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Corso di Laurea Specialistica in C.T.F.

Corso di

Chimica Generale ed Inorganica (A-L)


Prof. Alfonso Mangoni

A.A. 2002/2003

1 I fondamenti.pdf V 1.1 Chimica Generale Prof. A. Mangoni A.A. 2003/2004

Prima di cominciare
Libro di testo consigliato:
Peter
Peter Atkins,
Atkins, Loretta
Loretta Jones
Jones
Principi
Principi di
di Chimica
Chimica
Zanichelli
Zanichelli

Indipendentemente dal libro utilizzato, il programma del corso


comprende tutto e solo quanto detto durante le lezioni e le esercitazioni.
Durante il corso saranno tenute due prove in itinere. Gli studenti che
supereranno entrambe le prove, saranno esentati dalla parte scritta della
prova di esame.
Il materiale didattico sar disponibile sul sito internet:
http://www.docenti.unina.it
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I concetti fondamentali della chimica


Nella prima parte del corso sono riassunti i concetti di base della
chimica, che dovrebbero essere gi noti alla maggior parte di voi, e
che verranno approfonditi a completati nel resto del corso.
Assicuratevi che tutti questi concetti vi siano perfettamente chiari
prima di andare avanti con lo studio (e prima di affrontare
lesame!!).

Questa parte del corso fa riferimento alla sezione I fondamenti del


libro di testo consigliato.

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La teoria atomica
La materia costituita da un numero limitato di sostanze elementari (che non
possono essere scisse in sostanze pi semplici) dette appunto elementi.
Ogni elemento costituito da particelle dette atomi.
Gli atomi di un certo elemento sono tutti uguali,* elementi diversi sono formati da
atomi diversi.
Al contrario degli elementi, i composti sono formati da diversi tipi di atomi.
Nelle reazioni chimiche gli atomi si combinano in maniera diversa, ma non si
creano n si distruggono.
Gli atomo sono piccolissimi, e le loro dimensioni si misurano in pm (picometri,
1pm = 10-12 m) o (angstrom, 1 = 10-10 m = 100 pm).
Gli atomo sono anche molto leggeri: l'idrogeno pesa 1.67 10-27 kg, e anche gli
atomi pi pesanti non superano i 5 10-25 kg,
* In realt per ogni elemento possono esistere varie versioni di atomo, che differiscono solo nella
massa. Lo vedremo in seguito.

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Alcuni elementi

carbonio, silicio, germanio, stagno, piombo


C
Si
Ge
Sn
Pb
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Alcuni elementi

ossigeno, zolfo, selenio e tellurio


O
S
Se
Te
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Alcuni elementi

scandio, titanio, vanadio, cromo e manganese (sopra)


Sc
Ti
V
Cr
Mn
ferro, cobalto, nichel, rame e zinco (sotto)
Fe Co
Ni
Cu
Zn
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L'atomo
La parola atomo deriva dal greco (atomos), che vuol dire indivisibile.
In realt latomo non indivisibile, e composto da particelle subatomiche.
Ogni atomo costituito da:
un nucleo, che piccolissimo (10-14 m) anche rispetto all'atomo (10-10 m) e
tuttavia contiene quasi tutta la massa dell'atomo, ed carico positivamente.
un certo numero di elettroni, che sono leggerissimi ma occupano quasi tutto il
volume dell'atomo, e sono carichi negativamente.

L'esperimento di Rutherford
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L'atomo
L'atomo neutro, per cui la carica negativa degli elettroni compensa esattamente la
carica positiva del nucleo.
Il nucleo a sua volta composto da particelle cariche, dette protoni, e particelle
neutre, dette neutroni. La carica del protone identica, ma di segno opposto, a quella
dell'elettrone. Le masse del protone e del neutrone sono quasi identiche.
In ogni atomo, quindi, il numero dei protoni uguale al numero degli elettroni.

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L'atomo
Il numero dei protoni contenuti nel nucleo (che determina le propriet dell'atomo)
detto numero atomico ed indicato con il simbolo Z.
Il numero totale di nucleoni (neutroni e protoni) contenuti in un atomo detto
numero di massa (talvolta pi impropriamente pesa atomico) ed indicato con il
simbolo A.

A
Z

21
10

Ne

21

Ne

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Gli isotopi
Come vedremo, le propriet di un atomo dipendono essenzialmente dal numero di
elettroni, e quindi dal numero di protoni contenuti nel nucleo (il numero atomico Z).
Perci due atomi i cui nuclei hanno lo stesso numero di protoni, ma numero
differente di neutroni, hanno le stesse propriet chimiche (a parte la massa), e quindi
sono nuclei dello stesso elemento.
Due atomi del genere sono detti isotopi.
Quindi:
Gli isotopi sono atomi che hanno lo stesso numero atomico e diverso numero di
massa.

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Gli isotopi
Per alcuni elementi, esiste in natura solo un isotopo: iodio (127I), fosforo (31P),
alluminio (27Al), sodio (23Na), fluoro (19F).
La maggior parte degli elementi, per, presente in natura sotto forma di miscele di
vari isotopi. Per lo stagno, esistono addirittura 10 isotopi: 112Sn, 114Sn, 115Sn, 116Sn,
117Sn, 118Sn, 119Sn, 120Sn, 121Sn, 124Sn.
Nella crosta terrestre, la percentuale degli isotopi di ogni elemento pressoch
costante.

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La tavola periodica
In natura esistono 92 elementi, un numero abbastanza elevato.
Tuttavia, disponendo gli elementi in ordine di numero atomico crescente, possibile
osservare un andamento regolare e periodico delle propriet chimiche degli
elementi.
La disposizione degli elementi che mette in evidenza queste regolarit detta tavola
periodica.

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La tavola periodica
Vedi
Vedianche:
anche:
http://www.webelements.com/
http://www.webelements.com/
http://www.itchiavari.org/chimica/elementi/
http://www.itchiavari.org/chimica/elementi/

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La tavola periodica
Metalli: conducono l'elettricit, lucenti, duttili, malleabili (in blu, rosso, giallo,
celeste)
Non metalli: non conducono l'elettricit, non sono n duttili n malleabili (in verde,
fucsia)
Metalloidi: hanno aspetto di metalli, ma comportamento chimica da non metalli (in
viola)

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I composti
Un composto una sostanza elettricamente neutra costituita da due o pi elementi, in
proporzioni definite e costanti.
L'aria contiene ossigeno e azoto, ma non un composto perch i due elementi
possono essere in qualsiasi rapporto.
L'acqua un composto perch, qualunque sia la sua origine, conterr sempre l'
11.1% in massa di idrogeno e l' 88.9% in massa di ossigeno.
Esiste un composto che contiene il 5.9% in massa di idrogeno e il 94.1% in massa di
ossigeno, ma non acqua: si tratta di un composto differente, il perossido di
idrogeno (o acqua ossigenata).
La composizione costante essenziale affinch si possa parlare di composto.
I composti sono generalmente divisi in:
Composti organici: composti che contengono carbonio (normalmente per essere
chiamato organico il composto deve possedere almeno un legame C-H)
Composti inorganici: tutti gli altri.

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I composti
In un composto gli atomi non sono semplicemente miscelati, ma legati l'uno all'altro
in una maniera specifica.
Quindi le propriet del composto sono completamente diverse da quelle degli
elementi che lo compongono.
Ci sono due possibilit:
Gli atomi si legato tra loro a formare molecole (composti molecolari)
Gli atomi sono presenti nel composto sotto forma di ioni (composti ionici)
Una molecola un raggruppamento distinto di atomi, legati in una maniera specifica:
per esempio H2O (acqua) o CH4 (metano).
Uno ione un atomo che possiede carica positiva (catione) o negativa (anione). Per
esempio Na+ (ione sodio) o Cl (ione cloruro).
Un atomo pu diventare uno ione perdendo o acquistando elettroni, mentre la carica
del nucleo non varia mai.
Possono esistere anche ioni poliatomici, che possono essere considerati molecole
dotate di carica (per esempio NH4+, ione ammonio) e formano comunque composti
ionici.
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Composti molecolari
I composti molecolari possono essere descritti mediante la formula molecolare, che
indica quanti e quali atomi sono presenti in ogni molecola.
acqua
H2O
perossido d'idrogeno
H2O2
glucosio
C6H12O6
La formula molecolare per non indica come sono legati gli atomi: a questo scopo
esistono le formule di struttura:
H H
Per esempio:

H
H

acqua

perossido
d'idrogeno

O H
C
O
O
C H
H C
H C
C O H
C
O
H
H
O
H
glucosio
H

Esistono rappresentazioni ancora pi


sofisticate, che permettono di
visualizzare la forma delle molecole.

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Composti ionici
Nei composti ionici, non sono identificabili raggruppamenti di ioni paragonabili alle
molecole.
Invece, un composto ionico formato da un gran
numero di cationi ed anioni tenuti insieme
dall'attrazione elettrostatica.
Non si pu quindi parlare di formula molecolare, e la
formula chimica indica semplicemente la proporzione
tra i vari ioni, in modo da avere tutti indici interi (unit
formula).
importante ricordare che la formula di un composto ionico deve essere scritta in
modo che il composto sia elettricamente neutro: cio, il numero di cariche negative
deve essere uguale al numero di cariche positive.

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Gli ioni
Uno ione si forma dal corrispondente atomo per perdita di elettroni (nel caso degli
ioni positivi = cationi) o acquisto di elettroni (nel caso degli ioni negativi = anioni).

Tipicamente, gli elementi metallici formano ioni positivi e quelli non metallici
formano ioni negativi.
Tra gli ioni poliatomici ricordiamo l'ammonio (NH4+) ed il cianuro (CN). Esistono
poi un gran numero di ioni negativi contenenti ossigeno (ossianioni) come il
carbonato (CO32), il nitrato (NO3), il solfato (SO42) ed il fosfato (PO43).
Quando in un composto ionico lo ione poliatomico necessita dell'indice, racchiuso
tra parentesi, come nel nitrato di calcio Ca(NO3)2 o nel solfato di ammonio
(NH4)2SO4.
Tutti
Tuttigli
gliioni
ioniininquesta
questapagina
paginavanno
vannoimparati
imparatiaamemoria!!
memoria!!
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Gli ioni
La tavola periodica ci aiuta a prevedere quali ioni pu formare ogni elemento.

In generale, ogni elemento perde tanti elettroni quanti sono i posti che lo separano
dal gas nobile che lo precede, oppure acquista tanti elettroni quanti sono i posti che
lo separano dal gas nobile che lo segue.
Tuttavia molto raro che uno ione monoatomico abbia pi di tre cariche.
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La nomenclatura dei composti


La nomenclatura importante perch, assegnando un
sostanza, permette ai chimici di comunicare tra loro.

nome univoco ad ogni

Esistono nomi sistematici, ottenuti seguendo delle regole che permettono di


assegnare un nome a qualsiasi composto, e nomi d'uso, che spesso risalgono a prima
che fosse nota la natura delle sostanze a cui si riferiscono, ma che per composti
molto comuni sono normalmente usati al posto dei nomi sistematici.
Esempi di nomi comuni sono acqua (H2O), ammoniaca (NH3), idrazina (N2H4),
fosfina (PH3), acetilene (C2H2), ecc.
Studieremo innanzitutto la nomenclatura dei composti ionici, e poi quella dei
composti molecolari.

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Nomenclatura dei composti ionici: i cationi


La nomenclatura degli ioni positivi piuttosto semplice, poich il nome si ottiene
facendo precedere al nome dell'elemento la parola ione.
Quindi abbiamo:
Ione sodio:
Na+
Ione potassio:
K+
Ione magnesio:
Mg2+
Ione calcio:
Ca2+
Ione alluminio:
Al3+
Va anche ricordato un catione poliatomico molto comune, lo ione ammonio NH4+.
Tuttavia alcuni elementi formano pi di uno ione positivo, e nasce il problema di
distinguerli. Si usano allora numeri romani tra parentesi.
Ione rame (I):
Cu+
Ione rame (II):
Cu2+
Ione ferro (II):
Fe2+
Ione ferro (III):
Fe3+
Ione cromo (II): Cr2+
Ione cromo (III): Cr3+
Un metodo pi antico, ma ancora oggi usato, consiste nell'assegnare il suffisso -oso
allo ione a carica minore, e il suffisso -ico allo ione a carica maggiore.
Ione rameoso:
Cu+
Ione rameico:
Cu2+
Ione ferroso:
Fe2+
Ione ferrico:
Fe3+
In questo caso per il numero di cariche non pu essere ricavato direttamente dal
nome.
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Nomenclatura dei composti ionici: gli anioni


Nel caso degli ioni negativi, bisogna distinguere tra anioni monoatomici, e anioni
poliatomici (che molto spesso sono ossianioni).
Il nome degli anioni monoatomici si ottiene aggiungendo al nome dell'elemento il
suffisso -uro:
Ione fluoruro:
F
Ione cloruro:
Cl
Ione bromuro:
Br
Ione ioduro:
I
Ione solfuro:
S2
Ione azoturo:
N3
per:
Ione ossido:
O2
Bisogna anche ricordare l'anione biatomico (non ossigenato) cianuro CN,
e l'anione idrossido OH.
Poich F, Cl, Br e I fanno parte del gruppo degli alogeni, i rispettivi anioni F, Cl,
Br e I sono detti alogenuri.
Gli acidi alogenidrici:
Acido fluoridrico: HF
Acido cloridrico: HCl
Acido bromidrico: HBr
Acido iodidrico: HI
sono composti molecolari che sono i progenitori degli alogenuri, e danno gli
alogenuri perdendo uno ione H+.
Anche l'acido solfidrico H2S d lo ione solfuro perdendo 2 ioni H+.
Se perde un solo ione H+, d H2S lo ione HS, detto idrogenosolfuro o bisolfuro.
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Nomenclatura dei composti ionici: gli anioni


Il nome degli ossianioni si ottiene aggiungendo al nome dell'elemento il suffisso
-ato:
Ione carbonato:
CO32
Ione fosfato:
PO43
Molti elementi possono formare pi di un ossianione. In questo caso il suffisso
-ato riservato allo ione con pi ossigeno, e quello con meno ossigeno assume il
suffisso -ito.
Ione solfato:
SO42
Ione solfito:
SO32
Ione nitrato:
NO3
Ione nitrito:
NO2
Gli alogeni possono formare addirittura 4 diversi ossianioni (tutti con una sola
carica negativa), e sono necessari anche i prefissi ipo- e per-. Per esempio per il
cloro:
Ione ipoclorito:
ClO
Ione clorito:
ClO2
Ione clorato:
ClO3
Ione perclorato:
ClO4

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Nomenclatura dei composti ionici: gli anioni


Gli ossianioni derivano dagli ossiacidi, composti molecolari (ancora una volta per
perdita di 1 o pi H+):
Ione solfato:
SO42
da acido solforico: H2SO4
Ione solfito:
SO32
da acido solforoso: H2SO3
Ione nitrato:
NO3
da acido nitrico:
HNO3

Ione nitrito:
NO2
da acido nitroso:
HNO2
Ione fosfato:
PO43
da acido fosforico: H3PO4 (l'unico con 3 H!)
Se gli ossiacidi non perdono tutti gli idrogeni, otteniamo ioni che contengono
idrogeno, come:
Ione idrogenosolfato (o ione bisolfato)
HSO4
Ione idrogenosolfito (o ione bisolfito)
HSO3
Ione idrogenocarbonato (o ione bicarbonato): HCO3
Ione idrogenofosfato (qui non c' altro nome): HPO42
Ione diidrogenofosfato (qui non c' altro nome): H2PO4

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Nomenclatura dei composti ionici


Una volta che si determinato il nome del catione e dell'anione, il nome del
composto ionico si ottiene semplicemente scrivendo:
(anione) di (catione)
Per esempio:
Solfato di sodio
Na2SO4
Cloruro di potassio:
KCl
Fe(ClO4)2
Idrogenosolfito di ammonio NH4HSO3 Perclorato di ferro (II):
Bicarbonato di sodio:
NaHCO3
Idrogenofosfato di ferro (III) Fe2(HPO4)3
In alternativa, si pu dire: Sodio solfato, potassio cloruro, ecc.
In ogni caso nella formula il numero delle cariche positive dei cationi deve essere
pari al numero di cariche negative degli anioni, ma il numero di cationi e di anioni
non compare nel nome.
Alcuni composti ionici danno cristalli che contengono acqua in proporzione
definita, detta acqua di cristallizazione. Questi sali si dicono sali idrati, la loro
formula pu essere scritta:
CuSO4 5 H2O
e il loro nome del tipo: solfato di rame (II)pentaidrato.
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Nomenclatura dei composti molecolari


Ci limiteremo alla nomenclatura dei composti molecolari inorganici.
Molti composti molecolari inorganici binari contengono elementi dei gruppi 16 o 17
(O, S, e gli alogeni).
Per questi composti la nomenclatura simile a quella dei composti ionici, ma
utilizzando i prefissi greci (di, tri, tetra, penta, esa, epta, ecc.) per indicare il numero
degli atomi di ciascun tipo presenti.
Per esempio:
Tricloruro di fosforo
Esafluoruro di zolfo

PCl3
SF6

Ossido di diazoto
Pentossido di diazoto:

N2O
N2O5

In alcuni casi, invece di usare i prefissi greci gli ossidi vengono chiamati mettendo
tra parentesi il numero di ossidazione (che definiremo in seguito) del non metallo.
Quindi Mn2O7 eptossido di dimanganese oppure ossido di manganese (VII).
I composti molecolari inorganici binari formati da idrogeno e non metalli vengono
detti cloruro di idrogeno (HCl), solfuro di idrogeno (H2S), cianuro di idrogeno
(HCN); le soluzioni acquose di questi composti sono gli acidi in -idrico visti
precedentemente.
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La quantit di sostanza: la mole


La formula dell'acqua H2O, e quindi in un qualsiasi campione d'acqua ci sono due
atomi di idrogeno per ogni atomo di ossigeno.
Eppure, se facciamo decomporre 100 g di acqua, otteniamo 11.1 g di idrogeno e
88.9 g di ossigeno: le masse dei due elementi non ci indicano direttamente il
rapporto tra gli atomi dei due elementi.
Questo succede perch gli atomi di elementi diversi hanno pesi diversi; nel nostro
caso l'idrogeno molto pi leggero dell'ossigeno.
In chimica quindi opportuno usare un'altra unit di misura per misurare la quantit
di sostanza, che misuri il numero di atomi presenti nel nostro campione.
Questa unit di misura la mole:
una mole pari a 6.02211023 atomi
Il numero 6.02211023 detto numero di Avogadro ed indicato con il simbolo NA,
per cui possiamo anche dire che "una mole pari a NA atomi".
Il concetto di mole non limitato agli atomi. Per esempio possiamo dire "una mole
di acqua" intendendo "NA molecole di acqua".
Quindi dalla decomposizione di una mole di acqua otteniamo due moli di atomi
idrogeno e una mole di atomi di ossigeno.
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La quantit di sostanza: la mole


Il concetto di mole quindi in s non difficile: diciamo "una mole di atomi" per dire
"602210000000000000000000 atomi", cos come diciamo "una dozzina di uova"
per dire "12 uova".
Ma perch stato scelto proprio il numero NA per la definizione di mole? Perch in
questo modo la massa in grammi di una mole di un elemento (circa) pari al
numero di massa.
La massa di un atomo dovuta essenzialmente al nucleo, ed il nucleo formato da
un numero intero di protoni e di neutroni, che hanno massa quasi uguale.
Quindi la massa di ogni atomo circa un multiplo della massa del protone: circa
pari alla massa del protone moltiplicata per il numero di nucleoni (che il numero
di massa A dell'atomo!).
Se scegliamo NA in modo che una mole di protoni (e quindi di atomi di idrogeno,
1H) pesi 1 g, allora la massa di una mole di ogni elemento sar circa pari al suo
numero di massa.
Per il protone ed il neutrone non hanno esattamente la stessa massa, ed inoltre la
massa dei nuclei leggermente diversa dalla somma delle masse dei nucleoni che li
costituiscono. Ecco il perch di tutti i circa usati!
In realt, inoltre, NA non stato scelto prendendo come riferimento il protone:
stato scelto in modo che 1 mole di 12C pesi esattamente 12 g. una definizione
circa uguale alla precedente, ma non esattamente uguale!
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Mole e massa molare


La mole una unit di misura del sistema SI, ha il simbolo mol, e i normali multipli
e sottomultipli: possiamo dire per esempio 1.235 mmol (millimoli) o 5.432 mol
(micromoli).
Come possibile passare da quantit di sostanza (numero di moli) a massa (numero
di grammi) e viceversa?
sufficiente conoscere la massa molare dell'elemento, cio la massa di una mole
dell'elemento. La massa molare ha come unit gmol-1.
La massa molare di un elemento, abbiamo detto, circa uguale al numero di massa dell'atomo, e pu
essere ottenuta esattamente misurando la massa di un atomo (questo oggi possibile) e moltiplicandola
per NA. La cosa pi complicata per elementi che hanno pi isotopi, e in questo caso va considerata la
massa isotopica media, cio la media delle masse di tutti gli isotopi pesata per la loro abbondanza
isotopica.

Tutto questo gi stato fatto, e la massa molare di tutti gli elementi riportata
nella tavola periodica.
Per i composti molecolari, la massa molare data dalle somma delle masse molari
degli atomi che compongono la molecola. Per i composti ionici pari alla somma
degli atomi che costituiscono l'unit formula.
Quindi: per misurare una mole di una sostanza basta misurarne un numero di
grammi pari alla sua massa molare.
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Ognuno dei campioni illustrati contiene 1 mol di atomi dell'elemento. Muovendo


in senso orario dall'angolo superiore destro abbiamo 32 g di zolfo, 201 g di
mercurio, 207 g di piombo, 64 g di rame e 12 g di carbonio.
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Per passare da quantit di sostanza a massa


massa = quantit di sostanza massa molare

o, in simboli

m=nM

Per passare da massa a quantit di sostanza


quantit di sostanza = massa / massa molare

o, in simboli

n=

m
M

Peso atomico, peso molecolare e peso formula


Peso atomico, peso molecolare e peso formula sono termini molto usati nella
letteratura chimica.
I concetti di peso atomico, peso molecolare e peso formula sono strettamente
correlati a quello di massa molare: si tratta infatti della massa di un atomo, di una
molecola o di un'unit formula, espressa in un'unit di misura (unit di massa
atomica, uma) pari a 1/12 della massa del 12C.
facile vedere che peso atomico e massa molare hanno esattamente lo stesso valore
numerico; soltanto, la massa molare espressa in gmol-1, il peso atomico o
molecolare considerato adimensionale.
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Miscele
Una miscela differente da un composto per varie ragioni:
ha composizione variabile
i componenti della miscela conservano molte delle loro propriet
i componenti della miscela possono essere separati con tecniche fisiche
Le miscele possono essere distinte in eterogenee ed omogenee:
i componenti di una miscela eterogenea possono essere distinti al microscopio o
anche ad occhi nudo
una miscela omogenea ha invece composizione identica in ogni suo punto.

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Tecniche fisiche di separazione


Alcune tecniche fisiche per separare i componenti di una miscela
eterogenea sono:
decantazione: si basa sulla differenza di densit dei
componenti, si aspetta semplicemente che il componente pi
leggero galleggi, o che quello pi pesante si depositi sul
fondo.
filtrazione: questa tecnica permette di separare un solido
sospeso in un liquido.

Alcune tecniche fisiche per separare i


componenti di una miscela omogenea sono:
distillazione: si basa sulla differente volatilit
dei componenti, quello che bolle a
temperatura pi basse si allontana e viene poi
fatto condensare in un altro pallone.
cromatografia: questa tecnica molto
importante, ma sar studiata in corsi
successivi.
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Soluzioni
Una soluzione una miscela omogenea in cui uno dei componenti (detto solvente)
molto pi abbondante degli altri (detti soluti).
Il solvente determina lo stato fisico (solido, liquido o gassoso) della soluzione.
Nella chimica inorganica sono molto comuni
le soluzioni acquose, quelle in cui il solvente
l'acqua.
Esistono anche soluzioni solide, tra cui le
leghe metalliche come l'ottone, soluzione di
rame nello zinco.
A volte un soluto si separa dalla soluzione e
formando lentamente dei cristalli: questo
processo si chiama cristallizzazione.
Altre volte il soluto si separa molto
velocemente, e non avendo tempo per formare
cristalli forma una polvere sottile: questo
processo si chiama precipitazione.

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Composizione di una miscela

Esistono diversi modi per esprimere la composizione di una miscela, a secondo


dell'uso che bisogna fare di questa informazione.
% in peso:

%p p =

massa del soluto


100
massa della soluzione

% in volume (usata per miscele di due liquidi):

%v v =

Vsoluto
100
Vsolvente + Vsoluto

Frazione molare, simbolo x


in un sistema di due componenti:
in un sistema di n componenti:

x1 =
x1 =

n1
n1 + n2
n1
nTotali

x2 =
=

n2
n1 + n2

n1
n1 + n2 + ... + nn

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Concentrazione molare
Per quanto riguarda le soluzioni la composizione della miscela di solito espressa in
termini di concentrazione, intesa come misura quantitativa del soluto presente nella
soluzione. Una soluzione con molto soluto di dice concentrata, una con poco soluto
si dice diluita.
Uno delle unit di misura per la concentrazione pi usate in chimica la
concentrazione molare o molarit (simbolo M).
La molarit definita come:
moli di soluto
molarit =
volume della soluzione

o, in simboli

n
M=
V

L'unit di misura della molarit molL-1, spesso indicata con M.


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Uso della molarit


n
M=
V
Lavorare con una soluzione a molarit nota permette di misurare un numero di moli
desiderate semplicemente misurando un volume di soluzione.
Per trovare il volume di soluzione che contiene un certo numero di moli, basta
scrivere:
n
moli di soluto
volume della soluzione =
V=
molarit
M
Per trovare il numero di moli contenute in un certo volume, invece:
moli di soluto = molarit volume della soluzione

n = M V

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Diluizione
Un processo molto comune in chimica la diluizione. Si prende un volume noto di
soluzione, e si aggiunge altro solvente (sempre in quantit nota), in modo da
ottenere una soluzione pi diluita.
Qual la relazione tra la concentrazione M1 prima
della diluizione e la concentrazione M2 dopo la
diluizione?
Bisogna considerare il che il numero di moli di
soluto rimane invariato, per cui:

n1 = n2

n
M1 = 1
V1

n
M2 = 2
V2

e quindi:

M1V1 = M2V2
Normalmente questa espressione ci serve a calcolare:
la molarit finale di una soluzione dopo una diluizione (incognita M2)
la quantit di solvente da aggiungere per ottenere una certa molarit finale
(incognita V2, che per il volume totale, non quello da aggiungere!)

Anche quando si mescolano due soluzioni, il volume del solvente varia, e


bisogna calcolare le nuove concentrazioni molari.
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Concentrazione molale
Unaltra maniera di esprimere la concentrazione la molalit. La molalit definita
come:
moli di soluto
molalit =
massa di solvente
La molalit molto meno comoda da usare della molarit, ma viene usata in quanto
alcune delle propriet fisiche delle soluzioni sono funzione della molalit e non
della molarit. L'unit di misura molkg-1, normalmente indicata con m (corsivo).
Convertire la molalit in molarit non
banale, e pu esser fatto solo se nota la
densit della soluzione (in kgL-1), e la
massa molare del soluto.
Fortunatamente, per soluzioni acquose e
molto diluite, i valori numerici di molarit
e molalit sono molto simili.

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Per passare da molalit a molarit


si considera una quantit di soluzione che contiene 1 kg di solvente, e quindi un
numero di moli di soluto pari alla molalit
si calcola la massa del soluto (moli di soluto massa molare)
si calcola la massa della soluzione sommando le masse del soluto (appena calcolata)
e del solvente (1 kg)
si calcola il volume della soluzione (dalla massa, usando volume = massa / densit)
infine, si calcola la molarit (moli di soluto / volume della soluzione)

Per passare da molarit a molalit


si considera 1 L di soluzione, che contiene un numero di moli di soluto pari alla
molarit
si calcola la massa della soluzione (che per 1 L pari al valore della densit)
si calcola la massa del soluto (moli di soluto massa molare)
si calcola la massa del solvente sottraendo la massa del soluto dalla massa della
soluzione
infine, si calcola la molalit (moli di soluto / massa di solvente)
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