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Edema polmonare
Ulcere peptiche
Iponatremia
Diagnosi differenziale
EMICRANIA
CEFALEA TENSIVA
SINUSITE
TRAUMA
INTOSSICAZIONE DA ALCOOL
CRISI IPERTENSIVA
MALATTIE VIRALI
INFLUENZA
INTOSSICAZIONE DA DROGHE
ERNIA DEL DISCO CERVICALE
TIA / ICTUS
Scala di Hunt-Hess (1968)
I.
cefalea lieve irritazione meningea (12%)
II.
cefalea /irritazione meningea severa o neuropatia nervi cranici (38%)
III.
sopore, confusione o emiparesi, afasia (23%)
IV.
coma; non esegue ordini (11%)
V.
coma grave, flaccidit o segni di decerebrazione (16%)
Emorragia subaracnoidea: COMPLICAZIONI
1.
RISANGUINAMENTO
incidenza massima nelle prime 72 ore
secondo picco dopo 10-14 sett.
2.
IDROCEFALO
- acuto: entro 24h, ostruttivo
TC
RACHICENTESI
TC in pazienti con ESA: allingresso
Sangue subaracnoideo : 90-95%
Emorragia intraventricolare : 15-20%
Idrocefalo acuto : 10-20%
Emorragia intracerebrale : 15-20%
Ematoma subdurale : 1-2%
Lesione ischemica: 1-2%
Aneurisma : 5%
Normale : 5-10%
ESA:
sensibilit TC 98% nelle prime 12 ore
Rachicentesi (se TC negativa):
Xantocromia presente nel 100% dei casi studiati tra 12 ore e 2 settimane
Presente solo nel 70% dei casi studiati a 3 settimane
Presente solo nel 40% dei casi studiati a 4 settimane
Diagnosi TC: ESA
2 DIAGNOSI riconoscere la causa del sanguinamento:
definitivamente
NB: Langiografia deve essere ripetuta nel sospetto che laneurisma fosse
trombizzato al momento dellesecuzione del primo esame ESA
perimesencefalica
ESA da MAV:
Circa il 50% esordisce con emorragia
Ematoma intraparenchimale: 80%
ESA
Emorragia intraventricolare
Ematoma sottodurale
Et: picco a 20-30 aa
mortalit : 10%
TERAPIA : ESA da aneurisma
1. Terapia medica- rianimatoria
Calcioantagonisti (nimodipina)
Emodiluizione con riduzione dellematocrito
(antifibrinolitici)
Trattamento delle complicazioni
2. Trattamento chirurgico
Precoce (entro 72 ore dallesordio dellESA per evitare i rischi di
risanguinamento e per una miglior gestione terapeutica)
Nei pazienti pi gravi scelta del timing in base alle condizioni neurologiche e
generali (trattamento endovascolare)
Eventuale monitoraggio della Pressione Intracranica
3.
Trattamento endovascolare
TERAPIA: MAV
Chirurgico
Endovascolare (colla/particelle)
Radiochirurgia
Traumatologia
Trauma
Trauma cranico
Danni cerebrali primitivi
Danni secondari
Problemi immediati?
Adeguata ossigenazione: Adeguata pressione arteriosa (emorragie, attivit
cardiaca, ..)
Danni
Edema
Dati radiologici
Clinica del paziente (GCS: scala glasgow)
In ogni caso
adeguata ossigenazione
extra-durale
spesso da vaso meningeo
da linea di frattura
da un seno durale
Ematoma
sub-durale
da vene a ponte
da vasi corticali
da un focolaio contusivo (spesso da contraccolpo, evolutico)
ernie cerebrali
edema
Danno assonale diffuso
elevati PIC
esiti gravi
Traumatologia spinale
Traumi Spinali
Interessamento neurologico
Quadro neurologico indenne
Danno midollare anatomico
Danno midollare funzionale
Danno midollare
Anche in un secondo tempo !
Ematoma extradurale, ernia espulsa, .
Trombosi di vasi arteriosi o venosi, anemizzazione
Instabilit
Traumi Spinali: meccanismo d'azione
Iperestensione
Iperflessione
Compressione
Distrazione
Rotazione
Meccanismi combinati
oppure:
Flessione -compressione
Flessione -distrazione
Clinica
1.
Algie vertebrali
2.
Interessamento neurologico
- Lesioni radicolari
- Lesioni midollari
Lesione midollare
Livello (da stabilire)
Completa/ incompleta?
Interessato il Nervo frenico C3-C4-C5?
Shock spinale puo dare:
Para-tetraplegia
Disturbi della sensibilit
Atonia
Alterazioni neurovegetative
Traumi Spinali-diagnostica
Rx standard
TC
RMN
Traumi Spinali-trattamento
Stabilizzazione vertebrale e decompressione chirurgica del midollo
Terapia rianimatoria
Riabilitazione FKT
MIDOLLO SPINALE:
Termina a livello
L1-L2
Cono midollare
Filum terminale
SNCMidollo Spinale
8 radici cervicali
Radice C1 tra occipite ed atlante
Radice C8 tra vertebra C7 e T1
Radice L1 tra vertebre L1 ed L2
Patologia degenerativa spinale
1.
Ernia del disco:
- degeneraz disco
2.
Spondiloartrosi
ERNIA DISCALE
Protrusione discale
Ernia vera e propria
Ernia espulsa
Ernia discale : sintomi e clinica
Dipende dal livello
Ernia discale
Compressione di strutture nervose
Fenomeni irritativi e paralitici
Dolore vertebrale
Ernia discale cervicale
1.
Compressione midollare:
Disturbi di motilit ai 4 arti
Riduzione di forza
Vivacit dei riflessi
Clono
Disturbi di sensibilit superficiale e profonda ai 4 arti
1.
Compressione radicolare
Algie radicolari irradiate a seconda della radice
Deficit di sensibilit
Alterazioni dei riflessi (ernia C5-C6 perdita del bicipitale, radice C6)
1.
Disturbi vertebrali
Ernia discale-Terapia
Conservativa finch possibile (FANS, FKT, nuoto)
Asportazione chirurgica
Chrirugia
Discectomia per via anteriore
Asportazione chirurgica
SPONDILOARTROSI
Degenerazione disco-vertebrale multisegmentaria
Frequente a livello cervicale e lombare
Si configura nel quadro di canale stretto
Spesso listesi vertebrale
Spondiloartrosi cervicale
Compressione midollare da materiale discale + osteofiti vertebrali
Disturbi di tipo midollare:
Disturbi di motilit ai 4 arti
Riduzione di forza
Vivacit dei riflessi
Clono
Disturbi di sensibilit superficiale e profonda ai 4 arti
Disturbi sfinterici
Trattamento
1.
Terapia conservativa (FKT, etc.)
2.
Chirurgia
Chirurgia
Il fine recuperare un diametro sufficiente del canale
IDROCEFALO
DEFINIZIONE
Dilatazione del sistema ventricolare cerebrale per accumulo di liquor
cefalo-rachidiano sotto tensione
LIQUOR:
adulto: 110-170 ml
pressione 100-200 mm/h2o
si producono e riassorbono 400-500 ml/24h
Circa il 50-80% della produzione attribuita ai plessi coroidei, attraverso un
meccanismo attivo che vede coinvolta una pompa Na/K.
la quantit totale di CSF viene ricambiata 3 volte ogni 24h.
DINAMICA LIQUORALE:
Il CSF prodotto dai plessi coroidei fluisce dai ventricoli laterali nel terzo
ventricolo attraverso i forami interventricolari (di Monro). Dal terzo ventricolo
passa nel quarto ventricolo attraverso lacquedotto di Silvio e quindi nello
spazio subaracnoideo attraverso i forami di Magendie e Luschka
Allinterno dello spazio subaracnoideo il liquido discende nel canale spinale e
sale verso la convessit cerebrale
Una parte del CSF non viene prodotta dai plessi coroidei ma dai capillari
cerebrali, che lo immettono direttamente nel tessuto nervoso, da dove
raggiunge il sistema ventricolare passando attraverso lo strato di cellule
ependimali che riveste le pareti dei ventricoli
Il CSF viene assorbito per grande parte attraverso le granulazioni del Pacchioni
o villi aracnoidei (grossolane erniazioni della membrana aracnoidea attraverso
la dura madre in direzione del lume del seno sagittale superiore e di altre
strutture venose)
Una piccola parte del CSF viene riassorbita per via transependimale e tramite il
canale centromidollare, i villi aracnoidei spinali, le radici dei nervi spinali e la
sottomucosa dellepitelio nasale
Circa il 10% viene riassorbita a livello del sacco durale e del cono midollare.
FISIOPATOLOGIA
Cisti aracnoidee
Stenosi dellacquedotto
Idrocefalo X-linked
Forking: acquedotto diviso in due dotti uno ventrale ed uno dorsale a
loro volta suddivisi da piccoli canali. Il tessuto nervoso circostante normale.
Stenosi vera
CISTI ARACNOIDEE
POST-INFETTIVO: meningite
ANOMALIE CONGENITE
IDROCEFALO POST-EMORRAGICO
Emorragia intraventricolare (comune nei bambini prematuri): ostruzione dei
sistema ventricolare o dei villi aracnoidei da parte delle emazie
Emorragia subaracnoidea (post-traumatica, da rottura di aneurisma, ecc)
10 giorni dopo levento emorragico nello spazio subaracnoideo comincia a
formarsi fibrosi (particolarmente evidente a livello della cisterna magna).
IDROCEFALO POST-INFETTIVO
Fase acuta: blocco del deflusso liquorale da parte di materiale purulento
Fase cronica: fibrosi degli spazi subaracnoidei
IDROCEFALO DA CARCINOMATOSI MENINGEA
Interessamento diffuso delle meningi da parte di neoplasie quali
medulloblastoma, germinoma, leucemia, linfoma, adenocarcinoma.
Clinicamente si presenta di solito con cefalea, rigidit nucale e paralisi dei
nn.cc.
IDROCEFALO-CLINICA
Da un punto di vista clinico possiamo
distinguere due categorie di idrocefalo:
Idrocefalo acuto
Idrocefalo cronico
IDROCEFALO ACUTO
Bambini fino ad un anno di et: irritabilit, scarso controllo del capo,
tensione della fontanella bregmatica, paralisi del 6 n.c., sindrome di Parinaud
(segno del sole calante), respiro irregolare con apnee, bradicardia,
iperreflessia osteotendinea.
Bambini oltre lanno di et e adulti: cefalea, nausea/vomito, disturbi di
deambulazione, sindrome di Parinaud, paralisi del 6 n.c., alterazioni dello stato
di coscienza
IDROCEFALO CRONICO
Neonati: macrocrania, diastasi delle suture, atrofia del corpo calloso, ritardata
chiusura delle fontanelle. Cefalea, vomito, papilla da stasi (subatrofia ottica),
deficit delloculomozione, irritabilit e minor vivacit, paraparesi con ipertono
spastico agli arti inferiori (tenuti in estensione con piede equino). Talvolta crisi
convulsive
Bambini e adulti: disturbi di memoria e cognitivi, cefalea, vomito, papilla da
stasi (subatrofia ottica), disturbi di deambulazione, disturbi sfinterici
Clinica : CEFALEA
Compare per lo pi a crisi, specie inizialmente, per diventare poi continua.
Talora pi accentuata in alcune ore del giorno specialmente al mattino ed
aumenta nel sonno per laumento di CO2.
Il dolore pu essere diffuso, localizzato o di tipo "nevralgico".
Soggettivamente la cefalea viene avvertita con caratteri variabili
Di solito viene accentuata da tutte quelle manovre che determinano un
aumento della PI
Clinica: VOMITO
Compare per lo pi al mattino, non in relazione con i pasti
Spesso viene descritto come "esplosivo, a getto" e cio improvviso e non
accompagnato da nausea. Questa evenienza piuttosto rara e si verifica per lo
pi nelle gravi dilatazioni del IV ventricolo nei bambini. Esso dovuto
all'irritazione diretta dei nuclei del nervo vago.
Il vomito pu comparire associato a cefalea in coincidenza con bruschi
movimenti del capo. In questi casi lidrocefalo associato a tumori del III e del
IV ventricolo.
Clinica: PAPILLA DA STASI
I bordi della papilla sono sfumati, pi precocemente dal lato nasale. Il diametro
del disco papillare pu apparire aumentato di due o tre volte con conseguente
allargamento della macchia cieca. L'escavazione fisiologica scompare, le vene
sono turgide e le arterie di calibro ridotto. Poich la superficie della papilla
risulta elevata sul piano retinico, i vasi sono incurvati in corrispondenza dei
bordi papillari dando luogo al fenomeno del cosiddetto "salto dei vasi".
Il rigonfiamento e quindi il sollevamento della papilla ottica si misurano in
diottrie; tre diottrie corrispondono ad 1 mm. La retina circostante la papilla pu
essere ripiegata e mostrare emorragie lungo i vasi.
Col passare del tempo si instaura un'atrofia delle fibre nervose e al quadro del
papilledema si sostituisce quello di un'atrofia ottica secondaria con papilla
pallida, biancastra e vasi esili. A questo stadio l'alterazione irreversibile; pur
risolvendosi l'idrocefalo, l'atrofia ottica non si modifica pi.
Almeno negli stadi iniziali della papilla da stasi, vi una dissociazione fra
l'entit del quadro oftalmoscopico e la modesta compromissione dell'acuit
visiva, che pu rimanere per un certo tempo conservata. Oltre al disturbo del
deficit mnesici,
TUMORI
Lo studio dei t. cerebrali comporta necessariamente una classificazione.
Varie classificazioni
INTRA-CEREBRALI : si sviluppano nel parenchima cerebrale
EXTRA-CEREBRALI : si sviluppano al di fuori del parenchima cerebrale
INTRA-ASSIALI : originano da cellule proprie del parenchima nervoso
EXTRA-ASSIALI : originano da cellule estranee al parenchima nervoso
Altri criteri di suddivisione :
Primitivi (2/3), secondari (1/3 mts)
Et: adulto/ bambino
Sede: sovra/sottotentoriali
Benigni/ maligni
VALUTARE:
Sede
Volume
Edema circostante
Effetto massa-incuneamento
Idrocefalo (ostruzione delle vie liquorali)
Componente emorragica
Ipertensione endocranica
Velocit di crescita (malignit)
TUMORI CEREBRALI PRIMITIVI: FREQUENZA
1.
TUMORI NEUROEPITELIALI
ASTROCITOMI 75%)
45-50%
(Glioblastoma E
astrocitoma
oligodendroglioma: Et: adulta, 35-45 aa
Localizzazione: s. bianca emisferi cerebrali, spesso limiti indistinti, infiltra
spesso la corteccia e il corpo calloso
Plessopapilloma:
Et : infantile 85%
Sede : intraventricolare trigonum , III vent., nelladulto: IV ventr.
Prognosi buona, rara trasformazione maligna o la disseminazione liquorale
gliomi misti
T. della pineale
1.
MENINGIOMI
15%
A. IPOFISI
10%
3.
MEDULLOBLASTOMI
6%
Et: <10 aa; 25-30 aa; il 2 tumore dellet infantile dopo il pilocitico
Localizzazione: verme cerebellare, disseminazione CSF; forme desmoplastiche,
emisferiche, in et pi avanzata
4.
NEURINOMI
6%
CRANIOFARINGIOMA
3%
Localizzazione: soprasellare con componente intrasellare; nel 30% dei casi solo
sovra o solo intra sellare
Prognosi: buona
6.
T. PINEALI
1%
METASTASI CEREBRALI
EZIOLOGIA
Polmone 45%
Mammella 15%
Melanoma 10-15%
Rene, tubo digerente, tiroide, emopatie
ASPETTO NEURORADIOLOGICO
Localizzazioni unica o multiple
Alcune visibili solo con m. d. c.
Possibili emorragie, aree cistiche e necrotiche
Edema variabile
SEDE:
parenchima
leptomeningi
episubdurale
TUMORI EXTRACEREBRALI
cordoma