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C.S.E.N
INTRODUZIONE
Oggi giorno ci sono figure di professionisti, o detti tali che non
sempre sono ben identificabili e qualificabili, almeno nella nostra
realt, cio il mondo del benessere, le palestre, il fitness, il wellness.
Figure
come,
chinesiologo,
medico,
dietologo,
dentista,
fisioterapista, ecc hanno una loro professione riconosciuta,
giuridicamente e pubblicamente, quella invece del P.T a tuttoggi
non ha ancora una su vera identit a livello sopra descritto e
professionalmente non c tutela sia per il P.T stesso che per le
persone che ne beneficiano.
Non esiste una struttura scuola dove possa permettere ad una
persona qualunque di poter pensare di avviare tale professione,
perch ufficialmente non esiste alcun riconoscimento.
Le persone che frequentano lambiente sportivo, hanno sentito
parlare molto spesso della figura del P.T., anche se fino ad oggi
troppo frequentemente stato considerato come di secondo piano,
che svolge questa attivit come secondo lavoro, e che le sue
capacit professionali siano poco o niente rispetto al mondo dei
professionisti riconosciuti.
Ora, per tutti coloro che vogliono orientarsi in questo mondo, e
intraprendere unattivit, e che desiderano perfezionare le proprie
capacit, viene data lopportunit di una nuova forma e un nuovo
strumento per operare e lavorare in questo settore, che ormai da
tanti anni non ha conosciuto e non conosce flessioni inerenti a
carenze di posti o mancanza di lavoro.
Noi abbiamo la possibilit di offrire e far conoscere questa nuova
figura professionale per poterla svolgere al meglio, delle proprie
capacit attitudinali, facendo capire a tutti che non esistono solo
allenamenti e tecniche varie per laumento ipertrofico o il
dimagrimento, ma sono estremamente importanti e altrettanto
fondamentali anche altri aspetti, che vanno da quello tecnico a
quello commerciale, quello psicologico caratteriale e manageriale,
che non competano e danno una forma pi consistente a questa
figura professionale, cio il Personal Trainer.
Staff C.S.E.N
1
Capitolo: 1
In questo primo capitolo affronteremo la figura del Personal Trainer cercando di
capire fondamentalmente questa nuova figura professionale.
UOMO DI MARKETING;
PSICOLOGO;
COMUNICATORE;
INSEGNANTE;
IMPRENDITORE;
TECNICO;
CAPACITA DI GESTIONE;
EDUCATORE;
TERAPEUTA MOTORIO;
ANIMATORE;
ORGANIZZATORE;
3
importante tracciare un profilo professionale sulle
caratteristiche che un Personal Trainer deve avere. Questo
far in modo di identificare quelle che gi fanno parte del
bagaglio professionale o/e quali invece sono carenti e vanno
potenziate.
1) CARATTERISTICHE FISICHE
-
2) CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
-
3) CARATTERISTICHE SOCIOLOGICHE
-
4) CARATTERISTICHE TECNICHE
-
5) CARATTERISTICHE PROFESSIONALI
-
Capitolo: 2
In questo primo capitolo approfondiremo:
Intervista iniziale;
6
CONSULTAZIONE CLIENTE/VALUTAZIONE
a Intervista iniziale:
1.
2.
3.
4.
a)
INTERVISTA INIZIALE
b)
* nella pagina che segue riportato no studio fatto in Canada dal Dott. Nelson Ayotte sulle
psicometrie
10
LE PLICOMETRIE
( di Nelson Ayotte)
Perch le Pliche:lutilizzo di questo tipo di indicatori permette di capire in che
modo la persona che abbiamo di fronte sta rispondendo ad una proposta
alimentare o a un percorso di allenamento finalizzato al dimagrimento e, di
conseguenza, consente al P.T di intervenire in maniera adeguata al fine di
ottimizzare i risultati.
Anche se in generale, a livello empirico, ogni persona ha un punto predittivo
totale , una misura, che permette con il suo solo valore di indicare la
percentuale di Massa Grassa.
Quindi gestendo infatti variabili quali il riposo, lapporto di carboidrati o la
quantit di grassi assunti nellalimentazione, possibile dare un orientamento
diverso dal nostro percorso di dimagrimento, tenendo in considerazione le
risposte soggettive.
Condizione indispensabile che sia sempre la stessa persona ad effettuare le
misurazioni.
DIMAGRIMENTO TRAMITE I PUNTI DI REPERE
Ogni punto indicatore metabolico/ormonale e pu indicare come il corpo
reagisce allalimentazione seguita al momento.
Il corpo infatti ha una serie di ormoni in circolo ciascuno con i propri livelli
ottimali.
Nel momento in cui uno di questi ormoni aumenta o diminuisce, si accumula
grasso in maniera anomala in certi specifici siti.
Gli ormoni in gioco sono:
-
Insulina;
Tiroide;
Testosterone;
Ormone della Crescita;
Estrogeni;
Cortisolo;
11
- I PUNTI SPECIFICI -
12
poco e male;
tanto e male;
se utilizza la dieta dissociata;
se utilizza la dieta separata;
se utilizza le diete in voga al momento;
non mangia per dimagrire;
colesterolemia;
ipertensione;
diabete;
anemia;
13
Capitolo: 3
In questo capitolo tratteremo:
14
far conoscere al cliente (con molta diplomazia), i suoi pregi e i suoi difetti
del suo stato fisico attuale;
far capire le motivazioni del perch inizialmente non possibile
affrontare eventuali esercizi con intensit elevate;
IL QUADRO ALLENANTE
AEROBICA
INTEGRAZIONE
PROGRAMMAZIONE
ALIMENTAZIONE
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PROGRAMMAZIONE
Periodo di approccio:
Note: nelle prime sedute di allenamento NON importante ricercare obiettivi allenanti, in
quanto essi sottrarrebbero energie necessarie per la familiarizzazione con lesercizio.
Periodo di sviluppo:
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AEROBICA
Essi formano una fitta rete che avvolge tutti gli organi e i tessuti .
Il sangue pompato dal cuore termina la sua corsa proprio nei capillari e qui
scambia lossigeno e le sostanze nutritive con i vari tessuti, poi ritorna al cuore.
I Capillari sono quindi importantissimi per i processi di nutrizione e respirazione
cellulare.
Essi costituiscono la cosi detta CIRCOLAZIONE PERIFERICA, a carico della
quale si determinano talora delle anomalie, spesso derivanti dalla vita
sedentaria: le vene varicose, i geloni, la cellulite.
Molti autori sostengono che il diametro dei capillari sanguigni aumenta con
lallenamento alla camminata veloce, anzi secondo alcuni (Hollman,Petren,
Sjostrand e Sylven, Van Aaken e altri) si avrebbe una formazione di nuovi rami.
Intorno alle fibre muscolari si verrebbe cos a formare una fitta rete di capillari,
comprendente sia quelli preesistenti e aumentati di calibro, sia quelli
neoformati.
Questa fitta rete favorisce la ossigenazione delle fibre muscolari, specialmente
quando i meccanismi trasportatori di ossigeno sono sottoposti a un lavoro
maggiore in seguito alla prestazione fisica.
Per far si che in seguito allallenamento il numero dei capillari deputati
allirrorazione della fibra muscolare possa aumentare, necessario un gran
numero di sedute.
La frequenza ottimale settimanale sarebbe di 5 giorni, e il periodo necessario di
circa 3 mesi.
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Alla seconda domanda la risposta data da una ricerca effettuata sul
dimagrimento.
Fisiologicamente parlando se mi alleno prima con i pesi, produrr acido lattico
che un inibitore della lipolisi, ma difficilmente che si allena per dimagrire avr
unintensit tale da produrre dosi massicce di acido lattico e in pi essendo il
grasso scarsamente irrorato dal sangue da dimostrare come lacido lattico
possa inibire la lipolisi. Il lato positivo se mi alleno prima che andr ad
utilizzare glicogeno e quando sar il momento dellaerobica avr meno zuccheri
da bruciare e andr prima ad intaccare i grassi. Marco Neri, Antonio Paoli e
Luca Piancastelli rispettivamente docenti presso la F.I.F. hanno fatto dei test
dove facevano allenare persone solo con attivit aerobica e persone con un
circuito misto aerobico anaerobico, con risultato che il secondo gruppo
dimagriva di pi ed esteticamente era migliore. Anche luniversit del Missuri,
ha fatto un test dove due gruppi si allenavano facendo il primo aerobicoanaerobico e il secondo anaerobico-aerobico. Il risultato fu, entrambi i gruppi
dimagrivano, ma prelievi ematici dimostravano che il secondo gruppo era pi
disposto allutilizzo di acidi grassi. In pi la brevit del test imped di vedere
quanto veramente fosse pi utile al fine del dimagrimento il secondo sistema di
allenamento. Alla luce di questi dati mi auguro che chiunque istruttore o chi
sta leggendo per dimagrire inserisca nel proprio allenamento una parte di
tonificazione con i pesi e la inserisca nella prima parte dellallenamento.
DI
SEGUITO
SPIEGHIAMO
MEGLIO
LE
DIFFERENZE
FISIOLOGICHE
NELLESEGUIRE LATTIVIT AEROBICA, VERO E PROPRIO ALLENAMENTO DI
RESISTENZA.
Gli aspetti peculiari della resistenza
- CAPACITA' AEROBICA (o resistenza aerobica): possibilit di protrarre a lungo il
lavoro grazie alla presenza ottimale delle sostanze energetiche (glicogeno
muscolare ed epatico);
- POTENZA AEROBICA: importantissima negli sport di durata, strettamente
legata alla quantit di ATP (Adenosintrifosfato) che il metabolismo aerobico
del soggetto in grado di sintetizzare nell'unit di tempo. Sono determinanti il
massimo consumo di ossigeno (detto VO2 max, la pi grande quantit di
ossigeno che si riesce a consumare nell'unit di tempo riferendosi ad 1 Kg. di
peso corporeo, ovvero aumento dell'ossigeno nel sangue e maniera ottimale
in cui giunge ai muscoli), e la massima intensit di lavoro realizzabile al di
sotto della soglia anaerobica (massima intensit di lavoro che pu essere
effettuata senza ricorrere alla glicolisi anaerobica e, quindi, senza accumulo di
acido lattico nei muscoli).
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ventilazione respiratoria;
gittata cardiaca (quantit di sangue pompata in un minuto);
trasporto periferico di ossigeno da parte dellemoglobina del sangue;
capillarizzazione muscolare;
differenza artero-venosa della concentrazione di ossigeno;
attivit enzimatica a livello dei mitocondri delle cellule muscolari.
Il VO2 max raggiunge il suo valore naturale massimo intorno ai 16-17 anni per
poi diminuire progressivamente.
- CAPACITA' ANAEROBICA LATTACIDA: corrisponde alla quantit di lavoro che si
riesce ad effettuare utilizzando come fonte di energia il solo meccanismo
anaerobico-lattacido e, pertanto, tollerare laccumulo di lattato nei muscoli e
nel sangue.
- POTENZA ANAEROBICA LATTACIDA: la quantit di energia prodotta
anaerobicamente, nellunit di tempo, dalla scissione del glicogeno. E'
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INTEGRAZIONE
parte i "puritani" "ah, io non prendo nulla! Trovo tutto nei cibi"; dallaltro lato gli
esagerati: "prendo questo e questo e pure questaltro ed anche quello ".
In entrambi i casi alla base c una situazione di ignoranza:
-
20
In mezzo a questa confusione ci sembra dobbligo dare qualche punto di
riferimento su come deve essere impostato un programma di Integrazione.
In questo modo cerchiamo di porre delle regole che aiutino latleta ad orientarsi
di fronte alla molteplicit delle scelte e allapprossimativa conoscenza dei
prodotti di molti pseudo- istruttori.
Come tutte le impostazioni, anche questa necessita di un punto di partenza:
lalimentazione del soggetto.
Come suggerisce il nome stesso, lintegratore "integra" le abitudini alimentari
della persona, non si sostituisce ad esse.
Ne consegue che:
1) non ha senso consigliare un integratore senza prima conoscere
lalimentazione
dell atleta e la prestazione verso cui rivolta;
21
1) BEVANDE REIDRATANTI:
prevenzione della disidratazione e degli squilibri elettrolitici
2) INTEGRATORI DI CARBOIDRATI:
maltodestrine, ribosio, inosina
4) INTEGRATORI DI MICRONUTRIENTI:
vitamine, minerali, oligo -elementi, z.m.a, acido lipoico
22
Ipotesi 2) Ragazzo palestrato:
1 multivitaminico
Proteine da alternare a pool aminoacidici
Creatina da periodizzare opportunamente con bcaas e glutammina
1 multivitaminico
Acido lipoico
Glutammina
23
ALIMENTAZIONE
24
Proprio per questa ignoranza della maggior parte delle persone relativa alle
reazione che ha il nostro organismo bene iniziare questo percorso spiegando
bene il percorso che di solito avviene dentro di noi quando decidiamo di
utilizzare il cibo per migliorare il nostro aspetto, anzi mi correggo di non
utilizzare il cibo per pensare di dover migliorare il nostro aspetto.
25
35 anni
Sesso
Peso kg.
90
Attivit lavorativa
leggera
90
Fabbisogno calorico
M.B. = 90 x 24 = 2160
Fattore correzione et
2160 x 3% = 64,8
463
26
A questo punto visto che le calorie introdotte sono esatte in relazione al calcolo
del dispendio energetico, si pu attuare questa strategia, ovvero togliere circa
3500 calorie in tutta la quota calorica relativa alla settimana:
calorie introdotte attualmente in una settimana 21.000, togliendo 3500 cal.
nella settimana avremo 17.500, cio togliendo circa 875 calorie per 4 giorno;
3500 : 4 giorni = 875 cal. al giorno in meno.
Luned:
2125
Marted:
3000
Mercoled:
2125
Gioved:
3000
Venerdi:
2125
Sabato:
3000
Domenica:
2125
TOTALE CALORIE
17.500
27
Infatti:
28
Esempio Pratico
Luned:
1000
Marted:
2000
Mercoled:
1000
Gioved:
2000
Venerd:
1000
Sabato:
2000
Domenica:
29
30
31
MODELLI PER LAUMENTO DELLA MASSA MUSCOLARE
Nella pratica per laumento della massa muscolare ci si trova a risolvere casi
veramente singolari.
Anche in questo caso si possono raggruppare e classificare alcuni modelli, in
tre grosse categorie:
1) persone che sono sotto peso perch ingeriscono meno calorie del
necessario;
2) persone che sono sotto peso e ingeriscono le calorie esatte per il loro
peso;
3) persone che sono sotto peso e ingeriscono molte calorie in pi rispetto al
loro fabbisogno teorico;
70 kg.
Professione:
leggera (20%)
Allenamenti:
3 volte a settimana x 90
Fabbisogno calorico:
7=
32
33
IN PRATICA:
1 Kg. di peso aumentato =
Es. atleta di
80 kg.
Professione
lavoro leggero
Allenamenti
4 a settimana x 90
34
35
36
37
d)
numero di serie;
numero di ripetizioni;
tempi di recupero;
tutto questo in rapporto ad eventuali patologie presenti, sia di tipo
fisiologico che articolare;
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Ogni cliente un individuo a se, con una storia e una diversa capacit di
percezione della vita e di se stesso.
Si possono identificare 5 principali tipologie di cliente.
Queste categorie di persone non sono a compartimento stagno: spesso un
cliente rientra in due o pi categorie.
Le cinque tipologie sono:
1 Il miglioratore di se stesso;
2 Il cliente con capacit di adattamento;
3 Il cliente con diritto di prelazione;
4 Il cliente post-traumatizzato;
5 Il cliente competitivo;
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1) E colui che cerca di ottenere piccoli progressi nel suo stato di forma generale, tra i
quali possono rientrare la riduzione di grasso corporeo o del soprappeso, spesso a
fini estetici. Non inconsueto trovare squilibri strutturali o funzionali durante
lesecuzione degli esercizi, dovuti allo stile di vita o alle attivit sportive che devono
essere calibrate. Il miglioratore di se stesso tende ad allenarsi per resistere a sforzi
e tensioni di tipo continuativo che gli provengono dalla sua attivit abituale, dalla
postura o semplicemente dallet. Questo tipo di persona necessita di controlli
frequenti sia telefonici che di persona;
2) Similmente al miglioratore di se stesso, anche chi ha la capacit di adattamento
tende a migliorare le componenti salutistiche del suo stile di vita. Gli adattatori si
sforzano di migliorare i parametri della loro forma fisica quali, ad esempio la loro
capacit aerobica, il peso, la resistenza fisica o la flessibilit, dedicandosi ad un
programma di allenamento sotto la guida e il controllo di un professionista. Questo
tipo di cliente pu richiedere una motivazione meno intensa, pertanto il trainer
deve essere cauto nel sottoporlo a sforzi intensi, nel sovraccaricarlo di principi
educativi o nel trascurarlo quando si tratta di stimarlo. La noia e la paura di non
riuscire, il dolore o lo sconforto possono essere stati i probabili fattori inibitori della
personalit delladattatore nello svolgimento di una attivit fisica. Gli adattatori
hanno bisogno di una modalit di approccio alla vita che convinca che possono
farcela , questo perch sono stati per molti anni inattivi o ammalati o perch
malesseri e lesioni possono aver leso la loro immagine.
3) La tipologia di questo cliente una combinazione tra il miglioratore di se stesso e
colui che ha la capacit dadattamento. Il cliente con diritto di prelazione colui
che mira al raggiungimento di uno stato di benessere generale per poter giocare
a calcio con i suoi bambini, per vivere una condizione di vita pi proficua ed
energica, se non addirittura pi lunga. E una tipologia di cliente che aspira ad
imparare a mangiare in modo corretto, a migliorare la sua condizione fisica al di
sopra del suo stato corrente normale o mediocre, per assicurarsi un futuro
fisicamente meno precario o doloroso.
4) Il cliente post-traumatizzato arriva in palestra con unesigenza ben precisa: deve
recuperare un problema fisico. Un trainer serio sotto il profilo professionale
dovrebbe quantomeno avere delle conoscenze di base sulle metodiche di
rieducazione, per essere in grado di fare fronte alle esigenze del cliente
traumatizzato. Pertanto, il trainer dovrebbe fornire un programma di attivit che
condizionano le parti del corpo traumatizzate senza aggravarne lo stato. Lo scopo
del trainer quello di insegnare una corretta esecuzione degli esercizi, la giusta
postura e la tecnica da adottare per evitare di incorrere in ulteriori spiacevoli
traumi.
5) Questa tipologia di clienti costituita da clienti i cui obiettivi sono le competizioni.
La competizione non comporta necessariamente la presenza di altri partecipanti; si
pu semplicemente fare riferimento ai dati rilevati durante lallenamento, come ad
esempio tempi di corsa o di distanza, quantit di pesi sollevati, misura dei muscoli
o tono muscolare ecc. Tuttavia le loro domande qualche volta si spingono oltre i
vostri confini professionali e in tal caso pu essere necessario che voi prendiate il
controllo della situazione o che vi mettiate fine.
40
Capitolo: 4
LE TECNICHE DI ALLENAMENTO
41
il P.T. deve avere nel suo bagaglio tecnico di esperienza e di fantasia, una
serie di proposte di allenamento, sfruttando le risorse naturali del posto
dove sta operando, scale, panchina del parco per sedersi, un
marciapiede, un tratto di terra battuta, un percorso in campagna
ondulato ecc..;
42
Capitolo: 5
43
i cavi;
le cammes;
gli scorrimenti;
le panche e le imbottiture;
verificare se nelle panche ci sono i fermi di sicurezza per il bilanciere;
macchine cardio:
- verificare se funzionano bene i display;
il computer;
i pedali e gli agganci;
il galleggiamento nello stepper;
il nastro trasportatore del tappeto;
verificare se funziona linclinazione del tappeto;
verificare la pulizia di panche e macchinari;
gli accessori:
- verificare la sicurezza del triangolo del pulley;
44
insonnia;
inappetenza;
stanchezza durante la giornata sia al mattino che alla sera;
approccio allallenamento con poco entusiasmo e poca voglia;
45
46
Capitolo: 6
LORGANIZZAZIONE DELLALLENAMENTO
Il Sovraccarico;
Il Recupero;
La Specificit;
La Reversibilit;
LAlimentazione;
47
Arrivati a questo punto doverosa una premessa relativa a che cos
lallenamento sportivo in generale, e che cosa crea fondamentalmente nel
nostro organismo. Questa introduzione necessaria per il P.T. che pu e deve
prendere spunto ogni volta che dovr gestire un programma di allenamento
ben organizzato.
CHE COS LALLENAMENTO:
a) lavoro muscolare che viene eseguito per provocare un processo di
adattamento che porter al miglioramento della prestazione;
b) processo di adattamento, cio quanto avviene nellorganismo in seguito
allo stimolo allenante;
c) insieme di adattamenti che si sono verificati;
IN PRATICA:
a) si intende la causa delladattamento (LO STIMOLO ALLENANTE);
b) IL PROCESSO di adattamento;
c) Linsieme degli adattamenti, cio LEFFETTO;
MA LA COSA DAVVERO IMPORTANTE CAPIRE CHE NELLALLENAMENTO SI HA
QUESTA SUCCESSIONE:
1) LO STIMOLO ALLENANTE
AGISCE SULLORGANISMO;
48
SPORTIVO
CAMBIAMENTO
NELLORGANISMO
MIGLIORAMENTO
DELLE PRESTAZIONI
estetici visibili
forza aumento muscolare
ipertrofia;
- resistenza
estetici;
dopo infortuni;
*) CAMBIAMENTI ULTRASTRUTTURALI:
invisibili ma tangibili sul piano:
- Funzionale;
- Fisiologico;
- Metabolico;
a livello mitocondriale;
a livello capillare;
trasformazioni fibre B/R
*) CAMBIAMENTI BIOCHIMICI:
invisibili (vedi punto precedente) - legati allattivit enzimatica il cui
aumento
49
SETTIMANE
monoarticolare
biarticolare
3 X 15mr
5x4
poliarticolare
2 x 10
b)
15
esempi piramidali
15.12.10
c)
15
3 x 12mr
II
III
3 x 10mr
3 x 8mr
4x6
3x8
2 x 10
1 x12
3x8
4x6
5x4
1 x 10
10.8.6
8.6.4
6.4.2
3 x 10mp
3 x 8mp
1x
(3 x 15)
3 X 15mp 3 x 12mp
1x
d)
esempio pratico:
Dist.p.piana
12mr
Croci P.Inclinata
x 6mr
6 x 4mr
5 x 6mr
2 x 15mp
3 x 12mp
4 x 8mr
4 x 10mp
3 x 10mr
5 x 8mr
2x
6
50
Recupero:
Ancora pi importante dare all'organismo il tempo di RECUPERARE quanto
perso. I tempi di recupero variano a seconda dello stimolo indotto; SENZA
RECUPERO NON C'E' RICOSTRUZIONE ma solo sovrallenamento.
Infatti a seguito di un allenamento entrano in azione quei meccanismi
biologici che porteranno ad un adattamento organico allo stress dato.
La SUPERCOMPENSAZIONE (il miglioramento delle qualit allenate)
pu avvenire solo dopo che l'organismo ha ripristinato le condizioni
antecedenti allo stress allenante. L'incremento della qualit NON
avviene dunque durante l'allenamento ma durante la fase di recupero
in risposta al danno causato dall'allenamento. Se non si osservano i
tempi di recupero necessari all'organismo per riparare il danno
prodotto durante la seduta, non solo non ci sar un incremento della
condizione fisica, ma addirittura un peggioramento delle qualit
allenate ed a un decremento della generale condizione dell'atleta.
Quindi sottoporre l'organismo a nuovi stress prima dell'avvenuto
recupero provoca ulteriori danni fino a sfociare nel sovralleneamento
(OTS = Over Training Syndrome).
* nellunit di allenante tra un esercizio e laltro dello stesso gruppo
muscolare:
Es. Dist.P.Piana croci p.incl. chest press il recupero in funzione di
esercizio
mono articolare o biarticolare o poliarticolare
* tra un gruppo muscolare e laltro:
evidenziare tra uno grande e uno piccolo tra due piccoli o distanti tra
loro o vicini (se vicini probabile affaticamento essendo alle volte
sinergici)
* il recupero in funzione di:
frequenza di microcicli settimanali
frequenza di un mesociclo
la settimana di scarico che pu essere:
o
51
atleta
principiante
casalinga
donna fitness
dimagrimento
ATP MUSCOLARE
MIOGLOBINA EMATICA OSSIGENO
2 5
1 2
GLICOGEO MUSCOLARE
2gg. 5gg.
30 2h
n di ripetizioni
tempi di recupero su esercizi se sono: mono bi poli articolari
velocit di esecuzione
n di serie
52
Specificit:
Gli stimoli stressanti vanno MIRATI solo alle qualit funzionali che si vogliono
potenziare e solo a quelle. Quindi un allenamento dovr avere una ben precisa
FISIONOMIA FINALIZZATA evitando commistioni. Un programma di forza o
potenza porter, quindi, a modificazioni ben diverse da quanto ottenuto con un
allenamenti aerobico di resistenza, ed i benefici di una o dell'altra forma di
allenamento rimangono specifici.
lavoro aerobico
sovraccarichi in lavoro continuativo
53
SISTEMA:
-
OBIETTIVI:
-
massima funzionalit
Individualizzazione:
Ci sono enormi differenze individuali tra soggetto e soggetto che derivano dal
patrimonio genetico, livello di allenamento, fattori ambientali, capacit di
recupero ecc. Quindi gli effetti dell'allenamento devono essere ottimizzati
tarando l'entit del lavoro sulle capacit individuali e su un obbiettivo specifico
posto in base alle reali possibilit del singolo individuo.
Il biotipo - in funzione dellallenamento E NON IL CONTRARIO
Ottimizzare i concetti base dellU.A. che risponde ad alcune leggi fondamentali
-
catena cinetica
circolazione sanguigna
legge ormonale
legge del glicogeno
legge bioenergetica
legge centrifuga
54
Reversibilit:
Come importante il recupero tra una seduta di allenamento e l'altra,
altrettanto importante che il periodo di inattivit non duri troppo a lungo. Infatti
il mantenimento di qualit aggiuntive richiede un dispendio di energie extra ma
NESSUNA STRUTTURA NON NECESSARIA SARA' MANTENUTA.
Gli effetti dell'allenamento sono transitori e reversibili, per avere il massimo
incremento delle qualit ricercate necessario non solo attendere l'avvenuto
Alimentazione:
Ma non bisogna dimenticare il terzo importante fattore: L' ALIMENTAZIONE.
Consideriamo infatti ALLENAMENTO, RECUPERO e ALIMENTAZIONE come tre lati
di un triangolo. Per avere un incremento delle capacit organiche dobbiamo
sempre avere i 3 lati in equilibrio tra loro. Di conseguenza aumentando uno dei
fattori dovranno aumentare proporzionalmente anche gli altri.
ALIMENTAZIONE
RECUPERO
ALLENAMENTO
55
Capitolo: 7
La sindrome premestruale;
I programmi di allenamento nella fase
premestruale;
56
carenza di vit. A ed E;
carenza di magnesio;
carenza di vit.C;
carenza di zinco;
57
La vitamina B6 svolge un ruolo importante nel funzionamento del sistema
nervoso centrale, contribuendo insieme agli A/A alla sintesi di serotonina
(neurotrasmettitore inibitore) e noradrenalina (neurotrasmettitore
eccitatorio).
La B6 diminuisce drasticamente in:
-
donne in gravidanza
fase pre-mestruale
uso di terapia contraccettiva orale
depressione
irritabilit
ritenzione di liquidi
trattati
con B6, a dosaggi compresi tra i
100 150 mg. die nel volgere di 24-36
ore
turgore al seno
dolorabilit eccessiva
Caffeina;
58
cute grassa;
aggressivit;
59
Capitolo: 8
Le
specializzazioni
muscolari
a) Esempi di periodizzazione;
b) Allenamenti specifici;
d) Urti di allenamento;
60
I RICHIAMI;
Es. in questo caso lallenamento per quel muscolo che necessita il richiamo
sar di alta intensit e basso volume di lavoro e sar inserito in giorni dove
UFFICIALMENTE vengono lavorati altri muscoli.
61
a) esempio di periodizzazione
4 allenamenti settimanali con richiamo distanziato sul muscolo gran pettorale:
1
2
3
4
sett.
sett.
sett.
sett.
A
Bpt
C
A
B
C
A
/
/
/
/
B
Cpt
A
B
/
/
/
/
C
A
B
Cpt
/
/
/
/
/
Scarico
62
b) allenamenti
specifici
1 sett.
spec.pt
2 sett.
D
/
/
stati
effettuati il sabato fatti Sabato
3 sett.
spec.pt
4 sett.
/
/ riparte con B perch i pettorali
fatti Sabato e quindi non hanno
recuperato a sufficienza
63
Sempre relativo agli allenamenti specifici, viene proposta la scomposizione di
allenamento specifico doppio per due aree muscolari:
Es . 2 gruppi da portare avanti Pettorali e Dorsali
SPECIALIZZAZIONE
ALTERNATA
All. B Polpacci
Dorsali
Femorali
Quadricipiti
Bicipiti
Tricipiti
1
2
3
4
sett.
sett.
sett.
sett.
A
B
A
A
B
/
C
/
/
A
/
B
C
/
B
/
pt.
C
dr.
C
/
/
/
/
/
/
/
/
All. C
Spalle
All. B Polpacci
All. C
Femorali
Quadricipiti
( gruppo forte
1 sett.
2 sett.
3 sett.
A
C
A
B
/
/
/
A
B
C
B
/
A
/
C
/
C
/
/
/
/
1
2
3
4
A
C
B
A
/
/
C
/
C
A
/
B
/
C
A
/
A
/
/
C
B
A
C
/
/
N.B. = 6 all. A e C
/
3 all. B
/
/ scarico
sett.
sett.
sett.
sett.
N.B = 4 all. A e C
3 all. B
64
c) Tecnica di specializzazione : S R A
Sottrazione Rotatoria Alternata (dei vari distretti muscolari)
IN PRATICA A CICLI DI 3 SETTIMANE SI SOTTRAGGONO UNO O PI ALLENAMENTI
AD OGNI FRAZIONAMENTO DI SCHEDA .
1 sett.
2 sett.
3 sett.
A
C
A
B
A
/
/
/
B
C
B
/
A
C
C
/
/
/
/
/
/
manca un B
4 sett.
5 sett.
6 sett.
A
B
A
B
A
/
/
/
B
C
B
/
A
C
C
/
/
/
/
/
/
manca un C
7 sett.
8 sett.
9 sett.
A
C
A
B
A
/
/
/
B
C
B
/
B
C
C
/
/
/
/
/
/
manca un A
scarico
scarico
scarico
65
d) Urti di Allenamento
una tecnica di allenamento che consiste nel sovraccaricare
massimalmente la muscolatura per un brevissimo periodo di tempo
dopo questo periodo va fatto necessariamente seguito un periodo di
rigenerazione.
I Modelli di Sovraccarico sono:
-) SOVRACCARICO DURTO IN INTENSITA;
-) SOVRACCARICO DURTO IN FREQUENZA;
-) SOVRACCARICO DURTO IN VOLUME;
In qualsiasi forma di urto che si vuole applicare, la metodologia dovrebbe
prevedere 3 o 4 fasi :
-
66
Sovraccarico di intensit
8.6.4.2+2f+2n
8.6.4.
8.6.4
8.6.4
8.6.4.
230
215
2
150
230 rigenerazione
67
Sovraccarico in frequenza
Si alterna un periodo ad alta frequenza di sedute con un altro a bassa
frequenza;
SCOMPOSIZIONE DEI METODI
Es. (1)
L
1 sett.
2 sett.
3 sett.
A
C
C
B
/
A
C
A
/
/
/
B
A
B
/
B
/
C
/
/
/
Urto
Recupero
Mantenimento
L
A
B
A
M
B
/
/
M
/
/
B
G
C
C
/
V
A
/
C
S
/
/
/
D
/
/
/
Urto
Recupero
Mantenimento
68
4x
3x
3x
Totale 10 serie
6x
5x
4x
2x
2x
2x
Totale 6 serie
MANTENIMENTO
2 settimana
stessi esercizi
3 settimana
stessi esercizi
4 settimana
stessi esercizi
4x
RIGENERAZIONE
3x
3x
69
Capitolo: 9
LE PATOLOGIE IN PALESTRA
Cardiopatia;
Ipertensione;
Diabete;
70
Cardiopatia
Prima di esporre le linee guida degli allenamenti per il cardiopatico
importante fare una premessa a questo tipo di patologia.
Sono molte le indicazioni cliniche che sostengono limportanza e lassoluta
necessit di introdurre un programma di fitness terapia per persone affette da
questa patologia.
In questo caso possiamo dire di essere nellambito della prevenzione
secondaria, dove soltanto un programma multifattoriale pu essere utile per
raggiungere i tre importanti obiettivi.
1) Il controllo dei fattori di rischio;
2) Il miglioramento della qualit della vita;
3) Il raggiungimento e mantenimento di uno stile di vita adeguato alle esigenze
psicofisiche del soggetto;
Un programma di Fitness che possa ritenersi terapeutico nel senso pi ampio
del termine deve concorrere al miglioramento delle condizioni globali
dellindividuo, cio sia da un punto di vista fisico e, da un punto di vista
psicologico.
Di seguito saranno fornite delle linee guida, delle modalit di intervento che
tengano conto ovviamente della letteratura scientifica ma anche fornire
uninterpretazione critica della moderna cardiologia applicata al fitness.
naturalmente ovvio che qualsiasi linea guida, proprio per le caratteristiche
generali, non pu soddisfare tutte le esigenze determinate delle variabili
individuali. Al di la dei parametri dellallenamento (che devono essere
debitamente rivalutati) lattenta valutazione delle variabili (et, sesso, vissuto,
condizione familiare, profilo psicologico, grado di motivazione della persona)
sono le vere determinanti la buona riuscita della fitness terapia.
I Fattori che influenzano la Fitness Terapia
I fattori influenzanti la Fitness Terapia e qualsiasi intervento di prevenzione
secondaria delle malattie cardiovascolari sono:
71
Esercizio e cardiopatia
Gli effetti principali (adattamenti cardiovascolari allesercizio) determinati dallo
svolgimento continuo e progressivo di programmi mirati sono:
a) incremento della capacit lavorativa anche dl 25%;
b) miglioramento della gittata sistolica;
Altri effetti importanti, specie se la coronopatia associata ad ipertensione
arteriosa sono:
-
72
Il carico allenante:
Linee Guida :
I Fase Obiettivi -
Recupero Propriocettivo:
- integrazione dello schema corporeo
- es. per la capacit coordinativa di ritmo, equilibrio
- personalizzazione del training
- auto determinazione alla cura
Caratteristiche :
- 4 settimane con volume crescente di minuti effettivi di training di tipo
aerobico
- monitoraggio ( se necessario ) dell F.C e/o della pressione arteriosa
Mezzi :
- esercizi calistenici e mobilit articolare (da inserire nel riscaldamento e
defaticamento)
- educazione respiratoria e di rilassamento
- es. aerobico di tipo intermittente ( con pause di recupero completo, in
riferimento alla scala di Borg o percezione della fatica o alla F.C.)
- esercitazioni della capacit coordinative e degli schemi motori di base
- es. di percezione e interpretazione del grado di fatica
73
Tavola riepilogativa di raccolta dati per la patologia cardiaca:
Data inizio Training
____/____/_____
NOME
COGNOME...
ETA..M. F.
INDIRIZZO
ISTRUTTORE
Protocollo
MEDICO DI BASE
CARDIOLOGO.
PATOLOGIA
PATOLOGIE Associate
Tel
FATTORI DI RISCHIO:
Familiarit
Diabete
Dislipidemia
Stress - Psicologico
Et
Ipertensione
Obesita
Sedentariet
DATI ANTROPOMETRICI:
Peso
Altezza
BMI
% di grasso
Somatotipo
VALUTAZIONE PSICOMOTORIA
Capacit coordinative.
Equilibrio statico e dinamico
Indici di motivazione
Indice di soddisfazione
PARAMETRI DI INGRESSO ALLA SEDUTA DI TRAINING
data ___/___/_____
(
(
(
(
(
(
-(
-(
/
/
/
/
/
/
-(
-(
)
)
)
)
)
)
)
)
74
esempio pratico di carico allenante per cardiopatico
1 Settimana:
Allenamento A
Riscaldamento:
Parte Centrale:
Defaticamento:
Allenamento B
Riscaldamento:
Come sopra
Parte Centrale:
Defaticamento:
Allenamento C
Riscaldamento:
Come sopra
Parte Centrale:
Defaticamento:
75
Parte Centrale:
Defaticamento:
Allenamento B
Riscaldamento:
Parte Centrale:
Defaticamento:
Allenamento C
Riscaldamento:
Borg 3
Parte Centrale:
Defaticamento:
76
3 Settimana :
Allenamento A
Riscaldamento: Test valutazione funzionale e raccolta dati
- F.C inizio e al 3 di recupero
- Wattaggi
- P.A inizio e 3 recupero
- Correlazione scala di Borg
Parte Centrale: esercitazioni per la coordinazione 20 Borg 3
Circuit training con esercizi calistenici
con pause aerobiche Borg 2-4
Defaticamento: 15 Bike F.C < 120 bpm
Allenamento B
Riscaldamento: 12 intensit continua con F.C bpm programmata e/o wattaggI
in funzione del test in Allenamento A
Parte Centrale: interval training con cambio pendenza :
15 Borg 3 e verifica adeguamento della frequenza cardiaca
Defaticamento:
Stetching globale
Allenamento C
Riscaldamento: Cyclette 15 intensit continua con F.C bpm programmata e/o
wattaggi in funzione del test sottomassimale
Stertching globale
77
Ipertensione;
78
I.
Portale a livello della vena porta dovuto a cause di tipo ostruttivo intra e
extra epatiche a cui si susseguono varici esofagee, gastriche,
splenomegalia e ascite (malattia che fa gonfiare come un otre sin. di
idrope addominale);
I.
I.
I.
I.
I.
I.
Ipertensione Sistolica
dovuta da:
-
79
EST
ipertrofia e scompenso;
angina;
patologie cerebrali con encefalopatie ipertensive;
emorragie cerebrali;
attacchi ischemici transitori;
patologie a carico dei vasi come arteriopatie obliteranti agli arti
inferiori ed aneurisma aortico e patologie renali (escrezione
creatina > a 2 mg/24h);
ERGOMETRICO
80
FITNESS TERAPIA
DELLIPERTESO
81
Ulteriori correlazioni sulla P.A durante lattivit fisica nei casi di soggetti Ipertesi
e
ischemici durante un programma riabilitativo tramite training fisico,
determinante laspetto della P.A. In riferimento ai parametri di P.A
estremamente importante sapere che durante il training bisogna attentamente
rilevare:
Si potuto osservare :
-
82
grado di ipertensione;
tipo di farmaco associato o in atto;
eventuali patologie associate;
indice di motivazione adattamento psicofisico al centro Fitness;
valutazione funzionale (con test sottomassimali);
Aspetti specifici:
-
Impostazione:
1 e 2 Microcicli stesso volume e stessa intensit;
3 Microciclo + volume sui minuti di training;
4 Microciclo scarico;
Obbiettivi:
-
83
PROTOCOLLO DI LAVORO IN PRATICA
I Fase:
Riscaldamento: 10 = 5 di esercizi corpo libero, calistenici non coinvolgere
polpacci e addominali + 5 di stretching passivo;
Parte Centrale : allenamento aerobico con pause tra una stazione aerobica e
laltra registrazione P.A e F.C al 3 di recupero : 10 15 di Tapy camminando
in % di pendenza10 15 di Cyclette intensit costante;
Defaticamento: esercizi di educazione respiratoria introduzione di tecniche di
rilassamento, stretching tecnica statica 20 a posizione.( REGISTRAZIONE DATI)
II Fase:
Riscaldamento: 15 =
5 esercizi a corpo libero+calistenici no polpacci
e addome 10 stretching tecnica statica 20 a posizione, ripeti 2 cicli di
educazione respiratoria;
Parte Centrale : 45- 55 con pause tra una stazione aerobica e laltra con
registrazione P.A e F.C dopo 3 rec.
15-20 di Tapy camminando in % di pendenza
III Fase :
Riscaldamento : come II fase
Parte Centrale : 20 Tapy camminando % di pendenza
20 di Cyclette ( recline )
10 di Top Xt
Introduzione del Circuit Training, allutilizzo degli attrezzi isotonici, NO!!
Esercizi per polpacci e addominali e quadricipiti )
TEST DI VERIFICA
5 di stretching tecnica statica tecnica di rilassamento ginnastica
respiratoria
Registrazione Dati
84
Il Diabete
Il diabete rappresenta oggi uno dei maggiori problemi sanitari del nostro
Paese;infatti circa il 2-4% della popolazione ne affetta.
In una citt come Roma ci sono circa 200.000 diabetici e solo la met ne a
conoscenza .
In tutta Italia i diabetici diagnosticati sono circa 3.000.000 , di questi il
15-20% curato con linsulina;il 20-25% trattato con sola dieta ed il restante
30-50% con antidiabetici orali.
Lopoglicemia a digiuno (> 140 mg% plasma venoso , > 120 mg% sangue
venoso o capillare) e/o in risposta (dopo 120 min.) ad un carico orale di
glucosio di 75g(> 200 mg% plasma venoso e > 200 mg% sangue capillare)
definisce la malattia diabetica.
I livelli glicemici , in condizioni di normale funzione pancreatica , sono compresi
entro il limiti relativamente ristretti tra 50 e 170 mg% - a seconda della
situazione fisiologica.
I valori glicemici pi bassi caratterizzano la situazione a digiuno mentre i valori
pi alti si hanno dopo un pasto o situazione di stress.
85
86
Con laumento del glucosio si possono avere i seguenti problemi:
-
vascolari;
nervoso;
neuropatia;
retinopatia;
cardiovascolari;
ulcerazioni del piede;
REGOLE:
1) controllo glicemico;
2) diminuire le dosi di insulina 1-2 unit aumentare i carboidrati 10/15 gr.ogni
30 di esercizio;
3) iniettare linsulina lontano dai gruppi muscolari esercitati;
4) astenersi dallesercizio durante il picco di azione dellinsulina;
IGNIEZIONI DI INSULINA
durata
regolare
intermedia
ritardata
6-7 ore
18-24 ore
> 30 ore
inizio effetto
30
1-2 ore
3 ore
picco
2-3 ore
7-11 ore
8-14 ore
87
debolezza muscolare;
irritabilit;
andatura incerta;
cefalea;
abulia;
midriasi ( dilatazione pupille );
88
Capitolo: 10
I Test di esercizio massimale su podometro;
Le modulistiche per la raccolta dati e la
gestione del cliente;
89
I Test
I test con podometro elencati nelle figure successive, sono protocolli di lavoro
che si conformano alle linee guida generali per i test di esercizio massimale.
Alcuni di questi protocollo sono progettati per una determinata categorie di
persone, es. quelli ben allenati, o al contrario per persone con rischio cardiaco.
I protocolli di Balke sono consigliabili per individui a rischio cardiaco normale, i
protocolli di Bruce e Noughton sono facilmente adattabili per individui ad alto
rischio cardiaco.
90
91
92
93
94
PIEDI:
VALGO
VARO
Note :
INFRARUOTATO
EXTRARUOTATO
________________________________________________________________________________
GINOCCHIA:
VALGISMO
VARISMO
IPERESTENSIONE
Note :
.
________________________________________________________________________________
BACINO:
ANTEROVERSO
RETROVERSO
.
Note :
________________________________________________________________________________
PETTO:
CARENATO
ESCAVATO
NORMALE
Note:
95
BRACCIA:
VARE
..
VALGHE
Note:
________________________________________________________________________________
SPALLE:
CIFOSI
TRAPEZIOIDALE
SCAPOLE ADDOTTE
SCAPOLE
ADDOTTE
CLAVICOLARE
Note:
.
______________________________________________________________________________
LORDOSI:
CERVICALE
DORSALE
LOMBARE
Note:
.
________________________________________________________________________________
SCOLIOSI:
CERVICALE
DORSALE
DESTRO-CONVESSA
SINISTRO-CONVESSA
LOMBARE
ALTRO
Note:..
96
97
alimentare;
98
d) Esempio di scheda per raccolta dati anamnestici di tipo generale;
Indirizzo.
Cap.Citt..
Tel.casa.Tel.ufficioCell
Tipo di lavoro
F.C a riposoF.C.massimale
Motivo di avvicinamento ad un P.T
Formula di consenso
Riconosco, per quanto nelle mie possibilit, di essere in buono stato di salute e di non avere
problemi fisici che possano restringere le mie capacit nellesecuzione di esercizi fisici.
Firma.
Data.
99
e)Esempio di modulo di impostazione della tabella di allenamento;
NOME:
data .. .. .
Inizio allenamento h. .
Fine allenamento h. .
COGNOME:
DURATA n settimane
ALLENAMENTO n
OBIETTIVO:
ESERCIZIO
SERIE
RIPETIZIONI
REC.
NOTE ALLALLENAMENTO:
.
100
BIBLIOGRAFIA
* Farmaci Allenamento e Sport
G. Bensi
P. Bellotti
Ed. IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE
* Anteprima notizie Bimestrale di Salute e Dietologia
ARKA srl
* Appunti Dispensa Corso II Livello PROFESSIONE FITNESS
Ed. ALEA
*Lalimentazione Vincente
Prof. Roberto Calcagno
Prof. Mirella Cotella
Ed. C.S.S.M
* Fitness un approccio scientifico
Vivian H. Heyward
Ed. SPORTING CLUB LEONARDO DA VINCI
* Fisiologia del benessere
Bian J.Sharkey
(collana medica scientifica)
Ed. EDRA
* Fitness Terapia volume 1 e 2
Davide Girola
Ed. ALEA
* Dalla Forza al Bodybuilding
Marco Neri Armando Fucci
Ed. Sandro Ciccarelli
* Personal Trainer
Francesco Capobianco
Ed. ALEA
* Che cos lallenamento
Enrico Arcelli
Ed. Sperling e Kupfer
* Appunti dispensa corso di P.T. F.I.F (anno 2000)
101
SOMMARIO
Introduzione
pag. 1
Capitolo 1
Chi il Personal Trainer
pag. 2
pag. 3
Capitolo 2
Consultazione del cliente
pag. 6
pag. 7
Intervista iniziale
Valutazione dello stato di salute
Valutazione del Fitness
Le psicometrie
Alimentazione di base e gestione del peso corporeo
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 13
Capitolo 3
Definizione degli obiettivi
Struttura del programma
Individui con caratteristiche speciali
pag. 14
pag. 15
pag. 38
pag. 39
Capitolo 4
Istruire il cliente alluso delle attrezzature
pag. 41
pag. 42
Capitolo 5
Praticare le procedure di sicurezza
Conoscenza e procedure demergenza
pag. 43
pag. 44
pag. 46
Capitolo 6
Che cos lallenamento
Sovraccarico
Recupero
Specificit
Individualizzazione
pag. 47
pag. 48
pag. 50
pag. 51
pag. 53
pag. 54
Capitolo 7
La Sindrome premestruale
Sindrome premestruale e proposte di allenamento
pag. 56
pag. 57
pag. 59
Capitolo 8
Esempio di periodizzazione
Allenamenti specifici
Tecnica di specializzazione S.R.A
Urti di allenamento
Sovraccarico di Intensit
Sovraccarico in frequenza
Sovraccarico durto in volume
pag.
pag.
pag.
pag.
Capitolo 9
Cardiopatia
Ipertensione
Diabete
pag. 79
pag. 71
pag. 78
pag. 85
Capitolo 10
Test
Modulistica per raccolta dati e gestione del cliente
Bibliografia
pag. 89
pag. 90
pag. 94
pag. 101
60
62
63
65
pag.
pag.
pag.
pag.
66
67
68
69