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Sede di Treviso
Geometria analitica
Questa dispensa stata pensata come ausilio agli studenti di Giurisprudenza
che si trovano in difficolt con gli strumenti della geometria analitica e della
statistica comunemente utilizzati nei corsi di base di economia politica.
Y=Y(X)
Potremmo per esempio sostenere che l'aumento dei prezzi al consumo dipende
sia dal costo del lavoro, sia dal costo delle materie prime, sia da un eccesso di
domanda dei consumatori.
I parametri sono quelle grandezze che rimangono costanti al variare del
fenomeno. Vengono espressi da numeri reali (1, 5, 3,6).
Una funzione del tipo
Y=2X
Y=0,5X+2
Y=0,5X+2
0
2
1
2,5
2
3
3
3,5
4
4
5
4,5
(* la moltiplicazione)
c=2
Y=0,5X+2
F
E
FE/DE=0,5
0
X
Prendendo un incremento unitario di X, l'incremento di Y rappresenta la
pendenza o coefficiente angolare della retta.
Il termine c rappresenta il valore di Y quando X=0 (intercetta). Quindi il
valore assunto da Y quando la retta interseca l'asse delle ordinate. Un altro punto
utile per tracciare la retta l'intercetta con l'asse delle ascisse (X). Si trova
ponendo Y=0 e trovando quindi che X=-c/b. Nel caso dell'equazione sopra
utilizzata, X=-4.
La retta inclinata negativamente se b<0 (minore di 0). Pi elevato il valore
assoluto (a prescindere dal segno) di b, pi verticale la posizione della retta.
Una retta con un b molto elevato tender ad essere verticale. Quando il
coefficiente b pari a 0, la retta orizzontale e parallela all'asse delle X.
Lequazione di una retta orizzontale Y=C dove il termine X sparisce in quanto il
suo coefficiente pari a 0.
4
b=1
b=2
b=-1
b=0,5
b=-0,5
b=0,25
Considerato che il verso privilegiato quando analizziamo delle curve sul piano
cartesiano da sinistra verso destra, la retta inclinata negativamente (b<0)
descrive valori decrescenti di Y - proporzionalit inversa. La retta inclinata
positivamente (b>0) descrive valori crescenti di Y in funzione di X proporzionalit diretta.
Curve non lineari e pendenze
Una buona parte delle relazioni economiche non si esprime attraverso rette ma
bens attraverso funzioni non lineari. Molte grandezze tendono infatti in un primo
tempo ad aumentare per poi arrestarsi e quindi calare.
Fig.4 Le principali funzioni
Parabola convessa
Y=aX2+/-bX+c
Parabola concava
Y=-aX2+/-bX+c
esponenziale
Y=eX
Iperbole
Y/X=c
logaritmo
Y=lnX
Le principali forme funzionali sono riportate nella fig.4. In questa sede tuttavia
non ci interessa approfondire l'analisi funzionale, ma presentare solo alcuni
principi fondamentali. In genere siamo interessati all'andamento locale di una
funzione e quindi allo studio della sua pendenza, dei suoi massimi o minimi.
La caratteristica delle funzioni non lineari che, contrariamente alla retta, la
pendenza cambia di punto in punto. La prima parabola riportata nella figura 4,
per esempio, si caratterizza per pendenze molto elevate in prossimit dello 0 (di
X)(salita). Poi, man mano che ci si allontana dall'origine, la pendenza diminuisce
sino a divenire pari a zero (piano). Quindi incomincia a divenire negativa
(discesa).
Al fine di calcolare la pendenza di una curva, si rappresenta la retta tangente
alla curva nel punto in cui si vuole studiarne l'andamento. Per calcolare la
pendenza nel punto P, si calcola il rapporto tra incremento verticale ed
orizzontale della retta tangente (il suo valore b).
TG1
m1
TG2
P1
P2
P3
TG3
m3
n3
X
n1
m1
P2
!y
P1
!x
X
Di conseguenza, il rapporto !y/!x eguale al rapporto m1/n1 solo quando
prendiamo incrementi di X (cio !x) infinitesimi.
La derivata di una funzione
Il ragionamento condotto sino ad ora ha introdotto il concetto di derivata di
una funzione in un punto. Possiamo definire la derivata di una funzione come la
rapidit con la quale tende ad aumentare la variabile dipendente (ordinata)
rispetto alla variabile indipendente. La funzione derivata di una funzione
l'insieme dei valori assunti dalle pendenze calcolate in ogni suo punto. In genere
la funzione derivata di Y(x) si scrive Y'(x) oppure !y/!x, dove ! indica
lincremento infinitesimo della variabile x o y.
Per ottenere analiticamente questa funzione si adottano le regole riportate
nella tabella 1.
Tab.1 Quadro riassuntivo delle regole di derivazione
Funzione originale Y=Y(X)
Y=c
(costante)
Y'= 0
Y=aX
Y'= a
Y=aXn
Y=X-n = 1/Xn
Y'= -n*1/Xn+1
Y=X1/2 = "X
Y'= 1/2*1/"X
Y=aX
Y'= aX*logea
(con a>0)
Y'= logaX
In pratica, per gli scopi del corso di Economia politica, sufficiente ricordare
che:
1) La pendenza di una retta costante. Quindi la derivata di una retta una
costante.
2) La pendenza di una retta orizzontale sempre eguale a zero.
3) I punti in cui la derivata di una funzione pari a zero (tangente orizzontale)
sono dei punti di minimo o di massimo. Esiste tuttavia la possibilit che vi sia
un punto di flesso. Per verificare analiticamente di quale punto si tratti, si
calcola il segno la derivata seconda: Y''(x). Si tratta della pendenza della curva
che indica il variare della pendenza delle funzione originaria. Se in prossimit
del punto P o, la derivata costantemente crescente (Y''(Po)>0), si tratta di un
minimo, se costantemente calante (Y''(Po)<0)si tratta di un massimo. Se
prima decresce e poi aumenta allora si tratta di un flesso.
Figura 7 Massimi e minimi
Po
flesso
Massimo
Minimo
tg
Po
Po
tg
tg
Y1/X1
TG:
!Y/!X
x1
8
y
MEDIA:
Y1/X1
P1 (x1,y1)
TG: !Y/!X
P2 (x2,y2)
0
Se consideriamo la retta verde della figura 10, notiamo come la sua pendenza
sia costante, cio il rapporto !y/!x ha un valore costante in tutta la funzione. Il
valore medio invece cambia man mano che ci allontaniamo dallorigine. Quindi, il
valore y1/x1 calcolato nel punto P1 (x1,y1) superiore al valore y2/x2 calcolato nel
punto P2 (x2,y2) ed inferiore al valore y3/x3 calcolato nel punto P 3 (x3,y3).
La media della retta verde varia quindi da valori negativi dallorigine 0 al punto
A dove interseca lasse delle ascisse. Nel punto A ha valore zero, poi incomincia
ad assumere valori positivi e crescenti in modo continuo sino ad un massimo, per
x tendente allinfinito, in cui la media pari al valore della pendenza.
Fig.11 Costi medi e marginali
C
Costi totali
P4
P3
P2
Costi variabili
P1
cf
Costi fissi
0
C
CM
x
P1
P2
P3
P4
Costo medio
Costo marginale
10
Tasso di crescita
Il modo fondamentale di rappresentare il cambiamento di una variabile di
calcolare il suo tasso dincremento relativamente alla variabile indipendente.
Questultima in genere il tempo. Quando diciamo che linflazione nellanno 2004
stata del 2,8% identifichiamo due variabili: il livello dei prezzi (variabile
dipendente) ed il tempo (indipendente). Se il 1.1.2004 il livello dei prezzi era pari
a 100 e al 31.12.2004 esso era pari a 102,8, linflazione pari al 2,8%. stata
calcolata seguendo le convenzioni internazionali come variazione dei prezzi (2,8)
sul livello iniziale dei prezzi (100), nellintervallo di tempo unitario pari ad un
anno. Quindi, la formula per calcolare linflazione # non altro che il tasso
dincremento del livello dei prezzi che si esprime con il seguente rapporto:
" =
P1 # P0
P0
Allo stesso modo si esprime il tasso dinteresse, che non altro che la
variazione percentuale di una somma di denaro nellunit di tempo. Se ottenete
un prestito di 100.000 euro dalla banca per un anno al tasso dinteresse dell8%
significa che tra un anno dovrete restituire 108.000 euro, cio il capitale
originario aumentato dell8%, che in questo caso sono 8.000 euro.
A volte questa operazione si effettua nellaltro senso e viene chiamata
operazione di sconto. Se ad esempio possedete un titolo di credito che vi d
diritto a ricevere una somma di 10.000 euro tra un anno ed avete bisogno di
incassare del denaro immediatamente situazione frequente per le imprese
allora potete proporre alla banca di scontarvi tale effetto anticipandovi la
liquidit. La banca vi domander un compenso per tale operazione (a parte le
commissioni fisse) in percentuale sul valore del titolo: in pratica vi sconta leffetto
applicando un tasso dinteresse. Se questo interesse del 10%, la banca vi
anticipa 9.090,9 euro. Questo perch se aumentiamo 9.090,9 del 10% otteniamo
10.000.
La stessa cosa capita se acquistate un Buono del Tesoro ad un anno.
Acquistate 100.000euro di valore tra un anno pagandole immediatamente
96.000euro. Quale sar il tasso dinteresse pagatovi dal governo italiano? Non
del 4%, ma bess leggermente pi elevato in quanto calcolato a partire da 96.000
e non da 100.000. Lo otteniamo rapportando 100.000/96.000, che significa
1,041667. Linteresse quindi del 4,1667%. Va fatta quindi attenzione a qual
la base (P0) alla quale applicare il calcolo.
Le cose si complicano se il riferimento temporale non pi un anno ma periodi
di tempo pi brevi o pi lunghi. In questo caso necessario considerare delle
11
formule generali che tengano conto di tutti i fattori variabili e tenere presente le
convenzioni in materia.
Capitalizzazione
Il primo problema calcolare la variazione di valore di una variabile dato un
saggio dincremento. Ci significa, sapendo il valore di partenza S0, calcolare la
misura della variabile S dopo la sua crescita al tasso r. In termini monetari, si
pensi al problema di calcolare quanto ammonter il vostro deposito a risparmio
postale dopo un certo periodo di tempo (in cui non prelevate n versate alcuna
somma) in ragione del tasso dinteresse concessovi. Nel caso di un periodo di un
anno il calcolo semplice e labbiamo gi affrontato. Formalmente possiamo
esprimere il problema in questi termini:
S1= S0 +r* S0
cio
S1= S0*(1+r)
12
avete un debito di 100 con la banca che vi applica un interesse passivo del 10%.
Il vostro debito alla fine dellanno, in condizioni normali sar di 110. Se invece si
definisce una situazione di anatocismo, il vostro debito sar di 110,38 in quanto
ogni trimestre vi stato ricalcolato il capitale a debito includendo gli interessi
scaduti. Notate che del 3,8% superiore al primo.
Valore attuale
Calcolare il valore attuale di una grandezza monetaria futura comporta il
calcolo inverso a quello affrontato sino ad ora. Nel caso in cui il tasso dinteresse
sia costante,
Vp =
Vf
(1+ r) n
Vp =
Vf
(1+ r1 )(1+ r2 )...(1+ rn )
VA =
R
R
R
R
R
+
+
+
...+
2
3
4
(1+ r) (1+ r) (1+ r) (1+ r)
(1+ r) n
A=
R1
R2
R3
Rn
+
+
+ ...
(1+ r1 ) (1+ r1 )(1+ r2 ) (1+ r1 )(1+ r2 )(1+ r3 )
(1+ r1 )(1+ r2 )...(1+ rn )
A=R/r.
Questo un algoritmo molto utilizzato per calcolare il valore capitale di un
bene che produce un certo reddito R. Per esempio, il valore di un immobile che ci
garantisce un affitto di 10.000euro allanno (al netto delle spese), considerando
che il tasso dinteresse su unattivit finanziaria di pari rischio il 5%, pu essere
stimato in 200.000euro. Se invece r fosse 8% VA sarebbe 125.000euro. Il valore
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Tav.2.1.3 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettivit per capitoli - Base: dic.1998=100 - Treviso
Capitoli
2000
2001
2002
2003
103,5
108,0
111,3
113,7
nov-04
114,6
102,1
105,3
107,0
113,9
123,8
Abbigliamento e calzature
104,1
107,4
111,1
114,0
117,2
108,5
111,5
110,8
114,6
123,5
104,0
106,6
109,0
110,4
113,9
103,9
105,7
110,1
110,8
111,6
Trasporti
106,4
107,6
109,7
112,2
116,4
Comunicazioni
94,6
92,4
91,1
89,4
81,4
Ricreazione, spettacoli,cultura
100,8
102,6
106,1
107,3
109,5
Istruzione
103,9
105,2
106,8
108,0
112,0
109,1
112,4
118,2
122,9
123,9
107,2
115,4
118,8
122,6
125,8
105,0
108,1
111,1
113,5
116,4
105,0
108,1
111,0
113,4
115,9
(1) Gli indici non sono stati calcolati per mancata rilevazione dei prezzi
Fatti pari a 100 i livelli dei prezzi nel 1998 delle categorie di beni indicate, la
tabella riporta (con lesclusione del 1999 per assenza di rilevazioni) landamento
negli anni successivi. Si nota che il costo delle comunicazioni diminuito a 81,4,
mentre sono aumentate tutte le altre categorie. I beni e servizi vari sono rincarati
pi delle altre voci essendo aumentati a 125,8 alla fine di novembre 2004.
Passare da un numero indice ad un tasso di crescita si rivela molto semplice,
ma va fatta attenzione allintervallo temporale. Il tasso dincremento
semplicemente
14
x1/x0=1+r
Infatti, se vogliamo calcolare la variazione tra il 2003 e il 2002 dellindice
generale, rapportiamo
113,5/111,1=1,0216
e cio
1+2,16%
La stessa cosa avviene se voglio calcolare laumento dei costi per labitazione,
acqua, elettricit ecc. tra il 1998 e il 2003:
114,6/100=1,146
e cio
1+14,6%
e quindi
r=2,75
2,75 un valore confrontabile con altri tassi annuali come il 2,16% calcolato in
precedenza. Il tasso dincremento medio pu anche essere calcolato come la
pendenza della retta dinterpolazione dei numeri indici (ma questo va al di l delle
nostre esigenze).
I numeri indici possono presentare dei cambiamenti di base, come messo in
evidenza dalla tabella degli indici ufficiali di rivalutazione monetaria dellISTAT.
FOI(nt) 2.1 - INDICI NAZIONALI DEI PREZZI AL CONSUMO PER LE FAMIGLIE DI OPERAI E IMPIEGATI
INDICE GENERALE, AL NETTO DEI CONSUMI DI TABACCHI
ANNO
GEN
FEB
MAR
APR
1993
1994
1995
102,3*
106,6*
110,7*
102,7*
107,0*
111,6*
102,9*
107,2*
112,5*
103,3*
107,5*
113,1*
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
102,4*
105,1*
106,8*
108,2*
110,5*
113,9*
116,5*
119,6*
122,0*
102,7*
105,2*
107,1*
108,4*
111,0*
114,3*
116,9*
119,8*
122,4*
103,0*
105,3*
107,1*
108,6*
111,3*
114,4*
117,2*
120,2*
122,5*
103,6*
105,4*
107,3*
109,0*
111,4*
114,8*
117,5*
120,4*
122,8*
MAG
GIU
LUG
AGO
BASE: ANNO1992=100
103,7* 104,2* 104,6* 104,7*
107,9* 108,1* 108,4* 108,6*
113,8* 114,4* 114,5* 114,9*
BASE: ANNO1995=100
104,0* 104,2* 104,0* 104,1*
105,7* 105,7* 105,7* 105,7*
107,5* 107,6* 107,6* 107,7*
109,2* 109,2* 109,4* 109,4*
111,7* 112,1* 112,3* 112,3*
115,1* 115,3* 115,3* 115,3*
117,7* 117,9* 118,0* 118,2*
120,5* 120,6* 120,9* 121,1*
123,0* 123,3* 123,4* 123,6*
SET
OTT
NOV
DIC
MEDIA
104,8*
108,9*
115,2*
105,5*
109,5*
115,8*
106,0*
109,9*
116,5*
106,0*
110,3*
116,7*
104,2*
108,3*
114,1*
104,4*
105,9*
107,8*
109,7*
112,5*
115,4*
118,4*
121,4*
123,6*
104,5*
106,2*
108,0*
109,9*
112,8*
115,7*
118,7*
121,5*
123,6*
104,8*
106,5*
108,1*
110,3*
113,3*
115,9*
119,0*
121,8*
123,9*
104,9*
106,5*
108,1*
110,4*
113,4*
116,0*
119,1*
121,8*
103,9*
105,7*
107,6*
109,3*
112,1*
115,1*
117,9*
120,8*
quanto si sono svalutati 100 euro del 1993. Per calcolarlo dovete tenere conto del
cambiamento di base avvenuto nel 1995. La media del 1995 pari a 114,1 ed
stata fatta pari a 100 per gli indici successivi. Quindi vi sono due proporzioni da
calcolare, la prima sino al 1995, la seconda successiva. Supponendo che si voglia
calcolare la svalutazione da aprile 1993 allultimo mese disponibile, ho bisogno di
due r che poi trasformer in un valore unico.
1+r1=114,1/103,3 = 1,1045
1+r2=123,9/100 = 1,239
quindi
1+rtot= 1,369
La svalutazione complessiva dallaprile 1993 al novembre 2004 stata pari a
36,9%. In questo periodo, si perso pi di un terzo di potere dacquisto.
16
Funzioni statistiche
2
2
2
3
3
6
6
6
8
8
10
10
10
10
"x
media =
i=1
n
17
#x *k
i
i=1
n
#k
i=1
La media geometrica ci dice il valore del caso che moltiplicato per se stesso n
volte pari al prodotto dei casi. Nel nostro esempio, considerando solo i casi, la
media geometrica la radice a base 8 del risultato della moltiplicazione:
1*2*3*5*6*7*8*10=100.800. La radice ottava di questo numero 4,22. Nel
nostro esempio la media geometrica inferiore a quella aritmetica semplice.
Il campo di variazione ed il valore medio sono degli importanti indicatori
sintetici delle caratteristiche della serie ma non forniscono tutte le informazioni
utili a caratterizzala. Altri indicatori possono informarci sulla dispersione dei valori
o sui casi pi frequenti.
La MODA il caso di massima frequenza. Nel nostro esempio la situazione
molto particolare in quanto la moda il 10, cio un caso allestremit del campo
di variazione.
La MEDIANA il valore centrale della serie. Si ottiene dividendo in due il
campione. Nel nostro caso, avendo un numero pari di numeri, la mediana
compresa tra due valori, 6 e 6. Quindi la mediana 6.
La VARIANZA definita come somma degli scarti dei singoli casi dalla media.
Ci fornisce una misura della dispersione dei valori rispetto alla media. In alcune
serie i valori sono tutti concentrati attorno alla media e i casi estremi raccolgono
18
frequenze minori. Nel nostro esempio, invece, alcuni valori estremi (il 10)
assumono frequenze elevate e quindi la varianza relativamente elevata. La
formula assume configurazioni diverse a seconda che si consideri la media
semplice (prima formula) o ponderata (seconda formula).
n
#( x
var ianza =
" )
i=1
n
x
# ( i " ) 2 k i
n
var ianza =
i=1
n
#k
i=1
La regressione
2,0
3,5
2,8
4,7
5,1
6,8
2,4
2,8
Disoccupazione %
9,0
8,2
8,6
7,0
6,4
4,8
6,9
7,6
2,8
2,9
4,7
7,6
8,4
3,5
2,8
10,8
8,6
7,6
10,3
2,2
6,9
12,3
20
Stefano Solari
25 marzo 2006
21