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I T A L I A N A
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
Puglia,
rappresentata
difesa
dall'avv.
Luigi
via
Cosseria,
2;
Ottavio
Carparelli,
con
domicilio
eletto
presso
AMBIENTALE
INTERVENTO
EDILIZIO
FATTO
Con istanza del 4 aprile 2002, presentata allo Sportello SUAP
presso il Comune di Fasano, la Societ Pettolecchia chiedeva il
rilascio di concessione edilizia per la realizzazione in localit
Pettolecchia della frazione Savelletri di un insediamento
turistico- residenziale con richiesta di procedura semplificata
ex DPR n.447/98 , comportando la progettata opera la
variazione alle destinazioni del PRG, dal momento che larea
interessata ad ospitare detto insediamento produttivo ricade
in parte in zona agricola.
Inoltre ai fini della verifica della compatibilit ambientale del
progettato intervento, con istanza del 24/4/2002 la predetta
Societ
chiedeva
alla
Regione
Puglia
lattivazione
della
questione
assoggettato
provvedimento
alle
ritenuto
procedure
dalla
parte
V.I.A.
qui
tale
appellante
dislocate
in
diverse
particelle
catastali
intorno
alla
ai
provinciale
sensi
della
di
legge
Brindisi
regionale
richiesta
n.11/01
di
,
in
valutazione
di
impatto
ambientale
sul
progetto
valutava
la
documentazione
progettuale
diversificato
trattamento
riservato,
quanto
alla
in
comunicazione
significativo
ragione
della
previsto
della
relativa
dalla
tardivit
del
determinazione,
legge
regionale
termine
il
della
di
silenzio
Puglia
di
Pettolecchia,
impatto
deviando
ambientale,
cos
come
dalliter
proposto
procedimentale
dalla
che
riferimento
ai
contenuti
dello
studio
di
impatto
dellarea
interessata
dallinsediamento
in
questione.
Con
un
ultimo
motivo,
quello
rubricato
sub
B5
parte
DIRITTO
Lappello
infondato,
meritando
limpugnata
sentenza
integrale conferma.
Oggetto di controversia sono i pareri di non compatibilit
ambientale, ai sensi della legge Regione Puglia n.11 del 2001
emessi dalle competenti Amministrazioni della Provincia di
Brindisi e della Regione Puglia in sede di definizione del
procedimento di impatto ambientale ( V.I.A) relativamente ad
un intervento edilizio progettato dalla Societ appellante che
prevede la realizzazione in localit Pettolecchia- Savelletri del
Comune di Fasano di un insediamento turistico- residenziale
costituito da circa 240 alloggi , piscina, ristorante, discoteche ,
campi da gioco, lavanderia, beauty center, negozio alimentari
e parco acquatico, il tutto in area ricadente in ambito
territoriale di tipo C e D , sottoposta a vincoli dordine
architettonico, archeologico e paesaggistico.
Le questioni giuridiche variamente articolate su cui si fonda il
proposto
gravame
sono
riconducibili
sostanzialmente
le
relazioni,
deduzioni
integrazioni
trasmesso,
ai
sensi
della
summenzionata
processuale
denunciata
col
primo
mezzo
dimpugnazione.
Parte appellante deduce, come fatto in primo grado, la censura
di illegittimit derivata in ragione dellaffermata invalidit
della determinazione avente valore di atto presupposto con cui
la Regione Puglia ha deciso di sottoporre alla procedura di Via
il progetto in questione, l dove tale provvedimento stato
impugnato con altro, autonomo ricorso in prime cure.
La statuizione di inammissibilit della censura resa dal primo
giudice
appare
corretta,
dovendosi
qui
osservare,
ad
senza
che
si
possa
estendere
la
verifica
dellagire
amministrativo
della
competente
che
lAmministrazione
immotivatamente
sconfessato
regionale
listruttoria
avrebbe
concordata
tra
nonch
contraddittorio
che
obliterato
pure
in
avrebbe
pratica
la regola
dovuto
informare
del
la
dirigenziale
che
la
n.87/05
Regione
consente
nellistruire
agevolmente
la
richiesta
di
di
dato
altres
contezza
delle
integrazioni
per
cos
dire,
ex
abrupto,
mentre
risulta
pienamente
giurisprudenza
quanto
costituzionale
ed
affermato
dalla
amministrativa
in
come
paesaggio
ma
anche
come
assetto
del
ambientale
lamministrazione
esercita
una
incidenza
del
progettato
insediamento
sulle
sul
sito
di
pregevolissimo
interesse
storico-
dunque
infondati.
Anche il quinto motivo di gravame ( rubricato sub B 5 ) quello
con
cui
si
deduce
la
disparit
di
trattamento
non
comunque
risultano
non
sufficientemente
dimostrati.
Quanto alla pretesa risarcitoria pure fatta valere , la stessa
improponibile : viene dedotta, peraltro in termini generici,
tuttavia,
giusti
motivi,
avuto
riguardo
alla
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 24/01/2013
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)