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Scalise La struttura delle parole

1 Capitolo: Grammatica, lessico e morfologia


La Grammatica un insieme di moduli: quello fonologico, quello sintattico, quello semantico,
quello morfologico, a sua volta contenuto nel lessico. Lessico e morfologia sono dunque sottoparti
della grammatica.
1.1La grammatica
Un parlante adulto sa della propria lingua molto di pi di quanto si possa immaginare. I parlanti
hanno la capacit di costruire frasi complesse e gli ascoltatori di capirne il significato, e anche fare
intuizioni sulla grammatica degli enunciati. I parlanti possono trasformare le frasi per Es. da frase
attiva a interrogativa, o negativa ecc. Il parlante in grado di stabilire relazioni di sinonimia e di
antonimia. Per quel che riguarda la morfologia un parlante conosce , le parole della propria lingua,
conosce il significato, in grado di flettere un verbo, sa fare il superlativo degli aggettivi , sa che
capostazione una parola composta ecc. Queste conoscenze vengono comunemente definite come
competenza linguistica del parlante, la sua grammatica interiorizzata. I linguistici cercano di
rappresentare queste conoscenze attraverso le postulazioni di alcuni moduli: il lessico la morfologia
la sintassi la semantica e la fonologia.
1.2 Il lessico
Il lessico pu essere definito linsieme di vocaboli di una lingua questa definizione pu essere
utilizzata anche per il dizionario ma lessico e dizionario sono concetti che non si sovrappongono, il
lessico unentit astratta, e non posseduto da nessuno ( in questo senso appartiene alla Lange di
Seassure ). Il dizionario unentit concreta in cui sono elencate le forme di citazione delle parole.
Nel lessico le informazioni che riguardano le parole vengono raggruppate in base a criteri differenti
che sono di tipo sintattico morfologico e semantico, dal punto di vista sintattico le parole vengono
riunite in classi di nomi, verbi, aggettivi ecc dal punto di vista morfologico si possono distinguere
parole semplice e complesse, e dal punto di vista semantico le possiamo raggruppare in campi
semantici.
Esistono altre due nozioni di lessico, il lessico specifico e il lessico personale. Il lessico specifico
una sottoparte del lessico data dallinsieme delle parole della lingua che riguardano un settore
particolare, un lessico specifico per esempio quello della medicina. Il lessico personale o lessico
mentale dato dallinsieme delle parole conosciute da un parlante e dallinsieme delle informazione
che ha su di esse. Il termine vocabolario pu indicare sia il dizionario sia il lessico, la diversit tra
dizionario e lessico si riflette anche nelle discipline che se ne occupano, lessicografia e lessicologia.
La lessicografia ha lo scopo di individuare il modo per descrivere le propriet i significati e gli usi
delle parole. orientata verso la compilazione dei dizionari. La lessicologia propone di avanzare
ipotesi sullorganizzazione del lessico. Il lessico non pu pi essere considerato il luogo destinato a
contenere, le parole semplici, le parole complesse e le formazioni irregolari della lingua ma deve
essere inteso come linsieme di tutte le forme possibili allinterno di una frase.
Conoscenze lessicali e conoscenze enciclopediche.
Le conoscenze lessicali fanno parte della competenza linguistica mentre le conoscenze
enciclopediche riguardano le conoscenze del mondo, i parlanti fanno uso di entrambi i tipi di
conoscenze. Se consideriamo le parole Roma e Londra in un dizionario troveremo informazioni
relative alle parole cio nomi propri femminili, in un enciclopedia invece troveremo che esse sono

capitali, hanno un certo numero di abitanti ecc.


La codifica lessicale
Il significato di una parola non un oggetto ma un concetto, lassociazione di una forma con un
concetto si definisce lessicalizzazione. Ci sono due modi diversi di guardare alle lessicalizzazioni :
uno statico che considera il risultato del processo e uno dinamico che considera il processo stesso.
La lessicalizzazione statica un fenomeno in cui il rapporto forma > concetto pu non essere
unico, infatti il concetto pu essere associato a due forme lessicali come straniero e forestiero
che sono due forme diverse che esprimono lo stesso concetto di persone che proviene da un altro
paese .
Le classi delle lessicalizzazioni
Si distinguono lessicalizzazioni sintetiche e analitiche sulla base del rapporto tra forma e concetto.
Nelle lessicalizzazioni sintetiche ad una forma associato un concetto complesso, esempio i verbi
venire e scivolare che non esprimono un concetto semplice. Sono lessicalizzazioni analitiche quelle
in cui il rapporto uno/molti si riferisce ad una molteplicit di forme lessicali rispetto ad un solo
concetto globale es. essere in vacanza. Si possono distinguere anche lessicalizzazioni descrittive e
lessicalizzazioni etichettanti, le prime si hanno quando al designato viene associata una
descrizione , quelle etichettanti si hanno quando una forma di parola designa un oggetto.
Significato lessicale e significato grammaticale
Il significato lessicale il concetto che viene associato alla parola lessicale o parola contenuto, le
lingue non hanno soltanto parole contenuto ma anche parole funzione dette anche parole
grammaticali. Appartengono a questa classe parole come gli articoli ,i pronomi ,le congiunzioni ecc
parole che hanno la funzione di collegare tra loro parole contenuto.
Le entit del lessico
Abbiamo detto che il lessico dato dallinsieme di tutte le parole di una lingua, bisogna per
specificare, dicendo che quando si parla di parole ci si pu riferire a elementi semplici o derivati,
nomi composti, oppure ci si pu riferire a costruzioni complesse come le lessicalizzazioni
analitiche ( es. essere in difficolt ) queste costruzioni complesse funzionano come categoria
lessicale in quanto sono un unico costituente semantico ed esprimono un concetto unico.
1.3 La Morfologia
Il lessico organizzato sulla base di un insieme di criteri e uno di essi il criterio morfologico che
suddivide le parole secondo la loro strutture.
La forma delle parole
Prendiamo ad esempio le parole amico e amichevole. Amichevole contiene la parole amico pi
un elemento il suffisso - evole - . Amichevole contiene la parole amico anche dal punto di vista
semantico, il suo significato un incremento del significato della parola di base amico. Amichevole
quindi una parola derivata della parola semplice amico. Quindi , quando ad una base viene
aggiunto un affisso che si definisce suffisso quando la segue e prefisso quando la precede, si forma
una parola derivata. Le basi delle parole derivate possono essere a loro volta parole derivate, le
parole derivate si definiscono anche complesse , termine che include anche le parole composte che
sono formate da due parole con forma e significato indipendenti Es. treno merci. Sono parole
complesse anche le parole flesse cio le parole che inserite in una frase contengono una desinenza
con propriet grammaticali.
Le partizioni della morfologia
La Morfologia definisce linsieme delle parole possibili in una lingua, ma deve definire anche quali

sono i processi morfologici possibili. I processi morfologici pi comuni sono la derivazione e la


composizione accanto a queste si colloca la flessione. La derivazione raggruppa: la prefissazione
( prefissi), linfissazione ( infissi ) e la suffissazione ( suffissi ). Es. marito > ex marito
( prefissazione ) , dolce > dolcemente ( suffissazione ) , cantare > canticchiare ( infissazione ). La
composizione invece forma parole nuove a partire da due parole esistenti, capo stazione >
capostazione. La flessione un processo che aggiunge nella parola di base informazioni relative a
genere, numero ecc , nelle parole composte la flessione si aggiunge a destra nelle parole semplici e
derivate, o si aggiunge alla fine del primo costituente.
Categorie lessicali/ parti del discorso
Chiamiamo le parti del discorso, categorie lessicali, le categorie lessicali maggiori sono il nome, il
verbo laggettivo e le preposizioni. Le categorie lessicali minori sono i pronomi le esclamazioni gli
avverbi le congiunzioni. Nomi, aggettivi e verbi in italiano possono essere flessi, derivati e
composti invece le preposizioni non possono essere n flesse n derivate. I nomi hanno dei tratti
inerenti che ne caratterizzano il comportamento sia morfologico che sintattico ad esempio [ +
umano ] [ + animato ]. Gli aggettivi concordano in genere, numero e caso con il nome cui si
riferiscono. I verbi possono essere regolari irregolari transitivi intransitivi e hanno argomenti cio
sintagmi, per esempio il verbo mettere ha 3 argomenti: un agente un tema e un locativo. Linsieme
degli argomenti del verbo si definisce struttura argomentale. Si distinguono verbi durativi e non
durativi, sono verbi durativi gli stativi i risultativi e i continuativi mentre sono verbi non durativi i
trasformativi e puntuali. Nomi e aggettivi possono avere la stessa flessione invece verbo ed
aggettivo possono svolgere entrambi una funzione predicativa. Le preposizioni sono una classe
chiusa a differenza di nomi e aggettivi. Le preposizioni possono entrare a far parte di parole
composte ma non derivate, le preposizioni sono rilevanti, perch possono essere articolate e flesse e
possono costituire il primo membro di un composto.
Le parole complesse dellitaliano
Abbiamo distinto parole semplici e parole complesse ( le parole derivate o composte ) tutte le parole
semplici o complesse possono essere flesse, la flessione in italiano si applica genericamente alla
fine delle parole ma pu anche essere applicata allinizio o in entrambi i costituenti ( es
cassepanche)
La morfologia e gli altri componenti della grammatica
La morfologia costituisce un sottoinsieme della grammatica e interagisce con tutti gli altri
componenti.
Parole
semplici

complesse
derivate

ieri / casa

prefissate
ri + scrivere

composte
suffissate
amministra +zione

dolceamaro

Morfologia e fonologia
La Morfologia e la fonologia interagiscono in modi complessi, esistono processi morfologici che si
realizzano attraverso un processo esclusivamente fonologico. Vi sono regole fonologiche che
entrano in funzione in seguito alloperazione di regole morfologiche. I rapporti tra fonologia e

morfologia sono sempre stati al centro di varie teorie, nella tradizione strutturalista si era trovato
un livello intermedio chiamato morfofonemica- e nella tradizione generativa si sviluppato un
modello di fonologia basato sui rapporti tra regole morfologiche e fonologiche, -fonologia lessicaleMorfologia e semantica
La semantica che si occupa del significato delle parole rilevante per la morfologia, un processo
morfologico modifica non solo la forma ma anche il significato della parola di base, e poi il
significato delle parole pu favorire o bloccare determinati processi morfologici. Il significato delle
parole molto importante per i processi morfologici, perch il significato delle parole di base pu
condizionare i vari modi lapplicazione dei processi in questione. Quando le parole sono formate
tramite regole produttive hanno significato composizione: il loro significato globale ricavabile in
maniera regolare dalla combinazione dei significati dei singoli componenti che li costituiscono:
ricicla+bile , se il verbo riciclare allora riciclabile significa che pu essere riciclato, una parola
come dirigibile avr diversi significati ,cio accanto ad un significato composizionale ha acquistato
anche un significato idiosincratico non pi ricavabile dalle sue parti componenti.
Morfologia e sintassi
Morfologia e sintassi interagiscono molto ma sono differenti, una prima differenza sta nel fatto che
la sintassi muove categorie e/o costituenti mentre la morfologia cambia categorie, una seconda
differenza sta nel fatto che la morfologia identifica delle categorie e la loro struttura interna mentre
la sintassi attribuisce delle funzioni alle categorie. Alla morfologia spetta stabilire se una parola
semplice o complessa, mentre alla sintassi spetta decidere se quel nome svolge la funzione di
soggetto , oggetto ecc. Nozioni come quelle di -nome-, - verbo, - aggettivo ecc sono nozioni
categoriali, invece nozione come soggetto oggetto sono nozioni funzionali. Per la morfologia
la parole lunit massima, per la sintassi lunit minima dato che la sintassi tratta gruppi di
parole, i sintagmi. In una frase grammaticalmente corretta devono essere rispettate le regole
dellaccordo tra morfologia e sintassi. Possiamo dire quindi che morfologia e sintassi sono due
componenti separati della grammatica e funzioni diverse, la nozione di parole quel che sintassi e
morfologia hanno in comune dato che la parola ha sia aspetti morfologici sia aspetti sintattici.
Compiti tradizionali e innovativi della morfologia
Uno dei compiti della morfologia classificare le parti del discorso cio identificare verbi,aggettivi,
nomi e definire le loro possibili variazioni formali ( singolare/plurale ecc ) . Questa una fase
necessaria ma non esaurisce tutti i possibili obiettivi della morfologia. La morfologia deve includere
non solo lidentificazione delle categorie ma anche lo studio delle forme, deve poter cogliere per
esempio quali sono i derivati della parola vecchio, tale aspetto affidato ai processi di derivazione e
composizione. Gli strumenti di analisi della morfologia tradizionale si basano sui processi di
segmentazione e sostituzione, ma la segmentazione individua i costituenti della parole cio le unit
che la compongono ma non la struttura interna della parola.
Morfologia come processo
Se
prendiamo in considerazione la parola Indubitabilmente un avverbio, dal punto di vista dinamico
ci si pu chiedere come questo avverbio stato costruito :
Dubita
verbo di base
Dubita + bile
aggiunta di bile
in + dubita + bile
aggiunta di in
in + dubitabile + mente
aggiunta di mente
Indubitabilmente
cancellazione di e prima di mente
Quindi avremo verbo > aggettivo >
aggettivo > avverbio. Questo aspetto di formazione che chiameremo dinamico : [ [ in [ [ dubita ]V

bile ]A ] A mente ] AVV


Nella formazione di Capostazione questi due
nomi intrattengono tra di loro un certo tipo di relazione grammaticale e semantica, questi due nomi
non sono per allo stesso livello, invece in un aggettivo come Dolceamaro i due costituenti
dellaggettivo hanno un rapporto di coordinazione, non c n uno pi importante. Esiste un punto
di vista dinamico che consiste nello scoprire attraverso quali vie le parole arrivano ad essere
costruite. Queste analisi intendono catturare il fatto che le parole complesse sono pi che una
semplice giustapposizione di pezzi.
La base empirica della morfologia
La morfologia ha un compito classificatorio che consiste nella individuazione delle parti del
discorso o delle categorie lessicali di cui dispone una lingua, ma la morfologia deve occuparsi anche
dei processi produttivi che sottostanno alla formazione delle parole e della loro flessione. I dati che
la morfologia chiamata a descrivere e a spiegare sono < il corpus > e la < competenza dei parlanti
> a quali si aggiunge internet.
Il corpus
Il corpus un insieme di dati derivanti da testi scritti o da registrazioni di testi orali. Se
confrontiamo un corpus scritto con un corpus orale troveremo delle differenze dovute alle due
diverse condizioni duso. Ogni corpus ha delle limitazioni , il LIF lessico di frequenza della lingua
italiana ricavato da mezzo milione di parole che oggi pu essere considerato piccolo. Un corpus pu
essere ampio ma sempre chiuso,e in genere non contiene indicazioni di forme non grammaticali .
internet stesso pu essere visto come un corpus gigantesco.
La competenza dei parlanti
Un parlante nativo di una data lingua possiede un vasto insieme di conoscenze sulla propria lingua,
quindi ogni parlante costruisce nella propria mente una certa competenza linguistica. Ci che il
parlante sa della propria lingua la sua competenza linguistica mentre ci che il parlante fa
appartiene al dominio della esecuzione, i fatti di esecuzione possono essere influenzati da fenomeni
extra linguistici ( limiti di memoria ecc) . Un parlante sa s certe parole appartengono alla sua
lingua, e sa quali sono le parole non esistenti ma pur sempre possibili. Sa se una parole un verbo o
un nome ecc.

2 Capitolo: Morfema e parola


2.1 il morfema
Il morfema la pi piccola unit linguistica dotata di significato. Nella parola inglese Boys sono
riconoscibili due morfemi, boy che un morfema lessicale e s che un morfema grammaticale. Un
morfema pu essere cos piccolo da essere costituito da un solo fonema per esempio e in italiano
un morfema ed costituito da un solo fonema /e/ generalmente per un morfema costituito da pi
fonemi e a volte morfema e parola possono coincidere ( bar,ieri)
Morfema e allomorfi
Il termine morfema designa una unit astratta che rappresentata a livello concreto da un allomorfo
( o morfo ) generalmente un morfema rappresentato da un solo (allo)morfo. Vi sono casi per in
cui un morfema pu essere rappresentato da pi allomorfi. Il plurale inglese marcato con una s,
foneticamente si possono riscontrare realizzazioni diverse Es. cats , dogs , roses > [s], [z], [iz].
Ognuno di questi 3 allomorfi compare in contesti diversi e definiti, quindi i 3 allomorfi hanno

distribuzione complementare .

S
z
s

iz

Morfemi liberi e morfemi legati


I morfemi possono essere liberi o legati a seconda che possano ricorrere da soli in una frase o meno.
Sono morfemi legati tutti gli affissi, quindi prefissi,infissi e suffissi. Sono morfemi liberi tutte le
parole monomorfemiche.
Morfemi lessicali e morfemi grammaticali
Possono essere distinti morfemi lessicali e grammaticali, con questi termini si vogliono identificare
le parole che hanno un significato lessicale che non dipende dal contesti ( es. nomi, aggettivi ) e
parole che esprimono soprattutto delle funzioni grammaticali e ricevono significato dal contesto in
cui appartengono. La distinzione tra morfemi lessicali e grammaticali non sempre netta.
Il morfema classico e i suoi limiti
La nozione di morfema nel corso del tempo assunse questi connotati:
- i morfemi sono unit omogenee indivisibili di forma linguistica.
- le parole sono composte da morfemi
- ogni morfema rappresentato da un morfo ed ogni morfo rappresenta un morfema ( principio di
biunivocit)
- i morfi stessi sono unicamente collegati a una forma fonetica di superficie.
- i morfemi sono disposti in una struttura di costituenti sintagmatici che rappresenta lanalisi della
struttura interna di una parola.
Problematicit della nozione di morfema
Un morfema ununione inscindibile di forma e significato, cos come codificato da De Seassure ,
la nozione di morfema entra in crisi quando non vi biunivocit tra forma e significato. Ma pu
succedere che ad una forma corrispondono pi significati per esempio la o di amo corrisponde a 3
significati: prima persona, singolare, indicativo. Questi morfemi dono detti cumulativi . Inoltre ci
sono altri casi: un significato corrispondono pi forme, ad una forma non corrisponde alcun
significato e ad un significato non corrisponde nessuna forma. Vi sono altri casi in cui la nozione di
morfema problematica: quando si ha morfologia sottrattiva, che consiste in una variazione di
significato tramite cancellazione di forma, la sottrazione sembra la realizzazione di una regola che
cancella un segmento finale ed pertanto un processo non identificabile. Quando vengono usati gli
umlaut e ablaut , per la variazione del vocalismo che costituiscono un problema per la nozione di
morfema. I morfemi discontinui che possono essere chiamati anche circonfissi. La morfologia non
concate nativa come quella che si ha nellarabo. La metatesi morfologica, la metatesi quel
processo in cui uno o pi segmenti vengono scambiati di posto, in alcune lingue ad una metatesi
pu corrispondere un cambiamento di significato, in questo caso si possono avere delle deviazioni
di tipo sintagmatico e pragmatico.
2.2 La nozione di parola
La nozione di parola complessa una nozione sia fonologica, sia sintattica, sia semantica. Si

possono distinguere varie eccezioni di parola a seconda dal punto di vista a partire dal quale si
considera questo oggetto. La nozione di parola fonologica non coincide con la nozione di parola
morfologica o sintattica. Dal punto di vista fonologico sono state tentate diverse vie per identificare
le parole: la posizione dellaccento, le restrizioni sulle combinazioni di suoni permesse in fine di
parola ecc. ma la tendenza della linguistica contemporanea di considerare parola fonologica quella
stringa cui si applicano regole puramente fonologiche, da questo punto di vista sono parole
fonologiche le parole semplici, flesse,suffissate e prefissate con prefissi terminano in /s/ , tutte le
altre sarebbero sequenze di due parole fonologiche. La nozione di parola fonologica non pu
coincidere con la parola morfologica, dal punto di vista morfologico sono parole le parole semplici,
flesse, suffissate, prefissate e composte. In generale la parola morfologica e la parola sintattica
coincidono, tra morfologia e sintassi per cambia il punto di vista, alla morfologia interessa
soprattutto la struttura interna delle parole,mentre per la sintassi per la quale la parola il
costituente pi piccolo, interessano soprattutto le relazioni esterne che una parola pu intrattenere
con le altre parole di una frase, dal punto di vista morfologico importante sapere come una certa
parola stata costruita, alla sintassi interessa solo il risultato finale.
Tema e radice
In italiano il tema del verbo si ricava sottraendo allinfinito la marca di modo -re e la radice di
ottiene sottraendo al tema la vocale tematica. Amare un verbo trimorfemico ( radice, vocale
tematica e desinenza flessiva ) si pu usare anche una procedura diversa dove la radice c e dalla
radice si forma il tema mediante laggiunta della vocale tematica ed infine linfinito si ottiene con
laggiunte di re : am+a+re. Questo rappresenta la costruzione di una parola a partire da suoi
costituenti.
Forma di citazione
Con forma di citazione si intende la forma di una parola che normalmente usata nei dizionari, in
italiano la forma di citazione del nome il singolare, del verbo linfinito ecc la forma di citazione
pur non essendo una forma molto radicata nella nostra tradizione lessicografica e grammaticale,non
coincide necessariamente con le unit di base di una morfologia che aspira ad essere esplicita nelle
sue modalit di costruzione delle parole complesse.
La parola come primitivo
I primitivi sono delle nozioni non ulteriormente analizzate ma sulle quali vi un accordo intuitivo e
ogni teoria pu assumere come unit di base dei primitivi.
Semiparole
Con semiparole intendiamo quelle unit del lessico che sono forme legate ma che hanno un valore
lessicale pieno non di tipo grammatica. In Antropocentrismo , antropo una forma legata e non pu
comparire sola, ma il suo significato non di tipo grammaticale in quanto corrisponde a uomo. Le
semiparole sono di origine greca o latina. Questo unit del lessico sono state chiamate spesso affisso
idi e pi specificamente prefissoidi e suffissoidi. Il termine affissoide presuppone che siano unit
pi vicine agli affissi, mentre le semiparole sono pi vicine alle parole.
Parole esistenti, possibili, non possibili
Le parole esistenti sono possibili, ogni parlante nativo le riconoscerebbe come parole della sua
lingua, poi si distinguono le parole non esistenti ma possibili, in caso di bisogno di parole nuove, e
le parole non possibili che presentano sequenze di suoni che in italiano non sono possibili.
Lessicalizzazioni e espressioni idiomatiche
Le regole di derivazione e di composizione formano parole che hanno struttura regolare e
significato composizionale. Es. vinaio aio ha un significato persona che svolge unattivit

connessa con X. Le regole formano parole complesse regolari, ma la permanenza nel lessico e la
frequenza duso possono oscurare loriginaria trasparenza , per esempio dirigibile ( nel senso di
aerostato ) non ha pi significato composizionale. anti intuitivo supporre che parole come queste
siano formate attraverso regole, queste parole sono ormai immagazzinate nel lessico come tali.

3 Capitolo: Tipologia e Morfologia


3.1 Tipologia morfologica
La tipologia delle lingue riconosce 3 tipi linguistici: quello isolante, quello agglutinante e quello
flessivo. A questi 3 si aggiungono il tipo incorporante, polisintetico e introflessivo. Una lingua
isolante ha una morfologia ridotta i diversi significati sono espressi da parole diverse, spesso parola
e morfema tendono a coincidere. In queste lingue di norma non dovrebbero esistere forme legate ma
solo forme libere, un esempio di lingua isolante il cinese. In una lingua agglutinante, le parole
tendono ad essere plurimorfemiche nel senso che le parole costano di una base cui si aggiungono
vari affissi. Nelle parole di una lingua agglutinante vi corrispondenza tra forma e significato cio
ad ogni morfema corrisponde un morfo e viceversa, un esempio di lingua agglutinante il turco. Le
lingue flessive ( italiano, latino , spagnolo ecc ) sono segmentabili con pi difficolt e non vi
corrispondenza biunivoca tra morfi e morfemi . Passando ai tipi polisintetico e incorporante, si
osserva che il primo caratterizzato dalla presenza di molti affissi aggiunti ad un morfema lessicale,
mentre il secondo caratterizzato dalla relazione che coinvolge almeno due morfemi lessicali,
lincorporazione. Una lingua polisintetica lo swahili. Lincorporazione un processo di
composizione, polisintesi e incorporazione possono combinarsi dando luogo a formazioni
complesse. Il tipo linguistico polisintetico opposto rispetto al tipo isolante, nel primo una parola
costituita da un morfema, nel secondo una parla costituita da un altissimo numero di morfemi (?) .
Il tipo introflessivo rappresentato dalle lingue semitiche e le diverse parole sono formate
essenzialmente variando le vocali.
3.2 Tipi puri?
Le continue analisi hanno convinto i linguisti, che non esistono tipi puri, ogni lingua mostra una
certa tendenza ad essere classificata in uno dei tipi visti. Per per esempio linglese sembrerebbe
una lingua isolante ma presenta anche aspetti flessivi e anche casi di agglutinazione e
incorporazione. Secondo alcuni linguisti vi un continuum che va dal massimo di analiticit ad un
massimo di sinteticit.
3.3 Tipologia basata sullordine delle parole
Greenberg in un suo famoso articolo propone 45 universali di tipi implicazione unidirezionale. Un
universale implicazione si espone cos se una lingua ha la propriet X allora avr sicuramente la
propriet Y - . Dei 45universali, 20 riguardano la morfologia. Gli universali morfologici sono
classificabili in 4 gruppi : a. marche morfologiche ( se una lingua presenta affissi discontinui, essa
presenta sempre prefissi o suffissi o entrambi/ Se tanto la derivazione quanto la flessione seguono il
radicale, la derivazione si trova sempre tra il radicale e la flessione. Ecc ), b. categorie morfologiche
( nessuna lingua ha un duale se non ha il plurale/ se una lingua ha la categoria del genere ha sempre
anche quella del numero. Ecc ), c. relazione tra categorie e marche flessive ( non c lingua in cui il
plurale non abbia qualche allomorfo diverso da zero) , d. distribuzione delle categorie morfologiche.
Le conseguenze pi rilevanti della proposta di Greenberg riguardano gli universali relativi
allordine delle parole. Le lingue del mondo possono avere diversi ordini possibili me ne hanno uno
dominante, le possibilit logiche sono 6: SVO, SOV, VSO, VOS, OSV, OVS, ma solo e occorrono
come dominanti: SVO ,SOV, VSO. Lordine sintattico che una lingua presenta non un fatto a s

stante ma ne derivano molte conseguenze come la posizione dei modificatori e delle teste nei
sintagmi nominali, la posizione degli ausiliari ecc. le osservazioni di Greenberg costruiscono una
sorta di catena di attese o di scelte collegate, ma di particolare importanza per la morfologia il
rapporto tra ordine sintattico di base e ordine dei costituenti nei composti.
3.4 Morfologia concate native e morfologiche non concate native.
Lingue come litaliano e linglese hanno una morfologia concate nativa, cio che i processi
morfologici si realizzano tramite laggiunta di materiali linguistico ad una base. Ma queste lingue
presentano anche casi morfologia non concate nativa, per esempio nella formazione del passato del
verbo in inglese ci sono casi, in cui la formazione avviene tramite modifiche della vocale della base,
quindi di tipo non concate nativo ( do / did ) in italiano i fenomeni non concatenativi pi vistosi si
riscontrano nei verbi irregolari.

4 Capitolo: Derivazione
4.1 Nozioni Preliminari
Le parole derivate si formano mediante concatenazione di due costituenti, una parola o lessema e un
affisso. Quando laffisso a sinistra della parola un prefisso , quando laffisso si trova a destra
un suffisso. La derivazione un processo che forma parole nuove per mezzo dellaffissazione,
attraverso laggiunta ad una base di affissi che possono essere o prefissi o suffissi: [ dis +
[ ubbidire ] V ] V / [ [ industria ] N + ale ] A . se laffisso si aggiunge ad una parola gi derivata
significa che gli affissi vengono aggiunti uno alla volta e che non ci sono gruppi di affissi che si
combinano come tali ad una base, poi necessario che la parola di base mantenga nel derivato lo
stesso significato che possiede come entit libera. Le parole complesse hanno semantica
composizionale, il significato del complesso dato dalla somma dei significati delle sue parti. Si
osserva inoltre che nel caso della prefissazione la categoria delle parole derivate la stessa delle
corrispondenti parole di base , mentre nel caso della suffissazione la categoria delle parole derivate
diversa. Si consideri il processo di derivazione come un processo ad entrata ( la base ) ed uscita
( la parola risultante ) , le categorie in entrata sono N,V A mentre in uscita si possono avere anche
Avv.
Produttivit
Un processo morfologico si dice produttivo s pu costruire parole nuove in sincronia. In italiano
sono processi produttivi la suffissazione avverbiale mente e la formazioe dei derivati deverbali con
tore, poi il processo di nominalizzazione che consiste nella formazione dellinfinito nominale ( il
correre, il giocare ). I verbi parasintetici favoriscono la formazione di nominali tramite il suffisso
mento ( avvitamento ) . Hanno influenza sulla produttivit anche la possibilit della ricorsivit e la
predicibilit semantica. Possono limitare la produttivit anche fattori fonologici morfologici e
semantici/pragmatici, per esempio in italiano dovuta a fattori semantici la limitazione della
produttivit del prefisso negativo in- che non pu aggiungersi ad aggettivi con significato negativo.
Il fenomeno della produttivit di un affisso di natura sincronica ma si misura con maggior facilit
in termini diacronici, lo studio diacronico che permette di evidenziare le particolarit di
comportamento dei processi di formazione di parola.
4.2 la testa nelle parole derivate
Il costituente testa nelle parole derivate quel costituente che attribuisce al complesso la categoria
lessicale. Laggiunta di un suffisso ad una base cambia la categoria di questultima, un suffisso pu
anche formare nomi da nomi, es magistrato- magistratura in questo caso ura la testa del rispettivo
derivato perch caratterizzato da informazione sintattico-semantiche diverse da quelle del nome di
base magistrato. Avere propriet di testa una caratteristica dei suffissi ma non dei prefissi, i

prefissi non modificano la categoria delle parole cui vengono aggiunti, le parole prefissate
mantengono la categoria della base per cui il ruolo della testa svolto da questo costituente. In
italiano la testa delle parole derivate sempre a destra.
Y
X

4.3 la suffissazione valutativa


Si definisce suffissazione valutativa linsieme dei processi di derivazione che aggiungono suffissi
chiamati anche alterativi: casa / casetta . le parole di base mantengono la loro categoria anche dopo
la suffissazione e anche i tratti sintattico-semantici. I suffissi aggiungono semplicemente una
valutazione che pu essere negativa, pu riguardare la dimension, laffettivit ecc . I suffissi
valutativi generalmente aggiungono caratteristiche semantiche non categoriali ma non sempre
cosi. Ci sono formazioni con suffisso valutativo nella quali la variazione non solo di tipo
semantico : ridere / ridarella < radice verbale rid- + infisso ar e + suffisso diminuitivo ella, in
questo caso cambia anche la categoria. Pu cambiare il genere : palazzo / palazzina pancia
/pancione . I suffissi alterativi non si comportano tutti allo stesso modo, in alcuni casi introducono
la valutazione e non producono cambiamento, in altri, al valore alterativo si accompagna una
variazione delle informazioni della parola di base per cui i suffissi godono della propriet delle teste
derivazioni . unaltra differenza data dal fatto che i suffissi valutativi si possono aggiungere a basi
appartenenti categorie lessicali diverse.
4.4Alcune condizioni di buona formazione.
I processi di formazione di parola sono soggetti a restrizioni.
La base unica
Prendiamo in considerazione la parola amministrazione cio amministra(re) zione
N
V
Suf N
la segmentazione mostra che il suffisso zione forma nomi combinandosi con verbi, il suffisso si
combina dal punto di vista categoriale con un unico tipo di base. Questo un esempio della
condizione della base unica che stabilisce che un affisso derivazionale possa essere aggiunto a
parole appartenenti ad una unica categoria lessicale. Ma la CBU non cos categorica, per renderla
pi adeguata si pu supporre che i suffissi possono selezionare anche due categoria pur che siano
vicine, quindi una condizione della base unica modificata predice che gli affissi si possano
aggiungere o a basi nominali e aggettivali, o a basi aggettivali e verbali.
Il blocco
Il blocco una condizione il cui scopo limitare la ridondanza allinterno del lessico, esso presenta
due diverse manifestazioni: blocco tout court e regola del blocco. Nel blocco tout court, lesistenza
di una parola derivata con un certo affisso per esempio scorretto. Blocca la formazione di derivati
esprimenti lo stesso significato ottenuti dalla stessa base per mezzo di un altro processo
derivazione , Es. incorretto, la sua formazione bloccata dalla presenza di scorretto. La regola del
blocco chiama in causa i processi di derivazione successivi su uno stessa lessema di partenza, Es.
gloria > glorioso > *gloriosit , il nome diventa aggettivo tramite la suffissazione ma non pu avere
un altro processo di nominalizzazione perch questo processo avrebbe come risultato una parola
con lo stesso significato del lessema di partenza. Invece la derivazione non viene bloccata perch il
suffisso derivazionale d origine ad un nome che introduce un concetto diverso da quello espresso
dal nome base dellaggettivo: gesto > gestuale > gestualit.
4.5 Ricorsivit

La ricorsivit una delle propriet definitorie del linguaggio umano, insieme alla discretezza e alla
dipendenza dalla struttura. In sintassi la ricorsivit quel meccanismo che permette di costruire
frasi sempre nuove, inserendo in una data frase unaltra frase. Unaltra modalit attraverso cui la
ricorsivit si realizza laggiunta di frasi coordinate. In morfologia la ricorsivit pu essere definita
come la ripetizione dello stesso processo, si pu manifestare sia in derivazione che in composizione,
inoltre la ricorsivit possibile in prefissazione ma con determinate restrizioni. Nella suffissazione
ci un limite dato dal fatto che un suffisso cambia la categoria di base e pertanto tale cambiamento
rende impossibile lapplicazione ricorsiva dello stesso suffisso. Per quel che riguarda la
composizione il processo di ricorsivit pu essere formato , per si forma un composto e questo
composto diventa un costituente di un altro composto e cosi via. Nelle lingue germaniche la
ricorsivit in composizione la norma, invece nelle lingue romanze molto limitata.
4.6 Suffissazione
Con il termine suffissazione si indicano i processi derivazionali in base ai quali le parole possono
venire segmentate in base e suffisso . i suffissi godono generalmente della propriet di cambiare la
categoria della parola cui vengono aggiunti, sono cio la testa delle parole che formano. Possono
essere utilizzati per formare nomi, verbi , aggettivi e avverbi a partire da verbi, nomi e aggettivi. La
suffissazione pu essere considerata un processo di formazione di parola molto produttivo.
I suffissi nominali
Attraverso la suffissazione si possono formare nomi a partire da verbi, aggettivi e nomi. La
categoria verbale senza dubbio quella che permette il maggior numero di derivati nominali. I
suffissi deverbali ( cio che si applicano a basi verbali ) sono divisi in due gruppi a seconda che
formino nomi di azione o nomi dagente.
I suffissi nominali deverbali dazione
I nomi in zione mento e tura sono i derivati deverbali pi numerosi dellitaliano. Lesistenza di
un nominale ottenuto con uno dei 3 suffissi non permette la costruzione di un altro derivato
utilizzando uno degli altri due. I nominali derivati conservano la struttura argomentale dei verbi sui
quali sono costuiti, struttura che si realizza nel modo tipico dei nominali, con largomento interno
retto dalla preposizione e largomento esterno come complemento indiretto. Il suffisso aggio si
aggiunge a verbi e viene utilizzato sia nella lingua comune che nei linguaggi tecnici. Il suffisso
anza forma nominali che vengono definiti dazione stativa perch in genere si aggiunge a verbi non
dinamici. Anche il suffisso (a/u/i)ta un suffisso deverbale e pu essere rappresentato come ta la
vocale dunque verrebbe attribuita alla base verbale. I derivati di questo affisso sono stati a lungo
analizzati come formazioni ottenute per conversione dal participio passato.
I suffissi nominali deverbali dagente
Anche i suffissi dagente , la cui caratteristica di identificare largomento esterno del verbo, hanno
produttivit diversa. Il pi utilizzato tore che forma sia nomi dagente che nomi di strumento,
-tore un suffisso forte perch in grado di imporre delle restrizioni ai verbi cui si applica. Il
suffisso (a/e)nte forma nomi che hanno la stessa forma del participio presente dei verbi, i nomi in
nte sono stati considerati come lesito di un processo di conversione dal participio presente.
Interessante il suffisso one che forma nomi come mangione, esso appartiene alla classe dei
valutativi, la valenza semantica di one caratterizzata da un tratto indicante eccesso e ripetizione.
I suffissi nominali denominali
I suffissi che formano nomi da noi sono numerosi, i nomi che si formano possono appartenere a
gruppi diversi : nomi dagente aio > fioraio , nomi di luogo aio > pollaio. Sulla base della base
unica il suffisso si aggiunge a nomi, e i nomi che forma sono per diversi. Per esempio benzinaio

un nome dagente caratterizzato dal tratto [ + umano ] tratto non presente nella base benzina .
Invece l altro esempio pollaio indica un luogo che pu essere indicata con il tratto [ + locativo ] il
significato di aio locativo e indica luogo in cui si trova X.
Altri suffissi
Suffissi che formano nomi di qualit
Si definiscono nomi di qualit i nomi ottenuti a partire da aggettivi qualificativi e che vengono usati
come attributi o predicati. I suffissi che formano questo tipo di nomi sono it con allomorfo et
( rarit ) ezza ( astrattezza ) ia ( miopia ) aggine ( bastardaggine ) ed eria ( piccineria ).
Ognuno di questi suffissi manifesta delle preferenze: il suffisso ia si aggiunge ad aggettivi costruiti
con quelle che sono state definite semiparole ortodosso > ortodossia , il suffisso -it si aggiunge ad
aggettivi bisillabici che terminano in uo/e congruo>congruit. Molti sono i nomi di qualit che
contengono il suffisso ezza : bellezza, sicurezza ecc i due affissi aggine ed eria condividono una
propriet che consiste nellaggiunta di un giudizio peggiorativo al nome che formano.
Gli aggettivi di relazione
Aggettivi derivati si possono formare a partire da nomi e da verbi. Gli aggettivi di relazione sono
degli aggettivi particolari, per esempio spaziale, minorile . questa classe particolare di aggettivi la
cui propriet specifica di non esprimere una qualit da attribuire al nome cui laggettivo si
riferisce. In una frase come un discorso ironico la relazione che si instaura tra il nome di base
dellaggettivo e lentit cui laggettivo si riferisce dipende dal suffisso che ha un significato
costante, -ico ha un significato che si pu rendere come dotato di . Il suffisso relazionale serve da
tramite tra due nomi, dal punto di vista semantico serve solamente da legame tra i nomi, gli
aggettivi relazionali non possono : essere prefissati con in-, formare avverbi tramite il suffisso
mente, non possono formare nomi di qualit, non formano verbi, ecc. questi aggettivi relazionali
possono avere uso qualificativo es. compagnia teatrale / tono teatrale. Vi sono aggettivi che
designano principalmente propriet si persone, animali o piante come uto che forma ossuto, questi
aggettivi indicano il possesso di tali propriet in maniera non normale.
I suffissi verbali
Formano verbi i suffissi eggiare, -izzare che si aggiungono a basi sia nominali, ( carbonizzare )
che aggettivali ( vaneggiare ) i verbi che si ottengono con questi suffissi possono essere transitivi ,
intransitivi, transitivo-intransitivi e pronominali, e le basi possono essere sia derivate che non
derivate. Laggiunta di questi suffissi provoca fenomeni di troncamento, nella sequenza finale del
nome di base eggiare ed izzare cancellano ia ( enciclopedia > enciclopedizzare ). La semantica
dei verbi derivati con questi suffissi molto varia, se la base nominale [ + umano ] i verbi possono
essere parafrasati come comportarsi da se la base un nome indicante un luogo il verbo indica la
localizzazione spaziale di une entit posteggiare una bicicletta .
4.7 Prefissazione
La
prefissazione il processo di formazione di parola che aggiunge un affisso allinizio della parola
stessa: [ in + [ cauto ] A ] A . La posizione iniziale e il fatto di non cambiare la categoria delle parole
cui vengono aggiunti, sono le caratteristiche principali che distinguono i prefissi dai suffissi . i
prefissi non sono il costituente testa delle parole prefissate, ruolo che viene svolto dalla parola di
base. Proprio in virt del fatto che non sono teste,i prefissi non introducono una categoria lessicale.
Dei prefissi si pu fare una classificazione in base alla produttivit criterio che distingue tra prefissi
che possono essere usati in sincronia ( in- , neo- , re- ecc ) e prefissi che non vengono pi usati ( fra, tra- ) il significato dei prefissi sempre individuabile e le parole che li contengono hanno pertanto
significato composizionale. Fare > disfare / vendere > rivendere . Alcuni prefissi possono essere

usati come unit indipendenti che mantengono per il significato della parola da cui sono stati
isolaii tra questi: macro- maxi- ecc. Ai prefissi vengono associati valori semantici che indicano
locazione: ante- anteporre / sopra- sopraelevare, temporalit: pre- predire , negazione in- incapace
/ dis- discontinuo , alterativi : iper- ipermercato / mega- megastadio , di ripetizione: riricominciare, e unione: co- coabitare.
Prefissi problematici
ci sono alcuni prefissi che sembrano avere uno statuto speciale : anti antinebbia , avanavanguardia , la particolarit di questi prefissi di formare parole che si possono definire
esocentriche, ognuna di esse fa riferimento ad una entit che non nominata nella parola.
Antinebbia per esempio significa qualcosa che serve contro la nebbia. Retrobottega : spazio situato
dietro la bottega ecc, questi vengono definiti quindi composti esocentrici . Oltretomba e
sopracciglio potrebbero essere annoverati tra i composti in quando oltre e sopra sono anche
preposizioni e possono essere utilizzate liberamente. Sono le preposizioni che essendo elementi
lessicali relazionali mettono in relazione due lessemi, i veri prefissi non hanno questa propriet,
quindi lesocentricit una caratteristica dei soli composti.
Prefissi e fonologia
I prefissi sono talvolta interessati da modifiche fonetiche determinate dal suono iniziale della parola
cui vengono aggiunti. Il prefisso con- diventa co- davanti a parola che iniziano per vocale es. con +
abitare > coabitare. Nei prefissi che finiscono in si come dis- trans- la /s/ interessata dal fenomeno
dellassimilazione per il tratto di sonorit quando le parole cui i prefissi sono premessi cominciano
per consonante sonora o per vocale: di[z] + giungere. Un prefisso che subisce importanti variazioni
in- esso ha diverse realizzazioni allomorfiche date da in- im- il- ir- che sono condizionate
fonologiche.

Capitolo 5: Composizione
5.1 La composizione
La composizione un processo morfologico che consente la formazione di parole nuove a partire da
parole gi esistenti, mentre una parola derivata formata da una forma libera pi una forma legata,
una parola composta formata , di norma , da due forme libere cio da due costituenti. Es.
[ campo ] N [ santo ] A > [ [ campo ] N [ santo ] A ] N la composizione consiste nella
concatenazione di due parole etichettate con una data categoria lessicale il risultato unaltra parola
etichettata con una data categoria lessicale che pu coincidere o meno con la categoria lessicale dei
costituenti . [ ] x [ ] y > [ [ ]x R [ ]y ] z dove r sta per relazione grammaticale. In italiano la
categoria lessicale dei composti si pu ricavare a partire dalle categorie lessicali dei costituenti, e il
composto in genere un nome, solo in due casi il composto un aggettivo, quando entrambi i
costituenti cono aggettivi, o quando vi un aggettivo di colore seguiro da un nome che definisce il
colore stesso. Esiste una sottoclasse di composti, neoclassici che sono formati da due forme legate,
da una forma legata pi una forma libera, o da una forma libera pi una forma legata . infine si pu
dire che i composti sono quasi sempre nomi a volte aggettivi e mai verbi.
5.2 composti dellitaliano
Le combinazioni delle categoria possibili sono:
- N + N es. capostazione
- A + A es. dolceamaro
- V + V es. saliscendi

- V + N es. scolapasta
- V + Avv es. buttafuori
N + A es. camposanto
N + V es. manomettere
- A + N es. biancospino
- P + N es. sottopassaggio
- P + V es. contraddire
Non tutte le combinazioni delle categorie teoricamente a disposizione sono possibili. Per esempio
non possibile lordine N + P, A + P , V + P, dunque si esclude dalla grammatica composti con P in
seconda posizione. Le regole che formano i composti agiscono in accordo con le regole di
costruzione sintattica.
5.3 Composti larghi e composti stretti
Tra un costituente e laltro del composto viene introdotto un confine forte # un confine di parola,
tale confine mantiene separata lindividualit fonologica e semantica dei due costituenti ed
impedisce operazioni di amalgama semantico e/o fonologico. Considerando in logico / in latino , in
logico diventa illogico poich la nasale si assimila o totalmente o parzialmente al suono seguente. In
in latino non si ha lo stesso risultato *illatino perch in, una preposizione cio una forma libera
che si unisce ad una parola, tra preposizione e parola vi un confine forte, un confine di parola. In
diacronia i confini forti si possono indebolire, il confine forte di parola diventa un confine debole di
morfema. La presenza di un confine forte segno di composto largo e la presenza di confine debole
di composto stretto. I composti larghi sono formati da regole produttive e i composti stretti sono il
risultato di una permanenza nel lessico, ci si aspetta che i composti larghi abbiano un significato
composizionale mentre i composti stretti potranno esibire una certa opacit semantica. Quindi i
composti larghi si distinguono dai composti stretti per le seguenti propriet : non ammettono
amalgami fonologici, hanno significato composizionale e presentano un ordine dei costituenti non
marcato .
5.4 Testa dei composti
In Camposanto il composto ha la stessa categoria lessicale di uno dei suoi costituenti campo quindi
campo la testa del composto e la categoria N del composto deriva dalla testa.
.
N
Campo N
Santo A
Identificare la testa di un composto molto importante, per identificarla si usa il test < un .. > per
esempio nel caso di cassaforte, questa parola un nome ed una cassa, non un forte per questo
un nome. Dalla testa del composto passano a tutto il composto : le informazioni categoriali, i tratti
sintattico-semantici e il genere.
Ancora sulla testa dei composti
Vi sono lingue in cui la testa dei composti pu essere identificata posizionalmente. In inglese la
testa a destra, in italiano la testa di un composto pu essere sia a destra che a sinistra Es.
pescecane un pesce testa a sinistra/ manoscritto uno scritto testa a destra.
Testa nei composti latini.
In una lingua possono convivere forme generate da processi produttivi sincronici e forme che sono
residui di regole che appartengono a stadi precedenti della lingua. Analizzando i composti di una
lingua necessario separare le formazioni arcaiche, esistono forme che non sono il prodotto di
regole, ma sono lessicalizzate e come tali immagazzinate nel dizionario. Quindi le regole di

composizione dellitaliano formano produttivamente composti con testa a sinistra e vi sono


formazioni con testa a destra di origine latina.
Testa e calchi dallinglese
Se prendiamo in considerazione la parola scuolabus la testa il secondo costituente , questo tipo di
composto va distinto perch un calco dallinglese e la posizione della testa si spiega con il fatto
che in inglese la testa dei composti a destra. La differenza nella posizione canonica della testa
spiega come mai un italiano possa usare espressioni come vado al night, che significherebbe vado
alla notte, il fatto che le espressioni italiane sono abbreviazioni di composti inglesi come night
club. Questi composti vengono presi in prestito dallitaliano, lingua i cui composti hanno testa a
sinistra e lelemento saliente diventa il costituente di sinistra.
5.5 Composti endocentrici e composti esocentrici.
Tutti i composti che hanno una testa vengono chiamati endocentrici , ma se prendiamo come
esempio un composto come dormiveglia non n un dormi n un veglia quindi una parola
senza testa in casi come questo si dice che il composto esocentrico. Altri esempi di composti
esocentrici sono: porta lette, pellerossa, senzatetto ecc . I tipi di composti esocentrici in italiano
sono : V + N , V + V , P + N, N + A e A + N.
5.6 Classificazione dei composti
Se prendiamo come esempi i seguenti composti: capostazione e navetraghetto possiamo dire che in
questi composti il legame tra i costituenti non lo stesso. in capostazione si ha un rapporto di
subordinazione, invece in navetraghetto, un rapporto di coordinazione. Invece se prendiamo un
composto come cassaforte o gentiluomo notiamo che laggettivo un attributo del nome, per questo
si chiamano attributivi, invece se consideriamo il composto viaggiolampo si nota che lampo
nonostante sia un nome la sua funzione in questo composte equivalente a quella di un attributo:
breve, questo si chiamer composto oppositivo. Quindi riassumendo avremo:
.
Composti
subordinati
attributivi/oppositivi
coordinativi
Tutte queste classi di composti possono essere endocentrici ed esocentrici.
Composti neoclassici e composti sintagmatici
Se consideriamo i seguenti composti neoclassici: antropologia e sanguisuga, uno di origine greca
e uno di origine latina, questi compostici sono subordinati. Adesso alcuni esempi di composti
sintagmatici : lach of ik schiet humor > un umore da ridi o sparo che significherebbe un pessimo
umore . Questi composti sintagmatici possono essere classificati tra i composti attributivi.
5.7 I composti verbo + nome
Un tipo particolare di composti esocentrici in italiano il composto V + N che in uscita sempre un
nome anche se il nome non pu essere la testa del composto. C da osservare che il nome sembra
soddisfare sempre le restrizioni si selezione che il verbo impone al suo argomento interno diretto.
Portalettere per esempio lettere largomento interno diretto del verbo, solo largomento interno
diretto di un verbo pu comparire in un composto e non i complementi indiretti. Di norma
largomento estero del verbo non pu entrar a far parte di un composto. Battimano una forma
possibile in quanto linterpretazione non agentiva. I composti V+N possono essere dia nomi
dagente che nomi di strumento, vi possono anche essere composti con V identici dove il risultato in
un caso un nome dagente e nellaltro nome strumentale : portalettere/ portasci.
5.8 Composizione e derivazione.
I composti sono costituiti da due forme libere e i derivati da una forma libera pi una forma legata,

ma in certi casi la distinzione non pu essere cos netta. Sottocommissione e sottoscala ,


sottocommissione una commissione ma sottoscala non una scala, quindi sottomissione ha la
testa a destra e sottoscala un composto egocentrico. Le regole di prefissazione e regole di
composizione possono essere distinte soprattutto in virt del fatto che le prime formano costruzioni
sempre endocentriche con testa a destra e le seconde formano costruzioni con testa a sinistra, o
esocentriche, lesocentricit segno di composizione e mai di derivazione.
5.6 Composti e sintagmi
I composti sono le costruzioni morfologiche pi vicine alle costruzioni della sintassi. I composti
sono caratterizzati da: atomicit sintattica cio non permettono inserzioni, non permettono regole di
movimento e non permettono relazioni anaforiche. In altre parole un composto un atomo
allinterno del quale la sintassi non pu entrare, i composti sono opachi rispetto alla sintassi. Mentre
si pu inserire del materiale lessicale allinterno di un sintagma , non si pu fare allinterno di un
composto. Inoltre: i composti esibiscono costruzioni esocentriche, mentre i sintagmi sono di norma
endocentrici, una conseguenza della egocentricit dei composti che non c necessariamente un
accordo tra il determinante e il nome ottenuto in un composto, n per quanto riguarda il genere n
per il numero. I composti coinvolgono solo proiezioni massime, cio categorie lessicali maggiori N,
A, V e P. I composti esibiscono un grado limitato di ricorsivit, una volta formato un composto in
italiano non pu pi sottostare ad altre regole di composizione, quindi non sono ricorsive, per
alcuni casi di composti ricorsivi sembrano esistere, come porta asciugamani ma questo tipo di
ricorsivit molto limitato, esistono anche altri esempi come sala dirigente capo, campo tiro a volo,
ma questi sembrano piuttosto dei sintagmi abbreviati, pure possibile inserire del materiale
linguistico. I composti richiedono regole di riaggiustamento specifiche, vi sono processi fonologici
che si applicano solo ai composti, come la regola di cancellazione . I composti soggiacciono a
deriva semantica. I composti esibiscono lacune lessicali, infatti tali sono soggetti a restrizioni alle
quali le costruzioni sintattiche non sono soggette. I composti esibiscono un ordine fisso nei
costituenti, non pu essere invertito, mentre ci non vero per i sintagmi. Infine i composti tendono
a sopprimere le marche flessive interne nello spagnolo questo fenomeno assai chiaro.
5.10 incorporazione
lincorporazione consiste nella formazione di un verbo composto il cui primo costituente il SN
soggetto. Di norma il nome incorporato nel verbo loggetto diretto, ma talvolta anche
complementi obliqui, come strumentali possono essere incorporati.

Capitolo 6: Flessione
6.1 la flessione
Le parole che troviamo in un enunciato sono forme flesse di parola, sono forme che esprimono,
oltre ad un significato lessicale, anche un significato grammaticale. Le informazioni grammaticali
possono essere definite sintattiche, sono rappresentate da categorie e tratti, sono morfosintattiche le
categorie come il numero, il genere, il modo, il tempo ecc. i tratti morfosintattici sono invece i
valori che ogni categoria morfosintattica pu assumere, i tratti morfosintattici della categoria
numero sono singolare e plurale, in greco singolare plurale e duale. I tratti morfosintattici della
flessione possono essere inerenti o contestuali.
6.2 la flessione del nome.
I morfemi flessivi di singolare e plurale si sostituiscono luno allaltro nelle forme flesse
aggiungendosi alla radice libro/i , questa la visione tradizionale dellanalisi della flessione che pu
essere inquadrata entro il modello chiamato a entit e disposizioni, il modello basato sui morfemi

e sulla loro concatenazione. possibile analizzare la flessione sulla base di un altro modello, quello
a parola e paradigma, al cui interno la scomposizione in morfemi non necessaria. Quando
vogliamo riferirci alle parole estraendo la loro forma flessa, allora parleremo di lessema, i
lessemi/parole estratte sono entit prive di flessione, ma portatrici di valore semantico, dotate di
significato. Es. libro/libri la forma flessa del lessema libro. Le informazioni non di significato
associate ai lessemi sono: la categoria lessicale o sintattica, le informazioni di sottocategorizzazione
e la classe di flessione che si definisce di declinazione per i nomi e di coniugazione per i verbi. Le
classi di flessione o declinazione prendono in considerazione solo linformazione di numero,
questa la categoria morfosintattica rilevante. Il genere non rilevante, un classe pu contenere sia
nomi maschili che femminili solo nomi femminili o solo nomi maschili. In alcune lingue come il
tedesco oltre al maschile e al femminile c il neutro valore che era presente anche in latino. In
greco oltre al singolare e plurale c il duale, in alcune lingue africane anche il triale.
6.3 la flessione del verbo
Le categorie morfosintattiche del verbo sono il tempo, laspetto, il modo e la diatesi. Il tempo mette
in relazione levento di cui lenunciato parla con il momento in cui lenunciato stesso viene
proferito. Il momento di enunciazione ora, rappresenta quindi il presente: una forma verbale di
presente indica che c coincidenza tra il momento dellenunciazione e quello dellevento. Una
forma verbale che indica che levento precede il punto dellenunciazione il passato, se il momento
dellevento segue il punto dellenunciazione allora sar una forma di futuro.
.
Punto dellenunciazione
.
Passato
Presente
Futuro
Punto dellevento
Accade in italiano che il non passato , indichi sia il presente che il futuro. In alcune lingue il
futuro perifrastico , di origine perifrastica il futuro delle lingue romanze . la maggior vicinanza
dellevento al punto di enunciazione il passato prossimo, mentre la minore vicinanza del passato
remoto. Si parla di perfettivo/imperfettivo quando si ha la possibilit che la forma verbale esprima
la completezza/conclusione dellazione ( forma perfettiva ) o esprima la sua incompiutezza ( forma
imperfettiva) in italiano la perfettivit espressa dalle varie forme del passato. Luso della forma
perfettiva del verbo sta ad indicare che levento concluso nel tempo mentre lutilizzo della forma
imperfettiva non d informazioni sulla possibile completezza dellevento. Sui valori dellazionalit
vengono distinti verbo stativi che lessicalizzano uno stato come sapere e verbi non stativi che si
possono classificare in : incoativi ( invecchiare ) , durativi ( guardare ) , risultativi ( raggiungere ) ,
puntuali ( esplodere ) frequentativi ( riaprire ). Il modo verbale esprime i valori della modalit che si
esprime rispetto a ci che si dice. Si possono distinguere enunciati assertivi di cui si pu provare la
verit o falsit, e enunciati non-assertivi, dei quali non possibile provare lessere vero o falso.
Sono enunciati non assertivi i comandi, le domande, gli enunciati che esprimono obbligo, possibilit
ecc. I modi verbali dellitaliano sono: lindicativo, il congiuntivo, il condizionale, limperativo,
linfinito, il participio e il gerundio. Il congiuntivo pu essere ottativo, desiderativo, esortativo,
dubitativo o concessivo. Limperativo il modo dei comandi. Vengono distinti i modi non finiti che
sono quelli dove non portano marche di persona e numero, che sono linfinito, il participio e il
gerundio. La diatesi una categoria che assume due valori: attivo e passivo, la diatesi passiva
riguarda solo i verbi transitivi.
6.4 flessione inerente e flessione contestuale
le

forme flesse dei lessemi nominali sono maschili o femminili, la categoria del numero inerente al
nome per le sue forme flesse, ogni forma flessa di un lessema nominale avr valore singolare o
plurale in base alla scelta del parlante. Articoli e aggettivi si accordano in genere e numero con i
nomi e il nome funziona da controllatore, dei valori flessivi mentre articoli e aggettivi sono i target
di controllo. Laccordo determina tra il nome, larticolo e laggettivo un tipo di flessione contestuale
che vede il nome non solo imporre i valori flessivi allarticolo e allaggettivo ma anche condividerli.
Nei verbi oltre al tempo modo aspetto e diatesi anche la persona e il numero sono categorie verbali.
I valori di queste due categorie che sono singolare e plurale quanto al numero e I II e III quanto alla
persona. Prima e seconda persona singolare e plurale si realizzano nel verbo in accordo con i
soggetti deittici pronominali singolari io e tu e i plurali noi e voi. Singolare e plurale di terza
persona si realizzano nel verbo in accordo con il pronome egli e il plurale essi. I verbi non hanno
categorie di flessione inerenti: tempo, modo , aspetto, diatesi sono categorie i cui valori si
manifestano in relazione a ci di cui lenunciato parla, in relazione alla collocazione dellevento e a
ci che il parlante vuole mettere in rilievo. Diverso il caso della flessione nelle frasi dipendenti in
cui questo particolare di inerenza si mescola con la contestualit: andr a Roma domani, se potr
andr a Roma esprime lintenzione del parlante che colloca levento al futuro, se potr viene
ancora usato il futuro che per legato al tempo della frase principale.
6.5 la nozione di classe paradigmatica.
Ogni lessema portatore anche di una informazione di appartenenza ad una classe di flessione. Una
classe di flessione definita dallinsieme delle forme flesse del lesse, dal suo paradigma una classe
di flessione pertanto una classe paradigmatica. Prendiamo in considerazione il verbo TENERE :
tengo , tieni , tiene , teniamo , tenete , tengono. Tenere ha un paradigma di presente indicativo in cui
solo nella 1 e 2 persona plurale la sequenza di fonemi della parte lessicale identica a quella del
lessema. Il paradigma dellindicativo presente di tenere mostra una partizione tra le celle, alcune tra
le celle sono accomunate dal fatto di non condividere con il lessema la sequenza di fonemi
costituenti il morfema lessicale ossia la base. I raggruppamenti di celle, nel caso di tenere sono tre,
tre classi di partizione, ten, teng e tien. Il verbo andare rappresenta un caso di suppletivismo in cui
solo nella 1 e 2 persona plurale la base identica a quella dei rispettivi lessemi. Lalternanza
allomorfica/ suppletiva non si giustifica n su base semantica n su base morfologica. Solo il
paradigma in grado di dar conto delle variazioni che si riscontrano allinterno di tutto il paradigma
flessivo.
6.6 Flessione e derivazione
Flessione e derivazione sono due processi diversi pur se ottenuti attraverso un procedimento
identico, cio laggiunta di un affisso. Le principali diversit sono: la derivazione pu cambiare la
categoria lessicale della base mentre la flessione no. Laffisso flessivo sempre pi esterno rispetto
allaffisso derivazionale parola + derivazione + flessione ( colloca + mento + i ). La flessione
obbligatoria mentre la derivazione facoltativa. La derivazione pu modificare la struttura
argomentale della base mentre la flessione non pu farlo. Sia la suffissazione derivazionale che la
suffissazione flessiva sono viste come processi basati su regole di formazione. Suffissazione
derivazionale e flessiva possono essere rappresentate allo stesso modo. Per Es. lutilizzo sintattico
del nome bellezza richiede che la parola sia flessa, quindi possiamo considerare derivazione e
flessione nella stessa parola derivata; il nome bellezza sar quindi lesito dellapplicazione di due
processi, luno di derivazione e laltro di flessione: derivazione: [ [ bello ] A + ezza ] N , flessione :
[ [ bellezza ]N + a ] N , in questo modo la flessione si presenta come esterna rispetto alla
derivazione. Le parole che compaiono negli enunciati sono sempre flesse, la differenza tra

derivazione e flessione auto-evidente perch la flessione paradigmatica e la derivazione


governata da regole. Lanalisi paradigmatica della flessione non rinvia a regole di formazione che
abbiano propriet di selezione: la formazione delle forme flesse a partire da un lessema richiede
semplicemente regole di realizzazione che mettono insieme basi lessicali e morfemi grammaticali.
Suffissazione e flessione paradigmatica sono procedimenti del tutto differenti.
6.7 flessione dei derivati e dei composti
La flessione di una parola derivata un fenomeno non diverso dalla flessione di una parola
semplice. Lapplicazione di un suffisso derivazionale ad un lessema crea normalmente un lessema
di categoria lessicale diversa; il lessema ottenuto avr caratteristiche morfosintattiche come un
lessema non derivato, sar caratterizzato da informazioni di classe di declinazione se un nome, da
informazioni di classe di coniugazione se un verbo ecc. Se prendiamo come esempio Gondoliere il
lessema derivato pur essendo un nome come la base gondola, ha propriet diverse. Le forme flesse
del lessema seguiranno il paradigma e saranno gondoliere al singolare e gondolieri al plurale,
questo implica che anche i suffissi derivazionali siano da considerare caratterizzati dalle stesse
informazioni di cui godono i lessemi semplice. Le parole derivate sono lessemi che si attualizzano
attraverso le forme flesse. I composti si distinguono in subordinati, coordinati e attributivi, per car
conto della loro flessione necessario tenere conto della loro appartenenza ad na classe. La
flessione in composizione non ha manifestazione sempre identica. In generale la flessione rigarda il
costituente testa es. capostazione / capistazione , qui la flessione riguarda il costituente di sinistra.
In ferrovia/ferrovie ha testa a destra e non un esempio di tipico composto italiano infatti un calco
dal tedesco. Altri esempi come ufficio vendite / uffici vendite portaombrelli/ portaombrelli questi
composti sono diversi da quelli subordinati in precedenza, ci sono formazioni che pur avendo testa a
sinistra manifestano due plurali, questo fenomeni si chiama plurale interno, accettabile lidea che
un portaombrelli sia destinato a contenere pi di un ombrello per cui ombrelli non rappresenta la
flessione dellintero composto ma solo della parola di destra. Studente lavoratore / studenti
lavoratori un composto di tipo coordinato e si realizza la flessione su entrambi i costituenti.
Mezzaluna/mezzelune un esempio di composto attributivo con struttura A+N nei quali la
flessione riguarda entrambi i costituenti per accordo tra nome e aggettivo.

Capitolo 7: Analisi delle parole complesse


Le parole complesse sono parole con struttura interna e tale strutta ristretta da alcuni principi.
7.1 Ramificazione binaria
Analizzare una parola complessa significa analizzarne la struttura interna, lanalisi di una parola
pu essere rappresentata attraverso diagrammi ad albero( a) o parentesi etichettate (b), i due tipi di
rappresentazione si equivalgono.
(a)
N
(b) [ [ giornale ] N + aio ] N
giornale (N) -aio Suf
La struttura delle parole complesse sempre binaria, gli alberi sono costruiti in modo che da un
nodo si dipartino due rami e non pi di due, se una parola ha molti affissi questi vengono aggiunti
uno alla volta
7.2 applicazione della condizione della base unica
in una parola come deindustrializzazione, ci si potrebbe porre la domanda: si aggiunge il suffisso o
il prefisso? Nella condizione della base unica de- si aggiunge a verbi e non ad aggettivi , quanque la
derivazione della parole : industria / industria + ale / industria + ale + izza / de + industria + ale +

izza / de + industria + ale + izza + zione.


7.3 il morfema un segno linguistico
La nozione di morfema in quanto segno linguistico, cio unit dotata di significante e di significato.
Nella parola industriale non si pu partire da sinistra e identificare un morfema in e sostenere che vi
un stadio derivazionale : in + dustria + ale < questo un passo falso perch in- si aggiunge ad
aggettivi e veicola un significato negativo ma qui non vi nessun significato negativo, quindi il
significante in non costituisce un morfema in quando privo di significato.
7.4 lanalisi inizia dalla base
Nellanalizzare la parola deindustrializzazione abbiamo cominciato dal centro, questa scelta deriva
dal fatto che la formazione delle parole parta da una base e che a questa base si aggiungano via via
dei morfemi. Se prendiamo come esempio la parola inarrestabile possiamo dire che abbia la
seguente derivazione: arresta / arrestabile / inarrestabile, la struttura interna delle parole complesse
decifrabile e vi un punto di partenza che si arricchisce man ano secondo alcuni principi generali.
7.5 adiacenza fisica e strutturale
Quando si costruiscono delle parole complesse, si concatenano dei morfemi, ma ladiacenza di due
morfemi pu non corrispondere a vicinanza strutturale. Se consideriamo la parola crocerossina
una parola complessa composta e derivata, la parola ha un significato che implica croce rossa ,
laggettivo rossa e il suffisso ina sono adiacenti , ma normalmente il suffisso ina forma
diminuitivi ma crocerossina non una piccola croce rossa, si deve ipotizzare che esista un suffisso
ina che forma nomi agentivi. Infatti cos ino si aggiunge a nomi non ad aggettivi . Quindi il
suffisso ina fisicamente adiacente allaggettivo rossa ma ne strutturalmente lontano.
7.6 Flessione delle parole composte
Nella flessione delle parole composte, la flessione pu essere sia flessione di tutto il composto che
flessione solo del secondo costituente. Es. spazzacamino e lavapiatti .
7.7 problemi di delimitazione
Abbiamo distinto tre sottocomponenti principali della morfologia: composizione derivazione e
flessione, i casi dove lanalisi pu rivelarsi problematica sono: flessione e derivazione,
composizione e prefissazione, composizione e suffissazione. Vi sono lingue con flessione suffissale
e lingue con flessione prefissale. Nelle lingue a flessione suffissale si parla di difficolt nel
distinguere flessione e suffissazione. Per identificare se una parola derivata o flessa no dei criteri
su cui si ci basa il cambiamento di categoria. Per la distinzione tra prefissazione e composizione si
ricorda che tutte le volte che ci si trova di fronte a forme esocentriche siamo in presenza di un caso
di composizione. Lesocentricit si trova solo in composizione.
7.8 Parentesi
Analizzare parole complesse significa attribuire loro una struttura. Il modo convenzionale usato
quello tradizionale in morfologia, cio attraverso parentesi etichettate. Le forme libere, le parole,
sono racchiuse tra due parentesi quadre mentre gli affissi hanno una rappresentazione diversa, con
un confine di morfema + davanti che sta a sottolineare il fatto che non sono forme libere. Nel caso
dei composti per es. [ [ treno ] N [ merci ] N ] N un composto formato da due forme libere e
entrambe le parole sono racchiuse tra parentesi etichettate. Nel caso di inverosimilmente si avr
[ [ in + [ [ veri ] N [ simile ] A ] A ] A + mente ] AVV questa una parola formata da una parola
composta verosimile cui si applicato un processo di prefissazione e un processo di suffissazione ,
vi sono 4 costituenti .

8 capitolo: Tre suffissi


8.1 il suffisso mente
Il suffisso mente lunico suffisso dellitaliano che forma avverbi, mens, mentis era un nome
femminile, poi diventato un suffisso e tutta la costruzione passata da sintagma a categoria
lessicale. [ [ gloriosa ] A + mente ] Avv. mente stato analizzato in diversi modi, e si sostenuto
che il secondo membro di un composto ed pure un morfema flessivo. Dal latino alle lingue
romanze ha avuto luogo un fenomeno di grammaticalizzazione di questo elemento che da unit
libera si trasformato in unit legata. Il suffisso rispetta lipotesi della base unica, si aggiunge ad
aggettivi e non a nomi o verbi, es. intenso + mente > intensamente / tavolo + mente > *
tavolamente. Lunico condizionamento fonologico possibile che il suffisso tende a non
aggiungersi a basi terminanti in mente. Nella formazione degli avverbi in mente sono ecessari dei
riaggiusta menti, negli aggettivi che terminano in e con laggiunta di mente la e viene cancellata.
Quando gli aggettivi terminano in o laggiunta di mente cambia la o in a. mente un suffisso
terminale, dopo di s non ammette altri suffissi.
mente e gli aggettivi semplici
-mente non pu essere aggiunto ad aggettivi possessivi, dimostrativi, indefiniti e numerali, sugli
aggettivi qualificativi ci sono delle restrizioni, una di tipo semantico, cio non si formano avverbi in
mente da aggettivi che definiscono qualit fisiche, calvo > *caldamente, .mente non si aggiunge ad
aggettivi che designano colore. Quando laggettivo di base presenta due significati di uno letterale e
uno traslato di tipo astratto, -mente seleziona il significato traslato: acido ( maligno ) > acidamente.
Esistono aggettivi che hanno due significati uno riferito allo spazio e uno al tempo, in questo caso
lavverbializzazione sembra possibile solo nellambito del tempo: lungo ( esteso nel tempo ) >
lungamente.
mente e gli aggettivi composti
-mente non sembra aggiungersi ad aggettivi composti anche se il suffisso si aggiunge liberamente al
secondo membro del composto , questa restrizione riguarda sia i composti stretti che larghi. Lunica
eccezione verosimilmente che un composto N + A dove per la base un composto latino ( con
testa a destra ).
mente e gli aggettivi comparativi/ superlativi.
mente sembra potersi aggiungere alla forma superlativa lessicale suppletiva di alcuni aggettivi, ma
non a quella comparativa: migliore > *miglioramente / ottimo > ottimamente . per la forma
superlativa derivata dellaggettivo le formazioni in mente sono del tutto produttive: leggero >
leggermente , leggerissimo > leggerissimamente quindi se A + mente possibile anche A + issimo +
mente sar possibile.
mente e gli aggettivi con suffisso valutativo
-mente non sembra aggiungersi ad una struttura A + suffisso valutativo es stupidone > *
stupidonamente. Si ha sempre * A + suffisso valutativo + mente. Perch i suffissi valutativi sono
suffissi terminali , dopo laggiunta di un suffisso valutativo la parola non pi disponibile ad
ulteriore derivazione.
mente e i suffissi derivati
-mente non si aggiunge ad aggettivi di provenienza, ad aggettivi che contengono suffissi valutativi,
e neppure agli aggettivi di materia. mente si aggiunte ad aggettivi derivati con significato
temporale, es. accidentalmente, quotidianamente. Se analizziamo mente con aggettivi formati
tramite il suffisso oso possiamo dire che mente si aggiunge solo a quegli aggettivi che hanno
significato astratto es. coraggioso > coraggiosamente / boscoso > * boscosamente . il suffisso si

aggiunge ad aggettivi derivati da nomi astratti e non da nomi concreti, quando mente si aggiunge
ad aggettivi derivati da nomi concreti seleziona il significato traslato.
8.2 tore e la base verbale
I nomi in tore sono derivati da verbi . E si formano nomi che designano persone/ oggetti che
svolgono una certa attivit es. frullatore e allenatore.
La forma del suffisso e della base.
In alcuni casi la separazione del suffisso una stringa che non rimanda ad una forma di verbo
chiara: in direttore dire- non n tema n radice del rispettivo verbo,quindi la segmentazione pu
anche essere dirett + ore, in questo caso si riconosce la forma verbale flessa, ma il suffisso
derivazionale risulta essere ore cio una forma ridotta.
Dati problematici
secondo una condizione generale dei processi di formazione di parola, le forme flesse di parola non
possono essere basi di derivazione, procedere / proceduto / processore non pu essere costruito
perch il participio passato dei verbi regolare invece in accendere / acceso / accenditore , un
derivato che non costruito sul participio passato che forte. Anzich giustificare le formazioni
sulla base della struttura latina si pu proporre: che il suffisso attuale sia tore e che si applichi al
tema del verbo e che tutte le forme analizzabili attraverso questa regola siano da considerare come
forme lessicalizzate.
La base verbale
-tore ha la particolarit di vincolare un argomento del verbo cui si applica nello specifico
largomento esterno, il significato del derivato realizza, il rapporto argomento esterno-verbo nel
senso che esso la somma dei significati di questi due costituenti. Es. allenatore, coglie il
significato del vincolamento , allenatore colui che allena. Non tutti i verbi possono essere derivati
con il suffisso tore, questi verbi prendono lausiliare essere , e hanno un soggetto che non un
argomento esterno, per esempio cadere un verbo che appartiene alla classe dei verbi in accusativi
che sono verbi intransitivi la cui particolarit di utilizzare lausiliare essere. La presenza
dellausiliare essere dunque un segno del fatto che il soggetto dei verbi che lo utilizzano godono
delle stesse propriet sintattiche del complemento oggetto che non un argomento esterno ma
interno.
8.3 bile e la struttura argomentale
-bile si aggiunge a verbi e forma aggettivi: abbassabile , calcolabile . Questi aggettivi hanno una
semantica che pu essere parafrasata come che si pu abbassare/ calcolare e il nome cui gli
aggettivi possono essere associati largomenti interno del verbo base dellaggettivo. Abbassare
un finestrino / un finestrino abbassabile . la struttura argomentale ( agente, tema ) che caratterizza il
verbo anche la struttura argomentale dellaggettivo, il suffisso pu essere aggiunto anche a verbi
biargomentali con un argomento esperiente anzich agente ed anche verbi transitivi con tre
argomenti. Il suffisso bile trasparente rispetto ala struttura argomentale dei verbi perch non fa
differenza rispetto al numero degli argomenti. Ai verbi pronominali che possono essere suffissati
con bile possono essere aggiunti alcuni verbi intransitivi ma biargomentali.

9 Capitolo: Altri processi di formazione di parola


La derivazione e la composizione soono i processi pi diffusamente utilizzati nelle diverse lingue
per formare parole nuove ma non sono i soli.
9.1 conversione/ derivazione zero
la conversione un processo di formazione di parola con il quale si opera la trasposizione di un

lessema da una categoria lessicale a unaltra : [ vicino ] A > ( il ) [ vicino ] N / [ ] x > [ ] y. La


conversione un processo di trans categorizzazione, il mutamento di categoria di un lessema stato
definito anche derivazione zero in virt del fatto che la categoria cambia senza che al cambiamento
si accompagni laggiunta di un affisso derivazionale in grado di dar conto alla possibile variazione
semantica. Alcuni studiosi sostengono che questi processi devono essere considerati di tipi diverso:
la conversione, dovrebbe essere un processo che adatta un lessema appartenente ad una certa
categoria lessicale , ad una classe categoriale diversa della quale assume le propriet senza aggiunta
di alcun affisso. Invece la derivazione zero potrebbe essere definita come un processo in base al
quale ad un lessema viene aggiunto un elemento che funziona come un affisso ma che fono
logicamente vuoto. La trans categorizzazione pu inserire i lessemi in classi diverse ma pu anche
formare verbi di tipo diverso quanto a valenza. Convertire un lessema vuol dire trasporlo da una
categoria ad unaltra e fargli assumere le propriet prototipiche della categoria di arrivo. Nel caso
dei verbi non sempre possibile perch i verbi hanno propriet diverse che devono essere
specificate per ogni lessema trasposto.
9.2 Parasintesi
Parasintesi il termine con cui si designa un particolare processo di formazione di verbi e di un
piccolo gruppo di aggettivi. Sono verbi parasintetici lessemi quali incatenare, imbiancare mentre
sono aggettivi parasintetici forme quali assatanato, deteinato . la caratteristica peculiare delle
formazioni parasintetiche che si tratta di parole a 3 costituenti. Se si mettono insieme il primo e il
secondo costituente o il secondo e il terzo non si ottengono parole esistenti es. *incatena catenare
< questultima forma non esiste ma potrebbe esistere. Le formazioni parasintetiche verbali sono
state oggetto di analisi e hanno portato a diverse soluzioni : a. la prefissazione e la suffissazione
avvengono simultaneamente, b. la prefissazione lunico processo rilevante ed opera il
cambiamento categoriale, c. la suffissazione precede la prefissazione. Ognuna di queste analisi ha
delle debolezze. Lanalisi ternaria ( prefissazione e suffissazione avvengono simultaneamente)
incompatibile con la teoria del binarismo delle operazioni morfologiche. Lanalisi prima
prefissazione e poi suffissazione comporta sostenere che la prefissazione cambi la categoria e
infine lanalisi prima suffissazione e poi prefissazione ( la meno costosa ) comporta che il primo
processo ipotizzato formi parole possibili ma non esistenti.
9.3 Reduplicazione
La reduplicazione si pu definire come un processo in cui la base intera o una sua parte viene
aggiunta alla basse stessa. Il processo pu essere assimilabile alla prefissazione allinfissazione o
alla suffissazione. La reduplicazione un fenomeno che si pu trovare anche in lingue non concate
native fatto che conferma che sono probabilmente le singole regole ad essere agglutinanti, flessive
introflessive ecc e non le lingue nel loro insieme. La reduplicazione con i verbi spesso legata a
significati come frequente. Ripetizione e causativit. Vi chi distingue prereduplicazione dove
lelemento copiato prefissato alla base, e postreduplicazione dove lelemento copiato suffissato
alla base. Nella morfologia dellitaliano il fenomeno della reduplicazione limitato a casi di
reduplicazione totale del verbo in composizione es. lecca lecca. O a casa di reduplicazione
dellaggettivo o del nome di natura pi sintattica es. buono buono.
9.4 Prestiti e calchi
un altro modo di arricchire il vocabolario di una lingua ladozione di parole straniere attraverso il
prestito e la formazione di parole nuova attraverso il calco. Parole come week end, night club,
aikido, pathos sono dei prestiti , e non hanno subito nessun tipo di adattamento per questo si
chiamano prestiti integrali. Ci sono per alcuni prestiti che subiscono necessariamente un processo

di adattamento allitaliano. Una volta entrati nella lingua, i prestiti si comportano come parole
dellitaliano e possono essere soggetti ai processi derivazionali della nostra lingua, per esempio da
computer si forma computerizzare, partner > partenariato. I calchi sono parole costruite per la
traduzione di parole straniere come il non comune selvagge ria dal fr sauvagerie. I calchi sono
possibili se il modello straniero strutturalmente trasparente, in caso contrario si dovrebbe
riconoscere che la parola un prestito. Una parola come fuorilegge che la traduzione di outlaw
da considerare un calco proprio in ragione del fatto che la struttura del termine inglese chiara. La
traduzione delle parole straniere che costituiscono i calchi pu avvenire in due modi diversi,
mantenendo la struttura della parola straniera oppure utilizzando la struttura tipica dellitaliano. In
anni recenti i calchi hanno assunto anche unaltra fisionomia e sono diventati calchi liberi, creazioni
indotte. Si tratta di parole che si formano autonomamente nella lingua e la cui formazione
stimolata dalla conoscenza di parole straniere , non sono pertanto n prestiti n calchi. Es. calcio
mercato, acquascivolo.
9.5 acronimi e parole macedonia
In italiano esistono dei procedimenti di formazione di parola che sono non prevedibili, si tratta di
processi di cancellazioni. Es tv al posto di televisione. Esistono gli acronimi di lettere come CGIL.
Poi esistono le parole- macedonia o incroci cio quelle parole che derivano da abbreviazioni di parti
di parole come motel ( motor + hotel) .
9.6 parole sintagmatiche
I composti sono stati spesso definiti come parole che si collocano al confine tra morfologia e
sintassi come le parole che maggior mente si avvicinano ai sintagmi, la loro natura di entit formate
di due elementi, le rende facilmente avvicinabili ai sintagmi. La prossimit tra composto e sintagma
si pu definire parola sintagmatica. Le parole sintagmatiche sono di vari tipi e la loro variegata
complessit permette di collocarle in un continuum ideale tra i composti e i sintagmi liberi, sono
parole sintagmatiche anche i binomi irreversibili, cio parole complesse formate da due parole della
stessa categoria es. anima e corpo. I binomi sono di vario tipi e sono caratterizzati da propriet
comuni: la presenza di due costituenti della stessa categoria lessicale, la possibilit che tra i
costituenti vi sia un elemento discontinuo che funziona da collegamento o disgiunzione e il fatto di
rappresentare una unit sia dal punto di vista strutturale che semantico. Contrariamente ai composti
coordinati, i binomi nominali possono coordinare un nome singolare e uno plurale es. fuoco e
fiamme, sono tendenzialmente invariabili ( ha fatto entrare cani e porci ) e possono rappresentare il
plurale solo sul primo elemento ( punto e virgola / punti e virgola )

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