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Corso di
A.A. 2002/2003
Prima di cominciare
Libro di testo consigliato:
Peter
Peter Atkins,
Atkins, Loretta
Loretta Jones
Jones
Principi
Principi di
di Chimica
Chimica
Zanichelli
Zanichelli
La teoria atomica
La materia costituita da un numero limitato di sostanze elementari (che non
possono essere scisse in sostanze pi semplici) dette appunto elementi.
Ogni elemento costituito da particelle dette atomi.
Gli atomi di un certo elemento sono tutti uguali,* elementi diversi sono formati da
atomi diversi.
Al contrario degli elementi, i composti sono formati da diversi tipi di atomi.
Nelle reazioni chimiche gli atomi si combinano in maniera diversa, ma non si
creano n si distruggono.
Gli atomo sono piccolissimi, e le loro dimensioni si misurano in pm (picometri,
1pm = 10-12 m) o (angstrom, 1 = 10-10 m = 100 pm).
Gli atomo sono anche molto leggeri: l'idrogeno pesa 1.67 10-27 kg, e anche gli
atomi pi pesanti non superano i 5 10-25 kg,
* In realt per ogni elemento possono esistere varie versioni di atomo, che differiscono solo nella
massa. Lo vedremo in seguito.
Alcuni elementi
Alcuni elementi
Alcuni elementi
L'atomo
La parola atomo deriva dal greco (atomos), che vuol dire indivisibile.
In realt latomo non indivisibile, e composto da particelle subatomiche.
Ogni atomo costituito da:
un nucleo, che piccolissimo (10-14 m) anche rispetto all'atomo (10-10 m) e
tuttavia contiene quasi tutta la massa dell'atomo, ed carico positivamente.
un certo numero di elettroni, che sono leggerissimi ma occupano quasi tutto il
volume dell'atomo, e sono carichi negativamente.
L'esperimento di Rutherford
1 I fondamenti.pdf V 1.1 Chimica Generale Prof. A. Mangoni A.A. 2003/2004
L'atomo
L'atomo neutro, per cui la carica negativa degli elettroni compensa esattamente la
carica positiva del nucleo.
Il nucleo a sua volta composto da particelle cariche, dette protoni, e particelle
neutre, dette neutroni. La carica del protone identica, ma di segno opposto, a quella
dell'elettrone. Le masse del protone e del neutrone sono quasi identiche.
In ogni atomo, quindi, il numero dei protoni uguale al numero degli elettroni.
L'atomo
Il numero dei protoni contenuti nel nucleo (che determina le propriet dell'atomo)
detto numero atomico ed indicato con il simbolo Z.
Il numero totale di nucleoni (neutroni e protoni) contenuti in un atomo detto
numero di massa (talvolta pi impropriamente pesa atomico) ed indicato con il
simbolo A.
A
Z
21
10
Ne
21
Ne
Gli isotopi
Come vedremo, le propriet di un atomo dipendono essenzialmente dal numero di
elettroni, e quindi dal numero di protoni contenuti nel nucleo (il numero atomico Z).
Perci due atomi i cui nuclei hanno lo stesso numero di protoni, ma numero
differente di neutroni, hanno le stesse propriet chimiche (a parte la massa), e quindi
sono nuclei dello stesso elemento.
Due atomi del genere sono detti isotopi.
Quindi:
Gli isotopi sono atomi che hanno lo stesso numero atomico e diverso numero di
massa.
Gli isotopi
Per alcuni elementi, esiste in natura solo un isotopo: iodio (127I), fosforo (31P),
alluminio (27Al), sodio (23Na), fluoro (19F).
La maggior parte degli elementi, per, presente in natura sotto forma di miscele di
vari isotopi. Per lo stagno, esistono addirittura 10 isotopi: 112Sn, 114Sn, 115Sn, 116Sn,
117Sn, 118Sn, 119Sn, 120Sn, 121Sn, 124Sn.
Nella crosta terrestre, la percentuale degli isotopi di ogni elemento pressoch
costante.
La tavola periodica
In natura esistono 92 elementi, un numero abbastanza elevato.
Tuttavia, disponendo gli elementi in ordine di numero atomico crescente, possibile
osservare un andamento regolare e periodico delle propriet chimiche degli
elementi.
La disposizione degli elementi che mette in evidenza queste regolarit detta tavola
periodica.
La tavola periodica
Vedi
Vedianche:
anche:
http://www.webelements.com/
http://www.webelements.com/
http://www.itchiavari.org/chimica/elementi/
http://www.itchiavari.org/chimica/elementi/
La tavola periodica
Metalli: conducono l'elettricit, lucenti, duttili, malleabili (in blu, rosso, giallo,
celeste)
Non metalli: non conducono l'elettricit, non sono n duttili n malleabili (in verde,
fucsia)
Metalloidi: hanno aspetto di metalli, ma comportamento chimica da non metalli (in
viola)
I composti
Un composto una sostanza elettricamente neutra costituita da due o pi elementi, in
proporzioni definite e costanti.
L'aria contiene ossigeno e azoto, ma non un composto perch i due elementi
possono essere in qualsiasi rapporto.
L'acqua un composto perch, qualunque sia la sua origine, conterr sempre l'
11.1% in massa di idrogeno e l' 88.9% in massa di ossigeno.
Esiste un composto che contiene il 5.9% in massa di idrogeno e il 94.1% in massa di
ossigeno, ma non acqua: si tratta di un composto differente, il perossido di
idrogeno (o acqua ossigenata).
La composizione costante essenziale affinch si possa parlare di composto.
I composti sono generalmente divisi in:
Composti organici: composti che contengono carbonio (normalmente per essere
chiamato organico il composto deve possedere almeno un legame C-H)
Composti inorganici: tutti gli altri.
I composti
In un composto gli atomi non sono semplicemente miscelati, ma legati l'uno all'altro
in una maniera specifica.
Quindi le propriet del composto sono completamente diverse da quelle degli
elementi che lo compongono.
Ci sono due possibilit:
Gli atomi si legato tra loro a formare molecole (composti molecolari)
Gli atomi sono presenti nel composto sotto forma di ioni (composti ionici)
Una molecola un raggruppamento distinto di atomi, legati in una maniera specifica:
per esempio H2O (acqua) o CH4 (metano).
Uno ione un atomo che possiede carica positiva (catione) o negativa (anione). Per
esempio Na+ (ione sodio) o Cl (ione cloruro).
Un atomo pu diventare uno ione perdendo o acquistando elettroni, mentre la carica
del nucleo non varia mai.
Possono esistere anche ioni poliatomici, che possono essere considerati molecole
dotate di carica (per esempio NH4+, ione ammonio) e formano comunque composti
ionici.
1 I fondamenti.pdf V 1.1 Chimica Generale Prof. A. Mangoni A.A. 2003/2004
Composti molecolari
I composti molecolari possono essere descritti mediante la formula molecolare, che
indica quanti e quali atomi sono presenti in ogni molecola.
acqua
H2O
perossido d'idrogeno
H2O2
glucosio
C6H12O6
La formula molecolare per non indica come sono legati gli atomi: a questo scopo
esistono le formule di struttura:
H H
Per esempio:
H
H
acqua
perossido
d'idrogeno
O H
C
O
O
C H
H C
H C
C O H
C
O
H
H
O
H
glucosio
H
Composti ionici
Nei composti ionici, non sono identificabili raggruppamenti di ioni paragonabili alle
molecole.
Invece, un composto ionico formato da un gran
numero di cationi ed anioni tenuti insieme
dall'attrazione elettrostatica.
Non si pu quindi parlare di formula molecolare, e la
formula chimica indica semplicemente la proporzione
tra i vari ioni, in modo da avere tutti indici interi (unit
formula).
importante ricordare che la formula di un composto ionico deve essere scritta in
modo che il composto sia elettricamente neutro: cio, il numero di cariche negative
deve essere uguale al numero di cariche positive.
Gli ioni
Uno ione si forma dal corrispondente atomo per perdita di elettroni (nel caso degli
ioni positivi = cationi) o acquisto di elettroni (nel caso degli ioni negativi = anioni).
Tipicamente, gli elementi metallici formano ioni positivi e quelli non metallici
formano ioni negativi.
Tra gli ioni poliatomici ricordiamo l'ammonio (NH4+) ed il cianuro (CN). Esistono
poi un gran numero di ioni negativi contenenti ossigeno (ossianioni) come il
carbonato (CO32), il nitrato (NO3), il solfato (SO42) ed il fosfato (PO43).
Quando in un composto ionico lo ione poliatomico necessita dell'indice, racchiuso
tra parentesi, come nel nitrato di calcio Ca(NO3)2 o nel solfato di ammonio
(NH4)2SO4.
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Gli ioni
La tavola periodica ci aiuta a prevedere quali ioni pu formare ogni elemento.
In generale, ogni elemento perde tanti elettroni quanti sono i posti che lo separano
dal gas nobile che lo precede, oppure acquista tanti elettroni quanti sono i posti che
lo separano dal gas nobile che lo segue.
Tuttavia molto raro che uno ione monoatomico abbia pi di tre cariche.
1 I fondamenti.pdf V 1.1 Chimica Generale Prof. A. Mangoni A.A. 2003/2004
Ione nitrito:
NO2
da acido nitroso:
HNO2
Ione fosfato:
PO43
da acido fosforico: H3PO4 (l'unico con 3 H!)
Se gli ossiacidi non perdono tutti gli idrogeni, otteniamo ioni che contengono
idrogeno, come:
Ione idrogenosolfato (o ione bisolfato)
HSO4
Ione idrogenosolfito (o ione bisolfito)
HSO3
Ione idrogenocarbonato (o ione bicarbonato): HCO3
Ione idrogenofosfato (qui non c' altro nome): HPO42
Ione diidrogenofosfato (qui non c' altro nome): H2PO4
PCl3
SF6
Ossido di diazoto
Pentossido di diazoto:
N2O
N2O5
In alcuni casi, invece di usare i prefissi greci gli ossidi vengono chiamati mettendo
tra parentesi il numero di ossidazione (che definiremo in seguito) del non metallo.
Quindi Mn2O7 eptossido di dimanganese oppure ossido di manganese (VII).
I composti molecolari inorganici binari formati da idrogeno e non metalli vengono
detti cloruro di idrogeno (HCl), solfuro di idrogeno (H2S), cianuro di idrogeno
(HCN); le soluzioni acquose di questi composti sono gli acidi in -idrico visti
precedentemente.
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Tutto questo gi stato fatto, e la massa molare di tutti gli elementi riportata
nella tavola periodica.
Per i composti molecolari, la massa molare data dalle somma delle masse molari
degli atomi che compongono la molecola. Per i composti ionici pari alla somma
degli atomi che costituiscono l'unit formula.
Quindi: per misurare una mole di una sostanza basta misurarne un numero di
grammi pari alla sua massa molare.
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o, in simboli
m=nM
o, in simboli
n=
m
M
Miscele
Una miscela differente da un composto per varie ragioni:
ha composizione variabile
i componenti della miscela conservano molte delle loro propriet
i componenti della miscela possono essere separati con tecniche fisiche
Le miscele possono essere distinte in eterogenee ed omogenee:
i componenti di una miscela eterogenea possono essere distinti al microscopio o
anche ad occhi nudo
una miscela omogenea ha invece composizione identica in ogni suo punto.
Soluzioni
Una soluzione una miscela omogenea in cui uno dei componenti (detto solvente)
molto pi abbondante degli altri (detti soluti).
Il solvente determina lo stato fisico (solido, liquido o gassoso) della soluzione.
Nella chimica inorganica sono molto comuni
le soluzioni acquose, quelle in cui il solvente
l'acqua.
Esistono anche soluzioni solide, tra cui le
leghe metalliche come l'ottone, soluzione di
rame nello zinco.
A volte un soluto si separa dalla soluzione e
formando lentamente dei cristalli: questo
processo si chiama cristallizzazione.
Altre volte il soluto si separa molto
velocemente, e non avendo tempo per formare
cristalli forma una polvere sottile: questo
processo si chiama precipitazione.
%p p =
%v v =
Vsoluto
100
Vsolvente + Vsoluto
x1 =
x1 =
n1
n1 + n2
n1
nTotali
x2 =
=
n2
n1 + n2
n1
n1 + n2 + ... + nn
Concentrazione molare
Per quanto riguarda le soluzioni la composizione della miscela di solito espressa in
termini di concentrazione, intesa come misura quantitativa del soluto presente nella
soluzione. Una soluzione con molto soluto di dice concentrata, una con poco soluto
si dice diluita.
Uno delle unit di misura per la concentrazione pi usate in chimica la
concentrazione molare o molarit (simbolo M).
La molarit definita come:
moli di soluto
molarit =
volume della soluzione
o, in simboli
n
M=
V
n = M V
Diluizione
Un processo molto comune in chimica la diluizione. Si prende un volume noto di
soluzione, e si aggiunge altro solvente (sempre in quantit nota), in modo da
ottenere una soluzione pi diluita.
Qual la relazione tra la concentrazione M1 prima
della diluizione e la concentrazione M2 dopo la
diluizione?
Bisogna considerare il che il numero di moli di
soluto rimane invariato, per cui:
n1 = n2
n
M1 = 1
V1
n
M2 = 2
V2
e quindi:
M1V1 = M2V2
Normalmente questa espressione ci serve a calcolare:
la molarit finale di una soluzione dopo una diluizione (incognita M2)
la quantit di solvente da aggiungere per ottenere una certa molarit finale
(incognita V2, che per il volume totale, non quello da aggiungere!)
Concentrazione molale
Unaltra maniera di esprimere la concentrazione la molalit. La molalit definita
come:
moli di soluto
molalit =
massa di solvente
La molalit molto meno comoda da usare della molarit, ma viene usata in quanto
alcune delle propriet fisiche delle soluzioni sono funzione della molalit e non
della molarit. L'unit di misura molkg-1, normalmente indicata con m (corsivo).
Convertire la molalit in molarit non
banale, e pu esser fatto solo se nota la
densit della soluzione (in kgL-1), e la
massa molare del soluto.
Fortunatamente, per soluzioni acquose e
molto diluite, i valori numerici di molarit
e molalit sono molto simili.