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3
+
y 3
(x, 0) = 0,
y 2
(x, 0)
= 0,
y
(0, y) = U y,
247
dU e (x)
2
= U e (x)
,
x y
dx
(x, )
= U e (x),
y
x > 0,
y > 0.
u
u
2u
+v
2 = 0,
x
y
y
v
u
+
= 0,
x
y
e devono essere risolte con le corrispondenti condizioni al contorno
u(x, 0) = 0
u(x, ) = U,
u(0, y) = U,
y > 0,
v(x, 0) = 0,
x > 0.
x > 0,
248
y
,
g(x)
dove g(x) e` una funzione da determinare. Al posto della incognita u(x, y) introdurremo allora la nuova incognita adimensionale h, funzione della sola variabile ,
definita da
u(x, y) = U h((x, y)) = U h
y
g(x) .
Se esiste una soluzione u(x, y) di questo tipo, il profilo di velocit`a ad ogni distanza
x dal bordo di attacco sar`a semplicemente una versione dilatata (o compressa) della
velocit`a a qualunque altra distanza. Notiamo che questa ricerca di una soluzione
similare e` un po pi`u generale di quelle del capitolo 5 in quanto non stiamo tentando
di immaginare in anticipo una forma determinata della funzione g(x) ma lasciamo
che essa emerga in modo naturale nel corso del procedimento di calcolo.
Analizziamo inizialmente che cosa comporta la condizione di incoprimibilit`a
per la struttura della seconda variabile incognita v(x, y) del problema originario. Il
vincolo di incomprimibilit`a permette di scrivere:
i
u
h
v
y
U h g(x)
=
=
y
x
x
g (x)y
y
= U h ()
= U h ()
x g(x)
[g(x)]2
=
U g (x)
h ().
g(x)
249
Si noti che in questa relazione come in tutte le prossime lapice indica la derivata
rispetto alla variabile indipendente di ogni funzione di una sola variabile, qualunque
essa sia. Per trovare la forma esplicita di v(x, y), integriamo1 questa equazione
rispetto a y:
U g (x)
v(x, y) =
g(x)
(x,y)
h () d.
h() d .
h() d,
u
u
2u
+v
2 = 0,
x
y
y
Luso dello stesso simbolo y sia come variabile di integrazione sia come estremo dellintegrale
non dovrebbe provocare confusione.
250
=
U f () = U f ()
x
x
x
U g (x)
g (x)y
=
f ().
= U f ()
2
[g(x)]
g(x)
Daltra parte
u(x, y)
U
=
=
f (),
U f () = U f ()
y
y
y
g(x)
U
U
U
2 u(x, y)
=
f () =
f ()
=
f (),
y 2
y g(x)
g(x)
y
[g(x)]2
dove si intende sempre = (x, y). Sostituendo le espressioni di u e v e di tutte le
derivate di u nellequazione di Prandtl si ottiene,
U
U
U g
2 f + U f
f + U g f f
f = 0,
g
g
g
dove abbiamo scritto g e g al posto di g(x) e g (x) poiche anche la funzione g(x)
non e` nota e quindi rappresenta una ulteriore incognita del problema. Semplificando
lequazione si ottiene
U U 2 g
f f = 0,
f +
g2
g
U gg
f f = 0.
251
2U
1 d 2
g =
,
2 dx
2U
x
.
U
y
U
=
x
x
yp
Ux
=
Rex ,
95% (x)
=
=
,
x
Ux
Rex
ovverosia
r
x
.
95% (x) =
U
252
Equazione di Blasius
Lequazione similare ricercata per la corrente attorno alla lastra piana semi-infinita
in una corrente esterna parallela al suo piano risulta essere:
f +
1
2
f f = 0,
1
2
f f = 0,
f (0) = 0,
f (0) = 0,
f () = 1.
Abbiamo quindi unequazione differenziale ordinaria del terzo ordine con tre condizioni al contorno di cui due corrispondono alla superficie della lastra e una a
grande distanza da essa.
253
Esempio 1
1
2
f = 0,
u = ,
f = u,
Le condizioni al contorno per possono essere scritte come tre condizioni per u e
f:
f (0) = 0,
u(0) = 0,
u() = 1.
u(0) = 0 e u() = 1,
f = u,
f (0) = 0.
Ne consegue che il problema completo, formulato come sistema del primo ordine,
potr`a essere scritto anche come
254
= 21 f ,
u = ,
f = u,
R
0
() d = 1,
u(0) = 0 o u() = 1,
f (0) = 0.
255
Esempio 2
y1
y2
y3
u
f
F(y) =
F1 (y)
F2 (y)
F3 (y)
21 f
Fi (y)
y j
12 f
1
0
0 21
0
0
1
0
La soluzione mostrata nella figura 6.2 e` stata calcolata per mezzo di un metodo
numerico che rispetta in modo esatto, a livello del problema discretizzato, il teorema
fondamentale del calcolo differenziale.
256
numerical
0
0
eta