplicitamente
si
83) cos:
yf
yf^
l^fix^y^y)
'y
^'fy"=o
^y'y
'x'y
(2),,
3?/'
che
due costanti
arbitrarie,
imponendo a
tale integrale le
prefissati per
Non
ci
a,
occuperemo
solito determinare
assumere i valori
di
condizioni di
per x
h.
deve soddi-
minimo
possono
si
nostro integrale.
^)
Talvolta
massimo
ci
minimo
si
propone
l'integrale
^ (x,
cp
(x, y,
y) dx, tra
y,
x=^
rende
per x
a,
y) dx
le
k,
funzioni y
dove k
che
una
accontenteremo di enunciare
che per tali problemi continua a valere il metodo del moltiplicatore indicato al 85, 5, pag. 289. Che cio si trova una condizione
necessaria, a cui deve soddisfare la funzione y cercata nel modo
seguente. Si indichi con X una costante per ora indeterminata
costante prefissata a priori. Noi
ci
e,
posto
f{xyy)^=^
-4-
X9,
si
scriva la (2),
come
se si volesse
L'in-
valori prefissati,
e che
deve essere
/
I a
si
a;
cp
determinano di solito,
6 deve assumere i
{x, y,
y) dx
k.
Esempi.
La
teoria
delle
serie di
che ammette
meno
il
periodo 27t,
Fourier
x indica
si
pu interpretare
tempo, la ?/
f{x),
pu servire a misurare qualche fenoil
452
fisica,
test
134
se
CAPITOLO XXI
X aumenta
piezza 2
di
tz,
tale
oscillatorio,
che
oscillazioni.
Il
un
In altre parole, in
intervallo di
am-
si
un intervallo
in
nostro risultato
ampiezza 2 tc compie n
pu dunque enunciare cos:
di
si
Oss.
1'^.
Ponendo
T
= -
x,
indicando con z
il
tempo,
si
.2 TI
siasi
2^
di
(anche distinto
Trovare
punto
y
,
dx^/i^yr^
dove
r.
f=
134
.
Vl^y''
arbitraria.
\/l -h
di
Vi
'
una costante
costanti m,
minimo
il
ossia
0,
-h
y'^.
si
La
(a, a)
y^
dx,
ossia
anche ^
y
cost.,
Quindi y =:
arbitraria; la curva
un'altra costante
Le
dal punto
{&, P).
AB
minima distanza
la
mx
cercata
= m,
-^ n, dove n
una
retta.
per B.
3^ Dati in
un piano
verticale
n due
punti A, B, trovare
la
Supponiamo che
Noi sappiamo che
con
indico
la
la forza viva
l'arco
percorso
- (tt)
dal
del
grave)
grave
uguale
di
massai
al lavoro
COMPLEMENTI VARII
453
sulla verticale
spazio
dello
uguale alla
percorso
moltiplicata
2gJo \
^,
r
1
l/l
y""
d
T~
"
-^^
yy^y
assumendo, com'
1
\\/
1/
:;
^2
\ -\- y""
dx\]f
l/y(l+y'^)
y\
~
=M=^
Vy{\
dy
r^
ossia 2-^
^-e
-h -y
=^
pu
si
scrivere
r=z z^
ne
se
)_^
trae
')
.V
che
0?
Posto
(2) diventa:
la
y a variabile indipendente
la
lecito,
il
JL
2y''
_ :^ q
_}_
dy
0.
y
Integrando
si
avr
(m =^
cost.),
donde
/i
y
/._^
y{\+y
'2^
\y
{B
y lungo
-^
l-my
x=lri/
l/ - '^^dy.
Jori
curva cercata
dunque essere m < 0, perch altrimenti 1
cale sarebbe immaginario.
in basso)
la
Dunque
m>
0,
la
si
my
positiva.
my >
pu porre
m =^ -r^ {h =
0,
y volto
Non pu
e
il
cost.).
radi-
454
CAPITOLO XXI
Di pi
my>0
134
>m
ossia
=^
= -^ "^ V
1
bile
IT ^^
y ^i^^h"
^9 ^7c
^^^^
'
o~
integrazione. Si ha:
di
r 1
si
pu
porre
^=
cos"
/r (1 4- cos
cp).
(a)
'
my
= cotg ^2
^
my
1/ 1
si
v^
ri
a;
Le
(a), (^)
cp
/i^ TI
definiscono
per
tt:
/^- (cp
0,
-h sen
cp).
(P)
Tale curva
cp.
?/
una
fun-
in
cicloide.
Tra
4*.
Ris.
le
La curva
fz=iy-^\ Vi
-{- y^"
(X
I^XJl/l
Il
^ =^ y.
In
-+-
cost.),
il
ponga
cio alla
= ^^ X +
y'
si
[X (fi
donde:
=:
cost.).
di 1.
Posto perci
- X -h
.
se
li-
=^ seh 9
dy
ne dedurr t" ^^ V
dx
Quindi
6??/
=X
cos
trovate,
si
= tg
cp
dunque un
cerchio.
= nuova
variabile),
= tg
= X sen 9 ed =
= X tg 9 cos
due equazioni
Eliminando
=
X
-^
La curva cercata
cp.
cp c^ cp
6?x
-h V (v rzz
trova (x -fcp
(t
cost).
|Ji)^
cZ cp
cp
{y
"^f
dalle
cost.
?/
COMPLEMENTI VARII
135.
Le
a)
funzioni
da una
(iella
Alcune funzioni
funzioni della
cos
e^,
variabile complessa.
di
sen z sono
z^
455
per tutti
dejfnite
valori
serie di
0,
si
della variabile
z,
P(z)
somma
frazione ttt-t
un
di
frazioni
di
semplici
(2)
(*)
Applicando a quest'ultima
si
polinomio,
del tipo
si
.A
'
lo stesso
somma
-^
un polinomio,
di
e di derivate di tali
di
frazioni
semplici.
che
z
numero
sviluppabile
qualsiasi,
{z
serie
{a
Z(^)
-e,,
ch'
ci
Se
al
S
1
:
\
1
^
(a
-^(t
^0
<^
La dimostrazione
(il
un
-S'o
Zo
^A z-zoY
Zo)
<
^o\
(*)
="^^
la nota
^0)
Mx -f
^o
stesso,
lo
111
0,
potenze.
di
ha appunto (per
si
gressioni geometriche)
in
cio
il
entro
punto
ima frazione
il
a.
del tipo
^ H
C
X ~~ e
(con B,
costanti),
456
CAPITOLO XXI
135-136
ad arbitrio
ogni cerchio
annulla).
pag.
(Cfr.
il
teorema
Cauchy
di
citato
il
in
denominatore
nota a pie
si
di
209).
136.
Integrazione meccanica.
essi esistono
basti ricordare le
ci
Pi semplici assai di esse sono gli strumenti che, pure ricorrendo al disegno, servono ad eseguire le integrazioni, e che
si dividono in due categorie: gli integrafi, che servono a dare
gli
integrali indefiniti,
planimetri esistono
titolo di
ed
planimetri,
pi ^neralmente
grali definiti,
tipi
svariatissimi
planimetro
di
ma non
noi
ne studieremo,
parliamo del
di
una
tipi
semplicissimo
Abdank-Abakanowicz.
inte-
A) Integrafo
curve y
gli
teoricamente pi semplici;
di
che calcolano
le
f (x) dx.
Esso
f (x),
il
applicazioni
di
una equa-
problema seguente:
una qualsiasi
tracciare
delle
roteila ruota
schematica
di
detto integrafo.
siano Ai,
J.2
punti corrispondenti
COMPLEMENTI VARII
delle curve
y =^ F{x) =^
dell'asse delle
Il
per
a;
= f{x). Sia
segmento BA' =
f (x)
tale che
il
a,
quel punto
(*).
coefficiente
ed y
Il
457
BAi
vale
= f{x)
A'A_Fia)_
Queste due rette hanno dunque ugual coefficiente angolare,
e sono
perci parallele.
Supponiamo
di
tracciare la curva y
corrisponde
nell'integrafo
all'arbitrariet
L'integrafo di
curarne
il
Abdank
costruito in
buon funzionamento.
Il
modo
B)i
Un primo
tipo planimetro.
il
poco
planimetro
di
giustifi-
(*) Il lettore
disegni la figura.
458
e
uno
136
CAPITOLO XXI
di
Per poter
il
il
un
filo
l;
disco acquista
rotazione proporzionale
all'allungamento
Questo
da una speciale disposizione strumentale (un'asta) tenuto
sempre parallelo all'asse delle x.
Quando l'estremit mobile C del filo ha un movimento parallelo all'asse delle y, tutto l'apparecchio ad esso solidale riceve
non ruota.
pure un tale movimento; e il disco di asse
di
del
filo.
filo
:/
Fg. 47.
Quando invece
lunga e
disco di
un movimento parallelo
rimane fisso, il filo si alsi svolge
imprimendo un movimento di rotazione al
un angolo proporzionale allo spostamento ricevuto da C.
all'asse delle x^
il
l'asse
punto
riceve
del disco
si
innalza e
si
insieme ruota.
il
disco
si
innalza
COMPLEMENTI VARII
Dico che Vintegrale
di
dal
contato
giri,
coefficiente
Il
di
proporzionale al numero
contagiri^
il
proporzionalit
dell* apparecchio
dimensioni
dx
f (x)
459
varier
e le unit di
secondo
poi
misura
le
Dimo-
scelte.
Affinch la rotella
V
disco
OC
si
svolga
bisogna che:
dall'asse
rotare
faccia
il
La
rotella
non
si
del
ma
disco,
eccentrica.
Ed
filo
giri
D.
2
sia
II
si
centro
del disco
fili
OC;
P)
la
distanza
OR
da
R al
D,
Dividiamo ora Tintervallo {a, h) in infiniti segmentini infie sia 5 uno di questi intervallini. In esso la y si pu
considerare come costante (cfr. 99); e mentre C percorre il
OR sar aptratto CD di curva corrispondente, la distanza
punto uguale alla y di un punto di questo pezzo di curva.
L'allungamento del filo sar uguale alla lunghezza dx della
proiezione t del nostro pezzo di curva sull'asse della x; ^
quindi, per quanto dicemmo, l'angolo di cui gira la rotella R
(mentre C percorre il tratto CD di curva che si proietta in 5)
proporzionale tanto alla y che a dx, e perci, a meno di un
nitesimi
f{x) dXf
e.
d.
d.
(*)
minimo
di
.?/
zioni abbreviate.
460
CAPITOLO XXI
136
dell'area
Un'asta rettilinea
AB
Un
centro A.
punto
della
a un estremo
porti
AB
girevole
AB
retta
una
costretto
sia
rotella
intorno
suo
al
muo-
Il
sia interno al
il
retta
paralleli alla
la linea (guida)
segmento
sia
archi
di
L;
AB.
cammino f
supponendo che:
composto
di
cerchi
di
col
CB. Quando
5,
la nostra asta
CB<^.
"^
Ma, poich
alla
fine
del
movimento
l'asta tornata
degli angoli
angoli
cp
cp
percorsi in
percorsi
nel
spondentemente dalla
mota
verso
in
posizione
opposto,
la somma
somma degli
iniziale,
uguale alla
giri
un verso elidono
eseguiti
corri-
verso opposto.
l'asta
alla
un senso
cos pure
in
a quella dei
verso opposto.
COMPLEMENTI VARII
461
a s stessa, e l'esperienza insegna che il numero dei giri comvale la distanza d tra la posizione iniziale e finale
piuti da
mento
CB
^r
di
i? (se r
parallelogrammo descritto
del
diviso
dal
seg-
L'area racchiusa da
giri)
raggio
2nr. GB.
il
per la costante
opportuna graduazione
si
2nr
'=N.
CB
dente
cammino
tende al numero
-?^i
Pi,
di
allora
giri
il
numero corrispon-
corrispondente a
fi, e nei
comuni l'area racchiusa da fi ha per limite l'area racil precedente risultato vale per
cammini chiusi F in generale.
casi
FINE.
INDICE
dei riassunti e degli esempi pi notevoli.
numeri
indici
danno
204
e seg.
244
e seg.
[I
il
si
numero che
nel testo
TABELLA
Pagina
dei
metodi
di
integrazione
259
ESEMPI NOTEVOLI.
Pagina
Formole
Radici
di
w"^'"''
di
per
57,2
2, 3, 4,
56,3
^ ^'^lo
572^ e 6I33
Equazioni
di
quarto grado
41
Angolo
79,
di
Determinanti ortogonali
Determinanti reciproci
df^l
.
terz'ordine
.
8O2
8O3
54
-^
lim
(14- r
90
151,
127,
Interesse continuo
127^
Taylor
e 89,
48
128^
200
201
201
la serie
di
214
e seg.
464
Sviluppi in
serie di
Pagina
C,
(1
+ xy%
arcsen x
Principio, di
Fermat per
La curva y a
Istanti in cui
arct x^
x'^
tt,
216
e seg.
-^h x^-\-c x
2292
e l'equazione di terzo
Volume
dell'ellissoide
Durata
dell'oscillazione di
grado
minima
233
un pendolo
Integrazione grafica
Area di un settore
Prima conseguenza
Centro
di
di
delle leggi di
gravit
Keplero
Spinta idrostatica
Volume
Centro
di
332, 345ii
....
234
344
266
325
285
312 ^
313
330
e 405
346,
346,
un ponte
Equazione Xj^-+Equazioni
di
367
r^ =
Eulero per
le
funzioni
Perimetro
Centro
di
368
369
.
373 e seg.
curvatura costante
375.,
392^
dell'ellisse
.......
Brachistocrona
391,
Fenomeni
omogenee
Le equazioni differenziali
Teorema del Wronskiano
363
e a
392^
402
407
408
451
452
454
INDICE
CAPITOLO
I.
NUMERI REALI.
Numeri
Numeri
.........
..........
...........
Pag.
razionali positivi
irrazionali
1.
2.
3.
Lmite superiore
4.
Numeri
reali
CAPITOLO
numeri
positivi
8
12
II.
APPLICAZIONI GEOMETRICHE.
Pag.
^\
7.
! Aree
5.
Misura (algebrica)
degli angoli
volumi
CAPITOLO
I
8.
9.
Definizione di
10.
Equazioni di
plessi
'
.10
.19
.
21
III.
NUMERI COMPLESSI.
.......
Pag.
27
.............37
numero complesso
e delle
29
2",
5*^
e 4o
grado
CAPITOLO
IV.
12.
13.
14..
15.
Pag.
.........
..........
Regola di Ruffini
Relazioni tra coefficienti e radici di un equazione algebrica
16.
17.
30
coefficienti razionali
...
.
42
44
46
48
51
52
53
466
INDICE
CAPITOLO
V.
Matrici
19.
Definizione di determinante
20.
Propriet di un determinante
18.
24.
Regola di Rauche
74
Vandermonde
discriminante di un'equazione
e il
una
25.
26.
27.
64
23.
22.
69
21.
.62
........
........
...... .72
........
..........81
.......86
.
tale equazione
76
83
CAPITOLO
88
VI.
FUNZIONI, LIMITI
Pag.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
102
Limiti
105
36.
37.
38.
34.
35.
39.
40.
41.
Irdervalli, intorni
94
95
.....
Funzioni complesse
Ricerca del lim p^
=
a;
Primi teoremi
97
'
111
e loro limiti
112
OD
113
sui limiti
Funzioni continue
117
limite fondamentale
121
Un
Un
123
Alcune applicazioni
130
- Propriet fondamentali
Funzioni di
pi,
134
variabili
CAPITOLO
137
VII.
SERIE.
42.
43.
44.
45.
46.
........
Cambiamento
Serie di funzioni
Pag.
140
143
una
serie
a termini positivi
.
148
149
152
467
INDICE
CAPirOLO
vili.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
Pag.
ad un
Velocit
istante,
Derivata
161
168
Derivate fondamentali
Infinitesimi e infiniti
169
.
.171
175
Differenziali
Derivazione di una
somma
59,
Derivata logaritmica
Derivate successive
177
.178
piii funzioni
.....
......
.....
......
60.
61.
155
159
58.
di corrente,
intensit
.....
di reazione,
velocit
CAPITOLO
181
182
186
.188
179
191
IX.
64.
Propriet fondamentali
derivate
Prime applicazioni del teorema della
Radici multiple di una equazione
65
62.
63.
Pag.
delle
.....
media
193
197
203
26
CAPITOLO
X.
SERIE DI POTENZE.
66.
67.
68.
69.
Pag.
.......
Cerchio di convergenza
CAPITOLO
....
jotenze
207
209
210
212
XI.
Pag.
Massimi
minimi
.........
(relativi)
Concavit, convessit,
flessi
72.
73.
Alcune
osservazioni
relative
equazioni algebriche
223
230
234
alla
risoluzione
approssimata
delle
237
468
INDICE
CAPITOLO
XII.
INTEGRALI.
Pag.
74.
Primi teoremi
75.
77.
Integrazione
Integrazione
78.
Integrali singolari
76.
79.
........
.......
..........
..........
.
239
246
250
255
260
264
CAPITOLO xm.
CALCOLO DIFFERENZIALE PER LE FUNZlOxM DI PI VARIABILI
80.
81.
82.
83.
84.
85.
86.
87.
........
o piti variabili
Differenziali
Funzioni implicite
268
272
.275
.279
...........
.
274
Generalizzazioni
Formala
Massimi
Pag.
minimi
delle funzioni di
due o
pi, variabili
285
290
291
CAPITOLO XIV.
88.
89.
90.
91.
92.
93.
Considerazioni preliminari
Derivazione
segno dHntegrale
Differenziali
in due variabili
Integrali curvilinei
295
sotto il
296
esatti
298
302
305
306
CAPITOLO XV.
GLI INTEGRALI DEFINITI
E LE FUNZIONI ADDITIVE D'INTERVALLO.
94.
95.
96.
96 bis.
Il
....
e loro derivate
il
.97.
98.
^ 99.
Metodi
il
........
e locuzioni abbreviate
308
.311
.313
definiti
Pag.
313
319
320
326
469
INDICE
CAPITOLO
XVI.
100.
101.
102.
103.
104.
105.
106.
Funzioni additive
e loro
derivate
Calcolo di
un
108.
330
332
.......
........
Volume di un
335
337
340
.341
Guidino
345
XVII.
108 bis.
iitegrale superficiale
Interpretazione geometrica.
CAMBIAMENTO
CAPITOLO
107.
CAPITOLO
347
350
.355
XVIII.
EQUAZIONI differi:nziali.
109.
110.
.....
.....
Equazioni
un
differenziali,
la cui
integrazione ridotta a
differenziale esatto
quella di
113.
114.
Primi teoremi
111.
112.
2'ipi particolari di
ordinarie)
116.
117.
sulle equazioni
differenziali
lineari
(alle
359
369
.376
..........
cienti costanti
115.
equazioni differenziali
ag.
357
coeffi-
379
derivate
381
Un lemma
382
Nuovi teoremi
....
coefficienti costanti
384
386
CAPITOLO XIX.
121.
122.
118.
119,
120.
......
...........
.
estesi
396
397
399
ad una super-
403
405
470
123.
124.
125.
126.
INDICE
Pag.
Curvatura
Cerchio osculatore
e torsione di
.......
408
.410
416
420
CAPITOLO XX.
INTEGRALI CURVILINEI E SUPERFICIALI.
Pag.
127.
128.
Integrali superficiali
129.
130.
131.
132.
Il
Prime
definizioni
teorema di Stokes
.
......
.
426
431
435
437
439
440
CAPITOLO XXI.
COMPLEMENTI VARII.
133.
134.
135.
136.
..........
Le serie di Fourier
Elementi del calcolo delle variazioni
Alcune funzioni di variabile complessa
Integrazione meccanica
Pag.
444
449
455
456
weeccceopt
463
RETURN
Astronomy/Mathematics/Statistics Library
TOi-^
MONTH
642-3381
e.
V.;
BERKELEY LIBRARIES
UBRABV