Vous êtes sur la page 1sur 1

l’Argomento 5

Un Fiore per lasciare la “Strada”


SONO 49 LE DONNE AIUTATE A BOLOGNA NEGLI ULTIMI DUE ANNI

I
l numero adesso è salito a 49. Tutte ragazze, molte delle quali minorenni, le, il 70% delle quali è composta da clandestine e minorenni. Tra loro solo tre
che hanno avuto il coraggio di ribellarsi alle organizzazioni criminali che le italiane, di cui una tossicodipendente. Attualmente sono nove i “fiori di stra-
soggiogavano e di chiedere aiuto a chi va in giro per strada a cercarle. 49 da” sottratti alla loro condizione di schiavitù e sotto protezione. Ragazze che
persone ferite nell’animo e nel corpo che in questi due anni si sono affidate hanno scelto di accettare l’aiuto di Antonio e che, il codicillo al decreto sicu-
alla mano amica dei volontari dell’Associazione Fiori di Strada e delle Forze rezza presentato da Filippo Berselli, senatore emiliano ed ex avversario di
dell’ordine che le hanno protette in alloggi bunker, lontano dagli occhi indi- Walter Vitali nel 1995 alla poltrona di Palazzo d’Accursio, avrebbe definito
screti e dal ritorno del passato che non vuol passare. La Onlus di cui è presi- “soggetti socialmente e moralmente pericolosi”, equiparandoli così ai crimi- Molto attiva in città, l’associazione Fiori
dente Antonio Dercenno opera 24 ore su 24 sulle strade e nei quartieri di nali e ai delinquenti che sono i veri carnefici in questo fenomeno tanto anti- di strada opera 24 ore su 24 per sostene-
Bologna e della sua provincia. Nessuno come lui, i 45 soci di Fiori di strada co quanto moderno che è la tratta degli esseri umani. L’ennesimo inciampo re ed aiutare chi trova il coraggio di
e i tanti volontari conosce meglio la differenza che passa tra il “prostituirsi” della politica nostrana in una materia tanto delicata quanto ignorata dai più, ribellarsi
e l’“essere schiave”. A fare le prostitute sono donne emancipate, che non che contempla i quartieri a luci rosse e le cosiddette ‘cooperative del sesso’.
scelgono di lavorare di notte per strada, ma nel comfort di una camera d’ho- Soluzioni che, per Fiori di Strada, sono tutte contemplate per compiacere l’o- italiana libera dopo qualche mese. Facendo uscire dall’isolamento e dall’i-
tel o nell’intimità del proprio appartamento, ricorrendo sempre più spesso ad pinione pubblica perché, “creare dei quartieri ad hoc significherebbe ghettiz- gnoranza ragazze che spesso non sanno nemmeno di avere dei diritti.
internet. Donne che sanno perfettamente come proteggersi dalle malattie e zare il problema legalizzando la schiavitù. E dar vita alle coop del sesso con- Oksana oggi ha 23 anni. E’ giunta in Italia dall’Ucraina. E’ stata tra le prime
dagli incontri indesiderati. A fare le schiave sono le straniere che raggiungo- verrebbe soprattutto ai magnaccia, che avrebbero così modo di sfruttare ad essere salvata dagli angeli della notte. A differenza di altre, ha scelto di
no l’Italia con l’inganno e che sono costrette ad estinguere il debito che le ha meglio le ragazze”. Agire in questo campo si può. Partendo da misure che rimanere accanto agli amici di Fiori di strada. Lei per ora ha deciso di non met-
sradicate dalla povertà e dalle malattie della loro terra, notte e giorno, ven- tengano innanzi tutto conto del dramma umano di chi non ha scelto volon- tersi del tutto il passato dietro le spalle. Un modo speciale per dar senso al
dendo il proprio corpo. Nel territorio bolognese si contano più di 600 luccio- tariamente questa vita. Colpendo i mercanti di essere umani che la giustizia dolore da parte di chi può dire di avercela fatta. G.M.

La Protesta I residenti denunciano il caso di Piazza Carducci, a S. Stefano


Borgo Panigale
“Una casa d’appuntamenti a cielo aperto” I cittadini chiedono le telecamere

P
iazza Carducci a luci rosse. Questo il “quadro” dipinto da alcuni dei residenti di quella zona che, a tal proposito, avevano inviato, lo scor-
so settembre, un esposto-denuncia al prefetto, al questore, al comandante dei Carabinieri e a quello della Polizia municipale. Nel testo, LA PIOPPA, SITUAZIONE INVIVIBILE
avevano segnalato “l’assoluta invivibilità della zona nelle ore serali” “Piazza Carducci – si lamentano - è diventata una sorta di bordello

T
a cielo aperto, le ragazze si spogliano in strada e i protettori vengono a ritirare gli incassi”. La protesta non è finita lì, e a fine aprile è appro- ra le zone “storiche” della prostituzione bolognese, vi è La Pioppa, a Borgo
data in commissione Affari istituzionali del Comune, su invito del capogruppo di Forza Italia-Pdl, Daniele Carella. I residenti - una quarantina Panigale, compresa tra i due ponti (quello delle ferrovie e quello sul fiume
quelli che hanno protestato a Palazzo D’Accursio -, hanno parlato di sportine piene di preservativi, di macchine che caricano le prostitute e si Reno) e via Marco Emilio Lepido.
mettono attaccate ai portoni di casa. “Chi non si fa portare via - ha spiegato una signora - si apparta negli anfratti che portano al garage sot- Da molti anni i residenti lottano contro il fenomeno, promuovendo iniziative
terraneo o dietro al benzinaio sul viale. Le macchine riescono ad arrivare fino a sotto le nostre case e per questo, abbiamo chiesto di pedo- contro il degrado. Qualche mese fa, la loro esasperazione è esplosa a Palazzo
nalizzare la piazza. L’unica cosa che è stata fatta, è stato levare un cartellone pubblicitario dietro cui si nascondevano”. I numeri? Per gli abi- D’Accursio, nel corso di una Commissione. Arrivati con foto molto eloquenti su
tanti sono “cinque, massimo sei”, quelle che si spartiscono la Piazza, sotto, chiaramente, il controllo a distanza dei protettori. Il tutto ha susci- quanto avviene ogni giorno sotto le loro finestre, hanno espresso tutta la loro
tato una dura reazione dell’assessore Libero Mancuso, che ha lanciato un attacco alle forze dell’ordine chiedendosi “quale idea hanno della rabbia, chiedendo di intraprendere immediate risoluzioni. Il Comune di Bologna
città, perché è a loro che deve essere affidata la sicurezza di notte”. Andrea Forlani, presidente del quartiere, già a conoscenza della situa- ha ricordato ai cittadini le 130 multe per divieto di fermata ai clienti fatte dal
zione, ha promesso: “Non appena avremo in gestione come Quartiere le pattuglie dei vigili di prossimità anche di notte, li invieremo in quel- giugno 2007 nelle strade del Quartiere (nello stesso periodo sono state identi-
la zona per fare maggiori controlli”. “Ma il grosso- ha aggiunto-, deve essere svolto da polizia e carabinieri, anche se mi risulta oscuro come ficate 150 persone, con cinque denunce) ed ha assicurato che il racket delle
mai, nonostante la zona sia sempre pattugliata, non sia funzionato nessun deterrente”. Il presidente del Santo Stefano ha quindi sottolinea- minorenni ora non c’è più.
to come il Quartiere si sia impegnato, nei mesi precedenti, a mettere lampadine nuove per l’illuminazione pubblica, e come abbia sollecitato Ma ai residenti questo non basta: chiedono, come ha già fatto il Quartiere con
Hera a intensificare la pulizia delle strade. Accorgimenti che, purtroppo, non sono basati anche se, come fa notare una cittadina: “Quando pas- un ordine del giorno bipartisan, l’installazione di telecamere per tenere le “luc-
sano le macchine di Hera a pulire si innervosiscono, perché evidentemente gli rovinano la piazza”. ciole” ed i loro clienti alla larga. “L’unico che finora ci ha risposto- racconta Luigi
B.R. Marsigli, portavoce dei residenti- è stato Romano Prodi, che ci ha promesso
impegno ed attenzione. Ma poi sappiamo come è andata a finire”.
Sull’ipotesi di installare le telecamere in zona Pioppa si è espresso Romano
Mignani, comandante della Polizia Municipale di Bologna. Per piazzare posta-
zioni di video-sorveglianza sulla strada “bisogna prestare particolare attenzione
a quanto prevede la normativa sulla privacy- ha detto chiaro e tondo Mignani-
non si può procedere con un’installazione indiscriminata, ma bisogna attenersi
ai criteri di necessità ed appropriatezza”.
In sostanza, il comandante dei Vigili risponde con un “valuteremo” alla richie-
sta dei cittadini di Borgo Panigale. In ogni caso “si tratterebbe di telecamere
con l’esclusiva funzione di deterrenza” Una sorta, quindi, di spaventapasseri per
i clienti delle prostitute e non un “sistema di video-sorveglianza in grado di rile-
vare sanzioni automatiche sul modello di Sirio o Rita”. La questione è finita
all’attenzione dei consiglieri comunali, con una bozza di ordine del giorno per
infilare nel bilancio 2008 “degli interventi di dissuasione della prostituzione”,
a valle di una “valutazione preventiva di un tavolo tecnico che individui le forme
più efficaci e praticabili” per mettere fine al mercato della carne a cielo aperto.
Ma ai residenti non basta. Oltre agli atteggiamenti delle donne “che potrebbe-
ro a malapena essere tollerati in un night club”, chi vive alla Pioppa riferisce
minacce ed intimidazioni, con lanci di “ingiurie, bottiglie e zoccoli” contro chi
osa lamentarsi.
“La Pioppa è un enorme bordello a cielo aperto – riferiscono i residenti – con
sempre più frequenti scontri verbali e risse”. Secondo la Polizia Municipale di
Bologna, i numeri sulla prostituzione si sono ridotti, in particolare alla Pioppa.
“Siamo in strada quasi tutte le sere – conclude Mignani – in coordinamento
con le altre forze di Polizia. Interveniamo nelle zone da dove riceviamo mag-
giori segnalazioni da parte dei residenti”.
A.L.

Vous aimerez peut-être aussi