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GENUINO CLANDESTINO – INCONTRO NAZIONALE

ROMA 17 – 18 Aprile 2010

PARTECIPANTI:
terra Terra di Roma, Campi Aperti di Bologna, Asci Pisa, la Ragnatela
Autoproduzioni di Napoli, Etain ed il mercatino itinerante di Gubbio,
Felice (il poeta) ed il Mercatino del Seminasogni, Simona del mercato di
Perugia, Cosetta del Mercatino di Palombara Sabina, Lato Selvatico Rete
Bioregionale, C.I.R. (CORRISPONDENZE INFORMAZIONI RURALI),
CasaBandita, Giovanni di USI - Arti&Mestieri, Ottavio per NASCERE LIBERI
"CAMPANARA", Comune di Urupia, comunità degli elfi, La Terra
Trema,mercatino di Cosenza.

RESOCONTO:

Tonino di terra Terra ha dato il via alla discussione, invitando le realtà


venute da tutta Italia a presentarsi. La prima fase dell’assemblea ha avuto
una funzione di conoscenza reciproca. CampiAperti ha espresso così la
volontà di poter conoscere come si stanno muovendo i mercatini in Italia,
in base alle differenti norme regionali, per poter sopravvivere alla
burocratizzazione e alle norme igieniche. Marco dell’asci di Pisa (nonché
del mercatino di Pisa) ha esposto alcune difficoltà e restrizioni che
subiscono per le normative igieniche ed ha anche ribadito l’importanza dei
mercati in città (il rurale che entra in città e non viceversa) quali
veicolo di sopravvivenza delle realtà agricole.
Etain del mercatino itinerante di Gubbio ha messo il punto sull’importanza
della diffusione del modello di economia della vendita diretta, e così ha
riportato esempi di persone che volevano partecipare al mercato di Gubbio,
ma che poi, vista la distanza, hanno deciso di crearne uno nuovo nella
propria zona.
Tonino a questo proposito ha anche parlato dell’importanza di ripetere le
esperienze dei mercatini anche fuori dai centri sociali.
Marco Chiletti, a proposito delle certificazioni biologiche, si chiede
perché lui dovrebbe pagare per dire che non utilizza pesticidi e invece chi
li utilizza, non solo non deve pagare una certificazione ma non è nemmeno
tenuto a dire quali usa.
La Ragnatela autoproduzioni di Napoli ha raccontato della mancanza di
restrizioni poste dalle istituzioni, che non gli hanno mai fatto problemi.
Altre realtà hanno parlato invece di una vera e propria richiesta dei
mercatini da parte dei politici in particolari situazioni o progetti. A
questo punto un intervento ha chiarito la BUGIA dell’appoggio politico:
ossia molte realtà sono chiamate per fare mercatini da esponenti politici o
ricevono l’appoggio di questi, appoggio che però non si manifesta in una
reale presa di posizione a difesa dei contadini e della vendita diretta
(che significherebbe cambiamenti di norme igieniche e burocratiche e quindi
assunzioni di responsabilità) ma solo in una facciata di cortesia
accaparravoti.
Germana di CampiAperti e Cesare di terra Terra hanno detto che ancor prima
del problema delle norme igieniche per la vendita dei trasformati, un
grande problema che impedisce alle persone di poter diventare contadini, è
l’accesso alla terra. Accesso blindato dagli alti costi, dalle speculazioni
che vogliono vendere i terreni in campagna a imprenditori disposti a farne
beauty farm ecc…
Ottavio di nascere liberi ha quindi parlato del progetto pilota che stanno
realizzando per quanto riguarda l’accesso alla terra, e ha detto che
l’obiettivo (per lui come per la comunità degli elfi) dei contadini,
tramite la campagna genuino clandestino, dovrebbe essere creare delle
comunità rurali autosufficienti piuttosto che vendere i propri prodotti in
città e quindi appoggiarsi all’economia urbana.
Alda di CampiAperti ha parlato di MAB che rende possibile alle aziende
agricole la diminuzione di alcune tasse o ad esempio la possibilità di non
pagare l’INPS.
Giovanni di USI ha parlato poi del pericolo di chiedere una modifica
normativa come soluzione ai problemi igienici e burocratici. Ha spiegato
che la norma poi entra nel controllo di altri e non di chi l’ha proposta.
Secondo lui, piuttosto che concentrarsi sulle normative, sarebbe invece
importante recuperare gli usi civici.

Si è arrivati alle conclusioni dell’assemblea la mattina seguente, durante


il mercato al Forte.

• APPUNTAMENTI

Perugia a settembre
Napoli a Marzo/aprile

• 2 GRUPPI DI LAVORO:

1) accesso alla terra


(argomento di ricerca di cui fanno parte gli usi civici, le terre
demaniali, “mab” e aiuti agli sgravi fiscali e qualsiasi risorsa che possa
facilitare l’accesso alla terra per chi vuole essere contadino)

2) autocertificazione partecipata
(normative igienico sanitarie, tasse, occupazione suolo pubblico ecc…)

L’intento è di arrivare a settembre a Perugia con più informazioni circa


questi due punti cruciali. Questo darebbe la possibilità di poter scegliere
gli obiettivi comuni.

Per poter lavorare la strategia decisa è stata questa:

- Ogni realtà formerà i due gruppi (uno per l’accesso alla terra e uno per
l’autocertificazione partecipata)
- Lo comunica ai portavoce della propria realtà
- Questi comunicano agli altri portavoce chi fa parte dei gruppi e gli
indirizzi mail
- A questo punto tutti i gruppi di lavoro delle diverse realtà possono
iniziare a scambiarsi informazioni e costruire il materiale che verrà
esposto in assemblea a Perugia, per decidere una strategia comune.

terra Terra ha proposto di creare un blog per lavorare.


Michele di CampiAperti ha proposto, al di là di queste conclusioni, di
unirsi in una azione più diretta ad esempio nel caso in cui venisse
coltivato del mais ogm in Italia.

www.genuinoclandestino.noblogs.org
terraYlibertà
Costruzione Incontro e Mobilitazione

La crisi economico ambientale causata dal capitalismo comincia a provocare piccole


inversioni nei fluissi di mobilità dalla campagna alla città, che hanno caratterizzato il
mondo dagli anni '50 in poi. Piano piano sempre più persone volgono lo sguardo e la
propria progettualità al campo, spesso in fuga da città ormai invivibili e insalubri. Sulla
carcassa agonizzante (quanto ancora distruttiva) del capitalismo nuovi paradigmi
accompagnano la ricerca di un altro stile di vita, di un altro bioritmo, di un'altra
alimentazione, di nuove relazioni.
In questo scenario una nuova generazione comincia a tornare al campo, cercando nelle
attività e nella vita contadina una maniera di sfuggire alla tremenda precarietà della
metropoli postmoderna e con l'intento di costruire nuove relazioni sociali, ambientali,
economiche. Insomma una generazione politica che fa del ritorno alla terra e
all'agricoltura contadina una strada per la realizzazione della propria persona e uno
strumento di lotta politica per la costruzione di una società post-capitalista.
Però anche questa prospettiva sembra scontrarsi con il problema della proprietà dei
mezzi di produzione, cioè con l'accesso alla terra.
<Chi vuole oggi terra in Italia ? Ce ne sono d'avanzo!> penseranno molti.
Invece almeno tre elementi hanno fatto si che accedere alla terra in Italia richieda
una discreta quantità di soldi. Innanzitutto la geografia della penisola, con una
disponibilità limitata di terre buone, quasi sempre ad appannaggio dell'agribusiness (in
Umbria basta vedere il rapporto con il tabacco). Poi la bellezza delle nostre campagne
le ha fatte diventare mete per un turismo in forte espansione, spesso d'elite; c'è
quindi la tendenza, che ormai investe appieno anche le nostre zone, a trasformare il
campo nel salotto per ferie (se non quando vero e proprio centro terapeutico) per
ricche e ricchi stressati. Infine la gestione personalistica della proprietà demaniale,
che vede il politico di turno a custodire ingenti pezzi di territorio nell'abbandono in
attesa che diventino appetibili per qualche speculazione privata.
Ancora una volta la necessità di denaro a voler ingabbiare sogni e fermare cammini.
Una situazione insopportabile, soprattutto per chi ha deciso di voltare le spalle al
sistema e invece lo ritrova così pesantemente a intervenire sulla propria vita.
E così nel 2010 l'accesso alla terra in Italia torna nell'agenda dei movimenti. Mentre
in molte altre parti del mondo è stato sempre uno dei fronti più avanzati delle lotte
anticapitaliste, attorno a cui si sono sviluppate esperienze importanti e concrete di
costruzione dell'altro mondo possibile (penso agli zapatisti, al MST brasiliano ,etc).
Logicamente la nostra attenzione si rivolge al cospicuo patrimonio demaniale, che
addirittura in molti casi versa in stato di abbandono. Un patrimonio costituito da zone
marginali (dorsale appenninica, alta collina, valli isolate) poco attraenti e adatte
all'agribusiness o ad altre forme di speculazione, ma che da sempre hanno
caratterizzato l'agricoltura e le civiltà contadine in Italia.
Beni spesso ostaggio, per incuria o per malafede, delle amministrazioni e burocrazie
locali.
Il territorio e i suoli coltivati sono considerati dal potere ancora come terreno da
sfruttare in maniera intensiva e con strategie per creare ulteriori e nuove forme di
dipendenza nello strato sociale (OGM). A livello politico la grave crisi economica e la
conseguente disoccupazione fanno ripensare all'agricoltura come scialuppa di
salvataggio. Così nell'arco costituzionale diverse forze hanno cominciato ad accennare
al tema della redistribuzione delle terre demaniali. In primis la Lega, che
sull'agricoltura ha portato avanti una politica complessa e non scontata, come
dimostra anche l'operato di Zaia come ministro. Ma dobbiamo saper leggere e
contrastare questa proposta politica, che con tutto il suo appeal demagogico sembra
far presa su molte persone. In primis per l'insopportabile razzismo caratteristico
della politica leghista: <<Terra ai giovani...purché italiani>>. E poi perchè vincola questa
eventuale redistribuzione sempre ad una visione accentuatamente produttivista
dell'agricoltura, un sentire quanto mai lontano dai giovani che tornano alla terra per
passione, un modo d’intendere il rapporto con l’ambiente che diviene la vera sfida che
ci si profila da affrontare a livello educativo.
Infatti nel momento in cui sembra muoversi qualcosa a livello politico e si aprono
possibili scenari, dobbiamo saper vincolare con forza il tema dell'accesso alla terra a
programmi e progetti di uso sostenibile di questa e di conservazione e tutela del
paesaggio e della biodiversità.
Perchè <La Terra è di chi la lavora>, come rivendicava esattamente 100 anni fa
Emiliano Zapata, oggi non basta più di fronte al grado di deterioramento del nostro
ecosistema. Oggi è necessario aggiungere che la Terra è si di chi la lavora, ma in
maniera sostenibile e con rispetto e responsabilità verso le generazioni future.
C'è di più. È necessario con forza introdurre il tema della proprietà collettiva. Proprio
ora che gli usi civici vengono presi di mira da una strumentale regolarizzazione statale
per la mancanza di una loro mappatura, potrebbero risultare una soluzione (adattata al
contesto odierno) percorribile in una nuova proposta e rivendicazione popolare. Dunque
redistribuzione delle terre a soggetti collettivi e inalienabilità delle terre assegnate.

Per discutere di tutto ciò, per costruire una lotta comune sul diritto di accesso alla
terra, vi invitiamo il 12?-13? Giugno ad una due giorni sul Monte Alago (Nocera Umbra)

Per info
adrianozaccagnini@gmail.com Roma
fabios81@libero.it Perugia
Ciao,
da mesi faccio l'eremita immobile. Ho trascorso il tempo ad osservare la natura e a cancellare
ciò che credevo di essere nel silenzio e nella solitudine. Il vuoto interiore e l'osservazione mi
stanno servendo per accogliere nuove idee ed accorgermi della perfezione di ciò che mi
circonda.

Domenica sera ho cenato con Giovanni e Valeria. Mi sono ritrovato in una bellissima discussione
con Giovanni e, dopo la loro partenza, ho cominciato a scrivere una lunga serie di paradossi che
mi frullavano in mente già da qualche giorno. Ve la allego. Oggi ricevo l'email della Ragnatela
alla quale da tempo avevo deciso di partecipare. Su suggerimento di Valeria ho scritto questo
breve testo. Non è una critica ma una proposta. O forse solo il tentativo di uscire dal guscio.
Mi piacerebbe sapere che ne pensate. Grazie.
A domenica,
Corrado

“Pollini al vento e alberi al sole”

In natura la ragnatela è una trappola. Non è una casa. Il ragno dorme altrove, si sposta
e poi torna ad imbalsamare le prede. In natura non esiste il concetto di rete. Esiste però il
concetto di ciclo. I ragni mangiano le mosche e le zanzare, per esempio, e le lucertole e i
pulcini mangiano i ragni. L’energia gira. Non serve a far girare. In natura non esiste la ruota. Si
spostano le idee e non i prodotti. E’ il risultato di un bilancio energetico. Una pianta, prima di
morire, spande nell’aria tutte le sue idee sotto forma di pollini e semi. Lo fa anche durante la
vita e così si assicura che le sue idee genetiche viaggino leggere portate dal vento e dagli
insetti, con un impatto energetico pari allo zero. Per spostare un albero l’essere umano investe
una immane quantità di energia. Se l’albero volesse spostarsi investirebbe solo del tempo.

Una rivoluzione culturale e ambientalista dovrebbe tener presente questo esempio.


Esportare il modello è più sostenibile energeticamente che importare i prodotti. La vera
rivoluzione è l’immobilità. Se quel 20% di mondo che consuma l’80% delle risorse si fermasse
per una sola ora, il genere umano farebbe il più grande passo avanti nella storia. Se tutti
smettessimo di lavorare il sistema crollerebbe. Se abbandonassimo le città nessun governo
potrebbe impedircelo. Nessuna legge impedisce l’immobilità. Non consumare, non lottare, non
partecipare. Tutto ciò che non ci piace si sgretolerebbe in pochi anni. I capi ed i potenti
resterebbero senza energia perchè l’energia siamo noi. In natura l’energia si muove verso
l’evoluzione. Non si muovono le cose in natura. Solo le idee. Viaggiano i pollini al vento e non le
piante. Gli animali migrano per un bilancio energetico: dare la vita costa più energia che
mantenerla viva.

La rete per far muovere le idee già esiste. Anche la rete per far muovere le cose già
esiste. La vera rivoluzione è il frutto di un bilancio energetico. Spostare le idee invece che le
cose. Rendere i modelli leggeri come pollini e condividerli con più persone possibili. Dieci,
cento, mille Ragnatela. Localizzate in un raggio d’azione energeticamente compatibile. Se il
modello funziona attecchisce ovunque. Forse avrà altri nomi ed altre facce. La mescolanza
delle idee garantisce l’aumento delle probabilità di attecchire ovunque. Ogni luogo è diverso
ma un seme sa modellarsi pur di nascere. La rivoluzione è interiore. Il cervello umano non
cresce da più di 10.000 anni. E’ l’energia che vi circola che è cresciuta. Più energia, più idee.
Più idee, più energia. Muovere i semi e le idee restando fermi. Come alberi al sole.
PARADOSSI
Nel posto dove vivo ci sono, per ogni metro quadro, 3 lucertole, 2 gechi e 1 biscia, eppure c’è un
essere umano che è convinto che questa sia casa sua nonostante non ci viva. Ci sono anche svariate
vacche e vitelli ma nessuno le munge nè le macella perchè il pastore si accontenta dei contributi della
Comunità Europea. Anche dopo millenni di evoluzione una vacca al pascolo vale più di qualunque umano
laureato. Tagliare capelli per mestiere è più redditizio che farseli crescere per natura. Un pompino alla
Casa Bianca ha ottenuto più spazio mediatico di tutti gli stupri messi insieme. In una chiesa di medie
dimensioni ci potrebbero alloggiare 500 persone ma viene usata da 100 persone per 3 ore una volta alla
settimana. Il cliente medio di un supermercato vota le sue preferenze 2 volte a settimana ma ha la
percezione del suo potere decisionale una sola volta ogni 5 anni. I musulmani convincono gli uomini
bomba promettendogli un paradiso con 70 vergini ma omettono di ricordargli che l’uccello esplode con il
resto del corpo. Un’automobile ha 8 probabilità su 10 di svolgere le funzioni di una stufa ma la
chiamiamo “mezzo di trasporto”. Un beduino cieco a New York ha più probabilità di cavarsela di un
newyorkese cieco nel deserto, eppure, relativamente al numero di abitanti, New York uccide più gente
del Sahara. L’Italia è l’unico paese al mondo governato da una coalizione in cui ci sono un partito
nazionalista ed un partito separatista. La Chiesa è contro l’aborto perchè ai preti piacciono i bambini.
L’essere umano si definisce la specie più evoluta del pianeta ma se gli tappi il naso muore. Un
adolescente medio di oggi ha ricevuto stimoli pari a quelli di 7 adulti del ‘600, eppure non è in grado di
essere autonomo. 5.000 anni prima di Cristo i Babilonesi calcolarono, con un errore di pochi secondi, la
durata del ciclo lunare, eppure 6.500 anni dopo Galileo fu imprigionato come eretico per aver usato un
telescopio. Quando Armstrong tornò dal viaggio sulla Luna nel ’69 dovette ammettere che oltre le
nuvole non c’era il Paradiso, eppure ancora oggi si dice ai bambini che i morti vanno in cielo. Nei primi 3
anni un essere umano riceve il 75% delle informazioni di tutta la sua vita, eppure viene scolarizzato per
20 anni facendogliele dimenticare e illudendolo di star apprendendo il restante 25%. Se tutti gli
abitanti dell’India si pulissero il culo con la carta igienica il pianeta non avrebbe più foreste. Un albero è
vivo solo nei 3 cm superficiali (sotto la corteccia) eppure, nell’immaginario collettivo, muore quando cade
al suolo. La casa è ritenuta un luogo sicuro ma al primo posto nelle chiamate al Pronto Soccorso ci sono
gli incidenti domestici e 7 volte su 10 un omicidio avviene in famiglia. Un soldato in missione di pace
guadagna più soldi di 100 famiglie in guerra. 250 anni fa i primi coloni giunti in Australia erano galeotti
dell’Impero Britannico eppure oggi un prigioniero medio ha diritto ad una sola ora d’aria. Tutta
l’informatica si basa su sequenze di 2 soli simboli (0 e 1) eppure, nella sola parte di pianeta
informatizzato, si parlano più di 200 lingue. Il neo Presidente della Provincia di Salerno (la più vasta
d’Europa) ha speso del denaro pubblico per affiggere un manifesto per il 25 aprile nel quale si invita la
cittadinanza a ricordare solennemente i militari americani ed alleati caduti per “liberare il Paese dalla
dittatura comunista”. Sia nel Corano che nella Bibbia c’è un comandamento che dice “non avrai altro Dio
all’infuori di me” ma se Dio sa di essere l’unico che bisogno avrebbe di costringere gli umani a credergli?
L’ombra si nasconde dietro gli oggetti per paura della luce, eppure ogni giorno arriva puntuale lo zenit.
Gli astronomi danno nomi a stelle lontane centinaia di anni/luce da noi (per cui potrebbero essere gia
spente da secoli) ma la maggior parte degli umani non sa dov’è situato il proprio pancreas e a cosa serva.
Abbiamo mappato l’intero pianeta ma a scuola non si insegna più la geografia. La Bibbia è il libro più
stampato di sempre ma pochissimi nella storia sono quelli che l’hanno letta tutta. Colombo scoprì una
cosa che già c’era nel tentativo di dimostrare tutt’altro, eppure oggi riceverebbe un Nobel. Adamo ed
Eva trasgredirono l’unica regola che c’era all’epoca, eppure con l’aumento degli esseri umani non sono
diminuite le regole. E’ praticamente impossibile stabilire cosa accadrebbe se una famiglia cinese su 3
avesse un’automobile perchè il pianeta non ha risorse neanche per la metà di questo calcolo (figuriamoci
per farle muovere), eppure il “primo mondo” si definisce democratico. Lo spettro del visibile è una
piccolissima parte dell’energia presente sul pianeta (tra il rosso ed il violetto, da cui infrarossi ed
ultravioletti) eppure siamo convinti di “vedere la realtà”. Ogni giorno muoiono 18.000 bambini per danni
legati alla sottonutrizione ma siamo disposti ad accettare una guerra per vendicare 3.800 americani
morti nelle Torri Gemelle. Se quel 20% della popolazione mondiale che consuma l’80% delle risorse
restasse immobile per una sola ora, il genere umano farebbe il più grande passo avanti della storia. Ci
sono almeno 7 religioni che parlano di un dio o semidio nato il 25 dicembre da una vergine e risorto dopo
3 giorni, eppure il Cristianesimo è l’unica che ha attecchito. Calcolando la sola evoluzione umana degli
ultimi 100.000 anni e dato per certo che percepiamo il nostro pianeta nella sua totalità, sferico ed in
rotazione intorno al sole da soli 500 anni e che la vita media è di 80 anni, si può affermare che
attualmente i terrestri hanno una percezione del proprio habitat pari a quella di un neonato di 3 mesi.
Inseguiamo la felicità ma la felicità ci corre dietro. Un solo vulcano, scorreggiando cenere, ha
paralizzato per giorni gli aereoporti di mezza Europa. Immaginandola come un cono, una montagna ha
infinite vie diagonali dalla circonferenza della base fino alla cima, eppure, nonostante una sola sia in
salita e tutte le altre in discesa, la maggioranza di noi percepisce la vita in salita. Se il mare si
innalzasse è molto probabile che i governi cercherebbero di convincere l’opinione pubblica che le
montagne si stanno abbassando. Meno di 10 terrestri hanno il potere di distruggere tutti gli altri
premendo un bottone, eppure ci definiamo mediamente liberi. Per un quarto della popolazione terrestre
oggi non è oggi semplicemente perchè utilizzano calendari diversi. Nonostante gli innumerevoli
cambiamenti ed innovazioni che la moda ha avuto negli ultimi 200 anni, un pezzo di stoffa che assomiglia
al cappio degli schiavi resiste imperterrito persino nei film di fantascienza. Un grattacielo è un simbolo
fallico che però punta nella direzione opposta a quella della vagina rendendo i suoi abitanti degli
spermini sotto stress. Una formica arriva a sollevare fino a 7 volte il proprio peso ma un umano la può
schiacciare con un dito illudendosi di essere più forte. Il 71% del pianeta è coperto d’acqua eppure lo
chiamiamo Terra. La nostra percezione della minaccia dipende dal confronto tra le due grandezze
relative, eppure un batterio di pochi micron ci potrebbe spazzare via in pochi mesi. Muore più gente per
la pace di quanta ne vive per la guerra. La canapa è diventata una droga quando sono state scoperte le
fibre sintetiche che vuol dire che, se inventassero un cibo sintetico, il pane potrebbe divenire illegale.
Il calendario è già occupato da un santo al giorno eppure ci sono ancora cause di beatificazione. L’oro è
un metallo prezioso semplicemente perchè ha il colore del sole. Quando nasciamo possediamo in quantità
illimitata due beni di lusso, tempo e spazio, eppure passiamo un quarto della vita a cederlo gratis, due
quarti della vita a lavorare per ricomprarcelo a caro prezzo e piccole dosi e l’ultimo quarto ad
accorgerci del furto. A causa della conversione dei campi di cereali per la produzione di biodiesel ed
etanolo, il prezzo del grano sta raggiungendo quello del petrolio il che significa che presto un barile di
cereali verrà considerato energia e non cibo, scatenando una guerra tra 2 miliardi di affamati e
860.000 possessori di automobili, perchè per fare un pieno di 120 litri ad un suv serviranno i cereali
necessari a sfamare un essere umano per un anno. Viviamo nell’era dell’informazione ma nessuno conosce
la verità. La luna, a causa della coincidenza con il moto di rivoluzione della Terra, mostra da sempre la
stessa faccia, eppure siamo soliti dire “che bella luna c’è stasera”. L’uomo più ricco e potente del mondo
non è in grado di percepire le cose più belle della vita. Un adulto cambia la totalità delle cellule che lo
compongono ogni 7 anni ma percepisce il cambiamento intorno a se con difficoltà. La fisica ha
scientificamente dimostrato che la materia è composta da più vuoti che pieni, eppure continuiamo a
sbatterci contro. E’ matematicamente impossibile che i trentenni di oggi ricevano una pensione, eppure
li si costringe ugualmente a versarne i contributi. Grazie allo sforzo di un gran numero di scienziati, nel
’39 Hitler apparve nel primo messaggio televisivo della storia, trasmesso all’inaugurazione delle
Olimpiadi di Berlino, eppure decenni dopo un moderno dittatore possiede scienziati, stadi, squadre di
calcio e reti televisive ma nessuna arma. Durante la Guerra Fredda le genti europee si sentivano al
centro tra due fuochi nonostante Alaska e Siberia siano separate dall’altro lato da soli 80 km di mare.
Il nostro corpo è percorso da milioni di sensori predisposti a darci piacere ma siamo convinti di poterlo
provare solo con le parti di esso che copriamo maggiormente. Un poligamo bisessuale eleva all’ennesima
potenza le sue probabilità di interagire piacevolmente con altri esseri umani ma viene definito
“pervertito” invece che “intelligente”. Un bacio appassionato brucia 2000 calorie in due persone ma non
è consigliato in nessuna dieta. Ci proibiscono ciò che più ci piace per poi venderci ciò che più ci manca. Di
tutta l’acqua dolce disponibile sul pianeta solo l’1,7% è accessibile e potabile, eppure vogliono
privatizzarla. Ogni rivoluzione della storia, una volta raggiunto il potere, ha generato sufficiente
malcontento da rendere necessaria un’altra rivoluzione. Affermare che il genere umano ha creato un
buco nell’atmosfera equivale a dire che un feto crea la vagina. Il razzismo ed il maschilismo affermano
una superiorità ma nascono da un complesso di inferiorità. Il sole ed il vento sono gratis ed infiniti ma si
torna a parlare di nucleare. Il letto di un fiume dev’essere proprio scomodo se il fiume continua a
scorrere via
. Se seguissimo l’esempio della natura e cominciassimo ad esportare le idee invece che importare
i prodotti, il mondo cambierebbe in pochi anni. L’unica rivoluzione possibile oggi è restare immobili (non
consumare, non lottare, non partecipare). Il cervello umano non ha cambiato dimensioni negli ultimi
10.000 anni ma l’evoluzione è andata avanti dimostrando che in realtà si basa su Tecnologia Interiore
piuttosto che su quella esteriore. (Corrado)

IDEE&PROGETTI:

*Collezione Collettiva e Itinerante ‘Ragnatela’:


di oggetti ri-trovati che raccontano antichi gesti e memorie.
L’invito è di raccogliere, portare riunire e allestire, un’esposizione del mondo contadino e
dell’artigianato: ciascuno contribuisce rispolverando – ma anche no!: semplicemente portandoli - ‘vecchi’
oggetti, probabilmente in disuso, con la loro storia. Testimonianze di usanze e mestieri in cui le mani si
aiutavano con strumenti rispettosi dell’ambiente e nella prospettiva di un’attività svolta con cura e
lentezza, in armonia e col piacere di un corpo che partecipa.
Un Museo Itinerante che prende forma in alcune tappe significative della Ragnatela, mentre il
‘portatore’ continua ad essere il custode di quell’oggetto e della sua storia.
Nel tempo…, possiamo documentare la raccolta come ogni singolo oggetto: a che serve, chi lo custodisce
e magari storie e vicende connesse… da raccontare.

Ci date una mano ed un ‘pensiero laterale’ per affinare la proposta!?....GerrySolfatara&Valeria

**LABORATORIO TEATRALE con Gary Brackett attore&regista del LIVING


THEATRE N.Y. work shop residenziale di una settimana dal 28/6 al 4/7
al VESUVIO (NA) c/o FIUME DI PIETRA www.fiumedipietra.org (costo 210€)
CASA S-CULTURA a Sagarote-Diamante

LABORATORIO ESPERENZIALE
PER LA COSTRUZIONE DI UNA 'CASA' IN TERRA E PAGLIA

All'Arcipelago Sagarote, dal 3 Maggio inizia un Laboratorio per la realizzazione di una


casa scultura: un cantiere aperto dove imparare facendo, in sinergia con l'ambiente e
le persone che vi partecipano.
La tecnica costruttiva utilizzata è quella del COB, ossia del massone di terra
impastata con la paglia e messo in posa fresco, metodo tipico dell'Abruzzo collinare.
La terra argillosa di Sagarote è la risorsa principale utilizzata per la scultura – pare
che i Sagaroti fossero un popolo persiano che lavorava la terra argillosa e qui, a
Diamante, ancora si racconta dell'utilizzo dell'argilla per la costruzione di ricoveri per
animali – quindi un materiale naturale, ecologico e ad impatto zero.
Il Laboratorio è concepito anche come Cantiere nel senso di canto corale: luogo dove
inter-agire con gli altri, risuonando anche su frequenze diverse, cooperando per il
raggiungimento di un obbiettivo comune.
Il laboratorio vuole essere inoltre, un momento e uno spazio creativo, occasione per i
partecipanti di esplorare il proprio immaginario di 'casa': uno spazio fisico, una forma
con i suoi materiali e colori, uno spazio dell'anima, un luogo dove sentirsi parte del
tutto... una ricerca ed esplorazione partecipata.
L'esperienza sarà documentata in tutte le sue fasi con foto, video, disegni e
manufatti che potranno essere condivisi con l'esterno ed il territorio in una
presentazione finale, nell'area del DAC di Diamante, prevista in occasione del Gaia
International Festival dal 19 al 26 giugno **ragnatela 23 e 24 Giugno “Carcere
delle Imprese” S’Maria del Cedro-CS-, ospitalità rurale c/o ArcipelagoSagarote.

La Scultura diventa così un Manifesto in atto e visibile di un altro modo possibile di


costruire in armonia con la Natura e proporre la terra cruda come materiale da
costruzione anche in Calabria.

Il Laboratorio è aperto a chi vuole partecipare e apprendere questa tecnica ed è


accessibile a tutti.
C'è la possibilità di vitto e alloggio (stanze multiple, camper o tenda) con contributo
spese da concordare.

Contatti: Ferdinando Renzetti


Valeria De Rienzio
Luciana Pasetto

cell. 347 9208309 mail: virgo47@libero.it


1 Chi siamo

Partenope Solidale é un costituente Des (Distretto di Economia Solidale) formato per


ora dai Gas Friarielli e Piediperlaterra, dalle Associazioni Canto Libre, Wwf, ‘E
Pappeci, Ya Basta, Masaniello SCEC, RagnatelaAutoproduzioni, Marco Mascagna,
Mammamà, Parco sociale Ventaglieri, Damm, MeetUp, Federconsumatori, Urupia, dai
produttori agricoli coop sociale Fuori di Zucca, Azienda Corrado, azienda Emilio
Mirabella, azienda agricola Casa Scola,azienda agricola Pucciarelli e dai produttori
artigianali Freebanc, Giococcio, Fabrizio Corbo,Anna Troise .

Il Consorzio Des é aperto a tutti i soggetti sociali che si riconoscono nei principi
dell'economia solidale e condividono gli obiettivi, i criteri e le modalità di lavoro
stabiliti dal DES.

Gli obiettivi del DES e quindi dei vari soggetti che fanno parte di questo distretto sono:
• diffondere in modo sinergico la cultura dell’economia solidale
• operare per la salvaguardia dei beni pubblici essenziali (acqua, rifiuti, salute, scuola, trasporti,
energia) e per la partecipazione dei cittadini al governo ed al presidio del territorio
• sostenere e/o creare nel Distretto cooperative di servizi o produzione

2 I quattro problemi che vogliamo affrontare

I cittadini di Napoli e del mondo sono afflitti da 4 problemi essenziali che derivano
dall’intreccio tra crisi ambientale, crisi sociale e crisi politica e che costituiscono i
focus della progettualità e delle attività del Des:

• ambiente: effetto serra ed inquinamento ambientale


generato da Co2 e dai rifiuti; dimezzamento delle
foreste, estinzione della fauna ittica, esaurimento delle
risorse minerarie e dell’acqua, aumento del costo dei
cibi

• povertà e disagio sociale: continua a crescere la


distanza tra i sempre meno che hanno troppo ed i
sempre più che hanno troppo poco (rapporto 86:1);
aumentano le famiglie con reddito inferiore alla
soglia della povertà, gli emarginati e gli immigrati
sono abbandonati e perseguitati

• malessere: stato d’animo di chi non raggiunge il


benessere (benavere) consumistico, cui occorre
sostituire il benvivere derivante dal vedere
soddisfatte in maniera armonica le sfere
affettiva, intellettuale, spirituale, sociale di
ognuno di noi; la visione solidaristica contrapposta
a quella individualistica; la visione del valore sociale
contrapposta a quella del denaro privato

• democrazia e cittadinanza attiva: la crisi


crescente della democrazia rappresentativa
(autoreferenzialità, questione morale, primato del
potere economico su quello politico, egemonia della
finanza internazionale e delle multinazionali sugli
stati nazionali) lascia i cittadini indifesi rispetto
agli interessi sovra territoriali; solo con la
partecipazione dal basso e la pratica della
cittadinanza attiva è possibile salvaguardare il
territorio e le esigenze delle persone che lo abitano

3 Le Piazze dell’economia solidale

Ci vogliamo presentare ai cittadini ed alle associazioni varie, che invitiamo a costruire


con noi questa rete napoletana di economia solidale, con piazze che possano diventare
luoghi di incontro dove trovare:

• mercati ‘senza mercanti’, che accorciano la


filiera e permettono l’incontro diretto tra
produttore locale e consumatore
• la cultura e la pratica delle tecniche
biologiche (naturali) di coltivazione dei
prodotti
• i percorsi per la salvaguardia dei beni comuni
e la diffusione dell’economia solidale
• commercio equo e piccolo artigianato
• vendita e scambio di libri

• un confronto con le associazioni del territorio e con la


cittadinanza sui problemi della comunità locale e
nazionale
• eventi, incontri, dibattiti, proiezioni, letture collettive,
animazione
• spazi di convivialità, dove è possibile fermarsi, parlare,
bere qualcosa in compagnia, e dove fare la spesa non è
più solo un atto “funzionale” ed alienante, ma un tempo
riconquistato al piacere e alla socialità
• raccolta di rifiuti altamente inquinanti e per i quali lo
smaltimento è estremamente difficoltoso
(apparecchiature elettroniche, telefonini, lampade a
risparmio energetico)

Le piazze dell’economia solidale si svolgeranno settimanalmente in quattro quartieri


diversi di Napoli con periodicità mensile per ognuno di essi (calendario ultima pagina)
SONO ANCORA VIVO… DOPO 11 ANNI DI BENESSERE!

Ieri ero alla manifestazione contro le perforazioni petrolifere progettate in Abruzzo e la frase di
qualcuno degli intervenuti mi ha suggerito questa domanda: “Qualcuno oggi ha consumato meno
petrolio?”
Penso che sia giusto progettare la riduzione dei propri consumi, se si sta discutendo della difesa
dell’ambiente; penso sia l’arma più potente tornare (non c’è niente da inventare) ad una vita in sintonia
con la Natura, quando intorno a noi c’è solo distruzione, sì, perché in fondo, prendendo spunto da una
frase di mio zio, ‘se tutti vivessero come me’, le società petrolifere non potrebbero arricchirsi
estraendo petrolio e neanche la lobby del nucleare e dell’eolico irrazionale…

11 anni fa tornai a vivere in campagna, avevo22 anni ed ero riuscito a liberarmi dalla morsa della città
che per 14 anni di scuola mi aveva fatto credere di essere un ambiente adatto a me essere umano.
Quella stessa scuola fu il prezzo che pagai perché chi prima di me non aveva creduto nei propri saperi e
mi aveva affidato alle sue mani, col risultato che non imparai niente di quello che oggi mi è fondamentale
sapere per vivere, e, peggio ancora, intaccò la mia capacità, spontanea in ogni essere umano, di
apprendere per curiosità.
Così mi misi a coltivar la terra per trarne il cibo e quant’altro mi potesse servire nella vita quotidiana.
Oggi coltivo in maniera marginale perché penso sia meglio, per una dieta naturale, raccogliere la
moltitudine di erbe e frutti spontanei che nutrirsi di un numero limitato di ortaggi coltivati col duro
lavoro della terra (non uso macchinari, ma solo attrezzi manuali). Per il resto che non riesco a coltivare
e a raccogliere, mi rifornisco dai contadini vicini e dallo spaccio locale di prodotti biologici, acquistando
una volta l’anno le quantità necessarie (riducendo enormemente trasporti, imballaggi e altri consumi di
risorse). Normalmente cucino con la legna, ma anche questa è una risorsa limitata (adesso purtroppo!) e
costa fatica raccoglierla, segarla e spezzarla; 8 anni fa ebbi la fortuna di provare a costruire, quasi
esclusivamente con materiali di recupero, un forno solare e constatai che funziona a meraviglia! Adesso
oltre al forno, ho anche un fornello solare per i giorni in cui ci sono gli ospiti.

Imparai un mestiere, quello del cestaio e fu una fortuna per le mie mani che riacquistarono quell’abilità
che persi durante gli anni di scuola, per il mio pensiero che ritrovava finalmente due ottime alleate per
esprimersi e per il mio spirito che godeva finalmente della fragranza dei legni selvatici che intrecciavo.
Poi scoprii che è divertente saper fare tante cose e quello che ho imparato e continuo ad imparare mi
serve per procurarmi quel po’ di soldi che servono.
Ho usato fino ad adesso pochi attrezzi elettrici che funzionano con l’unico pannello solare che ho sul
tetto. Potrei farne a meno o usarne di più restando comunque autosufficiente e mantenendo basso il
livello di inquinamento. Uso qualche attrezzo a motore che chiedo in prestito dai vicini, e il computer,
ma penso che se la comunità locale fosse forte e ci si desse una mano tutti insieme come una volta, si
potrebbe fare a meno di molte altre cose.
Non ho l’auto, anche se raramente la chiedo in prestito; di solito chiedo passaggi o uso i mezzi pubblici,
meglio ancora sarebbe un auto condivisa tra più famiglie. Ho scoperto che quasi mai è vantaggioso
muoversi velocemente ed è meglio starsene a casa circondati dalla Natura che può darci sempre di più
di quello che ci aspettiamo. Ad esempio: con la terra di una frana che aveva invaso la strada comunale
ho messo su una casetta in terra cruda. Chiunque può soddisfare il bisogno di un’abitazione, partendo da
zero, anche su un terreno preso in prestito, costruendo con la terra senza essere esperto di edilizia. In
generale possiamo fare a meno di qualsiasi esperto di cui ci siamo circondati oggigiorno. Abbiamo
un’unica insegnante, che è lì fuori ad accoglierci con braccia aperte.
Penso di aver ridotto di più del famoso 20 per cento i miei consumi; ci sono stati momenti di sacrifici,
ma chi di voi non li ha sperimentati nella propria vita; in generale c’è stato sempre un ottimo livello di
soddisfazione e appagamento personale. La prima cosa che mi dicono gli amici che vengono a trovarmi è:
“Questo sì che è il paradiso!” e vorrebbero fare a cambio. Ma in realtà il paradiso è giusto sotto i nostri
piedi e in ogni pezzetto di terra che possiamo riportare in vita, coltivare, rimboschire e abitare.
Sì sono ancora vivo dopo aver rinunciato a tantissime cose e decisamente mi è costato molto meno e ho
avuto molte più soddisfazioni che se avessi fatto la vita che ci spingono a fare oggigiorno.
Come me, o chi più chi meno, tantissime altre persone vivono a stretto contatto con la Natura in Italia,
milioni in tutto il mondo se consideriamo ancora tutti i popoli tribali, rurali che detengono i saperi
ancestrali e che l’invasione delle civiltà consumistiche stanno annientando insieme all’ambiente di cui
sono stati profondi conoscitori e custodi per secoli. Sì, in definitiva, quello che sento nel più profondo
di me stesso, è di essere un custode di questo pezzo di terra dove vivo, un custode del giardino di Dio!
Buona Vita a tutti!
Francesco
P.S: Non esitate a condividere il vostro riabitare la terra, le vostre conoscenze rurali perché sono
fonte di ricchezza per tutti. (NELLA FOTO FRANCESCO D’INGIULLO DURANTE UNA
DIMOSTRAZIONE DI CESTERIA - RAGNATELA AL FIUME DI PIETRA VESUVIO LAB - DICEMBRE
2009)
CALENDARIO ITINERANTE DELLA RAGNATELA
* 22-23 MAGGIO YouThink 2.0 c/o Fondazione Idis/ Città della scienza, all'interno
dell'area dell'ex Italsider di Bagnoli dalle 16°°alle24°° in collaborazione con CARACOL

*Domenica 6 GIUGNO RAGNATELA*CRITICHELLA*INTERNATIONAL PIC


NIC4DEGROWTH - CUMA (NA) http://criticalmassnapoli.jimdo.com/ -
http://picnic4degrowth.net/

*23/24 Giugno RAGNATELA AL “CARCERE DELLE IMPRESE” S’Maria del Cedro


(CS)+ ospitalità rurale c/o ARCIPELAGO SAGAROTE DIAMANTE (CS)
GAIA International Festival for the Future of The Sea and The Earth dal
19al26 Giugno Calabria/Basilicata
http://www.gaiainternationalfestival.com/english/welcome.html

*Domenica 4 LUGLIO RAGNATELA@VESUVIO_LAB (NA)_fiUmEdiPietRA


Dal 28 giugno “GREEN*TERROR” Teatro Migliorativo/Teatro Verde
LABORATORIO TEATRALE con Gary Brackett attore&regista del LIVING
THEATRE N.Y. work shop residenziale di una settimana con performance finale
domenica 4 luglio
http://www.livingeuropa.org/workshops/resist-now-bulletin.html
*aderiamo inoltre alle Piazze dell’Economia Solidale (D.E.S.), dalle 16 alle 20
nelle seguenti date:

Case Puntellate Vomero: ven7/5, ven4/6, gio1/7

Parco Ventaglieri Montesanto: ven14/5, ven11/6, gio8/7

Scampia: gio20/5, gio17/6, gio22/7

Centro Storico Cortile S’Chiara: gio27/5, gio15/7

…ed al nAPOLIfLEAmARKET c/o LA CONTRORA dalle 19 alle 24 gio3/6, gio10/6


http://sundayfleamarket.wordpress.com/

SETTEMBRE GENUINO*CLANDESTINO @ PERUGIA

PRIMAVERA 2011 GENUINO*CLANDESTINO @ NAPOLI

www.ragnatela.noblogs.org * ragnatela@autoproduzioni.net

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