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1 Storia
Le tracce di insediamenti lungo il Nilo sono molto antiche e si calcola che l'agricoltura (in particolare la coltivazione di grano e orzo) abbia fatto la sua comparsa in
quelle regioni intorno al 3500 a.C.[1] Proprio la presenza del ume, che rende possibile la vita in una regione
peraltro desertica, il motore primo del precoce nascere della civilt urbana e del suo persistere quasi immutata, ai nostri occhi, per quasi tremila anni. Le acque del
Nilo, con le loro piene annuali, non portano solo fertilit ma anche distruzione se non vengono costantemente
controllate, imbrigliate, incanalate, conservate per i periodi di siccit; ed proprio da questo motivo che nasce
la necessit di uno stato organizzato, uno stato che garantisca la manutenzione di quelle strutture da cui dipende
la sopravvivenza di tutti.
1.1 Cronologia
La storia egiziana suddivisa in dierenti periodi. Le date degli eventi sono ancora oggetto di studio. Molte di esse sono state ricavate interpolando dati storici, archeologici e astronomici. Sin dall'antichit furono stilati diversi
cataloghi delle dinastie che si susseguirono in Egitto.
Periodo predinastico (precedente al 3200 a.C.)
Periodo arcaico (I - II dinastia) (3150 a.C. - 2700
a.C.)
Antico Regno (III - VI dinastia) (2700 a.C. - 2160
a.C.)
La necessit di avere una struttura statale per la gestione delle opere (dighe e canali) collegate con le acque del
Nilo, ha portato alla formazione di uno dei primi Stati
della storia, nel 3300 a.C. Infatti questa esigenza fece s
che le trib neolitiche imparassero a vivere prima sotto
l'autorit di capi locali (fase della formazione dei distretti
o nmi). I vari nmi si scontrarono e si allearono tra loro, nell'arco di circa un millennio, no a formare due re-
1 STORIA
N
NO
NE
SO
SE
S
(km)
(mi)
100
60
Fiume
Nilo
0
0
Fiume
Nilo
Le prime comunit agricole si stabiliscono presto nel Delta del Nilo e nell'oasi del Fayyum, subendo nel Basso
Egitto un eccezionale sviluppo, che porta, dalla met del
V millennio, alla nascita delle prime citt. Secondo alcuni studiosi, lo sviluppo delle attivit legate all'agricoltura
ha permesso un'enorme crescita demograca; secondo altri, invece, la crescente pressione demograca a portare ad uno sviluppo dell'agricoltura. Aumenta anche la ricerca delle risorse minerarie del Medio e dell'Alto Egitto, soprattutto oro, da parte di coloni che adorano gi
Osiride e Horus, provocando al contempo un conitto con
le popolazioni meridionali che adorano Seth.
Gli adoratori di Horus, chiamati Seguaci di Horus, e quelli di Seth detti Seguaci di Seth si scontrano: prevale la
prima delle due fazioni. Si forma cos un primo nucleo di
regno, con capitale la citt di Ieracompoli. L'Egitto ora
diviso in Alto e Basso Egitto, due regni distinti e separati.
1.2
Periodo predinastico
1.4
3
si ha nella III dinastia con il sovrano Djoser, costruttore
della piramide a gradoni di Saqqara, ed ha la sua massima espressione nell'Antico Regno, pi precisamente nella IV dinastia, quando possiamo prendere a simbolo della straordinaria autorit regale e dell'accentrato interesse
sociale sul faraone le piramidi della necropoli di Giza,
cio i monumenti funerari dei faraoni di quella dinastia:
Cheope, Chefren e Micerino.
1.4.1 Cheope
1.4
1 STORIA
delle principali divinit tra i membri della sua famiglia. Il suo regno dur per 20 anni.
Per quanto riguarda la sua vita privata, Cheope si spos
tre volte e da queste unioni nacquero tre glie e sei Chefren costru certamente alcuni
gli, quattro dei quali gli successero al trono. In politica Le sue opere
templi,
ma
le
opere
per cui pi famoso sono due:
estera, il suo regno fu caratterizzato dalla convivenza pacica con i popoli vicini; le uniche spedizioni al di fuori
dei conni del Regno, verso il Sinai e la Nubia, furono
La snge - La Snge rappresenta un leone con la
eettuate con lo scopo di approvvigionarsi di minerali.
testa del faraone Chefren.
Per preparare il suo passaggio nell'oltretomba, diede
l'avvio alla costruzione di una monumentale opera, che
n per oscurare tutte le altre: nacquero cos la Grande piramide e il complesso funerario che la circonda, destinato
ad accogliere parenti e funzionari.
1.4.2
Chefren
La Piramide di Chefren - La piramide che lui edic la pi grande in assoluto dopo quella del padre
Cheope. l'unica piramide con ancora la decorazione esterna sulla sommit ma priva di vertice e del
pyramidion[3] .
1.4.3 Le piramidi
1.5
Tramontata ormai la teoria, dovuta pi che altro ai racconti di Erodoto, dell'utilizzo, per la costruzione delle
piramidi, di migliaia di schiavi catturati in battaglia,
ormai accettato dalla maggior parte degli studiosi che
queste costruzioni siano state erette da operai specializzati, che vivevano nei pressi, aiutati durante la stagione
dell'inondazione (periodo dell'anno in cui il Nilo allagava
i campi rendendo impossibili i lavori agricoli) da contadini che, si dice, provenissero da tutto l'Egitto. I racconti di
Erodoto non sono credibili anche per il fatto che l'Antico
Egitto, nell'Antico Regno, non intraprese grandi guerre,
non catturando quindi, schiavi. Infatti, durante l'Antico
Regno vi furono solo 5 dinastie, e ci sta a rappresentare
un regno privo di ostilit verso altri popoli a quei tempi.
non hanno comunque scopi imperialistici ma si limitano a scambi commerciali. Dal commercio esterno arrivava in Egitto dalla Nubia l'oro, con avorio e altri prodotti esotici, dal Sinai rame in grande quantit, mentre le
spedizioni commerciali in Fenicia procuravano legname,
specialmente legno di cedro.
Nel 1988 lo scienziato francese Joseph Davidovits ha proposto una controversa ma innovativa ipotesi sulla costruzione delle piramidi basata sull'idea che gli antichi egizi fossero in grado di sintetizzare dei geopolimeri utilizzando calcare, calcio, natron e argilla gettati all'interno di
casserature costruite man mano sulla piramide. La teoria, la cui validit ancora oggi oggetto di dibattito, ha
il pregio di spiegare aspetti lasciati irrisolti da altre teorie precedenti (ad esempio come fosse possibile ottenere
in cava blocchi dal peso di svariate tonnellate e perfettamente combacianti quando messi in opera, o come fosse
possibile nutrire la manodopera, che secondo Davidovi- 1.5.1 Un periodo di disagio
ts sarebbe stata di 1500 unit anzich numeri molto pi
grandi secondo le precedenti teorie).
In quest'epoca l'intero paese in disordine: un testo letteComplessivamente si contano pi di cento piramidi, tra rario del periodo, le Lamentazioni di Ippuwer, d un quagrandi e piccole, sebbene solo una piccola parte sia tuttora dro fosco delle condizioni del paese in questo momento,
in cui nomadi beduini si sono inltrati nel Delta, e dovunin discrete condizioni.
que in Egitto ci sono lotte fratricide, rivolgimenti sociali,
Nelle sepolture risalenti a questo periodo sono stati
depredazioni, miseria:
rinvenuti i primi esempi di tecnica di imbalsamazione.
Di questi disordini Ippuwer (Ipu-ur) individua la causa
principale nella svogliatezza del faraone, che pi impe1.4.4 I faraoni, gli di Ra
gnato a spendere le ricchezze in suoi lussi personali come donne e molto altro, per la sua noncuranza, giudica il
Secondo un racconto popolare conservato nel cosiddetto sovrano non all'altezza della sua funzione, questo mostra
papiro Westcar, i primi tre re della V dinastia sarebbero quanto sia scaduto il concetto di re-dio che era stato alla
stati gli della moglie di un sacerdote di Ra, il dio solare base del periodo precedente.
di Eliopoli, e dello stesso dio Ra: seppure coi colori della
Alla ne del primo periodo intermedio, essendo le pronovella popolare, il testo interessante e altri elementi
vince tornate alla condizione di piccoli stati indipendendocumentari confermano che realmente l'avvento della V
ti, si formano dinastie di principi locali, con diritto eredinastia segna un cambiamento, una crisi anche religiosa
ditario al potere, che datano i monumenti coi loro anni,
che si presenta spostando l'importanza sul dio di Eliopoli
reclutano truppe, e non esitano ad assumere titoli e preroe con l'edicazione di templi solari di cui l'elemento
gative reali. La ne di questo periodo particolarmente
principale un obelisco su una piattaforma.
felice per la societ, nella quale torna sovrana la giustizia.
Un ulteriore mutamento dinastico port il faraone Teti
sul trono, iniziando cos la VI dinastia, ultima dell'Antico
1.6 Medio Regno (dinastie XI, XII)
Regno.
Verso il 2040 a.C. nisce il primo Periodo Intermedio: il
principe Mentuhetep riesce a riunire l'Egitto sotto il proprio potere e diventa fondatore dell'XI dinastia: nessun
In questo periodo grandi spedizioni commerciali e mili- dubbio che lui e i suoi successori abbiano dovuto penatari sono inviate in Nubia e in Libia, mentre i rapporti re per riorganizzare l'Egitto, ostacolati dalle tendenze incon l'Asia sono assai limitati, eccetto quelli con Biblo, e dipendentistiche radicatesi nei monarchi provinciali, ma
1.4.5
1 STORIA
Sesostri I
infatti proprio mentre lui era nel deserto libico al comando di una spedizione contro le trib nomadi. Ricevuta la
notizia, Sesostri si dirige rapidamente verso la capitale
dell'Egitto e si fa incoronare nel 1962 a.C. prendendo cos
il controllo della situazione.
Il nuovo re governa insieme al glio Amenemhat II. Prima di morire fa costruire una piramide, a el-Lisht, in cui
viene sepolto. Il regno di Sesostri si caratterizza per la
politica interna volta a potenziare al massimo la regione
del Fayym, continuando in questo modo la linea politica tracciata dal padre. Economicamente il faraone continua lo sfruttamento delle cave di marmo e garantisce il
controllo delle miniere d'oro nella zona meridionale. A
Nord il faraone guida spedizioni contro le trib nomadi
e mantiene contatti commerciali col porto di Ugarit. La
maggior parte degli edici costruiti da Sesostri non arrivata ai nostri giorni. Grazie alla sua politica e a quelli dei
suoi successori, l'Egitto conosce cos un grande periodo
di tranquillit economica e politica.
Infatti, dopo un lungo periodo d'inltrazione, lenta ma costante, il Delta e anche l'antica capitale dell'Egitto, Men,
nisce con il cadere nelle mani degli Hyksos, una commistione di dierenti genti asiatiche, semiti in prevalenza,
ma la cui classe dirigente era probabilmente formata da
elementi khurriti, che stabilirono la loro capitale nel Delta Orientale, ad Avaris, l'attuale Tell el-Daba, dove scavi
recenti hanno portato novit storiche e archeologiche, come gli stretti rapporti con la Creta minoica. Di recente
stata avanzata con froza l'ipotesi che gli hyksos fossero
autoctoni dell'Egitto, aristocratici ribelli, anche se gli di
una coltura locale (del delta), in genere repressa (anche
a livello di culto) dagli egiziani del sud, molto aperta alle commistioni con le altre popolazioni mediterranee e
caanantite.[4]
1.8
Questi dominatori, assimilarono la civilt egiziana e, probabilmente impiegando largamente funzionari egiziani,
amministrarono il paese con metodi non oppressivi e non
dovettero essere malvisti dai loro sudditi, nonostante i foschi colori con cui la contro-propaganda tebana descrive
quel periodo. L'Egitto deve agli invasori almeno la conoscenza dei cavalli e dei carri da guerra, no ad allora
ignoti in Egitto.
Sotto gli ultimi re hyksos, Kamose, un sovrano di Tebe
della XVII dinastia, decise di attaccare gli stranieri: il
primo segno storicamente certo di un tentativo di cacciare dal delta gli invasori. Della sua guerra di liberazione
Kamose ha lasciato testi uciali epigraci. L'espulsione
degli Hyksos avvenne per in maniera lenta e graduale,
con un lento indebolirsi del loro potere.[5] Gli invasori
furono scacciati in maniera denitiva solo con Ahmose,
fratello e successore di Kamose: egli riusc infatti a superare il delta e a giungere no in Palestina dove, dopo
un assedio durato tre anni, conquist la citt forticata di
Sharuhen, spazzando via denitivamente gli Hyksos[5] . In
questo modo ebbe inizio la XVIII dinastia con la quale si
apr il Nuovo Regno.
1.8
1.8.1
Hatshepsut
1 STORIA
con i sovrani asiatici di Babilonia, di Mitanni, di Cipro ministrativa, ma che deve la sua posizione al fatto di aver
erano tti e cordiali.
abbracciato la nuova fede e di aver appoggiato il re nella
Per il regno di Amenhotep III e per quello di sua riforma. Il dio di Akhenaton, di cui il sovrano profeAmenhotep IV siamo particolarmente bene informati ta e sacerdote poteva avere, in quanto culto puro dell'astro
grazie all'archivio della corrispondenza uciale con quei del sole, elementi di cosmopolitismo, come mostra bene
sovrani: le tavolette d'argilla coi testi accadici ritrovate a un passo dell'Inno ad Aton probabilmente composto dallo
stesso faraone:
Tell el-Amarna.
L'Egitto divenne il paese pi ricco del mondo antico; ma
l'oro che arrivava in Egitto, dalla Nubia e dall'Asia, in
massima parte andava ad arricchire le casse dei templi;
Amon di Tebe, al quale i sovrani consacravano gran parte del bottino, vede il suo sacerdozio divenire sempre pi
potente e il sovrano dipendere da quello.
1.8.3
Akhenaton
La ne dello scisma atoniano e la rivincita degli di ignorati o perseguitati, soprattutto Amon, si prepara gi negli
ultimi anni di Akhenaton: alla crisi contribu anche la situazione in cui era venuta a trovarsi la potenza egiziana
in Asia. La corrispondenza dei sovrani asiatici con Akhenaton mostra che continuavano, almeno nei primi anni
del suo regno, rapporti diplomatici amichevoli. Invece un
quadro del tutto diverso presentato dalla corrispondenza tra il faraone e i capi e principi siriani, fra i quali si
manifesta un certo disagio e una crescente insoerenza
per l'autorit egiziana in Siria: alla base c' sicuramente
la mano del re degli ittiti, la nuova potenza minacciosa in
Asia, che controlla i movimenti dei ribelli, li coordina e,
all'occasione, si appropria delle loro conquiste.
La Siria ora divisa in due fazioni: quelli che restavano
fedeli all'Egitto come i principi degli stati siriani costieri, Byblos, principalmente, e Damasco, e quelli che speravano di ottenere vantaggi dal cambiamento, duciosi
nell'appoggio degli Ittiti, come i principi della zona interna. Akhenaton, bench i principi a lui fedeli abbiano
chiesto aiuto diverse volte, non ha mai risposto alle loro
preghiere.
Alla sua morte, l'Egitto pronto a tornare alla condizione che aveva preceduto il tentativo di riforma religiosa
monoteista detta "amarniana".
1.8.4 Tutankhamon
1.8
1.8.6 Horemheb
1.8.5
Ay
Ay
Ramses dimostra ben presto di essere un ottimo comandante: nei primi anni di regno aronta e scongge infatti
un gruppo di predoni del mare, denominati Shardana, in
seguito inglobati nella sua guardia personale. Ma la sua
impresa pi memorabile, e senza dubbio la meglio doIl suo regno dur circa cinque anni, uno dei pi brevi della cumentata nella storia dell'Antico Egitto, la Battaglia
storia dell'Antico Egitto. Si era sposato con la vedova del di Kadesh, combattuta nei pressi del ume Oronte, nelfaraone suo predecessore, Ankhesenamon.
la quale il faraone aronta l'Hatti, equivalente all'impero
Il successore del faraone Tutankhamon fu il suo visir, di
nome Ay. Non si ancora certi di come sia morto Tutankhamon, ma una delle pi accreditate teorie quella in
cui lui verrebbe ucciso da Ay.
10
1 STORIA
La progressiva debolezza del potere centrale, i disagi economici, la scomparsa di un vero e proprio impero egiziano, tutto porta alla rovina dell'Egitto, che conosce disordini e carestie nch alla ne della XX dinastia l'unit del
regno delle Due Terre si sfascia, quando un debole faraone regna nel Delta, con capitale a Tanis, mentre in Alto
Egitto domina Herihor, il quale ha riunito nelle sue mani
probabilmente sotto il suo regno che si collocherebbe la funzione di ministro dell'Alto Egitto e quella di sommo
sacerdote di Amon a Tebe.
l'episodio biblico dell'Esodo.
1.8.9
Verso il 959 a.C., dall'ambiente delle colonie militari libiche che negli ultimi tempi sono state accettate in Egitto, sale sul trono del faraone una dinastia libica, la XXII;
Della sua vittoria sui Libici e sui loro alleati, Merenptah Tebe e l'Alto Egitto restano in mano al sacerdozio amd un ampio resoconto in una iscrizione a Karnak e in una moniano. Uno dei sovrani libici, Sesonchis, tenta di ristele, nota come stele di Israele perch Israele vi gura prendere la politica asiatica, ma ben presto il paese ricade
menzionata nell'inno che conclude questo testo uciale: nell'inerzia e nella disorganizzazione.
I re sono abbattuti e dicono: Pace, nessuno alza la testa
dei Nove Archi: la Libia devastata, gli Hittiti pacicati,
Canaan distrutta con ogni male, Ascalon conquistata,
Gezer presa, Yenoam annientata, Israele desolata e non
esiste il suo seme. La Palestina divenuta una vedova a
causa dell'Egitto, tutti i paesi sono uniti, tutti pacicati.
1.10
Epoca Tarda
11
contatti commerciali ed economici con la Grecia portano all'Egitto vantaggi commerciali ed economici poich,
commerciando adesso con i Greci, gli egiziani sono affrancati nel Mediterraneo dalla necessit di mediazione
dei fenici.
piuttosto una politica africana quella che l'Egitto conduce adesso militarmente, in Nubia, a Cirene, e i tentativi
di intervento militare in Siria e in Palestina si risolvono
in scontte. I sovrani saitici assumono largamente mercenari greci, bench questa preferenza sia causa di dicolt interne per la rivalit tra egiziani e Greci: ma i Greci
sono adesso gli alleati dell'Egitto contro la nuova potenza asiatica che minaccia l'equilibrio del Mediterraneo: la
Persia.
Guerrieri assiri
12
Per intensicare i rapporti della Persia con la satrapia
d'Egitto, Dario I realizza il raccordo con il Mar Rosso
dell'antico canale nilotico che sboccava nel Lago Timsah,
l'odierno Ismailia per poi attraversare i Laghi Amari e
che in quattro giorni di navigazione permetteva di andare da Bubasti no al Mar Rosso. Lungo il canale Dario I
fa erigere la sua stele celebrativa, di dimensioni colossali
con testi geroglici, cuneiformi ma anche bilingui. Nello
stesso spirito si realizza anche la grande statua di Dario
I in abito persiano, coperta d'iscrizioni gerogliche e cuneiformi, scoperta nel 1972 a Susa, eseguita in Egitto e
trasferita in Persia probabilmente da Serse.
L'Egitto recupera la sua indipendenza in seguito alla
guerra condotta da Amirteo di Sais, primo e unico rappresentante della XXVIII dinastia. La guerra proseguita da Nepherite di Mende, fondatore della XXIX dinastia. L'ultimo faraone dello stato egiziano indipendente
Nectanebo II, della XXX dinastia, al quale si deve una
notevole attivit edilizia nel Delta. Nectanebo organizza
il proprio culto, in vita, sotto le sembianze del dio falco
Horus. La sua opposizione ai rinnovati attacchi persiani sono per inutili e, nel 343, vinto da Artaserse III,
costretto a fuggire in Nubia.
2 ARTE
lavori dipendeva dalla grandezza del complesso funerario, che doveva essere pronto al momento della morte del
faraone.
Dopo aver inaugurato ucialmente la costruzione si iniziava il primo gradino della piramide. Il lavoro veniva
svolto da squadre di operai che ricevevano un salario dallo Stato. Una volta stabiliti i gruppi di lavoro, si procedeva all'estrazione dalle cave della pietra necessaria per
innalzare la piramide. Il metodo di estrazione dipendeva dalla durezza. Le rocce molto dure venivano sottoposte a un brusco cambiamento di temperatura. Perci,
prima veniva riscaldata la supercie e poi veniva rapidamente rareddata, incrinando la massa e permettendo
di tagliare la pietra con semplici strumenti dello stesso
materiale, o di legno oppure di rame. Un altro metodo
consisteva nell'abbassare il terreno, tracciando una rete
di piccole trincee no a raggiungere la profondit adatta
all'estrazione.
Dopo averli separati, i blocchi della parete della cava venivano deposti sul piano per poi essere trainati ai piedi
della piramide. Per evitare che rimanessero incagliati, si
spargeva a terra del fango, che permetteva un migliore
scorrimento delle slitte. Intanto, altre squadre di operai
La seconda dominazione persiana dura appena dieci anni; provvedevano a sollevare i blocchi di pietra, completandopo la battaglia di Isso nella quale viene scontto Dario do cos i diversi piani. Come gli Egizi riuscirono a solleIII, l'Egitto costretto ad essere inserito nell'impero vare pietre tanto grandi e pesanti una questione ancora
di Alessandro Magno, dando cos inizio all'ellenismo e aperta. Molto probabilmente, come testimoniano i resti
trovati nel tempio di Setibtawy, utilizzarono un articolaall'Egitto tolemaico.
to sistema di rampe, permettendo alle squadre di lavorare senza ostacolarsi. Gli spazi che restavano tra i vari
piani venivano riempiti con materiali vari e il tutto veni2 Arte
va ricoperto con pietra calcarea bianca, concludendo cos
la lavorazione e permettendo al sovrano di riposare nella
2.1 Piramidi
propria, gigantesca, sepoltura.
Le tombe che i faraoni delle prime due dinastie avevano utilizzato come sepolcri furono sostituite da un nuovo
edicio durante il regno del faraone Zoser: la piramide.
La costruzione di questa prima opera deriv dalla sovrapposizione di mastabe, tombe generalmente a forma di piramide tronca, di grandezza decrescente via via che aumentava l'altezza. La gura a gradoni simboleggiava la
scala attraverso la quale il faraone saliva al cielo. A essa ne seguirono altre e, durante la IV dinastia, apparve la
prima piramide perfetta.
La prima fase della costruzione consisteva nello scegliere
il luogo adatto all'ubicazione; poi si disegnavano le piante
e si decideva la quantit di materiale e di personale necessaria. Allora venivano convocati i sacerdoti, per determinare i punti cardinali che avrebbero orientato le facce
delle piramidi, delimitare le basi e procedere alla cerimonia del livellamento del terreno. Il faraone doveva eseguire il rituale dell'inizio della costruzione e la cerimonia
dell'allungamento della corda, che consisteva nel vericare l'orientamento, nel piantare un piolo in ciascun angolo, nell'iniziare lo scavo di una piccola parte della fossa,
nel modellare un mattone e nel porre la prima pietra. Cominciava cos la costruzione vera e propria. La durata dei
2.3
I Grandi Templi
13
za di un corpo speciale di polizia e dalla protezione della nel suo naos sigillato, abitava il dio, nell'aspetto di una stadea cobra Meretseger che vegliava sulla sicurezza della tua preziosa, e dove solo il faraone e i sacerdoti potevano
necropoli.
entrare, quando venivano eseguite sulla statua divina le
Il primo faraone che utilizz questa valle per costruirvi cerimonie del culto giornaliero. Solo in eccezionali ricoril proprio sepolcro fu Amenhotep I. Durante il suo regno renze e feste la statua del dio lasciava il suo oscuro ricetto,
il concetto di complesso funerario cambi radicalmente; per essere portata in processione, sulla barca sacra (nella
la tomba fu infatti separata dal tempio, costruito vicino quale vi era sistemata una cappella).
alla sponda del ume o in un'altra valle. Anche la struttura degli ipogei sub delle modiche nel corso dei secoli.
Le piante delle costruzioni funerarie seguivano in genere
due modelli: quello della XVIII dinastia, a forma di angolo retto, e quello della XX dinastia, di tipo rettilineo.
In entrambi i casi, il sarcofago veniva posto nella sala pi
profonda e le pareti erano riccamente decorate.
La Valle delle Regine sorge nelle vicinanze della Valle
dei Re, fra le rocce che sovrastano la piana occidentale di Tebe. In lingua araba si chiama Bbn al-arm,
le porte dell'harem. Nella valle sono state individuate un'ottantina di tombe, molte mai portate a termine,
altre molto rovinate, tutte pi o meno delle due ultime
dinastie del Regno nuovo, XIX e XX. In essa riposavano, oltre a regine e concubine, anche alcuni importanti
funzionari quali ad esempio il gi citato Imhotep, Amonher-khepshef, primogenito di Ramesse II e molti dei suoi
gli.
La tomba che per pi di ogni altra spicca per bellezza quella appartenuta a una delle pi famose regine dell'Antico Egitto, Nefertari, la Grande Sposa Reale di Ramesse II. Questa vasta tomba scoperta nel 1904
dall'egittologo Ernesto Schiaparelli, collocata nel versante settentrionale della Valle delle Regine e presenta
una pianta molto articolata. E infatti diversa rispetto a
quella delle tombe di tutte le altre regine (solitamente pi
semplici e dotate di un'unica camera funeraria) e si ispira piuttosto alle sepolture faraoniche della vicina Valle
dei Re. Nelle pareti della seconda scala discendente, la
decorazione anche a rilievo. Al termine del ciclo pittorico, Nefertari si tramuta in Osiride, con il conseguente, auspicato raggiungimento dell'immortalit e della pace
eterna.
2.3
I Grandi Templi
Il tempio in Egitto era la "casa del dio"; come in una dimora umana, vi era una parte aperta anche agli estranei,
una destinata agli intimi e inne la parte pi segreta, dove solo il signore della casa aveva diritto di stare, cos lo
schema classico di un tempio egiziano, comprendeva un
cortile, pubblico, con porticati a colonne, dove poteva accedere anche la folla dei fedeli, mediante un portale monumentale inquadrato da due piloni, aperto nel muro di
cinta che proteggeva il tempio; poi, la sala ipostila, dove
avevano accesso il clero e gli alti dignitari: qui la luce era
scarsa, il sotto era sostenuto da altissime colonne; dalla
semioscurit della sala ipostila si passava all'oscurit assoluta del santuario, la parte pi intima e misteriosa, dove,
I templi in miglior stato di conservazione si trovano oggi maggiormente nella zona di Tebe, la "citt" per eccellenza. Qui si trova il complesso templare di Karnak,
sito architettonico estremamente complicato: nella cinta
dei grandi templi era il gran santuario di Amon, la cui
grandiosa sala ipostila fu iniziata da Seti I e continuata da Ramesse II, il tempio di Ptah, quello di Khonsu,
anch'esso di et ramesside; numerosi blocchi sono rimasti del tempio del sole, dedicato ad Aton, edicato dal
faraone Akhenaton prima di abbandonare Tebe; a Karnak vi anche il "Padiglione delle Feste" di Thutmose III,
ritenuto uno dei monumenti pi originali dell'architettura
templare.
A Luxor, nel santuario eretto da Amenhotep III, si ammira una fra le pi belle sale ipostile dei templi egiziani.
A Men, capitale dell'Antico Regno, non rimasto altro
se non povere rovine di templi, come il santuario di Ptah.
Ad Abido, nella zona meridionale dell'Egitto, conservato in ottimo stato il magnico tempio di Osiride, costruito da Seti I e terminato dal glio di questi, Ramesse II; il
tempio ha due sale ipostile e un santuario settuplo.
Menzione a parte meritano i due magnici templi di Abu
Simbel, ad opera dell'instancabile Ramesse II, uno dedicato a Ra e al faraone divinizzato, uno dedicato ad Hathor
e alla regina Nefertari, adattati magnicamente alla topograa del luogo, un terreno montuoso, e alla natura del
materiale scavato, la roccia.
Quattro grandi statue sedute del sovrano, alte quasi 21
metri, a gruppi di due, dominano la facciata del primo
tempio, il maggiore. Sull'entrata del tempio venne posta
una statua di Ra mentre aerra gli altri simboli che compongono uno dei nomi del faraone: una gura di maat
e uno scettro. Il tempio presenta una sala ipostila, dalla
quale si accede alla camera che precede il santuario, e un
numero elevato di sale secondarie laterali.
14
2.4
Scultura
SOCIET
La grande abbondanza di materiale lapideo in Egitto determin n dalle origini una notevole ricchezza di opere
scultoree. Nella scultura a tutto tondo o ad altorilievo le
gure sono presentate in maniera rigidamente frontale, e
sebbene siano talvolta inscenati dei movimenti di braccia e gambe, il risultato sempre sostanzialmente statico. Grande attenzione viene di solito posta nei volti, con 3.2 La burocrazia e gli scribi
una maggiore delicatezza nella resa del modellato e dei
lineamenti.
L'Egitto ebbe la pi articolata amministrazione
dell'antichit. Agli ordini diretti del faraone c'era
una specie di primo ministro, il visir, cui faceva capo
l'intero apparato amministrativo: egli controllava la
3 Societ
gestione della giustizia, il tesoro e le entrate scali,
sovrintendeva ai lavori pubblici. Il visir aveva al proprio
3.1 Il faraone
servizio numerosi funzionari, distribuiti in ordine gerarchico negli uci centrali e in tutti i distretti del paese.
Il faraone il sovrano potente e incontrastato, apice delDato che tutti gli atti pubblici venivano accuratamente
la piramide sociale che regge l'Egitto. Pi dio che uomo,
registrati e archiviati, gli scribi formavano l'ossatura
incarnazione di Horus, glio di Osiride, colui che scondella burocrazia egiziana, presenti a corte come nei pi
sse il male, rappresentato da Seth, il faraone nasce con
lontani uci periferici, nelle esattorie delle imposte,
l'avvento di Narmer e l'unicazione delle Due Terre sotto
nei campi e censire il bestiame o a misurare i raccolti,
un unico scettro.
avevano un ruolo primario e insostituibile, che garantiva
loro prestigio e privilegi. La complessit della scrittura
geroglica richiedeva del resto lunghi anni di studio, e
solo pochi la apprendevano.
Il faraone, come possiamo vedere sia nelle pitture murali
che nei sarcofagi, regge due scettri: il pastorale, Hekat,
simbolo del sovrano pastore del gregge, e dunque guida, e il Nekhekh, simbolo di potere e fonte di timore per
nemici e ribelli. Durante le cerimonie uciale si soleva
reggere anche il Uas, lo scettro degli di, un lungo bastone
la cui parte superiore aveva la forma di animale mitico.
3.3 Le donne
Nonostante siano noti pochi esempi di donne egizie del
ceto medio giunte a ricoprire ruoli importanti nella vita pubblica, la condizione femminile nell'antico Egitto
era generalmente migliore rispetto a quella della donna
La corona blu Khepresh
in Grecia o nell'antica Roma. Spesso, in assenza dei loro
mariti, gestivano direttamente le piccole aziende o imLa parola faraone, desunta dalla Bibbia, per anacroni- prese dei loro consorti, anche se ovviamente il loro ruolo
stica per gran parte della storia egiziana. Il termine ori- preminente era legato soprattutto alla vita familiare come
3.6
Funzionari di stato
15
nizzava una leva; venivano dunque reclutati giovani che,
una volta terminata la guerra, tornavano al loro lavoro
abituale. Molto pi comune era per il reclutamento di
mercenari, in particolare Libici e Nubiani. Questi ultimi
erano molto apprezzati come arcieri. L'esercito assunse
un ruolo importante a partire dal Medio Regno, giungendo al proprio apice nel Nuovo Regno, periodo di grandi
spedizioni militari.
L'esercito egizio era perfettamente organizzato, e alla
guida delle truppe stava sempre il faraone, sul quale ricadeva il comando assoluto. Malgrado questa concentrazione di potere, egli, come avveniva col suo potere religioso, delegava le sue funzioni ai generali. Vi sono per
molti faraoni, primo fra tutti Ramesse II, che accompagnavano le truppe in battaglia e spesso combattevano al
loro anco. Le truppe erano composte da corpi di arcieri, di fanteria e di cavalleria, o per meglio dire carreria,
quest'ultima riservata principalmente agli aristocratici.
Spessissimo nelle armate egiziane la truppa sui carri era la
pi numerosa. Erano carri leggeri, dierenti (per esempio) da quelli ittiti, e veloci. Erano spesso usati come truppa di sfondamento negli eserciti egiziani. Sul carro c'era
un arciere ma soprattutto un soldato armato di una lunga
lancia da guerra. Dei carri egiziani si pu dire che costituivano la cavalleria leggera dell'armata, appunto perch erano veloci e versatili. Gli egizi avevano conosciuto
il carro da guerra dal popolo invasore Hyksos.
Le donne avevano autonomia sociale-giuridica e potevano ereditare, tra i ceti medio-bassi capitava spesso che
lavorassero a anco degli uomini (come dimostrano le
pitture tombali) aancandoli nei lavori agricoli. Si ha notizia poi di donne a capo di un'azienda di loro propriet
(Nenofer, durante il Nuovo Regno) e di donne giunte a
svolgere la professione medica (Peseshet durante la IV
dinastia). Questa elevata autonomia sociale delle donne 3.6
egizie inuenz anche i diritti di quelle greche e romane
(quando i suddetti popoli conquistarono l'Egitto).[7]
3.4
Funzionari di stato
La casta sacerdotale
La casta sacerdotale aveva un ruolo importante nella gestione del potere, aancando i faraoni e minacciandone a volte la supremazia, basti ricordare lo scontro fra
Akhenaton e il clero di Amon.
Il sacerdote aveva il compito di ociare i numerosi e
complicati riti imposti dagli di. Poteva inoltre avere
l'accesso alla parte pi interna del tempio, quella in cui
era conservata la statua del dio, dopo preventive pratiche
puricatorie.
La circoncisione, la rasatura del corpo, l'astensione da cibi
come le verdure a foglia verde o i pesci di mare, il divieto
periodico di rapporti sessuali (ai sacerdoti era consentito
sposarsi) costituivano la regola.
3.5
L'esercito
Durante l'Antico Regno non vi fu necessit di un esercito permanente. Quando vi era bisogno di arontare
un'incursione beduina o la necessit di un bottino, si orga- Statua di scriba
16
3.7
SOCIET
to nelle citt del Delta, c'erano i marinai, che esercitavano il commercio marittimo verso Creta, Cipro, il Libano,
esportando e importando.
C'era anche un'altra classe, la pi bassa, formata da persone che appartenevano al re o ai templi, o ai privati: uomini addetti soprattutto al lavoro dei campi e donne addette
specialmente alle case.
3.7.1 Agricoltura
Il contadino egizio dedicava gran parte della giornata a
curare i campi e a difenderli dalla siccit e dalle calamit.
Arava e seminava il terreno in autunno, quando non era
ancora impregnato d'acqua, in modo da poter utilizzare
al meglio i primitivi strumenti di cui disponeva. Il successivo compito era quello di curare l'irrigazione dei vari appezzamenti, dal momento che l'abbondanza del raccolto dipendeva dall'acqua che vi arrivava; doveva quindi sorvegliare che le dighe e i canali portassero regolarmente acqua ai campi. Nei luoghi dove non era possibile
far arrivare l'acqua con i canali, utilizzava altri sistemi di
trasporto o stoccaggio come le cisterne.
Le coltivazioni pi importanti erano quelle del lino e dei
cereali, dalle quali si ricavavano due raccolti: il principale
avveniva alla ne dell'inverno e l'altro, meno abbondante, in estate. Una volta cresciute le spighe, era necessario mieterle. Il lavoro del contadino era controllato dagli
scribi, che curavano di riscuotere le tasse a seconda del
rendimento ottenuto e di punire chi non rispettava le prescrizioni. Il grano era custodito in silos e nei magazzini i
quali dipendevano, per la maggior parte, dallo Stato e dai
templi. I granai dovevano essere pieni per far fronte ai periodi di cattivo raccolto e per approvvigionare l'esercito
e i funzionari.
3.7.2 Allevamento
Il popolo
3.7
Il popolo
17
Caccia
3.7.4
La casa egizia
18
SOCIET
cui la cena era quello principale. A tavola non usavano n nudit, di adulti e bambini, era costume abituale come
coltello (che per esisteva) n forchetta (che era del tut- ancora oggi avviene in molte etnie.
to sconosciuta): il cibo si portava alla bocca con le mani.
Pentole e padelle erano di coccio, mentre piatti, ciotole e
bicchieri di terracotta.
3.8.1 Le pettinature
3.8
L'abbigliamento
4.2
Letteratura
19
Anche la lametta per la barba cambi materiale con il pas- l'Antico Egitto era un linguaggio sintetico ed in seguito
sare del tempo: inizialmente costituita da una selce con diventato pi analitico. Il tardo egiziano ha sviluppato
manico in legno, divenne poi di bronzo.
articoli deniti ed indeniti, che sostituiscono i sussi
essionali pi antichi. Vi un cambiamento nell'ordine
delle parole, dal verbo-soggetto-oggetto pi vecchio al
3.8.2 Il trucco
soggetto-verbo-oggetto.[14] Gli scritti geroglici, ieratici
e demotici egiziani sono stati poi sostituiti dal copto pi
La malachite verde del Sinai e la galena nera, erano fonetico. Il copto ancora usato nella liturgia della chiesa
utilizzate per il trucco, dopo averle impastate con l'acqua. ortodossa copta e tracce di esso si trovano nel moderno
arabo egiziano.[15]
Con un estratto dalle foglie di ligustro le donne si dipingevano unghie e capelli, mentre come ombretto erano
solite utilizzare il nero dell'essenza estratta dalla galena.
4.2 Letteratura
Era diusa l'arte di truccarsi gli occhi e, grazie all'uso
di particolari bastoncini o cucchiaini, potevano scurirsi Il vastissimo patrimonio letterario dell'Antico Egitto ci
sopracciglia e ciglia.
pervenuto in gran parte su rotoli di papiro, spesso conser3.8.3
Le classi sociali
4
4.1
vati in anfore, ma anche grazie a iscrizioni monumentali e decorative che abbellivano le tombe dei defunti. Di
questo genere fanno parte opere come i Testi delle piramidi o il Libro dei morti, al quale si pensava che si potesse
far riferimento per dimostrare ad Osiride l'innocenza del
defunto, nel momento in cui la sua anima sarebbe stata
pesata dal dio. Al di l di queste opere di carattere funerario o religioso, hanno avuto grande successo testi come
la Satira dei mestieri, quindi una novella a sfondo satirico,
nella quale si polemizza contro i privilegi dei nobili e Le
istruzioni di Ptahhotep, dove sono raccolti insegnamenti
di tipo etico e losoco da tramandare ai posteri. Veri
e propri romanzi possono essere considerati Il racconto
del naufrago e Le avventure di Sinuhe, che tanto inuenzarono i successivi scrittori di racconti di avventure e di
viaggi. Non mancarono opere di carattere spiccatamente poetico, come i Canti d'amore e i Canti dell'arpista; il
primo una raccolta di ritratti di coppie di innamorati, il secondo un vero e proprio poema della malinconia,
emblema di quella crisi sociale che ha caratterizzato il
primo periodo intermedio della storia dell'Antico Egitto. Inne non da trascurare l'apporto delle abe, come
la Storia dei due fratelli che risentono anche di elementi antichi trasmessi oralmente; nel caso specico la aba
in questione tende addirittura a diventare un mito. Sono
presenti anche numerose abe sugli animali.[16]
Lingua
Sviluppo storico
La lingua egiziana una lingua afro-asiatica settentrionale strettamente legata al berbero e alle lingue semitiche.[11] Dopo la lingua sumera vanta la storia pi lunga
di qualsiasi altra ingua, essendoci degli esempi scritti risalenti a circa al 3.200 a.C. no al Medioevo e rimanendo utilizzata come lingua parlata per un tempo pi lungo. Le fasi della lingua egiziana si dividono in: egiziano
antico, medio egiziano (o egiziano classico), tardo egiziano, demotico e copto.[12] Gli scritti egiziani non mostrano
dierenze dialettali prima della fase copta, ma probabilmente veniva parlata in dialetti regionali intorno a Men
e successivamente a Tebe.[13]
5 Cultura
5.1 Matematica
I primi esempi attestati di calcoli matematici risalgono al periodo predinastico dei Naqada, e mostrano un
sistema di numerazione completamente sviluppato.[17]
L'importanza della matematica nella popolazione egizia
pi istruita suggerito da una immaginaria lettera del
Nuovo Regno in cui lo scrittore propone una competizione scientica tra se stesso e un altro scriba per quanto
riguarda le attivit di calcolo di tutti i giorni, come la misura dei terreni, del lavoro e del grano.[18] Alcuni testi,
come il Papiro di Rhind e il Papiro di Mosca dimostrano
20
5 CULTURA
che gli antichi egizi potevano eseguire la quattro operazioni matematiche di base, l'addizione, la sottrazione, la
moltiplicazione e la divisione con l'uso di frazioni, di calcolare i volumi di cubi e piramidi e calcolare le superci
di rettangoli, triangoli e cerchi. Avevano capito i concetti
di base dell'algebra e della geometria e potrebbero essere
stati capaci di risolvere semplici sistemi di equazioni.[19]
La notazione numerica era decimale e basata sui segni geroglici per ciascuna potenza di dieci no a un milione.
Ognuna di queste poteva essere scritta come il numero
di volte necessario per aggiungere no al numero desiderato; ad esempio, per scrivere il numero ottanta o ottocento, il simbolo per dieci o per cento veniva scritto
otto volte.[20] Poich i loro metodi di calcolo non erano
grado di gestire la maggior parte delle frazioni con un Papiro medico di Smith
numeratore maggiore di uno, dovevano scrivere le frazioni come la somma di pi frazioni. Ad esempio, loro
risolvevano la frazione due quinti nella somma di un terzo
+ un quindicesimo. Tabelle standard dei valori facilitavano questo.[21] Alcune frazioni comuni, tuttavia, venivano
scritte con uno speciale glifo, l'equivalente del moderno
due terzi mostrato sulla destra.[22]
Gli antichi matematici egizi possedevano una comprensione dei principi alla base del teorema di Pitagora, sapendo, per esempio, che un triangolo ha un angolo retto
di fronte alla ipotenusa quando i suoi lati sono in un rapporto 3-4-5.[23] Essi erano in grado di stimare l'area di un
cerchio sottraendo un nono dal suo diametro e elevando
al quadrato il risultato:
Area [(8 9 )D]2 = (256 81 )r 2 3.16r 2 ,
una ragionevole
r2 .[23][24]
approssimazione
della
formula
5.2
Medicina
I numerosi papiri che ci sono pervenuti e lo studio sistematico delle mummie, con le moderne tecnologie mediche, consentono di fare un quadro preciso sulle patologie
degli Egizi e le relative terapie.
Gli egizi non identicavano le malattie bens cercavano
le cause dei sintomi specici, che secondo loro erano addebitabili, per lo pi, ad agenti esterni che le loro cure
tentavano di distruggere o di estromettere; questo modello eziologico era legato sia alla concezione dell'origine
del mondo sia alle credenze sulle inuenze delle forze
superiori.[26] L'esame delle mummie ha rivelato malattie quali arteriosclerosi, carie, artrite, vaiolo e tumore
ma anche dalle ragurazioni possibile dedurre alcune
patologie, come per esempio:
5.2
Medicina
21
malnutrizione e rachitismo, patologie tipiche della
popolazione pi povera;
lebbra;
obesit;
poliomielite;
malattie del tratto gastrointestinale.
La sabbia del deserto, se inalata, causava malattie respiratorie e se masticata, insieme con gli alimenti, usurava i denti causando parecchie dolorose patologie. Anche
gli occhi, tra sabbia e acqua del Nilo, andavano soggetti a congiuntiviti e il tracoma era molto diuso, viste le
numerose ragurazioni di individui ciechi.
I medici egizi visitavano il malato accuratamente ed una
volta fatta la diagnosi prescrivevano la terapia contro il
dolore, come ci dice il testo del Papiro Edwin Smith.
gobba, dovuta a tubercolosi vertebrale o malforma- Tra le terapie vi erano anche i massaggi, come rapprezioni;
sentato nella mastaba di Khnumhotep, che venivano usati
22
per vene varicose e per lenire numerose patologie il cui
sintomo principale era il dolore. Era conosciuta la tecnica delle inalazioni che erano composte da mirra, resine,
datteri e altri ingredienti. Ma per i morsi velenosi dei serpenti, gli Egizi, non avevano altra cura se non quella di
adarsi alle dee Iside e Mertseger recitando le litanie
magiche.
L'antico popolo della Valle del Nilo ci ha lasciato pi di
mille ricette ma di sicuro qualcuna solo molto fantasiosa come quella che, per combattere l'incanutimento consigliava l'uso di un topo bollito nell'olio. Olio di palma,
ovviamente, perch l'ulivo arriver molto pi tardi, con
la dinastia tolemaica.
5 CULTURA
so fu di sicuro Imhotep e anche i sacerdoti potevano occuparsi di medicina come Sabni, che godeva del titolo
di Medico capo e scriba della parola del dio. Troviamo anche Hesyra, il primo medico dentista con il titolo
di Capo dei dentisti e dei medici nonch scriba, come
scritto nella sua tomba a Saqqara.
E quando Ippocrate passeggiava con i suoi adepti
nell'isola di Coo, disquisendo sui mali dell'umanit, altro non faceva che trasmettere il sapere degli Egizi che,
con i loro papiri, hanno tramandato i primi fondamenti
della medicina e chirurgia.
Lo sta del docente di antropologia Brunetto Chiarelli
svolse un'accurata indagine sulle mummie per determinare il gruppo sanguigno e quindi una paleogenetica per
gli antichi egizi, sfruttando il metodo Pickworth che ha
consentito di rilevare tracce di emazie; la conclusione
stata che il sangue del 40 per cento delle mummie appartiene al gruppo A, mentre il 22 per cento al gruppo B e al
gruppo 0 e solo un 17 per cento al gruppo AB.[27]
Astronomia
L'astronomia nell'Antico Egitto ha rivestito un ruolo importante per ssare le date delle feste religiose e per determinare le ore della notte. Notevole importanza ebbero
anche i sacerdoti dei templi che osservavano le stelle, le
congiunzioni dei pianeti e del Sole e le fasi della Luna.
Le conoscenze sull'astronomia egizia ci vengono soprattutto dai coperchi di sarcofagi dell'Antico regno (sui quali compaiono i decani, stelle singole o costellazioni, accompagnati da geroglici di dicile decifrazione), coperchi di sarcofagi del Medio Regno (sui quali fanno la
loro prima apparizione gli orologi stellari diagonali, vere e proprie eemeridi delle stelle), dagli orologi stellari
In Egizio il medico era detto sunu; il primo e pi famo(diversi dai precedenti in quanto erano indicate le culmiVi era l'usanza di togliere i sandali per entrare nei templi che nasceva dall'esigenza di non introdurre impurit
dall'esterno. Questa regola valeva anche per il sovrano e
nella Tavolozza di Narmer, un uomo porta in una mano
i sandali del re e nell'altra una piccola brocca con acqua.
Aveva il titolo di "Sandalaio".
5.5
Musica
5.4
Arte
L'arte egizia ha origini antichissime, precedenti al III millennio a.C., e si intrecci nei secoli con quella delle culture vicine (siro-palestinese e fenicia). L'arte dell'Antico
Egitto si pu suddividere in due grandi periodi: l'arte predinastica o preistorica, e l'arte dinastica dell'Antico, Medio e Nuovo Regno. L'arte decorativa era completata da
vasi costituiti inizialmente in terra del Nilo, in pietra e
in un secondo tempo in argilla, statuette in terracotta e
in avorio raguranti uomini e animali al lavoro, tavolette in scisto che col passare del tempo assunsero carattere
votivo, con i temi ormai in rilievo. Tra le tavolette di questo periodo, conservate al Museo del Cairo, si annoverano
la Tavoletta della caccia, la Tavoletta della battaglia e la
Tavoletta del re Narmer, che segn, per le sue caratteristiche artistiche e culturali, il punto di passaggio fra il
periodo preistorico e quello dinastico. In tutta l'arte predinastica notevole furono gli inussi provenienti dalla Me-
23
sopotamia. Complessivamente sono giunti sino ai nostri
tempi pochi reperti artistici e architettonici riguardanti il
periodo predinastico.
5.5 Musica
La musica dell'Antico Egitto ha origini molto remote. Fu
tra le prime civilt di cui si hanno testimonianze musicali. Per gli egizi la musica aveva un ruolo molto importante: la leggenda vuole che sia stato il dio Thot a donarla
agli uomini. Intorno al V millennio a.C. vennero introdotti i primi strumenti musicali, quali bacchette, tavolette e
sonagli, utilizzati in rituali totemici. Le danze erano soprattutto propiziatorie alla caccia, magiche, di fecondazione e di iniziazione. Nell'Antico Regno si cre l'usanza
dell'orchestra composita, comprendente vari auti, clarinetti e arpe arcuate, con un'ampia cassa armonica. Si trovano poi i crotali, il sistro, legato ad Hathor, la tromba,
utilizzata in guerra e sacra ad Osiride, i tamburi, il liuto ed il auto, sacro ad Amon. Durante il Medio Regno
si introdussero il tamburo, la lira e alla danza rituale si
aggiunse quella denibile professionale ed espressiva, in
quanto aveva lo scopo di intrattenere lo spettatore. Il tipico strumento egizio, il sistro vide, in questa epoca, un
allargamento del suo utilizzo. Strumenti pi sosticati dovettero attendere pi a lungo. I primi ad apparire dopo le
percussioni furono gli strumenti a ato (auto, corno) e
a corde (lira e cetra), di cui esistono testimonianze greche, egizie e mesopotamiche anteriori al X secolo a.C.
Queste civilt conoscevano gi i principali intervalli fra i
suoni (quinte, quarte, ottave), che erano usate come base
per alcuni sistemi di scale. Da uno studio di Curt Sachs
sull'accordatura delle arpe emerso che gli Egizi utilizzavano una scala pentafonica discendente e che conoscevano la scala eptafonica. Purtroppo non stata rintracciata
nessuna notazione musicale, quindi poco o nulla si sa sulle
melodie dell'antichit egizia[1].
6 Religione
La religione dell'antico Egitto mostra un'estrema complessit di credenze e una moltitudine di divinit, in un
politeismo spesso confuso e contraddittorio. Questa complessit si spiega con le molte generazioni che hanno fatto, per secoli, aggiunte alle primitive credenze. Ci che
appare contraddittorio nelle concezioni teologiche e religiose si spiega con la singolare mentalit egiziana che
non rifuggiva dal contraddittorio e con la tendenza al sincretismo che assimilava divinit diverse e spesso tra loro
lontanissime. All'interno di questa pletora politeistica si
distinguono alcune correnti come quella del culto degli
animali. Alcune divinit hanno maggiore importanza in
determinati periodi storici, altre vengono create di sana
pianta e in seguito cancellate dalla storia egiziana (basta
ricordare il dio di Akhenaton). Alcuni di vengono estrapolati da culture orientali, in particolare quando l'Egitto
24
6 RELIGIONE
Seth, dio del deserto e delle tempeste di sabbia provocate dal vento e di tutto ci che maligno o
ingiusto.
6.1
Divinit
Ammit (pi noto come la Divoratrice), mostro dalla testa di coccodrillo, corpo anteriore di leone e
corpo posteriore di ippopotamo; divorava il cuore
del defunto (secondo la religione) nel caso fosse stato perdo in vita, annientandone la sopravvivenza
nell'Aldid.
6.2
Cosmogonia
25
Harmakis, la Snge.
Nepri, protettrice del grano.
Sokar, dio arcaico di Men.
Upuaut, dio della guerra.
Figli di Horus, le quattro divinit preposte alla protezione degli organi interni dopo la mummicazione.
6.2 Cosmogonia
Riguardo alle teorie sulle origini dell'universo esistono
versioni dierenti, a seconda della localit in cui sono nate e delle necessit del clero locale. La prima,
nativa di Eliopoli, narra come Atum-Ra, in seguito a
masturbazione ed espettorazione, abbia generato una coppia primordiale, Shu (l'aria) e Tefnet (l'umidit). Costoro
generarono successivamente Geb (la terra) e Nut (il cielo) che, decisi ad unirsi, vennero divisi dal padre Shu che,
di conseguenza, riusc a mantenere l'ordine cosmico ed a
cancellare il Caos.
26
NOTE
6.4 Templi
Un tempio egizio poteva essere grande (ad esempio il
tempio di Abu Simbel) o piccolo. Alcuni templi sono:
quello di Ptah a Men, l'Osireon (un tempio dedicato al
umana, dovevano essere cauti nell'estrazione degli organi dio Osiride), il tempio di Dendera e Luxor; esiste anche
del defunto poich avrebbero potuto danneggiarli e quin- il complesso di Karnak. Spesso vi erano ragurazioni di
di cancellare la vita ultraterrena del defunto. Durante il di e faraoni egizi, vicino a le di sngi.
processo di mummicazione, i sacerdoti collocavano una
serie di amuleti in mezzo alle bende, sulle quali erano
scritte formule destinate ad assicurare la sopravvivenza 7 Note
del defunto nell'aldil.
Mummia conservata al Louvre di Parigi.
Prima di raggiungere per la gradita meta, l'anima del de- [15] Vittman (1991) pp. 197227
27
9 Bibliograa
Cyril Aldred, Gli Egiziani - tre millenni di civilt,
Newton & Compton, Roma, 1966, ISBN 88-8183281-X (I edizione originale: The Egyptians, Thames
and Hudson, Londra, 1961)
Federico Arborio Mella, L'Egitto dei faraoni,
Mursia, Milano, 1976 - ISBN 88-425-3328-9
Claudio Barrocas, L'antico Egitto, Newton Compton, Roma, 1978
Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bompiani, Milano, 2003 - ISBN 88-452-5531X
Fonti storiche
28
9 BIBLIOGRAFIA
Christiane Desroches Noblecourt, La regina misteriosa: storia di Hatshepsut, Sperling & Kupfer
Giacomo Cavillier, Il faraone guerriero - i sovrani del nuovo regno alla conquista dell'Asia, Tirrenia
Stampatori
Elvira D'Amicone, Nefer: la donna dell'Antico Egitto, Federico Motta Editore, Milano, 2007, ISBN
978-88-7179-539-3
29
10
Voci correlate
11
Altri progetti
12
Collegamenti esterni
30
13
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Antico Egitto Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Antico_Egitto?oldid=79996571 Contributori: Alo, Frieda, Snowdog, Sbisolo, Davide,
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