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Giovanni Boccaccio fu un importante scrittore e poeta italiano che visse fra

1313-1375. Durante la sua epoca form le prime basi della prosa nella lingua italiana.
Venne da una famiglia nobile ed ebbe la possibilit di studiare astronomia, legge e
letteratura. Impar Greco e analizzava le opere di Petrarca, ad esempio la Mavortis
Milex e il Canzoniere.
Nelle sue prime opere ottenne la sua ispirazione da Fiammetta, una signorina
che pure lei fu nobile, per sposata, e lo scrittore si innamor di lei. Boccaccio scrisse
il Filocolo (1336) sulla richiesta di Fiammetta, il quale un il mondo classico e
umanesimo dove si vedono le tracce realistiche e lo sviluppo dellemozione della sua
propria vita. Il Filocolo il primo romanzo avventuroso della letteratura
italiana scritto in prosa in volgare (mentre i romanzi delle origini erano poemi scritti
in versi) e si interpreta dai critici anche oggi come un piccolo capolavoro.
Quando fu a Napoli (1325), Boccaccio comici per la prima volta scrivere
poesie, come il Filostrato (1337-1339) che racconta una storia damore durante la
guerra di Troia. Dopo anni ritorn a Firenze. A causa dei disordini politici a Firenze,
ebbe la difficolt di abituarsi alla vita commerciale. Successivamente strapp il pane e
cominci a lavorare (1345).
Boccaccio rese conto che non potette sopravivere sotto la sovranit delle poesie
di Dante e Petrarca in questo ambito di coltura e lasci la poesia. Tutti i suoi lavori
incompiuti che ebbe cominciato a Napoli furono completi. Poi scrisse lopera Elegia di
Madonna Fiammetta (1344), un romanzo psicologico che narra la separazione del suo
amore.
Nel 1348 ci fu una grande epidemia che influenz tutta lEuropa e sotto
leffetto di quella malattia scrisse il Decameron (1348-1351). In questo capolavoro si
vedono ispirazioni di medievo e umanesimo. Grazie alla sua ideologia umanistica,
inizi unamicizia con Petrarca che dur per anni. Questa amicizia lo aiuta superare la
depressione della sua vecchiaia, specialmente dopo che un sacerdote protest contro
luso della lingua volgare e lo disse di scrivere in latino. Inizialmente, Boccaccio
volesse distruggere tutto ci che ebbe scritto in volgare per Petrarca lo convinse di
non farlo perche la letteratura serve a Dio. Da quel momento in poi Boccaccio
continu scrivere sempre in latino.

Dopo il Decameron, la creativit dello scrittore diminu e con la rassengazione


della vita si mise al pessimismo. Analizz i classici latini, i studi filologici, e le
religiose speculazioni. Per mostrare il suo amore a Dante, interpret La Divina
Commedia e lo chiam Commento alla Commedia (1373-1374). Boccaccio mor nel
21 dicembre 1375 a Certaldo, Firenze.

La condizione della donna nel Medioevo

La donna, nel Medioevo, venne considerata un essere, non rispettata,


nemmeno dalla santa chiesa. La donna, che era stata la necesit per gli uomini,
divenne poi la porta dellinferno. Quando si mise al mondo una bambina non si
diedero il benvenuto, perch, la fu vista come una sfortuna, disgrazia e vergogna.
Rispetto ai suoi fratelli, le piccole bambine furono trattate male, alimentate male e
nelle sue vite non sarebbero potute essere niente altro che una casalinga e riprodurre
bambini maschi. A causa del bistrattamento, la donna rimase incolta, pertanto visse una
vita chiusa, pot uscire solo quando sua madre andava a chiesa. Le donne che vissero
una vita in sudditanza, non importava in quale classe presero parte, tutte furono trattate
uguale, inferiore ai maschi, senza capacit di essere libere.
Gli esseri femminili furono deboli e fragili, quindi, ebbero bisogno di un
uomo che gli potevano proteggere. Sotto il controllo degli uomini, non furono
permesse di muovere liberamente e neanche decidere per s stesse.

La donna nella visione di Boccaccio

Nel XVIII. Secolo, nella Scuola Siciliana la figura della donna comparve per
la prima volta con lispirazione dellamore dei poeti siciliani - che presero i
provenziali come modello e con i suoi ispirazioni scrissero poesie - attraverso la
Madonna, la moglie del padrone del palazzo. In questa scuola si tratt dellamore
nobile.

Nel secondo met del XVIII secolo, fu stato un impportante corrente, il Dolce
Stil Novo che prese la donna come una figura sociale, per la donna non fu
considerata ancora come un individuo.
Boccaccio, nel Decameron, menzion le donne a un livello pi alto che in
comparazione ai concetti di quellepoca. Grazie a lui, si parla dellintelligenza e
dellindividulit delle donne. I concetti della donna e dellintelligenza furono uguali.
llibero arbitrio
Quando Boccaccio compar uomo e donna apparve lui favor le donne come
the better sex. n terms of both good and evil. n his stories the writer details male
female relationships, in which it emerges that women are stronger more lustfull and
more cunning
Boccaccio descrisse le donne nel Decameron come

IL DECAMERON
Il titolo del Decamerone, oppure Decameron (1348-1351) deriva dalla lingua
greca antica, due parole unite, che significa (opera di) dieci giorni. Il Decameron si
divide in 10 giorni e ogni giorno, tranne sabato e domenica, si raccontano 10 brevi
storie. In totale si raccontano ben 100 novelle. Importante in questo capolavoro fu che
negli anni della vita di Boccaccio, cio nel XIV secolo (1313-1375), la lingua in
comune e la lingua pi usata fu il latino, per, il libro fu scritto in volgare fiorentino
(italiano). Lobbiettivo di scegliere il volgare fu che tutti lo possono capire, infatti, non

fu scritto solo per una certa alta comunit 1. Fu dedicato a chi ama, alle donne che
soffrirono damore e alle donne che aspettarono, per innumerevoli giorni, il ritorno dei
loro mariti dallestero.
Secondo Boccaccio, negli anni della peste (1348-1353) i valori degli esseri
umani, le relazioni fra la gente e la societ furono rotte. Scrisse 100 novelle che sono
diverse dalle altre poich il suo scopo fu riflettere sui giorni di questa epoca, le
diversit dei caratteri umani, i vari modi di vivere e tutto ci che ebbe visto. Non
sarebbe falso dire che nel libro si trovano riflessioni sulla vita quotidiana del XIV
secolo. Il Decamerone o Decameron potrebbe essere uno specchio per tutti quanti, per
presentare meglio i giorni della peste nera.
I dieci protagonisti furono presentati della cornice narrativa; sette nobili,
raffinate, eleganti, intelligenti, oneste e belle signorine (Pampinea, Filomena, Neifile,
Fiammetta, Elissa, Lauretta ed Emilia) e tre calorosi e coltivati giovani (Dioneo,
Filostrato e Panfilo) che lasciarono Firenze e fuggirono dalle peste in campagna nera e
dalla corruzione morale. Ogni giornata fu guidata da un re o una regina. In ciascun
giorno si parla di un tema; primo giorno il tema libero (Pampinea), secondo giorno si
parla di avventure a lieto fine (Filomena), terzo giorno - il tema dellindustria (Neifile),
quarto giorno degli amori infelici (Filostrato), nel quinto giorno si tratta degli amori
felici (Fiammetta), sesto giorno si parla della virt della parola (Elissa), settimo giorno
delle beffe delle mogli contro i mariti (Dioneo), nellottavo giorno si tratta delle altre
beffe (Lauretta), nono giorno come il primo giorno, cio tema libero (Emilia) e
lultimo giorno si conclude sotto il guido di Panfilo con il tema della liberalit. Alla
fine di ogni giorno si mangia, si canta e si balla.
La maggior parte delle novelle in Decameron fu conosciuta dal tempo
medievale, ma lunica cosa importante fu che Boccaccio non si interess della
letteratura medievale e delle tradizioni culturali, quindi, essendo indipendente, cerc di
portare la prosa in un certo alto punto. Lo scrittore consider gli esseri umani come
individui e il concetto laico era un punto di riferimento per Boccaccio, preoccupandosi
sempre della virt, dellintelligenza e dellabilit degli individui. Il Decameron non

1 In quella epoca imparare latino era possibile solo per i ricchi, nobili e
sacerdoti.

legato n a Dio n alla scienza, sicch Boccaccio fu sempre realistico e si oppose


allesistenza mistica.
Lopera di Boccaccio influenz altri autori in Europa, come Geoffrey Chaucer
che prese il Decameron come un esempio e cos fece nascere il Cantebury Tales2
(1387-1388).

2 Lobbiettivo delle entrambe opere presentare la tipologia umana, scoprendo


le figure maschile e femminile dal Medievo. Entrambi autori riflettono la loro
critica e la perspettiva naturale contro quella idealistica dellera, rapresentata
attraverso i personaggi che hanno creato.

I protagonisti del Decameron


La prima protagonista con quale si incontra nel Decameron Pampinea
(rigogliosa di grande intelligenza e genio), la pi saggia e matura fra gli altri. il
personaggio che suggerisce abbandonare Firenze e mette le regole per cosa fare
durante lallontananza della citt. Questo sentimento di essere un capo per far alzare la
voce di una donna viene da Pampinea, dicendo che:
E se cos (che essere manifestamente si vede) che faccian noi qui? che
attendiamo? che sognamo? che sognamo? perch pi pigre e lente alla nostra salute,
che tutto il rimanente de cittadini, siamo ? (Il Decameron, Letteratura italiana
Einaudi, p.16)
Poi avviene Filomena (colei che amata), fu la donna per quale Boccaccio
scrisse il Filostrato. In questo punto ovvio che c una relazione con il protagonista
Filostrato perch, si assume che Filomena era il motivo del crepacuore di Filostrato nel
Decameron. Filomena si oppose allidea della matura Pampinea di allontanarsi dalla
citt, perche:
... Ricordavi che noi siamo tutte femine, e non ce nha niuna s fanciulla, che
non possa ben conoscere come le femine sien ragionate insieme e senza la provedenza
dalcuno uomo si sappiano regolare. Noi siamo mobili, riottose, sospettose,
pusillanime e paurose ... (Il Decameron, Letteratura italiana Einaudi, p.18)
La terza giornata dominata da Neifile che ha 18 anni, una signorina inesperta
ma non stolta, carissima, quanto bella possibile, che arross nel momento in cui
eletta regina alla fine della seconda giornata.
Neifile del ricevuto onore un poco arross e tal nel viso divenne qual resca rosa
daprile o di maggio in su lo schiarir del giorno si mostra, con gli occhi vaghi e
scintillanti, non altramenti che mattutina stella, un poco bassi. (Il Decameron,
Letteratura italiana Einaudi, p.206)

Alla quarta giornata appare Filostrato, che significa vinto damore. Il nome
venne usata anche nella poesia Filostrato di Boccaccio, che racconta una storia tragica
delleroe Troiolo e lamante infedele, Criseida. Filostrato nel Decameron, per, non ha
una caratteristica eroica ma uno che soffre tanto damore deluso e lo fa sapere a tutti.
Quindi sceglie un tema che la sofferenza damore. Il personaggio dice:
Poco prezzo mi parebbe la vita mia a dover dar eper la meta diletto di quello
che con Guiscardo ebbe Ghismonda, n se ne dee di voi maravigliare alcuna, con ci
sia cosa che io, videndo, ogni ora mille morti sento, n per tutte quelle una sola
particella di diletto m data. (Il Decameron, Letteratura italiana Einaudi, p.333)
Il pi importante personaggio in questo capolavoro ovviamente Fiammetta
che la regina della quinta giornata. In quel giorno il tema si tratta dellamore
raggiunta dagli amanti con lieto fine. Si parla di Fiammetta anche nel Filostrato e
nellElegia di Madonna Fiammetta. Questo personaggio la donna di cui Boccaccio si
innamorato. La descrive cosi:
La Fiammetta li cui capelli eran crespi, lunghi e doro e sopra li candidi
e dilicati omeri ricadenti, e il viso ritondetto con un colore vero di bianchi gigli e di
vermiglie rose mescolati tutto splendido, con due occhi in testa che parevano dun
falcon pellegrino e con una boccuccia piccolina, li cui labbri parevan due rubinetti,
(Il Decameron, Letteratura italiana Einaudi, p.399)
Questa una meravigliosa definizione della bellezza di Fiammetta. Sebbene
una signoria bella, nasconde un senso di gelosia in s :
E quel piacer, che di natura il fiore
agli occhi porge, quel simil mel dona
che s'io vedessi la propia persona
che m'ha accesa del suo dolce amore,
quel che mi faccia pi il suo odore
esprimer nol potrei con la favella,
ma i sospir ne son testimon veri.

Li quai non escon gi mai del mio petto,


come dell'altre donne, aspri n gravi,
ma se ne vengon fuor caldi e soavi,
e al mio amor sen vanno nel cospetto,
il qual come gli sente, a dar diletto
di s a me si muove e viene in quella
ch'i'son per dir: Deh vien, ch'i'non disperi.
(Il Decameron, Letteratura italiana Einaudi, p.775)
Il sesto personaggio che deve dominare la sesta giornata Elissa (colei che
stata abbandonata) una signorina delusa dallamore. Sceglie il tema delle risposte
pronte e intelligente che evitano trovarsi in una situazione pericolosa come
vediamo nella quarta novella del cuoco Chichibio. Per concludere la sesta giornata,
con lordine di Dioneo, Elissa sta cantando per fuggire da alcune delusioni:
Per chio ti priego, dolce signor mio,
che gliel dimostri, e faccile sentire
alquanto del tuo foco
in servigio di me, ch vedi chio
gi mi consumo amando, e nel martire
mi sfaccio a poco a poco;
e poi, quando fia loco,
me raccomanda a lei, come tu dei,
ch teco a farlo volentier verrei.
(Il Decameron, Letteratura italiana Einaudi, p.489)

Nella settima giornata stato presentato il re Dioneo (il suo nome deriva dalla
divinit greca che stato un dio del vino, delle feste cio lussurioso). Il tema quel
giorno ladulterio e le beffe fatte dalle donne, per amore o per paura, ai loro mariti.
Lui il protagonista il quale bello, affascinante, convincente e intelligente. Per
Dioneo utile lasciare i problemi, la tristezza e tutta la negativit nella citt e per
questo motivo disse:
[...] Io non so quello che de vostri pensieri voi vintendete di fare; li miei
lasciai io dentro dalla porta della citt allora che io con voi poco fa me ne usc fuori;
e per ci, o voi a sollazzare e a ridere e a cantare con meco insieme vi disponente
(tanto, dico, quanto alla vostra dignit sappartiene), o voi mi licenziate che io per li
miei pensieri mi ritorni e steami nella citt tribolata.
Dioneo racconta tutto senza pudore e osceno, cio, le sue novelle saranno quasi
sempre a sfondo erotico e con un'intonazione comica. stato sempre lultimo a
raccontare le sue storie, tranne il primo giorno.
Nell'ottava giornata regna Lauretta - Boccaccio us questo nome come un
omaggio per Francesco Petrarca (nel famoso Canzoniere il personaggio principale fu
Laura). Non stata descritta esattamente la personalit di Lauretta poich Pertrarca la
ha gi descritta in un modo minuzioso. Questa signorina si manifesta contro la nobilt
in quel periodo rispetto a quella precedente. Descrivendola cos:
[...] sono pi tosto da dire asini nella bruttura di tutta la cattivit de
vilissimi uomini allevati, che nelle corti. E l dove a que tempi soleva essere il lor
mestiere e consumarsi la lor fatica in trattar paci [...]
Emilia (che significa cortese in latino) la regina della nona giornata che si
assomiglia a Neifile, entrambi signorine timide, comunque Emilia non ama
nessuno della brigata tranne se stessa.
[]Io son s vaga della mia bellezza,
che d'altro amor gi mai
non curer n credo aver vaghezza.

Io veggio in quella, ognora ch'io mi specchio,


quel ben che fa contento lo 'ntelletto:
n accidente nuovo o pensier vecchio
mi pu privar di s caro diletto.
Panfilo (un anima pieno damore) stato il re nellultima giornata. Anche se
non ha una situazione sociale, pensa che lamore sia la soluzione per tutti i problemi.
[...] Io non so col mio canto dimostrare,
n disegnar col dito,
Amore, il ben chio sento;
E sio sapessi, mel convien celare;
ch sel fosse sentito,
torneria in tormento;
ma io son s contento
chogni parlar sarebbe corto e fioco,
pria navessi mostrato pure un poco.

La Novella di Federigo degli Alberighi


I temi della quinta giornata del Decameron sono gli amori dei lieti fini. La nona
novella viene raccontata da la regina di quel giorno, Fiammetta. Narra una storia che
conosce da Coppo di Borghese Domenichi3, che una figura storicamente esistita a
Firenze. Limportanza della sua reputazione viene dalla sua virt che il suo sangue
nobile. Durante la sua vecchiaia, Domenichi, raccontava qualche breve storie, con un
bel linguaggio, fra quale presentata la novella di Federigo degli Alberighi4.

Tempo
Nella novella, lazione accade nel medioevo, per, il contesto storico non
specificato. In questa epoca, solo le persone che vissero in abbondanza potevano avere
animali da caccia un importante simbolo del Medioevo.
La storia di Federigo degli Alberighi fu ispirata dal racconto di Coppo di Borghese
Domenichi5, quando era giovane, quindi si capisce che si tratta di una storia raccontata
in unepoca molto anteriore a quella in cui stata narrata.
Lo sviluppo degli eventi nel racconto successero per un lungo e breve periodo, da
come Federigo perse tutto e si ritir al poderetto, da come Givanna perse il suo marito
e suo figlio fino al matrimonio e al lieto fine fra i due protagonisti. Inoltre, Boccaccio
indic parole temporali come avvenne un d, lanno di state per lunghi tempi, e per
precisare gli eventi che successero in brevi tempi us domattina, il d medesimo.
Boccaccio scelse di non descrivere qualche periodi di tempo e tende a tagliare
corto, per esempio, come Federigo divent povero, e alcuni passaggi importanti in cui

3 Coppo di Borghese Domenichi, morto nel 1350, fu lamico di Bocciaccio.


4 Gli Alberighi sono una famosa famiglia fiorentina dellepoca , si racconta
pure nel XVII canto del Paradiso da Cacciaguida, lantenato di Dante.
5 Nacque a Firenze, nella seconda met del sec. XIII.

il scrittore raccont tutto con dovizia di particolari, come il momento in cui Giovanna
and a chiedere il falcone dal protagonista.
Riassunto
Federigo, il protagonista che un nobile cavaliere, si innamora di una donna come
ogni persona che appartiene alla nobilt. Quella donna si chiama Giovanna, che pure
lei nobile, per sposata. Ovviamente, le proposte e sforzi di Federigo erano invane e
non trovano una risposta. Sperpera tutti i suoi soldi organizzando le gare, i giochi e le
feste per esibire la sua abbondanza e generosit. Il risultato per:
[...] Spendendo adunque Federigo oltre a ogni suo potere molto e niente
acquistando, s come di leggiere adiviene, le ricchezze mancarono e esso rimase
povero, senza altra cosa che un suo poderetto piccolo essergli rimasa, delle rendite del
quale strettissimamente vivea, e oltre a questo un suo falcone de miglior del mondo.
[...] (Letteratura italiana Einaudi, 1956, p.471)
Federigo rimase povero e si ritir al suo poderetto con il suo falco.
Contemporaneamente, Giovanna perse il suo marito, lasciando tutti i beni e le
propriet al suo figlio, in caso se esso muore, tutto rester per la Monna Giovanna. Poi,
decisero di tornare con suo figlio al loro podere, dove si trov vicino a quello di
Federigo. Nel tempo, il bambino e il protagonista diventarono amici. Giocando con il
falcone, il giovane cominci a desiderarlo per non os di possederlo. Il figlio si
ammal e peggior sempre pi. Disse a sua madre che la guarigione sarebbe stata
possibile solo se potette avere luccello.
[...] Madre mia, se voi fa che io abbia il falcone di Federigo, io mi credo
prestamente guerire. (Letteratura italiana Einaudi, 1956, p.472)
La madre non trov una soluzione tranne andare a casa di Federigo e chiedere il
suo falcone.
[...] Figliuol mio, confortati e pensa di guerire di forza, ch io ti prometto che
la prima cosa che io far domattina, io andr per esso e s il ti recher. (Letteratura
italiana Einaudi, 1956, p.472

Federigo, con grande eccitazione, la fece entrare nella sua casa. Per essere gentile,
volesse offrire qualcosa da mangiare a Giovanna, poich visse in grande povert,
decise di sacrificare il falcone per la donna amata. Dopo averlo mangiato, la
nobildonna svel il ragione della visita:
[...] e ragione, per ci che niuno altro dileto,niuno altro diporto, niuna
consolazione lasciata tha la sua strema fortuna, equesto dono il falcon tuo [...]
(Letteratura italiana Einaudi, 1956, p.474)
Federigo non poteva realizzare la voglia della donna, e lei and a casa con le mani
vuote. Suo figlio, sfortunatamente, mor. La donna si sent sotto pressione di suoi
fratelli per un nuovo matrimonio. Giovanna scelse di sposarsi nessun altro che
Federigo:
[...] Io volentieri, quando vi piacesse, mi starei; ma se a voi pur piace che io
marito prenda, per certo io non ne prender mai alcuno altro, se io non ho Federigo
degli Alberighi. (Letteratura italiana Einaudi, 1956, p.476)
La nona novella ha un finale dolceamaro da un lato, sembra come una storia
triste: Federigo perse tutta la sua ricchezza, il suo falcone e Giovanna soffr dopo la
morte del suo marito e figlio, dallaltro lato si conclude con lieto fine
[...] Il quale cos fatta donna e cui egli cotanto amata avea per moglie
vedendosi, e oltre a ci ricchissimo, in letizia con lei, miglior massaio fatto, termin
gli anni suoi. (Letteratura italiana Einaudi, 1956, p.476)

I personaggi della novella


I. Personaggi principali:

Federigo degli Alberighi

Federigo degli Alberighi, il figlio di Filippo degli Alberighi, un nobile cavalliere,


conosciuto per la sua cortesia e il suo coraggio. A prima vista, la novella sembra come
un amore irraggiungibile. Il protagonista capace di fare tutto ci che possibile per
mettersi in mostra della bella donna nobile. uno che vive prima in abbondanza e
spende le sue lire avventato, organizzando diverse tipi di gare, giochi e donando premi,
cio vive in una maniera che simbolizza la vita nobile. Tutto il suo sforzo e la sua
reputazione non aiutono, nemmeno un pezzo, di trovare una risposta dalla parte della
donna amata. Tutto sembra invano. Lo stato nobile non potrebbe decidere con chi si
vuole stare insieme, quindi, il cuore lo decide.

Monna Giovanna

Dallaltro lato, abbiamo Gianna che anche lei si trova in una posizione della
classe nobile, sposata con uno degli uomini ben visti negli occhi dei cittadini, ed
insieme hanno un figlio. Boccaccio descrisse laspetto fisico di Giovanna;
[...] tenuta delle pi belle donne e delle pi leggiadre che in Firenze fossero
[...] (Letteratura italiana Einaudi, 1956, p. 470 - 471)
In quellepoca una donna nobile come Monna Giovanna dovette comportarsi
elegante e certamente dovette essere cortese. Il comportamento della protagonista, fu
per Federigo uno dei motivi per quale si innamor di lei. Nel Medievo la donna fu
considerata inferiore e subordinata agli uomini per questo motivo, Boccaccio, che d
importanza alla vita della donna, menzion Giovanna come una donna che ebbe la
forza di controllare la sua vita e il suo destino rispetto alle altre donne del Medievo.

II. Personaggi secondari:


Ci si incontra con altri personaggi i quali hanno ruoli minori che non apparvero cos
tanto nella novella.

Il figlio della Monna Giovanna

Nella novella fu presentato il figlio della bella donna, per, anonimo. Come ogni
bambino nella sua et, pure lui desider qualcosa, il falcone di Federigo. Durante la
malattia del figlio rivel la sua voglia dellucello e questo fu un punto fondamentale
per lunione e linizio di un grande amore fra Giovanna e Federigo. Se non fosse il
figlio i protagonisti non sarebbero mai stati insieme.

I fratelli di Giovanna

In quellepoca i maschi ebbero la potenza di esecitare influenza sulle donne e


decidere nel loro nome. I fratelli, in questa novella, presero una parte importante nella
vita di Giovanna spingendola a risposarsi. Alla fine della storia per, anche se si vede
una dominanza maschile, il desiderio e lopinione di Giovanna vennero rispettati dai
fratelli, cio, grazie a Boccaccio, il concetto della donna6 fu cambiato nella letteratura.

I temi principali della novella


-

Amore
Le basi materiali della cortesia e lamore che si sviluppa secondo tali principi
Amore della madre per il figlio
Ruolo della donna

Amore

Il sentimento damore passa molto nelle novelle di Decameron, questa tema


sopratutto ha un ruolo centrale per esempio in Federigo degli Alberighi. Lamore,
per Boccaccio, non fu uguale rispetto allamore della Divina Commedia di Dante
Alighieri, cio si oppose allamore platonico 7, scelse di descriverlo come sensuale ed
erotico, dalle passioni pi carnali a quelle pi raffinate. Gli eroi, Giovanna e Federigo,
qualunque cosa succede nelle sue vite, raggiungono al loro fine amoroso. Federigo
ama Givanna in un modo puro, non esagerando, sempre gentile con i suoi gesti e le sue
parole. Anche se ha perso tutto per lamore, ha rispettato il desiderio della donna
amata e non lha disonorata, che solamente una persona con valori e virt morali lo
6 Poich Boccaccio appartenne al movimento Umanesimo, il valore della
donna non sar pi inferiore, ma uguale rispetto ai maschi.
7 Una forma di amore sublimata, che esclude la dimensione sessuale e
passionale.

pu fare. Queste descrizioni dei personaggi sono ispirati dal Dolce Stil Novo 8 - solo le
persone dotate di un cuor gentile sono in grado di provare un sentimento cos nobile e
sublime qual' l'amore. Per Boccaccio, lamore debbe trionfare e tutti due
eroi trovono quello che meritano, cio felicit, pace, soddisfazione
fino alla fine.

Le basi materiali della cortesia e lamore che si sviluppa secondo


tali principi

Federigo degli Alberighi rapresenta nella novella un esempio tipico


dellaristocrazia cortese. suoi tratti predominanti sono la liberalit e lamore fino:
Federigo spende tutti i soldi che ha, facendo feste e donando a tante persone,
solamente per avvicinarsi alla donna amata sebbene Giovanna non lo d nessun
speranza. Durante lepoca di Boccaccio, i scittori sottolinearono, nelle sue opere,
limportanza dei soldi e dellabbondanza che la classe nobile avrebbe dovuto
possedere. Nel Decameron, lautore prese come un esempio la ricchezza, i gesti
opulenti di Federigo, come grande nobile, ma specialmente volle evidenziare la sua
povert, e quanto facile cambiare il suo stato questo grado di povert non modific
il suo sangue nobile, fatto esemplificato nel momento in quale compie un ultimo,
disperato nobilissimo gesto, sacrificando il suo falcone il quale era tutto ci che
possedette. Inoltre, la sua ricchezza non convinse Giovanna di ignorare le norme
caratteristiche della nobilt, mantenendo la sua reputazione.

Lamore della madre per il figlio

Allinizio, la donna Giovanna si presenta come una donna nobile e non lasci
Federigo avvicinarsi neanche dopo tutti i suoi sforzi. Il figlio era la parte pi
importante nella vita di Giovanna e nel momento in cui si ammal, la protagonista
cerca di fare tutto possibile per guarirlo. In un certo punto, a causa della sua
disperazione, lasci la nobilt da parte e and alla casa di Federigo. Questo gesto
venne interpretato come lamore materno che ha la capacit di superare tutte le regole
di comportamento e valori morali.

Il ruolo della donna

8 Un importante movimento poetico italiano sviluppatosi tra il 1280 e il


1310 a Firenze, usato per affermare un nuovo concetto di amore
impossibile, un nuovo concetto di donna, concepita adesso come donna
angelo (la donna ha la capacit di indirizzare l'animo dell'uomo verso la
sua nobilitazione e sublimazione).

Per la prima volta nella letteratura, Boccaccio rifiut di usare lantica tipologia
della donna9 e cambi la sua immagine, acquistando dignit e personalit proprie.
Giovanna rapresentava la classe nobile, e per questo motivo il suo comportamento fu
irreprensibile riguardando i metodi di Federigos per conquistarla. La protagonista fu
una donna forte, sapendo come mantenere la distanza attraverso gli uomini.
Boccaccio volle sottolineare che le donne erano subordinate allautorit dei
padri, mariti, dei fratelli, per, uno dei pi importanti momenti fu quello in cui
Giovanna potesse scegliere il suo futuro marito, cio, nel Decameron, la donna appare
come un individuo capace di decidere per s, senza uninfluenza maschile.

IL FALCONE simbolo centrale della novella


Negli anni in cui vissero i cavalieri, ebbero animali che si preoccuparono della
sopravvivenza del padrone. Come esempio, in questa novella il falcone ha un ruolo
importante ed rappresentato come un simbolo nobile del mondo dellaristocrazia . Il
protagonista, Federigo, che perse tutto, ebbe grande fiducia nel falcone il quale lo aiuta
a cacciare. Dopo che non aveva niente tranne il poderetto, il protagonista venne
visitato dalla donna amata e per ospitarla e per farla comoda pensava disperatamente
cosa poteva offrirla mangiare, cosa sarebbe degno di lei. La sua unica soluzione era di
servirla il suo falcone, lunica cosa che lo mantenne vivo, senza esitazione lo decapita
e lha fatto preparare al suo servitore. Solo lucello era degno per una donna cos
nobile, inoltre era la donna di quale si innamor. I sentimenti di Federigo erano cos
forti per Giovanna, che non si interessava pi cosa potrebbe capitarlo dopo la perdita
del falcone; sarebbe finito morto da fame.
Il sacrificio del falcone si interpreta anche come un elemento che ha fatto unire i
due protagonisti, perch Federigo rinuncia al suo ucello, il quale simbolizza la nobilt
del suo stato, senza avere nessun dubbio. I suoi sentimenti e il suo amore per Giovanna
lo spinge a sacrificare lanimale. Alla fine per, questo sacrificio non fu invano,
Federigo perse una cosa materiale purch ottenne qualcosa spirituale lamore della
nobildonna.

9 La donna fu vista come un oggetto, inferiore ai maschi, senza capacit di scegliere per s
stessa.

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