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La Direttiva Attrezzature a Pressione, 97/23/CE, comunemente nota come Direttiva PED, una direttiva
emanata dallUnione Europea, recepita in Italia con il D.Lgs N. 93/2000.
Essa disciplina la progettazione e la costruzione di apparecchi soggetti ad una pressione relativa maggiore
di 0,5 bar.
Le novit principali introdotte dalla Direttiva PED sono:
La disciplina della progettazione e costruzione degli apparecchi a pressione, con rimando alle Norme
Armonizzate (ad es. EN 13445 per recipienti in pressione senza fiamma, EN 12952 per caldaie a tubi
dacqua, EN 12953 per caldaie a tubi di fumo, EN 13480 per tubazioni), e con scelta del codice da
applicare sia in fase ingegneristica, che costruttiva e di controllo, ponendo limiti tecnici legati alle
propriet elastiche, allefficienza delle giunzioni saldate e di tenacit dei materiali utilizzati.
Lidentificazione della figura del fabbricante quale responsabile di tutte le fasi realizzative, dalla
progettazione alla fabbricazione, fino al collaudo finale. Il fabbricante deve provvedere inoltre a che il
rischio pressione venga affrontato in modo adeguato in tutte le fasi anche successive alla verifica
finale, come trasporto, montaggio, messa in servizio, esercizio, manutenzione, dismissione.
Lidentificazione della figura dellOrganismo Notificato quale responsabile di alcune fasi di
Certificazione, in funzione del modulo applicativo della Direttiva scelto dal Fabbricante.
Ogni attrezzatura a pressione:
1. deve essere classificata in base alla pressione, al volume (o diametro nel caso di tubazioni) ed al tipo
di fluido contenuto.
2. deve essere sottoposta, prima della immissione sul mercato, ad una verifica di conformit ai requisiti
minimi di sicurezza con diversi gradi di severit in funzione del possibile rischio ai fini della sicurezza.
3. deve essere dotato di un manuale di istruzioni d'uso dove il fabbricante indica i rischi potenziali del
proprio prodotto, mette lutilizzatore al corrente delle eventuali precauzioni da prendere, indica quali
controlli e manutenzioni deve fare e con quale frequenza per mantenere sicuro nel tempo il prodotto
stesso.
ATTREZZATURE (O APPARECCHI) A PRESSIONE
Per attrezzature (o apparecchi) a pressione si intendono:
1. RECIPIENTI
Alloggiamenti progettati e costruiti per contenere fluidi pressurizzati; essi comprendono gli elementi
annessi diretti sino al dispositivo previsto per il collegamento con altre attrezzature. Un recipiente pu
essere composto di uno o pi scomparti.
Sono ad esempio da classificare come recipienti:
Compressori, autoclavi, condensatori, recipienti a gas o a vapore, reattori, scambiatori, sfere
GPL
Serbatoi, reattori installati in impianti di produzione, estintori
Generatori di vapore
Recipienti per gas liquefatti (serbatoi criogenici)
2. TUBAZIONI
Componenti di una conduttura destinati al trasporto dei fluidi, allorch essi sono collegati al fine di
essere inseriti in un sistema a pressione. Le tubazioni comprendono in particolare un tubo o un
insieme di tubi, condotti, accessori, giunti a espansione, tubi flessibili o altri eventuali componenti
sottoposti a pressione; gli scambiatori di calore costituiti da tubi per il raffreddamento o il
riscaldamento di aria sono parificati alle tubazioni.
Ad esempio:
giunti di smontaggio, giunti di dilatazione
flange, raccordi, ecc.
Non sono comprese ad esempio le condotte idriche, per petrolio o gas.
3. ACCESSORI DI SICUREZZA
Dispositivi destinati alla protezione delle attrezzature a pressione contro il superamento dei limiti
ammissibili. Questi dispositivi comprendono:
dispositivo per la limitazione diretta della pressione, quali valvole di sicurezza, dispositivo a
disco di rottura, barre di schiacciamento, dispositivo di sicurezza pilotati (CSPRS) e
dispositivo di limitazione che attivino i sistemi di regolazione o che chiudano o che chiudano e
disattivino l'attrezzatura, come i commutatori attivati dalla pressione, dalla temperatura o dal
livello dei fluido e i dispositivi di misurazione, controllo e regolazione per la sicurezza (SRMCR).
4. ACCESSORI A PRESSIONE:
Dispositivi aventi funzione di servizio e i cui alloggiamenti sono sottoposti a pressione.
Ad esempio:
Valvole (di intercettazione, di regolazione)
Sfiati, valvole di non ritorno
5. INSIEMI:
Attrezzature varie a pressione montate da un fabbricante per costituire un tutto integrato e funzionale.
PRINCIPI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E PERICOLI
La PED impone ai fabbricanti di identificare il livello di pericolosit dellapparecchiatura costruita. Essi sono
tenuti a valutare i pericoli dovuti alla pressione e quindi a progettare e costruire lapparecchiatura tenendo
conto di tale analisi. Il livello di pericolosit legato al concetto di energia immagazzinata
nellapparecchiatura.
Lenergia immagazzinata valutata sulla base dei seguenti parametri:
pressione massima ammissibile (PS): pressione massima in bar per la quale lattrezzatura
progettata, secondo specifica del fabbricante;
dimensioni:
o volume V in litri nel caso di recipienti (volume intero inclusi gli accessori collegati
permanentemente, escluso il volume degli elementi interni permanenti)
o diametro DN in mm nel caso di tubazioni
temperatura minima/massima ammissibile (TS): temperature minime/massime per le quali
l'attrezzatura stata progettata, secondo specifica dal fabbricante
tipologia di fluido: gas, liquidi, vapori allo stato puro o loro miscele. si distinguono in
o fluidi di gruppo 1: pericolosi. Rientrano in questo gruppo i fluidi:
Esplosivi
Estremamente infiammabili
Facilmente infiammabili
Infiammabili (quando la temperatura massima ammissibile e superiore al punto di
infiammabilit)
Altamente tossici
Tossici
Comburenti
o fluidi di gruppo 2: non pericolosi. Fanno parte di questo gruppo tutti quelli che non rientrano
nel gruppo 1.
condizioni di esercizio e installazione
In base allAllegato II della Direttiva, in funzione della tipologia dell'attrezzatura a pressione (tubazione,
recipiente, accessori), del gruppo di appartenenza del fluido (fluido pericoloso o non), dello stato fisico del
fluido (gas, liquido) e del risultato del calcolo PS x V, nel caso di recipienti, e PS x DN, nel caso di tubazioni,
esistono 9 tabelle attraverso le quali possibile definire la categoria di rischio (I, II, III, IV).
L'attrezzatura acquisisce la categoria di rischio pi severa tra le categorie di rischio dei componenti che ne
fanno parte, ad eccezione degli accessori di sicurezza i quali sono automaticamente classificati in IV
categoria, che quella di rischio massimo.
CATEGORIA DI RISCHIO
Attrezzature a bassissimo rischio
Nel caso di provati bassi livelli di pericolosit (come previsto nellarticolo 3, comma 3 della Direttiva), non
richiesta una valutazione formale di conformit ai requisiti minimi di sicurezza, ma le attrezzature devono
comunque essere progettate e fabbricate secondo una buona pratica ingegneristica, devono essere
corredate di adeguate istruzioni per luso e riportare in modo chiaro lidentificazione del fabbricante. Il
fabbricante comunque responsabile della sicurezza del proprio prodotto.
Attrezzature di Categoria I
Vi appartengono attrezzature ed insiemi a basso rischio.
La valutazione formale di conformit alla direttiva effettuata dal fabbricante stesso che al termine
sottoscrive una Dichiarazione di conformit (a disposizione del cliente) ed appone sullattrezzatura o insieme
la marcatura CE.
Devono essere progettati e fabbricati conformemente ai requisiti minimi di sicurezza della Direttiva, devono
essere corredati di adeguate istruzioni per luso e riportare una targa di riconoscimento con i dati previsti
dalla Direttiva stessa.
Attrezzature di Categoria da II a IV
Vi appartengono attrezzature ed insiemi a rischio crescente.
La valutazione formale di conformit alla direttiva effettuata da un Organismo Notificato o da un Ispettorato
degli Utilizzatori che, al termine della valutazione, rilascia al fabbricante un Attestato di conformit e lo
autorizza ad apporre la marcatura CE.
Il fabbricante, ottenuto lattestato, sottoscrive una Dichiarazione di conformit (a disposizione del cliente) ed
appone sullattrezzatura la marcatura CE.
Devono essere progettate e fabbricati conformemente ai requisiti minimi di sicurezza della Direttiva, devono
essere corredati di adeguate istruzioni per luso e riportare una targa di riconoscimento con i dati previsti
dalla Direttiva stessa.
Nel caso di insiemi la valutazione di conformit effettuata sia sulle singole attrezzature che compongono
linsieme (ciascuna secondo la propria categoria), sia sullinsieme in quanto tale.
La categoria di un insieme la massima tra quella delle singole attrezzature che lo compongono.
MODULI DI APPLICAZIONE
Per la categoria I, nella quale ricadono le apparecchiature meno pericolose, prevista la certificazione CE
senza intervento dellOrganismo Notificato: infatti la PED ammette quella che si usa definire autocertificazione", cio la marcatura CE del prodotto in base alla preparazione di un fascicolo tecnico che
dimostri come sono soddisfatti i requisiti essenziali di cui allAllegato I della Direttiva, e giustifichi anche
lappartenenza del prodotto alla I categoria, accompagnata da una Dichiarazione CE di Conformit emessa
dal fabbricante e destinata allacquirente.
I requisiti sono pi onerosi nelle Categorie superiori, fino alla Categoria IV:
Categoria II: obbligatoria la certificazione CE tramite un organismo notificato, che senza entrare nel
merito della progettazione, provvede ad effettuare la sorveglianza della produzione, nelle modalit
scelte dal fabbricante;
Categoria III: obbligatoria la certificazione CE tramite un organismo notificato. Quando il fabbricante
non ha certificato anche il suo sistema qualit, inclusa la progettazione, prevista anche lesecuzione
di prove approfondite sul prototipo da certificare CE;
Categoria IV: si richiede il massimo livello di controllo della progettazione e della produzione. Si fa
riferimento agli accessori di sicurezza (in automatico), e agli insiemi costituiti da recipienti + tubazioni
con lutilizzo di fluidi pericolosi a pressioni elevate. La IV categoria non viene mai raggiunta in caso di
fluidi di Gruppo 2 con tensione di vapore inferiore a 0,5 bar (es.: acqua con temperatura inferiore a
110 C), qualsiasi sia la dimensione dellapparecchiatura.
I Moduli di applicazione in funzione della Categoria sono riassunti nella tabella seguente.
CATEGORIA
MODULO/I DA APPLICARE
A
I
Controllo di fabbricazione interna
II
III
IV
A1
D1
E1
Controllo di
fabbricazione
interna e
sorveglianza
verifica finale
Garanzia qualit
Produzione
B1+D
B1+F
B+E
B+C1
ESAME CE della
progettazione +
Garanzia Qualit
Produzione
ESAME CE della
progettazione +
Verifica su
prodotto
ESAME CE DEL
TIPO + Garanzia
Qualit Prodotti
ESAME CE DEL
TIPO +
Conformit al
Tipo
Garanzia qualit
totale
B+D
B+F
H1
ESAME CE DEL
TIPO + Garanzia
Qualit
Produzione
ESAME CE DEL
TIPO + Verifica
su prodotto
Verifica su
prodotto unico
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA
La direttiva PED prescrive una documentazione stringente su tutte le attrezzature e insiemi a pressione che
superino 0.5 bar.
TIPO DI DOCUMENTO
CHI LO EMETTE
MODULO
CATEGORIA
Dichiarazione di
conformit
Fabbricante
I, II , III , IV
Attestato di esame CE
del tipo
Organismo Notificato
III, IV
Attestato di esame CE
della progettazione
Organismo Notificato
B1
III
Certificato di esame CE
del progetto
Organismo Notificato
H1
IV
Attestato di conformit
Organismo Notificato
F, G
III, IV
Notifica di Valutazione
sistema di qualit
Organismo Notificato
D, D1, E, E1, H, H1
II, III, IV
Una parte consistente della documentazione necessaria raccolta nel "fascicolo tecnico" di cui ne
elenchiamo una parte qui sotto.
Riguardo la progettazione:
1. Analisi dei Rischi e relativa valutazione;
2. Relazione sulla progettazione;
3. Disegni;
Riguardo la materiali:
1. Descrizione dei materiali;
2. Specifiche necessarie;
3. Certificazione dei materiali;
4. Prove sui materiali utilizzati;
Riguardo la fabbricazione:
1. Descrizione dei processi di fabbricazione;
2. Qualifica degli operatori;
3. Qualifica della saldatura;
4. Relazione relativa alla gestione del controllo del processo;
Riguardo la messa in opera:
1. Relazione ispezione finale;
Oltre al fascicolo tecnico il fabbricante redige un manuale d'uso e un libretto di manutenzione destinati
all'utilizzatore.