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Biografia

Nato nel 1856 in Moravia da famiglia ebraica, Sigmund Freud nel 1881 si laurea in medicina a
Vienna. Specializzatosi in Francia, nella clinica delle malattie nervose di Charcot, inizia a esercitare
a Vienna, in collaborazione con Breuer: da questa prima esperienza nascono gli Studi sullisteria
(1895). Nel 1899 viene dato alle stampe lopera freudiana pi famosa, Linterpretazione dei sogni,
in cui la teoria dellinconscio e delle formazioni oniriche riceve forma compiuta. Nel 1905 escono i
Tre saggi sulla teoria sessuale, in cui la sessualit infantile viene presentata in modo nuovo, e,
secondo molti, scandaloso. Seguono nel 1907 la lettera al dottor Frst Sullistruzione sessuale dei
fanciulli e nel 1909 Il caso clinico del piccolo Hans, in cui Freud analizza indirettamente le
problematiche psicologiche del bambino.
Nel frattempo la teoria freudiana e il metodo psicoanalitico sono diventati un fenomeno
scientifico di rilevanza internazionale, con seguaci in tutti i Paesi: con opere come Al di l del
principio di piacere, Psicologia delle masse e lanalisi dellIo, lIo e lEs, e Il disagio della civilt
Freud ne approfondisce i significati e le implicazioni.
Lavvento del nazismo e le persecuzioni raziali costringono lo studioso a lasciare nel 1938 il suo
Paese e a trasferirsi a Londra dove morir dopo un anno.

Educazione e inconscio

Sigmund Freud mette a punto una rivoluzione psicoanalitica che assurge ad una posizione
prominente nel compendio dellindagine scientifica sulla psiche umana, retaggio non solo per
lapproccio metodologico ma soprattutto per lidentificazione di una dimensione prima inesplorata,
linconscio e la speculazione che ne consegue esplorando il territorio dellet infantile, della
sessualit e delle pratiche educative.
Nonostante una formazione medico-scientifica tipicamente di ispirazione positivista, Freud si fa
portatore di un orientamento innovativo che vede come nucleo centrale lesistenza di una
dimensione inconscia e irrazionale nella nostra psiche, nella quale sono annidati istinti e desideri,
per lo pi di natura sessuale. Sebbene queste pulsioni siano occulte e non si estrinsechino nella
dimensione cosciente dellindividuo, il loro soddisfacimento assolutamente necessario: se cos
non fosse limplicazione naturale sarebbe il manifestarsi di disturbi del comportamento di variabile
entit. altres vero che queste pulsioni affiorino con sogni, lapsus, dimenticanze e possono perci
essere carpite mediante linterpretazione e lapproccio psicoanalitico.
una conseguenza incondizionata, sostiene Freud, che la pedagogia debba interessarsi alla
psicoanalisi e nelle fattispecie alla psiche del bambino. Il ruolo delleducatore perci strettamente
connesso alla necessit non solo di comprendere lo stato psicoemotivo delleducando ma anche

allindagine introspettiva del proprio vissuto e della propria infanzia affinch ci si possa rapportare
al bambino con una consapevolezza maggiore.
Freud individua tre componenti fondamentali della personalit che saranno poi i tre pilastri si quali
si fonda la psicoanalisi: si tratta dellEs, lIo e il Super-Io. LEs la sede degli istinti e di tutte le
pulsioni ancestrali che attengono maggiormente al retaggio dellevoluzione delle specie umana dal
regno animale. LIo il guardiano della regione dellEs, una dimensione conscia che funge da
controllo per le pulsioni. Il Super-Io racchiude tutte quelle regole e precetti morali e censura
secondo tali principi i desideri considerati socialmente inaccettabili.
Nella speculazione analitica compiuta da Freud, vengono evidenziati due principali tipi di pulsioni
che caratterizzano il comportamento umano: da una parte lEros, pulsione di vita che si esprime
nellamore, nella creativit e nella costruttivit, e Thnatos, pulsione di morte che si esprime
nellodio, nella meccanicit e nella distruttivit. Il compito delluomo e perci quello di continua
mediazione tra Es, Io e Super-Io evitando che questultimo possa prevalere e di fatto schiacciare e
prevaricare le altre due sfere. In questo senso perci interviene la psicoanalisi a supporto del
soggetto che ricerca un equilibrio.
Corollario di questa teoria il fatto che queste tre sfere si formino nellesperienza dellinfanzia. Le
implicazioni pedagogiche delle teorie freudiane sono pertanto una derivazione dello scenario
antropologico delineato dallo stesso studioso. Se nei primi del Novecento non si dava molto
importanza allinfanzia come periodo difficilmente educabile, Freud per converso asserisce che
sono proprio i primi sei anni di vita dellindividuo fondamentali per lo sviluppo della personalit.
Questo assunto il prodotto di studi clinici portati a termine dal padre della psicoanalisi, studi che
hanno sottolineato il primato della vita emotiva e sessuale e delleducazione negata o tralasciata, in
questi termini. Positive interazioni con gli adulti danno man forte al processo di sviluppo
psicosessuale del bambino. Questo rapporto tra uomo e bambino viene collocato in una dimensione
in parte inconscia e istintuale, nella quale si situano le pulsioni e i desideri rimossi dalla vita
cosciente e rifiutati dalla morale sociale. I legami inconsci che si creano tra bambino e adulto, sia
pure egli estraneo alla cerchia familiare, come ad esempio il maestro, sono detti legami di
transfert, in ci il bambino indirizza allinsegnante emozioni originariamente dirette a una figura
adulta della famiglia. Tutti i comportamenti, i giochi, le espressioni verbali e i sogni non devono
essere presi in considerazione nella loro declinazione cosciente e manifesta, bens opportuno
indagare sul loro contenuto latente, che deve essere messo alla luce per essere preso in esame da un
approccio pedagogico.
I precetti della societ borghese contemporanea e tutte le norme e convenzioni sociali non fanno
altro che instaurare dei valori che fungono da ostacolo alla manifestazione dei contenuti inconsci
dellindividuo e nello specifico si tratta della razionalit, dellautocontrollo e della repressione
sessuale. Fino ai tempi di Freud si era pensato di sopprimere, fin dallinfanzia, tutte le pulsioni
profonde e innate e questo era diventato un mero mandato per la pedagogia. Reprimere le pulsioni
indice di un disagio che sar sempre insito nellindividuo e si manifester in taluni casi con
comportamenti devianti. Compito principale delleducatore perci indirizzare e sapere controllare
le pulsioni delleducando, cos da porre la persona al centro del processo pedagogico e non invece i
valori morali e spirituali: se gli istanti sono connaturati allessere umano, le regole sono un costrutto

sociale che matura successivamente; quindi necessario concentrare lattenzione prima


sullindividuo e successivamente sulle norme sociali.
Lautoeducazione unaltra arma di cui si deve avvalere il soggetto poich minato costantemente
dal conflitto tra Es ed Io e solo grazie a un processo costante di conoscenza e percezione di s si pu
assurgere ad un equilibrio fondamentale: dove era Es, deve diventare Io.

Leducazione sessuale

Leducazione sessuale un passaggio obbligato alla luce delle teorie maturate durante il percorso di
ricerca ed analisi condotto da Freud. Con questo si vuole dire che fu proprio un argomento apicale,
leducazione sessuale dei fanciulli, che riscontr la dura critica del mainstream pedagogico
tradizionale. Con la pedagogia si deve cercare di ottenere il massimo e nuocere il minimo. Ed
lapproccio suggerito il metodo da perseguire per contribuire alla formazione della personalit
dellinfante, un approccio innovativo che soddisfa tutte le istanze inoltrate istintivamente e
inconsapevolmente dalleducando, come la necessit di trattare anche leducazione sessuale.
Pertanto leducatore dovrebbe possedere una formazione psicoanalitica cos da saper individuare il
processo di evoluzione della sessualit infantile: dimostrare al bambino che la sessualit qualcosa
di naturale e non misterioso, brutto e proibito.

Pedagogia e psicoanalisi

In questo estratto Freud espone le ragioni per cui la pedagogia debba interessarsi alla psiconalisi e
nello specifico di come leducatore, nel processo formativo, debba riferire la sua attenzione alla
psiche infantile e alle sue modalit di sviluppo.

Il notevole interesse della pedagogia per la psicoanalisi si basa su un principio che divenuto
evidente. Solo chi riesce ad immedesimarsi nella vita psichica infantile pu essere educatore, e noi
adulti non comprendiamo pi la nostra stessa infanzia. La nostra dimenticanza dellinfanzia una
conferma di quanto ce ne siamo alienati. La psicoanalisi ha rilevato i desideri, i modi di pensiero, i
processi evolutivi dellinfanzia. Tutti i precedenti tentativi erano assolutamente incompleti ed
illusori, perch avevano talmente ignorato linestimabile elemento della sessualit nelle sue
manifestazioni somatiche psichiche. [] Quando gli educatori avranno familiarizzato con le
conclusioni della psicoanalisi troveranno pi agevole conciliarsi con determinati stadi dello

sviluppo infantile e tra laltro non correranno il pericolo di attribuire eccessiva importanza al
manifestarsi nel bambino di impulsi istintivi socialmente inutilizzabili o perversi.
Verranno anzi trattenuti dal tentare una repressione violenta di questi impulsi, sapendo che spesso
influenze di questo genere conducono a risultati non meno indesiderati di quelli causati dal lasciar
fare alla cattiveria infantile, tanto paventati dalla educazione. Una violenta repressione dallesterno
di istinti vigorosi non arriva mai ad estinguerli o a dominarli nei bambini ma invece causa una
rimozione, che stabilisce una disposizione ad una malattia nevrotica successiva.
Spesso la psicoanalisi [] pu anche indicare quali preziosi contributi questi istinti asociali e
perversi del bambino apportino alla formazione del carattere, quando non subiscano la rimozione,
ma vengano allontanati dai loro scopi originari e diretti verso scopi pi pregevoli mediante il
processo della cosiddetta sublimazione. []
Previdentemente, leducazione dovrebbe evitare di sotterrare queste preziose sorgenti di energia e
limitarsi a favorire i processi attraverso i quali queste energie vengono dirette su una buona strada.
Ci che possiamo sperare da una profilassi individuale della nevrosi dipende da una educazione
psicanaliticamente intelligente.
(S. Freud, Storia del movimento piscoanalitico e linteresse per la psicoanalisi, trad. it. di C.
Balducci e C. Galassi, Newton Compton, Roma 1971)

Una crepa rispetto allordine sociale borghese questo intervento di Freud poich cos
esprimendosi attua una rivoluzione del diritto del bambino a vivere serenamente i suoi interessi e i
suoi bisogni sessuali. Diventer questo uno dei temi pi famosi della divulgazione pedagogica della
psicoanalisi.
chiaro che il vento di novit dellesperienza di Freud abbia ispirato fortemente altri autori come
Anna Freud, Melanie Klein o Erik Erikson i quali hanno percorso alcune linee guida disegnate dal
padre della psicoanalisi e sviluppato alcuni punti concernenti la declinazione pedagogica della
psicoanalisi e quindi anche leducazione sessuale. Non si esclude neanche che siano state
innumerevoli le crisi per delle teorie che al tempo furono certo poco convenzionali e che per loro
natura stessa abbiano generato opinioni contraddittorie e perplessit oltrech fraintendimenti.
Certamente si pu prendere in considerazione il fatto inequivocabile che per sessualit intesa
secondo queste teorie non ci si debba riferire unicamente allaccezione strettamente connessa alla
mera attivit sessuale ma a un qualcosa di una portata molto pi vasta che attiene proprio alla
relazione che si costruisce tra bambino ed adulto e quindi alla dimensione affettiva ed emotiva.
Sessualit da intendersi quindi anche come linterazione tra bambino e genitore come pu essere la
suzione al seno materno. A confermare ci, si pu fare riferimento proprio a un quadro ben illustrato
da Freud ovvero le fasi dello sviluppo psicosessuale de bambino che comprendono una fase orale,
una fase anale, una fase fallica, una fase di latenza e una fase genitale.
In conclusione si pu affermare che la sessualit abbia un forte ascendente sulla personalit
dellindividuo proprio perch dagli istinti primordiali e dalla soddisfazione di questi si sviluppa
lesperienza della socialit, dellinterazione e della relazione tra individui ed individui: se
inizialmente il seno materno luniverso al quale orientata lattenzione del bambino,

successivamente nella cerchia della famiglia che si coltivano labitudine a socializzare per poi
nellet adulta confrontarsi con la dimensione sociale vera e propria.

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