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STRUMENTI MUSICALI N.6 DICEMBRE 2014


SPECIALE

CRISTINA DON

12

EFRAIN TORO

Parlare di s

PATRIZIO FARISELLI

16

Le costellazioni della musica

STRINGS&KEYS: VINTAGE, RIFATTI O VIRTUALI?

La prospettiva del ritmo

RUBRICHE

TEST AREA

4
42
56

EDITORIALE

58

THE PRODUCER

26 WALDORF STREICHFETT
30 G&L LEGACY RUSTIC
32 SALVADOR CORTEZ CS-130
34 SIMPLEBASS FUSION 5
36 PALMER PEDALBAY 60
38 EVANS LEVEL 360 E HEAVYWEIGHT SNARE
40 LEWITT AUDIO MTP 840 DM

60

FATTI&PERSONE

LUCA MASPERONE

FUORI DAL CORO

FABIO ARTONI

String synthesizer

Chitarra elettrica solid-body

Liuteria colta 1
ALESSANDRO MAGRI

Il MIDI Effect Arpeggiator 2

STUDIO LIFE

Chitarra classica

GIULIO CURIEL

Ergonomia & economia

62

IMPROVVISAMENTE

64

BASSOLOGY

66

SUONI DI MANTICE

68

SQUILLI DI TROMBA

Basso elettrico solid-body

GERMANO SEGGIO

Le scale penta-modali 4

Pedalboard per stompbox

ROBERTO DI BELLA

Triadi minori - Alterazione triadi di base

Pelli per batteria acustica

RENZO RUGGIERI

Di Bonaventura e il bandoneon
MASSIMO E CAMILLA LONGHI

Microfono dinamico attivo

Il glissato

69

CHITARRA RITMICA

70
72

MUSIC SHOP

LORENZO CARANCINI

26

32

38

40

Applicare i rivolti

PROSSIMAMENTE

34

36

RIPRODUZIONE RISERVATA

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

EDITORIALE
GIUSEPPE PIPPO PANENERO

strumentimusicali@tecnichenuove.com

CRISI E COMPORTAMENTI VIRTUOSI

ormai da circa sei


anni, dal 2009, che il mondo soffre di una crisi economica
profonda e totale. Anche chi se ne sarebbe potuto sentire al
riparo, grazie a costi di mano dopera ridicolmente bassi
e disponibilit di materie prime senza paragoni, ne sta
scontando le conseguenze. La Cina inizia ad indietreggiare a fronte di una costante crescita dei costi interni
di produzione accompagnata da una pesante contrazione
degli acquisti, mentre la Russia, che stava iniziando ad
affacciarsi sul mercato degli strumenti musicali, si trovata ad avere un rublo che vale sempre meno e quindi
un potere di acquisto totalmente ridimensionato. Stessa
situazione nei confronti del mercato americano, dove
il basso valore del dollaro favorisce lesportazione,
ma di certo non limport dallEuropa. E come stiano
andando le cose in Europa e quindi in Italia, credo sia
sotto gli occhi di tutti. Allora che fare? Come uscire da
questo pantano? Come poter ritornare competitivi e appetibili, con i nostri prodotti, nei mercati internazionali?
Inutile battersi a colpi di costi sempre pi bassi. I profitti
risicati non hanno mai fatto bene alleconomia, n tantomeno allindustria, grande, media o piccola che sia. La
mancanza di capitali da poter investire, per aggiornarsi,
per compiere esperimenti e ricerche varie, per acquistare
macchinari pi moderni e attuali, o per poter acquisire
e quindi poter utilizzare materie prime di pregio, un
potente e pericoloso boomerang che molte industrie nostrane hanno gi subito. Inoltre, lItalia e la maggior parte
degli stati europei hanno un costo della mano dopera
talmente alto, paragonandolo per esempio a Cina, India
o Vietnam, da far s che nessun prodotto occidentale, di
medio o basso livello, potr pi essere considerato globalmente competitivo. Ma nelleccellenza, dove quello

che conta non la mano dopera, ma il valore timbrico,


acustico e sonoro delloggetto stesso e la cura con cui
stato progettato e costruito, Italia ed Europa hanno ancora tanto da dire. Penso ai nostri magnifici pianoforti,
ai violini e agli altri strumenti di alta liuteria, che siano
ad arco o a pizzico, elettrici o acustici, alle fisarmoniche,
alle batterie e percussioni, a certe realizzazioni nel campo
dellamplificazione, dellelettronica e delleffettistica,
ai piatti acustici, a certi prodotti
software conosciuti e apprezzati
nel mondo solo ed esclusivamente
grazie alla loro qualit. Lunico
campo di battaglia sul quale valga ancora la pena di cimentarsi
quello della grande eccellenza,
della qualit, della cura costruttiva, dellattenzione verso i clienti e ancora di pi verso i
musicisti, la cultura e la musica stessa. Nel frattempo noi,
i musicisti appunto, dovremo adattarci a fare meno i difficili di fronte a certi strumenti. Uno strumento artigianale
italiano forse non ce lo potremo permettere per ancora
tanto tempo, ma lo stesso potremmo intanto produrre e
vendere a chi se lo potr permettere. Ringraziando la concorrenza spietata, con pochi euro, ne potremo comprare
uno abbastanza simile: costruito in Asia, certo, forse una
sottomarca oppure uno con un marchio dal nome impronunciabile, possibile, ma sar sicuramente uno strumento
dalle caratteristiche sonore pi che bastanti per suonare
ed esprimerci al meglio. Un tempo, ormai lontano,
lo strumento era definito cinese quando era di qualit
discutibile adesso cinese sembra sempre di pi sinonimo di posso ancora permettermi di acquistarlo!
RIPRODUZIONE RISERVATA

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

DI FRANCESCA

GAUDENZI

Ph Andrea Aschedamini

CONTR APPUNTI

Cristina

Don

A quattro anni dalluscita di Torno a casa a piedi, Cristina Don ci presenta un nuovo lavoro,
Cos Vicini. Dieci brani che hanno come punto in comune la celebrazione del dialogo, uno scambio
che avviene in maniera differente e che per ogni brano ci presenta un diverso interlocutore.

PARLARE DI S

i pu parlare con una presenza fisica, sia essa un figlio, un amico o il proprio
compagno, si pu parlare con la natura, con il tempo, con unentit divina e
raggiungere il punto di massima introspezione attraverso il dialogo con se stessi.

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Ph Andrea Aschedamini

elle canzoni pop non


raro trovare un interlocutore, si tratta di un trucco
narrativo che aiuta chi
ascolta a immedesimarsi
nel testo, perch la storia nascosta tra strofa
strofa quella dellautore,
ci che ne interpreta il
pensiero e molto spesso diventa la storia
di colui al quale la canzone diretta. Succede con molte forme darte, dalla figurativa alla letteraria ed proprio da questo
elemento che il dialogo prende piede.
Nasce come un dono, uno scambio e diventa una sorta di viaggio che coinvolge
tutto ci che ci circonda fino a sfiorare le
corde dellanima, quelle pi intime, pi
nascoste allo sguardo altrui: empatia che
genera introspezione. Ogni mio lavoro
nasce da unesigenza, da una domanda
alla quale devo rispondere e Cos vicini
nasce proprio dal bisogno di analizzare
il modo in cui si modificata negli anni
la comunicazione tra le persone. Trovo
che con lavvento di internet e delle telecomunicazioni che offrono risposte immediate a qualunque genere di quesito,
si sia persa labitudine allattesa.
Dal suo primo lavoro, Tregua, che ha
visto la luce nel 1997 vincendo la Targa Tenco per il miglior album di
debutto, Cristina ha collezionato un numero crescente di riconoscimenti. Alcuni dei suoi lavori, premiati a livello internazionale, la portano a calcare i palcoscenici di tutta Europa e a partecipare a progetti
che vedono coinvolti artisti tra i quali Jovanotti, Max Gazz, Franco
Battiato e Francesco Renga.
Il percorso di Cristina si rivelato una continua ascesa, sancita
cronologicamente da numerosi album. Ricordiamo il gi citato Tregua (1997), Nido (1999), Dove sei tu, registrato tra Italia e Inghilterra
in collaborazione con Davey Ray Moor (2003), Cristina Don (2004),
La quinta stagione (2007), Piccola faccia
al quale partecipa Giuliano Sangiorgi
(2008) e Torno a casa a piedi (2011). Cos
come cambiato il modo di comunicare, per Cristina negli anni cambiato
anche il modo di fare musica: Quando
ho cominciato a scrivere canzoni lesigenza che avevo era quella di offrire un
punto di vista differente, nella forma e
nei contenuti, un bisogno dettato dalla
mia formazione, dalla volont di essere fuori dagli schemi. Le canzoni di
Tregua erano quasi pi parlate che cantate, perch allora non avevo
dato il giusto peso allaspetto musicale dei brani. Da Tregua in poi
la volont di cambiamento stata quasi istintiva, ho lavorato molto
sullapertura musicale per trovare soluzioni melodiche pi forti e
negli anni mi sono circondata di validi musicisti che mi hanno accompagnata in questa crescita.

A questo proposito importante ricordare alcuni dei nomi con cui Cristina
da sempre lavora: Cristiano Calcagnile,
Lorenzo Corti, Marco Ferrara, Stefano
Carrara, Piero Monterisi, Emanuele Brignola e Francesco Garolfi. Nel 2009 inizia la collaborazione con Saverio Lanza
col quale condivide, per la prima volta
nella carriera, la composizione della
parte musicale dei nuovi brani. Grazie
a questo sodalizio artistico nel 2011 vede
la luce Torno a casa a piedi, seguito nel
settembre del 2014 da Cos vicini, la produzione dei quali affidata allo stesso
Saverio Lanza. Sono convinta che un
affiatamento personale con le persone
con cui lavori sia molto importante; ho
sempre avuto una concezione rock della band con cui collaboro, sia per le registrazioni che per le esibizioni dal vivo.
Ogni musicista ha le sue peculiarit e lo
stile di ognuno pu essere impiegato in
modi differenti, ma sono convinta che
per affrontare un lavoro insieme sia necessario uno scambio, anche dal punto
di vista umano e devo dire che sono stata
fortunata perch, in tanti anni, non mi
mai capitato di lavorare con qualcuno
con cui ci fosse un distacco.
Lempatia e la vicinanza sono elementi fondamentali nel momento in cui si registra un album, ma lo
diventano anche e soprattutto quando si sale su un palco. Il passo successivo alluscita di Cos vicini un tour promozionale, anticipato da
una serie di date concepite in maniera differente dallusuale modello
di concerto: Lidea che abbiamo avuto con Saverio quella di esibirci
in posti piccoli, per poter non solo cantare, ma soprattutto raccontare
le canzoni dellalbum, un modo ideale di legare le esibizioni al concetto di intimit, allidea di scambio e dialogo diretto ed una cosa che
caratterizza da sempre le mie performance dal vivo; infatti mi capita
sempre di lasciarmi andare a digressioni di vario genere, tra un brano
e laltro, perch mi piace pensare che in
questo modo il concerto acquisisca una
sua unicit, elementi che lo differenzieranno da tutti gli altri e non posso fare a
meno di chiedermi se il pubblico apprezzer questo genere di scambio.
La risposta potrebbe essere scontata
in realt. Il pubblico il primo interlocutore di unesibizione live e se vero che
la musica qualcosa di fruibile in pi
modi e attraverso mezzi differenti, ci
che si genera da un colloquio improvvisato tra artista e pubblico, diventa qualcosa di unico e ci riporta al
tema principale che caratterizza Cos vicini: quello del dialogo. Lidea
che sia possibile tornare a una dimensione in cui la comunicazione
si generi con pi facilit, con maggiore pacatezza e con maggior controllo, partendo da uno scambio tra noi e la natura, fino a diventare
un confronto con noi stessi.

Da Tregua in poi la
volont di cambiamento
stata quasi istintiva,
ho lavorato molto
sullapertura musicale
per trovare soluzioni
melodiche pi forti.

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

DI LUCA

MASPERONE

Ph Cleo Fariselli

MUSICA E MUSICISTI

Patrizio Fariselli
Storico tastierista e compositore degli Area, Patrizio Fariselli ci racconta i dettagli dei suoi ultimi
lavori, tra sperimentazioni sonore, ricerche e improvvisazione, rendendoci partecipi del suo viaggio
dagli anni Settanta ad oggi, tra dischi storici, coerenza nelle scelte, strumentazione sempre al passo
con i tempi e una curiosit artistica e culturale insaziabile.

Ph Eleonora Biscardi
8

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

LE COSTELLAZIONI DELLA MUSICA

chi dice che il mio modo di suonare sia molto riconoscibile, io faccio
di tutto per non esserlo. Cerco sempre di spiazzare persino me stesso.
Queste parole potrebbero bastare per descrivere Patrizio Fariselli e
il suo approccio alla musica, un percorso in continua evoluzione iniziato come
tastierista degli Area, lo storico gruppo che Massimo Villa ha definito nel 74 la
migliore band insieme ai Weather Report e al gruppo di Miles Davis, e proseguito
irrequieto e famelico in molte direzioni, ultime delle quali lalbum Piccolo Atlante
delle Costellazioni Estinte, lo spettacolo Di Popoli Erranti, di Draghi, di Santi e
di Dei (con lantropologa Michela Zucca) e la reunion degli Area.
Ci parli del disco Piccolo Atlante delle Costellazioni Estinte?
Piccolo Atlante rispecchia un tipo di ricerca che ho sviluppato qualche tempo fa sullimprovvisazione. Il concept semplice:
lumanit ha inventato le costellazioni proiettando in cielo i propri miti,
il proprio immaginario, io ho lavorato su quelle che non ce lhanno fatta.
Le costellazioni ufficiali sono 88, ma c unenorme pletora di immagini
che sono state abortite dalla storia. Basandomi su queste ho costruito una
serie di piccoli lavori per pianoforte e modulatore ad anello, i quali pi che
un viaggio nel cielo costituiscono un viaggio nella mia mente. Il modulatore ad anello in realt un vecchio marchingegno della musica elettronica, molto interessante perch introduce disordine l dove c grande
ordine, nel senso che quello del pianoforte uno dei suoni pi ordinati
che io conosca. Le distorsioni del modulatore invece danno ricchezza timbrica e una percentuale di indeterminazione controllata che mi stimola
parecchio. Un po come accade con il piano preparato di Cage, con la differenza che il modulatore lo puoi gestire nel tempo, per cui non ha la staticit della preparazione delle corde. In realt la pi grande manifestazione del caos proprio il cielo, luniverso caotico, quindi ho voluto inserire questo tipo di sonorit indeterminate, dove le armoniche vengono distorte, esasperate, e io stesso come improvvisatore vengo preso da queste
sonorit: la sorpresa il motore per lo sviluppo dellimprovvisazione.

LUCA MASPERONE

PATRIZIO FARISELLI

A proposito di John Cage: qual stato il tuo rapporto con lui, a livello
di ispirazione, da Antropofagia ad oggi?
PATRIZIO John Cage stato una delle personalit pi importanti del secolo
scorso, ha sollevato problematiche nuove, addirittura (dal mio punto di
vista) mettendo la parola fine al concetto di avanguardia, di questa ricerca continua della pietra filosofale del fare musica. Nel secolo scorso tutti
i compositori cercavano un modo ideale per liberare la musica dalle costrizioni. Cage ha tagliato completamente questo prato introducendo la
spersonalizzazione, laleatoriet, il caso, e quindi liberando il suono dalle
intenzioni del suo autore, cosa che dal punto di vista filosofico di enorme portata e chiude un percorso. Dal punto di vista pratico produce una
quantit di opere legate al caso che richiedono allascoltatore di rinfrescare le proprie orecchie, di rimettere in discussione tutta la logica del fruire
musica, cosa importantissima. Io personalmente non ho mai praticato
pi di tanto laleatoriet, se non quando con Marchetti abbiamo rielaborato i nastri del Treno di Cage nel 1978, per la presenza di questo pensiero filosofico sempre presente nella mia visione della musica. Ne ho studiati alcuni elementi e li ho declinati alla mia maniera. Infatti Piccolo
Atlante idealmente si ricollega ad Antropofagia in modo diretto.

I tuoi progetti sono molto diversi stilisticamente gli uni dagli altri. Anche
il tuo modo di lavorare e registrare in studio cambia da disco a disco? Ricordo
ad esempio Area Variazioni per Pianoforte, registrato in un castello.
PATRIZIO Ogni progetto richiede unimpostazione di lavoro differente.
Il disco che hai citato stato il primo tentativo da parte mia di spostare lo studio nel luogo dove si fa la musica e non viceversa. La nostra generazione figlia degli studi propriamente detti, dimensioni
pi o meno anecoiche con unacustica estremamente controllata,
tendente al sordo, per poi ricostruire gli ambienti con le macchine,
contraddicendo quello che lumanit ha sempre fatto da quando
nata, cio creare i suoni nei luoghi dove i suoni vivono. Questa cosa
rimasta appannaggio della sola musica classica. Lalbum Area
Variazioni per Pianoforte stato la somma di questo pensiero, abbiamo avuto la fortuna di avere a disposizione un intero castello per
realizzarlo, con almeno una decina di ambienti dalla riflettivit differente, quindi radicalmente diversi luno dallaltro, dalla stanza
completamente sorda a quella con 6 secondi di riverbero. Abbiamo
scelto accuratamente la posizione del pianoforte, i nostri uomini
hanno bonificato soltanto alcune frequenze con dei pannelli costruiti a martellate sul posto, adattando una regia in unaltra stanza del
castello, e abbiamo costruito tutta una serie di riprese che restituissero la risposta del luogo in relazione ai pezzi.
LUCA

LUCA

Per quanto riguarda il missaggio, immagino che i riverberi delle stanze


del castello siano stati sufficienti, poi che tipo di lavoro stato svolto?
PATRIZIO Per il riverbero abbiamo lavorato in analogico vero, con il
suono reale degli ambienti del castello. Per il missaggio stato comunque un grosso impegno, perch trattasi sempre di restituire
unimmagine artefatta della realt. La stereofonizzazione di eventi musicali un artificio, lalta fedelt un pacco. Se vuoi il suono
del pianoforte veramente olofonico devi essere l in quella stanza.
In quel momento c la musica, i microfoni rubano delle prospettive. Quindi quando ci troviamo a mixare sappiamo che stiamo facendo un simulacro dellevento vero e non ci priviamo di nulla.
Abbiamo ad esempio 16 microfoni con 16 riprese dai vari punti di
vista e c un grande lavoro di studio, di selezione. Ad esempio in
alcuni brani ho scelto la prospettiva vicinissima, come se lascoltatore avesse la testa quasi sulle corde del piano. Per rendere possibile questo, c stato a monte un grande lavoro da parte dei ragazzi, i fratelli Pettinelli di Latina, che hanno studiato il pianoforte sul
campo e tutte le sue vibrazioni.
LUCA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

MUSICA E MUSICISTI
Come cambiata la tua strumentazione, dagli Area ad oggi?
PATRIZIO Il mio primo set di strumenti, negli anni Settanta, era composto
da un Fender Rhodes (ne ho avuti diversi, dai primi modelli con i martelletti in feltro, che erano molto tintinnanti, ai nuovi Mark con i martelletti in gomma) collegato a un amplificatore, generalmente un Fender
Twin Reverb. Sopra al Rhodes, anchesso passato attraverso lamplificatore, cera lARP Odyssey che andai a prendere di persona a Londra.
Questa stata la mia prima impostazione storica. Non usavo riverberi:
gli Area non hanno mai utilizzato riverberi, se non Paolo Tofani che
aveva una sua dimensione tecnologica differente. Ho usato ante litteram
un modulatore ad anello a pedale nel 1973. Laltro marchingegno che
utilizzavo era un pedale con il quale controllavo il filtro dellARP
Odyssey: lo usavo continuamente per modificare lapertura del filtro nel
tentativo, con le distorsioni dellamplificatore e quantaltro, di rendere
umano un suono che era veramente miserabile. Insieme ho sempre usato il clarinetto basso che ho ereditato da Eddie Busnello. Poi arrivato
il pianoforte vero, il vecchio amore che ho sempre studiato e suonato in
sala, per in concerto utilizzavo il piano elettrico. Quindi iniziato il lavoro sul pianoforte, preferibilmente Steinway & Sons Modello D, Gran
Coda, ma ho apprezzato molto anche i Fazioli. Infine arrivata lera del
digitale: oggi utilizzo sostanzialmente Mac, dove trovo tutto ci che mi
serve. In concerto uso MainStage, un programmino di Logic Studio.
Sono sempre stato legato a Logic, fin dai tempi in cui girava su Atari e
si chiamava Notator. Ho anche conosciuto Lengeling, lingegnere che lo
ha sviluppato! Era il primo prodotto di questo tipo realizzato per i musicisti, dove lediting lo facevi sulle note, e scusami se poco! Ho sempre
seguito Logic negli anni finch passato alla Apple. Quindi oggi il mio
set-up composto da due master keyboard: una tastiera pesata a 88 tasti con la quale piloto Ivory, che il pi bel pianoforte campionato che
conosco, e sopra di essa un controller che pilota MainStage e altri programmi come Reason, pi i vari plug-in di Logic. Il tutto esce da una
scheda Apogee, un set-up molto snello.
LUCA

Parlando dellultima reunion degli Area: in quali nuove direzioni vi sta


portando?
PATRIZIO La nostra riunione stata casuale e bellissima, avvenuta mi
pare nel 2010. Da l abbiamo ripreso a fare concerti io, Paolo Tofani, Ares
Tavolazzi e Walter Paoli alla batteria, suonando con diversi ospiti.
Questo viaggio stato documentato da un doppio disco dal vivo, Live
2012, nato come documento ufficiale di questa reunion e composto per
met da brani del repertorio storico rielaborati, per met da materiali
nuovi presentati per loccasione. Per il futuro, il nostro corso sar allinsegna di unetichetta nuova, dal nome di Area Open Project, sotto la
quale si muoveranno tutta una serie di progetti che non necessariamente coinvolgeranno il gruppo nel suo complesso, con la possibilit di aprisi a collaborazioni e percorsi tra i pi disparati. Poi naturalmente ci saranno anche occasioni di esibirsi con la formazione completa degli Area.
LUCA

Oggi ai giovani artisti e autori di talento che si propongono a un discografico, sento spesso ripetere: Lascia perdere i pezzi elaborati, artistici, guarda
che molto pi difficile scrivere un brano da radio commerciale che fare musica complessa e piena di pretese. Tu come giudichi il mondo culturale e discografico italiano oggi, paragonato ai tempi della Cramps di Gianni Sassi?
PATRIZIO Intanto vorrei dire che queste sono una montagna inenarrabile
di stronzate. Certo, bisogna scindere se facciamo mercato o un percorso
LUCA

10

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

musicale darte in questo senso i parametri cambiano radicalmente.


Ma i tempi che stiamo vivendo sono abbastanza oscuri, siamo tartassati in maniera mai vista prima, anche culturalmente, dal pensiero unico
dominante che quello del mercato. La direzione globale quella dellomologazione. Negli anni Settanta almeno cera lo sforzo di uscire da tutto questo: si pensava a livello di spazi liberati, di auto-organizzare situazioni allinterno delle quali la musica fosse il catalizzatore di un modo di
vivere. Oggi il mercato sembra essere lunico veicolo per riuscire a diffondere in modo soddisfacente le proprie cose. Contrariamente a questo
per, nasce la possibilit tecnica di autoprodurre la propria musica, che
una cosa ancora sana. Fai le tue registrazioni che puoi vendere alle serate, cosa da un lato miserabile, dallaltro di enorme dignit. La chiave
comunque la parola artistico. La qualit non finita, non si spenta la
creativit, anzi io mi aspetto molto dalle nuove generazioni... girando
vedo ragazzi con una bella luce negli occhi, il problema che difficile
autogestirsi e trovare una strada creativa in questo mondo di plastica.
Non sono pessimista, ma neanche troppo ottimista. Bisogna individuare quelli che sono i veri nemici oggi, nemici subdoli, perch ci hanno raccontato che hanno vinto, che esiste un solo modo di stare insieme, un
solo modo di gestire la societ. Leconomia al primo posto, il mercato il
nuovo feticcio, la nuova religione. Ormai i ragazzi nascono con questo
tipo di ideologia inculcata, e devono effettuare un forte meccanismo di
liberazione per riuscire ad uscire da questa logica. pi difficile che ai
nostri tempi. Oggi circolano pi informazioni, vero, per sono in una
nebbia, un rumore assordante di fondo. La gran quantit annega la qualit, per se uno vuole cercare pu trovare e macinare molte cose.
Questo il momento in cui, grazie a internet, abbiamo accesso alla
massima quantit di informazioni e cultura possibile. Ma anche il momento in cui, a causa delle distrazioni di internet, abbiamo un livello di attenzione e interesse tra i pi bassi che si possano immaginare.
PATRIZIO Ci sono una quantit di equivoci terrificanti, uno di questi se
sei bravo davvero, prima o poi qualcuno se ne accorger, e farai sicuramente successo! Non vero! Conosco decine di enormi musicisti
che non sono conosciuti assolutamente da nessuno. Poi esistono anche le eccezioni, artisti straordinari che hanno anche un grande successo, ma sono eccezioni che confermano la regola. Oggi in alcuni momenti ti guardi in giro e pensi sono circondato dallignavia e dalla
rassegnazione, ma non credere che negli anni Sessanta e Settanta
fosse cos diverso. Quello che noi possiamo fare invitare il prossimo
a muovere le rotelle del cervello, cosa che gli Area hanno sempre fatto.
Cercare di aprirsi, di conoscere. Come si diceva un tempo: Non lasciare che un qualsiasi burocrate si sieda nella tua testa.
LUCA

Una domanda su Demetrio Stratos: qual stato il maggiore rimpianto


per la sua perdita?
PATRIZIO Quello che posso sottolineare, oltre al dispiacere dal punto di
vista umano di aver perso un fratello e un caro amico, il rammarico
verso lartista: proprio nel momento in cui stava per decollare verso
mondi sconosciuti stato stroncato cos dalla sfortuna, una cosa insopportabile dal mio punto di vista. Perch dopo gli Area gli si era
spalancato il gotha della musica contemporanea, con i suoi rapporti
con Cage e con i pi grandi pensatori dellepoca. Aveva tutte le porte
aperte in quel momento, invece in un mese se n andato, incredibile.
La sfiga alle volte ci vede fin troppo bene!
LUCA

THUNDERBOLT

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MUSICA E MUSICISTI

DI LUCA

MASPERONE

Efrain Toro
Sostiene che linsegnamento nel suo DNA, provenendo da una famiglia di didatti, ma questo non gli
ha impedito di realizzare una brillante carriera come musicista da studio e da palco, cos come nella
registrazione di colonne sonore per il cinema e la televisione.

12

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

LA PROSPETTIVA DEL RITMO

nsegnante per oltre 16 anni al Musicians Institute di Los Angeles e autore


di alcuni tra i pi importanti testi didattici nel campo del ritmo e delle
percussioni, Efrain Toro cita come precursore del proprio lavoro addirittura
il padre del Rinascimento fiorentino, Filippo Brunelleschi, contrapponendo la
linearit della musica occidentale a quella etnica, da lui definita musica naturale,
che si sviluppa contemporaneamente su pi piani in prospettiva. Ne derivano
insegnamenti e riflessioni importanti applicabili tanto alle percussioni quanto alla
batteria, che toccano temi quali la differenza tra coordinazione e indipendenza degli
arti, la percezione e lo sviluppo del ritmo, la didattica e il rapporto con lallievo. La
sintesi del pensiero di Efrain potrebbe essere definita illuminante e, per chi volesse
approfondire, sono ben 17 i testi che portano la sua firma.
Quali sono le basi delle tue teorie sul ritmo e sullo studio
delle percussioni?
EFRAIN TORO Il mio punto di vista sul ritmo proviene dalla necessit di
dare senso a qualcosa che sentivo fin da quando ero molto piccolo e
dal bisogno di descrivere questa sensazione. Allora riuscivo a capire
che la musica suonata dai musicisti etnici si poteva percepire in pi
di un modo, ma ero troppo giovane per razionalizzare il concetto. A
36 anni ho deciso di mettermi a studiare largomento: ora ho 60 anni
e ho scritto a questo proposito ben 17 libri! Il ritmo sembra essere un
vero e proprio assoluto della natura. Esso in natura, che ci sia musica o no, cos possiamo dire che la musica uno dei molti modi con
cui il ritmo si manifesta. Il ritmo ha uno schema base molto semplice e tutto ci che suoniamo deriva da esso. Questo modello compreso dagli esseri umani sotto forma di pulsazione e intonazione.
Nel caso dellintonazione attraverso la serie delle armoniche, nel caso della pulsazione attraverso la tavola delle divisioni e delle suddivisioni, come il quarto, le terzine, le cinquine e tutti i gruppi ritmici.
La cosa interessante che in natura tutto questo accade allo stesso
tempo e non in modo lineare come ci insegnano nel mondo occidentale. I musicisti etnici suonano in questo modo naturale.
LUCA MASPERONE

Quindi la musica occidentale ha di fatto ridotto il ritmo su un solo binario, con il suo approccio basato sulla linearit?
EFRAIN La musica popolare occidentale il risultato del marketing di
se stessa. Il fenomeno interessante e potremmo parlarne per anni,
ma ti dir che la musica etnica ancora armonica, mentre la nuova
musica, jazz incluso, ha perso le sue basi ritmico-armoniche. Lultimo
esponente di questo modo di suonare nel jazz stato Elvin Jones. Il
batterista che invece ha posto le basi del suonare lineare nel jazz
stato Tony Williams.
LUCA

Puoi spiegarci la differenza tra coordinazione e indipendenza quando


si suonano le percussioni o la batteria?
EFRAIN Ottima domanda. Indipendenza una parola che indica un
concetto che in realt in natura non esiste. Coordinazione invece
la parola che usiamo per descrivere eventi che avvengono nello stesso tempo e che si uniscono in un determinato ordine. Ragionando
LUCA

da un punto di vista lineare, la coordinazione coinvolge eventi che


avvengono insieme o in contrapposizione alla pulsazione. Da un
punto di vista armonico, coinvolge anche eventi che sono multipli
dellarmonica fondamentale.
In che modo si allena e si sviluppa questo tipo di coordinazione?
La coordinazione permette di capire come suonare le cose insieme o separatamente, quindi include tutto. Il problema che si
possono allenare e imparare come un modello, ma queste cose accadono nella musica etnica, quindi se poi non riusciamo a creare una
connessione tra ci che suoniamo e gli eventi menzionati il tutto finisce per diventare un pessimo esercizio.

LUCA

EFRAIN

Quindi come si trova il giusto bilanciamento?


Nei miei testi analizzo una via per approfondire il concetto in
modo concreto e disciplinato.

LUCA

EFRAIN

Parliamo dei tuoi libri, allora: puoi riassumerci brevemente i temi in


essi contenuti, libro per libro?
EFRAIN Ok! I miei testi sono tutti basati su questa idea semplice e armonica di coordinazione:
2/3 Or Not 2/3 un modo per svilupparla attraverso gli stili della
musica latina;
For Your Hands Only basato sulla tecnica delle mani;
All Of Rhythm spiega le basi e i fondamenti del mio punto di vista;
Three Strokes Youre In la continuazione di For Your Hands
Only;
The Magic Box I, II, III sono testi dedicati al cajon;
In The Beginning, There Is Always A 2nd Time e A Way To
Advance sono tutti libri per batteria;
The Odd In You riguarda lapplicazione del battere, del levare e
delle note puntate ai tempi dispari, per essere in grado di suonare
ogni metro ritmico;
Look Ma My First Hand Drum I, II, III sono testi pensati per suonare con le mani.
Poi ci sono due libri ancora da pubblicare, A Study Of Music Thru
Pulse e The Music Of The World. Infine, il mio ultimo e
LUCA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

13

MUSICA E MUSICISTI

diciassettesimo libro, From


Linear To Harmonic, basato
su un metodo che fornisce al
musicista professionista i mezzi per suonare pattern lineari in
modo armonico, in ogni metro
ritmico.
possibile per uno studente,
nato senza il tuo talento, sviluppare un senso del ritmo altrettanto
efficace?
E FRAI N Rimarresti stupito da
quante persone di talento limitato riescono a raggiungere incredibili livelli di esecuzione e
comprensione. Non c nessuno paragonabile ai musicisti etnici per quanto riguarda labilit di elaborare modi di esecuzione: io
sto cercando di dare agli studenti lesperienza di cosa significhi davvero ascoltare e percepire il ritmo in modo naturale.
LUCA

Che cos per te la didattica?


Penso che insegnare sia un modo per passare agli studenti conoscenze su un certo argomento che altrimenti non avrebbero scoperto da soli, o che non avrebbero compreso e approfondito fino in
fondo.

LUCA

e splendida persona; Ella Fitzgerald naturalmente, dolce signora e


che talento! Inoltre ho avuto la possibilit di suonare con la pi importante ballerina di flamenco della Spagna, Eva Yerbabuena, ed
stato stupendo perch ho suonato con lei quando ha debuttato nel
principale festival di flamenco del pianeta.

EFRAIN

La scorsa estate hai partecipato al PercFest, il festival europeo del jazz


e delle percussioni che si svolge ogni anno a Laigueglia. Com nata la
collaborazione e come si svolta la tua clinic?
EFRAIN Lopportunit arrivata tramite Gon Bops Italia, marchio di
cui sono endorser. Ho vissuto una splendida esperienza con Marco
Fadda e Giorgio Palombino, che sono stati assolutamente degli splendidi ospiti! Spero di poter ritornare lanno prossimo, fermarmi per
lintera settimana ed esibirmi anche sul palco centrale.
LUCA

Suoni un gran numero di percussioni, vuoi dirci qual il tuo strumento


favorito e il tuo approccio ad esso?
EFRAIN Suono ogni strumento da un punto di vista universale. Quello
che preferisco al momento sono le tabla indiane, ma non ho avuto
molte occasioni di suonarle questanno mi sto preparando a dedicar loro seriamente del tempo molto presto!
LUCA

Hai partecipato a molte colonne sonore per il cinema e la televisione,


e a jingle pubblicitari. Qual la differenza tra il suonare in queste situazioni rispetto al lavoro sullalbum di un artista?
EFRAIN Vedi, alla fine tutto dipende dal progetto alcuni jingle possono essere molto creativi, mentre alcuni artisti tremendamente noiosi. Ma tutto buon lavoro quando riesci ad ottenerlo. Ripaga molto
bene in termini economici e ti permette di vivere una vita normale,
a differenza di ci che accade in un concerto di rock and roll, esperienza che comunque ho fatto!
LUCA

Qual la differenza tra la musica realizzata in studio e quella live, oggi?


Oggi non c nessuna differenza, nel mondo del pop e ci sono
anche artisti jazz che suonano tutto gi predisposto e preparato, una
cosa folle! Il lavoro nella sfera live dovrebbe essere lesatto opposto!

LUCA

EFRAIN

LUCA

Sei endorser di alcuni marchi, quali?


Gon Bops, DW, Zildjian, Evans e Vic Firth.

EFRAIN

So che esiste un modello di cajon a tuo nome. Ce ne parli?


Quattro anni fa mi sono recato in Per e l ho fatto realizzare un cajon su mie specifiche. Quando Sabian ha acquistato Gon
Bops dalla DW, il responsabile di Gon Bops ha mostrato la mia
idea a Sabian e loro lhanno apprezzata. Si tratta di un incrocio
tra un cajon peruviano e uno spagnolo, inclinato nella parte anteriore perch amo suonare usando un pochino la forza di gravit. fatto di legno ottimo e ha buone finiture. Mi piace molto e ne
sono orgoglioso!

LUCA

EFRAIN

Sei stato un noto session man per 22 anni. Vuoi parlarci di alcuni degli
artisti con cui hai lavorato negli Stati Uniti e in Spagna?
EFRAIN I miei preferiti sono Emil Richards, uno dei principali turnisti
di Los Angeles e proprietario della pi grande collezione di percussioni acustiche del mondo; Larry Bunker, assoluto genio naturale,
batterista, percussionista e anche uno dei primi musicisti da studio a
LA, un tipo davvero speciale! Poi Alan Silvestri, grande compositore
LUCA

RIPRODUZIONE RISERVATA

14

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Lelevata tecnologia AIR con 256 note di polifonia, l innovativo sistema di compressione audio, la
nuova meccanica a tre sensori TRI SENSOR II, la leggerezza e lunicit del design, la completezza
delle funzioni, la sensazione di suonare un vero pianoforte acustico, rendono il PX-5S unico e senza
precedenti. Lasciati trasportare dalla sua musica.
Prodotto e distribuito da

Italia.

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SPECIALE

STRINGS&KEYS
VINTAGE, RIFATTI O VIRTUALI?

16

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

DI GIULIO

CURIEL

I suoni da brivido nella schiena delle mitiche tastiere violini. I piani elettrici dei
Roxy Music e dei Supertramp. Il Clavinet che lo strumento pi funky che c.
LHammond che sempre lHammond! Suoni di un tempo, arrivati intatti
fino a noi nel loro potere evocativo. Ma per ottenerli oggi, qual la strada
migliore? Un buon vintage, una riedizione fisica o una replica virtuale?
ra gli strumenti acustici e i
sintetizzatori polifonici apparsi sul finire degli anni Settanta vi
tutta unera intermedia fatta di strumenti elettromeccanici ed elettronici
basati su tecnologie che oggi mettono
i brividi a guardarle, tanto paiono obsolete.
Eppure, obsolete o no, queste tecnologie sono state capaci di produrre sonorit che sono arrivate intatte e indisturbate fino a noi
nel loro fascino e nel loro potere evocativo.
Piani elettrici, organi elettromeccanici,
string machine e altre diavolerie pre-synth
nacquero infatti per sostituire i loro equivalenti acustici e renderli pi economici da
possedere e pi leggeri da trasportare.
Loperazione tuttavia riusc solo a met:
se infatti era innegabile che un piano elettrico o un organo Hammond fossero ben pi
trasportabili di un piano a gran coda o di un
organo liturgico, fu subito evidente che le
sonorit ottenute erano loro simili solo alla
lontana. Fu cos che i musicisti, soprattutto jazz, rock, funky e disco, impararono a far
di necessit virt e finirono per creare un
repertorio completamente nuovo costruito
su misura per il suono di quelle macchine
elettriche primordiali: nessuno si
sognava insomma di suonare
Chopin con un
Rhodes, ma in
compenso questo
divenne protagonista assoluto in
tanto blues e jazz.
Parimenti nessuno provava a
eseguire Vivaldi
alla string machine, ma al suo
posto costruiva
delicate tessiture
di rock progressivo.
Fu cos che per almeno

due decenni (60 e 70) gli strumenti che


oggi vengono raggruppati nella categoria
keyboards (per distinguerli dai synth) la
fecero da padrone nella musica pop, rock,
black e nella nascente disco-music. Poi per arriv lelettronica vera, quella finalmente evolutasi al punto di essere capace
di sintetizzare un suono armonicamente
complesso da zero, oppure di registrarlo in
un campionamento digitale e riprodurlo fedelmente: era il periodo compreso tra la fine
degli anni Settanta e linizio degli Ottanta, il
momento storico in cui i nuovi synth polifonici analogici, i synth digitali e i campionatori si dimostrarono perfettamente in
grado (notare le virgolette) di sostituire
i loro antenati. Fu cos che in poco tempo
lindustria degli strumenti musicali volt le
spalle alle classiche keyboards: improvvisamente gli organi elettromeccanici apparvero
troppo complicati da produrre, inutilmente
complessi e pesanti i piani elettrici, costose
e timbricamente limitate le string machine,
addirittura ridicoli i campionatori analogici a nastro come era stato il Mellotron.
Storie gloriose come quelle di Rhodes,
Hammond, Hohner, Solina, Elka furono
spazzate via in un lampo, ma per
un po di tempo al mercato
ubriacato dalle irresistibili promesse del
digitale nascente
sembr non importare nulla. Solo alcuni incorruttibili
professionisti
continuarono imperterriti a solcare i
palchi coi loro strumenti
vintage originali. Certo
per loro era
pi facile che

Questa immagine rende bene lidea della


complessit meccanica del Mellotron.

per i comuni mortali: ci pensavano i roadie a portare il cassone dellHammond e


ad accordare il Rhodes, e poi giravano comunque abbastanza soldi per riparare le
macchine che si guastavano o per scovare
sul mercato dellusato un loro rimpiazzo
senza badare al prezzo. A tutti gli altri
musicisti lamaro in bocca sarebbe risalito qualche anno dopo: alla fine degli anni
Ottanta e Novanta divenne ben chiaro che i
suoni delle tastiere classiche non potevano
essere davvero rimpiazzati dai synth o dai
campionatori dellepoca.
Il mercato allora cominci ad attrezzarsi per trovare soluzioni al problema e, per
farlo, inizi a percorrere tre strade, le stesse
che sono arrivate fino a noi se cerchiamo
proprio quei suoni.
La prima ovviamente quella del vintage:
le sempre pi scarse e pi problematiche
macchine depoca vengono ricercate e
scambiate a prezzi spesso da collezionista
e, pur con tutti i problemi connessi allet,
non deludono mai dal punto di vista timbrico. Sono per difficilmente trasportabili e ovviamente non si integrano in set-up
MIDI. Questo in determinate situazioni
pu limitarne lusabilit.
La seconda strada quella delle riedizioni:
per alcuni strumenti infatti lindustria delle
macchine hardware ha rimesso in produzione versioni aggiornate dei progetti vintage.

La nuova edizione digitale dellHammond B3.


STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

17

SPECIALE

STRINGS&KEYS: VINTAGE, RIFATTI O VIRTUALI?

Quasi sempre la tecnologia completamente diversa, per cui laderenza al modello operativo e sonoro originario va verificata caso
per caso. I vantaggi risiedono ovviamente in
valori quali affidabilit, integrabilit (grazie al MIDI e alle uscite audio finalmente
di caratteristiche qualitative adeguate agli
standard odierni) e trasportabilit.
Vi infine la terza strada, quella software:
molte tastiere classiche sono state infatti
campionate o virtualizzate, con un range di risultati che va dal profondamente
deludente al sorprendentemente
fedele. Questa strada permette di
accostarsi al suono vintage con
spesa contenuta, ingombri nulli e integrabilit perfetta a livello
di DAW. Le prestazioni timbriche
vanno per verificate attentamente
e ovviamente tutto il rapporto fisico con
lo strumento va perduto. Pu quindi essere necessario ricrearlo tramite controller

dedicati e master keyboard adatte. Vediamo


ora, categoria per categoria, quale pu essere tra queste tre strade quella che pi
conveniente percorrere.
Nel caso del Fender Rhodes lofferta di usato piuttosto abbondante e un
esemplare in buone condizioni non
impossibile da trovare. Bisogna prepararsi a spendere cifre dai 1.500 ai 3.000

Euro e a ispezionare direttamente lo strumento. Inoltre vi sono validi artigiani che


possono dare una mano a ricondizionare o
risistemare macchine con qualche problema. Nel nuovo contemporaneo invece non
c nulla, almeno se si vuole restare fedeli
alla tecnologia elettromeccanica degli originali: nel 1987 il marchio Rhodes venne acquistato da Roland e impiegato per riedizioni interamente elettroniche basate su tecnologia giapponese, mentre dal 1997 il brand
tornato in mani statunitensi e ha cercato
di riproporre modelli elettromeccanici che
per attualmente non vengono commercializzati. Nel mercato del nuovo
sono invece molto diffusi e apprezzati gli strumenti a generazione digitale
di Clavia delle serie Nord Stage, Nord Piano
Electro Le macchine Clavia in reale Nord Electro.
t offrono assai di pi che la riedizione del
timbro Rhodes e spaziano anche su suoni di
altri piani elettrici, di Clavinet e di organo

Lo Yamaha CP70M (fonte Wikipedia).

IL PARERE DEL MUSICISTA

mi hanno portato ad utilizzare


negli anni strumenti reali, cloni
hardware e coloni software. La
DIFFICILE RIASSUMERE IN POCHE RIGHE LA BIO DI MISTHERIA, TASTIERISTA mia esperienza personale ha
VIRTUOSO PERENNEMENTE A CAVALLO TRA CLASSICA E SYMPHONIC-METAL, cos trovato gioie e perplessit in
continua coesistenza, e ritengo
TRA PIANOFORTE, ORGANO, SYNTH E KEYTAR, TRA PROGETTI SOLISTI E
NUMEROSE E PRESTIGIOSE COLLABORAZIONI. SCOPRITE LA SUA MUSICA E LE che ci sar fino alla fine dei
miei giorni. Molto semplicemente
SUE MILLE ATTIVIT SU WWW.MISTHERIA.COM.
e quasi paradossalmente adoro
gli strumenti reali e ritengo
timbrica. Sono un musicista di
Musicalmente sono
insostituibili quelli virtuali. La
estrazione classica diplomatosi
cresciuto in un periodo
di transizione, ma anche sullo strumento pi impositivo e categoria intermedia, quella dei
vintage degli strumenti musicali cloni hardware, forse quella che
di scoperta, novit e
mi suscita maggiori perplessit.
a tastiera, lorgano a canne. Ho
innovazione. Lavvento del MIDI
Uno strumento virtuale software
studiato pianoforte, strumento
e dellinformatica applicata agli
ha due vantaggi incommensurabili
strumenti musicali ha segnato una con cui solitamente mi esibisco
rispetto allo strumento vero:
svolta (lomissione dellaggettivo in concerto, e ho la passione
praticit e prezzo. Esempio
voluto perch essa stata quanto primordiale per i sintetizzatori
meno controversa e tuttoggi fonte (analogici e digitali) e lHammond. lampante quello del pianoforte:
I generi musicali in cui mi dimeno, confrontiamo prezzo e ingombri del
di discussioni, scambio di idee ed
reale e del virtuale! Ora valutiamo
esperienze) come quella personale dalla classica alla new-age, dal
pop al rock, dal prog al symphonic- un clone hardware di valore, un
che vi sto raccontando e che
piano digitale con tasto in legno,
metal, continuano a fornirmi
resta per me una molla artistica
meccanica pesata e corpo: si
idee e ispirazione per qualsiasi
sempre in tensione fra il sacro
arriva ad uno strumento che
necessit relativa a strumenti e
e il profano, tra convenienza e
sonorit. Le mie necessit artistiche risulta ingombrante e pesante da
veridicit, tra praticit e filologia

Mistheria

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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

richiedere comunque un trasporto


organizzato, e il prezzo non certo
di quelli che si dimenticano!
Anche fra i cloni hardware per ci
sono strumenti che hanno segnato
una svolta come, per esempio, il
clone di un Hammond che mi ha dato
la possibilit di avere, a met anni
Novanta, uno strumento esaltante
e dalla timbrica e funzionalit
comparabili a un vero Hammond,
con la praticit di prezzo e peso
accessibili. Passata leuforia dei
primi tempi per i cloni (siano essi
hardware che software), ricordo
i lunghi dibattiti sulluso o meno
del vintage, con fautori dalluna
e dallaltra parte. Non sono mai
riuscito a capire come ci si possa
schierare su uno dei due fronti,
considerando che la mia filosofia di
vita mi suggerisce che ogni cosa ha
pro e contro. Il vintage ha il suo
fascino, il suo perch e il suo suono,
non ci sono dubbi. Lo spostamento
daria creato da un Leslie non si

il Clavia Nord Piano2, uno standard de facto nella categoria degli emulatori di Rhodes.

stile Hammond. Oggi sono lo standard de


facto su molti palchi e certamente debbono
costituire la prima scelta per chi cerca una
macchina fisica. Altri costruttori comunque
hanno valide proposte alternative, e vanno obbligatoriamente fatti i nomi di Casio,
Kawai, Ketron, Korg, Roland. Andando sul
virtuale invece si apre un mondo intero in
quanto il Rhodes uno degli strumenti pi
campionati e imitati. Qui ognuno dovr
provare e quindi trovare la soluzione che fa
per lui, dal gratuito VST Lazy Snake al modellato AAS Lounge Lizard EP-4, al Soniccouture
EP73 Deconstructed, ad alcune pregevoli realizzazioni di Native Instruments (anche in
collaborazione con Scarbee) e di decine di
altre offerte.
Lo stesso discorso fin qui fatto per il

Rhodes pu essere replicato per altri piani


elettrici, per assai pi difficili da trovare:
in particolare i meravigliosi Yamaha CP80
e CP70 possono essere reperiti a prezzi interessanti, ma vanno verificati anchessi di
persona, mentre per la loro riedizione virtuale la maggioranza degli sviluppatori si
affidata ai campioni.
Per i piani Wurlitzer invece la strada
dellusato appare impervia in quanto lo
strumento originale era piuttosto delicato e
in giro si trovano tante macchine disastrate. Meglio forse andare ancora su un hardware Clavia, o sullinteressante riedizione
virtuale che ha fatto Arturia col Wurlitzer V.
Venendo agli organi Hammond, si apre una
discussione che potrebbe portarci via tutta
la rivista: oggi trovare un Hammond usato

sembra impresa non difficile in quanto le


offerte a prima vista abbondano. In realt
trovare un esemplare in buone condizioni
non impresa facile e, se non si esperti
del settore, meglio appoggiarsi a laboratori e negozi specializzati in questo tipo di
prodotto. I prezzi inoltre non sono affatto
bassi e cos necessario mettere in bilancio un esborso di alcune migliaia di Euro
anche per i modelli pi piccoli, se in buone condizioni. Lacquisto di un Hammond
inoltre viaggia sempre di pari passo con
quello di un Leslie, cosa che destinata a far

Il GForce Mtron Pro, Mellotron virtuale a campionamento.

riproduce virtualmente, poco o anzi


niente da fare. Le vibrazioni sotto il
tasto di un pianoforte non le crei con
un modello virtuale.
Ma allora, come risolvo il
problema in pratica? Considero
che il genere musicale dia il La
allo strumento pi opportuno da
utilizzare. Riterrei buffo un concerto
jazz su un pianoforte digitale: magari
suonato da Keith Jarrett riusciamo a
non notarlo, ma Keith detester quel
concerto fino alla fine dei suoi giorni.
Invece, luso di un piano virtuale
in un brano Pop oggi non pi una
blasfemia, e anzi risolve problemi
di tempo e budget. Quando mi si
chiede se il vintage sia inimitabile
rispondo che certamente lo , ma
che unimitazione utilizzata bene
pu dare dei risultati assolutamente
ottimali. Oggi linformatica applicata
alla musica ha raggiunto livelli
eccelsi e gli strumenti virtuali,
sia hardware che software, sono
programmati in maniera deliziosa.

Alcuni di essi sanno regalare


sensazioni nuove che non devono
essere sempre e comunque
comparate alloriginale. Pu essere
impareggiabile potersi costruire un
pianoforte virtuale posizionando i

microfoni dove si vuole, allungarlo,


accorciarlo, accordarlo per singolo
tasto, ecc. Possiamo farlo su un
pianoforte vero? Dubito
Voglio chiudere con un quadro
credo esplicativo del concetto

che ho cercato di trasmettere: nel


2007 decisi di lasciare il mondo
dellhardware (allepoca avevo
una decina di synth fra analogici
e digitali) e creare il mio set-up
basandolo su un computer, un VSThost e plug-in (strumenti virtuali a
campionamento, sintesi e modelli
fisici) per tutti i miei lavori in
studio e dal vivo che esulano dalla
musica classica, cos come per i
miei concerti di pianoforte o organo
dove la presenza del Principe e del
Re degli strumenti insindacabile.
Almeno lo era perch, storia di
questi giorni, insieme al mio collega
M. Roberto Scarpa Meylougan,
stiamo creando la Symphonia
Concert Library che include,
soprattutto, la riproduzione basata
su campionamento e motore (host)
Hauptwerk dellorgano a canne
Forse portare un organo in studio
sar quindi un po pi facile, e i
giorni passati a studiare al gelo
saranno un ricordo sbiadito.
STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

19

SPECIALE

STRINGS&KEYS: VINTAGE, RIFATTI O VIRTUALI?


Il pregevolissimo XILS-lab V+ ricrea in virtuale la
string-machine e vocoder Roland VP-330.

aumentare ancora sia il budget che la complessit dellacquisto. Infine, vi da mettere


in bilancio la problematica del trasporto (da
seguire personalmente!) e dello spazio fisico di installazione. Alla fine, lacquisto di
un organo Hammond usato oggi attivit
che ci sentiamo di consigliare solo a studi,
professionisti e appassionati con grande
competenza. Per gli altri vi la possibilit di
andare sul nuovo con lacquisto delle macchine Hammond contemporanee. Lo storico
marchio americano infatti ancora vivo e
operativo, anche se ora le quote azionarie
sono possedute interamente dalla giapponese Suzuki Music Corporation. I prodotti
oggi a listino sono realizzati con tecnologia
digitale ma sono accreditati di elevatissime
prestazioni e di una notevole fedelt rispetto
al modello originale. Sicuramente si tratta
di una scelta da considerare con attenzione
da parte di chi sia alla ricerca
di uno strumento del genere e sia disposto a spendere una cifra importante
per una macchina di
pregio. Lalternativa
risiede nelle macchine Clavia citate sopra,

tra cui va obbligatoriamente segnalato il


pregevole Nord C2D a due manuali. Chi
invece desideri andare verso il software si
trover davanti a una pletora di soluzioni,
campionate e generate. Anni fa il Native
Instruments B4 aveva stabilito il riferimento in questo settore ma oggi le richieste

dellutenza si sono spostate pi in alto anche


per un prodotto virtuale e il B4 non pi a
listino. Nellambito delle soluzioni a generazione una scelta interessante ed economica
pu essere quella del Linplug Organ 3, ma
vi sono molte voci che indicano come soluzione ideale il GSi VB3 dellitaliano Guido
Scognamiglio, offerto oltretutto a
un prezzo davvero competitivo.
Native Instruments invece, dopo il B4 a generazione, ha optato per il campionamento e offre
oggi Vintage Organs, una libreria per Kontakt acquistabile
anche come componente

La mitica Solina String Ensemble, capostipite delle cosiddette tastiere-violini.

IL PARERE DELLO SVILUPPATORE

Guido Scognamiglio
GUIDO LANIMA DIETRO IL MARCHIO GENUINE SOUNDWARE AND INSTRUMENTS.
DI S DICE: IL MIO LAVORO IL PROGRAMMATORE, UNO DI QUEI LAVORI CHE
NON TI CAPITANO PER CASO, CHE NON FAI PERCH QUALCUNO TE LHA IMPOSTO
O PERCH TE LHA PASSATO IL COLLOCAMENTO, LO FAI PERCH LA PASSIONE TI
TRASCINA IN QUELLA DIREZIONE E CON GLI ANNI TI ACCORGI CHE TI RILASSI
PI A RAGIONARE SUGLI ALGORITMI E PROVARE SOLUZIONI CHE A GUARDARE LA
TV, PROVI PI SODDISFAZIONE QUANDO IL PROGRAMMA SI COMPILA E FUNZIONA
SENZA ERRORI CHE QUANDO A SCUOLA PRENDEVI 8 AL COMPITO DI MATEMATICA;
UNISCI TUTTO QUESTO ALLA PASSIONE PER LA MUSICA E PER GLI STRUMENTI
MUSICALI, E ALLA PASSIONE PER LELETTRONICA ANALOGICA E DIGITALE, ED ECCO
IL MIO LAVORO, ECCO NASCERE GENUINE SOUNDWARE E I SUOI SOFTWARE.
Il mio prodotto di punta
VB3, simulazione
software del famoso
Hammond B3. Dico di
punta perch non solo quello che
20

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

vendo di pi, ma anche quello al


quale credo di aver dedicato pi
tempo: sono gi 12 anni che lavoro
a quel software, anni durante i
quali ha visto numerose evoluzioni.

Credo che al momento sia uno degli


Hammond virtuali pi apprezzati,
e un motivo di sicuro c. Il suono
una cosa difficile da comprendere,
ma senza entrare troppo in difficili
questioni teoriche possiamo
scomporlo in due parti principali:
il grosso e il dettaglio. Il grosso
quello che riescono a sentire tutti,
per esempio senti il suono di un
Hammond in un disco rock e dici
subito quello un Hammond!
(magari era un clone!), e poi lo
senti sulla tua workstation in
versione campionata e dici suona
proprio uguale a quel disco.
Ma le vere particolarit di un
suono risiedono nei dettagli, ovvero
in tutto ci che chi sente solo il
grosso ignora totalmente. Ed

proprio lavorare sui dettagli la cosa


pi difficile e, allo stesso tempo,
la pi interessante. Per la mia
simulazione Hammond ho lavorato
a dettagli che, credo, siano ancora
ignorati da tanti altri produttori
concorrenti e forse ignorati anche
da molti musicisti, compresi quelli
che suonano o hanno un organo
Hammond da parecchi anni.
Intanto sono proprio quei dettagli
che rendono il suono pi vivo, pi
vero e pi piacevole sia da sentire
che da suonare, e lo strumento
cos affascinante che, una volta
messe le mani sopra, difficilmente
si riesce a staccarle. Dettagli che
fanno s che lascoltatore medio
spalanchi gli occhi sapendo di aver
sentito quel qualcosa in pi pur

Il Manikin Electronic Memotron,


pregevole riedizione digitale
del Mellotron.

dei monumentali bundle


Komplete.
Diamo ora unocchiata
al Mellotron: si tratta di un oggetto
tanto affascinante quanto complicato,
di cui oggi sconsigliamo decisamente lacquisto a chiunque non sia un collezionista.
Esso inoltre si basa sulla lettura di nastri
magnetici e come noto questi decadono in
termini di qualit audio nel corso del tempo a causa del fenomeno di smagnetizzazione. Da anni vi un costruttore berlinese,
Manikin Elektronic, che ne ha realizzato
una versione digitale basata sul campionamento. Memotron, questo il nome dello
strumento, un prodotto di qualit che mira a ricostruire il pi fedelmente possibile
il comportamento del Mellotron. La lista
dei musicisti professionisti che lo usano
lunga e include il nome di Rick Wakeman,
il che dovrebbe dirla lunga sulle sue qualit.

Il prezzo di circa 2.000


Euro ma se vi accontentate
della versione rack ne bastano la
met. Sul fronte virtuale invece si pu
spendere molto, molto meno e accedere
comunque a risultati interessanti grazie al
campionamento. Di sample-pack dedicati al Mellotron in realt ce ne sono parecchi, ma in questa sede ci preme ricordarne

soprattutto due. Il primo quello di GForce e


si chiama M-Tron Pro: si tratta dellevoluzione dellM-Tron apparso lungimirantemente gi a met anni 2000 e contiene ben 3,5
GB di suoni, con quasi 200 Tape Bank. 19
di questi sono stati rimasterizzati e offrono cos il timbro della macchina originale,
ma con maggior presenza e brillantezza
rispetto al tipico suono un po intubato e

Il GSi VB3 dellitaliano Guido Scognamiglio, riedizione virtuale del B3.

non capendo esattamente di cosa


si tratti. Ora difficile elencarli e
descriverli tutti in poche parole,
ma tutti quei piccoli difetti del
suono di un organo Hammond,
dovuti per lo pi alle imperfezioni
della tecnologia degli anni Trenta,
in qualche modo colorano il
suono in maniera sempre nuova
e imprevedibile facendoci capire
quanto uno strumento prettamente
elettromeccanico come lHammond
possa in realt comportarsi come
uno strumento acustico.
Parallelamente ho lavorato
anche ad altre simulazioni di
strumenti a tastiera del passato,
e quello che mi intriga di pi
il piano Rhodes, anchesso
pieno di dettagli assurdi, proprio

perch, rispetto allHammond,


pi acustico che elettrico. Ed
proprio per affinare i dettagli che

Ora non voglio dire che usare


i campioni sia cosa da nulla,
perch c chi ha fatto grandi
cose anche coi campioni, ma in
qualche modo ci si rinchiude in
una cerchia di eventi predefiniti
che non possono generare
sorprese. Cosa st dicendo?
Avete presente cosa significa
un suono caldo? Significa
che quel suono ci ha sorpresi,
perch entra nella dimensione
umana, in quella dove non tutto
prevedibile. Ebbene, la sintesi
permette ci, pur dovendo a volte
accettare dei compromessi. Ma
io, personalmente, preferisco un
ho sempre preferito lavorare alla suono meno realistico, ma pi
vivo, ad un suono uguale
sintesi a modelli fisici piuttosto
che limitarmi ad usare i campioni. a, ma privo di respiro.
STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

21

SPECIALE

STRINGS&KEYS: VINTAGE, RIFATTI O VIRTUALI?


Clavia Nord C2D, autorevole
riedizione digitale dellorgano
elettromeccanico.

compresso del Mellotron.


Il secondo nome da fare
quello dellUVI Mello,, frutto
anchesso di un meticoloso
lavoro di campionamento e
riprocessamento dei suoni
originali per farli rendere al
meglio nei 28 preset disponibili. A nostro parere il GForce pi filologico e lUVI pi contemporaneo e musicale,
ma la scelta spetta a voi.
Arriviamo cos al capitolo delle string
machine, e qui davvero il discorso si allarga a
dismisura. Ci dovuto al fatto che nella storia non c stata una sola string machine, ma
che ve ne sono state diverse di grande rilievo
e personalit. Il primo nome che torna alla
mente certamente quello di Solina (presente
commercialmente anche col marchio ARP),
ma vi sono anche gli italiani Elka, Logan e SIEL
da tenere in considerazione. E che dire poi di
Yamaha con la sua bellissima e lucente (nel
suono) SS30, o di Roland col suo vocoder/
string machine VP-330? Sono tutte macchine affascinanti ancor oggi e con un po di
pazienza e costi non troppo elevati possono

essere acquistate sul mercato dellusato.


Va ricordato per che si tratta di macchine
fragili e complesse, per cui anche in questo
caso il pieno funzionamento andr acclarato
con grande attenzione. Non aspettatevi inoltre miracoli in termini di suono perch per
le loro caratteristiche intrinseche le string
machine erano straordinariamente monocordi e limitate a pochissime variazioni di
un unico timbro base. Se volete pi variet
in ununica box hardware, la garanzia del
nuovo e la comodit di interfacciamento
del MIDI, la scelta attuale limitata al solo Waldorf Streichfett, che non a caso trovate
in prova in questo numero. Se invece volete
andare sul virtuale, si ripropone il dilemma
tra strumenti a generazione e strumenti a
campionamento. Chi scrive non mai stato
entusiasmato da nessuna string
machine a
generazione virtuale
in termini
di vivacit,
dolcezza ed

eufonicit del suono. Dovendo


esprimere una preferenza,
si potrebbe fare il nome del
Full Bucket Music deputy Mark II,
un donationware dalla straordinaria versatilit e dal timbro
buono, ma va detto chiaramente
che in questo comparto ognuno
ha il suo beniamino, quello che soddisfa i
propri personali ricordi, il proprio concetto
di string machine. Volendo invece concentrarsi sugli strumenti a campionamento, con
lovvio scopo di riprodurre proprio il suono
di una ben determinata macchina vintage,
sicuramente necessario fare il nome del
GForce Virtual String Machine (VSM). Su unarchitettura software praticamente identica a
quella del citato M-Tron Pro, VSM mette a
disposizione 17 tastiere-violini dannata per
un totale di 88 patch e 2,5 GB di materiale.
Il valore documentale e musicale del prodotto indiscutibile, mentre tra i contro vi
sono una certa staticit del suono data dalla tecnologia a campionamento e i tempi di
caricamento dei suoni, non certo immediati
quanto quelli di una macchina generativa.
Anche in questo caso la concorrenza arriva dalla francese UVI che col suo package
String Machines integra 11 tra i pi famosi modelli del passato. Poich il caricamento dei
suoni avviene tutto al lancio del prodotto,
non vi sono tempi di attesa tra un cambio
di preset e laltro, e questo pu essere sicuramente un punto di grande interesse del
prodotto nelle situazioni di vita reale.

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Casio Privia Pro PX-5S . Pianoforte digitale con emulazioni elettromeccaniche


Clavia Nord C2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Organo elettromeccanico virtuale
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Clavia Nord Electro 4D . . . . . . . . . . . . . . .Tastiera elettromeccanica virtuale
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Clavia Nord Piano 2 HA88 . . . . . . . . . . . Pianoforte elettromeccanico virtuale
Clavia Nord Stage 2 HA88 . . . . . . . . . . . . .Tastiera elettromeccanica virtuale
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Ketron GP1 . . . . . . . . . Pianoforte digitale con emulazioni elettromeccaniche
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Roland RD-64 . . . . . . . Pianoforte digitale con emulazioni elettromeccaniche
Waldorf Streichfett . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . String machine digitale
XILS-lab V+ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Virtual vintage keyboard

Settembre 2013
Novembre 2009
Settembre 2012
Dicembre 2011
Dicembre 2012
Dicembre 2010
Novembre 2012
Febbraio 2012
Maggio 2009
Gennaio 2012
Dicembre 2013
Maggio 2010
Ottobre 2013
Dicembre 2014
Ottobre 2013

Nel nostro archivio online www.rivistedigitali.com, potete trovare i PDF di ogni articolo arretrato,
pubblicato su STRUMENTI MUSICALI da maggio 2008.

UVI String Machines campiona e ricrea 11 strumenti del passato.


22

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

SPECIALE DISCOGRAFIA

I primi modelli di piano elettrico realizzati


da Rhodes risalgono alla prima met del
ventesimo secolo, ma nel periodo tra gli
anni 60 e 70 che il Rhodes ottiene grande
successo e diffusione nella musica popolare. Lo si trova, giusto per citare qualche
esempio, nel singolo Daniel dellalbum
Dont Shoot Me Im Only the Piano Player
di Elton John del 1973, sempre in quellanno
compare anche in Chameleon di
Herbie Hancock in occasione della sua reunion con gli Headhunters. Ma il Rhodes
non solo jazz, blues e pop e cos nel 1977
compare anche nella suite rock-progressive Sheep dei Pink Floyd, contenuta in
Animals. Pi recentemente un altro ambito in cui il Fender Rhodes stato usato
ampiamente quello del primo trip-hop,
parliamo quindi di anni 90. Il suo suono compare per esempio nella maggior
parte dei pezzi di Dummy dei Portishead.
Si tratta comunque solo di esempi, visto che si tratta di uno strumento comparso veramente dappertutto. Quello di
Harold Rhodes non per lunico piano
elettrico utilizzato su larga scala.
Un altro strumento di rilievo lo
Yamaha CP70, arrivato anchesso fino
ai giorni nostri nonostante la sua espansione sia avvenuta nei Settanta e
soprattutto negli anni
Ottanta. Peter Gabriel lo
utilizz nelalbum So
e specificatamente in
Red Rain e In Your
Eyes, mentre gli U2
ne fecero il protagonista di Sunday Bloody
Sunday e New
Years Day, entrambi
contenuti nellalbum
War del 1983. Sempre
CP70 per No One
Is To Blame del britannico Howard Jones,
contenuta nel disco
Dream Into Action. Grande uso del CP70
hanno fatto anche i Simple Minds, nellalbum
Once Upon a Time e soprattutto nel singolo
omonimo e in Alive and Kicking. Nel passato il piano elettrico Yamaha stato usato
da Abba, George Duke, Bruce Hornsby, Genesis e
tantissimi altri, mentre a dir poco bellissimo luso del CP70 da parte di Billy Currie
degli Ultravox in Paths and Angles. Per
non avere sempre locchio puntato indietro
interessante notare che un utilizzo recente e

ispirato del CP 70 appartiene alla rock band


britannica Keane. Il gruppo di Tim RiceOxley ha fatto del suono del CP il proprio
marchio di fabbrica, tanto che visitandone
il sito vi addirittura limmagine del piano
Yamaha in homepage. Una loro song su
tutte? Everybodys Changing del 2003.
Il Wurlitzer un altro piano elettrico
che inizi la sua carriera gi negli anni
Cinquanta ed molto presente nelle canzoni di Ray Charles, una su tutte Whatd I
Say. Arrivano poi gli anni Settanta e con
essi la presenza del Wurly in tantissimi
pezzi: Woodstock di Joni Mitchell, Do
It Again degli Steely Dan, Dreamer dei
Supertramp e Youre My Best Friend che
troviamo in A Night at the Opera dei Queen.
Sempre nellambito dei piani elettrici non
si pu non nominare il Pianet della Hohner,
presente sia nella
progressive inglese
con Eyewitness dei
Van der Graaf Generator

che con il modello N nel


glam dei Roxy Music: mitica lintro di Editions
of You. Passiamo
allo strumento considerato lantenato dei
campionatori, ovvero il

Mellotron. La sua espansione avvenne alla


fine degli anni Sessanta ed possibile ritrovarlo in canzoni di grande impatto emotivo e altrettanta notoriet, basti solamente
citare Space Oddity di David Bowie. Ma se
il Duca Bianco non vi basta come referenza,
si pu continuare con 2000 Light Years
from Home dei Rolling Stones e Strawberry
Fields Forever dei Beatles. E se ancora non
bastasse, il Mellotron compare nel pezzo
degli Yes And You and I, in Kashmir dei
Led Zeppelin e in Watcher of the Skies dei
Genesis. In tempi recenti arrivato il clone
digitale del Mellotron, e cio il Memotron,
utilizzato in epoche recenti da Jordan Rudess
dei Dream Theater e dagli Oasis.
Passando allonnipresente organo
Hammond, viene in mente prima di tutto il progressive dei Genesis e lhard dei
Deep Purple. Di questultima band basti pensare ai brani Child in Time e Fireball
contenuti rispettivamente in In Rock (1970)
e Fireball (1971). Senza recuperare altre canzoni di quellepoca, ma restando comunque
da un certo punto di vista in quegli anni, viene in mente 13, lalbum del 2013 nato dalla
reunion dei Black Sabbath e dove nellinedito
Damaged Soul lorgano Hammond la fa
da padrone. Anche per lHammond comunque difficile dare riferimenti senza obbligatoriamente dire che
si tratta di uno strumento
ubiquo. Eccoci ora alla
tastiera violini, strumento
realizzato da tantissime
marche e in tantissimi
modelli. Si pu iniziare con
la Yamaha SS30, modello poco diffuso ma
dal suono scintillante,
utilizzata da Billy Currie
e Midge Ure in tutto
Vienna. Ci sono poi
le pi conosciute ARP
String Ensemble/Solina e
Omni. La prima stata
usata tra gli altri dagli Air,
nellalbum Moon Safari
del 1998, ma ancora prima
dai Cure in In Between
Days (1985) e in Low
di Bowie (1977). Volendo
ascoltare invece il suono
della Omni basta citare due grandi pezzi: Blue Monday dei New Order (1983) e
lantecedente Trans Europe Express dei
Kraftwerk del 1977.
Marina Coricciati

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

23

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Concorso riservato unicamente ai maggiorenni residenti in Italia - Le immagini dei premi sono da ritenersi solo indicative

CN153920

TEST AREA

DI GIULIO

CURIEL

String synthesizer

WALDORF STREICHFETT
Di string machine non se ne
vedevano da qualche decina danni:
strumenti basati su una tecnologia
primitiva eppure capace di sonorit
evocative e coinvolgenti, erano
alla base del rock progressivo,
della new wave, della prima disco
a string machine (o tastiera
elettronica.
violini come preferivamo
Waldorf le
chiamarla in Italia) era
fa rinascere
un oggetto sonoro molto
popolare negli anni Settanta
con questo
e nei primi anni Ottanta:
incredibile
come il suo nome esplicita,
Streichfett.
era una macchina dedicata

a riprodurre i suoni darchi (strings), ovvero le sezioni darchi orchestrali che


cos tanto venivano allora impiegate anche negli arrangiamenti pop.
La similitudine con il timbro degli archi reali era piuttosto
pallida e come tutti i suoni elettronici nati per imitare
quelli reali ben presto anche quello della string machine divenne un
classico in s, un canone sonoro autonomo slegato dal riferimento
acustico. La tecnologia su cui le string machine si basavano era quella
sviluppata inizialmente per gli organi elettronici da casa: un unico oscillatore generava la nota di frequenza pi elevata di cui la macchina era
capace. Un chip specializzato divideva poi tale nota nei 12 gradi della
scala cromatica. Tramite questa prima divisione si otteneva lintera ottava pi
alta del sistema, e poi ciascuna nota veniva ulteriormente divisa per multipli di
due in modo da ricavare le note omonime delle ottave pi basse. In tal modo era
possibile avere una polifonia totale pur partendo da un solo oscillatore, ma a prezzo di
macchine zeppe di componenti! Il suono ottenuto era tuttavia una waveform semplice,
elementare e ben poco coinvolgente. Ecco dunque che al reparto oscillatori venivano in
soccorso semplicissimi generatori di inviluppo (in genere articolati sui soli stadi di attack e release, magari denominati diversamente), la possibilit di sommare pi ottave, qualche blando
26

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

filtraggio sottrattivo ma soprattutto


lei, la sezione regina: quella degli
effetti! Era infatti grazie a linee di
ritardo costruite intorno ai chip in
tecnologia Bucket Brigade Device
(BBD) che venivano generati chorus, phaser ed ensemble (un fritto
misto di modulazioni temporali incrociate. Con essi il suono delle
string machine sbocciava, esplodeva in un fiore grande, affascinante
e dal profumo inebriante. Fuor di metafora il timbro

Chi e quanto

Waldorf Streichfett

Tel. 06 30363456
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Tipologia

String synthesizer a
generazione digitale

Sintesi

Specifica, con sezione


Strings e sezione Solo

285,48 Euro Iva compresa

Voci di polifonia

Strings: 128 voci. Solo: 8 voci

Effetti

Animate, Phaser, Reverb


(attivabili e controllabili
indipendentemente)

Tastiera

No

Controller hardware

10 manopole, 5 pulsanti, 6
selettori a levetta

Midiware

Il pannello posteriore.

diventava infatti improvvisamente ricco, pieno di animazione e perfettamente in grado di tener su un arrangiamento al solo abbozzo di qualche
semplice accordo. I costruttori di queste macchine erano gli stessi che
realizzavano organi elettronici domestici e poich in quel comparto gli
italiani delle Marche erano allora maestri, ecco che molte string machine
provenivano proprio dalla costa adriatica dellItalia centrale. Tornano alla
mente i nomi di Crumar, Elka, Logan, Siel, ma poi anche grandi firme
straniere quali ARP, Korg, Roland, Yamaha e quella della specialista olandese Solina, per molto tempo sinonimo di string machine. Allinizio degli
anni Ottanta la tecnologia a divisione di frequenza, complessa e timbricamente poco versatile, venne abbandonata e i costruttori si riversarono
in massa sui sintetizzatori analogici polifonici. Per realizzare effetti di
chorus ed ensemble alcuni di essi montavano gli stessi chip BBD che
erano stati impiegati sulle tastiere violini. Grazie a tale effettistica bastava schierare un VCO impostato su sawtooth o su una quadra in PWM, il
filtro tutto aperto e linviluppo settato con un po di attack e di release, ed
ecco che il tipico suono di strings veniva replicato con discreta approssimazione. Le string machine andarono cos rapidamente ad estinzione e
nessuno ne produsse pi per decenni, anche a causa della cessata
fabbricazione dei chip a divisione di frequenza e BBD su cui si basavano.
Con una mossa a sorpresa la tedesca Waldorf, da qualche anno operante sul mercato con vitalit e fantasia rinnovate, ha presentato uno strumento che intende replicare modalit operative, suono e feeling tipico
delle macchine di allora. Il costruttore tedesco ha quindi scelto di sviluppare una sintesi ad hoc per emulare il suono caratteristico delle string
machine analogiche e per farlo ricorso a una tecnologia digitale basata
sulluso di un processore ARM Cortex STM32F303 opportunamente
programmato. Il risultato ununit compatta e pesante meno di un kg,
ma capace di generare due distinte sezioni timbriche e una completa
sezione effetti. Streichfett infatti alloggiato in un contenitore da tavolo
dello stesso form factor gi impiegato per il monosynth ibrido Rocket e
per il filtro analogico 2-pole, dispone sul pannello superiore di numerosi
controlli fisici per elaborare la timbrica senza luso di menu o display e
alloggia tutti i connettori sul retro. Le due citate sezioni timbriche, pensate per lavorare sia in alternativa che in parallelo, sono denominate Strings
e Solo. La parte Strings ha polifonia di 128 note ed ovviamente destinata alla replica dei suoni di tastiera violini propriamente detti.

Solo invece , a dispetto del nome,


No
Display
polifonica a otto voci e intende re12
Memorie
plicare quelle sezioni synth un
po semplificate che alcune
Connessioni analogiche 2 uscite analogiche (Left
e Right/Mono) su jack TS,
delle pi evolute macchine
cuffia su mini-jack 1/8
vintage montavano in parallelo
MIDI In/Out, MIDI over USB
MIDI
alla generazione per divisione
0,9 kg
Peso
di frequenza. Il pannello orga18,5 x 6,5 x 18,5 cm (L x A x P)
nizzato con gli Strings sulla siDimensioni
nistra e Solo sulla destra: in
mezzo una manopola Balance che per rotazioni estreme lascia passare
il segnale di una sola delle due sezioni, mentre per posizioni intermedie
ne permette il mixaggio. Andando nel dettaglio dei comandi, la parte
Strings conta anzitutto su una manopola Registration che modifica il
timbro della sezione. Essa opera in maniera continua, modificando gradualmente la waveform, le formanti generate, il mix con suboscillatori: le
varie scritte Violin, Viola, Cello, Brass, Organ, Choir che si riscontrano
lungo la sua corsa hanno valore poco pi che indicativo e intendono replicare proprio il comportamento delle string machine citate, che impiegavano una tecnologia ove la variazione timbrica non era mai capace di
stravolgere il suono di base del generatore. In Streichfett vi la possibilit di ulteriori interventi attraverso i comandi di inviluppo (una regolazione
del tempo di attacco qui denominata Crescendo, e una di rilascio), una
levetta per impostare il generatore a 16, 8 o un mix di entrambe le ottave, e soprattutto una prima sezione effetti. Questa viene attivata con il
pulsante illuminato Ensemble e poi viene impostata con un deviatore a
tre posizioni denominate String (il classico effetto ensemble), Chorus e
Both. Per lottenimento di suoni di string machine propriamente detti
lattivazione di questa sezione tassativa perch altrimenti, proprio come
negli strumenti di riferimento, il suono diventa molto dritto e statico.
Andiamo ora allaltra sezione, quella denominata Solo: qui una seconda
manopola timbrica a rotazione continua denominata Tone provvede a
forgiare il timbro della parte in maniera analoga a quanto fa il controllo
Registration per gli Strings. In questo caso le posizioni della manopola
sono Bass, E-Piano, Clavi, Synth, Pluto. Le modifiche timbriche apportabili si ottengono con un comando Tremolo che regola contemporaneamente velocit e profondit di tale
effetto in stereofonia, nonch con
un inviluppo a due comandi (Attack
e Decay/Release). Attack controlla
il normale tempo di onset dellinviluppo ma per il primo terzo della sua
corsa dosa anche un effetto di percussione che diminuisce man mano
che la si ruota in senso orario. Tal
La sezione effetti ha un solo
effetto inserisce un transiente di atcontrollo ma tre effector attivabili
contemporaneamente.
tacco al suono che aiuta a meglio
STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

27

TEST AREA

La sezione Solo, in realt


polifonica a otto voci.

identificare i Note On nel mix. La seconda


della catena di generazione. Come ben si vemanopola dellinviluppo pu avere funzioni di
de i comandi di Streichfett sono assolutamenDecay o Release a seconda che un deviatote inusuali e, anche se la loro articolazione pu
re a levetta lo faccia funzionare in modalit
destare qualche perplessit in chi abituato a
percussiva o in modalit sustaining. In quepensare in modalit one knob per function
sto secondo caso linviluppo si assesta sul
(ovvero una manopola per funzione), Waldorf
livello di Sustain finch si mantiene premuta
ha evidentemente voluto implementarli cos per
la nota, mentre il Release gestisce la durata
restare fedele alle modalit operative delle vecdella sua coda dopo il rilascio del tasto. Va
chie string machine e nel contempo per connotato che la sezione Solo s dosabile nel
centrare tutto su un pannello quadrato di 18,5
mix di uscita con la citata manopola Balance,
cm di lato. A proposito, su di esso vi sono anma tramite un apposito selettore Split vi sono
che 12 memorie, organizzate su quattro pululteriori opzioni. Solo pu infatti essere indirizsanti 1/2/3/4 e una levetta con tre Bank
zata a tutta la tastiera (Layer) oppure a una
A/B/C. Basta premere e trattenere un pulsandelle sue due met (Low e High). In questa
te finch lampeggia, scegliere il Bank, et voil
maniera, Solo pu essere utilizzata in
il suono in quel momento impostato viene meStreichfett per esempio per fare la parte dei bassi (Split impostato su Low), morizzato. Uno sguardo infine al retro della piccola unit: vi troviamo unusciper fare una parte solista da suonare con la mano destra mentre la sinistra ta stereo su jack (ma si pu lavorare anche in mono uscendo dalla sola
gestisce accordi nella sezione Strings (Split impostato su High), o infine porta Right), la presa cuffia su mini-jack (scelta discutibile per uno strumento,
con le due sezioni effettivamente in Layer per aggiungere magari una com- ma evidente segno dei tempi), le porte MIDI In e Out e una porta USB. Essa
ponente percussiva ai violini e far uscire cos meglio le articolazioni e gli pu configurarsi sia come MIDI over USB, che come semplice porta di aliaccordi marcandoli al momento del loro onset. Il punto di Split imposta- mentazione: Streichfett non ha infatti una presa di alimentazione dedicata e
bile a piacere dallutente premendo una nota di tastiera mentre si sposta la trae lenergia elettrica necessaria a funzionare direttamente dal bus USB del
relativa levetta. Una volta che le due sezioni della macchina sono state computer cui collegato, oppure tramite un alimentatore USB fornito in
combinate, il suono complessivo si avvia alluscita. Prima per si ferma in dotazione nel caso per controllarlo si impieghino le porte MIDI su DIN.
una sezione effetti a tre stadi indipendenti. Per controllare il tutto c una
sola manopola laconicamente denominata Depth, ma con essa si fa tutto:
posizionato il selettore su Animate con essa si dosa un LFO che modula la
posizione del comando Registration della sola sezione Strings, agendo Streichfett pare una macchina semplice, ma come vi avranno fatto capire le
contemporaneamente su velocit e profondit. Si sposta quindi il selettore particolarit del sistema di generazione sonora evidenziate nel test, cos non
su Phaser ed ecco che sempre con la stessa manopola si possono dosare . Occorre entrare nella mentalit volutamente vintage del progetto: nelle
string machine di un tempo avevi pochi coprofondit, velocit e feedback di questo efmandi e anche quelli, a girarli tutti, non che
fetto applicato a entrambe le sezioni. Spostata
cambiavano il suono in maniera netta come
infine la levetta su Reverb, si dosano con
pu fare un selettore di waveform in un synth
Depth il rapporto Wet/Dry, la dimensione
a VCO. Qui c anzitutto da prendere confidellambiente e lo smorzamento del riverbero,
denza con la manopola Registration della seancora applicato a entrambe le sezioni. In agzione Strings. Essa va dosata con attenzione
giunta ai tre effetti vi anche una funzione
per trovare lo sweet spot del suono che inVibrato nascosta, ma nascosta mica tanto:
teressa: la giri e ti cambia un po tutto, anche
sul pannello della macchina non ve ne tracper piccole variazioni. Si modificano il mix delcia, ma basta alzare la modulation wheel della
le varie componenti armoniche, le formanti, la
master keyboard collegata per far entrare una
waveform Allinizio la cosa disorienta un po
modulazione sia su Strings che su Solo che
ma ben presto la si trova stimolante. Vi poi
aumenta in intensit e velocit man mano che
da considerare la profonda interazione dei vari
si spinge pi in alto la ruota. Il Vibrato settato
controlli perch in Strings il selettore di ottava,
con la wheel viene poi memorizzato nelle
I comandi della sezione Strings.
la Registration e le tre posizioni dellEnsemble
patch e diventa a tutti gli effetti impostazione

IL TEST

28

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

I tre piccoli box Waldorf dedicati a synth mono, unit di filtraggio, string machine.

contribuiscono tutti a definire la timbrica di base. Bisogna quindi giocare


con tutti loro per arrivare al suono desiderato. Anche il Phaser della sezione
effetti pu entrare pesantemente in gioco nello scolpire la timbrica degli
Strings, mentre lAnimator ci impressiona poco a causa della sua azione un
po troppo marcata e nel contempo non particolarmente raffinata sul suono.
Bello invece lapporto del riverbero, assolutamente da integrare nel suono
per ottenere unambienza vintage che si fonde alla perfezione in un tuttuno
con la generazione della macchina. Spostandoci verso la sezione Solo,
anche qui c la necessit di capire bene come cambia il suono girando il
pomello Tone. Esso abbassa il generatore di unottava nellimpostazione
Bass e poi gradualmente muta la waveform per le altre posizioni. Il Tremolo
va dosato con attenzione per evitare movimenti troppo violenti, mentre molto interessante la componente percussiva dellAttack. Complessivamente
la sensazione di chi scrive che la timbrica di Streichfett debba essere
cercata soprattutto nella sezione Strings, e che Solo serva per diversificarla,
rinforzarla e mettere a fuoco i fraseggi (magari con la appena descritta percussione), oppure per suonare parti soliste in split. Non aspettatevi comunque che Streichfett possa fornire decine e decine di suoni radicalmente diversi, piuttosto differenti sapori di ununica famiglia di suoni che cambiano
gradualmente al ruotare
dei pomelli, in modalit pi alchemica che
tecnologica. Anche in
questo la macchina
Waldorf si dimostra
fedele allo spirito vintage: oggi noi mitizziamo le string machine
del passato, dimenticandoci spesso che
producevano due
suoni in croce e che
quanto sentiamo
nei dischi derivava
anche da pesanti
equalizzazioni, ulteriori modulazioni
con effetti esterni e
magari combinazioni con altri strumenti
in layer. Streichfett fedele proLinterno di Streichfett evidenzia il
processore ARM e la costruzione pulita.
prio a questa impostazione e fa

straordinariamente bene il suo lavoro, con un timbro affascinante, cangiante, presente. Talvolta non facilissimo domarlo, ma se il classico suono di
Strings vi piace e lo volete nella vostra musica, una scelta assolutamente
imperdibile. Cosa importante, il timbro che esce dalla macchina gi molto
pronto, finito e ben poco bisognoso di altri interventi. Infine, un suggerimento: alimentando Streichfett tramite il bus USB di alcuni computer dallalimentazione non pulitissima, in audio potreste ritrovarvi con un po di rumore
digitale di troppo. In questi casi il problema si risolve alimentando il Waldorf
col suo alimentatore in dotazione ed entrando in MIDI attraverso i connettori
DIN, oppure usando un hub USB autoalimentato e magari con optoisolatore.

CONCLUSIONI
Waldorf Streichfett uno strumento unico nel panorama odierno: fornisce suoni di string machine di
eccellente qualit, con unelevata RAPPORTO QUALIT/PREZZO
personalit e un ottimo potenziale REALIZZAZIONE
di esplorazione. Diecimila volte pi SUONO
immediato, creativo e bensuonante FACILIT DUSO
di strumenti a campionamento, pu essere
il sapore che mancava in molti generi
Strumento unico nel suo geche ripropongono
nere, ricrea il suono delle
lo spirito progresstring machine in maniera
sive in maniera agfedele e filologica. Versatile e
giornata, mentre
incline alla sperimentazione.
diventer unarma
Timbrica affascinante.
semplicemente insostituibile nellarsenale di chi fa
rock romantico
Gli effetti e il Tremolo meriteo psichedelico.
rebbero comandi separati per
Infine, sar a
velocit e profondit di modulacasa propria in
zione. Alcune timbriche Strings
tutti quei ge+ Solo possono richiedere un po
di EQ per avere maggior pulizia
neri elettronici
sui medio-bassi. Lalimentazioche passano
ne USB pu indurre rumori
dai Kraftwerk e
digitali in abbinamento a certi
da Moroder per
computer.
arrivare alla nu-disco. Il tutto a un

CI PIACIUTO

NON CI PIACIUTO

prezzo davvero imbattibile.


RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

29

TEST AREA

DI EMANUELE

Chitarra elettrica solid-body

G&L LEGACY RUSTIC

&L un marchio che dal


1980 produce chitarre e
bassi portando avanti le
ultime intuizioni
nella costruzione
di strumenti
musicali del suo
co-fondatore
Leo Fender. La Legacy Rustic costruita a Fullerton, in California,
e ha il corpo in ontano, manico in acero e tastiera in palissandro. Pur
mantenendo un piede nella tradizione, si distingue da molti modelli
simili per il ponte moderno e i controlli di tono indipendenti per alti e

Una chitarra
dallaspetto
tradizionale ma
con interessanti
miglioramenti.

bassi. G&L significa innovazione anche per altri aspetti non visibili. La suonabilit, dopo il suono puro,
la caratteristica pi importante in uno strumento. Per questo la costruzione dei manici oggetto di molta cura da parte di G&L che impiega tecnologia CAD e CNC, oltre ovviamente alle mani, gli occhi e le
orecchie di liutai esperti, per ottenere i migliori risultati possibili. I manici sono di primissima qualit,
realizzati da un pezzo unico di legno. Nei manici tutti in acero, la fetta asportata per linserimento
del tendimanico diventa la tastiera dello stesso manico. Inoltre il tendimanico non lavora in compressione per non distorcere la curvatura della tastiera. Infine viene impiegata la tecnologia Plek
(per i soli modelli USA) per ottenere unaction ottimale. La macchina Plek scansiona la tastiera
(con le corde in tensione) per determinare la curvatura del manico e laltezza delle corde. I liutai,
in base ai dati forniti dalla macchina, aggiustano la curvatura del manico per averne una ideale,
mentre la macchina rettifica i tasti minimizzando il materiale da asportare, intaglia il capotasto e
scansiona di nuovo la tastiera per verifica. Se tutto a posto, i tasti vengono lucidati a mano e
la chitarra pronta alluso. La G&L Legacy Rustic disponibile, su ordinazione, anche nel colore
Blonde, che si differenzia inoltre per il corpo in frassino e la tastiera in acero.
30

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

BAZZOTTI

Chi e quanto

G&L Legacy Rustic

Tel. 051.6020011
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info@aramini.net

Tipologia

Chitarra elettrica solid-body

Corpo

Ontano

Battipenna

Tortoise shell

3.690 Euro Iva compresa

Colore

Lake Placid Blue

Altri colori disponibili


in Italia

Blonde (su ordinazione)

Finitura

Anticata

Hardware

Cromato anticato

Meccaniche

G&L

Capotasto

Grafite

Manico

Acero

Finitura del manico

Lucida laccata anticata alla


nitrocellulosa

Tastiera

Palissandro

Profilo del manico

Attacco manico-corpo

Bolt-on, 4 viti

Tendimanico

Non-Compression Truss Rod,


regolabile alla paletta

Largh. al capotasto

41,3 mm

Numero tasti

22

Raggio tastiera

12

Segnatasti

A punto

Ponte

G&L Dual Fulcrum con


sellette in ottone cromato

Aramini Strumenti Musicali

IL TEST
La Legacy Rustic bella da vedere. La finitura anticata credibile, leggera e senza inutili esagerazioni. I pesi sono ben bilanciati
fra manico e corpo. Il manico semplicemente perfetto. Potrebbe
non piacere la tastiera quasi piatta, per laction giusta senza
alcun dubbio, per una suonabilit ottima. Questo risultato lo si deve
alla stabilit del manico e al trattamento con tecnologia Plek. Tenendo
conto dei legni impiegati e della costruzione ci aspetteremmo un suono standard, invece anche da spenta le medio/alte si fanno sentire di
pi. Questa caratteristica viene confermata una volta che colleghiamo
la Legacy Rustic allamplificatore, segno che i pick-up sono trasparenti.
Abbiamo tre single coil Alnico V con le classiche cinque commutazioni
via megaswitch. Il suono di stampo vintage, non troppo aggressivo.
Lattacco molto definito, con un rapido decadimento e un buon sustain.
Nelle posizioni 2 e 4 scoppiettante. Per questo, sebbene sia una chitarra versatile, la regina delle ritmiche. Pop, rock, blues e country sono i
generi musicali che predilige, ma con opportune scelte di strumentazione
possibile impiegarla in altri generi. Abbiamo tre manopole per il controllo
del suono. La prima il volume,
la seconda taglia gli alti (come
su gran parte delle chitarre), la
terza taglia i bassi. Vista la diversa funzione delle manopole,
avremmo preferito vederci scritto sopra bass e treble ma bastano le orecchie per capirlo. Se
proprio dovessimo proporre un
miglioramento (visto che G&L
punta sulla continua innovazione)
gradiremmo i controlli di tono pi
adatti alle frequenze medio/alte
che la chitarra mette in gioco.
Ci piacerebbe, chiudendo alti e
bassi, che uscisse un suono medioso tanto caro ai
produttori. Cos com,
invece, chiudendo
entrambi i potenziometri esce
un suono un
po troppo
scarno e
di poca
utilit. In
particolare il controllo sui bassi

lavora troppo
poco. Il ponte
fluttuante Dual
Fulcrum permette di intonare le note
sia in s che in
gi, con una
leva che si
inserisce
senza dover essere avvitata.
in acciaio temprato e si appoggia su due bulloni avvitati in grossi inserti di ottone che affondano
nel corpo. In questo modo la superficie di contatto ampia e si
ottiene una buona trasmissione
delle vibrazioni.

Configurazione pick-up SSS


Pick-up

Single coil G&L Vintage Style


Alnico V

Controlli

Volume e tono passivi,


PTB System (alti e bassi
separati) selettore pick-up a
5 posizioni (manico, manico
+ centrale, centrale, centrale
+ ponte, ponte)

Manopole

Zigrinate

Peso

3,5 kg

Dotazione

Custodia rigida rettangolare in


tolex, certificato di autenticit

CONCLUSIONI
La Legacy Rustic richiama lessenza delle chitarre
solid-body con
manico avvitato
e tre single coil,
con interessanti
miglioramenti nella
costruzione e nelle caratteristiche.
Questo le dona un
suono e una suonabilit da terzo millennio. una chitarra
che va bene per
chi, pur amando
la tradizione, non
vuole rinunciare
allinnovazione
e cerca un suono diverso dal
solito. Riguardo al
prezzo, ovviamente tutto questo si paga.

RAPPORTO QUALIT/PREZZO
REALIZZAZIONE
SUONO
FACILIT DUSO

CI PIACIUTO

Una costruzione accurata e


attenta allinnovazione.

NON CI PIACIUTO

Le frequenze di taglio dei toni


non sono ottimizzate sul suono
dei legni.
RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

31

TEST AREA

DI FILIPPO

Chitarra classica

SALVADOR CORTEZ
CS-130
Uno strumento
che possiede un
ampio ventaglio
di sfumature
sonore a un
prezzo davvero
concorrenziale.

alvador Cortez un marchio


spagnolo prodotto in Cina
dallormai lontano 1979, con
lintento dichiarato
di costruire i suoi
strumenti con
un basso costo
di manodopera,
ma utilizzando materiali di prima qualit, cos da offrire il massimo delle
possibilit costruttive e sonore a un prezzo accessibile ai pi. Il catalogo, oltre
alle classiche sei corde, presenta tipologie di chitarra piuttosto particolari,
quali chitarre a 7, 8, 10 corde oppure chitarre contralto, contrabbasso e cos via.
Il modello CS-130 da noi recensito fa parte della serie Master, il top di gamma della casa spagnola, di costruzione interamente artigianale. Si trova allinterno di una bella custodia in finta
pelle (inclusa nel prezzo) che caffrettiamo ad aprire per scoprire di che pasta fatta questa
Salvador Cortez. La purezza dellabete massello che costituisce il piano armonico contrasta
con la complessit delle figure geometriche che ornano la rosetta. Fasce e fondo sfoggiano
il consueto palissandro indiano (massello) ormai utilizzato per la stragrande maggioranza
delle sei corde classiche. Per quanto riguarda il manico lessenza lignea adoperata quella
del cedro mentre la tastiera incollata presenta il classico ebano. In piena tradizione iberica,
questa Salvador Cortez presenta 7 catene a raggiera, unattacco manico-corpo alla spagnola, con tanto di controtacco, controfasce e tutto ci che serve per farsi rispettare sul
piano della costruzione e della manodopera. C per un elemento abbastanza inconsueto
in uno strumento classico di questo valore, ovvero la presenza del truss-rod (e relativa chiave
a brugola inclusa), che ci permetter finalmente di settare perfettamente lo strumento e se richiesto, abbassare laction, con cautela, senza dover limare lossicino del ponticello o il capotasto.
32

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

BERTIPAGLIA

Chi e quanto

Salvador Cortez CS-130

Valmusic

Tel.085.9772765
www.valmusicpro.com
info@valmusicpro.com
939,00 Euro Iva compresa

IL TEST
Partiamo subito col dire che la
CS-130 uno strumento davvero
leggero, requisito che fa sempre
piacere possedere in una inseparabile
compagna di studio e performance. Iniziamo a
suonare ed esaminando il sustain delle singole note
c di che restar contenti, la durata di quelle lunghe
cosicch possiamo far cantare le nostre melodie nella
loro pi completa espressivit e durata. La CS-130
una chitarra dalla buona definizione sonora; le note
sono piuttosto nitide e non simpastano tra loro. La
melodia sempre vincente e, se decidiamo di renderla
predominante rispetto ai suoni dellarmonia, non sar
certo un problema. La sensibilit sonora di questa sei
corde alle diverse inclinazioni che possono assumere
le dita della mano destra alta, cos da conferirle una
rispettabile tavolozza timbrica. Stesso discorso vale
per la diversa sonorit tra suono al manico, al ponte e
nelle zone intermedie. Altres vero che le corde montate a nostro parere non rendono completa giustizia a
questo modello, e consigliamo lacquisto di una muta
dalla sonorit pi brillante che esalti maggiormente la
definizione e chiarezza insita nella natura dellabete
della tavola armonica. La tastiera estremamente
comoda, e grazie allaction piuttosto bassa (che abbiamo prontamente regolato) congiuntamente alla comoda impugnabilit del manico, sudiamo molto meno
nellesecuzione dei passaggi pi impervi, rispetto ad
altre chitarre provate. Lalta tensione offertaci dalle
corde poi, ci consente una rapida risposta allazione
delle dita della mano destra e conseguentemente
ci facilita la vita nelle nostre amate scalate ad alta
velocit, che siano con tocco appoggiato
o libero. Il volume della Salvador
Cortez presa in esame non

Tipologia

Chitarra classica

Bordatura

Piano armonico, fasce e


fondo in palissandro e acero

Buca

Rotonda, diametro 84 mm

Rosetta

A figure geometriche

Piano armonico

Abete massello

Fasce e fondo

Palissandro indiano massello

Colore

Naturale

Finitura

Lucida, vernice poliuretanica


(tavola armonica), poliestere
(fasce e fondo)

Paletta

Finestrata, ricoperta in
palissandro

Meccaniche

Salvador Cortez MH097GK-A1B

Capotasto

Osso

Manico

Cedro, incollato

Profilo del manico

Larghezza al capotasto

51,9 mm

Spessore al I tasto

23,5 mm

Larghezza al XII tasto 62,2 mm


a onor del vero
straripante (for29,5 mm
Spessore al X tasto
se un sintomo
97,4 mm (min) 102,4 mm
Spessore corpo
della verniciatura poliu(max)
retanica e poliestere applicata),
Ebano
Tastiera
ma bisogna pensare a questo struTesta 1 mm
Tasti
mento come a un raffinato veicolo
di suoni piuttosto che a un canno19
Numero tasti
ne che spari note su note, senza
No
Segnatasti
mai curarsi della loro definizione e
650 mm
Scala
spessore timbrico. Troviamo quindi
che il repertorio esaltato maggiorPalissandro
Placca del ponte
mente, da questo strumento, sia
1,55 kg
Peso
quello tratto da composizioni del
tardo classicismo e del periodo romantico. Tuttavia il risultato sonoro
credibilissimo anche per il repertorio barocco e nel moderno/contemporaneo, dove le differenze timbriche e di dinamica sono la prassi. Degna
di nota infine la totale assenza di
RAPPORTO QUALIT/PREZZO
buzz lungo tutta la tastiera.

CONCLUSIONI
Se siete alla ricerca di uno strumento che risponda in maniera
precisa alle vostre esigenze timbriche, dal suono pulito e privo di
fronzoli la Salvador Cortez CS130 potrebbe fare giusto al vostro caso. una chitarra tendente
al professionismo, pur essendo
il prezzo molto basso rispetto alla media del mercato, risultando
quindi piuttosto succulento come
prodotto. Provatela, non passer
inosservata.

REALIZZAZIONE
SUONO
FACILIT DUSO

CI PIACIUTO

Il suono e la sua suonabilit,


la costruzione e la presenza
del truss-rod.

NON CI PIACIUTO

Le corde montate non esaltano


le caratteristiche timbriche dello strumento.
RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

33

TEST AREA

DI JACOPO

Basso elettrico solid-body

SIMPLEBASS FUSION 5
Un strumento italiano
sapientemente realizzato nel
quale vengono esaltati una forte
a presentazione davvero
passione per la
notevole e cattura subito
liuteria raffinata,
lattenzione di chi lo osserva; il
moderni
body con la spalla superiore lunga e affusolata
accorgimenti e
adornato da un top in
persino una certa
ulivo nostrano (essenza
etica lavorativa.
raramente utilizzata

in liuteria) con magnifiche venature. Ed ecco un particolare interessante:


il manico ha il tacco che poggia sul corpo in ontano, come se fosse ricavato
dal body stesso. Questa soluzione consente di lavorare un blocco di legno
riducendo al minimo lo scarto. Analogamente la paletta ricavata da un altro
blocco di acero e successivamente incollata. Da questi accorgimenti si denota un
utilizzo davvero consapevole del legno casa abbastanza rara di questi tempi.

IL TEST
Appena impugnato, il SimpleBass Fusion 5 si subito dimostrato un valido strumento. Anzitutto si bilancia bene quando indossato a tracolla, nonostante il peso un po accentuato del corpo; sicuramente
quei bassisti abituati ad usare bassi pi tradizionali (non sempre ergonomici e leggeri) non resteranno
delusi. Provando ad eseguire qualche fraseggio a strumento scollegato abbiamo potuto apprezzare
le sue buone doti di sustain, risonanza globale e una buona suonabilit su tutti i tasti (grazie anche a
un ottimo set-up di base). Come gi detto precedentemente la tastiera decisamente piatta ma, unita
al profilo comodo del manico, si viene a formare un buon connubio che ben si pu adattare a modi di
suonare e a personalit differenti (peccato solo per lo string-spacing veramente stretto). Collegando lo strumento allamplificatore ci si accorge che il suono di base omogeneo e intellegibile, con una risposta uniforme
34

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

GIULIANO

Chi e quanto

SimpleBass Fusion 5

SimpleBass
Tel. 327.2911997
www.simplebass.com
info@simplebass.com

Tipologia

Basso elettrico solid-body

Versioni disponibili

4 e 5 corde

Finitura

Opaca

1.600,00 Euro Iva compresa

Colori disponibili

Natural

Corpo

Ontano (3 sezioni), top


in ulivo

Manico

Acero e amarante (5 sezioni)


con blocco in ontano, D shape

Attaccatura
manico/corpo

Bolt-on

Tastiera

Ebano, segnatasti mini DOT


in madreperla

Capotasto

Osso

Raggio di curvatura

16

Scala

34

Tasti

24

Larghezza al capotasto

45 mm

Larghezza al 12 tasto

65 mm

Larghezza al ponte

78,4 mm (intercorda 18,5 mm)

Spessore al 1 tasto

17 mm

Spessore al 12 tasto

18,5 mm

Meccaniche

Wilkinson chiuse, finitura dorata

Ponte

Wilkinson, finitura dorata

Pick-up

Tesla Corona 5-SF,


humbucker passivi

DUE PAROLE CON ROBERTO MUSSO


Il primo SimpleBass nato per una ragione
specifica: io ho sempre suonato un Fender JazzBass fretless
(che rimane a mio avviso il pi bel basso di sempre), ma
mi sono sempre mancati quei quattro tasti in pi. Cos ho
disegnato uno strumento senza la spalla inferiore, fretless,
con un solo pick-up passivo al ponte e 28 tasti. Nacque cos il
SimpleBass e4. Un bel giorno, il mio caro amico e maestro Ares
Tavolazzi, mi ha convinto a fare un cinque corde: mi sono messo
al computer e ho disegnato il SimpleBass Fusion. Ci tengo a
dire che Ares mi ha aiutato molto per arrivare al risultato finale
cos come preziosi sono stati i consigli di Andrea Balasso e di
Gianni Gadau, due musicisti di grande talento. Attualmente
sto lavorando a due nuovi modelli, un
contrabbasso elettrico che grazie alla
preziosa collaborazione con Ares Tavolazzi
si sta confermando un progetto molto
promettente, e il SimpleBass EX che ho
disegnato dopo che Carmelo Isgr mi ha
letteralmente provocato con la sua immane esperienza (e gentilezza).
Il mio obiettivo offrire il miglior prodotto
possibile al minor prezzo possibile. Cerco
di evitare i legni esotici soprattutto per

motivi etici, cos come parti


meccaniche o elettroniche
sofisticate. Basti pensare a come
suonano bene un Fender Jazz o
un Precision per rendersi conto
che, a volte, certi sofismi sono
del tutto superflui. Il marchio SimpleBass
dice molto in tal senso.
Non mi procuro il legname da fornitori specializzati in liuteria: i miei fornitori un po mi
odiano perch sono abituati a vendere grossi quantitativi di
materiale mentre io invece arrivo e chiedo: avete qualche
bella tavola? Ho lavorato molto per trovare i fornitori giusti e
per ottimizzare il processo di costruzione. Pur facendo tutto a
mano sono riuscito a ridurre molto i tempi
di realizzazione e di conseguenza i prezzi
dei miei strumenti.
Non costruisco strumenti custom. I
modelli disponibili sono quelli a catalogo.
Riguardo ai legnami, per i body uso preferibilmente ontano e frassino, mentre per
il manico prediligo lacero. Per le tastiere
ho usato il weng, ma per i motivi che ho
esposto prima mi sto muovendo verso lutilizzo di resina fenolica.

su tutte le corde: abbiamo constatato che sul Si basso lo strumento tende


a non perdere quasi nulla in rotondit e definizione. Buon segno! I pick-up
Tesla sono abbastanza presenti, limpidi e con una giusta dose di medie
frequenze, corpose, ma al contempo mai invadenti. Il preamplificatore
Artec agisce sia sullincremento che sul taglio delle frequenze quindi, con
i potenziometri in posizione centrale (nella quale si avverte il consueto
scatto) lo strumento si trova in condizione flat. Le basse frequenze tendono
ad essere un po troppo profonde e conseguentemente invasive: vanno
pertanto usate con riguardo e moderazione. Le acute, usate al massimo,
conferiscono una certa presenza e le medie invece offrono la possibilit di
effettuare rapidi interventi sul suono globale conferendo o meno apertura.
Provando a suonare con entrambi i pick-up, si ottiene una timbrica a met
strada tra il JazzBass e bassi di concezione pi attuale (dunque corposa
e con un buon attacco), che ben si adatta al fingerstyle, allo slap e
al plettro. I pick-up Corona 5-SF si fanno sentire parecchio, sono
molto presenti e con un
pizzico di acuti cristallini
mai fastidiosi. Il pick-up
al manico, se usato da
solo, genera una
timbrica
molto adatta al rockblues e al funk vecchia maniera, con
una
buona

Attiva, Artec a tre bande


Circuitazione
(boost/cut), 9V
resa sulle basse, mentre il pick-up
Volume (switch attivo/passivo),
Controlli
al ponte perfetto per funky groopan-pot, bassi, medi, acuti
ves in pizzicato e per linee in perfet3,5 kg
Peso
to stile jazz-fusion. A tal proposito
Gig-bag, brugole di
Dotazioni
ho provato ad aggiungere qualche
regolazione
effetto (un octaver e un envelope
filter) e il risultato stato davvero notevole: una voce calda ed espressiva.

CONCLUSIONI
Questo SimpleBass Fusion 5 ci
ha stupito davvero, essendo unico
sotto molti aspetti. Certo, potr piacere o meno (il gusto
personale non si discute), ma
comunque
uno strumento
originale, sapientemente costruito. Ultima nota di merito:
il prezzo
assolutamente
competitivo,
se si considera la realizzazione artigianale e la qualit dei
materiali utilizzati.

RAPPORTO QUALIT/PREZZO
REALIZZAZIONE
SUONO
FACILIT DUSO

CI PIACIUTO

Lestrema qualit dei materiali utilizzati, il peso contenuto e il look originale.

NON CI PIACIUTO

La spaziatura tra le corde


troppo stretta.
RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

35

TEST AREA

DI EMANUELE

BAZZOTTI

Pedalboard per stompbox

PALMER PEDALBAY 60

Una
pedalboard
leggera e
adatta a diversi
contesti dotata
di custodia
morbida.

uando il numero di pedali


inizia ad aumentare, ogni
musicista che si rispetti
si interroga su quale sia
la soluzione migliore per
contenerli e trasportarli.
Le pedalboard permettono
di collocare i singoli pedali
in modo pratico, con il
doppio vantaggio di avere un suono personale (legato al suono dei pedali scelti)
e di poter visualizzare chiaramente la catena del segnale, potendo intervenire
direttamente in caso di necessit. La Palmer Pedlbay 60 una
pedaliera costituita da un telaio in alluminio
con barre orizzontali scorrevoli ricoperte di
velcro ad asola. In dotazione viene fornito
del nastro velcro a uncino da applicare sotto
i pedali per fissarli alla base. La pedalboard
corredata da una comoda custodia morbida con tracolla
e tasca portaoggetti. La Pedalbay 60 la pedaliera standard
della linea e per venire incontro alle esigenze di tutti, Palmer
ne ha in catalogo altri quattro modelli: la 40 (che misura 45 x
30 cm), la 50 S (50 x 13 cm), la 60 L (60 x 39 cm) e la 80 (80 x 39 cm).
36

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

IL TEST
Non esistono pedalboard buone
e altre meno, esistono solo pedalboard adatte o inadatte alle nostre
esigenze. Per questo quando dobbiamo sceglierne una, dobbiamo
chiarirci le idee. Dobbiamo suonare
in giro o solo in sala prove? Quanti
pedali ci occorrono? Quanto spazio
occupano? Quanti e quali alimentatori ci servono? Eccetera. Per le
sue caratteristiche, la Pedalbay 60
un prodotto di fascia intermedia e
va valutata tenendo bene in mente
le sue caratteristiche. Lo spazio a
disposizione permette di posizionare circa una decina di stompbox
di dimensioni standard. Grazie
alle barre orizzontali che
possono scorrere
possiamo

Chi e quanto

Palmer Pedalbay 60

Adam Hall
Tel. +49060.8194190
www.adamhall.com
info@adamhall.com

Tipologia

Pedalboard

Chassis

Alluminio

Finitura

Verniciata

119,00 Euro Iva compresa

Spessore delle barre

5 cm

Dimensioni

60,5 x 30,5 x 7 cm

Peso

4,6 kg (inclusa custodia)

Dotazione

Custodia morbida con


tracolla regolabile, 3 m di
nastro per fissaggio pedali,
2 bande elastiche, chiave
a brugola

Altre caratteristiche

Inclinazione regolabile,
distanza tra le barre
regolabile

posizionare anche pedali di diverse dimensioni. Il collocamento dei pedali


semplice e pratico. Il velcro permette un fissaggio facile e veloce, inoltre
se vogliamo cambiare o spostare un effetto lungo la linea del segnale, possiamo farlo al volo. Grazie al telaio in alluminio la Pedalbay 60 sia robusta
che leggera. dotata di piedini regolabili per modificare laltezza della parte
frontale e quindi linclinazione complessiva. Questo permette di avere i pedali (e i loro led) bene in vista e ci agevola nel raggiungere comodamente
anche gli effetti posti nella fila posteriore; anche se per un risultato ancora
migliore avremmo preferito averla rialzata. La Pedalbay 60 predisposta
per alloggiare un alimentatore sotto della pedaliera, sfruttando un sistema
di ganci e bande elastiche. Se si usa un solo alimentatore universale con
diverse porte di alimentazione, tutto funziona a dovere; basta collegare
la spina e la pedaliera pronta alluso. Il fatto di mettere lalimentare al di
sotto dei pedali, riduce inoltre il rischio di colpirlo con i piedi durante luso.
Se per disponiamo di pi alimentatori specifici, magari un po voluminosi,
oppure abbiamo lesigenza di alloggiare una ciabatta elettrica, lo spazio

sotto la pedaliera poco e dobbiamo ingegnarci in qualche altro modo.


Un altro limite che vediamo che la custodia morbida potrebbe essere
poco gradita ad alcuni musicisti, ma se ne guadagna in leggerezza e praticit. La tracolla, che si aggancia con robusti moschettoni, ci permette
di trasportarla a mani libere e la comoda tasca laterale pu contenere
diversi oggetti (accordatore, cavi, prolunghe) utili alle nostre esibizioni.

CONCLUSIONI
La Palmer Pedalbay 60 una pedalboard adatta a diversi contesti, indicata soprattutto per chi cerca versatilit, praticit e leggerezza. A casa, in
sala prove o in piccoli contesti live,
RAPPORTO QUALIT/PREZZO
la Pedalbay 60 capace di venire
incontro alle esigenze dei musicisti. REALIZZAZIONE

Per altre esigenze, esistono gli altri SUONO


FACILIT
DUSO
modelli Pedalbay.

CI PIACIUTO

La leggerezza e la praticit.

NON CI PIACIUTO

Troppo poco lo spazio sotto la


pedalboard per eventuali alimentatori aggiuntivi.
RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

37

TEST AREA

DI ANDREA

BECCARO

Pelli per batteria acustica

EVANS LEVEL 360 E


HEAVYWEIGHT SNARE
Il nuovo collare Level 360 fa fare
un importante passo avanti alle
pelli per batteria in generale.
La pelle battente Heavyweight
a batteria uno
riduce
strumento alquanto
notevolmente
peculiare: negli ultimi
la distanza tra
quarantanni abbiamo
visto una quantit enorme
durata e qualit
di innovazioni, che a sua
del suono delle
volta ha scatenato unancor
pelli per rullante.
pi grande quantit di

discussioni e controversie. Si sono toccati pressoch tutti gli argomenti, dalla direzione
delle venature degli strati dei legni alla differenza della durata del sustain tra un fusto
laccato e uno ricoperto (millesimi di secondo!). In realt c un punto ben preciso che
fa s che un tamburo suoni: quello dove pelle (il collare) e fusto (il bordo) si incontrano.
Ma se sui bordi sono state spese gi non poche parole (e derivanti diatribe), sullaltro
elemento (il collare) il silenzio regnava pressoch indisturbato. Evans ha analizzato
attentamente quella parte cos importante (e cos sconosciuta) dello strumento e, dopo
varie sperimentazioni, ecco che arrivano il collare Level 360 e la decisione di usarlo
su tutte le pelli del suo ampio catalogo. Il collare Level 360 dovrebbe far s che la pelle
si adatti in modo uniforme a qualsiasi tipo di tamburo e bordo e, di conseguenza,
migliorarne accordabilit, capacit di estensione e tenuta dellaccordatura stessa.
Evans ha anche introdotto un nuovo anello di fissaggio per le pelli, ripiegato su s
stesso, sempre per contribuire ai miglioramenti di cui sopra. Il modello Heavyweight
invece una nuova pelle battente per rullante a doppio strato con centro rinforzato
38

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

inferiormente. Ogni strato


spesso 10 mil e, aggiungendo
lo spessore del rinforzo al centro, si
ottiene sicuramente una pelle molto resistente, ma che, in teoria, non
dovrebbe suonare molto bene. Il
modello Heavyweight disponibile
anche in versione Emad per cassa.

IL TEST
Abbiamo avuto la possibilit di
sperimentare un set completo di
pelli Level 360 (cassa, rullante,
un tom e un timpano, battenti e
risonanti) paragonandole ad un set
di pelli uguali, ma di produzione
precedente allintroduzione del
collare Level 360. Il tutto su due

Chi e quanto

Bode

Tel. 02.58118958
www.bodesrl.it
info@bodesrl.it

Evans Level 360 e


Heavyweight Snare

Esempi di prezzi di pelli da 14 Level 360

G1
G2
EC2
Heavyweight

Tipologia

Euro Iva compresa

9,00
7,50
9,50
19,00

batterie di epoche diverse


(una attuale, una di trentanni
fa), con legni e bordi differenti. La
tecnologia di formazione del collare
Level 360 mantiene tutte le promesse,
e le supera anche. La facilit di accordatura
impressionante; raggiungere unintonazione
omogenea tra i tiranti decisamente pi facile, anche
perch sembra che le pelli (e qui crediamo che il nuovo anello faccia
decisamente la sua parte) necessitino di una quantit di stretching
assai inferiore prima di assestarsi. Anche lestensione tonale sembra
ampliata, o meglio, la qualit del suono agli estremi migliorata, con
una tendenza minore dei tamburi a chiudersi su tensioni elevate e con
una risposta dinamica migliore con accordatura molto bassa. La tenuta
ottima, anche se va detto che anche i modelli precedenti garantivano
gi una buonissima performance. Parlando puramente di suono, sembra
che le Level 360 restituiscano uno spettro di frequenze pi ampio,
un po pi aperto e con una leggera enfasi sulle basse frequenze.
Unendo queste caratteristiche alla facilit di accordatura, facile capire
come per il batterista possa diventare pi agevole ottenere suono e
intonazione precisi, aiutandolo cos nella ricerca del suono ideale. La
pelle battente per rullante Heavyweight (ovviamente con collare Level

Pelli per batteria acustica

Costruzione
Level 360

Collare formato in modo da


adattarsi a qualsiasi tipo di
tamburo

Heavyweight Snare

Due strati da 10 mil,


pi centro rinforzato
inferiormente

360) colpisce per qualit del suono,


peculiarit che, in teoria, una pelle cos
spessa non dovrebbe offrire. Evans
ha condotto diverse ricerche sul
modo di unire gli strati di una pelle
(sperimentando con direzioni di
fibre) fino ad un risultato che
permette di accoppiare due
strati di notevole spessore,
aggiungere un centro rinforzato e comunque mantenere
unottima performance sonora.
Lattacco molto presente,
pronto, preciso e compresso,
con risonanza controllata ma
viva, dove lintero spettro delle
frequenze rappresentato, andando
ad evitare il suono scatoloso che le
pelli per rullante di un certo spessore
tendono a restituire. Anche la sensibilit
decisamente buona, per una pelle di
questo peso; ovviamente la durata ottimale e
dovrebbe rendere felici i batteristi che prediligono un
certo tocco deciso sul rullante. Tra gli entusiasti utilizzatori
della Heavyweight figura Kenny Aronoff, che sul backbeat imperioso di
rullante ha praticamente costruito unintera carriera.

CONCLUSIONI
La scelta coraggiosa di produrre lintero catalogo di pelli con il nuovo collare Level 360 conferma che Evans
cerca costantemente di guardare al
futuro della batteria, attento alle esigenze dei batteristi. La tecnologia di
formazione del collare Level 360 realizza quel che promette e i benefici per
i batteristi non sono da poco: alzi la
mano chi, infatti, non ha mai desiderato che laccordatura del proprio strumento diventasse pi facile. La pelle
battente per rullante Heavyweight
Snare ideale per chi cerca grande
durata, senza dover sacrificare il suono del suo prezioso strumento. Per le
novit Evans la prova sempre vivamente consigliata.

RAPPORTO QUALIT/PREZZO
REALIZZAZIONE
SUONO
FACILIT DUSO

CI PIACIUTO

Level 360: suono, adattabilit, facilit ed estensione di


accordatura. Heavyweight:
suono, durata.

NON CI PIACIUTO

per una volta non siamo stati in


grado di individuarne alcuno.
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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

39

TEST AREA

DI GIULIO

Microfono dinamico attivo

LEWITT AUDIO
MTP 840 DM
Un microfono diverso dal solito,
dinamico eppure alimentato, da
palco eppure utilizzabile anche
in studio. uno dei prodotti di
Lewitt Audio, brand innovativo
ewitt Audio un brand
e di recente
nato a opera dellaustriaco
apparizione,
Roman Perschon, gi project
capace fin
manager nella costruzione di
microfoni per un importante
da subito di
marchio europeo. Nel 2009
realizzazioni di
Roman decide di mettersi
grande interesse.
in proprio, con una pro-

pria visione ormai definita e chiara di come devessere fatto un microfono di


successo nel XXI secolo. La sua opera si compie grazie allincontro con Ken Yang,
proprietario di seconda generazione di una delle maggiori aziende asiatiche
produttrici di microfoni. Il duo stabilisce dunque un modello produttivo basato sulla
progettazione europea e la fabbricazione orientale di trasduttori originali di pregio: microfoni nati non per imitare
alcun predecessore, ma per esprimere qualit a prezzi abbordabili. Oggi la gamma Lewitt Audio si articola sulle
serie LCT (microfoni a condensatore da studio, a valvole e a FET), MTP (microfoni dinamici da palco), DTP
(microfoni dinamici per batteria) e LTS (wireless). Abbiamo provato per voi il modello MTP 840 DM, il secondo
dallalto della sua serie, perch pur essendo un prodotto dinamico da palco ha delle caratteristiche uniche che
lo rendono appetibile anche in ambito home-studio. MTP 840 DP infatti un microfono hand-held, ad accesso
frontale o a gelato, a seconda di quanta sofisticatezza vogliamo mettere nel nostro eloquio. Il fattore di forma e il diagramma polare supercardioide ne denunciano immediatamente lorientamento alla ripresa vocale,
tuttavia assolutamente ragionevole pensare di impiegarlo anche nella ripresa della chitarra elettrica e di altri
strumenti a elevato livello di pressione acustica emessa. Fisicamente il Lewitt MTP 840 DM si presenta davvero
bene, con uneccellente finitura satinata nera, una bella griglia di protezione della capsula e un azzeccato logo
verde acido. Non sono visibili switch o altri controlli di alcun tipo, mentre alla base vi un connettore XLR con
connettori placcati in oro. Il peso non quello di una piuma, ma allineato ad altri prestigiosi concorrenti. Da
essi tuttavia lMTP 840 DM si differenzia per una caratteristica importante: cos come si presenta, il microfono
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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

CURIEL

Chi e quanto

Lewitt Audio MTP 840 DM

Frenexport
Tel. 071.7595011
www.frenexport.it
info@frenexport.it

Tipologia

Microfono dinamico attivo

Risposta in frequenza

40 Hz 18 kHz

Pattern polare

Supercardioide

199,00 Euro Iva compresa

Impedenza in uscita

<600 Ohm

SPL Max

140 dB a 0 dB gain; 134 dB


a 6 dB gain; 128 dB a 12
dB gain

Livello rumore

19 dB(A)

Range dinamico

135 dB-A (modalit passiva);


121 dB-A (modalit attiva, 0
dB gain); 115 dB-A (modalit
attiva, 6 dB gain); 109 dB-A
(modalit attiva, 12 dB gain)

Connettore

XLR placcato oro

Alimentazione

Phantom 48 V

Accessori di serie

Clip di fissaggio allasta,


filtro anti-pop, custodia
morbida

LA RISPOSTA IN FREQUENZA IN MODALIT ATTIVA E LINTERVENTO DEL FILTRO HPF.

IL TEST

LA RISPOSTA IN FREQUENZA IN MODALIT PASSIVA.

funziona da tradizionale dinamico passivo, tuttavia se si svita la parte


superiore della griglia si scopre la possibilit di usarlo anche in modalit
attiva. Questa tipologia di funzionamento tipica dei microfoni a condensatore che, stante lo scarsissimo livello di uscita del loro trasduttore,
abbisognano di una preamplificazione interna, mentre sostanzialmente
inedita sui microfoni dinamici. Qui essa viene usata per dare al DTP 840
DM un voicing, una sonorit diversa, nonch per rendere disponibili alcuni
controlli sul segnale. Con un piccolo tool appuntito fornito in dotazione si
pu infatti attivare la modalit P48, amplificare il livello di uscita di 0, 6 o
12 dB e attivare un filtro passa-basso a 150 o 250 Hz con pendenza 12
dB/Oct. Massima SPL gestibile e massima gamma dinamica cambiano
di conseguenza al livello di preamplificazione impostato, mentre anche la
timbrica viene a variare nel cambiamento tra modalit passiva e attiva, e
questo assai di pi di quanto unocchiata distratta alle rispettive curve di
risposta in frequenza potrebbe far pensare. Va comunque evidenziato che
il microfono Lewitt presenta due picchi di presenza, uno tra i 5 e i 6kHz e
laltro verso gli 11kHz. Sul versante dei bassi la risposta comincia a calare
fin dai 100Hz anche senza alcun filtro impostato, e questo ovviamente
per compensare leffetto di prossimit che tipicamente verr innescato
nel 95% dei casi di impiego, ovvero quando sul palco si tiene il micro
attaccato alle labbra. Bella la griglia in doppia maglia metallica con in pi
un filtro interno in spugna, e valida la capsula sospesa elasticamente.

183 x 51 mm (L x D)
Dimensioni
In prova il Lewitt
336 g
Peso
dimostra subito
un ottimo feeling e delle valide prestazioni. Timbricamente aperto, molto aperto, cosa che lo aiuta a far svettare la
voce del cantante che vorr adottarlo, specialmente
se si tratta di una voce con poche armoniche e poca
intelligibilit. Tutto questo vale ovviamente in modalit passiva, perch in quella attiva il microfono
pare mettere il turbo: la risposta si riempie anche
sul lato medio-basse con una maggiore presenza
ed eufonicit, il timbro appare pi rotondo e la perentoriet nel mix viene sostituita da un forte senso
di tutto avanti che spinge e omogeneizza la voce.
I filtri aiutano a modellare la risposta in presenza di
vocalist dallemissione molto gutturale, mentre i due
step di preamplificazione ingrossano la voce dei
cantanti meno potenti. Potrebbe essere il vocal mic ideale sia per il
rock pi classico che per il blues e il jazz con forti connotazioni roots.
Da pensarci, anche in studio!

CONCLUSIONI
Ben costruito, bello e con il plus
della modalit attiva, il Lewitt
Audio MTP 840 DM si differenzia
dagli altri microfoni vocali dinamici per la sua estensione verso
gli acuti e la versatilit duso che
permette di portarlo anche in
studio e dare una spinta a voci
poco energiche. Le poche decine
di Euro in pi richieste, rispetto
a microfoni pi tradizionali, sono
dunque ampiamente compensate
da queste caratteristiche e lo rendono una scelta estremamente
interessante per lamplificazione
e la registrazione vocale.

RAPPORTO QUALIT/PREZZO
REALIZZAZIONE
SUONO
FACILIT DUSO

CI PIACIUTO

Doppia personalit timbrica


e operativa (modalit attiva/
passiva). Suono dettagliato.
Ottima presenza, dal vivo e nel
mix. Utilizzabile anche in studio. Ottima costruzione.

NON CI PIACIUTO

Timbro molto aperto in modalit passiva, leggermente sbilanciato in alto.


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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

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FATTI E PERSONE

G. Curiel

I 15 ANNI DI
ARTURIA

La francese Arturia sembra


unazienda giovane, ma in realt
ha gi compiuto 15 anni. In questo periodo si fatta conoscere
dapprima con la DAW Storm, poi
con i suoi synth virtuali, modellati
sui grandi strumenti del vintage,
infine con alcune pregevoli realizzazioni hardware. A inizio ottobre ci
siamo ritrovati, operatori e giornalisti, a Grenoble per ricordare questo
percorso, ma anche per guardare al
futuro. Arturia nasce infatti in questa
citt francese posta quasi al confine
con Italia e Svizzera. Grenoble, circondata da montagne, unattrattiva

La riunione in cui i product manager Arturia hanno chiesto il parere dei giornalisti su futuri prodotti.

meta sciistica, ma anche uno dei


poli dellinnovazione francese con
la sua CEA, unorganizzazione di

ricerca finanziata dal governo e con


Inovalle, un parco scientifico ricco di start-up e attivit di ricerca.

In questo fervidissimo ambiente


Arturia nacque nel 1999 a opera di
Frdric Brun e Gilles Pommereuil,
Testo

Questa sala delle meraviglie contiene i synth vintage usati per modellizzare i software Arturia.

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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

La demo del nuovo controller KeyLab 88.

entrambi studenti dellINPG,


il Grenoble Institute of
Technology. Entrambi membri dellorchestra delluniversit (parentesi: quante
universit italiane hanno
lorchestra?), con Frdric
a fare il violinista e Gilles a
dirigere lensemble. Ancor
oggi Brun il carismatico
CEO e animatore di Arturia
ed stato proprio lui a fare
gli onori di casa nella tre
giorni che si svolta dall1
al 3 ottobre a Grenoble per
celebrare limportante traguardo dei 15 anni di vita
dellazienda. Si trattato di una convention che ha radunato distributori,
musicisti endorser e giornalisti: Brun
infatti sostiene che anche queste
persone fanno parte di Arturia, perch costituiscono lecosistema che
permette al brand francese di essere
conosciuto e presente sui mercati.
In questottica di partnership e di
umanesimo applicato alla tecnologia
musicale Brun ha allora voluto riunire
queste figure proprio a Grenoble,
aprendo ad esse le porte dellazienda e anche di casa propria.
Tra un cocktail di benvenuto e
una gara di cucina a squadre voluta per amalgamare i partecipanti e
permettere loro di conoscersi meglio, Arturia
ha messo in programma una serie di preziosi
workshop in azienda,
nonch una serata finale con alcune ghiotte anticipazioni. Nei
workshop aziendali
stato dato anzitutto
spazio alla presentazione di nuovi prodotti: in questa occasione infatti Arturia ha
presentato la versione
SE del sintetizzatore
analogico MicroBrute,,
Il Minibrute.

i nuovi Producer Pack della gamma KeyLab e la master


keyboard KeyLab 88. In unaltra
sessione Nathalie Skladanek, responsabile della comunicazione
Arturia, ha presentato la nuova
corporate image (in italiano, immagine coordinata) dellazienda. In
occasione di questo anniversario il
logo Arturia si infatti regalato un
lifting per apparire pi incisivo e
moderno, mentre la grafia del nome
e tutti i materiali di comunicazione
sono stati adeguati al nuovo stile.
Nel corso della riunione stato presentato in dettaglio anche il
rinnovato e pi chiaro website della

casa, nonch tutta la strategia di


presenza sui social network, che
unazienda aggiornata e dinamica
come Arturia non ha nessuna intenzione di trascurare. Infine, Nathalie
ci ha raccontato la nuova politica di
Arturia verso i musicisti endorser:
la casa francese difatti ricerca attivamente musicisti che possano diventare testimonial dei suoi prodotti,
e questo non solo nel campo della
dance ma anche in quelli dellelettronica pi colta, dellIndusatrial e
di altri generi pi vicini allo spirito
rock. Ai suoi endorser Arturia offre i
propri strumenti, mentre in cambio
richiede la produzione di video o
altri materiali di comunicazione ove le
macchine Arturia
risultino effettivamente utilizzate nella
musica dellartista.
Se siete utilizzatori
Arturia e pensate
che la vostra esperienza e visibilit
possano interessare la casa francese,
mandate una mail a
Nathalie! Chi vi scrive ha molto apprezzato anche il workshop Prospective

Products: durante il suo


svolgimento i product manager di Arturia si sono interfacciati direttamente coi
giornalisti intervenuti, chiedendo loro di esprimere un
sincero giudizio su alcuni
prodotti Arturia esistenti
(gamma Spark, gamma
KeyLab e tutti i synth virtuali) e, sulla base delle
loro personali esperienze,
di formulare indicazioni su
come questi potrebbero
evolvere in futuri prodotti
ancora pi performanti e
attraenti. In particolare il
vostro cronista, da sempre grande
appassionato di batterie elettroniche, si a lungo intrattenuto sulle
possibili future evoluzioni del progetto Spark: chiss se lo ascolteranno!
Girovagando per gli uffici Arturia
stato anche inevitabile soffermarsi
a lungo nella stanza delle meraviglie, ovvero in una demo-room in
cui erano esposti gli hardware originali sui quali sono stati modellati
alcuni virtuali della casa francese:
era davvero impossibile resistere
al richiamo di Minimoog Model D,
Prophet-5 e Prophet VS, Oberheim
OB-Xa e SEM, Roland Jupiter-8,
Yamaha CS80, tutti in pochissimi
metri quadri! Il momento pi alto della convention Arturia stato toccato
per durante la serata conclusiva
dellevento: per loccasione la casa
francese ha preso possesso del museo cittadino di Grenoble e nel suo
auditorium andata in scena una
performance che stata insieme
case-history, esibizione musicale,
annuncio di nuovi prodotti e anche
emozionante momento collettivo in
cui Brun ha guardato al proprio percorso e alla propria squadra per dire
un gigantesco e corale grazie!. La
serata ha infatti visto alcune esibizioni strumentali di membri del team
Arturia alternati ad altri momenti pi
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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

43

FATTI E PERSONE

Il nuovo MicroBrute SE,


qui nella colorazione azzurra.

tipicamente aziendali. Un
emozionato Frdric Brun,
alla presenza della sua famiglia seduta in prima fila e
del sindaco di Grenoble, ha
voluto commemorare questi 15 anni di successo alternando numeri indicanti
crescite da capogiro con
sinceri momenti di autoironia e commozione.
stata poi annunciata la disponibilit del nuovo
Arturia Software Center che sar
il centro nevralgico da cui installare, aggiornare e autorizzare tutti i
software della casa, ma soprattutto
una nuovissima interfaccia audio. Si
tratta di un prodotto in cui Arturia
ripone moltissime aspettative in
quanto, a detta dellazienda, offre
funzionalit e prestazioni che nessun altra realizzazione concorrente
capace di racchiudere in un unico
contenitore. Due parole infine sui

portata preparata al mattino


e un piatto di squisitissimi
formaggi francesi, tra un
aperitivo e una grigliata,
capitava di assistere a
jam session allestite con
piano, chitarra e batteria a pad, direttamente
nel grande open-space
cucina/salotto della

momenti conviviali, cui Arturia ha


voluto dare cos tanto rilievo durante questa tre giorni: gioved i partecipanti sono stati condotti da Et
Toque (http://atelier-ettoque.com),
un atelier di cucina con numerosi
banchi ove sperimentare e preparare il cibo. Giornalisti e distributori
sono stati suddivisi in 10 squadre
e messi a cucinare ognuna un piatto diverso. Tali piatti sono stati poi
alla base della cena svoltasi gioved
sera a casa di Frdric Brun. Tra una

famiglia Brun, oppure ascoltare in


giardino musica che usciva da casse Genelec. Venerd sera invece, a
conclusione del keynote di Brun, gli
ospiti hanno potuto visitare alcune
sale di arte moderna del museo di
Grenoble, aperto in esclusiva per
loro. Cose che succedono solo
quando entusiasmo, arte e imprenditoria vanno a braccetto!

Unimprovvisata session per chitarra e


batteria a pad nella cucina di casa Brun.

Il team Arturia riunito attorno al fondatore e CEO Frederic Brun.

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44

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

L. Masperone

LE VIE DEL SUONO


XVI EDIZIONE

Giunge alla sedicesima edizione il festival jazz Le Vie del


Suono, rassegna internazionale
di musica e di generi che si svolge nellAppennino Tosco-Emiliano,
in provincia di Modena. Notevoli i
risultati ottenuti nel corso della storia della manifestazione, per qualit e quantit delle proposte: oltre
cento concerti, con artisti del calibro di Enrico Rava, Stefano Bollani,
Paolo Fresu, Lee Konitz, Inti-Illimani,
Max Gazz, Mauro Pagani, Kenny
Wheeler, oltre alla presenza di scrittori come Paolo Nori, Tiziano Scarpa,
Ugo Cornia. Il Festival sottolinea il
direttore artistico, poeta e chansonnier Gaspare Bernardi dedicato
al jazz contemporaneo e accoglie
da sedici anni artisti che presentano progetti sperimentali e innovativi
trasversali nei generi, attenti anche
alla parola scritta, narrata e poetica
nellintento di trasferire idee nuove al
territorio. Il tutto mettendo a sistema,
grazie allespressione creativa musicale e poetica, il capitale ambientale,
fisico, culturale e umano.
Ledizione 2014 ha visto avvicendarsi sui palchi della manifestazione artisti come Patrizio Fariselli,
gi tastierista e compositore degli
Area, qui in una sorta di reading
con lantropologa Michela Zucca,

Simone Zanchini, Gaspare Bernardi e


due membri dell associazione Corno
Magico, organizzatrice del Festival.

Simone Zanchini

Foto storica: Enrico Rava e


il direttore artistico Gaspare
Bernardi durante la terza edizione
della rassegna Le Vie del Suono.

Markus Stockhausen, trombettista e figlio del grande genio del


Novecento Karlheinz Stockhausen,
il funambolo della fisarmonica
Simone Zanchini, Vincenzo Zitello
che ha dato voce alle sue magiche
e sognanti arpe, il maestro della
chitarra fingerstyle Pietro Nobile
e me stesso! Come ogni anno
prosegue Gaspare Bernardi abbiamo cercato di ritagliare una formula
che mantenesse profilo ed originalit, nonostante le difficolt a livello
di budget che ci siamo ritrovati ad
affrontare, conservando alcuni punti
fissi come la presenza di almeno un
ospite internazionale e un momento
dedicato alla parola o allimmagine.

Sono molto contento di questa edizione 2014.


Le Vie del Suono, primo e ancora oggi unico esperimento simile in questi territori, una sorta di I
Suoni delle Dolomiti dellAppennino ante litteram, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, dalla
Provincia di Modena e dai comuni
che ogni anno decidono di ospitare i concerti: In questa edizione
spiega Gaspare Bernardi sono
stati Pievepelago, Lama Mocogno,
Pavullo e Serramazzoni che, in ordine, tracciano unideale discesa dai
contrafforti pi alti dellAppennino
Tosco-Emiliano ai piedi del Monte
Cimone (la pi alta cima dellAppennino settentrionale), gi gi fino
quasi alla pianura. La rassegna si
aperta il 18 agosto a Roccapelago,
frazione di Pievepelago (spuntone
roccioso su cui si erige lantico maniero di Obizzo, oggi trasformato in
una chiesetta) dove La Rossignol,
tra i pi accreditati gruppi italiani di
musica antica, ha presentato musiche rinascimentali per voce e per liuto. In repertorio anche composizioni
di Vincenzo Galilei, padre del grande scienziato ma anche del rinato

genere del melodramma. La serata


avvenuta nel 450 anniversario della
nascita di Galileo Galilei.
Bernardi, che tra laltro al lavoro sul suo prossimo disco di jazz
strumentale dopo Corn Connexion
del 2011, conclude rivolgendosi alle
istituzioni: Ci auguriamo che Le Vie
del Suono possa crescere ancora
e proseguire nel tempo, sperando
che, pur tra le varie difficolt e urgenze, le istituzioni mantengano e
mostrino concretamente impegno
e sensibilit rispetto a momenti di
significativo intrattenimento culturale
qui cos rari!

Le Vie del Suono Edizione 2012, Raiz.


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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

45

FATTI E PERSONE
L. Masperone

G. Panenero

CLAUDIO
FORMISANO,
PER UNA NUOVA
PROSPETTIVA
EUROPEA

La nomina di Claudio Formisano,


Presidente di Dismamusica, alla presidenza di CAFIM, una di quelle notizie
che fanno ben sperare. Formisano, titolare
di Master Music, uno dei pi importanti
distributori italiani di strumenti musicali,
lui stesso musicista. Abbiamo approfittato
di questa importante nomina per rivolgergli alcune domande, cercando di capire
quali possano essere le occasioni future
per il nostro mercato e la nostra cultura
musicale. Eccovi uno stralcio di quanto ci
ha raccontato.
CAFIM una delle pi grosse confederazioni europee di costruttori di strumenti
musicali. Composta dai rappresentanti di
tredici stati, si riunisce periodicamente per
verificare quali possano essere le strategie
per tutelare e promuovere il prodotto europeo. Naturalmente a tutto questo legata
la promozione della pratica e della cultura
musicale. La mia elezione a vice-presidente
e il successivo avvicendarmi al precedente
presidente un importante riconoscimento
di quanto Dismamusica sia attiva: dalle
fiere di settore alla rilevazione dei dati di
mercato, dal censimento dei negozi alla
nuova fisionomia dellacquirente di strumenti musicali alla partecipazione a vari
convegni in tutta Italia e allestero, fino alla
collaborazione con strutture sanitarie per
analizzare e combattere le problematiche
legate ai problemi delludito dei musicisti.
Quando CAFIM mi propose la vice-presidenza feci notare che la mia azienda
distributrice e non produttrice, ma la cosa
venne vista come positiva, potendo innescare uno scambio di opinioni ed esperienze in
pi sulla realt del mercato musicale. Da
quando iniziata questa mia collaborazione

46

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

posso segnalare, per esempio, le iniziative


volte a regolarizzare i rispettivi dazi import/
export con la Repubblica Popolare Cinese,
ove lEuropa tassa le merci in arrivo dalla Cina con un dazio del 3%, mentre le
merci europee importate in Cina pagano
il 17,5%. Ora, almeno per alcuni strumenti
di fascia alta, siamo riusciti ad ottenere
una riduzione all1%, un bel risultato di cui
andare fieri. Adesso puntiamo ad allargare
questa facilitazione ad altre tipologie di
strumenti e a far includere il medio prezzo.
Ci preoccupiamo inoltre di conoscere quali
siano le materie prime utilizzate in Cina
per la costruzione di strumenti musicali,
specialmente per quanto riguarda gli strumenti didattici. Da questo punto di vista
c apertura da parte loro, apertura che noi
ricambiamo con una ampia collaborazione nel campo della didattica, intesa come
informazione sui metodi di insegnamento
e sulla preparazione degli insegnanti: un
terreno di scambio fertile dove c molto
interesse reciproco. Il mio duplice incarico
oggi mi permette di parlare pi facilmente
sia con la distribuzione che con la produzione, anche se vedo la produzione industriale
italiana sana ma, purtroppo, ridotta rispetto
al passato, mentre nel corso degli ultimi
anni, in Italia, sono nate tantissime realt
artigianali di altissimo livello. Mi piacerebbe
in un futuro non troppo lontano aprire un
dialogo diretto anche con loro: personaggi

che hanno tanto da dire e da dare, con le


loro idee e i loro prodotti innovativi, ma che
spesso mancano del supporto di marketing
o gestionale di cui oggi non si pu pi fare a
meno. A mio avviso gli artigiani dovrebbero
considerare di sviluppare una conoscenza
maggiore dei mercati e una conoscenza
gestionale e amministrativa che sia quantomeno equivalente alle loro competenze
specifiche perch questo il modo migliore,
e pi rapido, per avere accesso e spazio su
mercati molto vasti. Spesso a questa prospettiva si obietta che muoversi in maniera
differente genererebbe costi che queste realt non sarebbero in grado di sostenere ma
bisogna rendersi conto che la velocit con la
quale i mercati si muovono e crescono (vedi
Cina e altri) impone un adeguamento perch
non ci sono pi confini, il mercato globale,
sono tutti chiamati in causa, ma il mercato,
indipendentemente dalle dimensioni, non
aspetta nessuno. Dismamusica in questo pu essere il giusto interlocutore per la
lunga esperienza acquisita e per il bagaglio
informativo di cui dispone.
Penso che lesperienza che ti porti sulle
spalle, dai tuoi primi passi fatti in Bosoni nel
1975 e poi in Ricordi, senza trascurare il fatto che sei tu stesso musicista, possa fare la
differenza anche nel mondo del commercio
online dove, se vogliamo davvero parlare di
Europa, bisogna iniziare a fare chiarezza.
Il mondo online, per la sua stessa natura e definizione, impedisce, almeno per
il momento, di intervenire efficacemente.
Nel caso del nostro Paese, per ottenere risultati concreti e utili a tutti, bisognerebbe
arrivare ad una maggiore cooperazione tra
lassociazione e i rivenditori e credo che
i tempi attuali e la nostra esperienza sul
campo possano essere uno sprone in questa
direzione. La loro entrata in associazione, in
termini da definire di comune accordo e nel
rispetto dei diversi ruoli e funzioni, darebbe
una spinta di crescita importante a tutto
il mercato. Lassociazione, non avendo un
contatto diretto con il consumatore, non pu
fare pi di tanto per stimolare il mercato, se
invece lavorassimo con maggiore sinergia
con i rivenditori potremmo ottenere molto
di pi, portando cos benefici per entrambi.

IL MEI
COMPIE 20 ANNI

Siamo nati nellera del boom


delle cassette autoprodotte, ora ci
troviamo nellera dello streaming,
quindi si capisce bene quante
epoche musicali siano passate
in mezzo.
Giordano Sangiorgi, patron del
MEI, Meeting delle etichette indipendenti, ci racconta i primi 20
anni della sua creatura, festival e
piattaforma di incontro tra operatori, musicisti e pubblico, che ha
accompagnato le trasformazioni
della musica in questi ultimi 20 anni.
Quando nata la nostra manifestazione spiega Sangiorgi sicuramente non avremmo immaginato di
resistere cos a lungo e di diventare
un punto di riferimento per tutta la
scena indipendente ed emergente
italiana. Diciamo che c stato un
grande lavoro di crescita e sviluppo
coltivato con passione. Le prime locandine del MEI, nel 1994 quando
ancora si chiamava Festival delle
Autoproduzioni, proponevano nomi
allora sconosciuti come Afterhours,
Subsonica, CSI (ex CCCP), Baustelle
e tanti altri come Almamegretta,
99 Posse e Africa Unite. Diciamo
che in quella fase ci fu unesplosione

Se guardiamo quello che accade in altre


nazioni europee, possiamo notare come ci
sono casi dove i produttori si accordino con
i ministeri, preposti alla cultura e allinsegnamento, per promuovere la pratica
nelle scuole, organizzando workshop mirati, questo succede anche in Italia ma in
misura minore. In Germania, nella struttura
organizzativa del Musik Messe presente
un funzionario del ministero delle finanze.
In Inghilterra, non appena viene consolidato
il bilancio dello Stato, viene stabilito il finanziamento destinato allo sviluppo della
pratica musicale. In Francia, per legge, il
40% della musica trasmessa in radio deve
essere di produzione francese e cos via. In
questi Paesi, ma ne potrei citare molti altri

creativa enorme e sicuramente nessuno si aspettava che questi gruppi


poi sarebbero diventati la musica
italiana del futuro. Oggi sono nomi
che tutti decantano, pensiamo a
Caparezza, per citare un altro artista passato per il MEI. Questanno
abbiamo deciso di fare un bilancio

arrivare alle nuove generazioni. Oggi


abbiamo una giovane generazione
composta da ascoltatori di musica
tra gli 11 e i 18 anni completamente
rapiti dal rap purtroppo la formula
chitarra e voce diventata un po
meno centrale.
Diciamo che londata rap in Italia
rispetto a 10 anni fa ha superato lindie
rock, ha un maggiore rapporto con i
giovani e copre tutto, dal rap pi impegnato a quello pi trash e volgare,
al rap diciamo pop, quindi si adatta
ai gusti dei giovani di qualsiasi orientamento e sensibilit. Bisogna fare i
conti con quella che una trasformazione della centralit della musica, per
come viene realizzata e consumata.

di queste 20 edizioni, ed davvero molto positivo. Abbiamo trovato


un grande affetto attorno a noi, un
grande sostegno da parte degli operatori che vogliono lavorare affinch
la nuova musica italiana resti viva e
possa crescere ancora.
Chiudiamo un ciclo per aprirne
un altro, diciamo che oggi bisogna
chiedersi nuovamente, come abbiamo fatto un tempo, se il MEI pu
essere ancora una piattaforma per
i giovani talenti, nellera dello streaming e dei talent show, per creare
unalternativa al pop globale che
rischia di avvilupparci tutti. Sar il
lavoro che vogliamo fare insieme alle
giovani generazioni che ci stanno

affiancando notevolmente, perch


senza di esse il nuovo MEI non potrebbe esistere, saremmo ancora legati ai vecchi discografici che a mio
avviso sono ormai defunti. Il nostro
scopo quello di realizzare un MEI
che possa durare per i prossimi 20
anni ed essere ancora al servizio dei
nuovi artisti emergenti e alternativi.
Un punto importante secondo noi
riguarda loriginalit che spesso anche nel mondo indipendente rischia
di venire a mancare, con la formazione di un gran numero di band che si
rifanno sotto ogni aspetto a gruppi
gi noti. A questo proposito, notevole
il lavoro del MEI nello scoprire e premiare artisti che si distinguono per il
proprio percorso originale: Vi faccio
quattro nomi di giovani artisti dice
Sangiorgi che sono emersi e che
sono stati premiati questanno al MEI:
Capibara, Cortex, Gazebo Penguins e
The Gentlemens Agreement. Secondo
me nessuno di loro assomiglia a
qualcosa che abbiamo gi sentito,
in pi gi alcuni anni fa band come
I Cani, Lo Stato Sociale e altri gruppi
hanno voltato pagina rispetto ai padri dellindie rock, quindi esiste una
nuova generazione di indie band e di
cantautori che ha anche rinnovato la
forma, il proprio modo di proporsi sia
stilisticamente che nei contenuti e nei
testi. Bisogna dire che la questione
su cui dobbiamo interrogarci come

in Europa, la cultura e la pratica musicale


hanno un peso importante nei programmi
del Governo, sotto tutti gli aspetti, compreso quello economico. Qui in Italia, erroneamente, sembra che la cultura e la pratica
musicale siamo una missione pi che una
prospettiva professionale o un arricchimento personale o una scelta di vita. Ma non
tutto negativo, ci sono anche iniziative
promettenti. Per esempio la senatrice Elena
Ferrari ha presentato un disegno di legge,
DDL 1365 del 2014, proponendo la riforma
dellinsegnamento musicale nella scuola
pubblica e parificata. Il progetto prende le
mosse dallesperienza della senatrice, che
ha un curriculum musicale di tutto rispetto,
che dimostra tutta la sua competenza e

conoscenza del settore e delle sue problematiche, che gi in un paragrafo della sua
proposta cita limportanza del confronto
con le associazioni di settore. Pi di cinquanta tra senatori e deputati di tutte le
compagini politiche sostengono questo
DDL. Ho avuto lopportunit di conoscere la
senatrice e abbiamo gi individuato punti
importanti dove cooperare parallelamente.
Ci auguriamo vivamente che il DDL abbia un
esito positivo e che possa decollare presto
per il bene di tutti gli amanti della musica
e operatori del settore. Sempre per tenere
ben alta lattenzione sul futuro, e riprendere
una attivit che per cause al di sopra della
nostra volont avevano congelato le iniziative di Dismamusica per un periodo di

tempo sin troppo lungo, stato recentemente costituito, allinterno dellassociazione,


un comitato composto da alcuni dei membri
pi giovani, in maniera tale da portare nuove idee e proposte, guardando lassociazione con occhio critico e aiutandola cos
ripartire con slancio e nuovo entusiasmo.
Lassociazione non e non deve essere una
struttura statica e inamovibile, bens un
organismo vitale, palpitante, sempre in
grado adeguarsi alle evoluzioni recependo
gli input attorno a noi, che coinvolga i propri
membri rendendoli partecipi dell attivit
associativa. Comunque, il discorso principale rimane sempre quello della apertura
al dialogo e alla collaborazione, superare
i pregiudizi e dare spazio alle iniziative:

Giordano Sangiorgi
con Eugenio Finardi.

Tornando ai premi che sono stati


assegnati nel corso della ventesima
edizione del MEI, il riconoscimento
come miglior album stato conferito al
disco Al monte di Mannarino (eletto
a furor di popolo artista indipendente
dellanno, perch ha avuto un percorso indipendente anche dagli indipendenti!), mentre miglior videoclip
stato incoronato il brano Do Parole
dei Sud Sound System, per la regia di
Gabriele Surdo. Sono stati poi premiati
due progetti storici come emblema di
questi 20 anni di musica indipendente
italiana: lalbum Hai paura del buio?
degli Afterhours e il videoclip del brano Altrove di Morgan, per la regia di
Dominique Degli Esposti.

Mannarino con Federico Guglielmi.

internet, la grande distribuzione e la concorrenza tra stati diversi sono argomenti


che se affrontati sinergicamente possono
trovare risposte concrete e utili a tutte le
parti coinvolte (produttori, distributori e rivenditori). Mettere a disposizione di tutti e
condividere le singole esperienze la strada
per un futuro risanamento. Quando ci troviamo di fronte a grandi difficolt, come quelle
del periodo che stiamo attraversando da
anni, troviamo contemporaneamente anche
delle grandi opportunit che bisogna saper
cogliere, Marchionne c e lha dimostrato
con Fiat e Chrysler. Il nostro mercato sta
dando i primi timidi segni di ripresa, ora
che dobbiamo premere sullacceleratore e
cambiare marcia.
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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

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FATTI E PERSONE

R. Gerbi

Lingresso della nuova area Acoustic Guitar Village.

CREMONA
PIANOFORTE
THE PIANO
EXPERIENCE E
MONDOMUSICA

Come cambia la musica


Ledizione 2014 di Cremona
Pianoforte e Mondomusica
stata loccasione per introdurre
alcuni significativi cambiamenti
nelle due manifestazioni organizzate in contemporanea da
CremonaFiere, dal 26 al 28 settembre. Allinterno dei padiglioni di
Mondomusica, la rassegna dedicata
agli strumenti classici di liuteria e
agli accessori, stato allestito lAcoustic Guitar Village, una nuova
area espositiva con un programma
di eventi ad hoc per gli appassionati
delle sei corde. Durante il weekend
fieristico, sul palco dellAcoustic
Guitar Village si sono succeduti
senza interruzione 42 concerti e
seminari chitarristici. Per quanto
concerne Cremona Pianoforte, una
particolare attenzione questanno
stata prestata alle nuove tecnologie
in ambito musicale, con linserimento dellarea Musica 2.0 e una serie
di workshop e seminari dedicati, tra
cui quelli inerenti il protocollo MIDI,

o lapprofondimento di alcuni tra i pi


noti software di notazione musicale
in commercio. Complessivamente,
sono stati oltre 90 gli eventi proposti, con circa 300 artisti coinvolti in
esibizioni, concerti o interventi nella
varie tavole rotonde e seminari organizzati nella tre giorni della kermesse. I dati rilasciati da CremonaFiere
riguardo allaffluenza dei visitatori al
termine delle varie manifestazioni
sono positivi (+15% rispetto alledizione 2013), e Mondomusica si
conferma la kermesse pi apprezzata dagli espositori provenienti
dallestero (28 i paesi rappresentati).

I ponti per strumenti ad arco Despiau Chevalets esposti a Mondomusica.

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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Durante gli Stati Generali della


Musica 2.0, sono stati consegnati
i Cremona Music Award, un riconoscimento voluto questanno da

Il pianoforte ibrido Kawai K-200 ATX2.

CremonaFiere per premiare limpegno di artisti e giornalisti nella valorizzazione della musica: le targhe sono
state assegnate al celebre pianista

Un pregiato violoncello della


liuteria Anema e Corde esposto a
Mondomusica.

Stand Yamaha a Cremona Pianoforte 2014: la nuova proposta didattica


legata ai pianoforti digitali Clavinova CLP.

Michael Nyman per la categoria


Composizione, ad Alfred Brendel
per la categoria Esecuzione, al giornalista e romanziere Norman Lebrecht

Cassa, meccanica, cordiera e


tavola armonica di un pianoforte
Steinway & Sons.

per la categoria Comunicazione,


infine allensemble Futurorchestra
nella categoria Progetto.
Per quanto riguarda Cremona
Pianoforte 2014, rimarchevole
stato limpegno profuso da Yamaha:
oltre a un intenso programma di
eventi denominato Yamaha Piano
Discovery, organizzato nella sala
espositiva dedicata ai pianoforti
acustici, in uno stand allingresso
della fiera era possibile provare tutta
la gamma di pianoforti digitali del
marchio giapponese; tra le novit
esposte, il raffinato pianoforte ibrido
Transacoustic e il progetto didattico

legato alla serie di pianoforti digitali Clavinova CLP. Ricco anche il


numero di concerti organizzati da
Furcht, lo storico importatore di
Kawai in Italia: non sono mancati i
fuori programma, tra cui una bella
esibizione del Maestro Enrico Intra.
Tra i prodotti Kawai esposti, oltre ai
pregiati pianoforti acustici della serie
RX e tutta la gamma di pianoforti
digitali, segnaliamo il nuovo modello
verticale ibrido K-200 ATX2. Nello
stand Roland abbiamo provato il
nuovo pianoforte digitale RP-301R:
forme compatte, meccanica proprietaria Ivory Feel-G, un set di timbriche

SuperNATURAL e una sezione di


accompagnamenti automatici per lo
studio e il divertimento. Pianosound,
distributore italiano di Kurzweil, ha
esposto lo stage piano Forte, dotato di meccanica Fatar TP40L e
un arsenale timbrico di oltre 1.024
preset. Da Pianoforti Crescendo era
possibile provare loriginale sistema
AirTurn, per trasformare il proprio tablet in un leggio e voltare le pagine
dello spartito visualizzato tramite una
pedaliera.
Nello stand di Strinasacchi, il
distributore italiano di un marchio
prestigioso come Steinway & Sons,
sono stati organizzati degli interessanti incontri per mostrare al pubblico come sono realizzati i pianoforti
americani. Al termine della nostra
breve visita ci siamo fermati da
Fazioli, per ammirare uno splendido
esemplare del gran coda F308. Ci
piace passeggiare tra gli stand della
kermesse cremonese, perch facile imbattersi in genitori con figli che
provano insieme gli strumenti esposti: instillare la passione in tenera et
garanzia di un futuro per arte e cultura. Lunico appunto che solleviamo
riguarda alcuni eventi concomitanti,
diffusi con impianti PA di potenza
tale da rendere difficoltosa (se non
stancante) lascolto dellesibizione di
alcuni pianisti: nulla che nella prossima edizione prevista dal 25 al
27 settembre 2015 non si possa
risolvere.
Il pianoforte digitale Kurzweil Forte.

Le meccaniche per chitarra, mandolino, liuto e cetra nello stand Thomas


Rubner allAcoustic Guitar Village.
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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

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FATTI E PERSONE

R. Gerbi

MILANO GUITARS
& BEYOND 2014

Due parole con Luciano Bisibetti


In questa edizione autunnale
abbiamo acquistato espositori di
valore del settore, e il numero di
visitatori incrementato: stiamo
diventando un riferimento e il
progetto di avere una filiera degli
strumenti musicali che partendo dal legname passa tutti gli
stadi ad impatto sonoro sta premiando. Queste le prime parole
dellideatore di Milano Guitars &
Beyond, Luciano Biasibetti, al termine
dellultima edizione svoltasi al Parco
Esposizioni Novegro, a Milano, il 18
e 19 ottobre scorso.
In questa edizione, abbiamo
notato un incremento di strumenti
vintage esposti, risponde Biasibetti:
Si sta ricompattando il gruppo di
vecchi collezionisti, anche di vintage italiano, e in questa edizione
della fiera alcuni di loro hanno esposto strumenti di notevole pregio,
R. Gerbi

YAMAHA PRO
AUDIO AL MILANO
GUITARS &
BEYOND 2014

Nel nostro girovagare tra i


padiglioni della fiera milanese,
una sorpresa: una serie di prodotti della divisione Pro Audio
di Yamaha esposti da provare
nello Stand allestito dal negozio
Prina di Milano. Era presente anche Massimo Morandi, Marketing
Manager ProMusic/Pro Audio di
Yamaha, al quale abbiamo chiesto i
motivi di questa partecipazione: La

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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Una serie di chitarre e bassi esposti in fiera da Manne Guitars.

tra cui una Gibson Les Paul del


1959 e una sfilza di Stratocaster
Custom Color degli anni sessanta; nellultimo giorno di fiera un

noto collezionista italiano ha esposto inoltre una serie di rare maple


neck realizzate tra il 1950 e il 1959.
Unaltra novit di questa edizione

la presenza di alcuni distributori


italiani, e questo il primo passo
verso un nuovo evento che vogliamo
studiare per loro. Abbiamo chiesto

piccola band; un esempio in tal senso sono i diffusori attivi della gamma DXR, dotati di un DSP interno
a 48 bit e un filtro FIR-X, che raro

trovare in questa fascia di prezzo. Il


filtro FIR-X consente una coerenza
di fase e pi alti valori di SPL: si pensi che la pressione sonora del modello pi compatto (DXR8), dotato
di un woofer da otto pollici, che pu
raggiungere i 129 dB SPL. Tra le
altre novit nei diffusori del marchio
nipponico, segnaliamo la linea DBR:
tre modelli con woofer da 10, 12 e
15 pollici, dotati della stessa tecnologia sviluppata per le serie DSR e
DXR, ma proposti a un prezzo di attacco. In fiera stato esposto anche
un mixer Yamaha della nuova serie
MG modello XU, affiancato da alcune interessanti novit che Massimo
Morandi ha voluto descriverci: La
nuova gamma di mixer Yamaha MG
si divide in due principali categorie:

il Mixer Yamaha MG10XU e


lapplicazione gratuita MG Rec & Play.

presenza della divisione Pro Audio in


questa manifestazione ha un senso
preciso: il nostro catalogo propone
diverse soluzioni per il chitarrista e la

Da Dreamaker Amps abbiamo provato


le testate Reverb Dream 20 e PPX,
questultima nata in collaborazione con il
chitarrista Phil Palmer.

Lo stand Noah Guitars: da un blocco in alluminio (visibile al centro della


foto), nascono i corpi per i bassi e le chitarre del marchio italiano.

Le chitarre Godin esposte nello stand del distributore italiano Music Gallery.

a Luciano Biasibetti se la formula


della doppia edizione semestrale
di Milano Guitars & Beyond abbia
funzionato: stato un esperimento

dettato dallesigenza dei liutai che


hanno strumenti appena realizzati
da proporre; inoltre, levento primaverile non concomitante con

senza e con effetti, questi ultimi denominati XU. Questi mixer dispongono del mitico processore di effetti
professionale SPX e una porta USB;
a tal proposito, abbiamo presentato il nuovo applicativo gratuito per i
dispositivi iOS. Lapplicazione MG
Rec & Play, consente di registrare
due tracce dal bus stereo, e veicolate dalla porta USB dei mixer MG in
un iPhone/iPad, con risoluzioni fino
a 96 kHz/24bit. Prosegue Morandi:
Al Guitars & Beyond i chitarristi registrano, impiegando alcune chitarre
della serie L, collegate direttamente
al mixer attraverso gli ingressi dotati
i preamplificatori D-PRE in classe
A, con circuito Darlington invertito; grazie allapplicativo MG Rec
& Play, registrano e riascoltano le

loro performance ottenendo una


qualit altissima senza lausilio del
computer.
In conclusione, chiediamo a
Massimo Morandi quali altri progetti ha intrapreso la divisione italiana di Yamaha Pro Audio: Stiamo
girando lItalia con Yamaha Road
Tour laudio nel live, il workshop
curato da Gianluca Cavallini fonico di palco di artisti quali Sergio
Cammariere, Elio e Le Storie Tese
o la PFM in cui simulando lo show
di una band dal vivo, vengono illustrate le problematiche del suono e
le soluzioni pi pratiche ed efficaci
per risolverle.
Le date di questo interessante
workshop le potete trovare sul sito
di Yamaha Italia.

Le chitarre Ran De Gal del liutaio veronese Erich Perrotta.


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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

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FATTI E PERSONE
La chitarra Monocaster proposta da
Mac Guitar di Crespina (PI), ricavata
da un pezzo unico di mogano.

altri dedicati a questo settore, quali


Shangai, Hong Kong o Cremona.
Ripeteremo sicuramente la manifestazione a marzo, per le daremo un
taglio pi acustico, favorendo settori merceologici quali il legname, gli
strumenti ad arco, le chitarre acustiche ed elettroacustiche; ledizione di
ottobre avr un taglio pi rock, con la
classica vetrina degli strumenti elettrici e le amplificazioni, pi i palchi
per le esibizioni. La prossima edizione di marzo sar arricchita da uniniziativa denominata Novegro Vinyl
Expo, una manifestazione dedicata
agli amanti del disco in vinile; un
passaggio che ci permette di unire
a 360 gradi tutta la musica.
Al termine della nostra chiacchierata, Luciano Biasibetti ci anticipa altri progetti futuri: Il prossimo
passo sar allestire un evento dedicato alle luci e alle attrezzature per
spettacoli, dando la possibilit alle
piccole e medie band di trovare strumenti utili al loro scopo; anche il taglio di questo evento sar semplice,
in modo che tutti si sentano sempre
protagonisti dellevento.

La Gibson Les Paul del 1959, del


valore di circa 250.000 euro!

Tra i sintetizzatori esposti da Organ Planet di Lissone (MI),


oltre a un Roland JX-8P in ottime condizioni, anche il Minimoog
Model D impiegato dalla PFM nel Live in Japan del 2002.

Due splendide chitarre acustiche della


liuteria S.G di Lainate (MI).

Le chitarre del laboratorio di liuteria Buscarini di Osimo (AN).

Jacaranda Proxima: il basso di


Saturnino esposto nello stand di
Daniele Ferro e Davide Fossati.
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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

R. Gerbi

SECOND HAND
GUITAR E RITMI
SHOW 2014

Un gradito ritorno alle origini:


questa la sensazione percepita
da chi scrive allultima edizione
di Second Hand Guitars e Ritmi
Show, due eventi che si sono
svolti il 9 novembre scorso allHotel Quark di Milano. Il tornare a condensare le manifestazioni solo nella
giornata della domenica secondo
noi una scelta che ha premiato,
perch in tempi di crisi come questi
un weekend in una fiera del settore
possono permetterselo in pochi.
Anche il clima respirato durante il nostro girovagare tra i padiglioni ci ha fatto pensare pi a una
festa che a un appuntamento solo
per addetti ai lavori, perch tra gli
stand era facile incontrare artisti del
calibro di Cesareo, Giorgio Cocilovo,

Una coppia di Dobro esposti da


Wilder nel padiglione SHG Club.

Luca Colombo, Roberto Gualdi, Giorgio


di Tullio, Fabio Treves, Giacomo
Castellano, Gigi Cifarelli o Stef Burns,
con cui scambiare due chiacchiere
oppure scattare loramai famigerato

selfie. Anche nelle esibizioni abbiamo notato un certo cambio di rotta: le


demo degli strumenti oramai dilagano in rete, e la scelta di molti espositori e artisti nel puntare verso piccole

clinic e workshop ci piaciuta.


Esplorando i vari stand, non
sono mancate le chicche e alcune
novit degne di nota: per esempio,
tra gli amplificatori per chitarra ci

Lesposizione proposta da Lucky Music Network nel padiglione SHG Classic.


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STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

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FATTI E PERSONE

hanno colpito le realizzazioni artigianali tricolore di Clarenzio, mentre


a Ritmi Show Roland ha esposto
tutta la serie di batterie elettroniche
della gamma V-Drums, tra cui la nuova apripista TD-1, ma soprattutto il
Session Mixer HS-5 per il monitoring e
la registrazione di una band anche tra
le mura domestiche. Il seminterrato e
la sala SGH Club erano dominio del
Vintage, con rivenditori quali Prina
di Milano, Tomassone di Bologna o
il collezionista Venturini, che hanno
esposto chitarre e bassi di pregio,
tra cui una rara Fender Jazzmaster
del 1959 che potete ammirare nel
nostro piccolo reportage fotografico.

Le minichitarre diventano elementi per realizzare


dei quadri tributo ad artisti e band storiche.

Lampia sala SHG Classic


stata quasi interamente dedicata
agli strumenti nuovi, e tra questi
ci siamo soffermati sulle moderne
L. Masperone

MASSIMO
PALMIROTTA
IL VINCITORE
DEL PERCFEST
OSPITE IN UFIP

La testata per chitarra Quadra


e il cabinet tricolore proposti
dallitaliana Clarenzio.

Una serie di chitarre Fender


esposte dal rivenditore Prina di
Milano.

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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Un viaggio speciale nel mondo dei piatti musicali in una delle


fabbriche simbolo dellartigianato
italiano: quel che successo
a Massimo Palmirotta, vincitore
con il MasPaCo Trio del concorso
PercFest Memorial Naco 2014,
invitato da Luigi Tronci nella sede
della UFIP per assistere al processo di fusione e forgiatura dei
piatti che costituiscono parte
fondamentale del suo premio.
Infatti Massimo, che come vincitore delledizione 2014 del PercFest
ha ricevuto premi significativi come
un pedale Iron Cobra da Mogar
di Milano e una coppia di conga
GonBops da Bomap di Bologna, ha
avuto anche il piacere di ricevere
un set di piatti UFIP in bronzo B20
immediatamente dopo aver assistito

La Fender Jazzmaster del 1959 esposta


nello stand di Venturini Vintage Guitars.

realizzazioni di Weapon Guitars, lintera gamma di amplificatori Hiwatt


proposta nello stand di Aramini,
oppure il sistema di accordatura

TronicalTune proposto da Frenexport,


peraltro applicabile su qualsiasi chitarra elettrica. Non sono mancati
stand ricchi di accessori e quelli

alla loro nascita in fabbrica a Pistoia.


Il premio che pi mi ha lasciato
qualcosa stato sicuramente lincontro con Luigi Tronci, presidente della
UFIP racconta Massimo ci che
mi ha colpito maggiormente stata

la passione e lamore di Luigi per il


suo lavoro, un lavoro che ha alle spalle quattro secoli di tradizione nella
genealogia Tronci. Ho avuto modo
di osservare gli artigiani allinterno
della fabbrica e di capire come dalla

Parata di amplificatori Hiwatt nello


stand di Aramini.

dedicati ai gadget, in cui farsi realizzare collane con i plettri, o acquistare


minichitarre, batterie, pianoforti a coda
e pen drive dalle fogge pi disparate.

Lappuntamento del prossimo anno


di quelli importanti, perch il Second
Hand Guitars festegger ledizione
numero 40: non mancate!

fusione di rame e stagno si arrivi al


piatto cos come noi lo conosciamo.
La particolarit dei piatti UFIP risiede
proprio nella lavorazione a mano attenta e precisa, ne deriva la sorpresa
di scoprire che i piatti UFIP migliorano sempre pi il loro suono iniziale
pi li suoni, pi migliorano! Ho ricevuto un set da jazz che ancora mi
mancava, e lho subito impiegato nel
progetto MasPaCo Trio. Massimo ci
parla anche degli altri premi ricevuti
dopo la vittoria al PercFest, strumenti
che ha immediatamente messo allopera: Il pedale Tama Iron Cobra
ideale in contesti dove la potenza,
data dallattacco del battente, si ritrova in situazioni di musica rock in
tutte le sue sfaccettature, mentre le

conga GonBops (insieme allesperienza del PercFest) mi hanno dato


linput di approfondire lo studio delle
percussioni per questo motivo ho
cominciato ad affiancare allo studio
della batteria quello delle percussioni latine, in modo da ampliare il mio
bagaglio di conoscenze sul ritmo e
scoprire nuove sonorit.
Il desiderio di ampliare il proprio
orizzonte e di approfondire nuove
scoperte stato al centro anche
dellincontro con Luigi Tronci:
Durante la cena ho discusso a lungo con Luigi e suo figlio Damiano il
tema della cultura e dellarte. Da qui
limportanza di investire sulla cultura
musicale, che il pi delle volte viene
trascurata in nome di una societ
troppo spesso consumistica una
societ che sta perdendo in parte
i valori della tradizione che, se recuperati, danno modo di creare
spazi di aggregazione e di solidariet artistica. Questo aiuterebbe di
conseguenza anche leconomia a riprendere a girare... tutto un cerchio
che va chiuso. Ad ogni modo, lartigianato italiano resta a mio parere un
qualcosa da preservare e sul quale
continuare ad investire, nonostante
i tempi di crisi odierni.
RIPRODUZIONE RISERVATA

FUORI DA L C OR O

FABIO ARTONI

fabio.artoni@tecnichenuove.com

LIUTERIA

COLTA

Il mestiere di liutaio secondo


Lorenzo Lippi, docente della Civica
Scuola di Liuteria di Milano.
1

el 2008, per celebrare il trentennale della Civica Scuola


di Liuteria il Comune di Milano pubblic il volume I primi
trentanni con il contributo di direttori, docenti e studiosi.
Marco Tiella, Luca Primon, Claudio Canevari, Lorenzo Lippi,
il Maestro Scrollavezza tra gli altri. Un capitolo del volume
dedicato a un caso di restauro, classe 1985: quello del liuto
piccolo, il liutino, del Museo Teatrale alla Scala di Milano. Gli
estensori del capitolo, Canevari e Rizzi, in un passaggio cos
parlano di quellintervento: Il lavoro sul liutino rappresenta tuttora un
esempio forse insuperato di intervento multidisciplinare, nel quale il
restauro inteso come riparazione rappresenta solo una parte di un
tutto che comprende studi organologici, storici e sulla storia della
tecnologia di costruzione, rilievi dimensionali, indagini scientifiche
ad altissimo contenuto tecnologico, lintervento di restauro vero e
proprio e infine la costruzione di una copia esatta delloriginale.
Lorenzo Lippi, liutaio e da trentanni docente della Civica Scuola di
Liuteria, parla nel suo laboratorio in via Pastrengo a Milano di questa
tensione verso la multidisciplinariet che stata la caratteristica della
Scuola e che deve continuare a essere un punto di riferimento dei liutai di
oggi. La Civica Scuola di Liuteria vive negli ultimi anni una certa vivacit in
termini di iscrizioni. La prima domanda per il Lippi docente se attribuisce
questa tendenza al respiro corto della crisi generale o a quella, pi solida,
di un ritorno alle arti e mestieri come una reazione alla massificazione...
LORENZO LIPPI Credo che sia pi vera la prima analisi della
seconda e in generale un segnale negativo. Fino a qualche anno fa le
domande di iscrizione alla Scuola Civica erano di poco superiori ai posti
disponibili e in linea di massima riuscivamo a soddisfare quasi tutte le
richieste. Da qualche anno in qua invece le domande sono quadruplicate.
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DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Lorenzo Lippi con il numero 4 di Strumenti Musicali.

professionale e non un centro di ricerca. E invece credo che alcuni


risultati straordinari venivano proprio da un ambiente dove un aspetto
ha sempre alimentato laltro.
Vedi possibile uninversione di tendenza?
No. impensabile. Gi dobbiamo ringraziare il Comune
di Milano che ancora crede in noi. Il Comune sta investendo molto in una
cosa che comunque di nicchia... Facciamo una cosa bella e importante,
ma dobbiamo essere realisti e capire che la vediamo con i nostri occhiali,
che sono quelli di un mondo molto piccolo. Anche in questo momento di
crisi noi stiamo andando avanti bene. Molti insegnanti sono cresciuti
insieme e da questo punto di vista questa Scuola unisola felice.
FABIO

LORENZO

I ragazzi finiscono le secondarie, non hanno fiducia nellUniversit, non


hanno fiducia negli sbocchi lavorativi. E allora il ragionamento che questi
giovani fanno : cerchiamo unattivit artigianale che possa dare del
lavoro immediatamente. Ma poi fanno un mischione tra quella che
sarebbe una scelta estremamente pragmatica, come sarebbe decidere
di andare a fare lidraulico, per esempio, e una certa ricerca di poesia.
Ah il liutaio, gli strumenti musicali... Ecco, il rischio di fare una certa
confusione, di ritrovarsi con un certo numero di allievi non cosi motivati
come dovrebbero. Naturalmente ci sono anche quelli che hanno certa
vocazione per questa attivit, che fanno una scelta pi ponderata.
Farete dei colloqui allingresso...
Facciamo una selezione allingresso, che per ha dei
limiti. Guardiamo alle esperienze precedenti, cerchiamo di capire quanto
realmente uno abbia le idee chiare. Ma di pi non si pu fare e talvolta...
sbagliamo. Questo fenomeno, dal punto di vista dellinteresse generale e
non solo della Scuola e dei suoi studenti, indicatore di qualcosa che
non va. Lo dico da docente e da padre. Sotto si intravede una sfiducia
nellUniversit, nel mondo del lavoro... e alla fine una scelta che rischia di
essere sbagliata. Invece, in una scelta di questo tipo, bisognerebbe
seguire il pragmatismo sino in fondo. Noi diciamo sin dallinizio che
trovare lavoro come liutaio non una cosa cos semplice. C una
gavetta molto lunga da fare, solo i migliori vengono fuori, non c lavoro
dipendente, andare a bottega da qualcuno molto difficile. Per cui una
scelta che non paga nellimmediato dal punto di vista lavorativo.
FABIO

LORENZO

Qual stata la caratteristica principale della Civica Scuola di


Liuteria.
LORENZO Un ambiente dove limpostazione tecnologica,
scientifica e di ricerca storica fu portata allestremo. Era la caratteristica
di questa Scuola. Poi furono fatte scelte diverse. Sono certo che se
fosse stata valorizzata quella propensione alla ricerca ora in Italia
avremmo un polo che non avrebbe pari al mondo.
FABIO

Perch non stata valorizzata?


Perch non stata capita e perch non interessava.
Forse il direttore del tempo era anche un uomo con un certo
caratteraccio e non era particolarmente diplomatico. Fatto sta che la
Scuola ha poi virato verso la sola formazione di liutai. Ma allinizio
limpostazione era quella di formare esperti della conservazione dei beni
culturali e liutari. Quello che mancato alla Scuola per diventare un
punto di riferimento a livello mondiale sono state scelte di tipo politico.
La Scuola aveva la possibilit concreta di sviluppare il mestiere del
restauratore istituendo un corso di laurea in collaborazione con il
Politecnico di Milano. Ma la scelta fu quella di fare una scuola
FABIO

LORENZO

FABIO Cosa c della storia della Scuola degli anni doro nella Scuola
di adesso?
LORENZO Io dico sempre che percepisco una certa differenza tra i
miei ex allievi e quelli che si sono formati in altre scuole, che magari sono
anche pi bravi. Una differenza fatta da unapertura mentale maggiore
data dal possesso di pi strumenti di comprensione. Questa Scuola
aveva e ha questa vocazione. Diciamo solo che in questi ultimi anni una
direzione non cos vigorosamente perseguita come lo era prima. A Brera
il docente di Restauro Contemporaneo un nostro ex allievo. Studi da
noi, poi allAccademia di Brera, si afferm come scultore e adesso
docente. Come peraltro docente di Restauro Ligneo al Politecnico di
Milano un altro nostro ex allievo. Che dice sempre che tutto quello che
ha imparato sul legno lo ha imparato da noi, alla Civica. Tutto questo
stato fatto in un clima di passione e di allegria e certi risultati sono stati
sottovalutati. Ma abbiamo seminato molto e presto o tardi questi risultati
verranno riconosciuti ancor pi di quanto sono riconosciuti adesso.

Gli strumenti di comprensione di cui parli sono sempre stati patrimonio della Scuola: ricerca organologica e scientifica, didattica e
manualit...
LORENZO La didattica della liuteria per strumenti a pizzico, in Italia,
posso dire di averla inventata io con il mio collega Tiziano Rizzi. Trentanni
fa abbiamo applicato lolografia laser per il restauro conservativo del liuto
piccolo del Museo del Teatro alla Scala di Milano. Applicammo le
tecnologie pi avanzate da subito. Io ho questa impostazione. A un mio
collega olandese, tra i massimi esperti di ricerca sul mandolino a livello
mondiale, dico spesso che ci sono alcune cose che lui non potr mai
capire semplicemente perch non un liutaio. Credo che la ricerca storica
fatta da un liutaio colto abbia un qualcosa in pi. E con liutaio colto
intendo dire un artigiano che possiede molteplici strumenti di
comprensione. Io cominciai a interessarmi di mandolini quando venni in
possesso di uno strumento di un costruttore e mandolinista romano della
fine dellOttocento. Ne restai affascinato e cominciai una ricerca storica.
Poi questa ricerca, per me che sono liutaio, pass nel provare a ricostruire
quello strumento. Voglio dire quindi che ricerca storica e costruzione di uno
strumento si intrecciano e si influenzano reciprocamente. quel qualcosa
in pi che n lo scienziato n il musicologo possono avere e che il liutaio,
se ha passione, pu perseguire.
FABIO

Anche lo scienziato dici...


La liuteria molto pi complessa di quanto uno
scienziato se la immagini. Sono pienamente convinto che unanalisi
scientifica possa essere utile a un liutaio, perch da sempre che
lavoro cos, per quello che deve essere chiaro che il protagonista
non lo scienziato, ma il liutaio.
FABIO

LORENZO

RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

57

T H E PR OD UC E R

ALESSANDRO MAGRI

APPLE CERTIFIED TRAINER

IL MIDI EFFECT

alessandro.magri@tecnichenuove.com

Una delle novit


di Logic Pro X, che
stanno ottenendo
grande successo tra
2
i produttori, sono
i MIDI Effects. Proseguiamo oggi lanalisi del
funzionamento di Arpeggiator.

ARPEGGIATOR
ARPEGGIATOR OPTIONS
Attivando il pulsante Option verranno visualizzati i parametri globali
di playback: Note Lenght, Velocity, Swing e Cycle Lenght.
Il controllo Note Length consente di definire la durata delle note
arpeggiate rispetto al valore impostato dal parametro Rate allinterno
dellarea Note Order. Lescursione del controllo va da 1% a 150%. Il
valore di default impostato al 90% al fine di creare note appoggiate ma
non legate luna allaltra. Il controllo Random, posto a fianco del controllo
Note Lenght, consente di definire una percentuale di casualit nella
definizione dei valori delle note musicali.
Il controllo Velocity strutturato con tre differenti operativit:
As Played, un valore percentuale oppure un valore fisso. Impostando
il controllo in corrispondenza di As Played non verranno applicate
modifiche al valore di velocity lasciando inalterata la performance
originale. Mediante la definizione di un valore percentuale (escursione
da 1 a 100%), potremo applicare un offset aggiungendo o togliendo
proporzionalmente valore alle velocity dellesecuzione originale.
Posizionando il controllo rotativo al di sotto del valore percentuale
1 si attiver lindicazione Fix, nel riquadro sottostante sar possibile
definire un valore di velocity fisso che verr applicato a tutte le note
della performance. Con un click sul tasto Crescendo, a fianco del
controllo Velocity, si alternano le funzionalit Crescendo oppure
Random. Il Controllo Crescendo consente di definire un valore
da sottrarre o aggiungere alla velocity delle note dellarpeggio in
esecuzione, leffetto si riveler partendo dalla seconda ripetizione. Il
controllo Random consente di definire una percentuale di casualit
nella definizione della velocity delle note eseguite durante larpeggio:
il parametro impostato al valore 0% comporter un valore di fisso,

mentre definendo il parametro al 100% si otterranno valori di velocity


completamente casuali. Il controllo Swing consente di impostare un
valore percentuale (escursione da 0% a 100%), con il quale definire la
quantit di swing da applicare al pattern dellarpeggio in esecuzione.
Questo particolare ritmo ottenuto ritardando gli accenti deboli del
movimento musicale. Il controllo Cycle Length consente di adattare la
lunghezza pattern arpeggiato. Tre sono le opzioni disponibili: As Played,
un valore impostabile da 1 a 32, oppure Grid. Se impostato As Played,
la lunghezza del pattern verr determinata in base alla quantit di note
suonate. Impostando un valore da 1 a 32 si potr definire a priori il
numero di note presenti nel pattern arpeggiato. Impostando Grid, la
lunghezza del pattern si adatter alla division di Logic Pro X.

ARPEGGIATOR KEYBOARD PARAMETERS


In seguito alla pressione del pulsante Keyboard viene visualizzata
larea keyboard parameters. Larea offre la rappresentazione grafica di
una tastiera quindi i seguenti riquadri: Input Snap, Key, Scale, Keyboard

Arpeggiator Options area

58

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

Arpeggiator Controller area

Arpeggiator Keyboard Parameter area

Split. Sulla tastiera vengono inoltre visualizzate le note MIDI in ingresso


sotto forma di puntini.
Dal riquadro Input Snap possibile indicare se allineare larpeggio
alla griglia definita dal parametro Rate allinterno dellarea Note Order,
piuttosto che partendo dalla posizione realmente eseguita. I riquadri
Key e Scale consentono di definire una scala di riferimento alla quale
conformare gli eventi MIDI in ingresso. Il parametro Key definisce la
tonica della scala, mentre il parametro Scale ne definisce la qualit.
Premendo il pulsante Keyboard Split si mostrer il pulsante
Remote e la possibilit di suddividere la tastiera in tre zone. Le tre
zone, liberamente organizzabili per dimensione, sono contraddistinte
da un codice colore: arancio chiaro, arancio scuro e azzurro. La zona
mostrata di colore arancio chiaro la zona attiva della tastiera: questa
lescursione di tasti definita a inviare eventi MIDI ad Arpeggiator. La zona
mostrata di colore arancio scuro rappresenta la zona disattiva: le note
allinterno di questa escursione non verranno inviate ad Arpeggiator
quindi non contribuiranno a creare nessun arpeggio. La zona mostrata

di colore azzurro assegnata alla funzione Remote, la quale consente di


richiamare funzionalit di Arpeggiator mediante eventi MIDI in arrivo dal
master controller. Il pulsante Remote visualizza le attuali assegnazioni
di note MIDI definite a richiamare le funzioni di Arpeggiator. possibile
modificare le assegnazioni a piacimento.

ARPEGGIATOR CONTROLLER
Come consueto allinterno di Logic Pro X, anche per
Arpeggiator possibile assegnare eventi MIDI al fine di richiamare
vari parametri. Attivando larea MIDI Controller con un click
sul pulsante dedicato, possibile definire quattro possibili
assegnazioni impostando quale MIDI CC controller il parametro
di Arpeggiator definibile dal riquadro Destination. inoltre
possibile attivare la comoda funzione Learn, al fine di assegnare
automaticamente il controller MIDI al parametro di Arpeggiator.
Buon lavoro e alla prossima!
RIPRODUZIONE RISERVATA

// Alta soglia di feedback


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switchabili
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utilizzi intensi

ST UDI O L I FE

GIULIO CURIEL

giulio.curiel@tecnichenuove.com

ERGONOMIA

Avere gli strumenti e i


processori sottomano prim
di tutto esigenza creativa:
lergonomia di uno studio
difatti in grado di aumentarne grandemente
la produttivit. Come fare per coniugare
accessibilit e stabilit di posizionamento delle
nostre macchine con la voglia di spendere poco?

& ECONOMIA

olti anni fa possedevo un riverbero


digitale con uninterfacciautente che rendeva laborioso
lediting degli algoritmi.
Siccome in studio non
avevo spazio libero, il
riverbero fin lontano dalla
mia postazione di lavoro principale,
e anche piuttosto in alto rispetto alla posizione
seduta che di solito si mantiene in studio: per usarlo
dovevo sporgermi e alzare le braccia sopra le spalle,

CME X-KEY, GENIALE TASTIERA SALVASPAZIO


La Xkey una tastiera MIDI con due ottave di estensione
dalla forma particolarissima e poco ingombrante.
Ne parliamo in questa sede in quanto pu diventare
una risorsa preziosissima in un desktop affollato. La
Xkey non ha alcuna intenzione di far concorrenza alle
master con tasti full-size ed ampia estensione, tuttavia
per esigenze di sound-design, per provare i timbri,
per programmare sequenze e lanciare clip anche una
tastiera compatta pu svolgere egregiamente la sua
funzione. Limportante che sia un oggetto qualitativo,
ed appunto questo il caso della Xkey: si tratta di
una meccanica unica nel suo genere grazie ai 25 tasti
piatti (molto simili a quelli delle tastiere a isola

60

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

cosa che dopo pochi minuti diventa faticosa.


Come risultato di questa situazione quel riverbero
venne usato quasi esclusivamente con i preset di
fabbrica: la combinazione di una cattiva ergonomia
del prodotto con una pessima collocazione aveva
colpito duro. Imparai cos a mie spese il valore della
parola ergonomia: in studio, essa si declina con
lavere le apparecchiature tutte a portata di mano, ben
impilate e salde nei loro appoggi, ma nel contempo
immediatamente accessibili. un risultato per nulla
La workstation
Zaor Miza 61
facile da ottenere, specialmente se non si vuol

dei notebook) e tuttavia sensibili alla velocity e molto


suonabili. Essi rispondono inoltre anche allaftertouch
polifonico, mentre le ruote di pitch e modulazione sono
sostituite da pulsanti sensibili alla pressione (pi si
premono, pi marcato leffetto).
Due pulsanti posti in alto a sinistra
traspongono la tastiera di +/quattro ottave. Tutti i parametri
di assegnazione sono inoltre
modificabili col software Xkey+
che consente di rimappare
le note di tastiera,
modificare le curve di
velocity (anche tasto per

tasto!) e sostituire i messaggi di Note On con MIDI CC


e Program Change in modo da usare Xkey anche come
controller di applicazioni. Lalimentazione via bus USB
e linstallazione non richiede driver su MacOS, iOS e
Windows. Le dimensioni, il peso
di 600 g e il profilo piccolissimo
di Xkey consentono di
posizionarla vicino alla
tastiera del computer, e
magari spostarla quando
si svolgono altre
funzioni. Il prodotto ha
uno street-price di
99 Euro.

ricorrere ad installazioni ad hoc molto costose.


solidissimo desk con piano principale, ripiano
La versatile
Ecco, qui casca lasino: spendiamo volentieri
inferiore estraibile adatto a una master-keyboard
scaffalatura a
molte migliaia di Euro in synth e processori, ma
da 61 tasti, doppio rack superiore da 2 x 4U e
muro Ikea Algot.
poi ci rifiutiamo di aggiungere qualche biglietto
ripiano sopra di esso ove poggiare i monitor. Lo
da cento per sistemare tutto bene e farlo lavorare
street price di circa 500 Euro.
appieno. S, perch lergonomia anche un
Soluzioni preziose possono comunque
modo per sfruttare al meglio gli investimenti
arrivare anche da cataloghi di mobilio non
fatti in strumentazione: se infatti una macchina
dedicato: infatti possibile trovare soluzioni a
lontana o comunque difficile da raggiungere,
esigenze particolari sfogliando il catalogo Ikea o
probabilmente ci passeremo poco tempo insieme
quelli di altre catene di arredamento della grande
e difficilmente cos riusciremo a spremerne fino in
distribuzione. La scaffalatura a parete Ikea Algot
fondo tutto il suo potenziale sonoro.
per esempio potrebbe rivelarsi preziosissima
Chiarito quanto sia opportuno spendere
per montare ordinatamente tante tastiere o
qualche centino per garantire lergonomia
drum machine, magari disponendo su qualche
dello studio, eccoci a cercare di contenere gli
scaffale anche una coppia di casse monitor di
esborsi il pi possibile. Non infatti necessario
piccola taglia in modo da ascoltare frontalmente
(n purtroppo possibile) inseguire le meravigliose e perfette
le operazioni di sound-design, senza dover ascoltare disassati
installazioni degli studi californiani che si vedono nei siti dei
rispetto ai main-monitor. Validi potrebbero rivelarsi anche i tavoli
produttori pi affermati. Sappiate per che anche con mobili e
porta-computer offerti da numerose altre catene, capaci di fare
strutture semplici possiamo ottenere uno studio ben organizzato.
da mobile-workstation con tanto di ripiano principale, supporto
Fondamentale la postazione di lavoro principale, quella
rialzato per i monitor e cassetto estraibile in cui inserire una piccola
che molti costruttori di mobili da studio e supporti chiamano
master-keyboard. Occhio solo alla solidit e stabilit delloggetto,
workstation. Interessante, tra le varie proposte disponibili, il
da verificare caso per caso. Anche i supporti per PC delle serie
catalogo Zaor (produttore rumeno di recente apparizione che,
Brda, Svartsen e Vittsj (ancora di Ikea) potrebbero risolvere molte
grazie al basso costo del lavoro in patria, produce studio-furniture
situazioni, magari permettendo di trovare un solido appoggio per un
dallottimo rapporto qualit/prezzo). Il Miza 61 per esempio un
Novation Launchpad o una Native Instruments Maschine!
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il jazz secondo advance music!

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registrati da Jim Snidero (alto sax) e Ted Nash (tenor sax). Intermediate Jazz
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syllabus delle scale, varie nomenclature, e piu di 95 tracce e idee prese dagli studi
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studi sono inoltre trascritti e adattati a tutti i principali strumenti jazz. Dal livello
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I M PROV V I SA M E NTE

GERMANO SEGGIO

germano.seggio@tecnichenuove.com

PENTA-MODALI

SCALE

Continua il
nostro viaggio
verso la
modalizzazione pentatonica. Nello specifico
pentatonizzando i modi della scala minore armonica.
4

nche in questo nostro nuovo appuntamento, estenderemo il


concetto penta-modale ad una nostra vecchia conoscenza,
la scala minore armonica. Come gi fatto nello scorso
incontro, parlando di modalizzazione pentatonica, facciamo
un piccolo passo indietro ripassando la parte teorica della
scala presa in esame. La scala minore armonica, una scala
minore direttamente derivata dalla scala minore naturale,
essa differisce da questultima, soltanto per il settimo
grado, che innalzato di un semitono, crea un intervallo di un tono e
mezzo (tre semitoni), con il precedente grado della scala. Piccolo
dettaglio teorico questo, che conferisce alla scala minore armonica
un carattere vagamente orientaleggiante e che la rende facilmente
riconoscibile. Anche in questo caso, la scala in esame generer a sua
volta sette modi nuovi. Questa la struttura della scala minore armonica,
(T, sT, T, T, sT, T1/2, sT), pertanto la formulazione in gradi della stessa
sar 1, 2, 3 , 4, 5, 6 , 7, 8, che riportato alla tonalit di Do dar
come risultato la seguente scala, Do, Re, Mi , Fa, Sol, La , Si, Do.
Chitarristicamente parlando, diviene infatti semplificato lapproccio
tecnico-improvvisativo, proprio per la sua somiglianza con la scala minore
naturale semplicemente con il VII grado maggiore anzich minore. I modi
che la scala minore armonica genera prendono nome sempre dalle altre
scale modali, mettendone in rilievo le dovute differenze che la scala
stessa enumera, oppure si possono anche definire pi praticamente
minore armonica I modo, II modo, III modo e cos via.
I modo: Minore armonico, paragonabile alla scala minore naturale con
VII Maggiore
II modo: Locria 6, paragonabile alla scala locria con VI maggiore

62

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

III modo: Ionica aumentata, paragonabile alla scala ionica con la V


eccedente
IV modo: Dorica #4, paragonabile alla scala dorica con la IV eccedente
V modo: Frigia dominante, paragonabile alla scala frigia con III
maggiore
VI modo: Lidia #2, paragonabile alla scala lidia con II eccedente
VII modo: Superlocria, diminuita paragonabile alla scala superlocria
con VII diminuita
Per correttezza didattica vorremmo sottolineare che le diteggiature
derivate dalla modalizzazione pentatonica presa in esame non sono molto
agevoli pertanto, anche in questo caso, alcune di esse verranno pi sfruttate
di altre perch di pi facile accesso tecnico/esecutivo. Qui tocca a voi,
scegliete quelle che ritenete pi accattivanti e originali, facendole divenire
parte integrante del vostro playing. Vi anticipo infatti che, per lo stesso
motivo ho deciso di non trattare assolutamente le pentascale derivate
dai modi maggiori armonici. Qualsiasi sia il risultato dei vostri esperimenti
armonico/melodici, ricordatevi che anche vero che proprio questo modo
di usare le pentatoniche render di certo il vostro fraseggio unico ed
originale. Quindi vale di certo la pena provare quali di queste facciano al
caso nostro: chiss che non vi innamoriate di una sonorit, che in futuro
potrebbe proprio essere la caratteristica del vostro personale linguaggio.
Nello specifico, anche in questo caso abbiamo preferito riportare le
diteggiature a partire dalla tonalit di La, che chitarristicamente pi
familiare. Anche questa volta vi illustriamo le charts relative alle penta-modali
trattate, ma vi invitiamo a sperimentare ogni diteggiatura in contesti sonori
diversi, per capire personalmente che uso farne. Vi auguriamo quindi buono
studio anticipandovi che nel prossimo incontro tratteremo le penta modali
derivate dalle scale simmetriche. Alla prossima!

PENTA MODALI MINORI ERMONICHE

RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

63

BAS S OLOGY

ROBERTO DI BELLA

roberto.dibella@tecnichenuove.com

TRIADI MINORI

ALTERAZIONE
TRIADI DI BASE

Nel numero scorso abbiamo


visto come si formano le triadi
maggiori e gli accordi. Oggi ci
soffermiamo sulla costruzione
delle triadi minori.

e strutture di base degli accordi formati da tre suoni (triadi)


sono quattro. Una gi la conosciamo ed la triade maggiore.
Gli altri tre tipi di triadi sono: minore, aumentata e diminuita, e
si possono costruire alterando determinate note di ogni triade
maggiore. Vediamo cosa vuol dire alterare.
Alterare un accordo significa che un suono dellaccordo
(la 3a o la 5a, o entrambe) viene abbassato di un semitono
(bemollizzato), o innalzato di un semitono (diesizzato) rispetto
la nota originale dellaccordo. Ecco alcune indicazioni per scrivere
correttamente ogni alterazione di una triade maggiore: Quando una
nota naturale viene abbassata di un semitono, questa diventa una nota
bemollizzata. Quando una nota naturale viene alzata di un semitono,
questa diventa una nota diesizzata. Quando una nota diesizzata viene
abbassata di un semitono, questa diventa una nota naturale. Quando
una nota diesizzata viene alzata di un semitono, questa diventa una nota
naturale. Quando una nota bemollizzata viene alzata di un semitono,
questa diventa una nota naturale. Quando una nota bemollizzata viene
abbassata di un semitono, questa diventa una nota naturale. Vediamo
adesso come si costruisce una triade minore. La costruzione di una
triade minore si pu apprendere e fare in quattro modi diversi. Dobbiamo
familiarizzare con tutti i quattro modi di costruire una triade minore.
Il primo approccio consiste nellalterare una triade maggiore,
cio, abbassiamo di un semitono la terza (seconda nota) di una triade
maggiore. La triade di C maggiore (C-E-G) diventer una triade di C
minore (C-E -G) (esempio ). Una triade minore pu essere formata
ponendola in relazione con la scala maggiore. Nella scorsa lezione
abbiamo individuato le note della triade maggiore partendo dalla prima
nota della scala maggiore e prendendo una nota ogni due note della

64

Esempio

Esempio

DICEMBRE 2014

Scala maggiore di C

STRUMENTI MUSICALI

stessa scala, quindi usando la prima, la terza e la quinta nota della scala.
Come ricaviamo una triade minore usando una scala maggiore?
Iniziamo dalla seconda nota della scala (che sar la nostra tonica)
e scegliamo una nota ogni due della scala (esempio ). Questo
secondo modo di ricavare le triadi, ci servir nei prossimi argomenti ad
armonizzare la scala maggiore.
Il terzo modo di costruire una triade minore quello di contare i
semitoni, partendo dalla fondamentale e andando verso il registro acuto:
ci sono tre semitoni di distanza tra la tonica (prima nota della triade) e la
terza (seconda nota della triade) di una triade minore (esempio ), e ci
sono quattro semitoni di distanza fra terza (seconda nota della triade) e la
quinta (terza nota di una triade) di una triade minore (esempio ).
Il quarto modo di ricavare una triade minore, quello di prendere
una scala minore naturale e partendo dalla prima nota della scala (che sar
la nostra tonica) prendiamo una nota ogni due della stessa scala, quindi
usiamo la prima, la terza e la quinta nota della scala minore (esempio ).
La sigla adottata per una triade minore data dallaggiunta dellabbreviazione
di minore al nome dellaccordo: Cmin (esempio ). In alcuni casi alla sigla
dellaccordo viene aggiunto il segno meno: C-. La sonorit della triade
minore ricca, densa, pi complessa. Negli esempi che vanno dal numero
5 al numero 8 suoneremo le triadi minori in diverse tonalit, posizioni e
diteggiature. Le triadi verranno estese fino a raggiungere due ottave di
estensione. Nellambito di una stessa tonalit, cambiando posizione e
diteggiatura nonostante le note siano le stesse, la triade suoner in maniera
diversa. Esercitatevi con le triadi minori in tutte le 12 tonalit, in modo
ascendente/discendente (dalla nota pi grave alla pi acuta e ritorno), solo
ascendente (dalla nota pi grave alla nota pi acuta), solo discendente
(dalla nota pi acuta alla nota pi grave). Buon lavoro!
Esempio

Esempio

I numeri calcolano la distanza per semitoni

Scala minore di C

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

4
4
T
A
B

T
A
B

T
A
B

10


T
A
B

Esempio

D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

4
4


T
A
B

4

4
T
A
B

Esempio

4
4
8

4
4
T
A
B

Esempio

4
4
T
A
B

4

4
T
A
B

Esempio

4
4
T
A
B

G
D
A
E

12

12

12

12

12

12

10

G
D
A
E

G
D
A
E

G
D
A
E

3
RIPRODUZIONE RISERVATA

RENZO RUGGIERI

renzo.ruggieri@tecnichenuove.com

DI BONAVENTURA
E IL BANDONEON

Quando suono ho
bisogno di spazio, di
respirare e di tante
sfumature che alcuni
tipi di musica non mi concedono. Daniele Di
Bonaventura un poliedrico artista che ha trovato
una propria identit con il bandoneon. Pochi come
lui, con questo strumento, riescono a immergersi
in sonorit di ampio respiro e distanti dal tango.

Compositore, direttore dorchestra, pianista, violoncellista ma soprattutto bandoneonista?


DANIELE DI BONAVENTURA Sono nato come organista quando
avevo 7 anni, poi sono passato al pianoforte e ho studiato
composizione (diploma presso il Conservatorio di Brescia). Ho anche
fatto un paio di anni direzione dorchestra e qualcuno di violoncello. Al
bandoneon sono arrivato molto tardi quando avevo gi finito i miei studi
accademici e suonavo jazz al pianoforte. Si tratta di un percorso
artistico strano che a un certo punto ha innescato un molla che mi ha
portato suonare un altro strumento, a me completamente sconosciuto.
Mi sono rimesso in gioco per trovare un linguaggio pi originale e libero
dai metodi dinsegnamento, dalle scuole, una sorta di nuova vita.
Quindi, potrebbe anche trattarsi di un processo involutivo per ritrovare
la semplicit di un linguaggio, una lingua propria.
RENZO RUGGIERI

Perch il bandoneon e non la fisarmonica?


Quando decisi di ripartire con un altro strumento provai
prima con la fisarmonica prestatami da un amico. Devo dire che il primo
approccio stato negativo, non la trovavo naturale: era pesante, la
mano sinistra mi sembrava bloccata dalla cinta, le posizioni delle mani
erano scomode e dovevo piegare troppo il polso... Non so! Mi
sembrata scomoda e non mi ha convinto. Poi, riascoltai un disco con un
bandoneon, fui conquistato immediatamente dal suono magico di
questo strumento (che avevo visto dal vero suonato dal grande Astor
Piazzolla) e cominciai a interessarmene sempre di pi; da allora non
sono pi riuscito a farne a meno. Decisi di provarlo e ne fui convinto
immediatamente: sarebbe diventato il mio strumento. Quando lo
poggiai sulle gambe, per la prima volta, mi sembr molto pi naturale
RENZO

DANIELE

66

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

della fisarmonica e quando infilai le mani dentro le piccole cinghie, ebbi


una sensazione molto pi vicina al pianoforte che gi suonavo. Non feci
altro che cambiare linclinazione della tastiera da orizzontale a verticale,
conservando la medesima perpendicolarit delle dita sui tasti.
Non esiste una vera scuola di bandoneon in italia?
No, che io sappia, non conosco nessuna scuola di
bandoneon in Italia. Tempo fa, fu io a proporre alla direttrice del
Conservatorio di Fermo di creare un corso di bandoneon. Sarebbe
stato il primo in Italia! Avevamo anche una bozza di piano di studi che,
tra la burocrazia e i miei molteplici impegni, non siamo mai riusciti a
concludere. Lidea al momento sfumata, peccato!
RENZO

DANIELE

Sei fra i primi ad uscire dal tango nella tua musica per bandoneon? Lo riteniamo un tuo grande punto di forza, puoi dirci di pi?
DANIELE Inizialmente suonavo di tutto. Non scelsi il
bandoneon per suonare tango. S, mi piaceva suonarlo, ma
provenivo da unaltra cultura e questo influenzava le mie scelte. Da
ragazzino suonavo Pop, Rock e in seguito studiai musica Classica,
Contemporanea e infine arriv il Jazz. Il bandoneon per me uno
strumento, quello che conta ci che hai in testa e nel cuore. Io
non mi ritengo un bandoneonista, ma un artista che usa il
bandoneon, che tutta unaltra cosa. Per me conta esprimere se
stessi e quando suono come se raccontassi la mia vita, e qui c
spazio per tante cose. Poi, il tango mi sembra un musica troppo
rigida: come stare su dei binari obbligati. Quando suono ho
bisogno di spazio, di respirare e di tante sfumature che alcuni tipi
di musica non mi concedono. Voglio libert nella musica.
RENZO

Ph Paolo Gaetani

S UONI D I M A NTIC E

Strumentalmente il bandoneon sembra vincolare molto il musicista, a causa delle cinghie sulle mani.
DANIELE Assolutamente no! Le cinghie non le trovo
assolutamente un vincolo. Forse potrebbero essere leggermente
fastidiose quando si suona chiudendo lo strumento, ma una
questione di abitudine. Ormai non le sento pi e mi sento la
mano liberissima di muoversi e di articolare le dita. La
fisarmonica, ritornando al precedente discorso, mi
bloccava molto di pi la mano sinistra.
RENZO

Nelle tue performance notiamo interessanti effetti strumentali, ce ne parli?


DANIELE Ho un grande bisogno del
suono quando suono (scusate il gioco di
parole). Ho fatto una ricerca personale sulla mia
sonorit, la faccio passare attraverso processori e
preamplificatori microfonici professionali.
Il suono acustico molto bello se
utilizzato in ambienti ricchi di
reverbero come una Chiesa,
ma se suoni allaperto
sento il bisogno dei
miei effetti digitali.
Tutto per
strettamente
connesso

RENZO

Ph Sara Deidda

Ph DDB

alla musica che faccio, e quindi quando suono in solo mi piace utilizzare
dei delay, dei flanger, i loop. Il bandoneon solo un mezzo che a volte
anche dimentico, pensando di suonare un altro strumento. In questa
maniera vengono fuori cose strane e nuove. Amo sperimentare e
vedere dove si pu arrivare la mia musica. Lunico elemento che tengo
sempre bene in mente per il rispetto per la sua bellezza timbrica.
Questanno abbiamo incontrato Dino Saluzzi che come te si discosta dal tango. Cosa pensi della sua musica, ritieni ti abbia influenzato in qualche maniera?
DANIELE Dino Saluzzi? il piu grande musicista di bandoneon!
Sono cresciuto ascoltando Dino e, come penso si possa intuire, il mio
modo di suonare molto influenzato dal suo stile. Ci conosciamo
molto bene e ho anche avuto lonore e la fortuna di suonarci assieme
in Italia e Argentina. un grande musicista, un grande compositore e
il modo come tocca il bandoneon inimitabile. Ho imparato molto
da lui, cos come ho imparato molto al pianoforte ascoltando Bill
Evans e Keith Jarrett. Dino viene dalle Ande argentine e il suo mondo
non il tango, ma il folklore. Quello che mi ha insegnato proprio
questo: un musicista deve far sentire la sua origine, la sua
provenienza, la sua storia.
RENZO

Qual la tua poetica, dalle tue parole?


Domanda da mille punti! Penso che la mia poetica si
possa trarre da tutto ci che ho detto in precedenza, lho spiegata
attraverso le varie risposte. La mia poetica data dalla mia natura, dalla
mia quarantennale esperienza, dalle cose che vedo e sento. Per me c
sempre spazio per tutto, limportante essere sempre s stessi, senza
mai tradire le proprie origini e la propria storia.
RENZO

DANIELE

S QUI LL I D I T R O MBA

MASSIMO E CAMILLA LONGHI

massimo.longhi@tecnichenuove.com

IL GLISSATO

Proseguiamo il nostro cammino verso lacuto,


con Abbassa il Quarto e Quinto Armonico,
introducendo un elemento di congiunzione: il glissato.

lissato deriva dal francese glisser slittare, scivolare e consiste


nellinnalzare o abbassare in modo costante e progressivo
un suono. Celeberrimo quello scritto da Gerswhin, per linizio
della Rapsodia in Blue, eseguito dal clarinetto. Nel nostro caso,
eseguiremo il glissando con il solo bocchino e lo utilizzeremo
in modo ascendente, per spostarci verso larmonico pi acuto.
Cos facendo ci abitueremo ad arrivare alla nota pi alta, soffiando pi
velocemente laria con il minor impegno muscolare possibile.
Lesercizio di glissato ci sar utile ogni volta che avremo difficolt

a iniziare in modo corretto un suono acuto, usandolo come ascensore


per passare da una nota grave a una pi acuta. Una volta raggiunta,
la suoneremo direttamente alla sua altezza, ricordandoci la formula
fondamentale della nostra tecnica: pensa la nota e suonala. Partendo
con il solo bocchino da un Sol secondo rigo, utilizzando la tecnica del
glissando, spingeremo il suono fino al Mi quarto spazio e successivamente
inizieremo lesercizio abbassa il quarto armonico. Stessa cosa faremo
per arrivare dal Sol secondo rigo al Sol allottava superiore, per poi
eseguire lesercizio abbassa il quinto armonico.

ABBASSA IL QUINTO ARMONICO


I

II

III

IV

VI

VII

12

23

13

123

VII

VI

IV

III

II

123

13

23

12

Ricorda, i numeri romani sono le posizioni mentre le cifre sono i tasti da tenere premuti.

ABBASSA IL QUARTO ARMONICO


I

II

III

IV

VI

VII

12

23

13

123

VII

VI

IV

III

II

123

13

23

12

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68

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

C H I TA R R A R ITMIC A

LORENZO CARANCINI

lorenzo.carancini@tecnichenuove.com

APPLICARE
I RIVOLTI

Quando si arrangia una parte di


chitarra, luso dei rivolti diventa un
valore aggiunto per rendere la parte pi
centrata allinterno del brano.

opo labbondante numero di rivolti proposti la scorsa lezione,


iniziamo adesso a capire come poterli applicare. Quello che
segue un piccolo esempio su una progressione di accordi
molto semplice: I V/III VI IV (D A Bm G). Vengono
applicati i rivolti sovrapponendo due parti di chitarra diverse,
distanziandole per in termini di altezza. Questo fa s che,
lavorando su frequenze differenti, siano sempre distinguibili i due
strumenti, anche se tutte e due lavorano sulle stesse tre corde.

Nella prima parte di chitarra viene usato D in secondo rivolto, poi


A in posizione fondamentale, Bm in secondo rivolto e G in posizione
fondamentale. Nella seconda chitarra, invece, D in posizione
fondamentale, A in primo rivolto, Bm in posizione fondamentale e G
in primo rivolto. La prima chitarra eseguita solo con pennate verso
il basso, con gli accenti che seguono uno schema ben delineato: 3 + 3
+ 2. La seconda invece suonata con un arpeggio il cui pattern viene
ripetuto uguale in tutte e quattro le battute.

APPLICARE I RIVOLTI

RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

69

A CURA DI ROBERTO

MUSIC SHOP CD

A TOYS ORCHESTRA

BUTTERFLY EFFECT (URTOVOX/ALABIANCA)


Anche il panorama indie rock italiano vanta ormai
una variegata gamma di band, solisti e autori.
Non siamo pi la Cenerentola dEuropa e molte
proposte possiedono un respiro quantomeno
continentale.
Tra queste vanno annoverati gli A Toys
Orchestra, giunti con Butterfly Effect alla
settima produzione discografica. Il primo nucleo
del gruppo campano si costituito nel 1998,
mentre il primo album (Job) risale al 2001. Da
allora gli A Toys Orchestra (Enrico Moretto a
voce, chiatte e tastiere, Ilaria DAngelis a voce,
tastiere, chitarra e basso, Raffaele Benevento
a basso e chitarre, Julian Barrett a tastiere,
chitarre e basso, Andrea Perillo alla batteria) si
sono imposti in vari concorsi, festival e rassegne
lungo tutta la penisola, puntando anche verso
oltre confine.
Non quindi un caso che Butterfly Effect sia
stato realizzato nello studio VOX-TON di Berlino,
con Jeremy Glover (gi produttore di Liars,
Devastations, IAMX e Crystal Castle) appostato
dietro al mixer. Il sound dellalbum ha quindi
caratteri inequivocabilmente internazionali,

MISS KENICHI

THE TRAIL (SINNBUS)


Katrin Hahner, in arte Miss Kenichi, berlinese e
della sua citt incarna certe atmosfere cupe ma
anche una certa solennit architettonica. Il primo
riferimento che viene in mente Nico, non tanto
per il timbro vocale, diversissimo (al confronto con
la maledetta chanteuse dei Velvet Underground
Miss Kenichi ci appare persino angelica), quanto
per la predilezione di rivestimenti strumentali
essenziali, fatti di chitarre minimal e di evocative
tastiere (anche di harmonium, amatissimo proprio
da Nico). The Trail il terzo album in studio della
cantautrice tedesca ed un piccolo capolavoro di
espressivit malinconica, crepuscolare, a tratti
addirittura struggente. R.V.

VALENTINO

STEFANO BOLLANI

senza che si sia perso quel disegno melodico


squisitamente italico che da sempre uno dei
tratti distintivi degli A Toys Orchestra. Butterfly
Effect un disco molto suonato, con chitarre e
tastiere che si intrecciano con equilibrio senza
contendersi i riflettori.
La fattura della canzoni buona, facendo
tesoro anche di parte della tradizione
cantautorale. Roberto Valentino

THE RUST & THE FURY

SEE THE COLORS THROUGH THE RAIN (WOODWORM)


Inserito il CD nel lettore alla cieca, cio senza
alcune nozione sui suoi autori, una domanda
naturale porsi: ma sono inglesi o americani,
questi The Rust & The Fury? N gli uni, n gli
altri: sono di Perugia, ma il linguaggio del rock
lo hanno assimilato talmente bene da potersi
mimetizzare tranquillamente tra band di questa
o di quellaltra parte dellOceano. Detto ci,
See The Colors Through The Rain fila liscio come
lolio fra molteplici riferimenti di stile e area
geografica, mostrando tuttavia una sua coerenza
ed evitando le scopiazzature eccessive. Insomma,
its only rockn roll but I like it ed molto ben
suonato. R.V.

JOY IN SPITE OF EVERYTHING (ECM)


Dopo il Bollani brasiliano di qualche tempo
fa in coppia con Hamilton de Holanda, ecco un
ottimo Bollani euro-americano. Uno dei migliori
Bollani in assoluto, va subito detto. E le ragioni
sono molteplici. Primo perch in questo suo nuovo
album targato ECM il pi popolare dei pianisti jazz
di casa nostra ha messo il meglio di s e della
sua arte. Secondo perch con lui ci sono, oltre agli
abituali Jesper Bodilsen (contrabbasso) e Morten
Lund (batteria), due illustri solisti statunitensi, Bill
Frisell e il sassofonista Mark Turner. Ma i motivi
di interesse sono vari, ad iniziare da una serie
di composizioni che confermano una raggiunta
maturit anche sotto il profilo autorale. R.V.

WILDBIRDS & PEACEDRUMS

RHYTHM (LEAF)
Per chi ancora non li conoscesse possono costituire
unautentica, formidabile sorpresa. I Wildbirds &
Peacedrums vengono dalla Svezia e sono in due,
un maschietto e una femminuccia, Andreas Werliin
e Mariam Wallentin, compagni nellarte come nella
vita di tutti i giorni. Batteria e voce: questo il loro
unico armamentario strumentale. Una batteria (e
altre percussioni) che macina e scompone ritmi a
ritmo scusate la ripetizione indiavolato. Una
voce potente, spruzzata di blues e gospel che spesso
si moltiplica grazie a efficacissime sovraincisioni.
E se la formula potrebbe dare adito a sospetti
di monotonia, in realt si rivela indovinata e
musicalmente assai interessante. R.V.
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70

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

A CURA DI LUCA

MUSIC SHOP LIBRI

IMPROVVISA DA ZERO!

LA STORIA DEL ROCK

MASPERONE

I TRONCI DI PISTOIA. LA
DINASTIA DEI BRONZI SONANTI

LA PRODUZIONE MUSICALE
CON LOGIC PRO X

Stefano Ragni

Alessandro Magri

Antonio Cordaro, in collaborazione


con Donato Begotti

Ezio Guaitamacchi

EDIZIONI VOLONT&CO.

EDIZIONI HOEPLI

EDIZIONI MASSO DELLE FATE

TECNICHE NUOVE

29,90 - pagg. 512

30,00 pagg. 304

49,90 pagg. 452

19,90 pagg. 72 (DVD incluso)

i libri di

Alessandro Magri

Attivo come produttore, arrangiatore,


direttore dorchestra, compositore
e session man nel panorama musicale italiano
e internazionale. Numerose le collaborazioni
in ambito pop, tra le quali artisti come:
Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Stadio,
Gianni Morandi, Andrea Bocelli.
Diplomato in pianoforte al Conservatorio,
suona e pubblica dischi jazz.
Dal 2005 formatore ufficiale Apple e insegna
presso Audio Engine Music di Cento (FE).

Biagio Antonacci

Conoscere la tavolozza dei colori


importante per fare un quadro.
Farsi i propri colori pu diventare
unarte riconoscibile
Mauro Malavasi
Top Music Producer

Parlare di Logic Pro X senza far


annegare linterlocutore nel mare
delle funzioni compito arduo.
Alessandro Magri tratta la materia
con competenza, organizzazione
ineccepibile e padronanza dei fatti,
questo manuale stra-consigliato.
Enrico Cosimi

Universit di Roma Tor Vergata


Facolt di Ingegneria Informatica
Conservatorio di Musica S. Cecilia in Roma

Consiglio La Produzione Musicale


con Logic Pro X non solo come ottimo
punto di partenza per chi si avvicina
a questo software per la prima volta,
ma anche come utile riferimento per
chiunque voglia lavorare nel campo della
produzione musicale, indipendentemente
dalla piattaforma utilizzata.

Alessandro Magri

La produzione
musicale con
La produzione musicale con

Questa pubblicazione prepara allesame


di certificazione Apple Logic Pro X

Conosco Alessandro da molto tempo,


parallelamente alla conoscenza musicale
ha sviluppato anche quella delle
moderne tecnologie applicate
alla produzione musicale:
questo libro ne la prova.

Alessandro Magri

Apple Logic Pro X uno dei software


pi utilizzati negli studi di registrazione,
sia di livello professionale sia a livello di
base. Oggi possibile produrre musica di
qualit professionale con un investimento
relativamente esiguo, ma non sufficiente
utilizzare computer e software straordinari
con interfacce audio eccellenti, se poi non si
ha coscienza di come utilizzare al meglio tale
abbondanza di mezzi.
Un buon prodotto si basa sempre su una
buona idea, quindi obiettivo di questo libro
fornire le conoscenze necessarie a fissarla
prima che svanisca: tutelare la creativit
avvalendosi della tecnologia.
Ormai non ci sono pi scuse, grazie alle
indicazioni di questo manuale potremo
finalmente occuparci del nostro obiettivo
primario: Produrre Musica!

Logic Pro X

Federico Bersano Begey

Course Director - London School of Sound


www.londonschoolofsound.co.uk

Solo un musicista, produttore e didatta,


come Alessandro Magri, poteva sviscerare
con tanta sicurezza e cognizione di causa
le innumerevoli qualit di Logic Pro X.
Pippo Panenero

Direttore della rivista Strumenti Musicali

49,90
ISBN 978-88-481-2979-4

9 788848 129794
AppleLogicPro_Xcop.indd Tutte le pagine

e da un lato abbiamo un
proliferare di libri di scale e
diteggiature, cos come di testi
colmi di fraseggi complessi,
questa volta un vero piacere stringere
tra le mani un metodo che affronta
limprovvisazione (non jazzistica)
partendo davvero da zero, con una
struttura efficace e attenzione reale
verso lo studente. Un plauso quindi ad
Antonio Cordaro e alla RGA di Donato
Begotti per questo lavoro, che sviluppa
il nostro fraseggio su semplici
progressioni minori e maggiori, quelle
per intenderci che costituiscono gran
parte delle canzoni che conosciamo,
utilizzando solamente pentatoniche
minori e maggiori, scale blues e la
scala pentatonica minore con
laggiunta della terza maggiore. Si
parte dai Chord Tone, cio le note che
compongono gli accordi sui quali
stiamo suonando, che vanno individuati
nelle nostre scale ed evidenziati per
ottenere un fraseggio melodico efficace.
Gli esempi musicali, due per ogni
progressione e costruiti sempre intorno
alle due diteggiature principali della
scala (Master Position), sono spiegati
in modo eccellente nel DVD allegato.

zio Guaitamacchi, tra i pionieri


del giornalismo rock in Italia,
fondatore dello storico mensile
Jam, voce narrante e creatore
dei Rock Files su Radio LifeGate,
sintetizza anni di studi e
pubblicazioni consegnandoci la storia
completa della musica rock. Un testo
di oltre 500 pagine, graficamente
accattivante e ricco di aneddoti, che
ripercorre i 60 anni della musica che
ha cambiato il mondo. Dal 1954,
anno in cui esce il primo 45 giri di
Elvis Presley (simbolicamente
considerato lanno della nascita del
rock n roll, fusione irresistibile tra
rhythm and blues e musica bianca)
ripercorriamo con Ezio le tappe e le
sfaccettature della musica ribelle per
eccellenza, passando attraverso il
folk revival del Greenwich Village, il
rock britannico e la Swinging London,
la psichedelia, il progressive, il punk,
lheavy metal, il rock degli anni 80 e
il grunge, che idealmente chiude un
percorso. Ogni scena musicale
sempre associata a un luogo e si
svolge in un preciso lasso di tempo e
contesto storico perch, come scrive
Ezio, nulla nato per caso.

ue eleganti volumi che raccontano


la storia di una famiglia
pistoiese, i Tronci, attraverso tre
secoli di lavoro nella costruzione
di strumenti musicali: organi da chiesa
per tutto il Settecento, organi da teatro
per Verdi e Mascagni, fino alla
lavorazione di strumenti idiofoni che ha
portato nel 1931 alla nascita di UFIP
(Unione Fabbricanti Italiani Piatti
Musicali), ancora oggi una delle
principali case produttrici di piatti e
strumenti a percussione metallici al
mondo. Un lavoro attento e minuzioso
afferma il M Giampaolo Lazzeri,
Presidente dellAssociazione Nazionale
delle Bande Italiane Musicali Autonome,
dal quale nasce lidea di questo testo
partendo dalla fondamentale presenza
degli strumenti a percussione nei
complessi bandistici. Come sottolinea
Jonathan Faralli: La loro enorme
variet timbrica, il fascino etnico, la
gestualit strumentale che esse
consentono, il raffinarsi delle varie
tecniche di esecuzione hanno fatto s
che le percussioni, col trascorrere degli
anni, si siano conquistate un ruolo
dominante anche nella musica pi
impegnata.

13/11/14 12:20

a quando Apple ha acquistato la


tedesca Emagic, nel 2002, il
costo di Logic, il suo software di
punta per la produzione
musicale, costantemente diminuito
nel tempo, ma nel frattempo la sua
dotazione software ha continuato a
crescere in maniera costante ed
esponenziale. Sono stati aggiunti
strumenti virtuali sempre pi credibili e
realistici, loop audio e MIDI di ogni
genere e tipo e una serie infinita di
caratteristiche particolari tutte pensate
e progettate per semplificare la vita al
musicista/produttore, permettendogli di
concentrarsi quasi esclusivamente sul
lato creativo del suo operato. Eppure per
utilizzare un programma di questa
potenza, malgrado lestremo sforzo di
semplificazione apportato da Apple,
senzaltro necessario studiarlo e
conoscerlo seriamente e
approfonditamente. Oggi, sia come
supporto a uno studio da autodidatta,
aspetto molto curato dallautore
(musicista, produttore e didatta in prima
persona), sia come supporto ai corsi
certificati Apple e quindi per superarne
lesame di primo livello, questo libro
prezioso e indispensabile. G.P.
RIPRODUZIONE RISERVATA

STRUMENTI MUSICALI

DICEMBRE 2014

71

Ph Agnese Mari

Ph Martina Vanza

Ph Franco Turcati

NEL PROSSIMO NUMERO


FILIPPO GRAZIANI FIGLIO DEL NOTO CANTAUTORE IVAN, CI RACCONTA

SPECIALE
IL PROGETTO CHE LO HA PORTATO A VINCERE LA TARGA TENCO COME MIGLIORE
BASSI ENTRY-LEVEL
OPERA PRIMA, DOPO GLI OMAGGI ALLA PRODUZIONE MUSICALE DEL PADRE.
Negli ultimi anni i bassi elettrici
FINAZ DELLA BANDABARD, CHITARRISTA VIRTUOSO TRA I PI APPREZZATI economici
sono passati dallessere
IN ITALIA OGGI, CI INTRODUCE NEL MONDO PIROTECNICO DEGLI EFFETTI PER copie povere di strumenti blasonati
CHITARRA ACUSTICA. ELISA MONTIN TUTTO IL TALENTO E LENERGIA DI a veri e propri protagonisti della
musica contemporanea. Merito di
UNA GIOVANISSIMA BATTERISTA TRA LA LUNGA NOTTE DELLA BATTERIA E LE PI una costante evoluzione tecnica, di
nuovi design e di una scelta sempre
IMPORTANTI MANIFESTAZIONI METAL DI TUTTA EUROPA.
pi ampia.

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GIUSEPPE PANENERO

giuseppe.panenero@tecnichenuove.com
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strumentimusicali@tecnichenuove.com
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72

DICEMBRE 2014

STRUMENTI MUSICALI

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dal facile montaggio, garantisce un sistema true diversity digitale per
una ricezione di elevata stabilit.
La tecnologia LINKFREQ di gestione automatica delle frequenze
consente di analizzare lo spettro RF per determinare le migliori frequenze
disponibili e commutare automaticamente sia il trasmettitore che il
ricevitore a nuovi canali in presenza di uninterferenza.
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ore di utilizzo continuativo.

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