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CAP. 1.1.

1 - NORMALIZZAZIONE OELLE TUBAZIONI A SEZIONE CIRCOLARE



I diametri e gli spessori delle tubazioni sana normati e classificati secondo il diametro nominale (ON) e quella che viene definita la pressione nominale (PN). Can la sigla ON si intende il diametro nominale, nella produzione normata, che potremo definire il diametro esterno arrotondato pill prossimo a quello effettivo. Ad esempio per I'acciaio, ON 200 indica una tubazione can diametro esterno 219,6 mm. Per altri tipi di tubazioni il ON si riferisce invece al diametro interne, si ricorda tra queste quelle in caJcestruzzo, qres, vetroresina.

=vc HOPE PP

GHISA

R= ":> S

De

R

CAlCEST~UZZ-O eRES

PRFV

oeelAIO

FIG.7.1.1- NORMALIZZAZIONE DELLE TUBAZIONI

\tavolenumerate.dgn\7.1.1.dgn 14/04/2010 14.09.44

FIGURA1

Per effettuare Ie relative prove i tubi da controllare vengono chiusi ermeticamente e vengono sottoposti a pressione. La tensione che si ingenera nella parete vale (Fig. 7.1.1 )

7.1.1

Nella quale

p = pressione interna Om = diametro media

s = spessore della parete

Questa formula e stata otten uta semplificando la seguente equazione 1

".~P'~~J

dove De e il diametro esterno e Di quello interno.

Se la pressione interna e in bar ed iI diametro medio e 10 spessore in mm per avere Ie dimensioni di crv in N/mm2 la 7.1.1 deve essere modificata:

7.1.2

(J" = _l!_. Dill [N / mm2] v 10 2s

7.1.3

Se la pressione e in Kg/cm2 e diametro e spessore sono in cm allora nella 7.1.1 la (Jv e in Kg/cm2.

Per Ie tubazioni di plastica, che qui maggiormente interessano, il comitato di normalizzazione europeo ha fissato Ie misure dei diametri estern! delle tubazioni (per ragiani inerenti al sistema di produziane dei tubi e per cansentire in agni caso Ie giunzioni a bicchiere) ne segue che sostituendo nella 7.1.3 il diametro medio con il diametro esterno Dm = De - s si ottiene per s:

.:», De

10 2 P

0'+-

v 10

Questa formula consente di calcolare 10 spessore del tuba partendo dalla

sollecitazione ammessa per il materiale con cui e prodotto.

Per I'HOPE ad esempio la sollecitaziane ammessa a 20°c e (J = 5 N/mm2 (50kg/cm2) ne deriva immediatamente, ad esempio, per un tubo ON300 (Oe=315mm) con pressione rnassima di esercizio di 4 N/mm2

7.1.4

s = _i_ . 315 = 12,1154

10 2.5+_i_

10

da cui 10 spessore normalizzato nella produzione e di 12,2 mm. Ci6 puo essere verificata sulla tabella dei diametri cammerciali del HOPE -ON315 - classe di pressione 4.

Per Ie tubazioni .. in cui ON rappresenta il diametro interno la 7 .. 1.4 diviene:

p D;

s = -. -----"--

10 20' .» v 10

Nella produzlone di tubazioni in plastica per Ie fognature interrate, a gravita, la pressione nominale scelta, e (kg/cm2)

IPH = 3,~

7.1.5

Tale scelta non deriva come intuitivo da necessita di resistenza alia pressione interna(quando mai si raggiungeranno pressioni di 32 m di colonna d'acqua?) quanta piuttosto dalla necessita di offrire una buona resistenza circonferenziale alia pressione esterna (rinterro, carichi stradali ecc)

CAP. 1.1.2 - LE TUBAZIONI PER FOGNATURE (ED ACQUEOOTTI)

Anzitutto, prima di esaminare i tipi di produzione correrrte di tubazioni per fognature (e acquedotti) ci si deve impratichire della terminologia fondamentale relativa agli stessi.

Esistono vari sistemi per raccordare due tubi piani (tubi rettilinei), questi sono descritti in Fig. 7.1.2 La cangiunzione tra tubo e tubo deve essere la piu rapida e semplice possibile, per evidenti ragioni pratiche di cantiere, ma deve altresi garantire una perfetta ten uta per tutta la vita della tubazione. I sistemi piu comuni per congiungere due tubazioni sono:

z

saldatura di testa giunto a bicchiere giunto a manicotto giunto a risega

Senza entrare troppo nel merito della saldatura di testa, si definisce tale una congiunzione di due tubazioni con Ie estrernita tagliate, accostate, ed unite con apporto di materiale 0 per polifusione.

FIG. 7.1.2 -TIP! 01 GIUNZIONE DELLE TUBAZIONI

... \tavolenumerate.dgn\7.1.2.dgn 14/04/2010 14.14.46

FIGURA 7.1.2

Si definiscono pezzi speciali gli elementi che servono a raccordare due 0 pill tubazioni, anche a diametro diverso, 0 con curve ecc. I pezzi speciali pill comuni

sono quelli indicati in Fig. 7.1.3. I

I materiali di uso commerciale pill comuni per il convogliamento di fluidi in generale, ma anche di acque reflue, sono:

acciaio ghisa calcestruzzo gres

PVC (polivinilclorururo non plastificato)

HOPE (high density polietilene - sigla italiana spesso usata PEAl) polietilene ad alta densita)

HOPE - spiralato

PP (polipropilene)

PRFV (resina poliestere rinforzata con fibra di vetro)

Oi seguito si indicano gli usi pill frequenti in ordine decrescente:

Tabella 7.1.1

FOGNATURE ACQUEDOTTO

Calcestruzzo Acciaio
'PVC Ghisa
Gres PVC
HDPE Cemento armato
Ghisa (usl particolari) HDPE
Acciaio (nei sollevamenti) PRFV
PRFV Calcestruzzo fibrorinforzato
(Condotte a bassa pressione) Tutta la produzione europea di tubazioni e normata. Sino a poco tempo fa ogni Nazione aveva la sua norrnativa di riferimento UNI -Italia, DIN - Germania, BS - Inghilterra, O-norm - Austria, NF - Francia ecc. AI momento la Cornunita europea sta unificando tutte Ie normative nazionali, il compito non e impossibile poiche Ie differenze tra Ie varie norme nazionali, se si escludono i paesi Anglosassoni, non erano sostanziali.

AI presente Ie norme UN,I (Ente nazionale italiano di unificazione) sono denominate UNI EN se corrispondono alia versione in lingua italiana delle norme europee approvate dal Comitato europeo di normazione (CEM), so no denominate UNI ISO (ovvero UNI EN ISO) se corrispondono a norme elaborate dall'orqanisrno internazionale di normazione (ISO). Spesso compare nei cataloghi di tubazioni la sigla ICS che sta per "International Classification for Standards".

Le tubazioni idonee a resistere a pressione interna, sostanzialmente quelle della seconda colonna della Tabella 7.1.1, sono a lora volta classificate, come anticipato, da due parametri:

DN - diametro nominale PN - pressione nominale

Sebbene sarebbe state logico esprimere il diametro di una tubazione col diametro esterno in mm, si e dovuti ricorrere al diametro nominale allorche si e cercato di convertire i diametri, espressi in pollici, al sistema metrico decimale. Ancora oggi i paesi, con il sistema anglosassone di misura, esprimono il diametro delle tubazionl, specie quelle d'acciaio, in pollici (1" = 25,40 mm) e la produzione corrente mantiene per questo tipo di tubazioni, Ie misure in pollici. Si indica, COSI, un tubo di acciaio da 32", di spessore 12,7 mm:

viene indicato DN32"x1/2"

DN800x12,7 II diametro effettivo in mm risulta:

nel sistema anglosassone e nel sistema decimale

32" x 25,4 = 812 mm

Si osservi che anche 10 spessore e in pohici, nel caso }'2" pollicaJl DN rappresenta dunque il diametro approssimato pill prossimo nel sistema decimale.

Giova ripetere ancora una volta che non per tutti i tipi di tubi il diametro nominate viene riferito al diametro esterno.

La PN - pressione nominale rappresenta invece la pressione di esercizio consentita per quella tubazione (cfr. sopra)

algres, sino all'introduzione delle materie plastiche. E' tuttora usato specie nei grossi diametri, non coperti dalla produzione di tubazloni in PVC egres. Viene prodottoin diametri commerciali da 110 mm a 3000 mm. A sezione circolare ed ovoidale. Per mofivi di produzione Ie tubazioni in cis. raramente sono prodotte con bicchiere, pili spesso con giunto a risega, essendole dimensioni della risega standardizzale ed indipendenti dallo spessore del tubo. Si confronti Fig. 7.1.2

Viene prodotto vibrocompresso, centrifugato 0 vibrato. Se destinate a resistere a pressione interna oltre i 0,5 Kg/cm2 viene armato con reti metalliche. La posa in cantiere per diametri oltre i 50 cm non e agevole non potendo essere fatta a mano. E' questa forse I'unica limitazione nell'uso del calcestruzzo, oltre al fatto che, in taluni casi, e aggredito dai solfati, spesso present! nelle fognature in non trascurabile quantita.

E' un prodotto molto economico, facilmente assernblabile. Lo fa qualunque muratore, poiche viene congiunto semplicemente coprendo di malta di cementa la risega. Viene prodotto a sezione circolare plena, 0 pili spesso con piede di appoggio, che ne facilita la posa in cantiere, su letto di calcestruzzo preparato. Nei grossi diametri (>1500) la risega e spesso dotata di un anello elastomerico che ne garantisce la tenuta.

tubozlone semp I lee

tubozlone

con plede d'oppoggio

FIG.7.2.1- TUBAZIONI IN CALCESTRUZZO

... \tavolenumerate.dgn\7.2.1.dgn 14/04/2010 14.20.17

FIGURA 7.2.1

Giova anzitutto evidenziare che il mercato e rivolto quasi esclusivamente aile tubazioni prefabbricate piuttosto che ai metodi tradizionali di getto in opera mediante casserature smontabili, di fatto riservate oggi soltanto a condotte che presentano caratteristiche Q dimensioni del tutto particolari (diametri raqquardevoli, curve piuttosto strette, particolari terreni ecc). Le tubazioni gettate in opera modernamente sono realizzate con "salsicciotti di gomma gonfiabili" circolari che costituiscono I'anima del canale. Sebbene, come detto indispensabili in taluni casi, presentano 10 svantaggio del tempo di maturazione del getto che deve trascorrere prima di poter eseguire il rinterro. Se ne da un esempio in Fig. 7.2.2.

Ancora per gli ovoidali, Ie cui caratteristiche esamineremo in dettaglio piu avanti, si sono ideate particolari tipi di casseforme, facilmente rimuovibili che negli anni passati hanno avuto una certa diffusione, ma a quanto risulta a chi scrive, sono oggi in via di abbandono (Fig. 7.2.8).

FIGURA 7.2.8

tl L

EF-M

-B---0-

OVOIDAL I CON FONOEllO IN MATTONElLE 01 GRES

EF-R

FIG.7.2.8- CANALl OVOIDALI SECONDO DIN 4032

... \ta\(olenumerate.dgn\7.2.8.dgn 14/04/201014.25.55

fognature

Uno dei problemi che si pone con I'uso dei corrugati e quello degli allacciamenti. AI presente viene risotto forando la tubazione, come nel PVC, ed inserendo un collare in gomma 0 neoprene in cui si innesta I'allacciamento. In alcuni casi si e risolto saldando per polifusione una braga in HOPE liscio, tra i due tronchi in corrugato (Fig. 7.8.10).

FIGURA 7.8.10

FIG.7.8.10-ALLACCIAMENTI PER TUBI CORRUGAT I

... \tavolenumerate.dgn\7.8.10.dgn 15/04/20107.52.45

HI

Cap. 1.3 - TUSIIN HOPE A PARETE STRUTTURATA 01 TIPO CORRUGATO

Le tubazionl corrugate sono prodotte in genere conformemente alia norma EN 13476-1 "Plastics piping systems for nonpressure underground drainage and sewerage - Structured-wall pipino systems ..... " (e UNI10968~1).

Le tubazi.oni a parete strutturata di tipo corrugatoin HOPE, che per brevita chiameremo in seguito semplicemente "corrugate", consentono pareti assai sottili affidando la resistenza circonferenziale, quella cioe allo schiacciamento da rinterro, alia parete, strutturata con alveoli ortogonali all'asse. Risultano particolarmente leggere e flessibili (Fig. 7.8.1). II peso di un tubo corrugato e assai contenuto. Volendolo paragonare a quello delle altre materie plastiche, per tubi di fog natura, risulta il prospetto che segue, limitate per brevita ad un solo diametro:

o interne 0 ON 800 mm - Peso in kg/m
I
Corrugato 40
HOPE 60
PVC 65
Calcestruzzo 270
Ghisa 260
Gres 360 GI.i alveoli hanno Ie forme pill diverse si confronti Fig. 7.8.2

tipo Al' eeccoec UNI 10968-1-2005

e tpo A2 eeee-ec UNI f0968-1-2oo5

tipo A2 secondo UN! 10968-1-2005

tipo B secondO UN! 10968-1-2005

J[n~t~l/:jl":]1

tipo A1 secondo UN! 10968-1-2005

FIG.7.8.2-TUBI CORRUGATI-PARETI

... \tavolenumerate.dgn\7.S.2.dgn 15/04/20107.42.07

FIGURA 7.8.2

7

Possono essere a parete unica 0 a doppia parete (Fig. 7.8.3). Generalmente quelle a doppia parete han no la parete interna liscia e quella corrugata esterna di colorazioni diverse.

FJG.7.8.3-TUBO CORRUGATO A DOPPJA PARETE

... \tavolenurnerate.dgn\7.8.3.dgn 15/04/20107.45.52

FIGURA 7.8.3

Per quanta riguarda Ie caratteristiche idrauliche, di resistenza all'abrasione, di resistenza agli urti vale quanto gia detto per I'HOPE. Sono leggerissime e quindi movimentabili anche a rna no sino a diametri notevoli.

Le curve sono fatte con elementi tagliati (cfr. Generafita) come in Fig. 7.8.6.

FJG:7.8.6-CURVA SALDATA

... \tavolenumerate.dgn\7.8.6.dgn 15/04/20107.47.30

FIGURA 7.8.6

I manicotti di giunzione sono sempre elementi spiralati, a maggior diametro, e vanno inseriti con due guarnizioni (Fig. 7.8.7).

[I J O&ODO

_____ __ J_-=- L

FIG.7.8.8-GIUNZIONE A MANICOTTO

LISCIO

II letto di posa, cope ura e rinfianco deve essere di materiale minut (sabbia 0 risetta) senza pietrisco 0 pietf@~4fI~~Sga'M&atE!~rsdOO4810d~rilc!ftj3stradali, possono bucare facilmente la parete. II lora assemblaggio avviene in genere con giunti speciali a manicotto corrugati, come si e visto, ma anche lisci (Fig. 7.8.8).

Possono essere collegate tra loro anche con altri tipi di giunzione, in genere riconducibili aile solite tre: saldatura di testa, con manicotto, con bicchiere. La saldatura di testa non differisce dal classico rnetodo di giunzione gia vista per Ie tubazioni in HDPE a parete liscia. Anche in questo caso deve essere fatta da personale specializzato e qualificato. La giunzione con manicotto tra due tubi con uguali estremita viene effettuata ponendo una particolare guarnizione (tipo o-ring sagomato - Fig. 7.8.8) in corrispondenza alia prima corrugazione di ciascun tubo. Questa garantisce la tenuta del giunto una volta inserito il manicotto

FIGURA 7.8.8

La giunzione con bicchiere prevede I'utilizzo di tubi prodotti con Ie due estrernita a maschio e femmina. II bicchiere puo essere prod otto direttamente durante la fase di estrusione 0 saldato successivamente. Sulla tenuta di questi giunti, specie se in condizioni di bicchiere deformato, e a lungo termine, chi scrive non e in grado di esprimersi, anche se Ie notizie della stampa specializzata, al momenta sono buone. La resistenza all'abrasione e buona. Bisogna far attenzione a non usare tubazioni portacavi per Ie fognature. Queste hanno pareti estremamente sottili e puo succedere che durante Ie operazioni di pulizia con la lancia ad alta pressione 0 con Ie canne venga terata la parete. Oltre do la tenuta, requisito non essenziale nei portacavi, lascia motto a desiderare.

Concludendo: con un prodotto idoneo e facendo comunque un po' di attenzione durante Ie operazioni di manutenzione i tubi corrugati sono senz'altro idonei per Ie canalizzazioni di fognatura, e si ritiene sia il materiale del futuro, purche, 10 5i ripete, si usino tubazioni costruite allo scopo, e non portacavi. II costa di fornitura e posa in opera di queste tubazioni e contenuto. L'uso dei corrugati e ormai molto diffuso anche in settori diversi dalle fog nature:

acquedottl scarichi irrigazione drenaggi

o

Cap. 1.4 - POZZETTI O'ISPEZIONE PER CANALIZZAZIONI STRAOALI

Senza ritornare su concetti gia esposti della profondita minima dei co lIettori stradali, si ricorda sola mente che questi, al fine, sia di porre Ie canalizzazioni al riparo dai gravosi carichi dinamici stradali, sia per p.otervi allacciare eventuali canatizzazioni situate negli scantinati, sono in genere posti a profondita che superano quasi sempre gli 1,5 +1,8 m.

Ne consegue che i pozzetti stradali debbono essere sempre accessibili, nel senso che I'operatore deve potervi entrare ed operare senza eccessiva difficolta.

Vi e sempre l'opportunita di situare un pozzetto d'ispezione ad ogni variazione altimetrica 0 planimetrica della canalizzazione. Cia deriva dal fatto che questi sono punti critic! in cui tendono a raccogliersi i sedimenti e Ie immondizie e ad aceumularsi, provocando in taluni casi delleoeclusioni, Si eviteranno comunque curve 0 confluenze nelle fognature con angoli acuti. Cia e sempre possibile ricorrendo all'artificio di cui a fig.8.2.1.

fig 8.2.1 - confluenze con angoli acuti

... \tavolenumerate.dgn\8.2.1.dgn 16/04/2010 7.42.17

FIGURA 8.2.1

Nei tratti rettilinei, fatta eccezione per i collettori "transitabili" all'operatore, (anche se solo a carponi, oioe con 0 > di 0 900mm 0 ovoidale 60x90), eventual! ostruzioni dovranno poter essere rimosse con Ie usuali attrezzature da lavoro di squadra (collettive), siano esse canne flessibili 0 "jet" a pressione (Si ricorda che gli usuali getti a pressione lavorano con una certa diffieolta in oanalizzazioni superiorial DN 500, tendendo a sbattere violentemente sulle pareti).

Per contro l'operativita delle "canne d'acciaio", in dotazione ai servizi manutentivi delle fognature, non supera, di norma, i 50+60 m; percio, volendo che I'ostruzione possa essere raggiunta 0 da monte 0 da valle, I'interasse massimo fra due pozzetti di ispezione viene ad essere < di gOm.

Volendo, pill prudentemente, che I'ostruzione sia raggiungibile sia da valle che da monte, tale distanza si riduce a 50+60 m.

1 1

AI primo criterio si ispirano in genere i costruttori anglosassoni, al secondo queHi europei continentali.

Molti si chiedono se una siffatta densita di pozzetti sia assolutamente necessaria. Le ragioni per cui si risponde afferrnativamente sono molteplici. Anzitutto la presenza dei chiusini in sede stradale consente di localizzare perfettamente il canale di fognatura. Un esondazione per occlusione della fognatura risulta estremamente fastidiosa con allagamento di locali interrati, sversamento di liquami in strada ecc. per cui la rapidita di eliminazione dei guasti e condizione inderogabile per un buon servizio. In definitiva il maggior costo di investimento si giustifica con minori costi di manutenzione e maggiore tempestivita di risoluzione dell'inconveniente.

Nelle canalizzazioni transitabili a piedi, pur chini, cioe con diametri che superano it (2) 1500 0 I'ovoidale 1000x1500, come visto, Ie distanze tra ispezione ed ispezione possono essere portate a 150+200 m. Cio non solo e non tanto per ragioni di funzionalita- del resto e molto raro che un collettore di siffaUe dimensioni subisca un'occlusione, tutt'al plu qualche rottura - quanta piuttosto per ragioni di operativita e sicurezza nel lavoro: cloe, diviene possibile una ventilazione rapida della canalizzazione mediante I'apertura dei due pozzetti adiacenti il punto diIntervento, inoltre il trasporto di attrezzature e mezzi d'opera, in condizioni non certa agevoli, e problematico per distanze eccessive ed infine la vicinanza di un'uscita puo consentire un intervento rapido in caso di incidents all'operatore (malore ecc.).

Prima di passare a descrivere i manufatti attualmente impiegati per la costruzione dei pozzetti, si vuole rimarcare che questi deb bono soddisfare quattro requisiti fondamentali:

1. consentire I'accesso alia canalizzazione e liberta di movimento all'operatore

2. interferire il minima possibile con il deflusso nella canalizzazione

3. essere stabili ai carichi gravanti

4. occupare il minor spazio possibile in sottosuolo.

Se verranno soddisfatte queste condizioni, la funzionalrta vdel manufatto sara assicurata.

CAP. 1.4.1 - POllETTI 01 ISPEZIONE SU PICCOLI OIAMETRI

AI presente essi vengono costruiti usualmente con elementi prefabbricati,salvo casi del tutto eccezionali, ricorrenti per 10 pili dove si eseguono gettate in opera anche Ie canalizzazioni, per esempio col sistema dei "salsicciotti gonfiabili in gomma" (cfr. Fig. 7.2.2).

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FIGURA 8.2.2

Contrariamente alia maggior parte dei Paesi EU, la normativa di unificazione italiana in proposito e pressoche assente. Cia non consente un'intercarnbiabllita tra i manufatti commercializzati dai diversi produttori, con rilevante danno economico per l'intera comunita.

E divenuto percio uso comune nel nostro Paese di fare riferimento, anche nella costruzione dei pozzetti, alia normativa tedesca (DI~ 4034) ed e a questa, con Ie varianti abitualmente introdotte dai costruttori italiani, che si fara riferimento.

Un tipico pozzetto ad elementi prefabbricati e rappresentato in sezione ed in "esploso" nella Fig. 8.2.2: su un getto in calcestruzzo, quale base, vengono montati gli anelli prefabbricati, che si chiudono con un elemento troncoconico detto "strombo", sui quale si immorsano gli eventuali anelli di regolazione (per portarlo all'altezza vol uta in relazione al piano stradale finito) e sui quale poggia a sua volta il chiusino di chiusura in ghisa .

Sia la tubazioneadagiata sui getto di base, che gli anelli, tra di loro, vengono sigillati con malta di cemento. (Se non sussistono particolari esigenze di tmpermeabilita).

... \t~volenumerate.dgn\8.2.3.dgn 16/04/20107.45.27

FIG.8.2.2-MISURE GEOMETRICRE DELLA SiGILLATURA

TRA GLI ANELLI

FIGURA 8.2.3

Le misure interne di anelli e strombi variano dagJi 800 ai 1200 mm (piu usuali 900 e 1000 mm).

E chiaro che piu largo e il manufatto, maggior liberta di azione e consentita all'operatore, anche se non mancano i risvolti negativi: i singoli elementi divengono piu pesanti e meno maneggevoli, 10 spazio occupato nella sezione stradale aumenta e questo puo essere un problema non trascurabile nei centri storici.

Come di norma accade, si deve operare un giusto compromesso tra operativita e peso/ingombro. Secondo I'esperienza di chi scrive, una misura interna di 900 mm puo

rappresentare tale giusto compromesso; si puo osservare, per inciso, che questa misurae abbastanza diffusa, coincidendo pressoche con quella adottata nel mondo anglosassone dei tre piedi.

Ad ogni buon conto, facendo riferimento ancora aile Fig. 8.2.4, si riportano, nella Tabella 8.2.1, Ie misure pili diffuse nel nostro paese, introdotte dai costruttori italiani, cui nel prosieguo si tara riferimento.

Sia la tubazione adagiata sui getto di base, che gli anelli, tra di loro, vengono sigiHati con malta di cementa (eventualmente miscelata con additiviadesivi).

Tabella 8.2.1

Di Spessore Tolleranza
(mm) (mm) (mm)
800 75 ±7
900 80 (75) +8
1000 80 (75) ±8
1200 90 (80) ±10 II passe d'uomo al colma del pozzetto deve ancora essere di dimenstoni il pili contenute possibile, in relazione all'uso. Si ricorda che su questo vengono montati telaio e chlusino che, se posti in carreggiata, devono necessariamenteessere metallici (in genere ghisa). Dimensioni eccessive porterebbero a pesi eccessivi, poco pratici per essere manovrati da un uomo solo (cfr. cap. 8.7).

Le tubazioni che affluiscono al pozzetto (sia a monte che a valle) deb bono essere raccordate. Cia avviene disponendo due banchine laterali con il colma 0 a filo della generatrice superiore (a raso) 0 a 3/4 di questa (fig.8.2.7).

FIG.8.2.7-roccordi interni oi pozzetti

... \tavolenumerate.dgn\8.2.7.dgn 16/04/201074927

FIGURA 8.2.7

lL1

Tali "ban chine" debbono essere spioventi verso il canale affinche non vi siano in nessun caso ristagni d'acqua e si mantengano ordinariamente asciutte, in modo da non presentare un fondo scivoloso, che risulterebbe pericoloso per I'operatore. Non

debbono consentire depositi, ecc. La loro pendenza non deve risultare in genere inferiore a 1: 1 0, ne tuttavia essere eccessiva, poiche in tal. caso non eonsentlrebbe un sicuro appog.gio al piede del fognaiolo. In Fig. 8.2.7 - a destra - si e rappresentato un pozzetto con un'immissione laterale. Si noti I'accompagnamento del flusso raccordato

con gusce. Inoltre, I'allacciamento e situato in posizione sopraelevata rispetto al canaJe principale, affinche non si formino rigurgiti nel primo durante la portata di tempo asciutto.

CAP. 1.4.2 - POllETTI CON CANAL! CURVI

lnqualche caso il canale deve cornpiere una curva piuttosto stretta nel pozzetto, su canali in forte pendenza. PUQ succedere cosl che se I'ispezione e costruita con Ie usuali banchine laterali per effetto della forza centrifuga il liquido superi la soglia di banchina provocando I'allagamento e indesiderati fenomeni di rigurgito. L'altezza della banchina a monte in questi casi viene sopraelevata cosl da impedire la tracirnazione. Sorge il problema di quanto si alza il livello del liquido sull'esterno dena curva. Facendo riferimento alia Fig. 8.2.9 vale.

FIGURA 8.2.9

Per completezza di trattazione, vengono illustrati nella Fig. 8.2.10 altri tipi di pozzetti, sempre in elementi prefabbricati, diffusi in Europa. Nella stessa Fig. si illustra un pozzetto profondo con 10 strombo montato basso.

SEZIONE AA

2.B.9-bonchine su conolt curvi

... \tavolenumerl:lte.dgn\8.2.9.dgn 16/04/20107.54.16

FIGURA 8.2.10

CAP. 1..4.3 - POllETTI GAPOFONTE EO ISPEllONI NON ACCESSIBILI

I collettori stradali,a monte, e bene abbiano inizio con un'ispeziene, Questa pub essere un pozzetto specifico,cosiddetto cap ofo nte , 0, un pozzetto a servizio di altra foqnatura (Fig. 8.2.13 destra) 0 un'ispezione anche di tipo non accessibile dall'operatore (fig.8.2.13 a slnistra). Ouesf'ultimae costituita da una semplice risallta della tubazione' in superfioie can una curvature rneqlio se a largo raggio. E sconsiqllablle vi siano variazroni nel diametro 0 nel rnateriale che costtnrisoono la rlsalita.

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FIGURA 8.2.13

Iidiametro della risalita e usualmente dunque 10 stesso del collettore, salvo che per la bocca, la quale, seceme €Ii norma e situata in carreqqiata.vsara torrnata da un piede in ghi'sa imrnorsato in un blocco di ancoraggio in catcestruzzo, il quale funge anche da supporto al chiusino ellitticocarrabile (in genere quindi in ghisa). Ouesti chiusini sono cornmereialrnente ditipo standard, ellittlei, non dissimili da analoghiin uso nell'acquedottistica. Abitualmente ON 160 per Ie fognature separate e rispetttvamente ON 250 per quelle miste.

I, pozzetti capofonte possono essere isolati e in tal caso valqono tutte Ie considerazioni gia svelte peri pozzetti ordinari, salvo che in essi non vi e una tubazione in arrive.

In molti easi, nei trivi e nei quadrivi, come anticipate, e conveniente che uno stesso pozzetto serva da ispezione inasse ad un collettore e centempcraneamente da capofontea quelload essoperpendicolare. In Fi,g. 8.2.13a destra viene rappresentata una tlpica esecuzione.

CAP. 1.4.4 - POllETTI 01 ISPEZIONI SICURI OALLE INFIL TRAZIONI

Ove si presenti ta necessita di una complete impermeabilita de'i pozzetti e soprattutto degliinnesti delle tubazioni, si puo ricorrere, anziche ad e.lementi prefabbricati, a

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pozzetti qettati completarnente rn opera con 0 senzagiunto iGtraulrcoall'attacco della soletta di fondazione.

Inoltre, qualora le tubazioni non siano del tipo gettato in opera, e quindi non menolitiche col pozzetto (Fig. 8.2.14 -destra), sara opportune venga predisposto un apposito inserimento per glil innesti. Per Ie tubazioniin PVC esiste un apposite grunto che viene inseritc nel qetto stesso dell'anello prefabbricato, rnunlto di tenuta in elastornero. Se in HOPE si suole usare un apposite collare in qornma (Fig. 8.2.14- sinistra).

Per il calcestruzzo sara sufficiente la siqlllatura in rnalata di cemento eventualmente additivata con additivi adesivl.

I sistemi con elastomero si sana rivelati assai utili in caso di cedimenti differenziali tra pozzettoe canale, consentono infartli lievi cedimentie/o rotaziorn. II sistema e perc ovviamente dispendioso.

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... \tavolenumerate.dgn\8.2.16.dgn 16/04/20107.59.50

Gon Ie tubazioni in HOPE si preferisce ricorrere a pozzetti prefabbricaticostruiti interarnente in HOPE (polietilene ad alta densita) con gli attacchi predlsposti, su cui il tubo viene "saldato" in cantiere, II sistema e illustrato in Pig. 8.2.16.

FIGURA 8.2.16

Dl norma il pozzetto in polietilene viene appoggiato su un piccolo getto in calcestruzzo. Allo stesso vengono saldate, per polifusione, Ie tubazlonicenfluenti nel nodo e poi si provvedere al rinterto ohe viene via via costipato. In semmita quindi, sU un piccolo g.etto in calcestruzzo adanello circolare si appoggia 10 strombo anche in

calcestruzzo (Fig. 8.2.13 ). .

17

Pit) spesso I'intero pozzetto e fatto in HOPE, e, per una maggior rigidita circonferenziale, del tipo corrugato.(fig.8.2.16 destra)

Per quanto riguarda i tipi di strombi di questi pozzetti, sana dotati di un passe d'uomo standard di 600 mm. Per l'aecesso pero, non potendo essere fissafi dei gradini aile pareti (se he pregiudicherebbe l'irnpermeabilita) si dovra fare uso di una scala a pioli ogni volta che sara necessaria scendere all'interno.

Nei progetti esecutivi e nelle ordinazioni dovranno venir indicati, per ogni pozzetto:

H: altezza totale

B: ON del pozzetto

h dx: altezza di attacco della immissione destra h sx: altezza di attacco della immissione sinistra

0: drametro del collettore principale (entrata uscita)

d: diametro delle immissioni destra e sinistra

Giova forse ricordare che per destra e sinistra devono intendersi, al solito, quelle rispetto ad un osservatore che guardi nel sensa del flusso (da monte a vaile).

CAP. 1.4.5 - POllETTI 01 ISPEllONE IN COLLETIORI A GRANDE DIAMETRO

Nei pozzetti su collettori a grande diametro, superiori cioe ai 90+120 cm, il pozzetto di ispezione, anche se prefabbricato, poggia direttamente sui manufatto del canale (fig.8.2.19). nella stessa Fig,., viene rappresentata un'ispezione ad un gross.o coHettore di tipo circolare di una fognatura mista, senza banchina laterale. Si not! I'uso dei gradini a rientro nell'ultima parte della discesa.

FIGURA 8.2.19

Analogamente nella stessa Fig., e illustrata un'ispezione ad un allacciamento laterale realizzata can una nicchia ed un invito nel sensa del flusso.

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FIG.8.2.19- POZZETTO 01 ISPEZ10NE su COLLETTCRE A GRANDE DIAMETRO

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Cap. 1.5 - POZZETTI SPECIAL!

CAP. 1.5.1 - SEBBENE L'ARGOMENTO SPAZI SU MANUFATTI AD USI TOTALMENTE OIVERSI OA QUELL! SIN QUI ESAMINATI. CIOE 01 CONSENTIRE L'ISPEZIONE E L'INTERVENTO SULLE CANALIZZAZIONI , PUR TUTTAVIA E PARsa LOGICO RAGGRUPPARLI IN UN UNICO CONTESTO, PER RAGIONI 01 PRATICITA E COMPLETEZZA

CAP. 1.5.2 - POZZETTI CON SALTO

Questo tipo di pozzetti viene comunemente usato tanto nelle fognature nere, quanto in quelle miste piu raramente in quelle separate - meteoriche. Lo scopo e quello di rallentare velocita eccessive nel flusso, a causa della eccessiva pendenza e quindi ridurre i fenomeni di abrasione al fondo, risalti ecc. I salti di fondo riguardano anche altri usi, ad esempio, e norma corrente mantenere, cornpatibilmente con i requislti idraulici di autopulitura, i collettori secondari non eccessivamente profondi e connetterli a quelli principali con un saito di fondo. Si puc affermare perc che, se la differenza di quota, cioe quella del "salto", non supera i 50 cm, questa risulta sostanzlalrnente inutile.

Come si diceva, ben diverse e 10 scopo per cui vengono realizzati i salti di fondo nelle fognature miste, laddove si voglia innanzitutto diminuire la pendenza nel tratto a monte e dissipate I'eccesso di energia cinetica mediante il saito. L'aggravio del costi non e perc trascurabile, come rappresentato nello schema di Fig. 8.3.1, l'esecuzione di salti fondo necessita, di maggior scavo, profondo, e di pozzetti in soprannumero, per non approfondire eccessivamente gil scavi

Con Ie piu moderne canalizzazioni in materiale plastico (PVC, PEAO, PRFV, ecc.) si suole disporre di una caduta a piccolo diametro (in genere ON 140 0 160), indipendentemente da quella del collettore, in grado comunque di soddisfare aile esigenze della portata di tempo secco.

Con tale sistema si evita una caduta a cascata nel pozzetto, che renderebbe impossibile la presenza dell'operatore in qualunque tempo, rna la si anticipa e se ne accompagna il flusso.

POZZEllO CON SALlO (tub; inIPVC)

fig.8.3.3 - pozzetto con saito ... \tavolenumerate.dgn\8.3.3.dgn 16/04/201 Q 8.06.54

10

CAP. 1.5.3 - POllETTI SU CANALIZZAZION~I SEPARATE

Generalmente nelJe fognature separate si dlsponqone due ordlni di ispezioni, I'uno per Ie canalizzazioni delle acque rneteoriche, l'altro per quelle di rifiuto,

I manufatti sono sostanzialmente gli stessi solo con due pozzetti per ogni incrocic, E tendenza comuns diaccestarli il pill possiblle: cia e corretto purche il "peso. di un pozzetto non si seartchl sopra aile' tubaziorn che portano all'altto. Vi e il risehio infatti che quests vengano schiaociate per cedimentc differenziale,

Anohe sotto questo profile, oltre che alia necesslta di raccogllere gli scarichi pill bassi, conviene porre sempre pill profonde quelle "nere" che, essendo a miner diarnetro, possono essere realizzate in plasttca, materials che meglio si adatta a piccoli cedimenti.

FIGURA 8.3.9

Si ripete ancora una volta che altri sono i motivi ohe consigJiano di rnantenere la rete nera piu profonda, legati soprattutto alia possibilita di allacciare gli scarichi delle cantine pill profonde, di ridurre i costi ponendo Ie fog nature a pill piccolo diametro pill profonde, di consentire 10. seance delle aeque meteoriehe a gravitain ricettori relativamente alti, Spesso pero si e preferito di rinunciare a questa irnpostazione del problema ponendo invece rrei nodi di confluenza delle camerette che pur rnantenendo Ie foqnature separate, sono strutturalmente miste (fig.165), in esse si realizza una difesa della tubazione pill profonda con la base della carneretta stessa.

Sull'argomento camerettesi dira pill arnpiamente nel prossimo capitolo.

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Cap. 1.6 - CHUJJSINI S:rRADALI

I ehiusini stradali vengono aertualmente rappresentatl netdissqni costruttivl delle fognature In maniera schematica. Salvo poiessere rappresentati lin un dettaqllo esecutivo a parte. Sebbene non esistano slrnboli convenzionali cod ificat! , generalmente la rappresentazione gr-afica e quelladi Fig. 8.7.1

FIGURA 8.7.1

Generalmente questa, salvo per il diarnetro interno, uniformato dalla EN 124, riporta con esattezza solo l'altezza h e il diametro estern 0, elementi che condisionano la posa, essendo tuttlqli p_"",,' ~'-fo'-'!o""""''''''''''~I,J,..I.l,!~~~~~''''"''f'....._-------,

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CAP. 1.6.1 - CARICHI 01 ESERCIZ]O

Lo scope dei chiusini e queilo di chiudere a llvello del suolo i pozzetti di cornunicazione della rete sotterranea di fo.gnatura can l'esternopermettendo, in caso dl necessita, Ia Ioro apertura ed il passaggio dell'uomo.

Le canalizzazioni di fognatura vengono abitualmente poste in asse carreggiata. Ne risulta one i pozzetti di ispezione ed in particclare i chiusini di inqresso sono sottoposti al traffico veicolare. E questo un carico particolarrnente gravoso sia perche ciclico (tenement di fatica) sia per I'effetto dlnarnico che ne pub aurnentarne sensilDilmente I'azione.

Per i chiusini sottoposti a traffico veicolare pieno (strade di prima cateqoria) devono essere garantiti dal costruttore COSI da resistere ad un carieo concentrate dl 40 tonn. Cia e del resto previsto dalla norma europea EN 124 = per la Classe 0 400 ove sono dettagliate le rnodalita di preva,

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E' parere degli autori che tale caratteristica di robustezza vada mantenuta in tutte Ie strade sottoposte a traffico veicolare, e non solo in queUe di prima categoria, oltre che per una sempre conveniente standardizzazione dei materiali anche perche Ie deviazioni del traffico non sono poi COS! rare ..

Oi tale norma si riportano Ie conclusion! fondamentali che riguardano i carichi di prova che determinano la classe. La norma e:

EOILIZIA Oispositivi di coronamento e di chiusura dei pozzetti stradali UNI

UNSIOER Principi di costruzione, prove e marcatura EN 124

Tale norma e la versione ufficiale della norma europea EN 124 (prima edizione, ottobre 1986) in lingua italiana. Essa e stata tradotta dall'UNI.

La norma europea EN 124 ha 10 status di norma nazionale. I carichi di prova derivano dal Prospetto 8.7.1

Cap. 1.6.2 - CARICO 01 PROVA

II carico di prova e dato per ciascuna delle classi nella tabella 8.7.1

Prospetto 5 - Carichi di prova
Classe Carico di prova in kN
A 15 15
B 125 125
C 250 250
0400 400
E 600 600
F 900 900 La scelta della classe dei dispositivi di coronamento e di chiusura, adeguata al luogo d'installazione, non e precisata nella norma richiamata. Tuttavia, e raccomandato classificare i luoghi d'utilizzazione secondo i gruppi elencati qui di seguito (vedere Fig. 8.7.2).

FIGURA 8.7.2

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DEI CHIUSINI IN RELAZIONE All' UB lCAZ lONE ... \tavolenumerate.dgn\8.7.2.dgn 21/04/20108.30.16 ')')

Gruppo 1

Zone usate esclusivamente da pedoni e ciclisti, e superfici paragonabili quali spazi verdi.

Gruppo 2

Marciapiedi, zone pedonali e superfici paragonabili, aree di parcheggio e parcheggi a piu piani per autoveicoli.

Gruppo 3

Copre esclusivamente chiusini installati su banchine (Fig. 185), nelle cunette ai bordi delle strade, che si estendono al massimo fino a 0,5 m sulle corsie di circolazione e fino a 0,2 m sui marciapiedi, misurati a partire dal bordo del marciapiede.

Gruppo 4

Vie di circolazione incluse Ie zone pedonali. Gruppo 5

Vie di circolazione private sottoposte a carichi assiali particolarmente elevati. Gruppo 6

Zone speciali per esempio come alcune aree d'aerodromo negli aeroporti commerciali. Sebbene la norma abbia ben stabilito Ie caratteristiche dei chiusini edeHe caditoie stradali in relazione ai carichi stradali previsti, non pare inopportuno che i progettisti considerino, quando scelgono la classe di un chiusino 0 di una griglia, anche I'uso improprio delle strade. Una tranquilla strada urbana di quartiere pu6 divenire, per una deviazione 0 per lavori, in una strada ad intenso traffico pesante. E' possibile, perci6, che una griglia 0 un chiusino di gruppo basso debbano sopportare carichi non previsti, avendone un dissesto anche solo lieve, che pu6 costituire, comunque, un grave pericolo per i mezzi a due ruote. Per questi motivi, la scelta di una classe pili alta non e mai sbagliata. Sebbene Ie griglie delle caditoie siano in genere poste a.i lati della stradae percio solo eccezionalmente siano soggette ai carichi del traffico pesante cio nonostante devono essere sempre in grado di sopportare quei carichi (cfr. par. XX).

Cap. 1.6.3 - MARCATURA

Tutti i chiusini, 'griglie e telai devono portare una marcatura leggibile e durevole indicante:

oj UNI EN 124 (come riferimento alia norma);

bJ la elasse corrispondente (peresempio D 400) 0 Ie classi corrispondenti per i quadri

utilizzati per piu classi (per esempio D 400 - E 600);

c) il nome e/o la sigla del fabbricante;

d) eventuale riferimento ad un marchio di conformita.

Possono essere ag~iunte altre marcature come "fognatura" oppure "comune di. .. " ecc. Nel limite del possibile, Ie marcature devono essere visibili dopo installazione dei dispositivi.

FIGURA 8.7.3

secondo Ie norme DIN la classificazione e pressoche identica:

CARATTERISTICHE 01 CONFORMITA' ALLA EN 124

1 - NOME 0 MARCHIO DEL PRODUTTORE PUO' ESSERE IN CDDICE

2 - RIFERIMENTO ALLA NORMA EUROPE A EN 124

3 - CLASSE DEL CHIUSINO

4 - MARCHIO DELL'ENTE (TERZO) DI CERTIFICAZIONE

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FIG 8.7.3 - CHIUSINOj_MARCATO UN) EN 124

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Altri paesi hanno codificato Ie riduzioni del carico di prova per i chiusini stradali: norme francesi NF P 98-311.

Nella norrnativa tedesca (DIN 1213 e 1229) ancora la classificazione e in relazione all'uso,

Le ghise adoperate per griglie e chiusini devono ottemperare aile norme UNII EN ISO 185 e UNI EN ISO 1083 valide rispettivamente per la ghisa lamellare (GL) e per quella sferoidale (GS).

CAP. 1.6.4 - DESCRIZIONE DEI TIPI PIU' COMUNI

In genere i chiusini posti in sede stradale so no di ghisa e sono cornpostidi telaio e coperchio. Sulle carattertstiche del materiale si ritornera tra breve

II telaio e saldamente fissato al pozzetto 0 alia cameretta mentre il coperchio deve poter essere rimosso all'occorrenza. In Fig. 8.7.4 e 8.7.5 si sono rappresenfati due disegni di chiusini circolari. Se vale ancora l'usuale principio peso = robustezza, pur tuttavia per il coperchio vi sono delle limitazioni. Questo non deve, infatti, superare i 70-80 kg poiche pesi maggiori non ne consentono il maneggio ad un uomo solo, neppure facendo scorrere il chiusino sui telaio. Altrettanto sconsigliabili pesi decisamente inferiori, non sola per ragioni di robustezza rna perche possono risultare facilmente apribili ai bambini 0 oggetto di vandalismi. Sui sistemi di apertura si dira pili avanti.

E' bene che II coperchio aderisca perfettamente al telaio tramite la base, tanto che e buona norma richiedere, almeno nei chiusini circolari, con coperchio tronco-conico, che Ie due parti a contatto siano rettificate 0 tomite,

Diversamente, a causa dei normali difetti di fusione, il coperchio, sotto I'effetto dei carichi mobili "balla" rumorosamente. Cia oltre che esaltare i fenomeni di fatica, turba, nella maggior parte dei casi, il sonno dei cittadini can Ie conseguenze ben immaginabili!

f;<;! 8.7.6-CHIUSINO CONICO CON TElAIO A BASE PIATTA

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FIGURA 8.7.6

A cose fatte, I'unico rimedio consiste in genere nell'interporre tra chiusino e telaio una piattina sottile di gomma (vedi punto xx).

I chiusini vengono prodotti in varie forme, circolare, quadrata, rettangolare.

Secondo gli autori la forma circolare presenta numerosissimi vantaggi. Puc anzitutto, diversamente dalle altre, essere torn ita, come si e or ora detto. Non consents poi al coperchio di superare il telaio e cadere all'interno del pozzetto, ed e questa una questione non da poco! Incidente non infrequente, invece, nei chiusini quadrati e rettangolari non incernierati. E ohiaro che una cad uta si traduce spesso oltre che in una perdita di tempo per il recupero del chiusino, in un danneggiamento anchegrave dei manufatti sottostanti.

I telai debbono essere resi solidali al pozzetto, sono soggetti, infatti, all'effetto dei carichi mobili, in frenata 0 in accelerazione Questi hanno una componente orizzontale che tende, se predominante in un solo sensa, a far scorrere il telaio sui pozzetto. L'intima solidarieta tra i due si realizza 0 ribassando la base di appoggio dei telai piani rispetto il bordo pozzetto Fig. 8.7.7 0 con un bordino predisposto nel telaio che va ad inserirsi all'interno del pozzetto stesso (Fig. 8.7.5 e Fig, 8.7.8). In ogni caso all'atto di posa del chiusino sui bordo del pozzetto si dovra inserire uno strato di malta di, cemento per "Iivellare" la base e consentire una perfetta aderenza e quindi un'uniforme distribuzione del carico.

FIGURA 8.7.7

TElAID A BASE BDRDATA

TElAID A BASE PIATTA

fig. 8.7.7- Immorsomento del telol

... \tavolenumerate.dgn\8.7.7.dgn 21/04/20108.43.24

FIGURA 8.7.8

E' consigliabile poi che i coperchi dei chiusini indichino chiaramente il servizio del sottosuolo cui si- riferiscono (figg.8.7.5 e 6.7.6). Peresempio portino la dizione "fognatura" ed ancora nella fognatura separata una chiara indicazione se sono a servizio della rete delle acque di rifiuto 0 di quella meteorica. Ci6 consente di individuare da parte di tutti gli operatori del sottosuolo i propri manufatti senza perdite di tempo e, nelle fognature separate, di evitare errori di allacciamento.

Modernamente vi e una generale tendenza a ridurre gli spessori della ghisa nei coperchi e· nei telai dei chiusini, usando materiali di migliore qualita meccanica, riducendone cosl il peso. I telai debbono essere in questo caso saldamente immorsati in un anello di calcestruzzo (figg.8.7.8). Ci6 consente, oltre che un oerto risparmio, una migliore adesione della malta di cementa aile due parti (entrambi in cls.) e, tale soluzione, si rivela poi utilissima quando si pone, dopa anni di esercizio, il problema di riporre il chiusino in perfetto allineamento col piano viabile. Non e infrequente, infatti, che sotto i carichi stradali il chiusino tenda a sprofondare. Quando tale cedimento supera all'incirca i 2,5+3,0 ern, si puo determinare una situazione che puo risultare di pericolo, aile volte anche grave per la viabilita.

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Cap. 2.1 - 11.1 - LE SEZIONI TIPO E SISTEMI 01 POSA

Nelle fognature si usano sostanzialmente due tipi di condotte, quelle che abbiamo definite "riqide", calcestruzzo, gres e quelle che abbiarno definito "elastiche" come PVC, PEAD, PRFV, acciaio (cfr. cap. 18.1) . A seconda dunque di queste caratteristiche differisce il sistema di posa. Nelle condotte in calcestruzzo viene realizzato un unico blocco monolitico tra tubazione e rinfianchi. In quelle in gres puc anche essere realizzato come per il calcestruzzo un blocco monolitico, con rinfianchi in calcestruzzo, rna piu comunemente si seguono i sistemi di posa delle condotte elastiche. Queste ultime vengono lasciate libere di deformarsi, entro certi limiti, in un "Ietto di materiale sciolto (in genere sabbia 0 "risetta"), escludendo rigorosamehte pietrisco ecc. Tale necessita di rigorosa esclusione, deriva dal fatto che sotto I'effetto dei carichi stradali la pietra riesce, in qualche caso, a forare la condotta.

condotte rigide

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ffg 11.1.1 - sezioni tipo per condotte rigide ed elostiche

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FIGURA 11.1.1

La larghezza di scavo della trincea di posa, che deve essere mantenuta la piu stretta possibile per ragioni statlche., deriva invece da fattori pratici. I nfatti , dal punto di vista teorico, della resistenza allo schiacciamento, piu stretta si realizza la trlncea rneqlio e. Si deve perc consentire aile maestranze di procedere al montaggio degli elementi prefabbricati. Per piccole tubazioni, fino a 500 mm, I'operaio puc porsi a cavalcioni del tubo, per diametri maggiori gli deve essere consentito di porsi 0 da un lato 0 dall'altro o da entrambi, per Ie condotte maggiori. Ancora la profondita di posa delle condotte e determinata dal calcolo idraulico con conseguenti pendenze, rna richiede anche un minima di coperture affinche i carichi stradali non gravino in maniera troppo diretta sulla tubazione stessa, rischiando di deformarla eccessivamente se non di schiacciarla .. ( si confronti cap 18). Quasi 150 anni di esperienza nel settore delle costruzioni delle fognature hanno determinato, salvo situazioni particolari, quelle che

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vengono definite Ie "sezioni tipo" . In fig 11.1.2 si sono riportate Ie sezioni tipo, con indicazione della larghezza minima di trincea consigliata, 10 spessore di letto , rinfianchi, copertura e la profondita minima di posa per tubazioni "elastiche", la profondita minima rife rita a condizioni di traffico pesante e di circa 1,2 + 1,3 m.

Per Ie tubazioni in calcestruzzo,e. per Ie tubazioni a maggior diametro, nei casi in cui il trasporto 0 la produzione del calcestruzzo non siano agevoli si puc ricorrere all'artificio di porre ai lati della tubazione, a circa 20 cm una coppia di casseforme cosl da limitare la quantita del getto. Anche in questa caso, la profondita minima, rife rita a condizioni di traffico pesante, e sui 1,2 + 1,3 m.

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Per Ie tubazioni in polietilene ad alta densita (0 per il polipropilene, il che e 10 stesso) Ie sezioni tipo coincidono sostanzialmente con quellein PVC, tenuto conto della serie ptu numerosa di diametri con cui vengono prodotte.

In realta i tubi in polietilene vengono prodotti con diametri sino a 2000 mm, e quelli spiralati ancor di piu, Non sara difficile, sulla base di cio che si e sinora detto ideare delle sezioni tipo adeguate.

Per Ie condotte in vetroresina (PRFV) la situazione e identica al polietilene, salvo la ancora maggior scelta di diametri con cui vengono prodotte.

Per Ie condotte in acciaio ci si puc ancora riferire, per quanto riguarda Ie sezioni tipo di posa a quelle delle materie plastiche (PVC e PEAD) .

Infine per il gres si possono adottare, come dinanzi detto, sezioni simili a quelle delle materie plastiche (caso piu comune) rna anche simili a quelle delle tubazioni in calcestruzzo.

Cap. 2.1.1.1 -1'5.4 - SOTTOPASSO CON TUBAZIONI 01 FOGNATURA 01 CANAL! 0 TRINCEE

Nella pratica costruttiva capita non di rado di dover attraversare opere come canali, torrenti, fiumic.iattoli 0 semplicemente strade in trincea con Ie canalizzazioni della fog natu ra,

fig .15.4.2 - att~ave~samento in luce

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Poiche I'incrocio a raso non e in genere da prendere in considerazione, in alcuni casi e possibile e conveniente approfondire la fognatura (fig 15.4.1) in altri fortunati casie possibile superare I'ostacolo "in via aerea" sostanzialmente come si usa con gli impianti d irrigazione nelle campagne (Figura 15.4.2). Altre volte ancora puc essere una buona occasione per realizzare un piccolo sovrappasso pedonale che contiene la tubazione

fig 15.4.4 - at~ave~samento in luce

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FIGURA 15.4.2

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Tale soluzione comunque, nella maggior parte dei casi, non e praticabile. E' chiaro poi che un attraversamente in luce, di fiumi 0 torrenti canalizzati , e assolutamente da evitarsi (Figura15.4.4). Durante Ie piene tali opere trasversali al flusso tendono a trattenere ramaglie ed ognigenere di solidi macroscopici, costituendo spesso un vero tappo con conseguenze anche gravi di esondazione, entrata in presslone ecc.

Ci si deve cosl orientare a sottopassare I'opera. Sottopassare, approfondendo semplicemente la canalizzazione di fognatura (Figura15.4.1) puo risultare una tale perdita di "cad uta" da non essere pili "recuperabile" con la minor pendenza a valle 1.

In questi casi conviene risolvere iI problema realizzando un sifone (Figura15.4.5). Sorge pero immediatamente un problema non da poco. Nelle canalizationi separate Ie portate massime che rimettono in sospensione sabbie e detriti avviandoli verso 10 sbocco possono essere anche molto rare, ossia con intervallo di tempo di mesi se non di anni, per cui nel frattempo, a causa del tratto ascendente, queste finirebbero per riernpirsi completamente di sabbia ed ostruirsi. L'usurale accorgimento per risolvere il problema e realizzare il sifone con due tubazioni, I'una "calibrata" sulla portata di tempo secco e tale cioe da "riempirsi" quasi completamente almeno un volta al giorno, I'altra riservata aile portate di piena. II manufatto e illustrato in Figura 15.4.5. La portata in arrive viene deviata da una piccola soglia nella tubazione a minor diametro, qualora la portata ecceda la capacita di questa, tracima nella tubazione a diametro maggiore. Questa quindi rirnarra dunque per la maggior parte del tempo inattiva.

FIGURA 15.4.5

Rimane comunque il fatto che anche nella tubazione a minor diametro si devono realizzare condizioni certe di autopulitura almeno una volta al giorno. Si dispone cosl tra irnbocco e sboco una cad uta I1h, tale da realizzare queste condizioni con un certo margine di sicurezza.

Si irnporra dunque che la forza di trascinamento critica non sia inferiore a T ?:. 0,7 kg / m2

Si terra conto della perdita di imbocco e sbocco, oltre ad un piccolo margine di sicurezza (cfr. Capitolo 5.4).

1 Approfondendo la tubazione, I'aggravio dei costi puo essere assai grande. Ma in alcuni casi tale abbassamertto di quota e incompatibile con Ie quote di progetto.

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;!;:::! 11.8 - MATERIALI LAPIDEI PER I RINTERRI - CENNI

Cap. 2.2 - PER IL RINTERRO, SOTTOFOND/~ DRENAGGI, ECC.

Sebbene I'argomento non sia strettamente correlato alia costruzione delle fognautre, pur tuttavia I'ingegnere progettista deve necessariamnte avere almeno un' "infarinatura" delle lavorazioni in cava e, soprattutto, del materiali prodotti.

La pietra estratta dalle cave non e in genere idonea all'immediato impiego nei lavori edili, stradali in genere ed in particolare nei rinterri degli scavi per posa di condotte di fognatura. Deve essere "sminuzzata" e selezionata in pezzature uniformi e di granulometria idonea all'uso. Tale operazione si indica comunemente conil termine di "frantumazione" (0 pill raramente comminuzione). Possiamo comunque distinguere a sua volta in:

- Pre - frantumazione - altrimenti detta prima frantumazione (frantoi prirnari) per ridurre i blocchi naturali, il cosiddetto "tout venant", fino ad un prod otto con dimensione massima 100 mm.

- Frantumazione - (frantoi) per ridurre il tout venant a pezzatura da 25 a 100 mm

- Granulazione - (granulatori) per la riduzione in pietrischetto, cioe da 6 a 25 mm

- Macinazione - (rnulini) per la riduzione in sabbia da = 0,5 a 6 mrn

- Macinazione fine - (mulini) per la riduzione in polvere da 0 a 500 micron. Questa

operazione viene spesso indicata come "milling"

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fig.ll.8.1-FRANTOIO A MASCELLE

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CAP. 2.2.1 - FRANTOI A MASCELLE

In queste macchine la frantumazione del grezzo avviene tra una mascella fissa ed una mobile azionata da un movimento oscillatorio. Questo movimento e trasmesso attraverso di un sistema di demoltiplicazione dello sforzo, il pill comune e a biella e

ginocchiera. (fig 11.8.1) La rotazione della ruota in "G" rnuove un eccentrico che irnprirne un mota di vae vieni alia biella CD. I due puntoni imprimono Iii mote di va e vieni alia mascella chee incemierata in B. II materiale e introdotto dalla bocca A. Lo spostaraento delta rnascella mobile centro quellafissa provoca 10 schiaeciarnento e 10 "seoppio" del materiale che, net moto di va e vieni, scende e va nuovamente .a incastrarsi tra Ie due niascelle per essere nuovarnente frarrtumato. II processo prosegue sino a che i prodotti franturnati hanrro raggiunto una pezzatura tale da poter fuoriuscire attraversol'orifizio inferiore, La loro dimensione e rego~ata appunto dalle dimensioni di questo.

FIGURA 11.8.1

CAP. 2.22 - FRANTOI A CILlNDR,I MUL TIPLI

II principia di funzionamento e sehematizzato nella figura 11.8.2. Solitamente trattasi di due rulli dentati di circa 1600 mm di diarnetro nei quali vieneimmesso il materiale grezzo. In genere sono riservati a materiali friabili, 0 comunque non molto duri.

FIGURA 11.8.2

fig.11.8.2~FRANT010 A CILINDRI MULTIPLI

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CAP. 2.2.3 - MUUNI

Come si e anticipato per srnlnuzzare ultericrrnente il materiale da frantoio esistono vari tipi di macchine:

- Mulini a sfere e a ciottoli

- Mulini a barre

- Mulini autogeni

- Mulini a martelli

E' nota che una buena sabbia, sia per rinterri che, soprattutto per calcestruzzo, deve avere una buena curva granulometrica. Si deve insomma inserire in limiti abbastanza ristretti. Tra i mulini sopra descritti quello a barree forse quello che da una sabbia

artificiale con Ie migliori caratteristiche. E' I'unico infattl a fornire in ciclo aperto una sabbia la cui curva granulometrica si avvicina molto ai "fusi teorici". Fornisce un prod otto ricco di element! cubici earratondati e scarsi elementi di forma alhmqata, Infine e uno dei meno onerosi neioosti di manutenzione. Si crede che una dettagliata descrizione di quests macehine vada oltre 10 scope che ci si e prefissi In questa trattazione,

Per illustrare sommariamente il funzionamento di un mulinosi illustrera il modello Kent Mi,l!. (fig 11.8.4) E' costituito da tre rulli ad asse orizzontale circondaf da un tameuro la Ctjli ,generatrice interna serve da pista comuns. l rullisono richiamati centro tale parete da tre melle potenti fissate alia careassa. II rnateriale da macinare con granwlometria 0-20 rnrn e portate all'internc del cilindro da un tubo di alimenfazione, dove viene trattenuto dalla forza centrifuga e sottoposto all'azione successiva di ciascuno dei tre rulli. Infine urtando centro iI retro del canale di al'imentazione cade Verso I'apertura di scarico.

fig.II.8.4 - mulino

... \tavQlenlJmerate.dgn\ 11.8.4.dgn 10/05/20108.23.02

FIGURA 11.8.4

CAP. 2.2.4 - VAGLI E STACCI

La vagliatura e l'operazione di selezione che siopera tra lin ammasso di element! di materiale di dirnensioni e dl forma diversi, Esistono vari fipi ,dil, vagli a pannelli statlel, vibranti, a rulli ecc. L'operazione di vagl'iatura vlene normalmente detta classlficazione. In una operazione di classificazione appunto si ottiene la sopraclasse 0 trattenuto e la sottoclasse 0 passante. La terminologia abitualmente usata e la sequente:

- Sgrossatura - operazione con cui si separano da un amrnasso gli elementi rnaggiori in .genere anomali,

- Prevagliatura - indica in generela separazione che precede operazioni di successive frantumazione 0 macinazione

- Calibratura - trattasi di un'operazione diselezione effettuata su element! glosSi (es. 100 rnm)

- V.agliatura- e l'operazrone di selezione su elementi compresi tra 100 e 15 rnrn. In genere effettuata 0 con vagli vibranti, vagJi rotanti, ecc.

(8120 )

TOUT VENANT

MATERIALE GREZZa

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MISTO CAlCESTRUZZO I PIETRISCHETTO

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MUliNO REVERSIBllE A WARTELL I

SABBIA fine(0/3) SABBIA gronito(0/4)

sequenzo di pioduZIOne

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