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10/7/2016

EvanMirzayantz:IllusioneeRealt(delbuddismoedelloshivaismocachmiriano)n

EvanMirzayantz

IllusioneeRealt(viedelbuddismoedelloshivaismocachmiriano)

3meMillnairen.87Traduzionedelladr.ssaLucianaScalabrini.

CosaciinsegnanobuddismoeshivaismodelKashmirsullIllusioneelaRealt?
Cqualchesimilitudinetraleduetradizionispirituali?Convergononellesprimereunqualche
messaggio?
Diciamo subito che buddismo e shivaismo del Kashmir condividono un comune aspetto
essenziale:letradizionisitrasmettonoesclusivamentedamaestroadiscepolo.Perchquesto?I
maestririsponderebberochecichetrasmessononintegralmenteesprimibileinparole,chei
testi pi sacri non sono sufficienti a indicare la via, che la presenza di un maestro
indispensabile.
Ilbuddismoeloshivaismocashmirianoriconosconochelasaggezzadeimaestri,lessenzadegli
insegnamenti al di l di ci che il linguaggio pu esprimere, i sistemi filosofici esporre o la
poesiaevidenziare.
Daqui,cosarisponderebberomaestribuddistieschiavistisedomandassimolorochecosasono
laRealtelIllusione?
Unmaestrozenpotrebbeimprovvisareunkoanpermettereinridicololadomanda
un lama cercherebbe senza dubbio di presentarci la natura della mente o ci inviterebbe a
scoprirlaconlapraticadivipassana
un mastro Dzogchen forse direbbe: La realt quello che sono come riflesso della luna
nellacqua,quandomiguardiseitucheveditestesso
unmaestroshivaitariderebbedelladomandaesialzerebbeperdanzare.
Se facessero cos, farebbero un po come fa il Budda, secondo il Llankvatara sutra, quando,
interrogatosullanaturarealedeifenomeni,siaccontentdicogliereunfiorediUdumbarache
teseversolassemblea.
PerchtantimaestrinondicononientedellaRealt,onientedipidicichelatradizioneha
lorotrasmesso?
Forseperchgliinsegnamentiultimidelbuddismoedelloschivaismoinsegnanochelarealt
indicibile,chenonriducibileoesprimibileninparoleninsistemaconcettualeelogico,nin
immagini o simboli. Il verso 99 del Vijnana Bhairava Tantra, uno dei testi fondamentali dello
shivaismo cashmiriano dice che ogni conoscenza senza causa, senza supporto e fallace per
natura. La Prajnaparamita Hridaia (il sutra del cuore) attribuisce a Budda queste parole:
Nessunsentieronobilelibera,nessunasaggezzadaricercare,anchelaconoscenzavuota.Il
TantradellospecchiodelcuorediVajrasattva,osserva.Ripga(lamenterealizzata)noncadein
nessunestremoninalcunaopinione,saggezzadellospazioassoluto.
Cos,nondobbiamodimenticarechelaRealtappartieneallambitodellesperienzaecheogni
verit espressa necessariamente relativa, illusoria, o propaganda, come la definiva
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Krishnamurti nel 72 quando incontr Choygam Trungpa. Non possiamo che avvicinarci
allessenza delle tradizioni e, se si vuol essere pi vicino possibile, bisogna interrogarne i
fondamentieitestiultimichecisvelanoleultimeparoleprimadellindicibile.
CosasonoilfondamentodellillusioneeilluogodovesisperimentalaRealtperilbuddismoe
loshivaismodelCashmire?Qualepartedellatradizioneindianasiinscrittainquellevie?

Fondamentidelbuddismo:illusioni,ignoranzaenons.

NellIndiachevide sorgere il buddismo come lo shivaismo cashmiriano, un tema metafisico si


era imposto nellinsieme delle correnti religiose: tutte le tradizioni erano daccordo
sullesistenzadimaya,lanaturaillusoriadeifenomeni,checoprirebberolanostraveraidentit
divina,assolutaedeterna,latman.Quellanonconoscenzadellanostraproprianaturasarebbe
lavidya,lignoranzaresponsabiledellanostrasofferenzaedeinostrilimiti.Cos,linsiemedelle
tradizioni indiane ricercavano la moksa, la liberazione dallillusione con la conoscenza
dellatman, e mettevano la ricerca del S al centro di tutte le metafisiche, pensieri religiosi e
tecnichemeditativechesiproducono.
E quel fascino per la ricerca della natura del S che pose immediatamente il buddismo fuori
dallinduismo,evitandoglilostatutodinuovasettadellinduismo:Buddasiopposeradicalmente
esenzacompromessiallanozionediSassoluto,atman.Quandopresentaisuoiprimidiscepoli
ilsuoinsegnamentosulloriginedeimaliedellesofferenze(LeQuattroNobiliVerit)ilBudda
riprese dallinduismo la nozione di avidya, dignoranza metafisica, ma con una grande
originalit: la causa della sofferenza non posta nellignoranza della natura divina e assoluta
del s (atman), ma nellignoranza della radicale assenza di ogni forma di s nelluomo,
lanatman, che fu tradotto con vuoto, vacuit, per sottendere lassenza del s nellessere,
che approda letteralmente al non s. Linsieme delle tradizioni buddiste partono da questo
postulato:lacredenzainunSlacausaprimadellenostresofferenze,dellenostrelimitazionie
ditutteleformedellIllusione.

Iquattrovelidellamente.

NeLa via del BuddaKaluRimpoch d una visione molto sintetica in cui si forma lIllusione.
Maya sarebbe composta da quattro veli: il velo dellignoranza, il velo della propensione
fondamentale,ilvelodellepassioni,ilvelodelkarma.
Poichpensiamoatortodiesserepermanentieautonomi,cipercepiamoinunaformaillusoria
(velodellignoranza).Ci identifichiamo cos forte in quella forma che pensiamo di non essere
chequella,ignorandototalmentelanostraveranatura(velodellapropensionefondamentale).
Daquestaformaillusoriadinoistessi,proiettiamosuglioggettiegliesseriunanaturachenon
hanno.Invecediesseresicuridellinterdipendenzadeifenomeni,ciattacchiamoacertioggettio
esserieproviamorepulsioneperaltri.Tuttocichesembrafavorevoleallavisionecheabbiamo
di noi stessi, lo perseguiamo tutto ci che sembra nuocere a ci che crediamo che sia, lo
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rifiutiamo (velo delle passioni). Agendo per ci che crediamo il nostro bene e lottando contro
quellicheimmaginiamoostacoli,produciamodelkarma:limmaginecheabbiamodinoistessisi
trasformasenzaposasottolaforzadellenostreazioni(velodelkarma,trasmigrazione,samsara).
CosperibuddistilacredenzanelSvelalarealenaturadelmondo:sesidisconoscelanatura
senza S dellessere, lIllusione, il ciclo del samsara, emerge se si riconosce la natura della
mente,vuotadiunspermanenteeautonomo,sisvelalaRealt.

ShivaismoeDzogchentibetano.

Qual lessenzadella via deishivaiti del Kashmir? Quali sonoifondamenti dellillusioneela


naturadellaRealt?Questatradizionesiricongiungealbuddismoneimoltiaspettidacuisene
distingue radicalmente? Perch la tradizione dzogchen del buddismo tibetano sembra cos
vicinaalloshivaismocashmiriano?

LaviadelloshivaismodelKashmir.

Gliscrittidelletradizioninonduali,comeloshivaismodelKashmirogliinsegnamentidzogchen
del lamaismo, tentano di realizzare un tour de force sorprendente: definire lo stato di non
dualit, uno stato di coscienza in cui soggetto e oggetto non si sperimentano pi come entit
separate,allafacciadifilosofiemitiestremamentedualiDapartesualoshivaismoisoladue
forze o due elementi a partire dai quali si forma lIllusione e la ronda delle esistenze: Shiva e
Shakti,o,negliinsegnamentiultimi,BhairavaeBhairavi.
Shiva e Shakti rappresentano la situazione stessa delluomo nel mondo: essere una coscienza
(Shiva)incuisimanifestailmondofenomenico(Shakti).
Per questa tradizione la sorgente dellIllusione ugualmente lignoranza della nostra vera
natura.PerlignoranzanondesignaquiildisconoscerelanostranaturavuotadiS,mailfatto
che ignoriamo che la manifestazione del mondo (Shakti) si realizza allinterno della nostra
coscienza (Shiva). Questa via afferma che linsieme dei fenomeni che incontriamo non sono
sentitiopercepiticheperchappaiononellanostracoscienza.Anchelastellapilontana,sela
vediamoolaconcepiamoperchappareallacoscienza,inlei.GlishivaitidelKashmirtentano
di raggiungere quella realizzazione, di sperimentare direttamente linclusione dellintero
universonellacoscienza,lunionediShivaeShakti(unionesimboleggiatasottolaformadelDio
Bhairava).
BhairavadesignalostatodovechiaramentepercepitocheShivaeShaktinonsonocheunasola
e stessa energia, lo stato in cui si sperimenta lindifferenziazione totale della coscienza e della
manifestazione del mondo. Cos come i riflessi non sono dissociabili dallo specchio in cui
appaiono,lacoscienzasimanifestaconleapparenzecherivelaechenonsidistinguonodalei.Il
riflessoposatosullospecchiodoveappareinlui?Ilriflessononposatosullospecchioenon
appare nemmeno in lui: una parte della natura dello specchio cos per gli shivaiti del
Kashmir,siccomeognicoscienzacoscienzadiqualcosa,ifenomenicheappaionoallacoscienza
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appartengono alla coscienza, sono le forme, l'energia stessa della coscienza. Come dice la
ventesimastanzadelVijnanaBhairavaTantra:coluichepenetranellostatodienergia(Shakti)
realizza che non se ne distingue affatto, la sua energia divinizzata assume l'essenza di Shiva
(Bhairava)ealloralasichiamaapertura.
Questa apertura la reintegrazione: lo shivaismo realizza poco a poco che la sua coscienza
include luniverso che non che la forma della sua coscienza, il suoproprio splendore. L, la
menteprendeconoscenzadellasuanaturaeilpraticantepualloraradicaredefinitivamentela
sua immagine di se stesso nella sua vera natura, integrare il S e abbandonare tutte le forme
illusoriedels.

Buddismo,DzogcheneShivaismodelKashmir.

IlbuddismoeloshivaismocachmirianodescrivonoinunostessomodoloriginedellIllusionee
lanaturadellaRealt?Hannosviluppatoviesimiliononsiaccordanochesullesistenzadiuna
esperienzanonduale,fineultimodellapratica?Cisonotradizionibuddistesimilialloshivaismo
cashmiriano?LodzogchenfaundiscorsovicinoalloshivaismoquandodescrivelIllusioneela
Realt?
BuddismoeshivaismosembranoprofondamenteoppostiperquantoriguardalIllusione.Peril
buddismoluomoerranelsamsaraperchignorachelasuanaturavuotadiunspermanente
eautonomo,mentreperloshivaitalignoranzadellanostranaturadivinaeassolutachela
sorgente di ogni illusione. Se i buddisti criticano lillusione dellautonomia della persona, gli
shivaitidiconocheilShaautonomia,felicitecoscienza.
Per, dietro le apparenti opposizioni, si esprime un messaggio: finch un praticante non
riconosce la natura della sua mente, condannato a passare di vita in vita nellillusione,
condizionato dalle proprie azioni (karma). Peraltro, lo stato nel quale vissuta la Realt
descrittonelbuddismo(nirvana)enelloshivaismo(bhairava),comelesperienza non dualedel
mondo,aldildellascissionenaturaledellesperienzainsoggettoeoggetto.
Sequesterassomiglianzenonsonosempreevidenti,certisistemifilosoficibuddistisiavvicinano
molto alla via dello shivaismo cashmiriano. In particolare la corrente filosofica cittamatra del
Mahayana,fondatadaAsanganelsecoloXIV,siaccordasullessenzialedelleviedelloshivaismo
cashmiriano:esisterebbesololaMenteetuttiifenomeninesarebberoleproiezioni.Ancoraoggi
ibuddistitibetaniricorronoallafilosofiacittamtrinperdescrivereilmodoconcuiifenomeni
illusoriprendonovitasottolaforzadelkarma(veritrelativa),comelafilosofiapuramentenon
dualediNagarjuna,lamadhyamikaprasangika,perlaqualelamentestessanonesiste,masolo
una catena infinita di coproduzioni condizionate che legano tutti i fenomeni, serve sempre a
descriverelanaturaassolutadellarealt(veritassoluta).
Sesivoglionotrovarelepiprofondesimilitudinitrashivaismoebuddismobisognarivolgersi
allodzogchen,linsegnamentoultimodellascuolatibetanadeinyigmapa.

DzogcheneShivaismocashmiriano.
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Contrariamente agli altri insegnamenti del lamaismo, se si escludono i testi della pratica del
mahamudra, ci che forma il fondamento dello Dzogchen la mente stessa, nella sua natura
veraeordinaria.Comedice Namkhai Norbu Rimpoch, gli insegnamenti dzogchennonsono
n una filosofia n una dottrina religiosa, n una tradizione culturale. Comprendere il
messaggio degli insegnamenti significa scoprire la propria vera condizione, priva di tutte le
illusioni su di s e sulle falsificazioni create dalla mente. Quanto al significato della parola
tibetanadzogchen(lagrandeperfezione),essafariferimentoallostatoprimordialeverodiogni
individuoenonaunaqualsiasirealttrascendente.
Lintentodellodzogchenpermetterealpraticanteavanzato,chesperimentagilanondualit,
direintegrarelinsiemedeisuoipensieri,dellesueemozioni,dellesuemanifestazioniegotiche.
Lungoilcamminobuddista,ilmeditantesisforzadirealizzarecheogniimmaginedisestesso
necessariamente falsa, che il soggetto come loggetto appaiono entrambe alla mente, che la
stessa mente di tuttaltra natura. Una volta realizzata la natura vuota, libera della mente,
necessariononstareattaccatiallospaziochelameditazionehasvelato.Latentazioneimmensa
perilmeditantediassociarelospaziovuotodisedoggettoallarealizzazione.Nellaesperienza
della vacuit, se la vera natura non duale, vera della mente realizzata, ci che i tibetani
chiamano corpo di verit, lassorbimento meditativo non permette facilmente di dedicarsi ad
ogniattivit:ilpraticantestainleiconsottiliattaccamenti.

Lamentechesiattaccaallesperienzadellanondualitnonrealizzachesonoleformestesseche
sorgono dalla mente, siano esse emozioni, tensioni, pensieri, sogni Niente di ci che appare
nella mente privato o separato dalla natura profonda della mente. Quando chiaramente
percepito che la vera natura della coscienza al di l di ogni dualit, in un silenzio profondo
libero da ogni pensiero, in unimmensa chiarezza, allora il praticante deve cominciare a
lavorare per ritornare verso il mondo, a reintegrare tutto ci che gli sembrava impuro o
improrioalcamminospirituale.

Poich la base della mente libera da tutto ci che appare, ci che la tradizione dzogchen
chiamakunshi,labase,alloratuttocicheappare,tuttocicheemergedallamenteoapparein
luikadag,purofindallinizio.Einquestosensocheunapraticadiintegrazionenecessaria
persegnarelapprendimentodellapraticafinoadunaesperienzatotaledellanondualit.
Perfarsi,lodzogchen,comeloshivaismo,nondistinguelapraticadallanonpratica.

Lasolaesigenzalapresenza.

La mente lasciata libera di elaborare, di mantenersi, di sperare, di aspirare e il praticante


cercasemplicementedisperimentarelemergerenaturaledeipensieri,delleemozioni,deigestie
delle azioni ed anche del s, pur mantenendo in lui il sentimento della realizzazione, la vista
dellarealenaturadellamente.
Ogni manifestazione del mondo interno ed esterno allora percepita come il dispiegarsi e
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lenergiadellamente.
Coslodzogchencondivideconloshivaismomoltiaspettiessenziali.Allostessomodoincuiper
gli shivaiti non esiste che la coscienza (Shiva) la cui energia la manifestazione del mondo
(Sakti), per lo dzogchen esiste solo Rigpa, la natura reale della mente e tutti i fenomeni senza
eccezione ne sono la manifestazione, lenergia stessa Il Vijnana Bhairava dice: Come le onde
sorgono dallacqua, le fiamme dal fuoco, i raggi dal sole, cos le onde delluniverso si sono
differenziatepartendodame,bhairava(lostatodinondualit,lunionediShivaeShakti).Eil
KunjedGyalpo,unodeitantraradicedellodzogchendice:laradicedituttiifenomenilapura
etotaleCoscienza,lasorgente.Tuttoappareinquellanatura,tuttosimanifestacolsuomagico
gioco. Tutte le parole e i suoni esprimono il suo senso. Fin dallinizio la pura dimensione, la
saggezza e tutte le qualit del Budda, le inclinazioni karmiche degli esseri, tutte le cose che
esistononelmondoanimatooinanimato,sonolanaturadellapuraetotaleCoscienza.

Non dobbiamo stupirci per le divergenze e le convergenze negli scritti del buddismo e dello
shivaismodelKashmir:letradizionitentanodiesprimerelostatodiunionemistica,illuogoche
indicanosimileinmoltiaspetticicheledistingueprovienedallimpossibilitdiesprimerein
un linguaggio simbolico universale quello che al di l di ogni discorso e di ogni esperienza
convenzionale.

NellintroduzioneallasuatraduzionedelVijnanaBhairavaTantraLilianSilburnricordachela
vitaordinariaaundoppiopolo,meenonme,sottoqualsiasiformasipresenti,nonrassomiglia
innienteallaRealtchescopreilmisticoquandosiinoltranelleprofonditdelSeriposainse
stesso. Quella Realt rivelata essenzialmente ineffabile e poco importa che la si definisca di
pienezza o di vacuit, perdendo ogni parola il suo senso quando si applica al contenuto
dellesperienza mistica in ragione della sua infinita semplicit non la si pu pensare n
immaginare,nsuggerire.
Se le loro descrizioni del cammini daccesso al riconoscimento della nostra vera natura sono
molto segnate da tendenze opposte, indubbiamente buddismo e shivaismo del Kashmir si
ritrovanoperfettamentenellalorovisionedellultimaesperienzadellaRealt.

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