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05/03/2013 La dittatura delle abitudini

Secondo Charles Duhigg, giornalista del New York Times e autore del volume La dittatura
delle abitudini, agire sulle proprie abitudini per migliorare la propria vita possibile.
Il titolo indica chiaramente largomento del libro: abitudini, cio come nascono, come si
rinforzano, come diventano dei percorsi del nostri inconscio, come sono costruite, come ci
condizionano e come cambiarle.
Che cos unabitudine? Secondo lautore si tratta una decisione presa a un certo punto dal
cervello di smettere di decidere se fare o meno una certa cosa e farla comunque. Questo salva
dal dover ragionare ogni volta su gesti quotidiani o complessi tipo guidare, suonare la chitarra,
sciare, ecc
Alla base di ogni abitudine c uno specifico circuito (habit loop), che stato identificato nei
laboratori di neuroscienze del MIT di Boston, suddiviso in tre fasi: segnale, routine,
gratificazione. In altre parole, ogni abitudine pu essere scomposta in tre parti: un segnale (cio
l'interruttore che innesca il circuito), una routine (cio il comportamento in s) e una
gratificazione (che permette al cervello di memorizzare la sequenza per provarla di nuovo). E se
al segnale la gratificazione non arriva, scatta il craving, la voglia disperata.
L'errore voler eliminare un'abitudine sradicandola. Mentre l'unico modo mantenere il vecchio
segnale e la gratificazione: cambiando la routine per arrivarci. Per esempio, Dihigg nel libro
racconta questo aneddoto: "Io tutti i giorni alle 15 andavo a prendermi un cookie nella caffetteria
del Nyt, e insieme all'altra abitudine dello spiluccare dalle pappe di mio figlio avevo messo su
chili. Mi sono chiesto, cos' che cerchi? Hai fame davvero, un calo di zuccheri? Volevo
socializzare con i colleghi. Da allora vado direttamente a cercarli. Stesso segnale, le tre del
pomeriggio, stessa gratificazione".
La soluzione al problema la cosiddetta tecnica di isolamento del segnale. In altre parole
vanno tenute in considerazione cinque categorie relative al luogo, tempo, stato emotivo,
presenza/assenza di altre persone, azione precedente allattivazione dellabitudine.
Tuttavia, il libro di Duhigg non un manuale di autoaiuto. Egli nasce come reporter, addirittura
stato inviato di guerra in Iraq. E l, 8 anni fa, ha scoperto che studiare le abitudini perfino pi
utile delle armi a gestire i tumulti di piazza: anche solo spostando il banco del fruttivendolo dal
solito posto, il tumulto non scoppia pi. "Non avete idea di quanto si sia scoperto negli ultimi
vent'anni su come funzionano le abitudini e su quanto questo le abbia rese malleabili", dice.
Considerando che ogni essere umano costituito per circa il 45% di abitudini, evidente
limportanza di questa pubblicazione.

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