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Per altra dottrina[7], la riforma del filtro indurr ragionevolmente i giudici a comportarsi come hanno sempre fatto, cos in
concreto non tenendo conto della novella: non ci si pu esimere dallosservare che i giudici di appello, gi sommersi di
lavoro in conseguenza dellinutile e dannosa introduzione generalizzata del giudice unico di primo grado, non trarranno
dalle nuove norme particolari benefici. Infatti, per poter decidere alla prima udienza e preliminarmente alla trattazione se
lappello non ha una ragionevole probabilit di essere accolto, dovranno studiarsi a fondo subito tutte le cause perch
solo cos potranno delibare quella ragionevole possibilit e provvedere in conseguenza. E facile, pertanto, prevedere
che, salvo casi limite di mera scuola, quei giudici non applicheranno mai la nuova norma e salteranno a pi pari
lordinanza succintamente motivata continuando ragionevolmente a comportarsi come al solito.
3. Ludienza filtrante
La novit pi dirompente, almeno a prima vista, emerge dalla lettera del nuovo art. 348 bis c.p.c.: fuori dei casi in cui
deve essere dichiarata con sentenza l'inammissibilita' o l'improcedibilita' dell'appello, l'impugnazione e' dichiarata
inammissibile dal giudice competente quando non ha una ragionevole probabilita' di essere accolta.
Tale enunciazione non vale per le cause in cui obbligatoria la presenza del pubblico ministero e nel grado di
appello[8] ad ordinanza decisoria conclusiva di rito sommario di cognizione, ex art. 702 quater c.p.c.
All'udienza di cui all'articolo 350 c.p.c. il giudice, prima di procedere alla trattazione, sentite le parti, dichiara
inammissibile l'appello, a norma dell'articolo 348 bis, comma 1 c.p.c., con ordinanza succintamente motivata, anche
mediante il rinvio agli elementi di fatto riportati in uno o piu' atti di causa e il riferimento a precedenti conformi.
Quando e' pronunciata l'inammissibilit, contro il provvedimento di primo grado puo' essere proposto, a norma
dell'articolo 360 c.p.c., ricorso per Cassazione.
In tal caso, il termine per il ricorso per Cassazione avverso il provvedimento di primo grado decorre dalla comunicazione
o notificazione, se anteriore, dell'ordinanza che dichiara l'inammissibilita'.
L'ordinanza di inammissibilita' e' pronunciata solo quando sia per l'impugnazione principale che per quella incidentale di
cui all'articolo 333 c.p.c. ricorrono i presupposti di cui al primo comma dell'articolo 348 bis c.p.c.; in mancanza, il giudice
procede alla trattazione di tutte le impugnazioni comunque proposte contro la sentenza; in pratica: o entrambe le
impugnazioni sono inammissibili, cos da dichiarare linammissibilit, oppure deve essere dichiarata lammissione (in
caso di ammissibilit solo di una impugnazione); non c spazio per linammissibilit parziale.
Tutto quanto detto vale anche per il rito del lavoro.
4. Il nuovo atto di appello motivato
Il nuovo art. 342 c.p.c. appare radicalmente modificato, si ritiene[9] anche nella sostanza.
Sono stati abrogati i riferimenti espressi:
vero che il riferimento allesposizione sommaria dei fatti stato espunto dallart. 342 c.p.c., ma resta il rinvio
alle prescrizioni dellart. 163 c.p.c. che al n. 4 pretende lesposizione dei fatti, neanche in via sommaria; ci
vuol dire che con il pregressoart. 342 c.p.c. la narrazione era sommaria in quanto si derogava a quanto
espressamente sanciva lart. 163 c.p.c., ma - venuta meno la narrazione sommaria si ha una sorta di
riespansione del predicato dellart. 163 c.p.c.; pi chiaramente, la novella ha eliminato leccezionalit della
sommariet, cos facendo rientrare lappello nei binari dellordinariet scolpiti allart. 163 c.p.c.;
altres, lo stesso art. 342 c.p.c., come innovato, esige lindicazione delle modifiche che vengono richieste alla
ricostruzione del fatto; id est: bisogna indicare cosa si vuole venga modificato della ricostruzione fatta dal primo
giudice a proposito del fatto e, dunque, per poter spiegare cosa si vuole, bisogna anche indicare come sono
andate le cose, ovvero i fatti;
la ratio comunque salvaguardata dalla presenza solo di fatti e diritti rilevanti, visto che al n. 2 dellart. 342
c.p.c. scritto l'indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione della legge e della loro rilevanza ai fini
della decisione impugnata;
una lettura diversa sarebbe contraria alla lettera della legge e linterpretazione letterale prevale sulle altre[11], ex
art. 12 delle Preleggi.
latto deve contenere, a pena dinammissibilit, lindicazione delle parti del provvedimento appellate (parte
rescindente);
latto deve contenere, a pena dinammissibilit, lindicazione delle modifiche che vengono richieste alla
ricostruzione del fatto compiuta dal giudice di primo grado (parte rescissoria);
pretesa una motivazione dellatto, in luogo dei precedenti specifici motivi, cos allineando latto di parte al
provvedimento del giudicante e, normalmente, questo presenta una parte rescissoria; pertanto si passati dai
motivi alla motivazione proprio perch latto di appello oggi deve contenere pure una parte rescissoria.
E aumentata la simmetria anche in senso formale, in questo caso - tra chiesto e pronunciato, predicata dallart. 112
c.p.c.
5. I primi orientamenti giurisprudenziali
Latto di appello motivato, si detto, deve avere una ragionevole probabilit di accoglimento; in difetto di questa, latto
potr essere dichiarato inammissibile ex art. 348 ter c.p.c., con lulteriore aggravio economico introdotto dalla L.
228/2012[15] (in base al quale la parte che si vede respinta la domanda di impugnazione e tenuta a versare un
ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione).
Non del tutto chiaro come debba essere decodificato linciso una ragionevole probabilit di essere accolta, ex art.
348 ter c.p.c.
5.1. Lorientamento romano
E stato evidenziato[16] che lappello non ha ragionevoli probabilit di accoglimento quando prima facie infondato, cos
palesemente infondato da non meritare che siano destinate ad esso le energie del servizio giustizia, che non sono
illimitate.
La pretesa ad una ragionevole probabilit di accoglimento potrebbe ben coincidere con quella di manifesta infondatezza:
il giudice alla prima udienza, sentite le parti, valuterebbe la fondatezza della questione presentata ed in caso di
manifesta infondatezza dovrebbe emettere unordinanza, succintamente motivata, di inammissibilit.
In pratica: una ragionevole probabilit sarebbe nozione equivalente a quella di non manifesta infondatezza; se la
pretesa manifestamente infondata, allora non ha neanche un ragionevole probabilit di accoglimento.
Tale interpretazione essenzialmente di tipo logico.
Pur ritenendo complessivamente corretta tale lettura, ciononostante, non si ritiene di assecondarla perch:
la ragionevole probabilit richiede unindagine pi penetrante che deve andare un po oltre ci che si manifesta;
per cogliere una probabilit si ritiene bisogna approfondire di pi che se si trattasse solo della manifesta
infondatezza, tant che richiesto di ascoltare le parti proprio al fine di fare un minimo di indagine;
la manifesta infondatezza prevista in sede inammissibilit del ricorso in Cassazione ex art. 360 bis c.p.c.,
cos evidenziando che quando il legislatore ha parlato di manifesta infondatezza, lo ha fatto espressamente,
con la conseguenza logica che, laddove ha utilizzato una terminologia diversa, ha voluto intendere altro;
pertanto, parificare lassenza di una ragionevole probabilit alla manifesta infondatezza errato sul piano
ermeneutico, finendo per trattare in modo uguale situazioni giuridiche diseguali, contro lart. 3 Cost., oltre a
vulnerare la voluntas legissottesa (volta a differenziare le due nozioni);
preteso un sorta ragionamento in positivo (una ragionevole probabilit) e non in negativo (manifesta
infondatezza).
sufficiente una sola probabilit di successo, visto che scritto che la domanda dichiarata inammissibile
quando non ha una ragionevole probabilita' di essere accolta, ex art. 348 bis c.p.c.;
il giudizio prognostico circa quello che potrebbe accadere nel merito, al pari di quanto avviene in sede
cautelare circa lo scrutinio sul fumus boni iuris; cos anche il filtro dellinammissibilit presenterebbe i caratteri
della sommariet e strumentalit, proprio come avviene per le misure cautelari[23];
pretesa una probabilit e non semplice possibilit; pertanto latto di appello dovr cercare di indicare tale
probabilit, facendo leva sui dati normativi, sulle prove, sulla contradditoriet della pronuncia di primo grado,
sulla sussistenza di precedenti giurisprudenziali, ecc.; tra laltro, parte della giurisprudenza[24], anche ai fini del
riconoscimento del fumus boni iuris, suole parlare di ragionevole probabilit;
i precedenti giurisprudenziali possono essere utilizzati come argomento di convincimento, visto che lart. 348
ter c.p.c. espressamente ammette la motivazione, seppur succinta, fondata su un mero rinvio a precedenti al
plurale[25] conformi, cos legittimando a pieno la c.d. motivazione per relationem.
si parla di ragionevole probabilit di accoglimento, per cui ben si potrebbe utilizzare il quadro giurisprudenziale
precedente per calcolare la presenza di probabilit;
nel nuovo art. 348 ter c.p.c. data la possibilit di motivare utilizzando precedenti conformi, cos inducendo
legittimamente linterprete a ritenere che ben possa farsi riferimento ai precedenti, almeno ai fini della
ragionevole probabilit di accoglimento;
la probabilit essenzialmente un concetto statistico;
la ragionevolezza della probabilit ben pu essere collegata a precedenti; ragionevole la probabilit, e non
meramente ipotetica o teorica o residuale, in virt di un precedente conforme.
ritenere inammissibile una domanda perch priva di ragionevole probabilit di accoglimento, allora a monte conviene
indicare la presenza della detta ragionevole probabilit.
Daltronde, alla luce del quadro giurisprudenziale che si sta formando, soprattutto con riferimento alla pronuncia di Vasto,
pu costare molto caro non dedicare una parte dellatto alla dimostrazione circa la sussistenza della c.d. ragionevole
probabilit.
(Altalex, 25 febbraio 2013. Articolo di Luigi Viola. Vedi anche il volume Il nuovo appello filtrato. Le modifiche
introdotte dal decreto ''Cresci Italia'' dello stesso autore, Altalex Editore, 2012).
_______________
[1] COSTANTINO, Le riforme dellappello civile e lintroduzione del filtro, in Treccani.it, 2012.
[2] VIOLA, Il nuovo appello filtrato, Pistoia, 2012, 1.
[3] CONSOLO, Lusso o necessit nelle impugnazioni delle sentenze, in Judicium.it., 2012.
[4] CAPONI, La riforma dellappello civile dopo la svolta nelle commissioni parlamentari, in Judicium.it, 2012.
[5] CAPONI, gi cit.
[6] CAPONI, gi cit.
[7] MONTELEONE, Il Processo civile in mano al governo dei tecnici, in Judicium.it, 2012; questa ricostruzione stata smentita dalla prima
giurisprudenza che si occupata dellappello filtrato, di cui si tiene conto nei paragrafi successivi.
[8] Lappello ad ordinanza decisoria, ex art. 702 quater c.p.c., deve essere presentato nella forma dellatto di citazione. Corte di Appello di Roma,
11.5.2011, in ilProcessoCivile.com, 74, 2011 afferma chelappello, ex art. 702quater c.p.c., ad ordinanza decisoria si propone con citazione e non
con ricorso. Il giudizio di appello contro l'ordinanza di accoglimento conclusiva del procedimento sommario di cognizione retto dalla disciplina
ordinaria dell'appello, per quanto l'art. 702-quater c.p.c. nulla di diverso dispone in proposito: ci vuol dire anzitutto che il giudizio di appello
delineato dall'art. 702-quater c.p.c. rimane, come di regola, una revisio prioris istantiae fondata sulla deduzione di specifiche doglianze connotate
dal requisito di specificit di cui all'art. 342 c.p.c. Sicch, se il giudice di primo grado non incorso in errori, non pensabile che la sua decisione
debba essere ribaltata. E dunque la sola reale peculiarit dell'art. 702 quater c.p.c, con riguardo all'attivit istruttoria, la previsione della delega
dell'assunzione dei mezzi di prova ad uno dei componenti del collegio.
[9] VIOLA, Il nuovo appello filtrato, Pistoia, 2012, 17.
[10] TONA, La citazione dovr andare subito al solo, in IlSole24Ore del 6.8.2012, n. 216, 6.
[11] Cassazione civile, Sezione lavoro, sentenza del 26.1.2012, n. 1111, in Overlex.com, 2012.
[12] Tale tesi stata espressa in VIOLA, Il nuovo appello filtrato, Pistoia, 2012, 23;
[13] Corte di Appello di Roma, sezione lavoro, sentenza del 15.1.2013, in La Nuova Procedura Civile, 2, 2013 (in fase di stampa).
[14] VIOLA, op. cit.
[15] Il riferimento alla Legge n. 228 del 24.12.2012, recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(Legge di stabilita 2013), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29.12.2012, in vigore dal 30 gennaio 2013; tale legge ha introdotto il
comma 1quater, allart. 13 del D.p.r. n. 115 del 30.5.2002, che recita quando limpugnazione, anche incidentale, e respinta integralmente o e
dichiarata inammissibile o improcedibile, la parte che lha proposta e tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a
quello dovuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale, a norma del comma 1-bis. Il giudice da atto nel provvedimento della
sussistenza dei presupposti di cui al periodo precedente e lobbligo di pagamento sorge al momento del deposito dello stesso.
[16] Corte di Appello di Roma, ordinanza del 25.1.2013, in La Nuova Procedura Civile, 2, 2013, con nota di MECACCI.
[17] VIOLA, Il nuovo appello filtrato, Pistoia, 2012, 33; VIOLA, La testimonianza nel processo civile,Milano, 2012, 267.
[18] Si vedano le linee guida della Corte di Appello di Milano, rese note il 10.10.2012, in ilProcessoCivile.com, 252, 2012, secondo cui in ordine
ai criteri per la valutazione prognostica di insussistenza della probabilit di accoglimento dell'appello, la prescrizione dettata dall'art. 348 ter c.p.c.
va letta, quanto alla ragionevolezza della prognosi, alla stregua della valutazione del fumus boni iuris.
[19] Per approfondimenti sulle misure cautelari, si vedano almeno CIPRIANI, Procedimento cautelare, regolamento di giurisdizione e riforma del
processo civile, in GI, 1995; MERLIN, Procedimenti cautelari ed urgenti in generale, in Digesto civ., XIV, Torino, 1996; SALVANESCHI, in TARZIA
(a cura di), Il nuovo processo cautelare, Padova, 1993; SIRACUSANO, sub art. 669 bis, in PICARDI (a cura di), Codice di procedura civile,
Milano, 2000; TARZIA, Il nuovo processo cautelare, Padova, 1993; CONSOLO, LUISO,Codice di procedura civile commentato, Milano, 2000;
OBERTO, Il nuovo processo cautelare, Milano, 1992; FERRI, Decreto cautelare inaudita altera parte in corso di causa e mancata fissazione
dell'udienza per la conferma modifica o revoca, nota a T. Aquila 31.10.2002, in GM, 2003; CARPI, TARUFFO,Commentario breve al codice di
procedura civile, Padova, 1999; RICCI, La riforma del processo civile, Torino, 2009; BALENA, La disciplina del procedimento cautelare uniforme,
in BALENA, BOVE, Le riforme pi recenti al processo civile, Bari, 2006; PILONI, Rimedi giudiziali esperibili in sede di attuazione dei
provvedimenti cautelari, in Esecuzione forzata, 2005, 4.
[20] FIORUCCI, I provvedimenti durgenza ex art. 700 c.p.c., Milano, 2009, 112.
[21] LUISO, Diritto processuale civile, IV, Milano, 2011, 186.
[22] Cos sostiene Liebman.
[23]PROTO PISANI, La nuova disciplina del processo civile, Napoli, 1991, 376.
[24] Cass. civ. Sez. II, 22-11-2004, n. 22026.
[25] Alla lettera un solo precedente dovrebbe ritenersi insufficiente, poich utilizzato il plurale e non il singolare.
[26] Tale tesi stata esposta dettagliatamente in VIOLA, Il nuovo appello filtrato, Pistoia, 2012, 31.
[27] In Massimario.it, 2008.
[28] E scritto al plurale, per cui almeno due precedenti si sarebbero dovuti citare.
[29] E solo la giurisprudenza nomofilattica che deve sostanzialmente adeguarsi a quanto detto dalle Sezioni Unite, salvo rimessione alle stesse,
ex art. 374 c.p.c., e non anche la giurisprudenza di merito.
[30] Si pensi, a mero titolo esemplificativo, alla pronuncia apprezzabilissima (e rivoluzionaria) della Cassazione civile, sez. III, sentenza
02.10.2012 n 16754, che ammette il risarcimento per una condizione esistenziale negativa.
[31] MONTELEONE, op. cit.