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Nicolao Merker, Karl Marx. Vita e opere, Laterza, Roma-Bari 2010, pp.

261, 18
Di Janis Purpi

Parlare di qualunque autore solo un esercizio di fiato se non si sa qualcosa delle fonti 1,
cos si esprime in una delle prime pagine del libro Karl Marx. Vita e opere, Nicolao Merker, gi
professore della Facolt di Filosofia dellUniversit di Roma La Sapienza. E male comune,
purtroppo, esprimere giudizi su Karl Marx solo per sentito dire, senza essersi addentrati veramente
nel mondo che caratterizza la formazione della sua personalit, determinato dalla situazione storica
del periodo nel quale egli visse, ricco di avvenimenti che lo portarono a formulare un determinato
pensiero. Prima di etichettarlo, come continuamente viene fatto, cerchiamo di conoscerlo meglio,
attingendo dai suoi scritti, non solo quelli economico - politici, ma anche quelli filosofici, storici,
giornalistici ecc, cerchiamo delle informazioni che possano descriverci meglio il suo percorso di
vita, il contesto famigliare nel quale visse, le sue passioni come ragazzo e poi come uomo, e
scopriremo tante cose che possono davvero farci comprendere la sua dimensione di uomo, di
studioso e di militante del movimento operaio.
Ebbene, questo testo ci aiuta proprio in questo, conoscere meglio Karl Marx.
Predominavano gli scritti sulla dottrina, molto minore fortuna ha avuto linteresse per
luomo. Su Marx persona, le idee restavano per lo pi approssimative, spesso condite di luoghi
comuni. Il pi ovvio fu che egli fosse il fondatore del marxismo. In realt non volle fondare nessuna
dottrina che portasse il suo nome. Nel 1882 disse di odiare lappellativo di marxista2.
Possiamo allora scoprire qualcosa riguardo alla formazione culturale del giovane Marx.
Il procuratore Heinrich, suo padre, leggeva Voltaire, Rousseau e Kant [] 3, mentre il
suo futuro suocero, Johann Ludwig von Westphalen, funzionario governativo della Prussia renana
ma di idee illuministiche e liberali, leggeva i classici greci e Shakespeare, caro alla cultura
dellOttocento; da lui inoltre aveva appreso le idee socialiste di Saint-Simon. 4.
Avendo avuto tali stimoli facile comprendere il suo avvicinarsi alla filosofia e soprattutto
la sua grande curiosit intellettuale che spaziava nei campi pi diversi e non solo in quelli politico economici. Ma si capisce soprattutto il suo impegno affinch luomo, ogni uomo, invece di vivere
una vita alienata, possa svilupparsi onnilateralmente, in e con tutti i suoi sensi.
Le vicissitudini che dovr superare nella vita saranno moltissime, a partire dallesilio e dalle
persecuzioni politiche che lo attendono e che avranno un forte impatto emotivo nella sua vita per
arrivare ai tanti anni di miseria che si trover ad affrontare e che Merker con grande maestria ci
1

Nicolao Merker, Karl Marx. Vita e opere, Laterza, Roma-Bari 2010, p. 3.


Idem, pp. 6-7.
3
Idem, p. 17.
4
Idem, p. 21.
2

ricorda. Nonostante tutto egli porta avanti la sua battaglia per far s che gli uomini possano
emanciparsi, non solo i benestanti, ma anche la stragrande maggioranza della popolazione, i
proletari, i lavoratori. Sicuramente ha influito nelle sue indagini per trovare una soluzione affinch
si potesse avere una societ senza classi, la sua catastrofica situazione economica durata quasi tutta
una vita. La mancanza di denaro era un incubo continuo. Engels soccorreva come e quando
poteva5.
A Marx tutto ci pesava non poco, ma stupisce la sincera amicizia che cera tra i due,
Engels comunque, convinto dellimportanza del lavoro scientifico dellamico e della necessit,
quindi, di aiutarlo in qualsiasi modo, non concepiva i suoi sussidi come una carit6.
Continueremo anche nel futuro ad aiutarci reciprocamente senza guardare quale dei due,
momentaneamente, sia il pressante e quale il pressato, cos scriveva Engels in una lettera
dell8 agosto 1862 a Marx7.
Il giovane hegeliano Moses Hess scriver di Marx come del pi grande, forse lunico
vero filosofo dei nostri giorni. Il dott. Marx, cos si chiama il mio idolo, ancora giovanissimo,
appena ventiquattrenne, ma dar il colpo di grazia alla religione e alla politica medievali. Alla pi
profonda seriet filosofica, egli collega la satira pi tagliente. Immaginati Rousseau, Voltaire,
Holbach, Heine e Hegel riuniti in una sola persona, dico veramente riuniti, non solo giustapposti, e
avrai il dott. Marx8.
La sua vita ebbe una svolta quando nel 1848 fu espulso dal Belgio per non aver
ottemperato al divieto di occuparsi di politica decidendo cos di trasferirsi a Londra.
Qui Merker fa notare che lInghilterra, a rivoluzione industriale conclusa intorno al 1830,
era il paese pi industrializzato dEuropa. Sulla teoria economica di Marx influir enormemente il
contatto con un paese di fortissimo sviluppo capitalistico, dove perci ne erano gi apparse anche le
contraddizioni9. Fu proprio qui, grazie alla ricca presenza di opere che si trovavano al British
Museum poco distante dalla sua nuova dimora, che Marx si concentr ancora di pi sui suoi studi
economici, dimostrando le contraddizioni insite nella societ capitalistica ed elaborando nuove
teorie.
Lautore ci pone allora un interrogativo: Potrebbero, dentro il mucchio delle carte di
Marx, essercene ancora di utili con cui continuare la partita? E la partita, nientaffatto conclusa,
dellemancipazione umana10.

Idem, p. 88.
Idem, p. 89.
7
Karl Marx, Friedrich Engels, Opere, Editori Riuniti, Roma 1972, XLI, p. 303.
8
Nicolao Merker, Karl Marx. Vita e opere, Laterza, Roma-Bari 2010, pp. 28-29.
9
Idem, p.85.
10
Idem, p.4.
6

Marx impieg tutta la sua vita in un lavoro teorico e pratico il cui obiettivo era quello
dellemancipazione umana attraverso la lotta del proletariato: la testa di questa emancipazione la
filosofia, il suo cuore il proletariato11. Egli si adoper al massimo affinch negli operai si potesse
sviluppare una coscienza di classe: Marx con lanalisi del processo di produzione capitalistico
forn un grimaldello teorico ai proletari venditori di forza-lavoro affinch eliminassero la cassaforte
del capitalista prendendo coscienza di esser loro gli artefici delle fortune dei padroni12.
Lelemento di successo degli operai certamente il loro numero. Ma il numero non pesa
sulla bilancia se non quando unito in collettivit ed guidato dalla conoscenza. Ovvero il
grimaldello per aprire la cassaforte del capitalista s il frutto di una battagliera conoscenza dello
sfruttamento capitalistico, ma devono maneggiarla non un singolo individuo, n gruppi isolati di
operai, bens la classe operaia nel suo complesso, come movimento organizzato13.
Oggi, come ieri, la situazione non cambiata, il lavoro alienato ancora presente, in alcuni
casi sotto altre forme, e alle tute blu si sono affiancati i colletti bianchi.
Ma quanti sono coloro che alla domanda: Siete soddisfatti del vostro lavoro?
risponderebbero in modo affermativo? Quanti sono coloro, invece, che contano le lancette
aspettando di potere, forse, andare in pensione per cos, finalmente, potersi dedicare ai propri
interessi personali? Sicuramente i secondi sono pi dei primi, vite non vissute interamente ma
sacrificate nel lavoro alienante dove, come diceva Marx, il lavoro per loperaio non volontario,
bens forzato, lavoro costrittivo. Il lavoro non quindi la soddisfazione di un bisogno, bens
soltanto un mezzo per soddisfare dei bisogni esterni a esso, al punto che appena cessa di esistere
una costrizione fisica o daltro genere, il lavoro fuggito come una peste14. Ecco perch Marx nel
Manifesto auspica una societ senza classi dove il libero sviluppo di ciascuno la condizione per il
libero sviluppo di tutti15.
Il testo di Merker, per concludere, scritto con grande chiarezza, utile a chi ancora non si
addentrato appieno nelle teorie marxiane ma vuole iniziare a farlo, grazie alla ricchissima
bibliografia che lautore non solo ci riporta alla fine del testo, ma anche alla fine di ogni capitolo,
specificando per ogni tema trattato le fonti da ricercare.
Fonti necessarie per comprendere la straordinaria tensione conoscitiva che il giovane Marx
cos riassumeva in una poesia dedicata alla moglie Jenny: Il cielo tento di afferrare, e il mondo a
me di attirare, e amando e odiando a vivere inesausto vorrei continuare16.

11

Idem, p.49.
Idem, p. 122.
13
Idem, p.129.
14
Idem, p.56.
15
Idem, p. 78.
16
Idem, p. 23
12

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