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"Grillo ha impedito alla dittatura finanziaria di


governare"

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diciottobrum aio

Una questione medica

Scrive Franco Berardi (Bifo): Negli anni 90 le grandi centrali del capitalismo
finanziario hanno deciso di distruggere il modello europeo, e dalla firma del Trattato di
Maastricht in poi hanno scatenato unaggressione neoliberista. [...] Riduzione drastica
del salario, eliminazione del limite delle otto ore di lavoro quotidiano, precarizzazione
del lavoro giovanile e rinvio della pensione per gli anziani, privatizzazione dei servizi. La
popolazione europea deve pagare il debito accumulato dal sistema finanziario perch il
debito funziona come unarma puntata alla tempia dei lavoratori.
vero solo in parte che il debito stato accumulato dal sistema finanziario. Vero
che il sistema finanziario lo usa come unarma. Infatti, le banche non solo in Italia
detengono la maggior parte delle obbligazioni statali. Il debito degli Stati stato creato
per sostenere anzitutto la domanda e i consumi, ossia quello che chiamiamo welfare.
Se questo modello oggi in crisi, dipende dal fatto che il debito statale, da un lato, non
pi sostenibile, e che, dallaltro, il capitale non vuole rimpinguarlo con quote di
plusvalore avendo su tale fronte le sue gatte da pelare.

Senza nome
Immigrazione, qualche dato e
alcuni effetti economici
Welfare e criminalizzazione della
povert negli Usa
Davanti alla porta di casa

18

ARCHIVIO

2013 (395)
ottobre (10)
settembre (36)
agosto (33)
luglio (32)

Quindi, la messa in discussione del modello europeo venuta, prima ancora


dellaggressione neoliberista, da esigenze di sostenibilit e di bilancio, dalla fine
dellillusione keynesiana. Liniziativa neoliberista su scala globale ha soprattutto altre
cause, percorre la via diritta del profitto com nella natura del capitale approfittando
della nuova fase geopolitica e dei grandi accordi sul libero commercio e leliminazione
delle barriere nazionali. Dove Bifo vede complotto, c anzitutto causa e necessit.
Scrive ancora Berardi: Un movimento di occupazione pu trasformare le universit in
luoghi di ricerca concreta per soluzioni post-capitaliste. Le fabbriche che il capitale
finanziario vuole distruggere vanno occupate e autogestite come si fatto in Argentina
dopo il 2001. Le piazze vanno occupate per farne luoghi di discussione permanente.
mezzo secolo ormai che si procede per queste categorie danalisi e per tali
proposte, immancabilmente smentite dalla realt. Lasciamo poi perdere il discorso
sullArgentina, potrei parlarne con qualche cognizione di causa e dimostrare che Bifo
della vita concreta in Argentina conosce solo quello che scrive certa stampa e certi
blog da noi. Occupare le fabbriche e autogestirle? Certo che si pu fare. Resta che
ci che vi si produce deve essere venduto, altrimenti non si mangia. Le merci per

giugno (26)
maggio (42)
aprile (54)
marzo (64)
Tonni nella rete
Alle spalle, cio presi da
dietro
L'arrocco
La cantina del Quirinale
Tifosi
Quello che Napolitano non
far
[...]
L'inventore delle polpette
Buon lavoro
L'ossimoro di Latouche

Entra

essere vendute a un prezzo competitivo devono essere prodotte in un certo modo,


almeno finch il mondo non si adeguer alle idee di Berardi. Che poi le universit
possano diventare luoghi di ricerca concreta per soluzioni post-capitaliste, cio quelle
che un tempo si chiamavano fabbriche di strategie, un altro topos del tempo che fu.
Il mito dellintellettuale collettivo allinterno delle universit, rincorso da un certo
soggettivismo cattedratico, riproduce ideologicamente la divisione capitalistica del
lavoro in uno schema organizzativo entro cui i salariati funzionano come mani e
piedi, cio come semplice protesi di una testa che pensa, elabora, decide e dirige
separatamente. Insomma, il modello e il mestiere che Berardi sogna da sempre.
Che poi non altro che lo schema mentale e il modello sociale di Grillo e Associati
visto da unangolatura non dissimile da quella di Berardi, il quale infatti scrive: Il
programma lo ha enunciato Beppe Grillo, ed un programma molto ragionevole:
salario di cittadinanza; riduzione dellorario di lavoro a 30 ore; pensione a sessanta
anni; restituzione alla scuola degli otto miliardi che il governo Berlusconi ha sottratto al
sistema educativo; assunzione di tutti i lavoratori precari della scuola, della sanit e dei
trasporti; nazionalizzazione delle banche che hanno favorito la speculazione ai danni
della comunit; abolizione immediata del fiscal compact.

I fanatici vanno presi sul


serio
Precisazioni necessarie
Senilit
L'analfabeta di Bagdad
Frega niente a nessuno
Il condominio
Divide et impera
Com' lontana Genova
I veri poveri in Italia: i
padroni
Poveri idioti
Il mondo nel XXI secolo
Santi, poeti e raccontatori di
balle
Le teorie del rattoppo
All'ambasciata!

Il movimento cinque stelle ha impedito alla dittatura finanziaria di governare. Ora tocca
al movimento della societ. Avr la societ lenergia e lintelligenza per gestire la
propria vita con un movimento di occupazione generalizzato?
Il movimento cinque stelle avrebbe dunque impedito alla dittatura finanziaria di
governare. Perbacco, una svolta epocale da eternare nei libri di storia! Come si vede,
si tratta delle solite farneticazioni che non tengono in minimo conto della realt
economica e sociale vigente, dei reali rapporti di forza internazionali e di quelli tra le
classi.

Finalmente hanno detto ci


che serve (a loro)
Segno del valore
I "nuovi" gattopardi
L'ultimo leninista mancato
Orchi travestiti da agnelli
Se bastasse stampare moneta
Stipendio e Papa

Quanto ai rivoluzionari alla Grillo, fonte a cui ora si abbevera anche lassetato di
giustizia e verit san Berardi, Marx scriveva nel Manifesto che essi quando invitano il
proletariato a mettere in atto i loro sistemi per entrare nella nuova Gerusalemme in
definitiva cercano di far passare alla classe operaia la voglia di qualsiasi movimento
rivoluzionario, argomentando che le potrebbe essere utile non l'uno o l'altro
cambiamento politico, ma soltanto un cambiamento delle condizioni materiali
dellesistenza, cio dei rapporti economici. Ma essi non intendono con il termine di
cambiamento delle condizioni materiali dell'esistenza, l'abolizione dei rapporti borghesi
di produzione, possibile solo in via rivoluzionaria, ma miglioramenti amministrativi
realizzati sul terreno di quei rapporti di produzione, che cio non cambiano nulla al
rapporto fra capitale e lavoro salariato, ma che, nel migliore dei casi, diminuiscono le
spese che la borghesia deve sostenere per il suo dominio e semplificano il suo bilancio
statale.
Sempre a Grillo e ai suoi estimatori si attagliano altre considerazioni dello stesso Marx:
Alla attivit sociale deve subentrare la loro attivit inventiva personale, alle condizioni
storiche dell'emancipazione del proletariato, devono subentrare condizioni
immaginarie, e alla organizzazione del proletariato in classe con un processo graduale
deve subentrare una organizzazione della societ da essi escogitata a bella posta. La
storia universale futura si dissolve per essi nella propaganda e nell'esecuzione pratica
dei loro progetti di societ.
vero ch'essi sono coscienti di sostenere nei loro progetti soprattutto gli interessi della
classe operaia, come della classe che pi soffre. Il proletariato esiste per essi soltanto
da questo punto di vista della classe che pi soffre.

Fig alla veneziana


La legge pi importante
Non sar una recessione, ma
una carneficina
L'uomo pi pericoloso
d'Europa
Piazze piene e chiese vuote
1883 - 2013
Dalla fine del mondo
L'antico e il moderno
proprietario di schiavi
Non capiremo mai un cazzo
[...]
C'era una volta l'America
Kaputt
Pensierini domenicali
Irrilevanti
L'altro ieri
Gli specialisti della libert
Una rivoluzionaria contro i
fanatismi
Code televisive
In attesa di leggi speciali

[] Vogliono migliorare la situazione di tutti i membri della societ, anche dei meglio
situati. Quindi fanno continuamente appello alla societ intera, senza distinzione, anzi,
di preferenza alla classe dominante. Giacch basta soltanto comprendere il loro
sistema per riconoscerlo come il miglior progetto possibile della miglior societ
possibile. Quindi essi respingono qualsiasi azione politica, e specialmente ogni azione
rivoluzionaria; vogliono raggiungere la loro meta per vie pacifiche e tentano di aprir la
strada al nuovo vangelo sociale con piccoli esperimenti che naturalmente falliscono,
con la potenza dell'esempio.

Perderanno sempre
Non su questo pianeta
Non la risposta
A chi conviene far fallire
l'Italia?
Euro o neuro?
Solo in parte

Uomini e profeti

Pubblicato da Olympe de Gouges a 08:57

"Grillo ha impedito alla


dittatura finanziaria di ...

+5 tra cui Tu

Banditi

3 commenti:

Nuvole
L'illusione della superiorit

Pietro 04 marzo 2013 17:38

Non bisogna demonizzare gli


americani

Possiamo senz'altro affermare che Bifo e Marx sono due intellettuali di diverso
spessore.

L'abbraccio con il morto

Rispondi

Come svuotare il mare con


una conchiglia
febbraio (52)

Mauro 04 marzo 2013 20:34

gennaio (46)

Bifo fuori di testa, o meglio, ha la stessa testa di 30 anni fa, e i risultati si vedono.
Tuttavia Grillo quel che attualmente passa il convento in fatto di cambiamento.
Noi possiamo vedere che si tratta di "cambiamento" fittizio, di una commedia tutta
interna al sistema, di qualunquismo liquido e reazionario presentato dalla stampa di
regime come l'alba di un nuovo biennio rosso per terrorizzare i timorati dei
pacchetti azionari. Ma tant', questo il placebo da bancone per i tanti che salivano
rabbia, e non c' altro. Lo spazio d'azione della coscienza rivoluzionaria in Italia
comodamente contenuto nella distanza, spesso non superiore alle poche centinaia di
metri, tra parrocchia e stazione dei carabinieri. Fuori d'Italia va anche peggio.

2012 (517)
2011 (651)
2010 (492)
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Rispondi

Humani Instrumenta Victus 05 marzo 2013 13:00


Bifo, un rizoma che stenta a dare frutti.
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Senza confini

La sinistra italiana che conosciamo


morta. Non lo ammettiamo perch

Commenta come:

si apre un vuoto che la vita politica

Account Google

quotidiana non ammette. Possiamo


sempre consolarci con elezioni
Pubblica

Anteprim a

parziali o con una manifestazione


rumorosa. Ma la sinistra
rappresentativa, quercia rotta e
margherita secca e ulivo senza
tronco, fuori scena. Non sono una
opposizione e una alternativa e

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neppure una alternanza, per usare


questo gergo. Hanno raggiunto un

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grado di sub alternit e soggezione


non solo alle politiche della destra
ma al suo punto di vista e alla sua
mentalit nel quadro internazionale
e interno.
[...]
Noi facciamo molto affidamento sui
movimenti dove una presenza e
uno spirito della sinistra si
manifestano. Ma non sono anche su
scala internazionale una potenza
adeguata. Le nostre idee, i nostri
comportamenti, le nostre parole,
sono retrodatate rispetto alla
dinamica delle cose, rispetto
all'attualit e alle prospettive.

Non ci vuole una svolta ma un


rivolgimento. Molto profondo. C'
un'umanit divisa in due, al di sopra
o al di sotto delle istituzioni, divisa in
due parti inconciliab ili nel modo di
sentire e di essere ma non ancora di
agire. Niente di manicheo ma
b isogna segnare un altro confine e
stab ilire una estraneit riguardo
all'altra parte. Destra e sinistra sono
formule superficiali e svanite che
non segnano questo confine. [...] Ora
un'area senza confini. Non deve
vincere domani ma operare ogni
giorno e invadere il campo. Il suo
scopo reinventare la vita in un'era
che ce ne sta privando in forme mai
viste.
(L'ultimo editoriale di Luigi Pintor,
2003)

Non basta che le condizioni di


lavoro si presentino come capitale
a un polo e che dallaltro polo si
presentino uomini che non hanno
altro da vendere che la propria
forza-lavoro. E non basta neppure
costringere questi uomini a
vendersi volontariamente. Man
mano che la produzione
capitalistica procede, si sviluppa
una classe operaia che per
educazione, tradizione, abitudine,
riconosce come leggi naturali ovvie
le esigenze di quel modo di
produzione (Il Capitale, I, VII, 3).

"La maggioranza dei politici, sulla


b ase delle prove a nostra
disposizione, non sono interessati
alla verit ma al potere ed alla sua
conservazione. Per non intaccare
questo potere necessario che le

persone restino ignoranti, ignoranti


della verit, anche di quella verit
che riguarda le loro vite. Ci che ci
circonda dunque un grande
arazzo di menzogne su cui ci
nutriamo" - Harold Pinter

Olympe de Gouges
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