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CAPITOLO 2: ANALISI LIMITE DI SISTEMI DI TRAVI

2.1 Introduzione
Lanalisi limite o calcolo a rottura consente di valutare direttamente la capacit portante ultima di
una struttura, ovvero di valutare direttamente lo stato limite ultimo di una struttura , che, come visto
nel capitolo precedente, rappresenta lultimo stadio dellanalisi incrementale elasto-perfettamenteplastica (EPP) ovvero il collasso plastico.
Peraltro come osservato in precedenza il moltiplicatore di collasso dei carichi non dipende da
eventuali stati di coazione o cedimenti vincolari n dalla rigidezza degli elementi strutturali e
fornisce quindi una valutazione molto pi affidabile e sintetica del grado di sicurezza di una
struttura di quella che pu fornire una analisi in campo elastico.
Le principali caratteristiche che presenta una analisi limite sono sinteticamente delineate nel
seguito.
Vantaggi:
- Il valore del moltiplicatore dei carichi al collasso risulta indipendente dalla storia di
carico e dalla presenza di cedimenti , autotensioni e stati di coazione.
- Il risultato immediatamente interpretabile ed sostanzialmente indipendente dai
parametri numerici da cui dipende la procedura di calcolo.
- E possibile analizzare strutture anche significative senza lausilio a codici di calcolo.
Svantaggi:
- E di limitata applicabilit e devono essere verificate seguenti ipotesi principali:
piccoli spostamenti
duttilit illimitata
plasticit perfetta
leggi di flusso di tipo associato.
- Non in genere disponibile in molti codici di calcolo.
- Quando applicata a strutture non metalliche, ad esempio a strutture in muratura come
ad esempio previsto dalla OPCM 3274 sulle costruzioni in zona sismica, va applicata
con opportuni controlli sullentit delle deformazioni e degli spostamenti allatto del
collasso
Scopo di questo capitolo mostrare come il calcolo a rottura possa essere applicato a tutte le
tipologie strutturali esistenti monodimensionali in presenza di uno stato di sollecitazione generico.
Nell ultimo paragrafo si presenta lestensione del concetto di cerniera plastica al caso delle
sollecitazioni composte. Ci si limita per brevit a studiare linterazione fra sforzo normale e
momento flettente rimandando alla letteratura tecnica la presentazione degli altri casi di
sollecitazione. In questo contesto si introducono i concetti di dominio di ammissibilit e di flusso
plastico diretto secondo la normale esterna al dominio stesso indispensabili per comprendere il
contenuto del capitolo successivo.

2.2 Meccanismi di collasso e potenza dissipata


Il collasso plastico associato alla formazione di un numero di cerniere sufficiente a trasformare la
struttura ( o una sua parte ) in un meccanismo con un grado di libert ( o di labilit).
Equilibrio
Allatto del collasso ( o collasso incipiente) i carichi e gli sforzi interni (N,M,T) sono in equilibrio,
di modo che le equazioni di equilibrio globale dellintera struttura e quelle locali sono verificate. Se
si considera una generica struttura soggetta a un sistema di forze esterne qz0, qy0 e di coppie c0, Fig.
2.1, pertanto risulta:

dN
+ c q z0 = 0
dz

dT
+ c q yo = 0
dz

dM
+ cc0 = T
dz

ove c indica il moltiplicatore di collasso o limite dei carichi.


c P0
M0

M0
M0
M0

M0

M0

Meccanismo di collasso
M0

A /2

vc

dM
dT
dN
= 0.
= c1z ;
= 0;
dz
dz
dz
Equilibrio

Compatibilit
Fig. 2.1

Compatibilit
A collasso latto di moto caratterizzato dalla velocit v c ( z ) e nel caso in figura si ha:
v = z= 2f z A
0 z A 2
c

v c =fc - ( z - A 2 ) =2 ( A- z A
) fc

A 2zA
essendo la velocit in mezzeria fc =v c ( A 2 ) = A 2

Teorema della potenza virtuale (PLV)

Il PLV dimostrato nel corso di Scienza delle Costruzioni, con riferimento a mezzi continui
caratterizzati da equazioni costitutive qualunque purch il campo di sollecitazioni sia equilibrato e
quello degli spostamenti e deformazioni sia cinematicamente ammissibile o compatibile, comporta
leguaglianza fra la potenza dissipata esterna (Lve) e quella interna ( Lvi).
Indicando con  c ,  c ,  c rispettivamente le velocit della deformazione assiale, della curvatura e
dello scorrimento da taglio associate allatto di moto si pu scrivere:

L ve = c P0 v c dz + P0 v c = L vi = ( N c + M c + T c ) dz+Dint

S
S

 = W


L ve = W
ext
c
0 ext
Ove Lve indica la potenza esterna, ossia il lavoro per unit di tempo compiuto dai carichi per le
velocit dei loro punti di applicazione.

( N c + M c + T c ) dz = 0
S

Poich il meccanismo di collasso un meccanismo rigido e, dunque, le travi non si deformano, il


primo termine della potenza interna nullo.
Dint > 0 potenza dissipata o dissipazione

Si osservi che la dissipazione pu avvenire nelle aste ed allora vale N  o nelle cerniere ove vale
0

M 0  . Pi precisamente, con riferimento al secondo caso, il momento nella cerniera vale M0 se

 >0 , -M0 se  <0 ; ne segue che la potenza dissipata in una cerniera plastica vale M 0  ed in un

asta N 0  .
Dal teorema della potenza virtuale pertanto si ottiene la relazione fondamentale:
c = Dint L ve
Poich Dint >0 e c >0 ne consegue che affinch un cinematismo sia ammissibile anche la potenza
 , deve risultare positiva.
esterna , spesso nel seguito indicata con W
0ext

Postulato della Dissipazione massima (o di Hill)

Sia Ns (Ms) uno stato plasticamente ammissibile in ogni sezione, ossia che verifichi la condizione
( s ) = s 0 ( ( M s ) = M s M 0 ) per ogni ascissa z allora risulta:
N s  p N s  p N 0  p = D (  p ) ,

( )

M s  p M s  p M 0  p = D  p

ove  p e  p vengono definite velocit di deformazione plastica generalizzate. Pertanto le azioni


interne N e M che inducono incrementi effettivi di deformazione plastica rendono massimi i
prodotti N s  p e M s  p fra tutti gli stati di sollecitazione plasticamente ammissibili Ns e Ms:
D (  ) = N  = max ( N  ) ,
N E
p

( )

D  p = M 0  p = max M s p ,

Ms E

Ove
E = [- N 0 , N 0 ] o E = ([ M 0 , M 0 ])
rappresenta linsieme degli stati plasticamente ammissibili. Questo risultato noto come Postulato
della Dissipazione massima ed stato introdotto da R. Hill nel 1950; nel caso di mezzi continui il
risultato, come verr discusso in seguito, vale se e solo se la funzione di snervamento convessa e
la legge di flusso associata.
Si introducono le seguenti definizioni:

Stato staticamente ammissibile ogni stato plasticamente ammissibile che anche


equilibrato, ovvero in equilibrio con i carichi di riferimento moltiplicati da un assegnato
moltiplicatore dei carichi. Il moltiplicatore s per cui ci accade detto moltiplicatore staticamente
ammissibile.


Meccanismo cinematicamente ammissibile o sufficiente ogni potenziale meccanismo di
collasso per cui la potenza esterna risulti positiva. Il corrispondente moltiplicatore dei carichi k
detto moltiplicatore cinematicamente ammissibile o sufficiente ed dato dalla relazione
fondamentale
D
T
T
k = int, k
Dint, k = { N 0 }  pk o Dint, k = {M 0 }  pk

W0 k, ext

Ove la potenza interna D
ed esterna W
>0 valutata con riferimento al potenziale

{ })

{ }

int, k

0 k, ext

meccanismo di collasso.

2.3 Teoremi fondamentali del calcolo a rottura


Teorema : Ogni moltiplicatore staticamente ammissibile minore od al pi uguale ad qualunque
moltiplicatore cinematicamente ammissibile.
s k.
La dimostrazione di questo teorema si basa sul postulato della massima dissipazione.
Si consideri un insieme di azioni interne {Ns} ({Ms}) plasticamente ammissibile, tale che
{ N 0 } { N s } { N 0 } ( { M 0 } { M s } { M 0 } )

Per il

postulato citato con riferimento ad un meccanismo cinematicamente ammissibile

{ } ({ }) :
pk

pk

{Ns }

{ } D (  )
pk

int

pk

({M } { } D ( )) .
T

pk

int

pk

Ricordando la definizione data di moltiplicatore cinematicamente ammissibile k risulta:



Dint (  pk ) = k W
0k, est .
Il PLV applicato facendo lavorare uno di sforzo staticamente ammissibile per un potenziale
meccanismo di collasso fornisce:
T



L vi = { N s } { pk } = S W
0k, est D int pk = k W0k, est

{ }


L vi = {M s }  pk = S W
0k, est D int
T

( )
(  ) = W
pk

0k, est

Di conseguenza essendo la potenza esterna sempre positiva si ha:


s k.

Esempio n.1
P0

(a)

A
- M0

(b)

M s1

s P0

M s3
M0

M s2
k P0

(c)

vk

k1

k3
k2

Fig. 2.2

In Fig.2.2b rappresentato uno stato staticamente ammissibile (equilibrato e tale che


Ms M0 )
In Fig.2.2c un potenziale meccanismo di collasso
3

Dint,k = h M 0  kh

Wok,ext = P0 v k

k = Dint,k / W0k,ext
1) Il postulato della dissipazione massima comporta:
nella singola cerniera h
M  M  = D 
sh

kh

( )

kh

kh

nella struttura
3

M sh  kh h M 0  kh = Dint,k
1

2) Per ogni stato cinematicamente ammissibile risulta:


3

k W0k,ext = Dint,k h M sh  kh
1

3) Il PLV, facendo lavorare le forze del sistema (b) per le velocit del sistema (c), si scrive:
3

L ve = s P0 v k = s W0k, ext = L vi = h M sh  kh k W0k, ext s k


1

Per definizione lo stato di collasso incipiente sia staticamente


ammissibile
s c k .

che cinematicamente

Il moltiplicatore di collasso quindi lelemento di separazione tra i due insiemi di moltiplicatori.


Si possono pertanto enunciare i teoremi seguenti:
5

Teorema statico del calcolo a rottura (lower bound theorem)


Il moltiplicatore di collasso il pi grande fra quelli staticamente ammissibili
c = max {s}
Teorema cinematico del calcolo a rottura ( upper bound theorem)
Il moltiplicatore di collasso il pi piccolo fra quelli cinematicamente ammissibili
c = min {k}

Il teorema statico pu essere enunciato anche nel modo seguente:


La struttura non perviene al collasso sotto un sistema di carichi in corrispondenza del quale esista
un insieme di azioni interne in equilibrio con i carichi ed allinterno del dominio di ammissibilit.
Il teorema cinematico pu essere enunciato anche nel modo seguente:
La struttura certamente collassa sotto un sistema di carichi a cui associata una potenza esterna
pi grande della potenza dissipata in corrispondenza ad un potenziale meccanismo di collasso.
Si osservi infine che il moltiplicatore di collasso unico mentre non sono necessariamente tali n il
meccanismo di collasso n la distribuzione delle azioni interne al collasso.
Esempio n.2: Trave soggetta a carichi concentrati

Si consideri la trave un volta iperstatica in Fig.2.3, che si assume dotata di un momento limite
superiore ed inferiore costante e pari a M0.

Fig.2.3

Per applicare il teorema cinematico si considerano i potenziali meccanismi di collasso.


Le sezioni potenzialmente sede di cerniere plastiche si trovano in corrispondenza dei
carichi concentrati e dei vincoli. Tuttavia una cerniera plastica sullappoggio
corrisponde ad un meccanismo che coinvolge solo il tratto a mensola.

Meccanismo n.1 ( di tipo locale).


1 P

1P

Fig.2.4
6

Dint,1 = M 0 1 =

W01, ext = P A ,

Dint,1
M
= 0

W
PA
01,ext

Meccanismo n.2 (di tipo globale)


Si considera il meccanismo ad un grado di libert in Fig.2.5 ove le cerniere plastiche sono poste
allincastro e sotto il carico; lintera struttura risulta labile, con grado di labilit A =1 .

2 P

2 P

Fig.2.5
W02, ext = P  A P A = ( 1) P A ,

Dint, 2 = 3M 0 2 =

3M 0
( -1) PA

Al crescere del parametro cambia la condizione di carico ed il meccanismo di collasso cambia


come illustrato in Fig.2.6 .

/1
1

Mech.(1)
Mech.(2)
1

Fig.2.6
M0
4
PA
min {1 , 2 } =
.
3M 0

4
( 1) PA
Il meccanismo di collasso per =5 illustrato in Fig.2.7 .

Se = 5 min =

3 M0
4 PA
cP=3M 0 /4 A
5cP = 15 M 0 /4A

Fig.2.7
Per applicare il teorema statico si considerano distribuzioni di momento staticamente

ammissibili. Il diagramma del momento per essere equilibrato deve essere lineare a tratti ed i
valori massimi in modulo sono necessariamente posti in corrispondenza dei punti di applicazione
dei carichi e dei vincoli.

(b)

5 P

(a)

B
P

5 P

Fig.2.8
La struttura una volta iperstatica ed il diagramma del momento determinabile a meno di una
incognita ; in Fig.2.8a si assume =5 mentre in Fig.2.8b si assume come incognita iperstatica X il
momento allincastro.
Attraverso le equazioni di equilibrio possibile determinare le reazioni vincolari del sistema a meno
dellincognita indeterminata X:
VA =2P+ XA 2
.
VC =4P- XA 2
E possibile inoltre scrivere il diagramma del momento come somma del diagramma M della
struttura isostatica principale e di quello dovuto alle Xi incognite iperstatiche; vedi Fig.2.9.
M ( z ) =M 0 ( z ) +X i M*i ( z )
Pl

2 Pl

-X

M=

-X

+
- X /2
2 P l - X /2

Pl

Fig.2.9
8

In tal modo, nel caso in esame, immediato imporre lammissibilit plastica:


Sez. A -X M 0
Sez. B -

2Pl- X 2 M 0

Sez. C -

-PA M 0

Soluzione staticamente ammissibile n.1 ( M=M 0 in C)


s1PA =M 0
s1 = M 0 P A
Il tratto A-B ancora staticamente indeterminato; se ulteriormente si pone M=M 0 in B la seconda
relazione fornisce 2M 0 - X 2 M 0 . Di conseguenza X>M 0 e questa particolare soluzione non
plasticamente ammissibile.
Soluzione staticamente ammissibile n.2 ( M=M 0 in A e C)

X=M 0
X
3

=
M0
M 0 M 0 condizione plasticamente non ammissibile.
M 0 2s2 PA

2
2
s2 = PA
Soluzione staticamente ammissibile n.3 ( M=M 0 in A e B)
X=M 0

M
3 M0

2s3PA 0
=
M0
s3 =

X
2
4 PA
- = M0
2s3PA
2

Moltiplicatore di collasso c = s3 =

3 M0
4 PA

Esempio n.3: Trave soggetta ad un carico uniformemente distribuito

Si consideri la trave una volta iperstatica in Fig.2.10, che si assume dotata di un momento limite
superiore ed inferiore costante e pari a M 0 .
q0

A
Fig.2.10

Per applicare il teorema cinematico si considerano i potenziali meccanismi di collasso.


In questo caso tuttavia la posizione della cerniera plastica in campata non nota a priori ed in Fig.
2.11 si considera un potenziale meccanismo ove essa posta in z=z*

q0
s

d
s z

d z'
s+ d

z'

A -z*

z*

Fig.2.11
Con riferimento alla Fig.2.11 possibile scrivere la compatibilit del meccanismo e la relativa
potenza esterna.
 s z* =  d ( A
-z*) ,

A 
z* 
s ;
 d =
s ,  d +  s =
A
-z*
A
-z*

z*

A -z

z*

A -z*






W
0k,ext = q 0 v ( z ) dz+ q 0 v ( z' ) dz' = q 0s zdz + q 0d

( A-z*) = q A ( A-2z*) 
 z*
= q 0 z* s + q 0 ( A-z*)  d
0
s
2
2
2

v ( z ) =  s z ;

v ( z') =  d z' .

z'dz' =

La potenza interna viene scritta considerando le 2 cerniere poste allincastro e in z=z* , Fig.2.12. Il
PLV consente di determinare un moltiplicatore cinematicamente ammissibile k , mentre il valore
z* viene determinato applicando il teorema cinematico.

q 0 (A -z*)

q 0z*

d A z*
2

s z*/2
Fig.2.12

D k,int = M 0  s +  s +  d
k ( z*) =

-z* 
2A
=
M 0 s
-z*
A

2 ( 2A
- z*)
M0
;
- 2z*)( A
- z*) q 0 A
( A

c = min k = 6 + 4 2

) qMA

0
2

11.6568

c = min k ( z* )

z* ( 0 ,A ) :

M0
.
q 0A 2

La posizione della cerniera in campata che determina leffettivo meccanismo di collasso risulta:
z* = 2- 2 A 0.5857 A

10

Per applicare il teorema statico si considerano distribuzioni di momento staticamente ammissibili.


La struttura una volta iperstatica ed il diagramma del momento determinabile a meno di una
incognita il momento di incastro X, Fig.2.13.
q0

(a)

(b)

q0

X
z

M1

Fig.2.13
Le espressioni analitiche dei due Diagrammi M e M* sono:
q A
z2
M 0 ( z ) = 0 z - q 0 , M1 ( z ) = x (1 z A ) .
2
2
Lammissibilit plastica richiede che il momento sia ovunque minore (o uguale) al momento limite.
q
M ( z ) = X (1 z A ) + 0 ( A
- z ) z M0
2
Imponendo M =M 0 allincastro ed in campata, in virt del teorema statico si ottiene:
Sezione allo stato limite (1) z = 0

M ( 0 ) = -X = -M 0 X = M 0

Sezione allo stato limite in campata (2)


q

z
max M ( z ) = max M 0 1 + 0 ( A z ) z = M ( z*) = M 0
2
A

z*= 2- 2 A = 6 + 4 2 M 0 q 0A 2

2.3.1 Valutazione approssimata del moltiplicatore di collasso.


I teoremi dellanalisi limite forniscono uno strumento efficace per una valutazione molto rapida del
moltiplicatore di collasso. Questo metodo detto della delimitazione bilaterale ( o di Greenberg e
Prager ) basato sulle seguenti disuguaglianze:
s c k
E di fatto possibile ottenere una stima per eccesso k del moltiplicatore di collasso c con
riferimento ad un generico meccanismo potenziale di collasso. Se si determina una qualunque
11

distribuzione di azioni interne in equilibrio con i carichi, ad esempio ponendo M uguale al momento
limite nelle cerniere, essa risulter non ammissibile. (Se la distribuzione risultasse anche
plasticamente ammissibile ovviamente si sarebbe ottenuto il moltiplicatore di collasso). E allora
sufficiente diminuire proporzionalmente il moltiplicatore dei carichi fino ad ottenere un
moltiplicatore s staticamente ammissibile.
La differenza fra i due moltiplicatori cinematico e statico
= k- s
consente di valutare la qualit della stima approssimata fatta.
Si riconsideri l esempio della trave soggetta ad un carico uniformemente distribuito. In Fig.2.14
le cerniere plastiche vengono introdotte allincastro ed in mezzeria; in tal modo si considera un
meccanismo di potenziale collasso diverso da quello effettivo.

Potenziale meccanismo di collasso ( semplificato)-Teorema cinematico

2q 0

A /2

A /2

Fig.2.14
Il moltiplicatore cinematicamente ammissibile pu essere valutato applicando il PLV.
2
12M 0
M
A  A q 0A 

> c 11.6568 02
W
2
q
=

; D k,int = 3M 0 k =
0k,ext
0
2
q 0A
q 0A
2 4 4

1-

Soluzione staticamente ammissibile - Teorema statico

Con riferimento alla Fig.2.15 immediato valutare il momento in C e porlo pari ad M0


M
12M 0
M C = q 0A 2 8 0 = M 0 =
2
q 0A 2
Il momento massimo tuttavia non si ha in mezzeria e risulta, Fig.2.16:
max M= 25 24 M 0
C

(a)

q0

A
(b)

(c) M 0

q 0 A 2/8

Fig.2.15
12

M0
m ax M = M ( 7/12 A ) =25/24 M 0

M0
7/12

Fig.2.16
Per ottenere una soluzione staticamente ammissibile necessario ridurre ovunque di un fattore
25/24 il diagramma del momento, Fig.2.17.
24
24 12M 0
M0
s = =
11.52
< c 11.6568
2
25
25 q 0A
q 0A 2
24/25 M 0
M0
7/12 A

Fig.2.17
2Stima della qualit della delimitazione ottenuta
Se non noto il valore del moltiplicatore di collasso le seguenti disuguaglianze consentono di
valutare se lerrore che si commesso considerando la cerniera plastica in mezzeria non elevato.
M0
12M 0
c = 11.52
< c < k =
2
q 0A
q 0A 2

2.4 Analisi limite di un portale


Si consideri il portale, tre volte iperstatico, di Fig.2.18 che si assume dotato di un momento limite
superiore ed inferiore costante e pari a M0.
Si assuma inoltre che lo sforzo normale (ed il taglio) non influenzino la condizione di ammissibilit
plastica delle cerniere.
F
F/2

A
Fig.2.18
13

Teorema cinematico
Si considerano i possibili cinematismi ipotizzando la collocazione delle cerniere plastiche nelle
sezioni di applicazione dei carichi concentrati, nei vincoli e nei nodi.

Meccanismo n.1 (locale o di trave). Il meccanismo che coinvolge tre sole cerniere di tipo locale.
F

F/2

A /2
2

8M 0



W
01,ext = F A 2 , D1,int = 4M 0 1 =
FA

Meccanismo n.2( o di parete). Il meccanismo coinvolge 4 cerniere ed di tipo globale.


F

A
F/2




W
02,ext = F 2 A , D 2,int = 4M 0 FA 2 = 8M 0 FA

Meccanismo n.3 (o composto).

F/2

A /2
2

14

F F
6M 0

.
W
A
+ A = F A , D3,int = 6M 0 3 =
03,ext =
2
2
FA
Un cinematismo come quello illustrato in Fig.2.19 non rappresenta un potenziale meccanismo
perch i carichi esterni non esplicano una potenza esterna positiva.
F
F/2

A /2

Fig.2.19
 - F A 2 = 0

W
04,ext = F 2 A

Per il teorema cinematico min {1 , 2 ,3} = 3 =

6M 0
, ossia il meccanismo di collasso il terzo.
FA
6M0 / A

3M0 /A

Teorema statico.
Nel caso in esame non necessario determinare il pi grande dei moltiplicatori ammissibili
valutando lammissibilit dello stato tensionale
M ( z ) =M 0 ( z ) +X i M*i ( z ) M 0 i=1..3

E sufficiente verificare che lo stato tensionale riportato in Fig.2.20, che corrisponde al meccanismo
sopra determinato, sia staticamente ammissibile.

15

6M0 /A

3M0 /A
C

M0

M0

E
M0

M0

HA= M0/A
A

HB= 2M0 /A
VA= 2M0 /A

Eq.ni di equilibrio

M0

M0

VB= 4M0 /A

Eq.ni ausiliarie

VA +VB - 6M 0 A =0
E ) VA A 2 -M 0 +H A A-M 0 =0

-H A -H B + 3M 0 A =0

D ) M 0 -H BA +M 0 =0
6M 0 A 3M 0
VBA +2M 0

A =0

A 2
A
E possibile determinare le reazioni vincolari e conseguentemente le caratteristiche di sollecitazione
del sistema.
VA = 2M 0 A
VB = 4 M 0 A
HA = M0 A
HB = 2 M0 A

M0

M0

M0

M0

Fig.2.20
Stato staticamente ammissibile min { k } = s = c = 6M 0 FA .
Dominio limite nello spazio delle forze applicate
Si consideri il portale dellesempio precedente, Fig.2.21, e si suppongano variare in maniera
indipendente le due forze F1 e F2 applicate.

16

F1
F2
C

Fig.2.21
Nella figura seguente, Fig.2.22, si considerano tutti i possibili meccanismi.
1

F1

F1

F2

F2

Meccanismo (1) F1 < 8M 0 A , F2


{v1=1; v2=0}
3

F2

Meccanismo (3) F2 < 4 M 0 A , F1


{v1=0; v2=1}

Meccanismo (2) F1 > 8M 0 A , F2


{v1=-1;v2=0}
4

F2

Meccanismo (4) F2 > 4M 0A , F1


{v1=0; v2=-1}

17

F1

F1
5

F2

F2

Meccanismo (5) F1 A 2 + F2A < 6M 0


{v1=1/2; v2=1}

Meccanismo (6) F2 A 2 + F1 A > 6M 0


{v1=-1/2; v2=-1}
8

F1

F1
7

F2

F2

Meccanismo (7) -F2A + F1 A 2 < 6M 0


{v1=1; v2=-1/2}

Meccanismo (8) -F2A + F1 A 2 > -6M 0


{v1=-1; v2=1/2}
Fig. 2.22

Si consideri il meccanismo n.1 in Fig.2.21; il collasso non dipende dal valore F2 della forza
orizzontale ( infatti la potenza esterna ad essa associata nulla ), mentre il carico di collasso, o forza
verticale massima che la struttura pu sostenere, risulta F11= 8M0 /l . Nel piano F1-F2 il collasso
relativo a questo meccanismo rappresentato, Fig.2.23, dalla retta verticale (1)-(1). Al meccanismo
(di trave) n.2 ovviamente associata la retta simmetrica rispetto allorigine O. Se invece si
considera il meccanismo di parete ( meccanismo 3), il collasso non dipende dal valore della forza
verticale , mentre la forza orizzontale massima sostenibile risulta F23= 4M0/l. Nel piano F1-F2 il
collasso relativo a questo meccanismo rappresentato dalla retta orizzontale (3)-(3). Infine se si
considera il meccanismo n.5 ( meccanismo composto) applicando il PLV si trova la seguente
relazione fra i due carichi F15/2 + F25 =6M0/l rappresentata nella figura dalla retta (5)-(5).
Il dominio limite dei carichi dunque, nel caso in esame, rappresentato dallottagono in Fig.2.23 e
tutti i punti interni ad esso rappresentano stati di carico ammissibili che la struttura in grado di
sostenere. Il dominio limite nello spazio dei carichi rappresenta la generalizzazione in termini di
carichi della condizione di snervamento che viene assegnata in termini di sollecitazioni.
Si pu dimostrare che il dominio limite risulta sempre una figura convessa,chiusa e limitata.
Le forze esterne vengono adimensionalizzate rispetto F0 = M 0 A .

18

F2 /F0

v2

6 (8)

(5)
5
(3)

(2)

n5= 1/ 5 1
2

0
n= 1
3

B
4
3

(1)
(3)

2
(8)

(5)

O
-12

-10

-8

-6

-4

-2

(6)

F1 /F0

E
6

10

12

v1

(7)

-2
-3
(4)

-4

(4)

(1)

-5
-6

(2)

(6)

(7)

Fig.2.23
Meccanismo di collasso nel p.to C - Vertice
F1 = F2 = 4F0
f = {4F0 4F0 }

Meccanismo (3) +(5)

vp2

(+ ) A
3

F1

vp1= 5 A/2

3 5

+
3

Fig.2.24

 5 A 2
u p =
 
3 + 5

0
1 1 5 
+
5A = n3 3 + n5 5
=  3A

A 1
5 2 5

= F2 3 + F1 + F2A  5 ;
Dint = 4M 0 3 + 6M 0 5
2


W
k,ext

19

2.5 Analisi a collasso in presenza di carichi permanenti e corollari dei teoremi


dellanalisi limite
La normativa Italiana per le costruzioni e gli Eurocodici distinguono i carichi in permanenti, e.g. il
peso proprio, che non variano nel tempo e non dipendono da un eventuale moltiplicatore dei carichi
e i carichi accidentali applicati dallesterno alla struttura , eventualmente variabili nel tempo,
rispetto a cui occorre valutare la sicurezza rispetto allo stato limite ultimo di collasso plastico.
La riformulazione dei teoremi dellanalisi limite non presenta difficolt e viene di seguito
brevemente discussa.
Teorema statico.
Per brevit ci si riferisce solo a sistemi di travi ove lunica sollecitazione che induce
plasticizzazione il momento flettente ed il moltiplicatore di collasso il pi grande fra i
moltiplicatori che verificano lequilibrio e lammissibilit plastica nelle sezioni critiche di ascissa z.
M ( z ) M0
Come visto nei paragrafi precedenti conviene scrivere il momento nel modo seguente:
M ( z ) =M 0 ( z ) +X i M*i ( z ) M 0
i=1..N ip
Il momento M(z) dovuto ai carichi applicati alla struttura principale pu allora essere scritto
sovrapponendo gli effetti nel modo seguente:
M(z) = Mp(z) + s Ma(z)
Ove Mp(z) il momento flettente dovuto ai carichi permanenti ed costante, mentre Ma(z) il
momento flettente dovuto ai carichi utili o accidentali e dipende dal moltiplicatore s.
Teorema cinematico
Per ogni cinematismo cinematicamente ammissibile il moltiplicatore di collasso pu essere
determinato applicando il PLV e risulta:
D
k = int ,k

W
0 k,ext
Se i carichi q sono dati da carichi permanenti qp( non dipendenti dal moltiplicatore) ed accidentali
qa ( dipendenti da esso ) occorre scrivere la potenza esterna W0k,ext come somma del contributo dei
due tipi di carico, il PLV pu di conseguenza essere scritto nel modo seguente:



W
0k,ext =W0k,extp + k W0k,exta =D int,k

Pertanto il moltiplicatore cinematicamente ammissibile k risulta fornito dalla relazione


Dint,k W0 k ,extp
k =
W
0 k ,exta

Corollari dei teoremi fondamentali dellanalisi limite


IIIIII-

Se due moltiplicatori luno staticamente ammissibile, s , e laltro cinematicamente


ammissibile, k , coincidono essi definiscono il moltiplicatore di collasso c. (Il
corollario diretta conseguenza della disuguaglianza fondamentale)
Eventuali distorsioni e/o cedimenti vincolari non modificano il valore del moltiplicatore
di collasso c .
Le propriet elastiche della struttura non modificano il valore del moltiplicatore di
collasso c.( Si in effetti fatto riferimento ad un modello rigido-plastico per le cerniere)
20

IV-

V-

Laggiunta ( leliminazione) di una qualunque porzione di materiale, supposto privo di


peso, alla struttura non pu provocare una diminuzione ( un aumento) del valore del
moltiplicatore di collasso c. (Non viene modificato il diagramma del momento M(z) al
pi laggiunta di materiale non pu che far aumentare M0 in qualche sezione).
Laumento ( la riduzione) in una qualunque sezione della tensione 0 di snervamento del
materiale non pu fare diminuire (aumentare) il valore del moltiplicatore di collasso c.

Alcuni commenti
Nel primo paragrafo si sono riportate le ipotesi sotto cui possibile applicare il calcolo a rottura.
In particolare si asserito che :

Il materiale deve possedere duttilit illimitata

Questo requisito, come discusso nel capitolo precedente, indispensabile per poter adottare il
modello di cerniera plastica. Questa schematizzazione accettabile per travi in acciaio od in c.a.
debolmente armate, certamente non strutture in vetro od in cls. non armato.
Si osserva, inoltre, che si trascurata linfluenza dello sforzo di taglio sulla ammissibilit plastica
delle sezioni. Ci accettabile per travi normalmente dimensionate ma porta ad una
sopravalutazione del moltiplicatore di collasso. Peraltro ovviamente non possibile trascurare il
taglio ai fini dellequilibrio
Nel caso delle strutture intelaiate, ad esempio il portale in precedenza studiato, necessario tenere
conto dellinfluenza dello sforzo normale. In seguito si vedr come si possa tener conto della
presenza dello sforzo normale introducendo la seguente condizione di ammissibilit:
M N 2

+
( N,M ) =
-1 0 .
M 0 N 0

Solo se lo sforzo normale N molto minore del valore limite N0 possibile trascurarne il
contributo. Nei pilastri in c.a. la presenza di uno sforzo normale elevato riduce la duttilit della
struttura, per questo motivo la recente OPCM 3274 sulle costruzioni in zona sismica prescrive di
progettare la struttura in modo che le cerniere si verifichino nelle travi (i.e. sottodimensionandole)
e non nei pilastri (gerarchia delle resistenze).

La struttura deve presentare spostamenti piccoli

Per poter applicare la sovrapposizione degli effetti, come pi volte fatto in questo capitolo, le
equazioni di equilibrio devono essere scritte con riferimento alla configurazione iniziale non
deformata. Questa ipotesi implica che, in questo ambito, non possibile tener conto di fenomeni di
instabilit dell equilibrio.
Ci non , in genere, tecnicamente accettabile nelle strutture reticolari e nei telai metallici, specie se
non controventati. Nel caso di strutture metalliche dotate di opportuni sistemi irrigidenti di
controvento ci possibile solo se le colonne sono poco snelle ( snellezza <80-90 e dunque
coefficiente <1-1,2). Si ritorner su questo importante problema nella seconda parte del corso.
Paradosso di Stussi e Kollbrunner sullattendibilit de moltiplicatore di collasso

Il moltiplicatore c indipendente dalle propriet elastiche e quindi dalla deformabilit della


struttura, tuttavia occorre verificare che questa non risulti eccessiva in modo da compromettere le
ipotesi alla base dellanalisi limite. Nella maggior parte dei casi di interesse tecnico la deformabilit
elastica non provoca problemi. Tuttavia , L Corradi vol. III pp 45-47, esiste un esempio in cui
questo accade. Si consideri una trave simmetrica su tre campate e si supponga che le due campate
laterali abbiano una lunghezza c volte la campata centrale caricata con un carico concentrato in
mezzeria. Il meccanismo di collasso quello parziale usuale di trave con tre cerniere allineate ed il
moltiplicatore non dipende dal valore di c. Tuttavia al tendere di c allinfinito la campata centrale
21

tende a comportarsi come semplicemente appoggiata ed una analisi incrementale mostra come si
possano raggiungere prima del collasso spostamenti non accettabili.
Un esempio analogo appare nel settore geotecnico e riguarda i pali trivellati la cui portanza non
viene in genere valutata a collasso perch questo avviene con cedimenti eccessivi.

2.6 La valutazione del moltiplicatore di collasso come problema di


programmazione lineare.

Si consideri la trave continua di Fig.2.25 ed ad essa si applichi il teorema statico.


2 F
1

A/2

x1

x1

F
3

A/2

2 F

x2

2F

x2

A/2

x2

A/2

Sistema (0)

Sistema (1)

x2

Sistema staticamente determinato

Sistema (2)

Fig.2.25

Risolvendo i sistemi attraverso le equazioni della statica possibile determinare le distribuzioni dei
momenti flettenti M 0 , M1 e M 2 , riportati in Fig.2.26, e calcolare tramite la sovrapposizione degli
effetti il momento flettente del sistema principale staticamente determinato (sistema equilibrato).

22

Sistema (0)

Fl
4

Fl
2

Sistema (1)

+
X

Sistema (2)

+
X

Fig.2.26

Distribuzione equilibrata dei momenti flettenti.


ni

M i =M i0 + M ijX j

i=1..n s

j=1

dove ni ed ns risultano rispettivamente il grado di iperstaticit (ni=2) ed il numero di sezioni di


controllo (ns=4).
Una distribuzione di momenti staticamente ammissibile equilibrata e plasticamente ammissibile.
Al sistema di equazioni scritto in precedenza (nellesempio in questione 4 equazioni) necessario
quindi aggiungere le condizioni di ammissibilit plastica nelle sezioni di controllo.
Condizioni di ammissibilit plastica.
M i M 0 i=1..n s
Vengono esplicitate e riportate nella tabella seguente le relazioni sopra specificate.
Sez. di controllo

Equilibrio

Ammissibilit plastica

M1 =X1

M1 M 0

2
3
4

M 2 =

FA 1
1
+ X1 + X 2
2 2
2

M2 M0

M 2 =X 2

M3 M0

M 2 =

FA 1
+ X2
4 2

M4 M0

Si ricorda che mentre in presenza di carichi concentrati le sezioni ove verificare lammissibilit
vanno poste nelle sezioni di applicazioni dei carichi , in corrispondenza dei vincoli e nei nodi, in
presenza di carichi distribuiti la loro collocazione ha un certo grado di arbitrariet che pu portare
ad una sottostima del moltiplicatore di collasso.
Ricordando il teorema statico, se consideriamo lintero dominio delle configurazioni staticamente
determinate, possibile determinare il moltiplicatore di collasso c come il maggiore dei
moltiplicatori staticamente ammissibili s ,
c = max { s } .

23

Quindi la determinazione del moltiplicatore di collasso c , si riduce nella soluzione di un problema


lineare di ottimizzazione, che in forma analitica risulta:

= max {}
c
X1 M 0

1
FA 1
+ X1 + X 2 M 0 .
2
2 2
X2 M0

FA 1
4 + 2 X2 M0

Prendendo in considerazione le quattro disequazioni possibile determinare una delimitazione


inferiore e superiore delle iperstatiche e del moltiplicatore dei carichi (ogni moltiplicatore che
soddisfa le quattro disequazioni risulta staticamente ammissibile, = s ).
La prima e la terza, forniscono una limitazione delle iperstatiche X1 e X 2 , come mostrato in
Fig.2.27.
Disequazioni 1 e 3.
X M 0 (1a)
X1 M 0 1
X1 -M 0 (1b)
.
X 2 M 0 (3a)
X2 M0
X 2 -M 0 (3b)
x2
(1a)

(1b)
0

(3a)

x1

(3b)

Fig.2.27
24

La seconda e la quarta, forniscono invece una limitazione del moltiplicatore , come mostrato in
Fig.2.28.
Disequazioni 2 e 4.
1
FA 1

+
X
+
X 2 M 0 (2a)
1
2 2
FA 1
1
2
+ X1 + X 2 M 0
2 2
2
FA + 1 X + 1 X -M (2b)
0
2 2 1 2 2
FA 1
4 + 2 X 2 M 0 (4a)
FA 1
+ X2 M0
4 2
FA + 1 X -M (4b)
0
4 2 2
Essendo le relazioni tra X1 , X 2 e lineari i valori massimi e i valori minimi del moltiplicatore di
carico si trovano sicuramente lungo la frontiera della superficie individuata dalle disequazioni 1 e 3,
vedi Fig.2.28 (il quadrato che ha come vertici i punti A,B,C,D, vedi Fig.2.27 e Fig.2.28).
Le condizioni limite dettate dalle disequazioni 2 e 4 vengono individuate dalle seguenti equazioni,
che definiscono dei piani nello spazio ( X1 , X 2 , ) :
2M 0 X1 X 2
4M 0 2X 2
- (4a) 4a =
FA FA FA
FA FA .
2M 0 X1 X 2
4M 0 2X 2
(2b) 2b =- (4b) 4b =FA FA FA
FA FA
I punti di massimo o di minimo del moltiplicatore di carico si trovano, non avendo intersezioni tra i
piani (2a) e (4a) nel dominio di definizione fornito dalle (1a), (3a), (1b) e (3b), nei vertici A,B,C,D.
Per avere una rappresentazione grafica indipendente dalle costanti geometriche e meccaniche del
sistema, si sono adottate la seguenti adimensionalizzazioni:
X
X
FA
=m, 2 =y, 1 =x .
M0
M0
M0
(2a) 2a =

Fig.2.28
Come si pu notare nelle figure sopra riportate il massimo moltiplicatore di carico che soddisfa tutte
le condizioni di ammissibilit plastica e che quindi risulta il moltiplicatore di collasso :
4M 0
.
m=4 =
FA

25

Punto A

( X1 =X 2 =M 0 )
2a =0

Punto B

2b =-

4M 0
FA

4a =

2M 0
FA

4b =-

6M 0
FA

4a =

6M 0
FA

4b =-

2M 0
FA

4a =

6M 0
FA

4b =-

2M 0
FA

4a =

2M 0
FA

4b =-

6M 0
FA

( X1 =M 0 , X 2 =-M 0 )

2M 0
2M 0
2b =FA
FA
Punto C ( X1 =-M 0 , X 2 =-M 0 )
2a =

4M 0
FA
Punto D ( X1 =M 0 , X 2 =M 0 )
2a =

2a =

2M 0
FA

2b =0

2b =-

2M 0
FA

Il moltiplicatore di carico deve risultare positivo, quindi possibile considerare solamente linsieme
dei moltiplicatori individuati dalla lettera (a) che ne forniscono un limite superiore, ed inoltre deve
soddisfare tutte le condizioni di ammissibilit plastica.
Punto A

( X1 =X 2 =M 0 )
min { 2a , 4a } = 0

Punto B

Punto C

Punto D

( X1 =M 0 , X 2 =-M 0 )
min { 2a , 4a } =

2M 0
FA

min { 2a , 4a } =

4M 0
FA

min { 2a , 4a } =

2M 0
FA

( X1 =-M 0 , X 2 =-M 0 )
( X1 =M 0 , X 2 =M 0 )

Il moltiplicatore di collasso c risulta il massimo tra i moltiplicatori staticamente ammissibili sopra


elencati.
2M 0 4M 0 2M 0 4M 0
c = max 0,
,
,
, =
FA
FA
FA
FA

26

Trasformazione del problema di programmazione lineare in forma standard.

Le equazioni di equilibrio e le disuguaglianze che impongono lammissibilit possono essere poste


nella seguente forma matriciale.
0 1 0
M 0 M1 FA 1 1
M 0

M M

M
0 2 = 2 2 2 X1 0

M 0 M 3 0 0 1 X M 0
2 M
M 0 M 4 FA
1
0
0
4

2

0 m =
0
m
B
z m
 ( 4 1)
m
m ( 4 1)
B ( 4 3)
z ( 3 1)
0

dove z risulta il vettore delle incognite che pu risultare sia positivo che negativo.
Facendo ricorso a matrici partizionate, il sistema precedente assume la forma sotto riportata.
 m

Bz
0
B
m
z 0

 0
0
m
B
Bz m

B
B ( 8 3)

m 0 ( 8 1)

z m0

Il vettore z pu essere decomposto nella differenza di due vettori positivi, che presentano cio tutte
le loro componenti positive.
z = z+ z

z+ 0

z 0

z + = {z1+ z 2+ ...z n+ }

z = {z1- z -2 ...z -n }

La componete i dei vettori z + e z viene determinata dalle seguenti relazioni:


1
1
z i+ = z i + z i 0
zi- =
z i -z i 0 .
2
2
Si osservi che la prima componente del vettore z ( z1 ) il moltiplicatore dei carichi che risulta

positivo per definizione, ne consegue che la prima componente del vettore z + coincide con e
quella del vettore z nulla, come di seguito esplicitato.
z1+ = z1- = 0
Quindi le condizioni di ammissibilit plastica dei momenti flettenti nelle sezioni di controllo
diventano:

Bz + Bz m 0
z1+
z1-

+ 1
- 1

+
+

z 0
z = z 2 = ( X1 + X1 ) z = z 2 = ( X1 -X1 ) .

z + 2

z- 2

z
0
3

1
3 1

2 ( X 2 + X 2 )
2 ( X 2 -X 2 )
z + ( 3 1)
z ( 3 1)
27

Si introduce una variabile slack z , per trasformare la prima disequazione del sistema sopra
riportato in una equazione.
Bz + Bz + z = m 0

z+ 0

z = m 0 Bz + Bz 0
z 0

z 0
z ( 8 1)

Ponendo x = {z + z - z} si ottiene:
z+
Ax = m 0 (1)
.
[B -B I ] z = m 0
(2)
x 0
z

A ( 8 14 )

x (14 1)

Al variare delle componenti positive di x , quelle che soddisfano la (1) sono plasticamente
ammissibili e quindi staticamente ammissibili. Poich il sistema (1) di 8 equazioni ( 2n s =8 ) in

14 incognite ( 2 ( n i +1) 2n s =14 ) risulta ( 8- ( A ) + 6 ) volte indeterminato.

Poich z + = { z +2 z3+ } si considera = b T x dove il vettore b ha dimensione (1 14 ) e presenta la


T

seguente forma:

b = {1 0 0......0} .
T

Ricordando il teorema statico si ottiene:


c = max s = max b T x

Ax = m 0

x0

che risulta un problema di programmazione lineare in forma standard in 14 incognite.

2.7 Cerniera plastica generalizzata


2.7.1 Dominio di ammissibilit N-M
Si considera il comportamento di una trave di materiale elastico-plastico (EPP) in presenza di una
sollecitazione composta da un momento flettente M ed uno sforzo normale N, ossia uno sforzo
normale eccentrico di eccentricit e= M N .
Si assume inoltre che, come nei capitoli precedenti, valga anche in questo caso lipotesi di EuleroBernoulli di conservazione delle sezioni piane.
In Fig.2.29 riportata la distribuzione delle tensioni normali in una sezione rettangolare di
larghezza b ed altezza h.
Si assume inoltre di far crescere lo sforzo normale N senza variare leccentricit.
La distribuzione delle tensioni normali resta lineare (come descritto dalla formula di Navier),
N My
2J bh 2
= +
0 ( si ricorda che Wel = =
),
A
J
h
6

28

finch 0 , ossia il materiale non giunge allo snervamento. Pertanto la sezione rettangolare resta
tutta in campo elastico finch:
max =

N M
+
0 ;
A Wel

min =

N M

0 ,
A Wel

i.e.
N
M

1.
0 A 0 Wel

Poi come visto nel caso della flessione semplice la tensione rimane costante e pari alla tensione di
snervamento 0.
0

M
h
N

e
N

Stato elastico

Stato plastico Sezione plasticizzata

Fig.2.29
Nella situazione limite tutta la sezione in campo plastico come rappresentato in Fig.2.30.
0
0

T
d

T
0

0
Fig.2.30

Al fine di valutare gli stati di sollecitazione ammissibili e di rappresentarli nel piano N-M dalla
Fig.2.30 si ottiene:
h2
bh 2
h
d2
h

T = 0 b d quindi M = T h d = 0 b d 2 = 0
1

,
4
h2
2

2
2

inoltre risulta N = 2bd0 .


Poich lo sforzo normale limite N0 ed il momento limite M0 valgono rispettivamente:
29

N 0 = 0 bh
0 bh 2
4
N 2d
visto che
= , per momenti positivi si ottiene:
N0 h
M0 =

N 2
M = M 0 1
,
N 0

M > 0.

Il termine entro parentesi quadra interpretabile come il coefficiente che misura la riduzione della
resistenza flessionale dovuta allo sforzo assiale. Valori di N/N0 non troppo elevati causano
variazioni modeste (per N =0.2N0 si ottiene M =0.96M0). Questa caratteristica risulta comune a
tutte le sezioni doppiamente simmetriche anche se le espressioni sono ovviamente diverse. Per
sezioni con un solo asse di simmetria la dipendenza pi sensibile ( L. Corradi p. 27)
Procedendo in modo analogo anche per M<0 si ottiene la funzione limite o di snervamento f(N,M):
2

N
M
f ( N, M )
1 = 0 .
+
N
M
0
0
In Fig.2.31 sono rappresentate la funzione di snervamento ed il dominio limite elastico, nel caso di
sezioni doppiamente simmetrica ovviamente anche il dominio presenta due assi di simmetria;
questo non sussiste per sezioni con un solo asse di simmetria.
M
M0

limite plastico f(N,M)=0

M el
vertice

vertice
dominio elastico
-N0

N0

-M el
-M 0

Fig.2.31

Il dominio di ammissibilit o di interazione ( f ( N,M ) 0 ) un dominio convesso (ossia se si


collegano due punti interni al dominio con un segmento di retta tutti i punti interni al segmento
sono interni al dominio).

2.7.2 Flusso plastico e legge di normalit


Come noto, assegnata una generica funzione f(N,M)=0 il gradiente di essa rappresenta la normale
esterna al dominio di cui essa rappresenta la frontiera, Fig.2.32.
30

2 N

N0 N0
N
f
f =
=
f = f n

=
f

1
M

sign

M M 0
M
0
M

u= n 1= f

M0

o
N0

Fig.2.32
Si intende dimostrare che latto di moto generalizzato nella cerniera, che presenta una
T
deformazione assiale  ed una rotazione relativa  , u =  ,  diretto secondo la normale al

{ }

dominio di ammissibilit plastica.


Ricordando lipotesi di conservazione delle sezioni piane con riferimento a Fig.2.33 si pu scrivere:
N h
d 
N h

u = N 0 2  .
u = . Poich d =
N0 2
1
1

h/2
h

e= d

G
y
h/2

Fig.2.33
Moltiplicando e dividendo le componenti del vettore u per M0 si ottiene:
N h
N 2M
0
0
u =
M 0  .
1

M 0

31

Poich h=4M0/N0 dalla formula precedente si ricava:


2 N
N N
0 0
u =
M 0  = f  = n f  = n 1 , M>0.
1

M 0

Si pu pertanto affermare che il flusso plastico diretto secondo la normale alla curva f(N,M)=0
Uguagliando la potenza dissipata in tutti i punti della sezione con la potenza espressa in termini
delle caratteristiche della sollecitazione e delle deformazioni generalizzate e ed si ha:
Dint = ( y ) e ( y ) dA = ( y ) e +  y dA =
A

2
2 N



1  M
N 

= ( y ) dA e + ( y ) y dA = Ne +M = N
+ 2
+ M
=

M 0
M0
N 0
A
A

N0 N0
2
N 2
M N
ma
+
+1  .
= 1 quindi Dint =
M0 N0
N
0

2.7.3 Approssimazione lineare a tratti (piecewise-linear) della funzione di snervamento


Per poter applicare algoritmi di programmazione lineare alla determinazione del moltiplicatore di
collasso necessario trasformare la funzione f(N,M)=0, che non lineare, in un poligono i cui lati
sono espressi da funzioni lineari di N e M. Nelle seguenti Fig.2.34 e Fig.2.35 vengono rappresentate
una approssimazione interna (poligono inscritto) che fornisce un moltiplicatore di collasso int ed
una esterna (poligono circoscritto) che fornisce un moltiplicatore di collasso ext.
Approssimazione interna
f ( N,M ) = c

M
N
+ d
1 0
M0
N0

M
f (N,M)
M0

N0

Fig.2.34

32

Approssimazione esterna

M
M0

N0
N
Fig.2.35
Si pu dimostrare in virt di un corollario dei teoremi dellanalisi limite, il V, che risulta:
int,s int c ext ext,k

dove

int il moltiplicatore di collasso nel caso di approssimazione interne.

ext il moltiplicatore di collasso nel caso di approssimazione esterne.


int,s il moltiplicatore staticamente ammissibile valutato

con

riferimento

allapprossimazione interna.
ext,k il moltiplicatore

con

riferimento

cinematicamente

sufficiente

valutato

allapprossimazione esterna.

33

Esempio n.1: Determinare il moltiplicatore di collasso o suoi minoranti della travatura


illustrata in Fig.2.36.

F
2

3
4

l/2

l/2
Fig.2.36

La struttura riportata in Fig.2.36 costituita da una travatura di sezione rettangolare (bxh) che
presenta il seguente dominio di resistenza nello spazio bidimensionale (N,M), una sua
rappresentazione grafica riportata in Fig.2.37:
2

M N
+
f ( N,M ) =
1 0 .
M0 N0
In questo esempio in uniformit con quanto fatto in precedenza non sar considerata linfluenza del
taglio sulla resistenza ultima della struttura.

M
h
M0

N0

Fig.2.37

34

Vengono considerate quattro sezioni di controllo (ns=4) nei punti in cui la distribuzione del
momento flettente presenta sicuramente dei punti di massimo o minimo, la posizione di dette
sezioni riportata in Fig.2.36.
Osservato che la struttura in esame presenta un grado di iperstaticit pari a 1 (ni=1), si considera il
sistema staticamente determinato riportato in Fig.2.38.
S F

X1

Fig.2.38
Risolvendo i sistemi attraverso le equazioni della statica possibile determinare le distribuzioni dei
momenti flettenti M 0 , M1 e la distribuzione degli sforzi normali N 0 , N1 riportati in Fig.2.39, e
calcolare tramite la sovrapposizione degli effetti il momento flettente del sistema principale
staticamente determinato (sistema equilibrato).
s Fl/2
A

s F
N

Sistema (0)

Sistema (1)
Fig.2.39

Distribuzione equilibrata dei momenti flettenti e degli sforzi normali.


ni

M i =M i0 + M ijX j

i=1..n s

j=1

ni

N i =N i0 + N ijX j

i=1..n s

j=1

35

dove ni ed ns risultano rispettivamente il grado di iperstaticit (ni=1) ed il numero di sezioni di


controllo (ns=4).
Una distribuzione di caratteristiche di sollecitazioni staticamente ammissibili sono equilibrate e
plasticamente ammissibili.
Al sistema di equazioni scritto in precedenza (nellesempio in questione 8 equazioni) necessario
quindi aggiungere le condizioni di ammissibilit plastica nelle sezioni di controllo.
Condizioni di ammissibilit plastica.
2

Mi Ni
+
1 0 i=1..n s
M0 N0
Vengono esplicitate e riportate nella tabella seguente le relazioni sopra specificate.
Sez. di controllo
1

Equilibrio
FA
M1 = s
+ AX1
2
N1 = s F + X1
M 2 = s

N 2 = s F + X1
M 3 = s

FA
+ AX1
2

N1 = 0
M4 =

FA
+ AX1
2

X1A
2

N4 = 0

Ammissibilit plastica
FA
2
s
+ AX1
s F + X1
2
+
1 0
M0
N
0

FA
2
+ AX1
s F + X1
2
+
1 0
M0
N0

FA
+ AX1
2
1 0
M0
X1A
2 1 0
M0

Ricordando il teorema statico, se consideriamo lintero dominio delle configurazioni staticamente


determinate, possibile determinare il moltiplicatore di collasso c come il maggiore dei
moltiplicatori staticamente ammissibili s ,
c = max { s } .

Quindi la determinazione del moltiplicatore di collasso c , si riduce nella soluzione di un problema


non lineare di ottimizzazione.
2M 0
Dalla (4) si ricava X1
. In particolare, poich verosimile che M 4 > 0 la condizione diventa
A
2M 0
.
X1
A
Inoltre, confrontando la (1) con la (3) e considerando che nella (1) il secondo termine essendo un
quadrato positivo, risulta che la (1) pi restrittiva della (3). Infine si prevede che il sistema
staticamente ammissibile che rende massimo s sia tale da avere N1 = N 2 < 0 e M1 = M 2 < 0 ;
pertanto la (3) si specializza in:
M
FA
2
s
AX1 + 20 ( s F - X1 ) M 0 0 .
2
N0
Si tratta quindi di un problema di programmazione non-lineare:
36


c = max {s }

M
2
FA
AX1 + 20 ( s F - X1 ) M 0 0 .
s
N0
2

2M 0
X1
A

2M 0
, che implica M 4 = M 0 . Pertanto, la
A
condizione di ammissibilit plastica nella sezione (3) diventa:
La soluzione pu essere trovata assumendo X1 =

2M 0 M 0
2M 0
FA
s
A
+ 2 s F M0 0 .
2
N0
A
A
Considerata la sezione rettangolare, il momento ultimo plastico per pura flessione M 0 pu essere
1
espresso in funzione del carico ultimo di pura compressione N 0 , M 0 = N 0 h , posto h = A e
4
6M 0
=  (moltiplicatore di collasso del sistema con cerniere plastiche indipendenti da N, N 0 )
FA
si ottiene:
2

2M 0
1
1
3 s + 2 s F 3 0 3 s + 2 3 s -1 3 0 .

A
 N 0
 4 

Posto z =

s
, si cerca il max ( z ) che si realizza con la condizione limite di eguaglianza:

12z + 92 z 2 + 2 62 z 12 = 0 92 z 2 + 6 ( 2 2 ) z + ( 2 12 ) = 0 ;

quindi risolvendo in z si ottiene


z1,2 =

Poich si cerca il max ( s )

( 2 2 ) 2 1 + 22

32
si considera la soluzione maggiore.

h 20
1
=
=  0.0667 si ottiene il seguente valore di z e del moltiplicatore di carico s :
A 300 15
z = 0.9985 s = 0.9985 .
Leffetto dellinterazione (N-M) assolutamente trascurabile.
Lo stato di sollecitazione al collasso nella sezione (2)=(1) risulta
N 2 = 0.0665N 0
,
M 2 = 0.9955M 0
che soddisfa la condizione di ammissibilit plastica
2
0.9955 + ( 0.0665 ) 1 0 .
Per =

Lesempio pone in evidenza il fatto che anche considerando cerniere plastiche generalizzate che
dipendono dallinterazione (N-M), leffetto della forza normale spesso trascurabile. Pi
importante risulta invece leffetto dellinterazione tra momento flettente e taglio.

37

2.8 Analisi limite di telai piani


Si consideri il telaio piano indicato in Fig.2.40 soggetto a carichi verticali ed orizzontali crescenti
monotonicamente con il moltiplicatore . Per semplicit si assume che tutte le travi abbiano
medesimo momento plastico M 0t e analogamente per le colonne M 0c ; il coefficiente definito
positivo ( > 0 ).
F/6
F

h
A

Fig.2.40
Si escludano effetti di grandi spostamento e rotazioni e linfluenza dello sforzo normale sul
momento plastico. Il telaio risulta n i = (2 3 6) = 36 volte iperstatica; meccanismi di collasso
globale cinematicamente sufficienti includono 37 cerniere plastiche.
Sulla base del teorema cinematico si considerano alcuni meccanismi elementari.
Si ricorda che attraverso il teorema cinematico possibile determinare il moltiplicatore di carico

k , valutando la potenza dissipata interna D k e la potenza esterna W
k,ext , ed applicando la seguente
relazione:
k =

Dk
.

W
k,ext

38

Meccanismo n.1 (globale).


Il meccanismo si realizza con la formazione di cerniere alle estremit delle travi ed alla base delle
colonne, Fig.2.41.
Risulta:
D k1 = 3M 0c  + 4 6M 0t  = 3 ( M 0c + 8M 0t ) 

W
= F (1+2+3+4+5+6 ) h = 21Fh .
k1,ext

k1 =

M 0c + 8M 0t
7Fh

3h

Fig.2.41

Meccanismo n.2 (globale).


Il meccanismo si realizza con la formazione di cerniere nella mezzeria ed in una estremit delle
travi ed alla base delle colonne, Fig.2.42.
Risulta:

D k2 = 3M 0c  + 2 6M 0t 2 + 2 6M 0t  = 3 ( M 0c + 12M 0t ) 
FA
Fh A
A




= F + 21h  =
W
k2,ext = 21Fh + 2
+ 126 .
62
6 h
6

18 ( M 0c + 12M 0t )
M 0c + 12M 0t
k2 =
=
A
A

Fh + 126
7Fh 1 +

126h

39

l/2
2

3h

Fig.2.42

Meccanismo n.3 (locale o di piano).


Il meccanismo si realizza con la formazione di cerniere alle estremit delle colonne del primo
piano, Fig.2.43, generando cos un meccanismo locale.
Risulta:

D k3 = 6M 0c 


W
k3,ext = 6Fh .
k3 =

M 0c
Fh

Adottando le seguenti adimensionalizzazioni:


M
Fh
k = k , M = 0t .
M 0c
M 0c
le equazioni dei moltiplicatori di collasso opportunamente elaborate diventano
1
8
(1) k1 =
+
M
7 7
1
12
(2) k2 =
+
M,
1 A
1 A

7 +
7 +

126 h
126 h

1
(3) k1 =

40

che risultano rette nel piano adimensionalizzato ( M k ) .


F

Fig.2.43
Una rappresentazione grafica riportata in Fig.2.44 e in Fig.2.45.
Si osserva che lintercetta sullasse k della retta (1) risulta sempre maggiore di quella della retta (2)
infatti:

1
1

A1 = 0,
;
A
0,
=

2
7
7 + 1 A

.
126 h

1
1
1 A
1 A
A
>
+
>
>0 >0
1 A
7
126 h
126 h
h

7 +

126 h

Si determinino ora le intersezioni della retta (1) con la retta (3) (punto B1) ed lintersezione della
retta (2) con la retta (3) (punto B2)
3 1
1 1 A 1 1
B1 = , ; B2 = +
, ;
4
2 126 h
ora possibile distinguere due casi:
A 1
1. se
< 54 allora lascissa del punto B2 risulta minore di quella del punto B1
h
1 1 A 1 3
1 A
A 1
M B2 < M B1 +
<
>

< 54 ;
2 126 h 4
54 h
h
A 1
> 54 allora lascissa del punto B2 risulta maggiore di quella del punto B1
2. se
h
41

M B2 > M B1

1 1 A 1 3
1 A
A 1
+
>
<

> 54 .
2 126 h 4
54 h
h

Caso 1
1

Nel caso 1 esiste una intersezione (punto C), nella regione M > 0; 0 k , tra la retta (1) e la

retta (2) che presenta le seguenti coordinate:

1 A 1
1 A 1

1
8
126 h .
+
C = 126 h ,

4 1 1 A 1 7 7 4 1 1 A 1
63 h
63 h
Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato) k risulta:

k2

k = k1

k3

1 A 1
0 M 126 h
1 A 1

4 1

63 h
1 A 1
3
126 h
M .
1 A 1
4

4 1

63 h
3
M
4

k
2
3

1
1
3

C
1
2

M
Fig.2.44

42

Caso 2
1

Nel caso 2 non esiste una intersezione, nella regione M > 0; 0 k , tra la retta (1) e la retta

(2), ne consegue che la retta (2) nella regione sopra specificata fornisce valori del moltiplicatore di
carico inferiori.
Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato) k risulta:

k2
k =

k3

1 1 A 1
+
2 126 h
.
1 1 A 1
M +
2 126 h
0M

k
3

1
1

2
2
3

1
2

M
Fig.2.45

Si osservi che al variare di M , quindi del rapporto tra la resistenza plastica delle travi e delle
colonne, si presentano, sia nel caso 1 che nel caso 2 delle transizioni; nel caso 1 si passa dal
meccanismo 2 al meccanismo 1 e dal meccanismo 1 al meccanismo 3, nel caso 2 si passa dal
meccanismo 2 al meccanismo 3.
Si pu verificare che i moltiplicatori adimensionalizzati ( k1 , k2 , k3 ) e quindi dei moltiplicatori

( k1 , k2 , k3 )

sono anche staticamente ammissibili.

43

Esempio numerico
Si fissino i seguenti dati:
= 0.1
A 1

= 26.7 < 54 caso 1 .


A 800
h
=
 2.67
h 300
Risulta possibile determinare le coordinate del punto C

1 A 1
1 A 1

1
8
126 h
 0.09,
+
 2.46
C = 126 h
1 A 1
7 7
4 1 1 A 1

4 1

63 h
63 h

Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato) k risulta:

k2

k = k1

k3

0 M 0.09
0.09 M
M

3
.
4

3
4

44

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