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Capitolo 4
Il Sacramento della
UNZIONEdegliINFERMI
In questo capitolo tratteremo:
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Ges ha detto che la stessa cosa succeder a tutti gli uomini e sar una
risurrezione di gloria per tutti quelli che sono vissuti credendo a lui ed
imitandolo (cfr. Giov 6; cfr. anche 2 Cor 4-5).
La morte dunque non lultima realt dellesistenza umana, ma la
penultima: dopo di essa c la vita eterna (di premio o di castigo) (cfr. Mt
25; Ebr 9; 1 Cor 15). Perci morire, per la fede cristiana, uscire dal tempo,
ma non dallessere.
2. Dio Padre non solo di Ges, ma anche di tutti gli altri uomini (Ef 4,6). Su
di ognuno di essi ha un piano di amore (Mt 6,25-34). Perci tutto ci che
succede (malattia e morte comprese) voluto da Dio per il bene dei suoi
figli (anche se questi non sempre lo vedono o lo capiscono).
Conclusione:
Alla luce della fede cristiana
la malattia e la morte sono atti damore di Dio-Padre per l'uomo;
la morte il ricongiungimento a Dio, lessere sempre con Dio. Perci la
morte la miglior cosa che possa succedere per chi, come il cristiano, vuol
essere uno con Dio (Gv 17,11).
DOCUMENTAZIONE
a) per la malattia e la morte:
(Disse Ges:)Sia fatta la tua volont (Mt 6,10), senza aggiungere:"Purch sia come la mia"!
Sappiamo poi che per coloro che amano il Dio tutto (egli) fa cooperare (opp.: tutto coopera)
per (il) bene, per quelli che secondo il progetto (di Dio) sono chiamati (Rom 8,28).
Se il Dio () per noi, chi contro di noi? Colui che neppure il proprio Figlio risparmi, ma
per tutti noi lo consegn, come non ci doner anche con lui tutte le cose?
Chi muover accusa contro (gli) eletti di Dio? Dio che giustifica?
Chi il condannante? Cristo Ges il morto, anzi il risuscitato, che anche a destra del
Dio, che anche intercede per noi?
Chi ci separer dallamore del Cristo? Tribolazione o angustia o persecuzione o fame o
nudit o pericolo o spada? [...]
Ma in tutte queste cose noi stravinciamo grazie a colui che ci am.
Sono infatti convinto che n morte n vita n messaggeri n principati n cose presenti
n cose future n potenze n altezze n profondit n alcun'altra creatura potr separarci
dallamore del Dio, quello in Cristo Ges il Signore nostro (Rom 8,31-39).
b) per la sola malattia:
Sono pieno di consolazione, sovrabbondo di gioia in ogni nostra tribolazione (2 Cor 7,4).
c) per la sola morte:
1. l'atteggiamento di Ges:
Per questo il Padre mi ama perch io do la mia vita (lett.: anima) per prenderla di nuovo.
Nessuno la tolse da me, ma io la do da me stesso; ho potere di darla ed ho potere di
prenderla di nuovo; ricevetti questo comandamento dal Padre mio(Gv 10,17-18).
Amn amn vi dico, se il grano di frumento caduto nella terra non muore, resta esso
solo; se muore, porta molto frutto. Chi ha cara la propria vita (lett.: anima) la perde
e chi odia la propria anima in questo mondo la custodir per la vita eterna.
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Se qualcuno mi serve, mi segua e dove sono io, l anche sar il mio servitore. Se
qualcuno mi serve, il Padre lo onorer.
Ora la mia anima conturbata e cosa dire: Padre, salvami da quest'ora!/? Ma per
questo venni a quest'ora.
Padre glorifica il tuo nome. Venne dunque voce dal cielo: "E glorificai e di nuovo
glorificher"(Gv 12,24-28).
Lora il momento della sua morte, da vedere come passaggio da questo mondo al Padre
(Gv 13,1). Ges prima della sua morte e riferendosi ad essa, disse:
Se mi amaste, godreste che io vada al Padre, perch il Padre pi grande di
me (Gv 14,28).
R. 1.
2.
3.
2. Latteggiamento di Paolo
Sapendo che colui che ha destato il Signore Ges non solo dester anche noi
insieme a Ges, ma (ci) far stare insieme con voi(2 Cor 4,14).
Sappiamo che se la nostra casa terrena della tenda disfatta, abbiamo una
costruzione da Dio, una casa non manufatta eterna nei cieli.
E infatti in questo gemiamo, desiderando di indossare la nostra abitazione,quella
dal cielo, se pure saremo trovati vestiti, non nudi.
Poich noi che siamo nella tenda, gemiamo gravati da un peso, per il fatto che non
vogliamo essere svestiti ma sopravvestiti, affinch ci che mortale sia ingoiato
dalla vita.
Colui poi che ci form proprio per questo () Dio, il quale ci diede la caparra dello
Spirito.
Essendo dunque sempre pieni di coraggio e, sapendo che mentre siamo impatriati
nel corpo siamo espatriati dal Signore - poich camminiamo per fede, non per
visione - siamo appunto pieni di coraggio e teniamo in maggior conto di espatriare
dal corpo e rimpatriare verso il Signore.
Perci cerchiamo in ogni modo, sia impatriati sia espatriati, di essere a lui graditi.
Bisogna infatti che tutti noi si compaia dinnanzi al tribunale del Cristo, affinch
ciascuno riceva le cose (che gli spettano) per il corpo in rapporto alle cose che fece,
sia di bene sia di male (2 Cor 5,1-10).
3. Il vangelo secondo Giovanni:
(Disse Ges a Pietro:) Amn amn (in verit) dico a te: quando eri pi giovane ti
cingevi da te stesso e andavi dove volevi; quando invece sarai vecchio, tenderai le
tue mani e (un) altro ti cinger e porter dove non vuoi.
Questo poi disse (significando) con quale morte glorificher il Dio. E ci detto dice
a lui: "Seguimi"(Gv 21,18-19).
La morte glorificare Dio! Dunque non un male!
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4. L'esempio di Stefano
E lapidarono Stefano che pregava e diceva: "Signore Ges, ricevi il mio spirito".
Poi, piegate le ginocchia, grid ad alta voce: "Signore, non imputare loro questo
peccato". E ci detto spir(Atti 7,59-60).
5. L'atteggiamento del discepolo di Ges
sofferenza
morte
"dono di Dio?"
segno:
UNZIONE
2. Fondamento biblico
Nell'Antico Testamento
L'olio un simbolo della benevolenza divina (Dt 7,13; Gen 31,12) e quindi
di gioia (Is 61,3; Sal 45,8). Serve per curare le piaghe (Is 1,6) e per alleviare
le sofferenze ai lebbrosi (Lv 14,10-32). Cfr. anche Lc 10,34: il buon samaritano cura il ferito con olio.
Nel Nuovo Testamento
a) Ges mand i suoi discepoli a predicare ed essi ungeranno anche con
olio gli ammalati. Unico testo biblico che ne parla: Mc 6,7.12-13:
7. Allora (Ges) chiam i dodici ed incominci a mandarli a due a due e diede loro
potere sugli spiriti immondi...
12. E partiti, predicavano che la gente si convertisse.
13. Scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.
b) Ges incaric gli apostoli di imporre le mani per guarire gli ammalati:
Su malati imporranno (le) mani e (questi) staranno bene (Mc 16,18).
Fu chiamata estrema unzione non perch questo sacramento debba essere amministrato quando la
persona agli estremi, ma perch lultima unzione dopo quelle ricevute nel battesimo, nella
confermazione ed eventualmente nellordinazione.
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BREVE ANALISI:
Il primo testo che parla di unzione dei malati e che ha avuto notevole
influsso nel pensiero posteriore, quello del papa Innocenzo I nella
lettera al vescovo di Gubbio, Decenzio (416). Egli risponde ad unesplicita
domanda: Pu il vescovo dare lunzione ai malati? e interpreta cos
il testo di Giacomo:
Non c dubbio che ci (cio il testo di Gc 5,14-15) si debba intendere e comprendere
riguardo ai fedeli malati che possono essere unti con lolio santo del crisma.
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Consacrato dal vescovo, permesso usarne non solo ai sacerdoti (cio gli "anziani"
di cui parlava Giacomo), ma anche a tutti i cristiani, per fare lunzione nelle loro
necessit personali, o in quelle dei loro cari. Daltra parte questaggiunta ci sembra
superflua: ci si chiede se il vescovo possa ci che certamente permesso ai sacerdoti.
Infatti il motivo per cui si parla dei sacerdoti che i vescovi, impediti da altre
occupazioni, non possono recarsi presso tutti i malati.
Tuttavia, se un vescovo ne ha la possibilit e se ritiene che qualcuno meriti di
essere visitato da lui, lo pu benedire e applicargli il crisma senza la minima
esitazione, poich lui che fa (conficit) il crisma. Per, non si pu dare lunzione ai
penitenti, poich essa un tipo di sacramento (genus est sacramenti). Infatti, come
pensare che si possa concederne uno di questo tipo a colui al quale si negano gli altri
sacramenti?
(evidentemente, secondo il papa, la penitenza doveva precedere l'unzione degli infermi).
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4. Il Concilio Vaticano II
Il Concilio Vaticano II apport al rito alcune modifiche importanti:
la materia: olio doliva o qualsiasi altro olio vegetale;
la formula: Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia, il Signore ti aiuti, con la grazia dello Spirito Santo, di modo che,
liberato dai peccati, ti salvi e ti allevi le sofferenze.
ripetibilit: il sacramento si pu ripetere non solo in caso di nuova
malattia o di ricaduta, ma anche in caso di peggioramento;
per il rito: prescritto di fare prima la confessione, o un altro atto
penitenziale, seguita dallimposizione delle mani da parte del
ministro, dallunzione ed eventualmente dal viatico.
Teologia: il concilio
a) d un posto centrale al Cristo morto e risorto, alla cui passione il
malato intende associarsi,
b) ricorda l'opera dello Spirito nella benedizione dell'olio,
c) ricupera l'aspetto ecclesiale: la Chiesa-comunit vicina al malato,
aiutandolo con la sua preghiera,
d) sottolinea l'aspetto gioioso del sacramento, come speranza di risurrezione.
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