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NORME TECNICHE DI COLTURA: CASTAGNO - 2008

Castagno
PARTE I

IMPIANTI IN ESSERE
VOCAZIONALIT
Generalmente si preferisce ottenere un castagneto da frutto mediante la riconversione di un ceduo o la
ristrutturazione e il miglioramento di un impianto abbandonato. In entrambi i casi si consiglia di verificare
preventivamente le seguenti condizioni:
a) presenza di variet pregiate e quindi valide commercialmente (solo nel caso di recupero di castagneti
abbandonati);
b) assenza di danni rilevanti di cancro corticale e di significativi attacchi di mal dellinchiostro;
c) presenza di viabilit idonea allaccesso nel castagneto con trattori e fuoristrada.
TAGLIO E RIPULITURA DEL SOPRASSUOLO
Nel caso di riconversione di cedui, si consiglia di tagliare tutte le piante o polloni non utilizzati come
portinnesti e tirasucchi (matricine comprese) e, prima dellinnesto, di liberare il suolo da tutto il materiale di
risulta.

Vincolante per tutti regolamenti


In presenza di tirasucchi infetti da cancro cicatrizzante (non mortale) non ammesso procedere
alla loro completa asportazione, bens devono essere inclusi tra quelli da lasciare al fine di favorire
la diffusione dei ceppi ipovirulenti del cancro corticale.
Nei castagneti da recuperare non ammesso lasciare le piante estranee (alberi e arbusti, eventuali
piante secche di castagno, polloni e selvatici di castagno nati da seme) escluso quelle da utilizzare
come eventuali portinnesti ed impollinatori. Fra queste ultime, se presenti, ne andranno lasciate
alcune con cancro cicatrizzante.
Sia il taglio che leliminazione di tutto il materiale di risulta andranno effettuati rispettando le
Prescrizioni di massima e di Polizia forestale (approvate con Deliberazione regionale n. 2354 dell13-1995).
SELEZIONE DEI POLLONI DA INNESTARE
Si consiglia di innestare i polloni pi vigorosi, meglio conformati e ben inseriti nelle ceppaie.
La distanza consigliata tra le ceppaie innestate di 5-6 m, poich con opportuni diradamenti sar possibile
ottenere castagneti da frutto con distanze definitive variabili da 9 a 11 m, corrispondenti a densit di 80-120
piante/ettaro.
Per ogni ceppaia si consiglia di innestare almeno 3 polloni e di lasciarne altri 1 o 2 con funzioni di
tirasucchio e per il recupero di eventuali fallanze.
Al fine di favorire la diffusione dei ceppi ipovirulenti del cancro corticale, si consiglia di destinare a
tirasucchi i polloni affetti da cancro cicatrizzante.
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NORME TECNICHE DI COLTURA: CASTAGNO - 2008

SCELTA VARIETALE

Vincolante per tutti regolamenti


ammesso solo lutilizzo di variet (ecotipi locali) di pregio commerciale.
MATERIALE DI PROPAGAZIONE
Si consiglia di utilizzare materiale di propagazione di buona qualit e rispondente sotto laspetto genetico.
Si consiglia altres di prelevare il materiale da piante sane o risanate (piante madri) di cui si conoscono le
principali caratteristiche (produttivit media, qualit dei frutti, pezzatura ecc.).
INNESTO
Si consigliano gli innesti di tipo a doppio spacco inglese, spacco diametrale pieno, triangolo ed anello per i
polloni di et di 1-2 anni, eseguiti in primavera.
Per polloni pi vecchi si consiglia di effettuare linnesto a corona quando la pianta in succhio.
Per i cedui con diametri dei polloni superiori a 5 cm, si consiglia di procedere al taglio del soprassuolo
lasciando anche alcune matricine affette da cancro cicatrizzante.
I tagli dovranno essere effettuati rispettando le gi citate Prescrizioni di massima e di Polizia forestale.
Nel caso di recupero di castagneti abbandonati, si consiglia di scegliere gli eventuali polloni di ceppaia o i
selvatici da innestare (sia di 1-2 anni che di et maggiore) in modo da non essere ombreggiati dalle piante da
frutto preesistenti che dovranno trovarsi ad almeno 9 m di distanza dai polloni innestati.

Vincolante per tutti regolamenti


Al fine di ridurre i rischi di infezione, non ammesso lasciare scoperti sia la zona di innesto che gli
eventuali tagli sui portinnesti.
CURA E DIRADAMENTO DEI POLLONI INNESTATI
Affinch i polloni innestati possano svilupparsi regolarmente, si consiglia di effettuare alcuni interventi
annuali, quali:
a) ripulitura dei ricacci delle ceppaie e lungo i fusti dei polloni (scacchiatura);
b) potatura di formazione dei polloni innestati;
c) protezione con tutori dei polloni innestati contro rotture accidentali (neve e vento);
d) graduale eliminazione degli innesti soprannumerari e dei tirasucchi e rimozione tempestiva degli innesti
non attecchiti.
Nel caso in cui siano state innestate ceppaie distanti tra loro 5-6 m si consiglia il diradamento delle ceppaie
innestate, da effettuarsi prima che le chiome delle stesse entrino in contatto fra loro.

Vincolante per tutti regolamenti


Non ammesso sia adoperare pali di castagno quali tutori degli innesti, sia lasciare scoperte le
superfici di taglio.
FORMA DI ALLEVAMENTO
La forma di allevamento consigliata il vaso tendenzialmente globoso.

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NORME TECNICHE DI COLTURA: CASTAGNO - 2008

POTATURA
Nella fase di allevamento si consiglia di effettuare il minor numero possibile di tagli, cos da costituire
velocemente lo scheletro della pianta.
In fase di produzione si consiglia di procedere alla potatura ordinaria ad intervalli regolari, effettuando tagli
di diradamento della chioma e tagli di ritorno.
Nel caso di castagneti da recuperare, al fine di ripristinare lattivit vegetativa e produttiva, pu essere
necessario effettuare interventi cesori anche massicci (potatura straordinaria).

Vincolante per tutti regolamenti


Nei castagneti in produzione obbligatorio effettuare la potatura ordinaria ad intervalli non
superiori a 5 anni.
Si consiglia di coprire le superfici di taglio.
Non ammesso lasciare in loco il legname di risulta della potatura.
GESTIONE DEL SUOLO
Si consiglia di mantenere linerbimento naturale effettuando almeno uno sfalcio ogni anno.

Vincolante per tutti regolamenti


Nei cedui convertiti in fase di allevamento si consiglia di effettuare almeno due sfalci annuali.
FERTILIZZAZIONE

Vincolante per tutti regolamenti


Non ammesso lapporto di fertilizzanti minerali.
In genere il bilancio nutrizionale del castagneto in grado di assicurare le esigenze degli alberi. Per non
alterare tale equilibrio, si consiglia di lasciare in loco i residui della sfalciatura.
Si consiglia la fertilizzazione con ammendanti organici. A tale fine si pu preparare direttamente nel
castagneto un ammendante costituito dai residui dello sfalcio del cotico erboso, dalle foglie e dai ricci a terra,
mescolati a letame; tale materiale organico pu essere accumulato in apposite buche, avendo laccortezza di
arieggiare periodicamente il cumulo stesso.
Lammendante cos preparato va distribuito alla ripresa vegetativa degli alberi con dose pari a 60-80 kg/pianta.
DISERBO
Criteri e modalit
I criteri e le modalit che sono alla base del controllo delle infestanti in un sistema agricolo a produzione
integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata.

Vincolante per tutti regolamenti


Non ammesso il diserbo chimico.

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NORME TECNICHE DI COLTURA: CASTAGNO - 2008

IRRIGAZIONE
Criteri e modalit
I criteri e le modalit che sono alla base della pratica irrigua in un sistema agricolo a produzione integrata
sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata.
Non necessario prevedere apporti idrici poich la piovosit annuale generalmente in grado di soddisfare i
fabbisogni di questa specie.
DIFESA
Criteri e modalit
I criteri e le modalit che sono alla base della difesa fitosanitarai in un sistema agricolo a produzione
integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata.
Impiego dei fitofarmaci
La difesa fitosanitaria del castagno non opportuno che si basi sulluso cadenzato di prodotti chimici, sia
per la carenza di specifici principi attivi registrati per la coltura, sia per le peculiarit degli ecosistemi in cui
vegetano i castagneti da frutto. La difesa dai parassiti dovr essere pertanto principalmente realizzata
attraverso norme di prevenzione e metodi di lotta indiretta (agronomici e meccanici).

Vincolante per tutti i regolamenti


ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni duso previste, indicati nella specifiche tabelle
delle Norme tecniche fase di coltivazione Difesa fitosanitaria.
RACCOLTA
Epoca
La maturazione dei frutti avviene in epoche diverse a secondo della variet e della altitudine dellarea di
coltivazione.
Modalit
A maturit i frutti cadono naturalmente a terra (colatura), ove vengono raccolti manualmente o con lausilio
di reti o meno frequentemente con raccoglitrici ad aspirazione. Labbacchiatura, per anticipare la raccolta,
sconsigliata, in quanto i frutti immaturi risultano solo in parte pigmentati e qualitativamente scadenti. Inoltre
le ferite prodotte alla pianta possono favorire le infezioni da cancro corticale.
Si consiglia di effettuare giornalmente la raccolta dei frutti da terra per evitare che siano colonizzati da
patogeni.

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NORME TECNICHE DI COLTURA: CASTAGNO - 2008

Castagno
PARTE II

NUOVI IMPIANTI
VOCAZIONALIT
Lambiente pedologico
I suoli pi adatti alla coltivazione del castagno sono quelli sciolti, profondi e freschi, non ristagnanti e
asfittici.

Vincolante per tutti regolamenti


Non sono ammessi nuovi impianti senza lanalisi del terreno. Sono obbligatorie le seguenti analisi:
granulometria, pH, calcare totale e attivo, sostanza organica, azoto totale, fosforo assimilabile e
potassio scambiabile.
Sono ammessi solo nuovi impianti su suoli con le seguenti caratteristiche: tenore di sostanza
organica > 2%; reazione pH 4,5-6,5; calcare attivo <3%.
Lambiente climatico
Il castagno ricade nella zona fitoclimatica del Castanetum (da 200 a 800 m s.l.m.), i cui limiti relativi alla
temperatura sono compresi tra 8-15 C di media annuale, -1 e 0 C di media del mese pi freddo, -14 C e 17 C di media delle minime assolute. Le precipitazioni annue sono in genere superiori a 800 mm.
SCELTA DEL PORTINNESTO
Il portinnesto consigliato il franco da seme (Castanea sativa)
SISTEMA DIMPIANTO
Al fine di ridurre la crisi ti trapianto, si consiglia di utilizzare astoni di pochi anni di et e aventi unaltezza
massima di 150-160 cm. Per lo stesso motivo si consiglia di utilizzare piante con pane di terra.
Si consiglia di mettere a dimora le piante nel periodo autunno-inverno, in presenza di umidit del terreno
sufficiente per evitare possibili stress da trapianto.
Le distanze dimpianto consigliate variano da 8 x 10 a 10 x 10 (100-125 piante/ettaro). Le distanze maggiori
si riferiscono ai terreni pi fertili e alle variet pi vigorose.
Per quanto concerne la forma di allevamento, vale quanto riportato per gli impianti in essere.
FERTILIZZAZIONE
FERTILIZZAZIONE DI PRE-IMPIANTO
Prima dellimpianto del castagneto, si consiglia di distribuire ammendanti organici (es. 3050 t/ha di letame
maturo) per migliorare le caratteristiche fisicochimiche e microbiologiche del terreno. Per quanto riguarda

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AZOTO

Vincolante per tutti i regolamenti


Non sono ammessi apporti di concimi minerali azotati prima della messa a dimora delle piante.
FOSFORO E POTASSIO
lapporto di fosforo (P) e di potassio (K), si rimanda alle indicazioni contenute nelle Norme Generali.
Si tenga presente che valori bassi di pH favoriscono fenomeni di insolubilizzazione del P.
Per assicurare una buona ripresa post-trapianto, si consiglia di apportare nella buca dimpianto un concime
complesso (N-P-K).
FERTILIZZAZIONE DI ALLEVAMENTO

Vincolante per tutti i regolamenti


Durante la fase di allevamento e se il terreno risulta scarso in azoto (N), gli apporti massimi
ammessi di N vanno da 50 g/pianta al primo anno, fino a 300 g/pianta al sesto anno.
Non sono ammessi apporti di azoto prima della ripresa vegetativa degli alberi.
FERTILIZZAZIONE DI PRODUZIONE

Vincolante per tutti regolamenti


Non ammesso lapporto di fertilizzanti minerali.
In genere il bilancio nutrizionale del castagneto in grado di assicurare le esigenze degli alberi. Per non
alterare tale equilibrio, si consiglia di lasciare in loco i residui della sfalciatura.
Si consiglia la fertilizzazione con ammendanti organici. A tale fine si pu preparare direttamente nel
castagneto un ammendante costituito dai residui dello sfalcio del cotico erboso, dalle foglie e dai ricci a terra,
mescolati a letame; tale materiale organico pu essere accumulato in apposite buche, avendo laccortezza di
arieggiare periodicamente il cumulo stesso.
Lammendante cos preparato va distribuito alla ripresa vegetativa degli alberi con dose pari a 60-80 kg/pianta.
POTATURA
Nella fase di allevamento si consiglia di effettuare il minor numero possibile di tagli, cos da costituire
velocemente lo scheletro della pianta.
In fase di produzione si consiglia di procedere alla potatura ordinaria ad intervalli regolari, effettuando tagli
di diradamento della chioma e tagli di ritorno.
Nel caso di castagneti da recuperare, al fine di ripristinare lattivit vegetativa e produttiva, pu essere
necessario effettuare interventi cesori anche massicci (potatura straordinaria).

Vincolante per tutti regolamenti


Nei castagneti in produzione obbligatorio effettuare la potatura ordinaria ad intervalli non
superiori a 5 anni.
Si consiglia di coprire le superfici di taglio.
Non ammesso lasciare in loco il legname di risulta della potatura.
GESTIONE DEL SUOLO
Nei terreni pi fertili e dove maggiori sono le possibilit di intervenire con apporti idrici, si consiglia di
adottare linerbimento controllato. Nelle situazioni in cui scarsa la disponibilit idrica, si consiglia di
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NORME TECNICHE DI COLTURA: CASTAGNO - 2008

effettuare periodiche lavorazioni al terreno. In questo secondo caso si consiglia di procedere fin dal primo
anno a regolari lavorazioni annuali che non dovranno superare i 20 cm di profondit.
DISERBO
Criteri e modalit
I criteri e le modalit che sono alla base del controllo delle infestanti in un sistema agricolo a produzione
integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata.

Vincolante per tutti regolamenti


Non ammesso il diserbo chimico.
IRRIGAZIONE
Criteri e modalit
I criteri e le modalit che sono alla base della pratica irrigua in un sistema agricolo a produzione integrata
sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata.
La disponibilit di acqua per le irrigazioni durante i periodi siccitosi importante ai fini della buona riuscita
del castagneto. Per tale motivo si consiglia di poter effettuare irrigazioni di soccorso almeno per i primi trequattro anni dellimpianto.
DIFESA
Criteri e modalit
I criteri e le modalit che sono alla base della difesa fitosanitarai in un sistema agricolo a produzione
integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata.
Impiego dei fitofarmaci
La difesa fitosanitaria del castagno non opportuno che si basi sulluso cadenzato di prodotti chimici, sia
per la carenza di specifici principi attivi registrati per la coltura, sia per le peculiarit degli ecosistemi in cui
vegetano i castagneti da frutto. La difesa dai parassiti dovr essere pertanto principalmente realizzata
attraverso norme di prevenzione e metodi di lotta indiretta (agronomici e meccanici).

Vincolante per tutti i regolamenti


ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni duso previste, indicati nella specifiche tabelle
delle Norme tecniche fase di coltivazione Difesa fitosanitaria.
RACCOLTA
Epoca
La maturazione dei frutti avviene in epoche diverse a secondo della variet e della altitudine dellarea di coltivazione.
Modalit
A maturit i frutti cadono naturalmente a terra (colatura), ove vengono raccolti manualmente o con lausilio
di reti o meno frequentemente con raccoglitrici ad aspirazione. Labbacchiatura, per anticipare la raccolta,
sconsigliata, in quanto i frutti immaturi risultano solo in parte pigmentati e qualitativamente scadenti. Inoltre
le ferite prodotte alla pianta possono favorire le infezioni da cancro corticale.
Si consiglia di effettuare giornalmente la raccolta dei frutti da terra per evitare che siano colonizzati da patogeni.
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