Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
2.1 Introduzione
Lanalisi limite o calcolo a rottura consente di valutare direttamente la capacit portante ultima di
una struttura, ovvero di valutare direttamente lo stato limite ultimo di una struttura , che, come visto
nel capitolo precedente, rappresenta lultimo stadio dellanalisi incrementale elasto-perfettamenteplastica (EPP) ovvero il collasso plastico.
Peraltro come osservato in precedenza il moltiplicatore di collasso dei carichi non dipende da
eventuali stati di coazione o cedimenti vincolari n dalla rigidezza degli elementi strutturali e
fornisce quindi una valutazione molto pi affidabile e sintetica del grado di sicurezza di una
struttura di quella che pu fornire una analisi in campo elastico.
Le principali caratteristiche che presenta una analisi limite sono sinteticamente delineate nel
seguito.
Vantaggi:
- Il valore del moltiplicatore dei carichi al collasso risulta indipendente dalla storia di
carico e dalla presenza di cedimenti , autotensioni e stati di coazione.
- Il risultato immediatamente interpretabile ed sostanzialmente indipendente dai
parametri numerici da cui dipende la procedura di calcolo.
- E possibile analizzare strutture anche significative senza lausilio a codici di calcolo.
Svantaggi:
- E di limitata applicabilit e devono essere verificate seguenti ipotesi principali:
piccoli spostamenti
duttilit illimitata
plasticit perfetta
leggi di flusso di tipo associato.
- Non in genere disponibile in molti codici di calcolo.
- Quando applicata a strutture non metalliche, ad esempio a strutture in muratura come
ad esempio previsto dalla OPCM 3274 sulle costruzioni in zona sismica, va applicata
con opportuni controlli sullentit delle deformazioni e degli spostamenti allatto del
collasso
Scopo di questo capitolo mostrare come il calcolo a rottura possa essere applicato a tutte le
tipologie strutturali esistenti monodimensionali in presenza di uno stato di sollecitazione generico.
Nell ultimo paragrafo si presenta lestensione del concetto di cerniera plastica al caso delle
sollecitazioni composte. Ci si limita per brevit a studiare linterazione fra sforzo normale e
momento flettente rimandando alla letteratura tecnica la presentazione degli altri casi di
sollecitazione. In questo contesto si introducono i concetti di dominio di ammissibilit e di flusso
plastico diretto secondo la normale esterna al dominio stesso indispensabili per comprendere il
contenuto del capitolo successivo.
dN
+ c q z0 = 0
dz
dT
+ c q yo = 0
dz
dM
+ cc0 = T
dz
M0
M0
M0
M0
M0
Meccanismo di collasso
M0
A /2
vc
dM
dT
dN
= 0.
= c1z ;
= 0;
dz
dz
dz
Equilibrio
Compatibilit
Fig. 2.1
Compatibilit
A collasso latto di moto caratterizzato dalla velocit v c ( z ) e nel caso in figura si ha:
v = z= 2f z A
0 z A 2
c
v c =fc - ( z - A 2 ) =2 ( A- z A
) fc
A 2zA
essendo la velocit in mezzeria fc =v c ( A 2 ) = A 2
Il PLV dimostrato nel corso di Scienza delle Costruzioni, con riferimento a mezzi continui
caratterizzati da equazioni costitutive qualunque purch il campo di sollecitazioni sia equilibrato e
quello degli spostamenti e deformazioni sia cinematicamente ammissibile o compatibile, comporta
leguaglianza fra la potenza dissipata esterna (Lve) e quella interna ( Lvi).
Indicando con c , c , c rispettivamente le velocit della deformazione assiale, della curvatura e
dello scorrimento da taglio associate allatto di moto si pu scrivere:
L ve = c P0 v c dz + P0 v c = L vi = ( N c + M c + T c ) dz+Dint
S
S
= W
L ve = W
ext
c
0 ext
Ove Lve indica la potenza esterna, ossia il lavoro per unit di tempo compiuto dai carichi per le
velocit dei loro punti di applicazione.
( N c + M c + T c ) dz = 0
S
Si osservi che la dissipazione pu avvenire nelle aste ed allora vale N o nelle cerniere ove vale
0
>0 , -M0 se <0 ; ne segue che la potenza dissipata in una cerniera plastica vale M 0 ed in un
asta N 0 .
Dal teorema della potenza virtuale pertanto si ottiene la relazione fondamentale:
c = Dint L ve
Poich Dint >0 e c >0 ne consegue che affinch un cinematismo sia ammissibile anche la potenza
, deve risultare positiva.
esterna , spesso nel seguito indicata con W
0ext
Sia Ns (Ms) uno stato plasticamente ammissibile in ogni sezione, ossia che verifichi la condizione
( s ) = s 0 ( ( M s ) = M s M 0 ) per ogni ascissa z allora risulta:
N s p N s p N 0 p = D ( p ) ,
( )
M s p M s p M 0 p = D p
( )
D p = M 0 p = max M s p ,
Ms E
Ove
E = [- N 0 , N 0 ] o E = ([ M 0 , M 0 ])
rappresenta linsieme degli stati plasticamente ammissibili. Questo risultato noto come Postulato
della Dissipazione massima ed stato introdotto da R. Hill nel 1950; nel caso di mezzi continui il
risultato, come verr discusso in seguito, vale se e solo se la funzione di snervamento convessa e
la legge di flusso associata.
Si introducono le seguenti definizioni:
Meccanismo cinematicamente ammissibile o sufficiente ogni potenziale meccanismo di
collasso per cui la potenza esterna risulti positiva. Il corrispondente moltiplicatore dei carichi k
detto moltiplicatore cinematicamente ammissibile o sufficiente ed dato dalla relazione
fondamentale
D
T
T
k = int, k
Dint, k = { N 0 } pk o Dint, k = {M 0 } pk
W0 k, ext
Ove la potenza interna D
ed esterna W
>0 valutata con riferimento al potenziale
{ })
{ }
int, k
0 k, ext
meccanismo di collasso.
Per il
{ } ({ }) :
pk
pk
{Ns }
{ } D ( )
pk
int
pk
({M } { } D ( )) .
T
pk
int
pk
{ }
L vi = {M s } pk = S W
0k, est D int
T
( )
( ) = W
pk
0k, est
Esempio n.1
P0
(a)
A
- M0
(b)
M s1
s P0
M s3
M0
M s2
k P0
(c)
vk
k1
k3
k2
Fig. 2.2
Dint,k = h M 0 kh
Wok,ext = P0 v k
k = Dint,k / W0k,ext
1) Il postulato della dissipazione massima comporta:
nella singola cerniera h
M M = D
sh
kh
( )
kh
kh
nella struttura
3
M sh kh h M 0 kh = Dint,k
1
k W0k,ext = Dint,k h M sh kh
1
3) Il PLV, facendo lavorare le forze del sistema (b) per le velocit del sistema (c), si scrive:
3
che cinematicamente
Si consideri la trave un volta iperstatica in Fig.2.3, che si assume dotata di un momento limite
superiore ed inferiore costante e pari a M0.
Fig.2.3
1P
Fig.2.4
6
Dint,1 = M 0 1 =
W01, ext = P A ,
Dint,1
M
= 0
W
PA
01,ext
2 P
2 P
Fig.2.5
W02, ext = P A P A = ( 1) P A ,
Dint, 2 = 3M 0 2 =
3M 0
( -1) PA
/1
1
Mech.(1)
Mech.(2)
1
Fig.2.6
M0
4
PA
min {1 , 2 } =
.
3M 0
4
( 1) PA
Il meccanismo di collasso per =5 illustrato in Fig.2.7 .
Se = 5 min =
3 M0
4 PA
cP=3M 0 /4 A
5cP = 15 M 0 /4A
Fig.2.7
Per applicare il teorema statico si considerano distribuzioni di momento staticamente
ammissibili. Il diagramma del momento per essere equilibrato deve essere lineare a tratti ed i
valori massimi in modulo sono necessariamente posti in corrispondenza dei punti di applicazione
dei carichi e dei vincoli.
(b)
5 P
(a)
B
P
5 P
Fig.2.8
La struttura una volta iperstatica ed il diagramma del momento determinabile a meno di una
incognita ; in Fig.2.8a si assume =5 mentre in Fig.2.8b si assume come incognita iperstatica X il
momento allincastro.
Attraverso le equazioni di equilibrio possibile determinare le reazioni vincolari del sistema a meno
dellincognita indeterminata X:
VA =2P+ XA 2
.
VC =4P- XA 2
E possibile inoltre scrivere il diagramma del momento come somma del diagramma M della
struttura isostatica principale e di quello dovuto alle Xi incognite iperstatiche; vedi Fig.2.9.
M ( z ) =M 0 ( z ) +X i M*i ( z )
Pl
2 Pl
-X
M=
-X
+
- X /2
2 P l - X /2
Pl
Fig.2.9
8
2Pl- X 2 M 0
Sez. C -
-PA M 0
X=M 0
X
3
=
M0
M 0 M 0 condizione plasticamente non ammissibile.
M 0 2s2 PA
2
2
s2 = PA
Soluzione staticamente ammissibile n.3 ( M=M 0 in A e B)
X=M 0
M
3 M0
2s3PA 0
=
M0
s3 =
X
2
4 PA
- = M0
2s3PA
2
Moltiplicatore di collasso c = s3 =
3 M0
4 PA
Si consideri la trave una volta iperstatica in Fig.2.10, che si assume dotata di un momento limite
superiore ed inferiore costante e pari a M 0 .
q0
A
Fig.2.10
q0
s
d
s z
d z'
s+ d
z'
A -z*
z*
Fig.2.11
Con riferimento alla Fig.2.11 possibile scrivere la compatibilit del meccanismo e la relativa
potenza esterna.
s z* = d ( A
-z*) ,
A
z*
s ;
d =
s , d + s =
A
-z*
A
-z*
z*
A -z
z*
A -z*
W
0k,ext = q 0 v ( z ) dz+ q 0 v ( z' ) dz' = q 0s zdz + q 0d
( A-z*) = q A ( A-2z*)
z*
= q 0 z* s + q 0 ( A-z*) d
0
s
2
2
2
v ( z ) = s z ;
v ( z') = d z' .
z'dz' =
La potenza interna viene scritta considerando le 2 cerniere poste allincastro e in z=z* , Fig.2.12. Il
PLV consente di determinare un moltiplicatore cinematicamente ammissibile k , mentre il valore
z* viene determinato applicando il teorema cinematico.
q 0 (A -z*)
q 0z*
d A z*
2
s z*/2
Fig.2.12
D k,int = M 0 s + s + d
k ( z*) =
-z*
2A
=
M 0 s
-z*
A
2 ( 2A
- z*)
M0
;
- 2z*)( A
- z*) q 0 A
( A
c = min k = 6 + 4 2
) qMA
0
2
11.6568
c = min k ( z* )
z* ( 0 ,A ) :
M0
.
q 0A 2
La posizione della cerniera in campata che determina leffettivo meccanismo di collasso risulta:
z* = 2- 2 A 0.5857 A
10
(a)
(b)
q0
X
z
M1
Fig.2.13
Le espressioni analitiche dei due Diagrammi M e M* sono:
q A
z2
M 0 ( z ) = 0 z - q 0 , M1 ( z ) = x (1 z A ) .
2
2
Lammissibilit plastica richiede che il momento sia ovunque minore (o uguale) al momento limite.
q
M ( z ) = X (1 z A ) + 0 ( A
- z ) z M0
2
Imponendo M =M 0 allincastro ed in campata, in virt del teorema statico si ottiene:
Sezione allo stato limite (1) z = 0
M ( 0 ) = -X = -M 0 X = M 0
z
max M ( z ) = max M 0 1 + 0 ( A z ) z = M ( z*) = M 0
2
A
z*= 2- 2 A = 6 + 4 2 M 0 q 0A 2
distribuzione di azioni interne in equilibrio con i carichi, ad esempio ponendo M uguale al momento
limite nelle cerniere, essa risulter non ammissibile. (Se la distribuzione risultasse anche
plasticamente ammissibile ovviamente si sarebbe ottenuto il moltiplicatore di collasso). E allora
sufficiente diminuire proporzionalmente il moltiplicatore dei carichi fino ad ottenere un
moltiplicatore s staticamente ammissibile.
La differenza fra i due moltiplicatori cinematico e statico
= k- s
consente di valutare la qualit della stima approssimata fatta.
Si riconsideri l esempio della trave soggetta ad un carico uniformemente distribuito. In Fig.2.14
le cerniere plastiche vengono introdotte allincastro ed in mezzeria; in tal modo si considera un
meccanismo di potenziale collasso diverso da quello effettivo.
2q 0
A /2
A /2
Fig.2.14
Il moltiplicatore cinematicamente ammissibile pu essere valutato applicando il PLV.
2
12M 0
M
A A q 0A
> c 11.6568 02
W
2
q
=
; D k,int = 3M 0 k =
0k,ext
0
2
q 0A
q 0A
2 4 4
1-
(a)
q0
A
(b)
(c) M 0
q 0 A 2/8
Fig.2.15
12
M0
m ax M = M ( 7/12 A ) =25/24 M 0
M0
7/12
Fig.2.16
Per ottenere una soluzione staticamente ammissibile necessario ridurre ovunque di un fattore
25/24 il diagramma del momento, Fig.2.17.
24
24 12M 0
M0
s = =
11.52
< c 11.6568
2
25
25 q 0A
q 0A 2
24/25 M 0
M0
7/12 A
Fig.2.17
2Stima della qualit della delimitazione ottenuta
Se non noto il valore del moltiplicatore di collasso le seguenti disuguaglianze consentono di
valutare se lerrore che si commesso considerando la cerniera plastica in mezzeria non elevato.
M0
12M 0
c = 11.52
< c < k =
2
q 0A
q 0A 2
A
Fig.2.18
13
Teorema cinematico
Si considerano i possibili cinematismi ipotizzando la collocazione delle cerniere plastiche nelle
sezioni di applicazione dei carichi concentrati, nei vincoli e nei nodi.
Meccanismo n.1 (locale o di trave). Il meccanismo che coinvolge tre sole cerniere di tipo locale.
F
F/2
A /2
2
8M 0
W
01,ext = F A 2 , D1,int = 4M 0 1 =
FA
A
F/2
W
02,ext = F 2 A , D 2,int = 4M 0 FA 2 = 8M 0 FA
F/2
A /2
2
14
F F
6M 0
.
W
A
+ A = F A , D3,int = 6M 0 3 =
03,ext =
2
2
FA
Un cinematismo come quello illustrato in Fig.2.19 non rappresenta un potenziale meccanismo
perch i carichi esterni non esplicano una potenza esterna positiva.
F
F/2
A /2
Fig.2.19
- F A 2 = 0
W
04,ext = F 2 A
6M 0
, ossia il meccanismo di collasso il terzo.
FA
6M0 / A
3M0 /A
Teorema statico.
Nel caso in esame non necessario determinare il pi grande dei moltiplicatori ammissibili
valutando lammissibilit dello stato tensionale
M ( z ) =M 0 ( z ) +X i M*i ( z ) M 0 i=1..3
E sufficiente verificare che lo stato tensionale riportato in Fig.2.20, che corrisponde al meccanismo
sopra determinato, sia staticamente ammissibile.
15
6M0 /A
3M0 /A
C
M0
M0
E
M0
M0
HA= M0/A
A
HB= 2M0 /A
VA= 2M0 /A
Eq.ni di equilibrio
M0
M0
VB= 4M0 /A
Eq.ni ausiliarie
VA +VB - 6M 0 A =0
E ) VA A 2 -M 0 +H A A-M 0 =0
-H A -H B + 3M 0 A =0
D ) M 0 -H BA +M 0 =0
6M 0 A 3M 0
VBA +2M 0
A =0
A 2
A
E possibile determinare le reazioni vincolari e conseguentemente le caratteristiche di sollecitazione
del sistema.
VA = 2M 0 A
VB = 4 M 0 A
HA = M0 A
HB = 2 M0 A
M0
M0
M0
M0
Fig.2.20
Stato staticamente ammissibile min { k } = s = c = 6M 0 FA .
Dominio limite nello spazio delle forze applicate
Si consideri il portale dellesempio precedente, Fig.2.21, e si suppongano variare in maniera
indipendente le due forze F1 e F2 applicate.
16
F1
F2
C
Fig.2.21
Nella figura seguente, Fig.2.22, si considerano tutti i possibili meccanismi.
1
F1
F1
F2
F2
F2
F2
17
F1
F1
5
F2
F2
F1
F1
7
F2
F2
Si consideri il meccanismo n.1 in Fig.2.21; il collasso non dipende dal valore F2 della forza
orizzontale ( infatti la potenza esterna ad essa associata nulla ), mentre il carico di collasso, o forza
verticale massima che la struttura pu sostenere, risulta F11= 8M0 /l . Nel piano F1-F2 il collasso
relativo a questo meccanismo rappresentato, Fig.2.23, dalla retta verticale (1)-(1). Al meccanismo
(di trave) n.2 ovviamente associata la retta simmetrica rispetto allorigine O. Se invece si
considera il meccanismo di parete ( meccanismo 3), il collasso non dipende dal valore della forza
verticale , mentre la forza orizzontale massima sostenibile risulta F23= 4M0/l. Nel piano F1-F2 il
collasso relativo a questo meccanismo rappresentato dalla retta orizzontale (3)-(3). Infine se si
considera il meccanismo n.5 ( meccanismo composto) applicando il PLV si trova la seguente
relazione fra i due carichi F15/2 + F25 =6M0/l rappresentata nella figura dalla retta (5)-(5).
Il dominio limite dei carichi dunque, nel caso in esame, rappresentato dallottagono in Fig.2.23 e
tutti i punti interni ad esso rappresentano stati di carico ammissibili che la struttura in grado di
sostenere. Il dominio limite nello spazio dei carichi rappresenta la generalizzazione in termini di
carichi della condizione di snervamento che viene assegnata in termini di sollecitazioni.
Si pu dimostrare che il dominio limite risulta sempre una figura convessa,chiusa e limitata.
Le forze esterne vengono adimensionalizzate rispetto F0 = M 0 A .
18
F2 /F0
v2
6 (8)
(5)
5
(3)
(2)
n5= 1/ 5 1
2
0
n= 1
3
B
4
3
(1)
(3)
2
(8)
(5)
O
-12
-10
-8
-6
-4
-2
(6)
F1 /F0
E
6
10
12
v1
(7)
-2
-3
(4)
-4
(4)
(1)
-5
-6
(2)
(6)
(7)
Fig.2.23
Meccanismo di collasso nel p.to C - Vertice
F1 = F2 = 4F0
f = {4F0 4F0 }
vp2
(+ ) A
3
F1
vp1= 5 A/2
3 5
+
3
Fig.2.24
5 A 2
u p =
3 + 5
0
1 1 5
+
5A = n3 3 + n5 5
= 3A
A 1
5 2 5
= F2 3 + F1 + F2A 5 ;
Dint = 4M 0 3 + 6M 0 5
2
W
k,ext
19
IV-
V-
Alcuni commenti
Nel primo paragrafo si sono riportate le ipotesi sotto cui possibile applicare il calcolo a rottura.
In particolare si asserito che :
Questo requisito, come discusso nel capitolo precedente, indispensabile per poter adottare il
modello di cerniera plastica. Questa schematizzazione accettabile per travi in acciaio od in c.a.
debolmente armate, certamente non strutture in vetro od in cls. non armato.
Si osserva, inoltre, che si trascurata linfluenza dello sforzo di taglio sulla ammissibilit plastica
delle sezioni. Ci accettabile per travi normalmente dimensionate ma porta ad una
sopravalutazione del moltiplicatore di collasso. Peraltro ovviamente non possibile trascurare il
taglio ai fini dellequilibrio
Nel caso delle strutture intelaiate, ad esempio il portale in precedenza studiato, necessario tenere
conto dellinfluenza dello sforzo normale. In seguito si vedr come si possa tener conto della
presenza dello sforzo normale introducendo la seguente condizione di ammissibilit:
M N 2
+
( N,M ) =
-1 0 .
M 0 N 0
Solo se lo sforzo normale N molto minore del valore limite N0 possibile trascurarne il
contributo. Nei pilastri in c.a. la presenza di uno sforzo normale elevato riduce la duttilit della
struttura, per questo motivo la recente OPCM 3274 sulle costruzioni in zona sismica prescrive di
progettare la struttura in modo che le cerniere si verifichino nelle travi (i.e. sottodimensionandole)
e non nei pilastri (gerarchia delle resistenze).
Per poter applicare la sovrapposizione degli effetti, come pi volte fatto in questo capitolo, le
equazioni di equilibrio devono essere scritte con riferimento alla configurazione iniziale non
deformata. Questa ipotesi implica che, in questo ambito, non possibile tener conto di fenomeni di
instabilit dell equilibrio.
Ci non , in genere, tecnicamente accettabile nelle strutture reticolari e nei telai metallici, specie se
non controventati. Nel caso di strutture metalliche dotate di opportuni sistemi irrigidenti di
controvento ci possibile solo se le colonne sono poco snelle ( snellezza <80-90 e dunque
coefficiente <1-1,2). Si ritorner su questo importante problema nella seconda parte del corso.
Paradosso di Stussi e Kollbrunner sullattendibilit de moltiplicatore di collasso
tende a comportarsi come semplicemente appoggiata ed una analisi incrementale mostra come si
possano raggiungere prima del collasso spostamenti non accettabili.
Un esempio analogo appare nel settore geotecnico e riguarda i pali trivellati la cui portanza non
viene in genere valutata a collasso perch questo avviene con cedimenti eccessivi.
A/2
x1
x1
F
3
A/2
2 F
x2
2F
x2
A/2
x2
A/2
Sistema (0)
Sistema (1)
x2
Sistema (2)
Fig.2.25
Risolvendo i sistemi attraverso le equazioni della statica possibile determinare le distribuzioni dei
momenti flettenti M 0 , M1 e M 2 , riportati in Fig.2.26, e calcolare tramite la sovrapposizione degli
effetti il momento flettente del sistema principale staticamente determinato (sistema equilibrato).
22
Sistema (0)
Fl
4
Fl
2
Sistema (1)
+
X
Sistema (2)
+
X
Fig.2.26
M i =M i0 + M ijX j
i=1..n s
j=1
Equilibrio
Ammissibilit plastica
M1 =X1
M1 M 0
2
3
4
M 2 =
FA 1
1
+ X1 + X 2
2 2
2
M2 M0
M 2 =X 2
M3 M0
M 2 =
FA 1
+ X2
4 2
M4 M0
Si ricorda che mentre in presenza di carichi concentrati le sezioni ove verificare lammissibilit
vanno poste nelle sezioni di applicazioni dei carichi , in corrispondenza dei vincoli e nei nodi, in
presenza di carichi distribuiti la loro collocazione ha un certo grado di arbitrariet che pu portare
ad una sottostima del moltiplicatore di collasso.
Ricordando il teorema statico, se consideriamo lintero dominio delle configurazioni staticamente
determinate, possibile determinare il moltiplicatore di collasso c come il maggiore dei
moltiplicatori staticamente ammissibili s ,
c = max { s } .
23
= max {}
c
X1 M 0
1
FA 1
+ X1 + X 2 M 0 .
2
2 2
X2 M0
FA 1
4 + 2 X2 M0
(1b)
0
(3a)
x1
(3b)
Fig.2.27
24
La seconda e la quarta, forniscono invece una limitazione del moltiplicatore , come mostrato in
Fig.2.28.
Disequazioni 2 e 4.
1
FA 1
+
X
+
X 2 M 0 (2a)
1
2 2
FA 1
1
2
+ X1 + X 2 M 0
2 2
2
FA + 1 X + 1 X -M (2b)
0
2 2 1 2 2
FA 1
4 + 2 X 2 M 0 (4a)
FA 1
+ X2 M0
4 2
FA + 1 X -M (4b)
0
4 2 2
Essendo le relazioni tra X1 , X 2 e lineari i valori massimi e i valori minimi del moltiplicatore di
carico si trovano sicuramente lungo la frontiera della superficie individuata dalle disequazioni 1 e 3,
vedi Fig.2.28 (il quadrato che ha come vertici i punti A,B,C,D, vedi Fig.2.27 e Fig.2.28).
Le condizioni limite dettate dalle disequazioni 2 e 4 vengono individuate dalle seguenti equazioni,
che definiscono dei piani nello spazio ( X1 , X 2 , ) :
2M 0 X1 X 2
4M 0 2X 2
- (4a) 4a =
FA FA FA
FA FA .
2M 0 X1 X 2
4M 0 2X 2
(2b) 2b =- (4b) 4b =FA FA FA
FA FA
I punti di massimo o di minimo del moltiplicatore di carico si trovano, non avendo intersezioni tra i
piani (2a) e (4a) nel dominio di definizione fornito dalle (1a), (3a), (1b) e (3b), nei vertici A,B,C,D.
Per avere una rappresentazione grafica indipendente dalle costanti geometriche e meccaniche del
sistema, si sono adottate la seguenti adimensionalizzazioni:
X
X
FA
=m, 2 =y, 1 =x .
M0
M0
M0
(2a) 2a =
Fig.2.28
Come si pu notare nelle figure sopra riportate il massimo moltiplicatore di carico che soddisfa tutte
le condizioni di ammissibilit plastica e che quindi risulta il moltiplicatore di collasso :
4M 0
.
m=4 =
FA
25
Punto A
( X1 =X 2 =M 0 )
2a =0
Punto B
2b =-
4M 0
FA
4a =
2M 0
FA
4b =-
6M 0
FA
4a =
6M 0
FA
4b =-
2M 0
FA
4a =
6M 0
FA
4b =-
2M 0
FA
4a =
2M 0
FA
4b =-
6M 0
FA
( X1 =M 0 , X 2 =-M 0 )
2M 0
2M 0
2b =FA
FA
Punto C ( X1 =-M 0 , X 2 =-M 0 )
2a =
4M 0
FA
Punto D ( X1 =M 0 , X 2 =M 0 )
2a =
2a =
2M 0
FA
2b =0
2b =-
2M 0
FA
Il moltiplicatore di carico deve risultare positivo, quindi possibile considerare solamente linsieme
dei moltiplicatori individuati dalla lettera (a) che ne forniscono un limite superiore, ed inoltre deve
soddisfare tutte le condizioni di ammissibilit plastica.
Punto A
( X1 =X 2 =M 0 )
min { 2a , 4a } = 0
Punto B
Punto C
Punto D
( X1 =M 0 , X 2 =-M 0 )
min { 2a , 4a } =
2M 0
FA
min { 2a , 4a } =
4M 0
FA
min { 2a , 4a } =
2M 0
FA
( X1 =-M 0 , X 2 =-M 0 )
( X1 =M 0 , X 2 =M 0 )
26
M 0 M 3 0 0 1 X M 0
2 M
M 0 M 4 FA
1
0
0
4
2
0 m =
0
m
B
z m
( 4 1)
m
m ( 4 1)
B ( 4 3)
z ( 3 1)
0
dove z risulta il vettore delle incognite che pu risultare sia positivo che negativo.
Facendo ricorso a matrici partizionate, il sistema precedente assume la forma sotto riportata.
m
Bz
0
B
m
z 0
0
0
m
B
Bz m
B
B ( 8 3)
m 0 ( 8 1)
z m0
Il vettore z pu essere decomposto nella differenza di due vettori positivi, che presentano cio tutte
le loro componenti positive.
z = z+ z
z+ 0
z 0
z + = {z1+ z 2+ ...z n+ }
z = {z1- z -2 ...z -n }
positivo per definizione, ne consegue che la prima componente del vettore z + coincide con e
quella del vettore z nulla, come di seguito esplicitato.
z1+ = z1- = 0
Quindi le condizioni di ammissibilit plastica dei momenti flettenti nelle sezioni di controllo
diventano:
Bz + Bz m 0
z1+
z1-
+ 1
- 1
+
+
z 0
z = z 2 = ( X1 + X1 ) z = z 2 = ( X1 -X1 ) .
z + 2
z- 2
z
0
3
1
3 1
2 ( X 2 + X 2 )
2 ( X 2 -X 2 )
z + ( 3 1)
z ( 3 1)
27
Si introduce una variabile slack z , per trasformare la prima disequazione del sistema sopra
riportato in una equazione.
Bz + Bz + z = m 0
z+ 0
z = m 0 Bz + Bz 0
z 0
z 0
z ( 8 1)
Ponendo x = {z + z - z} si ottiene:
z+
Ax = m 0 (1)
.
[B -B I ] z = m 0
(2)
x 0
z
A ( 8 14 )
x (14 1)
Al variare delle componenti positive di x , quelle che soddisfano la (1) sono plasticamente
ammissibili e quindi staticamente ammissibili. Poich il sistema (1) di 8 equazioni ( 2n s =8 ) in
seguente forma:
b = {1 0 0......0} .
T
Ax = m 0
x0
28
finch 0 , ossia il materiale non giunge allo snervamento. Pertanto la sezione rettangolare resta
tutta in campo elastico finch:
max =
N M
+
0 ;
A Wel
min =
N M
0 ,
A Wel
i.e.
N
M
1.
0 A 0 Wel
Poi come visto nel caso della flessione semplice la tensione rimane costante e pari alla tensione di
snervamento 0.
0
M
h
N
e
N
Stato elastico
Fig.2.29
Nella situazione limite tutta la sezione in campo plastico come rappresentato in Fig.2.30.
0
0
T
d
T
0
0
Fig.2.30
Al fine di valutare gli stati di sollecitazione ammissibili e di rappresentarli nel piano N-M dalla
Fig.2.30 si ottiene:
h2
bh 2
h
d2
h
T = 0 b d quindi M = T h d = 0 b d 2 = 0
1
,
4
h2
2
2
2
N 0 = 0 bh
0 bh 2
4
N 2d
visto che
= , per momenti positivi si ottiene:
N0 h
M0 =
N 2
M = M 0 1
,
N 0
M > 0.
Il termine entro parentesi quadra interpretabile come il coefficiente che misura la riduzione della
resistenza flessionale dovuta allo sforzo assiale. Valori di N/N0 non troppo elevati causano
variazioni modeste (per N =0.2N0 si ottiene M =0.96M0). Questa caratteristica risulta comune a
tutte le sezioni doppiamente simmetriche anche se le espressioni sono ovviamente diverse. Per
sezioni con un solo asse di simmetria la dipendenza pi sensibile ( L. Corradi p. 27)
Procedendo in modo analogo anche per M<0 si ottiene la funzione limite o di snervamento f(N,M):
2
N
M
f ( N, M )
1 = 0 .
+
N
M
0
0
In Fig.2.31 sono rappresentate la funzione di snervamento ed il dominio limite elastico, nel caso di
sezioni doppiamente simmetrica ovviamente anche il dominio presenta due assi di simmetria;
questo non sussiste per sezioni con un solo asse di simmetria.
M
M0
M el
vertice
vertice
dominio elastico
-N0
N0
-M el
-M 0
Fig.2.31
2 N
N0 N0
N
f
f =
=
f = f n
=
f
1
M
sign
M M 0
M
0
M
u= n 1= f
M0
o
N0
Fig.2.32
Si intende dimostrare che latto di moto generalizzato nella cerniera, che presenta una
T
deformazione assiale ed una rotazione relativa , u = , diretto secondo la normale al
{ }
u = N 0 2 .
u = . Poich d =
N0 2
1
1
h/2
h
e= d
G
y
h/2
Fig.2.33
Moltiplicando e dividendo le componenti del vettore u per M0 si ottiene:
N h
N 2M
0
0
u =
M 0 .
1
M 0
31
M 0
Si pu pertanto affermare che il flusso plastico diretto secondo la normale alla curva f(N,M)=0
Uguagliando la potenza dissipata in tutti i punti della sezione con la potenza espressa in termini
delle caratteristiche della sollecitazione e delle deformazioni generalizzate e ed si ha:
Dint = ( y ) e ( y ) dA = ( y ) e + y dA =
A
2
2 N
1 M
N
= ( y ) dA e + ( y ) y dA = Ne +M = N
+ 2
+ M
=
M 0
M0
N 0
A
A
N0 N0
2
N 2
M N
ma
+
+1 .
= 1 quindi Dint =
M0 N0
N
0
M
N
+ d
1 0
M0
N0
M
f (N,M)
M0
N0
Fig.2.34
32
Approssimazione esterna
M
M0
N0
N
Fig.2.35
Si pu dimostrare in virt di un corollario dei teoremi dellanalisi limite, il V, che risulta:
int,s int c ext ext,k
dove
con
riferimento
allapprossimazione interna.
ext,k il moltiplicatore
con
riferimento
cinematicamente
sufficiente
valutato
allapprossimazione esterna.
33
F
2
3
4
l/2
l/2
Fig.2.36
La struttura riportata in Fig.2.36 costituita da una travatura di sezione rettangolare (bxh) che
presenta il seguente dominio di resistenza nello spazio bidimensionale (N,M), una sua
rappresentazione grafica riportata in Fig.2.37:
2
M N
+
f ( N,M ) =
1 0 .
M0 N0
In questo esempio in uniformit con quanto fatto in precedenza non sar considerata linfluenza del
taglio sulla resistenza ultima della struttura.
M
h
M0
N0
Fig.2.37
34
Vengono considerate quattro sezioni di controllo (ns=4) nei punti in cui la distribuzione del
momento flettente presenta sicuramente dei punti di massimo o minimo, la posizione di dette
sezioni riportata in Fig.2.36.
Osservato che la struttura in esame presenta un grado di iperstaticit pari a 1 (ni=1), si considera il
sistema staticamente determinato riportato in Fig.2.38.
S F
X1
Fig.2.38
Risolvendo i sistemi attraverso le equazioni della statica possibile determinare le distribuzioni dei
momenti flettenti M 0 , M1 e la distribuzione degli sforzi normali N 0 , N1 riportati in Fig.2.39, e
calcolare tramite la sovrapposizione degli effetti il momento flettente del sistema principale
staticamente determinato (sistema equilibrato).
s Fl/2
A
s F
N
Sistema (0)
Sistema (1)
Fig.2.39
M i =M i0 + M ijX j
i=1..n s
j=1
ni
N i =N i0 + N ijX j
i=1..n s
j=1
35
Mi Ni
+
1 0 i=1..n s
M0 N0
Vengono esplicitate e riportate nella tabella seguente le relazioni sopra specificate.
Sez. di controllo
1
Equilibrio
FA
M1 = s
+ AX1
2
N1 = s F + X1
M 2 = s
N 2 = s F + X1
M 3 = s
FA
+ AX1
2
N1 = 0
M4 =
FA
+ AX1
2
X1A
2
N4 = 0
Ammissibilit plastica
FA
2
s
+ AX1
s F + X1
2
+
1 0
M0
N
0
FA
2
+ AX1
s F + X1
2
+
1 0
M0
N0
FA
+ AX1
2
1 0
M0
X1A
2 1 0
M0
c = max {s }
M
2
FA
AX1 + 20 ( s F - X1 ) M 0 0 .
s
N0
2
2M 0
X1
A
2M 0
, che implica M 4 = M 0 . Pertanto, la
A
condizione di ammissibilit plastica nella sezione (3) diventa:
La soluzione pu essere trovata assumendo X1 =
2M 0 M 0
2M 0
FA
s
A
+ 2 s F M0 0 .
2
N0
A
A
Considerata la sezione rettangolare, il momento ultimo plastico per pura flessione M 0 pu essere
1
espresso in funzione del carico ultimo di pura compressione N 0 , M 0 = N 0 h , posto h = A e
4
6M 0
= (moltiplicatore di collasso del sistema con cerniere plastiche indipendenti da N, N 0 )
FA
si ottiene:
2
2M 0
1
1
3 s + 2 s F 3 0 3 s + 2 3 s -1 3 0 .
A
N 0
4
Posto z =
s
, si cerca il max ( z ) che si realizza con la condizione limite di eguaglianza:
12z + 92 z 2 + 2 62 z 12 = 0 92 z 2 + 6 ( 2 2 ) z + ( 2 12 ) = 0 ;
( 2 2 ) 2 1 + 22
32
si considera la soluzione maggiore.
h 20
1
=
= 0.0667 si ottiene il seguente valore di z e del moltiplicatore di carico s :
A 300 15
z = 0.9985 s = 0.9985 .
Leffetto dellinterazione (N-M) assolutamente trascurabile.
Lo stato di sollecitazione al collasso nella sezione (2)=(1) risulta
N 2 = 0.0665N 0
,
M 2 = 0.9955M 0
che soddisfa la condizione di ammissibilit plastica
2
0.9955 + ( 0.0665 ) 1 0 .
Per =
Lesempio pone in evidenza il fatto che anche considerando cerniere plastiche generalizzate che
dipendono dallinterazione (N-M), leffetto della forza normale spesso trascurabile. Pi
importante risulta invece leffetto dellinterazione tra momento flettente e taglio.
37
h
A
Fig.2.40
Si escludano effetti di grandi spostamento e rotazioni e linfluenza dello sforzo normale sul
momento plastico. Il telaio risulta n i = (2 3 6) = 36 volte iperstatica; meccanismi di collasso
globale cinematicamente sufficienti includono 37 cerniere plastiche.
Sulla base del teorema cinematico si considerano alcuni meccanismi elementari.
Si ricorda che attraverso il teorema cinematico possibile determinare il moltiplicatore di carico
k , valutando la potenza dissipata interna D k e la potenza esterna W
k,ext , ed applicando la seguente
relazione:
k =
Dk
.
W
k,ext
38
k1 =
M 0c + 8M 0t
7Fh
3h
Fig.2.41
D k2 = 3M 0c + 2 6M 0t 2 + 2 6M 0t = 3 ( M 0c + 12M 0t )
FA
Fh A
A
= F + 21h =
W
k2,ext = 21Fh + 2
+ 126 .
62
6 h
6
18 ( M 0c + 12M 0t )
M 0c + 12M 0t
k2 =
=
A
A
Fh + 126
7Fh 1 +
126h
39
l/2
2
3h
Fig.2.42
D k3 = 6M 0c
W
k3,ext = 6Fh .
k3 =
M 0c
Fh
7 +
7 +
126 h
126 h
1
(3) k1 =
40
Fig.2.43
Una rappresentazione grafica riportata in Fig.2.44 e in Fig.2.45.
Si osserva che lintercetta sullasse k della retta (1) risulta sempre maggiore di quella della retta (2)
infatti:
1
1
A1 = 0,
;
A
0,
=
2
7
7 + 1 A
.
126 h
1
1
1 A
1 A
A
>
+
>
>0 >0
1 A
7
126 h
126 h
h
7 +
126 h
Si determinino ora le intersezioni della retta (1) con la retta (3) (punto B1) ed lintersezione della
retta (2) con la retta (3) (punto B2)
3 1
1 1 A 1 1
B1 = , ; B2 = +
, ;
4
2 126 h
ora possibile distinguere due casi:
A 1
1. se
< 54 allora lascissa del punto B2 risulta minore di quella del punto B1
h
1 1 A 1 3
1 A
A 1
M B2 < M B1 +
<
>
< 54 ;
2 126 h 4
54 h
h
A 1
> 54 allora lascissa del punto B2 risulta maggiore di quella del punto B1
2. se
h
41
M B2 > M B1
1 1 A 1 3
1 A
A 1
+
>
<
> 54 .
2 126 h 4
54 h
h
Caso 1
1
Nel caso 1 esiste una intersezione (punto C), nella regione M > 0; 0 k , tra la retta (1) e la
1 A 1
1 A 1
1
8
126 h .
+
C = 126 h ,
4 1 1 A 1 7 7 4 1 1 A 1
63 h
63 h
Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato) k risulta:
k2
k = k1
k3
1 A 1
0 M 126 h
1 A 1
4 1
63 h
1 A 1
3
126 h
M .
1 A 1
4
4 1
63 h
3
M
4
k
2
3
1
1
3
C
1
2
M
Fig.2.44
42
Caso 2
1
Nel caso 2 non esiste una intersezione, nella regione M > 0; 0 k , tra la retta (1) e la retta
(2), ne consegue che la retta (2) nella regione sopra specificata fornisce valori del moltiplicatore di
carico inferiori.
Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato) k risulta:
k2
k =
k3
1 1 A 1
+
2 126 h
.
1 1 A 1
M +
2 126 h
0M
k
3
1
1
2
2
3
1
2
M
Fig.2.45
Si osservi che al variare di M , quindi del rapporto tra la resistenza plastica delle travi e delle
colonne, si presentano, sia nel caso 1 che nel caso 2 delle transizioni; nel caso 1 si passa dal
meccanismo 2 al meccanismo 1 e dal meccanismo 1 al meccanismo 3, nel caso 2 si passa dal
meccanismo 2 al meccanismo 3.
Si pu verificare che i moltiplicatori adimensionalizzati ( k1 , k2 , k3 ) e quindi dei moltiplicatori
( k1 , k2 , k3 )
43
Esempio numerico
Si fissino i seguenti dati:
= 0.1
A 1
1 A 1
1 A 1
1
8
126 h
0.09,
+
2.46
C = 126 h
1 A 1
7 7
4 1 1 A 1
4 1
63 h
63 h
k2
k = k1
k3
0 M 0.09
0.09 M
M
3
.
4
3
4
44