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F. Auteri e L. Quartapelle: Fluidodinamica.

Capitolo 6 pagina 247 colore nero

Ottobre 17, 2006

PARAGRAFO 6.3: Corrente esterna uniforme: profilo di Blasius

3
+
y 3

(x, 0) = 0,

y 2

(x, 0)
= 0,
y

(0, y) = U y,

247

dU e (x)
2
= U e (x)
,
x y
dx
(x, )
= U e (x),
y

x > 0,

y > 0.

In questa formulazione il problema dello strato limite rivela la natura matematica


delle semplificazioni conseguenti alle ipotesi poste da Prandtl a fondamento della
sua teoria: lequazione della funzione di corrente, che nel caso generale di corrente piana incomprimibile di tipo NavierStokes e` del quarto ordine, si riduce
a unequazione del terzo ordine. Corrispondentemente sul contorno orizzontale
lontano y la nuova variabile incognita ha una sola condizione al contorno
invece di due. Per quanto riguarda le condizioni al contorno sui lati verticali, c`e
una sola condizione in conformit`a con la sparizione di tutte le derivate rispetto a x
di ordine superiore al primo.

6.3 Corrente esterna uniforme: profilo di Blasius


Un caso particolarmente importante di strato limite sulla lastra semi-infinita si
presenta quando la corrente esterna e` uniforme e parallela alla lastra, con velocit`a
U assegnata. In questo caso u e (x, y) = U , per cui anche U e (x) = u e (x, 0) = U .
Le equazioni di Prandtl per le componenti della velocit`a si riducono allora a
u

u
u
2u
+v
2 = 0,
x
y
y

v
u
+
= 0,
x
y
e devono essere risolte con le corrispondenti condizioni al contorno
u(x, 0) = 0

u(x, ) = U,

u(0, y) = U,

y > 0,

v(x, 0) = 0,

x > 0.

x > 0,

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Ottobre 17, 2006

CAPITOLO 6 Equazioni dello strato limite stazionario 2D

Nel caso di corrente esterna uniforme a monte, il valore al contorno di u risulta


quindi essere necessariamente discontinuo: infatti per la condizione sulla lastra si
ha u(0, 0) = 0, mentre la condizione sulla semiretta verticale x = 0, y > 0, implica
u(0, 0) = U 6= 0.
Procediamo alla risoluzione del problema osservando che, data la mancanza
di una scala spaziale di riferimento nel problema considerato, si pu`o immaginare
che landamento del profilo della velocit`a orizzontale u nello strato limite non
dipenda dalla coordinata x, nel senso che al variare di x si abbia soltanto un
cambiamento della scala di questa variabile. In termini matematici, questo richiede
che la dipendenza di u dalle due variabili x e y si verifichi attraverso una variabile
singola (di similarit`a) che scriveremo, senza perdita di generalit`a, nella forma
= (x, y) =

y
,
g(x)

dove g(x) e` una funzione da determinare. Al posto della incognita u(x, y) introdurremo allora la nuova incognita adimensionale h, funzione della sola variabile ,
definita da
u(x, y) = U h((x, y)) = U h

y 
g(x) .

Se esiste una soluzione u(x, y) di questo tipo, il profilo di velocit`a ad ogni distanza
x dal bordo di attacco sar`a semplicemente una versione dilatata (o compressa) della
velocit`a a qualunque altra distanza. Notiamo che questa ricerca di una soluzione
similare e` un po pi`u generale di quelle del capitolo 5 in quanto non stiamo tentando
di immaginare in anticipo una forma determinata della funzione g(x) ma lasciamo
che essa emerga in modo naturale nel corso del procedimento di calcolo.
Analizziamo inizialmente che cosa comporta la condizione di incoprimibilit`a
per la struttura della seconda variabile incognita v(x, y) del problema originario. Il
vincolo di incomprimibilit`a permette di scrivere:
i
u
h
v
y 
U h g(x)
=
=
y
x
x




g (x)y
y

= U h ()
= U h ()
x g(x)
[g(x)]2
=

U g (x)
h ().
g(x)

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Ottobre 17, 2006

PARAGRAFO 6.3: Corrente esterna uniforme: profilo di Blasius

249

Si noti che in questa relazione come in tutte le prossime lapice indica la derivata
rispetto alla variabile indipendente di ogni funzione di una sola variabile, qualunque
essa sia. Per trovare la forma esplicita di v(x, y), integriamo1 questa equazione
rispetto a y:
U g (x)
v(x, y) =
g(x)

(x, y) h ((x, y)) dy,


0

dove, per determinare la costante di integrazione, si e` utilizzata la condizione


al contorno di non penetrazione sulla lastra, v(x, 0) = 0, per ogni x > 0. Il
cambiamento di variabile y = g(x) implica dy = g(x) d, per cui lintegrale
diventa
v(x, y) = U g (x)

(x,y)

h () d.

In base allidentit`a [h()] = h() + h (), si ottiene



Z
v(x, y) = U g (x) h()


h() d .

Se ora indichiamo con f () una funzione primitiva di h(), ovvero,


f () =

h() d,

per cui f () = h(), la rappresentazione delle componenti della velocit`a della


soluzione similare sar`a
u(x, y) = U f (),


v(x, y) = U g (x) f () f () ,

dove, naturalmente, = (x, y). Siccome dobbiamo risolvere lequazione di


Prandtl
u
1

u
u
2u
+v
2 = 0,
x
y
y

Luso dello stesso simbolo y sia come variabile di integrazione sia come estremo dellintegrale
non dovrebbe provocare confusione.

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Ottobre 17, 2006

CAPITOLO 6 Equazioni dello strato limite stazionario 2D

e` necessario determinare le tre derivate che compaiono in essa. Abbiamo


u(x, y)
 

=
U f () = U f ()
x
x
x



U g (x)
g (x)y
=
f ().
= U f ()
2
[g(x)]
g(x)
Daltra parte
u(x, y)
 
U

=
=
f (),
U f () = U f ()
y
y
y
g(x)



U
U
U
2 u(x, y)
=
f () =
f ()
=
f (),
y 2
y g(x)
g(x)
y
[g(x)]2
dove si intende sempre = (x, y). Sostituendo le espressioni di u e v e di tutte le
derivate di u nellequazione di Prandtl si ottiene,



 U
U
U g
2 f + U f
f + U g f f
f = 0,
g
g
g

dove abbiamo scritto g e g al posto di g(x) e g (x) poiche anche la funzione g(x)
non e` nota e quindi rappresenta una ulteriore incognita del problema. Semplificando
lequazione si ottiene

U U 2 g
f f = 0,
f +
g2
g

ovverosia, dopo aver diviso per U/g 2 ,


f +

U gg
f f = 0.

Ricerca della variabile di similarita`


Affinche questa equazione possa diventare unequazione differenziale ordinaria e`
necessario che il coefficiente contenente la funzione g(x) sia costante. In altre
parole la funzione g(x) che permette di determinare una soluzione similare del
problema risulta essere determinata come soluzione dellequazione
1
U gg
= ,

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Ottobre 17, 2006

PARAGRAFO 6.3: Corrente esterna uniforme: profilo di Blasius

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dove si e` scelta uguale a 12 la costante senza alcuna perdita di generalit`a, per


convenienza successiva. Pertanto la funzione g(x) e` definita come soluzione della
semplice equazione differenziale ordinaria del primo ordine
gg =

2U

1 d 2

g =
,
2 dx
2U

che integrata fornisce immediatamente


x
,
[g(x)]2 = K +
U
dove K e` la costante dintegrazione. Il valore della costante e` scelto in modo
da localizzare la singolarit`a della soluzione in x = 0. Scegliamo infatti come
condizione iniziale g(x) = 0, cos` che il cambiamento di scala indotto dal
cambiamento di variabile = y/g(x) diventi degenere per x = 0. Con questa
scelta, si ha K = 0 e quindi
g(x) =

x
.
U

La variabile similare e` allora definita da


(x, y) = y

y
U
=
x
x

yp
Ux
=
Rex ,

dove Re x = U x/. La presenza del fattore x nel denominatore della definizione


di significa
che la dilatazione della scala dellasse y per un dato x e` proporzionale

a 1/ x . In altri termini lintervallo dei valori diy in cui la soluzione varia in


modo apprezzabile cresce proporzionalmente con x e di conseguenza la regione
in cui si estende lo strato limite ha un forma parabolica, con lasse della parabola
coincidente con lasse x, come mostrato nella figura 6.1.
Ad esempio, se e` il punto che corrisponde a un valore della velocit`a uguale
al 95 per cento della velocit`a U , cio`e al valore u = 0.95 U , allora lo spessore
0.95 (x) dello strato limite definito da questo valore sar`a dato dalla relazione
r

95% (x)
=
=
,
x
Ux
Rex
ovverosia
r
x
.
95% (x) =
U

F. Auteri e L. Quartapelle: Fluidodinamica. Capitolo 6 pagina 252 colore nero

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Ottobre 17, 2006

CAPITOLO 6 Equazioni dello strato limite stazionario 2D

Equazione di Blasius
Lequazione similare ricercata per la corrente attorno alla lastra piana semi-infinita
in una corrente esterna parallela al suo piano risulta essere:

f +

1
2

f f = 0,

e si chiama equazione di Blasius. Le condizioni al contorno per f che completano


lequazione sono ottenute da quelle per u. Siccome u(x, y) = U h() = U f (),
le due condizioni u(x, 0) = 0 e u(x, ) = U diventano rispettivamente f (0) =
0 e f () = 1. Inoltre, siccome v = U g (x)[ f () f ()], la condizione
v(x, 0) = 0 diventa f (0) = 0. Notiamo che la condizione della corrente a monte,
u(0, y) = U , e` soddisfatta in virt`u di f () = 1 poiche per x 0 si ha .
Pertanto, la corrente similare attorno alla lastra semi-infinita investita da una
corrente parallela al suo piano si ottiene risolvendo il problema
f +

1
2

f f = 0,

f (0) = 0,

f (0) = 0,

f () = 1.

Abbiamo quindi unequazione differenziale ordinaria del terzo ordine con tre condizioni al contorno di cui due corrispondono alla superficie della lastra e una a
grande distanza da essa.

Soluzione del campo di moto


Una volta determinata la soluzione f () e f () = u() dellequazione di Blasius,
il campo di velocit`a della corrente attorno alla lastra pu`o essere calcolato sfruttando
la relazione del cambiamento di variabile indipendente. E` immediato ricavare che
le componenti cartesiane della velocit`a sono date dalle due relazioni:
 q 
U
u(x, y) = U f ((x, y)) = U f y x
,
r

1 U 
v(x, y) =
f () f ()
2 x

q  q
 q 
U y 
U
U
Ux f y x
.
f y x
=
2 x

F. Auteri e L. Quartapelle: Fluidodinamica. Capitolo 6 pagina 253 colore nero

Ottobre 17, 2006

PARAGRAFO 6.3: Corrente esterna uniforme: profilo di Blasius

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Esempio 1

Problema di Blasius formulato come sistema del primo ordine


Il problema differenziale ordinario associato allequazione di Blasius pu`o essere
risolto in modo numerico mediante un metodo che si basa sulla riduzione dellordine
dellequazione differenziale.
Introducendo le incognite ausiliarie u = f e = u = f , lequazione
di Blasius pu`o essere riscritta come un sistema di tre equazioni del primo ordine
accoppiate fra loro. Risulta infatti
+

1
2

f = 0,

u = ,

f = u,

Le condizioni al contorno per possono essere scritte come tre condizioni per u e
f:
f (0) = 0,

u(0) = 0,

u() = 1.

Scrivendo le condizioni di fianco allequazione della variabile corrispondente, il


problema completo assume la seguente forma
= 12 f ,
u = ,

u(0) = 0 e u() = 1,

f = u,

f (0) = 0.

Notiamo che la seconda variabile ausiliaria (u) e` soggetta a due condizioni al


contorno mentre non esiste alcuna condizione al contorno per la prima variabile
( ). In realt`a, le due condizioni per u implicano una ben definita condizione per
in quanto, in virt`u del teorema fondamentale del calcolo differenziale, si ha
Z
du()
d = u() u(0) = 1 0 = 1,
d
0
e quindi la variabile e` soggetta alla seguente condizione integrale
Z
() d = 1.
0

Ne consegue che il problema completo, formulato come sistema del primo ordine,
potr`a essere scritto anche come

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254

Ottobre 17, 2006

CAPITOLO 6 Equazioni dello strato limite stazionario 2D

= 21 f ,
u = ,

f = u,

R
0

() d = 1,

u(0) = 0 o u() = 1,
f (0) = 0.

Se si impone la condizione integrale su , si pu`o scegliere di imporre liberamente


una delle due condizioni disponibili per u: la condizione tralasciata risulter`a comunque soddisfatta in modo esatto in virt`u dellavere imposto laltra assieme a
quella integrale sulla prima componente incognita .

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Ottobre 17, 2006

PARAGRAFO 6.3: Corrente esterna uniforme: profilo di Blasius

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Esempio 2

Soluzione numerica del problema di Blasius


Il sistema del primo ordine con le condizioni agli estremi dellintervallo di integrazione e/o condizioni di tipo integrale e` un sistema non lineare di tre equazioni
differenziali accoppiate e deve pertanto essere risolto mediante un metodo numerico.
Introducendo una incognita y vettoriale e una funzione F(y), non lineare e a valori
vettoriali,
y=

y1
y2
y3

u
f

F(y) =

F1 (y)
F2 (y)
F3 (y)

21 f

il problema pu`o essere riscritto in forma compatta come


dy
= F(y),
d
dove si sottintende la presenza delle tre relazioni algebriche che rappresentano le
condizioni al contorno del sistema.
Per potere discretizzare lequazione, lintervallo di integrazione semi-infinito
(0, ) deve essere troncato. Supponiamo che nel nostro problema per un intervallo
sufficientemente grande lerrore causato dallimporre a una distanza finita la condizione al contorno per sia trascurabile. La discretizzazione produrr`a un
sistema di equazioni algebriche non lineari per la cui risoluzione si potr`a impiegare
un metodo iterativo, ad esempio il metodo di Newton. La formulazione di questo
metodo nel caso considerato richieder`a di calcolare la matrice jacobiana:
F(y)
=
y

Fi (y)
y j

12 f
1
0

0 21
0
0
1
0

La soluzione mostrata nella figura 6.2 e` stata calcolata per mezzo di un metodo
numerico che rispetta in modo esatto, a livello del problema discretizzato, il teorema
fondamentale del calcolo differenziale.

F. Auteri e L. Quartapelle: Fluidodinamica. Capitolo 6 pagina 256 colore nero

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Ottobre 17, 2006

CAPITOLO 6 Equazioni dello strato limite stazionario 2D

numerical

0
0

Profilo di velocit`a della


soluzione dellequazione di Blasius
Figura 6.2

eta

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