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FILOSOFICO?
di Moreno Montanari
"la filosofia non una costruzione di sistemi, ma la risoluzione presa, una
volta per tutte, di guardare ingenuamente in s e intorno a s"
Henri Bergson
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Per questo non c ironia nel suo affermare che non conosce ci che sta
indagando:
Caro Crizia, tu ti comporti con me come se io pretendessi di sapere le
cose attorno alle quali sollevo le domande () ma non cos. 7
perch non che io sia certo e faccia dubitare gli altri, ma io sono pi
di qualunque altro dubbioso. 8
E proprio in questo sta la sua particolare sapienza, chegli stesso
definisce sapienza umana9: una sapienza che non passi
necessariamente per la determinazione di un oggetto e il cui fine, o
criterio, non sia la verit, ma si realizzi nella presa di coscienza
dellinterlocutore.10 Mutuo tale definizione dalla maniera nella quale
Franois Jullien concepisce i dialoghi confuciani, - ma il discorso vale
per la filosofia orientale tutta - e che propongo di estendere agli stessi
discorsi socratici. Egli li definisce enunciati incitativi e indicativi al
tempo stesso:
incitativi, nella misura in cui non insegnano, non mirano a dare
lezioni, ma tendono solo a risvegliare lo spirito del destinatario;
indicativi perch si limitano a cominciare a dire e si accontentano di
indirizzare laltro. 11
La loro forza, potremmo dire, consiste nel mettere in moto il
pensiero e le Stimmungen di chi li vive, non nel condurre ad una
definizione che ponga fine allinterrogazione. Si ricordi del resto che
Socrate non indica la virt e il sommo bene nel raggiungimento della
verit ma nella ricerca stessa:
vi dico che proprio questo per luomo il bene maggiore, ragionare
ogni giorno della virt e degli altri argomenti sui quali mavete udito
disputare e far ricerche su me stesso e su gi altri. 12
Poco importa allora che, dopo unestenuante discussione, gli
interlocutori di Socrate sembrino trovarsi esattamente allo stesso punto
dal quale sono partiti:13 il loro interrogare appare come un circolo
vizioso ma, in realt, esso il circolo della comprensione, che non
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Ibid.
Platone, Lettera VII, Sei, Torino, 1995, p. 50. Per esigenze di scorrevolezza ho
reso al singolare laffermazione platoniana.
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J. Patoka, Socrate, Bompiani, Milano, 2003, p. 375.
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