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ORDINANZA TRIBUNALE DI BOLZANO

GIUDICE EMILIO SCHONSBERG

RIFLESSIONI, OSSERVAZIONI, VALUTAZIONI DI D.P.

Pag. 1) L'ordine in cui appaiono gli indagati stupefacente e la dice lunga sull'opinione del
P.M. fatta propria dal GIP: il Benvenuti al primo posto e il Ventisette collocato al 4posto; e
non sono secondo ordine alfabetico.

Pag. 3) Non ho mai impartite direttive! N verbali, n per scritto. Salvo rarissimi casi in cui
chiedevo (dunque non disponevo!) per e-mail sostegno per la Fondazione attingendo ai profitti
che mi si affermava essere prodotti dagli investimenti. Ho assecondato quelle del Ventisette
perch avevo totale stima e fiducia di lui. Stima e fiducia che si era conquistato negli anni
facendo arrivare aiuti e provvidenze alla Fondazione. Non sono neanche mai riuscito ad
ottenere quanto mi stava a cuore: pagare i mutui di Piombino e del CAM, togliermi dalle
spalle il prestito chirografario di duecentomila euro acceso per completare l'acquisto di
Piombino, togliere le ipoteche sulla propriet di mia sorella. Neppure sono riuscito ad ottenere
che si finanziasse, lOpera Omnia del Cardinal Giuseppe Siri (a cui devo il dono del Crisma
Sacerdotale), della quale fummo i promotori; riuscimmo solo a far pubblicare due volumi, ma
fummo costretti a fermare il terzo (ormai pronto per la stampa) con scorno e imbarazzo per non
aver onorato il contratto col la Casa Editrice, cosicch si aperto un conflitto con la Casa
Editrice che reclama lo stesso il pagamento del lavoro effettuato. Eppure si trattava di poche
migliaia di euro, cifra insignificante rispetto ai movimenti finanziari operati dal Ventisette;
sarebbe bastato un piccolo intervento da parte del Ventisette o della Kepha Invest, come ci fu
garantito pi volte. La stessa situazione si ripetuta per il Cartoons sulla "Vera Storia di Santa
Claus" che avevo scritto; anche qui si trattava di un modesto contributo. Le decisioni sugli
investimenti le prendeva ESCLUSIVAMENTE il Ventisette con il suo staff di tecnici. Le mie
richieste venivano puntualmente disattese e smontate dialetticamente adducendo come pretesto
che occorreva concentrarsi esclusivamente su investimenti immobiliari certi e redditizi. Ma non
solo, il Ventisette e i suoi accoliti (il suo staff), facevano e disfacevano a nostra insaputa e a
nostro danno. A riprova ci sono e-mail con nostre proteste per aver elaborato siti e brochure che
ci riguardavano senza averci interpellato. In particolare, ricordo perfettamente, una circostanza
nella quale scoprimmo lelaborazione di un sito che coinvolgeva la Fondazione e di cui non
fummo n interpellati, n avvisati. Ci furono delle e-mail di protesta da parte mia e di Andrea
Pandolfi (incaricato dalla Fondazione di elaborare e disciplinare tutto quello che riguardava siti
e brochure); naturalmente non ottenemmo risposte pertinenti ed adeguate.
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Pag. 5) Per quanto riguarda Suor Donata (al secolo Agnese Colz) senz'altro vero che abbia
accettato di sottoscrivere i due atti costitutivi del TRUST OPUS (17/12/2009) e la OPUS SRL
(02/02/2010), grazie alla fiducia che riponeva in me. In verit occorre tuttavia dire che fu il
Ventisette (spesso ospite a pranzo o a cena a casa nostra) a convincerla dialetticamente della
utilit, bont e seriet dell'operazione. Suor Donata si fidava sostanzialmente del Ventisette
come mi fidavo io. Il Ventisette, per persuaderla, non manc di mostrarsi generoso con lei con
"elargizioni" in denaro contante, facendole cos capire che ci sarebbero state, nel tempo futuro,
soddisfazioni e gratificazioni sia per la Fondazione che per lei stessa. Sono cero che se le fosse
richiesto, Suor Donata sar precisa nel rispondere e non negher (specie se sotto giuramento) la
verit della circostanza. Inoltre, come per altre situazioni, fu lui (il Ventisette), a prelevarci da
casa e a portarci da un suo notaio (Mussumeci) che non conoscevo. Appresi in seguito che il
notaio era in rapporti di amicizia con Fabio Pompei.

Pag. 6) Suor Donata non mi ha mai dato denaro contante, ma negli anni, dopo la morte di mia
madre (2001), durante le mie prolungate assenze da casa (impegnato nelle missioni militari in
teatri internazionali (NATO: ALBANIA E KOSOVO); ma in seguito anche in periodi normali
in cui ero presente a Roma, faceva la spesa per gli alimenti di uso quotidiano. Da notare che io
pranzavo e spesso cenavo alla mensa militare. In pratica provvedeva al suo stesso
sostentamento. Rimane pur vero che quando ricevevo ospiti a colazione (massimo 3-6 persone)
talvolta, ma non sempre, la spesa la faceva lei. Spesso andavo io allo spaccio del Vaticano
facendo provviste per lungo tempo come si potrebbe evincere dalla mia carta o dal mio libretto
degli assegni. Inoltre non poche volte le ho dato contante congruo per affrontare un lungo
periodo. Del resto io provvedevo al mantenimento della casa (affitto, telefono, bollette utenze,
ecc.), e lei viveva a casa praticamente sola e totalmente libera. La sua presenza non era da
dipendente, ma come membro a tutti gli effetti della famiglia. Cos era considerata e trattata.
Mia sorella Anna Maria provvedeva puntualmente al suo vestiario, alla sua biancheria e a
quanto occorresse per la sua persona. Spesso e volentieri le elargiva somme di denaro per viaggi
in Val Badia e perch potesse soddisfare le sue eventuali esigenze.
Suor Donata, a proposito del credito che vanta nei miei confronti, pu solo esibire un quaderno
nel quale annotava le spese degli alimenti che aveva fatto con i suoi soldi; nel quaderno spillava
gli scontrini. Non ho mai controllato e neppure messo in dubbio quanto registrava nel suo
quaderno. Una volta chiesi a Pandolfo di fare un calcolo di quanto dovevo a Suor Donata con
l'intenzione di saldare il debito, ma in quel momento riuscii solo a darle un acconto. Questo a
riprova che purtroppo non disponevo di denaro, il mio stipendio era assorbito non solo dalle
spese per la casa e quelle personali, ma anche per la Fondazione (viaggi, alberghi, qualche
utenza, ecc. idem Pandolfo). A Suor Donata ho sempre detto e promesso che l'avrei risarcita di
ogni cosa. Nella primavera del 2014 le scrissi una lettera in questo senso. Suor Donata era
titolare di una pensione poco superiore a mille euro al mese. Sarebbe interessante verificare
tramite i resoconti bancari quanto ha attinto da questa per le spese di cui lamenta il credito e
quanto, invece, riuscita a mettere da parte vivendo con me... Lei era molto parsimoniosa ed
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evitava con cura di attingere al suo conto bancario.


Inoltre subito dopo la morte di mia madre, lasciai a Suor Donata dei preziosi di mia madre, in
particolare un orologio d'oro con brillanti del valore di svariate migliaia di euro. Dopo la morte
di mia sorella Anna Maria una sua preziosa catena con crocifisso, pesante, in oro. Altra catena
con immagine sacra gliela donai in precedenza. Questi oggetti appartenuti a persone che ho
tanto amato, volevano essere un attestato di stima ed affetto riconoscente. Naturalmente non mi
riferii mai al loro valore venale intrinseco, ma al loro valore affettivo e simbolico. Non avrei
venduto per nessuna cifra quei gioielli. Li donai a Suor Donata esclusivamente come atto di
grande Stima e di profondo, riconoscente amore fraterno. Conservo ancora questi sentimenti per
lei perch mi rendo conto che una creatura s intelligente e virtuosa, ma condizionata da
carenze culturali, da una mentalit contadina chiusa, sospettosa (persino maliziosa), ancorata a
posizioni intransigenti e assolutiste, persino dure e, in definitiva, poco evangeliche. La sua una
religiosit rituale, che si appaga solo di celebrazioni liturgiche, della recita puntuale del
breviario e del rosaio. Odia (giustamente!) il peccato... ma odia anche il peccatore! Mentre
Cristo insegna s a odiare il peccato, ma ad amare il peccatore e a fare sempre unattenta
distinzione tra il peccato e il peccatore. Infatti afferma il Salvatore:
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che
cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i
giusti, ma i peccatori. (Matt. 9, 12-13)
La denuncia di Suor Donata nei miei confronti motivata sicuramente dalla costituzione delle
due societ richiamate, la cui responsabilit sente gravare su se stessa, poi dall'opera persuasiva
della sua famiglia, ma il vero motivo sotteso che ella intende punirmi per aver consentito ad
un "infame peccatore" di avvicinarmi (e dunque di contaminarmi), infine, secondo il suo
giudizio, io sono gravemente condannabile per averlo preso sotto tutela e protetto. Ovviamente
pervenuta a questa intransigente posizione condizionata anche dall'opera martellante e
diffamatoria del Ventisette il quale si fa vanto (ha tentato di ricattarmi pi volte) di avere per le
mani un dossier sul peccatore e sui rapporti che avrei con lui. Dossier che probabilmente
conterr delle verit (da me e da mia sorella Anna Maria ben conosciute per bocca e
confessione dello stesso interessato), ma enfatizzato maliziosamente e dolosamente dal
Ventisette e dal Pompei (al quale avevo dato l'incarico di adempiere alle formalit per
l'assunzione del "peccatore" da parte di mia sorella (che lo vedeva molto adatto per occuparsi di
mio cognato, gi novantenne in quel momento). Invece il Pompei, tradendo il mandato
professionale affidatogli, usando documenti e dati del peccatore condusse una vera e propria
indagine di polizia, allestendo un dossier che si fece premura di partecipare al Ventisette e,
questi, di divulgarlo a soggetti che avrebbero potuto nuocermi. Il Ventisette reputava di tenermi
al guinzaglio ricattandomi con questo dossier e con il paventato scandalo internazionale nel
quale sarei stato coinvolto insieme al Vaticano, al Cardinal Begnasco e alla Contessa Stphanie
de Lannoy, divenuta Principessa e Granduchessa in quanto Sposa del Principe Guglielmo erede
al Trono del Lussemburgo.
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A conclusione: Suor Donata non aveva con me un formale rapporto "professionale", ma un


rapporto di collaborazione fraterna e religiosa. Fu lei a cercarmi tramite una amica di mia madre
(Armanda Pedrazzoli Vedova Mucci di Merano) conoscente anche di Suor Donata, per
propormi la sua collaborazione. All'epoca il Suo istituto religioso (Suore di Carit della Santa
Croce, dette di Ingenbohl, in latino: Congregatio Sororum Caritatis Sanctae Crucis) aveva
ritirato le religiose dall'Ospedale di Merano e Suor Donata (capo sala in quell'Ospedale)
rifiutava la disposizione della sua Superiora Provinciale (Suor Antonietta) di essere trasferita
altrove. Dietro richiesta di Suor Donata intervenni con la Sua Generale e la Sua Provinciale
convincendole di lasciarla presso di me. All'epoca non essendo ancora maturata per lei la
pensione mi occupai di versarle i contributi all'INPS, fino al conseguimento di questa.

Pag. 7) Viene affermato che il Benvenuti ha ideato un sistema di investimento in Belgio (con la
collaborazione del Pandolfi e del Barone), utilizzando la sua figura di "Alto prelato". Chi scrive
l'Ordinanza evidentemente ignora totalmente chi siano secondo la Gerarchia Ecclesiastica gli
"Alti Prelati". Mi sono sempre presentato come Cappellano Militare e non ho mai usato
personalmente titoli onorifici. Questi, caso mai, mi sono stati attribuiti dalle Alte Autorit
Ecclesiastiche e dai Prefetti dei Dicasteri Pontifici che hanno concesso alla Fondazione
qualifiche e apprezzamenti per la sua opera.
Del resto nel mio curriculum vitae, pubblicato nel sito ufficiale della Fondazione, si esplicita
inequivocabilmente quali siano i miei ruoli e le mie cariche e si fa chiaro riferimento al mio
ruolo di Cappellano Militare. Nulla che possa far pensare che sono un "Alto Prelato vaticano".
Certo: non c peggio cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol vedere
Si ignora da parte degli inquirenti che il Benvenuti era del tutto estraneo al mondo francofono:
non lo conosceva neanche come turista (feci un viaggio di pochi giorni, a Parigi e dintorni, nel
1979, per la prima S. Messa di un mio compagno di Seminario; non vi tornai pi se non
venticinque anni dopo portatovi dal Ventisette). Non conoscevo persone legate al mondo
finanziario, non avevo amicizie se non con qualche sacerdote, compagno di seminario. Non
conoscevo e non conosco la lingua francese. Solo dopo l'incontro con il Ventisette, e anni dopo
la nostra conoscenza, sono stato portato in Francia e in Belgio da lui. L'idea di costituire la
raccolta fondi per investimenti immobiliari e l'idea di costituire la Kepha Invest fu
esclusivamente del Ventisette. Persino il Notaio e la sede vennero reperiti dal Ventisette col
suggerimento e la collaborazione del Barone. Lo stesso Barone ci venne fatto conoscere dal
Ventisette a sua volta incontrato tramite suoi amici e, in seguito, convinto dallo stesso
Ventisette a lasciare la collaborazione formale con Gerard Lerithier per costituire la Kepha
Invest e assumerne la Carica di Amministratore Delegato.
Dei 250 investitori della Kepha invest, quelli che conosco si contano sulle dita della mano
(basterebbe sentire gli stessi investitori per chiedere loro se mi hanno incontrato
personalmente). Neppure conosco tutti gli agenti. Quando (soprattutto agenti con pochi
eventuali investitori) sono venuti a Roma io mi sono limitato (non avrei potuto fare
diversamente data la mia totale estraneit culturale e psicologica al mondo della finanza) a
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presentare la Fondazione, i suoi scopi e le sue attivit concrete. Si sempre affermato che una
parte dei profitti della Kepha Invest sarebbe andata a sostenere le attivit della Fondazione, cos
come effettivamente avvenuto. Mai ho indotto alcuno a versare "ingenti capitali" e mai ho
promesso profitti. Non era questo il mio ruolo, neppure ne avevo le competenze.
Nella stessa pagina si fa riferimento ad un conto riferibile alla ICRE facendo intendere che
sarebbe riconducibile a me. MENZOGNA! La ICRE non ha nessun collegamento con la mia
persona, tantomeno ho gestito i suoi conti.
Ancora nella stessa pagina si inizia l'elenco degli investitori con somme e date. Il contraente
figura essere la Fondazione Kepha!! O si tratta di un "lapsus calami" o si distorce dolosamente
la verit dei fatti. Contraente era la Kepha Invest, che raccoglieva le somme erogate tramite i
propri agenti e le somme finivano (salvo eccezioni) nei conti della Kepha Invest. Di questi
investitori e delle somme versate alla Kepha Invest (salvo qualche rara notizia) io ne ignoravo
totalmente l'esistenza. Mi veniva costantemente ripetuto che a causa della crisi, dal 2010 in poi,
scarseggiavano gravemente e pericolosamente gli investitori e quindi mancava denaro nelle
casse della Kepha Invest. Solo alla fine del 2013 io vengo a sapere dell'ammanco di 34 ml di
euro.

Pag. 24) Si afferma che avrei indotto la Societ di Intermediazione Signum Finance a concedere
fideiussioni a favore di diversi investitori della Fondazione Kepha. Precedentemente, quando la
iniziale raccolta la faceva la Fondazione direttamente, io mi ero accordato col Dottor Proietti
della Aurora (pi volte incontrato) per delle fideiussioni offerte agli investitori. Ora, in
mancanza di documentazione, non saprei quantizzare il valore totale di queste. Tuttavia gli
investitori sono stati ripagati con i dovuti interessi e le fideiussioni pertanto prescritte. Dal 2008
in poi (salvo qualche modesta eccezione per somme entrate direttamente alla Fondazione), non
ho personalmente, n mai incaricato alcuno a contattare la Signum per richiedere le fideiussioni.
Oltretutto sarebbe stata pura follia che la Fondazione, mio tramite, assumesse un onere cos
assurdo e compromettente quando gli incassi, la gestione degli investimenti e i benefici
conseguenti facevano capo alla K.Invest o alla ICRE. Avrei avuto non una mente criminale, ma
mente gravemente autolesionista, da interdire! Quali benefici ne avrebbe tratto la Fondazione o
io stesso o il buon Pandolfo? Se questi fondi non solo non pervenivano a noi, ma persino ne
ignoravamo l'esistenza! La richiesta di queste fideiussioni alla Signum Finance se non portano
la mia firma autografa o quella di Pandolfo (salvo, ripeto, per quei pochi casi in cui sia
pervenuto a noi direttamente l'investimento) sono DA RITENERSI FALSI. N vale il
menzognero dire della Cindy (che evidentemente ora, impaurita, cerca di salvarsi dall'arbitrio di
aver usurpato la mia firma elettronica) che, mentendo, afferma il contrario. La Salatino era
autorizzata ad usare la mia firma elettronica per banali lettere, anche di ringraziamento per
investitori che avessero usato direttamente i conti della Fondazione, ma non per le fideiussioni
inerenti investitori della Kepha Invest o della ICRE.
Fu proprio la Cindy ad aprirci gli occhi nel Settembre 2013 mostrandoci una copiosa
documentazione di passaggi finanziari e di fideiussioni (come se fossimo stati noi Fondazione i
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beneficiari delle operazioni), tutti con firme false. Il Ventisette approfittando della sua presenza
nei nostri locali us timbri, carta da lettere della Fondazione e persino la mia firma elettronica
per i suoi scopi criminali. Non escludo, certo, che abbia avuto la collaborazione (forse coatta)
della Salatino, beneficata da lui con periodiche elargizioni in contanti e con gratificazione di
stipendio ben oltre il livello di segretaria.

Pag. 25) Le dichiarazioni sono state elaborate dai commercialisti, le somme in entrata erano
considerate "donazione" in quanto parte dei profitti elargiti dalla K. Invest per le operazioni di
investimento.

Pag.34) Si afferma, a proposito della Kepha Operis, che avrei occultato o addirittura distrutto
tutta la contabilit allo scopo di non consentire la ricostruzione dei redditi, del volume di affari
di questa e allo scopo di evadere le imposte. MAI TENUTO LA CONTABILITA' E LA
DOCUMENTAZIONE DELLA KEPHA OPERIS (e degli altri enti a me riconducibili). Sono
totalmente incapace di occuparmi di amministrazione. Non sono stato educato e formato per
questo: a ciascuno il suo. La contabilit la teneva il commercialista Fabio Pompei e Matteo
Cornali. Questo ente, come tutti gli altri, ad eccezione della Fondazione, furono esigiti dal
Ventisette come strategia logica e prudenziale per diversificare le responsabilit degli
investimenti, almeno cos diceva.

Pag.35) Si afferma che i broker facevano in primo luogo capo a me (Alto Prelato!!), di seguito
al Ventisette e al Barone. Spudorata menzogna! Le autorit investigative hanno il potere (e lo
dimostrano) di setacciare e-mail, telefonate conti e di assumere informazioni e testimonianze
attendibili. Quindi se cercano la Verit e non un facile ed immediato capro espiatorio (io sono
qui, al mio posto e nella mia Patria), troveranno facilmente che il "DEUS EX MACHINA" di
tutto era il Ventisette, a seguire il Barone. Chiarisce bene il Signor Raphael Looz Corswaren
(vedi pag 70 dell'Ordinanza) quando afferma: che "il De Fierlant Dormer era il suo capo"
(era stato proprio da lui nel 2009 ad assumerlo); e che "il Ventisette era il suo secondo capo"...
"De Looz specificava anche che il Ventisette aveva l'ultima parola su De Fierlant, ma che
comunque quest'ultimo avesse piena cognizione di ci che stava accadendo e consentiva al
Ventisette di trasferire all'estero somme di cui lui stesso avrebbe avuto la responsabilit."
Sempre nella stessa pagina si continua a insistere, facendo riferimento ai bulletein, emessi dalla
Kepha Invest con garanzia fideiussoria della Signum o della Aurora su promozione della
Fondazione. RIPETO MENZOGNA!! Intanto la AURORA non esisteva pi giuridicamente, al
suo posto era stata costituita la SIGNUM. La Fondazione RIPETO non ha dato incarico alla
SIGNUM se non in pochissime ed esclusive circostanze, ovvero quando i fondi erano pervenuti
a noi direttamente. DEMENZIALE sarebbe stato assumere responsabilit su capitali gestiti
dalla Kepha Invest o da altri enti.

Pag.36) Si afferma che molti investitori tra il 2013 e il 2014 mi avrebbero contattato per la
restituzione delle somme versate. Non molti, ma pochissimi, tre o quattro al massimo. Vi
rammento che gi nel settembre del 2013 capimmo (Pandolfo ed io) di essere stati raggirati e
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traditi e per questo iniziai ad adire vie legali. Avevo chiesto all'Avvocato Riccardo Nardovino
(Franco Macconi non era reperibile in quel frangente) di procurarmi un appuntamento col
Procuratore della Repubblica di Roma (io ero in servizio alla Scuola FF.AA. delle
Telecomunicazioni di Chiavari). Era la cosa migliore e pi opportuna. Ma Nardovino chiestomi
la ragione (dissi le cose come stavano) e dopo aver consultato il Professor Franco Toni di
Cigoli, mi dettero ambedue un consiglio contrario. Vollero contattare il Ventisette (in realt si
incontrarono con Fabio Pompei, col nipote Matteo Cornali e con un Avvocato del Ventisette);
gli incontri si protrassero da Settembre/Ottobre fino al Dicembre 2013. Da queste riunioni alla
fine scatur laccorato consiglio di arrivare ad un accorto extragiudiziale il quale avrebbe
previsto la cessione di tutti i beni della Fondazione alla Kepha Invest e alla ICRE (patrimonio
abbondantemente ipotecato dalle banche), con il che avremmo avuto garanzia che la Kepha
invest e la ICRE avrebbero sollevato da ogni responsabilit sia la Fondazione che noi stessi
personalmente. Quali potevano essere le responsabilit della Fondazione?
La falsa documentazione degli incassi (mai pervenutici) e le conseguenti fideiussioni stipulate
con la Signum NON da noi, ma stipulate arbitrariamente e astutamente dal Ventisette e dal
Barone (con l'essenziale collaborazione della Cindy) per "INCASTRARCI". La Cindy ci aveva
mostrato un documento di fideiussione richiesto dal Barone a carico della Fondazione che la
impegnava per una fideiussione di ben circa 6.500.000,00 euro, stipulata proprio con la Signum.
Chiedo chi ha contattato la Signum, con chi hanno parlato? Chi ha pagato la Signum per questa
fideiussione? E per le altre 136 che enumera il GIP?
Non fin qui l'ardire di Nardovino e di Toni di Cigoli, perch mi presentarono un mandato con
una parcella di 1.500.000,00 con ipoteca sulle propriet della Fondazione e persino ipoteche su
beni personali. Roba da matti! Vedendomi allibire sconcertato, tentarono di giustificarsi
affermando che l'ipoteca sulle propriet della Fondazione, era un pretesto per far pagare in
realt la Kepha invest e la ICRE, infatti andando queste propriet nelle loro mani (della Kepha
Invest e della ICRE), alla fine quella parcella (commisurata al valore della transazione
extragiudiziale (allora si affermava trattarsi di cinquanta ml. di euro) sarebbe rimasta a carco
della K.Invest e della ICRE.
Nell'ultimo capoverso della stessa pagina si fa riferimento al Settembre 2014 quando Suor
Donata e suo nipote Artur Frenes si sono recati alla Guardia di Finanza di Brunico per fare una
denuncia a mio carico... Sappiamo le motivazioni. Come mai gli inquirenti, tanto informati, non
fanno riferimento anche alla nostra precedente denuncia, del Marzo 2014? Avr pure qualche
valore e significato averla fatta noi molti mesi prima!
Si afferma, inoltre, che Suor Donata avrebbe avuto la proposta di lasciare il servizio
dell'Ospedale di Merano per "vivere con l'indagato in Vaticano".... Anche qui si afferma il
falso: non sono stato io a proporle di lasciare l'Ospedale, ma fu lei ad offrirmi la sua
collaborazione per non assecondare le disposizioni dei suoi Superiori Religiosi che la volevano
altrove (non sar difficile verificare che il suo Istituto aveva chiuso il contratto con l'Ospedale
di Merano e ritirato TUTTE le religiose a servizio del nosocomio).
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Per il resto vero che Suor Donata non sapesse nulla dei bilanci e dei movimenti dei due enti di
cui aveva accettato di fare da prestanome (non senza trarne qualche beneficio offertole dal
Ventisette). Io stesso conosco solo quelli del Trust Opus perch lo governavo, ma nulla conosco
dell'Opus SRL governato dal Filippi per volont e macchinazione del Ventisette.

Pag.39) Non corrisponde al vero che nella Villa di Piombino non siano stati organizzati corsi di
musica o di altro genere culturale. Il Soprano Katia Ricciarelli ha presieduto e guidato corsi di
lirica con allievi (diplomati nei Conservatori dei loro paesi) provenienti da molte parti del
mondo che si sono conclusi con concerti pubblici nel Teatro di Piombino. Abbiamo organizzato
simposi e conferenze sull'Archeologia di concerto con la Soprintendenza e con la Direzione del
limitrofo Museo Archeologico. Numerose attivit e manifestazioni culturali furono approntate
insieme al Comune di Piombino. Dal Giugno al Settembre di quest'anno ci sono stati tre
manifestazioni settimanali in Villa, aperti al grande pubblico, per concerti e cineforum.

Pag. 40) La Salatino mente sfacciatamente quando "precisa quale fosse il ruolo del Ventisette"
affermando: questUltimo inizialmente partecipava alle cene sopra citate (in verit le
organizzava e le pagava lui stesso!) e col passare del tempo iniziava a frequentare in modo pi
assiduo la Fondazione". Sa bene la Salatino (anche se non ha vissuto quel periodo storico) che
fin dal 2001 il Ventisette era a fianco della Fondazione. Ha avuto accesso all'archivio della
Fondazione e a tutta la documentazione inerente gli sviluppi del nostro ente. Ella conobbe i
familiari del Ventisette ricevendone confidenze; ebbe con lui stretti contatti. Il Ventisette pag
stipendi alla Salatino ben oltre il suo livello di segretaria; non parliamo poi delle regalie in
contanti e dei viaggi che il Ventisette le ha offerto (era un modo per comprare il suo silenzio e
averla dalla sua parte). Appare evidente il cambiamento di rotta della Salatino (fatto per lusinga
o per timore del Ventisette). Franco Macconi e Fausto Amato che l'hanno sentita pi volte per
aiutarla a redigere il suo "memoriale", lo possono testimoniare.

Pag.41 Si afferma che la Kepha Invest "fungeva come una sorta di braccio operativo della
Fondazione per la perpetuazione delle truffe"... Nulla di pi errato e di pi falso. La Kepha
Invest agiva autonomamente in assoluta libert, fuori dal mio controllo e da quello di Pandolfo
poich non ne avevamo le capacit, eravamo troppo lontani e (almeno io) messo in difficolt
dall'ignoranza della lingua. Inoltre eravamo assorbiti da tutt'altre cose. Con questo non che ci
fosse un totale e sprezzante disinteresse da parte nostra. Eravamo tranquilli perch erano stati
assoldati a caro prezzo due uffici legali internazionali prestigiosissimi (Clifford of Change e la
Stratefi), i quali avevano il compito e la responsabilit di governare la parte amministrativa.
Inoltre il Ventisette si era preso l'incarico e la responsabilit di guidare e sorvegliare la Kepha
Invest e il Barone, a questo scopo aveva preso stanza nella foresteria della kepha Invest, si era
fatto assumere a libro paga dalla Kepha invest (senza nostro avvallo) con lautissimo stipendio
(circa 10.000,00 euro mensili lorde). In pi aveva delle percentuali sugli investitori portati da
lui e dai suoi broker. Poich non gli bastava, invece di fare degli investimenti immobiliari
(come credevamo che facesse veramente) ha pensato bene di fare degli investimenti su se stesso
portando via tutto quello che ha potuto.
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Gli inquirenti riaffermano che "i contratti di fideiussione, a garanzia degli investimenti, erano
sottoscritti direttamente a nome della Fondazione". Ribadisco che questo stato fatto a nostra
insaputa, d'arbitrio e a nostro gravissimo danno, senza che a noi ne derivasse un qualche
beneficio finanziario.
I flussi finanziari in entrata nei conti della Fondazione (oltre alle donazioni) riconducibili agli
enti di cui avevo la responsabilit, sono da considerarsi parte dei profitti della Kepha Invest o
della ICRE a noi spettanti per le opere della Fondazione. In alternativa erano passaggi verso
altri enti per investimenti diversificati, puntualmente suggeriti dal Ventisette.

Pag. 42) La Kepha Operis (Voluta strategicamente dalla mente diabolica del Ventisette che tutto
aveva previsto), creata il 14 Settembre 2009 (un mese prima della Kepha Invest), era destinata a
conservare, appunto, il 90 % delle azioni della costituenda Kepha Invest. Il 10% era destinato
invece alla Fondazione. Tutto questo fu ceduto al Trust Opus il 14 Dicembre del 2012 sempre
assecondando l'architettura del Ventisette, ma spogliato dalle seguenti quote o propriet:
A) Quote dell'Estate Mare (13 %) per una valore di acquisizione con capitale della
Fondazione di 2.800.000,00 (oggi il valore assai superiore) passate il 10 Dicembre 2010 alla
Kepha Invest gratuitamente.
B) Cantieri Navali di Livorno passati in medesima data sempre alla Kepha Invest,
gratuitamente
C) Propriet di Poggio Catino ceduta gratuitamente il 21 Luglio 2010 alla ICRE (medesimi
motivi delle altre cessioni: per compensare il saldo effettuato dalla ICRE a favore di soggetti
che avevano investito direttamente sulla Fondazione).
D) Ex Lanificio Cecconi, ceduto nella medesima data, con medesime modalit e per i
medesimi motivi alla ICRE.

Pag. 43) Per quanto riguarda il Trust Opus, non furono fatte le dichiarazioni dei redditi perch il
Pompei affermava, ed io fidandomi vi credevo, che non fosse necessario farlo. Il Trust Opus
non ha fatto mai negozio di immobili. Le somme entrate sono state passate per lo pi alla ICRE,
come dimostrano gli estratti conti bancari, per ulteriori proficui investimenti immobiliari, cos
affermava il Ventisette. Le altre somme dovevano essere i benefici apportati dagli investimenti
immobiliari della Kepha Invest.

Pag. 44) Rimando al lavoro di Pandolfo sui movimenti legati alla Fondazione. Mi sembra che
per quanto riguarda la Cariprato si sia generata confusione negli investigatori, infatti la
Cariprato (oggi Popolare di Vicenza) la Banca che ha concesso ed erogato il mutuo sulla
propriet di Piombino. La mia Famiglia ha versato sul Monte dei Paschi di Siena, Agenzia di
Roma. In ununica soluzione, 1.100.000,00 euro e da questo sono passati 800.000,00 euro alla
Cariprato per creare un deposito di garanzia che poi servito a pagare in questi anni le rate del
mutuo. Invece 300.000,00 euro sono andati a finire al Monte dei Paschi di Sicilia in favore del
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CAM. Allo scopo di perfezionare l'acquisizione di Villa Vittoria (non essendo sufficiente il
mutuo concesso dalla Cariprato), mia sorella Anna Maria ed io abbiamo acceso un prestito
chirografario col CREDEM di 200.000,00 euro; inoltre mia sorella ha ipotecato le sue propriet
a favore della Cariprato, sempre per la Villa di Piombino intestata alla Fondazione. Faccio
osservare che la mia mente, a detta degli investigatori, ha elaborato un disegno criminale capace
di depauperare me stesso e la mia Famiglia, ma di arricchire altri a scapito della mia propria
onorabilit e delle sostanze familiari e personali. Dagli investigatori, infatti viene ignorato
questo cospicuo passaggio di denaro familiare e personale, cos come si ignorano le propriet
personali che ho passato in donazione alla ICRE (vedi la tenuta di Sparena valutata circa un
milione di euro tra immobili e 50 ettari di terreno); donazioni fatte per i medesimi motivi
richiamati sopra, ovvero perch la ICRE (costituita il 26 Novembre 2009 ed appartenente per il
60% alla Kepha Invest) aveva chiuso delle operazioni di investitori che avevano erogato
direttamente sui conti della Fondazione. I beni immobili passati dalla Fondazione (e da me
personalmente) a favore della Kepha Invest e della ICRE erano indubbiamente di valore assai
superiore ai debiti della Fondazione verso i suoi diretti investitori.

Pag. 46) Ripeto che non ho mai avuto in mano documenti amministrativi atti a formare la
dichiarazione dei redditi, sia della Fondazione che di altri enti a me riconducibili. Se ne
occupavano i vari commercialisti di turno. Pertanto non ho conservato e conseguentemente
occultato alcunch per "impedire la ricostruzione del volume di affari". Inoltre non abbiamo
fatto "affari", ma governato per compiere azioni di valore e utilit sociale, a norma degli statuti.

Pag. 47) Che le mie dichiarazioni contrastino con quelle della Salatino, non c' dubbio! Intanto
questo contrasto sorto a posteriori, perch la Salatino nelle riunioni che avemmo (dall'autunno
2013 alla primavera 2014), presenti i nostri legali (Macconi e Amato), per capire cosa fosse
accaduto realmente, aveva ammesso di aver fatto firme false su pressione del Ventisette. Nel
suo interrogatorio la Salatino, invece, sostiene che lei era autorizzata da noi a usare la firma
digitale (questo vero per la corrispondenza normale). La responsabilit tanto grave e
impegnativa di dare riscontro alla ricezione dei "bullettein" e porre in essere tutte le operazioni
ricadenti (compresa la richiesta delle fideiussioni alla Signum) gestita da una segretaria (per
giunta agli ordini del Ventisette e del Barone!) avrebbe dovuto essere sancita almeno da un atto
notarile di delega (come avevo fatto in favore di Pandolfo). Un atto notarile formulato per
autorizzare la segretaria ad usare una firma digitale, difficilmente controllabile, sarebbe stato il
minimo richiedibile. Ma sarebbe stato un obbligo assoluto richiederlo per far apporre,
responsabilmente, la firma autografa della stessa Segretaria. Solo con quell'atto legale di delega
la Salatino sarebbe stata autorizzata a dare vita a documenti validi tanto impegnativi e
compromettenti per la Fondazione. Pu essere credibile la Salatino quando allude ad una
generica verbale autorizzazione, che sarebbe stata data e neppure formalizzata per scritto??
Oltretutto i documenti falsi che ho potuto visionare, non riportavano la mia firma digitale, ma
uno scarabocchio indecifrabile. Abbiamo anche visto una firma falsa di Pandolfo, lontanissima
per dal tentativo d'imitazione della sua reale.
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Pag. 48) NON SONO A CONOSCENZA E PERTANTO NON HO MAI RICHIESTO E


FIRMATO 136 FIDEIUSSIONI EMESSE DALLA SIGNUM TRA IL 2010 E IL 2013.
Vorrei che si chiedesse alla Signum se hanno avuto contatti personali, telefonate e disposizioni
da me stesso in quegli anni (2010/2013). Io ebbi contatti solo con il Dottor Proietti della fin
AURORA negli anni precedenti al 2008!!

Pag. 48) L'audizione di Etienne BENETRIX presso la procura di Auch, per quanto concerne il
mio "ruolo importante nella fase costruttiva ICRE SRL" (di cui il Benetrix fu amministratore)
GRAVEMENTE MENZOGNERA!! Io venni a sapere (cos ritengo fosse anche per Pandolfo)
della costituzione della ICRE a cose belle fatte. Non sfugg al Ventisette la mia perplessit
quando me ne dette notizia, mi tranquillizz dicendo che la ICRE sarebbe stato strumento assai
utile per diversificare gli investimenti e le responsabilit.
Per quanto riguarda le sibilline insinuazioni del Benetrix sui rapporti tra Fondazione e Vaticano
e la sua assurda pretesa di responsabilizzare il Vaticano per le insolvenze della Keepha Invest e
della ICRE, avanzate con una lettera indirizzata nell'estate del 2014 al Cardinal Bagnasco,
posso affermare con tutta tranquillit di coscienza che mente spudoratamente sapendo di
mentire.
Nel sito della Fondazione sono ben esplicitati i rapporti con i Dicasteri Pontifici che per
competenza hanno inteso onorare la Fondazione concedendo gli Alti Patronati stabili. Titoli che
non comportano da parte dei Dicasteri Vaticani nessun tipo di responsabilit.
Di nuovo si insinua che abbia sfruttato la mia figura di "Alto Prelato" per carpire la fiducia di
ben 250 investitori. Quante diaboliche menzogne vengono vomitate su di me! Non conosco gli
investitori (se non qualcuno), non ho mai sollecitato nessun investitore, semmai solo parlato
della Fondazione, delle sue attivit; della necessit di avere dei fondi a disposizione per
sviluppare le sue azioni culturali, benefiche e filantropiche. Non ho mai sollecitato investimenti
a favore della Kepha invest, dellla ICRE o di altri enti.
Com noto quando fu organizzato a Parigi una manifestazione per la Kepha Invest (in cui si
spendeva il mio nome e quello della Fondazione), ci tennero all'oscuro di ogni cosa. Ne siamo
venuti a conoscenza, Pandolfo ed io, per caso e quando abbiamo avanzato il nostro disappunto
il Ventisette, imbarazzato, disse che sapendo che non vi avremmo aderito e partecipato, ritenne
di non dirci nulla.

Pag. 50) Si afferma che "l'indagato avrebbe cagionato un danno di rilevante entit, violando i
doveri inerenti alla qualit di Ministro di Culto".
Pretendo che il GIP richieda al Ministero della Difesa il mio "Stato di Servizio" dal quale si
potranno evincere come in trenta anni di servizio presso la Difesa "l'indagato" abbia avuto
numerosi encomi, elogi e giudizi superlativi, oltre che a Onorificenze da parte del Presidente
della Repubblica Italiana, di enti italiani e internazionali per le sue azioni umanitarie, educative
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e sociali. Non ultimo dal Ministero Francese della Difesa per l'attivit umanitaria svolta
"dall'indagato" presso la NATO di Pristina, guidando 22 Cappellani Militari, di varie
confessioni religiose e di varie nazionalit, al fine di portare aiuti e sollievo alla popolazione
locale; per lo stesso motivo "l'indagato" ebbe attestati dalla Caritas Kosovara.
Pu un uomo che per tutta la vita si consacrato al bene del consorzio umano ed ha avuto
sempre un comportamento moralmente inappuntabile, improvvisamente, a cinquant'anni,
diventare l'autore di disegni e di strategie criminali? Oltretutto depauperando e danneggiando se
stesso e la sua Famiglia, lordando il proprio onore e la propria dignit. E ci solo per vantaggio
di altri facendo fare a costoro illeciti guadagni, frutto di truffe e ladrocini consumati a danno di
gente ignara e fiduciosa nella sua persona di ecclesiastico?
Le scuole di psicologia e analisi comportamentale affermano che nei soggetti propensi al
crimine, si manifesta presto nella loro vita quell'inclinazione malvagia a delinquere
sviluppandosi nel tempo a gradi sempre crescenti. Si indaghi pure, allora, frugando nel mio
passato, ma lo si faccia anche su quello del Ventisette e del Barone (e degli altri indagati). Sui
due primi io oggi sono molto propenso a credere che nel loro passato, pi o meno remoto, ci
siano losche situazioni, capaci di offrire un quadro preciso delle loro perverse personalit.

Pag.59 La Salatino fa ancora dichiarazioni gravemente mendaci che dovranno essere valutate
accuratamente per una contro denuncia a suo carico. Infatti induce il GIP ad affermare: "dalle
s.i.t. della Salatino e da quanto dalla stessa dichiarato.... si ricava che tanto il Benvenuti
quanto il Ventisette vanno considerati i promotori e gli organizzatori dell'attivit
dell'associazione criminale e degli altri sodali".
La seguente colluvie di affermazioni fatta dal GIP totalmente assurda, tanto da farmi chiedere
se veramente sono state condotte delle indagini serie e approfondite. Mi pare che ci sia un
machiavellico pregiudizio che grava su di me, forse proprio in quanto "Alto Prelato"...
Cos come per quanto riguarda "le esigenze cautelari" e il "pericolo di reiterazione del reato"
mi appaiono esigenze forzate e pretestuose. Cos come gravissima l'affermazione (ameno per
quanto riguarda Pandolfo e me) circa la "spregiudicatezza degli indagati".

Pag. 62) Se non fosse gravemente menzognera e infamante l'affermazione del GIP quando
dichiara che l'indagato (Benvenuti) " da ritenersi che abbia ancora, direttamente o
indirettamente, la disponibilit delle somme oggetto delle truffe dallo stesso perpetrate" ci
sarebbe da ridere a crepapelle! Povero me, non ho fondi neppure per pagare i miei legali!

Pag. 85) A proposito della dichiarazione di Etienne Benetrix: "...le persone che hanno creato la
societ Kepha invest sono le stesse che hanno creato la ICRE". E. Benetrix anche qui mente
sapendo di mentire. Sa bene infatti che la ICRE stata creata solo ed esclusivamente dal
Ventisette e dal Barone (Pandolfo ed io siamo venuti a conoscerla solo dopo la creazione) e che
lui ne fu l'amministratore.
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Questa Ordinanza del Giudice Schonsberg, una colluvie di menzogne che, guarda caso,
ricadono puntualmente su di me e su Pandolfo; molte verit, ma talmente mischiate a bugie e
falsit da perdere la globale visione della realt dei fatti... Come difendersi? Eppure mi hanno
sempre insegnato e garantito che la verit prima o poi emerge in tutto il suo splendore... Voglio
davvero sperarci!

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