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CAPITOLO IV

CICLI IDEALI NEI MCI

Introduzione
Nella trattazione dei cicli ideali dei MCI alternativi si precisa che si deve ipotizzare che il
fluido di lavoro permanga sempre nel cilindro e quindi non si devono effettuare le fasi di
ammissione e di scarico, necessarie nella realt.
Fatta tale premessa, i cicli ideali tipici dei motori a combustione interna alternativi, che si
differenziano solo per la fase di adduzione di calore, sono:
Ciclo Otto o ciclo Beau De Rochas

Fig.4.1
Rappresentazione nei piani p-v e T-s del ciclo ideale Otto o Beau De Rochas

Ladduzione di calore nella fase 2-3 avviene a volume costante con conseguente aumento
di temperatura e pressione. Questo il ciclo di riferimento per i MCI ad accensione
comandata.

34

Ciclo Diesel

Fig.4.2
Rappresentazione nei piani p-v e T-s del ciclo ideale Diesel

Ladduzione di calore nella fase 2-3 avviene lungo una trasformazione a pressione
costante. Tale ciclo quello di riferimento per i MCI ad accensione per compressione.
Ciclo Sabath

Fig.4.3
Rappresentazione nei piani p-v e T-s del ciclo ideale Sabath

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Ladduzione di calore mista, in parte a volume costante (tratto 2-3) e in parte a


pressione costante (tratto 3-3).
Rendimento del ciclo Sabath
Ricavato il rendimento del ciclo Sabath possibile ricavare, in funzione di esso, i
rendimenti degli altri due cicli, Beau De Rochas e Diesel, i quali risultano casi particolari del
ciclo Sabath quando si in assenza della fase di adduzione di calore a pressione costante o
quella a volume costante.
Dalla definizione di rendimento ideale (3.18) si ha:

id 1

Q2 Luid

Q1
Q1

(4.1)

Nel caso della rappresentazione del ciclo Sabath nel piano p-v, il calore Q2 sottratto al
fluido in una trasformazione isocora dato dallespressione:

Q2

c v dT cv (T4 T1 )

mentre il calore Q1 dato dalla somma di due termini corrispondenti alla fase di adduzione di
calore a volume costante e quella a pressione costante:

Q1

3'

cv dT c p dT c v (T3 T2 ) c p (T3' T3 )
3

Essendo k=cp/cv si ha:

i 1

(T4 T1 )
(T3 T2 ) k (T3 T3' )

(4.2)

Ricordando lespressione del rapporto volumetrico di compressione:

V1 v1

V2 v 2

(4.3)
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definendo il rapporto di combustione a volume costante e a pressione costante come:

T3'
p
3
T2
p2

T3' v3'

T3
v3

(4.4) (4.5)

possibile esprimere la (4.2) in funzione della sola temperatura T1.


Dalle equazioni che legano le temperature ai volumi o alle pressioni lungo le varie
trasformazioni che si susseguono nel ciclo ideale della fig.4.3 (Sabath) possibile ricavare:
- compressione adiabatica 1-2

T2 = T1 k-1

- combustione isocora 2-3

T3 = T2 = T1 k-1

- combustione isobara 3-3

T3 = T3 b = T1 b k-1

- espansione adiaabatica 3-4

T4 = T3 (v3 / v1)k-1 = T1 bk

Pertanto la (4.2) si scrive:

id 1

b 1
k

k 1 ( 1) k (b 1)

(4.6)

Pressione media del ciclo


Larea del ciclo rappresenta il lavoro utile compiuto dal fluido. Riferendosi al ciclo
Sabath di fig.4.3, si ricava che:
Luid = L334 L12 = area 12334
dove con Luid si indicato il lavoro utile ideale.
Il rapporto tra il lavoro utile b ideale e la differenza (v1 v2) fornisce il valore della
pressione media pm del ciclo considerato:

37

pm

Luid
v1 v 2

(4.7)

Rendimento ideale del ciclo Beau De Rochas


Dalla (4.6) per un ciclo con adduzione di calore a volume costante (b = 1), si ottiene:

id 1

k 1

(4.8)

Dalla (4.8) si deduce che il rendimento ideale del ciclo ideale Beau De Rochas una
funzione crescente del rapporto volumetrico di compressione e dipende dalla natura del
fluido attraverso il rapporto volumetrico tra i calori specifici.
Nella fig.4.4 si riporta landamento del rendimento ideale in funzione di quando il
fluido evolvente nel ciclo un gas monoatomico (k = 1.66), biatomico (k = 1.40) e triatomico
(k = 1.33). in ogni caso si ha un incremento del rendimento ideale con laumento del rapporto
.

Fig.4.4
Andamento del rendimento ideale del ciclo Beua De Rochas per fluidi diversi in funzione del rapporto
volumetrico di compressione

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Dal piano T-s risulta evidente che allaumentare di , a parit di calore Q1 fornito, si ha un
miglioramento del rendimento a causa del minor valore assunto da Q2.
Dalla (4.7) e dalla (4.1) si ottiene:

pm

id Q1
v1 v 2

(4.9)

dove:

v1 v 2 v 2 ( 1) v1

(4.10)

p3

1
p2

Q1 cv (T3 T2 ) cv T1 k 1

(4.11)

Fig.4.5
Confronto tra due cicli ideali Beau De Rochas aventi differenti valori di a parit di calore Q1 fornito

Ricordando la (4.4) e che:

cv

R
k 1

T1

p1v1
R

si ha:
39

Q1

p1v1 k 1
( 1)
k 1

(4.12)

sostituendo la (4.10) e la (4.12) nella (4.9) e tenendo conto della (4.8) si ha:

id p1 k 1
k 1
pm
p1

1 k 1
1 k 1

(4.13)

Fig.4.6
Andamento della pm in un ciclo BdR in funzione del rapporto

Rendimento ideale del ciclo Diesel

Per un ciclo con adduzione di calore a pressione costante ( = 1), dalla (4.6) si ha:

id 1

k 1

bk 1
k (b 1)

(4.14)

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da cui si deduce che il rendimento ideale del ciclo Diesel aumenta al crescere di e
diminuisce con b perch, essendo k < 1, il rapporto (bk 1)/(b-1) una funzione crescente di
b.
Anche per il ciclo Diesel dal piano T-s risulta evidente laumento del rendimento ideale
allaumentare di fermo restando Q1.
Si osservi anche poi come laumento di , a parit di Q1, comporti una diminuzione di b e
quindi ad un ulteriore aumento, per la (4.14), di id.

Fig.4.7
Andamento della pm in un ciclo Diesel in funzione del rapporto b

Nel caso reale, poich nei motori funzionanti con tale ciclo comprimono solo aria, si
possono adoperare valori di pi elevati di quelli usati per i motori a ciclo Beau De Rochas.
La necessit di adottare valori pi elevati di deriva dal fatto che bisogna portare laria a
fine combustione ad una temperatura sufficiente a far accendere il combustibile che vi si
inietta.
Dalla (4.9) e dalla (4.10) possibile ricavare, anche per il ciclo Diesel, unespressione
della pressione media del ciclo; infatti, ricavato il valore di Q1 e sostituendo la (4.5) e la (4.10)
nella (4.9) si ha:

41

pm

id p1 k k b 1
1 k 1

(4.15)

e, per la (4.14):

p k k b 1 b k 1
pm 1
1 k 1
1

(4.16)

Fig.4.8
Confronto tra due cicli ideali Diesel aventi differenti valori di a parit di calore Q1 fornito

Confronto tra i cicli ideali


Per evidenziare le principali differenze tra il ciclo Beau De Rochas e il ciclo Diesel utile
metterli a confronto.
I cicli che si confrontano hanno sempre in comune lo stesso punto di inizio compressione
1.
Sotto le ipotesi di pari e pari Q1, dalla fig.4.9, dove sono riportati i due cicli
rispondenti alle citate ipotesi, si vede che il calore sottratto nel ciclo BdR minore di quello
sottratto nel caso del ciclo Diesel, di conseguenza:

diesel < BdR


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Fig.4.9
Rappresentazione nei piani p-v e T-s di un ciclo Otto o Beau De Rochas e di un ciclo Diesel caratterizzati dallo
stesso valore di e dallo stesso calore fornito Q1
Rappresentazione nei piani p-v e T-s di un ciclo Otto o Beau De Rochas e di un ciclo Diesel caratterizzati dallo
stesso valore della pressione massima p3 e dallo stesso calore fornito Q1

sotto le ipotesi di pari Q1 e di pressione massima, dalla fig.4.9, dove vengono rappresentati i
due cicli nel rispetto delle ipotesi fatte, si ha che il calore sottratto nel ciclo BdR maggiore di
quello sottratto nel ciclo Diesel, quindi:

diesel

> BdR

nel caso di confronto eseguito a parit di lavoro utile Luid e di pressione massima, dalla
fig.4.10 dove sono riportati i due cicli rispondenti a tali ipotesi, si nota che il calore Q2 nel
ciclo Diesel minore di quello dellaltro ciclo ed esprimendo il rendimento ideale come:

id

Luid
Luid Q2

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Fig.4.10
Rappresentazione nei piani p-v e T-s di un ciclo Otto o Beau De Rochas e di un ciclo Diesel caratterizzati dallo
stesso valore di lavoro utile e dallo stesso valore della pressione massima p3
Rappresentazione nei piani p-v e T-s di un ciclo Otto o Beau De Rochas e di un ciclo Diesel caratterizzati dallo
stesso valore della temperatura T3 e dallo stesso valore della pressione massima p3

ne segue che:

diesel > BdR


Infine, nel caso di pari temperatura massima e pari pressione massima, sempre dalla
fig.4.10 possibile dedurre che diesel > BdR essendo uguali i calori sottratti, mentre il calore
addotto nel ciclo Diesel risulta maggiore di quello addotto nel ciclo BdR.
Sempre dallesame dei due cicli, si potrebbe pensare che la fase di espansione si potrebbe
prolungare fino al raggiungimento della pressione atmosferica o meglio ancora di quella
ambiente.
In entrambi i casi si otterrebbe un incremento di lavoro utile tanto pi elevato quanto
piccola la pressione di fine espansione. Si ricorda per che le difficolt di realizzare questi
cicli si incontrano proprio nellelevato rapporto v4/v1 nel primo caso e nella pratica
impossibilit di comprimere isotermicamente fino alla pressione ambiente i gas combusti,
oltre al valore ancor pi elevato di v4/v1 nel secondo caso.
Di conseguenza, si usa la soluzione abbastanza semplice di far espandere i gas combusti
fino al volume v4 = v1, anche se cos facendo si ha una perdita sensibile di lavoro utile rispetto
ai cicli prima descritti.
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Calcolo di un ciclo ideale


Si faccia riferimento al ciclo Beau De Rochas riportato in fig.4.11.

Fig.4.11
Rappresentazione nel piano T-s del ciclo ideale

Rappresentazione nel piano p-v del ciclo ideale Beau

Beau De Rochas ad espansione prolungata

De Rochas ad espansione prolungata

Fase di compressione
Siano note le condizioni al punto 1 allinizio della fase di compressione 1-2 ed il rapporto
di compressione. Grazie allequazione della trasformazione adiabatica isoentropica in termini
di temperature e volumi specifci applicata alla trasformazione 1-2 si ha:
T2 v2 k-1 = T1 v1 k-1
e mediante la (4.3) si ricava la temperatura T2. lequazione di stato dei gas applicata al punto 2
permette di calcolare la pressione p2.
Durante la compressione 1-2 risulta assorbito, per ogni chilogrammo di fluido,
lincremento di temperatura subito dal fluido l lavoro L1-2:

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L1 2

p2
1

p1v1 1

k 1
p1

k 1
k

p v v
a
2
1

(4.17)

la cui pressione pa quella che agisce sulla faccia esterna del pistone. In fig.4.11 tale lavoro
rappresentato dallarea A12B.

Fig.4.12
Rappresentazione nel piano p-v del lavoro connesso ad una variazione di volume

Fase di adduzione del calore


Detta Q1 la quantit di calore somministrata dallesterno a volume costante v3 = v2 ;
lincremento di temperatura subito dal fluido si ricava dalla relazione:
Q1 = cv (T3 T2)
mentre il valore di p3 si ricaver dallequazione di stato applicata al punto 3.
Fase di espansione

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Dallequazione pv = cost, applicata alla trasformazione 3-4 , si ricava la pressione


costante p4 mentre la T4 ancora ricavata dalla equazione di stato applicata al punto 4 (noto
che v4 = v1).
Durante la trasformazione di espansione 3-4 risulta ceduto ad ogni chilogrammo di fluido
il seguente calore:
L3 4

p 24
1

p 3 v3 1

k 1
p3

k 1
k

p v v
a
4
3

(4.18)

deducibile da ragionamenti analoghi a quelli fatti per la compressione.


Tale lavoro rappresentato in fig.411 dallarea 34BA.
Fase di sottrazione del calore
La trasformazione 4-1 una trasformazione a volume costante con sottrazione di
caloriche riporta il fluido alle condizioni iniziali per il ciclo successivo.

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