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AEROPORTUALE
a cura del prof. ing. Carlo Bartoli
CLIMA ACUSTICO e RUMORE AEROPORTUALE
Le problematiche ambientali connesse agli aeroporti vanno
dalle pressioni dovute alla semplice presenza fisica
dellaeroporto a quelle dovute alle attivit aeronautiche
negli intorni aeroportuali; limpatto acustico costituisce uno
degli elementi di disturbo pi immediati ed evidenti. Il
fenomeno caratterizzato da alcune peculiarit, tra le quali
il sovrapporsi dei suoi effetti nel preesistente contesto
ambientale e la soggettivit della risposta dei cittadini; in
particolare il rumore percepito tanto pi pesantemente
quanto pi si manifesta in modo improvviso, soprattutto
nelle aree caratterizzate da un buon clima acustico di base.
In generale, sebbene ladozione di una serie di misure di
mitigazione e prevenzione abbia permesso di ridurre
fortemente la pressione acustica dovuta alle singole sorgenti
di rumore, la percezione dei progressi ottenuti in campo
aeronautico risulta vanificata dal vertiginoso incremento
della richiesta di servizi aerei.
Il rumore prodotto dagli aeromobili caratterizzato da un
numero relativamente limitato di eventi nellarco della
giornata e da valori massimi di pressione sonora piuttosto
elevati. Questi eventi mantengono una loro individualit
rispetto alle altre fonti di rumore e questa circostanza
accresce il loro potere disturbante. Bench di breve durata,
1
N j1
L VA 10 log
in cui:
N il numero dei giorni del periodo di osservazione del
fenomeno e LVAj il valore giornaliero del livello di
valutazione del rumore aeroportuale.
10
10 L VAn / 10 dB( A)
24
24
L VAj 10 log
LVAd
1
10 log
Td
Nd
10
i 1
SELi / 10
dB( A)
1
10 log
Tn
SELk / 10
10
10
dB ( A)
k 1
Nn
SELi 10 log
t2
t1
p A, i 2 ( t )
p
2
o
T
dt L Aeq.Ti 10 log i
T0
dB( A)
in cui:
T0 = 1 s il tempo di riferimento
t1 e t2 rappresentano gli istanti iniziale e finale della misura,
ovvero la durata dell'evento Ti = (t2-t1) in cui il livello LA
5
Densit abitativa
(abitanti/ha)
10-150
Coefficiente
correttivo
k = 1.1
Semiestensiva
150-250
k = 1.2
Intensiva
>250
k = 1.3
EMISSIONI
ACUSTICHE
IN
FASE
DI
ATTERRAGGIO E DECOLLO DI ALCUNI
AEROMOBILI E POPOLAZIONE ESPOSTA
Poich la variazione di rumore avviene su ampia scala,
viene rappresentata su scala logaritmica attraverso il decibel
(dB). La variazione di 3 dB corrisponde al raddoppio
dellenergia sonora emessa dalla sorgente, ma non viene
percepita come tale in quanto anche lorecchio umano
percepisce il rumore in modo logaritmico. Lincremento di
3 dB viene considerato non significativo dallorecchio
umano, mentre un incremento di 5 dB risulta chiaramente
distinguibile e quello di 10 dB considerato il doppio del
rumore inizialmente percepito. Sebbene il traffico
aeroportuale sia fortemente legato alla richiesta di servizi
aerei, non necessariamente ad una maggiore richiesta
corrisponde un maggiore numero di persone sottoposte ad
inquinamento acustico di origine aeroportuale. Lentit
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E DI
APPROFONDIMENTO:
- Alitalia. Rapporto Ambientale 2001.
- Alitalia. Rapporto Ambientale 2002.
- De Rosa, Cosimo. Interdipendenza tra
aeroporti e territorio:
possibilit di sviluppo e prospettive future.
Working Paper
redatto a seguito della partecipazione al Master
SDA Bocconi
in Economia e management dei trasporti.
Milano, 2002.
- Gessi, Luca. Linquinamento acustico
aeroportuale: impatto
fisico ed ambientale e strategie risolutive in
ambito nazionale
ed internazionale. Il caso di Bologna. Tesi di
laurea. Roma,
Universit La Sapienza, 2001.
- Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti;
Ente Nazionale
per lAviazione Civile. Annuario statistico 2001.
- Passchier, W.F. Developing environmental
health indicators for
large airport systems in Europe. Universit di
Maastricht,
2002.
- Regione Lombardia, Istituto Regionale di
Ricerca della
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