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Rachide lombare

-caratteristiche vertebra lombare


La vertebra lombare, come la maggior parte delle vertebre della colonna, costituita
da una porzione anteriore Corpo vertebrale e da una porzione posteriore arco
vertebrale . il punto di unione realizzato da due ponticelli ossei chiamati
peduncoli. Nello specifico la colonna lombare ,strutturalmente, composta
lateralmente ai due peduncoli, da due processi trasversi ,chiamati processi costiformi.
Ancora questi peduncoli sono percorsi superiormente e inferiormente da due processi
che costituiscono le apofisi vertebrali lombari. Queste sono formate da faccette
articolari orientate maggiormente su un piano sagittale, ci ci fa capire quali saranno i
movimenti principali dell intero rachide lombare. il corpo ha una forma reniforme e il
processo spinoso , massiccio e rettangolare , si orienta postero-saggittalmente.
Altre caratteristiche importanti delle vertebre lombari sono :
- larghezza corpo vertebrale e distanza tra i due processi articolari che aumenta dal
basso verso l alto,
-le vertebre si dispongono a formare una lordosi, ovvero una curva con convessit
anteriore e concavit posteriore. Questa curva fisiologica garantisce il massimo
contatto articolare e quindi il massimo assorbimento delle forze agenti sull intera
colonna vertebrale. Inoltre la curva aumenta la resistenza complessiva della colonna
secondo l indice di Delmas( rapporto tra lunghezza della colonna e altezza della
colonna).
La colonna lombare inoltre formata da una vertebra ibrida: la vertebra L5 che
presenta le faccette articolari superiori delle vertebre lombari e le faccette inferiori
delle vertebre sacrali, costituendo la cerniera lombo-sacrale.
Questa cerniere rappresenta un punto debole dell intera colonna vertebrale per due
motivi:
- il carico che deve sostenere questa cerniera quello di maggior entit visto che l
intera parte superiore del corpo grava su questa articolazione.
- lorientamento del piatto vertebrale di s1 su l5 favorisce un fenomeno fisiologico di
scivolamento anteriore di l5 dovuto al peso del corpo , fisiologicamente bloccato dalle
articolazioni interapofisarie, dai legamenti spinali e dallo stiramento del disco
fibrocartilagineo intervertebrale. Se si verifica una rottura del istmo-vertebrale la
vertebra L5 non pi trattenuta e scivola in avanti,condizione patologica chiamata
spondilolistesi . La contrazione eccessiva dei muscoli e lo stiramento dei legamenti
che tentano di trattenere la vertebra sono responsabili dei dolori avvertiti in caso di
spondilolistesi. Il rischio di spondilolistesi aumenta quando l angolo di inclinazione tra
s1-l5 aumenta come nelle iperlordosi.
I movimenti che la colonna lombare realizza sono movimenti di:

-flesso estensione(muscoli addominali, erettori della colonna e trasverso-spinali,


intraspinati)
-inclinazione laterale (retto delladdome,obliqui,trasverso spinali )
-rotazione assiale( rotatori , obliqui )
Ovviamente ,come gi detto in precedenza i movimenti principali sono quelli di flesso
estensione mentre rotazioni e inclinazioni sono minime proprio per il particolare
orientamento delle faccette articolari lombari.
Il movimento di flessione consiste in uno scivolamento superiore delle apofisi inferiori
della vertebra sovrastante sulla vertebra sottostante, mentre al livello del disco
fibrocartilagineo si assiste ad un movimento di scivolamento e compressione anteriore
che spinge il nucleo polposo posteriormente aumentando la tensione sulla parte
posteriore dell anulus fibroso. Sono proprio i sforzi in flessione che generano le pi
temute ernie e protusioni discali posteriori . il movimento di flessione viene arrestato
dalla contrazione eccentrica dei muscoli estensori(erettori della colonna,transversospinali e interspinali) e dallo stiramento dei legamenti posteriori della
colonna(legamento sovra-spinoso,legamento interspinoso legamento giallo e
legamento posteriore del corpo vertebrale).
Il movimento di estensione invece ha un meccanismo inverso con arresto del
movimento realizzato dal contatto osseo tra i due processi spinosi e lo stiramento del
legamento anteriore del corpo vertebrale.
Le ernie discali o le protusioni sono patologie che interessano l intera colonna
vertebrale ma coinvolgono soprattutto le zone pi basse poich devono sopportare
carichi maggiori. La protusione o l ernia si verifica quando compiamo sforzi eccessivi
in flessione,estensione ,rotazione o inclinazione laterale o peggio ancora quando
combiniamo questi movimenti. Lazione dei muscoli che agiscono sulla colonna, la
postura e le deviazioni delle curve (iperlordosi,ipolordosi ,scoliosi strutturate o
funzionali) inoltre aumentano la possibilit di incorrere in ernie e protusioni.
La protusione una patologia che si verifica quando il nucleo polposo fuoriesce dall
anulus fibroso ma resta intrappolato sul legamento posteriore non perforandolo. La
tensione su questo legamento genera dolore. Nell ernia discale , invece, il nucleo
polposo perfora il legamento posteriore del corpo vertebrale comprimendo le radici
nervose con lombalgie e lombo sciatalgie quando viene compresso il nervo sciatico.
Queste colpiscono,soprattutto, le zone pi basse esposte al maggior peso L4-L5 o L5S1.
La maggior parte delle lombalgie dipendono essenzialmente dallo stato del disco
fibrocartilagineo e in particolare dalla resistenza dell anulus fibroso alle varie
sollecitazioni meccaniche del movimento rachideo.
In particolare la salute del disco dipende dalle pressione che grava sullo stesso disco.
Maggiore sar la pressione maggiore sar la probabilit di schiacciare il disco e
danneggiarlo. Questa pressione varia a seconda del nostro peso corporeo , dall
eventuale sovraccarico e dalla sua posizione nello spazio(sollevamento di un peso che

sia un vaso o un bilanciere), dalla pressione esercitata dai muscoli della


colonna( erettori spinali,multifidi, ileo psoas) e dallalterazione delle curve
lombari( iperlordosi,ipolordosi).. In particolare si visto che maggiore il peso che
solleviamo , maggiore la distanza del peso da nostro corpo e maggiore sar la
flessione del nostro corpo e maggiore sar la forza che i muscoli erettori spinali e
multifidi dovranno esercitare per raddrizzare la schiena. Questi sforzi si trasferiranno
in maniera spaventosa sui dischi intervertebrali con pericolose conseguenze quali
ernie e protusioni discali.
La forza di compressione come gi detto varia fondamentalmente in base AL FORZA
CHE GLI ESTENSORI SPINALI DEVONO ESERCITARE PER RADDRIZZARE LA SCHIENA O
MANTENERLA NELLA STAZIONE ERETTA . da ci si pu dedurre il perch nella posizione
supina la pressione sui dischi cali drasticamente. l unica forza che interviene nella
posizione supina infatti determinata dal tono muscolare dei muscoli estensori della
schiena. Tono muscolare che cala di molto nel sonno. Il continuo sovraccarico schiaccia
il disco che se non riidratato non ritorna nella sua forma originale aumentando i casi di
artrosi degenerative del rachide per il contatto osseo tra le due vertebre.
Nelle iperlordosi cambia la distribuzione del carico che sar distribuito maggiormente
su una zona che su un'altra aumentando il rischio di infortuni del rachide. Inoltre nelle
ipolordosi viene quasi a mancare una curva rachidea modificando la resistenza dell
intera colonna.
Conoscendo i fattori di rischio la back school si applica per insegnare ai pazienti le
tecniche di prevenzione per tutelare la propria schiena. In particolare verranno
insegnate tecniche corrette di sollevamento dei carichi, tecniche di scarico dei dischi
intervertebrali e mantenimento di una postura corretta.
In particolare si visto come una postura scorretta faciliti l instaurarsi di una
iperlordosi o un ipolordosi. L ipotonia dei muscoli addominali e degli estensori delle
cosce (glutei e ischiocrurali) sono responsabili del la limitazione del movimento di
flessione del bacino( antiversione) realizzato dai flessori dell anca e che genera
iperlordosi. Rinforzare gli addominali e i glutei, allungando i muscoli
anteriorizzanti(psoas,gracile,tensore fascia lata sartorio e retto anteriore) pu
diminuire la lordosi lombare con un immediato miglioramento del dolore lombare.

Rieducazione posturale globale:tecnica inventata da suchard che mira a ottenere l


omeostasi del corpo attraverso lo stiramento dei muscoli tonici antigravitari( a
maggior metabolismo ossidativo) organizzati in catene muscolari che con la loro
eccessiva contrazione ( che in parte proprio fisiologica )possono creare problemi e
dolori all intero organismo. Nella maggior parte dei casi si parla di problemi relativi a
posture fisse scorrette che si assumono a causa di numerosi fattori come:
- traumi e fattori conseguenti di compenso , vita sedentaria, condizioni psicologiche e
attivit sportiva non corretta(contratture). Esempio: Una iperlordosi pu essere
determinata da :

Eccessiva contrazione dei muscoli estensori della colonna( ileo costale


,lunghissimo del dorso , spinale e multifido) che possono generare a seconda
del punto fisso una iperlordosi sia per il meccanismo diretto di trazione della
colonna lombare che per effetto secondario della loro funzione di antiversione
del bacino.

Le catene muscolari pi importanti sono:


-anteriore(tibiale anteriore,ileo
psoas,adduttori,diaframma,sternocleidomastoideo,scaleni ecc)
-posteriore(tricipite della sura ,ischio crurali,glutei e erettori spinali
-inspiratoria (diaframma ,scaleni,piccolo pettorale e sternocleidomastoideo)
-anca
-spalla

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