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7-

COMENTARII
D I

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA

CORNELIO

TACITO,

Come sono stati lasciati dall' Autore .


Opera non ancorastampata f$grandemente desiderata
pL

da tutti liVmuosi'.

) .S

IN

COSMOPOLI, M.DCLXXVII.

Appreslb Giovanni Battista della Piazza .]

INTRODVTIONE
A'

COMENTARII
D l

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
ANNALI

DI

GLI

CORNELIO

TACITO.

IL discorrere quantunque mediocremente intorno qualsivoglia Scrittore , ho


creduto fimpre , che non sa facil cosa ancora a coloro , che per dottrina^
& efterienzjt hanno conseguito tanto sapere , che pojsono agevolmente farsi
padroni i glieli' intento , il quale ha tenuto avanti gl.i occhi qut Auttore
nei/a scrittura sua. M io lo giudico ben impossibile , che sia per qual difetti
si voglia , non hanno conseguito di poter arrivar a quel fine propostosi da chi
porge occasione al discorso . Cornelio Tacito , il quale degli Antichi non fu ,s
pu dire, in tanta stima , mentre alla perdita de' suoi libri gi seguita , senzjt
potersene ricuperare pi mai , se non quella parte , che n'habbiamo al di d'hoggi, successe tosservatane de' suoi sensi oscuri ; Non comincio ad ascendere in Cottdra y che tempi del Pontefice Leon X. doppo il quale occup grandissima sti
ma appresso tutti coloro , eh' hanno havuto cognttione di quella letteratura , laquale tengono per necessaria all' intelligenza perfetta de' profondi sentimenti di
questo Scrittore. Fu grande la stima, che fece di lui rislorico Guicciardini;
Ma pi grande riusc quella , che guadagno da Paol III. reputato per savia
Prencipe universalmente da tutti , havendo questo Pontefice con lungo studio in
Tacito dichiaratolo degno del primato fra g Insegnami di buona Politica.
Crebbe poi talmente il suo concetto , e la stinta al tempo di Papa Clemente
Vili, il quale cominci metter fruttuosamente in prattica le Massime di
Tacito , che alt et* nostra passa gi per ogni qualit, sua nella prima Class
de' pi '.illustri Scrittori ; Ma nulladimeno non mi par d'haver saputo vedere
er ancora chi m'habbia pienamente sodisfatto d'haver penetrato in Cornelio^
'acito quel fine , che pur dianzi accennai ; del che tanto maggiormente mi
t a
meraviglia

Ifitrodutione Comentr d Trajano Boccalini


meraviglio quanto meno mancato a, tempi nostri , che s'habbia discorsi ne
pin dentro di quello habbino fatto coloro , che pin volte l'hanno consegnato con
lAnnotationi , e Commenti alle stampe ; perci che molti non ordinari) ingegni)
"ti' hanno consumato notabili Vigilie , per isvelarne il Mistero nascosto con le loro
spculative ; ejr altri l'hanno crivellato in varie forme con diverse stiracchiatu
re ,
efpoftioni per farlo conoscere meno intendenti , e tutti costoro per il
lodevole fine havuto , e per Ivtile in qualche parte arrecato agli studiosi, e per
il concetto cresciuto alt Auttore meritano per mio giuditio dal nome di Tacito
un obligo infinito . Conosco alcuni Auttori gi morti , & altri viventi , che
vogliono poco bene a Tacito , e lo tacciono d'oscuro in estremo nella lingua, for
se perche essi sono oscuri nell intelletto . Altri l'accusano d'improprio nell elocu
zione . Altri passando pi avanti lo censurano per meno Latino .
Ma non voglio farmene meraviglia , perche mi ricordo d'haver conosciuto- un
intorno di grave prudenzjt , e secondo i suoi meriti tenuto in molta veneratone,
e reputatione di questa vita ; ma per l'et declinata al termine senile poco sano
d'vdito . Costui diceva bene spes con me , eh' il suo non vdire , non era effet
tivamente sordaggine , ma procedere dal mal vso introdotto dagli huomin* di
ragionare pi basto di quello fi faceva nella sua giovinezza . Cosi fi vede dx
molti per non dire da tutti , che fi, va scusando i propri) difetti con incolpare
taltrui perfettione .
Non conviene adunque negarsi da chi ha buon occhio la luce del Sole , per
ci che palpabilmente fi trova , che nell osto di Tacito non rodibile da tutti i
denti fi cava la medolla in fine d'vtile , e di piacere incredibile a palati di
gusto non corrotto , scoprendosi ne' volumi di Tacito da coloro , che fanno ogni
giorno nuovi , e maggiori secreti , i quali se bene tutti , la maggior parte ten
dono quel fine , di eh' io ragiono ; tuttavia non trovo , come disti poc' anzj,
che siane stati dilucidati gli Arcani pi importanti sin hora da quelli, che v'han
no impiegate le considerationi loro .
Egli e veramente vero in chiaro , che coloro , i quali hanno impiegata la sor
za de' loro Studi i sopra Tito Livio , concordono in questo , che il fine di quell'
Auttore nel tessere la sua Historia sia stato il dar conto al Mondo d'vna Republica molto bene ordinata , scrivendo egli l'espulsione de' Tarquinii dal Regno , e
la destrutione del Regno medesimo , convertito in Tirannide , con l'acquisto fatto
della Romana libert , conservata poi per Anni 460. con quel che di pi n" suoi
librisi legge . Onde nell' Historie scritte di quel tempo con la memoria lascia
tacene da Livio , fi pu estraere la maggior somma di quelle cose , che meritano
ejj'er considerabili nel reggimento d'una Republica .
Auvenne poi , eh' il Reggimento della Republica mut se stesso , quando Giulio
Cesare di Cittadino fi ne fece Tiranno , per la forzjt vsata contro i nemici ,
per l'artifitio ,. & inganno adoprato nell' indurre il Popolo ad obbedirlo. Qi
Livio non vale ad insegnare cosa di buono, onde bisogna ricorrer ad altri .
E stato in tal proposto auvertito da molti , che per impadronirsi d'un Domi
nio , fia di qualsivoglia Natura t necessario x che. vi concorrano molte , e molte.
tircofianUi.

- (pra gli Annali di Cornelio Tacito .


cro\lanz,e , * principalmente ^occasione _ proposito , accidenti favorevoli , e quaJifjuji persone ben proportionate , le quali cose sono talmente sta di'Toro cor.tatenate , che nella mancanza d'una sola , tutto il disegno necessariamente rovina . E
molti fino gli essempii vedutisi in tal proposto , quando ci fiato tentato senzA le
debite forme , e circostanza , perci che gli attentatori di tali novit sono incors nel
prcapino de" loro disegni, e della loro vita .
Il tentarlo , e non riuscire per mancamento delle sopra narrate circostanza
occor/ Manlio Capitolino il Defensore del Campidoglio contro a' Galli , e per il
concorso di tutte le circostanz.e richieste , sorti felicemente Giulio Cesare l'espu
gnatore de' Galli . L'occasione proportionata fu la contesa Civile , ridotta ter
mine , che Roma tutta era in santone divisa di modo , che conoscevafi necessario
qutsto corpo diviso il riunirsi , se non voleva pericolare affatto . Ni ci era prati
cabile, se non colsottoporst al dominio d'un solo .
Gli accidenti favorevoli furono , che gli riusci di restar Vincitore in tutte le
Guerre Civili , e d'estinguere i Capi delle f:anioni auversarie , che in quelle
Guerre cadessero estinti i pi fermi ( come osserva Tacito) ancora delle parti Ccsariane di maniera , chesotto la Statua di Giunto Brutosi trov chi scrisje ; Vtinaro'^
viveres ; E molte altre particolarit , che potrebbono giovare chi entrasse ncll'
esame di questo ragionamento .
In fine nella persona di Cestire concorreva fesser egli Capo' Popolare , e tal
Capo , ch'era necessario al Popolo , e che sapeva fare in eminente grado il manico
al proprio interesse di maniera , che in lui filavano congiunte poca fede , affai f
forzA , e maggior reputatione per operar felicemente , e prudenza incomparabile *
sanit a. sommo coraggio ntlt Arte Militare , e nella conquista dell' Imperio ;
ma nonji nei conservarlo , come su manifesto nella congiura orditagli dal Se
nato , dove rimase cosi miseramente estinto . D'onde Argomentasi , che quando
anche la fortuna con tutte le necessarie circoilanz.e accompagni un valorojo alla
conquista d'un stato , nulla giova , fi non fi possiede l'Arte di conservare sacquistato , il che milita ne' Francesi, t Spagnoli , quelli feroci , e fortunati nelf
acquistare , ma imprudenti nel conservargli ; Questi tardi , e non habili all'ac
quisto, ma prudenti nella conservatone dell' occupato .
Il conservar dunque suole impararsi in due modi ; pratticamente , con vsar-^
termini, per i quali i sudditi habbino motivi da desiderare la contihuaonc del
Dominio in chi li regge , come venne in Augusto , overo col governare i Vassalli di
maniera , che quantunque odiassero il dominio del loro Principe , debbono soffrirlo
in Trono , ejr accomodar il collo al giogo del suo reggimi tuo , come succede Ti.
berlo , & in alcuni altri doppo di lui , e non meno di lui odiati da Vassalli , e dal
Senato Romano . Onde scrivendo Tacito CHistoria di eptefii Principi nella ma
niera , ch'egli sa fare , mi pare di raccogliere , ch'egli voglia andar dispiegando
i modi , che devonfi tenere da ocelli , che fi trovano Padroni d'un Stato , solito
viver stto un suo Regnante , e che per qualsivoglia accidente sa poso in mano
d'altro governo , e d'altro Principe, di che conditione, grado egli sifi .
Ma considerando la prudenza i Cornelio Tacito net intraprendere cresta
\ 3
faticosa

Introducane a Comentar! di Trajano Boccalini


faticofa fmprefa , che egH havejfe voluto fcopextamente trattare di pmlgllanie
regole 'di Politica , non haverebbe potuto meritar/ il nome d'Hiftorico , e non. ha*
perebbe potato farlo con arrecare cos copiofo , e nobile diletto a chi lo fiudia , e
contempla ; Oltre che egli farebbe entrato in un pelago gin felicemente navigai
da tllufiri penne , molto malagevole pratticarf , muffirne nella Stagione del
pio fecolo , rifolvette di nafeondere con (Indiato artifitio un Tejro di fi gran
prez.x.o , racchiudendolo fitto la chiave della prefinte Hiftoria , deferitta col Ti
tolo d'Annali , e fabricandovi come in uno Scrigno tali ficreti ripofiigii , che
non doveffe ad ogni mano imperita effer non malagevole aprire le cefi pi ar
cane , e pia gelofiimente cuflodite , come altrimente , finzjt alcuna dubitatone
farebbe [acceduto , fi l'oculato Scrittore havejfe pojfo difpferate le pie fintene in
faccia del Volgo . E fi bene riefee opera di pi faticofa applicatone , tuttavia
con molto pik nobile profitto , e con fingolar godimento pepano gli animi ftudiop
le fue perle . Et in fine ogni vantaggio riefee di maggior conpderatione nello
ftudiare quefi' Auttore , quanto che egli andato intrecciando neUe fue Hiflorie
v tanti , e tanto condegni auvertimenti , che di lui p pu dire , come afferm quel
^Savio, qualmente egli penetra le vipere dell' humana natura .
E qui deve ojfervarp , che havendo decretato Cornelio di Voler difiorrer nel
la maniera , che p vede , egli fuffe neceffariamente fornito d'eccellente fapere , e
di non triviale ejperienzjt nelle faccende di Stato ; poich per difiorrer foprA
tali materie continuamente bifognava non filo una dottrina molto profonda , ma
\nolto ben esercitata , di maniera , che tc(perienz.a & il fapere , fuffero con
giunti ad alto fegno , per aprirgli vnitamente la flrada j che conduce a quefie fi
ne , e che tal effercitio gli havejfe anco a far prefiare e riverenza , * fede , per
ojfervarp in cffo cofe veramente degne Ai rlfitf* lm fi*m , come nel corfi delia
mie fatiche procurer andar annotando .
Rtfta accennare -quello flile offirvato dal Guicciardini fipra Tacito con % mi*
gliori ammaramenti , che poffono appartenere all' Inflrutione d'vn huomo Ci
vile , /'/ qua) modo fu ricevuto dal Mondo con tanf applaufi , che ancorch non
vi fuffe concorfo il benefuta dellefiampe , per molti anni fiato , & tenuto in quelmodo , chefi confervano le cofi pi pretiofi , e pi care dagli kuomini , che godono
qualche dramma d'ingegno .
*
,
Ne mi f io a credere , che volendo egli fare un p^ffaggio per la variet, di tante
cofe , come vfa Tacito , fi poteffe fruttuofamente pratticare altro Metodo , il quale
fodisfaceffe nel medepmo tempo all'intento dei' Auttore , e porocffe alla Lettura quel
garbo, eh' ha , e che ha mutato il paragone della pofierit . Quefl' effempio io me lo
fin propofio d'avanti non con altro fine , e difigno , fi non perche tal regola tenuta
da perfona d'auttorit nel ruolo de' Lettorati , doveffe dar fodisfatione alla mia pro
pria fatica almeno per haverlo con diligenza procurato d'imitare .
Ne ad altro
fine andavano riguardando i miei defiderii , fi non che quefla mia laboriofa fatica
ferva almeno per cosi dire, dare vna volta quefia chiave. Se bora non petejft ridurla al giro perfetto , mi ci riprover forfi un altra volta , pure lafiier
*d altri pi di me fortunati , rincumbenzA di perfetionare quefl' imprefa . Mi

Copta, gli Annali di Cornelio Tacito .


credo haVer tanta corninone dell' humore di quefio Secol , che facilmente non far
per ingannarmi , feprotefto , come vada imaginundomi , che quando faranno comparfe alla luce quefie Contentature quali fifiano , cavale da me fc/o fuori dell' Ani
ma di.Gornelio Tacito non in tutto, ma in parte verranno giudicati per paradofi;
Mafi bene ridicolo/a <juell\opinione , che vfet fuori def Acadtmia Anaffagorica,*'
tfl|f afferma per verit infallibile , non trovar/i alcuna feienza , fe non nel? off
viene; Tuttavia credo , che poffa tempi noShi tenerf per opinione approvata, e'
ficura qttefia medtfitfta dAnaffagora , perche- fi vedono tanti pareri quafi contrarii,
e quaft in ogni capo , dove nafeono , tenuti per certi , & indubitabili , e purefi Ivno1
vero, l'altre necejfariamente falfo , perche diametralmente fpejjo pugnano tra lo.
ro , come il Si , e$-HN, overo come il Si , &UNf. Si veggono poiforte alcu
ne nuove Sette ad impugnare la Dottrina Ariftotelica, ricevuta da tutte le Scuole,
fortificata dalle voct, e dalle penne di quafi tutti i Sacri, e Profani Dottori , che
pare tra Cattolici un vero Scifmatico quello , che fi dichiara di negare l' Ipfe dixit
d'Arifiotile , parendo temerit ogni eontraditione , che efee all'aperto contro quefio
grandi huomo .
Tantoferva per indicare la novit dell' opinioni Politiche , la quale fi non vorr
ad acquiflar credito , non far bafievole ad inferir diferedito me , mentre lecito
opinar ci , chefi vuole ; /ntendendo inficine con quefle dichiarationi , che prepongo
alla mia opera haver refe informato chiunque far per leggerla , del mio hon fi , e
lodevole intento nel porre infierne tanta vafia fatica , la quale riufiita non metto
tediofa,e difficile, che lunga, e piena d'inciampi .
Non voglio negar e,che a qualcun altro farebbe riufeito men faticofit,che me,fmil
fattura. ; Ma voglio fmeeramente confeffare il mio povero talento , che non profeffa
fsfrre dttfar Aiiraco/i, ma camina col Metodo pi ficurojbenchepi duro .
Parlo in alcuni luoghi proprq di Tacito , anche de' Principi de' nofri tempiy
all' operatiotti , efr interejjtde quali vedo adattarfigli ammaefir amenti del nofirv
Auttore . Io credo , che tutti non haverebbono gufio d'udire divulgate certe attiont,
eh' era meglio il non haver cmnmeffe ; efiimo , che alcuni Principi viventi fi chia
meranno ejfefif Ch' io interpreti l'anioni loro, e lefue intentioni mio capriccio .
Ma io rtfpondo , che non ho ferino quefio Comentario per darlo alle fiampe , fe
prima non Phavero diligentemente cfpurgato col crivello d'amichevoli Ccnjori , i
quali chiamer in foceorfi , ey farmi frutto del loro fpajfionato giuditio , volendo
rificare dalle mie compofitioni quel yiU , che non far per approvare la maturit del
loro parere , non volendo iopublicare cofa , di che poffa offenderfine la Modcfiia del
Mondo .
I Ragguagli del mio Parnafo paffano per le mani di tarai huomini difenno , che
non 7ri" che fuperfiuo il ricordare qual frutto habbino cagionato con la MafiUra
fui volto , mentre anche finz.' occhi hanno fatto aprire gli occhi gli huommi , che
ciecamente dormendo , lafciavanoguidarfi perii nafo dall' auttoru, e dagli artifirt]
non cono/cinti , non offervati de' Principi ; Ma qual frutto doverebbero proaurre
quefle mie prefinti fatiche , che fi metteranno alla vifia di tutti , e fi.:zji majchora.'
d'alcunafortt i lo fonficuro } che quel tanto} eh; altrove accennai, qui vado ckiara~
mente

Introd. Coment di Traj.Boccal.fopra gli Annali di Corn.Tacito J


mente diffiferando , e che quefta mia che pojfo dire, ultima fatica,per feti aggravata,
e mal menata dall' indijpofitioni ti mofirera meno fervore di jpiriti giovenili , ma
pi notitia , e pi lami acquifiati dalla maturit dell' e(perienz.a, de" quali potr va
lerfi il Mondo i fuo benejuio paragonendo i fatti , e l'intentimi fecreti de' Principi
-paf[ati,e prefintt cafi , eh' haver per mano , perche la prudenza Politicafi cava
dall' efatta cognttiont delle cofe prefinti , e delle trafiorfi . La mia penna prima
ardifee ragionarti apertamente de' Principi , fi come fu la prima,che os parlati in
cifra d' Principi medefimi . Se tu ne cavi utile , gradifii le mie fatiche Moni
de Lettori, e vivi felice.

Fine dell' Introdutione.

OSSER-

O S SERVATI O NI
D 7

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
IL PRIMO LIBRO DEGLI ANNALI

CORNELIO

TACITO.

Vrbem Romam principio Reges hahuerunu


SE bene chiaramente dice Tacito in queste sue prime parole , che Roma
nacque sotto la Monarchia,nondimeno giudicher forse altramente chi
vorr Wigentemente esaminare qual foste apprest il Popolo Romano
Yiuttortdi Romolo, e degli altri R, che furono doppo di lui avanti che
diveniflro Tiranni. N sia chi dica, che Romolo hebbc titolo di R , co
me hebbe per certo , e che per consequenza non posta dubitarsi di quello,
ch'afferma Tacito , che Roma nasceste sotto la Monarchia ; perci che si
deve auvertire, che il titolo di R, che hora non significa altra dignit , che
quella d'vn assoluto Monarca gi ne' tempi antichi fu cos modesto, come
hora di Governatore d'vna Citt, essendo il reggere, & il governare paro
le Anonime ; il che tanto vero, che molte leggi Greche chiamano col no
me di R alcuni Magistrati : cos leggiamo, che la Republica di Cartagine
creasse ogn' anno due R, e quella di Sparta parimente eleggevasi vn Re,
il quale per altro non era , che vn Capitano Generale hereditario , e ben
si con asiolutissima auttorit , ma solamente nelle cose di Guerra , e di tal
sorte potiamo dire, che suste Romolo appresso de' Romani .
Quando Dionigi Halicarnasleo diligentissimo & antichissimo Scrittore
delle cose Romane , apertamente dice , che la forma della Politica, con la
quale il Popolo Romano cominci ne suoi primi anni vivere, fu ad imitatione delle Republiche Greche, delle quali hebbe Romolo con i suoi Sena
tori insieme cognitiorie molto maggiore di quello , che molti hanno creA
duto,

z
Ojservatiom di Trajano Boccalini
duto . Essendo in vero cosa molto credibile, che in mezo de' Volsci, degli
Equi, de Toscani, e Sanniti', e di tante altre Republiche , Romolo fondasse,
o da se medesimo il Popolo Romano instituasse pi tosto la libert , il Prin
cipato nella Citt di Roma, quand' cosa chiara , che in quei tempi erano
cosi rare le Monarchie tra gli huomini , come hora sono le Republiche , e
che pochi R si trovavano di cos libera podest sopra i Popoli, come ho
ra si veggono ; e de Romani dice Tacito , che havevano i Re con auttorit
molto limitata. Neque Regibus infinita, aut libera potejas; E poco doppo nel medesimo libro de costumi de Germani replica lo stesso dicendo,
che de minoribus Reges,
Principes; de majoribus omnes consultant .
A Romolo dunque Capo del Senato, e Popolo Romano bast di serbare
per se il carico principale di comandare co' assolutissimo dominio in tempo
di Guerra agli esserciti,'come habbiamo detto, che faceva il R nella Republica de' Lacedemoni.
Ma meglio conosceremo, se il Popolo Romano nacque libero , servo,
s'anderemo ricercando appresso chi si trovano doppo la prima fondanone
di Roma quelle prerogative d'assoluto comando, che fanno conoscere va
Monarca.
,
Perci che per venire in cognitione dello stato d'vn Principato , f biso
gno riguardare appresso quali persone stia la soma dell' Imperio , e l'assolu
ta auttorit di comandare ; E perci che l'istesso Halicarnasseo chiaramen
te dice, che l'auttorit di crear Magistrati, di far nuove leggi , c d'intimar le
guerre, e concluder le Paci , era appresso il Popolo, al quale anche si devol
vevano l'Appellationi delle cause capitali; non s in alcuna probabil ma
niera, come possa effettivamente e senza amfibologia chiamarsi Romolo as
soluto R (se R vuol dir Monarca) del Popolo Romano , mentre non pos
sedeva quelle preminenze , che fanno conoscere vn R d'assoluto dominio
sopra i suoi Popoli, e tanto pi , che dice l'istesso Dionigi , che Romolo era
cssecutore, e che Romolo in somma non facesse altra figura , che quella di
Capitan Generale perpetuo appo i Romani. Si cava anco da questo, che
doppo furono cacciati i R, l'auttorit rimase conferita duoi Consoli, che
furono creati in luogo de' R , e che hebbero il potere d'essercitare il co
mando sopra gli esserciti; In ordine che leggesi , che i Consoli soli cooducevano gli esserciti contro i nemici del Popolo Romano. Ma perci
che possedessero i R,& i Consoli quel Carico, senza mai deporlo, vennero
ad acquistare tant' amore,e reputatione appreso isoldati, quali comanda
vano col seguito di questi ; Venne Romolo, e gli altri R , che doppo di lui
succedettero porsi in concetto, e stima tale, che assistiti dall' amore, e partialit de' soldati , si fecero con le loro braccia ad onta del Popolo , portare
al Trono della Tirannide ; Onde aprendo gli occhi il Popolo, el Senato
decreto , che nelle creationi de' Consoli non solo non russer perpetui, Se
hereditarii , ma che solamente durassero vn Anno nella funtione del Ma
gistrato. Onde f anco osservato , che Cesare, a* gli altri Imperatori, che
vennero

[opra il primo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


f.
vennero doppo di lui almeno per molti anni, fi contentorono d'eflr Capi
tani d'effercm , e Generali , i quali venivano in quel tempo chiamati col
nome d'Imperatore; nome non ancora aflnto fuori de' Cancelli della
modeftia, lignificare la potetti degli Augufti .
Quindi Nerone ne* primi Anni pare , che dica, eh' egli fi contentava flamente di foftenere quella nuda auttorit, che noi qui ci sforziano di pro
vare, eh' havefle Romolo appretto il primitivo Popolo Romano. Tenerer
antiqui muniti Senatut Confulum Tribunalibut Italia , & Pub liex Provine** afJifierent. lUi Patrum aditum praferrent fi mandati* exercitibut conftturum.
Dalla prima politica dunque del Popolo Romano potiamo francamente
concludere, che Roma nafeefle pi tofto libera fotto vna Democratia pec
la molta auttorit, che fu data al Popolo (come esattamente deferive l'ac
curato Dionigi Alicarnaffeo ) che ferva fotto vn Principato , e fe bene dice
Tacito ; tfobis Romulm, vt libitum imperavit : ci devefi intender nelle cofe
militarle doppo ch'egli con violenza vfurp tutta quella auttorit che non
haveva prima.
E tanto pi mi paruero , che il Popolo Romano nafeeffe effettivamente
libero fotto vna Democratia, quanto pi f veduto, che doppo cacciati
R dalla mutatione delle cofe egli nondimeno ritenne mai lmpre l'auttorit fua, della quale non volle mai nello fiato della libert lafciarfi fpogliarc
dalle prctenfioni,lungamente nutrite dal Senato .
Per vltimo , che il Popolo Romano nafeefle libero , fi Vuol conofeer da
quello, che ne in tempo della Republica , ne quando cad fotto g' Impera
tori f mai potabile d' indurlo a' ricever tutta la fervit ; Coftume partico
lare d'vn Popolo uato libero. Di maniera tale che Galba ricord Pifone,
al'hon che l'adottava, eh' egli non era per comandare ad vn Popolo nato
libero, come R a(Toluto, ma come capo d'vna Republica, e d'vna natione
che godefle il privilegio tant' oflervabile d'efler nata libera. Ncque anim
hic vt in caterisgentibut qua regnantur , certa Dominorum domtu , & cateri fer
vi :fed imperaturut ts horninibus, qui nec totam firvitutem patipojfunt, nec totam
libertatem .
Onde i pi faggi Imperatori, vno de' quali f Nenia ad vn Popolo nato
libero, vfavano di comandare con molto rifpetto, mefcolando con metodo
manipulato dolcemente la libert con la fervit. Nunc demum ( dice Ta
cito) redi/ animus, & quamquam primo ftatim beatijfmi [eculi ortu Nerva Ca
pir res o/i?n dijjciabiles mifeuerit , Principatum , ac libertatem. Anzi in tanto
nacque libero il Popolo Romano, che haveva in fommo h orrore il Princi
pato d'vn aflbluto Monarca, d' onde , che fono parole del medefimo Tacito
quelle , doue dice : quomodo peffimU Imperawibutfinefine dominatimi* , it*
quamvif egregia modum liberiani piacere.
A

F/ww-

Ojservitiom d Traiano Boccalini

florentibtu ipfisjb metum false : pojlquam acciderant , recentbm


odiis composita funi .
SE tutti gli Historici, i quali hanno assunta l'impresa di scrivere de' tem
pi loro, lasciano bene spesso historie colme di falsit ;Doverebbono pi
ricever scusa, che partorire meraviglia : poich se bene non russer huomini meritevoli di lode ; tuttavia sono degni di gran scusa , come quelli , che
vanno navigando vn mare agitato da venti delle passioni, e d'interessi, confiderandosi, che patiscono violenze non solo di compiacere ad altri per ti
more, per assettione,ma di sodisfare forse ancora loro stessi,e ci per in
vidia, per disdegno, i quali assetti gran cosa , che non impediscono mai
sempre la verit cFvn historia de' tempi d'vn Tiranno, che s'egli stato pre
sente quel secolo, difficilmente si pu scrivere il vero, poich in vita d'esso
il timore, e l'odio doppo la Morte detta il falso .
Doueressimo pi tosto stupire, come possa tanto l'ambitione , l'interes
se negli animi nostri, che non havendo necessit di parlare,sentiamo minor
disgusto di mentire, che di tacere .
Vbi militent donis,popuhm annona-) cimilos dulcedine otij pel/exit.
GRandissima difficolt si conosce in essetto correre tra il maneggio di
quei stati, che per loro natura sono di Republica, di Principe,
del governo di quelli , che per qualsivoglia maniera di Principato , di
Republica, sono transportati in differente conditione , perci che la positu
ra, e le constitutioni di qualsivoglia governo nato in queir essere, e per mol
ti anni doppo la sua mutationc , sono stabilite di modo , che pu dirsi, che
siano diventate come naturali d'esso. Onde hanno hor mai ricevuti dagli
Scrittori tante regole, e dall' esperienza tanf osservanze , che paiono quasi
comprese da Metodica scienza , che patiscono sicuramente molte minori
difficolt , ma si come il farsi padrone de' scritti politici in tutti gh stati,
se bene per la cognitione de contrari), si vede ancora ridotto certi segni,
e capi, quasi che metodici in ogni modo ha mostrato non poche volte l'es
perienza, che ci porta seco pericoli e disordini infiniti ; cosi se pure, ve
ro, che concurrendovi quelle prattiche, che vi bisognano, vengono tutta
via superate senza alcun dubbio , ci con molta pi fatica , e maggior de
strezza, necessario per conservarsi. Conciosia che, come fatto natura
de' Popoli il compiacersi delle novit; cos pu tenersi per certo , che sia
lor proprio il fastidirsi di leggiero.
Si vede ne successi modrni Milano, & Napoli con quanta leggierezza
quei Popoli infastiditi de' loro Signori introducevano i Francesi; e come
con volubile pentimento richiamassero in progresso di poco tempo ogn' va
di loro gli Aragonesi, e gli Sforzeschi.
Pochi furono de Romani Imperatori, che nel pruno ingresso non fosse
ro ricevuti

sopra ilprimo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


y
so ricevuti con applauso comune , ma tuttavia molto meno furono quelli,
che fi trovassero poi liberi dalle congiure. Onde Giulio Cesare mori in
3uel trattato illustrissimo di Bruto, e Cassio, del quale risuonano le trombe
i tanti scrittori. Ottavio doppo di lui, se bene mor naturalmente , tut
tavia da pi savij si crede , che si come corse pericoli infiniti di morte vio
lenta, cosi ancora fusse aiutato morire dalla Moglie. Tiberio in ordine
veramente alla sua inarrivabile sagacit s'auvidde della Congiura drSeiano
nudrita per tant* anni, e conartifitio si grande , che senza dubbio haverebbe oppresso ogn' altro meno accorto, di minor fortuna. Ma oh quanto
grand' huomo doveva esser Seiano, mentre seppe, & ardi macchinare contro
Monarca, ch'egli pi d'ogn' altro conosceva per l'vnica Volpe degl' inge
gni : Caligola immediatemente successe Tiberio,eisj>bene seppe scoprirne
alcune, mon nondimeno per quella di quel Casfio-y del quale egli si poco
conto teneva. Et ancorch Claudio, per non die pi, ne facesse riuscir va
ne molte, lequali non so come rintracci per favore della sua fortuna , non
per merito d'alcuna auvedutezza , in ogni modo fini la sua vita con la vio
lenza del veleno , senza che mai fusse penetrato ne l'auttore , ne il modo,
con che Phaveva ricevuto. Ne mi posto persuadere per altro , che gover
nar meno provedutamente di quanto ricercava vno Stato , solito vivere
con altro governo ; nel qual caso torn talire, che le regole, le quali si dan
no in generale per mantenersi gli Stati , che per loro natura sono di Republica, di Principe , senza dubbio non bastano per matenersi Signori in
vn Stato mutato senza moderatione grandissima , & vna maturit di consi
glio pi che ordinario, non solo per governarsi , in modo , che le Congiure
non possono haver possanza ; ma anche in farsi, che si tolgono di mezo tut
te V'occasioni di congiurare , c che i sudditi per loro particolari interessi,
siano posti in vna tal qual necessit di fuggire la mutatione del loro Signore;
come quella, che non potrebb' esser senza lor notabil detrimento. 1 quali
rispetti secondo me non solo necessario, che s'habbiano da coloro , i quali
habbiano fatto variar lo stato di natura, ma di quelli, che l'hanno solamen
te mutato di padrone,come quando altri diventa Principe d'vno Stato so
lito vivere similmente stto il reggimento d'vn Principato.
Le due parti principali di qualsivoglia dominio (per quanto convene
vole discorrere in questo proposito) sono i Nobili , & i plebei , perci che
entrano in vna gli Artisti, i Cittadini, i Mercanti, i rivenditori di quelle co
l , che si comprono ogni momento, gli operarij , e la Militia. Neil' altra
parte i Civisi di conditione , e di ricchezze ; I Grandi del Clero , e della
Religione : Vn altra parte della Militia, & il resto di quelle necessit, che for
mano giornalmente gli stati , e le Citt ben ordinate. E come vero , che
quella parte, oue si contengono l'Armi, sia la pi necessaria d'ogn' altra per
esser provista in tempo di Guerra, & ad vso di pace, per difendersi da qua
lunque venisse molestarla con animo d impadronirscne , e per mantener
anco in obbedienza i discoli, e i contumaci , e ribelli in evento , che attcnv.. ..
A 3
tasser


OjservAtioni di Tr/ijano Boccalini
tasser novit, tumulto. Cosi fenz' alcun dubbio verissimo , che quella
parte padrona di mantenere , & anche di sollevare sua voglia la Citt.
Si che per tal rispetto io tengo questa vna delle pi risguardevoli conditioni, che fi trovino in qualsivoglia governo, e volendosi togliere l'occasioni
costoro di sollevarsi, non credo, che possa pi facilmente farsi, che con vsar
loro liberalit, e commodi di vivere pacifici con l'abbondanza delle cose
soccorrenti al loro bisogno , havendo costoro giornalmente per fine l'inte
resse, & il guadagno. E se ne vede non volgare l'essempio al tempo di Gal
ba , che non havendo cosi necessaria auvertenza , cadde in odio de' soldati,
e massime doppo essersi fatto intendere ; Legi se Militent, non enti ; perci
che in Germania subito cominci ribellarsegli l'essercito non di nascosto,
& poco poco, main faccia del Mondo, & apertamente con dichiarationi
tali , che fecero conoscere 1^ sola avaritia di Galba esserne stato cagione;
Il rimanente del Popolo,nel quale (dir per forma d'essempio) consistono
quelle due mammelle , d'onde si nudriscono tutti gli stati , ci la cultura,
e la mercantia, si contenta di lasciar vivere gli altri, e di viver per se con l'in
dustria, e con la fatica; Onde quel Signore, che vorr estirpare dal loro capo
ogni pensiero, che vi potesse nascere, di provedersi d'altro persone , necesirio, eh' egli mantenga non solo senza penuria, ma in abbondanza, e mas
sime dell' Annona; imperci che nessuna cosa crucifigge pi lapatienza del
la plebe, quanto la carestia del vivere; parendole, che doverebbe esser
proveduta dal Principe , che l'h in cura; Onde s'accade, che s'ella s'attrovi mal sodisfatta, o pure oppressa , si scuote , e crede trovare migliora
mento di sorte , purch trovi pane : se poi non si solleva, ci auviene, che
gliel prohibisce il non potere.
E quantunque Tiberio tenesse i suoi sudditi con l'ali tanto tarpate , che
non era loro quasi possibile il potersi levar da terra, in ogni modo quando
gli occorse assentarsi da Roma, questa se gli sollev talmente contro , ch
ne segai quella tanto nota seditione.
Voglio ancora auvertire , che quando si trovasse vn Popolo afflitto , e
stanco dalla continuatione di lunghi travagli , molto proposito sarebbe
vn Signore della fatta di Tiberio per tenerlo in doucre , il che hanno sapu
to egregiamente mettere in prattica gli Spagnoli nel Regno di Napoli, e di
Sicilia , doue tengono talmente applicati quei Popoli difendersi dalle
continue domestiche sciagure,che non hanno tempo di pensare sollevarsi.
La dolcezza della quiete , quella , mediante la quale Ottaviano doppo
haver chiuso il Tempio di Giano, f tanto caro sudditi, quanto mostraro
no testimoni) , che ne rendeva continuamente il Popolo, il quale porgeua
voti per la salute sua , quando viveua , e per la sua gloria quando era gi
morto , alzando per ci delle memorie al suo nome , come riferiscono al
cuni Scrittori. Hoggi s'alzano Statue Papi dall' adulatione finche vivo
no, ma doppo Morte Roma non studia in altro, che come bene infamarli.
Vuol dunque hauersi fenz' alcun dubbio per cosi potente , e cosi neces

sopra il prime Libre degli Annali di Cornelio Tacito .


y
sano il trattare con la moltitudine con si fatti riguardi di tenerla in pace,
& in abbondanza ,che in qualunque di queste due cose si manchi , non sar
mai il Principe tanto amato, quanto bisogna in specie quel tale, che deue
ricordarsi d'esser Principe nuouo , doue sono rivolti gli occhi , i pensieri, e
le speranze di ciascheduno. E perche i Nobili sono stimolati per lo pi
dall' avaritia, e dall' ambinone col distribuir loro le cariche , che arrecano
honore, ricchezze chi le possiede , deve hauer gran cura il Principe di
cattivarsi la loro benevolenza; perci che i minori senza guida potente
non hanno mai animo basteuole ordir Congiure contro il supremo Prin
cipe; Onde facilmente l'insolenza , il mal genio di questi si pu reprime
re ; ma egli per vero, che nelle distributioni sudette,bisogna applicar vn
tal temperamento, che la concessione disuguale, e sproportionata non habbia seminare vna discordia fra Cittadini , perche di gran lunga vno pi
dell'alno restando bene, mal sodisfatto, possono poi palesarne scontenti,
& accender gare, conciosia cosa che l'vtile , e l'honore sono due principali
cagioni in tutte le congiure di qualsivoglia sorte; Operando tutti gli huomini per vno, per tutti questi due fini. Et ancorch per simil conto ve
nissero nascer discordie tra due nobili solamente, il che pare friuola im
portanza , ad ogni modo mentre il Principe ritardasse ad agginlUrgli , e ri
poni in quiete, le gare non rimangano fra quei due soli soggetti, ma parto
riscono le fattioni , e le pani , che dividono gli affetti con pericolo non
lieue. Onde alla contesa ordinaria, che hanno con la plebe aggiungendofi la discordia tra di loro medesimi, seguir,che quello sconvolgimento tra
bocchi a\ ime Copra la testa, la fortuna del Principe , che l'haver sproportionatamente concefi, nelle quali alterationi sar poi molto facile qual
che Cittadino di /pirico aprirsi la strada far provedimcnto d'altro perso
ne, e collocare il dominio in quella persona, che sar pi favorevole suoi
interessi , e se per auventura egli medesimo russe fomentato dal favore po
polare potrebbe impadronirsene per la sua propria persona senza molto
contrasto.
E s'egli necessario, che qualunque ha cura di qual Svoglia dominio, gi
stabilito debba tenersi avanti gli occhi, che si contende per il compimen
to da quel Nobile, eh' habbia ottenuto il pi ; molto meglio dovcr ricor
darsene colui, che governa vn stato simile questo, di cui si ragionaci qua
le come , vna tenera pianta , che non per anco poste radici , e fonda
mento agevolmente si crolla, si piega, e si rompe, e s'evelle, massimamente
che da questo disordine , col quale vanno insieme di rado le villanie , i dis
prezzi, i rumori, e quell' altre alterationi di gouerno,che Aristotele diffusa
mente va dimostrando co' suoi essempij, douer il Regnante maturamente
riflettere, che facendosi i Capi di fattione , cosi dall' vna , come dall' altra
di quelle due parti, che fra di loro gareggiano, si pToducc queir eccellenza
di Cittadini i che deve tanto fuggirsi, quanto mostr Periandro Trasibulo
cp' k> scoronare le cime eminenti di quelle spiche troppo cleuate , che
rr.ostraua.no

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Ojservdtlon di Trajatf Boccalini
mostrauano quelle Republiche, le quali scacciauano i Cittadini prepotenti
con gli essili) decennali, che chiamavano Ostracismo. E per quel Signo
re , che vorr ruggire simili disordini , di necessit provedersi ben avanti,
che nascano, la qual cosa, come prudentemente ricorda Aristotele,deve es
ser molto intesa da saggi, e non pu in fatti pratticarsi bene altrimenti, che
col mantenere tutte le conditioni, e tutti i gradi de' sudditi in generale, ma
proportionatamente interessati, non che sodisfatti . Il che come nota in
questo luogo Cornelio Tacito , f mirabilmente osseruato da Ottauiano
Augusto, che seppe mantenersi in dolce quiete, & abbondanza per lo spatio
lunghissimo d'Anni 55. l'Imperio Romano . Hoggi giorno si vede posta in
atto prattico questa Politica felicissimamente dalla Republica di Venetia
.nel premiare il merito de' suoi Cittadini con somma giustitia, non permet
tendo, che alcuno de' pi insigni divenga prepotente, ne che si covino ga
re, e discordie priuate fr la Nobilt deL suo primo ordinai bench per al
tro fine le permetta nelle sue Citt di Terra ferma ; anzi wocura con l'ab
bondanza delle cose , e della quiete far goder ogni tranquillit d'animo
suoi Vassalli , che in riguardo degli altri Popoli non hanno., che desiderare :
non solamente perci non s'invogliono come mal contenti di nuouo do
minio , ma s'interessano generosamente nella conservatione del presente
governo, come si vedde nella Lega di Cambrai, che assoluti dal giuramen
to prestato alla Republica per pura violenza, si resero vincitori ; ma tosto
che apparue l'occasione, scacciorono gli stranieri, e con avidit ricorsero
bramare, e conseguire il dolce dominio della Republica : Cosi non fecero
Popoli Napolitani, quando rimasero dal loro Regno scacciati i Francesi pa
cifici possessori per tanti anni, e cosi ne meno farebbono, s' al presente fos
sero da loro scacciati gli Spagnoli .
ob certAmina potentium, & avaritiam magijlratttum.
E Gli ben ancor vero , che la mutatione della persona de' Prencipi in
questo stato , di cui si discorre , e per la copia de' pensieri nuoui , e de'
negotij forse non pi anco maneggiati, almeno nella natura di quei Popo
li poflbno seguire molti altri inconvenienti, de' quali malamente si pu te
nere proposito fuori dell' occasione,e del paragone : Ma fra questi ve ne so
no due sorsi non manco nociui,e rimangano sen&a provisione;
Vno , eh' havendo egli necessit di rinovare i Ministri dipendenti da
lui, se per auentura cader sopra soggetti formidabili a i Popoli , come in
giusti, o auari, col qual mancamento necessario , che le conditioni sopra
narrate siano poste da banda, incontrer in brutti pericoli.
E se poi non pensasse prouederui col mutar i Ministri cattiui, ne segui
rebbero necessariamente i risentimenti de' sudditi , & ancor che il proce
duto gouerno d'altri Principi in quello stato hauesse patite le medesime imperfettioni , verrebbero tuttavia in sospetto , che lo stato presente riuscisse
loro

fossa il primo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


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toro di gran lunga peggiore , o pi graue almeno , vedendo continuare
quelle voragini , e quell' estorsioni , che in riguardo alla mutatione del go
verno , potevano sperare , che venissero fine ; & in questo sciglio urta ordi
nariamente il gouerno de' Papi ; perci che se bene russer sopportabili , e
non pi graui di quelle vsate da loro predecessori , riescono molto peggiori
le formule del loro reggimento sudditi Ecclesiastici, perche sempre speran
do di migliorar natura, e sempre vedendosi angariati dagli stessi pesi , e scor
ticati da simili Ministri , scuoterebbono vn giorno facilmente il giogo , se il
dominio de" Pontefici russe solamente politico . Ma per esser il Papa rispet
tato da' Principi, come Vicario di Christo, non si troua potentato che voglia
applicare far solleuar' i Vassalli della Chiesa, alla quale , sono per esperien
za , che bisogna restituire quanto se le toglie ; cosi volendo il rispetto della
Cattolica Religione verso il capo d'essa.
Il secondo punto che non potendosi da chi gouerna con pocaprattic*
del Reggimento, che ha per mano penetrare ogni cosa , bene spesso si lascia
di prouedere a dispareri , che nascono tra Popoli. Dalche segue , che non
si ponga freno alle stranezze , che poi si pratticano da maggiori , contro i
pi deboli , del che si pretende, che l'ingiuflitia proceda dal Principe, che la
permette, e che non l'impedisce , ne la punisce; perche il Signore tirando la
giudicatura in se medesimo di tutte le cause , e non essendo egli fatto per al
tro , che per servire sudditi , e mantener gli in quiete , e in dovere sia il
Povero, & il Ricco, ogni volta, ch'egli manca questa sua importante incom
benza, da largo campo Popoli di riuolgere facilmente l'animo al desiderio
d'altro gouerno, & all' ordimento di qualche congiura . Conci sia cosa che
vna delle cagioni pvmcipali, che muovono congiurare i Vassalli, l'ingiustitia; cosi come I'vt'Je , e /'honore de' Popoli , sono le cause, & i fini, che consefuiti da loro, g' inducono mantenere il Principe anco n torbidi, e nelle
iigratie, che potessero accadere .
Cosi Vicenza , Padoua , e Verona , subito , che poterono farlo, abbracciorono l'insegne di S. Marco , bench agitate dal Mondo tutto . E i sudditi di
Savoia hanno riposto in sedia il loro padrone , quando il Piemonte fu espu
gnato da Francesco primo , e parte da Carlo V. Per l'incontro l'ingiustitie
permeile da Carlo di Savoia Vice-R di Napoli quei miseri Popoli , e le
Tirannide pratticate da medesimi Francesi nel poco f acquistato Regno di
Sicilia, fecero indurre alla disperatione quell' habitatori, e macchinare alla
rouina del governo .
Vel noverca Liv'u dolus abjlulit.
L'Incontrare pericoli manifesti non si pu negare , che non sia pi tosto
effetto di temerit dannabile , che d'animo forte , e di coraggiosa bra
vura, quando le circostanze di qualche necessit non costringessero di modo,
che i pericoli non si potessero evitare . E se Cesare a Brindisi per impatienza
B
ccpul-

io
OffervAoni d Traiano Boccalini
occultando (come dice Valerio Massimo) la Maest sua sotto vna veste servi
le , commise la sua persona ad vn picciol Legno nel fiume , e volle entrare nell' Adriatico tempestoso, e minacciante naufragio . E se il Magno Alessan
dro volle (come Quinto Curtio racconta) esser il primo gettarsi dalle mura
nella Citt di . . . assediata fin all'hora in vano dalle sue Armi; Io non posso
dire, che russer attioni da huomo forte, ne da Savio, bench prosperate dal
la sorte ; ma coloro , che possono esser sicuri d'haver nell' vnghie proprie
chiunque cerca loro di nuocere, fono ben poco discreti, se non fuggono quei
casi, che sono apertamente pericolosi alla loro fortuna, persona; potendosi
ben spello venire il caso, che non sempre il nemico viva cosi cauto, che non
lasci campo di sodisfarsi di lui, almeno sotto pretesto d'altro accidente, come
qui seppe far Livia con Caio, mentre tornava d'Armenia .
Lodevolmente hi tal proposito oper Augusto , ricusando di venire in
duello con il disperato Marc' Antonio , e Carlo V. con Francesco primo : E
ben imprudenti sono hoggi molti Signori , che risoluti di fare qualche ven
detta, lenza aspettar il tempo, che gliene porga apertura , corrono al duello,
& in vece di vendicarsi, vi lasciano il sangue, la Vita.
Sed quo ylurbus muniments infijleret .
L'Haver inopia di servitori , e particolarmente disgratia di chi regna,
perche con maggior resolutione , & animo si congiura contro quel
Principe , per la Mone del quale non si teme , che alcuno cerchi vendetta ;
e non sar alcuno , che s'arrischi , s'egli cura di vivere , almeno non si tro
veranno facilmente di questi tali, come fanno coloro , che congiurano non
contro solamente la persona lei Principe , quanto contro il Principato me
desimo ; Della qual sorte f ta congiura seguita contro Giulio Cesare , che
non procurino prima torsi d'avanti tutti queir impedimenti , i quali potes
sero far riuscire il gioco per altri ; oltre che questo strattagema sempre
circondato da gravissimi pericoli , e molte volte anche dall' impossibilit
d'vtilmente pratticarlo.
Infiniti furono , & ingegnosi gli strattagemmi adoprati da Seiano nella
Congiura tramata contro Tiberio ; Ma perche il suofine era di farsi padrone
dell' Imperio doppo d'haver tolto di mezo il padrone essettiuo,conobbe,che
non poteva riuscirgli , havendoil Principe troppi successori; Onde volse havere vna patienza incredibile per superare tutte le difficolt; a che l'attraver
savano, per condurvisi poi sicuramente ; la qual cosa fu cagione del precipitio de' suoi vasti disegni .
Il Duca Valentino con l'haver veciso tradimento Oliverotto, Vitellozzo, & il Duca di Gravina,e i Manfredi, s'impadron talmente bene di Fermo,
Citt di Castello , Faenza, & altri luoghi degli Orsini, che col decimare i Si
gnori Italiani, veniva restar padrone di meza,e poidi tutta Italia, se il Pa
dre Alessandro V L viveva ancora vna decina d'anni di pi .
Il

sopra il primo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


li
H Moro Lodovico Sforza per impadronirsi dello Stato di Milano, non so
lo lev col Veleno la Vita al giovinetto Duca, di cui era Tutore, ma seppe
disperdere tutti gli Amici, e parenti.e fedeli suoi servitori . Il Gran Capitano
non contento dliaver tolto il Regno Federico R di Napoli , fece anco
morire il giovinetto figlio, che col giuramento ricev in Bari. Carlo d'Angi fece tagliar la testa per mano del Boia sopra vn solaro al R Corradino,
per estirpar la Casa di Suetia , in cui vivevano le ragioni di Napoli , e di Si
cilia .
abolendo, mugis infamit oh amijfum cumjguintilio Varo cxcrcitum,
quam captdine proferendo Imperi/, aut digmm oh pramium .
TRe cagioni fono principalmente quelle , che muovono le guerre ; la
vendetta dell' offesa , l'ingcandimento dello stato , e la speranza della
preda ; E per questi rispetti parmi di vedere, che il fuggir dalla Guerra non
sia in poter de' Principi voglia loro ; perci che non basta il non voler of
fender, & il non voler ingrandire ; Onde sempre mai vengono ad esser neces
sarie l'Armi in ogni governo, conforme anco Aristotele auverte , non essendo
cosa convenevole, che vna Citt sia per natura serva, come sarebbe al sicuro,
se fufle in arbitrio altrui il poter farla serva , senza eh' ella fusse per se mede
sima soficiente difendersi.
Lucca, e San Marino sono due Republiche , quella con la protetione di
Spagna,questa del Papa- Il Gran Duca potrebbe ingoiar quella, & il Papa
questa e oute frusciano vivere , perche gli altri Principi le sosicnterebbono,
e perche stanno ben presidiate dall' arte, dalla natura .
Eadem Magtflratuum vocabula .
IL contentar la moltitudine della plebe senza dubbio difficilissima impre
sa, principalmente quello, che l'habbia di nuovo ricevuta in governo , 8c
in cura ; perci che naturalmente i sudditi con la mutatione del Signore aspettano mutatione di stato , e di fortuna , e ciascuno si fabrica concetti ad vso
delle speranze , conforme al proposito , e bisogno suo; Ma venendo al quia
cominciano le cose pigliare altro camino di quello, che s' eran figurati ;
Onde i Castelli, che la loro imaginatione haveva fabricati neh' aria, traboc
cano al misero nulla , da cui riceverono l'Architettura, e la materia, del che
rimangano trasitti gli animi di tal puntura, che il governo riuscito con gli
effetti alieno dall' espettatione , viene ad influire sdegno , e nausea di modo
tale , che malagevolmente possono queir animi alterati applicarli ad amare
il loro Principe , il quale non sapendo mettere le dita nel cuore de' sudditi,
non capace ad indovinare il genio di ciascheduno , per indurlo ad amica
benevolenza verso di lui . La pecora , dice il Dottore Africano si tira col
mostrarle in ramo verde , e fogliato , & i bambini si guadagnano con vn
B z
pomo ;

Ti
Ojfervationi di Trajano Boccalini
pomo ; ma chi faprebbe indovinare con qual calamita fi pofla attraere il me
tallo del cuore fiumano !
Pier Luigi Farnefe Duca di Parma, e di Piacenza, per non haver Caputo in
contrar il genio di quei Tuoi Nobili Vaflalli f trucidato da loro . Ma quan
do anco il Principe havefle Magia da perfccutare il cuore degli huomini, non
potrebbe con la mafchera del ben publico andar confolando gli animi di
ciafcun particolare, quando trovanti auvelenati dalle pafloni.
Ma qui pare , che nel Tefto di Tacito mancho doppo haver detto ; Eadem MagittratHHm vocabnla ; voleva forf aggiungere e iter neceflario il non
far mutationi eftrinfeche di Magiftrati,& officij ; ben fi lafciando i nomi grati
alla plebe , mutar le cofe concernenti l'interefle del Principe con nuove for
me del Governo .
Il che mio parere non riufeirebbe cofa difficile, eflendo, che la moltitu
dine , come quella, che non penetra fe non alla feorza con poca fatica rima
ne ingannata . Chi adunque novellamente divenuto Signore d'vn Stato,
ama mutar forma di governo , impari da Tiberio, contentandofi d'ottenere
in efftti quello, che pi pretende; ma chi lafcia i Vocaboli de' Magiflrati,e
delli Reggimenti nel loro antico termine, cio . . . quelli , de quali il Po
polo ha maggior volont, e miglior concetto .
Filippo 1. R di Spagna vivente Ferdinando Padre di fua Moglie, prenden
do il pofleflb de Regni di Cartiglia, lafci i nomi , ma mut tanto le cofe, che
fece morir difperato quel povero vecchio del Suocero.
Nulla in prtfens formietine nilcertus, <jr incertius Mortc^.
CHe Vuol dire, che la certezza della Morte fi grande, che di nefliina cofa hanno gli huomini ficurezza maggiore ; E tuttavia non fi teme dal pi
degli huomini , fe non quando s'afpetta da vicino . Perci che la natura
nofira generalmente non teme i pericoli, bench certi, fe non gli apprende,
come prefenti , almeno molto vicini . Onde la Morte bench inevitabile
poco sbigottifee, perche non s'apprende, che remota , e quello , che fi confi
der , come noftro male , che diventi noftro folamente , quando vicino
a ferirci . Per Caligola al fentir i tuoni del Cielo , credendo , che fuonafle.
Mone per lui, dalla paura fuggiva fotto il letto.
Jdfcirique per adoptionem a Tiberio jufiit quamquam efft in domo Tberif
flitts juven ,fed quo pluribus munimentis infijeret*
PEr maggior intelligenza di queftobelLiffimo luogo di Tacito, da fapere, che Ottaviano Augufto hebbe dalla fua prima Moglie Scribonia vna
fola figliola chiamata Giulia , la quale marit Marco Marcello figlio d'Ot
tavia lua maggior foretta,e quefto eflendo morto fenza lafciar figlioli, di nuo
vo la marit ad Agrippa , e di quefto Matrimonio nacquero Caio Cefare , e
Lucio

[opra, ilfrimo Libro degli Annuii di Cornelio Tacito.


Ij
Lucio Cefare , Agrippa Poftumo , e due figlie Giulia, & Agrippina. Morto
Marco Agrippa, rimarit quefta fua figlia.
La feconda Moglie d'Augufto fu Livia , la quale port in Cafa due Tuoi fi
glioli h avuti con Tiberio Claudio Nerone, fuo primo Marito, e furono Dru
fo , e Tiberio , ma con Augufto non hebbe figlioli d'alcuna forte . Caio , e
Lucio frittoli di Giulia fopradetta , e Marco Agrippa loro Padre morirono
prima d'Augufio, come anche avanti di lui meri Drufo fuo figliaftro , il quale
d'Antonia Minore fua Moglie lafci due figlioli; Claudio, che f Imperatore,
e Germanico. Di maniera che Augufto pochi anni prima , ch'egli monne,
non haveva heredi del fuo fangue, che Agrippa Poftumo nato, come habbiamo detto di Marco Agrippa, e di Giulia ma figliola . Hora Augufto venen
do quella refolutione di dichiararli vn certo , e ficuro fucccflrc , al quale
ogni faggio Principe per reputatione del fuo fangue , per grandezza , & eter
nit del fuo Stato, e r>er quiete de' fuoi popoli, deve femore mai haver volti i
fuoi penfieri, delibero di dichiarar fuo herede Tiberio (110 figliaftro , e di preporlo ad Agrippa Poftumo , che per la forella gli era Nepote , e doveva efterli
vero, e legittimo herede,e ci fece folamente perche lo giudico incapace, &
inhabile, a governare vn Imperio nuovo, e di troppa fmifurata grandezza; e
perche lo conobbe dedito alla crudelt, e fpirante ftolida fierezza, aggiunta
ad altri vitij della sfrenata giovent , & anche la perfuafionc molto valida di
Lucia fua Moglie, la quale, dice Cornelio Tacito . S:nem Anguslum devinxerat nto vti nepotem vnicum Agrippam Tojhumum in InfuUm Planafiam proiiceret rudern fan bonarum artiurn , & robore corporis fi'oli de feroceia , nuiiitu tamen
flagty cowpertum.
Havendo dunque Augufto ftabilito ncll' animo fuo tanta refolutione , la
quale per qaal cagione fufle fatta , e s'apportafle vtile , danno all' ImperioRomano, ne ragionaremo di poi . Comand Tiberio, che adottane Ger
manico figliolo, come h?.bbiamo detto di Drufo fuo fratello, ancorch havefl Tiberio vn figliolo affai grande, nato di Vipfania fua Moglie, e chiama
to Drufo . E rendendo Tacito la ragione, perche Aueufto comandane fimigliante adotione, dille, affinch pluribm imnimentvs infifieret ; cio la fuccetfione fufle pi forte , e pi bene appoggiata ; Ma perche quefta ragione non ac
cheta l'animo con intiera fodisfatione, anderemo difeorrendo (opra le paro
le di Tacito, per trovarne vna migliore , e degna di tanta refolutione , & in
ficine della giuditiofa fagacit d Augufto . Primieramente conferiamo , che
ogni Imperio nuovo violente , come era il Romano , a tempi d'Augufto , e
odiofo, e che i T ir anni hanno neceflt di molti figli , & altri Principi del fan-'
gue Reale , con li quali cosi fortificano li ftati loro , che gli rendono , come
quieti Imperi}, che quantunque di ficura fucceffione, per la fecondit de' Prin
cipi, vengono tanto bene aflicurati , quanto male indeboliti per la fterilit
loro.
E perci fono parole d'Oracolo quelle, che Tacito pone in bocca di Tito
parlante Vefpaiano fuo Padre , che non Legiones , non Clajjcs pcrhde Imperv^
B 3
fruM.

14
Ojservatom di Trajano Bccalm
firma mmmtnta qtm munenti liberorum; Etla ragione, perche i Tiranni
con la moltitudine de' figli, e degli altri soggetti del sangue loro dipskultano
in infinito quelle Congiure , alle quali sono tanto sottoposti per l'odio publico, che vien loro portato : auvenga , che coloro, che intraprendono la peri
colosa^ crudelmente pia intrapresa d'amazzare il Tiranno, sono grandemen
te spaventati dalla multiplicit, che trovano del sangue Regnante, e che in
tendono spargere come quelli , che havendo ordinariamente per fine dell'
impresa loro il mutare pi tosto forma con ridurla di servit in libert , che
cambiar faccia di Principe, e sorsi di pi crudel Tiranno, disperano d'arriva
re al fine de' loro desideri] , quando si veggono posti in necessit di spegnere
tutto il sangue del regnante Tiranno, come assediate da tante difficolt, s'egli
numeroso di teste Viventi .
Carlo V. alPhora ch'egli f in Firenze, e che gli furono mostrate le munite
fortezze, & i gran preparamenti d'Artiglieria, con la quale il Duca Alessandro
teneva legata in dura servit la libert di quella Republica, ricord al suo ge
nero, che quanto prima si fade sforzato d'haver figli tanto meglio haverebbe
posto in sicurezza il suo dominio, e f veramente Profeta, come che presago,
che i Fiorentini non haverebbono, per ricuperar la libert assalite le Fortez
ze con le batterie de Cannoni ; ma ben si la Vita d'Alessandro con vn pugna
le, e con tanto maggior animo d'ottener l'intento ; quanto che lo vedevano
sfornito di figli, di fratelli , e d'altri interessati congiunti : solo v'era , & anco
lontano Cosimo il giovine, che sbattuto dalle disgratie non dava, che teme
re . Ne altra cosa, come si vede in Tacito, pi salv la Vita di Tiberio con
tro gli occultissimi, e tanto crudeli tradimenti del suo Idolo Seiano,chc l'haVer egli oltre Druso suo figliolo,Claudio suo Nepote, e Caligola, Druso Ne
rone suoi Pronepoti ; Perci che essendosi Sciano imposseflato della Vita di
Tiberio , del corpio della Guardia , de' soldati Pretoriani , e della volont di
molti Senatori grandi, da lui altamente beneficiati, & havendo preparati gli
altri istromenti , che gli erano necessari) , per occupar l'Imperio ; quando
venne alla resolutione pi importante di spegner gli altri in quei soggetti di
Tiberio, si spavent, e conobbe la sua impresa esser veramente di troppo malagevol riuscita in questo particolare pi che negli altri . Exterum, dice Ta
cito, piena Cafarum Dtmus,inverni fliuj, Nepotes adulti^moram cupins ajserebant;
<fr quia vi totfntiti corripere in tuturn dolus , intervalla scelermn pofeebat . Le
quali scelcratezze dovendo ester essequite con celerit grande , non hanno
nemico maggiore , che il procrastinare : Mora convalescunt bona Consilia ; dice
Tacito ; Et accadde la caduta di Seiano nel compassare gli vltimi periodi
della sua impresa solamente perche f tanto trattenuto dalla moltitudine de*
Principi del sangue, che poterono esser scoperte , e poi punite le sue macchinationi . Verissima dunque sarebbe la ragione, che qui adduce Tacito, per
che da Ottaviano Augusto fusse comandata l'Adotione di Germanico Tibe
rio , e con essa forsesi aggiunto vn fiato , vn soggetto , vn huomo al sangue di
Cesare; e perche Germanico era Mmmmma, Ihmns ; era Principe del san
gue,

fossa il primo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


ijgue, era fiato della Casa d'Augusto, e di Tiberio non fi pu accusare per vana
la ragione del nostro Auttore prodotta, perche senza l'Adotione, in caso,che
Tiberio mancato suste senza figli , gli sarebbe succeduto Germanico . Anzi
non havendo punto che tare Tiberio col sangue Reale , di cui non essendo,
che figliastro, divent incorporato per adotione, pare , che pi tosto Germa
nico havesle potuto adottar Tiberio, quando per i Nepoti potessero adottar
Zi) , e fargli mmimenta Donimi fiati della Caia d'Augusto ; 11 che per lo con
trario non fece Tiberio adottandosi Germanico ; perci che non solo Ger
manico era nato , come s' detto d'Antonia minore figlia d'Ottavia sorella
d'Augusto, ma quello, che ancora lo faceva del (angue d'Augusto,era, ch'egli
haveva per Moglie Agrippina pronepote d'Augusto , come quella, ch'era fi
glia di Giulia d'Augusto . Per queste ragioni adunque , che habbiamo ad
dotte, le quali forse anche quelli, che leggeranno queste nostre fatiche , pa
reranno di qualche rilievo ; e si vuol credere, che pi importante motivo na
vette Augusto comandar l'Adorione, della quale ragioniamo .
Diremo adunque, che Augusto sagacissimo, e prudentissimo Principe sopra
quanti n'habbi havuti l'Vniverso , conobbe , clic non bastava lasciar herede
Tiberio di quell'Imperio, la successione del quale depende pi dalla violen
za dell' Armi , e dal giuditio della Spada , che dalla volont del Principe desonto esplicata, e comandata in vn pezzo di carta ; ma doppo la prima anio
ne di nominare Tiberio suo herede , stim necessaria la seconda di preparar
gli, e facilitargli la successione, quasi con le sue mani , havendogli levati tutti
quell'impedimenti, che russer potuti diventar habili contrastargliela ; per
ci che sapeva, che in sua Vita con molta facilit haverebbe potuto superare
quelle difficolt, e queW intoppi, eh' all'hercde sarebbero stati impossibili d'es
ser vinti, maslme in vn Imperio ripieno di tanti mali humori , i quali facil
mente haverebbero atterrato vn Principe nuovo, e per consequenza debole.
Prevedendo dunque , che difficolt maggiore era per riuscire Tiberio
circa la persona di Germanico, che circa quella d'Agrippa Postumo, del qua
le conlarelegatione nell'Isola Planasia s'era liberato, e circa quella di Clau
dio, e della cui stolidit non dubitava, volle tanto pi rimediare circa la per
sona di Germanico , quanto per il furor grande , eh' egli haveva appresso il
Popolo per la grata memoria, che di se lasci Druso suo Padre, si rendeva for
midabile ; Oltre che lo spaventavano le otto Legioni , eh' haveva sotto di se
nett' Austria , essercito di 50. mila fanti , e 4. mila cavalli , per le quali cose f
Germanico di tanto sospetto Tiberio , che doppo la Morte d'Augusto egli
non ardiva d'accettare l'Imperio ; causa precipua , dice Tacito, exfcrmidine,
ne Germanie*! in chhs manu tot legiones , mtatttjk socorum astxilia , intrus apud
Popolata favor habere Imperium , qiiain expetiare mallet . E per Tiberio mai
non si tenne sicuro nello stato finche visse Germanico , con la Morte del quale
volse levarsi dall' animo quella gelosia, con la quale non sanno vivere i Prin
cipi . Ne sia chi dica , che Augusto havendo per la sicurezza della successio
ne di Tiberio dategli tante facilit d'assicurarli d'Agrippa Postumo discredi
tato,

16
Ojscrvatoxi di Trajano Boccalini
tato, e relegato in queir Isola, poteva anco dargli la facilit medesima d'aificurarsi di Germanico, disarmandolo, e relegandolo ; perci che maggior er
rore sarebbe stato lasciar Tiberio senza Germanico armato , eh' vcciderlo ,
relegarlo per sicurezza di Tiberio , pure lasciarlo cosi debole di forze , eh'
havesse potuto Tiberio farlo morire senza sospetto ; perci che Germanico
armata manu spaventava i nemici di Tiberio , e quelli , eh' haveisero potuto
congiurarli contro, servendogli d'Antemurale,e d'appoggio sicuro : e Tiberio
quando fece resolutione, essergli necessario d'vccidere Germanico, haverebbe molto stentato di venire tanto rigore, se il proprio figlio Druso gi fatto
huomo, e i figli stessi di Germanico gi divenuti giovin grandi non l'havessero bastevolmente assicurato in stato .
Ne si trova huomo cosi poco prattico nelle materie di Stato, che il Car
dinale Hippolito de' Medici serviva al Duca Alessandro per vn armatura da
macchina , e che il medesimo Alessandro de' Medici vecise anco se stefl con
quel mal consigliato veleno, col quale tolse la vita suo fratello.
Volle adunque Augusto con l'Adotione subordinare Germanico Tiberio,
facendoglielo di Nepote figliolo ; Cosa, che indebol le speranze di Germa
nico l'occupare l'Imperio con la seditione , mentre g' influ speranza di pre
tenderlo con la pace, aspettando la Morte di Tiberio, e che questo fusse 'vltimo fine, che havesse Augusto in quest' Adotione, me lo f credere questa po
tentissima ragione , che s'egli s'havesse creduto d'aggiungere con essa ado
tione, vn fiato alla sua Casa, s'haverebbe egli adottato Germanico divenuto
di Nepote figlio di Tiberio, & haverebbe il Popolo Romano doppo la Morte
d'Augusto stimato sproportione troppo brutta , dar l'Imperio Germanico,
preponendo il tglio al Padre suo ; cosa che non sarebbe troppo paruta stra
na, s' al Zio fusse stato preposto il Nepote, come accad nella fucceilone di
Caio Caligola, il quale f da Tiberio anteposto Claudio suo Zio.
Leone Imperatore de* Greci havendo maritata la sua vnica figliola Arian
na Zenone , & essendo di tal Matrimonio nato vn figlio pur nominato Leo
ne ; egli lasci herede quel suo Nepote Leone . Ma Greci parue si brutto
Mostro di natuta il vedere il figlio Imperatore , & il Padre huomo privato,
che Leone per propria bont, perche vedeva, che cosi voleva il Popolo,
alla cui volont conobbe esser necessario accomodarsi , rinunti l'Imperio
suo Padre .
Cos essendo d'alcuni de' Primi Bass della Porta col favor de' Giannizzeri
stato eletto doppo la Morte di Meemet secondo Imperatore de' Turchi Corcut per loro Signore, egli tosto, che giunse Baiazet suo Padre in Costantino
poli , f sforzato di renuntiar l'Imperio ; non potendo ne meno quella bar
bara, & inhumana natione , appresso la quale in colmo ogni forte d'ingiustitia , sopportare , che nella successione cfegl' Imperij il figlio fusse preferito al
Padre.
Quindi , che quando i Soldati ammutinati volsero dar l'Imperio Ger
manico, egli se n' aiter talmente, che fino f per amazzarsi con le sue proprie
mani>

sopra il primo Libro degli Amali di Cornelio Tacito.


17
ani, quando gliene fecero il projetto ; aborrendo entrare in concetto del
ie genti, ch'egli voleste torre suo Padre quello stato, il quale di ragione hereditaria gli ricadeva, e per ricuperare il quale era forza di sfodrar la Spada,
e sollevarsi contro il proprio Padre , ed ester da riguardi politici violentato
privarlo di vita . Fauftis , dice Tacito in questo proposito , in Germanicum
omnibus , &st vcRct Imperiam promptos oentavere , tum vero quasi/celere conta
minar etnr preceps Tribunali destlivit : opposuerunt abeunti arma, minitantes, ni regrederetur . Con tutto ci Germanico stim il caso troppo brutto , e per
molto pericoloso ; Onde morituram potins, quam fidem exuere clamitans fcrrum
latere diripmt , elatumque deferebat in peftus, ni proximi prehenfam dexteram vi
attimiijfent . Dimostratione , eh' egli fece , per assicurar suo Padre della sua
buona volont, e per levarsi da dosso il carico, che detto habbiamo , eh' egli
sarebbe stato per incontrare appresso tutte le genti, cio eh' egli havesse havuto animo di sollevar i soldati, & armarsi contro di Tiberio.
Da cosi prudente , e ben consigliata operatione d'Augusto possono i Prin
cipi, che con i testamenti, e con le legalit de Notari trasmettono i Regni lo
ro agli heredi s'amano di lasciar la quiete , e la sicurezza de successori , impa
rar preparar , e disporre le cose d'auvenire , con levar via tutte quelle diffi
colt, che sono habili fabricar disturbo alla certezza della successione ; imperci che non il testamento d'Augusto, ma questa, 8c altre diligenze, eh' egli
seppe auvedutamente pratticare furono quelle, che fermarono l'Imperio Ro
mano sopra la testa di Tiberio.
creduto , che se bene Agrippina seppe fino indurre Claudio nominar
Nerone suo n^Wohe-ede dell' Imperio Romano nel testamento , eh' egli fece
anteponendolo Britannico suo figlio legittimo, e naturale ; nondimeno co
si farro restamento, come non necessario, ne pur letto in Senato; poi che il
testamento vero, che diede l'Imperio Nerone non fu la volont esplicata di
Claudio in vn poco di carta , ma il favore di Macrino Capitano de soldati
Imperiali Pretoriani , acquistati di lunga mano dagli artifici) d'Agrippina ;
Anzi haverebbe quel Testamento prodotto consequenze molto brutte,quando fiisse stato letto nel Senato , poi che sarebbono rimasti troppo essacerbati
gli animi degli huomini dalla vergognosa ingiustitia, ch'egli comandava; e
per dice Tacito in quel luogo . TcSlamintum tamen haud recitatum , ne ante
postius filioprivigttusyimuria, & invidia aniinos valgi turbarci.
Havendo la Nobilt di Ferrara subodorato , che il Duca Alfonso voleva
lasciare herede D. Cesare , cominci fargli molto corteggio con dimostrarioni d'infinito ossequio , per altro non dicevole D. Cesare, eh' era figlio del
Marchese di Montecchio ; il che essendo arrivato alla notitia del Duca , gli
comand , che per l'auvenire non caminasse per la Citt con maggior com
pagnia, che di tre Gentilhomini ; Attione, che fu in infinito biasimata poich
lev quel Signore vn seguito, che doveail Duca con ogni studio procurarfli; essendo cosa fuori d'ogni dubbio , che al medesimo D. Cesare nelle cose
i Ferrara molto pi nacque U non bavere havuta occasione di beneficare, e
C
rendersi

lS
Ofservatiom di Trajavo Boccalini
renderfi afifttionata la Nobilt F^rrareie , che l'Anni di coloro, che aflJroao : poich ben poteva gridar ad alta voce il Papa , che Ferrara era sua ,c
che P. Cesare discendeva da Padre nato di Donna Laura Eustochia non spoCita dal Duca, perche la Cittdi Ferrara haverebbe potuto far testa, e sosten
tar D. Cesare fin tanto, che i Principi d'Italia, e particolarmente la Republica di Venetia gli havesse col negotio , e con l'Armi dato sufficiente soccorso :
ma tutto il male procedette dall' imprudenza del Duca Alfonso , il quale hayendo alla fine conosciuto l'errore commesso in non haver ingrandito, & al
zato al favore, & all'amore de Vassalli D. Cesare poco prima, ch'egli cades
se in queir iafii-mit,che gli tolse la Vita, desider emendarlo , e sapendo,che
la Duchessa d'Vrbino mortalmente odiava D. Cesare , sotto altri colori la
mand Reggio ; ma eoa animo risoluto di non voler doppo la sua Morte
lasciar viva al suo herede si potente nemica . Ma essendo in quei giorni il
Duca stato assalito da maggior male , la Duchessa fece subito ritorno Ferra
ra, la quale non solo non fu ricevuta con buon occhio dal fratello ; ma fu ri
buttata dalla visita, che voleva fargli in quell' augumento del male,& pun
to in quell' hora , che il Duca si trovava in agonia , il Conte Hercole Mosti
huomo di grandissimo spirito , ricord D. Cesare , ch'era bene , effettuar
quello , che gi haveva risoluto il Duca contro la vita della Sorella , dalla
quale prevedeva eh' haverebbe ricevuti gravissimi danni, e con ci se gli esib
per eslecutore di cos crudele , e troppo polita attione contro vna donna .
Ma l'Imola principalissimo Ministro del Duca, che si trovava presente , non
approv cosi atroce consiglio , come lontano dalla dottrina di Bartolo , e
dalla dispositione delle Leggi Civili, nelle quali egli valeva phi che molto, e
D. Cesare non ancora Principe non sapeva quello , che impar di
poi , che gli Stati s'acquistano , e si mantengono con haver cuore da sempre
comandare attioni crudeli , quando il bisogno lo ricerca . Essendo in ci
verissima la sentenza , che il nostro Auttore adduce in altro luogo , che id in
sitmma fortnna tquins , quod vaiidius ; Imperci che Virt da Padre di fami
glia il regolar Pattioni sue con quello , che si conviene . Ma la Virt propria
de' Principi hoggi consiste in regolar l'attroni proprie con quello , che torna
pi conto, mentre eh' appressodi loro la grandezza dell'interesse supera tutle rh umane conilitioni.
Pkves bellum pmefiere , alij enferei.
LE revolutioui sono mai sempre desiderate da coloro , che non hanno ini
buon termine le faccende della loro sorte, & altre tanto temute da quelli,
che ben contenti del tempo presente ,-godonod'haver bene accomodato l'es
ser loro . Devesi perci temere, che in qualsivoglia stato , doue vnOffitiale
bavera dissipato le sue fortune, sia per facilmente acconsentire alle prime pa
role di revolutioni, che la congiuntura spaxgesse ; E tanto pi liberamente,
quanto che il Eriacipe con lahi* sonnolenza gliene lasciasseJa commodit.
L'ignavi*

sapr il primer Libro digli AtotaUdtorieiio Tacita .


19
l'ignavia di Nerone fece rivoltare l'intiere Provincie; ha connivenza de
Regi di Francia ogni giorao produce ribellioni', quando ha vaflaili malcotenti.
Vetere atqttt insita Claudiafamilia superbia, multaefue inditi a sviti*
quamquam premantur erumperc^.
TH Gli ben verissimo quel tanto celebre proverbio, che Magiftratns virant
JE, offendit ; per che ogn* vno , che aspiri ad impadronirsi d'vn dominio^
S'ingegneral possibile di coprire quei' naturali , acquistati difetti , e vkiji
che gli possono attraversare i disegni ; Apena poi arrivati , cne sono al presteso fine, si dice di loro quel tanto, che di Galba fu divulgato, esser egli cio
degnissimo, e capace dell'Imperio , secondo l'vniversal gioditio, se per non
havess mai poste le mani alle redini del governo ; Divms Imptriif, nifi impt~
rajfet . Per voler esser tenuto huomo da bene , e di virt , altro rimedici
non ci bisogna, che lesfesserlo in effetto ; attamente il tempo lungo scuopre
ogni mancamento, e distingue l'hipocresia dalla vera bont.
Tiberio fu la pi fina Volpe del Mondo, e non credo , che nessun Principe
habbia gi mai saputo occultar cos bene i suoi tirannici pensieri, com'egli*
e pure fu conosciuto da tutto il Mondo per quell' ingegno federato , eh* egli
effettivamente era, e non per quello, che haverebbe desiderato apparire.
Oh quanti Cardinali prima di giungere ai Papato , fanno le prove d*HerCole per mostrar le virt, che non hanno, & occultar i mancamenti , de' quali
si conoscono ricchi ; Ma giunti al soglio , si lasciano cadere la maschera dal
volto, e restano pur conosciuti !
Giulio secondo per giungere at Pontificat fi finse Padre del Duca Valen
tino, ma pervenutovi col favore del medesimo Duca , se gli fece conoscere
per fierisfimo nemico . Ih sommala simulatione , e la mala fama sono due
scogli, come Scilla, e Cariddi,& difficilissimo lungo andare tenersi nella
strada di mezo, doue nell' vno , nell' attra , che s'vrti senza dubbio fallo
capitale.
Si tengono pur anche gi; di Magistrato nascosti i difetti, le naturali imperfettioni, che chi ben osserva resta facile mai sempre il modo di squadrare
le persone pi oculate ; perci che sia pur quanto si vuole il simulatore suffi
ciente al suo fine , che in ogni modo frza , che la natura mandi fuori qual
che favilla , e qualche fumo del fuoco delle male inclinarioni , che si covano
neJJe ceneri del cuore, e conosciuta poi , riesce maggiormente abominevole
l'Ipocresia , e la doppiezza , che senza dubbio procede dalla malignit dell'
animo mal disposto.
tenrico I II. R di Francia doppo haver con le mani di studiata simula
tione tirato in gabbiai! Duca , & # Cardinal di Ghisa , tolse loro barbara
mente la vita , quando s^era accostato al Sacro Mistero di pace dell' Echarislia . Il Mondo detest all' viorne segno questa-forma di procede re, e tutto
C 2
il furore

io
Ojservtioni di Traiano Boccalini
il furore de' Francesi inviperiti per tal misfatto, entrando nel cuore d'vn fra
te, trov vn coltello , per carnefice di quel R, mentre stava in mezo suoi
formidabili esserciti .
10 mi stupisco poi d'vn Cardinale di quelli ( mio Padrone, ) che erano in
predicamelo , se la morte non havesse cacciata di mezo la falce di poter fa
cilmente mettersi federe s la Catedra Pontificale , ch'era tenuto nell' vniversal concetto del Mondo per huomo di raffinata prudenza , e perci anco
intelligentissimo delle materie di Stato , e di governo Politico , & Ecclesiasti
co, e mentre la regola Romana tiene, che la moltitudine de' Parenti sia tanto
nocevole a chi pretende il Principato elettivo ; quanto giovevole in quelli
di succesione , doue pericolo chi regna haver multiplicit di stretti pa
renti, che vuol dire tanti mezi padroni, con i quali, come ben spesso d'humori stravaganti, & incontentabili, si viene rottura,e pericolo di guerra Civile;.
Egli havendo vna Casa di molti rami , e questi copiosi di rampolli , e tutti ca
richi di frutti, ci d'huomini grandi, e grossi ; nulladimeno gli riconosceva
tutti, gli abbruciava, gli beneficava : e pure questa liberalit, come era loda
ta da tutti, cos lo rendeva lodevole , non volendo egli per il fine di conse
guire il Pontificato , occultare i suoi difetti , e fingersi senza Nepoti , come
molti Cardinali han saputo pratticare, e poi arrivati al Trono, si sono dichia
rati parenti delle Trib intiere . Se poi egli havesse simulato, e ricusato di
conoscere il suo sangue , sarebbe stato appresso tutti aborrito , come troppo
severo , e crudele , li quali due Viti) sono formidabili Popoli, quando, eh'
habbino alloggio nel cuore d'vn Principe; Cos quel buon Cardinale con le*
scoprire mezo il suo petto, haveva messo mezo piede nel Pontifitio fogliogupd maximum vxori Marti* aperuiJJLjIL far saper il secreto suo ad vn terzo , non si doverebbe , se non quando se
ne pu riportar consiglio , od aiuto ; La confidenza de' secreti negotio
sempre pericoloso, e per chi lo conferifce,facendosi schiavo dell' amico, cui
lo partecipa , e per chi ne resta informato ; potendosi per qualche disgratia
risapere ancora da altri , & egli perci restar di fede sospetta appresso chilo
fece depositario de' suoi secreti.
Ma pestifero consiglio il confidarsi con ammogliati, perche il caldo del
le lenzuola suole pi che spesso liquefare il gelo della secretezza ; e giunto che
sia vn arcano alla bocca d'vna donna , si pu ragionevolmente perdere la
speranza, che rimanga'custodito : il che non foiosi conobbe in Martia accen
nata qui dal nostro Auttore,.& appaine molto prima nella Congiura di Cata
lina ; ma in cento gravi occorrenze s' provato dannoso il fatto
li Conte della Marchia per essersi snudato di cuore avanti la sposata da lui
Regina Giovanna di Napoli, s'arruggin poi tra ferri d'vna carcere,
11 Duca di Palliano Nipote di Paol I V. per haver confidata Fvccisione delUMoglie ad vna sua dama , doppo la Morte dei io> rest privato della Test*
per

sopra ilstimo Libro degli Annali di Cornelio Tacit.


il
per mano del Carnefice, insieme col Cardinale suo fratello .
Auvcrtano dunque i Signori Grandi, e piccioli di conferire pochissimi i
loro secreti , cio a due persone al pi , meglio ad vna , e ottimo niuno ,
Sempre pessimo alle donne, se pure non sono pi che virili .
Quando fi vuole penetrare vn secreto del Principe ; nessuno batte alla
porta del Principe , ma ogn' vno quella del suo confidente . Beato queir
Ambasciatore hogei giorno, che in Francia, in Spagna pu far occulta amicitia con le Dame favorite del R , con i Secretarij almeno , con i paggi
de' Principi , Ministri delle Corone . Seiano s'interess con Livia Moglie di
Druso , per poterlo pi ifacilmente auvelenare ; E Caligola per saper tutte
l'intentioni de Senatori, si mescol con le loro Mogli . La Moglie del Prin
cipe Borghese fratello del Pontefice Paol V. per questa via scopri incautamen
te alP Ambasciatore di Spagna il pensiero del Papa d'aggiustarsi co' Venetiani, & assoluergli dell' Interdetto ad intuito del R di Francia , delche dolen
dosi l'Ambasciatore col Papa , questi venne in pensiero , ci esser succeduto
per l'infida revelatione del fratello , cui solo haveva confidato il suo Spiri
to ; Onde mandatolo chiamare per assicurarsene , gnene fece cosi gagliar
da, e risentita passata, che il fratello di li poco se ne mori .
Letique interdum nuncij vulgabantur.
SI tenne sempre occulta la Morte di Claudio sin tanto , che il Principato
suste posto in sicuro , e quella d'Augusto sin tanto che Tiberio arrivasse
d'Illirico , e ebe havendosi pigliato il possesso del dominio nella miglior for
ma , che permettevano le confuse importanze dello stato , li fusse assicurato
dell' Imperio,e ci con molta ragione ; perche la Morte de Principi doverebbe almeno celarsi sin tanto , che russer assodate le cose, e stabilito il tutto per
il successore.
Se D. Cesare d'Este havesse potuto tenere dieci giorni occulta la Morte del
Duca di Ferrara Alfonso , sarebbono quest'horai Duchi di Modena Duchi
anche di Ferrara, ma lo trad la Duchessa d'Vrbino sorella dell' all'hora de ton
to Duca Alfonsofrimum facinui novi Principattufuti fosthumi Agrippa cader,
T^T On vive gi sicuro qoel Principe e specialmente il Tiranno , che ha d'in
izi torno personaggi di molta eccellenza, ci sia per seguito Popolare, sa per altra potenza Civile ; per bisogna , che risolva di torlosi dinanzi
ch'e la via pi sicura nell'effetto , bench pi pericolosa nelP essecurione, 6
che se lo congiunga con tal legame , che non debba dubitarne . Questa se
conda strada adopr Micipsa con Giugurta, del valor della quale s'era infini
tamente commosso ; Ma il nostro Tacito narra, che la primitia della crudel
t di Tiberio fusse l'occasioac d'Agrippa per gelosia di Stato , Per rimovcr
C 3
queste

*i
Offervatiom di Ttajait Boccalini
queste sceleratezze dal governo , saggiamente gli Ateniesi providdero col
Ostracismo all' ambitione di quei papaveri , che potevano con la loro gran
dezza far ombra quella della publica Maest ; nulladimeno si crede d
Maestri di Stato necessario non solo a i Tiranni, e Principi di fortuna, ma an
che quelli di legittima successione Principi giusti, e buoni, il levarsi di me
ro col serro anco senza formole di processo legale quei seditiosi , che non si
possono in altra maniera abbattere, e che vivendo , potrebbono rovinare lo
Stato . Filippo secondo il pi savio di tutti gli Austriaci,chc morendo, giur
non haver gi maicommestoingiustitia, se non forse per gabbo, fece amazzare tradimento l'Escovedo suo Secretarlo di Stato , lasciatoli da Carlo V.
suo Padre per direttore della Monarchia, Aio, e come Vice Padre.
Et Henrico III. R di Francia fece trafiggere tradimento Henrico di
Lorena Duca di Ghisa, el Cardinale suo fratello per salvezza della sua Coro
na ; E bench fusse biasimato nell'ordine , credette per esser salvo in conseienza.
V'era vn Cardinale, che non voglio per amicitia nominare, il quale men
tre essercitava la Legatione di Bologna , si dilettava di fare vccidere quei
discoli mascalzoni , . e i prepotenti , che intorbidavano la quiete della Lega
tione medesima , e ci non solo con le forme ordinarie , ma in qualsivoglia
modo, che gli havesse potuti trovare anco fuori di StatoSe questo Cardinale fusse stato Papa , quaido Lutero sollevava la Germa
nia, hoggi sorsi la peste Luterana non ammorberebbe tutto il Settentrione.
Gran vanto hanno gli Austriaci d'Alemagna di non haver mai fatto vcci
dere alcun loro. offensore fuori del Tribunale di bene amministrata Giustitia . Molti non lo vogliono credere , ma da buoni Tedeschi pu aspettarsi,
che sia anco vero .
I Vice R di Napoli fanno amazzare in mezo Romane dovunque posso
no arrivargli i Baroni di quel Regno, che siano rei di qualche grosso delitto,
quali rare volte giova l'haver buone gambe .
Monuit Liviamnc arcana dornus vtdgarentur.
IL lasciar divulgare i fatti particolari di Casa non si pu dire quanto dimi
nuisca la reputatione di ciascuno , e massime l'auttorit de' Principi; per
che come disse quel Savio; Non omnia for , & intus Incent; ne tutte l'operationi d'vn huomo si possono risapere con decoro ; onde quanto meno s'am
mettono familiarit intrinsiche , tanto meglio s' augumenta la Maest de*
Grandi, de' quali i minori devono gU effetti, non le cagioni palpare.
Quando vno speculativo osservando qualche degna cosa , non pu rinve
nire la causa,, che la produce , e s'ingombia di meraviglia . I misteri) non
intesi generano stupore, influiscono riverenza.
-*
Luigi Vndecimo R di Francia accuratissimo custode del suo secreto havevamille rigiri, e sempre operava i suoi negoj.cj3nmea.noa risaputi . Gli
Spagnoli

sopra ilprimo Lihr degli mmI di Crneli Tacita.


tJ
fyrnoi sono maestri del silentio . I Tedeschi per timore di parlar male,
tacciano, quando non bisogna . Spendono volontieri ogni gran cosa i Prin
cipi, per penetrare i fini, le massime,& i consigli de' Principi loro emoli . Il
Re di Spagna sottoscrive ogni spesa agli Ambasciatori suoi, quando si computi
per consumata nelle spie . Bel mantello per rubbare al padrone , ma bella
maniera, per esser ben servito da Ministri?
I Venetiani solamente al Bailo , che mandano in Costantinopoli menano
buoni certi conti si fatti circa le spese affine di regolare quei Ministri della
Porta per iervitio publico in qualche grave occorrenza.
Cujui tcjlamentum iflatum per Virgines Veja.
MErita d'esser ammirata, & imitata la circospitione d'Augusto di dare in
custodia alle Vergini Vestali il suo Testamento ; perci che se nelle vltime volont degli huomini privati, nelle quali si dispone di cose vilisfime , in
comparatane di quei Testamenti , ne quali si lasciano i'heredit degli Stati,
s'vsavano tante fraudi, tante insidie, e tante falsit ; si dovea conservare invio
lata quella vltima volont tanto importante del Principe , la quale essendo
soggetta troppo insidie, e persecutioni meritamente fu consegnata alla cura
delle Vergini Vestali tenute Sacrosante , & in somma veneratione appresso
Romani : e per ammiro l'ingegnoso giuditio d'Augusto , che opero questo
tiro non solo per vtilit del successore Tiberio,ma in riguardo del suo proprio
vantaggio -, Imperci che faccenda molto pericolosa in vn Principe,& anco
in vn ico\too privato il far publica dichiaratione di lasciarsi vn herede , eh"
habbia quest" occasione i sospettare , che il Testatore sia per pentirsi, e mas
sime quando s, che nel Testamento si priva il pi prossimo dell' heredit qua
si dovuta, nel qual caso il Testatore deve temere , che l'escluso prossimo non
sia per Vendicarsi del torto ricevuto, e che l'instituito herede, per impatien
ta, per sospetto di qualche nuovo Codicilso s'induca macchinare controla sua Vita .
Codro R di Persia scopri l'animo suod voler instituirc suo legittimo he
rede di tutto il Regno il minore de suoi figli ; Ingiustitia, che appena arrivata
aft" orecchie del Primogenito, lo fece cosi fattamente comnlovere, che lo vio
lent alla crudel resolutione d'impugnar l'armi contro il Padre, e fattolo pri
gioniero, volle , che sotto gli occhi suoi gli false sbranato il diletto minor fi
gliolo, & egli ancora restasse veciso.
Ne sono molti anni, che in Roma fu gravemente sospettato, che la Motr
del Cardinale Zampoglia russe proceduta da due suoi cari , e confidentisTmi
servitori , i quali perche vennero in cognirione d'esser stati lasciati heredi dl
loro Signore della Guarda robba , la quale era ricchissima, fecero resolutione
con vna ingratitudine federata d'assicurassi della gratitudine di quel Cardi
nale pi liberale, che seggio; Onde fu costanre fama, ebe l'auvelenassero so
lamente sul' dubbiojche lungo andare potesse cambiarsi di volont .
Stiacci

14
Oflrvttni di TrajH Boccalini
Baiazet Imperatore de' Turchi per haver scoperta la sua Volont di lasciar
herede dell'Imperio il suo figlio Corcut, si tir contro l'odio d'Achmet,e di
Selim altri suoi figli maggiori, per li quali perdette e l'Imperio, e la Vita.
Ma Tiberio nostro sagacissimo sopra tutti gli huomini , non mai essalt
Druso suo figliolo mentre visse Germanico , come fece doppo che Germani
co fu cacciato dal Mondo , e dalla speranza di governarlo ; tutto affine di
non tirarsi adosso qualche rovina , che l'havesse sepolto . Quo tunc exempfa,
dice Tacito , Tiberini Drusum stimma rei admonet : curn incolumi Germanico inte
grarti inter duos iudicium tetmifft.
Ma ritornando alla sagacit d'Augusto nel custodire il suo Testamento, mi
souviene di Costantino sopranominato il Duca Imperatore di Costantinopo
li, il quale vedendosi vicino morte, e temendo, che Eudossa sua Moglie rus
se per incorrere in quel capitalisfimo fallo di tirare in Casa vn' atroce nemi
co de' suoi figlioli, non anco adulti, con rimaritarsi, volle promessa da lei,che
non sarebbe passata alle seconde nozze, & havutane scrittura autentica, imi
tando la prudenza d'Augusto , la diede in custodia al Patriarca di Costanti
nopoli.
Ma altrimente providde Filippo Visconte Duca di Milano, il quale havendo lasciato nel suo testamento herede di quel Ducato Alfonso R di Napoli,
tenne d'esso cos negligente cura, che doppo la sua Morre il Testamento dis
parue . Poco differenre da questo di Filippo fu il caso d'Henrico Vili. R
d'Inghilterra, il quale nel suo Testamento lasci herede Odoardo fanciullo
di nove anni , cui morendo senza figli , sostitu Maria figlia di Caterina d'A
ragona, e doppo questa dichiar queir lsabetta, che giorni nostri ha tanto
fiorito nella prudenza humana, nata del sudetto R Henrico, & Anna Bolena,
l'Elena , la Megera d'Inghilterra. In oltre mancando tutti questi volse,
che s'intendessero succedere nel Regno quelle persone , che pi prossime rus
ser chiamate a tant' heredit dalle legge communi , che furono due sorelle,
Margarita, che maritata Giacomo Re di Scoria hebbe Giacomo Quinto R
di^Scotiapdal quale nacque Maria Madre del presente Giacomo V L R d'In
ghilterra, e di Scoria : La seconda fu Maria maritata prima Lodovico XII.
R di Francia, e doppo la Morte di lui rimaritata in Inghilterra Carlo Brandone Duca di Susfolch ,e cos mala cura f tenuta di questa vltima volont
d'Henrico , la quale tanto imputava nel Regno d'Inghilterra , che doppo la
Morte di lui f stracciata , e fu d alcuni furbi ambitiosi fabricato vn Testa
mento falso, nel quale vedendosi esclusa Margherita, maritata nella Scoria , c
tutta la sua posterit , le f preposta la seconda Sorella d'Henrico , la quale
habbiamo detto , che era rimaritata nel Duca di Susfolch , cui partor tre
figlie, la Maggiore delle quali nominata Giana , f quella , che con tanta infe
licita f chiamata Regina doppo la Morte d'Odoardo . Onde si cagion
dalla falsificatione di quel Testamento vna molto lacrimevole Tragedia nell*
Inghilterra , ben nota quelli , che sono versiti nella letrione saporita dell'
Historie .
Aggiungi

fprd ilprimo L&ro degli Annali di Cornelio Tacito .


ix
Aggiungi tutte queste cose , che oltte la sicurezza accennata di sopra
acquistava di molta reputatione,fede,e credito il Testamento d'Augusto, per
esser stato conservato in luogo sicuro- dalle fraudi, & appresso persone tenute
da Romani in somma veneratione.
Essendosi dalla Regina Giovanna seconda di Napoli scoperto vn suo testa
mento, nel quale lasciava suo heredc il Duca Renato d'Angi , fu dal Sommo
Pontefice Eugenio, e da altri ancora simile Testamento tenuto per falso come
quello, che era vscito dalle mani di quei Consiglieri , il quali la Citt di Na
poli s'havea eletto doppo la Morte della Regina per il governo del Regno.
Ma Elisabetta , eh' habbiamo detto Regina d'Inghilterra con accurata vi
gilanza , e somma prudenza maneggi si importante negotio della dichiaratione del suo herede ; perci che doppo haverlo scritto di sua mano in va
foglio di carta, lo chiuse in vna Cassa di ferro di molte chiavi, le quali furono
date in custodia primi Magistrati del suo Regno ; cos, che oper, che essen
do ben chiari gl'Inglesi, che Giacomo R di Scotia era veramente stato dal
la loro tanto diletta Regina nominato herede , l'accettorono di buona vo
glia.
E se bene potrebbe dire alcuno in questo luogo, che poca operatione fece
il Testamento d'Augusto , e la custodia di conservarlo con tante cautele , per
che senza ci haveva gi havuto Tiberio in mano il bastone dell' Imperio ; e
f all'hora quando, dice Tacito ; Nero foltu privignis er*t ; Ulne cunta ver.
gere,filiui,coUega Imperi),confers TribunitUpotetalis adfiimitnr\omnefejnc per exer*
citas, ostentatur .
Nondimeno prudentemente fece Augusto volere , che si vedesse il Testa
ment, nel quale laCdavaherede Tiberio ; tutto affine di dargli pi forza nelP
Imperio con il giuio Titolo del Testamento . Perci che se bene sono dagli
huomini inrendenti diiprezzate,e derise simili dimostrationi;nondimeno dalla
vii plebe , che si il numero maggiore del Popolo, sono stimate, & ammirate .
Onde l'astutissimo R di Spagna Filippo secondo , se bene era si caro , che
doppo la Morte del Cardinale Henrico di Portogallo nessuno de' suoi com
petitori era buono a potergli contrastare la successione , & il possesso di quel
Regno, gi incatenato dalle sue forze, e chiuso da suoi stati, nondimeno stim
conferente molto alle sue cose l'indurre il sudetto Cardinale , e R a dichia
rarlo suo herede con legittimo Testamento ; Cosa, che doppo molte difficol
t pure ottenne per diligenza , & opera d'vn Padre Giesuita ; Ne tanto R, il
quale per comun sentimento de' Savij ha superato ogn' altro R d'Europa, eh'
habbia regnato nelP et sua, e fotse in molte altre precedute, haverebbe cosi
vivamente affettato quel testamento, s'egli non havesse creduto, ch'era gran
demente per' giovarli all' acquisto , & al pacifico possesso del Regno di Porto
gallo, come s' poscia effettivamente veduto.

Tberium

OJservatfom di Trjan Boccalini


Tiberium LivUmque htredes habuit .
SAr fatica non solamente curiosa, ma vtile, se sopra queste parole dell' Auttor nostro aneleremo ricercando l'altre ragioni , che mossero Augusto in
tanta gran successione, preporre Livia sua Moglie Giulia sua figlia , & il suo
figliastro Tiberio ad Agrippa Postumo suo Nepote, & Germanico ben con
giunto, come habbiamo di sopra pi volte accennatoci sangue d'Augusto .
Primieramente dunque ei si vuol dire, che non ha dubitatione alcuna, che
il pi sicuro, e pi stabile fondamento, ch'habbia vn Regno, la ben ordinata
successione del pi prossimo del sangue Reale . Ond' , che i Regni , che fio
riscono d'ottime leggi non ammettono altri alla successione del Regno , che
colui, al qvale dalla prossimit maggiore del sangue vien dato lo scettro ; pro
ibendo di pi, che ne meno dai Re possa esser disposto della Corona per vi
gore di Testamento, non permettendo mai, che vn Padre per le passioni sue in
ordine alla prediletione de' suoi figlioli, possa preposterare quest' ordine , nel
quale sta fondata la grandezza de Regni , e tutta la publica quiete de Popoli .
E certo, che aurea vuol chiamarsi la sentenza di Tacito nostro, quando ac
cenna in questo proposito minori discrimine fumi Principem , cjttam fieri; per
ci che i R si devono ricevere dalle leggi della natura, come che dalla succes
sione tra molti figli al primo genito , e tra molti del sangue Reale al pi con
giunto non dalla volont , e capriccio d'vn huomo pieno di tante imperfettioni , e di tante passioni . Per che negli Stati , ove vn solo essempio siasi ve
duto di preposterare alla successione, ogni cosa s'empie di confusione .
I Principi fon divenuti competitori, e per crudeli , & i privati ambitiosi,
per la speranza di poter arrivare al Regno : tutti disordini, che dovunque so
no seguiti, hanno cagionato grandissima effusione di sangue .
Ne per altra cagione si veggono giornalmente succedere nell' Imperio Ot
tomano tante immanit pratticate per eccesso d'empia Politica da quei be
stioni de' Gran Turchi contro i propri) fratelli , se non che per non esser iti
queir Imperio sicura la successione del pi prossimo , stimano quei Principi
cosa necessaria l'assicurarsi in Stato con quella crudel attione d'amazzare tut
ti i loro fratelli ; E quelsi , che con diligenza leggono le cose de Francesi non
ad altro attribuiscono le grandezze , & l'eternit di quel Regno , che all' incomparabil benefitio, eh' egli gode d'vna ben ordinata successione : estendo
stata sempre virt propria di quel grandissimo Regno il non ammettere al
Trono altro soggetto , che del sangue Reale , e di questi sempre il pi prossi
mo : cosa, che produce sommo bene, per che con raro essempio si vede nella
Francia moltitudine grandi de Prencipi del sangue vivere communemente in
quiete, se qualche ambitione de' Ministri Reali, col tenergli in dietro, non gli
sforza alle rivolte, per mai sempre-yjvono sicuri i R, che i Principi del loro
sngue, bench tal volta aspirano^ qualche dignit, non mai cospirano levar
loro il Regno ; Onde ne meno hanno1 occasione d'incrudelire contre le loro
persone,

sopra il primo Libro degli Annuii di Cornelio Tacito .


xj
persone, Se quelli, che dicessero , che pur l'et nostra ha veduto , che il ramo
della Caia Borbone ha recato infiniti travagli al R di Francia di quella, di
Valois ; Si risponde , che chi penetra ben dentro le vere cagioni de' panati
tumulti di Francia , trover , che il sangue Reale di Borbone non per impu
gnare, & occupare il Regno di Francia alla famiglia Valesia Regnante, tenne
si lungamente la spada alla mano ; ma per non restar sposso , & oppresso da
suoi nemici . Perci che li Spagnoli dubitando , che il sangue di Borbone
fusse per succedere vn giorno nel Regno di Francia , per non esser costretti
veder R quelli , che tanto ingiustamente chiamavansi da essi strapazzati , &
offesi , e massime per lo spoglio del Regno di Navarra concitarono , & arma
rono loro contro la famiglia di Ghii, potente non solo per la mostruosa gra
da, che godeva appresso i R di Francia ; de quali stato, & proprio d'alle
varsi la serpe in seno, ma anco per la grandezza delle ricchezze , per la molti
tudine de' Parenti, e per vn seguito grandissimo , che s'haveva acquistato con
l'occasioni , eh' hebbero di beneficar molti in quel Regno ; aggiuntovi poi
l'oro di Spagna ; per lo che Filippo secondo indebit la sua Corona di ducento Milioni, dispensati in molta copia ; Onde si tiravano i Ghisi dietro qua
si tutta la Francia . All'hora il sangue Borbone per haver modo di far resi
stenza tante forze , venne quella resolutione ( non s quanto buona , se
ben necessaria) di ricorrer quelli ajuti forastieri, co' quali havendo communicati insieme con g' interessi temporali , anche quelli della Religione ; la ris
sa , che prima era tra Ghisardi , & i Borboni cominci con grandissimo disor
dine di tutte le cose ad essercitarsi contro i Cattoliche gli Heretici; Onde la
cospiratvone de' Ghisardi pigli il nome specioso di Lega Santa, la quale hebbe quel fine, che vede ilMondo in quel tanto memorabil giorno della Vigi
lia di Ntale del Redentor nostro nell'Anno 1588. non havendo i Signori Ghi
si operato altro con tanto spargimento di sangue, ne gli Signori Spagnoli con
tanta effsione d'oro , che la sola essaltatione al Regno di Francia aHcnrico
IV. l'oppressione del quale havevano procacciata con tante macchinationi .
Onde con molta verit il medesimo Re Henrico tiene molto spesso s i labri
quelle parole del Salmo . Salutem ex initnicis noHrts .
Ma richiamando il tenore del nostro ragionamento al primo proposito,
dal quale egli s' molto proposito allontanato, dico , che il vero fondameli.,
to della Corona di Francia la sicura successione del pi prossimo al Regno ;
Onde con i passati rumori , che s'eccitarono in quel Reame, si sforzorono gli
Spagnoli , & i Ghisardi di porre la scure alla radice , quando cercorono con
ogni lor potere , che ordine tanto prestante si preposterasse ; dimandando
con la lingua dell' Armi, che havevano nelle mani , che fusse escluso Henrico
di Borbone R di Navarra; tutto affine di dare vna mortalissima ferita al
Regno di Francia , introducendovi lo scandoloso essempio d'ammettere alla
successione di quel Regno soggetti non del sangue Reale ; perci che noto
ad ogn' vno , che essendosi gli Spagnoli chiariti , che i Francesi havevano in
torrore d'ammettere alla Corona loro il Duca di Ghisa , come essi desideraD %
vano

i8
Offervtton di Traiano Boccalini
vano , proposero per vltimo partito , che suste fatto R il Cardinale di Vandomo; partito, che come seditiosissimo non fu ne pure ascoltato dal pruden
te Pontefice Clemente Vili, al quale f communicato cosa, che se suste
riuscita , haverebbe acceso vn estremo foco di guerre Civili in quel Regno
tanto pi pericoloso , quanto che farebbono le divisioni , e le discordie attac
cate con i Principi del sangue Reale ; se bene gli Spagnoli tennero mai sem
pre velato quanto poterono, questo lor pensiero agli huomini ignoranti col
Santo pretesto di desiderare in Francia solamente vn R Cattolico.
Per queste cose dunque, che habbiamo detto, pare , che sia degno di gran
biasimo Augusto ; poich dovendo egli ad vn nuovo Imperio dar buona re
gola neh' importanza della successione , v'introdusse cosi pestifero abus , e
: scandalo pernicioso con questa sua tanto prepostera iniquit . Imprudenza
in somma , che diede in mano di Tiberio quella Spada ignuda , con la quale
egli guisa d'arrabbiato Leone, incrudel subito contro Agrippa Postumo, poi
contro Germanico, & in fine contro tutto il sangue d'Augusto,e con tanta im
manit, che dice Tacito, come di sei figli lasciati da Marco Agrippa, i cinque,
che gli nacquero con Giulia figlia d'Augusto con tutta la progenie loro , che
fu molto numerosa, perirono di morte violente , e chesola Vipsania nata della
moglie prima di Marco Agrippa , la quale fu moglie di Tiberio , e Madre di
Druso, hebbe fortuna di morire naturalmente . Paucos post dies, dice Tacito,
Vipsania Mater tini vita excejjtt , vna omnium Agrippa liberorum miti obittt , nam
. cxteros manisefiHm efi ferro, vel vt creditum est, veneno , atti fame extinilos . Criideit commessa , perche credono i Principi somma prudenza spegner totaLmente quel sangue, al quale sanno tPhaver occupato lo Stato ; Con tutto ci se
vorremo essaminar bene le considerationi, che fu necessario, eh' havesse Au
gusto nel dichiarar Tiberio suo Herede, troveremo, che come dice Tacito, le
lusinghe di Livia sua Moglie non gi , ma solo l'interesse della grandezza , e
perpetuit dell' Imperio Romano l'indussero far tanta resolutione ; Giudic
dunque Augusto , che vn Imperio nuovo acquistato con tanta fraude da Ce
sare suo Padre , e stabilito da lui con tanta crudelt haveva di bisogno d'vn
successore non stolidamente crudele, come era Agrippa Postumosuo Nipote,
ne di cosi humana,e benigna natura , come era Germanico , ma ben si dell*
ingegno sagacissimo, e crudelissimo , come era Tiberio ; perci che ben sape
va egli, che g' Imperi} nuovi, violenti, e Tirannici , cosi si dominano con esfercitare vna perpetua crudelt , come gli hereditarij con l'humanit . Ne
ha dubbio alcuno , che quell' ingegno grandissimo d'Augusto non vedesse,,
che Agrippa Postumo con le sue bestialit s'haverebbe giocato l'Imperio, e la
Vita , come presto se la giocarono Caligola , Nerone , e Domitiano Principi
di fimigliante natura quella d'Agrippa, e che Germanico se l'haverebbe per
duta per quella sua molta indulgenza, la quale vitio grandissimo, in vn Prin
cipe , che sia nuovo e che signoreggi Popoli, quali sia stata robbata la li
bert : come f conosciuto nel Gran Cesare Dittatore, il quale riusc dissimile:
se stesso nella prudenza, quando si fece credere di potersi conservare eoa
l'humanit,,

sopra ilprimo Libro degli Attutii di Cornelio Tacito .


19
Wnmanit, e con l'indulgenza vn Imperio da lui con tanta iniquit occupato;
mentre che l'ingiuria d'opprimere la pudica libert in vna patria libera , non
fi perdona ne si scorda gi mai per qualsivoglia benefitio , che si riceva dalla
dominatione del pacifico Tiranno ; per che poco conto tiene la nobilt del
perdono , che gf impartisce il Tiranno ; perche ella siasi scoperta nemica , e
con la Spada alla mano, per difender la publica liberta , essendo vana quella
misericordia, e quell'Immanit, che s'vsa verso i suoi Cittadini, quando il Ti
ranno perdona a loro i delitti suoi proprij , meritando pena chi occupa , non
chi difende la libert; Onde si veddero quei medesimi occidere Cesare, che
egli scioccamente era si persuaso d'haversi obligati,& affettionati col perdo
no, & altri benefttij loro conferiti .
Alessandro de Medici Duca di Firenze doppo la prima ferita, eh' egli rice
v daLorenzino, essendosi gettato gi dal letto, doue giaceva, e ricordandosi
in quel punto de benefitij conferiti al traditore, & dell' affettione,con la quale
havea mostrato d'amarlo si teneramente , gli disse . Ah Lorenzino io non
aspettavo questo da te; Ma Lorenzo , che haveva come ogn' huomo nato li
bero pi (colpita nel cuore la libert della Patria , che Pobligo de' benefitrj
ricevuti dal Tiranno, gli rispose : Anzi troppo Phavete voi aspettato , perche
dovevo far questo molto tempo prima . Quasi che con tal risposta volesse
tassare il Duca d'imprudente, che si fusse fatto credere con vezzi, e benefitrj
levar dall' animo d'vn huomo nato libero , quel dolore della perduta libert,
che vigitta cosi alta radice . Et certamente cosa degna d'altissima ammiratione , che in Lorenzo chiamato alla successione di cosi importante stato
pi potesse \a carit della Patria , e l'amore della libert , che la fondata spe
ranza , e l'ambitione di poter vn giorno dominar la Toscana , come Principe
d'eih.
Per questa dunque tanto grave importanza hanno i Padri molte volte preposterato l'ordine della natura nel particolare della successione d'vn stato
Tirannico cosi violentato dalla conditione del Principato, che habbia tenu
to bisogno d'vn Principe di straordinario valore di genio austero , crudele , de
in tutto proportionato alla Tirannide .
Alessandro Magno ritrovandosi all' estremo della sua Vita , e ricercato da
suoi amici dichiararsi herede, e successore di tanta Monarchia , ancorch ha>
vesse figli, rispose veramente vna parola da Principe de R grandi , come egri
era ,DigniJsimitm ; perci eh e estendo consapevole della debolezza , e del po
co valore de suoi figli , conobbe che regger il peso d'vn imperio si vasto , e
pure all'hora soggiogato , bisognava vn successore accappato dal giuditio
degli huomini,4K)n offerto dalla forte ; Auvenga che dalla prossimit del san
gue degli stessi hereditarij,& antichi pazzia non ammettere al Trono anche
eli stolidi , e dappochi dati dalle ragioni del (angue ; Cosi ne i Tiranni ci
somma imprudenza non cercar la Virt per capo principale m chi deve re
gnare; E Tiberio istesso poco avanti che si morisse pensando colui , che gli
doveva succedere , fece la prima rcflessionc sopra il Ncpote, natogli di TibeD j
rio,

OjservAtfoni di Tr*j<MO Boccalini


rio , e gemello di Druso , suo figlio ; Ma gli parue troppo fanciullo , e sapeva,
che Claudio era stolido di modo, che previdde, che Caio Caligola gli sareb
be succeduto , e per lasci , che la successione di Caligola havesle luogo an
corch suste certo, che glihaverebbe amazzato il sudetto suo'Nepote; Cosa,
che se bene gli passava l'anima, violentato nondimeno da quella passione, che
hanno i Principi d'eternar nella loro successione g' Imperi) nuovi , non volse
rimediarvi ; fintai crebrU cum iacrymis , parla Tacito di Tiberio , minorent ex
Nepottbm complexus , traci alteri m Multa , occides hmc ta , inqait , & te alias .
Vaticinio, che riusc verissimo ; poich Caio Caligola amazz Tiberio gemel
lo , & egli f poi anche veciso , le quali parole furono dette al nostro secolo
da Solimano Gran Turco ad vn suo figliolo teneramente amato ; per che
mostrandogli il suo figlio maggiore Selim non dubit di dirgli, che Selim sa
rebbe stato Imperatore, e che l'haverebbe amazzato .
E certo, che l'animo degli huomini privati non pu capire , come pi del
proprio sangue , e pi intensamente de carissimi figli i Principi amano i loro
successori bench estranei , purch habili alla conservatione dello Stato , e
tanto amino i Principi , la grandezza, & l'auttorit degli Stati loro, che Au
gusto pot morire con qusto rancore d'animo , che Tiberio gli haverebbe,
come segui , ammazzato l'vnico Nepote ; cosa che come habbiamo detto , f
veduta anco in Tiberio .
Egl' Imperatori Ottomani all' agonia della Morte hanno congiunto il
grandissimo crucio, che con la loro Morte cagionino quella di molti figli, che
ordinariamente lasciano in preda al figliolo che loro succede.
Poco prima all' et degli Avi nostri Filippo Visconte senza haver consideratione tanti della sua Casata , quelli haverebbe potuto lasciar cosi insi
gne Ducato senza ne meno ricordarsi della figlia Valentina , lasci come f
ostante fama , bench fune rubbato il Testamento , herede il R Alfonso di
Napoli, e ci solamente affinch i Venetiani suoi perpetui nemici , havessero
confini vn potente auversario, che si fusse saputo conservare quello stato, di
cui potentemente dubitava, che volesse occuparlo la medesima Republica.
Ma molto maggior cagione haveva Augusto di desiderar ferma la gran
dezza, e l'eternit dell' Imperio Romano, che non havevano i sopranominati
Principi; perci che considerava quel grandissimo ingegno, che se gli veniva
fatto, che l'Imperio Romano si fusse lungamente conservato sotto gl'Impera
tori, che come fondatore del pi grand' Imperio, che habbia veduto il gene
re humano, il suo nome sarebbe mai sempre stato celebre , e glorioso appresso
le genti ; come apunto succeduto ; auvenga che col suo nome , e con quello
di suo Padre, la fama , e la gloria del quale egli con ogni suo studio procur
d'essaltare, sono stati doppo di lui regnanti g* Imperatori sopra lo spatio di
1600. anni,& hanno honorato le persone loro di maniera tale , che i nomi di
Cesare, e d'Augusto sono i pi pregiati titoli , & i pi gloriosi epiteti, di che
habbino saputo fregiarsi gl' Imperatori del Mondo .
Che se suste accaduto , che doppo Augusto havesse il Popolo Romano ricoperata

sopra ilstimo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


%\
pirata la libert sua , sarebbe rimasta la memoria di Cesare , e quella d'Au
gusto perseguitata con quelle tante infamie , e con quei brutti dishonori , co*
quali sogliono i Tiranni occupatori della publica libert, esser vituperati , e
tanto maggiormente , quanto che habbiamo detto , & vero , che i Principi
sono ogn' altra loro passione avidissimi d'acquistar honorata fama appresso i
posteri con haver fondati , & ampliati Imperi) grandi ; Onde Tiberio istesso
ragionando col suo Seiano, disse ; c&tcr mortalibw in eostare confUU , quidstbi
conducere putent ; Principum divcrfam ejse frum , qtbmt precipua rerum ad fantam dirigenda ; quasi, che volesse dire, che il fine degli amori, e delle passioni
degli huomini privati sono posti noli' amare g' interessi loro, ma che nel cuo
re de Principi la Charit , e l'amore verso de figli si riduce tutto nella dilettione della propria fama, e nella perpetuaticne, e grandezza de' loro Regni.
Questo, e non altro l'odio dell' adorationi reali ; attera Trincipibuiftatim
adejfe ; vnutn insatiabiliter parandum, prospera? fui mentoriatn, nam contemptu fa.
ma, contenni virtittes . Et ecco dunque, che la crudelt, la vigilanza , e l'ine
narrabile sagacit, che Augusto conobbe in Tiberio,gli donarono l'Imperio .
E nel vero, che il mantenere le Tirannidi, e gli Stati nuovamente soggiogati,
mestiere dell'huomo risoluto alla crudelt ; si come il non haver saputo fare
la proscririone Cesare Dittatore , cost la vita , & ad Augusto , eh' hebbe
cuore di saperla pratticare con vigorosa essecutione conserv e la Vita, e
imperio , per lo spatio d'anni cinquanta cinque, n quali egli regn felice
mente ; Ne il giuditio , che fece Augusto della sua successione l'ingann pun
to ; per che la sensata crudelt di 1 iberio non ha neh' historie paragone,
che VagguagVr, non solamente non harendo egli trascurato vigilanza alcuna;
ma con vna continua, & indefessa applicatione , anche per ricrearsi dal dolo
re , che gli arrec h Morte del suo vnico figliolo Dru(o ; ingolfandosi tanto
maggiormente n negotij . At Tibertus nihtl interinila rerum cura, negotia pr
filatiti accipiens ; Tacito disse ; E quello, che f cosa di maggior meraviglia;
Essendo il solito degli altri Principi il rasentare col tempo quell* efatta dili
genza, che costumasi n primi anni dell' Imperio, f Tiberio pi assiduamen
te applicato negli vltimi anni, che n primi ; per che sapendo egli, che co
loro , i quali sono offesi nel furto della libert , scrivono in marmo , e che il
vero tempo d'vccidere il Tiranno temuto,e quando egli credendosi dimenti
cati i Popoli delle ricevute offese , dorme col capo nel sacco risuegliatissimo,
e sempre cupo , e tutto sul negotio f sempre il medesimo nella resolutionc
d'essercitare ogni pi fiera crudelt per consecutione de suoi fini, senza radolcirsi gi mai ; Onde Tacito parlando di lui lasci registrate queste parole,
tanto pi degne di riflesso, quanto , che le scrive l'auttore nel fine degli anni
della (via Vita . Neque enitn Tiberium quamquam triennio post c&dem Sciani,qu&
attero* molitifilent , tempus ,precaJtis mitigabant ; quin incerta, vel abolita pr
graviftmis, & reetntibus punirti ; Perci che in vn altro luogo pur del medesi
mo Tacito si legge,che la lunghezza del tempo non operava in lui quello,che
ditole 4 tutti gli huomini. +tiequt tiberini interjctlit tempori* m'uigabatur.
Et in

ji
Ojservatfom M Tr/tjano Bicealmi
Et in questo proposito non occorre dire, eh' io non approvi per vera la ra
gione, che adducono ordinariamente gli Scrittori all'hora,che cercano, ond'
accada, che i Francesi attissimi, e nati per far grand' acquisti di stati, siano poi
tanto inetti saperli mantenere ; E per il contrario gli Spagnoli siano tanto
mirabili nel mantenere l'acquistato, e poi mancano di quell'eccellente virt
di sapergli acquistare .
Auvenga, che non vero , che l'inetia de' Francesi nel conservar gli Stati
nuovamente soggiogati, consista nella balordggine, e trascuratezza, che di
cono esser propria d'essi , i quali presto si stufano d'ogni cosa per importante,
ch'ella sia; perci che la vera cagione del dubbio questa,che i Francesi man
cano di quelle crudelt , che sono il nervo principale nel mantener li Stati
nuovi , la qual virt essendo propriissima degli Spagnoli, accade , che questi
per l'austerit degli ingegni loro implacabili , siano maravigliosamente adat
tati sapersi conservare gli Stati, che acquistano . L'attitudine poi alle con
quiste procede n Francesi dalla grandezza, e latitudine di quei cuori loro,
co' quali calpestano i pericoli, e non temono la paura, di che non sono for
niti i sagaci cuori di Spagna. Veramente incrudelire n Baroni principali
dello stato nuovo, spegnere in esso tutto il sangue Reale , affliggere i Popoli
talmente, che non habbiano pi ne forze, ne genio di ricuperare la libert,
scienza peculiare degli Spagnoli , cos simili di virt Tiberio , come i Fran
cesi Germanico ; cosa tanto vera , che non prima salito in Catedra di famoso Politico il nostro Tacito di quello , che gli Spagnoli habbino con l'ac
quisto degli Stati d'Italia ingrandita la loro Monarchia, la quale venendo go
vernata conforme i precetti di Tiberio , raccontati dal nostro Auttore , acca
de, eh' egli versi per le mani d'ogni vno ; desiderando sommamente l'ingegno
degli eruditi pescare in quei fondi, da cui altri s cavare i legami , da tenere
in dura servit i Popoli ai conquista .
Molti luoghi d'essempio potrebbero qui servire per provare , che la mia
sentenza non erra circa l'accortezza, e severit degli Spagnoli , e della trascu
ratezza, e troppa mansuetudine de' Francesi , ma mi contento d'vn solo , che
vale per molti .
Il R di Spagna Filippo secondo essendo entrato in gelosia del Principe
Carlo suo vnico figliolo , e di D. Gio: suo fratello bastardo , ancorch non
fossero venuti all'atto prossimo d'armarsegli contro , nondimeno gli diede il
cuore di levare la vita col veleno ad ambidue . Et i R di Francia a i figli,
& fratelli del sangue Reale ancorch siansi armati contro di loro, ponendo
il Regno in gravi pericoli, & bench siano rimasti prigioni in battaglia , &
gsi habbiano havuti in altri luoghi in poter loro , non hanno per saputo havcr la virt degli Spagnoli di levar loro la vita.
E non ha dubbio alcuno , che i Francesi non seppero mai la Politiqa di ri
durre la Sicilia, & il Regno di Napoli quei termini, ne* quali vede il Mondo,
che hanno saputo ridurgli li Spagnoli per assicurarsi di quei Popoli , che si so
no sempre mai mostrau troppo curioii di mutar Signore pi che spesso t
Oltre

sopra, il primo Libr degli Annuii di Cimelio Tacit .


jj
Oltre che i termini ili crudelt , che gli Spagnoli hanno saputo porre in atto
prattico neir Indie Occidentali , doue per dominar sicuramente quella parte
del nuovo Mondo , hanno saputo , e potuto haver cuore d'espugnar co* pu
gnali il genere humano per restar padroni pi tosto di nuovi deserti, che di
nuovi Mondi , chiaramente dimostra , che li Signori Spagnoli sono Maestri
perfettissimi di conservar gli Stati con la Magia Politica della crudelt, come
i Francesi peritissimi in acquistargli con la generosa intrepidezza del loro
coraggio .
j
Tertio grada primores Civtatsfcripferat -.plerofque invifes fibi,
fed jailantia , gloriaque ad posteras .
VUolfi tener per certo, che sono infinite attioni , nelle quali gli huomin
non hanno potere di governarsi secondo il genio, e la volont loro,nons
solamente dove s trova acceso il fuoco dell' ambitione, l'ardere della vanag
loria ; perche in questi casi se ne veggono essempij notabili ogni giorno, ma
oue sono molti rispetti, che non si possono superare,e principalmente quan
do si vogliono fuggire i ragionamenti del volgo . Doppo , che s' detto
quanto si pu, conviene sovente, che la nostra volont resti al disotto .
Qui vedi, come Augusto favoriva nel suo Testamento Cittadini per lo pi
odiati ; per se bene suo mal grado, lo faceva nondimeno per impolo d'ambitione .
IlDucaValentiif) incensava humilmente i nemici con profonda simulatione per arrivare suoi fini, d'intepidirgli, d'esperimentargli meno con
trari) . Cesare il Dittatore lasci Herede Marco Bruto non tanto per amo
re, quanto per timore, sperando, che il benefitio lo ritenesse dal maleficio .
Multiti hinc ipso de Augusto fermo .

NOn misuri il Principe l'esser suo da quello , che ode ragionarsi di lui fin
che vive,

H Duca d'Ossuna , che di Vice-R haverebbe voluto farsi R di Napoli , e


Tiranno d'Italia , travestita da plebeo si dilettava andar di notte ne luoghi
pubUci per ripescar quello, che si ciarlava di lui .
Faceva l'istesso nostri tempi Francesco Maria Duca d'Vrbino , forse imi
tando Nerone , che travestito da facchino , fece bastonarsi , & vna volta con
pericolo di peggio .
Non basta finche vivi, vdir ci , che il volgo parla de' Principi . Tali ti
vanno indorando per immani rispetti, che nel giorno della tua Morte ti lacereranno con lingue auvelenate . Chi potesse mai senza pericolo di tumulto
divulgar la sua Morte, e poi cacciarsi nell'Aisemblee delle piazze , vdirebbe.
di belle cose, e di cose non mai sospettate della sua Vita . Oh quante bestemmie haverebbe sentito Augusto , quantunque Ottimo Principe , s'h avesse
E
potuto

'

.
.

34
Ojservatton di Trajano Boccalini
potuto accostar vn orecchio al suo cataletto d'intorno alle lingue de' Solda
ti, e del Popolo
At apudprudentes vita ejus varie extolebatur^ arguebaturves.
IO non dico, che non sia bene il fuggire quanto pi puoffi d'andar mal me
nato per bocca degli huomini ; ma tengo bene impossibile l'operare in
modo, che si possono contentare tutti i sudditi . E bene beneficare , acci
che amino ; ma non male tenere tutti in timore, bench odiino . Augusto
premi molti, ma puni moltissimi .
I Tiranni devono assicurarti non s l'amore de' Popoli ; perche impossi
bile ne' Domini) nuovi farsi amare ; mentre necessario l'offendere, e l'essere
crudele ; ma devono affidarsi all' ancora del timore . Siano terribili, e saran
no rispettati, & obbediti ; Oltre che anco colui, che fa operationi sante , e publica leggi giuste, se piace vno, dispiace all' altro ; onde sta sempre in neces
sit d'vdtr poco bene di se stesso . Negli huomini mai sempre vogliono par
lare con Astrea su la lingua, ma secondo il bisogno loro, e secondo le passioni,
che l'agitano, si che il Principe deve delle ciarle de' sudditi esser non curante ;
purch non tocchino la sua reputatione .
Gregorio XIII. rideva quando sapeva qualche Pasquinata affissa contro di
lui ; & Augusto medesimo incontrando per Roma stipato d suoi Pretoriani,
vn huomicciolo , che lo chiam ad alta voce Tiranno ; rispose ; S' io' sussi Ti
ranno, non mei diresti .

Non aliitd discordanti* Patria remedium fuisse, quam ab vno regeretur.


QVando negli Organi de' Corpi Immani vanno discordando gli humori
talmente, che il composto patisca, bisogna chi vuol sollevarsene , sog
gettarlo alla peritia di persone habili guarirlo , & esperimentare con la patienza ogni acrimonia di medicamenti, che amoreggiano , e di quelli , che
scorticano la pelle . Quando poi fatte tutte le diligenze , i medicamenti non
sonno colpo, e la natura perde le forze, forza credere, che sia giunta la Mor
te col mezo de' suoi forieri . Cosi nelle Citt libere, quando si vanno conti
nuando le contese Civili, bisogna giudicare , che in quella compositione Ci
vile d'Immani humori sia qualche discordia importante , che miri nella sedi
none rovinar l'armonia politica ; Onde con lasciarsi tiranneggiare da vn
solo prepotente humore, per risanare le revolutioni, ci vuole vn T iranno, che
medichi il male delle discordie col ferrose col fuoco .
Roma, era ridotta all'estremo delle miserie per le seditioni popolari, Se
hebbe per meglio lasciarsi dominare da vn solo, bench Tiranno, che soccom
bere alle quotidiane convulsioni della plebe infetta di cento mali incurabili .
Le f: trioni non sanno trovar temperamento d'acchetarsi tra di loro, come
che di nni contrari]; Ond' necessario, che l'accordi vu terzo, e questi il
Tiranno,

sopra Uffimo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


3t
Tiranno . Roma stette pi contenta sotto vn Ottaviano, che sotto i Consoli.
Haverebbe potuto adherendo Bruto,e Cassio forse scuotere i Tiranni ma se
ne cur molto ^oco. Haveva gi provato nelle discordie de suoi Cittadini
l'oppressione sanguinaria di Siila; Onde le pareva di respirare sotto Ottavia
no manco crudele.
La Citt, e Republica di Firenze doppo l'vccisione del Duca , e suo prim
Tiranno Alenando de Medici haverebbe agevolmente potuto rimettere in
piedi il suo pristino governo ; ma ricordevole delle continue roviffe , che
nascevano per le fattioni della Cittadinanza discorde, stanca hor mai di nuo
tare nel proprio sangue , e di contrastare con le pi fiere calamit, hebbe per
bene di vivere sotto il dominio d'vn solo, onde assunse al governo Cosmo de
Medici .
Ctterum cupidine dominando concitos fer largiiiones Veteranos .
H Avevano molto ben ragione i Pompeiani di tacciare l'ambitione di
Cesare, che per conseguire la Tirannide , haveise corrotto le legioni de
pi vecchi Soldati : ma non corruppe egli le Militie , pi tosto le Militie cor
ruppero Cesare con l'adorarlo . Vn huomo invecchiato nelle Gallie per
dieci anni di faticose Vittorie , si conosceva per padre de* suoi Soldati , da
quali, come da figli veniva osservato ; Onde vi bisognava poca eloquenza , e
poco oro per indurre i Veterani seguitar contro il Senato le parti del loro
Capitano . Noadimeno verissimo, che i doni sono miracolosi per cattivare
l'animo de" Soldati , il fine de' quali suol esser ordinariamente l'interesse ; conciosia che lo stimolo della gloria fine ancor egli de' Soldati, ma non princi
pale, e di pochi .

Il Principe d'Oranges prima d'ogn' altro eccesso hebbe per capo di finisfima prudenza d'arricchire i Soldati seditiosi con lo spoglio delle Chiese ; non
havendo altro tesoro alla mano per satiare le loro ingordigie . Chi padro
ne delle Militie , e de capi Veterani , padrone del Principato . Doppo la
Morte d'Alessandro Magno i Capi dell' essercito fi divisero la Monarchia
Greca. In Costantinopoli chi s corrompere l'Ag de' Giannizzeri con
tutta la sua guardia toglie il Diadema di capo al Gran Signore , e lo pone s
quello d'vn altro Ottomano con somma facilit .
Il Duca di Ghisa resosi col suo estremato valore padrone del cuore de'
Soldati , e capo della Lega , era per buttar gi dal Trono Henrico 1 1 1. se la
Morte acceleratali dal medesimo Henrico, non gli attraversava i disegni.
f
?#
"
Paratum ab adolescente privato exercitum.
CHe vn giovinetto privato si faccia col suo ingegnoso valore vn Esserci
to, inditio di somma virt , e di qualche gran macchina : Quando si
vede vn parente pigliar l'incombenza d'armare proprie spese yn essercito,
E 2
si deve

3$
Ojfcrvaiiom di Trajano Boccalini
fi deve temere assai, & anco quando in ogn' altro modo si v fortificando, per
impugnare ad ogni occorrenza l'armi sotto qualche colore d'apparenza com
portabile ; per che chiunque vuol fare qualche bel colpo per via della forza,
non ha pi degno pretesto , che il pigliar l'armi, come seppe far Cesare, qui
accennato dal nostro Auttore sotto pretesto di defendere le ragioni della Pa
tria . Cosi procurarono di fare i Venetiani, quando aspiravano ad impadro
nirsi d Milano sotto pretesto di non voler permettere aggravio alla libert
d ' i taira, ne che gli stranieri dominanti , Italiani Tiranni s'impadronissero di
quel Principato annesso i loro confini : Ma essere il fine loro quello di man
tenere Milano in libert,stante la Morte del Duca Filippo Maria Visconti.
L'haver poi chi passeggi intorno suoi stati con l'Armi alla mano, negotio di tanto pericolo, che nessun pretesto per legittimo, che sia, deva adormentarsi s l'altrui fede . per questo nelle revolutioni di Milano, i Venetiani
non vollero dare il passo all' Imperatore, il quale diceva voler andarvih co
ronare, s'egli non lasciava adietro l'essercito, come quelli, che non senza ge
losia giusta di stato, dubitavano, che Cesare havesse animo resoluto di rito
gliersi le Terre, che possedute da Venetiani, pretende siano viurpationi dello
Stato di Milano . ,
In Venetia delitto di Stato ad vn Senatore tenere armati, dipendenze,
amicitie di Principi . Nel Dominio Ecclesiastico non si trovano papaveri
che facendo il prepotente , mettono in gelosia quelle piccole Citt : Subito,,
che insorgono, spiantano le Case , e s'annientano . In Bologna, doue rgna
molta libert vivesi con l'armi alla mano ; ma in forma per molto privata
d'alcuni principali, per l'interesse solamente di cavalaresche inimicitie .
I Lucchesi , che sono pur deboli quando veggono armarsi il Gran Duca,
subito lo pregano col mezo del loro Ambasciatore , a dir loro che fine egli
s'arma .
Sed Pompemm imagine paxisyfedLepidumJpecie amiciiix deceptos .
Q Vanto faticoso mestiere quello di conoscere il vero amico dal falso,,
Fassettione dall' adulatione ? non essendo invero pi facil ad esser in
gannato l'humano commercio, che sotto specie d'amicitia, e di pae.
Diceva quel gran Politico , e Soldato d'Henrico IV. Rdi Francia , che
bave va pi paura, quando il R di Spagna Filippo 1 1. vsciva al Giubileo con
la Corona in mano, che quando vsciva con la Spada snudata, essendo antico
costume degli Spagnoli il far guerra alla Francia sotto specie d'amicitia; sem
pre giocano maccninatoni secrte per fomentare i malcontenti, e dar mate
ria, fuoco alle Civili seditioni , alle quali sempre bastevolmente per sua
natura disposta la Francia .
Sotto colore di pace Clemente VII. disarmatosi apena s assalito , e- car
cerato dagli Spagnoli in Roma con quel sacco tanto lacrimevole .. 11 DucaValentino poi esoquiva tutte le sue tradigioni con questo bel metodo*.
Tra.

sopra Uprirno libro degli Anndi di Cornelio Tacito .


yy
Ir i pi lodevoli ricordi, che da Lorenzo de' Medici ricevesse il Cardinal
Giovanni della stessa famiglia , e sii quello , che poi divent Leon. X, si dice
esser questo, che peccar dovesse, non mai, pi tosto nel fidarsi poco , che
molto . Per la diffidenza savia vtiliisima ; tuttavia non vuol dare nell ec
cesso ; perche il non fidarsi di niente, e di nissuno , vii vivere da bruto , che
non habbia bisogno dell' huomo .
_ .
,

ginti Atedtjy & Vedy Volion Luxutr.

bene, che il Principe corregga i suoi difetti . Ma non assai, s'egli vuole
stipendiar il vitio in sua Caia, lasciando, che i suoi Ministri , confidenti
menino vna vita sconvenevole , e di poco buon odore ; poi che pare , che
pecchino per l'abbondanza del favore, che godono appresso di lui.
Chi pu , e deve impedire i mali , gli commette , se non gli vieta; Onde
ogni giorno Signori per altro buoni cadono per insolenza de' loro favoriti
in mal concetto , & in odio vniversalc per loro colpa , bench senza la loro
colpa r
Luigi X L R di Francia seppe nutrire vna Corte molto saviamente costu
mata. L'istesso privilegio hebbe Carlo Audace suo coetaneo Duca vltimo
di Borgogna ; ma nondimeno s'ingann nel favorire vn Napolitano , che
Vassassmo miseramente sotto Nansi.
I Papi doverebberoauvertire pi degl'altri Principi tutti correggere i
vitij de' loro confidenti . Ma in Roma basta, che trionfi rhipocrela .
At fures, quibui vnus metus fi inteliigere vidtreniur.
f pericolosa faccenda per il iddito , che il suo Principe habbia altra intendone nel cuore di quello, che suonano le parole destinate dall' ordine
della natura ad esplicare non corrompere i concetti dell' animo ; perci che
resta ingannato sovente il povero Vassallo, quando il Padrone coprendo l'a
nimo appassionato , l'induce con artifitio di parole proferire quale!'1* con
cetto , che parer bestemmia , bench fusse sentenza d'Oracolo. Maggior
rischio poi si corre, se l'imprudenza di chi si tratta col Principe, mostra riaver
ne penetrato l'animo, eh' egli intendeva tutto partito occultare ,
Non v' di peggio , che lo scoprire viva forza vna Maschera . Villero
Secrctario di Stato d'Henrico 111. R di Fraacia s'acquist l'odio di lui per
che era arrivato conoscere tutti gli attintij del Padrone , bench studiasse
d'occultarglieli , e specialmente lui; Onde gridava il R ; Non voglio pi
questa Volpe d'intorno . Guai questi Senatori, s'havessero mostrato d'havef conosciuta la furbaria di Tiberio , che volea si credesse quello dicea non
quello, che voleva dire .
Finezza inutile ,&hoggidi pratticata da Principi per loro decoro,quaudo
tiipondono x masQme agli Ambasciate -* , i quali penetrano alla medolla de'
E 3
loro

Offervationi di Trajano Boccalini


loro finti ragionamenti , e fingono di credergli , come Oracoli di Delfo ; On
de paiono tanti hiftrioni , che bench fputino s la (ceni concetti magnani
mi, e forfi imparati mente, fi conofcono l'vno, e l'altro , e fanno , che tutto
ferve per dar colore all' apparenza, e per far bello il gioco .
Carlo V. and fortemente in collera con Monfignor Delfino Nuntio Pon
tificio, per haver quefti moftrato d'haver pienamente fcoperto vn fuo artifitio di parole ; Onde grid ; Andate Nuntio, e parlate con Arras, ch'era il fuo
primo Miniftro . Vn Principe a(foluto d'Italia, che hora vive , volle buttar
per le feneftre vn Paggio per fimil ragazzata d'havergli fcoperto il cuore imnufcherato .
Rurfus Gallas ( etenim vaiti* ojfcnfionem conjetlaverat. )
Giova molto il favellar prettamente quando fi corregge il fallo delle pa
role trafcorfe ; acci che paia naturale, non mendicata l'interpretatione
di fe medefimo, del proprio concetto .
Tuttavia meglio farebbe il non haver bifogno di fcufare le parole gi det
te, e pi che meglio il parlar poco avanti il Principe . Gallo s'ingaggi fuor
di ragione dialogar con Tiberio , e peggio toccar punti tanto odiofi , e
mentre il Tiranno ambiva d'effer pregato a ricever tutto l'Imperio , ch'era
gi fuo pareva sfacciatiffima propofta l'offerirgliene vna fola parte . Fu be
ne accorto Gallo, quando il volto trad il cuore di Tiberio . Ma Pempiaftro
non fana, bench ammolefca la piaga .
Sifto V. all' Ambafciatore di Spagna, che doppo havergli propofto vna mi
nacciante dimanda gli chiedeva; Che penfa Voftra Santit? Rifpofe penfo;
fe devo farvi lanciar gi da quelle feneftre .
Vn buffone confidente di Filippo II. per havergli detto, che fe glihuomin
s'accordaffero non volerlo obbedire , farebbe vn bel peccatiglio; perd
tofto la Corte .
All'incontro l'Arcipoeta Camillo Querno nel motteggiare anche fattamen
te Papa Leone non riportava altro, che grafie .
A noftri giorni pericolofifluno parlar con Principi in fenfo amfibologico,
e che poffa interpretarfi in mala parte , & in ogni calo colpa d'imprudenza
inefcufabile il dimandare al padrone publicamente , che dichiari fe fteffo,
quando egli non ama, che d'occultare 1 fuoi fentimenti.
Nec ideo iram ejus lenivapridem invif$u tamquam dittia in Mxtrimonium
Fipfania Afarci Agrippafilia,qux quondam Tiberij vxorfuerat.
S'Offendono fempre i grandi, eh' altri loro foggetti s'avanzino al com
mercio di quelle donne da elfi h avute in diletto, ancorch pi non vi ten
gono effetto, ne vogliono prendeffene cura, ma fpecialmente il Tiranno, che
ha per accidente inieparabUe il vivere in eterno fofpetto; Onde teme che non
s'habbia

fiprs il primo libra degli Annali di Cornelio Tcito.


3$
j'fubbia penfiero d'introdurfi per quella via alla cognitione de fuoi fecreti .
bench ruffe certo, che ci non ruffe altri per confcguire in modo alcuno;
tuttavia non lafciarebbe l'animo luo di reftarne ingelofito perpetuamente.
Altri per ingrandirli, fi congiungono con le Vederne de' Principi . Vipfania haveva gi dato figli Tiberio ; ma lafciata da lui , e congiunta Gallo
huomo d'alti penfieri, veniva porre degli aculei nel fofpetto di 1 iberio , accrefeiuti poi dall' imprudente parlata di Gallo .
Per abbattere i Tiranni ottimo rimedio quello d'apparentarfi col fangue
Reale; lo conobbe il R de Savi} Salomone , quando chiedali dall' emolo Fra
tello Abifach moglie gi di David, gli diede in vece di Moglie per fua fpofa la
Morte.
Molti per haver commodo di liberar la Patria dal Tiranno , fi fono mefeolati con le loro mogli, & euvi qualche Dottore morale , che feufa tal anione
da grave peccato.
Anzi che le Mogli de Tiranni s'accomunano al Drudo , perche vecida il
Marito . Chiedatene Candaule, e Rofimonda .
Sed divitem promptum artibus egrf^is & parifama publice fujpctabat.
TAnto odiato vn efremo vitio, quanto vn eftrema virt , dove governa
vn Principe nuovo, Tiranno, che fia, e la virt egregia in vna tefta no
bile, ricca , e famofa fa mettere al Tiranno i capelli canuti , ancorch non fi
dovette haver gelofia di quella, come che non inclinata ad operationi meno,
c\* rette. 1 Tiranni Tempre fofpettano il peggio, e confapcvoli del loro
merito, afpettano in ogtu tempo qualche fciagura dall' impatienza degli opprefl; E perci fobico, che offervano eminenza di virt in qual huomo fi fia
/a giurano folpetta quali che appoggiato il Popolo ad vn tal capo , habbia
Tempre in mano vna verga da perquoterlo . Doue fono i Valfalli mal fodisfarri, & il dominio non affodato, compie Principi ridurre in povert le fa
miglie pi ricche , diftruggere affatto quelle ,che nudrifeono humori grandi
di partialit,& adherenze dentro, e fuori dello fiato, e ridurre fenza denti , e
fenzavnghie i leoncini, acci che non s'avanzino sbranare chi gli pafee.
Non per bifogna deprezzare il Popolo , quando fe gli fia levato ogni Capo
rione , Tefta virtuofa , habile farli tale, perche facilmente fuo tempo li
proveggono i capi delle follevationi,e fe non altri la fortuna gli mette avan
ti Cola diRienzo Notaro, e figlio d'vna donna, che viyeva di panni lavare
falcato fui Campidoglio con la plebe Romana fianchi, feppe fpaventare l'I
talia e le tofto nonveniva tolto di mezo, farebbe feguita qualche novit me
morabile .

Egli vero, che coloro , i quali fono innamorati delle loro ricchezze , e
danno ad effe attaccati, non fogliono facilmente preftar orecchie alle novit :
amando pi tofto la quiete, per godere delle proprie fortune, dalle quali non
fi ftaccano fenza funoli potenti , & occafioni di graadiflime coniequenze,
e non

40
Ojfervdtiom di Trajaft Hccdlini '
\
e non fallaci nell'efito . Ma quelli , che per fama di valore , e di prudenza
fono i pi cofpicui negli occhi del Popolo, riefcono molto pericolofi ; poich
tali virt non vanno mai fcompagnate da vn poco d'ambitione ; Onde facil
mente abbracciano l'occafioni di cimentarli anche con evidente pericolo
d'azzardo dannofo . Perci quelli tali devono e(Ter meritamente, oflervati,
& il Principe deve auvertire, o di non difguftarli , di precipitargli in vn trat
to ; perche la volont di far male nafce molte volte dall'abbondanza del po
terlo fare,& pazzia d'alcuni, che doppo haver fubodorato i trattamenti di
congiure, le vanno deliramente nutrendo non ad altro fine , che di vendicar
tene .
11 Duca d'Atene per il troppo fapere , pericol in quello propofito nella
Citt di Fiorenza . Saggi i Turchi , che mirando arricchiti i lor Primi Vifiri,
oltre il convenevole, & accrefciuti di fama eccediva, gli Ammiragli del Mare
& i Bafs Generali delle Provincie, e degli eflerciti, con vna corda d'arco fan
no levarteli d'attorno per fempre .
Torn conto al Gran Capitano, & al Duca Aleflandro Farnefe , ambidue
huomini legittimati dalle proprie attioni per degni di Corona, e fuperiori ad
ogni gran merito , l'vfcir da fe fteffi fuori del Mondo, perche gli occhi degli
Spagnoli incapaci di foffrire i raggi di tanta virt , gli haverebbero certa
mente cacciati forza .
Non fenza ragione adunque Tiberio feppe far morire fotto varij pretefti e
Gallo, e Aruntio,e quanti erano fofpetti d'haver capacit per reggere l'vniyerfo.
In Hateriumfintini inveciw efi . Saturimi , cui tmplac abilius
irafiebaiur , filetti/) tranfeniitit .
CHe mal fegrto quando il Tiranno offefo da molti , contro alcuni invehifce ; contro altri tace 1 II Silentio in tal cafo foriero della vendetta,
non elTequita nel cuore ; Tiberio era vh huomo , che quando gridava , e ri
prendeva gli amici , voleva perdonar loro ; quando taceva, eragi loro de
cretata la Morte . Chi sfoga l'ira con le parole , viene manifeftare d'haverfi prefa vna tal quale fodisfatione , e vendetta . Ma chi fomenta lo fdegno gi concepito nelP animo , e concentrato col filentio; s' politico, non
pu non volere pi afpra vendetta, che di parole . Onde Aleflandro Magno
ad vn fuo imputato di non havergli fcoperta vna Congiura , della quale era
egli confapevole, e fufle partecipe ; Difle ; Non sbigottire, che io ti favelli di
quello ; per che doverebbe eflerti pi formidabile , fe con la ditlmulationc
lafciarfi in filentio il tuo fallo ,,che fe l'auvifartene , t'offro libert di poterti
giuftificare .
Degno d'ogni celebre ricordanza il fatto d'Henrico I V. il quale infor
mato pienamente delle macchinationi ordite dal fuo favorito , e tanto bene.ficato Duca , e Pari di Francia il Marefcial diBirone col Duca di Savoia
contro

foprd il prim Libra degli Annali di CYHtl Taciti .


4!
coatto la fortuna, e forf contro la vita del fuo Padrone , prima, che obbli
garlo alla carcere , che prefolo per mano , inftantemente pregollo confi
dargli la verit de' fuoi negotiati contro il Real fcrvitio, promettendogliene
ampia indulgenza; ma negando collantemente il Birone, & in vano ripiglian
do il R d'effer fpecificatatnente informato de' fuoi errori ; ma che per per
donarglieli, voleva vdirli dalla fua propria bocca ; Rifolvette mandarlo alla
refolutione delle leggi, dalle quali fu giuridicamente convinto , e condanna
to alla perdita del capo .
Multa Patnm, & in Aagujlum adulano, ali] parentem, alij matrem
?atrio. appelUndam .
L'Adulatione fempre vergognofa , e maffime nelle bocche de Grandi .
Roma feppe con molta giuftitia chiamar Tadre della Patria Cicerone,
che havendola liberata dall' eftremo pericolo per la Congiura di Catilina,
quafi poteva dirli , che l'havea generata . Ma eh' haveva fatto il Marito di
Livia Ottaviano? Opprefla. la Patria col Triumvirato, & infanguinatola con
la proferitione de Padri , quando Bruto, e Caffio ad imitatione di Tullio ten
tavano di ridurla in libert . Come dunque entravano i Titoli di Madre del
la Patria in Livia ? Ma quando pure l'adulatione vuol sfacciatamente decre
tarci Titoli ^convenevoli al Tiranno, doverebbefi sfuggire il nome pi odiofo, & attenerli quelli, che bench indecenti, pollino al meno effer interpre
tati anche in buona parte .
Giulio Celare Voccupatore della Patria bench havefl tirati in fe medefimo tutti i Magifimi detta Republica , e fino quello di Pontefice Ma(fimo,
tuttavia non hebbe cuore di ricevere il nome di Cenfore, & Augufto concepii
tanto fpavento di quel nome Domirms, che non gli ball l'animo d'aflumerlo .
Hoggi giorno gli Spagnoli hanno appellata l'Italia con i titoli , mentre
erti fianno ritirati nella loro pi rancida pragmatica . Eglino introduflero
quelle confufioni ne Ceremoniali,che pian piano accrefeiute , fono fiate ca
gioni d'infiniti mali , nafeendo ogni giorno per capo de' Titoli , rovine , e
aifeordie .
In Roma non fi pu vivere . I Vefcovi cozzano con i Cardinali, i Prin
cipi con le Corone, il Titolo di Magnifico, e di Magnanimo, che non dice
vole , Ce non Principi , & heroi , appena i Mercanti vogliono accettarlo .
L'Hluftre, ch' commune alla virt, & al vitio , e che agi' Imperatori , e Capi
tani d'eflerciti fegnalati virtuofi non difdice , fatto commune anche
Cittadini ordinari) . De pi famofi vocaboli d'Illuftriffimo, & dell' Eccellen
za non faremo parole per havenie trattare in luogo pi proprio .

Anx*m

Ojservtitni di Trajatt Beccatiti


Anxius invdia, & muliebrefajtigium io dimimtionemfui accipens .
Livia porta all'Imperio il figlio, & il figlio non pu sopportare , che il Se
nato l'honori ne meno di parole . In somma gli ambitiosi non han petto
di tolerare la gloria altrui ; per chi tratta con vn solo , se teme difenderlo,
non proponga gli honori d'vn terzo . Tiberio dunque non senza molta
perspicacia riguardava come tolta se medesimo ogni grandezza , che conferivasi Livia sua Madre ; poich vn Tiranno , e Principe nuovo non deve
permettere soverchi honori, e massime quelli, che appartengono al Principa
to ad alcuno de suoi Parenti . Troppo pericolo correndosi nell' accomunar
l'insegne, e la dignit Reale chiunque sia, bench Moglie, Madre .
G' Imperatori de Turchi non permettono alle loro Sultane alcuna digni
t, honore, massime circa le cose pertinenti all'Imperio , e l'haversi arroga
to le Regine di quel Serraglio molta auttorit, nelle cose deo Stato ha pro
dotto brutte rovine, & segno , che comincia vacillare quella Tirannide .
Messalina s'havesse posseduto pi giuditio,e meno libidine, poteva facilmen
te spossessare Claudio suo Marito per la molta Auttorit, ch'ella godeva .
Giovanna seconda Regina di Napoli doppo haversi adottato Alfonso d'A
ragona R di Sicilia,& haverlo insignito degli honori Reali, ella s'accorse del
Sreso errore, e come Alfonso pensava spogliarla d'ogni auttorit , e rinchiuerla in vn Monastero ; onde abiur l'Adotione , e s'adott Luigi III. Duca
d'Angi .
Numerum ab Augusto tradition > r hortante Senatu , vt augeret ->)ure,
furando ob/lrixit,fe ** e.vcejsur*m .
Ricus sagacemente Tiberio d'accrescere il numero duodenario de' Pre
tori , decretato da Augusto , perche sapeva non doversi senza necessaria
cagione mutar gli ordini de' predecessori in quello spetta alla conservatione
del credito , perche in ci sempre pare , che rimanga diminuita la dignit , &
Auttorit Reale ; che deve molto bene haver l'occhio il Principe nuovo .
Quelli, che succedono ad vnPrincipe molto grato al Popolo, imitino Tibe
rio, sforzandosi di dare ad intendere , che se vuole imitare lo stile dell' Ante
cessore, perche facendosi altramente, riesce odiosa troppo al Popolo la muta*
rione, massime col paragone . Ma Tiberio , che vedeva tuttavia Germanico
in piedi , e che non tenevasi bastanza assicurato , voleva far credere al Po
polo, ch'egli in tutto sarebbe riuscito vn altro Augusto ; che se havesse alla pri
sma rotti gli ordini di quello t sarebbe nata qualche naoimoratione , e forse;
desiderio di Germanico ,

sopra Uprimo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.

45

fandonieai legione*seditio incessa , nullU novi* causts, niftquod mutatus


Princess licentiam tarbantm, & ex Civili beffoJpem
fr&mirttm ofiendebit.
PEr l'ignavia di Giunio Bruto rese otiose , e poi liccntiose le legioni d'Vngharia cominciarono ad ammutinarsi , perche la mutatione del Principe
dava loro ardire , e la guerra Civile influiva loro speranze di guadagno . La
novit della fortana,che aspettano i Popoli dalla mutatione de Principi ope
raie in si fatte mutationi d'animi posta la mutatione del Principe partorire
molti disrdini, e specialmente negli esserciti , doue sogliono pi facilmente
ritrovarsi ingegni violenti, e di tanta caldezza , che poche volte discorrendo
le cose all' vsanza Francese risolvono su l'operare dell' occasione , e secondo
gli accidenti quell' importanze , che meriterebbono lunghissime discussioni;
Per che mira alla successione in quelli stati , che sanno pi tosto produrre
nature d'huomini fieri , che mansueti ; ha di mestiere il gratificare la Militia,
c procurare di tenersi in buon credito della medesima , acci che venendo il
modo di valersene per risolutione di cose, conseguimento di Principato, sia
pi tosto bramato , che fuori dell' espettatione ; perche il farsi caro Soldati
con i donativi, e con lo scemare loro la fatica , e prometter premi) maggiori*
non riuscir malagevole, come malagevole riuscirebbe, se si dovesse consuma
re quel tempo in farsi loro conoscere per capo , che haverebbe dovuto spen
dere in beneficarli , & influir loro gran desiderio di se medesimo . Et U far
tutto in vn tempo, c mestiere, che partorisce malevolenza, mentre vn huomo
incognito non trova, che odij, quando entra d'improviso ad essercitare impe
rio/ira in vn eflrcito .
Se Tiberio havesse beneficato quelle Legioni , almeno fattosi loro ben
conoscere , che Bleso l'havesse essercitate nella pericolosa infirmit d'Au
gusto , senza permetter loro pur vn momento d'otio , la sollevatione non sa
rebbe seguita, e non sarebbe stato costretto Tiberio mandarvi il suo figliolo
Druso con l'assistenza diSeiano per acchetarle .
Se il R di Spagna Filippo I havesse mandato ne Paesi Bassi D. Giovanni
suo fratello alla prima , non sarebbero seguiti tanti ammutinamenti tra suoi
Soldati.
Erat in CastrU Percennim quidam , dttx olim theatralium operarum , dein
gregari/t miles, frocax lingua^ mifeere coetm kistrionali studio doHw.
I Soldati novelli, e di vita infame, come comedianti , saltimbanchi , e simili
Ciarlatori otiofi riescono sempre mal acconci al buon servigio del Principe
negli esterciti, e sempre attissimi a concitar novit con la loro garrula inquie
tezza.
*
Chi teme le sollevacioni , insegna a' Principi di temerle sopra ogn' altro ;
F a
poich

44
f>JservatiHi di Trajaxo "Boccalini
,
poich sanno hver dominio sopra genti, che mal volontieri gli soffrono per
padroni, sempre per forza, non mai per genio . Periandro di Corinto ricor
d fra l'altre cose a' Principi nuovi desiderosi di conservarsi nello Stato, che
non dovessero comportare i ridotti , e le Conventicole , russer di qualsivo
glia pi honesta conditione, e che auvertissero bene, che coloro, i quali sono
in concetto d'eloquenti, e che veramente vagliono molto persuadere sono
troppo atti commovere i Popoli, & indurgli alle novit .
Il Frate Savonarola in Fiorenza famoso Predicatore fu vicino distrugge
re quella Republica, che tutta dipendeva dalle sue prediche, & era per obbe
dirlo ad ogni cenno .
Coloro , che si fanno Capopopoli per liberar la Patria dal Tirando , non
aspirano, che alla Tirannide .
Le frequenti sollevationi di Palermo contro i R Viscardi mostrarono, che
3uei plebei caporioni intendevano distruggere il Regio governo per introurvi il Tirannico .
Doppo Dionigi Tiranno di Siracusa Agatocle armatosi pet sollevare il
Popolo , lab tanta potenza, che pot opprimerlo, e seppe impadionirsi del
la Sicilia, e forse sarebbesi impadronito anco dell' Africa , se havesse governa
to con pi giuditioso consiglio ; Non ambiva dunque l'Histrione Perccnnio
il riposo delle Legioni d'Vngharia , ma ben si il comando d'esse, e l'havrebe
forse ottenuto, se Tiberio fosse accorso con mano pi tarda al rimedio, e se il
sangue raffreddato dell' essercito non havesse introdotto pi miti consigli .
Nifi novunty & cunttantem adirne Vrncifem precibus , vel armis adirent.
MOlte gratie s'ottengono nella rinovat-ione del Principe , che in altro
tempo non potrebbono sperarsi , non che conseguirsi ; E ci procede
non solamente dall' allegrezza, con la quale tutti gli animi si dilatano, e si fa
cilitano beneficare per il desiderio, che s'ha di rendersi grato ; ma dall' im.
peritia principalmente, e dalla poca informatione , che il Principe nuovo ha
di quel' importanze, che concede .
Questi Soldati d'Vngaria s'avanzorono portare le loro pretensioni con
la voce del figlio di Bleso loro Legato avanti Tiberio , perche all'hora non
essendo egli bene assidato nell' Imperio , supposero , che fosse per concedere
Joro ogni gratia,e benefitio per acquistarsi in tal modo l'aura Militare.
I Gianizzeri nella creatione del nuovo Sultano vogliono donativi , come
yegaglia dovuta d'obligo; altrimenti si sollevano, e le Legioni degli Impera
tori Romani succeduti poi Tiberio , cento volte corsero alla ribellione , e
per placarle v'abbisogno sempre quantit d'oro ,

Tfe dtmijfis

sopra ilprimo Libro degli Annali di Cornelio Tacit.


Ne dimifis quidcm finem effe militi* apud vexi/lum retentos alio
voctfulo eosdem labores persemi .
SI dolevano questi tumultuanti di tolerare vecchi, e stroppiati dalle ferite
quaranta anni di servigio , e che quando era tempo d'ottenere il ben me
ritato riposo, venivano ritenuti sotto l'Insegne soccombere con altro nome
alle medesime fatiche della guerra . In somma egli vero , che la maggior
Sarce degli huomini sono ignoranti, i quali non penetrando le vere cagioni
elle cose , facilmente s'ingannano ; Imper che con la fola ritentione del
nome si persuadono tal volta d'esser nel grado , ch'erano , bench sorsi ne sia
no lontanissimi, non havendo nella propria positura altro dell' esser di prima,
che quello,che dice in altro proposito il nostro Auttore ; Eadem MagihrntHum
nocabuia . Resta in piedi il nudo nome ; Nel rimanente tutto mutato , e
pure il Volgo non se n'accorge ; Onde i saggi Principi nelle cose odiose sanno
barattare i nomi spiacevoli alle fatiche de Popoli , inducendovi farlo stesso
di prima ; per sotto la maschera d'altro nome pi bello , perche nuovo , a i
Vassalli pare, che nella novit trovino qualche allegierimento se medesimi .
Ma qui l'auveduto Comediante scopre la Cifra quelli affaticati commi
litoni, facendo loro vedere, che il Principe tenendosi suo vantaggio la so
stanza delle cose, barattava i nomi, per ingannare l'ignorante Ciurmaglia.
Augusto sempre degno di lode seppe diportarsi tanto sagacemente in salvar
con anuria l'apparenze appresso i Popoli , che per questo mezo continu feli
cemente Vlmerio ; Cosi come fu la rovina di Cesare il voler non solo esser
quello, eh' eg\i era , ma parere ancora ; non sapendo , che i Popoli danno in
eccesso, quando non havtndo alcuna apparenza per loro , vedono tutto il
Mondo alterato . Quando il Papa s'impadron di Bologna, non volle alterar
punto la forma dell' vsato suo reggimento Civile , egliene torn conto .
Quando il Duca d'Atene volle nel dominar Fiorenza alterar i nomi, e le co
se, vir nel precipitio , che tutti sanno . Pietro d'Aragona entrato in Sicilia
doppo il sanguinoso Vespro Francesi , ristor in apparenza la forma del
Principato secondo g' instituti de' R Normanni tanto cari quei Popoli .
Hoggi ancora rimangono i nomi, ma non le cose .
I Francesi per haver voluto confonderle , non seppero durarvi . Nel Du
cato di Ferrara Clemente Vili, introdusse vn reggimento , come quello de'
JOuchi Estensi , in quanto all' apparenza ; ma in ristretto non ve n'era , che
l'ombra, come al presente si vede .
I Turchi n Regni di Grecia , e d'Vngaria , bench barbari , e senza legge
laseiorono i vocaboli alle cose, e sul principio con dolce apparenze vngevano
il giogo di ferro per consolarione de' Popoli,

46

offervastoni di Trajano Boccalini


Blafus multa dicefidi arte_j.

L'Eloquenza del Capitano come PHercole di Francia, che con le catene,


che gli escono di bocca , lega chi l'ascolta . Bleso fornito di buona lin
gua raffrena l'impeto de* sdition* ; Insegnamento Principi d'eleggere Capi
tani, non solo coraggiosi, ma savij, & eloquenti, non dico Oratori, ma habili
sfodrare vn periodo argomentoso per indurre i Soldati ad obbedirlo; riusceodo ad vn capo d'essercito di molto giovamento l'artifitio del dire , si per ani
mare i Soldati all'imprese , come per raffrenargli con quelli argomenti , che
pi conosce efficaci a muovere il cuore , e la capacit di chi l'ascolta ; per
che deve trattare con Popolari , che ordinariamente per loro stessi non sono
capaci dteletione , e questa la causa vera . Giulio Cesare non si s ancora,
se Fusse maggior Letterato , Guerriero .
Epaminonda merita l'istesso en
comio . Vi sono molti , che non possiedono letteratura , ma riescono mira
colosi in persuadere la moltitudine con certa naturale efficacissima elo
quenza .
Il Duca Valentino, Andrea Doria, il Marchese del Vasto , quello di Pesca
ra, Sforza da Cottignola, & tempi nostri il Marchese Ambrogio Spinola han
no saputo cos bene adoprar la lingua nelle Concioni del campo, come qual
sivoglia Savonarola, Bitonto sul pulpito .
Cm contra morem obfequij^ontrafas disciplina v'm meditentnr?
dcernrent legatosfeque coram mandata darenf.
BElla cosa il temporeggiare nelle faccende precipitose : I Legionari; vo
levano sconvolgere il Mondo ; Bleso non potendo sodisfargli, per guada
gnar camo, intromette i negotiati con l'esfibire Ambasciatori, eh' andassero
chiedere Csare il bisogno preteso da loro ; Vero , che il conoscere dun
que gli huomini , co' quali si tratta senza alcun dubbio , tanto necessario,
quanto difficile ; Vedendosi con l'esperienza , che tutte le nature non s'appa
gano del medesimo . Ben vero, che negotiati pericolosi, e particolarmente
in certi dubbij , che s'hanno col trattare con gli animi alterati , e violenti ,
quasi mai sempre per ottimo partito quello di ricorrere al benefitio del tem
po : Perci necessario, che il ministro habbia attacco da porre in campo dilationi, non solo perche in tanto ha commodo di ripensare di consigliarsi, e
di risolvere senza precipitio ; ma perche la dilatione del tempo vn medica
mento lenitivo habilissimo placare Palteratione di quelli animi violenti , n
quali predomina la bile, & il furore ; ma egli anco verissimo , che in altri ca
si, doue il temporeggiare pericoloso, come quando s'hanno temere impro
vise resolutioni d'humori volubili, e che si guidano dalla forza degli acciden
ti, quali corrono dietro ; Bisogna distinguere le faccende con la virilit
d'vn giuditio versatile, & addottrinato nella scuola di esperienza, non punto
novizza.

sopra il primo Libr degli Annali di Cornelio Tacito .


4.7
novfzza . E di queste materie non si pu dare certa regola , ma fi lascia al
JWinistro il modo di governarsi misura delle contingenze di tempo , e
luogo .
Rufui antiqum, durame/ut Militiam revocabat vetus oper, ac labor;
Cr eo immitior , quia, toleraverat .
Vfidieno Rufo era di Soldato semplice divenuto Centurione , e poi
Maestro di Campo ; Onde per haver tenuto in rigor la disciplina Mili
tare col suo duro comando, si come egli l'haveva praticata prima con dura
obbedienza, resta dagli ammutinati compagni strapazzato con ingiurie, e
beffe . Osservasi, che quelli, che riescono ottimi Capitani passano per la tra
fila delle dignit militari dalle minime alle massime , e chi non impara ben
obbedire nell'arte della guerra, quasi impossibile, che sappia ben comanda
re . Questa vna scienza , che non s'apprende s altri libri, che su quei del
campala penna la Spada, caretteri fono le Ferite ; Tavolino il Tamburo,
l'inchiostro il sangue, carta la carne . Cesare si fece Oratore insigne , ma ce
lebre Capitano nelle Gallie , dove combatte dieci anni . Vn solo miracolo,
e quasi vnico ricordanza degli eruditi ; 11 mondo nostro l'ha veduto nelle
Fiandre naseere vn Capitano prima, che Soldato , e Capitano poi , che in ri
guardo alla positura sua, & ma: eggi difficili, & alle qualit de' tempi non e
stato minore di Giulio Cesare, e s'havesse havuto la sua fortuna , & i suoi efsrciti, sarebbe riuscito vgualeagli Alessandri , dico il Marchese Spinola Ambro
gio, gloria dellaNatione d'Italia, & incapace di biasimo, se non havesse servi
to gli SpagnoYv^ ebe \o fecero disperato morire sotto Casale , gridando ;
W ha/i tornado hs houras . Qui fra tanto dal troppo duro , & immite Rufo,
potiamo cavare, che sia, come vero quello esser il maggiore avaro, che ha
prorati i patimenti , & i disgi della povert; cosi quello diventer pi cru
dele con gli altri, che ha sopportata in se medesimo maggiori crudelt . I fi
gli de' Turchi Imperatori, eh' incatenati da fratelli, provarono vna miserabile
vita nelle Carceri ; Quando vscirono fuori per salire fortunatamente ai Tro
no, riuscirono i pi sanguinari), e crudeli di tutta la Casa Ottomana .
BUfus paucos maximepr^da onustos^ad terrorem cterorum,affci
verberibus, ciani carcere jubet .
LA pena doverebbe sempre inferirsi per correttione del mal fattore, e per
eslempio degli altri non per sodisratione degli odi) particolari , come
giornalmente succede.
Anzi che insegnano i Maestri morali costumi qual hora si vede, che il delin
quente aborrendo il delitto, sia dispostissimo all'emenda in casi non gravi,
debba meritare il perdono . Per se bene fu trascurato Bleso nel tener appli
cato l'orio de' Soldati, fi come hebbe eloquenza persuadergli , cosj hebbe
anco

4.8
Ojservationi di Tra)ano Boccalini
anco sagact punire con publiche battiture alcuni pi colpevoli del Cam
po , per raffrenar l'orgoglio di tutti col castigo de' pochi , essendo massima
pratticata da Principi il giustitiare alcuni ; ma pochi de Caporioni pi rei,
per intimorire il rimanente de mal intentionati . Era nondimeno cresciuto
troppo avanti il tumulto; Onde quello, che doveva smorzare, accrebbe l'in
cendio . Quant' difficile conoscere il tempo !
Flagrantior inde v piures feditionii duces .
CRescendo l'impeto, crebbero anco i capi della seditione ; perche se non
si porge pronto rimedio al principio delle ribellioni , dopoi ogni testa,
che si tronca , vn capo dell' Idra , che risorge con doppie teste , e per vna
mozza ne pullulano dieci , e perci doverebbono auvertire i curatori delle
Ribellioni medesime , che il castigo sia habile ad estinguere affatto il fuoco
delle revolutioni, altramente pi tosto s'augumentano i mali , e la punigione
di chi incrudelisce maggiormente gli animi degli altri gi accesi alla vendet
ta , & al tumulto ; perci che ciascuno consapevole della sua reit , mentre
vede castigato il correo, non aspetta, che simil trattamento ; Onde far ogni
sforzo per liberarsi dal sospetto del male, che gli sourasta .
Anton da Leva volendo amazzare tre soli Cittadini nelle Guerre di Mila
no, come concitatori del tumulto, vedde accresciuta talmente la rivolta, che
per incrudelire maggiormente tempo migliore , depose all'hora ogni cru
delt, & accomodandosi alla cattiva congiuntura , convenne gli d'acchetare
pacificamente il rumore per quel punto .
Quando la Regina Maria di Francia vnita col Duca Francesco di Ghisa,
decret nel consiglio del R Francesco suo figlio di carcerare il Principe di
Cond, el fratello Antonio R di'Navarra per fargli morire, f buono, che la
morte del R Francesco seguisse prima, che restasse essequita la sentenza d'vccidere il Principe di Conde gi carcerato ; perche tutta la Francia sarebbe
corsa alla vendetta di quel sangue , che si sarebbe supposto versato per servitio dell' ambitione di Ghisa, non per demerito alcuno; Onde i R di Francia
quando vogliono castigare qualche Principe del sangue , qualche ben ve
duto Popolano di Parigli , bisogna , che habbino tanti riguardi , che di rado
riesce loro di sodisfarsi a misura del bisogno .
Gli Spagnoli gran Maestri delle crudelt politiche , non fanno morir gi
mai alcun reo di materie di Stato nelle novit, e nel bollone delle cose; ma
gli perdonano , e sangue freddo col calor d'viu calunnia lo mandano al
Cielo.

Refende

fopra il primo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

v 49

Refponde BUfe , vbi cadaver abieceris ? ne hojles quidem


fepulturam invident .
>"jOn cofa, che commova pi il Popolo, quanto il moftrar di non meritar
S le fciagure inferite dal Tiranno per femplice fofpetto , e per calunniofe
accufe . L'ingiufitia , che di raro fi trova fenza crudelt vn vitio de pi
aborriti dal Popolo ; Cfade il fantaccino Vibuleno baftevole riporre in
fiero fcompiglio il mezo tumultuante, e mezo placato furore delle Legioni di
Blefo col folo aggravarlo della Morte d'vn fuppofto innocente, e quello, che
riefe di maggior pefo d'haverlo vccifo , e non concedo alla fepoltura ; cofa
ne meno appreffo le pi barbare nattioni pratticata ; mentre tutte le leggi, e
tutte le genti non mai negarono il fepolcro ai cadaveri de condannati . Se
n'eccettuano alcuni , che lo fecero si , ma per ecceflb d'inaudita Tirannide ;
onde non v' attione nel Principe, che gli partorifca odio pi rabbiofo, quan
to quella, che niega Vaflalli qualche forte di clemenza,lolita non negarli
ne meno da nemici .
Quando i Siracufani comparuero Roma per chieder giuftitia, e vendet
ta dal Senato contro Marcello , non altro adduffero nella loro Oratione , fe
non che haveffero (ottenuto ingiurie , e danni da Marcello , che altri Impera
tori d'efferciti non havevano gi mai voluto commetter contro i nemici del
la Republica.
I Turchi , che fono Turchi concedono la fepoltura anco cadaveri del li
nemici, ttenco 1 1 1.R di Francia per haver fatto abbrufciare in vua forf di calcina vivai cadaveri del Duca di Ghifa , e del Cardinale fuo fratello,
per timore, cheipartialid'eKi non gli difotterraffero, e moftraflero al Popolo
affine di commoverlo a follevatione , come prattic Marc' Antonio col ino
ltrar s i Rofiri di Roma publicamente l'infanguinata camicia di Giulio Cefare; merit tanto biaimo dal Mondo, e tanti odio da fuoi popoli, che quan
do credeva haver eftinta nel fanguc di quei due fratelli la Guerra Civile, e
col fuoco della calcina maggiormente l'accefe .
Centuno Lucilius interficitur-, cui militaribus facetiU vocabulum Cedo
alterarti indiderant, quia, fratta vite in tergo Milit/i, alteram
dar voce , ac rurfus aliam pojcebat .
IL Centurione Lucilio folendo rompere vna vite addoffo foldati, diman
darne vn altra, quali battitore infatiabile s'acquino quel nomaccio quafi
da ridere, ma indicante crudelt, che lo fcherzo mordace de' foldati g' impofe ci e il ( Dammi l'altra) . Siamo veramente in vn fecolo , dove ogn' vno
beffeggia il compagno con fopranomi burlevoli ; ma egli per necelfario
chi ha cura della fua reputatione il non diportarfi in modo, che fi meritino
brutti epiteti indicanti 1 difetti dell' animo ; overo.che l'huomo fia meritevole
G
di

50
^Ojservatiom di Tr\**o BccaUn
(fi scherno s per che tali sopranomi nuocono molto all'auttorit di ciascu
no ; Onde bisogna stare aavertiti di norf porgerne l'occasione, ci d'esser ribatezzati, e massime negli estrciti , dove trionfa senza timor di castigo la na
tura burlesca de' soldati .
11 Duca Carlo Emmanuel di Savoia", ch'era vn tantin curvo , fece carcerai
il Cavalier Marino hieri l'altro per haver egli poetato in senso amfibologico,
componendo alcune Ottave sopra vn gobbo, & intitolandole la Gobbeide .
Il R Guglielmo di Sicilia s'acquist il sopranome di Crudele con tanto
suo danno , e ramarico , che se bene cerc dileguarne la memoria , studiosa
mente con alcune pietose operationi pi tosto l'accrebbe .
guawquam abjrus/fm,(jr tristifm* qu&qut maxime occultantem Tiberium.
Tiberio bench huomo di cupo ingegno , e solito tener nascoste le male
nuove, non pot dissimulare il tumulto dell' Vngariche Legioni, ne de
cretarne il rimedio . S' il negotio non russe stato di tanta importanza , senza
dubbio eh' egli l'haverebbe taciuto , come che conoscesse alla sua positura ti
rannica sconvenevole la divulgatane delle nuove sinistre , e sconcertevoli al
lo stato non anco sicuro della sua Corona ; perche sul principio del dominio
l;vdirsi da mal contenti, che vna Citt tumultua , apre gli occhi agli altri, eh'
hanno simile il genio, che l'acquistano con l'essempio delle revolutioni degli
altri .
In questa celere speditione di Tiberio, che appena montato sul Trono, ve
dendo ribellarsi le pi forte Legioni , senza perdita di tempo manda il figlio
coraggiosamente ad acchetarle ; Vuole osservarsi , che in tali casi bisogna
mostrare tutto lo spirito senza trepidar punto j per che non v' cosa, che augumenti pi l'ardire di chi v macchinando rivolgimenti di cose contro vn
suo maggiore , quanto il vedere sbattuto , & intimorito senza risolutione , e
senza ripiego il Principe offeso ; rare volte accadendo, che vn Signore assalito
da disordini grandissimi dello stato , ritenga la forza del buon consiglio , e
rinuenga con vigorosa prontezza il rimedio agli sconcerti seguiti . Sopra
ogni cosa per bisogna evitare come scoglio, in cui rovina la Nave del buon
governo , di lasciarsi conoscere punto avilito .
Il Duca Valentino vero Modello de Moderni Tiranni , morto, per dir
meglio occiso il Papa suo Padre col veleno preparato dal figliolo per sepcllire due convitati ricchissimi Cardinali solarne d'approvecciarsi con lo spo
glio de medesimi; bench si vedesse infermo morte , Se assalito da cento dis
grafie, non s'auvih punto, ma con intiera prudenza diede assetto agli stati pe
ricolanti di Romagna , & ad ogn' altra sua importanza . E se Papa Giulio
secondo non l'havesse ingannato forse sarebbe gloriosamente risorto .
Carlo V. havend sentita la sollevatione di Gante sua cuna vi corse , at
traversando con suo estremo pericolo la Francia , che vuol dire ponendosi
nU' vnght del R Francesco primo stato suo prigioniero in Spagna , e che
pretendeva.

sopra il prim Libro degli Amali di Cornetto Tacito .


jt
pretendeva sopra il desiderio della stessa Vita , lo stato di Milano , per cui haKeva posto sotto sopra tutta l'Europa , da che stent molto Carlo spiccarsi
honorevolmente , perche vn Principe meno honorato del R Francesco , In
verebbe arrestato l'Imperatore in vna Piazza, ne prima lasciatolo, che la Ducea di Milano suste stata effettivamente consegnata in potere dell'Armi di
Francia . Dunque in faccia tanti pericoli hebbe cuore Carlo V. di con
dursi Gante , & acchetare intrepidamente la sollevata Citt . Se cosi havessi fatto il R Filippo suo figliolo , quando se gli sollevarono le Provincie
de' Paesi Baisi, od almeno v' havefle mandato, come fece Tiberio, vn Principe
del sangue, men sanguinario del Duca d'Alva, gli Olandesi non sarebbero Republica,ma ancora Vassalli della Corona di Spagna .
H*c Tiberiumperpnlere,vt Drusum filium mitteret^nullisfat certis
mandatis^ex re conflturum .
rEll' instrutione, che Tiberio intavol al figlio Druso, & all'assessore SeiaN!no, stim convenevole di non ristringersi ad alcun preciso decreto ; ma
di lasciare all'arbitrio, e prudenza de' negozianti il concluder sul fatto qud
pi, che stimassero espediente al publico bene,& alla sicurezza del nuovo Im
perio .
Vi sono delle faccende , che non si vogliono terminare senza gli ordini
precisi del Principe, c vene sono alcune, che nessuna prudenza pu prevedere
in qual modo s'habbiano negotiare , se non sul fatto . Onde doverebberw
in quefti casi haver i Principi i loro Ministri molto prudenti, come che molte
volte forza rimettersi a\ loro giuditio , non potendosi ordinar loro quelle
particolari commissioni, che per la connessione delle faccende con la diver
sit degli accidenti ogn' hora variabili, sono impossibili ad vtilmente pratticarsi, massime nelle regioni, e paesi molto distanti dalla persona del Sourano ;
perche se fusse Legato alla volont espressamente comandata dal Sourano
medesimo, che non poteva antivedere il successo , e la nuova natura, che le
circostanze variabili influiscono ai mali, sarebbe costretto il Ministro, quando
l'aftare non ammettesse dilationc , come sempre auviene nelle gravi impor
tanze, di permettere , che le cose vadano manifesto pericolo , sar posto
in necessit d'havere disobbedire il suo Principe; cosa, che punto non piace
anche quando il maneggio vada felicemente .
Manlio Torquato amazz il suo figliolo, perche seppe combattere , e vin
cere il nemico contro il divieto paterno .
Carlo V. s'otfese molto dell'arbitrio presosi da D.Vgo di Moncada nel
negotio col Rdi Francia nel 1526. la cessione della Borgogna contro la prescritione d'alcuni capitoli intavolati dall'Imperatore ; bench poi l'accorda
to fusse vantaggioso per Cesare pi di quello, che havesse potuto sperare .
E qua non posso tacere vn Assioma Poutico , che contro ragione s hanno
fabricato per kistrution loro i Ministri , & Ambasciatori moderni, ci di
G 2
dover

^ ,
' Ojsextyatini di Trajat Boccalini
dover essere il Ministro , l'Interprete della mente del padrone con disobbe
dirlo per ben obbedirlo , quando trovandosi in necessit di repentino parti
to, & interesse del Principe l'operare contro il suo espresso comandamento;
adducendosi , che se il padrone fusse presente , o che havesse mai potuto imaginarsi vna simil cosa, non opererebbe, comanderebbe d'operare al Mini
stro in altra maniera , che in quella pi vtile alla sua positura; Onde auviene
eh' molti Ministri sogliono dire i Principi , e massime il R di Francia Henrico IV. il Grande . Io vorrei la tale , e la tal cosa : questi , e questi sono i
mezzi buoni conseguirla ; se voi trovate di meglio , valetevene ; ne pur eh
10 ottenga il fine vi lego le mani, ne i mezi .
Io rispondo a costoro , che veramente hanno ragione di negotiare lor
capriccio , quando i Padroni lasciano loro la briglia sul collo all'arbitrio
d'essi , come costumava Henrico IV. ma che quando l'ordine preciso, & il
Principe assolutamente vieta di fare, impone d'essequire vn importanza nel
la tale, e non nella tal forma, non deve il Ministro in qualsivoglia caso operar diversamente . Vn gran caso degno di sapersi, comprover il mio discorso .
Risoluto il Duca d'Alva Vice Re di Napoli invadere lo Stato Ecclesiastico
per la Lega conclusa dal Pontefice Paol IV. contro Spagna col R di Francia
Henrico II. e per altre molte offese ricevute da Caraffeschi , e considerata la
brutta faccia , che ha sempre negli occhi de Christiani chiunque assalta il Vi
cario di Christo , vuole cohonestare la sua morsa col Titolo di lecita difesa , e
rigettar l'odio della guerra sul capo del Papa, almeno appresso il Collegio de*
Cardinali, & i Vassalli della Chiesa; Onde mand Pirro Loffredo Roma,
Cavaliere Napolitano ad esporre al Papa, & tutto il Collegio, che Cesare , &
11 R Cattolico vedendo qual animo havesse il Pontefice contro i loro stati,
non sapevano eh' altro fare , se non ci che farebbe vn buon figliolo verso il
Padre, il qual gli corresse sopra col pugnale snudato, ci sforzarsi di levargli
l'armi di mano . Teneva ordine preciso il Loffredo di presentare al Papa, &
Cardinali le lettere, e di fermarsi solamente quatro giorni, e niente pi
Roma, qualunque risposta, anche nessuna ne ricevesse . Ma il Papa, che vo-,
leva prolongar le cose, feceli vedere, che in cosi breve tempo non poteva ri
solver, dovendo prima i Cardinali esser visitati dal Loffredo, e poi chiamati in
Concistoro consultar col Papa qualche risposta di buon temperamento, in
altra forma riuscirebbe la sua venuta pi da beffe , che da pacifico bene . Il
Loffredo persuaso dalla ragione , e non sapendo il mistero del Vice-R , lasci
trattenersi contro l'espresso divieto con pregiuditio del suo Padrone , e della
sua persona; per che il Duc a d'Aiva appunto in quel giorno, nel quale asse
gn la partenza da Roma al Loffredo, entr con giusto essercito nello slato del
Papa, pigliando in breve Ponte Coruo, e Frosinone, alla qual novella stordito
ilPapa,e dolendosi del tradimento del Vice-R, che assiliva con l'Armi, men
tre affidava nello stesso tempo con i trattati di pace, fece porre in Cartellai!
Loffredo, che vi stette rinchiuso fino all'aggiustamento delle parti ; insegnan
do col suo essempio Minjstri de' Principi di non fare a modo loro in quei.
particolari

sopra il primo Libro degli Amali di Cornelio Tacito.


yj
particolari, n quali hanno stretto comandamento ; & all'hora meno, quando
meno n'appare loro la ragione .
Idi quoties oculos ad multitudinem retulerantjvocibtts truculentibus
streperejursum viso Casare,trepidare_j .
%1 On v'. cosa al Mondo pi terribile, che la forza conosciuta in mano del
ibi la moltitudine . Vn Principe per Gigante, che sia, non pi, che vn sol
huomo.
S' i Popoli s'ostinassero di non volerlo obbedire, non haverebbe niente di
pi di quello , che habbia vn huomicciolo plebeo . Guai ai Principi , se il
Popolo conoscerle il suo potere, e se gli esserciti vniti , che sono , cospirassero
in vn sol volere . Ch' haverebbe sperato Tiberio col mandar il figlio Druso
sedar quel tumulto , s'havesse creduto , che quei Soldati sprczzatori della
Maest , e conoscitori della loro potenza l'h avessero vilipeso ? Qui dunque
pu facilmente scorgersi , che sempre mai riesce infelice mestiere il concitarsi
l'odio di persone potenti ; perche in fatti la potenza spesse volte partorisce
mala volont, e quando queste due cose sono insieme, con pochissima fatica si
trabocca in pessime risolutioni . La forza, el furore sempfe vincono, & il filo
si rompe nella parte pi debole .
Bench sapesse Tiberio, che facilmente le legioni d'Vngheria radunate in
ficine nelle concioni di Druso conoscerebbono , che la moltitudine feroce,
quando vnita, genera animo, & ardire ne capi per la sicurezza, in che fi ve
dono ftando , accerchiati da loro Comiiitoni ; tuttavia conoscendo ancora,
che la presenza del Principe f cadere l'Armi di mano alla ribellione, pi che
la forz3,&il timore delia. Morte; volle mandarvi il tglio, e gliene riusc quel
fratto , che s'haveva preveduto , non havsndo stimato proficuo il mandarvi
Germanico per non accrescer maggiormente la sua riputatione , di cui teme
va pi, che delle ribellate legioni d'Vngharia.
Cosi Filippo secondo R di Spagna per acchetare l'ammutinate solda
tesche diPiandra, non trov miglior ripiego,che mandare al govcruo di quel- _
la Provincia D.Gio: suo fratello .
Vbiprimum a, luci requiefset animus ,ac7urum apud Patres de positifat^s
corum>misijse interim flium, vt fine cuntatione concederei,
qu slatini tribut pojsent .
CHe volpe era Tiberio ! Ma lo conobbero bene gli ammutinati ; perci
che all'vdir proporre , che terminato il lutto per la Moite d'Augusto,
tratterebbe appresso i Padri circa il consolare le loro dimande ; risposero .
Che bella cosa, che l'Imperatore rimetta al Senato l'incombenza di provederc al bisogno de' Soldati , e non gli rimetta anche l inflittionc delle battiture,
prontamente apparecchiate per chi fallisce 1 Forse l'officio dell' Imperatore
G 3
esser

f4.
QjfervAtloai di Trajou Boccalini
esser quello di punire, e non di premiare Ma qui Tiberio non dissimile da se
mede (imo pretese anco con questo rimettere al Senato di sfuggir l'odio de'
Soldati, e buttar la colpa della negativa addosso ai Padri, desidcroso,che non
credessero le militie auversa la sua volont beneficarle . E coloro , che
s'intendono del maneggio di stato, sanno benissimo, che le gratie, che non si
vogliono concedere, quando pericoloso, dannevole il negarle apertamen
te, devonsi condire, moderare con roversciarne in altri la colpa, con ad
durre pretesti tali, che sodisfacciano i pretendenti, e che non lascino neh" ani
mo loro amarezza contro la persona del Principe per la ricevuta negativa.
Paol III. gran Maestro di questo modo di procedere contentava tutti, e
non faceva gratie ad alcuno . E Carlo V. havendo promesso in Parigi al R
Francesco II. quando vi pass per l'interesse di Gante , non seppe come co
prire la sua volont di non concedere lo stato di Milano alle vivissime pre
tensioni di quel R, se non col incolparne la resolutione del consiglio Aulico
Cesareo, che non haveva voluto condescendervi, su la libert della quale non
restava arbitrio giusto all'Imperatore .
Alij fortioribut-(temediis agendum, nihil in vulgo modieuni : terrete ni
paveqnt, vbi fenimuerint immune contenuti .
L 'Arsioni del volgo non conoscono mai alcuna moderatione sempre vrtano negli estremi . Se non teme il volgo, diventa spaventevole ; se teme,
diventa disprezzabile . E per se nelle seditioni s'abbatte in qualche acci
dente , che l'impaurisca ; all'hora non solamente se gli deve accrescere il ti
more ; ma tempo d'estinguere gli auttori del tumulto ; Onde con ragione
nel consiglio di Tiberio si disputava , se suste tempo d'opprimere i seditiosi,
gi intimoriti per il deliquio della Luna , e gi inclinati alla quiete , perche
coppo raffreddato l'impeto delle sollevationi , suole introdursi il freddo del
timore negli animi de' tumultuanti ; & all'hora tempo d'acchetare il tutto
con qualche essemplare castigo de' Capi, i quali rimossi, cagionano, che gli al
tri si rauveggono, & applichino medicare il loro fallo con nuove, & nonorate attioni in servitio del Principe .
Sed quibit* Sitila moderdbatur, mente ambigua,fortunam fedition
aliena. Jpeculabantttr .
M Entre gli esserciti di Germania stavano sopra le Ripi del Reno, quello
della parte inferiore governato da Aulo Cecinna sotto la direttione di
Germanico all'hora imbarazzato nel riscuotere le contributioni della Fran
cia, s'ammutin ; Ma questo della parte superiore governato da Silio andava
con animo sospeso, osservando il successo della seditione degli altri . Quant'
pericolosa l'absenza del Generale del corpo degli esserciti 1 Per cauto
quello di Silio, volle state cavallo del partito ; perche conia ritornata di
Germanico

spfTA il primi Lib'h digli Annali di Cornelio Tacito ..


f- f
Germanico sospettava acchetato il romore di Cecina ; Et sempre miglior
ripiego ne cosi gravi valersi della resolutione , e del benefitio del tempo , che
d'eleggere pericolosi partiti , e massime quando dall' evento del prossimo po
tiamo ricever consiglio senza spesa . Pare propriet del volgo il regolarsi
dagli eventi de Vicini ; ma in fatti commune a Principi ancora , che si go
vernano secondo la positura degli accidenti de potentati lor confidenti .
Le Citt di Lombardia quando viddero, che torn conto Brescia, e Misao il gettarsi sotto il giogo degli Scaligeri di Verona Signori , fecero gara
di sottomettersi al loro dominio ; scorgendo ch'era stata di vantaggio loro
Vicini simigliante risolutione.
I Lucchesi pi d'vna volta minacciati dal Gran Duca hanno protestato,
che s'egli non risolve di lasciarli vivere in pace senza sollevar loro di quando
in quando qualche Cittadino , imiteranno la Citt di Bologna , che mal trat
tata dalla Tirannide di Corrado , e d'altri Alcmani , oltre le continue interne
convulsioni infertegli da Bentivogli, e Peppoli, s'indusse gettarsi in braccio
al Pontefice, dal quale le vengono osservati i suoi privilegi], e resta con molta
sodisfattone governata: e che in tal caso poco vtile risulterebbe al Gran Du
ca haver distrutta vna Citt libera, che non le porta se non vtilc,e decoro, &
haversi tirato fianchi la potenza de Pontefici, che gli circonda come tena
glia il suo dominio .
Vuoisi dunque a nostro proposito confessare , che par prudente risolutione
quella, che non subito si risolve, ma attende il successo, che viene per il medefimo consiglio posto in essecutione dal vicino, come hanno saputo facilmente
prattkate\e CittPranche d'Alemagna, che imitandosi l'vna l'altra , si sono
ridotte in Republiche benissimo governate , e non altro consiglio le mosse se
non l'efmpio, el prospero evento delle prime , che vsando tal ripiego , scos
sero il giogo de' Padroni , e con vn misto temperamento di Dcmocratia , &
Aristocratia trovorono nuovo modo di viver libere in mezo potentissimi
Principi, i quali non ardiscono offenderle in alcun minimo neo per la stretta
rnione , che corre fra tuttt le Alemane Republichettc fonnidabili anche alle;
Corone .
Venire temput, qm veterani jnxturam miJsionew,juvenes Urgior*
jiipndia, cttnfli modum miferiarum expofeerent,
ftvitiamque Centuronum vlcifcerentur .
TN^uelIe Legioni del Reno essendo stati rimessi da Roma alcuni Soldati:
Xgiovinoctrotiosi , auvezzi piaceri quanto impatienti alle fatiche , incomincioreno sollevar gli altri d'animo pi rozzo, e grossolano, adducendc*
efler venuto il tempo , che Soldati vecchi si dafle libert , & giovani mag
gior stipendio, e tutti dimandando fine alle miserie , e quello , che pi impor
ta, vendetta delie crudelt de' Centurioni .
Non cominciano mai le querele degli ammutinati,, se non dal pretesta
dell'

{$
Ojservatiom di Trajarid Sccalini
dell' ingiusttie,e delle crudelt; Onde i Capi de' tumulti non hanno pi po>
tente veleno da instillare nell'animo de' Soldati, acci che si sollevino, quan
to la speranza del guadagno , e la facilit di vendicarsi delle sostenute offese
d Ministri dell' efferato . L'avaritia , e la vendetta sono due furie d'Infer
no, che tiranneggiano il cuore degli huomini tutti , ma specialmente de' Sol
dati.
Auvertano dunque i Principi di non lasciare lor talento incrudelire i
Minisiri contro i Soldati , per che la crudelt , e l'avaritia de' Ministri sono
madri delle seditioni spesso ne popoli , sempre ne Soldati ; Dissi , che la cru
delt ne' Principi nuovi virt essentiale , ma negli esserciti vuol esser ammi
nistrata pi tosto con il fulmine, che in vn momento sparisce, & vccide, senza
lasciarsi, ne vedere, ne meno conoscere.
Nelle revolutioni di Milano l'asprezza rigidissima d'vn Colonello Impe
riale f cagione , che si perdesse Lodi acquistata da Confederati . Eccelino
da Romano fin che l mantenne benevoli i Soldati , pot sicuramente essercitare tutte le maggiori crudelt , che insegni qualsivoglia sanguinosa Tiranni
de, ma subito, che cominci far macello delle soldatesche, decadde di con
cetto, e poscia cadde vinto, e morto .
Giovanni Bentivoglio Tiranno di Bologna non sarebbe rovinato, se havesse impediti i mali trattamenti alle sue truppe . Ne meno Lodovico il
Moro Duca di Milano sarebbe caduto nelle mani del R di Francia, se havesse posseduto vn corpo di Militia Italiana de' suoi stati con troppa crudelt
afflitti, e non si fusse troppo fidato de Venali Capitani degli Suizzeri , che lo
tradirono .
Sua in manu fitam rem Romanam su ViElor augeri Rempublicam .
NOn parlavano male i seditiosi Caporioni ; perci che come riabbiamo
detto di sopra , quando gli esserciti sono conoscitori di se stessi , sanno
molto bene esser padroni del Principato, e del Principe . E perci non de
verebbero mai permettere i Tiranni , che vn Corpo di sudditi vnisse troppe
forze insieme , essendo che dove si trovano molte forze, ivi molto ardire, e
poca fede, & ivi, come in Embrione si concepiscono i subiti movimenti , le
seditioni, e le congiure , le quali non potendosi nudrire con vital nudrimento, se non dalla poppa d'vn voler vniforme, compie il proveder, che coloro, i
quali devono ester colleghi, e Ministri di simil negotio, atto per sua natura
produrre questi inconvenienti , non s'amino fra di loro , ma ciascuno sia ge
loso del compagno, & interessato vnicamente al proprio vantaggio vnit,per
quanto sia possibile quello delPriucipe .
Quindi al tempo della Republica Romana procurando Giulio Cesare esser
eletto al Consolato insieme con Lucio Lucer suo confidentissimo amico,
non consentirono i Senatori di compiacerlo , anzi g' impedirono , ch'egli si
valesse del publico denaro, conforme la sentenza di Catone , e cercarono va
Console

sopri U primo libro degli Arinoli di Cimelio Tacito :


7
Console diametralmente contrario alla sua persona & amiciria , cio Bibulo,
che non f mai capace d'accordarsi con Celare , & anzi gli servi d'ostacolo
alla consecutione di molte sue voglie .
Anxius occulti* insepatrui aviaque odi,quorum causa acriores,qu'u inqua.
TRavagliato il povero Germanico dagli odij occulti della Nonna Livia,
e del Zio Tiberio , dice il nostro Auttore , che le cagioni di quest' odio
erano, perche ingiuste, tanto pi aspre . Non era colpevole l'honorato Ger
manico, che d'essere del sangue d'Augusto , & accreditato al comando degli
eslrciti sotto vn Principe troppo Tiranno. Onde come huomo d'innocen
za , & integrit sentiva acutissimo travaglio dell'odio portatogli da parenti,
da quali per legge di natura , e per merito personale di prestati servigi) , do
veva aspettar retributione di cordialissimo affetto .
Difficile mai sempre il sostenere gli odij altrui , ma molto pi quando le
cause della malevolenza sono affatto ingiuste ; perci coloro , che odiano in
questa maniera le persone amabili , sapendo di meritare ogni castigo , & odio
dalla persona odiata , non si persuadono gi mai , ch'ella si dimentichi dell* offese, cosi agevolmente , che venendogli il taglio di risentirsene nella maniera
pi convenevole , trascurino di farlo , e per questo capo , bench Germanico
continuasse con le sue degne operationi a meritar la gloria del Mondo, e l'af
fetto del Zio, non meritava insieme, che accrescimento d'odio; non potendo
mai l'animo crudelissimo nel maneggio della Tirannide di Tiberio persua
dersi, che fuffe stabile il suo Imperio lin tanto, che non vedeva abbattuto Ger
manico .
Belirio, che ferm la Corona di due Imperij s le tempie di Giustiniano,
dement per il troppo merito la buona gratia del suo Monarca insidiatagli
dall'Imperatrice Teodora con maggior odio di quello , che procurasse Livia
le sciagure di Germanico . Ne per qualunque ossequio pot placar l'animo
irato d'vna donna, che perseguitava vn Heroe innocente .
Sed Germanicus quanto JummxJpeipropior, tanto impenfwfquo
pr ^Tiberio niti .
QVesto generoso cuore di Germanico quanto pi era degno , e vicino
poter sperar le grandezze supreme, tanto pi pronto,& applicato riusci
va nel favorire gl'interessi di Tiberio , che l'odiava morte ,e che non dise
gnava valersene, se non come bastone, col quale si castigano i disobbedienti,
ma poi si spezza , e si lancia nel fuoco . In quanto poil portamenti di Ger
manico, non v' altro intacco, che di lode, ne forse poteva far altro , che ve
dendosi vicino, e quasi certo di conseguir l'Imperio , operar ogni cosa possi
bile in vantaggio di Tiberio , perche veniva ad operare in proprio servitio
come adottato hrede dello Stato } Onde il conservarlo al Padre , era vn
H
conserr

5$
Osservatimi dt Trtja** BteeaKm
conservarlo se $esfo,gi che non credo, che Germanico aspettasse Vn beve
raggio di releso dalle mani del beneficato suo Zio , come poi miseramente
gli auvenne .
E stata veramente grande la cupidigia del fignoreggiare in ogni tempo;
ma chi legge, & osserva la fede, e la bont di molti antichi, forza, che si con
fonda nella maluagit degli sfrenati appetiti , che nutrisce il nostro Secolo
eh* supera i viti) di Tiberio, senza alcuna delle virt di Germanico .
Zopito fine di ricuperare la gran Citt di Babilonia ribellata al suo R,
non solamente v'azzarda la vita, ma fa tagliarsi le narici , e l'orecchie, e poi
col volto lacerato dal suo proprio rasoio , fugge in Babilonia , e fingendosi
cos mal trattato dal suo Re, s'avanza al comando talmente, che arriva all'in
tento di consegnar quella Citt al suo padrone . Hoggi dove sono i Zopiri ?
Vedo in Francia cinquanta Signori , che per mettersi in qualche alto concet
to alla Corte , si ribellano al loro Sovrano con le Piazze , e Provincie , che
hanno in governo , & in vece della meritata punigione , dalla bont del loro
R ricevono premij non meritati .
El nostro sfortunato Germanico , che oper miracoli in servitio del suo
Monarca, ricev per mercede l'assassinio d'vna infamissima Morte .
E fama parimente, che D.Gio: d'Austria il figlio di Carlo V.se ben natura
le , e fratello di Filippo II. doppo l'haver fatte prove d'estremato valore in
servitio della Christiana Republica, e della Monarchia del fratello , mentre
nelle ribellate Provincie Basse cerca introdurre con nuova maniera la quiete,
e regnare neh' amore, non nel timore de' Vassalli , venisse in sospetto gelosi
Spagnoli, ch'egli con quella dolcezza di dominio , e di tratto aspirassi farsi
padrone delle Fiandre, & ecco , che sorpreso da vna squadra d'improvisi deli
ri) , muore in Namur , e muore ajutato dalla crudelt Spagnola per quanto
disse il medesimo Tribunale della fama, come Germanico da Tiberio .
t
<*s4t fi auxUt a, rfoci) adverfum abfcedentes Legienes amaremur,
civile bellumfufeifi .

Conosceva benissimo il buon Maestro di Guerra Germanico , che l'arma


re gli ausiliari) , e ribellanti contre se confederate legioni altro non era,
che vn suscitar guerra Civile ; Onde in consequenza aborriva in sommo gra
do questo rimedio , ch'era pi nocevole dello stesso male , non riuscendo ne
gravi ammutinamenti di minor pericolo il procurar d'acquietargli con le
lusinghe, che li domargli con l'armi ; perci che la disperatione vna terribile
arma nelle mani de' Soldati .
Trovasi dunque in pessimo partito quel capitano, cui siasi sollevato il suo
essercito, perche come habbiamo detto l'adoperarsi la forza dell' Armi , vn
far nascer la Guerra Civise , e l'impiegarci i donativi , & i prieghi ( concesso,
che non possa chiamarsi corruttione) e. vn pascere non l'ingordigia de' Solda
ti; ma vn stuzzicare la loro fame , & vn fidar la loro insokaza in tutte l'occasioni

fopra il prirtn Libro JtgU Annuii di Cornelio Tacite .


j9
cafoni future . Noliadirneno io femprc loderei , che il Capitane s'attenefle
ad vn de' due efoemi partiti, cio conceder tutto, negar tutto ; Et in ogni
cafo lo sfuggir la guerra Civfle miglior lode , che l'introdurre la corruttione neH'effercko; perche quefta aahnente fanabile con pi rigorofa difeiplina; ma non gii quella, perche contiene in f cancheri incurabili,, Te non
con ferro , e fuoco . Quando dunque la fomma delle cofe ft fluttuando , ft
anco m arbitrio il farti defiderare , e temere ; Onde compie non co nfcr vare
all'hora quello, che in ogn*evento forzadi perdere.
Per ricever delle fodisfatiorti prudenza non avaritia il concederle, qual
che vka. armata la neceffit le dimanda con protetta anche di piglia. Tele da
fe medefima .
Aleflandro Magno -( bene hebbe gli effercki molte voke'follevati ; hebbe
anco feheiffima-fortuna d'acquietarti, eia maggior parte delle volte loiae
con la piacevolezza Auvenga che fe bene nell' inforgere delle folle var io ni
il caftigo di qualche capo induce -terrore negli altri ; Tuttavia fe non (uccede
a tempo proportionato, e f non vien manipulato con dipinta prudenza, fuolc
quefta punigione fdegnare pi tofto gli animi alterati , e perci dar loro Pvltima (pinta nel baratro della difperatione,e chi non t pi conto della fu a V'i
ta, fempre padrone di quella d'vn altro .
Mentre Piero de' Medici direggeva lo Stato di .Fiorenza nell' inforte pro
celle , affaggi quanto in prattica fia neceffario l'andar circospetto , e ponde
rato circa il voler ridurre in quiete le fllevationi per via di caftigo ; impercio chehavendo egli havuto notitia d'vna congiura tramata da Nuftoni per
corrompete \aRepublica, fece carcerare due complici; dal qual fatto inforfc
-tumulto fi precipitofo, die il medefimo Pietro de Medici riraafe carcerato .
Il Duca d'Alvi encomiato per ilCarnefice del Belgio non folo non acchet
le /JJevationi di quelle Provincie ; ma con gli eccedi della fua Sanguinaria
crudelt fece talmente indurre quell'animi , che fi come la dolcezza gli haverebbe agevolmente reftituiti all' obbedienza del R Cattolico; cosi da indi
in poi baft la memoria delle crudelt del fiidetto Duca d'Alva far perdete
ogni memoria del Dominio di Spagna .
Compie per tanto il differire la vendetta, fin che il beneficio del tempo
faccia cadere la congiuntura fui tavoliere di vendicarfi , & opprimere i follevati con \a forza , plachi l'ambitiofe voglie , e raffreddi il bollore degli am
mutinati, porga ragionevoli fcufe,e prieghi .
Non volevano i Lacedemoni , che gli Atenicfi cingefiero di Muraglie il
Pireo, e la Citt; ma Temiftocle trov tanti indugi, e dilationi prima di trat
tare quella faccenda , che l'operaera gi arrivata ad vna comportabile perfettione . Ostando Francefco primo R di Francia veniva richiedo reftituire la Dncea di Borgogna , fecondo le promeffe giurate Carlo V. in Ma
drid non negava il partito . Ma andava trattenendo fin tanto , che ftringeffe il trattato della lega coni Venetiani contro Cefare ; e poi fervirfi del me
defimo ripiego ; voleva anco col ptolongar la confederatione , bench daL
H z
Pontefice

go
Ojjrvationi di Trajano Boccalini
Pontefice ne venisse acremente sollecitato, affine di far prova, s'havefl potu
to ridurre nuovo accordo l'Imperatore, e col mezo dello sborso di due mil
ioni indurlo concedergli l'investitura , e possesso di Milano , non che la manutentione della Borgogna , nel qual caso non si sarebbe curato di conchiu
dere altra Lega col Pontificio.
Noctem minacem-, & in scelus erupluramfrons lenivit, nani Luna,
dar repente Calo visa languescer^s .
SE gli animi russer bastevoli per considerare, e proveder alle contingenze
variabili dell'indeterminato auvenire , fuori d'ogni dubbio , che g' in
telletti humani sarebbono incapaci d'abbaglio ; e pure essi non altri incom
benza hanno, che il discorrere circa le cose operabili, e con la ricordanza del
le passate , e con la cognitione delle presenti dar provisione alle cose d'auvenire nel miglior modo, che la nostra timida , & incerta previdenza permette .
Ogni volta, ch'habbiamo discorso su le ragioni interiori, e probabili , eh' ap
partengono al negotio di cui si tratta, e contrapesati i fondamenti, che paion favorevoli, contrari) al nostro proposito ; non siamo tenuti perscrutare
il futuro, el possibile jcomperto dalla caligine dell' incertezza con altr' Astro
labio . Per questo capo dissi di sopra, che il bencfitio del tempo porta secoquella panacea , che per medicamento di tutti i mali scrivono trovarsi neli*
Isole Atlantiche, sanandosi veramente con l'impiastro del tempo molte can
crene stimate incurabili, purch saggia mano sappia accuratamente applicar
lo . E se ben non tutti i pericolosi difetti sono capaci guarirsi dal tempo,
non vuol negarsi , che buona parte d'essi non riceva comportabile giovamen
to ; Del che se sapessero volersi tutti gli buomtnh non anuerebbono precipitio tanti importantissimi affari, come'vanno per furore di chi negotiaQuando Pietro de' Medici diventato come ribelle della Patria,volle spon
taneamente rientrarvi al dispetto d'essa col consentimento, e forse conl'ajuto
di tutti i Principi d'Italia; e lenza forse con tutti gli accidenti favorevoli alla
consccutione del suo intento , era per esser vinta da Pietro la Citt , se il tem
po entrando di mezo , non la soccorreva . Imper che stando quel governo
troppo confuso, e pendente dalla bocca del Savonarola, che haveva quasi ri
dotti tutti i Magistrati alla sua fattione , e mentre i discoli tenevano divisi gli
animi de' Cittadini in due parti , restava il disegno de Medici per sortire feli
cemente, come che favorita da Bartolomeo d'Alviano,e da Pandolfo Petrucci; ma la notte preceduta alla mattina, nella quale haveva decretato d'en
trare nella Citt , f talmente percosso da vn diluvio di pioggia , che non gli
riusc presentarsi vista della Citt medesima , se non due hore di sole , la
qual dilatione f causa , eh' arrivassero in tempo in Fiorenza gli aspettati soc
corsi, i quali non si speravano y che doppo perduta la Citt, se la pioggia non
annegava il disegno di Pietro con quel poco di ptocrastinatione .
fi fan

fipra ilprimo libra degli Amali di Cornelio Tacito.

6i

Vt funt mobiles adfuperjlitionem perculft semel mentes . .


GLi animi affaticati, e sbigottiti , facilmente fi lasciano persuadere , & oc
cupare dalle superstitioni , le quali sono di potenza cosi grande nel con
cetto della moltitudine, che ancor fingendosi vn segno di buon augurio sep
pe Alessandro Magno inanimire col presente artifitio i suoi soldati , & alte
quasi disperata espugnatione di Tiro . E quando Marcello vscendo da Sira
cusa, si spinse contro Amilcare, perche nelP incontrare il nemico, se gli respin
se il Cavallo in dietro , egli finse di volgerlo , & adorare il Sole , secondo l'vlnza antica, acci i Soldati non l'accettassero per augurio infelice .
Pofiquam intutt, latebra,praesidium ab audacia mutuatur.
QV'i vogsio palesare vna filosofia curiosa, che sembra paradosso, ma ve
rit, palpabile, cio che negli estremi pericoli ispi timido, pi bravo .
L'esperienza non mi lascier mentire ,'che gl'innamorati giovinetti, per pol
troni che siano , alla presenza della donna amata , se vengono ossesi , danno
prove d'estremo coraggio ; poich vna potentissima passione scaldando loro
l'imaginativa, commove la bile segno di convertirla in furore ; onde si vede,
che i pazzi fanno nella loro cecit spesse volte prodezze di Marte. Hora
l'huomo timido conosce disperate tutte le vie di cercar riparo con la vilt, e
con la fuga, quanto pi teme di morire , non v'essendo altro sutterfugio, che
quello dimenar ferocemente contro i pericoli le mani ; egli ancora capo
basso nelle pi zarose vie della Morte entra per fuggir la Morte, e,rnoIte volte
la. fugge.
Perci quanto pi si vede essersi ridotto in estremo pericolo il nemico,
tanto maggiore bisogna farne la stima ; non essendo risolutione alcuna cosi
lontana dalla ragionevole , che non paia proposito per disperati , i quali
stante la loro mala conditione della positura presente, non potendo tener di
peggio, sperano, che il futuro qualunque sia per esser , debba riuscir loro feli
cita.
Per tal riguardo non volle Temistocle rinchiudere vna parte delPessercico
di Xerse,come haverebbe saputo fare, perche il non haver scampo altronde,
constringe gli huomini cercarlo con la Spada ; Onde buon consiglio il ne
cessitare il nemico ad esser valoroso per vivere . Se vuol viver fugga . I
Francesi posti in necessit di sfodrar il loro coraggio, se volevano tornare col
bagaglio in Francia , quando havevano corsa come Vittoriosi l'Italia , con la
conquista di Napoli , furono al fiume Taro tanto valorosi , quanto il loro fu
rore fiV animato dalla ditperatione, che fece riuscire vn Ercoletto il R Carlo
V 1 1 1. in quella segnalata famone
H

ngtrmt

Qjfervxthm di Tfjano Boccalini


fi
tngeruHt contumelia^ cadempararti fed Plance maxime , qutm
dignitaffuga impediverat ,
MEmorabili parole furono quelle di Confalvt Gran Capitano del R
Ferdinando , defiderar pi tofto la fua fepoltnra vn palmo pi manti
del conquiftat nemico, che ritirarli vn dito folo pi indietro per prolongar
la fua vita cent* anni . Pochi cuori generofi fuggono alla feoperta, ancorch
B pofla ; perche la reputatone lo prohibifce,e corre per maffima traCavaliesi d'honore, che ne' cos gravi l'honore debba anteporfialla vita.
Giulio fecondo quel gran Pontefice diceva , che fraverebbe pi tofto per
dute cento vite, che commettere vna minima poltroneria . E Paol I V. Papa
pure di tefta , e di valore vantavafi inanzi accender fuoco quattro angoli
del Mondo, che foccombere ad alcuna indignit.
Jllic figna ,

Aquilani compkxm^reH^one fefe tutabatur .

PLanco capo dell' ambafciaria mandata dal Senato all' efferato tumultua
rio , non vedendoti in alcun luogo ficuro., ne fapendo come fuggire , non
tanto per la fua dignit , quanto che la dignit ftefla troppo noto vedendolo,
J'haverebbe refo prigione correndo ad abbracciar l'Aquile , egli Altari, fifa
feudo della Religione per efler quefta potente freno ai pubiici fcandali, ancor
ch ogni particolare fune empio ; poi che neffuno vuol effere il primo vio
larla, non confapevoli in ci dell' animo del compagno .
Alarico Taccheggio Roma, ma rifpett le Chiefe tutte . Attila hebbe paura
del Pontefice Leone il Santo, mentre flava per traghettare il fuo eflercko di l
dal P vicino Mantoua , e torn sbigottito in dietro . Teodofio Impera
tore feommunicato da Sant' Ambrogio flette alcuni giorni rinchiufo , e tre,mante in vna Caia . Licurgo quando volle regolare con leggi la fua Sparta
fin all'hora viverne fenza , finfe che gle l'haveflero inftillato le rifpofte deM'
Oracolo d'Apollo (altrimenti non haverebbero gli Spartani accettate) &
anco g' indufie giurarne l'oflervanza , fin tanto eh' egli filile ritornato da
Delfo , dove fi conferiva, per apprendere quando fune Infognato mutarle, e
per non mai affoluere i fuoi Cittadini dal preftato giuramento fi fepelh den
tro vn fiume.
Luce demum,poftquam Dux,r Miles & facia nofcebantur.
NOn volle azzardare imprudentemente Germanico la fua perfona nella
confufione della notte, in cuil'infolenza Militare haveva perduto il rif
pett fempre facrofanto agli Ambafciatori di Tiberio . M orbito fatto il
giorno corfe dar fefto alle pericolanti faccende , & Tarli feder Planco al
fianco , compaffionando la ma feorfa ventura . In fatti ncll' hore notturne
bene

fipra il frm LHV degli Attutii di Cornelio Tacito .


A
bne fottrarfi dagV infinti ; perche dove fi temono opere mal fatte, la notte
mal ficura; perci che i delinquenti su l'imaginatione di non efler veduti,
s'avanzano ad ogn' ecceflb; fi come il giorno afficura col lume anco quei ma
li, che la notte erano incapaci di rimedio .
^
Si guardino i Principi , & i comandanti d'efferciti d'entrar di notte nelle
Citt conrufamente ; perche fuccedono enormit inefplicabili dall' avaritia,
e libidine de foldati impunemente coitimene , e di quefto riabbiamo tre cen
to eflempi alla mano .
Tum fatala imrepans rabiem> tq#e militum,fed Dem ira refurgtre .
OSfervo in quefto luogo la finiflima prudenza di Germanico , il quale in
colpando la rabbia fatale , vfata nella trafeorfa notte , quali procuri Gru
farne i foldati, non per l'ira loro, ma per quella del Cielo, n'accagiona il mo
tivo, non dovendo chi ama, mitigar la ribellione d'ardenti, e fenfitivi foldati,
efafperargli con il roverfeiar loro fui dorfo tutta la colpa delle male opere
eflequite ; ma ben fi moftrare in vn certo modo di compatirgli con accufare
delle difgratie la cattiva fortunale peffime congiunture, il dettino delle cofe
e va difeorrendo ; perche quelle eflagerationi congiunte quelle, che moftrano la deformit dell' eccedo , inducono vergogna , rimordimento , e voglia
d'emendare con generofi fatti le trafeorfe fceleratezze , e maffime quando.il
Capitano, che fa concioni all' effercito in concetto di veritiero, come effet
tivamente era Germanico . Altrimenti le Militie pi auvedute fofpetterebbono d'inganno, e malagevolmente fi fiderebbono ancor che fi prometteffe
loro vn gener&V perdono .
Gli Spagnoli Capitani del Belgio procurorono fantilTimi indulti agli es
certi di quei Popoli follevati dal Re Filippo fecondo ; ma clTendo quel R in
concetto di troppo Politico , e gli Spagnoli d'huomini (empie crudeli , e che
mai perdonano di buon cuore le ribellate Provincie, non predando fede alle
crie Spagnole, s'oftinarono felicemente nella loro contumacia.
Jnfans in cajlr genittujn contuberni legionum eduBtts , quem militari
vocahulo Caligulam afpellabanty quia plerumque ad concilianda
vulgiJludia, eo tegminepedum induebatur.
TT^Ra figlio di Germanico Caio cognominato Caligola, perche fine di
_X2 fortificarlo nel cuore del volgo , lo calzavano fpefio de borzacchini Mili
tari ; fapend Germanico quanta gratia concili) il fucceflre dell'Imperio il
coftume de' vefUmenti, de' quali communemente la natione fi ferve . Et Ai
gufto nella fua perfona haveva lafciato grand' effempio di queft' importanza,
imparata forf dal Magno Alefiandro , che per guadagnarti la benevolenza d</
Perfi, sbandici i Macedoni veftimcnti, s'abbigli delicatamente all'vfanza
Perfiana ; per che non trovo, che Augufto veftTe altri panni gi mai, fe no
quelli,

04
Ofservtkni di Trtjah BCClim
quelli, che le sue figlie domesticamente gli andavano apparecchiando;' Non
estendo possibile d'esprimersi quanto gran giovamento apporta Principi i
tenere ne costumi loro lo stile commune , e quello de minori specialmente
nelle foggie del vestire, quando amino l'accrescimento della stima, e del favor
Popolare .
Gli Spagnoli tenacissimi della loro rancida vsanza vestono sempre i Prin
cipi, &ji plebei d'vn medesimo taglio: Onde in Roma quei Baroni , e Cardi
nali , che sono pensionarij , e della fattione di Spagna s'inclinano d'vsare ne',
vestimenti la moda Spagnola . All' incontro vn bruttissimo disconcio arreca
alle Corti d'Italia, & ad ogni sorte d'huomini Tinstabile vsanza d'habiti, che
introduce ogni giorno con rovina delle famiglie la curiosa , e vaga natione di
Francia, la quale acquista non poco dominio nel cuore degl' Italiani, con l'im
prestar loro giornalmente vestiti .
Quanto meglio farebbono i Principi d'Italia non alterare i semplici vesti
menti vna volta invecchiati delle loro Corri . Et in questo Francesco Maria
Duca d'Vrbino merita molte lodi , havendo saputo conservare l'ecconomia
del vestire nella sua Corte , senza mutatione ridicola : Nel che pecc il Duca
. di Savoia , che stando nemico d'Henrico I V. R di Francia imitava nostri
giorni il vestire di quello in ogni mese ; cosa, che v seguitando anco il Duca
di Mantoua , e seguiter in breve il Duca di Toscana , bench affetti seriet
maggiore degli altri Principi neh" vsanza della sua Corte . Non lodo Luigi
X I. R di Francia, che col suo capellaccio vecchio , e bisunto fece burlarsi
dagli Spagnoli . Ma ne anco approvo quella politica attillatura da bello in
piazza . Il vestire d'vn drappo fino senza hornamenti di color modesto , e
senza macchie, e rotture stimerei sempre il pi aggiustato e convenevole agli
Jhuomini savij,che pretendono stima, & amore .
Sed nihilque flexit^qum invidia in Treviros.
PV tanto nel cuore degli ammutinati l'invidia dell' altrui bene , e l'odio
contro chi lo conseguisce , che in paragone di questi due affetti sono vn
niente il timore, e la vergogna , & il proprio pericolo j onde nessuna cosa pi
commosse le legioni quanto l'invidi de Treviresi .
Cos nelle Guerre di Fiandra non f alcun motivo pi possente ridurre
. gli ammutinati in dovere, che volersi ridurre il supremo Governatore, e mas
sime D. Giovanni d'Austria nelle mani de soli Valloni , i quali promettevano
senza l'ajuto delle Militie Italiane vincere , e debellare i contumaci , purch
soli servissero il Principe ; Onde D. Giovanni diede lo sfratto alla Fiandra in
breve tutti gli ammutinati , nettando quel paese dalle Militie straniere ; il
che fu per altro capo mal inteso dal Mondo , che l'incolp d'imprudente , e
peggio sentito dagli Spagnoli , che l'ascrissero principio di fellonia, come in
tal maniera pretendesse quel buon Principe farsi tanto amore da Valloni , e
Fiamenehi , che facilmente dovessero accettarlo per Sovrano ad esclusione
del R suo Fratello .
Equi

sopra il primo Libr degli Amili di CMel Tacit ?


6(
Equi non ardisco negare , che sia bene introdurre faraoni , e tener divisi
gli esserciti non solo di sito, come ben faceva Germanico, ma'd'afsetto, e d'in
teresse, se bene tal volta chi vuole introdurre simili divisioni vien tacciato di
troppa Politica:, e di poca fede . Ma parmi consiglio assennato, che tal volta
per ottenere il suo fine, mentre si stia ancora con l'animo neutrale , conven
ga molto bene il dare' gelosia di se stesso ; poich il temere , che vna parte,
che potrebbe esser amica, non adherisca,e favorisca vn altra parte noi ne
mica, speflb porge lodevol fine alla prattica, che si procura ; come si vidde in
Alcibiade bandito d'Atene , il quale' co| adherire prima Lacedemoni , e
poscia Persiani , mise tanta gelosia alla Patria , che f con molte instanze ri
chiamato dalla medesima .
Il Duca Lodovico Sforza detto il Moro f tanto invaghito di questo strat
tagemma, che pratticandolo vn pezzo con frutto, seppe ricavare gran sodis
fattone da Principi d'Europa, perche si faceva bramar da tutti , tutti si ven
deva caro , e non si concedeva nessuno ; Hora si prestava Fiorentini , hora
Pisani , hora Genovesi , hora Venetiani, hora al R di Francia , hora
quello di Napoli, hora Cesare , & hora al Pontefice; sempre lasciando gelo
sia di se stesso; alla fine burlando tutti, f burlato da tutti, e si rese illustre essempio d'infelice empiet dentro vn Camozzone della Francia , sempre do
matrice de' Mostri Italiani , se guardiamo vn Desiderio incatenato , vn
Corradino decollato , vn Moro imprigionato .
Sforza da Cottignola , Franco suo figlio , el Picinino furono anc' essi i
Maestri, dall' etTempio de' quali il Moro haveva appresa quest* Arte ; ma ci
vuole eccellente finezza pratticarla con frutto , essendo vn arma da due
punte, che trafigge anche chi non ben la maneggia.
Rus insuggestupcrTribunum ojlendebatur ,fi nocentem adclamaveranty
praceps dattts trucidabatur , (jr gaudebat cadibus miles,
tamquam fernet absolvent .
Dio vi guardi da qualsivoglia accidente di Giudice appassionato , perche
dove sorfia il mantice della passione , s'accende il fuoco dell' ingiuititia
pi tirannica, ne sta in Tribunale la ragione , dove patria leggi a l'affetto ; e se
l'assetto del punitore sar tinto del vitio , al quale eletto ad inserire il casti
go, sar fieristmo , e tanto maggiore , quanto con maggior yehemenza si pu
nisce l'altrui peccato da quelli , che studiano mostrarsi alieni da vna simile
tintura per loro importante interesse .
La ragione per la quale questi ribelli si rallegravano del macello , ch'essi
facevano de' proprij compagni , e Capi truppa e, perche essi pensavano libe
rarsi dalla colpa, quasi che riavessero comincilo ogni fallo per inconsidcratez-,
za, e strascinatici dagli eccitamenti di quei seditiosi, quali doppo essersi rauveduti, pacatamente davano la Morte per maggiormente attestare al Princi
pe la fedelt dell' animo loro non colpevole , che in essersi lasciato ingannare
I
dagli


,
OffervAlhfti di Trajafto Boccalini
dagli incantesimi de' seduttori ; col castigo de' quali credevano meritare l'in dulto de loro, anzi de' i non loro misfatti .
Osservo poi la prudenza di Germanico in questo fatto per essersi astenuto
dal macchiare le mani nel sangue di quei condannati, acci che venes eofdem
ftvitia falli, & invidia effn . Non convenendo chi comanda esserciti fare il
boia de' Soldati . Augusto nel punto di condannare alcuni , fu chiamato dat
siio Mecenate con l'epiteto di Carnefice ; Onde egli cessando dall' opera,
god molto dell' ardire del suo favorito, che lo rese pietoso .
Henrico I V. di Francia piangeva quando era costretto di far moschettare
i suoi soldati ; Et il Duca d'Alva rideva .
Il Duca Valentino dopp haver fatte commettere vn'nfinit di sceleratezze dal suo Vicario Criminale nelle Citt di Romagna, mostrando, che tut
to russe succeduto contro la sua ottima intensione , consegn il povero Giu
dice all' imprcation!, e beftemie de' i Popoli, che lo vollero in quarti .
L'officio de Principi doverebbe essere il solo premiare . Le gratie escono
dalle loro proprie mani : ma le pene da quelli de loro Ministri . 11 Principe
vn imagine di Dio , e Dio castiga i suoi nemici , cio con i mali huomini,
con i Demoni) . Guardatevi dunque Grandi di non contaminare le vostre
attioni con indirette effusioni di sangue .
Il R di Spagna quando visita le carceri il giorno avanti Pasqua , non con
danna alcun reo, ma ne libera molti .
Caierum, vt avettcrentur cxftrisjrttcibut .tdhuc non minta ajperitatcs
remedff qum feeteris memoria.
GLi ammutinati per acchetargli basta dividergli . Savio Augusto, che la
sua Guardia di io; misa Pretoriani cosi bene divise n contorni di Roma,
che per suoi stpatori , i Saldati slamente di'- tre Cohorti ritenne . Seiano
volle riunirgli tutti in Roma non per miglior servitio di Tiberio, ma per farsi
Padrone .
Il volgo in fatti vn Mostro, eh' h a per regola l'esser fuori di regola . Paz
zo nelle sue attioni, nulla ha di mediocre , sempre vrta negli estremi, e davo
estremo all' altro fa passaggio senzatoccr il mezo . Quando pi ama , non
ama, che per odiare, & troppo ostinato, solamente neh' esser troppo volubi
le . E trattar seco di proposito troppo pericolosa attione , se le cose non
fono tanto disposte, che pet> abbragiarsi , non habbino bisogno , che d'vn zol
fanello acceso . Non di meraviglia la maraviglia , che prese quel Turco
d'oslrvar in Roma nel Marted vltimo di Carnevale sepolto il volgo eoa
estrema licenza neh' abisso delle pazzie , e poi con la frapositione d'vna meza
notte trovarsi rinsaviito in virt d'vn pizzico di cenere , che gli sia buttata s
la fronte; Se noi vorremo considerare in quanto minor intervallo , e minor
causa il volgo muti proposito . Guai chi se ne fida ; Se ne fid con frutto
il Principe d'Oranges^ ma nel fidarsene , l'oblig con dargli saccogli Altari

spra il prima libro degli Annali di Cornelio Tacito.


67
ad imperversar talmente contro gli Spagnoli , che non gK restasse luogo di
/pcrarne il perdono; e per consequenza a non mutar mantello, ma di questo
riparlarci .
Vbi avarititm , aul crudelitatem consensi* objeftavissent
Militi.t solvebantur.
NEUa surrogatione de' Centurini, che doveano riempire i luoghi de' tru
cidati nella sedinone ; voleva dir Germanico il giuaitio delle Legioni;
E se gli opponevano i due pi nocevoli viti) della crudelt , e dell' avaritia,
casva i candidati, non essendo habile governare le soldatesche quel capo,
del quale si lamentano le querele di tutti i Legionari] , ne mai a bastanza potrebbesi ricordar ai Principi del nostro secolo , eh' amano di mantenere la
tranquillit ne loro stati, quanto voglia dire queir Aforismo, il quale comanda
d'aprire ben gli occhi s la crudelt , & avaritia de Ministri : Qyella essendo
vna bestiai fierezza, questo vna evidente Tirannide : se per il Principe Tiran
no non russe tale , ch'havesse bisogno d'oprar l'vna, e l'altra per tener sotto il
fiogo di bronzo i Popoli di conquista ; come hanno saputo permettere i R
i Spagna ai loro Ministri, specialmente nel Regno di Napoli, e nel Ducato di
Milano . Altramente l'avaritia genera infinit di disordini , porgendo esc
continua allo sdegno degli offesi, e de loro adherenti , come che meriti odio
implacabile de sudditi impoveriti ; Oltrech quell'inesplicabile ingordigia
de' Ministri ingoia immensi Tesori del Sovrano, che senza l'abbondanza dell*
oro,'rimane incapace proveder tutto il bisogno .
Chi sapr riflettere quella mcmorabil giornata , in cui cade l'essercito
Francese, a/ duine Garigliano, trover, che la cagione della perdita , pi che
il valor del Gran Capitan fu l'avaritia de' Commissarij Francesi, che per col
pa delle loro frodi rest talmente diminuito l'essercito di Francia, che f im
possibile resistere quelli stessi nemici , de' quali per ogni ragione di guerra
doveva restar vincitore .
Imparate Principi , se non vi torna conto impedir le rapine , e le cru
delt de vostri Ministri , a ingrassargli per divorarvegli , come f il Gran
Turco con i suoi Visiri , e Bassa, consacrarli in fine allo sdegno del Popolo
scorticato, come fece il Duca Valentino .
Immotimi- adversits eossermones,fixumque Tiberiofuit', non ornitiere caput
rerum, ncque se, remqne publicam in cajfum darcs .
LAsci ciarlare il sagace Tiberio alle lingue pensierose, risolutissimo di non
abbandonar Roma con rischio suo, e della Republic a ; per che havendo
egli sospetti gli animi grandi della Citt regnante , dove il suo dominio non
era ben stabilito , stimava pi proficuo l'assistere al Timon della nave , e far
he gli alari aadassero remigare in picciole cimbe tea le procelle furiose , e
I a
tra

6%
Ojfervatiom di Trajmo Boccalini
tra certi naufragij . Che fe ben* Aleffandro , e Cefare con la loro perfona
havevano acquiftato il Mondo , & Augufto , e Tiberio potevano confervarlo
fenza azzardare la vita . E veramente rifolvette conforme Tempre la fua
acutezza Tiberio, il che dall' evento reft comprobato ; Et giorni noftri Fi
lippo 1 1. fenza moverli dall' Efcuriale , con vn pezzo di carta fotto fcritto da
lui, governava due Mondi, e la Fiandra ribellata, e Portogallo, s'humiliorono
alle lue Armi fenza veder il fuo braccio . All' incontro l'imprudenza bench
ferociffima di Sebaftiano di Portogallo R , che volle condurli di perfona in
Africa, fu la rovina fua, e del fuo Regno .
I
Torna dunque meglio in foftanza Principi il guerreggiar in luoghi remo
ti dalla Reggia con la deftra de' loro Capitani , che con la propria ; Perche
molti effendo in luoghi bifognofi della prefenza del Principe, egli, ch' vn folo , non pu fodisfare tutti nel medefimo tempo ; Onde compie pi , che
ftando nel cuore dello flato, fomminiftri vigore al rimanente de membri, (len
za moverli, che in fe medefimi .
Quelle parti del fuo Regno, ch'egli non honora con la fua prefenza, come
che meno ftimate verranno reftarne offefe , e cosi feguiranno difeonci . Il
Principe deve imitare le Republiche, nelle quali il Senato mai non fi muove .
Franeefco primo per voler combattere in perfona , perdette la libert , e
quafi la vita . Perdettero i Venetiani la Terra ferma, e fenza muovere il Se
nato, la ricuperorono .
Nerone con le braccia del valorofo Corbulone percoffe i Parti, egli {cac
ci dall' Armenia, eh' occupata s'havevano ; Non fia dunque il Principe vago
di portarli pericoli della Guerra lungi da Cafa .
Gli accidenti delle Guerre poffono pigliare vna piega di tanta durata, che
l'et d'vn huomo tal volta corta per difintrigarli . E quando il Principe in.
perfona guerreggia, deve vincere, fcapitare di reputatione . Non v' luo
go di mezo, fe non vince fubito, egli perde ; cofa che non auviene , quando fi
maneggia la guerra per via de Miniftri, potendo efl fenza fcapito del Sovra
no temporeggiare fecondo il bifogno meli, & anni per vincere con vantagr
gio, e fenza evidente pericolo . S' il Miniftro riefee inhabile, fi pu cangiare ;
s' il Miniftro incapace^ perduto ogni cambio . Comunque ella fiafi grac
chi in vano,el Senato,el Popolo Romano; perche Tiberio non conienti di
muoverli; All'hora io farei vfeire nell' efferato il Principe , quando la Vitto
ria ruffe certa . Chi pu , imiti David , che dal fuo Capitano Gioab f chia
mato al Trionfo, e non alla battaglia, altrimenti ftiafi nel Trono .
Caterum vi jamjdmqm iturus legit comiiesyconquifivit mpedimenta,
adornavit naves.
DEfiderando il Popolo , el Senato , che Tiberio imprendelfe con virilit
di petto il viaggio di Fiandra , per humiliar il collo de' feditiofi con la
fua prefenza ; egli non volfe contradire , ma ben fi contrafare ; imper che
affine

fopra ilprimo Libr degli Amali di Cornelio Tacito.


69
affine di confolare i voti communi ; e fenza parere deprezzargli , s'elefle f
compagni del viaggio, e pofe all' ordine i carriaggi ; poi nulla tacendo , n'in
colpava la rigidezza del Verno , e la piena de' fogragiunti negotij, e cosi bel
bello feppe ingannar tutti, fenza vrtare nelle male fodisfationi del Popolo, il
quale pafciuto dell'apparenza, che accreditava le promeffe di Tiberio , co
minci fuogliarfi nel fuo defiderio , e fratturar l'andata del Principe , quali
che legittimamente impedita dalla qualit de' tempi , e de' negotij . Ma f
l'Imperatore con affoluta negativa haveffe corrifpofto alle publiche inftanze,
tutti fi farebbero offefi del fuo modo di procedere, che forf haverebbe por
to materia qualche fcandolo .
Imparino i Principi fenfati non trucidare le fperanze delle dimande de'
fudditi con vn orgogliofiflmo N, non mancando mai ripieghi di cohoneftare le negative con apparenti concezioni , non mai riducevoli all' atto prattico . Quel non dire di N , addolcifce il palato de' pretendenti , che di rado
arrivando metter le mani fui cuore del Principe . credendo quello, che odo
no, e nel vederli procraftinare l'effecutione della promeffa gratia , hanno occafione d'incolparne ogn' altro, che la mente del Principe .
Al mio tempo fi fono veduti finiffimi ftrattagemmi de Pontefici , che non
volendo concedetele gratie chiefte loro dalla Francia, facevano tutto il poffibile per far credere altrimente , accagionandone hor quefto , hor queir im
pedimento, che difficoltava le refolutioni effettive, e maflme quando trattandofi con Carlo V. e con i Principi della Germania, che volevano vn Concilio,
che effendo aborrito dalla Corte Romana, e non potendoli negare per i ri
guardi di confervare la Religion Cattolica deturpata in Alemagna, fi moftr
d'efficacemente volerlo , e fi procur di celebrarlo in Mantoua , &in Vicenza
con tanti artiftio, che i pi favi} s'ingannorono in credere, che i Papi niente
pi bramaflero , che il Concilio , al quale non furono finalmente condotti,
che dalle mani della neceffit nella Citt di Trento doppo qualche tempo,
che fe bene fuole arrecare de benefitij,non apportava Preti altro, che mag
gior impegno, & obbligatione d'vfcirne .
Nella Corte di Spagna poi ancorch dica il R da dovero nella conceffione di quello , che i Popoli , gli altri domandano per firaordinaria len
tezza-peculiare di quel clima, tutto camina con pie cosi pigro, che riefee ma
lagevole il difinguere quando il R dica da dovero, e quando burli . Tutto
urberia Caftigliana per far mutar faccia ai negotiati, & agli impegni del R
con cento futterfugi, che pi di Tiberio tengono fempre alla mano , confor
me fanno quelli, eh' hanno l'honore di pramcargli, come ho fatto io per mia
difgratia.

Ojfervationi di Trajano Boccalini


Eas hitew Cacino. AquliferU^ Sigmferifftte^ qwd maxime cajlrerum
smcerum er ti,occulte recitai .
GErmanico non meno prudente , che pio sfuggendo l'obbligatione d'in
sanguinarsi negli altri ammutinati per dar loro tempo , se col fresco essempio de' racquetati compagni volessero rauvedersi, scrive Cecina di por
tarsi all' ordine con grossa banda ; perche se non lo prevengono col castigar
tra loro i pi federati, egli haveva decretato d'vccidergli indifferentemente
tutti . Che f l'auveduto Cecina ? Chiamati i portatori dell' Aquile , e gli
Alfieri pi galant' huomini, legge loro, ma in confidenza secretisfima le lette
re di Germanico, essortandogli insieme liberar tutti dall' infamia , e se me
desimi dalla Morte ; Onde conferendo questi il negotio co' loro amici , trovorono tanta resolutiohe , e cuore , che la maggior parte delle Legioni s'in
dusse trucidare di propria mano i pi federati leditiosi .
Bella norma per acchetare vn efferato ammutinato ! nobile essempio
degno d'imitarsi ogni volta, che ne venisse il taglio . Quando si vuole acco
modare vna sollevatione , si comincino pratticare i migliori, e pi honorati
confidenti del Sovrano ; poi i meno rei , & il secreto sia gelosamente maneg
giato
Voi, che siete Ministro d'vn Principe , il quale per facilitare i suoi disegni,
v' indirizza instrutioni, lettere ostensibili affine di ridurre in dovere con le
minaccie dell' adirato Sovrano i Vassalli disobbedienti, contumaci, non gi,
perche esse lettere contenghino espressa l'intentione vera del Principe ; non
v' andate imaginando di ben servirlo , se non pratticate nell' ostensione degli
ordini tant' artisitio , che paia veramente esser voi indotti ad vn atto di tal
confidenza dall' amore, rispetto della salute de' sudditi, anche col commet
ter vn mancamento di fede, per veniale, contro il padrone, del quale dove
te persuadere per veracissimo quanto scrive , occultando ad ogni poter l'a
nimo vostro , come s'efsettivamente credeste quanto persuade , essendo diffi
cile , che venga creduto da Popoli , che vn Ministro del Principe promulghi
loro i secreti delle lettere , e commissioni , che non sogliono mostrarsi ad
alcuno.
Fate nel negotiare accomodamenti ; non v'esca parola di bocca senza ar
tisitio ; ma che non si conosca, perche anco gli altri aprendovi gli occhi , sta
ranno in guardia nel vantaggio de' trattati ; per il qual rispetto necessario
di preconoscere gli animi devoti alla fattione auversaria , e massime di colo
ro , che in publico se ne mostrano alieni . Ma non gi male il simulare di
credergli quali si professano , anzi compie assai bene lo spettorarsi con essi lo
ro, ma con persone confidenti sino quel segno, che si pretende informare la
parte contumace, non dovendosi dubitar punto, che costoro non riescono fi
di relatori de' vostri discorsi , e concetti , eh' andarete spendendo per agevo
lare la conclusione del vostro negotio j perci che gli auversarij presteranno
intiera

sopra il prim labro degli Annali di Cornelio Tacito .


71
mera fede alla spia loro partiale, e crederanno alle vostre parole* confidate
t lai per motivo d'arnicitia , & arrivate alla notitia loro contro il vostro sup
posto .
Don Micheletto confidente non meno, che federato carnefice, e Mi nistro
del Duca Valentino, simulando stretta amicitia con alcune donne da piacere,
fuisceratisfime de'Genrilhuomini di Casa Orsina , 'ma infinite per divotihne
della famiglia Borgia, all'hora regnante, mostrando di confidare neh' amore
volezze del letto,per semplice curiosit g' interessi del Pontefice, e del Duca
verso gli Orsini; fu causa, che venendo puntualmente riferito il tutto quei
Signori, si governastro cos malamente in ordine tali notitie , tanto ingan
nevoli, quanto dipinte per sincere, e veramente in apparenza credibili, che in
fine il Duca arrivo rovinargli nella maniera, ch'c noto .
ofiquam,inteSeclo in quas faviretur^ pesimi quoque arma rapuerant .
QVano s'accorsero gli federati, che contro di loro s'impugnava la Mor
te nel ferro degli amici, e parenti, fecero quello , che la natura insegna
per difender la Vita, cio menorono anch' essi le mani con mortalit di molti
fedeli al Principe , e che non havevano peccato nell'insorta sedinone ; & il
volgo taglio poi pezzi per ignoranza molti de' buoni, come suole accadere,
dove il castigo vien manipulato dal furore della moltitudine . Quando i
soldati medesimi puniscono le seditioni col sangue de seditiosi ; ogni federa
to diventa buono, si piglia l'Armi contro gli altri ;*Perci guardino i Gene
rali non fidarvi i tutti quelli, ch'hanno veciso il compagno per farsi crede
re innocente , se non godono di vadere in breve rinovato il tumulto , con
odio dell' efsercito, come poco amatori del sangue de' suor : per necessaria
somma, diicretione nel distinguere gli federati in maschera da gli huomini da
bene, quando sono commisti, e doverebbonsi in ogni maniera levar di mezo i
cattivi; e quando i soldati sitibondi del sangue sono sul versarlo, ogni cenno,
che loro si dia , basta per sepelire qualsivoglia gigante , che in mezo loro
facesse il Santo ; Oltre che se vuoi Capitano fare vna frumiosa vendetta de
seditiosi soldati, spingili in quel furore, contro il nemico .
Alcuni biasimano qui la crudelt di Cecina per la morte inferita anco
persone incolpevoli; mail nostro auttore altrove scusa questo fatto, dicendo.
Habet alicjuid ex iniquo orane magnum exemplum, quod contra fngulos pnbiica vrititatt rependitur . Vn male spesso rimedio dell' altro , & i Medici fanno vn
Cauterio per divertire l'humore peccante, risanando con lieve ferita vn mor
bo mortale . Chi vuol esser buon Giudice dell' anioni humane non guardi
l'apparenza, e lascorza,ma il midollo pi riposto, & il fine delle cpse .
Pausino lasci tagliare pezzi vn mucchio d'innocenti dlia rabbia de'
Popoli sollevati , non curandosi di difender Londra , per difender tutta l'In
ghilterra .
Il frutto, &il fine fece lodevole il consiglio parso noppo crudele .
In Siena per mancamento-di vettovaglie f risoluto affine di prolungare la
difesa

ji
OsseroAtoni di Trajft Boccalini
difesa con le speranze de' soceorsi tirare il collo al pane ; e perci scacciort*'
no tutte le bocche inutili . Gentildonne bellissime di venti anni andavano
fuori delle mura espulse da Padri, e da fratelli ad elemosinare dagli assedianri
vn pezzo di pane . I Soldati di Guardia havevano ordine di non permette
re lo scampo quelle donne, vecchi, e fanciulli; & alcuni libidinosi, che eo
citati dalla bellezza delle fameliche giovinette, ardirono satiarle di pane per
satollarsi di carne , furono corretti da vn capestro ; Onde le povere turbe eoa
miserabili ejulati ritornarono sotto le mura ad implorare dalla piet del loro
sangue qualche Morte meno crudele. E pure questa crudelt de' Sanesi in
sostanza era vn atto d'heroica virt, per sostenere la liberta, ch' vn bene so
pra tutti gli altri desiderabile appresso gli huomini di spirito.
Etemm attulerant expleratores fejlam eam Germants noftemy
ac foiennibfu efulU ludicram .
AImbracciando l'opportunit dell' eccitat fierezza ne cuori del suo eser
cito , s'invio Germanico di l dal Reno ad assaltare i nemici all' improviso in vna notte , nella quale havevasi per bocca delle spie risaputo , che i
Tedeschi celebravano festa di giochi, e conviti solenni . Tempo veramente
il pi proprio, che possa bramarsi da chi vuole assaltare il nemico, non v'es
sendo cola, che indebolisca pi le diligenze della disciplina Militare, e che
dia in preda il Campo all' ardire del vigilante nemico , quanto Ubriachez
za, & il sonno:vitij da tenersi al pari dell' imboscate.
Il Duca di Ghisa con meno di cinque mila de' suoi bravissimi soldati dis
fece in vna notte l'essercito de' Protestanti , che passato in Francia in soccorso 1
degli Vgonotti, sepolto nel Vino, e nel sonno era composto di quaranta e pi
mila combattenti, i quali pizzicati di nuovo dal medesimo Duca con lo stesso
valore, e quasi con la medesima maniera restarono in fine talmente distrutti,
che ingrassorono i Campi di Francia con i loro cadaveri, e pot' vna vecchia
Francese mal trattata dall' ingorda loro rapacit amazzare dieci in vn por
cile, dove infermi non potevano difendersi .
^UulerAnt exfiorAtores .
Osservino i principali comandanti degli esserciti, quanto necessario riesca
alla buona condotta loro l'esser bene auvisati da spie fedeli della positu
ra del nemico ; senza le buone nosine delle cose correnti s nel Campo, come
nelle Corti de' Principi non possono l'oculate prudenze del Mondo ne ma
neggi di stato cosa , che vaglia . Quindi hanno imparato gli statisti deco
rare il brutto nome di Spia tanto necessario nel suo officio al buon governo
degli stati col vocabolo d'Ambasciadori col mezo de' quali ogni Principe si
studia di sapere i fatti del compagno .
Il Gran Capitano Consalvo per conquistare il Regno di Napoli al Re
Ferdinando

sopra il primi Libra Agli Amkli di Cornelio Tacito .


75
Ferdinando il Cattolico suo Padrone , segn s le polizze delle revisioni de
conti ducento mila studi consumati nel mantenimento di grosse spie , auvenga che le spie ordinarie non siano capace di penetrare , se non le cose ordi
narie .
Filippo II. R di Spagna consum vn Milione nelle spie, e ne Ruffiani Po
litici per mantenere le sollevationi, & anco tentare la conquista del Regno di
Francia .
In Roma dove io sono stato Giudice molti anni nel Tribunale del Gover
natore della Citt , mi ricordo haver veduto sopra cento Spie salariate con
cinquanta scudi al Mese , e pi di ducento scudi l'vna; E Gentilhuomini di
Roma , & altre Cappe lunghe non isdegnano approvecciarsi in questo mestie
re^ massime nel farla spia Palazzo , la quale incombenza comincia brutta
mente ad vsurparsi da Prelati pretendenti , vedendosi molti d'essi accresciuti
per il solito merito di questa virt, della quale in Roma, pi che in altra Citt,
se ne industriosa mercantia ; la Corte vuol sapere i fatti de* forastieri , e de*
Ministri , Agenti de' Principi ; Et i Ministri de Principi vogliono penetrare i
fatti , e le ciarle , & anco l'intentione del Papa , de' suoi parenti, e de suoi Mi
nistri ; Onde non pare, che in altro si ponga studio maggiore, che in trascurare
i proprij , & indagar g' interessi del prossimo , del qual genio non ritraggono
Vantaggio se non le spie . s
Cum Casar adveclus ad vicefintanos ; voce magna, hoc illad tempia
ohlcrandafeditionis clamabat ; pergerent,properarent
culpam in decus vertere .
Y'Na belh emendatione fa ritrovare ben spesso gloria anche nel commesso
errore, mentre il soldato per cancellare la macchia del passato manca
mento fari prodezze da Marte , & impatiente dell' ignominia , che ha conce
pito ritrovarsi in lui , non rispiarmer sangue per lavarla affinch non gli resti
vergogna, e timore, che gli poisa essere gi mai rinfacciata .
Antonio primo lo pose inprattica pugnando per Vespasiano con i Viteliiani appresso Cremona; perci che affine d'indurre le Legioni, che in Vngharia s'erano ribellate dar prove d'estremo valore, le concit nobil ver
gogna, e pi nobil ira con l'infliggere nella lor ricordanza vn aculeo insofseribile , dicendo; ecco quelle campagne, dove lasciando le tinture d'Vngharia, si pu ricuperare il merito delle vostre antiche glorie smarrite.
II Duca Alessandro Farnese indusse prove stupende nell' assedio d'Anver
sa vn Reggimento di cavalleria gi prima ammutinata . Henrico III. men
tre in sua minorit era Capitano del R Carlo I X. suo fratello, fece con simili
aculei diventare ferocissimi i soldati di Borgogna, che dalla ribellione erano
tonati sotto l'Insegne Reali. '
K "'

Cenr

74

Offervitim di T/jano Boccalini


-V '
. l
.
\concordes vincnl cmUtsy
incitamenti irwttm apud infenfos erant .

>Li di) privati, e nudriti lungamente tra Arminio , e Segele furono acV^Jcrefriuri dall' haver Arminio rapito Segefte vna fua figliola ad altri
promefla per Moglie ; Onde dice il noftro Auttore. Odiofo genero di ne
mico fuocero tutto quello , che tra concordi farebbe ftato vincolo d'amore,
era tra quefti due irritamento di fdegno .
E' lo fdegno tra i parenti pi crudele, che tra gli ftranieri,ma(Tme quando
l'ambinone caufa dell' emulatione . Pare cofa malagevole crederli , che
da perfone le pi care ci polTa provenire robba di tanta amorezza; Onde chi
fi trova ingannato, prova cosi gran rammarico, che l'amore di prima ffle fi'
4 Ara'c*r'a ' ' ^ Sangue feminario divehementiPTimi odij , e difdegn
dirficilitfmi guarirfi , fe qualche mano inafpetta , non difgombra i veli , che
tengono appannato fra congiunti il lume della ragione .
' Il guerreggiare d'vn figlio contro il Padre fu barbarie , ma infegnat
Principi dal figliolo del R Mitridate .
11 carcerarlo tradimento f peggio , ma effequito da Seriafie figliolo d
Tigrane,che lo confegno nemici d'Armenia ; ma ferbare vn Padre , e R in
vita per fpogliarlo degli ornamenti Reali , e come Henrico farlo abjurare , e
vefiire per penitenza vn Cilicio ben afpro , f ecceiTo non vdito , fe non in
perfona di Lodovico Pio Imperatore , che da Lotario fuo dilettiffiino primo
genito ricev cosi ferini trattamenti,
' (Jiddtdrat Segejes legat flum nomine Segifaiundum,fed juven
confeientia cuncabatur .
SEgeft aggiunfe agli Ambafciadori mandati il fuo figliolo medefimo ; ma
quegli fi temeva ; poich quando fi ribell la Germania , fuggi tra ribelli,
per inoltrare la fua confeienza buona, e fedele verfo i Romani . hegeftc manda loro il figlio di confeienza macchiata . Veramente confgrtare il fuo fn-^
gu ili mano del reconciliato nemico, e foccombere ad vn gran pegno; ne Qt
pu deiderar d'alivantaggio .
Carlo V. non feppe affcurarf,cWFranceico primo non addperfle in fu
rovina la libert, ch'era per concedergli dal camozzone di Spagna ; ma volle"
bavere per fidejufiori i proprij fuoi'figlioli . Egli Spagnoli hanno per maffima inalterabile d'affcurarfi del genio de* Principi Italiani , don indurgli * mandare alla Crte Cattolica per fchiavi cori lo rpeciofo Titolo d'ducatio~ n i lr figlioli .
Chi tiene in mano i figli d'vn Principe pu vantar dfhvrlo* per i caplli
del cuore . Si guardino dunque i Potentati d'Italia di confegnare il loro
&ngue in mano degli Spagnoli j Ci ben intefero i Grandi di Handra , che
non

sopra, il pnato-JLifat degli Attuti di Cornelio Tcita .


75
non vollero mandare per niun conto i lor figli al R Filippo .
Che poi il giovine. Sigismondo memore , che di Sacerdote Romano s'era
rotte le bende,'rifuggito rubelli, riavesse paura della sua mala conscienza,
cosa ordinaria . Chi opera male, ode subito l'Inferno, che gli rimbomba nel
cuore con Ecco di crudo rimordimento . Gran portione d'ogni licurezza|
ei rtibil iniqui fdcert .
*
Il Duca Valentino tremava dormendo , c spesse volte si lanciava dal letto
chieder l'armi , gridando d'esser veciso . Vn Ladrone , che haveva in sua'
giovent amazzato vn fanciullo di cinque anni seni' alcuna imaginabile ca- '
gione , doppo rigorosa penitenza , e dieci anni di vita Monastica , non pot
mai scacciarsi da gli occhi lo Spectro , e dagli orefchi la voce dell' vecifo
bambino, che tutte l'hore vedeva, & vdiva gridare . Cur m: occidisti
Carlo V. doppo haver saccheggiato Roma , e tenuto prigione Clemente
VII. con le braccia del suo essercito mezo Luterano , hebbe tant' horrore
della smderesis , che non assaggi mai pi vn oncia di riposo sinch ridotto
mitera vita nell' Escurialc di Spagna, non bagnava, che di lacrime, e di sangue.,
le reni con vn flagello di funi , che lasci in heredit pretiosa al suo figlio Fi
lippo .
Francesco primo doppo haversi conosciuto reo di mezo milione d'homicir
dij, e delle spiantate Riviere d'Italia dall' Arrnate Ottomane , da lui chiamate
nel Mediterraneo danni dell' emolo, assaggi morsi cosi crudi da vermi del
la conscienza , che maledi pi volte la relblutionc d'essersi mescolato col
Turco .
Gassato i Colic tempi nostri il Nestore, e l'Anteo della Francia tanto
savio, e tante volte ingannato; tanto invincibile, e sempre vinto, havend
macchiato il cuore di quanti misfatti erano seguiti nel Regno di Francia, dove
egli col Tizzone dell' heresia non creduta per altro conto, se non come inifrumento, ha dato molto bene alla consecutione de suoi fini perversi ; haveva
acceso in prima mano il fuoco, che divor, & anche non estinto si bella par
te del Mondo Christiano , bench durasse vivere lungamente , egli non vi
veva , che con i cruci] d'vna continua Morte per la continua agitatione d'animo,in che lo tenevano, e l'infinite. sceleratezze,delse quali vdiva confessar
si reo del suo cuore Et Henrico III. l'estirpatore dell' ambitiosa ribellioae
del Duca , e del Cardinale di Ghisa nel ricordarsi dell' havere con l'Eucharistia in bocca amazzato vn Cardinale di Santa Chiesa, Se vn Protettore del
la Religione Cattolica, bench tinti di delitti di stato, impallidiva, suspirava,
e battendo i piedi , confessava di veder anche pi volte in vigilia notturna il
Duca di Ghila. con meza spada cavata dal fodro, & il Cardinale con il Calice
in mano . .*
K

Q*'ppe

yS

Ojfervatiom di Trajano Botcdini


guippt proditores etiam iis, quos tuttefonunt invisi funi .

OH quanto bene diceva Segeste, che anco quelli, che n'hanno servito dis
piacciono, quando siano traditori; merc , che solo il tradimento desi
dera la nostra ambitione ; per cui consegBisca il suo fine ; ma l'empio Archi
tetto s'aborre , come abominevole mostro dell' humana conversationc .
Grandissima sciocchezza vuoisi intitolare quella di molti , che ardiscono di
totalmente fidarsi in chi ha preso l'assunto di compire vn tradimento lor
benefitio ; potendo il traditore nell' ictesso maneggio tradir colui, che gli co
manda il tradimento "*
II valoroso , e savio Marchese di Pescara inciamp in questa pietra per
rompersi il collo, commettendo la sua persona ciecamente alla sede d'vn Mo
ro, del quale in altri tempi era stato padrone ; perci che volendo pigliare il
medemo Marchese per tradigione manipulata dal Moro il Monastero di San
ta Croce di Napoli, rimase per prattica doppiamente conchiusa, miseramen
te veciso dal colpo d'vna frezza,non essendosi ricordato questo bravo Cava
liere, che Annibale nella scorreria, che fece per la Francia verso Italia, non ar
diva trattenersi nel paese de Galli; bench amici, dubitando, che conia me
desima leggierezza , con la quale havevano ricevuto lui forastiero incognito
non facessero stanchi di queir incommodo, gli stessi inviti Roma contro l'essercito Africano . Quindi auviene , che questi federati huomini restino pu
niti da quei medesimi, ad intuito de' quali hanno commesso il tradimento ..
Bernardino Corte Gentilhuomo Milanese per il prezo di ducento , e pi
libre d'oro, trad Francesi il Castello di Milano , bench il Padrone l'havefle
anteposto nella Castellaneria al proprio fratello , che Phaveva pretesa ; ma
quando egli si persuadeva in riguardo del conferito benefitio esler in somma
stima de Francesi, ne meno fu degnato d'vn guardo dal R, ne da soldati, di
quali rimase abominevolmente schernito, e fuggito insieme ..
Onde per quanti copiosi, & infiniti essempij habbia il Mondo , non si tro
va, che i traditori , ove siano conosciuti per tali, rimangono in preggio ap
presso alcun Principe, quali qual volta per interesse se ne vagliono,e gli ri
munerano per giustitia gli discacciano, & aborriscono .
Auvertiichino i Ministri grandi con chi maneggiano i tradimenti bene
fitio de' loro padroni ; perche questa sorte di gente infame necessaria spesse
volte , ma sempre sospetta , somigliando al Veleno , che si chiama schiuma di
Cerbero, il quale amaza chi lo fabrica, e chi Padopra , cosi bene , come colo
ro, contro i quali vorrebbe adoprarsi . I generosi Romani non vollero auvelenare Pirro> e fecero bene , per non vincere con tradimento habile de
turpare ogni Vittoria. Ma hoggi giorno se tornasse il medico di Pirro ; oh
quanti compratori haverebbel Ma se tornasse quello d'Alessaadro r non da
rebbe medicina' ad alcun; che fusse preavisato dall' ammonitione di lettere ..
Chi nonvuol esser tradito, credapochi, e di pochissimi si fidi. S'iofossi
Principe,,

sopra il frmo Libro degli Annali d Cornelio Tacito.


yj
Principe , non vorrei confidare i miei pi gravi secreti , ne meno al mio pi
confidente Ministro, se non per riceverne consiglio, ajuto .
fnde major C asari metw & bellum mole vna ingrueret,C*cinam cum qua
dratinia cohortibm Romanis distrahendo hosti,per Brufleros
adflumen Amisam mittit .
L'Accorto Germanico, acci che non gli venissero addopo i Cherusci con
tutti i confederati, e con tutto l'apparato di guerra , mand Cecina con
3.0. Cohorti dividere il nemico verso il fiume Amisia, volendo ogni ragion*
i guerra , che si procuri divisione al nemico troppo potente . Qui vado
considerando esser veramente ifiniti i negotij , che diventano insuperabili
per la poca gratia , che hanno i Ministri a ricaparne il filo per il suo verso .
fcuvenga , che se tutte le difficulta , che la maggior parte de negotij portano
in fronte si squadronano avanti le loro prime guardate , gli tolgano l'ani
mo , gli fanno cercare d'espugnarle tutte ad vn brevissimo tratto ; Onde
il negotio al troppo erto trabocca ; Et io mi ricordo haver veduto molte negotiature diventate riuscibili, che parevano facilissime ad esser sbrigate perii
concorso d'abbondanti difficolt , le quali quando sono prese per il loro ca
po, disintrigandosi ordinatamente l'vna , e poi l'altra , sempre la pi difficile
nel fondo a poco poco pi con maturit, che con violenza si sono col tem
po , e con la flemma tirate felicemente fine ; ancorch nell' ingresso havesiero lasciato concepire di se stefl magrissima speranze .
Chi potefle entrare congresso con l'Anime di tre personaggi del nostro
Secolo, quante bene cose imparerebbe? Io per me desidererei molto di ba
rattar parole per tre giornate con lo spirito del Principe d'Oranges , con
quello dell'Ammiraglio Coligni , e con l'altro del Duca di Ghisa affine d'im
parare da essrTcome non isbigottissero, quando osorono di concepire l'attac
co ; II primo contro la Monarchia di Spagna , il secondo , e terzo contro la
Corona di Francia . Poveri Priucipctti vestiti di seta senza vn quatrino, seniz favori, & appoggi di Principi stranieri, senza seguito di Popolo, senza ner
vo di Militie, senza ferro , senza consiglio ; Ardire d'attaccarsi capelli con i
Regi si possenti, si ricchi con tante piazze, con tanti sudditi, tante dipenden
ze, tanto credito ,tanta saviezza, tanti esserciti alla mano , mi sembrano stra
vaganze da non poter capire hi huomo di senno . E pure quell'imprese, che
meditarle, haverebbono spaventato ogn' Hercole . A pratticarle hebbero
tant' agevolezza , che il Mondo concorse felicitar vn gran pezzo i disegni
de' Principi, di Nassa, di Ghisa, e di quelli dell' Vgonotto partito .
Noo dever dunque maravigliarsi, chi leggendo il nostro Auttore , pren
der troppo poco concetto della troppo famosa ambitione di Seiano di po
ter carpire dalle tempie di Tiberio la Corona dell' Imperio Romano , cui
flavano amelando tanti germi del sangue d'Augusto e del medesimo Tibe
rio..

78

Ojserv*itM diTrtjutist Boccalini

Sive exercitum imagine casorum, infepultorumque tardatimi adprlia, ,


eformidolofiorem hojlium crcdbat .
CRedeVa Tiberio,'che l'esscrcito alla vista dell' ossa insepolte delle tre Le
gioni di Varo, gi sei anni erano sconfitte in quel luogo, si russe auvilito,
& impaurito ; Onde n'accagionava Germanico, come'quello , che non dovea
mostrare queir horrido spettacolo agli occhi del suo essercito , cui non po
tevano se non dispiacere le miserie rinovate alla loro memoria col rimasuglio
di queir ossa, contemplato .
Pompeo non volle condescendere, che si mostrasse suoi soldati vna sorte
d'herba, con la quale sostenevasi l'essercito di Cesare affamato ; acci che dal
la patiente pertinacia de' nemici, gli animi de' suoi non venissero debilitar
si, & affinch in evento di perdita non riavessero ragione alcuna di scuirsi per
haver combattuto con le fiere ,
Germani ob prospera indesefi . ,
Difficilissimo il negotiare con chi si conosce padrone della fortuna, poiche colui, che si surge superiore di buona detta al compagno, lo costrin
ger trattar seco con disavantaggio, e per solo consiglio della necessit, sen
za lasciarli speranza di credere , ch'egli si stanchi per qualunque difficolt,
che se gli opponga; mentre osserva , ch'egli sta di sotto ; e come disse Ales
sandro Magno , la stanchezza non alloggia mai col Vincitore . La felicit
dilatando il cuore accresce gli spiriti , e fa l'huomo generoso , mentre si vede
favorito in ogni cimento dalle gratie della fortuna . Velo dica Giulio Ce
sare, & tempi nostri Henrico I V. Ambrogio Spinola, e Birone .
luvit hostium avidit*, omijsa, ade pradarnseclantium - L'Ingordigia della preda il pi potente mezo rovinare vn impresa di
qualunque altra disgratia . Molte Vittorie quasi ottenute sono fuggite
dalle mani de' Vincitori per l'avidit di coloro, che attendevano pi al bagaglio, che al nemico . Questo lo scoglio , in cui si rompe la nave del goverr
no militare . Quando i soldati corrono al bottino , il Generale non pi
padrone de' suoi . Il nume dell' avaritia , che all'hora trionfa nel cuore de'
soldati, non ammette consortio con quello d'Astrea, e dell' honore .
i
Il comando non entra nell'orecchie dell' anima assudata dalle rovine stre
pitose ; ma quel vano furore rapisce l'huomo ragionevole . Se si continua la
battaglia, tutto l'oro, & il ferro , & il bagaglio , e la vittoria, e la gloria, & il
merito , e la lode legittimo premio de' Vincitori ; ma se si continua la pia
gna per desio di rapina, si perde l'honore , la robba. , e la vita ; e pure quest'
importanza non si vuol sapercene pratticar da soldati , ma solo si f vedere iu
bocca

fopra il prhnfilfafilfogl stonati di Cdrntlk Tacito .


- jf
*imct#dk' Capitani. Queft' ingordigia, di cui parlo, fece perdere l'Imperio,
e la vita Ciro fotto la Regina Tomiri . ^efta rovin Alcibiade Vincitore,
e quefta nella noftra Italia falv dalla vendetta de'Principi Italiani l'arditez
za di Cario Vili, che combattuto da Collegati al mime Taro , era gi per
dente ; quando dagli Albancfi applicatili ffcccheggiare il bagaglio fu lafcia' to tant fiato Francefi di refpirare, e ripigliare il coraggio, col quale rifeoffero il bagaglio, & aldifpetto de' Vincitori ripaflorono i Monti .
- " Iti Fiandra , & in Francia trecento limili , bench ben famofi auvenimenti
ha veduto il fecol noftro nelle corfefollevationi,che dando materia guerreZi longe,hanno riiiovate l'hiftorie antiche co' loro effempij .
Ac ni Agrippin* inrpoftttm Rheno pontent folm prehibuiffkts erxnt qui
ttifiagitium formdine auderent .
"On pofllbile il credere quanto fia vero , che il contento dell' animo
i<avarm qual fifia corporea commodit ; perci che la perdita del Can
gile , e delle membra con tutti gli altri difagi , che fi patifeono nelle guerr*gni volta, che vi s'ingroppi la Vittoria , l'animo ne riceve tanto giubilo, che
d {offrti mali nulla n ricorda . ' Non v' cofa pi contraria al timore , che
l'ardire ; tuttavia fpeff volte il timore partorifee l'audacia, quando altra (petanz di falute non oi rimane . Perci non fi -prendono piacere i Generali di
tanto conculcare i loro nemici, che vengono coflretti riforgere noftro
danno ; perche lanectfrfit fuol'eflere madre difiniftri penfieri . Pochi nemic?
tagWorono pezzi vn efferato di Crotoniefi.e ^.oo-.Fiamcnghi molte migliaiadi Vincitori; Ci procede per colpa d'alcuni Ingegni divehemenza ardente,
i quali fogliono-precipitare ogn' affare, che ricerchi flemma, e prudenza ; poi
che non fapendo ftar laidi ; dall' imputfo-dellateco caldezza fono indotti tra
boccare ne}le refolutioni inconfiderate , attrattivi da laccioli di chi con pi,
gravit, e con -pi confiderato fondarne nto- negotia con elfo loro .
' Ftque dad;s mtmorUm etiam cernitale lenirei circ-nmire fa*eio$:
faca fwgulorum extoliere^ .
TX Oppo lunghe oflervationi circa gli effctti; che partorifee htapiacevolez*
XLS zi aiiVna parte , dall' altra la gravit*, per non <lire gonfiezza nelle per fon de' Grandi affine di rifeuotere buon fervigio da Mihiftri loro . Trovo,
che la prima genera vn animo ben compofto, e civile, Faffettione dolcemen
te amorota; l'altra il rifpetto congiunto al timore per non dire ad vna certa
amarezza , ch' propria della sforzata , e vile fervk . Sempre dunqueysrhe
puoffi accompagnare con vna decente gravita la piacevolezza del tratto;
Qyeftb far il compofto pi defiderabile ; quando che n , fmore meglio
abbondare in benignit, e gentilezza, quando per il Principe non fia nuovo1,
nelqual cafo gli neceflaria la: feveria crudele , crifoluta, polkicamm*
'
parlando;

to
JsefVitiHt M TrajdHO Bocclini
parlando ; se vuol fufistere, dovendo il Tiranno cercar non l'amore , mi il ti
more obbediente de suoi vassalli .
Il Duca di Ghisa f veramente miracoloso nella compofitura del suo tem
peramento gioviale, benigno, e grave ; perci che attraeva le genti ad amar
lo , e seguitarlo , e con la finezza dell' occhio era buono distinguere vn suo
partiale in mezo centinaia di persone ; ne solamente lo distingueva , ma
con vn cenno d'occhiata, di fronte, di capo ,di mano l'affidava del suo affet
to, e lo confermava nella sua amicitia , come altri farebbe con la sua voce ,
con vna lettera. Il volto ancora , egli occhi parlano , e scrivono con tant*
eloquenza , che fanno stupire , chi sa intendere la loro Magia . Le donneGenovese vanno scuola in materia di sguardi , e diventano Maestresse di
mode, che sanno scrivere bravamente vna lettera con vna occhiata ..
Quanto piacevole fu il Duca di Ghisa , tanto f grave Filippo secondo il
tante volte mentovato R di Spagna . Ma la gravita sua condita dalla Mae
st non dall' orgoglio Castigliano era cosi savia, che nessun R di Spagna, e
forse l'Europa ha saputo farsi cosi ben riverire, e stimare da due Mondi , co
me Filippo, bench rinchiuso in vn angolo della sua Cartiglia .
Henrico I V. l'Antigonista valoroso di Filippo vniva in se tempre mirabili
di sicrez/.a maestosa , & amorosa piacevolezza . Ma in Filippo giocava ma
ravigliosamente l'arte, & in Henrico tutto era dono di natura.
A mio giuditio la Spagna non ha conosciuto miglior Politico R di Filip
po secondo, ne la Francia miglior Soldato, e Politico d'Henrico I V. e questo
con le sue massime il primo genitore della prudenza Civile della Francia
nel modo di governarsi con l'emola potenza di Spagna .
Cuntia mortalium inceria , quAntoejue plus adepto*foret , tanti nc^j
mag in lubrico dicians .
NOn v'ha cosa pi certa dell' incertezza delle mortali faccende , e delle
sublunari contingenze . Ogni huomo r>er Santo, e moralismo, che sia,
pu divenire sceleratisfimo & ogn' empio pu diventar giusto . Lascio stare
fi povero Xerse , che havendo versata l'Asia in Grecia sottoposti i Mari, ta
gliati i Monti , e seccati i fiumi con la sete d'vn Milione d'huomini f costret- to nascosamente fuggirsi di Grecia in vna mal guidata barchetta , e rimase
bruttamente da vn huomo di niuna conditione vilipeso, & acciso ; perche l'ePsempio noto , e troppo antico , vengo quello di Lodovico Sforza detto il
Moro Duca di Milano , e di Cesare Borgia Duca Valentino . Quegli era il
pi temuto, e riverito Principe d'Italia, padrone d'vn fioritissimo Stato , ricco
di due milioni d'oro , che in quel tempo era molto in contanti , pieno di sen.
no, & in concetto d'essere il pi raffinato Politico d'Europa, assistito da brave
soldatesche, e provette Militie , adorato per Capo truppa di tutti i negotij
d'Italia, da tutti i potentati di questa'Provincia . Questo era figlio d'vn Papa,
padrone di Roma* c di tutto lo stato Ecclelastico,ritolto Tirannetti ; tutta
Italia

sapr il frim Lihra degli Annali di Camelia Tach.


81
Italia lo temeva, l'amavamo stimava, haveva efferati, e tesori alla mano, par-,
tia/i di Principi stranieri ; Tutto il Collegio de Cardinali in mano , tutte le
piazze della Chiesa in suo potere, e custodite dal siio presidio, che poteva fare
i Papi , e disfargli ; eh' haveva in somma tutto il crine della fortuna in pugno ;
E pure il Moro si ridusse salvar la vita, che sola gli era rimasta col cacciarsi
in habito da Suizzero nelle ciurme di quella viliffima Canaglia , dalla quale
tradito, schiavo cadde del R Luigi XI I. che in vna Rocca fece morirlo cen
to volte l'hora col non mai vcciderlo . Et il Valentino , che chiamandosi
Cesare proverbiava la sua fortuna ; Aut Ctjar, aat Nihil ; fu l'vno , e l'altro.
Non contento d'esser grande tra grandi, voleva esser Massimo fra Giganti del
Mondo , e la minore delle sue ambitioni era quella di coronarsi R d'Italia .
Quando colto dalla fortuna in vn letto , e sbalzato dalla medesima in questa,
&in quella Carcere, spogliato di quanto haveva rubbato altrui, gli convenne
vivete mendico , e miserabile in vna Torre di Spagna , di dove sfucato fuori
per sua sotte , che pareva benigna , andato ad vna pugna in quelle contrade,
rest ferito, e morto in quella Diocesi, nella quale egli era stato Vescovo, gi
n principi) delle sue infauste grandezze .
Imparino i Principi , per felici , e grandi , che siano ad haver paura delle
priptie della fortuna , sotto i piedi della quale stanno anco i Monarchi
detta di due Imperatori, Valeriano, e Baiazette ; quegli scabello del R Per
siano , quest* vccellato nella gabbia del Tamerlano . Perseo, e Giugurta in
catenati al carro Trionfale de Romani con le Corone Regie sul capo ancora
parlano . Giovanni Bentivoglio sepolto in vna notte la pi felice , c la pi
sicura de Cuoi giorni . Francesco da Carrara infracudito in vn Camozzone
di Venetia . Vgucdone della Faggiola , che quasi mangi i figli in Pisa per
rabbia di fame . Alberico da Romano , che vedde squarciarsi i figli s gli
occhi fanno raccontare da Bologna, da Padoua, da Lucca, e da Trevigi anc#
l di d'hoggi l'incertezza dell' esito, che consegue la felicit humana . Parlo
de' Principi , e non de' loro Ministri , de quali infinito sono gli essempij cenairiati ltto il nostro Seiano .
A nostri giorni Tomaso Moro Gran Cancelliere dell' Inghilterra lascia il
collo sotto la mannaia del suo troppo ingiusto, e libidinoso padrone . Gio
vanni Escovedo l'Oracolo del R Filippo secondo resta d'ordine del suo Si
gnore vn Viglietto di suo pugno, mentre stava in carcere per l'vccisione dell*
Escovedo, comandata dal R, ma da tenersi occulta, fra cento pericoli appe
na salva la vita ritirandosi in Parigi .
Con ragione dunque disse Tiberio ; Cuntta mortali incerta ; se bene non
hebbe orecchie da ben ascoltarlo Seiano per credere, che quanto la potenza
maggiore, tanto pi sottoposta alle cadute, e chi siede nel culmine, pende
in bilico . QttantoqMe plm adeptut foret, tantose magis in lubrico dicltns . L'humane grandezze troppo corrompono la modestia di chi le possiede; scordan
dosi bene spesso d'esser huomo chi sopra gli huomini ; Imper che chi pu
nitro , almeno la parte maggiore di quello , che vuole , pu anche voler
L
quello,

8z
Ojfervstiviti di Trajan Uveeafoni
quello , the ragionevolmente non doverebbe volere .
frimus Augnstus cognitbfiero defsmofis libell^ecie legs eitts traBavit .
AUgusto in virt della legge di Maest anticamente publicata introdusse
prima di tutti la cognitione de' libelli ramosi', mosso da certi dishonsti
scritti contro la riputatione dliuomini illustri . Tiberio volle l'osservatione
i questa legge per maggiormente assicurarsi dalle maledicerize, & anche per
che fu inasprito da certi versi sopra la sua crudelt, e superbia , e massime so
pra la discordia con sua Madre . Ogn' huomo far deve quanto pu , perche
malamente non si ragioni di lui ; ma perche tutti sogliono risentirsi d'esser
tocchi, dove hanno la piaga , quelli fanno maggiore schiamazzo de' ragiona
menti , che gli feriscono, i quali sanno veramente d'esser biasimati sul vero;
Onde l'ottimo ripiego di chi non vuole offendersi dell' altrui maldicenze
l'esser huomo da bene, non tenersi contaminata la conscienza ; Poi lo screz
iare l'altrui ciarle , bench acute , quando possono senza scapito dissimularsi ;
per che col disprezzarle , si mostrano prive di verit , e facilmente suaniscobo, come che non trovano attacco .
Il Principe, che non vuole sopportare le Satire, s'inganna, s'egli commet
te attioni da Satire . Sinch egli far cose cattive , sentir dirsi di lui cose
cattive . Le sue attioni dunque siano tali , 'che postino comparire in mostra
lodevole avanti il cospetto di tutti . Ne si sogni di poter tenere celate queir
Operationi,che commette meno, che giusteTpoiche il Mondo ha vn Tribuna
le , dove si castigano tutti i Principi rei , che non hanno superiori in terra ,
Troppo sarebbono audaci, e superbii Grandi, che non hanno paura di casti
go terreno, se la commune degli huomini non sliavesse eretto vn Magistrato,
In cui si staffilassero i potentati della Terra senza rispetto .
'
Se dunque il Principe non s esser buono operatore , habbia almeno virt
da esser patiente ascoltatore, s'altri dice quello, ch'egli opra . Cavar le lin
gue non e possibile , e per vna , che si strappi di gola qualche Critico , quasi
sangue dell' hidra tosto ne pullula vna , due di peggior taglio . Vilipender
le Satire ottimo partito ,
I Pontefici nstri tutto il giorno hanno , che fare con le Pasquinate di Ro
ma. ' Quanti processi ho veduto , e fabricato ancor io in questo proposito".
L'esser quel Principato elettivo, sempre quasi nuovo, se non di dominio, al
meno di Dominatore apporta cento occasioni di parlare de Regnanti,cheper
Io pi di vii conditione ascendono quella suprema Catedra . Quando mi
nistrava il Governo del Zio Pio IV. il Cardinal Carlo Borromeo, che poi
mor Santo, e pieno di Miracoli, bench succedessero in quel Pontificato di
versi mali , come l'vccisione del Cardinale Carlo Caraffa per mano del Car
nefice, e lo strangolamento di Benedetto Accolti, e d'altri letterati del Secolo
d'all'hora, eh5 havendosi cambiato il nome furono sospetti di congiura. an
corch innocenti,non maisi vidderoSatire,ne Pasquinate in Roma . Voglio
dire,

sopra U prim Libro degli Annali di Cornelio Tacit .


8*
dire , che la bont del Ministro era lo scudo di Pallade , nel quale perdevano
la malignit gli occhi, che hanno astro, e faicino coatta l'attionide grandi.
Pio V. di Santissima vira gode la medesima, prerogativa . Ma all'incontro nel
Pontificato di Gregorio XI 1 1. tutta Roma fi diffuse in Satiriche Pasquinate ;
perche se bene Gregorio era piacevole, e di buona natura, tuttavia i suoi Mi
nistri, e Corteggili pazzavano tanto per i loro brutti costumi, che nessuna lin
gua, e nessuna penna poteva tacere .
Quando poi hanno voluto inquirere contro i fabri delle Satire , hanna,
tormentato innocenti k hanno fatto strillare anche le bestemmie , non che
le Satire . Chi l'ha sprezzate , e neglette , stato pi savio ; In che si loda la
mansuetudine di Gregorio X 1 1 1. il quale sentendo , che la giustitia procede
va contro alcuni inclinati d'haver compilate le pazzie di suo Nepote in vn li-v
bto Satirico , fece il processo abbrusciare , con dire , ch'egli ne sapeva delle
pi belle di suo Nepote, eh' harebbonsi potuto inserire come gioie in quel li
bro, il quale meritava lode, come habile a indurre rossore , e moderatone di
costumi ind si conosceva censurato , cio auvertita dalla, chiarit fraterna,
bench troppo ardita dello Scrittore.
Sttbfcribente Romano Hi/pone quiformant vita iniit , quam pajlea celebrem
miseria, temporum\ & audacia hominem fecerant .
ROrnano Hispone cominci, dice Tacito ,vna maniera di vita, che hoggi
trionfa nelle Corti', e la quale fu resa celebre dalla miseria de' tempi , e
dalla condione temeraria degli huomini ; mentre vn povero , e sconosciuta
cominciando far \a. Spia secreta col calunniare i Nobili, s'accomoda pian
piano alla crudelt del Principe, il quale facilmente crede, che si dica male di
\\xi,perche lo commette .
In fatti ha poco obbligo alla natura chi non ha ricevuto da lei tali perfettioni, che posta riuscir caro al Mondo per se medesimo , e per il merito delle
sue virt; ma deve il tutto alla fortuna , che l'habbia fatto nascere in vn se
co/o, in cui le miserie dell' et debbano illustrare i suoi vitij. Oh che gran
senno far capital del tempo, e dell' vsanze, che corrono, e dell' occasioni , che
haao risplendere i talenti poco nobili dell' huomo 1 Ma guardi questo tale di
non invaghirsi di se medesimo con attribuire al suo merito quello , che deve
riconoscere dalla sua buona fortuna ; perche suanita, che sia quella buona oc
casione, che l'ingannava, conoscer luo mal grado, che il conto, che si face
va di luij era per carestia di non haversi alla mano soggetto di meglio, come
apunto Hispone diventato nemico del Tiranno per le false relationi, che gli
articipava , si fosse vantato d'esser vn grand' huomo . Ogn' vno si sarebbe
accorto del gabbo . Molti rifplendono nelle Corti per huomini insigni, per
che godono la gr aria del Padrone per vie indirette ; ma finita quella fortuna,
restano smascherati, e conosciuti per quelli, che sono .
'L

fiat

S4

Ojservatiom di Trajano Boccalini

Nam egens\ignotus-, inquies, dum occulti libellis fevitia Princip adrepit:


mox clarijStmo cuique periculum facefit-,potentiam apud
vnum, odium apud omnes adeptut .
INdiscreto consiglio quello di colui, che per acquistarsi la gratia del Prin
cipe , non si cura d'esser in odio ciascuno altronde questi tali suole ac
cadere notabile danno per questo mal modo di procedere , come giornal
mente si prattica ne favoriti de' Principi , che riescono troppo sprezzanti di
tutti, per il solo possesso della gratia del Padrone .
Il Cardinale Gliselio non mi lascia mentire , & il Conte di Lemos me ne
far buona fede. Doppo essersi l'huomo acquistato l'inimicitia di tutta la
Corte non ha molto da faticare per acquistarsi ancor quella del suo Principe
pratticandosi ordinariamente nelle Corti vna Congiura di tutta la famiglia
contro l'arroganza del favorito, e non lasciandosi occasione alcuna, bench
minima dibattere il chiodo sua rovina nell' orecchie del padrone, il quale
finalmente assediato da tante bande, comincia sospettare, indi credere, &
in fine disperare della fede del favorito ; che non potendosi guardare da
tanti, e forza, che da qualcuno resti atterrato , e doppo haver perduto la gra
tia di tutti, perde ancora quella del padrone, che di rado crede pi ad vn so
lo , che tutti gli altri ; massime quando non penetra le congiure ordite con
tro l'oggetto aFTui Favori . Onde auvertano i favoriti di farsi amar dal
padrone , e dalla Corte ancora, se non amano l'odio commune, e la loro sin
goiar rovina .
Inevitabile crimen , cum ex moribus Principi fdifm* quoque eligeret
accustor , objelaretque reo , nam quia vera erant
etiam dieta, credebantur .
SE Tiberio russe stato vn Principe nettcye di buone operationi, non haverebbe trovato la calunnia, ove attaccarsi , per colorire se stessa ; ma chi se
male crede facilmente, ch'altri ne dica male ; Onde non istentano i delatori
far colpo nel riferire cose verisimili ; perche ogni parola colorita con arre
dalla Spia, & ombreggiata dalla sospettione del Principe, piglia fuoco , & abbruscia il cuore di chi mal opra . 11 Duca Valentino credendo tutte le cose
del male , che gli riferiva Don Michelotto dirsi di lui , ne commetteva aspre
vendette ; per che la conscienza delle troppo sceleratezze gli faceva parere
indubitabile, che altri le cenfarassi, come veramente meritavano . Non vo
glio, che non si creda alle Spie, perche di questi occhi hanno valersi i Prin
cipi oculati ; ma dico , che non bisogna imitare Tiberio, el Valentino nel
creder la calunnie, perche credibili, ma conviene essaminarc le cole, e cercar
senza passione il vero prima, che risolvere .
Per si guardino gli huomini di proferire gi mai alcuna paroluccia di
senso

sopra il stimo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


Sj
fenso sinistro contro il Principe : meglio tacere . Ne conviti , e nelle conrersationi procurisi tutto potere di ragionar d'altro ; Vn Secrctario del Pa
pa vivente fu scacciato dal Palazzo, perche parlava troppo, bench non fusscsi
risaputo gi mai, ch'egli proferisse concetti contro i Padroni, in materia del
secreto; 11 ripararsi poi dalla persecutione , e dalla calunnia altrui sempre
difficile , non sempre impossibile ; perci che i bravi macchinatori non com
pongono mai il falso, che sul fondamento della verit reale, almeno ap
parente; andando cosi bene intrecciando le fila della favola , che senza vna
gran peritia si compra da molti per historia . E quando nel cuore d'vn huo
mo sospettoso ha preso piede vn' impressione sinistra, non bastano gli scalpelli
cancellarla . La verit ha forza grande per distruggere la calunnia , ma la
verit alle volte v tanto in maschera, che vn occhio preoccupato da cattiva
impressione non s vederla .
1\ maggior soggetto della poesia Italiana Torquato Tasso s'era posto hi
capo, che il Duca di Ferrara suo padrone volesse castigarlo . Tutta la Corte
non bast disimprimerlo : ogni ferro gli pareva Catena, ogni filo, Canape
da legarlo, ogni stanza Carcere da sotterarlo, ne pot vivere senza fuggirei
parendogli sempre d'esser incatenato da comandi del Duca , che finalmente
f costretto spacciarlo per mentecatto .
Bdendis gladiatoribus , quos Germanici fratrs , ac suo nomme obtu/erat,
Drusus pr<ecedit, quamquam vilisanguine nimis gaudens , quid
vulgmfimidolosum, (jr pater arguisse duebat .
NOn f mai Criminalista accetto appresso il Popolo . I Giudici del ma
leficio sono le mani pi proficue al Principe, e le pi temute, e le pi no
cive al Popolo ; Ond' Aforismo invariabile , & infallibile , che per caricar
d'odio commune vn huomo, non v' miglior partito, quanto il fargli essercitar Ja iurisditione del criminale giuditio , che vuol dire la dignit sanguina
ria. I Centurioni , che possono bacchettar i soldati , sono i primi ad esser
Trucidati nelle sollevattoni campali , & i Ministri della Giustitia sono i primi
ad esser giustitiati ne movimenti civili .
Cur abfiinuerit (peEiaculo ipsey varie trahebant, alh t&dio ciui .
On vi fidate di coloro , che come stanchi dell' ambitione vanno predi
si cando la solitudine , e la quiete per vnico porto desiderato dall' avanzo
dell' affaticata loro vita .
Non rutti sono Carlo V. ne il fratello del R de Longobardi Astolfo.
Hon veramente, ma pare impossibile appresso eT informati del vivere humano, che coloro, i quali hanno consumati ( medesimi nelle faccende di sta
to, e ne negotij d'elevata positura fra l'ambitione del Mondo , vagliano,
possono cosi facilmente staccarsene , passando dall'estremo del commercio
Civile ad vn estrema ritiratezza dell' Eremo
L 3
Nella

8<j

OjservAtkni di Trajana Boccalini

Nella Corte non furbesca , ma Greca dell' Imperio Constantinopotitanq


habbiamo essempij de' primi Ministri , che per salire senza invidia , e con tras
curatezza degli emoli all'eternit del possesso si spossessorono della dignit,
e comporsi con cilicio ruccidissimo , supplicorono l'Imperatore , che gli fa
cesse degni di godere l'vsura della vita nell'Eremo; ma l'esito del negotiq
pales la finezza del consiglio .
Ghtidam tri/litio, ingenij, & metn comparaiion3 quix Augujm
comitcr interfftiffet .
CHi fugge il paragone si conosce inferiore . Molti non osano stampar
l'opere loro , perche temono, di non far gioco . A me giova il credere
vna delle due cose in proposito di chi ricusa porre in luce i suoi parti , ci
che sappia troppo , nulla . Io che non mi persuado nissuna di queste due
conditioni nella mia penna, e sorsi pi la seconda, che la prima, riponendomi
nel numero de mediocri, h ardito di scrivere il paragone senza paragone;
Essendo io stato il primo maneggiar la penna nella maniera, che si vede ne
gli Annali di Tacito, come anco nelle Centurie di Parnaso .
Tiberio si vergognava con Augusto , che troppo liberamente benigno, &
affahile haveva esposta frequentemente alle giocolerie degli spettacoli la sua
Maest . I Principi di rado doverebbono lasciarsi vedere a certa sorte di
spettacoli . Imparino i Savij comandanti da i R di Spagna, e da i Pontefici
di Roma Gli essempij di Francia mostrano il contrario ; ma ogni Clima ha
vn aspetto di Cielo particolare. In Parigi s'il R vivesse ritirato, e non
ammettesse alla Tavola sino i bisunti Marmitoni di Cucina , cagionerebbesollevationi nel suo Popolo, che vuole affratellarsi col padrone . In Madrid
s'il R s'accumunasse al quanto, perderebbe di credito la sua Maest riveriti
da Vassalli, quando n'ammirano la gravit.
Theatri licemix proximo priore anno opta gravita tum erupit .
IL Teatro , & il Lupanare sono vna cosa , ma due nomi. Non vi s'insegna
no, che vitij, e non vi s'apprendono , che corruttele . La Regina Giovan
na' entr casta nel Teatro , ma n' vsci impudica . Gli Histrioni furono cari
Greci, ma banditi finalmente da Romani, e pure non s come fono permeiti
da Christiani . Il suddito impara , come si possono impunemente vecidere i
Principi , le Mogli come infamare i Mariti,e i figli come disobbedire, e tra
dire i Padri , le figlie come prostituirsi gli amanti , i servi come ingannare,
e vender l'interesse , e l'honore del padrone . In somma il Teatro vnaScuola d'enormit ; nulla dimeno necessaria al sollievo del Popolo angariato
da tanti affanni ; Onde sino i Papi sono costretti permetter per minor male
gli histrioni nel Carnevale di Roma . Qui osservandosi dal nostro Auttore,
che da vn lieve principio di male, sorse vn gran danno. Voglio ricordare,

Jpra il primo tAro degli Annali di Cornelio Tcito .


87
the rhuomo savio non deve mai trascurarne le medicine per molto sprezzafar'ii , che paiano; essendo tutti i principij delle cose per lo pi piccioli ; ma
spesso poca faceUa proruppe in vasi' incendio ; e pure poche stille d'acqua sarebbono state valevoli ad ismorzar quel fuoco, quando era bambino, al quale
fiumi correnti nonfarebbono paura qual volta hisse Gigante ; Principia obsta .
Con niente poteva Madama Margarita, & il Cardinal Granvela risanare i mo
vimenti di Fiandra sul nascere , se Filippo v'havesse aperti gli occhi con cle
menza maggiore: E se la reggenza di Francia mandava subito tagliar il col
lo papaveri nella Bearnia, prima eh' andasse il veleno di Calvino serpeggian
do nelle Viscere di quei Popoli , con la Morte del Principe di Cond , d'Andelotto, e dell' Ammiraglio, e fratelli Colign, cadeva estinta l'hidra dell' heresia,
e della ribellione , prima di pullularne i capi, ma vi voleva pronto il ferro, el
fuoco.
I morbi di stato sono come l'Etica . Quando l'huomo comincia dive
nir Tisico, facilmente si cura il Male ; ma diffcilirfente si conosce : Quando
cresciuto, e radicato, facilmente si conosce, ma difficilmente si guarisce . La
vigilanza dunque ne Principi, e in tutti gli huomini di grand' affare il quin
to elemento d'essential importanza. Lo star sempre con l'occhio in senti
nella fatica penosa; ma l'mfraccidir nell'ignavia vergogna vitiosa . Men
tre tu dormi, io veglio, disse il Diavolo a S,Maccario .
Se Carlo V. non correva Gante bto che n'vdi la sollevatione , hoggi
farebbe vn altro Astradam , e se il medesimo russe accorso Napoli , quando
cominci lamentarsi con le strida la Plebe, non sarebbesi quella Citt solle
vata con tanto gran danno degli stessi di Cesare .
Cause varia traduntur, alij txdio nova cura semel piacila pr
aterns fervavijjk^> .
COsi radicato nel cuore di Tiberio f il costume di raffermare i governi*
che tenne molti sin che vissero in vrt medesimo carico . Di ci s'adducevano varie le cagioni, come il nostro Tacito va motivando ; perci che al
cuni dicevano , che per haver in horrore nuovi fastidi) , s'eternava nelle sue
prime resolutioni . Ma piano , se ci era , mi scusi Tiberio , e chiunque di
nostri lo volesse imitare , perche questo vn mal ripiego , & indegno d'ogni
rineipe hereditrio, non che d'vn Tiranno .
Trascurar per ignavia , per timore della fatica le cose appartenenti al
governo vn gran fallo, e di qui nascono le congiure . Sciano eternato nel
suo posto lo racconti . Stilcone con vgual fortuna ; Rufino ancora deU*
istessa scuola . Ma Vgo Capeto non meno, che Pipino ce he possono leggere
in Catedra libri intieri , quando costi al Principe ingrandire i Ministri col
poslsso interminatos delle dignit auttorvoli . Hoggi i primi Ministri de'
Principi non studiano, che d'addormentare il padrone sotfc pretesto d'evitar
la fatica, e le tediosi: cure del governo>con tenergli lontani dalla fssa appli
cation

88
OfsefVatini di Tfajan Beccalini
catione all' interesse del loro stato , e far loro snervare la virilit degli spiriti
nelle delitie, e nelle morbidezze della vita Epicurea ; della cui setta conosco
molti Principi divoti , non dico con l'intelletto , e con l'animo , ma con l'af
ftto , e con gli effetti . Habbiasi dunque per certo , che rare volte com
pisca lasciar lungamente ne governi alcun Ministro , e s'impari questo dal
la Republica Venetiana , che ordinariamente non allunga i Magistrati sopra
i diceotto Mesi , che prescrivono le leggi .
Per siami lecito dire , che Tiberio non solamente per tedio di nuove
brighe lasciasse eternare i Ministri in vn Magistrato ; perci che con poco negotio si fa provisione d'vn nuoyo.Gffitialc, o Ministro ; ma anco perche vede
va , che i Popoli havcvanafodisfationc di quel suo Rappresentante , e per
che Tiberio conosceva potersi fidare di lui , e col mutare dubitava di dare
in qualche scoglio , di peggiorare come ordinariamente accade Principi
nuovi ; Ma siasi comesi vuole , non pu negarsi , che in ogni caso la trascu
ratezza non sia perniciosissima ; poi che pi la dappocaggine de' i R di
Francia fanciulli , che la malitia degli huomini ha cagionato in quel Regno
il disordine grandissimo della perpetuit de' governi . Tranquillo la dove
rende la ragione , percheTih$rio l#i$(fe. invecchiare gli Offitiali nelle
Provincie , dice . Hac in re curarti Reiptmicx abiecijse . Poich questa balor
daggine f nascere negli officiali animi molto cattivi .
Quidam invidia , ne piares fruercntur.
NElla Guerra.di Persia, che con tant' ostinatione , e sforzo fece Amurat Imperatore de Turchi , vs cambiare cos spesso i Generali , che
f vna meravigliai e volendo alcuni render ragione di questa sua attione,
hanno detto , che egli lo faceva per vna certa ostentatione , e per mostra
re al Mondo , eh' egli haveva pi soggetti habili quel grandissimo carico
di maneggiare vna Guerra sant'importante, e comandare ad vn essercito
tant' immenso : Oltre che egli veniva mostrare insieme al Mondo la secon
da sua grandezza con quanta facilit disarmava i suoi Capitani .
Ma io non voglio ammetter per buona questa ragione addotta da Taci
to , che molti credevano Tiberio non mutare i Governi per invidia , ch'egli
havesse , godendo solo di far benefitio pochi ; poi che l'attioni de' Principi
non si vogliono misurare con questa malignit . E ben vero che non
amano di far benefitio loro Vassalli i Tiranni , non gi per vitio d'animo
poco grato , come vorrebbono indicar costoro in Tacito ; ma perche ama
no d'ingrandire gli huomini loro manco , che sia possibile , affinch non
mostrino questi tali il valor loro sudditi nel maneggio del governo; perche
all'hora fanno accorti i Popoli de' vitij del Tiranno , quando essi si mostrano
di costumi diversissimi, cio liberali, piacevoli, benigni, la dove il Tiranno sia
rigido, severo, e sijspettoso . E questa mi pare ragione massiccia ; perche eternasse nel governo i Ministri suoi, ci perche vitiosi, & se simili .
fftfHt

sopra il prima libra degli Annali di Cornelio Taciti .

89

Ncque enim emintatts virtutes ec~abatur<y rurfum vitia oderai.


M Aerino fu tenuto sciocco , perche conferiva i Magistrati ad huomini
indegni ; e pure in Macrino era somma virt ; perche i soggetti meri
tevoli riescono quasi sempre perniciosi, e sempre troppo sospetti al Tiranno .
Quelle congregationi d'huomini , che non vogliono ammettere fra di loro
se non soggetti qualificati, e di fiorito ingegno, di gran Nobilti,e di molte ric
chezze, poco prudentemente si coasighono; Auvenga che questi bell'inge
gni vogliono comandare, ne sono atti ad obbedire, e riescono pi dannosi al
Principe, che gli huomini ignoranti, i quali sono nati ad obbedire. Ma.
non sogliono possedete troppo bene in prattica questa scienza i dotti ; Onde
il Priacipe , che regna con sospetto, deve auvertire, che nel suo Offitiale oltre
il carico, che gli conferisce, non si trovi tanta eminente virt, la quale l'inalzi
pi di quello, che si conviene : essendo pi nociva al Principe nuovo vna gran
virt, che vn gran virio.
Ex optimi* ffriculum fibi .
DEvono i Tiranni, come ho detto temere le virt eminenti , ma non gi
quelle delle lettere ; perci che i Filosofi , i Legisti , egli Oratori per
eminenti , che siano , non devono esser riavuti in nessuna considcratione ap
presso il sospetto de Principi . E virt dell' animo sono quelle , che fanno*
paura ; Amine meno queste, se fulsero vere virt; perche lavera virt non
pu temersi, ne odiarsi . Et vnhuomo virtuoso ottimo, e l'ottimo non sa
rebbe tale, se poteste offendere il Principe ; Parlo dunque delle virt larga
mente; come che significano anco qualit simili alla virt , bench non sianq
ali, e perci dico , che la valentigia , e la peritia nell' arte militare , la gran dezza d'animo, la capacita di reggere gli Stati, accompagnata con virilit
di ipirito fervido sono al nostro modo di discorrere quelle virt , che spa
ventano il Tiranno . Vtrtus porro , dice Tacito , fuhitttorum ingrata, imperati*
tibM : dovendo il valor Militare esser dal Principe cosi ben temuto n Po
poli, come n Capitani : Onde aggiunge Tacito nella vita d'Agricola: Scd,
tnfcHfiu viriucibut Principi.} : perci che questi tali , come , che conosciuti
meritevoli di governar genti, trovano prontezza ne' Popoli di sottoporsi lo
ro qualvolta habbino ardire d'occupar ITmperio .,
Il valor grande, che mostr nella Francia il Duca di Ghisa , far buona
fede alle mie parole , essendosi egli acquistato tal reputatione in quel Regno,
che fu vicino a levar la Corona di Capo al R, pe r appoggiarla s le tempie;
almeno fu bastevole cacciar di Parigi lo stesso R . Dunque d'vn pari
del Duca di Ghisa, deve temere vn Principe , e massime quello , che domina
stati sospetti , overo quando conosce anche negli stati hereditarij vna sopra
naturale ambinone , congiunta ad eminente valore , come si vidde nella

perfona del rriedemo Duca di Ghifa . Cofi Tiberio odiava la virt di Ger
manio, e t ritamente Vodia vna virt, che porta danno .
\yi pe/Srmydrdcras fabicum mttuebxt .
TpAlmente , che per finfolema d'vn governatore gli Suizzeri fi ribelloro'L -no alla Cfa d'Aurina , egli Offitiali federati fono fiati molte volte caSione d'infelicit grandiffme Principi : perci che dall' eccedo della virt,
ve flo circa la fua perfona temere il Tiranno ; ma dall' eccedo de viti)
(ideati nefeoi Mhaftri mauTme,dtve temere per conto fuo, e per quello de*
tuoi Popoli.
$ua huftatime d frowttut ejl*> vi mandttverit qutbufdam TrovncWy
qttos egredi Vrbe non erat pajfurus .
COs come noi per noftra falute riabbiamo imparato di cavar grandiiTima ytilit da Veleni , all'hora che gli habbiamo preparati ; cosi ancora
pu il Principe fervirfi d'offitiali , -de ,^uali pi pu per il molto valor loro
haver qualche fofpetto , con preparare , e correggere quefto valor loro con
erte ficre3se , che fanno 'beh trovare i Principi prudenti ; profittandoti
cio del valore degli OfrkiaH, con affienrarfi del male, che poffono temere .
Il Duca d'Vmena , il quale hi inferito tante , e gnmdiffme offe f al R
Henric'o I V. fu ricevuto in gratia-del fuo padrone , il quale non folo g'iha
t^rdonato, ma in riguardo del Rio valore, &efperLcnza Militare , nel che
mperava gli altri Capitani di Francia, s' ferrito di lui con vantaggiofo pro
fitto, ma-con-ginditiQ tak,che glrha levato ogni mezo dinuocere al fuo R,
te alla fua Patria .
Cofi anco Tiberio rifolvette valerti anche de' notabilmente fofpetti , ma
4on gi ne primi fuoi giorni dell'Imperio ; all'hora quando tra frefeo il fuo
Principato , e non s'era affatto 'fmorzata lafperanza di tentar cof nuove in
favor della libert con lamutatkme del Principe ; ma poich vidde, che s'e
rano i Senatori accomodati (tto il'ftfo Dominio, egli cominci Taffreddarfi nel fofpetto, & gratificar coloro, de' quali haveva non poca gelofia, e fece
nco bene; perche non deve ti Tiranno -ftar mai 'tmpre tra le fobici de*
ftrfpettifenza vnfofpecto-di ripofo .
Origrnem. cujafque i^'vitam-,

fitpenda, defoipfir.

N-Gnfolamente^Vtile grandifflmo al Principe, ma di maravigh'df (odi*fetione Popoliriefce ilvtde*e , che il'Pnncipe dia i carichi grandi gii
konori ,e le dignit coloro, che con lungo , e'fedel fervigio l'haveranno
*teritati ..
'ttonfi pu dir la'fmania , chefcracmo'bMOTO^lhL Cotte allhora, che
Lveggono

fopra il primo* Libro- digli Armali & Cormlo Tdcf .


91
veggono promofl Magfftrati huomo nuovo , & incapace , e Colo favorito
per il nudo interelTc , lnza che mai fiali veduto nella Corte adoprato in al-,
cun carico ; perci' che come mai foprcouiu cofa. importi la Tua dignit , e.
quale applicaiione richieda, la Tua incombenza, come potr intavolare fenza.
Ijpropofito alcun negotio e intendere gli aftWi gravitami , che gli potettero
capitare nelle mani, s'egli non flato efperiircntato m akuna Gmilc impor
tanza ? Non far veramente colmi vn (oggetto ridicolo da eflr aggirato
per il info , e comprato datti Spagnoli, per ottoc euto duetti di pc rtfone ?
Hanno le dignit de' Grandi i toro grada ; le (caie per cui fi monta adeife,
fono le fatiche della Corte di grado in gratto
queir altiffimo pofto, ch'
il Decanato della porpora.
.' <
Ui '
Ma per ritornare i iberio, oAcrvatedi grafia., che per ottenere in Rom
luogo cospicuo bisognava dare in nota la qu aliti degl i ftipcndij ; e chi vorr,
poi maravigl tarli, |*i Romani Cepper in pochi anni (aggiogare l'vnivcrfo,
mentre in quella Republica non poteva confeguirc dignit grandi, c non po.
tevae;ler (amato-, ho notato, e premiato, fe n 0,1 chi moftrava con la nota
ie'fuoi ftipeordij ellere, ai eiTer (lata benemerito, e fedel Soldato. Dico
quello ; perche
ChrifUa^
latiti*, la quale
defende la legge di
futili*,
pmm.mmm. appreflo
-rr~
HK>P""*~
1
" da
1 Turchi
"* (lata
ii- 1
M L/JtlUi Dn.irm!
finnMprim*
rVL . Ri.
Dio
tralafciata da'i^oftri
Principi r/vn
con tanta
vergogna,
Si
infelicit de' Chrutoani, e eoa vantaggio) e gloria de' legnaci di Maometto .
Ca/tdiddtos hrtstm , ne amba* fornita tttrls&reat .
NOn fi perturbava l'elettione de' Confoli con le prattiche, che quello et
il fine di Tiberio, acci-che i Corniti) quietamente palfafleromafolo
fine d'ingrandire femedefinao, che gli faceva, e creava . Au venga che pr
curaio gli huoraini la grafia di coloro , da quali fperano gradi honorati :
Tiberio non voleva che s'affettafle da quelli, eh' ambivano i Maginrati altra
gratis , che la fua propria. E nel vero, ch'era conditione di limitato domiaio in Tiberio , quando l'elettione de' Magiftrati fune (lata ncll' altrui mania
Perci egli eoa quello modo belliffimo la sVfurpava , & ci di tanta irur
portanza, che i noftri Principi medefimi, anco quelli, che non hanno fofpttt*
alcuno per lo fegnito , che ha la Cafa del Commini e , e del Popolo , il quale
volo ntieri adherifce al (no Magiftrato della Patria , vfano diligenza auiima
nell' imbuCfolationi de Cittadini, e nell' eftrattioni ,cotne fi vede nella meder
/ima Roma , dove i Confervatori d'efla , che s'imbufTotano dal Camailengo
Sono come detti dal Papa medesimo per mano del tuo Miniftro . Onde fi
veggono 4pqfl vfck mori eerti Confervatori cosi nuovi , & incogniti Ro
ma . cefc ne ftnpifce il Mondo . Et i PonteRci , che tante volte fono (lari
sbattuti dalla licenza dei Popolo Romano , quando era follecitato temera
riamente da buone-te&e , hanno trovato il loro buon conto non eleggere,
e permettere, che s'elegga, quefta dignit alcun perfonaggio condicevole
di grafi Cafa > e di gnu fcguito . Roma eifeudo ibggetta ad vttfacililTimo
M 2
fecco '

fft .
Ofservationi di Traiano Boccalini
sacco per non haver Cittadinanza propria , come l'altre Citt , ma tutta rn*vandosi composta d'vn miscuglio di varie nationi , come Patria Commane ?
non sta bene , che vn Conservatore potente sostenga le parti del Popolo , i
quale volendosi sollevare , non haverebbe freno cosi potente , e cosi facile
per trovarli Roma pacifica affatto lontana dall' armi senza presidio , e senza
forza da resistere ad vn subito furore .

Speciosi verbst mania, aut fubdola.cjuantocjue majore libertat imagine


tegebantur, tanto cruftnra ad infenfiw fervitium .
QVanto pi ricopriva Tiberio con l'apparenza di vane parole il suo cuo
re, che ostentava la vita della libert con rutti, tanto pi erano per ter
minare in vna crudele , & odiosa servit ; non havendo altro fine con questi
suoi allettamenti , che quello di scoprire , & ingannare gli animi de Valorosi
e de Grandi .
Quando voi vedete , che vn Principe straordinariamente colora vna sua
operatione, statevene pi auvertiti , che all'hora il battibuglio vi riuscir pi
puzzolente. Molti sono glieisempij, che potrei addurvi; ma m'appago
d'vn solo, per singolarmente insigne .
Non ha la Religione Cattolica altro Capo ,che il Romano Pontefice, alla
difesa del quale ella st principalmente raccomandata . Hora , che gli Spa
gnoli nelle foUevationi della Francia se ne mostrassero pi zelanti del Papa
istesso f cosa, che ingelos con grandinimi sospetti il cuore d'ogn' vno delle
oro intensioni , e disegni . Qnanto maiori fictatis imagine tegebantur , tanto
truptura ad infenfut firvitiitm. Merce , che ostentavano pi zelo di quello,
che veramente toccava loro, parendo certamente strano , che fussero tanto
divoti gli Spagnoli, che non potessero sopportar gli heretici in Francia, e non
si curassero che i Turchi abbrugiassero la Casa loro in Austria .
La verit non ha bisogno d'abbellimenti ; la soverchia diligenza genera
sospetto; e colui , che si vede circondato da troppo bel giro di parole , e da
maniere assettatamente artificiose di negotiare , con molta ragione dubita
d'esser ingannato.
Tiberio con mostrare di voler premiare i meritevoli, e che i Magistrati si
concedessero senza tumulto pi degni , escludendo gli ambitiosi , e le cor
rottele de Comitij faceva tutte demostrationi sante , e piene di giustitia in
apparenza ; ma che in sostanza non miravano , se non tirare se l'auttorir
assoluta di conferire i Magistrati suo arbitrio ; il che era vn porre la mano
estrema su la Tirannide , per che egli veniva rivoltare se gli occhi ic i
cuori d'ogn' vno , riducendo gli huomini solo ambire la sua grafia , come
quella, ch'era dispensatrice d'ogni bene, e cosi s'aflcurava nel principato col
tirar manzi solamente huomini dipendenti da lui, e suoi confidentissimi .
Ma ritornando all' artifitio di Tiberio , compie haversi osservato , che viv
Principe disgustato de' suoi Popoli, e Bafoni per qualche follevatione ali*hora
ch'egfi.

/pra il primo Libre* degli Annali di Cornelio Tacito .


9$
ch'egli pi si quieta con divantaggiose & lui pregiudiciali conditioni,
renefendosi facile perdonare ad ogni qualit di persone ogn' eccesso ; &
alifiora, che gli mostra maggior piacevolezza, e volont di scordarsi l'ffcse
all'hora dico , egli ha animo d'incrudelirli , e pi che fieramente vendicarsi
anco, per esser stato costretto , indotto stringere queir accordo si vergo-,
gnoso 'y Onde vn Savio disse dliaver pi in Colpetto colui , che faceva pi
Oratiom di quello, che meritavano i suoi peccati ; ci non potendosi credere
er ordinario costume , eh' altronde proceda se non vn eccesso di fniiTima
ipocresia per ingannare il prossimo , e per giungere quel grado, che desi
dera, al quale le sue .cortevirt nonmai rilaverebbero tirato.
Guardatevi dunque voi, che negotate con i Principi da i concetti malitiosi , e dall' empiastro di morbide parole , perche quando dolcemente can
tano all'hora crudelmente incantano . L'intereise , la lingua loro muove,
non la giusti ria, ne l'amore del ben publico .
Pochi arrivano ad intendergli , per che parlano in cifra . Guai chi si
ferma su la. superficie delle loro eipressioni lavorate al torno, per ingannare
i semplici, e per erudire i saputi. Chi ben misura il genio del Principe con
il di lui interesse , non trover molto difficile ad indovinare , quali sono i suoi
finire i disegni bench mascherali fra gli enigmi di speciose parole 1

Fine del primo Lihro ,

U 3

OSSER-

OSSERVATI O NI
D I

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
IL SECONDO LIBRO DEGLI ANNALI
i> i

CORNELIO

TACITO.

Vt externum ajjfernahantur .
IL motivo delle sollevationi seguite nelle Provincie d'Oriente contro l'Im
perio Romano trasse la sua origine dal pretesto, che il nuovo R loro ruffe
(bench del sangue degli Arsacedi) di costume troppo Romano , come che
d Romani a i Parti concesso . Era questi Vonone dato gi per ostaggio da
Fraate suo Padre ad Augusto solo fine di stabilir seco vna ferma amicitia col
tener il figliolo in educatione alla Corte di Roma ; Ma i Parti lo dispreiza
vano come ;forestiero . E non mi pare , eh' havessero totalmente il torto da
sprezzare vn R del sangue loro, ma non de' loro costumi ; perci che coloro,
che nascono in vn istessa Patria, vivono alla maniera di quella, & hanno trat
to , genio , e costume simile quella; Onde facilmente si tolera il dominio
d'vn Principe simile noi, mentre la simiglianza cagione d'amore. Ne
pu dirsi amicitia vera, che non sia fondata s qualche similitudine . Il Prin
cipe paesano non nutrisce mal genio suoi Vassalli , come l'estrano , il quale
in altri soggetti suole collocare le sue confidenze, e le sue gratie massime nel
la distributione degli honori,e dignit, e cariche principali del suo Regno;
Considerando dunque i Parti Vonone habituato per tanti anni nel costume
Romano forse da chiamarsi pi Italiano, che Parto , temerono, ch'egli intro
ducesse nel loro Reale quelle stravaganze , che sogliono essere indivisibili da
Principi forestieri .
Quest' non altra f la pietra dello scandolo , e la cagione movente ai
nostri tempi delle sollevationi di Fiandra , perche havendo quella Provincia
fatto

fewa ilfecone tifar* JegU Amotii itiCornelio Tacito .


9y
trt pamiggio dal dominio Borgognone dopola "Morte A1 DucaCarlo Au
dace all' Austriaco-naediante l'accasamento dell' erede Du : .e sa Maria nell'
Imperatore Massimiliano s'erano facilmente accomodati vivere sotto il
nuovo governo -qnasi non nuovo in riguardo della Duchessa figlia del loro
Principe, e de riti Borgognoni, che non furono alterati, ma pi della presen
ta, che pcreeronogodere della loro Principessa non meno , Che di quella dell'
imperatore . Quando poi il suo figlio Filippo I. pass in Spagna , s'ossesero
non poco quelle Provincie, nelle quali era nato Carlo V. e poi nacque T ilippo 1 1. , ma nessuno di questi due Monarchi fecero residenza in Fiandra, arrzi
fidamente di pastggio vi fi fecero vedere, e bench fulcro le dette Provincie
toro Patrimonio doppo che Filippo 1 I.si ferm in Spagna , furono trattate,
come appendice della Monarchia , e non f loro mai pi mostrato il volto
del loro padrone , ma solamente quello de i Governatori Spagnoli , che eoa
rigido, e nuovo costume cominciano prima a riuscir aspri , e poi con pessimi
trattamenti riuscirono odsosi , & in fine insopportabili , dove che aggregan
dosi vnafaragine di mal humore condescefsero quei Popoli , e Signori pre
tendere violata la liberta Fiamenga, e l'ordine de' Privilcgij alterato, sotto la
masohera-del cui pretesto giaceva la ribellione, che diede il primo crollo alla
Monarchia Castigliaua.
Che Fraate poi senza alcuna obbligatione mandasse per segno , e vincolo
d'amickia il figlio Vonone vivere nella Corte d'Auguste, f ripiego di po
co vtile , e piene di male consequenze . Quest' in somma vn farsi schiavo
4lel compagno ; Onde il Gran Duca di Toscana Ferdinando non ha voluti
riandare in Spagna il suo Primogenito , bench richiestoli da Spagnoli , ne
*neno ha voluto, che i figli di D.Pietro (o fratello ancorch naturali dimo
rino nella Spagna, dove sono nati, ma tutti ha -voluto, che siano condotti
Firenze ; consiglio di molta prudenza , & il quale ha imparato dal prudentiC4&no Duca Cosimo suo Padre, il qualenon volle mai permettere, che Giuli
figlio naturale del Duca Alessandro fusse dalla sua Moglie Madama Marghe
rita condotto fuori delio-fiato , com' egli instantementc chiede va . Ma par
ornare al nostro proposito affermoysenza tema d'errare, che imriguardo del
ia diversit de' costumi non si risolverebbero i grandi di Spagna ir. caso di
ecessre accettare vn Imperatore di Caia d'Austria per loro R , suste ne
meno vn Arciduca in Alemagna allevato , volendo essi il loro R tutt* im
postato dell' aria, e genio di Cartiglia Vedde quest' importanza , ma tardi
Filippo -II.,il<jHk:hebbe-pcr-massTma salutare per qualche dicevole astetto-i quelle Provincie di Fiandra il concederle alla figlia Isabella , & Arciduca
Alberto , acci che vi risiedessero coin Principi ereditari) , E qui vuole
auvertirsi, enei Principi, bench di legnaggio Reale del paese , quando sono
allevati altrove, & imbevuti di -ftranieri costumi, se vengono assunti al pater
ni Diadema il Popolo gli reputa per barbari -forestieri : all'incontro se -i
:Principe<benchebarbaro sia allevato, & imbevuto ne' costumld'vn Regno,
ogni volta ch'<gU , -& i feoi figli dmotano Regnanti, fi-ftimano naturali 4 c
paesani j

9$-.
,V * Qjfcf&JttioH di TrxjM Boccalini , V >
paeuni ; onde Principi naturali y &> Italiani farebbono riufciti gli Angioini*.
c$i Aragoneft fe tua' hora regnaflro in Napoli, e-Siciliai. i
Ma fa(Ti incontro la Pollonia , c la Tranilvania allo sforzo dell' addotte
ragioni , profanando quelle provisele di torre ad imprciudo fpedo da Bar
bari , tempre da ftranieri il Principe., quando chi li domina , niorc feuza fi
gliolo. Quinonpuoffi dir altra, fe nonch le,<regole vnivenrfali fOttfospOu
eccettione in falcalo , c'ehe la Pollofia Regno di tante confcquenz e labbia
le Tue fpec'ialiiTime ragioni di governarli contro lo itile approvato da tutti.
Io perirne direi, che Temiilatioiptioppo venera cuti di quella nobilt non per
mettono , che alcun di loro s'inalzi tanto fopra il compagno affinch^ confervi vna tal qual vguagliania ft di loco Signori , e cosi colpirinq ad eleg-
gerii pi tofto vn morbidiffimo giogo ftraniero, che foccombere in modo al
cuno ad vn loro ConcittadinowSi xa vo^ta lor Pam %v \ .
In quefta maniera governandoli, vengono ad afTicuratfi , che il R non effefido forte nei Ragno non lapr giungere mai ad opprimere*tafw*.e^rAr
atloUito Monarca dell.i-ioro quali Ariitocratica Rcpublica, la quale neiia peffona del CiranM.ircrcia deiua vu.Moderatore.ttipremo della Regia auttoht,che iosoivdbticdaofce^jerkeniote ddl*wbdys}>Rrjlej ndJ Rc di FnlWi ^
nia alla prefenza del Gran Marcfcial lono fantocci di liucco ..... i , awub
.'i th 'Ila t r>. Ihiv i --aib *jnoo,
ViJijqtni'g iip nra ilidhs,'h
, -non i-n\
^arbori Ianni esvt fernte *<l
Imperia, t on .- non ,rt
zU4.ia*ijn 'ibi ne. uir hstt ubi vi up
sifbon olo^iiii oJnsijp
SI' rallegravano quei Barbari del' nuovo Principe, perche le.cofe nucwfc haiftj
nd vfta'tfrta'Upparemaidi bene , 4naffirt>e,nel governo tttttfHfclldBapojp1)
fempreMbtfe di mlgfibrare spettandoti dflentkmij privilegi) jvatfaflbTttnittal
cJftre i donativi dfltwip . i Ma-fe, non uefano esauditele loro (bexmc, gvi
al Princpi. 'ilfPoccughof net ridurre.' quLR-egno all'cbedienra4^jfc&
Filippo W. prefeto patteiper meritoyc arte.pedgradattarl^rertorciri^uWf
dal nuovo Prinripsvc&etutta l'entiataiRogiaidi due,aoid^e4^ifte|a^>c*
cbhfolar la fam*de' fupplidanti al Tuttavia; tjmndo.a^hjBjw<^fl^fcPor
polo ftimlato dalle fopranominate fperanze , come natfcYahueofe.amjco di
cofe nuove , egli-ftol mai fempre godere dd1?ncipiJnava bqoi^si9scaj:''!
tivo, eh' ei ha . Fiamenghi bench conofeefleno nella Morte/di J0 Audace,
haver perduto il loro Principe naturale , fecero fefa nella mutatione dei Rekw
cipe Maffimiliano .
i iL
u .i unoVoc . <Ji&jl ' Il m sii7fc;>9.i
E i Romani nella Creatione d'Aleflndro Vii. che pure conofeewano di
duro cervellaccio, e con due figli al fianco, da quali nbn potevanoiperare-belie alcuno, vollero concepirne molto giubilo . Le fole Rcpubliche fono efenti
dal lutto, nella Morte del Principe, e dal giubilo nella renovatjpne del medefimo . I Milanefi poi fendofi imaginati , che disfatti da Lodovico il Moro
doveffero da Lodovico X 1 1. R di Francia efier indorati, e carichi di tutte le
gratie pi pretiofe, cantorono hinni d'allegrezza per la fua intrpdutione
quel Dominio; ma rimani delufi nella creduta liberalit de' Francefi , fe
."
n'amiuero

sopra ilsectodo Libro degli Annoti di Cornelio Tacisi .


97
'-afflissero talmente che alla prima congiuntura voltorono le spalle al domi
nio di Francia . B niuna cosa fece miglior cuore alla ribellione , e genio di
nuovo Principe alla Francia, quanto l'oro di Spagna, che con profusa, & illi
mitata prodigalit versava con cento mani la borsa del R Filippo , perci
che allettati i Popoli, & i capi loro da tante beneditioni, e impregnati di spenanze circa beni molto maggiori si persuadevano , che quel nuovo Principe
suste per esser vn Giove, che in pioggia d'oro amaste beneficare l'avidit , al
bisogno di quel Reame.e se la troppa sfacciataggine, con la quale l'Ambascia
tore di Spagna corrompeva il Mondo in Parigi , non havesle aperto gli oc
chi a i meno appassionati , e per ci meno acciecati Francesi , forse qualche
pezzo di quella Corona cadeva s le tempie del R Filippo .
Ignota Par/bis virt*teftnova vitia .
VOnone andava provocandosi lo sdegno della brigata non solamente con
la diversit de' costumi tralignanti di troppo da quelli de' suoi Predeces
sori , ma anche co lo (prezzare le delitie della Caccia , e de Cavalli col farsi
portare per la Citt in lettiga ,'nausearsi delle vivande del Paese, tener rin
chiuse le sue robbe , come vn Giudeo, & in fino l'esser di facile clemenza , e
d'affabili tratti gli s'imputava difetto, come che tali virt non vsate da Par
ti, non solo non erano conosciute, ma reputate francamente per viti) nuovi.
Quanto faticoso meiticro quello di dare nell' humore dell' ignorante Po
polaccio ! Che la severit produca benevolenza, e che l'affabilit non generi
disprezzo fono materie di malagevole riuscita . Tenere vna via di mezo con
la linea della vera virt l'ottimo di molti ripieghi. Vi sono alcuni , che
instiruiscono il loro Principe con vna folange d'insegnamenti per piacerai
Votilo; ma io in due parole me la sbrigo . Vivasi conforme il costume del
Paese, e mantengasi l'abbondanza, e la pace con l'amministratione d'vna lo
devole giustiria; per prescindendo dall' vniversale , trovo necessario, che il
Principe si preveda di buone virt , con le quali sappia mantenere l'abbon
danza, eia pace. Ha egli dunque di bisogno peritia nell' Arte Militare, edi
prudnza, e saviezza nella conservatione della pace , sia risoluto , oculato , sa
gace , e destro , e con tali doti sue proprie impari provedersi di buoni Mi
nistri, e Cortegiaoi, e di coraggiosi Capitani. Accumuli vn peculio per le
necessit dello stato , e consumi le sue rendite in degne importanze ; lasci le
spese inutili, e tanto pi le dannose . I nostri Principi, che vogliono le mense
di Lucullo, le Stalle de Sibariti , nelle quali i Cavalli studiano i balletti , e ad
imitatione d'Andronico Imperatore migliaia di Cani, e di falconi . Il gioco
pure vn mal mestiere de' Principi, se si tratta all' ingrosso ; vincendo rovi'v

<
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:i ...nn Cririn li

sfamata solletico d'vn altra,e s'il concubito vago si moltiplica, <


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dal

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OjfervMtiofriiTr^aH^BoccaUm
dell' hortore, metter i pugnali nelle mani i pi degni Vafialli , ecco le ConASefr Ari**-' ".
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:,r'l
Aleffandro de' Medici primo Duca di Tofcana non farebbe rovinato con
tutto il fangue della fua famiglia fe lafciava ftare le Gentildonne della fua
Yiftri.''^- -? ' fi ' ''.*>

''W ik i"j
n

- Xorenzino non bavereb>be forfe bavut cure, ne commodo deciderlo


tradimento ; fe xon le confidente de tradimenti commetti ' col Duca non fi
mflfe insinuato ftrettamente nella! faa pi intima domeftichezza 1 1 .
Carlo Magno heroc di tanta fegrialata virt corruppe la fua fama con glieccetTi della libidine . I Principi Chriftiahi non devono imitare i- Turchi,
che fervono yn grtegge cttonctbifte ; n
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U' -'*.' .t**,f.ii Vi'i'j (i.tyi,' 't,( ;. o ,(
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Armemornmjbecie tttHkfi* inlecium.cittenis oxerattm i-
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,:v i n -n.i.
MAre^AntOnio ilTriunVir fece incatenatele poi vecidcre Artavafdc R
degli Armeni chiamato fe fotto pretefto d'Amicitia . I fempre vn
nome caro , e Tanto appreffc tutte Ite geriti quello den''Amicitia inferco nel
core degli btomini dal dito delia-natura , Cmiche* la 'conditiorie fifa, incapa
ce di vivere fertza amici ; maion V cofa per buona j die fitti che now-Verfiia
depravatajetorrottaidll'hialitiadegli humini, fra quali' dovertibbeM* tciter
per attone di'frifto 'j' Jrfftlvagio it voterfi deli* amkim per ingannare ,
difrogge'r fttafifctff^'^ ooivfboJ . . n ^ .jrsntMto ir rns'id on'
Bpiife<non'*ftrima d^foMtieifj ^Mncipiradoprr qtteifto nameferrtOi
che pe Ma(bheiradell,lMe&^ !il^^
WittcTfflipeiua*
tioni de' potnti; e >a4 cimmWolo^owArffperano iAiiiitkie d'arr^banniaii
ohe adultfat vegasift*'.- Tfatfcglioni della conditibnc privata fono- limitati i confini allavermicitia / La'pace, e la Scurezza de* Regfrfnowpcruk
dall' Amicirisi, confdertione d^fcitti, ma folamente dal! Slovenaripada^
Le Corti, e i Gabinetti de'Prindpi altro non fono m prattka9^bfe<Wotghe
dimafehere , dove non'fi'merearttggiafa riohfobbatnta ; >m2mtsmi^
fervitio dell' inganno; Sia pure conftaitemfcnteilanga' ,': conl'tWAtw l'amicia , e la pace tra due Principi, cH IVttte d'vftS'baltrolefarla'rompere
ogni volta, che cosi mmacompHre non alla fama , alla fifa reputationj al fuo
nome , ma folamente al fuo interefic ,' che it veroTiranno dell' anime de" Tiranni , e anche de Principi non Tiranni . Quant' Ambafciafie Regali*, edimoftrationi difetto non adprano i Principi' per farli credere amici del
compagno, anco quando vogliono addormentarlo per opprimerlo ? Il Duca
d'Alva D. Pietro d Toledo Vice R di Napoli pchi girni prima d'invadere
k> Stato Ecclefiafico mand vn Ambafciatore Papa Paol I V. trattenerlo
con projetti di pace, e con lettere fpeciofe tutti i Cardinali , quando fenz'
attender rifpofta, caccioffi eon l'armi nelle ditioni di Roma .
Carlo di Borbone Capitano di Cefare , il Vice R di Napoli Duca di Mon*
oada , e l'ifteffo Carlo V. con la fua voce al Nuntio Baldaffar Caftigliano
diedero

fopra ti fecondo Libra degli Annali di Cornelio Tacita '.


99
diedero tante ficurezze d'amicabile cojrrifpondenza Clemente V IT. finche
l'induffero sbandare le fue foldatefche radunate ne* contorni difefa disp
aia, ma poi nibitrvRoma and, facco^ i Cardinali Cfallo 5* l'Ali
el
Papa Prigione irt Gattello, da cui nonpoteva liberarli, j pertpagare il, rifeaJb
to , non metter all'incanto i Cappelli Cardinalitij ; E pure Carlo V> di
moer tanto dolore di quello fatta, che quali non fulTc di fuo ordine , e confenfo,prohibi le fefte , che per tutto il.Regno fi celebravano nella nafeita del
fuo figlio Filippo, e fece allumare il lutto alla fua Corte-, ma non per, quefto
or4w lafrcffratione dl>Pow<siic',r,ir- >< 't. * >*! - si
Papa/Leone X. havendo chiamaci Roma <3M>:Paolo Baglioni da Pera-gi, non folo fotto fede l'Amicitia, ma con ficurczza della fua perfona, e pure
il povero Baglione per haver poco cervello, reft cervello, e lenza tetta .
Il Duca Valentino con folenniffima pompa , c con mille giuramenti, & af
fetti ridufleOliverotto da Fermo. Vitellozzo, & il Duca di Gravina, & altri
potenti d'Italia ridarli di lui , ma Cubito havutigli in mano gli mand Citonte. un,-, l
.-f,'- n.'b<ifr
-...(.
.n.,uh
"-A''!*!
' ;:Mt>rrarayiglio di quella volpe finiffimadi Luigi XI. comandali* porri in
mano del fuo inimico Carlo Audace, Duea di Borgogna , il quale fu combatttito tutt' vvia notte da fuoi pcnficri,per amazzarlo.c non s come fe n'atten
ne,. - Wachi vuol. veder vn fatto illuftre per ponderar .quanto vagli ne petti
hutnani la-foj-adell'amicitia, del giuramento, della parentela, e della fede,
non bifogna allontanarli da Napoli. Lodovico Sforza hayendoft 4evat
faiattziraol: vele no il Nipote Gio : Galeazzo Duca di Mil ano luiomo di<podipartii
rhojta limpidezza , ma figlio d'IfabeH*d Alfonfo R d Napoli^
ccernaadftii honrgoder lungamentcMUano fincUffiAtfonfoiC i fwaigodeffero
Napotjirrtiuigi
R di Francia-ali' acquifto del Regno d^Na^oli, i cui
RepVper.difeadfcrfi. fecero ricorfo quell' Anima Santa di Ferdinando R
dAragoflaloro Cugino , il quale come amorevole paffonte e fedele amico,
jnst, Condivo fuo Capitano d'witrodutrpae fue fami nella Calabria;
wfpocicjdi volerle difendere, pofeil piede palle Citt,* Piazze , mentre
1 queLRegno come fnccefl , e poi accu_
il Zio Federico R di Napoli la ruppe
anco al confederato Luigi Rdi Francia , fpogliandolo della pattuita met
dclR)CgnQ>!ch, cgUs,ba\Sevaacquiftato , e che pacificamente polfeaeva, e fiu
ccodo lontano da ogni fcrupolo di confeienza padrone alfoluto della robba
del Zio,e dell' amico con bruttumo a'Tafinio traditi .
.f*
< , t, titmL , * ic^ttT'-t.i^

.
Cutierum Tiberio htud h;gr*tum actidit turbati res Qrkmu, vt eaftecKs
<*<r<3ermamctm feto legiombus abJlraheret,novifq*e Provinciis
imfofittm dolofirmi, & cafibtts obtreftaret .
Ricevette il gelofo Tiberio braccia aperte il grato auvifo della novit
d'Oriente , come quelle, <he gU facilitavano il modo di levare il CapiN a
tano

lo

Ojjervatiom tR Traj*x*forciim$\'

+y

tano a i foldat , e fottrarlo alle di lui dependenti*, etfomeftiche Legioni


temagha confegnarlo nuove Provincie , e pofto non meno alla fraude , che
al cuo. Gi cominciava temere di Germanica ikfafpetto di Tiberio', e
non fapendo dargli in altro pi honefto modo la-ftrewa , irifolve mandarftt
fotto {pecie d'honore all'imprefe malagevoli, per difcreditarlo,fepnie,.per
avanzare il proprio interefle,fe vinceye nell' vno,e oHf,akro modo per efpor
lo rifchi della Morte ; E cosi disfartene intieramente . *r>. :. low* su
Ma che cofa non fece Henrico II I. per disarfi con tal aftuzzia Tiberiana
del Duca Henrico di GhifaPl'efporre pi volte (con occulti ordini alle Regie
Squadre, che non dovettero aflfterlo n i cimenti di pericolo) alla cabbiadV
Proteftanri Alemani che con efferato di 40~>miiajrpBrfn* devaftavano la
Francia, ed egli fempre circondato da pochi, ma fedeli foldatii fuoiij vrt in
tutte l'occafioni il nemico con- tanto coraggio, e fenno che in vecedifoccombere,reft trionfante, e fcacciati i Proteftanti (dal ferro*exb. i morbi au*
nichilati ) di Francia, divento l'arbitro della Francia , e pi chemai formida
bile alla Corona d'Henrico , come appunto auvenne Germanico y. ilrqiiale
con la fortunata , e favia condotta delle ifue knprefe arefendo di fama^^perandp i percoli di morte , sforz la geiofa di '1 iberio , come il Duca *ii
Ghifa quel d'Henrico Carlo con fraude, e tradimento partir dat Wndo .
La troppo potenza, e grandezza de? YflaUr deve^mai^femrsre teaactffi
quando fi vede, che pu nuocere, bench non nuoca vuol dilarrnarfiidi ciuci
le forze delle quali potrebbe in male fervirli $ imper. c^eurdinararfiente
li huomini di fpirito grande., e di valore infigne, di fognato^ di riothzacge
i ftima abbondanti * Cogliona feguire 2,1 i eccitamenti dell' 2mbubncj,lcha
fempre ne' cuori grandi ribelle ; e perci non contentarli della. Icmo tbrtun::,
bench grande, fe non fomma : Onde cent ragione colonrvtchr emd5k5noi
termini del loro "dovere,meritano efiere limitaci dall'altrui;potere , dicendo
il Secretano Fiorentino, che quali tnttili Stati.allfvanoifymiglradcftiaRto
tiranneggiarli..'
;
ry
rir'ttr, . slos a ofcr
I Medici autenticano nella Republica di Fiorenza ;peri:artuJdlo<jl detto
dell' Hiftorico loro . La famiglia Giulia f fede, per bocca di Cefiaoe , rfcofa
vogli dire l'ecceffiva potenza d'vn Cittadino . MarittSifla>C*a^*omrp
e Ccfare ^non haverebbono ftrafeinata la Patria s l'orlo del JepolcWe.iuu
veliero goduto minor fama^minor feguito,e ricchezz . Teraiftocle dichia-r
ravafi miferabile perche nato regnare, vivefle fenza Regno 9 ed iniaceiadel
fiio Popolo Ateniefe hebbe dire quell'ambitiofcsmavgrant traGrecr Alci
biade, non efler punto (convenevole, & inghuo, che vn huomo privilegiato
perla grandezza dell' animo fuoricut vguagliarfi alla mediocrit degli altri.
Chi da d'occhiata allo ftato Ecclefiaitko trover per la pocaauvertcrtza
de' Pontefici, e per l'abfenza loro d'Italia, che per le principali famiglie fi fe
cero Tiranni delle loro Patrie; GliOrdelafi di Forl e dTmola; I Manfredi di
Faenza , I.Polcntani di Ravenna; I Malatefta di Rimini , Cefena , Fano , An
cona , Ofuno , & altre convicine.Citti; I Yitellozzi di Citt di Cartello ; I
Baglioni

fipra ilfeconde Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


ioi
Bacioni di Perugia; I Varani da Camerino^ olirci Tirannctti drLombardiay
mentre i Roffi impadrontnonfi di Parma; I Buonaccoei di Mantoua ;dHFurv
riani , e Sfotaefcrnv& akri di Milano; I Scaligeri di Verona^ 1 Carrarfi di
Padoua; ma fe alcuno diceffe ,' che quefti TiraBnetti tfavfqiaorono quandi
l'Italia era-diviG^enon fotto il potexejiVn Principe grandeipdht havqrebbel
bumiliatv i papaveri ; idi lo manderai parlari: con vn>jtaiiicipenfco graiuie$
che meritoffi tal cognome per i Tuoi geliti,: dice Alefiaodro Magno, il) quahi
con tutta la fua rafia potenza hebbepaurad'Anripatro rimafia fuo Generale
in Grecia ; Onde grid pi volte ; Antipatro fa Ifamore alla Cotonai di?
Macedonia.
>
L. ol../' : > o.-. j.-.-L ..e jrij.y-iLi ur
ti Che meraviglia dunque, che Tiberio teme(TadjGerranico!KEerdinaiid*
il Cattolico bebbe vna fimil paura di.Contkivoa k'iwbble Filippo H. di
D.Gio:{ho fn?.tllo e del Duca Aleflndro Farnefc fuo Governatore di Fian<ka,eforfe anche del Marchete Ambtogia Spinola;, e per e fama, che vi po
nete opporrano rimedio li!,, t [
--ri 01 ,
iij .> ,

.Compie dunque levarti dal fianco t prepotenti Vallai li, prima, che fi cavi
no la mafehera della modeftia. h noto qualfcguo s'avanaalfo PipittO.Mijlerode dappochi Merovinglai di Francia? e come Michele Paloologo leCf
rkrelpaffaff.al grado d'irrroeratore con rcfpulfione dei legittimo hecede.
Se, lilemko feconda Ri>di Frncia > e Francefco^condo non haveflero colauti d'honori*dignit, cariche, e ricchezze la famiglia di Ghua,e s'eccelTivx
non hv.ie tata la poiau-a della famiglia-di Naflau in 1- landra > -non farebbero
i due Gjgaflrtenrico diGt{,&slBriixipedTanges-..n in. un a
1 ;F vt dunque riaverti per indubitato-,' che la depretfio 1 e du' polle nti-fia Vts
grjarCtoounalcaf^bilimento ai Rearni v > , 0''. >. i ibu)* /hjj i tqc ->
' onbblladnneiio io non mi conformo punto coloro, chofi figurano di rxoitari^'fidm rimedio per frenar ramBitione-delPotenricowefiirparglrobUIeiadk>^petehe^fi come di(Tr pad arai) la ^re^Ecasbfncile a conoferfi
quando facile guarirli ; e per il contrario quando ella facile conofcef4?oriipofBbtK>jgparEfiw>n iL 'aoitduqa -i h:oi^i.")*
'il
itojEtio^a!>idauEradbno
ingrandmenti delft famiglie Nobili >,< die fui
principio nteaJnb. puntoffcieriteyolidirifletrc%come che leggieri cofe paio
no^ ecne fieni allebirt il moltiplicar parentele, &. amichia, conciliarti af
ftto, c ftimacon la liberarit,con la giuftitia, con la prudenza, e col valore .
Ckwlej^al pi fceJjwato Tiranno, e gelok Repnblka amarebbe difpiantare
vna famiglia, <tiaQpmincialfe . ingrandirti in eoa virtuofe maniere; Ma
quando poi 1 fosgeni fono aflattoingrandki , riefee non folo malagevole la
cura ma imponibile lo fpiantargli , fenza cagionare qualcheftrema rovinai
Onde in pratnea riefee pi iruttuofo il fbpportargli, che fuori di tempo con
riolenza mal configliata concitargli peggio . Cicerone , che haveva nella
efta tutta la Pallade della Romana fapienza , indulVe i Padri per abbattere
Marc' Antonio, armargli contro Ottaviano Nipote di Cefare , acci che ben
tetto ltto cofiui volane). le-&Omane Legioni , Ma Antonio pi aftuto di.
N i
Tullio

roi
offervatitti d Trdjaw Boccalini
vt
Tullio fi congiufle con Ottaviano , faggiamentc praticando il Divide , &
Imper*.
-\
o i." j. ;nj *r"w*
muy
Vedevafi quali ditti anche dagl'Orbi di Firenze ingrandita tal fegno la
potenza di Cofimo de' Medici, che ci pareva vn tradimento il permettere al
la Patria libera vna famiglia tanto fuperiore all' altre . Onde s'induflero
fcacciarla, quando dovevafi patientemente fopgortarl ; Impr chq vn$.
mole cos vafta non potendo elfer diroccata , f Cfmo dall'i fila fattione Achiamato Fircnze,dove poi arriv al Principato, al qua-forfe nh farebbe
giunto, fe l'ingiurie de concittadini non ve l'havcflero fpinto . Per reprimer
la grandezza de ricchi fenza indovuta violenza conviene adoprarfi nelle di
gnit difpendiofe , e di danno , come d'Imbafceri^' ricevimento di Principi
efteri, alloggiamento della Corte del fuopadtone^ e fintili.
"i~>- -i<.f> '
Coloro, che abbondano di gran nome, e famaybifogna, che fifvergognino
con pericolofc fpeditioni in faccende difficiliffime ; & ir*iufcib1li affine reni
diminuita l'auttorit , che s'havevano meritata dai'illftri, efruttufe opcrationi . Quelli , che in Corte , altrove godono troppo eccedente favore,
e (lima , fi Cogliono afportare in lontani paefi , come fanno fi Spagnoli-, che
mandano Vice R molti, che temono in Corte , echenon vorrebbero offen
dere.
\j ,t'
> l>n i
'
' ,t
I Capitani degli efferati troppo, ben voluti fi chiamano all'odo, Sfall di
gnit della Corte, come fece Ferdinando d'Aragona-,x:he fpogliat Confa! vo
degli eflerciti , e del Governo di due Regni , de' quali ftimavafi , che concepitie di ftabilrfi, lo confin in Spagna morire fenza fallo , & gloria d'alcun
momento . E queft.' ingratitudine merita fciifa , come che necelfaria alla pub
blica ficurezza .
mjo* j. ^UiM.- t
E qui non poffo non ridermi della^brutta , e mal veduta ragazzata, ch'ha
fatto Filippo fecondo nella recuperatione , ed occupaticene del Reame di
Portogallo pretefo anco dal Duca di Brabanza ; imper che non folamente
dichiar Cavaliere del Pecocon d'oro il fud^jctp-, Duca, di Bragaiua , ge/me
della fua Cafa Reale,ma con inufitati honori;lp tepne lder feco nella Chicfa vnico tra i pi vicini, e quel ch' peggio gli la.fa^iljqp^toj^fi^lifo de' beni
patrimoniali, che vuol dire vna Quarta parte. di quel Regno^-Ond^ rimane
cos potente, che pu metter paura al R, quando havelfe fpiriti ricuperare
i fuoi diritti .
, i- -'fM nn<5i f
)o
Finalmente deve la providenza del Principe bave* l'occhio nos'lafciar
eternar ne Magiftrati gli huomini di fpirito, pprche chi.lungamente,a.uvt&z
regnare , non s ridurfi ad obbedire ; e confiderano come vn patibolo le
domeftiche parieti della Camera privata . i
>rr , '
..f iJS -;
Notafi, che il Regno dell' Aflria durane mille anni per la falutare mamma
di renovare ad ogn'anno i Generali degli eflrciti; Et invero la diuturnit
de' Magiftrati diftrufle Roma prima . ,
'*
E in Alemagna quefti tanti Principati hanno fpogliato l'Imperatore col
ferfi prima eleggere Vicarij di lui , e pofcia infeudare fin alia durarione dei
loro

fipra ilfecxdo hUr degli Annali di Cornelio Tticitt .


KM
loro fangufe ; Onde ogni giorno non riconofco l'Imperatore , vna volta for
midabile in Alemagna,fe non come vn fimulacro di flucco .
v
f- . ,ih, "ip. f osi! >
[-
it.,1 j ' j ' cjci Trattare praliorum vias .
Q Vanto p& era, ardesie l'amore de' Soldati , e la pervertita di Tiberio
verfo Germanico , tanto pi egli intento alla Vittoria , -andava trafe
cpnfiderando le maniere del combattere , e quel che di tre anni gli ruffe auvenuto di7profpero , ed'auverfo, ben Capendo quello grand' huomo, che il
mediare della Guerra fi maneggiai con l'Armi , e col configlio de' Capitani
nel;Campo, nourcol tocca lapis, e'ciarle de Dialettici s le carte .
Cefare fud diecianni nelle Gallie,e n'haveva confumati molti altri oselle
Spagne prima, che diventaffe queir huomo, che f baftcvole foggiogar vna
Patria domatrice dell' Vniverfo . Se Lucullo prima d'apprendere incampagpa rarwdij^aceje Mitridate ,have(Te (nidiata s i difegni in Apolline l'or
dinanze di gusrra , farebbe riufeito vn Ciarlone fneio parafito , e non quel
Qjjefriterckjdi tanto cervello, e coraggio, ch' egli ben Teppe dimoftrare.
...^MarcbefftHpinola prima addottorato dalla natiara,e da i libri di Guer
ra, vie riufci maeftro (libito , eh' entr in Campo , f nondimeno queft' effemp,io$Brtt rapo, chenoa-faprei additarne vn fimile .
rvj tirigo i.Y allevato da bambino tra l'armiv e crefeiuto fra effe , e non ha
psatSKatQ altro niefliere , e perci riufeito quell' Alunno di Marte , che il
>fe>jjdk sidde.y. t Aleflandro Farnefe , Mleffandro delle Fiandre fece pure
i&A>Etv.eEi.Wir*po prove d'incredibil talento , e pure giovine non poffedev*
fperienza, ma natura .
^ ^ !<L(i T^fmwfa TJt liceret cumfiatre colloqui oravit'^'ffrfoalto Germanico1 gi per il 'fiume Reno in faccia all' Olanda fermoffi
/V?icyWherrtcvper guanto il 'fiume Vifurgo crreva di mezo, quan- 1
diom^aftjslilRiviera ppofla Arminio con altri principali de' fuoi, il '
qfe^^n^tdaado fe^Cefaff V'era",e rifaputo, che fi fece ifaRza di poter fa
vellare! Tlavio'-'fo fratello famofo per la perdita d'vn occhio in fervitio di
guerra Cotto Tiberio1. ' "
1
Auvertite Comandanti Militari di non permettere abboccamento de'
voftrv Sciati con l'inimico fenza voftra efpreffa licenza , imparando dalla
difciplina di Germanico fhzala prfenza ne meno haverebbe baftato l'ani
mo ad Arfttrii di chiedere, noh'che di fperare l'abboccamento col fratello ,
Stiano parimente in cervello i Principi non abboccarli fc non di rado , e
con ficuriflme cautele con altri pari loro riufeendo communemenre di mala
fodisfatione ad ambe le parti ; e molte volte di danno qualcuna di loro li
mili abboccamenti , come vi ditti , quando Luigi X 1 s'aggiunt col R di
Cartiglia vicino Fortefabbia, e col Duca di Borgogna Carlo Audace vicino
ad Orleans.
- u
Quando

K>4
Ojservariom diTrajano Bccafim
Quando poi sono poco ben consultati , riescono sanguinosi tali commer
ci) personali, come si vidde nel Duca di Bretagna , e si sarebbe veduto in Lui
gi XI.se qualcuno havesse stuzzicato vn tantino Carlo Audace , quando ria
veva neir vnghie in Amiens ; Onde non lascio di maravigliarmi , come nuomo di tanto"senno si buttasse in azzardo di tanto pericolo, e pi: seppe effct
cosi cauto , quando ragion col Conte di San Polo suo nemico sopra vn
Ponte fabricato posta con le sbarre in mezo fenestrate , per il buco delle
quali si vedevano, e toccavano la mano familiarmente trattando de* loro in
teressi .
Il Duca Lodovico Sforza non volle abboccarsi coi R Lodovico XII. se
non in mezo d'vn fiume sopra vn ponte tal fine fabricato, mentre di qu, e
di l dalle ripe opposte spiegavasi l'essercito dell' vao, e dell' altro Principe .
Il Valentino non tratt abboccamenti, che pervccidere , almeno per
auvelenare i Grandi, che trattavano (co - Egli Orsini , Vitellozzo , & Oliverotto lo sanno ben raccontare proprie spese . Carlo V. si vidde felice
mente con molti Principi, ma sapendo d'haver tenuto prigione , e poco bea
trattato Francesco primo, il quale pretendeva da lui il Ducato di Milano, per
consecutione del quale era per attaccare fuoco in tutte le parti del Mando,
sino col chiamare il Turco in Italia ; molto mal consglio adopr per sedare
i movimenti di Gante , mettersi ia mano del R Francesco , che se suste stato
huomo di manco fede, poteva render la pariglia Carlo V. col cacciarlo nel
la Bastiglia di Parigi , e non lasciarlo fin tanto , che non riscuoteva il cento
volte supplicato Milano .

Pojquam digreft,vnde ea deformit* orls interrogaijdirtwjllo Iochm,
(jrpnlium referente , quodnam premium recepijfet, exquirit :
Flavius autta stipendia, torquem aurea/ Coronante ^ ,.
aliaqne militaria dona commmort ...
r
P Rivo d'vn occhio il buon Flavio s'haveva guadagnato con vn poco d'auvantaggioso stipendio vna Corona di Fronde ; Onde non punto da ma
ravigliarsi , ch'i Romani espugnassero il Mondo , mentre combattevano per
puntiglio d'honore, non per fame d'oro i loro valorosi soldati Arminio vdito si vii premio, se ne ride ; E veramente, se i soldati essaminassero nel cinger la spada la sola qualit del premio , i Principi potrebbono
dismettere il mestier della Guerra, perche non troverebbero alcuno, che vo
lesse far il Soldato ; oltre che tutto l'oro del Mondo non basta pagar la li
bert, e la vita , eh' il soldato consegna al suo Principe . Accorgendosi per
tanto i Principi, e potenti , eh' il denaro non era premio eguale al servigio,
che prestano i Combattenti , eh' espongono sul tavoliere della sorte quanto
possiedono di pi caro er servitio del Padrone, ricorsero all'honorem quale
come premio della virt dovette esser anco premio del valor militare , non
potendosi

fbpra il fecottelir Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


loy
poGMdfi dalla fondinone humana riconofcer il merito d'alcuno con cofa
pi degna dell* honore . E quello hoggi giorno foldati attuali s'ammettono
adducilo da Cavalieri' al gioco , & alla mcnfa da Capitani , e da Principi, e fi i
concedono loro molte altee prerogative, affinch redi medicato il poco pre- i
mio d'ftrj che ricevono appena badante vivere , bench per mercede del- ;
la ^ka^ **'* '*
**
Chi Voteffe rieavar- fuori -*deffo le Corone di Gramigna, per rimeritar l'attioni de vatorofi foldati, fi rirarebbe come Anfione le (affate diluvio fui ca
po da tutte le militie.che non fanno fuma di Gramigna, fe non per gli Afini,
ne vgSono a Moro, aia oro . E ben egli vero , che i Principi noftri havendo imparaci vendeiftl-fi*no, fono cortefodi quelli chi gli sborfa il fangue,
mentn* molti Capitarti ,-e Colonnelli reftano infigniti con vn titolo di Cava
liere di Cortei e- di Marcncfe, delle quali cofe molti Principi d'Italia fanno
vergogjhofa niercantia ; ma? di quello (uo luogo.
* Ben fi refto fortemente meravigliato, che i Principi noftri permettino lo
ro foldatrtl morlfddi fame , mentre i Capitani , e Colonnelli ritenendoli le
paghe*, e frAz4a*ndol fotto vari) pretefti d'impreflanze , riducono il misera
bile fantaccino igftudo, e tempre famelico, n' poffibile, che vn foldato fmunt,e fenia Inafelnz panni polfa coraggiolamente vrtare l'inimico ; Onde
dovteft* Principi aprir beh gli occhi quelli difordini , e riveder applicatamoilte't conti voftri Capitani, come faceva Carlo V. che trovandoli fot
to PavAa-*rfonte dell' inimico, mentre fi credevaliavere 50. mila combatten
ti alla mano, trov, che per ingordigia , e mal governo de fuoi comandanti ,
era sbandatala maggior parte dell' eflercito fuo ; Onde non potendo evitar
la bafccagVa ..ewsrovin efi con forze tanto difuguali , che fe bene fece prove
da Marte, con,'/derfi tre Cavalli morti fotto ; alla fine ren prigione, e ci
perche i /oiToldati non havevano ricevuto il necelario ftipendio.
Non devonfi'per tener graffi i foldati , perche fono come i ciechi , che
cantano folamente peW5fa>g*>. i Quando fono diventati ricchi s'impoltronifeono, e non de' pericoli, ma s'innamorano degli agi, e delle delitie .
Vo Soldato A'AlofGmdjsrMagno difperato di vivere per certa fua poftema
tocurabita faceva prove, rfincr13tbil valore , efponendofi ciecamente ne i pe
ricoli L'evidantiffime rovine , morto da quelli ecceff di valentigia, lo premi
Aleffandro con eccetto di liberalit, donandoli vn mezo milione di feudi . Il
faldato' implicando col mezo di taRfottuna alla cura del fuo male in pochi
mefrfu ril*nato,tna flon facend^pi alcuna delle folite fue prove, f fgridato
dell' infolitapQltroneri*diAte(fandro . ai qUale rifpofe ; Signore io cercavo la
morte fenza temerla.quandola'temevo inevitabile e vicina, perche la tenevo
nelle vifeere . Ma hora, che fon fuori del timore , e che voi mhavete fatto
efferfuori del bifogao, io voglio goder frutti delle mie bravure, e lafciar , che
altri pi bifognofo, e pi difperato di me vada cimentar la Morte . Vi nix
dunque comprovai per ottimo l'vfo de' Romani, che oltre il vitto, e valli
lo, non beneficavano i loro foldati, fe nou con pochi quatrini ; ma con molto
O
fumo

lo
Ojfervottoni di Traiano Boccalini
forno di Corone d'alloro, di quercia, c gramignia , le quali cose pascevano i
soldati , ma non gli cavavano fuori del bisogno , e cosi doveresfimo far noi,
non lasciarli crepar di stento , per freddo , e fame , ma ne meno farli putrefar
nelP otio con arricchirli, perche i soldati non sono come i cani, che cacciano
per diletto, ma come i falconi, che non cacciano, se non per rabbia di fame .
Propinquofummo rei discrimine-, explorandos militum animos ratta .
GErmanico vedendosi vicino trattar la somma delle cose , volle chia
rirsi dell' animo de' soldati, ma preconoscendo, che i capi, i liberti, e gli
amici riferiscono pi tosto quello, che piace al Generale, che quello, che tro
vano^ che anco nel convocato Parlamento quello , che da pochi pi accre
ditati s'afferma, vien confermato da tutti gli altri, deliber travestito, e solo
cacciarsi furtivamente perscrutar l'animo loro , nelle baracche tra le men
se , e le tazze . Cosi prattico il Duca d'Vrbino Francesco Maria , il Duca
d'ssuna Vice R di Napoli , & anticamente , ma per altro fine lo stesso scio
perato Nerone , come habbiamo accennato di sopra . E per dir il vero non
e sicuro partito il mettersi alla battaglia, in cui si tratta la somma dello Stato
senza haver molto ben compreso qual sia la volont de' soldati , la quale poi
si va infervorando con Pessortationi del Capitano nella maniera pi conve
nevole , e secondo il bisogno de' combattimenti . In questo caso l'haver
provigioni di buone Spie,che informino dell' humone del campo, e qual con
cetto corra per le bocche de soldati ottimo ripiego ; e in questo non biso
gna risparmiar la borsa , imitando in ci la finezza del Gran Capitano d'An
ton da Leva, del Marchese di Pescara , e d'Alessandro Farnese \ ma non gi la
trascurata confidenza di Francesco primo .
'
.
-t
ccipere omen> & matrimonia^ ac pecunia* bojlium prxda destinant .
VN Cavaliere della fattione Armeniana , che sapeva di Latino, avanzan
dosi in vicinanza de' vigilanti Romani, grid ad alta voce , prometten
do su la fede d'Arminio , e Moglie , e pecunia chi andasse servirlo . Di
questo affrontatesi le legioni fremevano di sdegno, e che venuto il giorno accetteriano l'augurio, havendosi gi destinate le Moglie , e gli hveri de' loro
nimici . I rimedi) spesse volte sono peggiori della piaga . Quest' offerte del
nemico non solo fecero colpo negli animi generosi , e fedeli de' soldati Ro
mani tanto lontani dal tradimento, quanto disposti medicar coneccesfo di
valore, e di fede il mancamento delle precedute sollevationi , ma influirono
ira , e disdegno ambitioso di sfogarsi contro il nemico , che veniva palesar
troppo vile concetto della virt Romana , con progettargli partiti indegni
d'esser ascoltati da ogn'hnomo d'honore ,- Onde da quest* essibitione di Mo
glie, e di pecunia, formandosi vn fausto augurio , si persuasero i Romani propitia la sorte della battaglia , quasi t che i Dei haveffero mossa la lingua qy
ncgiici

fiprd ilsecondo Libro degli Httli di Cornelio Tacit .


I07
ertci provederne l'esito pr della Giustitia di Roma.
Gran forza eh" hayevano gli auguri) , e l'altre superstitioni di quei tempi
nel cuore della moltitudine ignorante , bench appresso i saputi poco niua
conto ne venisse formato ; Imper che l'humana sceleratezza non se ne servi
va anche ne i Secoli primi della Religione , se non per istromcnto adottato
alla cupidigia deIRegnare ; non V* essendo macchina alcuna , che pi forte
mente regga la moltitudine di quello faccia la superstitione . Et in fatti il
Popolaccio credulo , ignorante , instabile diventa sotto il giogo di riverita
Religione, benigno, docile, credulo, e costante , & obbedisce pi Sacerdoti,
che a Principi . Con quest' inganno fecero quasi impazzire i loro Vassalli .
Numa Pompilio , che fingeva trattare con la Ninfa Egeria ; Scipione con i
Dei, Sertorio con l'Oracolo della divina sua Cerva, oltre Minosse , Licurgo, e
Zcleuco , che con altri Dei , e Dive fingevano parimente havere confidente
commercio, massime circa le forme di governar lo Stato, & instruire profitte1 volmente i Popoli . Nulladimeno questi erano Politici furbacchiotti , che ci
credevano molto poco, e si servivano come fanno per lo pi i Principi nostri
ancora della Religione per vn specioso mantello .
Polibio quel tant' amico di Scipione non si vergogno ridersi delle supersti
tioni , bench l'approvasse per accomodatissime tener inofficio la moltitu
dine ; non dovendosi credere (dice egli) Licurgo esser stato cosi Religioso,
che in ogni sua faccenda si consigliasse con Apollo, ne meno , che Scipione u
suoi fogni montasse in estasi al colloquio delle Deit; essendo tutte fintioni di
costoro,! quali non credevano di poter indurre i Popoli tentar cose diffcili,
& creder Paradossi incredibili senza il pretesto di qualche revelatioue, & au
gurio, cavato dalla bocca de'Numi , che adoravano . Quest' quella ragio
ne, eh' sia indotto l*Hipocresia nell' animo de' nostri Principi, i quali sono fi
addottrinati negli insegnamenti dello Statista Fiorentino, cio di parere, non
d'eflre buono in faccia de Popoli .
Ferdinando d'Aragona il pi gran Maestro, che di tal mestiero habbia co*
nosciuto inanzi Filippo II. la Spagna seppe cuoprire in eccellenza tutte le sue
cupidigie pi deformi col manto della Religione segno , che acquistossi l'E
piteto di Cattolico . Dicono molti Casigliani appassionati, ch'egli se lo me
ritasse con haver scacciato i Mori di Granata ; ma chi darebbe sopra nome di
Cattolico all' Imperatore , se hoggi scacciasse i Turchi dall' Vngheria ? Lascio
considerare quelli, che sanno, se il combattere per ricuperare il suo, per viricere il nemico, e per allontanarselo da Casa, menti , che il Mondo concepisca
eccelso di piet nel suo animo , che combatte con suoi nemici per proprio in
teresse . Conobbe Pipino qual potente legame per allacciare il cuore degli
huomini sia la Religione, e massime la nostra, che Santa, e vera non insegna , se
non cose buone, e pie ; Onde bench' egli si vedesse padrone della Corona di
Francia consegnatali dall' Primati del Regno, da Popoli , e dagli esserciti, che
dependevano dal suo arbitrio , non si persuase ben appoggiato il Diadema s
k tempie sue , e de suoi figli, se con la frza della Religione non veniva sino da
m
O %
Roma

I
i.o8
. .
Offerv/tom di Trajano Bccalim
Roma il Pontefice Stefano confermargli la Corona su la fronte , e legittiimarlo per indubitato Regnante appresto quella Natione con quella bocca,
(he apre, e chiude fedeli di Christo le porte del Cielo .
E li Turchi medesimi incapaci della vera cognitione de' Riti , che quadrano al beneplacito del Cielo , fanno tanto gran conto del loro Musei, che lui
si riferiscono tutti i dubbi , e da lui s'aspettano i decreti della legge Maomet
tana . E bench nessuna facolt di disponere nelle faccende dell' Imperio
lui s'appartenga, tuttavia gran rispetto se gli deferisce dal Gran Signore istesso, il quale anco nel procedere contro Principi Christiani dovendo non con
travenire alla legge nell'Alcorano prescritta , consulta gli assari toccanti ad
essa col Muft , dal consenso di cui riesce pericoloso il discostarsi , bench tal
volta non habbia freno la barbarie di quei Tiranni d'insanguinarsi le mani
nel capo della Religione. I nostri Principi, che sono pecorelle dell'ovile di
Christo , doverebbero veramente caminare con semplicit di vero agnello
nelle materie della Religione con la scorta dell' amore, e timore divino, non
convenendo abusarsi senza somma scelcratezza il nome divino per coprire i
nefandi artificitij della brutta avaritia , e della sfacciata ambinone . Con
.tutto ci noi vediamo adoprato il pretesto della Religione con isiudiata
maestria dalla natione Spagnola , la quale primieramente sotto specie d'eri
gere nuovi Vescovati nel Belgio, & introdurvi l'Inquiitionc di Spagna (Ma
gistrato nuovo, & in cui secretissimamente si dibattano colpe di stato con fi
nissima politica di Casigliani affine d'annerire la fama di persone sospette col
farle morire nel Sant'Officio ,come convinte d'enonnifsime colpe) affine di
ridurre stretta schiavit la meza libera soggettione di quei Popoli , i quali
imitando ri camello hebbero discretione fin , che volsero haverla i loro pa
droni.
) ,
In Francia vers quant' oro pot ricavare dall' Indie , e da cambi) di Genoua , crediti di Spagna , milioni , e centinara il dovuto R Filippo li. per
impadronirsi, almeno per dividere, rovinare quel Regno sotto pretesto di
non lasciarvi pericolare la Religione , in che profuse tanto se medesima 4
Spagna , che trascur d'accorrere con tutte le forze alla Fiandra. Io mi bi
cordo haver osservato in bocca de Spagnoli parole di sommo rispetto verso
la nostra Religione; ma quando s'ha trattato di far saccheggiar Roma da
Colonnesi , e poi da Borbone , e di tener angustiato Clemente VII. in vna
dura prigione di Castel S.Angiolo , d'invadere lo Stato Pontificio sotto Paol
I V. per mano del Duca d'Alva,di voler non contribuire le pattuite da dodici
mille oncie d'oro per il tributo del Regno di Napoli, d'vsurpare la Monarchia
della Sicilia contro i giuramenti de' R Normanni, e lo stile continuato sino
Carlo V.di pagar la recognitione del feudo, e lasciar alla direttione del Pontence l'importanze della giudicatura Eccleliasiica in quel Regno , non hanno
guardato, ne religione , ne conscienza , ma bastando loro di pavoneggiarsi
di professar l'vna, e l'altra con le parole , nulla curano mostrar diversissimi , e
contrarij gli effetti .. E ridi' istessaRoma,dove il Regno di Napoli contribuiva.
,~ ;
.
vassallaggio,,

sopra ilfeconda Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


io?
vassallaggio, & oro, e rispetto con tremare quando i Papi ricusavano l'investinira d'esso R loro naturali . Sanno i Casigliani , doppo che sonosi impos
tati ne i due Regni delle Sic ilie tener il piede sul collo Pontefici , a i loro
Nepoti, e tutto il Collegio de Cardinali, pigliandoli con la gola de' buoni
bocconi de Vescovati, Pensioni, & altre dignit, e con lo sprezzo, persecutione , & attraversamento nelle pretensioni , e fini loro . Si che in Roma da
Carlo V.in qua hanno preteso eslrcitar dominio, come in Milano, & haverc
i Papi come feudatari) della Monarchia Castigliana. Quanto poi cavano
dalla Spagna con mezo della Religione , lo sa quel Clero , che sin da quando
scacciati i Mori di Granata, per la quale Impresa si facevano raccomandare i
Spagnoli con le borse di piet nella Chiesa, su aggravato dal Pontefice di pa
gar vn Milione di Ducati annui al R per mantener cento Galere contro i
Mauritani, e pure non se n' armoron', che Tei . E pure quel nome di Guerra
Sacra col titolo di Crociata cava tutt' bora da quelle contributioni del Clero
questa, e maggior pecunia . Quanto poi strattagemmi , che vengono mac
chinati sotto il nome Santo della Religione ; Io non vorrei entrare discor
rere delle cose da me toccate effettivamente con mano nella Regia medesima
del nostro Credere Ortodosso, dico in Roma, dove i Papi spendono il peculio
in benefitio delle famiglie , e parenti loro, senza alcun riguardo , che i beni
cavati dal patrimonio di S- Pietro, doverebbonii applicare al sollievo de' po
veri , alla conservatione , & augumento del culto divino , alle fabriche , & al
mantenimento della Corte, e governo Pontifitio . Si dispensano i Matrimoni]
di urne k sorti, perche Toro faccia la supplica, si lasciano godere pi benefitij incompatibili ad vna sola persona ; Si vendono gli ossiti) plus offerenti , c
senza baver yjeiim riguardo al merito , si beneficano i favoriti, s'essaltano i
raccomandati, e fino si fono vendute l'Indulgenze , il che fece sbalzar Lutero
fuori con le sue sceJeratezze, e f non causa ,ma occasione , che tutta la Ger
mania sVnisse sotto pretesto di Religione contro Carlo V. quasi , che i Mori
scccmi da Ferdinando d'Aragona di Granata corressero trasformarsi in
heretici contro Carlo V. Nepote di Ferdinando in Germania , essendosi ri
bellati alla Chiesa quei Principi per separarsi dagli Austriaci, dalla potenza de
quali havevano concepito troppa paura ; Onde per difendersi col nome di
Protestanti si congiunsero contro i Cattolici Austriaci , e per arricchirsi de'
beni Ecclesiastici ; Onde tutto f lavorato sotto lo specioso mantello della
Religione , col quale restorono velati gli occhi poco oculati de' poveri Alemani, che da loro Principi li lasciorono mettere gli occhiali alla roversiaAiimdsibi reliquum quam Unere liberiate/, aut mori ante servitutem .
GRand' argomento d'Arminio persuadere vn Popolo, che combatta con
ogni vigore di spirito . Nessun stimolo cosi valido ad eccitar l'animo,
ed infiammar la volont, quanto additare, che nella forza delle bracriacoufiste la libert , la servit ; Onde diceva Arminio suoi ; ricordatevi della0 3
crudelt*

no
Ofltrvdtioni di Tr*j*no Boccalini
crudelt , e della superbia Romana , e ch'altro non vi resta, che conservare
con la spada la libert, morir prima della servit .
La rilolutione d'huomini ridotti questo segno merita pi tosto il nome di
desperatione, che d'irata fortezza ; la necessita del combattere influisce vn
soldato il vigore di quatro pari suoi non disperati . '
Qual volta dunque i Capitani possono ridurre questi termini i soldati
buon per loro , non possono se non vincere . Alessandro essagcrava al suo
Campo essersi condotto in lontananza tale dalla Patria , che non co' piedi,
ma con le mani bisognava aprirsi la via per ritornarvi .
Cesare nelle dubbiose battaglie lasciava da parte, e il suo, e il Cavallo degli
altri . I Venetiani sotto Damiata accortisi , che i Francesi sospettavano , che
con le navi loro battessero la ritirata, consegnarono le vele, e i remi all'Ar
civescovo di Tiro . Ferdinando Cortese , e Guglielmo Normando quando
furono passati quello nella nuova Spagna, e questo in Inghilterra , abbrugiorono le navi per insegnare suoi , che con la Spada dovea cercarsi la Patria .
Et il Principe Mauritio di Nassau ha saputo pratticare lo stesso in occorrenza
con simile dentro quelle acquose campagne del Belgio.
Certamente coloro, che possono fuggire l'imagine,el pericolo della Morte
Eer vie sicure, e conosciute, ritirandosi alla Patria, od altrove, hanno libert
ellissima di diventar poltroni, & abbandonar il Capitano sul principio , e sul
pi bello del combattere, come auviene in Italia dalle militie paesane ; D'on
de l'Italiano valore s* addossato.yna brutta macchia di vigliaccheria; per
che la dove i Suizzeri, e i Tedeschi vanno bravamente contro la Morte , gl'
Italiani la fuggano , ma per nella fola Italia ; perche quivi fanno , e postbno
fuggire con sicurezza ; cosa , che non riesce agli Oltramontani . Ma datemi
vn Corpo di Militia Italiana fuori della Patria in Fiandra , in Francia , or
Alemagna ; Io vi dar vn corpo di Savij , e feroci Soldati buoni da vrtare
ogni fiero nemico grosso due volte tanto , Chi non mi crede dia vna fola oc
chiata in Fiandra , e veda come i comandanti , & i soldati Italiani sotto lo
Spinola , sotto Alessandro Farnese habbiano superato in prova il valore
d'ogn' altra Natione . Necessariamente dunque doverebbono i Capitani ri
durre i soldati strettezza tale , che loro non fusse lecito , e impunito l'esser
poltroni.
Quando si pu facciasi apprendere all'essercito , eh' egli giace fra la Vit
toria,, e la Morte , e che non vi sia il terzo rifgio , ma che ad vna di queste due
cose debba necessariamente sposarsi la sua fortuna ; all'hora vedrassi il soldato
farsi scudo, e lancia della dispositione per cercar la salute della Vittoria , e nel
dubbio della sua fortuna vorr pi tosto nel combattimento , che nella foga
incontrar la Morte .
Auvertite per Conduttori dEsserciti , che si come siete in debito d'in
fluire a i vostri soldati questa necessit di valore , e di fortezza militare , cos
dovete guardarvi di non armare con questa Spada il nemico , rinchiuso ,
sparso in Campagna , ch'egli si trovi. Procurate dunque mai sempre non
solo

sopra ilfconJo Libro degli Annali di Cornelio Tcito ,


m
solo di non indurlo disperatione , ma lasciarli speranza di miglior fortuna,
e lasciarli pi tosto la via alla fuga, secondo il trito proverbio
Al nemico , che fugge, il pente d'ora .
E qui sogliono riparare i Capi delle sollevationi vna gran massima per in
durre la volubilit popolare stabiirsi nella ribellione , cio facendo incor
rere il furore delle sollevati in qual eh' estrema , e inaudita sceleratezza, eh'
habbia in se medema tant* horrore , che non fi possa concepir per degna di
perdono, con che si viene serrar il passo alle speranze de' ribellati di riunirsi
gi mai al loro Sovrano, troppo formidabile colpa essendo quella, che situa
ta nell'occhio della conscienza, gli s disperare il perdono, e indurar l'animo
nella contumacia, come partito incomparabilmente pi sicuro.
Seppe ( e l'accennai di sopra ) l'astutissimo Guglielmo di Nassau Principe
d'Oranges pratticare in eccellente maniera questo^ dogma politicamente sceUrato , ma salutare de' suoi artifci) tornasse alla pristina obbedienza del do
minio Spagnolo , l'indusse al sacco della Chiesa , & all' vsurpamento profano
de sacri arnesi, & addobbi destinati al servigio del sacro Altare .
L'Ammiraglio Gasparo fece disotterrare i Corpi Santi d'Ireneo, Bonaven
tura, & altri , e lanciarli nel fiume . Con l'oglio sacrosanto delle Chiese s'vnfero li srivali quei perfidi Calvinisti , e de' Tabernacoli di quel Dio, che ado
rava il R loro, fecero mangiatoie da Giumenti . Quo minore fpe veni* crescat
vinculum fcelerUy dice il nostro Auttore nel quarto delle sue historie .
'.. t
Reperti interjpolia eorumeatenis , quas in Romanos-, vt non dubio
eventu, portavrant .
N On dubbiosi, ma come sicuri della Vittoria, portarono le catene gli Arnrinni pia per raccorre il trionfo, che per disputar la Vittoria col conv
fcatrimento, e cosi vivendone con certezza, di non nvocarsi in dubbio, vrtarono nella rovina non proveduta, perche non preveduta ; mentre chi si figu
ra per infallibile il buon successo degli affari , non vi pone la debita cura , e
di/igenza conforme il caso ricerca. 11 nemico in tatti deve sempre stimarsi,
ma non temersi ; Chi non vuole stimarlo costretto temerlo . Dio abbat
te chiunque vanamente s'inalza sopra se medesimo . Lo s Marc' Antonio,
che gettandosi alla devastatione di Candia, caric le navi pi di Catene, che
di Spade, e pure se non adoprava ben la Spada , vi sarebbe rimasto in catena,
e se non salvava se stesso con la fuga .
Fi'/ippo secondo con quella sua terribile Armata navale , che spinse io In
ghilterra , non slamente haveva divorata queir Isola con la speranza , ma
minutamente haveva prescritte le formule con le quali dovessero governarsi
nel reggimento di quelli Regni , i suoi Ministri con accuratissima provisione
tutti gli accidenti , che potessero occorrere in quella conquista , e nel prin
cipio di quel nuovo dominio . E pure il Mare , e i venti dissiparono tutti
disegni , e tutte le montagne de" Trionfi , che gi nella mente del R Filippa
granfi

Hi
Offervattorti di Trajano Boccalini
eranfi architettati per infallibile , quando quella potentiffima Armata ren
dall' onde, e fcogli non meno, che dall' Armi degli Olandefi, & Inglefi miferamente disfatta .
Nel cui propofito divulgorono gli Spagnoli, che il R Filippo fentendone
la nuova, fenza punto alterarli , dicefle; Io fpedij la mia Armata contro gli
huomini, non contro i venti, e i Mari .
Ifabella Chiara Principefla di Fiandra perfuafa, che in breve caderebbe in
fuo potere la piazza all'hora affediata d'Oftenda, fece voto di non cavarti la
camicia, f prima la piazza non reftafle efpugnata ; Ma le fue fpcranze , che fi
figuravano confolate fra vn Mefe , non fuanirono , ma s'ingannorono ; per
che fe non doppo tre Anni Offenda fu vinta ; Ne io voglio pervadermi , che
quella netta Principeffa portaffe tre anni su le fue carni vna fola infuccidata
camicia, che anche s le fpalle d'vn Moro farebbe riufcita infoffribile .
Carlo V. giocando alle Carte con Antonio da Leva , e con l'Efcovedo , te
nendoli ficuro di vincere ; giur per vita dell' Imperatrice, che voleva reftar
Vincitore di quella partita ; Antonio da Leva , eh' haveva vinto , nafeofe le
carte fui monte , dove Carlo mettendo le mani , s'accorfe della finezza , e col
dito alla bocca infegno di quel fatto il filentio .
Il Fransbergo vecchio Colonnello Alemano, e di bruttiffima fama, trovan
doli neh' efferato di Carlo.V. quando Borbone lo conduceva al facco di Ro-,
ma, s'haveva fabricato vn laccio d'oro, e di feta et emifina, con il quale, come
di gi haveffe Roma nel pugno, vantava pubicamente di voler impiccar coti
le fue mani Papa Clemente V IL ma l'empio Luterano amolatofi in Ferrara,
fenza veder Roma, fu ftrangolato da Satanaffo .
v

Nihil ex is Cttfari incognitum, conjlia, locof,prompta, occulta noverata


a&ufque hojiium in pcrniciem ipfis veriebat .
NOn contento di penetrar tutte le cofe fecrete dell' inimico , fi valeva
ftermanico dell' aftuzzie di quello fuo maggior danno , il che non
uneftiere fe non da ingegni i pi verfati, e pi ricchi de partiti, che allievino
gli efferati, e che ammaeftrino le Corti . E qui vogliono ammonirli i Prin
cipi , e Capitani , a porre tutta la poffibil cura nel confervare in tutta la fofanza del loro fecreto, il quale feoperto, come le mine , che fi rivoltano ad
oppreflfione de Minatori .
Il Dio , che imaginavanfi i Romani prefiedere a i fecreti s'adorava da lo
ro in vn Altare fotterraneo , per infegnare , quant' occulti debbanfi tener i
fecreti ; Onde i Satrapi Perfiani , confapevoli degli Arcani del Principe loro
Erofeffavano particolar adoratione al Dio del lilentio ; Quindi fi celebr per
uomo di fenno Metello il quale tra l'altre virt fue , giur eh' haverebbe ab
bruciato la camicia, qundo ruffe entrato in gelofia, ch'ella fciffe capace d'in
tendere i fuoi fecreti . Chi diventa rivelatore degli arcani confidati, merita
l'efterminio . Si guardino i Principi di far carezze mai pi ad vno , che
per

fopra il fecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


IIj
per vna fol volta , habbia (coperto le confidenze loro .
Solimano fece ftrangolare il fuo pi caro favorito Ibraim per folo fofpetto d'effer tradito nella manifeftatione de' Cuoi arcani . E Cofimo primo Du
ca di Tofcana confidando le fue pi dolce importanze d'amore ad vn tal fa
vorito Sforza Perugino, penetr, che queft' haveffe motivato certe prattiche
fue con vna Dama principale di Fiorenza, del che non fece altro rifentimento, fe non col trapanare il cuore di propria mano all' infedele fervitorc .
Stima non ordinaria d'huomini favij hanno confeguito quei Principi, che
EOfTederono l'Arte di cuoprire l'interno loro con la fimulatione tanto neceftria per vivere ; e molto pi per regnare . Onde non v' chi non laudi Ti
berio, Lodovico X I. Filippo Macedonico , Lodovico Sforza, el Duca Valen
tino per eccellenti iitgegnoni, e Statifti raffinati .
Fra tutte le forme del governo , che fiano ftate gelofe cuftoditrici del fecreto , niffuna agguaglia quella della Republica Veneta , la quale bench fac
cia partecipe 200. de' tuoi Senatori de' Pregadi gli arcani del governo,
nondimeno il fecreto , che confervano tutti i Nobili del Senato , vna cofa
fimile all'oblivione ; Onde il filentio , el fecreto vna fola foftanra appretto
di loro; E fopra tutti gli accidenti f il cafo del Carmignola , che ventilato
per due anni nella perfquifitione della verit, bench pieno d'amici, e d'auttoritiin Vcnetia, egli fune , non feppe mai fubodorare vna minima paroluccia, fin tanto, che non hebbe il fatale tracollo, come pi diftintamente anderemo (Spiegando in luogo d'opportunit migliore. Siano dunque gclofiflmi
confettatoti de' propri) fecreti i Principi, & i Capitani, e dove mai venilTeroi
caudalmente rivelati punifcono con atroce caftigo i delinquenti fenza rifpetto,ne fi permetta loro, che fuggano, ma s'opprimano di fopra mano , fe non
s'ama la difgratiz di Filippo I I.che lafciatofi frappare di mano Antonio Perez
Archivio animato della Monarchia di Spagna, fu cagione , che l'cmola Coro
na di Francia cavaffe dalla voce di quel grand' huomo tutte le maffime dei
governo di Caftiglia, gli arcani di ftato, le furbaric, le finezze, ed i ftratagcnv
mi peculiari di quella Corte , la quale fmafcherata dal Perez., non ha dall'
flora in qua faputo trovare fchermi contro la nation Francefe, informata hor
m\ per appuntino di quante doppiezze , & artifitij puon fabricare le fucine
di Madrid .
Orabatque infijlerent ctdibitt , nihil oput captivisfolam internecionem
gentis finem bello fon_j .
TRattofi l'elmo di capo , gridava Germanico , che non fi perdonaffe la
vita al nemico, non eflndo tempo di far prigionieri, ma folo con l'efterminio di quella canaglia elfer di vopo terminar la guerra ; per che contro
oftinati ribelli queft' e ottimo ripiego . La pervicacia fempre pi contumace
di quel nemico , che non eflendo capace farfi migliore con la clemenza de"
Vincitori femore inciampa pericolofe recidive , deve troncarli col taglio
P
della

114
Ojfervatiofii di Trajano Boccalini
della Spada, e ftruggerfi col fuoco, acci che nuovamente non porta ripullu
lare.
Vanno ponendo in queftione i Politici , fe meglio complifca al noftro fecolo il combattere diftrutione degli eflerciti con tutto il potere in vna fola,
giornata, overo andar fchermendo, e pugnare in modo, che non s'azzardi il
campo tutto, ma fi penfi falvar le truppe, che poffono sbaragliarli, e difperderfi affine di nuovamente reintegrar l'eflercito pi duri contraili .
I Romani veramente combattevano per combattere , cio con tutte le
forze, ed tutta oltranza volendo vincere in breve tempo, e nella medefima
brevit impor legge al foggiogato nemico . All'incontro fi vede in prattica,
che i conduttori d'efferciri del noftro tempo altro non fanno , cheSpogliare
gli Erari) di pecunia, i Campi d'agricoltori , le Citt , e Ville d'habitatori , et
tutto ridurli ad vn infelice devaftatione da compararli quella d'Attila ,
d'Vlnerico ; Onde non fi viene tra noi alla pace fe non fiancata , che fia la
crudelt, e la forza dell' vna, e l'altra parte , come punto Pauttor noftro offerva nella vita d'Agricola ; Vbifolitudincm fecerint, yacem apiari .
A me pare in fomma,che s'intenda poco il meftier, mentre per bocca dell*
efperienza s'impara^ che nulla giova la Morte di pochi nemici ; e fe ne piace
eflaminar quel male, che rifulta, troveremo, che gli animi degli ofFefi, & infigati diventono pi arditi , come anco pi fagaci , e lcfti nello fpiar i fecreti
dell' averfario, e nell' offervar la difciplina de' loro Capitani pi addeftrati,&
obbedienti, fi fanno in tanto Vincitori, perdenti , pi verfati , & habili al
meftiere dell' armi, pigliano coraggio , e fperanza L'ira , l'odio , el defio di
vendetta gli accende alle virt , & all' efferckio d'effe . Ne altro haver ag
guerrito il genio imbelle delle Fiandre , che il lungo guerreggiare de' periti
Capitani di Spagna, i quali in vece di foggiogare quelle Provincie, gli hanno
infegnato l'arte della Guerra , & in fine per colpa della neceffit convenne
venir patti, & accomodarfi per via del negotio ; Rifolutione, che pratticata
nel principio, harebbe refiituito doppo vn poco d'otio quelle Provincie forfi
al Dominio di Spagna .
Quindi il Cardinal Granvela protetto a Filippo fecondo , che per vfeire
honoratamente, e col danno minore dalle difgratie di Fiandra era configlio
di neceffit il terminar la guerra con vna buona Vittoria , e con yna buona
pace prima, che conofceflero, e raffinaflero le proprie forze . Anzi fe vorre
mo con difappaffionato rifletto eflaminar le cofe fui fondo dell' hiftorie, tro
veremo calcolo ben fommato,che i bellicofi Francefi con il lungo guerreg
giare contro i Spagnoli ignoranti del meftiere dell' armi , hanno loro infe
gnato, come fi guerreggia co' Maeftri,e cornei Scolari imparino fuperareli
Le guerre diuturne rovinano chi le f ; Onde quel Dottorone d'Aietandro
il Grande foleva dire, che il tutto era vinto da chi reftava vincitore nella bat
taglia. Rotto l'eflercito di Dario , fu Babilonia efpugnata, c guadagnato
rimperip dell' Afia.
Francefco Sforza iafigne Capitano , ed ilhiftre germe della virt Italiana
;, .
haveva.

/apra il fecondo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


Il f .
hayeva per maffima irrefragabile, che fuperato , e disfatto l'efferato nemico,
futic debellato lo flato nemico; ma efpugnate le Piazze, reftaffe da fcorticaft
la coda d'vna ben dura , e fpeffo lunga guerra . Ne faccia buon teftimonio
Gio: d'Angi , che trattenutofi alla conquifta d'alcune Terre nel Regno di
Napoli per non efleri condotto di primo colpo alla Metropoli del Regno*
corruppe la Vittoria, e con la fede, che ne fece il R Ferdinando fuo nemico,
perdette intieramente l'occafione d'impadronirfi di quel Regno .
Dagli errori de' poco Savij,refo Savio Filippo fecondo follecit con tant*
applicatane l'imprefa di Portogallo , che in 50. giornate fi fece Padrone di
aael gran Reame, non havendo in tal faccenda perdonato n vigilanza , ne
ikjpefa , ma tenuto per vnico feopo quello d'infignorirfi della Metropoli , e
d'annichilare la fattione d'Antonio il Baftardo , che pretendeva la Corona;
Onde vivente ancora il Cardinale, e R Arrigo, 1'effercito Caftigliano, faceva
con grandiffima fpefa di Filippo lafentinella otiofa s i confini del Regno.
Poteva morir prima Filippo, e fopravivere Arrigo . Potevano i Grandi Portughefi foontaneamente accomodarli ad obbedire lo Scettro di Caftiglia ;
dunque (uperflue erano tanto affannofe, e di molto cotto pretiofe diligenze;
Tuttavia la finiffima Politica del R Filippo volle provedere tutto affine di
foggiacere manco, che fia poffibile all' arbitrio della fortuna .
Nientedimeno Fabio il Cuntatore non fenza ragione tiene luogo principalifltno tra i Capitani pi fenfati, fe bene non feppe venir in battaglia col
nemico; anzi fi loda, perche non lafci coftringerfi alla battaglia, non Tempre
convenendo precipitar la fomma delle cofe all' efito incerto d'vna giornata
Campale-, ne fi loda per molto Chriftiano quel far da macellaro nella Greg
gia dell' humana conditione . Quando ti trovi debole petto dell' inimico,
faggi l'occafione di venire alle mani, & afpetta dal tempo benefitio te, dan
no aU'aoveririo, maffime te la penuria delle vettovaglie, la mala qualit dell'
ina, Io sbandamento de foldati nel Campo nemico hanno modo di farti mi
gliorar politura ; Oltre che in prattica riefea mal auventurofo partito quel
ferrarli in mezo lo Stato del nemico con grolfo esercito da pafeere , e con le
/palle mal ficure per le piazze non efpugnate contro la pre-lente ragione di
guerra, che guarda non meno la fronte, che le fpalle , come che nelle piazze
lafciate per auventura addietro fi lafci al nemico vn Seminario di Militie,<
dal quale fi diffondono contro le terga noftre le Spade tagliarci li foccorfi,
e devorarei le provifioni Militari, e le neceflarie vettovaglie del campo .
Et hoggi trovanfi in ogn' angolo d'Europa Piazze cosi forte , e cosi ben
munito , che fono baftevoli ad arredare il furore d'vn efferato di 100. mila
perfone ; Onde noi non potiamo sbrigar le guerre con quella velocit , che
leppero fare i noftri antichi Capitani , & il perche l' adduce Tacito noftro in
queflo lu ogo ; Diverfi genere pugni, & armarnm .
Carlo V. tutto di ferro inciamp in San Diofine, e non pot progredir pi
oltre nel Regno di Francia .
Francefco primo quel mezo Gigante-di corpo , e tutto di fpirito vrt in
P 2
Perpi-

I i
Ojfervationi di Trajano Boccalini
Perpignano , e non seppe portar pi inanzi il piede nelle ditioni di Spagna .
Solimano con 300. mila de' suoi batt la fronte Vienna , e questa bast
farlo tornar in dietro ; Onde se tornasse a i nostri giorni Germanico, non gridarebbe con tanta asseveranzasolam internecionem gentibtti finem bello fore . E
se tornasse Alessandro, e Pompeo, che scorsero, e debellorono tanta vastit di
paese senza trovare vna piazza ( Tiro se n' eccettui ) che loro facesse fermare
il corso delle Vittorie , confesserebbero , che il loro metodo di guerreggiare
non ha luogo ne' nostri tempi . Cesare stent veramente dieci anni non per
impedito dalle fortezze fabricate da gli huomini, ma da quelle fondate dalla
natura, come dalle montagne, di rupi, alpi, & altri siti quasi inaccessibili, nulladimcno in dieci anni fu cosa mirabile, che soggiogasse 300. Popoli .
Addidit munificentiam Csary quantum quii damai profejfef
erat exsolvendo .
DOppo d'haver perduto l'Armata , e l'Armi , riempiti i lidi di cavalli , e
d'huomini morti con la medesima virt , e ferocia assaltando Germani
co, e gli nemici, li ruppe, e poi ridotti i Soldati Quartieri con la sua magni
ficenza gli ristor, rifacendo ciascuno i danni sostenuti .
In somma le guerre si maneggiano , e finiscono vittoriosamente con l'In
gegno del Capitano, e con le mani de' Soldati ; per che il mostrarsi di sover
chio ardito, e desioso di menar le mani, e cosi difetto in vn Capitano, come
virt in vn soldato. Onde qui vediamo l'ingegno di Germanico haver su
perato l'insuperabile , mentre doppo il naufragio , seppe cosi bene disporre i
suoi mezo abbattuti, che super i nemici, quasi gi Vincitori quasi senza com
battere . 11 giudicio dunque , & il sapere di Germanico pi che la sua spada
questa volta fu quello, che merit il Trionfo .
Anton da Leva stroppiato dalla Podagra y e portato negli esserciti dentro
vna seggiola seppe superare esserciti grandi, e pure non adopr spada, ne me
no le gambe . Io dunque bench stimi il valore nel Capitano , prepongo
sempre la sagacit , & il buon consiglio d'vno alla bravura senza prudenza
d'vn altro .
II carico dunque d'vn Capitan Generale d'essercito deve esser conferito
con prudenza molto fattamente consigliata circa Pelettione della persona,
come che altro fine non debba haver il Principe , se non il proprio- interesse ;
Onde si vuole scieglier soggetto, eh' honori si bell'importante carica, & eleg
ga prima se stesso col suo merito di quello , che faccia il Principe , quasi, che
pi tosto discenda per atto di Giustitia confermarlo, che per ecceiso di gratia nominarlo . Molto male facendo quel Principe, che dispensa dignit di
tanto rilievo persone, non per altro meritevoli, che per esser de suoi amici,
i quali incapaci di tal carico , facilmente acquistano vergogna se medesimi,
danno, e dishonore al Principe .
Segnalata qualit per certo in vn Capitano la nobilt segnalata pari
mente

fipra il secondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


\\y
mente la ricchezza, ma queste due senza l'esperienza, e valore, non bastano.
Et in Germanico nostro v'erano in supremo grado tutte queste conditioni
pretiosamente concatenate ; Onde seppe anche da i naufragi] vscir vittorioso , e formidabile nemici ne meno , che adorabile appresso suoi per la ge
nerosa liberalit , con la quale rifece i danni patiti per le borrasche delle
sbattute militie. Hoggi giorno i Principi soccombono notabili miserie
per i loro Capitani, mentre per le vane gare di precedenze, e pretensioni so
no costretti nell' elettione d'vn Generale haver pi riguardo alla sua nobilt
acci gli altri capi subordinati, e di nobilt distinta non isdegnino d'ob'bcdirJo, e seguitarlo, che al merito insigne, & al valore.
Devono per tanto in occasione di provedersi d'vn Comandante supremo
esser molto circospetti , mentre habbiano in prova trovato , che i Generali
poco proposito non servono , eh' all'esterminio de' Stati , e nisllina cosa f
tanto pregiudiciale Lodovico Sforza Duca di Milano, quanto l'haver desti
nato per suo Capitan Generale Galeazzo San Severino huomo veramente
per natali , e ricchezze molto insigne , & anco per la peritia nel correre vna
lancia nella barriera, e nel maneggiar politamente vn Cavallo , ma niente a}
caso di Guerra, come che senza senno, e senza coraggio . Neil' istesso scoglio;
ruppesi vna volta anche l'ingegno non sempre miracoloso di Carlo V.quando
volte mandar al governo di Milano , & alla diretione dell' essercito , che vi
manteneva l'Illustre di prosapia D.Diego di Mendozza, pi alla Corte, che al
Campo, e pi con la penna, che con la spada habile farli conoscere per buon
servitore de\ suo Monarca . Onde dalla sua infelicissima condotta , rimasero
stradna gY interessi Cesarei alFvltima confusione nell' importanza d'Italia.
Nella distributione dunque di tal dignit procurino i Principi di scordarsi
d'esser huomini, per non lasciar alcun arbitrio a i loro assetti, ma tutto il loro
interesse dovendo non beneficare gli amici , ma ricercar il merito per rica
varne frale E pi degli altri devono aprir ben l'occhio in tal proposito
quei Principi, che giovini , decrepiti', resi per qualche altro ditetto inhabili a mettersi alla testa de' loro esscrciti, & intervenire nelle guerre, perche
/'aggingere alla loro et capace di crollo, loro impedimenti facili dis
conci la miseria della cattiva elettione del Generale ordinariamente, riesce
vn peccato mortale , che non si scancella con l'acqua Santa . Di pi vedia
mo , che gli nemici d'vn Regno all'hora, che l'osservano dominato da i Prin
cipi , che per i difetti sopra accennati non possono di persona essercitar la
guerra, sogliono tentarlo con l'Armi, come fecero gli Spagnoli nella minorit
de i R di Francia del secol nostro ; perci che in tal maniera sanno sperienza
della virt del Principe, che almeno si s valersi d'huomini meritevoli; da
quest' occasione poi vanno osservando quai soggetto si getta il Principe ir
braccio, mentre perse medesimo non atto difendersi lo Stato ne i travagli
delle guerre ; sopra che si da loro motivo di far la guerra con felice succedo,
quando s'avertino , ch'egli si vaglia di Capitani inetti . Con qual modo di
proceder egli non solo incorre nell' inconvenieuza d'indebolir con l'incon 3
derata

n8
OjfervAtioni di Traino Boccalini
derata elettione de Ministri le sue forze ; ma nett' altra molto pi rilevante
di disgustare i soggetti di merito; il che apporta eccessivo danno spesse volte
agli siati ; essendosi veduto, che contro il Principe loro molte volte i Capita
ni di merito ; perche negletti dal padrone , hanno adoprato quel valore, eh'
essi mostravano di non conoscere .
Tornando per tanto al nostro proposito , egli si vuole ascrivere fortuna,
che Tiberio havesse vn Capitano di tanto senno, e valore, come Germanico,
il quale in oltre essendo fornito di virtuosa liberalit consolava i soldati suoi
con rifarli i danni ricevuti dal Mare .
Et in vero tutte le virt sono belle , ma la generosa beneficenza quella,
che pi assomiglia gli huomini Dio . Con questa i Capitani, e Principi san
no meritarsi l'adoratione da i Soldati, e Popoli . Quel famoso Marchese Spi
nola con questa dote fra l'altre virt sue l'haveva reso padrone del cuoretdi
tutte le soldatesche , che mai hebbero fortuna di conoscerlo , e d'obbedirlo .
Non si licenti mai soldato da lui , che oltre le dovute paghe non ricevesse
regalo . Non f infermo alcuno nel suo Campo , che non restasse dalla sua
piet beneficato dell' occorrenze pi bisognose . Madre alcuna non pu
amare figlioli pi di quello , che egli si facesse co' i soldati; Onde poi riusc
mirabilmente in tutte le sue imprese con tant' honore del Monarca , ch'egli
serviva, se bene per mercede, f fatto morire disperato .
HAud cuneiAtus est vltra Gcrmanicui quamquamfingi ea , [eque fer
invidiAm farlo )Am decori abstrahi intelligent.
INfelice Germanico, perche serviva ad vn Tiranno gran fabro d'inventioni.
Tiberio risoluto d'abbattere la formidabil potenza di Germanico non me
no per il seguito delle quasi affatto sue Legioni, che per gli applausi popolari
sopra modo copiosi, e grandi, doppo d'haverlo con artificiose lettere esortato
venir al trionfo , come che essendosi da lui fatto pi che assai , e dovendo ri
fletter pericoli scorsi , & ai danni sofferti senza sua colpa , che la fortuna si
stanca, e che essendosi abastanza vendicato il sangue Romano, potersi lasciar i
Cherusci ribelli , che discordi con gli altri , combattendo con civili discordie
fra loro , servivano all' intento del Romano Imperio . Ma vedendo l'astuta
Volpe, che Germanico costante, ed ambitioso d'vltimar quella Guerra, sup
plicava ancora vn anno di tempo , diede mano all'Ancora Sacra dell' vltimo
argomento , proponendogli il Consolato per levarlo da queir impiego con
pretesto d'hnore , & adducendogli esser bene , che restasse qualche cosa di
guerra , acci che servisse di trattenimento Druso per conquistarsi il nome
d'Imperatore .Germanico bench arrivato alla finezza dello strattagemma , e
concesse tutto esser macchina d'invidia, per levarlo dal gi guadagnato splen
dore, non differ pi oltre l'obedienza simulando anco d'haver penetrato la
vera cagione della sua rimossa, per non pregiudicarsi d'auvanta^gio con in
sospettire le gelosie del Tiranno Bell' eflempio all'infelice virt . Vn sog
getto

sofra ilsecondo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


in
cetto eminente sospetto di soverchia grandezza rovinato per quanto operi
bene . Che doveva far Germanico ? Ribellerfi poteva, ma non voleva .
Anche Consalvo Gran Capitano accusato appresso il suo R Ferdinando,
che voleste vsurpargli i due Regni di Napoli, e Sicilia, rimosso da quel coman
do, obbed, e in vece di cercar qualche sutterfugio, and ad incontrare il suo
R, che mal impressionato, & irato veniva in Italia per cacciarne il suo Capi
tano , come effettivamente segui , essendo stato menato in Spagna morire,
come huomo, che non fosse mai stato al Mondo .
Quel Ministro d'vn Principe, che non sa patir l'ingiurie in modo, che paia
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pitare sceleratezze cosi enormi per via di fraude, per quella della violen
za che sorsi in altro caso haverebbono sentito horror di commetterle .
Compie dunque mostrarsi poco sensibile , e non essersi accorto della mano,
che ferisce , 8c anco di trascurare come vii morsicatura di mosca volante , la
piaga.
'
Nella Corte compie osserirsi ossequioso, bench esposto mille amarezze
sotto gli occhi del Padrone , e con la costanza del soffrire , e con la forza de'
frequentati ossequi) si vuol tentare d'ammollire lo sdegno, e la pertinacia del
Principe . Cosi l'auveduto Anflso Duca di Ferrara, mentre il Pontefice s'era
posto in capo di spogliarlo de' suoi stati, & tal fine haveva mandato sul Fer
rarese Monsignor Vescovo Ventimiglia , accortosi dello stratagemma , cui
oppose opportuni rimedi) , non solamente seppe simulare di non haver pene
trato Kintentione delPapa , ma accusando appresso lui il Ventimiglia, come
Architetto d'insidie , procur di lasciar luogo nell' animo del Pontefice al
pentimento, & alla reconciliatione compiendo , gi che il negotiato non era
felicemente sortito ad ambedue l'acchetarsi . Quando Paol V. interdisse la
Republica di Venetia , e si divenne all' armamento con pericolo di guerra
perniciosa, s'arm il Conte di Fuentca Governatore di Milano con risolutez
za d'occupar Bergamo , e Brescia , come membri dello stato di Milano . Ma
venutosi poi alla concordia tra il Pontefice , e la Republica , il Conte sudetto
mostr non essersi armato , che per difesa della Religione, e per la quiete
d'Italia , e mostrorono di crederlo i Venetiani contenti per all'hora d'haver
sonenuto egregiamente il loro decoro, e la maest publica,che nel fondar le
leggi, non riconosce altro moderatore, che Dio, e se medesima; Ondehebbc
luogo dissimulare il mal talento de Spagnoli contro i suoi Stati .
Itwenem improvidut, drfacilem inanihtts,ad chaldetrum promissay
Magorumque sacra,somniorum edam Interprtes impulit .
FIrmio Cato Senatore persuase Libone Druso suo confidente , ma giovine
vano, e mal auveduto prestar orecchie a i Caldei, Maghi, ad Interpreti
de'

ilo
jfrvAtitni di Trajax Boccalini
de' sogni, rappresentandogli , che Pompeo fu suo Biiavo , e Scribonia Moglie
d'Au<nisto sua Zia, iCesari suoi Consobrini, e la Casa/ua piena di grandezza,
e tutto questo arrifitio non serviva , che per accusar l'amico , e guadagnarsi la
gratia del Tiranno.
Qui molte cose doverebbero auvertir i Principi, ma perche circa, il modo
di fidarsi delle Spie lui necessarie habbiamo ragionato di sopra, resta trat
tare dell'Arti divinatorie, le quali da ogni Principe doverebbero essere abor
rite , come false , & ingannevoli , e come cause di grandissimi danni , Sihabili
ad intorbidar la quiete d'ogni ben aggiustato governo . E prima vuol sa
persi, che tra delitti capitali, annoverano le nostre leggi quello di consultare
della salute del Principe , e delle somme importanze della Republica; Onde i
Visigotti davano la frusta, e confiscavano i beni chiunque fusse ardito di per
scrutar il fatto de' Principi col mezo dell' Astrologia, che chiamavano Giudiciaria . Valentino Imperatore fece trucidare quanti consultarono sopra il
suo successore le stelle , e quanti sapendo tal fatto non l'havevano rivelato.
Ma sia Divinatione per via di spirito familiare , che i Greci rinchiudevano
dentro gli anelli, per significato da gli altri in ordine alla nascita degli huomini , tutto viene strettamente vietato dalla prudenza delle leggi , e ci non
meno per sicurezza de Principi, che per iibetie vniversale .
Quanto alla prohibitione della scienza Astrologica , che ascrive facolt al
le stelle di virt, & influsso corporeo sopra le potenze spirituali dell' animo , e
dlia volont degli huomini , vuole confessarsi, che sia vna santa provigione ;
perche nttllum materiale agit in spirituale , come cosa eccedente di gran lunga
la sfera della propria attivit ; Onde fono ridicole quelle propositioni dell'
Astrologia Giudiciaria, che asseriscono alcuna cosa per certa di quelle , che
dall' humano arbitrio dipendono ; Ma perche le stelle operano n i corpi
humani direttamente , & indirettamente n i sensi ; auviene , che la parte in
feriore dell' huomo sia sottoposta di molto all'influsso degli Astri, perche il
temperamento del corpo tira il suo principio dalla virt impresta dalle stelle
nell'aria, nella quale la creatura subito vscita dall' vtero della Madre si tem
pra, come vn ferro infuocato Dell' acqua . E perche animi mores feqmmur cor.
poris ttmperamentum,per questo gli huomini , che non possedono virt da re
sistere all'impulso de' sensi , & alla qualit del proprio temperamento, vengo
no ad obbedire al dolce tratto delle stelle , che non fanno alcuna violenza , fi
non per modnm fitadent , come vna bella donna , & vn eloquente Oratore , al
che fisicamente pu alcuno resistere ; Come poi sia bene , mal fondata nel
suo specifico stato l'Astrologia, non tocca me , che non la professo ragionare.
Ben affermo , che il pi delle volte dalle mutationi dell' aria , della sterilit ,
fertilit della terra , delle Navigationi de venti . Ma quanto pi nella cali
gine dell' incertezza stanno involti gli auvenimenti futuri , tanto maggior
mente sollecitano l'humana curiosit perscrutarne qualche lume , che per
picciol, che sia, serve di gran guida chi camina nel buio ; Onde per vna ve
rit, che proferiscono gli Astrologi, sono celebrati, e stimati per fatidichi Di
vinatori.

sopra il ffcondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


m
vinatori . E (ir bene sono stati mai sempre banditi dalla legge , sempre sono
stari accarezzati da Principi , e perci profetizzando il nostro Auttore , lasci
scrittOjChe hocgenm hominum in d'aitate nostrasemper veiabiturisemper retine,
bttsr . Ne solamente Tolomeo R d'Egitto , Alfonso R d'Aragona ,
Giulio Cesare Dittatore sono stati Maestri di questa dannata profefllone ; ma
perche fimper retinebimr , gli stessi Sommi Pontefici non hanno saputo molto
bene ; Onde sappiamo , che Marcello secondo fusse predetto il Pontificato
dal Padre, & Sisto V. dal suo proprio sapere . Cosa degna d'osservatione
quella, che si racconta per indubitata da pi historie! del secol nostro circa
il Pontificato di Paol V. Questo appena assunto alla dignit Papale, si prese
vna malinconia da ignorante, per non dir da superstitioso plebeo, origimta in
lui dalla comminatione d'vn eccellente Astrologo , che dovesse fra pochi Mesi
deporre il Triregno, e la vita; Onde il Borghese suo fratello l'indusse radu
nare nel suo Palazzo vna Collegiata di venti tre Professori d'Astrologia pi
saputi d'Europa , i quali doppo lunghi contrasti , e direttioni astronomiche
conchiusero ai lasciare al Papa anni quindici di vita ; Dal che rasserenatosi il
suo cuore applico d'indi in dietro con animo lieto alla cura dell' importanze,
alle quali sin quel punto haveva poco badato , come occupato da troppo
infelici sospetti , e gelosi timori di pelle .
In Roma hoggi mai restono totalmente prohibiti tutti i libri, che trattano
d'Astrologia Giudiciaria , che nessuno si concede licenza di leggerli senza
disobedienza, che f cader nel baratro delle Censure, e tuttavia in nessun luo
go d'Europa sono tanto stimati i Professori non pazzi della scienza Astrolo
gica
Sisto V. prohstn Cotto severissime pene della scomunica Maggiore,statila
incurrenda, il far figure, e discorsi Gentliaci sopra la Vita, e morte de Papi, e
de' loro parenti ; ma in Roma , dove tutti i Cardinali vorrebbero esser Papii
tutti i Prelati vorrebbero esser Cardinali, e tutti i Cortegiani vorrebbero es
ser Prelati; e ordinariamente per le vie di buona fortuna anelano con la
bocca aperta , per saper appresso poco , quando morir il Papa , chi sar il
nuovo Pontefice , quali Prelati diventeranno Cardinali , quali Cortigiani sa
ranno Prelati, quai Religiosi guadagneranno la Mitra Episcopale ; Onde ove
$'odia, e perseguita in publico pi l'Astrologia, e gli Astrologi, ivi s'accarez
zano , si favoriscono , e s'amano in secreto per, & in particolare ogni buon
Professore di queste materie . Che poi questa scienza sia stata reprovata da
tutti i Secoli , da tutti i Santi della Chiesa , e da tutti i Dotti, non vuole ne
garsi , ma per in quella parte , che pretendeva asserire le cose future per
certe, & inevitabili, osservando l'opinione del fato , e levando la liberta dell'
arbitrio , che ciascuno conosce in se medesimo , mentre intende essere in suo
potere , quando operare , il non operare , & opera questa, non quella cosa,
mentre niuna violenza il commove , & egli principio delle sue opcrationi,
assoluto padrone del suo volre.
i Io per darne il mio giuditio , dico non esser punto risoluone da savio
Q_ - i'impac-

111
Ojservtiom di Trajafto Boccalini
l'impacciarsi con gli Astrologi; per che se bene l'Arte russe Vera, e certa, etla materia cinta da tante difficulta ,'e cosi malagevole ad esser perscrutata,
che ordinariamente vien costretto ogni Professore confessar di saperne
molto poco , e ci vorrebbe vn intelletto Angelico ad apprender tutto l'am
bito del necessario scibile Astrologico ; Onde degli Astrologi bene ammi
rare, e beneficare l'ingegno, ma deridere il giuditio .
interim Lbonem ornt pretura, conviflibut adhtbet, non vultu alienatus,
non verbis commotior, ( adeb tram condiderat) cunfla ejus ditta,
faflaque, cum prohibere poJset}fcire tnalebat .
Dissimulando perfettamente Tiberio pretendeva di ripescare intieramen
te l'intrinseco di Libone con insignirlo della Pretura , & accarezzarlo
pi dell' vsato ; Artificio non solo proprio de Tiranni , ma commune hoggi
giorno tutte le Corti, tutti i Principi ; Onde stiano bene oculati coloro,
che sanno d'haver commesso qualche colpa di fatti , di parole toccanti la
persona, g' interessi del Principe, perche non solo gli amici hanno la lingua
lunga ; ma sino i muti parlano con cenni.
Non si fidi l'huomo, ne meno de propri) fratelli in cose, che risapute, pos
sono offendere il suo Principe , e se per aventura sei consapevole di qualche
delitto, non ti lusingare di crederlo incognito al Principe per le carezze, che
ti potesse vsarc-, anzi se vedeste meglio trattarsi , che prima , argomenti pure,
che quel trattamento sia vna tacita sentenza della tua rovina, i cibi pi
pretiosi vengono conditi di veleno, gli accarrezzamenti pi cortesi sono lac
ci del Carnefice
Luigi X I. il pi raffinato Politico , che sedesse mai sul Trono della Francia
non sapeva come dar la mano sul Conte di San Polo suo Contestabile , suo
ribellato Ministro ; Ond' hebbe scrivergli doppo cento lusinghe per con
durlo alla Trappola, eh' egli occupato in molte Guerre, & in negotij scabrosi
haverebbe h avuto d'vna estrema necessit d'vna testa, come la ia , ma non
diceva staccata dal busto, come disse poi, quando finalmente l'ambitioso
Conte sudetto per haver voluto far la civetta in mezo due i pi saggi Prin
cipi del Secolo Luigi XI. e Carlo Audace , doppo haver stomacato l'vno , e
l'altro , mentre persuadevasi esser in gratia , e stima dell' vno e delP altro , fu
dall' vno, e dall' altro con carezze vccellato , perche affidato da Carlo , resto
preda di Luigi, e la perdita della sua testa fece conoscere, ch'egli non f sog
getto di gran testa .
11 Carmignola Generale de Venetiani, quando per fellonia veniva inqui
sito , non trov occhio , che per lui favorevole non fusse , & in otto mesi di
processatura non seppe accorgersi dal volto di tanti nobili suoi amici , che
contro lui bollisse in fucina il ferro di sdegno capitale ; E bench potesse ve
nir impedita la Congiura co' Genovesi , e col Duca di Milano , non gli fu
posto inciampo , perche , come dice l'Auttor nostro j il Politico ; c*ntt*-ei*t.

sopra ilfecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


izj
fata, cmn prohibere possessre maiebat. Perche cos compie fine di ben sco
prire la maschera atte congiure auviluppate; altrimenti il genio de' Tiranni
ama pi tosto il punire, che il provedere, acci non v'abbisognino le pene .
E secreto poi de Gabinetti reali il consentire a i primi furori delle seditioni
con vna tacita, e benigna promisfione,dando col non prohibirlo largo campo
alle sceleratezze , affinch i delinquenti possano venire con giusta vendetta
meritamente spogliati dell' immunit, e priv11egij,che possedono,come tante
spine destinate lacerare le pupille de Principi, i quali principalmente vanno
caccia all'occasioni di poter spogliarli affatto.
Non vorrebbero altro i Spagnoli, &i Pontefici.se non che si ribellassero
quelli Milano , questi Bologna per haver giusta causa di ridurre tali Citt
meze libere in intiera servit sotto vn giogo di ferro .
E che tali pensieri vadino per la mente de Principi verso quei loro popoli,
t:he godono per antica prerogativa qualche rimasuglio di libert ; Ve lo dica
il R Filippo 1 1. dop che il Conte Giuliano per vendetta della figlia stupra
tagli dal R di Spagna Roderigo, tradusse i Mori al dominio delle Spagne, gli
Aragonesi discacciando i Negri Saraceni, diventorono padroni di se medesi
mi. Governandosi col mezo d'vn Magistrato supremo , che chiamorono il
Giustitia d'Aragon . Poscia piacque loro d'eleggersi vn R, che capo nudo,
e genocchia piegate giurava s gli Evangeli l'osservatione delle loro leggi
inanzi i grandi del Regno, el Magistrato supremo a lui prestasse obbedienza .
Dalla variet de' tempi fu abolita l'elettione del R , pigliato hora di vna
famiglia, hora da vn altra, ma le leggi della libert furono confermate in va
lida maniera all'vnione del Giustitia, il qual Magistrato principalmente com
posti degli ordini del Regno , godeva auttorit di deporre il Re , quando vio
lasse le leggi della Parria,e di collegarsi co' Principi convicini per dife( della
sua liberti col negotio non meno che con l'Armi . Ci malamente soppor
tando i Castigliani, eh' obbediscono ad vn R, non legato dalle leggi munici
pali , persuasero insieme con la spiritosa Regina Isabella , che co' Regni di
Castiglia, s'era sposata Ferdinando R d'Aragona a finche resolvesse d'abo
lire quelle leggi d'Aragona, come troppo moleste alla Regal dignit loro ; ma
Ferdinando che non havesse cuore, che la paura della fama altro rispet
to lo trattenesse ; preg la Moglie compatirlo , se la legge del dovere , e
della Religione non obbligava non tradir la patria. Ma Filippo secondo
Nepote di Ferdinando, si come erasi opportunamente valuto d'Antonio Perez
per amazzare il di lui nemico Escovedo,cosi per esser rifuggito il Perez Ara
gonese in Saragozza affine di vivere sicuro dal bando Regio accozzato va eskrcito all'improviso, lo spinse sotto Saragozza, e presala , fece tagliare il capo
tutto il Giustitia , come quello', che richiesto di consegnar al R Antonio
Perez havendo ricusato, fi pretese incorso in delitto di lesa Maest, per lo che
f spogliato il Regno di tutti i suoi privilegi); vno de' quali nel porger lo
Scettro al R, diceva ; No; que Semos, mas que vos .
,
. ' "* o
Cosi assicurato quel Regno con vna Cittadella furi della Metropoli,
z
guarnita

124.
'
OjfervAtoni di Trajano Boccalini
guarnita di valido presidio , si fece per l'vsata connivenza verso vn delitto dV
sudditi mezo liberi assoluto Monarca di quel Regno , cuius fatta cum pohibtrt
pojjet, fiire malcbat .
Si persuase 1 ilippo sopranomnato di poter fare il medesimo gioco anche
in Fiandra dop i primi moti di quella ribellione; Onde tal sine vi spedi
quel terribile Antropofago del Duca d'Alva ; ma gli and errato il calcolo,
perche Aragona si vedde prima abbrngiata, che accesa ; Ma le Fiandre poste
in mezo a i Potentati d'Europa hebbero acqua da tutte le parti del Mondo
per estinguer il furor Spagnuolo , e tizzoni da tutti i Principi Christiani , e
massime da quelli della nuova Religione, ch'era vna Setta di gente vnitaper
opporsi all' assettata Monarchia vniversale di Castigliani , affinch potefiero
scaldarsi , per non morir di freddo , e per attaccar fuoco inestinguibile nelle
viscere dell'inimico; onde doppo l'infelice condotta di quella sanguinosa, e
lunga guerra hanno imparato i Spagnoli nudrir pensieri men vasti, & mo
derare quella loro ambinone, che non haveva Orizonte ; Essendosi per prova
disingannati, che il Mondo vuol vivere , e non vuol vivere Spagnolo , e che
loro deve bastare il vivere, e lasciar vivere, se non vogliono vrtar in peggio .
Rejpofsfum ej vt Senatum rogarei .
IL povero Libone accusato dal traditore amico, non haveva chi lo potesse
convincere di delitto capitale ; perche i servi gi sedotti non provano in
giuditio , essendo proveduto per legge , che la vita del Padrone non consista
in mano de servi, ci de' suoi naturali nimici ; E pure al mio tempo pi d'vn
Principe grande ha rovinato i suoi confidenti per infame relatione di chi loro
serviva . Tiberio comanda, che il Fiscale compri quei servi di Libone, acci
che il loro contesto sia valido .
Comparisce in Senato recitar di propria bocca Faccusa, riceve con fronrs
immobile la venuta del supplicante Libone, & infine caldamente offitiato da
Publio Quirino parente dell'accusato, per non negar la gratia,-la rimette al
Senato . Tiberio voleva morto Libone , ma voleva rigettar la colpa della
sua crudelt sopra Li Senato, il quale dalle presate diligenze havendo benissi
mo scoperta la volont del Tiranno ; e come mai haverebbe ardito di con
trastarla ? Dunque il rimetter la concessione della gratia all' arbitrio del Sena
to era vn assoluta sentenza di Morte ; e cosi hoggi giorno sogliono fare
pratricar i grandi, che non disposti gratiar i supplicanti, gli mandano
questo , & quel Magistrato , affinch ottengono vna tardissima negativa^
Onde ben fece colui, che si profess obbligato chi alia prima gli disse di n..
Filippo secondo doppo haver stabilito di far morire lVnico suo figliolo
Carlo , convinto d'haver tenmjp commerci co' i Ribelli di Francia ,e con la
Regina Elisabetta d'Inghilterra, convoc il Consiglio della conscianza,e fece
porre sul tapcto il caso , s'egli poteva perdonare al suo figliolo convinto di.
olge enormi, e trovato con due pistolette al capezzale, quasi, che suste reso
luta.

/pra il fecondo Libro dgli Annali di Cornelio Tacito .


n$
luto d'attentare non folo col negotio , ma con l'armi proditoriamente con
tro la vita, l'ben efler di chi gli haveva dato la vita, el ben efiere .
Rifpofe il Confeflore , due efler le vie , nelle quali porc"a!i caminare in
qnfto fatto; vna delia clemenza, l'altra del rigore . Vnafoiita praticarli da
Padri affettuofi, l'altra d R giufti ; che per poteva come R condannare il
figlio colpevole ; come padre fargli la gratia, & aflblverlo. Rifpofe all'hora
Filippo troppo rifoluto di perdere il figliolo ; ma de mali , che fuccede ranno
n miei Regni per il mal governo di quefi' huomo torbido , e follevato dall'
herefia, potr l'anima mia efler punita dalla Divina Giuflitia , per haver io
voluto nel dar la vita al tglio far pi da Padre, che da R 1
Hora,che poteva pi rifpondere il Configlio di conferenza, contraltare col
R infettato d'incrudelire per interefle di Stato contro le proprie vifcere?
lutti fi pofero piangere, & vfeirono col capo nel Ceno dal Configlio .
Ne pi alcuno fu cosi ardito, eh' ofafl di favellarne al Padre per la fallite
del figliolo, doppo, eh' erafi fatta troppo palefe la fenteiua , eh' haveva prefo
radice nel cuore del Padrone geloliflimo della (a auttoriti.
Non id tempus cenfnr* .
MEntre rovinava l imagine della Republica s'erano meffo in capo i Padri
di rifiorar l'ecconomia della Republica publicando prammatiche cir
ca Vvfanza de' veftimenti, ma vi s'oppofe Tiberio, adducendo non eflfcr all'ho
ra tempo di Riforma , ne maocare chi bavelle tefia di correggere i cofiumi,
fe trafeorreffero oltra mifura .
Parue ali iranno non punto complire fuoi intereffi l'introdurre pi fevere forme di vivere, per non inacerbire d'auvantaggio il Popolo , auvezzo
molta rilalltezza fotto il dominio d'Augtifto r e di pi andava ponderando
frafe medefmo , non efler forfi capace di riforme le cupidigie sfront.ne , el
ludo de Cittadini , che nella reftritione haverebbe potuto cagionar qualche
danno; ed^lTer cofa fempre difdicevole ad Vn huomo favio il dimandar ci,,
che non facile da ottenerfi, non convenendo , eh' i Grandi reftiao in inpe
gno, perche il loro capitale confitte principalmente nella reputatione la qua
le tanto importa, che Carlo V. pi tono volle correr pericolo di perder Na
poli , dove, pcrmife vna torbida follevatione , che rimovcre il Vice R DonPietro di Toledo da quel Governo, come riabbiamo accennato di fopra .
Lucius Vifo ambitum fori,corrupta invidisfavitidm Orator/wj,accufatione*
minitantimi increpans^abirefe eccedere VrbejviBurum in aliquo
abdito & longinquo rure tejlabatur.
E che pu dirli di peggio anco al fecol noftro ? Ambitionc, e corruttela n
giuditij , litigi) eterni , fomentati dalla fceleratezza degli accufatori , e
falla furbefea ingordigia degli Avocati .- Tutte querele viifute in .ogni tempo
3
dentro

ufi
OffervAstoni di Trajano Boccxlini
dentro la bocca de' Popoli , & anco in quella degli huomini pi reputati;
Onde auviene, che contro le leggi, & i giuditij , bench cose ottime, e som
mamente necessarie non meno, che salutari al bisogno humano, siano armati
tutti gli aborrimenti ,& abominationi degli huomini pi honorati , non che
de' metani, e plebei .
Chi s cosa vuol dir Tribunale, & ha pratticato la Curia di qualunque Cit
t d'Italia, trover , che la giultitia si vende . E perche ? Perche ordinaria
mente i Tribunali si comprano; e chi compra, vuol vendere .
Se voleste Principi installare s le Catedre giudiciarie huomini di sape
re, e d'integrit, non sarebbe cosi deforme la faccia del foro, e non correrebbono neir humano commercio scandali tanti d'homicidij latrocini) , stupri,
sacrilegij, se non sapessero i delinquenti, che con l'cmpiastro di pochi baioc
chi, con quatro parole di favore , si sana ogni piaga , e si serra la bocca all'
sclamatione d'ogni Giustina . Il che tanto vero, quanto , che i compra
tori delle dignit non vengono inalzati per il merito delle virt , ma per il
broglio delle ricchezze, che sono i Sbirri dell' honore, e delle delitie chi le
possiede . Che riformassero dunque i Principi gli abusi circa la vendita de
Tribunali, che constituissero vn propoi tionato salario a i Giudici , acci non
fussero costretti di cavare il loro sostentamento dalle mercedi de' litiganti,
degli accusati per vivere .
Io vi s dire , che la giustitia sarebbe manco venale, perci che in Roma
Vengono comprate le Commissarie contro le Citt ftiddite per vn certo prez
zo , & i Commissari) lavorano proprio rischio ; Onde per non scapitare , si
tirano il cappellaccio s gli occhi .
I Giudici di Roma fono poi tanti Macellari, menano gi col coltellaccio
rovescio, se vna borsa di scudi non gli sospende il colpo . S'informano pri
ma del genio delti Padroni , e de Protettori , e poi secondo quello fiat Itu ;
Con questa norma si vive , e massime tra i Criminalisti delegati , le sentenze
de' quali non sogliono rivedersi ; Guai chi senza denari pasta loro per l'vnghie . L'oro il secondo sangue nell' altre Citt , ma in Roma il primo ; e
chi non ha l'oro, paga il delitto col sangue, ch' il secondo .
Le colpe de Grandi per quanto grandi, che siano, vanno essenti dal casti
go . Al Cardinal Mont'alto , che poi divent Papa Sisto , f amazzato il fra
tello per haver moglie troppo vistosa (delitto raro in Roma , dove i Mariti
sogliono esser persone buone) e non se ne fece caso , perche il colpo veniva
da mano troppo alta , e favorita in quel Pontificato ,
Al tempo di Paol IV. i Carasseschi commisero tant' ingiustitie , che Roma
non ne poteva pi; Onde morto il Papa , anzi non ancora morto, ma mori
bondo, si sollev la plebe, e tronc il naso, & vn braccio alla statua Pontifitia, dirizzata tre Mesi prima in Campidoglio, poscia levandogli anco il capo,
permisero, che vn hebreo vi surrogasse la sua berretta gialla, ordinata da Pao
lo gli Hebrei, acci con questo segnale fussero rauvisati, per circoncisi E chi vuol stupire, osservi, come nel Pontificato di Pio l V. il quale havendo
fatto

sopra ilfecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


nj
fatto carcerare il Cardinal del Monte, & il Cardinal Carafa, ambidue furono
convinti d'homicidio , ma quello del Monte fu esiliato , & il Caraffa decapitato .

Mentre stavano carcerati per colpe confettate d'homkidij,iI Cardinale, Se


il Duca di Palliano fratelli Caraffa furono incolpati di fellonia , per havet
stretta lega col Marchese di Brandeburgo capo de' Luterani , & insiigaro il
Turco mandar l'Armata nel Mediterraneo contro g' Imperiali ; E se bene
f vero, che il Duca fece vecidere la Moglie (nel cui letto soleva tener le me
retrici) per sospetto d'adulterio, mentre era gravida di setti mesi, non vo
lendo aspettar il parto, che supponeva d'altro sangue ; tuttavia il Papa lascia
tosi imbarcare da suoi Ministri, fece morire il Caraffa per la supposta fellonia,
non mai consertata, ne convinta; Onde PioV. tagli la sentenza pronuntiando mal condannato il Duca , & il Cardinale in riguardo de' solfi supposti,
massime, che il Cardinale non fu tormentato, ne costretto confessare; Onde
al Fiscale Palantieri fu tagliata la testa per liaver ingannato Pio I V. & aggra
vati quei miserabili Carassi, non meno nella tessitura, che nella rclatione del
Proceiso Giudici di Roma 1 Dio ve ne guardi !
Per rimediare all'iniquit de' Giudici, buon ripiego quello di non eleg
gerli Cittadini, ma stranieri Hlippo il Bello di Francia , e Carlo V. ne formarono special decreto . 11
Popolo Fiorentino loprattic vkimamcnte,& anco i Senesi con tutte le Cit
t di Lombardia, che l governarono vn tempo foggia di Republic a Padoua,
Vicenza, Verona, Brescia, Milano, e simili, Genoua, Ferrara, e Lucca vsano
questo stile nella loro Rota anche al presente .
11 Sindicato nel fine del Magistrato ripiego lodevole , ma cent' imbrogli
impediscono i poveri huomini di ricorrere in quei frangenti, e farsi vendicar
i torti ricevuti dalle precedenti giudicature , Per che io s per prova mas- '
/ime nello Stato Ecclesiastico, che nelle Sindicationi nessun Giudice vico mai '
spelato, perche si fanno tanti buni amici nell'atto del governo, che trovano
traile riparialle querele , che potessero strepitare nel? tempo delle sindicatio
ni fiscali .
Non hebbe dunque tanto cuore Tiberio di riformare il Mondo , e pure
Pisone voleva yscir fuori del Mondo. Osservo , che i Reformatori quante
volte hanno tentato di cercar legami per frenar l'intemperanza degli huo
mini, non sono riusciti in altro , ch'in fabricar reti per cattura delle mosche,
non gi degli Vccelli, d'altri animali pi vigorosi , che strapazzano i ripari,/
e stracciano i ritegni, essendo le riforme fatte per i miscrabilidella plebe, non
per gli huomini potenti, e spiritosi , che vogliono vivere, come si vive, non
come si doverebbe vivere .
Guardiamo vn poco alla riforma degli abusati trovati nella Corte Roma
na, che promulg il Sacro Santo Concilio di Trento, e poi osserviamo come,
c da chi ella venga ,
Le dispense, che contro il pi delle leggi vengono concesse in Roma chi
porge

i"
Osservationi di Trajano Boccalini
porge l'obolo, tagliano le gambe tutte le costumate osservanze .
Quante riforme hanno procurato ritenere in disciplina le corruttele delle
Religioni , e fraterie , che in brevissimo , non osservate , trascurate fi ve
dono .
Gli Hretici si sono beffati del Concilio di Trento congregato per riunir
gli al Corpo della Chiesa Cattolica .
I Francesi non l'hanno voluto accettare per quello spetta alla riforma , ma
appena per quanto appartiene a dogmi .
Gli Spagnoli l'hanno accettato, ma principalmente per politica affine
di introdurre n loro Stati il Tribunale dell' Inquisitione ,' al quale facendo
trattare anche le materie di Stato, cuoprono l'interesse Politico col mantello
del Sant'Offitio , dove fanno spesse volte morire i Rei per interesse di Stato,
facendo in tanto credere al Mondo colui esser rimasto condannato per cause
non meritevoli di propalatione , e poco Christiane quel giusto non meno,
che rigoroso Tribunale .
Se dunque fusse stato eretto in Fiandra il Magistrato dell' Inquisitione all'
vso rigoroso di Spagna, non harebbe il Duca d'Alva trovato necessario il far
decapitare in faccia di quei Popoli i loro amati Cavalieri, e Signori d'Orno,
e d' Agamonte , perche nel Sant' Officio sarebbono secretamente passati mi
glior vita senza rumore , e con grandissimo vantaggio del R di Spagna , il
quale perd le Fiandre per mera bestialit del crudelissimo Toledo , che do
veva in ogni modo far occultamente perire quei due Signori troppo grati al
volgo, e di truppo gran parentela per non esser aspramente vendicati, come
si comprov dalla medesima esperienza .
Pi saggio, bench non meno crudele f il consiglio, & essecutione d'esso,
che prattic Henrico I li. R di Francia contro gli Vgonotti, co' quali rinovando il Vespro Siciliano , adopr estrema la violenza , ma in vn giorno solo
per tutto il suo Regno tagliandoli pezzi.
E per concludere il negotio irriuscibile delle riforme , e l'abominevole,
ma irremediabile dell' ingiustitie , dico, che nel Regno di Francia habbiamo
vdito tante riforme di Religione , tanti concordati , e molte volte iniqui, e
pure non s' mai pratticata l'osservanza loro da Grandi del Regno ; Onde
sempre sono vissuti gli abusi .
II pi bel modo di reformar i Popoli quello non di promulgare i decreti,
ma di moderare gli eccessi delle Corti , e de' costumi loro , i Principi all'essempio de' quali tutto il Mondo si regge .
San Carlo Boromeo col suo metodo di vivere modestissimo , e giustissimo,
riform i costumi del Clero Milanese pi che non fecero i decreti del Conci
lio . La bont di chi comanda vna dolce violenza, che muove gli animi de
Vassalli ad imitarla . Vn Principe giusto f giusto tutto vn Regno . Gli huomini grandi sono leggi vive, quelle registrate nelle carte, sono morte .
Preces

fbfra ilfecondo Libr degli Amali di Cornelio Tacito .

Ii>

M Are' Ortalio Nepote d'Ortensio Oratore f indotto ad ammogliarsi


dalla generosit di 15. mila scudi d'oro da Augusto , acci che non
S'estinguesse cosi nobil famiglia.
Haveva egli nella proscritione estirpato tante nobilissime teste , che per
non lasciare estinguere le principali famiglie, saggiamente providde all' acca
samento del povere Ortalo, il quale carico di quattro grossi figlioli , comparue in Senato , e doppo haver fisso gli sguardi pi volte nell' imagini d'Au
gusto, e d'Ortensio,mostrando adito i suoi figlioli mendicanti,& adducendo,
ch'egli non haveva potuto ingrandirgli ne per facolt, ne per eloquenza , ne
per favor publico, ch'erano le tre cose, con le quali fi sostentava, & accresce
va la positura de' particolari in quella maestosa Republca , faceva instanza i
Tiberio , che difendesse dalla povert i Nepoti d'Ortensio gli allievi d'Au
gusto.
A tale dimanda doppo vn circuito di studiose parole non volle acconsen
tire Tiberio , bench per altro costumasse aiutare la povert de Nobili . Io
per me direi, che l'imprudenza di condurre i figli in Senato, e publicamente
stringere con argomenti la generosit di Tiberio, quasi, che dovesse vergo-fonarsi di negar questo sussidio quei poveri Giovanni in faccia de Senatori,
2t il voler far ricorso al Senato per ottener la grafia del Principe, al quale so
lamente si deve professare tutta l'obbligatione ; fussero causa , che non con
sentisse la gelosia di Tiberio d'vsar gratitudine quel misero , e meritevole
supplicante ; Imper che dall' haversi conosciuta l'inclinatione del Senato al
sollievo d'Orta/Ojhebbe motivo gagliardissimo Tiberio negar la grada, tro
vandosi alcuni spiriti di contraditione ; co' quali se vuoi che si disponghino
concederti quello, che desideri, forza, che tu insimuli il contrario.
Nel Consiglio di Filippo IL R di Spagna dibattendosi qual resolutione
dovesse prendersi per salute della Fiandra sollevata; 11 Duca dAlva desidera
va d'esser destinato quel Governo , ma con vn essercito alla mano , per do
mar con la forza i contumaci ; tuttavia sapendo, che s'egli havelse proposto
tal partito -, molti suoi emoli haverebbo contradetto per impedirgli quella
bramata dignit ; E gli si pose ad eloquentemente persuadere , che non si
mandasse Capitano , ne essercito in Fiandra , ma vn pacinco Governatore,
che con dolcezza procurasse ridurre in quiete quei Popoli.* Gli auversarij
suoi persuasi dall' apparenza, che mostrava il Duca circa l'aborrimento quel
governo, e dalle ragioni , con le quali dissuadeva la mossa dell' Armi, speran
do, cne la diretione d'e'se toccale loro , indussero il R alla sentenza di spe
dire vn supremo comandante in Fiandra con gross' essercito alla mano .
Vinto questo punto, si tenne franco il Duca d Al va d'ottener ci, che bra.
uva su la certezza, che il suo R noa haveva altro Capitano, che lui habile
*
1
11

i^o
Qjscrvttm di Trajam Boccalini
queir impresa,e che perci necessariamente harebbe tenuto ci,che mostrav
va d'aborrire .
Cosi se il Senato non mostrando alcuna compassione all' istanze d'Ortalo,
havesse lasciato , che questi si suite ridotto ad aspettar la gratia della sola mu
nificenza del Principe , facilmente sarebbesi ottenuta ; estendo massima de'
Principi nuovi il<contradire alle pretensioni che vn soggetto grande aspetta;
dal Popolo, e da quei Ministri , che gi sollevano dominare, non compiendo
alla sua positura , che i benefitn siano riconosciuti da altra mano , che dalla- %
sua.
Filippo secondo per discretar' l'Escovedo da lui concesso per direttore a
D.Gio: cominci non concedere cosa alcuna di quelle, ch'egli consigliava,
chiedeva.
Arrigo II I. R di Francia per far decadere la fattione Ghisarda, negava
tutte le gratie anche giuste, non che honeste,che il Duca, il Cardinale altri
di quel partito riavessero chiesto , e solo nel Duca d'Epernon , & in altri del
suo seguito diluviavano tutte le gratie di Corte per abbattere con quel nuo
vo partito l'ambitione de' Ghisi .
i
Zanguefcet alitosai indufina , iniendetur focord a,
nullus eie se metus^aut
jfn &fecuri omnes aliena ubjdu exptciakum,fibi ignavi,
, pobis graves .
PEr confonder il miserabil Grtalo, diceva Tiberio , che se tutti spensierati
e sicuri aspettassero esser souvenuti dall'altrui generosit , mancherebbe
ogni industria, si fomentarebbe la dappocaggine, e riuscirebbero disutili
loro stesti, e dannosi al Principe .
' 1
Vengono in tal proposito biasimati i nostri Principi, perche non vsino lar
gamente della loro generosit agli huomini di valore, e di lettere, celebranaosiperci la memoria di Mecenate, che impresta il suo nome quanti bened
ici oggetti fanno carezze, e mercede Professori di lettere . Onde il Duca
Cosmo viene alzato alle stelle , per haver donato due Poderi con delitiofi
f>alaizi Marfilic|Ficino, acci <:he potesse , lontano da ogni pensiero , e bigno domestico , applicare all' illustratione di Platone, e della Filosofia
fnedesima . Tuttavia parmi , che non habbino torto alcuni Principi , se pure
con lasciano morir di fame i letterati con maggior crudelt di quello faceva
Tiberio co' i figli d'Ortalo ; per che l'ingrossare di soverchio le Galline, il
vero rimedio, per non haver dalla loro fecondit alcun costrutto d'ova.
Il Duca di Borgogna Carlo Audace l'intendeva molto bene, mentre coti;
tanta ben pesata ccconornia reggeva la sua Corte piena de principali sogget
ti in armi, e in lettere, che tenevano tutti in bisogno, e in speranza di lui, do*
nando ciascuno poco , e spesso , secondo la loro conditione ; Cosi nessuno
moriva di fame .
Peroisin questo proposito altamente il Rdi' Francia Arrigo IV. quandi
* . <
in voi

sopra ilfecondo Libro ekgl Annali di Cornelio Taciti '.


\yi
in vn giorno solo rimuner il merito di Birone col farlo Duca e Pari di Franeia, e almarlo di tutte le gratie , ch'egli haveise in auvenire potuto desidera
re; Onde non restandogli, che pretendere, ne che sperare dal suo R, applic
l'animo ad ingrandirsi d'auvantaggio , per altro vrso, e dando orecchio ali
veleno de' Spagnoli , che tentavano sollevarlo con resfibitiane di 200. mila,
scudi effettivi d'annuo regalo , & al Duca di Savoia , che faceva sperargli vnaMoglie del suo sangue, l'indusse tradire il suo tanto benefico , & troppo ge-.
neroso Padrone .
i ..
Saggio Papa Leone , che all'Arciprete Camillo Querno non dava pi d'ot
to Zecchini al Mese, e quanto poteva trangugiar di cibo, e vino alla presenzadelia Mensa Papale , con questa parsimonia vivendo quell' huorno in conti
nuo bisogno del Papa, pensava continuamente come conservarsi, e meritarsi
la sua graria con le compositioni Poetiche a' segno , che vantava haver com
posto in vn Anno 600. mila Vrsi; cosa , che non sarebbe seguitale la commodit, del suo bisogno l'havesse essentato dalla necessit d'operare per vive
re; essendo cosa notoria , che le ricchezze , gli agi,e lo quiete partoriscono
l'odo, che inrugginisce, e poi corrode gj' ingegni .
Non dunque meraviglia, che i gran letterati siano gran poveri , per che
se non fflro gran poveri non sarebbono gran letterati, essendo la sola pover
t gran Madre dell'industria. I ricchi abbondando delle cose superflue, non
che delle necessarie , non sono stimolati dalla necessit ad operare , per conse
guire il commodo di vivere, d'ingrandirsi, segnalarsi.
Pochi bene stanti furono eccellenti nelle lettere . Horatio , e Virgilio
confessano , che la povert g' indusse poetare . Il nostro Gran Tasso per
quante Corti and mendicando il pane ? l'estrema povert di Demetrio
Calcondile, e dell' Argiropoli virimi luminari della notte Greca, fece illustri
questi soggetti in Italia .
Il Machiavello era vn povero Scrivanolo; Politiano non havevache man
giare; Giovanni Pontano moriva di freddo , e- cento altri letterati viventi,
per misericordia della loro povert sono diventati famosi alcuni di Minerva .
Io non posso connumerarmi fra letterati ; ma pure la mia nascita Civile,
Perche accompagnata con vna fortuna rusticale, e barbara , m'ha obbligato acercare con durissime Vigilie dallo studio i mezi per conseguire le congruen
ze del bisogno al mio individuo , & alla mia famiglia , come finalmente ho.
conseguito per la generosa mercede fattami dall' Augustissimo Senato Vene
to , cui devo tutto il mio essere , &il mio ben essere . Langiujcet industria .
Nessuna cosa pi habile ingrandire, e felicitare vno stato, quanto l'industria;
cos nefana cosa potente 3 mandarlo in rovina pi della dappocaggine , e
poltroneria degli habitatori . Onde con ogni pi esatta applicatane doverebberoi Principi fomentare ogni sorte d'industria n i Popoli loro , non es
sendovi cosa, che pi riesca nocevole al Sovrano, quanto l'otio , e la melen
saggine de Vassalli . Mirate vn poco Amsterdam , Leiden, Anversa, Parigi,
Londra, Lisbona, Lione, Veaetia, Palermo, Napoli, e Genoua , dove trionfa
R i
l'industria,

tyi
Ojservationi di Trajano Boccalini
l'industria , come siano abbondanti di tutte le beneditioni terrene ; poich
guardate Roma, e lo Stato Ecclesiastico, dove regna l'otio, e sopretemi dire,,
quante miserie, povert, e spopolationi vi sono . Roma,che faceva dieci mi
lioni d'Anime al tempo della Republica , al presente non conta dentro delle
sue mura 80. in 90. mille persone ; Lucca , ch' vna bicocca per industria de'
Cittadini, che vanno caccia per buscar tutte l'arti, e professioni del Mondo
fine di introdurle in quella Citt, come fra le pi felici abbondanti , e com
modi Citt d'Europa proportione del suo esser .
I Pontefici quanto male fanno non introdurre in Roma, & in molte altre
loro Citt della Marca , dell' Vmbria , e Romagna l'Arte della Seta , e della
Lana, e far Civita Vecchia, & Ancona Porti franchi, e sbarchi di merci,come
il Gran Duca ha fatto Livorno , da cui ne cava infiniti vantaggi . I sudditi
del Pontefice sono d'ingegno capace qualsivoglia professione , ma imputri
discono nella poltroneria e nell'otto ; Onde al giorno presente l'Italia non
ha Stato pi infelice di quello della Chiesa , e perche ? perche langttcscit indnlria ; jf intendiutr sucordia ..
MancipUvnitti audacia^ni maturefuhventum foret, discordili armifques
CiviUbus Rempublicam percultffet. Pojhumi Aqripp* ferviti
nomine Clemens .
LA temerit di Clemente schiavo di Postumo Agrippa , se presto non si
provedeva , era per risconvolger con Armi Civili nuovamente lo Stato
della Republica . Costui intesa la Morte d'Augusto and all' Isok Pianosa
per rubbare Agrippa , e condurlo agli esserciti di Germania ; ma tardi per la
tardanza del suo Vascello arrivatovi , perche gi 1 iberio haveva fatto vccidere'il Povero Agrippa , come accennamo nel libro superiore ; non tolse,
che le ceneri, con le quali occultatosi in Toscana finche rimetteise i peli, e la
barba ; Delle, quali cose, come servo era privo, per esser similissimo ad Agrip
pa, Agrippa si finse ..
Poscia interessando nella confidenza del suo strattagemma molte persone
habili maneggiar la faccenda virilmente , conforme le chiamate della for
tuna, si present con gran seguito in Roma , dove Tiberio fattolo ingannare
da suoi servitori , che gli. porsero denari, se gli esibirono compagni , hebbe
agio di farlo secretamente strangolare nella sua Corte ..
Quante volte la natura fabrica statue humane. di simiglianza tale , che
paiono non simili, ma gli stessi.
Trovossi vn pescatore in Siciliani fattezze tanto simili quelle del Pro
consolo Sura, che toltene le vesti non si lasciavano distinguere vno dall' altro.
Per si come non si sono trovate dagli Astrologi due nativit di perfetta si
miglianza , ne da Grafrmanti due caratteri in. nulla discrepanti ;. Cosi ne
meno si sono, trovati due volti, e due persone in tutto vgualmente d'apparen
za, conformi ., Tuttavia, fidatisi alcuni furbi su molte parti , che. havevano>
consimili

fpra ilsecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


l$r
consimili qualche altro, fi sono tnti d'essere quei personaggi, che fi persuafero di parere . Vn Ciabattino fi finse Prompalo figlio d'Antioco Sotero R
diSiria, gli tolse il Regno.
Archelao con l'intieolarsi figlio di Mitridate divenne suocero, e successore
di Tolomeo R d'Egitto . Non mancorono dunque maigl' Impostori , poiche contano l'historie di Pseudo Filippo , Pseudo Alessandro , Pstudo Agrippa>
Pseudo Nerone , e Pseudo Druso . Narrano l'Inghilterre haver veduto i salii
Regi,Odoardo, e Riccardo .
Costantinopoli hebbe il suo Pseudo Mustaf, Madrid il suo Pseudo Carlo .
Ma l'essempio di Baldovino Conter di Fiandra, e di Sebastiano Rdi Porto
gallo merita d'esser pi accuratamente raccontato .
Corse fama costante , che Baldovino Vili. Conte di Fiandra , e creato
Imperatore di Costantinopoli fusse veciso nella battaglia contro Bulgari, nulIadimcno dop 20. anni comparue in Fiandra vn nuovo Baldovino, il quale
con serenit di fronte rammemorando gli huomini , le Casate , i Successori di
Fiandra ,.Ia chiamava Patria pi crudele della Trucia , e della Siria , perche
negava di riconoscerlo. Minacciava Giovanna regnante, e figlia deli' estin
to Baldovino, come non volse riconoscer il Padre, per non riconoscerlo Con
te . In smma narrando come cadesse prigione de' Bulgari, c come vscitone,
con la fuga vrtasse in altri Barbari, che lo venderono a i Siri, sotto quali ma
neggi l'aratro, e la Zappa, e dalle mani de' quali r ricomperato da Mercan
ti Tedeschi, cui erasi palesato, tir se la credulit del Popolo, e de' primi
della Handra,.che lo salutorono Conte, & Imperatore ; ma chiamato poi da
vanti -Lodovico VIII. Rdi Francia,e obbligato risponder subito ; s'egli
non Imperatore, come russe dal Padre di Carlo dichiarato Conte di Fiandra,
con quale //a, rito, luogo, e tempo, chi furono presenti , qual collana gli cin
gesse, qua! domu , di qual schiatta , con quai mezi, Li qual radunanza s'ammoglizife . Perduto il Mascherato Baldovino ,. chiese indugio rispondere,
ma convinto' rimase burlato da tutti , e in fine la sua frbaria rimase dalla
Contessa Giovanna corretta con vn Capestro ; Onde si disse, eh' riavesse im
piccato il Padre-.
Sebastiano R di Portogallo veciso con la destrutione del suo essercito in
Africa in. quella famosa battaglia , che perdette la vita di cinque Regi , com
parue del 1598. in Venetia, dov' anchio hebbi occasione di vederlo. Egli
narrando d'esser fuggito incognito , dopno quella, terribile giornata in lgarue curarsi le sue ferite . diceva ,. che dal Regno del Prete Ianni russe paf
fete in Siria con diverse disgratie , e ferite ia occorrenza d'alcune battaglie,
e di l fra i Giorgiani finche con vna Nave condottosi Roma , prima di
giungervi spogliato da servi, fossesi portato Venetia, dove divulgatasi la fa
ma di lui, era da Portoghesi adorato per Sebastiano ; per che scorgevasi pi
lungo da vna parte, che dall' altra ; nel sopraciglio conservava vna cicatrice
d'antica ferita sin abbambino {offerta, c nell'estremo del piede vn porro ben
rilevato ; Cose, tutte , che. lo identificavano al R Sebastiano . Ma penetrataR 1
questa.

I j 4.
Ofservdt'oni di Traino Boccalini
questa faccenda dall' Ambasciatore di Spagna Domenico di Mendoza ricorse
in Collegio , & ottenne , che queir Impostore il finto R mise carcerato per
esser consegnato al suo R .
F degno d'ammiratione quanto egli discorse ad vn Senatore de' pi spi
ritosi della Patria ; perci che gli disse, ch'egli si ricordava haver dato vdienza a i tali, e tali Ambasciatori della Republica, e discorse le tali, e tali impor
tanze , e che s'osservaslro i.publici registri , dove troverebbonsi lettere fir
mate da lui di tal tenore, e lettere de Veneti Ambasciatori, che informavano
il Senato delle risposte h avute dal R nella qualit de ne^otiati introdotti;
Onde versando il credere de' pi savi) in molta dubbieta- , e ricusando la
grandezza di questa publica libert di consegnar quest' huomo , qual egli si
fufse alle Catene di Spagna , lo ripose in libert. Onde egli proveduto del
bisogno da vn mercante Portughese , e vestitosi da frate , s'invi verso la Pa
tria . Ma fatto carcerare dal Gran Duca Ferdinando f asportato Napoli,
dove subito , che vedde il Vice R , disse; Copritevi Conte di Lemos , e
quegli rispondendo ; con qual auttorit ci comandasse; soggiunse con quel
la medesima, con la quale vi feci cuoprire , quando voi Ambasciatore del R
Filippo mio fratello veniste nella mia Reggia di Lisbona trattar meco i ta
li, e tali negotij . Finalmente condotto in Spagna ferr in vna Rocia il perio
do alla sua vita, e alle speranze , e commotioni de' Portughesi , ma non alle
ciarle d'Europa, che con diverso parere lo battezzavano o per Impostore ,
per Mago , per quel legittimo , e Vero personaggio , che si professava ; ma
troppo mal consigliato , e quando and in Africa, e quando parti s'egli fusse
stato quel d'esso . Ma come poteva egli esser elio, se Filippo secondo havendo riscosso per 100. mila scudi il di lui cadavere , lo fece pomposamente sepellire in Spagna ? I Portughesi lo giuravano per il vero Sebastiano , e giura
vano per ingannatore ogni Spagnolo , che secondo gli artifitij di quella Natione doveva haver cavato qualche vii cadavere da monumenti per gettar le
sue ceneri negli occhi fedeli Portughesi col venderlo ad vna affettata Sepol
tura honorevole per quello del loro bravissimo R, non altamente estinto, se
non quando lo strangol nelle sue tiranniche prigioni la Politica Spagnola .
F dunque quasi infelice mestiero quello di tali Sicofanti di volersi spaccia
re per quelli, che non sono , e chi si s, non poter essere ; Onde auvertisca be
ne ogni simile di non porsi quell' impresa , perche il simile non lo stesso .
Imparino anco i Principi da Tiberio non servirsi in tutte l'occorrenze della
forza , dell' ordinaria giustitia , perche s'egli con publica violenza s'havesse
levato di mezo il Pseudo Agrippa, veniva ad auvilire lareputatione della sua
Maest, col mettersi fare amustaccioni con vn huomicciolo tanto vile . Se
poi havesse proceduto con le forme ordinarie , sarebbe corso pericolo restar
oppresso, mentre molti principali Cavalieri, Senatori , & altri Confidenti , e
Ministri di Palazzo eransi occultamente interessati nella fattione del Pseudo
Agrippa . Oh quanto f biasimato il Pontefice , & il Gran- Duca di Toscana,
quando congiusero i loro efferati in va corpo , per distruggere H Vassallo.

sopra ilfecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


i^
loro Alfonso Picolomini . Questo fu vn troppo honore al Picolomini, c trop,
po smacco alla dignit di quei Principi .
Tiberim nec ideo fmcera cartatisfidem adfervattu^moliri \wvenem fyecie
honoris statmt , struxittfue causas, aut forte oblatas arrpuit .
IMpresso vna volta malamente di geloso sospetto l'animo del Principe con
tro qualche personaggio di segnalate conditioni , non bastano i scalpelli
dell'evidenze tutte scavargli dal cuore il concepito timore , e bench egli
studij d'occultar il suo mal genio, tuttavia di quando in quando mirabilmente
frappare . Faccia pure Tiberio larghi donativi alla plebe nome di Germa
nico, e tolgaselo per compagno nel Consolato , che non per tanto egli s'ac
quister fede d'amarlo sinceramente ; Onde cercher occasione di levarselo,
dinanzi sotto pretesto d'honore .
Quando il Popolo entra in sospetto , che il Principe voglia poco bene ad
vno del suo sangue per quanti honori potesse fargli , non rester mai persuaso
con tutte le dimoftranze affettuose, che scorga, che veramente l'ami dicuore^
come che preoccupato dal concetto dell' odio , e come che non (a conse
quenza necessaria quella; 11 Principe f honori, e gratie ad vn parente ; adun
que gli vuol bene ; Non in obligatione di ringratiar la fortuna di queir huomo, che dotato d'insigni natali, e virtuose educationi d'animo generoso , di
spiriti virili, riesce fortunato nell'imprese, e celebre per la fama , qual volta
egli sia nato sotto vn Principe malvagio, non essendovi pi pericoloso infor
tunio per gli huomini grandi, che la troppo fortuna circa il iavor del Popolo
in ordine alla virt, alla gloria, & alla grandezza loro, e massime quando so
no del sangue Reale per il sospetto, eh' indi ne procede , ciocche possono in
vogliarsi del Regno ; e se bene faranno tutto il possibile per farli creder col
mi d'ogni pi rispettosa moderatezza, non riuscir loro di palparla bene.
Per quanto gran merito possa acquistarsi vn eminente soggetto apprett vn
Principe nuovo, non arriver mai ad acquistarsi quello di poter viver sicuro
della sua vita . Quanto maggior ossequi) , e fruttuosi servigij prester al Pa
drone, tanto maggiore sar l'ingratitudine, e l'odio vendicatore, che doveri
aspettare .
Se vita privata , & alla quiete della villa si vorr ritirare , sospetter il
Principe , ch'egli trami qualche insidiosa congiura contro di lui ; se risolver
esporse stesso all' attuai servigio di Corte, di Guerra per il suo Sovrano ,
riuscir male, e sventuratamente, bene, e prosperamente . Se riuscir;, male,
ancorch snza sua colpa, perder il credito, e come cattivo sar discacciato,
come reo di mancamenti concesso alla Morte; Se riuscii:a bene, pei fetionando con destrezza , e petto , l'imprese abbracciate, ecco l'vltimo efterminio della sua forte : Imperci che dalla felicit de' suoi gei accresciuto di
fema, di stima nel concetto popolare , che adora la volentigia de' prudenti
maneggiatori del Mondo,e in quello de soldati, che spesso incoronati > i loro
j
Conduttori,

ijg
t)(scrvAti)i di Trtjatio RflccaHtti
Conduttori, resta impresso nel cuore del suo Principe vsl ?marezza di veleno
incorregibile ; per che il credito del Ministro si conci-pisce come discredito
del padrone ; E massime quando le virt di quello fanno col paragone parer '
pi vergognose le ^irt di questo ; Il Principe vu">l esser Sole , non stella nel Cielo del suo Dominio , nel quale per ogni fella di prima grandezza gli
scmbia vn Sole , e perche egli none vero Sole da saper oscurarla co' i raggi
della sua virt, vuole vederla eclissata, e caduta ; E perci s'assatica in procu
rar pi l'oscurit altrui, che la chiarezza propria, e nessuna spina st cosi acer
bamente fissa nelle pupille de Tiranni, overo de Principi nuovi, quanto l'emi
nente ^irt , c valore de' Ministri , che gli servono , e de vassalli , che l'obbe
discono . Le valorose , e savie condotte di costoro quanto pi assicurano la
grandezza del suo dominio, tanto pi minacciano la grandezza della persona
del Principe, di cui sono membri ; Onde resta fieramente , ingelosito il Prin
cipe di loro, bench Inonorati, & in sommo grado fedeli ; Si che quando riesca
mal profittevole all'importanze del suo Stato il perdere sbrigacamente il Mi- i
nistro , non potr il Principe far minor resolutione di quella , che l'allontanar
dal favore degli esserciti, e del Popolo con apparenze d'honore .
Nelle Corte de' Principi strattagemma vsitato, quanto crudele quello di
rumar l'emulo con il lodarlo . Calumnia federata, perche non punibile? non
conoscibile . Si loda in tutte l'occorrenze di poco momento l'inimico , che
s'odia affinch alla prima congiuntura d'abbatterlo s'habbia il modo in ma
no di discreditarlo col biasimo , che paia originato non dall' odio occulto,
ma dal it\o del buon servigio del Principe , e dell' interesse dell' amico odia
to, e con tal arte sogliono i Ministri de Principi levarsi da torno coloro, le db
cui virt hanno paura , e non vogliono eh' il Principe habbia occasione di
conoscerle, lodarle, e rimunerarle con la grafia, e familiarit sua .
Intese la forza di questa Cortigiana Politica quel Secretano di Stato , &
arbitrio del R Filippo di Macedonia Apelle, il quale celebrando con infinite
lodi i migliori Ministri di Corte, e facendogli credere per mirabilmente adat
tati al maneggio dell'Armi, & all'imprese di guerra persuadeva il Padrone
far loro mercede di carichi militari, e cosi esibiva i suoi emoli alle disgratie, e
a i pericoli delle battaglie, dove trahevano faticosa, e sottoposta mille patipienti, e Morti la vita .
Con simile inventione Teodoro seppe svellere dal fianco , e dalla somma
grafia dell' Imperatore Emanuel il suo insigne favorito Giovanni , predican
dolo per sommamente atto, e necessario al governo della Morea , dove rest
come confinato quel grand' huomo per maneggi di Corte, e di dove non pot
riscuotersi, perche in sua absenza l'Emolo Teodoro s'avans talmente nella
grafia dell' Imperatore , che non gli riusci malagevole lo scancellarne Gio
vanni , e non men celebre il caso nostri tempi seguito nella Corte tanto
Politica del R Filippo secondo; Imper che odiando morte Ruigomez de
Silva, l'alterigia, e la stima del Duca a'Alva , che desiderava il Governo della
Fiandra , per domare la ribellione di quei Popoli in vece di contrastargli la
consecutione

sopra ilsecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


i \j
censecutione di quel suo desiderio, gli agevol mirabilmente la via , non pei.
servirlo, bench il Duca se lo recasse servigio ; ma per rovinarlo nella gratia
del padrone , come poi fece , interpretando in senso perverso tutte le sangui
narie attioni del Duca, e specialmente la decollatione dell' Orno, e dell' Agamonte ; Onde al ritorno, che fece il Duca in Spagna, sii carcerato strettamen-i
te, e forse non ne sarebbe vscito , se il bisogno di Portogallo, e le disgrafie di
Ruigomez non gli riavessero aperto la strada .
Ad imitarione dunque di Tiberio , che mand la temuta virt di Germani
co in Oriente non per reprimer le guerre col insorte , ma per allontanarla
sotto specie d'honore, e poi perderlo; cosi anco Costanzo Imperatore doppo
d'haver honorato del grado, e nome di Cesare il suo Giuliano, lo mand iti
Germania contro quei Popoli , non perche gli soggiogasse , ma perche dalla
loro ferocia restasse trucidato . Cosi nostri giorni il Duca d'Alanson f
mandato in Fiandra per allontanarlo da Parigi ; & Arrigo III. quando trop
po era accreditato nella diretione delle Regie soldatesche sotto il R Carlo
I X- suo fratello , f volontieri concesso alla Corona di Pollonia , bench noi
consentisse quella di Francia mal proveduta di successione ; Onde f di mestie
ri il richiamarlo, e non senza pericolo di non poterlo rihavere . Conchiudo
per tanto, che il ripiego d'allontanare i soggetti di qualche sospitione sotto il
mantello dell' honorevolezza, savio ripiego, e che l'esser famoso Ministro del
Principe non senza estremo pericolo .
Consalvo Ferrando col R Ferdinando , ei Marchese di Pescara con Carlo
V. vi dararmo quanto difficile sia il conservarsi in posto d'eminente gran
dezza*
Sex Ackelaus invisus Tiberio,quod eum Rhodi agentcm officio
nullo coluijfet .
ARchelao stabilito da Marc' Antonio R di Cappadocia,e confirmato da
Ottaviano Augusto con l'Appendice del Regno d'Armenia,e di Cilicia,
era odiato da Tiberio, si per non riaverlo honorato quando stava nell' essilio
di Rodi , come anco per haver protetto alcuni , che l'havevano accusato ap
presso Augusto . Per Archelao s'astenne dal Civil commercio con Tiberio,
come auvertito guardarsene da i pi intimi conrdenti d'Augusto ; per che
viveado Caio Cesare, mandato al governo dell' Oriente, ella parue pericolo
sa l'amicitia di Tiberio, il quale finalmente arrivato al Trono , chiamo Ro
ma Archelao, e con fargli brutta ciera, l'indusse morire non si s come .
Si guardino bene coloro, che non trattano con dimostrationi d'honore, e
di stima verso i Principi,e loro parenti in qualsivoglia positura, che si trovino,
quia bre-vi Momento surnina veni pojjnnt ; dice l'Auttor nostro ; E coloro , che
non poflbno hoggi in alcun conto giovarci, sorsi potranno di mani altamente
nuocerci. E vero, che lo stringer amicitia con i mal voluti dal Principe,
bench siano del suo langue , negati di molto pericolo, e da ruggirsi ; Ma
S
l'ingiuriare

138
Ojservaiioni dTfajno tocciin
l'ingiuriare vn Principe privato , caduto ; bench ci segua senza maso ira*
tentione, di rado accade, eh' in miglior fortuna egli se ne dimentichi, e non si
vendichi, dovendosi riverire, & oflequiar i Principi, & i loro parenti, massime
quando non v' disperatione , che non portino arrivare al Trono ; perci che
alla loro dignit si deve particolar rispetto, e riverenza .
In Roma pi che altrove bisogna andar oculato, e non disprezzar; ingiiw
riar alcuno , perche vedrete vn meschino togato hoggi miserabile , dimani
Prelato, dimani l'altro Governatore di Citt, intima Ministro di Palazzo;
Padrone in somma di rovinarvi, e se vuole d'alzarvi agli honori; gi che an
che a i supremi sono giunti huomini di vilissima conditione , i quali hanno
sublimato i loro amici Onde Sisto V. quando era* Cardinale , zappando
l'Orto da se medesimo diceva suoi Gentilhuomini, che. non sdegnassero d'ajutarlo, perche in breve havevano ad essere *tutti Villani, tutti Principi ,
Molti di Secretarij de Cardinali fono arrivati alla porpora , molti Cappellani
hanno goduto il medesimo privilegio . .Quando muore il Papa i Servitori
del Cardinale, che vien assunto al Pontificato con istravagante metamorfosi,
e senza alcuna fatica da vn giorno ali* altro si trasformasi in Signori Auto
revoli , e dispongono de' pi gravi interessi del Pontificato . Nella Corte di
Gregorio X 1 1 1. si viddero i Serytori per la connivenza di quel buon vec
chio padroni del Pontificato , dove che prima di quella fortuna rano il vili
pendio di Roma .
.
Engerardo favorito del R Filippo il Bello per haver data vna, mentita
Carlo di Valois , fu impiccato doppo la Morte del R suo padrqne, vivendo
il quale godette vno sforzato rispetto , che vollero portarli i Principi offesi,
per non incontrar di peggio .
Stiano molto guardinghi anche coloro y che seminano zizanie quando so
no in gratia d'vn Principe tra lui, &i parenti; per che ordinariamente vrtano in brutti precipitij quando nutriscono le calunnie fr carne , & vnghia , si
riconciliano al fine i disgustati, e congiungonsi gli sdgni rovina delle male
lingue, che gli fomentavano , & imitando la proscritione del Triumvirato,
nella quale ciascuno de Tetrarchicedette alla discretione del compagno , i
ioi partiali , & amici per vendicarsi de' nemici s'accordano a distrugger i
maligni servitori del compagno, e ciascuno gli sacrifica allo sdegno , & alla
conservatione della riconciliata amicitia .
' .
Se ne dimandi fra gli altri Francesco Simonetta, il quale doppo lunga
esperienza della sua fede verso il Duca Francesco Sforza, suo padrone ammi
nistrava la tutela del suo figliolo Giovanni Galeazzo cori perfettissimo zelo,
e rettitudine insieme con la Madre Vedoua, e sommamente geloso dell' inte
resse del Duca, non guardando in faccia ad alcun altro rispetto, e ne meno ai
parenti del pupillo , rimase di li poco da quelli nella Citt di Pavia barba
ramente trucidato ; Imper che essendosi tirato il be-rettone s gli occhi,per sostenere il principato al giovinetto, commesso alla sua fede , scacci di
Milano i suoi frelli , e Roberto Sftji Severino , co' quali eslndosi finalmeatc
pacificato^.

sopr* ilsecndo Zihfst degli Amudi di Cornelio Tciti.


pacificato , la Vedoa Duchessa compr la loro amicitia col sacrificar alle loro pretensioni la persona tanto benemerita del Simouetta .
Stiano dunque in cervello i Consiglieri , e Ministri de Principi di non in
ternarsi negJT interessi del loro Padrone, che vengono trascurare la propria
faluezza , alla quale chi non mentecatto suol sollecitamente provedere
Quando in materia di Stato , in altri pravi interessi , e massime nelle Ci 'ili,
e domestiche differenze , di mestiere l'esporre la sua sentenza , abbracci il
Consigliero i pareri pi dolci, e non si faccia mai auttore di Congeli crudeli
contro potenti, altre persone del sangue net dare il suo voto in scrtto; Vsi
circonspetta modestia , e procari , che le publiche dichiarationi del suo Prin
cipe salvino la propria Maest, ma non offendino sul vivo i Grandi, si che non
resti luogo alla reconciliatione : perche i mal trattati sempre incolperanno
pi la pena, e l'amarezza de' Ministri, che eli ordini del Principe, il quale cir
ca la formalit delle cose ha per costume di riportarsi alla descrittone ben in-*
formata de' Consiglieri, e Secretarij di Stato: e per in molte Bolle de* Pon
tefici scritte risentitamente Principi grandi, sono stati i Secretarij de Brevi
pi odiati, che la volont de' Papi.
Carlo V. de' pungentissimi Brevi, che gli mand Papa Clemente , se bene
contro lui se n'ofsese di molto , tuttavia concep maggior collera contro il
Secretario, e al Cardinal Marcello Cernino , che troppo si scaldava per ordi
ne del Papa nel Concilio di Trento contro le pretensioni Cesare ,fce espref.
samertte dire dal suo Ambasciatore, che sbaverebbe gettato nel fiume Adige
'Quanto male fecero i Carafeschi pigliarsela contro Spagna , per serviti,
& avanzamento del R di Francia? per che in fine furono lasciati in asso
pagar col sangue la troppo loro balorderia.
Questi inbarcorono il Papa Paolo IV. loro Zio tener per fermo, che l'Im
peratore Cario V. ali'hora vicino ritirarsi nel suo Eremo di penitenza have mandato l'Abbaie Nani , e Cesare Spina ad auvelenare il Cardinal Ca
raffe, e Papa medemo . Onde doppo dicirerate molte intercettc Scritture, e
carcerato il Nani, e Spina, che poi furono fatti morire, si fabric secreto, ma
rigoroso processo contro riflesso Imperatore, & in fine s'indusse il Papa sot
toscrivere vna Lega col R di Francia del seguente tenore .
Che restasse conchiufa Lega defensiva , & ossenfiva in Italia fra il Papa, fc
il R .
Che acquistandosi il Regno di Napoli, il Papa investisse vn figliolo del R,
che non fosse Detono, con obbligo di perpetuamente habitarvi, ma con lar
go dilatamento de' confini temporali, e spirituali per la Chiesa , & investitura
e siati per i Carafeschi .
Che occupandosi lo Stato di Milano fi consegnasse vn figlio del R no
primo genito, e con obbligatione di risiedervi.
Che sotto la condotta del Duca Ottavio Caraffa fi rimettessero in libert
Firenze, Siena, e Pisa, e restasse luogo d'entrar Vcnetiaiii, quali si dovesse
consegnar la Sicilia. Ma che cosa cost Caraffesehi Riaversela pigliata
S a
contro

14 o
Qffcrvationi di Ttajano Boccalini
contro vn Monarcha ? Il R di Francia gli abbandon , e quello di Spigna
gli rovin , c Papa Pio IV. non le fece altro male, che mandarli sotto terra
vno senza testa , l'altro con la testa auviluppata in vn capestro . Il Principe
Roberto di C'apua per haver seguitate le parti di Papa Adriano I V. contro
il R Guglielmo di Sicilia suo Signore nell' accordamento fu abbandonata
dal Pontefice, e per non haver havuti buon occhi da prenderlo, f dal suo R
pr ivato degli occhi per non vederlo .
Tiherius demoverat Syria Creticum Silanum fer affinitatem
connexum Germanico . .
H Avendo Tiberio mostrato al suo Senato com' egli per l'et avanzata, Se
i figli per la troppo tenera non erano al caso per quietarci moti dell'
Oriente, diede veder esser necessario il mandarvi Germanico ; Onde i Padri
per cornuti decreto dettero Germanico tutte le Provincie oltre il Mare eoa
auttorit molto maggiore di quelli , che sono mandati dal Principe , & estratti,
sorte tal comando ; ma l'astuto Tiberio lev dalla Soria Silano parente di
Germanico , e vi meste Gneo Pisone, huomo di cervello gagliardo , e, non
avezzo servire, affine di tener con tal mezo assediata l'auttorit dtiGermanico troppo riputato, e potente era necessario cavar dalle Provincie , che IL
dava tutti i parenti , & amici di lui per lasciarlo senza spalla , e consegnarli
per compagno vn ingegno feroce, non habile cedergli quai era Pisone, che
quasi non la cedeva Tiberio affinch questi due contrarij humori non potes
sero vnirsi tentar novit contro il loro Sovrano, & in tanto resti il gioco in
mano del Principe , per atterrar quello , di cui sospetta con l'auttorit, e ca
parbiet dell' altro, facendo anco credere al Popolo, che tali litigij accadono,
non per fomento del Principe , ma per natura dell' emolo . Ottimo f dun
que tal ripiego al fine di Tiberio di rimover il parente di Germanico, bench
senza il sospetto, che nudrivasi , mi pare , che sarebbe complito il richiamar
Cretico Silano, acci che la diretione di quelle Provincie non restasse in due
Capi fra loro congionti di sangue .
La Republica di VenetLa non commette il governo delle sue Citt a vn.
suo publico Rappresentante ; ma due , & in quelle , che hanno fortezze , e
Rocche, vi manda Castellani distinti, i quali non s'impacciano punto co' Ret
tori della Citt Anche la Republica di Siena conoscendo quest' importan
za haveva stabilito , che due persone della medesima famiglia non poresserc*
godere l'essercitio d'alcun Magistrato nel medemo tempo . Di pi in Venetia nessuno della famiglia del Doge pu havere , vivente lui , alcuna dignit
nel Collegio ; Onde viene altamente da Politici ripreso Arrigo R di Francia,
il quale datosi in preda molti suoi favoriti, e Mignoni di Corte , concesse ,
loro le Provincie, e l'arbitrio di metter governatori nelle Piazze , Giudici , e
Presidiarij , come pi loro gradisse ; Jl che f di grandissimo danno al.succesPredella Corona Arrigo I Y.
Saviii

sopra ilfecondo Libro degli Annd d Cornelio Tacito


ja.x
Savi) in questo gli Spagnoli, mandando ben fi il R di Spagna vn Vice-R
Napoli, & vn Governatore Milano , ma ne questo, ne quello etscrcitano
alcuna auttorit nelle Piazze , che da propri) Castellani sono independentemente governate . Se il Duca d'Ofsuna Vice-R di Napoli havessc havuto
Castello S.Ermo in suo potere, egli non voleva tornar in Spagna; e se vn
Governator di Milano suste Comandante di queir incomparabil Castello, fa
ci! cosa gli riuscirebbe disporre alla barba del R di Spagna di quella Stato .
Nec multo postDrufs in lllyricum mi[fa est vtsuesceret militi* f
studiaque exercitus pararci.
IL campo militare lavera scuola de' Principi giovini; nelle morbidezze
de Reali Palazzi s'apprendono le lascivie , & i ludi con vna squadra d'altri
viti) peggiori . Nel Campo S'impara vivere da soldato ; l'Arte della Guerra
e d addestrare, & indurir il tenero corpo alle fatiche .
Fu mezo miracolo,che Lucullo mai stimato alla Guerra faceste in vn subi
to Mitridate confessare di non haver guerreggiato con miglior Capitano
di lui ; per apprendasi pure da vn grana ingegnone la Teorica della Guer
ra s libri ; che se bene suste vn Alessandro , vn Scipione , vn Cesare , non po
tr mai riuscire in atto prattico, se prima non haver addestrato se medesimo
a i disagi), agi' incommodi, che sono inseparabili dat mestiero della guerra .
11 fine dunque , che pose Tiberio nel mandar suo figlio Druso alla Guerra
di Dalmatia, fu principalmente per ammaestrarlo, & riabilitarlo alle funtioni
Militari, per levarlo da viti) , quali l'et lussureggiante nella Corte comin
ciava corrompersi, e per meglio assicurarsi nell' Imperio con due figlioli al
la Testa degli esserciti, dovendo massime quello, che s'allevava in jpem futuri
Imperi), rendersi ben capace maneggiar l'instrumento principale de' Regni
Romani, ch'era la Guerra , con la quale essendo nati , accresciuti , e stabiliti,,
dovevano necessariamente con questa conservarsi ; Essendo verissimo , che
iisdem artibtu, & qu*.rmtnr bona, retinemur ,
Sucv'h & Cherusci vacui externo metu gentis adjetudine, gr tane
amulatone gloria arma interse verterant .
QVefti Popoli restati per l'assenza de' Romani senza paura di forze stra
niere auvezzi alla Guerra ,& emoli di gloria voltarono l'Armi tra di lo
ro, come anco fecero i Romani , che doppo mancatali l'emulatione di Carta
gine, immersero il ferro nel proprio seno-, e come fanno i Francesi al presente,,
the acchetati con Spagnoli , e con altri Popoli esterni sono incrudeliti contro
se medesimi per 40. anni, e pi con le Guerre Civili .
Ma io mi rido di Catone , e di quanti altri hanno creduto , che la destrutione di Cartagine fusse la causa delle Guerre Civili , che poi rovinorono laRepublica Romana, perche non mai mancavano nemici , contro quali potesS 1
fero

14^
Ofservgitani di Trajano Boccalini
fero i Romani srugginire la spada, e spandere quel sangue seditioso , che pote
va allevarsi nell' otio de' suoi Popoli bellicosi ; ma la vera,& essettrice cagio
ne, che fece prima crollare, e poi precipitare il gran Colosso della Republic
di Roma, che pareva havesse patteggiata l'eternit con Giove Capitolino , al
tra non vuol dirsi se non l'interna corruttione della medema Republica .
Cum Chertfiis, L*ngohardisene fra Antiquo decare , aut recenti liberiate
(jr contra, nugend& dominitti9ni certaretur.
Combattevano in Alemagna i Cherusc , & i Longobardi per l'antica glo
ria , e per la fresca libert contro coloro , che combattevano solamente
per soggiogarli, & accrescer il proprio dominio .
Se la nostra Italia volesse riscuotere vna volta dal suo profondo letargo i
lumi del proprio riconoscimento, & imitasse quei Longobardi, del cui sangue
alleva copia non triviale , saprebbe anch' ella trovar proportionate congiun
ture per impugnar il ferro difesa della sua gloria , e della sua libert, l'vna , e
l'altra vsurpata al presente da barbari Spagnoli.
Veramente m'ingombro di meraviglia quando ripenso all'antico splendo
re di questa nobil Provincia creata dalla natura signoreggiare tutte le parti'
del continente, che la circonda ; E nulladimeno hora giace sotto i piedi della
crudelt straniera, ne s risolversi vna volta scuoter quel giogo di ferro, che
per tant' anni la stratia, & insanguina il collo .
Meriterebbono ogni castigo maggiore i Siciliani , se castigo maggiore po
tesse inseririglidi quello, che lor porge il dominio Spagnolo, mal trattati dal
comando Francese , ch' vn fuoco di paglia . Oh quanto malaveduti furono
tirarsi adosso il comando Aragonese, ch' riuscito vn fuoco d'Inferno . Su
bito il Girafalco Pietro d'Aragona ferm gli artigli s la Sicilia , divor con
le speranze il rimanente d'Italia , dove non potendo i suoi successori fissar il
piede con la punta della spada, vi cacciorono il capo con la coda della vol>e , quando Ferdinando il Cattolico accordatosi con Luigi XII. di Francia,
pergiur al Zio Federico R di Napoli , s'impadron come amico tradi
mento della Calabria , e Puglia , e poi con la medesima ragione anco di Na
poli, ne' quali Regni per mantenersi con sicurezza hanno i Signori Spagnoli
pratticato vna politica da Turco , con l'eccesso della crudelt , e dell' ingor
digia , havendo in ogni tempo levato di mezo i migliori , e pi accreditati
soggetti di quei Regni , che pi fruttuosi riuscivano al servino della Monar
chia, & impoveriti talmente quei Popoli , che per estrema estenuatione appe
na hanno la pelle su l'ossa. Con questa gratiosa Politica tenendo cimati i
papaveri , e miserabili i Vassalli hanno continuato si lungo tempo il loro do
minio in Italia . Venne Carlo V. e con pelliccia di Lupo di Leone e di volpe
seppe internarsi , & interessarsi talmente nelle differenze tra Principi Italiani,
che con le loro forze scacci i Francesi d'Italia , impossessaidofi di Milano,
dove in cambio di rimetterci li Sforzefch^ come era d'accordo con essi loro*
e con

r
sopra ilsecando Libra degli Amali di Cornelio Tacito .
14$
e con gli altri collegati con l'inventione d'alcune Turchesche vanie, sene
conferm padrone, e poi ne fece Patrimonio feudale al figlio Filippo I I.Col
sangue delle sue donne fondo due Principati, quello di Firenze in Alessandro
de' Medicine quello di Parma in Ottavio Farnese ; Diede per Moglie Filippo
d'Inghilterra, che haveva per sua dote quel Regno , e se prima di morire partoriva vn figlio, sbaverebbe veduto Filippo padrone di tutta Europa;
per che farebbono seguite le novit di Fiandra , s'egli suste stato padrone
d'Inghilterra .
Gran ventura degl' Italiani in tanto il costume odioso de Spagnoli, i
quali volendo impadronirsi del Mondo con lo strapazzar tutti, fanno il cami
no de Gamba/i, e pretendendo tirare gli vccelli nella rete, vanno caccia col
fischio delle bombarde . Onde in vece di tirare se , fanno intimorir tutti,
che gli sentono,. Guai all' Italia, se costoro sapessero congiungere all' astutia,
e prudenza, e valore, che possedono, anche la cortesia, e soavit de' costumi $
tutti fcrefrno loro schiavi; per che gli Italiani fan-io pi stima di buone pa-.
role che ile' fatti ; & all'incontro sanno vendicare con pi rabbiosa frcnela
l'incivilt di superbe parole, che il sangue cavato loro col pugnale . E pure
non p*flrK#fld<p P,io benedetto , che li Spagnoli possano acquistar giuditio, '
f,che,qya^dqi-,sqo in maggior necessit d'amici, vadino caccia per farseli
mmicijricAisaado ogni sodisfattone, anche di cortesi parole, che nulla costa
no, ma tumida cotanto la Casiigliana , e quasi Moresca elevatura , credendo,,
che la cortesia sia pre^iudiccvole alla gravit sua , senza la quale si persuade
ogni Spagnolo esser pi brutto d'vn pavone scodato,persiste in voler pi tosto'
rompersi , che piegarsi ; E ci non ostante impoltronita in vn otiosa vigliac
cheria non si risolversi l'Italia pr antiquv dcore , au: recenti liberiate sfodrar
la spada contro gli artigli dell' Aquila di Spagna , che non lascia mai ci , che
vna volta prende , se non per mera violenza della necessit . Ella solamente
Mtgcnd* dominationi certatur ; non vuole amici per vivere in dolce commer
cio, ma per abusargli, non sapendosi sin hora , che la natione Casiigliana habbia havuto amico, che non l'habbia fatto miserabile suo schiavo ; Onde l'Ita
lia non deve maggior obbligatane ad altri, che Genovesi, i quali con i loro'
cambi, e ricambi fanno pi cruda guerra allaMonarchia di Spagna, che mai.
possono farle Olandesi , e Francesi ; Et in vltimo dobbiamo tutti ringratiar
l'alterigia Casiigliana , che per ingrandire , e conservar se stessa , non habbia
imitata la Romana Politica, che chiam parte della sua grandezza tutte le
nationi sottoposte , habilitandole alla Cittadinanza di Roma , e per conse
quenza alla participatione degli honori, e del governo; per che la Spagno
le alterigia, disiJegnando di chiamare alcun forastiero parte de suoi honori,.
e grandezze, s' acquistata vn invidia , & vn odio vniversale ; Ond' aborrita
da. tutti, temuta da pochi, & amata da nessuno . Per tanto non mi pare , che
meriti d'esser pi lungamente sopportata dalla nostra patienza , se pure non.
desideriamo d'essere i Conservatori delle nostre Catene, quando tempo
d'armarli gr antiquo dcore, r liberiate r
Gio

14.4.
Ojservatoni di Trajano Boccalini
Gi che per sentenza d'Oracolo sappiamo dalla bocca del Pontefice Paol
I V. che la libert stata tolta Popoli in Italia con l'Armi Spagnole, alla Chie
sa in Spagna con l'ordinationi, e data all' Heresia in Germania con le Diete.
Se questo sia vero io non lo debbo sententiare , ma si pu crederlo vn Papa
grande amator della verit, e del giusto .
Delettu* est Marcus Aletus e Vrxtoriis, ne Consiliari obtinente Afianty
amaiMio interpares 3rexeo impedimentum oriretur.
S Apendo Tiberio quanto importi il rimover l'occasione delle gare invidio
se , mand rimediar ai danni d'alcune Citt Asiatiche vn Senatore dell*
Ordine Pretorio , acci che come inferiore del Comandante dell' Asia dell'
ordine Consolare, non nascere impedimento nell' essecutione per queir emIasione, che suol nascere tr gli vguali .
Guardinsi i Principi di non commetter le Guerre due Capitani , se non
amoreggiano le proprie perdite. Due cervelli ambitiosi di rado s'accorda
no ; la gelosia della Vittoria cuoce pi, che quella della Moglie . Compie a i
Principi tal volta tener disunitala Citt in fattioni, ne solo la Citt , ma anco
la propria famiglia , non che i primarij , perche ciascuno di questi faranno
gara di meritarsi la gratia del Principe concorrenza degli emoli ; Onde al
padrone resta luogo d'aggirare le fattioni suo talento con temperar la loro
forza, humiliar chi pi s'inalza, e spinger inanzi chi resta Oppresso, e cosi vie
ne adoprando suo vantaggio quella massima tanto celebrata; Divide, &
impera .
L
Gli Egitij riavevano per honorato costume, il tener diviso con artifitioil
volgo, acci che fra se medesimo discordante, non havesse occasione d'vnirsiin qualche pregiudiciale cospiratione contro ^Principe :l
*
Pazzamente Giuliano Apostata divise la Religione acci la Plebe disunita
per la variet del creder non s'accordasse contro la sua persona . E final
mente noto l'essempio di Catone , mirabilmente imitato dal Duca Valenti
no , e dal Duca Sforza Lodovico di seminare , e nutrire sempre mai qualche
dissentione tr la familiar servit, e tr suoi Ministri .
A me non quadra intieramente in ogni tempo questa razza di politica ecconomica, bench molte volte la giudichi essentialmente necessaria alla conservatione de' Principi, & anche de' Privati di qualche rilievo .
Vn Principe nuovo , vn 1 iranno mal veduto dal Popolo , deve per sua si
curezza seminar contentioni fr Cittadini; affinch applicati se medesimi
lascino vivere in pace , e si consumino insensibilmente fra loro ; ma quando
vna delle parti prevalesse, deve il Principe fomentare e sostenere la pi debo
le fin, che estenuandosi l'vna , & l'altra , possono ambedue esser facilmente op
presse dal Principe . Cosi fece il Duca d'Atene Principe della Republica di
Firenze, concitando il Popolo contro la Nobilt , e facendosi capo, e fomen
tatore occulto della Plebe affine d'indebolire ambidue i partiti , e poi domi
nargli,

sopr ilsecndo Libro degli Amali di Cornelio Tacit .


T lj
alrgK cou la violenza ; Ma essendoli occorso di metter le mani nel sangue .
d'alcuni Cittadini, s'ak vna sollevationc, & egli rimase discacciato .
Henrico III. fece l'istesso gioco , ponendo capelli i Ghisardi, egli Vgonotti , e stando egli come in mezo vedere , quindi non fi pretendeva da i
due litiganti, che la sua Corona; Finalmente l'haveva maneggiata alai bene,
tagliando in vn giorno appuntato tutti gli Vgonotti del suo Regno , & in vn
altro i fratelli Ghisardi , se vn Frate non faceva la vendetta de' poveri atsasinati con vn coltello .
Filippo 1 1. R di Spagna tra il Principe Carlo suo figlio , e D.Gio: suo fra
tello temendo, che non s'vnilsero sua rovina . 11 Principe vn giorno avan
zatosi confidenza con D.Gio: li chiese , se haverebbe cuore , e fede da
seguitarlo partialmente contro tutti . Si rispose D. Gio : fuorch contro
il R mio, Signore ; Replic il Principe , parlatemi da galanthuomo,
mi seguiterete contro tutti ? ma non ottenne risposta pi limitata della pri
ma ; Don Giovanni temendo qualche sconcerto , pales tutto il negotio al
R , il quale facendo pescare n Scrigni del Principe , trov scritture d'argo
mento bastevole convincerlo di fellonia , e archibugetti sotto il capezzale ;
Onde lo condann alla Morte , come di sopra riabbiamo narrato . Tutta
questa non sincera cautione argumenta debolezza nel Principe, che l'adopra,
ilquale privo di spiriti maschi, e di virt da regnante, costretto al refugio
<ii quesV artiht'ij poco da galant' huomo , e meno da Christiano ; Ma che far
egli, se viene assalito da vn Principe nemico ? Certamente vna delle fattioni
manco ben veduta da lui potrebbe all'hora affatto alienarsi, e gettarsi anche
alla devoone dell' auversario .
Io conosco vn Cavaliere grande sul Cremonese , 8c altri due principali Si
gnorotti di Brescia, che nutrendo all'vsanza del Paese nemicitie co' loro emoli.sono obbligati per rputations della Casa, e per guardia della perso.ia loro
terter circa trenta farabutti, e sicari) al loro servino, & alla loro mcafa ; ma
perche questi potrebbonfi vnir contro il padrone , gli tengono noi molto
vniti, e di pi allevano vna ventina di servitori domestici , che non professa
no arme, ma sono cosi buoni maneggiarle, come oga' altro, e di questi si ser
vono tener infreno i Ferabutti , perche costoro familiarmente trattando
col padrone, non hanno humori alti , ne dependono , ne paraleggiano, se
non da cenni suoi , che per adoprano l'Armi solamente per espreo coman
do , e congiunti al padrone.sono buoni far tremar gli Sgherri, se vuolesscro
vici r fuori del seminato .
Ncque tante mitigatm Pisi.
P Artito da Roma , e giunto in Atene, di l pass Rodi Germanico , inse
guito da Fifone, il quale strapazz non poco il suo nome , per haver- trop
po asfabilrrieute trattato con gli Ateniesi , ma vicino Rodi la sua Nave vrt
la vn scoglio . E Germanico tanto era di buona mente , che auvisat dell'
T
odio

T46
Offrvatwnt di Trajano Boccalini
. odio di Pif-> ie,e potendolo Jafciar perire , mand le Galere per liberarlo d*
quel pericolo ; NecjHS utm:n mi i^atur Pi'o\ per che i benettij fatti vn huo
mo di ottica natura non fogliono radolcire,ma pi tofto inafprire, bench
da drvero ioa"n huomo, ma vna 1 igre liberata dal Tuo nemico ne' pericoli
di Morte , doercbbe obliare le nemift panate , e conciliarti Ceco di buon
cuore ; pe e tendo l'huomo, perche troppo politico peggior delle fiere, non
fi rende manfueto per qualfvoglia benchtio. Nondimeno fi trovano de' ca-:
fi, ne quali l'huomo havendo legato le mani pu ricever il benettio, ma non
furto . 1 comandamenti di T iberio pefavano pi nella bilancia di Pifone, che
il benehtio di Germanico, oltre che l'ingegno violente di Pifone forf odiava*
quel ricevuto fasore .. 1 benef.tij fono cari, finche ci pare d'haver tanto ca
pitale, che bafi pagarli, ma quando eccedono ogni rimerito , come i benehtij , che falcano la vita , perche ci coftituifeono debitori della vita , non fi
poffono pagare con alcun prezzo minore , e per s'odiano; Odimn pr grati
T*Jdiit*ry come diremo fuo luogo ..

. , lo per non approvo la refolutione di Germanico r mentre: fapendo con


quanto mal animo veniva Pifone, come fupremo Moderatore, e Cenfore del
le fue imprefe, e che haveva fparate gi dell'invettive contro la fua bont in
Atene, e che huomo caparbio, e fuperbo non era vincibile con benettij, pj|
teva giuftamente lafciar, che il Mare facelTefenza fua colpa le fue vendette,',
eflendo obligato ciafcuno-alla confervatione del proprio individuo, & all' etjulfione de' qorrompenti, che c'offendono..
-; t*
/tv
Se pot: Paol 1 V..far perder il Collo al Nani , e proceffar Carlo V.Imperatore per fofpetti , che attentaffero contro la fua vita . Se Filippo li. pot
far morire l'vnico tiglio j & herede della fua Monarchia Principe Carlo per
leggieri inditij di puerili mancamenti , perche non poteva* con buona confeienza vn Idolatra lafciar perire il fuo perfecutore Pifone?
Setere interim,ne Vonones in Syria haberefur, ne Proceres gwtiums .
propinqui nuntts ad difeordias traheret . .
E prudenza de' negotitori il non lfciar luogo alle future difeordie, quan
do fi tratta d'accomodamenti pacifici . Il Politico Clemente Vili, nel
le Capitulationi ftabilite tra lui, e Cefare d'Efie f efpreffo.che in breve tem
po doveflero haver venduti, e mobili, e {labili di qualfvoglia forte pofledefle
lui Ferrarefe , non convenendo lafciar pratticar genti del Principe iudtto di
pretenfione n fuoi. fiati fotto altro fpeciofo pretefto , e maffime quando i
iudditi non fono ancora ben ftabiliti fotto il dominio del nuovo Principe .
F perci, biafimato Henrico 1 1 1. dal fuo Configlio per haver conceflb il
Regio governo della Gran Bretagna al Duca di Mercurio , che come Marito
di Maria di Lucemburgo, pretendeva haver buone ragioni fopra quella
Ducea.. "*
1
<
' en molta imprudeuza fappiamo paximente eflrfi governato Sigifmondo
Battori.

sopra ilsecondo Libro degli Amali di Cornelio Tacit .


147
fattori Principe di Transilvania , che collegoss con Rodolfo Imperatore
contro il Turco , e che per la rotta pace col Turco ricevesse vna Moglie Au
striaca , ma con la guerra per dote ; perche veniva ad attaccarsi con vn Prin
cipe troppo potente con speranza d'aiuti dalla debolezza di Rodolfo, al qua
le con questa occasione aprivasi l'adito d'inoltrare senza sospetto il braccio
armato in Transilvania , nella quale ha tante legittime pretensioni la Casa
d'Austria, come eh' ella sia membro del Regno d' Vngharia .
Con ragione dunque gli Ambasciatori de' Parti pregavano per conto
d'Artabano R loro la prudenza di Germanico di non permettere , che Vonone restasse in Soria , affinch mediante il commodo della vicinanza non
sollevasse i grandi del suo Regno qualche novit, estendo precetto di stato
Principi nuovi, che dominano fiati di conquista, e ripieni di personaggi gran
di, il tener lontani tutti coloro, che in essi possono haver pretensione alcuna,
perche procurano sempre di suscitar discordie , & introdurre sattioni ; e per
ci come disse Clemente Vili, il quale ha posto il nostro Auttore prima
d'ogn' altro sul Tavoliere della prattica , non volle , che gli Estensi s'auvicina/Icro Ferrara, doppo che n'vscirono sotto pretesto di venir goder i loro
beni privati , perche in quel Ducto restava grand* asfettione verso i Principi
d'Este , e pi dVn Cavaliere cosi partiale, che sarebbe stato habile rivol
tare il Popolo favor de suoi Principi antichi contro i Pontihtij ; ma l'harersi
incontrato in vn Papa troppo intendente delle materie di Stato , fu causa,
che Ferrara s'accomod al nuovo giogo, e gli Estensi non hebbero cervello
battere il chiodo, finche si conservava ben caldo ,

l ea divisione .trvA , & Vrhes , vicina Gracs , Cotyi , quoi inculmmt

serox, adnexum hofttbus, Rhefiuporidi ceftt .

E come poteva durare vna pace , che non era accettata se non coivconditioni tanto inique , che troppo apertamente faceva fede esser stata vio
lenza della necessit in.Rescuporide l'accettarla ? Tuttavia egli hebbe inge
gno d'accomodarsi al tempo con animo di sfoderare le sue ragioni quanto
prima lo consentissero le congiunture favorevoli .
Fra Principi non v' fede , ne patto , che tenga , havendo essi per precetto
sacrosanto il guidarsi solamente fecondo i precetti del loro interesse, e perci
di non mantener le promesse ne giuramenti, quando loro riescono danno
se, e vantaggiose nemici . Si ridono i Grandi de' contratti stipulati , e d'al
tre scritture d'obbligationi, non essendovi ne penna, ne inchiostro, che basti
ad indurre i Principi mantener la fede, ma la sola punta della spada, od al
tra violente necessit
Leggete l'historie antiche, e moderne, c troverete, che le tregue, e le paci
sono mai sempre state rotte da quelli , che l'havevano stipulate con i gira
menti , non mai mancando legittimi , od apparenti pretesti chi vuol far
nule.
T

Francesco

I4
Ofservaiionidi Tdjano Boccalini
Francesco primo quel tanto compito R di Francia , che seppe haver nelF
vnghie Carlo V. senza ritenerlo , non trov altra scusa per legittimare le sue
morse contro Cesare, se non, che si sentiva in obbligo di mantenerle (iie pro
messe giurate in prigione Carlo ; oltre che per se medesime erano nullj
perche non confermate dal suo Parlamento di Parigi . Et instando Cesare
non esser attione da Galanthuomo honorato il giurare per ingannare , Fran
cesco soggiunse , che per vscirli di mano haveva operato secondo la necessit
del tempo, non secondo la qualit del suo genio, e che se voleva Carlo trovar
in Francesco pi efsecutione nelle promefle , doveva prima haver in se stest
pi discretione, e non constringar vn R proferir vn s per necessit di viver
libero, non per volont di viver in pace .
Fece risponder Carlo I X. R di Francia Gasparo di Colign Direttore de'
Rinegati Vgonottr, quali haveva concesso molti privilegi] pur all'hora vio
lati, che non dovessero punto stupire i Signori Vgonotti,sc loro non osserva
va pi lungamente le giurate promesse ; imper che egli non haveva inteso
d'obbligarsi in perpetuo, ma per quel breve tempo, che gi era trascorso . '
Finalmente la Duchessa Margherita di Parma Madre dtquel Grand' Ales
sandro Farnese indotta dalla necessit de' tempi prometter con amplissime
forme i sollevati Popoli di Fiandra cosa, che non volevate non potevafppnto osservare ; ricorse alla legittima scusa dispiacerle in esiremo di non esser
capace farsi conoscere Principessa di parola, perche la necessit, eh' dispetto del cuore Phaveva carpito di bocca molte parole era quella, che eoinife la
colpa,e che faceva la scusa >
-5r

Vi sono alcuni Morali dispensatori, che contrastano acerbamente contro i


Politici, affermando esser secondo la ragione delle genti in obbligo ogn' vno
di mantenere le.promefs , e massime le pubicamente .giurate ; ancorch la
forza della Guerra habbia costretto il patto ; Et io s molto bene , che han
no ragione, se per parlano vn Convento di Monaci . Ma hanno il torta,
e sono ridicoli , se pretendono favellare vn Collegio di Principi , i quali per
Pambitione,& interesse di regnare, si sono disobbligati dal rigore della lege,
poco curano le cose della Religione , se non dove ella serve per mantello
alla loro Politica ?
.
<
Exeat Aula qui vult effe pis ,
O voi mi direte , che si pu esser Principe , e Santo ; vero ma di rado .
Appena leggo nel Catalago de' i posseditori del Paradiso trentaquatro Prin
cipi Santi, dove d'altra conditione d'hnomini se ne contano milioni .
Hoggi cosi si vive , & io discorro di quello , che fanno i Principi e che so
gliono fare per vecchio instituto non di quello, che deverebbero fare per ca
po di conscienza, toccando questo loro Confessori, i quali per non inten
do , come si possono salvare , e mentre hanno conscienza d'assolvere i loro
Principi indurati nella Tirannide, e nell' ingiusiitia, che non vogliono perde*
nare, e vogliono vsurpare l'altrui . Vorrei , che mi dicessero , come fanno
trovare Sacerdote^che voglia assolver loro ; Ma cessa la meraviglia , quando*
sicoouV

I
sopra ilsecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .
149
si confider, che il Confessore di Carlo V. russe fatto morire nel fuoco , come
convinto d'heresia dal medesimo figlio di Carlo ; cio da Filippa 1 1, Se gli
Spagnoli non riavessero con eli eccessi di tutte l'humane crudelt, ed avaritie
fogliate l'Indie de Paesani habitatOri , hoggi non ne sarebbono cosi facil
mente padroni ; per se bene fono padroni di gran Mondo , non dominano,
che vastit (di paesi spopolati; Onde si dice, che il Ri di Spagna di gran
Terra , e quello di Francia R di gran carne . La moltitudine de Popoli
quella, che f considerabile i Regnanti .
Se non riavessero cavato tant' oro, e tanto sangue da Napoli, e da Milano
senza riguardo ad alcuna legge, non possederebbero questi stati ; essi caminano con ia scorta del puro interesse, e per questo sanno internarsi ne' domini),
perch sono febbri etiche quelle della dominatone Spagnola, quando entrai
no nel corpo d'vn Stato, non pi se ne partono ; ma quelle de 1 rancesi sono
febbri ardenti piene di furore, ma di poca durata
Conchiudo nel nostro proposito , che i Principi stimano riputatione da
Mercante quella di mantener la parola , ma privilegio da Principe quclla'di
mancar di parola. -. e
Ingegnioib sii l'argomento di Francesco primo prigioniero in Madrid, col
quale propose tre partiti Carlo V. ci .
Che poteva tenerlo eternamente carcerato.
Poteva gratiosamente liberarlo.
iPoteva obbligarlo cedergli la Borgogna.
Onde inferiva il buon R ; Se mi condanni perpetua carcere, eccomi cori
petto indifferente apparecchiato costantemente sostenerla ; Se gratio|amente mi liberi ,' ti far schiavo sin ch'havr vita. Ma se vuoi, eh' io giuri di
renderti la Borgogna, mi farai esser spergiuro con animo di non l'osservare, e
di moverti guerra quanto prima mi sar concesso . Questo era vn parlar da
galant' huomo, e da buon Francese ; ma havendo trattare con qdc-1 Tedesco
fpBgnolkzato di Carlo , f costretto Franceseo mutar discorso , e prometter
con tutte le -pi ampie forme , e con l'homaggio de' figlioli la resututiond
della Borgogna, e la concessione delle sue antiche, e nuove ragioni sopra Na
poli, Fiandra, e Milano. Ma f da Clemente VII. assoluto dal giuramento
del contratto* c esortato non osservarlo.
Nihil eque Tiberium anxium hahebat, qtm ne composta turbarentur.
I nuovi Principati per stabilirsi , hanno bisogno d pacifica quiete , e niuna
cos deve pi aborrire qualsivoglia cagione di sollevamento , di moto
n suoi stati ; Onde Tiberio, che nissuna cosa temeva pi che l'alteratione del
la quiete , fece denuntiare a i R di Francia , che prima d'ogn' altra cosa po
sassero l'Armi .
Era tirato per i capelli Ferdinando d'Aragona mover guerra Lodovico
Sforza vsurgatore di Milano, e pure per non intorbidare la quiete d'Italia, se
T 3
n'astenne,,

ijo
Ojftrvationi M Tf/tjdno Boccalini
n'astenne, perche molto compliva suoi interessi ouviare ai torbidi in questa
Provincia, nella quale doppo l'vltima cspugnation di Firenze tutti i Principi
nostri non hanno havuto maggior pensiero, che quello di conservarci la quie
te, cosi havendo influito nel cuore degli altri l'incomparabile prudenza del
Senato Veneto . Onde a reprimere tutti quei semi nascenti, chepossono eoa
le discordie suscitar de torbidi in Italia, tutti congiungono le forze, & il con
siglio. Imper che vedendo g' Italiani non haver in pronto ne capo, ne
braccia per liberarsi da Spagnoli , e nessuno volendo , che il compagno s'in
grandisca con la rovina del prossimo , e considerando , che necessariamente si
dovessero scacciar li Spagnoli , doverebbosi farlo con l'Armi de' Francesi
(il che sarebbe vn rimedio peggiore del male) de nationali , e s'ingrandi
rebbe soverchiamente qualcuno di loro, in evento di sinistra fortuna s'opprimerebbono da se medesimi , e si darebbe agio ai Francesi , e Tedeschi di
correre alle rovine d'Italia , perci tutti i Potentati d'essa sonosi aacordati
mantener la libert di questa Provincia nello stato, in cui si trova, lasciando il
pacifico possesso Spagnoli di questi Stati, che vi godono. Se facciasi bene,
o male, io non s dirlo , perche de futuri auvenimenti se me deve attendere*
" il guido, bench probabilmente si possa congietturare, che essendo la sola Re
publica Venetiana il decoro , e la fermezza d'Italia , ogni volta , che Francia
. vedendosi esclusa dal possesso d'essa per l'accordo fatto di sostentar la libert
Italiana nella positura presente, che vuol dire ad esclusione de Francesi, sar
in positura tale da poter condursi in questa Provincia ricuperare le sue ra
gioni col ferro , essendo sua antica intensione di congiungere il Milanese ac
corpo della medesima Francia .
Certamente il primo R maschio, che verr far questo procurer divertire
le forze de Principi d'Italia , coli' invilupparli in Guerre ruinose , e massime
con l'attaccare alla coda del Leon Venetbno il serpente di Costantinopoli;
^auvenga , che non potranno mai sperare l'Armi di Francia avanzarsi not
bile profitto qu dentro , se non tirano la Republica dalla loro, che l'attac- 1
chino fieramente lotta col Turco , & in forma di malagevole sviluppamento, non havendo questa saggia Republica cos' alcuna in maggior aborrimen
to, che la guerra del Turco, col quale cinta d'ogn' intorno, e contro il qua
le s benissimo di non haver in alcun tempo prese, deposte l'Armi, se non
con diminutione del suo dominio.
S&vam vim morbi augebat perjajo vefieni a fifone accenti.
PIsone huomo di quei torbidi talenti , che habbiamo accennati oltre gli
ordini segretamente havuti da Tiberio la sua Moglie Plancina conhdentissima di Livia , tenendo secretissimi mandati della medesima di levar dal
Mondo Germanico . Era nel Campo in qualit di Legato, dove Germanico
era Generalissimo di suprema auttorit,e non dimeno doppo haver strapaz
zato in varie forme il suo Generale simulando, offese private , bench tutto
facesse

sopra ilsecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


1 jr
facesse affine di coprire i comandamenti di Tiberio , s'avanz taH eccessi,
che sforz Germanico scacciarlo dal Campo , quando non era pi fruttuob; per che dell' improvisa , e sintomatica infirmiti di Germanico s'argo
mento,.ch'egli havei bevuto il veleno per le malie di Fifne ; Onde bench
per la potenza de rimedij s'allegierisse il male , ricadde nondimeno con vehemenza maggiore rlparosisino nel cuore di Germanico, cui la credenza
d'esser auvelenato da Fifone accresceva notabilmente la forza del male , ac^
celerandoli anco isospiri della Morte, doppo il seguimento della quale si fabrico processo > e si mand in Roma Martina insamem Penefciis , & Plancin,
percaram . Quasi non-si tramano sceleratezze di veleno , se non col mezo di
qualche strega Maliarda ; e pure vero, che le donne servano per islromento
molto adattato all'empiet de' Parricidij . Onde non senza ragione Tiberio
fece dalla Madre Livia souvertir l'animo di Plancina Moglie di Fifone com
metter i'ecresso- d'vccidere con malie Germanico, mediante la famosa Mafiarda Martina .. Ecco tre donne per assassinar vn Cesare , vn huomo mag
giore de Cesari, perche nel valore non inferiore ad alcuno nella virt vgualc,
forf superiore amiti gli Etnici Imperatori
-^'Quattri adulteri), e Venefici) infami si commettono per acquistarsi, e con-scryacsi vn Regno ! Se parleremo cohAugusto, egli non potr non confessare
, tessersi oscenamente mescolato con Drusilla , Tertulla, Terentella,Rusella,
Slvia, e Tiriscenia, & anco con cento altre matrone, se vogliamo credere all'
objctioni di Marc' Antonio ; Per s'ingegnorono g' amici d'Augusto di scusa
te la sue lascivie con. addurre , che non pervoglia dilibidine , ma per eccita
mento di. ragione politica s'era addomesticato con tante semine, tutto fine
di ripescare nelle confidenze carnali dalle Mogli de' Senatori ci , che covavancs in seno i Mariti , non essendo prattica pi sicura al Mondo per tradir il
Marittyqiuinto il sedurre la Moglie . Conobbe l'importanza di questo strattagmnma Sciano , il quale lasciatosi inpregnare dalla speranza di sposarsi con
la Monarchia Romana , della quale hor mai era marito il figlio di Tiberio
Drufocon la Moglie di questo detta Livia , si pose fare il Coscatnorto , fin
che l'ottenne suoi piaceri ; doppo di che non li f malagevole ridurla d
peggi; perche donna caduta in adulterio schiava deirAdultero . Persila sola dunque di volerla sposare, e farla non meno sua Moglie, che Imperatrice
del Mondo, l'acciec talmente, che la sciocca donna s'indusse ad auvelenare
Druso suo marito , e successore infallibile del Padre Tiberio s l'incerta, sce
llerata, e lontanissima speranza di farsi Moglie d'vn Serenissime , e poi Impe
ratrice ; e eoa guisa del Cane d'Essopo lasciando le certezze, che haveva in
mano ,. volle pervia diprecipitio abominevole cercar l'incerto , el perico
loso.
Poppea Sabina non seppe fare alcuna dstintione tra i Mariti , e Adulteri,
dovunque l'vtije la chiamava , ella correva con tutto il siioco della sua libidine.che non amava altro leeno,che l'oro .
Agrippina,che sorsi per le sue sceleratezze merit d'esser Madre diNerone,,
s'allacci

1 5i
Ofservtieni di Traino Boccalini
s'allacci con vilissimo stupro Palante in supremo grado favorito dell* Trru
peratore Claudio suo Marito , che finalmente lev dal Mondo col Veleno,
per crear primo huomo del Mondo quel Mostro di Nerone , che per scac
ciarla dal Mondo haveva da perscrutarle le viscere col ferro . Ma dove non
passa il veleno ? Per entrar nel cuore d'Ottone ITI. Imperatore, si cacci ne
suoi Guanti ; E dentro vn paro di guanti odoriferi beve il veleno la Regina
di Navarr Madre d'Arrigo IV.
Lo bevette roverscio in vn Cristiero medicinale Corrado figlio di Fede
rico II. per opra di Manfredo suo fratello .
Ladislao R di Napoli s'auvelen nel fonte delle dolcezze, e dove si nasce,
trovo la Morte .
Vn Padre del pari federato, che vergognoso gli prostitu le bellezze della
figliola stranamente auvelenata nelle parti pudende, la dove il geloso R nel
coito si congiunse con la Morte .
. Che pi ? Corse fama costante , che nell" Antidoto di tutti i veleni , cio
nell' Hostia Sacra vn Frate nascondesse il veleno della Morte per torre , come
tolse all' Imperatore Arrigo V 1 1. la vita, mentre li pose la vita .
Che Leone X. Pontefici tra pi degni morisse di veleno postoli dal R di
Francia, all'hora, che mor, si tacque, adesso si dice .
. Che Sisto V. huomo meritevole di vivere cinque secoli , partisse dalla sua
Chiesa, e dal Mondo doppo il qumquennio.-che portava nel nome per la/vio
lenza d'vn gran veleno, non v" chi lo sappia, e non lo dica
i' i
' Attenti dunque Principi . vVArchibugio, vn stile leva la vita agli huomini privati ; ma i'Prinfciprnon harno maggior nemico, che iWeieno . Pco/giovano le solite cautioni; perche all'e' volte i veleni nonisi conoscono ne
meno quando hanno amazzato . - J
**:. J.
t jt;
. Il giovinotto Gio: Galeazzo Duca di Milano fu levato con la fraude del
veleno dal Mondo, per opera del Tutore ,' e Zio Lodovico il Moro ; ma egli
facendo esporre publicamente il cadavere , & aprirlo da Medici pretese far
conoscere, che non v'era alcuna cosa neHe viscerej che indicasse veleno.
Giovanna Regina di Navarra auvelenata nella Regia' Corte di Francia in
vn paro di guanti per macchina del Gabinetto Reale , fu aperta nel mezo , e
non mostr inditio alcuno di veleno ; la ragione , che questi due Principi fu
rono vecisi da i veleni , che corsero al cervello con la sostanza, & al cuore con
gli effetti ; Onde se i Medici riavessero anatomizzato il capo di Galeazzo , e
di Giovanna sudetta , come fecero lo stomaco, haverebbero arrivato co
noscere d'onde procedeva la Morte .
. Mi fanno ridere quei Principi , che pensano esser sicuri dall' insidie de' Ve
nefici) col farsi fare la credenza delle vivande da vno Scalco, che l'assaggi pri
ma del Principe ; ma che farebbe s morisse lo scalco & il Principe ? Non pu
esser sorsi, che la vivanda sia velenosa senza saputa dello Scalco? Ma dato, che
lo Scalco sia infedele , l'assaggio di robba velenosa non pu nuocere lui , c
pu amazzarc il Padrone prima , perche egli pu armarsi d'Antidoti habiU
t
...
superare

fopra il fecondo Libro degli Annali d Cornelio Tacili .


If$
fuperare il veleno , che affaggia ; poi perche pu effer cibato piena panza,
e ritrovandovi al vomito, liberarti dal veleno.
In fine pu aifaggiare la parte non auvelenata, & anco auvelenata pu non
occiderlo per poca quantit della materia , che prendono. Doverebbono
dunque i Principi effer molto circofpetti neh* accettar al fervitio di confi
denza perfidia di fede non approvata ; Si fervino di giovinotti modefti non
vinolenti, non giocatori, non malinconici, e di torbida ffionomia ; non vfino
femper vna vivanda per cara che fia; rugghino i fonghi.le lumache, le Rane,
& i finocchi ; perche querce cofe eflcndo per loro natura maligne , poffono
offendere, e fervire anco di ricettacolo al veleno, fenza, che lafci infofpettire
di chi lo porge. Se il cibo , il bevere haveffe qualche fapore infolito fi ri
getti, e fputi meglio, che fi pu, e fpeffo fi faccia cambiare il pane vna volta
pofto in tavola fenza adoprarlo . In vltimo preghi Dio, che la mandi buona.
Simul mif a Fifone incufabantjvt valetudini adverfa rimantes .
t

S'Affliggeva grandemente Germanico per vedere, che Pifone mandava fuoi


medi ad ifpiare la piaga della fua infirmiti, effondo cofa naturale , che vn
infermo travagliato dalle fue pene , s'accorga eh* il nimico mandifpefib a vi
fitarlo ; perci che quefta cortefia viene attribuita pi toflo ad vn invidiofa
impatienia,ch'egli non finifea di vivere, che ad amichevole defiderio, ch'egli
riduca felicemente vivere
"iNerone doppo haver fatto porger il veleno Burro Capitano valorofode' fuoi Pretoriani and vifitarlo Burro, che s' imagi na va fenza gabbo l'origiae della fua rovinargli volt quanta fchena haveva, edimandoHi Nerone,
come fi fentiife ; rifpofe bene per gratia tua .
VoRentare atti d'amicitia, fempre degno di profondo fofpetto in vn ne
mico . Domitiano, che col veleno tolfe al Mondo le fue delitie , ci Tito,
non meno~di quello toglieffe Roma Tiberio col perder Germanico, haveva
fommo defiderio di levarvi dinanzi Gneo Agricola; Onde nella fua infermit
ad ogni momento dimandava di lui, mandava meffi, offtiava i Medici, mofirandofi anfiofo della fua falute .
Federigonda quella sfacciata Concubina , e poi moglie del R Kilpcrico di
Francia doppo haver fatto mortalmente ferire l'Arcivefcovo di Roano men
tre celebrava laMeffa, and vifitarlo cinta di lutto, e con meftitia adolora
ta esagerava rancori con molta meraviglia, che fi fuife commelfa tanta fceleratezza contro fi gran Prelato, e Minifiro di Dio, fenza che fi potette palefarne l'Auttore . Rifpofe il buon Prelato con fenfi tanto pi liberi, qua.uo, che
vltimi ; N Signora, eh' il Sicario non occulto . Io mi confetto a nazzato
dalla fceleratezza di colei , che feppe occidere i Regi ; poi tacendo. i, di h
poco fpir.
E Federigonda confapevole della cofeienza macchiata del fanguc Reale
rimafe kordica, e pi morta quafi del Ycfcovo .
y
Tf.yuc

IJ4-

'

ojservationi di Trajano Boccalini

Neque sani en oh ea Parente Patri* delatum& antea vocabulum adfumpjit.


SE fusse stato effetto della modestia , giurerei , che Tiberio non haveise attione pi meritevole di gloria, che questo disprezzo di gloria non merita
ta , e perci tanto pi solita ad esser ambita ; per che io conosco huomini
grandi , e prudenti, i quali m'hanno confidato, che la lode quando non esce
di bocca spaccatamente adulatoria, il pi dolce boccone, che possa mai as
saggiare vn palato di non corrotto godimento , e che se bene sta in dubbio,
ch'ella sia sincera, per dar gusto, basta che non sia burla ; Adulatemi , che mi
piace disse Alessandro al suo Maestro di Camera . Chi vuol cavar ogni gran
cosa dalle mani degli huomini grandi , e di spirito elevato', gli honori , egli:
lodi. Quando si sa ben pratticare questo insegnamento nelle Corti , ogni
scolaro Dottore . Tutti gV istromenti della Musica non sanno spremere,vn
armonia pi nobile, e che pi incanti l'orecchie de' nobili , quanto l'armonia
de' concetti lodevoli , ma per suo luogo fi e tempo . Con quest' me 'gli
adulatori s'impadroniscono dell' arbitrio de* Principi s Qyeste sono le Sirene,
che incantano; contro quest'incanto neifanhuomo sjester afpido ,-per cac
ciarsi nell' orecchie la coda .

i v
offe ' ,i " tr y, v
~nr
Tiberio dunque incapace di tanta vistvquan^o se ne richiedteper. rigettar
le lodi, bench non sue , e conoscitore del (vh demeritso , -hebbc pausa E'adu^
latione cosi sfacciata , che attribuiva d vn oppressore della Patria il titolo
di Pater Patria, e per la<vik siiayijon hfea^node^Tiatetqu^iWoDwis
In Roma non arrivanst mont^siiHSwnax'Erionfale, f non otorWthclactto
far mercanzia d'incenso - PeraronriahidWscigna in^rrofc^ifinftl Tmribolo in mano ; la simulatione > e l'adulationc > che vnfryolta maritavano l
frusta, adesso vengono riconosettescon i Cappelli, e rossi, etferdjv^j^rintipi hanno intenerite tal segno le loro orecchie , che danno in nuore q*ai
volta vrtano.in qualche verit, che non: fra intonacata di velluto . - O^ii co\
sa , che non applauda al genio loro.," gli scortida l'orecchie .* Per questo gli
huomini da bene , e degni d'honore ricusno d'andaue alle Corti , per non es-*
ser costretti ad attribuire falso honore ai Grandi, che non lo meritano , ma la
demeritano . Sono Tiberij , e meritano le Scale Gimonie , e con tutto ci
vogliono essere il Pater Patria .
JEodcm anno gravibtts Senatia decrets libido feminarum coercita , cautumque, ne quxstum colore faceret , cui Avus, aut Pater, aut Marititi re.
9
D Eliber la prudenza del Senato di raffrenar con gravi decreti la dishonest delle donne, prohibendosi qualunque fusse discendente d'Avo, >
Padre , fsse moglie di Cavaliere Romano l'essercitar l'officio publico della
meretrice . E la causa precisa di questa dichiaratione procedette da Vesti lia
di famiglia Pretoria , la quale risoluta di praticare il publico mestiere della
fornicatione*.

sapr ilsecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito '.


rtf
forrricatione , s'era data in nota al Magistrato degli Edili) per semina dishonesta; per che il Senato con l'obbligo di farsi conoscere per donna di ver
gogna , raffrenava non poco la libidine delle donne di conditione ; E vera
mente deve il Principe aprir ben l'occhio nel tener custodita l'honest delle
donne , e massime di Cale illustri con rigorose leggi ; auvenga che da quest*
importanza dipenda vna gran parte della fortuna del suo Regno .
Chi volesse annoverare i sconcerti de' Regni , e le catastrofe de* Regi se
guite per l'oscena libidine delle donne , haverebbe troppo da fare ; ma per
non passar questa materia fi pesante con vitiosa dissimulatione, si come lascia
to l'antiche memorie d'vna Semiramide Concubina d'vn bifolco , che sposata
Nino nel primo ingresso del suo Comando lo fece vecidere ; Cosi mi veg
go inanzi la Regina Giovanna, che come quarta furia d'Italia anche in cene
re mi cuoce col fuoco dell' insatiata libidine, col quale abbrugi la libert di
questa miserabile Provincia .
Giovanna seconda Vedova di Guglielmo Duca d'Austria per la Morte di
Laodislao suo fratello succedette nel Regno di Napoli , dove poteva menar
felicissima vita , se la sualicenriosa sensualit non l'havesse satta primieramen
te impazzire dietro le bellezze d'vn 4al Pandolfllo, con cui accomun se
stessa anche vivente il fratello , el Marito ; ma rumoreggiando poi altamente
i Baroni, & i Popoli del Regno , per l'eccessiva potenza , che vsurpavasi con
pOcailode della Regina il suo dolce Tiranno, ella per quietare i torbidi , che
minacciavano tempeste, condescese maritatsi Giacomo Conte della Mar
cia del sangue di Borbone, il quale di primo lancio insanguinosfi le mani (ec*
cesso non costumato in Francia) nel suo temuto rivale, Se indi pass ad allon
tanar la moglie dalla Mensa i & dal tettoia segno , ch'ella non era differente
da vna prigioniera, che nel nome . Quando Giulio Cesare Capuano princi
pal Direttore, e Bracciero del Conte della Marcia nell' occasione di PandolKo nullamcnte rimunerato di questo fatto , s'esib alla Regina di ridurla in
stato di padrona con vn pugnale trapassando al crudel Marito le viscere .
Giovanna, cui premeva pi vendicarsi del caro Pandolfello, che dell'odia
to Marito, stringe le mani a Giulio Cesare , lo ringratia , e lo prega conser
varsi in tal proposito, e fra tre giorni tornar lei per concertar il modo dell'
essecutione ; mentre chiamato il Marito f esserlo nascosamente vicino sen
tir con le sue orecchie l'esfibitioni del Traditore , che tosto fatto prigione,
pag con la testa la pena de suoi delitti . Nullamente spaventati da questa
tragedia Ottino Caraccioli , & Anichino Mormello arrivando alla finezza
della Regina nella morte del Capuano , sollevorono talmente la plebe , che
in certa publica funtione spossessato il R del suo comando lo restituirono al
ia Regina, che facendo pagar il taglione al Marito , lo colloc nel posto ne
gletto, ch'ella haveva prima di lui sofferto, ma incapace di freno, l*vna volta
irratiata lussuria, eccola in preda di Giovanni Caracciolo , huomo di presen
ta, sangue, e valore tra i pi insigni di quel Regno, al quale confer col posseflodise stesla l'arbitrio della Corona , e della dignit primaria di Gran
Y a
Siniscalco,

. 7jg
" oJfervAttom di Trjano Boccalini
Siniscalco , il quale concit seditione negli Ottimati ; Dolendosi Ottino Ca
racciolo liberatore della Regina con gli altri suoi d'esser trascurato dalla grad
ua, e dalla beneficenza Regia, mentre altri senza merito veniva egregiamente
remunerato . Nulladimeno facilmente la fortuna quiet questi tumulti, ma
non gi i rumorio che dalle oscenit della sfrenata Giovanna suonava vn brut
to suono per Italia , la fama della quale percosse il Pontefice Sovrano di quel
Reame, tir l'adultero Caracciolo Roma sotto specie d'honore, e cre Sfor
za quel bravo Soldato suo Capitano contro Braccio nemico del Pontefice,
ma lo S forza accorgendosi esser decaduto dalla gratia della Regina , incol
pandone l'assenza del Caracciolo, lo f tornar agli antichi amplessi in Napo
li ; di che sdegnato il Marito , che per opera del Papa viveva da buon amico
con la Moglie , si port in Francia , stomacato dalle laidezze della Moglie
finir la sua vita in vn Monastero senza Corona Reale non senza Corna , anzi
con la Corona non d'oro , ma fatta dal ferro d'vna forbice, sfogava in tanto
la sua vedovanza non mai-vedova, liberamente la Regina, quando perhaver
tirato al suo soldo Braccio, s'irrit contro .talmente l'animo del Papa , che in
vesti di quel Regno Lodovico d'Angi, chiamandolo-ai possesso ; di che spa
ventata Giovanna s'adott Alfonso d'AragonaP. di Sicilia ;Matosto accor
tasi, che l'Aragonese meditava peggio di Giacomo della Marcia , fece rin
chiuderla in vn Monastero, avocando come nulla l'adotione fritta per colpa
dell'Aragonese ingratitudine s'indusse chiamare Lodovico , quello , che il
Papa chiamava non solo per opporlo ad Altbnso, ma per mortificane gf info
lenti spiriti del suo Caraccioli, che dalla familiarit passando ali' arroganza,e
da questa al disprezzo, non conservava pi ne amore, ne rispetwalla Regina
sollecitatadall' emulationc. de' Cortigiani disfarsi di quetimezo -Padrone, il
quale sentendosi negare il Principato di Salerno per il figliolo con intempc>
ranza di lingua, e pi di mano, svillaneggi, e percosse d?vna guanciata la Re
gina , ella con animo Regio seppe cuocere con dissmulatione raffronto et
maggiormente punirlo . Onde concert con alcuni suoi confederati , e con,
fidenti la carceratone del temerario Caraccioli, ma temendo coloro, ch'egli
finalmente rappatumato sorgesse loro preeipitio , s'avanzorono credere,
che fusse pazzia il tirare al Leone vn archibugiata con le migliarine da tordo,
e per con molte ferite vendicorono vna sol cessata .
Quanti errori produsse vn errore ! la libidine di Giovanna tolse lei i fi
glioli, .NapoIi i Regi, alla Chiesa i Tributari) , all'Italia la libert . Quanti
mali partorisce la libidine 1 Tolse Pandolfello la vita , Giulio Cesare Ca
puano la Testa, Giacomo della Marcia la quiete , e Phonore ; Al Papa il ri
- peso ; Allo Sforza le fortune ; A Braccio gli avanzamenti ; Al Caraccioli la dir
gnit, l'Anima, el Corpo .
Ma passando da Napoli Londra , parmi di veder l'Inghilterra per causa,
d'vna sol donna sepolta nel sangue , e sconvolto quel gi felicissimo Regno
tal termine, che la confusa Babilonia cederebbe in paragone di lui la prero
gativa,.
Arrigo >

sopra ilfecondo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


vcj
Arrigo l L figlio d'Arrigo V 1 1. R d'Inghilterra dopp la Morte del pri
mogenito suo fratello Arturo col consenso di Ferdinando,e di Giulio I I.spos'
fa Moglie vedova, & ancora Vergine del Defortto suo fratello , la quale chiamavaii Catarina figlia di Ferdinando, e dTsabella R Cattolico , e sorella mi
nore di Giovanna Madre di Carlo V. Da questo maritaggio nacquero vari)
figli, ma sola Maria, che f Moglie di Filippo I V. sopravifle .
11 primo Ministro d'Arrigo airzi il'siio Arbitro era Tomaso Volset Cardina
le Eboracense, il quale vedendosi minorati i titoli nello scrivere, che gli face
va Carlo V. perche minore n'haveva il bisogno (vecchio artihtio de' Spinoli
PUonorar co' titoli i Principi , e i Grandi quando n'hanno estremo bisogno,
e poi strapazzarli, mentre Principi d'Italia loro partiali, & amici danno l'Al
tezza, ma quando sono loro emoli, e nemici, danno appena dell'Eccellenza) ;
Onde adiratosene risolve di staccare il suo padrone da Carlo, e congiungerlo
indissolubilmerite col R di Francia , mediante vn Matrimonio con la" Du
chessa vedova d'Alanson; e perci essequire indulse il ConfeiTore del R per
scrupolo di conscienzada nullit del suo Matrimonio con Caterina stata Mo
gie -di suo fratello, com contro le leggi del Levitico.
DltR vede#ido<non poter conseguir prole Maschia, fece studiare il caso, e
prov Thcologi/ ciitvdichiarorono irrito enullo il suo Matrimonio; Onde
preg Clemente VI I. suo grand' amico :V concedergli il repudio ; il che non
podlmiiortenerei In tanto il R sciogliendo le prattiche del Sposalitio con1
j.rgiatatfigta deFRi Francesco, e vedova'del Duca d'Alanson contro i fi^tetnegatiaitidfihVoispt, mostr ;ch1eg4i*ra.pfefo> daJAcci molto diverso,
fane^rfc 5o3(iielle'eflsuaHri( rai teffawwraep innamorato d'vna donna di
GnTtetgBdehtJavaiierBoleno ina^xaienita^ima insostnza figlia del medefimo R; ito fotofila, ma Cog.attt/, 'perche Arrigo hebbe lungamente che
fare prima con ia Madre,e poi con lasofell'di questa snadonna, che si chia
mava-Anna . ^Con'che sozze faci d'infernal bruttura s'abbrusciano i cuori de"
i R l Anna bench prodiga del sao corpo ad- altri vulgari amanti,-avai issnia
con Arrigo non consenti mai di dr.gli se stessa , s'egli prima non le dava t
steflb , come poi auvenne al dispetto di Carlo V. di Caterina , e di Clemente
con porsi sotto i piedi le leggi fiumane , e divine , facendosi la Bolena spore
dal R mediante vn Capellano della Bolena intruso dal R nell' Arcivescova
do di Cantuberi, il quale scntcnti nullo il Matrimonio tra Caterina , & Arri
go, i\ quale fece pubicamente incoronare Regina Anna , levando Cateriiu
il. nome Reale ; e quando Clemente dichiar nullo il secondo , e legittimo
matrimonio il primo ; Arrigo lev ogn' obbedienza sul suo Regno al Papa, di
chiarando se stesso , e facendosi riconoscer dal Clero per capo della Chiesi
Anglicana. Anzi per eccesso di rabbia fece inserir nelle Litanie &c . Di
Tiranni de Pontefici Romani libtr vu Domine '., Manon and guari, che
colta la Bolena in adulterio f fatta morire insieme col fratello, e con i qua
tto Nobili mescolatisi con essa lei . Fini la Bolena, ma non mai fini la miseria
d'Arrigo, che vsurpatore di tante ricchezze della Chiesa , si dichiar tre volte
V 3
falUto,

ifc
Ojsefvdtffi di Traino occlini
fallito col cuniare moneta falsa per sostentare la sua Moglie incestuosa non
meno, che adultera, e la sua Gierarchia Hereticale fece tanta strage d'huomini illustri, ch' meraviglia, come non morisse d'horrore nel vedersi Carnefice
di tanto nobil sangue . Nella sua giovent era il pi beli' huomo d'Europa,
nella vecchiaia era vn Mostro di grassezza ; Bacco dipinto per beffe perdereb
be ogni paragone con Arrigo .
Mor alla fine impoverito, e disperato , ma per vbriaco , perb che fattosi
porgere vn Calice di generoso vino,doppo haverlo trangugiato, grid ; Ami
ci; Omnia perdidimu* ; Cosi le dnne rovinano il Mondo .
Se non mi credono i Principi, ne dimandino alla Spagna, la quale perJ'intemperanza di Filippo 1 1. ha ingrandita la fortuna di Francia col snudare
gli occhi di Parigi gli arcani tutti pi cupi di Madrid ; Vdite come .
Innamoratosi fieramente Filippo II. d'Anna ( nome fatale Regi) Mendozza vedova di Ruigomez de Silva favorito Ministro gi del medesimo Fi
lippo , e donna di singolari bellezze, fece consapevole di questi suoi amori il
suo confidente Secretario Antonio Perez , il quale di Ruffiano s'avanz di
ventare Amante e poi goditore delle bellezze della Mendoza ; il che fu poi
scoperto al R dall' Escovedo Secretario di D. Gio: venuto all'hora di Fian
dra affinch restasse sbattuto il Perez , il quale contrariava nel Consiglio del
Padrone i disegni di D.Gio: . Percosso il R di quest' auviso risolvette di per
dere non meno il Rivale Antonio Perez , che il nemico Escovedo sollevatore?
dell' animo di D.Gio: farsi padrone delle Fiandre; Si che agitando in con^
fulta quello pi complisce risolvere circa la persona dell' Escovedo ^ lasci
agevolmente persuadersi Filippo dai Perez > che ottimo partito fusse l'occi-^
derlo tradimento; e per ne commise l'essecutione all' Auttore1 del confi
glio, il quale con tant' ardore ademp l'incumbenza della sceleratezza addos
satasi , che mostr d'haver pi tosto sodisfatto alla Mendozza offesa dall'
Escovedo per la spia fatta al R de' suoi amori col mezano , che d'haver ob
bedito alla volont di Filippo, il quale toltosi dinanzi l'Escovedo con le mani
del Perez pensava, come ai rifarsi anche del Sicario, e Rivale ; Onde adintuito de' fogli dell' Escovedo, fece carcerare la Mendoza ,el Perez , che con Viglietti di confidenza pregava il R ad aggiustare tal faccenda con la sua auttorit, ne permettere, ch'egli in mercede d'haverlo obbedito , soccombeste
alle sciagure ; con lettere di pugno assicurollo Filippo star di buona voglia,
con sicurezza , che in breve darebbe assetto al negotio di tommime sodisfatione, & in tanto ordin al Perez, che trattasse l'aggiustamento con la vedo
va, e figli del defonto Escovedo, mediante il Regio Confessore Diego Canigi,
il che agevolmente s'ottenne : e per sei anni ritirato in Madrid senza gli sti
pendi) soliti si trattenne il Perez , quando fu nuovamente accusato da figli
dell' Escovedo , eh' havesfi ricevuto io. mila scudi d'oro dal Gran Duca di
Toscana , & adulterata Anna di Mendoza, dissiferate molte lettere con mala
fede & auvisate molte importanze D.Gio:, che si volevano tacere.
Agitato da queste nuove procelle Antonio veniva visitato per dal Regio
Confessore,

sopra ilfecondo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


i j$
Confessore, che 1'assicurava della vita e della sua fortuna, non meno che della
grada del padrone , il quale premeva in far credere al Mondo non esser com
partecipe nell' homicidiadeil'Escovedo , & in ordine ci Taceva ammonire
il Perez non palesar gi mai i Viglietti Reali , scritti sopra il partitore di
queir atTafsmamento. In questo mentre f condannato c,ome reo il Perez in
30. mila scudi d'oro, la privatione della Dignit, due anni di prigionia, & otto
d'essilio ; ma il R feceli promettere scemamente , che se volesse renderli i
suoi Viglietti, la condannatone adderebbe monte . Ci costantemente ri
cusato rimase il Perez incatenato in vna Chiesa, e condotto dentro vna Roc
ca, di dove doppo tre mesi di severissime pene , e angustie , havendo scritto
col proprio sangue alla Moglie , che consegnaste vna Cassettina con secrte
scritture al Conte di Baraia, f liberato. Finalmente doppo dieci anni chie
dendo vendetta del Padre veciso, i figli Escovedi, f persuaso il Perez dal Con
fessore Diego Canigr confessar l'homicidio, e tacere solamente la causa dell'"
homicidio j Scusossi Antonio di quest' infelice trovata, come che s'indiche
rebbe col silentio quello, che s pretendeva d'occultar in servino di Filippo, e
s'accrescerebbe iLprecipitio lui medmo, meglio essendo il compors con gli
accusatori per via di denaro ; il che f approvato dal R per impoverire l'o
diato, e temuta Rivale con o.mila scudi, che sbors per conseguire la quie
te; ma quando Antonio credevasi in porto, trovossi nell'alto del Mare tem
pestoso 'Auvnga che mutato di opinione Filippo volle, che la sua fama in
ebriati: dell' assassinio contro l'Escoved, commessa , dovevasi finalmente sin
cerare con publk giuditio , e non pi maneggiare in confidenza la causa
dell' occisoie-, obbligato dunque publia* essame, il Perez ricus di rigettar
akuna delle sue colpe nella persona del R ; ma finalmente costretto dalla
crudelt de' tormenti, confess sinceramente il tutto, esser iscol parsene prodUfl i Viglietti di pugno di Filippo che g' imponevano quest' eccesso ; Que
ste confessione accasava il R , ma non discolpava il reo ; Onde tanto pi era
sicuro l'esterminio del Perez, quanto certa la disgratia del padrone ; per que
sto stimandosi gi morto bench carico di malanni per i tormenti sostenuti
iuggi di carcere, & in vn giorno correndo iao. miglia Italiane, si port in Ara
gona sua Patria,dove assicurato dalla giustitia,che per assicurare altrui, perd
se stesso , vedendosi in pericolo , ricorse al Sacrano non violabile del R di
Francia,dove f accolto , e favorito con grandissimo danno della Monarchia
Spagnola-, perche questo grand' huomo scopri alla Francia tutte le Macchine
di Spagna, insegnandole vincerla, & attraversarla cosi bene con le finezze
de negotij,e strattagemmi, come con l'Armi, e co' le pene .
Ne tanto gran male hebbe altr' origine, che l'amore del R Filippo con la
Mendoza vedova di Ruigomez suo primo Ministro, anzi suo primo padrone .
Avertano dunque i Principi lasciar vivere l'altrui donne . Alessandro de
Medici per la sua intemperanza con le donne diFirenze,per godimento delle
quaH si valeva de runanesini di Lorenzino, diede agio questo di cavargli la
libidine col pugnale .
Al

lo
t>(fervattm diTrajdUO Boeexini
Al Gran Duca Francesco parimente cost la reputatone , 4a vita l'essersi
innamorato di Bianco Capello , e con l'homicidio del io rattore , indottosi
ad accettarla per Moglie, mentre fama, che costei risoluta d'auveknare il
Cardinal Ferdinando suo nemico, e fratello del Marito , fece (con abbaglio
simile quello del Duca Valentino col Papa suo Padre) mangiare al consorte
in alcune ciambelle la Morte .
Pier Luigi Farnese figliolo del Pontefice Paol III. fatto Duca di Parma , e
Piacenza per essersi mescolato con troppa sfacciataggine con le Mogli de
Cavalieri sudditi , f da Piacentini trucidato, e poi gettato gi da vna fene>
flra ; di dove cadendo rimase appeso ad arpione, causalmente nel muro con
estrema ignominia, e maggiore della Morte .
In somma chi andasse richiamando tutti i secoli ad essame, troverebbe, che
ciascuno di loro stato fertile di 1 ragiche rovine Principi , & ai Principati
per cagione di donne ; E in vero le maggiori sciagure provate dalla noitra
Italia, sono sempre mai procedute dalle donne, le quali hanno troppo predo
minio s l'arbitrio degli huomini.
E basta dimandarne alla doppia mente per bellezza , e per dishonest fa
mosa Martoccia di Toscana figlia non meno, che difcepola dell' infame Teo
dora ; Costei fu di tre Papi amica, Madre, e Parricida ; F del suo proprio fra
tello Guido , e Moglie , e infamia . F del suo figliolo Alberico 1 utrice , e
Traditrice. Paiono paradossi, e sono historie queste, che accenno per che
Martoccia padrona, e Tiranna di Roma f amica di Papa Sergio 1 1 1. f Ma
dre di Papa Giovanni XI. eh' hebbe con Papa Sergio sudetto , e f Parricida
di Papa Giovanni X. il quale doppo riaversi veduto vecidere dinanzi agli oc
chi Pietro suo fratello,f da Martoccia carcerato, e strangolato ; E Roma Re
gina del Mondo volle per Regina, e Tiranna la Regina delle pi infami mere
trici del Mondo .
E finalmente se merita fede l'historia del Guicciardini la cagione delle
baccanti heresie,che appestano il Settentrione intiero, e mez' Occidente.non
proviene altronde, che dall'avidit di Madalena Cib sorella di Papa Leone,
alla quale f creduto, che si donassero li denari, ritratti dalle Venali Indul
genze di Germania , s la qual cosa attacc prima i suoi denti Lutero ; ma
perche questo punto appartiene all'avidit , non all' impudicitia , non man
cher occasione di meglio discuterlo in luogo pi proposito, e pi acconcio
al nostro fine .
...
,
i
Fine del secondo Libro
'
'',.1

OSSER-

li
OSSERVATIONI
D l

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
IL

TERZO

LIBRO

DEGLI

ANNALI

z> /

CORNELIO

TACITO.

ic paucos dies componendo animo infumit

Ripos l'animo , non il corpo afflitto, questo dal viaggio , e quello dalla
Morte del Marito. . Potiamo qui notare ," che quando accade , eh* altri
ricevono ingiuria, non devono mai sangue caldo sperare cos' alcuna alla
vendetta. Ma prima quietar Jfajnrno, lasciarlo riposare alcuni giorni , e con
quello sedato vedr , che tutti i configli , ch'egli haver pensato neh" ardor
della, colera^ -erano risolutioni poco saggie , che gli apportavano pi danno,
e maggior vergogna, che vtile,e reputatione.
.

Violenta lucu . -

AMartia.era prohibito il piangere; anche agli huomini saggi difficile


non poco far relistenza se stesso ne' primi impeti all'hora, che il dolo
re per \a cosa cara, che ha perduta, fresco . Ma molto libere sono le donne
nel palesare nelle Morti,e ne pianti , trasportate dal gran dolore ; ogni an
corch grandissimo secreto per la violenza del pianto, quale leva quel giuditio; ch'altri difficilmente ha, quando dal pianto s' quietato, & ha riposato
Vanimo; AuMtot ( dice sopra Cornelio, parlando della Morte di Massimo) in
funere et m MartUgemiitu fernet incufaruts^uod causa exity Adamo fuisset ; e nel
la morte d'Vrbano 1 1. fu veduta vna sua Nepote piangere .perche il Papa
&o Zio era stato levato dal Mondo con veleni , il che (fi disle anche per la
Corte) eisec succeduto per rimediare , acci che quel Papa non distruggeste
X
la

I6i
Osservationi di Trajax Boccalini
la grandezza d'vn Cardinale ricchissimo ; ed precetto d'osservare .
Le donne all'hora che sono commosse da straordinario dolore , quando
non vogliono, che si scopri il suo secreto; perci che non ha dubbio alcuno,
che Agrippina si doveva lasciare trasportare tant' oltre dal dolore , che do
veva nel pianto dar segno, che la morte di Germanico suo marito russe pro
ceduta da altra pi grave persona, che da Pisone;
Et ne/eia tokrandi .
E Tanto maggiormente si commovono i Principi per sentire ancorch mi
nima cosa, eh' accada loro sinistra, atteso che sono nati in delitie , e vita
tranquilla, e che nella contraria fortuna ogni leggier travaglio gli par gran
dissimo , e sono ignorantissimi nell' arte del tolerar , e dissimulare con il riso i
casi lugubri . Si vuole dall' essempio dell' Imperio Romano considerare, che
anche le cose di grandezza immensa, come fu quella Republica , devono ter
minare , e risolversi in calamit , e miserie immense ; come fu la conculcatione, che fecero li barbari di Roma, d'Italia , e di tutto il dominio Romano ac
quistato con tanta virt, che poi termin alla Morte di Costantino, del quale
per l'infelicit maggiore non f pure trovato il suo cadavere .
Extrema gaudij lucim occupt .
QVelli, che nascono alla mediocre fortuna, possono tolerare Pauversa , c
la povert . Ma li Principi sono sforzati di bere il Calice amarisPmo di
provare l'estremo del bene , e del male , e poi si commovono estraordinaria
mente .
Il Cardinal Felice Peretti detto di Montalto, che poi fu Papa Sisto , hebbe
vn Ncpote di sua Sorella chiamato Francesco , cui diede Moglie in Roma
vna Signora chiamata Vittoria Accoramboni ; Di costei, che sopramodo era
bella , s'accese Paolo Giordano Orsino , e per poterla godere liberamente,
pose in essccutione vn atto degno di Barone Romano de nostri tempi di farlo
amazzare . La mattina seguente di quella notte, che di molte pugnalate mo
r questo Francesco, cosa mirabile f, che vdita, eh' hebbe il Cardinale la Mor
te del Ncpote con animo intrepido, con gli occhi asciutti , e con l'animo pri
vo di rancore, per quello, che poteva considerare, celebr la Messa de Morti
per l'anima di quel suo infelice Nepote ; poi and in Concistoro, negoti col
Papa, co' i Cardinali d'ogni suo affare, e perche per la Corte s'era publicata la
nuova di quell'enormisfimo misfatto , ogn' vno ammirava quel!' afflittissimo
vecchio asconder con tanta virt , con tanta costanza l'acerbezza di quel vi
gliacchissimo delitto, ne col Pontefice , ne con altri se ne duolse ; solo riaven
dogli il Papa da se detto , che haveva con suo grandissimo disgusto intesa *
Morte del Nepote di lui , e che se haveva luce del delinquente , i'haverebbe
feveramentc punito ; Rispose , ch'egli rimetteva il castigo nelle roani di Dio
Questa.

sopra il terzo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


Questa la virt grande imparata dalla vita travagliata di quel Signore , l
quale nato in tanta bassezza , e salito fortuna grande per mezo de' travagli,
e di persecutioni grandissime , haveva imparato tolerare . Assunto poi al
Pontificato vendic la Morte del Nepote, e contro gli Accoramboni con tan
ta severit, come se il giorno innanzi gli fusse stato amazzato il Nepote .
Pars offcium in Princifem rati .
E Per f mestiere l'andar molto auvertito nel procedere co' i Principi, le
cose de quali procedono oculatissimamente , e con sensi molto diversi da
quello , che ci pare . Per ci tal hora mostrano di contristarsi di cosa , della
quale grandemente si rallegrano ; e se altri dar fede alla mestitia loro verr
dolente il Principe, che scuopre l'animo diverso dal suo , l'ha per sospetto;
perci che molte volte si f grandissimo danno, che stima di farsi vtile . M il
Popolazzo merita scusa , e poco osservato dal Principe ; dico bene, che (i
deve andar circospetto, e prima, che scoprire la passione dell'animo proprio,
molto bene si deve osservare quella del Principe, per non darsi, (come si dice)
la 7appa n piedi , nell'animo del Principe, come molte volte h detto, fi
pu misurare con il pi giusto compasso , che con quello dell'interesse; per
ci che ogn' vno,ch'havesse havuto anco mediocre cognitione delle cose del
Mondo, poteva bene imaginarsi, che la Morte di Germanico haveva liberato
Tiberio d'ogni sospetto ; Et in questi casi il condolerti , e mostrar animo ', Se
inclinatione diversa di quella del Principe, e dall'altra parte mostrar di rallegrassene, vn offenderlo maggiormente .
An ne omnium oculvttltum eorumfcrutantibttsfalsi intelligerentur .
PErci che ricordiamo di nuovo , che assai meglio il Principe essequisce
proprij affari per mezo de' Ministri, che da se stesso , essendo diffidi cosa,
Crimen non prodere vultu . Macrem Antoniam non apud Auores rerum diurna
e/irflor/im scriptura, reperto vllo insigni officio funtlum,cum super Agrtppinam, &
Dru/km, & Claudium, exteri quoque consanguinei nominati} perscripti fint ,seu va
letudine perpediebatur,seu viftus luctu animus magnitudinem mali perferre vif non
toleravit .
Saggia Signora fu costei , poich difficilmente pu altri ritenersi di non
lasciar di bocca vscire qualche parola pregiuditiale , e come si conviene con i
Tiranni cerc di conformarsi in tutto , e per tutto con la volont di Tiberio,
come doveva far Agrippina.
Promptim^ apertiupjitc, quam vt memimjfe imperitantium crederei .
ET la ragione, che nelle grandissime commotionne nelle violenti passio
ni, parliamo senz' artilitio, come ci detta l'animo ,
X z
Sthm

/
1^4-

Ojfervationi di Traiano Boccalini


Solum Augusti fanguinem.

FV Livia Madre di Tiberio , e di Druso , di cui era figliolo Germanico ;


Ond' dunque, ch'essa incrudeli cosi contro il suo sangue . Fu la ragione,
perche Germanico era in parentado con il sangue d'Augusto, era figliolo d'An
tonia, Marito d'Agrippina, amendue del sangue d'esso Augusto, alla qual fami
glia conveniva haver rispetto per sicurezza di Tiberio independente da altri,
che da lei ; E nel vero certissima la regola, che f bisogno haver l'occhio ad
dosso tutti quei , quali s' tolto vn stato ; perci che anco ne' lontanissimi
parenti di colui , che n' stato spogliato , vive l'assettione de' Popoli, come fi
vede, che vigeva la devotione del Romano in Agrippina, per esser ella del
sangue d'Augusto . Si crede, che Druso , il quale nacque tre Mesi doppo , che
Livia fu condotta Casa, fusse tglio d'Augusto .
At Germanico ne olitos quidem , r cuicunque nobili dbitos
honores contigijst^j .
QVando succedono di questi casi lugubri, f mestiere occultargli pi , che
sia possibile . Morto D.Gio: d'Austria , e Carlo Principe di Spagna, la
Sorella del Gran Duca di Toscana , e la Cognata nel modo , che ho detto con
i loro cadaveri, fu sepolta la fama loro, e con brutte ossequie .
Idque ejrJbi, & cuneiis egregium^fi modus adiiceretur.. .
TVtte le cose hanno il loro fine . Devono per tanto i Popoli amar iT
sangue del Principe , & in maniera di non ingelosirlo ; perche all'hora il
detto di Tacito ; Brews & infausti Popudi Romani amores . 1 tgli de Principi,
e i loro parenti devono esser amati per amor del Principe padrone , e capo
della famiglia, non per se stessi, ed' all'hora lecito solamente il passar questo
termine, quando il Principe Sovrano cangia il dominio in Tirannide ..
Non enim eadem decora. Principib/ts viris, & Imperatori Populo : qua;
modici* domibtts, aut Civitatibus .
NOn cosa tanto disdicevole, quanto la troppa Populanza ad vn Princi
pe, si come anco il far il Principe ad vn privato .
Ascanio Cardinale Colonna essendo venuto Roma di Spagna" non si pu
dire , quanto movesse riso appresso la Corte il vederlo vsre il Baldacchino,
accendere le Torce nel bere, & altre cose indegne di lui . Ogn* vno viva nel
suo stato con questo termine di non esser disprezzato per la familiarit sover
chiarne odiato per la troppa pompa *
x

sopra il Urico Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

1 6y

Et ex mcerorosolatia .
PErci che ilPopolo non mai ama tanto interessatamente vna cosa, che h
perduta , ch'egli non se scordi per qualsivoglia occasione , che glifi dia
d'allegrezza . E precetto de' Tiranni di fare troppo Pessecutioni crudeli, dimostrationi d'allegrezza vniversale .
Principes mortales , Rempttblicam aternam .
IN pi maniere voglio, che dichiariamo queste parole primieramente, che i
Principi, i R di Francia,l'mperio, & ogni stato, ch' libero , e che h Prin
cipe per elettione, che hanno molti ceppi di sangue Reale , fi pu dire eter
no in vn certo modo ; ma non gi quelli, che fidano la successione ad vn solo,
come succeduto in molti Principati , e particolarmente in Italia, & in Spa
gna; Ma pi eterni sono gli elettivi , pi di questi le Republiche , e la Sedia
Apostolica sopra tutti eterna, con il modo, perche con la Morte del Rdi Por
togallo mancato il Regno , e cosi s' veduto in molti altri Stati ; l'altro ,
che le Republiche fono immobili rispetto a i Principati hereditarij , quante
vocationi ha vedute la Republica di Venetia di tanti Principi mancati in Ita
lia, e fuori : disse Lodovico Moro fuggendoli in Germania all'hora, che si con
dusse Como, che auvertisse di darsi quella Citt pi tosto Francesi suoi ne
mici, che alla Republica di Venetia, la quale essendo (diss' egli ) eterna, diffi
cilmente pu contrastarsi .
Adroganti , (jrsubdola mora scelerum probationes subverteret .
E' Vero, che sovente col temporeggiare nelle cause si v trovando qualche
nuovo indirio, e ripiego per conoscere la verit, che si cerca ; m anco
ra verissimo,che mancando alla Giustitia il suo primo vigore v degenera
re nella piacevolezza ; Quind' auviene, che in Venetia si fanno poche essecurioni, perche con la lunghezza delle cause raffreddandosi il calore della giusti
tia, piegano quei Signori alla mansuetudine pi, che al rigore .
Nam vulgatum erat mijfam ( vt dixi) a Cn. Sentio samostm Veneficio
Martinam,sibila morte Brundusi extinstam .
E" cos familiarissima amazzare, come s' detto altrove , il mandatario in
secreto . Il Marconi Filosofo famosissimo de' nostri tempi per certa ca
gione d'honore fece amazzare vn certo compatriotto da Cesena, & essendosi
ritirato in Firenze, seppe, che il Micidiale, del quale s'era servito, era capita
to prigione, e volle la sua buona fortuna, che il Governatore era fiorentino,,
col quale essendo stato fatto offitio, che d'esse il veleno al prigione , egli rinX 3
gra.

tfff
Osseroationi di Trajano Boccalini
grati Dio , che gli suste presentato occasione di servire il suo Principe ; ma
non pot farlo , perche sopra venne nella causa vn nuovo giudjtio da Roma,
che gli tolse il prigione ; ma come h detto in molti luoghi, cosa familiarissima non solo tra Principi , ma ancora tra i Privati di levarsi dinanzi quelli,
delli quali si sono serviti in negotij di gravissima importanza . Graviorum facinorum Miniilri quasi exprobrantes afpiciuntur .
Hc palam, & visito omni secreto .
PErci che alcune audienze date d Princ/pi persone sospette in hore , e
tempi strani, & insoliti, danno grandissima occasione di sospettare; Quind'
eh' estendo Capitani d'est'erciti capitati Ambasciatori de' nemici , hanno
voluto, ch'essi faccino l'offitio della lpro ambasciata pubicamente .
Cum inea/lidus alioquin,&facilis inventa,fenlibiis tum artibtts vteretur.
DEvono i Principi giovani non mai ragionare di cosa di somma impor
tanza , che non sia stata molto accuratamente eslaminatala risposta , e
tutto l'affare . Et Roma li sagaci Nepoti de' Papi si vede , che non ragiona
no, ne rispondono altroch quello vscito di bocca loro Zii.
An quia pavidi Consilia in incerto funi .
E Precetto, che i Principi deboli ne' pericoli loro, non mai pigliano consi
glio buono , non mai si sono veduti far resolutione generosa, per
salvarsi , perdere il tutto con l'armi in mano valorosamente ; perci che la
paura pu tanto in questi, e tanto gli tiene perplessi, che si perdono dapochif
simamente, & altrove disse ; Neque timuit, ncque aufu est fatis . Ma sono degni
di scusa questi ; perci che colui , al quale mancano le forze , teme il male, e
non s'arrischia di seguire il bene con quella grandezza d'animo, che si deve .
Fuit inter irritamenta invidie Domtts foro immincns , sesto ornetu,
conviviumque & esule , & celebritele loci nihil occultum .
IN questi casi f bisogno viver di modo, che si smorzi il fuoco , non s'accen
da con fare certe dimostrationi vane , e di niun profitto, e che non appor
tano altro, che aumento d'odio, e di mala volont .
Vereque eut in deterus eredita, udice ab vno fecilis discerni : odiumy
& invidiam apud multos velerei .
NEI caso di Pisone erano queste parole vere ; perci che il Senato , & il
Popolo havevano tanf atfetuone alla memoria di Germanico , che la
sola

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


i&j
fola fospettione del veleno datoli da Pisone faceva la causa capitale; ma non
gi vero in vniversale,che la passione dell'odio , e dell' amore possa pi. eh*
in vn Giudice Criminale in Roma , nelle mani solo del quale sta posta la vita
d'vn huomo , eh' in vn Senato, come quello di Milano, e la Quarantia di Ve*
netia.
Haud fallebat Tiberium molcs cognition; quaque ipfefama dijlraheretur.
Ricordo di nuovo , che Dio non per altro ha privato il R dell'Api dell'
aculeo, se non perche da questo imparino i Principi di non mai ingerirli in
attione, che arrechi odio; Ma solo riserbar per se le gratie , lasciando fare l'o
diose giustitie loro Ministri ; perci che tal hora quella, che sar in effetto
buona giustitia , si stimer tutta passione , se verr da lui, & particolarmente in
quei, ne quali si trattasse di rigori .
Jgitur soucis familiarium adhibit, minas accufantium, & hine preces audit,
integramque caufam ad Senatiim remittit.
IN Roma i Papi de' miei giorni non solo non hanno lasciato fare Giudici
lorofteundum Ada, &Probata; ma contro la volont d'essi, e contro le leg
gi fatte sopra la vita degli hnomini gli hanno condannati supposti rei coloro
Chirografi alla Morte . Non fi pu dire quanta consolatione sia Popoli il
vedere, che il Principe rimetta suoi offtiali la cogiiitione di quelle cause, le
quali sono di sua natura gelosissime, riportando la vita altrui ; cosi dall'altra
parte odioso si f i\ Principe all'hora , ch'egli incrudelisce contro alcuni con
le sue mani .
H sempre veduto miei giorni Principi grandissimi anco nelle congiure
conrro la loro persona rimetterla suoi Parlamenti , & suoi Giudici , acci
che amministrino la Giuilitia; perci che questi giustificano l'attioni de' Prin
cipi, e ne sradicano l'odio dall' animo del Popolo, e quello, ch' giustitia fatta
dal Giudice, pare, che sia sfogamento dell'odio particolare fatta dal Prin
cipe .
Post qua. reo T.Arruntium, Tulcinium , Afinium Gaffum-, *J?.serninum
Manellum. Sex. Pompeium patronos petenti , iifque
diversa excusantibuf . .
T> Icordiamoci di nuovo , che fa mestieri esser oculatissimi col pratticare
XV co' Principi , e per non dare negli scogli con essi loro non si trova pi
esquisita, ne pi vera tramontana per navigare i vastissimi pelaghi de loro
pensieri cupi, che perscrutare i loro interessi ; perci che dilScilissmo il re
golarsi con le anioni de loro esteriori, le quali , come quelle , che mai non dicono il vero, non procedendo dalla schiettezza dell'animo, cagionano, che
si fanno

i68
Ojservatiom di Trajaft Boccalini
fi fanno nel procedere con esso loro lacrimevolissimi naufragi) . Pareva, che
Tiberio scacciasse Pisone,che amasse, e facesse la giustitia, questa era la super
ficie delle dimostrationi hora chiedesse , havesse dato fede , e per fargli cosa
grata , ne havesse pigliato la difesa, e postosi perseguitare gli auversarr , gli
haverebbe cagionato quel disgusto , che haverebbe prodotto la rovina sua .
E ben vero, che penetrato, che s'ha l'animo ascoso, e cupo del Principe, f di
mestieri ancora di mostrar di non haverlo conosciuto ; ma vivere di modo d
non offenderlo, e con far contro quello, ch'egli intrinsecamente vorrebbe , e
di non mai dargli "edere d'haver penetrato quello , ch'egli vuole con artifitio nascondere . Per quando vedete il Principe procedere contro vno,
aspettate, che vi sia commandata la difesa del Reo , e difendete la causa di lui
con termini piacevolissimi, e quando anco il reo sia perseguitato dal Principe,
f bisogno non irritarlo contro con mostrarli l'ingiustitia, che se gli f, e non
sempre vero, che il Principe ami quelli , ch'egli vuol far levar dal Mondo per
sue passioni , non trovi chi lo difendi -, perci che egli s molto bene , che il
non trovar Auvocati, accresce odio al Principe, e piet verso il reo.
Integr anint dijudicandum .
A Nzi altri quando vede estremamente offeso il Principe , chiaro segno,
Jl\- ch'egli si rallegra di queir offesa, e per suoi grandissimi interessi, la s'habbia procaciata , quando il Principe non si commove , non s'altera, e non
mostra segni nella persona sua eguale quell'ingiuria ; Doppo la Morte del
Delfino di Francia s'alter si fattamente il R Francesco primo suo Padre,
che precipitosamente fece squartare
ch'era incolpato di quel de
litto . Quando Tiberio havesse sentito disgusto dalle Morte di Germanico si
sarebbe veduto simile al R di Francesco . Cosi il R Filippo mortogli quel
figliolo vnigenito Carlo , mostr poco dolore in tanto , eh' egli accus se stes
so . Se bene volse forzarsi di dare ad intendere al Popolo , che quel Principe
fusse morto di suo male . Cosi anco veciso di Veleno il Secretano di D.Gio:
d'Austria, la freddezza del R l'accus, ch'egli l'havesse ordinato ; perci che
quei,che havevano anche mediocre prattica delle cose del Mondo, vedendo
morto in tal modo vn Secretano tanto caro D. Gio: , al quale il R per
congiuntione di sangue, e per non porlo in sospetto , havendo quel Signore il
governo in mano di tanti Stati era obbligato di dar sodisfattione, fecero giuditio , che il tutto suste stato commandato dal R medesimo ; E per Papa
Sisto doppo, che vdi la Morte del Duca , e Cardinale di Ghisa, mostr d'alte
rarsi in Concistoro, e fece vn invettiva atrocissima contro i) R , mandando
gli Monitori) ; e tutto fine per nascondere agli Spagnoli il fatto , come era
passato, e per dare loro credere , ch'egli di quella resolutione del R non sa
pesse cos' alcuna, anzi contro il R , e suoi Ministri finse tanto senno , che in
gann gli stessi Spagnoli .
Quorum

sopra il ter\o Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

ri1)

Quorum ego nimiisJudiis jure fuccenfeo. Nam quo pernuit nudare^


corpus, & contreBandum vulgi oculis permittere, diferrique per
externos tamquam veneno intercepttts ejfet .
NOn si pu far' cosa pi perniciosa da alcuno contro se stesso, che mostrar
di voler publicare lccrudelt de' Principi , li quali essi vogliono , che
siano sepolte. In infinito poi si commovono i Popoli in veder in publico
l'atrocit commesse da chi regge, egli occhi, che veggono diventano stimolo
dell'ira . Ma con meno fatica tolerano all'hora il Principe , quando lo veg
gono castigare severamente vn delitto d'inescusabile fellonia in vn beneme
rito della Corona. Non nego , che il Conte d'Orno , & il Marchese d'Agamonte , & vltimamente il valorosissimo Marescial di Birone , non havessero
meriti segnalatissmi con i R , e Principi loro , mi con molta ragione non
s'hebbero in consideratane alcuna, all'hora , che quelli furono auttori delle
ribellioni di Fiandra ; e questi congiur contro la vita del suo R , da quali , e
quei Signori Fiamenghi , e questo Baron Francese havevano per le segniate
anioni loro acquistati premi) grandissimi . E ben vero per, che dove il me
rito grandissimo, & il debito mediocre , picciolo , si deve condonnare al
cuna cosa al suo benemerito .
De PUncina nihil addidit.
ERa Plancina pur Madre di molti figlioli ; ma f offesa , perche si conobbe
Fifone abbandonato da lei ne' suoi travagli : raro documento da questo
luogo pu prender ogni privata persona , e le Principesse grandi pi degli al
tri, che ancorch si veggono amate ardentissimamente da Mariti loro, nondi
meno se mai vorranno cimentarsi con i figlioli, perderanno appresso il Marito
la pugna, come accad alla Rossa amataMa Solimano, la quale cade da quella
sua grandezza, all'hora che s'auvidde il Turco degli atti vsati da lei per la ro
vina di Mastaf suo primogenito .
Monsignor San Giorgio, che f poi Cardinale di tanta stima, e reputatione,
mi raccordo, che mi raccont che essendo stato spedito per alcuni negotij in
Spagna dal Duca di Mantoua , & essendosi trattenuto alla Corte del Gran Du
ca di Toscana, Francesco, seppe, che s'ammal di quel male, che lo tolse la vi
ta , e che il Cardinale de' Medici vedendo perduta ogni speranza della vita
del fratello, entr in camera, e preso il Duca per la mano gli disse, che quan
do fssc piaciuto Dio di chiamarlo se ; S. Altezza gli commandava cos' al
cuna ; Rispose il Duca ; Signor Cardinale , io vi sono stato sempre amore voje
fratello ; io non chieggio' altro da voi ; solo che vi raccomando i miei figlioli ;
Soggiungendo il Cardinal questo non bisogna raccordarmelo; ma oltre i
nostri bisogni, volete voi commandarmi cos' alcuna? Rispose di nuovo; Non
altro Signor fratello . Vi raccomando i miei figlioli All'hora disse il CarY
dinaie;

17
Qfcrvatiom <k Trajam S-occalmi
distale ; c di vostra Moglie , che volete , che si faccia ? Rispose ; io vi racco
mando i miei figlioli. Ho voluta raccontare questo Catto parendomi esser
cosa degna cte!^ Caputa, che quel Principe, il quale s'era tanto immest nell*
amore di quella donna fossi di sospetta pudicitia quando era senza Marito .
Nondimeno quando si venne al ristretto di quel Principe, si raccord solo de*
sHoinglioJi.
Simili fiobilitatem dormii .

. >

IR di Francia quali ricevono grandissimo servigio dalla Nobilt, devono


haver cura di non! lasciarla mai cadere , ma sostentarla . I Principi mo
derni, i quali hanno mal trattate alcune famiglie grandi, hanno operato be
ne^ poich quella Nobilt haveva cominciato ad indebolire il suo Principe,
osi nco deve fare il R di Spagna in Napoli , & in Milano , le cui Nobilt
nascono per travagliare i Principi loro : e ben vero, che non si deve smaocare
vn Nobile , quando il principe temesse, che tutta la Nobilt se ne risentisse;
che perci non fu k)dat|o dal R di Spagna, che il Duca d'Ossona mandasse
prigione il Conte di Mileto, ancorch con molta ragione con vna Catena le-,
gata al piede, e lo stesso Carlo V. vedendo , che in sua presenza vn Grande di
Spagna haveva ferito vn Alguazile, perche era stato toccato con la bacchet
ta, e che tutta la Nobilt s'er vmra ; non solo dissmul quell' ingiuria, ma si
professe di castigar quel suo Ministro in sodisfattione di quel Nobile .
Pro Planria.
* *
*
'
QVest' attione scopr il fatto della Morte di Germanico , come fusse pat
fato nella difesa di certi rei , si deve haver nato della volont del Prin
cipe.
Vrgente Tiberio liberos Pifon/s, matrem ziti tuerentur: & cum accusatore*
ac tejes certatim perorarent, rejpondente nulla, miserano quarti
invidia augebai tir .
Nluna pi honorata difeia, la quale f commandata affine di non farli gratia , senza la cognitione della causa prudentemente faceva Tiberio
ommandare , che fusse difesa Plancina da figlioli di lei ; & h veduto altri,
Principi commandare agli Auvocati difender Rei di Lesa Maest, spaven
tandosi ogn' viio di ragionare in favore di delitto tanto odioso, come nel reo
degno della pena dell' vltimo supplicio ; Nondimeno pare semper ingi u il a
quella sentenza, che s'essequisce contro vn huomo non ascoltato, ne difeso, e
questo accade , non tanto perche ogn' vno si duole di vedere vsarsi i termini
poco giusti in cauia, nella quale pu altri ancora incorrere facilmente.
/Multai

/pra il terty Ltfio 4e$t AitHaU i Cornelio Taci .

171

Mnta ex ea fistienti* MHigMasunt Vrhtpejt


ATtione d'esser imitata ; non masi esser auttore di sententie crudeli ,
lasciar libera l'amministratione della Giustitia in mano del Giudice , <
sar officio del Principe d'acquistarsi fama di clemenza con mitigarla in qual
che parte .
Sat jrrmus, vtfiepe memoravi xdverfum pecuniam .
I io guardi i Popoli da Principe, ch'affetti denaro, perche questa sete co&d:duce commettere attioni bruttissime , & i Popoli si riducono in gran
dissima calamiti; E poi ih questa causa Tiberio non fece veruna cosa, eccetto,
che l'eisecutione necessaria di Pisone ; Cosi deve fare vn Principe, non toglier
altro de' beni del Reo morto per sodisfare , e quietare il Popolo . A miei
giorni Papa Sisto magnanimo essecutivo , e di gran spirito certo ; Ma cori
sitibondo di denari ,che per radunarli in Gattello, affinch la Sede Apostolics
havefl qualche nervo di denari, fece alcune cose, che l'hanno lasciata poca
Aonorata memoria ; perci che non gli Veniva proposta cos' alcuna , dalla
quale si potesse cavar denari , ch'egli non l'accetta se ; e non la mandasse in
essecutione ; oltre che non deve mai Principe alcuno travagliare persona facultosa, se nonio castiga corporalmente 5 perci che non si pu dar creder
a Popoli, che il tutto non sia proceduto non dal zelo di fatela Giustitia , ma
d'avidit d'haver le ricchezze, che si levano quel delinquente ; E tanto pii
vergognosa diventa quest' attiene , quanto eh' ha Dio concedute altre ric
chezze Principi, che mai le doverebbono cercare per strada di travagliare
gli huomini sotto colore di Giustitia, per trar loro tutto, parte del loro pa
trimonio ; perci che il Principe si lega le mani assolvendo Vn principale
al'hora, che sono molti delinquenti .
t tum pudore absolutA flancim placaUl'ror .
QVindi , the il Principe, il quale in vn medemo delitto ha molti rei, deve
guardar di non lasciarsi indurre perdonare vno de' principali ; per
ci che egli diffcilmente pu vsare il rigore della Giustitia contro gli altri;
cosi anco come non sarebbe stato conveniente vsar severit contro i tigli di
Risone, havendo assoluto Plancina principal delinquente della Morte di Ger
manico .
Per questa cagione molto prudentemente non s'vsano ne segni, ne dimostrationi publiche d'allegrezza nelle Vittorie , che s'ottengono tra Christiani
^'Principi Christiani ; anzi accadendo cosa alcuna lugubre nclli stati , come
accad della Morte del tiglio del R Filippa, chi imato Cado; Era prohibito
di discorrerne ; E cosi la Morte di due figlioli di Cosimo de' Medici, che s'amY a
mazzorono

Yji
Ofservalioni di Trajano Boccalini
mazzorono insieme , pass molto sccretamente , e con i corpi di questi due
Principe fi quasi sepolto il fatto , come passasse . E per molti imprudente
mente alzarono la Statua del Duca d'Alva in memoria di cosa , che si dovea.
sepcllire, e massime quando l'infamia tocca tutti, il male non stato coraesso da ogn' vno .
grippe fama,/pe, venerettione potius omnes dejlin ah antur imperio,
quam quem futurum Principem fortuna in occulto tenebat.
NOn h dubbio alcuno, che quei, che voglion fare giuditio della fortuna,
ci delle cose, eh' hanno venire, conviene , che si fondino in buonis
sime ragioni . Naturai cosa era, che succedessero Tiberio prima il proprio
figlio, e poi quello di Germanico figliolo di Tiberio adottivo ; e non mera
viglia , se non havesse in consideratione la persona di Claudio , non come
molto lontana , ma perche Druso f auvelenato da Sciano , e Tiberio incru
del ne' figlioli di Germanico talmente, che di tanti non ne rimase pid'vno,
che fu Caligola , che presto merit per le sue brutte attioni d'esser levato dal
Mondo : Occorse, che Claudio rimanesse vnico della razza de' Claudi) , pot
succedere all'Imperio . Dico dunque, che era cosa difficile tra la discenden
za d'vn Tiranno poter far giuditio ; perci che quelli , che havevano grido, e
fama di dover succedere, erano sospetti . Invisi, & snjpetl fewper dominanti,
bus, quiproximi deftinarcntur . Ond' erano levati dal Mondo . Nella creato
ne ancora de' tempi presenti, difficile far giuditio, ch'habbia in vn Concla
ve riuscir Papa (lasciamo cosi in disparte la volont dello Spirito Santo, i
ragioniamo secondo le cose humane) perci che discorrendo ogn'vn, e
fondi il suo pronostico ne' meriti, si f grandissimo errore , la ragione, che gli
Spagnoli , i quali sono nell' elettione del Pontificato avanzati tanto , abor
riscono sopra modo quel soggetto , il quale merita quel grandissmo grado
per la sua sufficenza ; Onde trovandosi nella Sede Vacante di Siflo V.laChnstianit tutta in travaglio per le turbolenze di Francia , mentre tutta la Citt
di Roma aspettava, che la promotione cadesse in vn soggetto degno di tem
pi tanto turbolenti si vidde contro l'cspettatione d'ogn' vno eletto il Cardi
nal Castagna, il quale auvenga , che fosse huomo di Santissimi costumi , non
era per habile reggere vn tanto peso ; e pareva, che di lui si potesse dire
Vir Jmplex fortafs bonui,Jd Palor inep tus
Ridft,agit,feragit, omnia, panca nihil .
Et err il giuditio vniversale , poich tutti si credevano , che dovesse la pro
motione cadere negl'insigni soggetti di Mondovi, Saiviari, Aldobrandino, 8c
altri.

/pra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

- 475

Ne facundiam violentia prcipitant .


E Si veggono tutto il giorno molti servirsi de loro bellissimi talenti ricevu
ti dalla natura in malaj>arte,e particolarmente devono auvcrtire questo
molti Religiosi , li quali essendo partiti dall'obbedienza della Chiesa banta,
hanno adoprato il Tesoro dell' ingegnio in danno , & ignominia dell' lionor
proprio , che potevano , se suste ro stati cosi saggi , come dotti adoperar con
grandissima reputatione .
Adeo maxima qu&que ambigua funt .
1 'Anioni grandi de' Principi non si possono se non da pochi con molta
v difficolt penetrare ; ed la ragione per la molta secrctezza , che si trova
negli offitiali, e nelle loro persone , oltre che ricoprono li proprii interessi con
pretesa honoratissimi da quello , che fi publica per il volgo ; Quei pochi pe
netrano la verit del fatto la tacciano come prudenti per non ester auttori di
cosa, che porti pericolo nelle persone loro, ma il volgo n ; A tempi miei so
no succedute cose trattate con misterii grandissimi , tutto che pochi n'hanno
penetrato il vero senso, come sarebbe dire, da qual causa nasceiscro.
Gli Herctici di Germania qual fine habbia havuto, da chi, ed che fine in
trodotta la lega di chi, e con quali misterii fabricata la Guerra di Handra, da
chi maneggiata, aiutata, fomentata , i fini de' Spagnoli nelle revolution! di
Francia , \a morte del Duca di Ghisa, da chi sollecitata ; la morte del Duca
d'Alanson , come succedesse ; la rebellione del R con quanta circospitione
trattata dal Sommo Pontefice , per addormentare i Spagnoli ; tutte cose , che
i posteri rilaveranno chiare .

guoquo modo audita pr compertis habent .


PErche altri crede quel pretesto , che appare di fuori , ed attaccatosi vna
volta alla scorza per incapacit della sua ignoranza non s discernere il
vero dell' attioni , & vditele noi raccontare da altri > quali sono veramente,
non si presta fede , perche s'ascolta in senso lontano da quello , che correva
pubVicamente per le piazze , come per essempio quando nelle radunanze di
.Roma si ragionava fino alle Stelle , che il R Cattolico haveste con tanta ca
rit abbracciatala protettione del Regno di Francia,che con spesa incredibile
lo difendesse dagli Herctici, che volevano contaminarlo & occuparlo con de
pressione della Religione Cattolica , che fusse per mantenere la Religione in
quel Regno ; e non solo questo era creduto ; ma fu da alcuni scritto nell' histo rie ; E quando vno di quei del volgo vdiva dire , che il R di Spagna haveva
nel Regno di Francia fini diversissimi da quelli, che haveva di fuori, e che egli
per saciliwrsi l'acquisto dell'Italia, al quale haveva sempre aspirato, cercava

174Ojjtrvloxi i Traforo Hotatln


di rovinare la Francia con quei Santissimi pretesti , e che l'herefie erano da
lui prima state in quel Regno fomentate e poi gi ben cresciute , acci che
durasseno sempre le turbolenze di quel Regno, cercava d'abbassarle, non per
che s'estinguessero , ma affinch non pervenisse alla Cotona quel R , che hveva tanta ragione nella Navarra , e che il pretesto di Cattolichismo era pi
gliato per porre in confusione perpetua la Trancia con disegno di levare la
successione di mano chi si dovea ; e che tutto il fine del R di Spagna tende
va congiungere lo Stato di Milano col Regno di Napoli , e cosi levare il do
minio temporale alla Sede Apostolica, fornire di soggiogare l'Italia, che s'haveria fatto in pochi anni Monarca dell' Vniverso . Chiudiva dire (dico) sco
prire questi fini, giudicava , che l'Interprete fu se vn Navarista , vn maledico,
vn huomo in somma di pessimo animo; poich si pensava ad interpretare cos
malignamente l'attioni Santissime del Re Cattolico Filippo I L
Bt glifitt vtrumque sostentateci .
NOn solo con il tempo l'attioni grandi de' Principi si raccontano diver
samente, e s'essagerano, e s'accrescano in tanto, che le vere historie con
il tempo sono tante alterate, che divengono favole ; ma se ne scrive pi libe
ramente il vero, si perche mancando i Principi, che vissero, manca il rispetto,
che si portava loro, si perche le scritture capitano in mano d'altri con il tem
po , essendo morti i Ministri de' negotij grandi; Onde si viene in cognitione
di quella verit, eh' stata occulta lungo tempo . Doppo la Morte del Car
dinale Orsino mi capit in mano vn Libro di quel Signore , nel quale si leg
geva tutto il secreto della Legationc per negotio delle turbolenze di Fran
cia; perci che diceva quel Cardinale , che Carlo IX. si dolse acerbamente
con lui, che il Cattolico suo Cognato, & amico, tenesse tanto mano ne i tra
vagli della Francia , che essendo egli sotto la cura , e tutela della Serenissima
buona Madre , cosi dice (che la chiam ) haveva quello invidiato alla buona
pace del suo Regno , & eccitatogli contro Antonio R di Navarra Principe
del sangue, acci che pigliasse la tutela del R, e de fratelli fanciulli, promet
tendo egli la Sardegna in dono, per ricompensa della Navarra, quando!, che
sotto il colore di questa pretensione d'haver la cura , & amministratione di
quel Regno dit Francia l'havesse travagliato ; ma h pur anco veduto il Re
gistro di tutte le lettere del Vescovo di Viterbo , che f Nuntio in Navarra
sotto Pio I V. nel quale vna ve n'era, che diceva cosi .
Beatissimo Padre . Pu la Santit Vostra auvertire l'Ambasciatore del R
Cattolico , che al suo Signore non compie fomentare l'herefie di questo Re
gno , che ben prsto potrebbe accendere la sua Casa in Fiandra; E f poi
questo con verit pronosticato ; Oltre di questo nel negotiato del Concilio
di Trento h veduto lettere scritte al medemo Pio IV. da suoi Legati j nelle
3uali chiaramente appariva, che vn certo Conte di Luna Ambasciatore Refiente in. quel Santissimo Concilio per il R Cattolico instava con i sttoi
Vescovi

r^- fsopra U ferzo Lifao degli Amali di Cornelio Tacito .


lyy
Vescovi Spagnoli , che fi prolungasse la dichiaratione d'alcuni Articoli iu
portanti, e sopra tutto quello dell' Auttorit del Sommo Pontefice . Voglia
fuver detto questo per raccordare Principi, che alia, fine tutte le loro macchinationi si scopriranno , quando sar lecito agli huomini di ragionare , e
scrivere, anzi quelli, che vorranno, scriveranno le macchinationi de Spagnoli
sopra il Regno di Francia molto pi esagerandole di quello comporta il
ve.ro..
Vna omnium Agrippa liberorum miti chitu .
G Li heredi veri d'Augusto furono prima Marcello, poi Giulia figliola , & i
figlioli di lei Caio Lucio, Cesare, & Agrippa, questi morirono da Veleni,
gerseguitati da Tiberio , il quale era posto in questa necessit della legge di
Stato, la quale non vuole vivo alcuno di sangue Reale , che sia stato cacciato
4al dominio . Costei mon di sua Morte , perche le donne succeditrici alla
Corona si prendono in meglio, e non s'amazzano,bcne impiegandosi la pie
t verso, chisdona vn dominio-. Cosi Costanza nglia di Manfredi lasciata daCarlo, fu, pigliata per Moglie da chi volle esser Re .
ji
z-<
Nam cateros manifefium (erro eOstui f Agrippa Postumo Morto da Tiberio scopertamente con il fer
ro, gli altri poi non fu bene amazzarli scopertamente .
^

.
Veneno, aut fame extinfios .
fi
t
Vivente Aggotto poi s'vsorono le macchinationi ; ma oh forza grande
della donna ! Augusto Principe d'invecchiata prudenza vedevasi estinfgere la; fya progenie, mancare il sangue suo, e non s'auvedeva degli artiritiji
iella Moglie , la quale lev poi lino la vita lui steiso; onde forza confessa
le., che nino altra cosa pi accieca gli huomini che l'amore della donna .
llam obfidionem fiagitit ratut .
GRandissima consideratione si deve havere alla qualit del nemico , il
quale alcuna volta arreca sino alla stessa Vittoria poca reputatione ..
Per il Duca d'Alva sdegnaruiosi , che il Principe d'Oranges volesse contra
stare col suo R buona Guerra, gli fece impiccare vn Araldo, mandatogli
fare vna imbasciata vergognosa . Ho veduto miei giorni Papa Gregorio
XII I.haver armata la sua persona d'vna Compagnia di soldati da Vagnola,
haver posto sino l'Artigliaria al Palazzo di Montecavallo per paura , che
bebbe delli Banditi guidati dal Picolomini , e fomentati dal Gran Duca di
T oscaua . Cessa este gli apport molto biasima > noa sapendosi rssolvere vn
Principe

Ojfervationi di Trajano Boccalini


Principe tanto grande d'eftirpare dal Tuo Stato quatro ladri ; Quando Giu
lio, Clemente , & altri Pontefici hanno fino faputo cacciare d'Italia gli Efierciti de* Maggiri R del Mondo .
Promptus inter tela . '
Ricordo Principi haver loro fervigio Capitani pronti alle battaglie,
ffbefatti correr verfo l'archibugiate fenza timore! alcuno. Quella
virt"", queft grandezza' di cuore , quella refolutione di non temer la Morte,
nort fi riceve folo da Padre nobile, ma dalle rendite ricche y\ie s'impara con
le lettioni de libri, ma con la prattica , e con Tenerli pi vlte cimentato con
gli nemici ; perci che i cafi limili diDeerio, vno; che aotfhaveva pi veduto
battaglie, far il primo fuggirli. -Dico quello perche l'infelici "guerre
d' hoggi fono tutte cagionate, perche fi fcegiiono Capitani nobile ricchi,<f
quelle dufqualit per eifer ammetfo al comando Militare ballano fenz ha
ver tanta pratticadel melliet e dlia Guerra.
~
nv
.Sjrmai
i
'Baro ea tempejUti ejr e vetere memoria faciore , decumum quemquc.
ignominiopc cohortis fitte dufifos ^fujle neca' J*0' u tetto*
li 3;
toq 4 , ...t
u u
, al [b iaij K .r
' *"
SJtatiffimo rigtftiVfftto all'hora , che la difciplinajmilitare fioriva tempi
noflri , non lolo fi veggono quelli h}ancamentf, m quello ch' peggiori
fono ammutinate molte volte fenza pena, e fi {lima felicit del Principe po
terli placare con ignomini&^fomWffni , 8f alcuna vlta col premiare la
perfidia loro . E mancata la difciplitraMilitare , che faceva honorati i Capi
tani famofi, e grandi i Principi .
Don Ferrante Gonzaga volle vftfre il rigore contro li foldatrammutina^T
in Sicilia accufato in Spagna, fu accetata l'accufa di vn ateo d'imnliortaHffimtfgloria ; hoggirgiorng fi c alliga folo vn Cpitano , che vfa debolezza**
mancamento nelle difefe* delle Piazze, nel rimanenti i foldati dannolpi tofto
le leggi a' loro Prencipi ,'4he ricevano i caftighi . <iEt in Fiadcka la-Natione
Spagnola contro il fuo R naturale ha gravemente mancato j'ond' fi cosi
certa l'inobedienza , come incerto Talfegnamento delle paght , e parecofa
non giulla punir quelli, che dimandino, ancorch con Tarmuielle mani habbiano il loro falario guadagnato inunti'ftenti ..

Tantmque feveritate profittum .

> sf

IL rigore, la feverit,fono gl' inflromenti d'ogni Principe per governar bet,


ne i fuoi Popoli ; ma devono elfer polli in eflecutione con riguardo, e mol
ta circofpitione fecondo il tempo, il luogo, e la perfona , e non mai dare all'
eftremo in quelli, m valerli all' occafione dell' vna, e dell altra, m con i fol
dati molto pi neceflario il rigore ; poich da effi fi cerca maggior obbe
dienza!

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


177
dienza, & in cos di maggior rilievo , la quale se manca in punto , pu parto
rire danno gravissimo; mise pure vn Principe hda peccare in vno di questi
due, sorsi men dannoso li sar l'esser troppo severo, poich la molta piacevo
lezza genera qualche disprezzo , il che cagion la rovina d'Henrico fI . R
di Francia, e se bene la molta severit h posto molti Principi in grandissimo
travaglio , nondimeno per l'ordinario madre del timore , e chi teme non
cosi pronto , e risoluto ad offendere vn Principe come lui , che disprezza.
Grand' artifitio, gran premio,gran pena f bisogno, che vsi vn Principe, acci
gli li uomini, che lo servono si riduchino non temere la spaventevol Morte,
e non fuggire per servitio loro quello, che hanno in horrore, per propria ori
gine . GJi artifttii sono molti, ma per fare operare miracoli a i soldati, non
v' il meglio , che il Principe mostri loro l'eisempio ; Cosi molti hanno vsato,
& in Francia, (dove le genti sono pi matte) trovandosi negli assedi) , asse
diati, hanno introdotti i Principi, che sia cosa honorata andar sotto la Mura
glia farsi tirare dell' archibugiate, e stare incontro al Cannone . Poi il be
neficare i meritevoli vn fruttuoso ripiego . Gli antichi premiavano con le
Corone di fronde, hoggi ci vogliono quatrini ; perci f promesso in Ostenda
ogni gran premio al primo , che frisse veduto su la Muraglia. Alcuni hanno
toccato il donativo , m di rado questo si vede ; per opera degli artificiosi
molti huommi vsciti di se , fon diventati nemici proprij per ben servire il
Principe, non stimando per benefitio d'vno , che non conoscono molto quel
lo, che per honore, & vtile proprio fuggono .
Donitusqtte ejl ab Afronio torquibtts & hasta .
civica/ Coronam.

Cafar addidit

Q\ Veiti premi) d'honore senza per mano alla borsa de Principi vna delle
6elle Archimie, che possa mai trovarsi, hanno i Principi moderni (come
tdeeto) inventati gli Ordini di Cavaleria, e se ne gloriano in pagar con
quatro Giulii di raro vn obbligo , che meriterebbe vna somma di denaro ; e
na le rare felicit de* Principi io pongo anco questa, che vendino cosi caro
prezzo il fumo alle brigate, e che non solo si creda con grandissima simplicit
cuore, ch'esso fumo apporti honore , e reputatione grandissima , ma che si
ftimi beaco -colui, che n"e fatto degno .
Non si possono imaginare le fattioni , che f vn soldato risoluto, che com
batta da dovero. Niun altra ragione io s render della dapocaggine , ec
cetto che hanno ardire. Non basterebbe qualsivoglia tesoro pagar tutte
i'oere meritorie, e pure s' fatto di modo , che si paga d'vn herba fatta per i
porci, la semplicit a'huomiui valorosi .' ;

Yj%

GjfeYVitTM d Traj*fi BccaUm ' .

J2*t?d
Um quoque Apronius jure frocanftttis tribuiflet, qutjlut
j.
magis , qum ojfenfut.
T ,,l^<*
*
.
. .
h
pi*
k Sfoluri(Tkriarneate prudente far quell' offitiale, Miniflro , Principe, che
/l fi sforzer di rimettere la conceffione de premi) al Principe f eiTo , & io
particolare fotto Principe nuovo , e moftrano fofpetto ; perci che 1,'acquiftarfi la gratia affo kit a dagli huomini fudditi ,e de faldati , e 'tendo nego t io di
molta geiofia ,;fapendofi , che premio obbliga gli huomini^j:deve fuggire
deffer difiribuitore , efebene il Principe fempre.dir le medfime parole,
che riferifee 1 acito , che Apronio dovea riconofeere egli il valore di Rufo
Elio, non dimeno cos m$defio deve {fere il Minoro verfo il Pr;ncipe,fuo,e
riverente, come cortefe f Tiberio in demoftrare ad Apronio, ch'egli haveva
auttorit di,far ci, che forf non haverebbe mqko amato, cbe^ia^^^poftc
io efTecutjo^
,f};;I/r.
...
'bajwlv
I noftri Principi pi.faggi tengono in maggior reputaticene fcJgm caval
lerie, e coglione gftdp Croce a fe fieffi, e v'hanno inventate mp^eereipp^
nie e fi? ne; mofranp molte, volte ritroij . Non sJ^.jU,
di 3?arflpac$>cei
va dare ricognitione di danari , come di fumo . i ^a/^gg^ejrajfattataJ^'hWa
che non v'era tanta geiofia; m virt il procacciarli L'amor de Soldati, mu
tato ii sempo, fi muta rnpdp di vivere nb<
<lS ' , j m -, jqj
>
-j
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ojooic* ( cu
.ni.. ho
: f , io) -b
&1
Seti Tacfarinai ptfculfs N#mitt*& okfidA*Jpety<tntibu*trK
ITedefchin^n. fono buoni negli affarti , m fi: bene nelle ditejjfg Qcnti fug
gitive non polibno campeggiare , che, non pu ftar forte al,la GarrWgna;
ed e la ragione, perche vfano guerreggiare Cavallo , e far feorreri , fuggir
combattendo , e correr dieteq nemici , e(fi non hanno fortezze, e le loro
guerre fi fornifeono con le battaglie Campali ; e come cofa , alla quale uoa
arTuefattvJion fi danno volpntieri. Oltre che chi comincia cot\ vpa'b^wda
di foldati, raccolti turnultupffmente non buono campeggiar for^ezzc^le
quali hanno bifogno di molti apparati bellici . Gli Spagnoli, Italiani Efasefi, & anco gli Fiamenghi fono riufeiti mirabili, scegli affedij ; e nelle difefe
di Piazze importanti maravigliofamen$e la. feienza d'Henrico 1 V. fi loda ne
gli afldij , i quali facilita non tanto col battej$ cetj ^Cannone la Fortezza*
quanto con il circondarla con baffi foffi, e giuditiofe Trinciere come fu ve
duto Amiens, e doppo quefto grandiflmo Principe gran lode riputa il Conte
Wauritio di NalTa Generale degli Olandefi, havendo pigliato con l'artifida
de forti, e delle Trinciere, Piazze tenute daMondoineipugnabili,e nella difefa della Piazza d'Oftenda tenuta aflediata pi anni dagli Spagnoli , s' moflrato vn effempio dall' vna, e l'altra parte di fingolariffima patienza, d'infini
to tsdore, e bravura di mano , e d'ingegno, ma ad attediare Piazze , e difen
derle (mi vergogno adirlo) fingolariffima lode fi deve alla Natione Tur>
chefea?

fipra il tWzt Llhrff degli Annali di C9tntUo Tacito .


chefca, la quale nell'efpugnatione di Sighet, Belgrado, Rodi , Scutari Famagofta,Giavarino,Gc*fetttr,8t ahre hanno fuperato il valore degli hkomipi, &
in quefto fono molto fuperiori Perfiani , quali fono totalmente inetti all'efpagnatione dette fortezze . Ma per tornare Niimidij, ho ltto, che la Citta*
di Fez (tanto hanno in- odio gli Africani aflediarc , e l'eflr affediti )' h
quefta conventione col fop R* di mantenergli fedelt fin tanto , ch'egli pu
refiftere tn-'Campagna aprta col' fuo elTercito qualftvoglia nemico ; ma
quando i veniffe trmine, eh' egli laftafle aflediare la fua Reggia, che Citt
fi poff d're quefPrmcipe, che vi porr l'affedio fenza -contaminare'laiche
dovuta al- proprio. Signore-,
3
Sfiargit btftum ; PBf injfarhttry ctdns , ac rursum in terga remeans .
I^DtuWioTclinarfiffmo degli banditi, e debili ; Quind' che fono difficili
V_>;cacciare di Stato , &aliberarfi da quefti ladri , quando hanno appaga
fio dFP??rifci , come3Affonfo , Virginio OrfinO . Il rimedio prefente levar
lor-'aflcctj luoghi^'
fi ritirano, e fare-, che s'armino p^ Provincie in
tefftpc^WSrat Ecclefiaftico h patito danni notaljilifHrftf'datquefti Sicarij.e
ffvj molti difficolt'liberato per l ritirata , che hanno fempre havuta
n*^ki d^Prrhcip^/cml^
* '
*'! /
'
Pompeo con fare molte Armate, difeacci molti Ladtji^Crfari di MSrj
e quefta forte di follevationi, ,che cominciano con picciolo principio, devono
effere con-molta diligenza annichilate ; poich eoi cofteori de* mal fodisfattj, de poveri, e de i delinquenti fifa numero talealle volte, xhe non ma
raviglia, fe da qe{u'fcuri(Tmr,'e baffirtrm principi), haveffe origine l'Impcrio immnfo Romano, 8c il grandiffimo de Turchi .
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Dhfcrtur fimulavife vartam .
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*. >J O .uj
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COfa'farmriarein.Roma per cagione d non perdere l'h eredita: oh quanti
di quefti Parti fuppofiti fono'nati e feoperti , e puniti . La Ducheffa di
Milano accusb fino i figlioli? . .... e perche i ricchi fono fottopofti quefte
fraudi il R di Spgna ydito.che il R Hcnrico di Portogallo fi voleva mari
tare, dubitava d'vn parto fppofito , m la- Mogli e d'Henrito Imperatore vol
le chiarire il Mond, della (u gravidanza ; poich nell' hora del partorire fi
fece^portare nella Piazza df Iefi7 dove ella fi trovava , 8c ivi in prefenza de*
Egato Apoftolico , e di moiri Baroni partor ? tutto affine; perche eflndo
cia ftata lungo tempo in vn Monaftero di Sicilia , &effendofi maritata , che
ttaveva molti anni, ogn* vno vedefle chiaramente come il parto non era fup-

i8o

Ojservationi di Trajano Boccalini

gujtfitumque fer Chaldeos in domurn Cafaris ;1


SE alcuno, che farcia professione d'Astrologia viene dal Principe add imandato quanti anni debba vivere, e signoreggiarejidye risponder tanto, che
il Principe arrivi 100. Anni. Cosa odiosissima , e; ipericolosissima ; perci
che se ti non sei tanto conadente del Principe, ch'egli polla stimare, che per
gelosia della vita di lui, nella quale t hai grandissimo interesse, ricerchi sa
pere dagsi Astrologi quello, che deve esser della sua vitjai sei pigliato io sospet
to, che tu desideri mutatione, & ami, che esso se ne' muora insieme . Curio
sit mortale , la quale ha sempre nociuto chi, ha cercato sapere cos' alcuna
circa la vita del Principe . E quest' vna delle ragioni , perche da grandi sia
havuta tanto in odio l'Astrologia , la quale non mai stata potbile di levar
dal Mondo . Perche se g' Imperatori Romani volevano servirsene, essi solo
dall'altra parte non poterono mai trovar legge, n castigo si grande, che spa
ventasse i privati non esser curiosi di quella- vana, e bugiarda superstitione,
della quale vedevano i Pri^ipi innamorati . ?rMa gran pazzia il dar fede
questi tali, come quelli, che eoo fallacie mentit^ aiti cercasti) ingrassarsi neU'
altrui simplicit, e dalle donne particolarmente ess<md# semplicissime .
ggamv infami-, & nocentitniferationem addiderat .

oi.
;b or
QVando l'accusatore ^odioso, accresce miseieftrdia altea; mftle Volte
dispiace il ca/jLgp a/igrche giusto contro vnTtitiptQ quahto'gii habbia altre, buone qualit-, fecero 4ogJ|K>l. la Mortes l>uchi djtT&; e per
ci selene il Cardipale ar,a1fa.jeca Rimato oipevoidi molwdclitti, & an
co degno di quel castigo; fm delitti non soliti punirsi- con, tanta severit
nelle persone de' Cardinali,,non dimena jese Idgufor&la Mortili quell' infe
licissimo Prelato, ^nstan^a, che n facevano gli Spagnoli-, C^si ancora l'inimicitia,che era tra Ruigomez , & il figliolo del R Klippo fece dispiacevole
la Morte di quel Principe tutta la Spagna .
Haudfacile qttis aijpexerit i/la in cognitione mentem Principi* : adc>
verti^ ac mifeuit ir/e, & clementia fgna .
ffO . 1 li
u\
COs si port nella causa ch\ Pisone . Impenetrabile la mente di qualsi
voglia privato huomo m impenetrabilissima quella del Principe ; per
ci che il privato trattando per l pi negotii di piccioli affari , e con suoi
equali si lascia governare dalle proprie passioni , e icuopre presto altrui l'ani
mo suo ; Oltre, che quei, con U quali prattica , non sono molto curiosi, e sa
gaci in saper penetrare quello, che s'asconde, e l'aranti di celar l'animo sua
non noto ad ogni persona ; ma virt di Principe , oltre che l'animo anco
ascoso, di qualsivoglia privato epa la continua conversatone , che altri pu>
havcic

sopra il terzo Libro degli Annali d Cornelio Tacito .


tr
havere con esso fui, pu esser scoperto ; m l'animo del Principe occultato
con sagacit singolare, e misteriosa profondit, poich la cagione della simulatione e grande per l'ordinario ; Aggiungi, che per la breve, c poca prattica, che altri h d'essi , non si pu molto venire in cognitione deIT animo loro.
Sono i Principi tihciosissimi in sapere ottenere ci-1,1 che desiderano anco
con mostrar di sprezzarlo , sanno esser intesi con segni0/ ove alcuni poco pru-'
dentili scuoprono, & acauistano gratis degl' inimici con la condannationc,
l'assolutione , non sapendo ritenersi di fare l'Avocato , il Fiscafexontro il
reo ; Cosa che vna sol volta, dice Tiberio, che si scord della sua arte; perche
scoperta la mente del Gwdice alPhora elle adessa si conforma la sentenza^
pare che non si sia fatta laGiustitia .
J "
Exemit etiam Drusum Consulcm designatum dicendx primo loco sentitoti* ;
'>

(jnod ahj Civile rebantur, ne cateris adsentiendi necefitas.feft'.

^ E voi voletei&$a&re-rdfe vostri Senatori, CWriflglieri prfconfigliarvi bea3tnc }s>6tt risolvere prudentemente vn hegtio , octiftte l'animo vostro,
dov iclim ,<aPfii*G>he^>btiate esser meglio consigliato , & altri vi dia il consi
glio per'Vh>ol$slie*oynon per adularvi', mfe voUproponte vn negotio
ne' vostri Consigli nel vostro Senato solo perche l'atti one habbiapi reputationc,come communteata con'htiomini prudenti^bn quelli., i quali vo
stro debito far sapere quella materia, la quale si deve risolvere, deve il Princi
pe dire i\ suosp&rere ; priittmgnncrk) , e Corroborarlo con ragioni, come
fanno i?apitConcistciro'de\1Stttt6,CoUegio de' Cardinali, che cosi otten
gono petito pi tutto quello , che Vgliono ; Cosi vn Prinipe^on deve haver Jirc^avinti chi si sia spropriato, csi deve fuggr'il PrrHcip, che si tram
ano Cause ftie; perche in' esse pare smpre , che il Veto riceva aggravi], E Tiberioi si port molto bene dare altro titolo dilieVe, e per domar quel delit
to,' peplo -qujle solo in absnza' veniva Lepida condannata ; perche il Popo
lale vuol sempre chiachierare . '
i
1J
"
Lepida ludorum diebm-, qui cognitionem intervenerant theatrum cum
* ^ ^laris fsmini ingrefla'S
QYest' occasione non buona , che vna donna tanto nobile potesse far
mostra di se ; m tutto l'odio era contro Tiberio , bench mostrassi pi
d'aiutarla, che d'altro .
Poniamo qui nella persona di Lepida quello , che si pu notare anco di Pi_
sone, & altri, che i Romani trattavano le cause grandi, e capitali senza venire
alla retentione del reo ; Cosa , che solo possono" fare i Principi grandissimi , e
con molto pericolo , e solo poteva farlo la Republica , e l'Imperio Romano
all'hora, ch'era cresciuto quella sua smisurata grandezza, perci che doveva
far unto carnio il reo, prima, che si salvasse, ch'era arrivato per strada ; Oltre
Z 3
che

i$t,
t
Offcrv&tioni di Trajatt Boccali/ti
che i Senatori non potevano andare in volta fenza le licenze , e quefto otte-,
nevano i Romani ne' delitti privati, m quando fi fofpettava , che il reo havefle potuto fare qualche follevatione , fi veniva allacattura , come fi vedr
nella perfona di Seiano .
Eflendo Paolo fiato facile rilafciar Nerone, & havendoli mandato dire
che gli haveva fattala gratia, rifpofe,che non voleva vfeire di quella prigio
ne , (e non per giufiitia . 11 R di Francia , e quello di Spagna s'aftcurano
d'ogni gran Principe loro fuddito , che meriti caftigo, merce , che in pochi
giorni fi poflbno falvare i loro delinquenti; m cofa meravigliofa , come al
l'ureo fdegnato con vn fiio Bafs Minifiro chiunque fia>, ciafeuno obbedifce,'benche fappia d'andare morire, e non cura falvarfi la vita . Di quefta:
tanta obbedienza non (prei addurre alcuna ragione .
La Republica Venetiana tal volta chiamati i iuoi , e gli ha n'avuti obbe
dienti , come fi vidde in Antonio Emo , il quale ancorch fu (Te configliato
d'abftentarfi ,nel Regno di Napoli , e fuggire quei primi empcti, egli volfe
prefentarfi, e vi perde la vita per haver difguftato il Turco ; perche^quel Se
natore haveva pigliato va Vafcello Turchefco, cha venito d'Africa?(
Mox Scauro , qui fitium ex tk gexhlfrat
SE il Divortio fia buono , come altri hanno fermo fle1<formare vna buona
Republica, altrove n difeorreremo ; Per hora dico, il Divortio non efler
altramente buono, n honorato, producendo egli molti irteonveaienti, oltre
che fi manifefta chiaramente la fporcitia di lui, quando d TtJdhi, & Hebreir
che l'hanno per conceffione di legge, non mai, dirado, diventi dPWi
UTima conditione pofto fi vede in atto prattico . wuD ni ^*?ir.> loilgr
. Era tanto la cura, che s'havea alla generatione, cteraie^jftftia gi non ha
ver figlioli , m i vecchi bifgna , che credino , che le MoglirNobili, eher s'accoppiano con elfi , habbawl difegno toro, che li f piacere altretnto ifcparentado, quanto loro difpiaee il libito loro , e quei difegni fa bifogoo, che
s'adempino . Per chi ama l'honeft loro, bifogna lafciar le redini lPavaritia , farle nuotare nelle delitie. Lepida non voleva doppo Itf Molte -di
Quirino ritornare in Cafa, e perder quella ricchezza .
'
103 oi .'I
Datar, ne bon* pttblicarehtur .
"*? 1 ^
HOnoratifTma refolutione , la quale autenticata la fentenza chiude 1*;
bocca maligni , e leva il Principe d'ogni fofpettione , che moflb dall'
avaritia,havefle fatta la condannatione t cosi chiu(>laiboccaquei,chc.di- .
fero, che Sifto V. per levar Monfignor Gualtcrucci l'officio , che haveva, gli;
haveva levato la vita. Et il R di Francia havendo condannato il Marefcial
di Birone , conced tutte le facolt di lui, ch'erano grandifl1mevfcatelli.
Dall' altra parte per la molta ricchezza de i Bafs , la quakpoiporrata ili
Teforo

/opra il ttrto tifar dtgH Annali di Corntlio Tacit .


]8j
Teforo^Regio , Tempre la Morte violente loro apporta infamia al Principe,
vedendo, ertegli fe ne.gode lefacok acquiftate con tanto fangue, e tanti pe
ricoli, e (udori di quei miferi . > ' <
Sono in fatti cosi odiofe le confifeationi ; onde moki Popoli ne hanno ot
tenute per privilegio 4e Principi efentioni ; Avertali, quando per alcuna con
danna riavutale difgul'ato il Popolo medicare il male col Tuo contrario;
cosi moki fa.mo..doppo,Isalcondennationcdel Ridoln, & i Papi fatta vna fa
miglia nemica, fi fanno l'altra amica .
.noi
m
fi.
Ft valida, divo Augufto. in Remptdrlicamfortuna^ ita domi improftrafuit .
,t
n&
.OD
*
IA maggior infelicit d'Augufto f non havere fuccefTore de! fuo fangue,
^,Rpur tioppo il detto d'Oratio vero , & approdato ; Ni*, il <ftnm ex farte
beamm . Anco la grandezza^' R viene contrapefata da Dio grandiffimo
con le tribula^ioni affine , che fi riconofehino huomini , e ricorflno alcuna
voltajiui. >(,
il ji'iLr'ib 'tu
Per tacer detR^paffati, ragionaremo de due primi Monarchi del Mondoil P di Spagna, & il R di Francia ; quello e fiato condotto termine, che
ha tentennato egli fieflb vn figlio priraot, & vnigenito alla Morte , e fi vidde
macchinare poco doppo contro lo Stato di Fiandra talmente che egli ne
cor, l'Armi, n;Con gni forte di piacevolezza ha potuto ridurre i ribellati all'
ejbbedienza, gli f contrapefato l'acquifto del Regno di Portogallo con la
Mortj,flh# gli mand Dio d'vn figlio mafchio Infante della fua carisma Moclieyvide laFsancia rovinata, & afeefo alla Corona colui, il quale per efcliv
aere, ha^eja. jjjfcefo dbnari, e fangue infinito > gli con-vennper non lafciare il
figliolo intricato in Guerre , comprare la paco da rafteefi con refiiruire loro
Juanto havevane gli Spagnoli levato in 30. Armi . Vidde la lega cafigata
al R di FratoCia couvlomatia fev/erit contro le perfone de' Ghifardi . S
vidde finalmente fare la guerra contra gli fielT denari, C3h H quali egli have*
va comprata l'infedelt de Irncefi ; Et in fomma percomphf.ento d tutte le
diiaventure ,jvidde rovinate le fue Armate potentiffme fomentato i fuoi ri
fcfjli, rovinatala^navigatione dell' Indie , nervo principale delle fue entrate
da vna Regina d Inghilterra .
Per lo contrario Henrico R di Navarra effendo nato ne travagli, allevata
tara l'Armi, perfeguitat col ferro, con le Congiure ,con i Veleni, e d fuoi,
d. forafieri con tanta vecifione di fuo Padre , fratello, & altretanti del fuo
arent.ido convenirgli (pargeretanto fangue per acqoiftarfi con l'Armi queir"
hcredir , alla quale egli era chiamato dalia ragione del fangue , nondimeno
Iddio lo Uber d ogni male facendolo gloriohTimo R di Francia -

Oh impi$~

1^4-

ojfrvaioni di Trajano Socedimi


Ob impudichiam Filid, ac Nept.

GRandissma calamit nel vero, perci che fi contamina l"honor di colui,


il quale essendo l'Iddio terrestre degli huomini, deve essere maestosissimo
appresso tutte le genti . M se gli manca l'honor delle donne, si f disprezza
bile, come privo del principalissimo ornamento, che si trova tra gli huomini .
Nell'occasione , che si dir della Morte di Drub cagionata dall' impudickia
della Moglie , raccontaremo quanti mali altrove accennati hanno patito i
Principi per la dishonest delle donne loro . Io non voglio quei raccontare,
come sia facile certi Principi d'Italia l'haver le donne impudiche* le quali si
fono essi levate dinanzi , e pi scopertamente di quello importava il dovere .
Voglio qui solo raccordare , che la famiglia d'Austria gloriosisfima per la
grandezza de' Stati, ma sorsi pi per haver havuto Principesse maritate in Ita
lia; e fuori, le quali sono state estremo essempio di piet,e caflit Christiana,
& il R Filippo havendo ricevuti disgusti insopportabili dalla sua Moglie Fran
cese, non volle poi altra donna, che del sangue d'Austria, & il simigliante ha
voluto, che faccia il .figlio, al quale tocc prima, eh' egli si morisse, lasci det
to, eh' egli s'accasasse con la figliola dell' Arciduca d'Austria, come segui .
4

m
guas Vrhe depulit adulterofc^ue earum morte, aia fuga puxivit.

I Principi, che hb detto dell' et mia , che hanno havute donne del sangue
loro impudiche , hanno permesso, che fino pubicamente sikio amazzate
da Mariti loro, egli Adulteri sono stati perseguitati, e privati di vita anche in
parte lontanissime , dove erano fuggiti , & hanno vsata severit degna d'vn
tanto disprezzo fatto loro ; Ma il presente R di Francia per l'impudicitia
della Moglie s'absent d lei, & hora la tiene (come h detto) rinchiusa in
vn Castello, in vna ben custodit libert .
Noi facciamo li sbanditi , dando per ogni leggier cosa sentenza capitale
per qualsivoglia delitto : Non vsano i Principi incrudelire contro i loro filioli, e contro gli Adulteri, che non fuggirono , ma vno fuggito vn fare iJ
and in quelle Provincie del secreto della sua Casa .
H veduto in Ferrara il Duca di Ferrara Alfonso vsar il veleno con molta
severit, pi con gli Adulteri, che con le sue donne . Nam culpa* inter viros,
acfeininai vulgatam . In vna cosi atroce ingiuria fatta da vn Va{&flo,non
Principe , che sappia contenersi ; Il R Filippo , il quale aborri sempre il san*
gue humano sparso , volle trovarsi presente alla Morte d'vno , di cui era solo
sospetione , che amazzasse la Moglie . Per sempre sciolto il Principe da
ogni legame di legge in queste ingiurie ; le leggi fatte per prohibire, ne i pri
vati non obligano il Principe ,

sopra il ter^o Libr degli Annali d Cornelio Tacit .

tf

Nec nifi Tiberio imperitantti^ .


IL Principe fi muta.spesso , gli odi) non sono eterni.; non s' hereditano , unti
principio di favore esser stato odiato da altro morto . Infelice lo Sta
to Ecclesiastico in questo , che sta la vita d'vn suddito del Papa in mano d'vn
Giudice solo -, Onde sono nominate le crudelt. famose di Bernardino Cotta.
Sibi tamen adverftts cum intgras parentM fin offenfiones .
TX*
J& v*
G Li amici, & inimici hereditano i Principi , e come quelli , che non mai si
fidano di colui,4al quale vna volta sono stati offesi , semper, si ricordano
dell'ingiurie j Cose, che si devono ricoprire, punire con veleni non pubica
mente; E mi mepavigio di certi , che hanno fatto divortij infami . Vedi
quanto sia bene das luogo alla cattiva fortuna , & aspettare , che venga :l
tempo buono . Maravigliosamente si vede in Roma tra Cardinali grandi
l'vfo d'escludere tutti qu^ei soggetti per quanto possano,, che i loro Zi Cardi
nali havevano in odio-Borromeo, e Caraffa non volevano Santaseverina , ne
Monsignor Guidone Governatore di Roma .
Neque udin Sii.un disfolitia, qua Augustin voluijset .
ALcune volte si vede gran calamit per li Principati nelle famiglie pri
vate , ch^fe vn^obile scaduto in difgratia per qualche offesa al suo
Principe,, l'odjiq eterno , e quel tale forzato trovarsi altra Patria ; ma in
questo- particolare ^mhjalrile la Patria di Roma , dove mlte volte giova in
infinito l'esl^star^p^ci^uitato dal Papa defonro ; Et il Cardinal Castagna
assonrojjj pntificjato rjjj le primecosef richiamare dalla Galera Monsignor
Gualteruca, dove Sisto, come h dtto di sopra l'haveva condannato; ma se
colui, che haveva offeso il Principe , s'absenter , e non far il secondo errore
d'andarin flato di fcrinfjpe nimico al suo Signore, e se viver sempre , dolen
dosi haverlcrqffeso, facilmente otterr il perdono dal suo successore ; Qi om
nia fatta, dictaque vice Ugis observet .
Nel sug.jjjexo am Tiberio questi disordini della Casa d'Augusto , acci
che egli tantq,pi odiasse il suq.sangue , peggio si fin Roma, si ritrattano le
sentenze anjgp de' morti, come che i Principi habbino prerogativa d'essi , che
hanno sopra i Privati , quali bugia dir vna cosa , e farne vn altra ; ma le
paiole del Principe importano necessit di credere .
Fuit posthac tn Vrbe , neque honores adepti*! est .
SE pure il Principe si riduce perdonare vn offesa fatta lui , al sangue
suo, non si vedr per che mai pi si vaglia di quel soggetto, ed la raAa
gionej

18 S
Offerv4tieni i Trafitte Boccalini
gione ; perci che gli animi riconciliati non sono mai .pi buoni , come ap
punto le Scarpe rataconate sono indegne d'esser vediate iriiedi ad vn honorato Signore .
, .
, >
Rel.itum deitsdf de moderatida. Papia Popp^ea\ quamen'tot ugttfis fofi
Itili,ts rogaiiones in citandis C&libumpvitiyr augendo
-,
strano faxtra4,. .
. '
R Eplico- quello , che h detto altra volta ', eh' el patrimonio de' Prencipi
sono isuoi sudditi,e nel far giudicio della grandezza d'vn Prencipe grande , non fa di coestieri tanto di riguardare alla grandezza dello stato possedu
to, quanto al numero de Vassalli di ciascuno . ' La Spagna senza nessuna difficulta maggiore due volte , quanto alla grandezza del Paese della trancia ; e
nondimeno ogn' vno stimer molto maggior R , e pi potente quello , che
posegha la Francia , che vn altro solo di tutta la Spagna , & la ragione, per
che nella Francia si contano da ao. Milioni d'anime, e nella Spagna non pas
sano 7 ; & ho vdito dire da persone grandi , esser stato poco sageio consiglio,
quello de Spagnoli di desertare la Spagna d'huomini, per far haoitabili molt*
Isole dell' Indie, dov' abbondane d'huomini, e d'ogni bene ; fatre popolate,
le Citt, voi le fatte divitiose ; ogn' vho stimava, che doppo la peste di Firen
ze dovesse per lo suo- mancamente d'huomini, esser dovitia d'ogni bene , e fu
carestia intolerabile .
Adunque i Romani conoscendo, che la grandezza d'vn Principe primiera
mente dipenderne li Stati siano habitati,& il numero de sudditi sia grande;
prima invitorono con i premi] , & honori gli huomini pigliar Mpglie , e
procreare . indi v'aggiunsero .la pena, non havendo cognitione del merito,
e della virt del celebrato, e di qui viene, ch'essi non tanto per il valore loro,,
e per la disciplina Militare , quanto per l'inesausta moltitudine degli huomini
speravano, e riportavano Vittorie d'ogni loro nemico . Onde Pirro doppo
haver havuto segnalatissima Vittoria contro Romani, alfnora ch'egli vedde
(ubiti rifatti, e maggiori, che prima, disse, che li Romani erano vn Hidra, alla
quale troncato vn capo, ne risorgevano sette ; e conoscendo, che contro quella numerosa natione Romano, solo con vn infinito numero di Solcati si pot-,
va fare resistenza ; comand ne' suoi Stati ,. che ogn' vao dovesse pigliar Mo
glie, & attendere alla procreatane .
Ma non mai alla memoria degli hnomini si trov legge, Natione, che pi:
comandasse alla figliolanza della Turchesca ; perci che non solo tutti pren-.
dno Moglie, fino a i loro Sacerdoti ; ma quello , else degno di maraviglia,
oltre il divortio, che possono dare alle loro Mogli sterili possono, ma pero iti
diversi luoghi,pigliax pi Mogli ; quello, che poi si diccene al Turco sia leci
to haver pi Mogli , non aslolutamente vero ; perci che egli in vna Citt.
non pu haverne pi d'vna ; ma se accade, ch'egli parta di Costantinopoli, a
vada in Alessandria per eisercitare. la merantia , pu se vuole, anche in Ales
sandria,

fpra il irzo Ltf fgti MJtH i Cbrttlio Tacito


it*r
Tandria pigliarne vn altra, merce, che la legge loro non h volato, che vn lo
ro huomo fia infruttuoso alla Republica ; ma il costume de' Turchi , che pos
sono per benefitio della geheratione tenere quante donne vogliono ; Onde
per pochi denari comprano nelle mercantie diverte schiave, le quali non ten
gono come altri crede in compagnia delle lro Mogli ; ma in diversi luoghi
della Citt , in luoghi fatti di modo , che altri non possono entrarvi . Queste
pascono, e da queste se accade, che habbmo figlioli , vuole la legge , che tutti
siano ammessi anco in comparatione de legittimi all' herdit paterna ; onde
devono altri notare, che bitte l'inesausta procreatione, riceve anco il Principe
il secondo vtile , che non vi possono crescere nel dominio Turchesco molte
ricchezze , per consequenza non vi sono huorrrini atti turbar quello stato
per la loro grandezza , perche dividendosi il patrimonio d'ogn' vno in tante
parti, rimangano poveri anco i figlioli dePdri ricchissimi; 8c ho letto, che si
trov in CostntinOpoli vn Sartore, che haveva 40. figlioli, i quali egli mostvd
Solimano con meraviglia, Se allegrezza grandissima di quel Principe .
H anco letto, che ad vn Giambulat nacquero Otto figlioli in vna notte,
&' hebbe in vari) tempi da pi Mogli , donne , ch'egli tenne, ottanta figlioli .
Di pi gran felicit appresso quella Natione, che il pigliar Moglie per la pro
creatione l'vsanza; poich hanno, che gli haomini danno la dote alla don
na, che loro pi piace, 8c comandamento, legge,ch'ogn' vno pigli Moglie ;
Si che mostrato dito colui , che non l'ha 5 Onde ogn* vno s'affatica par
mendico, che sia d'haver tanto, che gli basti ad havere vna Moglie .
Adunque non meraviglia, Te l'Imprio Romano si facesse tanto grande,
quello del Turco in poco tempo anch' esso tanto ItArnensb; perci che non fi
trova mai, che niun altra natione menasse tante volte fuori esscrciti tanto nu
merosi , come hanno fatto gli Ottomani , e fino sotto vna pictiola , se bene
forte Piazza di Seghet men Solimano 400. mila combttenti. Per lo con
trario non natione, che meno attenda alla procreatione, che la Christiana .
Io non parlo de Santijmi Sacerdoti-necessari , & VtiliiTimi, ch questi fon
picciolo numero quello, che far per dire , ma che HOn si trovi legge alcu
na, che favorisca gli ammogliati . I Romani non slo agli huomini , ma an
che alle Donne, eh' havevan fatti tre figlioli, davano molta prerogativa, &
hora v' il privilegio de dodici.'
Brutta cosa il vedere appresso ChrifHani trtto inesausto numero d'hufcttiini inutili, parlo di quelli, che riOn Vogliono esr Religiosi , e doverebbonfc
esser cacciati dalle Citt , come fi prhtarto dagli hrri le piante infruttuose*
e l'herbe maligne inutili , e cattive ; perci the questi non solo sono inutili
-per se stessi alla Republica , & al Mondo , ma di dann tale ( cusando pi mo
destia, per non dire cose tafito nefande,) che questi sono gli esercittori del
la Sodomia in abbondanza, e numero, che alcuni Principi hanno comandato*
rhe non s'inquirisca in questo vitro, Cmefi doverebbej trovandosi, che tutto
1 Mondo irifetto di questa detestbilirtma bruttura
Aggiungi, che per beaentio di questi non solo i Principi Laici Christian!,
Aa a
ma

l88
0(servatini di Trafano Boccalini
ma k> stesso Pontefice Principe della Religione nella stessa Roma Patria , e
Teatro eh tanti Martiri , capo di quella Santit , che si doverebbe trovar se
gli huomini,e forzato per evitare, che questi non vituperino i lettLMatrimoniali , e non esercitino in oublico quest' infamia , forzato dico tener li publici ridotti di donne dishoneste ; Cosa , eh' c fetentissima ad ogn' buomo honorato . Di pi aggiungi quanti Matrimoni) con la violenza del denaro vii
tuperano questi , con esser cagione , che tanti huomini amazzino le loro Mo
gli , con vituperio proprio , e de' loro figlioli. Servendosi questi inutili m
commettere cose esecrande di quel denaro , che doverebbono spendere in
pascere i loro figlioli
>;
, Di grandissima danno ancora riesce agli Stati l'introdutione della primogea tura, se per non si rispondeste , che ne regni , che hanno nobilt, come
la Francia , la Spagna , la Germania non postano mantenersi detta Nobilt,
senza essa primogenitura ; poich non dandosi Nobilt senza ricchezza , non
si puossono conservare, sp convenisse dividerle tr tanti fratelli, che possono
nascere da vn matrimonio .
Ctenmi muliitudo.fiwiclitantiumglisaat, cum omttes dom'M delatorum
" .1
icmonAexpmaiiambiu fubverterentur .
u v s' nta ,*cr

.
. .
QVanda yjiajegg, fatta in.vn Stato e venuta in abuso , deve^il Principe,
che vuoi di riuova l'osservanza di lei , non punire i trasgressori ; perci
.che sotto vi} giustqi Principe si deve scusare quella commune inosservanza;
ma deye di nu.oy^^arla public are prima , che ponga le mani al castigo d'al
cuno. ^,i,s s c.l^' i
Altra cofa^ il R, ^e.pu^isse.solo {delitti del Tiranno, che cerca punir gsi
huomini per altro, che per delitti .
Pessima cosa, quando con vn castigo essemplare non si pu ottenere l'osser
vanza d'vna legge, la quale poi si riduca mercantia del Fisco, de Sbirri, Notar
lij, e Giudici, come fanno in Roma i Conservatori . "
Vtque anteh'acfiagitns , ita tunc legibus laborabatur.
Avventurato quel dominio, ch' armato da poche, e buone leggi, perci
che queste partoriscono la felicit e del Principe, e del suo Popolo, ma
devono essere per fatte di modo , che non generino per la penuria impunit
(felli delitti, ne per la multiplicit 3 confusione. Non si trova hoggi Stato
pi confuso per l'infinita moltitudine di legge , che quello della Sede Aposto
lica . Perci che non solo ogni Papa pubhca vna faragine de bandi inhniti ,i
ijuali per la maggior parte mancono poi, e vanno in abuso (anco vivente lui)
ma ed in Roma ogni Offitiale , e fuori ogni Tribunale non altro f , che pre
scrivere nuovi bandi, e perci poco conosciuti dagli huomini, e meno osser
vati nelle Provincie . I Governatori h%nno empito di leggi il Mondo , ed*
editti pieni di confusione.
Felicissimi

sopra, il terfy Libro digli Annali di Cornelio Tacito .


187
Felicissimi in questa particolare gli Suizzeri, perci che ogni loro Offitiale
sene v al suo governo con vn picciol libro in mano, che gf insegna decidere
tutte le liti , punir tutti i delitti ; esecranda cosa appresso di non vedere due
Eccellentissimi Avocati scrivere in favore della medema causa, l'vno per vna
parte, e l'altro per l'altra, & addurre, leggi, e dottrine in favor loro,e pure vna
e la "evir .. H notato , che dove regnano h uomini letterati , regna ancora
la confusione delle leggi , & i garbugli de' Giudici in tanto , che la {lessa Ro
mana Rota , la quale essendo Citt posta sopra il Monte , e Sole della Terra,
con il quale si condiscono diverse vivande, e decidono tutte le differenze , ha
alcuna volta in vna medema differenza giudicato diversamente . I Turchi
pi dotti in questo di noi, hanno nel Alcorano loro (ancorch seeleratissmo)
tutta la legge divina, &humana, libro picciolissimo , e non lecito ad alcuno
interpretarlo, e scrivervi sopra ; non si trovano libri, che iasegnaho giudicare,
altro, che quello ; E la nostra copia di libri in accrescimento tale, che leg
gerne i soli Titoli , non basterebbe l'et d'vn haomo . None lite appresso- i
Turchi, che non si fornisca in poche hore . Non causa appresso noi , che gli
Avocati non la faccino immortale con rovina de' Popoli , e Vituperio de
Principi . Le lettere , che borivano in Roma cagionorono la moltitudine de
Scrittori , e quella confusione de' Giuditij,ch* proviamo noi ; E molto mag
giore reputatione ha hoggi l'aurtorit d'vn Scrittore, che la forza istcssa del
le parole della legge, e la causa s' ridotta tale, che il Tribunale della Vica
ria di Napoli, introdotto per decidere le differenze de' sudditi , serve al R di
Spagna per vn fondamento del suo governo, che d'affliggere con l'eternit
delle cause di quel lunghissimo Tribunale quei Popolile per porre il freno, la
sella, & il basto quel Cavallo Partenopeo, di che molto infelicemente si sona
vantati , & arrisehiati essi Napolitani di levar per loro impresa senza sella , e
freno.
fetustifinn mortalium n'Itila adhuc mata libidine,fine prohro, [celere , coque
fine ptna, aut co'rcitionibm agebant ; ncqueprami opus crat>cum
honejla fuopie ingeno peterentur i & vbi nihil contra
worem cuperent , nihilperrnetum vetabantur.
- <

' " '


1
]L secolo d'orocantato dal nobilissimo ingegno de' Poeti, e quell'et Aurea
descritta qui dal nostro Historico, si pu rassomigliare agli Hippognffi, alle
Sirene, Basilischi, Tritoni, & altri animali dipinti sii le carte dai curiosi Scrit
tori ; con- tutto che non si trovino in rerum natura . Il Mondo n.to con i
suoi vitij , i quali in tanto crescono, che in Cento anni sono, non vsavana tante
crudelt, come hoggi . Finoi paesi: Francesi hanno perduto la loro simplicit , & inanzi Ferdinando d'Aragona era quasi , che ignota l'Hipocrela de
Principi.
Erano solo quatto persone al Mondo , quando hebbero principiato li hoAa 3
micidii .

ffervatidJti di frajsno Boccalini


micidii . Hanno i Poeti favoleggiato , come sempre , di quello , che doverebbono fare gli huomini, & hanno descritta quell'et, quella forma de' costumi*
quella qualit degli huomini , ch'essi vorrebbono , e che sanno , che in tutto H
Mondo sono stati i medesimi vitii , e cosi trover colui , che vorr diligente
mente considerare l'historie de' tempi passati , ne quali fiorivano le medeme.
rirt, & era corrotto il Mondo ne' medemi viti), dalche hora veggiamo , esset
appestati noi stessi ; ma costume d'ogn' vno lodar l'et passata , e dolersi di
quella, nella quale egli vive .
At pojlquam exni aqualitas, & ff modestia ac pudoretatnbitio &
incedeb.it j provenere dominathnes .
COme prima hebbe luogo nella generatione humana il tneum , & tmm,
e che gli huomini con la loro industria cominciorono con le facolt, che
accumulavano ad avanzarsi sopra gli altri, si generorono per la sua disugua
glianza de beni anche le disuguaglianze delle persone; perci che non fu pos
sbile rimediare, che colui , che haveva maggiore facolt , non dovesse esser in
ogni cosa maggior degli altri , e non volesse per forza comandare colui , che
di buona gloria non se gli voleva sottomettere ; Onde poi alla fine nacque,
che volendo il pesce grosso mangiar per forza il piccolo , cominciorono
sorgere le violenze, l'offese, il bisogno delle leggi , e da queste la necessit de'
Principi , i quali doppo haver trasmessa ne figlioli , e per essi ne' Nepoti ; la
Signoria , e grandezza loro autenticorono con la lunga successone la Tiran
nide vsurpata contro gli altri ; perci che nelle Republiche, & in ogni comu
nanza d'huomini i pi ricchi saranno per esser Signori sempre de' pi poveri,
come con la grandezza delle private facolt occuperanno le publiche gli
huomini della Casa de Medici nella loro Republica Fiorentina, ed cosa na
turale , che chi pu comandi pi deboli , come si vede , che tr gli animali
g' inferiori di forze , e de beni della Natura sono dominati da i loro supnori.
.
i >
Multosque apud populos xiernum manfer^j .
OVe sono gli huomini idioti , sono Regni , Monarchie , dove lettere , e
grand' ingegni sono le Republiche . Non mi si quieta punto l'anim,
quando odo certi , i quali le cagioni di tutte le nostre attioni attribuiscono
alla virt de Cieli; poi che vedendo io , che in vna medema Citt sono dt
coraggiosi, e degl' infingardi, de' dotti, e degl' ignoranti , de saggi, e de pazzi,
non mi posso indurre credere , che la medema virt influendo ne medemi
huomini, cagiona due effetti conttrij . Questo dico perche, non sono man
cati di quelli, i quali hanno scritto, che la Grecia ha havuti grandissimi lette
rati per benefitio de Cieli , che riguardano quella Provincia con certi aspetti
tanto benigni , che fanno gli hotnir di venire dottissini j ih' ssendosi hora

sopra il terzo Libro degli Aanali di Cornelio Tacito .


r$r
la medetna Grecia ridotta in si crassa ignoranza, fa mestiere confessare, che
quelli pigliano errore , che hora non siano pi quei medemi Cieli , noa
influiscono pi quelle virt, che influiscono all'hora, che partor gli Aristotili,
iPlatonij & altri molti . Cosi anco i medemi hanno detto , che per la medema dispositione l'Asia stata soggetta ad Imperi) grandi, & i Paesi Settentrio
nali alle Republiche ; appresso, i quali Popoli sono state eterne le Monarchie ,
lo direi
dove i Re hanno havuto assolutissimo dominio , e negli Stati
non si sono trovati soggetti molto proportionati all' obbedienza , ma noi}
grandi, bench tumultuosi , ne sono stati scacciati i R , mancata loro la
successione ; s' introdotto lo Stato libero ;ma'in quelli, dove fono stati molti
Baroni, non stato possibile.
L'Africa ha fiorito con la sua Cartagine . L'Europa ha havuto Republiche
pi di tutte l'altre parti del Mondo, e s' osservato, che in tanto Mondo nuo
vo, che s' scoperto, non s' trovato Stato alcuno libero , ma si bene Monar
chi assolutissmi, e di projettissma servit, talmente jchetnolti Popoli si sono
trovati , che hanno adorato il Principe loro , come Dio .., Ho notato , che
dove il Popolo idiota , dove non sono lettere, ne Ytfty durano pi i Princi
pati^ obbediscono i sudditi con summissione maggior^,,- come si vede nel
Regno del Turco, e nel dominio del Moscovita-, dpbW lettere sono prohU
bite, e sono talmente semplici , & ignoranti i Mofcyitiri che ansino dico
no , che il loro R s le cose auvenire, e s il secreto'degii huomini ; Onde dis
se ilPossevino , che volendo i Moscoviti pregare alcuno ad sser secreto del
negotio communicatoli, dicono solo Dio, & il Principe nostro, Tu, ed io sap
piamo questa cosa.
, I
orMa con le lettere no: impariamo anco di quelle cose, che non bene sa
perle; perci che sappiamo discorrer doye s'estende l'auttorit Regia, fin,
dove egli ha d comandare; quali sianole cose, nelle quali noi siamo obbli
gati obbedirlo . S'egli pos tutte le cose , ,c quJIo, ch' peggio siamo dotti
in trovar modo da legar loro le mani, e cacciali di stato ; Onde nascono poi
fotto il colore di cacciare il Tiranno, il mutar Principe, l'introdurre libert
con molti altri scandali ; perci che come dice Tacito; Provinciammsangui
ne, Provincias vinti .
* v.
Cosi i Principati non si possono mutare , ne la libert- inslituire senza cf&sione di sangue infinito , come si vede , che nostri tempi accaduto gii
Olandesi, i quali per vendicarsi in libert, e levarsi di sotto la servit Spagno
la , sono stati sforzati d'intraprendere , e mantenere contro il Principe loro>
vna guerra tanto lunga, e tanto sanguinosa .
"*

Sl^dm Jlathn.

QVeste sono le felicissime Republiche, quelle, che nascono in libert,


all'hora che vna congregatone d'huomini da se stessi le leggi , e con
else vien crescendo il numero de' Cittadini , e secondo l'occasione- si f m,io
leggi

jx
OfservAtioni di Trajtm Boccalini
leggi concernenti alla liberta, alla quiete, vita de* Cittadini.come s' veduto
Venetia , e come ho detto nel principio di questo libro esser accaduto nella
fondanone di Roma ; perci che cosi come piatita invecchiata, in vn campo
trasportata in vn altro campo , fi secca; Cosi la libert portata da vn Stato
vecchio in vna Citt grande , non v' alligna . Ma come vn Popolo si pu far
libero? come Olanda; li Tedeschi, KSuizzeri con precipitar , e cosi farsi
odiosi, goder la libert ? Rare volte accade, che si formi vna Republica doppo cacciato il Tiranno .
Aut pjlquam Regum pertafum .
SCacciar vn Principe cattivo , e non correr pericolo di dare in vn peggio
re , xosa molto difficile , come il volerlo affatto levare , materia piena
d'infinite difficolt; perci che egli padrone delle forze, invecchiato nello
Stato, dove ha sempre adhcrenze, e seguito grande , & ha anco altri Stati vi
cini , quali non torna commodo il cacciarlo di quel stato ; ne meno si deve
alcuno ponere travagliarlo senza haver in mano forze forestiere , e la vo
lont di tutto il Regno , perci che se mai accade , che l'impresa di spogliarlo
non succeda, si corre gravissimo pericolo , e certa rovina, essendo, che vn R
addirato per cosi segnalata offesa , diventa crudele pi di qualsivoglia Tiran
no . E opinione di molti, che per benefitio del Regno di Francia, e partico
larmente della Citt di Parigi , il R Henrico III. fusse amazzato , perche
s'egli tornava , e nella Citt , e in stato , come si credeva, fusse accaduto in
breve , poich lo stesso Parigi supplichevole ne lo pregava, egli verisimile,
che haverebbe dato essempio suoi , & Popoli d'altri Regni di quello , eh'
importi il sollevarsi contro il suo R . Napoli , e Milano sono infelici essempij , quanto sia cosa dannosa il pigliar l'Armi contro il suo Principe , poich
tante volte sono stati con severissime essecutioni puniti .
Quante ancora,ma pi di tutte queste la Citt d'Anversa col suo lacrimevol
secco, che ricev da Spagnoli , serve di specchio qualsivoglia Stato, che c
molto meglio sopportare qualsivoglia dominio , ancorch infoiente , e Tiran
nico , che concitarsi contro il Principe con sollevationi senza fondamenti
grandissimi, e sicuri . E le pi necessarie circospitioni in negotio tanto gran
de sono queste . Non sollevarsi mai contro il Principe , s'egli presente , se
Erima non ha diligentemente risoluto lo stato da tenersi doppo che sortisse
uon fine l'impresa di cacciare il Tiranno . Se si risolve d'instituire la libert,
deve auvertire, se quello stato c capace di libert , la quale non pu prender
piede, ove siano molti Baroni , e disuguaglianza di soggetti . Ho detto al
trove di Milano, che ridicolosamente tent di farsi Republica , mentre , che
h aveva sotto di se soggetti grandi, e tante Citt, che si pretendono maggiori
di lei . In secondo luogo si deve considerare , se le forze bastino , non solo
scacciare il proprio Signore, ma mantenersi , che dallo stesso , d'altro Prin
cipe non venga soggiogato i e se ti risolvi di mutar Stato , Principe con le
forze

sopra il terzo Libro degli Annali d Cornelio Tacito .


19*
forze altrui, devi molto diligentemente auvertire, che tu non cada in serviti
degli amici , per fuggire quella del suo Signore, che ti sei fatto nemico ; per
ci che Milano, che voleva farsi Republica con l'aiuto deh' Armi Venetiane,
poteva bene vedere, che quella Republica gli haverebbe aiutati battere le
forze di Francesco Sforza, ma non fondar vna Republica nuova, dalla quale
poteva aspettare'pi tosto emulatione , che buona corrispondenza; e che al
tro sarebbe mai accaduto Francesi , quandobene havessero scacciato il U,
se non cader sotto il dominio della Casa de Ghisi, la quale per assicurarsi in vn
stato nuovo , haverebbe sparso vn infinit di sangue vassallo , e pi de' Nobili,
che d'altra sorte di gente .
Il Duca di Ghisa poi altro non doveva considerare , ch'egli era instromento degli Spagnoli per disunire vn Regno di Francia , che impedisce loro
il dominio di tutta Italia, la quale vna volta soggiogata farebbe loro scala
quella Monarchia vniversalc, cui tanto aspirano , e principalmente rendersi
sicuro , che lo stesso R Filippo si sarebbe non meno rivoltato contro lui,
quando l'havesse veduto troppo prosperare di quello, che s'era voltato con
tro i fautori dell' heresia della Francia , doppo ch'egli s'auvidde , che con li
denari, ch'haveva loro somministrato , acci che travagliassero quel Regno,
s'erano ingranditi di soverchio con tante felicit.
Ho letto , che molte volte si sono ribellati li Stati per ricever li Principi,
che fono stati poco f scacciati , come vltimamente accadde nel Regno di
Napoli, che si ribellorono da Francesi , si diedero al loro R d'Aragona : cosi
anco ha fatto Milano con i loro medemi Principi, dandosi alla Cala Sforza .
Leges maluemnt .
>yOn hanno i Regni leggi santissime ? leggi buonissime le hanno per certo.
V Ma alcuna volti il caprccio , l'ira, e lo sdegno del Principe calpesta la
legge, e comandano li vitij, e le passioni di (ui '.
N i Stati liberi signoreggiano , & hanno. l'assolutissimo dominio le leggi .
Felicissimi cento volte sete voi Venetiani ; voi quali Dio ha fatto questo no
bilissimo, rarissimo , e divinassimo benesitio della libert ; poi che non al ca
priccio d'vn Principe, pieno d'imperfetioni, nudo d'ogni buona dottrina, ma
alla sola legge di Dio, e degli huomini sete soggetti .
Lettore ? Io s, che tu hai letto , & vdito dire, che rari fono quei Principi,
che non habbiano per sdegni privati privatamente incrudelito contro vn lo
ro suddito.,,
H primo rudibus hominum dmim fimplices erant .
ANzi che agli animi rozzi , & agli huomini idioti le leggi cavigliose
riescono semplici per la poca capacit degli intelletti loro ; la dove gli
animi letterati sanno cavillare , storcere , e trovar fraude ad ogni chiara , e
Bb
semplice

194
Osservationi di Trajano Boccalini
semplice legge , non che all'altre ; In ogni cosa meglio si governano i Popoli
idioti, che letterati; E parso , che dove regnano molti letterati , non sia facil
cosa il governarsi, e non mi par punto strano, che la Citt di Norcia, & alcu
ne altre della Marca non vogliono ammettere nel Consiglio , & altri Magi
strati loro alcun Dottore ; quasi che vn cervello armato di lettere sia contra
rio al buon governo , il quale meglio s'accomoda agli huomini , che con la
simplicit dell' animo bene interpretano le leggi, e non stroppiano con le fbtttglicize del cervello , come fanno i Dottori , i quali n'hanno ridotto l'mterprctatione in stato tale, ch' divenuta la loro mercantia , che se tra Turchi,
Moscoviti, Suizzeri , & altre Nationi si seminassero di questi nostri Dottori inbreve tempo introdiirrebbero nelle leggi loro quei medemi disordini , che
hanno prodotti nelle nostre , le quali tanto pi hanno fatto oscurare , quanto
pi n'hanno dato creder di affaticarsi per dilucidarle con i loro commenti.
Nobis Romidtti vi libitum , imperitaverat .
SE l'auttorit di Romolo fusse veramente regia, l'habbiamo detto in quelle
prime parole di Tacito . Dionisio dice , eh' egli non hebbe assoluta auttorit ; ma ecco con due parole, vt libitum, la legge del Monarca ; ecco qua!
sa il fine, e scopo del loro comando, come meglio torna loro .
In detestatione della Monarchia voglio solo addurre questo, che la vita,e
fa facolt degli huomini (gioia di tutto ikgenere humano) in ogni stato di
Principe dipendente dalla sua nuda volont. Ma chi colui , che non s'ap
paghi della sentenza, ancorch capitale data in Venetia, quando vede esser
stato giudicato da Senatori non pu esser intervenuta altra passione , che il
nudo zelo della Giuftitia ; che bene nelle Monarchie sono i Parlamenti , sono
i Senati ; nondimeno cosa pericolosa ; perci che il Principe s farsi inten
dere , & obbedito . Ftitiffimus , ac brevijfnntu bonarum , maUriwque rerum
ekilm cogitare quid sub alio Principe maluerts .
Di modo che Numa havendo veduto , come Romulo si concit contro il
Popolo Romano con la troppo auttorit, che s'havea vsurpata, egli l'addolc
con la Religione, e l'assuefece alla pace, per non dar quei sospetti Romani,
che haveva dato Romolo .
Dei Numa Religionibtts, & Divino jure Populum dcvinxit . Nulla gens
tamfera, tam barbara, qua Dei alicujvs opinione non imbutafit .
ED cosa degna d'esser notata , che nell' Indie Occidentali sono stati tro
vati i pi fieri , i pi barbari, e selvaggi Popoli, che mai si sia veduto ; Po
veri in esiremo, e cosi crudeli, che non solo si pascono delle carni crude degli
animali , ma sono avidissimi dell' humane ; con tutto ci pur anco apprest
gene; cosi rozze hanno trovato, che niuna ve n'.che non honori alcun Dio,
non l'adori ; perci che questo desiderio di goder miglior vita doppo la
resentSj.

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


19 y
presente, la speranza di conseguire ogni bene da quel Dio , che comania al
Cielo, non s'insegna agli huomini,ma nata negli huomini nostri, e se si tro
vasse Popolo alcuno senza Religione, io mi credo, che sarebbo;io quegli huoinini pi selvaggi dell' istesse fiere ; Ma Numa conoscendo gli effetti, che pro
duce la Religione negli huomini, poich gli fa obbedienti al Principe , aiuta
il buon governo , fomenta la pace , custodisce la quiete de Popoli, g' incivi
lisce , gli f amorevoli fra di loro , vnendoli in amore ; In somma fa tutti gli
effetti, che si desiderano da chi comanda , perche neh" istesso tempo e spaven-r
ta , e rende coraggiose le genti ; Onde il partito vtilissimo della Religione ;
& me pare , che si possa il governo d'vn Popolo rassomigliare ad vno , il
quale dur troppo gran fatica inalzare, e portare vn peso grave, qual il go
vernare, & il mantenere in pace tante genti di genio, & interessi diversissimi,
-la dove vna sola Religione, gagliarda per se stessa, e di gran forza nel cuor
degli huomini, quali porge la mano , e gli aiuta mirabilmente portar quel
peso; perci che molti non ha dubbio s'astengono di commettere delitti , di
iion offendere il suo Cittadino per non offender la Maest di Dio, come mol
ti se n'astengono per il timore della pena . Ma che sia necessaria la Religio
ne in vn Popolo, e religione Vnica, non c cosa, che patisca difficolt, & altrove
in queste nostre fatiche n'habbiamo parlato .
La Germania ha fatto errore grandissimo far mutar tante Religioni i
loro Popoli, perci che si perde la piet con questi cambiamenti , e si da nell'
Ateismo, che insegna disprezz,are Dio e per consequenza il Principe . Brutta
cola veder, che invn Armento vi siano pecore, che non vogliono andare
con il branco; Qade grandissima reputatone hanno acquistato sempre quel
li , che hanno date leggi sacre al Mondo , e quelli , che sono stati auttori di
nuove Religioni ; perci che questi non solo hanno fatto acquisto di gran se
guito d'huomini,ma oltre haversi acquistato grandissimi stati, sono alla ime
stati adorati come Dei, come veggiamo di Maometto, e come tengono iPerfiani il loro Ismael Sof, Auttore dell'Heresie nella Setta Maumettana .
g*k etiam Reges obtemperarent .
NOn si trova corda, non catena, che possa legare vn Principe , non giura
mento, anaicon vna gagliarda forxa di Magistrato voler legarlo, c ca
gione di peggi, perche egli (prezza quei nodi , coni quali pur sempre vuoi
mostrarsi legato .
Sisto pose molto Tesoro in Castello per difendere lo Stato Ecclesiastico , il
quale conosceva , che farebbe caduto in mano de' Spagnoli, qual hora sulle
caduta divisione la Francia , che all'hora si trovava m travaglio . Leg pi
che pot le mani Papi futuri, acci che non havessero quel denaro; ma ac
cade, che Gregorio K I V. lo pose in gran parte beneritio. de' Spagnoli, con
tro quali Sisto l'haveva accumulato.
H letto, che lerdinaudo, e la Regina sua Moglie bramavano , che si ri.
bb a
huilasse

I95
Ojservstioni di Trajaxo Boccalini
belasse qualche Stato privilegiato , acci potessero ridurlo Stato di 'con
quista .
Poca auttorit possiede sopra gli altri il Principe di Venetia , perche non
Mo.iarca ; Il Monarca difficilmente pu obbedire alla legge ; I R di Francia
s'hanno rotto ogni freno ; non vogliono stare legati n con i Parlamenti, ne
con le radunanze de Stati . Ma nelle Republiche si pu legargli le mani, co
me hanno fatto i Venetiani con mostrargli il Consiglio de X. supremo d'Aut
torit lui . Hoggi i Principi legati sono, l'Imperatore , i Principi di Repu
bliche , il R di Polonia , e qualche poco il Papa. Neil' infeudare di nuovo
anche li Regni d'Aragona , e di Valenza hanno legato il loro R . Non
possibile stringere vn Principe, come non possono le pecore legare il Pastore;
Altro modo non v' che l'interefle, e l'vtile di lui .
Non obbedirebbono i Papi alla Bolla di Pio V.se non gli raffrenasse il dub
bio , che si dessero loro Nepoti Srati Ecclesiastici , li fossero poi ritolti da
successori, e non investiscono altri Principi grandi, si perche non possono del
sangue loro ; si perche non hanno tant' interesse, che gli possa movere ad vna
simile deliberatione,che darebbe scandolo,e farebbe odiosi i loro Nepoti .
Gregorio IV. ch'amava teneramente il Duca Albruto, poco manc, che
non gli dasse l'investitura di Ferrara. E lo stesso legar vn Principe, che rite
ner vn nume con vn argine , perche pi si gonfia , e poi lo rompe con la sua
violenza, e f maggiore il danno . Meglio segar vn legno , che s'ha da ope
rare, che romperlo nel mezo con la violenza; perche sempre si schianta , ne
mai riesce la rottura eguale . La Republica de i Lacedemoni haveva due.
Efori, come Censori cavati sorte dal numero del Popolo, ch'erano contro
la potenza del R, e Senatori .
. Pulso Tarquinio , adversum Patrum fatliones multas Populus paravit
tuend lbertatis .
VEro,& infallibil segno, che vna Republica sia per esser di corta vita i
vedere, che il Popolo riabbia in esta qualche parte , che per raffrenare
l'arroganza della Nobilt, non possa far dimeno di procurare d'haverne . II
Popolo Romano non per fuggire la Tirannide de' Nobili , ma per far Tiran
no vn Nobile s'impacci nella Republica, come accadde quando Cesare con
l'appoggio de' Popolani s'acquist la Tirannide . La gente bassa congregata
non pu far saggia delibcratione ; poich non per ie stesso habile y non ad
altro vale, che ad esser concitato contro i buoni,& allo spesso dal pi detesta
bile, ambitioso , & inquieto soggetto , che sia . Imparare , come s'abbassi la
potenza della Nobilt , quando da noia al Publico , & al privato popolo .
Quando la prestantissima Republica Venetiana havesse (come hanno fatto la
Fiorentina & altre ) ammesso il Popolo alle deliberationi , sarebbe certo ca
duta cosi presto, come in breve s'estinsero l'altre, che furono instituite eoa
l'ordine Democratico ,

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


197
Molto deve farfi nella Monarchia ; Onde tanti Popoli hanno privilegio ;
ma poco nell' Aristocratio , in cui deve il Popolo , ( come si f in Venetia)
lasciar il governo Senatori , che solo habbino riguardo , che il Principe sia
legato ; perche il Popolo poco pu frenare l'ambinone de' Sedatori , anzi f
operatione contraria, servendo per Ministro dell' ambinone de Senatori . In
Venetia il Popolo non pub se non difficilmente haver Tiranno, ma facilmen
te lo pot havere Roma . Il Popolo non deve havere alcuna parte nel co
mandare ben nell' obbedire gradi honorati , come hanno in Venetia i Sccretarij . Ch'elfi poi habbino ad eleggere i Magistrati giudicare , e ad ottenere
Magistrato di governo , e di comando la rovina delle Republiche . Vuole
auvertirsi, che il Nobile non offenda il Plebeo, perche non f cosa, che offen
desse pi la Republica di Firenze, che la superchieria de Nobili contro il
Popolo .
Et accitis qux vfquam egregia .
IL trasportar nel suo stato leggi, che sono d'ottimi effetti , in vn altro , non
sempre buono ; perci che quella legge , ch' ottima nel Regno di Spa
gna, non haver cosi buon fine in Francia; perche nel far le leggi, e darle ad
vn Popolo, f bisogno formarle secondo il genio di colui, che ha da osservar
le . Anzi mala cosa auvezzare vn Popolo mutar leggi, come il mutar cibo,
& aria nuoce . La Republica Fiorentina meglio si sarebbe governata con le
sue vecchie , che tutto il giorno introdurre nuove leggi; Onde og;ii Citta
dino si pose voler introdurre nuovi modi , e farsi riformatore della Patria.
Egli ben vero , che di buone leggi altre se ne pu sempcr servire ; ma con
destrezza, facendo, che poco poco si dismettino le prime, se non riescono
di frutto ; ma il volere ad vn Popolo invecchiato in vna dar tutto ad vn trat
to diverse, e nuove leggi, cosa pericolosa . Vna Republica corrotta, vii
stato au vezzo vivere in servit , di rado , in vano tenter di farsi libero, &
instituir buone regole, pigliandole dalla Republica d Venetia, altra buona,
come lei .
Nam fecula leges, etfi alicjuando in malejcos ex deliclo,fepis tamen dijfentione ordinum , ey adipifeeadi i/licitos honores , aut pellendi
dars viros, altaque oh prava, per vim lata fu ut .
SI duole il Machiavelli , che la sua Republica Fiorentina in tante riforme,
che fatte ha della libert , non mai gli succeduto farne vna tale , che havesse data la pace quella Citt, e Republica afflittissima, e travagliatissma
dall' intestine guerre Civili; e rendendo la ragione di tauro mancamento,
dice , che le leggi , che si facevano per riformare quel governo , erano fatte
con l'Armi alla mano da quelli, che riavendo tal hora cacciata la parte con
traria dalla Citt formavano vn Stato , nonch assicurasse nella Republica 1*
Bb 3
quiete

198
0(servanovi di Trajano Boccalini
quiete de Cittadini, & il commune riposo, come fi doleva, ma che solo haveva la mira di stabilire la grandezza vsurpata , e la depressione della parte cac
ciata, cosa, che anche dice Tacito esser seguita nella Republica Romana .
Devono essere introdotte le leggi nella pace per la quiete , e pace della
Republica per confermare , & assodare il vivere libero , come fece Andrea
Doria immortalisfimo nella sua Patria di Genova, la quale egli rimise in qudla libert, che insino ad hora si gode ; ma perche prima le riforme de' Fieschi
erano fatte solo per tenere fuori della Citt gli Adorni.egli Adorni havendo
rihavuto il governo in mano solo , facevano leggi in danno della famiglia
Fiesca ; Si perde la quiete , che si senti poi per la riforma del governo fatta
dal Doria.
Nec minor largitor nomine Senatta Drttfui .
ARte nobilissima d'acquistarsi quell' aura populare, che inalza glihuomini nelle Dimocratie tino alla Tirannide . Replico, che la Casa de Me
dici in Firenze non lasci, cosa in dietro per acquistar la benevolenza , & il
seguito popolare, che le diede il Principato della Republica in mano . Mari
tava figliole de' poveri , faceva altre elemosine , prestava denari per haver
molti obbligati, faceva spettacoli publici, e fabriche sacre di Chiese , & Ospe- dali; Onde e ben vero,ch' pernicioso in vna Republica vn Senator ricco, e
liberale . 1 Cassii , i Gracchi , e Cesare preponendo annue assegnationi de'
Terreni con leggi Agrarie aspirorono alla Tirannide, come fece Druso nomi
nato qui dal nostro Historico .
Doriec tuciits Sulla Bicalor addidi(set, ottimi ei rei, aut in longum paravi* .
PErci che con la caduta della potenza di questo , cadono anco le leggi, e
Siila fece leggi suo proposito .
Et corruptipma Republica plurima leges .
COme appunto i corpi corrotti , gli huomini di mala complessione vfano
assai medicine . Le Republiche infette di molti mali , cercano liberar
sene con fare spesse leggi , e come gli medicamenti vsati troppo , rovinano \a
complessione, e la buona sanit d'vn corpo humano ; Cosi ancora le spesse
leggi sono inditio , che il male della Republica tale , che non cede a qualsi
voglia legge, che voglia sanarla . Sed in fingulos hommes nata qn~stiones .
E' male quando vno fa legge per deprimere vna parte , ne pu essere , che
si faccia legge . Sed in fingulos homines Lati. quAiioncs . Si pu fare alcuna
volta , quando la grandezza d'vno neda occasione, come quando Farnese fu
escluso dal Pontificato ; quando fece Sisto la Bolla di chi haveva figlioli .
Spesso devonsi mantenere le leggi vecchie , per decidere le cause > quando st
fa

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


199
per riformare lo Stato,come accadeva in Firenze, & in Genoua , in Firenze
conculcata la Nobilt , dominava il Popolo , e poi domin la Nobilt ; Cos
doppo Siila il Popolo Romano domin . Nota quella parola Agitanti , che
vuol dive menare per il naso, e servirsene per i fatti loro , mostraudo sempre
il contrario .
Tum Cn. Pompeitts tertium Consul corrigendi moribus deleclus , &
gravior remdies, cjum delisia erant .
Itfttynpeflivi* remediis delitta accedcbarit ; disse altrove il medesimo Tacito;
Quello accade in Pompeo ; perci che vn huomo solo non buono rifor
mare i costumi corrotti d'vna Republica ; il che cosa difficilissima vn Ma
gistrato intiero. Il secondo errore, dal quale nasceva che le leggidi Pompeo
in quella riforma erano accettate per buone , sii perche malamente si pu
muovere vno in far cosa, che sia aborrita da colui, che la persuade, la co
manda ad altri, perci che ella manca di credito . Il terzo errore su in eleg
gere per la correttone de' costumi il pi scandoloso soggetto di quella Repu
blica , dico scandoloso inquanto alla soverchia auttorit , ch'egli haveva;
Tutte le leggi erano da Pompeo fatte contro Cesare per cssaltatione delle
sue grandezze . E nel vero, che le leggi, che saranno date ad vna Republica
da vn solo Cittadino, saranno sempre appassionate, e nell' eleggere i Refor
matori, f mestiere tali scorgerli, ch'essi non siano degni d'odio , di disprez
zo appresso quei , che devono esser informati . Dove sono fattioni , non
possibile far Riforma , bisogna levare le fattioni ; perci che come poteva
niai Pompeo correggere il Primo , e pi importante vitio d'vn Senatore , eCittadino , che la sete di dominare la Patria, se in esso Pompeo si vedeva pi
che mai regnare tal ambinone .
Cesare aspirava tanto alla. Tirannide , e come poteva predicare Egua
glianza tra Cittadini colui, che non era ad ogn' vno tanto disuguale .
StmrttrtHsue legtim ancor,idem ac subversor.
Ev auvertenza ad ogn' vno, che ha auttorit di far leggi l'astenersi da quel
le , che legano lui medesimo le mani talmente , che non possa accomo
dare certi fatti suoi senza rompergli ; ma Pompeo volendo nella Republica
venir maggiore di Cesare , fu forzato per farsi grande romper quelle leggi,
che haveva fatto per tener bassa il suo nemico, e concorrente Cesate .
gu armk tutbatur, rms atnisrt .
Cio con l'armi in mano. Il Principe d'Oranges pi di tutti osserv
Questo precetto ; sempre diceva vincere , morire ; Affermando , che
quando vno impugna la Spada per difendere il suo , non mai doverebbe
rimetterla

o
Osservationi di Trajario Boccalini
rimetterla nel fodro , se prima non l'ha da ogni banda eccellentissimamente
difeso ; perche altri essendosi armati per difendere il suo Stato , s' lasciato
poscia addormentare da diversi partiti proposti, che poi essendo dall' Armi
Stato sopragiunto, v'ha perduto la Stato, e la vita ; come s' veduto ia diversi
Baroni Napolitani, che si fono ribellati al loro R .

Non moi , nos lut .


E frutto della Guerra, e massime delle discordieXivili la corruttione d^'
buoni costumi, e delle leggi; come adunque dicono l'essercitio fiella ,
Guerra esser honorato? Deplorando il R Henrico IV. lamiseriadJel Rggnq
di Francia laceratissimo da tutte le parti , disse , che non tanto glfcdg^eva la^
perdita di tante piazze forti occupate da Spagnoli , ne la Morte di tanti buo
ni Francesi mancati in quella Guerra, quanto rintroducioni de' pessjtrv9JjJnii, fatte da quelle revolutioni. Perci che i Francesi per quanto s'appar
teneva alla devotione all'affettione , & alla riverenza di quelli verso il loro
R, se per inanzi solevano essere appresso tutte le najioni tai*tCbcel^f^a412J*^
ra s'erano mutati de' loro costumi, che havevano non solo Lacerato ngj} )0C
bocca, con la penna, con gli scritti, e con parole indignisfime il \oro I\ ; ma
quello persuasione de' suoi ribelli havevano prima cacciato da Parigi, e poi
amazzato , essendo di fedelissimi della Corona di Francja divenuti cjsi infe
deli , che havevano agli stessi Spagnoli vendute le Piazze^mpQrjhtissime .
Di Christianissimi fatti senza Dio , e senza ogni Religione , & ia somma pili
d'ogn' altro disordine desta Francia , si doleva , ch'ella h aveste -perduti quegl*
antichi, e buoni costumi, che si perdono nelle guerre .
,
Deterrima qtidque impune .
ANzi non solo senza castigo nelle Guerre Civili, ed, }p ogni altra si com
mettono le sceleratezze ; ma queste acquistano il nome di virt ; Onde
si premiano non che si castigano le cose brutte . Ho letto in vn galantisfimo
libro Francese queste parole ; Oh grandissimi effetti della Santissima Lega ;
Noi non facciamo altro , che rubbare , assassinare, amazzare, e siamo tenuti
huomini honoratissimi ; perci che chi da vna Piazza Spagnoli, non tra
ditore, non ribelle, ma viene reputato Cattolico , & honorato Francese . Gli
astssinamenti si commettono, ma ne suno c assassino, e colui, che nelle Guer
re Civili di Francia ha amazzato lo stesso R, stato da quelli della Lega te
nuto tanto per Santo, e Martire , che li Spagnoli non dubitano di fare stam
pare in Roma stessa il ritratto di quel Frate, e venderlo pubicamente .

Ac imita

sopra il terzo Libr degli Annali di Crnelio Tacisi ;

toi

Ac multa bonejla extio fueres .


VEdi ci esser seguito in Fiandra , ove volevano amazzare i Consiglieri
del R,& arrazzavano i Cattolici ; percioche nelle guerre Civili c delit
to capitale il mostrar d'amare la Patria, e l'honore della Natione , e sotto il
colore del ben publieo, s'esercitano gli odii privati ....
Ritorno agli essempii di Francia , dove vn suddito fedele quella Corona,
& inimico dell' ambition del Duca di Ghisa che piangeva la morte del suo
R, e la desolatone di quel notabilissimo Regno, fu per questa virt ammaz
zato come ribelle, e come adhrente agli hertici,e di questi Casine sono se
guiti tanti in quel Regno, che ancora ne rumano tutte le Carte.
Sexto demum Consultai Augustmpotenti afecurus, qua Triumviralu
jujserat , abolevit .
NOn solo vero , che anco le violentissime Tirannidi all'hora che sono
passate alla seconda, e terza generatione divengono giustissimi Principa
ti, e per fa mestiere, che coloro, che succedono al Tiranno, vivono da Prin
cipi liberi affatto da quei antichi sospetti , e con leggi non tanto pi severe, e
con tanta gelosia verso li suoi sudditi , ma lo stesso Tiranno occupator della
sua Patria, e d'altro Stato , deve, e tal hora suole con gli animi addolcir le
leggi, & il modo del governo ; perci che cosi si fa men odioso , e si concilia
l'amor de' Vassalli . E ben vero, che bisogna auvertire, non si dia occasione
sudditi di macchinare contro la vita del Principe .
Deditque Jurai qm* paceyr Principe vteremur.
IL Tiranno , & ogni Principe nuovo doppo l'acquisto d'vn Stato fatto con
Armi , deve assodare la sua potenza con la pace , e far , che i suoi Popoli
gustino quella quiete , e quel riposo pacifico , che fa godere la Patria , la Mo
glie , i figlioli , e le fortune , & all'hora non vn Tiranno , ma parera gnasi vn
Dio Terreno , che gli dar la pace, & il bene . Con questo Augusto si man
tenne viva la potenza, che s'era acquistata con l'Armi .
11 R di Spagna h voluto la pace, e cosi anco il R d'Inghilterra ; Eper
il R Filippo 1 1. volle morire nella pace per non lasciare vna Guerra al suo
figliolo Filippo III.
Il Duca Alessandro de* Medici, e doppo lui Cosmo, & i due figlioli, e Ncpoti , che gli sono successi sin hora havendo sempre dato quella pace al Po
polo sotto il loro Principato , che non mai hanno gustato sotto la libert,
hanno quietamente regnato . Cosi Henrico I V. essendosi col suo valore , e
con l'Armi acquistato quel Regno, che gli dava la successione del sangue, an
corch doppo per molte ingiurie ricevute, e dal Duca di Savoia, e dagli SpaCe
gnoli,

tei
OfftrvAi'tMt di Tatjart Bccalfn
gnioli , egli habbia havuto violente occafione di far la Guerra ; non dimeno
apendo , che la pace poteva assicurare la saa potenza , sagacissimamente dissi
sar
mulo ogtV offesa , e (come mi ricordo haver letto altrove ) rari sono quei
Principi , che Cubito arrivati al Principato , postino sicuramente far guerra .
Et la ragione, perche il 1 iranno non vuol guerra forestiera, ^perche non
ha Popoli fedeli, che rabbaiidonerebboao h vaa rotta, j. >i . * 'ju,, ......
.u v'<i 3, J/.iUs.;
Acrierti ex eovincla > inditi cufiodes .
>: o / < O
CHi f obbedire il Popolo alla legge , lo f soordar della?libert. Fatti
la legge, fa bisogne, che il Principe non sia derito per Plsenvaraa , cha
gli sia in ogni sua parte oiservata , ne miglior rimedio si trova deHe Spie ; Er
all'hora sono pi necessarie queste; Quando le leggi sono nuove e lontane
dall'antico suo modo di vivere, come erano quelle d'Augusto date ad vnPopolo vso gi di vivere nella libert ; Vaieflempio che si dia in vn grande,
basta farlo o [servare da tutti .
' ij ja.t..
Sisto V. fece giustitiare il Marche Pepoli fautore de' Banditi affine dfostkpare la razza, egli riusei.
Et lege Papi* Veffn prapii wduiti .

K'i

MOlto maggior stimolo - il premio, che la pena ; Non hanno gJihuomiai


dell' et nostra altro premio, che l'esseniione di dodici figlioli quando
vivono, & anco -mal osservato. Non possibile- abbattere il Turco senza
moltitudine d'huomini , e questo s'ha da Matromini) . Esausta d'huomini 1*
Spagna ; poco habitata l'Italia ; Replico, che grandissima cura deve havere il
Principe sopra la generatione principalissimo ornamento, ricchezza 3 e for
tezza d'vn Stato .
Ho detto, che il Turco per h&ver figlioli, ammette bastardi ; noihabbiamo
la primogenitura; e perche non bene comandare i Matrimoni) , devono i
Principi allettare gli huomini alla proereatione con mostrare agli ammogliati particolare inclinatione ad aiutarli, favorirli in ogni occasione, dando ad
essi an^o honorevoli titoli , quali vengono dalli Sacri Canoni prohibitif
Chie rici, come la procura, l'aa-vocatione, i Magistrati della Citt, neametter
ai Consiglio della Citt huomini, che non. habbino moglie, & in soramacoft
il premio haver quel benefitio,che i Romani havevano con- la pena%
Sed dtih penetrdbant -r Vrbemque-, & Italiani , &quod vfqtmm
Civ'mm , corripuerttnt' .V i ^ ;
DUe cose dobbiamo notare da queste parole} prima, che pervio fin da i
tempi antichi non cos santa, ne cosi buona legge, che i Giudici, No
ix 8c li Spioni non riducono memoria, e nonda faccino odiolka Popoli .

sopra U trzo Libro degli Ansiali di Cormiio Tacito .


ioj
Papa Clemente Vili, vedendo tutto il suo stato dilapidato da debiti con*
tratti dalla Cmrnunit per diverse spese fatte, 8c anche per avaritia de proprij Cittadini , public vna Bolla chiamata de bono Regimine , nella quale si
provedeva per 'auvenire , e si rimediava disordini passati ; ma fu doppo hi
publicatione cosi esequita ,e posta in atto prattico da certi forastieri compu
tisti, destinati questo negotio, che servi pertare i conti debitori delle Communit, e rovinare molte famiglia .
Cosi pur anche la persecutione de* banditi fatta da moltiPrincipi, s' fidotta certo termine , che molto maggior danno arrecano gli Sbirri , de'
banditi , come pi twoee molte volte colui , che vuol faredslervare la legge,
che la pena.
Secondo notiamo , che gli Stati di conquista ricevono quella dissolutione,
cheasscura il Principe . Ma la sua Natione, ch' fedele, deve il Principe cer
cane d'allettare con la molciplicarione.e non stato* come ho detto in altro
luogo giudicato saggio Consiglio., che i Spagnoli habbiho desertata la Spa
gna, per h abitar l'Indie, e mantenere li Stati d'Italia, e di Fiandra .
y; Tiberinistatuendo remedio , quique Conularium , q/ti/tque ?raloriisy
totidem catero Stnatit forte duxijfet .
*l^Essuna cosa rende il Principe pi amabile, che levar viali richiami, e'fc
cagnarie degli officiali . Auvertiamo qui solo , che quando fi vutfl provedeVe disordini, riformarli con le leggi,si devono accampare gli huominT
di tutti gli ordini, e non dare il negotio ad vn solo, come dice Tacito, Che hi
fatto dalla Republica Romana Pompeo Con pocO frutto . I Principi sono
padroni della bocca , e degli atti esteriori, ma non gi del cuore, e degli atti
interni .
Posino , & hanno privilegio di burlare le geriti con modo simigliarte di
procedere ; ma non credono per questo gii i Principi se ben Veggono accet
tate da gli huomini le loro arsioni finte , o non buone , con appluso, e con
silentio, che le genti non habbino smania, e non detestino certe hipocrefie,
che fanno, che appunto questa d'August,e di Tiberio , che pregavano aldi
conceder quello, die stava in lro mani di dare , e che quelli , quali di*
mandavano, non potevano negarle .
Cose tali si veggono in Roma molto pi spesso, che altrove, quando i Papi
Volendo arricchire i Nepoti , vogliono per sino esser pregati dal Sacro Col
legio de Cardinali far quelle" cose, che gli stessi Cardinali detestano ,& han
no in horrore . E quando anco fi volesse non fi pu impedire . Ma perch
al Principe non fi pu contradire, per non cadere negli infortuni) di Trasea;
per ogni cosa pafUrcon gli adulatoti con applauso , e con i buoni con rissa,
e rabbia secreta . I Papi foghono fate Ministre delle loro voglie gli stessi Po^.
poli, e per hanno havuto tant' ingegno , Che con Vn poco d'honore con il
primo luogo,& vn altr' habito diverso dato certi Cittadini,ottertgno quel*>> ch vogliono-. .s
Ce a
Scd

Ojservatiom di Trajano Boccalini

io4

Sed ncque tur fuijse dubitaverim, qui ejufntodi preces occulti illuderent .
OCculti, dice,perche non mai de"e altri tirarsi addosso l'odio del Principe
con mostrar d'odiare, e conoscer il suo artititio,e se bene certe cose fl<>macano, bisogna haver complessioni da digericle. Molte foipocresiebisgaa
mostrare, che siano santit, essendo pazzia precipitar le cose iusrcbnjnegar ^l
Principe quelle , che gli dimanda , non per ottenere .potendole farda scarna
per cohonestare la sua dimanda, e dar tepuKatiioaea e steiferino! Vod toz
E qui replico la lugubre, & infclicenlibert di Rudolf- PkxCardinale Cabpi, il quale fu padrone ottimo dlmio Padre et precipit le fiie sperafttze joon
aver detto liberamente Papa Paolo li 1. quando f prjapjosto nel cambio
di Parma, e Piacenza , ch'egli profit$ya) Sua beatitudine, che -quel braro
sarebbe stato la rovina della sua Casa ; Et mici giorni Gabriel Paleotto
Cardinale d'infinite lettere , e molte bont havendomeCtncimricnrradetto molto desiderij di Papa Sisto, tolse se la grandezza del Pondneato.' ,r
'- .-, r;.'
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Ac fame* initia fafligii C&faYibui eraHt .


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GOlui, il quale deve esser herede d7vn Principato, e quel soggetto, che fi
vuol tirare fortuna maggiore sempre bene di mostrarlo in faccia del
Mondo primieramente honorato di gradi eminentissimi, e privilegiato della
sua persona ; perci che il Popolo comincia ad haverlo in honore, e rispet
tarlo . , Et il Duca di Ferrara (come dissi altrove) dovea mostrare D. Cesare
al Mondo, come Duca Futuro, dargli occasione di farsi amici , e rendersi affettionata la Citt, anzi dovea farlo giurare Principe .
Non pu esser Duce di Venetia chi non ha havuta la Podestaria di Chiozza, e di Padoua . G' Imperatori Greci, che nonhavevano l'Imperio bene
hereditario , facevano prima giurare , che non haverebbono ricevuto altr*
Imperatore, e si come la natura passa dal mezo Inverno nevoso all' estate ar
dente per lo mezo della Primavera, cosi deve il Principe fuggire di fare certe
attioni , le quali havendo del violente non hanno seco tutto quel decoro,
che si deve . Dico questo , perche nella Corte di Roma io h havuto amici
sorsi in ogni qualit vili , e minori di me , & in meno di tre Mesi gli h molte
volte violentissimamente veduti salire fortuna grandissima, che se havesero
vsata la strada , il Papa d'all'hora , che veggo vsare al presente da Clemente
V 1 1 1. di mostrare al Mondo con le Prelature quel soggetto , che deve essere
honorato dalla nobilissima Nobilt Cardinalitia,e dalla Corte, sarebbe pi
stata grata l'occasione di quel tale quel grado, e l'istesso Collegio non si sa
rebbe arrossito di vedere nel iuo numero colui , che quatro giorni prima al
loggiava in vna Camera locanda .
Clemente Vili, soleva mostrare al Mondo coIui,che dovea eslr assonno al
Cardinalato con le Nunriature^ con li carichi de' negotij di governo grandi.

sopra il ter^o Libro degli Annali di Cornelio Taciti .

io y

Ita adversts animis acceptum , quodfilio Claudi] fot er Seianui dejlinaretur:


fo/luijje nobilitatene familU videbantur.
Ondovea Tiberio ne meno accappare il pi nobile di Roma per sua
kurezzac iDevcWo i Principi imparentar nobilmente , e sforzarsi sempradieendere.riguatdevole,honorato,e maestoso il sangue loro; perci che
colai, eietPopoii hanno per Terrestre Dio , non possono sopportare, che gli
faccia cos' alcuna , che non sia misurata col compasso della riputatione , e
dell' honoce ad vso borrente ; ma non tanto i Principi nati Grandi , quanto
tutti iPsivati , che hanno assestato vn stato, hanno cercato d'accasarsi con il
sangue Regio*aaco pigliando molti le mogli , li figlioli de morti R da loro,
perche se altri con vna Dorma Imperatrice di sangue Regio ricuopre la sua
vilt, non-^ pi vn<humo nuovo quei Popoli, come quell' Imperatore, che
per dominare Npoli spos vna Monaca del sangue Normando.
vjfcScSabfno havessctottenuta questa felicit, haveva superato gran difficolt.
I Papi nelle turbolenze hanno fatti gran parentadi per puntello proprio , e
del loro sangue . Paulo IH. con i Francesi , e Spagnoli s'appoggi 1 Inde
cente fu quell' attione fatta da Pio Quinto di veder la Nipote d'vn Papa maritatasnel Nipote del Cardinale Rusticuccio suo Serenissimo, & in Francia f
estremamente mormorato , che il R havesse data per moglie ad vno della
Casa di Gioiosa nominato Arma la Sorella della Regina sua moglie. Nobilis
simo atto fu quello della figliola della Regina di Napoli , ch'essendo per vio
lenza stata conosciuta dal hgliolo del Principe d'Avellino carnalmente , con
tutto che non seguisse le Nozze, ella detest di modo la vilt di suo Marito,
che lo fece nella sua Camera , & in sua presenza ammazzare di pugnalate ; e
quello, che f degno di molta ammiratione, lo fece di la molti anni ........
di modo che ne il letto, ne il Vincolo Matrimoniale gli poterono far ammor
zare lo sdegno concepito per la vilt , con la quale pareva quella Princi
pessa follnijje tiabiliiatcm fimi lu .
Sujpefiumque jam nimU Jpei Seianum vitro extulijfe .
On si dolgono poi ne!l' infedelt de' loro Ministri i Principi , quando
JsN essi procedono con essi loro con tant' inavertenza Dell' ingrandirgli,
che per modo di dire gli violentano ad aspirare quelle cose , ch'essi doverebbono prohibire loro con troncarli tutte quelle strade, che possono parto
rirgli nell'animo vna soverchia ambitione.
Si deve fare ricco, non grande il Serenissime e sempre con tale circospitione,che rimanga Serenissime: Disse Augusto, ch'egli haveva di modo inalzato
Agrippa , che faceva bisogno lasciargli l'Impero , ammazzarlo . 11 primo
Vicer ha solo il governo assoluto, e la sopra intendenza degli esserciti , hanpo il loro Capitano li Giannizieri , c questi Comandanti spesso mettono
Ce 3
paura

io$
Ofsctvthni di Tr*j*n* HttcxtUt
paura al Padrone, che non sempre pu rovinargli.
Auvertirmo questo ancora , eh' il primo scalino, che fagliano quei, cric
vogliono macchinare contro il Principe l'imparentar con essi loro , & inse
rire in qualche modo nel proprio il sangue Regio.
Il Conte d'Avellino non per altro creder mio egli vs la violenza , che
ho detto alla figliola della Regina di Napoli , che col farsi del sangue regio,
bavere qualit alte regnare . Perci che fatosi vn Parente del Principei
pu aspirare certi gradi, che non si darebbero servidori .
Li R di Francia particolarmente devonsi dolere di loro stessi, havendodi
soverchio esaltata la Casa de Ghisi , & hanno cagionato se medesimi , t
quelli Stati mali ; ma alcuni sagacissimi Principi in Italia, come Firenze , Fer
rara , Mantoua , & altri non solo non. hanno mai vsato di far grand' huomo
alcuno dello stato proprio , per non haver occasione di dubitarne ; ma non
mai hanno comportato, che i loro Vassalli ne i Stati d'altri Principisi faccino
grandi, e particolarmentehanno in horrove.ch seguitino, la "Corte Romana^
e se pure alcuno diviene Prelato hanno in spavento terribile jich'eglifia.' fatto
Cardinale, il che fatto con fondamento della publicai. ' t '-c A, *.s lu . ;
* ,
vu;, r-i * .
m.' '*
Opumque qu'is domus UU immtnfum vigmt ,primus nceurnuUtot . 1 - ?
Ridetevi di quelli , che si credono , che la vera nobilt consista in altro*
che neh" havere molte ricchezze . Lasciate ricchi i vostri tgtof , the
ueceflariamente lasciarete , e farete nobile la vostra Casa . Ltt famiglia di
Volusio, non haveva havnto gradi maggiori , che d'esse* fiati Pretori ; Ma
Lucio Volusio con le sue ricchezze vi pose il Consolato . Chi hdehari aflai
sputa sentenze quando parla, chi n' senza non dice 'cosa, the non facci ride
re. L.'humido rudicale di tutte le cose sono le ricchezze. Anco i Principi
fono derisi, e beffeggiati quali' hora nello stato laro sono poveri, e molto pi
gli huomini ordinarli ; ma in altro pi conveniente luogo diremo i difetti
della povert , & i beni delle ricchezze , e l dove dice Tacito; Paupertatcm
jkmmum malorum .
. ' '
La famiglia de' Conti, che h havuti tanti Papi , e numero infinito di Car
dinali, e Vescovi, cede pur hora in Roma per esser povera alla Casa de Cesis,
la quale all'et de nostri Padri trasse Origine da vn celebre Auvocato della
Corte Romana, e questo esempio panni bastevole cH chiarire ogn'vn.
Atque Me, quamquam prmpto ad capeflendos honores aditu, Mcemtem
tmulatus-,[me dignitate Senatoria imitas Triamphalium,
Conftthriumquc poternia anteitt .
CHi ha l'orecchie del Principe, & da lui ammesso nelle faccende di Sta
to pi importanti fatto partecipe de secreti grandi , guardi all'e^enza
di quella gratia, ch' la ver, e soda graadeBza digovenaare ogni cosa,
w
lasciando

fiffs il ter\o Li\m degli Annuii di Cornelio Tacito .


107
hfctando l'apparenza, & il fatto de Magistrati, c gli honori inorpellati ad al
tri; anzi il fervidore , che vede il fuo Principe troppo inclinato farlo gran
de, lo trattenga egli medefimo , e fagga carico , che ha di gelofia . lbraint
diceva Solimano . Voi m'ingrandite tanto, che m'ammoziarete . Ruigomei , & il Coleone auvertino li loro Principi non fidarti tanto di loro ; Ma
phtj colui* chelappi rarfrenarfi nel corfo degli honori ? Quello pu venire
dalla psudiaitea degli ofrinali, di non ambir altro , dall' accortezza del Prin
cipe di non guaftari va fuo fervidore con dargli akre cofe . Cosi Mecenate,
eterne dice Tacito 1, emendo ftato doppo Agrippa il primo huomo appretto Ot
tavio s/'aflenna da Magiftrati , & ragione per non infofpettire il Principe, e
perrjon tirarti addoflb degli nemici , come fanno tutti coloro, eh' efercitano"
carichi pwbliei , & in fomma- prudenza di non fard odiofo tutto il mondo
con yplere,0ccttpare tutti i luoghi grandi , & honorati , che fono in Corte,
Boa* dar- luogo ad altri , e non tirarli addoflb l'odio vnivertale : dico queir in
vidia e,*iueii.'odQ,. al quale anco l'iftelfa innocenza, e "bont, ancorch tao*
didiffinpa rtpn feppe njai fere relftenza .
All' et de noftri Padri Monfignor Matteo Ghiberti Datario, e Vefcovo di
Verona fu il primo huomo, che havelfe Clemente appreso di fe ; Solo il quaie in quel Ppntitsato tanto grande maneggiafie tutte le cofe, e non dimeno
quel Pontefice d'eterna memoria degno , non mai volle farlo Cardinale , e fi
l'ifidTa ragione perche Augufto, e Tiberio, quefto non ingrandi te de Magiftrati Sakrfuo , e quello Mecenate ; perci che io credo , eh' il Principe pi
toflo non volerle darhje loro, ch'effi ne rifiutaffero . Perche vn Miniftro non
deve bavere in mano tutti gli inftrumenti da farti Principe . Grandiflma
dunque fu la, Cagione, che ritenne Clemente dal non honorare vn tanto Rio
Miniftro deUa dignit Cardinalkia , la quale molti altri con il favor d?eflb
Ghiberti ottenero; perci che quando vn Papa ha tirato vn fuo Miniftro fe*
deJiflmo al Cardimlate, pu dire, ch'egli fe l'ha perduto , perche pocaipi
fedelt pu fperarc da colui, che comincia fervidore con vn altro intereif*
difabricare fe: fieno il Pontificato, e compiacere Principi pi'tofte*ychef
fervire bene il fuo Signore . Hora fe con quefta medefima auventenza fi fbfl
governato Tiberio verfo Sciano, come fi govern con Salutilo Crifpoi, non
fca-verebbe egli corto tanto perkolo della vita . In ogni caio altretanto do
glio di caftigOie-feveriiTim cohu, che moftra ignuda la fuamoglie belEffiwa qualfivogiia fuo fidato, e caro amico; quanto- colui, che non portando
rr.pctto alla legge dell' amicitia violargliela
Dverfa aveterum inflittao per adtttm,&m:ixdaias .
IL venir del Prncipe-deve contenere Maeft : quello del Genoilhuomo at
tempato gravit, del Giovine leggiadra, del Religiofo modeftia ; delle
matrone dignit,e decoro ; delle Virgini venuft, e polkczia- L'habito- vi
rile deve elitre diflinile quello delle Donne : il- velato , che altri porta , &
. ,_
'f
quali

xo%
Ojfrvationi di Trajano Boccalini
quasi sempre conoscere la qualit del nostro ingegno ; percib che come la
bruttezza, e sordidezza de vestimenti da inditio della sordidezza dell' animo ;
cosi la soverchia attillatura segno d'animo effeminato;* di nostra affettata.
Mi souviene, ch'essendo il mio libralissimo Mecenate Pietro Cardinale Aldo
brandino andato in Francia Legato, disse havervi veduto Antonio Perez, del
quale era forzato fare poco buon giuditio, poich l'haveva ancorch vecchio
veduto tanto profumato, tanto attillato, che pareva vn Napolitano,che par
lasse alla Spagnola, & vn Spagnuolo allevato in Napoli .
. AH' et il Cardinale Gesualdo per la sua troppa politia , e per haver pi di
quello , che se li conveniva amato i profumi , e l'attillatezza era ridicolo alla
Corte Romana, e stimato poco atto tutte le faccende grandi . 11 Cardinale
Montalto per lo contrario andava mezo stracciato .
... .
Copiaqueyr affluentia luxu propior .
L'Ofsitiale, & vn Ministro principale far grandissimo honore al suo Sigi***'
re , se nella sua Casa privata, in ogn' altra sua attione viver magnifica-'*
mente, e con splendidezza tale , che sia tenuto lontano dal sospetto dell' avaritia, e dalla nota di troppo fastoso, e borioso ; perci che il primo estremo
gli dar nota di sordido, & il secondo di superbo, e vano ; Ma la mediocrit
dote d'animo nobile, & honorato .
Suberat tamen vigor animi ingentibui negoli par ; eo acrior, qui
Jomnu/n, & inertiam magis ojientabat.
FVggite per Ministri certi d'ingegno tanto vivo, che vogliono tenersi con
tutti, haver mano con tutti, & esser tenuti non solo principali, ma Princi
pi, perche sono come Soranzo, e Lipomano .
Mi ricordo haver letto vna scrittura intitolata Ragionamento , che fece
rimperator Carlo V. al R Filippo suo figliolo, quando gli renunti tutti gli
Stati , e tra gli auvertimentrVche queir accortissimo Imperatore, dava suo
figliolo, v' eh' al governo.de' suoi Stati , e particolarmente quello di Na
poli facesse elettione d'hmo, che paia da poco , & addoifhtato . Perci
che diceva egli, che questi governano meglio gli Stati, che quei vivi, e suegliati d'ingegno, atti pi tosto a comandare soldati in tempo di guerra, che go
vernar Popoli nella pace; perci che il Mondo si regge da se , & ha in odio
certi, che con l'ingegno loro inquietissimo , pi tosto pongono i Popoli, i Tri
bunali, & ogni cosa in confusione, che lo governino quietamente , & in vero,
che tanto d'ingegno placido di novatione, quanto U troppo vivo, ne sopra
modo vago. *
><;. v'
Questi, che negli offitii vogliono fare il tremendo , e l'ingegno suegliato,
facilmente pericolano . Devesi per fuggire l'inertia,e goffaggine,e cercare
certi animi tranquilli, & amatori della via piana, ma che non siano di quelli,
quorum intrtiam bonitatem veeant .
Cos.

[opra il terzo Lihro degli Annali di Cornelio Tacito .


209
Cos moftrava al Principe Saluftio per non mettergli paura . Felice
colui , che s ricoprire il fuo valore , che s sfoderarne tanto , che ferva al
Principe, e non gli metta paura , che non s'accura di faperne la follanza della
potenza , ma l'apparenza . Impertinentiflmi per l'incontro ricfcono certi,
che perfuadendofi di governare il Popolo con la bellezza degF ingegni loro,
credono fapere tutte le cofe, non ammettono configli d'altri, e riefcono poi
leggieriffimi, & atti ad elfere aggirati, & porre in eflecutione ogni pericolofa
deliberatione.
ilMirabile anco in quello Papa Clemente V 1 1 1. il quale chi non lo coaaitet* parendo internamente addormentato , freddo , irrefoluto, ha per
governatala Stato della Chjefa Apoftolica , e l'affare di tutta la Chriltianit
con prudenza tale, che con,m<olta ragione diiTe l'Imperatore Ridolfo all' Ab
bate Gaetano all'hora che il Cardinale dett* ifteflfa Cafa and alla Legatione
di Polonia, che il Papa fuo giuditio non hveva in Europa di prudenza perfcuiftjfhf >g" &MtTOfi/l,WWrwn' eccetCo>cne il Gran Canceliere di Polonia.
C^r/feajfi ^Cj^p.^^ado eflere nel Conclave gi deliberato di creare
Paf^,e/j^<^5^^eJHippolito Aldobrandino, diiTe quel d'Acquaviva con

getto maggiore di lui, e che il Conclave non poteva fard migliore cletione ,
E ragionando io con il Cardinale S. Marcello del molto valore di quello Pa
pa, ci itapn^^que(lo.luogo di Tacito ; perci che da pochi, fe non fapeflero la prattica, farebbe, fiato conofciuto il molto valore di lui ; Anzi mi diffe,
eh' egli poco prima glihaveva di negotio importantiffimo ragionalo al Papa,
il quale pareva, che dormendo l'haveffe afcoltato, ma che quando egli hebbe
finito di dire, qui fi. lev da federe, e pollo mano ad vna fcrittura, eh' egli h
veva fatto Copra quel negotio, ne ragion con tanta eccellenza, che pareva,
che non havefl- altro penfato per lunghiffimo tempo.
Interjiciendi Pojhumi dgripp* confetta.
NOn liberalit di Principe, ma giuftitia, & obbligo tenere caro, e ri
munerato quel MiniUro, il quale egli ha fatto partecipe de' fecreti gran
di ; non attione degna del Principe d'abbandonarlo, anzi vno de' due diremi deve fare, amarlo perpetuamente, amazzarlo, farlo grande, come ha
fatto il Cardinale Aldobrandini nelle perfone de'fuoi due fedeli.Imi Secreta
rli Sanefio, e Valente, i quali ha deftinato hno al Cardinalato, & in quella necefTit vedendoli pollo Augufto con Marc' Agrippa , ftim fuo debito dargli
doppo la Morte di Marcello, Giulia fua figliola per Moglie, e farfelo fuccellcre neir Imperi .
Singolariflmo elfempio di magnanima , & eccelTva libert d'vn Principe
verfo vn fuo Minillro , che fi fu adoprato con l'ingegno, con 1 Armi, col fangue, come fece Agtippa .
Dd
H

ai
Osservatom Trajam Boccalini
H detto > che doveva pi tosto ammazzarlo, che (cacciarlo da se disgratiato . Dovea ammazzarsi Antonio Perez, ma non pot il R Filippo, ne Sisto
doveva mai mandare alla Galera il Gualteruccio . I Secretarii non si tratta
no male ; perci che essendo io andato in Genoua visitar Monsignor Gualterucci, il quale h detto, che fu da Sisto V. condannato alla galera ; mi disse,
che si maravigliava della poca prudenza di Sua Beatitudine cosi mal trattare
vn suo Ministro , il quale essendo Stato suo Secretano de' Brevi , hayerebbe
potuto per disperatione propalare molti gravi , & importanti negotij , e se
creti.
Craviormn crimtnum Ministri.
ET all'hora che sono vili si teme, e di pi riescono questi tali gravi, Se odio
si, & annoiano con comandare, e col arrogarsi auttorit .
Io sono stato sempre di parere , che la fama , che si sparse per la Corte tra
g' ingegni buoni, che Sisto havesse consultato per quiete della Francia la Mor
te del Duca di Ghisa , russe vscita da Monsignor Gualterucci, il quale altra
volta disse, che Sisto poco prima, che seguisse la Morte del Duca di Ghisa, haveva con vn suo Breve conceduta facolt al R di farsi assolvere da qualsivo
glia peccato commesso, da commettersi .
*ytatc frovetia jpeciem mag in amieHiam Principe, qaam vim tenuti >
idqtte y (fr Mecenati ucciderai .
QVi notiamo primieramente quello, che hi detto di sopra, che li Ministri,
li quali sono stati partecipi de secreti grandi, sempre si devono accarez
zare, ne mai devono esser trattati di modo, che habbino porsi in di/perarione, e propalare i secreti di Stato importantissimi.
Oltre di questo notiamo, che il ritirarsi dalla Casa, e dalla servit del Prin
cipe si deve fare con decoro, e reputatione di modo, che si faccia conoscere
alla Corte, che il Secretano non sia cacciato, che perci fu cosa di scandolo,
che il Cardinale Alessandrino il quale n'primi giorni della promottone di
Sisto V. mostrava d'esser stato eletto suo compagno, ne fusse poi stato necessi
tato di ritirarsi con poco decoro si della sua reputatione , come di quella del
Papa rper lo contrario fu di sodisfattone grande tutta la Corte, che Car
dinale Rusticucci lasciando la Secretaria con la remuneratione d'vn Vicaria
to di Roma ritenesse poi sempre in apparenza la grafia del Principe . Terzonotiamo, che i disgusti, che riceviamo da Principi dobbiamo dissimulargli, e
non mai rimanere di frequentare quella Casa, dalla quale e proceduto ogni
nostro bene ; E pure il Popolazzo, che vede va. Prelato, altro stato amico
caro d'vno assunto al Pontificato , non si sodisfa, se non lo vede fratello car
nale del Papa .
Vidi atto nobilissuno di Salustio in Zonara nella vita di ValenrMano,
peicue

sopra il terza Libra degli Annali di Camelia Tacha .


au
perche doppo la Morte dell' Imperatore Traiano , havendo li soldati eletto"
Imperatore esso Salico, il quale scusatoli per l'et, gli dimandorono il figlio
lo, il quale neg per esser troppo giovine , & egli nomino Valentiniano al
quale in premio di tanto benefit io chiese, che lo liberasse dall' officio, ch'egli
haveva di Prefetto del Pretorio .
Notiamo per vltimo , che il Principe corre pericolo mostrando al Mondo
d'esser disgustato d'vn Ministro,ch' stato partecipe de secreti importanti cU
lo Stato , perche pu essere , ch'altri Principi nemici preoccupino la gratia
del maltrattato, e comprino i secreti' da lui, ricordando Grandi, che lo sde
gno , & invidia di vedersi occupato il suo luogo , sono fomenti grandissimi
di far precipitare qualsivoglia, e fare bruttissime deliberationi .
Gran difficolt s'h condurre al Porto vna barca d'vn caro Ministro , ma
molto pi d'vn Cardinale favorito da vn Papa, che ha Nepoti giovini,come
hebbe Rusticuccio,e non mai venire termine di venire noia al Principe,e
4'esser. scacciato , saper dar luogo , conoscer Phumore del Principe, stracco,
itufo , infastidito , e pigliare quella licenza, che mantiene la gratia, non la f
godere .
Notiamo ancora quanto sia difficile il sapere ammainare le vele delle spe
ranze, e dell' ambitione d'vn Ministro , che habbia il primo luogo appresso il
-Principe, e ricondurre la Nave in Porto sicuro, di sapersi levare, e staccare dai
lato del Padrone, e del mare di quella Casa , dove si fanno tanti naufragi) ,c
dove dalle bocche degli emoli , de' i Maligni , & invidiosi si sentono soffiare
venti tanto atroci, che cagionano horribihsstmc fortune ; perci che quando
vn favorito arrivato ad vn certo colmo di grandezza, il saper la resolutione
di Mecenate , e di Salustio di ritirarsi, e dar luogo ad altri , e prudenza cosi
grande, che pochi la fanno porre in atto prattico ; ma diciamo. per qual ca
gione rare volte prosperino sino alla fine i favoriti de' Principi.
Tato patenti* raro sempiterna . Ansatietas capita aut ilios curo omnia
trUmemnti aut hos cum jamnihil rcliquum est quid cufiant .
LVgubri, comeXovente si veggono le Tragedie nelle Corti de' Principi , e
per vn certo loro destino rare volte accade , che muoiono in quell' istessa
gratia , nella quale fono vissuti . Mai volle Ruigomez al lontanarsi dal suo Si
gnore , anzi mand via il Duca d'Alva con l'honorato governo di Napoli ,
Milano per non haver competitore .
Dubita con ragione il nostro historico , se le cadute grandi de' favoriti si
cagionino, perche il Principe si satij del Ministro, il Ministro del Principe,
quello quando h dato , b rimunerato quanto pi poteva , questo quando na
ricevuto tanto di ricchezze, & honori,che poco pi gli manca,che desiderare .
- Noi addurremo qui in gratia del Lettore alcune cagioni , perche ci suc
ceda. Primieramente questi Efestioni (cosi chiama il Giovio i favoriti de*
Principi) cadono dalla loro grandezza, quando il fondamento sopra cui
Dd a
riliede

i\x
Ojservatiom di Trajano Boccalini
risiede l'amor del Principe manca ; Onde si vede, che colui, il qule Ministro
delle libidini del Principe cessa d'essere caro all'hora, che gli appetiti carnali
per la grave et mancano nel Padrone, che altro soggetto gli propone cose
pi grate ; cosi parimente quando questo amore fondato sopra ogn' altra
cosa, che manchi ; si scema ancora la grandezza del Cortigiano . Quindi es
sendo mancata la bellezza della Moglie d'vn mio conoscente , egli cominci
precipitare in Corte .
Manca tal volta la grandezza d'vn Cortigiano , anche sia fondata nella
virt del suo buon servino, per la leggierezza del Principe, nOn essendo ordi
nariamente caro al figliolo il favorito del Padrone ; Onde.sotto.il R di Eran
cia per questa cagione fono mancate le grandezze de' Principi favoritissimi
da quei potentissimi R . Et il Conte di Licrone , Christoforo Moro, & il
Conte d'Olivares , & altri gratissimi al R di ,Spagna Filippo fecondo, fono
stati poco grati al R suo figlio . Mancano spesso anco le grandezze in va
Ministro favorito per lo mal esito , che riabbia il negotio, consigliato, b ma
neggiato da IuijCome si vede tutto ,il giorno, e come proyojaon li due-Signori,
che configliorono l'andata Roma al Duca Alfonso Jpcondo per il.hegotio
della nuova investitura, che si desiderava dalla Sede postolica", "essendo quel
negotio riuscito infelicemente , & il Dnca ritornato allo Stato , vedde poco
cortesemente l'vno , e l'altro di loro , li quali anco insieme si morirono non
senza qualche sospetto, che fosse loro accelerata la Morte .
Cadono li favoriti ancora quando altri di maggior valore facendosi co
noscere al Principe escludono gli anziani .
i .
Cadono quando danno sospetto di loro, e quest' strada molto facile far
gli precipitare ; perci che trattando costoro negotij di grandissime impor
tanze e per d'infinita gelosia ogni poco , che diano ombra di loro, s'accele
rano le rovine come accade facilissimamente Primi Visiri de Gran Signori
de Turchi; carico tanto pericoloso, ch'essendo stato vltimamente proferto al
Cicala, egli l'ha rifiutato .
Cadono per infedelt , come fu in Gioiosa amatissimo del R, il quale sco
perto, che aderiva al partito de Ribelli, fu mandato ad esser amazzato nella
battaglia di Cotras .
E cadono ancora per lo desiderio di qjctere4i riposo; che amano li Cor
tigiani, e quest' l'honoratisfiria di tuta? le cadute, & molte volte cagiona
ta questa ritirata dallo spave monche pjglia il Ministro della sua stessa potenza,
& all'hora quando accade , ch'egH-into saggio , che non si lascia tanto ac
cecare dall' ambinone , che l'essorta, e stimola salire in alto, quanto dalla
fragilit delle cose mondane ammaestrato , egli mira il precipitio , che eli
sovrasta, qual bora egli cada violentemente, tome habbiamo esplicato di so
pra del Galasso . Per volendo altri assicurarsi , invigili ad vn occasione di
bonaccia di Mare per pigliar licenza dal Principe , & imitare Mecenate, &
Agrippa, che si tirorono all' otio .
Et in somma cadono, perche ne maneggi grandi essendo ogni minimo salto
mortale,

sopra il terzo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


113
mortale , il Ministro , che consiglia , e che opera precipita anco per i buoni
consigli , i quali rovinati da contraria fortuna, hanno havuto effetto diverso,
dal concetto formandone, e dal Principe', sono Stati giudicati secondo il fine,
che hanno havuto, e non secondo la sincerit, con la quale sono stati dati .
Cadono ancora per la poca auvertenza del Ministro in voler troppo libeT
ramente procedere contro il loro Signore; e consigliarlo , e per trattar li negotij con esso lui con pi auttorit di quello se gli conviene , essendo virt
troppo nobile, &essercitata da pochi il riconoscer se stessi, e sapersi contenere
nelle prosperit della fortuna , onde essendo con fasto grandissimo il Cardinal
Granvela andato alla Corte di Spagna si concit si fattamente contro l'ira
del suo Principe, e Signore con quel modo arrogantissimo , ch'egli haveva di
procedere, che non essendo , se non rarissime volte ammesso alla presenza del
R, cade dalla sua grandezza, nella quale si ritrovava quella Corte , per ria
ver troppo liberamente parlato con il suo Signore.
Cadono quando il Principe risvegliato dal sonno, nel quale dormiva, s'auvede d'haver soverchiamente ingrandito vn suo Ministro, & haverlo alzato
stato lui spaventevole,e perci l'abbassa per fuggire quell'atto terribilissimo,
'& indecentissmo d'haver tener vn suo servitore . E perci disse Solimano,
ch'egli non voleva, che i suoi Bassa gli facessero paura, e per tal cagione fono
stati molti privi della grandezza ottenuta, e dalla stessa gratia del Principe .
Mancano ancora quando doppo esser stati Ministri vtilissimi, e carissimi, so
no forzati i Principi per acquietare vn tumulto popolare ad immolare il loro
favorito affinch il Popolo ottenga quella sodisfatione , che pu salvare al
Principe lo stato, e la vita .
Cadono ancora all'hora, che i figli, e Nepotide Principi vogliono coman
dare ; onde si vede , che ne' Papi rare volte accade, che i loro vecchi anici
non siano allontanati dalla Corte da Nepoti, che vogliono comandare .
E cadono mancandoli bisogno di quel Ministro, come accad ne Capitani
carissimi nella guerra, che habbiamo ottenuto la vittoria, fatta la pace .
L'vltimo precipitio da dove traboccano li Ministri grandi de' Principi, e di
dove caddero i pi cari agi' Imperatori antichi fu il lasciarsi acciecare dall'
ambitione di voler torre lo stato al suo Signore,come s' di sopra accennato .
Neq*c Patrtto Istus .
NEI principio del quarto libro di questi annali dice Tacito , che Tiberio
Marttm Germanici inter projpera ducebat ; e nel secondo habbiamo vedu
to , che dice latam Tiberio Oermanici Mortem diffimulari ; & altrove periijse
Cermanicitm nulli iattant merent , qui maxime Utanmr ; Intendendo di Tibe
rio, Livia , e Druso . Hora mi pare meraviglia , che qu> scordatosi di quello,
che haveva detto,e del grand* interesse , .che haveva 1 iberio in questa Morte
dka, che il Consolato di Germanico con esso lui, non gli f allegro, f mestieryche ci ricordiamo di quello, che altre volte h detto sopra quelle parole di
Dd 3
Tacito j

ii4

Osservatici di Trajano Sfiatimi v

->

Tacito Sane proscrptionet Civium divisiones Agrorim ncque ipfit tfuiiept, qm ftcere Uudatas ; Perci che il Principe, ch'opera per necessit non per volont
del suo genio forzato fare di quelle cose, ch'egli ha in odio, e detesta.
Cosi la Madre di Germanico 3 iberio , come quella che gli assicur lo
fiato, fu grata. Ma ben fa mestiere di conGderare, ch'egli se ne dolesse, poiche gli era di tanto di sangue congiunto . Consideriamo ancora, che Germa
nico s'h ave va obbligato Tiberio all'hora , ch'egli non voleva accettare l'Im
perio ; ma gli dolse nell' anima (cosi da credere) d'esser sforzato (e diquesto
dolore parla il nostro Historico in questo luogo) spargere il suo sangue non
gi per demeriti di Germanico, ma per levare li soldati suoi troppo affettionati , & d ogni suo nemico l'occasione di turbare le cose di Tiberio col sog
getto di Germanico .
Molte volte h pensato alla Morte, della quale f spesso mentione in questi
miei scritti del Principe Carlo figliolo del grandissimo, e potentissimo Re Fi
lippo secondo , e vengo in questa resolutione , che non tanto egli si risolvesse
di levare la vita quello per li demeriti di lui, e per la cattiva qualit del suo
ingegno, il quale si poteva e correggere , e punire con eflcutione degna di
Padre verso vn suo figliolo ; ma per levar questo Zimbello alla Regina d'In
ghilterra , Francesi , Italiani , & ogn' altro Potentato suo nemico , che si fosse
voluto servire della mala sodisfatione di quel Principe per travagliar le cose,
egli Stati della sua Corona di modo, che il R Filippo guisa di Tiberio si ral
legr d'haverne assicurata la vita propria, e la quiete de suoi stati ; ma si dolse, che gli costasse cosi lui la vita d'vn figliolo, come Tiberio quella d'vn
Nepote figliolo adottivo. Ma cosa degna d'ammiratione quella, ch'ac
cenna Tacito, e che chiaramente dice Dione, che Quintilio Varo, Gneo Fifo
ne, Germanico, e Druso , che tutti furono Consoli con Tiberio tutti monder
di mala Morte; cio ch'in tutti i Consolati di Tiberio fofl accaduto, ch'i
compagni di lui fussero morti violentemente .
Ma tornando al mio ragionamento di prima corroboro quanto h detto
con questo, che Tiberio lasci per suo herede Caligola figlio di Germanico .
Scaltra non meno del R Filippo la Regina d'Inghilterra, la quale risolv di
far decapitar quella di Scoria, solo per togliere agli Spagnoli queir istromento da travagliar gli Stati, poich non portava altr* odio quella Gran Signo
ra , anzi lasci poi herede doppo la sua Morte ilfgholo d'essa Regina di Sco
ria del Regno ricchissimo d'Inghilterra .
LongAm , r continuum abfentUm paulatim medium;fivc vt amoto
Paire Drujus muni* Consulatwfilus imfleret .
H Abbiamo di sopra ragionato della prudentisfima resolutione, che foce
Augusto , e doppo lui Carlo V. Cosmo de' Medici , & altri fagacissmii
Principi di dare in mano de' figlioli il governo delli Stati anco vivendo . Au
gusto ammise Tiberio , cosi fece Cosmo con il Principe Francesco suo figliola,
riserbando

sopra il terzo thro degti Annai di Cornelio Tacts .


21j
riferbando se la sopraintendenza . Ma l'Imperator Garlo V. rinonti totalneote gli Stati , divenne privato , e fi ritir in vn Monastero , dove ne men
poteva ricuotere alcune pensioni, per fiio appannaggio riserbate .
Brutta cosa tener la lume , e vedere vn Principe , che non opra , & vn suo
' Ministro far ogni cosa . Cosi dice Tacito, che potrebbe essere, che Tiberio si
fusse risoluto ai far con Druso suo figliolo ; ma se ci solo essercitasse Druso
il Consolato, egli fusse absente da Roma , vi sarebb tornato doppo rnitoif
Consolato, a per quai cagione Tiberio sac elfe la repentina resolutione dt
partirsi da Roma per tanti anni , noi ne diremo in luogo pi commodo la
nostra opinione .
...
Certabani crationibtts & memorabantur exempta majorum , qui
!.t . r t . - . ? jkventuiis inrevcrentiam &c .
' ->
1.
1
>TOtate cosa, h' hoggi tenuta vergogna humiliarsi vecchi . La rovina
di Firenze nacque daU' irreverenza dlia giovent scapestrata , e da suoi
homicjdij , , fiions legge alevare la giovent, che debba honorare i vecchi ;
hoggi s'hoaorano solo le ricchezzei
- >
Donec Dmfus .

N On carico pi praprio del Principe, che aecordar le difserenze fr Not>ilii perche di qui nacque. la rovina di Firenze , e la Morte del Ducadi
Ghisa il vecchio .
...
.j
Idem Corbulo plurima per ltaliam itinera , fraude maneipum , ejr ineuri*
Magijlratuumim'crrupta,& impervia clamitando ,executionem ejus n*gotij libensfufcepit . guidhaudperindepublice vfiti habituni quum exitiofum muttis , quorum in peamiam , tque famam damnaiiombns , &
hasta favitbat.
PRknieramente notamo qui la qneslione , che verte tr Politici , se cohi,
che consiglia, come fece qui Corbulone vn impre altro negotio debba
pigliared'esso il carico, e l'essecutione ; e rifolvono di n; correndo troppo
pericolo di vergogna ; perci che non riuscendo , tutta la colpa fi da lui,
dove solo consigliata, e Usciata l'essecutione ad alm, ogni felice esito s'attribuisce al Consigliere, & colui, che l'ha persuasa j ma il cattivo sine cbi no
l'ba saputo maneggiare.
itinera interrupta.
ERano guaste lo strade da ladri per debolezza , & ignavia de' Magistrats,
che facevano le leggi , ma non havevano petto da frle osservare cot
castigo;

i\6
Ojservationi di Trajano Boccalini
castigo ; come gli Asini', e le Galere non caminano senza il bastone ; cos le
leggi si fanno osservare con l'opere sufsequenti,la piacevolezz.a non buona .
A Napoli si d lo sfratto parenti , non si bandisce pi il solo reo d'assassinip ; si tiene guardia per il Procaccio , si f , che le communit paghino il
danno patito . Ma diciamo qui di quel disordine, che si vede tutto il giorno
nel Stato Ecclesiastico, & in Napoli , dove sono cosi grave le leggi contro li
banditi, e perturbatori delle strade, che molto meglio sarebbe lasciar il male
senza medicina, che cercar di sanarlo con rimedi) alai pi calamitosi del mal
istesso . In Napoli vditosi vn eccesso d'vn bandito, si comanda lo sfratto cer
to tempo tutti li pi prossimi parenti ; essecutione cosi crudele , e cosi rigorosa,che ha desertato quel floridissimo Regno, oltre che si mandano Commilsarij con tanti esecutori, e soldati , che saccheggiano le Ville , & i Castelli
peggio, che gli nemici stessi .
Il Cardinal Sforza Pio havendo havute le legationi di tutto lo Stato Eccle
siastico per rimediare questi medesimi disordini , fece far cose tanto severe
non gi contro i banditi, e capi de' quali gli erano raccomandati da fratelli;
ma contro i Contadini, che gli havevano ricettati, che si stimava disordine se
passava vna settimana, che non n'havessero fatto impiccare molti nella Piaz
za, del qual crudel spettacolo godeva, come s'havesse trionfato de Turchi.
In vltimo ricordiamo qui , che questo carico d'andar contro gli huomini
facinorosi devesi fuggire d'accettarlo , corne quello , che pi si conviene
Sbirri,che ad huomini honorati , e molto vi si pu perdere (come accade
Latino Orsino) pi tosto che guadagnare .
Motam rurstm Africani incurfu Ttefarinatis doctat .
QVando nella Toscana fiorivano la Republica di Firenze , di Siena , di
Pisa,& altre viveva sempre, questa Provincia in Guerra; la poca molti
tudine de' Principi genera pace .
\
Notiamo qui solo quest effetto grandissimo della grandezza dell' Imperio
Romano, che non era in questo tempo altra guerra ne in Francia , ne in Spa
gna, Asia, Europa , Italia , ma solo in Africa ; Ove hoggi per lo contrario per
esser la Francia, la Spagna, la Germania , e l' Italia posseduta da diversi Princi
pi, sempre vi si deve qualche crudel Guerra, di dove s'ha segno chiaro, che il
Mondo all'hora pi travagliato , quando dominato da maggior quantit
di Principi L'Imperio d'Oriente hora pacifico pi sotto il T ureo , che sot
to g' Imperadori ; gi era travagliatissimo col Bulgaro , & altri Popoli verso
Vngaria .
Ineffe mulierum comitattti, qtut facent luxuy beBumformuline morentur.
rErte tra Politici questione non men curiosa,che degna d'essere auvertita,
cio a dire se torni vtile del Capitano , e de' Principi il condurre coni
gli

sopra il tirzo Libr degli Annali di Cornelio Tacito : .


117
gli esserciti alle battaglie campali le cose pi care , come sarebbe a dire le
Mogli ,'1 figlioli , e ancora i Regi in minorit , & altre simili, che importano
assai agi' interessi publici , privati de' Capitani , e Soldati, eh' hanno guer
reggiare Dicono alcuni , che si; poich servono per eccitamento gagliar
dissimo, e stimoli-assai potenti per spronare li combattenti fare attioni forti,
& ad incontrare pi tosto gloriosa Morte, che voltando faccia, col pestarle!,
pure lasciarle in abbandono, & in mano dell'inimico vincitore, il quale
d'esse resosi padrone, verrebbe ad vsare contro di quelle ogni sorte d'eccesso
pi abominevole , & essecrando , come di ci molti essempij si leggono nell'
historie .
Adducono per comprobatione di questa sua osservanza ci , che segui in
vna giornata tra Francesi, & Inglesi, nella quale vollero i primi il suo R pic
ciolo in mezo al proprio essercito, acci forse dalla di lui assistenza riceveslero
il coraggio, & l'ardire i combattenti, e la di lui presenza aggingesse quelli
l'animo, e l'ardire al vincere, e soggiogare il nemico essercito .
Altri per, il di cui consiglio per hora abbraccio, sono di contrario parere,
affermando, che tali cose, e specialmente le Mogli servino pi tosto d'impac
cio, siino cagione pi tosto d'eventi funesti, che di profitto , e giovamento
veruno negli esserciti . Il che dicono esser inviolabilmente osservato da Tur
chi, che non mai menano donne ne loro esserciti . Allegano per sua primiera
ragione la seguente . Dicono essi , che il ritrovarsi tra i soldati alla coda
degli esserciti tali cose pi care, & importanti, rende li Capitani perplessi, ac
ambigui nell' intraprendere l'imprese , e certi partiti coraggiosi etiandio
con espresso auvantaggio per la tema, che .laverebbero di perderle .
Savum, ambitiosumjpotejat avidum .
DI modo , che l'Imperatrice Irene fece ammazzare il figlio con cavargli
gli occhi . E cosa chiara , che non si trova il pi crudele, & insoppor
tabile, & arrogante animale della donna, qual hora non habbia il freno dell'
huomo . Quanti eccessi sono nati dalle donne per l'ingordigia del comanda
re ? quanti Stati hanno souvertito ? l'introdutione de' Spagnoli in Italia , la
servit de' Napolitani, e Milanesi deve in buona parte riconoscersi dalle fatali
loro stessi, al Regno di Napoli, & all' Italia tutta , Regine Giovanne . Vedi
la Moglie di Druso Livia, la quale affett tanto l'Imperio, che acconsenti all'
ingiuria del suo adultero Seiano .
*
jgujt Oppiti quondam , aliisque Ugtbtu conJril<t .
"TV AH' vna, e l'altra parte si ponn addurre molte ragioni, se sia bene, che
\J il Principe conceda , che gli ossidali , & altri suoi Ministri conduchino le
Mogli ne loro governi; perci che pare cosa crudele privare il Marito d'vna
compagnia, eh' ha il titolo d'indissolubile ; e dall' altro lato io h conosciuto
Ee
officiali,

il8
ofservaon i Trajatta "Boccalini
offitiali , c Ministri de' Principi grandi in Roma , e fuori , eh* hanno ricevati
ishonori strani per cagione delle Mogli .
Io non doveri cos parlare , perche sto in luogo , dove sono mogli ; pure
direi, che ncll' Ambasciane, e negli offici) lunghi , ne quali non corrono peri
colo di maneggiare Guerra, Giustitia,si doverebbono menare, perche cosi
fi costuma anche hoggi dagli Ambasciatori de due grandissimi R di Francia,
c Spagna .
Neqtte Cacinam dignunt tanta rei Cenfirem .
Vegli? che vuote 3 Senato proporre alcuna cosa grave, fa mestiere, che
'sia
Senatore di grandissima reputatone , e di credito straordinario ; ol
Q
tre che colui,il quale vuole deliberare di proporre cosi simiglianti,a mio cre
dere far bene , se prima fuor di Senato haver con accortezza conferito il
suo pensiero con Senatori grandi , affinch egli s'assicuri di non estere come
Cecina burlato da tutti .
.
Attrita duritie veterum metita, & Utm mutata .
/^VVi dir vuol il nostro Tacito, che molte leggi mutate, e rinovate fono di
V^grandissimo giovamento ; poich le leggi devono essere conforme
empi. A molte cose si contradice per odio solo di chi le propone .
Bella piane accinti obemda .
LE Guerre non hanno bisogno di donne .
devono menar donne

>

Gli Capitani d'esscrciti non

fix frasenti custodia manere iffafa cenjugia, quid fore,fi fer pIures
annos in modum diftdij obltterentur
DOlorosa, e pessima mercantia quella delle Mogli ; poich incommo
da, s'altri la mena seco , pericolosa, se altri la lascia in Casa ; ma in pr
posito non voglio lasciare di aire , eh' io lodo estremamente il costume , che
odo eslre in Germania d'haver prohibito di mandare in Galera , e condan
nare in vita gli huomini, ch'hanno moglie ; quanto doverebbe vn Capitano
considerare , ove lascia l'honore di Cala all'hora ch'egli ha Moglie andando
ad acquistar l'honore forestiero ?
Vorr ob vnitts. re.
C Ciocchezza grande per vno, che s'imbriaca sbandire il vino, cosi Careni
kjbc indhio di Giudice pazzo , se prohibisse 4 tutti vna osa , perche vn*
Ina mal vlta
Bisogna*

fpr* il terzo Lihro degli Annali di Cornelio Tacito .


xij
Bisogna pensare ad ogni cosa da colui, che vuol comporre cosa nuova con
sua reputationc j Gi era troppo viva vsanaa di condurrc seco la Moglie . '.
(guettes Augujlum in Occidentcm, atque Orientent me4vijse> comite LivU
COlui, che deve fare vna legge, fi deve mettere dinanzi tutti gT inconvenientijche di l poteflero nascere,e poscia con prudenza rimedjare tu.
ti . Qui doverei esclamare ad ogni Principe , & ad ogni potentato riforfriatore, che riformafle prima la Casa sua, e quella purgafle , e poscia correggese
disetti, e li vitij de Popoli . Tutto il Mondo ragiona di riformare , in boc. ca d'ogn' vno, e quando l'Vniverso bea guasto , e lacerato , se ne sapr facile
l'asetto . Per le ragioni de* favori de Priucipi molti credono haver rimediato ad ogni cosa con haver corrotto gli huomini privati, m se questo modo d^i
procedere fia familiare in ogni luogo , lo dichi qualunque ha pratticatp ift
Corte de' Grandi.
f A\
Costigatis ehlqt Pttribuiy qmd cunfl* curmim xd Principem rejieerent .
ECosi segno di prudenza far partecipe , e consapevole il Principe de' negotij grandi, che occorrono nel governo dlie Provincie , corne segno
d'imprudenza , e debolezza dargli auviso d'ogni minutia, corne facevano
costoro .
Inteligereturque etim quod filebat , Avunculum ejfe Sciant BUfttm,
atque eo prtvalidum.
PIcordatevi di non mai cercare d'ottenere dal Principe , ancorche vi fia
aftrionarisfirno queH'officio, quel carico grande, ove entra incompetenza vn favorito Cortegiano ; & la ragione, perche quantunque s'ottenga,
tosto si lascia per coloa del potente nerrnco,il quale sindica le vostre.attioni,
e fa ogni sforzo, accio che vi pentiate d'haver voluto competere con esso lui .
Marco Lepido adunque molto saggiamente cedette il luogo Bleso , pr
non incorrere in quest* infortunio, se deve haver l'officio dlia spontanea vo*
lont del Principe, non violentarlo, e non combatterlo, corne Monsignor
Bastone .
Incedebat enim deterrime cnique licentU, impuni probra , r invidim
in bonus excitandi , arrepta imagine Cofaris .
SCandolosisfimesono le franghigie in vna Citt, e con mdlta ragione sono
state levate in Roma . Et anco scandalo vedere , che corne Vno h in
Napoli animo di fare vn eccesso , si f dare la prima Tonsura corne sece fare
Carlo Gambacot ta, che venue ia Bcuevcnto, dove io ero Governatore;
Ee a
perci

HO
Offrvationi di Tr/tjdno Boccalini
perci che nel Pontificato di Gregorio XIII. non solo i Cardinali grandi, e
i Principi, m ogni Signorotto volendo far franchigia, cagionava, che in Ro
ma sentivasi ogni giorno commettere molti homicidij, & infiniti delitti . E
segno di debolezza , e di poca auttorit,e di minor spirito in quel Principe,
che le comporta nelle sue Citt, e la Sede Apostolica h di modo limitata la
sicurezza alla Casa di Dio, eh' ella mantenuta honorata, c li federati sono ia
tutto, e per tutto castigati .
Principes quidem instar Deorum ejse,fid eque Diti nifi justas
fttpplicum preces audiri .
SOno senza dubbio i Principi in terra in luogo di Dio ; cos deve credere
ogni Principe , e forzarsi di fare , eh' habbia il suo Popolo opinione , che
gli assicuri la vita, e lo stato ; poich si far temere, obbedire , & amare . M
si come il Principe Dio degli huomini , cosi deve astenersi da quelle cose,
che non solo gli fanno perdere la devotione, e riverenza , che si deve ad vn
Dio ; Ma non gli portino odio maggiore , che si pu portare ad vn huomo
privato . Quanto pi il Principe si rasomiglier Dio , tanto pi sar trat
tato da Dio , ma altrimenti sar castigato molte volte peggio dagli huomini
privati.
Instar Deomtn dice, non Dei ; come volle farsi Commodo . Questo dicesi
non tanto, acci i Popoli obbedischino, m servino , & honorino i Principi,
come nostri Dei ; ma dice Principi, eh' estendo essi Dei Terresti , si sforzino
d'amare i Popoli, e souvenirgli d'ogni bene . Hanno per legge i Turchi, che
chi muore in disgrafia del suo Principe , non posta in alcun modo salvarsi, e
non lo seppeliscono ; E chi muore in gratia di lui, alla guerra si salvi, di mo
do , che ogn' vno tenta ogni modo , per non disgustar punto , & incontrar il
gusto del suo Signore , si che come Dio lo riveriscono i suoi sudditi , e l'ado
rano .
Di pi devono li Principi in ogni loro attione imitare nel governo de lo
ro Popoli la Maest di Dio ; perci che cosi come per l'opere buone, e per la
rettitudine della vita,che si conosce in essi, noi sembrano Dei 1 errestri,cosi l'opere cattive, la crudelt l'avaritia, e la trascuratezza nel governare i Po
poli, fa, che siano disprezzati, e che si perda quell'amore, quella devotione,
e reverenza, che si deve portare loro; che convertito ogni cosa in odio,i Po
poli gli hanno tal volta non solo scacciati di Stato, e privati di vita,m han
no incrudelito anco intorno ai figlioli, e tutto al sangue loro .
Ricordovi dunque, che si come i Popoli devono doppo la Maest di Dio
amare, & honorare il Principe , & bavere prontissima volont di spendere la
facolt, spargere il proprio sangue , e quello de figli per sicurezza, & essai tatione loro . Cosi devono i Principi sopra tutte le cose al pari della loro vita
propria amare, protegere, defendere, & essaltare i loro sudditi, aiutandoli in
ogni occasione . E se pure per debito di Giuftitia occorre incrudelire coatro
i alcuno,

fipra il ter^o Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


ili
alcuno, devesi farlo forzatamente , e con le lacrime agli occhi, ricordandoli,
che per l'opere buone saranno amati , & honorati altretanto , quanto odiati,
facendo il contrario . Et io non s come pensino meritare nome di Luogo
tenente di Dio in terra quelli, che hanno per fine loro, per precetto neces
sario di ben governare li loro Popoli , & operano il contrario ; poich li di
sertano, l'impoveriscono , e li trattano con tutti quei mali termini, che inse
gnano li Politici Moderni Principi per governare i Popoli di conquista .
Non parlo de' Prencipi di Napoli , che sono Principi vestiti di seta, ma de'
Principi supremi .
Abolitas leges , & funditus versas , vbi in foro , in limine Curia ab Annia
Rufi/la, qnam fraudi*sub ludice damnaviffet^probra fbi^ & mina
intendatur : ncque ipfe audeat jui experiri ob efpgiem
Imperatori* oppoflam.
COme fi vede vno disprezzare la giustkia,ogn' vno la disprezza . Vn mal
essempio solo rovina l'osservanza delle leggi . Accadeva il simile nelle
Franchigie di Roma, perci che colui, il quale naveva dato vn sfregio ad vn
altro , e s'era ricovrato nella Franchigia del Cardinal d'Este ( manco male se
alla statua del Papa, alla Chiesa) di Farnese, de Medici, e del figlio del Pana
(erano queste le principali ) mandava minacciarli la Morte non solo, se su
bito non gli faceva la pace ; ma se havefle dato querela ad alcun Tribunale .
E quello, eh' peggio ,se quel misero se ne fusse doluto appresso giudice alcu
no, con il Papa, s'acquistava Vinimicitia, e l'odio di quel Principe, sotto la
franchigia del quale quel Sicario s'era ritrovato .
Questi fono i frutti, che apportano alla Corte di Roma quei Cardinali di
ingue nobilissimo , che desiderano in Roma gli huomini ignoranti, a tenere
publica . . .
Neque luxrn in juvene adeo difplicebat : huc potis intenderei dtem editiombtts, notlem conviviis traheret, qukmfolta, & nullis voluptatibus
avocatutymcejam vigilantiam ,& malas curas exerceret .
ODiosa cosa vedere vn Principe non fabricare cos' alcuna insigne degna
della grandezza sua , per consolare vn Principe , e mitigarlo ci vuol del
buono . Vn interessato lo pu fare, come figlio, e Moglie .
Difficilissima cosa trovare vn Principe, che non habbia qualche imperfettione,e quei, che abbondano d'ogni bene, e che nuotano nelle delitie, non
possibile , che non si compiaccino in esse pi di quello , che si converrebbe .
Felicit haver li Principi senza vitij . A me piace quel Principe , che haper
sua delitia qualche cosa , come la caccia, il fabricare , il cavalcare , il passeg
giare i Et alcuni per non star in otio si sono dilettati d' arti mecca. siche ;
Ee 3
Ond'

ut
Ojjfrvatiani di Triant Boccalini
Ond' verilfima qnlla sentenza di Sant'Agostino, che il Molino , che macina
senza grano consuma le ruote ; Cosi si confnma il cervello colui , che vive
sfaccendato, e non applica 1 ingegno suo alle virt .
F bisogno al Principe considerare, chi tiene mano con l'inimico acci
che non gli auvenga qualche sinistro evento. Gli Spagnoli s'accorsero su
bito della lega Francese, e delle trame Inglesi contro di loro .
Solimano debellato il Soft diede subito adotto ad Aladolo, c vinto il Soldi
no di Caramania, ruppe Camsore, che l'haveva aiutato.
Non enm Tiberini , non accusatore* satiscebant .
DAlla cura de' quali mai deve il Tiranno partirsi , perche come egU Ta
lenta, precipita sino alla generatioue; Cagione principalissima , ch'h
moflb i Popoli di Napoli, di Milano molte volte contro Francesi, e la Fiandra
contro Spagnoli . Qgni Principe poco sicuramente dominer il suo stato, che
vorr aslcurarsi di lui con la forza della Natione forastieca; perci che per
l'odio implacabile, ch' tra Spagnoli , Italiani , e Fiamenghi , il R di Spagna,
oltre l' fiere incorso in Guerre crudelissime contro li suoi sudditi, f tanta
spesa in Napoli , e Milano , che quasi tutto il denaro consuma in Italia senza
vtile de Stati ; Onde per viver bene, e non dar occasione d'esser perseguitati
nelli Stati sospetti , non date pur minimo inditiodi macchinatione nelle Republiche , d'affettare amore di Popoli nelle corti , e d'esser trattenitor di ame . In Roma sentire bene della Religione ; e cosi per tutto dove sono Prin
cipi Cattolici parlatene bene , e non vogliate scherzare con molti faceti di
lei, ch' cosa di molto pericolo . Qui direi, perch' permesso Giannizzeri
l'insolenze ; ma a ripallarcene .
Vt turbidum , & Rhescuporidis conflitsfermixtum .
FOrnita vna guerra , guardate chi ha tenuto mano co' nemici , castigate i
vostri sudditi aderenti quella . Infelici tempi i passati . La Casa Colon
na tenne mano al sacco di Roma , e Pio V. non s seppe auvedere del R Fi
lippo di Spagna.
Insolenti* nostri discors agebat .
NOtate, che Tiberio non volle , che vn animo grande de' Principi ritor
nasse disgustato ; dico di quelli, che non si possono cattivare senza rovi
narli . Notate, che quando voi havete guerra , dovete auvertire chi de' vo*
stri ha dato aiuto al nemico . Il Vaivoda di Tranfilvania ammazz molti
che havevano adherito all' Imperatore, e de vostri Baroni molto pi, che de'
Principi forestieri vi dovete guardare .
F opinione di molti, che il Duca di Ghisa venne in Itala nel Pontificato
di

sopra il terzo libro degli Amali di Cornelio Tante .


t ty
di Paolo V. fino all'hora fusse corrotto da Spagnoli . In somma bisogna , che
li Principe invigili molto sopra de" Baroni .
fofular'tum injpriat invitarfinere^j .
IL Duca di Ferrara , che voleva corteggio nobile , dava ai Cavafieri per ri
compensa i Bottegari , lasciandoli dilapidare , & assassinare , senza che mai
fossero pagati . F cola di mok' importanza quella del Triultio, che fece de
capitare
Francese, che haveva baciata vna giovine in Milano ; E se vii' in
giuria fatta dal Principe stesso fu bastante scacciare di Roma Tarquinio, &
altri , che doveremo credere , che sia accaduto per ingiurie ricevute de Mi
nistri.
Aggiungi, che per l'odio, che si porta forastieri.ogni mediocre ingiuria,
che da essi ricevuta, si fa insopportabile, e pare grandissima .
<

Ncqpe minue .

PEr savij, che siano sono odiosi li forastieri , I Principi si desiderano acci
faccino , che i poveri siano difesi per insolenza de ricchi , & i ricchi d i
mbbamenti de' poveri .
la Napoli sono perseguitatissimi li Baroni , eh* angareggiano i Popoli; r!
che artifitio , per farsi il Popolo obbediente . Il Re d'Vngaria era armato
da Napolitani, quantunque Barbaro, perche faceva aspra giustitia dell'inso
lenza degli Vngari . Non credo se ne sia veduta vna in Napoli, perche, dico
no, che non vogliono invilire la loro Natione .
Ccelaleta, Vdrufuftte, & afy, valida nationes arma t epen^duhns diversir,
& paribus interseper ignobilitatem .
DOve la Nobilt , e dove sono i Baroni , per consequenza vi fono peri
colose solleyationi, e ribellioni per il seguito, che hanno, e per l'appog
gio de Principi frastieri,e per l'ingegno di sapere maneggiare vna guerra, &
ordire vna sollevatione con giuditio, oltre che quando la sollevatione h per
capo la Nobilt, Signore principale , si deve temere , che sia cosa premedi
tata, e fatta con matura deberatione, come s' veduto de Ghisardi in Fran
cia , e de' Principi d'Oranges , & altri Nobili sollevati in Fiandra , in Napoli
TAnno i;-8a. Il Popolo per la penuria del vivere si sollev, m perche nessun
Barone foment il Popolo ribellato , si smorx tosto , e tosto furono puniti i
Capi , & auttori detta sollevatione . So.io alcuni Stati molto simili alla qua
lit di quei huomini , che per esser troppo robusti hanno bifegno , che si cavi
loro del sangue . E lo sanno gli Spagnoli ne' Staci d'Italia ,

114-

Ojservationi di Trajano Boccalini


Ncque aciem drc. Nobilitai ambobut .

LA Republica Romana per non rendersi odiosa con il suo dominio, e per
fuggire lo scoglio, dove hanno ordinariamente naufragato l'Aristocratie,
communicava la Cittadinanza non solo particolari benemeriti del Popolo
Romano . Ma all' intiere Citt, agi' intieri Popoli Nationi grandi , & all'in
tiere Provincie, e si trov per sino vn Imperatore, che dichiar per Cittadini
tutti i sudditi dell' Imperio , il qual modo per genera confusione grandissi
ma , e dalla Republica Venetiana abbonito in estremo , se bene ha data la
Nobilt ad alcune famiglie Martinenghe, Avogadra, Benzoni, & altre . Do
p che fu serrato il Consiglio, non si fece pi nobile Venetiano ; e Marco Ma
rino Boccani congiur, estendo tutto capo deglj esclusi . E Genova per non
volere aggregare si sollev . Egli auttri del Gran Consiglio Serrato furono
Leandro Bembo , e Marco Badoer . Per la secretezza di questa aggregatione
il Popolo si sollev contro la Nobilt, e nacquero tanti mali, l'Anno 1575. la
dove nelle guerre , che hebbe l'anno 1570. la Signoria di Venetia con il Tur
co, bench ella si trovaste in bisogno grandissimo di denari, e molti Cittadini
in molta somma n'offerissero, purch suste loro communicata la Nobilt, non
volle mai farlo ; ma pi tosto ricev denari per dare il grado Procuratorio,
& ammetter al Consiglio Nobili avanti l'et .
Et majontm bonafaci'a, e'oque Romana Civitas olim data .
Bisogna gli huomini grandi , ammazzarli, tenerli ben sodisfatti, e par
ticolarmente quando fono di diversa Natione ; ma da auvertire , che
grande fa bisogno, che sia quella grandezza, che deve mantenere vn sodisfat
to sotto il dominio di gente forastiera . Voleva Roma , che ogn' vno godeste
la libert, ma che Roma suste Capo . Non cosi facevano i Germani, voleva
no, che vno suste libero in Casa sua .
Cum id rarum , nec nifi virfuti pretium est .
ANzi tutto il contrario si danno a fine cattivo , ma vale ; si danno dico
hoggi giorno li gradi honorati alla sola Nobilt , non ad altre virt.
Le virt se le i Cavalieri, perche questi sono ricchi . Ricordiamo qui ancora,
che la Cittadinanza , & ogn' altro grado honorato doverebbono i Principi
dar alla sola virt, & colui , ch' benemerito ; Ma gli ordini di CaValeria si
danno hoggi pi ai favoriti, che valorosi , & ricchi sordidi pi che ai po
veretti generosi, & esperimentati nellaGuerra , e la Croce di Malta in parti
colare si da alla sola Nobilt senza guardare cosi per minuto costumi, ne ad
altra virt ; Onde alcuni la pigliano non gi con animo d'havcr militare,
ma per la speranza della Commenda .
Sisecrttk

sopra il terfy Libra degli Annali di Cimeli Tacito .


li secret colloquili .
VNa congiura si pu trattare secretamente , e con facilit da pochi , ma
vna ribellione s'accade inditio di dapocaggine , & ostinatione del
Principe , e degli offitiali , perche hanno bisogno di tanti huomini, e di tante
cose, ch' balordo chi non le scuopre . La Nobilt non cosi facile ad essere
suddotta dalle parole, non seguita ogni vii soggetto disperato, e ribellato .
Ferocisimo quoque adfumpto .
QVesti sono di quelli soggetti, che quando vno stato n'haver molti, sar
sempre travagliato. Vsano li Principi e molto prudentemente disar
mare i Popoli loro , affinch portino , e sappino vivere nella pace volontieri ;
poich col vile vso della guerra ogni torbido ingegno abbraccia ogn' occa
sione, che se li presenta d'essercitare il suo mal talento, senza discernere il be
ne dal male . E quindi , che la Francia ha pi armata la Nobilt, e disarma
tala plebe; perci che il Nobile non si lascia sconvolgere cosi leggiermente
da ogn' vno , non abbraccia ogn' occasione , ama , honora , 8c oflerva pi il
Principe, e molto teme di fare cosa , che sia per apportarli dishonore ; Onde
che havendo molti honori, e facolt, quelle ancora lo ritengono, il tutto fan
no per non perderlo . Cosi accaduto nell* vltime revolution! di quel Re
gno , dove il Popolo tutto quasi corse con 'li ribelli; Ma la Nobilt, la quale
non adheri ne meno al grandissimo , e principalissimo soggetto del Duca di
Ghisa tenne con la grandezza della Corona, & aiut il vero herede alla suc
cessione di tanta heredit .
Aut quii/ti oh egejatem.
OGni Stato pieno di questa qualit , da quali non pu in altra maniera
defendersi, che constare vigilarne, che non habbino capo.
Vn Imperator Greco, comand , che tutti i poveri anda fero alla guerra;
Il simile faceva il Duca d'Vrbino.che riceveva vn tanto dal R di Spagna, Se
era obligato dar questa qualit d'huomini , li quali molto meglio che si
consumino nelle guerre , che restino travagliare la pace di Casa ; cosa, che
meglio di qualsivoglia altro mette in atto prattico lo Suizzero,e Tedesco, il
quale produce questo verme per ingrassare le terre de maggiori Principi del
la Chrulianit .
Gli Stati piccioli come Lucca , Genova , e Fiorenza , Mantoua , & altri si
possono assicurare da questo nule con star vigilanti , che i vagabondi non si
Fermino ne' loro Stati, come f Lucca , che ha Onciali sopra questo partico
lare . Ma i Principi grandi sono soggetti quest' imperfettione, & almeno la
Citt Regia , se non tutto lo Stato deve eilcre espurgata da si fatta qualit
Ff
d'huomini,

Ojscrvatiom di Trajano Boccalini

d'huomini , come fa Venetia . Non gi possibile , come vuole Platone in


quella sua Republica ch'egli forma in astratto, che tutti i Cittadini fiano ric
chi ; per il che felicissimamente sempre s' conservata la Citta di Venetia li
bera da questo sospetto; poich ella non htr il Popolo huomo vagabondo,
e che non sia Artigiano , Mercante . Felicissima qualit d'huomini ; la
dove appresso gli altri Principi v'h sempre vna faragine d'inutili, che non so
no buoni per altro, che per macchinare, & essequire i mali, e pare che vivino
di novit, e casi atroci .
M perche gli Stati sono pieni di gente povera, e ricca, vagabondi, & Arti
giani, inquieti, e pacifici, Dottori, e letterati, e soldati ; la pi sicura l'haver
cura, che niuno si faccia capo di questi mal sodisfatti , e (caso , che si faccino)
fiano subito oppressi , come facevano i Romani con le loro Legioni armate :
e questi che possono sollevare il Popolo , si mantengono ben sodisfatti con
dar loro carichi honorati, e mandarli fuori del Regno; cosi devesi nell'oc
casioni deprimerli come vsa il R di Spagna con molta prudenza de' Baroni
Napolitani, e tenerli disuniti tr di loro .
Ac metuni exflagiti maxima peccaxdi necefitudo .
A Ll'hora si corre pericolo di provocare tumulti, e ribellioni , quando lo
u \ Stato h banditi , & huomini facinorosi ; Tgitur per concitiabula -, come
conventicole , anco sotto nome honcsto d'Academia devono allevarsi . Gli
Vgonotti alla Porta di Sant' Vgo si ragunano, e l'Assemblee devono esser tt
delitti di Lesa Maest sotto qualsivoglia colore, che si faccino .
De continaatione tributorum .
QVello Stato poi, che alcuno acquista felicemente, all'hora con sicurezza
si conserva quando il benefitia in qualche particolare ; perci che quel
Principe in ogni stato sar pi caro , che arrecher vtile maggiore a suoi Po
poli . Clemente Vili. fatto l'acquisto feliciss.mo di Ferrara non solo il sol
lev da molte gravezze , ma honor di carichi nobilissimi alcuni soggetti
principali di quella Citt, e d'honoratissime Prelature ; Uni quel Stato penurioso molte volte di grani alla fertile Provincia della Romagna , e della Mar
ca, e cosi vsavano i Romani alcuna volta , e deve fare ogni Principe , e cos
devono mantenere, finche si saranno i Principi ben assicurati di quei Popoli .
Quest' auvertenza gli f bisogno havere per essere grato all' vniverle .
Gravitate fnors .
PErniciosi anco per questo sono gli Hebrei; ma in Venetia (norma di tut
te le buone ordinate Citt, e Republiche) devono gli Hebrei prestare so
pra i pegni .... per cento -, Ove in Roma, dove regnano grandissimi
disordini

sopra il terzo Libw degli AmbaI di Cornelio Tacito .


zzj
disordini per la sua spessa variatione de Principi ; prestano a 18 . Ma qual
maggiore si pu trovare di quella , che s' inventata nella stessa Citt pochi
anni sono chiamata Compagnia d'Oifitio ? la quale di modo tale fomentata
bench occultamente, & aiutata dal Principe, che non solo sono sforzati pa
gare 12. per cento , ma s'addoppiano tutti i fulmini contro chi non paga , il
che ha rovinato le Case , e ridotti miserabili , e mendichi li coltivatori de*
campi, impoveriti gli huomini per arrichire i Notari, Sbirri , & Vsurari . Irr
Roma io conosco Gentilhuomini , che nel coltivare i campi hanno rovinata
le case loro, & alcuni inutili al Mondo, che hanno venduto gli stabili, e polio
il denaro quest'usura, sono di poveri divenuti rkcbisjfimi.
Ac superbia Prasdentium .
STupisco, qual hora considero lasuperbia, & ambitione di quel Vice-R di
Napoli , che io vidi portato in Sedia l'anno 1595. con tanta gravit , e sus
siego , eh! io non seppi mai conoscere , s'egli era huomo , figura di legno?
perci che mai gli viddi battere le palpebre degli occhi , e nella Collaterale,
essendosegli appressato vn Ministro, gli s'inginocchio inanzi, cosa odiosissima
e dannosissima al Principe; Oltre che anco all'offitiale non porta altro , che
odio , & in Roma alcuni Ambasciatori hanno stomacato quella Nobilissima
Coree per il modo, che loro tengono in voler esser adorati con far professio
ne d strapazzare , almeno di non prezzare alcuno . Et cosa chiara, che
Va stmperbia d'vn Governatore , cagion la prima rebellione nelli Suizzeri
contro la Casa d'Austria. Ma se gli Offitiali Francesi sono odiosi agli stessi
Francesi , all'hora che vsano con essi loro vn iniopportabile superbia, qual
odio vogliamo poi dire, che si concepirebbe, se dominasse l'Italiano? Il eh
dico, perche tanto maggiore piacevolezza devono vsare gli Officiali, quando
comandano Natione straniera ; ma pare , che sa di modo cresciuta la gelo
sia in quei Principi , che pi tosto amano di mandare il governo degli Stati
d'Italia Spagnoli, che Italiani, perche se bene il Spagnolo non in gracia del
Popolo, non per ia sospetto al Principe, il quale ha in odio , che il suo osfitiale,e particolare in Stato sospetto , sia troppo amato da suoi Popoli, come
f in Sicilia Marc' Antonio Colonna.
E ricordo anche, che quantunque siano gli Offitiali di Natione diversa,
possono farsi amare col tenere termini tali , che non faccino nausea , il cho
non possono meglio essequire, che ricordandosi, ch'essi sono huomini privati
non Dei, e Principi supremi di quello Stato .
Il Gran Capitano fu amatissimo da quei Stati, e dalli Napolitani, & il Duca
di Sessa con il suo humanisfimo procedere , f le delitie della Corte di Roma,
la quale per lo contrario f in estremo disgustatissima del suo successore per
la disputa, ch'hebbe di titolizzare i Primi Signori di Roma; Quando vn Offitiale odioso per la Natione diversa si fa tanto pi insopportabile per la su
perbia, e per ogni vitio superven^ate . Lo Spagnolo stima bene sarsi odioso,
Ff 2
poich

n8
Ojservationi di Trajano Boccalini
Eoiche il gran Capitano, che vi fu tanto amato , pericol , e diede gelosia,
a Natione Spagnola si vede, che solo vsa la forza, e la violenza nel domina
re, senza dare pur vna minima sodisfattone , vsando destrezza, accomondandosi costumi de' Popoli , vuol tirare , non vuol ester tirato . Niuna Natione
pi cauta , pi vigilante niuna vs mai maggior violenza . Strapazzano
tutti , vogliono esser tenuti Dei . Che non fece D.Pietro di Toledo ? che il
Duca d'OTona nel strapazzare i Napolitani ? Sappiamo, che la Fiandra per la
superbia del Cardinal Granvela si ribell, e vi fi mantenne per la crudelt del
Duca d'Alva , e del figliolo pi crudele di suo Padre , & in Roma il presente
Ambasciatore, che non fece? chi non disgust? non curano l'odio de' Popoli,
perche sanno , che non prudente colui , che cerca acquistare queir amore,
che non per essere mai sincero .
Discordare Militent.
1E nostre discordie chiamano gli nemici , & alcuna volta anco la concor
dia , quando per la grandezza da spavento ; le nostre discordie hanno
chiamato il 1 ureo .
Egregium refrmend* liberiat temptts .
QVando sia tempo maturo d'amazzare il Tiranno per porre la patria sua
in libert, l'habbiamo detto di sopra . Qui ricordarono solo , che i ru
mori di Casa , & i disordini familiari cagionano di quest' inconvenienti d'al
lettare li mal sodisfatti, invitare gli ambitiofi,edar cuore nostri nemici di
travagliarci nella troppa nostra prosperit ; perci che come al R di Spagna,
l'inimicitia, che vedeva accesa nella Casa Regia contro la famiglia Borbona,
e la Casa de Ghisi ; cosi la medema gli diede cuore sopra la I-rancia > e di se
minare tante zizanie, e cosi la troppa felicit de' Spagnoli ha violentato tut
to il Mondo, far quel Cauterio di Fiandra, per dove havessero da evaporare
gli humori d'vna Natione fatta tanto armigera ; ma il tempo opportuno ad
Vn stato, che voglia liberarsi dalla suggettione di gente forastiera, e quando si
veggono disunioni , e guerre Civili nello stato . Quando il Principe non ha
heredi, quando lo Stato sta in mano de fanciulli , poich s' visto , che questo
tempo hanno per appunto aspettato gli Spagnoli per accendere nella Fran
cia quel fuoco, che v'ha arso 35. e pi anni , quando ha ricevuto rotta notabi
le, quando s' dato all'otio, e la disciplina militare sta morta, quando i Popoli
sono mal sodisfatti .
Si ipjifiorente*.
MA i Popoli soggiogati, e che si dominano, devono essere ne di numero,
ne di facoltmaggiore di chi domina , E l'Italia stata sempre esausta
doppo

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


119
doppo soggiogata ; Horanon fi pu vivere nella pace, e di niuna cosa pi ci
meravigliamo, che comehabbiano la Fiandra, e Francia sofferta guerra tanto
lunga, e quasi sempre havuta l'abbondanza , e quella, ch'haveva domata la
Francia, l'Asia, l'Africa , cuicHnque fervuto expo/ita .
guam imbellii Vrbana Plebs .
E Particolarmente le Citt metropoli devono essere disarmate, & i Popoli
non punto assuefatti alla Guerra ; onde delle cagioni,perche Venetia sia
vissuta in tanta pace, e per haver vn Popolo il pi imbelle, e disarmato, che si
tro^i in tutta Europa, perci che essendo tutti Artigiani , e Mercanti, nessuno
rarissimi portano Armi , le sanno adoperare; perci i Gran Duchi di
Toscana havendo fatto le Bande , non vogliono, che vi si trovi Stato alcuno
armato nella Citt , ne Contado di Firenze , sapendo, che quando Firenze
hebbe il Popolo feroce, & armato, sempre sostenne delle rovine, perci che
vogliono il Popolo Fiorentino imbelle ; la ragione , che se pure si trover
alcuno, che voglia congiurare qualche tumulto contro il Principe, Republica, sar vno, che se non habitera, haver conversatione nella Citt Metro
poli, la quale sar di poco proftto ad ogn' ambitioso qual hora ella sia disar
mata; perche facendosi in Venetia vn Capo del Popolo Venetiano , non vso
all' Armi , gli sar pi tosto di danno , che d'vtile ; e come il capo dello Stato
-ftcome quello del Corpo humano sano, tutto il rimanente per l'ordinario
code la Santit ; ma travagliando la Regia Capo d'vn Stato , tutto il corpo
lente quei dolori artetici , che sente la Monarchia di Francia nella maggior
parte de' suoi Monarchi, all'hora che la Citt di Parigi Capo di quel grandis
simo Regno pan il male di quella mortifera sollevatione contro il suo R.
Nihil validum in exercitibtts, nifi quod exlernunt-, cogitarent .
MOlto pi considerabili sono le forze d'vn Principe armato di mediocre
militia, ma propria, che di qualsivoglia grandissimo numero di Soldati
forastieri , che n'habbia vn altro . 11 Soldato foralticro , che milita solo per
solo fugge li pericoli, e come quello, che non pu esser dal Principe castigato,
e poco obbediente, e di poco buon servitio ; Consuma ogni grandissimo Prin
cipe le sue facolt per le paghe continue , che dalli soldati vengono diman
date, quali perche combattono per il soldo, poco amano la sua gloria , & cssaltatione , e cosi il Principe non solo arrischia la robba, m perde talvolta
per la causa suderta le paterne sostanze; chi non crede parli con Lodovico il
Moro.
La Nobilt di Francia armata Cavallo h fatto pi acquisti alla Corona,
che altre Militie, e se per sorte il Principe tiene nel suo stato Militia forastiera, tiene tanti nemici . Lo Spagnolo conoscendo quanto poco buon servitio
s'ha da soldati 1 edeschi, Suzeri, e d'altra Natione , attende ad agguerrire il
Ff 3
suo

X$o
Offervottoni di Traiano Boccalini
suo suddito; e. questa Natione ha provato altretanta felicit, quanto infelici-,
t hanno sentito quelli, che si sono fondati nelle forze straniere; Onde hoggi
pare, che ia Militia, & il fante Spagnolo vinca di valore qualsivoglia soldato
d'altra Natione.
Qui notiamo quanto poco conto si faccia di queir essercito, che non sor
mato di Vassalli propri), & i Colonesi con poche genti de' piccioli Stati loro,
ma affettionatissimi al nome loro hanno cozzato co' Principi grandi , & han
no fatto imprese honorevolisfime .
Aggiungete, che non solo il soldato forestiero di poco vtile, ma danno
sissimo, intanto , che nella guerra di Paolo IV. erano cosi oppressi i Romani
dall' insolenze de Tedeschi e Guasconi] , che dissero., che s'aprissero le porte
della Citt alli Spagnoli nemici , da quali non mai haverebbono potuto sof
frire strazzi peggiori di quelli, che riceverano da questi barbari amici .
Haudferme vlla Civitas intattafeminibus ejw motusfuit .
DElla quale infettione la Causa f , che i Capi della sollevatone erano
Nobili, e di seguito , & erano potenti per adherenze , e per reputatione
tra il Popolo, e con i Principi forastieri . Niuna cosa pi facile, che il con
citare vn Popolo contro vna Natione forastiera, che domina, & la ragione
perche ha pretesti sicuri .
Le ribellioni sono formidabili , e facili all'hora ,che il Capo nobile , e di
seguito, & il Popolo mal sodisfatto ; onde vn Principe all'hora, che crede sol
levarsi vu Popolo & hanno per capo i primi del suo Stato , tenga per sicuro,
che non sollevatione se non premeditata, e fatta con sodi fondamenti. Cos
la ribellione chiamata il Ben Publico , eh' hebbe per Capi il Conte di San
Polo,& altri Signori grandi, tir seco travagli grandissimi, havendo in ei Je
mani il Duca di Bretagna , e di Borgogna . Cosi ancora la sollevatione di
Fiandra havendo havuti per capi il Principe d'Oranges, & altri principali Si
gnori stata di quell'importanza , che s' veduto , e si vede ; poich infett
tutti i Paesi Bassi del R Cattolico ; ma tra tutte l'artificiose , e spaventevoli
ribellioni , che mai siano state alla memoria de' Padri , & Avi nostri , tiene il
primo luogo quella, che con il denaro Spagnolo ord il Duca di Ghisa contro,
vna Corona di Francia, della quale haveva havuti tanti benertij, e la quale
era stata verso la sua Casa prodiga , non che liberale ; perci che in vn istefl
tempo gli fece ribellare tre parti di quel Regno , & meraviglia , come vn
huomo solo potesse , e sapesse tanto , ma la forza dell'ira pu tutte le cose.
Ben si pu dire, che in Francia non fusse Villa, ne Citt, ne Fortezza, che non
fusse stata appostata dall' ambitioso ingegno di queir huomo , & era il male
della ribellione tanto peggiore , quanto haveva tolto apparenza di bene ;
Onde le genti credendosi di protegere la parte della Religione pigliata per,
pretesto da quell' huomo aiutavano i ribelli contro il suo R , e Principe
stesso.
E' trascu-

sopra il terzo Libr degli Annali di Cornelio Ttrito .


iji
"E trascuraggine del Principesche non stia vigilante quello , ch si tratta,
t macchina ne' suoi Stati, e se il Principe ite n'accade, come viene accusato,
inditio di debolezza maggiore d'ingegno , di forze , che non sappia , non
possa rimediare, se di subito non procura di liberarsi da tali soprastanti cala
mit.
Et quibusdam Galliarum primoribm ; qui tulere auxil/um,quo dipmuUrent
defeclionem magifque in tempore ejferrent .
NElle sollevationi delli Popoli all'hora, che si vede , che procedono rego
latamente, e che c' il loro buon ordine danno segno, che vi tenga ma
no soggetto insigne, e prudente ; onde fa di mestiere auvertir molto bene di
Chi si serve il Principe , per smorzare il fuoco della ribellione; perci che in
questi casi sogliono i capi de' tumulti non scoprirsi, fin tanto , che il fuoco sia
acceso termine tale, che non sia possibile al Principe d'estinguerlo . Cos
nelle sollevationi di Fiandra il Principe d'Oranges s'occult di modo ancor,
che egli fusl il Capo principale di quella rivolta, che Madama la Duchessa di
Parma Governatore di Fiandra si servi di lui, per quietare il Popolo ribellato
di maniera , che per guarire l'inferma Fiandra , adoprava colui, che haveva
dato, e somministrava tutto il giorno il veleno .
Era ci accaduto anco Romani all'hora, che guerreggiavano contro An
nibale, che alcuni rifuggiti dal Cartagiuese ne' maggiori bisogni della batta
glia , che si faceva con Annibale , si cavoron la maschera . Nondimeno tal
Fiora bisogn valersi d'alcun Nobile, quando il Popolo improvisamente da se
si solleva , come dall' hora , ch'essendo infuriato il Popolo di Roma contro
Sbirri per vn eccesso fatto da essi > Paolo Giordano principalisfimo Barone
vsci fuori, e quiet quel rumore, ma non gi felicemente .
La Regina Madame del R Henrico 1 1 1. all'hora che ella vidde tutta la
Citt sossopra, chiam l'ajuto dall' istefl Duca di Ghisa , eh' haveva cagiona
ta tanta ribellione . Quelli , che in Fiandra si mostravano neutrali erano il
Principe d'Oranges, & altri Vedendo mal affetta la Fiandra tutta, si fervi il Re
de" Spagnoli, ne mai fece peggior refolutiorie, che mandar gli Spagnoli.
Confultus super eo Tberius .
NElle ribellioni non si deve perder tempo , come nel fuoco acceso in vn
Casa , bisogna adoprar il ferro , l'acqua , & il tutto st correr adosso al
Capo, smaccarlo, levargli gli adhrents quietarlo con promesse, e debellarlo,
itentre languido.
Vt cafis negotiateribus Romanis bellum incperet .
Cco l'artifitio di quelli , li quali spingono vn Popolo alla sollevatione ;
prima allettano con la Ip'ranza di sgravarli dalli tributi, e introdur l'ab
bondanza

ijj,
Qjservation di Traiano Boccalini
bondanza di tutte le coieria" vivere, di scacciar dalla Casa del Principe, & an
co ammazzar li mali Ministri . Allettato il Popolo con queste, & altre simili
promesse, l'induconojper obligarlo secretamente , e commettere alcun enor
me eccesso , indegno ai perdono , e tale , che ponga il Popolo in diffidenza
d'haver mai da placare il Principel, & tal termine , che dalla ribellione in
cominciata non ne possino vscire felicemente se non col continuarla sino alla
fine.
A ninna cosa pi facilmente si inciter il Popolo , che saccheggiare le
Case della Nobilt ricca , & altri huomini facoltosi . Adduciamo i medesimi
essempij della Fiandra , e della Francia . Il |Principe d'Oranges spinse il Po
polo suo seguace rubbare; E questo il modo degli Heretici di riformare la
Religione ; perci che la dolcezza del guadagno indusse qualsivoglia al male .
Molte volte accaduto, che si sono quietate le ribellioni con la publicatione
del perdono generale, contro la Plebe, la quale poi ha dato in poter del Prin
cipe gli auttot i medemi degli eccessi .
Prmjfufatte causa delefta manti Julius Indus e Civitate eadem, difeors
Floro, & oh id navandu opera avidior.
PApa Alessandro V I. non seppe con quali pi felici armi vincere i Colonnel, che con armar loro contro gli Orsini , e sarebbeli riuscito il suo inten
to , s'egli medesimo non havesse scoperto l'animo suo di voler poi rovinare
gli Orsini all'hora, che si fusse liberato da Colonnesi . Ben vero, ch' meglio
chiamar la parte contraria ; cosi il R di Francia s'accost ne' suoi travagli al
R di Navarra.
t.r
Ma uvertasi , che se ancor egli nemico , si possono congiungere, come i
Colonnesi, & Orsini .
Poco buono quel soldato per il Principe , che non spinto alla guerra,
oltre il desiderio dell' acquistarsi fama, gloria, e ricchezze da quella sua partcolar passione ; perci che non si trova huomo tanto empio , e federato , che
si pigli dilettatione d'ammazzare vn huomo, ne il solo rispetto del Principe
tale, che gli altri per l'ordinario voglia per lui abbandonare la Patria, la Mo
glie, gli figlioli, la comodit della Casa, & esporsi tanti pericoli, tanti pati
menti , m i pi efficaci moti sonora diversit delle Religioni , che cagiona
odio tra gli huomini . La diversit delle nationi , tra le quali odio ferigno,
e queste fanno, che altri diventi contro il sangue humano cosi fiero, e cosi si
tibondo d'esso ; anzi si manda contro molte volte la Natione nemica, che di
letto maggiore non possono provare i soldati , che trovarsi quelle rattioni
con quei , con i quali hanno qualche odio , & riuscito sempre felicemente
contro vn Nobile , che s' arma , armargli contro l'altro Nobile suo nemico ;
perci che le gare, e l'invidia invecchiata tra le casate nemiche , e di fattione
diversa f che il Principe sia ben servito , come erano all'hora , che Braccio , e
Scorza nemici capitftlissimi, e per odio particolare, e per servir il Principe loro
guerreg-

sopra il terzo Libro degli Amali di Cornelio Tacit .


13 j
guerreggiavano l'vn l'altro. E per servirmi d'essempij vili in cose grjndi s'
veduto, che nell' estinguere i banditi, che molte volte hanno travagliato lo
Stato Ecclesiastico, stato buonissimo rimedio armargli contro la fattione
contraria, la quale per suo interesse particolare ha portato buon servitio al
Principe .
Apud tsduos major moles exorta quanto Civita opulentior.
r i '
IL traffico grande della Fiandra , con il quale trahe quella Natione se ric
chezze infinite, ha cagionato, che i Popoli sollevati habbino potuto sosten
tar la guerra contro il Principe loro per la scala famosissima d'Astradam .
Quanto sono i Regni pi ricchi, e potenti all'hora, che si ribellano, tanto pi
si mantengono nella ribellione . Io fon d'opinione , che la sollevatione della
Francia quai hora fusse vissuto il R Henrico I II. si sarebbono con la sola
prudenza del R sopite . Le sollevationi fatte nella Fiandra , e nella Francia
da Giulio Floro, e da Sacroviro tosto si sopirono, perche Acilio Aviola, e Viselio Varone , che si trovorono con l'Armi in mano , tosto quietarono ogni
tumulto , e rumore . Le Citt ricche in particolare in parti fertili sono atte
agli acquisti ; per si dice, che li Suizzeri non acquistano per esser poveri ; non
vero, perche non vogliono rovinar loro stessi con gli acquisti.
Et comprimenti procul prasidium .
STavano i Romani armati (cosi il Turco.) ma non il R. Si comincia
quando si vuol fare qualche sollevatione lontano dalla Reggia , dove non
cosi tosto possa correr il Principe con l'ajuto . Ma se altri vuole levarli la
vita, s'h sguito nobile , all'hora pu farlo nella Citt ; Era nel vero mirabile
il modo, che tenevano i Romani per assicurare le Provincie loro, e da nemici,
e dalle sollevationi de proprij Vassalli , perci che quelle legioni atto cor
rere subito in vn luogo, operavano, che non si tosto si scopriva vn disordine,
che l'havevano quietato , e spaventavano molti, che haverebbono havuto
animo di non vivere in pace . Ma trovandosi vn Principe disarmato cos
molto pericolosa ; poich in questa maniera si facilita meglio la sollevatione,
la quale diviene incurabile, come all'hora quando il R fece resolutione di
mandare alle malati^ Fiamenghe il medicamento del Duca d'Alva.
Augufiodunum Caput gentis> armats Cohorbfts Sacrovir occupaverat .
QVeste sono le pericolose ribellioni . Quando occupata la Metropoli,
la quale tira col suo essempio il rimanente dello Stato , pu conoscersi
negli essempij del Duca d'Alva, di Ghisa, e del Principe d'Oranges, che quan
do hebbero quello Parigi , e questo Anversa , & Gante , hebbero anco gran
parte, e della Francia, e della Fiandra, e per il contrario di non poco pericolo
/
Gg
sono

ij4
jsrvationt di Trajano Boccalini
sono qtielle sollevationi, dove non s'attende ad occupar Piazze , Porti, e Cit
t, che siano atte mantenere longo tempo la ribellione. Ne Conclavi si
cerca d'acquistarsi il capo della fattione quando si pu .
Nobili/imam Ga/liarum Jbolem, liberalibutJludiU ibi operatam, vi t
signore parentes, propinquofque eorum adjttngeret.
Slmile auvertenza hebbero i ribelli della Lega , all'hora che impadronitisi
di Parigi , fecero il medesimo , che fece Sacroviro , il quale da credere,
che facesse vna simile cattura per causa di denari da parenti di quei giovini,
come fecero quei della Lega, e nel vero il pi caro pegno, che habbino li Pa
dri , sono i figlioli , & ogn' huomo ama il sangue suo ; perci che chi qul
Padre , che non voglia operare per rispetto della prigionia de figli? quale
quel Padre dico tanto inhumano , e fiero , che vogli incrudelire contro fan
ciulli innoccntisfimi? 11 Principe d'Oranges con tutto, che vedesse, che li Spa
gnoli havevano in mano loro vn suo figliolo , non per si rimosse dalla sollcvatione ; e li Spagnoli non mai hebbero ardire di vendicarsi in quel giovine
di tante ingiurie, che ricevevano dal Principe .
Ma racconter io qui cosa notabilissima , e degna di memoria eterna d'vn
Padre , il quale non cur punto l'amor paterno verso i suoi figlioli , ove
n'andava l'honor proprio, e servigio del suo Principe . Ruggiero Sanguinetto
militava sotto il stipendio di Carlo R di Napoli , e trovandoli assediato nella
terra di Belvedere da Giacomo R di Sicilia, accad, che acci che Ruggiero
mancasse di tirar verso i padiglioni del R di Sicilia pietre, le quali con gran
dissimo danno del detto R erano tirate da certe macchine militari , il Re sudetto fece legare ad vn palo i figlioli del Sanguinetto, ch'erano due, & in suo
potere tutto affinch mancasse il Sanguinetto di tirar pietre, e fece il Re Gia
como ponere il palo, cui erano legati i due fanciulli, dove le piene facevano
maggiore danno , credendosi , come era verisimile , che il Sanguinetto per
amor de' figlioli havesse cessato dalle percosse ; ma egli per mostrare al Mon
do, che non mancava in cosa alcuna al suo R, fece con maggior sforzo tirare
da quelle macchine quantit infinita di pietre verso quel luogo stesso , dove
erano legati i suoi figlioli; Occorse , che vno ne fu ammazzato, e l'altro per
benefitio della fortuna rimase vivo ; Onde il R Giacomo conoscendo l'ani
mo honorato del Sanguinetto lev l'assedio , & havendo riguardevolmente
fatto sepellire il giovine vcciso da cosi honorato Padre con attione reale
mitig in parte l'animo afflitto di tant' huomo , poich gli rimand cortese
mente l'altro figliolo, ch'era restato vivo .
E anco memorabile l'essempio di Catarina Sforza , all'hora , eh' havendo
perduta la Citt di Porli , & essendosi ritirata nella Rocca , gli vincitori gli
mostravano i suoi figlioli , dicendole , che gli haverebbono vecisi, s'ella non
s'arrendesse ; ella alzatasi le vesti dinanzi , e mostrandoli le parti vergognose,
disse ; vccideteli se volete ; Ecco , che h meco la stampa , che havendoiatto
cotesti

sopra il trzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


ijf
cotesti, che havete voi, ne far degli altri . M gli Spagnoli vsano di ritenere
in Corte li figlioli de' loro Ministri grandi, ma sotto honorati titoli, cernie fe
cero del Colonna all'hpr.a che Marc'; Antonio suo Padre era Vice-R di Si
cilia.
Simul arma occulte fabricata Juventuse dijpertit .
SAlutiferisfima , se ben violente resolutione era quella de' Romani imitata
da Turchi di disarmare i Popoli soggiogati, e prohibire ogni sorte d'Armi
quelli, che non fanno professione di soldato; Onde per haverebbe bastato
Sacroviro haver armi, & armare scolari, dovendosi armare huomini assue
fatti , portarle , & maneggiarle . E sciocco colui , che dice, che Parigi fa
rante migliara d'Anime ; bisognava dire tante migiara di soldati . Sono state
all'et mia ordite congiure importantissime, e perche gli congiuratisono stati
sforzati far fabricar armi in luoghi lontanissimi, sono anco stati da Princpi
diligentissimi oTervatori dell' attioni loro prsi in sospetto, e castigati . I Venetiaai, li quali hanno il dominio di Brescia fucina dell' Armi di tutt' Europa
hanno fatto vna legge, per la quale quella Republica con vtilissima resolutio
ne ha appaltate l'Armi, che si fanno in quella Citt ; tutto affine , che gli ne
mici loro rimanghino disarmati , siano forzati farne fabricarein lontani
paesi .
Augebantur ha. copia vicinarum Civitatum , vt nondum aperta confezione*
ita viritim promptis studili .
SAgacisfima prudenza ajutar colui, il quale vuole rintuzzare il ptiblico ne*
mico, e non s'intricare ne pericoli della guerra , anzi con occasioni tali,
somigjiaiiti, altri ha il benetitio di /gombrare il suo stato di quei cattivi huo
mini , che gli fono di danno . Il Re di Francia ha lasciato andar molti sol
dati al sen'irio del Conte Maurino con tutto che habbia pace con il R di
Spagna, scusandosi sempre, ch'egli non pu prohibire tanti il disponere del
la vita loro , e che se gli capitano in mano, gli castighi severamente . Cosai
che hanno .anco fatto il R di Scoria , & i loro Principi . 11 Gran Duca poi,
se bene egli non ha cosi scopertamente ajutato il ile di Francia Henrico IV.
ne' suoi grandissimi travagli l'h non dimeno ajutato secretissimamenrc d'ar
mi, & altre cose necessarie, come hanno fatto gli Vcnetiani , & altri Principi,
che temevano la soverchia grandezza degli Spagnoli. E l'Imperadore ha
fomentato il R di Suetia contro il R di Polonia suo parente .

Gg

Al

jj

Offrvationi di Traiano Boccalini

At Roma non Treveros modo^" i&duos^ed quatuor fr fexaginta Gailiarum


Civitates defiivijfe; adfvmptos in focieiatem Gtrmanos , dubias
Hijpxnias cuntta (vt mossami) in majtts eredita .
ONd', che il far resolutione s primi avisi cosa per savia ; perci che
riescono del tutto vani, non fi verificano cosi spaventosi ; Alcuna volta
la fama vn vero giuditio . In Roma si public la Morte del Duca di Ghisa
molte settimane prima, merce, ch'ogn' vno stimava esser impossibile, eh' il R
rhavesle pi tolerato .
Optimus quippe Reipublic* cura mrebat .
NOn solo i buoni de travagli della sua natione,m di quelli della forastiera in estremo si dolgano ; & cosa incredibile quanto habbino dato
disturbo alla Corte di Roma le sollevationi della Francia : compatendo ogni
buono, disinteressato , che quel floridissimo Regno fusse cosi lacerato sotto
specie di Religione , cosi ancora non se non ventura de Turchi , che non si
trovi Scrittore alcuno famoso , che habbia scritto tutte le guerre di quella
fiera gente , maneggiate contro i Christiani ; perci che vedendosi tante ro
vine, tanti eccidij, tante dissolutioni, & infelicit de' Christiani , non sarebbe
possibile leggere in maniera , che non venisse odiosa la barbarie Turchesca,
non che noiosa quella lettione .
Quanto poi le guerre sono pi dentro lo Stato, Provincia, dove altri ha
bita, sono tanto pi calamitose, e lacrimevoli; E ben vero per, che sono al
cuni Popoli, li quali devono desiderare , che il Principe loro viva in pace, &
alcuni altri devono stare anhelanti, ch'egli stia travagliato . La guerra non
la devono bramare quelli , che amano il Principe , e di lui non temono cosa
alcuna sinistra nella pace . La guerra di Fiandra stata causa agi' Italiani,
agli Aragonesi , & ad altri Regni privilegiati di Spagna ; perche all'hora se
salse vistato in pace il R Cattolico forse vedendosi non riaver altro nemico
fuori, haverebbe atteso in Casa alla total servit di quei Popoli, & deroga
re ad ogn' immunit , non essendo cosa pi noiosa al Principe del Privilegi
ancora, ch'esso medemo il concede .
Multi odio prtfentium , & cupidine mutationis ,fuis quoque^
periculis Utabantur.
^^On si trova stato cos felice nella pace, che non paia felicissimo nel prini^i cipio della guerra, come parue vn Angelo Galeazzo Maria dopp che st
prov il travaglio della mutatione di modo che chi si rallegra del suo male ;
quando per non sia come questa di Fiandra, della quale si sono rallegrati
inolti Spagnoli, e tutta l'Italia .
F

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


237
H molto proposito raccontare in questo luogo d'vna Donna, che preg
lunga vita ad vn Principe notoriamente malvagio , & ella diceva farlo , per
che nel suo tempo ogni Principe nuovo era stato peggiore del vecchio ; Onde
pregava lunga vita a colui , tinche non ne fusse venuto vn altro peggiore .
La mutatione poi dello Stato non si pu veder senza grandissima rovina , co
me h detto; e per chi si rallegra di questo, si rallegra de suoi mali , poich
altretanto sangue faceva bisogno spargere per introdurre Stato libero in Ro
ma, quanto ne f sparso da Cesare Augusto, & altri per introdurvi la Tiran
nide ; ma lacrimevole cosa vedere i miseri Soldati rallegrarsi de" loro peri
coli miserabilmente venendo ingannati da vane speranze , & da sciocche ap
parenze d'honore de' loro Capitani .
Increpabantque Tiberium quod in tanto rerum motu , libelli* accnsatorum
infumeret operam . Extitijse tandem viros , qui cruentai
epijlolat Armis cohiberent .
E Sotto i Principi nuovi, e sotto quei, che dominano Stati sospetti e (come
dicono) di conquista, fa. bisogno, che accadano quelle calimit , le quali
fanno , che i padroni si ritirano dal disertar i Popoli loro , e dal travagliarli
per assicurarsi bene di essi . Mi trovai in Capua quando viddi vno Spagnolo,
che fece alcune insolenze ad vn Gentilhuomo , in Casa del quale egli era al
loggiato , & essendosi quel Spagnolo partito da Capuano , dille il Gentilhuo
mo ; quefta sola consolatione h questo desertato Regno, che i Fiamenghi, gli
Olandesi , & i Zelandesi fanno le vendette di tanti strazzi, che (offriamo noi
abbandonati da ogni ajuto , e dati per ira di Dio in potere di questi barbari ;
Vs questa parola ; Si come l'adulationi incitano li Principi al male ; cosi le
ribellioni insegnano loro vivere bene . O che gran scola Rcge vn Popolo
ribelle ]
Miferam pacem , vel bello bene mutari .
Q Velia misera pace, la quale rode insensibilmente la libert, e nella qua
le covano le macchine del nostro nemico, il quale se bene pare , che ci
lasci vivere in pace, ne leva per tanto grinstromenti delia libert, & attende
far la mina, cui danno poscia il foro, ne coglie alla sprovista, & opprime .
Misera pace stata quella, che il Turco h data Christiani, mentre egli ha
atteso ad assicurarsi del suo crudelissimo nemico Persiano ; perci che tutte le
Vittorie, che egli otteneva in Persia, erano nostri tormenti, e nostre rovine -y
chi non vedeva, che tanto potente, e si feroce nemico del nome Christhmo,
essendo assicurato dall'Armi Persiane, voleva potere attendere sicuramente
agli acquisti d'Europa .
Sciocchi sono quelli , che hanno essaltato la bont de' Spagnoli per haver
data pace all'Italia afflitta per tanto lungo tempo dall'Armi straniere ; Perci
Gg 3
clie

Osservationi di Trajano Boccalini .


,
che qual pi rovina della guerra poteva fare all' Italia lo Spagnolo di quella,
ch'egli ha fatto in Francia contro per della nostra libert ? e chi far colui,
che non conosca, che quelle refclutioni, quelle macchinationi ordite in Fran
cia, erano tutte contro la misera Italia per poterla inghiottire tutta qual' hora fulse caduta la Francia , ch' solita liberarla dall' Armi Spagnole i Queit
quella misera pace > nella quale li Spagnoli hanno fatto vivere l'Italia . Mi
sera pace ancora quella, dove altri serve troppo abiettamente, & il Principe
troppo crudele, nella quale altro obligato ad obbedire natione forastiera . Questa pace cosi misera hanno i Fiamenghi cangiata in vna guerra , il
cui fine ritorner vna volta in pace ; perci che l'Olanda servir con mi
gliori conditioni, goder la libert .
Lo spavento, eh' hanno havuto li Spagnoli di tante revolution!, forse ope
rer, che si guarderanno di non dare nuove occasioni, che si corra all' Armi .
Adunque necessario, che i Principi, & i Popoli, che godono la pace, auvertLio, ch'ella non sia pestifera, come habbiamo detto .
Tanto imperisiw in securitatem compgfitus , ncque loco , neque vultu mutato-,
fed vt solitum,per illos dies egit, Altitudine animi .
MO\? Imperatori Greci vdita la ribellione , s'ammazzavano , fuggi
vano . Quelli , ch non fono ben sicuri in vn Stato , devono occultar
le' disgratie, le tribulationi, c altre imperfettioni simili, che potessero dar ani
mo mal sodisfatti di dar travagli al Principe, come succedette Nerone, che
fu forzato vscir di Roma , & ammazzare chiunque poteva per la nuova , che
arriv della ribellione della Spagna, il quale accidente diede animo ad ogni
mal sodisfatto di pigliar queir Armi in mano, che furono la rovina dello Sta
to di Nerone . Sparsa vna nuova di negotio importante subito il Popolo os
serva ogni minima attione del Principe, e se lo vede punto turbato, vede mol
to pi di quello, eh' egli ode dire . Gran cosa mi pare, quella, che racconta
il Guicciardini della grandezza dell' animo di Giulio secondo , il quale in
tanto non si spavent per la rottura , che il suo essercito haveva ricevuta
Ravenna da Gaston de Fois , che ne divenne pi fiero , & indomito ; Onde
essendo anco vinto, ricus d'accettare quella pace da vn R di Francia, che
vincitore non haverebbe potuto ottenere con conditioni migliori .
Certantibut interse signiferi :guam decoraviftoribus liberta**
FAmosi saranno quei Popoli, che si sapranno liberare dal duro giogo della
servit di gente barbara , ma molto pi famosi , e gloriosi quei, che non
solo scalderanno il Principe barbaro, ma contribuiranno al viver libero nel
la Patria . Questi possono con verit dire qum decora vidoribut lihertu .
Beate ferite, felici incommodi, e gioconde Morti sono quelle, che si sossriscono per occasione tanto nobile, e tanto honorata ; ma il porsi pericolo d'vna,
guerra

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


< ij
guerra per il soldo, cosi calamitosa la Vittoria , come( amare sono le scon
fitte.
Quelli, che scacciano i barbari dalla Casa loro , e vi pongono vn Principe
della propria Natione, sono da esser posti nel second grado di felicit, doppo quei, che v' introducono la libert, perche certe arrivate all' improviso de*
nemici, massime in luogo duro , dove non fi credeva , che potessero arrivare,
f timore grandissimo , & vn straordinario ardimento del nemico genera
straordinaria paura.
A Leone; X. si doverebbe vn honore eterno, per haver liberata l'Italia
dalla servit de' Francesi, se tanta gloria non venisse macchiata dall' immor
tai biasimo d'haver.aperta la strada d'introdurvicisi alli Spagnoli.
guanto intolerantior servit* iterum viclis .
Slane essempio Milano', e Napoli , i quali havevano patito per le ribellioni
loro tanti mali, che fin hora non cessano li Spagnoli di ridurli ad ogni mi
seria per bene assicurarsi d'essi . Et in Fiandra hanno tagliato fil di spada le
Citt intiere con inaudita , & essecrabilissima crudelt . Ma che fi possa tro
var modo , che altri nelle rivolte avanzi , s' difficilissimo , perche il Principe
ne suoi vrgenti bisogni concede ci che altri vuole, attende levare g' impe
dimenti, e poi s'assicura, e mena roverscio . Altri per liberarsi dalle sollevationi de' Popoli, hanno fatto forze, altri tagliati a pezzi tutti, altri traportati,
altri posto guarnigioni , altri incrudelito solo ne' capi , & altri ammazzato lo
ro stessi . Ne mai fu possibile migliorare , perche il Principe non mantiene
promesse ; vuole vincere, morire . E ben vero, che aU'hora,che vna Pro
vincia posta confini de' nemici potenti, cerca pi tosto con l'amorevolez
za assicurarsi di quel Popolo, che con la severit, e quindi , che dalli Spagnoli
sono stati sempre meglio trattati i Milanesi de' Napolitani; perci che non
tanto temono dello Stato di Napoli, il quale non h altro Principe per confi
nante, che il Papa, quanto di quello di Milano per haver confini con i Venetiani,co' i Grifoni, col Duca di Savoia, e con la Francia; e quelle parole di
Tacito dette di sopra . Sistaren: ctdibm , nihil opus captivi tfiUm tntcrnecionem genti* nam bello fore ; si devono osservare per quelli , che sono d'ingegnio
inquieto ; poich sono vaghi di mutar Signore . E ben vero per, che il Prin
cipe deve condannare certe ribellioni sforzate all'hora , che si fanno per ti
more di non esser mal trattati da nemici .
Jnconditique, ac militi* nefeij Oppidani, ncque oculis, ncque aurihut
ftti competebatur .
Fortunato si pu dire, che sia quel Capitano, che destinato soggiogar
Popoli ribellati, e tumultuariamente armati . Perci che senza suo peri
colo atterr sempre de' suoi nemici honoratissime Vittorie ; Cosi il Duca
d'Alva,

j.4
Ojservationi di Trajan "Boccalini
d'Alva , che all'hora ch'egli f mandato in Fiandra contro quei ribelli , con
300. Spagnoli pose in fuga l'eflercito scandissimo d.' Fiamenghi , e da questo
luogo impari ogn' vno ch'ha animo di far mortifere resolutioni fimili quel
le di Sacroviro, quanto altri si pu fidare d'vna moltitudine d'huomini tumul
tuosamente armati.
A questo doverebbono pensare i Capi de' ribelli , quanto poco si possono
fidare de' soldati loro , se per egli non ha in mano la mancanza del denaro,
bisogna haver Piazza per mantenersi, e per poter guerreggiare f bisogno di
molti denari.
guanto pecunia dites , & voluptatibtts opulentes , tanto magis
imi eIlos tsEduos .
ALI' infelicissimo mestiere della guerra solo attendono quelli , che non
hanno da viver modo loro in Casa , loro dispiace il lavorare , & essercitare mestiere di fatica, non hanno ne lettere, ne altro con che postino
sostentarsi ; perci che ben pazzo sar colui, che stando commodo Casi sua,
vorr pi tosto per la vita tanti pericoli, e tanti disagi per andare rubbare & ammazzare gli huomini , che stando in Casa godersi quelle ricchez
ze, che fanno l'huomo felice . Onde non attendono i beni stanti alla militia,
e sono per tal cagione inutili alla guerra, alla quale devono attender quelli,
quali c venuto in odio la fatica, e la vita propria.
lacentefque nullo ad refurgendum , nifu, quasi exanimes linquebantur .
COs accadeva agli huomini d'Arme all'et degli Avi nostri , si facevano
prigioni , poi si cominciava ad vccidergli d'all'hora , che guerreggiava
nel Piemonte.
Sacrovirprimo Augujlodunum, dein metu dedionU in villani
propinqua* cum fidipmis pergit .
MAncano gli amici con la buona fortuna , e quindi che quelli , li quali
ricevono vna rotta, non possono nel fuggire fidarsi d'ogn' vno .
Il Cardinal Sforza doppo la cattura di Lodovico, essendo vscito di Milano
per indursi in luogo sicuro, si ferm la notte prossima per ricrearsi al quanto
della fatica ricevuta dal caminar a Rivolta ne) Piacentino Castello di Corandolano di quella Citt GentiPhuomo , e congiunto ad elfo Cardinale di pa
rentado, e di lunga amicitia, il quale mutato l'animo con la fortuna, mandato
subito Piacenza chiamar Carlo Orsino, e Soncino Benzone , Soldati Venetiani, le diede loro nelle mani, & insieme Herms Sforza fratello del Duca Giot
Galeazzo morto . Cosi ancora per continuare cosi infelici de' Cardinali , il
Cardinal Battori doppo la ricevuta rotta da Michel Vaivoda della Valac
chia,

sopra il terty Libro degli Amali di Cornelia Tarila .


r^v
tha, si ritir in vn Castello, dove non tenendosi sicuro per lo rispetto medemo , fuggi ne' monti , e si ritir in vna Capanna d'vn pastore con vn solo ser
vitore , eh' h aveva , dove arrivati cinque degli nemici , che l'andavano cer
cando, doppo haver fatta gagliarda difsa, f ammazzato, & il capo fa porta
to Michele, il quale havendolo beffeggiato , lo mand all'Imperatore.
Per non deve vno ( si h perduto vn fatto d'Arme) ritirarsi in luogo , che
dal "Vincitore possa esser aslediato, ancorch il luogo sia fortissimo, & il Popo
lo amico ; perche come si tiene prigione il capo, lo Stato v tutto male ; Di
pi vegga di non darsi Popoli, che lo vendino, molti essendo stati venduti*!
'
. .
"

lllic sua manu,reliqui mutuis iclibus occiderc+j-, . . ,


QVesto il fine ordinario di tutti quei , i quali accjecati da soverchia ambitione, si ribellano al Principe loro . Consideri dunque ogn' vno , che
vuol generar sollevationi, che si ricordi con quante difficolt, e pericoli si ter
minano, e quanto deve guardarsi l'huomo prudente di non ridursi mai teme
rariamente in luogo, e stato, dove la fama, la facolt, lo stato suo , la dignit,
e finalmente la propria vita, e l'honore corra queir estrema fortuna , che pu
condurre l'huomo a miseria . Si ponghino avanti gli occhi il fine del Conte
di San Polo in Francia , del Principe di Cond , del R di Navarra Padre del
presente Henrico IV. R di Francia , & del Duca , e Cardinal di Ghisa, dtl
Conte d'Essex,e di molti altri, che per brevit tralascio, oltre il Principe d'Oranges,& il Marescial di Birone, quali dovevano havere dinanzi agli occhi il
fine infelicissimo del Duca di Ghisa .
Tur demum Tiberim ortum patratumqne beliuni Se/tatui firipfit .
SAgaciflsmo si mostr Tiberio, come sempre soleva con avisare l'infrmit,
e la sanit rihavuta, poich diede sodisfatione agli amici suoi , e spavent
gli nemici, mostrando, che s'egli haveva Ministri tanto fedeli,Soldati cotanto
assettionati , che in vn momento havevano acquietato vn rumore , & vna ri
bellione suscitata fra potentissime Nationi , molto pi facilmente haverebbe
potuto conoscere , & ornarne qualsivoglia , che gli fusse fatta in Roma , ove
Probo f ammazzato, publicata, che f la ribellione de' suoi soldati .
Magnitudinem Imperij extollens, ncque dcorum ?rincipibusyfi vna alterave
.Civita* turbet , omijfa Vrbe , istide in omnia regime .
IMmotum adverfm Jirmones hos fixumque Tiberio fuit non omittere Caput rerum,
neque se rcinque publicam incajfmn dare . Cosi adduce il nostro Cornelio .
Altrove sufficenza habbiamo ragionato , che il Principe non mai deve ab
bandonare la sua Regia, all'hora ch'egli domina stato non molto sicuro , co
me dominava Tiberio i perci che con la perdita di Roma egli veniva
Hh
perder

141
OfservtUni Ji TtA)H BecVtm
perder quasi tutta ta grandezza della fiia persona . 1 R di Francia (parte d
quelli , che sono stati generosi , & armigeri , come questo presente He urico
IV.) fono stati soliti e dentro, e fuori del Regno trovarsi ad ogn' impresa pertonalmente , perci che come fi dir in luogo opportuno, la presenza de!
Principe vn picciol eisercito nel quietar rumori, e Popoli sollevati, e fa mil
le effetti buoni ; E per gl'Imperatori medemi,i quali non imitando Tiberio,
fono di Germania venuti in Italia ad acquistarla , molte volte sono stati sfor
zati abbandonar l'impresa nel colmo della vittoria , per correr difender la
Germania, che gli Vera ribellata . Jl R di Spagna Filippo 1 1. con tutto che
se gli tolse ribellata tutta la Fiandra , non haveva mai voluto andarvi , ancor
ch tosse opinione, ch' la sola sua presenza haverebbe fatti ritornare all'obedienza quei Popolami volle maneggiare quelle guerre per mano de suoi offitiah" , anco con pericolo di perder gli Stati , che gli russer occupati dagli
stessi suoi Ministri, com' egli dubit grandemente di D.Gio: d'Austria , e sorsi
del Duca di Parma , & stata la ragione , perche egli, come faceva Tiberio,
non h mai voluto abbandonare la Spagna, fondamento delle sue grandezze,
* potenza . E se Carlo V. and in Gante per quietare vna sola Citt solleva
ta, si deve anco considerare , che egli lasciava in Spagna suo figliolo atto al
governo di quel grandissimo Regno.
Aggiungi, che ristesso CarloV.fi vidde ribellata la Germania, mentre vol
le habitare la Spagna, e mi pare, che vo Principe si possi paragonare (quando
egli c Principe nuovo invn stato, come era Tiberio) advnOjU quale vuol pi
gliare in vna campagna molti Tori, che pazzo sarebbe , se havendone vna
fielle mani, volesse lasciarlo per correr aprenderne vi altro senza prima legar
quello, ch'egli h in potere, di modo, che s'assicura , che non gli fugga, & il
R di Spagna dubitava , che quei medemi , ch'egli havevano acceso il fuoco
in Fiandra , l'haverebbono acceso anco nella Spagna quai h ora egli l'ha velie
abbandonata , cosa di che dubitava anco Tiberio .
Aggiungi anco tutte aueste cose , che il Principe doverebbe considerare
di non dare reputatione ad ogni sollevatione con moversi in persona ad an
dare smorzarla . Quando i ribelli sono Principi grandi,.andar deve il Prin
cipe; perche havendo';il R di Spagna mandato il Duca d'Alva in Fiandra,,
fece oftinare quei Signori, che si dolevano , che vn Principe del medemo or
dine tenuto eguale, e forse de' minori , fusse andato lor contro ; Si che non si
vollero loro humiliare; Onde ne derivorono mali effetti, perche quei Princi
pi tanto grandi non vollero esser giudicati da vn Duca d'Alva, quale per mol
l rispetti stimavasi minore, e non. punto maggiore di'detti Principi . II man
dare contro i soldati ribellati i Capitani cosa pericolosa, perche molti si fo
no accordati con i Capitani , che fono stati-mandati , pero devesi mandare
soggetto nemico . Deve andare il Principe quando altri fatto Imperatore
in sua concorrenza . Placuit tentare animum Chortis , eput, in Palatilistaonem
agebat , nec per ipsum Galba , cuim integra authoritat maioribtufirvabat . I Papi
fuggendo i tumulti d'Italia abbandonorono Roma capo di tutte le cose , e
cagionorono

fipra il terza Libri degli Amili di Cimelio Tciti .


24}
cagionorono all'Italia} non che allo Stato loro, quelle rovine , che cominciorono dileguarsi con la loro presenta . F venduta Bologna, ogni Citt hebbe il suo Tiranno, tutta Romagna f dominata da Cittadini .
Ben faceva il Principe dunque non andare , perche quando corre peri
colo la Reggia, non si deve lasciare ; molti, accidenti possono occorrere . Si
pregiudic Baizet vscir di Costantinopoli nella forma, che fece, con unto
pericolo d'ammittereCrfpiayl^*.
t
<
*
*
N*c quii non metu ducatur, iturumvt presenti* stefarety comfeneretqnt
E Pure la medesima sollevatone seguita- nel Regno d'Aragona per I'occsione della prigionia, e poi della libert d'Antonio Perez, il Re la quiet
per mezo de' suoi Ministri ; tutto , ( come ho detto ) per non incorrere nell'
errore di dare reputatione negotij, i quali si possono quietare senza mostra
re tanto di curartene . Il R di Spagna da principio mostr troppo, nella fine
troppa indulgenza, fece disperare l'vno, e l'altro venire arrogante .
Hanno bene molti Principi vsato di visitare li Stati , doppo , che si sono
quietatele sollevationi nate in essi, come fece Paolo IV. visitando Perugia,
e tutto fine di punire i Capi della ribellione, consolare i fedeli, e premiarli
prcsentialmente .
Queste cagioni medesime, e questi medesimi rispetti hanno mosso Cle
mente V' 1 li. far viaggio tant* in co annodo all'et ina grave, -visitando Fer
rara per farvi quei buoni effetti ch'egli oper , mostrando quella Citt la
molta grandezza della sua persona , e della Sede Apostolica, e beneficando
prese ntialmente quel Popolo tanto amato da lui . , '
. Ttberium quoque Rhedi Agentem colliertt , quod tunc fateficit in Senttu:
laudatisi se officiti, & ineusato Marco Loffio ,quem auctorem
C. Casari gravitatif t & discordarum arguebat .
QVei, che servono vn Principe , devono fare questa fermissima, & immutabil resolutione di dargli tutta la fede, la fchiettezza,e candidezza dell*
animo loro ; perci che quando vn Principe ha vn emolo , il voler (come si
dice star Cavallo nel sorso) servir vno, e tenersi amico l'altro , negotio
pieno di grandissimo pericolo . E ben vero, che i Principi non doverebbono
governarsi con quella regola ; f/fti non est meemn &c Ma odiar chi semina odij,
amar chi serve honoratamente .
Ardirei dire in questo luogo , che havendo Tiberio occultato ad ogn' vno
l'obbligo, ch'haveva Sulpitio Quirino, ne lo pales non doppo, che quello
fu morto, perche colui fusse stato appresso, Caio Cesare pi tosto Ministro di
Livia , e di Tiberio , che sedei servitore Caio suo Signore ; perci che con
tutti eli hoaori , e riverenze , che havefl Quirino portato Tiberio , senza
scir Fuori de i termini di quella fedelt , ch'egli doveva al padrone , non
Hh a
haverebbe

144
Ojservationi di Trajano Boccalini
haverebbe meritato tanto da quels altro , il quale essendo stato poco grato
anco quelli , ch'erano stati suoi carissimi servitori , riconobbe per d'haver
ricevuti, appress Caio, servigi) degni di tanta demonstratione . Non nego
io, che Marco Lollio non meriti riprensione , qual hora egli fusse siato imstrumento di seminar odij fra Tiberio, e Caio, perche questo si deve fuggire , cos
come altri deve havere in horrore il far la Scimia con i poco amorevoli ,
nemici del suo Signore . Deve vn servitore servire fedelmente , innamorare
il nemico del suo Padrone con il sedei servigio ; non esser Ministro di riise, &
in somma quei, che possono riuscir grati Principi /pensar che brevibm mo
menti &c. honorarli senza esser infedeli, che cosi si perderebbe il proprio per
l'appellativo, come fece Gioiosa .

-.'
" "
* ' c*
'
- Non gi mai alla memoria, degli huomini si trov , che maggiore ingrati
tudine vsasse d'Anna Gioiosa Cognato del R di Francia , poich vedendo il
suo Signore in tanti travagli, e tanto oppresso da Principi ribelli, dubitando,
che fsse il R per esser alla fine oppresso da suoi nemici , per assicurare le
grandissime , e mostruose ricchezze havute dal R libralissimo verso di lui,
adhen al partito de ribelli ; e se bene ci pass secrctissimamente , non f
per il fatto cosi secreto, che non passasse alla notitia del R, il quale non so
lo l'abbandon , ma lo mand contro il R di Navarra a hncjie ivi , come
accad nella battaglia di Cotras, vi lasciasse la vita .
* '

n -
)
Si flagitia^d? facinora fine modo funi ; fuppliciis ac remediy
Principe moderano.
>
NOtate in questo luogo quella sostantialissima parolai Ac remediis,; che
vuol dire , che sciocco , poco saggio c quel Principe , il quale solo at
tende castigare i delitti commessi ; ma sapientissimo colui, ch' cos\ lgace,
che s trovar modo di prohibirejche i delitti non si commettino, perche pas
sa in crudelt , ancorch si punischino i rei giustamente qual hora i\ numero
di quelli, che si castigano troppo grande. Io posso, e con molta verit lodar
l'auvertenza di Clemente V Ill.il quale per non ridursi tutto il giorno a far
spettaceli , condennati nelle Piazze , h cercato anco , che da lontanissimi
Paesi della sua iurisditione,gli siano mandati quei capi banditi, ch'egli sape
va, che s'erano allontanati dal Stato Ecclesiastico, per poterlo travagliare
pi opportuna occasione ; Sic infr daretur ; navi le^ibm deliila puniri, quanto
fore miti in ipfos meliUs in ficios provideri, nevteretur Jummmn Itu,jumma Infli
tta . Vsar sempre rigore, sempre punire con debite pene cosa crudele . Mi
rabile la Giustitia di Venetia ; Crudele quella dello Stato Ecclesiastico . Ad
vn monetario cavorono gli occhi.
Et vana celestis dicia , a maleficits diffrant .
IL por mano ad vn huomo , & ammazzarlo per delitto di parole , fu sempre
tenuta crudelt, non che severit Et all'ho maggiore,quando si vede,
che

sopra il tir^o Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


24 y
che si scherza da Poeta non da nemico ; perche il Padre della maledicenza
scrisse alcune Poesie anco pungentisfime contro Bernardo Tasso , che fu suo
carissimo amico . E ben vero, eh' all'hora pu il Principe vsar severit , quan
do fusse detta anco minima parola, la quale toccasse cose sostahtialisme della
sua persona, come accaduto molti all'hora, che hanno detto parole pregiudiciali alla somma auttorit del Principe , volendola restringere certi
termini, e limitarla con leggi ; ma non meraviglia , che Tiberio si compia
cesse di questi eccessi di crudelt , che si vedono vsare da lui anco in delitti
comportabili ; l'Indice de' libri prohibiti , la cura , che s'ha alle stampe hi
posto freno alla penna de' lubrici Scrittori , acci non restino eccitati i Prin
cipi incrudelire contro le Satire .
> ' *'
".
Eft Iffcu! sententi*, per quam ncque buie delie!um impune sit,vt nos
clementi* Jimul , ac feveritatis non pmteat .
QVelli , i quali conversano nella Corte Romana , e sono venuti da Paesi
lontani, restano in estremo meravigliati , come in quella Citt dalla
Giustina si sparga tanto sangue humano ; torsi perche nello Stato Ecclesiastic siano i Vassalli della Sede Apostolica pi delinquenti di quelli degli altri
Stati ? questo n ; perche sono di maggior quantit gli homicidij, che si com
mettono Milano, in Brescia, &. in Verona, che quelli , che si commettono
per tutto 10 Stato Ecclesiastico; sorsi perche in Roma si puniscono come Pa
tria commune i delinquenti , che vi capitano d'altri paesi ? ne meno e questo
vero ; ma il tutto procede dal non trovarsi in Roma altra pena , che la pecu
niaria (e questa molto familiare anco in ogni atroce delitto) la Galera la
capitale, e chi non ha da sodisfare alla prima, punito nella vita ; e tra la pe
na della Morre neutrale, e quella della Civile non hanno luogo le deportationi, relegationi, come in Napoli, & in Venetia, dove di pi la Carcere,
che si d perpetua , tempo ; di modo che il Giudice sforzato ad vn po
vero delinquente , che non sia atto alla Galera , darli la Morte . Mali Venetiani al Nobile, e all'incapace per la sua qualit della Galera, danno la carce
re ten porunea, perpetua; perche vuole acquistarsi quella lode di cle
menza, che fa gli huomini simili all'altissimo Dio; Quello, che punse l'animo
di 1 iberio, fu che il Senato s'anog dare le sentenze da se capitali. 11 Prin
cipe non vuole, che nessuno giudichi,dove ne sia l'essercitio di somma autto
rit ; massime negl' Imperij novizzi non lo deve comportare .
Nec quidquam grave , ac scrii/m ex eo mettias , qui suorum ipsestagitiorum
prodi/or, non virorum animts,sed muliercularum adreptt .
L'Incrudelire, come h detto, contro vn Poeta, vn Historico, & anco qual
sivoglia persona per delitto di parole, non torgli la vita , come fece Sisto
V. far tagliar la mano , e la lingua ad vno , come s'havesse atrocissimamt ntc
Hh 3
offeso,

24.6
Osservatici M Trajano Boccalini
offeso , 6c Dio, te Principe , mera crudelt; Ma dove vn Barone (come
odo, che fece Gio: Battista Baiardo, nello Stato del Duca di Parma) si lasciali
se vscir di bocca parola perniciosa contro il Principe , non gi tra donn , e
gente vile ; ma in luogo, e tra persone di sospetto, come in vna radunanza di
Signori, non hi dubbio alcuno , che deve il Principe risentirsene, e sarebbe
crudele contro se stesso, se in cosa simile non adoprasse la severit delle leggi ;
perci che quelle cose , che si dicono su le piazze, e per i publichi , e vili ri
dotti, meritano castigo, ma non pena di morte . Secondo il tempo, e le qua
lit degli huomini sil giusutia .
tgiturfaclum S. C. ne decreta Patrum ante diem decimar*
ad ararium deserrentur.
NOn pu trovarsi al Mondo cosa di maggior rilievo , che il levar la vita
ad Vn huomo ; Onde per non errare in caso tanto importante molto
bene alcuni Imperatori ordinarono , che non s'essequisse la sentenza, se non
doppo alcuni giorni , che s'hi nelle mani il reo , e particolarmente quando
non delitto chiaro, e commesso pubicamente .
Teodosio fece vna legge , che le sentenze capitali non si ponessero in cssecutione , se non passati trenta giorni . Io fon stato Giudice in Roma , c so,
che la sentenza si f dopp che altra stato morto dalla Giustitia.
Ncque Tiberini interjets* tempori* mitigabatnr.
AUvertite , che il Tiranno non si mitiga ; perci che la severit , ch'egli
vsa figlia della necessit , per assicurarsi nello stato molto pi, che per
qualit di genio . Vedendosi tutto il giorno, che il Principe, ch'naver moi
ri stari con alcuni egli piacevolissimo, e questi sono gli Stari hereditarij, con
alcuni sar severissimo , e questo accade con gli Stari soggiogati nuovamente,
e la severit, e crudelt di Tiberio s'estendevano non solo nella Citt di Ro
ma, della quale egli dubitava, e pi particolarmente contro li Senatorie per
ione grandi ; e questo accade, perche la crudelt v per interesse, non per ge
nio . Dura la crudelt con la paura di perdere lo Stato , come si vede in
Azolino Tiranno di Padoua . Perche non sia lecito al Principe, passato certo
tempo, incrudelire .
Domi fitjjtefta feveritate adverfum luxum.
E' cosa degna d'esser auvertita , che all'hora , che il Principe odiato da
suoi Popoli, qualunque cosa, ch'egli prohibisca, ch'ella sia, pare, che la
prohibitione sia stata fatta non per vrile de* sudditi ; ma per haver il Principe
occasione d'affliggere la Citt, non si pu dare credere, che vi sia cariti di
prohibir simili cose, come dannose, e pure il prohibire- queste cose, nasce da
amore

for* ilttKotbt degli Annuii di Cornelio T/tcit,


247
verso i Popoli; ma tal amore non regna ne* Tiranni .
Si terne , che non fi faccia con arce , per haver occasione di travagliar gli

Sed li* stimptuum qutmvu graviora,dipmulatis plerumque pretti} occultxbantur; ventri* , <jr gane* parafas apduis fermonibus
*
ih r
vulgati , fecerant curam.
E Nel vero ancorch ogni eccessiva spesa si faccia negli addobamenti di
Casa neir Argenterie,nelle gioie, e ne' palazzi, edificati suntuosamente e
sopportabile , poich pure alla fine s'altri non si trova denaro in mano , ha
'per il meno il valsente di quanto ha speso; ma quella si getta, & spesa inuti
lissima . Quella pecunia, che si consuma ne pasti , e ne conviti, vitio, che con
suma le Case, & arreca poca reputatione ricchi, e molta vergogna Gentilhuomini di tenue Patrimonio, che l'vsano di soverchio . Quei continui ban
chetti di Germania sono bocche di Mongibello . Nelle Repubhche artifi
ciosa cosa per mantener la pace tra Cittadini il convitarsi spest .
*

VetitAcpie vtenftlium pretta augeri in dies ,


- A*
v, ,4* j,
TR l'insinitelodisfationi , che la mirabile Republica di Venetia d al Po^
polo di quella miracolosa Citt questa la maggiore , ch'ella ha Magi
strati deputati, che limitano il pretio di tutte le cose, che non solo si vendonoper il vitto quotidiano, ma di moke merci, eh' ivi si iabricano con ordine altretaato bello,quanto fatto osservare rigorosissimamente cosi ancora in altre,
e molte Citt regnano ordini mirabili , e partite in Firenze; m nonsi trova
altra Cjtttove sia maggiore, e pi brutto disordine intorno al prezzo delle
cose , che sono neceslrie al Vitto quotidiano di Roma , dove ogn' vno vende
quanto pi pu, e se pure alcuna cosa h il suo prezzo, poco, niente s'osser
va; Onde ben si conosce, che la Republica ha perdute col tutte le sue fntionij e solo vi domina la Monarchia con suoi costumi . Si devono mantene
te li sudditi in simplicit di vita, che colui, che vn Principe in Casa, non s
lare il privato di fuori. In Venetia s'osserva la parsimonia ; Et inditio d'vna
Republica, e d'vaRegno,che vuol cadere, il lusso.
Nec mediocribm remediis fisti soffia .
PVrche se Riforme leghino i poveracci ; ne da Grandi s'osservano . Ho
vdito dire dal Signor Gasparo Spinelli, il quale si trovava in Constantinopoli Secretano dell' Ambasciatore della Serenissima Republica di Venetia ap
presso il Turco , che fu fatto richiamare appresso il Primo Visire , che nella
Citt non si trovavano frutti da comprare ; Onde havendoegli fatto in vn
sobito prendcremolti Fruttaroli , gli ece porre dentro vn forno infuocato,
accio-

-148

'*

Ojservationi di Trajano Boccalini

r ^

acci morissero ; barbara essecutione per ceno , e degna d'esser comanda:


da vn Turco ; ma che partor in vn instante tanti frutti in quella Citt, che
ogn'vno, e per airhora,e per il tempo auvenire n' hebbe il suo bisogno . Di
maniera tale , che la pena vna Gabella nuova ; ne meraviglia, se in Roma
procedono le cose in questo particolare con tanto disordine ; perche essendosi
ridotte dal Magistrato della Citt tutte le pene pecuniarie; Ogn' vno che
vende la robba, cerca rubbare tanto, che basti pagare la pena ; di maniera
che si pu con verit dire, che la pena sia vn impositione di Gabella.
Num eoe reino pitti damni in Rempubl. ferret .
SE fi parla di riformare il vestito delle donne profusissimo , subito s'ode
strepito dagli Appaltatori della Dogana ; Onde in Roma poco si parla di
vietar le pompe, per non far pregiuditio alle Donne ; e questa medesima consideratione s'h anco in Roma ne' disordini, che h detto.
Per ajutar in tanto i poveri , devoni abbassare i prezzi delle cose da vive
re, e per abbassarlo dico, f bisogno cominciar ad abbassar il fitto immodera
to, che si paga de' Terreni ; Origine , fondamento, e principio d'ogni male ;
perci che pagando colui , che semina il grano nel terreno altrui , spesa ,
pensione immoderata , f bisogno, ch'egli venda il grano al gran prezzo , e
cosi accade del vino . Quelli poi, che hanno animali pagando i pascoli ca
riami sono sforzati vendere ad alto prezzo le carni, i cacci & i butirri; E se
alcuno in Roma parlasse d'abbassar Poffitio di questi Terreni, sarebbe tenuta
cosa dannosa , perche si disertarebbe la Nobilt empia ; perche la maggior
.parte de' Terreni, che sono intorno Roma sono de luoghi Sacri ; di modo,
che si vive in vn disordine, in vna penuria indegna di quella Citt, e del Priacipe, che n' Signore .
Si deve haver consideratione di non disertar la Nobilt, che vive delle siie
. entrate, perche egli precipita , se con l'abbassamento del prezzo del grano
non s'abbassa il prezzo di quello,di che egli vive, drappi , & altre cose, nelle
quali spende . Ma i Principi hanno riguardo alle donne, agli offitiali grandi,
e si permette ogni latrocinio , ogni disordine, purch questi non patischino
nell'abbassamento de prezzi.
Jgjfjim indcorum adtreftare quod non obimeretur .
IMportntissnne parole, e degne di molta consideratone , e non secondo il
nostro costume ; gustiamole di gratia bene . Mains aliquid , & cxcclfiia
Principe posiulatur , (dice Tacito) poco doppo in bocca di Tiberio , e dice il
vero ; perci che tutte l'attioni del Principe si devono rendere Popoli riguardevoli , piene di prudenza , di maturezza , di consiglio, d'auttorit, e. re
putatone di maniera tale, che il tentare vna cosa, che non gli riesca, mostra
o leggierezza di consiglio per esser posto ad impresa non riuscibile, non
essendo

sopra il terzo Libro degli Annuii di Cornelio Tacito .


149
estendo possibile d'ottenerla da Popoli, denota debolezza d'auttorit ; massi
me non potendo vn Principe esser obbedito da suoi Vassalli , vi fi rimette
dell' honore , & ogn' vno deve sforzarsi di non far mai al suo Principe diman
da, che non solo sia possibile, ma che gli tolga la reputatone .
- Il Cardinale Acquaviva era ritroso nel dimandare , e Giustiniano ardito,
quello diceva, che si rimette di reputatione , non ottenendosi la gratta chieduta ; e questo diceva di molte cose , che si dimandavano , pur , se n'ottiene
vna.
Il mettersi ad vn Impresa, che altri s non potere durare , comt volere in
vna Citt disvguale fare vguaLgiustitia , cosa , che non riesce . Sogliono i
Principi saggi digerir prima bene i loro negotij , Se all'hora ponersi negodarle pubicamente, che hanno incominciati li preparatori) necessari) , supe
rate le difficolt, e che solo vi manca, che il Principe stesso perdar reputatio
ne1 al negotio vi ponga le mani, e se il negotio, ha da rovinare, non buono,
che porti seco l'indignitdel nome Regio,& apporti al Principe molta ver
gogna, poca reputatione .
Veniamo agli essempij, che sono l'anima viva delle cose, delle quali altri
vogliono ragionare, e dar precetti, come si debbono governare . Per la restitutione del Marchesato di Saluzzo il R di Francia haveva pigliato l'Armi
contro il Duca di Savoia , e di gi l'haveva spogliato quasi di tutto lo Stato
di l da Monti, quando il Sommo Pontefice fece la deliberatione di far nascer
pace tra quei Principi , vi mand il suo suisceratisfimo Nepote Pietro Cardi
nale Aldobrandino vecchio Cardinale , quanto alla maturit del consiglio di
soda prudenza, e di Santit di costumi, se bene giovine d'anni.Principe nato
di nobilissima stirpe, e per quanto comporta lo Stato d'vna Republica ,e Cit
t di Firenze ; e perche la Corte di Roma vedeva , eh' il Duca , ci li Spa
gnoli, i quali con leggiadria, e fraudolente Metamorfosi erano diventati Du
chi di Savoia per poter vnire l'Italia con la Fiandra, era risolutissimo di non
voler i Francesi nel suo stato, e se insieme vedeano il R, e tutti li Principi d'I
talia deliberatisfimi, che il R di Francia havesse per conservarsi il patio nell*
Italia, e tener di qua da Monti quell'Arsenale di Saluzzo, anche per vietare,
che li Spagnoli non se ne facessero Signori, e per si risolve da tutti, che (poiche l'ostinatione d'ambedue era grande) l'andata del Legato Apostolico sa
rebbe stata superflua . Per il contrario alcuni saggi huomini di Corte dice
vano, che la pace si doveva tener conclusa, poich si vedeva mover da Roma
vn tanto soggetto , come il Cardinale Aldobrandino , dicendo , che il Papa
Principe sagacissimo, e prudentissimo non mai si sarebbe risoluto di mandare
la pi cara cosa , ch'egli haveva al Mondo in vn viaggio tanto lungo , e nel
mezo del verno, se non havesse havuto in mano tanto , e nell* animo de' Spa
gnoli , e di quello de' Francesi , che si fu (se assicurato del suo Nepote, che an
dava in Francia per haver l'honor di quella pace, la quale si persuadeva con
clusa il Papa nel suo animo, come in effetto auvenne . Quando dunque si ve
de, che i Principi publicauo i loro negotij importanti, che trattano con manlj
dar

i^o

Ojfervstiom di Trajana Boccatini

dar personaggi grandi, c pubicamente, devesi credere, che ci si fa per reptrtationc di quel Negotio, il quale essendosi molto ben pratticato, e digerito se
cretamele per lettere, non haveva bisogno d'altro , che d'esser concluso con
I'honore , e reputatione di quel Legato , del personaggio , che si manda in
volta ; ben vero per, che lor speso la Sede Apostolica h mandato Legati
in negotij tenuti anco dal Sommo Pontefice, come Padre vniversale in obligodi procurar la pace tra Principi Christiani, e muovergli contro il Turco , per
esser inimico commune ; ma perche gli odij , & interessi grandi di due grandissmi R di T rancia, e dell' Imperatore non si potevano accordarci li Prin
cipi Chrifi^ni , non sanno come regolarsi negli acquisti , che russer per fare
contro il Turco ; accade, che non per parere di dormire , mandasse il Papa i
suoi Legati fuori in negotij non concludibili d'assai reputatione , havendoa
bastanza acquistato la Sede Apostolica con haver complito il suo debito .
M alla memoria degli huomini non fu maneggiato mai negotio di mag
gior importanza per le persone , che lo trattavano , ne con maggior impru
denza di quello, che fece Alfonso vltimo Duca di Ferrara, quando mossosi con
poco fondamento dal suo Stato, pass Roma per domandar la nuova inve
stitura di quella Citt, e suo Stato ; perci che non havendo egli in mano , se
non la buona volont del Ncpote ad Papa nuovo nel maneggio del gover
no, e quella d'vn solo Cardinale , non dubit di porre in campo vna dimanda
odiosissima tutto il Collegio de Cardinali ; onde nacque , ch'egli vedutasi
raffreddata in mano la volont del Pontefice, & apertamente contrario tutto
il Sacro Collegio, diede, e ricev molti disgusti, & acerbamente dolevasi de'
suoi Ministri, che l'havessero imbarcato in negotio, il quale era scoperto, che
haveva tante difficolt, e se ne torn al suo Stato si mal sodisfatto, che la rab
bia di non haver non solo ottenuto quello , ch'egli voleva , ma che gli siisl
siato negato il suo desiderio tanto liberamente, gli accort la vita, onde G
mon doppo non molti anni .
H ancora veduto nella Corte di Roma commetter vn altro grandissimo
errore, ci l'ordinarsi di dimandar publicamente al Pontefice gratia iniqua,
la quale non pu il Pontefice far senza incorrere in due brutti disordini , e di
chiuder la Porta al merito , e di mostrar pi inclinatone alla sodisfatione in
degna , che non si deve dare altrui, che al merito di colui, contro il quale si
dimanda la gtatia . Monsignor Mattei Auditor della Camera per debito del
suo officio fu sforzato dare alcuni disgusti al Cardinal d'Este fratello del Duca
Alfonso, del quale h ragionato ; Onde il Cardinale per vendicarsi contro il
Prelato , si lasci tanto acciecare dall' odio , e dalla passone , che fino nella
Sede Vacante di Gregorio X. s'indusse chieder per gratia al Cardinal Montalto , che doveva esser eletto Sommo Pontefice , che non facesse Cardinal
quel Prelato ; & occorse , che doppo molti anni , stante la promotione , che
doveva fare il Natale , e dubitando il Cardinal d'Este , che non fusse promossoquesto suo tanto nemico, ancorch si trovasse in letto con la febre, si fece por
tar in Seggia San Giovanni Laterano^dove fi trovava il Papa,gli fece instanxa
della

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


xjt
della medema gratia , la quale non havendo ottenuta , fu cosa meravigliosa,
che il Cardinale se ne mori in pochi giorni di disgusto , havendo scemata quel
la grandissima reputatione , che s'haveva guadagnata in quella Corte , nell'
elsersi posto vn tanto Cardinal dimandar cosa non meno indegna di lui , che
ingiusta , la quale egli sapeva, che il Papa non dovea concedere senza che la
Corte , egli altri Ministri della Sede Apostolica conoscessero , che vn Cardinal
havesse potuto escludere il merito di suo buon servigio in vn Prelato tanto in
signe, tanto nobile, e tanto benemerito nel suo offitio .
Vel retentum ignominiam, & insamiamvirorum ilhslrium posceret .
NEI riformare i costumi , e la vita trasandata d'ogn' vno , fi deve andare
con molta circospitione ; E1 da considerare il tenore grandissimo, che li
commette hoggi; poich si scoprono i difetti, & ivitij bruttissimi, e doppo,
che vi s* fatto molto discorso , si lasciano star come parola , non essendosi ca
vato altro frutto della riforma, che la vergogna di quei viti), de quali devono
essere in vn tempo medemo, e meditati, e scoperti per non poner quelli in cat
tiva reputatione de' Popoli , che devono esser tenuti in grandissima veneratione, nella quale hanno erette le medesime riforme, bench tal volta pi s'at
tenda riformar il guasto, che vedere, che non si guasti il buono .
Nescio an fuafurtft ftterim oniittere potins pr&v alida , & adulta vitia , quam
hoc ajsequi, & palamrferet quibus Jlagitiis impares ejfemui.
COme ho detto di sopra quel disordine, che altri con le riforme cerca di
tpr via all'hora se non s'effettua , s'incorre in pi inconvenienti ; Primo
perche essendo gli huomini grandissimamente nudriti in questi abusi , non
possbile levarlene pi; Secondo, perche il Principe per non cagionarne
maggiori, non pu a quel male applicar rimedi) rigorosi, che se li convengo
no . Terzo, perche il male ha pigliato tanto piede, che non si pu pi levare .
da quelli, che havendolo portato dalle fascie, sono riusciti, & allevati in esso;
si che ve n' l'opinione de' viti) negli huomini, e si scema quella reputatione,
che il Principe doverebbe ingrandire negli huomini sa -ri , & altre persone,
che si vogliono riformare . In fatti si possono emendare quelli , che sono
trascorsi, non quelli, che vi sono nati .
Majus aliquid, cr exceljus a Principe pojlulatur.
E" indecenza veder vn Principe formar baie, tagli ir l'vnghie, e cose simili,
ci resolutioni, & attioni indegne della sua persona, e della MaelU, che
ei sostiene. Quind',che alcuni hanno desiderato da Sommi Poutehci , che
ogni Religione have'se i suoi Reformatori ; Onde non da credere, che ogni
Religione per trasandata, Se allontanata , ch'ella sia da sua prima regola , non
li i
habbia

ija
Osservatimi i Tra Un Boccalini
habbia molto maggior numero de' buoni, che de' relassati ; questi devono far
la riforma ; poich i difetti di Casa non sono da alcun' altro meglio saputi, che
dal Padre di famiglia ; & cosa, & odiosa, e sciocca ad ogn' vno, che i forastieri,e poco amorevoli, e men confidenti vogliono riformare le cose di quei, de
quali hanno poca, niuna cognitione .
Ma ragionando delle cose de' Principi, essi all'hora, che in persona si muo
vono qualch' impresa, devono haver occasione , e fine degno delle persone
loro ; per lo che molto ridicoli , & Venetiani , & tutto il Mondo furono le
calate, che fece Massimiliano in Italia, senza frutto , e poco degne d'vn tanto
>ersonaggio . Quell' impresa, dove non arriva l'ingegno, la forza, e l'industria
Lia, deve in tutto, e per tutto lasciarla . Le cose grandi deve il Principe farle
da se, e le picciole delegarle. Ne deve mai permettere, che dell' importan
tissime altri n'habbia l'honore .
Et cum retie faciorum fibi quifque gratiam traitant, vnius invidia
ab omnibus peccatur .
QVal hora i Popoli si dolgono, non deve il Principe esser sordo agli vni,e
precipitoso creder contro gli altri . Molte volte l'opere buone devo
no defendere gli Officiali al suo ; ogn' vno vuole partecipare delle Vittorie >
le rotte solo attribuiscono a' Capitani .
Atque i/la fceminarumpropria quis lapidum causa pecunia nojlrd ad
externas , aut boftiles gentes transferuntur .
CHe vna Gentildonna si vegga portar adosso vna met della dote, ch'ella
d suo Marito , parmi in vero eccesso di troppa ambitione ; hanno tal
hora Venetia, Firenze, Bologna, & altre Citt voluto rimediare queste spese
nel vero superflue con bandire gioie, dicendo, che l'oro, & ogni ricchezza di
gioie vien portata dall' Indie in Spagna, di l in Francia, poi in Italia, e che
ogni cosa finalmente v morire in Costantinopoli . Sono le gioie , come i
Matematici, ogni stato l'adora, ogni stato l'ha prohibite, e perseguitate .
Atqui ne corports quidem morbos veteres, ejr di auelos, nifi perdura,
" affer corceas .
VItij, e corruttele riabituate, e nelle quali altri, e per lungo tempo vislto,
non h dubbio alcuno, che altri non pu allontanarsene, eccetto, che
xon rimedi) di pene aspre , e severe . Vna sola cosa , che si deve auvertire
sopra quella parola din atdlos , che poco prudentemente oprano quei, che si
credono in pchi giorni scacciare da qualsivoglia Popolo , & in vna volta
in vna riforma sola quei vitij, che poco poco, & in lunghissimo tempo so
no stati abbracciati da vna Natione , la quale t come da vna importante e
'
lunghissima

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


a yj
lunghissima infirmit deve esser liberata con qualche lunghezza di tempo ;
Cosi da vitij con altretanta prudenza deve purgarsi , e con tempo minor di
quello, che introdusse gli abusi, e corruttele, perche ne la natura , ne gli huomini possono patire i passaggi violenti .
Tot a majoribus reperta leges, tot qua* Divtu Augujlus tulit, UU oblivioni,
ha, (qttodflagitiofius ej ) contemftu abolita^fccuriorem luxum .
TErnpHS edax rerum , tuque invidiosa vttusttu consumi* . Gran cosa , che non
si trova cosa alcuna sotto il Ciclo , che il tempo non l'invecchia, il vero
rimedio di questo naturai disordine sarebbe , che ogni quatro , cinque anni
si rivedesse , come le leggi s'osservano , e rifarle di nuovo , & in modo di le-
varie da dosso, e ben nettarle dalla ruggine , che le consuma . Questo modo
di ringiovenire le leggi chiamato da Fiorentini, ripigliar lo Stato.
Et i Sommi Pontefici , li quali hanno per debito del carico loro invigilare
sopra i fatti della Religione , molto bene hanno essercitato questa prudenza;
perci* che oltre vna esquisita cura , che hanno havuta , che i Dogmi impor
tanti della Religione s'osservino strettamente con i Concili) , che ne tempi
passati hanno spesso celebrati, hanno anco rovinato i Canoni, & i Decreti.Sacri,& ogni costitutione appartenente tanto negotio, e se con le Sacre Reli
gioni di tanti Ordini haveflero ne loro , e Generali , e Provinciali Capitoli
(che cosi spesso fanno) riveduto quali erano gli abusi , che andavano poco
poco introducendosi nelle regole loro, non si sarebbero lasciati trascorrere
in tanti inconvenienti,& in quei disordini, che per levargli via, pare, che non
fi trovi medicina, che sia proposito.
guia vniu Frbts ejrc. externis viftori aliena civilibut etiam nojra
confumere didcimui .
ECco quello, che fa eterne le Republiche di Germania . Non possibile,
che le ricchezze acquistate in vn giorno non si sprezzino , e gettino con
il lusso . Colui , che le guadagna con stenti , e con la mercantia pi sempre
avaro . I Capitani , perche rubbano , hanno imparato cettare . Non pu
esser buon Cittadino , chi Capitano ; non si parte l'ambitione , se bene si
disarma . Il Primo Pronostico, il pi chiaro , e sicuro segno , eh' habbia dato
l'Imperio del Turco di sua declinatione stato il vedere, che quella Natione,
la quale per l'adietro haveva poste tutte le delitie nelle discipline militari,
habbia havuto i vitij delle genti da lei soggiogate , e si snervi l'vso delle ric
chezze portate Casa da tante Vittorie ; Onde vediamo , che ingolfata nel
gusto delle vesti suntuose, nella pompa delle gioie, e schiavi in gran parte ha
lasciato quella ferocia , per la quale s' condotta tanta grandezza di stato .
Ecco gli nonorati acquisti de' Romani rubbare l'altrui , e quando pi non ve
n', rubbar fra di loro .
li 3
Q*n-

2j4

Ojservationi di Trajano Boccalini

gjuintulum ijlttd ejl , de quo esEdiles admonent? qumfi CAttrA reJpicM


in levi habendum ?
INfelicissmo quello Stato, il quale ha bisogno delle cose necessarie all'vniverso genere humano , e si pu dire , che egli sia feudatario di colui , dal
quale riceve il sostenimento, perche forzato quel Principe di sosserir da quel
tale anco dell' indigniti per non disturbarlo . Venetia b' humiliata in mol
te occasioni ai Turco , per non romperla con esso lui, conoscendo quella Republica quanto gli sia necessario il traffico di Levante. Et i Gi soni (men
tre scrivo queste cose) ancorch veggono li Spagnoli fabricar loro ne confini
vna fortezza, ch' il Forte di Fuentes non fanno come prohibirla per lo biso
gno , che hanno dello Stato di Milano . E pura stima quella Natione indignit,che chi h il ferro in mano , come hanno essi, habbia da cercare il vivere,
mendicandolo d diversi Principi . Gran disordine , e non mai corrotto in
Roma, che li Spagnoli possono farsi il Papa lor modo, che habbino auttorit
di perseguitare li Cardinali , e Prelati grandi ; che i Cardinali siano sforzati
andar mendicando il Placet di Spagna . E pure non si decreta , che gli offitiali grandi di Corte si diano alla virt, & al merito, ma al denaro ; che non l
faccino parentadi con nemici della Santa Sede ; che i denari de' Cardinali,
dell' Abbatie si spendino in bene; che i Porporati non habbino figlioli; Se si
riformassero i Grandi, in consequenza li piccioli si riformarebbero da se me
desimi .
Notate qui cosa di grandissimo rilievo , che Tiberio abborrisce , che si ri
medi) alle pompe del vesiire, e del mangiare ; disordini nel vero , che hanno
bisogno di correttione senza che si parli di quella , ch' di maggior rilievo,
ch'era della necessit, eh' haveva Roma di mendicare il grano dall' Egitto, e
d altri luoghi dell' Africa ; questo era vn maschio negotio , che dovevano i
Censori proporre .
Io alcuna volta meco considero, se le riforme, che veggo fare tutto il gior
no da' Principi , siano messe in campo da essi ; Veramente per far queir vtile
al genere humano di levar gli abusi , procurare , che i poveri non siano de
pressi da ricchi , e che le leggi siano oflervate, e che ne Stati loro non si faccia
cosa, che non sia degna di reputatione, pur per mostrare al mondo d'invigi
lare alle cose del loro Governo , e per dar qualche sodisfatione agli afflitti,
che non ragionano d'altro, che di quelle riforme, le quali non veggio io, che
comprendino altro, che abusi leggieri .
Veniamo hora agli essempij, i quali dichiareranno bene la mia intensione .
E noto tutto il Mondo lo stratio de' miseri Napolitani, il sacco, che i Soldati
Spagnoli, i Capitani,! Giudici, li Sbirri,& in vltimo i'istesso Vice-R danno
Suel miserabilissimo Regno ; ch' fama, che alcuni de' Vice-R habbino con
otte via molte Galere cariche di tapezzarie, addobbamenti d'Argenti, e di
fudi, & ogni Soldato vile,, che y" arriva ignudo , se ne parte vestito di seta,
e d'oro ;

i sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


1 5j
e d'oro ; segno chiaro , che ogni cosa va sacca.
Hanno i Napolitani molte volte sospirata con lacrime tanta loro calami
t, e si sono doluti con tutti i Ministri , che quel gi floridissimo Regno si di
sertava per latrocini), e scoperti assassinamenti , che fanno li Ministri Regi , e
quando dal loro R molto ben informati di tanti mali, aspettavano rimedio
degno per levare tanta loro calamit , f dal R mandato editto , nel quale
severissimamente si prohibivano i Titoli . AIFhora tutto il Regno si converti
in lacrime, che vn Regno infermo di tanta inrrmit , tanto grande d'vna fbre pestilentiale, havene havuto per medicamento dal suo R , che gli fussero
ragliate l'vnghie . Simil cosa si vede anco nella Contea di Roma, nella quale
ragionasi di continuo di riformare, e questo negotio essendo in somma reputatione, altri non vengono riformati, che i pi mendichi Frati, e le Monache,
lasciando cose grandi, e scandalose adietro , le quali irritano la maest di Dio
contro noi, mandandoci cosi spesso li flagelli .
Nos pudor.
BImango meravigliato, come nella Corte di Roma huomini principalit*
. mi,e di gran qualit, & auttorit si lasciano tanto dominare d'appetito, e
dalla propria passione, tanto si lasciano acciecare, che non habbino punto di
riguardo alla loro reputatione prpria.
Sappi ogn' vno, che si v molto intrinsicamente perscrutando d'onde si ca
gioni la grandezza d'vn favorito di Corte , e quando veggono, ch'egli non
meriti tant' affettione del Padrone per il suo buon servidore , non per virt,
che si trovi in lui, si fanno bruttissimi giuditijdi quel Signore, e sorsi (non lo
nego) lontani dalla verit, ma la molta sospettione , che se ne d scusi quelli,
che fanno quel temerario giuditio, e brutto discorso .
Il freno del plebeo ia forza del Nobile . JI dishonore poco lontano da
plebei . L'honore caro agli huomini grandi al pari, e pi della vita ; Questi
stesfi devono stimare tanto, che habbino per sentenza di Morte il far cose, che
non convenga al loro decoro (i vili si spaventano con la sorza) e devono stare
con timore di non incorrere in qualche dishonore ; Onde devono essere raf
frenati pi da questo, che dalle leggi; Come gli huomini grandi non si rifor
mino, eglino stessi con l'essempio, le Riforme non hanno luogo, perche quelli,
quali a legge non lega, deve legar la vergognala quale non lega il plebeo,
, che non l'ha, perche la pena del vile sono le battiture del Nobile i rossori . Il
timore di perdere vn tantino di reputatione legge al Nobile ; Pauferibiu ne.
eeffitas; Il Nobile per essere riconosciuto vuole portare cosa, alla quale non
arrivi il Plebeo , e si rovina per aggiungervi Divites ; E questi vogliono fare
il Principe .
Uam

zj

Offrvationi di Trajano Boccalini


Nam etiam tum plebem,focios, regna. colere, & celi licitum.

LA Republica di Venetia , la quale pu chiunque, che deve parlare di


Republiche servire per vn vivo Platone , & vn animato Aristotile , non
ammetterebbe alcuno in modo, che vn siio Senatore effettivamente facesse le
prattiche con il Popolo, per haver seguito, e per esser honorato ; perci che
questa fu smpre ne' Senatori Romani perniciosissima ambitone, e tanto me
no comporterebbono, che vn loro Servitore i di quello , che si conviene,
amasse seguito de' Nobili, & altri loro sudditi di Terra ferma . Ma se v* mai
stato Senatore alcuno grande, eh' habbia havuto commercio di lettere &amicitia, servit particolare con Principe alcuno, l'hanno con tanta severit
punito, come si vede nella persona di Giacomo Soranzo primo Gentilhuomo
di quella Patria, merc, ch'hanno imparato dalla calamit della Republica
Romana Fiorentina, perche lo soverchio seguito, ch'hebbe in quella Cesare,
in questa la Casa Medici, s'erano fatti Signori delle Patrie loro, e non si trova
pi perfetta scienza di quella , che s'impara dalla calamit altrui ; Onde ogni
Principe doverebbe auvertire, che i suoi Baroni non havessero amicitie fuori
dello Stato, tanto meno che russer salariati , come al Papa, Pirro Malvezzi, &
altri ; ma vero, il Papa non ammette le ragioni di Stato ,-perche l'Evangelo
non parla di lui, quando dice de' ricchi. I Papi sono pi paurosi degli altri
di non disgustare i Principi .
Sine accusatore vitia. &c. Cosa facile conoscere vn disordine diffcile
rimediarvi, come non tutti i mali, che si conoscono sono possibili medicarsi;
Dico questo , perche il Popolo ,"come ha conosciuto vn disordine , accusa il
Principe, che non vi rimedia, e non considera, se quel disordine non medicato
pu esser incurabile . Crdite P. C. quali siano queir inimicitie , ch'il Prin
cipe doverebbe fuggire prima con vna vniversit di Popolo con Barone
Grande di Stato nuovo, e con chi ha essercito in mano, e gran governo .
Vt quifque opibto, dome, parataJpecioftts per nomea, & clientelai
illustrior habebatur.
Ritorno alla Republica di Venetia ; dove i ricchi, & anco quelli, che hasino havuto Padre di grandissima auttorit , c d'infiniti meriti , come fu il
Bragadino scorticato in Famagosta, se non hanno il valore, se non si fanno co
noscere, non hanno Magistrati , e fon tenuti in poca reputatione . Nicol d
Ponte, ch'era venuto in Candia, si fece la strada al Principato della sua Patria,
merc , che il valor proprio premiato in queir eternissima Patria , e Repu
blica , e solo stimato quel Senatore , che vien adoprato dalla Republica in
Carichi grandi, e ch'hanno honorati Magistrati, dove nella Romana volevano
le ricchezze solamente, e l'apparato di sontuosi Palazzi ; cose tutte, che dava
no segno della corta vita , che doveva havere quella libert, come non fon
data su la salda base del merito, e della virt.
Pojlquam

sopra il ter{o Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

xyj

Pojquam c*dibus ftvitttm , rjr magnitudo fam& exitio erat, c&teri


adfpientiora converserei .
LA medema cagione ha la Republica di temere della disordinaria potenza
d'vn suo Cittadino , che ha il Tiranno ; perci che non meno deve (cre
dere la Republica, che vn potente Senatore g' invidi) la libert, che il Tiran
no possa esser tolerato da vn potente Cittadino , e si come Augusto , & altri,
che vennero doppo lui,hebbero cura, che niun Senatore si facesse tanto gran
de, che russe formidabile alla Tirannide loro egli estinguessero ; cosi la Repu
blica Romana, se havesse buon tempo raffrenatala potenza de loro Sena
tori, h averebbe havuto pi longa vita nell'vno, nell'altro stato di quello,
che non hebbe. E pericoloso vn Senatore , & vn suddito di smisurata gran
dezza di ricchezze di seguito, e di valore militare, & anco per questa cagione
la Republica Venetiana abbass la potenza di Giacomo Soranzo, come cor
se opinione per la Corte di Roma .
Simiti novi homines, municipits, r coloni is, atque etiam ProvinciU
in Senatum crebro adfttmpti .
Costumi de* Tiranni , e d'ogni Principe , che domini stati di conquista, e
sospetto sono abbassare i potenti , & essaltar gli humili , impoverir i ric
chi , arrichire i poveri per acquistar seguito di nuovi huomini, & haver Mi
nistri, & offkiaU benemeriti, cosa posta in atto prattico da molti Principi .
Il R di Spagna Filippo 1 I. nel suo grandissimo Regno di Spagna poco ha
dato carichi grandi, e d'importanza Famiglie nobili di quei Regni ; ha inal
zato huomini ignoti , & in mano loro ha dato li fondamenti egl' instromenti
di quel governo, & la ragione , che se altri pigliasse vn soggetto grande per
se stesso,egli desse carichi grandi, sarebbe vn errore simile quello, che fareb
be la Republica di Genova, se facesse il Principe Doria . Cosi il medemo R
di Spagna ama d'ammettere nel Regno di Napoli Baroni Genovesi , e d'altre
Nationi, havendo cura, che per i parentadi non creschino le famiglie Nobili
di quel Regno pi di quello f bisogno ; Indebolir quei non sodisfatti della
sua grandezza , essaltar altri, che per mantener la loro siano forzati procac
ciar la grandezza sua , & ha per fondamento principalissimo della sicurezza
sua l'abbassar quei , che sono pi sublimi , ingrandir g' ignoti , e non mai far
grande con carichi d'honore alcun Barone Napolitano .
E ben precetto d'auvertire, che cosi nel Collaterale di Napoli, come nel
Senato di Milano pi Spagnoli, che sia possibile occupino il luogo di Consi
gliere , e di Senatore , e devesi notare , che siano dello stato suo non d'altri .
GP huomini nuovi non sono ossesi, tutti sono fedeli , poich sono odiosi vec
chi, e non s'accordano, s'inviliscono , abbattano la vecchia Nobilt, che non
tutti si possono ammazzare .
Kk
Nella

'
'ojfrvtiom M.Tnjdtt BrteaRni
Nella Corte di Roma si sono veduti da molti anni in qua essempij di brutta
ingratitudine in alcuni Cardinali di Nobilissime famiglie segno tale , che t
Papi stomacati di cosi ingrato modo di riconoscere i benefitij fatti loro ; ve
dendo, che oltre ringratitudine,vogliono questi tali fersi va seguito separato,
ne degnansi di mostrarsi amorevoli, alli Nepoti di chi gli h essiltati , anzi al
tutto li hanno aborriti ; onde accaduto , che d molti anni in qua i Papi
fanno scielta d*nuomini confidentissimi , & in vece di Nobilt ricercano nel
Prelato, che h d esser fatto Cardinale, costumi, lettere , santit di vita , e so
pra tutto independenza sincerissima, da qualsivoglia altro Principe, & animo
lincer di servir solo il Nepote del Pontefice in ogni occasione .
Vedi la grandissima considcratione , che il Papa h nel far Cardinali huomni dependenti dalla Casa loro ; Cardinali di bassa fortuna s'accomodano
con il poco , e se bene alcuni pochi pigliano pensione d Grandi , hanno
l'adherenze antiche , non trovandosi Nobile , che non habbia invecchiate
partialit ; I Cardinali poveri sono pi fedeli , non hanno- tant' interessi , se
non quello della Sede Apostolica..
DomeJBcAm fa.rcimoni.im intulerunt .
Sisto si rappezz le calze . Pio visse parcamente . Clemente II I. non era.
avaro come Sisto ; ne si scialacquone , come Leone , che faceva le salsiccie
di Pavone ; Onde mancati quei Cardinali di Trento , Farnese , Santafiore,
Ferrara, Medici, Savelli, Orsina , Colonna , Aragona , & altri nobilissimi, & in
vece loro introdotti prima d Pio V. e poi d Sisto V. altri Cardinali assaliti
d bassa fortuna, fono mancate ancora quelle Corti degne di tanti gran sog
getti , & in Roma s' cosi hora ridotta la famiglia , e la spesa d'vn Cardinale
come prima dVn mediocre Prelato . M questa domestica parsimonia nell'
antica Roma fu osservata d nuovi Senatori per piacere al Principe, e per nondarli sospetto. Perci che come dice Tacito nostro ancorch questi perve
nissero anch' essi smisurate ricchezze, vivevano per parcamente, come vsano anc'hog^gi in Fiorenza, e nella Republica di.Genva,li Gentil'huommi di
quella Citta ancorch ricchissimi . E poco grato quel Principe sarebbe vno,.
che volesse fare vna vita degna della sua borsa , non dello Stato di Gentil'buomo Fiorentino, Genovese; onde ogn' vno deye accomodare il suo ge
nio secondo i tempi, che corrono .
jEt quamquam plcriqHCJ .
COlui, ch' nato nobile non pu viver d pitocco ; Il pitocco non si Mfrcomodarsi fare il Nobile ; Disse il Cardinale San Clemente, Monsir
gnor Ratta ; Dove nacqui io, le stauze erano meglio adobbate.

softa ti terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

t&

Sed pracipuus adjlricli morts aufior Vespasianus fuit : antiquo ipfe cultu,
viiluque obfequittm inde in Principem , & amulandi amor.
IL primo Mobile, che d il moto tutti i suoi Popoli il Principe , il quale
nel bene, e nel male imitato scmper d suoi sudditi, n'insegna, che i Prin
cipi doverebbono pi degli altri attenerli d tutti quei vitij , de quali egli
vuole , che s'astenga il suo Popolo , & in altra maniera con molta difficolt
prohibir ad altri quei vitij, ne quali egli fia tuttavia immerso . Il Duca Al
fonso giocava al pallone , e tutta Ferrara si vedeva piena di giocatori , e di
Palloni; la molta Christiana piet di Pio V.seguitata d tutti i Pontefici, che
furon'o doppo h introdotto miglior culto di Religione , & vna maggior devotione in Roma in quei Popoli . La parsimonia di Sisto h ristretto ne' Pre
lati quelle spese superflue, che ho detto di sopra, che si facevano.
H letto, eh' i Francesi anco vn altra volta portavano tutti le chiome lun
ghe, e per esser per l'ordinario quella Natione troppo bionda, h per sua pro
pria bellezza la chioma ; m perche il R Francesco primo si fece per vna fe
rita ricevuta nella testa , radere tutti i capelli , si raser anco essi il capo d
imitatione del loro R, non curando lasciar si beli' ornamento della loro fac
cia . Quest' imitatione pu indurre i Popoli qualsivoglia cosa , che desideri
d essi qualsivoglia Principe pi che qualunque editto, comando sotto qualsisia rigorosa pena .
Nififorte rebus cunRU inest quidam veluti orbis, vt quemadmodttm
temporum vices^ ita mornm vertantur .
LA niutatione nasce, che conosciutasi trista vna cosa si come all'altro estre
mo, e di qui nascono le violenti mutationi di questa ruota . S'aggirano
anco con il Mondo i costumi degli huomini dalla parsimonia del vivere, e del
vestire poco poco si camina all'vso corrotto di tutte le cose , e quando
questo venuto al colmo talmente , che le famiglie si siano rovinate, e disfipat le ricchezze, gli huomini d loro stessi si ritirati fin tanto, che tornano
con la parsimonia a divenir commodi , nella qual ricchezza , e commodit
d'ogni bene trovandosi, incominciano ad odiare le parsimonie, e s'abbraccia
d nuovo queir vso , che haveva disertato i Padroni loro . E per questo cir
colo si camina dal bene, al male ; quando in colmo,)altri viene in cognitione
des' bene.
I Signori dlie Corti entrano in spese di vestire per far honor alla Corte.
I Gentil'huomini , quali non vogliono parer d meno de Baroni , ancor essi
fanno forzo di comparir bene addobbati al pari de' Baroni .
Questi sono poi da i Cittadini imitati, &i Cittadini dagli Artigiani di ma
niera tale, che fi vede cosi bene arredato l'Artigiano, come il Barone . Dove
sono affai Signori^ la plebe- ancora veste pi riccamente per !a ragione, che
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20
Offervatoni d Trajano Boccalini
h detto , e non Citt, ne Regno al Mondo , dove le genti pi pecchino in
questo particolare, che in quello di Napoli .
Tutte le cose fi mutano . Chi mai laverebbe detto , che la Germania, la
Fiandra, di boschi si fossero convertiti in cosi ameni, in cosi belle, in cosi no
bili Provincie, e la Grecia, risole dell' Arcipelago , l'Asia minore in tanta defolatione . La Spagna per lo pi chiedeva elemosina per le Chiese per riscat
tarsi da Mori di Granata . Chi haverebbe detto, eh' havesse prender sopra
tutte le Nationi del Mondo l'Imperio . L'Inghilterra diventata giardino , la
Grecia vn Bosco, l'Italia Serva, e la Spagna, per la quale si pregava per tutte
le Chiese, hora padrona .
H letto nel Diano d'Alessandro V I. scritto d vn Maestro di Crmonie ;
Scrisse, che il R nel partire gli don vn Saio di raso rosso , come se gli havesse
donato cosa ricchissima, e oltre di questo descrivendo costui l'entrata di Car
lo Vili, in Roma per cosa segnalata vi pone,che il R haveva vn par di mani
che di veliate paonazzo in dosso, e poco doppo raccontando, che quando f
fatto Cardinale , il Brisonetto , ei gli lev d dosso vna bellissima Cappa di
Ciambellotto, che portava sola, guadagnasse . Io huomo povero h (peso in
vna Veste 270. scudi .
I Portughesi si pregiorono di vestiti di velluto molto dannosi ad essi . H
voluto raccontare queste cose affinch conosca ogn' vno quanto sia pi
cresciuto l'vso della seta , e dell'oro d alcun tempo in qua , & d credere,
che quando sar stracco il Mondo di tante spese, si ritorner al parco vestire
antico di panno .
Tiberio fama, moderations sarta , efuod ingruentes accusaiores reprefferatr
mittit litteras ad Senatum; qus potejlatem Tribunitiam Druso petebat.
ldfummi fajigtf vocabulum Augujus reperii , ne Regis , aut
Diftatoris nomeafumerei, ac tamen appcll.itione altqua
catera Imperia prawineret EF nome sicurissimo ; perci che gi v' erano i Tribuni , & erano accetti
al Popolo, come loro Capi . Laonde non s'introdusse nome odioso, che
facesse ingiuria al Popolo , & odioso il Principe , e questo si dovea osservare
nel principio della Tirannide, la quale s'accomoda ad ogn'vn titolo, purch
i Popoli s'auvezzino ad obbedire ad ogni commodamento del Principe, il
quale poi con il tempo depone li titoli d'humilt , & assume i grandi ; Cos
habbiamo veduto i Principi di Fiorenza, eh' entrorono col nome di Principi,
poi furono Duchi, poi Granduchi, & hora procacciano il titolo di R, il qua
le quando l'havessero, i Popoli si sarebbono pi tosto honorati, eh" ingiuriati Non era il nome del Tribuno per anco fatto odioso , cme odioso era di
venuto quello di R, e di Dittatore, poich con essi acquistoronola Tirannide
Siila ! e Cesare , Lodovico Sforza eoa il nome medeino di Governatore di
Milano

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


ri
Milano si fece Duca, e cosi hanno fatto molti altri , che sotto nome mansueto
d'Agnello, sono divenuti Lupi rapaci . Sono dunque le genti tanto pazze, che
in negotio di si grand' importanza non conoscendola Tirannide , l lasciano
ingannare dalle parole , avanti che d Popoli s'ottenga cosa d'importanza,
bisogna addolcire, come si f cavalli d carrozza avanti se gli metta la sel
la . Bisogna guardar all' effetto , non al nome specioso . In tanto le Republiche auvezze alla libert, odiano il nome di R . Gli nemici di Cesare, per
farlo odioso, posero di notte il Diadema alla sua Statua, e la fama che si sparse,
che alli 15. di Marzo si dovea radunare il Senato per dare il nome di R Ce
sare, d suoi amici, fece risolvere Bruto ad ammazzarlo .
Marcum deinde Agrippam focium ejtts potefiat, quo destinilo., Tibcrium
Neronem delegit, ne fitccejforin incerto foret ; sic cobibere.^
prava* altorum Jpes rebatur.
P Erci che col tirar inanzi, e mostrar Popoli il successore, e dargli in mi
no tutti g' instromenti dello stato, gli esserciti, le fortezze , i Tesori, face
va, che altri gi vedevano occupate quelle cose , senza le quali non era possi
bile arrivare al Principato per non tentar cosa vana, e che seco non havesse
tirato altro, che rovina, non si lasciavano acciecare dall' ambitions . Non
per eia vera la propositione, che il Principe sia necessitato mostrare al Mon
do il 110 successore , affinch niuno gli macchini contro . Alcune volte altri
s'accelera la propria rovina con dichiararsi il successore, & alcune volte per
non dichiararlo . Esplichiamo dunque bene questa materia ; quando vn Prin
cipe debba, n dichiararsi il successore . Primamente ogni Tiranno deve
sempre mostrare al Mondo non solo vno , m pi heredi se bene tri essi suoi
figlioli, & heredi deve operare di modo , che vi sia tal maggioranza , che vno
non macchini contro l'altro, per succedere; perci che cosi, come habbiamo
detto di sopra , si difficultano maggiormente con meraviglia le congiure , e
come dice Tacito , si leva l'animo agli huomini ambitiosi , e mal sodisfatti
d'inventar cose nuove . Di colui poscia, che domina stato elettivo , come
l'Imperadore, non mai doverebbe venire all'atto, che se gli dichiarasse il suc
cessore , se parla egli non ne fosse molto ben assicurato . E quest' clettione
deve farsi per tempo, quando habbia egli de' hglioli ; Onde poco manc, che
Massimiliano con haver differita l'elettione del Cesare , non levasse alla sua
Casa l'Imperio , essendo morto senza haver fatto eleggere Carlo suo Nepote ;
m non havendo figlioli, deve non prima farsi eleggere il Cesare, s'egli non sia
risoluto di non prender Moglie , e dichiarato di non haver Hglioli ; Quindi
Carlo V. molto si dolse di non lasciare Filippo suo figliolo la dignit dell'
Imperio
*.
Quando poi il Principe d'vn stato , nel quale non h luogo all'elettione,
m hereditario,deve non mai venire dichiaratione alcuna, m lasciacene
colui habbia lo stato, cui la legge di Dio, e degli huomini l'h dato, perche
Kk 3
molti

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OjfrviUiffni di Trajtno Boccdini
molti Padri, per haver preeletto li secofidi, e terzi geniti , s"hanno procaccia
ta la loro rovina. S'altri poi non hanno figlioli pur non devono cercare di
lasciare heredi, m che succeda il suo pi prossimo del sangue, che cosi h fat
to salutiferamente la Regina d'Inghilterra . E ben vero , che il tutto si deve
fare di modo, che altri per provedere alla successione non rovini se stesso, am
mettendo all'heredit vn ingrato , che scacci di stato il benefattore . M la
Regina molto saggiamente h di sua mano scritto herede in vna Cassa di fer
ro d aprirsi doppo la Morte di lei; E se accade, ch'altri s'elegga vn successo
le ,. che non sia del suo sangue , deve eleggere huomo tale , che non habbia
competitore, che doppo lui sia il primo dello Stato , eh* habbia l'Armi nelle
mani, e sia tale, che sia atto mantenersi lo Stato, & il dominio.
Sciocca cosa f quella di Galba di farsi herede , & il figliolo adottivo vn
giovine inasperto, e che haveva chi era maggiore di lui; Onde occorse, che
Galba, e Pisone furono ammazzati ambidue e quello , che per sicurezza sua
fece Galba, oper per sua rovina . Augusto per molto saggiamente s'elesse
Agrippa primo Capitano di quei tempi , & il quale haveva in mano l'Amor
de soldati, & era stato Ministro di far ottenere tante Vittorie ad Augusto .
Simul modefiU Neronis, rjr sud magnitudini fieb>at .
DI qual grandezza si fidava ? nel negotio di regnare non si trov gi mai
modestia di sorte alcuna , non si trov ne meno tempi nostri nella fa
miglia Romana de' Colonnesi , mentre Marc' Antonio Colonna tolse lo stato
_ad Ascanio suo Padre. Dove la successione d'vn stato non mera hereditaria, dove regna qualch' essempio di crudelt , che possi esser fatta per regnare,
come tra Turchi . Non bene fidarsi anco de' figli . E molto saggiamente
fecero il R Filippo IL di Spagna , e Lodovico XI. di Francia , poich fin
quando spiravano l'anima tennero baffi i loro figli, & hebbero gelosia , |e sos
petto d'essi . Quando dunque vn Principe vuol tirar inanzi , e far conoscere
al Mondo il successore , deve non darli in mano g' instromenti dello stato to
talmente, si che possa scacciar lui, ma si bene totalmente,che levi- ad ogn' vno
ia speranza d'aspirare al Principato .
F sforzata la Regina Giovanna scacciar di Stato il suo figliolo adottivo,
perche voleva assumersi tutti g' instromenti de' Stati da regnare in sua mano.
Cum incolumi Germanico integram inter duos judicium tenuijset.
DOve regna la certissima successione di Primagenitur , pu U Principe
amare straordinariamente il Delfino, l'Infante, ma dove1 non h luogo
l'elettione,e dove la successione tr molti parenti non russe sicura , non deve
il Principe affrettare la sua rovina, con mostrare di voler tirar*-inanzi alcuno
de pretendenti della successione . Cosi Baiazet havendo tre figlilii all'hora
ch'eglimostr di volersi lasciar suo herede Corcut , li concit contro Selbn
di modo,

/
sopra ti ur&lhro degli Annali di Cornelio Tacito .
26}
i modo , che li tolse in breve lo Stato , e la vita.
Vedi cornei figlioli di Germanico , di Druso, e Nerone s'odiavano, per
che Agrippina loro Madre mostrava haverpi afittione verso Nerone mag
giormente, il che era eccitamento di Germanico alla Ribellione ; ma fu pre
venuto . Quando vn Principe vuole dichiararsi l'herede , e che conosce , eh'
altri vi pretende , non deve mai farlo , se prima non ha disarmato colui , al
quale egli vuole proporre l'altro ; Cosi Augusto saggiamente confin Agrip
pa Postumo in vna Isola di Pianosa , e cosi Tiberio havendosi levato dinanzi.
Germanico , attese tirare al Principato. Druso suo figliolo , e con sicurezzad'ogn' vno . Et la ragione , perche trattandosi di tant' heredir, si tratta
non solo dell'obbedire, e comandare, ma anche di vivere ; perche colui , che;
arriva alla successione , facilmente assicurasi del compagno ; poich non mai
se ne fider, se pure non potesse credere, eh' vn emolo obbediica volontieri.
Sedprincipio litttrarum veneratm Deos .
PReamboli bellissimi di bolle de' Principi hanno quella di Carlo V. Cle
mente V II. e quella di Cosimo tutta Santa . Bisognerebbe , come si
concedono le nominationi de' Vescovi Principi , come le alienationi de be
ni, come la Cruciata alli Spagnoli ; certamente in tali preamboli pi bello,
tanto pi si vuole temere > che asconda del male; perche perii bene non ha^
bisogno di belle parole ,
Ntqtte mne propendi .
VEder Papa vn Eremita, che non saria stato bene Cardinale . Vn Nicola
fu Vescovo, Cardinale, e Papa in vn anno, & in somma devesi sfuggire le
violenti mutationi ; ma questo va ataccato con Noti Uboris. In fatti noa
Coverebbe esser Papa, chi non c stato Cardinale, e Prelato di negotij .
Noti labors participer fumi .
eQs i Venetiani non farebbono Doge vno, che non havesse havuto Ma
gistrato Noti labori* . E tanto diverso il modo di governare i Popoli, e
tanto sono diverse le regole da governare li Stati da ogn' altra norma , che:
colui, che non auvezzo maneggiarli, far nel governo errori grandissimi ..
In Roma ci s' conosciuto prova , ci quando sono stati eletti al Papato
Cardinali, i quali non hanno essecitato ne Nunciaturcfe Legationi , ne havevano trattato , ne negotiato mai con Principe alcuno ; imper che questi,
tali Papi ne i negotij gravissimi di somma importanza alla Sede Apostolica si.,
sono lasciati aggirare dagli Spagnoli . Vno eh' aspiri al Pontificato, deve cer
care di non operar male , & all'hora pi ch'egli si trova in buon credito.
Niuna cosa hanno pi in odio gli Spagnoli, ine, vn Papa noti laboru . Dice il
Guicciardino,

1^4
Ofsefvnoni di Trjauo Bccalini
Guicciardini, che grand' allegrezza si fece della Creatione di Clemente VII.
per ester conosciuto degno di tanto merito, e grado, h avendo governato sot
to Leone ; Onde Giulio, Alessandro, e Clemente valenti sagaci nel governo
superorono Gregorio perla sua piacevolezza, & ignavia inhabile, ma creden
dosi poi questi sciocchi di sempre ben operare, hanno dato ferite mortalissmc
allo Stato Ecclesiastico , & alla libert di tutta Italia ; le quali poi sono state
medicate dal Prudentisfimo Papa Clemente Vili, perci che le tante Scommuniche fulminate contro i R di Navarra, l'approbationi della lega fatta da
Gregorio Xlll.l'haver mandati in favor di lei genti, e denari ad instanza de
Spagnoli , era il fargli grandi maggiormente in Italia vn deprimere quella
facolt, la quale i sagaci Papi paslati hanno & in Italia abbassata, & in Francia .
Nunc Dem mmmet'e\summum id Pontificem^etiamsummum hominem ejfe-J.
Siano queste parole confusione di quei Tedeschi , Inglesi , Fiamenghi , &
altroch acciecati d'ambitione, da malignit de Principi, e de privati
hanno operato., che tante, e si honorate Nationi abbandonino la Sacrosanta
Religione Romana . Vn Cornelio Tacito, che pure era gentile , dice , che il
Sommo Pontefice Sommo , ci primo tra tutti gli huomini , e questi lascitasi guidare da huomini furiosi , e da Predicanti ignorantissimi delle cose di
Roma , e maligni hanno vituperati essi stessi , mentre del Sommo Pontefice
Romano hanno e detto, e dipinte cose indegne . Senza dubbio , e con molta
ragione Summum Pontificem,'summum hominem ; e pure oltre l'immensa potest
spirituale havendo il Papa amplissimo Stato Temporale , merit altro tratta
mento da Signori Heretici, m non ex converfi .
Parmi proposi*) di recordare in questo luogo, che fu gi in Roma nel Pon
tificato di Pio V. il Duca Olica Principe Polacco nobilissimo , e aoffmo
Heretico tutta 1 a Polonia . Questo doppo haver gustata la Corte, e n orato
i suoi costumi, volle vedere a tavola il Papa, il quale in quel tempo mangiava
publicamente . Confer questo suo pensiero con vn Prelato conosciuto da
lui in Polonia , e fu honorato di dar la Tovaglia al Pontefice al lavar delle
mani ; Rimase meravigliato quel Signore in vedere quel Santissimo huomo
mangiar con tanta sobriet, e bevere tre sole volte, & vscito fuori esclam con
certi suoi amici, eh' essi erano federati seminatori d'heresie, sedotti, & ingan
nati , e disse liberamente , che gli pareva haver veduto mangiare vn Angelo,
non vn huomo . Non altrimenti ancora due Gentil'huomiiii dVratislavia
Citt della Slesia furono in Roma, & alloggiorono in Casa del Conte Gieronimo Rostrosocchi , il quale era Cameriere del Papa , e f poi Vescovo di
Cuiaccia; Questi havendo veduto il modo di procedere della Corte del Pa
pa , si meravigliorono , che non vedevano ne di giorno , ne di notte quella
grandissima quantit di donne, ch'essi havevano vdito da Predicanti Alemani, eh' alloggiassero nel Palazzo del Papa , kil quali quei federati solevano ras
somigliare al Serraglio del Gran Turco . Qui

sopra il ter\o Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


26 y
Qui raccordaremo questo solo, che il Sommo Pontefice Romano c tenuto
da Principi Christiani, e da tutto il Mondo potentissimo e per lo stato pro
prio, e per il riguardo del dominio, ch'egli h sopra i fedeli dell' Vniver(o,&
in particolare per il dominio, ch'egli ha sopra i Cleri, i quali non ardirebbono mai di tentare cosa alcuna importante allo Stato Ecclesiastico, il quale ha
questo privilegio, che dove gli altri Principiane hanno pi forza, s'occupano
le Citt le fortezze di chi pu meno; Qui il fulmine pi riverito intimorireb
be , chi violasse lo Stato della Sede Apostolica , la cui Spada hdue tagli , fe
risce, e con l'humana, e con la divina potenza, come s' veduto nella restitutione di Ferrara .
Ma per dir qualche cosa pi di quello , che alcuni hanno posto in disputa ;
se complisce ch'ogni Principe nel suo Stato fusse anco capo della Religione,
come institui Henrico Vili. Risponder questi tali , che il Turco stell , il
quale propone le leggi di Stato a tutte le leggi humane , e divine , h il suo
Sommo Sacerdote chiamato Muft , e con tutto , che la superbia della Casa
Ottomana sia tale, che sdegnino queir Imper*cri di lasciarsi vedere pi d'vna volta alli grandissimi Ambasciatori di due potentissimi R di Francia ,
Spagna; nondimeno quando egli sa, che il Muft v da lui , si leva ad incon
trarlo , egli si pone mano destra, che cosi s'honora appresso i Turchi, & ob
bedisce suoi ricordi, e lo mantiene in grandissima reputatione .
AdvcrsasqHe gre. Cosi si deve fare . Ricorrere al Sommo Sacerdote , al
Pontefice Massimo per li dubbi) della Religione, dove si parla di persone Sa
cerdotali .
Druf quod, nifi ex arroganti^ tmpedimentum ? Adirei Vrbi$Vt$s>
ingrederetur Senxtum .
QVindi , che con ragione grandissima hanno ordinato i Sommi Pontefi
ci, che quei che sono stati creati Cardinali tra certo tempo, vadino alla
Corte di Roma per segno d'haver servito, e conseguito grado tant' honore,
poich pareva indecenza , che Cardinali si trovassero , i quali non riavessero
veduto ne quel Sacro Collegio, del quale sono membri , ne il S jmmo Ponte
fice, dal quale hanno ricevuto tant" honore .
Anco la Republica di Venetia si chiama molto offesa.quando vn suo Gentirhuomo non vadi al gran Consiglio, che se accade, che il Padre, Avo d'aicun Gcntil'huomo non siano mai andati al Consiglio, e che sia ci accaduto,
come per absenza, altro, e ne sia stata presa publica memoria, non pu an
dare il figliolo in Gran C'onsiglio,ma costretto andar agli Avogadori,e far
costare chiaramente, che l'Avo nacque di Gcntil'huomo, & il Padre, e ch'egli
figliolo loro . Onde se quelli russer andati al Consiglio , costava solo la
propria prova , che cosi bisogna , che gli Avogadori introduchino la Causa,
nella Quarantia Criminale , la quale giudica, havendo fatto far prima depo
sito di 500. scudi.
L1
Anelar*

r66

Ojjervatiom di Traiano Boccalini

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Anelar hnc conceffu Hercul , cum Lidia potiretur ceremonam Tempio,
Ncque Pcrfarum ditione, diminutum Ita. Pojl Macedonas,
dei nos fervavijfts ..
Ev precetto stabilitisfimo di Stato d'alterar ne' Popoli in ogni Natione,.
manco che sia possibile le cose . E questa lode data agli Spagnoli , che
fanno pochissime innovation! ; cosa , che osserva di modo il Turco , che havendo Maumetto espugnator di Costantinopoli occupato vn grandissimo
pezzo di Terreno al Tempio famosissimo di Santa Sosia, e per havendo egli
ordinato, che se gli pagasse vn certo canone sempre stato pagato fin hora .
Di poi h molti altri privilegi) conceduti , i quali ancor prima godevano di
versi Popoli, eh' ancora li godono . Non mai devesi far alteratione di Reli
gione . Alcuni Imperatori hanno pazzamente perso l'Impero per haver per
seguitate le Sacre Imagini, altri nell' abusare ornamentiSacri, come il cavallo
di Pavia .
Laudati , quocLParthorum irruptionem nihtl mutata in Populum Romanum
conjlantia , pertuliffent .
S'Accresce molto il gran merit ne' Popoli, che fanno cos generosa attio^
ne di sostenere costantemente le parti del loro Signore , e devono questi
per ogni rispetto esser altretanto riconosciuti dal Principe con gratie riguarclevoli, quanto meritano castigo gli altroch chiamano, & accettono volon
tiers l'inimico .
Mox liberum..
J Refuggiti alle Chiese hoggi s'ammazzano ; poco rispetto vi si porta ..

lufiique ipfis in Templis figere *ra,facrandam ad memoriamo neujpeci<^>


Religionts in ambiiionem delaberentur .
PEsfima cosa degna dell' ira di Dio, e dell' odio di tutti i Christiani il ser
virsi della Religione per pretesti ( non dico d'ambitione , fabrica come
Chiese , & Ospedali , che pure alla fine rimangono in. piedi ,) ma di quelli io
parlo, che di questo Sacro Santo nome si servono per pretesto di rapacit, di.
rubbar l'altrui, di far spargere il sangue humanodi colorire i loro empi) pen
sieri, e pur troppo all'et degli Avi nostri fu chi pose in campo cosi empio
abuso, e fu seguitato da suoi successori , cosi bruttamente, eh' hanno con que
sto solo colore posto sottosopra tutto il Mondo . E ben vero, che s' di modo
irritata laMaest di Dio , che ogni negotio loro andato infelicissimamente ;
perci

sopra il serto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


perciocch oltre il lacrimeyol hne , s' veduto , eh' hanno tirato al Regna
colui, il quale sorsi non vi farebbe mai giunto . Tutto cosa, che non f co
noscere, che quelli, che abusano il nome di Dio eterno , riceveranno tribulationi tali, che ogni suo affare haver il medesimo fine, che h havuto il negotio pigliato da essi contro la Francia sotto pretesto di Religione .
Sincera adhuc inter Matrem^liumque concordia,Jve occulti, oditi .
OMnisque poteste impatiens conforti* erit . Perci che non vogliono i Pa
dri , che ne meno i figlioli comandino in vita loro . Tanto maggior
mente non vorr il figliolo , che sua Madre s'arroghi punto d'auttorit ; Se
habbiamo veduto, tutto il giorno nostri tempi , che il Duca d'Vrbino sii in
continuo disgusto con sua Madre per tali cose . In Venetia sono occulti odij
tra i Senatori , e non possibile , che non sia gran malevolenza dove tanta
concorrenza ; ma sono gli odij occulti soppressi con l'auttorit del Senato .
E1 ben vero , che anco all'hora la gelosia sar maggiore , quando pi havera
pretendenza, altre cagioni di poter appresso il Principe, come n'haveva Li
via, la qual pretendeva d'haver dato l'Imperio al figliolo . Questi odij fami
liari), devono 1 Principi per loro decoro premiare , & occultare per la molta:
indecenza, che apportano quelle gare scoperte, e quelle rotture .
Ov homines ad fervitutem paratos .
COs anco da credere, che agli stessi Spagnoli mova nausea la tanto pro
ietta , la vile servit , & adulatione , che fanno hora loro gli Italiani di
Napoli, i quali sono arrivati termine , che havendo conceduto vn violente
donativo al R , lo supplicano che faccia loro gratia di poter donare al ViceR 500. mila scudi , oltre che quella Natione riverisce di modo lo Spagnolo,
quanto egli odiato in Lombardia .
Tiberio nomen sitam profiripferat . Honorate il Principe, che altrimenti
vn dar delle ferite se stesso . F bisogno considerare , che si pu haver quel
che si deve , & osservare quel grado , che si richiede . I Napolitani si danno
dello schiavo, bacio li piedi. &c.
Quoti prxcipmm . Sono di parere, che se fusse lecito servire al libero, molti
si vergognerebbono di vivere in certo modo .
Cetera temperar . Ha il torto Cornelio biasimare l'adulatione di quei
tempi, perche si deve adulare sotto il Tiranno .
Scilicet etam i/lttm, qui libertatem publicam no/let, tam projecla
servientium patientia tadebat .
IL Principe stesso, e colui ad instanza del quale altri opera dishonoratamente, se bene h in grado, 8c caro il servigio ; h per in horrore il Ministro ;
M 2
Onde

$
OjservatioJt di Trajano Boccalini
Onde coli i, che star sul riguardo, che far solo attioni honorate , e non vor
r servire il Principe in cose brutte , sappia , che se bene mostrer il Principe
haver disgusto, tutto alle fine gli torner in gloria ; Perci che venendo poi
l'occasione al Principe di valersi in negotio d'vn Ministro incorrotto , & honorato , non far gi scelta di colui, che l'ha servito in negotio brutto , ma si
bene di colui , ch'e stato tanto honorato , che s' dimostrato disobediente al
suo Principe per non macchiare il proprio honore . Non s , che cosa fusse
pi grata al R di Spagna la negativa de' Cremonesi, che non volevano pa
gare il Milione, la vilt de' Napolitani, che lo supplicavano degnarsi di fa
re accettare li 500. mila scudi al Vice-R . E perche al Principe dispiace la
vilt, e la superbia, bisogna vivere con animo nobile, come quello Spagnolo,
che Borbone voleva per forza ad imprestito il suo Palazzo , disse liberamen
te , che haverebbe prestato il Palazzo, ma che come ne fusse vscito, sbave
rebbe posto il fuoco ; E colui , che f tocco dalla bacchetta , se ne vendic in
presenza" di Carlo V. e f riputato di grand' animo anco da Carlo.
Non manchi dunque altri di vivere col suo decoro . Meglio per col
Tiranno haver spiriti rimessi, e peccar quando gli piace, che non sar altro, se
non vergogna, accompagnata da prudenza. Sotto vn Principe vale parla
re, come colui, che non volle prestare il palazzo Borbone ; ma sotto vn Ti
ranno si piglia per altra strada . E' tenuta superbia , e non cosa honorata il
parlar da huomo d'honore .
Junio Othoni htterarium ludum exercere vetta ars fuit , mox Sei&ni potent'u
Senator , obscura initia imprudentibus attjs profellebat .
Difficilissima cosa legar vno alla Catena , ancorch d'oro , ornata di
gioie e di benefitij pretiosissimi , & innumerabili , si che egli conosca
sempre il benefattore , & habbia animo di rendergliene il contracambio , co
me si vede in Roma , dove sono essaltati da bassissima fortuna al Cardinalato
huomini vili solo fine di trovar in essi costumi migliori, e virtuosa gratitudi
ne, & per obligarsegli tanto maggiormente ; Onde stimano i Pontefici, che sia
bene d'astenersi dal far Cardinali Principi, & altre persone grandissme, quasi,
che i loro interessi vecchi gli faccino scordare degli oblighi nuovi ; ma que
sta regola molte volte riuscita falsa; perci che s' trovato, che l'ignobile,
cui manca d'ordinario la generosit dell'animo , h fatto quei mancamenti,
che l'huomo nobile non mai haverebbe commesso, e che quando non sia toc
cato il suo interesse particolare, egli h sempre ben servito il suo benefattore;
& miei giorni h osservato,ch' havendo Sisto V. pi d'ogn' altro Papa creato
Cardinali di bellissima fortuna , il Cardinal Montalto suo Nipote h havuto
delle difficolt mantenergli grati ; & io s , eh' il Cardinale Aldobrandino
(il quale assunto al Pontificato f chiamato Clemente Vili.) nome d'esso
Cardinale Montalto , si dolse con vn Cardinale della poca gratitudine , che
mostrava er tanti benefitij ricevuti.
Adunque

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacita .


x6<)
Adunque vera la regola, che pericolosa cosa sia tirar inanzi vn ignobile,
senza incorrer pericolo, ch'egli non commetta dell' indignit ; perci che es
sendo egli allevato bassamente , pu con difficolt operar cose virtuose ; Do
vendosi dunque fuggire questi vili, e dall' altra parte anche i Nobilissimi per i
riCpetti, eh' ho detto, la pi sicura sar d'accappar soggetti di famiglie illustris
sime nati honoratamente , & allevati nelle lettere , de quali havendonc nelle
sue promotioni essaltati molti Sisto V. h havuto gratitudine infinita massitne
da Papa Clemente V 1 1 1. oltre, che h quel Pontefice, tra l'altre sue molte,
havuto anco gloria d'haver inalzato tanta virt, e persona nobile d'animo,di
sangue , di costumi , e di lettere . Rimango meravigliato quando odo dire,
che i Papi possono far nobile vno ; pu il Principe dar carichi grandissimi , ma
pi vituperer quel tale, che nobilitarlo .
Brutid um artibut honejlis copiofum , &fi rcttum iter perderei ad clansimi
quxque iiurum fejlinatio extimulabat, dum xquales deindefuperiores
postremo suafinet ipfe Jpes anteire parai.'
O Velli, i quali nella Corte di Roma, in altra Corte di Principe, dal quale
^jiella Republica fono fatti i gradi alle dignit, per le quali fa bisogno caminare, si trovano in vna smisurata gratia del Principe , possono pretendere
tutte le cose , e possono tentare ; perci che la strada del capriccio del Prin
cipe non ha ordine ; Onde si vede vno levato dal fango con la spada, e cappa
salir in vn giorno quel Cardinalato , al quale non h potuto giungere Pre
lato alcuno con \c fatiche, d'vna intiera et d'huomo .
Questo vale in vna Republica, la quale h i gradi suoi, non addimandar of
ficio , che sia di salto , m che sotto il Principe dipenda da favori colui , che
vuol suormontare al primo grado della dignit soprema,e giuntovi fermarsi;
f mestiero, che con patienza, e flemma graidilTma. camini da primi officij, e
graduatamente vegga d'arrivare allo scopo , e fini del suo disegno , e deside
rio ; e la ragione , perche affrettandosi pi di quello si convicne,egli si mostra
ambitioso al Principe, frettoloso, e leggiero, e si concita odio, & ira smisurata
da suoi eguali, e superiori; onde gli si ordiscono poi contro di quelle leghe di
persecutioni , le quali si vede, che sovente cagionano la rovina de' Cortigia
ni, alli quali sono intercette le fortune loro , e tolti gli i frutti delle loro
fatiche .
Non temperante Tiberio, quin premerei voce, vultu, eo quod ipfis
creberrim interrogabat .
IL Principe diventa Tiranno alITiora, ch'egli stesso veder vuole il Reo , in
terrogarlo, e fargli (come si dice) il Fiscale contro, & anco all'hora, quan
do egli d ombra al Giudice della sua volont, perche solo egli deve vedere
la faccia del Reo per fargli gratia , & ingerirsi solo nella cauta per mitigare in
qualche parte la le verit della legge .
L1 3
Facmi*

tjo
Qjjrvationt di Trajano Boccalini
Fcundijsimis. cir. E bene castigare i Rei , m ncn far superbi i Popoli;
questo gran negotio .
Et ne qus necejfariorum juvaret periditantem, majeftats crimini
fubdebantur, vinculum, & ncessitas. JUendi .
H Oggi giorno questo delitto stato sempre privilegiatissimo nella severi
t ; perche chi commette delitto di Lesa Maest contro Dio ( e quest'c
Phcresia ) e contro il Principe, non h difensori ; E ben vero, che se quello h
gli stessi Giudici per Auvocati , cosi quando deve havere il Principe , e non
giudicare secondo l'accuse, e non fare , che solo la grandezza della querela sia
prova; perci che lamalitia degli huomini tanto grande, che s servirli di
tutte le strade per indurre il Principe ad esser Ministro delle proprie passioni .
Nel Consiglio de X. di quello , che viola la Maest , non pu esser difeso da al
cuno, ne per esso, ne per gli altri agitare , e difendere la causa in detto Consi
glio, ma comparir dinanzi Capi, e sopra tutto quello, ch'egli dice , si cavano
le sue ragioni .
Ne qus vita probrofus, & opertus infamia, Provinciam frtiretur.
ANzi alcuni Principi mandano fuori huomini , de quali s'hanno goduto
le loro Mogli , per godersele . Vno, che consente tal infamia , quali
honorate attioni far mai nel suo governo? Veder, che non habbia vitio di
gioco, non sia odioso quella Provincia non libidinoso, sopratutto non ge
novese, eh' habbia vitio di Mercante .
Nam legibus delie!a tatuiti ; quanto fore mititts in ipsos , m elius infocios,
provideri ne peccaretur
TAnto sar tenuto pi prudente il Principe , che proveder , eh' i delitti
non si commettono di colui , che commessi , sar diligente , e severo nel
castigarli, quanto pi accorto sar colui, che prohibir le malarie , & informit
con lo spurgarsi di colui , che nell'infamit si curer diligentemente ; Perci
che poco savio , bench diligentemente si medica le ferite ricevute , ma mol
to pi sagace sar quello, che sapr ripararsi, che non gli si diano . Non si ri
sarcisce il male dell' offeso per il castigo dell' offtiale cattivo . Ma che diremo
noi di mandar offitiali cattivi, e questi ingrassati spogliarli?
Non ex rumore Jlatuendum..
PAol III. soleva dire , che Banchi , ci la publica fama della Corse di
Roma molto d.iffkilmente errava, nondimeno sopra la relatione di pochi
non deve farsi reslutione ; perche coloro possono muovere da passione .
'Non

sopra il terzo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


271
Non statuendum <&c. ,Ma andar molto circospetto , Se bene credere alla
fama,. che non erra.
Bxcitari quofdam ad melora magnitudine rerum : hebefeere alios .
MAor privatio, um prhatus fuit, & omnium consensi capx Impcrij , f non
mperaffet . E quello accade, quando altri fi fima, ch'vno, ch' buono
in vn eflercitio sia per riuscire ancora in tutti gli altri, e riesce di differente
qualit , e se ne vidde l'essempio , quando che Sisio V. havendo levato dalla
Rota di Roma Monsignor de Rossi Decano di quel famosissimo Tribunale , il
mand Governatore di Perugia , dove riusc cosi inetto , e cosi freddo , che
diede meraviglia tutta la Corte . Questo nasce dalla gran differenza , eh' e
dal giudicare", e governare i Popoli ; per lo contrario si trovano Prelati di
mediocre letteratura, che nel governo fanno riuscita mirabile . Adunque f
di mestiere , che il Principe vegga di conoscere il genio de' suoi offitiali , &
quai sono inclinati, & quai esercitio applicargli ; se bene questa deve essere
prudenza del Ministro di non mai accettare carico, che non sia di suo genio .
Hebefeere,alios. &c. Quando altri di carico maggiore sproportionato al
genio . Mirabilissima cosa anco in questo particolare nella Rcpublica ; poiche conoscendo ogni Senatore il proprio genio, s'applica quello, che si ve
de inclinato , che'se altri si conoscer animoso , risoluto piglier la strada di
comandare in mare , e navigare nelle Galere , s'applicher alla cura delle
fortezze, e dell' Armi . Quelli poi che amano la quiete, & il riposo, attendo
no al giudicare , & altri all'Ambasciane . A miei giorni Monsignor Cesario
essendo tra primi Avocati di Roma , & havendo cumulato gran denaro, gli
venne infastidio d'essere il primo, e pi felice Avocato di tanta Corte, per di
venire il pi infelice Prelato di Roma; perche havendo lasciato il suo mestie
re , al quale era nato , comper la Tesoreria , nella quale riusc cosi grande
mente inetto , che dando , e ricevendo ogni giorno dal Pontefice nuovi dis
gusti , egli si mori disperato , havendo perduto per la sua ambinone quanto
mai haveva con tanti sudori acquistato in tanti anni .
M, oh quanti hanno ascoso valor grande , che non si mostra , perche non
hanno occasioni di demostrarlo , & d'auvertire , che alcuni si trovano pru
denti con le parole, altri con i fatti .
Neque posi Principem &c. Infelicit ! la'misri degli huomini nasce dall'
ambinone de' Principi ; cosa non mai ricordati da precettori . Tiberio ha
veva troppo grand' Imperio , m riegl' Imperi) piccioli il Principe pu co
noscere ogn' vno . Quanto pi grandi gli Stati, tanto peggio sono governati
Sk a majoribus institutum-svtfi anteijfent delia^nafequerentur.
A4 me pare , che Tiberio in questo luogo non parli proposito ; perci
che molto sconcia cosa sarebbe mandare vn vitioso al governo d'vna
Provincia-

xyx
OjservAtioni di Traj/ino Boccalini
Provincia per dire , che si castigher quando errer . Se prevedeva il Princi
pe, che costui era per Fargli csi poco honore, e per dar disgusto suoi Popoli
con il suo governo cattivo ; perche non s'h da oxvc^iMnto foret mitiks in ipfos,
inclini in fecios provider i , ne peccaretur ? E bene vero , che dove si parla d'essequire le leggi , sarebbe bestialit punire vno avanti , che commetta il male .
Ma prudenza necessaria preveder i delitti , inremediarvi pi che punirli,
doppo, che sono commessi ; & la ragione , che commesso il delitto , voi non
potete fare, che il male non sia fatto, e che il vostro suddito non habbia havuto il danno, e voi non habbiate ad haver disgusti d'haver ad imbrattar le ma
ni nel sangue d'vna vostra creatura . Tutta questa oratione falsa , se si vede,
che dal bordello instituito , ne pu succedere male ; perche non provedervi?
come meglio far editto, che non si portino Armi in Casa di Puttane, che farlo
all'hora, che non stato ammazzato .
Satis oiterum Principibus .
DEH' auttorit del Principe se ne possono far due parti ; l'vna serve per
distribuire i premi) agli amorevoli , e l'altra per dar le pene alli disobedieati ; e per, come h detto , deve non permettere, di' altri , che egli distri
buisca premi, e faccia gratie , rimettendo le cose odiose suoi offitiali, come
fece Tiberio .
Satis estam potenti*: minui jura, quoties glifcat potejlat .
SOno pi durabili quei Regni , n quali il Principe ha qualche freno . E'
triviale , ma per molto vero l'essempio , che si racconta di colui , che si
gloriava d'essersi allevato sotto Tutori, e d'haver maggior auttorit, che il R
siio Padre , al quale f risposto con simigliante parole Voglia Dio , che cosi
voi trasmettiate le grandi auttorit , che v'havete vsurpate vostri heredi,
come vostro Padre l'ha tramesse voi .
11 Principe senza qualche tribunale , che lo possa far andar lento precipi
tare, non si pu dire, le non, che sia vn Cavallo sfrenato poco atto ad ogni co
sa, che non habbia freno in bocca, solo buono precipitar lui, e chi lo caval
ca . Ai Duchi primi di Venetia governando insolentemente , fu ristretta
l'auttorit al modo , che si vede . All'hora s'imbriglia il cavallo , quando si
teme , che sfrenato possa precipitare ; Onde nacque , che de' Dogi ne furono
tre vccisi,nove acciecati,e molti esiliati.
Nec vtandum Imperio, vbi legibut agi popi .
SOpra le leggi fono i Principi , anzi arrivano , dove non arrivano le leggi .
Vedi , che Augusto non volle violentare alcuna cosa ; Anzi quando altri
volevano cos' alcuna, se la facevano dare dal Senato j Cosino si fece far Duca
dal

sopra il terzo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


%j \
dal Senato di Firenze . Tiberio sapendo l'importanza di queft' errore , erat
caMduy& novi suris repcrtor; faceva leggi nuove per mostrare di non far cosa
fuor delle leggi ; E se vno pu quel, che desidera con modo nonetto, vorr mai
trovarsi Principe cosi pazzo, che lo pretenda con violenza?
guanto rariorapud tiberium popularisas, tanto latioribus animis accepta .
IL Duca di Sesta stato tenuto la delitia della Corte di Roma, mentre sta
to Ambasciatore , perche in quella Corte ha prima sofferto lo strano modo
di negotiare del Conte d'Olivares , e d'altri molti suoi predecessori in quella
carica, rutti altieri, e superbi , e solo hanno havuto per fine d'essaitar se stessi , e
voler esser adorati , e deprimer gli altri ; ma 1'humanit di quel Duca era altretanto grata, & accetta, quanto di rado si trovavano quelle.virt dell' humanit nella fastosa, e superba natione Spagnola .
Atque il/e prudens moderadi,fipropria ira non impeXeretur .
QVi ci vogliono pene corporali , e gravi, e bisogna haver giuditio, & oc
chio da penetrare i pensieri altrui,non l'orecchie per vdir le parole;Facil
cosa raffrenarsi ne torti fatti ad altri, ma in quelli havuti sta la virt . Quan
do altri commette vn homicidio, altro delitto, offende la giustitia, e deve il
Principe lasciare , ch'essa ne prenda la vendetta con l'Armi , che sono di lei
proprie ; ci con le leggi; & all'hora il Principe non deve imitarla tras
gredire i suoi termini, e non deve levargli il pugnale, e trasmettervisi in modo
alcuno , sinch non habbia deliberato di colui, dal quale essa n' stata grave
mente offesa ; perche all'hora il Principe sar pi grato, se per qualche ragio
ne non il persuadeste fargli la gratia . Ma quando il Principe viene offeso
egli stesto e virt Angelica il non eslr in quel fatto huomo , & havendo tanta
spada in mano non passare pure vn punto i termini ; perci che ogni piccioli
offesa , che si faccia alla persona del Principe , divien delitto capitale ; perche
il disprezzo la pi crudel ferita , che si da ad huomir privati , non che al
Principe .
id sororem quoque Silani Torquatam-tprisca santimonia Virginem expetere.
ECco quanto meritano i Religiosi ; Ogni Principe fa loro grand' honore
moversi piet con i rei ; ma non lodo metterli i Religiosi tr l'Armi .
Capito insignier infamia suit , quod humani , divinique lursciens egregium
publicum , rjr bonas artes debonestavijfet .
'
IL medemo fece vn huomo di lettere , e gradi riguardevoli , vivendo con
costumi cattivi, ch'essendo in vita dissoluta al secolo, si fece Capuccino , per
Mm
attendere

Ojservatoni di Trajano 'Boccalini


attendere suoi viti; pi che mai; perci che egli pigli quell' hbito; perch
sarebbe stato pi odioso al Mondo il suo vivere vitioso ; ma si come queir ha
bito ( se per si piglia per attendere vita pi buona, & essemplare ) consuma
la giovinezza , e tutti gli anni della sua vita nelli studi) delle buone lettere ;
cosi degno di maggior biasimo, s'egli non vive vittuoso,& honoratamente,
che non laverebbe vn ignorante, quali molti viti) si potrebbero attribuire
ad ignoranza , ove al letterato infamia grandissima servirsi delle virt per
tanto spropositatamente infamarsi , senza che habbia alciinO, che lo scusi . E
di qui auviene.che concludono, che non vive al Mondo il pi federato huomo, che vn virtuoso vitioso, come quello, che ha animo, & ingegno pi essercitato,e per pi potente ad esscrcitare la malignit .
Plusquarn binostium &c. Jgu Principe Attguflo conjitutafatis ojkndebant
annuam abfntiam , e? Previnciarura adminijrationcm
dialibu non concedi
,
IL nostro Pontefice doverebbe vedere , che se Romani vietavano Sacer
doti l'ingresso ne' i governi ; quanto maggiormente doverebbe farlo "gli
in vna verissima, e santissima Religione? perci che se bene, che questi lascia
no al Giudice fare la Giustitia nelle cose Capitali , nondimeno sempre la sen
tenza , & il giuditio riceve il moto dalla volont del suo Signore , quando
non lo riceve , non sarebbe egli da stimarsi imprudentissimo colui , che man
dasse alla sua vigna operarij , i quali russer privi d'vn braccio? Che il supre
mo offitiale non pu giudicare nelle cose capitali , habbia da dar tutto il magotio di tanta importanza in poter solo del suo Giudice ? Ah Dio non que
sta non dico imprudenza, ma grandissima crudelt , grandissima ingiuslitia, e
trascurata fierezza abbandonar il suo suddito in tanto bisogno, darlo in poter
d'vn huomo solo di tante imperfettioni .
Io mi ricordo in Perugia essersi trovata dagli Avocati ingiustissima la Mor
te data ad vn reo, e non diedero altro castigo quel Giudice, che di brusche
parole.
*
<
Aggiungo questo, ch' troppo gran pazzia di colui, che havendo molti
offitiali sotto di se, leva i Pastori dalla guardia delle pecore , e li manda se
minare il grano, potendo mandar altri, i quali egli lascia in Gasa disperti.
Ita fors Afta .
NEI dar gli Ossiti) secondo gli Ordini, bisogna haver riguardo di non
smaccarc ne la Camera, ne la Rota . Si pigliano i pi giovani, e pi gra
ti per rispetto de' vecchi , e meritevoli. Gran sodisfatione f data ad ogn*
vno per la creatione di Monsignor Serafino , che parue sproportionata, e da.
mala sodisfatione vedere i giovanni andar inanzi a chi ha faticato .
Hjdem dnbm, &c, Pi conto ( come deve ) fi tiene della grandezza , che
baslezza .

sopra, il terzo Libro degli Amali di Cornelio Tacito .

xj j

Ne Augustin arguerai Taurum , Philippum , Balbum , hostiles exuvias , aitt


exundantcs oses orntu m ad Vrbis, & posterorum gloriam conferre^j.
R Eplico quello, che ho detto altra volta, che nel governo della Republic*
fa mestiere , per voler dannare , approbare qualche cosa , ricorrere ai
Venetiani, i Platoni, Salamoili, Aristotili vivi de' nostri tempi, Principi d'ogni
prudenza dotati, ardisco dire cosa grande , e vera , che non Citt nell' Vniverso , dove i Cittadini habbino rubricato vniversalmente con pi magnifi
cenza, e con spesa Regia vna Citt come Venetia, che per la qualit degli edifitij privane la pi bella di tutte le Citt dell' Vniverso. Cosi non comportarebbono mai quei Signori , che Senatore alcuno fabricasse edifitio publico,
e finche non succedessero di quelli inconvenienti , che cagionavano le fabriche publiche de Teatri fatti in Roma, delle B*a(Tliche,& altre fabricate in Ro
ma da Pompeo, & altri, & in Firenze dalla Casa de' Medici, la quale f pi pro
fusa negli edisitij publici , che privati , come quella che s , che tutto quello,
che fi spende in questa materia da chi ha l'animo , & appoggio grande, si da
vsura per arrivare al Principato della Patria.
At Pompei/ Theatrum ignefortuito haustum, re. nemo afamilia [ufficerei .
PRecetto Tirannico consumar la famiglia; come consumata era la Pom
peiana, che tutto ha contrastato l'Imperio ; cosa, che anco hanno fatto gli
Spagnoli agli Angioini.
Simili laudibui Seianum extulit .
ERrore gravissimo lodar vno,il quale h gF instrumenti in mano di regna
re . Tiberio non poteva soffrir lodi ne del figlio , ne della Madre ; e pure
loda Seiano , sorsi non si pot mai indurre credere , che tant' impresa mise
abbracciata da vn suo servidore. Deve essaltar vno , chi vuol lodar , lodi
l'ingegno, ma non l'illustri, non lo faccia gonfiare, ma pi tosto lo premij.
Bue adroganti& venerai, vt Legatos ad Tiber'mm mineretefedemque vitro
fibi, atque exercituisuo postulant, aut bellum inexplicabile
minitaretur .
PErci che molti Principi per quietare gli Stati loro delle guerre , per
vincere senza sangue, hanno conceduto alle nationi ribellate, e dato loro
paesi ad habitare . S' veduto, che di nuovo questi sono ritornati al vomito
delle sollevationi , come quelli , che hanno nel principio deposte l'Armi per
ripigliarle in occasione migliore; Et all'hora che veggono lo stato in qualche
sconvoglio ; cosa molto pericolosa dare ad habitare le sue Provincie a quanMm a
tit.

y6
Offervaoni di Trajano Boccalini
tit grande d'huomini ; Onde si sono vedute turbolenze, e disordini tali, che
la natione de' Turchi f da principio tolerata dagl' Imperatori Orientali , e
poi col tempo essi hanno rovinato riflesso Imperatore . Onde in questo caso
stimo, che faccia bisogno haver tutte queste circospitioni . Parimente dispar
gerli per lo stato pi che sia possibile, tenergli lontani da' nemici . Cosi il Re
di Spagna h fatto editto , nel quale h prohibito Mori suoi d'habitar le ri
viere del Mar di Spagna, acci non habbino occasione di macchinare cos' al
cuna contro la Spagna con Fajuto de' Turchi d'Africa tenerli di continuo af
flitti, e sopra il tutto d'haver cura, che non sorga tra loro capo alcuno, che sia
di reputatione, e studier poco poco riunirli con i Popoli originarij, e con
ammetter solo la lingua del Regno , come che fa il Turco , che ha prohibito
ogni linguaggio, eccetto il Turchesco , se non v' diversit di Religione , con
quei mezi, che si f in Roma con ogni heretico, & infedele .
Non alias maglisua Populique Romani contumelia indoluijfe Cdftremferunt-,
qukm quod deferto?, & prado hostium more ageret .
TRovandosi fronte il Duca d'Aiva con l'essercito del Principe d'Oranges,
questo mand al Duca vn Trombetta chiedergli, che tra di essi nel par
ticolare de' prigioni s'osservassero le leggi della guerra . Scrivono, che il
Duca s'addirasse quell'ambasciata, e comand, che suite tosto il Trombetta
appiccato , dolendogli , che vn ribello del suo R volesse farne l'inimico , e
presumesse vn Vassallo far la guerra quel R di Spagna , del quale tutto il
Mondo tremava . Deve il Principe con questi tali vsar pi tolto il Boia , e
Sbirro , che Soldati, e con spavento di castigo crudelissimo domargli ; Se pu
ingannarli, disarmargli, & invilirgli nell'otio meglio . Bisogna queste volpi
veder di porle al laccio al meglio, che si pu . Bisogna vsar la volpe, di dove
non basta il Leone . Se il ribello h appoggio grande bene capitolare . Si
vituper nel Pontificato Gregorio con il poco decoro serbato nel trattare
con Alfonso Picolomini suo Vassallo . Li Spagnoli hanno pregato l'accordo
d'Olanda . Fece bene Tiberio ; bisogna mostrare i denti quelli , che hanno
comprata la pace, quando sono privi dell' eslercito .
Neque Spartaco qtdem post tot Confularium exercituum clades inultam
Jtaliam vrenti ( quamquam Sertorij , atque Mitbridatis ingentibut bellis
laktret Rejpublica) datum,vt patio infidem acciperet: ne dum puleberrimo
Populi Romani fastigio latro Tacfarinaspace, & concezione agrorum redinxretur.
Infamia perpetua di qualsivoglia Principe inditio sicuro della debolezza
delle ferze, e dell' ingegno del Principe all'hora particolarmente, che il ri
bello non kvorito da astro Potentato grande, vicino, e nemico .
Cl'Impe-

sopra il terzo Libro degli Afinali di Cornelio Tacito .


xyj
Gf Imperi), che vogliono cadere, danno di questi pronostichi ; perci che
lo smisurato Imperio Ottomano, il quale h tenuto freno ogni Principe ne
mico per grandissimo ch'egli fosse; quello, il quale havendo mal trattato , &
ingiuriato ogni Principe , & i maggiori del Mondo , non h sopportato onta
alcuna , della quale egli non si sia vendicato . Due Anni sono h veduto vn
Scrivano huomo vilissimo ribello contro il suo Principe , & havendogli fatta
la guerra , ne havendo potuto domare , stato sforzato vergognosa resolutione di capitolare con esso lui , e dargli sodisfatione , e per disarmarlo, con
cedergli in governo la Bossina . Questo patisce limitatione , quando altri h
vassallo, il quale essendosi ribellato, h appoggio di Principe grande , con l'a
cuto , del quale egli f la guerra , che in tal cao anco i Principi grandi hanno
capitolato . Perche la Francia prima vedendo,che li Principi della Casa Borbona guerreggiavano nella Francia con il braccio potentissimo de' Spagnoli,
capitol con essi , non tanto per dar loro sodisfatione , quanto per levare
Spagnoli quel!' attacco di travagliar la Francia con i Soggetti nobilissimi de'
Principi ; Cosi ancora li Spagnoli vedendo , che nella ribellione di Fiandra
tenevano si pu dire sottosopra tutto il Mondo per levar quell' occasione agi'
Inglesi, Francesi, Tedeschi, & Italiani di travagliarli con il mezo de'loro sud
diti stessi, hanno tentato ogni strada di quietai gir.
Pu anco il Principe far accordo ancorch vergognoso con vn suo ribello
per ingannarlo con le capitnlationi avantaggiose per lui, come pi volte han
no fatto li R di Napoli con i loro Baroni, e molto meglio di tutti la Francia
con il Conte di San Polo, el Duca di Ghisa, al quale il R conced per riaver
lo nelle sue forze, dal nome Regio in poi, tutto quello, che seppe dimandare;
perci che n primi giorni fatto l'accordo, il R fu biasimato, eh' havesse tan
to conceduto ad vn suo vassallo , e ribello ; Havendo poi veduto ogn' vno,
che il tutto si faceva con artisitio , lod il R , che havesse saputo cogliere
Fastuta volpe alla Trappola
Cosi ancora la Nobilt di Genova capitol con quel Notaro, ch'era stato
capo di quel Popolo in quella sollevatione , per poterlo fare ammazzare pi
commodamente . Tutte queste sono honoratissime capitulationi ; ma non
mai alla memoria degli huomini , ne con nemico pi vile , ne da Principe
maggiore fu fatta pi vergognosa capitolatione , ne pi brutto accordo di
quello, che Gregorio XIII. Sommo Pontefice fece col sopradetto Picolomini Signore di Monte Marciano , aiutato solo da Gran Duchi di Toscana , t
molto copertamente, il quale havendo bandiere spiegate rubbato, assassina
to, e fatto ogni male nello Stato della Sede Apostolica; f indotto il Papa
perdonargli dal Cardinal de' Medici ; F alloggiato , e condotto Roma
trionfante, concorrendo tutto il Popolo vedere vn ladrone , eh' haveva ot
tenuto tanto da quelle Sede Apostolica , la quale, come dice Tacito di Rom3,
in stato minore sotto i Pontefici passati haveva severamente puniti gl'Impe
ratori armati, che havevano voluto far violenza , & ogn' vno stupiva di tanta
facilit di quel Pontefke,che pure haveva ktto,che Giulio secondo, ne meno
Mm 3
nella

Zj$
Qjjrvationi di ttajuM ., occulini
polla sconfitta di Ravenna haveva voluto accettare conditioni di pace honor'atfsime da Lodovico X I. R di Francia .
t
Dai negotiitm BUso , cxtertu quidem adJpem proliceret, arma Jncs
noxa sottendi .
STrada sicurissima disarmare il ribello , che h per fine d'indurre i com
pagni ad eccessi estremi, acci non sperino perdono, stiano (co vniti ; On
de deve il Principe sfodrar contro i ribelli per disarmar il Capo della sollevatione la prinV Arma del perdono , e poi con esso sfogare la rabbia della giustitia. Cosi il R Henrico IV. vedendosi contro la Lega doppo la Morte
d'Henrico III. eglipublic indulti contro i ribelli seguaci della Lega , e pro
mise loro alcuni gradi honorati . Onde non solo alcuni adherenti, ma i prin
cipali stessi , & il medcmoDuca d'Vmena abbandonorono li Sp agnoli, i quali
all'hora hebbero perduta la guerra , che il R col perdono lev loro tanti se
guaci, eslbrtandogli pigliare dalla mano del R , e con la pace quei premij,
che essi andavano cercando con tanti travagli da nemici della Natione Fran
cese , & i quali bene anco ottenuti , non mai haverebbono goduto in pace ;
Cosi si deve fare non distruggere la pi pretiosa gioia , che si trova ne' Stati,
che sono li Popoli .
Scrivono , che pianse il R di Spagna tenerissimamente le Vittorie havute
dal suo Capitano Duca d'Alva contro suoi Popoli , miseramente agitati da
Capi ribelli, essendo stato informato di tutti i sacchi, di tanto numero infinito
di Popoli, che veniva tagliato pezzi, & ordin, che si trattasse quella guerra
con il negotio,ma non furono tempo, perche con la severit del Duca s'e
rano di troppo incrudeliti li Fiamenghi .
Quia quoquo inclinarent,pars aliqua militts Romani in ore, in laleres,
rjr fiepe tergo erat, multique co modo csi> aut circumventi :
ERa la Romagna travagliatiflma da banditi , & era cosa impossibile libe
rarla, se il Duca Alfonso, ancor egli offeso non si suste mosso di modo,che
essendosi armate tutte le Citt della Romagna, e trovandosi da pi lati gente
armata della Sede Apostolica, & dal Duca furono in pochi giorni disfatti tut
ti quei ladri ; e non meraviglia se di questo morbo patiscono pi gli Stati
piccoli, che li grandi , per la sicura ritirata , che hanno n i Stati d'altri Prin
cipi.
spjim autenDucis quoque modo &c. Il capo si deve levare qttocjtto modo
Venete anco con il peraono , se si pu ; e f bene non accettare il Principe
d'Oranges, quando si volle dare, che risposero aspramente , che si costituiste ;
non mai credendo tanto, quanto spaventato, si deve accettare .

sopra il terzo Eibrv degli Annali di Corrtlo Tacito.


Regrejfa eft^properaniius tamen quam ex vtiitatefciorunt-, reliBis
per quos refurgeret bellum .
COsi accade , ne* mali del corpo, quando con le medicine non fono eva
cuati gli humori , che presto si ricade in infirmit molto pi pericolosa,
non solo quando non sono vinti, ma se accade, che altri conceda loro tutte le
strade d'haver di nuovo ritornare ne' medesimi inconvenienti ; Ma ritor
nando al medesimo caso d'Alfonso Picolomini ; Dico , che havcridoli servito
il Gran Duca del modo , che ho detto di sopra , ritrovandosi aggravato da
grandissima quantit di debiti per le spese fatte alPhora, ch'egli armava nello
Stato Ecclesiastico , e facendo instanza gli creditori', d'esser pagati, e preten
dendo Alfonso, che i Gran Duchi doveflfero pagar loro i debiti fatti per loro
benefitio, almeno non permettere, ch'egli non suste cosi vilipeso, e strapazzato da suoi creditori , venne perci in disgusto con esso Gran Duca, e cre
dendosi d'haver di nuovo trattar con Papa Gregorio XIII. vsci di Firenze
armato, ma il Gran Duca diede il carico al Bisanzone, che lo seguitasse, come
dice Tacito finche l'haveva nelle mani .
N' possibile esprimere la diligenza, la sollecitudine la spesa, che fece quel
Principe per fuggire quella vergogna della quale era stato cagione, che si fa
cesse alla Santa Sede ; si convenne co' Genovesi, con Lucchesi,con Vcnctiani,
e con ogni Principe , che non lo ricettassero per ottener di poterlo persegui
tare anco armato nello Stato Ecclesiastico , dove fatto prigione, & havuto
nelle mani per favore & ajuto de suoi partiali Cavalieri di San Stefano .
Colui, il quale essendo stato fatto prigione nel suo stato, doveva la Santa Sede
per tante offese ricevute punire, lo fece il Gran Duca impiccare alla senestra,
della NobiHssima Caf Picolomini . Vedi, come il R d'Inghilterra volle dai
R Filippo, che andava in Spagna quel suo Barone .
ld quoque Biase tributi y vt Imperatore
VEdi nome d'Imperatore era dignit modesta : hora denota somma auttorit , suprema , e prima Phavea conceduto Gcrrhanico, non altro
premio chedVtile si deve dare al Capitano .
Prisco erga Duces honore. &c Cosa , onde ne nacque tanto male, che ogni
legione faceva il suo Imperatore , e nacque da questa radice quella grandissi
ma prerogativa, C&fcrique progener itstirtattts &c. Non s come non lo creda,
che advno, acquate haveva ammazzato il Padre, voleva tanto male , desse iti
Moglie vna del sangue Reale di Germanico , la quale marito bassamente' , t
nel libro V. parlando d'Elio Lamia, dice ; Et non permijfa Provincia indigtiaiiorum addiderat *
UH,

Ojfervationi di Trajano Boccalini


1/ti, quod Prjttttram intra stetit, contendano ex injuria .
NOn ha dubbio alcuno , che certi huomini , che si trovano tra Prelati ia
Roma miei giorni sono , i quali non vogliono per i loro meriti punto
piegarsi ad acquistar la gratia de" Papi , e quello , che pi importa de' Nepoti
loro, difficilissimamente sono saliti grado alcuno ; Perci che oltre i meriti,
che si tengono con la piacevolezza con l'ossequio verso il Papa, e suo Nepote,
con mostrar sempre di riconoscer molto pi gli honori della liberalit del
Principe, che da propri) meriti si pu facilmente ascendere gradi maggiori;
Poich se bene i Principi buoni vogliono far le gratie meritevoli , amano
ancora sciegliere huomini affabili, che riconosch ino gli obblighi verso il Prin
cipe loro, e suoi successori ; Perci che questi tali, che ho nominati con il loro
pretender integrit di vita, di costumi, e di non voler far cos' alcuna per ria
ver qualsivoglia grado grande, fono tenuti rozzi , e sorsi superbi , & hiomini
di poca gratitudine, e meno conversatione , sono i capricci loro , poich sono
ostinati nella loro singolarit, e perci sono aborriti da Papi.
Consulatum adeptus est .
PErche l'intromettere huomini nuovi vili tr la Nobilt, smacca li vecchi,
e li fa perdere il credito . Non si pu dire , come si sia invilita la Nobilt
di Napoli con haver il R lasciato comprar feudi importantissimi Mercanti
da Porci, e con haver introdotti Genovesi, & altri forastieri .
Ssd Avo (ire. Come quei , che vogliono fare il Republicone , sono odiati,
tenuti dietro . Ma gli huomini nuovi ammessi nel Senato , tengono da quel
Principe, che gli h data l'auttorit, egli m mener la grandezza .
Consideriamo qui ancora , che grandissimo honore acquista colui , nella
Corte, che conosciuto meritevole di gradohonorato,e non compiaciuto
dal Principe per qualche giusto rispetto . Monsignor Serafino Principe de*
letterati nella Corte di Roma,sendosi sempre mostrato fedelissimo , & amorevoliffmo verso la Corona di Francia , stato atrocissimamente perseguitato
dalli Spagnoli , la qual persecutione gli h acquistata tutta la gratia della
Corte, come quella, ch'era gisdicata da ogni buono indignissima , & il Cardi
nal Salviati crebbe meravigliosamente anch' egli appresso tutta la Corte in
reputatione, sapendosi , che il tutto facevano per l'ingiustissimo , & eslecrabilissimo fine, ch'hanno li Spagnoli, che il Sommo Pontefice non cada in perso
na di gran spirito, e d'animo grande ; perci che gli maligni Spagnoli gagliar
dissimamente se gli opponevano ne' Conclavi, acci non fusse creato Sommo
Pontefice .
Notate anco dalle parole di Tacito , ch'vn Principe sospetto non deve ti
rare inanzi soggetti di gran spirito,, di grand' ingegno, bench gli siano considenrjssinj;.
Pigimi

sopra il terzo Libro itegli Annali Ji Camelia Tacita .

iSi

yiginti<clariftmarum familiahtm imagines AnteUtx funi Manli/,


gtntij , aliaque ejusdem nobilitati nomina .
Nobilissima vsanza degna d'esser introdotta in ogni ben ordinata Citta,
se fiorisse in Roma , (coprirebbesi l'antica Nobilt della famiglia Conci
&mosa per tanti Sommi Pontefici; la Savella , Orsina , la Colonnese, e molte
altre, che sarebbono celebratissime, e sarebbe quest' vsanza sprone acutissimo,
e stimolo perpetuo di vivere honoratamente , e di far nel maritarsi parenti
degni della sua Casa, e ruggire per denari di gran dote d'introdurvi cose vili .
Dejdium ilio rum irridere lihet, qui prafentipotentia credunt exigi
pojse , etiam fequent memoriam .
Siano pur sicuri quelli, che oprano virtuosamente, che leveranno loro stam
pa nel cuore degli huomini d'eterne lettere di perpetua gloria , le quali
non possibile , ch'alcun Principe , & alcun Tiranno , scancelli gi mai con
qualsivoglia artifitio, spavento; Perci che non in poter de' Tiranni co
mandare, se non per tempo brevissimo, e fino, che dura la vita loro , e posso
no fare , che vna generosa , & honorata attione fatta per salute della Patria,
perda la vera lode tanto cara, e che dagli huomini non sia in eterno celebra
ta ; Quanti vecisori di Tiranni sono stati prohibiti nominar nelle Corti, e pure
fono vissuti vivissimi sempre nella memoria degli huomini , & hora Cassio , e
Bruto, e molto pi Bruto vecchio vivono, & la memoria loro hoggi pi ce
lebre, che mai .
Sedprafulgebant Cajsttts, atque Brutta, eo ipfi, qtiod effigies eorum
non vifebantur.
L'Et, che verranno essalteranno fino alle stelle le' virt, e l'animo risoluto
di queir vecisione del Tiranno , eh' all'hora non si pot nominare , per
portar rispetto quel Principe , che possiede lo Stato hereditario del primo
Tiranno. Cosi Lorenzino de' Medici ancora haver dalla posterit tanto
lode maggiore, quanto hora altri si sforza, eh' il suo nome sia sepolto .

fine del terzo Libro .

Nn

QSSER-

X%1
OS S ERVATIO NI

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO

SOPRA
ILQVARTO

LIBRO

DEGLI

ANNALI

DI

CORNELIO

TACITO.

Nam Germanici mortem inter projfera ducebat .


LA Mrte- di Germanico haveva assicurato lo Stato Tiberio, e per egli
la connutnerava tra le sue prosperitadi, poich tanto grata la Morte di
quei, eh' assicurano Io Stato, che nulla pi . Nella Morte de' Principi voglio,
che consideriate l'interesse, in quella de' privati il sangue . Vsano i Principi
non voler altro sangue ne' suoi Stati , che quello de' propri) figlioli; Ond'e,
che con sicurezza di Tiberio non poteva viver Germanico , cui fu data la
Morte affinch non Vi suste altri del sangue d'Imperatore .
Carlo II. R d'Inghilterra fece pi rami. Furono tutti chiamati , e tutti
fovinorono il Regno, perche servirono, efurono Ministri agli ambitiosi ; Et
stato di grand' vole ad Elisabetta d'Inghilterra il non trovarsi sangue maschio
Reale, perche le semine facilmente levo dal Mondo .
A questo modo morto Germanico , che gli dava gelosia , non rest pi ai
soldati quel soggetto, che potesse tenere in freno Tiberio . I Principi in som
ma non amano vedere del proprio altro sangue ne' loro stati , che quello de*
lero figlioli . Selim non fece contro suo Padre la guerra, ma contro suo fra
tello, dubitando di lui ; Onde non dobbiamo mostrar gran dolore nella morte
de' parenti del Principe ; perche spesso gli caro d'haverli perduti; perche
carissimo f il Cardinale di Toledo Clemente Vili, ma ch'egli morisse non.
f discaro chi veniva tiranneggiato ,
Cam

fofra, il quarto Libra degli Annali di Cornelio Taciti .

1$j

Cum repente turbare fortuna coepit.


NOn mai vengono le disgratie , se non nel colmo delle felicit . Il Graa
Duca di Toscana non ha mai comportato , che D.Gio: suo fratello, ne
D.Antonio suo Nepote pigliassero Moglie ; ma perche maggior timore haveva di D.Antonio all'hora, ch'esso Gran Duca si vedde assicurata la successio
ne di molti figlioli, volle quello, che pigliasse la Croce della Religione di Mal
ta ; Non ha dubbio alcuno , che se Germanico russe vissuto , sarebbe stato il
Principato di Tiberio in timore . Et vsano di dire i Principi, ch'c troppo dol
ce regnare, senza gelosia ; detto, eh' haveva continuamente Selim Imperator
de' Turchi.
Savire ipfc^> .
NOtate , che le Congiure, che si fanno contro i Principi , ancorch sian
piacevolissimi, gli fanno incrudelire, e divenir Tiranni crudelissimi di
modo este da essi non si pu haver pi ne gratia , ne amorevolezza , ma tutto
il loro governare divien severit, e s'inducono prender l'occasione di levarli
dinanzi gli ostacoli, che possono impedire la loro grandezza, e permettono,
ogni rigore Ministri, stimando carit verso le loro persone quante crudelt
vedono commettere da loro favoriti dalla Congiura, che si scoperse di Scia
no, vedremo quanti mali nacquero in Roma ; Et in vero l'esito infelicissimo,
che sogliono haver sempre queste macchine, doverebbe ammaestrar chi si sia
ad astenersene ; perci che quando anche riescono, il Principe , che succede,
ha cagione di dubitare, che non auvenga il medemo se stesso ; e perci vi
rimedia con attioni crudelissime, come fece Augusto con quella fiera prescritione,la protetione del Triunvirato, la crudelt di Tiberio, furono frutti, della Congiura di Cassio, e Bruto; perche impauriti i Principi, vogliono schifare
quel male , del quale altri sono incorsi . Ma l'vccidere tanti Cittadini, f ca
gione della rovina di Caligola, Nerone, Domitiano, & altri .
Aut favientibus .
SEiano haveva bisogno di far spargere il sangue tutto per arrivare al suo
intento, poi spegner tutti quelli, che havesle riconosciuti non favorevoli
alle cose sue di modo , che Tiberio f crudelekper mantenere, severo, per ac
quistare ; perci ammazz tutti gli amici di Germanico non meno , che di
Sciano
Initium, & causa penes eslium Seianum .
NOn giSeiano, mal'istesso Tiberio f cagione di tanti mali, & se stes
so, & al Popolo Romano ; perci che il minor male f ammazzar Seiano,
Nn z
il gran

'xjty
fservationi S Trajano Boccalini
il gran male fu , che con l'essaltatione quasi commendasse il seguito , e con
l'abbassamento il.precipitio, havendo egli sospetto, che potessero esser parte
cipi della Congiura, si comprano di queste calamit quei Principi, che acce
cati dalla loro perversa fortuna, si fanno superiori .
A me spiace solamente quella legge, che comanda, che quando stato fat
to vn furto notabile si processi cosi il padrone , come il ladro ; perche il pa
drone havuta poca cura delle sue facolt ha dato occasione, & invitato il la
dro rubbare; perci spalancata occasione^che fida altrui, fa errare, e sfor
za anco gli huomini honorati commettere brutti eccessi . Troppo desiderabil cosa il regnare . Pazzo colui , che da materia ad altri , che possono
aspirare al Regno con la rovina della sua vita; poich molto maggior castigo
colui merita, che mostra la sua bellissima Moglie ignuda all'amico, che quello,
che cerca violargliela .
Aggiungi, eh' il Principe con favorir strabocchevolmente vn suo favorito,
disgusta infiniti, ch'egli lascia adietro . Il Ministro per mantenersi nella gran
dezza, commette mille cose indegne,per abbassare H suo emolo; Onde il go
verno s'intorbida in gare , le quali alcuna volta scoppiano in Cospirationi
contro il medesimo Principe ; poscia che vno de' pretesti de Ribelli suol esser
il veder alzar alcuni Mignoni ( cosi in Francia si chiamano i favoriti) i quali
occupando tutta la gratia del R distribuiscono ossitij ad amici loro, e si for
mano vn seguito>vna potenza d'huomini nuovi , abbassando i buoni servitori
del Principe
Chi ben vorr considerare la Corte del Principe , trover, che la miseria
vn infermit d'animo intorno questo particolare de' servitori favoriti, i qua
li seminano tutte quelle zizanie , che travagliano in infinito gli Stati con la
Bovina loro,.
Gohorthus Pratori, Prtfeum .
QVesto f quel grandissimo errore, che poco manc, che non tirafl secola rovina di Tiberio , perci che il Principe non mai deve dar il maneg-;
gio degli esserciti colui, ch'h la sua persona in mano; sempre si deve ba
ver cura, che yn solo non possa d se haver commodit d'occupare lo Stato, 8&
vecidere il Principe, come prattica il Turco mirabilmente, tr suoi Bass .
La vita del Gran Signore e in mano d'Eunuchi ; gli esserciti stanno sotto l
cura degli altri ; come l'Ag de' Giannizzeri, & il General dell'Armata il Pri
mo Visir ; egli altri quatro Vistri hanno la dispositioae del governo, e per polifica il Gran Signore non procura di mantener le gare tr suoiMinistri. Deve
il Principe haver cura , che i suoi Ministri grandi non siano legati di parenta->
do, edjmoltaamicitia, ma che siano tali, che sia cosa impossibile , che vno
ceda all'altro* e che s'accordino commetter eccesso brutto contro la perso
na, e lo stato del Principe . Il R di Francia Henrico I V. havendo dato il governo della Borgogna al Marescial di Birone,suo confidentissimo , ancorch

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


i$ j
egli russe la pi cara persona , ch'egli bavtte appresso di se , nondimeno non:
volle dargli le fortezze in mano ; Cosa y che imitano ancora gli Spagnoli , i
quali danno k Fortezze Ministri dipendenti dal R , non dal Governatore
dello Stato ; perci che la molta commodit d'occupare lo Stato , f che non
siano tal volta delle cattive volontMox Tiberium variis artibw devwxt ado .
VEdete,come Seiano si mostrava zelante contro il sangue d'Augusto, d'A
grippina, e suoi figlioli per servino di Tiberio ? prima si mostr zelante
della vita del Principe , mostr di sospettare, odiar gli nemici, andar auvertito , & odiar quello , che si doveva come il sangue di Germanico con farsi Mi
nistro de' secreti dello Stato, e delle cose pi care, e grate . Infelicit de' Prin
cipi, che per secondar l'humor , sono con artifitij circonvenuti da quei servi
tori, quali essi hanno dato la cura della persona loro, e confidato tutto il se
creto dell'Anima.
L'Arti sofficienti d'acquistarsi l'intiera grafia del Principe conformarsi in
tutto , e per tutto alla persona del Principe , sono haver le medesime deletta-'
tioni, odiar le medesime cost, esser Ministro di tutto quello , che sopra modo
gli aggradea , e mostrarsi innamorato della sua persona , e del servitio suo .
Potrei qui nominare vn Cardinale di Roma , il quale si fattamente s' dato in
preda ad vn servitore , che essendone il Padre d'esso Cardinale grandemente
scandalizzato ,. si dolse della mostruosa potenza , eh' haveva il fiio servitore irr
Casa , quando riavendolo pregato di levarselo d'attorno affinch cessassero
tante mormorationi , che si facevano per tutta la Corte ; Gli rispose il Cardi
nale , ch'egli amava il suo servitore , perci che lo vedeva innamorato della
sua persona, e del suo servitio .. .
Jde , vt obfcurum adverfam aliosftbi vm incautum , intetiumqiie effeeret .
NOa si trova huomo privato , non Principe per otctiito ch'egli sia, che
non habbia vn amico , con il quale non s'addomestichi, & cui fidando
l'animo suo non iscopra tutti i suoi secretile non fidi la sua vita non nelle guar
die, e nelle Fortezze, come si facon estranei, ma sopra la fede dell' amico,
fervitore caro, e se con tutti gii altri volesse vsare imezi termini, non si trove
rebbe buon servitio nel- Ministro ma felice e quel Principe , eh' ha fortuna
d'imbattersi, e fece elettione d'vn confidente lontano dall' ambitione , e cos,
fedele , che ferva il suo Padrone senza mai darli sospetto ; E pi felici i Popoli,
ch'hanno fortuna d'esser governati da Principe , ch'ha fatta elettione di Mi
nistro degno del governo-loro j poi che imali Ministri, come f Seiano cagio
nano molti mali .
Il R Filippo Austero fino con il figlio si diede tanto in potere di Ruigomez,.
chelo stesso molte volte si spavent della sua grandezza , & n'auvernil R,
Un j
morendo

ig
Ojservationi di Traiano Boccalini
morendo con quei, de' quali si fidano, non s'vsa arte, si procede con candidez.
za d'animo .
L'Arte, la cupezza, l'austerit, e la disfimulatione s'vsa con quei, con i quali
non s'ha confidenza . Di modo che fidandosi Tiberio di Seiano , procedeva
con lui liberamente, e per cosi dire disarmato .
Cujus pari exitio viguit .

. .

Crescono , e cadono questi favoriti Ministri de' Principi con danno gran
dissimo de' Stati; perci che il favorito, eh' ho detto, che si fabrica la sua
potenza, atterra molti meritevoli, volendo abbassare quelli, che non gli si vo
gliono humiliare, e per poter haver gradi grandi da esultare i loro amorevo
li, ne spogliano i buoni, e vecchi Ministri del Principe . Quante cose fece Ruigomez per arrivare dominare, per cacciare il Duca d'Aiva di Corte, persua
se quell'infelice [andata in Fiandra, e lo fece venire in Italia , tenendo mano
alla persecutione di D.Ferrante . Ma accade, che cadendo questo, eh' il Prin
cipe insospettito della grandezza del suo Ministro, non sol l'abbassa, levan
doli le grandezze , e la vita , ma gli divengono diffidenti tutti li favoriti , &
amici del gi favorito Ministro, e tiene, che quelli , che siano stati consapevoli
della congiura, che siano stati sciclti, come conosciuti dal suo Ministro, atti
tumultuare, come mal sodisfatti dal Principe, e che haverebbe seguita la for
tuna di qualunque havesse voluto levargli lo Stato; Quindi , chedopp la
Morte di Seiano tanti amici di lui furono per questi i sospetti perseguitati .
Corpus UH laborum tolerans, animus andax,sui obtegens : in alias
criminator : jttxta adulatio, & superbia .
GRandisfimo genio d'huomo nato per vna fortuna grande . Mi pare di
vedere vivo il ritratto de' costumi del gi Duca di Ghisa ambitioso sopra
tutti gli huomini dell'et sua, di spirito inquietissimo, & atto quella smisura
ta impresa , ch'egli abbracci d'affrontare con la spada , e la cappa , & vna
borsa d'oro vn Regno di Francia pieno di tanti Principi di tanta Nobilt, di
tanti Popoli affettionatissimi al nome Regio . Questi talenti si devino vsare
in servitio del suo R ; passa in vitio ogni virt, che s'vsa per vsurpar vn Stato
al suo Signore . Non tanto diligente , quanto bisogna l'eslmine , che deve
tare vn Principe, per conoscere il genio del Ministro .
luxta adulatio, & superbia .
BRuttissimo vitio quello, che pone in odio lo stesso Principe. Se Toleda
il Cardinale viveva , e non moriva nella buona gratia del Papa ; bisogna,
che gli Offitiali , e Ministri siano valenti , ma che paiono addormentati. Il
Principe deve tifare inanzi soggetto quieto , non di genio violente , e che
non

sopra il quarto libr degli Annali di Cornelio Tacit .


ij
non habbia spiriti grandi . Palam compostm , pudor intut . Questo diede no
cumento al Duca di Ghisa il mostrar la sua ambitiOne,la quale si deve tener
ascok . Toledo la mostr, e s'imbarc .
Ejusque causa modo largitio .
A liberalit di Casa protettrice de' ladri . Il Duca di Ghisa capo de*
.scontenti non faceva niente senza denaro Spagnolo .
Firn prasecllura modicam antea intendit .
IL Camarlengo di Roma offitio grande ; perci che si da Cardinali con
la lor somma auttorit possono vsurpar l'altrui auttorit , e chiamare se
le cause degli altri Tribunali , senza che alcuno se n'habbia risentire ; ma
grandissirrio , & immenso s' fatto ail"hora che caduto in mano Nepoti de'
Sommi Pontefici il sudetto officio di Camarlengo , havendo questi il braccio
tanto grande; cosa, che deve imparar ogni Principe di dare i Magistrati ad
huomirti proportionati quel Magistrato affinch non li facci vscir de' lor
rormini .
Gran consideratione deve havere vn Principe nel dar Magistrati , carichi,
& ossitij. Il carico si da alla persona ; per mostrar deve la persona al carico,
& il carico alla persona
Dispersai perVrbem Cohortes, vna in castra conducendo, &frutti imperia .
PEricolofa cosa i , che vn Corpo de Soldati sia vnito in vn luogo ; perci
che il Soldato riconoscendo le sue forze atto ad essere concitato sdi
tione, come molto bene s' veduto nell'Imperio Romano , dove questi Sol
dati Pretoriani vennero tanta licenza, che venderono l'Imperio all'incanto
chi pi loro offeriva . L'Imperator de' Turchi, il quale solo tra Principi, che
regnano hoggi giorno , ha vn Corpo di guardia simile questi soldati Preto
riani ; non gli tiene cosi vniti sapendo il pericolo, che correrebbe d'essi . Et
il Rdi Francia , il quale haveva fatta sette Legioni in quel Regno , havendo
veduto il pessimo essetto, che facevano , gli lev . Avanti che si lascino fare
finnovationi, si deVe havere molta cura . Augusto fece molto meglio , che le
tenne non solo separate, ma non arm tanta moltitudine d'huomin .
In castro* metm crederetur .
Considera bene , onde viene , che si da tanta licenza Giannizzeri , e se
tanta violenza sia per apportar danno queir Imperio , e fe sia bene te^
ner corpo di Guardia tale, quale ha il Turco, e l'havevano gP Imperatori Ro
mani vniti in vn luogo, separati ,
Vt perfetta

-2,88

Ojfervalioni di Trajaw Boccalini


Vt perseti*funi castra ittrupere paulatim militares animas,
adeundo , appellando .

Essendo il Cicala ne' tempi d'Amurat fatto Ag de' Giannizzeri , ci loro


Capitano , tosto , che quel Principe s'auvidde , ch'esso Cicala con certe
maniere dolci , & Italiane affettava l'amore de* Giannizzeri pi di quello,
ch'egli haverebbe voluto, lo lev da quel carico . Documento d'ogni Prin
cipe di star molto vigilante sopii il Ministro, eh* ha l'armi nelle mani, che se
dice Tacito, brevest(fr infausti Populi Romani amores ; molto pi devono essere
brevi, & infelici d'vn Popolo armato atto ad esser impiegato ad ogn' impresa ;
Cos gli Spagnoli , che comandano , hanno per massima non farsi amare da
Napolitani .
Henric R di Francia mentre visse Carlo X. suo fratello fu luogotenente
del R , ^hebbe in mano tutta la potenza dell' Armi del Regno di Francia,
cosa pericolosissima ', che vn pi prossimo del sangue haveise tanta austerit,
& occasione d'acquistarsi tanti favori, e beneficar tanti . Ma essendo il medemo Flenrico doppo la Morte di Carlo prvenuto alla Corona , ancorch suo
fratello Ercole Duca d'Alanson havesse desiderato estremamente il medemo
carico, non volle il R mai darglielo .
Deve per destinguersi qual sia quel Principe , che deve sospettare dell*
amore smisurato , che il suo essercito porta al suo Capitano/e qual n . Ma
diciamo di gratia in questo luogo , quando sia pericoloso al Principe , che il
suo Capitano sia amato da soldati, e quando n possi gettar questo fondamen
to , che se il Capitano sar privato , molto pi se sar forastiere, non sar mai
dannoso , ch'egli sia amato , e negli Stati hereditarij particolarmente , e ne'
Regni quieti ; Ma se il Capitano sar grande per se, e nobile, come era il Duca
di Ghisa, sar sempre cosa di gelosia di dargli l'armi nelle mani, & all'hora par
ticolarmente , quando il Regno si trova in travaglio , e per questo i Turchi
non hanno mai fatti Capitani di Nationi Turca, ma sempre rinegati'.
Henrico 1 1 1. di Francia ancorch il Duca d'Alanson fusse suo fratello natu
rale, non lo volle per luogotenente della MilitiaFrancese,perci che il Regno
di Francia si vedeva in grandissimo travaglio , e se stesso senza heredi; Cosi
ancora gli Spagnoli non amarono punto, che il Duca di Parma si procacciasse
tanto l'amore della Militia di Fiandra, e di quella Natione sollevata . In ogni ,
cosa non deve il Capitano esser amato, ne odiato ; si che non sia obedito, ne '
seguitato volontieri , ma dire , ch' bene , che sia amato per Pattioni sue, non
che il Principe sia vigilante , non vi s'vsi artifitio in acquistar l'amore del Po
polo ; ma chi ferve Tiranno , Principe d'Elettione , sempre sar pi caro
all'hora, che egli sar odiato per il rigore , eh' vsa co' suoi soldati , che si pro
caccer d'esser amato ,
Siw

sopra il quarto Libr degli Ansigli di Cottoli Tacito .

x%9

Simul Centuriones .
COsa vietata, anzi il Turco tr il Capitano, & il Luogotenente vuole, che
vi fia sar ; Cosi si da il governo della Giustitia, e dell' Armi tre perso
ne il R da noggi Governatori , i Luogotenenti , e cosi tutti i Ministri Luo
gotenenti, e Caporali devono dependere dal R .
Neque Senatorio ambita .
E Cosa necessaria farsi amici, e se pub dargli governo d'esserciti , di Provin
cie grandi , ramministrationi del denaro , e sopra il tutto delle fortezze ;
cosi haveva fatto quel Duca di Ghisa, eh' haveva in mano tutti g' instromenti
dello Stato . Auvertenza , che devono havere i Principi nel procedere con i
loro favoriti, servirsene in quello, ch' loro carico, e non pi non fidarsi mai
d'alcuno . Trapass in questo Adriano Imperatore quello , ch' infedelt ac
quista nome di glorioso acquisto de' Stati; non si danno di questi premi] ser
vitori ; ma niuna cosa pi inganna, che il non poter credere , eh' altri ardisca
vna gran sceleratezza; Errore , che si cagiona , perche altri crede d'essere ria
mato, come ama .
Facili Tiberio, atque ita prono-, vt focium laborum, non modo in fermonibus^
fed apttd Patres & Populum celebrarti .
FVrono tutte cose , che Tiberio ne meno al figliolo concedeva, anzi come
riabbiamo pi volte veduto di sopra, soleva riprendere quei , che di sover
chio lo lodavano, e mostravano di voler honorar Druso , e Germanico , e Li
via sua Madre ; ma nelle cose dal comandare non creda Principe alcuno di
trovar nel servitore sede maggiore, quanto egli pi mostrer d'amari >, e d'obligarselo ; perci che per regnare stimano honorato il romper qual fi voglia
fede, bc la ragione , che quando altri divenuto R , e Principe degli huomini, ingrandisce se stesso di modo, che si vuol professare fonte d'honore , e non
haver macchia nella sua persona .
Coli per Theatra .
PErnicioso per certo, che si faccia vno famoso appresso il Popolo.ma molto
pi appresso i soldati , e basta vn segno in vn servitore latto dal Principe
per dargli seguito, e rovinarlo, non che le dimostrationi spalancate .
Adunque tenghi il Principe per se la grandezza sua , ne mai lasci, che altri
ne faccino mercanzia ; e pur datali amici , e da tali servitori ipno insidiati
Da Pompeiano f tramata vn infidia contro Commodo suo caro amico , da
Macrone contro Tiberio , da Lorenzino contro Alessandro Medici , e da suoi
Camerieri contro Domitiano .
Oo
Cttcrum

Ojfirvatom d Trajuna Boccasw


Caterum piena Caftrum domut, juvenslitti Nepos adulti moram
capiti) ajferebant .
NOn hgones , non clafes perinde firma imperi] monimema, qitam mmermn liberorum . Cosi ha detto prudentemente altrove Tacito , e noi riabbia
mo discorso bastanza in quelle parole ; Quo pluribus mmimentis infsteret Dopitti . Quanto ad vn Tiranno ad vn Principe nuovo sia necessario riaver mol
ti figlioli, e come dicono i Fiorentini, molti frati nelle Case loro ; perci che
rendono diffcili le congiure, e non si corre pericolo d'altro , che d'vn furioso,
& inconsiderato , che voglia mutar la faccia del Principe per causa di stato,
non solo deve vn Principe tenersi poco sicuro, havendo vn figliolo, nessu
no ; ma vn figliolo vedendosi , & il R h aver altri figlioli d'altra Moglie si sti
mi si poco sicuro, come f Mustaf; perche il vedersi nella Morte d'vn huomo,
si fanno altri R si tenta, e si disprezza ogni pericolo . Scrivono, ch'essendo il
Duca di Ghisa entrato in pensiero per mezo delle grandissime adherenze,
che haveva in Francia per 'ajuto de Spagnoli, e per il suo grandissimo valore
di farsi R di quel grandissmo Regno, c Stato, non hebbe cosa maggiore, che
10 travagliaste , ch'il numero de' Principi del sangue , li quali egli conosceva,
difficile levar tutti con la fraude , come si dice , che havcsse fatto del Duca.
d'Alansoa ..
Et quia vi totJmttl conifere intutnm ..
Bisogna spiantare il sangue del Tiranno tutto ; perci che e pazza cosa,
come altrove habbiamo detto , levar Cesare dalla Monarchia Romana,
lasciarvi Augusto, eh' essacerbato per la Morte del Zio, e per non haver fare
11 medesimo fine, fu tanto crudele con la sola proscritionc, che f desiderata la
vita di Cesare; Onde i Tiranni vsano per rendere pi diffcili le congiure, stare
separati , affine di non essere vecisi , e dar commodit congiurati d'estinguer
il sangue loro in vn colpo , & vsa hoggi il Gran Duca di Toscana non mai te
nere i suoi figlioli in vn luogo medesimo, ma separati, in diverse Fortezze del
la Citt . Cosi anco quei, che congiurano contro il Principe vfano stare sepa
rati ; perci che le catture di molti , che si trovano in diversi luoghi , difficil
mente (i possono fare in vn hora medema, e f veduto, che nella Morte di due
fratelli de' Ghisi ammazzati invn luogo, e si pu dire in vn hora , nonpoteil
P haver il Duca d'Vmena, che si trovava in Lione
Dolus intervalla fcelerum poseehat .
SE havesse Tiberio veduto in vn subito mancare il suo sangue, sarebbesi auveduto dell' assassinamento di Seiano ; per era necessario fraporre dila
tane fra la_Morte dell' vno, e dell' altro , dove s'hanno da fare molte cose , e
che

sopra il quarta Ltbro degli Annxli di Cornelio Tacit .


191
che mancandone vna , si guasta la Congiura , difficilmente si f cosa buona,
ben si fdove si richiede vna sol cosa per ammazzare il Principe, acquistarsi
la gratia de' Soldati facile ; ma bisogna operar molto copertamente . Vedi
gl'indizzij delle Congiure, eh' haveva scritto il R d'Vngaria Giovanna, e
le congiure hanno bisogno d'esser tosto essequite , la tardanza le scopre . E
queste sono cose, che devono esser spedite quanto prima, perche la lega con
tanto assemblarsi, fece, che il R scopr in tanto i suoi disegai, che fino di Ro
ma ne fu auvisato . Il procrastinare pernicioso , fatale. Seder impetu,
bona cotistUa, inora convaltfcert .
Placuit tamen occultior via, & * Drufi indpere, in quem recenti
ira ferebatur.
QVest' la via, per la quale hanno sempre caminato gli huomini federati;
,11 veleno tal volta sono l'Armi de* Principi , & armi mortali furono del
Perez, che contro Escovedo pi tosto vsasse l'Archibugio, eh' il Veleno; per
che se con la violenza dell' Armi apport travaglio , e poca reputatione al
R , e rovina se stello . Quanto fece male la Regina Giovanna non vsar via
occulta con Andreazzo suo Marito . Qui dubit Seiano , se dovea affrontare
il sangue de' Cesari con la violenza , come f fatto verso Caligola , e le figlio
le, & altri, e con la macchinatione . In fine pi riuscibile stim con il veleno .
Non cominci Seiano contro la persona di Druso ad incrudelire contro il san
gue del suo Signore per lo sdegno , eh' haveva contro esso Druso, ma perche
cosi voleva il negotio per guidar il tradimento sceleratissimo con prudenza,
perci che chi volesse farsi padrone d'vna Mandria di Pecore, prudentissima
cosa il cominciar prima d'ammazzar i Cani Guardiani, e poi il Pastore .
Se Seiano havef incominciato ad vsare il veleno contro i figlioli di Ger
manico , Druso si /irebbe pi facilmente potuto accorgere della violente
Morte de' Nepoti,& che fine, e da chi procedea, che no.i haverebbono po
tuto fare quei fanciulli , s'havessero veduto morir Druso anco con sospetto
grandissimo di veleno ; e sogliono questi macchinatori sempre cominciar dal
pi grand' ostacolo .
Haveva Solimano molti figlioli oltre quelli della Rossa , la quale volendo
in ogni modo tentare tutte le vie, acci che il suo figliolo succedesse queir
Imperio , tram con Rusten suo genero la rovina de' suoi figliastri , & avenga
che essi Risser due soli, nondimeno co ninci da Mustaf pi importante sog
getto, e levarselo dinanzi ; Diremo anco , che dopp la Morte di Druso guar
diano ili quei fanciulli dalla fraude altrui , s'apriva la porta facile ad estin
guere i figlioli di Germanico . Cosi Livia li lev dinanzi Marcello, Caio, c
Lucio, e lasci il pi inetto . Postumo .

0o

N*m

Ojservationi di Traiano Boccalini


Nam Drusui impatiens amuli,& animo commotior.
PErniciosissma cosa che vn Principe riduca vn suo Ministro favorito
tanta grandezza , che i suoi figlioli habbino ad haverlo in odio , e siano
forzati ad humiliarsi . Questo disordine ha partorito grandissime rovine agli
Stai, & Principi, & la ragione , perche i figli stimandosi (come nel vero
grandissima indecenza) di non esser la prima persona doppo il Padre, spinti,
& eccitati da ira indegna di tanta ingiuria , molte volte pi per poter punire
la sfacciatezza del Ministro superbo, che per ambitione tratteranno cose po
co honorevoli contro la vita stessa del Padre . E fama commune, che la sma
nia grandissima , eh' haveva il Principe Carlo di vedere , ch'altri potevano
tanto appresso il R suo Padre, quanto egli era forzato andare per le mani lo
ro , quando voleva qualche gratia , facesse quella lacrimevole resolutione di
levar la vita al R per poter quanto prima vendicarsi dell' ingiurie, ch'haveva
ricevute da essi . Questo mostruoso eccesso di potenza in vn favorito , opera,
che arrivato alla successone il figlio del Principe , caccia , ammazza , e priva
delle facolt i buoni Ministri . Si comincia il buon governo del R con seditioni, come quello cominci di Lodovico X L onde nacquero tanti mali , che
poterono fare gli Officiali grandi al figliolo di quel R, ch'era stato poco savio
in subordinargli i suoi Offitiali, e grandi Ministri . Deve il R non solo ope
rare-, ch'i Ministri suoi pi grandi diano sodisfatione figlioli; ma che si sfor
zino i Ministri d'vsar con i figli loro con ogni ossequio .
Aggiungi alle cose dette, ch'il Ministro doppo ch' stato essaltato gran
dezza dal suo Signore , niuna cosa habbia pi cuore , che mantenersela , e
trasmettere le ricchezze acquistate suoi Posteri di modo , che vedendosi in
mano il Principe vecchio moribondo, & il giovine , che deve succedere odio
so, cerca ogni strada, non tanto d'assodare la sua grandezza, quanto d'havere
provare l'ira del R giovine ; e non cred' io, che fiasse cattiva consideratione
il pensare, che vno delli sproni, eh' inducesse Seiano ad operare d'aspirare all'
Imperio, russe la disperatione, che lo condusse tentar strada cosi pericolosa,
per non venir doppo la Morte di Tiberio in poter di Druso suo nemico ; e
molti R , eh' hanno perduti figli grandi , forse stato loro levata, la vita da
favoriti, come era Seiano.
tgitur cuncia tentanti promptifimum vfum advxorem Liviam converttrt.
O' quanti danni hanno partorito Principi le Mogli , le Madri , e altre Si
gnore del loro sangue ; Padicitia Agrippina impenetrabili;, ejuarum Soror
Germanici &c. Chi h Moglie , che di bellezze eccede , sta mal partito .
Molto pi i Principi, che i privati devono invigilare sopra l'honest delle don
ne loro ; perci che per la porta della lascivia entrano i macchinatori delle,
novit . Niuna cosa acceler tanto la Morte della Sorella del Gran Duca.
Francesco,,

sopra il quarto Libro degli Attuili di Cornelio Tacito .


ijj
Francesco , & alla Cognata , quanto il sospetto , che s'hebbe , ch'altro quei
giovini havessero in animo , che la lascivia di quella Principessa . A* miei
giorni Principi grandissimi, & i maggiori della Christianit hanno vsato seve
rit grandissima non solo contro le Mogli, &c altri del sangue loro per la loro
impudicitia, ma hanno, e con ferro , e con veleno tolto la vita quei , che pre
tendevano vagheggiarle, e preconoscendo benissimo altri, che porta patente,
e scala facile per salire, & ascendere alle premeditate grandezze, sia la dishonest delle Mogli, pretendendo d'occupare l'Imperio Greco,hanno tenutaci*
scala delle Mogli degl' Imperatori .
Neque fantina amijsa pudicitia alia abnuerit .
I! Gli cos verissima, che quando vna donna ( e parlo delle Principesse, che
ideile private) hanno offeso il marito con Pimpudieitia , gli portano nel
cuore loro odio mortale , conformandosi ci quello , che disse altrove Taci
to ; profrmrn humant ingerii) esl odijjc ; qnein UfirU ; di modo che fa mestiere,
che colei, che atrocemente h offeso il maritorsempre tema,che il suo delitto
non si scopra , e perci sforzata la donna , chi tenuto punirla con pena di
Morte, odiare . Quindi , che se non procacciano l'adultere la Morte al ma
rito loro offeso, non la piangano almeno con vere lacrime all'hora, eh' ella
naturale *e non violenta , mancando loro quel soggetto , dal quale vengono
assicurate dalla Morte del Marito . Dico dunque esser possibile, che vna Prin
cipessa nel rimanente viva virilmente, e faccia attioni heroiche, ancorch ella
sia impudica (parlo d'vna impudicitia coperta, non publica,come quella del
le due Regine Giovanne di Napoli) ma ben dico, ch'ella odier sempre il suo
Marito per le ragioni , eh' ho dette di sopra , e facilmente si lascier indurre
commetter contro lui ogni brutta fceleratezza , per esser proprio d'ogn' vno
veder d'assicurarsi d'vn pericolo con l'entrare in nuovi pericoli . Soluta reme,
diurn perkulntn ipja pericola rapfw,dice Tacito altrove.
Ad conjugij Jpem,confortium Regni, & necem Mariti impasti ,
L'Ambitione,&il desiderio di comandare, e di regnare accicca ogni saggio
intelletto . I figli ai Padri, i Padri ai figli non perdonano . Er Elena iiesfa Imperatrice fece cavare gli occhi suo figliolo . Ma imparino qui 1 Princi
pi, & i privati, quali resolutioni vengono le Moglie impudiche ?
Atque i//a, cui ovuncufus Attgtijtus ,foc er Tiberini ex Drufo liberi ..
QVesto mi f sopra modo maravigliare , che Livia consentisse alla Morte
del Marito , fu cosa horrenda, e detestabile , ma che volesse privare i suoi
figlioli, non solo d'vn Padre di tanta qualit,ma dell' cipettatione certa della
Juecessiane dell' Imperio , la quale doveva doppo la vita di Druso passare ne'
Oo 3
suoi

xiytf
Ofservthni di Trajmo Boccalini
suoi figlioli ; mi f oltra modo stupire, conciona che Livia ha"ea sorse qualche
ragione d'incrudelire contro il sangue diTiberio, e diDrus>, come quei , che
gli riavevano ammazzato Germanico ; ma i hglioli propri) la dovevano rite
nere .
Qui dunque caviamo questo precetto generale , che quando vn Principe
ha offeso il sangue di sua Moglie , si dewe in estremo guardare da lei , & non
stata LHa sola , eh' ha mal trattato il suo Marito per vendicare la Morte del
Padre , fratello , & altri , che gli siano stati ammazzati da lui i perci che io
molto dubito , che la Morte di Germanico spinge'Tc l'animo di Livia , e po
trebbe essere , che Seiano accortosi del molto dispiacere di lei , ardisse di sco
prirle cosa di tanta importanza ; per non bisogna maravigliarsi , perche si
mili donne sperano meglio da vn Marito vile, il quale vedono di dover domi
nare, cosi vn Imperatrice fecesin condannare vno,Che poi pigli per Marito .
Qui si deve considerare con quali circospitioni si pigli Moglie , e quaT auvertenza debba havere vna Principessa nel maritarsi.
Chi s , come stesse col Marito la Moglie di Domitiano , e pur Pvccise , e
dopp rest semina privata; ma i^ivia haveva almeno speranza , che Seiano
la facesse padrona. A Nerone era grave la Moglie Ottavia, perche gli havea
veciti il Padre, & il fratello .
Seque ac majores, & pofieros municipali adultero'fadabat .
CHe nella povert, e vilt delle Donne, esse osservino castit , io cosi ne ri
mango meravigliato , come in estremo mi stupisco , che vna Principessa,
vnaSig ora di nobil sangue per vn diletto carnale, vogli dare cosi segnalata
nota d'infamia suoi maggiori , & quelli , che devono venire doppo loro.
Malte P i.icioesse hanno levato lo stato suoi figlioli per la propria inconti
nenza, c scandalosa vita, con che g' hanno resi indegni dell'Imperio . Anco
i Pri icipi grandi in qualche parte con la bruttezza della vita discolorano la
Nobilt del sangue, la grandezza de' passati, e l'estimatione di quelli, che de
vono venire .
Ma crudele quella Madre , che vende con somma vanit il Patrimonio de'
suoi hglioli quella, che gli priva d'heredit, degli honori, e della pudiciria
propria, vna Tigre , dando al Mondo da rimproverare figlioli suoi le disso
lutezze di lei ; Ond' accaduto , che havendo alcuno con l'armi voluto de
fender, e vendicar l'ingiuria detta loro per ladishonest della Madre , sono
stati ammazzati ; frutto infelicissimo dell' impudicitia materna . B icordatevi
delle Regine Giovanne degne di riso, e della Moglie di Galeazzo Visconti.
Vt pr honejl, &prafentibuiiflagitiosa r incerta expeflaret .
EG'i dunque da credere, che la libidine acciecasse di modo questa Signo
ra , ch'ella si dalie credere esser possibile * che ad va huomo tale potesse
anco

sopra il quarto Libro degli Annali d Cornelio Tacito .


29 y
ancd riuscire doppo la Morte di 1 iberio, e di tutti li figlioli di Germanico di
succedere nell' Imperio, eh' i soldati, & il Senato haveslero accettato vn huomo nuovo, vno, che con tanta crudelt havesse spento il sangue de' Claudijr
e de' Giulij , non dova considerar Livia , che quando anco fosse succeduto,
ch'il Senato , egli esserciti riavessero tolerato, & accettato, ne meno Seiano
haverebbe voluto vivi i figlioli di Livia, come quelli , che dovendo di ragio
ne regnare, haverebbe data somma gelosia Seiano .
Notiamo qui quanto il desiderio acciechi, che ne meno altri possono aspet
tare il tempo maturo di dominare doppo la vita del Padre, ch'i cosa pure vii
poco tarda, ma certa . Altri entrano in pericolo per accelerarla . Per quelV
hnpatienza Henrico primo genito di Federico secondo Imperatore Carlo
Principe di Spagna, e molti altri Principi hanno perduto, e lo siato, e la vita .
Vna Imperatrice fece amazzare il Marito , f accettato il nuovo Marito, ma
ella f scacciata .
Cupido dominandi cimis altis affftihus flagrant ior . Certo Livia f stimolata
dall' ambitioni, che vedeva, che sorsi dovea essere pi presto l'Imperio di Seia
no, che di Druso; per Agrippina non haverebbe ammazzato Claudio,Livi
Augusto, se haveslero havuta la legge degl'Indiani .
Sumitur in confiientiam Eudemia amiet ac medicus Lh*ia,Jpecic^>
art/s frequensfecretU .
GRand' essame si fa da Papi saggi sopra l'accettare al lor servigio Medici
alcuno ; cercano pi della di lui dependenza da Principe alcuno , che
della (u sufficenza ; perci che postbno li Medici con facilit grandistma es
ser Ministri di bruttissimi assassinamenti ; del che tr molti essempij vi serva di
testimonio solo quello d'Agrippina, che volendo levar dal Mondo Claudio, si
fervi dell'opera di Zenofonte Medico di lui, e riusc felicemente, come riusc
Livia amazzar il Marito; Al che molto attentamente riflettendo LodovicoXI. pagava estraordinariamente il suo Medico per havcrlo fedele .
Pe/lit domo Seianus vxorem jtpicatam,ex qua tres liberos genuerat,
ne pe//ci fujpeciaretur .
DVe cose avertiamo qui prima , i frutti del Divortio , il quale il Bondino
ha lodato nella sua Republica ; poich h vdito, che i Turchi, eh' alcuna
volta l'vsano, hanno in fine ( per introdursi in casa vn dishonesto putto ) cac
ciata la Moglie Madre di molti figlioli . La seconda , che la gelosia tanto
potente nelle donne , che per vendicarsi contro quelle , che hanno havuto
commertiocon li loro Mariti non si sono curati di porsi in travaglio grandis
simo : anzi vn Imperatrice volendo vn privato per Marito , il quale haveva
Moglie ; questa l'auvelen, acci l'Imperatrice non godesse il suo Marito ; per
tal sospetto Sciano si lev di Casa la Moglie, dubitando , ch'ella non sceprisse
la-

rg
Oftrvatiom di Traiano "Boccalini
la tela di tanto negotio , quai* hora si russe auveduta della conversatione di
Seiano con Livia .
Sed magnitudo facinoris metum ,prolationes , diversa interdum
Consilia ajferebat .
IL congiurare contro vn Principe , per sfogare lo sdegno particolare co
me fecero il Lampognano , l'Ogliato , & altri contro -Galeazzo Maria Vis
conti , per haver la gloria d'haver liberata la Patria dal Tiranno , come fe
cero prima Giovanni di Taurreques di Baulada Terra di Biscaglia, che^en il
Principe d'Oranges in Anversa, e Baldassar Girardo vii Borgognone, che l'vccise; & poca faccenda basta, solo la resolutione dell' animo di perdere la vi
ta . Ma il congiurarli contro , per riporre la patria in libert , e vedere in
ogni modo di vederla libera , per torgli lo Stato , negotio pieno di tante
difficolt, che s' veduto, che quasi tutte le Congiure hanno infelicissimo fine .
Nullus cunilationi focus eil in Consilio , quod non poteft laudari nifi per atum .
Parlo d'vn Principe vecchio nello Stato, & il suo sangue armato d'esserciti,&
amato da essi ; poich Galba , Ottone, Vitellio , & altri molti, che pi tosto
comparuero , come vestiti da Imperatori in vna scena di Tragedia , non si
possono dimandar Principi, e fu facil cosa ammazzarli .
Hora volendo Seiano condurre sine vn negotio di tanta importanza, gli
fi parava dinanzi prima lo siato suo grande, e del quale si doveva in ogni mo
do contentarsi non cercare di precipitare , con porre rischio la vita, l'honor
suo , e de' figlioli con tante facolt acquistate , la difficolt di levar la vita
Druso,&al figliolo, e Tiberio, & il sangue di Germanico carissimo al Senato,
& al Popolo , oltre ci lo spavento di non esser nell' vecisione di tanti scoper
to, la paura di non esser poi, essendo huomo nuovo nella Republic a accettato
dal Senato, e da soldati , e di non porsi tanto pericolo per preparar l'Impe
rio ad vn altro, & in vltimo gli si parava dinanzi la sagacit di Tiberio, l'infi
nita cura, e la moltitudine delle spie, ch'egli haveva di conservar l'Imperio, e
la persona, l'invidia rande, ch'egli hayevano molti emoli, osservatori dili
genti delle sue attioni ; tutte cose , che ^ritardavano , lo spaventavano , e
spesso gli facevano mutar consiglio ; poich Cupido viu , dice Tacito , magna
conatibui adversa . Non havendo veduto altr' Imperatore , che non fune stato
del sangue Reale . E pure tutte queste cose non poterono spaventar Seiano,
ne il Duca di Ghisa da lasciar fama cosi lugubre in vn Regno , tanto liberale
con lui
Nam Vrusus {quamquam arduumJt,eodem loci potentiam , & concordiant
effe) aquus adolesccnbut-, aut certe, non adversit habebatur .
NOn c difficile, ma impossibile, che due comandino con dominio assoluto
in vn stato , e che mai possa regnar fedele concordia tra quei due , eh'
aspirano

sopra il quarta Libra degli Annali d Cornelio Tacita .


xyj
aspirano ad vna medema grandezza,& ad vna grandissima successione . I Pa
pi sagaci non descendono creare Cardinali, se prima non veggono, che i lo
ro Nepoti non habbino eguali. Quindi che gf Ignatiani non vogliono
Prelati, come dice Plinio, che gli vccelli di rapina incrudeliscono contro i lo
ro figlioli ancora pi tosto , che gli ammettono parte della rapina , e no
vanno mai insieme ; Lucano . .
Nulla fides Regni ficiis, omniscine ponila* Impatiens conforti* erit &c.
I fini medemi fanno la concordia, 1 amicitia, e la disciolgono ; non aliter ra*
tio Imperi) confit, qaod si vni reddarur , & altrove pure dice Tacito ; Vnam ejfe
ReipublicA corpus vnius animo regenium . Verissimo dunque quello , che dice
qui Tacito nostro; ma questa Sentenza questa massima politica non mi par
molto detta proposito in questo luogo ; molto meglio sarebbe stata posta di
sopra, dove dice, che Germanico , e Druso erano amici insieme , perche quei
figlioli di Germanico erano fanciulli , e non meraviglia , se Druso non mo
strava odiarli ; poich da essi non receveva quella gelosia di stato , eh" hebbe
da Germanico loro Padre; Anzi questi gli assicuravano la vita, defendendola
la multiplicit del sangue dalle Congiure , come habbiamo detto di sopra ;
eodem loco ; Quasi che stando disgiunti in vno stato grande , non sia tanta dif
ficolt.
Non si poteva far giuditio del genio di Druso, e della sua inclinatione ver
so i giovani suoi Nepoti , mentre eglino erano in queir et da non dargli ge
losia.
Ignorantemente amorevole al suo sangue sarebbe stato all'hora, ch'egli havessi amati in et atta regnare comandare, & sapere ordire quella trama
per imparare, che sapeva ordire Seiano contro lui .
Diciamo di gratia,se sia possibile , che sia concordia tr due Principi , che
reggono in vn mederno stato , e quando ci fusse , io non trovo , che si possa
dare vn altro medemo stato , che nell'Imperio grandissimo Romano , non
quieto, ma travaglioso , quando conoscevasi , che non era possibile ad vno il
governo solo ; Onde molt' Imperatori divisosi quel vastissimo stato molto
concordemente lo governavano insieme . Ma troppo gran gelosia e quella,
che si da al Principe, ove si trova il fasto del comandare .
II Duca d'Alanson chiamato per immascherare i desiderij ambiciosi del
Principe d'Oranges, rimase cosi disgustato della somma potenza di lui, e dell'
ingordigia , che vi scorgea di voler dominar , che deliber, bench in tempo
immaturo d'insignorirsi d'Anversa; onde nacquero tanti mali.
Exin vetta, &fasesimulaiur profeiscendi in Provincia* confilinm refertnr.
"VTObilissima , e sagacissima cosa in vn Principe nuovo tener cos sempre
X\ sospesi gli huomini con varij concetti , e d'andar rivedendo le Provincie
per mantenervi fede, e spaventar gli Offitiali, per nudrir di speranza quei, che
desiderano sgravii,Si emendatioac di molti inconvnients per levar l'animo
'
Pp
quelli,

xfi
OjservtUni di Tra]am occatint
quelli , che tentato havesero cose nuove . I Papi vfano per (paventare
Chierici sempre parlar di riforme ; Et i R di Spagna fece fino provsionii
d'Armate in Biscaglia per far dar fede alla voce , che faceva publicarc di vo
ler personalmente andar quietar i tumulti in fiandra. Il R di Spagnamanda Revisori , il Papa Visitatori .
eyqitKs &c. AdoUfcemibui &c. Non gli difendeva , ma egli- , e Tiberio'
havd vnqaam Domi Germanici malti ,
Multitudnem veteranorum pr<ttcxebat imfertor.
Q Velli, eh' havendo forniti, che dovean militare , dimandavano d'esser licentiati, e riconosciuti di tanti Terreni, che bastasse loro vivere, acci*
che la pace non havefle da essere dannosa loro, che russer degni di mante
nere la speranza in esser soldati , di durar tante fatiche , sopportar tanti peri
coli per ottenergli in premio d'essi ; Questi sono quei veterani, che furono ca
gione di moti negli eslerciti della Pannonia, e la Militia del Turco , che ha
vendo le ferite, che debilitano li membri , che godono con le facolt in vec
chiezza .
Vorrei intendere.il parere d'vn Teologo sopra l'ingiustia , che si fa ad vno,
eh' h fornito il suo tempo in Galera, e non rilasciato . La prima cosa de
ve esfere il dar sodisfatione soldati . Questo punto importa troppo, perche
questi sono gli Archivi), le scritture de' Principi , con queste provano il domi
nio, quando i Principi trascurano questa fanno il medemo male , che i privati
stracciar le scritture de' creditele ricevute, le compre.
Et deleciihus fnftlendos exercitus .
TL modo d'occupar i soldati in vna Citt tirannico , e crudelisfmo forza**
gli huomini. ad accettar vn essercito cosi crudele, cosi federato, & infelice.
Jiceil Zonara,che in poco tempo erano restati pochi nelle vecchie Legioni,
che la guerra gli consuma ; & la ragione, perche sforzatamente si danno ad
vn mestiere crudele .
Il Grau Duca occupa i seditiosi ; Ne io saprei disputare , se va Principe
habbia tant' auttorit sopra gli huomini , che sia padrone assoluto della loro
vita, si che posta levargliela senza alcun demerito, s non quando suste la guer
ra defensiva ; ma ben vero , che fendo le guerre vrift^n questo, che spianta
no dal Giardino di questo Mondo rhcrbe.nuove , & infruttuose . Non dovefebbero i Principi in modo alcuno permettere,' che andassero, alla guerra Ar
tigiani, Padri di famiglia , huomini quieti, Ammogliati-, ma solo seditiosi, in
quieti, inutili vitiosi,e sterili, & in somma huomini inutili aB Citt, danuosi
alla pace, e publica quiete .
L'Imperator Greco comand, che solo huomini poveri andassero . Si ve<te> he moiri Principi alFhora, eh'tianno in mano va reo, che si incoipato-cK
grave

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


z?j>
grave deiktOj ma che non possa esser condannato per non haver vohito coasodarlo , questo cale s'obliga con sicurt d'andare alla Guerra , affinch noi
impieghi quel talento, eh' h di rubbare , assassinare , Se ammazzare non con
tro i suoi sudditi, ma contro i nemici, e di questa canaglia gli Suizzcri, c le Cit
ta Franche d'Alemagna prvedono il bisogno de' Principi loro amici . E- bea
vero , che non possibile , che il reobarbaro di questa medicina, eh' evacua
dal gorgo delli stati tanti humori cattivi de' soldati privati, non porti seco, 8c
evacui ancora l'humor buono di qualche honorato Gentil'huomo , che serva
per capo quest" infruttuosi huomini . Ma il Gran Duca di Toscana ( estm
pio, del quale deve Principi servire di precetto vtilissimo, quando egli man
dava soldati in ajuto dell' Imperatore , comandava , che s'accappassero non
solo per soldati , ma per Capitani i pi seditiosi , & inquieti de' suoi sudditi , i
quali sotto honorati Titoli di Colonnelli, e Capitani conducono al patibolo
tante genti inutili nelle Guerre di Fiandra , e ai Francia , havendo i Principi
necessit per occupar l'altrui di molti ladri, che gli servino .
Nam -joluntarium militem deejjc^ .
ARtificiosissimi sono i Principi nelle cose loro, cos come idioti, e sempli
ci sono i privati . Qual strada non hanno tenuto per haverne la Primo
genitura, data essentione alla Nobilt, levate le lettere.messe in vilipendio le
Arti . Egirdo per haver soldati, che defendino il loro Patrimonio, per altrui
occupar l'altrui .hanno canonizzato per honestissimo il mestiero di macellare
gli huomini, d'abbruciare le Citt , saccheggiarle , & ammazzarvi tutti gli habitatori,& in somma di fare tutte quelle maggiori crudelt, fierezze ,c rapi
ne , che si possino imaginare da huomini sceleratissnni , & inimici del genere
humano, &in somma hanno fin voluto paragonarlo alle scienze, & alle lette
re , le quali cose tutte hanno ratto , e fanno con fine d'allettare gli huomini
per rendere honorato vn eflrcito cosi esecrabile .
I Principi stessi giurano da soldato ad oggetto di tenere in reputatione
questo nome . Hanno inventato gli Ordini di Cavaleria per pagar alcuna
volta l'altrui sangue sparso con fumo . Danno ad alcuni pochi avanzati da
tante rovine, premi) per inanimire gli altri, & invitargli al serviti . In Fran
cia hanno fatto essenti certi, quali hanno dato titolo di Nobili , & havendoU
gravati di pagamento ordinano , non solo non si tengono (tanto pazzo il
Mondo) aggravati, ma honorati molto, che quel pagamento sia convcrtito in
sangue, essendo btligati d'andare alla guerra, dove comander il R .
Sopra tutti;gli artifitij quello grandissimo , ch'havendo il Castellano , e
Governatore d'Andres, Monsignor Bellino difesa quella Piazza, poco honora-tarnente secondo gli ordini militari , il R volendolo punire di pena ignoroiniofo, 1 dichiar inhabile portar l'Armi per lui per tutto il Regno di Fran
cia. E venuto tanta pazzia il Mondo , che si stima vn beneficio tanto immeafo di non esser lascito Casa goder la Patria , la Moglie , e figlioli , c
Pp 1
tutto

joo
Offervatoni di Traiano Boccalini
tutto il fangue fo, & cos acciecato , che fi lafcia aggirare credere, che la
Morte violenta fatta per Principe incognito, acquiftata da nemici per prezzo
di poco denaro con efler infepolti , mangiato da Cani, e fpogliato con piace
re, e rifo da' Principi , che guadagna le paghe decorfe la Morte pi gloriofa di
quella, che viene nell' eftrema vecchiaia tra Tuoi figlioli nella propria Cafa con
tepoltura honorata di tante lacrime, di tanto pianto . E pure il Mondo co
s immerfo in queft' opinione, che la crede cosi cofiantemente, come i Turchi
il deftino irreparabile , che il morire per il Principe loro , gli mandi diritti in
Cielo, dove fiano per trovar belle giovani, acqua frefea, ril, forbetti .
Acftfttppeditet e(idem virtute, ac modeftia agere : quia plerumque in opes,
ac vag Jponte militiam fumant .
PErci che , chi h punto d'ingegno s conofeere da fe quefti artifitij de'
Principi, i quali fi fervono degli huominidi poco giuditio, come di beftie,
che fi conducono al Macello . Ma i poveri mendichi, e miferabili, che fi muo
iono di neceffit, pigliano quell' amariffimo foldo , quella moneta, prezzo
della vita, e del fangue loro , affai baftando il prolungarli il vivere con manco
patimento . E ben vero , che quefta militia fatta come la Romana in Campo
di fiore modernamente fi difciplina col tempo, e f riufeita buona ; ma riaver
la tutta cosi tumultuaria, & affrontarfi col nemico, pericolofilTimo ; come fi
vede negli efferati, eh' i Tedefchi tante volte hanno mandato in Fiandra, &
' in Francia, che fono fiati veri eflempij di vigliacchezza, e dapocaggine .
Ma chi haveffe cuore di commettere tanta crudelt .di sforzar altri alla
militia , fe per altri poflbno efler sforzati tirar dritto l'Archibugio ; fi che
pi tofto non fi colpiicail proprio Capitano, come pi vero nemico; La fcielta, che facevano i Romani , e la pi eccellente , e quefta fi deve far folo nelle
guerre lecite, come per difefa della Patria, e della Religione ; Dico bene, eh*
ogn' vno doverebbe fervire il fuo Principe , per fcacciar il nemico di Cafa,
non per fomentare l'ambitione , andar ad occupar quel d'altri , e chiamo
Principe tuo, quello, al quale fei nato tu, tuo Padre , e tutti i tuoi Antenati,
non colui, che tu obedifei, perche cosi h occupato , ancor che fia antichiffima l'occupatione . Miferia grande , che l'Italiano difenda lo Spagnolo fuo
nemico; E molti chiamano Principe fuo colui, ch'ha occupato la libert del
la Patria .
taliam vtroque mari dua claffes Mifenum apud Ravennam ; proximumque
Galli* littus rojlrata naves prafidebant .
COfimo Medici primo Gran Duca, e Gran Principe di Tofcana foleva di
re, che non fi poteva chiamare afloluto, potente , e tremendo quel Prin
cipe, il quale non havefle forze marittime , come quelli , che conofeeva, che
l'Armate congiungevano gli flati lontani, con il lor benefitio , conche hanno
Sii

fopra H quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


joi
gli Spagnoli acquiftato, e trattenuto con il Porto di Genova il Regno di Na
poli , & il Ducato di Milano. I Romni , come accorti in tutte le cofe per
congiungere all'Italia la Schiavonia la Grecia , & altre Milirie lei vicine,
tenevano l'Armata di Ravenna , della qual Citt per i fiumi d'acque torbide,
che pacavano vicine lei, s' cosi fattamente riempito, che la Citt , che pri
ma era battuta dall' onde del mare , hora fe ne trova lontana alcune miglia .
Per congiungere poi l'Africa havevano poi l'Armata Mifeno , il qual Porto
non fi trova hoggi ; e per congiungere la Francia, e la Spagna milmente all'
Italia havevano il Porto , ove hora Fregius; Col beneritio di quelle tre Ar
mate in breve termine traghettavano dTOlia Eserciti in quelle parti , dove
faceva bifogno , ne comportavano , eh' altro Principe haveflc in mare legni
armati .
Sed pr&cipuum robur Rhenum juxta , commune in Germanos^GalloCque^j
fubfidium oclo legtones erant .

Ci quelle , che comandava Germanico con tanta gelofia di Tiberio,


che (lim bene fpogliarlo d'eiTe, come di quelle, ch'erano il miglior ner
vo della Militia, ma ancor che quelle otto Legioni in numero di temila fanti
l'vna fulTcro la prima forza , e maggior esercito de' Romani , che tenefiero
vnite alle frontiere per guardia degl'Imperatori loro; nondimeno parr picciol numero de' Soldati per frenar due Nationi le pi armigere, e numerofe,
che guerreggiaffero mai con li Romani, fe non vedemmo, che hoggi gli Spa
gnoli con pco pi di <5ooo. fanti della loro Natione fanno tremare l'Italia?
e fi pu dire tutto il Mondo . All'hora le Legioni erano Baloardi di ferro per
frontiera de' Stati, hoggi s'vfano le fortezze . Cosi h fatto il Turco in Perfa , con tutto che quella Natione pi confidi negli cflerciti , che nelle for
tezze .
Hi/pania recens perdomiu, tribui habebantur.
QVi due cofe dobbiamo confiderare ; prima che per affcurare d'vna Na
tione non tanto fmeftiere di tenere tutta la cura nella forza degli eflerciti, quanto in altre circoftanze, che pi affcurano il Principe ; e quelle fono,
che le fodisfationi, che fi danno Popoli foggiogati, fi ano tali, ch'erti devino
pi amore lo ftato prefente,che ricordarli del pattato, e defiderarlo.afficurarfi de' Baroni potenti , & altri capi , che poflono generare folkvationi ,
con carichi honorati, con tenergli in Corte fotto diverfi preterii, con an
nichilarli .
L'altra confideratione , che qui dobbiamo fare > che par che fia tutto il
contrario di quel, che dice Tacito; perci che fe la Spagna era Irata foggiogata nuovamente , cio da Augufto , e per haveva di bifogno di poca guar
dia . Pare, che anzi per quefta cagione d'efler ftata vltimamente foggiogata;
Pp 3
poich

poich i Popoli .non auvezzi dominio foraliiero difficilmente ne' primi anni
si lasciavano dominarci da temere, che per ritornare alio stato di prima,
non tentino novit . Ma la ragione , perche due sole legioni, anco ne primi
anni doppo soggiogata la Spagna bastassero ad assicurare , e che i Romani,
s'erano assicurati de* Capi , o con la Morte ; e con altri mezi , eh' havevano
levate l'Armi Popoli, e ridottili non altrimenti di quelli, che i Turchi fanno
le Provincie Greche , Christiane ne' capi de' primi del loro dominio; Con,
tutto ci me pi piace t che ne' primi anni sia maggiore la cura, che si deve
havere d'vn Popolo , che si soggioga , perche non cosi duro pare, moderni
Napolitani, e Milanesi il giogo deffc Spagnoli, come pareva Padri,&aglt
Avi loro , per esser questi nati sotto tal servit , alla quale si sono di modo as
suefatti, che paiono mezi Spagnoli .
Mauros laba Rex aeceperat, donnm Populi Rontuni .
T Principi grandi , che aspirano Monarchie vniversali ysano dare come in
X deposito a famiglie loro confidenti quelli Stati, quali essi, per difficolt
di mantenergli , per non dar gelosia ad altri Principi , e cosi fuggire di con
citarsi leghe contro, non possono, non vogliono ritener per se stessi, bastan
do loro d'havergli pronti ne' bisogni, e fedeli contro i nemici .
A tempi nostri Carlo V. per levar Francesi ogn' altro , eh' havessero d'a
mici in Italia, havendo domata la Republica Fiorentina, la quale haveva sem
pre seguito le parti di Francia, fu forzato darla alla Casa de' Medici, come fe
ce poi anco di Siena .
Lodovico X L diede Genova Sforza . Questi Principi si devono tenere
in modo , che habbino bisogno di te , non ingrandirli , come fecero gli Spa
gnoli con i Medici , ma questo modo di procedere non al tutto sicuro, poiche conoscendosi l'artifitio del deposito, & essendo naturale d'ogn' vno di vo
lersi assicurare gli Stati, anche ai figlioli accade, che quei nomine Regio pos
seggono lo Stato, come si veggono in pericolo di perderlo, si ribellano, e cer
cano ogni precipitio per non precipitare . Onde tornando medemi Gran
Duchi di Toscana ; Vediamo, che sono stati fedelissimi Spagnoli fin tanto, eh"
hanno veduta la Francia Florida , ma come prima dall' artifitio de' Spagnoli
doppo la Morte d'Arrigo I l. qucll' Organo , & instromento della libert di
tutta Italia, cominci scordarsi , dubitando , che non fusse loro levato il de
posito di mano per assicurarsi di tanto timore ; prima soministrarono pece,
OgUo, e stoppa all'incendio di Fiandra, poi con loro sforzo hanno cercato di
mantenere ne suoi travagli in piedi la Francia . Adunque i Principi Grandi
imparino ad essere sicuri d'h avere per nemico quell' amico , che teme non gli
sia ritolto il donato . E ben vero , che per assicurarsi da questi Principi cos
precari^Cogliono ritenersi le Fortezze , come si ritenne Carlo V. queUe di
Fiorenza , e di Siena , ma pi fedele haverebbe conosciuto la Casa de' Me dici
se. non l'haveue risiituite ,

fopu il tpurto L&n degftJm*U di Ctrntlio Tacito .


Jccoln Hybcro-, Albanocfue, & aliti Regibm, qtd magnitudine nofira
frotegamur adverptm externa Imperio, .
FEricolofimm , & infeliciffimo lo Stato di quei Principi , i quali Cm
deboli per fc ftefl,e vedendoli vicino Principe grande, fono sforzati rnm
teneri in fiato con l'appoggio d'vn altro potente , poich fi ft fempr iti
quella continua gelofla, la quale per sfuggire, ammazzano fenza lacrime i fra
telli, e figlioli , e quelli corrono molto maggiormente pericolo di cadere ,
d'eflre oppreffi dagli amici , che da nemici ; poich fe altri adhdrifce al pur
potente, & ajuta la Tirannide loro, alla fine diftrutti gli altri nemici* elfi amici
fono preda degli amici loro . Se poi altri hanno appoggio debole , fi crre
il pericolo di cadere fotto il dominio del pi potente .
Cosi in Italia i Fiorentini , & i Sertefi mantenuti dalla potenza de'Frahcft
caddero fotto il dominio Spagnolo .
A miei giorni la Repnblica di Lucca , la quale caderebbe facilmente fottb
il dominio de' Gran Dnehi di Tofcana difefa dalla potenza de' Spagnli,
molto felicemente , perche clVcndo quefia Citt lontana dagli Stati di quel
grandifTimoR, non corre pericolo di lui, & ficura dagli nemici . M dicia
mo quando vn Principe non debba occupare vno Stato, ma fi berte mante*
nerlo libero , e fuo amorevole . Quefto quando confina con nemici grandi,
con i quali non derder, che altri confini , com' Lorena Fiorenza, Savoia
Spagnoli, laTranfilvania al 1 ureo . Quefii fiati quando altri ne poffono ria
vere acuti , &huomini , e vettovaglie , per non metter anco in gelofa altri
Principi, fi fogliono lafciar liberi, e quei Popoli particolarmente, da qufi s'ft
ogn' altra commodit , eccetto la loro Signoria , come fanno gli Spagnoli di
Genovaji Turchi di Ragufi, e fu configliato il Gran Duca far di Lucca .
Acfi repentinttm auxilium Italia,fofeeret, bandprocal acCrmitt:
COn quefte forze di 25. Legioni, che facevano la fomfrra' dfioo.nfrifa farri>
con l'aggiunta d'altre tanti , che n'havevano fi confederati , havevarto
gl' Imperatori Rmartiarmata tutta la circonferenza degli Stati lotose l'Irai
Ha, ch-'era vn Ombelico, era ficura d'haver tofto ajtato d effe legini qual' hra ne ruffe venuto il bifogno . Quando fi tengono armari i loto confini1, il
E>i-ametro ft col centro ficur .
Per far graditi della grandezza, e deRa potenza d'vri Stat, e qnatitVa^
glia , non fa bifogno haver riguardo alle file ricchezze , & al numero degli effereiti, ma la fua forma effettiva, e preftante,& i fui buoni ordini , con i qiift
fi regge .
Ma pai
ferino gli .
politica

j4
OffervAtm di Trajtno Bocculini
politica tiene armato il suo vastilsimo Imperio con ^oo. mila Cavalli ; 80. mila
in Europa, & altretanti nell'Asia, e 40. mila in quella parte della Persia soggio
gata vltimamente da lui , oltre la Cavalleria de" Spai , ci Cavalieri , ch'egli
tiene in Costantinopoli , e gli Acangi (vogliono questi significare Venturieri)
e la guardia de' suoi Giannizzeri , che vuol dire fanti piedi . Questi , come
h detto altrove si pacano tutti di Timari eccetto il Giannizzero . Questa
militia per le ragioni dette altrove comandata da Christiani rinegati , non
essendo mai soliti i Turchi dar carico decornando suoi nativi, dimodoch
egli ha ad ogni suo bisogno armato al tempo della guerra il suo Stato ; Onde
havendolo i Romani armato anco in tempo della pace, accadeva, che stando
vnita tanta militia, tumultuava .
All'incontro i Francesi armavano la Nobilt , la quale ha molta essentione
de' denari pagando al loro R tributo di sangue, & hanno ne confini in luogo
di Legioni importantissime Fortezze ; cosa che vsano anco gli Spagnuoli , il
che se sia buon consiglio , e di quel profitto , eh' altri stimano, ne habbiamo al
trove ragionato . Ma gli Spagnoli se ne servono anco per vn Seminario fan
teria valentissima ; perci che venendo scalzi, e mendichi bisogni ( cosi chia
mano quei miseri, che sotto soetie d'honore sono condotti al patibolo in Ita
lia) si disciplinano in quelle fortezze, e divengono valentissimi, e molto destri
nell'vso dell'Armi.
1
Quamquam insiderei Vrbem proprius miles, ires Vrb&n* , novem
Pretoria cohortes .
CHe facevano la somma di n. mila fanti ; Questi chiamava il Lipsio , e
con molta ragione, peste dell' Imperio Romano , Seminario di grandissi
me zizanie, e di grandissimi mali, come si vidde, essendo, che questo s'arrogorono l'elettione dell' Imperatore , & essendosi lasciato tant' oltre condurre,
che lo venderono ad vno , che pi offer . Levatone il Turco , all'et nostra
non si trova Principe alcuno, eh" habbia nella sua Matropoli Guardia alcuna,
eccetto quella, che tengono i R per guardia delle loro persone ; perci, che
come si vede accadere anco in Costantinopoli, non possibile, che sia pace in
quella Citt, dove si trova numero tanto grande di militia otiosa . L'insolen
za de' Giannizzeri ha fatto odioso Turchi l'Imperio Ottomano , & anco
pericolosa cosa al Principe, perche non tanto Principato , eh' habbia tenuto
cosi gran numero de soldati , che non sia-Stato da elfo rovinato; perche havendo questa militia Capo, egli sempre sar di sospetto al Principe .
I Mamalucchi ammazzorono il primo Sultan, eh' egli institui, e tanti n'am
mazzeremo, che come l'Imperio Romano alcuna volta fu rifiutato, cosi quel
lo de' Sultani tu da molti, che furono eletti, aborrito, & armata la Metropoli.
AH'hora bisogno, che il Principe stia vigilante , che habbia sodisfatene il stjo
Popolo, e che non scorga nessuno nello Stato, che possa sollevarlo, come mol
to scioccamente lascioroao i Francesi ai Duca di Ghisa . Pei sicurezza delia
Citt

sopra il quarto Libre degli Annali d Cornelio Tacite .


joj
Citt era bene eleggere di questi, m non per sicurezza del Principe .
Etruria ferme Vmbriaque deletft, aut volere Latto, & celoni
antiquitus Romana.
E Con molta ragione non s'ammettevano altri questa militia; perci che
il Soldato , che guarda e la Metropoli , e la persona del Principe , gli deve
haver particolare anemone, & alla grandezza del suo Stato, & alla perpetuit
del suo sangue . Felicissimo quel Principe, eh' h la sua Militia affettionata,
come la Nobilt di Francia al suo R, & al sangue Regio . Grandissima auvertenza f mestiere nel metter soldati in vna guardia; perche come sono di
natura diversa, v' poca fedelt ; non di nationi stranieri , acci non russer
odiose, non Romani, acci non seguissero Senatori, non parenti in Roma, e
huomini nuovi forastieri ; m haveva guardia particolare . I R di Francia
hanno li Scozzesi amici di quel Regno : I Principi nostri Suizzeri , gente di
niun Principe.
I Romani hebbero gente del Latio , e Provincie ben affette antiche , sog
gette ; e per il R di Spagna non fi pu voler d'altra Natione, che Spagnola,
che neir altre non troverebbe tanta fedelt. Questo precetto mirabilmente
seguitato da Turchi ; perci che per haver guardia de soldati affettionati,
s'allevano tanti giovani , & acci che non habbino ne pi in loro l'amore del
Padre,e della Madre, & altri parenti, ne mai altra adherenza , fuggono i Tur
chi nativi, e tolgono i Greci, & altri Cittadini loro sudditi fanciulli , che non
habbino meno di otto , e pi di dodici anni . Questi condotti in molta quan
tit in Costantinopoli sono dallo stesso Gran Signore accappati, e scielti quelli
della pi bella indole ; Sono posti in vn Serraglio , Seminario , vi sono alle
vati per squi/ita diligenza nella loro superstitione ; Vengono poi ammessi
secreti servigij del Principe , e questi divengono Generali d'Armate , d'esserci'
ti , e governano tutto quel!' Imperio . Segue appresso la seconda scielta , la
quale allevata appartatamene, e questi sono li Spai, cio Cavalieri di Corte
in molto numero . Il rifiuto sono quei , che devono essere Giannizzeri , ci
fanti piedi , e questi sono dati diversi artefici, & anco agli Agricoltori insino all'et d'anni ventidue , nel qual tempo pigliano Fhabko , e la paga da
Giannizzero . Questa institutione stata cagione della grandezza di quell*
Imperio, non gi per la valentigia di quelli ; poich rare volte essa miticia en
trata ne' fatti d'Arme , essendosi rutte le Vittorie acquistate dal valor di quell'
immensa Cavelleria di Timariotti ; Ma per esser Seminario d'Officiali, e Capi
tani grandi , i quali con la fedelt loro hanno con il valor loro accresciuto e
mantenuto quell' Imperio gtandissimo ; che per altro sono disturbo alla Cor
te, & al Principe, come h detto , essendosi anco il Gi mitizzer arrogata l'elettionedel Principe. I Sultani del Cairo elessero huoinini grandi , e cos
pieni di passione , e di vitij forastieri . Ma' il Turco la corretto questo disor
dine con far scielta di fanciulli, gi detta ,
Q.q
Jpnd

Ojservatiom di Trjasto Boccalini


Afud idonea Vrovin'urum socia Trirmes, aUgue, & auxilia cohortium.
Mirabilissimo modo crescere , e saper farsi Monarca del mondo col san
gue di quelli , che poi deve soggiogare . 11 Turco h havuto gi la
Tranfil vania, la Valacchia, Moldavia ,& hora h li Tartari; magli Spagnoli
sagacissimi si fanno con le pensioni , che loro pagano , e promettono ; perci
che per poter arrivar al fine di soggiogar tutta l'Italia, tengono salariati i Du
chi di Parma, Mantova, Modena, i Principi della Mirandola , & altri Signori
di modo, che risolvendosi d'assaltare qualche Principe d'Italia , egli non habbia huomini da difendersi . Misero insieme vn grandissimo efferato nel Du
cato di Milano sotto colore di voler espugnare Algicri, e volendo i VenctianL
trovar genti da difendersi, s'auviddero , eh' essendo gli Principi tutti pensio
nati da Spagnoli , & il Papa loro amorevole , & il Duca di Savoia fatto loro
obligato, ancorch riavessero abbondanza grandissima d'oro , non poterono
trovar genti d'assoldar per la prohibitione , che havevano fatta tutti i Princi
pi Christiani di non lasciar toccar soldo loro sdditi di maniera tale , che
accortisi tardi delle trame Spagnole, fecero Lega co' Grifoni, la quale vogli
Dio, che non cagioni con il tempo disordine grandissimo . Ma molto pi mi
rabile l'artifitio, che vsano per confederato il Papa ancor ne' fatti contro la
Sede Apostolica, perche vsano colorir le guerre loro con il zelo di Religione,
& accade, che sotto questo colore trattano di levare i fondamenti alla libert
d'Italia, che loro d'ostacolo la grandezza di Francia .
Habbiamo veduto giorni nostri i medemi Papi ajutar gli Spagnoli di
strugger quella Francia , senza la quale non potrebbe la Sede Apostolica ria
ver cosi bello lo Stato Temporale, che hora possiede, che se questo sia succe
duto per ignoranza di quei, che dominavano, si deve dire che sia stata molto
crassa, come grandissima la malitia, e l'ingratitudine loro verso l Santa Sede,
quando habbino conosciuto la malitia Spagnola . Ma Sisto V. & i Papi, che
seguirono doppo lui ( levatone Gregorio X I V.havendo addocchiato il fine
degli Spagnoli, non vollero impacciarsi nella Lega fatta contro gli Heretici;
ma in fatti contro i Principi Italiani .
Adunque cosi infelice la conditione de' Principi deboli , che fono forzati
d'ajutare il loro male, & i Gran Duchi di Toscana, che hanno ancorch secretamente ajutata la Fiandra, sono divenuti Turcimani degli Spagnoli .
Neque multo fieni in is virami .
"p\ I maniera che tal , che tutto l'Imperio Romano era guardato da joov
Armila fanti , e vicino 40. mila Cavalli; forze tali, che quando mancoro
no, quel grandissimo Imperio cad . Qui habbiamo solo notare, che gli ajuti, che si ricevono , devono esser molto minori alle forze nostre , per non eslet
preda deg amici ajutatori.
Qgatul*

sopra il quarto Libro degli Anndi di Cornelio Tacito .

507

JHujtndo Tiberio mutati in deterius Princi'fatui initium ille annui attuili .


CAgione delle mutationi stato Caligola, & altri Principi , che sono buo
ni su primi anni, e poi si mutano . "Ma qui non parla di costumi ; parla,
che Tiberio poco poco spogliava il Senato , &i Magistrati delle loro auttorit; e dice da basso ; Donec morte Drufi verterentur ; nam dum fitperfuit man*
Jire, infrangere paulatim munta legujn, magtflratuum in fi trahere .
F la cagione dico, che mentre visse Druso, Tiberio vivesse talmente , che
non volle dare occasione al Senato, ne al Popolo, ue alla Militia di fare alt
rations perche mentre i Popoli hanno vn Principe federato , lo tolerano,
quando non possono haver doppo lui soggetto migliore , e pi atti domina
re, e per questa cagione Tiberio non visse, come erano i ioi talenti naturali ;
ma dopp, che quello f morto ; perche il Senato era forzato viver sotto lui,
-non essendo i figlioli di Druso.e di Germanico si grandi, che potessero gover
nare , non vollero per vscir d'vn male incorrer in vn altro peggiore di sotto
porsi ad vn R fanciullo .
Cornelio dunque nostro descrivendo i costumi di Tiberio dice nel fine del
6. libro quelle parole ; Morum quoque tempora UH diversi egregium vita,famaque
<quod privatus vel in Imperni sub Angusto fuit occultum ; rjr fubdolumfingendo viriutibits, donec Germanicui, ac Drufu super-sucre . Idem inter bona, malacjut mixtm
inctimi Maire : IntestaUs fervida , fed obteclis libidinibus , dum Seianmn dilexitt
timuitque . Poliremo in federa fmul,ac decora prorupit ; postjuam remoto puaore,
& rnetu suo, tantum ingenio vtebatur .
Che da quelle parole , remoto pudore , & metu ; si conosce, che Tiberio per
tema di non perder l'Imperio , essercit la virt di buon Imperatore mencie
ville Drulb .
lampr'immpublka negotia , &privatorum maxima apud Patres
traci'abantur, dabaturqtte primoribtts diffrerez .
H Abbiamo dunque notato , che i Tiranni , che vogliono perpetuare nel
Dominio vsurpato, hanno per precetto di far manco mutationi, che sia
possibile ; per dice Tacito di sopra , che Augusto occupato , che hebbe l'Im
perio lasci i medemi Magistrati : Eadtm Magistratus vocabula . Ma creda
ogn' vno , che non havevano i Magistrati con progresso di tempo la medema
auttorit; percheTil Principe poco poco tirer se tutti i negotij, e vorr
sser arbitro d'ogni faccenda . Mai poco poco la Republica cadde in asso
luto Principato ; ma come si riduce vna Tirannide Monarchia servirsi de
propri) . Nerone non faceva cosa senza Senatori ; cosi la Tirannide de' Spa
gnoli all'hora mancher , quando si serviranno del Regno per vincere g' ItaSani. E ben vero, che deve il Principe manco che pu ingerirsi ne fatti
della giustitia ; la quale deve lasciar caminare , perci che anco tutte le deliQ.q -a
berationi

j0g
Offervationi di Traiano Boccalini
berationi hanno maggior credito, quando sono fatte dal suo Magistrato.
Et in adulationcm lassos; cohibebat ipjk^> .
COme quella, che pi rovina i Prncipi, egli Stati loro, gli efferati armati
de' nemici ; perche se bene ve la vogliono dare, non si deve ricevere tut
ta in vna volta , ma poco poco .
Mandabatqtte honores , nobilitate* Majorant claritudinem militia ,illustt es
domi artes gettando, vt[atis conjlaret, non alios potioresfuijfe .
FA' bisogno considerare , che diverso ossidale vuol la Republica , la quale
cerca il valore nel suo nobile , e non h altri rispetti , la dove il Tiranno
cercava la confidenza, & al valoroso sar , che infelicissimo si troverebbe per
il Tiranno, il quale vuol confidenza ; perche in colui che meriter, non consi
dera il valore, considera il suo Avolo morto per mano del suo Padre Tiranno,
che costui potrebbe haver animo di vendicare . Cosi nel far Cardinali si cer
ca da Papi, che il tal meritevole dipenda datai Duca inimico di tal Cardinale
non confidente di Palazzo.
Felicissimi Principi, aventuratissimi Popoli, ove si danno i gradi grandi con
queste conditioni . Questa virt si pu dire , che sia sbandita da molti Prin
cipi , e siasi ricovrata tra Turchi y tr quelli , che si cercano immeritevoli per
honorare il Magistrato con la persona loro . Hanno i gradi, come si debba
salire nella preeminenza suprema del Primo Visir . Non si scorgono in queir
Impero salti violenti ; Non v' Capitano , che non sia stato soldato; non si
vede comandar Ministro , che sotto altri non habbia imparato ad obedire.
Tacci quello fanno gli altri Principi . Dir solo, e con lacrime abbondan
tissime, che nella Corte di Roma, dove io occultamente scrivo queste cose, si
cerca solo confidenza ne' Prelati, ch'eflaltano al Cardinalato ; merc, che non
si premiano con.quel grado le virt, non le fatiche d'alcuno, ma solo s'ha la
mira di perpetuare nella loro grandezza, e fare eleggere loro fodisfatione;
11 che non possono fare senza, haver tirati.inanzi exftercore persone inettissi
me, e tali alle volte, che non mai hanno veduto la Corte, ma quello, ch' peg
gio il denaro Ministro eccellentissimo per ottener quel grado, che si dovercbbe alla virt ; Onde alcuna volta s' veduto in Maggiorato grandissimo
huomo stolido , & indigniamo di queir offitio ; Che perci i pecuniosi Genqvesi hanno ottenuto gradi immensi in quella Corte; per tacere di molti;
Monsignor Scimia f Chierico di Camera , e sii setto Cardinale per la forza
dcLsuo denaro, ancorch tulle inetiilmo ,

Eltbv

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

$09

Plebi acri quidem annona Jlagitabatur,fed nulla in eo culpa ex Principe^,


quia infecunditati terrarum,aut ajperis maris obviant iit
quantum impendio diligentiaque poterai .
NOn pu il Principe far pi dannosa, e vergognosa resolutione , ne pi essecrabile guadagno , che mercantare i grani , & altre cose del suo Stato,
che appartengono al vivere humano . Il che se non deve far egli, quanto me
no non deve permettere, che altri lo faccino sotto qualsivoglia colore .
I Papi danni parenti loro anco questo indulto di cavar grani in quella
quantit, che vogliono con tanta rovina, ingiuria, e danno de' Popoli loro,
che lacrimevoli cose sono scriversi i volessi venire certi particolari E
pure il mantenere in obbedienza vno Stato il fondamento della Pace .
A tutte queste cose deve il Principe auvertire di modo, che non solo quel
lo , che nasce dal suo staso , non si porti fuori di quello per qualsivoglia ca
gione , e da qualsivoglia persona , ma deve con ogni spesa cercare , che s ne
conduca di fuori , che non si pu far maggior , e pi grato holocausto , che
pascere abbondantemente i suoi Popoli, 11 R di Spagna per pascer Napoli
numerosissimo di Popolo, per non haver aspettar grani dal Mare, che vengo
no condotti dalla Puglia, e da Sicilia, ha fatto fare vna commodissima strada,
che la Puglia conduce grani in Napoli ne Carri ; opera degna d'immortal lo
de, se suste fatta senza aggravare i Popoli d'vn quatrino per libra, rotolo di
Carne , la qual gabella , perche durer anco quando la strada sar finita, far
odiosa cosi nobu fatica *
Et ne Provincia novis oneribus turbarentur.
NEila pace da Principe hereditario invecchiato nella successione dello
Stato, sidevono aggravarci Popoli, & degna di lode la gravezza degli
Spagnoli ne! Regno di Napoli sotto nome honoratisfmo di donativo ." Che
quante volte Milano, Napoli, & altri infiniti si siano ribellati per non pagare
nuove gravezze, non ha bisogno , che si provi con eflmpij . Rimango bene
in estremo meravigliato, che jl R di Spagna sagacissimo sopra tutti i Principi
dell' et sua , permesse, che nel colmo delle guerre Civili di I-iandra , il Duca
d'AWa publicasle quella insopportabilissima, & essorbitantisllma gravezza di
dieci, e poi trenta per cento ; cosa, che cagion tante seditioni ; ma io credo,
che vedendosi il Duca cosi felice oelle prime Vittorie coatro il Principe d'Oranges,& altri ribelli, volesse porre in essecutione l'instrutione, egli ordini havuti dal R suo Signore : d'affliggere quei sudditi, e travagliarli come Popoli
di conquista, spoglundoli affatto de' loro privilegi] .

j io

Ojservation d Trapan Boccalini

Vt veler fine avartia , tut credulitate Magifiratuum tolenre/ft,


providebat .
POco buona memoria hanno lasciata di loro quei Principi , ch'hanno aggravato i loro Popoli d'intolerabili impositioni . Mirabil cosa quando
nello Stato Ecclesiastico essendo da Sisto V.in mezo della pace senz'occasio
ne alcuna aggrati i sudditi della Sede Apostolica d'vn quatrino per foglietta di
vino, fu da vno appaltato tutto il Dazio , e poi subappaltato dalle Provincie;
poi subappaltate di nuovo le Citt, poi queste di nuovo subappaltati i Castelli vdirono tante strida de' Popoli, tante Tirannidi da questi tanti appaltatori,
ch'empi tutto lo Stato Ecclesiastico di tanta confusione, ch'essendo vn Padre
di famiglia travagliato da vn subappaltatore , perche haveva venduto vn
fiasco di vino , e doppo , che quel tale hebbe provato , ch'egli haveva il suo
amico donato, non venduto il vino, chiede ad vno , dove habitano i Turchi;
e saputo, ch'habitavano oltra mare piangendo disse . Stanno troppo lonta
ni, eh' io non haver quesi' allegrezza divederli in mia vita venir qua libe
rarci da tante oppressioni ; parole condegne di castigo , cosi degne d'eflr ri
sapute dal Principe per correggere i disordini del suo Stato . Veddi gli anni
passati, che trovandosi il Ducadi Savoia in grandissimo bisogno di denari per
supplire alla guerra, che haveva nel Piemonte , in Savoia mand vn suo Con
sigliere , e Senatore raccorre certi Dazij nuovamente imposti , molta mag
gior spesa faceva il Senatore con la famiglia , che menava con la Carrozza
nell' Ostaria , di quello , che i Popoli pagavano al Duca . Deve dunque H
Principe non tanto proveder riscuoter il denaro , che venga in sua mano, m
che si faccia senza rapacit, ch' quello , eh' ha posto i Principi in grandissima
difficolt .
Corporum vcrberat ademptiones honorum aberant .
SVmmwm Tus, stimma, InerU ; e piaccia Dio, che non sia quella che si vede
essercitare in Roma nelle cose criminali con tanta severit, che ne in Pari
gi, ne in tutta Francia si fanno cosi spesse essecutionidi giustitia contro qualsi
voglia, di modo, che passa la giustitia in nome di severit . Appena sono dal
la giustitia publicati gli editti, che si vendono i beni del defonto ; cosa spaven
tevole, e non vsata da altro Principe , eh' io sappia . Peggio di tutte le cose
ch'essendo nella Marca in Romagna , & altre Provincie applicate Tesorieri
le confiscationi de' Beni, si fanno publiche mercantie de' beni altrui, e colui
pi perseguitato, che non h commesso delitto maggiore . Ardisco dire, che
h pi auttorit nello Stato Ecclesiastico vn Notaro, vn Sbirro, che in Venetia il primo Giudice, che vi sia .
Ho detto di sopra , e replic il medemo , che il levar anco i beni ai delinqueati facoltosi arreca molta vergogna al Prncipe, non potendosi dare cre
dere

sopra. H quarta Lbr degli Annxlt d Cornelio Tacito .


;tt
crc ai Popoli, & forastieri, che quel tale non sia perseguitato per le sue qua
lit. La mia vigna mi f guerra, diceva quel povero Romano .
Rari per Italiam Cafaris agri.
PArla degli Stati Patrimoniali , che in Germania hanno cagionato tanti
mali nella Casa d'Austria .
Quali sono i rispetti ; perche il Principe non deve haver molte possessioni
nello Stato suo? sorsi perche occupano in delitie quei Terreni, che devono
servire alla cultura? sorsi perche voglia farsi odioso in trattar egli maneggio
de' grani raccolti da lui ? sorsi perche sono di spavento vicini ? Io non so
trovar cagioni , che ini sodisfaccia, se per Tiberio, il quale io non veggio in
namorato della Caccia, non vsasse la furfantissma vsanza di molti Principi
d'Italia, eh' hanno prohibitola Caccia loro Popoli, vno spasso della Plebe,*
della Nobilt con leggi cosi crudeli, che pi conto si tiene di chi ammazza vn
fagiano , che di chi ammazza vn huomo , cosa odiosissima in tanto , che anco
per questo alla nobilt , e Popolo di Ferrara , essendo stata grata la Morte del
Duca Alfonso d'Este , & havendo ogn' vno di quello Stato comincirito ad vsar
la libert della gratissima recreatione della Caccia, come prima vdirono,che
D.Cesare, che si faceva chiamare Duca di Ferrara tornava rifare le publicationi della Caccia , diede tanta scontentezza suoi Popoli, che fu abbando
nato dalla Nobilt, e dalla Plebe .
Odiosissimi sono nelle campagne di Roma gli Orsini , e Gaetani per questo
conto, poich oltre l'essere inesorabili in questa Tirannide, questo nome me
rita colui, che non solo vuol esser padrone degli huomini , mi delle fiere, del
la Terra, degli Vccelli dell' Aria, e de pesci de' Laghi , e fino del Mare; Edi
questi ragiona Tacito, quando disse ; Quornodo peffimis principi fine fine domnationem ; fanno anco questo danno Principi loro, ch'io stesso havendo ncll*
Isola, luogo poco discosto da Roma, e sottoposto al Cardinal Farnese , certe
Terre , f forzato venderle ; Poich quanto si seminava in esse guastavano i
Porci selvaggi, quali era anco sacrilegio guardar con vn occhio adirato .
M;\ il Gran Dnca di Toscana il quale in molte cose, ch'appartengono alla
fodisfatione de' suoi sudditi h ordini mirabili , volendo nel suo stato molte
Ville di recreatione , in quelle solo hprohibito la caccia , e nel rimanente
pu qualsivoglia andarvi , e di pi ( cosa che doverebbe essere da ogni Princi
pe imitata) ogn' vno manda i suoi huomini nelle Terre vicine le sue Ville, e fi
vedere il danno , che possono haver fatto i Cinghiali alle biade , e vigne de'
suoi Vassalli , e quelli havendo fatto stimare, f anco pagare largamenre con
infinito suo honore , e commodo de' suoi sudditi, che non meraviglia s'egli
cosi amato di Vassalli /ancorch Principe nuovo, quanto qualsivoglia Princi
pe d'Ital ia . I Patrimonij de* Principi fono i Popoli, de" Privati i Campi .
La Republica di Venetia vende ogni stabile per poco prezzo . Il compe
rar possessioni coso da privato ; ma feudi il Duca d'vrbino ne compra?
Peggio

j \i
'Ojfervaom di Trajano nocentini
Peggio appresto noi alPhora , che il Nepote di Papa compra Castelli nelPessentioni.
Modesta, firvitid ; intrapaucos Uberto* domut .
QVesto dice, perche vivendosi in Roma fra la libert , e la servit, non sa
rebbe stata cosa se non odiosa veder vna Corte Regia ; perche ogni Cortegiano vuol fare il padrone , e le Metropoli sono fastidiose per questo , eh*
ogn' vno vuol fare YEgo Domims . Et ardisco dire, che tutti i disordini di Ro
ma nascono dal Palazzo dal Papa , ci da suoi Cortigiani ; Ove sono Prin
cipi Laici peggio . Cosa gratissima Popoli, e degna , che i Principi vi ponghino ogni cura affinch non facciamo amara penitenza del difetto, & errore
degli altri ; ne tanto importa , che sia buono il Principe , quanto, che habbia
la sua Casa cosi modesta .
Gregorio XIII. Sommo Pontefice f di natura piacevolissimo, & al pari di
qualsivoglia altro Principe affabilissimo, ma l'immodestia d'alcuni suoi Bolo
gnesi ,e la Corte tutta, che teneva il suo f fecero odiosissimo quel Papa tanto
piacevole , & al Cardinale Santa Severina , & al Cardinale vecchio Savelli
miei giorni giov non poco l'haver servitori non grati alla Corte di Roma.
Intra paucos libcrtos Domiti .
Affinch non siano molti quelli , che habbino auttorit suprema in Casa
del Principe, che quanto pi la ragione del comandare ( per esser odioso
l'obbedire) si riduce ad vno, poche persone, cosa pi grata Popoli . M
per qual ragione gl'Imperatori Romani si servivano di questi liberti? sorsi al
la similitudine de' Turchi, che per haver huomini loro partiali non ammettorio al servigio altri , che di quei putti Greci, che dissi spra, che sogliono alle
Madri loro ; Tutto fine che possono servire con maggior fedelt ; non haVendo essi altra affettionc, e come huomini nuovi odiosi Turchi , di poco,
nissun seguito . Si pu anco dire , che vn Principe ammettendo suoi ser
vigi] secreti huomini di baila fortuna, gli pu rimunerare con maggior facili
t ; perche il dono , eh' questi pare immenso , pare molto picciolo quello,
che sono di famiglie grandi . Aggiungi l'impersettione , che h detto dell'
adhercnzc, eh' hanno, e del seguito ,
Acfi quando cum privati difeeptaretforum, ejr jw >
GRatissima cosa Ppoli il vedere , che la Giustina non solo h luogo
tra il povero, & il ricco , e potente^di favre;, ma tr il Privato , & il suo
Signore stesso . H Principe dese fuggire il litigare con suoi Vassalli, fugga
l'infamia di comprar liti . Hanno i Principi Tribunali partiali, i quali curano
il Patrimonio loro-. La Sede Apostolica ha U Chierici di Camera., l'Impera
tore

sopra il quarto Libr degli Antti di Cornelio Tacit .


jij
tore la Camera di spesa ; Il R di Spagna in Napoli la Sommaria , & in Sicilia
il Patrimonio . Di sommo contento adunque il vedere, che quei , che han
no controversia col R, riportano sentenze favorevoli , il che succede molto
ne' Regni grandi , che ne i piccioli Stati ; perche quei fanno poco conto d'interesfi anco pi de' mediocri; la dove i Principi piccioli vogliono ogni cosa
perse; E per ci non piacque molto quello, che venne in Roma giudicato .
Paolo III. compr le ragioni sopra Camerino per pochissimo denaro , fece
contro il Duca d'Vrbino fare il giuditio in Casa sua , vinse la lite , poi diede
Camerino al Nepote, di dove poi hebbe origine lo Stato grande di Parma , e
Piacenza; cosa che hanno aborrita tanti altri Principi, & i loro Nepoti/che
santissima la sentenza di quella legge, che se bene il Principe sciolto dalle
leggi, egli nondimeno si sottoponga loro .
gu* cuneia non quidem comi via ,sed borridui ac plerumque formidatut%
retinebat tamen .
N'Insegna questo luogo, eh* i Papi, i quali vogliono essere gratiofi Pop*
li, & affettano la grafia, & l'intiero loro amore, devono farlo senza affettatione alcuna, m solo, che cosi detti loro la natura, ci genio d'essere af
fabili , e piacevoli ; perci che se si conosce assettationc alcuna, parrebbe vil
t, e timore, e summissione, e che non per propria virt si speri, m per timo
re, che s'habbia de' Popoli, cola perniciosissima; poich come il timore scoprto, invita l'ingiuria .
Il Tiranno deve havere sempre costumi grandi, e di spavento ; per Tibe
rio operava cose tanto egregie in vn Principe, m con graviti,* severit tale,
che mostrava il tutto fare, perche cosicompliva ad vn Principe procedere nel
governare i suoi Popoli .
Quia Scia/ihs incipiente adhuc potenti*-, bon confiliti notefeere volebat,
" vltor metuebatur^non occultue odij .
QVelli , che bramano di possedete l'intiera gratia del Principe con ogni
loro possanza devono cercarlo di consigliarlo bene, rimovcrlo da catti
vi pensieri, & indrizzarlo pi che sia possibile al buon governo de' suoi Popo
li ; perci che riavendo egli sempre molti emolo, corre pericolo grandissimo
di precipitare per il mal governo del suo Principe tutte le cattive opration^
anco quelle , che si commettono dal Principe per suo genio cattivo , al quale
pon si possa reparare , s'attribuiscono al favorito; Tanto pi dovea far questo
Seiano, che vedeva Druso in pronto con l'arco teso per farlo precipitare, e
pel progresso di questo nostro Historico troveremo lugubri Tragedie de' fa
voriti de' Principi, che sono precipitati per essersi voluti vendicare de' nemici
loro per mezo della gratia del Principe, e per htver gli ajuti , & essersi fatti
loro Ministri nelle crudelt, e libidini .
Rr
Incolumi

js4
fservaon di Trajano Boccalini
Incolumi filto &c. Auvertimento , che il primo luogo del Regno del R,
il secondo del figliolo, ne pu essere altrimenti .
frimas dominandi fies in arduo : vbi fis ingrejfus , adeJfLs
studia cr ministros .
GRana* ardire, & immenso cuore h colui, ch'essendo privato, s risolversi
d'assaltar vn Principe grande nel suo Stato armato di tante guardie , di
tanti esserciti , di tanti amici , di tante fortezze , di tante adherenze , di tanti
denari, invecchiato nel dominare , e padrone per molti anni di tanti Popoli ;
nondimeno s' veduto all'et nostra essempio notabilissimo ne' due R d'Eu
ropa, che gli Stati , e Principati , ancorch grandissimi , non hanno maggior
difficolt, che farli vn poco crollare, che poi cadano d se stessi , quando altri
possono porgli in qualche disordine .
Che cuore, qual ardire hebbe il Principe d'Oranges, che gli bastasse l'ani
mo di travagliar vn R di Spagna padrone di tanti Regni, e maggiore di tan
ti R , eh' habbia havuto il Christianesmo , non che la Spagna . Nondimeno
non hebbe cosi presto fatta si difficile , e pericolosa resolutione , eh' entrato
nel negotio, vi trov facilit altre tante, che l'invitavano persistere nella sua
ribellione, quante difficolt per prima lo ritenevano ; perche trov non solo
J Popoli minuti , e la Nobilt contro gli Spagnoli , ma Principi grandissimi,
eh' affettavano, che le cose di Spagna si turbassero in alcuno degli Stati di lui,
affine , che russer occupati con la potenza loro pi tosto di difendere i pro
pri) Stati , che cercare d'occupare quegli degli altri . Cosi anco fu infinito
il coraggio del Duca di Ghisa , che ardi combattere solo contro il Regno di
Francia, pieno di tante Nobilt, di tanti Principi della Casa Reale di tante ric
chezze , di tante forze , e pur quando egli fu risoluto, gli venne fatto di cac
ciare il R di Parigi, e di fargli ribellare la maggior parte del suo Regno , &
arrivare qualche fine, s'havesse pi creduto di quello, che fece, che i Princi
pi offesi, non mai perdonano ; perci che non si trova stato non Principe, che
non habbino potenti nemici, Popoli mal sodisfatti , e vaghi di cose nuove, &
huomini malcontenti della loro fortuna, che ardirebbono tutte le cose . Ma
larghissima porta s'era aperta Seiano ; perci che haveva la persona del Prin
cipe in mano, della quale poteva disporre come pi gli piaceva . Vederete,
che vbisit ingtejftu contro vn Tiranno vecchio , mal voluto magis fama, a*m
Distare resJu/u ,
Exstrufta jam /ponte Prafeeli castra, datos in manum milites ; cerni effigie?
ejus, in monimentis Gn. Pompei : communes Oli cum famili a
Druforum fare nepotes .
HAvendo la guardia della Citt in mano si poteva dir padrone della Me
tropoli di tanto Impero , beveva t4i gli stfQHieati del regnare, Ja per
sona-

sopra il quarto Libro degli Ann/d di Cornelio Tacit .


315
sona del Principe in mano . La Guardia sua afsettionata era per scriversi nel
sangue Regio ; cosa, che importava il tutto ; cio la perfettione del negotio,
&havendo fatto parentado con la Casa di Cesare, si poteva dire, ch'egli ria
veva superata di grandezza la conditione privata di modo , che con molta
ragione si doleva Druso, e diceva, che le cose erano passate tanto manzi, che
nulla pi . Mala cosa per g' Imperatori Ottomani erano gli Spai, e Gianniz
zeri, ma talmente odiosi insieme per artifitio del Principe, ch'egli h oppresso
gli Spai con i Giannizzeri, & i Giannizzeri con gli Spai .
Communes i/li cumfamilia Drufirvmfore Nepotes -.precandampost
hc Modefiiam vt consensus effet .
VUol dire qui che haveva deliberato anco questo ; cosa che gli haveva
data reputatione pi che la statua . Bisognava pregar Dio, che Seiano
non havesse pensieri vasti , ch'egli s'era dato d Tiberio con farlo smisurata
mente grande ; occasione d'aspirar all'Imperio , & sciocco colui , che vive
sotto la buona fede altrui . Mse Tiberio era cosi sospettoso con Germani
co , con Druso , e fino con i fanciulli figlioli di Germanico ; Ond', ch'egli era
poi tanto trascurato con Seiano , che non scorgeva egli vecchio il pericolo
del suo male conosciuto d Druso ? Primieramente mai sarebbe caduto nell*
animo Tiberio tanta ingratitudine d vn tanto favorito ; Onde s'impara,
che i Principi molto male fanno misurar la fede con il compasso de' benefitij ; perci che molte volte chi pi beneficato, e non fedele, anzi tuteo sen
za fede ; essendo proprio dell' huomo il dimenticarsi delle cose andate , fon
darsi nelle presenti, & aspirare all'auvnire, come ancora l'avanzarsi negli honori, e ricchezze genera desiderio di regnare . Quest' effetti hanno cagiona
to nella famiglia de' Ghisi gl'immensi benefitij ricevuti dalla Corona di Fran
cia . Oltre di ci i Principi, come veggono vn huomo privato non si posso
no dare credere ch'egli habbia cosi vasti pensieri , e che nell' animo d'vn
privato possa cupire sant'ardimento; Onde molte si rimangono ingannati.
Gli Spagnoli, li quali fono oculatisfimi in non permettere per quanto pos
sono , che alctin Cardinale di nobilt singolare , e d'animo grande arrivi al
Pontificato , havendo vdito spesse volte dal Cardinal Montalto l'ignobilt
sua, e ridendosi di lui,' che si vantasse fino d'haver guardato le pecore di suo
Padre, rimasero attoniti, quando essendo assunto al Papato , nelle fabriche,
nel governo , nel politico , & in ogn* altra cosa apparue cosi grande , e cosi
vasto, quanto mai havesse havuto inanzi lui Principe alcuno .
Jgitur Seimus maturandum rotiti.
AD huomo potente non bisogna minacciare , non si trova sccleratezza,
.che non commetta vn favorito per mantenersi in grandezza ; le minac
ele si fanno d quelli, che non (anno fare i ratti . Molti vedendosi minacciaci
Rr a
d'esser

l
Ojservattoni di Traino Boatimi
d'esser vcciii , si sono risoluti disfar quelle minaccie . E frutto delle querimo
nie altrui l'accelerar l'essecutione dell' imprese ; m per non perdervi tem
po; opprimere i traditori all'improviso.
Di molti Principi si legge, che havendo scoperte le congiure, s n hanno
accelerata l'essecutione con il solo scoprirsi di dubitarne ; ove altri molto pi
saggiamente operando l'hanno vendicato con mostrar ne' maggiori pericoli
maggior confidenza ; perci che ogni congiurato ha per precetto d'essequk
in ogni mal modo la congiura all'hora , che la veda scoperta ; m dalla cala
mit di Druso, e di Germanico, che vsorono solo querimonie contro loro ne
mici . Impari ogn' vno non esser tardo , e che chi ti vuol opprimere con
i fatti, non devi rispondere con parole, e lamenti seminili.
Sibiquc eie poleris confirmaret . Vedete voi , che poteva dare sicurezza di
Tiberio Germanico finche haveva et di regnare . I Principi del sangue fo
no sicurezza di regnare poi venuta l'et sono nemici, s l'vcciso Principe h fi
glioli . E legge noti lasciarli vivi havendoli amazzato il Padre .
Augnili Proncvotcs. &c. Vedete, che astutia! nomin il sangue Reale Ti
berio , e non il suo , come troppo odioso ; E per questo il Senato , & il Popolo
amavano questi figlioli ; Onde dice d basso ; Germanici Mortcm occulti virefiere Utabantur, Patres con/cripti hos &c. Non questo dar la pecora in boc
ca al Lupo? Devesi dar la cura colui, che deve haver in odio; lo fa la Fran
cia . E ben vi s'allevano de' mali assai , che non possono i Principi del sangue
veder altri, e se pure accade vn assassinamento, pur regna vno del sangue, co
me Lodovico; perche non si spegne tutto il sangue, ch' in vn Stato pi si deve
cercare , che la successione sia in potenza in molte persone , eh' in vna certa
persona sola.
Deligit venenamrfuo p.tulatim inrtyente,fortuitws mvrhu adfimttlaretur .
ALcuni veleni , che s' sospettato , che siano stati dati , hanno cagionato
febri ardentissime, per esser stati caldi di stomaco . Le fucine di quesii
finissimi veleni, ancorch si trovino appresso ogni Principe sotto honesto no
me di Stillerie r nondimeno la pi eccellente si trovi in Italia , e questa n
condisce l'vniverso , mentre s'adormentano gli huomini ignoranti con la vo
ce, e pretesto, che vi si distillino gli ogli per salute degli huomini, & Acque di
aranci.
Honoris locique admontut .
A Roma i Nepoti de' Papi non vestono habiti lugubri per la Morte di
qualsivoglia plebeo ; costume delle condoglienze . Hoggi si ritirano i
Principi, n si lasciano veder anco per morte d'huomini cari . Cosi fece il R
di Portogallo per vn Nocchiere, e hi notato, che il R di Spagna non si lasci
vedere per la Mone del Duca d'Alya, orne era solito

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

317

Ita nati ejlis, vt bona rnalaque vejlra ad Rempublicam pertineant .


Nluna calamit piangano pi lungo tempo , che l'immatura Morte de*
Principi loro, per cattivi, che siano, poich fi lasciano i succeiTori fanciul
li . Si vede quanto la Francia h abbia lacrimato per la Morte d'Arrigo secon
do, quanto tutta l'Italia , non che il Ducato di Milano per quella di Galeazzo
Maria Sforza Duca di Milano, che lasci il figliolo picciolo, al quale per vsurpare lo Stato fu Lodovico il Moro cagione di tanti mali , che seguirono per
tanti anni . E cosi congionta la felicita de' Popoli con quella de' Principi, che
l'Api (imbolo fatto dal Grandissimo Dio per vna perfettissima Monarchia
all'hora, che veggono morto il loro R, sema lasciare vn successore, tutte so
pra il corpo morto di.quello si conglobano , & ivi piangendo finiscono i
giorni .
Cosa degna di molta consideratione scritta d altri, e notata d me per es
perienza fatta per volermi chiarire di tanto miracolo, e divino precetto . La
ragione , che di rado si pu fare nuovo Signore senza effusione di sangue ; & i
Re nostri non doverebbono mai havere tanta ambitione di voler dominare, e
per suoi offitiali governar Popoli, come fanno Fiamenghi doverebbono com
portarlo . Non cosi fecero i Polacchi , i quali nella partita d'Henrico loro
R, s ne crearono vn altro , per non provare la calamit de' Fiamenghi , Na
politani, e Milanesi, i'quali non mai veggono quella faccia del Principe, che
allegieriCce , e toglie via ogni rancore , d fodisfatione , e pasce l'animo de*
sudditi .
Vero quoque , rjr honejo fidem dempjt .
F Rutto certiflmo di quelli, che mescolano le bugie con la verit, che non
si crede loro cosa alcuna di modo , ch'essendo stati scoperti i fini cupi , c
palliati d'alcuno, perde il credito per sempre, ancorch egli operasse bene di
cuore . Perci non piglieranno mai pi gli Spagnoli, & i Ghisardi l'Armi con
tro gli Heretici.che altri non sospetti, che habbino i medesimi fini, che si sono
scoperti ; e che hanno havuto in queste vltime guerre .
Memoria Drujt eadem, qua in Germantcum decernuntur,plerijque additi},
vt ferme amat pojlerior adul.it io.
ANzi necessario sempre ne' Principi nuovi avanzarsi nelle dimostrationi
d'honori , & affettioni ; Perci che gli honori per squisiti , che si faccino
ad vn Principe, se sono i medemi, che si fon fatti ad vn suo eguale, poco dilet
tano, perche ogn' vno ama d'avanzar l'altro, e mostrar di meritar pi . E Ben
vero, che s'honorer vn mediocre Principe, gli honori , e dimostrationi fatte
ad vn altro maggior di lui, faranno accette, m tra eguali f bisogno inventar
cose nuove, e far gionta alle vecchie
Rr 3
Inaudita

j3

Ojservattimi di Trajano Boccali/ti


Inauditofilio exithtm ojferret .

IO non nego, che non si siano trovati de' figlioli, i quali impatienti di domi
nare , stimolati d odio contro i favoriti Cortigiani del R non habbino
macchinato contro la virt loro ; m quando il Principe deve il figliolo giu
dicare fa mestiere, che vegga egli, e tocchi con mano tutte l'accuse .
E chiaro l'essempio del R di Persia, che f instigato contro il suo figliolo,
il quale assedio in vna Citt, e poi si chiari della persecutione con morte del
persecutore . Bisogna andar circospetto, che se vn Principe si trovasse haver
errato per haver il falso creduto, qual dolore sarebbe il suo ? Cosi anco Soli
mano f troppo essecutivo contro Mustaf suo figliolo .
Se ad ogni reo si devono dare le difese, quanto maggiormente deve vn R
non negarle ad vn suo figliolo, esposto tante insidie proprie , e del Principe
amico ; perci che per disradicare vn R dallo Stato vuole l'Arte de' ribelli, e
traditori, che si cominci d figlioli, come fece Seiano, & anco quando bene T
Padre trovi il figliolo suo consapevolissimo , sar sempre crudele , se non gli
dar il benefitio,che soggiunge Tacito .
Et nullo ad poenitendum regrejsu .
QVest' quello', che haverebbe desiderato il mondo nel R Filippo nel
giuditio di quel suo sfortunatissimo figliolo; & la ragione , che spera
vano tutti l'emendatione , e che la resolutione di quel giovine Principe pro
cedesse da impatienza, e troppa cupidit di regnare , vedendosi il Padre gio
vine di 41. anno , & egli di 24. &austerissimo non solo in concederli governi
de' Regni, m vna picciola auttorit nella Corte .

Il pigliar resolutione sopra vna relatione , cosa pericolosa . Quante essamim deve fare vn Principe prima di fare vn figlio amazzare , perche chi
vuole rovinare vn Padre, studia levargli i figlioli, come f fatto al R Filippo,
essamine d non mai finirsi : trovato il figliolo delinquente , si deve aspettare
l'emendatione , bench chi h affettato l'Impero , bisogna privarlo di vita .
Ma vedi Trajano quanta diligenza vs per non condannare vn suo amico .
Gli Francesi hanno havuto cugini , & anco contro loro-non hanno incrudeli
to, non che contro i figli, fratelli, & altri pi prossimi . M si deve incrudeli
re da vn Principe legittimo contro il sangue suo ; m havendo altrove ragio
nato , quando deve il Principe procedere rigorosa sentenza contro il figlio
lo, e quando dargli tempo di correggersi . Qui non ricorderemo altro .
gluia potiw Minifirum veneni excruciaret, auclorem exquireret \ infra
denique & in extraneos cunftatione, & mora .
TVtte cose necessarie in questi casi, anzi doppio male f f medesimo, chi
guia di prudente , e dottp chirurgo non cerca molto beHe-l'vltima ra
dice

sopra il quarta Libra degli Annali di Cornelio Tacito.


315
dice del male prima, che lo medichi . F errore notabilissimo quello di colui,
che ammazz il Principe d'Oranges, perche dalla confessione del reo si scopre,
ende venga il male, al quale non fi pu applicare rimedio alcuno, s'egli non
s donde derivi.
Nulliuf anteflagitij compertum vteretur.
PErche in cosa di tanta importanza deve il Principe havere i.suoi contrascgni i suoi indirizzi persolo por mano alla retentione,e per venire all'at
to di punire il figliolo con l'vltimo supplicio , oltre al delitto chiaro , e gran
dissimo deve ester congiunta l'incorrigibilit, se il Principe non vuole riportar
nome di crudele verso se medesimo, vccidendo vn suo figliolo .
M se alla sentenza del Principe D.Carlo vi f il beneplacito del Padre, co
me pot lingua di Padre per qualsivoglia delitto comandare cosa cosi atroce,
e proferir con il cuore, se non con la lingua; Ammazzatelo io mi contento.
Atrocioresemper fama erga dominantium exitm.
E Particolarmente si crede la morte de' Principi esser seguita violentemen
te , quando hanno nemici grandi; perche Francesco II. R di Francia fu
creduto morto di veleno? perche si trovava prigione il Principe di Cond , il
quale pareva, che non si potesse liberare vivendo il R Carlo 1 X. suo fratello ;
f creduto parimente auvelenato dalla Madre . Pio IV. dagli Spagnoli per
dolore, eh' havesse dichiarato la precedenza tra la Francia, e loro per sospet
to, che havevano di vedere fortificato il Borgo, chiuso il consiglio,e per haver
d/tto contro d'essi in vna Segnatura parole di sdegno .
Sisto V. per haver adorata la loro intensione in Francia , e per tema , che
havevano non si disponesse ad annullare quella ribellione , che chiamavano
Lega Santa . F fama ancora, che fusle levata la vita Papa Vrbano , per es
sersi scoperto , ch'haveva animo d'abbassare vn Grandissimo Cardinale della
Corte, ch'era in protettone del Gran Duca di Toscana, e del Duca d'Alanson,
lu opinione , che fsse opera degli Spagnoli per vendicarsi di quello , ch'esso
haveva fatto in Fiandra . Tutte Morti , che possono essere state naturali , m
precedevano quei disgusti, e sospetti si credevano d Popoli, e si argumentavano d curiosi .
Neque quisquamfiriptor tam inftnfui exstitit , vt Tiberio objec~arety cut
omnia alia conquirerent, intenderentque-j .
QVesto era il frutto , che cav Tiberio dalla Tirannide concitatasi anco
sopra le penne degli Scrittori , che doppo la Morte sua rabbiosamente
cercano ogni cosa per infamarlo, e Tappino , che la verit st vn pezzo ascosa,
poi si mostra al Mondo con aggiungervisi ia biasimo loro cose non vere,
quando

j.0
Ojservatiom di Trajdno Boccalini
quando hanno voluto, che non si scriva quello, che non si vergognano di fare,
e questa degna della Tirannide loro di non voler sopportar, che suste d Clutario lodato CaiTo , e Bruto ; perci che i fatti di questi tali sono poi , come
dice Tacito scritti recentibm odia
,
Peteremque ab iis, quorum in manus cura nojra venerit , nam divulgata.,
atque incredibilia avide accepta, verts ncque in miraculum
corruptis antebabeant .
E' Per mi muovono nausea certi , i quali si sono posti scrivere l'historie
d tempi nostri in quella guisa appunto, come l'hanno vdite per le piazze
lontanissime dal vero , e piene di concetti , e sensi plebei ; m quelli, che vo
gliono haver gusto delle cose del Mondo, non mai devono credere, che l'attioni de' Principi passino sempre nel modo preciso , che si raccontano, m f
bisogno profondami! molto bene dentro, e penetrare Abditos Principi fenfui,
ejr cjitjd occultiti* parant ; perche altramente non caveranno frutto alcuno dal
le loro curiosit, e dalla lettione dell' historie .
Lontanissimi erano gli arcani de' fini di Francia circa la Lega d quelli,
che si raccontano per le piazze pi lontani, e pi occulti quelli del R Catto
lico , e cosi g' interessi degli altri intrigati in quel lugubre negotio . Ma
colui, che s arrivare agli interessi de' Principi s la verit ; Occulti Utabantur ;
Perche come il Popolo si mostrer troppo inclinato verso vn soggetto gran
de, gli accelera la tua rovina, ejfendo brves, & infausti Popult Romani amores .
guodprincipium favoris, & mater Agrippina Jpem male tegens .
SOno gli huomini per lo pi cosi vani, e cos innamorati dell' ostentatione,
che per il fumo, perdono la sostanza delle cose, e si pascono di voler parer
al Mondo quello, che ancor non sono ; Onde nel colmo delle loro grandezze
si vede, che precipitano . Tale f il Principe di Salerno, il quale essendo.amatisfimo in Napoli, si godeva, e si gloriava di quello , che f poi istromento del
la sua rovina . E delitto capitale far paura al Principe, & affettar queir amo
re de' suoi Popoli, che, egli vuol tutto per se . Onde s'vno per valor , per
grandezza di sangue meriter l'amore vniversale, sappia nasconderlo con non
mostrare di dilettarvisi, e d'haver fini dentro d'affettarlo con attione alcuna,
di far come si dice Casaccia, b publici spettacoli , il suo defensore , ch'egli
altrimenti precipiter, e sopra tutto fugga certe ostentationi odiose , eccetto
per ove egli affettasse in vn stato libero la Tirannide . M se accadesse , che
molti volessero rovinare vn Principe, e concitare vn Popolo ribellioni , an
co in questo caso colui, che fusse capo doverebbe fuggire certe demostrationi
publiche, che danno gelosia agli altri . Il Principe d'Oranges col permettere
d'esser ricevuto in Brusselles , & in altri luoghi di Fiandra sotto il Baldachino,
e con dimostratione di Principe , diede tanta gelosia confederati , che fi
perde

sopra ti quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito ."


jn
perde molti amici . Adunque ogn' vno attenda alla sostanza , & non all' ap
parenza delle cose, & habbia per inanzi agi" occhi la calamit del Principe di
Salerno non cagionata d altro, che dalle sue vanit , che di voler cozzar col
Vice-R di Napoli in corteggio, in seguiti ; onde havendo il Cardinale Ascanio Colonna il vecchio, all'hora, che tu Vice-R di quel Regno scritto all'Im
peratore, che haveva bisogno mortificare queir huomo ambitioso dell' amor
popolare , fece tale impressione nell' animo dell' Imperatore >ch' abbraccian
do la prima occasione, che gli si present, fece precipitare, come similmente
precipit Agrippina se stessa, & alcuni suoi figlioli .
Feroxfcelerum , & qui* primaprovenerant .
TVtta la-difficolt di mandare fine l'imprese crudeli, e precipitose, sta in
far la deliberatione, e viver in essa poche hore , che quel male , eh' altri si
spaventano di fare , commettono con consolatione ; Onde si vede , che i ladri
micidiali, & altri delinquenti , i quali ne' primi bornie idi), e furti erano caute
latami in progresso di tempo , si fanno cosi familiare il far male, che com
mettendo delitti publicamente , capitano poi nelle forze della Giustitia mol
to scioccamente; n questo loro auviene per altro, che per vedere i primi de
litti non scoperti, e perci senza pena piglia cuore, & ardire nel mal operare .
La fuga del R di Francia, tante radunanze, & Assemble fatte dal Duca di
Ghisa , senza che il R n'havesse fatto risentimento alcuno , gli diedero tanto
cuore , che hebbe ardire di fidarsi d'vn R tanto offeso, tutto accadeva per la
molta familiarit fatta nel mal operare ; Perci che cosi come ne' primi gior
ni noi cominciamo pratticare con vno sconciatamente guercio, guardiamo
con fastidio quella mostruosit , e poi assuefatti alla conversatone di lui non
tanto ne di/piace ; cos con la lunga conversatone de' delitti pi si fanno fa
miliari, e non ne /paventano poi le pene minacciate tanto .
Jguerum non dubia, succepo .
Considerava, che doppo Tiberio questi gli haverebbe dato grand' impac
cio, essendo armati, come potevano succedere i figlioli di Germanico, se
ve n'era vno di Druso ? e come potevano succedere questi in pregiuditio de*
prossimi? considerava Seiano l'inclinationc de' Popoli, e del Senato, non del
sangue la prossimit, & questo devono auvertire quei Principi , dove l'elettione h qualche parte affine che altri non preoccupi il luogo ; & c molto be
ne oltre la prossimit del sangue, haver altre qualit che si chiamano alla suc
cessione come l'amore de' principali officiali del Regno, de' Popoli, e deila
Milita . A Corcut figlio di Baiazet , che s'era confidato nell' esser il primo
genito, gli fu occupato lo Stato d Selim , il quale come che fasse al pi gio
vine, fu nondimeno pi prossimo,e di maggior et,havendosi saputo acquistar
l'amor de' Giannizzeri .
SS
Ntqtte

jifc

Ojservdtom di Traiano Boccalini


NequeJptrgi venenum in tres poterai egregia custodimfid^> .

E Per bont d'animo de' Ministri erano sicuri i figlioli d'Agrippina dalfe
macchinationi di Seiano, ma molto pi perche Seiano era di minor conditione, che non erano i fanciullo figlioli di Germanico .
Auvertiamo in questo luogo , che mai niuno se non fuise pazzo si risolver,
di fare vn si brutto assassinamento-, come l'auvelenare il suo Signore ad instanza d'vno, che sia di. minor conditione di quello, mentre pi tosto meglior
premio pu ricever dal suo Signore proDalandosi il nemico , il che non pu
ricever da quel tale inferiore mala fedelt . Non fi trove , come n'habbiamo
ragionato altrove, quando altri vengono pregati d'amazzar di veleno il sua
Signore da vn Principe tanto grande , che pu commandare , che all'hora
quelle preghiere, come dice Tacito, important necejfuaum .
.
Et pudieitia Agrippina impenetrabili .
C'Ome ho detto la pudicitia la suprema nobilt, grandezza, e ricchezza;
'd'Ogni quantunque grandissima Principessa , e non voglia stimarla , dever
almeno a suo gusto sciegliere vno di poco gusto, e capacit , quale stimi affet
to lontano da ogni pensiero di macchinar, c fuggir quelli, che se ne mostrano
vaghi per la bellezza di lei ; perci che i Principi possono difficilmente sop
portar alcuna volta l'impudicitia delle donne, quando sia mera , e pura fragi
lit donnesca , dove possono haver sospetto di stato sono , con molta ragione
crudelissimi ; poich tutto l'honor loro ripongono pi in questo, che ih quel
la . Quelle Principesse in Fiorenza se haveslero havuta questa considcratione, non haverebbero forse perduta la vita Recensent Livia conscientiamb
GRandissimo vantaggio hanno le Republiche sopra l Monarchie anco
per questo fatto delle donne . Peste puzzolentissima d'ogni Corte , Se
minario di zizanie, Porta patentissima per la quale entrano negli Suri tutti
gli scandali . Vedi , come solo le donne mettono sottosopra la Corte . La
Casa dei Duca di Ferrara ogni giorno per questo rilpetto era ripiena di stroz^amenti , e di veleni .
E gran parte della grandezza dell'Imperio Ottomano si deve riconoscere
anco dall' haver tenuto le Mogli come schiave , anzi non ne hanno voluto pi
gliare , come prima , Le Sultane si sono intromesse , e l'imperatore andati*
ia rovina.

Ppra il quarto Ztbn de Annali d Cornelio Tacito.

jtj

Antm fnaft natttm potenti* anxiam .


REplico di nuovo . Quei Principi hanno grandissima difficolti di mante
ner sodisfatte le Madri , e le Mogli alcuna volta . Per quando le Mogli
hanno torto lo Stato in dote , grand* avertenza fi deve havere per non rom
persi con esse, e divenire favola de' proprij Popoli , e stranieri . Ma quando il
Principe habbia Madre , la quale nella di lui fanciullezza h abbia governato, e
gustato il diletto del comandare, molto difficile il ritrarla ; Et in questo caso
ta di mestiere di molta destrezza ; perci che essendo la donna genas ambitiofumypotistatis avidum^ pi tosto , ch'esser levata affatto dal governo rivolge
neli' animo ogni sceleratezza, e crudelt inaudita . Elena fece cavare gli oc
chi suo figliolo Michele ; perche havendo ella governato l'Imperio quando
egli era fanciullo, non poteva sopportare d'esserne levata Cosi fama , che
la Resina Caterina de'Medici levasse la vita Carlo non per non vedersi pri
vare dell' auttorit , eh* haveva di comandare , e che pratticasse , e nudtissc i
disgusti del Regno per mantenerlo in continuo bisogno della persona di lei.
In peggior conditione si trova quel Principe, eh' h ricevuto lo stato da vna
Donna ; perci che in questo caso haver grandissima Tirannia adosso, come
Vedremo d'Agrippina Madre di Nerone , e come accadde Tiberio, il quale
vs grandissima arte per dar sodisfattone alla Madre , & in tal caso deve 11
Trincipe mantener la Madre nella medesima auttorit , che -faceva il Padre
Marito di lei ; perci che ogn' vno sopporta impatiente di vedersi calar di
conditione , gc in ogni caso a quelle , che sono Madri , Mogli, e Sorelle dfll
Principe, del sangue Regio, si deve permettergli, che possino qualche poco,
e consegnarli qualche particella del Stato, dove comandi, come ha fatto con
isomma prudenza Vrbano VIH. alla Duchessa d'Vfbino , ancorch Donna miiabile commetter tumulti .
Infociabilem numi efficiebat .
QVantquam, dice Tacito altrove, armm fit eodem loci potennam , c> conctrdiatrrejfe.; perci che le Mogli vogliono essere vguali alli Mariti , &i fi
glioli haver maggior auttorit delle Madri ; Onde anco ne' piccioli Regni,
che sono le Case private, nascono delle contese fierissime per questo insanabi
le appetito di comandare .
At Tiberini mhil intermijfa rerum cura negoda pr filatili accipiens .
IL dar continua vdienza suoi Popoli, agli Ambasciatori assister di continuo
suoi Consigli vdir, e voler saper tutte le cose de' suoi Stati, & vsar diligenfc nell' intender quelle degli altri, far tutto il giorno Mndicato suoi ostina
li, & insomma immergersi tutto nel governo del suo Stato, fono le Ville , le
Ss a
Caccie,

Ojservationi di Traino Boccalini


Caccie , le Pescane , e le recreationi de' Principi saggi . Qual pi dilettoso
giardino pu ritrovarsi per recreatione dell' huomo , che coltivar l'orto del
comandare, e dar sodisfatione alli suoi Popoli . Vha tal vn Principe, che havendo delegato tutto il governo del suo stato ad vn offitiale, non conosce al
tra delitia, che quella della Caccia , e dell' otto , e non intende quasi mai gli
disordini dello stato, se non all'hora , che hanno cagionato scandali grandini
mi, & alcuna volta immedicabili .
Molti Principi potrei lodar io qui, e molti biasimare Questi immersi nell*
otio, e quelli tutti dati alla fatica .
Addurr solo Clemente Vili, il quale anco nelle sue eflercitationi della Po
dagra, s'essercit in tutto quello, che deve vn ottimo, e vigilantissimo Princi
pe , riducendosi per fino patir sommo freddo la sera in studiare le materie
gravi appartenenti quella carica grandissima . Devono dunque i R trattar
essi i negotij,non dargli ad altri
Mox per Africani oc Siciliani mutandosordida* merces ustentabantur .
Appresso molte Republiche honoratissimo era il lavorare,e mercantare;
la nostra Fiorenza ne fa ancora buona fede . Ma i Principi, che amano
havere scioperati , & otiosi i Vassalli , quali venendo in odio la vita vadino
farsi ammazzare , perche non siano ritenuti da negotij , l'hanno bandita per
infame ; cosa tanto vtile , e tanto honorata anco in vna Roma zappare per
haver grano , far morire vna Citt di fame ; pu ben farlo vn Principe, e lo fa
per mettersi in reputatione ; Adunque pazzi i soldati, dishonorati i R .
Nec tamen effugit magna fortuna pericula .
D iciamo di gratia quali siano quelli , che per la grandezza della somma
loro corrono pericolo . Io fono per abbreviarvi in vna parola ogni co
sai Tutti quelli, che danno da pensare ai loro Principi , i quali per ester huomini di seguito d'auttorit straordinaria, danno alli Principi gelosia , come in
Napoli furono gi i Principi di Salerno , e di Bisignano , e nella Republica i
Senatori, che hanno passata la conditione privata, come f Cosimo de' Medici
in Fiorenza , che f per questa cagione perseguitato , e mandato in essilio.
Quei, che hanno pretendenza nella successione, e sono grandi, tutti soggetti,
che li difficultano le cause loro , qual bora sono in mano del Principe , come,
quello, che abbraccia volontieri ogn' occasione y ch'egli si porga diprecipi
tarli, sono come h detto sospetti i figli de' Padri offesi .
Cum jujfu Reg Mithridat apudamila* Afta Insula*
- Vrbes truci daretur .
FAmosissimo il Vespro Siciliano fatto contro i Francesi; ma hoggi giorri>
v'hanno gli Spagnoli rimediato , perci che havendo per tutti i luoghi
VCL

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


fi]
ove essi stanno, & in Fiandra, & in Italia, & altrove, fuori de' loro Regni fabricato Fortezze inespugnabili , alle quali non ammettono alcun foramero .
Sono entro quelle sicuri, nelle quali stanno continuamente e se bene in Piandra dal Configlio di Stato, che-si ribell dal R, f fatto editto,nel quale gli
Spagnoli furono dichiarati publici nemici, e permesso qualsivoglia ammaz
zarli, non per ne fu morto alcuno , poich tutti si ritiravano nelle loro For
tezze .
Ita Rem
Gran consideratione come dice esser vn offitiale . Mai
stato punito vn Vice-R di Napoli, solo stato smaccato vn Italiano, ma non
offitiale della loro Natione .
Pulsi tum histriones Italia. &c. La radunanza spiace me ; par dilettevole,
e s'impara ; ma non devono eccedere , & in vn horata recreationc tutto il
contrario.
Notis in eum Setani odiU oh periculum grattora .
IL procacciarsi l'odio di qualsivoglia vitio, e sempre quasi di danno, ma!
h veduto nella Corte di Roma , ch' giovato alcuna volta haver nemici
grandi . Chiara cosa , che volendosi i Medici Gran Duchi vendicare di mol
ti disgusti, & ingiurie ricevute da Paolo Giordano Orsini , doppo la Morte di
Gregorio XIII. cercorono di far Papa vn nemico di lui, perche sapevano, eh "
egli per godersi Vittoria Accoramboni , haveva fatto ammazzare Francesco
Peretti Nipote del Cardinal Montako , del qualeera Vittoria Moglie ; tanto
s'operorono , che lo fecero con gli amici loro riuscir Papa; Onde poi segu
tanta rovina, e di Paolo Giordano, e di Vittoria ; Cosi ancora li disgusti, che
passorono tra il medemo Papa Sisto ; Et il Cardinal Paleotto fu cagione, che
tirorono gli Spagnoli per odio del Cardinal Montako tanto inanzi esso Car
dinal Paleotto , che al Ponriiicato non H manc che vn voto ; Cosi ancora
non si pu dire quanto grato , quanto amabile , e quanto caro facesse alla
Corte di Roma Monsignor Olivieri Serotino Auditor di Rota, e Patriarca d'A
lessandria, h persccutione degli Spagnoli, compatendo ogn' vno, che vn Pre
lato tanto fedele al suo R, fosse cosi indegnamente trattato .
Possono i Principi da questo luogo imparare non palesar l'odio, che por
tano id alcuno, quando egli non ha per cagione il vitio, altro mancamento
perci, che queh^odio-Qpera , ch'egli n'acquista reputatione , e l'amore vtile .
Non f huomo alcuno nella Corte di Roma, per tutta la Christianisa, e fuo
ri , che non compatisse estremamente il Re di Navarra , che fosse con tanta
crudelt sin da fanciullo stato perseguitato, & afflitto, solo acci che egli non
arrivasse alla successione di quel grandissimo Patrimonio, al quale Dio Giudi
ce giustissimo l'ha contro tanta forza condotto ; Odio, che gli concili l'assettione , & amor d'ogn' vno , che haveva scoperto i veri fini de' Spagnoli .
S'habbia consideratione , & accortezza nel punire , e privatamente col mo
strar, che sia per alcuna cava
Ss 3
Stik

jservaini di Tramane 'Boccalini


Sub idem temput de Flamine Diali in locum Servij Malvginenjts defungi
ledendo , fimul rogando, nova legedijfermt Cafar.
I Importantissime, e prestantissime parole sono queste di Tacito, se noi le sepremo ruminare bene , come meritano . S'havea da eleggere vn Sacer
dote Giove , il quale chiamavano Flamine Diali . Non poteva cercar Ti
berio vn suo confidente amico : Propone l'elettione nel Senato , e vuole, che
fi fccia canonicamente vn Gentile, vn par di Tiberio Principe de vicij ; Co
come dell'Imperio Romano , la dove i Christiani s'eleggono i Veseovi neHe
compre d'intercessione di gente indegna, e che ne fanno mercantia, e si dan
no le pecore , le Chiese di Christo in cura Lupi ad buomini sempre igno>ranti , quali fon sempre vitiosi . Quanto fu Profeta il R Francesco primo .
Disse agli Cardinali , che gli havevano impetrata la licenza di dispensare i
Vescovadi; Questa BoHa, che mi date , del Papa , mander me , e voi Casa
del Diavolo ; e meglio haverebbe profetato , se havesse soggiunto , e sar la
rovina di questo mio Regno , come fu . Perci che ove non buon pastore,
non pu anco non esser peggior Ovile, e la religione di tanta consequenza
al buon governo delli Statiche non si trova diligenza tanto inquisita -in crear
Vescovi, e i Sacerdoti, che i Principi non ne dovessero vsar maggior.
Il Principe Sommo Pontefice Clemente Vili, accortosi di questo, ha instituito l'essame, e vuol molto occultamente saper la vita, e qualit d'ogn' vno.
E ben vero , che le lettere fon necessarie in vn Vescovo , ma molto pi la
bont de' costumi, la destrezza del governare . Io ho veduti fatti Vescovi al
cuni gran Filosofi, e Teologhi, che poi sono riusciti poco atti al governo .
Nam patricios genito; . Di Santissimo Matrimonio devono esfere eletti i
Sacerdoti, non figlioli, bastardi imo fer sitbfiejuem Matrimtimm ; perche sono
Semidei allevati pi honoratamente, che sia possibile .
Accedere difficultaces . Circospettissimi folio stati i Santi Padri nella nostra
Santissima Religione . nella quale niuna cosa, dura , ne di spesa. Si fanno
con la mente gli holocausti, e con lo spirito contribulato .
IgitnrtraBatU rcligionbu*, placitum instituto flamimm nih'4 demutdr'.
FV stimata cos* grave la cosa di mutar vn rito in negotio di Religione, che
volle se ne facesse la deliberatiorie nel Senato ; tutto affine , che facendo
Vn'decreto, alcun nuovo fsse accettato con maggior applauso.^ vfeendo dal
Senato havesse pi decoro .
Arrossitevi qui, riconoscete non dico la vostra balordaggine, ma la militi
di quei , da quali voi Germani , Inglesi , Francesi , Sizzeri, Polacchi, & altri,
che vi siete partiti da Sacrosanti Dogmi della sede Christiana Cattolica Ro
mana; siete stati ingannati ; perci ch se vna sola vsanza non vuol mutar Ti
berio in negotio di Religione senza L'aifeoso del Senato doppo lunga disputa
per

fofrt t quarto Libro ttegU Anndi S Cornelio Tacite .


$zy
per non travagliar le menti degli huornini per lasciar d'ingiuriar anco quelli,
he meritano maledicenza . Vn Lutero, & vn Calvino huornini pieni di pas
sione , come mai v'hanno potuto souvertire essendo stati, soli , senza Faisensor
d'vn Concilio , mutata tuttala Religione , nella quale sono morti i Padri, gli
Avi, e vostri Bisavi . Non stata questa temerit di quei, che l'hanno fatto, &
vna Tirannide, 8c impiet di quelli, che l'hanno, permessa, procacciata, e
la vostra semplicit, e malitia, che l'ha accettata ? Partirsi poi da vna Religio
ne antica con modi tanto seditiosi, essendo stata stabilita da numero infinito
di letteratissmi huornini, almeno se non vogliono ammetter la Santit per gli
scritti d'huomo solo ; ma che non pu la paura d'vn Principe, che voglia, che
i Popoli faccino modo suo , che per ottenere da lui grafie ? Che per curiosi
ta,simplicit> ignoranza, e malitia, tutte le cose si posono abusare dal Priorif>e dalla Religione in poi . Che quando i Germani, Fiamenghi , & altri si fus
ero mossi ad abbandonar l'antica Religione per dubbio della sua certezza,
dovevano farlo con i Concilij, & ogni modo di ben proveder ; Voleva, che
si facesse con materie degne di canto negotio , ricorrendo al fonte vivo della
Sede Apostolica . M cessa inme ogni meraviglia, qual hora conldero quan
to hanno sempre potuto, e possono hora pi che mai gl'interessi di Stato, che
conducono i Principi gettarsi dietro le spalle quelli di Dio, dal quale sanno
haver ricevuti tanti benefici), e si servono della Religione per dominare i Po^
poli, non per obbedire queLDio , ch' donatore degl' Imperi) , e delle Mo*Burchie .
jQuftus Augusta theatrum introiffet ,vtseeks inter vestalhtm considera ..
Ilvia Moglie d'Augusto Madre di Tiberio , & essa Imperatrice si pu dire_/delT Vniverso,ctim sommo honore d'haver luogo tra le Vergini Vestali;
Er i Principi cosi malamente sopportano l'auttorit Sacerdotale , che s'arrccano sdegno di ceder loro .
Imparino i Principi quanto importi loro tenere il Sacerdotiohonorato , e
riputato anco per loro interesse, mentre intendo, che il Muft siede al par del
Turco, e questo l'honora, egli v incontro, egli Heretici riformatori di tutto
H Mondo , non che della Religione , hanno cosi i Sacerdoti, Artigiani, come
anco i Predicatori ; cosa , che deve essere di grand' indecoro alla loro Politi
ca, eh* io rimango maravigliato in estremo, come possa eslcr,cbe l'intiere Natoni si siano tanto acciecate nel fango di queste pestifere herefie , che siano
traboccate in sciocchezze tanto aborrite anco da gentili adoratori.di favok:
pi tosto, ohe cultori della vera Religione .
Non voglio in questo luogo mancar di dire , che trovandosi la Regina di'.
Spagna in Milano doppo lo fposalicio celebrato in Ferrara dai Sommo l'orla
tefice, occorse , che in quella Citt vna giovine entrava in vn Monastero per.
Monacharsi ; La Regina volle vedere questa ceremonia , & arrivata in Chiesa
conia giovina, che si do vea far Monica, vedendo, che ad essa Regina era stata:
preparata- I

jiS
Ojservatiani diTrajano Boccalini
preparata vna Sedia posta in va luogo alto sotto il baklachino , volle , che
quella giovine vi sedesse , dicendo , che le se confessava inferiore, diventando
3uella Sacerdotessa per cosi dire; cose, che diede molta consolatione,vedcno d'havere vna Regina cosi pia .
gu& moribus corrupt,perinde ancessfi nulla, , ejr vbi nimia est .
NEI vero dove si vive con sospetto , e con sensi- occulti , diffidi cosa dar
sodisfatipne , e trovar vna strada di mero, che guidi l'huomo non dar
in qualche scoglio ; ma in ogni caso pi sicura resolutione peccare con il
Tiranno ncll' adulatione , e sempre regolare il proprio procedere secondo il
genio di colui, con il quale altri trattano . Dominano, dice Dione nella vi
ta di lui, che odiava, chi l'adulava ; e chi n.
Nam Tiberini haud vnquam domui Germanici mitis, tim vero aquari
adolescentes senefiafux, impatienter indoluit .
QVel mtis ; vuol dire, che mai Tiberio si conform con la volont d'Au
gusto , che Germanico gli succedesse j sempre durava l'ingiuria d'havergli occupato lo Stato, ammazzato il Padre, & il Zio .
Tito si penti d'esser mite al fratello ; Poco si possono amare dal Principe i
figlioli di colui, al quale egli per sospetto di stato h levato la vita, poich re
gnano ne' figlioli le medeme gelosie . Ho notato , che i Principi hanno in
sospetto anco nel punto, e nelP vltirna hora della vita loro i loro figlioli stessi,
non gli altri loro heredi . Conosceva Tiberio, ch'egli era dal Popolo Roma
no pi temuto , che amato. Vedeva l'aura popolare, ch'era dalla persona
di Germanico passata nelle persone de' figlioli di lui , & haveva molte occa
sioni di temere hora maggiormente, che non viveva Druso, e sopportava impatientemente, che gli si levassero contro pi Germanici, che lo ponessero in
sospetto, e gelosia tanto pi, ch'egli conosceva offesi da lui . Il sospetto adun
que de' Principi, ancor verso de' figlioli stessi h buon fondamento perci che
il desiderio di regnare non ha legge humana.non divina, che possa frenarlo.
Lodovico X I. ancorch Carlo suo figliolo fusse di poco genio lo tenne in ca
pezza fino negli virimi anni della sua vita , e gli hebbe grandemente l'occhio
adosso, ancorch quasi fanciullo .
Avertano per i Principi d'occultar l'animo loro circa Podio de' potenti
in materia di successione . Vsi parole grate con loro . A Pio I V. e Sisto V.
certe proruttioni furono mortali . Si guardino i Principi di flagellar i Cardi
nali con la lingua . Molti per le brusche parole d'vn Papa sono morti di
paura ; E molti hanno fatto morire i Papi pr le brusche loro parole .

liteptis

sapr il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tscit .


Ne qui's mobiles adolescentium animos pramatur honoribtu &d
superbiAm extolleret.
QVesto procede ne* Stati di torbida successione , quando s'ha figlioli gran
di, s'ha gran nemici, e massime figlioli d'alto Matrimonio, & in somma
auverta le congiunture, quando il Principe deve temer de' figlioli .
Pericolosissime sono le ribellioni , quando i figlioli fon fatti ribelli Padri
loro, perci f mestiere stia vigilantissimo , che non gli siano sollevati i sigli
contro i Turchi per vivere sicuri in Costantinopoli , come prima i figlioli lo
ro hanno l'et di regnare, gli mandano ad vn governo , ch' vn honorata relegatione , e non permettono , che offitiale alcuno tenga la conversatione lo
ro affine, che non siano sollevati, e l'error grande di Baiazet, che gl' import
la vita, f il permetter, che Selim,che si trovava in governo imparentasse con
il Tartaro , dalla forza del quale pigli ardire d'andar ad affrontare il Padre,
e combatterlo, & occupar di poi l'Imperio . E cosa degna d'esser notata, che
due famiglie grandi tirano in fattioni di divisione vna Citt , per populatissima, ch'ella sia ; E questo in vna Republica, ma se sono in vn Regno, dove Ba
roni grandi la dividono , molto pi se sono come quei Principi del sangue
Francese . Si divide Bologna in Obizzi , Ricci , Vberti , e Donati; Roma in
Orsini, e Colonnesi ; Costantinopoli in Venetiani, e Francesi, e Greci . 11 mo
do vero rovinare i Capi . E dunque errore grandissimo alzar troppo quei,
che devono succedere in vno Stato sospetto . F mortalisfitna cosa alla Fran
cia ingrandire Ghisi, & Henrico 1 1. f degno di quel castigo , che provorono
i figlioli di lui . Non bisogna levare il figliolo degli honori talmente , che
disperi, come Carlo R di Spagna, non tolerarlo tanto con ammetterlo ca-
richi grandi, che desideri pi di quello, che si deve . Grandissima cura dove
vano haver quei , qu3 Tiberio haveva occupato lo stato ; perci che non
tanto essi, quanto altri mal sodisfatti potevano tentar cose grandi con il mezo
del fanciullo ; Perci che li Soldati avidi delle donationi , che si fanno loro
nella creatione di nuovi Imperatori aman novit; Onde il Turco non vuole
alcuno del suo sangue, eccetto i figlioli, e questi fatti grandi, gli manda fuori
di Costantinopoli.
H vdito in Corte di Roma ragionare d'vn sapientissimo Prelato, che al R
di Spagna non tanto pass l'animala ribellk>ne,che in Fiandra havevano con
citata il Principe d'Oranges , i Conti d'Orno , & Agamonte , & altri Signori
quanto, ch'havessero sollevato il suo figliolo Carlo , e persuaderlo ribellarsi
al Padre, & ad vscir di Spagna; delitto, che pagarono con la Morte. F
mestiere Principi andar molto pensati nel procedere coni loro figlioli caminar sempre con piedi del genio del Principe , per non dargli occasione di
disgusto .
Tt

Amicu*

3ja

Ojservationi di Trajano Boccali*


Amicitix Germanici vernicioa, vtrique^j }

ERano in sospetto, <ome quelli, che dubitavano, che havessero potuto se


minar neir animo de' giovani i disgusti, e le speranze di Germanico, & es
sendo Caio Silio valente nell'Armi, era da temere, ch'egli non fi sollevasse eoa
il pretesto d'vn di questi figlioli di Germanico , con il favor del quale gli
rebbono riuscite tutte l'imprese , eh' havesse tentato . Cosi Gasparo Colign
Ammiraglio di Francia con il pretesto di Giovanni Re di Navarra , che haveva in suo potere, sollev tutto quel Regno ; Perci il R di Francia si tien mol
to ben guardato dal Principe di Cond .
Il primo modo d'afficurarsi della grandezza d'vn Barone c levargli il se
guito , batter gli amici di lui, levargli i Ministri, come fu levato Giovanni
Escovedo, e bisognava levar Gasparo Coligm.
guanto majore mole crociderei iplusformidins in aliU diJJ>ergebatur *
Q Veste parole assolutamente non sono state vere ; perci che s' veduto
in molti Stati, che Phaver il Principe posto le mani adosso ad vn sogget
to grande , non solo non ha spaventato gli altri, m gli h fatti incrudelire,
gli ha posti in dilperatione tale , che sollevatisi tutti , hanno posto il Principe
in travagli grandissimi . Chiaro essempio c di ci l'essecutione fatta in Fian
dra nelle persone di quei Principi noti tutto il Mondo per li mali , che se
guirono doppo la decollatione loro ; perci che non solo la Nobilt Fiamenga non si spavent di queir essecutione , ma s'accese di maggior sdegno , &
essa, & i Principi circonvicini, i quali ancora durano, e tengono l'armi in mar
no per vendicarla,e non che altri Pisiessa Duchessa di Parma profetizz, che
quello era vn fuoco , che s'accendeva con la Morte di quei Signori , e non si.
farebbe smorzato, che con i mari di sangue humano .
Aggiungete, che quando altri s'accorgono , eh' il Principe non perseguita
i delinquenti , ma le virt , che gli danno gelosia , sforza r principali del suo
Keeno collegarsi insieme per non esser ammazzati senza vendetta , come se
ne fon veduti molti essempij . Ma se pure il Principe vuole con vna essecu'tione di persone insigni spaventare j grandi del suo stato , faccia apparir il de
litto chiaro,faccialo in caso grave,.e degno di tanta resolutione , faccialo per
delitto, che sia in vso , e commune molti , faccialo in persona , che non habbia tanc'adherenza d'amici , e parenti, che possa nascer scandalo, faccialo in
tempo, ch'egli stia bene con i suoi Popoli ; faccialo in tempo di Pace, & all'hora che non e congiontione tra la Nobilt; e perche di queste circostanze ne
mancorono alcune nelT essecutioue di Fiandra , per nacquero tante dis
cordie
CredfbariL

sopra, il quarto Libro degli Amidi di Corpetto Tacito .


Credebant plerique autlam ojsenfionem ipsiw intemperanti* immodici jaciant/s suum mlitem in obfequia duravijse cum alt] adsedutone*
prolaberentur : Neque mansurum Tiberio Imperium ,fii(s
quoque legontbtts cupido novandi fuijfet .
L'Opera d'Antonio primo in fare Imperatore Vespasiano non poteva ester
di maggior merito di quello , che f ; perci che non si pot desiderare in
quel Ministro di Vespasiano attione ne pi fedele, ne pi ardita . Ma racconta
Tacito , ch'egli si posse tutti questi suoi meriti ; perci che era nimius comme*
morandi aux metitipnt . Tanto pi Pobligo del Principe grande f manco
bisogno di conoscerlo , e raccordarlo . Tutto si vuole riconoscere dall' amo
revolezza , anzi ogn' obligo grandissimo nuoce ; che se si perdono gli oblighi
co' i privati, perche troppo rinfaccino i benefitij, molto pi ci accade con i
Principi , i quali vogliono , che tutte le gratie , benefit!) , che si ricevono da
essi siano riconosciuti dalle loro liberalitadi, e non da obligo alcuno .
H vdito , che vn Cardinale , il quale haveva havuto la miglior parte in
crear vn Pontefice, ricordandogli ad ogn' hora, che lo trovava , vn poco dif
ficile farli le gratie , ch'egli chiedea , ch'egli l'haveva fatto Papa , le fu con
molta gratia risposto dal Pontefice . Se voi m'havete fatto Papa , adunque
lasciate, eh' io stia, e non vogliate ester voi .
Beneficiaousque grata funt dumvidentur exolvi posse , vbi multam
antvenere pr grafia odium redditur.
Hi ha vn Principe legato d'vn benefitio , creda , che altretanto diletto
ha il Principe di sciogliersi , quanto colui di tenerlo legato ; vuol dire
mentre la moneta non buona da pagare, bisogna pagarlo con altra mone
ta, che d'oro, ci conferir l'auttorit . AU'hora il Principe fallito, quando
non ha di che pagare, se il benefattore sar prudente, nn mai perder l'obligato . L'obligato sar sempre grato , se il benefattore mostrer di non co
noscere in tutto la grandezza del benefitio, che gli ha fatto l'obligo , che gli
si deve, se non vorr esser pagato quel tempo, e cori quel prezzo , che vorr
il Principe ; poich colui , che all'amico h dato ricchissima Moglie , si deve
contentare d'vna scatola di confetti , d'vna dozzina di fazzoletti, ed'haver
yn huomo obligato, non cercar di godersi egli la Moglie data all' amico . E
molto pi sono gli huomini ingrati per l'impertinenza del benefattore , che
per vitio proprio . Ogn' vno brama di non star legato , e sciogliersi . Queir
amico, il quale vi sete conquistato con haverlo souvenuto di buona somma di
denari , in vn suo bisogno cosa pericolosa, che ve lo perdiate nel volergli
"riscuotere tutti, quando egli non habbia il modo di pagarli ; Cosi li beneritij
immensi obligano in infinito ogn' animo grato. Ma si perde tal' hora il
Tt 2
merito,

jji
6(servaiioni di Trino Boccalini
merito , quando il benefattore si mostra austero in voler riscuotere l'obligo,
che altri gli devono . Adunque colui , eh' h fortuna di farsi vn huomo obligato con immenso benefitio, deve haver giuditio di non poner in necessit
Fobligato di sciogliersi dall' obligo con ingratitudine, ma gli basii di, conser
varsi l'animo obligato amorevole , e riscuoter parte di quello , che gli deve .
Non nego, che non si trovono molti huomini discortesimi , i quali con mal
occhio veggono colui, al quale s'ha l'obligo singulare, m dall'altro lato mi
si deve concedere, che molti, i quali sarebbono gratisfimi de' benehtij ricevu
ti sono violentati dall' impertinenza del benefattore vsargli delle discorte
sie . Cosi accad al Cardinale Alessandrino , il quale non solo volle ne primi
giorni di Papa Sisto governar si pu dire il Pontificato , per haver gli oblighi
grandissimi,, essendo stato da Pio V. Zio d'esso Alessandrino , fatto Vescovo, e
Cardinale , e dal medemo Alessandrino alzato al Pontificato, gli cominci
persuadere , che mandasse il Nepote Perugia per non esser in Roma compe
titore alcuno, il quale artifitio conosciuto da Sisto sagacissimo quanto mai rus
se altro huomo , ridusse tali in pochi giorni esso Cardinale, che con malissima sodisfatione si le" di Palazzo . Nella Corte di Roma pi che in ogn* as
tro luogo si provano ingratitudini, perche da quelli, che non si possono rkorre,& i benefitij si conoscono pi da Dio, che da gli huomini .
Multimi antevenere . Vilbl dire, che ogni poco d'attacco, che lo giustifichi
appresso il Mondo , egli si discioglie l'obligato da oga' obligo . Iofar fece
Zimisia Imperatore, e perche il Patriarca non volle, eh' entrasse in Chiesa per
l'homicidio di Niceforo, egli lo confin .
Rediitur odiurn pr grana . Quando non si pu pagar colui, eh' ha il bene
fitio, non vede il debitore il pi brutto lucifero, che il Creditore . Niuna co
sa poi peggio guiderdonata, che il dono d'vn Regno, che si faccia altrui . Il
benefitio crhaver ricevuto vn Regno, si paga sempre d'ingratitudine . Ricor
dati della Madre di Tiberio . Colui , che leva lo Stato al suo Principe , e lo
dona ad vn altro, sar sempre rimunerato con la sua rovina ; perche sospette
r, che scacci ancor lui di Stato . E se gli Spagnoli havessero potuto arriva
re al fin loro in Francia , non haverebbono havuto in quel Regno il nemico
maggiore del Duca di Ghisa , come il Duca d'Alanson non hebbe il maggiore
del Principe d'Oranges .
Cantale Agrippina invisa Principi.
^^On solo sotto il Tiranno , ma sotto qualsivoglia Principe, cui vogfiate
X>i esser grato , sciegliete gli amici , non secondo il gusto vostro ; m quelli,
che fon grati al Principe ; perci che f mestiere seguitar il di lui humore , &
esser sua Scimia in ogni occasione, altrimenti altri fa di lacrimevoli naufragi];
e se l'amico fatto torna ad esser odiato, partitevi da lui, perche voi nuocere a
voi stesso senza proftto dell' Amico .
Sctltr*

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

333

Seder nuper repera prise verbis obtegere_j .


NEUa Corte di Roma pi, che in altra, che si trovi,s'ode con parole mestis
sime , e modestissime , ascondare grandissime bruttezze di concetti .
Chiamar Riformata Religione, estirpar la Verginit, rubbar leXhicse, appli
car se i beni degli Hospitali ; Cosi Carlo V. quando ponea i ferri, e le Cate
ne di ferro all'Italia, diceadi combattere per la libert d'Italia; suo figliolo
ammonito di non travagliar tanto la Francia , diceva, che per il nome, che
havea di Cattolico, era obligato protegerla , e perseguitar gli Heretici, e cosi
con belle parole far brutti fatti .
Ssvitum tamen in bona, non vtstipendiants pecunia redderentur,
quorum nemo repetebat .
QVando voi vi vedete odiato da vn Principe, levateveglidinanzi salvate
la vostra vita fuori del suo Stato , ne vi fidate della vostra conscienza,
perche i Principi sanno trovar modi apparentisfimi di farvi precipitare . Tor
no dir di nuovo, quella severirJ fatta da Pio' I V. ad instanza degli Spagno
li, e de i veri nemici della Sede Apostolica Colonncsi di far strangolar il Car
dinal Caraffa; perci che si fabricava processi di delitti, e d'homicidij, di ve
leni, di stupri , e d'altre cose bruttissime , senza accusator , senz' alcuno che si
dolesse .
Brutta cosa componer vn delinquente senza emendare il furto al patiente .
Odiosa cosa in qualsivoglia Principe . La confiscatione , tale , che scolora
ogni buona giustitia . Felici,chi h vita in vn Stato, e beni in vn altro .
Hunc ego Lepidum , temporibus itl , gravent &sapientem suisse eomperio .
Nam pleraque a savii adulationibus , aliorum in meiitti deflexif,
neque tamen temperamenti agebat cum equabili .metoritate,
. & grafia apttd Tiberium viguerit .
IO non s come dico questo Tacito . Questo Mar Lepido dice , che si
doveva la parte agli accusatori, non fu questa bestemia cosi indegna di Se
natori ? Qaesta f adulatione sanguino! aite ; Biasimano alcuni la resolutione,
che fecero molti Fiorentini , Senesi , Pisar d'abbandonar la Patria loro ; che
perderono la libert , e lodano quelli , che vi rimasero per frenar la violenza
del Principe, e con qualche temperamento esser sempre d'ajuto alla Patria, &
suoi Cittadini , come era Lepido , e come racconta Tacito), che f Agricola
con Domitiano . '
Le parole di Tacito sono queste ;sciant qttibut moris illicita miraripojfe etiant
sub malis Principibut magnos virot ejfe; bfeqHwmqite & modeftiam , fi mduHriat
Tt 3
ac vigor

Ofservatiow d Trajatio Boccalini


ac vigor adsint ; Et landes excedere , quo plerique per abmpta,fed in nulliut rei post
<vsum ambitiofi morte claruere . Perche se colui, che - uole con i suoi eguali vi
vere in pace, e far commodamente i fatti suoi, fa mestiere, che viva con il ge
nio altrui, pi che con il suo . Quanto rn si deve osservare questo da privati
per ben vivere ; perci che colui , che sa navigar ottimamente con ogni borasca, e disastroso vento , s far viggio ; ove certi , che vogliono vivere con
l'ingegno proprio, e pi amano , che loro pi tosto li maggiori s'accomodi
no , che punto piegarsi , mostrano pi tosto , al Mondo d'esser bestioni, che
huomini disprezzatori della Morte , perche temerit, non fortezza irritarsi
contro quei mali , eh' altri pu con sua reputatione , & vtile degli amici schi
vare . Ma perche Lepido con le sue bellissime maniere piaceva Tiberio fa
d'vtile alli moi Cittadini, e visse con gran gloria , e molta reputatione ; Et
dunque possibil vivere sotto il Tiranno , m con quali costumi ? costui difese
Pisone, cosa grata Tiberio.
Vnde dubitare cogorfato , &forte nafeendi, vt estera. ; ita Principum indinatio in hos , offenfio m i/los ; an fit aliquid in nostr censili,
liceatque inter abrupta contttmaciam, ejr deforme obfequiumy
fergere iter ambiiione, ac pericul vacuum .
LA nostra prudenza, il nostro saggio modo di procedere sono i nostri fat
ti, e le nostre fortune, & ogn' vno artefice con il suo ingegno, con la sua
stria della sua buona, ria fortuna . Sotto il Tiranno fa mestiere in que
sto modo non mostrare di desiderare i tempi passati della libert, e per con
sequenza di non vivere sotto il Tiranno , non assettare l'amore de' Popoli,
corteggi, e soverchi honori, vivere in rimesso, non pensare, non che ragiona
re male del Principe, non mostrarsi altero, superbo, ambitioso, ma rimesso, e
pi tosto d'esser tenuto dapoco,che di troppo elevato spirito ; fuggire la conversatione di quelli, che possono essere poco grati al Principe, non voler ac
cennar di volergli levar l'auttorit , e contrachrgli, se non con molta mode
stia, non sicurat di ricchezze infinite , fuggir carichi di troppa gelosia , & in
somma vivere con i costumi de' tempi prelenti non con libert antica , e del
ben dire , e del ben operare , che cos i fatti, e tutte le stelle si violenteranno
ad essaltarti, e farti caro il Principe , al quale si come non devi adulare, cosi
anco devi fuggire d'irritarlo contro, e con le virt , e con li yitij , e quindi si
cagionano U miracoli della Corte,

'ARwrn

sopra il quarto Libro degli Annali di Cimelio Tacito .

jj j

Acium dehinc de Calpurnio fifone nobili , oc feroci viro . Is namque vt re


tuli cejfurumse Vrbe ohsaJiones , accusatorum in Senatu clamitaverat .
Etspreta fotentia Augura trahere in jtu Vrgulaniam , domoque Primisis
. exire auftts erat . >u& in prajens Tiberiw civiliter habuit . Sed in ani
mo revoluente iras , etiam fi impetut offensionii langtteret memoria var
lebat.
OTto anni stette Tiberio vendicarsi di costui, che nel vero superbaaiente s'era portato contro l'auttorit di Livia, alla quale riavendo non porfato rispetto, port la pena della sua temerit, e non si rassomigliando costui
Lepido di cui habbiamo ragionato di sopra , non gli si somiglio ne meno
nel fine della sua vita.
gupdperinde creditum quasi Principi monitu, ob amicitiam August* .
IMparino i Principi tenere in molto freno i loro favoriti , perche l'inso
lenze, che fanno, pare, che siano d'ordine del Principe, e cosi sono inter
pretate.
Devono i favoriti de' Principi , cfce comandai essere honorati, come il
Principe ; Non si devono dar premi) grandi per cose picciole .
Qua ex longinquo in maini audiebantur . Basta la grandezza che in questi
pi vale il poco, che il molto di quelli di poca fede.
Jamque tres laureata statua in Vrb<~> .
INselice Trofeo quando il nemico di chi sono , vive ; perche l'insegne del
Duca di Ferrara tenute in Chiesa , operavano , ch'egli haveva prduto il
Polesine di Rovigo, & i Turchi la perdita del Regno di Cipro .
uia Cosar post res BUsogeJlas.
M Ai si deve disarmare il Regno , vivendo l'inimico , essendo egli arma
to, & impari ogn' vno da Clemente VII.
Nam Pr&tores dives . Non si deve per picciola cosa dar honori grandi per
poter premiare, chi si serve in casi grandi .
Erat iUe prtdarum receptor . Cosi i Napolitani mandorono Marco Sciarra
nello Stato Ecclesiastico , perche come se ottenuto il premio > si disprezzalavirt] che lo faceva acquistare .

3j6

Ojservation di Trajano Boccalini


luffa Principe magii quam incerta bella metuens .

DEvono i Principi quando montano di desiderare la cosa , esser obediti,


non che quelli la raccomandano; m auverta pure ogn'vno, che mor
talmente disubidiente sar quel Ministro, il quale toccando con mano , che il
Principe comanda cosa dannosa, per non ester ben informato, vorr prima di
porre in essecutione il comandamento, avisare il suo Signore di quanto gli oc
corre .
Pi oltre sono passati alcuni , che donpo haver detto il parer loro, e vedu
to il Principe resoluto di mandare ad effetto l'intentione loro prima ordinata,
non fi sono voluti ingerire in quel negotio,e l'hanno fatto con modo cosi honorato, che vi s' scoperta nella loro disobbedienza, non per vivacit, m per
eccesso d'amore nel buon servigio del suo Signore. Tale fu il Perenotto,
quale non mai volle sottoscrivere l'accordo fatto da Carlo V. nella liberato
ne del R Francesco . Et vn Capitano Spagnolo havendo havuto ordine di
Spagna di restituire , e consegnare vna Fortezza Fiamenghi , quali il R
dava sodisfatione di rendere tutte le Piazze ; Disse con alterigia , e grandezza
honorata di fede . Io non far mai attione dannosa per il mio R , & vscito
di fortezza , lasci che il suo Luogotenente la consegnasse , ne volle egli trovarvisi presente, e n'acquist grandissima reputatione ; perche f profeta, poiche come i Fiamenghi hebbero le Fortezze in mano, pi s'incrudelirono nel
la ribellione loro ; Et il R si dolse esser condesceso deliberatione , che gli
apport tanto danno . Ma quanto danno sia il disarmar gli Stati, lo mostr
Clemente VII. con il suo sacco infelicissimo di Roma , egli acquisti fatti dal
Turco contro le Provincie disarmate de' Christiani. Cosi mandarono gli
Spagnoli Marco Sciarra ; Cosi il Gran Duca Alfonso Picolomini , il Duca di
Ferrara Virginio Orsino devastar lo Stato disarmato del Papa .
Rtlatum de Cajsio &c. Due cose si notano , eh' altri non deve procacciare
molti nemici , e poi deve il Principe , che vede vno gravato di nerrucitie dar
sodisfatione, levar la peste, e prohibir vn homicidio .
Eoque paulatim Africa decedere : terrore nomns Romani .
E Ben quando vn si vede vna lega adosso,overo vn collegato vuole vn Sta
to da lui occupato, come Giulio Cesare la Romagna cedere , e cosi disu
nire, gli altri .
Tale l'opinione per vn forte esercito, perche quelli , che sonoauvezzi
vincere , con il nome loro spaventano queir inimico , il quale vso perdere,
opera ne' Principi, come ne' mercadanti il credito .
SimtU Principes . Cos fece il Vaivoda . Devono esser ammazzati i Baroni
subito, che si movono . Deve in queir occasione vn R giocarsi la vita . Lo
Stato di quelli, de' quali altri non si fidano , e che crede, che aspettino
l'occasione

sopra H quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


j J7
Voccasione opportuna, ritenerli . Il Re Filippo fece levare i Mori dalle Ma
rine. Il Vaivoda di Xransilvania fece ammazzare i Nobili, che mostravano
favore dell' Imperatore . Quindi , che gli elserciti de' Papi, e de' Venetiani
sono stati molte volte affrontati da pochissimi soldati Veterani , perche sono
in poca reputatione .
Si cunili . All'hora bisogna pigliar l'Armi , quando si vede cominciato il
fuoco, e fatto grande, altrimenti bisogna scoprirsi . Et i Venetiani occultis
simi siano, certi non haver nemico, mentre ben si guardono .
Non nifi Duce interfetfo, requiem belli forces .
VErisfime parole , le quali dagli amici suoi buoni di Francia da Principi
d'Italia , di Germania , e d'Inghilterra erano intuonate all'orecchie del
R Henrico IV. che per acquietare la ribellione di Francia , s'estinguesse la
Casa di Ghisa , cagione di tant' incendio , e sarebbesi veduto il frutto , se la
.Morte del R macchinata tanto federatamente , non havesse suscitato tanti
rumori .
Il R Henrico 1 1. faceva ammazzare gli Heretici; non era bene, bisognava
levare i capi , perche cos si leva il male . Al capo della ribellione si leva la
vita, al Principe d'Oranges , al Duca di Ghisa, e pure pochi capi Francesi, e
molti Fiamenghi sono mancati perche quelli hanno pi saputo fare .
Pofttipfue CaHris . Sempre, come ho notato veggono d'haver qualche For
tezza nelle mani, i ribelli ; cosi quelli di Francia la Rocella ; ma d'auvertire,
che nelle ribellioni fa bisogno esser pi presto , che sia possibile levar dal
Mondo il capo inanzi che la ribellione habbia pigliato forma, & ordine tale,
che possa sostentarsi senza Capo .
Gli Spagnoli molto ben conobbero , che levar il capo alla ribellione di
Fiandra , importava il tutto ; e per macchinorono tanto contro la vita del
Principe d'Oranges, fin che finalmente lo fecero ammazzare , ma tardi, per
che la ribellione era stata tanto tempo in piedi , che la Citt degli Olandesi,
che s'erano ribellate, havevano pigliato forma di governo Politico, buono, e
di vivere libero ; Onde non mancato loro Capitano, cosa, che non sarebbe
succeduta , se fusse stato possibile, che fusse seguita assai prima la morte d'esso
Principe auttore di quella ribellione .
APille deletii circumjlipatoribus , vinepoque jamftho , drejsufis vndique_j
Romani*; ruendo in tela-, capnvit.it em haud inulta nwrte effitgit .
VN huomo , come Tacfarinata fece quello, che gli si convenir -ii morir
con l'Armi in mano, e di morte vendicata per quelli , i quali sono di so
migliante conditione , che sono sicuri di non trovare misericordia alcuna
nel vincitore, oltre chemuorino pi honoratamente con l'Armi in mano, fug
gono certi vilipendi) della Morte loro. Quando la suga sicura avanza ':
Vu
crdite

3 $8
OffetvAton di Traiano Boccalini
credito tra i Popoli, m quando la guerra si fa tra Principi, all'hora che il Capi
tano ha fatto il suo debito, e proveduto quanto bisognava, pazzo, e bestia
le ardire farsi ammazzare, perche egli con il salvar la vita, pu esser anco di
servigio neir altre guerre . Ma Costantino non volle capitar vivo nelle ma
ni del Turco , e certo che s'egli havesse potuto in qualche maniera salvar la
vita, sarebbe stato d'vtile grandissimo Principi Christiani, & se stesso .
M'occorre in questo luogo raccontare vna Morte vendicata, fatta da Plu
mant Reitez da Bolduc . Costui assettionato al Principe d'Oranges fece refolutione di sorprendere il Castello di Reitez , e vestitosi da frate con tre com
pagni dimand d'esser alloggiato per haver smarrita la strada , e come vidde
aperta la Porta, ammazz il Castellano, e si fece padrone della Piazza . Poco
doppo fecero sotto Capitano Lorenzo Panca; mandati aoo. fanti ricuperar
lo, f combattuta la Piazza, e morto, e fatti prigioni molti Soldati, e Capita
ni del Reitez, il quale non per scampar la vita , m per non morire senza ven
detta, attendeva con vn spadone in mano, che gli Spagnoli gli s'accostassero,
e da questi con arebibugiate, & furia di picche morto , m nel cader , ch'egli
fece ; perci che egli haveva sparsa vna gran copia di poluere per la sala , e
per le scale, si lasci cadere di mano due corde accese , che vi teneva insieme
con lo spadone ; Onde appressatosi il fuoco nella poluere , tratt molto male
li Spagnoli , che vi si trovorono . Cosi i Galioni degli Olandesi , doppo, che
sono presi, sogliono attaccar fuoco alle munitioni.
T>olabelU fetenti abnuit triumpbalia Tiberini , Sciamo tribuens,
BUJ avunculi ejns Uus obfolcfceret .
LA vera cagione , che i Principi fanno poco conto del Ministro, mentre
manca il loro bisogno ; Ond' che molti Capitani accortisi di questa loroingratitudine, cercano di mantenere il Principe in continuo bisogno della lo
ro persona,e con prolongar le guerre, col far nascer guerre da guerra, e con
dar tal hora scampo quell'inimico y che f , ch'erti siano adoprati ; Cosi fir
fama del Duca d'Alva , il quale f dal R di Spagna levato da vna religione,
e mandato all'acquisto d'vn Regno di Portogallo , per non tornar al medesi
mo conhno permise, che D.Antonio si fuggisse , il quale con vivere mantenen. do sempre quel Regno in sospetto , era cagione , ch'egli con l'Armi in mano
Huvesse governare . In somma ingrandir tanto vn servitore, che perseguiti
l'istessa virt, ne' Ministri non altro, che allevare vn Tiranno .
Et buie negatus honorgloriam intendit .
NOn fanno i Principi, che si meriti quello , che essi danno, ne che non si
mei iti quello, che si toglie . Quanto far bene il Principe conformarsi
con la bilancia nel dar carichi , come s' veduto pi volte in Roma miei
giorni, quando da Spagnoli, da altro Principe vien perseguitata la virt d'vn.
Prelato*

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


339
Prelato , & impedito, che non salisca al grado, e dignit del Cardinalato, e
Pontificato, quel tale nelle menti di tutti ne vien molto pi honorato , e ripu
tato , che non fon quelli , che l'hanno ottenuto . Glorioso mon il Cardinale
Mondocci per la persecutione de' Spagnoli. M nel vero i Principi fanno
grandissimo danno alle Case loro all'hora, che per qualsivoglia rispetto defrau
dano i loro Ministri di quella lode , di quella gloria , e di quel premio honora
to, che si deve loro, anzi sono molti carichi , che devono h aver certo premio,
il quale non sia possibile, che venga impedito da alcun Principe grande , che
perseguiti l'offitiale . Tutto affine, eh' il Ministro possa senza spavento d'alcu
no , o senza affettare altra gratia , che quella del Principe loro fra gli altri.
Tale il carico di Governatore di Roma , il quale quando haver certezza,
che il Principe non ammetta persecutione alcuna , non lascier, che si tiran
neggi da Baroni, come hanno fatto molti Prelati, che per non haver nemici i
Baroni Romani , & alcuni Cardinali grandi , hanno pi tosto occultato che
punito delitti grandissimi .
Cognitis dehine . Eadem osiate mola per Italiam fervil belli
semina fors opprefiit .
NE' libri della sua Republica il Bondino ha ragionato , e discorso , se fabene ammettere, come facevano i Romani i Servi; molte sono le ragio
ni, che muovono persuadere, chequell'vsanza.la quale vien anco felicissi
mamente pratticata dal Turco sia buona , primieramente affine , che nelle
guerre s'attendesse non sparger tanto sangue humano ; poich il Soldato
con vna provisione, che vende , sente vtile ; Et cosa certa, che quanto pi li
sar lucrosa la guerra, la far pi di buon cuore , e pi coraggiosamente com
batter per far provisione con vtile, che ammazzar huomini senza guadagno.
Aggiungete l'vtile,che s'ha di questi vostri, e per i servigi) di Casa , e per col
tivar la Terra, perche occupandosi questi in simili servigij di Casa, e per cultivatione della Terra, il Principe viene ad hayer pi huomini per i bilogni suoi
della guerra. M per lo contrario molti travagli hebbero li Romani da
questi servi per le guerre, che gli mossero contro pi volte ; Oltre che havendo noi per legge non poter far schiavi Christiani , ne si fanno da Spagnoli
schiavi Francesi, ne d Francesi schiavi Spagnoli, il medemo anco rispetto ne'
Turchi ; perche h veduto, che molti di questi schiavi, che s'vsano in Napoli,
& essendosi fuggiti in Roma , e fatti Christiani , sono poi andati in Manilla , e
di l in Algieri , ridendosi della nostra facilit in haver loro data fede ; oltre
che il far schiavi cosa , che non si pu pratticare , che ne' Regni grandi, ove
la fuga difficile . Ma in stalia essendo li Stati tanto piccioli, che in due gior
nate pu ogn' vno passar nello Stato d'vn altro Principe e salvarsi pericolo
sa cosa h avergli, e per non s'vsano .
In vna dieta fatta da Massimiliano figliolo di Ferdinando f ordinato , che
facesse processo de' Servitori, che altri pigliava; molti per la severit de' paVu a
droni,

34o
Offervxoni di Traiano Boccalini
droni, molti per la crudelt de' Baroni erano tiranneggiati . Mal vso lasciar i
poveri in poter de' ricchi. O quante guerre moderne , & antiche radicali.
Gli Spagnoli hanno prohibito, che no n debba esser dono de' Spagnoli privati
quello, ai che si pu profittare il padrone.
Mox pojtis propalam libettis ad Ubertatem vocabat .
GRandissima molestia h data ribelli la stampa de' nostri tempi ; poich
con esta publicavano scritti , con i quali facevano sapere alle Provincie
forastiere li disegni, e l'animo loro . Erano gli scritti come Trombe , e Tam
buri, perche giustificavano tal hora le cause della loro ribellione , occultava
no la vera intensione, e mostravano la Maschera , perche s'erano pigliate l'Ar
mi, tutte cose, dalle quali hanno cavato frutto tale, che i Principi di Francia,
di Germania , & altri luoghi gli doverebbero porre quel freno alle stampe,
che hanno , e con profitto grandissimo saputo porre quelli d'Italia, perche si
deve stimare specie di violenza, e di Tirannide il procacciarsi cosa, eh' appar
tenga non alla quiete de' sudditi , m alla loro sedinone ; & attione lodevo
le, e necessaria levar via tutti gli stromenti da sollevar i Popoli .
Agrejia per longwquos faftuj, &ferociafervitia .
IO non so , come potessero ester huomini feroci quelli , ch'erano tenuti in
tanta bassezza di vilissimi serviti) d'arar i Campi, guardar gl'Armenti; forti
intende feroci dalla disperatione cagionata da quella misera servit . 1 Greci
gente molto pi miserabile hoggi giorno , che non sono gli hebrei, servono il
Turco in cultivar la terra , & guardar li bestiami , & i pi Civili sono i Mura
tori, & Mastri di legname, tutti mendichi, e cosi poveri, che se pure avanzano
cos' alcuna, con sudori tanto stentati, loro rapito da Turchi, i quali non per
mettono, che pur habbino il vitto quotidiano ; perci poco fondamento fi
pu fare in questi disarmati , che non auvezzi, se non alla miseria, non hanno
generosit di cuore ; Cosi come loro di Casa fremo ricchi di vivere, &
amar la pace ; cosi la povert incitatione far tumulto .
Ceeptantem titrn maxime conjurationem difiecit .
APpunto cosi subito f mestiero essere curare questi mali delli stati, co
me siamo medicar l'infermit de' nostri corpi affinch facilmente posti
il male estirparsi, il quale alcuna volta si f incurabile ; m quando la sollevatione f capi vtili , niuna cosa pi facile anco quando si trascura nella ribel
lione per alcuni giorni ; quando poi i Capi sono di seguito de' principali dello
Stato, sono guisa di febre maligna , che prima fon mortali , e prima danno i
pronostichi di morte, che il male si scuopra , che se bene il Principe solleci
to, non dimeno trova , che il male <coa le secrte, trattatioi h indebolita la
natura.

sopra il quitto Libro degli Amali di Cornelio Tcito .


541
natura talmente, essendosi avanzata talmente, eh' ogni rimedio tardo, e par
ticolarmente quando v'hanno mano i Principi forastieri, come s' veduto nel
le due famosissime ribellioni diFrancia,e Fiandra, ove ogni rimedio applica
to al male, l'ha pi tosto aggravato, merc della grandezza degli humori ma
ligni , che concorrevano alla piaga .
Rem pater, accufatorfilini .
PV' cosa certa , che la congiura de' Pucci contro del Gran Duca Francesco
fu scoperta dal Cardinal de' Medici in Roma al fratello d'esso Cognato
affinch la temerit d'vno non mandasse in rovina tutta la Casa ; E le leggi
hanno ordinato, che il figliolo al Padre , & il Padre al figliolo sia obligato ac
cusar in delitto tanto grave.
Mentre io ero Giudice in Campidoglio di Roma nella visita delle Corceri,
la quale si fat>gni gioved da Prelati della Corte . Sono queli l'Auditore del. la Camera, il Governatore di Roma, vn Chierico di Camera , Presidente d'esse
Carceri, l'Avocato de' poveri, il Proveditor Fiscale, e due Proveditori dcv po
veri ; Fu trovato , che per debito civile il figliolo haveva fatto carcerare il
Padre, il che parve cosa tanto enorme , che la visita subito comand , che fusse
carcerato il figliolo, e liberato il Padre ; ma di questi casi crudeli rare volte si
veggono tra private persone ; Che il Padre ammazzi il figliolo , il figliolo il
Padre , cosa da Principe per la grandezza degl' interess; loro; perche Tibe
rio lasci , che se fusse in Senato vn brutto spettacolo , sarebbe per levar la
confidenza anco tra il Padre , & il figliolo , e parvi sospetto ; Onde maggior
mente non si trovassero vere amicitic ; F*lUces amicitits, dice altrove . Marc'
Antonio Colonna non volle avisare Ascanio suo figliolo.
Et quia periculumpr exitio habebatur, tnoftem insefejlinavit .
Milita quella regola, che gli huomini grandi non si pongono prigioni per
rilasciarli anco nell' accuse presso il Tiranno ; perci che fendo soliti
vendicarsi per ogni disgusto, che altri habbino d'essi il viver loro punto in sos
petto, delitto capitale, quando per l'accusato huomo grande contro quei
delitti , che importano la sollevatione de' Popoli devoti , devesi procedere
senz' altra cognitione della causa ; se negl'occulti delitti vna congiuntura, va
nditio s'ha per prova , e qual delitto si macchina con secretezza maggiore
che quello di levar la vita al Principe? I sospetti dello Stato s'hanno per pro
ve concludenti
Non enim se c&dem Prineip ,rns novas vnosocio cogitaJ/Ls ,
LE congiure, che si fanno per far cangiar la forma del governo in vn Styto non s'intraprendono , eccetto , che da huomini grandi , e da molta
Vu 3
quantit.

34t
ojservationi di Traiano Boccalini
quantit, perche f bisogno , che siano tali, che doppo la Morte del Tiranno
polsino opporsi agli amici di lui, che volessero, che si tornasse sotto il governo
d'esso Tiranno ; ma quando s'ha solo per fine di levar dal mondo vna fiera
crudele, basta vn huomo solo risoluto ; perche ogn' vno , che habbia cuore di
perder la vita potente nemico con vn pugnale in mano di qualsivoglia
grandissimo Principe , come n' testimonio il fatto infelicissimo Spagnoli
della Morte del R Henrico II I. che havendo levato alla Francia vn Re tan
to dapoco, gli diede vn R nemico, e feroce, come vn Leone .
Turn accusatore n. Lentulum, & Scium Tuberonem nominat ; magno pudore
Capirva-, cum primores Civitatis-, & intimi ipfius amici .
MA gran ferita d al Principe chi lo priva d'amici , che lo mette in diffi
denza; grand* essame vi bisogna per far morire vn amico inaudito.
Grande la fece Traiano ; perche il Tiranno cohonesta molto la sua Tirannide
appresso il Popolo qual hora si vede , ch'egli amato da primi , e pncipalisfimi Senatori ; perci che si crede da ogn' vno, ch'egli amato da quelli ottimi
Cittadini non sarebbe , se il suo governo non fusse buono , accade, che sco
prendosi, che questi non l'amano di vero cuore, si f credere al Popolo tutto
il contrario di quello, che pensano prima, & grand' argomento del cattivo
governo di qualsivoglia Principe , & offitiale quando aborrito da migliori,
e pi honorati della Citt .
Nam pojl damnatum Libonem , mifiis ad Cafarem litteris exprobraveratt
suum tantumJudiam fine sruclu fuijj : addideratque quasdam contu
macia*, quam tutum apud aures superba*, & ojfenswniproniores .
QVi ancora replicher, che gran flemma ,gran prudenza f mestiere , che
habbia quel Ministro di Principe , che pretende haver merito alcuno ap
presso lui, e se non vuol provare, che beneficia eoufaue lata dum videntur exolvi
posse, vbi multum antevenere, odiurn progratia redditur. Ogni picciola ricognitione f mestiere haverla per premio , che ecceda il merito . Perci che'il
Principe, che s benissimo , ch'egli da meno di quello , che deve , si riconosce
anco debitore, & all' occasione paga di nuovo quel suo Ministro , il quale ha
lodato per accorto, che ove altri vogliono tutto quello , che s' pensato che
egli si debba, sforzaci Principe pagarlo d'odio .
Il Principe d'Avellino havendo in Fiandra Militato molto , e meritato in
infinito, essendo andato in Spagna per haver qualche ricognitione, gli fu dato
vn Ordine di Cavaleria, del qual guiderdone egli si tenne tanto scontentato,
che se ne mon d'affanno ; E molti Prelati, i quali havendo servito lungo tem
po n governi, e nelle Nuntiature , & in altri officij della Sede Apostolica , es
sendosi doluti intempestivamente di non esser premiati secondo le fatiche lo
ro , hanno perduta la gratia del Papa , e particolarmente f bisogno pregar
modesta-

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


34 j
modestamente all'hora , che l'obligo di cose illecite.
M dir cosa qui , la quale merita molta consideratione , che nel nostro
meritare noi molte volte c'inganniamo ; perche il Principe pretende di meritar egli da quel Ministro, il quale ha ricevuto qualche impiego, maggiorato,
pone debito del Principe . Vn Pontefice molto accortamente rintuzz la
potenza d'vn Prelato, il quale essagerando i suoi meriti verso la Sede Aposto
lica con haver fatto li pi importanti governi dello Stato Ecclesiastica, di
mandava ricognitione, gli rispose ; Monsignor se la Sede Apoltolica ha ado
perato con tanto honor vostro, e beneficio, non la vostra poca ingratitudi
ne in far debitrice la Santa Sede, ch' benemerita di voi, e se voi havete ser
vito bene, & honoratamente , non havete fatto quello si conveniva al grado
vostro ? Adunque volete voi d'vn grado , del quale siete stato honorato da
noi, far noi debitori voi, e non voi noi ? Vate i conti con quest' inchiostro
e poi ritornate riparlare . In somma l'orecchie de* Principi non possono
vdir parola , che non sia humile , e se privati e pessima creanza rinfacciare i
benefitij, e non fi pu senza perder l'amico, molto maggiormente vergogna,
e danno sar di colui, che vser tali modi di procedere con il Principe , il qua
le vuole riconoscere negli huomini bassissima sommissione, e parole humilissjme ; e che tutto quello, che si riceve da lui , si riconosca provenire dalla libe
ralit di lui, e non d'obligo alcuno .
t
gupd molliret invidiam intercept .
ARtisicio de' Principi mitigar quella sentenza , la quale data solo per fo. disfattone loro , per non parere di precipitare nelle condannationi per
passione alcuna; perche il por mano nel sangue de' suoi sudditi,suol far quasi
sempre Vassalli il Principe odiosisfimo , e particolarmente quando il delitto
non chiarimo , e vive nel Popolo qualche compassione vers il reo , per il
dubbio, che s'h, ch'egli sia oppresso dall'odio del Principe, come occorre ia
quest' accusa di Sereno fatta dal figliolo con tant' odio di tutti .
Sic delatores, gtnus homnum publico exitio repertum-, &pns qui don
nunquamfatti crcitum , per premia eliciebantur .
NOn s'haver mai da vn stato quel male , dal quale il Principe ricever
vtile, anzi far fomentato dalla Tirannide; perci che vedendola Citt
che il Principe la favorisce, si crede che ve ne sia numero infinito ; Nessuno s
di chi possa fidarsi ; si vive in sospetto, e diffidenza , e fanno mille altri buoni
effetti; Ond' , che da Cosimo furono favoritissimi in tutto il suo Principato,
essendo poi mancate con i sospetti de' Principi, che seguirono .
Le cose della maledicenza punite con severit dell' ammazzar Senatori,
del fomentar spie procederono tanto inanzi, che fecero risolvere il Mondo
vendicarsene i Onde ammazzati Nerone , e Caligola, & altri ? Tito fece de
creto,

}44
Ojservatietti di Trajatfff B craiini
creto, che si cacciassero le spie, si salvasse la vira Senatori , e non volle , che si
tenesse conto di chi diceva male di lui . Cos al levar la robba si ridusse
tale, che Tito non volle ne meno accettar doni .
Nec occnl!um ejl-, quando ex ventate , quando adumbrata Utitia faci*
Imperatorum edebrentur.
Difficilmente si pu conoscer quando si rallegri vn Popolo dell' attiont
d'vn Principe veramente di cuore, e con allegrezza vera ne mostrino so
disfattone , e perche il Popolo instabile per la sua leggierezza; Quel medemo, che ha essaltato sino alle stelle, biasmer quel medemo giorno , oltre che
pei la sua ignoranza non sa discernere quali siano quelle cole , che meritino
Iole, biasimo nel Principe . Ma la vera lode , che si da al Principe , quel
la , che ha principio da huomini grandi dotati di giuditio , e che sanno co
noscer quello , che merita lode , e quello , che merita biasimo . Quando il
Principe odiato , si vede vna publica mestitia , egli huomini buoni pi tosto
tacciono, che lodino; Assai male si dice d'vn Principe quando non si loda.
Quin ipj compostini alias , & velut elttftantium verborum , solutias,
promptius eloquebatur, quotiesfubveniret .
I Principi parlano oscuro con parole, che pi significati ricevono qual volta
vogliono tener le menti altrui sospese, vogliono ne tacere , ne negare altrui
la risposta , e vogliono in ogni modo non esser intsi . Qui non si deve mera
vigliare se parla chiaro Tiberio, perche il parlare in lui oscuro non era natura-
le , ma artificioso, come in molti Principi ,che non sempre, ma quando vo
gliono ajutare vn loro amorevole, sanno parlar chiaro, e farsi intendere .
Amovenditm in InfuLim cenfut .
H Aveva ragione Tiberio , perche vn huomo aftettionato alla parte di
Germanico, e che per questo egli era sorsi vscito d'Italia, non altrmente cosa sicura per Tiberio , ch'egli fusse potuto andare dove meglio li torna
va , facendo cattivi offitij negli esserciti, dove haveva havuta giurisditione,
con pericolo di poter col tempo cagionar qualche male essetto .
Imparino qui importantissimi precetti i Principi di sforzarsi d'haver sem
pre ogn' huomo , ogni Vassallo loro disgustato da essi, perche gli fuor guidati
di Napoli quanto travaglio habbino dato alli R loro , e Carlo di Borbone
alla Francia noto ad ogn' vno ; Ma Tiberio volle, che fusse P.Suillo custodito
in vna larga prigione d'vn Isola .
Qaem

sopra il qurt Lhro degli Annali di Cornelia Tacltd .

345

guem vidit fequens atas prpotentent, vendente & cLitdtj Principe


amiciti<t diu projpere^nunquam bene vfum .
IN Roma l'odio del passato Papa giova , se bene doverebbono i Principi
sempre lodare , & approvare le cose fatte da loro Antecessori , nondimeno
questo accade, quando il Principe saggio, e la fama buona del defonto Piincipe,lo mantiene in Stato in qualche parte, che all'hora havendosi quello per
istromento di regnare , come l'haveva Tiberio approvando i fatti d'Augusto,
fi vive con questo precetto: ma dove i Principi, che regnano, sono di diverso
genio, e sangue al defonto sempre quasi i favoriti del Principe Sefonto sono
gli nemici del nuovo , e gli nemici divengono amici , come se ne sono veduti
grandissimi essempij in Roma,e si vede accadere in costui nel Imperio di Clau
dio, malissimo sodisfatto di Caligola ; perche il precettoda provar le cose mal
fatte degli Antecessori serve quando quel tale era grato al Popolo, e non odia
to nel qual caso far bene il successore mostrarsi nemico di quel Principe,
che il Popolo odiava .
tJumquam bene vjtm . Due ricchezze diceva il Cardinal Farnese Principe
di grandissimo garbo , e prattico della Corte Romana , ch'egli haveva accu
mulate in tutto il Pontificato grandissimo di Paol I II. la prima erano le ren
dite, e l'altra l'occasione , che dava d'acquistar degli amici, e che egli haveva
in tutto il Pontificato del Zio atteso pi ad accumular ricchezze d'amici , che
d'entrate, delle quali diceva haver fatto tanto acquisto, che riconosceva Parma dalla fede degli amici tutti. Adunque non da Publio Silvio, il quale poco
felicemente seppe servirsi della gratia del suo Signore, ma da questo grandissi
mo Cardinale impari qualsivoglia sapere vsufruttuare la gratia del suo Prin
cipe.
Io h conosciuto in Roma vn giovine da vergogaarsi principi di venire in
tanta grandezza appresso il suo Signore, che n'era assoluto padrone, e se bene
ndolo del Principe , & il bessaglio dell' odio, dell'invidia, delle perscution
della Corte , nondimeno costui haveva cosi eccellentemente l'animo nobile,
ch'era molto pi amato per le virt publiche, che rilucevano in lui, che nelle
sue secrte, per le quali era amato dal suo Signore, perche egli amava tutta la
Casa di cuore, protegeva ogn* vno, appresso il Principe talmente, che se bene
egli adiratissimo contro quasivoglia servitore , non permetteva , che lo Iicentiasse di Casa , era protettore di tutti , intercessore d'ogn' vno, e si valeva di
quel!' immensa gratia, ch'egli haveva appresso il suo Signore , molto pi per
giovare ad altri , che per ingrandire le proprie facolt ; virt nel vero rara,
giuditio esquisito, arte, ch'egli imparo per essere idiotissimo, in ogn' altra sen
tenza da fonte d'vn animo buono, & ingenuo.
Xx

Cam

Ojservatoni diTrajano "Boccalini


Catta (vt retuli) Libonem ^iffexerat insidili , deinde indicio perculerat:
ejtts opera memor Tiberita, fed alia prstendens, exilium deprecata
est-, quo minus Senatu pe/leretur non objjlit .
QVando il merito non fondato in attione virtuosa , creda il servitore,
che per qualsivoglia benefitio per grandissimo che sia , che faccia al suo
Principe, non ricever sempre da quello il prezzo del suo fervido ; anzi cosa
chiara , che per mille essempij , che se ne verr l'occasione al Principe d'impe
dire la rovina di quel suo Serenissime , non solo non lo far , ma alle volte egli
stesso le procaccier . Baster levarseli dinanzi , perche vero ; quia, grattorum criminum Ministri, quasi improbantes afpiciitnt . Onde non meraviglia,
seCato Lirrro f poco aiutato da Tiberio .
Vieraqtte eorum,qu retuli, quoque referam ; parva forsitan, ejr levia memo- .
ratu videri non nesciut sum , fed nemo Annales nostros cumfcripiura corum contender , qui veteres Populi Romani res compofuere . Ingenita itti
beffa , expugnationes vrbium , fufos captofque Reges , aut fi quando ad in
terna praverierent , discordia^ Confulum adverjum Tribunos , agraria*,
frumentariafque leges,plebs , (jr -Optimatim certamina, libero, egrej[u me
ntorabant nobis in arto, jr ingloriw (jrc .
IO non nego, che la lettione di Tito Livio Principe degli Storici sia non so
lo per l'eleganza, e facondia dilettissima, condita dalla sua bellissima lingua,
ma ancora per havcr havuto in sorte d'essercitar il suo nobilissimo talento
nella pi bella , e nobile materia , eh' havessc havuto ogn' altro Historico .
Tuttavia se io devo dire il parer mio, giudico , che Livio sia historico eccel
lente, & quelli di gusto infinito, che si dilettano di leggere Phistorie solo per
la- dilettinone , e sono questi quelli huomini , che non hanno tanto giuditio
che possono penetrare , e cavare dall' historie i precetti per qual cagione, il
bene, &il male ad vn Principe sia seguito; solo bastando a questi d'haver sa
nato l'animo loro della grandezza delle battaglie , dell' espugnatione delle
Citt , degli acquisti de' Regni , e di quella pompa de' trionfi per poterli poi
raccontare anco ai botteeari , & alle vili donnicciole, & altri di poca intelli
genza ; ma quelli , che delle lettioni dell' historie , aguisa d'Api cavano la dol
cezza del mele de' precetti politici , molto maggior gusto sentono dalla let
tione di questo nostro historico , che da Tito Livio ; perci che cosa si pub
imparare da Livio, quando non si vede attione in lui fatta , se non con la vio
lenza, delle Legioni , con la forza la quale supera ogn' vno di numero , e di
disciplina militare , e di valore d'huomini , havevano per lo pi prima acqui
stati Regni grandissimi , che cominciata la Guerra ? Perche poca prudenza^
manco consiglio si ricerca, oye si procede con la forza, basta solo il valore de*
Capitani, e Soldati,

'sopra U quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


Ma il leggere in questi cinque libri l'artintio di fondare vna Tirannide, e
" mantenerla in vn Impero tanto grande, assicurarsi di tanti gran Senatori sen
za sollevatione di Popoli, spaventare tanti huomini auvezzi alla libert, man
tenersi contro la volont di tanti in vn stato si immenso , saper mantener U
' pace fuori, & in Casa senza perdere, cosa di grandissima arte . Cosi come io
scrivessi vna guerra, che vno facesse con ao. mila fanti contro vn Principe , c
fornisse,, che con la forza fune domato da men grata lettione , che se io scri
vessi, che vno con macchinationi occulte rovin vn Principe, e le macchinationi Risser artificiose ; cosi pi grata la lettime di Tacito quelli, che vo
gliono cavare -precetti , e che fono huomini di gran senno; Si come Livio ~
pi per huomini idioti ancorch quelli anco sia d'infinito diletto . Ma oh
'Dio mio ! quanto si desiderano da ogn' vnoThistorie di Fiandra , e Francia,
ambedue pi maneggiate con la penna de' Principi , che con l'armi , e mano
de* Soldati, che frutto si caverebbe da essa, se si trovasse huomo alcuno consa
pevole degl'intimi secreti delle lunghe macchinationi, cominciate dalla Mora
te del R Henrico II. sino alla Morte d'Henrico IV. qual anima have(se ri
Duca di Ghisa, come ingannasse prima i Francesi, e poi gli amici, & in vltimo
cercasse anco d'ingannare gli Spagnoli ? come il R ingannasse prima i Fran
cese poi gli amici , & in vltimo cercasse anco d'ingannar gli Spagnoli ; come
il R ingannasse prima il Duca di Ghisa , e poi li Duchi di Lorena, di Savoia,
& altri ? E nella guerra di Fiandra si sapesse da che f mosso il Principe d'O*fanees ; qual fine aspir egli nel principio della sua ribellione , chi gliela
persuadesse , da chi russe aiutato? Et in somma si sapesse ogni consiglio , ogni
macchinatione , dalle quali sono stati tanto travagliati i duoi maggiori R
d'Europa . Queste sono l'historie dilettevoli, ancorch vi siano poche batta
glie , e meno trionfi , perche in effe opera pi la penna, & il denaro secreto,
die Tarmi de' soldati .
Immota quippe, aut modicc lacesita pax .
PErche come ho detto quasi nel principio del primo libro, il Tiranno , che
non ben sicuro nella suaTiranide deve attendere ben assicurare le co
se sue, e non cercar d'occupare lo stato altrui ; perche nelle turbolenze delle
guerre non pu attender cos bene , come deve , alla guerra domestica , che
egli ha in Casa contro quelli , che poco si contentano della sua grandezza , la
qual guerra egli fa nella pace senza spesa, e solo con la militia delli Spioni, e
Sbirri armati di premio , con i quali attende ben assicurare il dominio oc
cupato . Ma non solo i Tiranni , ma ad ogn' vno, che occupa lo stato con
l'Armi, ancorch suo, f bisogno sobito dppo la Vittoria la pace per conslirsi in stato.
Xx

Prittccps

Observationi di Trajano Boccalini


Princeps proferendi Imperi/ incuriositi erat, ne composta turbarentur.
HO" detto altrove , che vna delle ragioni , che muovono il Turco far
cosi breve guerra ad vnaNatione,, perche egli vuol bene assicurarsi dj
tutti quei Popoli, che nella guerra ha soggiogati .
11 R presente di Francia havendo con l'Armi guadagnato quel floridissimo
Regno, ancorch egli sia stato pi volte provocato dalli Spagnoli, non ha pe
r mai voluto pigliar ranni*, stimando di far miglior acquisto nella pace, che
non fece nel Regno con la guerra ; poich questa lo corrobora nel dominio, e
gli rende quieto quel Regno, ch'egli ha trovato tanto sollevato ; anzi dico di
pi, che ogni Principe ad imitatione del Turco doppo vna guerra, deve ama
re la pace per corregger in essa tutti gli abusi introdotti nella guerra ; e la
molta continuationc della guerra f la totale rovina della grandisfimaRepublica Romana ; perci che s'havessero amata la pace , come dovevano, haverebbono havuta commodit di disarmare i loro Cictadini, e di ridursi alla vita
privata , ove con la continuatione della guerra g' ingrandirono tanto, che
gli fecero Tiranni da loro stessi .
Must vrbu res. e-rc In Italia non furono altre Citt pi popolate , e pi
afflitte, di Fiorenza, Siena, e Pisa, &hora sono le pi dishabitate; larsgionc
, eh' ogn' vno fugge d'habitar quella Patria, la quale stata occupata dal I iranno, il dominio del quale molte volte crudele e sempre severo, e fuggito, &
ove regnano questi Tiranni , sono i Cittadini sospettosi fra di loro , poco si
pratticano , & ogni cosa mestitia, come dice Tacito , che sono mcstissmele
sue historie ; perci che come si vive con tanto timore , non ha luogo l'alle
grezza .
Come poteva essere allegrezza in tanta oppressione in tanta confidenza
tr Cittadini ? tr tanti Spioni ? tr tante accule ? Disse vn Senatore , che la
prima contentezza, che possa haversi, il Principe di gusto ; Quindi eh' i Ti
ranni devono tenere allegra la Plebe ; perci tanti spettacoli fece Domi
nano .
Et Principi* proferendi Impery incuriositi erat. Anzi come Augusto vuole
pi tosto abbreviarlo , e ritirarlo ; Cosi haverebbe fabricata la sua rovina
colui , il quale havessc voluto dilatarlo ; perche se la guerra si maneggiava
dalla persona del Principe , egli era forzato abbandonar non solo la Reggia
Caput Mundi, ma Italia con suo grandissimo pericolo ; il che stim cosa peri
colosissima 1 iberio ; cuifirmumfuit non amittere caput rerum , ncque fi, & Remp.
incassiti dare . Se poi si maneggia per mezo d'vn Capitano si dava occasione
d'ingrandire vn altro, difarlo glorioso appresso il Senato, il Popolo, e quello,
che pi importava appresso l'efferato . Onde molto saggiamente prepose.la
Pace Tiberio alla guerra , e fece resolutione di contentarsi d'vn stato cos
grande ; Oltre che altri, come hanno passato certo segno di grandezza, si con
cita contro tutti i Potentati ; come quelli che danno gelosia ad ogn* vno ,
E s'.

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


349
E s' veduto , che gli Spagnoli havendo con le zizanie seminare nella Fran
cia, dato sospetto grande di loro, fi sono concitate contro le potente di tutto
il Mondo. E ben vero , che Lodovico XI. per questa cagione tanto aborr
gli Stati d'Italia, che don.Genova Duchi di Milano , e se non sussi tornato
conto Carlo V. la rovina de' Senesi , non mai la Casa de' Medici haverebbe
'ardito tanto, come non ha ardito cosa alcuna contro Lucchesi , per non gua
star la pace dello Stato di iorenza ; Anzi'Iiberio nihileque ati.xius habibat,
juam ne composita turbarcntur ; perche g* Imperatori Greci erano forzati far
le guerre , & in esse guerre anco erano chiamati nella Vittoria Imperatori;
egli erano domestici delle legioni degl' Imperatori Greci occuporono tante
volte l'Imperio , non poteva pi ingrandirsi l'Imperio Romano; perche gli
acquisti delli Stati lontani, e distrutti non gli giungeva forze, ma l'indeboliva
in mantenergli ; perche il Principe, eh' acquista stato, e non forze, forza che
rovini, e precipiti .
Nam cunclas Nationes, & Vrbes Populus .
C| Vest' quella forma di Governo popolare , che chiamano Democratia,
'il quale vien biasimato da tutti gli Scrittori , e meritamente anco quei,
che sono vsciti di mano d'vn Tiranno pi tosto hanno voluto il Principe, che
formar Democratia, per non esser sottoposti all'ignorantia del Popolo, peg
giore d'ogni Tiranno . Cos\ fece Fiorenza, Roma, e poi Milano morto I ilippo ; Onde il Senato per non haver da combatter con il Popolo furioso , con
vn Idra di tanti capi, di tanta volubilit, incapace di quello, che vuole, di
quello, che desidera, gli diede il Tribuno, come per freno, col quale trattasse .
Ma i Tedeschi cosi sottili, & eccellenti institutori di Republiche , come in
ventori, e fabricatori ,'di vari istromenti , hanno prima , soli tra tutti gli Imomini saputo trovare il temperamento mirabile di fare vna Democratia quieta,
che si governi con prudenza, e con osservatione delle leggi .
Ma diciamo hora le perfezioni della Democratia . . Non ha dubbio , che
la Democratia h pi commune la libert, e merita pi nome di Republica di
qualsivoglia altra forma di governo ; perci che participano in essa pi i Cit-.
tadini, & i Popoli di grand' honori , e benehtij della Republica. E vera la li
bert, ove il Popolo tutto f la legge , & i Magistrati , qnali debba obbedire,
e f deliberatione di tutte le cose della Republica . Questa solapcrscttione
trov io nella Democratia, se per nome di perfettione merita cosa, dalla
quale nascono tanti mali ; perci che dall' auttorit, che s' data a' Popoli nel
le Republiche , si vede ester nata la rovina loro . Ma veniamo all' imperfettione della Democratia .
Solane, e tutti gli altrui quali hanno formate Republiche Popolari non so
lo hanno sormato Republica di corta vita , come tr gli altri infelicissimo
l'essempio di Firenze , la quale f cosi sanguinolenta fra suoi Cittadini, che i
pi savij vecchi di quella Republica havendo gustato la quiete sotto il domiXx 3
nio

jo
Jservationi di Traino Boccalini
riio de' Medici, ancor essi stimorono con la Republica Romana , che non aiud
discordanti* Reipubliex remedium, quatti fi ab vno repretur . E Solone , il quale
constitu nella sua Atene Io Stato Popolare , vidde egli stesso , che il Popolo
impregnato dell' Attirino di Pisistrato , parton, come suole accadere in simil
governo anco inanzi la Morte d'esso Solone il Tiranno . E se bene ricuper
la libert, non per lungo tempo gli s possibile mantenerla , & la ragione,
che il Popolo ignorante s'innamora della superficie delle cose , essendo facile
con apparenza ottener da lui quello , che altri vogliono , & ingannarlo sotto
coperta di bene . Quindi che gli applaudisce, e suisceratissimamente ama i
soggetti della Republica, che sono ricchi splendidi, magnanimi , che donano,
fabricono cose publiche, & insomma fanno il benefitie publico, e non sa dis
cernere, ne \>\x capire, che queste virt sono la strada, per la quale quel unto
amato da esto camma alla tirannide . Onde Cesare gi in Roma , & giorni
nostri, & alla memoria degli Avi nostri , la Casa de' Medici in Firenze con gli
spettacoli publici , con le fabriche pie , con sante elemosine , e con maritar
Cittel'.e di diversi Cittadini , con porger ijenefitio ad ogn' vno arrivata al
termine , che vediamo hora di maniera tale , che nella Democratia si vede,
che i gradi supremi sono per il pi dati agli ambitiosi , & artificiosi, che fanno
non meritar dal Senato con le virt, ma dal Popolo cn queste honorate in
sidie i supremi Magistrati . Ma quello, che pi importa che essendo nel ve
ro il Popolo vn mostro pieno d'errori, e di confusioni, per l'instabilit , e leggierezza di tanti cervelli, di tanti pareri , e di tante volont , ne nasce, che lo
stato Popolare sempre pieno di tante seditioni Civili, che di necessit preci)ita in Tirannide ; Onde la Republica di Firenze diede in tante seditioni de'
iioi Cittadini , e in cosi brutti maccelli , che pi volte i maggiori Cittadini
stracchi di tanti mali chiamorono i Principi stranieri , & ancorch la Casa de'
.Medici fu se pi volte cacciata, & il Duca Alessandro ammazzato, nondimeno
{timo la miglior -parte de' Cittadini , che meglio fusse vivere sotto il dominio
d'vn solo, & alla Casa de' Medici facil cosa f ritornare nella Patria , & imadronirsene . Aggiungete la difficolt di far le deliberationi buone con accor*
dare tanti cervelli, e quel che pi importa far deliberationi-secrete , raunarsi
ne' bisogni con facilit; siche colui, chi tocca ragunarlo, non trattenga,non
acceleri tal hora secondo il bisogno il convocarlo , e le difficolt grandi di
raffrenare il Popolo nelle prosperit, si che non divenga abietto , e vile, e per
dar l'ordine necessario nelle consulte disse Livio ; H*.c natura esmHltitudinis%
aut firvit humiliter , autsuperbe dorninatur,libertatemque nec fremere modici , ntc
habere scit
non dfunt irarum indulgentes Ministri , qui avidos,fr intempran
tes, plebeiorum animos ad sanguinem , & c&des irritent . In essa si vede anco , che
per lo pi comanda vn Ministro maggiore, e questi sono giovini, e per oonsoqueoza pi ignorami .
Aut

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

351

<^iut Primores.
QVesta la seconda specie di Repablica e la migliore , ove comandano i
Nobili pi ricchi , pi virtuosi, pi stimati , liberi da ogni eiTercitio mec
canico, solo impiegati al governo della Republica , alla quale sono pi affettjonati , come quelli , chehanno pi facolt di perdere , meglio conoscono i
beni della liberalit , i danni della irannide , ove il Popolo , e la plebe pi
venale ne' Magistrati di niuna capacit nelle cose di stato , e soggetto per ci
agli inganni degli ambinosi , c come quelli , che non hanno , che perdere vo
lentieri abbandonano la Patria ne' pi importanti pericoli, anzi essi stessi so
no i primi procacciar tumulti per speranza di sentire da essi qualche vtile .
S' veduto nella Republica di Venetia-, che ne bisogni , ch'ella ha havuti, la
Nobilt ha presentato alPublico le sue ricchezze , e con effe magnanimamen
te le proprie vite in benefitio della Patria commune, e si convince questo, che
tutte le Republiche , ch'hanno havuta longa vita, sono state Aristocratiche, e
so pure v' stata Republica alcuna Democratica , che sia vissuta qualche temEo ; s' per veduto in apparenza Democratica , ma in essenza Arisocratica .
ir stata, che se bene la Republica di Firenze pareva Democratica fu gover
nata virtualmente da Lorenzo Medici . La Republica Romana f governata
dal Senato, anzi da. pochi Senatori . Cosi Tebe da Epaminonda , evda Pelopida ; e per essempio chiaro della perfettione dell'Aristocratico basta addur-
re la lunga vita della Republica de' Venetiani,la quale essendo pura Aristocratica,si vede con quanta pace in Casa, con quanto splendore ella fuori vive .
E ben vero , che anco l'Aristocratica ha la sue imperfettioni , perci che .
molto difficilmente si pu tenere sodisfatto il Popolo, & il Cittadino Inonora
to, il quale sia vissuto molti anni nella Citt virtuosamente escluso dagli honori, e da Magistrati della sua. Patria, nondimeno ha quella Republica Venctiana
honorata anco la Cittadinanza di gradi cosi honorati , che la Nobilt si pre
gherebbe d'hayergli, e ogn'vno mantenuto in somma sodisfatione..
IVenetiani hanno piena la Citt d'Artigiani i Mercanti, huomini di niun
sentimento, quelli pochi Cittadini di giuditio danno sodisfatione con le Se
cretane, con l'Auvocationi , che altrimenti non si potrebbe vivere in quella
Tirannide dimoiti, che stimano esser padroni.
Quando ne meno la Republica stesso si pu raffrenare, per non devereb
bero permettere ,che moiri nobili andassero in volta solo per questo merita
d'esser preferita la Republica, che ha per fine la pace, e come vn Principe en
tra in guerra offensiva, cominciano i guai de' Popoli, e maggior afflittion non
hai mai havuta la Spagna . Ma che il Popolo non si poi la , come dicono al
cuni accomodar allnumor di tanti, si vede esser molto falso, perche nel!' Ariftocratia vno il Principe della: Republica , vna la legge , quella si bisogno
accomodarsi, e molta maggior auttoi iti ha in vna Monarchia vn patente, del
sehgue. Regio; he yn Senarorej il quale non doveri.mai valersene in vna Re-,
'
pnblica, v

tft
Ojjrvationi di Tra.)Ano Boccalini
publica,che se alcuno vorr dire, che le Republiche, ne loro bisogni grandi
ricorrono alla Monarchia , al Pittatore di Roma <;u anco dirsi , che felice
mente ha fuggito questo scoglio di Venetia, che Roma ha vsato oltre,che pi
h forma d'Aristocratia ogni Monarchia vna buona Republica . Vedi in
Spagna ha i suoi consigli, come vn Senato , dalli quali i Re savij si lasciano le
gar le mani dalla volont loro . Concedo , che le Monarchie siano pi anti
che, anzi dir, che dalla crudelt de' Principi sono nate l'inventioni delle Re
publiche : il Principe medemo buono da nel Tiranno, ma solo nella sua Morte
lo prova . "Che le Monarchie habbino havuto maggiore, e pi lungo Imperio
si nega, che non ha veduto il Mondo Imperio maggiore di quello , che fece la
Republica Romana , che si rovin sotto la Monarchia . Di pi s'accade, che
la Republica Aristocratica si corrompa niuna cosa peggiore ; perci che tan
to pi sono li seditiosi pericolosi, quanto hanno i Capi delle fattioni grandi, e
con non minor difficolt s'accomodano li dispareri del Popolo. Roma ve
dendo il suo Popolo disunito dal Senato con quelle facolt del corpo, eh' haveva disparere con le membra, si riun . Ma come Cesare venne in disparere
con Pompeo, Siila con Mario, si conobbe la Republica Romana esser mortale,
e che dovea cadere come cade sotto la Tirannide di quel Senatore , che havessc superata la parte contraria sua nemica.
Aut finguli regunt .
Q Vesta la Monarchia governo d'vn solo celebratissimo e lodatissimo
dagli Scrittori, e dimandata dal Profeta David per gratia, e dono parti
colare da Dio per intiera felicit del Popolo Hebreo . Deus Indici* imm
Regi da, & iustitiam tuamfilio Regts ; dimandando non solo , che habbino vi
vere gli Hebrei sotto la Monarchia , ma sotto la Monarchia hereditaria , co
noscendo gravi imperfettioni in quella , ch' per elettione . I Monarchi per
l'ordinario ex maxima Imperio licentiai tantum vsurpant . Dimandato Caligo
la in Senato, perche rideva; disse ; perche con vn cenno solo, vi posso ammaz
zar tutti . Poniamo in capo per ottima Monarchia il Regno di Francia , per
ottima Republica Venetia; Considerando l'vno,e l'altro nell' et di cent* an
ni, ove sono nati meno disturbi , qual maggior sproportione , che il Regno di
Francia vederlo in mano d'vn fanciullo, di pazzo , di vecchio inhabile ; tutte
cose , che si fuggono con la Republica . Noi acci il Lettore venga in cognitione, se la Monarchia meriti d'esser preferita all' Aristocratia della Democratia governo pessimo, e detestabilissimo . Io non parlo secondo che fatto habbiamo di sopra ragionando de' governi Democratici , & Aristocratici, le perfettioni , & imperfettioni d'essa Monarchia . Primieramente Iddio grandissi
mo al suo dilettissimo Popolo Hebreo diede per governo la Monarchia , co
me si legge nelle sacre lettere, e nel vivere commune delle Api noi ha dato
conoscere, che dobbiamo in tutte le forme de' governi preponere la Monar
chia , havendo quelle datq vn R splendidissimo . S'aggiungono alcune
eccellenze

n sopra il quarte Libr degli Annali di Cornelio Tat .


. jjj
eccellenze nella Monarchia ; perche cosi noi , come siamo venuti in cogni
zione , che il Cielo, e la Terra vengono rette , e" governate da vna solamente
Intelligenza , e da vn solo Iddio eterno , cosi pare , che meglio sia, che da vn
solo venghino governati i Popoli d'vn Rgno , che quella moltitudine agli
huomini di lettere, parola ridicola, & impossibile ; oltre che anco tra essi Dei
posero le discordie gli Antichi , come necessarie anco tra le cose perfette,
mentre con vgual auttorit altri vogliono comandare in vn Stato , & il no
stro corpo ancora fatto con tal Magistero, si vede, che da vn solo animo com
posto; Vmm Reipttblic* corpus intasammo regendum ; & altrove dice Tacito,
che non possibile le cose d'vn stato vadino per i suoi termini bene , come
doverebbero, nifi ratio Imperi) vni reddamr .
Aggiungi , che il Principe solo da maggior fodisfatione Popoli vgualmente ; perci che l'Aristocratia di Venetia solo esalta il Nobile di certe pre
scritte famiglie , & abbandona , eccetto che in alcuni gradi di Secretarie il
Cittadino ancorch virtuosissimo . Il Principe non obligato ad alcuni di
questi modi d'essaltare pi vno, che l'altro, elesse la sola virt , la fola fedelt,
che trova nel Ministro, ne fa differenza d'alcuna cosa; e cosi da vera fodisfa
tione agli Stati . Oltre di questo stato nel Principato ha pi luogo la pena,
& il premio, che dipendono dalla volont d'vn solo., perche .cosa, che si ve
de tutto il giorno , che con maggior spavento della Giustina si viva sotto il
Principe, che sotto la Republica . Per la brevit grande de* Magistrati di Ve
netia poche cause grandi si spediscono, & in esso breve Magistrato pi s'atten
de far amici , che ad amministrar la giustitia . Per lo che in Venetia , pi
che in qualsivoglia altro Principato si vedono delitti gravissimi passati molto
leggiermente, e vendicatiselo con la lunghezza della Prigionia; onde nasco
no delitti infiniti per la rarit e debolezza della pena . Importantissimo an
cora il vantaggio della celerit dell' essecutioni, proprio benettio del Mo
narca, la scretezza nelle cose di rilievo, la quale molto maggiormente si tro
va in vn Principe, che in vna Republica, la quale deve publicare lesuespeditioni numero grande de' Cittadini ; Ne ha dubbio alcuno , che in vn stato
vien amato, governato, e curato da vn Principe solo come suo proprio Patri
monio con maggior diligenza , & accuratezza ; ove le Republiche rare volte
accade, che non venga vno stato publico dilacerato per g' interessi privati ;
Paucis dice Tacito , Dtm publicorum curs . E M. Tullio spesso si doleva , che
nella Republica Romana vtilitai privata defiruit RtmpM.
In quest'eccellenze avanza la Monarchia ogn' altra forma di governo ; ma
essa Monarchia aggravata da gravissimi difetti, i quali l'oscurano tanto , che
la fanno odiosa molti. Primieramente in quello delle Monarchie , come
Francia, e Spagna, & altre simili gi che il vivere sotto alcuni Principi piccoli,
come era il Duca di Ferrara, io stimo meza schiavitudine mera infelicit per
quello , che si vede tutto il giorno , oltre che parlo ancora degli Stati , che so
no soggetti al Principe loro naturale ; perche lo Spagnolo sia sempre soggetto
al Francese, & Italiano, egli sari sempre infelicissimo, e sempre potr pi tosto
Yy
chiamarsi

4
Ofservatoni di Traino Bocctlini
chiamarsi Tirannide , che Monarchie ; poich le Nationi forastiere sono for
zate conculcare, rovinare, e desolare quello Stato, che dominano di Nacione
diversa dalla loro ; per di questi infelici , e miserabilissimi non raggionaremo,come quelli, che vivono in maggiori travagli, che non farebbero in qual
sivoglia perturbatane havendo per inimico il suo Signore e colui , che lodoveria defendere da ogn' altra oppressione ha per fermissimo fondamento il
buon governo di ridurgli all' estrema dcsolatione per pi sicuramente domi
nargli . Dico dunque, che le Monarchie grandi soggiacciono questi difetti .
Primieramente stima ogn' vno, cosa spaventevole hdar la sua vita, il suo ho
nore, le sue facolt, e la vita de' figlioli sotto il capriccio d'vn huomo,che sia
assolutamente padrone , non habbia freno alcuno , che nelle passoni dell' ira,
c dello sdegno posa frenarlo . Auttorit troppo pericolosa al suddito , e la
quale ha fatto risolvere molti Popoli ad incrudelire contro i Principi loro .
Io non ragiono de' Principi de' tempi nostri, i quali ancora vivono hoggi,
e che non solo hanno fatto ammazzare molti honoratissmi sudditi da loro
Sicari), ma che con le loro mani stesse non hanno dubitato insanguinarsi ne'
loro Vassalli ; Dir solo , che il Duca di Ferrara ha fatto macello di Gentil'huomini nella sua Casa per leggierissimi sospetti, e per delitti indegni anco di
risentimento di parle . Lascio i Tiberij> i Caligoli, i Neroni, i Domitiani, &
altri portenti , e mostri di fierezza ; Onde rimango molto maravigliato , che
Plutarco gravissimo Scrittore habbia nel suo particolar libro,ch' ha scritto di
Monarchia detto, che fi optio eligendi concessa writ, non aliad eligat , quam vnita
potesltiie.
'
crudelt
Nerone ,
Principi crudeli . Ma se pure ha errato Plutarco egli con tutti gli altri Scrit
tori, che hanno preferita la Monarchia all' Aristocratia, meritano perdono;
poich cosi come sotto le Republiche capital fallo lodar 1 iranno , e sotto il
Titanno Tiberio f capital il lodar Bruto, e Cassio; Cosi grandissimo a Prin
cipi, che vn lor suddito lodi altra forma di governo, che quello della Monar
chia, di maniera , che Plutarco per questo conto pot haver lasciato scritto
cosa , ch'egli non Inverebbe sorsi detta se non havesl temuto di disgustar
Traiano suo Signore con parlar libero ; ma se vno mi dicesse, che in ogni caso
si ragiona sempre de' Principi buoni , si pu rispondere , che si vede tutto il
giorno , che molti radi sono quei Principi , i quali non trabocchino nelle cru
delt, & in voler governare non secondo le leggi, ma secondo il capriccio lo
ro . Perci che cosi diffidi cosa , che vn Principe allevato in tanta morbi
dezza, in tante commodit,e tra tanti vitij, possa haver virt alcuna, che basti
raffrenarlo, si che egli non si dia alle crudelt, alle libidini, all'odio, & altri
vitij, che si sono veduti huomini nella vita privata , splendere di mirabii virt,
la quale hanno essi nel principato perduta, e molto pi diffidi cosa c, che va
Principe solo di buono divenga federato, che tutto vn Senato si contamini.
Ma ragionando coaforme i questo , che Platone , Aristotile, & altri gran,
dissimi.

sopra il quarto Lihro degli Annali S Cornelio Tacito .


jjy
issimi letterati ne hanno scritto in aria, & in Theorica, veniamo noi all' atto
prattico , & quelle cose , che si veggono non ne' libri antichi proportionati
affatto de' tempi presenti, ma quelle, che si veggono nelle cose moderne; noi
habbiamo la RepubUca Venetiana ; paragoniamo con essa lei tutti gli Stati
d'Europa da 20. Anni in qua, e vediamo qual habbia havuta maggior felicit .
La Francia f sotto Carlo Vili, del 1500. Venne Lodovico XI I. doppo lui
Francesco I. e doppo Henrico 1 1. sotto i quali visse felicemente , & hebbe
Principi ottimi . Ma qual penna potr niai raccontare la calamit di quel
Regno caduto in mano de' R fanciulli , sotto quali f tanto travagliato , che
con vn fuoco di 40. Anni s'ha abbruciata gran parte di quel Regno, ove noa
si s se fusse maggiore Pinetia di Francesco , la malitia , e sfrenata ambinone
di Caterina Madre di quei R . Segui poi la dappocaggine , e l'otiosa vita
d'Henrico III. sotto il quale la Maest del R di Francia prima adorata da
quella natione , f veduta in sommo grado vilipesa , lacerata dall' Armi , e
schernita dalle penne , e dalle bocche d'ogn' vno . La Spagna haveva i suoi
R, i quali essendo mancati non senza calamit, s'vm sotto Re forastiero.
L'Inghilterra e di Religione, e d'altre calamit ha sentiti danni , e rivoluzioni
grandissime 11 tanto, che s' vnita sotto il R di Scotia . Portogallo ha per
duto il suo R, & caduto in mano de' Castigliani suoi nemici
Il Regno di Napoli, doppo tante guerre capitato in mano di gente forastiera . 11 Duca di Milano privo per mezo di tante calamit de' suoi Principiancor egli forzato sentir l'asprezza del giogo forastiero , e di gente Mo
resca . Di gratia comportate, che quei, che soffrono, possono dolersi , e poiche altri sopportano con tanta patienza li fatti , e l'opere vostre, sopportate
voi con animo patiente le nostre parole La Fiandra havendo per lasuccessione della Spagna (caduta nella famiglia d'Austria) perduto il suo Principe
miserabilissimo essempio di quello, che importi perderlo . La Germania poi
nella Religione, & altre cose, bafentito anco essa le sue revolutioni . E pure
in questo tempo la prestantissima Republica di Venetia stata ferma, e nello
stato medemo senz' alcuna alteratione con tanta felicit de' suoi sudliti , che
non meraviglia s'ella amata da essi, Se ha cosi gran concorso d'habitatori .
Oltre di questo qual travaglio da alla Monarchia il sangue Regio ? Questo tu- .
multo si vede trascorrere in crudelt, e licenza, se non ha freno; Onde nasce
quel grandissimo disgusto Popoli, che sono forzati ad obbedire pi Signo
ri . Vi sono le Madri , le Mogli , le figliole & altre donne del sangue Regio,
calamit grandissima delle Monarchie , ch' manifesto al Mondo di quanto
male siano cagione ; perche queste volendo essere amate , pongono il Prin
cipe in gelosia , & in necessit d'essercitare crudelt grandi, come s' veduto
in Ferrara sotto il Duca Alfonso comandare; e perci tengono il Principe in
continui travagli, e pongono gli stati in disordine grandissimo . E parte del
le rovine di Francia sono attribuite alla Regina Catarina , la quale per rejnare vsava di suscitare tumulti , acci i suoi figlioli havessero di continuo biogno della persona sua . Da questa peste degli Stati de' Principi , e de' PaYy 2
lazzi,

Ofservasiani di Trajano Boccalini


lazzi, e delle Corti loro sono lontane le Republiche, e non ha dato l'Imperio
Turchesco altro pi sicuro pronostico della sua caduta vicina,che l'havcr am
messo fuor de' Serragli le Sultane, e permesso, ch'esse s'ingerischino in chieder
offici), & altri gradi di persone grandi .
Sono i Principi poi dati virij dell' odio, della lascivia, con la quale ecci
tano contro loro ingiurie gravi all'hora che trovano sangue nobile . Tal hora il Principato da in mano de' fanciulli, inhabili tal hora d'huomo stolido, &
incapace, come furono tutti i figlioli di Lodovico Moro, tal hora di vecchio
imbelle, come f l'vltimo R di Portogallo, tal hora di giovine temerario, co
me fu Carlo Duca di Borgogna (ove il Senato Venetiano fon gi molte cen
tinaia d'Anni , ch'egli il medemo in tutte le cose ) tal hora precipita per
darsi in mano de' favoriti , che lo rovinano , come f l'vltimo R di Francia .
Sono poi molesti coni soverchi sospetti, che hanno di congiungere per timor
delle quali incrudeliscono, e sospettano d'ogni oPfitiale, & all'hora pi quando
vieti geloso ; Onde il presente Imperatore impressionato , che gli si congiuri
contro, non mai esce di Casa, mai si lascia vedere persona alcuna . Aggiun
gi le spese inutili, ch'egli f nella Casa sua, e le neccssaric,che consumano ogni
tesoro, e quello, che pi importa la sodisfatione , ch' obligato dare figlioli
all'hora , che fono molti; Onde per queir imporrantissmo capo gli Spagnoli
hanno aspettato maritare vna figlia fino all'et di trenta sett' anni , e moke
volte accade, che i Principi con sciocca piet hanno diviso i Stati tra molti fi
glioli . Vediamo poi, sotto vn Principe quanto sia pericolosa cosa haver Pa
lazzo, Villa, e quello, che pi importa Moglie, figliola, altro del suo langue
di bellezza insigne, che lacrimevol cosa a dire , che in I- errara ( io parlo del
Duca > che c morto per non trovar Principi vivi) molti Signori sono incorsi
nell' odio del Duca, per non haver voluto mandar la Moglie in Castello habitatione del Duca, e molti havendole mandate, & accortili delle iainVie , che
vi si facevano, l'hanno vivente il Duca, doppo la sua Morte amazzate, co
si-forzati dall' honor loro Tutti questi , & altri importantissimi difetti ha la Monarchia ; Ond' ella
jne pare , che non meriti quella gran lode , che per adulatione , per non
haver provato il dominio suave d'vna ben ordinata Republica, le vien dau
da molti Scrittori
Delefla ex hts,& conflituta Reipuhlica forma, laudari facilita, quam
evenire : velfi evenit haud diuturna ejj'e fotejl .
VEdi il compendio del Contarini , che prova potersi dare vna Republica
Popolare , governata Aristocraticamente , & buona . Non cosa , che
non habbino temuto gli huomini per assicurar la vita in questa societ co
mune . Certamente il vero Principe, eh' ha da comandare , la legge , che
deve spaventare tutti quelli, che vogliono inquietare gli huomini . 1 Princi
pi sono guardiani^&eiTccutori di lei j pia perche questi solo si sono con il
Semoat

sopn il qutto Libro degli Annuii di Cornelio Tacito .


tempo dati a credere, che siano gli huomini loro guisa di pecoresche soloil suo officio sa in godere, e comandare, morgere, e scorticare i sudditi, si sono
gli huomini partiti da questo governo, e fon ricorsi all' Aristocratia, vedendo
si , che i migliori posti al medemo offitio possono pi difficilmente corrom
perle per in essa possa havere pi vigore , e forza la legge; ma poich rid
der, che anco questi per gl'interessi privati trascuravano il ben piiblico, &
erano divenuti Lupi delle pecore , non Pastori d'esse , ne buoni Custodi delle
leggi ,i Popoli per fuggire la crudelt di tanti Tiranno si sono risolti di co
mandar elfi i Magistrati , facendo le Ieggi,dando li premij, e le pene ma poco
contento anco hebbero da questa forma di governo, perche per la loro igno
ranza, e per la moltitudine loro , quale generava confusione conobbero , che
questo modo di governo era il pi travagliato di maniera tale, che come dice
qui Tacito , che si venne da alcuni, e particolarmente da Licurgo formar
nuovo modo di Principato , perche dalla Monarchia l tolga il Principe, dall'
Aristocratia il Senato, dlia Democratia si desse Popoli qualche sodisfattone,
e tanta, che per la troppa auttorit non generasse constifone , e per la poca
non havesse occasione di tumultuare . Si venne dunque ad eleggere vna for
ma di Rcpublica, vn modp di governo misto, il quale tiene Cornelio per lau
dabile, qual hora egli si poteste trovare , ma si crede, che lia molto diffidi co
sa, & ancorch si trovasse, non fufse per riuscir molto durabile ; nel che mio
credere egli s'inganna, essendosi veduto, che le Republiche semplici sonorstate molto soggette alla corruttione ; perche qual quella Monarchia , quel
Principato, che in pochi anni non sia caduto in bruttissima Tirannide ? 1 Prin
cipi buoni , che meritano nome di Luogotenente di Dio in Terra , che fmt
trillar Deorum si desiderano , si dipingono con la penna , sono guisa delle Si
rene/degli Hippogrifi, delli Titoni , degli Alicorni , che si dipingono sono favoJosi,e nonsi trovano . LaDemocratia f i fini infelici di Roma,l iorenza,
& altre, e PAristocratia l converte in diisentioni prima, e poi in Tirannidi de'
pi Nobili.
Licurgo form la sua Rcpublica de' Lacedemoni mista delle tre specie j
prima di Monarchia ne' due R, Principi del governo,della pace,e della guer
ra con auttorit limitata , e poi v'era il Senato di 28. Senatori attempaci , e
fcielti di tutta la Nobilt della Citt poi v'erano gli Efori , che sorte si trae
vano dal Popolo, e questo tenevano il freno , censuravano il Senato , Se i duoi
R, e con tal buona temperatura essa dur 800. Anni al qual termine non ar
riv la Republica Romana . E gli si vede , che molte Monarchie hanno dell'
Aristocratico; ma perche c poca l'auttorit dell' Ari'. I ocratia, meno della De
mocratia, grandissima del Re, del Monarca del Principe, ella 'facilmente si cor
rompe in Tirannide. Il Parlamento in Francia ha radunanze di tre Ordini,
jNobilt, Clero , e Popolo con il R purch facesse vn Principato misto ; ma
perche poco v'haveva parte l'Aristocratia, meno 1$ Democratia , grandidma
n'haveva il R, accaduto, che i Francesi si sono doluti alcuna volta d'haver
loto R con le mani troppo sciolte ; Onde precipitato alcuna volta con il
Yy 3
siia

3$
OffirvAtion di Tr/t)*no cc*lini
suo Regno in brutti inconvenienti . Quindi che molti hanno stimato Impe
rio molto sicuro per loro stessi non haver tanta assoluta auttorit-, E molti
Principi d'hoggi tengono per errore vedersi senza freno alcuno ; Ondo se lo
pongono da loro stessi, negli obediscono . Cosi il Re di Spagaa ha i suoi Con
sigli, al parer de' quali differisce assai , & in Milano ha il Senato con auttorit
suprema , & ama chi lo contradica , riconoscendo grandissimo benefkio da
queir affettionata resistenza in eisequir molte cose comandate da lui- Cosi
anco leRepubliche sono pi, e meno durabili , dove l'humor peccante pi
meno abbonda .
La Republica Romana riconosceva la Monarchia, e l'auttorit del R ne*
consigli, e questi erano beneficati , e ben regolati dall' auttorit de" Consigli,
e da Tribuni della Plebe ; ma era quella Republica abbondante d'humori di
Democratia, i quali affocando la Reggia , e l'auttorit Aristocratica del Sena
to , cagion quella febre quel male incurabile , del quale mori cosi gran Re
publica .
Cosi ancora la Fiorentina Republica per haver abbondanza troppo gran
de del medemo humor Democratico , oltre che-visse in continue.infirmit , e
mon giovine del mal della Tirannide , che suol cagionarsi da queir humore,
del quale ella f sopradominata ; ma dove l'humor buono domina , sono le
Republiche eterne , e l'humor buono Aristocratico . Questo fece vivere la
Republica de* Lacedemoni, cosi lunga vita; perci i Senatori con il molto sa
le del Senato loro mantengono senza corruttione gli altri humori .
Cosi la Republica moderna Venetiana composta , e mista de' i tre Stati;
Monarchia nel suo Principe , Democratia nel Gran Consiglio , & Aristocratia
nel Senato , e nel Collegio , ella h durato , e mostra di durare per molti altri
Secoli .
Tutta l'auttorit della Republica non st in altro, che nel Senato , e se bene
potrebbe il Gran Consiglio moderar tutto per la confusione non s'ingerisce
anzi
tanta Aristocratia, che il Magistrato de' Capi de X. con l'aggionta ti
rando se faccende grandi , e per esser pochi quelli Cittadini , girando quasi
sempre tie'medemi , f resoluto levar questa aggiunta , la quale pareva, che
formasse vna Oligarchia , e volessero , che ogni cosa si riducesse al Pregadi .
Non cosa dunque difficile, che si trovino le Republiche miste, quando vedia
mo noi la nobilissima Republica Veneta vivere con leggi ottime , e con tutti
quei beni, che Dio pu dare gli huomini per beneficio del loro quieto vive
re . Io non parlo dello Stato della Sede Apostolica, per non paragonar le co
se divine alle Terrene ; ma quando anco di lui si dica , egli si vede che vna
Aristocratica Monarchia ; perci che il Sacro Collegio ha queir auttorit, che
s il Duca Alfonso di Ferrara, quando fu dimandare la nuova investitura di
quello Stato, e questo mantiene il Principe, che non vsurpi lo Stato per i suoi
come volle fare Alessandro V I.
JjitUT

sopra, il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacit$ .


Igitur vt olim plebe valida, vel cum Patres postrent, noscenda <vttlgi natura,
& quibm moda temperanter haberetur, Senatuse/ite, (jr Optimatum
ingenia , qui maxime perdidicerent , callidi temforum,
r sapientes credebantur .
COsa cos necessaria al buon governo dello Stato, come al Medico per la
buona curatione dell'infermo necessario saper la complessione , e na
tura dell' amalato; come Agricoltore non buono colui , che con tutto elio
sia intendente di tutte le altre qualit del Terreno , ch'egli vuol lavorare , se
pi vnseme ama , che l'altro; cosi chiamar non si pu buon Politico colui, che
ben dentro non conosce la natura di quel Popolo , che deve governare , e se
bene si suol dire, & vero, che i Popoli sono la Scimia, come quelli, che imita
no in tutte le cose .
Questo si deve intendere in certi particolari solo non tanto assolutamente,
ch'egli si dia credere di voler vivere cosi fattamente con il suo genio in ogni
cosa, che si creda di tener con violenza il genio di tutti seguitarlo . E bisoSna, eh' il Principe , che domina pi nationi, habbia pi nature ; sia Padrone
i se stesso , e si sappia mutar di costumi. Dicono , che quando Carlo V. si
trovava con g' Italiani , si compiaceva discorrere con essi loro per fargli cosa
grata trattando di cose grandi . Con gli Spagnoli stava in sussiego grande, &
era assabilissmo con i Hamenghi ; Ove il R Filippo havendo voluto ester
Spagnolo con tutti, solo piaciuto quella natione .
H notato, che ha fatto grandissimo errore quel Principe , quale Nationi
Italiane ha mandato Governatore Spagnolo, & ha prodotto questo modo di
procedere frutti infelicissimi; perci che ha cagionato , che quella Natione
non essendosi potuto mai fare naturale col suo Principe , si sono augumentati
con questi huomini nuovi di costumi diversissimi da i nostri , gli odii. S'
havuto in esoso quel Ministro il quale doveva essere amatissimo ; ma molto
bene di consigli di Stato . Tengono i Princi,- i, e particolarmente gli Spagno
li per presidenti, & in altro officio huomini di quella Natione, delle cose del
la quale tratta fine d'hayer huomo , che ila informato degli humori di quel
luogo . Cosi gli Ambasciatori de' Principi grandi lungo tempo doverebbono star Residenti in quell' Ambasceria, giovando in inhnito , ch'egli sia infor
mato della natura del Principe, e de' suoi Consiglieri non meno, che il Princi
pe deve cercare d'esser bene informato della natura de' suoi Ministri , e Vas
salli, e delle dependenze,e natura de' Principi, e Ministri foralneri ; essercitio,
al quale attendono i Venetiani pi che qualsivoglia a tro Principe .
Scrivono alcun}, che gli Spagnoli nell' infirmiti della iandra non hannosaputo medicarla secondo richiedeva la complessione dell' Infermo , ma co
me detta la Medicina Spagnola , la quale applicata in cervelli gagliardi , Se
.ostinati, fece effetti diversisfimi, e divenne iacurabik .
Bea

jo
Offrvationi di Trajano Boccalini
Ben disse Galba . Imp'raturui es homir.ibu, qui ncc totam libertatem , ntc tt*
lam firvitutem fati fojfunt . Et acci sapessi ben governare , gli dipinse la na
tura del Popolo Romano . C'osi anco i Popoli delle Republiche devono
molto minutamente elsaminare rinclinatione di ciaschedun Senatore , & ap
plicarlo queir ssercitio , al quale egli inclinato , essaminar l'adherenze , le
ricchezze, i parentadi, l'amicitie, il seguito, e l'humor tutto, ove, & quai fine
egli habbia indirizzato i fini suoi . Fiorenza male essamin i fini di Casa de*
Medici all'hora, ch'ella faceva spese , & opere , delle quali s'astengono hora,
che fono Principi, e gectarono robba pi nella fortuna privata, che non fan
no hora, che fon Signori della Patria .
Sic conversaJata, ncque alia rerum ,quam fi vnus imperitel , hoc conquiri*
trad que in rem fuerit .
PErci che gratisfimi sono gli scritti di quel Medico, che tratta d'vna infirmit , la quale communemente travaglia la Citt , che se bene meritano
lode, sono per poco grati hoggi giorno all'Italia, alla Francia , & alla Spagna
li scritti, e le fatiche di quelli , che trattano di Republica adesso , che vivono
tto la Monarchia , e particolarmente poco grata la lettione dell' instituts
della Republica, quando non vi si legge altro , che certa Teorica in astretto.
E ridicolo vno Scrittore del nostro tempo, quando nella sua Republica tut
to s'affatica di provare , che v' la proportione Aritmetica ; per se gli scritti
sono per giovare, meglio dar precetti del negotio, che s'ha per le mani.
Quiafauciprudentia, honesta a dtriorus vtilia a noxiis disternunt\
plures aliorum event docerentur.
NOn credo io , che possa trovarsi huomo alcuno di tanta prudenza, e di
tanto ingegno elevato, che sia sufficiente d'antivedere tutti i disastri, che
possono occorrergli nel progresso del suo vivere . Colui, che non divien dot
to dall' altrui speie, tirato da vn destino irreparabile , da vna bestiai perti
nacia alla suarovina. Benissimo studia chi legge, & osserva l'attioni, altrui, &
impare perje .
L'Astrologia vera di saper le cose , che devono auvenire , bene rimirare le
passate . Non puoi cominciare l'impresa, non negotio alcuno grande, che al
tri inanzi te non habbino cominciata la medema strada . Ottimo Astrologo
Giudiciario l'historico.che ti predice la tua fortuna, quel , che deve auvenirti , mentre racconta la fortuna degli altri ; ma questo il male , che noi
c'incanniamo troppo di noi stessi ; ci lasciamo troppo lusingare dalle speran
ze ; Oide ancorch il fine del Conte di San Polo infelicissimo dovesse sgomen
tare il Duca di Ghisa , e mostrargli , che il medemo fine haverebbe havuta la
sua lega, che hebbe quella del Conte ; nondimeno f possibile , che egli si lascjaise tanto acciecare dall' ambitione, che cauiinasse fino quella morte inse

sopra il quarto Libro degli Amili di Cornelio Tacit .


}<>i
lice, alla quale capit anco l'Auttore di quella sollevatione , e ci perche spe
rava d'haver pi fortuna di quello .
Caterum vt profutura , ita minimum obleclationis adjerunt .
PR ima gli historici erano letti per curiosit di saper quello era auvenuto,
ma hora salito in credito Cornelio ; perche eflendo pieno il Mondo di
Principi ambitiosi, ogn' vno crede di poter imparar il modo di fare vna cosa,
e darne ad intendere vn altra ; Ogni sorte , e qualit d'huomo gode nella sua
lettione dell' historie; l'ignorante si pasce di quelle bagattelle , di queir espugnationi della variet di tanti efserciti , & altre cose curiose ; Phuomo di giu
dico sta disprezzando queste cose ; st osservando i Consigli de' Principi, i lo
ro pensieri, i fini, i disegni del Capitano, e Poiservanza della disciplina milita
re ; e pasce l'animo suo di cibo di grandissima sostanza , che lo f partire dal ci
bo dell' historie , molto ben pasciuto . Io ardir di scrivere in questo luogo
quello , che molte volte h detto agli amici miei, che dall' historie di Tito Li
vio tutte non h cavato quei documenti, che polso dir haver trovato in poche
carte di Tacito nostro , e questo non perche Tacito sia pi politico , siano
in lui pi sentenze , ma il tutto per mio credere nasce , perche quello , che rac
conta Livio, sono imprese guadagnate con la forza, e violenza di quelle disciplinatissime Legioni Romane, ove poco si vede di consiglio , e fatto con l'arte
pi, che con le forze . Ma Tacito pasce l'animo degli huomini con la lettione
delle cose fatte nella pace con prudenza, e si vede l'arte, e fagacit di Tiberio
in sapersi ben formare nella Tirannide sua . Mirabili saranno l'historie di Fran
cia, le quali non pu essere , che valenti Scrittori non l'habbino raccontate;
perci che in esse si vedr quanto il grandissimo R Filippo ha saputo operare
con la sua penna, e se il Mondo haver fortuna , che siano scritte da alcuni Secretarij del R di Francia , che altri poco bene possono havere penetrate
quelle oculatiiTme macchinario! ; ardisco dire , che supereranno la lettione
dello stesso Tacito; perci che s' veduto senz'armi, senza violenza d'huomo
ardere vn Regno nobilissimo, & acceso il fuoco tra li francesi stessi, senza mai
esser veduta la mano dello Spagnolo incendiario . Notiamo quelli , che pi
gliano il carico honoratissimo di scriver l'historie che non la peritia della
lingua, ancorch virt degna di molta lode, alla quale tanto attendono, che
gli f grati al Mondo . Ma lo scrivere le cose con giuditio , penetrare abditos
Principi! fenfttf, & quod occultila parant, come f Tacico, dal che procede, che
sono gli scritti suoi da ogni letterato letti con molta ammiratione .
Nos seva jttffa , continuas accust iones ,fallaces amicitias , perniciem inno
centitou, & easdem exitn causas conjungirnui ; obvia rerum
similitudine , ac Jatietatc^> .
ANzi Cornelio gioconda questa lettione tra le tue pi prctiose fati
che , che quella di Tito Livio per due cagioni ; la parola che agli huoZz
mini

}i
offrvatiom di Tratto Boccalini
mini intendenti non cosi dilettevole la lettione dell' historie Romane , co
me tu ti credi , & altri dicono ; perci che , e chi colui , che non habbia in
honore tanta ambinone di quella Republica, la quale non si content del
Dominio, non solo di tutta Italia, di tutta Europa , ma soggiog gran parte
dell' Asia, & Africa conosciuta quei tempi . Chi colui, che non si spaventi
di leggere, che vn Popolo solo distruggesse tante genti , che fece correr fiumi
di sangue Inumano, desol tante Provincie, estinie tante nobilissime Republiche, min tante Citt, & in sino da fondamenti le spian, annihilo tanti Prin
cipati, & estinse il sangue Regio d'essi, & in somma empi tutto il Mondo di latrocinij , d'homicidij , di stioco, e fiamma, chiamando tante crudelt, tanti
rubbamenti dall' Vniverso questi Stati gloriosi ; Onde hanno trasmesso
Posteri vn essempio sceleratissimo di regnare . Tu Cornelio racconti pochi
homicidij , e tra questi d'alcuni colpevoli. In Livio se ne leggoBO innume
rabili, l'intiere desolationi de' Popoli fatte in vn giorno congiunte con la ser
vit, e rovina ; che h detto di tutto il Mondo ; Onde molto ben disse queir
Inglese nella vita d'Agricola dolendosi di questa insanabile ingordigia de'
Romani di rubbare le facolt altrui , che quella avarissima natione non con
tenta di tutto il dominio della Terra > passava il Mare per trovare nuovi
Mondi .
E questa dunque lettione dilettevole ?sono queste quelle virt de' Romani
che tante volte, e da tanti Scrittori vengono inalzate al Cielo ? E cosi corrot
to il Mondo, che si trovi , che questi cosi sanguinolenti rubbamenti s'attri
buisca nome di generosit , grandezza d'animo, e giustitia ? Pu meritar no
me di Republica quella , che instituita sia alle perpetue guerre perpetua
mente spargere il sangue humauo, & rubbare tutto il Mondo ? Onde tante
ricchezze radunorono, che fu vno di essi, eh' hebbe ardire di dire, che colui
si poteva dire facoltoso, che haveva denari da poter mantenere in Campagna
Vn essercito pagato , di modo, che s'arricchirono di modo tale i Romani , che
non pot alcuno di loro sopportar la vita privata , e la stessa RepubUca con
travagliar tante nationi, faBricava vna Tirannide se stessa . Vna fola piet
s>'h nella lettione di Livio , che si veggono legati i denti quei Cittadini , i
Padri de' quali mangiorono l'uva acerba della proscrittione , mancorono
fflolti di quei, che s'erano trovati rubbar le Provincie . Non fi concedeva
il Trionfo chi vinceva per accordo , ma bisognava haver amazzato ooco
huomini .
Nella proscrittione delle Guerre Civili si fecero le vendette dell' VruVersoj
ma qui i figlioli di tutti quei ambinosi patiscono le pene di tanti misfatti , sot
to nome di guerre giuste; perci che cosa erano quei Trionfi speciosi, se nonprocessioni di Sicari), che menavano al patibolo quei Regi legati con i pic
cioli figlioli al Carro, i quali prima, che si sacrificassero Giove in Campido
glio, erano dal Carnefice ammazzati nelle Carceri . Oh crudelt inaudita, >
immeritamente laudati i Romani, che quei fanciulli Regi toglievano la vita,
<juali anco le fiere haverebbero perdonato, & il tutto facevano fine, chT
estinto

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


j j
estinto il sangue Regio pi sicuramente dominassero quello Stato occupato
quello, che superava ogni difficolt , e furono cacciati di Stato, e condotti al
Trionfo molti Regi , con il sangue , e ricchezze de' quali havevano i Romani
debellati gli Stati de' nemici loro; ma essi erano cosi crudeli, cosi insanabili,
che non hebbero amico, il quale non cacciassero di Stato , & cui sotto varij
.pretesti non levassero la vita . Queste sono l'attioni de' Romani ; Onde non
e meraviglia, se Dio grandissimo diede loro il castigo della Tirannide di Tibe
rio , Augusto Cesare , & altri , e volle, che nelle guerre Civili s'ammazzassero
insieme quei , i quali havevano insanguinate le mani nel sangue di tutto il
Mondo, di modo, che molto torto vengono biasimati quei , i quali ne' sac
chi di Roma gettarono terra gli edifitij, gli ornamenti, egli Archi Trionfali,
le Guglie, e Piramidi, e le Statue , che questi havendo spogliato tutto il Mon
do di ci, che v'era d'insigne, e portatolo Roma all'hora, ch'ella si concit
contro l'iradi tutte le nationi del Mondo, essendo saccheggiata, tutti vi con
corsero per far vendetta dell' ingiurie ricevute, riconoscendo ogn'vno gli or
namenti levati dalla cara Patria; perche non poteva riportarveli per dispre
gio, acci ne anco essi Romani potessero mai pi goderle , gli sprezzavano, e
spezzavano; Cosi negli Archi , ove erano Pinscritioni delle Provincie soggio
gate, non voleva colui, che portava devotione alla sua Patria, che pi visi ve
desse quella memoria rea, onde la spezzavano .
Felicissime quelle Republiche, le quali non come la Romana, chef instituita per la guerra, ne era possibile , ch'ella vivesse nella Pace , che hanno per
fine non di comandare tutto il Mondo, m di non obedire ad alcuno .
Queste sono le Republichc eterne , che non s'irritano contro l'odio d'alcu^
no, che non danno occasione con le guerre alli loro Cittadini di divenire Ti
ranni con acquistarsi seguito , ricchezze , reputatione ; tal che habbino ver
gognarsi della vita privata . Queste sono le Republiche di Germania, le qua
li collegate fanno vn corpo grande , che spaventa ogni Principe per potente,,
ch'egli fosse , non pensar di mover loro contro l'Armi , e tutte godono vna
tranquilla pace , quella dolcissima libert , la quale chiam Tacito proprio
bene degli huomini, e che Dio ha donato sino gli animali .
I Yenetiani conoscendo quanto mal faccia il maneggiar Guerre , amano
<pi la pace , & havendo provato quanto pericolosi loro furono gli acquisti
di Romagna, eccitandosi contro quell' immortai Lega di Cambrai, la quale se
il sito forte non defendea la Metropoli di Venetia , haverebbe potuto sorsi
distruggere quella Nobilissima Republica.
Tarn , quod antiqui* scriptoribm rarus ohtreBator , aeque refert cujufqujtm
Punica* , Romanafve acies Utis extuleris ; at multorum , qui Tiberio
regente pnam> vel nfamiam subiere pojleri manent.
Bisogna, che Phistorico scriva quei, che verranno , che cosi facciamo noi*
dicendo cose odiose molti, che vivono boggi , ma che saranno grate
Zi a
quelli,

Qfserv/ttioni di Trajano Boccalini


quelli, che verranno, e sar caro agli Spagnoli, quando torneranno al nienre,
vedere, ch'erano temuti da tutto il Mondo .
Giacomo Bonfadio , il quale volle scrivere l'historie di Genova , essendosi
da alcuni potenti famiglie di quella Citt risaputo , ch'egli de fatti de' loro
Maggiori faceva poca nonorata memoria, gli fecero tal persecutione , che lo
fecero abbrugiare per Sodomita , di maniera tale , che lo scrivere historie de*
suoi tempi, e di quelli poco lontani dall' et nostra , negotio pieno di molte
difficolt, & il Guicciardino molto prudente non volle publicare le sue histo
rie, le quali gli hcredi furono forzati accomodare non secondo il rigore della
verit, ma secondo il gusto de' parenti , e d'alcuni Principi, da quali era stato
forzato parlar liberamente ; perdita grandissima al genere humano, che priva
gli huomini, e l'et au venire, del gusto d'vna saporita lettione , e levano alla
delicatissima vivanda dell' historia il miglior condimento, che sono certi par
ticolari intimi , e che scoprono l'animo de' Principi , e donde fi cavano i veri
precetti della vita humana , i quali difficilmente si possono sapere da quelli , i
quali scrivono l'historie di fatti seguiti , lontani dall' et sua , li quali auvenga,
che si possono scrivere liberamente , non mai per si scriveranno con quella
perfettione ; Relinquenutn etiiin humoribus ternfm, cuo j'enefeant . Se fi scrivo
no cose vecchie , non si sanno i particolari necessari) , se cose del suo tempo
non possibile non dar disgusto , non adular ; ma ne perdono i Principi gran
gloria . O che fama sagace , e prudente acquistarebbe Clemente VI IL se il
Papa scrivesse tutti gli artiftij vsati per ribenedire il R di Francia; Et i Papi,
che verranno, perdono questi documenti , perche devesi scrivere il vero, co
me si pu , e senza concetti ( come si vorrebbe ) sensibilissimi ; Cosi l'historie
delle revolutioni moderne di Francia molto difficilmente si possono publicare
hora; poich vivono quelli, che l'hanno maneggiate, delle persone de' quali
non si pu ragionare , se non con molto rispetto. M noi scriviamo quest*
Osservationi sopra Cornelio , e le dichiaramo con molti essempij moderni. , i
quali parlano sorsi troppo liberamente scritti; m sappia il lettore, che tutto
si f, acci ogni cosa, che ne conviene, si vegga d noi scritta, non gi, che sia
animo nostro publicar mai cosa , che pregiudichi all'honor d'alcuno , anzi se
ccadesse, che la Maest di Dio volesse levarmi la vita avanti, che queste fatihe fussero ridotte alla sua perfettione da me comando Ridolfo, e Clemen
te mie i figlioli, e quelli, che mi nasceranno , che subito senza mostrarle ad al
cuno, s'abbrugino , essendo questo solo il primo sbozzo , e quello , dal quale
dovendosi cavare l'Originale, che deve publicarsi . Io ho lasciata scorrere h
penna in molti luoghi, pi di quello, che si deve colui, che scrivendo solo
per gloria propria, non h animo d'ossendere alcuno.

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito.


Reperies, qui oh fimilitudinem morum-, aliena malefatta [ibi objelari putent
etiam gloria-, ac virt* infensos habet, vt animo , ex propinquo
diversa arguens.
IJ Milio Scauro fece vna Tragedia detta Astreo, nella quale ammoniva vno,
j die volesse sopportare la temerit del Principe Tiberio , lo fece ammaz
zare ; Imper che giudicando, che ella fusse stata fatta contro di lui, disse ; Et
io lo far Acace, e forzollo, che da se s'ammazzasse .
Anco per ogni termine di buona creanza non sta bene in presenza d'alcuno
diffondersi molto nelle lodi di persona absente , eccetto quando gli fusse
colui, che ode, confederatissma , tale , che senti gusto delle lodi , che sente
dargli ; perci che molti siimono propria vergogna le lodi , eh' odo darsi da
vn altro, modo bellissimo di vituperare vn parente, lodando vn absente.
Titus Livius eloquenti*, &fidei prAclarus in primis-, Cneum Pompeium
tantis laudibus tulit, vt Pompeianum eum Augufus appellare^
neque id amicitis eorum offecit .
IL caso molto diverso, perci che s'ama, eh' altri lodino quel nemico , che
s' vinto, acci che per conseguenza maggior lodi danno al vincitore; ma
altra cosa sarebbe in Francia lodar il R di Spagna Filippo 1 1. ancorch sia
stato tanto acerbo nemico del R di Francia presente Henrico I V. e fare i
Panegirici in lode di quel Frate, eh' ardi d'ammazzare il R di Francia Hen
rico III. perci che , chi loda il R di Spagna, molto maggirmente viene
lodar il R di Francia , ch' rimasto vincitore tante macchinationi , e tanti
sforzi, che h fatto per renderlo escluso da quella Corona , m degno di casti
go, e come sollevatore sarebbe stimato colui, che cercasse lodar l'vccisore del
SacratissmoR di Francia Henrico*I 1 1. giustissimo R , & appresso i Tiranni
(come era Tiberio ) f bisogno confessare , ch'egli tutti i predecessori suoi
russer giustissimi R, e giustissimi Principi .
Dunque cosi,come in Fiorenza sarebbe stimato se non scioccamente teme
rario colui, ch'essendo Horentino volesse porsi scrivere l'historie della Casa
Medici, e lodar Lorenzo vecisore dell' Altissimo Principe di quello Stato ; Co
si molto imprudentemente fece Cremutio lodar tanto Bruto, e Cassio, viven
do egli sotto Tiberio , successore di Cesare , amazzato da quelli , che se ci sa
rebbe hoggi giorno cosa pericolosa ad vn forastiero , tanto maggiormente
deve astenersi i sudditi de' Tiranni , i quali non vogliono , che fi ragioni degli
vecisori loro Predecessori, se non come si vede nel Giovio , che scrisse di Lorenzino nel modo appunto , ch' gli f comandato da Cosimo I. Gran Duca ;
poich Io perseguitava, come se Alessandro fusse stato Principe hereditario di
quello stato>e Lorenzo fusse di continuo stato rubbare alla strada.
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Scipionem

Ojscrvationi di Traiano Boccalini


Scipionem Ajranium, hunc ipfum Cafkum , hunc Brutum, nusquam latronet,
& parricida^, qu& nunc vocfibula, imponuntur .
MA' se s'accendono gli huomini ad ammazzare il Tiranno per la gloria:
quanto maggiormente per la gloria di Dio ? Dal procedo , che ho for
mato contro i Congiurati di Galeazzo Maria Sforza , fi conobbe , che parti
colarmente Gerolemo Ogliati, non per altro si moise congiurar contro
si gran Principe , che per acquistarsi fama appresso i Posteri , persuaso , acci
da Cola Mantoano suo Maestro, il quale molto gli lodava , i Bruti , e Cassij , e
colui , che ammazz ilPriuciped'Oranges,che lo feri, essendo essaminato
affine, che dicesse , per qual cagione , & ad instanza di chi haveva ferito cosi
gran Principe, e tentato d'ammazzarlo, altro non disse, che per acquistarsi fa
ma d'haver liberato la Fiandra da cosi gran Tiranno , & opinione di molti,
che il Frate , che ammazz il R di Francia fosse indotto da vn Ignatiano con
le medeme instigationi .
Devono dunque i Tiranni con ogni rigore spaventare gli vccisori de' Ti
ranni, come fanno tutti i Principi, anzi precetto Tiranni bandir le Iette
rete scuole, che fanno conoscere fino alla medolla i vitij de" Tiranni, contro
quali ogni letterato ogni scienza esclama , egli huomini si muovono assai per
gli essempij degli altri.
NamJpreta exolefcunt :fi ira.fca.rc, agnita videntur.
QVesto concetto vero nelle maldicenze, che escono contro il Principe,
che hanno certo sale gratioso , non di quelle , che sono odiose, & arrab
biate, e meritano castigo ; perci che si da credito alla maldicenza con per
seguitare l'auttore , & mostrar al Principe con il risentirsene esser tocco rte\
vivo, m con punir quei, i quali lodano gli vccisori de' Tiranni, e gli f mo
strar , che gli dispiace , e per questo concetto non v bene in questo luogo;
ben quadra nell' ingiurie,e maledicenze ; Come vno per vendetta d'esser mor
sicato da vn Ape da di calcio nello Sciame , se l'attizza tutte contro. Due
sorti di maledicenza si trovano, vna,che genera disprezzo, questa si tolera da
Principi nati, perche sanno, che si dice per naturalit di Poeta docile , non fi
tolera per ricordare il vero , e che muovono disprezzo vero ; perche nella
maledicenza contro il nato Principe si nota l'acutezza del Principe sopra fur
to odiosa cosa lodar quel nemico, che h fatto male , come Lorenzino, e che
incita gli altri al medesimo .
Non attinga Gr&cos, quorum non modo liberta*, etiam libido impunita. .
QVesta libert di scrivere , e di stampare si trova in Francia , & in Germa
nia con molta infelicit di quei Stati , i quali hanno sentito travagli
grandissimi,

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


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grandissimi, e sorsi originati dalle penne degli Scrittori, e dalle stampe (come
hanno provato dall' Armi de' Soldati ; ) cosa , che h bisogno d quel freno,
che s'vsa in Italia, e particolarmente in Venetia ritratto, e scudo d'ogni buon
governo, e per degno d'esser imitato da tutte le Nationi , e da tutti i Princi
pi; perci che non slo sono stati con brutte maledicenze lacerati i Principi,
m incitati i Popoli ribellione con gli scritti odiosi .
Jgup magtssocordiam eorum irridere libet, qtti presenti potentia credunt
extingtti pojft, etiam sequentis avi memoria* .
CRedino pure i Principi di concitarsi contro maggior odio, perche bene
in poter loro il fare, che si taccia , m non possono cosi comandare alla
memoria, come possono alla lingua . Anzi si vendicano i letterati, e prorom
pono in maggiori maledicenze, quando vedono, che altri vogliono indegna
mente tiranneggiare le penne loro . E poich vero, che fuwn cuique Accus
pofieritiu rependit . Poco deve cercare il Principe quello , che si dica male di
lui , purch egli viva bene , m il diletto del maledico , eh' il Principe non
pu esser tocco nella reputatione senza danno gravissimo, perci che doven
do egli stare dipinto nelle menti de' sudditi, come cosa sacrosanta, vn scemar
gli pur minimo di repuratione , gli apporta danno grandissimo , e tutti quelli,
che si vogliono far capi della ribellione , prima si sforzano di mettere il
Principe, contro il quale si ribellano , in mal credito appresso i Popoli per fa
cilitarli ribellarsi . Cosi i Duchi di Sassonia prima volendosi per i fini tem
porali , che diremo suo luogo, ribellar dalla sacrosanta religione Romana,
operorono, che da altri Scrittori fosse biasimata in prima la persona del Papa;
Et il Duca di Ghisa fece prima , che cominciasse la sua ribellione, publicare
contro il suo R , da suoi seguaci , scritti infamissimi, di maniera tale, che i
castigo di Cremutio, fendo Stati gli Scritti suoi abbrugiati, non f perche Ti
berio credesse di spegnere la memoria di Bruto, e Cassio , ma d'assicurarsi , e
fermar bene la sua persona in stato da simili congiurati , vedendo i Popoli,
che anco il nominargli, era deletto, e togliendo, che altri non diano ai con
giurati quelle lodi , che possono essere sprone agli altri di tentare cose simili
per acquistarsi la medema lode .
Nom contra, punit ingeniis glifiit auiloritar,
CO tanto vera , che come vn libro vien prohibito, ogn' vno (mania per
haverlo ; Et io fon di parere, che se il Macchiavelli, & il Bodino si potes
sero leggere pubicamente, che non sarebbero tanto cercati ; poich i chiari
rebbe ogn' vno , che non fono cosi degni d'esser setti , come altri credono*
non riavendoli veduti ; & la ragione ; perche cox^e dice Tacito; prvalent
vetua,
Hetjfte

Ojfrvationi di Traiano Boccalini


Ncque aliu externi Reges , out qui eademfevitia vft sunt , niftdedecusJibi,
m qtic itt gloriar pepererc^> .
NOn fi lodato in Roma, che Papa Sisto facesse ad vn Prete faceto, novel
liere di Corte troncar le mani , tagliar la lingua , e poi lo facesse impic
care ; perche bavera anco detto male piacevolmente, ci che si. fossero ad
dottorati alcuni suoi ignorantissimi servitori . E colui , che fece sfregiare il
Coltrino per versi maledici ; fu costui il Principe di Sulmona, ne riporto poca
lode ; e perpetuo biasimo ne porteranno i Genovesi della morte del Bonfadio ; e la ragione s' , che gli Scrittori vendicano con la penna la morte de'
compagni loro, scrivendo per rabbia ; m la sicura strada di non publicar co
sa, che possa dar disgusto al suo Principe , & Principe grande, ancorch non
suo Signore, per le mani lunghe de' Principi .
C&terum poflulands reis m conmus annus fuit .
C^Rand" infamia eh' vn Principe, che regna senza sospetto, sia crudele per
J natura, non per bisogno . Danno per precetto i Politici , che i Principi
per non farsi odiosi , & acquistarsi fama di crudelt , devono di subito spedirsi
da vna attionc severa, e fare in vn giorno solo spettacoli di giustitia, che fi doverebbono fare in molti,e poi rasserenare il Popolo, assicurarlo, e mantenerlo
allegra . Ma il Tiranno, che deve di continuo temer i suoi Popoli, non par,
che sia compreso in questo precetto . Io per stimo , eh' egli ancora deve
fuggire di poner gli huomini in tanto timore , si che ogn' vno habbia co
minciare temere di se stesso ; perche la paura della Morte f, che altri si risolvino di non haver paura di morire , e per salvar la vita da vna morte certa .
Altres pongono ad ogni sbaraglio , come s' veduto in Dominano , & altri,
che si fono tirate adosso le congiure solo per il sospetto, che altri hanno havuto d'esser perseguitati dal Principe. Quello-, che deve fuggire il Principe
nell' vsar crudelt, e severit il fuggire d'vccidere persone indegne di morte,
che muovono gran piet, come putti, e giovini . E ne i delitti di carne esser
sempre mite, non vsar sorte di morte odiosa, e nuova .
Ytferiarum Latinarum diebus , Prafecium vrbis Drufum , aujpicandi gratis
Tribunal ingreffum, adierit Calpurniut Sahianus in Sex. Marium,
quod Cafarefalam increpitum causa exilrj Sahiano fuit .
PAre , ehe al Principe puzzino certi disprezzi . Il Guidoni merit castigo,
che in giorno sacro fece giustitia . Il Popolaccio si commove in vedere
certe cose insolite; guarda certe instanze leggiere. Gran ragione hebbe
Tiberio di far contro questo Calfurnio risentimento ; perche da notare , al
tri commovere molto pi per certe qualit della crudelt , per che in vn
giorno

sopra il quarto Libre degli Annali di Cornelio Tcito .


369
giorno di festa d'allegrezza, e fi solenne ad vn Magistrato tanto insigne , come
era il Prefetto della Citt , fusse accusato vno era attione spiacevolissma , e
che rendeva tanto odioso il nome di Tiberio , che f sforzato far quelle diinostrationi per acquistarsi con la pena dell' esilio di Catturato altretante gra
fie, quanto odio appresso il Popolo, volle concitarli esso Calfurnio .
Vn Imperatore Greco h avendo vinto vna volta i Bulgari , & havendo fatto
d'essi 15. mila prigioni , faceva tutti cavar gli occhi , solo tra ogni cento ne
scieglieva vno , al quale faceva cavare vn occhio solo , acci potesse questi
condurre Casa gli altri. Mi ricordo haver letto , che vn Signore havendo
trovato la sua Moglie in adulterio, l'vccise, e doppo la gett dalla fenestra , e
perche nel muro d'esso Palazzo , era vno di quei ferri, i quali anticamente vi
si ponevano per far laminari ; Accadde che quella Signora s'attacc con le
vesti quel ferro; dove il Marito addiratosi , la lasci stare pi giorni; e per
ci che ella era d'alto , e nobil sangue , i parenti di lei pi per questo disprez
zo, che per la di lei morte ne fecero grandissima vendetta . Cosi ancora non
tanto dispiacque Fiamenghi la Morte del Principe d'Agamonte , e Conte
d'Orno, quanto che Signori tanto grandi, di tanti meriti appresso la Corona
d'Austria fussc vsata l'acerbezza anco doppo la Morte di porre le loro teste so
pra l'Aste, come se fussero stati vili marioli di strada : Tutte cose, delle quali si
devono altri guardare, perche la Regina Giovanna ben poteva levarsi dinanzi
Andreazzosuo Marito senza vsar quell'immanit di farlo impiccare; Ingiuria,
che tir per forza il R d'Vngaria.il quale per mostrare , la necessit della sua
venuta in Italia , & haver seguito de' Baroni . Port nell' insegna il R Andreazzo impiccato ; Onde alla Regina Giovanna,& quei,che furono Ministri
di quella sceleratezza, nacquero tanti mali .
Objecla publke Cy&iccHf ineuri* caremonarum Bivi Augufli ere.
H Abbiamo detto di sopra , quanto habbia il Principe da premere , che i
suoi Predecessori siano honorati , rispettati , & havuti in buona stima ;
poich questo artifttio , che consolida il dominio del Principe vivente , &
riabbiamo ricordato di quanto danno sia stato alla Sede Apostolica, che alcu
ni Papi habbino pi acerbamente di quello si conveniva loro perseguitati li
fatti, e memorie de' loro predecessori, o le grandissime revolutioni, e di stato,
e di Religione, cominciano da ridicole maledicenze e faceti disprezzi, e delle
cose, e persone Sacre , e della Maest de' Principi ; Galante modo accrescere
l'honore proprio col procacciarlo ad altri .
Addi tu violenti/e crimimbits adverfum Cives Romanos .
FA' bisogno, che il Principe nel vero punisca l'insolenze, che vengono fatte
da quella Natione,con le forze della quale ella tiene freno l'altre affine,
che non fi generino delle sollevationi , come di sopra habbiamo veduto , che
Aaa
si sollev

37
Ofservatiom di Trajano Boccalini
si sollev la Francia . Ma dall' altro lato deve vn Ri di Spagna molto ben
stare auvertito, che li Spagnoli, che stanno alla guardia de' Stati d'Italia, non
siano cos mal remunerati, come si vede, e particolarmente nello Stato di Mi
lano, poich si deve la sua Natione , della quale egli pi si fida , fare rispettar
talmente, che non si dia animo contro di loro , perche queste offese fomenta
no gli odij tra le Nationi ; Onde possono nascere scandali grandissimi, & mal
termine sta quel Principe, che guarda vn stato con Natione odiosa suoi Vas
salli, & all'hora particolarmente, ch'ella non rispettata, e pu esser offesa fi
nalmente .
H letto neh" historie di Fiandra, che nell'Assedio di Leidem fu veduto vn
Fiamengo , che havendo aperto il petto ad vn Spagnolo , il quale era stato
ammazzato , gli mangi il cuore ; Et in Italia non stata mai possibile fare,
che la natione Spagnola non sia odiosa tanto agli Italiani, che stimano delitia
potergli ammazzare .
Et amisere lihertatem , quam bello Miihridat meraeranl circtmsefi.
NOtiamo d questo luogo tutte le Citt, e tutti gli Stati , che hanno otte
nuto, e goduto privilegio insigne di non dar disgusto al Principe all'hora
particolarmente, ch'egli pu sopra di loro tanto, che pu spogliarli de' privi
legi] senza, che possino difendersi da loro stessi , con le forze de' Principi vi
cini; perci che i Principi, i quali accettano li Stati, e le Citt, che se li danno
con tutte le auvantaggiose conditioni,che gli sanno dimandare, pigliano per
occasione di spogliarlo de'privilegij; Onde la Regina Isabella, ( come altres
h detto, ) bramava se gli ribellassero gli Aragonesi, & accaduto, che nel
medemo Regno che nella causa d'Antonio Perez Secretano del R Filippo 1 1.
di Spagna havendo ritolto esso Antonio dalla Casa dell' Inquistione per frza
d'Arme il R, gli h spogliati de' pi buoni privilegi), che havevano,e ( vede,
che abbracci l'occasione venuta molto buon tempo; poich pot farlo,
stando la Francia all'hora in grandissime rivolte senza suo pericolo .
Cosi il Duca d'Alva ancora caminando con i medemi termini, persuade ri
durre la Fiandra termine di trattarla , come stato di conquista, spogliandola
di ogni privilegio, perche havendo inalzato l'animo per tante vittorie havute, pose qucll' esorbitante gravezza contro la forma de'privilegij, egli sareb
be succeduto, se l'havesse fatto in tempo, che i Fiamenghi, egli Stati convicini
della Francia , Germania , & Inghilterra, fussero Stati nelli medemi termini^
nelli quali s'attrovava l'Aragona , e la Francia all'hora , che il R di Spagna
pun cosi severamente gli Aragonesi, nel levar loro i privilegi), e fargli impic
care il loro maggior Magistrato, chiamato da essi la Giustitia .
)uem odium publicum tutioremfaciehat.
E Cosa, della quale ogni giorno se ne vede l'esperienza, che colui, che h
molti , ancorch rari nemici, viva pi sicuro, che colui, che n'ha pochi;
poich

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


y}\
poich ogn'vno tardo risentirsi, sperando, che altri altretanto offesi si pa
gheranno quella briga di castigarlo ; Onde nato il proverbio , che gli odij
publicinon si vendicano, e che le possessioni del commune non si lavorano;
Adunque era sicuro molto pi per esser odiato da molti Vibio Sereno , che se
riavesse havuti pochi nemici, m Tacito nostro intende qui, che l'odio publico acquistato per servire il suo Principe faceva, che Vibio era tanto pi caro
Tiberio . Documento importantissimo dovendo sapere i Principi di portarsi
in modo con li loro offitiali , che questi mediante la loro gratia , e favore, non
incorrono in quell' odio, che si porta Ministri per il buon servitio della giustitia . Poco questo si vede osservato nella Corte di Roma dove trovandosi
tanti Signori Grandi, tanti Cardinali, e Principi, i quali vogliono esser tenuti
in reputatione, e rispetto, sono cagione,che quella Citt ha per ordinario po
co governo , perche li Governatori di lei sono spaventati d'amministrarvi
quella buona, e retta giustitia, che saprebbero , vedendo , che quei, quali so
no sforzati di dar disgusti , sono odiati dal Principe nelle persecutioni , che si
fanno da essi Ministri , i quali per non precipitare , in vece della spada della
Giustitia, la quale doverebbono di continuo haver nelle mani , imbracciano
lo scudo della destrezza con pessimo modo di governare, lasciando, che quel
la venga tiranneggiata da molti Signori .
Mi ricordo che Ridolfo Buonfigioli Bolognese essendo Tesoriere di Gre
gorio XIII. & havendo fatto ricadere alla Camera Apostolica molti Stati di
diversi Feudatari), i quali non havevano per pi anni pagato il canone dovu
to , s'acquist vn odio de' Principi grandi, cosi crudele , che ogn' vno lo ten
ne, che dovesse precipitare ; m la moltitudine grande de' nemici , e l'amore
intenso , che gli portava il Sommo Pontefice per vederlo tanto odiato , per
haver fatto il benefitio alla Sede Apostolica , la salv da tant'odio , che se gli
portava . Cosa degna d'essere imitata da ogni Principe , e se bene vede il
Principe, che il suo offitiale viene accusato da chi non pare malevole del suo
Ministro, stimi, che chi offeso, non si scuopre, che manda altri, e sotto colo
re di procacciare il bene del Principe , si vendica con danno del suo Principe
de' disgusti ricevuti .
Monsignor Monte Valensi Prelato di grandissimo valore ne' governi delle
Provincie, trovandosi Governatore di Roma d'ordine del Papa fece frustare
vna donna goduta da Giacomo Buoncompagno Ncpote desio Papa, m tan
to dolse adesso Giacomo quest' ingiuria , che ordita brutta persecutione con
tro il Governatore , lo fece rovinare dal Governo talmente , che quel bene
merito Prelato per non esser di soverchio smacco , si salv in Casa del Cardi
nale Farnese, al cui servigio egli si mori, & il Papa non seppe , anzi non volle
conoscere, che il suo Ministro era perseguitato contro ogni dovere , e per ha
ver troppo obbedito al suo Principe di modo, chel'Orfitiale deve fuggire ogni
odio grande, quando il Principe e debole .
Aa-a

Nat

Ojservationi di Tradano Boccalini


37*
Jjm vt qus districlior accustor velut Sacrosantiu eraty lever,
ignobiles^ stenti afficiebantur .
Q Veste parole di Tacito provano concludentemente quello , eh' io hb
detto altrve, che la crudelt di Tiberio solo s'eisercitava contro Sena
tori , cosi come quella di tutti li Tiranni s'essercita contro la vita di persone
grandi . Quando vn Principe occupa vn stajo , i primi patir persecutioni
sono i Baroni, e quelli, che possono concitar sollevationi : Quando altri occupano la libert d'vna Republica, e necessaria la proscritione, come h detto,
&in guerra non si pongono altri, che quelli, quali pu dispiacere la servit,
che sono i primi Senatori , e che possono risolversi di ricuperare la libert.
Non si vede,che nella proscrittione d'Augusto, Marc' Antonio, e Lepido si po
nessero huomini meccanici di maniera tale , che quelle spie nobili , che rife
riscono i fatti, e l'attioni, trame, e pensieri di persone grandi , sono care , per
che servono il Principe contro quelle persone , ch'egli vuole annichilare , &
almeno le mantengono in diffidenza, in spavento, e timore di non pur fiatare
contro il Tiranno . Ma quelle Spie vili s'ammazzaA'ano per sodisfatione del
Popolo, il quale incapace d'ogni artihtio del Principe, non penetra i pensien
di lui dentro , e non conosce l'artifitio d'esso Principe d'ammazzare le spie
vili, per mostrare , ch'egli odia queir essercitio di sapere i fatti altrui , quali
esso sopra ogni cosa attende^ Dominano le faceva ammazzare ancor egli .
Qui si pu anco considerar quello, che si vede tutto il giorno, che la pena ca
de adosso solo d'huomini vili, e non mai, di rado si vede punire huomo gran
de, il quale quello, che f commettere gli errori, & i delitti, i quali levati dal
Mondo, si purgherebbe ogni cosa
Per idem tempus Hijpania vlterior, mifi adSenatum Legatis crtvit vt
exemplo Asia Delubrum Tiberio , matrique ejus extrueret .
ARtifitio bellissimo , & vtilissimo de' Principi all'hora che vogliono coi
alcuna da loro Popoli , senza dimandarla col solo operare , che quella
cosa gli si conceda da alcuna sola Citt, per esperienza si vede , che corrono
per emulatione tutte l'altre Citt far la medeimademostratione.
11 Papa doppo la Morte del Duca Alfonso risolutosi di rihaver la Citt i
Ferrara, oper, che vna delle sue Citt gli facesse dono di certa somma di de
nari, il che risaputosi dall'altre Citt , f cosi gran concorso , e gara di voler
meritare appresso la Sede Apostolica , ch'ella n'hebbe grandissima quantit.
E ben vero , che questa succeder in vn donativo, & in vna liberalit vsata in
vn occasione, & in vn bisogno del Principe , e per vna sola volta . Ma il millione di donativo sforzatamente introdotto in Napoli, non pot commover*
lo Stato di Milano , eh' ancor egli si mostrasse cosi liberale con il suo R . Ma
felicemente riuscir isc vorr il Principe solo esser honoratodi dimostrationc
dhonore,

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


yj^
d'honor, nelle quali i Popoli (come erano questo in Tiberio) sono molto pi
larghi, che in proferir denari .
Fatidus, alioquinJpernends honorbus.
DEvono, e sono obligati i Tiranni far maestoso il loro nome per inorpel
lare almeno con i Titoli il loro dominio; mi gli Hereditarij, non hanno
questo bisogno . Cosimo volle Titolo di Gran Duca , che gli altri non se ne
sono curati . Lodovico volle rinvestitura di Milano , e Francesco Sforza , che
have va la figlia , & herede , & v'era anco assoluto padrone con l'Armi , non se
ne cur .
Cttm divus Auguftus fibi, atque zirbi Ront& .
E' Honorata ambitione fabricar Tempi) per honore di Dio,e d" suoi Santi,
e cosi consacrare con le fatiche il suo nome all'eternit . Fece le Colon
ne , le Guglie , le Fabriche Sisto per questo ; quia culmi meo venerano Senattu,
dice doppo . Gf Imperatori Greci tutti fabricavano Chiese , & beato chi
pu fare vna Cassa al suo cadavero& vna Casa di Dia.
<%ui omnia facla , diBaque ejtts vicelegs observent.
PAcendosi vn giorno consulta inanzi al Gran Duca Francesco, s'era bene,
ch'esso Gran Duca s'ingerisse nella Guerra, rissa, che passava tri il Duca
di Ferrara, e la Republica di Luca, dando ajuto al Duca di Ferrara . 11 Vesco
vo di Pistoia teneva assolutamente, che non era bene , ch'egli s'ingerisse in
quella guerra contro vna Republica dalla quale egli disponeva voglia sua , e
dalla quale salv la libert haveva tutto quello, che poteva desiderare, e ciie
non sarebbe piaciuto agli Spagnoli , ch'egli havesse mostrato ambitione d'in
grandire il suo Stato con fomentar le discordie altrui .
Il Cardinal de' Medici Ferdinando, che hora vive prudenti(Tmo>e sapien
tissimo Principe tanto quanto s il Duca di Savoia eia di pa'ere contrario, e
s'addir col Vescovodi Pistoia , dicendo, che tacesse. Poco doppo mon il
Gran Duca Francesco , gli successe Ferdinando , egli su'eit ia nedcima rissa
contro i Lucchesi dal Duca di Ferrara. ldinanzi al GranDucal erdinaudo
della medesima materia discorso, s'era bene fomentare queita di coi dia, &
adherire al Duca diFerrara . 11 Vescovo dimandato cLl su a parere , tacque
3uando all isianza, che gli fece il Gran Duca, rispose , ch'altra voita haveva
etto il suo parere, e che hora non ardiva di palesarlo di nuovo, sapendo, che
S. A. era di contrario parere . Galantemente a.l'hora rispose il Gran Duca,
lo alPhora era Cardinale , hora eh' io sono Gran Duca \oglio governare it
mio Stato con li medesimi precetti , che fi re mio fratello ; L si vede , ette il
Duca di Milano Francesco Sforza , cn* hebbt in horror* , che i Francesi non.
Aaa i
venissero.

Offrvationi d Traiano Boccalini


venissero in Italia , fu pi sano consiglio, che quello di Lodovico il Moro
chi amarveli .
Il Duca di Savoia Emmanuel Padre del presente profess liberamente di
mai pi volerla rompere con i Francesi , con i quali suo figliolo molto infeli
cemente l'ha rotta giorni nostri .
Lodovico X I. R di Francia Principe sagacissimo, e prudentissimo non vol
le mai vdir , chi gli ragionava delle cose d'Italia , dicendo, ch'ella era fatale
Francesi , anzi possedeva la Citt , e Stato di Genova, e fece libero dono al
Duca Francesco Sforza , tanto f libero da pensieri d'Italia . E Carlo suo fi
gliolo havendo disprezzato quei prudentissimi consigli, s'introdusse in Italia,
ove furono dal suo Principe tirati Lodovico XII., Francesco,& Henrico, con
tanti mali della Francia, di quanti sono pieni l'historie .
I Principi di Transilvania hanno sempre havuto per fondamento della lo
ro grandezza star in pace col Turco , e Sigismondo Battori havendo disprez
zato tanto consiglio , & essendosi attaccato all'Imperatore , il quale haveva
tante pretensioni nel suo Stato, rimasto senza stato, & stato condotto in va
honoratissma carcere vicina alla Boemia .
Qui omnia fatt*,dittaqite tim. Vi sono di quei, che aborrono i fatti del
Principe predecessore per acquistare fama; ma se occorre, che altri debbono
guadagnarsi nome nella memoria de' Posteri, non faccino cose, che nuochino
a se stessi ; Onde viene , che ancorch siano creature i Papi nuovi de' Defonti,
nondimeno non si conserva la riverenza dell' obligo . Al Pontificato arriva
no ordinariamente huomini di contraria fattione,&huomini, che hanno chimerizzato tanti anni per cagione di cose di reformare il Mondo; e prima, che
si siano chiariti, che le cose sgangherate per tanti Secoli, non si possono acco
modare in vn giorno fanno infinite cose, che loro arrecano nome di poca pru
denza, e di molto zelo del publico bene . E d'Alessandro V I.conosciuro pru
dente da Ferdinando, fece giuditio,che havendolo havuto amico Cardinale,
Traverebbe nemico Papa . Sciocca cosa sarebbe , se vn Papa revocaste tutte
l'attioni d'vn Papa , che l'havesse fatto Cardinale , non avocherebbe anco il
suo Cardinalato .
guia cultut meo . Ctterum vtsemel recepijfe^eniam habuerit, ita peromnes
Provincia* effgie Numinum sacrar't^ambitiosum^superbum .
Tiberio impavrito della Congiura di Seiano fece Sacerdote Caligo/a, ac
ci Seiano pi difficilmente l'ammazzasse . E Sisto V. fece Morosino .
Breve f nel vero il Pontificato di Sisto V. che s'egli viveva per pi lungo tem
po, havendo cominciato le Citt fargli le Statue di metallo , se n'empiva lo
Stato Ecclesiastico , & in Loreto mia Patria f Monsignor Vincenzo Cusali
Governatore, il quale si fattamente era ambitioso di lasciar nel suo governo,
e Santo luogo memoria di se, eh' empi ogni cosa d'Armi sue , e con Epitaffi, Se
Elogi; lunghissimi, di modo, che havendo fatto imbiancare la facciata della
Stalla

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


37 j
Stalla, vi fece fare vn Arma sua con vna gran inscrittione, che Subttlum rnino.
sum dtalbavit . Il che fece quel Prelato per desiderio di troppo honore, di
venuto ridicolo tutti . Devono gli honori esser maestosi , & in ogni cosa vi
bisogna la mediocrit. E di grand* vtilit al Principe questa esalationc .
Il R di Francia , gli Imperatori sono sacrati . Gi al R d'Inghilterra si
dava titolo di Maest ; il tutto acci i Popoli habbino maggior rispetto verfa
loro . Ne fbecies Religioni* in ainbitionem laberentur . E non si devono scialac
quare le cose Sacre in modo alcuno, ma devono esser tenute in somma reputatione .

Et vanefeet Augufii honoraipromiscui* adulationibm vulgatur.


SE le cose profane devono esser tenute in reputatione>& in credito, quanto
maggiormente le Sacre? Le quali hanno concetto , e sono riputate nella
mente degli huomini Deit ? H vdito dire, che il presente Papa rispose ad vn
Cardinale , che gli ricordava di Santificare N. N. che quelle erano cose, delle
quali non si doveva far tanto cumulo . Et il Cardinal d'Aragna rispose Padri
Gicsuitiji quali ragionavano della Canonizzatione del loro fondatore Ignatio , che tornassero parlargnene doppo, che russer passati cent' anni, e per
ci la Sede Apostolica tiene tanto negotio in somma reputatione , e vuole,
che vi si proceda con tante chiarezze .
Ma ritornando alle cose temporali (sopra le quali solo il nostro intento
di ragionare ) ricordaremo Principi questo solo , che non vogliono scialacuare gli ordini bellissimi di Cavaleria , con il benefitio de' quali tirano lor
evotione i Principi soggetti dello stato loro , gli legono con vincolo parti
colare , gli pagano di fumo , e tirano alla devotione loro la maggior nobilt
de' Stati altrui . Dove per si possa seminare, e spacciar quell' ordine, ancor
ch sia gonfio di vento Ja boria di quell' ordine di Cavaleria , nuliadimeno fi
maggior frutto , che quella , eh ' piena di scudi , perche non tutti gli Vccelli
conoscono il grano, & grande h semplicit degli huomini .
Ego me P.C. mortalem ejj^> .
SAvia modestia di Tiberio ambitioso ; ma ridicolo riusc Caligola con quel
la sua Deit disprezzo grandissimo di lui . Hoggi si vede ne' Titoli diven
tato tanto vile il Im gi Regio, che nulla pi r
Vt maronita me dignum .
GRandissimo auvantaggio hanno in questa vita quelli , i quali Ranno havuto i loro maggiori grandi, illustri, e di noto valore ; perci che questi
nel camkiar che fanno al Tempio dell' honore , e della gloria , trovano da essi
loro maggiori la strada fatta , e lastricata dagli altrui sudori , e credito . Ma
g' ignobili

yjC
Ojservatoni di Tfajano Boccalim
gV ignobili sono costretti far la strada nuova , superare infinite difficolt , le
quali non fi possono superare senza vna straordinaria virt, e molto gran va
lore; ove al noto Nobile le mediocri qualit, ch'egli habbia, risplendono per
grandissime . Ma degno d'eterno biasimo colui , che havendo la pretiosa
gioia della Nobilt legata nella sua vita, l'oscura con costumi indegni di lui, e
de' suoi maggiori , li quali non devono servire altrui per honorarsi con essi, e
tener vita dishonorata , ma havere i ritratti dell' attioni loro dinanzi per su
perargli pi tosto, che oscurar, e loro, e i loro maggiori con tener vita dishonesta .

Ojfenjonum pr vtilitate publica non pavidum credant .


VOleva dire ojfenfonum pr ftveritate Imperi] , non pavidum . I Principi
fanno quello, che (dice Nerva appresso Dione) vogliono poter vivere
nella vita privata . E verissimo quello , che vulgarmente si dice per bocca
d'ogn' vno, che i rispetti, sospetti, e dispetti sono la rovina de' Principi . Poco
dinanzi dille Tacito ; nam vt otms diftriftior accufatori vd vt Sacrojandum eroi;
leves, ignobile; pocn ajficicbantur; e disse il vero; perche alcuni rispetti del Prin
cipe operavano, che la giusiitia non fusse eguale, e nel vero si vede, che il falciator all'hora , che taglia il fino alza la falce, se vede sterpo grosso ; Cosi il
Principe allenta il colpo della giustitia , se vede huonio grande , e solo tagliar
herbe sottili , e tenere , che sono gli huomini di bassa conditione . Tiberio
non solo, perche era Principe supremo , ma perche lasciava i suoi heredi Prin
cipi, non doveva dubitare di concitarsi nemici, i quali si concitavano per assi
curarsi nella Tirannide .
' 11 fatto nell'officiale sta, che aspira gradi maggiori, al Principe, che viva il
Papa.
Sunt offenfionum pavidi .
QVi d'auvertire , che la prudenza deve in ogni caso stare al timon della
Nave, la quale con il suo buon governo deve ridursi al buon porto della
pace, e quiete pubsica , e somma buona giustitia ; Ma il farlo per privato inte
resse pessima cosa. H sempre sentito lodare dagli huomini grandi la piace
volezza, che li Venetiani vsano con le prime Case di Brescia, di Verona, & al
tri loro luoghi, & la ragione1, perche quando havessero questi disgusti , quelli
che hanno il seguito di tutto il Popolo, perderebbero i Venetiani assai, quali
pare d'acquistare assai in mantenerli sodisfatti, e riesce loro felicemente questo
loro modo di governo ; perci che vltimamente quando il Conte di Fuentes
Governatore di Milano mise in ordine nel Ducato di Milano ( cosi grand' ef
ferato, questi primi Signori di Brescia, de' quali io ragiono, abbracciorono la
cagione di rendere al Senato Venetiano la pariglia de' benefitij, che havevauo ricevuti . Corsero Venetia, & offerirono alla Republica le vite, le facolt
loro

sopra, il quatto Libro degli Annali di Cornelio Tacit .


577
loro con buon numero de' Soldati; Onde il Popolo imitando l'affettione de'
Nobili, si mostr ancor egli ardentissmo di quella Republica , & ad vno , che
essagerava il rigore della Giustitia de' Preti , risposero,clic se la Sede Apostolica
haveise il suo Stato, come li Venetiani.ci che vi pretendessero tante ragioni
sopra, quante ne pretendono gli Spagnoli sopra Brescia , Bergamo , Crema, e
Verona, che se non vsassero il medemo modo , si perderebbe ; cosi come que
sto si matiene con grandissima prudenza di quel Senato con non strapazzarla
Nobilt, e sopportar da essa qualche cosa per sua maggior grandezza .
E ben vero , che l'indignit , che il Gran Duca di Toscana contro la Sede
Apostolica nel Pontificato di Gregorio XII I. con la persona d'Alfonso Picolomini furono da quel Pontefice sopportate , per non lasciar cosi potente ne
mico al figlio , come sarebbe stato il Gran Duca , e questo medesimo rispetto
h fatto , che i Papi non si sono risentiti di molte indignit , che le famiglie de'
Colonnesi , & Orsina hanno fatte in Roma miei giorni cosa degna di gran
biasimo, poich si toleranosolo per beneficio privato, se bene detto Gregorio
rispose ad vno, che si lamentava di molte tirannidi, che faceva in Roma Paolo
Giordano . E che volete voi, che non facciamo ; Volete, che vediamo il Gran
Duca parente di Paolo padrone di Bracciano ? ma per tornare al nostro ra
gionamento, diremo, che questo rispetto di non voler farsi nemico la rovina
d'ogni buon governo; perci che gli ossidali vedendo , che le calumnie sono
di soverchio ascoltate , sopportano molte Tirannidi , per non acquistarsi ne
mici i primi della Citt. Et il mio honoratissimo Cardinale San Clemente,
mentre fu Prelato, e molte volte fu Governatore delle Provincie dello Stato
Ecclesiastico di modo con intrepidezza honoratissima difesa contro Principi
confinanti, che non fusse occupata da essi la Giurisditione dello Stato del Pa
pa, che s'inimic ogni Principe, e non dubit de' loro grandissimi disgusti;
Onde questi gli fecero nella Citt di Roma notabilissime persecutioni ; ma
pervenuto al Pontificato Clemente Vili, conoscitore di tanti meriti , lo pre
mi con la porpora , havendogli dato in mano il governo importantissimo di
Ferrara, dove governa con tanto splendore, con tanta sodisfatione^k' Popo
li, e del Sommo Pontefice , che merita essere annoverato tr i primi Ministri,
che mai habbia havuto la Sant Sede , d'integrit d'animo , e d'incomparabil
vigilanza in tutte le cose .
H*c mhi in anims vejlris Tempia , ha fulckerrim* effigies, & manfura .
Nobilissimi , & eterni Trofei stampar nel cuore degli huomini l'amore il
desiderio di se, e la memoria eterna del suo nome . Questi devono essere
i primi edihtij de' Principi , in queste fabriche devono spendere la forza tutta
xlel loro ingegno ; queste sono immortali, e non vogliano spesa di denari, solo
si fabricano con mostrarsi innamorati de' Popoli loro amatori della Pace loro
con procacciare ogni suo vtile, & affaticarti con il buon loro governo .
Bbb
Qh*

378

jservastoni di Traiano "Boccalini

gtt saxoJiruuntur^j judicium pojerorum in odiumvertit,pra


sepulchris Jpernuntttr.
MOlto h fabricato in Roma Alessandro VI. testimonio ch'egli amava la
gloria , e di vivere immortale , almeno lungo tempo nella memoria
degli huomini. Ma egli tenne tal vita con la crudelt , che vs verso i suoi
Vassalli , che quelle memorie ad altro non servono , che acci spesso si faccia
mentione di quei viti j, di quella brutta vita , ch'egli tenne , de' quali non si ragipnarebbe tanto, se non si vedesse cosi scritto ne' luoghi publici il suo nome,
anzi le memorie d'huomini tali danno occasione Popoli doppo la morre lo
ro, e molte volte in vita di vendicarsi contro essi , non potendo haver il Prin
cipe nelle mani . E negli Imperatori Romani le sollevationi si cominciavano
con gettare terra le memorie degli edifitij , e delle Statue loro . Anco gli
Offitiali si doverebbero astenere dal dipingere l'Armi loro nella Citt, che go
vernano, acci non si vendichino con ingiuriar quelle .
,

Optimos quippe mortaltum altissima cuper<_s .

IL desiderio della gloria inditio d'animo nobile, di genio grande , e di spi


rito molto elevato , & proportione della nobilt d'animo camma il desi
derio della gloria . In Napoli D.Gio: d'Austria discorrendo con alcuni Signo
ri grandi di quel Regno, disse, che s'egli havesse creduto , che al Mondo si ruf
fe trovato huomo , che l'h avesse avanzato nel desiderio della gloria, e reputatione appresso tutto il Mondo,ch'egli per disperato si sarebbe gettato da qual
che fenestra .
Chi legger con attentione Phistorie in niun altra natione trover manco
essempii del disprezzo della gloria , che appresso li Gentili , come quelli, che
per non haver certo lume della vita eterna, pi tosto affettavano le lodi , & at
tendevano pi all' ambitione , che alla piet. Qui non parla Cornelio di
quell' ambitiofi, che vogliono esser tenuti pi di quello, che sono , e per puz
zano in tutte le congregationi d'huomini, dove si trovano, ma di quelli, che
non si contentando dello Stato , ove si trovano , ancorch honoratiisimo , non
lasciano fatica , non stimano pericolo alcuno per esser tenuti ogni giorno in
maggior reputatione . Niuno sprezza le grandezze, che sia huomo honorato,
e se pure vedete alcuno, che mostra nella Corte di Roma di non stimarJe, ere
diate, che il mostrar di sprezzarle , sia artifitio di conseguirle per strada molto
breve . Siamo nati tutti con questa sete di gloria , e quei', che fono degni di
maggiori honori,ne sono hidropici, e ne hanno continua sete, ma devono al
tri haver giuditio di saper discerner la via buona dalla cattiva, & vsare i termi
ni virtuosi per conquistarla, e caminar al Tempio d'esso honore sempre per la
strada della virt; perche honoratissima Pambitione di cercar gli honori , c
quei premij di gloria , che sono proposti all' attioni honorate , alla virtuose.
vita

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


379
vita altrui ; Onde per entrare al Tempio dell' honore in Roma s'entrava in
quello della virt, ch'era come vn limnare congiunto .
Sic Herculem, & Liberum apud Gracos .-Jguirinum apud nos Deomm
numero additos.
SO no sempre Stati tenuti per Dei daglfAntichi quei , da quali h ricevuto
il genere humano segnalato benefitio , non solo per haver retti ottima
mente Popoli, & inventate molte cose necessarie al genere humano, ma molto
pi per haver fabricate Citt grandi, e fondate populationi ; perci che si por
ta tant'obligo , tant* assettione , e devotione questi , che Romolo fu tenuto
ancor egli per Dio, essendogli riuscito facile, mentre visse, dar ad intendere al
foo devoto Popolo, ch'egli fusse figliolo del Dio Marte .
Meliti* Augujluntf qui Jpreverit.
E Con molta prudenza sprezz Augusto la Deit affine che i Popoli non ve
nissero perdere quella devotione, che havevano Dei, che s'adoravano;
perci che Caligola, & altri, i quali vivendo vita scorrettissima vollero essere
adorati per Dei, oltre che si fecero ridicoli Popoli loro .
La Religione , la quale per essere salda colonna , che sostenta il buon go
verno , la quiete de' Popoli loro , deve nelle loro menti esser sempre tenuti
in grandissima stima, & in vencratione esquisita , per s' lecito paragonar la
Sacrosanta Deit della nostra Sacra Religione con le favole degli Antichi , il
Sommo Pontefice Romano nella Canonizatione de' Santi, procede con tanta
circospitione, e per ordinario non si da la Deit ad alcuno, te non doppo mol
te centinaia d'Anni, cosa, che arreca maggior decoro,maggior devotione alli
Popoli.
Cstera principibus Jlatim adejse : vnum infatiabiliter parandumy
projperam fui memorinm .
Con molta prudenza ancora , e gratitudine i Popoli antichi diedero la
Deit quei Principi, da quali havevano ricevuto benefitij grandi affine
di porre in speranza i Principi viventi di caminare nel governo de' Popoli lo
ro per le medeme pedate , affine di poterne sperare i medesimi honori , e le
memorie , che si fanno de' Popoli Principi viventi , per lo pi sono stimate
procedere da. adul atione . Ma quei sono trofei honoratisfimi, & eterni , che si
tanno doppo la Morte loro , e felici quei Principi , i quali hanno saputo merirar da Popoli loro tanto , che doppo la vita siano stati adorati per Dei ; segno
chiaro della molta sodisfatene, che hanno data .
Sono sforzato dire in questo luogo , che la natione Spagnola fece nel go
verno di Fiandra tante crudelt , che i Fiamenghi essendosi tutti ribellati,
Bbb a
fecero,

jgo
Osserva fiotti di franano Boccalini
fecero , che fi giurasse da ogn' vno d'essere perpetuamente nemico del R di
Spagna ; e certo, che non possibile meritar l'amore de' Popoli ,c farli gover
nare, e guardare da Natione forastiera . Dev dunque il Principe haver per
sicura fortexza, per essercito Armato, e potentissimo l'amore,ch'egli s'acquista
da suoi Popoli, e deve con tutte le forze dell' animo suo attendere prendersi i
Popoli obedienti con l'amore , non con le forze , e lasciar desideri di se , c
buon nome, e tale , che per la sua buona fama siano tolerate le imperfttioni,
che potessero havere i figlioli loro.
At S eia/i vs nimia fortuna socors,componit atsCfarem codicillo*: Morts
quippe timi erat quamquam prafentcmscripto adirei .
E Vero , che felicitate corrumptttr ; ma s'auviene, che i delitti si cominciane*
con spavento, con circospitione, e timidit grande, con tutto ci in pro
gresso di tempo si fanno publicamente; tutto accade, perche si fa familiarit;
&h veduto Servitori, che hanno battuto fino il sangue de' Padroni, molto
ancora la Madre . Al nostro proposito nella Corte di Spagna s'vsa negoriar
tutte le cose con il R per viglietti, non dimeno pare, che non sia bene porre
in scritture tutte le cose, che s' veduto, che Antonio Perez essendosi ribellato
al R di Spagna, ha havuto sino ardire di porre alla stampa, e propalar secreti
grandissimi, egli stessi viglietti del R con le risposte fatte nelle margini .
Moiono gliOffitiali, divengono nemici, vanno male le scritture, & hebbe
molta passione il Papa nel ricuperar le scritture del Cardinal Toledo, quando
moriva, perche il letto sotto specie di piet era attorniato da Spagnoli , che
godevano veder morire vn nemico della loro fattione , per esser amico dell*
Sede Apostolica.
Nella Corte di Roma (dalla quale sogliono l'altre Corti pigliar eTmpi}
ottimi) s'vsa maneggiar negotij con la voce , ragionare, & andare all' Vdienza ; perci che il vedersi nelle scritture certe cole , che dovercbbono ester se
polte, apportano poca reputatione Principi, & intendo, che alla Porta del
Gran Signore de' Turchi vsano i Bass negotiar con il Gran Signore ogni cola
con Viglietti , come in Spagna ; fastidio , che faceva, che quel R havesse di
continuo la penna nelle mani , occorrendo, che vn negotio , che si (irebbe
spedito in vn Vdienza, si difficoltava, & allungava per tante risposte , e repli
che, che conveniva far in scrittura .
Hine initiuni Jpei . re.
E Di speranze grandi, perci che colui, che in Stato di torbida successione,
h parentado con il Principe,,& ha vn ramo di sangue Reale nella sua.Case, pu aspirare per il favor della Moglie all'Imperio con molto fondamento,
come altrove h auvertito, che infiniti, che hanno havuto animo d'occupare
yn Stato, vi sono congiunti eoa il sangue Reale per avanzare gU altri, & hav
cerni.

. sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


}8i
certa sopra eccellenza nella sua persona, che lo renda degno d'esser obedito
da tanti .Popoli ; Cosi pot Sforza dominar Milano con la figliola naturale,
eh' hebbe di Filippo Maria Visconti ; e csi Nerone per la figliola, eh' hebbe
di Claudio, e cosi altri molti .
Et qtioniam
>
audiverit
de Equitibus
, Augufium
Romanis
in collocandasiia
confultaviJpLs, .non nihil etiam
'" '
MA pens ad altri , che quelli , che voleva lasciar heredi. Il Duca di
Sassonia marito la figliola al Principe d'Oranges per gV interessi , che si
scoprirono poi in Fiandra . Vediamo di gratia in questi luoghi, quali considerationi devono havere i Principi in maritar le figliole loro ; perci che
Principi prudenti sono di grandissimo vtile le figliole semine , come nella
Francia. Egli deve maritarla colui, che deve succedere nello Stato . Cosi
Lodovico XII I. havendo havuta vna sol figliola d'Anna , che fu Duchessa di
Bertagna, la marit in Francesco d'Angolem, che poi f quel Francesco primo
R di Francia, il quale i Francesi chiamano il Grande . Se poi la figliola deve
succedere, deve occupare il pi prossimo del suo sangue , come gli Spagnoli
hanno maritata ad vno di Casa d'Austria l'Infanta, cio all'Arci Duca Alberto;
Se poi le figliole sono pi deve haver la mira prima imparentar con quel
Gran Principe , che confinando con esso lui , neutrale tra lui , & vn' altro
Principe , e cosi avanza di potenza con il guadagno di quel Principe neu
trale .
Cosi il sagacissimo R di Spagna havendo deliberato d'accender quel
grandissimo fuoco in Francia , il quale l'ha poco meno abbrusciata , stim
m olto proposito , che la Francia , acci fusse da ogni lato accerchiata da'
nemici ; havesie anco contrario il Duca di Savoia , al quale diede la figliola .
Si che quel Principe giovine abbagliato dalla splendidezza di quel nobilissimo
accasamento, si lasci tirare pigliar quella Moglie, la quale gli sarebbe stata
infelicissima per la dote , che port in Casa di tanti travagli ; se la bellissima
prole, che gli h lasciata non contrapesasse tutti i danni, e disgusti sofferti .
Cosi Cosimo de' Medici , per assicurare lo Stato di Siena , nuovamente ac
quistato con tanta gelosia della Sede Apostolica , quale non amava , che quel
- Principe si fsse fatto tanto inanzi , diede vna sua figliola di rara bellezza
Paolo Giordano Orsini , basso soggetto per tanta Principessa ; Ma il grandissi
mo interesse d'haver vn Barone di gran seguito , e solito travagliar i Papi,
che in ogn' occasione seguitasse la sua fortuna , gli fece fare quell' vtilissima
resolutione .
Ma Augusto , il quale prima , come habbiamo detto, marit la sua figliola
Giulia Marco Marcello pi prossimo del suo sangue, vedendosi senza paren
ti, stim bene collocarla in matrimonio con il pi benemerito Capitano, che
egli haveva , e la diede Marco Agrippa , & in og^ni caso deve il Principe in
maritar la figliola imitar Augusto , che non pens a primi Senatori, ma ad va
Bbb 3
soggetto,

j8i
(servarom di Trajano Boccalini
soggetto, dal quale potesse continuamente disporre 4i fede, e valore conosciu
to, e non in vno, che gli h avesse con la chiarezza del suo sangue, con il segui
to, con l'altre qualit grandi far paura ; E questo tanto pi , ch'egli era Prin
cipe nuovo. Auvenga che havendo il R Ferdinando d'Aragona data la fi
gliola D.Filippo Principe di Borgogna, Principe di grandissima nobilt, e di
fran potenza per gli Stati di Germania, c per la reputatione infinita , che gli
ava l'essere figliolo dell' Imperatore Massimiliano . Si ridusse cosi cattivi
termini, che per non vedersi s gli occhi riaversi tirato vn padrone in Casa, fu
sforzato, levarsi da suoi Stati patrimoniali, e venirsene in Italia, dove sarebbe
stato lungo tempo , se l'immatura morte del medesimo R Filippo suo genero
non l'havesie richiamato in Spagna ; Onde quelli Stati, ove succede il sangue
seminino pericolosa cosa parentarsi con superiori vicini, non cosi con infe
riori, come Inghilterra con la Scotia, e Portogallo con la Spagna .
Parla [molto malamente qui Seiano ad indurre in comparatane la mente
d'Augusto ; perci che Augusto nel maritar la figliola elesse quel soggetto , al
quale egli quando non havesse havuto altro del suo sangue, haverebbe lascia
to lo Stato per l'amicitia, e sedei servit -d'Agrippa verso Augusto; e disse
Dione, che si ridussero termini i meriti grandissimi d'AgrippayChe posero in
necessit Augusto d'ammazzarlo , di lasciarli l'Imperio meritato da lui,
all'hora , che Augusto havesse voluto , e russe stato sforzato Lisciarlo in estra
nio ; e si vede, che prima lo diede Marcello huomo del suo sangue,ancorche
egli havesse altra Moglie, lo diede poi ad Agrippa , poi Tiberio , tutti dichia
rati successori.
Cdteris mortalibus in eo stare confitta, quid[ibi conducerepuent : Frincipnm
diverfam effesortene quibusprecipua rerum adfamam dirigenda.
BVgiardissima sentenza , parole lontanissime da quello, che si vede tutto \{
giorno ; perche gli huomini privati ( non parlo della vilissima plebe , se
bene anco di questa ve ne sono molti ) solo attendono alla gloria, alla reputa
tione della Casa loro , e con il compasso dell' honore misurano tutte l'operationi loro , merc , che l'honore, e reputatione serve loro di Patrimonio ric
chissimo, ove i Principi essendo il fonte d'ogn' honore , dicono , che per qual
sivoglia loro, ancorch indegna attione non s'intorbida punto la sua reputa
tione . Vedi come Tiberio marit nobilmente la Nepote ; S'egli havesse ha
vuto per fine la fama, onde tanta crudelt contro il sangue suo, & altri ? Oncfe
tante libidini ? Pensonosolo regnare , e per inciampare in ogn'infmia.
Ma vediamo se Tiberio fu tale . Vediamo, come marit le figliole di Germa
nico , e come Giulia figliola di Drufo ad huomini bruttissimi , come per rico
prire la sua crudelt incolpo Agrippina d'adulterio , che se fosse stato vero , lo
dovea tacere .
Laodiflao R di Napoli hebbe per Moglie Costanza figliola di Manfredo
di Chiaramonte, la quale essendoli venuta in odio, pigli scusa, ch'-ella amasse,
e fusse

spra il efttarto Libro degli Attuali di Cornelio Tacito .


jgj
e Risse venuta agli vltimi termini con il Duca di Montalbano, e deliber di re
pudiarla , e n'bebbe licenza da Bonifacio V III. il quale mand vn Legato a
Napoli, e fatta venire la Regina Costanza avanti la porta del Vescovado, fe
ce il Cardinale il Divortio, levando l'anello di dito alla Regina; cosa , che f
tenuta tanto vergognosa, e scelrata, che non f nessuno, che potesse astenersi
dalle lacrime, e che non profetizzasse, e al Papa, e al RcLaodillao quei flagel
li, che Iddio mand loro poco tempo doppo ; e s'aggiunge alla vergogna medema , eh' grandissima di Laodislao , che Costanza si marit al Primogenito
del Conte d'Altavilla, che publicamente si gloriava di tener per concubina la
moglie del suo R .
Lodovico XII. hebbe in moglie la Sorella di Carlo V 1 1 1. ( Costui , acci
doppo la morte di D. Carlo il Ducato della Bertagna non ritornasse disunir
si dalla Francia ) fece resolutione di prendere essa Duchessa di Bertagna per
moglie , la quale per la morte di Carlo VI II- era rimasta vedova; propose
Papa Alessandro , ch'egli per forza haveva fatto le nozze con la Sorella di
D.Carlo ; Ottenne la dispensa, repudi la moglie , con tutto che da lei rico-noscesse la vita, perche essendosi liberato dal R di Francia, e da lui satto pri
gione, la Moglie lo chiese in gratia al fratello, e l'ottenne .
Il Duca di Milano Filippo Maria Visconte havendo vna sola figliola natu
rale , la marit per timore Francesco Sforza per non haverlo nemico , e
lasci di darla tanti, che haveva del suo sangue .
11 R di Napoli diede la figliola al Picinino per poterlo con qucll' inganno
tirare Napoli, e farlo amazzare, come fece ,
. .
Henrico V 1 1 1. R d'Inghilterra per libidine scacci dal letto vna Princi
pessa Z ia di Carlo Imperatore per introdurvi vna concubina, la quale era sorsi
sua figlia, e damigella di dia Moglie .
E a nostri giorni il Duca di Toscana Francesco havendo vna Sorella dell'
Imperatore per Moglie, s'invaghi della Capella Venetiana fuggita da suoi di
Venetia con vn Corriere, e quella Principer di si alto sangue, se non d'altro,
-fi mori di mero disgusto , non giovandole il rispetto , che si doveahaverc al
sangue di Casa d'Austria , e d'esser quella Principessa Madre di tanti figlioli
communi con il Duca . Empirei molte carte, se volessi provare questo chia
rissimo Assioma, .che appresso i Principi Im Impery valet,inani* tranjtnittHnturr
e che hanno per regola chiarissima , che in fummo, fortuna id xquins , quod validw.i . Anzi hanno fino havuto ardire molti Principi Cattolici di prender
donne Heretiche , & alcuni di dar le loro figliole imo Turchi , come fecero
-alcuni Imperatori Greci .
Satis eiiimare . Artificio della Corte , come vero confidente del Nipote
del Papa, gli s'intuona all'orecchie dagli amici, che la grandezza de'Nepoti
de* Papistainhaver creature confidenti, che deve per suo vtile farli Cardia
ali.
Falcm

Ojservationi di Trajano Boccalini


Eallerk enim Sei.vie >fi te mansurum in eodem ordine putM .
HO" di sopra raccontato, che il Conte d'Avellino vs forza ad vna figliola
d'vna Sorella della Regina di Napoli,& il R, che s'auvidie.che l'animo
inquieto del Conte, haveva ci fatto per haver qualche calore di pretendere
il Regno per se , lo fece in sua presenza ammazzare. Sono questi parentadi
grand' inditij d'animo desideroso d'vnir la sua con la fortuna del sangue, con il
quale egli si congiunge ; per Tiberio cominci sospettare,che Seiano quan
do havesse ottenute le nozze di Livia , sarebbe venuto nelle speranze grandi
di salir all'Imperio . Vi sono de' parentadi , che in consequenza tirano seco
honore, e grandezza.
Et Liviam, qua Caio Casari, mox Druso nupta fiterit , ea mente acluram,
ejr cum Equit Romano senefcat .
INdignislma cosa anco nelle Principesse il marito vile , e tanto maggior
mente, quinto il mostrar libidine pi vergognoso ad esse , che qualsivo
glia Principe, il quale quando per sodisfare all'orecchie pi , che al suo sangue
prende moglie vile, perde grandemente di reputatione .
La Regina Maria di Scoria quando essendo stata moglie di Francesco II.
R di Francia ritornata nel suo Regno s'elesse vno per marito non degno di
lei, e che pi gli desse sodisfattone al gusto, che all'vtile,e potesse mantenerla
in Stato . Ma Costanza Moglie del R di Napoli Laodistao , che come Riab
biamo pocof raccontato , si marito al primo genito del Conte d'Altavilla;
credo, che facesse cosi vii parentado per aggiunger vergogna al suo dishonorato marito .
CredU neque pajfuros &c. Le Principesse non si possono rimaritare chi vo
gliono . Che standolo grande f, che la Regina Maria passasse alle terze noz
ze, maritandosi ad vn homicida, che gli haveva amazzatoil R secondo MaTito . Possono li Principi maritarsi lor gusto pi tosto, che le Regine .
Longque anteijfe Patrs mei amicitias non occhiti ferunt , serque invidia*
fui me quoque ineusant.
Mlrabil cosa, come si trovano huomini di cos diverso genio . H veduti
nella Corte di Roma Cardinali cosi austeri con i loro Servitori, che an
co il servigio d'vn loro Servitore assiduo , e continuo di 40. anni , non hanno
riconosciuto con altro, che con il vitto infelicissimo; mentre essi Cardinali so
no vissuti. E per lo contrario h veduto Cardinali cosi inamorati de' loro
Servitori , che dove essi sarebbero stati amatissimi per le loro honoratisfime
qualit, erano in poco conto appresso ogn'vno per questo solo difetto d'es
sersi dati in preda ad vn loro Servitore, e mentre scrivo queste cose, sovienmi
d'vno.

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


j8f
d'vno,il quale fi tolse per questa cagione il Pontificato per haver dato pi di
6000. scudi d'entrata in pochi anni a vn suo affezionato ; Et cosa degna d'es
ser auvertitada ogni Principe, che il R di Francia Henrico III. per li spalan
cati favori , chjegli fece al Duca d'Epernon , e Gioiosa, si concitasse gli odi)
contro di molti Gran Signori; Onde ne nacquero quelle tante rovine , delle
quali egli rimase sepolto ; Cosi con molta ragione ragionando Tiberio con il
suo Seiano conosceva d'haver data cagione al Mondo di mormorare con ha
ver egli pi ingrandito Seiano , che Augusto , non haveva fatto Mecenate , &
altri suoi amici. Si scandalizz anco Roma moderna , quando si cominci
ad ingrandire i Servitori, dandosi il Cardinalato prima loro, che ai Prelati.
At enim Augustin filiamfuam equiti Remano tradere meditati** est. Mirum
hercule,si cum in omnes curas distraheretur immenfumque attot provideret, quem conjurtftione tali super alios extulijfet Caium Proculeium. , &
quofdam insermonibus habutt , insigni tranquillaate vita , nuU Reipublica negotiis permixtos .
QVasi dicat , ma tu Seiano hai carichi grandi ; non bisogna , che tu mi sii
tanto congiunto di sangue .
Di sopra habbiamo ragionato delle considerationi , che deve havere vii
Trincipe nel maritare vna figliola, & habbiamo anco detto, che deve avertire di non tirarsi nemico in Casa,e come si dice, di non allevarsi il serpe in se
no ; perci che vedeva Augusto,che non havendo egli doppo la Morte di Mar
cello nessuno del sangue suo,era forzato lasciar l'Imperio colui, cui egli ma
ritasse la figlia ; Onde and tra se pensando di non darla ad huomo tanto in
signe , che havesse potuto dargli gelosia ; & habbiamo addotto di sopra l'esscmpio del R Cattolico Ferdinando d'Aragona , il quale non si trov molto
sodisfatto d'haver maritato la figliola al Duca di Borgogna, la grandezza del
quale gli haverebbe partorito gravi disgusti , se la Morte immatura di quel
Principe non l'havesse liberato .
Sublatisque inanibtts^vera potentia augerc^ .
DOveva Seiano immtare il padrone suo Tiberio , essere, e non mostrare
di parere quello , che non s' ; perci che certi nuoce pi appresso il
Principe il fasto , l'ambinone di volere , che si sappia, che si veda , e conosca,
che egli padrone della volont del suo Signore ; ch'egli dispone di tutto
quello, che vuole, che gli giovi ; Vanit, che devono esser fuggite , e l'auttorit appresso i Principi tanto pi si deve occultare, e dissimulare , quanto pi
si possiede, f di mestiere levar quell' ostentatione, che f cicallare il Popolac
cio, e attendere alla sostanza . Pio tenne in speranze, e non arricch i suoi .
ffi quid intra animitm; Cos voleva Tiberio insperanzar Seiano. Bella
Ccc
cosa

}8
Offcrvaton di Traiano Boccalini
cosa non mai mandar via nessuno mal sodistatto, e tenergli in speranza con
tinua .
Jgitur paulaHm negotia Vrbis , Populi adcurfus , multitudinejn adfluentium
increpat , extollens laudibut quietem &[olitudinem : qus abejfe udia-,
& offenficneSj ac precipua rerum maxime agiiari .
IMparino i Principi in questo luogo quanto poco debbino dar fede quelli,
quali non per altro gli lodano le caccie, egli facilitano in ogni occasione
il governo, che per poter essi dominare, e comandare . E credono i Principi
per precetto certissimo, che ogni Ministro per affezionato , che sia ama pi se
stesso, e la propria grandezza, che non f quella del suo Signore. 11 Duca di
Lenna accarezz il Re Filippo alle caccie, e pi lontano, che pot da.ncgotij,
per p.oter governar egli il Mondo .
Il Duca di Ghisa fecesi odioso con l'affettar baldacchini, & altre grandez
ze di seguito . Ma in levar Tiberio di Roma, si levava il seguito, e haveva oc
casione di favorir gli amici , & acquistarsi seguito col maneggiar tutto l'im-perio . 11 Turco in Villa, alle caccie tratta le guerre , maneggia le cose gran
di ; e cosi in questa guisi f deliberata la guerra di Cipro .
Sed aliini metuens. j-c. Il maggior carico l'esser favorito , e non precipi
tare . Cosi disse il Marchese di Ronza ; ma gran difficolt h il Principe ; deve
ascoltar l'accuse, & haver giuditio di discerner le vere dalle false .
C*farobjec~am [ibi adverfui reos inclemenliam eo pervicacis amplexns.
HA' detto Tacito nel principio di questo 4. libro, che Tiberio api//mi
re ipfc, & ferviemibus vires ; perche iiiitium , r can la ssiium Seu.* ; &
in quel luogho habbiamo raccordato , che le congiure tra gli altri \oto ma
li, che cagionano li Stati, fanno il Principe sospettoso, e per consequenia cru
dele; perci che vero quello , che dice Tacito , che Agrippa Postumo non
- mai sarebbe Stato per governar l'Imperio ; poich erat ignominia.accerjns1^a.
l'essilio approvato dal Senato .
Cosi i Principi , & ogni offtiale offeso , & essacerbato da' suoi Popoli , pu
oco ben governar havendo lo stimolo della vendetta, che lo f vlcire dalla
rada buona della Giustitia .
Et Segejiani <tdem Veneri* , montem apud Erycum vetujate de/apfim refluiirari pofiulavere : nota memorante^ de origine ejus, & Uta Tiberio .
VEro segno di piet Christiana ne' Popoli , e ne' Principi la restauratione
de' Tcmpij al Signore . Desidererei grandemente di sapere, se gli Heretici di Germania, di Fiandra, d'Inghilterra, e d'altri luoghi , che si sono adoratiati con il nome di Religione Reformate , hanno fabricati Tempij nuovi
overo

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


387
overo risarciti i vecchi ; perche io h letto solo, che ne hanno sualigiato mol
ti de' Cattolici , & altri rovinati , & in vece de' quali hanno fatto buone for
tezze, come se per esser buone, solo bastasse il nome .
All' et mia s' cominciato in Roma da Cardinali con loro grandissima lode
fabricar tempi nuovi, & risarcir i vecchi con spesa notabilissima, & i Som
mi Pontefici con l'eflempio delle magnifiche fabiiche fatte da essi , hanno
mosso gli altri fare il medesimo .
Et lata Tiberio fuscepit curam libens , vt confanguineus .
FElicissimi i R di Francia , lamente de' quali molte volte, & giorni miei
ha* fluttuato tanto, e perche hanno la pretiosa gioia inserta nel sangue loro
di tanto Santo, qaale fu Luigi sempre stata guidata buon porto ; Cosi ogni
Principe, ogni Citt, eh' habbia suo Cittadino canonizzato, del suo sangue
Santo alcuno , doverebbe suscitare il culto di lui, l'honore , la devotione con
fabriche grandi de' Tempij magnificili ; perci che dobbiamo credere , che
quei Santi vivamente proteghino il sangue de' loro parenti, e Cittadini .
Quo jure Volcatius Mochus exul in Mafiilienfes receptus, bona sua
Reisub. eorum,vt Patria relinquerat.
LA Moscovia, & il R della China non vogliono altramente ammetter forastieri ne' Stati loro , e nel vero , (che come habbiamo detto altrove )
cosa degna di molta consideratione ; perci che si vede , che i Napolitani so
no accolti da Genovesi , la Francia da Fiorentini , e lo Stato Ecclesiastico da
ambedue queste sottilissime Nationi . Che poi portano le facolt altrove
poco buon rimedio , e quello de' Francesi di non lasciar portar denari fuori
dello flato; cosa imitata dagli Spagnoli . Ma ad ogni cosa si trova rimedio,
il pi felice modo , che chi vuol contrastare in cose del Principe, si faccia suo
Vassallo, compri beni habitati in tutta la famiglia nelli Stati di quel Principe,
dove f le ricchezze , che cosi il Principe guadagner sudditi, e non spoglier
il suo stato delle ricchezze . Ma io non s, se sia Tirannide quella, che si vede
hoggi giorno fare da molti Principi , i quali per poter angariar i Popoli , e
pelargli per ogni verso, non voglino, ch'egli senza licenza vadino ad habitare
fuori, & in ogni caso non permettono , che altri vendino i suoi beni, per po
tersi trovare pi felice patria .
Notiamo qui per vltimo, come vn Gentil'huomo Romano scacciato di
Roma and ad habitare sotto vna Republica, vna Patria libera , cosa degna
d'esser considerata, Se imitata da og.i' vno, che pu tenere per felicit l'inrortunio d'eiser scacciato dalla sua Patria per la crudelt del Popolo , che la do
mina.
*
Ccc

Denit

Ojservationi di Traiano Becca lini


Deinde magnat opes innocenter parate,& modeje habit* .
LE ricchezze sono di spavento, quando si posseggono da vn ingegno gran
de ; e perci i Tiranni disertano pi che possono , e tendono racchi i
Nobili della Citt, acci che da domestiche oppressioni travagliati , & occu
pati dalla miseria delle cose familiari , non possono tentare far cose nuove,
& congiurarli contro .
Domnium decoravit Pater civili bello maris potens .
MI pare , che il Padre di Livio Domitio si possa assomigliare al Principe
Andrea Doria Nettunno alla memoria de' Padri nostri del Mare, il qua
le prima segui la parte de' Francesi, poi adhen agli Spagnoli; perci che vo
lendo egli porre la Patria in libert, non pote cosi ben farlo, se havesse accet
tato soldo da quel Principe , che haveva tanta pretendenza nella sua Patria,
quanta ne ha vno, che n' Stato Signore, adhen ad vn Principe , il quale ria
vendo bisogno continuo di Genova, haveria tenuto conto eterno di lui , co
me seguito .
Nam patre ejus Iulio Antonio oh adulterium Julia morte punito bunc
admodum adolefcentulum feroris Nepotem fepofuit Augujlus
in Civitatem Mafitliensem .
DEve il Principe guardarsi d'haver malevolenze dliuomini potenti, e se
qualche accidente , come questo h portato , che sian mal sodis&sri, &
offesi, non mai de"e fidarsi di loro, e de' loro dependenti, se bene tingeJlro di
non serbar animo mal composto .
Vhi Jpecie jludiorum .
Tiberio volle, che li succedesse vno , che gli era odioso per haverli morto
il Padre . Non vi hdate di colui , al quale havete ammazzato il Padre .
Replic di nuovo , che cosi Principi, come privati pericolosa cosa ven
dere colui , che h hglioli, pw che cosi pone in necesst di levare dal mondo
tutti, di vivere in vna perpetua guardia , per non dare occasione quelli di
non far le vendette del Padre , le quali vivono sempre nel cuore e'tgliolii
perche non mai si possono scordare de' Padri loro .
ls Prtorem Provincia L. Pifinem pace incuriosum ex improvisa in itinere
adortus , vno vulnere in mortem adfecit .
^_
BAsta Pessempio tanto nominato del R Henrico di Francia provai quaiv
to vn privato per vilissimo , che sia , m che habbia saputo fare la graa
ccsolucioDe

sopra il qmrto Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


389
refolutione di non stimare la vita , sia potente nemico di qualsivoglia Gran
Principe all'hora, ch'egli h vn pugnale in mano .
Non fon molti anni , che Maumet primo Visir havendo levata la paga ad
va Giannizzero, che gli vs d'andar spesso chiederli elemosina , la quale gli
veniva fatta dal Bassa ; ma finalmente vn giorno lo feri con vn coltello di si
fatta maniera, che Pvccife .
Veramente il Principe non pu di continuo stare con tante guardie ne con
tanta diligenza, che non possa correr pericolo da vn huomo disperato, e riso
luto di morire .
Non bast la guardia al R in mezo gli esserciti ; Non bast al Duca di
Milano ; Ad vn Imperatore f data vna bastonata in Chiesa .
Sed Fifo Ttrmestinorum dolo cfus habetur .
VOi quando vedete , che vn privato pone le mani adosso ad vn Principe,
tenete per cosa certa , che quella colpa viene per l'ordinario da altra
mano ( come habbiamo ricordato altrove ) cosi f tenuto , che persuasioni
di persone grandi fusse fatto l'homicidio del R di Francia fusse ferito , e poi
veciso Henrico I V. che gli succd, e fusse ammazzato il Principe d'Oranges.
gui pecunia e sublieo interceptas,acrius quam vt tolerarent Barbari,cogebat .
INhnitissimi fono li casi, delle ribellioni, nate per il riscotimento delle gra
vezze imposte , e molti sono gli Esattori , i quali sono stati amazzati di ma
niera tale, che fa mestiere, che il Principe in questi casi vegga , che gli riscuo
titori non siano persone odiose,ma grate,che non solo habbino cura di riscuo
tere il datio, ma dalla quiete de' Popoli .
Le Gabelle si pongono pi secondo la qualit dell'ingegnij altrui, che del
la facolt di genti rozze ; per f bisogno andar destro .
Contufis Tbracum gentibus, qui-, montium editts, inculti atque eo
ferocius agiiabani .
IL Villano rozzo si muove con furore senza consideratione alcuna , si solle
ver alcune volte per cagione leggierissime , & altre volte tolerer ogni
grande oppressione ; merc, che non ha giudjtio di discernerc la mossa, che f,
e la ribellione, che comincia , sia per giusta cagione., s'habbi fondamento da
potersi mantenere con l'Armi, & impetrar dal Principe prima , che le deponghino tutto, che vogliono di modo , che anco cosi vilmente si fermano ; ma
la Nobilt pi opportunamente si muove, e se pure si lascia ridurre termine,
che conosca il suo fallo , non meritar perdouo , muora pi tosto , che darsi in
preda al Principe offeso, muora con l'armi nelle mani . Adunque cosi come
Cavalli vitiosi si v con molto riguardo, cosi con le Nationi rozze f bisogno
Ccc 3
andar

j90
Ojservationi di Trajano Boccalini
andar con molta circospitione, tolerare le loro imperfettioni,e con modi lu
singhevoli veder d'ottener da essi il suo intento ; perche con l'acerbezze pi
facil cosa indurgli alla disperatione , che all'obedienza . E come quelli , che
non punto si governano con la ragione, faranno quella scappata,che altri per
termine di prudenza non mai haverebbero potuto prevedere .
Causa motus, super hominum ingenium, quod pati delecus, & validijiimum
quoque militia nojlra dare aspernebantur .
GRavisfima impositione, che la medesima natione havesse dare i migliori
huomini, ch'ella havefse , acci fusse poi ministra della loro servit ; Cosa
hoggi vsata dal Turco , poich leva Greci i fanciulli; Si vale del fiore di
quella Natione, e contro essi stessi . M da aavertire,che il Turco leva con
pi prudenza questi huomini , che non facevano i Romani ; primieramente,
perche esfi gli levano ad vna Natiorie soggiogata gi disarmata, e gi ridotta
tanto miserabile, che .pi. tosto chiamava sgravamento di spese, che gravezza
quel dar figlioli.
I gran Signori di pi s'allevano fanciulli , e miglior commodit hanno da
essi d'esser ben serviti, havendo perduto in tanti anni, che stanno in man loro
l'amor della Patria , oltre che i fanciulli tolti persone miserabili sono chia
mati fortuna grande comandar tutto quel stato, e n'hanno veduto i Gre
ci Signori grandissimamente huomini principali di quell'Imperio, poich
questi soli si danno carichi grandi , e ne vengono esclusi ; Onde da tutti quei
Greci amici vien pregata buona fortuna , quando tolto . Tutte cose , che
tnancorono Romani, e perci divennero odiosissimi .
Autsi mitterent auxilia,suos ducloref praficere , nec nifi adverfus
accolai belligerare^ .
COsi la Germania (come h detto) somministrava aiuti limitati per certa
occasione, e certo tempo affinch non seguisse loro quello, di che si do
levano i Romani doppo la Morte d'Augusto . Egli Suizzeri Fobligano pigliar
soldo difesa dello Stato di Milano, e contro certi Principi nominati i Baroni
difesa del Regno .
Armaque in Antonium acceperat in Rempubl. versa. &c. Cos h vfato la Re
gina d'Inghilterra negli aiuti dati agli Olandesi; e cos si f da tutti quei, i
quali vogliono sicuramente dar aiuto ad alcuno senza haver sentire il dis
gusto, che sente la Sede Apostolica degli Spagnoli di farsi il male concerti suoi
medemi aiuti , perche pagando essa le Galere di Spagna nel sacco di Roma , 6t
altre calamit sofferte da quella Natione, s' fatta d se stessa la guerra contro .

AtcMtn

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Tacito.


At cum rumor incefferat fore, vt dijefli aliifque n&tiombm permixti,
diversa* in terras traherentur .
IL Turco h fatto cos molte volte ; onde fi cagion quell'abbattimento.
I ribelli sogliono spargere di questi rumori , & il Duca di Ghisa, c Principe
d'Oranges riavevano sparso , che il R faceva venire esserciti iti Fiandra , che
vi si voleva introdurre l'inquisitione di Spagna . Sogliono far questo i Princi
pi con molto loro vtile, e con molto artiftio, quando volendo occupare vna
Provincia, dalla quale hanno havuto ajuto, mandano quei ajuti in parte lon
tana, ove.fi disertino per coglier quella Provincia disarmata del fiore de' suoi
soldati . Cosi Carlo V. primo orditore della Monarchia d'Italia per la Co
rona di Spagna havendo havuto dal Papa, e da altri Principi ajuto grandissi
mo per la guerra, ch'egli pativa in Auflria da Solimano, fece deliberatione di
mandar tutta la fantaria Italiana morirsi di disagio, e di freddo nella Transilvania,per poter poi tornando in Italia, coglierla disarmata all'improviso, e
porre in essecutione il suo intento di soggiogarla, che non s, come cuore humano si potesse trovare, che con tal guiderdone premiale l'affettione mostra
tagli da tanti Principi, in mandargli la pi ricca, che riavevano per ajuto, che
sono i sudditi, e l'opera di tanti soldati, che havevano abbandonato la Patria,
la Moglie , i figlioli , e tutto il sangue loro per servirlo in tanto suo bisogno .
Ma f bisogno di dir liberamente , che come nell' animo d'vn Principe entra
l'ambinone , egli d'huomo padrone degli altri , di Luogotenente di Dio in
Terra divenuta vn Dragone, vn Lucifero ; perche se anco i privati, ancorch
sceleratisfimi si spaventano di commettere vn homicidio, qual animo quello
d'vn Principe, che ne commette le migliara con cuore tanto allegro?
Etpromptum libertati, aut ad mortem animum.
HAver vn cuore di sasso colui,che leggendo l'vltime tal amiti della Fian
dra , non sparger lacrime abbondantissime in vedere , come sotto quel
crudelissimo Federico d'Alva molto pi spietato di suo Padre, l'intiere Citt
tuffer da lui sangue freddo fatte ammazzare dal Boia, e che quei Cittadini
morissero tanto allegramente per la Patria loro, per non obedir a' Nation forastiera . Non venga mai Principe alcuno questo cimento , che il Popolo si
ponga al punto di voler vincere , morire, come haveva sempre in animo
il Principe d'Oranges , m vegga di tenerlo in obedienza in ogni mal modo,
purch non si venga quest' atto tanto lugubre , come hanno fatto gli Spa
gnoli con li Fiamenghi , i quali se non riavessero offeso Dio con lo scambia
mento della Religione, sarebbero stati da molti scusati, che abbandonati dal
loro R per non obedire gente forastiera, riavessero sofferte tante calamit,
ma l'empiet vsata verso Dio f, che non sia scusata appresto niisuno l'infedel
t, che hanno mostrata contro il Principe loro .
Simul

39 1

Ojservationi di Traiano Boccalini

Smini Cajella rupibus indila , collatofquc illuc parentes fjr conjuges ostentxbant,be/lumque impeditum, arduum, cruentum minitabantur .
"VJE1 mover guerra ad vna Natione fa bisogno , che fra l'altre molte s'hab-LN bia questa consideratione,sc l'acquisto per se, e'per consequenza faticoso,
sia tale, che la Provincia meriti, che altri intraprendino tanto negotio ; perci
che sciocchezza grandissima f tenuta quella di Sebastiano R di Portogallo,
che si pose far quell' impresa tanto lontana da ogni suo intresse .
Cosi il Turco doppo haver soggiogata l'Vngaria attendendo ad acquistarsi
fruttuose Vittorie, h lasciato la Polonia , Moscovia ,& altri paesi sterili, per
non haver spender Tesori d'huomini, e denari, per acquistarsi laghi,e boschi;
m solo h atteso ad avicinarsi al Friuli per farsi la strada all'Italia . Per con
sequenza tempo gettato via , quando si f gran forza per occupare picciol
luogo, che non sia scala ad acquistarsi gradi . Cosi gli Spagnoli hanno speso
tanto per Marsiglia, & i Venetiani , & i Francesi tanto contrastano con li Spa- '
gnoli per la demolitione d'vna fortezza piantata al Lago di Como ; poich
da quella depende la salvezza dello stato , eh' i Venetiani hanno in Lombar
dia affine d'haver commodit di gente forastiera in ogni caso di bisogno per
difendersi .
Di pi alla qualit della gente pi tosto , ch'ai numero deve attendersi;
perci che altra cosa combatter con gli Tedeschi, che con g' Italiani, i quali
essendo huomini domestici, s'accomodano ogni vii servit , ma se fusse Te
desco , Suizzero , Inglese , d'altra natione , deve mover la guerra con mag
gior circospitione; perci che, se bene gP Italiani havessero i medesimi ajuti.
Deve considerare, da chi possono essere ajutati , e quali forze possi no bave
re, e le fortezze della Citt, e del sito . Tutte cose, che se havelse ben coatiderate il R di Spagna, non si sarebbe lasciato ridurre in tante necessit; ma
questi Popoli non havevano altri ajuti , che i proprij ; perci che fu facile
Romani il soggiogarli ; e si faccia conto da chi v contro ostinata gente di
condurre triplicato essercito .
At Sdinus, donec exercitm in unum conduceret, dati* mitibus rejponfis.
NOn sii alcuno, che si scordi di quelle parole di Tacito : & etiam
qui deliberai . Creda pur qualsivoglia, che non il protestare la ribel/ioatr,
ma solo il pensarla sia delitto capitale, e tale, che i Principi non sogliono per
donare , se non doppo molta effusione di sangue . Di maniera tale , che
prudente consiglio non mai lasciarsi condurre da disperacione alcuna tanta
resolutione . Ma se pure altri vi sono per sua mala fortuna lasciati condurre,
creda , che le piacevoli risposte siano incanti di Circe per adormentare il ri
belle, e per poterlo havere nelle mani con sua maggior commodit, e fra tan
to porre in ordine gl' iustromenti da vendicarsene . Tanto piacevolmente
rispose

sopra il quarto Libro degli Annali di CorniHo Taciti .


39}
rispose il R di Spagna all'essorbitante dimando de* Fiamenghi , che s indusse*
ro mandar l'Ambasciatore li sudetti Ribelli , che poi furono fatti prigioni , e
poi morire ; ne mai scopri l'animo, se non con la prigionia, tanto cel la cosa,
che ne meno alla Governatrice si pales .
Mai nessuno presupponga far paura al suo Signore . Ne modi d'adormentare ottimo il Turco . Cosi rest ingannato Clemente Vili, ma i Fiamen
ghi non si quietorono ; sempre fecero peggio . Il Principe d'Oranges porta
va nella sua bandiera scritto ; O VINCERE, O MO RIRE; se bene haveva dall' Imperatore proferte d'accomodarli vantaggiosissime , & il Duca di
Ghisa si lasci placare dalle lusinghe del R, mentre questo poneva in ordine
quello, che li faceva bisogno per castigarlo di tanta temerit.
Quidam audentiiis avertis in collibtts vifebantur.
A Tanta sicurezza vennero i Fiamenghi , che alcuni , mentre da Spagnoli
si batteva la Citt, passeggiavano ragionando per la batteria dentro le
mura, come se si burlassero del nemico .
Mox verft in luxum,(jr raptis opulenti omittere Jlationes > lascivia epttlarumt
aut fomno & vino procumberes .
Michel Vaivoda di Valacchia all'hora, ch'egli and contro il Cardinale
Battori hebbe questa nobile,& vtile auvertenza di mandar inanzi al suo
essercito per alcune miglia vni buona mano di Cavalli, i quali dessero il gua
sto al Paese, e particolarmente havessero cura di sparger tutto il vino , che tro
vassero affinch il suo essercito con esso non si desse ad imbriacarsi , come
costume di quella Natione, & anco voglio credere, che per quest' auvertenza
gli ottenesle contro il Cardinale, cosi insigne vittoria.
Titnebra insuper delei!a, augendum adformidinem .
Spaventosissime fono agli assalti le battaglie di notte ; poich altre , che so
no colti alla sprovista, altri non sanno trovandoli cosi confusi , dove, e co
me rimediare quel male . Tr le pi insigni alla memoria de' Padri nostri
fiata la rotta , che di notte Boccafoldo Capitano di Ferdinando hebbe
Buda.
Ttnto infcnsiui cast , quanto perfuga & proditoresserre arma ad fuum
Patriaquefervittum incusabantur .
H Abbiamo di sopra detto, che honoratissime fono quelle armi , le quali fi
portano per difesa della Patria, della Religione , e del suo Principe , che
sia della medesima Natjone ; ma sceleratissimi sono tenuti quei Capitani , e
Ddd
Soldati,

594
Ojservatom di Trajano Boccalini
Soldati , i quali hanno guerreggiato in Italia contro la natione loro al soldo
de' Francesi, come infamissimo , e sceleratisfimo deve esser tenuto quello Spa
gnolo, che aiutasse li Francesi soggiogare la loro Patria . Ma da auvertire,
che quando vn Principe vuole acquistarti l'animo, e la volont de' suoi Vas
salli, e che gli vede sollevati , con inganni far bene voltar tutta la rovina, e
rigore della guerra contro i Seduttori solo , e basta assicurarsi , che la sua na
tione vinta non piglier pi l'Armi contro di lui . Cosi il presente R di
Francia nelle grandissime turbolenze del suo Regno solo si mostr severo con
tro gli Spagnoli, i quali voleva, che non stessero nel suo Regno , ma agli suoi
Francesi si mostr indulgentissimo .
Obstdium capii perpresidia .
C^Rudelissma sopra quant' altra si legga neh' historie statala guerra di
j Francia , e Fiandra vltima ; poich il tutto s' fatto con sforzar Piazze
munitissime con assedi) lunghissimi per ostentatione per le macchine degli as
sediati ; Onde non solo si sono veduti miserabili patimenti di fame, e d'ogn' al
tra cosa necessaria al vitto humano,ma molte volte accaduto, che gli assali
tori per disgusti ricevuti dagli assediati ne' suoi soldati per vendicare l'ostinatione loro , e molto pi per dare essempio spaventar con queir atto di cru
delt l'altre Citt, si leggono immanit non solo d'haver tagliato spezzi que
gli habitatori , ma d'haver incrudelito contro l'habitationi loro con il fuoco,
e se piglieremo l'historie di 300. anni passati troveremo maggior spargimento
di sangue non dico de' soldati , che questa poca perdita, ma di fruttuosi Cit
tadini nelle guerre-di Fiandra , e Francia, durante lo spatio di solo 40. anni,
che in tutto il resto .
Felicissimi si possono dire quei Popoli , ove con vna giornata campate s'ot
tiene dal Principe, che vince l'assoluto dominio di tutto lo Stato . Itv tutte \e
revolutioni,che seguirono tra Galba, Ottone, Vitellio, e Vespasiano, tra. qua
li si disput con l'Armi l'Imperio di tutto il Mondo, solo si legge la rovina di
Cremona fatta da Soldati di Vespasiano, e l'abbrugiamento del Campidoglio
da Soldati di Vitellio ; ove in Fiandra sono senza numero le Citt saccheg
giate^ pi d'vna volta in breve tempo tutte dal grand' vso della fortitcatione i che si f d'ogni picciola Piazza a giorni nostri . Ma il R di Francia , e
quasi tutti i migliori assediano vn forte senza batterlo , e lo vincono per as
sedio.
Po/lui cuna sanie, odore, contatiti .
MOlti assedii si sono resi pfcr la puzza; e per essa Solimano fu forzato riti
rarsi ; e per accade per l'ordinario , che gli afledii per questi patimenti
siano seguitati dal terzo male, ch' la peste ,

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

395

Rebusque turbatisi malum extremum discordia accessit .


TVtto perche nell' infelicit ogn' vno getta la colpa contro il compagno,
e l'infelicit fanno gli huomini fastidiosi , poi che questo luogo di Tacito
nostro ne da tanta occasione, ragioniamo di gratia, quando vn Capitano de
ve rendersi,?) pure tenersi finche duri la vita .
Primieramente mai Capitano alcuno, eh' ha fortezza vera , deve renderla,
s'egli non ha fitto l'estremo sforzo,e non ha mostrato l'vltima bravura al ne
mico, havendo sempre per fermo , che molto pi honorata cosa, gli morire
per le mani del suo nemico gloriosamente con l'Armi in mano, che per mano
del Manigoldo, come auvenne al Conte d'Arterch per vii difesa in Giavarino;
poi fatto l'honorato sforzo contro il nemico, deve ogni saggi Capitano fug
gir di mostrarsi ostinato, e con la forza perder lo stesso al suo Signore , quando
>er possa salvar la vita sua, e quella de' suoi soldati , e Terrazzani , che s'egli
iisse certissimo della crudelt del nemico , in ogni caso miglior partito morir
con l'armi in mano, auvertendo, che in tutto il tempo dell'assedio deve il Ca
pitano con l'inimico non mai venire termine di forzarlo d'incrudelir verso
di se, come molti hanno fatto con ammazzare i prigioni , che havevano dell'
inimico, e con far altre immanit. Ma'il mal peggiore di questi assediati fu,
come dice Tacito, la loro discordia; perci che auvenga ch'ella sia'perniciosissima in ogni impresa molto pi negli assedij, ne quali si ricerca vna stessa vo
lont di ben difendersi, & vna delle cagioni, perche gli empi) Politici medesi
mi habbino con le ribellioni di Francia, e Fiandra seminata l'heresia, stato
perhaver la fattione nella Citt,& in ogni caso non havertant' difficolt negli
acquisti , che designavano fare ; perche s' veduto , che in ogni Piazza , che
hanno gli Heretici assediata, hanno havuto benefitij grandi da quei fautori di
dentro della loro fetta; perche i Cattolici assediati non potevano nel medesi
mo tempo ribatter l'inimico dalle mura , e far guerra Civile con quelli della
Citt .
Hs deditionem, ali mortem , & mutuos inter [e iclttt parantibus : & crani
qui non inultum exitium ,sed erapitonem fuadercnt , neque^s
ignobiles quamvis diverjisfententi .
H Abbiamo di sopra detto quello, che cade sotto queste parole , cio tutte
le conditioni,che deve havere vn Capitano, che ha in cura vna fortezza
assediata circa l'arrendersi , & il tenersi . Per , qui non soggiungeremo altro
(yim , atqtte Flemcntiam Romanam edoelus ) notiamo quando si deve vsare il ri
gore, quando la piacevolezza .
Il rigore alcuna volta nelle piazze vinte per forza , il mancar di fede alle
volte nuoce , la piacevolezza pi certa , perche tanto pi duro l'assedio,
quanto il nemico e pi crudele . Ardisco dire , che nessuna cosa ha impedito
pi l'acquisto di Fiandra, che la crudelt de' Spagnoli .
Ddd z
Turejs

Ojservationi di Tradano Boccalini


Turefis sua cum manu noclem operitur , haud nescio duce nojrv.
INfelicisfima cosa , che le deliberationi siano risapute dal nemico , il quale
possa provedersi . Tutta la calamit de' Mamalucchi , & l'vltima rovina fu,
che riavendo eglino deliberato far contro Seliin Pvltimo sforzo, fu risaputo
da Turchi, i quali postisi in ordine, e schivato l'aguato , renderono vano ogni
sforzo de' Mamalucchi .
Hs paru viclori Jpes, &fi cdant, infignius jlagitium .
DA grand' animo il cominciar vincere , ma molte volte e cagione di ro
vina- Gaston de Fois pretendendo in quel sanguinoso fatto di Ravenna
haver de' nemici suoi la Vittoria conpita col romper anco lo squadron de'
Spagnoli, che si ritirava dal fatto d'Armi in ordinanza, vi lasci la vita .
Ma-vergognosa cosa , che vn Capitan si lasci levar di mano la Vittoria di
gi acquistata, il che ordinariamente accade all'hora>che li Soldati si danno
rubbare inanzi che si sia essa vittoria compitamente acquittt^, che succedino altri disordini per difetto de' Soldati, e de' Capitani .
Grand' animo da la prima Vittoria , la gloriosa scaramuccia nel primo
assalto ribattuta felicemente ; onde non si doverebbero tentare se non con
molta sicurezza della Vittoria le primitie della fortuna di guerra .
lls extrema jamfalus, & adfijlentes plerifque maires, jr conjugesy.
corionque lamenta addunt animos .
MOlt hanno posto dietro le squadre , come habbiamo veduto le Mogli
per non calpestarle fuggendo . Vna fortezza all'hora , che assediata
da ente barbara (chiamo barbara ogni natione contraria all'altra) e dveiefenori hanno perduto , per errore loro gravissimo, per la severit del ne
mico speranza di perdono, & i defensori sono i Terrezzani solo, che concor
rono al medemo volere, che fanno li soldati, che la defendono, coster molto
sangue colui, che V'assedia, come Mestrich, che cost assai al Duca di Parma,
& altre Piazze,le quali sono cosiate agli Spagnoli in Fiandra . Ma grandissimi
stimoli sono il combatter per la vita propria , per k Patria, per le Mogli, e fi
glioli ; tutte cose, che mettono il cuore di Leone contro il petto de' Configli.
At Roma commota Principts Domo, vtsriesfuturi in Agrippimm csitij
ncipertt 3 Claudia Pulchrafibrina ejus postulatur .
DVe cose voglio, che notiamo qui; la prima, che qualsivoglia deve guar
darsi di non mai andare parlar al Principe con animo alterato ( sia di
qualsivoglia cosa) perci che facendo mestiere eoa esso, parlar molto stipulatamenrx

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


397
tamentc, am'iene, che se bene noi molte volte ci dogliamo , e giustamente di
qualche aggravio fattone , perdiamo molte volte per le parole impertinenti,
e querele superbe la nostra ragione . La seconda , che se bene Tiberio perse
guitasse il sangue d'Augusto, havesse amazzato il Ncpote , e tanti altri parenti
di lui, non dimeno gli faceva sacrifitij, sapendo , che vn poco di bene appresso
il Popolaccio ricuopre vn gran male . Terzo notate, che ad vn minimo segno
dovete squadronare l'animo del Principe , il quale non comincia il male , se
non per finirlo .
Audita hac raram occultipeftoris vocem elicuere .
CHi parla assai diffcilmente pu tacere le cose secrte , come Sisto , e
Paolo I V. Il Cardinal Savelli solo con il parlar poco fu tenuto vn Ora
colo . Ecco, come era divenuto Tiberio ad Agrippina, quando egli era essacerbato da lei ; perche i Principi all'insolenze , & all'altrui impertinenze de
vono far rispondere con le parole,e fuggire l'alterationi indegne della maest
loro . Quando altri per l'impertinenza d'altri commosso, procura di raffre
nare te stesso col silentio .
ideo Udi^quia non regnaret.
AFfetto tanto potente nel cuore degli huomini , che molto malamente
pu ricoprirsi; perci che ne meno gli huomini pi saggi possono conte
nersi di non far simili rotture all'hora , che veggono, che essendo eglino dal
iangue Regio, figliolo, fratello, b parente del Principe , e nello stato quella
parte, che si deve ad vna persona , della qualit , ch'egli . Cosi veggiamo,
che i Principi grandi auvezzi comandare in vn stato, e ad esser possessori del
la gratia del Principe loro, rimangono tanto ossesi , e tanto disgustati , se veg
gono altri occupare il Regno loro, che precipitano in mille disordini. E cosa
chiara, che la Casa de' Ghisi potentissima appresso Henrico 1 1 l e Carlo V.non
pot soffrire, che da huomini nuovi ( e rispetto ad essi vili) gli russe occupato
U luogo loro ; ne dubitarono nelli manifesti , che publicorono disponervi,che
per questo anco havevano pigliato l'Armi per levar da canto al R questi huo
mini nuovi chiamati da essi Mingoni ; Cosi il Principe d'Oranges , & altri
grandi di Fiandra rimasero disgustati, che appresso il R loro Signore potesse
pi la Natione Spagnola , che la Fiamenga , che si lasciorono condurre ter
mini tanto noti a tutto ilMondo,e tanto facili tutto il Mondo,& loro stes
si . Cosa, che servir d'essempio Principi di dar sodisfatione chi devono,
non chi piace loro, & insegner privati Signori, che ferenda Junt Principum
ingenia, e che non si pu dar loro leggi , senza ponersi in grandissimo pericolo,
e precipitio ; e ci aviene, perche i Principi non danno tutti la parte , che li
conviene .
Ddd 3
Sc

j9g

Ojservation di Trajano Boccalini


Sed Cafarnon ignarut quantum ex Republica peteretur.

PErci che essendo conosciuta da lui Agrippina d'ingegno inquieto , &ambitioso di regnare, non mai haverebbe havuto Marito , che non russe in
corso in vno de due inconvenienti, di darli Marito vile, il che sarebbe stato
di vituperio grandissimo Tiberio, che la Nepote d'Augusto figliola di Giu
lia, figlia d'Augusto, e stata moglie del figliolo, e Nepote di Tiberio fi vedesse
in mano di Cittadino vile , overo di darli marito degno di lei , il che poi era
vn porre le cose di Tiberio in grandissimo disordine di modo, che l'vna, e l'al
tra strada era pericolosa .
Qu& Neron Principe mater, vitamfuam , ejf casti*fuorum
pojeris memoravit .
TVtti tragici auvenmenti ; perci che Augusto , come habbiamo detto di
sopra espose alla crudelt di Tiberio tutto il sangue con preporlo Ger
manico ; risolutione infelice per tanti'Signori,che furono amazzati, di modo
che ( dice Tacito ) che vn solo ne mori di morte naturale , egli altri tutti di
morte violenta.
Ogni Principe invero, che vorr fortune grandissime , doverebbe e per sua
gloria , e per vtilit del genere humano imitare questa Signora di scrivere i ca
si, e gl'infortuni) propri) .
H letto , che altro non desider Lodovico Sforza , che carta , e calamaro
per poter scrivere i fatti suoi . Io tra le scritture del Signore Alberto da Carpi
no trovato vna lettera della Duchessa di Milano, la quale si sottoscriveva vnica nelle miserie .
Ogni ragione vuole, che cosi come Seiano haveva preparato l'inganno dal
la parte d'Agrippina , che Tiberio la volesse auvelenare ; cosi anco havesse
fatto l'altra contramina di far avisato Tiberio , che essa Agrippina era entrata
in sosperto d'esser auvelenata da lui , che cos l'inganno caminava con suoi
piedi .
Neque id Imperatorem palam audere ^fecretum ad perpetrandum quxri .
BRuttissimo fu il modo tenuto da Nerone in ammazzare la Madre, e fu po
tentissima cagione quella crudelt di fargli perdere e la vita , e Io stato ;
perci che non si pu dire in quanta venerationc sia appresso i Popoli il san
gue Regio , e massime quando hanno tal sodisfatione da esso , che i figlioli sia
no di Padre , che habbia lasciata buona fama di se . Era costei grato al Popo
lo, perche era Nepote d'Augusto , e Moglie di Germanico , tanto grati al Po
polo Romano . Giovanna Regina di Napoli ancorch per la sua impudici
zia russe poco grata i Napolitani, nondimeno i Baroni di quel Regno mala
mente

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


399
mente toleravano , che Giacomo Conte della Marcia suo Marito la ritenesse
come prigione .
Nam Tyrrhenum , Lydumque Atye Rege genitos oh multtudmem divfisfe_j
gentem, Lydumpatriis in terris refedisse , Tyrrheno daturn novas,
<vt conderet fedes .
H Abbiamo detto , che diffidi cosa, che vn Principe , che ha pi figlioli
non rovini il suo Stato, che alcuni non hanno saputo trovare altro rime
dio, che quel crudelissimo d'ammazzarli, lasciandone vn solo . Anzi da questa
grandissima immanit io credo , che debba il sangue Ottomano riconoscer
tanta grandezza del suo Imperio , perche pochi sono , che sono stati quelli, i
qu^li non si sono divisi tra molti fratelli con estrema rovina de' Popoli, e con
l'vltimo esterminio dello stato , come si vede neiT Imperio Greco , che non
sia incorso nelle Guerre Civili tra fratelli stessi , come se ne sono veduti molti
essempij ; & in somma, come dice Tacitosolita fratribm odia, & altrove . Antiquai fratrum discordia*, & insociabile regnmn . Ogni partito dunque s' trovato
fra i fratelli infelicissimo il divider lo stato , il dargli entrate grolle, e mante
nerli con quelle , l'vccidergli cosa indegna d'.huoino barbaro , non che di
Christiano . Adunque in tanta difficolt di partito in vn inconveniente tanto
grande della fecondit d' vn Principe . Ragioniamo di gratta di quello, che si
deve fare . Primieramente non compie divider lo stato, tra due suoi fratelli,
perche ogni divisione , come habbiamo detto , infelicissima ; & Augusto non
volle dividere cosi grand' imperio , che solo,& vnito lasci Tiberio concertezza,ch'egli ha^esse sodisfatione,f di dargli il suo Patrimonio senza diminutione dello stato, vi si vede la propagatane del sangue Regio ; perche si come
di gran travaglio ad vn stato provedere alla fecondit del Principe, che non
lo diserti ; cosi ancora di certa rovina la sterilit . Molto vtil cosa ha tro
vata la Casa d'Austria d'haver fatto due rami del suo sangue ; perche Carlo V.
conoscendo , che la Germania difficilmente sarebbe poi condescesa per i ris
petti della sua grandezza di fare Imperatore vn soggetto , che havesse havuto
la Signoria della Spagna, dellaFiandra, e di due gran Stati d'Italia , Milano, e
Napoli , fece resolutione di far cadere l'elettione dell' Imperio nella persona
di Ferdinando suo fratello, al quale consegn gli Stati di Germania.
Temperiem deli, oc dites circum terras memorabant .
PRegiatisfima lode , e della quale manca in estremo la Regina delle Citt
Roma, che rimango in estremo maravigliato, come si sia trovato chi habbia scritto de flabritate Cali Romani ( Paradosso grandissimo ) perche l'estate,
& anco l'inverno cosa cosi pericolosa habitar la campagna di Roma , che
quei , che commettono quest' errore l'estate particolarmente fon certi di pa
garlo eoa la vita.
. .
*
.i
.
Causar

400

Ojservationi di Tra]ano Bccalint

Causant abfcejsu quamquam secutus plurimos auttortim ad Seani artes


reluit, quia tamen cxde ejus patrata,fex pojea annos pari
secreto cnjunxit.
ECco qui registrate le cagioni, che crede Tacito, che movessero Tiberio
far cos importante refolutione di lafciar quella Regia.quel Senato,dove
fta fondata la grandezza d'vn Principe , la quale egli dile immoturn adverfrm
hoc, frmaqtte Tiberio fuit, non admittere caput rcram .
ssaminiamo di gratia quante cagioni tutte addotte dall' auttor nostro.
Primieramente egli dice , che la maggior parte degli auttori, ch'egli havcsse
letto, davano la colpa di tanta absenza di Tiberio dalla Citt di Roma all'artifitio di Seiano per poter pi dominare il suo Signore tenendolo lontano , e
per poter con maggior sicurezza ordir la tela dell' incominciata Signoria .
Le parole di Tacito (quando riferifce i disegni di Seiano ) sono queste . Ac ne
affiduos in dor/mm ctm arcendo infringeret potentiam , am receptando facultatem
criminantibus prsheret hue flexijfe , vt Tiberium ad vitam procl Roma amants in
locis degendam impelleret . Multa quippe prvidebat Jua in man , litterarumque
magna ex parte fi arbitrum fore , cum per milites commearent . Mtx vigente iam
feneHa , ficretoque loci momm munia Imperi) facilita trafinifluritm , mimifibi invi.
diam adempta falatantium turba ; Dice Tacito , che dato anco, che Seiano fusse
tanto potente apprestb Tiberio, che havese potuto muovere il suo Signore
far tanta deliberatione , che Tiberio sarebbe ritornato in Roma doppo la
Morte di Seiano , e tanto pi per poter corregger l'errore, che per suoi interessi haveva fatto far Seiano d'abbandonar quella Citt, che habbiamo detto,
ch'egli stelb chiam Caput rerum , e tanto pi , quanto gli era necesaro in
cuoprir bene da tutti i lati la piaga dlia ribellione del suo Seiano , quali fussero efsattamente i suoi pensieri , con quali fondamenti egli caminava ali'Imperio , quali fusero i Ministri di lui affine di poterla ben medicare con quei rigorosi vnguenti , che si conveniva; ma perche anche doppo la morte d'eflb
Seiano continu anco Tiberio per sei anni l'absenza sua dalla Citt, f mestie*
re confessare , che fusse deliberatione d'esso Tiberio il voler star absente da
Romaj veniamo hora all'altre cagioni di questa absenza .
Plerumque permoveor, num ad ipsum referri vertu*fitfievtiam^tclibidinem
cumfaBU promeret, locis occultantem .
ADunque Tacito stima piverisimile,chealtre cagioni inducessero Tibe
rio alla partita di Roma,& adduce cagione, che ci facefse per occultar altrui le sue libidini, e crudelt ; ma questa fievole, e debole cagione, che
potesse mover Tiberio risolver di far cosa di tanta importarwa ; perci ch
mancano Principi nel mezo dlia loro Citt , giardini, ridotti occultissimi
di sfogar ogni lor brutta Ubidine, e poi nella medeima Casa loro , la quale i
Principi

sopra il quarto Libra degli Amali di Cornelio Tacit


401
Principi hanno grandissima, hanno tutte le commodit, e segretezze, che san
no desiderare .
,>>
m
Io h conosciuto miei giorni vn Signore grande tenuto in pubhco di
buonissima vita , il quale poi nella sua guardarobba haveva molti giovinetti
per le suedelitie , e per i suoi vitij, ne mai i Cortegiani se n'aviddero , da po
chissimi consapevoli in poi, & il Principe con scusa di veder la sua guardarob
ba , si stava tutto il giorno tra sozzi solazzi . Non mi pare , che sia degna ne
meno questa cagione d'esser vdita in vn Principe, il quale havva tutte le com
modit in Roma; poich facendo bisogno , che le cose, ch'egli si voleva go
dere andassero lui pi facilmente, si potevano sapere le sue libidini stando in
Carpis , che in Roma ; mentre pi persone lo vedevano , che nan si sarebbe
fatto in Roma, dove in vn hora di notte poteva fare andare alla sua Casa chi
pi li piaceva, & in numero grandissimo , e l'altra cagione di crudelt, riman
go meravigliato, che sia addotta da Tacito; poich se le crudelt di Tiberio
non erano se non essecutioni di giusiitia per lo pi fatte per sentenza del Se
nato , come si potevano occultare ? In tutta la vita di Tiberio non si legge,
che ne di sua mano , e segretamente facesse ammazzare altri , che quel Cle
mente, che si faceva Agrippa, volle, che fusse tanto publicato, che disse, ch'era
stato ordinato da Augusto, e che per il Centurione ne dasse conto al Senato.
Erant qui credereut in feneclute quoque corporis habitum pudori fuiJfLs .
gujppe UH pergracilis , ejr incurva proceritas , nudtts captilo
vertex , vlcerofa facies , ac plerumque rnedicaminibut interjlinfta .
SOno sforzato dire in questo luogo, e con pace di Tacito nostro , che que
sta cagione della bruttezza di Tiberio affatto ridicola ; poich , chi
colui, eh' habbia mediocre cognitione del genio grandissimo di Tiberio ; co
me dice Tacito, tamii rebus exercitui,chc volesse credere, ch'egli fusse risoluto
in cosa tanto grave per cagione tanto debole, quasi che egli in et di 6j. anni
volesse fare il bel giovine, si fusse partito da Roma .
Et Rbodisecreto, vitare coetus , recondere voluptates infuerat .
Tiberio per schivare la grandissima tempesta del poco conto, che teneva
Giulia sua Moglie di lui, e per non vedere con gli occhi proprij la publica impudicitia di lei , si ritir in Rodi , essendo anco ivi Caio, e Lucio suoi tgliastri figli di Giulia , e di Marco Agrippa , cosi dice Tacito parlando della
Morte di Giulia ; Fuerat in matrimonio Tiberi) florentibui Caio, & Lucio Ctjribuifjpreveratcjue vt impunem, nec alia tam intima Tiberio causa Rhodium absconderet . Adunque Tiberio trovandosi in Rodi per prima cagione, & in poco cre
dito appresso Augusto; poich alla successione erano destinati Caio , e Lucio .
Eee
Egli

4.0 1
Offrvatom di Trajano Boccalini
Egli non amava quei Corteggi, che fi farebbono ad vn figliolo d'Imperatore,
e con moltiTfondamento di prudenza poich non voleva dar gelosia ne ad
Augusto, ne Caio, ne Lucio . Egli poi si pigliava i suoi putti nelle libidini,
e scretamente per non esser noto; e piacesse , che cosi secretamente si faces
sero hoggi queste cose, gi, che pare molti di non goder compitamente d'vna lascivia, se non mostrano le loro attioni tutto il Mondo ; dico questo, per
che miei giorni conosco vno, che di vilifsimo, ch'egli era stato da vn Car
dinale arricchito di 6. mila scudi d'entrata con scandalo vniversale d'ogn'
vno. Ma tornando Tiberio , dico che non perche egli era di questo genio
d'amar la vita solitaria, & vsar in secreto luogo le libidini ; egli si ritir in Car
pi, come altra volta haveva fatto Rodi ; poich lo stesso Tacito dice, che ci
russe per altro pi potente cagione j la moglie lo fece ritirare Rodi,la Madre
Carpi .
Traditur etiam Matris imptenfia extrttfttm,quam domijtationis
fociam ajpernabatur.
HO' ben letto in Tacito , che Livia , e Tiberio poco s'accordavano , ma
non h veduto, ch'essa Livia Madre di Tiberio havesse punto d'auttorit , ma si bene Seiano . Ma dato il caso , che Livia havesse preteso patte nel
governare , era forse prudente resolutione concedere il tutto , per non dar
qualche parte . Credo , che meno vn Pluto haverebbe fatta tal resolutione .
Nerone s lev di Casa la Madre, & altri Principi hanno dato loro governo , &
altri comandi ; Onde troppo gran vilt , e debolezza haverebbe mostrato in
far resolutione tale . Tiberio haverebbe scacciata la Madre di Roma , non se
ne sarebbe partito egli perche goffo sdegno abbandonare la Citt Reale per
non poter vivere con vn nemico minore, che vuol comandare .
Ncque desedere poterai , cut dominationem ipfam donum ejus accepijfet .
LE Mogli poco d'accordo co' i R sempre vogliono comandare , sempre
hanno in sospetto d'esser strapazzate . Quando Tiberio havesse voJuto
ridur la Madre in stato privatissimo chi poteva ella far ricorso ? Qual sogget
to voleva mettergli inanzi? sorsi Germanico alla cui morte eli' haveva cospi
rato? sorsi i figlioli di lui fanciulli, & inhabili tanto negotio?Raro essempio
questo, che costui, il quale da in mano ad vn altro il Principato, non mai doverebbe permettere , che quel tale riducesse lo stato suo in modo, che colui,
che lo da sia tanto libero Signore, che non habbia pi bisogno del donatore .
Livia con la Morte di Germanico f causa del suo proprio male, perche as
sicur tanto l'Imperio Tibrio, che pot pensare , e levar ogni auttorit an
co lei, come la morte di Britannico assicur cosi fattamente lo stato Nero
ne, ch'egli potea fare ammaliare colui, che glielo haveva dato .

sopra il quarto Libr degli Amali di Cornelio Tacito. .

40j

Nam dttbilaverai Augujlus Germanieum Sorori Nepotem, & cunttis


laudatum .
Costumi di R non di Tiranno haveva Germanico . Il Principe nuovo, &
il Tiranno deve sol esser temuto . H detto di sopra , che se Germanico
arrivava all'Imperio , che sicuramente i Romani l'haverebbono ammazzato ;
perche la Tirannide non si mantiene con la piacevolezza, ma ben li con la se
verit. Ma Augusto ,' come pure h detto altrove non hebbe,nel dichiararsi
successore , consideratione al suo sangue , perche non solo prepose Tiberio
Germanico Nepote di Sorella, m ad Agrippa Nepote di tiglia, perche volle,
che doppo la sua vita vivesse eterna la sua buona fama, come habbiamo di so
pra detto ; in vece di Tempi) , di Sacrifitij , di Sacerdoti dedicatili, e fattili da
Tiberio, e d'esser tenuto in tanta reputatione , che il suo nome era nominato,
come quello delle cose sacre, ove gli sarebbe succeduto tutto il contrario qua!
hora il suo herede non havesse saputo mantenersi in stato .
Rei Romana imponere ; fedprecibus vxoris evitlus , Tiberio Germanicumy
fibi Tiberium adfeivit ; adfeirique fibi per adoptionem Tiberio Germanicum juft , quamquam ejjet domo C&far filius adbuc juven , fed qua
fluribus munimentis infijeret domus .
Q Veste sono le parole di Tacito dette nel render la ragione dell' adotione
di Germanico comandata Tiberio da Augusto ; ma perche ho riiiutato
quella ragione, che dice Tacito, quoplitribus munimentis ; si vede da questo luo
go , eh' vero quello , eh' io dissi di sopra , che l'adotione fu per corroborare
l'Imperio di Tiberio ,1 facendoli figliolo vn Nepote , non le preghiere della.
Moglie, ma il conoscere Augusto, che il genio di Tiberio era attissimo sapersi
mantenere in vn stato nuovo, e di tanto sospetto , per i rispetti , eh' h detto
dell'eternit della sua buona fama, fece quella grandissima resolutione di pre
porre il suo sangue Tiberio, ma di lasciarlo alla discretione di lui , che lo spe
gnesse, come segui . Qui potrei cercar, se meglio fece cosi, meglio havereboe fatto in Germanico lo spavento d'Agrippina della razza d'Augusto; main
questi casi s'ajuta chi manco merita per haverlo pi obligato .
idque^ Augusta exprobrabat , repojcebat .
DA questo nasce, come h detto di sopra l'ingratitudine de' Principi, per
ci che il comandare cosa, incommunicabile, insociabile Regnum ; & i
Principi ne sono gelosissimi ,
ee

Capitale

4 4

Ojservationi di [Trajaxo Boccalini


Capitale explot'are , mort'alt'sima repofcere.

QVesti che danno l'Impero fino Principi intollerabili. Vedi ad ogni


modo, come Cato riavendo dato l'Imperio Pertinace; perci che non
hebbe tutto quello, che volle , gli congiur contro col sollevare i soldati.
Gran flemma bisogna haver col Marescial di Birone , che habbia pretensione
d'hayer posto in testa la Corona ad vn R .
Disse vn certo ad vn Imperatore fatto da lui ; chi porta queste vesti , non
deve mentire ; rispose l'Imperatore , chi porta queste vesti non deve soifrire
d'esser violentato . Per chi fi vn Principe , buschi mentre fresca la memo
ria , & in quindici giorni faccia il fatto suo ; Sappia ogni Principessa , che i ti
gliosi vogliono esser padroni , e se pure possono comandare ; le Madri auvertino di non fare cosa, che mentre il Principe giovine, non conosca, e poi fat
to grande la vendichi .
Profetilo arto comitatu fuit .
f
ECco dunque lettore , che noi gi vedemo Tiberio fuor di Roma, e credo,
che te habbino data poca sodisfatione , le cagioni di tanta rdolutione,
come me punto non spiaccino, di maniera tale, che siamo sforzati tu, & io
cercar di trovar la vera, vna, che quieti pi l'animo nostro di quello han
no fatto le ragioni addotte da Tacito . Direi dunque, che 1 iberio con tutto
che ogni giorno si vedesse le mani insanguinate nel sangue de' Cittadini gran
di, che l'homicidio d'vn Senatore grande inimicagli taceva inimici gli amici,
e parenti del Senator morto, e tutti i buoni, che havevauo in odio tanta cru
delt, e tutti i potenti, e pi nobili, e pi ricchi, e stimati, come quelli, che po
tevano temer di loro stessi vedendo,che nobilitai, opes amijft,gejlique honores
crimine, cjr oh virtutes certijftmum exitium . Di maniera tale , che conoscendo,
che la crudelt era di certa rovina , e che da vn Tiranno, da vno, che havevi
sparso tanto sangue d'Augusto, non si poteva reggere tanto l'Imperio con la
piacevolezza, ma con tenere in continuo timore la Citt, & il Senato,in par
ticolare col continuo sospetto , e spavento stomacato , e ipaventato vicina
mente dalle parole , che quel soldato raccont neU' accula contro Vatinio
Montano, venne in cognitione , che s'egli non si ievavadi Roma, e dagli oc
chi del Senato, che lungo andare egli sarebbe stato sforzato di precipitare,,
e si diede credere , che stando lontano gli huomini havessero tolerarc patientementc l'Imperio di lui , poich il male , che non si vede, non punge ..
Oculi augent, dice Tullio dolorcm,qui ea, ;.., entera audiant inauri coguntur ; par
lando pure della persona di Cesare Tiranno odiosissimo al Senato .
Et ancorch alcuno havelse voluto congiurarli contro , che gli si sarebbono rese contro pi difficili l'essecutioni della Congiura prima , perche neir
Isola non andava alcuno, che non havesse negotio particolare, c negotio gra

sopra il quarto Libro degli Amali di Cornelio Ttetto .


4.0 y
ve , e saputo prima da lui , e da' suoi Ministri; poich egli privava ogn' vno
che riavesse voluto fargli congiure contro, della speranza di vivere doppo l'essecutione d'essa, perche sarebbe stato subito oppresso dalla sua guardia, che in
queir Isola, scoglio stava, & and egli tanto lontano dalla Terra .
Questa mi pare potente cagione, perche alle dlibration! grandi de' Prin
cipi f bisogno assegnar cagioni rilevantissime, e degne di tanta resolutione, e
che ad vn Tiranno, che occupa vna Republica, sia necessario suggire la Citt
Regia della Republica occupata . S' veduto ne i Duchi di Firenze , i quali
havendo fatto la loro residenza in Firenze stateza del Senato di quella Repu
blica il primo Duca vi fu in pochi anni ammazzato , & i Fiorentini concio
Cosmo, Francesco suo figliolo hanno ordite gagliardissime congiure . H si
vede, che i Senesi soggiogati ancor essi dal medemo Principe , ne pure hanno
tentato cos' alcuna contro il Principe loro , e perche di generosit d'animo,
d'ardire , e d'affettione verso la Patria non sono i Senesi punto interiori Fio
rentini; Credo, che si possa concludere, ch'essi non si sono messi contro li Prin
cipi loro, perche d'essi hanno vdito solamente il nome , e rare volte veduta
quella faccia, che potea loro ricordare il Tiranno, e la dolce libert perduta;
poich eadem Magifratiu vocabttla , nella Patria loro , e da quella potenza so
la, che non vedeano, pareva ad essi, che non fusse innovata cosa alcuna, nella
loro patria .
C&teri liberalibuiJudiis prediti, ferme Gr<eci, quorum sermonibtu levaretur.
CHe maggior pazzia dire, che i Filosofi governino . I Filosofi i veri lette
rati de' Principi sono gli huomini prattici nelle Corti d'altri Principi
degl' interessi suoi , delle dependenze , delle qualit dell'entrate de' Popoli,
.della grandezza, e fortezza degli Stati altrui, perche la Filosofia e buona per
disputare tra gente infruttuosa, e non f caso, per governare il Mondo . Le
conversarioni de' Principi devono esser libri vivi d'huoniini, che sanno ragio
nare de' governi de' Stati, buoni Consiglieri, Secretante Capitani, che hanno
la prattica della guerra, non la Teorica imparata daliSri,ma quella prattica,
che insegnano le battagliele ferite, e pericoli, che e il vero studio della scien
za Militare , in cui chiamano eccellente chi e siato mici giorni vn poco in
Vngaria, assai in Francia, infinito in Fiandra .
Ferebant periti clefiium , tii rnotibusstderum excepsse Roma Tibet rum,
vt reditus Hit negaretur, vnde exit causa multis suit,properum
finem vita conjecanbus , vulgantibusque_j .
COlui , ch' nato cosi infelice , che la sua mala fortuna ha voluto, ch'egli
perda il tempo neh' Astrologia per predire la buona, e ria fortuna ad al
tri . Se cosiui attende questa scienza, come cosa vera, e certa merita com
passione da ogu' vno , & ogn' vno doverebbe fargli la carit di mandarlo alL'
Ece 3
Ospedale

'
Ojscrvathni di Traiano Boccalini
Ospedale de' pazzi ; ma s'egli cosi sagace , che con predire la felicit ad al
tri, vuole egli fuggire l'infortunio della sua povert, deve havere auvertenza
d'essercitare quest' arte, come h veduto ad vn mio amico caro io Roma , il
quale a guisa di vn Zingano, metteva nelle speranze vn Prelato ambitioso , e
vano, il quale dilettandosi di vedere in astratto , e ne tempi futuri quella for
tuna, che non U di presente, si lascia insperanzare dall' Astrologo ; cosi la mer
canta viene esercitata felicemente . Del Principe deve tener delitto di mor
te ragionar mai, eccetto che i pronostici felicissimi , che altrimenti la barca
con tutta la mercantia dell' Astrologia da in scoglio , havendo veduto , che
questi tali hanno fatto bruttissimi naufragi . Solo appresso g* ignoranti tro
vano gli Astrologi gran credito , e pure se altri astrologa da se , antivede per
giuditio naturale quello, che antivede l'Astrologo per il suo sapere.
Major ex eo, & quamquam exitiosa fuaderet , vt nonfui anxius cum
fide audiebatur.
PEr divenir padrone della volont d'vn Principe f bisogno prima espugna
re con vn assiduo fedelissimo servigio questa fortezza di mostrarsi tale,che
in ogni occasione si conosca dal Principe, che in lui non regna altro intresse,
che l'honore , e l'vtile del suo Signore, come altri hanno ottenuto questo', &
arrivato cosi gran segno, non servitore , non compagno , ma aoluto , &
vnico padrone del suo Signore, pu costui meritamente chiamarsi .
Adsimulabatque judic fartes adverfus GermaniciJirpem ,fubditis qui
accufatorum nominafujinerent .
DA quesf enormissimo inganno di Seiano , da quello , che fece ordir di so
pra contro Agrippa, facendola avisata, che Tiberio voleva querelarla, e
da gli altri , che vederemo orditi contro i figlioli dell' infelice Germanico,
dobbiamo considerar bene la conditione di chi accusa , e che interesse com
move chi odiato ; e aiial' interessi muovono i Principi, ad accusare ; Possono
auvertire i Principi non mai esser tanto facili creder cos' alcuna contro
quei, che li dominano, come quei , che fono esposti pericoli , quali habbiamo detto , che egli era sottoposto con lo Stantiare in Roma , che si ritir in
Carpi . Sappino i Principi , che ai medemi rischi stanno esposti i figlioli , & i
Nepoti loro ; merc, che qtiei,che vogliono arrivare al fine della congiura per
occupare vn Stato, cominciano dal levar dal Mondo i figlioli, &i Nepoti di
lui , per quando oda cos' alcuna contro essi , metta l'animo in sospetto, che
possono essere persuasioni, che habbino servire levargli la vita, e lo stato .
Oda ogni cosa, deliberi non sopra ogni cosa, non tardi, e maturamente .
Neronem froximum successioni . Sempre s'attaccava levare il pi atto
regnare, & la ragione , che all'hora , ancorch non si fussero ammazzati gli
altri, se fusse seguita la Morte di Tiberio, & havefle lasciato i fanciulli, era faci!
cosa rovinargli .
Maxi/acque

sopra il quarto Libro degli Amali di-Cornelio Tacito .

407

Maximque infeclarentur Nerone/proximutnsuccsioni , & quamquam


m 0desia jwventa,plerumqtte tamen quid inpr&sentiarum conduceret
oblitum : dum a libert , & clientibus adipiscenda.
potentia, extimulatur.
QVeste essortationi fecero pericolare Carlo primogenito di Spagna.
Seiano havendo levato dal Mondo Druso , hora poneva le mani adesso
al pi prossimo appresso Tiberio sospettoso per natura , e che haveva offesi
questi giovini . Niuna cosa pi fcile era di rovinargli, perche essendo gioviili non sapevano il modo di procedere . Qui dice con quali auvertenze de
vono procedere i figlioli , & altri d'vn sangue d'vn Principe per non dar dis
gusto Padri loro ; perche non negotio da giovani , ma da quelli che sanno
simulare, & imitare le parole con l'intercise, e tanto pi , che Tiberio haveva
altro sangue, perche de' propri) figli non s'h tanta gelosa ; Anche il proprio
figlio non che i Nepoti , e figlio di Padre d'odiosa memoria al Principe deve
in vn stato tirannico, & di non consolidata successione vivere con grandissimo
risguardo , c con senno canuto . Egli amici , che possono con esso lui , e che
sperano dalla grandezza del giovine essaltar la propria fortuna, dovercbbono
tenerlo rimesso, e voltare i pensieri del giovine ad ogn' altra cosa, che ad am
bire la successione .
Meraviglioso tu Caligola , il quale tanto osserv Tiberio , che f detto di
lui ; ncque rneliorem Jrvnm ; & il .Principe giovine dovcrebbe scacciar da se,
come nemici tutti quelli, i quali li ragionassero di tali cose , delle quali ne me
no denaro il suo pensiero deve pensare , come robbe troppe pericolose; ma
solo deve con humlt grandissima osservare il Principe , e formar massima
dentro il suo cuore di voler pi tosto far ogn' altra cosa, che dare al suo Prin
cipe ombra di leggiero sospetto, d'ambitione, ne desiderare di molto merita
re con opere affettate . Grandissimo travaglio hebbe Tiberio in arrivare alla
successione, e grandissima finezza seppe adoperarvi.
Vt erecluw, rfidentem animi ostenderet : ve/le id Populum Romamm :
cupere exercitus.

QVando la successione sta in mano degli esserciti (come quella del Turco,
s' veduta in gran parte dipendere dalla Militia de' Giannizzeri) fa me
stieri piacere Soldati col mostrarsi cupido di guerra. Cosi Acrnet figliolo
di Baiazet si perd la grafia de' Giannizzeri con essersi dato alla 1 ilosoha, all'
Astrologia,& al culto della sua Religione, ove f tenuta virt presso la militia
de' Giannizzeri , la temerit di Selim, di combatter sino con suo Padre ; Cosi
ove regnano sempre nationi bellicose, f biiognod che colui , che vuol succe
dere li -mostri armigero ; Onde i Francesi amarono caramente Carlo figliolo
di

4o8
ofserv'tuoni di Trajano Boccalini
di Luigi XI. & hanno amato gli altri R bellicosi; ma venne loro 'in odio
grandissimo la dappocaggine d'Henrico III.
Il figlio, che deve succedere al Tiranno,deve mostrarsi rimesfiiTmo per noa
dargli gelosia . Colui, ch' eletto R , Imperatore da molti Elettori , deve
secondo il genio degli Elettori , e dello stato governarsi nel mostrarsi armi
gero ; perche gli Elettori di Germania , che s'hanno vsurpati i migliori Stati
dell' Imperio, hanno odiato il valore in Carlo V.Sc ho detto altrove, che poiche gli Spagnoli s'hanno vsurpata tanta auttorit nella, creatione de' Papi,
non compie ^Cardinali Papabili tirarsi adosso l'esclusione col mostrare valore
di meritare tanto grado .
Nec aterue talia . I Principi pieni di gelosia non aspettano i fatti, il delit
to pensato s'ha per compito .
Quifr&trem quoque Neronis Drufum traxit in partes, fre objefta Principi*
lodasi priorem tatem, & jam labefaclum demovijset .
QVi notate , che non tutte le guerre pu fare vn Principe ; altri con ac
cender fuoco, come in Fiandra , altri da se, come Carlo V. Instrumento
grandissimo di far precipitare la successione d'vn Principe l'odio tra i figlioli,
& il suo sangue . Concordia parvx res crescunt,difcordia maxima dilabttntHr . E
grande mi pare l'ingegno di Sciano in sapere ordire tante trame. Il Turco
sapientissimo Principe non mai tiene insieme i suoi figlioli. Ogn' vno vive da
se, e lontano vno dall' altro , & all'hora pi , quando sono di buona et , sono
mandati alla guerra, ma pi alli governi di Provincie .
Spe obietta Principi* loci . Cosi fu ingannato il Cardinale di Carpi dalla,
speranza certa del Papato . Et auvertasi bene , che altri sotto specie del suo
bene, ingannato.
Atrox Druj ingenium super cupidinem potenti^, & [olita fratribui odia-,
accendebatur invidia,quod Mater Agrippina prompiior Neroni erat .
E Gran virt , dove l'elettione sta in mano degli efferati, eiser tenuto te
merario ancora , & in somma cosi meritasi dagli huomini quel benefitio,
che non s' havuto dalla natura, perche come ho detto, non si pu star saldo,
ove si tratta di comandare , e d'obedire ; anzi lecito dove s'ammazzano i
fratelli difender la vita con preoccupare lo stato . Si defendeva Selim nelP
vccidere i fratelli maggiori, con il dire , che i fratelli haverebbono fatto il si
mile verso di lui .
H detto di sopra quanto deve il Principe esser accorto havendo moki fi
glioli, e che la successione dello stato per esser certa , deve il Padre con il Pri
mogenito mostrarsi vguale , e non punto partiale in riguardo degli altri fra
telli , adducendo l'infelicit di Baiazet , che si cagion tanta rovina con mo
strarsi di voler lasciar lo Stato Corcut suo figliolo havendone due altri . Le
discordie

fipra il qn/trio Libra degli AhmaI di Cornelio Taciti.


'409
discordie tra fratelli Principi sono cosi rade, come anco tra privati, ove venga
la competenza delle facolt . E mi ricordo haver letto di Carlo Principe di
Spagna, che havendo vdito il parentado fatto da suo Padre nella Regina d'In
ghilterra , ancorch fanciullo d'vndici anni in circa fece scrivere all'Impera
tore suo Avo , che gli facesse fabricare vn Armatura , e gliela mandasse, che
volea combattere con si fratello, che gli fusse nato per la Regina Inglese .
Gnarus pr&seroccm, & insidili mugis opportunum .
SOno questi ingegni poco circospetti nel ragionare, e per lo pi anche nelle
mediocri commottioni d'animo, dicono quello, che loro pi nuoce & ope
rano pi senza consideratione , e precipitano facilmente le cose loro . Sono
furiosi , non fanno cosa , che prima non habbino minacciata ; poco sono atti
alle congiure , & far cosa , che habbi bisogno di simulatione . 11 Cardinal
Petrucci per lamentarsi troppo di Leone, pericol, & alcuni Cardinali di na
tura impetuosa all'hora , che si sar proposta cos' alcuna da Principe grande,
haveranno con impeto tale ragionato contro quel Principe , che {laveranno
sepolte le speranze del Pontificato per haver scoperto il genio, l'inclinatione,
e la passione loro; ove gli altri pi sagaci,e pi odiosi quella natione, have
ranno saputo far Panegirici in lode di quella Natione, la quale haveranno in
odio grandissimo, come seppe fare Sisto V.
MonimentA ingenij ejus hattdpernde retinentur. Scilicet impetu magis^quAtm
cura vigebat i vtque Alorum , medit.itio , & labor in pojlerum
valescit. Sic Haterij canorum illuder profiuens cum
ipso simul extinclum ejfes .
ALl'et mia il Padre Pangarola Gcntil'huomo Milanese stato ne' pulpi
ti Predicatore di tanto stupore , che f ammirato daogn' vno; ma per
che quella sua molta grafia , che haveva nel gestire, e nel porgere i suoi con
cetti, con vna voce suavissima, morto, che f egli, i suoi scritti non sono riusci
ti secondo l'espettatione. Rinaldo Ridolfi mio Maestro voleva nel dire;
Marc' Antonio nello scrivere,e rari hanno l'vno, e l'altro . Francesco Pan
garola nel dire, il Toledo nello scrivere.
Adfluxere Avidi tAliam, imperitAnte Tiberio procul voluptatibus habiti,
virili* ac muliebri*sexus , omnis ob propinquitAtem
loci ejfusus , Atos .
PErche i Tiranni hanno in odio di comparire in luoghi publici , & certo
determinato giorno , e sopra tutto aborriscono le radunanze grandi de*
Popoli . Tiberio poco si curava di questi spettacoli, per non correr pericolo
col permettere , che si facessero .
Fff
Caittumfte

4 io

Ojfcrvatotr di Trajano Boccalini

Cautumque impofterum Stnatufionfulto, ne quis gladiatorium munus edener*


cui minor quadringentorummillium res , neve Amphiteatrum
imponeretur , nififilofirmitatisJpeftat* .
MI ricordo dtiaver vdko da vn Prelato di grandiffmo fermo, ch'egli non
approvava alcuni bandi , & editti , che fi facevano doppo feguito vn
difordine, come fa hora il Senato, m lodava, che doppo fvanito il rumore,
fi facefle l'editto, il quale era ricevuto da' Popoli con lode dell* offitiale, quafi,
che antivedete i delitti, e non fufle fiato fuegliato del mal feguito rimediar
vi con quella prohibitione .
Caterumfub recentem cladem patuere procerum domm, fomenta, &
Medici pafim prabiti .
MI piace infinitamente di leggere nell' hiftorie di Fiandra, che la guardia
de' governi di quelle Provincie accettava votontieri quei Spagnoli
ftroppiati dalle ferite, i quali non erano pi atti allaMilitia; cosi deverebbe
ro i Principi quefti tali dar tal recognitione, che fuflero tefiimonij della loro
liberalit , e fi da(fe animo agli altri d'efpor la vita volontieri pericolo per
fervigio loro . I Soldati Francefi , che ritornavano da Napoli, empirono gli
Ofpedali di Roma*
guf mos vulgo,fortuita ad cuipam trahentes,ni Cefarobviam ijfet, trbuendo
pecunia* ex modo detrimenti.
SI vidde nell' incendio di Roma feguito fotto Nerone , che come dice Taci
to, non opt humana , non Urgitionthu* Principia , aut Dcorttm placamenti! dtce~
debat infamia, <jHn iujfum incendium credebatur . Et la ragione perche ad al
cuni Principi s'attribuifeono anco i cafi infelici , e fortuiti in riguardo dell'
odio , che fi porta loro ; Nam (pur diffe il medefimo Tacito ) invito fernet
Principe ,feu benc,feu male fatta premunt . Cosi come vn Principe amato viea
lodato e da lui , e dal fuo buon governo fi riconofeono l'abbondanze , che
pure vengono mandate da Dio . Vorrei hora , che alcuno, che volefle difen
dere il Machiavelli, mi rifponde(fe,come pu eflere, ditegli voglia il fuo Prin
cipe, che fia hora buono , hora reo , fecondo, che gli fi prefentano l'cccafioni,.
hor pio, hor empio ; quando moftrandofi empio, egli ha in odio ogni cofa an
co accidentale, e caufale, e che fegua . Quello .accade per la leggierezza del
Popolo , il quale attribuifee difetto di chi governa i cafi fortuiti, & la ra
gione, perche eflendtJegli imprudentiflmo, nn^ difeernere le vere cagioni
delle cofe , e attribuirle chi fi deve; per nel far giuditio delle cofe, pi fi.
Jafcia guidare dalla partone corrotta , che da buon giuditio alcuno, & guifa
di Cane abbaia, dove fente il rumore, e corre dietro chi fugge lenza difeer
nere.

sopra, il quarto Libro degli Anndi di Cortulio Tacito.


411
nere quello fi faccia . Ma in ogni caso il Principe, che ha giuditio, s anco da
questi casi infelici trarre vtile grande,.dandogli occasione d'acquistarsi la be
nevolenza . L'esser stato lo Stato di Firenze , Siena , e Pisa abbondantissima
l'anno 1591. mentre quello d'altri Principi pativa di pane estremamente, ha cagio nato grand' amore loro Principi . Qui Colo rimane di ricordare, che gran
ventura haver il Principe , se in queste distributioni fatte non secondo la
quantit, ma la qualit, del danno patito, egli servito bene da suoi Ministri , fi
che non gli confidino quella liberalit di lui , e non la reudino di poco , nino
frutto, & alcuna volta odiosa .
Santios acceptofqne ntiminibus Claudio*, & aitgendam,(jrc.
COme ho detto altrove.il Principe deve accomodare la Religione al tem
po, perche si pu dir bene auventurato quel Principe, il quale arrivato
al termine d'esser tenuto appresso i Popoli suoi in buon concetto di vita , e
che egli sia amato da Dio ; perci che questo gli accresce quella devotione,
quel rispetto grandissimo appresso gli huomini , che gli serve di buonissima
Corazza nella vita , e di fortezza sicura nel suo stato . Devono i Principi ag
grandir l'opinione, come la mantengono . I R di Francia per guarir le Scro
fole sono tenuti in luogo di cose Sacre di Dio da loro Popoli , & anco dagli
esteri .
Nullo miranti, quod ditt egens, & parato nuperpremio male vptst
plitra adfixguia accingerete .
INtolerabilisfima c al genere humano la conditione di quei huomini, i quali
di vile stato, e di basta fortuna siano saliti qualche grado per lorosceleratezze ; perci che costoro avidi del denaro tanto pi quanto hanno provato
la povert, e privi d'ambitione, di gloria, e d'honore, l gonfiano in quella sceleratezze , e danno le vele al vento favorevole d'ogni brutto vitio per finire
d'arricchirsi, avanzando sempre in opere sclrate .
Fublkum DoUheHam fociunt delatioms extitijfe, miracelo erat, quia ci.ir
majortbui, & Faro cpnnexns,fuam tpje nobilitatem ,funw
f^nguinem perditum 1b.1t .
E' altretanto vero quanto vulgare il proverbio, che i Bastardi non sono te*
nuri far bene , come quelli , ch' miracolo, che non si rassomiglino alla
vile e brutta patita . Cosi gli huomini obligo alcuno non hanno d'operare,
e vivere hono ratamente, anzi altri rimangono maravigliati qual'hora vno di
baffo sangue opera nobilmente,come fu meraviglia grande.che Sisto V.d'oscurissimo sangue , e allevato in meschitsllnw povert , assunto al Pontificato,
fuse tanto magnanimo, tanto splendido nelle fabriche grandissime de' RomaFff
ni;

4n
Ojservationi di Trajano Boccalini
ni ; ma ben, stupor grande arreca ad ogn' vno, quando fi vede vn nobile vive
re con costumi plebei ; perci che l'huomo nobile non padrone di se stesso,
e della sua vita, non pu disponere come meglio gli piace , come pu l'igno
bile; poich quegli ha obligodi vivere honoratamente e fare attioni virtuo
se, e l'obligo, che ha contratto con i suoi maggiori , con tutti quei del suo san
gue , che vivono , i quali nel giuditio di questo mondo dinanzi al Tribunale
dell' honore, e reputatione , lo costringono far attioni degne del sangue , del
qual egli nato . E ptr questo solo pregiata la nobilt della nascita , che ha
obligo di viver bene, e per ci meno erra ; ove il vile pu vivere modo suo,
che non ha cosa, che lo sforzi .
Solitudinem ejus piacuisse maxime crediderim , quoniam importuosum cire*
mare-, dr vix modicis navigiis paucasubfidia : neque adpulerit
qtifquam nifi ignaro cujode^j .
PEccano i giovini per ardire , come i vecchi peccano in timidit , e molti
Principi fono divenuti timidissimi ; Per corroboratione di quello h det
to di sopra , che Tiberio fece resolutione di partirsi di Roma, e di s gli occhi
del Senato, f per assicurare la vita sua, la quale vedeva in continuo pericolo
per l'odio , che gli veniva portato, e per elesse vna stanza , vn luogo di sito
forte, e sicuro . H letto , che altri Principi grandi nella vecchiaia hanno havuta quella gelosia, che ha havuta in giovent .
Lodovico XI. (dice l'Argentone) ch'egli s'ascose in luogo fortisnmo,& il
presente Imperatore Ridolfo divenuto geloso della sua vita in maniera, che
per tema di congiura non mai esce di Camera, ne di Casa .
guanto intentus olim publicas ad curas tanto occultior in luxtts , (jrmafa/9
otium refolutus . ejrc. At Tiberius nihil intermijfa rerum cura negati*
pr fiolatiis accipiens ejus Civium precesficiorum traciabat ;
disle di sopra .
QVartdo voi vedete vn Principe , &anco vn Ministro si grande i lai , che
ne' primi giorni del suo Principato, e del suo officio fanno pi di quello si
conviene loro , dite , che questo segno chiaro , ch'egli si muter; & la ra
gione ; perche si vede, che quella diligenza forzata, non naturale, ma arti
ficiosa, e per di poca durata ; come bruttamente riesce colui, nel quale altri
non conosce qualche imperfettione, perche l'arte^che' vsa in ricoprire i difet
ti, fa , che sia riconosciuto per huomo finto, e doppio ; perci che ho veduto
in molti Pontificati alcuni Papi , i quali ne* primi mesi hanno voluto fare ogni
cosa; cosi riusc Caligola, cosi Nerone, &" altri Principi buoni sollecitati , &
accurati nell' offitio loro, che poi si sono veduti raffreddati e dati ll'otio .

sopra il quarto Libr degli Annali di Cornelio Ttrito .

413

<$uts additus miles, nuntios, introitus^ aperta,fecreta, velut in annales


referebat .
COsa molto necessaria verso quella persona , della quale s'ha gelosia dal
Principe ; cosi veggiamo hoggi , che il R di Francia Henrico 1 V . tiene
in imil gelosie il Principe di Cond, il quale chiamato alla successione di quel
la grandissima heredit , qual hora il R non fu senza figlioli , il R gli ha fatta
la Corte, data la guardia, e lo f ritenere in vna picciola prigione .
%Vltroque Jlruebantur , qui monerent profugere ad Germania exercitus , vel
celeberrimofori effigiem divi Angujli amplecli^opulumque,
ac Senatum auxilio vocarcs .
L'Artifitio grandissimo, che s'vsa di far commovere il Principe d'ogni resolutione, e metterlo in sospetto, eh' altri operi, tenti , cerchi tentare , &
operare quelle cose, le quali quando fussero vere, li sarebbono di gran danno;
perci che queste tali cose pongono il Principe in tal furore, ch'egli s'accieca
nel timore, nella crudelt , e nel furore per la grandezza de' sospetti ; quando
vno in disgrada del pi favorito della Corte c come, se fusse in disgratia del
Principe .
Eaque spreta ab illU^ velut pararent^ obiiciebantur .
ET la ragione , perche in negotio di stato', e in negotio di soggetto de'
Tiranni, basta il solo sospetto . Dare al Principe sospetti gravi vna mac
chia, che non si leva ne con l'innocenza stessa basta provarla il solo sospetto .
Eoque apud bonos laudatos .
ANzi ne meno appresso i buoni sar lodato pecche siano prudenti ; per
ci che altri con il corteggiar soggetti di gelosia al Principe, opera ma
le per se , peggio per il Signore , al quale egli mostra ossequio . In Roma vn
Cardinale rimandava i Prelati di suo corteggio, dicendo loro, che andassero
dall' altro Cardinale pi favorito dal Papa, al quale stando in dispensar le gratie, venivano meritarla, e non concitar odio maggiore lui .
Ad quemnon nifi per Seianum aditus .
IL Principe , che da in potere de' Ministri la dispensatione degli honori de'
Magistrati , e de' Carichi ', gli da la chiave in mano d'aprirsi la strada all'ac
quisto dell' Imperio ; perci che cosi se gli da occasione di seguito grande di
farsi padrone della guistitia di Casa, delle Provincie , degli esscrciti, delle for
F ss 3
tezxe

414Gffrvitiwi di Trajana Boccalini


tezze di tutto Io stato, governato da quei Ministri, quali il favorito ha dato
il Magistrato; e perci mai deve i! Principe dar ad vn suo oStialc,o altro ami
co vna tale auttorit , ne ad instanza -d'vno, ne mai deve dar offici) gelosi , e
molti, che siano d'importanza; anzi all'hora, che altri dimanda ossiti) grandi,
c di molta gelosia; eisamirtar bene , se colui, che intercede , potesse esser mai
mandato dal medemo,al quale ha egli dati altri carichi; perci che se il Du
ca di Ghisa non havessi havuti benesitij da lui appresso il R , non mai haverebbe potuto tanto di sollevar vn Regno tanto grande , e d'havcr seguito di
tanti offitiali, di tanti Governatori di Provincie , e di Fortezze . Ma deve il
Principe dar gli offtij grandi, che si riconoschino da lui, anzi dividergli in pi
soggetti di fattione diversa , & in somma non tirar inanzi egli stesso vn Tirant
no contro se stesso.
Il R Filippo da egli stesso gli Magistrati grandi di Napoli,! Milano. Non
vuole, che il Vice-R gli distribuisca; E ben vero, che i Papi, che sono saggi,
Don permettono, che alcuno ottenga grado , non benefitio alcuno , che noa
entri per la porta legittima del Nepote , merce , che vogliono, che da questo
riconoschino il benefitio le persone beneficate, essendo quello , nel quale han
no fondata la grandezza della sua Casa . E per darne vn essempio in cosa
grandissima, niuno arriva al Cardinalato , levatone quelli, che si fanno ad in
stanza de' Principi , che pur vn poco essi entrano per la medesima porta , che
non sia promosso, e tirato tanta dignit Ecclesiastica dal suo Nepote, merc
che ogn'vno ha obligo del grado, che riceve molto pi, chi l'ha promosso,
che al Principe, dal quale lo riceve . Anzi Clemente ha abbandonati gli ami
ci suoi cari , e solo ha fatti grandi gli amici del Nepote , e de suoi approvati
dal Nepote . E delitto il farsi raccomandare da Cardinali ; bisogna dipende
re da Sciano; anzi solo i servitori d'Aldobrandino sono stati fatti Cardinali.
Ncque Seiini voluntas, nifi[celere qu&reh Atur .
QVal era questa sceleratezza, con la quale s'acquistava la gratia , e la pro
tettone di Seiano, sorsi il donare? che conveniva fare ? sorsi il farsi Mini
stro delle sue crudelt ? in estirpare il sangue Regio di Cesare ? sorsi il professa
re in ogni occasione di volerlo' seguitare anco contro il Principe Uto steslo
oell' ambinone , e crudelt di lui per arrivare al Principato ? Cosi altri s'ac
quistava la volont del Duca di Ghisa con farsi amico degft Spagnoli, e ribel
lo, e traditore al suo R ; ma la volont de' Nepoti di Papa s'acquista con l'es
ser independente, e solo devoti alla famiglia loro per havergli poi tali ne' Con
clavi , che rendino il guiderdone di tanti benesitij ricevuti; ma in ogni caso i
Principi, i quali dispensano ossiti) per mezo di terza persona, che se 1 interces
sore ar avaro, egli vende la dignit per denaro,sc ambitiofo, per infedelt, se
lussurioso, per ruffianeria, e cosi secondo li viti) la gratia de' favoriti sempre si
vende per denari . Quella buona , che si compera per ben servire , quella
pessima, che s'acquista eoa sorsi partiale in ogni cosa , & questo si deve au*
vertire .

sopra U quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


^
venire . Hanno i Venetiani prohibiti i presenti , ma nella Corte di Spagna
ogn' vno vende il (iio favore .
i
Il Gran Duca supplic il R , che gli desse licenza , die gli accettassero fok>
affine di porgere S. M. la sua devotione .
Jgitur Lattarti jacere fartuitos primum sermone* mx laudare confi'antiam,
quod non, vt atteri ,florentis domus amicus , afstitfam deseruijfet : fuuuL
honora de Germanico-, Agrippina/ tniserans dejerebat : &postquam Sabintts y vt funi molles in calamitate mortalium animi , ejfudii lacrymast
junxit questui ; audentius jam onerai Seianum,favitiam,superbiam ,Jfes
ejus ne in Tiberium qtUdem condicio abstintt.
COnfcsso , ch' cosa difficilissima ritenersi di non dolersi e sfogar l'animo
ali hora che altri l'ha pieno di male sodisfationi,solo ricordo, che questo
non si deve far da alcuno sotto Principe austero, nuovo, e geloso del suo Stato
da persone grandi, e poco amate dal Principe , la gratia del quale si vede , che
gli huomini cercano con disprezzo grandissimo della vita propria , e dcll'honore ; Onde viene, che altri pu poco fidarsi d'alcuno in cosa di tanto rilievo,
e la maledicenza contro il Principe in questo si rassomiglia di bruttezza alla
bestemmia di Dio, che l'vna, e l'altra di niun diletto, di niun vtilc , di molto
danno, e d'infinito pericolo . Per molto saggio tenuto colui, che pi tosto
riprender altri di quelio, che vdk dire contro il suo Principe, che vogli te
nergli compagnia .
lique fermones, tamquam vetita mifcuijfent,jj>eciem arila amicitiafacere_j .
Vincolo grandissimo d'amicitia l'esser consapevole de secreti altrui importanti,& vero il proverbio volgarissimo,che schiavo d'altrui si fa, chi
dice il suo secreto chi non lisa . Per non devono esser conferiti, se non con
persona molto confidente , e non leggiermente , ma tirato dalla necessit, 5c
ad vn solo quando, che il bisogno Io vuole,e ne sia in poter altrui farsi pi ne
mico quel tale ; per fa bisogno, che sempre gli siano amici .
Tetlum inter" laque.tria tres Senatores haud minus turpi latebra, quam
detestanda fraude,sese abstrudunt .
V'Enendo Giacomo dalla Marcia nel Regno di Napoli , Marito della Re
gina Giovanni, GtulioCesare Capuano f il primo, che l'accusasse all'hora, che g' and contro fino in Provenza d'adulterio con Pandolfo Aloppo;
Onde Giacomo diede quel notabilissimo disgusto alla Regina di farlo vende
re . Accadde poi, che ritrovandosi la Regina molto mal trattata dal R Gia
como suo Marito, f trovare U Capuano la Regina, scordatosi di quanto ha
veva

4i6
Ojservastoni di Trajano 'Boccalini
ve va detto al R contro lei /egli promise , e se gli offerse d'ammazzare il R ;
La Regina nel secondo ragionamento fece ascondere il R dietro ai razzi;
Onde riavendo inteso la congiura di Giulio Cesare, l'ammazz ; Inganno no
bile di tanta Regina, e meritato, come altrove ho distintamente raccontato .
Vbisemelprorupe re, difficili* reiicetur.
IN tutte le nostre attioni accade cosi ; perche ad affogarsi in vn fiume , la
maggior difficolt bagnarsi vn poco il piede; che poi altri sente deliberatione d'attuffarsi tutto . Le maledicenze contro qualsivoglia cominciano da
leggierldisprezzi di cose vili, poich poco poco si viene all'atroci maledi
cenze , poi alle cospirationi ,che queste sono i gradi di cosi tragica scala , la
quale conduce gli huomini precipitarsi .
No aliai magis anxia & pavens Civitos etiam adverus proximos congres
si , colloquia , nota, ignotaque aures vitari: etiam muta, atque
inanima, tccum, ac parietes circumjpeftabantur.
A1 questo termine vuole il Principe ridurre i suoi Popoli, il suo stato.lasua
Citt . Questa la fortezza, la Guardia, l'Antemurale, che la defende .
Render ci talmente i Cittadini l'vn l'altro sospetti si , che tutti vivessero in
estrema diffidenza . Ne mai Tiberio ricev da qualsivoglia altro spione mag
giore ajuto, & vtilit, quanto da questi Petizio Rufo Marco Opsio , Latino La
ttale, e Portio Catone, i quali gli ridussero il Senato, e la Citta tutta in quello
spavento , in quella somma diffidenza, che sommamente tra di loro desidera
va Tiberio .
Dunque impara fomentar le discordie, accender odij , gare , risse , e diffe
renze fra Cittadini, acci che non s'accordino contro di te ; E se vi sono fattioni adherisci alla pi debole . I Venetiani non sogliono rimediare alle fattioni di Verona, e di Brescia, anzi bene, che siano i Cittadini divisi ; perche
in ogn' occorrenza di novit, vna fattionc serve per spia dell' altra; Onde se i
Martinenghi prepotenti in Brescia adherissero Spagnoli, sarebbono scoperti
dagli Avogadri, e puniti .
Molte volte i Principi fomentano le gare co' sudditi ; cosi i Papi hanno
mantenute le discordie tra gli Orsini, e Colonnesi.e i R di Napoli quelle tra
i Baroni , e il Popolo . Vna Republica deve star vnita , ma il fondamento de*
Principi, la divisione ben maneggiata .
Guem enim diem vacuum pna, vbi intersacra , rjr vota, quo tempere verbii
etiam prosanti abstinere mos ejfet, vincula, & laqueus inducantur ?
IN queste calamit , e crudelt pi che barbare finirono i Trionfi della Re
publica Romana, tanti Trofei, tanti Archivante Vittorie, il non mai satiarsi
di rubbarc,

sopra il ejUart Libro degli Annali di Cornelio Taciti '.


417
di rubbare, assassinare, spargere infinito sangue . Qui doverebbono venire
Scuola le Republiche per imparare, come non devono esse haver mira di de
bellare il R di Spagna, e di Francia, & astri Principi per ingrandirsi, ma devono-adoperare l'Armi de' loro Arsenali per difesa della libert , non per ac
crescere lo stato , ma per conservarlo , e per vivere con vigilanza secondo la
conditione delle loro gelosie, e della loro dignit ; per che devono auvertire, che mentre applicano rovinare vn R forastiero , non si fabricano sopra
il collo vn Tiranno, come vediamo esser accaduto Romani, che con la rovi
na di tanti Re forastieri fabricorono quella terribile macchina di Siila, di Mirio, e finalmente dell' esterminatore Giulio Cesare , e i successivi Augusto , Ti
berio , Caio , Nerone , & altri , i quali fecero le vendette di tutto 'vniverso,
empito da loro Avi di morti , d'incendij , e di rubbamenti ; calamit, nelle
quali pi dobbiamo lodare la Giustina di Dio, e lo sdegno suo giustissimo con
tro huomini , che prendevano anco diletto dallo spargimento del sangue humano, (di cui s'attristano sino i Cocodrilli, & altre fiere) non solo de' forastie
ri, ma de' proprij Cittadini, e parenti .
Trepidar fibi vitam )sujpec~las immicorum invidiai; nullo nominatim
compellato .
STravaganza ben grande . I Principi anche nell' importanze grandissime
vogliono essere intesi cenni . Cosi Tiberio non volle, ne pot nominare
alcuno, come adombrato, che tutti gli fussero nemici.
Ma diciamo di gratia, come fece Augusto menar gli virimi anni della sua
vita con tanta piacevolezza, che pareva diventato vn Principe legittimo, e si
manteneva in stato con tanta quiete . E per il contrario Tiberio fu cosi atro
ce . Io non saprei addurre, se non ch'egli era solamente con la nuda adotione attaccato al sangue d'Augusto , e il sangue d'Augusto inserto nella persona
di Germanico lo fece sospettoso ; Onde dopp la Morte d'Agrippa li ved,
che havendo fatto ammazzare Germanico, temeva de' suoi figlioli .
Aggiungi , ch'essendo egli in poca reputatione per se stesso erano facili le
persone grandi asprezzarlo nell' animo loro ; Ond' egli maggiormente incru
deliva in quelli del primo ordine la rabbia , eh' hebbe contro Sciano , lo fece
far peggio per estinguere anche gli amici dell' estinto Sciano . Tutti questi
frutti procedettero dall' haver Augusto lasciato il Diadema Tiberio ; se lo
lasciava Germanico, nulla sarebbe successo .
gui fcelerum mini (Irs , &perverti ab alti nolebat , ita plerumquc fatimut,
(jr oblatis eandem operam recentibus, veteres (jr pragraves adflixit .
NOn solo non s'vsava violenza contro le spie grandi , ma ne meno voleva,
che il Senato le raffvenasse , chiamandole guardiani delle leggi ; Onde
Tacito disse t*in vt qnit distrittior accttfattr , velnt ficroftr^lu erat . MeriGgg
tamentc

4i 8
OjservAton di Trajano Boccalini
tarsiente dunque faceva rispettare gl'instrumenti della sicurezza sua , & ogn'
vno haverebbe dato di calcio si abomine vole mestiero,se non havesse tirata
seco la protetione del Principe . Non meraviglia dunque che ii Bargello
di Roma sia sacrosanto ; ma fu ben debolezza di quel Papa , che lasci vcciderlo daColonnesi senza riseurimento ,
Finalmente Tiberio vedendo rese odiosissime tutti le sue spie vecchie, fa
ceva ammazzarle, per mostrare , ch'egli nella persona di questi relatori , biasi
mava tutte le crudelt commesse per opera loro ; Non per volle lasciarli vccidere da altri ; perci che ci sarebbe seguito con lo stomaco della giuftitia,
& have rebb e fatto ritirare ogn' vno .
I Ministri delle crudelt de' Principi devono essere protetti come fratelli, e
pi , se pi pu dirsi . Ma poi bisogna punirli per non parere di tener mano
alle sceleratezze . E sanno anco i Principi nostri cavar dall' opera d'vn Mi
nistro quanto inlecite sodisfationi vogliono, e poi ammazzarlo per sodisfationi del Popolo .
Nu/Iam aque Tiberius, vt rebatur, ex virtutibusfuis , quam diftmulationem
diligeb.it : eo agris accsit recludi qua premerei .
E Delitto capitale il mostrarsi curioso di voler sapere i fatti del Principe,
bisogna ascoltar solo quelli , ch'egli vuole, senza curiosit di voler sapere
pi oltre, perci che d grandissimo sospetto , e si tirer quel tale gtan rovine
adosso . Molte volte habbiamo detto quanto sopra tutti gli huomini fusse
Tiberio dissimulatore, che come pure h detto, non , che ridere nell' arden
te colera, piangere nelle grandissime allegrezze, & occultar l'animo suo, come
si vede, che f qui Tiberio, e meglio fece quando Agrippina gli fece quella (si
pu dir cosi) insolenza all'hora, che egli sacrificava; Onde dice Tacito, ch'havendo vdito i lamenti d'Agrippina, Raram occulti ptorts vsccm diottre.
Sed mitigavit Seianus , non Calli amore,veruni vt cunelAttories Primisii
aperirentur: gnarus lenturn in meditando, vbi prorupi(set,
tristibtu diesis atroci a fitta conjttngere^j .
LEggiere sono le vendette , che si fanno dagli huomini subiti , e collerici;
non si trova sdegno pi formidabile di quello, che si tiene per lungo tem
po ascoso, & la ragione, perche si f vendetta di cosa premeditata, e pensata;
molto bene vi s-'includano tutti, da quali altro stato offeso, e si fa cosa giuditiosa, & all'hora sono le crudelt spaventevoli , quando colui ha potest d'o
perar subito, differisce la vendetta, perche all'hora l'animo del Principe aguisa di mina piena di molta polvere d'Artiglieria f scoppio grandissimo di ma
cello d'infiniti huomini ; e si pu dire d'essi , che taritattm sitpplij gravitateempen/at . Domitiano era pi crudele quando operava pensatamente .

fipra il quarto Libro degli Annali d Cimlio Taciti .

419

Fer idem tempia Julia mortem obiit, quam neptem Augujlus convititm
adulteri] damnaverat,projeceratque in Insulam Trimetum .
NOn nego, che l'Artificio di Livia in rovinare il sangue d'Augusto non rus
se grande , ma anche consertare bisogn , che gli stessi parenti d'Augusto
diedero grandissima occasione alla rovina loro , e con l'impudicitia di Giulia
& altre, e con la bestialit d'Agrippa Postumo . Hanno stimato alcuni megli'
ammazzare, che invilire il sangue suo . Augusto fu d'vn altro humore .
Augusta ope furftentata; qua1 fiorente* privignos, cum peroccultumfubvertijset, misericordiam erga adftilos palam ojentabat .
QVest' hipocresia, e con va poco di bene altri ricuopre vn gran male, co*
vn poco di ben publico l'huomo ricopre vn gran mal secreto . 'L'Appa
renze sono le maschere de' Principi , e d'alcuni privati ; & la ragione , che
molti pochi sono gli huomini , i quali sappino con la vista sottile dell' occhiale
politico, penetrare nell'animo del Principe, e conoscere i pensieri di lui; ma
ben infinito quel Popolo , che vede tutto , che scorge apparir di fuori senza
penetrare pi dentro ; per f bisogno di parere, e-mostrarsi tale, quale altri
vuol esser tenuto ; Cosi Livia havendo rovinato Caio, e Lucio fratelli di Giu
ria Nepote d'Augusto veniva mostrarsi amorevole di quel sangue appresso il
volgo, del quale i savij sapevano, ch'essa era stata la rovina . E questo sia detto
per imparare vivere quelli , che non par loro di godere alcuna vita brutta,
te non si mostrano pi vitiosi anche di quello, che sono .
Nojlra magis avaritia-, quam obfequij impatientes .
NOtate qui questo solo , che la maggior parte delle ribellioni succedute
nel tempo di Tiberio nell'Imperio Romano, sono state pi tosto cagio
nate dalla crudelt, & avaritia de' Romani , che dalla fellonia loro ; cosa, clic
come h detto altrove in queste nostre fatiche, ha fatto molte volte sollevare
Popoli d'Italia , e Fiandra contro la libidine de'Prancesi , e contro la crudel
t, Se avaritia de' Spagnoli .
t
M odiami, pr angustia rerum, re. & postquam nonfubveniebaiur,
remedium ex bello .
SI deve correre al rimedi subito , che si vede la sodisfattone de' Popoli;
Bisogna levar l'occasioni , che molte volte si possono rimediare subito , ac
ci non riescono immedicabili" le ribellioni . Si vede per , che tutte queste
sollevationi fatte per cagione de' Tributi hanno fini infelicissimi per i Popoli,
quali non doverebbono mai moversi far cosi gran resolutione , le non hanno
tutte le seguente cose in pronto .
Cgg 2
Principi

4to
O/servationi di Traiano Boccalini
Principi confinanti granicene habbino cara la ribellione, e siano per ajirtarcgli soggetti grandi, capi d'esse; fine d'instituire il viver libero nella Patria
loro , Principi maggiori , come si vede in Fiandra , che hanno havute tutte
queste cose ; e piazze forti in mano , per non esser subito soggiogati , come e
intervenuto quei Transilvani, poco f raccontati da Tacito nostro ; devori
haver nemico lontano , e Principe sicuro del sangue delli R egi loro , come
riebbero* Napolitani , quando cacciorono i Francesi da Napoli . Il Tributo
deve essere secondo l'ingegno , el potere ; altro Tributo sopra le Provincie
grasse, altro sopra le magre, altro nelle communit,che pagano, altro quelle,,
che non nell'essationi delle Gabelle ; Bisogna essere piacevoli , perche con i
crudeli crudelmente si risentono i Popoli , e mal fece Gio: Giacomo Triulcio
neir ammazzar quei macellari, che non volevano pagar le Gabelle , & essendo
le Gabelle odiose, si devono agevolare con pretesti grati di rifar strade , & al
tre cose . Adunque si deve da chi gitta gabelle haver auvertenza di non met
ter liti, e garbugli, perche all'hora pi odiosa laGabella,e il Principe.
Rapii qui tributo aderant milites-, & patibulo adfixi .
COloro, che concitano qualche Popolo alla sollevatione, perche conosco
no l'instabilit di lui, e quanto abbandoni essi capi,e gsiydia in mano del
Principe, acci faccia di loro vendetta per non esser da essi mai abbandonati,
sogliono concitarlo far tal delitto , si che disperi d'impetrar ptrdono dal
Principe ; perche questo li tiene per ci saldi nelle ribellioni , egli f ostinati;
Cosi in Fiandra subito i Capi della sollevatione hebbero per mira prima di far
precipitare i Popoli nelP heresia di legarli con il vincolo di Religione , poi di
darli a sacco le Chiese ; Onde i Popoli vedendo d'haver osseso il Re in quello,
che pi gli preme , credono, che non mai perdoner loro ; e se bene hanno
veduto molti editti d'indulto generale ; nondimeno quando si ricorda loro
quello hanno fatto per il passato , e cosa facil fargli creder , che il R solo per
haver commodit di potergli bell'agio punire , faccia quelli editti, violen
tato dalla grandezza della ribellione, e questa la cagione de' i F risoni, incru
deliscono con i Gabellieri, e spesso il riscuotere con acerbezza , ha cagionata
la morte de riscuotitori .
' Satis validififimul incubuijfent per intervallum adv entantes , ncque conJiantiam addtderant turbati*) & paverefugientium auferebantur .
MOlte altre battaglie hh letto, che si fon perdute per haver mandato par
te dell' essercito, e non tutto il nervo delle forze , come dicono , che si
deve fare quelli, che hanno scritto della ragione della guerra .
sterne

sopra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

4U

Neque Dux Romanus vltum ut , atti corpor.i humavit, quamquam multi


Tribunorum, irxseclorumqitesj wjgnes Centurienes cecidifsent .
S Opra queste parole vltum it\, dice , che bisogna vendicarsi in ogni modo
per non perdere la reputatione . Averti , che qui fi parla de' Soldati , che
cercano soldo nelle guerre illecite. Ecco il fine della militia , morir nelle
forse mangiati da Cani, e dalle fiere, insepolti nel miglior fiore delia vita ; co
se ancorch spaventevoli , nondimeno cosi dispreizate dagli huomir , che
quando s'ode, che vno ha fatto questo fine, invidiato, e s'elsagera', che altri
con la picca nelle mani habbia segnalata la sua vita con morte gloriosa ; e fimil
sorte di Morte da soldati per mezo d'vno , che non conoscono contro genti
delle quali non hanno havuto dispiacere alcuno, contro la nationc,e molte
volse contro j medesimi Christiani per pochi denari, e per lo pi per doni di
fumo, e di vanit, mentre il Principe, al quale preme il fatto , & l'intercise del
quale si tratta , se ne sta sepolto nelle delitie , e negli otij ; pazzie, e opinioni
sciocche , e lacrimevoli seminate negli huomini per grandissima ventura de*
Principi, & infinita di'.gratia de' privati . L'huomo saggio vive honoratamente, e la Morte, che i f negli aiutiti di casa, lui e pazzia, e belialit . 1 Tur
chi attendono pi d'ogn' altra natione.
Aliam quadringentorum manum , occupata Cruptoricis quondam ftipendiarij
villa ; posquam proditio metuebatur, mutuis iciibus procubuijj .
NEllaiettione di molte historie, e molti assedi), che io h letto, non h ri
trovato mai , eh' i Soldati d'vn presidio siano venuti questa resolutione
cosi c rudele, e ne meno in Fiandra, dove s' guerreggiato con quella maggior
immanit, che posta immaginarsi, per gli odij crudeli, che passano tra Fumeaghi,e Spagnoli.
Dissimulante Tiberio damna , ne cui bellum permuterei .
TEmono i Tiranni la grandezza de' loro Minisiri , e fono molto gelosi di
dare l'Armi in mano d'vn offitiale ; poich trovandosi essi in vn odio vniversale de' loro Popoli , non sanno ben risolversi di qual persona possono fi
darsi ; & la ragione, perche l'odio vniversale, e mala sodistaiione di tutti po
co vi vuole far cagionare vna generale ribellione, come facilmente si cagio
n contro Nerone, Vitellio, & altri Tiranni odiosi al Mondo ; perche i Capi
tani fanno le guerre secondo l'vtil loro . Il Tiranno non vuole , che altri pi
d lui cresca di glorie .
Questo seppe Tiberio, che previdde, che delli Vespasiani, & altri, che havevano l'Armi in mano dovea esser l'Imperio . Al Tiranno spiace la guerra,
perche ha in spspetto il Capitano > e quindi , che l'Imperio Romano haveva
Ggg 3
tante

4u
Oflervottoni di Troiano Boceditti
tante ribellioni . Solevano ri' Imperatori Greci detestare in estremo la guer*
ra , poi davano occasione domestici delle Legioni d'occupar l'Imperio . Le
Republiche vanno circospette tanto, che Venetia non da l'Armi di guerra ad
vn forastiero , e dicono che di ci il Coleone I'auvertisse . Le guerre fanno
(quando sono vittoriose) famoso ogni soldato vile .
Nella Guerra Persica havuta da Numeriano , si segnal tanto Diocletiano,
che lo gridarono Imperatore .
Ncque Sestatus in eo cara , an Imperij extrema dehonestarentur favor infer
ma occupaverat animos , cui remedium adultione quarebatjir.
IL Principe haver il suo consiglio conforme alla vita sua , che mena ; Se il
Principe disprezzer le cose del suo stato, si dar all'odo , & alla dapocaggine ; il somigliante faranno i Consiglieri , anzi si serviranno di queir occasione
dell' infingardaggine del Principe pi per accomodare i fatti propri) , che per
attendere quei del Principe ; E s' veduto questo nella Corte del R Henrico 1 1 1. la quale era piena d'huomini, che ajutando il Principe mandar in ro
vina ogni cosa, non v'era pur vno , che ricordasse il publico bene ; perche sa
rebbe stato tenuto pazzo colui , che tra tanti viti) h avesse voluto mostrare di
desiderare, che si fusse vissuto virtuosamente . Cosi il Senato Romano impau
rito dalle crudelt di Tiberio non ad altro attendeva , che veder d'assicurar
la vita sua da tanta crudelt del Principe, e pi tosto amava, che odiava ogni
disordine .
Aram Clementi^ Aram Amicitia .
QVest* virt, e bene degli huomini ; ma i Romani se l'erano perduta, per
che non trovavano pi clemenza, e piacevolezza nel! Principe, ne ami citia,e societ sicura tra di loro ; Tutte cose, che affliggevano il Senato, che fi
russer le cose loro ridotte tanta calamit, che niuno haveva sicura la vita
vn hora, e niuno sapeva di chi pi fidarsi. Onde supplicavano Iddio , che fa
cesse ritornar l'amicitia tra gli huomini, e la clemenza nel Principe,
Satts conjiabat auclam ei arrogantiamfadum illud in prosaiuh
fervitiumJpcftanti .
PEr corroboratone di questo (dice Tacito) notate , che gli Spagnoli sono
^ insolentissimi in Sicilia, meno in Napoli, molto meno in Milano, & in Fian^n
nut' piacevoli, e pure la medema natione, anzi quei medesimi,
che sono stati insopportabili nelle guarnigioni di Sicilia , riescono humili in
Fiandra, & ogni giorno sono pi piacevoli .
F bisogno confessare, che questo non nasca dalla qualit del genio de' Spa
gnoli, ma dalla pi, meno vilt di chi obedisce, perche in Milano, dove fi &
molte

fipra il quarto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


4x3
molte volte rifentimento dagl1 Italiani , fi vive con grand' humanit , & in
Fiandra, dove hanno veduta la gran refolutione, che quei Popoli hanno Capu
to fare contro la natione Spagnola ha operato , che effi vivono molto cir
cospetti . In Comma la vilt chiama ringhine , la molta piacevolezza , e la
grande adulatione invitano la fuperbia chi comanda .
Il R Filippo , il quale non volle accettare accordi honefti nel principio
delle revolution! di Fiandra , gonfiandoli per la fommiffionc de' Tuoi Popoli;
vedutili poi in tanta temerit, profefle le cofe rifiutate prima,ne pot placarli.
Quidam male alacres iguibfts infaufl* amicitUgravis extw imminebat .
SI noti bene quali fiano quei Cortegiani, l'amicitia de' quali f bifogno fug
gire . Antivedeva ogn* vno , che non era durabile, ma violente l'amicitia
di Tiberio con Seiano, e fi conofceva,che alla fine fi farebbe Tiberio fuegliato . Aprino gli occhi coloro, che incenfano con vera partiaiit , i privati de?
Principi inftabili .

Fine del quarto &hrt~

.
OS SERVATI O NI
f
D I

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
ILQVINTO
V.

LIBRO

DEGLI

ANNALI

D 1

CORNELIO

TACITO.

Iulia Augujla mortem obiiu aiate extrema .


D" %6. anni mor Giulia (essendone vissuta 70. col Marito Augusto) Signo
ra degna della sua gran fortuna ; perci che ella seppe diportarsi di ma
niera col Marito , che l'indusse anteporre al proprio Nipote Tiberio figlio di
lei, essendogli parimente stata carissima, e di gran sollievo nel governo dell'
Imperio .
Exin C/efkr cupidine fermn Aufert marito .
E' verissimo, che la Moglie deve esser dotata di mediocre bellezza, perche
s' troppo bella chiama i forastieri Casa; s' troppo brutta ne' discaccia
il Marito. Vn giovine Corricro Romano in Venetia chiamato
s'accese
delle bellezze di Bianca Capello ; si fuggi con essa lei in Fiorenza, dove fu dal
detto rattore sposata .
Il Principe Francesco, che fu poi Gran Duca invaghitosi di questa bellissima
giovine , n'ottenne il possesso . Quindi lo sfortunato Marito fu trovato vna
notte barbaramente veciso.
Infiniti eccessi hanno commesso i Principi per amor delle donne, imitando
il delitto , ma non la penitenza del Regio Profeta David . Augusto per ( es
sendo in Roma accostumato il Divortio) ottenne Livia con tanta facilit da
Nerone, che per testimonio di Dione, fu presente alla Tavola delle nozze col
consenso de' Principi per rispetto della sua gravidanza ..

fpra il quinto Libra degli Annali di Cornelio Tacilo ,

4.1j

Nullam pojlhac fobolem edidit.


INselice veramente pu chiamarsi vna Principessa sterile , difetto aborrito
da privati , non che da' Principi . Hora se qualche Principessa si trovasse co
si sfortunata, io l'essorterei d'imitar la prudenza di Lucretia d'Este Principessa
d*Vrbino,che conosciutasi sterile, si ritir in Ferrara , ne' f mai possibile per
suaderla al ritorno col Marito, anzi mentre visse, vs esquisitissima diligenza
nelle vivande per assicurarsi da' Veleni, essendo soliti Principi, necessitati ad
haver pro|e, ad incrudelire contro le Mogli stesse sterili, e cangiar diverse mo
gli in breve spatio di tempo. Altri l'hanno repudiate sotto diversi pretesti,
come volevano molti , che havesse Henrico I L R di Francia con la Moglie
Catarina de' Medici prima, ch'ella havesse figlioli . Per questo venendo Cicolina di Lorena sposarsi col Duca Ferdinando , grandissima Principessa , se li
augur solamente fecondit, con dirle, che mentre ella non havesse havuto fi
glioli, sarebbe stata sempre forastiera in quello stato .
F mestiere dunque di dire , che grande fusse la virt di Livia , poich ella
ancorch sterile, non solo non f disprezzata dal Marito, m gli riusc in guisa,
che prepose , come altre volte h detto Tiberio suo figliolo al proprio Nepote .
Nella successione dell' Imperio fra gli arrisiti) vsati da questa gran donna
per sostentarsi nella sua grandezza , il principale fu l'inestare il suo sangue eoa
quello d'Augusto col dare ad Agrippina Nipote d'Augusto Germanico, & alla
Madre d'Agrippina pur chiamata Giulia, Tiberio.
Sancitiafe domttsprifeum ad morente comis vltra qttam antiqua
feeminis probatum .
R Acconta Dione , che dimandata Livia da quelli , che si maravigliavano,
come ella s'havesse acquistato l'animo d'Augusto , rispondesse queste pa
role ; Exquifta pudicitia , omnia eim mandata libenter exequendo , nullas eitu res
scrutando, lux m eius venereo* ncque perseguendo, ejr dissimulando . Tre conditioni
si desiderano in vna Donna; pudicitia , fecondit , & humilt ; ella n'hebbe
quelle due , che dipendevano da lei. E per d'auvertire , che Livia oltre
quelle virt, era fornita di meravigliosa gratia , e maniera, e ben le faceva di
mestiere d'esser tale , dovendo conversare con tanti soggetti di qualit , che
concorrevano quella gran Corte. Altre devono essere le virt delle Regi
ne, altre quelle delle donne private ; la gentil maniera per di Livia in quello
stato, in cui si trovava, poteva parer sorsi strana ad huomini allevati in Republica,&avezzi conversare solamente con donne private; Onde osservo, che
alcune cose , che alle gran Signore arrecano ornamento , non riescono nelle
donne private, e troveremo facilmente nell' historie, che quasi tutte le donne
eminenti hanno havuto fama di molta compitezza, m di poca pudicitia, &
.
Hhh
verissimo

4i<>
Osservati} di Trijano BtccaJmi
verissimo quello, che dice Salustio di Calfurnia, che alcune virt in questo Cef
fo fono instrumenti singulari dell' impudicitia ; c la ragione s' , perche i vir
tuosi, i quali le donne conversano, hanno di quei viti), che s il Mondo , e la
converfatione partorisce nella donna ardire , e quella licenza di discorrere,
cb' capitale nemica dell' honest; Oltre ci ogni mediocre virt, che si trovi
in vna donna , anche di mediocre bellezza col farla risplendere , e di pi va
gheggiare, desiderare , rendendola parimente vaga d'eiser vagheggiata , e
desiderata
Vxor facili* .
IN qualsivoglia persona la sua superbia difetto odioso , m pi odioso , &
abominevole nelle mogli, che devono essere il trastullo, il riposo, e consolatione de' Mariti ; Conviene per tanto alle donne vsare ogni studio , & artifitio
in dar sodisfatione Mariti loro, non essendo cosa alcuna al Mondo pi abor
rita d'vna Moglie fantastica .
Et cum artibtts Mariti,Jmulationefilij bene composita .
LA costumata prudenza d'vn huomo si conosce, quando egli s vivere , non
col suo proprio , ma con l'ingegno degli altri ^tolerando , e dissimulando i
disgusti, accomodando la vela al vento, che soffia per non precipitar se steiso,
le cose proprie nel mare della cattiva fortuna .
Non natura d'huomo tanto fiera,tanto lunatica, tanto bestiale, della qua
le vn huomo sagace , & accorto non diventi padrone di modo, che bisogna
colui> che vuol vivere prudentemente, non solo sapere domare, e signoreggia
re la propria natura, ma quelle degli altri ancora .
Et addito, ne celejlis religio decerneretur^

LA ragione K perche Tiberio moder gli honori decretati Livia, fu, per
che come dice altrove Tacito nostro ; muliebre fafiitium in fui dmtiAtiovem acci; iebat ; non voleva l'ingrato figlio , che si riconoscesse , ch'egli havesse
havuto l'Imperio da Livia , ma da Augusto , per l'adotione meritata da lui con
k sue imprese di guerra ; Onde viet, che lei si concedesse la Divinit , riser
bandola per g' Imperatori , che da Deificatione sostentati nella reputatione
appresso le genti per l'opinione della Santit, apportavano succeslori l'vtile
della reverenza , e degli ossequi) ; quinci estremamente spiacqae al Popolo
Romano , che Giulio Cesare fsse cosi barbaramente trucidato , stimandolo
cosa sacra; ma questa consideratione non cadendo nelle Donne , \a Deifica
tione in loro diventa superflua ; onde ragione Tiberio non vuole accumunare alle fievolezze d'vna Donna quella gloria , che solo si conveniva agli huomini grandi . Cos sapessero imitarlo i nostri Principi tal volta pazzamente
innamorati d'adular le Mogli .

fipra il quinto Libro degli Annali d Cornelio Tacito .

A/iy

Aptus aHiciendts fxminamm anmii .


GLi huomini faceti, e follazzevoli , che Tappino fonare , e cantare , epofledono qualche vena di Poefia , fono padroni d'ogni congrego delle don
ne, le quali amano fopra modo g* ingegni allegri- Sar per canto ftimato fagace , e prudente colui , che fuggir la domeftichezza di Dame di Corte, per
non vrtare nell' odio dej Principe gelofo di limili chiaffi , per le male confeguenze, che ne nafcono .
Dicax idem, & Ttberiam acerb facetiis irriderefolitm , quorum apud
prxpotcntes in longrnn memoria ejl .
DEve l'huomo fenfato attenerli di pungere i Principi , de' quali fi deve ra
gionare , come di cofe facre . Priricipes inftar Deorum effe ; ma fi come
non tutte le beftemmie degli huomini verfo Dio fi punifcono da' Principi con
la pena della Morte; cosi doverebbono parimente far palfaggiodi certi moti
faceti, che hanno pi fale , e leggiadria, che malignit .
Fu biafimato Sifio V. da Annibale Capello detta vna facetia contro il Bellacchio fuo Cameriere, che d'altro non lo tatTava,che d'ignorante , lo facelfe
crudelmente impiccare, col tagliargli le mani, e la lingua . Molto per lo con
trario fu lodato Gregorio XIII. Principe dignilfimo d'eftrema memoria, fe il
rifpetto de' figli non Fhavefie troppo fatto indulgente verfo i Romani Baroni,
e menohavefle nel negotio della ribellione di Francia dato fede al Cardinale
di Como fuo Secretano ; perci che doppo haver Anfolfo Picolomini eoa
tanta poca reputatone della Sede Apoftolica empito di ladronecci , e d'homicidij Io Stato Ecclefiaftico, e doppo haver anco lafciato vigliaccamente in
mano de' nemici le fue Galere; intendendo , che Pafquino haveva efclamato
contro di lui dine ; Sia lodato Dio, che fiamo pur vituperati per mare , e per
terra , dicendoli il Governatot di Roma di voler vfare ogni gran diligenza
per venire in cognitione dell' auttore della pafquinata ; rifpofe , che Pafquin
haveva detto il vero ; e per non occorreva far altro . Cosi ancora riaven
do egli donato al Popolo Romano alcuni Romani per rifarcire due Statue di
Caftore , e Polluce Cavallo , antico homamento del Teatro di Pompeo , il
Miniftro , che doveva rifarcillo per collocare in cima della fcala in Campido
glio rifece ad vna , cui mancavano vn braccio, & vna gamba, pnmatt'ogn*
altra cofa i genitali, onde diede occafiorte ad vn beli' ingegno di fargli quellainfcritione; CaftorU, er PoHhcs geniulia vetujlate corro/a , Senatus , FapttlufqHt
F.omanw in atnpliorcm formarti reiititti. Da che commofT i Conliglicri (cosi
fi chiama hoggi il Magiftrato del Popolo Romano ) furono sforzati andare
trovar il Papa, e recitandoli VInfcritione, esageravano il tutto e [Ver fiato fat
to per fare ingiuria a lOfcr , fupplicandolo di qualche rifentnnento contro
l'auttore. } Pap* prorumpeijdo'in-ftrabocchevole rifo fi per l'argutezza
L
Hhh a
dell' t

418
Ojfrvationi di Traiano Boccalini
dell' inferiti ione, come per il rifcalda mento de' Confervatori, rnoftr, che gli
(ciocchi altro caftigo non meritano, che quello d'vna rifata .
Al mede-no Sommo Pontefice fu accufato vn tale , perche componefle vn
libro delle feiempiezze del Cardinale San Sifto fuo Nepote ; hora mentre fi
penfava l'accufatore di commoverlo contro di lui', il buon Pontefice rifpofc;
Dite coftui,che venga da noi, che gne ne raccontarono vna dozzina dibelliffime, ch'egli non le sa .
Ho voluto diftendermi in raccontar la benigna natura di quefto Pontefice,
perche gli altri l'imitino, fuggendo la crudelt di Sifto*.
CAtei uni ex co prarupta jam vrgens dom'wAtio : nam incolumi Auguja
adi)ite perfugium, quia Tiberio inveteratum erga matrem obfequium,
ncque Scianti audebat auttoritati parenti* anteire ; tunc
veluti frinii exoluti proruperunt .
NElla fine di quefto V. libro dipingendo Tacito col pennello della fui
penna i coftumi di Tiberio, cosi favella ; morum quoque tempora illi Overfi egregmm vita,famaque quod privato* , vel in Imperits [uh Augufto fuit occultarti,
& Cubdolum fingendo virtutibut, donec Germanicus acDrujns Juperfuij/e ; Idem inter bona, malaque mixtus incolumi Maire inteftabili ]&vitia,Jcd obtetlis libidinibus
dum Seianum dilexit , timuiique poliremo in falera fimul , & dedecora prorupit,
foftquam r:moto pudore, & metu,Juo tantum ingenio vtebaiur ..
1 Laici dunque , che ritennero Tiberio dalla fua crudelt , e dall' altre fue
difiblutezze, furono per meritare da Augufto l'heredit dell' Imperio, la gelofia de' fieli di Germanico, di Drufo, di Livia fua Madre , e finalmente di Scia
no ; Vedefi dunque, che Tiberio peggior divenuto Imperatore , & accrebbe
la fua malitia doppo la Morte di Germanico, e di Drufo, e fciolfe tutte le redi
ni della licenza doppo la Morte di Livia .
Oifervo in quefto luogo, che fi come vna giovine di genio eattivo vive pi
dishoneftamente quanto meno ha parenti del fuo fangue , che portino frenare
le fue dilfolutezze ; Cosi vnPrincipe di mal genio s'egli non ha qualche rite
gno , che lo mantenga , e qualche guida , che l'indirizzi per la buona ftrada,
egli precipita in inrinite diflolutezze ; l'emulatione mirabile per ifvegliare i
fcntimenti della virt, dove non fono per mantenere, & accrefeer quelle, che
vi fi trovano .. 11 defiderio della maggioranza fempre accompagnato coL
pericolo di perder lo ftato, il rifpetto, che fi porta qualche perfoaa congionta, come Tiberio, e fua Madre, parente, valorofa, pretendente .
E qui mi meraviglio, come Aleflandro. V L Sommo Pontetce ne dalla San
tit della carica ne dal rifpetto de' Cardinali fuffe frenato circa le fue crudel
t, e difiblutezze .. G} Italiani anco per la paura grande degli Spagnoli, fono,
venuti in quella pace tr loro forfi , che non haveria goduta l'Italia, fequcfiL
aemici.commuui non havefleto tenuto congiunti molti Principi . Credo ve
ramente

sopra il quinto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


429
ramente , che la Republica Venetiana amica al merito della propria virt,
mentre per opera sua la pace in Italia si conserva ; non sar per disdicevole
il dire, che i nemici grandi , che la circondano , siano stimolo potentissimo in
mantenere in lei viva l'vnione interna, e la concordia esterna .
Ricordomi haver detto altre volte, che la pace nell' Inghilterra sotto il go
verno d'vna donna non si deve tanto riconoscere dalla prudenza della Regina
Elisabetta, quanto dal timore degl' Inglesi, del cader nelle mani de' Spagnoli
quando non fufero vissuti in pace .
Qui dunque chiaramente si vede,che l'huomo tanto migliore, quanto pi
desidera ottenere, conservarsi in qualche grandezza , & tanto peggiore,
quanto minore la tema di perderla . Quindi nasce , che i R hereditarij si
danno cosi facilmente in preda alle dissolutezze ; poich con la virt non
hanno, che meritare, assai bastando loro la gloria d'esser R , e di comandare
con imperio assoluto; Onde Henrico III. R di Francia, mentre era privato,
quanto indegno di perderla, quando l'ottenne .
Che poi la paura degli Spagnoli habbia insegnato la saviezza tutto il
Mondo , ciascuno con l'osscrvatione del nostro Auttore lo potr facilmente
conoscere, penetrando ancora nelle mani del loro governo , & imparando i
mezi per sottrarsi dal loro dominio , osservo nella persona di Sciano , oltre
quello, che dice Tacito , il rispetto , che portava alla Madre di Tiberio , per
che sapeva ch' troppo dura impresa l'entrare in contrasti con Principi del
sangue , mentre l'interesse di stato non ne dia pretesti , come nonne poteva
bavere contro Livia , e volendo atterrare quelli , che dovevano succedere ;
Tiberio , la persona di Livia vecchia decrepita poco disturbo dava suoi di
segni .
guas pridem aSatas, ejr cohibitas ab Augusta credidit vulgut :
E Con buon fondamento ; perci che Livia conoscendo la natura del fi
glio, sapeva , che s'egli non havesse havuto qualche emolo, che lo rite
nesse nel cerchio dellavirt, sarebbe precipitato^ forse considerava , che s'e
gli si fusse auvezzato spargere il sangue d'Augusto ,havcrebbe forse col tem
po perduto il rispetto lei ancora ; volle tenerlo in timore de' travagli , per
metterlo in necessit della sua persona,e della sua auttorit , acquistata da lei,,
gi in tanti anni di governo di quel vastissimo ImperioAdrogantiam ors, & contumacem animum incufarvif.
GLi spiriti ambitiosi , gli animi alteri sono odiosi al Tiranno , & all'hora
principalmente, che pretendono nella successione de' suoi Stati, e molto
pi , quando da lui si chiamano offesi, come poteva chiamarsi Agrippina da
Tiberio, per la morte d'Agrippa Postumo suo fratello, per quella di Germani
co, e perla poca stimai ch'egli fece di Giulia sua Madre ; tutte cose , che conEhh 3
citano'

4p
Ojservatianr d Traino Boccalini
citano spiriti gagliardi d'odio , di sospetti , c di gelosia nell' animo d Tiberio^
contro Agrippina, la quale per non sapere punto dissimulare , rovin se stessa.
& i propri) figlioli ancora .
Donec fauci-, qui nulla ex bonestoJpes , (& publica malafmgulis in
occaswnem grati* trabuntur . )
PEssimo consiglio il fomentare vn male , per cavarne alcun bene ; perci
che il male sempre partorisce, se non subito , almeno col tempo malvagij
effetti.
Grand' essempio di questo f Lodovico Sforza il Moro , il quale dalla peste
de' Francesi , ch'egli mand in Napoli, si vedette trar la salute del suo Stato
di Milano, e ne cav l'esterminio .
F cosa molto vergognosa nella Corte di Roma , nelle turbolenze grandis
sime della Francia , dalle quali i Spagnoli volevano trarne il frutto della congiuntione di Napoli con Milano, il veder alcuno non curarsi della rovina evi
dente dello Stato Ecclesiastico per non perder la gratia degli Spagnoli : Onde
qualche Cardinale Italiano per meritarla, pi d'ogn' altro si mostr tanto loro
partiale, che non volle ritrovarsi nella ribeneditione d'Henrico IV. fatta dall'
Immortalissimo Clemente Vili, con tant' applauso ; attione , che se bene sii
grata al Principe , in cui favore si fece , non ha per dubbio alcuno , ch'egli
stesso stim nell'animo suo pi honorati , e di maggior spirito quelli, che publicamcnte si mostrarono pi affettionati alla Sede Apostolica, che proprij
interessi .
Sed alili a primoribw, maximeque Magijlratibu trepidabatur : quippe
Tiberini, elfi infense invecltts^ antera ambigua rclinquerat .
'Hi ben considera questo luogo, confesser questa per vna delle pi sagaci,
ie giuditiose deliberationi di Tiberio imitato da molti Principi in questo
luogo, i quali vogliono, come si dice , cavar il granchio , & il serpe dalla buca
con le mani altrui . Tiberio mostr lo sdegno ilio per vedere qual resolutione
pigliasse il Senato, perche se la pigliava crudele , egli non rimaneva senza bia
simo, non havendo comandato espressamente cos' alcuna, e se il Popolo si fus
se sollevato col vedere tanto sangue sparso, poteva quietarlo col castigo de
gli Auttori di sentenza tanto crudele .
Imparino i Ministri de' Principi di non mai porre in essecutione cos'alcuna
importante, e straordinaria senz'ordine espreflo del Principe, e tale, che non
possa ricevere diversa interpretatione loro danno, ancorch sappiano intie
ramente il secreto del padrone, il quale per mostrarsi lontano da quella reso
lutione , sopra bisognando ricompensare con la Morte il benefitio ricevuto .
Oltre ci quando altri s'accade , che il Principe con le mani d'altri vuol
cavar il granchio dalla buca* se ne ritiri; perche se il tentativo del Principe
riesce

sopra il qui/ito Litro degli Atmali di Cornelio Tacito .


4jr
riesce infelicemente tocca Ministri portarne la pena, essendo eglino, come si
dice il terzo pagatore . Ne si lasci tirar alcuno dall' acquisto della gratia del
Principe , perci che egli corre pericolo d'haverlo nemico all'hora appunto,
quando egli offenda per suo servitio qualche altra persona potente , alla quale
il Principe sia obligato dar sodisfarione ; e la ragione s' , che i Principi vo
gliono star in pace tra loro , mostrar almeno di starvi ; Onde per placar il
Personaggio offeso , carca sopra le spalle del Ministro quel castigo , che non
pu darsi al Principe .
Dum imminentium oblitut incerta pavet .
IL contrario dice nella persona di Vitellio, che si paventava d'ogni minima
disgratia presente, e punto non pensava alla grandissima rovina , che gli so
prastava ; Reconditijfnnum quodque vulnus pavens fammi discrimini* incariofum .
Bisogna, che molto prudente in risolversi sia colui , che prevedendo vna ro
vina incerta, si trovi in pericolo certo .
F mestiere contrapesare il male, che si teme dalla rovina, che si prova ma
s' cosi certo il male futuro, come il presente, pazzia affrettare il presente,
per fuggir quello, che si prevede; ma se il porsi nel pericolo presente pu sal
var altri da quello, che si teme, necessario precipitarsi .
Giunio Rustico facilmente conosceva, che doveva succedere Tiberio vno
de' figlioli di Germanico , e che il tirarsegli contro era cosa di grandissimo
pericolo ; perci che succedendo nell' Imperio , entravano nelLe ragioni di
potersi vendicare dell' ingiurie ricevute .
Molt' ancora auveduto deve essere vn Principe , che per fortificarsi contro
qualche potente nemico vuol entrar*in lega con altri Principi per non acce
lerare la propria rovina, come si crede haver fatto il Gran Duca, il quale te
mendo d'esser col tempo preda degli Spagnoli (male ancora lontar) ha dis
gustato in maniera il R di Spagna , che ha corso rischio di cader irPqualche
presente pericolo .
DiJJerebatqtte, brevibm moments fttmma verti pojse .
DUe cose devono osservare i Principi in queste importantissime parole ; la
prima che ogn' huomo nato con questa religione nell' animo d'adoratc il Sole nascente : l'altra, ch'eglino nella vecchiezza non troveranno mai
quell' obedienza ne' sudditi, eh' hebbero nella giovent, & all'hora principal
mente, che si tratta dell' interesse del successore , la gratia del quale cercano
guadagnarsi
Essempio di questo f Lentulo Getulio , che vedendosi odiato da'Tiberio
per esser stato amico di Seiano, band (ponte, fid Consilio Tibery captam perinde se
ejuamTibcrium falli potuij,-: ; neque errtrem eundem UHfine fraude , aliti cxiiiaha*
bendimi sibisidem integra , & si nulla insiditi fttttet wansuram snccefsionem , sto
alno

4ji
OjservitiM di Trdjdtto Bdccalini
licer quam indicium mortis accepturum firmarent, velut foedus, quod Princpi* etterarum rerum patiretur ipfe Provinciarum retinet. tiite mira quamquam fider
ex eo trahebat, quod vnw omnium Sciam ad finium incolumi*, multaquegratia manst reportante Tiberio publicum /ibi odium extremam atatem, magifau; fama , quam
stare res sua/ .
Ma ben pazzo colui , che perde la grafia di chi si pu far grande , per
non perder quella da cui pu molto da lontano sperar qualche bene . Mon
signor Pellicano principal 'Avocato nella Marca , f cosi caro al Cardinal
Montalto, che doppo la sua assuntione al Pontificato, il fece Senator di Roma .
Hora havendo il figliolo del Cardinal Altemps giovine molto feroce , e di
costumi tirannici rapita di Casa d'vn Gentil'huomo de' Frangipani vna Dami
gella , dispiacendo al Pontefice quest* accesso , fatto carcerare il Marchese
Altemps, commise la cura al Pcl!icano,che fermamente credendo d'esser Car
dinale, volesse acquistare la gratia del Cardinal Altemps, poich libero il Mar
chese con tanto dispiacere del Papa , che voleva col castigo di queir insolen
tissimo giovine cancellare la memoria degli eccessi da lui commessi insieme
con altri suoi pari nel piacevolissimo Pontificato di Gregorio K 1 II. che lo
priv della sua gratia.
.v . ; .
Ma molto maggior infedelt ne' loro Ministri, e sudditi troveranno i Prin
cipi elettivi, & all'hora principalmente , che quei , che devono succedere, an
corch fiano del sangue, sono mal sodisfatti di loro ; perci che nella Corte di
Roma , dove pi spesso , che altrove si veggono metamorfosi grandissime di
fortuna, e dove brevi momento summa vertit, & i Papi, & i loro Nepoti trova
no per ordinario pochissima fedelt, poich ciascuno non applica tanto ^ani
mo suo al servitio del Principe, che vive, che non voglia anco il gusto di quel
li, che possono arrivare al Pontificato : Onde non si trova luogo, dove il Prin
cipe possa meno promettersi della fede de' suoi Ministri, e dell' obedienza de'
sdditi, quanto nella Citt di Roma .
Dandumque interjlitium pcenitentU fenis . .
"^JE^k? Tiberius (ha detto altrove Tacito) interiellu tempori* mitigabat;non.
-LN si deve scoprire malanimo contro i Principi, ne si deve procedere contro
di loro, con isdegno , come negli huomini privati, ma con poco proposito, e
non premeditata<leliberatione ; per il che il Principe non iuol gi mai rimet
ter lo sdegno contro colui, ch'egli s, che non si pu, ne deve scordar dell' in
giurie ricevute .
Simul Populut effigies Neronis, ac Agrippinageres> circumststit curiam -1
QVando qualche soggetto reputato grande vien odiato dal Principe, per
che ha troppo seguito di Nobilt , se vn Cardinale vien perseguitato
dal Papa per esser troppo amato dal Collegio, precipita se stesso, per placar il
Principe,

sopra il quinto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


43 j
Principe, si serve del medesimo mezo , del quale il Principe teme , come s il
Baron Romano , vn Cardinale delle conditioni , che andiamo dicendo , vo
lesse quello servirsi del mezo del Magistrato di Roma , e questo del nome di
tutto il Collegio per mitigar lo sdegno concetto dal Pontefice contro di lui .
Cosi Tiberio essacerbato contro Agrippina per l'affettione che il Popolo Ro
mano portava lei , & suoi figlioli segno tale , che quanto pi verso loro
cresceva il favore del Popolo, tanto pi cresceva in lui lo sdegno, e s'aumen
tavano nell' animo suo i sospetti , e le gelosie . Movea per tanto Agrippina,
acci liberamente vscisse di Roma da se stessa , e con gratia di Tiberio per le
varlo dal sospetto, & assicurare i proprij figlioli .
Vnde UH ira violentior, & materies cr'minandi .
Osservisi, che all'hora, che il Principe sdegnato , la publica maldicenza
gli serve per eccitamento alla severit ; Onde Pio V. Sommo Pontefice
sdegnato , che i Principi d'Italia mostrassero tanto dispiacere del Titulo di
Gran Duca di Toscana dato Cosimo Medici , sentendo, che vn Poeta h ave
va contro esso publicato certi versi , s'accese di tanto sdegno , che havendo
prigione per altra causa l'infelice Nicol Franco da Benevento, il fece impic
care.
Ma Tiberio non tanto per queste maledicenze si commosse trovar nuove
accuse , quanto dal veder il Popolo cosi favorevole ad Agrippina ; E perche
conosceva , che doppo h aver scoperto l'animo suo contro di lei , se non fusse
fatta deliberationetale, che valesse salvargli latita, haverebbe danneggia
to grandemente le cose proprie, perche gli huomini grandi, che possono nuo
cere, vogliono essere lusingati , vecisi , essendo partito molto pericoloso il
disgustarli.
(guominus non quidem extrema dcernrent, id cnim vetitum .
D Eve il Principe fuggire, come cosa pericolosissima Pvccidere vn sogget
to grande, che habbia seguito,e sia caro al Popolo, restandovi qualcuno
de' suoi congiurati . Se Mustaf figliolo di Solimano havessc havuto figlioli
grandi, quali si fussero potuto accostare i Soldati essacerbati da quella mor
te, sarebbe , sarebbe Solimano riuscita di grandissino pericolo quella rso
lu tione d'vccidere il figliolo. Tiberio non potea spegnere tutti li figlioli di
Germanico, perche si tiravano dietro i Ministri dell' Imperio, e con levar dal
Mondo Agrippina, e Druso carissimo al Popolo Romano, haverebbono rovi
nato sa stesso ; perche il Popolo sdegnato per la sua crudelt, haverebbe pi
gliata la protetione di Caligola, e d'altri, che restavano in vita, e l'vcciderli
tutti, sarebbe riuscito di doppio danno si per l'estraordinario eccsso d'imma
nit possente ad eccitare vna grandissima sollevatone ne' sudditi, come anco
perche lui non rimaneva altro appoggio, che quello d'vn picciolo Nepote.
Iii
UR

4} 4
Ofservaton di Trajano Boccalini
U R Filippo II. volendo levar la vita con sicurezza al Principe Cari
suo figliolo , il tenne prigione da Natale fino al giorno di S. Gio: perche
(oggetti di questa forte si leva prima la reputatione nella prigione , con gli
esilij, & altri strapazzi, e poi la vita ; porche il Popolo col tempo si scorda dell*
affetto portato loro, e v poco poco deponendo lo sdegno concepito con
tro il Principe .
Il Turco bench sia padrone de' suoi Ministri , bench siano huomini nei
10 stato , e di niuna adhrera , gli disarma , e priva della vita anco armati,
come e quando gli piace.
Ma al R di Francia Henrico III. torn molto male ilfarevccidere.il
Duca di Ghisa nel maggior colmo della sua reputatione , se bene egli non pi
poteva differire quel giusto risentimento . Sisto V. il Duca di Toscana Fran
cesco , & il Cardinale de' Medici volendo risentirsi degli eccessi , & ingiurie
fatte loro d Paolo Giordano Orsino il fecero con artifitio notabile allon
tanar da Roma, togliendoli il seguito, che haveva ne' suoi stati, e condottolo
Sal, il fecero ivi con ogni commodit ,'e senza strepito auvelenare . Et il
R Filippo chiamato se il Signor Marc' Antonio Colonna sotto color d'altri
negotijjcome il vidde ridotto in mezo di Spagna tra le sue forze, lo pun sen
za pericolo del delitto da lui commesso nel governo di Sicilia .
Ma prima d'ogn' altra cosa deve il Principe fortificar se stesso , onde non
Venga oppresso dal nemico, mentre vuole assicurarsi di lui .
Tiberio ingrandi inanzi la Morte di Seiano Caligola, e lo mostr al Popo
lo , come successore , interrompendo in quest' attione le speranze di Seiano ;
poich non mai il Senato, & il Popolo tanto affezionato al sangue d'Augusto,
c diGermanicOjhaverebbe lasciato Caligola, per dar l'Imperio Seiano .
Mifiriusjtt oh amicitiam accusar^ an amieuni accusare hauti decrevtrilfu .
QVeste parole hanno bisogno di molta consideratione, se altri occupato,
e perseguitato per vn amico , e per vn padrone e miseria grandissima,
mentre Tamicitia , & il servitio fondato nella virt ; ma s'altri s'accosta ad
vn favorito d'vn Principe, il quale procacci seguito,per assassinare il Principe,
l'accusarlo attione altretanto honorata , quanto degno di castigo colui,
che scoperto il mal animo dell'amico seguita nella sua amicitia. In questo
caso dunque parlando , non miseria l'esser accusato per l'amiciti , mentre
l'amico finto mette l'amico vero in grandissimo travaglio , e pericolo, facen
dolo Ministro della sua ambinone. Gli amici di Setano se non sapevano la
congiura, ch'egli ordiva , erano degni di compassione , s'erano perseguitati^
poich non errarono in procacciarsi la grafia del favorito del Principe ; Ce lo
sapevano, meritavano il castigo,e l'accusarli fu virt j ben per infmia estre
ma l'accusar nella vita, per salvar se fiefib la vira

sopra il quinto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .

43 j

Non crudelitatem, non clementiam cujufquam experiar,fed liber,


& mihi ipft probatm anteibo periculum .
GLi huomini honorati, e prudenti non devono con indignit ricomperarsi
la vita, e procacciarsi l'altrui clemenza, ma ne meno devono abbando
nare la vita per bestialit, incrudelendo contro se stessi .
Gualtieri R di Napoli essendo in vna battaglia rimasto perditore, e pri
gione di Diopoldo suo Feudatario, and Diopoldo alla prigione, e riveritolo,
promise di liberarlo, e di restituirgli il Regno di Napoli con questa sola conditione, che gli russer da lui confermati gli Statiche possedeva nel Regno, de*
quali glien' haverebbe reso l'homaggio . A proposta cosi ragionevole, rispose
cosi pazzamente Gualtieri, che non si trovava , nel mondo honore , e fortuna
si grande , che egli havesse voluto ricever per mano d'huomo simile . Quindi
adiratosi Diopoldo,che vn suo prigione gli haveise cos villanamente risposto,
mentre egli gli offeriva pi di quello, che il termine della politica richiedeva
fattosegli contro il fer con vn coltello, che haveva in mano . Scrivono , che
Gualtieri entr in tanta smania per questo , che sciolse le ferite ricevute da
Diopoldo nella battagliai mori perdendo per la sua bestialit il Regno , e la
vita . Non sta bene per comprarla con indignit della morte stessa , e parti
colarmente personaggi Reali ; onde disse Tacito di Maraboduo , ch'era consinato in Ravenna ; vwltum immirmta ciarliate, ob miiu.ua vivendi cupiinem
Neque Cafarvllis criminibtts,aut probris defuntium infeciUttu est.
ARtiftio de' Tiranni questo d'indurre gli huomini ad vecidere se stessi
per vn semplice aviso d'esser loro in odio ; Onde per allettargli questo,
e non venire aggravati alla colpa di tanti homicidij , fecero legge , che chi as
pettava la morte , non poteva testare di maniera che per poter trasmettere i
beni figlioli , s'ammazzavano . Ma io h letto , e veduto osservare anco da
molti Principi di formar processo contro quelli, che si sono ammazzati di pro
pria mano in prigione , nell' atto della cattura solamente , per autenticare
l'atto della loro ritentione .
ReUtum inde de P.Fiteilio, & Pomponio Secundo, illum ludices arguebant,
claustra *rary? cui Prafeftut erat , & militarem pecunia*
rebus novis obtuliffe^ .
IL maneggiar denaro del Tiranno cosa di grandissima conseguenza , per
che vno che ha il denaro in custodia tiene in mano il fomento delle guerre,
e delle sollevationi . Questa cassa non deve darsi per ad vn solo, ma pi, t
di fatione diversa , affinch non portino accordarsi . Non si deve concedere
personaggio di gran cuore, seguito, per i molti pericoli, che porta seco,
Iii a
Riesce

O/servationi di Trajano Boccalini


Riesce poi questo officio sotto ogni Principe pericoloso, perche ogni ricchez
za ancorch acquistata fuori dell' officio giustamente viene chiamata furto .
In Roma il Tesoriere criminale fu fatto frustare da Pio V. e poco manc, che
non ruinalse Ridolfo Buonfigliolo , il quale era stato Tesoriere di Gregorio
XII l.solo per la medesima cagione , e f forzato ricomperare i suoi beni per
40. mila scudi .
Vanescente quamquam plebis ira, oc plerisque perpriora supplicia lenit .
QVest' essecutioni non si facevano per dar sodisfatione al Popolo, ma per
sicurezza dello stato di Tiberio ; faceva per bisogno distinguer tutti
quelli, ch'egli vdiva, che havessero havuto amicitia con Seiano per servirlo in
ogni occasione, & in ogni resolutione .
Jgitur portaniur'in carcerem , filius imminentium intelligens , PueUa adeo
f/escia, vt crebro interrogarci, quod oh delifi'um , ejr quo traheretur ; ncque
facluram vitra , & posse puerili verbere moneri . Tradunt tempori) ejus
Auclores , quia Triumvirali supplicio affici Virginem inauditum habebatur, a carnifice laqueum juxta compressam , exin oblisis saucibus, id natii
corpora in Gemonias abjecJa .
HO' ben letto neh" historie grand' eccessi di crudelt, m non mi ricordo
haver mai letto, che altro Principe nel castigare le congiure, habbia am
mazzati i piccioli figlioli de' congiurati, fuorch lo dispietato Tiberio , che fe
ce barbaramente vecidere due innocenti fanciulli . 1 Principi veramente in
quest' occasione divengono talvolta fiere crudelissime ; Onde potiamo impa
rare da questo lacrimoso spettacolo , che se bene non si deve macchinare ?ii
mai congiure contro il Principe , quelli per pi degli altri devono astenersene,che hanno i figlioli, perci che se bene crudele contro se stesso colui, che
mette la sua vita pericolo per speranza di grandissima fortuna , crudelissimo
in eccesso stimo colui, che vi s'arrischia havendo figlioli, mettendoli in pro
cinto di restar per lo meno esuli, e miserabili in odio al Mondo , e te bene il
volgo stima coraggiosa impresa quella di giocarsi la vita , per acquistarsi vn
Principato, abomina per le reliquie ancora di quelli , che sono stati stimati
traditori, e ribelli del Principe .
Acri magis, quam diuturno rumerei ,
SOno rumori gagliardi, ma presto suaniscono . Tiberio stesso, quando quel
Gemente volle vantarsi per Agrippa Postumo , pens se doveva opporsi
al gran bisbiglio, che suscit quella novit, pure lasciarlo da se stesso suanire;
Vi ni militarisirvttmsuujn cocrceret, an inamm cradditatati tempore ipso vanefieu
smetet

sopra il quinto Libro degli Anndi di Cornelio Tacito.


4^7
fincret . Quando si scopri in Italia colui, che faceva chiamarsi il R Sebastiano
di Portogallo, se ne risero le genti, non si trov pure vn Principe, che per ne
mico, che suste degli Spagnoli, che volesse aiutarlo, egli desse pur minima cre
denza . Tutti questi Pseudi inciampano in vn mal fine . .
Promptis Gracorum animis ad nova (jr mira .
LA curiosit inditio d'animo grande, e d'ingegno elevato ; Onde non pos
so soffrire alcuni pacchioni della Corte di Roma, i quali vogliono, che sia
stimata la loro ignoranza , virt, contentandosi solamente di sapere i fatti di
Casa , ove gli spiriti sollevati per satiar l'animo loro , vorrebbero sapere ci
che si f nel Mondo, e vedere attioni grandi tra i Principi . 1 Greci alzavano
l'orecchie ad ogni novit, perche sempre gli huomini di quella natione han
no mostrato elevatissimo ingegno , finche dalle barbarie de' Turchi non sono
stati sepolti nell' ignoranza, e nell' ignavia .
zAgyptum , aut Syriam invafurum^fngebantJmu/, credebantque .
SI vede altrove quello, che dico quando il riferisco con garbo, e prudenza,
& osservo molte volte, che si dice per fatto quello, che doverebbero fare i
Principi .
La Morte del Duca di Ghisa fu publicata in Roma per cosa seguita molto
tempo prima, ch'ella seguisse . Paol III. Sommo Pontefice avanti che risol
vesse cosa alcuna, prendeva iformatione d'huomini fidati di quello , che se ne
diceva in Banchi, e trovava molte volte , che vi si discorreva con verit ; On
de soleva dire , che i Banchi sapevano ogni cosa . Sono i Banchi vn luogo di
Roma, dove si trattano i negotij pi importanti di quella Citt . Vedesi cer
tamente , che per lo pi c poco felice quella resolutione del Principe , ch'
inaspettata ; Onde perche ogn' huomo prudente, che ( fusse trovato in perso
na di Drufo, sarebbe corso ad occupare l'Egitto granaio di Roma, e la Soria,
ch'haveva vicini i soccorsi de' Parti, era creduto quello, che appagava l'animo
degli huomini .
Jgiturquo vera,feu falsa anteiret .
IN quei casi col moversi subito col far publiche speditioni, col mostrarsi af
fannato , si da reputatione alla vanit degli correnti negotij ; ma se si dis
prezza, trascura, auviene, che Parvascintilla contempla magnum excittt incendium . Onde f mestiere far grandissima diligenza d'haver nelle mani i pro
motori di tali seditioni, come li Spagnoli hebbero il falso R di Portogallo , e
Tiberio stando Nettunno detto gi Anzio, hebbe cosiui,e Y puni, come me
ritava.
Ili 3
Nam

43?

Offirvationi d Tritino Boccalini


Nam Triofaclis capejsendx inimicitiis , & foro exercitm .

PEtulantissimi sopra tutti gli huomini sono i Procuratori auvezzi passar la


vita nelle dispute , e ne contrasti de' Tribunali , e sfacciatisfimi in pigliare
inimicitie ; perche quanti agitano cause , tanti nemici si fanno , che fono non
dimeno da loro poco stimati; perche le loro inimicitie di raro passano i con
fini delle minacele .
llle siisi Ucejferetur modesti* retinens , non modo retudit Co//egam,fed vt
noxittm conjurations ad difquifitionem trahebat.
TR auvertimenti ci soggeriscono queste parole. Il primo che avanti,
che si facci resolutione di travagliar qualcheduno , f mestiere di co
noscere molto bene la natura di colui ; perci che si trovano huomini , che
paiono addormentati, ma se altri gli toccarono pi sensitivi d'vna Vipera; &
c auvenuto, che postosi altri travagliar qualcuno, confidato sopra la ma buo
na natura, ha trovato cosi duro incontro, che vi s' spezzato .
In vna Citt dello Stato Ecclesiastico si trovava vno cosi sfacciato , che
crudelmente perseguitava ne' Sindicati quanti Governatori andavano in
quella Citt ; Occorse, che tra gli altri ve n' and vno da Terni,ne lasci costui
di perseguitarlo . Hora il Governatore, ch'era ptovisto d'ingegno, e d'ardire
quasi pi di quello, che bisognava , havendo saputo d'onde soleva costui pas
sar la notte, vscito di Casa travestito l'ammazz con vn pugnale, ne vi f alcu
no nella Citt, che potesse mai credere , che in vn Ministro della Giustitia fufse
caduto risolutione cosi violenta . Il Secondo , che nessun huomo honorato
deve moversi far risentimento d'accusa sotto il pretesto, che per troppo vio
lente, non sia possibile d'astenersene ; poich l'accuse sono inditio d'animo vi
le, e maligno ; E si vede, che dove molta ignobilt, sono molti gli accusato
ri, & i persecutori ; e se pure alcun Nobile attende quest' essercitio , egli non
ha costumi somiglianti alla nascita . Il Terzo, che colui, che si suol metter ad
accusare, deve non solo essere egli incontaminato , ma deve guardare ancora
di non mettersi pericolo , ancorch innocente di restare infamato ; perche
fendo in tutti naturale la difesa , el desiderio della vendetta, s'adopra per ri
batter l'accuse, l'Armi delle bugie, e delli stratagemmi, ne quali s'aviluppano
anco gli huomini innocenti ; perche l'accuse false fono come macchie dell'
oglio, che caduto sopra vn drappo, se bene si levano , vi resta nondimeno
l'ombra .

Multisque

sopra il quinto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

4}j

Multique Vatrum orantibut ponerent odia in perniciem itura .


L'Esser cos gran parte dell' Italia dominata dalli Spagnoli con tanto spar
vento della servit , del rimanente frutto delle discordie de i R di Na
poli con i Duchi di Milano .
L'Vngaria , la Sona , l'Egitto sono cadute nelle mani de' Turchi per le dis
cordie de' Principi Christiani .
Ma c cosa spaventevole , e vergognosa , che due offitiali d'vn medesimo
Principe si precipitino con accuse, calunnie appresso il Padrone , e sono ap
punto, come coloro, che fanno questione in vna strada fangosa, che ne restano
ambidue macchiati, e sporcati . Tiberio per traeva vtile dagli emoli , e go
deva di vedere , che i Ministri grandi assicurassero con le loro discordie il pro
prio Stato.
Sconvenevolissima cosa poi, quando vn Ministro grande si mette pareg
giare con i Magistrati inferiori; perche dimostra poca destrezza, & infastidisce;
il Principe, come auvenne D.Ferrante Gonzaga nel suo governo d^SieiJja

fine del quinto Libro .

44
OSSERVATIONI
D I

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
IL

SESTO

LIBRO

DEGLI

ANNALI

D I

CORNELIO

TACITO.

Ambigum an Vrbtm 'miraret .

*",.

IN tutta queftadi Tiberio defcritta da Tacito, niuna cofa fi vede pi certa,


e ftabile nell'attioni di lui, che l'incertezza, la fecretezza, & vna perpJefft
grandiffima in tutte le cofe affine di tener Tempre fofpefi gli animi della gente
in confiderare i fuoi fini; Tratto che l'afficurava talmente, che neffuno pote
va far giuditio delle fue attioni .
Vt more Regio pubem ingenuam Jlupris po/lueret .
PArla di quei, che nella Corte loro tengono i Paggi di nobil fangue, i quali
vn Signore Grande chiama orinali di Corte .
Necformarti tantum, & decora corpora,fed in bis modejlam pueritiam, in
aliti imagines majorum incitamentum cupidinis bahchat.
EVeriffimo, che gli huomini hanno quefto difetto , che nituntKr in vetitum,
cHptMtcjtte negata ; Onde il libidinofo (urna, che quello fia maggior condi
mento della fua dishoneft , che fa la fua attione pi federata , e s'ingolfa in
quelle libidini, che poi fono dannate, provando gufto infinito in commettere
fceleraggine aborrita, e vietatagli dalle leggi, divenendo ftimolo al male quel
lo, che doverebbe elfer freno .
Io non voglio contaminare il Lettore con addurre eflempii moderni da
me

fopra il fejo Libro degli Annsii di Cornelio Tcito .


44.I
me oflervati nella Corte di Roma , & altrove . Ma barta Colo d'oflrvar , che
Caligola , il quale poteva goderli li pi gratiofe giovini del Popolo Romano,
volle infamarli col commercio delle Sorelle , e delle Vergini Vertali . Ma il
Principe deve fopra ogni cofa portar rifpetto alla Nobilt del fuo fiato , per
che vno di quelli , che congiur contro Galeazzo Maria Vifconti , vi fu fpinto
dall' honor delle Donne ; c Colmo Gran Duca di Tofcana riavendo levato
l'honor ad vna giovine nobiliffima della famiglia de' Martelli , ftim bene per
fiioi intereffi di fpofarla .
Tiuncque prima m ignota ante vocabula repera funt,fellariorum, ejr
Jpintriarumque ex feeditate loci, ac multiplici patientia .
NOtiamo dunque qui la modertia del noftro Auttore in raccontar le brut
te libidini di Tiberio , che certo mi meraviglio , che Suetonio Scrittore
tanto pudico la diffimile da fe ftcflb in raccontare alcuni particolari delle libi
dini di coftui , che molto difficilmente fi potevano fapere di certo ; ma anco
quando rulfero certiffime , li devono tacere per non offendere gli occhi del
Letcore col racconto di cofe vergognofe anco alle fan orecchie del profHmo . Non dico niente di Lampridio , il quale tanto sfacciatamente ha fcritto
le moftruofit di Commodo , e di Eliogabalo , che par, ch'egli habbia voluto
moilrare,e formare va moftro di luffaria, e di dishoneft .
Prapofitiquefervi, qui quarerent,pertraherent, dona in promptos , mina*
adverfum abmentes , & fi retinerentpropinqui** aut parens ,vim>
raptus,fuaque ipfi libila velut in captos exercebant .
HO'intefo dire, che la Natione Francefe ftima, che il R loro giacendoli
con qualsivoglia Principer non faccia dishonore alcuno al fangue di
lei ; Onde quei R hanno potuto liberamente pigliarli ogni diletto di libidine
lnza pericolo ; Ma cosi come degno di feufa vn privato, che corre pericolo
di perderli per l'intacco della fua Nobilt ; Cosi il Principe merita molto bia
simo , non guardandoli dal provocar l'odio de* Nobili del fuo Stato , mac
chiando l'honore delle mogli loro .
In Ferrara volendo il Duca Alfonfo,che vna certa Signora andafTe alle felle
in Cartello, che cosi fi chiama il Palazzo de' Duchi, il marito obbed, ma poco
dopp ammazzo la Moglie di Veleno. Concludiamo dunque cfl'er cofa pericolofa il violentar i fudditi in negotio di tanta importanza , trovandoli huomini, che per confervare l'honor delle donne loro , dal quale dipende la loro
reputatione , perdono volontieri le facolt , e la vita E non s vedere per
qual cagione i Principi , che polfono Ihaver in poter giovani belliflme fenza
fatica, vogliono precipitarli in vna refolutione tanto daonofa .
Kkk

Curri

44*

Ojsrvationt di Traiano Boccalini

Cam repente Togonius Calitu dum ignobilitatem fuam magnis nominihus


inscrit ,per deridiculum auditur .
10 ho veduto Cardinali nobili in Roma , quali per parer , & ester tenuti
prudcntissimi , bastava il non parlar mai ; e la ragione , perche il Nobile
porta seco opinione di saper molto; onde ogni suo detto ancorch mediocre
e ricevuto per oracolo, la taciturnit pasta per prudenza . Ma il gnobile se
non propone partiti molto singolari non riesce di sodisfattone , mancando iL
suo parere di quel credito , che apporta la Nobilt del sngue ; Onde trovan
dosi in luogoj, ove trattano Signori grandi , deve tacere , proporre cose
molto seniate per coprire il difetto della sua nascita , e non diventar ridicolo ;
per il che auvenne Togonio Gallo, come quel Prelato, il quale trovandoli
quella mattina , che f consecrato Vescovo Tavola col Cardinale , che l'haveva sacrato, e discorrendosi degli avisi di Francia , vno degli assistenti disse
d'haver nuova certissima, che il R di Navarra , era andato in Piccardia .
Esclam in somma io fon Profeta ; sempre ho detto , che questo infelicissima
R haverebbe fatta questa fine; cosa che mosse le risa tutti .
Crediderat nimirum epiJoU,subfidio fibi alterum ex Confidibus poscentis^.
ut tutus Capreis Vrbem peteret .
Li"
C*>Randissima la veneratione , che i Popoli portano i Magistrati , esonoIpiene tutte l'historie delle revolutioni de' Popoli, le quali da Principi non
fi sono potute quietare con altra forza , che con la Maest del Magistrato;
Ond', che il Principe deve vsare esquisitissime diligenze in proveder di raJ
honore huomini suoi dependenti , e di nascita honorata. Due ragionimi
confermano in questa opinione . La prima che dandosi il MagistratO'ad
huomini vili, e nuovi, si rendono dispregiabili al volgo ; l'altra^ che t.difguitanq i Nobili, i quali in caso di rivplutione de' Popoli possono con danno gran
dissimo del Principe farsene capi, starsene senza cercar d'impedirle, volendo,
che il Principe conosca il danno , che gli apporta il non tener ben sodisfatta
la Nobilt ; ma poich i Principi hanno il benefitio di far la scielta de'soggetti , devono eleggere quelli , che possedono le conditioni necessarie, nobilt
grande, e dipendenza da lui . E certo cosa degna di grandissima meraviglia,
che Tiberio, il quale haveva nella Citt z. mila soldati , havesse bisogno per
sua sicurezza della compagnia d'vn Consolo ; segno chiaro , che il Principe
poco sicuro, quando si viene alla violenza dell' Armi, e che poco lo difendono
se sue Guardie contro vn Popolo tutto armato,difendendolo meglio,! maest,
d'vn Magistrato tanto amato dal Popolo ..
Tiberim

sopra il fejlo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

4.4.J

Tiberio tamen ludibria,fer'w permifiere solitus .


L'Affabilit ne' Principi virt grandissima , & i Popoli amano vederlo al
legro , e fastoso . Il Gran Signor de' Turchi rallegra i suoi Popoli con
l'habito bianco , gli minaccia con le Vesti rosse ; e disse di sopra Tacito , che
tanto pi riusciva grata l'vrbanit in Tiberio, quanto ella pi rara si mostrava
nel presente Henrico R di Francia; O quanto stimata la grafia, che ha d'es
ser faceto- anco nelle cose gravi .
Sed quos omitti posse? quos diligi? femper ne eosdem? an fuhinde alios , &
honoribm perfunclos an juvenes ? privatos an e Magiflratibns ? quam
deindejpeciem forefumentium in limine curia gladios?
TVtte considrations che doveva havere Togonio all'hora ch'egli propo
se in Senato cosi sciocco parere; perci che non vedeva egli, che tutta la
guerra, che faceva Tiberio all' Imperio Romano , era solamente contro il Se
nato, del quale temeva in guisa, che haverebbe voluto spegnerlo tutto in vn
giorno . Era ben poco prattico costui in vedere , che Tiberio havesse voluto
vna guardia di coloro , de' quali sommamente temeva . Qual congiura f
mai tramata contro i Tiranni senza la Nobilt ? qual sollevatione populare
;i mai sorse contro ad alcuno, che non havesse per capo vn nobile ? hora chi
e quel pazzo, che vorr armare i suoi nemici contro se stesso ? tenerli per
guardia della sua persona .
Ncque fibi vitam tanti,fi armts tegenda foret .
Risolute parole furono quelle di Cesare, e degne del suo grand' ardimento;
mortevi semelsubire , quamfemper cavere ; non trovandoli inferno pi tor
mentoso d'vna vita, che si mena in continua paura ; I nostri Principi hanno le
guardie della persona loro pi tosto per vna certa reputatione , che per biso
gno . Dolendosi il Cardinale Farnese , che la sua Casa non havesse compita
mente vendicata la morte del Padre contro i Congiurati . Vn Capitano di
gran valore, e giuditio li disse; Monsignor Illustrissimo quietatevi, che in peggior termine stanno quei, che vivono , che quei , che sono morti ; perci che
fon sforzati star sempre con la Corazza in desso, e vivono pi di paura, che di
pane .
Aggiungasi, che il crescere le guardie, non si deve far dal Principe fuor che
in casi gravissimi di publiche ribellioni , e di congiure grandi, altrimenti
"mostrerebbe quel timore , che partorisce disprezzo . N sospetti si mutano
prima le guardie, poi s'osservano con diligenza , & vltimamente s'accrescono
sempre con tal temperamento , che il Principe assicuri la sua persona senza
scemare la sua reputatione .
Kkk a
H*c

<t

444

Ojservationi di Trajano Boccalini


Hdc adverfius Togonium verbi modrons .

HO4 advertito nella lettione di questa vita di Tiberio scritta con acuta
sale dal nostro Tacito, che tutti i delitti di parole gli castig con pena di
morte, perche toccavano l'interesse di slato , & dire il vero, che altro faceva
colui , che lodo Cassio , e Bruto , fuorch dar animo chi voleva congiurarsi
contro Tiberio , rendendolo odioso al paragon d'vn emolo cosi qualificato ;
ma quando l'offese sono sciocche, e portate da vn animo imprudente , basta
vendicarsene con vna reprensione , con burlarsene , come f qui Tiberio
con Togonio . Di pi i delitti si devono stimar gravi,secondo le qualit del
le persone ; perci che se vn sciocco, far professione d'esser amato dal Po
polo, e da Soldati, e se dir cos' alcuna contro il Principe, non deve prendersi
con quei sentimenti, che si farebbe in vn soggetto principale di seguito gran
de, e famoso .
Neque vltra abolitionemsententi*fiuadere^j .
TNsegna di molta consideratione questa parola suadere , vscita da bocca
J.del pi crudel Tiranno , che mai vivesse . Insegnamento tutti i Principi
d'vsar piacevolezza nel comandare, arrecando loro molta lode il persuadere
proprii sudditi quelle cose, nelle quali sanno di certo, che saranno obbediti.
Gratiosisfimo in questo il mio Mecenate Cardinale Pietro Aldobrandino , il
quale in estremo obliga i suoi servitori,e li violenta ad obbedire in ogni arduo
negotio, quando chiede loro per grana quello, che fanno per obligo .
At lunium Ga/Iionem , qui cenfiuerat , vt Pretoriani acl Jlipendi , jm sdififirentur in quatuordecim ordinibus fedendo violenter increpuit , veliti
coram rogitans , quid i/li cum militibm ? quos ncque dicia Jmperxtoris
]>r<emia, nifi ab Imperatore acciperepar ejfet .
|
T Importantissima corda , dell' instromento della Tirannide di Tiberio haveJ. va toccato Giunio Gallione , & egli per se ne risenti cosi vivamente . Il
fondamento, e la base, che sostentavano le grandezze di Tiberio erano i Sol
dati aftettionati alla sua persona , l'amor de' quali, & il seguito non si pu cer
care senza correre evidente pericolo di precipitarsi ; perci che come dice Ti
berio ; gli honori, e i premij de' Soldati devono dipendere dalla munificenza,
c mera liberalit del Principe .
Mi ricordo, che in Roma vn Cardinale per acquistarsi la gratia d'altri Car
dinali poveri soleva spesso dire, ch'era brutta ingiustitia, non che sproportione, che tra Cardinali se ne trovasse alcuno, che non havesse tanta entrata, che
gli bastasse mantener la sua dignit con quel decoro, che si conveniva^ altri
u'havessexo.

sopra il sesto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


44y
n'havessero di soverchio ; che per tanto i Sommi Pontefici doverebbono prvedere o^ni Titolo di Cardinale di dodici mile scudi almeno d'entrata ; ma
perche tra Cardinali non vi sogliono trovarsi , che huomini forniti d'elevatissi
mo giuditio,fu Partifitio di costui conosciuto, e burlato .
An potiut discordia/ , & seditionem asatellite Sciarti quasitam ?
IO trovo, eh' il fine d'vna congiura ordita contro il Principe , ancorch sco
perta, e punita, suol esser ordinariamente principio d'vn altra ; Et verissi
mo ; perci che non possibile, che il Principe nel punire vna congiura, non si
tiri contro maggior numero di nimici di quello, che vecide ; ma questo luogo
di Tacito n'auvertisce, che le seconde congiure devono eflere maneggiate , e
tentate molto tempo doppo la prima discoperta, perche stando in quei giorni
ancora il Tiranno spaventato, vive in sospetto, e gelosia grandissima, & diffi
cile il sorprenderlo ; E Tiberio qui ce l'insegna , mentre dubita , che questo
concetto di beneficare i soldati, non sia vna reliquia della Congiura di Sciano .
Qua rudes animos^ nomine honoris ad corrumpendum militi* morem
propellerei .
T^T On hanno i Principi nemici maggiori di quelli , che sollevano i Popoli
JsN con pretesti speciosi , sotto i quali nascondono la rovina di quelli, il cui
seguito non si procacciano . Non si trova suddito, ancorch grande, che vada
scopertamente macchinare contro il Principe suo, per non esser oppresso dal
Principe , dal Popolo , ma con vari) pretesti di Religione , di sollevamento
delle Gabelle , della difesa de' Privilegi de' Paesi , come hanno fatto nella
Fiandra, Francia, e Germania diversi Principi, e Signori de' nostri tempi.
Osservo, che la prohibitione delle lettere fatta dal Turco, e dal Moscovita,
se bene opera,chc i Popoli si governino con maggior facilit, parimente ca
gione, che gli huomini ignoranti siano pi facili ad esser ingannati, e sollevati .
Chiaramente s' veduto questo nella Francia , dove la Nobilr , egli huo
mini letterati conobbero g' insidiosi pretesti , e fini dellaLega Santa, e l'abor
rirono, dove i Popoli credendo semplicemente quello sentivano, si lasciavano
facilmente aggirare, e se qualche Nobile, e letterato seguit il Duca di Ghisa,
iu per la forza dell' oro Spagnolo, che gli incaten, e tir, dove volse . 11 Po*
polo ignorante ancora soggetto ad esser sedotto dagli Herctici ; e molti
Principi, e Republiche, si sono servite nostri tempi di seduttori per l'interes
se solamente di stato , conoscendosi benissimo da chi s qualche cosa,
per qual cagione siano state introdotte le tante Sette d'heresia in Inghilterra,
Fiandra, e Germania .
Kkk

Et

Osservaoni di Traiano Boccalini


Et quia incusabatur facile toleraturus exilium , delefla Lesbo , insula nobili,
& armena, retrahitur in Vrbem, cujloditurque Domibits, Magijratuum .
HO' detto altrove, e mi giova replicarlo di nuovo, che le pene vogliono
essere vguali delitti , e tali , che spaventino gli huomini dal commet
terli, essendo meglio rilasciar vn reo senza castigo, che darglielo cosi leggie
ro, che muova il riso, & il disprezzo ne' Popoli .
lisem<litteris Cfifar Sextmm Paconianum Tr&torittmperculit magno Pairum
gaudio ,audacem,maleficum,omninm secreta rimantem.
H Abbiamo detto di sopra , che il mostrar desiderio di saper le nuove del
Mondo , e di penetrar l'attioni de' Principi grandi , curiosit lodevole,
che da inditio di grandezza d'animo , e di bellezza d'ingegno ; ma il far pro
fessione di saper i fatti altrui , e raccontargli con diligenza , segno d'animo
vile, e macchiato di malignit , & anione tanto odiosa , che huomini simili
sono come appestati , fuggiti da ciascuno, e per lo pi doppo haver provato
gli odij di molti, fanno pessimo fine .
T>elec~lumquc a Stiano, cujus ope dohts Caio Cfifaripararetur.
HAbbiamo osservato , che gli huomini si devono sciegliere conforme al
bisogno del negotio, che si tratta ; Tiberio per rovinar Germanico scielse Fifone ingenio violentum, objqui) igr.arum; che vuol dire vna gran bestia .
Cesare si servi delle pessime qualit dell' ingegno di Sesto Taconiano , qua
li sono descritte in questo luogo da Tacito .
Vt vero Latinum Latiare/n ingreffits ejl,accufator ac rem jvxta invisi,
gratisimumJpecaculum prebebatur .
Osservisi , ch' odioso al Mondo l'accusar altri , che se bene l'accusa sia
giusta, & honoratissima, l'accusatore nondimeno egli vi rimette in estre
mo di reputatione, & dal publico odiato .
Mi ricordo d'alcuni Gcntil'huomini , i quali essendo stati malamenti da'
loro nemici, nell* essame, che f loro fatto, sempre dissero di non sapere chi gli
havesse mal trattati ; ma poi risanati fecero per loro stessi quello , che stima
rono convenirsi alla propria reputatione. Vn altro Gentil'huomo ancora,
trovandosi vn suo nemico prigione , tratt copertamente la sua liberatione,
sino con esborsar molti denari, e doppo haverlo liberato, l'vccise .
Hoggi di Pvsanza d'accusar altri tanto accostumata tempi di Tiberio ,
passata in disuso tra gli huomini di conto , come anco l'ammazzarsi da se stessi,
che la maggior pazzia , che si legga nell' historie Romane , praticata in quei
tempi.
MetHnu

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito ,

4 47

Metam prorfia , cr noxam confidenti* pr ficeere hoberi.


NOn c aflfattyero questo pensiero, poich l'haver due persone commesso
vn delitto , disunisce tal volta vna lunga amicitia, & all'hora principal
mente, che vno col tradire il compagno, vuol salvar se stelso, rivelando il pro
prio fallo , per acquistare il perdono , che si propone all' accusatore . E' per
pi vera questa sentenza ne delitti vintamente commessi , che in quei , che si
consultano con gli amici prima di commettergli , poich quel secreto , che
conferito, doverebbe esser legame d'amore, diventa Ministro di disunione .
Gieronimo Morone era amico del Marchese di Pescara , f in tanto eletto
dalla Lega fatta da Clemente V 1 l.Sommo Pontefice, & altri Principi d'Italia
contro il R di Spagna , doppo la prigionia di Francesco 1. R di trancia , ac
ci che participasse al Marchese la resolutione presa da loro di firlo Re di
Napoli , mentre i fuise accostato al suo partito . Da questo secreto communicato non solo disunissi l'amicitia del Marchese dal Morone, ma f la rovina
dell' isteslb Morone .
I
Trio, amulationem inter collega;-, & fi qui discordes jecijfent rneltm
obliterari , rejpondit .
TA1 volta per la diversit de' pareri , e per molte altre occorrenze delle
cariche publiche nascono dispareri tra Ministri medemi , i quali estendo
come cose separate da propri] interessi , doverebbono scordarsene tosto , che
hanno finita la loro amministratione ^imitando gli Avocati , i quali nel difen
der le cause, garriscono insieme, e si toccano tal volta fino nella reputatione ;
ma poi levati si dalla presenza del Giudice , sono amici, come prima . Ne
deve vn honorato Ossidale pretender di mettersi sotto i piedi Temolo suo,
quando egli corre pericolo di fare pur minima perdita della reputatione, per
che non s pu trovar pi pestifero cibo di quello della vendetta , che s'
gustoso al corpo , dannosissimo all'honorc ; Imper che si deve essere altretanto oculato nella conservatione del proprio , quanto di quello del suo col
lega.
Vrgente Agrippa, Sanquinius Maximo, e Confiularibm oravit Senatum,
ne cura* Imperatori conquisiti; infiuper acerbitatibus augerent,
suffcere ipfium jlatuendis remediis .
IL vero sentimento di queste parole di Sanquinio non quello , che si cava
dalle parole , ma il frutto , che traggono quei due Senatori dal quietarsi;
perci che ei gli pregava di considerare , che vivendo sotto vn Principe cru
delissimo , non devono con le loro persecutioni incitarlo commettere ognj
giorno crudelt maggiori

44*

Ofservastoni di Trajano Boccalini

Hatem inviferfuit-, quia fortino-, aut libidinosi* vigilili marcidus .


NEsluna conditione di persone pi odiosa Principi, & ai privati, degli
otiosi,i quali non sapendosi impiegare in altro, che in crapulare, in dor
mire , & in lussureggiare, conviene , che siano Colonia d'ogn' altro vitio pi
enorme . Si guardino per i Principi con ragione d'adoperarli , & i privati
di buon sentimento di protegerli.
Et oh fegnitiam, qtiamvs crudelcm Principer non metuens .
TRa le molte desinitioni del Tiranno celebrate da quelle d'Aristotile nel
8. lib. della Politica al cap.X. quelli Tiranno, disse , che attende pi al
privato, che al commodo de' suoi Popoli . Questa cosi general definitione,
che comprende quasi tutti i Principi del Mondo , me punto non piace .
Tiranno colui, che perseguita, & vecide i buoni, & essalta, e lascia vivere i
malvagi : Osservasi per, che quest' Aterio viveva sicuro per la sua mala vita;
ex optims pericnlitm /ibi, dice di sopra Tacito . Pi in odio hanno i Tiranni gli
huomini virtuosi, che i vitiosi,& la ragione, perche il vitioso si contenta del
suo stato , purch il Principe non veda il fatto suo ; ma il virtuoso nemico
naturale del Tiranno, come quello, che non potendo soffrire la violenza, da
occasione d'esser perseguitato per il timore , che genera la sua virt nell' ani
mo del Tiranno .
Exin Cotta Meffaimus fevifimx cujufquesentente auclor,eoque inveterata
invidia-, vbiprimumfacilitas data., argutur.
HO1 osservato e nello Stato Ecclesiastico, & in altri dominii, che quei Giu
dici , & offitiali , che hanno professione di crudelt , sono col tempo ca
duti in odio agli stessi Principi , poich dependendo da ogni minimo errore,
che commettono, il loro precipitio , conoscono , e stanno sempre con Varcoteso, ne lasciano passar l'occasione di travagliarli, e precipitargli .
Se in ogni negotio si deve osservare la mediocrit, questo l deve fare prin
cipalmente da Giudici per non tirarsi addosso col nome di crudele l'odio vniversale . Mentre scrivo queste osservationi , vive nella Corte di Roma vn
Prelato di costumi cosi altieri, cosi feroci , e cosi sconcettati , che dubitando
la maggior parte de' Cardinali , che vn soggetto cosi stravolto veni pro
mosso al Cardinalato poco avanti la promotione gli suscit contro si riera
persecutione, che lo priv di quella dignit, dando essempio gli altri di fug
gire il soverchio rigore ne* maneggi publici.
Ne verbo.

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito :


Ne verbi prave detorta .

44?

CHi fi trova in vna congrcgatione procuri d'esser nel ragionare molto av


vertito, e sopra tutto accomodi le sue parole non al suo genio, ma quel
lo degli ascoltatori, temperando la libert nel parlare con la prudenza , mat
sime se vi siano soggetti di fattione contraria alla sua , perche fon io testimo
nio me medesimo, che mentre mi trovavo al Governo di Benevento, tutte
le mie parole, venivano da quelle sceleratisfime genti interpretate loro mo
do con dar loro sentimenti affatto contrari) quelli della mia mente . E ia
somma non si pu parlare bastanza bene appresso chi tiene orecchie cat
tive.
K^ideb sacinora, atqueflagitia sua ipsi quoque insupplicium verterant ; neque
frustra plastantistimmsapiensia firmaresolitut est , si recludant Tirannorum mentes, posse aspici laniatus & iclits ;Quando vt corpora verberibus^
itaservit , libidine , malis consulti , animus dilaceretur. guippe Tiberium non fortuna , non solitudines protegebant , quia tormenta pecloris
fuasque ipsepnas fateretur .
TEngasi per certa conclusione, che come vn Tiranno , delle qualit di Ti
berio (Tiranno chiamo colui, che h occupato lo Stato, eh' ei domina) e
comanda Popoli mal sodisfatti per assicurar se stesso , procura di ridurre all'
vltima rovina i sudditi, mena la pi travagliata, pi inquieta, e misera vita di
qualsivoglia altro pi infelice huomo del Mondo . Conosce egli l'odio, che
gli portano i sudditi involontari) ; Onde non ha amico , ne servitore , di cui
possa sicuramente fidarsi . S'egli esce di Casa non vede altro, eh' armati per la
sua Guardia, se alla Tavola , ogni vivanda gli sospetta di Veleno , egli con
viene ogni giorno macchinar la rovina di quelli, che pi l'inquietano, temen
do fino de' propri) Nepoti . S , che il dominio Tirannico e ordinariamente
di poca vita; Onde per farlo vitale forzato di sempre star con gli Spioni , e
con il carnefice al fianco, si che non s veder qual maggior miseria si possi tro
var al Mondo di questa .
Se gli huomini si spaventano all'hora , che anche per propria salvezza ven
gono tirati ad vn homicidio, qual animo crediamo noi, che russe quel di Tibe
rio , che per regnare haveva cos fatto crudelmente morire Germanico i suoi
figlioli, e tanti Cavalieti, e Senatori grandi ?
Ma per lasciar da parte Tiberio , qual animo , qual cuore , quali pensieri
vogliamo noi dire, eh' havesse il R d'Inghilterra Henrico Vili, all'hora che
macchin il nefando repudio della Moglie, seminario di tanti scandali, intro
ducendo vna touova heresia in quel Regno con lo spargimento di tanto sangue
Cattolico 1 Cme crederemo noi , che s'eppissero di spavento Carlo V. c
*
L11
Francesco

4o
Ojservatoni di Traiano Boccalini
Francesco R di Francia fatali instromenti della rovina della Christianit.
Quando Pvno pensava al sacco di Roma , & alla rovina del Pontefice , 1 altro
ai danni apportati alle riviere d'Italia; Onde Ariadeno fece tanti schiavi
Christiani , e si conoscevano nel loro cuore rei d'vn milione d'homicidij da
loro fatti per ambitione di regnare .
Che diremo del presente Re di Francia, che per interesse di Stato visse gran
tempo Hcretico , e foment l'heresia in quel Regno ? Che di tanti Principi di
Germania aspersi della medesima macchia ? Che Filippo 1 1. R di Spagna auttore di tanti mali , anzi di tutte le rovine della Francia ? Bisogna certo con
fessare, che vivono i Principi infelicissimi airhora, che per ambitione d'ingran
dire i loro domini) , depongono il pensiere di quell' eterno Regno , al quale
doverebbero con tutto lo spirito incaminarsi
Tuttifitta. Patribus fotesttestatuendi Ctediano Senatore^ quiplurima
adversit Cottam prompserat .
Osservisi queir artifitio di Tiberio , che per non indurre il Senato con la
sua continua crudelt disperatione dava certe picciole sodisfationi,
lasciandoli tal volta sfogar lo sdegno, e l'odio, che portavano lui nella per
sona delle Spie . Debol rimedio per castigar le Spie ; poich quel male,
ch' fomentato dal Principe non si prohibisce co' i castighi , allettando pi le
speranze del premio , e della gratta del Principe , che non fa il timor della
pena .
guintus Servus , & Minutius Thennus indu61 : Servaus pretura fun&us,
(jr quondam Germanici comes . Minutius Equestri loco modeste habita
Seiani amicitia, vnde illis major miferatio . Contra Tiberiuspraxipues ad
[celer increpans .
CErchiamo di gratia in questo luogo , per qual cagione Tiberio non po
teva quietarsi doppo haver levato dal Mondo Germanico, e Seiano, che
incrudeliva ancora contro i loro amici, e servitori. Credeva:forse Tiberio,
ehe gli amici di Seiano , e di Germanico riavessero bevuto il veleno da loro,
per macchinarli contro ; onde come pretesti consapevoli della congiura , vo
leva esterminargli tutti dalla radice , temendo , che da loro non sorgesse per
auventura qualche Capo , che di nuovo il metteste in travaglio . Quinci ve
diamo , che le fattioni di Mario , e Siila per non essere con quella diligenza,
che si conveniva estirpare dalla Republica Romana , suscitarono col tempo
nuovi capi, che furono Cesare , e Pompeo . E la sollevatione di Francia trat
tata prima dal Duca di Ghisa con D.Gio: d'Austria, non assicur punto il R
di Francia per la Morte di D. Gio: ? havendosi i Ghisardi trovato vn altro
Capo. Stimolato dunque da questi sospetti Tiberio s'assicurava d'ogn'vno
per

sopra ilfejio Libro degli Annali di Comelo Tac'tt .


4yi
per ogn picciola occasione , non volendo i Principi r che dlie Congiure ordite contro di loro , resti pure vna reliquia valevole suscitare i medemi inCendij .
Admonuit Caium Cejium Patrem flicre Senatui, qu&Jbi fcripfjfe^
fttfiepitque Cefiius accuationem .
VN nobile, che nato di sangue Illustn porta dalla sua nascita obligo di vivere virtuosamente, doverebbe pi tosto perder la vita, che commetter
vn attione indegna'dell' honor suo .
I Castigliani hanno fattoin questo propofito resolutioni prudentisme , e
grandissime . Quando Carlo di Borbone and alla Corte dell' Imperatore in
Spagna, ordin llmperatore ad vn certo Signore , che gli prestasse il suo Palazzo ; II buon Cavalire rispose, che llmperatore era padrone del Palazzo, e
dlia vita sua, ma che gli facevasapere, che l'haverebbe abbrusciato subito,
che Carlo se ne fusse partito ; perche egli non intendeva d'habitar pi in quclla Casa, dove fusse Stato alloggiato vn Traditore . Piacque sommamente ail'
Imperatore questa risposta lodandolo molto , e pregiandosi d'havere nel suo
Stato vn Barone , che tant' odiasse la fellonia contro il suo Principe . E facile
agli huomini vili il precipitare in qualche attione dishonorata, ma vn animo
nobile non mai deve condescendere ad attioni indegne per non parteciparc
della-virt del castigo, che si da plebei per i loro delitti .
cgttod maxime extiabile tulere illa tempora , cum primores Senatus infmat
etiam delationes exercrent ; alij propalam , multi per occultum ; nequzs
difceraeres alienos a conjunclis , amkos ab ignotis , quid repens , aut vetttjate obscurum : perinde in foro , in convivio qm que de re locuti incnft~
bantur, aut qn prvenire, & reurn deflinare properat i pars adfubfidium
smplures infefi, quasi valctudine, dr 'contactu .
MOlte cose potiamo osservare da qteste parole , e primieramente corne
in pochi anni dgnrasse da se stesso il sangue Romano , verificando
quello , che altrove dice Tacito; ci , che cupido w<t etiam minimos animot
infringit ; poiche per salvar la vita , quanti Senatori diventano Ministri dlia
crudelt di Tiberio,che contro di loro solo s'essercitava? Potiamo qui considerare quai termine conduca il Tiranno i Senatori d'vna Republica per ben
fondare la sua Tirannide , e viver sicuro dalle congiure , mettcndo fr loro
discordia, e spaventandoli coldar credito all'accuse .
Bisogna distique confessare, che Tiberio non solo fusse huomo crudelissimo,
ma anche accortissimo Tiranno; poiche col condurrc,& indurrei primi Sena
tori ad abbracciar l'accuse, vtilizzavase stesso, rendendoli fra due diffidenti,
e giustihcando l'accuse ; perche vn accusa partita dalla bocca d'vn huomo
Lll a
vile

4jt
Ojservatiom di Triant Boccalini
vile sospetto di falsit, ma quando vien data da vn personaggio di stima, an
corch fia facilissima , passa per vera . Hoggi in Roma ( e questo Privilegio
della Religione) sono immortalissime l'accuse false, che si danno in quella
Corte ad vn huomo da bene .
Nttm t temperate, qua Seiani amicitiam esterifalso exuerunt attfus ejl
Eqttes Romanus M. Terentius ob id reus amplessi .
PRudentissma resolutione f questa di Terentio ; perci che quelli, che ab
bandonavano l'amicitia di Seiano, mostravano Tiberio d'esser consape
voli de' suoi pensieri contro il Principe; ove chi la seguitava, veniva mostra
re di non sapere, perche causa la dovesse fuggire . Grand' inditio dar di se
colui, il quale imprigionato per esser trovato presente ad vn homicidio,vorr negare, perci che egli dover liberamente confessare d'haver veduto com
metter l'homicidio, caminando caso per quella strada, dove f commesso;
poich questa chiarezza d'animo non solamente leva da lui la colpa, ma toglie
dalla mente del Giudice ogni sospetto . Assai bene per tanto disse Terentio.
10 confesso d'haver havuto amicitia con Sciano , ma senza interesse del Prin
cipe^ per soggiunge; Portm<t. quidem mea fonasse mintu expedt adnofctre crimcn cjua?n abrmere ; Et io replico , che quando alcuno non ha contro di se ikr*
inditio, che l'amicitia d'vn ribelle , d'vn congiurato , deve liberamente con
fessarla^ far conoscere al Principe, che il ribello non habbia communicato
seco cos' alcuna contro di lui . Di grave dubbio poi , come si debba altri
governare, quando havendo altri macchinato contro il Principe, egli scopcrta la congiura, vuol da lui scoprirne il vero con promessa di donarli la vitaPericolosa cosa creder quella promessa fatta per necessit da vn Vnpe
offeso contro vn traditore Il Marescial di Birone soldato coraggioso, gran
Capitano , e quasi compagno del R Henricol V., per il quale Tpars tante
volte il sangue, essendoli caduto in sospetto d'havergli congiurato contro , fu
chiamato da lui, & havendo il Marescial obbeditoci R presolo per la mano,
gli ricord i meriti, ch'egli haveva seco, pregandolo con molta forza libe
ramente manifestarli i trattati , ch'egli haveva col Duca di Savoia . Neg il
Marescial tener trattato con quel Principe ; ma il R di nuovo pregandolo
scoprirgli il tutto, gli diede parola, che non haverebbe fatto risentimento al
cuno, non havendo egli nasuto maggiore servitore di lui, e che gli havereb
be premuto all'anima il perderlo ; pur quello continu negare . Onde il
R fattolo imprigionare, e convincere con lettere scritte di propria mano, lo
sforzo anche confessare il suo fallo ; per il che f poi decapitato , e f cre
duto da molti, che se il Marescial havesfe liberamente confeflato il suo errore,
11 R si per lo suiscerato amore, che gli portava , come per la sua naturai cle
menza gli haverebbe perdonato ; ma in questo caso f bisogno governarsi se
condo la grandezza del delitto , e quella dell' accusatore , & inclinatone del
Principe alla clemenza & alla severit , & regolarsi con questo pensiero in.
conformit

sopra ilfejto Libro degli Annali d Cornelio Tacito.


conformit di Salamone , che ira Regis rintila eSl msrtit.

4jj

Non est nofirum extimare , quem supra cateros


quibus de causislxtilaf .
Tibisummum rerum judicium Dij dedere \ nobU obsequij
gloria relitta est.
NOn si trova huomo pi sfacciato , ne' pi temerario di colui , che vuol
dar legge al suo Signore . Non potrei dire quanto rimanesse il mondo
stomacato di quel manifesto , che publicarono i Ghisardi contro il R , nel
quale pretendevano di forzarlo cacciar di Corte alcuni suoi favoriti , che si
teneste pi conto della Nobilt, & altre cose simili . Gian sfacciatezza an
che quella di molti, che vogliono dar legge al Sommo Pontefice, e sindicarlo
nella promotione de' Ministri , e nella spedinone de' Brevi Ecclesiastici . I
Principi non vogliono ne' amici , ne' compagni, non che padroni, anzich
quando s'accorgono, eh' altri vuole scemargli punto d'auttorit, fanno come
i poledri, che sentono la briglia in bocca, la spezzano con ogni lor forza . 11
Principe nato per comandare, il suddito per obbedire .
Speci'amus porro qua coram habentur, cui ex te, opes , honores , qus plurima
juvandi , noeendive potentia , qua Scianofuijfe nemo negaverit .
DOverebbono per tanto i Principi dispensare da se stessi le gratie , egli honori; perci che i Popoli corrono lui, dal quale possono ricever benefkio . Et io h veduto alcuni Servitori di Cardinali in Corte di Roma tanto
favoriti da' loro Padroni, che in Casa , e fuori sono stati pi stimati , & amati
dall' istesfi Padroni . Vedasi quanto seguito s'havea acquistato Seiano, quanti
amici gli haveva conciliato il sapersi, che gli poteva giovare, e nuocere suo
talento; come vn Dio terreno . E tale stimato dagli huomini quel Principe,
che pu far bene, e male. Osservo per di nuovo quello, che altre volte h
ricordato, che l'innamorarsi d'vn servitore barbuto inditio d'animo servile,
e s come da poco buon concetto il lasciarsi dominare da vn sbarbato . De
vono i servitori esser amati , essendo abominevole l'ingratitudine d'alcuni
Principi, che trattano i loro servitori da schiavi, ma non per si devono affi atellare per non provocar gli sdegni, e l'invidie degli altri compagni .
Abditos Principefinsus , (jrfi quid occultiti parai exquirerc ittictum ;
anceps , nec ideo affequarej .
H Abbiamo detto altrove , che i Principi attendo sforzati far anioni in
degne per non perdere il credito, le vestono di qualche pretesto . Hora
il voler penetrare l'interno del Principe in questi casi delitto, del quale si de
ve guardare altri, come da estercitio molto pericoloso . E molto saggio sar
colui, che trattando con qualche Principe , sopra lasciarsi ingannare di quelle
cose, ch'egli vuole ascondersi.
L 11 3
Insegna

44Ofservationi d Traiano Boccalini


Insegna il Guicciardini , che vn Principe , che voglia ingannare vn altro
Principe , c bene , che prima inganni il suo Ambasciatore . Horase accadesse,
che l'Ambasciatore foste di cosi fino giuditio , che penetrasse l'artifitio del suo
Principe, non sarebbe egli pazzo in mostrarsi d'auvederfi dell'inganno?
Tiberio s'addirava, quando s'auvedeva,che altri penetrassero l'intimo de*
suoi pensieri ; & in vero , che grandissimo castigo haverebbe riportato quel
Ministro del R di Spagna, che havesse voluto mostrar di conoscere quali rus
ser i suoi fini nel negotio della Santa Lega .
Insidi* in Rempublicam , Consilia cadis advtrsus Imperatorem puniantur,
de amicitia, & officiti idem fin-, & te Casar, & nos absolvent .
QVesta era l'vnica consideratone , che dovea entrar nell' animo di Tibe
rio, ma vbi bellum ingruat noxios,fimnl er innocentes ; il furore , la rabbia,
& il timore offuscando l'intelletto del Principe , il precipitano nelle crudelt,
& veriitma la sentenza del nostro Auttorc, che etiam innocentes nocent invidi*
impares . Non bisogna , che vno , che habbia havuto domestichezza con va
ribello, con vn Congiurato, si fidi della propria innocenza; perche il Tiran
no in questo caso non guarda punto il termine delle leggi; pi sicuro partito
essendo l'attentamente considerar le conditioni, e fini de' favoriti de' Principi,
&qual sostegno s'appoggi la gratia,che possedono; perche s'ella fondata
s la malvagit , si deve fuggire , come vaa peste contagiosa . Osservisi per
grafia, come molti amici di Seiano si pronosticassero molti'anni avanti la sua
Morte ; Onde Tacito nella fine del lib.4. parlando de' suoi amici, che partiro
no da Napoli sodisfattissimi, disse . Quidam male alacres, quibsu infausti, amicitUgravts cxn m imminebat .
Aceruatim ex eo Anniits Polito , Appius Silanus , Scauro Mameno , simulile
Sabino Caluisio , majeslatis pojlulantur , & Vincianus Pollioni adiiciebatur, ciati genus , ejr quidam summit honoribus . Contremueruntqut Pa
tres ; nam quotas quifque adfinitatis , aut amicitia tot illujlrium virorum%
exfers erat ?
QVando vna Congiura contro vn Principe non ottiene"il suo fine di can
giar la forma dello Stato, perche si scuopre prima dell' essecutioni,
con perfettionarla s'introduca in vece della libert vn novello Tiranno , n'auviene ordinariamente,che s'accenda nell' animo del Tiranno vn fuoco inestiafuibile di crudelt, che non pu estinguersi , che col sangue pi riguardevole
e' Cittadini . Questo si vidde manifestamente in Tiberio , che doppo haver
scoperta la congiura di Seiano, divent vna Tigre, e tutto quello, che d male
fi legge fatto dagli Imperatori Romani doppo la morte di Cesare , certo, che
dalla loia congiura di Bruto, e Cassio si deve riconoscere , perche dubitando*

fopra il feflo Lhro degli Amali di Cornelio Tacita .


4^
che contro di loro non forgeffero nuove congiure , gli caftigavano nella Ti
rannide con la fierezza, e con la crudelt .
Ma perche quefo modo di procedere fu conofciuto finalmente dannofo, effendone pericolato Caligola, Nerone, Dominano, e molti altri, Nerone
fu il primo feguitatopoi dagli altri, eh5 introduce la maniera d'affcurarfi con
la clemenza, non invidiando la vita de' Senatori, perche abbracciando molti
di loro co' parentadi tutte le principali famiglie , con l'ofiefa d'vn iolo s'of
fendeva tutta l'vni verfit, farebbe quefto ftato rimedio opportuno per liberar
l'Imperio dalle congiure, fe l'elettione dell' Imperatore fufle rimafta nelle ma
ni del Senato ; ma havendofi vfurpata queft' uttorit la foldatefca , mando
ogni cofa foflbpra .
Nefeminx quidem exortes perkuli , qua occupando Reipublicx argu non
poterant, oh lacrymas incufabantur ; necataque ej antu Vta
Fufti Gemini Mater,quodfiltj necemflevijjet .
Hac apud Senatum .
OSfervo quella parola di Tacito apud Senatum , che Vitia Madre di Fufio
Gemino f condannata alla morte dal Senato ; Onde fi pu credere, che
haveffe altra colpa , che d'haver femplicemente pianto il figlio , non efl'endo
foliti i Tiranni ancorch crudeliffmi, interdire il pianto de'morti loro con
giunti ; mabifogna penfare , che Vitia fi concitalfe contro l'odio di Tiberio
non col folo pianto, ma con l'effagerare la di lui crudelt ,lamcntandofi dell'
ingiufta perdita del figliolo ; Onde il Senato fteflb la giudicale degna di cali
go . Auditos in funere eius Martin gemtus firvet incufantis, quod caufa exiii) ma.
ritofuijfet; dice Tacito nella Morte di Maffimo fatto morire da Augurio all'hora che ritorn dalla vifita d'Agrippa Poflumo.
Bifogna dunque non folamente contro i Tiranni , ma'fotto qualfivoglia
Principe ricever le loro ingiuftitie per effetti di giufiitiafantiffima.
Vefcularius infdiarum in Libonem internttntius : Marino particpe , Seiantts
Curum Atlicum opprefferat-, quo Utius acceptumJa extmpla
in co/ifultores recidijfc-j .
NEI fecondo libro di queft' Annali parla Tacito della Morte di Drufo Lfbone,e mi meraviglio, come doppo quindici giorni face'fe Tiberio cosi
gran rifentimento, tanto pi che Libone fuaccufaco,cperfeguitato daFirmio
Cato, il quale havendo palefato il fatto Vtfculario , e queito Tiberio, gli
replic, che non occorreva, che Firmio ne regionale con ef'o lui, ma ne trat
tane col medemo Vefculario . Comunque ci ia, imparino da queft' effempio
i Servitori cercare di piacere padroni loro con anioni iionorate . lo fon
per di parere , che Tiberio s0accoig^& , che Vefculario havefle havufo
parte

4j6
Ojfervationi d TrajAh Boccalini
parte nella perfecutione di Libone, che fufie egli ancora feguace di Seiano ;
Onde come huomo fatiofo voleva levarlo dal Mondo . La morte d'Attico
deve eflere confiderata in quella parte degli Annali, che s' perduta . Vedefi
in ogni cafo, che coloro',! che male fi fervono della gratta del Principe , capi
tano Tempre male , effendo foliti i Principi di fodisfare i Popoli con fargli
fpettacoli di miferie.
Ver idem tempia L.Pifo Pentifex rarum in tanta claritadincfato obiti .
Nobilitai, opeSfgefliqite honores pr crimine,^ oh virtmes certijfmHm exitium;
e dice altrove d'vn perfonaggio mal capitato . Kon tamen effugic magni
fortuna pericola ; Et ho detto pi volte in quefte mie fatiche , che la crudelt
de' Tiranni folamente fi rivoltava contro la nobilt , non leggendofi in tutta
quefta hiftoriad'vn fol plebeo mal trattato da Tiberio. Vediamo ancohoggi,che quei Principi, che hanno Feudatari troppo potenti gli vanno abbal
lando con ogni poffbilc artifitio per sfuggir gli artigli crudeli di Tiberio;
poich troppo egli haverebbe difguftato il Popolo con la Morte d'vna per
dona facra, non poco giovj Pifone Tener Pontefice .
[ Nel fecolo panato Ferdinando R de' Romani fece ammazzare il Cardinal
Fra Giorgio Vefcovo di Varadino con difpiacere di tutti i buoni , e f offervato, che tutti quelli, eh' hebbero parte in quella Morte, fecero in breve fpatio di tempo peffimo fine .
Nu/lius fcrv.ilts[enteriti*Jponte auctor, & quoties necefiitas ingrueret
fapienter moderas .
"K"yOn potrei dir quanto fcandalo fi fparga ne' popoli all'hora che vn Prelato, vn Vefcovo, vn Cardinale fi moftra avido di fangue humano, eiTercitando fieramente il Miniftero della Giuftitia contro il dovere della loro
conditione, altro non infegnando la Sacra fcrittura agli Ecclefiaftici , che li
manfuetudine , la piacevolezza, el'humanit, qualit di conforme alla loro
profeffione . Onde la Giuftitia della Corte di Roma non doverebbe nelle co
le criminali efler tanto rigorofa, come quella de' Laici . Enempio di ci ne
diede nel Gentilefimo Livio Trifone, come in quefto luogo n'infegna Tacito.
Sedprecipua ex eo gloria , quod Prtfeftvs Vrbi recens continuar potejlatem,
r injolentia parendi graviorem, mire temperavit .
Mirabile l'artfitio del cavalarizzo riavendo faputo non con le perpe
tue sferzate , ma col femplice tratto della mano , con il lieve cenno
della voce ridurre fopportare allegramente il freno ad vn feroce deftricro .
Quinci doverebbono imparare g' imprudenti Miniftri de' Principi de' noftri
tempi, i quali con perpetui patiboli fi credono di ridurre obbedienti i Popoli,
vedendoli

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacity .


457
vedendosi con prove continue , che gli huomini posti in disperatione dalla
crudelt de' Ministri, sono vsciti alla campagna, empiendo le Provincie di la
dronecci, e sceleraggini.
.
4
Per due capi poi qui s'accresce la lode di Pisone , poich il saper dare so
disfattone al Popolo nella novit d'vn Magistrato cosa altretanto difficile,
quanto sono facili i Popoli disgustarsi dell' introdutione di qualche novella
vsanza nel governo . Il governar poi per lo spatio di zc. Anni vna Communit , senza che alcuno si lamenti della lunghezza vn eccesso non meno di
fortuna, che di bont, tanto pi.che quasi tutti i Ministri per buoni,che siano,
amministrano i loro ossiti) ; acribus imtiisfine iniuriofe.
11 Principe alta fine si stracca , e piace anco lui il goder il riposo, esscndh
questo difetto della stessa natura, che doppo haver fatto nascer l'huomo, per
che ella si pregi di farlo crescer continuamente in bellezza finche si satia final
mente di lui, e poi l'abbandona ; Onde colui, che nella giovinezza sembrava
cosa bellissima agli occhi di tutti , provoca l'altrui nausea nella vecchiezza.
Felice in vero in ogni sua attione fu Clemente Vili, ma molto pi felice pei*
haver havuto Nepotc Pietro Cardinale Aldobrandino , il quale doppo haver
trattati per dieci anni di Pontificato del Zio, tutti i negotij grandi di quella
Corte con tanta vigilanza , seguita hora trattargli , come se questo fusse il
primo anno del Pontificato del Zio . Prudentissima elettione fu parimente
quella del medesimo Pontefice , poich essendo ricaduto alla Chiesa lo Stato
di Ferrara, per fare , che con reciproca sodisfationc, e della Chiesa, e de' Fer
raresi novelli sudditi , passasse questa mutatione di governo , elesse per quella
carica il Cardinale di San Clemente Francesco della nobilissima Casa de*
Conti di San Giorgio Brandata , il quale con infinita consolatone d'ambidue
le parti, h governato quel Ducato .
Devono dunque haver gran riguardo i Principi nelP elettione de' Governi
de' Stati, ma grandissimo in eleggere Ministri de' sudditi nuovi, dovendo esser
forniti pi di destrezza , che di dottrina , con la quale possono acquistarsi la
benevolenza de' Popoli, cbeiiavcndo sempre negli occhi il governo passato,
sono facili rimaner disgustati .
In tempui diligebatur, qui jut redderet, ac fubitis mederctur,feruntsfue ab
Romulo Dentrem Romulium,j>oft ab Tulio Hojlilio Numam
Marcium .
NEgotio gravissimo, e pericolosissimo la promotione di qualche perso
naggio al governo delli Stati in absenza del Principe ; poich se s'eleg
gono soggetti grandi , ingrandiscono la propria fortuna ; se vili , mettono i
rischio la sua auttorit , poich non vengono obbediti . 11 peggior partito
per di tutti lasciar al governo vn huomo forastiero, & odioso , dovendo il
Principe non riguardar meno al proprio gusto , che alla sodisfatione de' sud
diti.
Mmm
Quando

4 }8
Ofservationi di Tr^ano Boccalini
Quando Carlo V. vsci di Spagna per andare alla Corona dell'Imperio di
Germania, lasci al governo della Provincia la Regina sua Madre, ma perche
rcstorono parimente appresto di lei il Cardinale Adriano suo Maestro , el
Ceurio suo Balio, ambidue Fiamenghi , i quali e specialmente il Ceurio , cui
molto piacevano le doble di Spagna col conferir molti offitij propri) Nationali , che dovevano essere delli Spagnoli , si sollevarono Gio: Padiglia , Gior
Bravo, Fernando d'Avalos, e D.Antonio d'Aurgna Vescovo di Z amora, il
Maldonato, D.Pietro Ginnc,& altri Signori principali , ritenendo la Regina
prigione col pretesto d'introdurre la libert delle Republiche Italiane in Spa
gna, concitorono i Popoli ribellarsi con spavento grandissimo dell' Impera
tore, il quale non seppe trovar miglior partito per quietar quella turbolenza,
che l'eleggere Governatore Generale delle Spagne l'Alfnirante di Castiglia
con suprema auttorit , e s'auvidde all'hora quanto per acquietare vn Popolo
sollevato, vaglia la reputatione d'vn Personaggio grande, & amato .
11 medesimo disordine nacque in Fiandra, donde partendo il R di Spagna
Filippo secondo, e dovendo secondo i privilegi) di quelle Provincie lasciar al
suo governo vn Principe del sangue Reale , elesse Madama Margherita Du
chessa di Parma ; ma perche lasci con lei il Cardinal Graivvela Borgognone
odiatissimo appresso i principali Signori di Fiandra , diede occasione alle ri
bellioni, che poi seguirono in quelli Stati .
Ne altra cosa ha pi nociuto agli Spagnoli in Italia , che l'haver mandati
continuamente ne' Governi di Napoli , Sicilia , Milano soggetti Spagnoli , e
per odiosi. Se la successione certa , pu il Principe lasciarvi vn siglio , co
me Carlo V. lasci Filippo in Spagna; ma s'ella incerta , meglio lasciarvi
vn naturai conridente, e di mezana auttorit .
Se il Turco lasciasse vn figliolo al Governo del suo Imperio quando esce i
campagna con l'essercito , potrebbe scorrei la cattiva fortuna di Baiazer con
Selim suo figliolo.
Max rerum fottm ob magaitudintm Papuli, oc tarda legum auxtlit,
sumpfit e Consularibus .
ALcuni hanno biasimato il modo tenuto dalla Republica di Veneria
d'erigere tanti Tribunali , e Giudici ; ma chi considerer la confusione,
e la mala giustitia, che si riceve necessariamente da vn sol Tribunal, aggravato
da soverchi) negotij, come in Roma, si pu dire , che sia il Tribunale dell'Au
ditor della Camera, loder forse la moltitudine de' Giudici di Venetia, e tan
to pi, che essendo separate le giurisditioni de' Magistrati, si toghe le confusionii e s'introduce la sodisfattone de' Popoli*

fopra il Jejld Libro degli Antodi i Cornelio Tacito .


Mejfala Corvintts eam potejlatem , fapaucos intra, dies finem accepitt
qttafi nefcitts exercendi .
H& veduto huOmirti dotti(Tmi, che fono fiafciti infelicillmi ne" loro go
verni . Monfignor de' Roffi f in Roma Decano della Rota mandato da
Sifto V. al Governo di Perugia, fece petfima riufcita ; perci che per dar fodisfatione Popoli, prevedere, e provedere quanto bifogna, conviene, che il Go
vernatore fia dotto in quelle lettere , che non fi trovano ne' libri delle leggi.
Bartolo fteflb trovandoli in Todi offitiale , diede cosi mala fodisfatione , che
gli f forza perfalvarfi , faltar perlefeneftre , e ruggirli ; & pur troppo vero,
che punti LegiJfa}pKrnt Afinus .
Tur Taurus Statilitts, quamquam proveci* <etatc_j .
Dice provetta tttttte per le fatiche . L'et matura ha fempre giuditio mi
gliore, facendo bifogno ad vn Governatore d'ogn' altra cofa, fuorch di
fpiriti vivi . Feliciflmi riefcono quelli, che fomnum, & inerti)** magu oftentant; come di
ce Tacito di Saluftio. Il Cardinale Aleflanirino trovandoli difguftato dal
Padre Fra Sifto Ferri da Lucca Generale della Religione Dominicana, oper
nel Capitolo Generale celebrato in Roma, che fulTe depofto, ma havendoil
Generale vdito, che altro non fe gli opponeva fuorch l'inhabilit al governa
re per la molta podagra , che il travagliava , ditte ; Io mi quieto quello, che
comanda la mia Religione ; ma il Mondo , che s, che gli huomini non l go
vernano con i piedi, intender diverfamente quefta depofitione .
Relatum inde adPatres Quintiliano Tribuno Plebi de libro Siby//a, qua
Canimus Gallits quindecimvir recipit inter cateros ejufdem
vatis" e* de re Senatufconfultum pojlulaverat .
HAnno divert Scrittori diffufamente trattato delle Sibille , e de' libri Si
billini, noi per tanto Gaiamente diremo la ftima grande , in cui furon
teriuti diverfi libri da' Romani .
Al tempo de' R furono cuftoditi da due Senatori , e feguit variamente
iqueft' vfo in fino tempi di Siila , eh' eflendo Dittatore introduce quella
caftodia vn Magiftrato di Dieci Senatori . Quelli libri fi vedevano neh' oc
correnze di granbifogni nelle penurie, nelle peftilenze, quando la Saetta, b
altro prodigio minacciava qualche male quel Popolo . Non poteanl per
publicare al Popolo i Pentimenti de' libri Sibillini nell'occalioni , per le quali
erano ftati letti , fuorch d'ordine del Senato , il quale faceva dar quella rifpfta, ch'era pi accomoda agli occorrenti bifogni della Repuplica ; perci
die i Popoli maraviglifameftte fi quietavano alla volont di quei libri,
M mm a
elfequi-

4o

Ojservationi d Traiano Boccalini


essequivano quanto sapevano esser da quelli comandato . Artifitio belliflmo
per mantenere il Popolo ben sodisfatto , e pronto ad obbedire in ogni oc
correnza .
Cosar modice Tribunum increpans, ignarum antiqui moris oh juventam .
I Castighi , e le pene si danno conforme alla qualit- delle persone , poich
men vergogna senza dubbio sarebbe,, se vn Popolo Maomettano conver
tito di fresco alla fde Christiana ritornasse al vomito, abbandonando la nuo
va Religione ; Ma che l'Inghilterra, la Francia, la Germania, e gran parte del
la Fiandra habbino lasciato il vero culto di Dio , loro tanto maggior biasi
mo, e vergogna, quanto, che si pu dire ad essi le parole medesime, che Tibe
rio rimprovera Gallo ; Scientis. ceremoniarum vetut incerto auttore ante fententiam CoHegvj non vt ajfolet ; Ictloque per Magilros, aflimaioqtte carmine apud infrequentem Senatum egijfet ; Cosi vn Tiberio gentile ha mostrato con quella circospitione, si debbino trattare da gli huomiui i libri Sacri, da quali s'impara il
Vero culto della Religione ; poich torcendo le parole di Tiberio dalla per
sona di Gallo contro gli Inglesi, Fiamenghi , Tedeschi, e Francefi, che fi sono
lasciati , per malitia , per ignoranza sedurre dall' heresie, meritano d'esser
biasimati dagli huomini giuditiosi,havcndo [incerto aultore ante fintcyitiam CoL
legu non vt ajfolet letto per Magilros , aflimatoque carmine apud infrequentem Se
natum) accettati i libri di Lutero, di Calvino , e di mille altri Seduttori pieni
d'vna nuova dottrina , lontana da quella , nella quale sono per tanti Secoli
vissuti i loro progenitori . Qual questo Collegio, che deve eleggere, giu
dicare de' libri Sacri , e determinare i Dogmi della vera Religione, forse vn
Lutero , vn Calvino? Questo Maestro altro non deve essere , (Popoli sedotti)
che il Pontefice Romano , gi tanto stimato , e riverito d vostri Maggior/.
Il numeroso Senato sono i Concili) de' Vescovi, e de' Prelati, questi// deve
ricorrere , essendo la vera Tramontana della Religione, che non vi Jascier
perdere nella confiisione delle tenebre, e dell' heresie, ma v'additer il cami
no sicuro del Paradiso . Se alcuno havess accettato la dottrina di Calvino,
e di Lutero con qualche spirito di salute , e d'haver fatto qualche coosideratione, non vi sarebbe di tanta vergogna ; ma come potete pretendere di sal
varvi in vna vana dottrina , predicata da huomini vilissimi, & ignoranti, e
sostenuta per interesse di stato da Principi mal cauti con la spada, e con la vio
lenza Ma tornando Tiberio , egli non pot con molta ragione per certo
fossrir, che vn ne^otiodi tanto rilievo fusse trattato con tanta negligenza ;
perci che non pu il Principe dar se stesso pi mortai ferita, che di trascu
rar le cose della Religione, che devono essere trattate con sommo decoro .
Simul commonefecit, quia multa vanasub nomine celebri vulgabantur.
ANzi tanto pi f mestieri, che siano auvertiti i Principi,quando che sor
to Titoli Santissimi di dottrine Christiane d'Evangelij , e di Riforme,
hanno

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


461
hanno gli hcretci moderni seminate hereie detestabili ; Ond' convenuto al
Sacro Concilio di Trento di fare vn Indice de' libri degni d'esser levati dal
commercio de' Christian! .
*
Neque habereprivatif liceret .
MI ricordo haver Ietto , che vn R di Francia volle in ogni modo , che
nel suo Regno s'accostumasse laBiblia in linguaggio Francese con mol
to, dispiacere del Sommo Pontefice. Hora qual frutto ne fia nato in quel
Regno, s'e manifestamente veduto"1, essendo le cose della Religione arrivate
segno, che anche le vili feminelle con la rocca in mano, hanno saputo trattar
ne cosi bene, come delle faccende di Casa . Con molta ragione per tanto or
dinarono i Romani , che i libri Sibillini non si.tenessero da privati ; Io vera
mente aborrisco quelli, che in materia di Religione portano essempij de' Tur
chi sottoposti cosi sciocca superstitione . Tutta volta in questo particolare
accennato da Tacito , che non era lecito particolari tener i libri Sibillini,
non posso far dimeno di non lodare il Turchesco instituto, poich havendo il
loro Alcorano scritto in lingua Arabica , hanno sotto gravissime pene prohibito, che non sia traflatato in Turchesco .
Datoque Sacerdotibus negotio , quantum humana ope potuijfent>
vera discernerez ,
Oi habbiamo la nostra Religione Cattolica Romana instituita dal SomJlN mo Sacerdote, e da' Vescovi , e Prelati in tanti Concili) con quella mag
gior diligenza , che possi darsi tra gli huomini , che pi non rimane di che du
bitare, havendo questi definite le dispute , accertate l'opinioni , e spianata
fedeli la strada della vera salute, non mai stato Religione, nella quale si siano
adoperati ne' maggior quantit, ne' maggior qualit d'h uomini grandi della
nostra, alla quale hanno fatto grandissimo torto quelli, che sedotti dall' hr
sie, l'hanno abbandonata per la falsa dottrina d'alcuni pochi vilissimi sedutto
ri ; ma essendo le moderne heresie divenute interesse di stato, non pi da Con
cili) con le dispute,e co' i decreti, ma dagli esserciti con le Armi si ditiniscono .
"'

&amfolitum adversum Imperatorem .

LA fame fa scordare ogni rispetto segno tale , che la stessa paura deliamorte non ha forza di spaventare va Popolo affamato .
Incusavit Magistrattu Patrtfque, quod non publica aucloritatcz
Vopulum corcuijfent .
HAbbiamo di sopra accennato quello, che qui replica esser verissimo, che
i Popoli portano unta veneratione, e rispetto al loro Magistrato supreMmm 3
mo,

46t
Ojservtioiti di Traj*o Boccalini
mo, ch'egli pi habile del Principe stesso frenargli in vn improviso tumulto.
Bisogna per considerare, che il Magistrato, che si mette all'imprese, non habbia havuto parte alcuna nell'abbondanza, e ne grani, per lo quale il Popolo
s' sollever.
Ex qtts Germiniti* prodigentia, apum, ac mollitic vita, amicus Seiant .
Q Vesta sorte d'huomini mirabile per quelli, che macchinano novit, di
gran numero di questi si providde Catilina nella sua Congiura , perci
che g* impoveriti , e non auvezzi patire abbracciano ogn' infelice partito
per vscir di miseria, & cosi grande il desiderio , che hanno di ritornare nello
Stato , dal quale sono caduti per le loro dissolutezze , che s'inducono facil
mente credere riuscibile ogni pi stravagante impresa . Quindi s'applicano
prontamente alle ribellioni/nelle quali habbino speranza di mettere sacco i
beni de' ricchi , e fino s'induchino tentare l'Alchimia , & ogn' altra cosa non
meno, di questa impossibile . Mi soviene , che trovandomi allo Studio di Padoua , hebbi servit nella Casa del Signor Marchese Giacomo Malatesta , il
fratello del quale chiamato Alberto per molti disordini fatti , si trovava in
pessima fortuna ; Egli perci non solamente si diede seguitare vn Alchimista,
nu i lasci aggirare da vn huomo idiota , e d'ingegno maligno , che li diede
ad intendere , che il Mondo ( f questo l'anno 1583. ) doveva andare tutto in
rivolta ; e convertirsi in vna Monarchia vniversale , & capitarne il dominio
nelle mani d'vn suo conoscente, huomo all'hora privatissimo , e di nessuna for
tuna . 11 Signor Alberto adorava, non accarezzava il vecchio, donandoli ci
che haveva . Mi ritrovava vna mattina tavola con il Signor Marchese , il
Signor Alberto, e questo vecchio, e ragionando egli di questa mutatione, che
dovea farsi ; Io gli dimandai , comehavesse preveduto queste cose ; Egli mi
rispose dalla Biblia . All'hora non potei ritenermi dal dirgli, ch'egli era paz
zo ; non si pu scrivere l'alteratione del Signor Alberto contro di me, non havendogli mai potuto persuadere , che quel vecchio era vn furbo , come poi si
scopri poco dopp, havendogli portato via molti denari . All'hora fu, eh' io
conobbi , che gli huomini nobili caduti in povert possono facilmente, esser
girati con le speranze, e tirati dove si vuole . Non bisogna per coftoro sco
prire l'intrinseco delle congiure, basta havergli provati per huomini da fattione, e nel resto seguitare i suoi trattati con huomini giuditiosi, e sagaci.
t^i/ Rttbrio Ftbato tamqu&m dejpenttii rebus Romanis* Panhtrim
ad mifericordiam fugeret .
AMano i Principi, che vivano in guerre scoperte, & in pace , & emulatione
fra loro , come sono hoggi i Francesi , e Spagnoli d'accettare non sola
mente i vassalli, che fuggono l'ira del Principe loro , mai ribelli, e macchiati
'ogni delitto . Cosi D. Antonio Perez Secretano del<R di Spagna sta
ricevuto

fopra il fflo Libro degli Annali di Gemello Tacito .


463
ricevuto da Francefi , fono quefti di grand' vtile all'hora , che fono di fangue
di Regio, perfonaggi di conto . Bifogna per haver riguardo di non fi con
citar contro l'odio de' Principi maggiori con accettar perfone , che fiano in
loro difgratia ; e molto meno poi coloro, che fono ftati partecipi di congiure .
Sane is reperti apud fretum Sicilia-, retra&ttfjtie perCcnturionem, nullas
probabiles caufas longinqua peregrinationis adferebat .
HAnno molti dubitato per qual cagione tanti Signori Romani toflo, che
fentivano vn accula, fi vedevano in difgratia del Principe, fi toglieva
no la vita fenza procurarli con la fuga lo fcampo in luogo ficuro . A queft
venivano sforzati i Senatori, e Cavalieri Romani , perche mori de' confini
dell'Imperio erano pigliati da'foldati ; calamit grande de' fudditi degl'Im
peri], vaghi d'efier infenfibilmente legati , cosi agli Spagnoli non piacque pun
to , che s'aggiungefle alla Corona di Spagna il Regno di Portogallo , dovei
Casigliani fi falvavano nelli loro bifogni . De Romani per fe ne falvava tal
volta alcuno. Onde Aleflandro Gerardini , che fu il primo Vefcovo della
Citt di San Domenico nella nuova Spagna , fcrive nel viaggio, ch'egli fece,
chchavendo la Nave pigliato porto nella Colta d'Africa verfo rifole fortuna
te, egli pafs per curiofitcon alcuni Spagnoli dentro la Terra, per haver cognitione di quei Popoli , e che arrivato fotto il Moine Atlante, vidde vn fallo,
nel quale erano fcritte quefte lettere Romane .
Ego Pauliu lALmilius Caftricus homo Senatoria! , & Confutarti cxm p<ft multa
Senatus , Populique Romani beneficia , invidia Civium laboraverim ( obeft enitit
ejuandoque benefacere ) in Mauritaniam Tingitaniam decejfi , in latcre Monti At>
lantis fubfliti t/dem Apollini T>eo refluiti , domu-m Tempio coniunttam erext, qnt
rivi, quo proceri vbique arborei funt , tjr Antiiles Templi fallus omnia tempora im,
posemm quieta tranfegi , eontetnplationi rerum divinarum , & littern vacando .
Difrite k me , qui poft rem opt'me navatam mali Civibtu traUammi . Vr^flat
er.im in loco filo , & Patria remato vivere , quam in magna Civitim controversa
perpetuo agere licet , matni quandoque honoris proponant . Ego vero non pomi iengius a Patria fugere,fi potuijjim,longtus ftgipm ; TempHf habui , quo vivens , man
davi h*c in marmore fcribere , fculptore mecum manente . Ego Paulus tsmilius
Libertus ad lacrimai reliilusfculptore ab isSLde Apollints difiedentc, monumento im
perlilo remanente , & mormo Paulo lAlmilio AntiHite , htc pottea additi ; Paulina
csmilium herum meum odio Domitiani Augutti Vefpafiani Imperatori filii labor#Jfe, & tota faflione Principi ob virtutes ei adverfante Vrbe Roma fugijfefub Monte
jitlante Sanilijftme vixif[e,& cum magno Populi Atlantici luftu funttum vita fkijfei
primum ffervi Tratavi C<tfari Augnili Iimperatori ,

Poflquam

4^4

" Offervatoni di Trajano Boccalini


Pojlquam injlabat Virginum &tat .

FEliciffima , & infelici (Tma altre fi all'et noftra fiata l'Infanta di Spagna
maritata all'Arciduca Alberto, non havendo il R per g' intereffi grandiffimi di Stato potuto maritarla giovine. Octorrcndo per fimiglianti cafi,
deve ogni Principe imitar la prudenza del R Filippo , che diede qucfia Tua
figlia tutte le potbili fodisfationi , perche patientemente tolerafle cofi lunga
Virginit . "
Vinicio Oppidanum genus , Calibus ortus , Patre atque Avo Confularibus, cateraque Equejlri familia erant , mitis ingemo-, & compta facundi* , Caf
fitti Plebei Rom* generis > verum antiqui , honoratique , & fevera Patris
difctplina edittittsfacilitate fiepius, quam indnjria commcndabatttr .
COnofciamo hora meglio quello, che di fopra habbiamo detto intorno
quelle parole ; cuteris tnortalibus in eo ftare conftta , quid fbi conducere parent, Principum diverfm effefortem,quibus precipue rerum ad formata dirigendam.
Moftrando, che i privati mlto pi, che i Principi attendono far quelle cofe,
che detta loro la propria reputatione, fervendo al privato l'honore per patri... monio. Ma il Principe libero da tutte le altre pafloni , attende (blamente
agi' intereffi . Quelli due foggetti non.pareano punto degni di fangue Re
gio; Onde fe Tiberio non difegndi contraercon loro parentado , fi vidde,
che attefe pi aH'interefTe, che alla reputatione , eleggendo giovani d'animo
<juieto, incapaci di nutrire vafte fperanze, con che atficur fe ftefl, e a\ fuccePTore, che volta lafciarfi lo Stato . Quello doverebbe far ogni Principe,che
habbia fucceffione virile, ma quando non hanno,che vna fola figliola femitia,
devono darla al pi valorofo (oggetto, che fi trovi ne' fuoi fiati, al pi {fret
to parente, come prudentemente fece Augufto
Levi cum honore juvenunt .
MOlte volte habbiamo detto, che Tiberio s' doluto, che il Seaato riabbi
tirato all'ambitione l'animo de' giovani fuoi Nepori ; -^cbeeglinon
voleva fuegliar l'animo di quelli Signori, come haveva con tanta imprudenza
tirato quello di Seiano .
Come altri s'accorge , eh' vno in gratia del Principe, fubito gli fi dona,
altro non facendo il favor del Principe , che darfeguito al favorito, e le lodi
altro non fono, che fcintille di viliffimo fuoco , che accendono Pefcad'vn ani
mo ambitiofo . Si trovava il Cardinale Scipione Gonzaga allo Studio di Padoua ancor giovinetto ; Occorfe , che Torquato Taffo trovandoti anch' egli
allo ftudiojfacefle alcune Poefie,che piacquero di modo al Signor Scipione,

sopra ilseflo Libr degli Afidali di Cornelio Tacito.


4<fy.
che dando soverchie lodi al Tasso, f cagione, ch'egli ancora affaticasse in ma
niera il suo bellissimo ingegno , che manc poco, che col suo soverchio pre
tare, e scrivere giorno, e notte, non impaziss .
Leone X. Pontefice era cosi bell'humore, che faceva impazzire g' ingegni
de' letterati con le soverchie lodi, che dava loro .
Et ojfenjtones oh Rempubl. captai .
Io per regnare , che per questo egli s'era tirato adosso gli odij implaca
c bili, non per servigio della Republica .
Atque Marco Prafelus, Trbunorumque ,& Centurionum paucifecum
iitroirent, quoties curiam ingrederetur,petivit .
TAnto pi si manifesta vero quello, ch'io h detto altrove, che l'inhumanit di Tiberio era frutto della Congiura di Casso , e Bruto ; poich si
vede, ch'essendo stato ammazzato Cesare nella Curia, Tiberio voleva entrar
vi con provisione tal d'huomini, che ogn' vno si spaventasse dal congiurarli
contro . Qui parimente si conosce esser vero , che Tiberio si parti di Roma
per lo dubbio, che haveva di perire in qualche Congiura e per ci dimanda
va tante sicurezze .
Tacoque large, & fine prafcriptione generis, aut numeri Senatufconfulto .
SEverissimo animo mostrano coloro , che non havcndo animo d'offendere
alcuno , concedono molto pi di quello, che si chiede , se bene anco que
sto , come h detto altrove vero segno di voler ingannare altrui , cosi col
concederli ogni cosa, che seppe dimandare, ingann il R Henrico 1 1 1. il Du
ca di Ghisa .
Ne tetta quidem Vrbs adeo publicum Concilium nunquam adiit, devi
;. plerumque itineribus arnbigens patriam, & declinans .
' I manifestera meglio queste parole quello , che dinanzi habbiamo detto,
y che la vera:cagione dell' absenza di Tiberio dalla Citt di Roma, f il ti
more, cbe.gliihavca di qualche congiura ; perche si vede , ch'egli estrema
mente desiderava diveder la Patria; ma stimava poi cosa molto pi sicura lo
starsene lontano, bastandogli la veneratione di veder di firori quel luogo, al
quale naturalmente ogn' huomo porta tant' affettion; e bench il potesse as
sicurare la guardia , ch'egli havea acquistata con tanta liberalit , tutta volta
l'ingegno sagacissimo di Tiberio conosceva, che non si trova fortezza , non
guardia , non armatura , che salvi vn Principe dalla disperatione de' Congiu
rati, e che l'amor della Patria f,che li sprezzi la Morte .
Nna
Inuma

Ofservatiom di Trajano BoccaTtm


Interea magna vis accusaiomm in eos irrupit,qui pecunia fattore auflit ahanf
adverfum legem Dicators Ctfar , qua de modo credendi , poffedendique intra Italiam cavetur, omiffam olim, qui privato vfui
bonum publicum pojlponitur.
COtne si vede , che il Principe fa vna legge dannosa al Fisco , dicasi pure,
ch'ella haver curta vita; perci che il successore , e per avidit di dena
ro , e per oscurar la buona fama di quel Principe , ch' stato prodigo verso i
Vassalli , far , che non s'osservi , oltre che i Principi si lasciano persuadere da
loro Ministri quello, che torna loro pi commodo .
La parte della Citt di Roma vn frutto di 12. per cento , Io non ardisco
chiamar vsura cosa permessa da Sommi Pontefici con titolo di compagnia d'of
ficio, e non mai si sono risoluti i Pontefici di provedervi, se bene molti havendo conosciuto il disordine , hanno parlato di farlo ; ma quando hanno consi
derato , che il publico bene di danno al privato, si sono i Papi raffreddati*
stando gran parte delle grosse rendite degli offici) dell' Auditorato, c Camar
lingato della Camera , fondati ne' mandati essecutivi , per i quali per ogni 15.
scudi se ne pagano vicino tre, e mezo di spesa ; maniere in vero troppo esor
bitanti, e degne di corrcttione , non facendosi altro in queste compagnie , che
ingrassar huomini vsurarii, & infruttuosi, disertandosi le famiglie delle persone,
che co' loroimpieghi approfittano il publico *
Miras per arte* rurfum oriebantttr.
NOn si trova Legiflatore cos oculato , che possa dar legge tanto ben eoaditionata, e giusta, che altri non sappia trovare incontinente maniera
d'abusarla, tirandola suoi disegni, e profitti .
Venam a Principe petivere, ejr concedente, annus in pojlerum, fexqtte mnfes
dati quts fecundum jujfa Icgis rationes famiHans quifque compatterei.
IL Principe nel publicar gli editti deve haver consideratione di dar tempo
suoi sudditi , & forastieri di proveder agl'interessi loro ; perci che gra
vemente offenderebbe la sua reputatione quel Principe , che in tempo di nera
all'hora che concorrono nelle lue Citt mercanti, publicasse vn editto, che le
mercantie pagassero nuovi datij, poich verrebbe mancare alla pub\ka fe
de ; ma deve dir tempo, e commodit mercanti di levar le loro mercantie,
per portarle altrove, e pensare, se vogliono poi ritornare all'altre fiere , alle
quali s'impongono nuovi dati}..
JEt qui*

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito.

467

Et quia damnat, bonsque eorum divendit signatura argeniumss,


vel arario attinebatur.
Osservo in questo luogo la fine delle ricchezze de'Senatori,che per ambi
none , & avaritia non fanno persuadere altro , che guerre , e spargimento
di sangue ; poich non facendo altro il soverchio accrescimento o'vna Republica, che chiamarsi contro i Tiranni . Le ricchezze de' Cittadini sono le pri
me pericolare . Osservo parimente , che se bene il cumular tesori di denari
in contanti , che siano otiosi, e cagione di rovina ne' Popoli ; perche nondi
meno si vede, che l'esser Venetia la pi ricca Citt nel Publico , e nel privato,
che hoggi si trovi, riesce di grandissima vtilit allo Stato . Parmi , che l'opi
nione di quelli,che affermano esser dannoso al privato , che il Principe faccia
Tesoro, non sia cosa vera, come si presuppone .
Everso rei familiare, dignitalem, aesamtm praceps dabat .
IN somma le ricchezze fanno gli huomini plebei nobili , e grandi , che tor
nano di nuovo all'ignobilt , & alla bassezza, quando mancano . Onde f
bisogno di confessare, che due sono le Nobilt; vna in astratto , e questa con
siste nelle virt , buoni costumi , & antica descendenza ; l'altra in concreto, e
consiste nelle ricchezze, senza le quali altri tenuto vna bestia tra gli huomi
ni, e non si pu trovare il pi ignorante, e vile huomo di quello, cheha biso
gno delle cose necessarie al suo sostentamento .
Vonec tulit opem Casar-,
Diffusamente in queste mie fatiche ho accennato alcuni modi tenuti da
diversi , per acquistarsi la Tirannide . Hor mai giova di raccontare in
questo gli artifitij, de' quali si servono coloro, che aspirano alla Tirannide . Il
pi vtile questo , che vs Cesare di dispensare al Publico qualche somma di
denari; attione, che Lega con Laccio indissolubile gli animi della Plebe. Chi
poi non h del suo, pu acquistarsi il medemo favore col proporre, che il fac
cia la Republica . Pericle aspir alla Tirannide d'Atene col far dispensare
dal Publico il denaro al Popolo ; Cosi la Casa Medici col dotar molte fami
glie Cittadini poveri, s'acquist somma gratia appresso i Fiorentini .
Gli edifitij publici fatti da Senatori per decoro della Citt sono ancora
fatti instromenti, che inalzano alla Tirannide ; perci che il fabricare f, che
altri trattiene col suo denaro molti operarij, i quali s'affettionano colui,dal
quale gli ricevono, e l'auttore si mostra Magnifico, e liberale d'animo, e vera
mente da Principe ; Onde fino al giorno d'hoggi di s'imitano i Pompei , egli
altri, che fabricorono per sodisfattone de' Popoli edifitij superbi . E poi otti
mo artihtio rajucare i Cittadini conseguire i Magistrati , e le dignit con il
Nnn a
desco-

4 68
,
Offervationi di Trajano Boccalinl
defenJergH ne'Tribunali , comparendo avanti i Ministri Puhlici il procurar
qtieglr offitij, da quali dipende l'abbondanza , il tener aperta la sua Casa tut
ti, l'intenderi con Principi grandi , l'haver sempre l'armi in mano nell' espeditione di guerra, operar in ogni modo di far, chc naschino le parti nella Republica ; perche difficil cosa aspirar al Principato nell' vnione de' Cittadini , &
in somma auvantaggiare in qualche cosa la privata conditione de' Cittadini,
per sollevar se stesso all'eminenza publica ,
Acribus^ vt ferme t.tli.t, initiis, & wjuriofofine-J
PErci che corne si dise da principio , tutte le cose si rallentano nel primo
rigore , c ben difle di sopraTacito 5 etiam iunioribtts tetnpus ,ejiiosenescant .
Ogn' huomo naturalmente si stracca in ogni sua attione , e molto pi presto
degli altri quelli, che pigliano , & incomincianonegotij con troppo- ardore .
Etiam w Pompeiam Macrinam exilinmJatuitur, cujus Maritum Argolicum,
focerum Laconem e primoribus Achxorum Cxfar adjlixerat . Pater
quoque MustrU Eqttes Romanus . VEdasi in quai difncolt si ponga il Principe con la crudelt , mentre la
Morte d'vno partoriscc gli odij di molti ; Onde il 'I iranno spargendo
eontinuamente il sangue de' sudditi in vece d'acurarsi , peggiora sempre U
suo stato .
Paluni erat crimini , quod Theophanem Mitylen&um Proavum eorum
magnas inter intirnos habitiffet .
LOntanissima cagione, e taie, ch' io non poso indurmi crederla . Pure si
sono trovate qualche volta persone , che si sono mosse congiurarecon
tanto lor pericolo contro il Principe per cagioni incredibili ; perci che tra
quelli, che ammazzorono Galeazzo Maria Sforza , vno ne f , che non haveva
altra occasione , che d'haver ricevuta vna sentenza contro in vna causa di certo Benefitio Ecclcsiasiico .
0
Post quos Sextus Marais Hijpamamm ditpmus , defertur imestaffeJrliam>
e SaxoTarpeio deiicitur, ac ne dubium haberetur , magnitudinem
pecunu malo vertijp, aurariafque ejus quamquam publkarentm\
ftbimet Tiberius fepofuit .
ALtrove habbiamo dettOj che sempre, che vn huomo ricco sar punito da
vn Principe , si terra, che le ricehczze di lui, non il delitto il conducano
al precipitio . Ma quest' inraaa niente pi Uberail Principe, che il non toccar le

sopra il sejlo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


469
cr le facolt del condannato -, e certo quelle Citt , che non hanno il Fisco,
come sono nello Stato Ecclesiastico Benevento , e Bologna , godono vn gran
benefitio, elsendo libere dalla rapacit del Principe, e de' Ministri .
lrritatussuppliciiiy cunclos qui carcere attinebatur, accusati societat
cum Seiano , necari jubet :
NEisuno creda mai, che il Tiranno sia per istraccarsi , per sanarsi negli
homicidij , perche egli vn infermo hidropico , che quanto pi sangue
sparge, tanto pi ne spargerebbe ; ma se sia pi vtile al Principe vsare la cru
delt tutta in vn giorno , overo in molti , riabbiamo altrove ragionato , coneludendo , che il Tiranno deve sempre tenere con le crudelt in spavento il
suo Popolo ; ma il Principe deve sempre vscir prestamente dalla severit, ral
legrando i sudditi con qualche spettacolo di recreatione Immanem animum subdola modejlia tegens .
E Del genio di Tiberio disse ; Multarne inditia favitix quamquam fremarunr
erompere ; Et h detto in quel luogo , che quelli , che aspirano qualche
dignit, non si possono ben conoscere , ne buon giuditio si pu fare del Prin
cipe, del genio,e de costumi loro, vivendo egli con artihtio , e nascondendo
la loro incUnatione, che poi si scorge dop haver ottenuta la bramata digni
t . Quinci nasce, che i Principi nelle promotioni Magistrati fanno grandis
simi errori ; e molti Pontefici dopp haver creati Cardinali, e conosciuto il
genio d'alcuni han detto pi volte ; Pmitet mefecijje hominem .
Non darnnatione Matris^non auxiliofiatrum rupia voce.
NOn posso fare Cornelio di non isdegnarmi teco in questo luogo, essen
doti lasciato vscire dalla penna parole, per le quali dimostri quanto ti sii
scordato della tua politica, con la quale fai professione di penetrare nelle pi
intime viscere dell' animo de' Principi; Perci che qual fratello si trova mai,
che si dolesse della Morte de' suoi fratelli, che diventava vita della sua buona
fortuna, e che lo chiamava al governo della Monarchia de' Romani?
Qualem dicm Tiberini induijft, pari habitu band multum
dijantibus verbii .
PArr forse cosa d poco momento quello , che faceva Caligola per insi
nuarsi nella grafia di 1 iberio , & di grandissima considerationc ; poich
allaccia mirabilmente l'animo del Principe il veder, che l'attioni sue venghino imitate, mentre facendosi il contrario , si da ad intendere, che altri le bia
simi , almeno le siano discare. Sono alcuni anni , che vn Papa lev gli ad
ii n n 3
dobba-

47
Ojscrvationi di Trajano Boccalini
dobbamenti delle sue stanze, e si diede digiunare vn giorno della settimana,
pane, e vino, il che f subito imitato con squisitissima diligenza da alcuni Car
dinali. Altri Prelati ancora con molto loro vtile imitando i costumi de' Sora
mi Pontefici, s'hanno acquistato la gratia loro .
Non omiserim prtagium Tiberij de Sergio Galba tum Confule^quem accitumt
& diversi* fermombus pertentatum, postremo Grtcis verhis in hanc
fententiam adlocut/ts . Et tu Galba quandoques
degustabU Imperium.
REplico in questo luogo, eh' io tengo per grandissima simplicit il creder,
che sia possbile per mezo di qualche sciema arrivare sapere le cose fu
ture fuorch per Divina inspiratione . M'induco bene credere , che Tibe
rio d'ingegno sagacissimo prevedesse, che Caligola , chiunque altro del suo
sangue , che li dovesse succedere , era giovine, e che quello stato non havea
punto bisogno di Principe giovine, eh' imparasse di governare con gli arrisiti}
bastevoli vn tant' Imperio ; perci che l'vsar la crudelt , col tempo (lavereb
be partorito troppo nemici, e per consequenza certa rovina .
La piacevolezza sarebbe stata abusata , & apriva la porta alle Congiure;
Onde non era possibile conservar quel dominio lungo tempo in vna famiglia.
Considerava ancora, che se bene i successori del suo sangue fussero stati vecisi,
l'Imperio per non era in stato di ritornare al viver libero, per la molta diluguaglianza de' Cittadini , e per la potenza delle soldatesche . Quindi quel
cauto Imperatore penetrando con la consideratione nelle cose auvenire,
conobbe, che quando l'Imperio fusse vscito dalla Casa de' Giuli), e de Claudi;,
sarebbe caduto nella persona di Galba, e quest'era vna Astrologia giudiciana
d'auveduto Politico, non di falso Mattematico .
Ne Index arcani exijleret .
NOn ha dubbio alcuno , che come Salustio arriv al termine d'esser fatto
consapevole da Tiberio del secreto d'ammazzare Agrippa Postumo, bi
sognava , che necessariamente gli fusse caro . E per cosa molto pericolosa,
che vn Principe confidi vn secreto ad vn huomo privato, solamente introdot
to all'amicitia , & alla confidenza per quella sola attione . H altrove addot
to l'essempio di quel Secretano, che di Francia f mandato in Italia propor
re al Papa , che si facesse R il Cardinale di Vandomo , non il R di Navarra ;
ma perche parue al Papa seditiosa la risposta, f rimandato il Secretarlo senz*
alcuna conclusione; Onde saputosi in Francia il successo , acci che secreto di
tanta importanza non fusse mai propalato al R di Navarra , furono mandati
huomini ad incontrarlo , da quali fu vna notte ammazzato , e poco doppo
mon esso Cardinale .
Quoque

sopra ilsesto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .


gusquc dixerat oracuii vice accipiens, inter intimas amicorum tenet.
10 consiglio quell'Astrologi, a' quali per auventura arrivasse il mio libro, di
ruggire dalla servit d'vn Principe solo , e d'habitar nella Corte , dove sono
molti Signori grandi, come in quella di Roma , & ivi molti Cardinali augu
rare il Papato, & molti Prelati il Cardinalato , che non potendo essere, che
non ve n'indovini qualche duno, s'acquister reputatione , & vtile . Cosi vnpovero virtuoso amico mio , che per fuggire la povert , nella quale egli era
nato , attendeva questa adulatione , si guadagn molto credito in quella
Corte .
Confultufque C<esar anfpe/Iiri Jneret, non erubuit permittere , vitroque incufare casus , qui reutn abftulijfent antequam coram convinceretur,
scilicet medio triennio defuerat tempt [ubetmdi
judicium constilari seni .
TRe considerationi ne suggeriscono queste parole ; la prima , che la pii
essecrabile crudelt , che possa commettere vn Principe negare la se
poltura ad vn reo condannato per qualsivoglia delitto . Et il R di Francia
HenricoIH.f gravemente ripreso, ch'havesse negato la sepoltura al Duca
di Ghisa, & al Cardinale suo fratello , facendoli doppo morte abbrusciare ; la
seconda all'artifitio vsato da Tiberio di dolersi , che non si fusse finito il pro
cesso di questo Senatore avanti la sua Morte . La terza , che se bene in bocca
d'vn privato queste parole sarebbono riuscite spropositate , hanno per vn.
non s che di nobile in quella d'vn Principe .
Vrufus deinde extinguitur, cum[e miferandis aliment , mandendo cubili
tomento, nonum ad diem detinuiffet .
NOn pu il Tiranno comandare morte alcuna, che dia maggior inditio di
fierezza, e di crudelt , che di levare vn cibo ad vn condannato, facen
dolo morir di fame ; purch il Principe s'assicuri ; a 'che fine tant' eccesso
con dar cosi mala sodisfatione Popoli, e rendersi odioso tutti .
Fra l'altre barbare crudelt, comandate da Galeazzo Maria Sforza, vna so
la il rese odiosissimo al suo Stato ; perci che havendo egli dimandato ad vn
Sacerdote, che faceva professione d'Astrologo, quanto tempo regnar dovesse;
l'infelice Sacerdote rispose, vndici anni ; perche parue al Duca il tempo bre
ve , il fece imprigionare , e comand , che non gli fusse portato da mangiare
Onde il misero doppo haver vissuto vndici giorni , cibandosi fino de' proprrj
escrementi) mon . Crudelt- dgna del fine, che fece quel barbaro Duca .
Tradiden

472

Qjservationi di Trajant Boccalini

Tradidere quidem descriptum fuisse, Macroni , fi arma Seiano teutarcntur,


extracium cujodia juvenem ( nam in V. il.it io attinebat ) Ducem
Popul imponercj .
NOn ha dubbio alcuno 3 che Tiberio , conoscendo esser tanto in colmo la
mala sodisfatione vniversale del Popolo assicuravasi, che quando Seiano, ,
egli amici suoi hayesscro voluto difendersi con l'armi in mano, haverebbero,
havuto grandissimo seguito, non conoscendosi egli bastante far loro resisten
za alcuna . Quindi risolse d'oppor loro vn Righetto amato dal Popolo,e s'as- .
sicuro nel medesimo tempo di Druso, esacerbato per la prigionia , e per l'al
tre ingiurie da lui ricevute . Non so per se quando Druso havesse havuto
l'armi in mano ,> fusse stato cosi buono di deporle per tornarsene finalmente
in prigione . Bellissimo essempio di questo habbiamo peli' Imperio Ottoma
no ; perci che vedendo Baiazet, che ALmet suo figlio!^ maggiore gli andava
incontro armato , stim bene di mandargli addosso Selim suo figlio minore,
conoscendolo amatissimo dalla militia ; ma accadde, che havendo Selim de
bellato il fratello, si volt contro il Padre, e discacciatolo di stato, gli tolse
in fine la vita .
Mox quia rumor incedebatfore, & Nuriti , ac Nepoti conciliarctur Cdjarf
fevitiam, quam pxnitentiam ma luit .
I Principi non s'addirano per riconciliarsi; Onde si suol dire , ch'essi non
portano scarpe rappezzate. L'odio in loro inditio di Morte , non che
quando si viene ad essecutioni rigorose ; Onde perche Druso era di quelle
persone, che non s'imprigiorano per rilasciarle, gli convenne morire .
Quo non aliad atrocius vium : adjlitiffe tot per annos , qui vultum gemitus,
occttltitm etiam mttrmur exciperent .
E Prudenza non crudelt di Principe tenersi appresso quello , di cui ha sos
petto , persone , che osservino ogni minima parola , anzi sono obligari i
Principi procurar d'haver (mugliatiti persone nella Corte degli altri. Cosi
gli Spagnoli hanno tenuto molti anni nella Corte di Roma vn huomo saga
cissimo, che notava tutto ci, che vdiva , e vedeva , & havendo vna sol volta
osservato, che Vrbano V I I. stracciava minutamente vn biglietto, mandatoli,
mentre gli dimandava certa gratia , f tenuto , che fusse cagione della morte
del Pontefice .
11 R Filippo teneva appresso di se D.Gio: suo fratello persona, che l'assicu
rava d'ogni cosa. Nerone parimente non solo appresso Britannico, che l'auvisasse d'ogni sua attione , ma teneva dipendente dal suo volere tutta la fami
glia dilui. Questo per si deve fare non tanto per sospetto , che s'habbia di
colui, quanto per conoscere le sue male sodisfationi .
Et potHtJJ

/pra lfejlo Libra degli Annali di Cornelio Tacita ;


Et potuijfe avum audire, legere, in publicum promere, vix fides .
P Icciola crudelt quefta rifpetto all'haver havuto Tiberio cuore di fare
morir di fame vn fuo Nepotc per fempiici fofpetti . E che ha da far que
llo con quello , che habbiamo noi veduto giorni noftri , e de' noftri Padri
Si fono trovati Principi grandi , che per amar lafcivo di Damigelle domeni
che , di donne dishonefte, e dishonorate, per fofpetto di fterilit , che da
loro ftefl poteva elfer cagionata , hanno (cacciato di Cafa le proprie Mogli,
& altri l'hanno ammazzate crudelmente ,
Non mai bifogna fidarfi nell' humanit de* Principi foliti per lo fofpetto
d'ammazzare i Padri, le Madri, i Fratelli, le Mogli , i Figlioli , e chiunque gli (
parano dinanzi, come quelli , che auvezzi al fangue , fapranno in vna campa
gna piena di fangue, c di Cadaveri, frutti della loro ambitione, banchettare,
e vivere allegramente .
Impudicitiam arguens.
HA di fopra Tacito date lodi grandiffime quefta Principeffa : At<jut pfa
Agrippina fatilo commotior ,nifi quod capitate , & Mariti amore, qnam'oit
indomititra animum in bonmn vertebat . E poco doppo ; Con'mx Germanici
Agrippina foecmditate , ac fama Liviatn vxorem Drxj pr&cellcbat ; & altrove.
Neque (porgi venenum in tres poterat (parla de' figli di lei, che voleva Seiano fa
re ammazzare ) egregia citilodnm fide , & pndiciiiam Agrippinam impenetrabili ;
Et in vn altro luogo l'ha lodata d'eftremo giuditio, affermando ancora, che
incaricando Tiberio la medema Agrippina di molte ingiurie , non mai hebbe
ordire d'improverarle l'impudicitia .
Tutto quello io h voluto dire, acci che vegga il lettore , come vn altra
volta oflervai , che quei , che levano la vita ad alcuno .fogliono anche infa
marlo , fpargendo falli rumori per difereditare il morto , e far apparire non
odiofo il loro delitto . Cosi fece Tiberio contro Agrippina , alla quale dop
po Morte diede quella querela, che non mai haveva havuto ardire di darle,
mentre viveva.
Virlibui, feeminarum vitia exuerat .
NEH* animo occupato da travagli , e da negotij gravi , non entra ordina
riamente penfiero di libidine, dominando ella folamcnte gli animi otiofi . Mentre vifle Germanico , hebbe Agrippina vn Marito , che merit tutto il
fuo affetto, e dop morte di lui , ancorch fulfe fiata di genio cattivo , hebbe
tanti travagli per la perfecutionc fatta figlioli, che ad ogn' altra cofa poteva
penfarc, fuorch ad amore .
Ooo
Atta

474

Offervation di Trajano Bocchini

ABa b idgrates, decretumque , vt quinto decimo Kalendas Novembri,


vtriufque necis die peromnes annos donum lovi facraretur.
FV' attione deteftabilc quefta del Senato Romano d'adular con tanto (prezzo dell' humanit di Tiberio il Tiranno poich Nerone impavrito per la
Morte della Madre, ripiglio animo , quando vidde, che il Senato interpretava
virt le fue fceleratezze , e crudelt; perb vn Tiranno pu ridurli quelli fegni in qualfivoglia pi honorato Senato , poich la paura della Morte , e la
brama della vita ; magnis conatibus advcrf maximos animos infringit .
Nec minta inimicitiis Agrippina defenft eroi .
ANcorche gli Aragonefi , & i Catalani fiano acerbi nemici de' Franceii,
nondimeno in quefte vltime calamit della Francia, elfi havevano grandiffimo difgufto d'vdir quei travagli, e s'affliggevano per le rotte , che riceve
vano i Franceii , ancorch rimanefle vincitrice la propria natione Spagnola;
la ragione per era, che l'oflervanza de' loro privilegij,e certo particolari-^
petto, che lor porta i R , nafce dal timore, che hanno li Spagnoli, che quelli
Popoli esacerbati, non fi diano Francefi, procurando , che reftino fodisfarn i
confinanti d'vna cosi poffente natione ; E noi habbiamo di fopra oflervato,
che Augufto honor dell' infegne del Trionfo quei Proconfoli d'Africa, che
rappero Tacfarina, ma chi lo fconfifle , e vccife, non pot haverlo , merc, che
i Principi amano gli huomini in finche n'hanno bifogno .
Vt odium, & grafia defere jtts valuti .
NEH' animo oppreflb da quefte due paffioni non pu dimorar la giuftitia,
ne cos' alcuna di puro , e ottimo giudice . In ogni caufa da ruggini
Giudice idiota; ma peffimo quell'animo d'vn letteratiffimo, ch' dominato
dalle paffioni .
I Principi non caminano nelle cofe grandi con altri piedi, che con quelli
dell' intereffe , e con quefte leggi giudic Carlo V. nelle caufe di Modena, e
Reggio, e del Monferrato pi che conforme al giufto .
Tot luclibmfuneja Civitate,pars moerorisfuit,quod lulia Drufi filia quodam
Neronii vxoris denttpftt in domum Rube/li Blandi , cujus Avum
Tiburiem Equitem Komanum plerique meminerant .
E Di fopra ha detto;'//* quod pr&turam introduxerit commendano ex invidiai
in vn altro luogo parlando diBlefo, che debell Tacfarina, e Tvccife, e
on pot haver gli honori, che confeguirono quelli , che folamente Riaveva
no travagliato , aggiunfe j Scd ncque BUJhs ideo UlnUrivr , & fui tugttm bona
gloriar*

fopn ilfejlo Libro degli Annali d Cornelio Tacito .


475
gloriarti ntendit . E parlando dell' eflequic della Moglie di Caio Giunio, dice
Pigimi Clarifftmarum familiarnqt imagines ante l'au fnnt Marniti Quinti^ , aliane
eiujdem nobilitata nomina ,fd prefttigebant Cajfias , atqae Brutta, et ipjb, qwod eff
gie* eoritm non vifebantar . Quando dunque vn Principe non honora vn fiio
Miniftro di quei gradi, de quali giudicato meritevole da tutto il Popolo, gli
accrefee col difprezzo la gloria. Deve per tanto ogn' vno sforzarli di meri
tarla con la virt, e con l'attioni honorate ; poich il Principe pu ben riconofeer il merito, ma non gi ofcurarlo .
JlecitanturCafaru Utter*, qttls incufabat egregium cfuemque , (jr regendk
exerdtibm idoneum, abnuere id manta .
MOlto giuditiofamente fi fuggono, e fi rifiutano quelle cariche offerte dal
Principe , che fono di gelofia, c di pericolo ; perci che vivendo Tibe
rio con tanto fofpetto de' fuoi efferati , gli huomini prudenti non volevano
efporfi all'accufe de maligni, quelli particolarmente , che hanno emoli ; c ne
mici doverebbono sfuggir fimili offici) . L'iftclVo Imperio Romano fu rifiuta
to da molti, perche fi cominci vedere , che difficilmente altri in quella
grandezza potea mantenerti ficuro dalla crudelt de' foldati . Campfore pa
rimente vedendo l'Imperio de' Mamalucchi foggetto alla^jedefima barbarie
delle foldatefche, ne rifiut la Corona offertali da coloro .
Obiit eodem anno, & Marita Lepidus , de cujta moeratione ,acfapientia
in prioribta librisfata collocavi .
L'Elogio , che f Tacito di coftui , quefo . Hmc ego Lepidum temporibtu
illis graver , ocfapientem virum fuifj'e comperio, nam pleraqxs obfcenis adula-*
tionibus aliorum in melila flexit , neque tamen temperamenti egebat citm .imitabili
dHloritate, <*rgratia apud Tiberium viguerit ; ma perche altrove Tacito f mcntione del medefimo Lepido , dicendo , ch'egli abbracci l'ingiu&ffiraa difefa
di Pifone vecifore di Germanico, rifiutata da molti Senatori , tengo opinione,
ch'egli ruffe non meno buono di fua natura , che prudente per artihtio , ria
vendo con queir attione moftrato , che vn Senatore deve con minor macchia
della fua reputatione, che fia poffibile, bene fi habere cu dominantibus .
>uippe -smilium genus fecttndum honorum Civium , & 1ul cadem famil'u
corruptis moribus, illustri tamenfortuna egere_j .
IN due maniere fi poffono intendere quefte parole, che in tanta corri; trio
nf depravatione de* coftumi, gli huomini di quefte famiglie viveffero mai
Tempre incontaminati, che fe bene elfi s'infettarono de' viti) del Secolo cor
rente, non perdettero gi mai la reputatione ; donde fi trahe, che i viti) fi conofeono pi ne' poveri, che ne' ricchi, e nobili; merc , chele ricchezze
00o a
hanno

47 6
Ojservastoni di Traiano Boccalini
hanno tra le altre buone qualit anche questa di ricoprir le brutture.
Paulo Fabio , Lucio Vitellio Consulibus pojl longum feculorum ambitum,
Avis Phoenix in <^gyptum venit .
DElla fenice, come di pura favola inventata dagl'ingegni curiosi de' Poeti
nella guisa , ch'hanno fatto degli Ippogrifi, de' Tritoni , delle Sirene, &
altre favole migliaia, non ragionaremo; ci baster dire, che di questa mede
sima fenice apparsa in Consolato , parla Dione ancora , il quale nello scrivere
il fatto di Tiberio, mostra d'essersi servito assai del nostro auttore.
Nam promptas ejufmodi mortes , metus carnificisfaciebat , & quia damnati,
publicatis bonis ,fipultura prohibebantur eorum , qui de se Jlatuebant,
humabantur corpora mandant te ( amenta, pretium fejinandi .
H Abbiamo detto, che il Tiranno non pub stabilire il suo dominio con al
tro pi saldo, e sicuro fondamento, che con levarsi dinanzi tutti i Sena
tori grandi , che possono fargli paura , e che quel Tiranno , cui non dar il
cuore di fare vn macello d'huomini, come fece Augusto con la sua proseritione, e Tiberio con tener di continuo le mani insanguinate regner pochi gior
ni, come auvenne Cesare, il quale fu mal consigliato in questo di darsi cre
dere di conservar con la clemenza l'Imperio, che s'havea acquistato con tan
ta crudelt, e con tanto spargimento di sangue Romano; ma perche la conti
nuata crudelt di tante morti induce gli huomini alladisperatione,trovorono
i Tiranni questo bellissimo artifitio di privilegiar la morte volontaria , valu
tando il Testamento . Fingea poscia il Tiranno di dolersi della Morte di lui,
procurata con ostentatione di piet. O infelice conditione di coloro, che
cadono sotto la Tirannide . Questa lettione di Tacito veramente vtile
tutti ; Doverebbe per esser frequentata da quelli, che godono il vivere libe
ro per meglio con lo spavento di tante crudelt stabilirsi nell' affetto della li
bert della Patria , che doppo Dio devono sopra tutte le cose del Mondo
amare .
Osservo in questo luogo, che i Turchi stimano cosa tanto sventurata il mo
rir per mano del Boia per proprio delitto, per sdegno del Principe, che non
solamente non sepelliscono i corpi de' condannati, ma tengono per precetto
di Religione, che sia il medesimo il morire in disfavore del Principe , quanto
il morire in disgrafia di Dio; Onde religiosamente si guardano dall' offender
lo, e l'obbediscono con ogni sommissione, fermamente credendo d'acquistarsi
merito singolarissimo appresso Dio .

Se

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

477

Sed Cosar mifiis ad Senatum litteris , dijferuit mertem fuisse majoribut, quoties dirimerent amicitias, inter dicere domoy eumque fnem gratta povere,
idfe repetivtjj in Labeonem , atque iffum , quia male adminijlrata Pro
vincia , aliorumque criminum vrgebatur ; culpam invidia velavijfc^ r
fruir conterrita vxorc , quam essi nocentem , periculi tamen expertem
fmffL,.
A Tempi nostri i putti vsano questa maniera di procedere di scacciar gli
altri fanciulli dalla Casa loro , quando s'additano insieme . L'amicitie
hoggi d si rifiutano con gli homicidij ; non si mostra con le parole ; e con il
volto lo sdegno , ma parlasi con l'Archibugio , e con il pugnale in mano .
Habbiamo di sopra veduto , che Germanico trovandosi in letto infermo con
sospetto d'esser stato auvelenato da Pisone , poco prima , che morisse componh
EptstoUs , quis amicitia? et remncic.bat ; Tiberio dunque con la solita sagacit
si servi di quest'artifitio per nou tirarsi addosso l'odio del Senato, e del Popo
lo Romano, velando con i pretesti gli homicidij , che gli conveniva ordinare
per sua sicurezza .
Inftgnis nobilitate., & orandis causi.
Osserviamo di gratia in questo luogo lacorrcttula de' nostri tempi, pu
re l'artifitio singolare de' Principi moderni. Era Scarno Senatore d'Il
lustrissima Nobilt , e pure non si vergognava d'attendere all'Auvocatione .
Hoggi di sarebbe aborrito quest' elsercitio da vn Gentil'huomo di nascita
grande, per l'opinione intestata dall' artificio de' Principi, che la Nobilt non
deve essercitarsi in altr' impiego, che nel militare ; ne s'auveggono che la No
bilt acquistata con l'armi e vna falsa Alchimia di reputatione, dove' quella,
che s'acquista con le lettere oro finissimo . Vorrebbero i Principi , che i
Nobili non attendessero all'essercitio delle lettere, perche essendo elle vn oc
chiale, che scuopre i fini, egl' interessi di Stato, torna loro conto , che siano
ignoranti per poterli acciecare con i pretesti dell' honore , e della reputatio
ne, e farli correr precipitosamente al macello delle guerre .
Sed Ubefacit haud minus validum ad exitia Macronis odiumy
qui eafdem artes occultis exercebat .
Pi mordaci sono i Cani , che poco abbaiano , e pi nocivo quel nemico,
che tace . Cosi le febri maligne hanno questo nome , perche ammazza
no gli huomini senza mostrare al di fuori alcun segno ; la ragione perche
altri non si guardano da quelle perscution, delle quali non hanno iolpetto ;
per vengono facilmente colti nella rete oltre ci vn publico nemico poco
0 o o 3*"
ascoltato

478
Ojservattoni di Trajano Beccalini
ascokato dal Principe . 11 nemico occulto anche sotto colore d'ajutare il
compagno , pu asasfinarlo . I maggiori Dottori di questa. scienza fi trovano nella Corte di Roma, nella quale, comc diise il Vendramino Ambasciator
Veneto ; Chi non stato alla scuola, per accorrilsimo , che fia riuscito nell'altre Corti de' Principi grandi, non si pu chiamare huomo compito .
Additis verfibutj qui in Tiberiumfleerentur.
QVelli,che scrivono,devono ester auvertiti di non offender Principi gran
di vivi , e particolarmente il Principe Ioro , & all'hora principalmente,
che sanno , ch' il Principe inclinato malamente verso di loro . Mostr Tiberio nel principio del suo Imperio odio grandisfimo contro Scauro , dicendo Tacito; Scaurum, eut hnplacabiliter irafiebatnr,filentio tranfinifu . Devono
dunque li scritti di ciascheduno efl'er tali , che fl suo Principe , e quelli ancora
dlia propria natione poflno leggerli , senza , che i maligni habbino occasione di dar loro qualche sinistra interpretatione .
Ac tamen accuftores,fifacultas incideret,pnis affciebantur vt Scrviliti,
Corneliafque perdito Scauro famofi .
ECco Partifitio di Tiberio , come vedeva , che il Senato era disgustato per
la moi te di qualche personaggio, gli dava sodisfatione con far pericolarc
gli accusatori. Soglio oslervare in questo luogo,che vn Avocato, che si trovi sotto il Tiranno , deve vivere con costumi schiettistmi , perche cosa pri*
colosisfima l'haver difetti, dove altri postbno notarli .
Et Abu-dius Rufo functts >^dilitatc,d/*m Lentnlo Getulio,fb quo Legoni
srf/teral, periculum facefit, quod is Seiani filium genenwt
dejlinajfct, vitro dxmnttur, atque Vrbe exigitur.
SE Getulio si fusse trovato in Roma, quest' accusa gli sarebbe stata capitale,
ma perche egli era fvorito, & haveva in suo potere vna Provincia con
soldati ; perci molto saggiamente ha schivato il colpo sinistro ; poiche con
molta prudenza fece castigar Tiberio gli accusatori , non dovendosi metter
paura agli huomini grandi, che hanno cariche importanti , ma teneri ben sodisfatti , acci che non tramino qualche turbolenza danno del Principe,
apprestb il quale si veggono disfavoriti .
Getulius ea tempe(latesuperions GermanUlegiones curabat ; miritmque amorern adfectus erat , effuft dmenti* , modicusJveritate , &proximo
, quoque exercitufer Lucium Apronium Socerum non ingratus .
PRudentiffimo dunque su Tiberio in non disgustare vn offitiale , che have
va in poter suo tantJe.frze. Ofervisi in quest* occatone , che vn perso
naggio,

sopra il sesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


4^9
naggio , che ha sotto il Tiranno mito il giorno la vita sul Tavoliere della sorte, deve per armi da difesa acquistarsi l'amore de' suoi soldati , perche il Capi
tano deve esser amato in pace , temuto in guerra , temperando in maniera la
severit e la piacevolezza, che sia temuto senza nota di crudelt, & amato
senza disprezzo . Osserviamo ancora, che la Catedra dell' adherenze di Scia
no col parentado di Getulio veniva ad acquistarsi il suo essercito , quello di
Lucio Apronio suo Suocero. Onde mi meravglie come Tiberio , ch'era
tanto diligente in osservare gli andamenti di Druso , Nerone , & altri del suo
(ngue, russe qui con Seiano tanto addormentato. Faceva Tiberio come
quel giocatore de' scacchi, il quale datosi tutto all'intentionc di fare vn col
po maestro, porge occasione all'altro d'osservare la sua trascuratezza nel nuuneggio dell' altre tavole, e di ferirlo con le proprie mani .
Adfinitatetnfibi cum Seiano bandJponte,sed Consilio Tiberij carpiam .
ANzi doveva Tiberio prohibire , che vno , che haveva la sua vita nclje
mani,i soldati Pretoriani in sua balia, che teneva occasione di benefica
re tante persone, havesse adherenze co' Capitani degli esserciti,e s'imposses
sasse di tant'instromenti dell'Imperio; ma e fatale, che i Principi oculatissimi
anche nelle cose minime rovinino per negligenze grandissime , commesse ne
gli affari importanti .
Deve dunque il Principe prohibir certa vnione di parentadi fra soggetti
grandi del suo stato , e non mai permettere , che s'imparentino con Principi
stranieri, come fecero i Medici con Papa Innocentio,dovc si riconosce la ro
vina di Firenze; Ne il R Filippo doveva permettere la parentela del Princi
pe d'Oranges con PElettor di Sassonia , ne il R di^Francia quello della Gbifarda,con il R di Scotia; si come non ha mai voluto il Re di Spagna accon
sentire, che il Duca di Parma s'accasi con i Gran Duchi di Toscana.
Sibifidem integrar, &fi na/lis infidiis peteretur, mansuram .
PEr difesa della propria vita , e dell' honore , tutte le cose si stimano lecite ;
Non devono moversi i Principi contro loro ossidali grandi senza giuste
cagioni, e conosciute per tali dal Mondo non dar jloro occasione di sollevar
per sua difesa i Popoli , e soldati , che stanno sotto la cura sua, essendosi resi
molti infedeli sforzati dall' ingratitudine , e dalla crudelt del Principe .
Testimonio di questo f Carlo Borbone Principe del sangue Reale di Francia,
soggetto di credito, di molte ricchezze, di merito in Francia, che venne for
zato quell'infausta resoltione di ribellarsi al suo Principe , & al propriojangue dall' avaritia della Madre del R , e dall'ingratitudine d'ambidue . Onde
bench non si possa lodar cosi precipitosa resoltione , merita per qualche
scusa, per la molta occasione, che gliene fu data ; ;
. . -. 1 v.
Succejforem

48

Offervxtiont di Trajano Boccalini


Succejjorem non aliter quxm inditium Mortis accepturum .

VOi , che vi trovate in governo nello Stato d'vn Tiranno crudele , e fofpettofo , non vi lafciate difarmare , ma difendete la voftra vita con l'Ar
mi, e fate, che codi cara la voftra vitad colui, che vuol levarvela . Quelli pe
r che fervono i Principi cosi fatti, doverebbono con maniere , che non putino di gelofia, attendere cattivare l'amor de' Soldati, e de' Popoli, che gover
nano, & all'hora particolarmente , che il Principe vecchio , e lo Stato non ha
fucceffione ficura. Cosi vedendo i Francefi , ch'havevano in mano il gover
no del Proveditor di quel Regno, che il R oltre all'effer travagliato, non haveva fuc ceflori del fuo Corpo , fi fortificarono nel loro governo , dal quale
non fi fon potuti levare , che con l'Armi, con la pace avantaggiofa . Se vn
Principe viene quelli cimenti di non haver effatta obbedienza da vn fuo Miniftro, pronoftico certiffimo della rivolta di quello Stato , come ficuro prefagio delle rovine di Francia , fu che il Governatore del Marchefato di Saluzzo recus di render quel governo al fucceflorc mandato dal R, dicendo, che
jon conofceva alcuno , eh' havefle potuto governare quello Stato per il fuo
R, con maggior fedelt di lui .
Firmarent velutfcedits, quo Principi* ctterarum rerum potiretur, ipfcj
Provinciam retineret .
COfa, che fi deve concedere all'hora, eh' il Principe ha per le mani travagli
pi gravi, come fece Henrico III. co' ribelli collegati in tempo , ch'era
per altre parti travagliatilTimo . Devefi per non s'impregnar in tanrinprefe diffimular qualche cofa e pi tofto moftrar confidenza come feppe far Ti
berio con Getulio dicendo Tacito , che multa gratta manfit. Ma fe il Principe
ha forza di poterzi vendicare , non deve mai fopportare un ingiuria fi
grande , perci che fegno di grandilTma debolezza,e fi da animo ai Gover
natori di fare il fimigliante .
E palefe tutto il Mondo Partifitio grandiffimo vfato dal potente R di
Francia Henrico IV. il quale h avendo ricevuto in grafia i fuoi Baroni ri
belli con conditioni accommodate tutto al tempo che al decoro fi moftr
poi refolutiffimo contro il Duca di Mercurio , e d'Efpernon di voler in mauo
le Provincie, che governavano .
Reputante Tiberio publicumJbi odium.
PRudentiflma refolutione ;f il Principe all'hora ch'egli fcandagliando le
fue forze tra le prime confiderationi, pone prima quella del buon affetto
del Popolo verfo di lui ; perci che non ha havuto mai Principe alcuno eflercito pi potente,, armi pi immenfe, che l'affettioni de' fuoi Popoli, confidcrarionc

fopra il [efio Libro degli Annali di Cornelio Taciti '.


481
rarionc parimente da farfi da quelli , che vogliono aflaltare un Regno .
Carlo V. Imperatore port la Guerra alla Francia in tempo , ch'ella haveva un R Francefco adorato da quella Natione, e perde lo sforzo della Tua
potenza , e la reputatone. Perlo contrario un Duca di Ghifa entr in Tarigi co' pochi compagni , fcaccio Henrico HI. dalla fu feghia Reale,il che
tutte le forze del Mondo non haverebbono potuto fare , fe non in tempo
lungo, e con erffione di fangue grandiffima , quando havefle havuto v^rfo
di lui i Popoli ben affetti . Quindi , che quelli che vogliono follcvarfi la pri
ma Arma che sfodrino d' alienarci Popoli dall' amor del Principe loro ,
con inoltrar l'avaritia delle Gabelle , la debolezza nel defenderli dagli ag
gravi), la prodigalit in gettare i denari , che fi pagano da Ridditi; fe bene
hoggi di per il pi l corre per la ftrada fceleratiffima della diverfit della Re
ligione ; perci che accortili alcuni malvagi] Principi, che altri non pu amar
uno, che non convenga con elfo lui nel fatto imporcantiffimo della Religione
non habbino faputo trovar maggior firada di indebolir la Cafa d'Auftria
in Germania & inFiaudra , e quelladi Valois in Francia , che di feminar per
quelli fiati l'herefia, alienando i fudditi dall' obbedienza non meno della
Chiefa,chede'loro Principi nationali; cafa, che non fepperogli Antichi, e non
hebbero cuore di praticarlo.
Con molta prudenza dunque Tiberio diffimul con Getulio tanta ingiu
ria per la confideratione neceffaria eh' hebbe dall' odio univerfale de' tuoi
Popoli. Quindi fi cava ficuriffimo precetto , che quei Principi , che fi veggono
odiati da loro Popoli , pi degl' altri devono mantener la pace, poich ogni
minima fcintilla di fuoco di difeordia fufficiente fufeitare incendi) gran
dinimi per la mala fodisfatione,e difpofitione de' fudditi; poi che in quei fiati,
che il Principe amato fe nafee qualche turbolenza , tolto fi quieta. Cosi
fu prettamente fanata la piaga delle follevationi di Francia che per altro pa
reva incurabile , non riavendo i Ribelli havuto forza di mantenere il Popol
nelP odio contro il nofeente R amatiffimo dafuoi fudditi. S' ben veduto,
che ogni picciolo accidente ha potuto far follevare i Popoli contro i Franteti
in Italia fenza che n' habbino potuto rimediare. E la ribellione di Fiandra
tanto oftinata contro il R Filippo , non fiata cagionata da altro che dall'
odio di quei Popoli contro Spagnoli. Cosi i R di Napoli vedendoli venir
contro Carlo Vili, e conofeenao il Popolo Napolitano mal inclinato verfo
le perfonc loro , fi tennero perduti prima di vedere il nemico .
LMagifquefama quam vi , fiare res fuas.
TEnendofi per fermo , che il fondamento della grandezza de' Principi lia
l'amor de' Popoli , ne fegue neceifariamente , che chi non ha quefto, do
mina pi tofto con la reputatone , che con la forza , mancandovi folamente
uno eh' habbia ordine di cominciare . Qitodque in tali re ( dice Tacito ) dtfficilijjmum prima vox ; potrebbe per dirmi alcuno , che gl' Italiani hanno pur
Ppp
in

4?x
Ojservastoni di Trajano Boccalini
in odio gli Spagnoli , questi in ogni modo signoreggiano in Italia . La ragione
s' , che il Rdi Spagna domina in Italia per la fedelt della suaNatione , e
con la forza di tanti Regni , che se un solo Regno di Napoli , un sol Ducato
di Milano havessero li Spagnoli, non dominarebbono gl'Italiani , e ben che
habbino ancora tanti Regni , non perci potrebbono continuare nel dominio,qudo havessero gl' Italiani Principi grandi confinanti,da quali potessero
esser ajutati ne' loro bisogni. Pare me , che sia vero quello , che altrove
dice Tacito ; Nihil tam instabile ac flitxnm, ejuam fama potenti* non sua vi ntx.
Il dominio de' Principi crudeli avari, e poco grati nasce dalla disunione , che
regnane' Popoli,perche come questi si risolvono, di non obbedire,f bisogno,
che lungo andare i Principi la perdino, come s' veduto , ne' Popoli d'Olan
da e Zelanda.
Mobiles Parthi in Vrbem venere-, ignaro Rege Artabano .
INditio di grandissima trascuratezza di Artabano , che non seppe armare
il suo stato d' edetti , che prohibissero a' suoi sudditi l'amicitia , non che la
familiarit con Principi tanto sospetti , come erano lui i Romani . Oltre
che quel Principe , eh ha nel suo stato nobilt riguardevole & habile tur
barla publica pace , deve usar coni suoi Baroni quella medema diligenza,
che teneva Tiberio coni Senatori , de quali teneva , investigando ogni loro
ascoso persiero, non che l'attioni manifeste.

s metu Germanici fidus Romans .


TRovo, che in due modi si cagiona l'infedelt de' Principi verso loro con
federati, perche cessi il timore, che gli mantiene in fede, perche ilomore s'accresca .

Cosi Artabano vedendo indebolita la potenza de' Romani per la Morte


di Germanico , e la vecchiezza di Tiberio , deposto il timore , si dispose alla.
Novit .
Per lo contrario la Casa Medici s'alien dalli Spagnoli , quando s'auvidde,
ch'aspiravano con la rovina di Francia alla Monarchia d'Italia. Adunque
creda ogni Principe, che mancandoli le forze , gli mancheranno tutti quei
confederati,& amici, ch'egli si manteneva fedeli con lo spavento delle sue Ar
mi . A Francesi mancata la confederatione, & amkitia di Lorena , e di Sa
voia per essersi scemata la reputatione delle forze di quel grandissimo Regno ;
perche in somma si deve procurar conservarsi gli amici con i medesimi meriti,
che si sono acquistati .
Hoggi non mancano molti d'adorare la grandezza di Spagna, perche si
conserva in reputatione ; ma se questo punto mancasse, subito si scoprirebbero
nemici di quella Monarchia .

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito

48}

*squabilis in suos .
I Principi in somma vivono pi conforme ai loro interessi, ne' quali consiste,
e si ferma la complessione, & il genio loro ; Felice quel Popolo , ch' gover
nato da vn Principe , eh' ha qualche timore di lui , che se la Francia non si suste
trovata in tanti travagli non mai haverebbe l'Aragona provate dal suo R tan
te calamit . E g' Italiani sono tanto peggio trattati dagli Spagnoli , quanto
essi temono meno, e pi s'assicurorono delle loro ribellioni .
Sdvitiam in populares sumpjtt.
LA rapacit, la lussuria sono viti) detestabili in vn Principe, ma pi di tutto
il rende odioso , & aborrito da sudditi la crudelt , eh' ha cagionate tante
rovine nel sangue de' Principi , rivoltandosi finalmente contro quelli, che
l'hanno essercitata ; perci che se nel Principe non si pu amar la severit an
corch ella sia dentro i termini della giustitia, s'ha in estremo horrore l'avidit
del sangue . Ama il Popolo la mansuetudine, e vuole il suo Principe benigno,
e grato nell'vdienze , che sappia compatire , perdonare , e castigare anche
tempo il delitto, secondo la qualit del fallo , e della persona; ma se bene tutti
i Principi devono bavere quest' auvertenza , conviene per , che l'habbino
quelli, che tengono ne loro Stati numero grande di Nobilt, che si pu profit
tare della mala sodisfatione de' Popoli , poich questi nobili Parti mai haverebbono havuto tanto ardire, se il R suste stato amato da suoi Popoli .
Fretta bell-, qux secunda adversum circumjectas nationes exercuerat .
QVindi , che f bisogno, che i Principi stiino ad osservare l'attioni de' lo
ro confinanti,che hanno lungamente essercitate FArmi,se ledepongona
con perdita, con vittoria, e con quali acquisti, con qual militia , e con qual
fine li sia fornita la guerra. Tutte cose, che deve considerare con diligenza
esquisita j perci che le vittorie assicurano il Principe , che ha pensiero d'at
tendere ad imprese maggiori, come la vittoria di Persia assicur Amurat.per
attendere alla guerra d'Vngaria , e con quel mezo apri la porta agli acquisti
di Germania, e d'Italia . Cosi la guerra di Francia apri al R Cattolico Filip
po secondo la porta per arrivare alla Monarchia d'Europa : le vittorie ancora
sollevano i Principi, egl' invitano ad imprese maggiori, accendono, in loro la
sete del dominare; Quindi gli Spagnoli gi 130. anni poco meno che incogni
ti^ Mondo con le spesse vittorie, eh' hebbero, s'accinsero ad imprese glorio
se (cosi chiamano i Principi loro ladronecci ) quasi in tutte le parti del
Mondo .
Si rendono in questa maniera i sudditi bellicosi, e si f tremenda la propria
reputatione . Quindi che Artabano assicuratosi da ogni parte da nemici,
Ppp a
intra-

OfjirvAttorti di Trdjano BeccAini


intraprese di guerreggiare coni Romani, per acquistare gli Stati suoi confi
nanti da loro posseduti .

Simul veteres Persarum, ac Macedonum ijeque invasurum pofsejsa Cyro , &


posi AlexAndro pervAniloquentiAm, ac minas jAciebAt .
POco intendenti delle cose politiche si mostrano quelli , che si ridono de"
Titoli, che vsanoi Principi de' Stati, che non mai possedettero; ma que
sto, che sembra vanit, ha legittimo fondamento di prudenza , poich le pre
tensioni degli Stati non si devono mai perdere . Quindi il Turco stesso con la
possessione dell' Imperio Greco pretende anche d'esser vero herede dell'Im
perio Romano . Cosi il R di Spagna si chiama Re di Gicrusalem , & altri
Principi d'altri luoghi non mai da loro posseduti , per conservatione delle lo
ro giurisditioni, le quali quando mancano, si ricorre quello in futnrna forttt.
ria id tccjHim qiiod validius ; &sua retinere privata dornits, de alienti cenare regia,
lans est .
A chi ha forza da farsi le leggi da se stesso , non mancano pretesti per levar
lo stato ad altri, & i Romani se ne servirono Con tanta auvedutezza, che effet
ti di santissima Eucharistia parevano i ladronecci degli stati altrui ; E questa
vna polvere , che si getta negli occhi della plebe per mantener Principi il
credito , e fare , che i soldati combattano pi volontieri , stimando di servire
alla giustitia .
Sed PArthis miitendi fecretos nuncios valdipnms Aucorfuit Sinnares,
insigniftmili* ac perinde opibm .
E Cco il frutto della presenza de' sudditi grandi, i quali con molta ragione
vengono chiamati peste degli stati ; perci che questi non potendo sof
frire di non poter tutto quello , che vogliono , accendono di quei fuoc/si di
turbolenze, che gli Avoli , e Padri nostri viddero nel Regno di Napoli, e noi
habbiamo veduti in Francia', & in Fiandra . Questi opprimono i Popoli in
guisa, che colui, che non ha vedute l'afflittioni de' sudditi, de' Baroni Romani,
e Napolitani , indotti dalle loro rapacit agli vltimi confini di miseria ; ma
perche de' Baroni altrove s' bastevolmente discorso, soggiunger solamente,
che essendo ( al parer d'Homero) il Principe Pastore , deve trattar dolcemeate i sudditi, & essi parimente devono esser obbedienti , come le pecore, che
alla voce sola del loro Pastore si muovono, si fermano, e pascolano, e si ritira
no . Osservo ancora con quest' occasione, che in tutti gli Stati si trovano del
le cose fatali, che l'inquietano . Lo Stato Ecclesiastico ha.gli Orsini, e Colonnesi ; Napolitani , Sanscvcrini; Francia i Ghisi , & altre famiglie in altre Pro
vincie hanno suscitate sollevationi infinite . Notate di graria quelle parole
insigni familia ; che vuol dire vn soggetto grande , e nobile di parentado, e di
seguito . 11 Turco per non far naufragio in questo scoglio , scrvesi d'vn pre. *
testo

sopra ilfejlo Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


485
testo saluberrimo ; perche non conferisce ad alcun Turco nativo l'importanti
cariche della guerra , e della pace , per non allevarsi di queste serpi in seno .
Quest' huomini grandi, che alcuni Scrittori chiamano gli ossi degli Stati , che
sostentano vna macchina d'vna gran Monarchia (cos apunto il Principe non
pu molte volte roderle) sono formati da' Principi steisi , donando loro non
solamente i Feudi , e le ricchezze , ma la gloria , con la quale acquistano la ri
verenza, el seguito .
I Colonnesi, gli Orsini, i Sanseverini, & Oranges fono state fatture de' Prin
cipi stessi, che se ne sono poi veduti travagliati . Sopra tutto devono auveitire i Principi di non lasciar imparentar troppo altamente i lor sudditi nobi
li ; Onde li Spagnoli molto accortamente non lasciano crescer alcun Barone
Italiano loro vassallo , e fu in vero cosa ridicola , che al Principe d'Avellino,
che haveva tanto merito in Fiandra , non dassero alcuna ricompensa , che vii
Ordine di Cavaleria .
*
Et proximus httic Abdus, ademp* mrilitatis .
QVando Sinace havesse eletto Abdo per suo compagno per vsurpargli lo
siato col pretesto della nascita Regia, sarebbe stato molto pi auveduto
del Duca di Ghisa, il quale hebbe nella sua ribellione compagni maggiori, e
pi potenti di lui , & il Duca d'Vmena fece conoscere questa verit quando
nel!' elettione del suo R amaramente si dolse esser posposto al tglio del Du
ca, che Sinace elesse prudentemente vno , che non havendo figlioli , poteva
tutto impiegarsi in suo servigio .
Non dejpecum id apud Barbaros, vltroque potentiam habet .

NEH' Asia si sono trovati sempre Principi, che si fono serviti degli Eunuchi,
e certo con assai buon consiglio, essendone vsciti di loro molti Capitani
valorosi, e grandi .
La Casa Ottomana oltre all haverne havuti molti di grandissima stima,
hoggi ancora se ne serve non solamente per il governo de' Serrargli delle
donne , ma per la cura della persona del Principe . Molti scrittori , e Xenofonte in particolare lodano molto il ministero di costoro , perche non haven
do figlioli , manca a' loro l'ambitione di aggrandirsi , e sono essenti dal mag
gior incentivojche travagli rhuomo,ci quello della libidine .
Quia nentinem gentis Arfacidarumfummo, rei imponerepoteraut .
PEr sollevar facilmente vn Popolo , bastano pochi pretesti speciosi, de' qua
le s' altrove ragionato , come la libert de' privilegi), l'imposidone delle
Gabelle, la soverchia auttoritde' favoriti; ma come si tratta della sollevatione della nobilt ci bisogna maggior artisitio , convieti servirsi del' mezo di
.1 V- > '
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qualche

4 S
OfferAttoni d Trajano Boccalini
qualche soggetto del' sangue reale , di qualche Principe grande straniero,
perche aborriscono i nobili d'entrare in qualche cimento, che polla condurgli
ad obbedire ad vn loro vguale . Cosi li Spagnoli sagacissimi artefici d'ogni
macchinatione nella ribellione di Francia, portorono avanti quasi per. inse
gna di hosteria il Cardinal Borbone vecchio decrepito , e con questo pretesto
vollero dar ad intendere alla Nobilt , che li sine di quella sollevatione era
di assicurare la successione del Regno in vna persona Catolica del sangue Re
gio , occultando lo scopo.al quale tendevano i loro disegni di far Regina Isa
bella figlia del proprio Re , che finalmente discoperto , and ogni cosa in ro
vina . Cosi questi Baroni Parti volevano scacciare solamente Artabano dallo
stato,e Sinace, se pure haveva altra volont,la teneva nascosta.
Replico in questo luogo quello , che ho raccordato altrove che malamen
te si consiglia vn Barone pigliando l'armi contro il suo Principe per farne uno
a' suo gusto ; poi che l'eletto dalui gli sar ben obligato , ma gli sar ancora
acerbissimo nemico , dubitando non provare anch'egli la medesima fortuna
come si vedde nel Regno di Napoli . Deve per colui che chiama contro il
proprio Principe vn forastiero ( s'el f veramente eh' egli regni ) diirmarsi
subito, e non tenerlo in paura, ma se haintentione diversa, non deponga mai
l'Armi , ma trattenga il nuovo R in termini di non poter assolutamente dis
porre delle forze del Regno . Quest' auvertenza hebbe il Principe d' Oran
ges all'hora , ch'egli chiamo in Fiandra il Duca d'Alansone, e l'Arciduca Mattias . Onde ambidue si dolsero d'esser stati chiamati quella grandezza per
esser ministri della sua ambitione . Cosi ancora il Gran Cancelliere della Po
lonia Principe prudentislmo fra tutti glihuomini della sua et , dopphaver da quel Regno scacciato Massimiliano , e fattone R il Principe di Suetia,
s' mantenuto sempre armato,e sempre grande nella grafia del R.
InterfeBis ab Artabanoflerifqtte_j.
COnfesso , che i Principi,che sogliono stabilire il loro dominio con la mor- 1
te de' congiunti, commettono una barbara crudelt , ma non si pu, che
deplorare la necessit , che gli sforza ad assicurargli la quiete del dominio
col proprio sangue ; perci che \a, pianta del sangue reale e' di tal natura, die
con la spessezza de' rami non produce troppo buon frutto ; onde il troncar
ne alcuni rami superflui non impiet cosi grande , come pare , ma tal volta e'
carit de' Principi verso i Popoli . Questa anche la ragione , che negli stati
elettivi amano i Principi d'haver vn sol successore per toglier l'occaione,
che altri col pretesto del sangue reale , non mandi lo stato sossopra . Il Turco
con ammazzare i fratelli.e Nepoti, induce i sudditi termina, che non posso
no far di meno di non obbedire , non havendo alcuno del sangue Reale , al
quale possmodar lo stato . Quindi nasce la cagione , per la quale Tiberio
fece ammazzare Agrippa , e tanti altri del suo sangue, riducendo a' segno tale
lo stato che negli ultimi giorni della sua vita non gli rest per la successione

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


487
dell' Imperio altro,che Caligola figlio di Germanico , & vn suo picciolo d
pote figlio di Druso .
^s4itt nondum adulti).
LA Casa Ottomana, come altre volte s' detto , tanto solamente conserva
la vita a' parenti dell' Imperatore , quanto egli dimora ad riavere figlieli.
& osservare di lasciar sempre in Vita minori d'et' come anco fece Artabano ; conditione in vero infelicissima de' Principi , poi che non estendo al mon
do la maggior ricchezza di quella del proprio sangue ; sono essi costretti a'
tener per maggiori nemici i pi congiunti All' hora per hanno i Principi
sospetto grandissimo de' proprij tigli , quando sono grandi , all'hora , eh' essi
sono ancora giovini , come intervenne a Filippo li. col Principe Carlo suo
figliolo. <
Oslerviamo in questo luogo, che quelli , che congiurano contro vn Princi
pe , devono haver riguardo alla qualit di colui , che vogliono introdurre
nello stato per vedere se meriti , che altri si ponga per lui a' tanto rischio di
scacciare vn Principe regnante , che ha nelle mani tutti gli stromenti della
stato
Vt gentts Arsaci' .
ANzi quelli.che vogliono rovinare vn stato, come h detto aItrove,si ser
vono di questo mezo di darlo ad vn altro Principe pur del sangue ; ma t
Popoli non devono comportarlo ; perci che non si pu imaginare quanto
sia dannosa ad vn stato il levar l'ordine della successione . I Principi si devo
no ricever da Dio,e dalla natura , & felicit estrema de' Francesi, che nessun
altro possa aspirar alla Corona, che il Primogenito; perche con la turbatione
di quest' ordine, ogni cosa v in rovina , come s' esperimentato all'hora, che
li Spagnoli con dimandar vn R Cattolico , mandavono sossopra tutto quel
Regno.
Tengasi pure per massima indubitata , ch' molto meglio haver vn Prin
cipe ancorch Tiranno^ sceleratifsimo,che porsi nella guerra per scacciarlo,
te introdurvi altro* del medesimo sangue, forastiero.
Consijs y & afin res extemas moliri arma procul haberz_j.
VTilissimo precetto politico tener , come suol dirsi il fuoco lontano
dalla suaCaCi ; ma questa sentenza ha bisogno d'alcune dichiaratione
E cosa verissima, che i Principi,che temono della potenza d'vn altro Principe,,
devono cercare di mantenerlo occupato in gaerre lontane affine di non re
stare sua preda . Conosce ogn' vno , eh' il contrapeso della potenza Spagnola/ono i Francesi; fior* vedendo i Principi Christiani , che doppo la fatai
,
morte

4$8
'
offrvatiom d Trajarto Boccalini
morte d'Henrico IT. quel Regno caduto in mano di R fanciulli , e gli
Spagnoli attendevano fomentare i mali humori delle turbolenze , che l'a
gitavano, conoscendo caduto talla equalit il contrapeso , perche non cadessi
in mano loro tutta l'Italia , per tenerli occupati in qualche guerra lontana
suscitorono le sollevatioui di Fiandra , che sono state Pvnica salute d'Italia.
E' ben per vero , che cosa molto pericolosa quando g' inferiori s'irrstanp
contro vn Principe potente ; perci che gli Spagnoli potentissimi : per te richezze dell' Indie , e per tanti Regni,che posseggono pieni di genti armigere,
hanno fatte altissime vendette prima contro Pio IV ; poi contro i R di
Francia , e la Regina d'Ingilterra prendendo ad odiare inplacabilmcnte il
Gran Duca di Toscana.
F ancora bisogno auvertire, che il fuoco sia lontano, che s" vicino facil
cosa, che s'accenda nelli stati proprij, come hanno con loro gravissimo danno
provato i Francesi, i Tedeschi, & altri confinanti alla Fiandra . Ma sopra ogni
cosa li deve fuggire d'accender fuochi d'heresie negli stati vicini ; perche questa vna peste , che facilmente serpe , e dilata ; Onde mi ricordo haver letto
vna lettera del negotiato di Monsignor Vescovo di Viterbo, scritta Pio IV.
nella sua Nuntiatura , nella quale f\ diceva, che Sua Santit doveva auvisarc
l'Ambasciatore del R Cattolico, che non compliva quel R il fomentar, co
me faceva, l'heresia di quel Regno con i denari, che pagava al R di Navarra,
& altri Capi d'heresia, portando pericolo grandissimo , che ben tosto se n'ac
cendeva la Fiandra , come segui . Nessuna cosa ha maggiormente nociuto
all'Italia, che gli ajuti , che furono dati Ferdinando contro i Mori; perche
quel picciol numero d'Arabi neri , che occupavano una remotissima parte
d'Europa , si sono convertiti nelle molte e dannosissime hefsie de' nostri tempi;poila paura della mostruosa potenza di Carlo V.'fu lavera cagione dek
presenti heresie . Vsano ancora i Principi d'accender fuoco non per haver
l'Armi nemiche lontane; ma per poter essercitar le proprie , cercando occa
sione d'aggrandir lo-ftato come fecero i Vcnetiani-, i quali chiamorono il Rt
di Francia in Italia per occupare alcune Citt di Lombardia , i'adprdrono
parimente per tener altri in spesa , & indebolirli , come fecero li Spagnoli,
quando si collegorono con i medesimi Vcnetiani contro il Turco .
Intere* cognite mftdijsy Artab&nus tardari man.
DI grandissimo spavento sono Principe le congiure de' loro Baroni , &
accade tal vola , che quello sar stato vna semplice temerit d'vn solo,
ancorch il Principe il conosca ; tutta volta non pu creder, che altri non ci
habbi mano quakhe Principe forastriere , valendo ogni mediocre nemico di
Casa per vn Principe potente forastiero ; che per ci s' veduto quanto i
Duchi di Ghisa , e d'Vmena , & i Principi d'Oranges , e ne tempi pi lontani i
Principi di Taranto,di Salerno,e di Bisignano, habbino potuto contro i Prin
cipe loro . Tal hora temporeggiano i Principi in casi funiglianti non per
paura,

sopra il sesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


48^
paura, ma per prudenza, non volendosi movere prima d'haverne scoperta in
tieramente la verit .
CModo cupidine vindici* inardcscere^>.
A Ll'hora sembra pi la ferita mortale* quando vien data da nemico vile,
e che il servo faccea del nemico contro il proprio Signore cosa , che
commovc di maniera l'animo de' Principi anche pi composti , che chi non si
sdegna nelle ribellioni de' suoi sudditi,pare stolido,& insensato.
Qyindi i pi religiosi , e piacevoli Principi hanno in questi casi lasciato cs- sempij di crudelt : Henrico IV. Imperatore doppa esser stato coronato Im
peratore in Palermo con Costanza sua Moglie , vedendo che la Nobilt di
quel Regno travagliava i suoi Principi, fece ammazzar tutti i Baroni, e Prela
ti , che contro lui havevano seguitato la parte di Tancredi , e poi gli fece ab
bruciare .
Cosi Henrico III. R di Francia fece contro il giuramento ammazzare &
abbrusciare il Duca di Ghisa, e'1 Cardinal suo fratello . In nessun altro stato
per si sono vedute crudelt maggiori , ne di tanto spargimento di sangue,
quanto nel Regno di Napoli , e particolarmente doppo che egli capit in
mano de' Catalaoi,merc , che i Baroni di quel Regno hanno pi che in qual
sivoglia altro stato pratticato bruttissim infedelt contro i Principi loro .
Et Barbaris cuneiattoservilis : Jlatim exequi , regium videtur.
NOn cosa da barbaro il risolversi con prestezza ne' negotij gravi ma
inditio di animo, e di consiglio spedito , e di forze pronte . Il Regno di
Francia , che in ogni repentina occasione d'assalti di Principi potentislmi s'
contro l'efpettatione d'ogn' vno intrepidamente difeso all'hora che sotto
Henrico III. s'armarono i suoi Baroni verso di lui essendosi mosso con gran
dissima tardit, diede segno della sua debolezza , dando ardire nemici . E'
la tardanza de' Spagnoli nasce veramente in gran parte dalla qualit degl'
ingegni loro, ma molto pi dalla distanza degli stati, vscendo tutti gli ordini
dal Consiglio di Spagna , al quale avanti che pervengono di Fiandra,e di
Germania.e d'Italia gli avisi , 1 informatione, e le risposte sopra gli occurrenti
bisogni , perdono la stagione ; Ond' nato quel proverbio di colui , che desi
derava , che lamorte gli venisse di Spagna , perche non gli sarebbe pervenuta
gi mai . Il risolversi tardi porta seco maggior reputatione di consiglio ma
turo . Gli Spagnoli, che si governano con il con(iglio,si muovono per la fa
cilit dell' impresa , dovei Francesi obbedendo all' ardore del cuore , prima
operano, e poi discorrono . Onde non meraviglia, che trabocchino in mil
le precipitij per le difficolt, che scuoprono nell' imprese , che per facili ha
vevano cominciate .
Oqq
Et

4po

Ojservatieni di Traiano Boccalini ,

Et Phrahates apttd SyrUm , dum omijfo cultu "Romano , cui per tot annos in~
fueveratjnJlituuParthortim re/mit, patrys moribus imj>ar,morbo
abfumptu* est;.
;,t,
EPijfacile il credere , eh' egli russe auvelenato, corne Abdo; perci che fa
bisogno guardarsi con molta diligenza da Principi,ch'hanno mani, & occhi,che arrivano,e veggono per tutto;ma stando sul Tesio,vedesi ogni giorno,
che all' Italiano riesce difficilissima il vivere in Spagna per la gran sostanza
. de cibi ; Onde gli stessi Spagnoli auvezzi per molti anni in Italia, se tornano
alla Patria , muorono in ripigliar quei cibi . Nella Germania poi la sover
chia crapula vecide in breve tutti i forastieri, che vi passano, e che vogliono
vivere da galant' huomini.
Sed non Tiberini orniti it inceput^"
QVando si scuopre il mal animo d'alcuno, non bisogna ritirarsi lasciando
il nemico essacerbato, ma tirar inanzi il negotio, che se altro non s'ac
quista, si viene almeno all' accordo, con maggior auvantaggio . Qui osterviaijio la necessit di non appoggiare ad vn soggetto solo vn negotio, per non ro
vinare i proprij interessi con la, sua caduta. Cosi intervenne Carlo V. il
quale havendo fondata tutta la sua speranza nella Provenza nel valor d'An
ton da Leva, come il vidde morto perde affatto l'animo, e si ritir vergogaosamentc dall' impresa .
Tiridatem sanguini ejusdem, xmulum Artubano .
BEnche sia anione affatto in humana l'vccidere i suoi parenti , tutta volta
chi ben considera il male, che la moltitudine de' soggetti del sangue Rea
le cagiona nelli stati , non solo non parr crudelt quella dell' Imperator de'
Turchi, che f ammazzare i proprij fratelli , ma necessaria piet di conservar
la pace vniversalc , togliendo nemici dello stato la cornmodit de* soggetti
tjel sangue Regio, che ideo Udunt, quia non imperant .
I Principi del sangue sempre sono nemici del sangue del Principe . Questo
s' veduto apertamente in Francia, dove gli stranieri, e Paesani ancora volen
do travagliare il R, si sono valsi sempre di qualche personaggio del sangue
Reale . I Fiamenghi, & altri congiurati tentorono di sollevare contro il me
desimo R Filippo il proprio figlio Carlo, e Filippo III. voleva travagliare il
Gran Duca Ferdinando con la persona di D.Pietro de' Medici .
II primo artifitio dunque , che vsano i Principi per rovinar il nemico, il
procurar d'accender ne' suoi Stati qualche guerra Civile per mezo di qualche
soggetto del sangue Reale mal sodisfatto , eh' habbia seguito, e. sia, grato, sa
vendosene, come fece Tiberio di Tiridat .
Amano

fopra il fejo Libro degli Annali di Cornelia Tacito ."


491
Atnari i Principi grandemente quefta difcordi nel fangue Regio de' loro
nemici ; poich partorifcono guerre Civili immortali.^ che indebolirono lo
ftato.
. ;
Recttperandaque ArmenUtjybefum ditbridatem delegit.
*
*
**
#
PEr quefta cagione i Principi nemici dlia potenza Spagnola accettorono
negli ftati loro D.Antonio di Portogallo , effendo iftromento da tener in
gelofia il nemico, l'hver in mano vn (oggetto del fangue Reale, fpogliato del
Tuo ftato ; poich s' veduto, che col lj>rctefto della perfona di Francefco Sfor
za, Carlo V. occup il Ducato di Milano, Solimano con quello del R Gio:
d'Vngharia conquifto Buda , & altri Principi fenza numero con la mafehera
medema hanno fatto grandinimi acquifti .
Eo di homine haud furti igndrus^fwiflram in Vrhefamam, pleraquefeda
memorari: c&terum regendis Provineis prifea v iriute egit .
B Ruttiamo veramente il proceder della Corte di Romai nella quale per
femplice fallo d'occulta lafcivia fi perfeguitano Prelati dotati per altro
di buoniffimi cofumi, di lettere efquifitiffime , e d'eccellente valore in ogni
negotio, vedendofi poi eflaltati alcuni pecorri inetti tutte le cofe, e tratto
ne la femplice continenza, fenz' ornamento d'alcuna virt . Si devono mifurare i viti), e le virt negli huomini , e tenerfi molco cari quelli , che con due
oncie di vitio, ne hanno dieci di virt, e di valore, riufecndo per il Principe, e
per i fudditi maggior Miniftro quello, eh' ha qualche poco di vitio accompa
gnato da molto valore , che vn inetto, in cui fi pu dubitare , fe Tener buono
fui difetto di pufillaminit, incliuatione di volont al ben fare .
Vnde regrejfii , fe forrnidine Caij Cttfarls , fe familiaritaie Claudi/,
turpe in fervtium mutatus , exemplum apud Pojleros
adulatbrtj dedecoris habetur.
PAre me, che Vitellio fan prudentiffimo in accomodai tempi, e Caper
vivere col genio de' Principi , che regnano , fi per ficurczza della propria
vita , come per baver occafio d'acquiftar qualch" amico ; E fon di parere, che
meriti pi colui, che con induftria fa qualche indignit per non irritarfi con
tro il Principe, che colui, che volendo far'il virtuofo fra g' ignoranti del cafto
fra lafcivi, del fobrio tra la crapula , moftra di voler far il Pedante adotto il
Principe con feoprir i fuoi vitij, ch'c la ftrada appunto per correre precipi
ti) . fTinfegna Tacito, che fi pu con certa maniera di vivere accomodata
tempi, fr in buona gratia de' Principi , e di coloro fi ride , che in nullum rei
poft vfitin awbitiof morte iridaraerunt . H veduto, che mlti Prelati in Roma
fono fali alla fuprema dignit Con folamcn;? f^erfi accomodare al genio
Qjqq %
ael

4i
Osseroationi di Trajano Boccalini
del Papa, e de' Nepoti, e quello, che pi importa quello delli Spagnoli arbi
tri del Mondo , e supremi padroni di quella Corte , se bene da pochi anni in
qua si vanno rimettendo.
Ai ex reguUs-, prior Mithridates Pharafmanem perpulit, dolo & vi connus
fttos juvare , repertique corruptores Minijros Arsac multo
auro ad scelta cogunt.
SE mai si partirono i Principi da quella antica virt con la quale erano soliti
non fiaude , ncque ocadtis , (ed palatn , & armatum Populum Romanitm bojet
suoi vicisci ; Hoggi si prattica fieramente il caso; Imperoche si vede non sola
mente insorgersi contro Principi armati con le congiure , con li veleni , con
tradimenti, ina contro gli stessi sacrosanti Pontefici Romani s'incrudelisce con
i veleni per semplici sospetti, come s' veduto nostri tempi tre volte . Hog
gi in somma la fraude e in colmo, i tradimenti, gli assassinamenti sono nobi
lissimi strattagemi,& il primo Arsanale , che spalanchino i Principi, vn lanv
bico di veleni sotto coperta d'acque odorifcre,& ogli speciosi ; Onde io quan
do ben considero l'attioni de' nostri Principi, tante morti repentine, tanti as
sassinamenti, temo, che vinta finalmente la patienza di Dio , non venga sopra
il Mondo corrotto il condegno castigo di tante sceleratezze . Inhorridiicono gli huomini in considerare solamente le morti di Leone X. di Sisto V. e
d'Vrbano V I. e di tanti Cardinali, e Principi morti nella Corte di Roma con
aperta colpa di fraude, e non si trova alcuna persona cui dia l'animo fermar
si nella lettura della Morte del R di Francia Henrico 1 1 1. e 1 V. e le coogiurc
ordite contro il Principe di Parma, & altre infinite sceleraggini abominande,
c veramente se seguitano questi sceleratissmi abusi , si ridurranno i Principi
mal partito, non potendo far dimeno di non fidarsi di qualcheduno ; Et essen
do tutti Ministri soggetti alla corruttione dell'oro, perci non pu dajog)
aspettarsi finalmente altro, che il proprio tradimento .
Mittit qui auxilia mercede facerent .
QVest' il vantaggio , che ha il Turco sopra i Principi Christiani d'haver
continuamente vn essercito di i<5c. mila Cavalli pagati, eiz.mh fanti
Giannizzeri sempre in ordine per ogni occasione. Con questi sunpadroniscc egli prima delle Provincie , che noi habbiamo cominciato ad assoldare
genti per la difesa . Cosi i Romani con le loro legioni sempre fatte , soggiogorono i Principi disarmati .
La Francia tra le Monarchie Christiane la pi armata di ogn'akra, riaven
do numero infinito di Nobilt obligata alla guerra . Flanno anco in parte
qnesto benefitio gli Spagnoli per la Militia , che cavano dalle Fortezze, nelle
quali si disceplinano i soldati . Ogni Principe Christiano per tardo nell'
essecutioni per esser forzato d'assoldar genti straniere , consumando il tempo
ne passaggi, e perdendo con la tardanza il frutto delle buone occasioni .

sopra ilsesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

493

guprumSceptruchi vltrimque donis acceptU , moregentico diversa induere^j.


Ripetiamo in questo luogo,che i Principi per profittarsi de' soldati.vogliono, che oltre l'obbedienza , che loro si deve , oltre la Giultitia della
propria causa con pretesti santissimi , si nodriscaodio particolare tra soldati
dell' uno, e dell' altro essercito ; perche aborrendo naturalmente ognuno
ammazzare vna creatura di Dio smagliante se stesso (se non vi semina qual
che odio particolare ) fugge dall' insanguinarsi le mani nel corpo humano .
Quindi i Principi per superar questa difficolta , fomentano, e seminano gli odi)
fra le Nationi . Onde e cosa horrenda il vedere , che si converta in delitie
ristesse barbarie ; poich ad vn Francese non si pu dare maggior gusto , ne
pi bramata occasione , che di farlo diventar macellaro de' Spagnoli ; Anzi
molti Principi non havendo potuto seminar odio , dove volevano travaglia
re , hanno empiamente seminata diversit di Religione , essendo vero questo,
che quel Principe haver miglior servitio da suoi soldati , che gli haver invi
periti neir odio contro l'essercito nemico.
Devesi per fuggire d'haver nel proprio essercito soldati della medesima
Natione , che tiene il nemico ; ci insegna per tutti l'essempi notabile di Lu
dovico il Moro Duca di Milano , che trovandosi dentro Novara con otto
mile Suizzeri assediato dal Tremoglia Capitano di Ludovico R di trancia,
che riaveva nel campo 10. mila soldati di quella Natione , fu l'infelice Moro
tradito da suoi Suizzeri , e dato in mano de Francesi , e mandato dal Trimoglia in Francia prigione .
Vnum reliquum, mare inter & extremis Albanorum montes .
NOn s veder qui come ragiona Tacito, mente il Mar Caspio , e il Seno
Persico sono lontanissimi dall' Armeriia,dove succedevano quelle cose di
Mare , e di quale intenda . Doveva egli haver quella cognitione di Cosmo
grafia, ch'egli haveva deglci Hebrei, de' quali ha portato allo sproposito.
Circumsisterent Regem , poscerent prdmm .
GEneroso ardire de' soldati il dimandar la battaglia , & inditio allegro
di vittoria, e di confidenza con se stessi,& honorato disprezzo del nemi
co . Dove per il Capitan Generale ha suprema auttorit , cosa pernicio
sissima, che il soldato voglia violentarlo al fatto d'Armi, come infelicemente
fu violentato Lotrecco alla Bicocca
i^stque iliis sola in equitevis:?harasmanes , ejr pedite valebat .
DBU' eccellenza della Cavalleria , e fanteria habbiamo ragionato astrove sufficenza , basta qui solamente ricordare , che vn eslercito deve
Q,flq 3
elsec

494
sservat'tom di Trajano Boccalini
esser composto d'ambidue con accrescimento per di Fanteria .
Nam Hiberi , Albaniquefaltuosos locos incolentes dariiieiy
patientidque mags infuevercs.
NOn v' dubbio alcuno, che lc-nationi allevate nelle delitie, e morbidez
ze siano poco atte alla guerra, e si vcde,che quei soldati , che Papa Gre
gorio XIII. mand in Francia in aiuto della Lega , furono distrutti dal R
diNavarra con tenerli solamente suegliati la notte , e forzandoli star con
l'Armi adosso al sereno, e non v'ha dubbio, che i Corsi,e l'altre nationi avezze a fatiche , & patimenti , riescono migliori per quell' essercito tenuto honorato ; In esso si patiscono tutte le miserie , & tutte le calamit , che mag
gior possono esser adoprate , & affiggerei tormentare, e consumare l'humana
creatura . Quindi g' Imperatori Ottomani prohibiscono loro Gianniz
zeri dormire in altri letti , fuor che in quelli d'vna schiavina piegata . La
Nobilt Polacca parimente s'alleva ne' disagi, & in particolare , in quello del
dormire , servendoli per delitie una coperta addoppiata .
Pitia auro Medorum agmina .
EVitio,che nella nostra militia si stima honorevolezza e Nobilt, la pompa
de vestiti carichi d'oro , ne' quali il soldato consuma quelle paghe delle
quali ha poi tanta necessit nella guerra ; abuso degno di correttione , e di ri
medio . Devono rilucere d'oro n , ma di ferro i soldati , e l'attillatura, deve
mutarsi inhorridezza ,essendohuomo , che vive non nella morbidezza , ma
nelli stenti, e stimasi amalato al servitio della guerra colui,che nella delicatez
za del vestire ha pi della donna, che dell'huomo .
Fama tamen occififalso creditayexterruit Parthos, vitioriamque concejsere_j.
L'Officio di Capitano Generale e di combattere con l'ingegno , e non .
con la voce , e quello del soldato e di vincere il nemico con la mano , e
con l'Armi .
Non merita lode di coraggio quel Principe , che si gloria d'haver com- ,
battuto , e fatto l'officio di soldato , dovendo solamente in occasione di '
perder la vita adoprar la mano ; anzi si come Dio grande ha posto il cuore
Principe , e fonte della Vita in mezo al petto in luogo sicuro da ogni offi-sa;
cosi vn Principe , & vn Capitan Generale deve stare nel pi sicuro luogo de
pendendo dalla sua vita non solo la salute de' soldati , nia di tutto lo stato:
poi che la semplice opinione della morte del Generale ha fatto sovente ri
voltar la fortuna della battaglia , convertendo in amare perdite le vittorie
pi gloriose .
Periti*

sopra, il sesto Libro degli Amali di Cornelio Tacito .

49 y

Peritia locorum^ab HiberU melius pugnatimi .


VAntaggio grandissimo; che spesse volte ha data, e tolta la vittoria ; Ond'
stimato officip-d'ogni Capitano non solo haver essatta notitia del pro
prio , ma anco del paese nemico ; perci che l'auvantaggiarfi sopra il nemico
col seguitarlo per strade pi brevi, il levarli tempo i passi , il condurlo in
luoghi disastrevoli, lo scieglier luoghi commodi agli agguati , e pascer l'essercito al far battaglia , tutto proviene dalle notitie de liti del Paese , in cui sl
guerreggia.
Nec odio abfcedebat , ni centratili Legiombus Vitellini subdito rttmorcj
tamquam Mesopotamiam invasurnm^metum Romani belli fecijset .
TRa l'altri considerationi , che devono farsi da chi intraprende vna guer
ra, e da considerare con diligenza , se l'acquisto, ch'egli vuol fare possa
apportar gelosia ad alcun Principe suo confidente . Se ha sudditi cosi ben af
fetti , che anche in occorrenza di perdita si possa promettere della loro obbe
dienza . Carlo Vili, prima di passare in Italia all'acquisto del Regno di Na
poli, compose i fatti suoi con il R Ferdinando d'Aragona , dandogli l'impor
tantissima piazza di Pcrpignano . Ma il R Filippo 1 1. nella ribellione , eh'
egli ord con i Ghisardi in Francia , non s'auvidde, che l'Inghilterra, la Ger
mania^ l'Italia si sarebbono sollevate in soccorso di Francia con l'arti mede
sime, con le quali egli voleva dividerla, e soggiogarla- Cosi Artabano dove
va prima riguardare, & alla molta instabilit de' suoi Popoli, & alla mostruosa
potenza de' Romani ; perci che questa differenza tra i Regni grandi , e me
diocri, che il grande anco ne' disordini della vecchiezza del Principe, e d'altri
inconvenienti pi potente d'vn Imperio mediocre, ancorch sanissimo; e se
bene hoggi di l'Imperio Ottomano caduto nelle mani d'vn fauciullo, non
dimeno sarebbe pazzia di chi l'assaltasse , lo .sperarne buona riuscita; perche
con questa imperfettione d'vn Principe fanciullo queir Imperio potentis
simo .
nliciente Vitellio , dfrrent Regem strvum in pace .
MI giova replicare quello, che ho detto pi volte, che nessuna cosa sa pi
alienar l'animo de' sudditi dall' amor de' Principi loro,che il vitio della
crudelt ; la rapacit, la lascivia, & altri vitij si computano facilmente, ma la
crudelt col generar spavento negli animi risveglia in loro gli essetti dello
sdegno, e dell' odio contro di loro . Perche per non perdere l'amore de' sud
diti, basta, che il Principe faccia conoscere di governarsi con prudenza, ccon
consiglio, che nel resto la Vittoria dipende dall' occultissimo giuditio di Dio .
Bartolomeo Alviano fu il pi sfortunato Capitano de' suoi tempi ; tuttavia fu
in vita,

4 9 <5
0(fervatiani di Trajano Boccalini
in vita,&in Morte amatissimo dalla Republica Venetiana , che in quel Gran
Capitano stimava il valore , non la fortuna . & osservare pi la prudenza, el
consglio, col quale operava , che l'esito infelice delle sue imprese . E per
vero , che' chi si trova poco amato da suoi Popoli , deve fuggire la guerra in
Casa sua,acci'che il nemico trovando la materia ben disposta, non gli faccia
ribellare i sudditi, come auvenne ai R Afagonefi odiatisfimi in Napoli perla
loro crudelt , che appena l vidde il R di Francia armatole confini del Re
gno, ch'egli tutto si sollev contro di loro per vendicarsi della severit del lo
ro governo.
gitur Sinnacts, quem antea infenfum memoravi, Patrem Abdagensem,aliofque occultos consulti , ejr tune continui* cladibus prompttores ad defeclionem trahit , adjluentibus paulatim , qui metu mags , quam benevolenti*
fubjetfi, reperit auttoribuffubjulerant animum .
i
" si-,
I Delitti gravi non si devono mai perdonare , ne dissimulais per altro fine,
che per poterli meglio punire, & la ragione , che il ribell conoscendo il
suo fallo indegno di perdono , non pu darsi credere', che Phumanit possi
tanto neiy animo del Principe, che l'induca perdonargli . Sta per in dub
bio, che il Principe acci non sia indotto per farne vn occasione migliore pi
alta vendetta . Quinci per liberarsi da questa guerra si precipita nel pericolo,
perche l'animo dell' hoomo macchiato vna volta da qualche eccesso, non tra-,,
va sapone, che li lavi mai sufrkenza .
.
Sinace non pot essere rimosso ne con doni, ne con gradi honorati.dal con
servar sempre la mala volont , & pazzo chi si fida di colui , del quale vissu
to in sospetto, il che non tanto nasce dal vitio di colui, che offende di voler
perseverar nell'odio, quanto dal non poter veder, che nel Principe sia la virt
di sinceramente perdonare .
Osservisi qui ancora , che Artabano hebbe grandissimo riguardo alla perso
na di Sinace, poich viveva Abdagese suo Padre potentissimo nell'Armenia, e
di grandissimo seguito . Non bene si leva vna pianta dannosa, se rimangono 1
vive le sue radici, anzi in questi casi giova il dissimulare, e non f punto Iodato
il Re di Spagna della retentione del Figlio del Principe d'Oranges ,ed'vn'fratello del Conte d'Omo , il quale infuriato per quell'ingiuria pi volte disse,
che sarebbe andato con 50. mila combattenti sino Madrid liberare il suo
fratello ; perche il levare i capi minori , e lasciar vivi i maggiori, altro non. ,
che vn attizzare i Tori dar delle corna . Con la Morte del Duca di Ghisa
lev Henrico I II. il principal soggetto della sollevatione , bench il pi. de
bole poi , che rest , fece ancora grandissimi danni'. Osservisi finalmente co
me sia vero , che in altro luogo disse Tacito ; primos dominarteli jpes in arduo,
vbisit ingressa* adejse studia , & Ministro! . Cosi sempre si trova seguito all'hora, che altri si fa capo d'vna sollevatione in vn stato di Principe odioso .
Nec

fipra il fejl Libro degli Annali di Cornelio Tacito .

497

Necjam aliad Artabano reliquum, quam fi qui externorum corpori


cttjlodes adcrant .

Osserva qui Lettore , come Artabano venne abbandonato da tutto il suo


essercito composto d'Armeni, & altriiuoi sudditi, rimanendoli solamen
te la guardia della sua persona de' soldati forastieri . Documento chiarissimo,
che cosi cme vn Principe amato da' suoi Popoli , come il R di Francia da
Francesi, e qudlo di Spagna da tutti gli Spagnoli , come il R non ha soldati,
da quali posta sperar servitio maggiore, che da' suoi sudditi . Cosi ogni Prin
cipe odiato da' suoi Popoli , non trover soldatesca , della quale potr meglio
promettersi , che della forastiera ; perci che i sudditi senza scoprir la loro in
tensione, possano facilmente ordire congiure , e come quelli , che oltre l'odio
publieo hanno sempre qualche privata cagione d'offesa, & torto ricevuto nel
la propria persona , de' loro parenti . 11 R di Spagna non ha mai voluto
assicurarsi de' sudditi Italiani con altre forze , che con quelle della militi*
Spagnola . Cosi il R Ferdinando con la medema acquist Napoli, e lo man
tenne .
Suis quifquefedibus extorres, quis neque boni inte/leflus, neque mali curd .
MOlti hanno fuggito d'ammettere banditi nella militia , come huomini
inquieti , indisciplinati , & auvezzi alli ladronecci ; ma se il benefitio
principale, che si riceve dalla guerra, purgar lo stato dall' immonditie ; dove
si dover gettar questa delli banditi ? Quando la ragione della guerra li rifiuti?
E se le prime virt del Soldato sono il saper maneggiar l'Armi, esser coraggio
so, e disprezzar la Morte auvezzarsi ad ogni patimento , qual gente troverassi
pi atta di questa? Si possono per tanto ammettere negli esserciti , havendo
tatto molti Principi con grand' vtilit della guerra di fuori , e della pace di
Casa.
Sed mercede aluntur, minijlri fieleribus.
,1
SI pu fare ogni sinistro giuditio di colui, che nelle Corti, e nelle Case tiene
di questa razza d'huomini suoi servigi) ; perci che infamano ogni luogo,
dove entrano; Rimasi meravigliato l'anno 1590. in Genova, quando veddi il
Marchese Spinola, egli ^ltri Gentii'huomini di quella Citt trattenere le squa
dre armate, che certo non s come in vna Citt libera si comportane questa
peste, che oscur in Roma la chiara fama per altro del Duca Sora figlio di Pa
pa Gregorio XIII. havendone egli trattenuto cosi gran numero, eh' empi la
Citt,e Corte di Roma di spavento,di ladronecci, e di sangue .
La Lombardia, che n' piena abbonda perci d'homicidij, ed io con molta
vergogna ho veduto molti Cardinali, col corteggio in Casa,e fuori d'huomini
Rrr
tali

498
Offrvaton di Trajati Bficcalifri
tali indegni d'esser veduti nelle Case profane , non che lato persone Caere
con tanto scandolo, e mormoratione de' buoni, che vedono con danari sacri
sostentarsi huomini si empi) . Quindi il Conte di Fuentes , che fattone pren
dere molti in Milano , senza formar processo gli mando incontinente in Ga
lera , s'acquist molta lode appresso il suo R , & appresso tutte le persone di
giuditio .
Hts adfumpt in onginqua , (jr contermina Scythiafugam maturavit , Jj>c_j
Attxilij-, quia Hyrcanils> Carmamsque per adfinitatem innexm erat .
Q Velli, che sono scacciati dagli Stati non devono far capitale de' parenti,
^perche non si trova legame alcuno, ne' congiurinone tale di sangue, che
faccia muovere vn Principe ad abbracciar la difesa dell' altro ; ma chi scac
ciato, fugga pi tosto da suoi nemici, che l'aiuteranno, mentre loro non torni
conto , che altri possegga il suo stato ; Qyal maggior nemico ha havuto la
Francia del R d'Inghilterra , e pure trovandosi il R perseguitarissmo da
Spagnoli , ricorse per aiuto Francesi antichi nemici , e l'ottenne, e f vara
mente leggiero , e donnesco consiglio quello della Regina di Scoria Maria,
che travagliata nel suo Regno , fece capitale della parentela , eh' havev la
Regina d'Inghilterra , dalla quale f poi carcerata , e trattata come si s da
tutti .
t
tque interim tosse Parthos absentium ecjuos ,fr*entibt*s mobile^
.
ad pnitentiammutari . '
*r
GRandisfima l'instabilit de'Popoli,non havendoin essi fondamento al
cuno l'odio , e l'amore sopra il quale altri possa far le sue dcliberatkmi .
Con applauso grandissimo f scacciato Lodovico Sforza , e con maggiori al
legrezze f pochi mesi doppo ricevuto . Cosi il R di Napoli con allegrezza
insinita f da popoli scacciato, e ricevuto ; E la morte intesa di Nerone, che fu
tanto desiderata dal Popolo Romano f poco doppo pianta ; Onde quel Prin
cipe, eh' h commodit di dar luogo quel primo furore del Popolo , vede in
lui quella mutatione, che mai si sarebbe creduto; perche oltre l'instabilit de'
Popoli concorrono molte altre cagioni far desiderare il Principe discaccia
to ; poich sempre lascia egli qualch' amico nello stato , che venendo per ci
odiato apertamente, e perseguitato, cerca sempre d'assicurarsi la vita, e la robba con il ritorno del primo Signore ; oltre ci il Popolo nella venuta del nuo
vo R pensa di provare il nuovo governo migliore , e s'empie di vane spe
ranze , ma vedendo poi haver molte volte peggiorato , rimane malissimo so
disfatto .
La Nobilt poi seguace del nuovo Principe non potendo esser rimunerata,
come pretendeva, si turba, e sueglia nuovi tumulti .
Aggiungasi, che il veder il nuovo Signore pieno d'ambiguit , e d'inreso IU
OI

sopra Usesto Libro degli Annuii di Cornelio Tacito .


499
tioni con la Casa piena di nuovi Ministri, disgusta i sudditi, egli f desiderar la
passata fortuna,e tanto pi, che col richiamar l'essiliato, sperava d'accreditar
si, e migliorar conditione .
guidant callidius interpretabantur initia co natitifeennda , neque diuturna.
DAvanogli Antichi (come s' detto) queir interpretatione agli augurij,ch'era pi accomodata alli loro bisogni;Onde se volevano inanimire
i soldati , gli interpretavano felici,& infelici all'hora, che volevano spaventar
gli, servendosi con essempio brutto, & imitato da nostri Politici della Religio
ne per mantello dell'interesse .
Vrimiti Ornajpades multis Equitum millibui in castra venit .
FErmianci di gratia lettere considerare la persona di quest' Ornospade,
che ritrarremo rilevati insegnamenti . La prudenza di questo Barone
d'Armenia ci chiarisce poi che egli f contrario al suo R, che sempre riescono
questi siidditicosi potenti dannosissimi al' loro Principe , & agli stati,come gi
furonno i Colonnesi , & Orsini nello stato della Chiesa , e come sono stati in
Francia, Fiandra,in Dlapoli,il Duca di' Ghisa , Principe d'Oranges, & i Principi
di Salerno , di Taranto, e di Bisignano . Osservisi quanti soldati Cavallo
egli seco condusse per lo seguito grande, chi haveva, perche non vengono sti
mati dannosi agli stati gli huomini ricchi d'entrate private.benche nelle Prin
cipe si desideri se non l'ugalit , ch' impossibile la proportione , aborrendosi
quella sproportione almeno di ricchezze , quali sono stimati pestifere poi che
servono all'acquistarsi credito . Onde in Venetia non saria bene intesa , che
vn Senatore investisse le sue private ricchezze in Feudi soggetti ad altri Prin
cipi; difetto , che trovandosi in Genova f men perfetta quella Republica,
havendo noi veduto quando fummo in quella Citta, l'insolenza d'alcuni Mar
chesi fatte a gli Officiali stessi della Republica . Quindi Ferdinando U di Napoli,perche la Casa Orsini potesse continuamente travagliare i Papi,de" quali
egli haveva rjaura,compr con suoiproprij denari alcuni Castelli Virginio,
il che cagiono, che Alessandro V L che s'auvidde dell' artifitio,ne facesse altre
querele ; Onde ne nacquero poi quei rumori , che racconta il Guicciardini
nella sua Historia . Cosi gli Spagnoli donarono vn gran Stato Colonnesi
non nella Calabria , ma nclli stessi contini dello Stato Ecclesiastico , affinch
con li loro sudditi potessero travagliarlo in ogni occasione , come hanno sa
luto fare egregiamente, havendo tra i meriti della loro Casa.che proposero
a Carlo V. il sacco di Roma , nel quale il Cardinal Colonna si gloriava per
servitio del suo R haver havuto gran parte . Si conferma questo supposito,
che sendosi il R Filippo disgustato grandemente di Marc'Antonio Colonna.
gli lev la vita,ma volle , che lo stato cadesse al suo figlio Fabritio , che morto
pohi armi doppo , il R conferm nella persona d'vn fanciullo nato gii tre
Rrr a
giorni j

joo
Osseroastoni di Trajano Boccalini
giorni prima, tutto lo stato con la dignit di Conte Stabile.
riabbiamo detto quanto fia il danno , eh' apportano i Baroni grandi agli
Stati ; Vediamo bon, come s'auviliscano , e si tolga loro la reputatione . Il
modo tenuto in Napoli di mantenere la discordia tra vassalli , & i Baroni con
abbracciar volontieri nella Vicaria le querele mirabile , e fu anco usato in
Roma anticamente , poich mentresi da adito sudditi di strappazzare peri
Tribunali i Padroni, nascono tra loroodij immortali , che arrivano tal volta
segno,, che i Popoli per non tornar di nuovo all' obbedienza del Barone essacerbato , si ricomprano da lui,e si soggettano al R. l ricever poi facilmente
l'accuse, e terminarle in breve favor de' Vassalli, ma'schera la Giustina,e l'in
teresse del Principe, quasi, che defenda i Popoli dalla Tirannide de' Baroni, e
cosi si da animo sudditi, e si rende dispregiabile il Principe, che non pu far
fondamento sopra l'amor de' Popoli .
Quest'artificioso modo di proceder
vien pratticato con tanta diligenza in Napoli , che i Feudi sono in pi basso
prezzo de' terreni , e molti hanno sino venduto le Castella per comperar de
Poderi . Di pi s'abbassa il Barone con non darli mai carico grande ; Onde
fu tenuto poco politico Papa Pio V. quando mand Marc'Antonio Colonna
Generale della Lega , e gli diede licenza di trionfar de Turchi in Roma ; ma
per gran Politico f tenuto il R di Spagna , che per abbassare i fuoi,ina)z
Marc'Antonio con il governo di Sicilia , & altri Signori sudditi del Papa -con
altra dignit .
S'abbassano ancora col tenergli disuniti col Popolo, come fanno in Napoli
gli Spagnoli, e col non far gratie ad instanza loro.c col punirli, come hoggidi
s'vsa in Roma. Osservasi in vltimo , che siano dalla giustitia per. cagioni
anco leggerisse afflitti , e travagliati i loro partagiani, e seguaci, & eglino sieff;
castigati con supplicij , ch'arrecchino infamia come in Roma gli Orsini,
Gaetani, e Savelli, si sono veduti nelle forche i e sotto le mannaie per le loro
ribaldane . .
JSxul quondam , & Tiberio cum Dalmaticum bellum confeeret ,
haud ingloritts auxiltator.
E La maggior cos , che possa havere vn Barone per mantenerfi grande , e
far pi tosto paura al suo Principe , eh' havess occasione di temerlo,
Vappoggio d'vn Principe forastiero nemico del suo Signore. Questo benefitio tengono le'due famiglie fatali Pontefici Colonna , & Orsini; Cosi i Ghifardi l'appoggio del Duca di Lorena si sono notabilmente auvanzati con
quello degli Spagnoli in Francia . Infelice quel stato , misero quel Principe
eh' introduce, e tiene di queste pesti, e veramente doverebbe esser stimato da
ogni potentato delitto grande d'vn suo suddito , se ricevesse pur vna lettera
d-'vn altro Principe, non che havesse ardire d'andare servirlo, e tenere il suo
partito con tanta licenza , come tenuto in Roma da molti Baroni quello
elli SpagnolijMa sopra tutto pericolosa questa peste nelle Republichejonde
ha

softa ti sesto Libro degli Amali di Cornelio Tcito .


501
ho sentito dire , che per questa cagione sola precipit Giacomo Soranzo dalli
sua grandezza , essendo il primo Senatore di Venetia, & hora che si veggono
tanti Nobili Genovesi nelle guerre di Fiandra inditio cattivo degli ordini
di quella Republica , come per lo contrario si vede l'ottimo governo di quel
la di Venetia, mentre i suoi Nobili non passano mai al servitio d'altri Signori,
eie f bisogno Principi di guardarsi dall' agguerrire i suoi sudditi , quanto
maggiormente dover haver in horrore , che s'agguerrischino al soldo d'vn
Principe, nemico, emolo, diffidente .
Eoque Civitate Romana donaim .
QVesto premio appunto era delitto capitale,essendo cosa vergognosa , &
incomportabile, che vn suddito del R de' Parti si professasse Gentil'huomo Romano, e confidente di Principe tanto odioso , e sospetto , come era Tir
berio i quel Regno . Infelice conditione di quel R d'esser forzato soppor
tar in Casa propria vn ribello per non irritarsi contro Tiberio, e come h aveva
Orriospade ingioiellata la sua fellonia con lo specioso pretesto di Gentil'huomo Romano ; ma bench questa sia vn attione indegna , tuttavolta si pu sti
mare comportabile in riguardo quello , che si costuma hoggi di, che i sottili
artefici Politici hanno saputo trovar modo di ribellarsi al suo Principe natu
rale con buona conscienza , servendosi del mantello della Religione per co
prir cosi gran fceleratezza. Artifitio essecrabilc,perlo quale viene impedito
iLPrincipe dal castigare i suoi traditori , per non irritarsi contro l'odio della
Chiesa, e vengono riputati honorati coloro, che altrimenti sarebbono lapida
ti dal Popolo , e dal Principe ammazzati ; poich il delitto del tradire il suo
Principe la maggior sceleraggine , che possa commetter huomo vivente.
Gli Spagnoli dunque , e Francesi & altri Principi ad imitatione de' Romani
donano sudditi degli altri Principi sotto lo specioso pretesto di Cavaleria
con invocatione de' Santi per rubbare i loro cuori obligati al loro Signore:
naturale . Onde sendosi scoperto quest' artifitio, si vede hoggi di,che i Princi
pi aborriscono l'ordine di Caveleria forestiera ne' loro sudditi ; Onde nello
stato di Venetia pochissimi se ne veggono , & in quello di Toscana non ve
n' alcuno dell' Ordine di Savoia,ma nello stato del Papa i maggiori Baroni
Colonnesi , Orsini e Gaetani portano l'habito tanto hoggi di stimato del
Tosone , & il Gran Duca ha in mano la Nobilt di tutto lo stato Ecclesiastico
obligata alla Corte con l'ordine di san Stefano . Abuso perniciosissimo tan
to pi quanto questi due Principi vivono con molta gelosia , e si viene sotto il
pretesto della Religione ad indebolire la Sede Apostolica . Quindi auvicne,
che se bene i Papi hanno conosciuto quest' artifitio inveterato in danno loro
non hanno per voluto prohibire , per non parer di cc-.idannare vn Ordine
da loro stessi approvato, & instituito . Il Gran Duca v'attende comemassimx
fondamentale del suo stato . Fu veramente cosa degna di meraviglia , che in>
Roma Gio: Battista Mutini suddito della sede Apostolica primo de' Cavalieri
Rrr 3
dell?

jox
Ojservationi di Trajano Boccalini
dell' Ordine di San Giacomo , trovandosi in vn contradittorio avanti ad var
Giudice in vna lite , che haveva contro di me , giurasse per Vita del mio R,
senza castigo . Non condanno io gli Ordini di Cavaleria essendo ottima iaventione trovata per sollievo de' Principi , che non possono rimeritare gli al
trui serviti) sempre col denaro in contanti ; Ma biasimo quei Principi , che
lasciano entrare ne' loro Stati abuso cosi scandaloso ; Onde non si doverebbe
permettere tra Principi Christiani altri ordine di Cavaleria ; che quello di
Malta independente da tutti .

,
tg,e cateros molinefole/ti, temptts,preces, fatias,mitigabant; quia incerta,
vel abolita pr gravifimis , fjr recentibtts punirei .
,
.\"
REplichiamo in questo luogo,che i Cavalli , che non caminano volontieri
hanno bisogno dello sprone continuo , e quella galera, che vuol far gran
viaggio con remi ha di bisogno , che il suoComito adoprila sferza; e quelli,
che dominati dal Tiranno, obbediscono per meraforza,devono sempre haver
il Tiranno lato;cosa, che non seppero intendere Cesare,Caligola,& altri Ti
ranni privi della vera arte del tiranneggiare . Il Principe legittimo quando
si scorda della piet c satio di regnare;Ma il Tiranno quando si dimentica del
la crudelt all'hora perde la scherma del buon governo.
Recitari Tiberini jufiit patientiam libertats alins, ojlentans & contemptor
sua infamiian fcelerum Seiani din nefcitts, mox quomodo dicla vulgtri
malebat , veritfque->cui adulatio offcit ,perprobr*
Jaltem gnarusfieri .
Q Velie maledicenze che contengono non tanto i vtij del Principe, quan
to il suo mal govern,& il biasimo,che gli si da per la Tirannide de' suoi
favoriti , devono essere da lui ascoltate con patienza , auvertendolo di quelle
cose,che i suoi Cortigiani procurano con diversi artifftij , che non gli vadono
all' orecchie , e che gli adulatori non vogliono inferire .
Papa Paolo III. Principe dotato disingoiar prudenza affermava d'esser
forzato ad amar quello ch'aveva in sommo horrore , intendendo delle Pasqui
nate , che l'accusavano di tutto quello , che sarebbe stato debito de' suoi Mi
nistri . E* artifitio di buon Principe servirsi d'ogni mezo per saper quello, che
si f nello stato , e prohibire i vitij negli huomini e credo, che molte cose seni1
altro non si farebbono nella Corte di Roma , quando Pasquino , e Martorio
potessero liberamente ragioaore .

Fine

sopra, ilsejo Lhte degli Annali di CrneVto Tacito .


Fine anni Vopp&u* Sabnttt concepii Vita , modicm origin , Principum amicitia Consulatum , & triumphale deetu adeptui ,maximisque Froviacijs
per quatuor', & viginti annos impostitu , nullam ola eximiam artem , Jed
querdpar ngoces , neque fupra erat .
OValit bellissima possedeva questo Poppeo , con le quali poteva non solamente vivere senza sospetto sotto vn Tiranno, ma conseguire da lui le
principali dignit dello stato . Era egli di mediocre Casata , e per ci senz' adherenze sospettc,d'ingcgno quieto,altronon inserendo quelle parole,^ quod
par negoiiis , ncque fupra erat ; se non che egli era attissimo governare una
Provincia e mantenerla giustitia in reputationexi Popoli in timore, la nobilt
sodisfatta , & i confinanti amici .
Queste erano le qualit di Poppeo, non ch'egli havesse genio di cattivarsi
l'amore de soldati, la benevolenza de' Popoli.il seguito della Nobilt, l'amici*
tiacon gli esscrciti vicini , e la prattica intrinseca de' Senatori grandi ; tutte
cose , che fanno conoscere l'h uomo maggiore del suo carico , che possed , c
danno sospetto al Principe . Sciano haveva ingegno maggiore , e cercava ab
bassare per tutte le strade la grandezza del Principe . Quello , che ricercava
Artabano adunque ordin la Republica di Seleucia , conoscendo quello , che
riceteava la sua grandezza , ma secondo il proprio interesse, sottoponendo il
Popolo alla Nobilt per haver sempre il piede in quel Senato , non potendo
mantenersi i nobili nel dominio della plebe senza il suo ajuto .
Ne Tigranii quidem Armenia quondam potitta, ac tunc retti, nomine
Regio supplicia Civium essugit .
E Fuori di proposito, che vn Principe giudichi la morte publica d'vn altro
Principe seguita per trmine di giustitia; perci che si deve sempre por
tar rispetto al nome , &alla dignit reale per mantenerla in reputatione ap
presso i Popoli , ne si deve gi mai per qualsivoglia cagione sottoporre alle
mani del Boia la persona del Principe , non essendo valuto punto Carlo R
di Napoli il fare ammazzare il Boia, che vecise Corradino, perche non si tro
vasse nel Mondo chi potesse vantarsi d'haver sparso si nobil sangue .
11 veleno patibolo de' Principi; cosi s' veduto pratticare n Spagna nel
la persona del Principe Carlo . Ma ben vituper se stesso Henrico V 1 i I. R
d'Inghilterra all'hora, che fece decapitare la Regina sua Moglie per adulterio;
cosa, che all'et nostra i Principi grandi hanno saputo essequire con maniere
occultissime per vendicarsi di simigiiante ingiuria , non dovendosi pure in tal
caso adoperare i pugnalvcome fecero D.Pietro de' Medici con Donna Leo
nora di Toledo, e Paolo Giordano Orsini con Isabella de' Medici ; essecutioni y che apportano poca reputatione alla nobil Casa de' Medici , essendo cosa
vergognosa

54
Ofservatton di Trajatto tttalm
vergognosa anche ai privati palesare Arcana rDomus, e quei secreti che stanna
ben nascosti .
Tiridat ingenium Romana; fermes fperabant.
COme pu Tacito dir questo, se di sopra afferm , che in Vonone dato pu
re ai Parti per R de' Romani , dispiaceva la piacevolezza , e l'affabilit
Romana ? Sed promptus aditus, obvia Comitas, ignota Parthis virtutes, nova vitia.
Creda pure ogni Principe, & ogni Ministro , che sempre poco grati riusciran
no Popoli loro, se terranno maniere di vivere austere, e superbe , che non
con altra cosa hanno li Spagnoli disgustato l'Italia , che con il fasto de' loro
altieri costumi , facendo profeifione eli voler esser adorati , e calpestar ogn'
vno.
Civita* potens .
SOno di parere alcuni, che dove fiorisce la libert , fioriscono ancora i Cittadinfd'animo pi nobile , pi splendido , e pi magnanimo degli luoghi,
& adducono per essempio Cartagine , Atene , Corinto , e per tutte queste la
sempre Trionfante Roma, le cui rovine ancora empiono gli huomini di mera
viglia, e stupore . Quindi s'ammirano in Venetia Citt, che meraviglia del
le Citt dell' Vniverso, fabriche sontuosissime, e singolarissime, che non si veg
gono altrove , erette da primi Gentil'huomini con Regie spese . La ragione
di questo , che sotto vn Principe , quello, che fabrica superbamente s'affatica
per fare vn nemico contro la propria vita . 11 Palazzo de' Pitti in Firenze per
esser fabrica da Principe caduto in mano de' Principi , anzi che in molti luo
ghi il fabricar regiamente cosa mal intesa da Regnanti . Quindi^Tacito afferma, che i Senatori di Roma si ritirarono da quella magnificenza antica in
tutte le cose sotto -la crudel Tirannide di Tiberio . Nam etiam Plebem socios
regna colere percoli licitura, vt quisque npibus domo parata Jpeciojiu per nomen , &
clientela! Uluflrior habebatur , pojlquam sedibtu ftviter , & magnitudo fama exitio
crat, esteri ad fapientiam convertere . Che per possedere le Ville fatte da Ro
mani Senatori con Regia spesa, fussero da Agrippina, Caligola, Nerone, & altri
ammazzati soggetti grandissimi, ne sono piene le carte di Tacito.
Sesta mur .

PEr rovinare vna Republica la pi spedita , e sicura strada procurare di


debellare la Citt capitale, perche superata questa, difficilmente il Senato
pu mantenersi vnito , la dove il Principe f la Regia, e la Metropoli del Stato
in ogni luogo . Si sono per trovati molti Principi , i quali col tenere vna
picciola parte dello Stato loro hanno ricuperato il rimanente ; ma non s'
mai veduto , che vn stato perduta la Metropoli, c la Regia Citt si sia potuto
rihavere .
Io

sopra ilsejl Libr degli Annali di Cornelio Tacit .


fof
Io nessun altra cosa attribuisco pi la lunga vita della Republica di Venetia, che alla fortezza della Real Citt di Venetia,che sendosi sempre mante
nuta inviolata contro quelle potenze , dalle quali stata spogliata di gran
parte dello stato, h potuto col tempo ricuperar il perduto. Son di parere,
che niun' altra^cagione movesse Annibale passar in Italia, che il considerare,
che vn Popolo tant' armigero, come il Romano, era invincibile, insinch non
fi dissipava il Senato con la perdita della Metropoli Roma . Le Republiche
di Cartagine, d'Atene, di Sparta, & nostri tempi di Fiorenza, e di Siena sono
cadute con la caduta della Citt Regia ; e la ragione , perche la maest del
Senato non s pu radunare altrove con decoro , e perche tutte le Citt sog
gette seguono la Metropoli, oltre che molti Popoli amano pi il Principe, che
il Senato , essendo solamente dalla Nobilt, che gode amata libert; l'amore
parimente della Patria, e de beni, e Phorrore, e spavento d'esser forzato andar
mendicando fuori di Casa in paesi stranieri fa , che altri s'accomodi sotto il
Tiranno ; Onde se bene molti Senesi , e Fiorentini abbandonarono la Patria
occupata dal Tiranno , la maggior parte per vi rimase per goder della dol
cezza de suoi beni, e della commodit della sua Casa
Neque in barbarum corrupu fed conditore Seleuci retinens . Trecenti
. opibus, aut sapienti* delefti , vt Senatus .
PArmi , che alcuni Scrittori si postino acconciatamente rassomigliare quel
Pittore j che in ogni luogo , bench gli facesse mentire , di dipingere una
rotta navale vi dipingeva vn Cipresso per non saper far meglio altra cosa.
Giovan Bodino ha mandato in luce sei libri della Republica,dove d'ogni altra
cosa sfatta assai , parlando pochissimo della Republica, e per mostrar al Mondo,ch' egli era grandisfmo Astronomo, & Astrologo Giudiciario, riferisce ca
gioni di lutte le cose al tcnor delle stelle , in tanto che v ricercando di co
noscere dalla buona dispositione de' Cieli all' hora che la Citt di Roma fi
fondata , e la grandissima fortuna dell' Imperio Romano: cosi egli attribuisce
ancora alle stelle , che la Grecia vivesse in libert, che l'Europa habbia tante
Republiche , poche l'Africa, e meno l'Asia .
Noi tralasciando la vanit di cose non vere , non conosciute da noi,
diciamo che la libert ha fiorito ne' Paesi,ove regnata la Civilt,e Nobilt,c
sopratutto, dove hanno fiorito le lettere, e la ragione s', perche l'institutione
di legge , e de' costumi non cosa da huomini idioti,ma d'ingegno sollevato .
La Grecia la medema in quanto al sito , ha il medemo aspetto de' Cieli , che
haveva anticamente ; Onde nasce dunque , che hora influiscono sopra di lei
cosi dura servit ; E la Germania , l'01anda,e gli Suizzeri inciviliti ; perche
sono hora tanto avidi di libert, l'Asia ha havuto sempre poche lettere, huo
mini idioti , e per fueti Regibus. Tacito chiama barbara quella Natione
che vive sotto la Monarchia , e che serve troppo civilmente , e dice la verit .
Nobili sono i Venetiani nell' Italia , gli altri sono schiavi di Galera vestiti di
Sss
velluto.

jservationi di Trajan "Boccalini


velluto . Osserviamo qui che il Senato era di 300. Senatori de' pi facoltosi,
e tenuti per Savij, e certo che molto meglio si fonda la libert ne' Cittadini, fa
coltosi, i qualihavendo che perdere, amano la pace, che ne' poveri,i quali non
havendo cos' alcuna, fino rumorum cupidi, & odio suants rerum omnia mutar*
ftitdent .
Sua Populo, v.
L'Auttorit popolare come il letorgirio nelle Pillole , che se bene cosa
velenosa per la Republica per necessaria per per guarirla dall' infir
miti nelle sollevationi; Non per tanto conviene adoprarlo scrupolose in po
chissima quantit , perci che il Popolo pi atto distruggere una libert
con la sua instabilit,furore, & ignoranza, che mantenerla . Devono ben esser
' ammessi i Cittadini gradohonorato, perche si come partorisce cattivi essetti,che il Popolo habbia soverchia auttorit ; Cosi escluso da ogni honore si
commove , e si torba . Bisogna dunque haver quei riguardi , & usar quei tem
peramenti, che usa la Republica di Venetia per mantener sodisfatti i Cittadi
ni, e la Plebe.
guoes concordes agunt Jpemitttr Parthm .
L Anione della Republicad'amore, e la carit della Patria, & ch'ella sia mvincibile , ne si pu mettere in comparatione la difesa, che fa vna Repu
blica , e quella d'vn Principe. I sudditi de' Monarchi sono come i pigioni^
che non possono voler bene alla Casa, dove habitano , perche ne pagano l'afefitto . La Patria cara all'huomo la libera Citt ; Pvnione de' Suizzeri, de'
Tedeschi,e degli Olandesi, gli fa tremendi, & honorati appresso tutte knationi, non perche si faccia alteratione, quando il Principato si muta in Republi
ca, anzi si cangia con diletto, e curiosit de' Popoli, ma il passar dalla libert
alla servit cosa spaventevole , che apporta horrore solamente al pensarvi
non che all' essequirlo .
Vhi dijfenscrc^r*
- A Nzi ella impresa disperata il mettersi in pensiere d'occupare.la libert
./Vd'vna Republica unita , e che habbia i suoi Cittadini legati con vincolo
indissolubile d'amore verso la Patria . I veri pronostici , che precedono la
rovina della servit vicina ad vna Republica , sono le divisioni, e le discordie
de' Cittadini , e quando vn Senatore s'auvanza tanto , che diventa uguale , e
siiperiore alle leggi , pu suo talento dimezzare icomandamenti de' Mag-

Dm

sopra, il sefi Lhro degli Annali di Cornelio Ticito .

jqy

Dumsihi quisqtte contra emulossubsidium vocant , accitus inpartem


adversum omnes valefiit .
HO' osservato nella lettione dell' Historie, che l'odio, che s'accende tan*
to pi fiero, quanto l'inimicitia nasce tra quelli , che per obligo di legge
humana, e divina doverebbono portarsi affettione . Quind' che l'odio, che
nasce tra parenti pi crudele di quello, che si sueglia tra forastieri . Quando
dunque auviene, eh' in vnaRepublica s'accende l'odio tra i Cittadini, la par
te pi debole purch si liberi dal suo nemico, non cura di sottoporre se stessa,
e la Patria alla Tirannide . Perniciosissima cosa dunque alla Republica,
che i suoi Cittadini guerreggino insieme , ma mortalisfima quando nelle loro
discordie s'ingeriscono i Principi forastieri ; Imper che aspirando essi per l'or
dinario al dominio delle Republiche per potervi facilmente pervenire , pro
cacciano l'esterminio d'ambedue le parti , essendo regola infallibile di stato,
che non devono mai i Cittadini d'vna Republica valersi nelle loro discordie
di forze straniere , che siano superiori alle proprie ; poich dovendosi dipen
dere dalla fede, e dal valore dell' amico, si rimane servo di lui, non trovandofi ne fede, ne rispetto alcuno, dove si tratta d'interesse di Stato . Il R di Spa
gna negli vltimi rumori di Genova eccit la Nobilt suscitata dal Popolo , e
mosse gelosia tutti i Principi d'Italia , ch'egli con tal artifttio volesse insigno
rirsi di quell'importantissima Citt.
Delle Tragedie cagionate negli Stati dagli ajuti forastieri sono piene Fhistorie ; ma per tutti basti l'essempio di Ferdinando R d'Aragona , il quale da'
suoi parenti di Napoli chiamato in ajuto contro Francesi , alla fine doppo la
violenza del giuramento fatto s Phostia Sacra, e mille altre indignit, egli si
fece Padrone di tutto il Regno, che f il primo, & il pi glorioso tratto , che
vn R Cattolico sapesse fare in Italia per dar conoscere il gratioso ingegno
degli Aragonesi ; ma come nel chiamare gli ajuti forastieri, altri si debba go
vernare , e quanto si debbono schivare gli ajuti de' Principi troppo grandi,
l'habbiamo lungo dimostrato in luogo pi opportuno .
guiplebem primoribm tradidit ex suo vsu .
HO' detto altrove, che Clemente VI I.grandementc err alPhora.ch'egli
fece compromesso dalle differenza di Modena , e Reggio nella persona
di Carlo V. e la ragione , perche i Principi non hanno nel giudicare cause
simiglianti dinanzi gli occhi ne Dio, ne legge alcuna humana, Divina , ma
solo il proprio interesse . In Jkmma fortuna id equini quoti validit . Havendo
per tanto l'Imperatore hereditato da suoi antecessori l'odio verso la gran
dezza della Sede Apostolica , e conoscendo , che il Duca di Ferrara Principe
debole, sarebbe stato del continuo per gl'interessi dell' Investitura di Ferrara
nemico del Papa, stim acconcio alle cose proprie d'ingrandirlo con la SiSss 2
gnoria

jo8
OffervAttorti di Traiano Boccalini
gnoria di quelle due Citt . E fu in vero grandissima balordaggine , malitia di Clemente, poich doveva considerare, che per questo rispetto Carlo
V. veniva ad incorporare quella Citt al suo Stato di Milano , mentre n'in
vestiva quel Duca col smembrarle dal dominio della Chiesa .
Nam ?opuli imperiu/n juxta libertatem, paucorum dominatio regi*
libidini froprior est.
NOn si devono gli huomini lasciar offuscar la mente da i nomi speciosi di
libert, e di Republiche si, che stimi, che quella sia vejra libeji, e vera
Republica, dove ogn'vno pu comandare. Vera Republica e quella , nella
quale nessuno corre pericolo d'obbedire , perche le Republiche non furono
introdotte nel genere humano , acci che ogn' vno dovesse haver le sodisfattioni del comandare, ma per assicurargli di non haver ad obbedire ad vn Ti
ranno, eh' in essi habbia la forza, e l'auttorit delle Leggi, e delli Magistrati;
carica , che appoggiata al Popolo pieno d'ignoranza , e di vitij come spada
nuda in mano d'vn furioso . 11 Senato pi proportionato per questo biso
gno guisa de' guardiani delle pecore , che l'assicura il giorno ne pascoli de*
loro traffichi, e la notte dall' assalto de' Lupi Tiranni .
guos recens &tas largim inverni .
SE non sono esqnisiti (Timi gli honori , che si fanno ad vn Principe nuovo, S
che superino quelli de' suoi Antecessori , gli saranno sempre poco grati
mentre che ogn'vno vuol mostrare di meritare pi degli altri; Ond' chete
cose procedono col tempo in infinito, e traboccano da vna modesta dimoirratione d'honore in vna sfacciatissima adulatione .
Simulprobra in Artabanttmfundebant, materna origine Arfaciden,
catera dgnrent .
QVel Principe, che solo inserito nel sangue Regio perla parte di Madre,
come fu Carlo V. in Spagna, deve con l'imprese grandi rendersi maesto
so , e grato Popoli , fuggendo con ogni possibile diligenza di vivere in ma
niera, che non gli possa esser rimproverata la sua vilt ; e se bene molti homicidij,che nacquero dalle persone degli Imperatori Romani,doppo,che s'estiafe il sangue de' Giulii, e de' Claudii, si debbono attribuire alla fierezza, avaritia, instabilit, e crudelt de' soldati , nondimeno molti ne furono ammaliati
per la vilt della nascita loro , non sapendosi gli huomini avezzarlo stomaco
ad honorar come Principe colui, che hanno veduto nascere', e vivere huqmo
privato j oltre che hanno le genti in odio i Principi di sangue straniero .

sopra il sesto Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


CMox consultans qua ie folemnia Regni capejjeret .
COn molta ragione , & infinita prudenza de' nostri Antichi f inventata
la Coronatione de' Principi con tanta solennit , e crmonie . Il R di
Francia s'vnge con l'oglio sacro , che si crede esser venuto dal Cielo , come
dono divino . L'Imperatore parimente vien sacrato , e coronato dal Ponte
fice Romano con maest degna di tanto Principe . Grand' essetti operano
queste sacre crmonie , perci che essendo il regnar cosa tanto ambita d'agli
huomiiiiitc tutte le strade f mestiere , che nell' ovile de' sudditi non entri
alcun lffe^br le fenestre divorarli tirannicamente, ma per le porte ordina
rie della naturale , e della legittima successione, dell' elettione giuridica,
e se l'smperio Romano , che molte volte veniva daseditio'si soldati conferito
chi n' era men degno havesse havuto qualche buon instituto conforme quel
li , che sono stati introdotti da' Pontefici Romani nella Crcatione , e Coronarione degl' Imperatori moderni, non sarebbe per aventura la loro essai tationa
riuscita cosi tragica, e sanguinosa .
^itque interim Ctsiphonfedes Imperj petita .
CHi combatte per l'acquisito d'vn Regno , deve imitare Tiridate , procu
rando , che quanto prima gli cada nelle mani la Citt Regia , che questa
sola gli da l'Imperio assoluto del Regno . Doppo che U Senato abbandono
Roma per il timore di Cesare,egli sbito,che vi pose dentro il piede,f tenuto
solo Padrone dell' Imperio Romano , e nelle Guerre passate fra gli Angioini, e
gli Aragonesi , il solo acquisto della Citt di Napoli dava loro e toglieva
l'Imperio di tutto il Regno, & il presente R di Francia Henrico IV. bench
havesse in mano tante Provincie di quel Regno , non mai f conosciuto per
altro , che per R di Navarra , insinch non hebbe in suo perere la Real Citt
di Parigi
OHult coram , & approbantibm , Surena patrio more Tiridatem
insigni Regio evinxit .
IR d'Vngheria hanno vna Corona di ferro antichissima, che serve alla co
ronatione di tutti i R ; questo particolar privilegio , che da persone , e
luoghi determinati si faccia la solennit della Coronatione di tutti i R con
tiene in se molto mistero , perci che quanto pi requisiti si desiderano in un
Principe tanto pi diffcile si rende l'vsurpatione . I Papi per esser legittimi,
bisogna, che siano prima da Pontefici promossi al Cardinalato,e pi nel Con
clave in Roma da due terzi di Voti . L'Imperatore conviene , che sia eletto
con maggior parte de' voti degli Elettori dell' Imperio, e perche quante
conditioni non possono cader facilmente in pi persone , mancano li pretesti
Sss 3
agli

5i
Ojfervottoni d Trajano nocentini
agli ufurpatori. SeiParti haveflero havuto Fvzanza che mantiene grande
il Regno di Francia, non farebbono nate tra di loro cosi fpefle difcordie , che
procedevano dal non haver ficura la fucceflone ne pi proffimi del fangue
Regio.
Cx/ffiJfatim interiora , caterafque Nationes petivijfet , ppreffk cunttantium
dubitano, & omnes in vnum cedebttnt . Afidendo cafte/Ity*, in quo pe
cunia? , & pellices Artabanw contulerat , dedit Jpatittm exuendi
patta .
DVe gagliardirtmi motivi dovevano rifvegliar Tiridate ad allontanarla
dall' otio; L'efler vivo Artabano & il timore dell' Armi Romani . Quan
do fi dice,che il tempo la pi pretiofa gioia,che s'habbi , s'intende di quello,
che fi perde in fi fatte puttellaggini . Doveva Tiridate vifitare i Popoli ufando loro qualche liberalit,premiar eli amki,allettar gli nimici,afficurar i dubbiofi , non dar tempo male fodisfattioni di refpigliar animo , & acquiftar feguito . Aveduto f molto il Duca d'Vmena , il quale doppo la morte infelice
de' fuoi fratelli , che haverebbe fgomentato ogn' altro huomo facendo cuor
di Leone in tanta feonfitta corfe per tutte le Provincie fue partigiane , confervandole non folamente in fede ma facendole ribelle affatto , che fe il Re
fufle fiato diligente in lafciarfi vedere da Popoli , n'haverebbe in parte miti
gato quel furore, che il condufle finalmente al precipitio .
Nam Phrabates , rjr Hiero , e fi qui alij delcclum capiendo
Diademati diem haud concelebraverant .
ANzi ogni nuovo Re deve ambire , & all'hora particolarmente ch'egli
ha qualch'emolo , come haveva Tiridate , che concorra alla folennka
della fua coronatione maggior Nobilt , che fia poflbile . Afferma' il Conneftaggio nella fua hiftoria di Portogallo,che fubito , che Don Antonio Prior di .
Crato f gridato R , ferine al Duca diBrabanza primo Signore di quel Re
gno , al Marchefe di Villa , & molti altri Signori lettere amorevoliflme,
effbrtandoli ad andar da lui per affftere alla Coronatione ; Ma vedendo , che
la Nobilt non fi moveva , il prefe per augurio della poca durata della fua
grandezza.
Nella Creatione de' Papi accaduto molte volte , che il capo d'vna farao
ne non havendo fatto conto di qualche Cardinale di merito per lui fi fiano
guafie le elettioni,ftabilite .
Il Cardinal Borromeo voleva portar al Pontificato il Cardinal Serletto,
ma per non haver fatto ftima del Cardinal Sforza , il quale pretendeva , che fi
fuffe dovuto dargliene parte , difturbo queir elettione . Cosi havendo conclufo il Cardinal Montalco anch' iiunzi ali* Creatione di Gregorio XIV. di
far

ppra ilsefio Libro degli Annali di Cornelio Tacito.


sii
for cadere quella dignit nel Cardinal Aldobrandino il Cardinal Mattei ,
cui non f dato parte di quella resolutione la mand fofsopra bench doppo
poco tempo fu aflnt al Pontificato il medesimo Cardinale,dal quale voleva
Dio traer tanto bene , quanto sequito nelle prudentisfime attioni di cosi
gran Pontefice per beneficio della Sede Apostolica , e di tutta la Christianit. . _
.
Pars meta.
Nlisuna cosa maggiormente dannosa ad vn Principe , che conquista Vii
Stato, che tener sospesa , & in timore la mente de' suoi sudditi potenti . E
precetto da osservarsi in queste occorrenze ditnirc prestamente le necessarie
severit, rasserenando gli animi conia publicatione degl' indulti generali.
Giova ancora assai in questi casi , che il Principe sia tenuto sincero , e mantenitor di fede . Non mai stata alla memoria degli huomini sollevatione
vguale quella, che suscitarono i Ghisardi in Francia, e nondimeno nessun al
tra ne f quietata con minor vendetta, perche non solamente il R HenricO
ha perdonato tutti, ma s' veduto in lui tanta schiettezza d'animo, tanta sin
cerit di fede, tanta realt di parole, che i suoi nemici stessi, che tanto lo per
seguitavano, si sono quasi veduti invaghiti della di lui clemenza, e fede . Vnico essempio per dimostrare, che meglio volse in lui la clemenza , per smorzare
i grandissimi incendi) delle sollevationi Francesi , che non pot la severit in
Ferdinando, & Alfonso d'Aragona R di Napoli , e ne' loro heredi per quietar
le turbolenze di quel Regno . Felici veramente si potrebbono chiamare gli
Spagnoli, sliavessro questa virt di saper sinceramente perdonare , e se per le
moke sincerit vsate non riavessero spaventato gli huomini dal fidarsi delle
loro promesse ; Onde non f mai possibile indurre il Principe d'Oranges cre
dere alla lor fede, come malimamente crederono alcuni Baroni Napolitani
alla fede Cattolica, el misero Duca di Calabria in_particolare .
Quidam invidia in Ahdagefem^qui tum ula, & novo Rege potiehatur.
VN privato Gentil'huomo, vn semplice Prelato, che si da in preda vn ser
vitore, disgusta amarissimamente tutta la famiglia, e la sua Corte . Cos
vn Principe grande, che si getta in preda ad vn suo favorito , aliena da se tut
ta la nobilt de' suoiStati,e disgusta amariflrhamente la plebe . 1 ralalciandogli antichi effempij di Sciano, & altri mentovati in quest' historia ri moderni
disordini dela Francia nacquero tutti dalla radice della stima soverchia, eh*
HenricoII. fece del vecchio Duca di Ghisa, continuata da Francesco II. c
Carlo I X. suoi figlioli ; poich fatti i Ghisardi soverchiamente grandi , la no
bilt, & i Principi del sangue cominciarono ad odiare , & il R , & i favoriti
infin tanto , che satio di loro Henrico III. volse ad altri il suo favore ; Onde
vedendosi coloro occupato il posto dejjagratia Reale da loro tanto tempo
' .'[
vsiirpata,

jil
'Oflrvatiom di Trdjano Boccalini
vfurpata, prefero l'armi fotto pretefti falfi contro il R , cagionando in Fratieia vn infinita di fcandali.
Deve dunque ii principe mantenere vna certa vguaglianza d'amore tra
fuoi Cortegiani con non dare occafione di gelofia ad alcuno^* ci deve
principalmente averffjf'vn Principe nuovo ; perch c pi facil cfa l'acquiftar
vn ftato, che mantener fddisfatti i fudditi-erandi . E chi havefle mai credu
to, che vn Re guerriero Henrico IV. havefle faputo dar intier*Jd<Sferione
tanti fra loro in tante fattioni divife , e che ftavano affervando|Tql partito
s'appigliane agli heretici, che l'havevano feguito, agli Cattolicij che s'era
no accomodati con lui ; e fu in vero grandirtmo errore abbandonare vna
parte , che poi non per odio del R , ma della fattione contraria, fi pofe di
nuovo tumultuare .
Aggiungali, che alla facilit dell' accordamento della Francia fi deve riconofeere dalla lunghezza della guerra , e datdefiderio della pace ; per lo che
non erano pi afcoltati , ne feguitati i ribelli con tutte le loro belliffime inventioni trovate per fedurre i Popoli . MaTiridate, come nuovamente meffo in ftato con poca guerra poteva rimaner travagliato da ribelli , non havendo ancora i Popoli provato la calamit della ribellione .
Si pu aggiungere, che l'affedio lacrimevole di Parigi oper grandemente
alla parte di Francia ; perche i Popoli fpaventati, & intimoriti d'haver anch'
eff provar l'iftefle miferie, abbandonarono i ribelli, i quali perduto il fegui
to furono forzati humiliarfi al R, e ricever da lui la conditione della pace.
\_Ad Artabanum verterti .
Q Velli, che lodano i fudditi grandi in vno ftato, doverebbero confiden
te quefto luogo di Tacito , dove havendo i medefimi Baroni chiamato
Tiridate,e fcacciato Artabano non per benefitio del Regno, ma per fini pri
vati . Cosi nel Regno di Napoli i medefimi Baroni refero infeliciffimo quel
felicirtimo Regno, travagliandolo con turbolenze continue, e volendo fempre
due R , per poter meglio dominar ancor erti tra quelle divifioni , tenendo
fempre le forze de' i R in equilibrio, acci che prevalendo vno di erti , non
veniflero privati di quel beneficio , furono veramente vergognofi i rilatf di
Giacomo , & Antonio Caldora contro il proprio R per poter faccheggiare, e
difertare quel Regno , & in eftremo biafimevoli furono l'infelicit di quei
Baroni , che vendevano la propria fede che pi loro offeriva ; Onde fi legge,
che un Barone in un anno fi cambiaffe fette volte di fede . Non per mera
viglia , fe Iddio per vendicare tutte le loro infedelt gli ha dati finalmente in
mano Faraone.

fpra ilfejlo Libro degli-Annali di Cornelio Tacito .

515

jfqtte i HircanU refertus ejl , illuvie ohfitta , & alimenti


Mv' arcu exfediens .
NOnparquafi verifimilof , che un R,che valfe i i^e* infieme tutti gli
ajuti de' Sciti, c quali ricovr il Tuo ftato, fi fuffenp9tto tanta miferia.
Marefleipj^q.^^P Rpjche fi fono ridotti termine maliflmo il fa credere.
Luigi d'Angj^pjdi4t$fcpoli fe ne fuggi in Abruzzo traveftito per travagli
havuti dal Qilaora , ma giunto in Benevento fi trov in tanto bifogno, che
l'Arcivefeovo gli imprcft 50. fcudi;Elemofina,che pena fi farebbe fatta ad vn
Bottegaio. Et un R d'Inghilterra racconte l'Argentone , che fi ridufie in
Francia, & Inghilterra miferabiliflmo ftato .
Nequepenes Arfacidem Impcrium,fed inane nomen apud imbcllem
externa mollitia vim in Abdageris domo .
NOn fu cofa , che ponefle pi indifperatione gli Spagnoli, e Fiamenghi,
che il vedere il governo di Spagna nella perfona della Regina Madre di
Carlo V ; e quelli di Fiandra in mano della Duchefla di Parma con tutta l'auttoritdel comandare nelle mani de' Cardinali, Adriano, >e Granvela. Ardifco
per dire,'ch' peggio all'hora, che i-Nationali comendano per l'atroci invi
die che regnano tra fudditi d'vna medefima natione per le competenze della
maggioranza, e quello c il vero fcoglio,ove tutti i R fanciulli fanno lacrimcvol naufragio; perci che non potendo la fanciullezza del Principe governar
tutti, l'ammettervi un foraftiero cofa perniciofa .
L'elettione del Governante tra fudditi odiofa , & infieme pericolofa:
odiod perche. non pu farfi fenza notabile difgufto degli efdufi : pericolofa,
perche fe s'eleggono huomini-grandi , fi lafciarannolufingare dall' ambitionc
di regnare;fe mediocri, non fono obbediti.
Molti Re hanno voluto nella morte loro prvedere queftodifordine , ma
con poca felicit ; poich hanno alcuni lafciato la cura de' i R fanciulli miniftri conofeiuti fedeli per lunghiffimo fervitio ; MaStilcone , Se altri hanno
fatto conofeere al Mondo , che la violente carit propria fafeordare la fede,
che fi deve ad altri , mutandoli la fedelt fecondo l'occafior.e, e l'huomo
buono quando gli nuoce efler trillo; ma dove gli apporta giovamento non
difeerne quello, che gli fi convenga ; Et in fomma, come vuol Tacito in tutto
le cofe , valet vtilitat . Altri hanno eletto per quefta cura il Senato , 1' Con
figlio ; Ma non trovandoli mai vgualit tra pari foggetti accaduto , che con
ingelofirfi.e dividerli tra loro , fiano flati i primi a mettere il R fanciullo in
grandiflme difficolt . Il darlo in cura Principi del fangue un dar l'A
gnello in guardia al lupo , come fi vedde in Ludovico il Moro ; l'efcluderli
cofa dannofa,indecente, e di certa rovina; perci che quefti huomini di feguito poflbao far quei mali . che fecero nella Francia quei Principi del fangue,
V Ttt
all'hora

jI4
Ojfruthui di Tya]MO Boccalini
all'hora che presero la cura de' R fanciulli preoccupata dalla Casa de' Ghisi.
Le Madri hanno bisogno del configlio altrui ; e molte volte fidano la vita
delli figlioli , la cura dello stato ad huominj indegni . Leggete , come fece
Bianca Sforza Moglie di Galeazzo Maria col suo amatissimo Cola; ma confi
mi tutti i disordini , quello miglior partito , che pare il pi cattivo; poich
dove si tratta di regnare , si trovano pochi huomini , perche hanno troppo
gran violenza d'esser tristi . La cura dunque mio parere se deverebbe dare
a Principi del sangue , come s'vi nel Regno di Francia che se pure uno del
sangue Regio diventasse cosi federato , che voleste vsurparsi il Regno , non
vscirebbe il dominio dalla Casa Reale,e si vietano quelle calamitarne pqrtabo le mutationi delle famiglie nelle Nationi del Reguo . Gli Suizzeri per
fuggir questo scoglio hanno tolta la successione al R fanciullo , chiamandovi
il fratello del Padre , altri del sangue Regio con patto per , che doppo
lui ricada al R fanciullo il Regno, ancor che e gli havefse figlioli .
Ma ritornando Tiridate egli per la fi giovinezza fu forzato ad vrtare
nello scoglio di gettarsi in braccio alla fattione , che l'havea chiamato con
disgusto dell' altro partito ; perche non possibile di ridurre gllhuomkii ad
obbedire ad vn loro vguale . Onde la molta potenza d'Abdagese parton
Tiridate la perdita del Regno ; cosi la potenza, come babbuino accennato,
del Cardinal Granvela di nascita Borgognone , e di costumi Spagnolo cagio
n infiniti mali nella Fiandra .
Mi soviene , che doppo la creatione di Pio V. il Cardinale Alesiandrino
hebbe, s'vsurp tutta l'auttorit Pontificia, dispensava egli Nuntiature,Go- v
verni,Vescovadi,& Abbatie;ma il Cardinale Alessandro Farnese levo glixjue
auttorit, facendo sapere al Papa, che il Sacro Collegio de' Cardinali L'baxe*
va eletto Sommo Pontefice , perche governasse lo Stato Ecclesiastico , e non
che se n'vsurpasse l'amministratione vn Cardinale , e che se obbedita voJonr
tieri Nepoti,non per si poteva sopportare il dominio d'vn Cardinale eftxaneo,che havefse lui lasciato solo il nome di Pontefice
Senfit vetus regnaud .
Filippo I I. R di Spagna vsava di far proporre le materie gravi ne' (noi
Consigli di Stato , e poi ascoltati i pareri, risolveva col suo , disponendo,
come gli tornava pi in acconcio . Hora avenne , ch'egli non rimase sodis
fatto d'vna delibcratione fatta dal Consiglio , e mostr l'errore , che prende
vano iConsiglieri. 11 Consiglio fece ogni sforzo per dare ad intendere al
Re , che la sua deliberatione haveva buon fondamento , e tent di scoprire
modestamente l'impersettione di quello , eh' haveva in animo il R,il quale
per suo Viglietto fece sapere al Consiglio , che il R per haver regnato molti
anni sapeva qualche cosa pi degli altri ; Sono i Principi pi di queUo , che
altri si pu imaginare , merc, che sempre leggono libri vivi , molto pi atti
ad insegnare de' morti Questi sono i loro Consiglieri , gli Ambasciatori ,

Jhpra il Jefio Libro degli Amali di Cornelio Ttrito .


f15
altri loto Ministri , con quali trattando continuamente imparano quella tan
to faticosa scienza di governare, che non si trova nelle Corti.
Falsos in amore, odia nonfngerti . '
QVel tritissimo proverbio , che non si da regola senza alcuna iimitatione
verissimo; poich quello , che di sopra habbiamo detto per regola in
fallibile, che il perdonare ad vno, che habbia offeso virt Christiana, ma lo
scordarsi dell' ingiuria inguisa che altri debba ancora pi fidarsi di loro ba
lordaggine d'huomo ignorante .
Artabano haveva conosciuto per suoi nemici Fraate , e Hiero quando fu
cavato dal Regno . Deve hora dunque fidarsi di loro ? Deve per certo, men
tire habbiamo bisogno di lui per rovinare vn pi potente nemico . Il R di
Francia bench altamente offeso dal Duca d'Vmena si volse nondimeno dell'
opera sua nell- assedio d'Amiens , perche l'assicurava l'odio , che il Duca por
tava Spagnoli , d quali haveva ricevuto nella reputatione la mortai ferita
d'esser proposto nella nomihatione del Regno di Francia al giovine di Ghisa
suo Nepote ; In altre occasioni per non se n' punto valuto .
Conviene ancora considerare, eh' il nemico di cui si vuol valere contro vn
altro nemico sia huomo accorto, che sappia disceruere vn huomo di giuditio;
perci che malamente si risolverebbe fabricare vna s'importante deliberatione sopra il fondamento d'vn ingegno senza giuditio .
Doppo l morte di Ladistao il Regno di Napoli fa hcreditato dalla Regina
Giovanna seconda , che sentendo le mormorationi, che fi facevano per tutto
il Regno della sua dishonesta vita con Pandolfo per minuir quella pessima fa
ma, fece resolutione,come h detto altrove diffusamente di pigliar per Mari
to Giacomotponte della Marcia Principe del sangueReale di Francia . Hora
essendoli mandato in contro fino Manfredonia in Paglia Giulio Cesare da
Capua, l'auverti primieramente della prattica domestica,-e vergognosa , che
la Regina teneva con Pandolfo ; Onde arrivato Napoli pi honorato , che
accorto gli fece tagliare il capo , rendendosi odioso tutto il Regno per la
poca stima, che mostr verso i Baroni Napolitani , e per lo strapazzo , che fa
ceva della Regin , tenendola come in prigione sforzata in alcune Camere .
Giulio Cesare ancorch sapesse haversi inimicato l'animo della Regina col
mal officio passato, nondimeno credendo, che pi potesse nell' animo di quel
la Principessa- l'odio contro il Marito , dal quale oltre la Morte di Pandolfo
riceveva l'insopportabile ingiuria della prigione , che il desiderio di vendi
carsi contro di lui egli fece intendere, che quando li suste piaciuto, haverebbe egri ammazzato Giacomo.
La Regina cui pi premeva la morte di Pandolfo, che la propria ingiuria
finse d'accettare l'offerta , confessandosi obligata in estremo Giulio Cesare,
gli ordin , che doppo otto giorni tornasse lei ; mettendosi fra tanto all'
Sordine per rsffecutone, della sua prometa ; e poi andata dal R , gli pales
"
>
. V
Tu a
tutto

p6
Offrvationi di Trajano Boccalini
tutto il trattato ; Introdotto dunque l'ottavo giorno il mal cauto Giulio Ce
sare nelle Camere della Regina , la quale dietro il cortinaggio del suo letto
teneva ascoso il R, fu miseramente ammazzato .
Tiherim posi tantam rerum experientiam, vi dominationU convulftts ,
L'Interesse di stato come i Cani d'Ateone , straccia le viscere al Padrone
proprio. Non hanno gl'Inferni spavento per atterrare vii cuore inna
morato di regnare . L'huomo politico postosi in capo la massima, che sopra
tutte le cose debba conservarsi nello stato, mette in piedi sul collo tutte l'al
tre importanze della Terra, e del Cielo . Il desiderio di regnare, e domina
re vn Demonio, che non si scaccia con l'acqua Santa . Per questo sol capo
Filippo 1 1. tante volte nominato ammazza il figlio , fomenta l'heresie degli
Vgonotti, arma la Lega Santa, e spende sopra cento millioni in Francia, nella
quale pretendeva porne il piede per passare da Pirenei Milano sempre sul
suo , e congiungendo Milano Napoli , tagliar il collo alla libert d'Italia.
Cosi Francesco di Lorena Duca di Ghisa volendo introdurre Pleurico suo figliolo violentemente alla successione di quel Regno, nutr sotto i Pretesti del
la Religione i fini ambitiosi della Lega Cattolica . La Casa ancora di Bor
bone , e i Principi di Germania con la Regina d'Inghilterra vi domitiatiom
convulsi , hanno malissimo trattato la Religione . Cosi Francesco 1. & Henrico 1 1.suo figliolo , chiamarono i Turchi contro i Principi Christiani , egli
stessi Papi non si sono vergognati lasciarsi trasportare ad eccessi indegni di
Principe, non che di Pontefice , e massime Alessandro V I. di cui disse il Guic
ciardini . In Alessandro V I. f solertia, e sagacit singolare , consiglio ccctV
lente, efficacia persuadere meravigliosa , & tutte le faccende gravi soslecitudine , e destrezza incredibile . Ma erano queste virt avanapte di grand'
intervallo da viti) , e costumi oscenissimi , non sincerit , non vergogna, non
verit, non fede, non Religione, avaritia insatiabile, ambitione immoderata,
crudelt pi che barbara , & ardentissima cupidit d'essatare in qualche mo
do i figlioli ..
Paol III. ancorch mentre f Cardinale mostrossi partialissimo della Sede
Apostolica, arrivato al Pontificato vi dominationis etnvulsus , alien dallo Sta
to Ecclesiastico l'importantissime Citt di Parma , e Piacenza , aggravpi
d'ogn' altro Papa i sudditi con impositioni eccessive , & altri Pontefici- pari
mente fuor dell' espettatione commune per far grandi i loro Ncpoti, hanno*
fatte cose indegne del loro stato ..
Caium Cdfarem vixfinitapueritia , ignarum omnium, aut fepmis
innutritumjndiora capefiturum Macrone Ducc^>
V Edesi nelH studi] pi famosi d'Europa pratticar con le scolari , e rrove
raasiipi stranile capricciosi cervelli, che si possono imagiuare; poich
i giovici

[opra ilfejlo Libr& degli Annali di Crneli Tacii *.


517
i giovini qe primi anni de' loro fludij , fciolti dalla cura de' Padri , fono come i
cani (legati , che corrono, faltano , e fanno part , e mezo . Cos i Principi,
ch'entrano giovinetti nel governo , empiono li flati di confufione, & all'hora
principalmente, che hanno apprert di loro Configlieri, favoriti di cattivo
genio , e di corrotti coftumi .
Stuprorum ejus Minifiri. Grafidius Sacerdos Frxtorim, vt in Inftdam dcportaretur Pentita Frege/lama amitteret ordinem Senatorium , (jr
cadem pan* in Lelium Baldum decermi)}*. tir .
SIfto V. public con poco felice configlio vna Bolla contro gii Adulteri;
Genia hominum , come dice Tacito de' Mattematici , cjtiod in Civitate noflray
&probibetnrfemper , r> retinetur . QueHe leggi durano lungamente , che non
hanno punto di violenza, ma partano leggiermente, & prudenza de' Principi
il non multiplicar materia all'accufe , effendo pur troppo carichi i Giudici di
canta variet di caufe , e di giuditij , che inquietano il Mondo con l'eternit*
delle liti .
'
< 1 >
Nam Tiberius incertum an ojfenftu , tantoque magU iram premens .
F Elice veramente queh"huomo,ch' arrivato quefto fegno di raffrenare
i motivi dell' ira , e dello fdegno, perche potr facilmente , cornei! dice,
pigliar le lepri col carro, non effendo poffibile.che vn huomo acciecato dalle
collera , vegga il lume della ragione, e non faccia per nelle fue refolutioni
pi danno fe fteflb , che ad altri .
CMacro intrepida , opprimi fenem injeclu multa vejlisjubet.
Ih debolezza di Caio, e larefolutione di Macrone ci da materia d'offerva.<re,che per condurre a fine attioni importanti.f bifogno d'humini rifoluti, & avezzi al fangue, come era quefto Macrone ; pi che in cali fimiglianti ,
La imitarti
il quale havendo fotto lafuafede prigione Coti fuo Nepote, il fece poco doppo ammazzare , CT maluit patrati , qmam incepti crimini
reni f/fc&in vero quando l'Incominciare vn inprefa,meglio vedere di falvarli
con il finirla , che precipitarli con le mani in feno.
yb domurn Augufti privigntu introiti , multi amulU confliclatw ejl , dum
Marce/liis, & Agrippa, max Caius, Luciufque Cejres viguere^etiamJrater
. cita Drufus projperiore Civium amore erat .
OSfervifi quanti heredi d'Augufto mancaflro per dar luogo alla fucceffioni di Tiberio. Racconta il Conneftaggio nella fua hiforia di PortugaU
lo,che mancorono quel Regno fopra dodici foggetti ,. perche in lui poterti
Accedere il Ri Filippo 1 1 ,
Ttt 3
Sei

518

Ojfirvdih d Traino Boccalini

Sci maxime in lubrico egit accepta in matrimonium iulia,impudicitidm vxoris tolerans,aut declnans .
SI trovano alcuni privati , j quali vituperofamente fopportano la dishonefta vita delle mogli loro peV gli vtili , che ne traggono . Huomini in vero
degni d'effer fcacciati dal commercio delle perfone honorate;Ma che vn Prin
cipe voglia per l'impudicitia della Moglie perderli vn Regno , la fperanza
d'vna fucceffione, parmi, che menti il nome d'honoratiffimo pazzo .
Habbiamo raccontato di Copra l'avenimento di Giacomo Conte della
Marcia con Giovanna Regina di Napoli , hora ne foggiongiamo il fine, che
fu d'efler doppo vna faftidiofa prigionia forzato fuggirli in Francia , lafciando lo ftato, il Titolo di R,e confinarli in vn Monaftero finir difperatamente la vita . Quindi fi pu raccogliere quanto fagace fune Tiberio fopportar
l'impudicitia della Moglie figliola d'Augufto . Antonio parimente eflortato
vendicarli dell' impudicitia della Moglie Fauftina,rifpofe , che non voleva
reftituir l'Imperio, ch'era fua dote .
CMorum quoque tempora UH diverfa, egregium vita famaque quoad
privatw, vel in Imperqs [uh Augujlo fitit .
QVando vn foggetto grande afpira ad vna gran dignit , non fi pu conofcere quanto vaglia, perche vefte di fimulatione ogni fuo gefto; Onde
quelli , che parve vn Santo,fi fcopri (ottenuto il fuo intento ) vn brutrifTjmo
Diavolo; perche in fomma i Magiftrati, e dignit fono le pietre del paragona
che fanno conofcere l'oro della virt, e della fufficienza .
Occultum acfubdolum fingendts virtutibut , donec Germanica*)
& Drujus fuperfuere^ .
CRefce veramente con l'emulatione la virtje per ci?) nelle Republiche fi
trovano huomini di maggior vaglia , che nelle Monarchie ; pi che la
concorrenza de' foggetti,ch'afpirano a Magiftrati fupremi,opera,che ciafcheduno procura d'avanzare il compagno di merito per trafpaffarlo nelle conquifte delle dignit .
Pojlremo in[celerfimul , ac dedecoraprorumpit , pojqtiam remoto
pudore , cjr motu,Jo tantum ingenio vtebatur .
Cco l'abiffo, nel quale precipitano i Principi; ecco lo fcoglio, dove fanno
naufragio , quando fi trovano fcolti da oggni legge , e da ogni timore , e
pretendono , che debba fervire per legge la propria volont , ch' il maggior
difetto, che renda odiofa Popoli la Monarchia, havendo ciafcuno in horrorc^che la tua vita dependa dai capriccio d'vahworao.
Dovcrebbe

fopra il fejlo Libro degli Annali di Cornelio Tacito .


ji9
Coverebbe Tempre il Principe haver qualche ritenimento dalle leggierezzt dannofe al Publico , & dalle fierezze che atterrifcono i fudditi , perche s'
l'auttorit de Principi ruffe regolata da qualche freno di legge , non farebbono molti di loro il fine infelice , che fi vede ; pi che le follevationi de Popoli,
e le guerre Civili non nafcono ordinariamente , che dalla foverchia licenza
de' Principi, e dall' abufata licenza de' fudditi.

Fine del feflo Libro .

Qui terminano le mie fatiche b Lettore , fatte fipra li 6. Libri degli Annali di
Cornelio Tacito;e replico quello che ho detto di[opra , che queflo il primo sbozz.0
fatto con velocijfima mano,e pero fono vfcite molte cofe dalla penna de" Principi, e pri
vatile quali dovevano tacer/i; Ma pereto che m' parfa cofa molto adequata al propofuo,e convenevole al genio ; perci ho voluto notar tutto quello , ebem' venuto alla
mente con animo poi , fe mai quefta mia fatica doveri* andar in luce , e per le mani
degli huomini , d'accomodar il tutto ^tecib che vifta la fodisfatione d'ognuno , non haDendo io altr'intento in quefli mieiferini, che giovare al Lettore,dilettttrlo con la varictn de' difeorfi, con tornamento degli ejjmpy, e con la notula di quella variet, che
fi cela ne Gabineti di coloro , chegovernano il Mondo

I
OSSERVATI O NI
D I

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
IL PRIMO LIBRO

DELL' HISTORIA

D I

CORNELIO

TACITO.

Scelere insuper Nymphiii Sabini Prefitti Imperium sibi


molientis agitatur .
QVest' quel Ninfidio Sabino , il quale, come dice Plutarco, fu il primo,
eh' insegn a' soldati Pretoriani , de quali egli era capo , vendere l'Im
perio Romano , mostrando loro quanto si potevano approfittare della mutatione spessa degl' Imperij . Costui vedendo precipitata la fortuna di Nerone
suo Signore in stato di tal miseria, che pensava di fuggirsi in Egitto, havendo
persuaso i soldati ad abbandonarlo , e salutar Galba Imperatore , non dubit
di proferire soldati Pretoriani 75c. scudi per ciascheduno , e soldati , che
militavano nelle Provincie 125. somma immensa per li numerosi efferati Ro
mani, e la quale cagion la rovina di Nerone , come di Galba ; poich i sol
dati per ricever cosi ricco dono , tradirono l'vno, e perche non fu poi loro
pagatojcrudelmcnte ammazzarono l'altro;Onde moltiplicando poi erti g* in
convenienti, volendo pur da qualcuno ricever il dono promesso, ribellandosi
da Ninfidio, poi da Ottone , e da Vitellio, alla fine senza mai poterlo havere,
furono anch'essi ammazzati . Ma perche la resolutione di Ninfidio di voler
occupar l'Imperio, e chiamata da Tacito , sceleratezza ; Noi per far riconos
cere al Lettore, che fu forzata, ed honorata dcliberatione , raccontaremo il
caso, come passasse Si pu credere , che Ninfidio havefle fin da principio , eh' egP indusse i sol
dati Pretoriani ad abbandonare Nerone, havuto animo di farsi Imperatore ;
pensiero, ch'ebbero prima, e doppo di lui molti,che comandarono quella
A
Militia,

x
Ojservaont di Tra]* Boccalini
Militia . Ma lo spaventavano da tanj' impresa prima la vilt della sua Nascita,
facendo giuditio, ch'essendo l'Impecio dal (angue Reale , nonhaverebbe tro
vato seguito colui, che l'havesse assettato, essendo di bassa conditione ; poi il
poco credito , eh' haverebbono havutpc le proferte di lui , le quali dovevano
essere grandi , per indurre i soldati affezionati al sangue Reale de Cesari ad
abbandonarlo"; Onde propose Galba nobilissimo, e ricchissimo sopra tutti li
Senatori Rqmani,che vivevano in quei tempi, e stimando, che pi facil cosa
Sii sarebbe stata doppo la ribellione de' soldati , e la caduta di Nerone succeer nell' Imperio Galba, privato Senatore , che Nerone , nato di sangue,
che haveva reguato per tanti anni , si vedde auttorc di tant" eccesso ; Cosa,
che come suole accadere qiei K che liberano i Popoli dalla Tirannide d'al
cun Principe, gli cagion amore grandissimo tra il Popolo, & il Senato di Ro
ma . Malissimo sodisfatto di Nerone , e trovandosi li soldati affettionati, co
me quelli, che havendo Galba per debitore del donativo proferto, lui solo
n'havevano l'obligo , egli tir se l'assoluta potest dell' Imperio in quell'absenza di Galba , lotto l'Imperio del quale sper egli di potere tutte le cose;
Con tanto seguito , eh' haveva la mattina alla, porta dellasua Casa tutto il
Senato l'honorava, e corteggiava . Ridotte ch'egli hebbe- tutte le sue specanze in questi buoni termini per occultar la vilt della sua nascita, ( fece chia
mare figliolo di Caio,,il che sperava fu Te creduto; poich Sabina Madre d'es
so Ninhdio fu molto amata da Caligola , essendo stata Sabina donna d"v rare
bellezze, ancorch cosi vile , che faceva l'cssercitio di cucir vesti per prezzo.
Mentre Nintdio attendeva prepararsi, ed agevolarsi i'vsurpatione solo dop
po la breve vita di Galba gi decrepito, s'aggiunsero ai pensieri ambitici/
lui lo sdegno, & il desiderio -della vendetta;, potentissimi stimoli da far .preci
pitar ogni saggio ingegno ; perci che non pot egli tolerare, , che, G>t
scordatosi del suo mento verso di lui, havetse conferito Cornelio Lacone la
Prefettura de' soldati Pretoriani, la quale grandissima, ingratitudine egli heb
be in luogo d'annuntio. di Morte ; ma prima, che precipitare in vqa rebellione, mand Galba-suoi messi, che gli significarono, che la venuta di lui in Ro
ma sarebbe stata gratissima qual hora havesse licentiati ,da se, Tito Giunio,c
Cornelio Lacone ; volendoli con queste parole dar ad intendere , che altri
menti egli v'haverebbe havuto contrasti. E perche Galba austeramente
rispole, che nessuno doveva imparargli qua li amici dovea ritenere appress di
se ; si deliber con lo spavento d'indurre Galba tener contp di queir amici,
che gli havevano dato l'Imperio; perche gli fece sapere, che Clodio Macro
riteneva i grani , che d'Africa si doveano condurre Roma, e che le Legioni
di Germania, di Giudea, e di Soria, s'erano sollevate ; Et accortoli , che Gal
ba conosceva, e non. teneva questi suoi, arrititij, che non si moveva dalle dli
brations fatte, fece resolutione di ribellarsi scopertamente, e d'occupar .l'Ir- ,
pcrio,prima che il suo grandissimo merito verso Galba ricevesse quel, guider
done , col quale sogliono i Principi pagare. gli obblighi loro grandi; e i sol
dati di gi cominciarono guidar l'imperatorcquando da Aatooio dioraro,
*
prima

fipra ilprimo Lthro deftliftm* di Cvrntlio Tacito ,


^
.primo di tutti i Tribuni di quella Militia furono raffrenati , dicendo loro , fi
volevano per fottOporfi ad vn viliflmo Ninfidio , cos ammazzare il figliolo
di Livia , tale era tenuto Gdlba , come havevano vecifo il figlio d'Agrippina?
Onde Ninfidio trovandoli Ninfidio abbandonato da tutti , mentre fuggiva
per falvarfi la vita, f tagliato pezzi . Da tutte quefte cofe , eh' h raccon
tato , pu altri venire in cognicione , Che l'ingratitudine di Galba violento
Ninfidio difender la vita con la ribellione , effendo , come dice altrove Ta
cito . Viri merito fetore ; Si vedevano dunque gli efferciti Romani per l'ambitione de* Capi, che li reggevano , efoverchio loro defiderio di regnare , e
per l'auttorit de' foldati, e loro molta infolenza.non flo travagliati, e cotnbattuti da grandiffime pafloni , dice Tacito, ma infuriati tra di loro, e divifi
in molte 'fattioni talmente acciecati , che cosi cacciavano di Stato gli fteffi
Imperatori eletti da etti, il qual brutto modo di procedere, doppo haver lun
go tempo tenuto afflitto quel grandiflmo Imperio, alla fine lo ridufle alla to
tal Tua defiruttione .
Et Njmpbidim quidem in ipfg conutii oppreffus .
NElla maniera , che h raccontato di fopra nello fieffo principio dell*
fua ribellione f Ninfidio oppreffo non gi per l'affettione , che
i foldati , e quei,che l'vccifero , portaffero Galba , ma folo commoffi per la
vilt d'efloN'mfidio.al quale glioffitiali di quella Militia,e il Senato Romano,
fi farebbono troppo fdegnati d'obbedire; Onde degna di ftupore la mutata
ne grandiffima, the fegui nell' Imperio Romano , al quale felicemente afpirano huomini di grido certo nella Militia.ma di cosi ofeuri , e vili natali, eh' al
cuni fi viddero Imperatori,ch'havevano poco prima guardato i giumenti, ed
erano fiati al fervitio delle ftalle Ma dal cafo di Ninfidio pu qualfi voglia
notare, che non tutti quei, che fono atti concitare vnPopolo.vn efferato
contro il fuo Principe , poflbno,cacciato di fiato il legittimo Signore , domi
narvi effijperci che quei medefimi , che s'hanno fedeliffimamentc fervito ,
S'hanno obbedito come capo d'vna foHevatione, t'abborrifeono all'hora, che
tu fcuopra d'haver concitato quella ribellione per farti Tiranno loro , ed Ut
ragione,che gli vguali non fi portonofom-ire per fuperiore,nn che g' inferio
ri . Infita (dice Tacito) mortalibus natura mententi .tliormn felieitatem xgris ocuItstntrofpicere , modifcjue fortuna nttllu magis exigere , qnam qttos in &qno ridere.
Eia miglior ragione chefi po(fa addurre ; Ond'auViene,eh' ogn'uiio defidera,
che il Principato cada in perfona , che non habbia vguale di Nobilt , e grandezza;e perche quefti fono sforzati,per regnare ficuramente,fenza alcuna geJofia , fpegnare gli huomini pi nobilidi lui . Qual cofa non pot il Principe
d'Oranges contro gli Spagnoli ; quale auttorit,qual prerogativa pot egli, e
dal Popolo , e dalla Nobilt di Fiandra defiderare per difeacciare i Spagnoli
daquclli Provmcie,ch'egli non Potte'neff prirfra,che moftrato haveffe di deli
berarle? Con tutto riquartdOegli depponile furono levati dall' obbedienza
.
4 ,a
del

4
O'jfervAtni di Trajan Bocdni
del suo R quei stati , mostro di volervi comandare come assojuto Signore,
alieno da se la Nobilt si fattamente , e di maniera tale entr il Popolo in geIosia,che molti di nuovo richiamavano, & aderivano agli Spagnoli, ed egli per
schiavare g' infortuni) di Ninfidio Sabino, lasciate Anversa, Gant, e Brusselles
si ritir in 01anda,e Zelanda,dove pocodoppo sii amazzato,non essendo stato
possibile , ch'egli ancor che d'ingegno grandissimo fuggisse quella fine , che so
gliono far tutti quelli , quali contro vn Principe grande concitano dalle seditioni; che pochi amici sicuri , e fedeli ha colui, ch'ha nemico vn Principe gran
de come fu Ninfidio Galba Imperatore : ed al Principe d'Oranges il Cattoli
co R di Spagna Filippo Secondo .
Sed quamv capite defeflion ahUto , mtwebatflerifqut^t
militum confcientia, .
PErcio che quelli,che havevano aderito da principio Ninfidio , dubitan
do di non esserne puniti, era pericolo , che non si provedellero d'amici, c
si ponessero in difesa con eleggersi vn altro Ninfidio , che gli assicurasse dall'
ira del Principe ; e come habbiamo sufficienza ragionato neU' altra nostra
fatica sopra gli Annali del medesimo nostro Auttore, sogliono i capi de' Ribel
li havere quest' auvertenza nelle sollevationi de' Popoli d'indurii a commette
re eccessi tali , che essi habbino sempre disperare il perdono , e se pure dal
Principe offeso l'ottengono , ad haverlo per sospetto , e solo conceduto per
haver migliore occasione di castigarli nellVpace . Per questa cagione il Prin
cipe d'Oranges ridusse i Popoli de' Paesi Bassi spogliar le Chiese , e fiua
cambiar Religione . Ond' e accaduto , che ancorch mancasse quei Poo\i
cosi gran guida,com'egli era,nondimeno eleggessero il figliolo di lui Maurino
per loro capo;ne mai siato possibile, che siano stati fatti capaci da maggiori
Principi della Christianit , che vi si sono interposti , che il R di Spagna con
animo sincerissimo , si sarebbe scordato , e haverebbe perdonato tutti gli eccesG passati , quando riavessero voluto ritornare sotto l'obbedienza del loro
legittimo Signore . Ma poich da Tacito se ne d occasione discorriamo in
questo luogo , quando sia n vero che le ribellioni si quietino con levar via
il Capo d'esse. Primieramente quando vn soggetto insigne , come /ara vn
figlio , fratello altro del sangue Reale che si ribeller al suo Principe,e co
stui non haver heredi atti sostenere le ribellioni cominciate,egli sempre s'
veduto , che con la morte di questo capo s' medicato il male delle ribellioni;
perci che quei, che havevano vn capo tanto insigne, difficilmente fanno tro
vare altro capo di minor qualit , che li guidi . Cosi Solimano Imperatore
de Turchi con la rovinadi MustafTuo figliolo quiet se stesso nel Regno Ma
nelle Ribellioni, che fanno iNobili, e Baroni de' stati se sono molti li Baroni,
e d'uguale auttorit s' veduto, ch'hanno creato altro capo,come la Ribellio
ne di Francia, che haveva doppo il Duca di Ghisa tanti Principi gran
di non si quiet eoa la Morte del Duca f capo di quella machination . Si
quietano

I
sopra il primo Libro delT Historia di Cornelio Tacito .
5
quitano ancora le ribellioni con la Morte del capo all'hora pi facilmente
quando il Popolo , che fi concita, sedotto con falsi pretesti, non con fonda
mento di tal verit, che il Popolo per se stesso concorro volontieri allaribellione;perci che s' veduto, che ton la fola cattura, nonch con la Morte del
capo della ribellione , e consolo haver mostrta al Popolo la fallita de prete
sti s' ridotta in somma quiete ogni'ancorche grande commottione . Ma im
medicabili sono quelle ribellioni, nelle quali concorre talmente il Popolo per
la verit del pretesto, che lo move allaribellione, ch'egli si trova il capo, non
il capo con artifitij commove lui . Il Popolo di Francia per se stesso non si
moveva contro il suo R , se non quanto il Duca di Ghisa ve lo incitava con
pretesti.ch'egli favoriva Heretici,era prodigo con Mingoni,& altre persone in
degne di maniera tale , che non meraviglia , che se con la rovina del capo
poco doppo si quieto tutta quella sollevatione;che ad alcuni parue,chi dovesse
durare molti secoli ; ma nella ribellione di Fiandra perche con pretesto reale
della crudelt de' Spagnolisi mossero quei Popoli , ella ha durato , e durer
finche saranno loro odiosi gli Spagnoli , e verranno dominargli di maniera tale,che veciso il Principe d'Oranges.il Conte d'Orno,& il Principe d'Agamonte
s'elessero il Conte Mautitio, e posso dire le parole di Vir . vno avulfe,nor> deficit
alter aurens .
Ma all'hora poi divengono le ribellioni immedicabili quando elle durano
tanto , senza esser oppresse con la-forza, quietate col perdono , che i Popoli
piglino buona forma di vivere Politico, e comincino gustare la libert come
s' veduto in Olanda , e Zelanda , eh' habbiamo detto . 11 pi opportuno me
dicamento che si possi applicare ad vna ribellione senza dubbio cercare con
ogni celerit di levargli il capo,essindo vero quello, che dice Tacito; nitrii an~
Jitratn plebe? rernonsJeditionis autioribus . Poi esser largo cOl perdono , e indul
to generale col quale ogn' vno si rassereni , ogn' vno s'assicurila vita, e le sue
sostanze . Che doveano Antonio Onorato Tribuno,e gli altri , che persuasero
soldati il mantenersi in fede verso Galba , e l'vccider Ninldio su
bito seguita la Morte d'esso Ninfidio publicare nome di Galba perdono
quei che riavessero adherito alla ribellione di Ninfidio,il che procede,quando
la ribellione procede dal capo , il quale hsedutto il Popolo,ma s il Popolo
sedutto s'h trovato il capo , in questo caso con le forze degli esserciti con i
castighi pi che con gl'indulti,e perdoni, devono i Principi procedere control
ribelli .
leque deeram fermones , fenium .
Ra Galba quando fu eletto Imperatore , nell' et di anni 75. la quale era
JZ/poco atta reggere vn stato hereditario,e quieto, non che un stato nuovo
immenso per grandezza , e pieno di tanta nobilt , chiaverebbe invidiata la
sua grandezza, e di tanti esserciti discordi tr di loro di maniera tale, che tutti i
buoni , e quelli io particolare ch'bavevano favorita l'elettone di lui,si dok4 3
vano

6
ojservatam di Trajatt Boccalini
vano d'haver commesso tanto mancamento.comc ribellarsi dal Signor loro
naturale, per obbedire ad vn Principe di corta vita , perche sptrando di po
terla godere per pochi mesi , non solo vedevano di non ne poter trarre il
frutto dell' vtile, che si proposero, ma che ndh sarebbe stato atto difenderli
contro chi havessc voluto vendicar la Morte di Nerone, torgli lo Scettro;
oltre che conoscevano, che gli esserciti, e soldati vogliono per l'ordinario vn
Principe giovine, che ami pi la guerra, nella quale sono pi vivi i loro gua
dagni , che la pace ; il che tanto vero , che i Giannizzeri per sottoporsi al
giovine Selim, abbandonarono il vecchio Baiazet, sotto FImperio del quale
riavevano tanto gloriosamente militato molti anni ; Ma l'esser Galba sogget
to eminentissimo , e congiontodi parentado con il sangue Reale , cagion,
che non s'hcbbe riguardo all'et nel vero poco atta regger tanto peso . Si
pu ben considerare, che Nintdio amasse per suoi interessi la molta vecchiaia
in Galba; perci chehavendo havutaegli animo d'occupar l'Imperio, e dif
fidandosi, come habbiamo detto per la sua vilt d'esser accettato doppo Ne
rone Principe del sangue Reale, deposit l'Imperio in Galba per poco tem
po, nel quale egli haverebbe meglio disposto le cose sue per potergli succede
re . E i Fiamenghi, che volevano essi comandare nella ribellione contro il R
loro, chiamarono per capo l'Arciduca Mattias senza forze, e senza eiperienza
atta ad vn peso tanto grande , ma solo per sodisfatione del Popolo . Cosi li
Nepoti de' Papi ne' Conclavi all'hora che veggono disperato il negotio di
poter attenere vn loro partiale, cercano Pelettione del pi debole , vecchio,
& infermo Cardinale del Conclave affinch nel breve Pontificato egli si smor
zi l'invidia contro di lui, e accomodate , e disposte meglio le cose possino pi
arrivare al suo intento.il quale cosa ordinaria, che si vede, che i Nepoti c'
Papi pi ottengono ne' secondi , e terzi Conclavi , che ne' primi . Ma ritor
nando Galba si potrebbe dire , che molto saggia resolutione f l'eleggere
un Principe di tal et , che havesse smorzato quei furori , che tanto furono
odiati in Caligola , e Nerone , fendo propriissimo di quei, che s'eleggono un
Principe, fare fcielta di colui, che di se da inditio d'haver animo pi placido,
e natura pi rimessa senz' altri pensieri tutto affine di non perdere la preroga
tiva dell' elettione , e quell' auttorit straordinaria , che sogliono havere gli
Elettori in quello stato , che s'elegge il Principe ; come si vede , che hanno
molte volte vfato gli Elettori di Germania; e s' veduto le grandissime rvo
lution! di Religione, e distato, eh' ha cagionato in Germania l'elettione all'
Imperio di Carlo V. per haver troppi stati fuor di Germania . E i Cardinali
stessi amano infinitamente un soggetto di costumi quieti in tanto , che vna
mediocre inetia stimano virt per le ragioni, eh' h detto . Ma queste considerationi ancorch vere in questi tempi quieti sono dannosissime in tempi di
calamit , i quali hanno bisogno d'vn soggetto di fingolar virt , che sappia
defender lo stato, che possiede, e mantener la pace ne' Popoli, e la grandezza
della sua persona . E per questa cagione f infelicissima l'elettione di Galba,
mi souviene , ch'essendo la Sede Vacante doppo>k Morte d'Innocentio I X,
e ardendo

sopra il prinm Libro (k/1' 'Historia d Cornelio Tacito .


7'
& ardendo la Francia di guerre Civili, e trovandosi per ci l Christianit in
grandissimo,travaglio, fyi da molti saggi Cardinali, ricordato nelCondavc h
tempi calamkosi j^j^correvano , haver bisogno , che l'elettione cadesse in
soggtto tanto inligne , eh' havesse saputo medicare il male di rnnti travagli,
ne' quali si trovava' la Christianit ; e conforme quest' aviso fu promosso al
Pontificato il sapientissimo , e prudentissimo Clemente V 1 1 1. Ne io saprei
addurre altra ragione , perche Carlo V. Imperatore facesse rcsolutione di ri nuntiare al suo fratello Ferdinando l'Imperio , havendo egli Filippo suo fi
gliolo degnissimo di tanto grado , eccetto /che quel grandissimo Imperatore
consider, che non mai gli Elettori haverebbono eletto un R di Spagna Im
peratore, non solo per non levare dalla Natione Germana l'Imperio^ ma per
la grandissima gelosia , che dava loro l'immensa potenza di tanto R. Ma
nell' elettione, che dovevano fare il" Senato, e li Capitani Romani dell' Imperator loro doppo l'estintione del sangue Reale , che manc in1 Nerone, vbbidirono alla necessit, che li forzava ad eleggere il pi insigne soggetto, eh' ha
vesse quell'Imperio per Nobilt , e ricchezze, e per i gradi honorati ammi
nistrati nella Republica senza havere quella coniidcratione all' et , c he i sa
rebbe havuta, se lo stato fusse stato di Principe elettivo per molti anni; ci
che pure f tanto invidiata l'essaltatione dello stesso Galba,chc moiri mostra
rono d'affettare l'Imperio ; ed da credere, che molto maggior numero se ne
sarebbe sollevato, se l'elettione fusse caduta in altro soggetto di miglior no
bilt; Ed tant' odiosa l'elettione , che si f d'Vn Cittadino all'Imperio , che
doppo la Morte di Romulo il Senato eleise un R forastiero , che f Numa,
ancorch molti Senatori si dovessero trovare in Roma in questi tempi d vgual
virt Numa, se non di superiore . Cosi.per fuggire la medesima invidia, la
Polonia sfugge d'eleggere Signori Polacchi ; ma per lo pi vuol feiegiiere
Principi forastieri .
Atque (tvaritiam Galba ixerepantium .
ANcorche con l'oro si contracambiano tutte le cose, nondimeno gli stati
grandi non prezzo d'oro , ma con la moneta del sangue fiumano si
comprano di maniera tale, che ingratisfmo sopra tutti gli huomini deve esser
tenuto colui , che col prezzo vile del denaro non hatauta virt di saper rimu
nerare quel dono ricevuto , che non ha cosa equivalente , che possa pagarlo.
Odiosa in vn privato ravaritia,l'ingratitudine, ma inesorabile in vn Principe,
che da gli Elettori stato honorato del dono d'vn Imperio ; non si trova sorte
alcuna d'huomo, il quale non ami, che l'opera sua sia riconosciuta con guider
done d'vtile , di reputatione ; Onde gli Elettori d'vn stato meritano d'esse
re largamente rimunerati ; Parlo che ogni Elettore cerca tanto profittarsi
nell' elettione del nuovo Principe, che alcuna volta i Cardinali nel Conclave
sonoconvenuti di distribuine fra di loro le vendite Ecclesiastiche di colui, che
fuise stato in quel Conclave assunto al/ Pontificato ; E chi aspira ad esser eletto
j
Principe,

%
Ojservttni di Trajxitd Bccaltni
Principcnon pu far ostentatione d'altra virt, che possa pitjisporre gli Elet
tori , proferir la sua persona, che quella della liberalit . H vdito dire , che
Federico Cesis Cardinale , concorrendo all' elettione del Pontificato, hebbe
chi gli rimprover ch'egli n'era mostrato indegno per la sordida avaritia , che
s'era scoperta in lui, tanto odiata da Cardinali ne soggetti , che si devono pro
movere al Papato ch'aborrivano ancor lui,che russe per riuscire,verso essi Car
dinali avaro e discortese anco per necessit pi, che per elettione; per ci che
hanno per costume di poco favorire quel Cardinale , il quale veggono angu
stiato da molti Nepoti, facendo giuditio,che sarebbe il nuovo Pontefice forza
to dare ad essi per obligo naturale quelle ricchezze , che doverebbono pre
tendere essi Cardinali per termini di gratitudine . Potiamo dunque conclu
dere , che con molta ragione si dolevano, i Romani , che in Galba mancasse
quel vigore di forze di corpo , che faceva bisogno per mantenersi l'Imperio,
e quella liberalit ch'era necessaria per mantenersi quegl' amici , che glielo
havevano dato,quali stancati dall' ingratitudine, & avaritia di lui,haverebbouo anco potute porre in rivolte le cose quiete, ritogliendolo, come segui .
Laudata olim, & militari fama celebratafeveritas eji*sy angebat coajpernantes veterem difciplin am;ai'que ita XIV. annis a Nerone affuefaclos , <vt
haud minm vitia Principttm amareni,quam olim virtutes verebantur .
LA bestialit di Caio Caligola, la dappocaggine di Claudio,! bruttissimi vi
ti) di Nerone diedero il primo principio alla caduta del grandissimo Im
perio Romano, il quale fatto immenso perla virt di tanti segnalati huomut
- ch'egli hebbe,era forza, che cadesse per i viti] degl' Imperatori, ch'ebbe scelfatissnnijessendo cosa ordinaria,cheperil suo contrario le cose si corrompono.
Furono dunque i bruttissimi viti) de' Principi imitati da soldati di maniera
tale,che cominciando ad infettarsi la disciplina Militare,sola Madre,e sostentatrice di queir Imperio egli diede segno d'essere infetto di contagio mortale;
perci che havendo gT Imperatori , che h nominati , e molti , che sequirono
doppo essi , abbandonatola virt, e quel valore, che mantiene in stato i Prin
cipi grandi , si fortificarono nel dominio dell'Imperio loro con violenza, pro
cacciandosi straordinario amore de' soldati Pretoriani con eccessivi doni , e
quello , che cagiono maggior male con la relassatione della disciplina Milita
re concedendo soldati ogni dishonest , ogni lusso,ogni insolenza ; Onde go
dendo i Pretoriani di viver ne' viti) , e in tanta libert amavano cosi i loro
Principi federati , come gi havevano in honore , e veneratione la virt de'
loro Capitani, & erano di spavento al Senato,& tutti i buoni che havevano
inhorrore , & abominatione cosi dissoluto modo di vivere . Questo modo
dunque di proceder , eh' assicur lo stato Principi sollevati acceler la rovi
na buoni , i quali prevedevano la vicina caduta dell' Imperio tanto traligna
to da queir antica virt, che l'haveva condotto tanta grandezza.
Aqz gli stessi Principi vitiosi alla fine furono forzati insieme con i virtuosi
Imperatori

sopra il primo Libro dclf Historia di Cornelio Tacita .


9
Imperatori cader nelT vltime calamit per cosi brutto modo di governo; per
ci che venendo l'occasione delle ribellioni de' Popoli all' invasione , che fa
cevano li nemici dell' Imperio nelle Provincie Romane , e convenendo haver
valorosi soldati per debellare i nemici,non trovando essi ne fede,ne valore ne
virt alcuna di buon soldato , erano forzati rovinare , e quelli , che volevano
ritornar in essi l'antica ottima disciplina Militare pure la virt loro pericola
vano . Onde accadeva quel grandissimo,e certo disordine, che colui, che l'haveva acquistato il seguito,e l'amore de' soldati.col vitio estendo forzato man
tenersi l'Imperio acquistato col seguito , ed amor de' soldati con la virt tro
vava cosi infidle la Militia contro di lui , che come nemico publico ramaz
zarono .
Ad ogn' vno che vorr ben considerare il fine infelicissimo, che fece Galba,
confesser , che in quejto scoglio fece naufragio la di lui nave ; calamit , nella
quale incursero ancora Alessandro Severo , Probo , & altri buoni Imperatori,
che seguirono doppo loro , i quali furono spietatamente arrazzati da' soldati,
solo perche cercarono di correggere l'immoderata licenza, ch'era stata da scelerati Imperatori conceduta loro , ch'essi Imperatori ; ancorch buoni ha vevano tolerata, mentre cercarono di procacciarsi l'amore della Militia, per ar
rivare all' Imperio col seguito d'essa ; perci che non meno da gl' Imperatori
vitiosi fu corrotta la disciplina Militare, che daquell' offitiali, Capitani d'esserciti , che acciecati dall' ambinone , volevano col favor de soldati arrivar
all' Imperio , come chiaro si vede sotto l'Imperio di Filippo , il quale mando
contro i Goti , che havevano assalito l'Imperio Romano , Macrino , e Reti
suoi Capitani , i quali havendosi con le federate maniere, che h detto, acqui
stato il seguito de' soldati l'vn doppo l'altro con una crudelissima infedelt si
fecero chiamare Imperatori , rimasto esso Principe ( havendo Filippo, e Macrino ) Redo, e venuto al fatto d'Armi con essi Goti, tardi s'auvidde , che il
corromper n soldati la disciplina Militare , era cosa pi atta ad acquistare,
che mantenere vn Imperio; perci che fu egli vinto in battagliai nella tuga
morissi affogato . Il corregger dunque con violenza , e in poco fpatio di
tempo n Popoli , e nella Militia quei disordini , quegli abusi , e quei viti), che
sono stati introdotti^ tolerati per lungo tempo,e cosa pericolosa anco Prin
cipi hereditarij legittimi,e che hanno i Popoli obbedienti , e la Militia fedlet
ma in vn stato d'incerta successione travagliato da fattioni, inquieto, e nuovo
attione di certa rovina; e sopra tutto colui,ch' aspira ad esser eletto Principe
d'vn stato , deve prima non mostrarsi odioso costumi, ch'egli vi vede ne mo
strar voglia di correggerli , anzi s'egli far eletto , tolerer anco i viti) insop>ortabii, quali con molta dolcezza, e sopra tutto con lunghezza di tempo innsibilmente cercher di ridurve alla virt ogni cosa precipitata n vitij ; per
ci, che grandissima prudenza vser colui, che concurre all' elettione d'vn stato.se mostrer di viver con i costumi degli Elettori, e de' Popoli, quali doverebbe comandare s'egli fusse eletto . E in Roma alcuni Cardinali , che si
fono mostrali odiare alcuni disordini della Corte Romana, e che si sono lasciati
B
intender

io
Offervastoni di Traiano Boccalini
intender qual rimedio haverebbono dati tanti mali , se suite stato mari in
poter loro il rimediarvi , n primi Conclavi, che sono succeduti poi/ono stati
fuggiti come auttori di cose nuove , e che haverebbono posto in confusione la
Corte con l'auttorit loro .
Accest Gdba vox pn Republica honefta ipfe anceps,
legi se militent , non emi .
Cco in quali difficolt inciampano gli huomini , che operano senza giudi
zio . Grandissimo danno fecero loro stessi i soldati Pretoriani con le
var la vita Ninfidio ; poich perdorono vn Avocato appresso Galba per
haver da lui l'offerto donativo; di maniera tale, che il termine d'vn prudente
interesse volevano , eh' essi lo mantenessero in reputatiqne,si che fendo sempre
governati da esso Galba fusse forzato di tener d'essi conto,ove fendo mancato
Ninfidio , Galba comincio schernire le pretensioni loro, e cosi odio il dono
iromesso suo nome come Ninfidio Auttore d'esso ; Onde non dubito di
chernirli , con dir loro , ch'egli si maravigliava delle loro pretensioni , come
quello, che haveva per costume di scieglier , non accappare i soldati : parole,
(comedice Tacito) honorate,ma r>ericolose,e che apportavano chi le disse,
in breve tempo certa rovina; perci che colui, ch' eletto Principe d'vn stato,
se doppo lafuaelettione egli e Principe assoluto , & ha in mano tutte \e forze
del Regno , talmente, che per mantenervisi sicuramente , ha poco bisogno
d'aiuto, e dell' auttorit degli Elettori, egli pu riuscire loro ingrato, e mote
volte honoratamente quando gli Elettori l'haveranno violentato prometter
cosa indecente , e alcun d'essi , e quelli , che pi si saranno mostrati pronti afta
sua elettione verranno dominarlo pi di quello , che si conviene ; come molte
volte s' vedutole hanno fatto gr Imperatori di Germania,i R di Polonia,
ma pi d'ogni altro Principe i Papi, i quali non solo hanno vsato poca gratitu
dine quclli,da quali sono stati eletti, ma si fono loro mostrati acerbissimi nemi
ci come furono Giulio Pontefice contro i 1-arnesi , e Pio I V.. verso il Cardinal
Caraffa . Ma se il Principe eletto non pu mantenersi nello stato senza l'aiuto
degli Elettori , quali avanza autiorit, e forze di ritorre l'Imperio dato, il
non esser verso d'essi gratissimo , & il non tener d'essi esattissimo conto , e un
porli in necessit di ritorgli lo stato , e molte volte la vita, come fecero all' ininfelicissimo Galba .
Nec enim ad hanc formant estera erant .
COsa odiosissima Popoli il veder il Principe loro inesorabile ne' delit- !*4e^ huomini poveri ; perci che ove si vede questa disuguaglianza,
non pigliato, che quel castigo, che si da al povero, proceda dalla mano della Giustitia, net qual caso altri quieta l'animo suo, ma da particolar odio, che
si porti dal Principe poveri, ne credo, che si possi addurre altra pi vera ca
gione;

sopra ilfrimo Libro dell' Historia, di Cornelio Tacito.


Il
gione; Ond' auvenga che nelle riforme ,'che si tentano da Principi tutt' il
giorno nella Corte Romana si faccia cosi poco frutto , eccetto che tutto pro
cede dalla molta inequalit,che s'vfa in effe, per le quali pare, che il Principe
si muova , per passione particolare , almeno per sodisfare al suo debito,
solo contrattare, non effettuare quella vera riforma, la quale tanto deside
rata da buoni; perci che non solo non si riformano glihuomini quando s'ac
corgono, che il Principe non ha vgualit in essi , & ha particolare affetto con
tro aicuni . Ma s'esfacerbano, s'ostinano nel male , quasi per dispetto riper
severano . Clemente Vili. Santissimo Pontefice , e d'ottima volont quanto
altro Pontefice suo predecessore am, e tratt la riforma nelle Religioni ; ma
con poco, niun frutto; merc, ch'havendola cominciata da pi poveri, c
mendichi, lasciava di correggere i ricchi religiosi , i quali per le grandissime
ricchezze, e commodit sono divenuti poco meno , che intili operarii nella
Chiesa di Dio ; Onde quelli, che si cercava di riformare, ih vece d'emendarsi,
s'essacerbarono di questa inuguaglianza del Sommo Pontefice , il quale chia
mavano non solo partiale, ma poco auveduto, che volendo correggere i pic
cioli errori de' poveri, trascurasse i grandissimi , e insopportabili de' ricchi.
Anzi occorse scandalo maggiore , che nel colmo della riforma f veduto un
Cardinale publicamente maritare vna sua figliola naturale . Ma peggio fece
Galba, che si volse mostrar austero contro i soldati , l'insolenza de quali egli
per evitare quei mali, che seguirono poi , doveva dissimulare, e f veduto indulgentissimo verso quei suoi pi intimi , i quali poteva , e doveva punire per
sodisfatione de' buoni, che per cagione dell'insolenze di quei tali l'odiavano.
Siasi il Principe severo quanto si voglia, che non mai sar odioso mentre egli
vser vgualita,e comincier ad vsare la severit verso di quei delitti, che pi
sono di mal essempio , e dannosi allo stato, che altrimenti facendo mostrer
d'esser pi tosto appassionato , che giusto Principe . E sappia ogni Principe,
che come i Grandi d'vn stato saranno riformati , gl' inferiori si riformeranno
da loro stessi ; ove facendosi il contrario s'ostinano nel male .
Invalidum fenem Titus Vinitu, & Cornlius Laco, alter deterrimut martalium, alter ignavifmuf, odioflagitiorum oneratum^ contempi
inerti* destruebant.
IL pi certo , e facil modo , eh' altri possa tenere per far vero giuditio del
valore d'vn Principe , e di quanto egli vaglia, considerare quali Ministri
egli habbia appresso di se , e qtial sorte d'huomini , se quella , che pi possiede
la gratia di lui, se i pi amati, e favoriti da lui, siano i pi pregiati, e saggi sog
getti dello stato, se gli Ministri , eh' egli ha deputati alle faccende grandi , sa
ranno proportionati alla carica loro, s'esserciteranno l'offkioloro con rispet
to, e timore del Principesse si veder , eh* haveranno auttorit di Ministri , e
proprtionata all'offitio loro , se si vedr che. si contengono dentro i termini
della loro auttorit senza estenderla scandolosamente , se si vedr > che sono
B 2
grati

li
Osservaiioni di Trajano 'Boccalini
p-ati al Popolo , e non gravi , e si vedranno pi tosto essecutori della volont
del Principe , che auttori , & eisecutori delle proprie loro volont , si pu far
ero giuditio del valore della prudenza ,& accortezza del Principe, il quale
se si vedr dato in preda ad huomini vitiosi , poco timorati del Principe , e
poco atti al suo servino , sar chiaro inditio dell' inetia di lui ; perci che .
cosa chiara, che niun altra cosa pi honora, e vitupera un Principe, che la buo
na, mala qualit del suo servidore , e Ministro , de' quali egli si serve . Ma
cerchiamo di gratia in questo luogo , ond' auviene > che per loro destino i
Principi quanto pi sono essi poco atti al governo de' loro Stati, tanto pi si
vede , eh' hanno appresso di loro huomir.'i inettissimi , e vitiosissimi padroni
della loro gratia, & a quali si da in mano il governo assoluto di tutto lo Sta
to , portando il bisogno d'esso Principe tutto il contrario . Primieramente
ci accade, perche la gratia dell' inetto s'acquista con maniere vitk>se,le qua
li fono ruggite dagli huomini virtuosi ; E li Ministri valorosi, e faggi , non so
lo non sono grati a Principi ignoranti, e vitiosi , ma come dice Tacito , gli so
no gravi , e noiosi ; perci che pare ad essi d'egre inferiori agli huomini di
valore .
Li Ministri vitiosi simili al Principe sempre gli antepongono cose dilettevo
li, e facilitano loro gli ardui negotij , & in ogni cosa adulano ; Onde si fanno
grati fino con servire per Ministri delle sceleratezze,e libidini di lui pi tosto,
che auttori d'vn buon governo. Oltre che il Principe inetto non h tanto
discorso di saper conoscere la vera virt nel suo Offitiale , & ama vno, che s
accomodarsi suoi costumi, e che gli si somiglia ne' vitij ; Ond' che si veggo
no molto maggior quantit di Principi grandi esser precipitati in somme aserie pi per la mala qualit de' loro Ministri, che per la forza de' loro nemici,
n'addurrei qui molt' essempii, se la moderna infelicit d'Henrico III. R i
Francia non bastasse per tutti quei, eh' io potessi arrecare in questo luogo, il
che succede , perche un ingiuria , che si riceve da Popoli d'vn scelerato Mini
stro di Principe, molto pi si vendica di qualsivoglia crudelt, e tirannie,che
possa mai vsare un Principe verso loro; Ond' > che molto maggior diligenza
devono essi Principi vire in prohibire le male operationi de* suoi Ministri,
che di mal operar essi .
Trium Galb iter.
TRa l'mperfettioni, che ha l'Imperio per Elettione l'Interregno; perci
che mostruosa cosa vedere un stato senza il suo Principe . Onde gli sta
ti ben ordinati hanno vsato alcuni rimedij,acci quanto prima dagli Elettori
fi venghi alla presta elettione . I Cavalieri di Malta in una stanza, dove pon
gono il cadavere del Morto Gran Mastro, devono eleggere il successore . Ei
Cardinali stanno nel Conclave con moltissime incommodit,e non solo i Car
dinali alla presta elettione del nuovo Principe hanno proveduto, ma accio fi
schivi il male di non bavere il Pontefice creato subito prsence affine , che fac
cia.

seprd il primo Libro dell' Rifiora di Cornelio Tacito .


Ij
eia cessare tutti g' inconvenienti,che si commettono nella Sede vacante, che
non si possa in modo alcuno venire all' elettione di Papa,che sij absente , ma
deve il Cardinale , che s'ha da eleggere j esser dentro nel Conclave. Enel
vero la nuova elettione d'vn Principe absente prolonga l'Interregno , duran
do la medesima licenza del mal operare finche i Popoli veggono la faccia del
nuovo Principe, e particolarmente n tempi calamitosi l'absenza del Princi
pe dannosissima .
/ cruentarti.
QVelliji quali occupano vn stato e per vie indirette divengono Imperato
ri si trovano posti fra due contrari) di dover precipitare , se vsano il per
dono contro li nemici , come rovin .Cesare , per tal cagione, e similmente se
vogliono assicurarsi del nuovo Principato con vsare la crudelt , spegnendo
tutti quelli , quali dispiace il suo Principato . Molto diffidi cosa saper
vsare l'vno el* altro rimedio , si che altri non moltiplichi g' inconvenienti , &
invece d'assicurarsi lo stato , non acceleri se stesso la rovina . Il perdono
non partorisce amici ; poi che qual cosa perdon Cesare Senatori , che se
guirono la parte di Pompeo ? forse l'error proprio di spegner la libert della
Patria , e Galba l'haver occupato l'Imperio , e fatto ribellare i Popoli al suo
Principe ; inguine , che non si scuciano per il benefitio di simil perdono . Non
veggono gli huomini pi horrendo mostro di natura , che divenuto Principe
vn loro privato Cittadino ; e per non mai si vede con buon occhio colui, che
con fraudi,essendo privatola occupato l'Imperio,e la libert della sua Patria;
l'assicurarsi con le proscrittioni, e con le crudelt di pi rovina, moltiplican
dosi altri nemici in tempo , ch'altri doverebbono farsi degli amici . Onde
Galba essendo stato forzato assicurarsi e in Roma , e fuori di molti Senatori
principali , si concit contro queir odio , del quale ragiona qui Tacito . Et
d'auvertire , che vn Principe, che riacquista vn stato, spegne una ribellione,
vsando qualsivoglia severit verso i ribelli,e contro quelli , de quali egli pu
havere gelosia, non si concita odio contro, stimando i Popoli , che il tutto si
faccia dal Principe col braccio della giustitia , ancorch non s'osservino li
termini giuridiche le tele giudiciarie; anzi molte volte amano simili crudelt,
come fatte per benefitio della pace publicajma gli homicidij , che si commet
tono da Principi nuovi simili Galba, fono ancorch giusti, odiosissimi, non
potendosi niuno arrecar mai sopportar con patienza,che altri per assicurarsi
uno stato occupato con fraude , habbia spegnere gli huomini innocenti, ci
pi nobili del stato; Onde si cagionano quegli odi), che sono semi di congiure,
che forniscono poi nella rovina del Principe . E ben vero, che quel Principe,
quel Tiranno con manco pericolo della sua vita, e del suo stato, user il rime
dio della crudelta,che si trover meglio amato,come fecero quelli del Triunvirato , che si trovava cosi fiorito essercito in poter loro , che si pu dire, che
non bavesle il Popolo Romano altt' Armi,ne forze che quelle, quali quei tre
B 3
comaa.

14
Ojservationi di Traiano Boccalini
comandavano . Ma Galba correva maggior pericolo vsando la crudelt,
poi che egli era Principe eletto da soldati,e poi dal Senato,e Popolo , la qual
forte di Principe difficilmente si pu stabilire , col rigore; poi che quello stato,
che s' ricevuto in dono dal consenso di tutto il Popolo , deve esser governa
to con termini piacevoli ; come altri con nota di crudelt , e d'ingratitudine
mal tratterebbe colui , che s' donato,e fatto schiavo volontario altrui , do
vendogli anzi esser comandato con molto rispetto
JnterfeB Cingonio Variane Confale defignto ^Petronio TurpilUn
ConfoUri, ille vt Nymphidij Socius, bic vi Dux Neronis (
E Tanto maggiormente i Principi delle qualifiche ho detto di sopra, de
vono essere circospetti Dell' vsar severit per assicurarsi nello stato, quan
do s'ha da spegnere huomo nobile , & insigne per gradi supremi , che haver
havuti ; perci che s' veduto , eh' elleno fono dispiaciute in infinito Popoli,
e che hanno cagionate importantissime ribellioni , merc, che questi ne cari
chi, eh' hanno cssercitati, si sono acquistati , oltre il seguito di molti l'aura po
polare^ all'hora particolarmente cosa pericolosissima spegner huomo gran
de, quando alla sua molte nobilt havesse aggiunta una vgual virt, ia quale
f innamorare ogn'uno di se ; come s' veduto in Lamorale Principe d'Agamonte tanto teneramente amato da Fiamenghi non solo per la nobilt del
suo sangue , ma ancora per le gloriose fattioni operate in guerra in servitio
del suo Principe; Onde maggior sdegno serba quella natione della severir
vsata contro tant' huomo , diede i sacchi d'Anversa, Malines, & altre Gai
crudelmente trattate da Spagnoli di maniera tale , che i Principi, che seguiro
no doppo Galba, accortili, che lo spegnere Senatori grandi era medicina, che
cagionava effetto contrario all'intensione, ch'haveva colui, che la faceva
d'assicurarsi nello stato , giurarono al Senato di mai volere per qualsivoglia
cagione comandare , che fusse levata la vita Senatore alcuno . G' Impera
tori Greci per fuggire di far naufragio in questi scogli, de' quali h detto solo
contro il Principerai quale havevano tolto lo stato, contro il capo della ri
bellione, che cercava farsi Imperatore, incrudelivano ; e il pi delle volte pi
tosto si contentavano d'assicurare le cose loro con fargli cavar gli occhi, che
con ordinare, che fussero ammazzati , e molte volte si quietavano con fargli
radere, e porre in un Monastero, acci si facessero Monaci; tutto affine di non
disgustare i Popoli, e non farsi con le crudelt odiosi , come dice l'auttore no
stro, che si fece Galba presso la Citt di Roma .
Aggiungi per grandissimo inconveniente , che quando la Nobilt d'un Re
gno vede, che il Principe nuovo per assicurarsi nello stato , comincia ad in
crudelire contro i pi insigni soggetti , che vi siano, gli altri di minor conditione si spaventano di modo, che ad assicurar le vite loro , entrano ne' peripli presenti di congiure, e di ribellioni, per schivare i lontani .
Adunque con una estrema circospitione deve il Principe por mano spar
ger

sopra il primo Libro dell' Hijloria di Cornelio Tacito .


If
er il sangue d'huomini principali, e solo per ischivare maggiori, & evidentismi mali, e quelli solo, che sono capi delle congiure, e delle ribellioni, senza
estendersi ne complici minori con altra pena, che coni confini, con le carceri
perpetue, per lungo tempo, con desiderarli , con levargli le forze, e molte
volte col benentio pi s'opera , che con la pena. Ma Galba poco saggia
mente si port quando non havendo provato quanto polsa un odio publico,
doppo la Morte di Ninfidio comand, che russer anco ammazzati gli seguaci
dilui,tra quali era questo Cingonio Varrone,il quale come racconta Plutarco,
haveva composta l'Oratione, che Ninfidio doveva recitare soldati Pretoria!ni per concitarli alla ribellione contro Galba.
Ma pi odiosa f la Morte data Petronio Turpiliano , come quella che
mostr maggior crudelt in Galba , poich non doveva egli incrudelire in
persona,dalla quale non haveva ricevuto offesamon essendosi mai, come affa
ma Plutarco,esso Turpiliano mostrato contro di lui; Ma Tito Vinio nemico di
Turpiliano ordinando cosi brutta sceleratezza caric il Signor di quell'odio,
per lo quale precipitarono fra certo tempo ambidue .
Era dunque Porfido di Galba tirar se i Minisiri fedeli, & honorati,ch' ha-'
veva havuto Nerone, come f Turpiliano, con i gradi, e con gli honori, & in
crudelire almeno per cosa grata, & al Senato Romano contro i Ministri delle
sceleratezze di Nerone, come furono Prigellino, & altri ; cosa, che non vol
le, non seppe far Galba, ancorch ne mise stato ricercato.
Inauditi , atque indefenfi , tamqttam innocentesperierant .

DEvono dunque per le cagioni,che habbiano dette esser fatte l'essecutioni


per levar la vita a huomini grandi per cagioni vrgentiiTme, le quali non
privata sodisfatione del Principe , d'altro pacticolare ma solo riguardino , &
habbino per fine loro la publica pace,e quiete , & il tutto deve apparire al
Mondo per sentenza data da legittimi giudici , doppo che si sar disputata la
causa , & udito il reo nelle sue difese; perci che siasi pure va personaggio col
pevole di qualsivoglia ribellione altro delitto grave,se dal Principe gli sar
levatala vita senza eh' ogn' vno habbia sodisfatione di vedere , ch'egli sia
stato per legittimi termini de' suoi Gidici sehtentiato , sempre il Principe di
simile attione riporter molt' infamia di crudelt . Conserto, che alcuna vol
ta accade caso tale, nel quale f bisogno, che il Principe vsi tai scelerit nello
spegnere le prime scintille di fuoco , che si comincia ad accendere una con
giura d'una sollevatione , ch' forzato far precedere leflcutione della Morte
alla sentenza, alla formatione del processo, il che accade, quando il male non
si pu prohibire con altro rimedio , che levar dal Mondo il capo, che la ca
giona, & all'hora ancora quando il reo di tal qualit, che il giuditio non pu
esser sicuro , e la cattura pericolosa , e particolarmente all'hora ci accade,
quando il Principe mostrando scienza del principio della ribellione , altro
disordine portasse pericolo cou dar tempo d'accelerare contro di se Pessecurf
,
tione

li
Ojservatiom di Trajano Boccalini
tione del male di modo, che succedendo accidenti tali , che habbino bisogno
di violenta essecutione , deve il Principe per sua giustificatione far subito ap
parire chiaro al Mondo il delitto del reo, e la cagione,che l'h suddotto non
osservare con esso lui i termini ordinari) della giustitia . Leggesi , che consul
tando il R di Francia Henrico III. con i suoi pi intimi, e fedeli servitori, la
ferma resolutione sopra la persona del Duca di Ghisa , e la mala sodisfatione,
eh' haverebbono ricevuto tutti i Francesi, da quali era quel Duca pi che me
diocremente amato , stimavano per ci pi che vtU consiglio procedere alla
cattura, e venir poi con li termini ordinari) di giustitia, e legittima sentenzi
contro di lui, alle quali considerationi rispose il R , che bisognava ammazza
re il suo ribello, e eh' era necessitato per questa volta in occasione tanto gran
de , procedere de fatto , quando non si sarebbe trovato giudice , eh' havesse
mai voluto dar sentenza contro vnpari del Duca di Ghisa , e che in Francia
non si trovava luogo,che gli fusse stata sicura prigione,ove essendosi esseguito
il voler del R.ne nacque la ribellione quasi di tutta la Francia contro lui,
tanto dispiacque ad ogn' vno , che vn Principe cosi grande , di tanto valore , e
benemerito della Religione Cattolica pi di quasivoglia altro Principe , che
alPhora vivesse in Francia , fusse stato cosi crudelmente amazzato ; e poi, che
questo luogo di Tacito ce n d tant' occasione , ragionatilo di graria qual
siano quei Principi , che possono con manco pericolo manumettere huomini
grandi del suo stato senza con pericolo , e quali considerationi siano neceC
urie al Principe in occasioni simiglianti . Non si deve mettere ad attione
simile Principe novo , e della qualit , eh' era Galba ; perci che fendo?
malamente fermato > e fundato nel suo stato , questi casi lo fanno precipitzs
ma con minor pericolo commetter simigliante attione un Principe namrv
le , ch'habbia regnato per lungo tempo . Ma quei , eh' hanno Magistrati dil
Principe anco con qual si voglia grand' auttorit , non mai per qualsivoglia
vrgentissma cagione devono venire ad attione simile senza ordine espreflssimo del Principe . E sopra tutto da cosi violente modo di procedere si devo
no guardare quei , che nelle Republiche hanno Magistrato supremo, ancor
ch con assoluta potest di procedere con mano Regia , non dovendo venire
all' atto rigoroso di levar la vita ad vn Senatore , senza, che da legittimi Giu
dici sta data la sentenza ; perci , che dura cosa divenire privato , e dovere
senza il Magistrato e senza auttorit difendere un attione fatta da R , e Prin
cipe supremo ; perci che in vn stato libero ammazzare vn huomo grande , e
. non osservare in cose di tanta importanza le leggi della Patria e cosa odiosa,
e che interpretata Tirannide , come si vedde in Narco Tallio Cicerone , il
quale ripert dalla Morte di Lentolo Cetego ; e altri , e altretanti disgusti , c
travagli, quanta gloria egli si vede havere 1
Deve il Principe misurare in occasione simigliante la sua resolutione con la
qualitdelpersonaegio,ch'eglivuolespegnere;s'egli amato,e in estremo ama
to da Popoli, se si risolver in cosa tale vn Principe disormato,& odiatevi cor
te grandissimo pericolo di perdervi la viu,e lo luto come habbiamo detto,
th*

sopra il pr'tm Libro deIP Hijloria di Cornelio Tacit '.


\j
eh' auvenne ad Henrico III. R de Francia . E Solimano riavendo ricevuti
gran sospetti da Mustaf suo figliolo , e perci risolutosi d'assicurarsi di lui , si
mulo di voler mover guerra al R di Persia , e con modo tale s'arm , e fatto
selo venire in contro in mezo del suo essercito l'vccise , stimando , che haverebbe corso grave pericolo , se fusse proceduto disarmato ad ammazzare vn
suo figliolo Principe tanto amato d Popoli , se bene corse Solimano molto
pericolo per l'affetto , che l'essercito portava quel Principe , stimato indegno
di quella disgrafia per le sue molte virt . Se il capo della ribellione, con
giura , che si vuole vecidere dal Principe solo , e queijche lo seguono non
hanno modo d'eleggersi vn altro capo almeno di tanta Virt.si pu non solo
sicuramente amazzare, ma il mostrarlo morto suoi seguaci, unico rimedio,
per spaventargli, per disunirgli , e per far loro deporre l'armi . Ma se la ribel
lione sar piena di molta nobilt , la quale per uno haver molti capi , che si
pu crear subito,di poco frutto riesce l'vccider l'vno con essacerbare gli altri;
cosa, che f veduta in Francia.e Fiandra,quando occisi gli capi,ne pullularono ,
molti altri talmente , che posero i Principi in maggior difficolt , havendo la
medicina dell' vecider quel capo,pi tosto commo(si,& e(sacerbati,ch' evacua
ti, e quietati gli humori .
Introitisi in Frbem , trucidaiis tot millihus inermium militant)
infaustus ornine; .
A Galba, che s'auvicinava Roma si fecero incontro i soldati Pretoriani
di Nerone,egli chiesero d'essere confermati nel medesimo grado di Militia; egli (pongo qui le formali parole di Dione) prima differ la cosa per
pensarvi , e risolversi , ma non volendo essi obbedire , anzi facendo tuttavia
strepito maggiore, gli mand l'essercito contro ; onde furono in un tempo di
quei soldati Pretoriani morti al numero di 7000. egli altri poscia decimati .
Quest' attione f odiosissima tutt' il Senato , e Popolo Romano ; imperci
che havendo fatto essi quella grandissima congiura di ribellarsi Nerone
Principe loro naturale, non ad altro-fine,che per cambiare an crudele , e scelerato Principe in mansueto , e virtuoso , havevano in horrore di veder sotto
Galba maggiori crudelt . Et d'auvertire , che i Principi , che succedono,
per ragione hereditaria, hanno potuto molte volte, e felicemente vsare ogni
rigore ne' primi giorni de' Principati loro , poich gli ha posti in concetto di
risoluti, e d'austeri contro i delinquenti , il che ha cagionato buoni effetti ; la
dove in vn Principe nuovo per essere di fresco eletto ogni minima severit
tenuta crudelt , la quale ha posto in disordine le cose del Principe , che l'ha
vsata , di maniera tale, che g' Imperatori Romani havendo finalmente dalle
calamit d'altri imparato , che l'vsare simili severit ,era-vn accelerare la ro
vina loro , ne' primi giorni de loro Imperi) vsorono anco soverchia prudenza,
e clemenza . Cosi Nerva liber subito , che f creato Imperatore, tutti quelli,ch'erano incolpati d'haver fatto contro la Religione, e d'haver macchinato
- . ' *
C
contro

1$
Ojscrvattom di Trajano Boccalini
contro il Principe , rimettendo di pi i banditi . Et Antonino Pio Vedendo,
che nel principio del suo Imperio erano alcuni stati condannati Morte , disse
liberamente, che non haveva bisogno, che il suo Imperio cominciasse dall' esfecutioni crudeli,conoscendole i Principi della qualit,ch' egli era,doveano
nel principio dell' Imperio loro sparger oro per acquistarsi amici e non san
gue per farsi de' nemici . Onde Marc' Antonio il Filosofo dono debitori
dell' Imperio tutto quello , che doveano alla Camera Imperiale fino da 40.
Anni inanzi , e volle , che non vi si computassero i sedici Anni dell' Imperio
d'Adriano , e volle 'che in mezo la piazza russer brugiate tutte le scritture,
dove si trovavano notati simili crediti.
Anzi lo stesso Sardanapolo colore d'ogni vitio seppe vsare questa virt ne'
primi giorni del suo Principato ; perci che ancorch arrivasse all' Imperio
con disgusto di molti , e si trovassi da molti ingiuriato, & offeso nella vita, e reputatione , viet , che alcuno de' nemici suoirfusse punito . E Galba dovea
prevedere,ch' egli precipitava la sua fortuna, mentre voleva Principatum fiele,
te qiidfitmn prisca gravitate , rsubita modestia continere .
K_yttque ipjs etiam qui occiderant, formidoloftts .
DI grandissimo danno furono l'vccrsioni di tanti soldati Pretoriani,e Gal
ba, che lecomand,e quei soldati, che l'essequerino; perci che come
habbiamo detto , Galba alien da se nel suo maggior bisogno quelV amor de
soldati , nel quale egli dovea fondare la sicurezzadel suo regnare ; Onde (cefi
trov nemici nelle sue calamit, e i soldati invilirono la loro Militia, ferveva
questo castigo dato soldati Pretoriani per essempio agli altri Imperatori i
manumetterli all'hora che commettevano qualche insolenza . In tutte le co
se fa bisogno considerare il fine ; perci che molte volte altri opera contro di
se stesso , e per diffidi cosa il maneggiar con tant' arte la zappa si che altri
non se la dia nel piede . In qual altra guerra si sono veduti ne' pi spessi , ne
pi ostinati ammutinamenti di soldati,ch' in quella di Fiandra,che ancor dura,
tutti cagionati dal non esser per lungo tempo date le paghe soldati, e all'ho
ra che i Ministri del R hanno voluto con altre forze combatterli , e punirli,
non hanno trovato ne' soldati obbedienza , merce che con combattere quelli
ammutinati venivano peggiorare la loro conditione , mentre ponevano in
poco esso gli Spagnoli di punire quelli, che per dimandare le loro paghe,s'am
mut vano,considerando quella Militia, che ancor essa poteva vn giorno haver
occasione d'ammutinarsi per la medesima cagione .
Grandissima consideratione dunque fa mestiere d'havere , per non orre in
difficolt le cose sue in vece d'accomodarle . Dice il Bodino.che i R dirancia sono stati in somma reputatione,e veneratione appress i loro Popoli talmcnte,che non si legge, che mai, rarissime volte habbino congiurato contro
la vita loro -, Ove i Spagnoli hanno ne' tempi passati essercitate grandissime
crudelt contro il sangue de' loro Rje rendendo di ci la ragione , dice estex
accadute

sopra il primo Libro de/f Historia di Cornelio Ttcito .


19
accaduto , perche i R Francesi in qualsivoglia congiura , ribellione de' fi
glioli, fratelli, & altri del sangue Reale , non mai sono incrudeliti con lo spar
gimento del sangue Regio; ma sono proceduti castighi men rigorosi di pri
gionie perpetue , tempo ; ove i Re di Spagna havendo in ogni occasione
d'errori gravi proceduto spargere il sangue fin de' figlioli loro , hanno invili
to quel sangue Reale , il quale deve essere tenuto in somma veneratione ap
presso i Popoli, e quasi sacrosanto , di maniera , che hanno con questo severo
imprudente modo di trattare, e procedere, dato animo anco Popoli d'incru
delire contro i R loro . Rimango in estremo maravigliato di Pio I V. Som
mo Pontefice, il quale havendo nome di prudentissimo, incorresse mai in quel
crudelissimo errore d'ammazzare un Nipote di Papa ad instanza de' Spagnoli
con tanto danno non solo della Sede Apostolica , ma de' suoi proprij Nepoti , e de' Nepoti, che succederanno de' Papi ; poich con quella inoportuna
giustitia non furono solamente puniti li Misfatti di quel Cardinale, ma spaven
tati tutti li Nepoti de* Papi, che verranno non persuadere Zi loro Sommi
Pontefici impresa alcuna contro essi Spagnoli afine , che non incorrono nelle
medesime calamit , nelle quali fecero precipitare quel Cardinale , e mentre i
Papi perseguitano i Nepoti de' Pontefici loro predecessori, che altr' operano,
che insegnare al Pontefice , che gli deve succedere fare il medesimo suoi
Nepoti di maniera tale che molto vero quello, eh' h vdito dire, che molti
in cambio di farsi il segno della Croce, si sono dati delle dita negli occhi.
Inditela Legione Hijpana, rmanente ea quam e Clajse Nero conscripserat,
piena Vrbs exercitu insolito .
ALcuni stati, quali opinione di molti, che si governino con ottime leg
gi, vsano di non ammettere in modo alcuno, ne meno in picciola quan
tit li forastieri , come sono quei del Gran Duca di Moscovia , li famosi Regni
della China , e altri , e tutto fanno per mio credere con fondamenti molto
buoni ; perci che si crede , che regnando tr Nationi diverse odio naturale,
questi forastieri hanno cagionato ne' stati,ove sono stati ammessi tumulti gra
vissimi, e s' notato , che nella Monarchia dell' Api (le santissime leggi delle
quali, come quelle, che sono state date loro dalla mano di Dio, doveressimo
noi con molta accuratezza imitare) in modo alcuno s'ammette in vno Sciamo
Ape forastiera , anzi come Seminario di disordine non solo la scacciano , ma
l'vccidono ancora . Ma aliti ora sono i forastieri odiosissimi, quando da Prin
cipi sono per difendere gli stati da nemici vicini, per assicurarsi de' Popo
li loro poco fedeli chiamati armati.benche in poco numero ; perci che fen
do l'insolenza, la temerit, & ogni sorte di superchieria propria virt Militare
de' soldati de' tempi nostri, sono, cosi da' Popoli havuti in esoso , che niuna co
sa ha fatto inestinguibile l'incendio delle guerre Civili della Fiandra , quanto
la rapacit, la crudelt,e ogni sorte d'immanit vsata dalle Militie Spagnole in
quelle Provincie > Onde la Citt di Groninghpi trovandoli assediata da queir
.
C a
assedio,

io
Ojservatoni di Trajan Boccali/ti
assedio , per lo quale cadde in potere del Conte Mauritio , con tutto che ne*
fooi Borghi havesse cinque Compagnie del Colonnello Levian , non mai vol
lero acconsentire , ch'esse anco in quel loro estremo bisogno entrassero nella
Citt; solo v'ammettevano alcune volte per consultare i bisogni degli asse
diati , esso Colonnello Levian . Anzi molte Terre, 'e luoghi forti per l'inso
lenze insopportabili, e molte crudeli estorsioni loro fatte da' soldati del Re fu
rono forzate procurare la loro salute, sollevandosi, e scacciando i presidi), co
me fecero Venloro, Verda Huy, & altre molte . N minori travagli hebbero
iFiamenghi da Spagnoli, & altre Nationi, che s'havessero gli Olandesi dagP
Inglesi , che il Conte di Lineette haveva in nome della Regina posti ne presidii delle pi importanti Piazze di maniera tale , che per fuggire questi horribili scogli , molte Citt, molte Provincie hanno ottenuto questo segnalatiisimo privilegio di non esser forzate ricever guarnigione forastiera . Cosi leg
giamo, che Amiens per non esser stata presidiata dal R di Francia , che non
volle disgustare quella Citt, che godeva simile privilegio, ella si perde, fendo
for presa dagli Spagnoli .
Ne i Fiamenghi hanno con pi vivo pretesto fatto cosi crudele guerra al
R loro, che per non volere ammettere soldati forastieri nelle loro Provincie.
Calamitoso stato quello d'un Principe , quando egli ha sospetta la fede d'al
cuni suoi soldati, e non pu assicurarsene con altra sua Militia forastiera fedele.
Cosi erano questi esserciti di tante Nationi esosi Romani ; poich molto pi
gravi sono molte volte i presidii, che gli stessi nemici . Onde in Fiandra mol
te Citt per fuggire la crudelt de' presidi) Spagnoli,Vallni, & Italiani, si (fe
dero volontariamente agli stessi nemici , da quali speravano maggior husinit; poich i presidi) del R trovandosi mal sodisfatti delle paghe loro, li fe
cero lecito ogni Tirannide, la qual era sopportata loro , non essendo in pote
re del Principe ritenere freno , e punire un soldato non pagato . Infelici
dunque quei Principi , che si trovano nello Stato , e nella conditione di Nero
ne , che sono forzati con i soldati stranieri con fede comprata , assicurarsi de'
fooi propri) Vassalli, ne' quali la medicina opera effetto contrario da quello,
per il quale ella dal Principe operata .
lngens novi* rebus materia, vt non invnum aliquem prono favore^,
ita audenti parata .
LA vera cagione per mio credere, onde sii accaduto, che negl' Imperii Ro
mano , e Greco si siano vedute tante ribellioni di Capitani d'esserciti con
tante morti violenti de' Principi ; e perche questi due grandissimi Imperii pi
di qualsivoglia altro,del quale s'habbia memoria, hanno tenuto in tempo di
pace, come in quello di guerra molti esserciti armati, i quali all'hora che odia
vano il Principe , per altro fine desideravano mutatione, si potevano chia
mar materia di novit, e diseditione ; perci che rari furono quelli, che si dis
posero ad occupar l'Imperio, che non generassero gravi tumulti col seguito,
ch'hebb

sopra il primo Libro de//' Hi/loria di Cornelio Tacito .


zi
ch'hebbero,essendo i soldati vaghi di cose nuove;di modo,che in quella mutatione di Principe , trovandosi Roma senza Principe per esser egli absente , e
con Principe di poco credito e all' elettione del quale non erano concorsi
vnitamente tutti egli esserciti ; con molta ragione dice Tacito , che lo stato
della Citt , ed Imperio di Roma fi trovava grave pericolo , che alcuno non
procurasse il seguito di tanti soldati non ben saldo nell' amore,e fedelt vers
Galba di maniera tale , che molti Principi havendo perla calamit d'altri co
nosciuto, che il tenere i Popoli armati seminario di seditione;poiche si solle
vano per ogni disgusto che ricevano dal Principe pure danno animo mol
ti ambitiosi di farsi capi di loro , e travagliare il loro Principe, hanno fatto resolutione di disarmarli , e servirsi pi tosto di Militia forastiera , come alcuna
volta hanno vsato di fare i R di Francia , e se pure hanno voluto per ogni
loro occasione armare alcuna Militia , hanno fatto pi tosto scielta della No
bilt alla quale si danno con manco pericolo l'armi nelle mani per esser di
pi sodo giuditio da non lasciarsi aggirare da ogni vii seduttore ; Anzi pecche
non segue qualsivoglia eminentissimo soggetto, s'egli non il R stesso e non c
disperato tanto della,fortuna sua, amando la pace, e la grandezza del Principe
per la conservatione della facolt propria; oltre che f professione d'honore, e
di non mancare quello,che se gli conviene.ove il Popolo non conosce questi
termini;Ma in tutte le sue attioni segue l'vtile,e ben spesso il suo male inorpel
lato di qualche vtilit . Ma tutti per i Principi,che regnano all' et mia nell*
Europa aborriscono di tener esserciti armati, vniti in vn, pi corpi in tempo
per di pace,tutto a fine di difficoltare le calamit,nelle quali incorsero gl'Im
peratori Romani,e Greci; Imperci che gli huomini mal sodisfatii,ambitiosi,e
disperati di vedere vn essercito , vna maledittione di soldati , la quale se adherisce ad vn seditioso , lo mantiene , e spesso inalza al Principato . Ma siali vno,
e disperato della sua fortuna,e ambitioso , etiemico del Principe quanto si
voglia,che in vn stato disarmato non haver mai seguito tale, che non sia subi
to oppresso dal Principe avanti , ch'egli possa contro di lui farsi forte. E
d'alcuni tant' osservato questo precetto , che i Gran Duchi di Toscana , i
quali hanno le sue Militie di soldati comandanti , chiamati da essi Bande, non
hanno permesso,che nella Citt Contado di Firenze si scriva alcuno alla Mi
litia per assicurarsi,che nella loro Regia,nella Citt della loro residenza niuno
habbia mai speranza , pensiero d'haver qualsivoglia seguito . Ma i Principi,
che sono stati armati lungo tempo per loro bisogni, hanno anco consideratione grande nel disarmarsi , e licentiar le Militie , si che non servono per l'ambitione d'alcuno;Onde Carlo V.Imperatore all'hora, ch'egli sotto Vienna li tro
vava cosi fiorito essercito , col quale fece ritirar Solimano Imperatore : non
volle in modo alcuno comportare che trovandosi l'Italia in pace,vi ritornasse
quella Militia di 12. mila fanti Italiani , che Phaveva servito in quella guerra;
per il che deliber mandarli consumarsi in Transilvania , e ne contini d'Vngheria , accio che nessuno ambitioso si servisse di quei valorosi soldati per di
sturbale le cose di lui in Italia , e all' hora in nessun modo si deve sopportare
C 3
ia

n
Ojservatiom di Trajano Boccalini
in vn stato corpo alcuno di Militi* , che non habbiaper capo il Principe , >
altro dependente da lui, che non sij puello obbediente,e quieta; Onde que
sta della quale ragiona Tacito era pericolosa, perche non essendo obbediente
Galba , ne riconoscendo certo capo dipendente da lui, volontieri si sarebbe
data chiunque ambitioso havesse col mero di lei voluto tentare cose nuove.
forte congruerat, vt Clochi MAcri cr Fontei Capitonis cddes nunciarentur .
I Principi nuovi negli stati occupati , e all'hora maggiormente quando da
bassa fortuna sono saliti con la violenza con la fraude al Principato, sono
come i corpi convalescenti da vna lunga infermit , che per ogni minimo
disordine ricadono nella Malaria di maniera tale, che questi per conservarsi
sicuramente ne' stati nuovamente occupati fa bisogno, che vsino ogn' arte, e
industria, si che le cose loro vadino con somma quietezza, e non si dia occa
sione alcuna quelli , che stanno aspettando con l'arco teso , che si dia loro
qualche attacco per discoprirsi,ed apparisca loro qualche luce,che gli mostri
la strda da sfogar l'ambitione loro ; Ond' che questi che congiurano contro
un Principe , stanno, come fanno i Naviganti alla vela tutti aspettando in un
punto il vento favorevole di qualche commoda occasione di tutte quelle co
se, che arrecano odio contro il Principe, il di lui disprezzo apprefl i Popo
li ; Quindi , che Tiberio occultava le rotte, le ribellioni, gli ammutinamenti
de' soldati , come cose , che davano occasione suoi malevoli d'assalirlo in
quella mala congiuntura, e levargli la vita, e lo stato, come dice qui Tacito,
che s'era publicata la Morte di quei due gran Senatori in tempo molto incommodo, stando le cose in rivolta con gli esserciti di dubbia volont, e po
tevano le Morti di simili huomini cagionare alteratione, sendosi publicate/a
quella congiuntura , e in tempo , che le cose di Galba dovevano andare pi
quiete, che mai.
Henrico I V. R di Francia non cos tosto entr in Parigi , introdottovi da
suoi partegiani,che public perdono generale al Duca di Feria,e Diego d'Iberacon le genti che tenevano in Parigi Napolitani , Valloni, Spagnoli , e Tedeschi,e pasto.quelT entrata sua,& acquisto di tanta Citt con tal ordine,e con
tanta quietezza , che ne meno fu vdita sparare vn Archibugiata; Anzi accade,
che Alessandro Monti de Marchesi di Giorigliano vs eccello di molr/ ardire,
e bravura , perche si fece forte ad vna Porta della Citt , e cominci volersi
difendere; Onde riportatala cosa al R,che fece intendere al Duca, che lo fa
cesse vscire dalla Citt, il quale mand messi , che gli comandorono la partiti.
Non volle obbedire il Monti dicendo,che voleva l'ordine in scritto, e replica
toli , che non portava queir vrgente occasione : che si facessero scritture;
Alessandro pi che mai si fortificava , e se bene il R haveva forze da punire il
soverchio ardire di costui , come quello, che sapeva, che in casi simigliantisi
stabiliscono i Principati molto meglio con la quietezza , che con lo spargi
mento del sangue, dubitando , che ridottasi la cosa al cimento dell'Armi , il
negotio

sopra il primo Libro de/f Historia di Cornelio Tacito .


t$
negotio suo principale s'alterasse , e li suoi occulti nemici in quella congiun
tura si scoprissero, e che dov'essosolo con la pace, e con la quiete desiderava
tirare se i Popoli, se si cominciasse ad adoperare l'Armi ne rimanessero i suoi
partigiani saccheggiati , & afflitti;non essendo possibile l'imitare i tumulti si
fattamente.che di piccioli, non divenghino grandissimi, non potendosi porre
freno asoldati cosi amici , come nemici fatti nell' Armi insolenti, mando con
patiente prudenza di nuovo messi al Duca di Feria , il quale finalmente fece
partire il Monti , che fu sin dal prudente R lodato del suo ardire , ancorch
importuno . Deve dunque il Principe nuovo , e il quale non s' ben fondato
nel suo possesso fuggire di fare attione , che dij occasione mal sodisfatti di
rovinarlo ne' principi) , ef molto mal consigliato Ismael figliolo di Tammas
R di Persia ne' primi giorni del suo Imperio contro l'vsanza degli altri R
suoi maggiori,fare ammazzare isuoi fratelli,cosa cheli concit contro sigrave
odio, che egli vi perd lo stato, e la vitaMacrum in Africa, band dune turbantem , Trebonim Garticianta Procurator^ujsu Galba-, Capitonem in Germania, cum similia cptaret .
Q Velli , che vorrebbero sapere qal termine si sarebbe ridotta la Fran
cia, se fusse accaduto, che havesserohavuto felice fine i pensieri del Duca
di Ghisa, e de' Spagnoli, primi motori della macchina mal composta di quella
ribellione, chiamata la Lega Santa, possono argumentarlo da quello , eh' accad all'Imperio Romano doppo mancato il sangue Regio de' Claudij ,
Giuli), che per tanti anni v' haveva regnato ; perci che si come Galba si pu
rassomigliare quel gran Cattolico del Duca di Ghisa , tanto assettato dagli
Spagnoli; Nerone all'Infelicissimo Henrico III. e Capitone, e Treboniano,e
altri ambitiosijche in quel tumulto assettorono l'Imperio,il ritener in ma
no le Provincie havute in governo, non sono dissimili da i Duchi di Mercurio,
Epernone,& altri, che havevano in governo Provincie, le quali volevano oc
cupare , cosi si pu fare vera congiettura , che il Duca di Ghisa haverebbe
fatto il fine di Galba ; poich v,n altro Barone Francese sarebbe sorto , ch
haverebbe rappresentato la persona d'Ottone ; poich quando in uno stato
grande manca il sangue Reale, spesse volte egli s' veduto diviso tra Gover
natori; quali poi l'hanno empiuto di guerre Civili, e con esse l'hanno condot
to nelP vltima desolatione, e cosi, come l'Imperio Ottomano vidde in un me
desimo tempo trenta Tiranni, che lo lacerarono , altretanti n'haverebbe ve
duti la Francia, se Iddio , il quale vedeva , come quelle macchinationi tende
vano alla rovina dello stato temporale della Sede Apostolica , non havendo
gli Spagnoli altro Scopo, che vnir Napoli con Milano , non havesse con la sua
Santa mano accomodato tutto quello , che havevano guastato gli huomint
con le loro macchinationi; il che dico afine, che i Popoli all'hora pi amino
i Principi loro quando non hanno figlioli, & heredi, e quando ve ne sono, non
mai permettono , che un privato precede al sangue Realcnella successione ;
essendo

*
, 14
Ofservatiotti di Trajano Bccalini
essendo cosa di certa rovina , ed impossbile, che gli stati possono esser gover
nati, e dominati da quei privati Baroni, che con le seditioni loro se gli hanno
acquistati, poich ogn' uno, facendosi lecita la medesima temerit^ veggono
molti porre in sbaraglio la vita per acquistarsi un Regno , un Imperio, & ogni
cosa s'empie di confusione, e di Tiranni , come vediamo in Cloaio Macro , e
Fonteio Capitone , se non tuffer stati subito oppressi , Inverebbero posto in
molte difficolt le cose di Galba, le quali nondimeno presto precipitarono.
Da queste parole di Tacito potiamo.anf^r notare, che occorrendo casi si
migliatiti questi, de' quali parla l'auttor notro, quelli , eh' aspirano all'Impe
rio , ad acquistarsi il dominio delle Provincie , che havevano in governo,
non devono scoprire l'intentione loro fin tanto , che non hanno di lunga ma
no trattato il negotio , e stabilitolo con tutti quelli , quali altri pu stimare,
che possono rovinarlo, quando non piaccia loro .
Cosi il Duca di Ghisa riaveva molto tempo prima tirato al suo volere gran
quantit di Principi, e di Capitani Francesi ; e s'era inalzato con seguito gran
dissimo di Popolo ; Onde pot anco doppo la caduta di lui mantenersi in pie
di quella fabrica, la quale egli havea cominciata con buoni fondamenti , per
che i frutti delle ribellioni devono essere molto maturi, che immaturi , St
'acerbi , riescono chi li spicca dall' arboro molto velenosi , come si vede in
questi due,de quali ragiona qui Tacito,che furono ammazzati subito,che sco
persero li pensieri loro, merc, che prima doveano pratticare i compagm,che
havevano l'Armi nelle mani , & auttorit sopra i soldati, come fece Vespasia
no, che prima, che si scoprisse di voler l'Imperio fece suoi li Capitani , e le Le
gioni , ch'egli haveva vicino se ; tutto afine di non esser da essi oppresso ,
travagliato .
Et il Governatore di Lione in Francia, che f troppo frettoloso in Scoprire
il suo disegno di volersi insignorire di quella Citt , ne f con suo grafe peri
colo scacciato, ove dovea prima haver in mano tutti gli stromenti del domi
nio, che sono le fortezze , la volont de' Capi forzata , volontaria , fjttrfi*rione de' Popoli , e de' Soldati , e forze di costringere tutti ad obbedirlo ; dfe
non vi sia la volont pronta di farlo , e facendosi altramente , altri fabrica la
sua rovina, come fecero Macro, e Capitone .
Cornlius Aqimut , & Fabius Valens Legati legiomm wterfecer/uit,
antequam juberetttur.
L'Ammazzar huomini grandi, cosa piena di pericolo anco all'hora, che,
s'ha dal Principe l'ordine preciso ; Onde habbiamo veduto di sopra ne'
primi cinque libri degli Annali , che altri deve fuggire in ogni modo d'essec
Ministro de' Principi in casi tali , ma il voler mostrarsi pi affettionato , & ac
curato del Principe di quello , eh' importa ogni termine di prudenza , molte
volte s' veduto riuscire infelicemente ; perci che i Principi , quali per ordi
nario altro non hanno avanti gli occhi , che g* interessi loro , all'hora che un
loro

sopra il primo Libro delt Hjloria di Cornelio Tacito .


loro Ministro haver fatta attionc simile questa , che fecero Cornelio Aquinio, e Fabio Vaiente, se vedranno , che simil Morte sia per apportar loro scon
cio alcuno, non dubiteranno punto chiamar delitto, & ossela queir attione,
che Usuo Ministro, haver fatta per eccesso d'amore, e.carit verso il Signor lo
ro, e molte volt? per sodisfare^ Popolo , e per mostrarsi essi lontani da quello,
che loro fomnamente piac|tqj puniranno il Ministro loro . Galba all'hora,
che si trovava in grandissima arigoscia per la nuova sparsasi, che Ottone haveva occupato l'Imperio all'hora , che.gli comparve inanzi Giulio Astico con
la spada sanguinosa,eglidisse,ch'eglihyfVa vcciso Ottonejnon la prov altra
mente , altri gli dimand chi ^li havesse comandato tal cosa ; quasi che gli la
stimasse sfacciatezza, e temerit
Anzi di pi molte volte i Principi ancorch habbiano comandato preci
samente alcun eccesso, per sodisfare ( come h detto) il Popolo, per mo
strarsi alieni da queir eccesso , haveranno punito nel ministro loro l'eccesso
proprio . C'osi Tiberio fece ammazzare Pilone il quale haveva d'ordine di
lui tolta la vita Germanico , ed il R Filippo precipit la buona fortuna
d'Antonio Perez , il quale haveva d'ordine di quella Maest fatto ammazzare
Gio:Escovedo Secretano di D. Gio:d'Austria; merce , che come dice Tacito
nostro tgraviorumsederum minijlri,quaji exsnobantes , ajpicimttur . Di maniera
tale,che pare, che si possa concludere, che molto scioccamente,e con pericolo
loro Cornelio Aquinio , e Fabio valente facessero ammazzare colui , la morte
del quale dovevano schivare , che fusse loro comandata dal loro Principe.per
non incorrer negl' infortuni) ne' quali habbiamo detto , che precipitorono Pisone, & Antonio Perez Ministri.
Tuere qui crederext, Capitonem, &avaritia, cr libidinefcedum,ac maculosum,ita cogitatione rerum novarum abJlinuijpLJ .
..TkTEl far giuditio,se Vn certo tale possa non aspirare, giungere all' ImpeXN riojf bisogno , non tanto discorrer sopra i meriti del soggetto , che s'h
perle mani per farlo Principe.quanto sopra g' intresse qualit di quelli , eh*
hanno auttorit d'eleggere vn Principe ; perci , che se gli Elettori sono huomini , ch'amano le virt , ed il valore,e sempre nell' altre elettioni , ch'hanao
fatte , s' veduto , che l'hanno cercate in lui,ch'hanno voluto eleggere ; si pu
all'hora far giuditio,ch' vn huomo vitioso,e inetto non giunger al Principato,
e che vno , che sia tale,non v'sperera , se conoscer la volont degli Elettori,
ed i suoi mancamenti ; ma se l'elettione sar in mano di persone , che solo cer
cano nell' elettione , d'approfittarsi , non havendo altro riguardo, che il p oprio interesse ; all' hora nel voler fari giuditij,che facevano quelli, eh' esclude
vano Fonteio Capitone ; perci ch'egli era avaro,e libidinoso , si far errore;
perche fendo stata vsurpata l'elettione da soldati, che non havevano riguardo
a virt alcuna , erano eletti soggetti indignissimi . Nerone facendo il giuditio quanto al suo successore con \ reali termini de' meriti,e della virt , err
" ' D
gravissima-

Ofservathn di Trajano Bocalini


-gravissimamente , perci che havendovn giorno vdito, che alcuni Astrologi
havev ano predetto ad Aulo Vitellio , che doveva essere Imperatore se ne rise
non potendosi mai dare credere , che l'Imperio fufle per cadere nelle mani
d'vno , ch'era mostrato dito , e per il pi lascivo, dapoco , e geloso haomo,
ch'havesse l'Imperio Romano;ma le cose vennero tale,che quelli suoi medesi
mi vitij,ch'appresso gli Elettori virtuosi,& appresso il Senato (nel quale forse fi
credette Nerone, che russe per cadere I'auttorit d'eleggere il Principe, se fosse
accaduto , ch'egli fosse mancato senza legittimo herede ) l'haverebbono reso
indegno d'esser pur proposito,non che eletto tanto carico,appresso i soldati
furono stimati meriti , ne altra cosa pi mosse ( disse Dione ) i soldati cos
fatta elettione nella persona di Vitellio, che haverlo conosciuto compagno di
Tiberio nelle delitie , e che la vita di lui riteneva ancora di quella pristina
lascivia . Et ho vdito alcuni buoni huomini certo , ma ignoranti delle cose
della Corte di Roma , ch'hanno augurato il Papato ad alcuni Cardinali solo
>erche erano conosciuti huomini intendenti di cose di stato , risoluti , di gran
piriti , ed affettionatissimi alla sede Apostolica , & allasua grandezza ; tutte
cose , eh' escludevano quel tale dal Pontificato per la mala qualit de' tempi
presenti , ne' quali gli Spagnoli pi di quello , che mai habbiano fatto per il
tempo passato > e di quello si conviene per ogni termine di legge humana , e
divina , si sono interessati in cosi fatta elettione , e per loro fine perseguitano
le virt ne' Cardinali , le quali per esser sicuri dalle macchinationi \oro fono
sforzati occultare molto pi, che non facevano li vitij.
Sed legatis beltum ftiadentibm , fojlefttam impellere ntquiverint,
crimeh ac dolum csmpofitum vitro .
COnfesso, che simile assassinamento sia stato alcuna volta fatto ad huomini
innocenti, non dimeno quando altri f pi di quello, che gli si conviene,
sempre interpretato , che alcun interesse privato sia stato cagione di que!T
opra, cosi per il naturale instinto degli huomini di dar cattiva interpretatione
all' opere , che possono ancora ricevere la buona ; come perche fono molto
sospette certe attioni, che passono l'vso ordinano di procedere, poi che pi la
propria carit,che quella, che s'havesso altri fi che alcuni operano pi di quel
lo, che pare, che si convenga loro .
& Galbam mobilitate ingenij , an ne aititi*fcrutaretur qmquomodo ac7a}
qua mutavi non poterant, comprobaJJLs .
QVest' anione diTreboniano Gauriciano, e di Fabio Valente, dovea esser
con esquisita diligenza essaminata da Galba afine di scoprire i veri , &
vkimi fini di questi nell' esser passati tant' oltre d'ammazzar huommi segnala
ti lenza ordine del Principe j perci che Fabio Valente ritenne sempre l'ani
mo alieno da Galba . Onde dice Plutarco , ch'egli fu de' primi salutar Vi
tellio/

sopra il primo Libro delt Historia, di Cornelio Tacito .


%j
tellio Imperatore, e dove v Tinteresse di Stato,e particolarmente nelle con
giure, fa bisogno d'esser diligentisfimo nell' essaminarle, e scuoprirle tutte fino
all'vltima radice ; se bene poi nel punirle , si deve osservare altrimente ; per
che facendosi altramente altro non , che smorzar un incendio , e lasciar del
fuoco ascoso, che col tempo ne cagioni un molto peggiore in tempo, che al
tri pi vive sicuro ; E ben vero, che alcuna volta c succeduto, eh' altri ha vera
commesso eccesso , degno di molto castigo ; nondimeno se il Principe vorr
punire il delinquente, sar un moltiplicare se i mali, chiaverebbe fatto.Galba all'hora che havendo trovati colpevoli quelli , eh' habbiamo nominato,
havess voluto vnirgli con aggravare con pi morti, d'huomini grandi la sua
fama . Onde pare molta prudenza il far passaggio di quelle cose, le quali non
fi polsino frastornare ; & il punire dilatare gli errori, e i mali se stesso . Gra
vissimo f il dolore, eh' hebbe Alessandro V I. per il crudele eccesso commesso
da Cesare Borgia suo figliolo all'hora che non solo egli vecise , ma gett, nel
Tevere il Duca di Candia figliolo d'esso Alessandro VI. e fratello di Cesare ;
nondimeno considerando , che il fare il debito risentimento di tant' eccesso
era fare maggiore il delitto d'esso Cesare , poich lui Padre sconsolatissimo
sarebbe convenuto ammazzare l'altro figliolo , e poi il Duca di Candia non
poteva essere resuscitato , accrebbe assettionc al figliolo delinquente , come
rimastoli vnico , & lui appoggio ogni grandezza con suisceratezza tale d'a
more , che niun altro legittimo Padre mai pi vituper se stesso nel cospetto
degli huomini, e di Dio, come fece egli . Et h vdito dire ragionare ad alcu
ni huomini grandi, che ancorch Marc' Antonio Colonna havesse gravissima
mente offeso il suo R, aU'hora che trovandosi egli al governo di Sicilia, vecie un Signore di quel Regno, per godersi la Moglie di lui ; Onde il R giustis
simo si mostr con punirlo nel modo,che fece, all'hora che chiamatolo in Spa
gna, prima che arrivasse alla Corte, lo fece auvelenare ; nondimeno havendo
egli grandinimi interest! con esso Marc' Antonio primo Barone Romano , & il
quale era attissimo disturbare i Sommi Pontefici, oltre al molto valore militare,chesi trovava in lui. Dovevano tutte queste cose consigliare quel gran
dissimo R far passaggio per termini d'interessata prudenza di quel delitto,
che f stimato punito, per instigatione de' malevoli d'esso Marc' Antonio, del
la persona del quale trovandosi il R senza huomini atti maneggiare guerre,
hebbe molta carestia .
CMerum vtraque cadessinistre accepta, & inviso semel Prncipe,feu ben\
feu male facia premun .
PEr le due cagioni, che h detto di sopra ; perci che sendosi il Senato , el
Popolo Romano risoluto far tante attioni d'abbandonare il suo Princi
pe, solo per fuggire tante crudelt, che vsava Nerone contro ogn' vno ; il ve
der hora, che Galba continuava di far peggio , senza far apparir al Mondo le
cagioni di tali howicidij , a cosa durissima; tanto maggiormente , che li dew
D 2 '
veva

i8
Offrvationi di Traiano Boccalini
veva dubitare da molti nella vita , quando Galba havesse voluto continuare
ad assicurarsi di tutti quelli, quali egli haveva sospetti . Vegga poi un Princi
pe , come siano gettate l'opere buone di lui ; all'hora , ch'egli con le prece
denti opere federate s' acquistato l'odio de' suoi Popoli , che molti Principi
ho veduto io elscrsi ingannati, mentre hanno voluto credere di ricompensare
con un poco di buone attioni le molte cattive.
Henrico 1 1 1. di Francia doppo esser vissuto con quella trascuraggine , con
quella prodigalit verso li suoi servitori intimi , delli quali habbiamo in molti
luoghi fatta mentione . All'hora poi , ch'egli si diede ad una vita pi conve
niente Cappuccino , che ad un Principe, non solo acquist appresso i Popoli
la reputatione , e l'amore perduto , ma quanto faceva di bene, era tenuta fintione , & ippocresia ; perci che devono i Principi molto pi guardarsi di far
mali, che attender poi correggerlo con l'opere buone , mentre altri b per
duto il credito .
lam ajferebant venali* cuneia prepotente* liberti.

1
IL pi certo , e sicuro segno, che da un Imperio, e una Republica della sui
vicina caduta, e rovina, la mortai cornimene, che vi (a entrata, che quei
Magistrati, quelle dignit, che si devono alla virt, al valore,al merico,i con
cedono chi pi offerisce ; come prima nella Republica Romana comincia
rono comprar i Senatori ambinosi li voti del Popolo , f fatto da pi savi;
vero pronostico, ch'ella di corto, come accadde, sarebbe precipitata nella Ti
rannide ; supremi Magistrati entrando i men degni carichi di doniGrandissima auvertenza s bisogno, che il Principe habbia,che i meriterai!
non siano scacciati da carichi grandi , poich sdegnano essi d'humiHarsi ad al
cuno , e comprare da un favorito servitore quello , che si deve al suo minto;
anzi egli h per suo costume di starsi ritirato, & aspettare d'esser chiamato sen
za importunare il Principe medesimo, non che gli dia l'animo di corrompere
li Ministri di lui con doni .
Infelice Citt, misero stato quello, ove si vendono dal Principe gli honori,
si permette, che da suoi siano venduti all'incanto al pi offerente . InRoma hanno vsato i Sommi Pontefici di porre alla Dataria (carica, che djipensa
i tesori della Sede Apostolica delle rendite, e per di somma gelosia) Prelati di
conosciuta bont , di gran lettere , e d'incorrotti costumi ; tutto afine, ch'egli
non arrecchi carico alcuno nella reputatione al Pontefice; e s' d'indi notato,
eh' all'hora , ch'essi Sommi Pontefici hanno per loro privati interefll vsato di
porre in tale officio Prelato vile , e di poche lettere , le cose non sono panate
per quei termini , eh' essi haverebbono voluto ; documento chiarissimo, che
Principi devono havere huomini integerrimi in quella carica, che dispensa la
gratia del Principe , il quale all' hora riceve vn peggior servigio quando quei
tali ministri,e altri, per mero de quali egli distribuiste, i Magistrati/aranno pericne vili , e povere ; perci che con poco rispeteo versoi! Principe public^
mente

sopra il primo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .


19
mente faranno mercantia , indigniti grandissima nel vender gli officij . Mi
rabile certo in tutte le cose stato il santissimo Papa Clment1 V 1 1 1 ; ma mi
rabilissimo nel distribuir li governi dello stato della Santa Sede e le dignit
Ecclesiastiche ; poi che voleva conoscere egliogn'vno , e sapere le qualit
degli officiali suoi , tanto che per spaventare g* ignoranti , & ambinosi dal
farlo travagliare da Cardinali, si da Principi nel chieder Vescovati per essi inftitui egli rigoroso essame . Onde apertasi la strada alla virt , si vedeano
esser solo proposto soggetti accappati , e meritevoli . Onde questi Liberti di
Galba huomini d vil conditione abusavano la piacevolezza del Principe loro,e lo rendevano esoso al Senato e al Popolo Romano col porre all' incanto
quei Magistrati , che sono solo premio del valore, e delle virt altrui . A giorni
nostri queste vendite de' Magistrati, e dignit si chiamano con nome honora
nt slegale dono , presente , e non credo , che altro Regno habbia pi
in vso il vender degli offici) , che Napoli,ove ogni cosa presso quei Vice R
venale sotto i titoli, che h detto ; Ove in Roma i Papi per cavar dal Ponti
ficato quella maggior quantit di denaro , che sia possibile , hanno venduto
quelli offici) , 'quelle dignit grandissime , le quali doverebbono esser premio
delle virt , e del merito 5 Anzi (e quest' cosa, che piangono tutti i buoni)
quest'offici) cosi venduti sono certissima scala alla sacratissima dignit del Car
dinalato, alla quale cosa spaventevole, & essecrabile, che si possi anco perve
nire per forza di denaro ; ancorch questa forma sia palliata ; perci che po
trebbe accadere , che un Cardinale cosi fatto fusse con grandissimo scandolo
promoso al Pontificato -, cosa tanto pi degna d'esser fuggita da Sommi Ponte
fici , quanto essi hanno altre mille commodit di cavar denari , senza servirsi
d'vn mezo tanto evidentemente scandaloso , come vender quelle dignit,
quei Magistrati, che sono scala cosi insigne grado, come c il Cardinalato al
quale non doverebbon pervenire altrijche quei, che hanno fatto prova della
bont de' costumi,e del merito loro .
Servorum mantasubiti) avida, & tamquam apudsenem sejinantes .
LA maggior ragione , eh' adducono quelli , che persuadono Principi il
dare i governi delle Provincie de' Stati loro pi tosto per lungo tempo,
che per certo tempo, che quelle Citt , che spesso mutano offitiale, sono an
che pi tosto sottoposte alla rapacit degli ossidali nuovi . Onde si vede nel
Regno di Napoli, Sicilia, e Milano , che il Vice-R , e loro huomini , che me
nano di Spagna, pongono sacco ogni cosa , e che meraviglia grandissma il
vedere la rapacit loro, la quale s'aumenta dalla cortesia del tempo di tre An
ni , nel quale sogliono concedersi per l'ordinario dal. R quei carichi , e ho
vdito in Napoli moltissimi dolersi d'haver cosi spesso ad arrichire i loro supe
riori mandati di Spagna , & accaduto, che riavendo essi fatto alla Corte inftanza , che fusse rimesso alcun Vice -R per l'avaritia sua , e sua molta sete
d'oro , si sono accorti d'haver desiderato cosa ad essi dannosissima , poich
D 3
miglior

ojscrvationi di Traiano Boccalini


miglior consiglio sarebbe stato il loro tolerare il Principe gi'mezo pasciuto,
che haverne un nuovo famelico delle loro ricchezze , havendo trovato ne
Vice-R, che sono succeduti la medesima sete del denaro . Ma quei Principi,
quali succedono ad un stato, ruggiranno d'affliggere i Popoli loro con la rapa
cit de' loro offitiali, e Cortigiani , non solo perche hanno prattica maggiore
de' governi dello Stto , ma perche come gi fatti commodi , se non ricchi,
non sono per cosi dire, tanto affamati .
In quello particolare lo Stato della Chiesa Apostolica , miserabilissimo,
perci che non solo egli muta spesso Principe pi di quello si faccia qualsivo
glia altro stato ; ma perche mutandosi Papa, egli ha Nepoti, Pronepoti,e altri
del suo sangue , servitori , & amici tutti ingordi d'accomodare presto le cose
loro; CMde si vede una rapacit, una fama tanto maggiore di quello, che l
vegga altrove , quanto i Papi sono ordinariamente pi tosto decrepiti , che
vecchi . Nel Pontificato di Gregorio XII. si vedevano in questo proposito
mostruosit grandissime, e nel brevissimo d'Innocentio IX. un certo Santino
suo Maestro di Camera vendeva sin TVdienze , talmente che il Cardinale Al
dobrandino, che fu poi Sommo Pontefice doppo esso Innocentio , in quei due
Mesi, che dur quel Pontificato non mai pot haver vdienza, dicendo, ch'egli
non haveva denaro 'da comprarla ; mali in vero tanto peggiori, quanto fono
irremediabili; perci che i mali procedendo dagli stessi Nepoti de' Papi,', non
pare, che sia possibile prohibire quello, che tutto li vede operare da quei, che
doverebbono essere i primi ad obbedire agli ordini del Sommo Pontefice .
Eademque nov& AuU mala , que gravi*.
S Antisfime sono quelle parole di Tacito ; Bonos Principes voto expetere , cjuIcjcunque tolerare ; Perci che pessimo consiglio quello di coloro che faano delibcratione di scacciare, occidere il Principe, per la speranza d'haver
vedere succederli vn Principe migliore;perci , che se allo scacciato , morto
Principe, altro soggetto del suo sangue,chi non vede, che spaventato, dalla
congiura fatta al suo predecessore , dominer con maggior severit ? E noa
solo per sua sicurezza verr punir la congiura , ma cercher di ridurre tale
il Popolo , che non habbia pi ardire di congiurar contro i Principi suoi.
Che niun altra cosa ha pi indotto il R di Spagna, desiderare, e permettere
la desolatione del bellissimo Regno di Napoli , che l'havergli veduti vaghi di
cambiar dominio all'hora , eh' essi sono stati da i loro Re ridotti troppa
gi aslczia . Quanti mali ha patito l'Imperio Romano doppo la scacciata di
Ncronelper la quale i Principi , che succedettero , tanto si spaventarono , e
tanto con ogni sorte di crudelt cercarono d'assicurare le persone loro . La
Fiandra quali beni ha acquistato per haver voluto mutar forma di governo?
e come dovea sperare il Popolo Romano , eh' havesse migliorarsi la conditione sua sotto vn Principe eletto con tanta seditione,con tanti brutti interessi
di soldati?e miglior era U R di Francia Henrico HL ancorch fusse stato cru
delissimo,

sopra, il primo Libro deIP Hijloria di Cornelio Tacito .


$r
delissimo, e vitiosissimo pi di qualsivoglia altro Principe , chehavesse mai po
tuto occupare il Regno contro la Casa di Borbone , della quale egli hereditario; perci , che vn Regno scelere acquisitum , cosa impossibile mantenerlo
con la virt ; ma si deve stabilire con la crudelt , con abbattere i Nobili vecchi,suscitarne de* nuovi,e questi arricchire, e bonificare; tutte cose,che vedute
dal Popolo Romano , oiservate da Galba si doleva di non vedere quel secolo
d'oro , che gli fu dipinto da quei, che procacciorono la rovina di Nerone. E.
che a Fiamenghi profetizz il Principe d'Oranges, che altro non f,che mag
gior calamit , l'vltima desolazione di tanti Popoli . E in Roma non mai
visse Pontefice , ch'egli doppo breve tempo non fune venuto in odio alla Cor
te^ che nonfsse doppo Morte desidera~o, all'hora che si vedeva, che nel suc
cessore j e nella sua Corte si scorgevant le medesime paiToni, li medesimi fini
d'accomodare le cose loro; Onde come dice Tacito altrove . Patini alt} he.
mines, quant ali) mores .
Non aque excusta .
PEr pi cagioni ; primieramente perche fendo Galba stato eletto , dove*
sforzarsi di mantener l'opinione, che di lui havevano havuta il Popolo, &
il Senato Romano , riconoscendo con un honorato governo Pobligo, che
dovea haver loro di tanto benefitio , & honore ricevuto d'elser di pri
vato , e loro ineguale , fatto loro Principe , e loro superiore ; Poi per
l'et , la quale prometteva in lui maggior prudenza , e maturezza di
quello, che s'era veduto in Nerone Principe giovine, e al quale l'et giovenile arrecava scusa, s'egli difettava nel governo di quell'Imperio ; ove in Galba
l'et gravava i delitti, non dovendo un huomo di tanta esperienza sopportare
tanti disordini , che si scorgevano nel suo Imperio; si facevano indegni di
scusa ; perci che Nerone Principe naturale, & il quale haveva l'Imperio , co
me suo patrimonio, pare y che altri non potesse rivedergli questi conti , com*
egli se lo trattava ; poich come h detto , che scrive Tacito , che Popoli
basta desiderare, e chiedere da Dio Principi buoni , ma come s'hanno , si de
vono tolerare . Ma Galba Principe eletto, e che n'era come semplice ammi4iistratore , pare , che gli fsse obligato molto pi strettamente dar sodisfatione di quello , ch'era Nerone , come altri obligato haver maggior cura di
quella cosa, che ha in prestito, in governo, che di quella, ch'essendo sua asso
lutamente, n pu disporre suo piacere . Et in ogni caso un Principe eletto
obligato dar maggior conto, e sodisfatione ai Popoli, che non f l'hereditario ; perci che all'hereditario succedono i figlioli , i fratelli, e altri del san
gue loro per disposinone delle leggi . Ma la virt , il valore, il buon governo
d'un Principe, ch' stato eletto, fa hereditario al suo figliolo il medesimo Prin
cipato ; essendosi veduti molti essere stati eletti per la virt del Padre ; ove
per lo contrario i figlioli non solo sono stati esclusi dall' elettione , ma per la
malignit de' Padri loro stata loro tolto la vka, e lo stato ,
E come

ji
OffervAtton di Trajao Sccalim
E come ho detto in vn altro luogo, colui , che si fa servo altrui volontario,
merita dal suo Signore d'esser trattato con maniere pi dolci . Aggiungi
queste cose, che l'eiettione fifa d'vn Principe con espettatione grandissima di
migliorare nel governo del nuovo Principe.Onde vedendosi il contrario,non
solo altri riceve travaglio per gli stessi disordini , che vede nel governo del
nuovo Principe, s'escrucia d'essersi cosi ingannato in negotio di tanta impor
tanza^ che l'elettione fatta.apporti contrario effetto quello,chedesideravai
Oltre che accresce odio neh' elettore il vedere eh' egli stato ingannato , non
tanto per la sua ignoranza, quanto per la militia dell' eletto, il quale ha ingan
nato egli elettori , premendo nella vita privata quei vitij,quei difetti, ch'egli
essendo Principe, scuopre;e in vltimo il vedere che l'attione dell' elettione del
Principe fatta perpublico benettio si guasta da lui per commodi privati;e che
egli del publico bene , dello vniversal sodisfatione non ha cura alcuna; sono
tutte cose , che lo rendono odioso, & inescusabile .
Ipf* &t&s Galb* dr irrifui , &fastidio erat, ajsuetis iuventa Neroxis, r Im
peratores forma-, ac dcore corporU (vt est mos vulgi) comparatib/&f, ,
IN tanto i Popoli si disgustano dell' innovation! , che per minime, ch'elle
siano , s'alterano , ancorch non siano elle cose del governo. Racconta
Gio: Battista Caraffa nella sua historia di Napoli, che la Regina Giovanna,
avanti ch'ella si maritasse Giacomo della Maria , era molto vaga di veder
Giostre, e Tornei, per i quali Baroni affettionati alla loro Regina e alle sue Da
migelle, ricevevano diversi premi) di gioie . Ma venuto Giacomo in Napoli)
fatto geloso della Moglie, cessarono le Giostre , e cominci governare iva
pi come faceva la Regina, non con piacevolezza seminile , ma con virile pru
denza , & austerit ; cosa , che apport scontento tale tutta la Nobilt del
Regno auvezzo quel governo seminile, che tumultuanti i Napolitani, lo
scacciarono dal Regno . E pare stupore , che fino s'assuefacessero i Popoli
sotto il governo d'una Regina, anco impudica, talmente chehavefsero in horrore il governo d'un R,ch'havendo raffrenato la libidine,e dishonestdelli
Moglie per far provare quei Popoli un ottimo governo . E tanto riguardo
deve havere ogni Principe, ogni Republica nel fuggire ogn'innovatione, eh'
anco le necessarie deve ricoprire con i medesimi nomi, e altre circostanze, fa
cendo, ch'elle non appaino scoperte al Popolo, il quale nonhavendo giuditio
di penetrare dentro la medolla, si quieta dell'apparenza. Bruto doppo ria
ver scacciato Tarquinio superbo, e introdotta la libert , & il Consolato nella
Republica , acci il Popolo non s'alterasse in vedere due Consoli quasi due
Principi, che un solo havesse per un Mese l'auttorit,e i fasti .
Augusto riserb li medesimi vocaboli ai Magistrati . Tanto poi grande
l'ignoranza d'esso Popolo, ch'egli si pasce solo in vedere il suo Principe di bel
la presenza, e l'ama giovine , che lo mantenga nell'allegrezze , senza eh' habbia capacit di considerare le virt, e i vitij di lui , Onde alcuni Principi saggi
hanno

spr il primo Libro de/s Annuii d Cornelio Tacito


hanno sfuggito ne loro hglioli,e Mogli fino i nomi brutti; Poi che Leone Im
peratore havendo vna figliola detta Aridena , la marito Zenone , il quale
perche era di faccia brutto,hon volle , che nule lmperatore,ma elesse suo suc
cessore neir Imperio il figliolo d'esso Zenone . Onde i medesimi Imperatori
Greci stimavano , che Risse cosa , cosi sicura , che vn huomo deformato non
fusse tolerato nell' Imperio, che il Senato senza ammazzare Gallone per il de
litto , eh' haveva commesso contro la Madre,solo gli fece tagliare il naso ; cosa
che osservorono li nostri Imperatori Greci con tutti quei , ch'havevano l'Im
perio, s'erano contro d'essi ribellati ; Anzi i Principi per rendersi macstosi,ed
amabili Popoli , hanno con molto giuditio , inventato habiti pieni di molta
maest, e decoro .
E Provineijs,Hi/pania pr<xerat Cluvius Rufus,virfacundtx, &paca
artibus , belli inexperttts .
E Precetto de' Tiranni il fuggire di dar carichi grandi di governi d'esserciti,e Provincie ad huomini d'esquisito valore; perci che Tiberio come di
ce Tacito , fx opimis periculum sibi ; ma per sicurezza mandano huomini di
quieta natura, auvezzi nelle lettere, e da quali r.on possono sospettare sollevationi , e pi tosto hanno amato in quest' ossidali eccesso di dappocaggine, che
di virt . Il R di Spagna ha vsato mandare nel Regno di Napoli,e nel Duca
no di Milano soggetti di pi tosto d'addormentata natura , che di quei spiriti
inquieti,che sogliono travagliare i Principi loro, e da quei tali hanno ricevuto
maggior sodisfatione ; solo questo non si deve osservare ne' tempi torbidi,e ne
governi di gente indomita , la quale ha bisogno di Governatore resoluto, come in tempo di guerra davano Capitani il governo delle Provincie ; e per
che in Italia si vive in vna grandissima quiete, il veder nel tempo, ch'io scriv
queste cose , che il R di Spagna ha mandato al governo del Ducato di Milano
il Conte di Fuentes , soggetto il pi valoroso , ardito,& inquieto , eh' habbia la
Spagna , ha fatto sospettare tutti i Principi,che gli Spagnoli con grandissimo
misterio habbino mandato questo soggetto in Italia , havendo animo di farvi
qual che impressa .
Galli*, super memoriam Vindici* obligata recenti dono Roman* Civitat/s,
& inpojlerum tributi levamento &c .
VN stato,ch'essendo libero si dona ad vn Principe;vnaProvincia,vna Citt,
che ha ne' travagli,e bisogni maggiori souvenuto il suo Principe,s'e man
tenuta verso di lui fedele , all'hora ch'egli ha havuto vn inimico armato in
cosa ; e in somma ne' casi di gran merito devono dal Principe esser guiderdo
nate^ rimunerate; poich si da animo all' altre Provincie d'operare nel medefimo modo , e venendo la seconda occasione di bisogno al Principe , egli ri
ceve il medemo servitio da suoi PopolijMa cautissimo deve essere il Principe
E
ntl.

34
Ofservastoni di Trajano Boccalini
nel concedere Privilegi) a suoi Popoli ; perci, che gi i Duchi di Borgogna, e
di Fiandra, i Re d'Aragone, e di Francia furono cosi liberali in occasioni simiglianti verso i Popoli loro, e gli concedettero privilegi) tali, che sono stati po
tentissima cagione delle grandissime sollevationi e ribellioni di Fiandra , e di
molti travagli in Francia e in Spagna; Onde il Duca di Parma Alessandro Far
nese all'hora ch'egli con l'armi ricuper al suo R molti luoghi di Fiandra , ne
capitoli degli accordi levava tutti quei privilegi) , che havevano invitate le
ribellioni , come cose seditiose . Ottime sono le ricognitioni , che si danno
all'hora che per certo tempo si sgravano dal tributo ; e con molta prudenza
molti Principi trattano l'intiere Provincie , come i loro Ministri particolati,
a i quali in guiderdone de' meriti grandi danno doni , e ricognitioni di fumo,
le quali ricognitioni all'hora che sono tenute in quella reputatione , che si
deve dal Principe sono stimate molto pi.che il denaro , e l'oro steslb . Il R
di Spagna con tare vn Grande di Spagna cosi se l'obbliga , come se gli havelfe
' donato vno.stato . Saranno dunque oltre di ci le rimunerationi di cose , che
consistono in cose di certa apparenza molto pi che in essenza . Il che h
voluto , auvertire per quelli , che per benefitij ricevuti da Popoli hanno con
cedute gratic tasi che hanno indotto col tempo i Popoli brutte solleva*
tioni .
froxim* tantum Germani* Exercitibus Gaffiarum Civitates, non eodem
honore habit, quxdam edamfinibut adempt ,pari dolore
commoda aliena , ac suas injurias metiebantur.
SOno i Principi in ogni cosa simili ai Padri, e i Popoli loro i figlioli . Seninario di grandissime zizanie , e di molta mala sodisfatione il vedere, eh*
egli vsi partialit all'hora cosa pericolosa , quando il Principe comandi i
pi , e diverse nationi ; " nel qual tempo fa bisogno , ch'egli sia molto via\e
con tutti afine di non dar gelosia , la quale cagiona odio contro il Principe,e
disparere tra l'vna, e l'altra natione . Ferrara c emola in ogni cosa della Cis
ta di Bologna ; Et essendo vltimamente ricaduta sotto il dominio della Sana
Sede Apostolica, dura cosa gli pare il non volere alcune essentioni, e privile
gi), che gode Bologna ; Non si pu dire quanta mala sodisfatione desse il R
di Spagna Filippo secondo, quando comand, che in Fiandra trovandosi tut
te leMilitie creditrici di molte paghe fossero di certo denaro, ch'era arrivato
di Spagna solo pagati gli Spagnoli . Partialit , che in parit di meriti diede
tanta mala sodisfatione, che se ne risentirono in quelle Provincie grandissime
sollevationi .

Germinici

sopra il primo Libro delP Hiftoria di Cornelio Ttrito .


Germanici exercittts, quodperculosifiimum in tanik viribas^solicit &
irati superbia recentU vifiori, ejr metu .
H Orrenda , e fiera cosa da vedere , una moltitudine d'huomini, un effer
ato di valorosi soldati armati mal sodisfatti , e che con buona vnione
governano, perci che questi ottengono tutto quello, che vogliono dal Prin
cipe, necessitandolo dar loro ogni sodisfatione per ischivare mali maggiori.
E vero quello, che dice Tacito, che ne maggiori loro meriti, nelle pi segna- .
late Vittorie sogliono i soldati sollevarsi d'animo , e ricordarsi di quelle pre
tensioni di quelle cose , nelle felicit , delle quali nell' auversit non hanno
mostrato di ritener memoria, la ragione di questo il dolore di vederla Vit
toria, le fatiche lo spargimento del sangue , e tanti pericoli scorsi riuscir final
mente ad essi inutili. Il che affligge grandemente l'animo degli huomini",
volendo ogni legge , che doppo il merito segua il premio ; E colui, che coij
diligenza legger le guerre di Fiandra, trover, che mai quelle Militie si sono
sollevate , se non doppo qualche segnalata Vittoria ottenuta in campagna , e
ncll'cspugnatione d'Herlem dimandarono , e s'ammutinarono, el medesimo
fecero doppo la Vittoria , che acquistarono in Mons , chiedendo 35. paghe,
delle quali andavano creditori, e che questa ragione, eh' io adduco sia vera, si
conosce da quello , che l'eletto degli ammutinati rispose al Mastro di Campo
Santio d'Avila, il quale cercava quietargli , che havendo quei valorosi soldats
esposta la vita loro tanti pericoli , non meno per benefitio del loro R , che
per gloria de' loro Capitani, dovevano e l'vno, e gli altri trovar modo doppo
tanti Mesi , & anni di pagar loro qualche miserabile salario , che meritato ha*
vea la loro grandissima & assidua servit , la quale era stata di modo vtile al
R , che senza d'essi chiedessero le loro mercedi , voleva ogni dovere , che
quelli, quali ci s'aspettava, riavessero procacciata la loro sodisfatione , che
gli honori , le glorie dell'Imprese erano de' Capitani , i quali si profittavano
del sangue de' soldati, quali non rimaneva altra speranza di premio , che il
loro infelice salario ; Onde alcuni saggi, ma crudeli Capitani doppo la vitto
ria havendo dubitato da soldati loro rivolutioni , hanno cercato di dargli
ogni sodisfatione , e fino il sacco di quella Citt , la quale senza tanto spargi
mento di sangue con fuggire tutti quei mali, tutte quelle rovine, che sogliono
commettersi ne i casi lugubri delle desolationi delle Citt , potevano havere
con buono, e pacifico accordo ; cosi Ravenna f data sacco soldati Fran
cesi doppo la vittoria Ottenuta da Gaston , e molti altri hanno fatto il mede
simo in Fiandra .
Et metu tamqnam aliai partes fovijfent .
SIncerissima , e candidissima deve essere la fede d'ogni Ministro verso il suo
Principe, perci che con doppio cuore ne Dio, ne agli huomini altri pu
E a
fare

$6
Ofservation di Trajano Boccalini
Fare grato servigio, ma supera tutto quella del soldato ; Deve di purit, di sin
cerit , di grandezza , di candidezza avanzar quella d'ogn' altro , tanto pi,
quanto egli h in mano la vita , e lo Scettro del suo Principe , il quale dal suo
lato deve fare ogni opera di rasserenare gli animi loro ,e renderli devotissimi,
& affettionatissimi verso la sua persona, e suo servigio, e sopra il tutto non mai
deve il Principe comportare, che nasca diffidenza, sospetto alcuno tra lui, e
la sua Militia; e se pure qualche occasione veniise , che ve la ponesse , deve il
Principe con ogni opportuno rimedio levarla , e rasserenare gli animi loro;
perci che gli nemici dello- Stato di lui in un altra occasione hanno migliore
per rovinarlo, che vederlo in diffidenza con i soldati,quali all'hora sono presti,
e solleciti cagionare delle ribellioni, e altri disordini. Sono stati alcuni,
quali havendo veduto , spessi , e brutti ammutinamenti , e sollevationi delle
Militie del R nella guerra di Fiandra, hanno desiderato in quel R , e suoi
Ministri, maggior rigor contro quei sollevatori asine di spaventare gli altri col
castigo d'alcuni, ma altrimenti hanno altri ben considerato, che essendo quelli
ammutinamenti cagionati , perche non erano contate loro le paghe per la
scarsezza del denaro , non era possibile il vietare che altri soldati non facesse
ro ; Onde in vece di debellare gli Olandesi, Zelandesi ribelli , tutta la guerra
l sarebbe ridotta contro gli ammutinati , quali f stimato miglior consiglio
sodisfare, e talmente perdonare loro il fallo commesso , che d'esso non si ruii
ne dall' una, ne dall' altra parte ritenuta memoria alcuna tanto , che ne capi
toli degli accordi era fino prohibito ciascheduno di chiamarli ammutinatori ; tutto afine d'haver sempre doppo il perdono l'animo de' soldati cosi sin
cero, e candido, come deve bavere un soldato verso il suo Principe ; cosarti
non sarebbe succeduta, se si fusse veduto essempio alcuno, che qualche Miki
fussc stata doppo l'accordo manumessa , come fece D.Ferrante Gonzaga, eoa
grandissimo carico della reputatione , all'hora ch'egli si mostro cosi serero
contro li soldati Spagnoli, ammutinati in Sicilia . Si deve dunque fuggiredi
mantenere li suoi Popoli , le sue Militie , & ogni suo suddito sospeso d'animo
lungo tempo; ma devono essere rasserenati gl'i animi d'ogn' uno, subito ch'ai,
tri conosce, che v' nato il sospetto , e la diffidenza; che'niuna cosa acceler
pi la grandissima rovina di Galba, che l'haver i Pretoriani , e altri efferati
cosi sollevati d'animo , e insospettiti . Vna si presta , e subita reconciliarionc
della Nobilt , eh' adheriva a i Ghisardi con il R di Francia , io non saprei
mai attribuirla ad altro, che alla mite natura Francese , la quale si scorda con
tanta facilit l'offese, e rasserena l'animo suo, e quello del suo ribelle talmen
te, eh' egli si fida del perdono, e lo crede sincero, e sicuro ; cosa , che tir se
gli animi di tutti i Francesi ribelli ; ove per lo contrario la severit del R di
Spagna, conosciuta da quei Popoli all'hora , ch'ella f vsata da lui anco con
tro la persona del suo figliolo vnico, spavent in modo il Principe d'Oranges,
egli altri ribelli,chc non mai f possibile, che ne il Sommo Pontefice, ne l'Im
peratore, ne tanti Principi, che s'affaticarono , rasserenassero l'animo di uu
ch'egli perpetuamente non diifid*sse di qualsivoglia perdono e dicesse , e
ricordasse;

sopra il primo Libre dell' Historia di Cornelio Tacito.


yj ,
ricordaise alle Provincie sollevate, che gli Spagnoli non sapevano perdonare,
e che d'essi faceva mestiere haver molto maggior paura doppo la pace , che
nella Guerra , ed era facil cosa col R di Spagna trattar, e concluder l'accor
do, ma eh' impossibil cosa era trovar strada, ch'egli facesse accordo sicuro, cssendoproprio degli Spagnoli non lasciar cosa invendicata, e che dell' ingiurie
ricevute , molto maggior risentimento erano soliti fare doppo succeduto il
perdono , che inanzi esso . E in vltimo possiamo concluder quanto sia cosa
perniciosa al Principe non haver questa virt di rasserenare gli animi di quel
li, quali altre si perdona e da quali si sono ricevute dell' offese con l'csscmpio
delli R di Napoli di sangue Catalano , quali havendo vsato contro i Baroni
ribelli crudelt mostruosa , hanno non solo loro stessi cagionata la rovina,
che patirono, degna della fierezza loro, ma danno grave ad altri Principi per
il mal essempio, che hanno dato ; poich allegando il Principe d'Oranges l'es
sempio loro, diceva, ch'egli voleva con i suoi seguaci vincere, morire con
quelle armi nelle mani, le quali haveva pigliate una volta, poich era costu
me invecchiato de' Principi del sangue d'Aragona , da quali veniva il R Fi
lippo di punir i ribelli, posato l'Armi.
Ancora possiamo notare in questo luogo , che questa medesima calamit
patiscono anco doppo Galba altri Imperatori , da quali essendo stati gridati
Imperatori da alcuni esserciti , e gli altri non havendo quelli adherito , che
molto tardi, parendo loro cosa strana,ch' altri uguali loro riavessero l'Impera
tore obbligato per l'elettione fatta da essi , e che essi non solo non havefiero
ad essere nel medesimo luogo di gratia,ma tenuti per diffidenti' , se n.n per ne
mici , erano stimalo , che gli accendevano far essi ancora nuova elettrone;
onde si moltiplicavano disordini con rovina dell' Imperio , de' Principi d'esso,
e delle stesse militie, le quali si consumavano ne' fatti d'Armi tra di loro, men
tre volevano mantenere l'Imperatore fatto da essi.
Tarde a Nerone desciverant ; necJlatim pr Galha Verginit .
QVelli , i qualihanno ricevuto dal Principe loro in governo Provincia , >
essercito , sono per ogni termine di fedelt obligati tenerla nome del
Principe dal quale l'hanno ricevuta sino all' vltimo spirito , e non mai acconsentre,che altri fatto qualsivoglia colore v'aspiri; cosi le miliri devono osser
vare fedelt al Principe loro, mentre egli vive, e poi la medesima fede devono
osservare al suolegittimoherede; e in tanto fuggire ogni leggierezza d'ordine
alli colorati pretesti de' ribelli, e sollevatori, che agli ordini stessi del Principe
all'hora ch'egli comanda,chela Provincia, Fortezza si dii suoi nemici, b ad
altrijdeve obbedire molto pensatamente; perci che f molto lodata l'auvertenza d'Hemandez d'Avila , il quale trovandosi assediato nel Castello d'Vtrich dagli stati, hebbe ordine da D,Gio: d'Austria di ceder loro e partirsene.
Onde egli si scus dicendo che non havea altra volta veduta fottoscritionc
dessoD.Gio:nelsuogoverno,cheper chiarirsi della verit,sc gli desse commo ?
diti

}S
Ofservatiom di Trajano Boccalini
dita di mandare queir Altezza vn soldato che poi haverebbe obbedito
quanto glifust comandatogli' osservando la cautela,e maturit, che si con
viene in casi simili , non solo altri s'assicura di non errare in cosa , che eterna
mente macchia l'honore altrui , ma con honorate conditioni , e molti auvantaggi altri riconosce il nuovo Signore . Ne Galba dovea essere di mala sodisutione alcuna contro quei soldati, che serano mostrati fedeli verso Nerone
loro Signore anco quando riavessero ci fatto condanno delle cose d'esso
Galba; perci che dovea sperare , che come soldati d'honore haverebbono
osservata lui ancora la medesima fede;ove da quei , che subito l'havevano
gridato Imperatore poteva dubitare la medesima leggierezza , e infedelt;
solo egli dovea mostrare mala sodisfatione di quelli , che havevano adherito
ad altro soggetto;e questo era il timore, ch'havevano questi soldati non d'esser
mostrati tardi in abbandonar Nerone , e seguir Galba , ma d'haver voluto
crear Imperatore Virginio Rufo loro Capitano ; che in questo caso potevano
temerlo sdegno di Galba . Adunque in questo arduismo Negotio di cambiar
Principe, si deve andar cosi circospetto , che pi vtile, & honorato partito,
mostrare ostinatamente di non volersspartire dal vecchio Principe, che pron
tezza d'esser de prima seguire il nuovo. Perci che qui si corre maggior pe
ricolo, l minore, e premio vguale ; poich tanto ama la prontezza il nuovo
Principe , in quei,che si danno a lui quanto la fedelt de' tardi , e circospetti,
che danno chiaro sogno di molta fedelt , e che la medesimf vseranno vet\o
lui , quando rilaveranno riconosciuto per Principe ; poich anco ne' i nemici
s'ama ogni eccesso di fedelt ; Oltre che si vede per prove di molti essernpij,
che miglior conditionc ha sempre colui , che segue il Principe suo, e il titolo
honorato . E di molte ribellioni , che si veggono , la maggior parte harc
fine infausto,e si vede, che ilPrincipe doppo leva travaglio riportala vitto
ria , come s' veduto in Francia , che molto miglior conditione , e quanr'oiT
vtile e quant' alla reputatione stata quella di quei , che hanno seguititi la
parte del R , che quella di quei , che hanno adherito alla lega con perpetua
infamia delle persone,e famiglie, ribellando al Principe loro naturale .
\^in imperare 'voluijset, dttbium.-delatum ei milite Imperlimi conveniiU
PLutarco , e Dione Auttori gravissimi affermano che con tutto che da sol
dati russe Virginio fino violentato pigliar l'Imperio non fu mai possibile
indurrelo ; perci che diceva egli , non esser bene per l'Imperio Romano,
che tanta prerogativa d'eleggere l'Imperatore si dovesse ad altri , che al Se
nato , e Popolo Romano . Rifiut dunque Virginio Rufo l'Imperio , e certo
con prudentissima resolutione ; perci che antivedendo egli quei disordini
grandissmi,quelle lugubri Tragedie, che succedettero Galba, Ottone, eVitellio , stimo mera temerit porsi nel Teatro di Roma rappresentare vna
nuova tragedia della propria infelicit . Documento chiaro, che quei , che
sono eletti alle dignit grandi da quei, che non hanno auttorit di far tal elet.
rione

sopra il primo Libro deIP Hifloria di Cornelio Tacito .


59
tione devono imitar Virginio , e fuggirla ; poich altri precipita con doppio
dishonore, e diventa Ministro delle passioni degli Elettori , quali per loro pri
vati interessi fi sono vsurpati (unii elettione pi tosto , che mossi dal desiderio
di far grande colui , eh' eleggono , e di provedere il Magistrato , la dignit di
soggetto degno di lei. 11 che dico solo fine, eh' altri s'accorga , quan
ta leggierezza , quanta ambitione mostrassero alcuni Cardinali quali permi
sero d'essere per favore degli Imperatori del R, e delle seditiose conventicole
d'altri Cardinali eletti Papa cagionando nella Chiesa di Dio bruttissime
scisme ; Onde alla fine con loro tanto scerno maggiore furono furati rinun
ciare il Papato malamente pigliato, e andar fuggendo mendicando gli aiuti de
Principi lascivi. Deve dunque ogn'vno fuggire d'esser eletto da quei , che
non hanno l'auttorit di farlo , amando pi tosto la presente sicura dignit che
la fortuna,& incerta, ricordandoli di Bernardino Caravial Cardinale di Santa
j- in Gicrusalem , che f eletto del Conciliabolo Pisano , il quale di grandissimo,e stimatissimo Cardinale ch'era prima , doppo , che permise d'esser satto
con modi tanto sedinosi Papa , mentre viveva Giulio 1 1. fa mostrato dito
da tutta la Corte di Roma all'hora che con molto fatiche ottenne da Leon X .
di poter ritener il Cardinalato .
Fonteium Capitonem occifm, etiam qui queri non pottrant , tamen
indignabantur .
QVando, che un Principe haver giusta cagione d'assicurarsi d'un suo Ca
pitano, il farlo in faccia di tutto l'essercito all'hora , ch'egli amato da
lui, negotio pieno di grandissimi pericoli, e solo pu far tal eflecutioac quel
Principe, eh' ha assettionatissima al nome suo quellaMilitia , de obbcdicntissima. Solo g' Imperatori Romani , & Ottomani fono anco per leggierissimi
sospetti incrudeliti contro i' loro Bass , quali in presenza degli esserciti go
vernati da essi non solo con immanit hanno tolta la vita , ma gli hanno satti
mangiar da Cani, merc, che quelli csserciti adorano il Principe loro . Se be
ne Solimano corse pencolo grave , come ho detto altrove nel fare ammazza
re Mustafsuo figliolo, poich cosi l'essercito d'esso Mustaf , come quello di
Solimano .tolerano malamente , che ad un Principe tanto amato da essi fusse
stata levata la vita . Ma Costantino Imperatore di Costantinopoli detto lo
Schermidore, havendo grandissima gelosia di Formicio valoroso Capitano di
quei tempi , cerc d'assicurarsene con i modi vsati per in quei tempi , facen
doli radere i capelli , e divenir Monaco . Ma i suoi soldati accortisi di tanta
ingiuria fatta al loro Capitano , lo gridarono Imperatore , cosa accaduta an
cora ad altri Imperatori, per molto pi sicuro partito hanno giudicato al
cuni non mai far ammazzare alcun Capitano in cospetto dell' essercito, ch'egli
governa, fine, che i soldati accortisi delle calamit del Capitano loro , non
cerchino non solo liberarlo da esse, ma vendicarlo ancora . Ma hanno vsato
chiamarli se sotto honorati titoli, e pretesti , e disarmarli , poi in quei modi
assicuraifene,

4<5
Osscrv/ttiom di Trajutio "Boccalini
assicurarsene, eh' altri vuole , e con molta ragione si rammaricavano quei sol
dati ; poich veniva ancora tacitamente macchiata la fede loro , essendogli
stato tolto con tanta violenza , e per sospetti tanto grandi , quanto furono
quelli, che si publicarono del loro Capitando Ferdinando Famosissimo R d'A
ragona, havendo grandissima glofia di Fetente di Corduba Gran Capitano,
non solo non mostr alcun segnffjj^^nirh suo , mentre egH era in quel Re
gno, dove il Gran Capitano eraiatif&arnato, ma l'accarezz con segni straordinarij d'amore, e scuopnsoloffoptmore all'hora,che riavendolo in Spagna
nelle sue forze , pot senza suo pericol contracambiare tanti meriti con una
infinita ingratitudine .
Dux deerat , abditelo Virginio perfimulationem amicitU .
Accortissimi adunque fa bisogno , che fieno i .Principi nell' ascondere le
gelosie, e i sospetti loro per poter haver nelle mani quei , che tra mano
loro coatro, e che per entro l'animo loro sono insospettiti. 11 R di Francia
Henrico III. per haver in suo potere tutti i Ghisardi, e li suoi adherenti , finse
la radunanza degli Stati in Bles , egli venne fatto di corre alla trappola Volpi
vecchissime , Gasparo Coligni , & altri ribelli suoi , e finse il maritaggio con il
R di Navarra . Il Duca d'Alva vedendo, che PAgamonte ,il Conte d'Orno,
& altri Signori Fiamenghi s'erano ritirati agli Stati loro, finse di rimettere V Agamonte nel luogo suo di Consigliere di Stato , d'onde era stato privato da
Madama la Duchessa di Parma , e di voler consultare con esso lui , e con altri,
che fece chiamare, la resolutione de' modelli d'alcune fortezze , che delibera
va di fare nelle frontiere di Francia ; onde quei Signori v' andarono, e furono
ritenuti. E Tiberio havevaanco nelle mani quel Getulio Governatore nel
la. Fiandra, se Phavesse chiamato prima di spaventarlo con la grandissima cru
delt, ch'egli vs contro i Parenti, & Amici di Seiano . E il R Filippo all'hota
che chiam Marc' Antonio Colonna in Spagna , di suo pugno gli scrisse , che
haveva cose, che non si potevano fidare alla Cartas .
Dobbiamo qui notare ancora, che Galba prudentemente fece levar Virgi
nio da quel carico , poich i soldati havevano vna molta cercato dlferio Im
peratore . Cosi fece Tiberio verso Germanico levandolo dal ca^c.deile kgioni d'Vngheria , mandandolo in Soria ; Vt cui suetis legionki^ifaherer,
dice Tacito . Che molto scioccamente si port j>rob Imperatore al quale
havendo Caro, che haveva da lui in governo vna pTfcrc d'Europa , scritto, che
s'era auveduto,che i soldati tramavano di farlo^mpeWtore, che per quanto
prima lo rimovesse da quel carico , chiamandomi, se Probo non volle altri
menti mandare altro in luogo suo ; Onde ifeldan^creoron Caro Imperato
re , talmente che se ne cagion la perdita dell'imperi,"e della vita Probo,
il quale f ammazzato da suoi soldati subito , che vdirono la creatione di
Caro.

sopra il primo Libr dell' Historia di Cornelio Tacito .

4.1

Quem non remit^atque etiam rerum ejse tamquam suum


tfrimen accipi'ebant .
Dice Plutarco , che Virginio li^fb incoxiw per strada Galba , che se n'an
dava Roma , dal quale non gli fisnjifc honore alcuno , ne mostr cole-,
ra. Noi habbiamo molto diffusament^r ^^rimi cinque libri degli Annali
all'hora, che Germanico non volle accettPeflmperio offertoli da suoi solda
ti, ragionato delle considrations che deve bavere vno, ch' gridato Principe
da vn essercito , e habbiamo concluso , che colui , che si trova in stato tale ,
forzato accettarlo;poiche il Principe , s'egli lo rifiuta , lo tiene per nemico;
poich non pu egli credere , che riverenza verso il Principe l'habbia spaven
tato dall' accettar l'Imperio ambito anco da buoni ma l'haverlo veduto im
maturo , e che non era sicuro l'accettarlo ; Onde i Principi per non dar occa
sione, che altri corra simil fortuna,ed eglino simil infortunio, la seconda volta
trattano questi tali, come Germanico fu mal trattato da Tiberio , che gli fece
levar la vita . Ma Virginio essendosi ritirato in luogo solitario alla quiete,
come accenna Plutarco,par che stimasse sua felicit havere havuta quell' occa
sione , che lo lev dalle guerre , e da tutti quei mali , quali g' altri Capitani
erano soggetti sotto Principi, che regnavano con tanta gelosia . Ma rimosso
Virginio, Galba non fece dimostratione alcuna contro quei soldati , che l'havevano voluto creare Imperatore cosa, che osserv anco Tiberio verso le le
gioni, eh' havevano voluto dare pure l'Imperio, come habbiamo detto Ger
manico, bastando havere levati due Capitani , e li soggetti amati da soldati , c
conosciuti da essi degni dell' Imperio .
Superior exercitus Legatum Hordeonium FlaccnmJjxrnebatyfenefla, ac debi
litate ped.um invalidum ,Jine constantia , fine auftoritate : ne quieto
. ; quidem milite regimen adeo furentes nfirmitate reimentis
*
r
vitro etiam accendebantur .
'' .v-jtfv-i .'
SI Ved&i^gni stato, che i Popoli sono obbedienti, e quieti, insolenti, e seditiofi ; secndo il valore , la dapocaggine del Principe che li governa;
perci , cheVnetia , suffiaenza del Principe sono come primi mobili , che
danno moto alle sfere infonori -de' Popoli . A miei giorni h veduto i Baro
ni di Roma sotto Grego^JtH.' esser divenuti lupi rapaci per l'inetta bon
t di quel SommPntefice ; ove |jer lo contrario lotto Sixto V . e Clemente
Vili. Pontefici generosi, 4 rijlnti, che pi tosto peccavano nell' vtile seve
rit ; che nella dannosa piacevolezza divennero Agnelli mansuetissimi . EI
Popolo Francese non mai ardi sotto, Francesco ed Henrico II. quello , che
fece contro Henrico 1 1 1 ; e hora sotto Henrico I V . vive con gli antichi
costumi , con l'antica reverenza verso la Maest del R loro . Che pi ? I
. .
F
Napolitani,

4i
Offervittom di Traiano Boccalini
Napolitani , che tanto affliffero gi i loro R deboli di genio , e di forze bora
fotto l'auftcro governo de' Spagnoli,di quietezza, obbedienza,e proietto Cer
vino avanzorono tutti i Popoli d'Europa . Ma dove Galba ad vn esercito,
cofi alterato per l'occafione d'haver voluto Virginio Rufo per fuo lmperatore,cofi gonfio di fuperbia per la vittoria havuta contro Vindice.cosi infofpettito di Galba per haverlo tardi gridato Imperatore mandargli foggetto cosi
debole , il quale pi tofto accendere con la fua dappocaggine gli animi . di
quei foldati , a maggiormente imperverfare , nelle loro cattive attioni , che
luffe atto punirgli, e correggerli governarli con regola, e difciplina milita
re Non fu queft' elettione di Galba indegna bench importuna per i tem
pii infelici,che correvano, i quali volevano al governo de' foldati huomini atti
a tenerli in freno in tanta licenza vfurpataf da cffi . Hebbe fondamento prudentiffimo la refolutione di Galba ; poich come habbiamo ricordato di
Copra, fono pi pemiciofi Tiranni gli eccelli di virt ne' loro Miniftri, che la
dappocaggine ; Ed accaduto molte volte , ch'hanno g' Imperatori Greci
mandato , fon per dire, pi tofto vn Principe, che vn loro Miniftro di governi
degli efferciti , confegnandoli foggetti di gran valore , e ftima ; merce , che
quei foldati honorando la virt fuprema dell' offitiale , l'hanno poi gridato
Imperatore . Per lo che di pi certo danno effendo alle cofe di Galba vn
Capitano generofo , che vn dapoco , egli per li rifpetti , che ho detto mand
foggetto di poco credito, il quale non era pericolo, che quei foldati havelTero
gridato Imperatore, come fecero Virginio . Infelicitfima conditione de' Ti
ranni , e de' Principi , che governano Popoli di fofpetta fede ; poich fono in
fermi di mal tale , che non trovano medicina cosi ben proportionata con effi,
che giovando ad vna cofa , non faccia grave nocumento ad vn altra Se fggono il valore nel loro Miniftro , come lo fuggi Galba nell' elettione del fucceffore Virginio,mandando qjtfft' Hordeonio, cagionano le violenze , le di*
fobedienze , e ogni corruttioneflella buona difciplina militare ne' lorofoldati;fe valente , e degno del caricho , che gli fi da , pur precipita il Tiranno con
pi certa rovina; poich i foldati fi fanno affettionati quella virt, quel va
lore con gelofia grandiffima del Principe , la quale (coperta dal Capitano, fe
n'afficura con farfi fuo fuperiore , togliendoli l'Imperio ." Dice Plutarco , che
Nerone mand in Spagna Galba,non havendo ancora imparato temerei
Senatori grandi di Nobilt , di ricchezze, e di reputatione .

Infarini

j
j
1
|

[opra il 'primo Libro deff Hifloria di Cornelio Tacito .

45

Inferiori* Germania Legione* diutiusfine Confulari fuere ; donec in(fu


Galb& , Fitellitts aderat , Cenforis Vitellij ac ter Confuti
filius : idfatis videbatur.
QVafi voglia dire . ViteIHo non haveva altro merito altra qualit, che lo
rendette degno di qualche ftato , che la Nobilt della Cafata, eia gran
dezza del nome di Tuo Padre infigne nell' Imperio Romano , per effer ftato
lungo tempo Cenfore , e tre volte Confole . Quello era vn certo offitiale ap
propriato ad vn Principe Tiranno,non haveva virt, che lo rendette fofpetto,
e v' era dappocaggine, che lo rendeva difprezzabile di modo, che ftimo Galba , che la Nobilt del fangue gli dovette ben dare tanto di credito , che lo faceflb apprezzare da quelle militie; ma non poteva darfi da credere, che i fal
dati fulTero venuti tanta sfacciatezza , ch'haveflero dato l'Imperio ad un
huomo inettiffimOjCome era Vhellio,nc che egli have(Te fpiriti, cosi generofi,
che fi ruffe rifoluto a defiderarlo . Hoggi giorno per ottener carichi grandi
nella militia, il primo merito la Nobilt , e fi fono veduti tali comandare ef
ferati grandi,e propofiti ad imprefe grandi,& importanti,folo per il riguardo,
che s' havuto alla loro nobilt, quafi che quefta dia cuor generofo, & intre
pido contro i pericoli , rifoluto in ogni occafione , e che infonda tutte quelle
virt in un Capitano , che gli fono neceffarie per ben governare un eflrcito,
un imprefa importante . Ma non ftimi alcuno , che fia imprudenza quella , eh*
ufano i Principi noftrinel farfcielta di quefti foggetti nobili, ancorch inefperti; perci che i Principi de' noftri tempi non havendo altro maggior nemico,
col quale fono forzati fare la maggior guerra,che la penuria del denaro,ufanx>
nelle guerre prefenti de loro fottiliffimi artifitij , per farle con quel manco
di/pendio, che fia poflfibile; Onde non tanto accappano nella diftributione de
carichi principali de loro etterciti la fola nobilt, quanto la Nobilt congiun
ta con le ricchezzi, anzi vanno pratticando,e facendo diligentemente ricerca,
quali huomini fi trovano ne flati loro, e in quei d'altri Principi loro confidenti
ricchi, & operando d'etter loro pregati , e pratticati per ottener alcun carico,
lo concedono con molta loro dignit i Principi doppo efferfi molto fatti pre
gare , ne ricevono quefto benehtio , che quel tale acciecato dall' ambinone,
e dal fuo fatai dettino, non meno che imbeverato dalle macchjnationi, & artifitij cupi de Principi, egli f il fuo terzo.la fua compagnia!a maggior parte con
fuoi denari , confuma nella guerra le fue facolt e ben fpeflb vi lafcia le facolt,
e la vita con fini lacrimevoli , e ftupore de' buoni,che gli huomini fiano cofi faciliin credere le lacrime de Principi che non conofeono gli artiritij loro . Tal
fine ha fatto Agoftino Spinola Nobile Genovefe.e facoltifi(Tmo,il quale ettendofi lafciato aggirare da quefti artifitii , ultimamente doppo haver fpefe grandiffime facolt , ha perduta la vita in quella Guerra di Fiandra , l'acquifto, la
perdita della quale poco rilievai lui, e alla fua Patria, in benefitio, della quale
s'havcflecofifpelkla vita,coaielu fatto per un Principe ftrankrojche ha poco
F a
buoni

44Osservationi di Traiano Boccalini


buoni fini sopra di lei, n'haverebbe riportata altre tanta lode di saggio, come
di semplice , havendo fornita la vita sua per la grandezza di quel Principe,
la bassezza del quale deve cercare per ogni termine di prudenza ogni buon
Italiano.non molto pi un nobile Genovese per gli ambitiosi fini de' Spagnoli
noti ad ogn' uno .
Ma questa interessata scielta de' Capitani Nobili cagiona un inconveniente
grandissimo perci che un Principe preporr al suo essercito un Capitano di
mediocre Nobilt, ma di valore infinito, vi saranno di quelli offitiali , che sti
meranno indignit l'obbedirlo , ancorch siano essi huomini nuovi nella Mili
ta . Corruttione grandissima de' tempi nostri , ne quali nascono gli huomini,
non si fanno con la virt , e col valore . Cosi doppo la Morte del Duca di
Parma, essendo dal R Cattolico data la cura di quella Guerra, e del governo
di quelle Provincie al Conte Carlo di Mansfela pi antico soldato , & inten
dente delle cose della Guerra , che fusse in Fiandra , i Mastri di Campo dell'
essercito sdegnarono d'obbedirlo , come succedette ancora negli aiuti , che
Clemente Vili. Sommo Pontefice diede all'Imperatore nella guerra ; perci
che alcuni Signori Romani titolati sdegnarono d'obbedire Flaminio Delfi
no soldato di molti anni,ancorche quelli non mai riavessero veduta alta guer
ra; abuso nel vero grandissimo , e il quale ha arrecato alla Goletta , e nell*
Impresa di quella grandissma Armata comandata contro il Regno d'Inghil
terra danni gravissimi ; poich doverebbono i Principi porre la vera Nobilt
nel valore, e ne costumi degli huomini, non nella nascita ; poich colui, che si
stima haver havuta la Nobilt da suo Padre , non cerca procacciarsi la vera
Nobilt, che consiste nella virt, e nella perfettione de' costumi ; Onde in Ro
ma si sono veduti huomini di Casa Orsina, Gaetana, & altre tenute nobilissvme cosi federati, che i Romani Pontefici sono stati forzati punirgli con pene
infami delle forche . E ben vero , che data parit di valore tra uno del san
gue Illustre, e un altro nato di famiglia vile, il nato nobile si pu rassomiglia
re ad una moneta, che porta seco laggio . Ma d'auvertire, che la Religione
di Malta fiorisce certo in nobilt , &in ricchezze, e pure le regole vogliono,
che il Cavaliere possa pi con le calze rotte di velluto , che con le buone, e
con la virt far honore alla sua Religione .
In Britannico Exercitu nihil iratum . Nonsane alia Legiones per omnts
Civilium hellorum motus innocentini egerunt,Ju quia procul^ &
Oceano divisaseli crebri* expeditionibm^ doclx hojlem
potius odijfe^ .
IL Soldato cos al tempo de' Romani, come in questi nostri ha cos miserabil stipendio, che la pace loro dannosissima ; Ove essercitando il loro me
stiere del rubbare nella guerra, meglio si sostentano , vivono in quel crudele,
te abominevole esserckio di spoglia altri delle loro facolt eoa molto mag

'Jpra ilprimo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .


4j
glor contento . Ond', ch'essi quando non hanno il nemico fuori, lo cercano
in Casa, e per questa cagione il Popolo Romano per goder la pace tra Citta
dini, cercava d'occupare i soldati nella guerra contro Forastieri ; poich fendo
il soldato un huomo rapace guisa di talcone , e d'huomo ragionevole dive
nuto una fiera crudelissima , sempre vorrebbe occasioni di far rapine , e di
pascersi di prede ; e non si trova cosa pi perniciosa , che {tener un essercito
vnito, & armato in un luogo ; perci che non possibile, s'egli non occupa
to contro i nemici, che non pensi di manumettere gli amici ; ma perche mol
te volte accadeva, che l'Imperio Romano havendo i suoi efferati armati vniti in un luogo, non poteva ( cos comportando le qualit de' tempi) impie
garli contro nemici , essi , che sempre pensavano di fare fruttare l'infelice mestier loro, travagliavano gli amici ; Onde molti gli occupavano in manuali di
fabriche, d'Acquedotti, di Strade, & altre opere manuali; tutto afine di fuggi
re l'otio ; Ma non si pu vsare cosa pi sicura per mantenere fedele questa
peste d'huomini, che dar loro occasione di rubbare , ammazzare , e desertare
il Mondo, adoprandoli contro i nemici . Cosi gli esserciti , che si trovavano
nelF Inghilterra occupati in queste cosi fatte opere contro g' Inglesi , che il
Mondo corrotto chiama gloriosi acquisti, non pensavano alle guerre Civili, e
i travagliare il Principe loro.
H detto altrove, che il Turco solo ha saputo vsare , e trovare il modo di
star di continuo armato per spaventare gli nemici senza pericolo d'offesa ; e
con sicurezza de' suoi Popoli; perci che in ogni Provincia hi egli molti sa
lariati , quali ad ogni minimo comandamento si radunano , ove comanda il
capo loro , stando dispersi per tutta la Provincia alle case lora , afinche il ve
dersi vniti, non dia loro animo d'alterarsi , come facevano gli essercin Roma
ni . S'aggiunge per cagione della quietezza di quell' essercito , che stando se
gregato dagli altri efferati, quei Capitani non potevano trattare con fonda
mento per loro grandezza cos' alcuna , ne meno potevano esser praticati da
altri fine che non adherifsero questi, quello .
Sed longUJpatiis discreti exercitus^ cfuodfaluberrimum , & ad continendam
militaremfidem-, nec vitiu, nec vmbus nuscebantur.
ANzi li saggi Capitani all'hora che si sono auveduti , che neh" essercito
nata qualche mala sodisfatione nello stesso principio hanno vfato la sa
lutifera medicina di disfar l'essercito,e dividerlo con mandarlo a pi luoghi 5
tutto afine di difficoltar loro l'vnirsi , e risolvere cos' alcuna seditiosa. Cos
in Fiandra, ove fono nate tante sollevationi , e ammutinamenti hanno vsato
il medesimo modo di presto dividere i soldati,& stata provata prestantissima
medicina al male, che si temeva. Et il Turco osserva il modo, ch'ho detto
di tenere armati li suoi esserciti , ma disuniti , e sparsi per la Provincia con fa
cilit grandissima di potersi radunare . Egli ha ben un numero di fanteria in
otantiuopoli tutu vnita di Giannizzeri suoi fedelissmi , ma la Cavaleria,
f 3
ch'egli

I
46
Ojservdtiom di Traj/tno Boccalini
ch'egli ha alla sua Porta, la tiene disunita in molte troppe, che hanno gara tr
di loro, e sopra tutto vsa quest' artifitio , che tr il Giannizzero , e Spai (cosi
chiama egli la guardia Cavallo, volendo Spai dir Cavalier) sia emulatione,
e concorrenza, e quasi nemicitia, perci che il Principe sul fondamento della
divisione altrui ferma, e fabrica l'edifitio solo, & vnito alla sua grandezza.
Syriami & quatuor Legione* ohtinebat Licinitts Mucianm Virfecundht
adverjifque juxtafamofui .
Riluce molto pi la virt nelle cose auverse, quando altri non solo nell' in
felicit non abbandona se stesso, e le cose sue , ma in quella fa cose mag
giori, e nostra maggiore ardire incontrando con ostinata virt la sua cattiva
fortuna;e mostrando al Mondo non solo di non temerla , ma di haver forza , e
cuore di superarla . Ogni vascello s andare seconda del fiume, che corre, e
s spiegare le vele venti prosperi, ma far viaggio contro la forza de' venti, ri
dursi in porto, e andar contro la corrente del fiume, ha bisogno di straordina
ria virt . Anzi ardisco di dire,che altri molto maggior occasione ha di segna
larsi nelle cose auverse, che nelle felici .
Henrico 1 1 1. R di Francia ha superato il valore;la costanza, ci' intrepidez
zadcgl' huomini nella perpetua sua contraria fortuna ; poich fendo sinda
fanciullo perseguitato dagli artisitij occulti del grandissimo R di Spagna, poi
dalle scoperte forze di lui , tanto pi con la sua virt s' sollevato , quanto ha
cercato altri d'abbassarlo , e l'et nostra , e quella degl' Avi,e Padri nostri non
ha veduto altro pi raro essempio d'invincibile virt contro tutte l'auversit.
Ond' egli con molta ragione fece imprimere nelle monete Saluter ex inimi
ci* no/ris . Quasi habbia voluto dire , ch'egli il Regno , e la virt,con \a qua
le s'era acquistato , tutto riconosceva da nemici suoi . Per lo contrario gran
dissima vilt mostr Ferrante R di Napoli quando assaltato dal Rdi Francia
Carlo Vili, abbandon il Regno , egli amici suoi,fuggendosi in Sicilia . E
gli atti magnanimi, e generosi della Republica Romana , e cosa chiara, che in
maggior numero.e molto maggiori , e degni di perpetua ammiratione si veg
gono nell' auversit , ch'ella hebbe , che nelle felicit quasi perpetue di quell'
invitto Senato . E l'immortalissimo Papa Giulio IL che si pu con ragione
chiamare Alessandro Magno de Papi , ancorch in tutto il corso della sua vita
riavesse havute grandissime persecutioni , mostr non dimeno sempre virt sin
golare , e una diamantina costanza . Ma molto pi si mostra al Mondo gran
de , quando doppo tanta rotta , e sconfitta, che ricev il suo essercito Ra
vennani mostr pi fier,& implacabile contro il suo nemico, il Rdi Francia,
dal quale essendo nella vittoria proposta la Pace con le medesime conditioni,
che havevano i Ministri del R proposte prima,intrepidamente la rinuto. Et il
Cpnnestaggio primo tra gli Historici Italiani moderni attribuisce per gran
lode al Duca d'Alva , ch'egli s'era governato meglio nell' auversit che netta
prosperafortuna ; poi che in quelle hebbe gran fortezza, 8c in questa troppo
gran

sopra, il primo Libro dell' Historia di Cornelio Tacite .


47
gran confidenza ; Onde cav da travagli maggior gloria , che dalle Vittorie;
poich l'auversit sono la Pietra di paragone , che mostra la perfettione della
virt .
(

Insignes amicitias juvenis ambitiofe coluerat .

Ricchissimo patrimonio accumula colui , eh' acquista amici grandi,! quali


da ogni sorte , e qualit d'huomini sono da esfere con ogni studio cercati
e con artifitio ambiti in tutte le Corti , appresso tutti i Principi e loro pi fa
voriti , e potenti Ministri . Ma in quella di Roma son pi necessari), 'e di
maggior frutto per i miracoli, per i portenti, che vi ( veggono tutto il gior
no ; poich in un hora fi vede divenire ivi Principe potentissimo colui , che
poco prima era in bassissimo stato, e molte volte di miserabil conditione ; co
se che non mai , di rado si veggono nelle Corti d'altri Principi . Devono
dunque i Poveri , e quei , che sono di mediocri ricchezze cultivar gli amici
fatti , e procurarne de nuovi per sollevar la fortuna loro grandezza mag
giore, e i ricchi, e potenti per mantener le facolt loro baver protettori, che
li direnda ne' casi, che possono occorrere ; Non cosi alto il fango , ove cada
uno , che gli amici buoni non ne lo cavino, senza ch'egli vi s'imbratti pur le
Vesti . Ove Francesco Cencio Gentil'huomo R-omano trovandosi ricchissi
mo di 30. mila scudi di rendita, e dispregiando questo ricchissimo Tesoro d'ac
quistar amici, e padroni , (il che poteva fare con poco dispendio) in alcune
auversit della sua Casa, trovandosi senza chi lo defendeste , tutto esposto con
un patrimonio grande al rigore della Giustitia accenn egli con la Moglie , e
figlioli, con perdita delle vite loro, della reputatione , e delle facolt , un caso
ad essempio vivissimo, & vnico della debolezza di colui, che alle molte facol
t non ha agginti per puncelli amici grandi .
Mox attrtis opibus, lubricostatu ^fusteca etiam Clatidij iracundia , infccretum Afa reposttw, tam prope ab exulefuit, qua postea a Principe .
MI pare inverisimile , che Mudano havendo in sospetto l'ira di Claudio
si ritirasse da Roma con carico di governi di Provincie , di soldati;
perci che quelli , i quali conoscono non haver il Principe favorevolissimo,
non mai doverebbono accettare da lui carico ; poich gli si d occasione di
precipitargli ; se bene anco si sono veduti alcuni, i quali trovandoli :n disgratia de' loro Principi con un fedele , e pronto servigio , hanno acquistata la
compita gratia di lui ; Cosi ancora per lo contrario non mai doverebbono i
Principi , e particolarmente i Tiranni dar carica alcuna ad huomo , che non
sia loro confidentissimo , fuggendo quelli , che hanno qualche grave sospetto
di lui; poich i sudditi devono fuggire di non dar occasione al Principe di
sfogar l'odio, e i Principi Vaflaili d'assicurarli dello sdegno loro con ribel
larsi
*
Lhxht.i

48

Ojservatiom di Traiano Bccalini

Lttxuria, indujria, comitate, Arrogantia, malifque bonifque artibut mixttu]


nmA voluptates, cum vacaret : quoties expdierai., magna virtutes .
Confesso, che sempre sono dannosi li vitij in un huomo insigne, e ci tan
to per la qualit delle virt , che non vuol compagnia di difetto , non
che di vitio alcuno, ma sola vuol possedere un huomo, come per la mala qua
lit delle genti, le quali non sanno compensare le molte virt con qualche di
fetto, si che per un oncia di difetto, e mancamento non biasimino un sogget
to dotato di molte virt ; ma poco si potr conoscere qualche vitio , difet
to in colui , che lo preme ne tempi , che f bisogno saper superar se stesso , e
quei vitij, quali la natura l'inclina .
Hanno alcuni notato, e calunniato il R di Francia Henrico I V. per Prin
cipe troppo lascivo, e dedito agli amori delle donne , dalle quali ha ricevuto
disgusti non pochi ; ma questo difetto di quel R grandissimo non solo non hi
oscurato la sua grandissima virt , ma fatta rilucere molto maggiormentej
perci xhe s' notato , ch'egli nell'otio della pace ha atteso agli amori , ma
ne' tempi turbolenti , e ne quali faceva bisogno essercitare , e mostrare virt,
s'era mostrato cosi lontano da ogni lascivia , e dall'amor di Dame, che tro
vandosi armato contro il Duca di Savoia , all'hora che dal Gran Duca di
Toscana gli f mandata la sua bellissima sposa, egli and ritrovarla in Marsilia,& essendo stato con essa lei cinque giorni, ritorn il cuor dell' Inverno
dissagii della guerra ; cosa, che diede meraviglia ad ogn' uno .
Aggiungi , che nella Corte di Roma , i Cardinali devono pi di tutti gli
huomini non iscoprire certe segnalate virt all'hora , eh' aspirano al Pontifica
to , ma devono imitare il Sommo Pontefice Sixto V; il quale fuggi d'essere
adorato ;* s'ascose in un-angolo di Roma nel dishabitato , facendo dimora
nella sua vigna, ove mostr animo abietto, e solo dato alla cultura degli Orti;
ma quando venne il bisogno , egli mostr tal Virt tal spirito d'animo reale,
che poco maggiore poteva desiderarsi , in qualsivoglia nato di sangue di R,
il che, fece, acci quella virt , che haveva ascosa non fusse di sospetto Spa
gnoli^ per non l'escludessero dal Pontificato.
Palam laudares , secreto male audiebant .
POi che gli huomini sono giudicati pi da quello , che paiono , che da quel
lo, che sono . Saggio molto pi colui, eh' essendo tristo sa parer buono,
che per lo contrario chi c buono vive di modo, ch' giudicato tristo ; perci
che i giuditij si fanno per i segni, che si veggono esteriormente, che nell' inter
no del cuore , che pu riguardare per saggio eh' altri si sia , e l'opposito ha
quest' auvantaggio, che publicaper maldicente chi mostra di conoscerlo nell*
intimo , e publica ancora per gmditio temerario quello , che si giudica con
buoni fondamenti di verit di fatti suoi . Sono g* Italiani odiosi cosi i Fra-.

sopra ilprimo Libro de/I' Historia di Cornelio Tacito ',


49
cesi, come i Spagnoli per due vitij contrariissimi che fi trovano in essi, come in
tutte le cose;queste due gran Nationi sono contrarie, e al tutto disfimili,i Fran
cesi perche scoprono in tutto ogn' imperfettione dell' animo loro , e gli Spa
gnoli perche occultano troppo i vitij della loro Natione ; Ond' che ordina
riamente pi amata la pratica dello Spagnolo , come quello , che pi difficil
mente si lascia conoscere nell' intimo suo ; Il Francese viene in odio altrui li
prima hora , eh' altri ha la sua conversatione ;'Ma lo Spagnolo se non doppo
lungo tempo . Nella Corte di Roma per, dove sono gli Astrologhi del cuo
re deli huomini perfettissimi, dove sono Anatomisti non solo dell' attioni, ma
de pia occulti pensieri cosa molto difficile il premer i vitij , e le passioni si,
che altri non penetri col giuditio ad essi, e non publichi suo luogo, e tempo
i veri giuditij con rovina di quel Cortigiano , & il volgo ha tenuto tal Prelato
per integerrimo , che gli Astrologi, che dico hanno fatto conoscere per tutto
il contrario .
Sed apudfubjeftos, apudproximos, apud Collges, variti illecebris potens .
QVali erano quest'allettamenti con i quali era Muriano tanto attrattivo,
che s'acquistava potenza, facendosi padrone della volont degl' huomi
ni, erano altro, che vsare nel vivere,& in tutto il suo procedere una vita rigo
rosa , e virtuosa con una bont singolare di costumi ; Sappia ogn' uno , che
molti, i quali non hanno saputo accomodarsi all'humore altrui pi tosto , che
arrivare al segno d'acquistarsi seguito , hanno disgustato le genti , e venuto lo
ro in odio sono varij li tempi, varij g' ingegni degli huomini, varie le qualit
de' Ngetij , e si come i naviganti vsano accomodare le vele alla qualit de"
venti, che soffiano, cosi devono gli huomini, che vogliono condurre in Porto
sicuro i negotij loro accomodare il vivere a tutti i loro costumi , alle qualit
del tempo,all' occasioni,& all' humore degl' huomini, con i quali s'hada trat
tare , e de quali altri ha bisogno per condurre sine i pensieri loro ; perci
che il voler vivere con i costumi moi in tempo , che non fanno proposito
per l'occasione, che corrono non solo non tenuto virt.ma superbia,e brut
ta ostinatione . Io ho veduto in Roma alcuni Prelati non esser saliti quelle
dignit che meritavano le virt loro,& solo ci accaduto, perche questi non
hanno saputo, voluto storcersi un poco dalla loro strada severa della virt
per accomodarsi , all' humore di quelli , che havevano il governo in mano .
H veduto dall' altro lato anco altri , che. si sono saputi accomodare al cor
teggiare , e servire i Nepoti de' Papi , e presentargli , e far loro ogni riverente
servit & alle loro virt , e molti meriti , havendo ancora congiunte queste
maniere facili,& accomodate tempi, hanno facilitata la strada alla grandezla, e dignit loro le quali cose si posseggono da chi s loro andar in contro
con gratiose, & opportune maniere , e da chi s vivere con i costumi presen
ti, ove fuggono esse dignit da quelli , che valendo vivere nel rigore de buoni
costumi chi udono loro la porta , essendo tenuti pi tosto per rozzi superbi,
G
ostinati,

t)ffervo*i di Traiano Boccalini


Rinati , che per virtuosi Prelati . Ottimamente dunque faceva Muriano in
accomodarsi costumi di quelli, de quali haveva bifogno,per giongcre al sine
de Ili suoi desideri) .
Et cui expeditius fuerit tradere Jmperium , quam obtiner^j .
PEr qual cagione poteva Muriano dare ad altri un Imperio , e non ritener
lo per se s'egli haveva in mano la volont de soldati per indurli crear
Imperatore chi egli havesse voluto ; qual intoppo l'impediva il non ritenere
per se stesso, come richiede la ben ordinata carit queir Imperio, ch'egli vole
va concedere Vespasiano . Ne i Nepoti de' Papi ne i Capi delle attioni
de' Cardinali Francesi, e Spagnoli veduti questo , eh' altri possono ,fare al
trui quel benefitio , che non possono se ben vorrebono per loro stessi ; perci
che l'et gP impedisce , fendo per l'ordinario giovani essi Nepoti de' Papi , e
per incapaci del Pontificato, il quale si da ad huomini di decrepit pi tosto,
che matura et, & i Capi delle fattoni fono aborriti, non volendo il Collegio
de' Cardinali crear Papa un huomo forastiero . Ma quali impedimenti ha
veva Muriano, che gli facessero fare tanta resolutione di dare ad altri l'Impe
rio ? Questo credo esser stato il maggiore il veder Vespasiano vicino lui , che
haveva grand' essercito , e gran fama;Ond' egli faceva vero argomento , che
s'egli si russe scoperto di voler per se l'Imperio , Vespasiano per non humiliarf
ad vn suo inferiore , gli haverebbe traversate la strada opponendo segli con
-tutte le forze , come fece Trebonio Garutiano detto di sopra , ch'ammazz
Claudio Macro.che v'era in Africa sollevato, e Cornelio Aquinio,e Fabio Va
lente contro Pompeo Capitone per la medesima cagione , si come i Nepoti
fie' Papi ne' Conclavi non potendo creare Papa loro stessi,quando sono rrop.po giovini,cercono,che l'elettione del Pontefice cada in persona Jor conddeatissuna , e sotto il Pontificato del quale possono tutto quello , che vogliono .
Cosi Muriano vedendo , che il voler occupare l'Imperio , era un irritarsi non
solo Galba , ma il vicino potente Vespasiano , fece resolutione di darlo ad esso
Vespasiano , il quale riconoscendo tanta grandezza da eflb Muriano , gliene
havesse ad haver obligo tle, che lo facesse doppo se il primo huomo di queir
Imperio . Ottima resolutione,s'egIi doppo di haver posto felice fine si po
tente negotio, s'havesse potuto tsmperarsi,che non havesse voluto comanda
re sotto Vespasiano con maggior auttorit di quello , che si conviene sotto un
Principe , ch'havesse h~vuto la virt di non conoscere il merito suo , quanto
susse appresso Vespasiano, se ne fsse poi scordato conoscendolo; ma colui, il
jquale ha in suo potere l'elettione ad un grado superbo f bisogno , che habbia straordinaria virt in saper fare tal resolutione di conoscere il proprio
mancamento di poter giungere al Principato , che sappia risolversi di darlo
ad altri con suo profitto , come fece Muriano in questo partemente huomo
degno di molt' ammiratione ; poi che non si trov huomo , che non fosse difc
Iterfo innamorato pi di queJloche si-conviene, e cjie per oftiaatiooe d'haver

sopra il prime Libro dell' Historia di Cornelio Ttetto .


51
il Principato non perda l'occasione bella, ch'ha in mano di darlo ad uno, che
fia per havergnene obligo;Onde per tal occasione f poco lodato il Re Filippo
1 1. di Spagna , che nella Sede Vacante d'alcuni Papi , facesse Capo della ma
fattione il Cardinal Mandruccio , & il R di Francia quello di Roano ; perci
che havendi questi d'attendere, con ogni loro industria possibile,che ascendeste
al Pontificato soggetto grato ai R loro si sono veduti immersi talmente neU*
interesse proprio di divenir essi Papi , che si sono lasciati uscir dalle mani occa
sioni buone di fare il servitio de' i R loro , e non mai stato possibile chiarir
che indarno trattavano per essi per molti rispetti , che facevano star ritentii
Cardinali dalle persone loro;Ond* stato dato per precetto ai R di far il ma
neggio della fattione loro Cardinali giovini , come il R di Spagna l'h a dato
ultimamente al Cardinal Montalto affine, che non habbiano altro negotio ne'
Conclavi, che assicurare, che il Pontificato non cada in persona poco grata ai
loro R , e fu notato di questa prudenza il sagacissimo Cardinale Alessandro
Farnese il quale immerso nella speranza' di far Papa se stesso nella sedia vacan
te di Gregorio XIII. perd l'occasione di far Papa il Cardinal Savelli , alui
confidente, ccarissimo , e nel Pontificato del quale senza dubbio poteva pro
mettersi , che haverebbe havuta, & essercitata straordinaria auttorit .
zAgyptum copiafqite quibtes co'rceretur, jam inde k divo Augujlo, Equits
Romani obtinent loco Regttm .
PRoviner tenuta da Augusto in tanta gelosia , che viet non solo non vi
potessero andare per governatori Senatori Romani , e Cavalieri illustri
(erano questi quei Cavalieri , che havendo il censo , ci il patrimonio da Se
natori, havevano ancora sicura speranza d'esser creati Senatori , e di gi havevano il privilegio il Luto Clavo Veste Senatoria,) ma che non vi potessero in
modo alcuno entrare , anzi Tiberio acerbamente si dolse, che contro quest*
ordini d'Augusto l'istesso Germanico suo figlio andasse in Alessandria ; Acer
rimi increpuit ( parla di Germanico ) aaod contra iujfa Augusti Alexandriam introiffet, nam Augustus intcr alia dominations* arcana, nifiingredi Senatui, aut equitibus Romanis illujribui reposuit lAZgyptum . Documento importantissimo, che
le fortezze, e Governi gelosi non si devono dare in mano, e potere d'huonaini
grandi dOffitiali di seguito , perci che l'occasione semina anche ne fedeli al
suo Principe concetti di ribellione; E s' veduto quanti danni habbia cagio
nato al R di Spagna in dar in governo primi Signori di Fiandra, che le Pro
vincie, e l'Olanda, e Zelanda al Principe d'Oranges; Provincie, che ribellate
una volta , non stato pi possibile al R acquistarle ; Onde gli Spagnoli an
corch nel Regno diano il governo della Citt Baroni Napolitani, in alcu
ne per, che fono di somma importanza, come Capua, Gaeta, & altre vi ten
gono Governatore Spagnolo , cosi nelle Fortezze tengono gente della Natione loro ; N in Fiandra, n in Francia altra cosa pi persuase quei Signo
ri della Lega al Principe d'Oranges, e d'Agamonte , e d'altri., cosi gran manG a
camento

yt,
Ofsefvatiorii di Traiano Boccalini
camento di ribellare Principi loro, che l'occasione grande delle Provincie,
delle Fortezze , che tenevano in mano . Il Turco, il quale h precetti mira
bili, con i quali governa il suo Stato in sommapace (se bene ad alcuni paio
no Tirannici) osserva non neh' Egitto solo , ma in tutte le sue Provincie , e
Fortezze , e maggiormente nel dare il governo de' suoi esserciti di non man
dar mai alcun Turco nativo per vile che si sia , ma soggetti , i quali essendo
non dico di niun seguito, ma odiosissimi tra Turchi , assicurano il Principe da
ogni sospetto di ribellione, perche neh' Egitto essendosi ribellato un Bassa, fu
subito da pi fedeli ammazzato ; E per questa ragione rarissime volte s' ve
duto , che li Spagnoli habbino proposto il governo de' Stati d'Italia soggetti
Italiani, i quali hanno per diffidenti, e sospetti.
Ita vifum expedire, Provinciam aditu facile/ .
PErci che non vi si potevano condurre esserciti fuori che con l'Armare,
fendo divisa la Giudea da Deserti Arenosi, i quali Selim pass con molta
difficolt all'hora ch'egli debell quella Provincia con la rovina de' Mamalucchi, per disse Tacito nel fecondo libro degli Annali, che chi havesse occu
pata simil Provincia , poteva difenderla con poche forze da grand' efferati
nemici , eh' riavessero voluto assaltarla ( qttisqms eam Provinciam claastratjnt
Terra ac morts quamvts levi yr&fito advcrjs ingente* exercitm incedijfet . Cosi
si pu dire dell' Olanda, e Zelanda, chesendofortissime per lo stato impene
trabile per terra , e fortissime ancora di numerose Armate si sono potute di
fendere contro le forze d'un tanto R, come quello delle Spagne .
Annon* fcundam .
R Endendo Tacito la ragione, perche si mosse Augusto non volere , che
l'Egitto russe governato da Senatori, ma che ne meno v'entrassero , dice;
non fame vrgeret Italia quifijups eam Provinciam incedijjet. Onde la prima im
presa, che fece Vespasiano doppo essersi ribellato contro Vitellio fu occupare
l'Egitto ; cosi hoggi giorno all'hora , che si vuole cominciare una guerra , il
primo consiglio di dare il guasto alle biade , prohibire il passo alle Vetto
vaglie . E li Venetiani , quali cavano grano in grandissima quantit dallo
Stato del Duca d'Vrbino vedendolo senza figlioli, e dubitando, che non rica
desse alla Sede Apostolica, la quale havendo interessi grandi con quella Republica in ogni occasione di sdegno , potrebbe negarli la tratta de' grani con
grave danno di quella Citt popularissima, per pi loro messi, all'hora, che il
Duca era morto la sua Moglie, gli fecero instanza, che ad ogni modp piglias
se Moglie,e cercasse di fare figlioli ; ne altra cosa pu pi debellare quella for
tissima Citt, che la prohibitione , che si facesse , che dal Regno di Napoli, e
dalio Stato del Papa gli si conducessero grani , perche dagli altri Stati ella
non h il suo bisogno ; e f veduto , che feudo in una loro grave penuria viec.-.i...
t
tato

sopra il primo Libro dell Historia di Cornelio Tacito .


tato dal R di Napoli il portar grano in quella Citt, furono i Venetiani sfor
zati far ricorso al Turco, il quale con tutto che havelse con esso guerra, non
dimeno rimproverando la crudelt de' Principi Christiani in negar gli ali
menti ad una tal Republica , conced, che potessero dal suo Imperio clrarrc
quantit grande di grani ; Et il R di Spagna conoscendo quanto vaglia tener
apertoli passo delle Provincie abbondanti alla Metropoli del Regno ha con
spesa degna di tanto R fatto aprire una larghissima strada da Napoli in Pu
glia, per la quale si conducono i grani di queir abbondantissima Provincia
quella Citt .
*
.
Superstitioxe, ac lascivia discorde/, & mohilem .
L'Egitto era non solo in diversa Religione da i Romani , ma i Popoli {lessi
non convenivano in una Religione . Nasceva la discordia , la disubidienza, e l'insolenza fra di loro , delle quali cose ragione Tacito . Son di parere,
che la diversit della Religione fusse tra gli Hebrei , de quali numero grande
doveva habitare nell' Egitto , egli Egitij , quali anco in Roma altercando in
sieme, furono cagione, che fusse fatto un Senato Consulto , che fussero ambe
due queste Religioni cacciate da Roma ; ma perche le parole di Tacito sono
di molto succo , e sapore , f bisogno , che noi le gustiamo bene . Sitp erft'uione , ac lascivia discordent , jr mobilem ; vuol inferire , che ove i Popoli non ben
convengono tutti in una Religigne, non pu esser pace trad loro,mancando
il fondamento della Pace , ch' convenire nelli adoratione d'vn Dio , con t
mezi medemi, e le medeme ceremonie;e chiara cosa, che cosi due Religioni
non si possono sostentare in un Regno , come due R, sarebbe anzi Seminario
di travagli, che fondamento di pace la diversit della Religione, l'herela mo
derna stata solo inventata prima da Germani , poi da Francesi, e da I iamenghi,per generare folle vationi, divisioni, e rovina fra Popoli & riuscito consi
glio diabolicamente buono ; perci che hanno g' inventori di tal cosa veduti
essetti uguali al desiderio loro; poi che hanno veduto ardere quelle Provincie
di fuoco di discordie inestinguibili , ma da queste medeme parole di Tacito,
si cava il disordine , che si vedde in tutta la Citt, in tutte le Provincie , ove
non unit di Religione,che i Popoli insolenti al Principe, e qulli,ch' hanno
libert di credere nelle cose divine quello, che vogliono anco estendere la li
bert nelle cose temporali d'essere inobbedienti , e liberi daLdominio tempo
rale ; male che ha privato l'istesso Principe d'Oranges , e tutti li Seminatori
dell' heresie ; perci che havendo fatto libero nelle cose divine il Popolo , e
datogli licenza di credere suo modo,s' fatto tanto insolente verso il Pt incipe,e quelli , che credevano reggerlo che non hanno potuto frenarlo , e la li
cenza e libert di conscienza hanno saputo i Popoli dilatarla alle cose Poli
tiche , e cosi scacciare il Principe dello stato , come hanno fatto verso Dio dal
cuor loro , perci che quella parola di Tacito ( lascivia ) non vuole , come al
cuni hanno interpretato , dire libidine , ma disubidienza , ma peggio disse
G 3
1 acito

54
oservatb** di Trxjano toculini
Tacito,che non solo erano in discordia per la Religione insolentii temerari),
ma nobili;e s' veduto , che quest* effetto si cagiona ne PopoU , che hanno ab
bandonata la Religione , e guasto l'animo nell' una, e neh" altra, onde si ca*
giona poi il bruttissimo Ateismo .
Cosi mobili erano in Francia i Francesi, che in una medema settimana gli'
huomini si cambiorono pi volte di Religione , ci Fiamenghi ancor essi si fa
cevano nel principio de' rumori,hora heretici,hora Cattolici,perdendo quel
la costanza , che si deve havere alla vera Religione Cattolica Romana, nella
quale sapevano esser nati con tutti i loro Primogeniti .
Infc'um legumjgnttram Magistr&tnm domi resisterti
ROzzi affatto erano questi Popoli d'Egitto , e tali faceva di bisogno , che
(ussero ; perci che non si pu dire quanto sia silvestre un Popolo , e fiera
una Natione , che non civilitata domesticata , e sana humana da una legge
divina; che f gli huomini sociabili , e gli lega,con catena di perfetto amore; e
poco fanno le leggi Immane , dove non sono le divine, e la perfettione della
Religione Christiana Cattolica quella , che con le sue bellissime , e santissime
crmonie f civili, e nobili gii animi ben instrutti ad honorare Iddio con per
fetti modi,e venerande crmonie, le quali n'imparano ad honorare i superio
ri , e rispettare gli uguali , e n'insegnano le leggi humana nate dalle Divine, e
in somma ogni perfetta politica si vede tra i Christiani merc della perfetti
Religione; Ove i Turchi in quella sporca superstitione vivono con leggi humane non poco dissimili dalle Divine . Et noto ad ogn' uno quante crudeli
usanze,e legge de' Romani ha corrette,e fatte conoscere per bruttissime la no
stra santissima Religione. Il crudel spettacolo usato per recreatione d'am
mazzarsi tra se, fuggire certe pene d'infamia , e godere il benefitio di Zar testa
mento, l'andar per le strade Donne, huomini, fanciulli , facendo i baccanali, Se
altre cose oscene , e crudeli ha ridotta quella perfettione di legge , e buoni
costumi .
Potiamo anco considerare da queste parole di Tacito , che gl'Imperatori
Romani con tutto , che non riavessero leggi vere,e riti Divini, havevano per
perfette le leggi Immane, e buoni Magistrati, non di meno non s'vsoronod'ntrodurle nell' Egitto ; il che tanto pi dovevano fare , quanto erano gelosi di
quella Provincia , e per dovevano cercare di ridurla in tutto , e per tutto al
costume Romano , il che facevano essi di mandar Colonie, con tutto ci per
che que i Principi , li quali hanno voluto le nattioni differenti sottoporre alle
loro leggi,e riti, si sono procacciati de travagli .
Hanno alcuni stimato meglio lasciarle vivere nelle leggi , e usanze loro e
particolarmente non generare sollevatione . Il fatto della Religione era trat
tato con dolcissima maniera , e quasi insensibile , e pare , che sia opera pi del
tempo,il quale riduce le cose impossibili alla sua perfettione,e possibilt . Cos
il Turco insensibihnente tu ridotto alla sua susperstirioiie tutta l'Africa , e 1*
maggior

fiprd ilprimo Libro de/s Hijoria di Cornelio Tacito .


maggior parte dell' Europa , nelle quali era numero infinito di Christiani .
Quanto alle leggi humane bene non innovare cosi alcuna , e all'hora che
.gli Spagnoli hanno dato minimo moto di voler introdurre usanza , legge
Alcuna usata nella Spagna , ne Paesi di Fiandra , hanno riempita ognicoladi
confusione, e ribellione .
Regebat tum Tiberitts Alexander ejusdem nation .
NOtiamo di gratia quante superstitioni , quante morbidezze haveva Au
gusto nel governo di questi Egitij . Primieramente fendo , come dice
Tacito questi Popoli senza legge, e senza propri) Magistra , ma solamente auvezzi al governo del loro R, egli vi prepose uno con titolo di Vice-R ; gli
.lasci vivere nelle loro leggi humane, e divine, quali si misero, ancorch dis
cordi, e con qualche libert licentiosa; e oltre ci gli diede uno , che gli go
vernasse del loro paese . Non poteva egli domare quei Popoli , come ne do
m dc'i pi bellicosi } non poteva ridurli ali* obedienza delle leggi Romane,
e vnirla alla Religione medema ? Non poteva dar loro Magistrati Romani,
come s'era fatto ad altri Popoli bellicosi, e fieri ? Conosceva Augusto , che le
Provincie, che sono gelose,e delle quali s'ha straordinario bisogno, governar
le con particolare piacevolezza , e dar ben loro straordinaria sodisfatione ;
polche i Popoli , della fede de' quali habbiamo grandissima necessit bene
vedere di ridurgli termine tale, ch'essi obbediscano volontieri, e di proprio
volere, perche vengono occasioni spesse, che invitano ribellarsi i Popoli mal
sodisfatti , e poco sicuramente si domina quel Regno , che si possed cou la
-forza, e nel quale non ha il Principe altra sicurezza, che le fortezze, riavendo
alieni da se gli animi de' Popoli , e si vede , che havendo i Principi necessit
maggiore di sincera fede da quei Popoli , che si trovano ai confini de' nemici
loro, essi danno molto maggior sodisfatione , che non si f agli altri . Cosi si
vede il Regno d'Aragona , che confina con la Francia , e Catalogna haver ot
tenuto da R loro larghissimi privilegi) , per i quali vivono obbedieutissimi ai
R loro , non sapendo desiderarli maggiori d'altro R . Che se gli Spagnoli
riavessero osservate queste piacevolezze, come i Fiamenghi,chc Augusto vsava
con gli Egitij, non si sarebbono vedute tante sollevationi in Fiandra . E l'Ara
gona haveva ancor essa questo privilegio di non poter haver altro governato
re, che del paese ; cosa di somma sodisfatione , ove non fono Baroni ; ma dove
questi fono, sarebbe errore grave , poscia che per Pemulatione fi cagionarebbe
seditione , e si correrebbe pericolo di ribellione ; perci che havendo sotto
l'Imperio d'Aurelio Antonino Filosofo il governo della Soria Caezio Soriano
amato, e desiderato da suoi Paesani, egli si ribell, e cerc di farsi Imperatore;
onde fu ammazzato, e f fatta legge, che per auvenire niun potesse governar
la Patria sua ; IFiamenghi convennero d'havere sempre un Principe di san
gue per loro governatore ; cosa, che fecero i Portughei , e queste due Natiot, e g' Inglesi convennero, che non si dasle Magistrato, eccetto ad della Na
tionc,

Ojservationi di Trajano Boccalini * '


tione, ma non occorro ragionare quanti mali effetti faccia in uno stato un Go
vernatore odioso ; perci che fi sche la Fiandra non pot sopportare il Car
dinal Granvela ; la Spagna Carlo Ceurio Fiamengo ; e non cosa pi aborri
ta da Popoli , che un Governatore forastiero ; Onde il R di Spagna per assictirarsi di non incorrere in Portogallo nelle calamit di Fiandra, non h havuto difficolt veruna di dare in mano agli stessi Portughesi il governo di quel
Regno .
Jjrica, ac Legiones in ea, interseco Clodia Macro> content* qutlcumque
Principe, pojl exprimentant domini mineris.
GLi huomini saggi sanno , e prevedere , e schivare il male con il discorso
prudente, che fanno. Ma i Popolacci non li sanno ne conoscere, ne schi
vare , se non lo veggono ; anzi se per qualche tempo non lo provono ; ond'
che molti hanno havuto molro maggior facilit in ridurre un Popolo ad una
buona obedienza, e fedelt verso il Principe con lasciarlo precipitare ne ma
li, che con prohibire, che non vi s'immergessero . Non si pu dire quanto rus
se grande la petulanza de' Fiamenghi, e de' Francesi avanti che riavessero pro
vato il male delle guerre Civili , non volevano Principe , non Magistrato di
lui, volevano libert, e Republiche, e ne meno di questo si contentavano, clic
disprezzando quei stessi Capi , ch'essi medemi havevano inalzati , volevano
governar essi, e comandar ancora alla stessa nobilt
I Fiamenghi non volevano Spagnoli, non guarnigioni, non forze, non offitiali forestieri, che non si potessero porre nuovi aggravi), volevano liberti di
conscienza,l'essercirio della loro heresia,e con insolenza mostruosa dimaniavano tutte queste cose .
I Francesi non volevano un R Cattolico, che dicevano, che fingeva, e non
sii mai possbile con qualsivoglia artifitio indurli alla Pace , & al vivere quieto;
ma quando si furono ingolfati nelle guerre, che viddero tante vecisioni, tante
desolationi de' Popoli, tanti crudelissimi sacchi di Citt, e che conveniva loro
porre nuovi datij per diffendersi da mali degl' inimici , conoscendo , ch'essi
spendevano il proprio sangue, e le facolt loro , per ridurre i loro mali .
Brufselles, Cond , Anversa , & altre Citt di Fiandra fi contentarono d'ac
cettare i Spagnoli ; confessarono esser vtili le guarnigioni , la Religione Cat
tolica , si contentarono di rifare le Chiese demolitici temperare gliomamenti d'esse manumessi dal Popolo, accettarono^ fabrcre. loro spese, le
fortezze, e Cittadelle , e per ottenere queste co(e?helle loro otttmunit tanto
aborrite nella pace, & offerte con tanta surmissions., c indignit del Principe
loro, pagheranno gran somma di denaru^e soldati , da .quali havevano ri
cevuto tanto male , e fino si contentaronrd'esser spogliati d'alcuni privilegi),
che havevano data occasione tanteseditioni . E i Francesi contro la volon
t de' ribelli in faccia loro , e de' Spagnoli chiamarono il loro R ancor non
dichiarato Cattolico , ne ribenedetto. , stimandolo Santissimo , solo perche
'
apportava

sopra il frim Libro deIP TI? fioria di Cornelio Tacito ;


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apportava la pace . Tutte cose, che molto prima prcviddero i Savij, & i sciocchi,se non all'hora, che le calamit della Guerra fecero conoscere i beni della
pace . Cosi le legioni dell' Africa havendo infelicemente per cosi dire corso
la loro lancia, stavano vedere i mali altri, per poter vedere, se appariva lume
d'accomodare le cose loro , e volevano pi tosto pigliar il Principe fatto da
altri , che eleggerselo da essi con correre tanti pericoli nel difenderlo contro
forze maggiori .
Dna Mauritania, Rhatia, Noricum,Tt>raciat & qua alia Procuratoribus
cohibtntur, ut cinque exercitui vicinacia in favorum aut odium
contauvalentiorum a^ebantur.
o
IN una universal sollevatione , il far resolutione alle quali una Citt, un eser
cito , una Provincia debba adherire , riesce cosa piena d'ogni difficolt. Al
cuni per fuggire i mali apparenti, e vicini,hanno mostrato animo infidelissimo,
e leggierissimo per esser stati dichiarirsi contro il Principe , e ne sono stati
trattati crudelmente ; Altri hanno adherito alle parti pi deboli ; altri con un'
ostinata fede al Principe loro , hanno cagionata la rovina della Patria loro ; Il
fuggire i mali presenti,& assicurarsi da pericoli lontani, cosa, eh' ha bisogno di
divino giuditio, & opera di perfettissima prudenza fuggire la rabbia de ribelli, l'ira del Principe . La strada del mezo conduce gli huomini alla perfettione delle cose e se s'ha da eccedere in cosa alcuna, & in mostrar fede al suo Prin
cipe, & eccedere nella costanza di soffrire per mantenersegli fedele; Poich
questa virt f honorato nel cospetto delle genti , gratissimo al Principe , &
appresso gli stessi nemici ammirato . Gran lode di fede ha riportato Anstradam nell' Olanda , e Zelanda ; poich pi di qualsivoglia Piazza forte s'
mantenuta lungo tempo in fede verso il suo Principe ; ma sopra, tutto non si
deveadherire ai ribelli leggieramente, ma con molta consideratione , e solo
all'hora , che da essi altri pu esser manumessi , si devono fino all'vltima medolla considerare i fini de' ribelli , gli animi , li disegni di ciascheduno per non
esser aggirato come sono stati con tanta infelicit i Fi'amenghi , e i Francesi,
ma correr pericolo dell' honore di riportar lode di fedeli , e acquisto di gloria
nella perdita delle facolt e della vita
Quando poi altri non Jjibbia Principe certo, come non l'havevano ancora
i Romani , mentreGWbjiAOrtira ancora ben dichiarato Imperatore , deve
ogni Citt , ogni Provincia 'Jcpstarsi quel supremo Magistrato , che rappre
senter il Principe , quando egli non.sii aggirato da i ribelli , e sedinosi , e la
tardanza nel dichiararsi , f che'lutfede la strada buona , egli da buona oc
casione per attaccarsi quel parei&che gli pu dare salvezza . Che non si
pu dire quanta incostanza, quanta imprudenza, e quanta poca fede mostras
sero molte Provincie , eCitt della Francia verso il sangue Reale , dal quale
sono stati governati per tanti Secoli, sollevandosi contro di lui, e dandosi
credere, che gli Spagnoli, e Principi forestieri 4i iiorna havessero fare un R

H
di

3
fservatoni di Trajaft Boccalini
di Francia, miglior di quello, che dava loro la ragione del sangue , !a legittima
siiccessione,e Dio stesso . Ma il partito , che pigliavano questi esserciti; queste
Provincie dell' Africa , d'accostarsi pi gagliardi appoggi doveva insegnare
ai Francesi , che il sangue Reale con tanta nobilt aiutata da tanti Principi
Christiani,e infedeli, quali compie, che la grandezza di Francia non venghi
abbattuta dalle macchinationi Spagnole , dovea alla fine prevalere quelli,
che con precetti finti,e mendicati , volevano usurparle farsi Tiranni di quel
Regno con la rovina delle parti, e amiche,e nemiche,
Inermes Provincia , atque ipft in primis Itali*, cuicumqtiefervitio
expojit*, iu prctium cefltr* erattt ,
SOlo tenevano i Romani armate le Provincie, che confinavano c i nemici,,
che havendo l'altre obbedienti, e fedeli non occorreva tenerle armate per
defenderle dalle sollevationi de Popoli, delle quali non havevano che dubita
re Cosa , che col tempo cagion la rovina d'essa Italia , perci che mentre
i Barbariche vollero assaltarla,hebbero supperato gli esserciti,che si tenevano
confini, penetrorono in lei,e crudelissimamente la saccheggiarono; Onde si
conosce non esser cosi sicuro rimedio armare i confini delle fortezze , e disar
mare il centro de stati,come altri ha scritto, dovendo ogni Provincia haverle
sue sicurezze,che ritenghino il nemico vittorioso nelle prime fattior di guer
ra a fine,che non si perda in uno, due tatti d'Armi tutto lo stato. Lo stato de'
Venetiani armato tutto d'ottime fortezze e confini , e dentro trattenm il
nemico per potentissimo , che sia;ove nel solo fatti d'Armi di Cremona perde.
Ottone tutto l'Impcrio;E la Fiandra^Zelanda,e l'Olanda per le molte sortene
ha alimentato una guerra , si pu dire , eterna . Vsano dunque i buoni Capi
tani di non. consumare le frze loro negli acquisti de luoghi piccioli ; ma con
l'espugnatione de luoghi tenuti pi forti,fanno,che gli altri da se stessi cadano;
ma queste parole pesantissime di Tacito ( inpretium cejfur* crm ) ci l'Italia,
& altre Provincie disarmate aprono le menti ad ogn' uno considerare , che
per acquistare una Provincia , molte volte si f guerra ad un altra , l'acquisto
della quale tira seco la rovina di quella , che ha goduto la pace , e non ha co
nosciuto , che la guerra contro di quella , cagionava la sua rovina . Arrisiti}
per certo bellissimi altretanto , quanto conosciuti. Gli Spagnoli hanno la
sete sopra l'Italia , come ad ogn' uno noto , questa con una lunga pace
hanno fatto, una crudelissima guerra, non conosciuta da tutti; perci che
non hanno essi voluto debellarla con l'Armi per non far concurrere tropp' humore contro di loro , ma hanno cercato, che ella cada loro in mano, come
prezzo della vittoria , e premio della guerra , la quale hanno fatto contro
quelli , che sono grandissimi stromentidella libert di lei , quali ia grada del
lettore racconteremo qui in questo luogo . Primieramente vedendo l'heresie
della Germania tendere non tanto alla depressione della grandezza di Casa
d'Austria in Germania , quanto dalli auttom del Sommo Pontefice . Carlo
y..pex

Jhpra il primo Lihro detf Annali di Cornelio Tacito .


j9
V. per consiglio d'Antonio Perenott soffro del fuoco dell' heresia conceden
do l'Interim , el'vso d'esse,tutto fine , chehavendo la Germania perduto il
commercio, el' obbedienza del Sommo Pontefice , egli perdesse quelP appog
gio . Di pi con molt' utile delle cose loro, indussero in tal disperatione Heurico V I II. R d'Inghilterra , che fattosi heretico , perd la Chiesa Cattolica
l'altri appoggio, la quale nelle sue calamit del sacco di Roma ricev grandis
simo aiuto da quel R . E vltimamente non ssendo rimasto altro auvito , e
protettore alla Sede Apostolica, che il Regno di Francia, questo hanno essalito
con tant' artifitio , che hanno indotto i Sommi Pontefici pagarle genti da
mandarsi in Francia , ad essar essi ministri della loro rovina, aiutando la ribel
lione de Ghisardi, detta lega Santa .
Gran percossa oltre di questo hanno dato all' Italia con farsi loro il Duca di
Savoia, e congiungerlo al loro sangue Reale, ed interessarlo nella successione
di queiRegni,per la quale speranza credono,ch'egli non impedir la grandez
za de Spagnoli , anzi come cose proprio l'accetter . Hanno fatto la guerra
all' Italia con salariare i Duchi di Mantoua , Vrbino, Modena, Mirandola & al
tri , tutte gerre sanguinolenti nella pace , le quali daranno loro l'Italia tutta,
s'altri non vi provede ; perci che fortificando hora i passi di Germania , de
Grifoni , & altri Paesi oltramontani, che non vede,che f bisogno , che gli di
sarmati e quelli,che non trovano huomini, e non hanno forz da difendersi, sa
ranno forzati credere alli Spagnoli armati, che hanno assai pi forze,e pi nu
merosi esserciti .
Hic fuit rerum Romanarumstatus , cum Sergita Galba , itemque Cairn
Titifts Viniui Consules , incboavere annitm fihi ultimum-,
Reipublic*propesupremum .
SOpravisse senza dubbio molti anni la grandezza dell' Imperio Romano
Galba,ma dice Tacito con molta ragione, che in questi anno del Consola-'
to di Galba,e di Tito Vinio,cosi l'vltimo all' Imperio,come fu ad essi Consoli;
poi s'infetto esso Imperio di quel contagio , che havendolo tenuto lungo tem
po infermo alla fine aggravandosi sempre nel male , gli f forza cedergli, e ca
dere. 11 contagio f il pessimo uso , che s'apri di ammazzare un Imperatore
buono non per delitto alcuno,ma solo per occupargli l'Imperio con empiet,
e sceleratezza, che posta inessecutione da altri contro gl' Imperatori, si cagionorono tanti maliche non solo lo tennero in perpetuo travaglio di ribellione,
di sospetto,ne' Principi , ma alla fine la condussero all' ultima sua rovina ; per
ci che se l'adottione di Galba fusse passata con i termini,che si dovea , e che
Pisone fsse succeduto , e doppo lei li suoi figlioli, altri eletti, quietamente
haverebbe quelli Imperio sempre fiorito; ma f cosi scelerata,cosi seditiosa la
porta , che s'apri agri ambitiosi , che non trovandosi ne' soldati , e ne Capitani
fede, s'emp la successione di tant' Imperio d'vccisioni, e crudelt .

... H z
Pandi

60

Ojfervastoni di Trajano Boccalini

Paucis soft Kal. Jan. diebus , Pompeij propinque Procuratomi e Belgica lister
ajferuntur \fuperior Germania Legione*, rupia Sacramenti reverentia.
Imperatorem alium Jlagitare, ac Senatui, ac Populo Romano
arbitriimi eligendi permuterei .
. ,
Virginio Rufo, al quale, come habbiamo detto di sopra, fu offerto, e dato
l'Imperio da soldati , non fu mai possibile d'esser indotto ad accettarlo,
dicendo sempre, che non era bene, ne vtile all'Imperio Romano, ne aU'Imperator eletto, che l'elettione suste fatta da altri, che dal Senato, e Popolo Ro
mano, i quali con la medesima quietezza, e pace universale potevano creare
rimperator Romano ; perci che non solo l'elettione non doveva stare appres
so i soldati per esser molti gli esserciti, quali non potevano mai concordemen
te convenire in un soggetto ; ma perche l'elettione in mano d'huomini tali,
come i soldati, sarebbe caduta in persona delle pi sditiose, & ambitiose, non
havendo i soldati quella consideratione delle virt , e meriti altrui , che si
deve .
Aggiungesi questo l'incostanza la crudelt , & avaritia de' soldati , quali
trattando tutte le cose loro con i termini della violenza , senza la considera
tione del dovere , e dell' honesto , presto pentiti dell' elettione per haver co
nosciuta la vilt del soggetto eletto, per avaritia , per altra passione, haverebbono, come succede, incrudelito contro l'Imperator loro . Tutti disordi
ni, che sarebbono auvenuti, ancorch l'elettione si fusse conceduta foload un
essercito; Per il che doppo che i Mamalucchi incrudelirono contro la vita e'
soldati loro, eleggendo da loro stessi Capitani ,f cosa di stupore, che rari ne
crearono Soldani, che poco doppo, come di Galba segui, non gli vccideslero,
ancorch un carpo di soldati Mamalucchi havesse l'elettione del Soldano in
mano .
Quo [editto molliti* accipereiur.
Q Velli, ch'erano capi dell' essercito di Germania,e che desideravano mu
tazione per esser mal sodisfatti, e tutto l'essercito ad una concorde ribel
lione contro di Galba , coprirono d'oro l'amare pilola, dando loro ad inten
dere , che Galba era scditiosamente eletto ; per lo che il Senato da se facesse,
ed il Popolo Romano l'elettione libera, che senza questa coperta non si sareb
bono mosse le legioni tanta seditione.
Grandi sono le macchinationi, egli artifitij de'seditiosi per ingannare i Po
poli, quali non sanno penetrare le vere cagioni delle cose, e i veri tini de' pen
sieri altrui , e dell' attioni proprie , facili per la loro ignoranza ad esser aggira
ti ; ma se bene molte volte sono succeduti cosi simili questo, del quale ragio
na Tacito, nondimeno ve n'ha de' maggiori anifitij, che quelli, che vsarono i
ribelli

spra il primo Libro delf Historia, d Cornelio Tacito .


i
ribelli di Fiandra , per indurre i Popoli Fiamenghi ad offendere gravemente
il R loro, aggravando la ribellione di pi eccessi , perci che doppo la Morte
del Commendatore Requesens Governatore di quella Provincie per il R di
Spagna, pigli il governo , il Consiglio di Stato , il quale infuriato coatro gli
Spagnoli, gli dichiar ribelli , con licenza, che fuife lecito ammazzarli, & ac
ci tanta sedinone mollins acciperetur, da i Popoli publicarono l'editto nome
del medesimo R di Spagna, e moltiplicando ne' mali con li medemi inorpellamenti, pure nome del medemo R, batterono il Castello di Guanto difeso
da Spagnoli, e lo prefero , e nome del medemo capitolorono , e peggio fu,
cle pure nome del medemo R,Fiandra, Brabante, e altre Provincie ribella
te fecero lega con i ribelli Olandesi, e Zelandesi contro i R stesso , e havendo
chiamato al Governo di Fiandra gli stessi Ribelli l'Arciduca Mattias , per in
durre il Popolo ad acconsentirvi , l'accettorono in nome del R . Conoschino dunque i miseri Popoli questi aggiramenti , e fuggliino d'esser con tali , e
tanti artifitij ingannati , quali gli ambitiosi , e seditiosi danno bevande , ha
vendo asperso gli orli del vaso di si dolce liquore come si fa fanciulli all'hora,che se gli danno medicine, acci che ingannati da quel poco dolce, bevo
no volontieri il molto amaro . Ma mirabile f l'artintio di Guglielmo Henzei Inglese, il quale havendo in cura, e sua guardia dagli siati d'Olanda, e Ze
landa la fortezza di Doucanten , la diede Spagnoli , e perche il tradimento
fusse sembrasse meri brutto, disse, e public, che il tutto haveva fatto per so
disfare alla sua conscienza , sapendo egli,che quella piazzasi doveva al R Fi
lippo , col qual pretesto di conscienza a miei giorni alcuni Cardinali hanno
escusata una brutta ingratitudine usata Nepoti de' Papi ne' Conclavi .
LMaturavit ea res conftlium Galb , iam pridem de adoptionefectim .
REplic quello , che h detto in altro luogo.che niuna cosa mantiene pi
quieto,e potente uno stato, che la certezza della successione, & clettione .
A quest' hanno atteso tutti quelli eh' hanno voluto fare Regni grandi, e paciftci.Li RdiiF*ancia ammettono il pi prossimo di sangue nato di legittimo ma
trimonio , escludendone le semine , i legittimi per fubjcquens matrimonmm,
escludendo l'adottioni.come scandolose.e prepogono il Nepotc al Zio . Cosi
ancora l'elettione devono essere a pieno certe, e legittime, le quali fole habbino queste auttorit, hne, che eletto da altri, sia fuggito,come eletto seditiosamente . Cosi vediamo l'elettioni de' Sommi Pontehci pertinenti soli Cardi
nali, ristrette con ottime leggi , procedere quietissimamente, e quelle dell'
Imperio somigliantemente ; ma doppo Augusto l'Imperio Romano pi
gli cosi dolorosa piega di successione perla troppa acuit , & importuna im
prudenza d'Augusto , che ella partecipe di tutte le sorti di success.oni, si vedde
uscita dal sangue d'Augusto con l'adottione , eh' Galba cagion tanti mali,
e tanto f peggio quanto f in pregiuditio del certo herede Agrippa Postumo
Nipote d'Augusto , Poppo Tiberio dovea succedere il Nepote suo figliolo
H 3
di

6i
OjservatioH di Traino Boccalini
diD:uso,pur chiamato Tiberio, e succedette Caligola con scandolo grandisfimojperci che all' hora che i soldati lo gridarono Imperatore, cominciarono
pretendere l'elettione . Doppo costui succedette Claudio suo Zio, e solo in
questo la successione legittima ;hebbe luogo . Doppo Claudio venne Nerone
in pregiuditio di Britannico figliolo d'esso Claudio ; mancato Nerone,e per
venuto all' Imperio Galba , raccordevole dell' elettione di Tiberio fatta da
Augusto,volle imitarla adottandosi un successore, quale imprudente consiglio
gli cagion la rovina , che racconta Tacito; perci che Augusto pot pi sicu
ramente adottar Tiberio gi imparentato con esso lui insieme con Druso
Germanico , che haveva maneggiato tante guerre , che haveva in compagnia
dell' istcsso Augusto regnato,& era stato mostrato suo herede; Onde non trovevaSenatore,ne ossidale tanto grande,che non gli cedesse, e non lo riconoscesse
volontieri.
Aggiungi, che haveva Livia moglie d'Augusto, la quale lo sostentava con la
sua autorit ; era anco viva la figliola d'Augusto , che pure gli autenticava il
dominio dell' Imperio . Ma che un Principe nuovo come Galba , eletto con
tanta seditione , e all' elettione del quale era concorsa la minima parte degli
esserciti Romani , potesse hora , come hereditaria dal suo sangue lunghi secoli
darla ad un giovine accappato.da luidnferiore mille a luioffitiali grandi,che
haverebbono stimata indignit l'obbedirgli ; F imprudentissima resolutione,
perci che doveva egli consultare il tutto col Senato almeno per autenticare
la persona del suo successore, e per dargli forza,e reputinone, e molto meglio
si consigliorono , come suo luogo diremo , altri Imperatori , che seguirono,
doppo Galba di provedersi d'vn successore (merce la medesima neceslrcu
Galba ) perche accapparono soggetti atti mantenersi con l'Adottione , e
diedero pi tosto aiuto all' Imperatore che gli elesse , che gli accelerassero 1*
rovinajcome fece Fifone Galba .
Et cum proxim agitanti) .
VN negotio di questa qualit non dovea da Galba esser inferiti ad alcu
no per confidentissimo, che gli fusse stato ; perci che fendo proprio di
tutti gli huomini haver cura, e mira pi al particolare interesse, che quello
del Principe, non solo quelli, il consiglio de' quali si cerca, non danno il voto
libero , come ricerca il bisogno del Principe , ma ogn' uno haverebbe cercato
di profittarsi, e tirare suovtile il suo consiglio, cercando il proprio vtile,con
proporre soggetto pi tosto confidente suo, che vtile al Principe, come acca
de Galba, il quale f dal suo collega Tito Vinio tradito, perche questi favo
rendo Ottone con speranza di farselo generoso empi di quella speranza; della
quale non potendosi pi Ottone spogliare , senza pericolo di perdere la vita
per mano di Pisone, cagion i mali , che racconter Tacito ; e colui, al quale
si dimanda consiglio sopra elettioni di gradi importanti , deve havere certe
qualit , le quali non si ritrovano tra gli huomini ordinari) . Marcello secon
do nel

sosta il prime Libra de/s Historia di Cornelio Tacito .


5
do nel suo brevissimo Pontificato si lasci intendere , che voleva procedere
all' elettione , e protnotione de' Cardinali col voto di tutto il Sacro Collegio
de' medesimi Cardinali, quali voleva, che tuffer giudici de'meriti,e demeriti
de' Prelati, che dovevano ascendere tanta dignit . Consiglio, che fu scheraito da i pi savij della Corte , e che fu stimato indegno della prudenza di
quel Pontefice; poscia che, chi colui, che in negotio tant' interesse havesse
potuto credere, che non havesse havuto luogo maggiore la passione, che l'in
tegrit ? Merc, che si sarebbon fatte le fattioni de' Francesi ,'de' Spagnoli , ed
altri Principi, e sarebbono state pi le virt perseguitate, che li demeriti ; On
de i Sommi Pontefici procedono negotio cosi importante con somma segre
tezza , e fenza partecipare la volont con altri , che con loro Nepoti, con i
quali egli confer negotio tale, si disunarono di parere, e ogn' uno favorendo
il soggetto proposto, rovinarono il Signor loro, e loro flessi .
A nostri giorni il grandissimo Regno d'Inghilterra s' trovato in questa ne
cessit ; perci chela loro Regina Elisabetta non havendo voluto mai mari
tarsi peivfuggire quei scogli, ne quali sogliono far naufragio le Regine, che ri
maste heredi d'un Regno, prendono marito allTiora, che i ritrovano senza fi
glioli, & heredi certi nel Regno ; ella diede in negotio tanto grave di dichia
rarsi il successore, ma per con la vera norma con che si deve portare un Prin
cipe in casi simiglianti ; perci che senza mai conferire, ne palesare il pensiero
suo ad alcuno , senza mai dare speranza ad alcuno , che le dovesse succedere
nel Regno quietamente fin all'vltima hora della sua vita , se la pass , e tras
mise il Regno certo successore nominato da lei con grandissima pace,e sodisfatione universale de' suoi Popoli , come ne faremo suoi luoghi mentione,
mentre ragioneremo dell' adotione di Galba .
Non sane crebrior in tota Civitate sermo'per illos menses fuerat ; primtim
licentia , ac libidine talia loquetidi .
COsa tanto perniciosa, che sia lecito fare de discorsi sopra il successore d'vn
Principe,che non havendo suoi naturali, e legittimi heredi, forzato con
Felettione, con Padottioni, altri modi straordinari) dichiararselo, che la Re
gina d'Inghilterra per cosa tale, come habbiamo fatta mentione di sopra, con
un suo severissimo editto, prohibi , che del successore non fusse non solo lecito
fare privati discorsi, e ragionamenti, ma che non fusse lecito ne meno applica
re il pensiero a cosa simile. Ed la regione , che il volgo mentre dilcorre d'alcun soggetto^ questo cattivo essetto.che colui,del quale si discorre,entra
in speranza, & ingannato dal suo proprio interesse, non solo non chiikle,come
doverebbe fare, l'orecchie discorsi vani dell' ignorante pkbe,mai pasce di
ingannar se medemo nutrendosi di speranze , e non pu credere , che quello,
che si dice vanamente , non habbia qualche fondamento ; onde applicato l'a
nimo alla successione, si provede di quello, che gli f di bisogno , & ha per ne
mico ogni uno che vicoocurre , e come emolo l'aborrisce . Da quali piccioli
principi}

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O/servdtiam di Trajano accalni
principi) nacque poi le grande speranze d'Ottone, e la rovina di Galba, e di
Pilone di maniera tale , che la Regina d'Inghilterra ancorch havesse dichia
rato suo successore un R grande, e al quale niuno Inglese haverebbe ricusa
to per questo tanto d'obbedire , nondimeno tenne secretissima simile dichia-'
ratione . Il che molto pi si deve fare ove molti eguali v' aspirano, e dove
pericolo, che alcuni si sdegnino, stimandosi lui eguali d'obbedire all' eletto .
Oltre che fendo proprio degli huomini, come diceva Tiberio , adorare il Sol
nascente, ogn' uno abbandonerebbe il Principe vecchio, e perderebbe questo
di reputatone .
Ed aggiungi il pi importante pericolo che molti havendo havuto sicu
rezza d'esser stati dichiarati per dubbio, che hanno, che il Principe non si muri
d'opinione , crudelmente ramazzano , & asscuransi con tanta ingratitudine
della successione ; e i pi cari del Cardinale Bambliuto, f opinione, che l'am
mazzassero di veleno, havendo penetrato, che da lui in un testamento, ch'egli
haveva fatto, erano stati lasciati heredi di ricchissimi beni .
Dein fejsa jam xtntc Galbd .
SEmpre la vecchiaia del Principe f nascere questi discorsi sopra il successo
re all'hora, ch'egli non ha cert'herede. Cosi ha detto Tacito, che accade
negli virimi giorni d'Augusto ; Nulla in prsens fortnidine , dum Augusttu tttatt
vatidm ficjtte, dommn, & paccm sufieiitavit ; post'qHain provetta iam fcntiltts tfrt
corpore fagabatur ; con quel che segue . Ma quelli , i quali dubitano di acceffore nemico, vogliono vedere di tirare ad essa successione alcun soggetto lo
to confidente, devono andare molto cauti nel negotiare con ogni secreteu-i
afine, che il Principe accortosene , non rompa con la suaauttorit simili prattiche.
Trovandosi Papa Gregorio XIII. molto inanzi con gli anni, essendo arri
vato alli 85. & essendo accertato, che si facevano grandissime prattiche per far
crear Papa il Cardinale Albano , egli all'improviso fece una grandissima Promottione di Cardinali, la quale ruppe li disegni d'ogn' uno.
Notiamo di gratia le parole di Tacito, che la vecchiaia di Galba dava ma
teria di far discorsi sopra il successore, quasi, che mentre il Principe , ch' gio
vine sia pazzia fare di questi discorsi ; poich come succede in Roma, tal uno
si vede destinar al Pontificato , ch' molto pi vecchio del Papa, che vive , e
molte volte di peggior sanit . E f da molti giudicato imprudente consiglio
uello de' Spagnoli, che con tutto che il R di Francia fusse assai giovine, nonimeno cominciassero dubitare della Morte di lui, e della successione di quel
R di Nayarra, il quale poteva mancare prima del R Henrico, se essi Spagno
li non gli havessero affrettata quella successione , che con tanti sforzi hanno
cercato di torgU , e impedirgli ; ma in ogni caso il meno male d'un successore
d'un Principe e , che si ragioni , e si discorra l'error grande , e la rovina del
Principe quando si viene alle prattiche del negotio all' incaminare la suc
cessione

sopra il prima Libra de/f Historia di Camelia Tacita .


6f
cessione senza la volont del Principe, senza saputa di lui ; Onde i Papi hanno
prohibito sotto pena di Scomunica , che non si possa vivendo un Pontefice,
trattale far prattiche d'eleggerne un altro con tutto, che non corrano i Soni
mi Pontefici altro pericolo , che d'havere un successore nemico de' Nepoti .y
E sempre Principi cosa odiosissima, che si tratti del successore in vita loro,
quasi, che essi siano in odio agli huomini , che perci desiderino il successore .
E scrivono , che niuna cosa pi commove va Henrico II I. R di Francia , che
quando gli si ragionava , che il Regno desiderava, ch'egli si dichiaraste il suc
cessore ; perci che si lamentava egli, che altri volesse abbreviarli la vita, egli
augurassero presto la Morte con quell' importune dimande , lui grandemen
te odiose^ rispondendo egli essere per anco in et di far figlioli , e d'havere
una Moglie giovine .
Vaucs judicium, aut Reipublica amor, multi occulta Jpe-,prout quis amieut ,
vel clie/is, hunc vel illum ambitiofis rumoribus dejinabant .
*

T) Oco importano i giudici), che si fanno del successore d'un Principe, ancor1 che eglino siano appassionati , come sogliono essere per l'ordinario ; poiche cosi anco in Roma nella Sede Vacante ogn'uno vorrebbe , che fusse elet
to un suo padrone, e un Pontefice grato lui ; ma il male grandissimo quan
do gli Elettori si lasciano tanto acciecare dalle private passioni , che per esse
disprezzano l'vtilit publica ; onde s' notato , che quando ne' Conclavi g*
interessi ron 1 stati grandi de' Cardinali , che vi fono stati pi hanno potuto le
passioni; perci che all'hora, che i Cardinali Principi si trovano in Conclave,
poco niuna stima fanno de' meriti, e della virt altrui , ma con ogni artifitio
cercano, che resti creato quel Pontefice , che gli sia confidente , ancorch da
essi sia conosciuto inetto per tanta dignit; ne ve meraviglia; perci che li
Cardinali Spagnoli , Francesi delle famiglie di Mantoua , Ferrara, Colonna,
Orsini, & altre grandi,essendo poco amici, se non nemici della grandezza del
lo stato della Sede Apostolica , hanno solo cura degl'interessi propri] ; Se i
Cardinali sono senza questi interessi, sono praticati da' Principi, e le cose pas
sano con tanto disordine, che alcune volte all'hora si sono veduti e tere eletti
soggetti deboli , che il bisogno voleva, che cadesse l'elettione in Cardinal di
valore .
Et jam in Tifi vinij odium .

SEmpre odiosa la potenza d'vn favorito , d'vno,che sia potente appresso


d'vn Principe ; Onde da tutti communemente si desidera l'abbassamento
della fortuna di lui . Anzi ne' Conclavi, dove si vedono tutti gli arrisiti), che
l'humaoa prudenza pu inventare , - di modo da tutto il Collegio universal
mente ( levatone per le Creature dell' ultimo morto Pontefice ) odiata la
potenza , la graadezzade Nepoti de' Papi ultimi, che si vede ordinariameatc
/
riuscir

((,
ojjrvationi di TrajaXst Boccalini
riuscir Papa un poco loro amorevole . Cosi Paolo V. succd Pio 1 \L ehe
tanto malamente tratt la famiglia de Carassi. A Pio IV. succede Pio V.
amorevole pi di Paolo chedi Pio. A Pio V. succd Gregorio XIII. il
quale da Pio V . hebbe molti disgusti ; Onde fu al Cardinale Alessandrino Ni
pote di Pio V . poco amorevole . A Gregorio succd Sisto V . mal trattato
da Gregorio.e doppo Sisto succd Vrbano,ed Innocentio.Pontesici cosi mal
affetti.verso il Cardinal Montalto , come sa tutta la Corte di Roma ; E men
tre io scrivo tutte queste cose, fendo succeduta la Creatione di Leone X I. al
cuni Cardinali hanno cercato la depressione del Cardinal Aldobrandino , ma
non venuto loro fatto; poich questo Signore prudentissimo ha pigliato per
tempo sicuro partito , e creato Papa un suo confidente ; cosa non succeduta
molti anni sono;e l'odio.che si porta ad alcuna persona,come portavano mol
ti Tito Vinio , stato potente , per fare effettuare elettione , che sia poco fa
vorevole all' odiato nemico ; poich Farnese procacci la Creatione di Paolo
IV. per vendicarsi di tanti ingiurie ricevute dall'Imperatore Carlo V. del
quale sapeva Paolo esser nemico,e la Creatione di Sisto V . fu conogni sforzo
procacciata dal Gran Duca di Toscana per vendicarsi delle molte ingiurie,
ch'haveva ricevate da Paolo Giordano Orsino Barone Romano , e l'odio
grandissimo portato al Duca Valentino tir al Pontificato con tanto consen
to de' Cardinali Giulio II. che nello scrutinio hebbe tutti li voti.
Qui in dies quinto potentior, e odem adu invifior erat .
LA straordinaria potenza presso d'vn Principe porta seco odio aeceirio,
il quale non si pu schivare con proceder anco virtuosamente,merc,che
l'istessa virt invidiata . E quindi dice Tacito fato potenti* /empitemi , Cae
ordinariamente questi favoriti , e potenti appresso i Principi aggravandosi
l'invidia d'odio,cadono dalla loro grandezza;poiche peso taieno/i ero va for
ze d'huomo , che possono reggerlo , quando veijghi aggravato da numero
grande de nemici. Monsignor Barbone Vescovo di Pavia Prelato insigne
nella Corte di Roma , vdi , che il Duca di Lorena favorito del presente R di
Spagna Filippo III. ragionando della grandezza d'vn Correggano , disse,
ch'ella era sottoposta grandissimi pericoli,e che senza l'aiuto divino non era
possbile mantenervisi, di maniera tale che se bene l'odio publico verso uno
argomento di molti demeriti, e di molti vitij in quel tale,n favoriti estrema
mente d Principi,pi tosto arguisce vitio dimalignit,e d'invidia in chi odia,
che di mancamento nelT odiato, e nell'invidiato;perci che colui, che s' sa
putole quistare l'intiera gratia d'vn Principe , f di bisogno , che habhia qual
che virt segnalata; per la quale viene amato, & ingegno molto destro, havendo sapputo giungere quel segno di divenire il primo nella gratia del suo
Principe : anione e carriera , che non sanno ne correre, ne fare gli buomini
idioti,e vitiosi,e di mediocre giuditio; poich fendo la strada,per la quale altri
deve passare , avanti che giunga quella meta piena d'intoppi, e di scogli pe
ricolosi.

sopra il primo Libro deW Hijioria di Cornelio Tacito .


6j
ricolosi,il superargli felicemente senza farvi naufragio, cosa da ingegno mol
to svegliato .
Da queste cose , che habbiamo dette , pu ogni Principe pigliar precetti
buoni per se stesso , non caricando di smisurati favori ,e di straordinaria auto
rit quel suo Offitiale, il quale vuole egli,che sia amato da suoi Popoli,non in
vidiato , e odiato dalla sua Corte . Non e mai stato memoria d'huomini Ni
pote diPapa,che appresso il suo Zio habbia havuto maggior auttorit,e credito,del Cardinal Pietro Aldobrandino , il quale con tanto senno, e con tanto
maturo consiglio , e mostruosa prudenza , maneggi i pi importanti negotij
della Christianit tutta , che s'acquist l'intiera gratia del sommo Pontefice
suo Zio , il quale perci lo caric di tutto il peso del maneggio grandissimo
del suo Pontificato, nondimeno vi furono alcuni,che per termine di prudenzt
desideravano manco anttorit in quel Cardinale , ancorch meritevolessmo,
a fine che il Pontefice non lo facesse odioso alla Corte , esponendolo all' invi
dia d'ogn' uno,mentre che non possibile che non occorra spesso in un Princi
pe occasione di fare dimostrationi risentite , e per odiose ; Eia qualit mala
degli huomini , f che di tutte le cose odiose si dia la colpa al pi favorito al
pi potente , che habbia presso di se il Principe; e molto pi si vede, ne Nipoti
de' Papi , quali vengono odiati anco per queir attieni del Zio loro,le quali st
sforzano, se bene in damo d'impedire .
guippe hiantes in magna fortuna amicorum cupi ditates , ipfaGalbx
flicitas intendebaUcum apud infirmami credelttm minore
metti , (jr maiore , pramio peccaretur.
SE i Principi considerassero, che ogni loro Ministri, per obbligati, che fieno,
per affettionati , che si mostrino , divoti, e fedeli.hanno con tutto ci radi
cato nel!' animo d'indirizzare tutte l'opere loro al fine della loro propria uti
lit pi tosto, che quella del Principe , non sarebbono tanto larghi in conce
dergli quella somma auttorit , della quale,come dell' honore della cara Moglia , non si deve dar parte ad alcuno;imper che par miserabile la conditionc
d'alcuni Principi , quali dagli Offitiali loro sono venduti all' incanto dilapidati
nelle facolt, nella reputatione, e molte volte nella vita;ne si pu dire quanto
gran cuore faccia, ne quanto grand' animo accreschi all' offitiale la troppa fa
cilit del Principer quale serve per una libera licenza,e concessione di poter
porre in essecutione qualsivoglia grandissima ribalderia , anzi essa facilit , e
molta indulgenza del Principe cosi pestifera , che conosciuta da un offitiale
sincerissimo, e fedelissimo, lo f cangiare, e gli violenta l'animo ad applicarsi
commettere quei mali,ch' egli vede,che il Principe, conoscer, tolerer per
la sua dappocaggine; perci che cosi come la dappocaggine & inetia de Mariti
da occasione alle mogli,ancorche pudiche d'applicar l'animo alle dishonest,
cosi la molta facilit del Principe partorisce ne suoi Ministri, e genera concet
ti di rapine , infedeltiri ogni animo buono , e fedele ; ove per lo contrario le
. "
-
/ a
donne

8
Ojservationi di Traiano Boccalini
donne dishonestissime quanto si voglia all'hora, ch'elle sono spesate da huomini conosciuti d'esser risoluti in ogn' occasione ,f che l'impudicitia si con
verta in somma honesta.e i Principi accorti , austeri verso i Ministri loro, fan
no , che siano liberi dalle passioni brutte , ancorch per altro habbino un ge
nio sceleratissimo .
Potentia Primisatus divisa in Titum Vinium Confulem , & Cornelium
Laconem Pratons Profetiuni-, nec minorarAtta, Icelo Galba liberto.
OGni Principe deve ruggire d'havere un Ministro solo proposto tutti i
negotij, e al governo dello Stato, ma molti ne deve havere, e ciascuno
deve dare il suo carico, & egli deve sopra intendere tutti , e come Anima in
fusa nelle sue membra vivificare tutto il corpo del suo Stato , e dar la vita all'
operationi d'esso ; perci che quelli , che soverchiamente caricano un loro
Ministro di tutti i negotij dello Stato , non essendo un huomo solo sufficiente
per ben intendere tutte le cose , e farsene capace , come il bisogno richiede
per terminarle ; i negotij non sono trattati, e conclusi con quella sodisfatione,
e del Principe, e del Popolo, che si deve . Ma i Principi Tiranni nuovi, come
Galba devono fuggire molto pi di dar la cura di tutto lo stato ad un solo
per la gelosia , che devono havere della potenza d'un loro Ministro grande
altretanto, quanto n'hanno de' nemici loro .
Devono dunque i carichi esser divisi , e talmente , eh' ogn' uno efferati il
suo con tale auttorit, che si riconosca da essi solo il Principe, e non altri; ck
cosi il Principe, e i Popoli haveranno maggior contento . E ben vero, die i
Papi devono osservare altramente , e questo per esser ess,e i NepotilorouMi
stessa persona . Per quei Sommi Pontefici , che hanno havuto fama ) pru
denti , hanno voluto , che il maneggio di tutto il Pontificato dipendi dalla
persona del Nepote immediatemente , e con tanta severit, che chi ha presso
d'essi cercato dignit per altri mezi, sono pericolati , e i negotjj,che sono stati
esposti per altre persone , hanno havuto poco felice fine ; perche cos\ tenen
dosi vnita l'auttorit del Sommo Pontefice nel suo Nepote,s\ che tutti gli Ot
finali nconoschino lui, e tutti i negotij siano trattati da lui, f ch'egli acquisti
seguito nella Corte , si faccia conoscere dalla maggior parte de' Principi per i
negotij, che si trattano . Gregorio X 1 1 1. miei giorni, e doppo lui Sisto V.
divisero la forza del Governo del Pontericato pi di Clemente Vlll.il quale
lo tenne vnito mirabilmente nella persona del suo Nepote il Cardinale Aldo
brandino; perci che non solo Gregorio hebbe il Tesoriere, il Datario, e al
tri officiali grandi, che non dipendono da Nepoti , e non partecipano con essi
le cose dell' officio loro ; ma il Segretario, maneggio di somma importanza, e
dal quale solo dipende la grandezza del Nepote del Papa, e fu il Cardinal di
Como, ne' quali scogli fece;naufragio Sisto , havendo data la Segretaria al
Cardinal Rusticuccio , i quali furono di poco niun vtile al Pontefice , che
servirono ; poscia che have vano interessi , e fini molto diversi da quelli , che
haveva

sopra, il primo Libro dell" Historia, di Cornelio Ttetto .


6$
haveva il Pontefice ; ma per lo contrario il Cardinale Aldobrandino riaven
do fatto Tesoriere un suo Servitore , e Datario un Servidore della sua Casa,
havendo egli pigliata la segretaria del Sommo Pontefice per se, vni in se tutta
l'auttorit , e tutto il negotio, distratta sotto Gregorio ne due Cardinali Nepoti San Sisto , e Guastavillani nel Cardinal <Ji Como Segretario, e nel Duca
di Sora suo figliolo .
/
Qufm annuiti donatum equestri nomine Martianum vocitabant.
HO detto altrove quanto in Roma con cose , delle quali hoggi i Principi
tengono pochissimo conto, si profittano; perci che un luogo nel Tea
tro, che russe insigne , una Corona di Gramigna, e d'Alloro , un Asta, un Co
gnome vendevano peso d'oro . Hoggi giorno hanno i Principi nostri gli
Ordini di Cavaleria , con i quali rimunerano i loro Servitori benemeriti ; E
poich i Popoli moderni hanno la medesima semplicit d'appagarsi d'un pa
gamento di fumo per un merito di sangue, come havevano gli Antichi . Doverebbono i nostri Principi tener conto di certe cose abbandonate da essi, che
tutte possono servire loro per tanti denari contanti , come il portare anello
d'oro ; honore gi tenuto in tanto preggio . Questo Tulio Marciano gratissimoGalba ; perci che mentre egli si trovava in quei grandissimi travagli,
mentre egli era stato eletto Imperatore dall' Essercito di Francia , e da suoi
soldati, e non sapeva qual resolutione haveva pigliato Nerone , & il Senato in
sette giorni, dice Plutarco , doppo la sua partenza da Roma, ricev la felicissi
ma nuova, che Nerone era morto , e che il Senato haveva eletto esso Galba,
ne divenne in quella grandezza, della quale ragiona qui Tacito ; dalla qualepotiamo notare quanto mal si consigliano i Principi in dare premij tanto stim ari ad huomini vili , quali si ponno contentare con picciol premio di dena
ro ; merc , eh' il conferire ad un huomo indegno vna dignit stimata da huo
mini nobili, un scialacquare prodigamente il patrimonio ricchissmo . Che
non si pu dire quanto cali di conditione vna Religione di Cavaleria, quando
in quella viene ammesso qualche huomo vile,i quali all'hora pi scoprono la
vilt loro quanto pi si sforzano ricoprirla con mutarsi nome , mettersene
de' nuovi . Non voglio lasciar di dire, che havendo un Pontefice miei gior
ni promossi al Cardinalato alcuni suoi servitori , quali havevano non solo
ignoti, ma sozzi cognomi, desiderarono alcuni Cardinali, che non si chiamas
sero, come s'vsa dal cognome loro , ma che l'honestassero , acci non arre
casse fastidio quel cognome loro sozzo,

Hi

Ojservtoni di Trajano Bccdim


Hi discordes , rjr rebut minoribus Jbi quifque tendentes^ircs
conftlium eligendi successori) in duos fxBiones
fcindebantur .

R Ari sono queir huomini, quali non siano cos imprudentemente avari,che
non si lasciano ingannare dava picciol ben presente, senza che consideri
no quanti mali , egli polsi apportar seco col tempo , e pochi sono quelli , che
sappino conoscere l'hamo , che s'asconde sotto il dolce cibo , che ci si pre
senta .
Quei Senatori , che erano offitiali,amici , e seguaci della fattkme di Cesare
il Dittatore , tirati dall' utile presente favorirono col sangue la di lui grandez
za tutto perche gettorono le speranze d'haver da lui Principe maggiori gra
di pi grandi dignit di quello , che haverebbono potuto sperare dalla Repu-i
blica . Miseri , che non seppero vedere l'hamo , che si nascondeva sotto questo
mielato boccone; poich allcttata dalle loro ambitiose speranze e dalla mol
ta liberalit di Cesare , perderono la Republica eterna , fecero un Tiranno,
poc' anni , & havendo posto lapatria loro in servit di crudelissimi Tiranni,
vi lasciorono i loro figlioli quali furono posti in mano del boia e trattati crudelilTmamente. Deve dunque ogn' uno , che vuol ingrandir se steflb, eli
Casa prima far saldo>& eterno fondamento di vera, e lunga felicit nella d
(ia,e fabricar sicuro,e non tanto riguardare agli utili presenti,quanto con/iderare , se gli stesti sono per esser di lunga vita nella sua Casa, e sopra ratto arrmderalle cose sostantiali , lasciando andare quelle che paiono , e non fono,
che possono arrecar danni gravi . Lacone, Tito Vinio, e Tulio , poich \a
loro buona fortuna gli haveva condotti ad esser in tanta gratiad'vn Principe
tale , come era Galba, doveano non tanto attendere ad empirsi di ricchezze
in qualsivoglia modo per qualsivoglia strada;ma ad unirsi stai7/re la poten
za loro con assicurare l'Imperio Galba , e provederlo d'vn successore , sotto
del quale riavessero potuto correr godere la medema loro buona fortuna;
perci che havendo essi fatto altra mutatione , rovinorono anco e(fi con la
loro buona fortuna quella del Principe loro .
Mi ricordo che trovandosi Filippo 1 1. R di Spagna vicino alla Morte , e
facendosi in Roma ( come si suole in quella Corte stata sempre , e che sarfirtnonum avida ) discorso d'alcuni huomini di molto senno , alcuni dubitavano-,
che trovandosi il Principe figliolo del R molto giovine,e i grandi di Spagna
disgustati , per esser stati poco apprezzati da esso Filippo I. fosse la Spagna
per rare qualche motivo di mala sodisfatione , ma alcuni meglio intendenti
dissero quellojche segui;Che con tutto che la Spagna fusse malissimo sodisfatta
del suo R , non dimeno trovandoli in questi tempi ne termini del la maggior
grandezza,e propriet, ch'ella sia stata gi mai quella Natione,ambitiosislma,
& avidissima di dominare per suo proprio interesse , haverebbe sostentata la
grandezza del suo R,sapendo , che con le divisioni essi venivano ad aprirei
porta

sopra il primo libro dell' HftarU di Cornelio Tacito .


71
port* alle calamit prapri , ch'era pazzia il volersi movere per la speranza
o'vtile alcuno,quando dalla grandezza del loro R dipendevano i veri , sodi
& eterni beni degli offitij grandi, che godevano in Spagnajn Italia,e altrove i
Spagnoli , di donde portavano tesori d'oro , e di reputatione . Cosi ancora
doverebbe il Collegio de Cardinali nelP elettione del Sommo Pontefice non
tanto haver cura all'utile presente privato di favorire soggetto Francese,
Spagnolo, altro amico , quanto chi sappia mantenere grande lo stato Eccle
siastico, la dignit del Pontefice , e del Cardinalato nelle quali cose consistono
le vere grandezze, e i veri interessi de Cardinali fine, che quei Principi tem
porali ch'havessero animo d'abbandonarla , habbiano un Pontefice di tal
virt , che sappia, e possa mantenerla ; perci che queste tre cose delle quali
f mentione Tacito , si deve havere la mira .
Lacone, Tito Vinio,e Tulio non mai dovevano disunirsi in questo negotio,
il quale assodato chefusse stato con l'elettione d'vn successore Galba porta
va seco ogni ricchezza , e dignit sicura . Papa Clemente Vili, ha havuto
due Nepoti , Pietro figliolo d'vn suo fratello , e Cintio d'vna sua sorella ambidue gli fece Cardinali, tra quali sempre sono state quell'emulationi,che porta
seco simigliante occasione di voler possedere ciascuno d'essi la compica gratia
del Zio > e havere il governo nelle mani . Hora essendo succeduta , mentre
lo scrivo queste cose , la Morte d'esso Clemente , la Corte fece Gi litio che
questi due Nepoti dovessero con la divisione loro apportar danno grave alla
fattione loro;ma come prima furono entrati in Conclave,scordatisi de disgusti
passati in quell' interesse comune vnirono l'amore, e l'afftttione talmcnte,che
fu cosa di stupore tutti,e di consolatone agli amici loro vedendo tanta pru
dente resolutione , per mez della quale unione elessero in sommo Pontefice
Leone X I. ad essi afrettionatissimo con accrescimento di dignit ; e di somma
reputatione nelle persone loro
Neque erat Galba ignota Othon, ac Titi Vinij arnicitia , ex rumoribtts nil
jlevilo tranjmittentium } quia Vinto vidua filia ccelebs, Otbo
gener,ac focerdejltnabatur.
PEssimo quel -Ministro il quale non f suoi tutti g' interessi del suo Princi
pe^ che alla di lui volont non accomoda i pensieri proprij, ma che fi
ne diversi, e cerca tirare ad essi il Principe ; perci che cosi farli Tiranna del
Principe suo . Questi tali devono esser scacciati dalle Corte , c trattati come
nemici . Deve dunque il Servitore , che vuol meritare l'intiera gratia del
Trincipe, accomodare i pensieri , e desideri] suoi agi' interessi del suo Signore .
Eth conosciuto un Prelato in Roma,il quale sarebbe riuscito Cardinale sicuramente,ma essendo egli di Ptria vassalla d'vn Principe poco grato al sommo
Pontefice come f conosciuto ch'egli haveva animo di farsi facoltoso in quel
lo stato con comprarvi de' ben, $ abbonito, > e fu fatto cadere dalla fortuna,
peli* quale si trov ava.
Solo

7x
Ojservatini d Trajano Baccattai
Solo quei pensieri dunque doveva Tito Vinio havere, che gl'etano cornasidatila Galba , e senza il consenso di lui, e imparentare con esso lui; dovea sti
mare delici capitale . Oltre che qui fi pu notare di non mai ammettere al
consiglio di cosa alcuna colui, che pu haver finij & intere^ diversi .
'!*
Credo & Reipublkd curam fubiijfe ^frujlra a. Nerone t/anjlaU }Jt
apud Oihonem relinqueretur.
ANzi era cosa pericolosissima per Galba istesso; perci che fendo stato le
vato l'Imperio Nerone Principe di sangue Reale, solo per che non possibi! fu sopportare pi lungo tempo la mostruosa vita , ch'egli menava ; grave
odio si sarebbe concitato contro Galba , se havesse fatta l'elettione d'vn suc
cessore conosciuto allievo di Nerone e seguace de medesimi vitij ; perci che
dovendo Galba per rimediare.e sostentare la sua debolezza,fafsi un successore
l'eleggerne uno,che pi tosto l'aggravava con le sue male qualit,era un volersi
purgare con.una medecina , che gli aggravasse il male ; nzi era gli sforzato
cercar un soggetto che fusse stato nemico di Nerone, che cosi haverebbe fatto
cosa gratissima al Popolo; Oltre che havendo egli occupato l'Imperio Nero
ne, con qual sicurezza voleva egli suscitare' quella fattione abbattuta ; Chfe
bene Ottone haveva mostrato animo pronto verso Galba , nondimeno l'haver egli la Corte di Nerone sua divota , dovea dargli qualche gelosia . cosi
come i Cardinali ne Conclavi ordinariamente per deprimere la potenza de
potenti , e di Officiali del Pontefice morto , si sforzano eleggere vn fogger
mal sodisfatto del suo Predecessore ; Onde per l'odio grave che fu poroso
Cesare Burgia , e per vedere le vendette dell' infinite crudelt ;' usate sottot.
Pontificato d'Alessandro V I. fu come s' detto di sopra assunto al Pontifica
to Giulio II. e per vendicare l'ingiuria fatta da Paolo III. alla Sede Apo
stolica d'alienare Parma , e Piacenza fu creato Giulio III. conofuif pT>co
amorevole della famiglia de' Farnesi , ancorch da essa riconoscesse ffardtjji,
nalato.
i
Galba dunque per tutte le ragioni , che ho dette di sopra dovea fuggire 1*"- v
persona d'Ottone , che gli dovesse essere proposta per dichiararlo suo suc-r "
cessore.
.
Eoqitejam Poppeam Sabinam principalemfeortum , vi apud corsem m libidinum depofucrat,donec Oftaviam vxorem amoliretur .
ANcorche la strada pi sicura, e certa d'impossessarsi della compita grata
d'un Principe sia il farsi Ministro di quelle cose , che pi gli dilettano;
nondimeno s' veduto e nella Corte di Roma , e altrove , che l'affettioni, gli
eccessi delle grandezze ne' Servitori sono per ordinario nate dall' essersi fatti
Ministri delle libidini ; e quindi , che quel Principe per casto, e sobrio, che
sia f di se fare de' giuditij strani all'hora , ch'egli f di se padrone un Servitor
suo.

spra ilprimo Libra dell' Historia di Cornelio Tacita .


7j
foo. Ma ancorch Giulia Moglie d'Augusto rispondesse colui , che gli di
mand, qual modo di vivere haveva ella tenuto , che l'havea resa tanto ama
bile appresso il Marito , che ci era seguito , perch' ella non haveva mai ne
cercato di sapere, ne d'impedire i piaceri amorosi d'Augusto (onde devono le
Principesse sforzarfydi non alienar da loro i Mariti con mostrarsi soverchia
mente gelose) nondimeno quando altri sospetta che le cose siano per passare
certi termini , far bene una Principessa pigliar resoLutione coraggiosa , e le
varsi dinanzi quel pericolo grande , & ignominioso , che una Moglie per una
federata donna debba, esser scacciata dal letto , privata di vita , habbia
vedersi una eterna concorrenza d'avanti gli occhi . La Signora Cleria Far
nese figliola d'Alessandro Cardinale Farnese , Signora la quale nostri tempi
stata di singolarissima bellezza , vecise con un pugnale una sua damigella , eh*
ella trov giaciersi con il Marito ; perci che h veduto all'et mia il Gran
Duca di Toscana Francesco Medici ridurre morire di disgusto d'animo,se
non d'altro,una Principessa delle maggiori d'Europa sua Moglie , madre di
molti suoi figlioli,e Sorella d'un Imperatore, per una giovine Venetiana ama
ta prima , c poi sposata da quel Principe ; come si vidde , che per questa Pop
pea amata da Nerone , scacci egli Ottavia figliola di Claudio Imperatore,
dalla quale haveva egli havuto l'Imperio .
Mox sitjpeum in eadem Poppea in Provincam Lusitaniam ,Jpecies
Legation sepofu'tt .
L'Infame resolutione , che hanno saputo far molti di concedere le Mogli
proprie Principi , ha cagionato diversi effetti ; perci che Ruigomez
de Silva, che diede la sua bellissima amata al R di Spagna Filippo I. fu cagio
ne di gran rovina l'estrema bellezza .
El Duca Francesco , che ho nominato di sopra fece vecidere come odioso
-concorrente il Marito di quella giovine Venetiana , ch'egli tanto amava
Nqtjtogliono i Principi cos' alcuna , che non sia tutta loro ; nelle loro deli. ti non ammettono concorrente ; e piacevoli possono chiamarsi quei Princi
pi, che rrandono in governi, e in carichi lontani i Mariti delle bellissime Mogli per godersele . E un mio Amico in Roma havendo una bellissima Moglie,
stette una notte in prigione per debito ; e gridando egli, come non era debi
tore d'alcuno fu la mattina rilasciato come carcerato per errore ; E l'infelice
non s'auvidde dell' inganno, che gli f ordito contro.
Et donec bellttm fuit , imer prafentesJplendidifiimus , Jpem adoptiotiisstatim
conceptam , acritts in dies rapiebat,faventibus plerifque Militum,
^
prona, in eum aula. Neron, vt fimilem .
PEr le cose , che succedettero poi Poppea , la quale non solo f tolta da
Nerone, nuvecis* ancora, se bene disgratiatamente f bisogno , che si fui.
? J
,
K
se alienato

74
Ofltvoaliom di Tn]am Ttncalm
fe aentd l'animo d'Ottone da Nerone , ai quale sendosi ribellato alia prima
occasione , che fe gli present , f conoscere ad ogni Principe quanto mai 6
consigliano all'hora, ch'essi danno carichi di fortefcze, e di Provincie mal so
disfatti . Ma ben vero , che Ottone subito seguita la crearione di Galba,
egli cominci spetare d'essere da lui adottato; ma cosa chiara, ch'egli heb
be sempre genio grande, e speranza dli aver un giorno ad ester Imperatore.
E Dione racconta, che scherzando un giorno Ottone con Nerone , li difl.
Io sar un giorno Imperatore ; al quale rispose Nerone ; Tu non arriverai mai
ad esser ne meno Console . E nel vero che Ottone in quei tempi tanto cor
rotti haveva maggiori qualit d'acquistarsi l'Imperio , che non hebbe Galba
per mantenerfeso,esseftdo liberale, splendido, e con i soldati affabile . Virt,
the appresso i soldati sono (come diremo suo luogo) potentissime.
Ne Vtb*no quidem militi confissi .
QVelli, Che si movono fare qualche impresa grande, e principiare eccel
so edisitio devono prima gettare i loro fondamenti saldi , e sicuri , che
fegghino sicuramente tutto quello , eh' altri opera . Ma Galba , che haveva
cominciato l'editino del suo Imperio senza niun fondamentxTnon meravi
glia, s'egli precipit presto , non havendo la macchina sua fondamento alcu
no ; perci che di Spagna non haveva egli condotto essrcito tale , che false
bastante per resistere a i nemici , che gli si fossero ribellati, e sollevati contro,
anzi li soldati Pretoriani , e l'altre Militie , che si trovavano in Roma nelle
quali egli doveva porre ogni cura , che fosse fondata la sua grandezza, boa si
cur di farsele affezionate di maniera tale, che si manteneva Imperatore con
tante picciole forze, che diede animo ad Ottone , e Vitellio di levarlo di Sta
to . Ignoranza , e trascuratezza di Galba indegna , e degna deli'infelice /ine,
che fecero quelli che lo consigliavano ; poich questi assicura/near/ doveatio attendere pi tosto, che ad altri guadagni leggieri . Gl'Imperatori, che
seguirono doppo, ancorch molti d'essi foner nella crude/r,e in ogni fotte
d'oscenit pi tosto mostri di natura , si mantennero nondimeno,solo perche
ton una prodigalit grandissima fi sapevano mantenere l'affemone de* foldtti
di Roma; E un Principe virtuoso non hebbe tanta maniera di per acquislari queir appoggio , che mantenne grandi nell' Imperio potesti di natura, comie furono Elio, Sutallo, CaracaUa,e altri mlti .
,

JUgfd remedium unicum rebatur , corniti* imperi/ transigi .

ANzi questa tesolutione di Galba affretto lai-ovina di lui , c di Fifone,


i perci che come diremo suo luogo , havendo Galba fatto sciocchissi
ma reiolutione d'eleggere un successore disarmato,senza auttorit,senza forze,
senza valore,f uh peso, che aggrvandolo, l'aiuto cadere pi toftojcheHeiakiiia atta risanare il raale/ehefi vedeva* nasoere . Ma il maggioredi nari

sopra il primo Libro de!s Historia, di Cornelio Tacito.


j
gli erroni fu che Galba non mai doveva venire tanca resolutione , s'egli
prima non haveva gi preparato l'Imperio Pilone col mezo dell' amici ti e
de Capitani degli efferati de soldati Pretoriani , e di tutti quelli ch'erano atti
mantenergli lo stato.e quello, che pi di qualsivoglia cosa importava, & era
ecessario doveva levar dal Mondo tutti quelli che havevano riavuto speran-f
za.che l'adotione cadesse nelle persoue loro , overo disarmarli, levargli dajla
Citt con i confini , acci il dolore di vedersi preporre altro soggetto, non gli
facesse precipitare in qualche seditiosa resolutione . Che il sagacissimo Au
gusto non prima dichiar Tiberio suo herede , ch'egli non havesse deliberate
le speranze di Germanico con farlo adottare da Tiberio, come detto habbiamo al suo luogo . E quello eh' import la quietezza della successione d'eflo
Tiberiojci che egli non havesse confinato il vero.e legittimo herede Agrip
pa Postumo nell'Isaia della Pianosa,& afine, che havessero legate le mani tut
ti quelli, che potevano sturbare la successione di Tiberio cosi grand' hered^t,lasci, e chiam Augusto suoi heredi doppo il sangue di Tiberio i primi Se
natori di Roma.
Tertio loco Primkres Civitatis affine , che aggiustassero fare hereditarip
non ridurre iu Rcpublica quell' Imperio, al quale potevano un giorno giun
gere anch' essi .
Vifonem Liciniantm aecerstri jabet,feupropria eletlione .
'i
:
QVando anco l'Imperio Romano fusse per molte centinaia d'anni stato
heredkario nella Casa di Galba nondimeno non gli sarebbe stato mai
dal Senato,>da soldati,e dai Popolo Romano permesso , ch'egli trasportando
tant' Imperio fuori del suo sangue havesse potuto darlo chi egli havesse vo
luto ; perci che i Popoli non portano mai quella reverenza, quellafedeh ad
un Principe nuovo che fanno ad uno, al sangue del quale per tanti anni hanno
obbedito . E con tutto , che il R di Francia Francesco primo volesse dar la
Borgogna all' Imperatore conforme quello,ch'egli g' haveva promeiso,
nondimeno i Popoli non vollero in questo obbedirlo ; l'auttorit de i R non
s'estende :n crearsi il successore , solo possono ingenerarlo, e darlo, quale ha
comandato la legge del sangue al pi proCsimo, perci, poniamo caso, che un
R di Francia mancasso senz' alcun herede del suo sangue , egli non potrebbe
eleggersi suo voto vn successore ; si che fusse da tutte i Francesi obbedito, ma
ci gli sarebbe necessario di fare col consenso di tutti i suoi Popoli , radunan
do li Stati; & la ragione ; perci che per fuggire le contese , che potrebbono
nascere per l'emulatione , che .nascerebbe tra i Baroni, e i gran Principi di
Francia con molta prudenza stato riserbato tanto negotio al consenso del
Popolo tutto;19>ndesi vede.che ne ai soldati,ne ad altri grandi dell' Imperato
re' piacendo simil elettione fatta pi tosto da Galba con passione d'amore
ircrso Pisone , che con zelo dell' utile flesso di Galba , non che delle quiete di
tutto il Topoo Romano , tm\ riusc l'adottione di Pisone di quella sodisfaK %
rione,

j6
Ofservationi di Trajano Boccalini
tione , che dovea ; le quali cose conosciute da Adriano , 8c da altri Imperatori
saggi.che raccontaremo suo luogo per pro veder se stessi d'heredi,& all' Im>erio Romano di iicuro Principe , facevano scielta d'vn soggetto armato di
cguito, d'eisercito, tenuto reputatissimo.il quale cercavano occasione di farsi
parente con dar loro in Spose le figliole ; tutto fine.che gli altri non si sde
gnassero d'obbedirlo , e di buona voglia sottoporfegli .
Sive , ut quidam crediderunt, L.tc one instante, cui apud Ruhellium
Ptantum exercita cum Visone amicitia .
L'Ambinone , la sete inestinguibile del comandare accieca gli huomini di
modo , che gli fa cadere in bruttissimi precipiti) . Lacone Prefetto del
Pretorio si sforzo, ch'arrivasse al Principato un giovine di poco valore, come
era Pisone,non essercitato alla guerra,non al governo dellePravincie.sperando,
eh' egli havesse non solo continuare nel medemo carico che haveva ma d'a
vanzarsi nell'auttorit sotto l'Imperatore portato da lui all'Imperio & il qua
le prima sua poca esperienza haverebbe havuto bisogno dell' opera di lui.per
i quali interessi venne poi conoscere ,. che la soma della grandezza rovinava
sotto un Principe,che non haverebbe havuto seguito da mtencri nello stato .
Maggior giuditio hebbero Piantina Moglie di Traiano, & Acreanto favorito
di lui, li quali, doppo la morte di Traiano operarono, che l'Imperio cadeise-in
mano d'Adriano.
.
,
E rendendo poi Dione la ragione di questo loro pensiero , dice, che ci sii,
perche conoscevano Adriano esperhnentatissimo nell' arte della Guerra , fa
moso tra soldati per le molte guerre,che haveva maneggiate,e per le celebri
vittorie , che haveva acquiftate,potente per gli esserciti, che haveva in cuta,e
per la Provincia della Soria,che haveva in governo;tutte cosc,che operarono,
che Adriano si mantenne instato , & impero molt' anni; ove l'imprudente, &
ambitioso consiglio di Lacone cagion tutti loro funestiilmo fine . La
qual ambinone di continuare nell' auttorit di comandare, e d'havere i Prin
cipi , come per imagini dipintela molte volte accieca i Cardinali ne Con
clavi , quando morsi da queste passoni hanno cercato la grandezza d'vn
Cardinale inetto , sotto il quale si credevano quando fusse stato creato Papa,
esser essi il loro Aio , li dispensatori del tutto,& haver essi sua balia gover
nare il Papato .
Sed callide, vt ignoiumfovefrat, ejr prester de Fifonesamareonsili*
epts fidem addiderat .
ARtifitio vsatiifimo nelle Corti , quando altri vuol aiutare uniggetto
lo scoprirsi , pu fargH pregiuditio; perci vsano mezi lontani, a i quali
fia difficilissima cos arrivar col giuditio quali principi) habbino . S' veduto
nelle Corti di Roma, ch Tbavere i Spagnoli mostrato troppo desiderio , trop^
pacato

[ofr* il primo Libro dell' Hijloria di Cornelio Tacito .


77
pa confidenza dell' essaltatione al Pontificato del Cardinal di Como , gli han
no fatto tanto danno , che il Sacro Collegio ha havuta sospetta la persona di
quel Cardinale, al quale ha nociuto.che gli amici suoi si siano mostrati troppo
ferventi verso lui . Di pi si da questo luogo , che colui, che vuol far grande
un soggetto , non si deve attaccare soggetti immeritevoli , ma che nella
grandezza di quel tale habbia per la meta luogo il favore, p per l'altra il me
rito, il quale stimato grandissimo, ancorch sia rrfc4iocreyquando colui, che
lo propone al Principe grato , & accetto ; Dico quelito, perche il Cardinal
Mont'alto dovendo esser gratificato da Clemente Vili, d'un Cardinale fatto
sua divotione propose il Conte Scotto si poco grato al Sommo Pontefice,
ch'egli se ne stomac .
E neh' vltima Sede Vacante gli Spagnoli s'hanno fatto danno grandissimo,
non h avendo havuto questa conlderatione , della quale io ragiono; perci
che potendo essi ottenere di veder fatto Papa un confidente loro , mentre si
sono mostrati col Cardinale Aldobrandino ostinati in non volere, che s'elegga
un pari ad unGardinaledi tanto seguito, l'hanno di modo disgustato, ch'egli
per non si vedere fare in faccia un Papa poco grato, adhen alla fattione Fran
cese, eleggendo per Sommo Pontefice il Cardinal di Firenze Leone X I. vo
lendo ogni soggetto grato per le sue qualit Galli , cio Cardinale amorevo
le loro, e del Cardinale Aldobrandino, de quali soggetti esso Signor Cardina
le Aldobrandino proponeva molti ; ma ha nociuto , e sempre nuocer Spa
gnoli in volere in tutte le loro attioni vsare una certa loro naturale violenza.
Fttltu, hab nuque morts antiqui , & dstimatione reca Seve ras, deterius
i
interpretantibui trifiior habebatur .
POiche altri da Popoli giudicato non con la bilancia giusta della vera
virt , ma secondo la qualit de' tempi, ne quali altri vive ; Onde molte
volte accade, ch' interpretata crudelt una Santa, e necessaria severit ; per
bisogna accomodare i costumi suoi quei tempi, che corrono, merc, che
quelli, che vogliono vivere con i costumi loro, ancorch buoni , e non sanno
piegarsi un poco, sono tenuti pi tosto ostinati, che virtuosi , e prudenti;
E devono solo questi tali fabricarsi un Mondo posta loro . I naviganti non
solo le vele, ma ben stesso ai venti, che soffiano mutano, e l'intentione, el viag
gio . N tempi corrotti gli huomini severi sono aborriti per crudeli ; ove
quando regno la virtr anco la crudelt e severit viene interpretata, e piglia
ta per santo rigore . Oltre che quelli , che aspirano ad un Principato per elettione devono mostrarsi pieni d'affabilit, d'allegrezza, di liberalit , e di tutte
quelle virtjle quali muovono i Popoli ad augurarsi un Principe

E*

7$' *

Offervatni di Trjafto Boccalini

Eapars morum eim , ^#0fttfpe&iorfelicit, adontanti placebat .


SOno tutte l'attioni della ScrenilTttia Republica di Veneti piene di grandiffima prudenza; perci che doppo la Morte del Duca loro Pafqual Cico
gna vedendo quei preftantiffimi Senatori , che con Kete acclamationi eradal
Popolo defiderato Duce Maria Grimani (rimarono molto buona cofa dargli
quella fodisfatione; nde l'elctTero con giubilo di tutta la Citt Duce .
Rimango meravigliato dell' oftinata mente di Galba inclinatiffimo in non
dar fodisfatione alcuna al Popolo ne alla Militia . Grand' auvantaggio ha
nel!' elcttionc colui, che gode l'aura Popolareda quale devono quelli che han*
rio auttorit d'eleggere un Principe in luogo di grandiffmo merito .
11 Cardinal di Carpi famofiflmo Prelato ne fuoi giorni effendo Decano ne!
Sacro Collegio de Cardinali hebbe alcune rifentite parole con i Cmervatoti della Citta di Roma ( fono quelli in luogo de' Confoli della Republica )
fonde il Popolo Romano ftava fdegnatiffimo contro di lui per la quale occafone i Cardinali dimifero la prattica di farlo Papa, effendo per altro merirevoliiTmo di quel grado . E ben vero , che un Principe,il quale fi trovi poco
amato da fuoi fudditi, far cfa perniciofiffima , fe fi dichiarer perfoccetore
foggotto che fij amato ftraordinariamentepoiche accelera la fua rovina.corae
fe l'acceler Antonio Caraclla, all'horach' eflendo egli odiatiffimo, s'adott
Aleflandro figliolo di Mammofa , che fu cagione della Morte d'eflb Antonio.
Doveva Galba non folo dar fodisfatione foldati in quello particolare ma
operare in ogni modo, con gli artifttij, c i donativi,che fufle la per/na di
Pifone.che voleva adortarfi;propofta dalle Militie,e dal fenato,e cofe.che l'haverebbono falvato dalle rovine, che gli fuccedettero pi.
Si te privaius, lege curiata, apud Pontifices,vt morisejl, adoptare, & WS
egregium erat, tunc, Pompetj , & Marci Crafit jobolcm in penate*
meos adfeifiere, & tibi inftgne Sulpicits, ac Lutati* decora,
abilitati tua adjeciffk^ .
S Vede , che le cofe di quefo Mondo tendono alla corruttione poco
poco infenfibilinente . L'Imperio vfeito dal fangue Regio di Nerone
dato ad un huomo fumato nobiliffimo, e per il primo dopp Nerone; e'tficc
Plutarco , che anco in Vitellio fu da quei , che lo eleflro confiderata anco la
fola Nobilt di lui; perci che quelli che fono pr'pofti comandare ad un Po
polo, devono havere qualit infigni,etali,che ogn'uno dda loro Vlontieti,
e li riconofeono per loro fuperiori . Ma poco poco di modo s'invili fi fat
ta elettione, che furono gridati , e veduti Imperatori huomini indigniffimi .
Maflmino nacque d'un Pecoraio . Galba con molta prudenza confider la
Nobilt in. Fifone, ma ella non f tale, che Ottone , e Vitellio gli voleffero ce
derei

sopra il primi libro dell' Hjkra di Cornelio Tacite .


79
$etei Et coi verissima, che in quello stato difficilmente si vedranno regna
le Tiranni , eh' habbino insigne nobilt ; poich potr bene un Barone folkvare un Regno, e porre il Principe in gravi travagli ; ma com' egli scopre l'in
tento suo dj voler egli farsi Tiranno , roviner tutta la fabricata macchiti
dalla sua Tirannide con vaiorc ; merc , che la Nobilt si sdegner, & havera
in horrore d'obbedire ad un suo eguale . S' questo ottimamente notato nel
le due grandissime ribellioni di Fiandra, e Francia ; perci che come il Prin
cipe d'ranges mpstr prima d'affettar dominio sopra la Fiandra, gli nessi suoi
pi intimi amici , e pi arrabbiati ribelli s'vnirono di nuovo con i SpagnoliEl Regno di Francia, che s'erano i Spagnoli imaginati di dare al giovine Duca
di Ghisa ritorn alla Casa di Valois, come prima i Baroni Francesi , e lo stesso
Duca d'Vmena s'aviddero, che gli conveniva humiliarsi al giovine suo Nipo
te . E quest' c vero , quando s'elegge persona disarmata come Fifone ; perci
che quando si viene all' elettione d'uno, eh' ha in poter suo efferati , e Provin
cie all'hora la forza molto pi assicura e chi elegge, e l'eletto, che non f la
sola Nobilt . Anzi per ordinario tanto s'havea in quei primi Senatori in
consideratione la Nobilt, che havendo gli efferciti, vivendo Filippo Impera
tore eletto per Imperatore un certo Macrino, e dolendosene Filippo in Sena
to, solo Decio assicur l'Imperatore , che non temesse di cos' alcuna ; poich
li mederai soldati accortisi della vilt del soggetto, che havevano eletto , l'haverebbono amazzato, come appunto segui . Ma in ogni caso quelli , eh' han
no l'auttorit d'eleggere , devono havere la nobilt altrui in luogo di molto
segnalato merito ; poscia che e molto pi honorato , riputato , e havuto in
somma .consideratione un Principe nato nobile, che vile .
E a i nostri giorni habbiamo veduto essere creati alcuni Sommi Pontefici,
che per essere huomini vili , e ignobili , fono-stati poco grati, & accetti al
Mondo .
N#xc me Dtarum.thominumque consensu ad Imperim vocatum.
QVesto solo voglio, che notiamo in questo luogo, che alcuni nostri Prin
cipi ancora doppo havere con modi vergognosi, crudeli ,& empij occu
pato un Regno,.cftn -haverne {cacciato i loroFtesl amici , e parenti , da quali
erano nelle loro tribulationi stati chiamati per ricever d essi aiuto, s'intitolorono per la gratia di Dio R di quel Regno havuto dalla fraude , & inganno ;
modo col quale burlano ( se pure di burla capace) Iddio , poco curando, an^sehernndo;gli huomini, iotitoJiindQjC coprendo con tale interpellatura la
Juaftfandi.
Et amerPatrU imfulit .
TjEUciquei Popoli i quali, hannoun Principe della loro natione , il quale
JL ama & grandezze io sjlstdore$.lc ma infUcilmi queili,che l'hanno
forastiero,

8o
Offervastoni d Traiano Boccalini
forastiero , e tale per termine di prudente governo obbligato distruggerla,
& abbassarlo per dominarlo sicuramente . Non ha dubbio alcuno , che l'amo
re della sua Patria nel cuor degli huomini cosi suiscerato ,che si pu parago
nare quello, che si porta figlioli; e per sempre duro contrasto hanno havuto i Principi odiosi aduna Nationc all'hora che i Popoli hanno combattuto
contro di lui per difender la Patria . Felicissimi sono sempre stati tenuti quel
li , i quali hanno havuto occasione di far segnalato benefitio alla Patria loro,
come fu Andrea Doria in Genova Immortaliffimo ; e nella memoria di tutto
il Mondo : di niuna cosa io pi mi meraviglio , che sia possibile , che si trovi
animo cosi fiero, cosi empio, che ardisca, egli cada in pensiero ad instanza di
gente barbara per qualsivoglia premio , macchinar contro una Patria libera,
come hanno fatto all'et mia alcuni Venetiani . Non fu mai pi doppo Ce
sare il Dittatore altro huomo , che mostrasse maggior ingratitudine verso la
Patria sua , che lasciasse doppo se memoria pi lugubre del Principe d'Oranges , il quale acciccato dalla pazza ambinone , gli arrec mali eterni . Da
niun altra cosa pi ci sentiamo trafitti noi altri Vassalli, che dalla Sede Aposto
lica , clie dal veder , che l'elettione del nostro Principe Sommo Pontefice in
gran parte dipende (humanamente parlando) da gente forastiera poco atittionata, e forse nemica dello Stato Ecclesiastico, e la quale non ha per suo fine
in quella tanto Santa elettione d'eleggere il pi meritevole. Adunque prima
d tutte l'altre cose si deve da ogni honorato Cittadino h avere in consideratione Pvtile , l'honore della Patria , e da quei pi particolarmente quali Dio
grandissimo ha fatto gratia di nascer liberi .
Vt Principatum, de quo maiores arms ceriabant, bello adeptus .
FRa Cesare,e Pompeo, tra Augusto, e Marc'Antonio f combutturo /'impe
rio Romanojpoi si fece hereditario, e quietamente pass per lo sptio forse
di cent' anni nel sangue de Claudij,e de Giulij,come habbiamo dettoi E Galba
non s come dica d'haverselo acquistato con l'Armi , s'egli, non lo combatte
con alcuno .
Exemplum Divi Augusti , quiforor filium Marcellum, dn generum
Agrippam^rnox Nepotesfttos, postremo Tiberium Neronem
privignum , in proximoJibifastigio collocava .
L'Eslempio dell' adottioni , e dichiarationi degli hcredi fatte da Augusto,
non quadra con quest' adottione fatta da Galba, quelle riebbero tutte le
qualit di prudenza, che si possono mai desiderare ; e qui non ne fu ne pure
una ; perci che egli sempre lasci come obliqua la legge di natura , lo stato
della figliola la quale marit con quelli ch'egli si dichiarava Heredi . La die
de primieramente Marco Marcello , poi ad Agrjppa.e ultimamente Tibe
rio , il quale havendo altra Moglie , volle , che la ripudiasse . Nel primo Ma
trimonio

sopra il primo Libro delt Uijloria di Cornelio Tacito .


%r
rrimonio diedi egli intiera sodisfatione al sangue suo unendo un figliolo d'vna
sua sorella Marco Marcello con la sua figliola Giulia . Poi accapp Marc'Agrippa bomm MiluU,vittori<& ficium huomo che haVeva maneggiate le guer
re importantissime , che hebbe Augusto nell* acquistarsi l'Imperio , soggetto
insigne per la sua virt valore , e tanto pi degno di comandare quellMmperio,essendo divenuto genero d'Augustojper'le quali qualit avanzando egli,
ogni Senatore,e ministro dell' Imperio Romano, non vedeva Augusto,chi russe
stato sufficiente opporseli.Poi morto Marco Agrippa,egli appoggi la speranza
dell' heredit, suoi Nepoti figlioli di Giulia sua figliola, ci Caio,e Lucio;
E questi essendo mancati Tiberio pure suo geuero, il quale Tiberio ancor
egli era molto stimato , perhaver mostrato valore nelle guerre , eh' haveva
maneggiato , & era insigne talmente in queir Imperio , che ogn'uno l'obbed
di buona voglia . Ma Pisone huomo inesperto nella Militia , che non mai
haveva havuti carichi ne comando de soldati , ch'era stato per molti anni in
un Confino,qual parte haveva, eh' havesse dovuto muover Galba ad essaltarlo
sopra tanta,Nohjlta,sopra tanti offitiali, che comandavano agli esserciti.e alle
Provincie ? Fu la dichiaratone dell' herede in Augusto fatta molte volte
( secondo, che mancorono ) piena d'interesse di stato, e d'aftettione di sangue .
Ma-in Galba solo l vidde tenerezza di cuore senza fondamento Reale, che gli
arrecasse utile , e reputatone ; Onde alcuni , eh' hebbero Galba per liccutioso
nell' amore de fanciulli , giudicavano che Pisone fusse stato gi amato da lui te
neramente per la molta bellezza di lui negli anni suoi giovenili .
Sed Aygitjlus in domo fuccejforem quafivit ; egojn Republica .
ANzi Augusto cerc pi tosto all'Imperio certo successore , che al sangue
suo ; perci che trovandosi alla sua Morte Agrippa Postumo suo Nepote,
nondimeno perche lo punse pi l'interesse di lasciare suo successore uno , eh'
havesse saputo governare quell' Imperio, che la carit del sangue prepose il fi
gliastro al Nepote ; ma perche cqu niun altra pi saggia clettione si proved
all'Imperio di successore, che con datglijelo del suo sangue, egli sempre auverti,che colui, che fusse congiunto lui di saligne, fusse dichiarato alla successio
ne ; ne mai fece la sciocca resolutione di Galba d'eleggersi uno straniero; ri.
solutione, che cagion tanti disordini, e tante seditioni, poich si vidde, ch'era
lecito ad ogni privato aspirare quell' Imperio , al quale essendo stato prima
veduto hereditario in un sangue per tanti Anni , nessuno, pochi v'aspiraro
no . Ma Galba con poco fondamento dice d'haver havuto pensiero di prove
der alla Republica pi tosto, che al suo sangue di successore ; poich ne all'uno,
ne all'altro providde ; ove Augusto fece e l!uno , e l'altro, chiamando alla suc
cessione sua huomini lui congiunti di sangue, e atti al governo d'Imperio co
si grande cosa, che f imitata da Costante Imperatore , il quale s'elesse per suo
successore, e compagno nell' Imperio Giuliano , al quale diede una sua figliola
per Moglie ; cosa, che fecero poi molti altri Imperatori, e con fondamento di
L
gran-

fra,
Offcrv&thn d Tra'jano Bocxltm
grand tssflfia prudenza ; perci cbe se l'eletrione cerca il solp valore.,, la soia
virt,& ilmigliore , non e possibile accampare soggetto tale eh' altri non si sti
mino migliori di colui,th' stato eletto;- Onde si f lecito ad ogn'uno apirare
all' I'nperio con tradimenti , rivolutioni , e Guerre Civili . Mase il successo
re si cava dalla Casa del Principe , dal suo sangue , e se si f elettione del pi
prossimo, gi l'eletto ha una qualit, la quale non essendo agli altri commune,
f eh' ogn' uno si riduce ad obbedirlo volonticri . Replico quello , che n
detto altrove , che tutto questo habbiamo detto, si vede fatto, & insegnato
noi da Dio grandissimo , il quale nella ben Ordinata Monarchia dell' Api vo
lendo , che sia Eterna pace, ha dato il Principe non gi eletto dall' Api il mi
gliore, e di msggior valore,ma di sangue Reale insigne, e da tutti conosciuto
dal corpo maggiore di quello de' sudditi , i quali non mai si metterebbono ad
obbedire ad un Ape che non havesse il corpo cosi grande , e per che non
luffe nato dal sangue di quel,Principe ; perci che i Principi sono fatti da Dio,
ne si possono far dagli huomini ; che il voler proveder di Principe buono , e
degno di comandare in un stato hereditario; e perci voler levare la successio
ne del sangue Reale cosa contro i precetti di Dio mostrati nella Monarchia
dell' Api e per sono pensieri sediriosi , ritrovati per rovinare gli stati sotto co
lore di santi pretesti;come ho detto,che volevano fare li sagacissimi Spagnoli,
quando mostrando nella Casa d'altri di voler essercitare quella santit , che
nonadoprano nella propria , volevano escludere dalla successione del Regno
di Francia il R di Navarra legitimo herede , con pretesto di voler un R Cattolico.quasi che uno, che fosse stato unto il tempo della sua vita il pi ostinato
Hebreo del Mondo, quando fosse arrivato ad esser R di Francia, non fosse di
ventato Cattolico per goder in un tempo medemo il Regna del Cielo , e cos
gran Regno della Terra .
Colui dunque , che provede di successore alla sua Casa lo provede allo sta
to, non potendosi dare Principe alcuno Migliore ad un Regno, che nato del
sangue Reale,per indegno,che ne sia;ove Galba,che volle cercare i meriti.nosl
providde se,ne alla sua Casa,ne all' Imperio di buon successore, Anzi egli con
cosi , scandalose attione f cagione di tanti maliche seguirono a lui, & all' Im
perio per tante centinaia d'anni ; poich doveva in ogni modo forzarsi di re
un altra volta l'Imperio hereditario; vedendosi,che i Regni di Pollonia,c l'Im
perio ancorch elettrici , non dimeno per la quiete,e sodisfattone de Popolisi
lasciano passare agli heredi loro .
Non quia yrofwqttos .
TAnto maggiore biasimo merita dunque quest' attione d Galba ; pokhe
havendo commodit di lasciare l'Imperio ad uno del suo sngue con spe
ranza di maggior fodisfatione publica, e commodo privato; egli s'immerse in
tanti mali, facendo scielta d'vn giovine, il quale haverebbe havuto molti; die
haverebbono stimati indignit d'obbedirlo , Adunque cosi grande la pre
rogativa

sopra il primo Libro desi1 Annali d Cornelio Tacito .


8j
rogativi d'estr nato del sangue Reale , che questa sola serve invece di grand*
eflrcitcse s' veduto,che tutti quei privati,che con qualche arte fono arriva
it al- Principato, mai si fono stati di regnare felicemente", finche non hanno me
stato il sangue Reale con il Loro , con il quale appoggio hanno poi trasmclla
l'Imperio agli heredi loro; & essi hanno con pace,e quiete grandissima regnato
molti anni . Grandissimo negotk* hehbe Va Regina d'Inghilterra nel dichia
rarsi un herede;perci che ella corse pericolo da Baroni del Regno,chela vio
lentarono far tale dichiaratione , ta quai era di molto pericolo lui per hi
mala sodisfattone , che n'haverebbono havuto gli esclusi . Et eleggere uno
cosi insigne , e di cosi alta virt , che tanti Signori Inglesi gli riavessero obbe
dito ; era negotio di nostra difficolta . Ondesendo venuta tnalmente all'atto
della diehiaratione,s'elesse il pi prossimo parente, ch'ella havesse ancorch di
natione nemica all' Inglese , e sii il R di Scotia figliolo d'vna terza Nepote
d'Henrico VIII. suo Padre , e quella sagacissima Regina non stim cosa pi
sicura per la quiete di quel Regno, che dare agi' Inglesi un R di sangue Reale,
perci cheHenrico Vili, marit una sorella su3 Giacomo IV. R d'In
ghilterra , e da quali nacque Giacomo III. Costui lasci Maria Regina di
Scotia , e di Francia della quale e da Kenrico Stuardo nacque il R presente
d'Inghilterra e di Scotia, e da quello che n' seguito s' veduto* eh' stato prudentisfimo il consiglio di quella Regina ; poich i Baroni hanno obbedito al
R dato loro con quiete universale ; ove radottione di Galba non f ne se
guita da soldati , ne distesa dal Senato , ma hebbe fine infelicissimo . E Costan
tino Duca Imperatore di Costantinopoli riavendo havuto , mentre era priva
tola Eudossa sua Moglie due figli, Michele, e Andronico,e Costantino mentre
egli f Imperatore , e la sua Mogli f nominata Augusta stim cosa pi sicura
prevenir l'ordine della natura nella successione per assicurare la .successione
medema lasciando l'Imperio al figliolo Costantino , che g' era nato , mentre
era egli Imperatore .
Aut foos belli non habeam.
AVgusto Principe prudentisfimo la resolutione del quale doveva seguire
Galba all'hora , che gli manc Marcello , trovandosi una sola figliola
Giulia, la quale dovea maritare, non trov soggetto pi sicuro chi maritar
la, che Marco Agrippa ; Bemm Militi* , Vi&oris ficittm , ancorch ignobile;
Ove con pessima resolutione Galba guard solo la Nobilt in Pisone , la quale
apport all'uno, & all'altro di loro pochissimo benefitio . Doveva Galba con
interessata resolutione eleggere un pari di Vespasiano , & il pi stimato Capi
tano armato, che havesse tutto l'Imperio Romano , & il quale havesso seguito
d'Amici in Roma , havesse un essercito in mano , e Provincia in governo .
Nerva con queste confiderationi s' adott Marco Volpio Traiano , il quale si
trovava al governo desta Germania , e riusc di tanta dignit, che niuno si
mosse coatro di lui . Ma Ottone havendo egli ancora fatto il moderno erroL 2
re ad

g4
Osservaiioni di Traino Boccultiti
re ad ambire l'Imperio essendo disarmato,e solo, riavendo il seguito de' soldati
Pretoriani , f forzato cedere l'Imperio Vitellio , ancorch inettissimo , ma
solo meglio armato di lui . E Gratiano nomin suo compagno neU' Imperio
Teodosio, che poco prima haveva havuto una Vittoria contro di luiSed neqtte ipfe Imperium Ambinone accsit .
G Alba senza dubbio non mostr mai ne segno alcuno, ne ambinone d'af
fettare l'Imperio ; ma poich da Vindice, da Ninfidio,e da altri Capitani
gli f osserto, si trov in necesst d'accettarlo, come suo luogo riabbiamo
lungo discorso . Che anco Virginio Rufo dovea accettarlo ; poi che si;prova
anche da chi rifiuta quest' Imperii la medema crudelt del Principe, come ap
punto se s'accettassero . Ambitioso colui , che desidera , e s'affatica d'otte
nere quel grado, ch'egli non pu per qualche suo difetto, e v'adopra mezi il
leciti; Seditioso colui , che desidera arrivare ad un Regno hereditario, che
tale f il Duca di Ghisa non ambitioso ; mail desiderare un grado proportionato se, & assettarlo con mezi leciti , ancorch s'ecceda pi tosto desiderio
di gloria , e segno d'animo grande , c per lo contrario indino di molta vilt
chi non ajuta i meriti con l'Arti , e i mezi leciti . Il desiderare l'Imperio vi
vente Nerone era.sedinone , desiderio di gloria; poich f fatto elettivo ; Dia
come habbiamo detto Galba f violentato ad accettarlo.
Mi judicij mei documentumJnt, non mea tantum necefttudines, q/tJf
/ibi poJlpofui,sed & tu*.
VUol dir Galba . Il pi chiaro segno, eh' io non h ambito l'Imperio per
vana gloria di grandezze , sia questo , ch'io non curando di lasciarlo ad
alcuno del mio sangue ; ho fatto scielta di te. Qui dobbiamo notare , che
certe dimostrationi , che fon contro la ben ordinata carit e che fon lontane
da quelle, che fanno ordinariamente tutti gli huomini, non sono punto loda
te da quegl' huomini, che sanno, eh' altri pu non dispiacere Dio ad essalrate
il suo sangue, come vuole ogni dovere . Perci che Adriano Papa V I. il qua
le rimand il suo Nepote in Fiandra , havendogli fatto donare venticinque
fcudi per il viaggio, f ridicolo al Mondo ; e dove alcuni Pontefici si sono sti
mati con anioni si stravaganti acquistar opinione di Santi huomini senza pas
sione, sono stati tenuti incapaci di quella grandezza ; poich non hanno sapu
to adoprarla, come hanno saputo fare altri saggi Pontefici in honore di Dio,
e grandezza della sua propria famiglia ; E li costumi, e l'elettioni degli huo
mini, che sono straordinari), e singolari, sono pi tosto interpretati bestialit,
& inettie, che santit . Perci che havendo risaputo Pio V. che Paolo Ghislerio suo Nepote vsciva la notte da Palazzo, & attendeva alle lascivie, Io priv
della sua gratia, e lo lasci si povero, che f forzato quel Signore mendicare #
vivere dagli Spagnoli, pigliando da essi quel miserabil soldo,chc st. da folcii
ove

/pra il primo Libro dell' Hijloria di Cornelio Tmio .


8j
ove Clemente VII. Paolo III. & altri Sommi Pontefici hanno con molto
senno ridotte le Case loro quella grandezza , che fi vede hora ; perci che
almeno per questa cagione doverebbe ogni Pontefice far grande gli suoi, ac
ci rimanga memoria nella sua Casa di quel Pontificato ; Et oltre di ci il Col
legio de' Cardinali ama erse il Sommo Pontefice essaltiun suo Nepote al Car
dinalato, e che li dia il carico di tutto il Pontificato, al quale essi Cardinali per
nobilissimi, che siano, s'humiltano al chieder le gratie & hanno sdegno , che si
proponghi al governo altro Cardinale eletto per meritevolissimo che sia.
Perci che nella reatione di Papa Sisto V. havendo quel Pontefice proposto
tutti li negotij il Cardinale Alessandrino, il Cardinal Farnese, & altri princi
pali Cardinali della Corte fecero istanza grandissima , che quanto prima il
Sommo Pontefice dovesse promovere al Cardinalato il suo Nepote ancorch
giovine ; perche non volevano andar per le mani del Cardinal Alessandrino,
il che fece il Sommo Pontefice con molta sodisfatione di tutti . Cosi Galba
haverebbe havuto maggior prudenza in lasciar vno del suo sangue , il quale
appresso il Senato, i soldati, e tutto il Popolo Romano sarebbe stato di mag
gior veneratione .
Ejl fibijraterpari nobilitate , nata major, dignus hacfortuna, nifi th
potior e([es .
HA questo privilegio l'elettione di scieglier , di molti fratelli il migliore,
pregiudicando all'et ; ma in un stato hereditario non pu il Principe
senza suo grave pericolo preporre al maggiore niun suo fratello; perci che
oltre il pessimo essempio, che s'introduce in quello stato , per H quale si cagio
nano dissensioni, & insidie tra fratelli, i primogeniti si propongono in tal disperatione , che incrudeliscono non pure contro il fratello , ma contro il suo
Padre stesso.
Cosdroe R di Persia haveva molti figlioli, e rifiutando il maggiore'chiamato Siroe, volle dare il Regno ad un altro di minor et, chiamato Merdaro .
Siroe veduto questo torto, che voleva fargli suo Padre, e messolo incatena gli
present Merdaro , cui havea disegnato di lasciar il Regno insieme con tut
ti gli altri figlioli, i quali havendo alla presenza del Padre fatti ammazzare, le
v anco la vita lui ; merc, che non devono gli huomini cercar di torre ad
altri quei privilegi), che si sono ricevuti da Dio .
Ea Mas tua, qua cupiditates adolescenti* jam effugerit ; ea vita, in qua
mini prxteritum excufandurn bobeas .
LA Monarchia hereditaria ha quest'imperfettione,che alcuna volta capita
in mano de' fanciulli, e di donne, e di giovani sfrenati, i quali cagionano
la rovina degli Stati; ma l'elettione schiva tutti questi scogli, quando pero gli
Elettori, non habbiano interesse grande,come hanno i Cardinali o*' Conclavi
L g
d'amar

o(servatici M Trajan Receduti


d'amar la debile vecchiaia , havendo quelli sino eletti soggetti di cos grave
et, che sono sopraviisuti pochi giorni all' elettione taro ; & nel vero rara, e
(ingoiar grafia de' Popoli haver un Principe,che nel fior della giovent oflervi costumi gravi, e mansueti .

Fortunam xdhuc tantum adverfam tttlijli i fecanda res acrioribtu


Jlimul animas explorant ; quia miseria tolerantur,
felicitate corrumpimur .
QVei, che da bassa fortuna saliscono al Principato, & ad altra dignit gran
de ,egli si vede che molto maggior virt hanno mostrato nella bassa, che
nella granfortuna loro ; & la cagione questa , che per appunto dice Tacito;
che miseria toierantur , felicitate corrumpmtur ; perci che ad acquistar una
grandezza altri adopra la virt, & il valore , & usa ogni forza per apprenderla;
ma acquistato; che habbi altri il suo intento , pare, che quelle non siano pi di
bisogno,ma che non rimanghi altro,che goderle; Cosi come ottenuta la vittoria,altri f poco conto dell'Armi; E dice Zonara, che Basilio f ottimo Impe
ratore in Costantinopoli, mentre egli hebbe travagli, e nemici,che l'afflissero;
madoppo eh' gl'hebbero superati s'insuperbi di modo per le virtorie > e nella
pace ; cosi si cangi,che divenne sceleratissimo . E non ha dubbio alcuno, che
tra la Cittadinanza , e la Nobilt gran disuguaglianza ; perci che li ricchi
Nobili si danno all'otio , e ad ogni lascivia , e solo tra i Cittadini si trovano le
lettere , gli studi) , e le buone virtssa bisogno,ch> adopri uno per non lasciarli
corromper dalle felicit , che per non cadere in disperatione , & in vilt d'a
nimo nelle cose averse. Si doleva Clemente Vili, dell' infelice riuscita,
che havevano fatto alcuni , quali conoscendo egli di santissimi costumi gli Jiaveva creati Vescovi;perche s'erano poi dati all' avaritia, & alle libidini, mara
vigliandosi , che le felicit ha vesser potuto corrompere gli animi di quei Pre
lati, eh' havevano mostrato tanta virt nella bassa loro fortuna- Et ho senti
to raccontare d'vn Cardinale laboriosissimo , che come fu creato Pontefice
Massimo , si diede all'otio , non udendosi altro da lui;che godiamei questo
Papato .
Fidem , libertotem, amicitiam, precipua humani animi bona , tu
quidem adem constantia retinebis .
PRimieramente Galba ragiona di quella fede , che si deve mantenere tra
gli huomini , non di quella , che noi diciamo Religione. Hora mentre
egli ammonisce Pisone.che divenendo Principe con la medema costanza deb
ba ritener la fede verso gli<huomini,la libert , e l'amicitia , comeberri princi
pali dell' animo nostro che-usava privato ; Non s capire , cometa consigli
bene ; perci che il mantenere ostinatamente la fede ad un privato sempre
virt,e sempre utile,od honore, come l'esser libero d'aifcno, l'osservar l*am>
cia,

sopra il ptim Libro JeJt Hifora & Ctrntiio Tacito .


87
cira,tutte virt d'huomo privato,ma con diversa ragione caminarto i Principi
l'interesse grandissimo , de quali gli sforza ad esser liberi da queste virt, e solo
misurano le cose col nudo interesse 3 il quale ricerca perpetua fimulatione, e
misura gli animi con l'vtile ; Onde si vede,che essi non si legano con legame
alcuno, ne con parentadi fuorch con quello dell' interesse; Et il Principe.che
vuole usare virt da Privato , e tenuto scemo di cervello ; Et il privato , che
vuol vivere con la virt del Principe, tenuto fraudolente .
Adunque meglio faceva Galba , se diceva ; Fin ad hora ti sei mostrato agli
huomini d'animo fedele , libero , e costante ncll' amicitie ; hora ti f bisogno
vivere altramente . Poi che si s , che i Principi vi dominationis convdlmuury
dice Tacito , da queste virt da privato; ma devono misurare ogni cosa col suo
proprio interesse . Li "Venetiani si collegorono prima con Ludovico Moro
per salvargli lo staro ; poi contro lui si collegorono con i Francesi; poi contro
i Francesi per scacciarli; Ove s'havessero mostrato una perpetua amicitia con
vn Principe , sarebbono stati stimati imprudenti , e la maggior virt d'vn Prin-*
cipe la cupezza dell' animo , della quale con tanta gloria si pareggiava Ti*
berio .
Jrrumpet aduiatio , blanditia peftmum veri effettui venenum-,
sua cuique utilitav .
INfelicc quel Principe , il quale non essendo per se stesso atto governare i
suoi Popoli , e forzato di gettarsi nelle braccia de' suoi Ministri , i quali non
accorgendosene esso,attendono agi' interessi propri) ; perci che si pu quel
Principe stimare d'esser capitato nelle mani degli assassini ; perche come il
Servidore , Ministro del Principe ha solo la mira agl'interessi propri) gli
acerbissimo nemico del suo Principe . Ma niun altro Principe prova sopra
questo particolare maggiori tradimenti del Sommo Pontefice , il quale rare
volte accade , ch'egli si serve ne i negotij gravi di Cardinale alcuno , ch'egli
non sia da quello venduto ; il che ancora accade de' semplici Prelati , i quali
vedendo la mostruosa potenza de' Spagnoli in quella Corte , e come non
possibile arrivare a' dignit alcuna senza il vento favorevole di loro ; ogni
uno gli spiega le vele de' secreti del Principe suo ; ogn' uno si f ministro loro
conto di speranze , che ne ricevono . Cosi ne negotij del Pontificato di
Gregorio X 1 1 1 . essi per introdurre la lega santa di Francia , hebbero il Car
dinale di Como secretario del Sommo Pontefice favorevolissimo . Cosi sotto
Srsto scopri loro tutti i secreti di quel Poutificato il Vescovo di Bertinoro;
dove Clemente Vili, non volle altro Secretario , che ilNepote , e questo
altri, che due giovini da lui allevati, tra quali f Diacono Senerio fedelissimo
verso il suo Signore talmente insieme col Valenti>che ambidue per premio futono fatti Cardinali .
Etiam

88

Ofservastoni di Traiano Boccalini

Etiam ego , actu Jmplicijswtos inter nos hodie loquimur . Cateri


libentit cum fortuna nojlfa , quam nobifeum .
*

*
....
MI pace di poter risolutamente dire , cK*i&>lto tti (incero l'amore,
ch Principe porta al suo Ministro , di qnnocr^ il Miniar sporta
lui ; poicro fl ministro sempre fi pu dire, ch'ama la fortunata grandezza del
suo Principe ; Onde come prima altri s'auvidde fi il Principe Tpr cdere,
viene abbandonato da quelli, i quali stimava suoi # cari ; HDcadi.Giioi,
che s il pi obbligato Signore , che havesse il R nclia ! rncia ; poich gli
havea conceduta la sorella della Regina per Moglie "ifda Primi Trmcipi della
Francia desiderata ; Nondimeno quando egli vidde il Duca di Ghisahaver se
guito di tanta Nobilt, e cosi grand' aiuti dal R di Spagna , credendosi,%!tejl
R non haverebbe potuto fargli resistenza , egli l'abbandon , come hanno
detto alcuni, di maniera tale , non molto senza proposito hanno alcuni raslbmigliato i Secretarij de Principi quelle Donne dishoneste , le quali vedendo
un giovine denaroso si mostrano di lui innamorate , per poter meglio pelarlo,
il quale scacciono poi, che veggono , che non ha pi denari .
Namfuadere Principi quod oporteat, multi laboris .
GRandissima confidenza, gran giuditio f bisogno, ch'habbia colui, che si
vuol porre al cimento di consigliare, ammonire , e con destrezza ripren
dere l'attioni d'un Principe ; E virt questa , che non si trova nel Ministro , se
prima non si scopre nel Principe la virt maggiore d'amore d'esser ben consi
gliato ammonito, & anco ripreso . Felicissimo quel Principe , che si tmpore
del suo Ministro , quando viene consigliato; perche gli da cuore di scoprire
tutto l'animo suo . E ha del divino colui, che sa comandare, e punire, ma non
parlar liberamente , e non medicar la piaga dell'imprudenza, inavertenza .
del Principe . Deve dunque esser ammonito di modo, che si vegga, e si seuxv
pra la devotione, la fede e sopratutto la molta reverenza di lui anco in quell'
atto affine di non esser tenuto superbo , & ambitioso, con i qimli viti) egli in
vilisce il suo consiglio, e la sua animonitione .
''
^
Assentano erga Principem quemcumque,ftne ajfftuperagitur .

ANzi Dominano ancorch amasse d'esser adulato, nondimeno contro i


medesimi adulatori faceva spesse volte gagliardissimi risentimenti ; per
ci che anco Padulatione che non s'ha scoperto per viro ha bisogno d'akretanta destrezza, quanto l'esser libero, senza venire in opinione di iuperbo . E
stimi ogni Principe , che i suoi offitiali tutti s'accomoderanno al genio di lui ;
perci che s'egli far conosciuto d'amare la libert ne' Ministri suoi, egli havera tali ; se gli piacer l'adulatione, non gliene mancheranno . Poich l'Impe
rio di

fpr* il frimo Libro de/s Historia di Cornelio Tacito .


89
rio di Commodo bench fusseripieno d'ogni brutta lascivia , d'ogni avariti**
d'ogni crudelt ; nondimeno il Senato per far cosa grata al suo Principe, che
lo desiderava, pass tanto inanzi con l'adulatione, che fece decreto, che tut
to il tempo-, ne^uar^MXeste imperito esso Commodo , fusse piena bocca
detto il Secjjd'oro Aj^jlpyV ' r
Si mmcnfumlmftr'i] torjki:stare>, a librari fine Retiore pojset , dignweram,
V^V jttfO-^ $f*f tejpblica inciperet .
"T TUo? dir Tacito> Sraudfr immenso Imperio Romano potesse mantenersi
V senza essef'goVrnalj|MUn solo Monarca; veramente in me concorrono
di certe qualit* che mun altro meglio di me potrebbe rimettere la libert
dellaj^mjjjfeRepublica in piedi . Ma quali sono queste qualit . lo primie
ramente nonno figlioli, la carit de' quali mi sforzasse amare pi la grandezza
della mia dasa, che il benefitio della mia Patria ; di maniera tale , eh' io potrei
spendere il rimanente della mia vita solo in ordinare di nuovo la Republica , e
nella restitutione della libert per fine, che la mia Patria grata poi verso i miei
parenti, e tutto il mio sngue havesse la mia memoria in quella consideratione
d'honore, eh' ha Decio Bruto institutore della libert Romana , e per il mio
sangue havesse quei primi Magistrati, che merita tanto mio benefitio ; oltre di
questo concorre ancora , eh' io sono tanto inanzi con gli anni , di modo che
non m'ha da vincere la dolcezza del regnare per pochissimi giorni ; si che io
posponghi quella il bene de' miei Cittadini , & habbi preporre ad essa un
eterna Memoria del mio nome grato alla Patria ; oltre di ci essendo mancato
il sangue de' Tiranni, che sin hora ha regnato, & io ho di nuovo commoda oc
casione di dar di nuovo la libert al Popolo Romano ; poich il maggior osta
colo , ch'hanno havuto quelli, che si sono sforzati rimetterla in piedi, stato
l'oppositione , che hanno havuta dal sangue d'essi Tiranni ; poich Bruto, e
Cassio furono superati da Augusto Nepote di Cesare , e doppo Caligola i solda'ri , i quaji amano per g' interessi loro pi il Dominio d'un solo, che della
.Republica vollero Claudio ; ma hora , che per beneficio di Dio non vive alcunQ*U quelsacfgae^he habbia seguito di soldati affezionati all'Imperatore,
qual aiglior occafipe;si pu rappresentare di rimetter in piedi la libert?
perci che io nndub.ito punto , che il Senato havendo ricevuto tanto bene
fitio da me, non 'hb^. per questo breve tempo di vita , che m'avanza te
nere per \\ primo , e nel medemo* conto, come se io sussi Principe assoluto ; E
poi che non ho figlioli,& eleggo te (pio per i meriti tuoi, e per l'amore , che ti
. porto Pisone, stimo molto meglio far in te fare questo benefitio alla mia Pa
tria ; oltre che vi sarmaggior mia sicurez/a. Questi dovevano essere i pen
sieri di Galba * e per qtleste ragioni, dicagli, ch'egli era degno, dal quale ri
conoscesse di nuovo la libert il Popolo Rfluna.io ; ma egli conobbe , ch'era
impossibile il farlo per le ragioni, che diremo hora.
r 'w't ,
t.
fli
Nane
' \

f"-.

po

Ojservatteni di Trajatfff Boccalini

Nane eo neeeptats jampridem ventura ej, vt nec measeneBus consenta


plus Populo Romanfi pofiit, quam bonum fuccejforenty nec tu*
plus juventa quam bonum Principem .
COn molta ragione fi meravigliono gli huomini, considerando , che il Po
polo Romano pot scacciare di Stato il loro R, che v'havevano per pi
di 240. Anni regnato , che non havesse il medemo animo , la medema fona
di scacciare i Tiranni doppo la Morte di Cesare , auvenga , che non havesse
durato egli nelle Tirannidi per pi tempo , che di cinque Anni , e se bene riab
biamo detto di sopra , che di ci in parte ne hi la cagione , che Augusto del
sangue di Cesare sostent la Tirannide, nondimeno anco doppo la scacciata
de' Tarquinij , vissero essi R in molto fiume di sangue , e tanto maggior c la
me raviglia, quanto , che doppo la morte di Cesare il Popolo Romano era non
solo pi numeroso , e potente ; mahavendo molt'auttorit nella Republica,
e molta parte ne Magistrati dovea ancora havere pi cara la libert , e per
si doveva movere con pi ardire riacquistarla .
Aggiungi queste cose , che quando con tanta resolutione si mossero con
tro i Tarquinij , fu solo per la speranza, che havevano di riacquistare la liberf non ancora provata ; ma doppo quella di Cesare per riacquistare la perdu
ta , e la dolcezza della quale havevano goduta per pi di 500. anni . Ma po
tr forse dire alcuno , che doppo la Morte di Cesare ancor viveva la sua tattione,conla quale egli haveva soggiogata la libert, & erano in piedi gli eilerciti armati, che lo fecero Tiranno, i quali accostatici ad Ottaviano lo fecero
succedere alla Tirannide Cesare . Oltre che le fattioni crudeli , eh'eranno
tra Cittadini princirjali,afflissero di modo la Repubhca,ch'ella non pot^cadata che fu, risorger pi; poscia che anche il Senato fu corrotto con il Popolo da
Pompeo da Cesare , e prima da Mario , e Siila, i quali nelle fmiom, & imprese
grandi , & acquisti di tanti regni , alle Republica acquistorono credito nella
Citt,e ricchezza, tirando se la volont del Popolo, de' soldati,e de' Senato
ri, i quali adherendo publicamente alle fattioni, rovinoron quella grandidia Republica , sperando i grandi della Republica ricevere molto maggiore
etile da un Principe solo , che dal Senato , e dal favore del Popolo, oltre che il
Popolo , acci non havesse disgusto alcun da Cesare , f ben trattato da lui;
Onde non si vidde attione alcuna,che gli facesse aborrire il dominio d'vn solo;
ma sotto i Principati di Tiberio , di C aio , di Claudio e di Nerone , haveva it
Popolo veduti Principi tanto crudeli tanto libidinosi indegni di vita pi tosto
che degni di comandare ad un Imperio tanto grande , e la Nobilt haveva
veduti spargere con tanta immanit il io sangue , che se n'era disertato il Se
nato, e che i Tiranni havevano fatto correre i fiumi del sangue loro di modo,
che tante sproportionijtanti vitii intolerabili dovevano accendere straordina
rio desiderio in questi Senatori , in quel Popolo di riacquistare la libert: per
duta j e fare ogni sforzo per assicurarsi di mai haver capitar sotto il governo

fipra il prime Lihr delf Hfiam di Corntlo Tach .


91
di quei crudelissimi Mostri di Natura , come furono Trbario , Caligola , e Me
sone.
E tanto pi facilmente poteva Galba in questo tempo rimettere la libert
nella sua Republica; poich morto Nerone non v'era alcuno del sangue Reale
de Tiranni, ch'havefie seguito, e lefattionide grandi, che cagionorono la Ti
rannide d'Augusto prima di Cesare ; erano di gi estinte talmente , che solo
s'ahvea d'esse memoria. Onde qual cosa dunque mosse Galba dire , che i!
Popolo Romano era ridotto tal termine ch'egli non poteva pi esser posto
ih libert , e che altro maggior beneftio non poteva Galba fargli, che preve
derlo d'vn buon Principe . Primieramente perche molto pi s'era il Popolo
Romano allontanato dalla libert in centi anni.che domino la Casa de Giulij,
e de' Claudi) , che in 240; che dominorono sette R , i quali ancorch s'havessero usurpata l'auttorit assoluta , nondimeno grandissima auttorit v'haveva
il Senato ancora; Ond' era cosi vicino alla libert, che solo bast Bruto cac
ciare il R,e fare in sua vece due Consoli, e f la libert instituita; ma Augusto,
e gli altri quatro , che gli seguirono bello studio spiantorono dalla Citt di
Roma ogni fondamento ; ogni stromento di libert , e cosa atta rimetterla .
Tacito ragionando di quest' artittio d'Augusto dice nel primo libro degli
Annali ; Igitur verso Civitatisstatu nihil nfqH.im frisei ,
integri mere omnis exuta xqualitate. Di mod,che ne nel Senato, ne nel Popolo v'era pi quella virt
quella equalit , queir amor tradi loro, che sono istromenti atti rimetter la
liberta in una Citt . Oltre che la corruttione entrata fra Senatori , e nel
Popolo, e molto maggiormente ne' soldati , sommonistrava perpetua materia
altrui d'aspirare alla Tirannide, e facilita d'arrivarvi .
Aggiungi la Militia de' soldati Pretoriani instituiti da Augusto affine di te
nere appressi gli animi de Senatorie del Popolo , si che non potessero mai per
cagione di quest' intoppo di militia pensar d'haver rimetter la libert in
piedi ; Ove i Tarquinij trovati disarmati , per un disgusto anco sopportabile
d'haver violata una signora ancorch nobile , furono cacciati . Ove Augusto
fece la crudelissima proscritione,e Tiberio, egli altri,che gli succedettero,commesserotant' immanit.tante sceleratezze, ch' cosa odiosa leggerle,non che
intolerabile sopportarle , e perche si trovorono armati, non gli f fatta reni
tenza alcuna, e questi soldati ben trattati dagl' Imperatori concedevano loro
ogni sfrenata licenza. Furono poi gli Tarquinij scacciati questo fine d'in
trodurre in libert , e succedette nel Popolo Romano . Ma Nerone f abban
donato per esser venuto in odio con la sua dapocaggine , e con la molta sua
crudelt ; & i soldati lo tradirono per haver ricco dono dall' Imperatore , che
gli succedette . Onde chi havesse loro parlato di Republica gli haverebbono voltato l'Armi contro , non volendo essi perder loro prerogative. E per
ultimo , mentre l'auttorit maggiore fusse stata presso il Senato era possibile
rimettere la Republica in piedi ; poich gl' huomini d'ingegno grande haverebbono operato cose grandi , come di nuovo rimettere la libert in cosi
grand' Imperio ma egli era abbattuto, & annichilato, e la militia, che haveva
Mi
l'autto-

92. .
Osservaiioni di Traiano Boccalini
l'auttorit, ancorch havesse voluto, e fusse nato in lei concetto tanto grande,
e desiderio tanto honr>rato ; nondimeno haverebbe saputo parlo in essecutione,e per amicitia,chehaveffc havuto col senato , non mai haverebbe rimesso
tanto negotio in poter di lui . Faceva altres impossibile il rimetter la libert
in Roma, non solo la prerogativa, che s'havevano usurpata gl i esserciti d'ekggere con tanta loro reputatione, e con tanto utile il Principe;ma il vedere,che
i Capi d'essi erano eletti pi tosto dalli Senatori Togati ; Onde la Tirannide
pigli cosi altre radici , che doppo Nerone ancora non fu possibile di sradi
carla pi dal Popolo Romano , il quale anco per questo non vedeva rimessa
la libert nella sua Patria;'perci che egli prima da Cesare e con li doni,. con i
spettacoli , e con procacciar l'abbondanza, e poi da tutti li Tiranni, che segui
rono erano tenuti talmente contenti le crudelt essercitandosi solo contro i
Nobili , che non mai il Popolo si sarebbe mosso ad instanza d'essa Nobilt*
scacciar quel Principe , dal quale essi havevano utilit, e fodisfatione , e ceni
vitij di Nerone , & altri Imperatori dico Tacito, ch'erano pi tosto amati, che
aborriti . Ben dunque disse Galba.che le cose erano ridotte termine tale,
che non era possibile pensare alla libett,ma solo lasciar doppo se un Princi
pe buono .
;
Sub Tiberio, r Caio, & Claudio vniusfamiHa quasi hareditasfuimus .
HA detto molto bene Tacio ; quasi hxreditai fuimus ; perci che l'Imperio
Romano da Cesare fin Nerone non f veramente hereditario, merc,
eh' hereditario si chiama quel Regno, al quale necessariamente succedei] pi
prossimo del sangue Regio ; e altrove habbiamo mostrato , che Augusto pre
ponendo il suo Nepote Agrippa Postumo Tiberio, fece l'Imperio elettivo'
poi Nerone, e Claudio pi tosto furono chiamati alla successione da/facciamatione de' soldati, che dalle ragioni dal sangue, & vsurp Nerone l'Imperio
Britannico figliolo di Claudio ; & habbiamo altrove detto , che quant' all'
Imperatori f tanta heredit conturbata, havendo l'affettata prudenza d'Au
gusto di voler lasciare l'Imperio ad un huomo maturo, come era Tiberio, ap
portato all'Imperio infiniti mali .
Loco liberutis erit,quod eligi coepimm
G Alba dunque poi che non haveva figlioli , quali come sua heredit ptesse lasciar all'Imperio , e poich non era negotio possibile rimetter la
libert nella Patria, dice, ch'egli instituiva una terza specie di Dominio , ch'
il Principe per elettione,il qual modo di governo st tr la servit del Tiran
no, e del Principe , e la liberti, della Republica ci, che goderebbe l'Imperio
Romano.e f questa prerogativa molto segnalata ambita da molti, e stimata
in luogo di molta libert; ma quello , che accade nell'Imperio Romano , e
nei Greco, ne quali hebbe luogo questa prerogativa molto segnalata; e qucl
loiche

spra il primo Libro dels Hijlora di Cornelio Ttetto .


95
lo, che s' veduto accadere nell' Imperio di Germania , e nel Reguo di Polo
nia, ha mostrato, che l'auttorit conceduta alla Nobilt, al Popolo d'eleg
gersi il Principe , ha cagionato seditionc , guerre Civili, e rovine grandissime
pi tosto, che pace negli Stati ; perci che il sospetto, che havevano i Principi
Romani, & i Greci , eh' altri potesse aspirare all' Imperio, li faceva crudeli con virt contro laNobilt , contro le ricchezze altrui , cose tutte, che conduce
vano glihuomini quella suprema grandezza, che niun altra cosa si deve at
tribuire la sfrenata Natura di quegl' Imperatori , eh' questo sospetto , &
questa perpetua gelosia , che loro rodeva l'animo . Onde il Senato stesso , e
molti soldati , molte volte stracchi di tante vecisioni fecero l'Imperio hereditario per quiete loro , come fece anco l'Imperio Greco , il quale comport
anco l'Imperio di Donne, Mogli tal'hora , tal'hora Madri , e tal'hora figliole
d'Imperatori ; ma quando Galba havesse stabilit l'elettione in un numero
d'elettori certi , e che fuori di quelli non fusse stato possibile, eh' altri havesse
havutO ardire di trattare della Creatione , elettione del Principe , molto
bene haverebbe detto , che serviva in luogo di libert al Popolo Romano il
godere il benefitio dell' elettione del suo Principe per fuggire quei scogli , ne
quali le Monarchie hereditarie sogliono fare bruttissimo naufragio , quando
succedono Principi fanciulli, semine, & huomini vitiosi come n'hebbe l'Impe
rio stesso Romano, de' pi federati, eh' habbia havuto mai qualsisia altro Prin
cipato; ma quest' atto, che f Galba d'adottarsi un successore, ha pi tosto del
Principato Hereditario, eh' elettivo; perci che, che altro era Pilone Gal
ba, che farsi con queir adottione un figliolo artifitiale, non n'havendo ne na
turali; perci che s'egli voleva operare secondo le parole , che qui dice, che
l'Imperio , el Popolo Romano godesse in luogo di libert l'haver il Principe
per elettione , non si chiama Principato per elettione , quando un Principe
elegge egli il successore suo piacere ; perci che questo h detto hereditario;
perche chi non vede , che quei Principi , che haveranno figlioli d'altri del lo
ro sangue ; pi tosto vorranno lasciarli questi ancorch inetti, & indegni del
Principato, che andar cercando in altri la virt , il merito, come per appunto
succede , che quei Principi , che vennero doppo Galba , Vespasiano, Aurelio
Antonino , & altri , ch'hebbero figlioli, lasciarono loro l'Imperio Romano .
Anzi f sempre doppo Galba hereditario l'Imperio ; perci che doppo i due
figlioli di Vespasiano essendo succeduto Nerva , egli s'adott ino figliolo
Traiano ; doppo il quale succede Adriano, eh' haveva una sua Ncpote per Mo
glie; Costui s'adotto per figliolo Aurelio Antonino! iosofo, al quale succd
il figlio Commodo. Di modo che malamente si pu dire, che Galba faces
se l'Imperio Romano elettivo ; poich pur continuando .fiirlo hereditario
proved se di figlioli con l'adotione,come Augusto adott Tiberio , e Clau
dio Nerone; e come detto habbiamo doppo Galba gli Imperatori , che non
hebbero figlioli, pur lasciarono heredi figlioli adottivi; che per elettione si fi
il Principe, quando con il Principe si crea egli il successore, figliolo adotti voi
Ma il Senato, altri Deputati aU'elettione creano il Principe; Come si vede
i.
. . ,
M 3
nei

94
Ojservationi di Trajano Boccalini
nel Sommo Pontefice, che si fa da Cardinali . Neil' Imperio Germanico da i
sette Elettori , e nel Regno di Polonia da i Palatinati , che quest' libert ne*
Popoli da crearsi il Principe, quando non il Principe, ma altri Deputati fanno
l'clettione .
Et finita, Ittliorum , Claudiorumque domo , optimum quemque adopi io
inveniret ; nam generati, ey nasci a. Vrincipibus ,fortuitum,
ncc vitro, tjlimatur.
S Enza dubbio alcuno haverebbe havuto Principi migliori l'Imperio Ro
mano , guai hora ogn' Imperatore s'haveise accappato anco da se steiTb,
senza il consenso del Senato, d'altri il successore, il quale s'havesse adottato-,
come detto habbiamo Traiano, & Adriano s'adott Aurelio Antonino, e que
sto pure non havendo figlioli , s'adott Aurelio Antonino Filosofo, il quale
lasci l'Imperio hereditario Commodo ; hora senza dubbio, che questi Prin
cipi , che ho detto , che furono cosi adottati eccellentissimi, e virtuosissimi
quanto scelcratissimi quelli, che succedettero per ragione di sangue , come f
Commodo, Eliogabalo,& altri Mostri di Natura ; ma non s, come Galba vo, glia, che un Principe, eh' haver figlioli, come n'hebbero Vespasiano, & altri,
pi tosto vadino cercando la virt fuori di Casa in soggetto forastiero , che
lasciar l'Imperio a i figlioli, la carit de quali vince ogn' altro rispetto ; poicha
altro andare ad adottarsi un Principe virtuosi, e lasciar i figlioli suoi privati,
che darli in potere di quel Principe , che gli vecida ? come habbiamo detto,
che Augusto diede il suo Ncpote Agrippa Tiberio, che subito l'vccii; poiche quelli, che arrivano all'Imperio , hanno per legge fondamentale estirpare
tutto il sangue di quelli , che hanno regnato inanzi di loro , per non haver
d'essi gelosia . Di maniera tale Lettore , che in tutta questa lettione di Galba
fatta a Pisone io trovo concetti bellissimi , parole , ma vanislme di sostanza;
perci che haverebbe bisognato, acci l'adotione, altra nominatione dell*
heredit fatta dall'Imperatore , havesse sempre dato virtuoso Principe al Po
polo Romano , che g' Imperatori non riavessero pigliato moglie , acci ha
vendo luogo l'adotione, riavessero proveduto all'Imperio d'Imperatori eccetlenti; tutto afinche havendo figlioli , la carit d'essi non havesse guastato
quesi' ordine dell' adotione , dando Principi tali, quali la natura gli havesse
fatti nascere dal sangue del Principe . Ma anco da sapersi , che non sempre
vero, che quei, che s'eleggono il Principe riguardano nell'eletto alla virt;
perci che molte volte accade, che gli elettori la fuggono, & hanno pi biso
gno d'un soggetto adormentato per Principe loro , che molto sciegliato , c
valoroso asine, che non iscemi l'auttorit soverchia, che gli Elettori si soglio
no vsurpare, che non violenti gli Elettori far suo senno , che non riduca il
Principato hereditario col suo valore . E come si vede in Roma nel Collegio
de' Cardinali, che chiamano un Pontefice pi tosto di spiriti rimessi, che troojjo vivi per haver essi parte nel governo di quello Stato.
x
4doptaftdi

s
sopra il frim Libro del? Historia eli Cornelio Tacito .

95

Adoptandi judicium integrum, &fi vel eligere consensi, monjlratur.


NOn era tanto libero, come dice Galba, poich faceva mestiere agli Im
peratori faggi , come habbiamo detto , eleggere, come per forza quel
soggetto, che haveva l'Armi in mano,& era pi potente ad acquistarsi l'Impe
rio , quando gli fusse preposto appassionatamente soggetto di minor virt ;
ma ben vero , che niun altra cosa f pi conoscere , se le dlibration! de*
Principi sono fatte con quella prudenza, che si deve, che un consenso univer
sale degli huomini, tanto, che ho vdito dire, che Paolo I V. Sommo Pontefice,
la prudenza del quale celebratissima da tutti gli Scrittori , avanti che risol
vesse cos* alcuna importante, amava sopramodo di sentire qual risolutione fa
ceva Banchi sopra quel negotio ; che Banchi in Roma un luogo,dove si trat
tano molti negotij, e dove concorrono di molti spiriti accappati .
Sii ante oculos Nero quem longa, Cafarumferiefumentem> non Vindex
cum inermi Provincia , aut ego cum una Legione;fedsua immanitaf ,fua luxuria, cervicibus pubhcls deputerei .
COn molta ragione Tacito rendea la Causa della molta insolenza , e te
merit di Nerone , usato con tanta crudelt verso il Popolo Romano .
Essendo di stupore tanta mutatione,che haveva fatto da principio egli ultimi
anni; Dice ; Dimnrnitate , imo audacia-, non solo per gli anni vuol dire Tacito,
ch'have va, imperato egli, ma gli dominij ,che haveva sopra il Popolo Roma
no havuto il suo sangue de' Claudi) instituito in quello deGiulij ; Sono tanti
grandi, come molto sped li risentimenti, che hanno sapnto fare i Popoli con
tro i Principi, che corr le crudelt, & estorsioni,si sono voluti pi tosto mostra
re Carnefici che Padri de Popoli loro ; ne bene,che un Principe creda di
cosi poter disporre de suoi Popoli anco in maltrattargli , come s de suoi pa-trimonij,ne si fidi di quela molta osservanza,che vede, che per lo passato han
no usato verso i Principi loro ; perci che s'accade , eh' essi rompine il freno
dell' obbedienza , incrudeliscono con quel Principe loro con quel sangue, che
per lo passato hanno pi tosto adorato, che honorato .
Habbiano oltre l'essempio antico di Nerone il modernissimo del R di
Francia HenricoIII. contro il quale si rivolt il Popolo di Parigi con rab
bia tale , che non pareva quel medemo , che per 700. Anni con tanta lode di
fuisceratissimo amOre ha adorato il sangue d'Vgo Capeto . Non mai deve il
Principe dar disgusti simili , e tali , che siano bastanti ad alienat e da se l'animo
de Popoli ; perci che Galba con una Legione lev la vita, e l'Imperio ad un
Principe odiato da soldati,dal Senato, e dal Popolo Romano, contro del qua
le quando da questo fsse stato amato infiniti esserciti non havriano potuto^
fargli nocumento alcuno . Come il Duca di Ghisa con tramici entr in Pa
rigi & ammazz colui>U Padre, & Avo del quale Carlo V . Imperatore con le

9
Ojservastoni di Trajano Boccalini
forze della Germania,della Spagna, d'Italia, e di Fiandra unito il potentissimo
R d'Inghilterra , quando entr armato in Provenza, non pot far danno alcuno.mcrc, che quel R haveva quella , ch'c vera fortezza d'vn Principe, ci
a dire l'affettione de' suoi Popoli .
Ncque erat ad) ne damnati Princip exemplum .
SI doveva in ogni modo far risentimento contro il Popolo di Parigi , eh*
hebbe tanti ardire. Nocque tanto all'Imperio Romano l'essempio di
questa ribellione e condannatione,che fece il Senato contro del suo Principe,
che fu cagione di tutti i mali che seguirono poi per molte centinaia d'anni
nell' Imperio Rom.perci che i primi che seguirono, spaventati da cosi cradel
essempio , hebbero in sospetto , & in odio talmente il Senato,che l'amissero
estremamente , oltre che ogn' uno sospettando di calamit simile, s'assicurava
la vita , e lo stato con la Morte de' maggiori ministridell' Imperio . Pessima
cosa in un stato , che s'introduca qualch' eflempio cattiv ; perci che non
peraltro cadde laRepublica Romana , eccetto che vedendo, che iseguacidi
Siila s'erano arricchiti delli beni de proscritti , attendendo ogn' uno quello,
che gli pu arrecar utile . I Cittadini Romani si nutrivano nello studio delle
parti , e delle fattioni , con le quali s'approfittavano . L'essempio d'Vgo Capetto,che occup il Regno di Francia Childerico, mostruoso per la sua doppocaggine,mosse,e fece animo al Duca di Ghisa dVsurpar il Regno d'Henrico
III. stimato da lui cosi utile , come Childerico , e dall' eflempio , sia dalli
legge chiamata il Ben Publico , instituita dal Conte di San Polo , & altri Ba
roni della Francia , e gli form la sua lega Santa . Cosi l'essempio d'haver po
tuto i Spagnoli occupare vn Regno di Navarra ad un R scommunicato, gli
ha fatti arditi di bramare, che il sommo Pontefice scommunichi PIng/ii/terra,
el R di Francia, la ribeneditione del quale impedivano, credendosi, chiave
rebbe ad essi facilitata la strada d'occupar quel Regno grande , come si fecero
nella medema occasione Padroni di quel picciolo . Molto meglio dare
posteri vn essempio di vile & abietta potenza , che di risentimento , se bene
giustissimo contro il suo Principe ; perche come dice Tacito; Bonos Principes,
devono , gli huomini , voto expeterc , quaUfcitnqHe tolerare; poich come rife
risce Dione che disse Aurelio Antonino Filosofo ; Solo Dio Giudice del
Principe .
Nos bello, r <d> *ftimantibui asciti , cum invidia , quamvis egregij erimtts.
L'Elcttione di Galb f seditiosa , violenta, e di pessimo essempio ; poich
primieramente vivente il Principe naturale , e con rovina di quello fu
chiamato Imperatore, poi eletto da quelli, ch'erano ribellane havevano simile
auttorit , & haverebbe havuto ragione di dire d'esser stato eletto . Ab *stimantibw,Q c da haornini, conoscevano i meriti, & il suo valore, e per erano
persone

sopra il primo Libro dell' Hijloria di Cornelio Tacito .


97
persone giuditiose , e da bene ,*s'il Senato non gli havesse prima dichiariti ri
belli ; ma come pu mai haver luogo cognitione alcuna di merito e di virt
ove entra la violenza ? perci che dice pur Galba,ch'egli per virt dell'Armi
s'era occupato l'Imperio pi tosto, che suste con forte alcuna di buona elettione tatto Imperatore la quale havesse havuto servire quei , che succedettero
poi per forma,come s'havessero creargli altri; Ma perch' ogn* uno imita l'attioni altrui, accade,che Vitellio, poi Vespasiano,& altri infiniti dopp' essi essen
do arrivati all' Imperio con le medesime acclamationi degl'esserciti , s'emp"
ogni cosa di guerre Civili, e d'occisioni ; e molt' Imperatori buoni havend in
odio cosi feditioso di procedere prima posto in prattica da Galba , non volle
ro accettar l'Imperio s' il Senato non faceva egli l'elettione , come Virginio
Rufo, del quale habbiamo ragionato, non mai volle acconsentire d'esser fatte
Imperatore con tante seditioni da soldati, ma volle.che il Senato facesse l'elet
tione, come quello, che si prevedeva ilmedemo fine infelice, ch'hebbe la per
sona di Galba; perci che giudicava , che gli altri esserciti si sarebbono mossi
far il medesimo di crearsi un Imperatore . Tutto questo habbiamo detto affi
ne , che il Lettore conosca, che dalla crcatione di Galba nacquero tutti i mali
all' Imperio Romano, e perche, sii eletto con sedinone , e violenza , e perche
lo elessero huomini sedinoli , e ribelli vivendo il Principe .
Et audita adoptione , desinam viderifenex , quod nuttc
rnihi unum obijcitur .
NOn la vecchiaia operava, che i Capi degli esserciti stavano sospesi, ma il
non haver Galba herede , e lo stare ad aspettare la resolutione , ch'egli
pigliava in dichiararselo . Perci che niun altro tempo ha pi opportuno un
offtiale, che habbia Provincia in governo d'approfittarsi, che trovarsi armato
in tempo, che il Principe vecchio , e non ha successore ; perci che egli pare
libero padrone di quello Stato , e l'obbedienza , che si sarebbe data all'eletto
da Galba suo successore , fendo pi tosto volontaria , che sforzata , ogn' uno
voleva prima veder il soggetto eletto, e poi anco quello facevano gli altri; e
se Galba s'havesse eletto soggetto tale , ch'havesse havuto forza poi di man
tenersi in stato , gli altri per non far prova infelice , haverebbono mostrata
fedelt . Et all'hora non sarebbe partito vecchio doppo l'adottione , e la dichiaratione del successore Galba , quando havesse accappato soggetto insi
gne , eh' havcsse havuto esserciti in suo potere da far resistenza quelli , che
non riavessero voluto riconoscerlo . Che solo i Principi , che nascono di san
gue Reale sono obbediti; ma Pisone senza riputatione fatto da un Principe
nuovo , come Galba non poteva con sicurezza venire all' atto di dichiararsi
successore anche vivendo Galba ; poich ne meno i Principi , eh' hanno re
gnato molt' anni , el sangue de' quali era in molta venerationc appresso i Po
poli fono voluti venire quest'elettione all'hora , che si sono veduti senza heredi stimando molto perniciosa per loro , come ho detto, che fece la Regina.
N
d'In-

98
Osservatimi di Trajana Boccalini
dTnghilterra , ci Duca di Milano Filippo Visconti . Ma gV Imperatori pre
denti, che seguirono doppo Galba s'elessero colui , che era pi atto ad acqui
starsi lo Stato, quando non fusse stato adottato ; Cosa, che s'havesse fatto, ve
ramente non sarebbe stato stimato vecchio dal Popolo Romano , e da soldati
per la forza dell' eletto, eh' haverebbe mantenuto in fede quelli, eh' haveffcro havuto animo di moversi .
Nero f esimo quoque semper destderabitur : misti , & tibi frovidendum ejy
ne etiam a bonis defideretur.
QVando i Popoli per disgusti ricevuti si sono risoluti di cambiar Principe,
s'hanno doppo veciso, scacciato il Principe chiamato alla successione
l'herede necessario del Principe, molte volte accaduto , che non si sono pen
titi dell' attioni loro, ne hanno pi altramente desiderato il Principe vecchio;
rea se hanno scacciato, veciso il Principe loro naturale, per introdurre akro
Principe nuovo, rare volte accaduto , che non habbino poi bramato il loro
Principe vecchio , n' vero quello , che dice qui Galba , che Nerone sarebbe
sempre desiderato da i pi federati dell' Imperio , poi che tali furono le calamitadijche prov l'Imperio Romano per l'vccisioni , che si fecero rra Galba,
& Ottone, tra Ottone, e Vitellio,e tra questo, e Vespasiano , che molto pi i
buoni , che i tristi desiderarono estremamente Nerone ; Et la ragione, per
che un Principe nuovo forzato per assicurarsi nello stato estinguere mola
huomini, de quali pu haver gelosia; e.perche non mai accade , che il Princi
pe scacciato non habbia li suoi amici , e seguaci , quali il nuovo forzavo di
spegnere , oltre che rare volte accad , che si facciano queste mutationi di
Principi senz'incorrere per le Guerre Civili in tante calamitadi, che si deside
ri il Principe perduto, per scelerato , che sia stato . Cosi la Francia navendo
scacciato il suo R da Paragi vidde le crudelissime guerre, che seguirono tra i
R di Navarra , e la Lega nelle quali pati tante rovine, unte calamit, e la
stessa Citt di Parigi f tanto afflitta dalla fama, che non solo desider, e pianse
amaramente quel R, contro del quale quel Popolo s'era sollevato, ma accet
to un R heretico, lo stim carissimo, come quello dal quale speravano il line
di tanti mali . Simigliantemente la Fiandra consumata dalla crudelt del Daca d'Alva, dalle sanguinose guerre , che seguirono tempo di lui , e doppo lui
desider gli Spagnoli , e di nuovo s'egli sottopose di maniera tale , che non
mai doverebbe un Popolo macchinar contro del suo Principe per la speranza
di migliorare col nuovo , perche il Dio grandissimo punisce tanto il delitto
de' Popoli con altretanta severit . Che dalla Morte di Nerone senti il Popo
lo Romano tanti mali, quanti ne seguirono nelle Guerre Civisi, che furono in
queir Imperio quasi eterne . El Popolo Milanese doppo ch'hebbe provata la
Tirannide di Lodovico Moro , l'Armi Francese, e le Guerre, che furono tra
essi, e Carlo V. desiderarono estremamente il sangue Viscopte , e Sforza , con
tro il quale s'i congiurarono
ytiifimufpa

sopra ilprimo Libro delf Historia di Cornelio Tacito .

$9

VtiliJSimufque idem, ac breviftmus bottarum, malarumque rerum delelu*


est, cogitare quid aut voluerU sub alio Principe, aut nolueris .
VErissima sentenza questa di Galba, degna veramente, che ogni Principe
la porti scolpita, e intagliata nel suo cuore ; Bellissimo, e certissimo mo
do di ben governare uno Stato , e l'havef dinanzi agli occhi l'alcioni degli al*
tri Imperatori, e degli altri Principi seguendo le buone, e quelle, che gli han
no fatte precipitare , regettarlc , ma cosa fatale degli huomini , che sanno
quasi tutti esser saggi nella lingua, e poco prudenti con l'operationi loro*; G*lba ricord Pisone quello , che non seppe far egli; perci che qual cosa era
pi odiosa in Nerone , che il vederlo flato in preda suoi favoriti, i quali di
lapidavano l'Imperio . Hor se quest' attione fu tanto biasimata in Nerone,
conosciuta per dannosa in lui da Galba,come cade poi egli ne medemi errori,
havendo fatta cosi sanguinosa entrata in Roma , & essendosi dato in preda
Lacone , Tito Vinio , & Icelo ? Ma qui c d'auvertire , che molti havendo osser
vato questa regola , sono corsi all'altro estremo ; per lo quale sono p^i cosi
pericolosi, come colui, i costumi dd quale volevano fuggire . Fu dannata in
Nerone la molta prodigalit . Conobbe Galba questo vitio , e per fuggirle
non seppe tener la strada di mezo ; ma si diede tanta avaritia, che se pur egii
precipit per questa, come Nerone per la molta prodigalit ^poich dice Ta
cito, che i soldati l'vccisero per disperatione ; Delati toties donativi .
Gregorio XIII. fa mitissimo Pontefice , e di natura tanto mansueta , che
fendo la sua moka indulgenza abusata cagion , che i federati poi moltiplicorono , vedendo i loro delitti impuniti ; Onde havendo Sisto V . conosciuto
questo difetto in quel Sommo Pontefice , volendolo egli correggere diede
nell'altro estremo;poiche fece alcune resolutioni, ch'hebbe pi tosto del cru
dele , che del rigoroso ; E pare, che sia naturai difetto degli huomini, che co
noscono un male,il fuggire all' altro estremo , che pur diretto .
Mi soviene d'vn Principe , al quale havendo per haver usato di bevere
soverchio vino, dato la podagra danno eccessivo, si pose bever dell' acqua,
la quale gli rovin lo stomaco , e caus l'indigestione ; Onde maggior danno
arrec all' inferno il fuggire il male,che perseverarvi, non essendoli saputo ac
comodare al vino adacquato , che la strada di mezo ; Cosi essendosi veduto
quanto la crudelt del Duca d'Alva havea nociuto alle cose del R di Spagna
-ne suoi stati di Fiandra , come il rigore faceva contrario effetto , si corre all'
altr' estremo di dar ogni contento, ogni sodisfatione di cacciare i forastieri di
dar loro il governo delle ProvinCie,e delle Piazze forti , di demolire le Cit
tadelle . Risolutone , che apport mali peggiori , che il primo vitio , che si
cercava di fuggire .
A queste cose aggiungi, che colui , il quale si vede in un stato e vuol servirsi
di questo precetto, fa bisogno, che habbia finissimo giuditio fine ch'egli co
nosca quale veramente sia quella cosa ch'habbia meritato biasimo lode in
N 2
un altro

ioo
Ojfervatiovi di Trajanff Boccalini
u altro Principe; perci che moke cose stimer egli vitiose, che saranno fatte
coiioctimo configli} ; e m Vite virtuose , che devono essere fuggite ; Onde il
vero Consiglio , c'.ie si pu dar costui ch'egli non si fidi del suo giuditio in
difcernere,o propre quai cosa si debba fuggire, seguir dell' attioni de Prin
cipi. Egli deve vedere quello , che ne giudicano i pi saggi , ed esperti del
governo dello stato ; Ma il precetto , havere, quando altri sappia osservarlo,
sema correre neir ultimo estremo come habbiamo detto , che fecero i Prin
cipi nominati disopra .
Nequeenim bic , ut in cttcrs gentibus , qua. regnantur, certa, dominorum
domtis-, Jy esteri fervi,fed impetaturus es nominilous,qui nec totam
servitutem pati pofsunt , nec totam liberiate/ .
QVei Principi,! quali non solo sono di sangueReale.il quale h lungo tem
po comandato ad un stato.ma poi anche sono nati , & allevati n medemi costumi de Popoli loro felicissimamente regnarono , ma con molta diffi
colt quclli,i quali acquistano il Dominio, e un altra natione, e non si fanno di
quel Regno nativi con procrearvi Hglioli,come fecero i R d'Aragona,che di
vennero Napolitani col tempo ; Onde anco governorono con l'ingegno Na
politano ; & all'hora ci accade , quando essi stanno in altri Regni,come i Spa
gnoli con molta difficolta dominano gli stati che hanno in Fiandra,come que!li,che non sono usi di governare stati, e veder Popoli, che si governano con le
loro leggi,& in Italia per la molta disuguaglianza de' costumi; perci che que
sti tali Principi f bisogno.che si governino non con li medesimi precetti uni
versalmente , ma secondo la qualit degli huomini,e de geni) loto . Cosi
Galba avisava Pisone , che voleste opportunamente accomodarsi al genio e
Romani , i quali non sapevano vivere nella libert e non potevano roicrar^li
servit di maniera tale,che doveva andar morlinamente ; perci che molto
diffidi cosa dar sodisfatione , e governare un Popolo auvezzoalla libert, & t
quale ha alcuni vestigi) di lei , come il Popolo Romano haveva il Senato , i
Consoli , & altri vestigi) del viver loro; Niuna cosa ha fatto miglior danno alli
Spagnoli , che l'haver voluto non accomodarsi punto agli humori de' Popoli
stranieri , che hanno dominato ; perci che havendo voluto introdurre per
lutti gli stati il rigoroso modo di governo , che usano in Spagna, hanno perdu
ta l'Olanda, la Zelanda.e sono stati travagliati da Fiamenghi,e per voler intro
durre rinquisitione di Spagna nel Regno di Napoli, poco manco,che non rossero cacciati da quel Regao . Niun altra Natione della quale s'habbia memoria
obbedi alli suoi R con maggior sommissione , che i Goti; ma poi che fecero
quei 30. Duchi loro s'avanzarono tanta libert, che fendo di nuovo ritorna
ti sotto i R loro, poco felicemente obbediscono quelli, che con l'antico ri
gore vollero comandarli . Onde i Principi , che da i Fiorentini venivano
chiamati per governo loro , come i Duchi d'Atene , & altri fecero vneV\ce
riuscita in governar quel' Popolo nato , S allevato nella libert . Ma sopta
tutto

sopra il primo- Libro dels Historia di Cornelio Tacito .


1 01
tutto il dominar le nationi , eh' hanno privilegi) grandi , e natura indomita , e
fiera,e che fiano amatori della libertrie godono,come sono i Fiamenghi ; E
cosa lontana dal geniosevero de' Spagnoli,i quali quando anche riavessero nel
le mani tuttala Francia,e la Germania,non per sarebbe possibile, che vi do
minassero , quando per non risolvessero d'annichilare tutti gli habitatori
d'essi. Crudel partito , che solo fra tutti gli huomini hanno saputo pigliar
nell' Indie in alcuni luoghi , pi particolarmente nclli Isola Spagnola di San
Domenico , e la Cuba . Oltre che i Popoli , che hanno il Principe per elettione,pare , che debbano goder maggior libert di quelli , ch'hanno il Principe
hereditario .
PifonemferuntJlatim intuentibus , & mox coniceli* in eam omnium
octtlii nullum turbati , aut exultantis animi
motum prodidijjs .
COsa difficilissima, ma eccellentissima ricever con modestia l'immensa felicit,e altretanta virt, quanto mostrare con animo franco ne casi accessi.
In Roma essendosi da Cardinali ricevuto in elettione Pontefice di grave et,
d'immensa allegrezza gli ha cositurbati,cosi atterrati,che sendol in essa com
mossa tutta la natura hanno havuto dall' immensa allegrezza quella Morte,
che ad alcuni per lo contrario si s haver arrecato l'estremo dispiacere d'a
nimo .
uaf imperare pojset, magi-i , quam veilei .
LA volontri desiderio di voler regnare , e di salir al Principato per elet
tione si deve occultar con virt grande e per lo contrario si devono
ostentare le virt degne d'esser eletto, e di quelle empir l'animo suo, che sono
desiderate da chi elegge .
Clemente Vili. Sommo Pontefice all'hora ch'egli era Cardinale non mai
diede segno alcuno d'animo grande d'ambire il Pontificato ; ed cosa certa,
che egli s'addir con alcuni , che senza sua licenza cominciorono con prattichc.ove alcuni altri Cardinali hanno rovinate le loro speranze con mostrarsi
troppo avidi d'esso Pontificato , e talmente viveva il Cardinal Aldobrandino,
che poi f chiamato Clemente Vili, ch'erala sua persona desiderata per som
mo Pontefice da i primi soggetti di Conclave , risplendendo in lui Virt de
gne di quel grandissimo grado , come poi le mostr in tutto il suo Ponti
ficato .

fi

Cenfrla-

Ojfervatiem di Traja-no Boccalini


ConsttUtum inde, pr rojris, an in Seu.itu, an in Cajlrs adopti
nuncuparetur.
H Ora si scopre l'errore grandissimo, che fece Tiberio, quando guast l'or
dine fatto da Augusto con somma prudenza di tener disuniti , & anco
fuori di Roma i soldati Pretoriani ; poich essendo essi cosi vniti , e facendo
corpo divennero in tanto col tempo , eh' hora d'essi si risolve Galba di tener
maggior conto , che del Senato stesso, l'auttorit de' quali havendo gl'Impe
ratori inalzato per depressione del Senato , riceverono da essi quei mali , a
molto maggiori, che cercarono fuggire dal Senato .
tri in cajlra pi.unit , honoriscum id militibus fore , cjuorum favorem,
vt largitione, & ambitu male acejstiri, ita per bonus artes
haudJpernendum .
QVello, di che altri ha bisogno c bene farselo suo con quei modi, ch'altri
pu ottenere l'intento suo; perci che alcuni Imperatori egregi), che
seguirono doppo Galba vedendo , che non era possibile mantenersi in stato
senza il seguito , e favor de' soldati , lo cercarono anco con far attioni degne
d'essi, donando loro somme grandi di denaro . E ben vero , che oltre i doni
faceva bisogno, che in quei che volevano il seguito d'essi soldati fiorissero altre
honorate qualit ; perci che il dono acquistava l'amor loro ; e le virt, Ja riputatione, el molto valor Militari operavano, che non pareva soldati'd'hi
ver venduto l'Imperio ; ma d'haver eletta la virt, e i meriti del Principe loro-,
ove non v'essendo virt eccellente, alcuni si pentivano della loro elettione,8t
odiavano la bruttura di lei ; Onde alcune volte l'vccidevano per corregger
l'error loro , che cos accad Rdio Giuliano , che con tanta sfacciatezza
compr l'Imperio da soldati . Ma ben vero, che ne tempi non corrotti al
tri con buoni mezi si comprano l'amor de' soldati, ma ne corrotti, come era
no quei, ne quali viveva Galba . Io non s , come si potesse acquistar con al
tro prezzo , che non fusse vergognoso , poco honorato ; perci che il valor
Militare, che nelle Vittorie stesse s'acquista presto gli Esserciti, e l'esser con essi
trattabile, affabile , e mostrar loro straordinaria affettione, e molta piet ne'
.patimenti della Militia; fono tutte cose, che ne tempi virtuosi s'acquistano l'a
mor de' soldati; ma ne corrotti non Ve altra strada, che conceder loro dona
tivi essorbitanti , e relassationi della disciplina militare ; che queste due cose
erano potentissime per acquistarsi seguito grande . E non mai ragiona Taci
to dell' affettione d'alcuno circa l'esser amato da soldati, che non faccia mentione di questi due mezi , de' quali h pur hora ragionato . Ch' appresso le
militie, che aspettano doni di denari, e d'huomini cos avari , e bisognosi , che
vendono il sangue loro per denari, poco altra sodisfatione si pu dare, che sia
loro grata , che di denari contanti, e fi vidde, che doppo, che Galba hebbe

sopra il prime Liifo deT Antodi di Cornelio Tacito .


ioj
fatto il suo ragionamento, e dato questa sodisfatione ai soldati;, etti non la co
nobbero, ma si dolsero, che non furono le parole di Galba accompagnate dal
donativo promelso; Tribuni tantum , Centurionefatte , & proximi Militia grata,
andini refpondent, per c&teros nticjiitia, ac filentium, tantquatn vjrpatam, r in pa
ce donativi necessitate bello perdidijsent .
Circumsleterat interim Palatium publica expe&atio magni secreti impatiens,
ejr male corcitam famam supprimentes augebant .
E Per molto bene dice Tacito poco doppo, che Galba stim suo vtile dar
conto alli soldati della follevatione delle Legioni di Germania ; ne dissi
mulata feditio in maut crederetur . E s' veduto in Roma , che il voler occul
tare la malatia del Sommo Pontefice ha fatto publicare la fama della Morte
di quello ; perci che come f veduto in Portogallo, ch'erano arrivati d'Afri
ca messi, e che non si publicava auviso alcuno felice del loro R , che si trova
va in Africa, subito cominciarono per la Citt grandissimi pianti, stimando per
quel tacere esser le nuove venute infelicissime , di maniera tale, cheall'hora,
eh' accadano simigliami occasioni ,si deve subito publicare al Popolo quello,
ch'altri vuole,che si dica, e none bene tenerlo sospeso; merc , ch'il silentio
da maggior occasione di temere , & accrescere la curiosit altrui di sapere la
verit di quello, che altri desidera .
Che la sagacissima Livia all'hora , ch'ella imperando , per Tiberio , e che
Augusto essendo morto, ella occultava la morte di lui , dice Tacito , che con
molta prudenza d'ordine di lei; interdum nuncy vulgabantur , per mantenere il
Popolo in discorsi, & in speranze .
Non terruit Galbam, quo minw in Cafra pe'rgeret , contemptorem talium , vt
fortuitorum, feu quafato-manent> quamvis significaia, non 'uitantttr.
IO far in questo luogo la medesima consderatione, che Zonara f nella vi
ta di NiceforoFoca Imperatore de' Greci , il quale havendo vdito da unIndovino, ch'egli doveva estere ammazzato dentro il suo Real Palazzo, egli
con (pesa , e diligenza grandissima lo fece cingere con muraglie con sommo
dispiacere de' Cittadini , quali quella pareva una Rocca da Tiranno pi
tosto, che Casa d'un Imperatore, e accade, che havendo contro di lui congiu
rato Gio: Zimisea con l'ajuto della Moglie d'esso Nicesoro entr in Palazzo di
notte, e l'vccisero, e soggiunge Zonara ; Se quello, ch' stato ad altri predetto
vano, in vano anche s'vsa la diligenza in schivare quel male, che non gli deve
venire; ma s' vero, con qual artiitio,con qual arte si pu schivar quello, che
Iddio ha stabilito , che debba ad altri succedere, che con Orationi , & altre
opere buone cercar di placar la giusta ira di Dio ? sono infiniti gli essempij,
che potrei addurre de' Principi , quali essendo stati predetti i casi loro infe
lici, non gli hanno con humana diligenza potuti schivare .
Apud

lo4

Ojservationi di Trajano Bocalini

_Apudfrequentem militum concionem , Imperatoria brevitate adoptari a


se Pisonem , more Divi Augusti, & exemplo militari, quo vir
vintm eligeret , pronunciai .
R Eplico di nuovo, che Augusto sempre dichiar herede uno del suo sangue,
come Furono Marcello suo Nepote , e doppo questo Marco Agrippa al
quale fece repudiare la sua Moglie , e gli diede Giulia sua figliola ,& estendo
costui morto, e Caio , e Lucio suoi figlioli s'adotto , il quale pure fimigliantemente repudi la sua Moglie, e prese la medesima Giulia figlia d'Augusto di
modo che Augusto conosceva,che correva grandissimo pericolo non ester ac
cettato e dal Senato , e dal Popplo.e dalle militie colui, che non fusse col san
gue regio congiunto di parentando,come non f accettato Pisone; perci che
i Principi fi danno dalla natura ci da Dio Popoli , quando nascono da un
sangue.ch'ha comandato quel Regno,ma non gi dalla volont degli huomini , come habbiamo detto di sopra, e tutto per la ragione , che s' scritta, che
i Popoli non isdcgnano humiliarf ad un sangue Reale; e nato dei R; ma agli
eguali eletti dalla volont del Principe, niuno vuole obbedire .
Aggiungi queste cose , che i Regni s'acquistano con l'armi con la ra
gione del sangue molto chiara, e non perturbata, e dal pi prosfimo,ma non si
danno ne per testamento , ne per Codicelli; perci, che in fumma fortuna id
acfHius cjuod validius . Per vediamo , che f vana Pinstitutione fatta dal Duca
di Milano Filippo Visconte nel R di Napoli di quel Ducato ; Come anco
vanamente Henrico vltimo R di Portogallo haverebbe lasciato herede il
R Cattolico , s'egli non havessc havuto armi sufficienti da guadagnarlo-,
poich i Popoli erano sollevati , per non accettarlo . E n' leccito di fare giuditio, che non,mai la successione del R di Scotia nel Reame d'InghiJrerra sa
rebbe passata cosi quietamente , se l'estrema paura , che hanno ha vuta gP In
glesi con le loro discordi d'apprire la porta agli Spagnoli di soggiogarli, non
gli havesse fatto accettare un R d'vna Natione alla loro nemicissima .
Concludo , che Galba non imit Augusto , che sempre si fece suo parente il
suo successore per renderlo tanto pi insigne , acci nissuno sdegnale d'obbe
dirlo^ humiliarsegli, e che si port imprudentemente credere di poter tras
mettere ad un suo estraneo un Imperio,come se fusse stata un heredit privata,
cad in odio di tanti ch'erano pi degni di comandare d'esso Pisone , e che
presumesse dar ad altri un Imperio non ancora sicuramente suo.
K^ic ne difiimulata feditio in maitts crederetur,ultro asseverai , quartam,
& vige/imam Legionem, patteU sditionis aucloribus, non ultra
verbale voees errasse, ac brevi in officiofore^j .
Tiberio sagacissimo sopra tutti g' Imperatori,che furono doppo lui,occu\tava con sommo studio, e con arte grandissima l'infelice nuove.TriJitjpr*
quaque

sopra il prim Libro delt Hijloria di Cornelio Taciit.


ioy
quoque occultantcm Tiberium, dice Tacito, anzi essendosegli ribellato alcuni
Popolagli da se ordin,senza dar mai conto al Senato di simil diilurbo;e poi,
come dice il medesimo Tacito,fece sapere Ortum patratumque bellum,c\ la ri
bellione , e che come ribelli erano stati puniti , e come ho detto in quel luogo,
con somma prudenza . Perci che i Tiranni , e 1 Principi nuovi come Galba
pericolano per ogni leggier disturbo . Onde si vidde doppo esso Galba, che
sendosi in Roma , e nell'Imperio di Costantinopoli vdita una rotta dell' effer
ato dell' Imperatore , altra ribellione grande,i Popoli , e soldati sono cos
corsi ad amazzare g' Imperatori pi presto , che profertisi d'aiutarli , merc,
che sperarono con queir uccisione farsi benevolo colui, che haveva occupato
l'Imperiojil quale si sforzavano,che riavessero senza contrasto alcuno per ischivare le Guerre Civili , le rapine de soldati , e lo spargimento del sangue humano .
Nec nuUum orationi , aut lenocinium addi , autpretium .
PEssima natura d'huomo , e propria de' Spagnoli non saper humiliarsi, e non
haver genio d'andar verso e dar ogni contento di parole almeno quel
ite quali altri ha bisogno ; perci che non si pu dire quanto certe maniere
granose , certe demostrationi amorevoli siano atte per tirare se gli animi
degli huomini. Traiano vedendo un soldato ferito , che non haveva con
che medicarsi , e fasciare esse ferite , subito si stracci la camicia, e la diede
quel soldato con tanta sua lode, & utile, come se havesse donato all' essercito,
i Tesori . Germanico fece con sua lode , e gloria scpellir l'ossa di quel solda
ti ch'erano morti nella rotta di Varo . Cosi Galba doveva usar parole suisceratissime con quei soldati;Onde si vede,che questi, che vogliono far del gra
ve^ del severo in ogni loro attione precipitano i loro negotij. Doppo la
Morte di Clemente Vili, nel Conclave fu Capo della fattione Spagnola il
Cardinal d'Avila,il quale fu accusato, che con i Cardinal trattasse con termini
humanisfimi , e pieni di generosa cortesia ; ma non f possibile , che la natura
d'vn Spagnolo si potesse punto piegare con alcuno . Onde havendo esso Car
dinale d'Avila havute parole risentite col Cardinale Aldobrandino , poche
hore doppo egli fece Papa il Cardinale de Medici nominato , e portato dalla
natione Francese , la quale attione fece conoscere ad ogn'uno li Spagnoli non
haver termini di poter trattar con gli eguali , e quei , de quali hanno bisogno;
Onde facetamente disse uno che il R di Spagna havea pi , che altro Princi
pe del Mondo miglior Offitial da far sopracomiti,& Agazzini da comandare
schiavi di Galera . Settimio Severo Imperatore lasci doppo se due figlioli,
Antonino Caracalla , e GiettajEra Gietta , come quello , che rassomigliava
grandemente suo Padre , da soldati amato in estremo, & havendolo Antonino
ammazzato per regnare senza compagno , egli con molta ragione dubitava
d'etti . Onde andato travargli ne loro alloggiamenti con buone parole , e
gran promesse di doni> li quiet la quaj attione fatta con molto senno da un
O
Caracalla

ic4
Offervationi di Traiano Boccalini
Caracalla traomo sceleratissimo seuopre la molta auerit di Galba esergji
stata fatale ; ma perche molto singolare fu l'artifitio d'Antonino . Io porr
qui le parole che riferisce Dione , ch'egli disse soldati, all'hora che diede lot
cont della Morte di Getta .
Siate tutti ben trovati (disse) soldati miei ; hora veramente vi dico, eh' io
posso farvi grandissimi servitij , e piaceri; perche tutto il mio cuore vostro,
d io fopratutto fon desideroso di vivere insieme con esso voi , e se pure ci
non si pu almeno dihnire assieme con essi voi questa vita; Parole, quali ben
ch misero pi humili di quelle, che dovesse vsare un Imperatore , nondimeno
gli salvarono in quell'occasione queir Imperio, e quella vita,che perde Galba,
per non haver saputo dirle .
Tribuni (amen, Centurionefcjue-, r proximi Militum, grata audit
rejpondent .
VOglio, che caviamo questo concetto dalle parole di Tacito , che f biso
gno, che i Principi ancora s'accomodino alla vilt di quelli , con i quali
trattano . Vedete, che questi offitiali de' soldati huomini di conto , egli altri
ch'erano pi vicini ad essi , che doveano esser de' pi stimati , procedono no
bilmente rallegrandosi, come conveniva di queir adotione, ma il rimanente
de' soldati rapaci , e che solo hanno dinanzi agli occhi il loro vtile , dovevano
ricever altra sodisfattone da Galba, il quale conosciuta la loro vilt, e la loro
ingordigia dovea sodisfargli , e trattar dovea con essi con i termini convene
voli alla loro sordida avaritia : Perci che sendosi ammutinato alcuni so/dari
Italiani in Fiandra , merc , che vedevano la molta partialit de' Spagnoli in
sodisfare intieramente quelli della loro natione, lasciando dietro gV t&Xvasiv,
quando da poi furono pagati, un Gentil'hoomo , che si trovava tra essi rifiut
i denari, dicendo, che non s'era ammutinato per denari , ne per haver iJ suo
soldo, ma per lo sdegno , che flissc pi apprezzata la Natione Spagnola , che la
sua Italiana . Da questo tratto di vero Nobile si vede , che se tutti gli ammu
tinati , la maggior parte russer stati della Nobilt di costui con le parole
gratiose , che havesse qualche Ministro Spagnolo vsate si quietavano ; ma gli
altri vili volevano solo il denaro , ne con altro si sarebbono mai quietati, ma
Galba non paga i soldi, ne li riconobbe , ne di fatti de i doni , ne di parole
cortesi .
fer cateros mcejitia , ocJlentiunt, tamquam vsu/fatam etam inface
donativi necefotatem, bello perdidijfent .
Q Vesta era la pessima introdutione fatta dagli Imperatori per loro rovina
d'auvezzare ai doni la Militia loro , e denari contanti comperare l'aiettione loro; Cosa, che poneva il Principe. fra due precipiti); perci che erano
sforzati far delle ladraric per mantenerli sodisfatti , & occupare la facolt de
Senatori

sopra il prime Libra deis Hijtvria di Cornelio Tteito .


107
Senatori ricchi ; per lo qual mal procedere ancora, come per donare ai soldati
pure Vericolavano , & essendosi anco alla Porta degli Imperatori Ottomani
introdotti d'acquietare le sollevationi de' Giannizzeri con denari stata stt.
mata cose di grave pericolo queir Imperio . Soleva bastare nelle creationi de nuovi Imperatori usar liberalit, e non farne continuata prodigalit per
non moltiplicare se stessi con questi doni tanti aggravi) , e che arrecano con
essi loro pessima conseguenza; poich per haver nuovi doni, cercavano nuovi
Imperatori .
Conjlat potuijse rtcottciliari animos qttantuUcunqtte pani senU liberalitate} n oc mt antiquii rigor , c nimiafeveritas , cui
iam pares non fumm .
LA liberalit e propria virt del Principe , sa quale molto pi deve usare
con i soldati, che con altra sorte d'huomini,come quelli, che meritano col
sangue loro . E molto pi doveva essere con i soldati liberale Galba , da
quali haveva non solo havuto l'Imperio , ma da essi solo doveva e sperare , &
operare , che gli russe mantenuto . Ma cosa , che fi vede ordinariamente,
che mai quei privati , che giungono all' Imperio sanno risolversi spender da
Principe spaventandosi, come dire, che loro convenga di far spese grandi .
Papa Leone XI. nato nobilmente seppe anco nobilmente esser liberale.
Ma Adriano VI; che gli succedette mostr con la sordidezza la sua igno
bilt ancora . Pertinace udita , che hebbe daEletto la Morte di Commodo,
corse subito i medemi soldati Pretoriani , & offerendo loro no. d. per testa,
ottenne da essi l'Imperio e ci. per il pessimo modo introdotto da vilissimi Im
peratori e vitiosi, quali inavedatamente donando ai soldati, compravano con
quel denaro quelP Amor de soldati , che dovevano cercare d'acquistare con
la virt .
Niceforo Foca Imperatore di Costantinopoli per non alienare da se quei
soldatijche gli havevanodato l'Imperio permetteva,che roviiiassero,e ponessefo,come racconta Zonara , sacco tutto l'Imperio . E molti sono gli eslmpij, che raccontano l'historie di quegl' Imperatori ? quali non solo soldati fe
cero , per mantenersi in stato con la benevolenza loro gran doni , ma anco al
Popolo Romano ; perci che molti fecero abrugiare i libri de Crediti della
Camera Imperiale per acquistar fama di liberale , e per acquistarli l'amore de'
Popoli, ch' quello , che fa lungo tempo regnare i Principi merc , che f pur
grande la dappocaggine di Galba , che fendo Imperatore , non sapesse con la
liberalit mantenersi nell'Imperio , che con doni gli seppe torre Ottone eh'
era privaco . E di tanto maggior biasimo e degno Galba quanto , che poteva
con poca liberalit dar sodisfatione quella Militia , alla quale egli confessar
dovea d'haver molti obligo ; poscia che i soldati si restrinsero questo solo con
l'Imperatore, che gli desse, non quanto haveva loro promesso, Ninfidio quan
do gli fece ribellare, ma quanto (come dice Plutarco^ haveva loro dato NeO 2
ronc

lo8
Ojservaioni di Trajao Bccalini
rone all'hora,che f da eT gridato Imperatore, e mi pare,che si corne Galba,
e Pertinace arrivarono all'Imperio nel medemo modo,& hebbero la medema
virt di non voler piegarsi ai vitij de' soldati , essendo inciampati ambidue in
tempi di corrottissimi costumi , mentre ambidue d'honoratissime virt erano
dotati, e cosi fecero il medemo fine infeliciitmo ; & stimato errore , & ostinatione il non rimediare al suo male , per non sapersi accomodare ai costumi
presenti perche bisogna, eh* altri accomoda i suoi costumi, regoli le sue attioni , non secondo la severit del giusto , e dell' honesto , ma come comanda la
qualit de' tempi , ne quali altri vive , poscia che alcune volte vengono occa
sioni tali, ch' somma prudenza vivere da pazzo , & somma pazzia alcuna
volta voler vivere da troppo savio; poich vero quello , che si dice . Tene
quid tcnet vsus,Ji non vis effe delufits . Deve ogni Capitano , ogni Principe , eh'
ha estraordinario bisogno della fede de suoi soldati non vsar altro mezo, che
del denaro, slargando ad essi loro la mano ; come fece il Conte di Romagna
genero di Clemente V 1. il quale volendo fare quell'importante cattura, e ritentione de' Popoli all'hora Tiranni di Bologna , promise paga doppia ai sol
dati affine che lo servissero bene inquell' attione,e gli fussero fedeli.
t Patrumfavor aderat, multi votuntate^effusita quam nolueruat; medij .
BEllissima considerarione potiamo far sopra quelle parole , quarti noluerak
medie ; perci che quelli , i quali hanno auttorit d'eleggersi il Principe,
devono esser accorti molto di porsi all'esclusione publicamente d'un sogget
to, che sia proposto ; perci che infelice cosa haver un Principe poco grato
verso persone insigne, non che disgustato . E me disse il Cardinal Acquaviva scoperto contro del Cardinal Sanseverino , che negl' altri Condaw esj.
non haverebbe mai pi vsato fimi] modo di procedere, come troppo perico
loso ; merc, che fa bisogno di considerare, s'egli habbia tal seguito, che possa
effettuare l'esclusione . Oltre che quello , che si pu fare con Morti coperte,
pare imprudenza, e forse ancora arditezza il farlo scopertamente ; Cose , che
muovono disprezzo verso quella persona, che s'esclude , quale ha poi maggior
occasione di farne risentimento quando giunge al Principato . Ma questi Se
natori, che non approvavano l'adotione di Pilne , pur v'acconsentirono sen
za contradirli , e scoprire la passione dell' animo loro ; che se bene i Cardinali
non hanno temere dello sdegno del Papa,come dovevano temere i Senato
ri, quello di Galba, e di Pisone ; Nondimeno si reputa dagli huomini d'animo
grande cruda morte il vivere sotto ad un Principe poco ben affetto verso di
se ; & assai gran tormento , eh' un Cardinal sia forzato stare in una Corte , co
me quella di Roma con una dignit , cme il Cardinalato senz' auttorit, e
senza esser adoprato . Di pi notiamo, che Tacito dice , che quelli , che non
approvarono l'adotione in secreto pur in publico non contradissero ; poich
dove si vede, che concorra la maggior parte del Senato, sarebbe stimata oftilutione , e troppo singolarit il voler star ostinato , e non concorrete co\ pa
rere

sopra il primo Libro de/s Hi/torta di Cornelio Tacito .


ioo
rere de' pi . Il che dico , perche i Cardinali Alessandrino , & Ascoli furono
poco lodati all'hora , che sendosi fatto da Clemente Vili, quella tanto saluta
re, e tanto necessaria ribeneditione del R di Navarra, alla quale con i voti lo
ro concorsero sino i Cardinali di Natione Spagnola, essi non vollero trovarvisi,e ricusarono di sottoscrivere la Bolla fatta; opera tanto Santa, c necessaria
per la libert dello Stato Ecclesiastico , e per Fessaltatione della Religione
Cattolica nel Regno di Francia, il che stomac tutta la Corte che quei Car
dinali riavevano voluto senza frutto alcuno mostrar mala volont contro quel
R, e dichiararsi pi Spagnoli degli Spagnoli stessi . Onde doppo la Morte di
Clemente VIII.il R di Francia fece sapere al Collegio de' Cardinali , ch'egli
havea il Cardinale d'Ascoli per difendente (con questo pi mite chiamano i
Principi un Cardinale nemico) ond' egli non f proposto da alcuno per esser
eletto Sommo Pontefice ; perche cosa sciocca mostrar la mala volont,dove
altri non f altro frutto, che concitarsi contro nemici .
Ac plurimi obvio obfequio privata Jj>es agitantes,fine publica cura .
PE rfetto molto pi sarebbe il Principato per elettione, se si potessero levare
dagli elettori gl'interessi privati, i quali acciecando di modo gli huomini,
che ogn' uno gli pospone il ben publico . Non si trova Medicina, ne rimedio
alcuno tanto male incurabile , il quale ha per lo passato consumato l'Impe- rio Romano , el Greco ; & hora sempre apporta mali grandissimi al Mondo .
Rimango in estremo meravigliato, come il Sacrosanto Collegio de' Cardinali
pieno di soggetti, e di Principi d'eminentissime virt,e di Santit singolare, e di
somma prudenza permetta, che con tanta licenza cosi publicamente si ragio
ni degli huomini nelle Sede Vacanti delle due fattioni Spagnola , e Francese,
quasi che queste faccino il Sommo Pontefice , e secondo gl'interessi loro e non
come vuole la grandezza della Religione, li vtile della Christianisa ,& in par
ticolare i bisogni dello Stato Ecclesiastico , e della Religione Cattolica . Ch'
io conosco molti insigni Cortegiani , che solo questa libert del Rio voto al
non voler aderire ad alcuno de due Principi sono conosciuti degni di quella
grandissima dignit, che hanno, il qual modo honorato di provedere stima
to da quei Principi , quali non vogliono adherire molto pi che l'interessata,
buona volont, che mostrano quei, che si mostrano loro favorevoli .
Nitrii aliticifequenti quatriduo quod medium inter adoptionem , &
cadem fuit dicium a Pijne in publico ,fasiumve^> .
POtiamo considerare da queste parole quanto sia facile opprimere una
Republica Popolare ; perci che e contro Cesare, ed altri la Nobilt fece
risentimento,e se pure alcun privato congiur contro il Principe, non hebbe
per suo fine aItro,che vendicar qualche privata offesa, Ma il Popolo Romano,
che contro il Senato havea , mentre fioriva la Nobilt , mostrato tant' ambi*
O 3
tione.

Il
ojservationi di Trajano Boccalini
tionc , e desiderio di dominare, che non volle,che grado, Magistrato alcuno
godeste la Nobilt , che non fusse commune con esso lui ; ove poi capit sotto
r Tiranno I'istessa elettione de' Magistrati , che si faceva dal Popolo , quando
gli fu tolta da Tiberio , ne pure cetc di farne risentimento alcuno . tfequc,
dice Tacito , Populu* ademptitm im questui , siisi in a8n rumore . E s' veduto
in Fiorenza.che f occupatala libert.senzach' il Popolo se ne sia pur doluto,
e le Congiure contro i Principi di Casa Medici, furono tentate solo dalla No
bilt . Dico questo ; poich quando Galba volle far l'adottione , dubito s'eri
bene dare questa prerogativa^ fare questo honore di far la prima in presenzi
del Senato , e del Popolo.e de Soldati . Consulainn ( levo le parole di Tacito)
inde pr Roflris an in Sena: , an in Castris adoptio mncttparctttr in Cafirisplacitit .
F dunque il parer d'ogn' uno , ch'era pi utile consiglio fare queir" honore
felle Militie, e poi dell' adottione diedero e Galba , e Pisone contro al Senato;
ma pr Rostru ; Popolo , non f stimata cosa necessaria , nel vero cosa degn
di molta meraviglia,e d'esser notata, che ove i Popoli hanno auttorita alcuna
e privilegi alcuno di libert, ivi sono seditioni; tri potbile regnarvi quieta
mente ; perci che fendo essi ignoranti delle cose del Mondo non devono ne
meno d'esse partecipare , fendo nati per essercitare nelle sue botteghe le loro
arti; E s' veduto, che il Popolo Fiamengo allevato con pi libert di quello fi
conviene Popoli soggetti al Principe, hanno potuto travagliare un R tanto
grande per difendere i privilegi) loro . Il che conoscendo Augusto , e Tibe
rio^ gli altri, che succedettero, l'afflissero, e invilirono di si fatta maniera, che
di lui non f tenuto conto alcuno in una resolutione tanto grande , come fi)
questa di modo che non pareva pi quel Popolo Romano , ch'haiwa cos
gran spiriti, mentre tioriva la libert .
Cnbrioribtii in dies Germanica defeftiotiis nunciis , rjr facili Civitate ad
accipienda^credendaqne omnia nova, cum trifliafunt.
VNo & il pi segnalato argomento , che si possa fare,s'il Principe sia amato, odiato il vedere la prontezza di ragionare delle felicit , infeli
cit , che occorrono al Principe . La natione Spagnola in Roma osservan
tissima del R , che quando accad quella grandissima calamit al R di Spu
gna ; che l'Armata , ch'egli mand dell' 88. in Francia sotto colore d'haversa
spedita in Inghilterra , and male e perche f combattuta dall' Armata
Inglese , e dalla fortuna di Mare,non s'ud, che Spagnolo alcuno ragionasse di
qul grandissimo naufragio , il quale pass consileriti grandissimo. Solo i
Portughesi nemici de Casigliani ne discorrevano , lo magnificavano , ese ne
Rallegravano .

sopra il prima Libra dell" Wfloria di Cornelio Tacito.

K^tgitAt&mstento num , & fiso proficisceretur maiore prxtextit .


QVando un Principe elettivo fi trova in questi travagli , ne quali si trova
vano Galba,e Pilone il mandar soldati sollevati soggetti grandi, e grati,
cosa molto pericolosa ; Onde con molta ragione fu consigliato , e posto in
consideratione , che vi dovesse andar Pisone . Perche Pertinace riavendo
udito, chei soldati Pretoriani tumultuavano , mand per acquietarli Sulpiciano , il quale in vece di fare il servino per il suo Signore trattar l'Imperio per
se , e fu potissima cagione della Morte di Pertinace , come racconta Dione;
cerche come habbiano detto di sopra con l'essempio dell' Infedelt , che me*
tir il Duca di Giosa al R diFrancia Henrico III.
l'Uccbat , <jr Laconem Prdtorij Prafeumfimul mitti: conclio intercessi .
E Molti altri. quali i Principi hanno voluto dar il medesimo carico l'hanno
rifutatOje con molta prudenza; perche s'accadesse,ch'altri quieti li solda
tini Principe entra in gelosia che si sia trovato uno,che sia stato pi di lui ama
to da essi ; Come Tiberio rimase fortemente ingelosito di Germanico , eh'
riavesse con tanta felicit quietato gli ammutinati d'Vngheria. Se poi altri
non quieta la sollevatione, vi rimette della reputatione, & il Principe ne rima
ne disgustato .
Aggiungi l'vltimo,e grandissimo pericolo, che non sia ambitioso, e che non
ami con pericolo grande correr anche grandissima fortuna , che come ho det
to di sopra molte volte accaduto , che quei medesimi soldati ammutinati
tanno gridato Imperatore colui , che era mandato dal Principe ad acquietare
il rumore ; Ond' erano forzati perder la vita per mano de soldati , rifiutando
l'Imperio , per mano del Principe, accettandolo con poco soldo fondamen
to . Macrino f eletto Imperatore contro Filippo , il quale volendo mandar
Regio suo Capitano , e confdentissmo , acci punisse quei soldati , gli rispose
.Regio,he quella non era Ambasceria utile,ne lui , ne se stesso; per lo pregava non mandarlo . Ma Filippo facendogliene insianza grande contro sua
,voglia,v'and,e subito giunto da soldati,che tenevano le spade in mano fu co
rretto ad accettare l'Imperio, quantunque lo rcusasse , e scrisse Filippo, che
jpon si turbasse , che come fusse giunto Roma, haverebbe renuntiato; Con
tutto ci Filippo gli andcqntrp.con.ust esercito , .evenuto battaglia, egli e
suo,figUolo vi furono nwtti.

Ili

Ojservatiom di Trajano Bcealini

Legati quoque (nam Senati** Galbx elecionem permiferat)feda,inconJlantid,


nominati, excufati,fubflitnti, ambita remanendh aut eundi,

aut quoque metta , velJpes imputerai .


IL Senato vedendosi tant' oppresso da Tiranni tanto calpestata la sua molta
auttorit, che haveva, eh' i Principi facevano professione di non haver altri
maggiori nemici d'essi Senatori .i.quali erano trattati crudelissimamente , havevano abbandonato la cura tf Governo dell' Imperio ; non era pi in esl
quella carit ardente , quel superato amor verso la Patria , il quale fece , &
opr, eh' altri Senatori, all'hora quando fioriva la libert, non temevano peri
colo alcuno, e le cariche pi fastidiose, e quelle di pi certo pericolo erano le
pi ambite , e le pi desiderate. Ma hora non s'ha pi l'occhio all'Imperio,
ma al ben Publico ; anzi il Principe viene ne maggiori suoi bisogni abbando
nato, & amata la di lui caduta, & alle volte ricercata, sperando ogn' uno con
quella meglio approfittarsi , come si vede , che questi Senatori poca cura na
vevano e dell' Imperio, e della salvezza de' Principi .
Seppi da un huomo molto principale , che in Corte del R Cattolico era
stato lungo tempo , ch'egli haveva veduto ivi il Nuntio della Sede Apostolica
trattar cose ardue, mentre la Giurisditione Ecclesiastica, era ne Regni di quel
grandissimo R conculcata ; ma con tanta freddezza, con tanta inetia , come
se fussero queste cose non spettanti lui , e per lo contrario narrava d haver
veduto l'Ambasciatore di Venetia in alcuna ritentione di Navi Venetiane, &
altre cose toccanti la libert, & interessi di quella Republica tanto ardente, eh'
alcuna volta haveva passato i termini di quella modestia , che si desiderano "m
un Senatore nel difender g' interessi della Republica , la quale disuguaglianza
nasce dall' amor della Patria, dall' affettione, che si porta alla sua Republica , il
che dico fine di provare, che pi vale un mediocre Ministro della, Republica,
la quale disuguaglianza nasce dall' amor della Patria dall' afsettione , che si
porta alla sua Republica , il che dico fine di provare , che pi vale un me
diocre Ministro della Republica , che un Eccellentissimo Principe . Ma oltre
di ci fecero prudentemente questi Senatori rifiutar simil carico per le me
desime ragioni,ch' h detto di sopra, all' hora eh' habbiano parlato, che anco
saggiamente si govern Lacone non accettar l'Ambasciaria propostaglijperci che il Duca di Medina Celi essendo stato mandato in Fiandra , acci suc
cedesse al Duca d'Alva in quel governo; com' egli vidde tante ribellioni di
Citt di tante sollevationi de' Popoli tant' ostinatione di quei Fiamenghi
contro il dominio del suo R vedendo, che quello era negotio disperato,e nel
quale egli non poteva , se non fare grandissima perdita di reputatione non
volle accettarlo , ancorch fsse andato in Fiandra di dove ritorn senza ac
cettare il carico ,
Prtxw*

spra il frimo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .


i

113

Proxima pecunia cura .

PAol 1 1 1. il quale giuditio di tutti gli huomini per la grandezza , che sep
pe procacciare alla sua Casa , stato stimato uno de pi saggi Pontefici, eh'
habbiahavuto Roma, e considerando che qualsivoglia Cardinale che gli fuise
succeduto nel Pontificato , non haverebbe approvata l'alienatione di Parma,
e Piacenza, setta dalla Sede Apostolica , stim bene indebolirlo , mentre era
vivo di modo, che lasci il Pontificato non sooj^siusto di denari, ma aggrava
to da somma grossa di debiti ; Oltre di d>"ggtavo i Popoli , con tante
nuove angarie , che non f possibile al sommo Pontefice nuovo porne delle
nuove senza molti offesa, & infinito richiamo de'Popoli.e quelle vend facen
done Monti,e tirando per se la sorte principale, Onde Giulio III. che gli suc
cedette si trov cosi debole di denari, che ancor cominciasse con l'aiuto dell'
Imperatore la guerra , non pot vederne frutto buono . Mi pare.che simil
precetto sia stato cavato da questo luogo di Tacito perci che Nerone , an
corch morto uccise colui, che lev luiPImperio,e la vita , havendo lasciato
esausto l'erario talmente , che Galba manc d'instrumento da potersi mante
nere in statojGP Imperatori Grechi havendo conosciuto, che il Tesoro,ch' Ria
vevano molti d'essi raunato , era servito contro di loro , quando altri s'era ri
bellato, & occupava loro l'Imperio, usorono di sepelirlo, & asconderlo per va
lersene poi negli urgenti bisogni .
Niceroro detto il Generale havendo occupato l'Imperio ad Irena Impe
ratrice le scrisse , ch'ella gli revelasse tutti i Tesori dell' Imperio ch'ella haveva
ascosi . E Commodo Imperatore lasci l'Erario Romano,nel quale alla Morte
di Tiberio si contorono 7o.mila millioni con soli dieci mila feudi d'oro; Onde
Pertinace f forzato per sodisfare i soldati Pretoriani di quanto haveva loro
promesso, e di quatro scudi per ciaschedun Romano far vender in Publico tut
te quelle cose , le quali Commodo haveva mesto insieme per servirsene nelle
delitie ; Oltre che fece liquefare tutte le statue d'Argento , e d'oro di lui ; Ma
molto maggiore la calamit de' Principi de' nostri tempi in questo partemente del denaro ; perci che fendo essi per ambitione propria , pure cosi
forzati per difender lo stato loro,e mantener esscrciti in Campagna , non po
tendo per la penuria del denaro mantener pagati i soldati , sono forzati sop
portar loro ogni rubbamento , ogni assassinamento; che faccianoci Popoli, &
ogn' altro vitio,e difetto nelP essercitio della Guerra, non potendo un Princi
pe , Capitano esser sicuramente rigoroso contro una militia non pagata,
oltre che i Principi essendo sforzati nelle loro calamii delle guerre , che so
stengono , haver i Popoli pi fedeli, accade, che in tempo opportuno essendo
essi sforzati per haver denari , aggravar i Popoli di nuove inpositioni , aumentono con nuove ribellioni , e nuove sollevationi , e disgusti de' Popoli i mali
loro stessi , come s' veduto nella guerra di Fiandra , la quale vedendo quel
R,dinon poter lungo tempo mantener con li denari foli della Spagna,mentre
P
volse

H4
Ojservatiom diTrajatto Boccalini
volse 1 Duca d'Alva porre nuova impositione infinitamente disgust i Popoli;
onde se gli accrebbero i travagli di quella grandissima ribellione .
Io non h letto mai altra guerra , ove siano succeduti pi spesfi ammutina
menti di quello di Fiandra, e tutti non per altra cagione, che per non esterpagate le soldatesche ; poich g* Italiani , ch'una voltasi sollevarono per questa
cagione andavano creditori di paghe di 7. anni ; Onde in scarsezza di denari
mancandola fede de Capitani, e crescendo la disperatione ne soldati , si ven
devano le fortezze , e si portava molto maggior odio al Principe loro , eh' ai
nemici.
Onde i Popoli con !e contributioni erano di modo saccheggiati , che pet
l'abbotinamento de Spagnoli quali trattavano i Fiamenghi come nemici , ti
Ministri, che dovevano essere fedelissimi del loro R, e chi formavano il Consiio di stato , e per havevano doppo la Morte del CommendatorRequcses
prema auttort nel Governo di Fiandra nome , dell' istesso R dichiararo
no ribelli tutti i Spagnoli, che si ritrovavano in Fiandra , concedendo licenza
ad ogn' uno di poterli amazzare;Cosa di tanto scandolo, e di tanto danno alle
cose del R.che partor mali infiniti . Di pi la voragine de Cambi de Geno
vesi consumarono altretanto il R , quanto essi , se n' ingrassarono havendo ra
dunati tanti Tesori, che di mercati sono i Genovesi divenuti quasi tutti Princi
pi nel Regno di Napoli ; Oltre che i Spagnoli tanta scarsezza sono venuti alle
volte di denari , che per mantenere i soldati sono stati sforzati comprar panni
da mercadanti per vestire i soldati , e far di qui civanzi,e stocchi , che rovina
no ogni famiglia . L'vltimo male era , che trovandosi non pagate le milirie,
non s'havevano obbedienti per mandarle , ove faceva bisogno ; poi che tro
vandosi tra l'altre assediata l'Importante Citt di
non i poflibile spingervi soccorso , dicendo i soldati ", che volevano esser pagati . Y.l<t
stesso Duca di Parma dovendo d'Ordine del R soccorrer Roano , vi menk
l'essercito con l'intrattenimento solo di due seudi per testa . Calamit nel ve
ro grandissime, le quali cagionano la lunghezza delle guerre, e la disertation
de' Popoli .
Et cunfia servanttbtu iujlif&nftm vifum est , inde repetijibi inopi* causa
eratib, & vicies milliesfextertium donationibm Nero effuderat .
K^pfe/Urifingulos iuft, deeurna parte liberalitat
apud quemque eofttm relieia .
IA scarsezza del denaro h a cagionati gli inconvenienti, eh' riabbiamo det
to di sopra al maggior R , eh' habbia havuto l'Europa doppo la caduta
Imperio Romano , i quali si sono aggravati da i modi importuni , c pieni
di voraci usure , che si sono trovate da Ministri Spagnoli, per trovar erti
denari .
Adunque grandissima accortezza , & accuraticza si deve havere in qae
ncessita

sopra il primo Libro del? Historia, di Cornelio Tacito .


Hj
ncessita di non aggravare il male col voler provederlo di poco opportuno
rimedio , come riabbiamo detto , che fece il Duca d'Alva, all'hora, che con
quella nuova, & impertinente impositione di X. per cento tanto accrebbe l'in
cendio delle sollevationi de' Fiamenghi . Peggio fece il Commendator Requeses, che per trovar denari da Fiamenghi conced Fiamenghi quell'Armi,
eh' haveva loro tolte il Duca d'Alva con somma grandezza ; Onde fatti pi
audaci poterono essi Fiamenghi cacciar da quella Provincia i Ministri del R;
e le Militie Spagnole ; & sempre statr fatale ne Fiamenghi il comprare , e
Principi loro il vendere materie di seiitioni , e di scandali ne' Popoli loro;
perci che i vecchi Duchi di Borgogna , e gli Suizzeri h avendo intrapreso
guerre molto maggiori di quelle , che comportava la qualit de' stati altrui,
rovinavano i loro propri), infeudando ai loro Baroni Stati importanti , e ven
dendo Popoli loro tali Privilegi] , che furono potissima cagione delle ribel
lioni , che si suscitarono nel principio del dominio del Principe loro, il R di
Spagna ; il qual modo di trovar denari f cosi pernicioso , come quello vsato
da Galba , che diede molto mala sodisfatione al Popolo Romano . Anco da
Francesi stato posto molte volte in vso il metter Decime al Clero per havet
denari da supplire alle Guerre, e molte volte hanno anco ottenuto licenza di
vender beni Ecclesiastici per certa summa, la quale con scandalo.e danno gra
ve delle cose della Religione stata passata, e posta inessecutione; tutti modi
dannosi , havendone i Principi degli altri . Lascio di raccontar essempi di
quelli , che per somigliante cagione hanno venduti stati loro nemici vicini,
e vendute fortezze, le quali assicuravano la fede d'un Principe , come fecero i
Spagnoli con i Duchi di Toscana ; E i R Francesi con la Casa di Borgogna, al
la quale vend, impegn i Paesi d'Artnes, & Annault ; Ma infelicissimo modo
di trovar denari fu quello, che fu proposto, & essequito da Ferdinando Impe
ratore, il quale agli Heretici di Germauia per denari conced cose pregiudicialissime alla Religione Cattolica. E g' Olandesi, e Zelandesi per haver
ajuti , e denari da defendersi contro il Principe loro naturale in queste vltime
ribellioni, poco mancato, che non siano caduti sotto il dominio de* Francesi,&Inglesi, quali hanno venduto Piazze importantissime .
H voluto in questo luogo addurre quest' essempij per mostrare, che molti
Principi hanno riportato infiniti mali dal poco saggio consiglio, eh' hanno te
nuto nel provedere di medicina salutare gli Stati , e bisogna loro, e che nel
proveder di denari ai bisogni, f bisogno considerare , che non arrechi mag
gior danno il denaro procacciato, che la mancanza d'esso .
Hxattiom XXX. Equits Romani Pr&pofiti ; novum ofjfcij ge/w,& ambitUy
ac numero onerosam .
LA medesima elettione fece Pertinace , e pur non f dal Popolo lodato, e
cagion con questa, disgusto, ancorch quelli, quali e Nerone , e Com
modo havevano donato , sull'ero huomini sceleracissimi, & la ragione ; pert a
che

U6
Ojservationi di Trajatt Boccalini
"che niuno vede volcmfieri aprire questa porta, e mettere in vso il ritorre, e il
ritornare la liberalit de' Principi passati; perci che anco i buoni si spaven
tano in questo caso, & entrano in timore ; Oltre che la fede de' Popoli, i doni,
e le cose, che hanno, e trattate, e concluse con i Principi loro , ogn' uno ama,
che si mantenghino inviolabilmente ; perci che molte cose si cominciano da
Principi contro huomini tristi , che s'estendono buoni per il cattivo esem
pio , che s'introduce . Che non f punto cosa grata Cardinali , che per il
Cardinale de Monti ancorch meritevole di qualche castigo s'introducete di
levar Cardinali l'Abbatie, & altre rendite donate, e concedute loro da Som
mi Pontefici ; e se bene s' veduto, eh' alcun Nepote di Papa sia stato arricchi
to pi di quello, che si converrebbe stato posto in consideratione Principi,
eh' hanno voluto levar loro levsoverchie ricchezze, il mal essempio , che s'in
trodurrebbe; Onde se ne sono con molta prudenza i Papi astenuto.
Aggiungi queste cose , che quando si vede, che il Principe tratta di levar
altrui le facolt per somiglianti occasioni , egli vi perde in infinito di reputatione ; perci che si crede da Popoli, ch'egli fi sia mosso molto pi per riaver
quelle ricchezze , che per odio , che si porti agi' immeritevoli per i suoi viti),
& in vece di giusto n'acquista il Principe nome di rapace ; e pessimo estetto fi
quel castigo, che si da agli federati, e spaventa anco i buoni .
Vbique hajla, acftr, & impieta Vrhs aufiiombui .
E Tanto peggio, quanto queste cose s'oprano dal Principe , e si vidderodz
Popoli in tempo , che doveva Galba rasserenar tutti , dar contento ad
ogn' uno , & assicurare il Popolo , i Soldati & il Senato ; perci che pefmo
consiglio f questo di Galba di voler levar i doni fatti da Nerone , mentre e?'/
dovea farne de' nuovi, ed vsare ad ogn' uno liberalit . Molti sono gli cfeirm
degl' Imperatori Greci , e Romani , eh- io potrei addurre in que/to Juogo,i
quali in casi somiglianti , ci ne' primi giorni dell' Imperio loro per istabilirselo con acquistar l'amor de' Soldati,e del Popolo , publicarono indulti gene
rali ciascheduno, confermatione degli officii, che ciaschedun godea, \iberatione de' prigioni, e di quei, che si ritrovarono al confine ; Oltre haver dona
to largamente Soldati, ed al Popolo Romano abbrugiarono i libri de' Con
ti , della Camera Imperiale nella Piazza , facendo libero dono di quanto doveano; tutte catene, tutti lacci da legare iPopoli, fortificar se stessi nelT Im
perio ; ma f cosa fatale in Galba , ch'egli giunto Roma, non solo non fece
cos' alcuna alla Militia , ed al Popolo di loro gusto, e sodisfatione ; ma molte
cose gli fece d'infinito disgusto, e che lui cagionarono poi quella graadissiraa
rovina, della quale diremo poco pi basso

Jbpra il primo Libro de/s Hijloria di Cornelio Ttcito .

uy

i^ttamen grande gaudium , quod tam pauperes forent } qibus


donajjt Nero , quam quibut abfiulijfet .
,
PEr quando i Principi donano ad huomini meritevoli,si veggono per lurgo tempo le loro libeftadi , e le famigli fatte da essi facultose sono perpe
tu testimonio delle liberalit di quei Principi, lequali accendono amore nel
cuore degli huomini verso i Principi , e g' invitano al buon servitio verso di
loro . Ancor par fresca in Ferrara la memoria del Duca Borso , quando si
veggono le ricchezze delle famiglie de Strozzi, tutti doni di quel libralissimo
Principe; ma quello, che si dona ai vitiosi si getta via;poiche anco essi gettano ogni dono ricevuto , e accade con essi loro quello , che si vede tutto il tempo,
che molti impoveriscono nel gioco,e nelle lascivie , e pur niun giocatore , e
niuna Cortegiana si vede ricca , consumando anch' essa quello , che gli si
dona .
Exaite!orati per eos dies Tribuni, e Pretorio Antonini Taurut , & Anto
nini Nafo.ex urbanis Cohortibtts , ismiliu4 Pacenfis ,
vigilili , lu litts Tronto,
A Vi hora che pi arde una ribellione , officio d'accorto Principe levar
la Materia, che fa arder quel fuoco di manieratale, che il Rdi Navarra
all' hora eh' egli combatteva il Regno di Francia infiammato d'incendio
grandissimo di ribellione , stim, che il voler smorzare quel fuoco col sangue
de suoi Francesi , che conveniva spargere negli assedij ne fatti d'arme Se altre
fattioni di guerra era cosa e lunga , e calamitosa , e vedendo , che l'ostinatione'
di molti Signori Francesi contro di lui nasceva dall' interesse di non voler per
dere il carico nobile di Maresciallo, il Governo di Provincie, altra dignit,
ches'havevano usurpata, se non con la perdita della vita slim, che la Somma
di tutta la sua vittoria fusse riposta in levar quest' oslinatione , e quest' odio che
faceva ardere il fuoco di quella ribellione; Onde assicur quei Baroni, che sot
to il suo Regno , e governo essi pur non haverebbero goduto i medesimi gra
di, ma sarebbero anco stati honorati d'auvantaggio, il che come f e saputo, e
creduto da quelli , non solo posorono l'armi, e divennero fedeli al R loro, ma
lo servirono neh' occasioni , eh' occursero contro Spagnoli con somma fede,
e con tutto che quel R havesse dal Duca d' Vmena, dal Doca d'Epernon, e da
altri ricevute ingiurie , e disgusti insopportabili , e che nella pacehavele havuto commodit , & occasioni di farne risentimento , nondimeno egli ha sem
pre mostrato d'haver perdonato con tanta schiettezza d'animo , che sempre
nel medesimo modo ha accarezzato i suoi gi ribelli . E c opinione di molti,
che solo da questa veramente schiettezza d'animo deve quel magnanimo R
riconoscere la quiete del suo grandissimo Regno . Ardisco dire che Ninhdio,
che diede in gran parte l'Imperio Galba fu violentato ribellarglisi,e cercar
P 3
di

U%
Osservatici d Trjgf Boccalini
di farsi Imperatore perche havendo egli doppo la rovina di Nerone mandato
messo Galba Zeliano, per chiedergli la confermatione del suo carico di Pre
fetto del Pretorio, Galba havendo in poco conto il tanto merito di Ninfidio,
gli propose Lacone , dalla quale ingratitudine fi cagion il principio della ro
vina d'esso Galba ; perci che sendoglisi ribellato Nintdio , ancorch fusse
amazzato , dice Tacito , che i soldati entrorono in sospetto della severit di
Galba . Onde Lacone huomo nuovo quella Militia , e per pco amato pi
tosto aggrav l'odio contro il suo Signore che gli riducesse obbediente, bene
vole , c fedele quella Militia . Veduto dunque , che Galba amava di mettere
rje carichi huomini suoi dependenti , ogn' uno stava sospeso , e non f chi consi
gliasse l'Imperatore ad assicurarsi l'Imperio con concedere ad ogn' uno il carjco,che possedeva, come habbiamo detto , che seppe fare il RdiFrancia, il
quale quando doppo il perdono conceduto tanti Signori della Lega haveffe
voluto macchinare contro uno, tutti gli altri haverebbono sospettato di qual
che macchina contro loro stessi , & haverebbono cercato di conservar la vita
loro con procurare al R i medesimi, maggiori travagli di prima.
Consideri dunque il Principe avanti che ponga in essecutione alcuna deliberatione contro la Militia, altro numero d'huomini,di cui vive in sospetto,
e non ponga mano al castigo d'vno d'essi , alla privatione d'officio in alcu
no d'effi , acci non si generi la gelosia in molti d'incorrere nelle medesime
privationi , e pericoli . Cetto senza dubbio alcuno diede l'Imperio Perti
nace ; ma perche egli haverebbevoluto pi di quello,che pu un Principe dare,f poco grato Pertinace , il quale non pot sopportare compagnie neh'
Imperio . Cetto per vendicarsi di lui,pigli per buonissima occasione metter
diffidenza tra Pertinaci,& i soldati , operando , che da soldati Pretoriani iusse
ordita una congiura d'ammazzare Pertinace , e gridare Imperatore Falcone,
ch'era Consolo ; ma scoperta la congiura f trattato in Senato di condannare
Falcone, quando Pertinace non volle in modo alcuno , che segui/ Cimii con
danna , dubitando, e con ragione, se poneva le mani nel sangue de' Senatori,
massime in quel principio , ch'egli non era ben sicuro ancora nel Principato di
tirarsi odio contro , e disse ( come riferisce Dione ) in Senato queste parole .
Non piaccia Dio, che mentre tengo l'Imperio, sia fatto morire, ancorch ra
gionevolmente alcuno del numero de Senatori ; ma questo rispetto di Pertina
ce verso i Senatori , servi Cetto maggiormente facilitare il suo disegno,
ch'era di precipitare Pertinace con la diffidenza de' soldati ; perci che fece
egli tagliare gran numero di soldati,dando credere, che ci faceva d'ordine
di Pertinace , che voleva punire ne soldati il fallo della congiura perdonato
Falcone come di sangue senatorio. Onde tosto , che gli altri soldati viddero
questa severit entrarono in sospetto d'esser fatti morire ancor essi si che eoa
l'armi ignude corsero al Palazzo di Pertinace in numero di zoo. e Tvccisero.

lutati

sopra ilprimo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .

119

Initrea Othonem, cai compositi} rebus nullaJpcs^omne in turbido consilum .


VTile documento potiamo cavare da queste parole di Tacito, perci che
all'hora che un Padrone grande desidera qualche segnalata cosa dal Prin
cipe, e non l'ottiene, fa. bisogno tanto pi guardarsi da lui con ogni sorte di di-
ligenza, quanto si vede, che quel tale s'era immerso nelle speranze, ma quan
do si tratta di cosa , che non ottenuta importa la vita, la rovina di colui, fi
bisogno assicurarsi di colui, che addimanda in ogni mal modo ; perche s' ve
duto molte volte, che questi tali hanno cercato ottener con la violenza quel
lo, che non hanno potuto per grafia; e per cercano di porre il Principe ne
travagli, quali sperano, che postino aprir loro la strada delle risolutione, e del
la violenza , perche non g' era giovato il favore . Da Tito Vinib molti harono considerato, che alcuni Papi vedendo le cose d'Italia quiete, essi hanno sti
mato loro maggiore vtile il perturbarle fine di poter render l'amicitia loro
ai Principi grandi . Cosi habbiamo veduto Alessandro V I. e molto pi doppo lui Clemente V 1 1. e Paol III. nelle guerre d'Italia haver fatti Parentadi
con maggiori Principi d'Europa ; ove quei, che seguirono poi nella pace han
no imparentato debilmente , e poco hanno potuto ingrandire le Case loro .
11 qual precetto conosciuto Calisto 1 1 1. & altri Principi , che furono, mentre
regnarono , in Napoli i R d'Aragona , e della Casa d'Angio procacciavano
spessi travaglia disturbi quei R,perche nelle resolutioni d'essi sempre acqui
stavano qualche stato per i loro Nepoti .
CMulta,simul exjimulabant : luxuria, etiam Principi, inopia vixprivato
toleranda, in Calbam ira , in Pisonem invidia .
GLi huomini delle conditioni, che qui dipinge Tacito sono perniciossimi,
come habbiamo detto altrove, tanto se sono privati.e plebei,quanto Ba
ron', grandi; poich questi non conoscono pericolo non spaventano di qual
sivoglia rovina per fuggire la povert, e non ridursi viver e mendichi . Con
poco dissimili colori dipinge Salustio il suo Catilina di quello f Cornelia
cui -'ss Ottone ; Ondei Principia leRepublichedoverebbono invigilare sopra
nei Senatori e Baroni di Caie grandi, le quali dalle grandi ricchezze per gli
viti) loro essendo caduti in vergognosa povert stimano i pencoli per uni
co rimedio de pericoli loro ; di modo che ; odio snarum rerum omnia mutar*
fiudent.
Vingebat , & metumquo mags concupifierent .
NOn si fingeva altrimenti ne timore, ne sospetti Ottone, come dice Tacito
per pi accendere la sua cupidigia di regnare ; overo per giustificar la sua
arnbrtione;perche isofpettijle gelosie^ timore d'Ottone erano reali, facendo
egli

Mo
Ojserv/itom di Trajune Boccalini
egli giuditio, che Pisone, come prima russe arrivato all'Imperio, si sarebbe assi
curato di tutti quelli , eh' riavessero concorso con lui in quella adottione , co
me di quelli, de quali esso per buon termine Politico doveva sempre sospetta
re'; perci che il neeotio di tanta gelosia , che solo il desiderare , il sognarsi
l'Imperio, si puoi punire ne stati sospetti, come se si fussero pigliate l'armi pu
bicamente^ fatta ribellione; Et Agrippina divenuta Moglie di Claudios'assicuro di Lollia Paulina, e di Elia Petina , ch'havevano concorso con essa lei in
quel Matrimonio di Claudio ; Anzi Galba per ogni termine di prudenza (e
canto pi con molta ragione temeva Ottone della vita sua) doveva per sicu
rezza propria , e di Pisone prima di publicare l'adotione , debilitare in ogni
maniera di prigionie , e confini, e fin dovea vecidere Ottone, e tutti gli altri,
eh' riavessero bramata per se stessi quell'adotione, come per quiete dell'Impe
rio, hanno saputo far altr' Imperatori, che successero Galba .
Snjpeclum femper invifumque dominxntibus , quifroximui dejinarctur .
QVeste parole di Tacito hanno bisogno di molta consideratione ; perci
che non tutti i Principi hanno in odio , e gelosia i lor Successori , ben
vero, che quasi tutti hanno gelosia d'essi ; ma pochi sono quelli , che gli habbia.io in odio, e molti si trovano, che non gli hanno in odio, ne d'essi gelosia;
e alcuni solo, che hanno de' Successori loro gelosia, egli portano odio .
Vediamo di gratia bene questi particolari . Primieramente i Principi hereditarij per lunga successione amano i figlioli loro, e i lor successori, come
naturalmente amiamo tutti il sangue nostro di maniera tale , che i Re di Spa
gna., e di Francia amano i figli loro , ed ogni loro legittimo successore, che sia
del sangue loro ; E ben vero, che alcuna volta hanno d'essi figlioli gelosia-, mi
perche quei Regni ben ordinati nella successione ne meno gli zecetterebbono
per Principi s'eglino riavessero macchinato contro la vita loro; perche come
icelerati.e crudeli gli haverebbono in horrore, e la gelosia di poco momento,
se bene Filippo 1 1. R di Spagna scoperte crudeli pensieri nel suo figliolo Car
lo ; ma ci fu per l'impatienza di quel giovine, che si vedeva figlio d'un Padre,
che per et gli poteva esser fratello. E vero , che ove in un stato ha luogo
l'acclamatione de' Soldati, de' Popoli , e la successione hereditaria non
certa nel primogenito si sogliono havere in grave sospetto i figlioli, e tutti
quelli del sangue Reale, che possono succedere , dubitandosi non tanto dell'
ambinone, fedelt de' figlioli , quanto della leggierezza , & avaritia de' sol
dati ; Quindi , che Tiberio per queste cagioni, e g' Imperatori Ottomani all'
assomiglianza di lui hebbero i figlioli in luogo de' nemici , havendo d'essi la
medesima gelosia , e per regnar sicuramente , spensero tutto il sangue Reale;
tanto che vltimamente Maumetto Imperatorde' Turchi fece alla sua presenza
per simil gelosia strangolar un fanciullo , che di poco passava l'et di dodici
anni. Si porta odio , e s'ha anche gelosia de' successori del proprio sangie,
quando devono succedere parenti in grado remoto , e molto pi quando
s'hanno

sopra ilprimo Libro de/s Historia di Cornelio Tacito . J


\xf.
s'hanno figlioli ; perci che molte volte s'hanno veduti li R di Francia infoi
pettiti de' Principi del sangue Reale, i quali hanno perseguitato ; Se bene' an
co questi sono tanto amati, quando altri vede di dover mancare senza figlioli ; ,
Che la Regina Madre morendo , diede per consiglio al R suo figliolo , che
s'vnisse col R di Navarra pi prossimo alla successine del Regno, & il Duca
Alfonso di Ferrara am D- Cesare ne gli vltimi anni , che prima haveva in
odio ; Ma ne dominii , che non hanno hereditatia la successione si porta odi
da i Regnanti quei , che devono succedere , e d'essi s'ha gelosia , e di questi
parla Ottone . Perci che non essendo del sangue loro, possono ragionevol
mente dubitare , che quei tali non vogliono aspettare la Morte del Principe
pigliarsi l'Imperio . Per incrudelivano g' Imperatori Romani non solo con
tro chi mostrava ambir l'Imperio, e contro quelli ancora, che per qualche in
signe virt meritavano l'Imperio, ma contro quelli ancora , che scioccamente
lo desideravano, che se lo insognavano, che fusse loro pronosticato da qual
che indovino . Cosi Tiberio fece ammazzar Libone , che pi tosto sciocca
mente, che ambitiosamente dimand quello spirito, s'egli laverebbe havuti
mai tanti da coprire k via Appia . E Domitiano fece confinare uno , e poi
amazzare, solo perche si disse in Roma, che poco grati , per non dir odiosi so
no Sommi Pontefici quei Cardinali , i quali hanno l'aura del Sacro Collegio,
per esser creati Papa la prima Sede Vacante .
Nocuijse idsibi apudfenem Vrincipem .
ANzi non gli nacque tanto, quanto bisognava ; perci che comesabbia
mo detto di sopra, la Morte d'Ottone dovea precedere all'adotione di
Pisone . Ma io non veggio, come potesse nuocere ad Ottone simil cosa ; poiche egli non si vede, che Ottone ne per favore de' soldati , ne per affettione,
che gli portasse il Popolo, ne per alcuna sua eminente virt, e fama di valore
nelle cose militari fusse il pi prossimo alla successione talmente , che Galba perci gli havesse portar odio . Ma quando fusse vero, che realmente Otto
ne era quello destinato pi prossimo alla successione di Galba , certamente,
che dovea moversi Galba pi tosto amarlo , & adottarlo ; perci che come
habbiamo detto di sopra li saggi Imperatori , che seguirono doppo Galba,
s'adottavano quel soggetto, al quale conoscevano, che sarebbe pi facile oc
cupar l'Imperio con la forza, se l'Imperatore fusse mancato senza herede ; tut
to fine di facilitare il negotio dell' adotione , accappando soggetto atto a
mantenersi l'Imperio da se stesso pi tosto, che un giovine disarmato.e di niun
grido nel mestier della guerra, e di poco seguito nell' Imperio Romano, come
era Pisone . Clemente VII. prudentissimo Pontefice stando gravemente ma
lato, e conoscendosi vicino alla Morte, fece chiamare se il Collegio de' Car
dinali, & antivedendo col suo prudentissimo discorso , ch'essi Cardinali gli haverebbono eletto il Cardinal Farnese , non solo non l'odi, ma lo nomin Pa
pa doppo se , & essort il Collegio ad eleggerlo ; col qual atto di cortesia, e
L
testi.
\

lii
OfseWAtiom di Trajano Boccalini
testimonio del molto merito di quel Cardinale fatto in tempo opportuno da
un Principe, il testimonio del quale dovea operar tanto appresso il Sacro Col
legio, sarebbe stato sufficiente ad acquistarsi l'assettione d'esso Cardinale Far
nese talmente, eh' havesse ben veduto li suoi heredi . Se i Principi grandi acciecati dall' interesse, non si scordassero degli obblighi loro . Ho detto questo
per mostrare, che Clemente honor il suo successore , e non mostr odiarlo,
come egli dice Ottone; perche questa medesima gelosia f odiato da Galba;
& miei giorni molti Papi con poco frutto delle cose loro non solo non han
no cercato di dare qualche sodisfatione queiCardinali, che hanno pi cre
duto, che potessero succedere loro nel Pontificato, ma g' hanno gravemente
disgustati, come noto tutta la Corte .
Gregorio XIII. diede poco gusto Sisto V . e Sisto ad Vrbano , & Innocentio IX. Pontefici , eh' hebbero poca buona volont verso la Casa d'esso
Sisto,anzi dico,ch'essendo cosa ordinariissima, che i Nepoti di Papa sono invidati per la grandezza loro , si cagiona quesi' inconveniente , che la maggior
parte del Collegio solo per odio favoriscono quel soggetto tra Cardinali, che
pi conoscono esser stato mal trattato dal Pontefice passato , come fi vedde
nella sede vacante di Sisto V . & altre , che seguirono,nelle quali il Cardinale
Paleotto poco grato Sisto per odio del Cardinale Mont' alto suo Nipote
poco manc, che noe fusse creato Pontefice.
Dunque per le cose , eh' ho detto di sopra i Principi non devono sempre
odiare colui,che conoscono,ch'egli pu succedere, come l'esser prossimo, cio
atto ad acquistar l'Imperio dovea servir ad Ottone di favore appresso Galba .
E i Papi doverebbono con ogni sorte di maniera rendersi benevoli quei Cardi
nali , che da loro sono pi stimati Papabili , beneficandoli come eo&to sue
Creature per le ragioni, che ho dette di sopra .
Ufiagii nocitttrum aptd luvenemjngenio trucem .
S Enza dubbio alcuno molto pi s'odiano i rivali,e competitori, eh' i succes
sori ; per con molta ragione doveva Ottone temere molto maggiormen
te dell' odio di Pisone; perci che come habbiamo dettodi sopra, subito,che fi
fosse egli ben assicurato nella successone , haverebbe spenti per termine Poli
tico tutti quelli , ch'havevano aspirato all' Imperio, come habbiamo, che, fece
Galba di Clodio Marco , Fonteio Capitone,& altri , che desiderorono l'Impe
rio , e tanto maggiormente quanto egli conosceva Pisone d'ingegno cru
dele .
E per molto bene fece procacciare ad altri quella rovina , dalla quale
egli sarebbe stato senza dubbio alcuno oppresso , se non v'havesse per tempo
rimediato . E potiamo qui considerare , che niun altro stimolo pi face pre
cipitare Ottone ad una tanto grande deliberatione , che l'haver conoscraxo
Pisone d'-ingegno spietato , e che infallantemente gli haverebbe \evata la
Trita ; dalle quali parole dice Tacito , potiamo cavare due precetti . 11 primo

sopra il primo Zibro delt HiJlorU di Cornelio Tacit .


\% \
che i Principi devono occultare le passioni dell' animo suo ; poich se diciferano i pensieri , pongono in disperatione gli huomini , i quali s'espongono
tutti i pericoli per fuggire un evidente pericolo . Che niun altra cosa pi
indusse Gio: Paolo Balioni huomo astutissimo,e sagacissimo porsi nelle mani
di Leone X . che l'haverlo conosciuto Principe di cosi miti , e piacevoli ccv
stumi , che da lui non haverebbe mai temuto una resolutione tale come segu
poi. Cosi ancora Henrico III. R di Francia si mostr tanto vile d'animo , e
pauroso verso il Duca di Ghisa , che lo sforzo fidarsi di lui ma dall' altro lato
quelli , i quali hanno offeso un Principe devono misurare le deliberati oni T e
fondarle non nelle parole, nelle promesse , e nelle cortesi demostrationi , che
sanno fare i Principi, ma secondo il genio,e la complessione del Principe , del
3uale dubitanOjdel cui hurnorc devono havere piena cognitione ; perci che
oveva il Duca di Ghisa saper come il ,R anco nella dissimulatione avanza
tutti gli huomini , e per non dovea mai fidarsi di lui . Ma sagacissimo fu il
Cardinale di San Pietro in Vincola,che poi creato Sommo Pontefice fu detto
Giulio 1 1. perche all'hora , eh' egli professava inimicitia con Alessandro V I .
non sii possibile, che quel Pontefice ancorch astutissimo potesse con qualsivo
glia sorte di larga promessa, di cortesi dimostrationi, e gran proferte, assicura
re quel Cardinale , si che risolvesse andar Roma , dove era chiamato ; perci
che diceva egli liberamente , che haveva prima cognitione delle qualit dell*
ingegno d'Alessandro V I ; e che non voleva in modo alcuno fidar la vita sua
( porr qui le formali parole , ch'egli usava) in mano de Catalani. Ne pi
altra cosa ha impedita la pace , e l'vnione d'Olanda , che la severa natura del
-R di Spagna solito non lasciar minimo delitto senza grave risentimento di
castigo.
Et longo exilio efferatum .
F Orse temeva Ottone lo sdegno di Pisone essacerbato per l'essilio,per haver
in esso tenuto mano mentre era favorito di Nerone ; il che quando fuse
doppio sospetto travagliava d'animo d'Ottone , il quale con molta pr i lenza
considerava le due grand' offese, ch'egli haveva fatto Pisone, e per stimava,
che non era possibile il fidarsene . Sagacissima e prudentissima consideratione
e quella, che si fa sopra l'offese, eh' altri ha fatte altrui.il che dico,perchc mol
ti. Baroni Napolitani havendo con le ribellioni offeso in estremo il R loro
tal hora da premij tal horada parentadi, e tal hora da lusinghe del R loro, allettati con molta infelicit, si sono assicurati del perdono, non considerando,
che l'offeso non cosi facilmente si scorda dell' ingiurie ricevute come colui,
che le f , e che l'offese grandissime solo da virt divina si perdonano . Onde
scioccamente il Duca di Ghisa si scord di quanto haveva offeso il suo R .
Et il Principe d'Oranges per impedir la pace e la riconciliatione ricordava
sempre agli Olandesi, e Zelandesi, che mai per aleva tempo il scordassero dell*
grave ingiuria , che, havevano fatto al R loro,il quale non era possibile , che
2
acceso

114
Ofservationi di TrajaM Boccalini
acceso di giusto sdegno per l'insopportabili ingiurie ricevute doppo la pace,
ancor ; che fatta con ogni solennit non si vendicasse di loro . Voglio , che
notiamo ancora da questo luogo la poca prudenza di Galba in adottarsi un
soggetto che haveva un nemico come Ottone.e sorsi altri ; perci che grave
imprudenza in quei,chc hanno largo campo d'eleggersi il Principe, far elettioOe d'vno,che ha dati disgusti, ne ha ricevuti, e per ha nemici grandi,dovendo gli elettori accappar soggetto.che sia grato all'universale, e principalmen
te quelli , che dubitando dell' ira del Principe nuovo , per assicurarsi la vita,
fanno di quelle precipitose resolutioni , che fece Ottone contro Pisone . Et u
Cardinal Farnese fu poco lodato , che con tanta ostinatione doppo il breve
Pontificato di Papa Marcello tirasse al Pontificato Paolo IV . solo perche era
conosciuto da lui acerbo nemico dell' ImperatorCarlo V . cosa, che non solo
sii cagione della calamit , che senti la Citt di Roma,e lo stato Ecdesiaftico
per la guerra , che mosse quel Principe per la recupcratione del Regno di Napoli;ma per lo sdegno , che concepirono gli Spagnoli contro esso Cardinale
Famese,i quali nelle promotionide Principi se gli scopersero talmente nemici,
che si pu dire ch'esso Cardinale Farnese nella promotione al Pontificato di
Paol IV. facesse l'essequie alle sue speranze di vbler mai divenir Papa e nell'
ultimo Conclave seguito doppo la Morte di Clment Vili, essendo il sacro
Collegio quasi tutto inclinato verso un Cardinale di costumi irreprensibili
come prima l'vdirono nominare diffidente del R di Spagna per non veder
quelle medesime rovine,che habbiamo detto,che seguirono nel Pontificato di
Paol I V . prudentemente se n'astennero .
Et Augusto considerando , che ne i stati nuovi, e sospetti cosa perniciosa,
che succedono Principi disgustati , egli priv dell' Imperio Agrippa Poftvvmo
suo Nepote, i costumi del quale, scrive Tacito, con le medesime parole, che
di Pilone . Tttum Agrippa ignominia accejfurutn . Di pi notiamo in quefto iuogo,che i Principi hereditarij si pigliano dalla mano di Dio, e fi so/erano con i
viti), che hanno-, ma degni di molta reprensione sono quelii,che potendosi accapparc un Principe eh' habbia tutte , la maggior parte delle qualit i che se
gli convengono per imprudenza , per interesse facciano mala, elertione.
Era Pisone degno d'esser aborrito per esser d'ingegno crudele,e poi per esser
essacerbato ; il che dico affine , che sappino quei , che s'eleggono il Principe,
che la maggior qualit , che devono desiderare in lui la mansuetudine , l'in
dulgenza, e la mitezza dell' animo; perci che fendo il Principe l'IddioTerrefire degli huomini deve essere clementissimo,e misericordiosissimodl che dico;
perche giorni miei alcuni Sommi Pontefici , nell' elettione delli quali non
fiata considerata questa virt,hanno fatta pi severa riuscita di quello si con
viene ad un Principe Ecclesiastico ,
Osculi

sopra il primo Libro de!P Historia di Cornelio Tacito.

liy

Occidi Othonem posse: proin agendum , audendumque, dum Galb


aucoritasfiuxa , Pifonis nondum coaluijjit .
S Opra quelle dum Galbx aufloritas fluxa potiamo cavare la vera ragione
ond' eh' i Principi aborriscono, eleggersi il successore , quando mancano
de' propri) heredi,come s' veduto,che molto pi tosio,che eleggersi successore,sono voluti mancar senza heredi , ne si sono curati , che doppo loro segua la
rovina degli stati ; perci che aborriscono i Principi di veder i Popoli ncgl'
ultimi anni della vita loro,ne' quali si suol fare l'elettione adorar il Sol nascen
te d'vn Principe ad essi non congionto di sangue , e vedersi scemata l'auttorit,il credito , e la reputatione , come se la vidde scemata Ferdinando il R
Cattolico , all'hora , che la Nobilt di Spagna l'abbandon , e si rivolt far
ossequio Filippo Duca di Borgogna suo genero talmente, che per non veder
tanta sua abietione fu forzato partirsi di Spagna . Vogliono i Principi fin
l'vltima hora della vita loro regnare con supremo dominio , & aborriscono
per ordinario anco la compagnia de' propri) figlioli ; per non fu possbile,
che gl'Inglesi persuadessero la loro Regina pigliar Marito per veder heredi
del sangue di lei nel Regno ; perch' ella non volle compagno alcuno nel do
minare , & antivedea, che il consiglio delle due Regine Giovanna di Napoli,
Maria di Scotia haverebbe apportato lei quei medemi travagli , quella mcdma diminutione d'aiutorit , eh' quelle Principesse apportarono i Mariti,
&i figlioli , che s'adottorono ; Ma s'elesse successore non solo un Principe lon
tano dal suo stato , ed il quale ella non mai vidde , ne convers , ma acci g'
Inglesi non havessero mai scemar punto della solita devotione , e reverenda
verso lei segretamente pose in quella Cassa di ferro , ch'habbiamo detto altrove,il nome di colui, che le dovea succedere, incognito tutti gl'Inglel;perci
che molti Principi per essersi voluti mostrare troppo assettionati verso i Popoli
loro con provederli di successore nella vita loro sono stati crudeli contro se
stessi & infelicemente hanno fornita la vita loro . Et Irene Imperatrice di
Costantinopoli havendo udita l'ambasciata del R di Francia Carlo , che de
siderava esserle marito , ricus d'imparentarsi con un Principe grande , eh*
havesse potuto scemargli l'auttorit di poter comandare in Costantino
poli.
Opportunos magnis conatibtts transitas rerum .
Confessava Marc' Antonio Moretto , che queste parole di Tacito erano
diffcili ad intendersi , & havendo sopra il senso d'esso vdito il parere
d'huomini letterarissimi nella Corte di Roma, non ne trov mai alcuno , che
gli desse intiera sodisfatione ; Crederei,ch'il senso d'esse fulse questo; che opportunissimo tempo per mettere in essecutione l'impresa grande d'occupare
un stato , era assalirlo all'hora , eh' il Regno faceva passaggio non solo da una
i<L 3
ad u

n6
< . .
OjservAtiom di Trajaftst Boccalini
ad im altra persona, e da un sangue ad un altro , ma dall' hereditario all' elet
tivo . Questa mia interpretatione parmi, che sia aiutata da quelle parole, eh*
ha detto di sopra Tacito , e dichiarato ancora; Agendum , audendmncjue, dum
Gttlbx attetorisas fluxa Pifinis nondum coaluijfet .
Et la ragione , che il tempo pi opportuno d'occupare un stato quando
gli si il passaggio, che habbiamo detto .perche si debilita in estremo la forza
dello stato in esso passaggio ; poich si scema quella suprema auttorit Regia,
che si deve trovare in uno, che comanda , nel Principe, che s'elegge un succes
sore, e Dell' eletto non possibile in un subito infondere tutta queir auttorit,
che deve havere un Principe per sicuramente regnare .
Aggiungi, che il dare quest' interpretatione , eh' habbiamo detto per cosa
buona anco per questo ; perche il precetto realissimo, come si vede . Venia
mo gli essempij.
Gli Spagnoli, i quali provano , che laFrancia sotto un suo R ancorch di
poco valore , inespugnabile alle forze loro', e non potendo essi, mentre il
Regno di Francia si mantiene nella sua grandezza , conseguir quel fine , che
tanto bramano di possedere tutta l'Italia per facilitare l'espugnatione di quel
Regno, hanno cercato, che venga questo tempo opportuno ; Transitas rerum,
cio, che il regnare non solo passasse da una persona ad un altra, ma da un san
gue antico nel Regno, com' quello di Borbone quello di Ghisa, stimando,
che si'come l'auttorit dell' Imperio Romano divisa tra Galba , e Pisone si sa
ria debilitata , cosi anco quella del Regno di Francia divisa tra le due fami
glie, eh' havemo detto di sopra . Molte occasioni si presentano in questi pae
saggi, de' quali ragioniamo ; perci che li Stati sono pieni d'huomini mai so
disfarti e desiderosi di cose nuove di modo, che non mai un Principe si dichia
ra herede alcuno fuori del suo sangue , che non habbia nemici pretendenti, &
huomini , che non l'obbediscono volontieri , e che di buona voglia cercarebbero la rovina di lui ; perci che il R di Scotia chiamato herede da Elisa
betta, Regina d'Inghilterra subito , che giunse in Londra per pigliare il posses
so di quel Regno , gli si scoprirono contro congiure crudeli per levargli la,
vita, el Regino . Onde Ottone prudentemente abbracci l'occasione , che se
. gli presento di farsi capo de' malsodisfatti dell' adotione fatta nella persona
di Pisone dell' Imperio di Galba .
Nec cuneiattorie opm vbi fernciofiorft quies, quhn temerit* .
Finissimo giuditio f bisogno, che habbia colui, che deve far la resolutione
di fuggire la pace , come dannosa per abbracciare una guerra , che speri,
che sia per apportarli vtile . Perniciosa la pace all'hora.ch' il nemico in est
s'avanza di forze , e guerreggiando con altri si f con le Vittorie formidabiJi
talmente, eh' altri sospetti d'esser oppressi nella pace ; Ottone conobbe la quie
te, e la pace per mortale se, mentre Pisone suo nemico crebbe tana gran
dezza j per stimo codardia la pace, e virt la temerit armandosi per non es
ser

sopra il primo Libro ddt Hijoria di Cornelio Tacito .. '


117
ser oppresso nell' otio . Li Venctiani armatori , e coltivatori della pace pi
d'ogn' altro potentato d'Europa haverebbono stimato crudel guerra alla Pa
tria loro , s'havessero amata la pace , all'hora che Carlo . .... occup il
Regno di Napoli ; acquisto , che minacciava la servit tutt' Italia . E lacri
mevole f la pace, nella quale vissero i Principi Greci, i F d'Vngharia, il Prin
cipe di Caramanives,& il Soldan del Cairo, quando viddero cadere l'Imperio
Greco, e la potentissima Casa Ottomana farsi padrona d'esso ; cosa, eh' appor
t loro presta rovina .
Adunque quando altri sicuro del suo male , come n'era Ottone , deve sti
mar Vitio la Pace, e virt ogni sorte di temerit. Potiamo ancora da queste
parole di Tacito cavare la ragione ; ond' , che gli Spagnoli in saper mante
ner gli Stati avanzano i Francesi, e per lo contrario i Francesi sono pi atti
far acquisti degli Stati , che non sono gli Spagnoli ; perci che nelle guerre si
ricerca ardire, celerit, e certe imprese fatte pi tosto con temerit , che con
prudente consiglio; Si vede, che hanno pi felice fine ; il Francese armato
inquieto , subito come il folgore , pi tosto temerario, che ardito . Ond',
ch'egli negli acquisti degli Stati mirabile ; Ove lo Spagnolo essendo troppo
cauto, troppo circonspetto consuma il tempb in consulte , in deliberationi, &
in consigli, che doverebbe spendere in menar le mani ; per sono lunghe tal
mente l'imprese, e i loro consigli, che molte volte per la loro tardanza hanno
perduto buonissime occasioni di far acquisti grandi ; perci che non opus cmlatione, cio sono dannosi li maturi consigli, & il volere in tutte le cose pro
cedere con troppa circospitione, vbi perniciosor fu cjuies, dove sendofi armato,
bisogna menar le mani , e consigliarsi per un Terzo dell'Imprese con la pru
denza per l'altro Terzo con la temerit,e l'altro lasciarlo in mano della fortu
nata quale Ministra degli huorr.ini arditi essendo vero quello , che dice Ta
cito; tnulta , ju.c provideri non pojfunt, fortuito in meliti* cajra . Perci che i
Francesi sono cosi arditi, cosi temerari; nell'imprese loro, che non conoscono
i pericoli , ne le difficolt dell' imprese , se non doppo , che gli hanno scorso , e
doppola vittoria essi vi pensano pi,e pi le temano,chc quando s'esposero ad
essi; Ove molte volte gli Spagnoli per troppo considerarci pericoli, non essen
do costume di quella Natione auventurarsi mai, se non ha quasi la vittoria certa in mano (sono alla similitudine di quei Cacciatori,che per tirar sicuramen
te alla hora cercano d'auvicinarsi tanto, che la fiera havendoli scoperti , si fug
ge . Et il Connestaggio nell' Elogio -$ che f al Duca d'Alva , dice che quel
gran Capitano f da tutti imputato difetto l'esser troppo cauto in essequire
nella Guerra le cose d'importanza, nelle quali , come dice Tacito ; perniciojor
tjities , cjuam temerit* . E ben vero , come habbiamo detto di sopra, che per
far la resolutione d'abbandonare la pace tanto grata Dio , & agli huomini
per csoorsi ai travagli della guerra , f bisogno essere prudenti nel considera'rc la sorza , e la violenza , che altri ricevono da i pericoli , eh' apporta la pace ;
Perci che Sigismondo Battori f tenuto imprudente quando go.lcndosi il
Principato di TransilVania, egli con giovenil consiglio l fece compagno nella
guerra

n%
Ojservationi di Trajano Boccalini
guerra contro il Turco, di Ridolfo Imperatore del quale doveva havere mag
giori sospetti , che dell'Armi de Turchi , come mostr l'infelice fine della sua
resolutione .

Mortem omnibus ex natura aqualem, oblivione apudpojleros-, vel


.
gloria dijlingui . .
,

SEnza dubbio alcuno quei , che operano in questa vita attioni virtuose,
eternano la vita loro per molti secoli . E ben vero , che la vita presente
non si deve metter in pericolo , come fanno i soldati, per esser solo nominati,
che morono in una fattine , breve elogio , & infelice memoria ; ma per farri
grandi , e memorabili . Testimonio di gran virt la resolutione , che altri f
di perder questa vita per acquistarfi fama doppo morte .Ottone sono gi 1540.
e pi anni,che per non esser amazzato dal Boia con molt' infamia sua prevenne
con honorata , e coraggiosa resolutione il suo nemico . Cosi quei , che vecidono i Tiranni con tanto loro pericolo perdono con molta vsura poch'anni
della vita presente per viverne infiniti doppo Morte ; E questo stimolo della
fama doppo la presente vita tanto potente , che molti sono stati avidi della
fama cattiva, essendosi posti ad cssequire imprese federate .
Ac fi nocentem, innocentemque idem exitus maneat, acriorii viri ejfcs*
merito perirei .
DVc sensi possono darsi queste parole ; vno vitioso , e da disperato , e
l'altro virtuoso, e da huomo magnanimo, e coraggioso ; perci che l'in
telletto, che si desse loro, che dovendo tanto i colpevoli, quanto gl'innocenri
esser dal Principe manumessi , devono gli huomini coraggiosi risoluti lasciarti
ammazzare senza cagione alcuna , questo consiglio non honoraro ; E ben
vero,che moki essendo per la virt loro da Tiranni odiati, non hanno voluto
punto partirsi mai dalla schiettezza della vita loro, & hanno eletto di morite
innocenti, e con ogni dovere; Cosa, che ad essi ha apportato infinita reputa
tone, ed Tiranni odio , e vituperio; e molte volte accaduto , che la sola
innocenza, e bont dell' veciso conosciuta da tutti, ha cagionata la rovina del
Tiranno ; perci che ogni minima colpa serve al Principe per pretesto gran
dissimo della sua crudelt . L'altro intelletto virtuoso, che si pu dare, e che
quando altri vede il certo pericolo suo, deve forzarsi di far resistenza, andar
gli contro, e difender la vita sua con tutti quei termini , che comanda la leg
ge di natura , essendo cosa da viliacco abbandonar la tutela propria , &espor
la vita,& abbandonarsi; Perci dice Ottone , che quando egli habbia tor
nire i giorni suoi , voleva egli ci fare con l'armi nelle mani , e con elle tir
costare al neraico cara la propria vita ; Oltre che molti si fono trovati , che"
con haver fatta honorata resistenza , molte volte hanno ridotto l'inimico \oro termine tale, che hanno salvata la vita con honorace , & honeste condi,
tionij

spra il primo Libro dei Hijoria di Cornelio Tcito .


I19
tioni ; Ma il pi importante pretesto, che si cavi da queste parole , che i Prin
cipi non mai devono estender l'ira della giustitia verso gli huomini buoni, e
gl'innocenti; perci che contro i colpevoli , ancorch vsi maggior rigore di
quello si conviene, rare volte nondimeno per si fatta rigorosit incorre il Prin
cipe in pericolo alcuno ; poich li buoni, e g' innocenti , che negli stati sono
sempre in maggior numero , non si muovono, non havendo occasione di te
mere nelle vite loro ; ma quando si vede , che s'estende la crudelt anche
contro g' innocenti , e contro gli buoni, all'hora ogn'uno s'arma per difen
dersi ; e da questa radice nascono l'universali ribellioni , e sollevationi de'
Popoli ; perci che non tenendosi da ogn' nno sicura la vita, si cerca estingue
re il publico nemico . E non possibile, che il Principe regni contro un odio
publico ; Che quando gli Aranzi, gli Asinii, Galli, & altri Senatori di santisfimi
costumi furono manumessi, furono anco aborriti, & ammazzati li Tiranni . E
in Fiandra quando si vidde , che gli Spagnoli incrudelivano vgualmente con
l'vccisioni, e rapine contro gli heretici, e Cattolici, e cosi contro i Ribelli, co
me contro i fedeli, e divoti sudditi del R, la publica paura, il publico sdegno,
il publico desiderio d'ogn'uno d'assicurare le vite, e le facolt loro da huomi
ni cosi crudeli, & avari , fece , che gli heretici, e Cattolici , i fedeli, e i ribelli, i
Nobili, e i Plebei , e in fine l'ordine Ecclesiastico s'vnirono insieme publica
difesa, e dichiararono ribelli gli Spagnoli nemici della loro natione, e del R
loro; ove se i Ministri del R, che comandavano in Fiandra , riavessero acca
rezzato i Cattolici, e fedeli sudditi del R, e puniti quelli , da quali havessero
ricevuta offesa alcuna, i Fiamenghi haverebbero continuato di veder volontieri il castigo degli heretici, e ribelli , pagando anco denari soldati per tal
conto .
Et intimi Libertorum^fervorumque corruptiuf, qttm in privata domo habits
aulam Neronis , & luxih , adulteria , matrimonia , caterafque^j
Regnorum libidines, avido talium. fi auderet, vtsua. ojlentantes quiescenti, vt aliena exprobrabant .
NE la Corte, ne !e pompe, negli adulterii, ne l'altre delitie , che gode chi
regna, invitavano Ottone ad occupare l'Imperio, che gli stimoli di con
seguire cose vitiose, non accendono cosi gran concetto nell' animo degli huo
mini, come la resolutione d'occupare l'Imperio; perci che gli huomini da
ti agli adulterii , & alle lascivie non hanno cosi gran concetti nell' animo , i
quali sono somministrati da vna virtuosa ambinone di gloria . Optimos mortalium altijftma capere ; ha detto Tacito altrove ; Oltre che come pu hora die
Tacito, che Ottone essendo avido d'adulterii,e lascivie, cerc d'affettare l'Im.
perio , se di sopra h detto , ch'egli fece tali resolutioni per assicurarsi la vita
pi tosto, che per ambitione ? Ed io fon di parere, che la resolutione d'Otto
ne possa con molta ragione assomigliarsi queir infelicissima del Duca di
li
Ghisa,

lyo
jservaiem di T*a)aho Scahti
Ghisa , la Casa del quale per instigatione de i R di Francia , bavendo essercitati odii intestini con la famiglia di Borbone, ediVandomo, vedendo, che
doppo Henrico II I. R di Francia cosi succedeva in quel Regno il R di Navarra suo crudelissimo nemico*, come Galba, vedeva Ottone , che dovevi
succedere Pisone suo emolo, e tanto Ottone, quanto il Duca di Ghisa essendo
sicuri, che sarebbero stati manomessi dagli nemici loro qual hora russer arri
vati al Principato , fecero ambedue quella necessaria, e generosa resolatione,
Acrioris viri ejfe merito perire ; Ma con pi felicit Ottone , fendo stati molto
pi potenti Henrico 1 1 1. R di Francia', & il R di Navarra contro il Duca di
Ghisa, che Galba Principe nuovo, debole, e Pisone privato contro Ottone .
Vrgentihus etiam Mathematica , dttm novo* motta, r cUrtm Otkoni
annum obfervationefiderum affirmant .
A Ltrove habbiamo ragionato quanto siano perniciose in ogni stato , &
ad ogni qualit d'huomini le federate conditioni di quest' Indovini
cosi vitiofi , come pazzi,ed ignoranti quei,che danno loro fede . Questa font
d'huomini gi prima , che la Religion Christiana mostrasse le menzogne loro
al Mondo, era in honor grande appresso i soldati,ed ogn' altra Religione, fuor
che appresso la nostra Christiana, la quale gli ha meritamente in horrore ; ma
perniciosissimi sono in questi stati,che hanno la successione turbida,e sedinosi,
come l'hebbero l'Imperio Romano , il Greco,e quello de' Mamalucchi nel
Cairo ; perci che questi Indovini fanno pessimi essetti infiammando con g
indovinatemi , e pronostichi loro ad ambire l'Imperio el quale pu ogn'uno
arrivare con le seditioni,e per questa cagione furono spesso scacciati da. Roma,
da g' Imperatori Romani , da quali furono havutiin tant' h orrore, cVveDpmitiano fece ammazzare subito uno,solo perche seppe, che haveva hvuto ra
gionamento con un Astrologo ; Questi tali tanto incitano i Vriacipi,egli huo
miniad occupar l'Imperio , che havendo Giustiniano Imperatore (quello al
quale f poi tagliato il naso per sospetto distato tenuto alcuni anni prigione
Leonno meritevolissimo dell' Imperio per il valor siio neltnefter dell' Armi;
lo mand , poi liberato , che f dalla carcere al governo dellaGrecia . Havea gi costui Paulo Monaco predetto ch'egli sarebbe un giorno Imperar*re ( faceva questo Paolo grandissima professione d'Astrologia ) onde Leonrio,
prima che partisse da Costantinopoli gli disse ; Io Paolo d'ordine dell' Impe
ratore me ne v in Grecia, dove fon certo, che da messi,che mi mander die
tro il mio Signore sar ammazzato , di maniera tale , che h poca speranza,
che si verifichi il tuo pronostico . ScriveZonara nella vita d'esso Cofianriao,
che gli rispose il Monaco, che non fsse cosi essemminat, e vile d'animo, ma
che s'armasse con gli amici , s'accingesse all' impresa coraggiosamente , che
senza fallo alcuno haverebbe occupato l'Imperio ; Onde Leonrio totui&aa
compagnia tutti quelli,de quali poteva fidarsi, corse alle prigionie quelle rot
tele cav tuori una multisudine grande de' prigionieri , con l'aiuto de qaa
occup

fessa il primo Libre dell' Histori di Cornelio Tacito .


iji
occup l'Imperio . E Macrino Prefetto del Pretorio, cui un Astrologo havcva predetto l'Imperio temendo, che per tal cagione Antonino Caracalla Im
peratore non lo facesse morire, egli lo fece da suoi soldati ammazzare, e si ve
rific il pronostico. Ed Eutichianocosi anch'egli instigato dagl' Indovini
amazz Macrino , come Macrino fece Caracalla ; ma poi che questo luogo
me ne datant' occasione , non voglio lasciar d'addurre un essempio infelicissi
mo per mostrare quanto possono nuocere Principi quest' Indovini . Barda
no famoso Capitano appresso gl' Imperatori Greci disegnando di farsi Impe
ratore , communic questo suo secreto disegno con un Monaco, che habitava
in Flumelio , il quale si teneva , che predicesse le cose auvenire, e dimandogli,
se il suo pensiero era mai per riuscirli ; 11 Monaco l'essorto levar dall' animo
il suo disegno , il quale non solo gli sarebbe mai riuscito, ma haverebbe perdu
to le facolt sue , e gli occhi . Bardano intendendo questo , si pam dal Mo
naco molto mal contento . Erano insieme con Bardano Leone , Michele , c
un certo Tomaso,i quali veduti dal Monaco.disse Bardano. Certa cosa e, che
questi mostrandoli Leone,e Michele,saranno suo tempo Imperatorie questo
Tomaso si sforzer ancor egli d'ottener tal dignit , e mettersi la Corona iu
testa ; ma l'impresa non gli verra poi esseguita felicemente , perci che egli vi
perder la vita ; Bardano senza prestar fede al Monaco , assali l'Imperio , e si
fece Tiranno d'esso , ma ne f cacciato , e verific il pronostico in questo , che
vi perde le facolt,e gli occhi: Leone occup l'Imperio, come predetto havea
il Mdhaco,al quale in guiderdone del vaticinio mand alcuni presenti ; trov
il messo,che il Monaco era passato.all' altra vita;ma perche nell' istesso luogo
habitava un altro Monaco , and trovarlo pensando , che fusse quel medesi
mo , al quale l'Imperatore mandava il presente . Era questo Monaco perfido
herctico; Onde non volle nonsolo accettare il presente; ma gli disse, che non
era per ricevere cos' alcuna da un Adoratore degl' Idoli , che cosi chiamava
questo federato Monaco le sacre Imagini; E soggiunse , che se Leone non s'a
steneva d'adorare l'imagine , di certo sopra la sua vita , & Imperio sarebbero
accadute dannosissime sciagure . Queste cose essendo dal messo riportate
Leone acquistoron fede per il primo vaticinio riuscito ; Onde lo mise io
grandissimo sospetto;si che communic la cosa con uno de suoi familiari chia
mato Teodoro Melisseno,il quale faroviva la parte degli nemici dell' Imagini .
Costui dunque con occulto inganno essort Leone, che volesse commumeare
un negotio tanto grande con un altro Monaco, che gli proponeva, come quel
lo, ch'era pieno della gratia dello Spirito Santo, prediceva le cose,che doveano succedere . Acconsenti l'Imperatore quanto lo persuase Teodoro , il
quale scoperto eh' hebbe l'animo del suo Signore , and trovare il Monaco
auvisandolo, che l'Imperatore dovea andare lui,e li disse la cagione , e l'auverti di tutto quello che dovea seco trattare . l'Imperatore f trovare il
Monaco in habito sconosciuto . Il Monaco , il quale era stato satto auvisato,
salut Leone per nome , e chiamollo Imperatore , e gli disse , che non volesse
ascondere la sua Macstji ; Poi soggiunse \ Sappi Leone , che tu malamente senti
R 2
della

jx
Offrvationi d Traiano Bccalini
della Religione , e che t con tutti quei, che ti obbediscono , siete adoratori
degl' Idoli ; ma se tu di tutte le Chiese torrai via llmagini , e le statue , lunga
sar la vita tua, e lungo il tuo Imperio, e fortunato; ma quando tu sia in questo
presente proposito , di certo perderai , e l'Imperio , e la vito ; Rimase stupido
Leone di questo pronostico.come quello, che non sapeva l'inganno di Teodo
ro; Onde spaventato dalle parole di lui furiosamente cominci ad incrudelire
contro le sacre Imagini , e comand , che misero levate da tutti gli Imperij di
Costantinopoli , e dalsuo Imperio ; Onde nacquero infinite revolution! de Po
poli, e molti mali.
Gentu hominum potentibus infdum,Jperantibui fallax.
SOno questi Astrologi infedeli Principi, perci che cercano con vaticini}
felici acquistarsi la gratia loro , e ricever da essi dono & quei , che vi sperano,riescano bugiardi;percio che le cose, che devono auvenire sono sol note
all' immortai Iddio, e chi presta loro fede alcuna da grandissimo indino d'ani
mo leggiero .
Quod in Civitate nojra & vetabitur femper & renehitur.
LA vera ragione , che si da, onde venga , che con tutto che sino al giorno
d'hoggi in Roma continuamente i Sommi Pontefici proibiscono con
pene severe gli Astrologi giudiciari , egli scacciano dalla Citt, la quale nulte
dimeno n' stata,c ne sar sempre piena,e questa,chei Principi medesimi, e gli
huomini delle prime dignit gli accarezzano ; per i quali non sono fatto te
leggi , e non pu il Principe prohibire questo vitio, eh' egli prima noncaca
da se .
A miei giorni un Principe intendentissimo di quest' Arte , e che d'erta, pi
gliava molto gusto laprohibicon severislmo editto ; Cosi ancora dice Zonara,che Vitellio f dell' arte dell' indovinare curioso,& intendente ma giunto
al Principato , la prohibi , e perseguit gli Astrologi con ogni severit Q Come
fa detto ) dilettandosi egli di tal Arte, non potea far che fuste fuggita da suoi
sudditi ..
Mal*os secreta Poppx Mathematkos^pefimum principale matrimoni
injlrumentum habuerant .
ALl'hora eh' un Principe f quel grandissimo dishonore se stesso,* al suo
nobilissimo sangue di sposar Donna vile indegna di lui per la dishonelt
della vita , e per la bassezza del sangue di lei . ifPopolo, il volgo stima , eh*
qualche violenza d'incanto , d'Arte Magica h abbia affascinato l'animo del
Principe , il quale honorato , & accorto Dell' altre sue attioni , inque\\ae\
prender Moglie, nella quale si deve vsare esattissima prudenza x riabbia iatto si
gran.

sopra il primo Libro deIV Historia di Corelio Tacito.


133:
gran mancamento , come racconta qui Tacito, che Poppea per legar L'attimo
di Nerone si servisse degli Astrologi , e de Mattematici ; Cosi anco fu detto del
Gran Duca di Toscana Francesco Medici, all'hora ch'egli spos per sua Moglie
Bianca Capello Nobile Venetiana , la quale estendo con un Corriero Fioren
tino fuggita da Venetia, haveva anco prima, che divenisse Moglie di quel
Gran Principe compiaciuto molti del corpo suo .
Deve per saper ogn'uno,che tanto mancamento non violentato da Arte
Magica, non da Malie , non da incanti , commettono i Principi ; ma solo per
che non possono tolerare di non adempir tutti i desiderii loro , i quali voglio
no compitamente ottenere , e farsi padroni assoluti di tutte le delitie deside
rate da essi .
La violenza dunque de' Matematici , degl' incanti , dell' affascinationi , e
Magie, non altro, che l'haversi gettato, come si dice, l'honor dietro le spalle,
e l'haver l'animo non da Principe, ma da vilissimo plebeo; Attioni tanto dis
simili da queir Imperatore de' Greci , al quale essendo da Medici detto , che
per liberarsi da un infirmit , gli bisognava haver commercio carnale di don
ne ; egli bench si trovasse Vedovo, non volle savio .
E quibm Vtolom&m Othoni in Hijpama comes, cumfuperfuturum eum
Neroni promi/jfet ,poJlquam ex eventu fides .
E Proprio naturale degli huomini desiderare le felicit , e grandezze , le
quali amiamo, che siano proportionate , e diamo fede pronostici per il
desiderio del bene , che si predice ; e petebe ogn' uno volontieri si pasce del
cibo suavissimo della speranza . Ma all'hora ci profondiano credere scioc
chi indovinamenti degli Astrologi , quando dalle molte circostanze , altra
qualit delle cose predette una d'esse se ne verifica , come habbiamo veduto
di sopra in Leone Imperatore de' Greci , nella persona del quale estendosi ve
rificato il vaticinio di quel Monaco, ch'egli sarebbe Imperatore , diede tanta
fede quel secondo prognostico di quello federato, che divenne empio con
tro Dio , come vediamo qui in Ottone , che s'infiamm ramo pi nella spe
ranza d'essere Imperatore , quando vidde verificar i primi accidenti della
Morte di Nerone ,
Sed Otho tamquam periti & monitn faclorum predisi'a accipiebat , cupdint
uigenj humani libertini objura credi .
NOtiamo di gratiaanco quest'altro concetto, che si pu cavare da queste
parole di Tacit per mostrare quanto siano perniciosi gli Astrologi in urv
Stato , nel quale regna un Principe eletto ; L'elettione seditiosa , perche si
pu sperare da ogn' uno: gli ambitiosi non si spaventano di qualsivoglia peri
colo, ancorch certo all'hora che cercano l'Imperio, come cosa destinata lo
ro dalla, volont di DiOjjl quale credono, che dar loro forze da superar tutte
3
le disfi1

i$4
Ojservatiom di Tra'ynt Bucatimi
le difficolt. Grand* ardire , gran cuore h colui , che in ogn' impresa, nella
quale crede nell' animo suo d'havere Dio in suo aiuto, quando altri immerso
in simile pensiero, ogni cosa, & anco quelle, che doverebbono spaventarlo in
terpreta a suo favore . Poco prima , che il R di Portogallo Sebastiano ten
tasse quella lugubre impresa di passare m Africa , dove egli perd la vita ap
parue in Cielo una spaventevole Cometa; quasi Iddio havesse voluto spaven
tarlo per rinnovarlo da cosi infelice rcsolutione ; ma non solo di lei non si spa
ventarono gli Portughesi, ma interpretando favor loro, dicevano, che queila Stella parlava al R , e dicevagli Accometa , che in lingua Portughese vuol
dire, assalta ; Quasi gli comandasse, che assaltasse l'Africa ; Ma pur troppo ve
to , che gli huomini niun altra cosa ammettono pi felicemente nell'animo
loro, c credono pi volontieri con fede costantissima, che il predir loro quel
le felicit, che desiderano talmente, che in Corte di Roma io ho veduto alcu
ni esse> impazziti, chiamati Imperatore, Papi .
Nec dee rat Vtolom&tu jam & fceler inflinftor, ad quodfaci/lime ab
ejusmodi voto transitar.
COme habbiamo raccontato di sopra si sono veduti molti, i quali non havendo ambinone alcuna , ne speranza di dover occupar l'Imperio per
esser essi fedeli al Principe loro, e di ben composta natura ; Nondimeno instgati da questi federati indovini , ove prima si contentavano dello Stato loro,
si fon visti nodrir pensieri di regnare senza spaventarsi in vedere i pericoli ma
nifesti, che correva colui, che si poneva ad impresa tanto temeraria d'occupar
l'Imperio ; D'Angeli che parevano prima , sono divenuti Luciferi , non han
conosciuto pericolo, non fedelt verso i Principi, ma per mezo d'ogni ce\eratezza per non mancare loro stessi non hanno dubitato d'esporli ad ogi
precipitio ; poich dal federato indovino erano accertati , che non poteva
essere di meno, che non acquistassero l'Imperio destinato loro da Dio . Et
fama, che oltre l'ingegno ambitiosissimo del Duca di Ghisa concorressero aucora' farlo risolvere d'intraprendere impresa tanto grande, ivackj d'alcu
ni Astrologi, che si promettevano nella sua persona , la grandezza del Regno
di Francia, e i miseri ambitiosi affascinati da questi indovini, mentre commet
tono crudelt grandi contro la persona propria , e del sangue loro, esponen
dolo all'ira del Principe, e mentre commettono infedelt, & altre scelerateize, che non l possono fuggire quando s'occupa un stato , non le conoscono;
Anzi ogni bruttura stimano piet , concorrendovi al desiderio loro , com'tsi
Credono il voler, c l'aiuto divino .
Sedsceleris cogitati irteertum, an refens .
CHe Ottone anco mentre viveva Nerone aspirasse all'Imperio comehibbiamo detto di sopra ne f tetimonjo Pisene , il quale riferisce , ch'egli
stesso

sotti il prima Libra dels Historia di Cornelio Tacito


Tjy
flesso passo tant'inanzi, se bene scherzando con Nerone con parole , che gli
disse, che un giorno sarebbe stato Imperatore, al quale rispose Nerone-, che ne
meno gli sarebbe succeduto d'esser Console . Il pensieri d'Ottone per quel
lo, che si cava dalle parole di Tacito fu d'essere adottato da Galba, e coltiv
il pensiero dell' adotionc con cercar di farsi grato Galba , il quale servi nel
viaggio, che fece l'Imperatore nel venir Roma ; Onde molte volte lo convi
tinola sua Casa , e serv per istromento atto ad ottenere l'intento suo del fa
vore di Tito Vinio Console, mezo potentissimo appresso Galba, & acci con
maggior fervenza Tito Vinio-trattasse l'adotione , l'interesso , promettendoli
di pigliar una sua figlila Vedova per moglie ; Seguita poi l'adotione nella
persona di Pisone , gli sospetti, che riabbiamo detto di sopra essendosi scoper
to ad esso Pisone suo concorrente si vidde posto in necessit d'occupar l'Im
perio con la violenza .
Studia milkum jampridemJpe fucceftons , attt paratttfacinoris affeftaverat ..
E Per l'vna,e per l'altra occasione; perci che Ottone molto pi sagace,&
accorto di Pisone conobbe , che l'assettione , e seguito de' soldati gli era
necessario anco quando egli fosse stato adottato da Galba , e conobbe in tan
to questa necessit del seguito de' soldati, che in esso fece molto maggior fon
damento , che nell' adotione ; perci che con poca sicurezza poteva Galba
donare ad altrui l'Imperio, che non era suo, e con molta facilit, quajido egli
havesse havuto seguito de' soldati , poteva farsi Signore di queir Imperio, al
quale essendo mancati i proprii padroni era di chi l'occupava .
In Francia il Duca di Ghisa per condurre buon porto quel gran disegno,
che s'era posto nell'animo d'occupare l'Imperio , s'era proveduto, e fuori, e
dentro del Regno, d'amicitie grandi, e di valide adherenze ; perci che questi
negotij grandi non si possono porre in essecutione, s'altri di lunga mano non
ha proveduto li mezi del seguito, e dell' amicitia necessaria .
In inerejn agminejnstationibws, vetujlifimum quemtjue miUtum nomine
vocans , ac memoria. Neronian Comit, m , contubernalcs appellando^
alios agnofeere , quosdam requircr<Lj .
FRa le doti virtuose dell' animo , che deve havere un Capitano , eh' aspiri
alle supreme dignit e grandezze l'esser manieroso ; perci che quelli,
ch'hanno questa qualit d'essere affabili degnarsi con tutti , d'accarcvzarc
ogn' unOjsono quelli,che in vece di parole si vede uscire dalla bocca loro fiumi
d'ora , eh' obbligano glihuomini accettando quelle cortesi proferte in luogo
di molta quantit di moneta , e catene di ferro , che legano le persone in stret
tissimo amore , & assetione ; perci che maggior stima fanno alcuni d'vn cor
tese sguardo, del suo superiore; d'vna grata parola, che di qualsivoglia ricom
pensa.
Filippo

j
Osservaiioni di TrajAno Boccalini
Filippo 1 1. R di Spagna molte volte si dolse, eh' il Principe Dona suo Ge
nerale nel Mare suste di cosi austero costume , che non acquistaste se stesso
pi tosto amici,che nemici; E nella Corte di Roma h veduto alcuni Cardina
li , eh' aspirano al Pontificato professare publicamente con molta prudenza le
virt , ch'ho detto ; perci che non tutti gli huomini sono d'ingegno tale , eh*
altri posta acquistarli con il denaro ; E molti tesori bisognerebbero s'altri vo
lesse usare solamente l'istromento del denaro per acquistarsi degli amici ; ma
secondo la qualit, e conditione degli huomini si deve usare hor l'vno,hor l'al
tro, ma per sempre l'affabilit .
Et pecunia .
QVest' il primo ingrediente , con questo si conducono fine tutte l'im
prese stimate ancora impossibili .
Carlo V . assolto la Francia con forze smisurate , e se ne part perdente .
Il R Filippo suo figliolo con le sole doppie d'oro di Spagna ha posto la Fran
cia in quelle confusioni, e revolution!, che habbiamo tutti veduto,e con mol
ta ragione havevano Augusto , Tiberio sospette l'immense ricchezze de' Sena
tori Romani, come quelli, che sapevano, che l'oro sufficiente di comprar l'a
nimo di qualsivoglia persona ; poich chi ha denari,e s generosamente spen
dergli , ottiene il fine di tutte le sue cupidit, e desideri); come Ottone con po
chi denari compr un Imperio, che non si poteva pagare .
i
t^yiut gratta juvarcs .
E Cosa chiara , che i Principi che procedono, inavertentemente s'allevano,
come si suol dire , il serpe in seno , e sono Architetti della propria rovina. .
Per occupare un stato non dubbio alcuno, che bisogna havere ftraordinario
seguito;e s' veduto,che molti Principi essi stati Ministri delie rovine loro eoa
esser indulgenti verso un suo favorito ; poich facendoli delle gratie,g\i pro
cacciano quel seguito , che poi lo priva dello stato , e della vita . Habbiamo
veduto nella vita di Tiberio, che niun Senatore potendo arrivare al Consola
to , eccetto che per il mezo di Seiano , egli acquist tanto seguito , che manc
poco , che Tiberio non restasse da un suo Ministro oppresso . Et iR di Fran
cia non si possono dolere d'altri , che di loro stessi ne' travagli , eh' hanno ri
cevuto dalla Famiglia de' Ghisi ; poi che furono con essi loro troppo indulgen
ti. Et ho letto, che i Manfredi aspirando alla Tirannide della Patria loro
diedero principio ji cosi federato negotio con farsi amici desti Governatori
di Francia , da quali ottenendo per diversi Cittadini molti favori , finalnente
riusc loro in breve tempo il disegno .

spra ilprimo Libro delt Hjloria di Cornelio Tacito .

137

Inserendosepitts querelai , & ambiguos de Galbasermones .


IL pi certo pronostico delle ribellioni , e vicine sollevationi de' Popoli
quel susurro , queir occulta maledicenza, e mormoratione , che minacci la
vicina saetta,che deve cadere;perci che i ribelli niuna cosa pongono prima
mano , che a discreditare il Principe , e levargli l'amore de' Popoli , senza il
quale come un Edifitio senza fondamento non pu stare in piedi, la macchina
dell' Imperio . I Principi Fiamenghi per indurre i Popoli alla ribellione con
tro il Principe loro cominciorono dipingerli il dominio de' Spagnoli per
crudele, & avaro, e nel Regno di Francia i ribelli della lega pagavano, dena
ri contanti.che venivano di Spagna per quest' effettori Scritturi,li quali subito
propalorono cose tali , e cosi brutte contro Henrico III. R di Francia , che
peggio non si sarebbe potuto dire del pi vii huomo del Mondo . E l'heresie in
Germania diedero segno, che dovevano appestare quelli Paesi,quando quei, )
quali tornava commodo il seminarvele, cominciorono con modi seditiosi ,
empij vilipendere la persona del santissimo Pontefice Romano, di maniera
tale , che con molta ragione i Principi devono ester severissimi contro quei,
che manco honoratamente ragionano delle persone loro, vedendosi i mali,
che seguono dal disprezzo delle persone loro, e tanto maggiormente devono
guardar sene gli altri quanto , che s' veduto, che finche un R di Francia per
lo passato tanto adorato da suoi Popoli , ha potuto sentire maggior danno
dalle maledicenze de' suoi soldati , che da potentissime esserciti di qualsivoglia
loro gran nemico . Et il medesimo Galba , come racconta Plutarco nlla
Spagna , ove egli stava in governo , sapendo quanta sedinone muovano ne'
Popolile detrationi contro i Principi permetteva, che di Nerone si ragionasse
in ogni mal modo finche potesse poi commovere i Popoli contro quel Prin
cipe con l'ossese, che vedeva vilipeso , & oltraggiato con le parole .
guaque alia turbarneta valgi,
RAccontiamo di gratia in questo luogo con quali artifitij altri soglia far
sollevar il Popolo contro il suo Principe e quali qualit debba haver uno,
che vuol concitare una ribellione , vuole aspirare ad una Tirannide d'ur
Principato, d'una Republica . Primieramente questi si sforzano d'essere so
pra tutti gli huomini humanissimi, affabilissimi, e di costumi affatto Popolari,
non sdegnando di trattare, & humiliarsi anco ad ogn'uno, di tener conto di
tutti .
Cesare Maestro de' Tiranni fu , come raccontano tutti quei , che hanno
scritto de fatti di lui, non solo cortese, ma di tanta humanit, eh' avanz tutti
i Senatori del suo tempo ; perci che esso escogit fino nuovi modi d'acqui
starsi questa fama , che riesce di tanta consequenza , e f il primo , che doppo
morte lodasse pubicamente la sua Moglie j cosa , che come riferisce Plutarco
5
gli

tj8
Ojscrvastoni di TrujaM $occaim
gli rec certa gratia , e gli acquist la benevolenza del Popolo ; perci che
parve loro ( registro le formali parole di Plutarco) ch'egli fosse pieno d'humanit,e modestia . Scrivono, che questa virt f di modo in estremo nella per
sona di Lamorale d*Agamonte , che non mai f, e sar in Fiandra pi amato
Principe da quei Popoli . Cosi ancora dicono ch'hebbc la medesima virt
il Duca di Ghisa humanissimo , quanto si pu mai desiderare . Virt molto
dannosa Principi all'hora che si trova in soggetto nobile facultoso ambirioso e valoroso nel mestier della guerra;perci che poco fondamento pu fare
un Principe sopra quel Popolo , eh" ammira la virt d'vn altro; come poco sua
pu altri dire , che sia quella Moglie , ch' fortemente innamorata d'vn altro .
Devono i Principi mantener molto bassi soggetti simili ; non dar occasione
loro con cariche grandi,che acquistino gloria, & habbino commodit d'essercit la virt loro . Cosi Amurat Imperatore de Turchi hebbe cosi gran sos
petto delle manierose attioni del Cicola Ag de' Giannizzeri , che lo\ev da
%quel carico tanto geloso . H alcune volte considerato ond' , eh' essendo
proprio d'ogni Principe il cercar di dare ogni sodisfatione possibile Popolii
1* di Spagna disgustino cosi gravemente i loro sudditi Italiani con mandarvi
Governatori superbissimi,di costumi altieri , e quasi barbari e tanto pi non
mancando loro soggetti Italiani fedelissimi , i quali sarebbono in unito gra
diti Popoli; & ho fatto giuditio, che pi piaccia al R di Spagna queir alteri
gia^ queir odiosissima maniera di procedere, e di trattar austero, che s'haveslerolAvirt , dalle quali habbiamo fatto mentione ; poich ama il Principe,
che ilsuo offitiale sia odiato pi tosto , che troppo amato ; Ne altra cosa abor
risce pi il R di Spagna in D.Giovanni,e nel Duca di Parma, che la soverchia
humanit loro , dalla quale temeva maggior danno , che dalla crudel natura
del Cardinal Granvela del Duca d'Alva, & altri odiosissimi offitiali, che si sono
veduti in Napoli ; doppo questa si segnalta virt segue la magnanimit, haver
spirito , e concetti grandi , e grati al Popolo , fabricar nobilmenre,tener Cala
grande,e da Principe nella quale s'accareggino molti, esser auttor , che il Po
polo vegga degli Spettacoli , e delle cose di gusto . Cesare all' hora , che fu
Edile present 320. compagni di Gladiatori , e facendo circa gli spettacoli,
pompe , e conviti con larghissime spese , scancell tutte le magniheenze di co
loro ch'erano avanti di lui tenuti magnanimi. Per le quali cose s'acquist
di tal maniera , il favor del Popolo, che dice Plutarco, che ogn'uno s'andava
imaginando nuove dignit , e nuovi honori per rendergli merito eguale . Et
tempo degli Avi nostri la Casa de' Medici trattenne il Popolo Fiorentino
con le medesime arti di fabrichegrandi,di giostre, & altri spettacolfavorivano letterati , e si compiacevano d'essere da essi celebrati ; li quali arrisiti) otte
nuto il dominio della Patria loro, cessorono affetto; la liberalit come habbia
mo detto, grand' instromento ; perci che mentre con questa hebbe Cesare
gettato somma grande d'oro , f grandemente indebitato, essendo venutoci
tempo di riscuoster quello eh* h aveva speso, gli f in vece del denaro ptoiuso,
donato l'Imperio della sua Patria *
Ci

sopiti prtm Libro de/f ttijora d Cornelio Tacito .


ijj
Di pi giova firii protger ogn'uno appresso il Senato , &il Principe , e
molto pi i seditiosi , che i buoni acquistano seguito tale , che altri pu fare
deliberatione sopra qualsivoglia impresa .
Cesare difese Gatilina , fuggi d'haver nemico alcuno; e se bene Claudio gli
haveva adulterata la moglie, non volle per essaminarsegli contro, vedendola
amato dalla plebe ; favorir il Popolo con esser ministro dell' abbondanza , si
deve con ogni spirito affettare sopra tutte le cose . Cesare propose leggi grarissime al Popolo Romano ; promettendo cose grandi, l'et istessa dell' oro, se
mai gli venisse in mano il Principato . Cosi punto il Duca di Ghisa promet
teva levare i dati) , e ridurre la Nobilt nella sua antica grandezza . I ribelli
di Fiandra mantenevano gli Popoli in tanti travagli con mostrarsi difensori
delle facolt , e delti privilegi), loro . Queste , & altre cose simili seppero tro
var gli Antichi ; ma i moderni ribelli hanno aggionto queste cose l'empiet
di seminar Pheresie , e farsi d'essi capi con publicare quella scandolosa , e seditiosa libert di conscienza, conia quale hanno in estremo souvertito la Ger
mania , la Fiandra, la Francia , per levar i Popoli dall' obbedienza de Principi
loro , e farsi d'essi Capi .
Labores itiner/tmjnopia comrhcatmm, duriti* imperij Atrocit accipiebantur:
cum Campania Uctts , & Achaia Vrbes Clcifibus adirefolitii
Piraneum, & Alpes, & immensa viarumJpatia '
agre sub armi* emitterentur:
E Cosa naturale e negli huomini, e negli animali amare di modo quella sor
te di vita,la quale hanno usata per alcun tempo,che con molto dispiacere
d'animo la cangiano, ancorch conoscano di migliorare . Per f di bisogno,
che i Principi matenghino sempre gli huomini loro sudditi in quello stato,
che torna commodo alla quiete,e grandezza d'esso. I ribelli di Francia , e di
Fiandra hebbero grandissima difficolt in fare , che gli Artegiani diventassero
Ministri dell' ambinone loro,congiassero i Sarti gli aghi, e le forfici.gli ferrari i
Martelli, gli Tessitori i loro Telari nelle spade.e negli archibugij.e la pace nel
la guerra . Ma come poi questa per alcuni anni si furono assuefatti, maggior
difficult hebbero il Duca di Parma , & altri Governatori di Fiandra, che acquistorono parte di quelle Provincie ribellate , far ritornar Popoli pigliar
gl'instromenti dell'arti loro, & amare la pace,e l'essercitiodelli Mestieri loro .
Gli soldati per la dolcezza , che sente dello spargimento del sangue proprio , e
di quello d'altri del vivere di rapina, del vedere continuamente occisioni, non
s vivere nella pace; ma poi per alcun tempo auvezzato questa molto difficil cosa indurlo di nuovo al suo crudele & abominevole essercitio . Privano
3uesti inconvenienti quei Principi , che di continuo tengono esserciti stipeniati come facevano li Romani,& hora f il Turco, il quale ha quella numerosa
Cavalleria pagata di .... come habbiamo detto . Da alcuni anni in qu
S z
ha

I40
Ojservatiom di Trajnao Boccalini
ha cominciato provare , che il soldato addormentato , & invilito dall'ori
compra dal suo Capitano Tesserttione di non andar alla Guerra , pure paga
un vilisfimo fante, che vi vadi per lui; abuso gravissimo, per ruggire il quale ha
procurato la Casa Ottomana d'haver quasi di continuo le guerre in piedi af
tinch le militie non riavessero ad amare la pace, e le delitie della quiete,& ria
vessero proporsi faticoso Tesseremo della guerra qual hora gustassero la
quiete della Casa . Racconter in questo luogo la prudenza veramente divi
na del R dell' Api per fuggire, che i suoi Popoli, i quali egli ha di bisogno te
ner in continuo eslercitio , non si diano alTotio , & all'infingardaggine , cosa,
che distruggerebbe la sua Monarchia ; perci che c cosa chiara, che quella
Maest fino tutto il mese di Maggio non tiene occupati i suoi Popoli in altro,
che nel generare , e procrear figlioli . Fatto questo comanda che s'empia la
Casa di miele nella stagione dell' estade affinch abbondi di vivere nella ri
gida stagione dell' Inverno, & in quest'essercitio attendono in tutto Ottobre .
Ma s'accadesse, che la Casa loro s'empisse il mese di Giugno , e come accade,
all'hora , che dal Cielo cade abbondante manna , la quale raccogliono con
grandissima diligenza talmente, che se la mattina caduta sar in gran copia, io
un sol giorno empiranno tutto il vaso della Casa loro di quel suave liquore;
Quel sagacissimo , e prudentissimo R vedendo il suo Stato pieno di unto be
ne , non se ne rallegra, come farebbono gli Principi humani , considerando
con quella sua soprahumana prudenza infusagli per instinto naturale dal gran
dissimo Iddio, f una rcsolutione , eh' ad ogn'uno parer crudele; perci che
egli abbandona quella Casa , fugge quelle ricchezze accumulate, e con obbe
dienza singolare seguitato da suoi Popoli cerca nuova stanza vuota, incomin
cia di nuovo fabricar le Case, & riempirle di miele , ponendosi pericolo
di morire di necessit con tutto il suo Popolo per il breve tempo , che ha i iibricarsi nuove Case, & in pochi giorni , e quelle empire di tanto mieJe , che
basti mangiarsi l'Inverno ; cosa nel vero degna di grandissima conideratione,& ammaritione , che quel R fuga le delitie di quella Casa piena delle fati
che de suoi Popoli, come morbo contagioso; perci che giudica,che s'egUhavesse tenuto suoi Popoli in quello stato pieno d'ogni delitia , farebbono stati
forzati vivere in otio quei mesi dell' estade nelli quali dovevano pi trava
gliare , stimando quell'acio di maggior pericolo, che quello di morire dineeesfit, trovando perci altra Casa volta per empirla .
Precetto al quale dorevebbono haver molta reflessione i Principi , per non
urtar negT inconvenienti , ne quali fecero naufragio molt' Imperatori Romanijch'havendo di soverchio fatto provare Torio alle loro militie, le resero inu
tili per li tempi bisognosi della Guerra

spra il primo Libro de/s Hiftoria di Cornelio Tacito .

141

Thgrantibus jam Militum animis, velut faces addiderat Mevim Pudens , e


proximts Tige/lini ; is mobilipmum quemque ingenij , aut pecunia indigum , f in novas cupiditates prcipitem alliciendo , eh paulatim progress*!
ejl , vt perJpeciem convivu , quoties Galba apud Othnem epularetur , Cohorti excubias agenti., viritim centenos nummos divideret .
A Cesare f molto diffidi cosa arrivare alla Tirannide della sua Patria i
perci che gli bisogn superar la potenza del Senato, e del Popolo ge
losissimo della libert di maniera tale , che gl'era necessario vsar grand' artifttij per arrivar al suo disegno, il quale gli faceva bisogno sempre di tener asco
so. Primieramente gli f forza superar la potenza di Pompeo , e farsegli
vguale , poi veder d'haver l'Armi della Republica in mano, e queste maneg
giarle gloriosamente per acquistarsi fama appresso il Popolo, e l'amor de' sol
dati per vltimamente poter con essi acquistar quei Tesori , che gli facevano
bisogno per comprar gli animi del Popolo , e di molti Senatori . Tutte im
prese grandi , e difficili ; ma sotto g' Imperatori f tanto facil cosa l'occupar
L'Imperio Romano, che morte volte f dato ad huomini , che lo rifiutavano;
perci che essendo abbattuta la molta potenza del Senato , & il Popolo non
amando pi la libert, ma vago delle spesse mutationi de' Principi, tutta l'auttorit era posta di crear cosi gran Principe nella violenza , e nell' ingordigia
de' soldati, i quali vendevano il medesimo Imperio molti in un istcsso tempo,
e molte volte vecidevano colui , al quale poco d'avanti l'havevano venduto
per havere dal secondo compratore nuovo prezzo . Solo adunque ballava
per farsi Imperatore haver denari da potersi coniperare la volont de' solda
ti , senza l'altre qualit , che ho detto di sopra esser state necessarie Cesare .
Per questa cagione/Tiberio viveva cosi oculato, che niuno assettasse con sorte
alcuna di liberalit l'amor de' soldati , che si sdegno atrocemente conGiunio
Gallione,il quale (registrer le parole di Tacito) cen/erat , vt Pretoriani adi
jipendiis ius . . . . in quatuordecim ordinibm jdendi violenter increpuit , vehit
coram rogitans, quid Ma cum Militibus quos ncque dieta hnperatorts , ncque tra
ma nifi ab Imperatore accipere par ejjet, reperire prorjus, quod Divus Aiijtsrm non
providerit, an potitis discordiamo &Jeditionem a satellite Saani quxfitam qua rudes
animas nomine honoris ad corrumpendum militili morern propeller ; Perci che
quei , che aspirano alla Tirannide devono vsare ogni studio di farsi il Popolo
partiale, se questo non pu farsi amorevoli Tamicitie , le quali danno altrui,
e mantengono l'Imperio all'hora, che vengono ben trattate con la liberalit.
Et d'auvertire sopra quelle parole ; aut per Jpeciem convivij quoties Gaiba apud
Othonem epularetur Coloorti excubias agenti viritim centenos nummos divideret.
L'vsaftza vsata da Ottone di dare soldati , che facevano all'Imperatore in
quel giorno la guardia un dono di denari per ciascheduno , non haverebbe
importato in tempo di tanto sospetto Tiberio, t b altr' Imperatore accordo5
S 3
fatta.

1 41
Offervaiioni di Tra]ano Boccalini
fatta maffime da huomo tale, come era Ottone, che ambiva l'adotione . Molti
Cogliono palliare quefle liberalit Cotto coloreld'elemofine difpenfahdo dena
ri a poveri, maritando Vergini, e fabricando Chiefejma poi hanno poco buo
ni fini in effe , cofa.che non farebbe fopportata Venetia ad un Senatore infigne, ne in altro Stato, dove fi viveffe in gelofia della libert .
Adeo animafits corruptor, vt Cocceio Proculo speculatori de partefininA
cum vicino ambigenti, vniverfum vicini agmm fua pecunia
emptum dono dederit .
QVello ftato , ove hanno luogo quefte aperte , e publiche corruttioni di
chiaro fegno d'haver poco buone leggi per confervarfi lungo tempo in
libert . Cefare trovandoli haver nella guerra di Francia accumulato grandiffimi tefori , cominci fpenderli in Roma per comprar la Tirannide da
Cittadini ; Onde fenza che gli fuffe punto vietato , liber Curconi Tribuno
della Plebe, il quale era molto indebitato ; e diede 360. Seftertii Paulo Con
fole, la dove ne tempi adietro , alPhora che non n'era ne nel Senato, ne nel
Popolo Romano entrata tanta corruttela , havendo Giulio Manlio ricchiffimo Cittadino Romano proveduto la gran penuria , che fopraftava quell'An
no alla Citt di Roma , e tutt' Italia compro per tempo una groffa quantit di
biade, e fermento, e cominci diftribuirla al Popolo- Not il Senato queft'
atto, & hebbe grave gelofia di quella liberalit , e veduto il concorfo del Po
polo , che gli portava molto grand" affetto , e ch'egli ogni giorno crefeeva di
feguito, infopettito della libert publica gli coftitui il Dittatore per indagare
i (uoi fini , & havendo quefti inveftigato la ftagione di tanta effufione , e cos
larga difpenfa, (copertolo reo lo condann capitalmente . Ne maggior cor
ruttela ha lo Stato Ecclefiaftico di quella , che i R ftranieri nemici della gran
dezza temporale de' Papi , habbino comprato Baroni Romani Ca/ielli , ac
ci fiano grandi, e di feguito per difturbare i Papi, come fecero i R di Napo
li, quando con tanto fdegno d'Aleffandro V I. compr quelle Caftella Virgi
nio Orfino , e come modernamente fanno li Spagnoli, i quali con le pernioni,
& altri artiftij corrompono , e comprano la fede de' principali Miniftri della
Sede Apofk>lica,cme per tutto il Pontificato di Gregorio X III. il Cardimi
di Comoprontiffimo, e fedeliflmo ad effequir tutto qudlo,ch'effi volevano.
Terficordiam PrafecKi, quem nota pariter, & occultafa/lebant .
MAggiore la balordaggine del Principe , il quale doverebbe da fe invi
gilare, come invigil Tiberio oculatiftmo, e pi di lui Auguflo, il quale
non folo fapeva quello , che fi fuffe mai tramato da alcuno, contro di Ini; ma
conofceya quello, che fin altri haveva nel penfiero, e di che genio altrffifufu;
come dice Tacito di lui quando racconta i giuditij Copra i genij di Marco
Lepido, Afinio Gallo YAruntio . E Galba non foto Copra i Coldati, e loro Offi

fopra il primo Lifcro tjelf Hfiora di Cornelio Tacito .


14^
tial , ma fopra il medemo Lacone dovea haver aperto l'occhio , e particolar
mente fopra la perfona djOttone,ajjrtne,che efclufo dall' adotione non teneffc
laftrada della violehza,accerchiandoIo di fpi per faper quello, ch'egli voleva
fare,non che quello, ch'operava .
Sed tur e libertis Onomaftum futuro[celeriperfecit , a quo Batbium Proculum
Tefferarium fteculatorum j r Veturium Optionem eorumdem perdutivi,
pojquam variofermone callidos audacefque cegnovit , pretto , & pronafa
onerat,data pecunia adpertentandos piumini animos .
\
ERano quefti Barbio Proculo , e Veturio offitiali minori tra foldati . Onde
con molta prudenza altri per quefto fcrvigio di difpenfar denari, & acquiftar feguito alle cofe d' Ottone perci che alcuni Imperatori^ quali hanno vo
luto occupar l'Imperio , & hanno dato denari ad huomini infigni acci fiano
difpenfati foldati ? per la medefima cagione hanno quefti tradito il Signore,
l'amico loro,& hanno difpenfato il denaro per loro fteffi, e s'hanno acquiftajo l'Imperio .
Sufcepere duo wwipulares Imperium Populi Romani transferendum,
ejr tranjlulerunt .
/~\Vefta era quella forma di fucceffione neTT Imperio pereletione trovata
i V^^da Galba che loco libertatis crat,qHod eligi c&pirnui; perci che egli non ri
medi come doveva,che l'Imperatore doveffe folo dal Senato.c dall' Impera
tore nominarti , ma governandoti quafi cafo fenza fabilire tanto negotio,
come doveva-per fua ficurezza, lafci, che come era caduto nella fua perfona,
cosi un grido de' foldati potefle torre lui l'Imperio Romano ,, il quale ven
ne tanta confusone , che con un grid,ch come dice Tacito ; prima voce,
era dato,e levato altrui l'Imperio . Anzi le Mogli , ci favoriti dell' Imperato
re morto nominavano il facceffore foldati, & era accettato ; E fino Eutichiano libero pot pigliar un fanciullo detto Lupo,& havendo tinto, che luffe
figliolo baftardo d'Antonino Caracallajlo prefent foldati Pretoriani,che lo
gridaflero Imperatore contro Matrino, il quale f forzato fuggirti, e perderla
vita,e lo ftato . Tutti frutti della leggierezza, avaritia, e crudelt de foldati,
che havevano in mano l'elettione , i quali all' hora , che per qualche cagione
portavano odio all'Imperatore , non ritutavano^di darli Imperio ch^'havetfe voluto .

Ojservationi di Trajano "Boccalini


In conscientiamfacinorisfauci asciti.
NTuna cosa pi rovina le congiure, che il molto numero de congiuratilome si vidde in quelP ordita da Pisone,e Seiano contro Nerone , quale tu
conferita con molti ; A pochs,& - foli quelli, che fono necessari) nelP ordirla fu
bisogno, che sia palese negotiodi tanto pericolo, e solo ad huomini risoluti, &
honorati per nobilt d'animo; perci che molti sono stati soliti profitarsi d'vn
tanto secreto,& hanno amato pi tosto il denaro col scoprir la congiura , che
veder l'essaltation del Tiranno .
;<
Erant quos memoria Neronts, ac desiderium prior licenti*.
accederei : in commune omnes metu mutand*.
*
miltU exterrebantur .
Disse di sopra Galba nel regionamento, che faceva Pisone, mentre l'adortava, che Nerone sempre sarebbe desiderato da federati; mihi,ac tibipnvide -lu m eft,mnc etiam k bonis defideraretnr . Hora da questo , che racconta
qui Tacito , si vede, che dovea Galba accomodar di nuovo le -cose sue, che da
federati non Risse desiderato,i quali possono, e sono atti perturbare la quiete
deglistati, molto pi de buoni ; & cosa chiara , che ove la moltitudine degli
huomini federati e grande , & hanno qualche auttorit deve il Principe dar
loro ogni sodisfatione per schivare mali maggiori, e peggiori ; quando per
non pu coti la forza spegnerli,come fecero alcuni Imperatori,che trovandosi
armati,e fedeli esserciti,fecero crudel vendetta de" soldati Pretoriani, da quali
riavevano ricevuto gran disgusti . Notaremo anco in questo luogo , che mun
altra cosa pi afflisse l'Imperio Romano , e lo fece cadere sotto il dominio di
gente barbara , che la molta indulgenza degl' Imperatori verso h Milizia,
perci che affine eh' essi tolerassero in loro la sfrenata lussuria , la crudelt , &
ogni vitio , concedevano alle loro Mogli ogni licenza purch ancor ad est
fCsi dati commodit di lussuriare ; Onde essendosi perduto il valore , l'obbe
dienza, e la disciplina militare , sotto gli scelerati Imperatori erano forzati pe
ricolare quei virtuosi Imperatori , che volevano rimetterla in piedi come fu
veduto in Severo;non per altro , che per questa fola cagione amazzato da
soldati.
Jnfecit ea tabes legionum quoque^ auxiliorum motasjam mentes, pofytunt
vulgatum erat Ubare Germanici exercitusfdem .
GRand' artifitii,come habbiamo detto altrove hanno vsato i Principi per
indurre gli huomini difendergli con il sangue proprio; perci che oltre
il sacramento di fedelt, oltre la reputatione grande, nella quale hanno tenutp.l'arte della Guerra, oltre i premii , oltre gli odii, che hanno seminari tra le
nationi

sopra il primo Libro def Historia di Cornelio Tcito .


14s
turioni diverse, hanno vltimamente i Germani inventate l'herefie tutto fine,
che naschino tra gli huomini dissentioni , e s'vcqdono volontieri ; perche se
non fi seminano questi odii , se il soldato non interessato nella difesa del suo
Principe per suoi particolari interessi ancora poco sicuro si pu tenere nel suo
stato , come si vede hora, che i soldati pi nemici , & odiosi Galba, che
soldati di Germanico , vedendo la ribellione loro fanno disegno d'abbando
narlo . E molt' Imperatori , che seguirono doppo Galba alla nuova d'una
rotta , & d'una ribellione abbandonavano , & vecidevano l'Imperator loro,
per non voler con l.pericoli , e Morti loro difendere la vita , e lo stato d'u
Principe , dal quale havevano sentito poco commodo , & il quale haveva ap
press i soldati, & i Popoli, per merito , per molto demerito . E nel vero
e infelicissima la conditione di quel Principe , al quale nelle sue auversit
manca la fede de' suoi soldati tenuti amici, e de' suoi Popoli ; la dove sono fe
lici quei Popoli , quali tanto pi s'inanimano difendere il Principe loro,
quantol veggono in maggiori travagli involto come fanno i Francesi, e gli
Spagnoli verso i loro R .
Adeoque parata apud malos[editto^ etiam apudintegros dipmulao fuit .
PEr due cagioni ; prima per il poco amore , che si porta al Principe stimato
degno delle calamit di quella sollevatione , e d'esser cacciato di Stato ;
poi perche quando altri vede una cosa simile , non pu darsi credere tanto
negotio , non sia fatto con fondamento grande ; e che in esso non tenghino
mano huomini grandi . E f cosa degna di molta meraviglia, che in Gante,
Brusselles,& Anversa all'hor che furono saccheggiate le Chiese, quei, che com
misero contro Iddio, & un R tale, come il R di Spagna sant'eccesso furo
no da 200. soli huomini, tra li quali eranomolti fanciulli, e donne .' Ma l'estre
ma mala sodisfatione, eh' havevano anco i buoni delli Spagnoli oper ch'era
no sopportate quell'empiet, oltre che f stimato, che li Principi d'Oranges,
Agamonte, & altri Signori Grandi di Francia vi tenessero mano , i quali si sarebbono scoperti con forze grandi, quando fusse stato bisogno di maniera ta
le , che stavano mirando quel male , che forse non approvavano . Et cosa
molto verisimile quello , eh' io dico ; perci che facendo sollevationi , & em
piet cos enormi nel cospetto de Signori tanto grandi , i quali per obbligo,
eh' havevano verso il R, dovevano impedirle, e non tolerarle, parea, che sud
se un comandare le cose vedendosi alcuni pochi soldati Pretoriani senza che
il rimanente degli offitiali, e soldati prohibissero loro cos gran sceleratezza,
parea, che d'essa russer pi tosto auttori tutti, che consapevoli .

Vt postero

I4

Ojjcrvtipni d\ Traino Boccalini

Yt postero iduum die, redtttntem a Coen* Othonem r/tpturifiorinir, nifi jncer'


, *(^
Prfo
militum cai/ira , ssfaciUm inter texnultntos^
conftnfum timuijsent : non Reipublic* cura,quamfiedare Principit fuisan
guinesobsij parabant . Sed nec per tenebrai -, vt quifatte Pannonici , vel
Germanici exercitus militibtts oblatus est , & ignorantibtu plerifque pr
Othone destinartur .
ESsecutioni simiglianti si devono fare con ordini dati precisi affine,che ogrf
vno sappia quello , clre si deve essequire,e quello, daxre dve guardarsi.
Molte cole si devono efsequire di nottc,che iropossibil cosacche riescano di
giorno . La gran rovina, che accad alle genti del Duca d'Alansone alThora,
che vollero occupare la Citt d'Anversa , hi tutto attribuito al non haver po
tuto i Capitani dar gli ordini necessarij alla Militia afinche il trattato non si
scoprine ; Qnde essendosi prima venuto all'armi , che si.sapesse da soldati quel
lo, che si dovea tare, non solo si resero inutili, ma empirono ogni cosa di con
fusione, come Inverebbero fatto g' inimici d'Ottone, quando h avessero fatta
il tentativo di notte .
Multa erumpentiisedition inditia per conseils opprejfe , qutdatn apud
Calbd aures ProfetiW Laco elusi .
IL modo, che tennero alcuni Imperatori di prestar fede ad ogni minimo aoyiso, & inditio di congiura, che dovea ordirsi contro di loro in guiso, che /li
bito ponevano in essecutione la crudelt , assicurandosi de' Congiurati , che.
l'erano nominati senza venire in altra pi vera cognitk>ne,era odioso tutti,
e in consequenza dannoso allo stesso Principe . Molto pi dannoso per
l'altro estremo di non dar fede agli auvertimenti altrui, almeno tanto, ch'altri
l faccia cauto per prevenire di non poter essere assssnato. Io Jasiar l'essempio antico, ma celebre di Cesare, il quale perhavere voluto. daT poca fede,
quei , l'auvisava della congiura , che s'ordiva contro di lui , egli hi vecifc.
Addurr l'essempio moderno del Duca Pier Luigi, e del Duca di Ghisa, quali .
con tutto che fusse predetta la rovina da molti, diedero tanto poca fede , che
vi perderono la vita .
In cose adunque cotanto gravi bisogna pi tosto peccare in mostrarsi sos
pettoso , che intrepid contro quei pericoli , che non si fon trovati , i quali
hanno apportato rovina aliiPriiicipi.loro , per non haver voluto courirc
con essi molti inditij di congiure, e soijevatioqi , per non. apportare, al Pria*
cipe noia'con esse per non 'haver credute vere, o per fuggire d'impacciarsi
in cose tanto gelose , e delicate ; deve per ci ogni fedel-Ministro di Vrincipe
riferir subitotutto quello, che ha sentito con sincerit grande ; perci che una
scintilla anco piccola che si scuopra,f che altri viene in cognitione di fuochi
grandi, che s'occultano ; "
Ignorai

[opra il primo libro deW Annali di Cornelio Taciti .

147

Jghrw miliiarm ammorum .


GOme hbbihi detto di fopr di Nirifidio Sabino eftndo flato prima
impulfore ffe, che i foldati Pretoriani ? de quali egli era Prefetto, fi ribellaffcro contro Nerone loro Signore , e gridaffrp Galba Imperatore, come
f effequito . Mand rheffo Galba , e gli chiefe la confirmatione dell' officio
fo, la quale effndogli ftiftkda Galb con ingratitudine , & imprudenza ne
gata, comedifperto jiv'entur l vita faa {>r Occupar l'Imperio, e vi f am
mazzato . Diede Glba quel carico Lacone huomo nuovo nella militia de*
foldti Pretoriani, da effi poco amato , che fu vno de* gravi errori , eh' acceleraffero' la rovina di Galb; perci che anco iniaftiditi i foldati Pretoriani,
abbandonarono Galba, il quale s'haveffe havuto un Capitano accorto , grato
foldati', gli haverbb mantenuti in fede almno per lo ricetto, ch'haverebbe portato lui ; perci che un grato Capitano amato da rti foldati haverebbe havuto cognitione dell' effere, e della volont loro ; poich gli amici
laverebbero auvifato di tutto quello, che fi trattava da elfi ; ma cofa ordi.
naria, che gli huomini fiano prudenti, e fappinO col valre del proprio confi
glio fchivar g' infortunii . Pltires, dice Tacito, aliorum eventi* locenmr . Gal
ba non feppe quanto potevano il fldti Pretoqni cntro uh rincip'e.ll'hora,che di lui erano {degnati . Ben lfeppero gii ltri Imperatori , che feguirono doppo lui addottrinati dall'infelice effempio di Galba . Cosi quei PortUghefi,e Casigliani , che fcuoprironoe nuove Indie , non havendo cognw
rione del mare , de* fcogli, e delle Cecche, vi fecero lacrimevoli, naufragi), di
cfliaii ammaeftrati gli altroch feguirono doppo, feppero fchivarll.

Pfiflma natura cFhuomini fon quefti indegni (Teffr ammeffi a configli^


alcuno appretto il Principe; poi che devono effere fcacciati cme ferpi , fic
ammali velenofi.
Stationem in CaftrU agekat Julius MdrtalU Trtburtut . Is magnitudine
[ubiti[celer , an corrupta latita cajlraacfi contro. traderet ,exitiummet'ins , puhult plerifijuefufjiicionem confcientin .
NOh poffibie all' hra , che fi fcuopre un tumulto ; una ribellione ancor
ch audaciffima,& affatto temraria,ch' altri non creda in quel principio,
che vi fiino tutti quei preparamenti , e tutti quei ordini , che fono neceffarij e
pfer non fe ne fpaVent . Nell Gurre di Fiahdri fi fono veduti in quefti
Particolari effetti gfandatimi; perci che pochi hanno condotto a fine imprefe-grihd folo con ia'tcfnjfiti totOjpeVclie l^tnfpochi foldati hanno forprefe
T z
Citt

148
Ofservttioni d Trsjano Boccalini
Citt popolari solo con haver veduto li Cittadini non esser possibile , che
pochi huominihavessero havuto tanto ardire , e con tanta temerit havessero
disprezzato la vita . Mi souviene , che havendo alcuni Spagnoli nell' Olanda,
e Zelanda assaltate 1 cune poche fortezze conhaver passati guazzo bracci di
mare solo con la loro prestezza , con il miracolo d'esser veduti in quei luoghi
con tanto ardire , fi sono li nemici posti infuga . Per non si deve mai cosi in
un subito dar vinta la causa al nemico , ma assaggiarlo prima , e cedergli la vit
toria all'hora quando s'habbia havuta cognitione del numero , e degli apparecchi;poiche. molte volte accaduto,che accortisi altri della debolezza de\ ne
mico con la relblutione,che s' saputa fare,se li levata la vittoria dalle mani .
Cosi a punto in Fiandra essendo state di notte tempo sorprese alcune Citt,
venuto il giorno , e scopertosi il poco numero de' nemici , sono stati scac
ciati .
;
' .
Et ultimamente accaduto , che le Galere del Gran Duca- di Toscana an
date di notte nell' Isola di Scio in numero di cinque , i Sciotti e li Turchiche
guardavano la Cittsiposero in fuga,credendo , che fusse numerosa l'Armata
Christiana. Ma accortisi poscia del picciolo numero , si difesero ,& uccisero
infiniti soldati di quelle Galere .
\sintcposucre cteri quoque Tribuni , Centurionefque j>wfnt
dubiti y ejr honej .
PEr la poca aftettione , che si portava al Principe ; poich non era Galbst
amato,e le cose dell' Imperio Romano s'erano ridotte tale, che asoldati,
& al Popolo Romano poco imporrando , che fusse Imperatore pi tosto et.
curiosit tal hora , e tal hora per avaritia desideravano spesse mutationr, akt'v
all' incontro abbracciano i pericoli perun Principe amato, e la salute del qua
le si tiene cara ; la dove questi speravano maggior benefitio dalla rovina, che
dalla salute di Galba . Documento chiaro tutti li Principi, che deverebbe
ro interessare i Popoli & i soldati nel desiderio dfclla salute, e grandezza di lui,
c del suo stato.
isque habitat animorumfuit,ut pcpmum faci nm auderentpauci
plures velient , omnes paterentur .
PEr la cagione , eh' h detto di sopra perci che dove il Principe non
amato facil cosa , che un picciol numeroid'huomini faccino in una solle
vinone eccessi grandi,come per appunto picciola fiamma atta adabbrusciare qual si sia altissimo edifitio,quando quei, che doverebbero estinguere il fuoco,visi scaldano . H detto , che non pi di vocer huomini, e donne Caceheggiare si veddero le Chiese , e fecero tanti eccessi in Anversa & altre Citt
della Fiandra , e tutto ardeva , perche il dominio de Spagnoli era tanto esoso,,
che pi, tosto per odio loro anco li buoni amavano , che nascessero quegV

sopra il primo Libre de/s Hjloria di Cornelio Tarito.


14.9
inconvnient! . ElaCitt medefima d'Anversa all'hora ch'elladifendeva se
ftessamostr grandisimo ardire controil Duca d'Alansone , quando lo com
batte, uccidendoli infiniti soldati, e moka Nobilt . Inespugnabile, &invincibile un Principe amato da suoi Popoli.
Quest' la fortezza , alla quale non riuocono gli asalti non le mine , non le
battarie ; per lo contrario Galba Imperatore si puo dire delP universo; ma poo grato sudditi f vinto , & abbattuto da quatro vilissimi soldati; per lo che
non devono credere i Principi che altri fia tanto innamorato de' fatti loro,
che pi non s'apprzzi la vita , e le prs>pri facolt , che la grandezza loro.
Oade li savij Principi hanno faputo ridurre le cose loro qnesto termine.che i
Popoli habbin^\jmiatodifenderlavita,ele facolt propri,mentre espongono la vita ad ognipericolo per la salute , c grandezza dcl Principe loro ; ma
sappino i Principi , che quei PopoH , ch' esi n'elle loro flicita tattano corne
scliiavi,- gli haveranno nemici ne' loro infortunij .
lgtur conultantibus plaait pertetari animum Cohort, qtue in alatio
jationem agebat ; nec peripfum Galbant cuiut intgra auftortas
.
maioribus rentedi fervabatur .

COs imprudentemente si port Galba nel procacciarsi il favore , & ilseguito de' soldati , ch' ail' hora si riduce tentar l'animo loro,& in quett*
occasione medefima , nella quale dovevahaverli prontissimi ad ogiii suo scrvigio . Sciocco c quello sposo , ch' all'hora si ridpee provedersi di letto,che .
la sposa di gi condotta in Casa ; Che corne habbiamo detto di sopra fno
dal primo giorno del suo Imperio dovea cominciar ad acquistarsi Paffettione,
e Pamore dlie Militie .
Nel primo libro degli Annali ha detto Tacito, che all'hora che le Legioni
di Vngharias'erano ammutinate , mormoravanoliSenatori,che Tiberio havefle risoluto di mandar Druso suo figliolo per quietarli ; peri che corne
spefe volte haveva fatto Augusio , doveva andarvi csio steslo in persona ; ma
che con queli risolse Tiberio il contrario , e le parole di Tacito son quesio;
hnmotum.adversHs cos fermones fixumque Tiberio fuit , non admittere caput rermny
neque Je ; Remque publicain in caJjUm dare . Multa quippe , & diverf agebant validiores per Germaniam exercitus propriores apud Pamoniam Mi Gallarum opibm
Jib minasjoi Italint'imminentes;quo igitur anteferrent,ac nepropofti ctumelia incederent , atque filios pariter adir Maieflate salva,cHt maiore longin^uo reverentia.
fci'.icct adolescent ibm excusatum,cjuadam ad Patrem reiiccre,prajentisque Gtrrnanieo,aut Druso pojje se mitigari,nel infringi c\vtod aliudsubsdiumsi Impcratorem sprttujfent . Perci che vero , che corne si dice un gettar Pancora sacra , un far
efperienza dlia Maesta delP Imperatore , la quale non deve eser.e posta in.
uso in casi t eccetto, che nelP estremt ncessita ; m- corne pudir Tacito qui ,
quelle parole , che non parve, che non fufle expedrente, eb l'isteflb Galba
tentasse gli animi di quei soldati f
imgraaitthritas maioribus remediU firvaY","T 3
batun

ijo
Ojservttiani di Trajane Bcc*tim
batur ; perci che qual occasione di maggior importanza poteva accader
Galba, che questa, eh' haveva hora per lemani?sentendo,'che in faccia sua g*
era stato creato contro un altr' Imperatore ; Io non s eerto imaginarmelo.
E ben vero , che alcuni piccioli rumorisi devono acquietare per il mezo de
ministri.e molto altre cose far per mano loro negl' estremi bisogni .
Aggiungi queste cose, ch' d'auvertire, eh' alcuna volta fa peggior effet
to il vntar alcune cose importanti per altro mezo , che della persona isteflk
del Principe ; perci che le quel Ministro non opera , cosa chiara /eh' il negotio s'eslcerba ; perci che con queir inobedienza , con quella repulsa dati
al Ministro del Principe, altri s'ostina nel male, e pensandosi d'havere ofsesoil
Principe , diffcilmente si placa , per non esserne da esso punito; la dove la
Maest del Principe con la sua persona toglie via tutti questi impedimenti .
Di pi potiamo notare , che quelle sollevationi , che si fanno da soldati, e da
Popoli lontani dal Principe, si possono quietare con la presenza del Principe,
e si possono anco commovere da quella disporsi di far la volont d'esso Priacipe . Ma quando questi inconvenienti nascono in faccia del Principe , cio
nella sua Citt, poco vi giova la sua presenza, come ve ne sono molt/ essempij.
In vltimo poca speranza poteva haver Galba nella Maest della sua persona,
quando da quei soldati fusse stato disprezzato Pisone. Perci che essendo
Galba vecchio , di corta vita, e Pisone giovine quasi Sol nascente, veniva ad
essere con pi veneratione , &affettione adorato , che quello di Galba, che
tendeva all'occaso ; ma l'vno , e l'altro essendo Principi nuovi,di sangue pri
vatoci poco merito appresso li soldati, gli havevano ancora poco credito, e
manco reputatione appresso le militie .
Sexttu dies agitur, Commilitones, ex quo gnarus futuri, &five opunnm
hoc nomen^five timendum eral . Cfar afeitufuni .
Virginio Rufo Capitano delle Legioni di Germania , come /iabiamo ve
duto di sopra constantissimamente rifiut l'Imperio datoli da soldati
con tant' instanza, come quello, eh' antivedde , e di lontano conobbe , che U
successore di Nerone sarebbe stato di corta vita , qual hora relettione di lui
non fusse stata canonicamente fatta dal Senato, e Popolo Romano.e che Gal
ba , e qualsivogli altro, ch'havesse accettato l'Imperio), non sarebbe stato ri
cevuto dalle Provincie , e dagl' esserciti, che obbedivano llmperlo Romano,
non si trovando tanta melaniaggine negl' hufJmini , che refutino gli Stari, li
Principati, li Regni, e l'Imperij . Celestino, che depose il Papato , dalli hiwmini.che sanno, fu tenuto pi tosto dapoco,che Santo. L'Imperio Romiao
f alcuna volta rifiutato, come fece Diocletiano, doppo haverlo arnmiiuftrato molt' anni, e la ragione s', che quei, quali f l'Imperio offerto , non per
alcuna modestia, ma lo ricusavano per la poca sicurezzadi se se stessi . Dujiqae
potiamo dire, eh' ove l'elettione seditiok fatta dalla violenaa,com? era queU
la dell' Imperio Romano, come quella deiL' Imperio Greco,e come furono %\i
Soldant

fpra ilprima hhto de/f Rifiorii di Cornelio Tacito .


m
Soldini dl<iairo doppo, eh* i-Mamaluccbi s-Vfurparono l'elettione del Prn
cipe , non Tempre cola buona , e degna d'efler defiderata l'Imperio ; perche
anco quando i Papi erano tal hora dall' Imperatore, tal hora dal Clero, e tal
hora dal Popolo Romano eletti con termini inquieti , e (editiofi , fi viddero
nolti Papi anguftiati talmente dlie contrarie fattioni,che morirono di mero
djfpiacere d'animo; E Campeo Soldano del Cairo havendo veduto inanai lui
tanti Principi crudelmente amazzati, rifiut d'eflere eletto Soldano, come cofadi cerco pericolo .
> .
<%itp cUmui nojlfa, aut Reipubl.fato in vejlra marni pofttunt ejl .
E Tanto maggior biafimo merita Galba, ePifone per l'avaritia , & ingrati
tudine loro quanto, che conobbero, ch'il fondamento reale della loro
grandezza confifteva tutto nella fedelt , & affettione de' foldati , e non hebbero virt da fperfi acquiftare quel bene, che conofccvano ; Scoglio nel qua
le hanno fatto imprudente , e lacrimevole naufragio nella Corte di Roma
quelli, i quali conofeendo di non poter arrivare alle fupreme grandezze , fe
non per il mezo de' Nepoti de' Papi, hanno pofto poco ftudio , e molta negli
genza in acquiftarfil'aftettione , & amorevolezza loro, e foleva dire il Cardi
nal Montalto,che f poi Sifto V. che certiffima era, che lo Spirito Santo face
va il Sommo Pontefice, ma per, ch'era imprudentifTmo colui , che difguftava Cardinali grandi, e di feguito, e faceva poca ftima dell' amicitia loro, dalla
quale fi deve tenere efatriffimo conto ,
Patriftr Sen/ttutyr ipfi** Imperi/ vicem doleo,fi nobis, aut perire bodie^f
necejfe ejl> aut, quod aque apud bonos miferum ejluccidere .
T" A re/Jutione di Ferdinando R di Napoli d'abbandonare il Regno di
_LNapoli, allliora , che fu affaltato da Francefi , hebbe anco molti , che la
lodarono, confiderando, che^uel R vedeva,che s'egli voleva difenderli con
3uell' oftinatione.con \a quale fi deve defendere un fiato, gli cagionava graniflme rovine , e che grandiffimo vtile faccye alle cofc fue il moftrar di pofporre ogni fua vtilit al benefio-di quei Popoli per la memoria del quale gli
fi farebbe facilitato il ritorno; Et: Ottone quando fu pregato da foldati, ne Jdijjimmn exercimm , ne optimmerms milites defereret ; egli rifpofe ; Hutic ani.
mun, batic vimuemveftra? vUvaptricnla abiicere nimis grande vita mtJtpretium
fitto . Am egotantumRomanapitbes, vt egregio* exercitus fternirurfits, & Reipubl.
eripi pattara? Erathicmetum animus tamquam peritHri pr fnefueritts , & ejofitperjiites , ne diu-Moretaur , egoincolttminttem vcflrkm , vos conjtdntiam meam . E
mlti fono i Principi, i quali fendofi condotti fronte con gli efferati nemici,
havendo'confideratO) ch-per l'ambitione ; e per le guerre loro fi dovea fpargere tanto fanguey compunti d'una generofa piet hanno offerto al Principe
nemico battaglia1 ringoiare y altre conditioni di pace ; Cosi per lafciare
4' >

";

l'antico

Iji
Ofservationi di Trjano Bocialini
l'antico essempio di Romolo , e altro di Pietro R d'Aragona con il Refi
Francia , Carlo V. stesso s'offer di combattere corpo corpo col R Fran
cesco, ma niun Principe ha havnto cagione di pi piangere le Vittorie de suoi
Capitani, che Filippo 1 1. R di Spagna , il quale vidde la guerra di Fiandrain
stato di tal calamita , che vgualmehte perdeva se esso acquistava la Citt per
assedio, & assalti, che quando gli si ribellavano ; poich sempre vedevi distrurtHfistf Popoli ; Adunque i Principi Immani dovejebbono avanti, che intraprendino le guerre, considerare i mali , che possano seco . Perci che la Vic
toria alcuna volta costa tanto, che meglio nottviu.c,ere . Gio: Beotivoglio
riprese gi Pietro de' Medici, eh' havesse abbarjdnato la grandetti, nella
quale si trovava, senza far prova di difendersi con fa forza .
Solarium proximi motus habebamui , incruenta/ Vrbem , & set
fine discordia translatas .
V
NOn che non russe senza sangue l'acquisto dell' Imperio nella persona
Galba; perci che accade la battaglia traVirginio,e Vindicc,e la morte.
d'ai cune migliaia di soldati , che fece Galba uccider ; Onde di sopra Tacito;
Tardum Galbi, iter , cr cruentum ; ma vuol dire in questo luogo , che Gaiba ac
quist l'Imperio datogli da soldati , e dal senato , senza haverlo combattete
con alcuno . Felicissimi sono quei Principi , che hanno ventura di tare acqui
sto de' stati senza sparger sangue . F stimata maggior sventura de' Portughesi , che del R Cattolico , che si fusse fatto nel Regno diPortugallo mutanoae
di Principe con tanto poco spargimento di sangue , e da questo laogopofi*
mo cavare utilissimo precetto,che i Popoli all'hora , che sono subornati cac
ciar il Principe loro, devono considerare , se ci si pu effettuare conbttNt,
e lunga guerra ; perci che quando Nerone si fusse voluto defendere, & ha
vesse havuto aiuti grandi, lacrimevol configlio si sarebbe pigliato di cacciarlo
di Stato; poich si farebbono immessi in tante calamit , che molto pi pru
dente consiglio sarebbe stato sopportar Nerone, ancorch scekratiumo, che.
provar tanti mali , quanti ne porta seco una guerra lunga . Se \ Fiamenghi
riavessero considerato da ferincipio quel negotio lugubre alla Patria loto , in
traprendevano di voler scacciar da suoi Stati un R potentissimo , sorsi noi
sarebbero stati cosi arditi ; E si come i Mercanti avanti che comprino le meo
loro fanno esattissimo conto ,se porta la spesa il caricarsi di quella robba ; Co- si i Popoli devono considerare di non incorrere ne' mali incurabili per fuggi
re una febre, che pu curarsi . Di pi notiamo in questo luogo che un Prin
cipe, che f acquisto d'un stato , s'egli Cittadino di quello , deve Farlo eoa
quella manco effusione di sangue , che sia possibile , affine , che non incornili
opinione di crudele ; perci che le Vittorie sanguinolenti rendono Pop01*
odioso il Vincitore ; Sapendosi quanto sia nociuto agli Spagnoli all'hora che
il Duca d'Ai va soggiogava i ribelli in Fiandra con vtar immanit tali , die fe
cero odioiissima quella utione, che dovea dominare quelle Provincie Seri.
vono,

sopra ti primi Libro dels Historia di Cornelio Taciti .


ijj
vono, che l'indulgenza con la piet , con il continuo , e facil perdonare, che
fece Henrico R di Navarca , gli port maggiori acquisti , che l'armi , per lo
che fece grata & amabile la sua persona di modo che non curando i Popoli,
che fuise egli Henrico III. l'am, lo desider per la sua molta humanit . Sti
mi dunque ogni Principe d'haver piantato,* fabricato sicura fortezza in quel> .. lo stato, ob'egli si sforza, & vsa ogn' arte d'acquistare se*nza sangue .
Provifuni adozione videtiat/tr, ut ne soft Gdbam qmdem bello locus ejfet s
**'T TO' detto di sopra , che intanto fu imprudente il consiglio di Galba d'a JtjLdottar Pi(pne per acquietare-! .rumori che niuna cosa acceler la sua ro
vina , eh* essa adottione , poi che non mai doveva Galba publicare la volont
sua d'adtfBiar Pisone se prima egli non s'assicurava di tutti quei , che non l'havessero "havuta cara , per haver anco else preteso , e sperato d'esser eletti.
Quando, un Principe non ha figlioli, e lo stato hereditario, & i Popoli fanno
con seditioni l'instanza , che s'elegga il successore , si quietano i tumulti , s'egli
prende Moglie , & ha legitimi figlioli . Ma quando di sua volont s'elegge
uno, che ha molti uguali seminario di seditioni pi tosto,che instrumento di
pace ; quando per l'adottato non ha forze tali , che sia accettato per lo spa
vento di quelle come ho detto , che havevano molti adottati con guiditi
dagl' Imperarori , che succedettero Galba ammaestrati da quest' infelice
cssempio d'adottar Capitani grand' armati , & atti a difendersi l'adottione, ol
tre che havendo poco prima Galba havuto l'Imperio per elettione come po
rca, egli quasi che volesse farlo hereditario adottarsi un figliolo, che gl' havesse
succedere ? poich questi medesimi, eh* havevano eletto lui , era da credere,
che volevano goder la prerogativa d'eleggerli il successione. Che per
grand' adherenze bisognano,e molto tempo fa bisogno,ch' habbia regnato co
lui , eh' un stato elertivo vuol ridurre hereditario, di maniera tale, che anco, e
per questo poco poteva piacere ai soldati l'adottane fatta da Galba .
Fallunturquibu luxuriaspecie liberalitatis imponit . Perdere is
feiet y donare nefeiet .
LA liberalit virt, come habbiamo detto dignissima d'vn Principe quando
si f con persone dishonorate , e s'vsa verso soggetti indegni in cose supcrflue.e poco virtuose chiamata prodigalit, & acquista nome di vitio,e molti
Principi che npn l'hanno usati* con quella circospitione,che si deve , n'hanno
acquistato biasimo La/liberalit spende il suo denaro per far acquisto della
volont d'huomini utili , e guadagnarsi fama,& eterna memoria appresso i po
steri con beneficar huomini meritevoli , cou la fabrica di sontuosi edihtij,
perci che chi getta il denaro senza questi riguardi mostra debolezza di giuditio .
.
'
V
Stupra

Ij4

Osservatici di Traino Boccalini


r
Stupra nmC)
commejsdtiones , & fminarum ccetus volvit
animo hoc Principati^ pramia put.it .

VOglio , che in questo luogo consideriamo l'errore di Pisone , quando ria


vesse parlato in questo modo , che qui racconta Taoito , l'inavertenza'
di Tacito in porre questi concetti impropri) per commovere un Senato pieno
d'huomini virtuosi , non venire all' elettione di soggetto virtuoso , ma ben si
asoldati, che pi tosto amavano i vitij, & aborrivano le virt; queste parole si
potevano dire appropriate . Erant , ha detto di sopra , quo Ptetonis memori*,
ac defidtr'tHinprioris licentU accederet;perci che per commovere questi soldati
faceva bisogno usare promesse, e metterli insperanza didono,e di rapina .
Mi ricordo haver letto , che Gaston de Fois all' hora eh' incitava^ uoi Coldati nelle Campagne di Ravenna combatter valorosamente gli prometteva
doppo il fatto d'Arme, se d'esso havessero riportata la vittoria , di volerli con
durre Roma,dove haverebbero saccheggiata quella Citt piena di ricchezze"
inesauste . 1 vitij altrui si devono rimproverare appresso quei, che per l'odio,
che portano loro , si possono accendere disdegno ; ma le cose erano ridotte a
tale nella Citt di Roma, che pi erano amati dalli soldati i vitij d'Ottone, che
le virt di Galba, e di Pisone .
guprum libido ac volupts , penes ipfumJt ; robur , ac di-deem pencs omnts.
ANzi molte volte'colui, che eletto acquista lode in haver saputo occul
tar i vitij , e i difetti che appresso agli Elettori haverebbero potuto im
pedir l'elettione di lui,& vero, che chi eletto Principe ancorch immerite
vole , s'acquista lode sempre d'haver potuto arrivar al Principato le corninodit,& utili , del quale sono tutti suoi, ma il biasimo rimane appresso quei, che
l'eleggonoj. i quali vengono accusati d'esser stati negligenti, e trascurati in non
havei saputo informarsi delli vitij, e difetti dell' eletto .
Il Cardinal San Sisto , che f creato poi Sommo Pontfice e chiamato poi
Gregorio XIII. hebbe un figliolo mentre era Prelato , il quale tenne secretissimo,e poi si pubhc doppo la suasuntione al Pontificatoci che fcon ram
marico , e dolore grandissimo del Sacro Collegio de Cardinali, i quali hebbero il biasimo di queir elettione come l'hebbero quei,che elessero Alessand.VI.
e Paolo I II . e molti altri , -che havendo havuto il medesimo disetto d'havet
figlioli naturali perla carit , eh' hanno portato ad essi , non hanno potuto*
riuscire eccellenti nel Pontificato come doveano^

sopra ti primo Libro delt Historia di Cornelio Tacito.

Ijf

Nano emm unquxm Imper'mm flagitio quxsuum bonis artibus exercuit.


LA ragione ,perche colui,che per lo mezo di qualche fceleratezze occupa
un stato , c forza eh' egli sia aborrito da tutti i buoai che hanno in odio
l'obbedire ad un Principe, che con federati modi divenuto loro Signore di
manieratale, che costui per regnar sicuro f bisogno, che governi con regole
crudeli ,etiranniche oscurando la virt negli huomini , & il valore . Ci servi
remo dell' esseropio di Tiberio , quale fendo arrivato all'Imperio per le frodi
della Madre ch'us tante crudelt contro il sangue d'Augusto fu forzato assi
curarsi in stato prima con l rovina di tutti i congiunti d'Augusto , poi degli
Amici, e seguaci di quella , & in ultimo di tutti quelli , quali esso stim , che
ss notale pregiudiciale simil fraude, Onde auvenne,che il Principato di Ti
berio f crudelissimo , e quei , che vogliono far altrimenti, precipitano per il
proveder-virtuoso , come f veduto di Cesare il Dittatore, il quale con tante
fraudi havendo spenta la libert della Patria, volle governar l'Imperio acqui
stato con sceleratezza, con la virt dell' indulgenza, e piet .
Dice dunque Pisone , che havendo Ottone occupato l'Imperio con haver
corrotta la Militia era forzato mantenerla col permettergli ogni estorsione,
& ogni licenza contro i buoni . Quindi eh' ha detto Tacito altrove noa
esser possibile Imperiarti scelere accjHiftarn subita gravitate, & prisca modestia con
fiture ; la onde non estendo possibile , eh' usi buoni modi di governo verso i
suoi Popoli quel Principe, che con fraude ha occupato un stato devono fuggi
re i Popoli di lasciar , ch'alcuno arrivi al Principato per strade , che non sian<*
approvate;Ond' eh' i Francesi quando scoperscro.che quelli della Casa Ghi
sa disegnavano far un R di Francia, l'abbandonarono, considerando,che non
era possibile haver buongoverno da colui, che con federate congiure,e ribel
lioni havess occupato un Regno ; per dice altrove Tacito . Adiwriperiwh
fumi RegeSy quam <juxri ; volendo intendere, che meglio era al Popolo Roma
no obbedire al sangue Reale per successione, che andar cercando buon Impe
ratore fuor d'esso sangue; ma se noi consideraremo bene queste parole di Taci
uto , e faremo d'esse giuditio c i testimonij dell' Historie , e di Casi seguiti tro
veremo , che molti i quali hanno con usar infedelt verso il Principe loro , e
crudelt verso molti, occupato federatamente l'Imperio, e non dimeno si so
no portati virtuosamente , come si vidde in Vespasiamo, & altri ottimi Impe
ratori, i quali con la forza occuporono l'Imperio, e l'amministrorono virtuo
samente, che chi l'acquista con la fraude, non affatto empio;perci ohe molti
huomini segnalati, e di gran virt si sono serviti di mezi cattivi per acquistarsi
l'Imperio , non per loro inclinatione al male ma perche conoscevano , ene i
mezi virtuosi non erano buoni con quei, quali stava il dar l'Imperio .
V

Si

Ojservtoni di Trajano Boccalini


SiReJpubl. & Snatus, & Populu,vana nomina funt.-vestrt,
commilitones interest .
S On forzato dire ch'io non intendo queste parole, che esse non fanno
proposito per Pisone ; perci che pare, ch'egli voglia biasimare, che con
tro la volont del Senato , e del Popolo Romano senza tener conto d'essi si
venga da soldati all' elettione dell' Imperatore ; cosa che pare pi tosto atta
commovere i soldati contro Pisone , che favor di lu, poich non par , che
volontieri dovessero sentire essi soldati , che l'elettione toccava al Senato, e
Popolo Romano, come pare , che vogli inferire Pisone ; poi che d gi li sol
dati s'haveano vsurpato la prerogativa dell' elettione dell' Imperatore , pi
tosto pare , che dovesse dire , che non doveano sopportare, che alcuni pochi
soldati dovessero arrogarsi tanta auttorit .
Nero quoque vos destituita non vos Neronem .
QVando di sopra habbiamo ragionato di Ferdinando R di Napoli, e d'as
tri Principi, i quali per schivar grandissimo spargimento di sangue de' lo
ro Popoli, si sono pi tosto contentati ceder lo stato, che difenderlo , segui
to, quando hanno havuto speranza di ritornarvi, & hanno mostrata quell'aifttione verso i loro Popoli di preporre la quiete loro al proprio interesse af
fine, che quell' attione accrescesse l'amor demedemi verso di loro, e da moiri
stata tenuta prudente resolutione ; ma quando altri sicuro di non poterlo,
somma prudenza mostrar il viso agli nemici, e perdere la vita affane co' l'Im
perio, defendendolo con l'armi in mano sin all' vltimo spirito .
Cosi Pvltimo Costantino vedendola Citt di Costantinopoli occupati di
Turchi , si cacci tra di loro per morir con l'armi in mano , e dille ; poich
l'Imperio perduto , e bene anco, che Costantino non viva lnza Imperio.
Ma all'hora particolarmente da inditio d'estrema codardia , e vilt d'amrno
quel Principe, che havendo soldati afsettionati , non f l'vltima prova de\ va
lor loro ; perci che qual maggior vtilit si pu trovare, che non difendere la
propria vita, e quella degli amici, e suoi fedeli Vassalli ? e tanto pi che rimi
cosa pi infelice,e miserabile, che vedere un Principe privato del suo Ibto,
ridotto ad haver bisogno delle mercedi altrui, e tanto pi quanto , che per
precetto politico , i Principi non si privano dello stato senza torre loro la vi
ta, che la certezza della Morte doverebbe farli animosi difenderla con3rdir
virile . G' Imperatori Greci , che non vsavano ne contro Congiurati , ne
contro gli stessi Imperatori Greci scacciati di stato questo termine severo di
non lasciar vivere colui, al quale riavevano tolto lo stato all'hora, che l vede
vano da un ribello occupato l'Imperio , e che conoscevano non haver forze
sufficienti da poter contrastar con l'inimico si facevano radere, e siNeto.vawv
da Monaco, & erano lasciati vivere in quella Religiosa vita .

sopra il primo Libro dea Historia di Cornelio Tacito .

157

Minia trianta transfuga, & defertores, quos Centurionem, aut Tribunum


fibi eligentes nemo ferret> Imperium afignabunt ?
I'Elettione d'vn grande deve esser fatta da huomini vguali ad esso , ci
u dalli pi stimati dello stato affinch da Popoli sia ricevuto pi volontieri .
Et hanno vsato i prudenti institutori delle cose aggiungervi crmonie , & aU
tre qualit , che lo rendino maestoso , e venerando Popoli ; cosi per parlare
della maggior anione , che possa mai far elettore alcuno , quel", che hanno
auttorit d'eleggere il Sommo Pontefice Principe della Religione fono non
pi il basso Clero , il Popolo Romano ; ma i soli Cardinali Prelati di cosi
grand' auttorit, e dignit, che fono vguagliati agli stessi R , di maniera tale,
che havuta in somma veneratione da tutti i Cattolici l'elettione , che vico
fatta da huomini insigni ; Cosi gli Elettori moderni dell' Imperatore di Ger
mania fono tre maggiori Arcivescovi, & altri tre maggiori Principi della Ger
mania ; Onde l'Imperatore eletto da Principi tanto grandi viene per la qua
lit degli Elettori, e potenza loro ad acquistare sommo splendore ; oltre che
non e da paragonarsi le considerationi , che hanno gli huomini grandi , e le
qualit, che desiderano in un soggetto, che devono eleggere all'elettione,che
potriano fare huomini vili ; cosi ancora quando i Principi vogliono promul
gare legge alcuna importante , far altra deliberatione , prudentemente si
consigliano con i Magistrati pi insigni degli Stati loro , e quando i Sommi
Pontefici vogliono dar reputatone qualche loro insigne deliberatione, di
cono d'haverla communicata col Sacro Concistoro de' Cardinali . Et i R di
Erancia si servono dell' auttorit degli loro Parlamenti mirabilmente pru
denti in questo particolare sono sempre Stati li Sommi Pontefici Romani ;
perci che all'horache hanno voluto confutare un heresia,assodare un dogma
della Sacrosanta Religione, introdurvene qualche necessario, hanno convo
cato Concilii generali, il fiore delle virt,sapienza, e Santit di tutti i Prelati,
affine, di poter meglio trovar la verit delle cose, e promulgarla con la vene
randa auttorit della dottrina d'un Concilio . Anzi g' Imperatori stessi per
aggiungere maest, e reputatione quella d'huomini segnalati, vollero molte
volte assistervi di persona, affine che, i Germani g1 Inglesi ,& Heretici si con
solidino, & arrosischino d'haver data auttorit ad un Calvino , Lutero, & altri
Heriarschidi formar nuovi dogmi, reformar nuove institutioni di Religione,
quali sarebbe stata vergogna dar auttorit di far gli statuti sopra il danno
dato; ma di questo havemo ragionato altrove, e con molta ragione raccorda
qui Pisone,che si meravigliava, che fusse permesso, che s'eleggesse l'Imperato
re supremo Principe di tant' Imperio, da quelli, quali sarebbe stato anco ma
le concedere auttorit, che si russer potuti eleggere un Centurione .
V

Et

ij8

Ojsrvationi di Trajano Boccalini


Et quiefcendo commune crimen saettisi

SEnza dubbio alcuno anco per termine di legge ordinaria quelli, che pos
sono impedire un delitto, e lo lasciano commettere sono colpevoli d'esso,
& all'hora maggiormente, che per lo carico , che hanno sono obligati impe
dirlo, di maniera tale , che se quei Ministri , Governatori, Magistrati, che
hanno il carico dal suo Principe veggono commettere qualche inconvenien
te , e non cercano con ogni loro potere d'impedirlo , di castigarlo , fanno
proprij gli eccelsi altrui .
Filippo 1 1. R di Spagna dicono , che niun altra cosa pi importane a Lamorale Principe d'Agamoate , che russer saccheggiate le Chiese nella Citt
d'Anversa , in cui egli habitava , e stim , che non havendo egli cercato con
ogni suo potere d'impedir quell'imprese, Thavesse comandate ; Onde con ri
goroso giuditio lo fece condannare Morte ; perci che i Principi non am
mettono scusa di negligenza negli huomini grandi ; Onde f bisogno esser
oculato in questi casi per non far proprio il delitto altrui , & esser punito co
me delinquente in cola nella quale in altro non ha difettato , che in non re
mediare ai delitti degli altri.
Tranfeendet hntc licentia in Provincia^ .
NOn occorreva , che passasse l'essempio d'eleggere l'Imperatore alle Pro
vincie, poich Galba istesso f eletto dagli esserciti di Francia, e di Spa
gna, prima , che fusse gridato Imperatore in Roma ; ove di gi v'era l'esseqapio . E ben vero , eh' intende Pisone , che si come questi pochi soldati , cftt
s'elessero l'Imperatore con tanta sedinone non riavessero dato cattivo effetnpio all'altre Provincie di fare il medesimo ; ma gi che, come habbiamo detto,
l'essempio cattivo f dato da principio, quando Galba f eletto, e gridato Im
peratore dagli esserciti di Spagna , e Francia ; Onde quei di Germania per
quest' essempio elessero Vitellio, e quelli di Soria Vespasiano . E moke volte
accad, che ogni essercito s'elesse il suo Imperatore . E precetto politicanoo
mai lasciar invendicati certi delitti, che possono essere di mal essempio . Gf
rubbamenti delle Chiese d'Anversa impuniti , passorono in essempio all' altre
Citt di Fiandra, che fecero il medesimo, che s'il primo fusse stato con quelk
severit, che si dovea, punito, non succedevano gli altri . Cosi gli ammutina
menti primi succeduti pi tosto con vtile , che con castigo de' ioldati , cagio
narono g* infiniti ammutinamenti, che si viddero in Fiandra .

fipra il primo Ltbro de//' Historia i Cornelio Tacito .

159

Hoc ej plut' quodpro cde Vrincip quatn quod innoce?itibut datur.


Sedproinde anob donavum ob f.demtfuam ab aliis
. pro facinore accipiet .
RImango in. estremo meravigliato, corne soldati prete'ndino di far tanta
profesfione d'honor in apparenza , & in ristretto poi siano huomini , che
pur che corra^il denarofi vedexhe contro Dio,e contro gli huomirti.commettono mille sceleratezze con estrema facilita ; tanto,che sendo pagati moite
volte i Turchi stess hanno preso il soldo da Christiani . I Francesi si sono armati contro i R loro ; gF Inglefi heretici soldati dlia legina d'Inghilterra si'
sono ribellati a lei, & hanno preso soldo da Spagnoli contro de stati , in favor*
de' quali havevano prima militato ; ma che piu;gl' istessi Italiani hanno guerreggiato favor de Francesi , tal hora favore de Spagnoli, per farschiava la
Patria loro di gente barbara .
Dunque non sia alcuno , che si sgomenti d'haver intrapresa un ingiusta
guerra, che dubitidi non trovare Ministri; perche s'egli haver dcnari,trovera soldati proutisfimi , e dispostissimi mandar in essecutione ogni nefanda , &
ingiusta impresa^ corne si vede qm , che facevano molti soldati, i quali purclie
sperassero qualche premio, non hanno consideratione, se l'impresa, che pigliavano fusse giusta, ingiusta, se vituperosa, honorata- .
Legioni CUfiictt diffdebat, nfejlx ob cndcm conrm'itonum quos
primoJiatim introitu trucidaverat Galba .
Vrono questi ministri genti tumultuarie, e quali Nerone haveva raceolte,.
e fatto d'esse circauna legione, e postitrai soldati . Si presentorono que
sti Galba vicino Roma , quando egli venne di Spagna non giper essere;
rassegnati , nc per haver udieraa , ma romoreggiavano con moite grida domandandole insegne,& il luogo dlia legione, perlo che formandofi Galba,
coma-tvdandojche pur chiedessero i bifogni loro,essi replicorono.che non coiU
cedendo subito Galba quello , che dimandaveno, era per negar loro quanta
ehiedevano,ecosi lo seguivano, facendo rumore di parolesperche alcuni d'efl
havevano posto mano allespade , Galba comand alla cavalleria , che gli
urtasse dentro ; onde niuno'di essi stette saldo ; ma alcuni subito voltaronnTle"
fpalle altri suggendo , fiirono morti . Qucst' attione di Galba gl' altcr l'animo dalle militie ; ma poiche questi in particolare erano mal sodisfatti di lui,
u grave errore ritenerli nella Cittin tempo di tanto sospetto . Huoinini armatiin numero grande non si devono tenere in modo alcuno sospesi , emal
sodisfatti ; ma devono esser puniti licentiati , fatticon denari confidehti;.
perci che danno occasione altrui di sollevarsi, e farsi loro capp,& hanno partorito Principi pessmi danni , corne alla fine si vidde, che questi soldati uifitl
con iPretoriani cagionorono le sollevationi contro Galba , e Pisone .
, ,
Pcrgunt

Ofservaon di Trajano Bcalini


Pergunt etiam in castra. Prttorianorum Tribuns dritti Sever/u, Subrui
Dexter , Pontponiits Longinus, fi incipiens adhuc & nondum
adultasedino mclioribut confili^fieeretur.
TVtti i mali sono curabili se .ad etti fi corre con presto medicamento ; ogni
ribellione , ogni seditione ch' nel suo principio medicabile con il tempo
essacerbandosi gli animi , con le molte offese si f incurabile, & alcuna volasi
viene tant' inanzi con l'ingiurie , che si fanno eh' altri non pu deporre l'armi,
dubkando pi della pace che della guerra, considerando altri d'haver com
messe cose contro il suo Principe indegne di perdono ; Onde queir Armi , che
per rabbia per imprudenza si sono da principio pigliate,altri non pu deporle,
se non con laMorte,e si fanno necessarie;perci che queir incendio,che prima
fi poteva smorgare con poc' acqua, s'altri non corre per tempo,si fainestingui.
oile; Onde diceva il Principe d'Oranges, che le cose di Zelanda,& Olanda era
no pallate tant' oltre , che non si potevano terminare con altro , che conia
guerra , e con l'armi .

Longinum manibus coercent, exarmantque, quia non ordine militi*,


[ed e Galbi amicis,fidus Principi suo,(jr defeifeentibus
*
fitjpeclior erat .

ICapi d'vna ribellione per mantener fedeli, e costanti i Popoli sedotti ufaao
di non ammetter publici ambasciatori , ne alcuno che tratti con iPopoii
publicamente sopra la pace, la reconciliatione ; perci che dubitano , chev
sollevati non siano fatti capaci degli artifitij che usano essi capi nette \otofeditioni . Cosi in Fiandra li stati ribellati non vollero mai ammettere , ch'al
cuno parlasse publicamente nome del R di Spagna , anzi essendo giunto
con l'Archiduca Alberto Filippo di Nassau Conte di Busa figliolo primoge
nito del Principe d'Oranges , il quale per estere stato allevato in Spagna era
fedele al suo R; quei, che governavano l'Olanda, Zelanda prohibitono, che
nessuno andasse ritrovarlo, e eh' egli non entrasse negli stati loro,dubitando,
che i Popoli ben assetti verso la Memoria di suo Padre si commovessero in
smerlo, cosi ancora essendosi molte volte le Militi in Fiandra ammutinate ma
vollero i Capi degli ammutinamenti permettere , che i Ministri del R, di
erano mandati per trattar accordo parlassero in publico ai soldati sollevati .

fissa il prima libro deW Uijloria est Cornelio Taciti .

t<i

Legio Clapca nihil cunei'at'a Vrator'tanis adiungitur. lllyrici exercitus eieli , Celfttm infestis pilisproturba, nt . Germanica vexiUa diu nutaverc_jt
invalidis adhuc corporibus , & placati* animis , quod eos a Nerone Alexandriam pramijfos , atque inde rurfus Unga navigatone mgros , impcnfiore cura Galba refovebat.
NOtaremo in questo luogo , che niuna coja s'acquista pi facilmente , &
acquistata pi pretiosa , che la volont pronta , e l'afsettione degli huomini , anco per lo contrario n^una cosali perde con maggior facilit ; perei
che non solo la volont,e cuor degli huomini s'acquista con li benefitij grandi,
e con l'opere impiegate inbenefitio altrui . Ma con buona volont mostrata
tempo opportuno,e con una fola cortese parola; fi noti di gratia,come subi
to la legione dell' Armata si rivolt contro Galba,e come questi Germani, che
furono inbarcati da Nerone per la volta d'Alessandria , e poscia fumo richiari
in dietro e per lunga navigatione estendo molti d'esfi amalati , Galba, che cori
molta diligenza haveva ordinato,che fu (fero curati,s'acquist l'afsettione loro;
segno chiaro, che Galba per fatale sua discortesia, e durezza d'animo corse pericolo;poiche poteva conciliarsi gli animi de soldati, come dice Tacito; Qu*ntulacmqne parcijfim* liberalitate . Ricordiamo qui ancora. Non si pu
dire quant'affettione s'acquista il Principe,& il Capitano,che mostra d'esser ge
loso della salute de suoi soldati , e ne moi bisogni gli acuta. Non meravi
glia , se il Turco ha la militia de suoi soldati Giannizzeri ; poi che havend
quegl" Imperatori allevata quella Militia fin da fanciulli con g' innumerabili
tenentij,che riceve dal suo Signore, il quale hanno in luogo di Principe.gli sia
affettionata, e fedele.
Neque illis iudtcium, aut verit* : ( cjuippeeodem die diversa pari certamine
postulatoris ) fed tradito more quemeumque Friacipem adulandijkentia,
Acclamationum , & studiis inanibtts . ,
NOn si trova cosa di maggior instabilit, e leggierezza della violenza del
Popolo, e particolarmente di niun fondamento; infelici sono queir im
prese nel fin loro , che sono fondate nella buona disposinone del Popolo ; per
ci che i Principi nuovi non devono far in esso niun fondamento , come era
Galba . Grandissime furono le dimostrationi , che il Popolo di Fiandra fece
Verso il Duca d'Alanson all'hora , ch'egli fu chiamato al dominio di quelle
Provincie . Grandi gli applausi , e l'allegrezze ,ma hebbero cosi infelici fine,
come noto ad ogn'uno .
X

Interim

li

Ojsemaibm di Trajano Boccalini

Interim Galbam du/tsententi* distinebant . Titta Vinius manendum


intra domum , opponentia servitia ^firmandos aditus,
non emdum ad iratos censebat .
Slmilisftno questo caso di Galba quello del Duca d'Atene chiamato da
Fiorentini al governo di quella loro Patria , ch'essi per le discordie civili
non seppero mai governar bene ; perci che essendosi la Nobilt Fiorentina
accorta , che il Duca aspirava alla Tirannide di quella Republica s'arm , e
chiam il Popolo alla libert ; Onde il Duca non seppe pigliar partito , che
fosse buono per lui perci che fu ancor egli combattuto come Galba da que
sti due pareri, s'egli dovea uscir fuori armato,& opporsi con li suoi soldati alia
violenza del Popolo , e della Nobilt , ma trovandosi egli senza militie , e Colo
con la sua guardia ordinaria , si conobbe poco sufficiente di far resistenza
tanta moltitudine de nemici di maniera talc,che si rinchiuse in Palazzo , dove
fu combattuto , e vinto .
Se Galba havesse havute le forze bastanti, non dubbio alcuno, eh' il Con
siglio di Tito Vinio era dannoso, e vile ; perci che gli huomini s'accostano
chi vince,e fuggono, & abbandonano chi mostra codardia , e vilt,di maniera
che Galba col ritirarsi in Casa perdeva reputatione , e per conseguenza n se
guito degli amici,e s'acquistava nemici;ma s'egli non haveva forze bastanz*
da poter disfar quei soldati sollevati , il consiglio di Tito Vinio era buono;
perci che un Principe nuovo come Galba dipoca reputatione , e credito, in
felicemente far prova d'acquietare un rumor con la maest della sua Ptr,
Pertinace vedendo , come 200. soldati con le spade ignude erano entrama
Palazzo per vcciderlo con tutto che agevolissimamente havesse potuto tor
avanti coloro, opponendoli le sue guardie, overo come dice Dione, hzveno
potuto nascondersi, e servar leporte del Palazzo , e fuggirsi per porte occulte;.
Nondimeno stimando di dovere loro con l'aspetto arrecar nuovo terrore ^fc
di placarli con piacevoli parole sii loro incontro , che di gi ano eatxaxi
in casa > e da essi f amazzato .
Daret malorum pcenitentU, daret honorum consensiistat'mm.
QVesto si pu concedere da un Principe gi stato caro ai suoi Popoli, bb
indotti alla sollevatione con artifitij cupida qualche ingegno ambitiofo,
Il ali hora che la maggior parte del Popolo verso di lui , e ben assetto ; ma
Galba da molti odiato, e da tutto il Senato invidiato, poco felicemente se ne
poteva servire.
Henrico 1 1 1. R di Francia,controil quale essendo stato irritato il Popolo
di Parigi, f costretto abbandonare la sua Reggia, e commosso da certa indi
gniti, He ingiuria ricevuta da Parigini minacciava loro grandissimo male ; ma
panarono pochi giorni, che i Servitori del R induslro le cose talc, che quel
Popolo>

1
^

sopra il primo tbn dels Histori di Cornelio Tacito .


ij
Popolo accortosi dell' error proprio, mand supplicar il R suo Signore,che
le piacesse ritornar ita Citt . Et vero , che in alcune sollevationi buono
il consiglio , che da hora Tito Vinio Galba . Ma fa bisogno auvertire , che
la sollevatone non sia di tal qualit, che con il dar tempo , i ribelli acquistino
pi tosto forze, che serva il tempo , per ridurli penitenza , accorgendosi de
gli errori loro . In Napoli l'Anno dell' 85. essendo per cagione di penuria di
grano sollevato il Popolo di quella Citt, il Vice-R ancorch vedesse strasci
nar il Cadavere di Sborace dinanzi al suo Palazzo eletto dal Popolo , coman
d ad un gran numero de' soldati Spagnoli , ch'egli haveva per guardia, che
non si movessero punto con quei sedinosi, i quali furono poco doppo da i no
bili Baroni di quella Citt fedeli al loro R acquietati .
Sceler, impctn, bona Consilia, mori valescere .
PRopofitione, e massima verissima ; perci che non huomo alcuno tanto
ribaldo , ne si trova animo tanto spietato, che pensando , e facendo quel
riflesso, che deve sopra le sceleratezze, ch'egli ha in animo di eontrattare,non
si commova dentro di se stesso, e senta, pure non si spaventi del pericolo, che
corre in esso, onde in un altro luogo dice Tacito, e" molto bene, che cupido vitx magnii conaiibus advtrfa ; perci che il desiderio di vivere , la tema d'una
ignominiosa, e brutta morte pongono freno anco agli animi spiatati ; Ond',
che le congiure, come non s'esequiscono subito, si rassreddono per le ragioni,
che h detto, & vsano quei, che vogliono compagai nelle sceleratezze di non
manifestare il fatto loro se non all'hora , che vogliono essequirlo ; perci che
fuggono di dare altrui tempo di fare restessioni, pensare quel male, che pu
spaventarli . Cosi Lorenzino de* Medici havendo fatta resolutione nell' ani
mo suo d'ammazzare il Duca Alessandro, & havendo bisogno d'ajuto in quel
la medesima hora , confer il secreto
che l'vcoise ; tutto affine,
che coloro non si spaventassero di commetter quel grand' eccesso, s'havesser-o
riavuto tempo di pensare alla grandezza del delitto , che dovevano commet
tere ; per lo contrario i buoni consigli , e le buone resolutioni con quanta
maggior maturezza di consiglio s'effequiscono, tanto pi hanno felice fine .
Denique eundi vitro fi ratio fit, tandem moxfacultatem regrejpts,
Jt peeniteaty in aliena poteflatcs .
MOlti sono stati quelli,che per non haver havute le considerationi neces
sarie da essi stessi, si sono fabricata la perpetua prigione della loro ser
vit, e rovina. Non tanto f bisogno havere il giuditio, & il pensiere al prin
cipio e mezo, che possono havere l'imprese nostre, quanto al fine . La Regi
na Maria di Scotia; quando si diede in poter della Regina d'Inghilterra face
va bisogno, che con esattissima diligenza considerassi i fini , i disegni, g' inte
ressi di quella Regina, e cora' ella gli si dava' spontaneamente in mano ; cos

-*
x z
haveva

.
Ojservationt di Trajano Boccalini
baveva la medesima libert d'vscire di quel Regno , come non hebbe poi;
poich guisa di quel Verme della Seta, ella volontariamente fi rinchiuse in
quella prigione , nella quale lasci la vita . Cos ancora quei che ricercano
guarnigione de' Principi stranieri , come hanno fatto li Signori di Piombino,
quelli ai Correggio, di Monaco, & altri, che hanno ricevuto guarnigione Spa
gnola, ne luoghi loro f bisogno, che con molta diligenza considerino i fin, i
disegni , & g' interessi de' Spagnoli , & assicurarsi, che cosi sia in poter loro
scacciarli ad ogni loro volont, come f. l'ammetterli ; perci che non anello
d'oro, che serva per ornamento, ma instromento molestissimo quell'anello,
che posto in un dito, non possibile pi cavarlo fuori. Cosi ancora non mai
doverebbe un Principe intraprender quella guerra , dalla quale non c poi in
suo potere ritirarsi , per non haver guerreggiare , forzato contro le siie incommodit ; cosa, che h cagionata la rovina di tanti Principi .
fejinand/tm caterts videbatur, antequam crefeeret invalida adhuc con'ytrr
tio pxucorum . Trepidaturum etiam Othonem, qui furtim digreffu* ad
ignaros Hiatust cunei'atione nunc, rjrsegnitia terenttum temp>uSy
imitasi Principem dijeat
Q Vesto consiglio pareva snza dubbio alcuno migliore, come io mi crediv
che sia la difficolt,'solo c , che ove si trovano molti soldati in un corpoarmati, rare volte , che la sollevationc non sia nel maggior vigore anco nei'
istesso principio ; per molti havendo presentito,ch' i soldati trattavano d'itnmutinarsi , essendo corsi con speranza d'acquietare il rumore , nei suo primo
principio l'hanno trovato grandissimo ;. per un Principe in caso ta\e wwvte.ve porsi pericolo, e quei, che stanno lontani sono poco atti spegnere ouest?
meendij , come quelli , che in un subito si fanno inestinguibiij. ben vero,
che i Capitani, e gli Orfitiali, che si trovano tra soldati hanno tempo d'acquie
tare il rumore, quando incominciano i ragionanienti seditioiu perci che co
me prima Ottone comparve negli alloggiamenti de' soldati Pretoriani \a ri
bellione era tanto grande , che Galba era molto formidabile . Ma ne i Po
poli d una Citt , ove i malisodisfatti fono disprezzi , precetto molto vi
correr subito con gli rimedi), essendo la tardanza dannosissima. S'il Rdi
Spagna havesse potuto ne i primi prncipi! della ribellione di Fiandra trisicrirsi in quelle Provincie , quando Madama la Duchessa di Parma fu data di
Congiurati quella seditiosa supplica, non dubbio alcuno, che quella ribel
lione non haverebbe , come fece acquistato tante Citt ; perci che con la
prestezza si f quel buon efftto, che non si f con il castigo, mentre moitrandosi armato, si spaventano anco quei, che sono mal sodisfatti, & haverebbono
animo di sollevarsi, i dubbi si dichiarano amici, egli amici pigliano cuore; oVtre di che ne i principi) li capi de' ribelli non possono attendere ad acquiftaru
seguio,mentre sono forzati difendersi dal Principe,ch' loro con l'armi aoftv
yjjnperatot

sopra il primo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .


6
l/Imperator de' Turchi vissuto in tanta pace ; perche non cosi tosto s'
scoperta favilla d'incendio di sollevatione alcuna ne suoi stati , ch' restata
estinta,.
No expettahdum, vt cornpotts castris-,forum ixvad.it, & progettante^
Galba Capitolium adeat, dum Egregitts Jmperator cum forlibus
amicii januay & limine tenui domum claudit,
objidionem nimirum toleraturttf .
TVtti consentano, che quel Principe , quel Capitano, che ha persa la reptltatione del suo eslercito , hajdato all'inimico vinta meza Vittoria; per
questa si deve conservare con ogni sorte di sforzo ; poich perduta , porge
animo agli nemici ,& invilisce gli amici A pessimo stato si riduce quel Prin
cipe , quel Capitano , che non ha forze da mantenersi in Campagna , e solo
cerca di ritirarsi'nelle Fortezze , e in quelle salvarsi , e sorsi forte ; non si pu
dire con quanto cuore, con quanto ardire, e con quanto disprezzo di tutti li
pericoli, e di tutte le commodit si assedi), si batta , s'assalti quella Citt quel
la fortezza, ove s' rinchiuso il Principe , la Morte , prigionia del quale dia
vinta tutta la guerra . , Per i Principi grandi hanno voluto pi tosto auventurare la vita loro nelle battaglie campali , che assicurarsi in una fortezza , c
sopportarvi con tanto pericolo l'assedio con diminutione grande della sua
dignit, e della reputatione di tutto l'essercito,
v.
Costantino vltimo Imperatore di Costantinopoli f per questo biasimato,
se bene la perdita di quella Citt importando la rovina di tutto l'Imperio , ha
havuto chi ha scusato quella sua anione - Rovin Lodovico il Moro per es
sersi rinchiuso in Novara , & stato auvertito , eh' il Principe d'Oranges sagacissimo (opra tutti li ribelli, de quali s'habbia memoria, non volle gi mai rin
chiudersi in fortezza alcuna per non esservi combattuto , ma sempre volle li
bera la persona, f di certa rovina Glba l'esporre la sua persona , come fe
ce contro il furore de' soldati per le poche genti, eh' hebbe in suo favore, che
lo difendessero contro Ottone . Ma anco di certissima rovina li sarebbe sta
to il serrarsi in Casa, come fu sforzato di perdere, e cedere il governo di Fio
renza. 11 Duca d'Atene, che senza voler combattere con la Nobilt, e Fopolo Fiorentino, si rinchiuse nel suoPalazzo,e f forzato difendersi con molta:
tua indignit, ricevendo infinite ingiurie dal Popolo Fiorentino,
Proinde inluta , qu& indecora .
PArole pi tosto generose , che vere ; perci che molti Principi grandi havendo conosciuto , che nell'imprese loro la strada ordinaria per condurli
a fine dell' honore , della reputatione era difficile, quella della vergogna , e-dell' empiet pi breve,facile, e sicura si sono appigliatijperci che appresso^
fsiacipi quella cosa, honorata, & ho/iesta per usar la parola latina ch'c utile .

\66
Ojservatiom di Trajttrto Bccalr
In Jumma fortuna ii a^uim quoti valiiiu . I Principi di Germania spauriti dalla
grandezza dell' Imperator Carlo V. potevano difendersi , & assicurarti, collegandosi insieme , e chiamando aiuti forastieri di Francia . Quest'era la stradi
ordinaria per difendersi con l'armi honoratamente . Cosi la famiglia di Bor
bone per mantenersi grande in Francia contro la potenza de" R , che deside
ravano abtussarla , e del R di Spagna , che gP impediva la succcifionc di quel
Regno , poteva acquistarsi seguito con quell' honorate maniere, con le quali
gli altri si fa grandi appresso i Popoli con acquistarsi l'affettione loro . Ma
' perche queste strade erano difficili , periculose , e di molto dispendio , se bene
honorate , pigliarono la viadell'heresie pi facile pi sicura , se benept dan
nosa , & empia, con la quale souvertirono i Popoli appestandoli d'vn contagio,
eh' ha cagionata la Morte di tant' anime . Cos anco gli Spagnoli se per assi
curar la Fiandria , dove di continuo spedivano aiuti quei Popoli ribelli , se
volevano muover guerra quel R dovevano farlo con g' efierciti scoperta
mente , come fece Carlo V . Imperatore , e non pigliar i pretesti di Religione
per farsi padrone del Mondo , e ridurre tutte le genti sotto la loro servit, se
temono cosi alcuna dal R di Francia presente sopra Navarra , dovevano sorliticarti, armarsi, difendersi con l'armi e strade honorate, e lasciar correr il negotio di rebeneditione per i suoi piedi , rimettendolo neh" arbitrio del Papa
senza impugnarla con mostrar tant' ansiet , che s'empia il Mondo d'heretici,
solo per acquistar titoli sopra stati altrui .
H addotto essempij grandissimi, ma forse troppo odiosi per mostrare, che i
Principi, eh' h nominati, non hanno havuto consideratione, se l'imprese,die
si potevano fare erano honorate , e degne della loro persona , ma {olohznno
havuto,riguardofs'ell' erano pi sicure,incaminandolc per la strada vergogno
sa, & empia.
Vdfi cadere necejse fit , occurrendum difirimm.
PV dirsi mezo superato quel pericolo , contro il quale altri mostra cuore,
& animo di vincerlo intrepidamente, la viva resolutione Qeu* animo spa*
venta incredibilmente il nemico, e la temerit,& inconsiderato ardire contro
un evidente pericolo, acquista nome di prudente resolutione quando vien sar
ta con fondamento di forze atte superarlo ; all' incontro si concede la me
della vittoria al nemico quando s'appetta in Casa .. I Romani non solo porta
rono le guerre , & i pericoli in Casa altrui , ma anco all'hora, ch'havcvanoil
nemico Annibale in Italia nelle viscere de loro stati , stimarono cosa necessa
ria fargli quella coraggiosa resistenza, che fecero, mandandogli la guerra,& il
pericolo in Casa "come fecero nella Regia' della famosa Republica di Car
tagine .
Gran debolezza mostra colui , eh' aspetta il male per medicare laserit*
doppo che s' ricevuta , e per lo contrario gran cuore si suoi quel Principe,
h' incontra i pericoli, e cerca superarli ,
1*

sopra il stimo Libro dtW Annali di Cornelio Tacito .

i6y

id Othoni invidiofw , & ipfts honejum.


PErci che sarebbe dispiaciuto ad ogni huomo buono, che con tanta sfac
ciatezza havesse occupato l'Imperio,e con tanta seditione, ch'havesse anco
amazzato ristesso Principe;cosa che per lo cattivo essempio apport poi tanti
mali all' Imperio Romano ; perci che Ottone fu il primo,che con l'Armi con
aperta ribellione ammazzasse l'Imperator Romano , & occupasse l'Imperio,
farebbe anco per questo stato odiato Ottone, e sarebbe il suo delitto invidiso,
chiaverebbe dato pretesto ad un altro d'assalirlo , con dir di voler vendicar
la Morte indegna di Galba . E ilei vero infelice la conditione di quel Principe,che per regnar sicuramente forzato levar la vita ad un huomo insigne;
poich gli si concita contro l'invidia, &odio di tutti, la Regina Maria di Sco
ria si rese odiosissima tutto il Regno per la morte, che fece dar molto crude
le, e vergognosa suo Marito . Medesimamente Martina Madrigna Impera
trice de' Greci per essersi scoperto, ch'haveva fatto morir de veleno Costanti
no figliolo d'Eraclio , f (cacciata di stato , tagliatale la lingua , & al figliolo il
naso .
Vrivati odij pertinacia , in publicum exitium.
QVest' odi) privati de ministridi Religione hanno loro apportato mali itv
finiti ; di maniera tale , che il Principe si deve sforzare d'haver esattissima
nothia,di tutti g' interessi, di tutte le passioni d'animo de suoi Consiglieri per
poter ben misurare , e far giuditio de' loro consigli , se sono indirizzati al berefitio del Principe , pure sforzar gli odi) , e le passioni particolari . FaroosiiTmo l'essempio d'vn Nicola da Napoli Consigliere favoritissimo della
Regina Giovanna . Costui hebbe mentre Vrbano VI . fu huomo privato gra
vi dispareri con esso lui . Giunto al Pontificato Vrbano dispregiava Nicola,
e questi per vendicarsi del Papa indusse la Regina procacciar la Creatione
d'altro Papa ; Onde prima ne nacque nella Chiesa di Dio crave Scisma, & alla
fine la rovina della medesima Regina Giovanna . Et Fama , che molti al
consiglio del R Cattolico & in particolare il Cardinal Granvela mentre visse
per odij particolari , eh' egli hebbe con alcuni Signori grandi di Fiandra, da
quali haveva ricevute molte ingiurie, invitasse,e persuadesse il R a poco utili
consigli per lui nelle cose di Fiandra . Cosa chiara che non mai inclino af
fatto il R di Spagna di mandarvi il Duca d'Alva per governatre , dubitan
do di quello , eh' accade poi, ma Ruigomez padrone si pi dire della volont
del R, per rimaner solo in Corte , e levarsi dinanzi agli occhi il Duca d'Alva,
che superbissimo non poteva in Corte soffrire altro maggior di lui persuadesse
l'andata tanto calamitosa di queir huomo in quelle Provincie .
ter

l6

Ojservatbm di Trajano TSccalin


Nec diutitt Galba cunclatiu fytostora fuadentibas accestit .

RIsolutione , che deve pigliarsi ne partiti dubbiosi ; perci che trattandosi


nel negotio di Galba'de i tre maggiori interesfi , ch'habbiano gli huomini,cio dlia vita dlia facolt,e dell' honore,svaltri essendosi ppigliato adua
partito vile,rcsta perdente,e perde tutte tre; ladove appigliandosi allaresolutione pi honorata , s'accade, ch' e gli rovini, perde solo la vita,e l'havere,restandogli l'honore d'haver almeno in quella sua ultima attione operato coraggiosamente,e da huomo forte .
Pramijfus tamen in Castra Pif, ut luvens magno nontine recentifavore,
& infenfus Tito Finio , feu quia erat ,feu quia irati ita.
volebant , & facilius de odio creditur .
ECosa usitata di mandar soldati sollevati,e Popoli ribellati soggetti grari
ad esfi, & nemici di quei, de qualietfi soldati,e Popoli, si chiamano malsodisfitti ; Cosi il Principe d'Avellinof buonismo instrumeoto in Fiandra per
acquictare i soldati ammutinati, corne quello, ch'era gratissimo appresl quel
le militie , e sece buonissimi effctti. Ma Pisone non veggio io , ch'haveffe altra grandezza,che la nuda adottione, senza l'aiuto d'alcuno, e non veggio,chc
Tacito dica mai , che i Pretoriani fuslero disgustati di Tito Vinio, anzi havendo egli favorito l'adottione nella persona d'Ottone ; & eslendo Ottone dae/
soldati stato fatto Imperatore havevano pi tosto occasione d'amarJo , che
odiarlo . L'elettione di Pisone ai soldati Pretoriani sarebbe stata utile , e ptudentemente fatta , se ci fusse accaduto , perche li soldati s'havestero ektto
altt' Imperatore , ma mentre Galba , e Pisone sapevano , ch' Ottone en negli
alloggiamenti de' soldati di gicreato Imperatore non s con quai /peranza
poneise tanto pericolo Pisone , di dar la persona sua nelle mani quei soldati,
che tanto l'havevano osseso ; perci che era pi da creder , che per ftcutexxa
d'Ottone havessero amazzato Pisone , che Ottone, per assicurareVImperio
Pisone ; poiche da Ottone , corne beneficato da essi non potevano sperare , se
non gran premio , ma castigo da Pisone per l'ingiuria , che gli havevano fatts
la quale non si sarebbe dimenticata Pisone , ne haverebbono corretta i soldai
con la Morte d'Ottone ; perci che la Misericordia de Principi non arriva
perdonare delitti simiglianti .
Mul arbitrabanturcompofitum , nnetunique rumorem mixtis iam
Othonians , qui ad evocandum Galbamt Uta
falfo vulgaverint .
HAnno usato i Principi , e Capitani degli esserciti grandiflmi artift\\pet
tirar rinimico alla battaglia , all'hora ch' esl si coaoscevano supenor,
soerava-

sopra il prm libri del? Rifiora 'di C'imito Taciti .


169
speravano la vittoria ; ma pet lo contrario gli altri hanno rifiutato anco g' in
viti, e le disfide fatte, rispondendo , che guerreggiavano e combattevano in
vitati dalla buona occasione, e dal vantaggio, e non dal desiderio del nemico .
Anzi hanno pigliato questo precetto per sicuro di non far cosa , ch'essi conoschino, che sia desiderata , e bramata dal nemico, filmando H dar sodisfatione, tutto sia disavantaggio;cosa,che s'havesse sospetto Galba, lo dovea mette
re in gare gelose,e che il desiderio , ch'havevano gli Ottomani, ch'egli uscisse
in Campagna , non procedette da altro , se non dalla sicura speranza ch'have
vano di vincere combattendo, e che se Galba si fusse serrato in Casa, e fortifi
cato nel palazzo, si difficoltava loro la vittori; perci che dubitavano,che se
fi dava tempo Galba, ch'il Senato, e Popolo Romano,si sarebbono pure.alla
fine commossi dall' indignita , di vedere l'Imperatore loro vecchio di fama
tanto honorata , di nobilissimo sangue cos mal trattato da pochi soldati , e
dalla vergogna ancora , che l'Imperio Romano acquistato con tanta virt di
tanta dignit , e spavento appresso tutte le nationidel Mondo con l'essempio
d'Ottone, dovesse essere di colui,che se l'havesse acquistato , e per dice Taci
to i fider impctu convalefiere ; che conoscevano gli Ottoniani , che l'impre
sa loro cominciata la mattina , dovea esser finita il medemo giorno , non havendo maggior nemico , che dar tempo Galba di maniera tale , che potia
mo concludere, che nelle fattioni della guerra f bisogno, che il capo usi altre
tanta diligenza in ben scoprire i disegni , e desiderio de' nemici , come in bea
risolvere l'attioni proprie.
Onde Consalvo Corduba gran Capitano mentre mostr i conti della sua
amminificatione del denaro spero neh' acquisto del Regno di Napoli mancan
do gran somma di denari al conto, e chiedendoli il R suo Signore , li rispose
havergli spesi in Spie, per saper i fatti , & i disegni dcgl' inimici di sua Maest, e
che questi denari , che non si vedevano ne conti havevano dato S. Maest
l'vtile, & adesso Capitano la gloria dell' acquisto di cos bel Regno .
Tum vero non Populta tantum , fjr imperita plebs in piatifm , & immodica
Jludia,[ed equttum plerique, ac Senatorum ,pofito metu incauti , refra
palati) foribus ruere intu , acse Galba ostentare , prareptam fibivttionem
quarentes . Ignavissima quifque, r(vt res docuit) in per'tculo non aufurus nimis verbs , lingua froces : nemofeire , & omnes affamare , donec
inopia verit confenfu errantium viniu^fumpto thorace Galba; irruenti
turba neque atate, ncque corportJstens osella levaretur.
LE resolutioni grandi, & importanti non si devono fare sopra vane , & in
certe nuove, ma sopra veri fondamenti sodi , e stabili deve il Principe auventurarc la vita, e la fortuna sua, eh' infelicemente anco in quest'vltima risolutione si port Galba; perci che dovea mandar messi fidati,* posta sopra
U relatione de quali, come vere , e sicure dovea fare le sue deliberationi , Se
T
efscquirle

170
^O/frvatiani di Trinano Boccalini
""'
essequirle con celerit ; perci che si delibera sodamente, e presto s'esseqtrisce.
E ben vero, eh' ogni estremo essendo vitioso si deve fuggire quella tardanza,
quella troppo lunghezza , nel voler troppo accertarsi di tutte le cose avanti
che si faccia deliberatione alcuna; Cosa , che fu notata per difetto nel Duca
d'Alva , al quale giungendo nuova di molti disordini in Fiandra , deliberava
molto tardi il rimedio,& chi gli faceva instanza della resolutione, risponde!
no es k.v: ; il che pass in proverbio , e f da soldati delli stessi ribelli scritto
per motto nell'insegne militari , burlando la molta tardanza del Duca nel
provedere alli mali, che vdiva .
Obvitts i f.xl.it io Julius AtticusJpeculator , cruentttm gladium ostenttns occifum se Othonem exclarnavit ; Et Galba, Commilito, inquit j quii juft
insigni animo ad corcendam militarern kantiani minanbus intrepida-,
adverfus blandientes incorrupt/ts .
LA propositione di quel Principe , eh' incrudelisce contro il suo sangue , e
che ammazza il Principe suo successore, da un pugnale in mano un ter
zo acci vecida lui , verissima . Ond' , eh' Ottone con lliornicidio rro
nella persona di Galba apri la porta, e spian la strada Vitellio di poter tare
giuridicamente ad Ottone, ci che Ottone havea fatto Galba . Ma queste
parole di Galba ; Commilito , quis iujfit ? nella prima apparenza hanno mol
to di magnanimo , e come dice Tacito , dell'intrepido; ma se vorremo
" considerarle bene , troveremo eh' elleno sono sciocchissime , e detre lori di
tempo ; perci che qual licenza faceva bisogno in un occasione simile ad un
soldato ? Ottone non era Principe, ma era privato , voleva occupare Ylmprrio,e non solo non era delitto, temerit l'ammazzarlo, come ribello del tuo
Principe , ma sommo merito . Anzi chi poteva ammazzarlo con rutti li suoi
seguaci , e non lo faceva , commetteva delitto , come di Pisone soldati di
quella Cohorte inanimandoli ad armarsi contro Ottone ; perche qniefctnda
commane crimen facitis . Galba dunque non dovea in modo alcuno rispondere
quel soldato, il quale non havea dato cattivo essempio con ammazzare m
Principe con danno della vita di Galba per lo mal essempio, che s'introducrva di spargere il sangue de' Principi, il quale per le ragioni,che ho detto di lopra, deve esser tenuto venerando, e sacrosanto , ma haveva satto anione bobna d'attimo essempio, havendo ammazzato Ottone ribello, e spaventato gli
altri ; tnbitiosi , eh' riavessero ardire d'occupar l'Imperio; certamente di' io
porr forse troppo libero al Lettore oppugnando certi concetti di licito,
quali alle volte non paiono detti molto proposito ; ma il lettore porr ed
mini! e il mio parere, & appigliarsi quello , che gli parer migliore: perci
che io non affermo il parer mio per buono , solo lo metto in confidcratiotifc
del Le ttore ; perci eh' io stimo , che cosi meritasse costui, che diceva d'baver
ammazzato Ottone, come quei che vecifero Nioiidio Sabino, che voile ocai
.
pai

/pra il primo Lihro deIT Historia d Cornelio Tacito.


171
par l'Imperio doppo la Morre di Nerone ; perci che affatto fuor di propositi
mi paiono quelle parole insigni Animo ad coiretndam rnilitiarem licemiam ; e
tanto pi non doveadir queste parole Galba, quanto, che nel fervor maggior
della ribellione, mentre tutta la Citt era in Arme , e da un. suo soldato gli fu
detta la Morte d'Ottone, che pur se ci fufse accaduto nella pace con macchinationi di veneni,di congiure, e da messi instigati con danari ci fusse stato essequito; Potea Galba dolersi con uno , eh' havesse essequita cosa, ch'arrecava
carico nel!' honore ; poich Tiberio abenche gli fusse proposto da uno di vo
ler ammazzar di veleno Arminio , e disse ; non fraude , neque occltis,sed palam,
& armatum Populum Romamm boftes suos vlcifci . Che se bene il Principe d'Oranges per esser stato cosi ostinato, e crudele , ribello del suo R, e per la sua
molta empiet meritava con ogni fraude esser ammazzato , vi furono di quel
li, che desiderarono maggior grandezza d'animo nel R di Spagna ; perci
che con queir attione di pagar denari chi vecife quel suo ribelle, si diede oc
casione , e s'apri la strada nemici suoi di macchinar contro la vita di Don
Giovanni d'Austria, e del Duca di Parma.
Haud dilliajam in CastrU omnium mentes, tantufcjue ardor, vt non contenti
agmine & corporibus , in fuggestu , in quo paulo ante aurea Galba statu*
fuerat , medium interfigna Othonem vcxiUs circumdarent: ntc Tribunt
aul Centuronibuf adeundi locus .
E Con molta prudenza tenevano i soldati tanto custodita la persona d'Ot
tone, e con tanta gelosia la guardavano ; poich dalla salute del Capo lo
ro, dependeva la vita di tutta quella Militia , meritava, che la guardassero con
isquisita accuratezza , e tanto maggiormente quanto dependendo la Vittoria
i Galba non dal combattere, e vincere tanti soldati , quanti erano i Pretoria
ni; cosa,ch'havea qualche difficolt , ma dalla sofa rovina del Capo della ri
bellione, doveano credere, che tutte le macchinationi, tutte l'insidie si sarebbono vsate per levar loro la cagione di tanti scandali, l'Auttore di tanta solle
vatone .
L'Arcivescovo di Lione primo Consigliero della ribellione del Duca di
Ghisa, trovandosi in Brusselles , ove era anco il R Henrico, che v'haveva con
vocati gli Stati , auvisandosi con quel suo grandissimo ingegno, che con la ro
vina del Duca, rovinava tutta la fabrica di quella ribellione , non mai appro^
v, ch'egli si ponesse in mano del R offeso , e lo persuadeva levarsi di la, &
egli raccordava, eh' i capi de' negotij grandi, come era quello, ch'egli haveva
per le mani , corrono d continuo gravi pericoli ; poich per acquistarsi pre
mio appresso il R,molti sono quei,.che li congiurano contro , come fu molte
volte congiurato contro quella del Principe d'Oranges , talmente ch'egli fu fi
nalmente veciso da vno,per acquistarsi la gratia d'un grandissimo R , e tanto
pi doveano i soldati haver cura d'Ottone, poich non riavevano ben nota,c
r
~X. $
sicura

Iji
OjservAttOM di Traja/f Boccalini
sicura la feda de' loro compagni, uno de' quali per acquistarsi premio appres
so Galba, havcrebbe potuto facilmente, accostandosegli come amico , vcciderlo. .
Strepere cuneia clamoribui, & tumuliti & exhortAtione mutuinoti tamquam
in populo , ac Plebe , vaHs segni adulaiione vocibus ; fed vt quemque af
fa enti um militum ajj>exerant,prehenfare manibw, completii armis^ collo
care juxta, praire sAcramentum, modo Imperatore mtlitibus , modo Im
perAtori milites commendAre^f .
COlui riuscir facilmente vittorioso di qualsivoglia ardua, e grand' impre
sa , che sapr interessare i soldati nella vittoria talmente , che non tanto
per sodisfare queir obligo,che devono al suo Principe di combattere valo
rosamente, quanto per loro particolari interessi, meneranno le mani; 'Son
possibile resistere soldati tali ; perci che non altra cosa pi fu cagione della
grandezza della Republica Romana, quanto, che i soldati Legionari) combat
tendo con ardir sopra humano per la Patria riportavano Vittoria d'ogni ne
mico ; Neil' vltima guerra di Fiandra essendosi ammutinati i soldati Italiani a
Sichen, l'Arciduca Alberto, ancorch ne russe dissuaso da molti suoi principalissimi Ministri, fece resolutione di ridurli all'obbedienza con la forza, e volle
oppor loro la fanteria Spagnola , & un giorno si fece una grossa scaramaccia
tra di loro, e scrivono , che quei Italiani non huomini quel giorno , e soldati
ordinari), ma sembravano Demoni) con l'armi in mano ; perci che ancorch
il fante Spagnolo sia ardito, spedito, sagace, e destro, nondimeno cosi pass Iz
cosa quel giorno, come se gli fanciulli , le donne riavessero combattuto con
gli huomini armati . Tanto dunque pu il menar le mani per salute e*ia
propria vita , per la gloria della sua Natione , che si ritirano li Spagnoli cou
perdit di quaranta Offitiali ; Egli Capitano se stesso , & ha bisogno, che
pi tosto altri lo raffreni, che gli faccia animo , come facevano questi soldati,
1 quali conoscendo d'haver cominciata un attione, che se non havea felice fvne, apportava tutti certa rovina, tutti facevano l'offitio loro eCqulsitamente,
Nec deerat Otbo protendens manus, Adorare vulgum, jacere osatiti
fjr omnia serviliter pr dominatione .
NOn integrit, non gravit, non superbia, & ignoranza grande , e non iccomodarsi tempi, & abbassarsi per poter meglio essaltar la sua pedona.
Ho detto altrove, che'in Roma sono stati conosciuti alcuni Prelati di costumi
osi austeri , che hanno difficultata la strada alle grandezze della persona fo
ro, la quale deve esser con gli ossequi) , e con humiliarsi chi pu esser ifi gio
vamento, e con servir i padroni spianata , e facilitata ; perci che hoaoratamente s'invilisce , e s'abbassa tener conto di soggetto anco vile, che lo &
gex facilitar la sua grandezza ,
ti

sopra il primo Libr delt Historia di Cornelio Tacit .


17;
Mi soviene del Cardinal Facchinetto , che poi f detto Innocentio IX. il
quale non mai incontrava Martino Cappelletti Auditor del Cardinal Montalto , che non gli dicesse ; Io vi ricordo la causa commune ; volendo inferire,
che lo tenesse vivo nella memoria del suo Signore, e gli lo tenesse ben affetto
verso di lui .
Roderigo Borgia Vice-Cancelliere, e Nipote di Calisto III. havendo con
dotto nella Sedia Vacante di Nocentio Vili, la prattica del suo Pontificato
termine tale, che non gli mancava altro ch'il voto , & il seguito degli amici
del Cardinale Sforza fratello di Lodovico Duca di Milano , per esser creato
Papa , fece prima proferire grandissima quantit di denari ad Ascanio Sforza,
il suo Palazzo nel Pellegrino, il quale fino al giorno d'hoggi possiede la mede
sima famiglia de' Sforzi tutti gli abbigliamenti, che in esso Palazzo si trovava
no con una grandissima , e ricchissima Guardarobba, & la Vice-Cancellaria ;
e perche non pot far acquist di lui , con tutto che havesse fatte tante proferte . Il medesimo Cardinale Roderigo fu una sera alla Camera del Concla
ve, dove si trovava il Cardinale Sforza, e con tanto che havesse inteso, ch'egli
si trovasse alla seggetta dove si fanno li bisogni del corpo , nondimeno quel
Cardinale Spagnolo nelT entrar dentro, si gett piedi del Cardinale Ascanio
in ginocchioni, e con le maggiori sommissioni, che poteva fare supplic quel
gran Cardinale, che fusse contento non mancargli in tanto suo bisogno , il
che fece il Cardinale Sforza ; se bene poi per occulti giuditij di Dio con poca
sua sodisfatione , & Roderigo ne divenne Sommo Pontefice ; Dico bene, eh*
altri deve fuggire l'estremo d'invilirsi tanto nell' affettar una dignit , che sto
machi quelli, che la devono conferire , ne meno stare di modo sul severo, che
sia lo stimolo dell' honore di non commettere indignit , interpretata super
bia; perci che molto saggio , e molto ostinato , & inimico della propria sa
lute e grandezza , f stimato Gualtieri , il quale havendo perduta una batta
glia, & essendo rimasto prigione nelle Carceri di Riopoldo, lo visit questi, &
gli disse, che rilaverebbe di prigione liberato , quando gli russer da lui con
firmati gli Stati, che tenea in pegno , de quali ne le farebbe homaggio , e sa
rebbe suo feudatario , alla qual larga promessa rispose Gualtieri , che non si
trovava al Mondo ne bene , ne honore , cosi grande, eh' havesse voluto rice
ver per mano di si vii huomo, com' egli era ; Onde addiratosi Ridolfo , eh' un
suo Prigione lo trattasse cosi male, gli s'auvent addoss, e lo feri con un cortello, che havea in mano . Scrivono, che Gualtieri entr in tanta smania per
questo, che sciolse le ferite, che havea ricevute nella battaglia, nella quale co
me f detto, ch'egli f vinto, e mor poco doppo , perdendo per la sua bestia
lit il Regno, e la vita . Et il medesimo Alessandro VI. all'hora ch'egli ricev
in Roma Carlo V III. R di Francia, scrive colui, che compose i suoi Diarij,
che quando f entrato il R nella stanza del Papa, egli contro quello, che dovea fare, & il slito de' Papi , si lev da sedere , e stette in piedi con il berrettir
no in mano lungo tempo, fino che il R gli parlo , il qual atto conosciuto dal
Maestro di crmonie indegno d'un Papa , ruvern Sua Santit, la quale gli
T 3
rispose

174Ojservatioti d Trajano Boccalini


rispose queste formali parole . Levatevi di qua, siete una bestia , non voglio,
che voi guastiate i fatti miei ; poich conosceva quel sagacissimo Papa , eh'
ove era tanta forza d'un R , era bene di non star in certe convenienze per
accomodar, e non difficoltar il negotio principale .
' Quii ad vos proceJscrim,Commilitones,dicere non possami quia nec prvatum
me vacarefujlweo-, Principe vob nominai**, nec Principe
alio imperante^.
NEI primo libro degli Annali del nostro Auttore sopra quelle parole;
Prbnum fucinai novi Principati fuit A?ripp& Postumi cses , riabbiamo
discorso sufficenza , e provato con molti esiempij , che non mai si domina si
curamente quello stato, eh' ha un altro suo Principer scacciato , dentro "
Regno vivo, overo vive la sua stirpe, & hanno vsato i Principi ordinariamente
spegner tutto il sangue de' Principi , quali hanno occupato lo stato , con
vccidcrgli, con porli in perpetue carceri, come Lodovico XII. con Lodovico il Moro , con farli costare , come fecero li Spagnoli con il Duca di Ca
labria con il dargli una Moglie sterile . Ma molto pi mal sicuro si trova
quel Principe , il quale cominciando ad occupar un stato , piglia il nome di
R , vivendo l'altro , e trovandosi armato , come molte volte accaduto nel
Regno di Napoli; perci che chiara cosa , che quando la guerra terminata
con altra compositione, che della rovina dell' una delle parti , non stata mai
sicura, come fu veduto all'hora, che due Gran R di Francia, e di Spagna si divisero il Regno di Napoli, eh' i Francesi ne furono alla fine scacciati . Mi Ot
tone si trovava termine tale , che faceva bisogno, ch'egli perdesse h viti,
la togliesse Galba, se voleva dominar sicuro .
suditi/he , utpana meo. &fupplicium vejlrttm fimul pojlule/ffur?
adeo manifejlum eft , nequeperire nos , ncquefidvts
effe , nifi una , poJJLs .
v.
A Dunque per acquistar un ribello , & un Popolo sollevato verso il ca
po de' ribelli ben mostrar castigo, molte volte promette indulto, e per
dono ; ma verso il Popolo sempre util cosa publicar general perdono , e coi
essi disarmar il capo loro;perci che egli gagliardo , e molto diffidi supera
ogni volta , che li vien fatto di far ostinar i ribelli nella sollevatione , e solo ia
quello usano ogni artifitio di ridurre i Popoli commetter misfatti tali , che
disperino del perdono, mai si fidino della clemenza del Principe,tutto fene
d'h avere i Popoli fedeli , e dove essi si servono della leggierezza de PopoKj*f
ministra della propria ambinone , cosi fanno credere d'essersi esposti
pericoli per benefitio d'essi Popoli e di voler morir con esso loro , comoipu*
notare dagli artifitii usati ultimamente dal Principe d'Oranges , e Duca &
Ghisa, per havec sempre pronti i Popoli ribellati alla loro volont.
Hfrrvr

sopra il primo Libro delP Hijloria di Cornelio Tacito.

17e

Horror animimifubit,quoties recordorferalem introitum,^ bancfolam


Galb* vittoriani cum in ocul VrbU decantari deditos tuberete
quos deprecantes in jdem acceperat .
Siasi uno federato , e meritevole di qualsivoglia grandissimo castigo , che
quando sotto la fede dal Principe ingannato , e non gli mantiene il per
dono promesso , egli n'acquista infinito biasimo , & il reo ancorch degno di
pene maggiori merita molta compassione ; perche il mancamente della fede
Regia nel Principe stimato cosi grave , che molto pi aborrito , che tutti i
delitti,e fceleratezza di colui chi s' mancato ; Onde ancor che li Spagnoli
ammutinati in Sicilia per molti loro delitti russer degni d'ogni severissimo
castigo, nondimeno dispiacque in estremo al consiglio di Spagna, che D. Fer
rante Gonzaga doppo cosi solenne perdono,e giuramento fatto nel Sacrosan
to Sacrificio della Messa , gli havesse puniti con tanta severit } temendo pi
tosto dell' error degli huomini , che della promessa , eh' egli havea fatta Dio
con tanta solennit,'e nel cospetto di tante genti; Cosi molto tempo ricorda
Ottone questa crudel infedelt di Gaiba afine che i soldati non si lascimo an
cor eisi placar da indulto,e perdono alcuno da quel Principe, che non s man- '
tenere la fide .
gas, tifcjuam Provincia, qua Cajlrafunt, nifi cruenta, ejr maculata? aut ut ipfe
predicai , emendata , & corredia ? Namque alu jcelera , bit remdia vocat
dumfalfis nominibns feveritatem pr fevitia , parfimoniampr avaritiay
supplicia, ejr contumelia* vejras^ difciplinam appellai .
IN Roma dove accade la pi spessa , e frequentata mutatione de' Principi,
che si vegga in altro stato ch'habbi il Principe una suprema auttorit,come
ha il Sommo Pontefice nel suo stato temporale sopra la vita de' suoi sudditi , si
veggono stravaganti modi di governo ; perci che tutti sono stati d'animo di
riformare il Mondo con le sole forche , e mannaie; Onde anco ne primi giorni
del Pontificatosi sono risoluti di fare essecutioni di Giustitia in tanta quantit
d'huomin^ch' miei giornisi viddero quaranta impiccati in una sola mattina;
Spettacolo indegno di Principe Ecclesiastico ; perci che la Giustitia de' Som
mi Pontefici almeno per dar essempio agli altri Principi Christiani, deve essere
mescolata con quella misericordia che cosi spesso usa con noi quell' Iddio im
mortale, di cui essi sono Vicarij; Onde in vece d'esser tenuti Santi, sono stimati
crudeli; Onde f bisogno in tutte le cose usar misericordia.

176

OfJeWAtn Jt Trdjtft "Boccalini

Septem Kerdnsfine menses funi, r *** plus rapuit Uelut quam


quod Polycle, ejr ratini/, & Elij ( & d'j )ptraverant .
HO' detto di sopra, che non si deve desiderare nuovo Principe con speran
za , che non siano per vedersi nella Corte di lui i medesimi favoriti, i me
desimi Nepoti.e Parenti,che vogliono arricchiosi; perci che in Roma, & an
co in tutte ie Corte de' Principi grandi si veggono eadem nov* AuU mal*;
poich ogni Principe ha servitori intimi, e cari , & ha parenti del suo sangue,
quali non solo non prohibisce il radunare delle ricchezze, ma li aiuta,e sono
in questo partione suoi Ministri,ma m'occorre di raccordare in questo luogo,
che non si pu dire, questo mal volontieri, si vedono da Popoli certe sproportionate ricchezze de' loro favoriti ; perci che ancorch siano procedute , e si
siano partite dalla mera liberalit del Principe , nondimeno si f d'esse catti
vissimo giuditio , stimandosi , che siano prezzo d'ossiti) venduti, & d'essecutioni
fatte Popoli,& h notato in Roma, che alcuni Nepoti de Principi,hanno oc
cultato in tesori loro , la gran suppellettile d'argenti , & la ricchissima loro
Guardarobba , per non farsi odiosi alla Corte . Ma sopra tutto quei , che
hanno carichi di governi,& amministrationi di Giustitia, si caricano di grand'
odij, e di pessima opinione di ladri appresso i Popoli, mentre si vede,che in un
subito accumulano ricchezze straordinarie;Ne altra cosa ha alcuna volta mor
so il R di Spagna mandare Sindicatori contro gli Ossitiali di Napoli, se non
il vedersi , che in un subito di poveri hanno accumulato molte ricchezze,
che hanno dato grave sospetto d'haver venduto la Giustitia,& d'haveramnwnistrato l'ossitio loro avaramente; ma sopra tutti i Ministri de' Principi, Giudici,& altri Ossidali doverebbono astenersi di mostrar le ricchezze loro,maftut
all'hora , che maneggiano ossiti) gelosi ; come sono li Secretarij, quando per
le ricchezze loro non siano state liberalit del Principe ; Quelli poi chehanao
poi il maneggio de denari del Principe r come fono li tesorieri, doverebbono
pi degl' altri ostentare una publica povert.
Nttte , dr fubietfos nos habuit tamquamfuos\ r viles, ut aitino* .
COn maggior patienza si sopportono i latrocini) da Principi,che il disprei
zo ; Ond' che molti n'hanno fatte alta vendetta . Prima i Principi do
verebbono molto pi questo vietare Ministri loro , che l'essercitare sopra, i
suoi vassalli troppo avaritia , e particolarmente ove e molta nobilt non arai
sopportare ingiurie . Non si pu dire quant/ odio , quanta mala sodisfatione il Duca d'Ossona Vice R di Napoli arrecasse al suo R, & tutta la Nari*ne Spagnola, quando per alcuni misfatti del Conte di Mileto,havendolom>
carcerare, lo fece condurre prigione con una Catena legata al piede pitica
mente di mezo giorno, quasi, checon quell' atto h*vest fatto calpestare tutta
la Nobilt di quel Regno ; all'hora in particolare deve il Principe inviate,

sopra il primo Libro del?[Historia di Cornelio Tacita .


177
che il suo Ministro non diventi superbo; & arrogante sopra i suoi Popoli,quando sono gli officiali di diversa natione , . come sono per ordinario li Vice R dr
Napoli . La prima ribellione degli Suizzeri contro la Casa d'Austria nacque
da un disprezzo simile;e le calamit grandi di Maria Regina di Scotia nacque
ro , che David Piemontese suo favoritissimo Cameriere con una parola di
disprezzo, offese tutta la Nobilt di Scotia, perci che auvertito, che dovesse
procedere con altri termini con li Scozzesi , che altramente haverebbe rice
vuto qualche disgusto , e gli non dubit di rispondere publicamente, che non
dubitava di nulla ; poich i Scozzesi havevano pi parole , che fatti ; Onde su
ammazzato , e dalla Morte di lui si cagion la rovina del R , e pocodoppo
quella della Regina .
Vna illa domitisufficit donativo , quod nobis numquam datar,
& qitotidie exprobratur .
COn grandissimo rancore d'animo , e con dannosa invidia alPhora in par
ticolare si veggono l'estreme ricchezze de favoriti , quando il Principe e
verso quelli liberale di quel denaro , che doverebbe servire per li urgenti bi
sogni de' Stati,e de' Popoli , e quando verso i soldati , & altri Ministri utili s'vsa
avaritia, & ingratitudine e verso i Mingoni s'vsa prodigalit, alla somiglianza
di Galba , che per le ricchezze di Tito Vinio era odiato , e per l'avaritia, & in
gratitudine usata verso li soldati. Era ancora odiato dal Popolo di Francia,
e dalla gran parte della Nobilt, il R loro Henrico III. prodigo tanto verso
alcuni suoi favoriti, quanto avaro non solo con gli altri meritevoli officiali ma
verso se stesso; poich donando inutilmente, si trovava sempre bisognevole di
denari; per rimediare alli disordini nati nel suo Regno .
Ac ne qua saltem insuccessore GalbaJpes effet , accessit ab exilio
quem trijlitia , & avaritiasuisimillimum iudicabat .
PEr devono i Principi anco per questo con essattissima diligenza, attende
re alla buona educatione de' loro figlioli ; perci chela sclerata vita loro
non si pu dire quanto oscuri le reputatione , la buona fama,&: il desiderio, eh*
hanno lasciato d'essi appresso i Popoli . Agrippina vedendosi sopra il sicario
mandato da Nerone per ammazzarla,scoperse il ventre, e disse;che vi cacciasse
il pugnale come quello, che haveva meritato tal morte,per haver partorito al
Mondo cosi bel mostro di Natura .
Ma pure sono i Principi,che danno popoli il loro figliolo tale,qualc l'han
no ricevuto dalla Natura , non essendo stato possibile con la buona educatio
ne levar in quelli k naturai inclinatione . Ben degni d'eterno biasimo , e di
castigo ancora sono quelli , che potendo eleggere un Principe meritevole , e
dotato di virt , degno di governare i Popoli , eleggono un indegno, e vitioso,
e non si presumendo ignoranza di non haver saputo scoprir li vitij nelP eletto,
Z
mostrano,

178
Ojs<rv*tm't di Trdjif $tfe*]lw
mostrano, che sono loro piaciuti ; essendo simile Inietto, agli elettori .
" i>opra tutti il Pontefice Romano in niun' altra anione scuopre pi di qnal
genio egli si sia, che nella prOmotione de' Cardinali'; perci che egli giudica
to d'haver li medesimi costumi, le medeme virt, & h medemi vitij,che hanno
quei , ch'egli piomove al Cardinalato , come dice Ottone ; e molto bene , che:
Galba havea mostrato il suo genio nella dichiaratione , he fece del proprio
successore .
ydisttS) Commilitones , notabili temperate, etiam Dcos infaujam
advptionem adverfantes .
COn mistero grande sono dette queste parole da Ottone e con molta pru
denza, perci cheli Romani per dar cuore soldati , e per fargli arditi
contro si nemici, niun altra cosa pi cercavano, che quella guerra,e queir im
presala quale andavano,fu(se approvata dalli loro Dei; Onde usavano molte
crmonie questo fine,e se bene essi interpretavano alla sciocca plebe e li li.
bri Sibillini, e tutti gli altri augurij, come portava il loro bisogno; non dimeno
cosa degna d'esser notata , che l'augurio d'intraprendere una guerra , fecero,
che russe il pi facile , e tanto ordinario , che non potea succedere altrimenti;
perci che havendo molti polli ristretti nelle gabbie , mentre erano afmari,
gli cacciavano fuori, e gettavano loro del grano, il quale se mangiavano volontieri,era interpretato buon augurio, e che Dio approvava la guerraperche
non f mai veduto , che i Polli non mangiassero volontieri il grano. Et gli
stessi Turchi non intraprendano guerra alcuna, che dal loro Muft, ci Som
mo Sacerdote non sia approvata per tanto giusta,e legittima , che Iddio sar
ili loro favore , anzi menano il Sacerdote in Campo , & avanti , che si. faccio,
qualche battaglia , fanno , che di nuovo dichiari la giustitia di quell' impreti
come Dio la favorir, e molte volte, che i soldati qualche augurio fi fatio spiventati, & hanno dubitato combattere contro la giustitia de/aca^l, e volon
t di Dio, hanno fatto infelice riuscita .
Vejlra virt* expecJatur, apud quos mne hontst confiliU rgbur, & fine
quibut quamyis egregia, invalidi funi .
PErci che come ha detto Tacito in un altro luogo; non ignavia vus*
imperia contineri virtrumf arrnorumque faciendum certame , H in /m?/;j urna <tqnius , quo vaiidiui . E1 buona cosa haver dal suo lato la giustitia detti
causa ; ma f bisogno aiutarla con le Armi ; e s' veduto, che i Turchi ni&ne
la pi empia, che possa imaginarsi, hanno riportato contro Chriliani grandis
sime Vittorie ; il che dico per confusione di quei Principi infit
^e<k po
co, che rimettono la difesa di tutti gli stati lro nel sol aiuto"divi;io. senta
provedersi d'Armi , e di soldati da difendersi ne bisogni loro , nonncotdadosi, ch'egli si chiama. Iddio degli Efciiij ci^ dlqrtii e coja^icA, af
fanno

sopra ilftbH tr elt Histri di Cornelio Taci .


. 79
forno pregarlo con la fhano rfnata, e non di quei otiosi, e vitiosi, che quanti
pi operano male, sperano feerie da Sua Divina Maest ; e ne demeriti moderni
degli huomini,le fole orationi snza l'Armi rare volte vncono l'inimico, fen
do eh' il fondamente della Vittria fi deve rare nel prccci'arr l'aiuto Divi
no, e con la maino armata supplicarlo, che favorisca quella spada, ch' stata im
pugnata per ri suo santo serV&io .
Non ad bctlum vos, ne adpericulum voc .

"

HO vdito alcuni Capitani persuadere soldati loro l'andar alla guerra , 5c


pigliar il soldo co invitarli rapir le ricchezze d'' rieniici , promet
tendo loro tesori grandi .
Cosi li Spagnoli scalzi , e nudi portano di Spagna un opinione di dover ar
ricchire delle facolt de' Fiamehgni, & i miserabili ingannati da qui sedutto
ri per tanto poco prezzo, vendono la vita, e vanno alla certa Morte, che scri
vono gli auttori delle Guerre di Fiandra che un fante Tedsco si fa muover di
Casa con uh solo scudo , e con un altro s'incammina al patibol , che credono
con simplicitmstrusa eslr honrata Norte . Misera conditione degli huomini,i quali non hanno il giuditio, eh' hebbe quella Volpe, che f invitata adf
andar visitar il Leone in quella spelnca; perci che doverebbono pur que
sti considerare , &: riguardare , che tutte le pedate, & la forma, & vestigie de*
piedi vanno verso Fiandra , e che pochi ne ritornano verso di dve Ji sonof
partiti , vendendo questi molto meno la vita loro , che non si f quella d'un
Bue, vaccina'.
Nec vnaCohors togata dfendit nuncGalbamyfed detinet.
Soldati, che servono il Principe,egli aiuti, ch'egli riceve, se non sono fedeli,
sono pi atroci nemici di quelli, che s'armano contro loro per occupargli'
lOStato.
.
^
,
Adunque deve il Principe haVer seco militia , & aiuti di Principi tali , eh*
habbino il medesimo fine, eh' ha lui, & il medesimo interesse, altrimenti ha al
tri nemici in luogo d'amici . Gli Spagnoli nella Lega , che fecero con i Venetiani , e con il Sommo Pontefice l'anno del 1569. & 1570. non aiutavano erti '
Venetiani, ma g? impedivano la guerra contro il Turco ; merc, che rion havevano il medemo fine , che havevaho i Venetiani di debellare il Turco , ma
di trattenere quella Repblica nella guerra", acci fi consumasse nella foesa , &
indebolisse tanto, che potessero tor loro le Citt , che posseggono essi Vene
tiani nel Dui ato di Milano 5 Cosi ancora il Duca di Savoia neh' vltima guer
ra, ch'egli have coirle di Francia, gli Spagaoli,i quali non amavano, ch'egli"
ingrandisse di soverchio , gli erano pi tosto di danno , e pi tosto erano per
impedirgli gli acquisti , che per facilitarglieli 5 Cosi la Cohorte , che havea'
Galba seco, dice Ottone, ch'ella non era risolata di voler morire per G alba*
4 a
poich
(

iSo
ojfervationi di Trino Boccalini
poiche^poco g' importava la sua grandezza , ma che volea veder qnalpieta
pigliavano le"cose,e poi accostarsi quel de Due Principi, che pi facilmente
havcfse potuto vivere . Adunque fa bisogno non solo come habbiamo detto,
che i soldati, & altri, che sono con i Principi nell' imprse, habbino il medesimo
fine, ma che non habbino intelligenza , ne amicitia alcuna con li soldati ne
mici ; perci che all'hora in vece di soldati amici, molte volte s'hanno di crudelilTmi nemici, come prov Lodovico Moro , che fu venduto da suoi soldati
Suizzeri,che s'erano accordati con le soldati della medema natione, che ser
vivano Lodovico R di Francia .
Nulla cunttastoni locus est in~eo co(lio, quod non fotest laudari
nifi ferutium .
HA detto di soprala ragione Tacito , onde ci nasca , quando ha'derro,
che [celer, i/npetu convalescunt -, il tentare una impresa simile questa
d'Ottone, se non riesce c ribellione, e sceleratezza , e tenuta per temerit;
Onde dice il medesimo Tacito, che fu sceleratezza l'ardir di Ninfidio.che pur
cerc farsi Imperatore ; Sedere injuper Niyaphidi) Sabini Imperiurn /ibi noliem*
Agitatur.
Ma riuscendo, honorato ardire di grandezze.esi chiamano dalli scrittori
gloriosi acquisti . randissimo biasimo s'hanno tirto adosso i iamenghi,gi
Olandesi , & Zelandesi , mentre si fono cosi sfacciatamente con tanta iodistationc, e tanta rovina della Patria loro ribellati dal loro Principe naturale, ri
mane per, e rimarr sempre ne' Fiamenghi la ribellione ; perche hi sonico
infelice fine . Ma gli Olandesi, e Zelandesi se si fermassero talmente rielsa lo
ro libert,che pi non dubitassero della potenza degli Spagnoli, aotvy.^v
bellione, ma honorata resolutione, non pi ribelli, e feditiosi, ma huomini co
raggiosi sarebbono chiamati, havendo saputo scuoter il giogo del dominio di
gente forasiiera, & instituire nella Patria loro la libert . Cosi gli Suizzeri gi
quando si ribcllorono dalla famiglia d'Austria, erano chiamati ribelli , abor
riti da ogn? uno , hora che in vece di Monarchia hanno ridotto \o Stato \oro
in Republiche sono havuti in sommo honore . Perci che chi intraprende
impresa simile questa d'Ottone , se non riesce , v porsi in un infame pati
bolo , se riesce nel supremo Trono dell' Imperio ; per non si pu lodar, fe
non si vede il fine di lui ; Onde non bisogna andar tanto circospetto con peivfar al principio suo pericoloso , ma almo glorioso fine. Summ* [celer , hi
detto altrove Tacito, incisi curri pericolo ; pergi cum premio .
Carlo Martello , & il Duca di Ghisa hebbero il medesimo pensiero. Honoratissimo f quello di Carlo, perche riusc felicemente , & infelice, e diso
norato sii quello del Duca di Ghisa per esser stato nel suo fine cosi infelice;
Perei -i che le lingue degli huomini, e le penne di tutti i Scrittori lodslO>che
Carlo Martello di privato havesse havuto ingegno, maniera, e forzai saperti
valorosamente acquistar un Regno , com' quello di Francia e biaiiman il
Duca.

sopra il prima Libro de/s Historia, di Cornelio Tacito .'


i8i
Duca di Ghisa, ch'essendo tanto benemerito, & obligato al sangue Reale, gli
si fusse ingratamente ribellato contra .
Aperire deinde armamentarium justit, rapa statim arma .
NOtate di gratiain questo luogo grandissimo disordine, che nasce, che
l'Armi accumulate per i bisogni dell' Imperatore , servono contro lui .
Sono gli Arsenali di Venetia cosi mirabili , quanto possa mai dirsi; Ma io desi
dererei, che quello fusse di maggior fortezza, che sarebbe pi sicuro ; perci
che g' instromenti della guerra devono essere tenuti in luogo , dove non sia
possibile , eh' il Popolo sollevato dia di mano , per non haver contro di se gli
apparecchi fatti per propria salute . Et in Fiandra i Popoli si sono serviti dell'
Artiglierie, & altri preparamenti di guerra del R contro il medesimo Popolo;
poich non erano tenuti in luogo forte, e tale, che senza ondine del Principe,
o de' Ministri di lui non fusse possibile , che altri potesse servirsene , dovendo
questi apparecchi esser posti nella pi sicura fortezza d'un Stato .
Sine more, & ordine militi*-, vt Pratoriantti, aut Legionaria infignibus
fuis distingueretw . .
LA divisione , e partimenti delle militie Romane era mirabile ; perci che
riavevano pi sorte di soldati divisi tra di loro , e conosciuti dall' insegne,
dagli habiti , e dall'Armi , cose , che facilitavano il beli' ordine, e sicuro, che
tenevano in ogni loro attione .
, 11 Turco, nello stato del quale si veggono i maggiori esserciti, che in quel
lo degT altri Principi conosciuti all'et nostra , ritiene molti di questi ordini;
perci che il Soldato Giannizzero, lo Spai , & altri soldati della Porta sono
conosciuti all'habito,& all'Armi, che portano. Ma appresso i Principi Christiani ogni cosa piena di confusione , essendo mancati affatto qutsti bellissi
mi ordini militari de' Romani.
Mfcentur auxiliaribus gale ,fcutifque nullo Trbunorum, Cenlurionumque
adhortante[ibi quijque Dux, & mstigator .
SPaventevoIe una Militi Veterana , che si sollevi , e commetta ammuttinamento ; perci che perniciosa cosa il fare, esperimento del valor loro;
poich , come habbiamo detto, che infelicemente provarono gli Spagnoli,
quando fecero quella loro infelice resolutione di combattere gl'Italiani am
mutinati in Sichen, non si possono superare se non con molto pericolo , e mol
to spargimento di sangue; perche un soldato ammutinato , e sollevato, che
cpmbatte non per la propria, gloria, per grandezza del suo Principe, ma per
Virnportantissima causa della ditesa dell' honore , e della vita propria, Capitono non che soldato se stesso ,. Gli ammutinamenti di Fiandra latti tal li or
-2 3
da

iSl
OfscrvAtiom di Trajfta Scc almi
da Spagnoli , &JIC3liani , Mlicie Veterane sono p astate con ordine tra <fi loro
cosi meraviglioso , che sono state di stupore. riavevano un capo chiamato
l'eletto cavato sorte, e con auttorit soprema, e d'un sol giorno, e per man
tenersi vniti , e fedeli l'un l'altro , s'erano fortificati con leggi santissime , te
quali osservano con sommo rigore di maniera tale, che al R,& suoi Ministri
ancorch vi tenessero ogn' artifitio, non venne mai fatto, non dico di superar- .
gli , dividerli , mane meno porre un poco di gelosia tra di loro, il che fu di
tanta maggior meraviglia , quanto in un ammutinamento si contarono solda
ti di pi di venti nationi ; Spagnoli, Italiani, Fiamenghi, Inglesi, Scozzesi, Val
loni, francesi, Tedeschi, & altri anco divisi di Religione tra di loro si manten
nero viti , e procedettero in tutto l'ammutinamento loro, che durarono gli
anni con infinita prudenza, ancorch studiassero i Ministri delR, e i Generali
dell' Essercito in vsar molte crudelt ; ma la cagione principale essendo dmaggior rilievo ton si quiet , & il Duca mostr codardia senza frutto al
cuno.
Seu confeium 0thon credchxt .

QVest' era la pi probabil cagione ; perci che ha detto di sopra Tacito,


che Tito Vinio favorina l'adottione nella persona d'Ottone con la spe
ranza di farsegli genero . Maqmed'auvertire , che subito ; che un Principe
vide una sol le vat ione , una congiura , deve far giuditio quali siano i capi di
quella congiura, di quella ribellione, quali quei,che l'hanno consigliata, qua/
quelli, che l'amano, & deve per tempo provedervi, & assicurarsi conlepslgro
ni,& altri modi, e lasciare il Popolo senza capo , senza consiglio d'vno, che lo
guidi ; perci che egli da se non s ordire trava cosi grande, si divide, &um*
lisce,e facilmente senza uno,che lo tenga incitato.si placa;Ma il voler hr queste provisioni in tempo , ch'il Popolo h gi pigliato buona piega ael ribel
lione ; gi molti sono, i Capi,& egli da governarsi .
I ribelli capi di Fiandra furono ammazzati troppo tardi , & aJttvora , cW
eia il male s'era fatto incurabile . Tito Vinio quando fosse stato ammazzato
subito doppo seguita adozione con Ottone assicurava Galba ; horePvccider
lui,e lasciar vivo Ottone , haverebbe apportato alle cose di Galba quett' utile,
die alle use del R Cattolico apport la Morte del Principe d'Aj*amonte,c del
Conte d'Orno , lasciando vivo quell' Ottone,e questo il Principe d*Orangi
principali di quelle ribellioni .
j
Adfojlremum vel odio .
/"^He Tito Vinio fosse consapevole della congiura cosamolto veriffiflBk
V^per le ragioni,che habbiamo detto di sopra, e che fosse poco amorc
di Lacone.pur l'ha detto Tacito; Onde questi due stimoli poteva haver Utone d'vcuder Tito Vinio per sodare ali' odio uo e per levar un ca^
Congiuri -

fipr* il primo Lihn delf Hjlr* di Cesatilo Tacite.


li j
Congiura d'Ottone ; Ma quelle parole di Tacito ; Et scena eiut atn'mos tnilitur
wulciret ; me non danno intiera sodisfatione ; perci che i soldati erano sde
gnali con Galba, e P.isone per l'ingratitudine d'ambidwe , & gli abbandonorono sperando di ricevere miglior conditione da Ottone di modo , che fa biso
gno , che per le due ragioni dell' odio privato, e per levar un capo,&un ap
poggio alla .ribellione , pensasse Laconed'ammazzar Tito Vinio . Ma notia
mo qui , come sotto colore di far utile Galba volea Lacone sfogar l'odio
privato eh' havea con Tito Vinio ; precetto molto utile , che il Principe mai
deve dar l'Armi in mano ad un huomo privato , acci per termine di Giustina
proceda, contro molti delinquenti ; perci che corre grave pericolo, che quel
tale non passi i termini , e sfoghi contro molti buoni Serenissimi del Principe
l'odio privato, e colui pi di qualsivoglia non deve haver quest' auttorit, ch'
capo di fattione, e huomo d'aderenze; e per fu stimato, che Carlo I X. errasse
nel fatto di servirsi de Ghisardi nel Manscro celeberrimo, che sequi in Fran
cia il giorno di S. Bartolomeo; poich quei Signori Capi di Fattione, e che havevano tanti emoli, e tanti nemici Cattolici fu stimato,che attendessero spe
gner non tanto quelli heretici , come volea il R , ma anco quei Signori Cat
tolici , eh' essi odiavano per privati disgusti passati tra di loro . E Papa Gre
gorio XIII. fu molto biasimato , che classe cosi grand' auttorit al Cardinal
Sforza , che mand Legato per tutte le Provincie dello stato Ecclesiastico;
perci che quel Cardinale d'una famiglia tanto insigne, di tante dherenze, di
tanto seguito, f stimato, che in Romagna particularmente, dove anco vive il
moibo de Guelfi,e de Gibellini,essendo egli Gibellino,& affliggesse sopra mo
do la fattione Guelfa , &essaltasfe la sua Gibellina ; Onde il Papa ricev pi
tosto danno che utile da quella Legatione pergl' interessi grandi di quel Pre
lato.
Bsitationem attuiti temptu , ne locus quiaimtio cddorio, dffcil modus.
QVindi, che si da per certissimo precetto di non porre mai con una milita
un Popolo sollevato ad impresa alcuna con speranza di far delitto limitatesperci che all'hora, che un Popolo, e una militia armata,e posta in forore
non si pi raffrenare ; Onde dice Tacito d'Ottone, che potea Iubert, non prohibere dclitta . Infelicissima memoria lasci di se Commodo ; Onde il Senato , e
Popolo Romano voleva, che il cadavere diluitosi morto fosse strascinato
per la Citt;Ma: Pertinace ancorch nemico d'esso Commodo, che oscurasse,
e perseguitasse la fama di lui;non volle permetterla dubitando , e con molta
prudenza,ehe non sarebbe stato in poter suo raffrenar il Popolo,cheda quell*
anione lui grata non passasse ad una dispiacevole , e dannosa ; e con molta
ragione dice il Machiavelli non esser bene armare il Popolo ; perche l'auttorit data ad una moltitudine non temperata da alcun freno , non partor mai
buoni effetti .
E facil cosa mover li scandali, ma molto disfidi il frenarli essendo verisfmo
ci,

i?4OfscTVAttm d Traiano liocealini


ci , che dice altrove Tacito , che ubi bellum irruat nocentes & noxios cadere*,
E molte volte in Fiandra combattendosi una Citt da Cattolici , e vinta per
assalto , i soldati hanno non solo contro Cattolici , ma contro le Chiese e le
persone sacre usate rapine , e crudelt indicibili ; poich la soldatesca incitata
da Capitani contro gli hetetici , superata laCitt.e dato sacco le cose profa
ninoli fu possibile frenarla,che nn manumettesse anco le cose sacre.
11 R di Francia flenrico I V . alThora eh' egli entr in Parigi , conoscendo
quanto importava l'ouviar un male , ove gli animi degli huomini armati stan
no in moto, e le cose stanno in gelosia; prohibi che non si sperasse ne meno un
Archibugiata , e se bene nella'Citt erano soldati Spagnoli, & Italiani, da quali
egli havea ricevuti danni , & offese gravissime , e de quali si poteva vendicare
in queir occasione , nondimeno dubitando,che l'vccisioni cominciate contro
gli Spagnoli nemici non s'estendessero contro i Francesi amici,volle,che si par
tissero da Parigi quietamente , se bene fu grande la meraviglia , eh' riebbero
gli huomini del grand' acquisto , ch'havea fatto il R di quella Citt capitale
del Regno, molto maggiore f, che con tanta pace, con tanta quiete suste pas
sata attione di si grand' importanza ; Adunque con molta prudenza s'astenne
Lacone dall' uccider Tito Vinio; poi che trovandosi gi i soldati in revolurione , s'havessero posto mano ad huomo di tanta auttorit, pur era da dubitare,
che gli amici l'havessero difeso;cosa , che portava pericolo , che non facesse ri
voltar contro loro stessi l'Armi pigliate contro Ottone .
Otboni tamen armari plebem nunciabatur . Ire prcipites, ejr occuparci
~~

perhula jubet.

ECco il partito risoluto , che si deve pigliare in casi tali fperci che qua
non stette Ottone disputare, s'egli dovea aspettare negli alloggiamenri,
farsi forte in altro luogo, ma comand , che si preoccupassero i pericoli, i
quali come h detto altrove sono mezi superati, s'altri va' loro incontro con
animo intrepido .
Jgitnr milites Romani, quasi Vologefen,aut Pacorum, avito Arfacidarum foli
depulfuri , ac non Imperatoremfuum inermem , &fenem trucidare pri
rent , difiefta plebe , procurato Senatu , truces armis , rapidis equis, forum
irrumpunt . Nec ilios Capitolij ajpec~ius , & imminentlum tempio mm Religio .
NOn si potr dire maggior verit di quella; Nullafider, pittasele vir,f>f
castra ficjuuntur ; perci che sciocco colui , che s'assicura sul credere/
che non-mai i soldati commetterebbono tanta sceleratezza ; poich omisi
trova fiera , che l'avanzi di crudelt , empio avaro , sitibondo del sangue fiu
mano pi di quello , eh' alai pu credere . Potrei addurre qui mostraoCi e
sempij

sopra il primo Libr dels Annali di Cornelio Tacito :


185
scmpij della scelerit, & abominevole loro natura , ma di nuno quasi moder
no, e celeberrimo far mentione ; perci che Pessercito dell' Imperatore Car
lo V. guidato da Carlo Borbone , ove erano per la maggior parte Spagnoli,
all'hora che con tanto tradimento presero Roma , non si spaventarono dell*
Maest della Citt, Capo della Religione , ove sono stati tanti Sommi Ponte
fici , che hanno liberati essi Spagnoli dalla dura servit de' Mpri di Granata,
non da tanti Sacro Santi Tempij, non da tante reliquie ,che^rudelissimamente come nemica non trattassero quella Citt , e non vi commettessero tutte
quelle sceleratezze, che non si potevano ne meno temere da gli stessi Turchi .
Et prioresy'futuri Principes terruerc^j .
QVeste parole non fanno proposito;poiche se bene doveano havere qual
che rispetto tanti Imperatori gi stati in quella Citt , nondimeno
quelli, che devono venire, non occorreva ; poich essi volevano darli nuovo
Principe, & uno, eh' haverebbe amato quell'insolenza, quella crudelt fatta iti
suo servigio, nondimeno molto bene ha detto Tacito j perci che molte volte
accaduto, che g* Imperatori, che sono succeduti, anco per favor de* soldati
esseado anco essi pericolati ; quei, che sono poi , gli hanno fatti ammazzare,
come fece Severo di quelli, che havevano amazzato Pertinace, e fecero anco
molti altri . Ma grave errore commisero gli Spagnoli nel sacco di Roma , il
quale dovendo con lettere indelebili star eternamente scritto nel cuore de"
Principi , che succederanno in quella santa seggia ha cagionato ch'essi Sommi
Pontefici si sono insospettiti talmente di quella Natione , che procuravano
d'attraversagli in ogni negotio grave ; come hanno essi soli precipitate le spe
ranze, ch'essi Spagnoli havevano sopra la Francia in questi ultimi rumori
Quo mintu facerentfcelus cuius ultor est quifquis fitccefit.
POco doppo dira Tacito , che Vitellio trov pi di 120. memoriali di per
sone , che dimandavano recognitione ad Ottone per qualche segnalata
cosa fatta in quest' atto della Morte di Galba , i quali Vitellio fece con ogni
diligenza cercare , e poi uccidere . Non honore Galb* ,fid tradito Principila
more mmimemum ad pr&fn'jn posterum ultionem;erci che,come diremo suo
luogo mostreremo con molti essempij , che molti Principi hanno stimato lor
sicurezza Pvccider ogni congiurato, che habbia ucciso, macchinato contro
il Principe ; Et anco si vede,che ne meno altri Principi vogliono dar quest' essempio di ricettar,& assicurar huomini, che habbino macchinato contro Prin
cipe alcuno, come ne meno Baiazet volle assicurar in Costantinopoli Lorenzino de Medici, e molti hanno come ho detto di sopra , stimata cosa di pessimo
essempio, ricettar, e dar aiuto Baroni ribelli .
v. .
^.rAfl

Extrtmam

i86

Offervation di Trajano "Boccalini

Zxtremam eiut vocem, ut cuique odium aut admirtio fuit-, varie pradidere . Alij suppliciter interrogasse , quid mali meruiffet ? paucos
dies exohendo donativo deprecatimi .
PEr doverebbono i Principi e procedere , e parlar sempre cose , e parole
degne d'esser scritte, lette , & ammirate,poich con tanta curiosit si cerca
di saper ogni loro minutia , e particolare . Foca Imperatore essendo afliito
da Eraclio , che poi l'vccise , e dicendogli. Cosi dunque hai governata li
Republica ? gli rispose Focajforsi tu meglio la governerai di quello , che ho io.
Et alcuni Imperatori essendo ammazzati,si dolsero, che fosse contro loro fata
tanta crudelt , quando non havevano essi levato la vita ad alcuno. Di pa
notiamo, che mentre s' venuto tanto inanzi con un Principe come etano ve
nuti questi soldati, f sciocca la speranza di Galba di proferir in quel puntai!
Donativo,e dimandar tempo, quando ne meno se fi fosse in istante contatojj.
rebbe stato ricevuto ; poich cose simili non si cominciano senza finirle. Noadimeno pu tanto la speranza negli huomini , che non mai l'abbandonano;
Onde Galba disse tali parole , & il Principe d'Agamonte trovandosi al palco
osto in ordine per la sua decollatane, ancorch potesse giudicare, eh' eisenosi venuto fino all' atto di condurre un suo pari al patibolo non v'era pi
speranza in lui di vita ; Nondimeno voltatosi al Mastro di Campo Romano,
che gli era lato gli disse, s'era rimasto luogo alcuno alla misericordia ?
Titum inde Vinum invajre, de quo , " ipfi ambigu'ur, confumppr ite vo
tent eius injans metus , an proclamaverit non effe ab Othont Andatura-,
ut occideretur> gupd[eu finxit sornudine feu confitenti* comuntiohtonfeffm est .
i
STimano felicita i Principi, che in una compita vittoria , chejlv a cetc
un stato in mano vi muoia anco il Capitan Generale, che gli e l'ha acquisbtajperci che lo libera dell' obbligo di darli quella remuneratione della qele non si trova animo cosi ben composto , che si chiami sodisfatto . Siafe
della Morte di quel creditore , che doppo se non lascia heredi , che poto*
mandar il credito ; Ond' che Tito Vinio , se haveva intelligenza alcuna cca
Ottone , f poco saggio porsi in quel pericolo , nel quale se egli lasciatali
vita , dovea stimare, che sarebbe stata felicit d'Ottone j poich le Mogli noa
pigliano volont: -ri per obbligo,& ogn'uno fogge d'esser legato .
11 Gran Duca Cosimo de Medici affine , che Papa Giulio Vili, non gli
disturbasse la guerra di Siena fece proferire una figliola per darla aJ&>Nepote; & occupata Siena fece ogni cosa per non dargliela . Cosi Otwne, dove
Tito Vinio considerare , che haverebbe operato di non effettuare il jenatev
monio promesso perche essendo egli della parte di Nerone odiofo,eta g"^
ai

t
softa il primo Libro de/s Historia d Cornelio Tacito .
187
ad Ottone d'altra fattione , e rilaverebbe reso esoso al Popolo , & alla militia.
Hte potius eius vita samaque inclint , ut confc'm fceUris
fuerit , cuius causa erat .
FV1 cagione Tito Vinio di tanta rovina di Galba ; perci che egli si doveva
conformar con la volont del suo Principe nel fatto dell' adottione e dovea fuggire di porre un Senatore ambitioso , e delle qualit , ch'era Ottone
in quelle speranze , le quali non si possono abbandonare , se non con perdere
la vita .
Che Tito Vinio futse consapevole della Congiura cosa probabile per le
promesse fatte da Ottone, e per g' interessi di divenir suozero di lui ; il che s'
vero , egli si cava da questo luogo quanto sia cosa pericolosa, e dannosa il vo
ler cercare in certi cosi , di giocar sicuro ; poi che il tener da ambe le parti e
un perder appresso tutte due . Corse Tito Vinio pericolo d'esser amazzato
dalla parte di Galba , quando agitaJJ'e Laco , ignaro Galba , de occidendo Tito
Vinio dicitur , e fu occiso dalla fattione di Ottone, al quale la rovina di Tito Vi
nio accomodava i suoi disegni .
Instgnem Ma die virum Sempronium Denfum , at/ts nojlra vidit > Centuno U
Pratosi* Cohort Galba custodia Pifonis addititi , strifto pugione occurrens armati* , &fcelm exprobrans, oc modo marni jnodo voce vertendo inseperverfores quamquam vulnerato Pifoni ejfugium dedit .
SI leggono nobiHfme attioni de soldati nell' historie fatte per difesa della
vita del loro Capitano , del loro R,e particolarmente fu tale quella della
nobilt di Francia, che fece nella giornata di Zaro per la vita di Carlo Vili ;
che ne riport la vittoria . Niuna cosa devono pi procurare nelle battaglie
i Capitani , & i soldati , che la salute del Principe loro;Onde fu tenuta grave
inavertenza quella de Portughesi, aU'horache in quella lacrimevole battaglia
d'Africa abbandonorono il R loro , il quale privato della sua guardia , mori
come privato,e vii fantaccino calpestato da cavalli , Ma niun Principe meglio
osserva il precetto , che habbiamo detto degl' Imperatori Ottomani , i quali
non mai entrano in battaglia, ma stanno inmezo de' loro soldati Giannizzeri
poich mandando , ordinando , vale il Principe per infiniti , e combattendo
per un solo soldato , che per f poco lodato il R Francesco , che con tanta
poca dignit della sua persona , e con tanto interesse del suo Regno si poneste
sino far l'offitio di soldato , lasciando quello di comandare proprio di lui
)

'' <

4*

Pifi

188

Ojservationi di Trajano Boccalini

Fifo in ?ydem VeJI* pervajtt,exceptusque misericordia publici servis cntubernio eius ah dit us, non religione^nec ceremoniis^fed latebra imminens
exitium differebat . Cum advenere , mijpt Othonts , nominam in adem eiut ardentes, Sulpitius Fbrus e Britannicis Cohortibus, nuper a Gal" ha Civitate donatus , fjr Ssatins Murcus Jpeculator, a qiuhus protra&us
Pifi in friions templtrucidatur.
VOglio , che in questo luogo notiamo la Religionc , che hebbero quefti
due soldati , & il rispetto , che portorono al Tempio dlia Dea Vesta,
quando non vollero uccidere Pisone;Entr eso,ma lo cavorono fuori vivo, e
nella porta l'vccisero; a confusione di molti Christiani,che quelle (celemezzf,
che nonhanno potuto commettere fuori hanno risoluto essequirle nellesacrosante Chiese. La congiura de' Pazzi contro i Medici f in Fiorenza effequita in Chiesa ; il contraegno furono quelle parole ; Surfin corda ; cosi anco
moite congiure sono state esequite in Imperij sacri senza rispetto alcuno , e
per giudicio giustisfimo di Dio hanno cosi infelicimo fine ; corne ru quelli
essequita nella Porta di San Stefano contro Galeazzo Maria Sforza . Fiippo
detto anco Borbone havendo occupato l'Imperio Costantino colui , al
quale f tagliato il naso Tiberio suo figliolo,e l'Avola materna Anabriaseggirono nella Chiesa Blachernia, & entrorono nella sacrosanta Capella,ficcandosisotto l'Altare , attaccandosiallecolonnette di quella; ma quei, ch'ersno
mandati cercarli tiratili fuori del sacro luogo, crudelmente gli uccisero.
Nullam cddem Otho majore Utitia excepi/seynullum capm tam insatabithe
oculU perlustrasse dicitur:seu tum primum levata omni litctu&ju me/zs,
vagare gaudio c&pcrat , feu recordatio majejlatis inGala ; amicitU i
Tito Finio, quamvis immitem animum imagine trijli considrt .
LA Morte di Pisone diede compita la Vittoria , & il posseso deU' Imper
Romano ad Ottone . I Regni compitamente non s'acquistano se noo
la Morte de' Principi loro , ne si pu mai aflcurare di quel Stato , benckaperato dagli elTerciti, & havutone il posseslb , se vive colui , che v' stato scacciatoi corne s' visto ne' Popoli Napolitani,che scacciarono subito i Francsfi, e richiamarono i loro R d'Aragona .
Habbiamo negli Annali veduto, che quei,ch'erano mandati contro Tacterina poco fecero, ancorche lo vincessero in Campagna ; reliais per tpusrprgeret hlium .
Dicono, che Michle Valacco havendo superato il Cardinal Barn>c^*puto , ches'erafuggitosalvo , esclam, che non s'era fatto cos'alcunaux
quU'hora , c mand molti seguirlo , & esseudo crovato , & vccfo*^00
chs,

sopra ilfrimo Libro de/s Historia di Cornelio Tacito .


189
che vidde il Capo di lui spiccato dal busto, disse ; hora si , che habbiamo
vinto.
frxfxa contis capita gejabantur , interJgnd Cohortium juxta Aquilani Le
gionis^ certatim ojljentantibus cruenta* manus, qui occiderant, qui
inlerfecerant'j qui , vere , quive falso , vt pulchrum ,&
memorabile facinus jaftabant .
QVesti spettacoli quasi ludibrii si fanno all'hora , che s'vccidono ribelli
Ma Ottone invili la persona sua, e degli altri Imperatori con questa cru
delt facendo meno maestoso il nome, e la persona di tanto Principe . Questo
hanno vsato quei Principi , che hanno voluto levar le speranze alle Nationi,
che viva il Principe loro. Et anco si deve fare con quella maniera , che sia
condecente ad un Principe , che si l'attione , & quel Principe , ch' caduto
senza delitto dalla grandezza della sua fortuna ; E f tenuta barbarie, che Selim vittorioso de' Mamalucchi facesse morire con tanta vergogna Campson,
Soldano facendolo impiccare ad una porta della Citt. I Romani , che per
fuggire questi biasimi in mezo dell' allegrezze de' loro trionfi, estinguevano il
(angue Reale di quello Stato , che havevano occupato non solo non facevano
ostentatione de' corpi morti ; ma solo con una parola ; Vixerunt ; publicavano
la Morte di quei Principi , la quale mescolavano tra quei honorati spettacoli
de' Trionfi per non render odiosi Popoli, & alle straniere Nationi ; e f anco
molto biasimato Ridolfo Imperatore, che permettesse , che del Capo del Car
dinale Battori veciso sotto la fede della sua parola, suste fatto tanto spettaco
lo, e che lui fusse mandata la spada, con la quale il Valacco l'havea vinto .
Notiamo anco qui l'immanit, e sceleratezza di quei soldati , i quali i Prin
cipi hanno resi tanto honorati allo sciocco Mondo , che non si vergognorono
d'haver ammazzato un ottimo Principe,che ancora se ne gloriavano, facendo
di lui tanti scherni, il che fecero ancora del Capo di Pertinace, che di virt es
sendo stato simile Galba per le medeme cagioni dall' istessa militia-con medemo scorno f veciso.
Plures quam CXX libellos pr&mia expofeentium , ob aliquam netabilem illa
die operam , Vitelliu pojea inverni : omneque conquisi , <jy interfici
jujsit, non honore Galbafed tradito Principibus morey munirnentum ad prafens , in pojlerum , vltionem .
ANzi i saggi Imperatori sino la Morte data con assassinamenti alli nemici
loro, hanno vendicato con la Morte . Onde habbiamo veduto di sopra,
che quel Giulio Attico,che disse d'haver ammazzato Ottone ; rispose Galba;
chi te Tha comandato ?
4a 3
Doppo,

Ijo
Ojfrvatfoni di Trdjano Boccalini
Doppo , eh' i soldati hebbero ammazzato Tacito Imperatore , fu da altri
eletto Probo, e dal Senato in RomaFloriano,il quale essendo stato ammazza
to da suoi soldati, il che fu anco opinione , che seguisse ad instigation.! d'esso
Probo, nondimeno egli gli fece vecidere tutti , e con tutto , che Probo russe
stato cosi federato, che havesse dato molta cagione congiurati d'vcciderlo,
nondimeno fece haver la vita tutti quelli, che havevano tenuto mano nella
morte di queir Imperatore ; e Severo diede Narciso per posto alle fiere , ria
vendo prima per un Trombetta fatto intendere , e publicare quegli esser quel
Narciso, che have va strangolato Commodo Imperatore . Severo trovandosi
molto gagliardo di buoni soldati , dimandando Pretoriani , che gli dessero
in mano gli vecisori di Pertinace, riavutili , gli fece tutti vecidere . Et tanto
stimata da Principi cosa necessaria , & vtile per loro stessi il punir gli vecisori
de' Principi, che molti hanno ammazzato quelli medemi, che con vecidere il
Principe, gli hanno dato l'Imperio in mano . Michel Balbo Amoreo congiur
contro l'Imperatore Leone Armenio,& essendosi la congiura scoperta, fu posto
ne ceppi in prigione, di dove scrisse compagni congiurati , che s'eglino non
effettuavano la congiura , sarebbono tutti stati ammazzati ; quelli vocifero
l'Imperatore, e diedero l'Imperio ad esso Michele,doppo il quale essendo suc
ceduto Teofilo, egli stim cosa necessaria ammazzar quelli medemi, che have
vano veciso Leone , ancorch riavessero dato l'Imperio al Padre di lui solo
fine di spaventar ogn' uno, che non facessi lui quello, che quei congiurati fe
cero Leone; di maniera tale, che per fuggir questo scoglio di non esser pu
niti, vsavano i soldati di non dar l'Imperio ad Amici , Parenti dell' Imperator morto , e per questo gli vecisori di Pertinace dubitavano , che non vendi
cale la Morte di lui, e per tal cagione molte volte vecidevano tutto il sangue
dell' Imperator morto', e dubitando il Popolo di Sicilia, che Ruggiero tatto
R doppo che havevano posto prigione il Padre di lui , non ne vendicasse l
morte, vecisero lui ancora . Ma per se bene si sforzavano questi di dar l'Ica.
perio ad huomo,del quale cercavano d'assicurarsi, che non fiifle per vendicar
la Morte dell' Imperatore ; Nondimeno quello,che succedeva poi,l'vccieva,
come si vede per gli essempij raccontati di sopra ; e per questo di Vitellio, che
vendic la Morte di Galba, come ho detto , fa molto male anco quel Princi
pe , che avilisce il sangue Reale , dandolo in mano del carnefice per qualsivoglia grave delitto ; e ne meno deve comportar ne suoi stati quei tali, che han
no spasso il sangue Reale, ancorch sia il Principe veciso suo nemico ; il che
ho voluto dire sine, che si conosca, che pessimo l'essempio,che s' introdor.
todue volte in Francia d'assaltar quei R con coltelli per vccidergli ; poich
s'apre la strada di fare il medesimo ad ogni Principe .

Al**

sopra il primo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .


Man* crederes Senaium , alium Populum . Ruere cimeli in castra , anteires
proximos, certare cum pracurrentibus^increpare Galbant, laudarci
militum iudicium-, exofculari Othonis manum, quantoque
mag falsa erant quafiebant, tanto plura facete .
NOn vorrei gi, che il Lettore stimsse queste attione vitiose, e piene d'idulatione ; poi che gli huomini prudenti devono sapersi accomodare
cosi tempi,& alle necessit, che accorrono come i naviganti sanno accomo
dar la vela alla qualit , e quantit del vento , che soffia. Anzi venendo di
quest occasioni molto meglio e peccare nell' estremo della fintione , e dell'
adulatione , che con mostrarsi intrepido,e schietto procacciarsi guai , e tirarsi
contro l'odio del Principe , mostrando di non lodar l'attioni di lui , di non
haver cara la sua grandezza, ed' odiar la qualit de' tempi,che corrono.
Nec afternabaturftngulos Otho .
TAnto amico , quanto nemico comincia divenir Tiranno colui,che fatto
Principe si ricorda , e vendica l'ingiurie, che ha ricevute, mentre era pri
vato ; Onde Leone X; che havea ricevute dalla sua Patria Firenz'tant' ingiu
rie all'hora , che fu creato Sommo Pontefice, fece professione d'essersene scor
dato , e lev quell' impresa d'vn Giogo con il motto ; Suave. E Lodovico
XII. disse con parole degne della magnanimit d'vn R di Francia , ch'egli
non teneva memoria dell' offese fatte al Duca d'Orleans, che cosi fu chiamato
avanti ch'egli fusse R . Cosi anco disse Papa Sisto Paolo Giordano, all'ho
ra , che fu fatto Principe,f quel Barone baciarle il piede ; E con molta ra
gione ci si deve fare ; perci che quando s' proceduto con un privato , s'
havuto lui quel rispetto , che si deve ad un privato , e per non se ne deve
haver memoria da colui, ch' fatto Principe, come se all'hora fusse offeso, che
merita , che se gli porti tant' honore . Notiamo ancora , che nel principio
degl'Imperatori nuovi f bisogno haver tutti per amici,& assicurar ogn'uno, e
facendoli altramente, si corre grave pericolo; perche essendo l'ira,e l'odio del
Principe intimatione di Morte , ogn'uno cerca d'assicurarsi, mentre il Principe
non ben fermo nel soglio . Proin agendum , disse Ottone , audcndumque , dum
6alb* auctoritas fluxa Pifinis nondnm coalejcet ; E molti ss sono perduti il Princi
pato per haver voluto prima mostrare gli odij, che havere acquistate forze da
spegner gli nemici.

19%

Ojscrvattoni d Tta)ano Boccalini

Avidum , " ntinacem militum animum voce , vultuque tempenti* .


AFfine di fuggire il biasimo dato Galba . Tardant Galba, iter , & crtuntutn . Ardisco d'affermar che niuna cosa ha pi fatto incrudelire gli stati
d'01anda,e Zelanda, che la smisurata crudelt usata da Spagnoli sotto il Duca
; . d'Alva', e suo figliolo , la quale gli ha fatti ostinati nella loro ribellione . Sicura
non meno , che humana cosa procacciare dagli nemici, ancorch immerite""' voli d'ogni perdono la vittoria senza sangue . Troppo sono spietate quelle
parole di Tacito ; Solam internccioncmsentiifinem bello fore . Et cosa chiara,
che d'ogni ruina succeduta nella Fiandra , n' stata cagione la mancanza del
deijaro;poiche per mantenere i soldati sodisfatti, fedeli, e contenti, davano le
loro Citt sacco, le quali con molto utile del R; si sarebbeno potute salvare
senza usar quella crudelt indegna d'huomo , e di Principe Christiano ; Perci
che le rovine di Mestrich,d'Oudevater, i sacchi inhumani, e pieni d'ogni avaritia di Roterdam,Valcntiana, Anversa,Zutfen, e della picciola Terra di Cond
saccheggiate due volte in due giorni, hanno apportato danno gravissimo alle
cose del R, le quali sono passate in quei Paesi con tanta humanit, che si dava
no dai miserabili Popolile nobilissime Citt sacco soldati , per ricrearli de"
danni passati patiti ; le guerre non mai si forniscono con il ferro ; perci che
partoriscono sempre nuove male sodisfationi , nuovi nemici con l'humanira
s'acquista prima le vittorie, che si cominci la Guerra .
Marium Celfm Confulem designatum , & Galba ufque in extremis res
amicumyfdumque ad fupplicium expojlulabanf, indujlria cita
innocentique quaji malis ambia infensi .
PEr questo si vede.che ogn'uno ha in odio la Virt,e la fedelri di colai, che
segue contraria fattione . Nelle ribellioni di Francia , e di Spagna erano
tenuti i pi infedeli alla Patria , & alla lega , & agli stati, per lo contrario cosi
gli heretici odiavano i pi stabili , e fermi Cattolici , e questi odiavano gli pi
ostinati Heretici; E perche ogn'uno stima buono il suo partito tiene, che quel
lo, ch'c virt, sia vitio, e l'odia, e perseguita .
Cadts, & pr&darum initium, ejr optimo cuiquepernicem quari afparebat.
ECco gli nemici de' Soldati , ecco quelli , contro de' quali fanno la guerra
gli huomini buoni , e le persone ricche ; questi sono stati gli heretici Spa
gnoli inFiandra,quando essendo pagati dal loro R per estirparli, non hsnno
conosciuto altr' heretico , che i facultosi . Quest heretici fanno questa rm
d'huomini, quali i Principi tengono in tanta reputatione ; Grand' auverKnza
deve havere il Principe sopra questa licenza, e sopra questa sete , ch'hanno;,
perci che la Morte d'un huomo buono, d'un conoscente disgusta va vnfeni

sopra, il primo Libro de/s Hiftora di Cornelio Tacit '.


to il Popolo , e tutta la Nobilt , come habbiamo detto , ragionando dell*
Morte di quei, che fece vccider Galba .
Sed Otboni nondum aucloritas iterai adprohibendumsceltts pubere
jam poterai.
PEr h detto di sopra ; initio cadis orto difficiles modos , perci che essendo
per se stesso un Popolo una militia armata inclinata al male senza che gli
sii comandato , non che con ogni minimo intendimento di comando , com
mette ogn' eccesso ?Grand' obbedienza fa bisogno, che riabbia colui, che vuo^
le ritenerlo dal mal fare . Cosa certa , che Carlo Imperatore non hebbemai
volont di saccheggiar Tunisi ne hebbe tanta auttorit di raffrenar quelle militie , che non mettessero in essecutione il loro infame , e federato mestiere di
pascersi di sangue humano, e di rapine .
Adunque non meraviglia, se Ottone poteva comandar un eccesso, e non
prohibirlo, essendo Principe nuovo, & obligato soldati, i quali vecisero Gal
ba, per fuggire un Principe , ch'haverebbe punito l'estorsione, e rubbamenti
loro , & havevano eletto Ottone , dal quale speravano poter goder maggior
licenza .
>
Itafimulatione ira, vinri visum, & maiores panas daturum
affirmans ,prasenti exitiofttbtraxit .
COn un Popolo una Militia infuriata fbisogno haver la medesima destrezza,e patienza , che quei pescatori , che con l'amo prendono pesci molto
grandijperci che se con violenza vogliamo subito,che sono attaccati all'amo
tirarli in terra, troncano la corda per la forza loro; Onde usano straccarli con
molta patienza .
Niuna cosa f pi proposito per fuggire un inconveniente simile questo,
che racconta qui Tacito che veder di protraer il negotio , perche subito il Po
polo si scorda di quello , che con tanta instanza haveva prima desiderato .
Essendosi , come ho detto di sopra , armata la Nobilt , el Popolo di Fiorenza
contro il Duca d'Atene il Popolo dimandava con instanza la Morte di M c ,
Guglielmo da Sisi , eM' . Cerettiere Visdomini ottennero M 1 .Guglielmo, e
contro quello, & il suo figlio havendo sfogato la rabbia loro,si scordorono di
M r . Cerettiere , il quale camp la vita;e molte volte si legge in Tacito , eh'
stato posto in uso da altri questo modo di procedere di levar dinanzi al furor
de' soldati , e de' Popoli huomini innocenti , e buoni , fingendo di porli pri
gioni .

Bb

Omnia

jj4

Ofservatiom di Trajam Boccalini

Omni* deinde Arbitrio militur acid , VrtiorijprafeosJibi ipft legete^ .


E Con molta ragione fi devono dar sodisfationi grandi quei , da qaali al
tri riceveva Imperio., e perci G alba s'alien l'animo de soldati con non
voler donar una particola del molto,che haveva ricevuto in dono da altri.
' A questo proposito non si pu dire quanto dispiacesse alla Corte, che Papa
Sisto usaste discortesia verso il Cardinale Alessandrino, ricordandosi ognuno,
che Pio V . suo Zio l'havea fatto prima Vescovo , e poi Cardinale , che esso
Cardinale Alessandrino era stato tanto fervente in procacciarli il Pontificato,
che se bene il Cardinale Alessandrino haveva tenuto termini poco buoni nel
Pontificato, nondimeno pareva tutti, che russer pi pesanti i merki,e l'ob
bligo di quel Pontefice verso quel Cardinale .
Di pi notiamo , che quelli , che s'eleggono ii Principe f bisogno , che e
grati,che vogliono chiedere, siino nel principio,e subito doppo la CreatioRi,
mentre la memoria dell' obbligo fresca .
Plotium Firmum e Manipularibtu quondam, tum vigilibtu Prspoftum,
& incolumi adhuc Galba partes OthonUfecutttm .
QVando uno con sollevatione de'POpoli, congiure h occupata un Sta
to per far giuditio di quei , che sono stati ancorch non si siano mostrati
complici , e fautori di queir attione , si deve haver cura, quali siano quelli,clie
dal nuovo Principe sono favoriti , avanzati , e promossi a gradi supre/m, che
trover, che tutti sono stati ministri di quelle ribellioni, e macchinatami .
Mentre Io scrivo queste parole , succedutala Morte di Clemente\VA>
Principe di Santa memoria . Nel Conclave dunque , che si fece doppo, li Spa
gnoli fecero capo della fattione loro il Cardinale d'Avila , il quale diero per
aggiuntijcssendo egli nuovo in queir arduissimo negotio, nelqualehi bisogno
molta pratica , li Cardinali Farnese Montalto , e Santa Cecilia . cteaxo
Sommo Pontefice il Cardinale de Medici soggetto propouo eWa attione
Francese,e per escluso , e' rifiutato dalli Spagnoli questo sommo Pontefice,
chiamato Leone X 1 . diede subito l'Arcivescovado di Napoli al Cardinale^
quaviva,e diFarnese,e Santa Ceciha,e Montalto teneva gran conto, e factn
loro molte grati ; cosa , che mise in grave sospetto l'Arabassadore di Spagna,
che quei Cardinali havefiero aiutata pi tosto,che disfavorita quel!' eletoent,
e che haveslero havuto pi cura di proveder alla Chiesa di Dio d'vnotnmo
Pontefice , che di favorire le cose del suo R . Per ricoprir dunque l'anioni
loro sogliono quei,ch' hanno tenuto mano cosi fatte cose usar meari Iobo
& haver da essi le grati , e servirsene per li loro intercessori .

Jpra il primo Libro dell iJlorU di Cornelio Tacito.

ijy

x^ddjungitur Licinius Troculusyint'ma, familiaritate Othon,fitjj>elut


confili* ejus favijfLs .
i

IL Prefetto del Pretorio per tutto il Principato di Tiberio fu dato ad un siv


lo,'che fa Seiano, l'audacia, e l'ardire del quale nel voler farsi Signore dell*
Imperio con il seguito di tanto numero de' soldati impar agi' Imperatori,
che succedettero poi non dar tanto carico ad un solo affinch l'uno impe
disse i disegni del compagno, 8c ambidue non si potevano accordare ; poich
l'uno vguale all'altro non gli haverebbe mai ceduto, & ambidue non poteva
no accordarsi d'occupar quel Principato, che non riceve due .
Furono dunque eletti due Prefetti . Cos l'Imperatore Ottomano se bene
egli suoi soldati Giannizzeri , che in multo numero tiene in Costantinopoli
per guardia della sua Porta , non da se non un Capitano , chiamato Ag ; non
dimeno egli medemo da ad esso Ag un Luogotenente , eh' osservi le di lui attini, e disegni, affine tutto di vivere pi sicuro . Et hora in Francia i rumori,
le follevationi passate hanno impr-rate al R di mandar |egli ad ogni Gover
natore di Provincia , ad ogni Capitano di Fortezza insigne il suo Luogote
nente con tanta auttorit , Che vengono ad essere due con molta sicurezza
delle cose di quel R . Et ogni Principe deve haver questo auvertimento nel
dispensar carichi di somma gelosia, e di gran dissima importanza .
Vrbi Flxvum Sabinumprrfecere-, jud cium Ncronisfequuti ,sub quo
eundem curar obtinuerat .
DVe cose si sono osservate in Roma, dove, come ho detto altrove si vede
pi spessa mutatione di Principe, che si vegga in altro Principato, che un
Sommo Pontefice ama di far mutatione di tutti gli offitiali per meritevolissimi
che siano stati , & eccellentissimi negli offitij , e pi tosto che servirsi di questi
pigliano di quelli del Pontefice morto prima del predecessore, e pi tosto che
honorar la memoria , e giuditio d'esso Predecessore suscitano la fattione dell'
altro . Ma ottima resolutione far sempre quel Principe, il quale pi che pu
negli offitij grandi porr soggetti sperimentati da suoi Antecestori.e conosciuti
sufficienti, e fedeli, sicuri, che per molto tempo gli Offitiali nuovi sono di mot.
to travaglio Popoli, e di poco vtile al Principe .
Plerfique Fejpafiamm fiatrem in eo rejfricientibus .
OTtone dalla calamit di Galba impar fermar se stesso n stato con be
neficar il sangue il sangue di quei, che havevano l'Armi in mano,e che gli
potevano nuocere, quali non si deve dare con attione alcuna minimo sospet
to ; ma si deve dal Principe mostrar verso loro animo gratissimo ; poich con
questa catena di gratitudine si legano gli animi degli huomini con vincolo
Bb a
d mditor

i96
Offrvastoni di Trajano Boccalini
d'indiisolubil fede . Vsasi in Roma maravigliosamente da Sommi Pontefici,e
loro Nepoti tirar inanzi Prelati requifitione , & intuito di yarij Principi;
poich i Sommi Pontefici , & i loro Nepoti amono di renderli obbligati alla
propria Casa , dando loro questa sodisfatione ; Ond' ch'ogni Prelato deve
rebbe procacciarsi adherenze de' Principi grandi , le quali congionte con i
propri) meriti, facilitano, e servono per veicolo caminar alla meta degli honori, e della dignit . E ben vero , che hanno cominciato i Papi , e loro Ne
poti voler da alcuni anni in qua essaltar Prelati , che non habbino altra de
pendenza ne' Conclavi, che seguir la loro volont nell' eleggere il Papa .
Flagitatum,vl vacaoncs prajari Centurionibttssolita remitterentur; Namquegregariits miles , vt tribut um annuum pendebat ;Quartapars manipuli ifiatfa ter commeatus , aut in tpjs Cajris vagai dum mercedem Centu
rioni exsolverete neque modum oneris quifquam , neque gens qu&Jlus ftnj
habebat . Per latrocinia , & raptus , aut fervilibus mintjleriis> milttanj
etium redimebant.
Difficilissima, e quasi impossibile cosa impedire, che nelle santissime leggi,
negli ordini prudenti sfimi non entri il tarlo della corruttione degli abul,
e che il premio constituito alle fatiche, alla virt altrui, non sa occupato dagli otiosi, dagl' ignoranti con rovina d'ogni stato,d'ogni Principe , d'ogni leg- j
ge humana, e divina, il quale alcuna volta ha pigliato tanto polseflb, che co
me vediamo qui non Stato in poter de' Principi , i quali vendono glijbuJ, e
le corruttioni per il denaro, permettendo ogni cosa anco contro le ttpolitioni delle buone leggi , e degli vsi vtili. Era dato il soldo soldati afcnt.
con l'Armi, nelle mani stessero sempre vigilanti per difender Vituperio Romb
ilo contro gli nemici, e per accrescerlo, venendo la buona occasione.
Questi ordini mentre si mantennero , fecero grandi , e formidabili opere
appresso tutte le Nationi i Romani . Cominci il tarlo della cortumone neli abusi roder il vecchio legno delle sante , e prudenti kegv , tacendo dea
erar l'otio, l'infingardaggine, & il riposo al soldato, il quale deve i continue
esser mantenuto nelle fatiche , negli essercitij . I Ministri del Principe , ch'e?
no i Tribuni, e Centurioni non volevano acconsentire quest' vtile -, Onde i* |
dati per renderli favorevoli alla volont loro donavano parte dal loro fato
agli Ossidali , ch'erano loro dati , acci stessero in continuo essercitio , ne a
vesser bisogno procacciarsi il vivere con altra arte.
Aperta questa strada di pessimo essempio cominciorono gli Offtiali fe
derare per vtile loro altretanto Totio , & il desiderio dell' infingarda^
quanto prima il continuo essercitio , & il desiderio delle fatiche peri^
del Principe loro ; di maniera tale, che quello, che si donava volonn*3*^
te da principio, si converti in Tributo necessario con rovina degli orJni^TO"
, deatemente instituki, e della disciplina militare > Perci che il soldatcm^
- j
eia

.
'
1

sopra itprimo Libre delt Historia di Cornelio Tacito .


197
ci con gli Offitiali suoi desiderare il premio della fatica de' soldati , bastan
dogli solo la paga , & il nome di soldato, e ruggir l'offitio, & essercitio di lui .
Queste corra ttioni, questi abusi sono dalla militi terrestre passate alla militia
celeste, cio ne' Sacerdoti, e Religiosi , che sono i soldati militanti nella Chiesa
di Dio ; Perci che estendo state dalla pia devotione de' fedeli dotate le
Chiese di ricche rendite, affinch i Sacerdoti, & altri Religiosi postino con de
coro del servigio di Dio delle persone loro , & vtile della salute dell' anime
degli huomini coltivar la vigna del Signore , & amministrare i cibi salutari,
che pascono l'anima . L'inimico degli huomini ha in questi pensieri Santi , in
questo grano puro seminato la zizania dell' avaritia ; Onde cosi come i soldati
Romani compravano da Centurioni loro le vacationi, l'essentioni dagli essercitij, & offici) militari . Cosi i Parrocchiani, i Curati, & i Canonici, & ogn' altro Sacardote , che ha grossa rendita di benefitio Ecclefiastico ricompra 1^ rescdenza con una renuntia, e con picciola rata, che si lascia dal Curato colui,
che serve attualmente, & egli gode i frutti, mentre altri adopra senza , con
poc' vtile l'opra, e le fatiche , cosa , che si come empi la militia , e gli csserciti
Romani de' soldati vagabondi, come dice Tacito, & inutili ; Cosi la Chiesa di
Dio s' per questi abusiempita di Sacerdoti di Prelati, e Religiosi inutili, otioli , eforsivitiosi. E si come Ottone non rimedi questi mali , cosi molti
Santissimi Pontefici havendo voluto rimediare tant' inconveniente , si sono
spaventati della grandezza del male , il quale hanno veduto di modo esser im
possessato delle parti del corpo, che chi volesse applicarvi rimedio opportuno
correrebbe pericolo pi tosto d'alterar la piaga , che curarla . Doppo la disci
plina militare in Roma senza dubbio alcuno si deve il primo luogo quella,
che g' Imperatori Ottomani hanno saputo instituir nell' Imperio loro . Questa
essendo stata incorrotta fino all' et mia , h fatto queir Imperio cosi grande,
cosi spaventevole come s ogn'uno . Ma sotto Amurat . 1 1 1 ; e Maomet 1 1 .
suo figliolo essendo anco essa cominciata corrompersi da medesimi abusi,
e andata declinando fino tanto , che il soldato Tiramariotta , che gode un
podere ricchissimo con obligio di servir egli il suo Signore cerca suggire g'
incommodi,e pericoli della guerra, e goder l'vtile di lei;Onde compra l'otio,&
il riposo dal suo Capitano , e manda alle fattioni un vilissimo fantaccino nudo
senz' armi , malissimo in arnese con altre tanto danno del suo Signore , e delle
fattioni della guerra , quanto di danno e nelle cose sacre, che una Parrochiale
di 500. non di a pi di 100. scudi di rendita colui , che serve, e li 400. siano
dell' altro , che gode l'otio, & il riposo ; Cosa che sforza il Curato , che ferve
mancar nel Culto delle cose divine con poca dignit , e decoro della Chiesa,
e malissimo servigio delle cosedivinejCosiin quella essendo defraudatala mte
del Principe, in queste quella degli huomini pij, che hanno donato alle Chiese,
acci il culto di Dio sia fatto splendidissimamente, parche la n;alitia,e l'avaritia degli huomini, la tolleranza degli Principi , habbino ridotto ogni buon or
dine , e sant' infiituto in mcrcantia . E si vede , che la medesima sete dell' oto
ha fatto , che per goder ricche rendite la militia di Malta e sforzata metter
Bb 3
persone

ioS
Ojservatitm di Trajtno Boccalini
persone lontane dalla professione del soldato. Et in somma ove fi scorge atile alcuno conginto conia fatica , & alcuna buona opera , ogn'uno h sforza
prender la rosa dell' utile , e lasciar la spina della fatica . E mi souviene di dir
in questo luogo , che tutte le Religioni , e Congrgation! degli huomini reli
giosi da Sommi Pontefici sono state instituite per alcuna segnalata opera pi
caritatevole , & utile per i fedeli Christiani . Questi riavendo per molto tem
po etsercitata queir opera , hanno havuto in dono infinite ricchezze dagli
huomini buoni , le quali hanno in molti d'essi operato quest'inconveniente,
eh' hanno abbandonato in quelle molte ricchezze , e delitie le opere buone,
come di qualche fatica, e sono loro rimaste le ricchese,e veduti i Religiosi sen
za esse opere hanno mosso altri di nuovo ad essercitar le medesime opere pie,
e questi anco arricchiti , si sono dati goder le ricchezze accumulate ; Onde
sono risorti altri Religiosi , che fanno il medesimo . Et io non saprei addurte,
' altra ragione , ond' che nella Chiesa di Dio si trovino tante sorti di Reli
giosi , se non che accaduto Sommi Pontefici quello, eh' accaderebbe ad un
Padre di Famiglia , il quale aggravato da molti figlioli, per sfuggir la spesa di
comprar il vino , pianta una vigna , la quale coltivata per alcuni anzi rende
frutto in molti abbondanza ; ma poi per negligenza non coltivata lasciata
divenir sterile, pensa di piantare un altra , la quale doppo alcuni anni pur pei
non esser cui tivata, essendo divenuta sterile, piantala terza in un altro suo Podcre;Onde cosi facendo sempre, e sempre governandosi con la medesima, egli
riduce tutti i suoi Poderi,da quali prima cavava grano, legumi, oglio,legne,Sc
altri beni in vigne sterili , & infertili . Di pi voglio, che notiamo sopra quel
le parole ; riamanegregaritu miles, ut tributum annuum pendebat ; Che perico/rti
cosa donar ad un suo superior per una sola volta , e non incorrer in pericol
di porsi adosso un perpetuo tributo una gabella sempiterna, come accaduto
Napolitani con il loro millione , che di dono volontario , s' ridotto neceliano .
Tum locupletipmus quifque miles labore , ejrsevitiafatigAriy
donec vacationem emeret .
NE tempi corrotti niuna forte d'huomini pi insidiata , e perseguitata de
i ricchi,e commodi, i quali essendo ne tempi quieti difesi, e protetti dalli
giustitia rimangano , ne torbidi, esposti all' avaritia di chi pi pu. E nodimo , che quando una cosa si vuole da chi ha l'auttorit per strade molto indi
rette sa trovar il modo d'arrivare al suo intento ; E potiamo ancora notare,
che come non raffrenata l'auttorit negli officiali , essi non solo sopportano,
ma invitano gli huomini commetter cose brutte, & illecite .

sopra il primo Liro de/s Historia di Cornelio Tacito .


ybisimpttbut exhaustutsocordia insuperelanguerat , inopspr locuplete > &
iners prstrenuo in manipulum redibat; & rurstu aliut^tque alius eadem
egeftate, ac licentia corrupti adseditionem , & discordia*, & ad extremum
bella civilia ruebant .
HAsino molti dubitato , se sia pi sicuro per il Principe , che i suoi soldati
siano ricchi , poveri . Dicono , che le ricchezze si, che il soldato si
dia alledelitie, che si faccia meno animoso per non perderle; Ove il povero
coraggioso per acquistarle , che ama la pace per goder le ricchezze acquistate;
Ove il povero ama la guerra per acquistarsene, che il povero sia vile d'animo,
che sia ad ogni dishonest e vilessercitio . Et me pare , che con l'opinione
di Tacito sia decisa la questione; poi che egli loda il (oldato facoltoso, che me
glio si pasce meglio sopporta i dissagi, meglio v armato,e pu cosi essere, che
ii desiderio di conservar le ricchezze guadagnate lo faccia coraggioso per
mantenerle , come codardo il povero desidera ogni rumore anco contro il
suo Principe , come dice Tacito , che fino amavano per haver occasione d'ar
ricchire , le guerre Civili;ma se il ricomperar le vocationi, faceva cosi cattivo
efsettOjhorche diremo del gioco ordinario,che usano i soldati de' nostri tempi,
al quale nessuno da rimedio alcuno ; poi che questo levadimano in un attimo
quella paga al soldato, che gli stata data per pascersi per un mese . La per
dita ultimamente fatta di Breda piazza tant' importante , f cagionata dalla
brutta licenza del gioco , al quale essendo intento colui,che doveva scaricar la
barca di quella turba , ( e questo come carbone per ardere ) commise cosi fatal negligenza . Et scritto dagli Historici , che un Spagnolo si gioco in un
giorno in Anversa io. mila scudi.che haveva rubbati nel sacco di quella Citta .
Lascio le risse, che nascono tra soldati per simigliante conto. Abuso, corrutwone degna d'essere cosi emendata , come fece Ottone queste vacation! de*
soldati .
I
Sed Otho,ne vulgi largitione Centurionum animos averterei & Fisco suo
vacationes annua* exoluturum promisti rem band dubie utilem, &
bonisposea principibus,perpctuitatc disciplina firmatam .
TVtte auvertenze,tutte prudenze, e buoni consigli imparati dall' infelicitdi Galba , che precipit in tanr/ infortunio per non haver havuto manie
ra di saper dare sodisfattone chi dovea . Due cose noteremo di questo luo
go , che prima non li medicano tutte le piaghe con il tagliarle, e col fuoco.
QueiV abuso , questa corruttela f medicata da Ottone con prohibirla senza
danno alcuno., e con sommo utile del Principe; cosa, che ne fa conoscere ,chc,
come gli abusi sono passati tant' inanzi come era questo , non era in poter del
rincipe il porv rimedio violento ; ma si deve usare somma destrezza affine,
che

200
Ofservastoni di Trajano 'Boccalini
che il medicamento non operi effetti contrari) . Il secondo , e pi importan
te auvertimento , che i Principi molte volte hanno voluto usar liberalit
donando altrui , & hanno disgustati huomini grandi con sconcio grandiCfimo
delle cose loro . Mirabile f l'essempio di Francesco R , il quale fece liberi
quei prigioni fatti in quella vittoria navale , che riport il Principe Doria
contro g' Imperiali con grave pregiuditio d'Andrea Doria , il quale fi tenne
Unt* offeso , e disprezzato da quel R.che subito s'accordo con l'Imperatore,
cosi , th cagion in gran parte la grandezza delli Spagnoli in Italia per li
commodit , eh' hanno havuto di quella Citt .
Lac Pr<efetfus tamquam in Infulamfeponcretur , ab Evocata, qutmad
cjtdemeiusOthopramiferat , confjjus . In Martianumlcelum,
ut in libertum palam animadversum .
NOtaremo da queste parole la disuguaglianza della sorte della Mone
di questi due , havuto riguardo alla qualit loro . Lacone estendo stato
Prefetto del Pretorio non volle , che fusse ammazzato nella Citt negli occhi
de soldati , & Icello essendo liberto f decapitato pubicamente . Altra volta
sopra gli Annali del nostro Auttore habbiamo veduto, che da Tiberio fu pra
ticata la medesima accortezza, e nel vero sempre hanno, fatto cattivissimi ef
fetti il far spettacolo al Popolo d'vn Principe , condotto al patibolo ; essendo
cose che per lo pi operano effetto contrario quello,per cui si fanno, fidoverebbono fare perci che l'essecutioni d'huomini delinquenti si fanno ia .
publico per spaventar gli huomini dal commetter delitti simili;ma ne i Mobi
li quei spettacoli cagionano pi tosto sdegno e desideriodi vendetta , ck (pa
vento ; perci che la paura della morte spaventa gli huomini da quei dcSfi&t
che si commettono per vitio, per vigliaccheria d'animo vile,e vioso,non z A
quei , che si commettono per ambinone di gloria d'acquistar fati liberarsi
dalle mani de' Tiranni , nelle quali resolutioni non si teme li mone . F c
sar sempre biasimato Carlo R di Napoli, che facesse processare, e deca,'\ta<re Corradino.come se quel signore fusse stato un huomo privato,emo\to mag
gior vergogna si tir adosso Henrico Vili . R d'Anghlterra , quando fece
cosi pubicamente decapitare la Moglie per adulterio,publicandoadogrVuno
cosa , che dovea con ogni artifitio ascondere tutto il mondo . Gravi risca
timenti ha fatti il R di Spagna Filippo II . con il figliolo , la Moglie,il fra
tello, & altri Baroni, ma con tanta secretezza, che chi scrivesse, che laRegitu
Francese,il figliolo Don. Gio: d'Austria, Marc'Antonio Colonna.il Duca d'tt
sona siano stati auvelenati da lui, parrebbe troppo ardito, e l'essecutione farri
contro quei Principi Fiamenghi non spavent il Principe il Principe d'Orages, anzi accese esso , e tutti quei Popoli di sdegno tale,che mai pi alli^
moria degli huomini f vendicata morte di Principe alcuno come fu f^*
del Conte d'Orno, e Principe d'Agamonte .
La Regina d'Inghilterra , che fece decapitar la Regina Maria sekftft\a

sopra, il primo libro dett Historia di Cornelio Tacit .


ior
dna stanza , ne fu poco lodato . Conigliandosi in Spagna sopra la prattica
dell' Escovedo, & essendo il R resoluto , che non tornasse quel Ministro tanto
pernicioso in Fiandra, f chi non approv il consglio di farlo ammazzare col
ferro, essendo cosa (come mostr poi l'effetto ) pericolosa, scandolosa, e di mal
cssempio,onde disse, ch'egli (uso questa parola ) con il Santissimo Sacramen
to in bocca con buona conscienza Traverebbe fatto auvelenare, perche come
un Principe sicuro nella sua conscienza che uno meriti sentenza capitale,
parea, quel consiglio , che con buona conscienza si potesse fare auveleaare,
affermando eh' il veleno , la manna , con la quale si fanno Pessecutjoni di
giustitia contro gli huomini grandula publica morte de quali cagiona pi to
sto mali, che sia di spavento agli altri .
Exatto per[celer die , noviftmum malorumfuit Ulitia .
PErci che , come dice Tacito altrove ; domestica mala tristitia eperienda.
H vdito dire, che niuna cosa pi afflisse i seguaci del Duca di Ghisa , che
3uasi subito, che il R l'hebbe fatto ammazzare , f veduto in un giardino riere cou il Cardinale Morosni Legato Apostolico : quando ad m\ Principe
occorre far per necessit nel suo stato spargimento di sangue de' suoi sudditi,
deve mostrar mestitia, facendo conoscere d'esser stato sforzato far cosa contro
il suo genio . Il R di Spagna Filippo II. per mostrare suoi Popoli mestitia
estrema della grandissima calamit sua , dopp che mon Carlo suo figliolo*
S'astenne di mangiare in publico . Et un Imperatore Greco non volle per
somigliante cagione mai pi mangiar carne . Io h letto , che nelle guerre,
che succedono tra i Principi Christiani anco d'una presa d'una Citt acquista
ta con il sacco con tanti stupri, con tanti homicidij,e rubbamenti hanno satto
processioni , e ringratiato Dio di quella Vittoria ottenuta con tanta empiet,
ne so come queste cose siano grate Sua Divina Maest,la quale ha in horrorc
tal crudelt .
Focat Senatum Vrator Vrhanus , cerlant aditialiombtv cdteri Magistratut .
Accurrunt Patres, decerntur Othoni Tribunitia potestas , ac nomea
Augusti, & omnes Prncpum honores .
PEstima cosa f, che colui fusse assolutamente Imperatore, eh' era da soldati
eletto, & anco con la morte dell'Imperatore Phavesse occupato , come f
Ottone, & infiniti altri doppo di lui ; Perci che haverebbe cagionato buonis
simi effetti, se vi fusse stato necessario oltre l'elettioni de' soldati , altra qualit,
che non si potesse ottenere, se non con mezi honesti , & ordinarij . H detto
altrove, che l'elettione del Sommo Pontefice regolatissima , & ordinata talmeiite,che niuno pu arrivare al Pontificato, se non per la strada d'uaa cano
nica, e legittima elettione ; perci che f di bisogno eleggere un Cardinale, e
non altro Prelato, che l'elettione sia fatta da due terzi de' Cardinali congreCc
gati

1 oi
0(fewttoni i Trdjgtf 'Boccalini
gati in Roma , e non altrove , che non fi faccia Papa Cardinale absente ; e
doppo fatta quesV elettione,non pu il Papa dispensar benefitij, non sottoscri
ver suppliche, e gratie,se prima non coronato ; tutte cjueste cose non fi pos
sono ottenere con seditioni, con violenza . Ond'c , che da molti anni in qua,
che furono introdotti , sempre l'elettione de' Sommi Pontefici passata quie
tissimamente . I R di Francia f bisogno , che siano del sangue reale , e che.
colui, che deve succedere sia il pi prossimo, e questo deve, esser vnto dall' Ar
civescovo di Rems con l'oglio Sacro deputato per tanto negotio, e se occor
resse, eh' uno havesse tanta forza , tanto seguitod'occupare il Regno , e supetv
re i primi. Laici) gli farebbe bisogno vincere gli Ecclesiastici , i quali deneghi,
rebbonod'vnger R vno,checon fraude havesse occupato il Regno .
Di maniera tale , che gli sarebbe duro , & odioso negotio, e pi difficile il
superare, e violentare le cose sacre, che non ha fatto le profane ; Onde il Duca
di Ghisa , che di lunga mano haveva tramato quella lugubre tela del B,egno
di Francia per la sua persona, per non haver quest' incoppo.il quale conofceva grandissimo, oper, che il Cardinale suo fratello fusse fatto Vescovo di quel
laChiesa,e che havesse cura di queir oglio, che egli conosceva suoi disegni
tanto necessario . Neil' Imperio Greco, oltre l'elettione , la quale turnu/oiosissimmente si faceva da soldati dal Popolo , e tal hora dal Senato , vi faceva
anco di bisogno della Coronatione del Patriarca, e molte volte accad,ch'egli
recus di voler coronar colui , che haveva vecifo l'Imperatore suo predeces
sore, per altra opera federata, per la quale si rendea immeritevole di qw;
grado ; ma neh' Imperio Romano haveva luogo solo la violenza, solo la sedi- ]
tjone de' soldati di maniera tale, che il Senato applaudiva all' Imperatore
'
to da soldati, non havendo ne forza, ne aiuto, ne auttoric d'irapngrur/i.
Anruteniihus cunftis abolere convitia ne probra, qtt* promiscuejafA
basisse animo ejus ntmst fe/tfif .
DVra cosa par per certo, che uno debba esser punito, e che vi sia chi forni
delitto l'esser fedele al suo Signore , e passare i termini
tceVx. , c
realt verso lui ; cola, che deve esser ammirata come eccesso dvvitt .
Devono i Principi in questo caso considerare se colui , che procede co?
ostinata virt nella difesa del suo Principe, e suo stato pi obligato c\ueL
lui ; s' pi obligato quello per esser suo Principe naturale , deve amar.
virt nel nemico , non punirla ; perci che egli da animo anche suoi d'eie
citar verso la medesima virt . Ma s' pi obligato se , all'hora l'ostinatv
fesa di quel Principe merita pena, essendo non virtuosa, ma seditiosa, &^
uata malignit d'animo ribelle . Come per essempio il R di Francia ,
R di Spagna quando guerreggiavano contro i Zelandesi , & Olandesi pocevz
no incrudelire contro i Capitani Francesi , che favorivano il partito dell* Le
ga, egli stati rubelli ; merc, che i Francesi erano prima obligati al loro R. ,
osi i Zelandesi . Oade np,n, virtuok . 1* djjfck Qstjnaa. , ogoi rcdeAxa

sopra il printo T$ro''de1l>H'istm'a dCrndio Taciti .

>j

indino d'animo pessimo . Per il contrario quelli della Lega , egli altri Stati
d'Olanda , e Zlanda non potevano caminar giuridicamente per i medesimi
termini ; 'poich qulli erano'sudditi naturali del loro R ohligati moltrac
quella virt ; Onde quello , che un del R diTrancia , e Spagna f contro la
Lega, e gli Stati ribelli, lo fa con fondamento virtuoso , e non merita castigo;
Onde tanto spiacevole ad ogn' huomo il leggere , che soldati sudditi del
'loro "Re s'vsi tanf immanit di tagliarli tutti in pezzi, solo perche fi sono mo'strati'fedli , e valorosi in difender la piazza havuta in custodia dal Principe
foro, se bene quei, che lasciano-le cose proprie per andar difendere il Patri
monio altrui rrserifano; far questo fine; di maniera che Ottone non doveva in,
'modo alcuno' odiar quelli , che s'erano mostrati contro lui , che non solo eoa
l'ingiurie, ma COnl'armi'gl' riavevano fatto contro, quando ci sia proceduto
*solo per servir" bene il Signor loro, ch'era Galba dimodo , ch'egli dovea scor
darsi d'ogn' ingiuria fatta adOttone privato . E sarebbe stata ingiuriale grtive ingiustitia solo il ricordarsene; ma si deve operare d'haverli cosi fedeli, co
me gli haveva haVuti Galba; 'il che ftf con lo scordaiideiringiurie,e con
tnostrarsgli loro amorevole, e confidente .
'Oniisijset offensas^an diftuliffctbrevtate imperai incerto fuit.
DVe cose molto vtili voglio , che notiamo in questo luogo prima , che
riiuia cosapi'perniciosa pu far un Principe nuovo, dovel'elettione, e
'successione tanto incerta , e tanto seditiosa , che mostrarsi ne* primi giorni
'Vendicativo farsi de' nemici in tempo , che altri, non essendo ben fermo ndl*
"Imperio pu da ogn'uno, che si sollevi contro ricever nocumento; per Tibe"fio Contro Scuro Asino Gallo, & altri suoi poco amorevoli, differ la vendet
ta per molti anni doppo , che f lrapertore. La seconda , che s' veduto
"per molte esperienze miei giorni , che quei Pontefici , i quali hanno havuco
"rancore, & animo arrabbiato contro i Nepoti, e fa memoria de'Papi loro pre
decessori, hanno haVura csi corta vira da: Dio , che non hanno potuto man
dar ad effecutione i concetti vendicativi dell* animo loro; Onde ad Ottone
forse anco per questa cagione furono da\ Signore abbreviati i giorni, e se non
'frissero troppo odiosi, io addurrei essempij troppo freschi per corroboratone
"di quanto io qtri scrivo .
gu/ejt, redemptisque capibm , qua venalia intersecores firvaverant .
QVesta la mercantia , che sanno fare gli honorati;'quei, che da Principi
sono tenuti in tanta stima , in tanto credito . Il R di Spagna compr;
ancor egli il cadavero del R Sebastiano, e lo fece portare in Portogallo .
Ce

Servili

io4

Ojscrvationi di Trajtno Boccalini

Serviti deincep probro reftcrfus est , tamefuamfcyphum aureum in con


vivio CUudijfuratiti , & Claudimposterafoli omnium
Vinto fitlilibus ministrari iufitt .
HO' vdito dire da akuni, che si trovano huomini ben nati, e di commode
ricchezze , i quali hanno dalla natura stessa ci portato dalla culla il
vitio vile di rubbare , del quale non stato possibile, che si siano trattenuti; e
mio Padre mi raccontava d'vn nobile Bolognese , che haveva questo viuo,
ancorch fune molto facultoso , & io ho conosciuto uno de' Camerieri secreti
di Papa Sisto , il quale essendo andato in camera del Cardinale Mont'alto,
vedendo s la tavola akune berrette da Cardinale le rubb , e le ripose in
petto , gli furono vedute da quel Cardinale il quale non ardi di scome in
queir h uomo tal delitto , eh' egli non s'era vergognato di fare .
Mox Cali s atnicitia in abruptum trattus .
EStramamente caro ad un Principe il pi pericoloso stato , in che si posi
condurre un huomo ; cosa da molti considerata , ambita, e con ogni indu
stria cercata; precipitio, che non spaventa, pericolo che non si conoscere non
da pochi .
Hibrain Bass,se bene barbaro,conobbe nondimeno,che lo poneva in stato
di manifesta rovina;Onde alcuna volta supplic il suoSignore che non volete
caricarlo di tanti favori, con quali' facendolo grande sopra tutti gli Otttidcii'
Imperio , lo faceva odioso,e l'esponeva all' inevitabil pericolo delle pfrfcutioni della Corte , dalle quali f poi oppresso ; Onde molto bene dice1*N*
altrove , che gli estremamente favoriti , non mai che non precipitino con
molta loro rovina dalla gratia del Principe loro;fato potentie xtto
Ma Tito Vinio , Lacone , e Martiano, Icello pericoloroiioper// poco confi
glio per la discordia, e per l'animo vile, & avaro di solo attendere ad accumu
lare , e rovinare il Principe loro con farlo odioso Popo\\v& soldati simili
all' edera, che rodendo di soverchio il muro, al quale essa s'appoggia, e che li
sostenta lo f cadere con la propria sua rovina ancora Dovevano questi d
non haver altro negotio maggiore , che assodare il Principato Galba , con
formarsi con esso lui in tutte le sue resolutioni grandi;perci che sostentando
neh" Imperio Galba lungo tempo , essi godevano ogni grandezza, t
dove la rovina del Signore loro, alla salute del quale poco attesero , tir
il precipitio d'essi ancora ,

Jtx

sopra il primo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .

io y

Audax, cah'iditu, prompt m , & prut ammum intendijsetpravus,


aut industrius , eadem vi .
Tito Vinio pericolo per haver i costumi , che dice qui Tacit , perci che
egli solo f principal cagione della rovina propria, e del suo Siguorc,con
il quale non proced con quella schiettezza d'animo , che si deve con il suo
Principe , rovinando Galba con procacciar troppo la perpetuit della sua
grandezza ; Onde molti accaduto perdere il ben presente per volerlo per
petuare . Cosi il Duca diGioisa dubitando della rovina del uio Principe ve
dendolo travagliato dalle maccbiiiationi della lega per voler perpetuar la
sua grandezza anco dopp il R adhen Ghisardi,egli accad l'infortunio di
Tito Vinio, che rovino nella presente egli , & il suo Principe . Quest' ingegni
troppo vivi, troppo astuti, e troppo doppi,si possono assomigliare Fiorenti
ni^ spessi fallimenti de' quali non si possono attribuire ad altro, che" alla sover
chia sottigliezza dell' ingegno loro il quale rimane ingannato , non riuscendo
i conti neh' operare, come riescono nella carta con la penna .
Tejlamentum Tifi Vini] magnitudine opum irritum .
NOn solo per la grandezza delle facolt, ma per li mali modi, con li quali
erano state acquistate ; perci che anco in Principi buoni non lasciano
passare agli heredi le ricchezze de' loro Ministri acquistate con aggravamento
de Popoli ;Ond' fama, che non per altra , cagione g' Imperatori Ottomani
permettono loro Bassa tante estorsioni , se non perche alla fine accumulano
quei gran Tesori per il Principe medesimo,il quale succede neh* hereditjOnde
usano gle Offitiali grandi cosi occultare le loro ricchezze , come occultarebbono i delitti tutto a fine di non divenire preda del Principe .
Alieno Imperio felicior quam suo .
ET laragione,perche quella medesima avaritia, quella medesima sua bon
t, e quasi inettia, che l'assicurava da Tiranni, mentre era egli privato, gli
fecero perdere l'Imperio , e la Vita divenuto Principe;poi che gli faceva biso
gno haver diverse virt nel Principato , che nella vita privata . Chi divien
Principe , tenuto molto inetto , se continua vivere con i costumi d'huomo
privato f bisogno vestir nuovi modi , diverse maniere,& hornar l'anime di
differenti virt , e proceder molto d*. persamente in- tanta mutatione di fortu
na; Ond' , che quei medesimi costumi, he lo fecero felice dentro dell' Impe
rio altrui, lo fecero infelice nel suo ,

I
zo

'

ojfrvdtloHi Hi frdja'no toteAlini

Vetus infumili* nobilitai , mafcna'opes : ipfi niediffn ingenito* {mag


extra vitia , quarn cum virttitibus .-fama nec incttriefus, J
nec venditatar.
SE Galba alla fda antica nobilt , alle molte fue ricchezze hveflelutfito
congionto ingegno vivo,ambitiofo,accorto, e tale, quale ha Tacito dpin'to poco f 1 ito Vinio , e dipinfe Licinio Mutiano , farebbe pi fiato irifeliie
ncir altrui Imperio che nel proprio; NQbilitas-,opcs,oiniflyotfliqHe honore/pro eli.
mine , & ob viriate; certiffimutn exicium . Ma quefte facolt , qufta molta
nobilt congiunta con un, ingegno quieto pi tolto rimetto , che ambitici,
'l'afficurorono cosi dalla crudelt de' Principi partati , come afficur Tito Vi
nio , e Mutiano la non molta ricchezza , e nobilt loro . Mirbili dunque era
no le doti dell' animo di Galba per viver fotto un Tiranno .
Sed cUritas natalium , & metus femporum oltentiti >ttt qitod
fegnitia erat , fapientia vocxretur.
E Gli vriffimo, che la Nobilt, le dignit fupreme, le verte di few le ric
chezze danno tanto credito altrui , che l'inetia ninnata bont , il novi mai
ragionar per ignoranza eltrema prudenza; Onde i poveri dotti e faggi par che
non fia poffibile, che regni in effi prudenza,confiflendo queftahoggi eirnoin
faperfi procacciar delle ricchezze,e delle commodit,e chi fi ritrova lnz'dfe
c fchernito dalle genti .
OMajorprivato vifus, dtim privdtusfuit , & omnium confenfu tapix
lmperij , fi non imperajfet .
E' Specie d'infelicit falir al Principato , e pigliar Magi/frati grandi con
ftraordinaria opinione delle genti, ertendo difficiliflma cofa il mantener
la ; perci che l'afpettatione degli huomini Tempre per l'ordinario mifura con
non giufto comparto . All'et mia non fi trovo Cardinale di maggior opinio
ne, di prudenza, d'accortezza , e vivacit d'ingegno nelle cofe del governi?
del Mondo del Cardinal Facchinetti , al quale dlia corte tutta era augurato,
e defiderato il Papato, e come vi f giunto , ancorch viveffe folodue mefito
elfo, nondimeno in quel breve tempo eglimoftr tanta freddezza, tanta irn>
folutionc, che ingann ogn' uno, e non corrifpofe punto quella grandmato
afpettatione , che s'haveva di lui di maniera tale , eh' hebbe maggior creato
"mentre era Cardinale , che quando f Sommo Pontefice ; perci che altre vetu, altr' ingegno devonohavere glihuomini privati de' Principi; eco$ptrI
contrario quella, che nel privato tenuta fomma bont nel Principe, fl8*"
ta fomma inettia . Per lo contrario il Cardinale Aldobrandino eraino?^0*
ne di Cardinale krefoluto, freddo, e quali inetto, il quale creato do^^n<*
cernia

sopra il frim Libro., elT Aanali dhCorml Tacito .


107.
centio lX.Sommo.Pontefice,e chiamato Clemente Vili, riusc ilpi sveglia
to, il pi accorto, il pi prudente Pontefice, eh' habbia havuto la Sede Aposto
lica da molte centinaia d'anni in qua . E ben vero , che Galba f giudicato ,
degno dell' Imperio Romano , mentre egli era nelle mani di Nerone, cio fat
to di gi hereditario , e sicuro , e questo sotto il dominio d'un sangue. Ma
morto Nerone vari forma l'Imperio Romano, e divenne Tirannico di modo,
che l'ingegno di Galba mite,e piacevole , che sarebbe stato proportionatissimo governar un Stato hereditario, e quieto, riusc inetto in una tirannide, la
quale vuole animi resoluti nella crudelt sospettosi , e che gli huomini pi:
hahbino in odio, & in sospetto la virt, che i vitij . Che tutti gli huomini non,
siano vgualmente atti governare i medesimi Stati , si conosce da questo, che
gli Spagnoli sono mirabili, in dominar Popoli, auveaz- ad una abietta servit,
& inetti regger quelli, che sono soliti vivere nella libert de' loro privilegi);.
Ove i Francesi , i quali sono stati dalla natura in ogni cosa generati di genio
diversissimo, sono sempre stati odiosi, e scacciati da Popoli auvezzi alla servi- .
t, & amatida quelli , che sono assuefatti goder la libert de' loro privilegij .
L'altra, ragione ond' , che molti privati, i quasi erano tenuti in grandissimo
concetto , arrivati al Principato non mantengono l'opinione , che s'era con
cepita di loro, e quella, che altrove ha detto Tacito; Excitati quo/dam magni,
tudine rerum, hebiscere alios ; perci che molti fono, che con la grandezza de'
cariche crescono in valore, e si f l'animo, e la virt vguale alla grandezza del
la fortuna . Molti, che furono gottosi , per voler goder il Principato acqui
stato con i sudditi nel riposo, overo perche non hanno in loro tanto valore .
Henrico figliolo del R Henrico II. mostr maggior valore essendo priva-,
to Duca d'Angi ; perci che fatto Capitano dell' Armi di Carlo I X. suo fra
tello , si port cosi fattamente , che i Pollacchi l'elessero loro R per la fama,
del valore, che havevasi acquistato appresso tutte le genti . Divenuto poscia,
R, niun altro si mostr ne pidapoco , ne pi otioso, ne inetto di lui; Onderidusse le cose sue , e del ilio Regno a quel termine infelicissimo , che s il,
Mondo .
Marcello II, fi creato Pontefice con afpettatione grandissima, ma in quei
pochi giorni egli public* alcuni pensieri dell' animo lio cosi sciocchi , che;
perde nel Pontificato molta reputatone, che s'era acquisiata mentre era Car
dinale; perci che f fino d'animo di voler crear 1 Cardinali col consenso di
tutto il Sacro Collegio; cosa che da pi saggi fu stimata , che haverebbe lui
molestia , & tutta la Corte apportata confusione , e poco servigio alla Sede,
Apostolica per le passioni private, che regnano ne' Cardinali .
Aggiungi alle cose, che io ho detto di sopra, che il Mondo non f giuditio
del valor degl' huomini con quel fondamento , che si deve ; perci che molti
misurano il valore altrui dalla molta nobilt , e ricchezze , dalla grave et , e
Magistrati fatti honoratamente sotto il comando del Prncipe , e molte volte
da una bella presenza , & una lunga barba; Oltre di questo altra cosa moftrarsi prudente ia, ssequir i coqsig^li altrui , S altra in comandare i propri);
molti

zaf>
Ofservationi di Trajano Boccalini
moki nella fortuna privata discorrono delle cose del Mondo con fondamen
ti eccellentissimi e censurano l'opere de' Principi con finissimo giuditio , che
posti poscia all' atto prattico, sono anche private della casa loro , essendovi
molta diversit tra l'operare, e ragionar bene .
La prudenza di ben governare un Imperio, unRegno, ne dalla prattica,ne
da libri ne da cosa alcuna V'impara ; ma dono gratissimo della Maest di Dio,
che l'infonde per gratia particolare de* R buoni , all'hora che egli ama 1 Po
poli di quel Regno . Onde David conoscendo per quel suo peccato d'haver
tanto offeso l Maest Divina all'hora ch'egli chiedea humilisfimo perdono,
lo supplicava , chi volessi non torgli , ma contrmarli nel cuore di lui quello
spirito di R , e di Prirtcjge^del quale g' haveva fatto gratia , e senza il quale
non gli dava l'animo cu gremir bene il Popolo Hebreo; & jpiritu principili
confirma me.
'' l 'j^
" ''\
Trepidar Vrbem>Ac smul AtrocitAtem recenti* fcelers .
C^e ad Ottone venisse fatto il sollevar la militia, corromperla^ per denari,
>occider due Principi Galba,c Pisone , & occupar l'Imperio f sceleraKzza tale, che cagion mali infiniti al Popolo Romano, e la rovina di quel gran
dissimo Imperio ; perci che non si poteva introdurre essempio di maggiot
danno, e pi scandaloso . Parve , che Galba fusse chiamato da soldati all'Im
perio, che il Senato approvasse l'elettione di lui,e che Nerone havesse contro
se esseqmto la pena de suoi delitti , vecidendosi da se stesso in luogo lonuao j
da Roma, senza che Galba v'havesse tenuto mano. Ma che Ottone si rufcbl* 1
levato contro un Principe nuovo , ch'era di santissimi costumi , che Vbffdk
con tanta seditione veciso , e che il premio di taqta temerit , e di tanto ec
cesso fussc il posseder l'Imperio . F l'origine , e la prima cagione deWinnumerabili rovine, che accadessero all'Imperio Romano ; poich quando fit
tosi lecito questo modo di procedere, ne nacque la rovina dcll'ifleflo Ottone,
poi di Vitellio, e tanti altri Imperatori, che seguirono . Deve ogni natione,
ogni Popolo non permettere mai, che alcuno per buono , per meritevole , e
per valoroso, che sia arrivi al Principato , eccetto, che canonicamente , b pei
legittima elettione, per giuridica successione di sangue ; poich non si devo
no mai introdur questi infelici essempij ne' Stati , che uno possa arrivare al
Principato per la strada di tant' eccesso d'ammazzar il Principe , rendendo^
quasi necessario, che un solo essempio cagioni moltissimi effetti .
Simul veteres Othons mores paveritem.
PAzza. cosa credere, eh' un privato vitioso arrivando al Principato fi asd,
poich si vede tutto il giorno , die pi tosto il Principato e atto colat
ure le virt de prKiti.che divengono Principi} in vitij,che possino fare il con
trario . Anzi queste scintille di crudelt , di avariti* , c d'altri virij , cine &
scorgono.

fipn il prima Libro deh* Historia di Cornelio Taciti '.


lj
scorgono in un privato divenuto Principe , divengono incendij grandi . Ti
berio occult la crudelt spietata dell' animo suo nero , ne prima lo propal,
che non russe giunto all' Imperio . Multa, dice Tacito, inditia JivitU quam
quam premant erumpere .
Ferrante R di Napoli havendo udito l'assuntione al Pontificato d'Alessan
dro VI. fece vero pronostico della crudel riuscita cb'erajjr fare quel Pon
tefice poich prima mentre era Cardinale estendo stato suo domestico amico'
haveva scoperti in lui vitij occulti , e giudic, che nel Pontificato haverebbe
mostrato apertamente l'inclinatione dell' animo suo crudele fraudolente, ambitioso , & avaro . Quindi , che con molta ragione fi sono veduti in Roma
esclusi dal Pontificato ne i Conclavi alcuni Cardinali . quali sono state op
poste cose,che pi tosto parevano impcrfettioni,ch vitij; stimando gli Eletto
ri, che l'imperfettioni.che si conoschino,ne si sanno (opprimere da chi aspira ad
essere eletto ad un Principato, siano poscia vitij grandi , che s'ascondono meglio,che si puole dentro dell'animo , per giungere suoi fini. Nel Cardinal
Montalto , che fu poi Papa Sisto V. essendosi veduta una parsimonia troppo
grande, pronosticato, ch'egli sarebbe riuscito avaro, & un Cardinale fu giu
dicato troppo severo , solo perche per ogni minimo errore liccntiava dal suo
servigio servitori vecchi, e di molto merito .
Altri Cardinali sono stati odiati per essersi veduto , eh' essi non havevano
remunerato maiservitor alcuno della sua Casa per antico , che russe . E se be
ne queste paiono semplici imperfettioni in un Cardinale, l'esperienza ha per
mostrato che riescono vitij all' hora eh' altri ottiene il Principato ; perci che
la parsimonia si converte in avaritia , il non haver rimunerato i suoi servitori,
in ingratitudine verso gli amici , e lo scacciare i servitori in troppa severit.
Onde havendo il Popolo Romano conosciuto Ottone vitioso privato , non
potea se non temerlo vitiosissimo nel Principato.dicendo Tacitosolum Fefpasitu
nttm omnium ante se PrincipHminmcUtti mutatiti .
Tarn duos omnium morulium impudicitia,ignavia, luxuria,deterrimos
velut adperdendum Imperium fataliter eieclos .
ECCO in mano quai sorte d'huominl Capitano g* Imperi) del Mondo , e i
Principi quando l'elettione non posta in mano d'huomini saggi e d'accapati costumi ; perci che i buoni eleggono ( seper non- sono ingannati ) i
buoni ; i malvagi amano il dominio d'huomini federati . L'error gravissimo
fatto da Qalba d'adottarsi un giovine pi per sodisfare all' amore , che gli
portava, che al proprio bisogno, & alla qualit de tempi che ricercavano un
soggetto, che come habbiamo detto altrove havesse havuto armi nelle mani,
e fusse stato di credito appresso la militia, & il Senato,come sorsi era Vespasia
no , cagion l'inconveniente d'Ottone , e l'vno e l'altro quello di Vitellio .
Hora che si vede l'Imperio Romano combattuto da due soggetti, come erano
Ottone,c Vitellio, f bisogno rileggere, e considerare le parole di Galba dette
Dd
Pisonc

yo
tijfihralio'ht tti fraj> Boccalini
i risorte nefs dtohfe di lui , le quali io ho detto , che fono jpetijk Vefhis rt
fnania ; poich egli doveva provedere , che questi inconvenienti hon nascesse
ro , usando rimedi , rigorosi con levar la vira ad Ottone, gn' oltro , ch'havesse pretesa l'adotione,& assicurar in ogni modo, che l'Imperio non fusse stto
per cadere in quest' inconvenienti , rie' quali cadde con quella sua dottione
satta come diceva ad imitatione d'Augusto, e con quel suo herede, e successore
cercato alla Republica, e non al suo sangue, Scaltre vanitaNon So;Mus modo & eques, queis ali qua pars, & curA erfublicx .
GV Elettori d'vn Principe devono esser pochi asine di fuggire gl'incon
venienti , e la confusione della moltitudine; Onde con ottimo giudvtio fi
tImperio costituito solo con sette Principi Germani Elettori ; E Sisto V . con
una sua bolla , volle , che il numero de' Cardinali, quali spetta l'elettionedci
Papa non passane 7; ; stando in questo modo in mano soggetti interessati nel
la grandezza dell' Imperio di Germania Principi grandi fine,che l'Imperatore fusse da essi eletto tale,che potesse anco conservare gli stati de mede/imi
Elettori. Se bene anco fine , che non potesse violentarli farsi l'impeno sc
reditano ; Cosi i Cardinali interessatissmi nella grandezza dello stato della
Sede Apostolica , (poich dalla maest , e potenza Ecclesiastica depende \a
grandezza , e la stima loro) sono zelantissimi della conservatione dello staro
d'essa dal quale ricevono utile , e reputatione . Che se bene molti sono i Car
dinali Vaflalli del R di Spagna, & interessati con quella Corona, nondimeno
quando si sono trattati negotij , ne quali n'andava la reputatione di qoeih
Santa Sede , hanno parlato tanto libero contro il R e suoi Mmisffi
che il Cardinale d'Aragona disse liberamente , che li Spagnoli moite N&fcerano impertinenti, e se bene f fatta dal R di Spagna gagliardissima reGfrenza alla ribeneditione del R di Erancia , nondimeno non hebbe, che due (oli
Cardinali,che lo seguirono,h avendo gli altri preposto come proprio interesse
quello della Sede Apostolica alla volont del loro R,e dolendosi il Governator di Milano con Monsignore Visconti Vescovo di Cervia , che in un ifparcre, che haveva di precedenza ( queste sono le maggiori liti, ch'habbino li Spa
gnoli con huomim Italiani ) favorisse troppo la parte del Papa , non si vergo
gn di lasciarsi uscire di bocca quell'impertinenza , che si ricordasse , ch'es
haveva i suoi parenti Milano . Rispose all' hora intrepidamente cniel Prc
to al Governatore , eh' egli non haveva altra Patria , altri parenti , ch'ili;
Vescovado . E poch1 anni sono il Conte d'Olivares Ambasciatore del RSpagna in Roma havendo introdotto , che non si facesse Papa chi non en*fninato dal suo R ( il quale nominava ancora pochi soggetti , %. sorsi me$
utili per lo Stato Ecclesiastico ) i Cardinali anco affettionati per altro petti
Corona, non potendo sofrire tanta tirannide,e tanta indignit, crearonoClemente VI II. non nominato da Spagnoli,e fecero altri risentimenti cHwrcAtOnde si sono da all' hora in poi astenuti gli Spagnoli da simile nomination
vedendo

sopra il primo Libro Je/f Historia, eli Cornelio Tacito .


zi
vedendo insoluti i Cardinali difendere la loro auttorit . Tutte deliberationimagnanime,grandi} e coraggiose, le quali ne il vii Popolo,ne il Clero haverebbono saputo fare , quando in mano loro fusse stato l'elettione di tanto
Principe", come mai sarebbono succeduti questi scandali nell' Imperio Ro
mano, se l'ilettione del Principe fosse stata in potere del Senato Romano .
Sed vulgus quoque palam incererei .
ECco la sodisfattone, i contentale felicita,i.$pcoli d'Oro > che promettono
quelli , che congiurando contro un Principe , gli concitano contro le ribejlipnj de Popoli . -Queih' fono li scogli , dove fanno loro fare lacrimevoli
naufragi] . In queste calamit di guerre Civili di rovine de' Popoli.desolatiqfljdi Citt riducono le genti ; Onde con molta ragione si doleva il Senato,
i avajieri , il Popolo Romano di vedere la Patria loro , e tutto l'Imperio ca
duto in stato tanto lacrimevole ; cosa antiveduta da saggi Senatori all' hor^i
he veddero rovinato Nerone Principe ancorch sceleratissimo molto pip
Usile all' Imperio Romano di questi,che gli succedettoro poi .
Ma potiamo notare in questo luogo quello, che dice Tacito,che il Popplo
non cura quella grandezza , quella Maest dell' Imperio , nel quale egli vive,
come f la Nobilt, il Senato , e l'ordine de* Cavalieri , & cosa molto vera*ond' che non pessimo consiglio si da ad esso Popolo in ogni stato qualche aut
torit, poich egli non curando la libert, non la grandezza dello Stato, aiata
la Tirannide altrui, e per la sua ignoranza ministro de' propri) mali , i qualj,
cotne si vede da questo luogo di Tacito, egli non s prendere, ne se n'accorge
finche non ne esperimenta suo danno gli effetti all'hora quando non pu ri
mediarvi; Ond' e vero quello, che disse il Machiavelli, ch' bene all'hora, eh/
jl Popolo concita seditiqne per eleggersi qualche Magistrato , lasciarlo fare,,
perche s'accapper soggetti indignissimi di quel Magistrato ma degni del sup
giuditio,e vergognandosi di se medesimo , haver poscia in horrore l'elettio
ne fatta, e lascieria auvaire, che la Nobilt pr vegga al Magistrato, come,
meglio gli parer.
a
Necjam recena fava pacii exempta .
INtende delle fiere , e bestiali crudelt vsate da Tiberio , Caio , Claudio , e
Nerone, negl' Imperij delli quali st veduta una crudel pace ; perche esscrcU
fronp essi Imperatori la guerra contro la Nobilt , lasciando , che i Popolj
soggetti all'Imperio Romano godessero pace ; Et altrove ragionando della
medesima crudelt vsat nella pace, la chiama Tacito.fWew p/? verum cruentam, e nel principio di questo libro ha egli detto ; Opm aggredior plenum variti
cafibmtatrox pr*Hii}difcorsfiditionibm^ ipfa etiam pace fivum .
Vd

Sci

Hi

Ojservastoni di Traiano Boccalini

Sed repetita be/lorum Crilittm memoria^ captar totiesfuis exercbm


Vrbem, vajlitatem Italia, direptionts provinciarum^ Pharjliam,
Philippos , & Perustam , oc mutinam , nota publicarum
cladium nomina , loquebantnr .
TVcte rovine, calamit, e flagelli cos spaventevoli, cos crudeli al Popolo
Romano , che li fece indurre desiderar la pace anco con sottoporsi al
dominio d'un Tiranno . Poftquam bellatum apud ASium atque omrtem pottstaten
ad vnum conservi, paci interfuit; & altrove . Non alittd discordanti Patri* remeium fuijfe , quarn vt ab vno regerttur . Hora vedendo il Senato , & il Popolo
Romano l'Imperio ridotto ne' medesimi termini, ne' quali si trovava, quando
la Tirannide de' Romani fu combattuta , e costretta tra Cesare , Pompeo , Au
gusto, Antonio , e Lepido , temeano anco da Galba , Ottone , e Vitello le cdesimc rovine ; Cos di molta rilevanza potiamo notare da queste si fatte pa
role; perci che si come una fiera si prenda da quella parte, dove non ha ibipetto, e st per il contrario pi vigilante, dove teme l'insidie de* Cani, da quali
e stata pi volte perseguitata. Cos i Popoli, che mai non hanno provato
mali, che nascono dalle sollevationi , e ribellioni loro contro il Principe , fa
cilmente s'ingannano , e da huomini sagaci , & artificiosi s'inducono ad oga
sollevatione,ma quelli,che hanno nella Casa loro qualche lacrimevole efsempio, molto difficilmente si muovono fare delle novit, spaventati dall' efepio infelice delle ribellioni passate . Erano gii scorsi quasi cent' anni , deli
Francia non haveva veduto sollevatione alcuna contro il suo R; percie
da quel tempo, che fu commossa quella ribellione , intitolata II Be n Pm\co ; s'era vissuto in molta pace , quando al Duca di Ghisa riusc far sollevai il
Popolo Francese in Parigi , e con varij pretesti commovere moire Provincie
di Francia, ma queste havendo havuto infelicissimo fine, sarebbe cosi impon
bile , che hora riuscisse fatto ad alcuno di farle sollevare di nuovo per Yestempio fresco di molte battaglie fatte in Francia del Mansacro di S AartoAoroeo,
dalle Bancate di Parigi, della fuga , e morte del R , dell' attedio di Parig) ,
Roano, & altre Citt ; Cos ancora nella Fiandra , che non havea freschi efempi, poterono facilmente il Principe d'Oranges, & altri Grandi far folta)
quel Popolo ; ove hora non sarebbe ascoltato uno , che volesse in Anver;
Gante, e Brusselles tentar nuove sollevationi per lo spavento, che hanno H
le passate calamit ; Auvertenza per certo necessaria quelli che voglia
concitar rumori in uno stato , di non tentarle in quei Popoli, che sono*
ventati da qualche fresca miseria ; poich ne meno i cacciatori vanno veto*
tieri cacciarsi in quei luoghi , dove lo fiere sono troppo spaventate , ef*
invitio.
su

sopra il primo Libro dell Historia di Cornelio Tacito.

tij

Sed man\fsse C.Tulio^ manstfle Castre Augusto viflore, Tmperium .


VUol dire in questo luogo Tacito, che quando un Imperio vien combat
tuto da due soggetti grandi , i quali non habbino vguali in quelio Stato,
fi muta Principe , non Principato . Combattendosi il Regno di Napoli tra i
due R di Francia, e di Spagna, rimase il Regno nella sua grandezza, se bene
egli mut molte volte R ; Ma se Napoli ffle occupato da un Barone , che fi
facesse R, e contro di lui sorgessero altri Baroni, e nascesle guerra Civile,ogni
Barone per non obedire ad un suo vguale, e molte volte inferiore , si sarebbe
sollevato ; Onde il Regno portava grandissimo pericolo di dividersi ; ne altra
cosa fece dividere l'Imperio Romano in tanti Regni,in tanti Principi,eccetto
che il vederlo dominato , e combattuto da huomini di cosi poco credito , e
di cos poco seguito, e virt, che niuno voleva obbedir loro . Cosi il Regno
d Francia quando fusse stato vinto dal Duca di Ghisa , contro lui sarebbono
sortiti diversi Principi Francesi , che si sarebbono sdegnati haver un Principe
stimato vguale loro , e sorsi inferiore per loro R . Onde quel Regno , che
la virt, la forza, & il credito del Duca di Ghisa non potea tener tutto ynito,
e possederlo tutto, si sarebbe diviso in molti Principati . Ma Augusto, & inanzi lui Cesare (oltre ch'erano soliti anco sotto la Republica straordinaria
grandezza) acquistatala Tirannide con forze grandi poterono anco con le
medesime mantenerla .
Aggiungi queste colpe , che quando un soggetto debole assalisce un Re
gno, ordinariamente haver di bisogno d'aiuti di Principi vicini ,i quali per
che molte volte haveranno caro di divider per sicurezza loro , non amando
che colui s ne faccia assoluto padrone , pi studieranno , ch'egli si divida in
pi Provincie , e dominij , che habbia un Signore, come hebbe il medesimo
pensiero il R di Spagna .
Mansuramfijse , sub Pompeio Brutoque Rempublicvn .
COlui, che con diligenza , che si conviene , andera essaminando accurata
mente l'attione del Magno Pompeo , trover , ch'egli hebbe i medesimi
fini di Cesare, e con molta ragione dice Tacito, che Pompeo erat occHltior,non
meltor', perci che havendo i medesimi pensieri di Cesare pi li sapeva ascon
dere, & caminava alla Tirannide della sua Patria, ma per irada pi secreta, e
pi ascosa .
Onde dice Plutarco , che Catone , la prudenza del quale tanto celebre,
vedendo armato Cesare , e Pompeo con tutte le forze dell' Imperio Romano
l'uno contro l'altro, desider, procur, che l'uno, e l'altro d'essi si consumt
se in quella guerra, e rimanessero morti , e disfatte le forze loro ; poich co
nosceva , che la Republica Romana non poteva fuggire la Tirannide d'uno
d'essi.
Vd i
Molti

iI+
offervatiom di Traino Boccalini
Molti eflempij fi trovano de' Cittadini, e Senatori grandi , i quali riavendo
havuto l'armi della Republica per debellare il Tiranno ; Armaqm ut Antonim
caperai in Republica verfa ; come fece Augufio contro Antonio di maniera ta
le , che non cofa molto ficura il creder , die Pompeo quando navette debel
lato Cefare, fi fuiTe contentato viver privato nellafua Patria . E fe bene mol
ti, come fece Bruto , fi fono rifoluti d'ammaziare il Tiranno per rimettere Ij
libert nella Patria loro , nondimeno ve ne fono fiati anco di quelli , che ci
hanno fatto per occupar elfi la Tirannide . Ma elfo anco frefea la memoria
della libert nel Popolo Romano , & Cefare Tiranno folodi cinque anni era
.cofa certa , che Bruto s'efponeflc tanto pericolo folo per zelo della libert
della fua Patria .

Hunc pr Othone , un pr Viteffio, in tempia itum ? utrajque


preces utraque deteftanda vota , interduos , quorum hello
folum idfeires , deteriorem fore qui viciffet .
A Lacrimevoli conditioni fi riduce quel Popolo , che vede la fua !
combattuta da due Principi ambidue barbari , ambi nemici delk kx
natione ; Cosi g' infelici Napolitani vedendo il fuo gi noritiffimo Regno
combattuto da Francefi , e combattuto da Spagnoli, quelli furiofi, infoienti
lufluriofi,equefti crudeli, e rapaci fopra ogni altra natione, piangevano l'infe
lice loro conditione , che vedevano ridotta tale che la vittoria di colui pi
laborivano , che fe haveffe vinto ; Ma occorre alle volte , che ne meno fi pu
pregare . Dio per la vittoria d'vn Principe Chriftiano , che combatta coner
Heretici , & altri infideli , quando quelle guerre fono intraprefe per fc/i/ur la
flrada foggiogar i Chriftiani, come s' veduto , che molte guerre eomncttt
da Spagnoli contro i Turchi , & Heretici hanno terminato in debellar/ Ciirifiiani . Mi fovien eh' all'hora che il R di Spagna mand quella porenrilTtmx
fua Armata verfo Inghilterra , l'Ambafciator Olivares fece per molti giorni
far publiche orationi nella Chiefa di San Giacomo de Spagnoli , e preg un
Prelato ad andarvi ; rifpofe ; Io non voglio venirvi , perche non so realmente
qual fia il fine degli Spagnoli con quefta loro cosi grand' Armata ; poich io
cosi temo della vittoria di quelli, come della perdita . Onde preghiamo Dio
tutti.ch^faccia quello , che per lo meglio ; per eflfendo il pretefto limile all'
intentione vinceranno gli Spagnoli ficuramente mafe hannoaltro animo, voi
vederete,che queft' Armatali diflper per mero miracolo, come accadi .
Erant qui Fejpafianum , & arma Orienti* augurantitur ; & ut
potiorutroque Veftafianus , ita bellum aliud, atqutLjf
alias clades horrebant.
Veft' quel grandiflmo inconvcniente,che fuccede all' hora,che fornice
un Barone l'occupar lo Stato al fuo Signore, perci che gli altri faoi

sopra il primo Libro deft Hislori di Cornelio Tcito .


uj
Vgtialij fnolti che si stimano superiori lui,si sollevano,^ accendono in quel
lo stato una perpetua guerra Civile , e con molta ragione dubitavano questi
di quello,che succedette, che Vespasiano, che haveva in mano potentissimo ef
ferato , laverebbe stimata indignit humiliarsi ad u n Capo d'Ottone, e di Vitellio, ambidue tenuti per mostri di natura ne' vitij .
I Baroni Francesi , Fiamenghi in gran numero adherivano al Duca di
Ghisa,e Principe d'Oranges , mosso dallo specioso pretesto de capi della sollevatione , da mala sodisfattone havuta contro i Principi loro ; ma quando
s'auviddero , eh* essi caminavano alla Tirannide sdegnati di voler obedire ad
un loro uguale,gli abbandonorono,e pi tosto vollero seguire il R loro natu
rale, ancorch disgustato d'essijche correr pericolo di crearsi nella loro Patria
un Tiranno; Ond' ,che mi doverebbe esser ahitato farsi R colui, che non si
pu creder , eh' ogni Barone sia per obbedirgli ; perci che non c possibile
descriver l'infelice stato, nel quale sarebbe caduta la Francia , e la Fiandra, se
russe accaduto che i due Capi, eh' h detto di sopra se ne russer fatti Principi;
perci che i Principi del sangue in Francia, & altri Baroni grandi si sarebbono
mossi contro il Duca di Ghisa, con il quale haverebbono fatto guerra eterna*
Adunque lOra conobbero i Romani quel eh' importava esser mancato Nero
ne senz' hefede, e che all'Imperio fuss passuto arrivar Galba huomo privato,
poich haveva scoperto quel secreto, pop fieri Imperatorem alibi , tjmin Rem*. .
Onde aborrivano di modo le stragi,e le rovine della guerra , che molto pi f
desiderato Nerone doppo Morte, che non f odiato mentre visse; E la Francia
mai desider R alcuno, come quello,che scacciorono, ma non prima lodcsideroronO , se non doppo vedute tante rovine di guerre , tanti sacchi di Citt,
tnt' incendi), e la miserabil fame di Parigi .
Et ambigua de Vespasianofama , soluffue Ot'ium anteJLj
Principum , in melius mutatiti ej ,
GVardinsi quei , eh' hanno auttorit d'eleggere un Principe che quei vitij,
che si scorgono in uno,che deve esser eletto, siano per essere abbandonati
da lui quando divenga Principe -, perci che il Principato non ha questa pos
sanza di mutar in virtuose attioni i vitij ; se bene facilmente f il contrario;
perci che la commodit d'ogni bene, l'auttorit immensa di poter tutte le
cose,l'abbondanza d'ogni delitia , li Ministri d'ogni libidine, e di tutti li vitij
fono atti corrompere ogn' animo virtuoso. Si vede tutto il giorno , che
molti ssendo divenuti Principi,si sono cangiati,& hanno fatto la metamorfosi
di buono in federato ; ma rarissme volte s' veduto, che un federato privato
a divenuto buon Principe. E ben vero , che molti Sommi Pontefici fono
riusciti accorti ne i negotij grandi , e molto svegliati ne governi di slato ; la
dove mentre erano Cardinali ostentavano inetia , come habbiamo detto di
Clemente VII Lene riusc cosi ardente Pontefice ne negotij grandi,conie mo
strava freddezza,mentre era Cardinale .

t\6
Ojservatiom di Tr/tj*** Bocetlini
Ma habbiamo detto di sopra , che f perche conosceva , che li Spagnoli ne*
Cardinali Papabili hanno pi in odio le virt , che i vitij .
Caso cum omnibus copi luti Vwdtccferox prtcU .
VEramente cosa stimata pi che vera > che la molta preda acquistata, da
soldati , li faccia men coraggiosi , e desiderosi della pace . Li rendono
inutili al marciare come quelli , che non possono condurre seco tanti carriag
gi . Ma qui credo, che voglia dir Tacito , che havendo questi soldati corniaciato gustar la dolcezza della preda , cominciarono desiderar nuova guer
ra, e nuove speditioni per poter continuare nel suo mestiero di rubbare . Co
si si vede, che ove si combatte con Nationi , eh' hanno fama d'esser facoltose,
i soldati pigliano cuore, e grandissimo ardire contro esse . Dicoao i Fiamenghi,che li Spagnoli allettati dalle ricchezze di quelle Provincie gi pi volte
sualigiate da essi, non sapevano mai desiderar la pace , cosi anco all'hora, che
si condusse l'essercito sotto Genova , sotto Roma , & Anversa per il desiderio
della preda , per la fama delle ricchezze di quella Citt; I soldati Spagnoli
fecero prede maravigliose,&particularmente il picciolo numero de Spagnoli,
che vinsero g' Anversani, e saccheggiorono Citt tanto popolate , avanzorono il valor degl' huomini , niuna cosa pi commove il generoso , 8c honorato
cuore do' sol dati, che proporre loro, che faranno prede rubbamenti, assassmati , & altre attioni honorate .
Gaston de Fois disse, che doppo il fatto d'Arme di Ravenna gli haverebbe
condoti a spogliar la Citt di Roma , & tanto potente per questo stimolo
rubbare,che quella Citt,ch' ha fama d'haver molto tesoro;e molte riccboie
farche non sia possibile defenderla dall' avaritia de' soldati all' hora eh" vCapitani publicano il bando di darla Citt sacco, e fuoco.cosa, che dorerebbe
piuttosto per la crudelt dell' attione spaventar ogn' huomo, diesargli cuore,

]
i

e dargli animo commetter tanto eccesso.


Cloriaque eserciius .
IE vittorie senza dubbio alcuno accrescono l'animo in estremo , e fanno I
j gran cuore soldati, & cosa molto pericolosa il condurre conte' un essercito vittorioso , soldati nuovi , e spaventati per una fresca rotta ; per molto
prudentemente disse Sbastian Veniero Generale della Republica Vcnec
che doppo la Vittoria , che la Lega hebbe l'anno del 71. contro l'Armata de!
Turco senz' acquisto d'altro stato era di grandissimo frutto alla sua Republia
poich la Natione Turchesca insuperbita per il longo corso di molti anni*
tante Vittorie havute in quella sua rotta havea imparato , che poteva ta
vinta,cosa,che crebbe l'animo nostri,elo diminu tanto nemici, che in due
anni , che seguirono con tutto che l'Armata Christiana presentasse pi vokeli
battaglia Turchi , essi sempre coner il costume di quella altiera natici 1
rifiutorono #
>

sopra il primo libri delt Historia di Comelie Taciti .

zij

Vt cuisine labore ac periculo , ditifimi belli vittoria evenisset , expeditionemt


rjr aciem, premia quamJlipendia malcbat , iuque insrucuosam>
& ajperam militiam toleraverat, ingenio loci, Caliqucs .
QVest' uno de maggiori inconvenienti , che arrecchi seco l'vso di tener
continuamente esserciti pagati de' soldati; perci che pongono il Princi
pe in necessit di guerreggiare , per non haver la guerra Civile in Casa, e tro
varla fuori ; poi che questi auvezzi alle prede non sanno accomodarsi alla pa
ce. Il modo tenuto da nostri Principi dannoso , poich il voler all' hora
>rovedersi de' soldati , che.iiafce il bisogno , occorre molte volte , eh' prima
cacciato di stato , eh' li abbia tempo di raunar soldati . Il Turco ha trovato
modo molto lodevole d'haver il benefitio del soldato pronto,e fuggire il
pericolo d'esser sforzato , far guerra fuor della volont del Principe ; poi che
il Timorosta volontieri vive nella pace , perche g^li fa godere il suo ricco poi dere , il q'uaje fi coltivare , e rende sempre de pi ameno , e pi utile . Od e
volontieri che si vadi alla guerra , poich rare volte accade, che egli non muI ti il suo entimaro migliore nascendo nelle fattioni delle Morti de' soldati , e
per conseguenza delle vacanze de buoni Timari ; Ma sopra tutto il Regno di
Fiandria in questo particolare sta ottimamente armato perci che ha no
bilt , la quale ha l'Armi nelle mani , va volontieri per propria inclinatione
alle fattioni per obedire al suo R , Se ama il riposo di goder la sua Patria , e
mai violenta il suo R far guerra fuori di Casa per vivere in pace nel suo
Regno,ne mai ha il R bisogno d'essa nobilt, che non l'habbia pronta in ogni
fattione .
*
Etseveritate disciplina , quam in pace inexorabilem discordia)
Civium resolvunt .
LA ragione perche nelle Guerre Civili si tolra plm milhvu , quatn du.
cibus licere ; Et cosa verissima , che niun altra cosa pi guasta , e rovina
pi ogni buona legge ogai buoninstituto , ogni buon costume de Popoli, che
le guerre Civili ; la Republica si mantenne con i suoi costumi mentre hebbe
forastiere , ma introdotte Civili -, dice Tacito , che si mut affatto anco n co
stumi la Republica Romana all' hora ch'Augusto havea fornito le guerre Ci
vili . Igitur verfi Civitatnstani nihil ttsquam pri/ci , r> integri morii .
Il Regno di Francia somigliantemente ha sempre guerreggiato da cent'an
ni in qua con li Spagnoli , e con tutto ci s' mantenuto ne' suoi ordini , e ne
suoi costumi ; Ma in queste ultime guerre Civili s' cosi alterata ogni legge
humana , che anco le divine si fono mutate , essendosi fino introdotti nuovi
dogmi di Religione con la Setta degli Vgonotti , & ne costumi si fono cos
mutati i Francesi, che come prima havevano nome della pi sedei natione ob
bediente , e stabile d'animo , e di devotione verso il suo R hora riporta il
Ec
vanjo

ii^
Osservationi d Trajan Boccalini
vanto di venale , di fraudolento, e fino di crudele, quali mutationi io mi ricor
do d'haver visto piangerle dal Cardinal d'Ofsat nella Corte di Roma ; poi che
nelle guerre Civili solo s'introduce quel vitio, eh' principe di tutti i vitij.soli
peste, e rovina dellistati-.cio il disprezzo, e l'odio verso il Principe , nonch
l'infedelt , e malevolenza . Pi ragioni si possono addurre , Onde sia , che
rielle guerre Civili si contamini, e corrompa tanto la virt ne Popoli, e ne sol
dati ; la prima , e perche i sollevatori , e capi di ribelli non possono acquistarsi
seguito a huomini buoni , i quali conoschino la gravezza del delitto^ la venti
dell' intentione di chi muove sollevationi, e la falsit de pretesti, onde l'aborrisce,e pi tosto vi s'arma contro, essendo proprio dell' huomo virtuoso defender la causa giusta .
Adunque questi capi de* ribelli , questi sollevatori sono seguitati da pia
federati, e dalla pi inquieta, bisognosa, otiosa, e disperata conditione 'huorhini, eh' habbia uno stato, & i sollevatori acquistarlo la grafia, e seguito d'eS
con permetter loro ogni ribalderia, e difenderli dal castigo delle leggi di ma
niera tale, che questa conditione d'huomini piena di quei viri), eh* habbiarno
detto, s' veduta in tutte le sollevationi, e particolarmente in quelle di fian
dra, nelle quali i ribelli del R manimessero fino le Chiese , e la Sacra spelletile , e molto leggiadramente disse quel Francese del Cattolicon , che Ja vini /
della Lega Santa era tale, che autenticava per buone le rapine, i tradimenti,
& ogn' altra sorte d'empiet . Dipi nelle guerre, che si fanno con li stranieri
il Capitano , che comanda all'essercito con auttorit gli paga il suo soldo, c
punisce i delitti in lui , ma nelle guerre" Civili il Capo della folle vatione ob- A
bedisce i ribelli , non paga il soldato d'altra moneta , che con la licenzi di I
commetter ogni latrocinio ; e per non ha auttorit di punire i solcba per/i
delitti commessi da essi ,e tenergli in freno con le leggi della disciplina n&v 1
re, e molto maggiore auttorit ha un Popolo ribellato sopra il Capitano, ck I
non ha il Capitano sopra i Popoli . Non f mai altro Capo di ribelli ditxo% 1
gior scguito,e di maggior auttorit di quello, che f il Principe d'Ora.n^s in I
fiandra, e pur non poteva frenar quei Popoli ribelli, e governarli con \a pru
denza, che ricercava quella pericolosa impresa .
Aggiungi queste cose, che quando anche i Popoli, & i soldati ribelli fufc 1
ro di tal qualit, che si contentassero di star dentro i termini del giusto, e des
honesto.i Capi de' ribelli non permettono, che si viva con modestia , ma fimano loro sicurezza indurre i Popoli sollevati commetter sceleratezze,:
delitti grandi , e tali, che si stimano indegni di perdono; poich alPhracfr
dono , che la ribellione habbia tutte le sue qualit , quando i loro fegutf'
sono ridotti disperar il perdono dal Popolo
,

farai vtrinque corrufforibut *

NEIle guerre esterne molto pi s'adopra la 'mano , il ferro , la fona * e li


violenza, chela fraude, l'inganno, le sttrutioni,1? le corrurexori pro
prie

<

sopra il primo Libro 4elt Historia di Cornelio Tacito .


119
prie delle guerre Civili; perci che in quelle s'incontrano i nemici con l'instrumento dell' armi . In queste fa bisogno acquistar l'animo degli huomini
per stayer seguito,e prima fa bisogno corromperli con varij,& apparenti pre'resti , e quando questi non vogliono con la forza del denaro attissimo instromento , e potentissimo Ministro corromper l'animo degli huomini fedeli
verso il suo Principe , e la sua Patria ; Onde con molta ragione dice Tacito;
Immenftm pecuniam inter civiles discordia* ferro validiorem . Con quest' arma,
con questo cannone dell' oro il R Filippo secondo di Spagna vltimamente
fece maggiori progressi nejla Francia , che non haverebbe fatto con essercit
grandissimi armati , e talmente da corruttori erano combattuti i principali Si
gnori Francesi, che i pi Nobili/ i pi obligati quella Corona si lasciarono
vincere ; poich le sollevationi , e le guerre Civili sono un contagio dell' ani
mo appestato dalla conversatone de' corruttori , e per pi s'adoprno le
fraudolenti lusinghe, e ie persuasioni per contaminar l'animo altrui, che l'armi
per vccider il corpo.
Et perfdia impunita .
ANzi premiata pi tosto, che impunita ; perci che colui tenuto in mag
gior stima, & maggiormente premiato', che iti una ribellione si mostra
pi infedele, e pi fiero nemico del suo Principe, e delle buone leggi .
Vien stimato delitto la fedelt, & il desiderio della pace , e per lo contrario
pregiata, e riguardevole virt ogn' empiet, che s'vsi verso Dio agli huomini.
Et nel vero cosa strana il leggere neh" vltime revolution! di Francia , e Fialidra, & cosa degna delle lacrime d'ogh' uno vedere , che huomini segnalati,
erano condotti al patibolo per il delitto d'essersi mostrati fedeli verso il R
loro , & verso quella Sacrosanta Religione Cattolica, nella quale erano nti,
& vissuti , ne si pu dire quanto per la mala conditione degli huomiiii desjdrosi di vivere senza il freno delle leggi, sia seguitato il partito di colui , sotto il
quale altri pu godere la libert di commettere ogni brutto eccesso , shia
correr pericolo d'esser puniti .
"
'"" Tu adverfus vindicem contract*, legione*scque & Galliai
experts quarere rurpts arma^novafque discordia* . '
PEro cosa calamitosissima la guerra Civile , perche genera odij tali , che
dessi ancorch paiano con le paci , che seguono , sopitane rimangotio
sempre semi , che con il tempo producono frutti amarissimi , perci che s'inimicono le Nationi soggette al medesimo Principe tra di loro , e si serba l'odio
fomentato dagli huomini ambitiosi , oltre che non possibile , che non nasca
quest' altr' inconveniente , che i vincitori non si vantano con ingiurie de vinti,
e che i vinti non serbino sempre eterno odio.e desiderio di vendicarsi , di ma
niera tale , che l'insolenze la superbia degl' uni , e la disperatione degli altri
e 2
cagiona

r ito

Ojservastoni di Traiano Boccalini

cagiona con il tempo nuove guerre Civili; cosa molto pericolosa , che-era i
medesimi Popoli sudditi del medesimo Principe naschino di questi odij; Ond'
che alcuni Principi saggi estendo nati di quest' inconvenienti , hanno levato
da quelle Provincie Pelsercito vittorioso, & il fuoco della guerra Civile, acci
non naschino di queste male sodisfationi tra Popoli , & hanno vsato di spengerle con soldati forastieri,che buon rimedio sarebbe stato quello per fuggi
re quest' inconveniente trasportar quelle Legioni vittoriose in altri paesi;
poich tra Nationi feroci vinte, ma non domate, il star vicino un dar occa
sione nuovi inconvenienti . Ma auvertiremo ancora in questo luogo quan
to sia cosa molto perniciosa il dar occasione, che tra di loro due nationi , che
gu.rreggiano sotto il medesimo Principe, venghino rista l'una contro l'altra;
poich mai il Principe haver quiete sotto il suo comando , s'accade , che una
insuperbisca per la vittoria , e l'altra incrudelisca nel desiderio della vendetta,
& all'hora che l'Arciduca Alberto fece resolutione di ridurre con la fona all'
obedienza li soldati Italiani ammutinati in Sichen , & volea superargli con la
militia Spagnola , fu da molti fedeli del R avertito fuggire in ogni modo
come consiglio dannosissimo, e che haverebbe apportato pessimo servigio al
le cose del R il porre alle mani insieme due nationi grandi , e tra le ai/era
tanta emulatione nel mestiere della guerra .
Nec focios ut olim,ftd hojles-, fjr victos vocabant .
COs come i Principi , come habbiamo detto altrove , eh' hanno sotto di
loro Popoli, che vivono con la libert de' loro privilegi) loro caro, che
faccino qualche sollevatione per haver occasione di combattere con essi , e
con la violenza dell'Armi spogliarli d'ogni loro privilegio ; e per cNOBO
essi Popoli fuggir di dar occasione al Principe di conseguir l'intento suo .
rono molto biasimati gli Aragonesi, che solo per difendere un loro Cittadino,
cosi atrocemente offendessero il R con le scarcerarioni , che fecero dalle
mani dell' Inquisitione della persona d'Antonio Perez, con la quale posero la
Patria loro in tanta confusione , & i Fiamenghi sono infelicemente caduti ne'
medesimi disordini; perci che i vinti , & i superati con l'Armi non pi com
pagni, & amici, ma sono chiamati sudditi,& vassalli; Ond', che Principi in
feriori, come sono i Duchi d'Italia, deve esser cara la pace , & amicitia con il
R di Spagna , & ogir" altro Principe grande, come che pu nuocer loro , ma
per deve esser amicitia piena di molta gelosia , poich venendo agli Spa
gnoli occasione di soggiogarli, non pi amici , stipendtarij , & feudatari; r ma
soggetti , e vassalli sarebbono chiamati ; Ond' che con tanta diligenza tutti
devono attendere alla grandezza di Francia , solo fine , che li Spagnoli arri
vano questi disegni , ne si trovi alcuno tanto scemo d'ingegno , che stdia \
credere di non dover esser chiamato con vii nome di servo da colui, dil quaie
iuanzi, che egli suste vinto, era chiamato amico ,
lite

sopra il primo Libro fte/s Hijloria di Cornelio Tacito .

in

Nec deertt pars Ga/liarum, (ju<e Rhenum accolt-, eafdem partes fecuta, ac tum
acerrima inftigatrix adverfus Galbianos .
LE guerre tr Principi , e tra le nationi si devono solo fomentar contro
quel Principe, e contro quella Natione , della quale altri ha giusta ragione
di temere,edevesi fare con tale auvertenza , che per fuggire un mal lontano,
& incerto, altri non incorra in un presente, e certo , e sopra tutto con tal sicu
rezza , eh' altri non rimanga preda colui , contro il quale e fomentata la
guerra .
L'Adolo ajuto il R di Persia, e f rovinato da Selim. I Principi di Caramania ajutorono i Soldani del Cairo , & anco i Francesi rovinorono per haver voluto dare ajuto ai ribelli di Fiandra, e si fono ridotti ih cosi gran trava
gli, cagionatili da i Principi di quella Lega, la quale form loro contro la po
tenza del R di Spagna . I Gran Duchi di Toscana, entrati i medesimi Spa
gnoli in grave sospetto d'haver favorito i loro ribelli di Fiandra , si sono con
citati contro un potente nemico, dal quale al presente ricevono molta gelo
sia . Ma la Germania potentissima , e la Regina d'Inghilterra ancor essa po
tente per l'importante sua Isola hanno potuto, e con maggior siuirezza trava
gliare i R di Spagna nelle revolutioni di Fiandra , le quale , come h detto
altre volte, sono state suscitate, e fomentate da Principi grandi per dar occa
sione alla potenza de' Spagnoli di spender l'oro del Per,e dell' Indie pi tosto
in defende, che in cercar d'occupar gli Stati altrui . Ma questo , che racconta
qui Tacito, mi par , che pi tosto sia errore grave , che prudente soministratione d'ajuto, e consiglio contro un publico nemico , poich mitigavano le Le
gioni Romane contro i Francesi, dovendo le Nationi vnirsi contro quella po
tenza, della quale temevano . Ma c vero, che l'odio , che quelle Provincie
vicine al Reno , portavano agli altri Francesi, consigliavano, come ho detto
di sopra Alessandro V I. Sommo Pontefice, poi Lodovico il Moro chiamar i
Turchi contro i Francesi, il R Francesco chiamarli contro gii Spagnoli .
LTmperator Ferdinando ad irritarli contro i Venetiani, e prima i Fioren
tini contro i R di Napoli all'hora che occuparono l'importante Ciu d'O
tranto .
Hoc enim nomen fastidito Vindice indiderant .
VErrssima altre tanto quella propositione tanto volgare Divde , & Ini.
fera, ; non possibile senza quest' ingrediente frenar una sollevatione
contro un Principe,contro una Republica . Hanno sempre pigliato le ribel
lioni , e Guerre Civili nome dai capi della sollevatione, e delle fattioni . Le
parti di Siila, e Mario in Roma; i Ghisardi , e Navaristi i Francia , Bianchi e
Neri , Buon del Monte , & Vberti, Guelfi, e Gibellini nella RepubUca di Firenza . Pi facilmente nascono queste sollevationi ne i siati grandrd'vn Prinf 3
ripe,

2ii
0(fewattorti di Trajani Boccalini
cipe , all' hora, di' egli domina diverse nationi, prenden d il nome della Natione ; ma i sollevati , & cmpij Politici moderni hvendo considerato , che glj
odij delle parti non sono cosi arrabbiati , come vorrebbono, & i loro seguaci
non s'offendono con quella crudelt , di' essi desiderano , perche quando la
divisione solo de' nomi de Capi non ha gran fermezza , e non perseveranp
in elsa come si vede qui.chc si mutano , e si muteranno molti Bianchi , e molti
Guelfi , in Neri,e Gibellini , hanno non per altra cagione escogitato la divisio
ne di Religione , non per altra cagione , che per porre tra gli huomini mag
gior odio , maggior divisione, animo pi sermo, pi ostinato nella soa parte, e
pi crudele in ammazzare huomini , in rubbar le Case, & desolar le Citt della
contraria fattione . Cerco Fiamenghi, Francesi , Germani , per qual cau
sa tra voi slata seminata l'heresiaJa diversit della Religione dalla Cattolica,nella quale i vostri maggiori con tanta lor lode sono vi(suti;solo sine, che
stano odiati i Popoli , i sudditi della Casa d'Austria , da que de Duchi di Sasso
nia, Conte Palatino, Marchese di Brandeburgo.eda quei delle Citt Franche,
& in Francia da seguaci del R di Navarra,i sudditi del Re e da quei , che se
guitano il partito de Ghisardi . Et in Fiandria i sudditi del R di Spagn*
queste sono le prudenze moderne , e modi di dividere i Popoli non conolca
dagli antichi, ne posti in uso, perche non hebbero tant' empiet, che de&loto
l'animo di mescolar l'interessi di Dio con g' interessi di Stato.
G' Imperatori Greci , che si disunirono dalla Chiesa Cattolica per non
esser sottoposti alle censure de' Sommi Pontefici ; politica ch' ha cagionatala
grandezza di quella Natione.chc hora vediamo molto pi infelice degYieft
Hebrei . Adunque dove prima era diviso il Chriftianefrno in Guelfi , & Gibehini, cio Imperiali, e Francesi, e quelli seguivano le parti del Sommo Pon
tefice, hora si sono convertiti inHeretici,e Cattolici.
Jgitur Sequant's , t^duijque,ac deindeprout opulentia C'wiXahw erat,
infensi^ expugnationes urbium, populationes agrorttm-, raptui
*
penatum hauferunt animo .
QVeste sono le virtuose attieni , egli honorati desideri) degli tanto pregi**
ti soldati;la Guerra Civile di Fiandra me pare , che si possa con molta
ragione rassomigliare all' incendio del Monte-Etna, il quale sempre arde, mer
ce, che la naturagli somministra sempre da se stessa materia, che nutrisce quel
fuoco eterno .
Le Nationi povere presto si vincono , e con molta facilit . I Paesi fono la
calami ta, che tira contro se il ferro de soldati. Fra.Spagnoli , e Francesi , e
tra Spagnoli , e Fiamenghi in quest'ultime revolutioni non e stata guerra per
odio naturale , che sia tra quelle Nationi , ne essi Spagnoli hanno guerreggia
contro gli heretici, e ribelli , ma contro le ricchezze, contro le mercanotii
quelle nationi ricche .
J Sui*-

spra il primo Lilro del? Hijtorid di Cornelio Tacit.


12
I Suizzeri fono stati lasciati vivere in pace , la loro povert , la sterilit de
loro paesi non ha invitato alcuno , anzi spaventato le militie, & fu poco loda
to il Duca Carlo di Borgogna, che movesse guerra quella' mendica,e povera
Catione, e se la Fiandra fiifle stata cos sterile, come il Paese de Suizzeri, le mi
litie non v'haverebbero dimorato cosi lungo tempo , e la natione Spagnola
non v'haverebbe fatto disegni sopra . Et da auvertirc , che mai si deve chia
mare i e comportare , che venghino ne stati proprij soldati in molta quantit,
che siano usciti da regioni pavere ; perci che vi fanno sopra disegni , e vien
toro voglia di rimanervi, e farsela Patria . Cosi i Turchi poco prudentemente
chiamati dagl' Imperatori Greci all' hora che veddero la bellezza dell' Euro
pa^ la fertilit de' Campi,rabbondanza d'ogni bene,e le ricchezze,che si tro
vavano nella Citt, fecero resolutione di rimanervi ritornarvi, come fecero
con la rovina di queir Imperio .
Secundum avaritiam , & alrogantiam precpua validiornm vitia .
INsopportabil cosa il dominio di natione straniera anco per questo , eh*
ogni ministro fantaccio vuol diventare il pi nobile di quello stato ; si rende
di meraviglia in Napoli il vedere quanto vi pretenda ogni vii Spagnolo , che
giungendovi in cozze in giuppone, e per lo pi con le scarpe di corda, gli vien
portato rispetto grande da Napolitani, essendo questi ancorch Nobili facol
tosi stimati vasalli , e quelli ancorch vili nudi,e mendici , sono ripucati Princi- ,
pi,e padroni; perci che la Nadone, che domina in tutte le cose, vuol essercitar maggioranza sopra quella, eh' dominata . In Roma se bene vi comanda
con maggior modestia di quello,che si faccia in Napoli , nondimeno gli huomini della Patria del Sommo Pontefice , si veggono esercitare una certa auttorit , & una preminenza odiosissima . I Fiamenghi ammaestrati dalla cala
mit de Milanesi , e Napolitani , e molto pi da quelle , che sopportano i Sici
liani , non vollero in modo alcuno acconsentire , che il R loro lasciasse i Spa
gnoli nella Fiandra . Adunque s'odia da Popoli la Natione del Principe forastiero , come insolente , e molto dila militia rapace . Si vede anco,che l'avaritia , e l'arroganza propria di quelli , che pretendono sopra i Popoli certa
maggioranza in tanto , che sono ai Popoli molto esosi i nobili della Rcpublica come quelli, che pretendono d'esser padroni, e vogliono trattare un Popo
lo minuto , e la Cittadinanza come servo ; cosa tanto esosa , che ha cagionato
la rovina d molte grandissime Republiche ; E la Republica preclarissima di
Venetia non ha maggior negotio , che tenera freno la giovent nobile , V
finche viva cn li suoiCittadniin quella modestia, che si conviene .

Contumacia-

114-

Ojservatiam di TrajaH Boccalini

"

Contumacia Gallorum irritati .


QVelli Principi, che con la sorza della loro natione sono forzati assicurarsi
della fede , & obbedienza delle nationi straniere devono essere severiflini contro quelli , li quali g' offendono ; Ond' eh' in Napoli , e nelli Stati del
R di Spagna, in Italia , e Fiandra stimato delitto di Lesa Maest offender un
soldato Spagnolo ; quali per interesse proprio forzato, & obligato far che
siano tenuti in estrema veneratione ; per le quali cagioni devono i Popoli sog
getti alle nationi forastiere fuggire con ogni sorte di prudenza l'irritarsi contro quella Natione , che domina, & ha l'Armi, e tutte le forze dello Stato in
mano .
La Citt d'Anversa imprudentemente, e con molta infelicit dichiar ribelli i Spagnoli, da quali f poco doppo miseramente saccheggiata , e quei , che
offescro i soldati Romani , come fece Mitridate, fi sono irritati contro gran
demente rovine . ,
Qui remiffamsibi a Galba quartant tributorumfartent , rjr publice do/ulff
in ignominiant exercitu*, jaclabant .
BRutti(Tmo termine di procedere indegno d'huomo nobile,& affatto pue
rile ; E mi soviene, ch'essendo nati tra Monsignore de' Rustici, Prelato Mo
bilissimo Romano, & il Cardinale Alessandrino alcuni disgusti , esso Cardinale
fece alcuni maliofficij con Papa Sisto V. affine, ch'esso non fusse promosso al
Cardinalato . Ma dall' altro lato essendosi esso Monsignore de' Rustici gran
demente ajutato con il mezo d'alcuni Cardinali potenti nella Corte di^oma , sperando sicurauiente d'esser promosso al Cardinalato fu cosi impruden
temente, & in presenza d'alcuni Prelati, egli si vant, che al dispetto af/ Car
dinale Alessandrino sarebbe stato Cardinale ; Parole , che niente al Papa , lo
disgustorono tanto, che solo per esse stimo quel Prelato indegno della porpo
ra . Ma da queste parole prudcntissimo auvertimento possono cavare i Prin
cipi, prima di mantenere sempre gliOffitiali,e Ministri loro in estrema reputatione, e credito appresso i Popoli,che governano ne far attione alcuna, che
levi ad essi offitiali il credito, e la reputatione , & accresca superbia , e disprez
zo de i Popoli contro d'essi . Non lasci cosa intentata il Principe di Salerno
con l'ajuto di molta Nobilt Napolitana affine , che Don Pietro di Toledo
Vice R di Napoli fusse rimosso da quel carico & ancorch pretendesse , che
Don Pietro havesse insidiato alla vita di lui, nondimeno il suo Signore non
volle mai acconsentire di rimovere un Offitiale ad instanza de' Popoli , e d'un
Aaron grande , eh' haverebbe per questa remotione preso contro i suoi Mi
nistri soverchio ardire . Il R Filippo ancorch da tutta la Nobilt di fian
dra fusse pregato rimovere da quelle Provincie il Cardinal Granvefa, si
mostr sempre difficilissimo conceder tal cosa come di pessimo essempio0
Se beat

fiprd il primo Lihro elt Annali i Cornelio Tacito :


nj
Se bene poi poco felicemente lo rimosse doppo qualche tempo . Deve di pi
auvertirsi, che i Principi saggi non sogliono mai conceder cosa ad alcuno, che
gli sii stata da suoi Ministri negata affine che non habbiamo questi occasione
3'vsar con li Ministri loro questo mal termine di disprezzo, vantandosi d'havere in onta loro ottenuta dal Principe la gratia , anzi per mantenere il loro
Ministro in quella reputatione, la quale necessaria ad uno, che governa, an
che all'hora che sono resoluti di far la gratia, vogliono , che sia fatta dall'
istesso loro offitiale. almeno loro intercessione .
Eccep callide vulgatum, temere creditum , decumari Legiones , jr
promptijstmum quemque Centurtonum dimittu vndique atroces
nuntiis)finijlra ex Vrbefama .
NOn possibile credere quanto sia necessario in quest' occasioni di far sol
levare un Popolo sparger bugie, cose false, ancorch incredibili, e quan
to buon essetto pu la leggerezza de' Popoli atti credere ogni sproportionata, & incredibil cofa> ardisco di dire, che la sollevationc di Fandra,tnacchina tanto grande, e nella quale si sono spesi tanti tesori, e s' sparso tanto san
gue, stata da Principi d'Oranges , & da altri Capi di quella ribellione, tutta
fondata in vanissime , e leggierissime bugie , che parrebbe impossibile quei,
che non conoscessero la facilit del volgo in credere tutte le cose . Publicavano i Capi de' Ribelli di Fiandra per far sollevare il Popolo contro il Princi
pe loro , che non solo il R voleva spogliar quelle Provincie di tutti gli suoi
amplissimi privilegi) , & introdursi la rigorosissima Inquisitione di Spagna ; ma
che voleva trasportar i Popoli di Fiandra in altri paesi, & empir la Fiandra di
Colonie Spagnole, facendoli Patroni delle facolt d'essi Fiamenghi ; Et il Du
ca di Ghisa fece publicare in Parigi pochi giorni inanzi le Baricate,che il R
faceva venire in Parigi molti forastieri , per tagliare pezzi molti Parigini,
cos con molta astutia e sagacit.e consiglio , si (parse voce tra queste Legioni.che dovevano esser decimate,& i Centurioni privati de' carichi, tutti segni,
che precedono una ribellione , e danno cognitione di lei al Principe , come il
lampo precede la saetta , e ne da cognitione agli huomini . Il rimedio di
questo male che il Principe subito con suoi pnblici editti deve dichiarare la
sua mente Popoli , acci svanischino gli artifitij de' suoi ribelli , & i Popoli
fiino fatti capaci della verit , e non havendo occasione di temer di lui , gli .
mantenghino quella fede, che si deve , perche ogni minima tardanza perni
ciosa, & il credere, che le bugie ancorch incredibili non siino per cattivissimi
effetti nel!' animo de' Popoli pessimo errore .

Ff

Infinf*

OjsefVdtUm S Trajana Boccalini


Infensa Lugdunenfis Colonia , r pertinaci fro Nerone fide^j
fecunda rumoritu .
NOn possibile dir l'otio,-che si genera tra quelle Provincie, che si ribella
no , e quelle , che si mantengono fedeli ai loro R; tra quelle Provincie
per, che obbediscono ad un medesimo Principe; poich la fedelt di questi,
che non vogliono correre la medema fortuna , e danno occasione al Principe
di soggiogar quelli, accende odio immortalisfimo, mentre non si pu tolerare
da i ribelli di correr pericolo d'ester puniti e quelli premiati, e tenuti in mag
gior conto appresto i Principi , aggiunta quest' ingiuria d'ester chiamati ri
belli . Odiosissimi sono stati i Valloni ai Fiamenghi , come quelli, che Tendo
stati sempre fedeli al Principe loro , sono stati potentissima cagione , ch'egli
Spagnoli non solo non habbino perduta , ma habbino recuparata gran pare
della Fiandra . E grandissime contese , come dice qui Tacito nascono in oc
casioni simiglianti .
Sed plurima adfingndum , credendumque materies in ipfis Ca,stris:m,
metu, & vbi viressuas rejj>exerant,fecuritai<s .
ECco le cagioni delle sollevationi, l'odio, che si porta al Prinje, timo
re, che s'ha della crudelt di lui, e suoi Ministri , e sopra tutto il conoscete
di poter cominciar tanto negotio con speranza ferma di poterlo finire felice
mente senza correr pericolo di provar quei castighi, de quali si rendono degni
quei, che si ribellano al Principe loro; furono perci tenuti pazzi qaei d"Vtbino , che pochi anni sono senza fondamento alcuno di forze proprie , eoi
Principi confinanti , che somministrassero loro ajuti , si ribellorono al Duca
Guido Baldo loro Principe naturale.
Grandissima consideratione f bisogno chi da l'animo di fu tanta resolutione di ribellarsi dal suo Principe ; questi , de quali qui parla Tacito , si mos
sero conoscendo le proprie forze , come il Popolo Francese adhen alla ribellione del Duca di Ghisa , sperando, e fondando le sue speranze nel valore di
tanto Principe , nel seguito, eh' haveva di tanta Nobilt di quel Regno , che
havevano in poter loro l'Armi tutte in mano , & il governo d tutte le pi im
portanti Provincie di Francia ; e quello, che pi di qualsivoglia altro diede 1
ro animo di commetter cosi gran mancamento , fu il vedere , che desideci
loro adheriva il R di Spagna , la grandissima potenza del quale gli assicuri
del castigo , che potevano temere dal R qual hora fsleto stati da lui foggio;
gati; 11 primo se me, ove si generino , e procreino le ribellioni l'odio, che
porta al Principe, cagionato dal pessimo govern,da i vitij di luijoven"^
essere odiato solo per la diversit della Natione, di religione . L'odfr^ eh'
altri teme d'esser offeso da quei vitij, che nel Principe s'aborriscono, 4^ ">
che il Popolo sia facile in offendile un Principe odiato, doppo rdfesa vvine a
more

sopra ilprimo Libro dell' Historia di Cornelio Tacito .


y^xj
timore da esser castigato per essa, onde conginto l'odio con ' timore , si dis
pone l'animo altrui alla ribellione ; fatta questa congiuntone , s'altri conosce
d'haver forza di poter contrastare contro la potenza del Principe , si f poi la
piena deliberatione , e si compisce la ribellione con la libera dimostratione
dell' animo ribello .
La Natione Fiamengha odio il suo R , come divenuto, di diversa natione
alla Fiamenga , & oltre ci odio la severit di lui interpretata per crudelt
in Fiandra dai Popoli auvezzi a vivere con molta libert. Da questa radice
nacquero l'offese dell' ingiurie verso il Cardinale Granvela , e per la supplica
data Madama la Duchessa di Parma ; da questi nacque il timore d'essere pu-~
. nito , e poi considerando tutte le loro fortezze tutte le Citt,che havevano
ben munite,e fortr, che gli Spagnoli si trovavano lontani, e eh' essi si trovava
no in mezo la Germania, la Francia, & l'Inghilterra grandissimi, e potentissimi
Principi , e nemici naturali de Spagnoli , de quali gli era cara la depressione;
conosciute in oltre le proprie ricchezze per cagion de' traffichi per sostentar
la guerra non dubitaron di spiegar le bandiere de' ribelli contro un lor Prin
cipe tanto potente ; Documento chiaro , che i Principi mai devono lasciar in
mano Popoli gl'instromenti , e le forze, che l'incitano nelle male sodisfationi , e li movono alle ribellioni . I Popoli devono esser frenati dalli presidij,
dalle Cittadelle , e le militie non devono esser in tanto numero , che posino
lungamente far resistenza al Principe . Cosi vive sicuro d'vn Regno gran
dissimo di Napoli il R di Spagna , nel quale ha poco pi di 4. mila Spagnoli,
che occupano le fortezze , con le quali i Popoli non possono moversi , & essi
vivono per lo picciol numero loro fedeli, e per esser disuniti in pi luoghi del
Regno , si che non si riconoscono le forze loro .
Sub ipsas fuperiorU anni Kalen. Decemb. Atiltu Vitellius Jnferiorem Germaniant ingrejfu* , hiberna legionum cum cura adierat; redditi plerifque^j
ordines , remijja. ignominia , allevata nota : plura
ambitione , quadam indie10 .
TVtte cose, che sotto l'Imperio di Tiberio sarebbono state punite con pena
capitale perci che non colui,ch' nato di Padre Principe tanto padro
ne del cuore de suoi vassalli , quanto colui , dal quale essi ricevono e honore , e
utile; Ond' chi buoni, e sagaci Principi non permettono mai, che le gratie,
e le condonationi delle pene , e delle sentenze date da suoi Ministri spettino , e
siano usurpate da altri. Papa Clemente Vili, mio benefattore & il quale
io! non posso ricordare senza cumulo di molte lodi , non volle in modo alcu
no permettere , che la Religione de mendicanti, ed' altri Ordini riavessero il
Protettore il Cardinale , come hanno voluto altri Sommi Pontefici , e certo
con molta ragione ; poich gli huomini sono troppo proclivi in voler smacca
te altri , e mostrar loro stessi con revocar l'anioni altrui sangge , e prudenti .
Ff a
Cos

n8
Ojservatoni di Trajano Boccalini
Cosi come Vitellio fece cos poco honore Fonteio Capitone de rivocare
l'anioni A lui, cosi il protettore, il quale ama sempre d'essercitare la sua auttorit, e mostrarla ad ogn'uno superiore quella del generale; cosa,che cagio
no quei grandissimi disordini , quali havendo quel prudentissimo Pontefice
voluto rimediare con tante riforme , trov , ch'il medesimo mancamente ca
verebbe pi tosto alterata la piaga infistolita , che l'havesse medicata ; vera
cosa dilse Tacito . Non aliter ratio Imperi) constat qnaittfi uni reddatur ; fa biso
gno , che cosi come il premio del Cielo doppo questa vita , e la pena dell' In
ferno vien data da un solo Iddio; cosi in questo mondo da un solo Principe ne
venga noi distribuite le pene , e i premij .
In qui busfordcm & avaritiam Tontei Capitomi-, adimendis afignandifque militi* ordtnibui, integre mutaverat .
MOdo di procedere da smaccare , e levare la reputatione ad un Offinalf.
Cosi ancora quando i Principi senza certa circospitione , e destra ahniera revocano l'attioni de' loro predecessori , gli diminuiscono grandervj:?
la fama . Leone X I . creato doppo Clemente V 1 1 1 ; lev molti ors oc"
primi giorni del suo Pontificato infatuiti da quel Sommo Pontefice conmdlta prudenza,assolse molti condannati restitu, i beni molti, qual/Vnno ad
confiscati , & altr' innovationi con poca cura per quello , che fi vie ixcgiudicare alla fame , e reputatione di quel grandissimo Papa lettciifi'mo,t
prudentiflmo sopra tutti i Principi della sua et. Si desidera da gli huoraini
buoni dunque , maggior prudenza , che si corregga s'alcuna cosa e stata fatta
con buona ma con tal auvertenza, che non si pregiudichi alla fama, & alla re
putatione del Principe passato , e che si conosca zelo d'emendare i falli , non
rancori d'animo di voler denigrar la fama altrui , e come fece Aulo Vitellio i
voler con il biasimo altrui acquistar gloria afe stesto .
Ita comitatem, bonitatemejue faventes vocabant , quodfine modoy
fine iudicio, donaret sua 5 largireturcjue aliena, .
POiche Pimperfettione,che si trova in tutti glihuomini naturale,fa che altri
non s tener quella strada di mezo ; si che nel conversare , nel trattare altri
non sia troppo nell' auttorit della grandezza , o non si domestichi troppo con
gl'inferiori , fa bisogno d'haver auvertenza di regolarsi secondo la qualitdelle genti, con le quali si tratta; Perci che con i Francesi si deve usar domeftamente , e con la Natsoni simili di genio ad essi ; Con li Spagnoli bene 2C
in superbia , gravita molto grata quella Natione , in tanto che odioroof
Don Gio: d'Austria certa humanit,che quel Signore have va imparata isAalia . Ma con soldati sempre bene peccar pi tosto in troppo aemcScxA
con essi , che star sul grave ; perci che facendo bisogno indurre il sfidato
pou temer la.Morte , per iadurlo tanca soiutione, e ne-ceflario ufo coueG
.. j
t l
ta

sopra il primo Libro dels Historia di Cornelio Tacito.


129
loro segni d'estraordinaria affettione con i quali s'allacciano gli animi loro , e
s'induchino perder la vita propria per conservar le facolt altrui ; & siasi
ogn'uno verso i soldati prodigo quanto si vuole,che sempre sar interpretata
virtuosa liberalit , la dove verso i buffoni , e le persone indegne ogni minima
iiberalita pu dirsi prodigalit, e quella.ches'vsa verso huomini materiali, an
corch sia effusione grandissima, acquista nome di virtuosissima liberalit.
. Simul aviditate imperadi , issa vitiapr viriutibtu interprctabantur .
E Tanto pregiata , e stimata cosa il regnare, che f honorati tutto quei mezi
per dishonestistmi, che siano, che sono necessari), e che s'essercitano per
regnare ; la sedinone di concitare i Popoli contro il suo Principe , l'infedelt,
l'ambitione sfrenata, la crudelt, la rapacit, tutti vitij in un privato acquista
no nome di generosi , e gloriosi spiriti di regnare , e di felicissimi acquisti di
stati; In tanto che i tradimenti l'infedelt, gli assassinamenti l battevano con il
nome di strattagemmi militari . Cesare il Dittatore , & Augusto famosissimi
Principi fino all' et Mostra , & dal nome de' quali si gloriano i nostri Principi
supremi esser denominati , sono , e saranno mentre il Mondo durer celeberri
mi, e viveranno con honorata memoria; ancorch Cesare commettesse quella
grandissima sceleratezza Regina di tutte l'infedelt , di tutti i delitti di tutte
le crudelt di rivoltar contro la Patria l'Armi di lei , e di privarla della sua li
bert, egli si mostrarse nemico , cagionando in essa tanto spargimento di san
gue . Vn privato per uno ancor che picciol furto si rende degno di Morte , 8c
infama se stesso,& i surti grandi.come fu quello di Cesare,e sono quei de' Prin
cipi all' hora ch'occupano con la violenza uno stato sono chiamati gloriosi
acquisti , & honorati desideri) di regnare ; I privati commettono il furto solo
nelle facolt raccolte, il ladro privato incrudelisce nella Vita di colui, al quale
toglie le sostanze , Ma i Principi con la Morte , con la prigionia d'infiniti huominijcon la desolatione delle Provincie, degl' incendi) delle Citt,con la spoliatione de Sacrosanti Tempij toglie altrui gli slati , e tutte queste cose sono sti
mate anioni generose , chonorate , merc, che tutto quello,clie si f per re
gnare interpretata virt . E ben vero , che queste federatele , queste cru
delt, quest' empiet, ch'habbiamo detto, non acquistano nomehonorato,se
non doppo la vittoria; Perci che se Augusto fusse stato veciso doppo eiscquita la proscrittone crudelissima, qual pi honorata vendetta haverebbe potuta
desiderarsi dagli huomini , e sorsi da Romani ? qual altro huomo pi infime,
3ual pi vergognosa memoria di quello d'Augusto , che non dubito di conceere alla crudelt di Marc'Antonio Tullio Cicerone , al quale egli haveva
tanti oblighi,e che per premiare il suo esscrcito,& i suoi seguaci,scrilse proscrit
ti tanti Cittadini honorati , sono per levare loro con la vita le facolt, c con
segnarle a Ministri delle sue sceleratezze ? E Cesare s'havesse perduta la vita
nella rotta di Farsaglia,e la Republica fusse ritorta neh" antica sua libert,qual
Cittadino di Republica > qu$l huomo mai haverebbe lasciata doppo se pi
Ff 3
infelice

x jo
Ojservatiom Ai Trajattc Boccali/ti
infelice memoria perle cose fatte da lui, che habbiamo raccontato di sopra? e
pure perche gP ingiusti & ambitiofi pensieri dell' uno, e dell' altro hebbero fe
lice fine, poich Cesare acquist l'assoluta Signoria, e Tirannide dell' Imperio
Romano , & Augusto seppe di modo mantenerla , che come se suste l'Imperio
Romano stato la facolt d'vn Cittadino privato pot lasciarlo hereditario
anco ad uno , che non era del suo sangue , come fu Tiberio . Tutte quelle
sceleratezze, infidelt, crudelt, che uforono per arrivare al regnare, furono
interpretate virt , spiriti grandi , desideri) honorati, acquisti gloriosi . Per lo
contrario Catilina in Roma , che non pot arrivare al felice fine di Cesare
lasci doppo se federata memoria , ancorch tentasse il medesimo , &havessc
riavuto il medemo pensiero di Cesare ; Cosi anco infelice memoria lasci di se
il Tiepolo, Scaltri che vollero occupare la libert di Venetia loro Patria, che
generosa l'haverebbono lasciatale riavessero potuto divenir padroni di tutti
gli Stati , eh' hora possiede , quella Serenissima Republica ; perci che non pi
traditori della Patria loro, ma sarebbono chiamati Principi d'vno stato grande,e sarebbono stimati honotati,c tenuti in esquisitissimo conto appressoc^z/
Principe .
Carlo , e Martello ardirono la medesima impresa, quello ne fu stimaeiSso
tenuto, perci che hebbe felice fine; questo ha lasciato doppo se dolo/turnemoria nella Francia, e quello, che f giudicato virt d'animo Realr^gcinie
in Carlo f stimata infedelt , ingratitudine , e tropp' ambitione ne\uci&
Ghisa . Concludo, chi aspira ad un Regno, segli lo conseguiste , tutti i meii
usati,per Vergognosi,eh e siano,divengono honorati, se non s'ottiene l'intento,
ancorch si sia proceduto honoratamente , e con mezi virtuosi, la perdita, c
l'infelice riuscita gli fa svergognatissimi , e dishonoratissimi .
Sedprofusa, cupidine, & insigni temeritate Legati Legionum, A.Ccci*,
& Fabius Falem .
QVando uno stato cade in queste calamit, che manca il suo Principe seni*
heredi, e si vede succeder in esso persona privata di poca autx&ir, e se
guito , s' osservato i Capitani degli esserciti, Governatori delle 'Provincie,
delle Citt , e delle Piazzeforti essersi empiti d'ambitione di voler signoreg
giare, e dominar essi nel carico, che hanno, almeno vender caro il seguito, e
la concessione del genio, eh' hanno al Principe nuovo , con il quale si conosco
no non hayer quel luogo di gratia , che con la loro ambitione , & avaritia si
sono imaginati, adheriscono ad altri partiti, da quali sperino haver maggior
conditione, & in somma si veggono far brutta mercantia.
innumerabili essempij oltre questo di Tacito potrei addurre per prora/quello, eh' io h detto ; poich nell' vltime revolutioni di Francia , il DvaA
Mercurio, quello d'Epernon, d'Ornala, e Gioiosa, pensorono farsi Signori
le Provincie , eh' havevano in governo, e pi tosto , che restituirle alla Corona
di Francia fecero pensiero di venderle al R di Spagna , e possederle (otto \*
maggio-.

\
sopra il prima Libre deh* Rifior* d Cornelio Tcito .
251
maggioranza di lui , che fino Mons di Belign pens di farsi Tiranno di
Carnbray . Ne si poteva presentare Cecinna, e Fabio Va!cnte,& Francesi, ' '
ch'ho nominati, & ad ogn' altro, eh' h carichi grandi in un stato miglior oc
casione d'eisaltar le persone loro , e farsi Signori assoluti delle Provincie eh'
hanno in governo, che quando manca il Principe , & il Regno, vien combat-*
tuto da pi heredi, e molto pi da private persone ; poich s'ottiene da quei,
quali adherisce ogni avahtaggioso partito .
quibwsVdens infenus Galba , tamquam detecam se Virginij cunei'ationem, oppressa Capitoni Consilia ingrate tttjjjset, injligare Vittlittm,
ardorem militum ojlentans .
ALtrove negl'Annali del nostro Auttore habbiamo mostrato quanto du
ro negotio tenga in mano un Principe , ch'habbia acquistato un' stato,
in dar sodisfatione,e mantener sodisfatti quelli, con l'opera de' quali s' otte
nuta la Vittoria . Questi mal sodisfatti sogliono esser crudeli nemici, e molto
dannosi quei Principi , da quali dicono esser stati ingratamente trattati .
Molto fresco l'essempio del Marescial di Birone chiamato per l'immenso suo
valore il Marte della Francia , e perci sopra tutti i Capitani di quel Regno
carissimo al suo R ; perci che i ;malsodisratti cosi fanno trovar la strada , e
cosi fono buoni instromenti di ritorre altrui lo stato , come fono stati in dar
glielo 5 ne mancano occasioni ad essi essendo da mali sodisfatti, e da quei , eh'
hanno perduta la guerra con il Principe, eh' ha acquistato il Regno, ricercati,
sollecitati alla ribellione, e se questi instigatori mancano , essi medesimi per
vendicarsi contro il Principe dell' ingratitudine fatta loro, sollecitano altri .
Il Duca di Savoia havendo conosciuto quando and in Francia , l'animo
mal disposto del Marescial di Birone, lo sollecit quella ribellione, nella qua
le egli perd la vita. Et i Principi d'Italia all'hora che viddero cadere per la
prigionia del R di Francia il Ducato di Milano sotto le forze di Carlo Impe
ratore ; conoscendo , che il Marchese di Pescara era malissimo sodisfatto , e si
chiamaya-grandemente offeso , che tutta la gloria , & vtile della giornata di
Pavia, nella quale giuditio di tutti gli huomini , egli con la sua prudenza , e
valore haveVa operato , la prima parte si dava , & attribuiva Carlo della
Noce, lo sollecitarono ribellarsi all'Imperatore , (promettendogli il Regno
di Napoli. E molti malsodisfatti per le ingratitudini de i loro R , hanno
chiamati altri R forestieri per vendicarsi per l'ingratitudine del R presente ;
Cercando ottener gratitudine da un,R nuovo .
Confesso , che molti Principi hanno fatto naufragio in questo scoglio per
una certa naturale, e fatale, negligenza degli huomini, che credono, ottenuto,
eh' hanno l'intento suo , esser sicuri con l'haver vinto l'inimico del Regno acquistato,e mancando loro il bisogno , tengono poco conto de' meriti altrui ;
Errore molto grave, e che ha cagionato la rovina de' Principi grandi .
Deve dunque jl Principe per /uggir questi scogli , far giuditio , eh' ogn'
v
huomo

iji
Ojservationi di Traj/t Boccalini
huomo ha I suoi fini, i suoi disegni, & i suoi interessi, e si come il Principe ama
d'occupare il Regno, contro il quale s' armato; cosi tutti quei, che lo seguo
no , havendo i suoi fini in quella guerra , & loro disegni; cosi come piace ai
Principe ottener il Regno vltimo suo fine in quella guerra, cosi deve credete,
che nella Vittoria quei, che lo seguono, amano ottener l'intento loro,& i loro
disegni ; Ne mai il Principe deve stifoar compita 1$ Vittoria , sicuro il possesso
del Regno fintanto , che tutti quei , che l'hanno seguitato , la maggior parte
d'essi, e particolarmente gli huomini principali non hanno conseguito l'inten
to loro , sicuri , che per ottenerlo, moveranno altreguerre,& altre seditioni.
Cesare il Dittatore per sodisfece gli esserciti , che gli havevano dato la Tiran
nide della sua Patria in mat'^& Augusto per la.medesima cagione fece la
projeritione affinch fussero rimunerati de i beni de' proscritti quei, che have
vano seguitato la sua fortuna.
" ytil(
Ipsum celebri ubique fama .
ECcola prima qualit , che deve havere,uno che aspira ad uno stato; perai
che non basta il prvedersi di forze per scacciare il Principe , ma soae
eh' egli sia.f bisogno considerare/e in lui si trovano tali qualit, dnei.^oti,
e sopratutto la Nobilt siano per esser pronti ad obedirlo volontien, Suiceverlo per loro Signore . Neil' Imperio Romano , & anche nel Greco commdorono vilissimi huomini , e solo bastava, che fussero di qualche grado nel mestier dell' Armi . Ma mentre Valente parlava Vitellio,non era l'Imperio Ro
mano caduto in tanto abuso, nel quale precipito con la lunghezza del tempo .
Adunque quei , che vogliono occupar stati ove sia molta Nobilt , fa bisogno,
che siano molto insigni , per nascita di sangue , come furono sempre tutti
quelli , che si sono armati da se da 500. anni in qua per l'acquisto delRcgno
di Napoli,overo , che siano congiunti in parentado con il sangue Reale , che
cosi Franco sforza figlio di vilissimo Padre , ancorch grandimo guerriero
essendo Marito di Bianca figlia di Filippo potea succedete , e f dalla Nobilt
obbedito , nel nobilissimo Ducato di Milano . E molti ImperatorJ&pmani , e
Greci conoscendo la vilt loro , e dubitando per essa perder lo staW/fi sfor
zarono , e procurarono anco con usar violenza d'imparentarsi con il sangue
di quei Imperatori , eh' havevano regnato avanti loro . Etil Duca di Ghisa
fu scoperto , che in quella sua lega aspirava tanto all' acquifto del Regno di
Francia , quando fu veduto , che fece publicare quel libro, nel quale faceva
scovare la sua gran Nobilt, come quella che per dritta linea discendeva da!
ngue nobilissimo di Carlo Magno Imperatore , e R di Francia . E s' ve
duto , che la Republica di Fiorenza, il Regno di Sicilia doppo il Vespro Siriliano chiamorono Principi di sangue Reale , e quando il Popolo Furisametf*
e con poca consiieranone s'ha da se eletto un Principe vile , questo anc*a le
n' pentito , & accortosi dell' indignit del soggetto, e della brutte^ deXY
elettione, da se stesso l'ha veciso, scacciato , permesso , che la iSoiltYo
fctfci,

sopra il primo Libro des Hi/lori* di Cornelio saetto.


ijj
scacci , l'vccida . Cosi Cola di Ricnso , egli altri Tribuni della plebe ?oo;
anni sono Furono di corta vita , come anco il dominio di Michele di Land
Legnaiolo vilissmo in Firenze f di pochi mesi . Ma per ritornar all'Imperio
Romano, del quale ragiona il nostro Tacito, Galba, se l'et non fusse stata tan
to grave in lui , e fusse regnato in lui cosi la virt della liberalit degna d'u
Principe , come era dotato della virt dc^a parsimonia degna d'un privato,
haverebbe quanto alla nobittSregnato felicemente, poich anco era di gndo
tale nel governo delle cose publiche , che avanzava la fama d'btyomo priva
tola Ottne non era possibile , che si mantenesse nell' Imperi , essendo di
niun grido , e di poca fama,e reputatione , ne^ rtnpla Nobilt, e la fama de i
tre Consolati del Principe di Vitellio gli era di^gjoyamento , poich faceva
bisogno.che egli russe celebre ; Vbiquefama-, cio di rama.-, e d'opinione di quel
valore, e fortezza nelle cose'della guerra, che spaventa ogn'uno tentar cose
nuove, e che si rende degna d'esser obbedita, honorata,& ammirata dagli altri
Ministri dell' Imperiose quali cose trovandosi in Vespasiano, si ferm sotto di
lai il Principato, ch'era stato cosi breve, & infelice in Galba, Ottone,e Vitellio,e pot non solo egli goder molti anni l'Imperio , quietamente fin all' ul
tima hora della sua vita, ma gli venne fatto di trasmetterlo hereditario suoi
figlioli .
Nuffa/n in FUdo Hordeonio moram , afsore Britanniam , fecuturtt
Cermanorum auxilia : malefdas Provincia! .
H Abbiamo detto di sopra suffteenza , che quelli,i quali vogliono occupa
re un Imperio , non si devono movere , e ribellare , come fecero Clodio
Macro in Africa , e Fonteio Capitone in Germania , senza prima pratticare , e
cattivarsi quei esserciti , quelle Provincie, e quei Capitani, i quali potevano
disturbar l'Imprese loro . Ecco la principal consideratione, che deve havere
uno , che si ribella al suo Principe, overo , che f disegno d'occupare un stato,
considerar minutamente , come Fabio Valente , quali siano quelli,che siano
scopertame^ copertamente per seguitar, la fortuna,e favorir la ribellione,
c quali n^Suciesti disegni, e questi aiuti fondar la macchina di cosi perico
loso, & importante negotio affine , che gli amici ,& i nemici siano scoperti, e
prima molto'bene conosciuti , e non s'habbino scoprire i nemici nuovi all'
hora,che altri impsrerso nella ribellione, e non in suo potere far altra delibe- [
ratione di ritirarsi da essa , ma solo di vincere , morire Veniamo agli essompij,e proviamo con essi la verit di quanto habbiamo detto . 11 Duca di Ghisa
fi vede dalle sue attioni eh' egli non pose in conto , & in capitale se non gli
amici , coni quali sper facilmente farsi padrone del Regno di Francia ; per
che fond la sua ribellione nel seguito , eh' egli haveva in Francia . Grande
per certo,e maggior di quello , ch'habbia havuto altro Principe Francese in.
quel Regno ( se per la Casa de' Ghisi si deve chiamare pi Francese , che Lorcnese) che non sia stato di sangue reale. Si fond negli aiuti grandi del R
Gg
di

2}4
O/servatioti & TrdjtM Bccalia
di Spagna, in quei de' Duchi di Savoia, e di Lorena, & anco in quei della Sede
Apostolica ; tutti aiuti , tutte forze poco sicure;perci che la maggior parte de
Francesi le seguitavano , come Ministro,e Vendicatore degli odij loro contro
il R.e contro il R di Navarra, & altri Heretici;Cosi anco poco stabile, come
fi conobbe poi dall' effctto,f il fondamento , eh' egli fece nella fede Aposto
lica , la quale per meglio ingannare haveva battezzata la sua ribellione Lega
Santa ; perci che poteva credere, che i Sommi Pontefici per se stessi am
maestrati dai Politici , che si trovavano nelle Corti, haverebbono conosciuti
gli artintij , & haverebbono negato con il tempo , come negorono gli aiuti,
meno stabile era l'aiuto di Spagna , l'intensione del quale il Duca di Ghisa
non seppe considerare , che non era di crear un R Cattolico in Francia , ma
d'accendervi quel fuoco di divisione , che fosse stato sufficiente dividerla;
poich poche prudenti sarebbono stati li Spagnoli cercar di levar il Regno ad
un R otioso vitioso,e quasi inetto, come Henrico, per darlo al Duca di Ghi
generosissimo, e valorisissimo , mentre il R di Spagna era sempre sicuro di*
ver per nemico il R di Francia, ancorch fosse stato il suo figliolo stesso seccod genito . 11 fine del Duca di Savoia era l'acquisto di qualche Provinc/pra i Regni di Francia , doppoil quale egli haverbbe procacciata
ma servinone dagli Spagnoli , come quello, che sapeva,che ancorchiDaa
di Ghisa havesse riconosciuto il Regno da lui,nondimeno haverefefeserorc
cercato di rovinare il Regno di Francia , e le Provincie , occupategji e
mera semplicit il credere, che il Duca di Lorena havesse cercatone imo e\
suo sangue tanto inferior lui con gli aiuti suoi fosse divenuto R di Franca
suo superiore . Con quest' inchiostro , con queste auvertenze , e con queste
considerationi si fanno conti degli aiuti affine di non abbattersi , (come si
si dice ) senza biscotto, e non empirsi in negotio di tanta importanza, e itaoto pericolo di vane speranze . Cosi doveva Vitellio consultare le cose sue
quando era da Valente instigato tanta ribellione, nella quale egli perde la
propria , eia vita d'vn suo carissimo figliolo ; oltre di doveva poi Vitelio
avanti che facesse tanta resolutione considerar quello , che ne lui auveru , ne
seppero considerare Ottone, Clodio Macro,e Fonteio Capitone , quali nemici
haverebbono havuti,e se acquistato l'Imperio s'havevano proprie^ aiuti d'a
mici per mantenerlo tutto affine di fuggire l'infelici Morti , e la presta rovina,
che fecero. Vitellio doveva considerare , che Vespasiano non gli haverb
be mai obbedito, e per non partirmi dalmedesimo essempio del Duca di Ghifa,mokicome poi mostr l'infelice fine dilui,stimorono , che poco prudente
mente si consigliasse all' hora ch'egli non consider i grandi nemici , eh' en410 per scoprirsi quella sua impresa ; perche gli faceva mestiere , ch'egli cof
derasse, che il Regno di Francia l'ostacolo, el contrapeso, e bilancia alla p>
tenza de' Spagnoli , e per che ad ogn' incendio , che si fosse scoperto^
Francia , eh' egli y' havesse acceso , sarebbono concorsi i maggiori portatati
d'Europa con ogni rimedio atto ad estinguerlo , come segui ; perci^ non
solo tutti i Principi d'Italia troppo gelosi della grandetta di.quel Rfgno,n\a vi
COttCOI;

i
!

fipra ilprimo Libro delt s istoria di Cornelio Tacito .


.13 y
concorsero ancorale forze grandissime di tutta la Germania , e del potentissi
mo Regno d'Inghilterra , che se bene non si sono veduti esferriti di Principi
Italiani in Francia nondimeno lo stimolo , e la violenza al R di levar la vita
ad esso Duca non si parti d'altro luogo.
Vrecariumseni Impcr'mm , r brevi tranjturum .
H Abbiamo di sopra raccontato quanti pericoli corrino i Principi alPhora,
che si vedono ridotti aHa vecchiaia senza certo herede ; perci che la
sterilit del sangue di lui atto far nascere pensieri ambinosi in quelli, che fi
trovano haver seguito nel Regno . Ma se Vitellio sperava, che Galba dovesse
presto mancare , per qual cagione non aspett la morte di lui? perche haverebbe havuta facilit maggiore in occupar lo Stato ; poich senza dubbio al
cuno molti hanno stimato molto pi sicura cosa combattere il Principe vec
chio , che (dargli tempo , ch'egli si provedad'herede, e gli dia gT instromenti
del Regno in mano . Cosi fece Selim , che stim molto pi commodo suoi
disegni il non dar tempo Baiazet , che consegnasse l'Imperio Corcut , che
combatterlo con un R nuovo. Cosi Vitelli non havendo saputo anco la
nuova dell' adottione di Pisone,f stimolato ad occupar l'Imperio pi tosto 2
Galba . Gli Spagnoli , i quali dubitando della successione al Regno di Fran
cia del R di Navarra, furono stimati troppo frettolosi, che cos presto contri
un R giovine, come era Henrico ancora atto far figlioli , si movessero, per
non haver contrastar con un R famoso nell'Armi, e di gran valore .
Panderet modofinttm ,

venientifirtunx occorrerei .

Disopra con Pessempio infelicissimo del Duca di Ghisa habbiamo mostra


to con quali auvertenze uno deve fare la resolutione d'occupar lo Stato
ilei suo Principe , > disporsi d'acquistarun Regno; perci che il perder una
buona occasione., che si presenti di'salir tanta grandezza segno di molta
inettia , e poca virt , c per lo contrario il voler togliere tanto frutto , e spic
carlo dall'Arbore immaturo inditio d'animo ambitioso , e precipitosamente
inconsiderato ; Sicuri dunque devono esser i fondamenti d'un estranio , d'un
privato, eh" ardisce cosa tanto grande , e che il tempo superi la difficolta, eie
qualit del negotio, e sopra tutto, che non s'habbino intoppi di legittimo he
rede, altre difficolt insuperabili , come provarono i due-grandissimi ribelli,
11 Duca di Ghisa, & il Principe d'Oranges, che non dubitarono sollevarsi con
tro due R tanto grandi, e potenti, e quei, che si ribellorono contro la Regina
Wam d'Inghilterra ; "ben inditio d'animo vile il non auventurar la vita, e tut
te le facolt , quando altri vede uno armarsi contro un Regno , al qualeegK
deve succedere ; perci che ogni temerit , ogni inconsideratione , & ogni dispetatione % interpretata virt, generosit, e bravura di difendere il suo, e tan
to pi all'hora, quando colutene vuol occupar lo beato c persona privata , e
Gg a
Vilei

\
m

ij
Ojservalioni di Trajano Boccalini
vile ; perci che all'hora non li legittimi heredi , & ogni Principe del sangue,
ma ancora ogni buon Barone , e Signor grande deve armarseli contro, per
non ester forzato sopportare il dominio d'huomo vile .
Merito dubitasse Virgin'mm-, equestri familia, ignoto pattrs .
Irginio Rufino non credo io, che s'arrestaste d'accettar l'Imperio Roma
V no, perche lo spaventaste l'esser dell' ordine di Cavaleria ; poi che questo
rispetto l'haverebbe ritenuto , quando il Senato , e tutto l'ordine Senatorio
riavessero havute forze atte levar l'Imperio dato da i soldati ad huomo d'al
tro ordine pi inferiore del loro ; ma ne tempi, che seguirono, si vede, ch'era
no cosi deboli di forze, & auttorit, che accettorono per Imperatore huomini di natione barbara, e di vilissimo sangue, oltre che il Senato haverebbe pi
tosto amato di ricever per Imperatore Virginio huomo d'ottimi cosiuna,
temperatiiTmo in ogni sua attione , che Vitellio ancorch Senatore , rravitioso immerso nella crapula, nella libidine, & in ogni vitio . Perci checgr
uno doverebbe amare pi tosto il dominio d'un Principe virtuoso di moere nobilt, che nobilissimo, ma vitiosissimo .
Aggiunfi , che non si trov mai huomo , che non si stimaste piaa/f di
quello, ch'egli era , e per questo rispetto ricusi una grandezza , e s'alia taodestia, questa cognitione di se stesso non si trover tra gli huomini.
H ben io veduto in Roma quei Cardinali ambire pi sfrenatamente i
Pontificato, che fono di sangue pi oscuro . Virginio, come h detto altrove
quando f violentato da soldati d'accettar l'Imperio egli costantemente lo
rifiut, antivedendo, ch'egli sarebbe stato uno di quei R , che si rappresenta
no nelle Tragedie, come rurono Galba, Vitellio, e Ottone .
Conosceva Virginio, che l'accettare un Imperio tumultuosamente dato da
soldati era cosa d'evidente pericolo; poich quei, che canonicamenre-zio/j ar
rivano al Principato , sogliono per lo pi estere la favola degli Auomini , e
lasciar doppo se infelice memoria , e doloroso estempio dliuomini pi tosto
imprudenti, & ambinosi, che desiderosi di gloria ; peto egli molto prudente
mente rispondeva soldati , che lo persuadevono ad accettar l'Imperio , che
tanto Principato, com'era l'Imperio Romano, non doveva darsi ad altri, ne
riceversi, che dalla mano stessa del Senato , e Popolo Romano, li quali con li
medesimi modi , & ordini , e con la stessa auttorit , che gi crearono i due
Consoli, per due anni doveano eleggere, hora essendo mancato il sangue regio
de' Claudij,e de' Giuli) , l'Imperator loro in vita, quasi volesse dire ; e voi, i
ogn' altro , che s'elegger il Principe , sarete cagione,che con il vostro efcfc pio ogni essercito_far la sua elettione,& empirete l'Imperio Romano di guer
re Civili .

spra il primo Libro de/s Historia di Cornelio Tacito .

1)7

Imparem fi recepijfet Imperium, tutumfi recufajfet.


E' Propositione veriffima de i Politici, ricordata da noi in quefla nostra fa
tica , che i Principi hanno per legge fondamentale dello stato di non
lasciar vivi quelli , che sono stati scacciati da un Stato , e di spegner tutto il
sangue loro . I Romani ne loro Trionfi , come riabbiamo detto altrove spe
gnevano il sangue reale , e g' Imperatori Greci per vsar minor crudelt li
castravano, rendendoli inhabili alla generatione, tal hora il facevano far Mo
nache tal hora cavava loro gli occhi; di pi s'amplia questa llepublica di non
lasciar vivere ne meno quei , che non solo hanno tentato d'esler Imperatori,
ma anco quelli, che non hanno mostrato desiderio d'occupare l'Imperio, & al
cuni sono passati tanto inanzi con la crudelt,che in modo alcuno non hanno
voluto lasciar vivere ne meno quei , quali stato predetto l'Imperio , che
habbino conosciuto esser desiderati dal Popolo , & in vltim ne meno hanno
voluto veder vivere colui , che si sia pur sognato d'esser Imperatore ; tutte
queste cose, delle quali habbiamo ragionato in altri luoghi, s' voluto replicar
qui affine , che il Lettore venghi in cognitione , che tanto pi non devono
lasciar vivere quei, quali stato da soldati offerto il Principato, come Tibe
rio non lasci vivere Germanico, al quale le legioni d'Vngaria offersero l'Im
perio; perci che i Principi si stimano mal sicuri vivere nella modestia d'altri,
la qual non credono , ma che si trovi tale in soggetto alcuno, che lo spinga
rifiutare un Imperio, e per molto bene, e prudentemente , come sempre disse
altrove Tacito ; /mperium cupientibm nihil medium interfumma; ani precipiti* \
vuol dir hora Tacito con queste parole , ch'essendo dell' Ordine de' Cavalieri
Virginio era indegno di comandare al Senato , & al Popolo Romano, e per
poter rifiutar l'Imperio , e sperava d'essere lasciato vivere ; precetto molto
dubbioso, e parole non affatto vere ; perci che Principi non possono soffrire,
come diceva Selim Imperator de' Turchi, di regnare congelosia, ne vogliono
vedere un novitio, al quale li soldati ,& il Popolo habbino inclinatione d'ob
bedire ; pero disse Tacito ; Brves, & itijaujii Populi Romani amores . Ond'
che come habbiamo detto altrove, colui, che rifiuta un Imperio , non mostra
segno di modestia d'animo ben composto , e fedele verso il suo Principe , ma
si mostra inetto , poco capace dell' attioni de' Principi , e crudele contro se
stesso . Celestino Sommo Pontefice solo tra tutti i Papi rifiut il Papato .
Bonifacio VI IL doveva assicurarsi, e della bont, e dell'inetia di queir huomo Santo con tutto questo egli non si tenne mai sicuro nel Pontificato finche
non gli hebbe fatto levar la vita.

Gg

Vitelli?

ij8

* osservatiom di Trajanc Bocclim

Vitellio tres Patr Consulats , ctnfuram^Collegium Cefitr , &impanere iampridem Impernioris dtgudtioncm r auferre^j
privati securiutem .
FAcciamb di gratia un poco di meditarione , e consideratione sopra i pen
sieri , e disegni di Fabio Valente , che cosi si caveranno ottimi documena
da queste parole di Tacito . Fabio Valente ambitioso d'ottener gradi mag
giori nell* Imperio Romano.e disgustato dell* ingratitudine di Galba incitava
Vitellio ribellarsi Galba,e farsi padrone dell' Imperio Romano.cosa chiara
,che Fabio non haverebbe mai ottenuto l'intento suo, se Vitellio non haveise
effettivamente debellato Galba , e fattosi Signore dell'Imperio Romano . A
questo negotio tanto grande faceva bisogno altro huomo,e soggetto di mag
gior valore.che non era Vitellio molto ben conosciato da Valente per un erapulone.e pi dedito all' otio,& alle lascivie.che travagliare, & quei pericoli,e fatiche , che sono necessarie per mandare a fine un tanto negotio di taira
rilievo simile Vitellio, il quale haverebbe pi tosto aiutato pericolar latrtuna d'ambidue.che ridottola stato migliore; con tutto ci quanto maiore era l'inettia, e la<iappocagginedi Vitellio.tanto pi si scopriva l'imara
prudenza di Valente ; Perci che i Popoli desiderando naturalmcr d'effet
dominati da soggetto nobile di sangue reale , non considerando le vin,trvti, & i vitij altrui, ma si pasce di quest' apparenza .
Dunque gli huomini ambitiosi e seditiosi capi di ribellioni , che desiderano
grandezze sproportionate alla conditione loro , usano quest' artifioo di volet
signoreggiare un ftato.essi in effetto , ma sotto la maschera d'alcun soggetto, il
quale per nobilt sia per esser grato, e ricevuto da Popoli, e questo lo desidera
no pi inetto , che sia possibile simile Vitellio , affine di poter essi havertutto
il governo dell' Imperio in mano, e poi con buone occasioni arrivaci, che sa
no questo segno di posseder tutti gli stromenti, si levano anco dinanzi colui,
con la coperta del quale hanno occupato lo stato .
Questi erano li disegni , e questi i fini di Fabio Valente, cofe,che non have
rebbe egli potuto ottenere , conseguire da un soggetto sagace , e prudente;
oiche quei,che acquistano i stati,non vogliono compagni,non che superiori
Mutiano , & Antonio primo riceverono poca sodisratione se t>ene fecero
molto servino Vespasiano Principe che odi , che da Mutiano, e da Antonio
gli russer ricordati i meriti loro , non che volesse divider con essi loro come
s'erano forse imaginati , l'Imperio, che gli havevano acquistato . Questo sa
gace , & interestato modo di procedere di FSbro Valente f molto berte imi
tato dal Principe d'Oranges il quale appresso i Popoli Fiamenghi si fervi dlit
persona del Arciduca Mattias per poter pi cmmodamente sorsi Tiranni'
quelle Provincie perche haveva accappato seguito non solo per se stessopeco
atto mantenere una ribellione contro la sagacit , e potenza de* Spagnoli;
qnal'havcva cosi spogliato d'auttorix , e di forza, che solo haveva il nome di
GovcrittWC

sopra il primp libra Je/P Historia di Cornelio Tacito .


239
Governatore, e tanto f grande l'ingegno d'Oranges, che fi serv per Ministro
della sua ambitione>come seppe far Valente d'vn soggetto di maggior nobilt,
se bene di minor valore di lui . Meglio fece il Duca di Ghil , il quale imitan
do Fabio Valente , & il Principe d'Oranges per ricoprirla Tirannide, ch'egli
ordiva per se sopra il H ceno Francia , l'assali con la coperta dell' inetto, de
crepito Cardinale di Borbone , il quale come haveva Vitellio , e l'Arciduca
Mattias, ch'habbiamo detto non serviva per altro , che per nudo nome e co
perta degli ambitiosi disegni d'vno molto inferiore lui .
guatiebatur hissegne ingenium , ut concupiscent ntag quam utJperaret .
PEr Tiberio era vigilantissimo in essaminar le qualit di tutti gli amici
ch'havevano appresso di loro i figlioli di Germanico, li quali affline crude
lissimamente , ne lenza molta ragione; poich se gli ambitiosi per ottener l'in
tento loro potevano risvegliare dal sono de vitij , e della crapula un par di
Vitellio,molto maggiormente doveva temer Tiberio , che gli ambitiosi per
disegni privati pi tosto,che per carit, & affettione verso il sangue di Germanico,li sollevarono far qualche novit , ond' che mai possono assicurarsi i
Principi del genio d'alcuno , come pareva,che Augusto nel discorrere , che fa
ceva , che quei Senatori , che havesse havuto animo d'occupare l'Imperio .
Qtest' impulsori sono atti ad accender il fuoco dell' ambitione , ancorch in
un cuore di giaccio , e benissimo composto . Io h conosciuto miei giorni
un Cardinale in Corte di Roma,il nome del quale taccio per riverenza, essen
do egli ancora vivo , che faceva questa particular professione di metter molti
Cardinali nella speranza del Pontificato , & in particolare vi pose talmente il
Cardinale di Toledo famosissimo, e dottissimo Concionatore, che scopri l'ambitione , & il desiderio , che gli era stato acceso nell'animo talmente , che mo
vendo perde assai di quella gravissima reputatione , ch'egli s'havea acquistata
con predicar la parola di Dio .
fJMox compertum publicam pecuniam avertisse , ut
pecttlatorcmflagitari iuft .
IN tutte l'attioni , che di Galba racconta Tacito , vi si scorge una retta men
te , un Zelantissimo zelo di g^ustitia , ma fuor di tempo fatte , e con fonda
mento di pocaprudenza;percio che,come h detto l'zcito;Gnari4t bellu civili,
bus plus mlitibus , quarti Ducibus licere . Onde non dovea Galba usar tanto
rigore contro uno che in tanta prontezza haveva favorita la sua fattione; per
ci che non si pu, ne si deve Imperium velie qfmsitum subita moestia , &frista
gravitate regnare . Gli huomini grandi non si possono punire , se non da quei
Principi i quali hanno somma auttorit , & obedienza de' Popoli loro nella
pace,& i Principi nuovi nelle turbolenze non devono mostrar mal animo con
tro alcuno . Tiberio Principe della fugacit, e della prudenza nota al Mondo,
tutto

140
Ofservatift dt Tntjati Hdccdln
rntto che Getulo le scrivessi quelF insolite parole ; Sibifidem inttgtm , & si
tuUUs insidiis peter etur manjitram fucceffionem , non aliter quam inditinm mottu tucepturam firmaret , velutfoedus qm Principe esterasum rerum potiretur ipfe Pro~
vinciatn retineret . Nond imeno mostr non alterassene , e l'hebbe per semre
per sue amorevole ; Rfutante Tiberio pablicum sibi odinrn , extremam Atatm
magifcfuc fama tjuam.vitare res fitat . Considerationi che se havese havuto
Galba non haverebbe rholtiplicato a se stesso fuordi tempo i nemicitanto potenti; perci che, corne habbiamo detto altrove quella regola generale, altre- tanto quanto vera,che gli huomini grandi non fi devono carcerare con animo
di rilasciarli , s'amplia anco , che non si deve ne meno dar loro dlie mal si>
disfariomf&lasciarli vivere; percKscheil defiderio dlia vendetta, Sdirisentirsi d'oghi ancorche leggiera or&niroppo acuto sprone,e stimolo ne\ cuor
d'huomo ambitioso , e che f stirrsirde uo honore ; ne le pene , ne la giustiria
ne i giuditij ne le carceri sono fatteper tutti gli huomini . Mi souviene di raccontare in questo luogo una molta prudenza di gran simulatione , che usil
Grandissimo Carlo V . ail" hora che havendo in una cavalcata unsao Ofe.
le , che comarftlava , che la Cavalcata caminase toccato conla-baccheras
Baron Spagnolo nella spalla , egli lofen in presenza deir Imperatore i/<adr
non solo non mostr risentimento alcuno per quell' atto , nel vero trawir.
dito , ma mand per suo meso dir quel Barone , se gli pareva, chrfS defe
^ qalche castigo quel malvagio , il che non voile quellarone , nvifecce^
medicare il frito egli don denari . RarP essmjjiodel conto , che sitvtxenere degli huomini , che possono nuoeere ; percio che f bisogno auverrirei
non ministrare contro se stesso ingiustitia per far quello , che vuol il dovere
contro altrui ; perci che tutti quei , che sono stati atti far de buoni servigij,
hanno anco ingegno dar de' disturbi & pazzo colui , che non standoben
saldo in sella , & non havendo le staffe , ne in mano le redini in potersuo, barre
severamente il Cavallo , inducendo quel generoso animale prcipiter se
stesso,& il suo Signore in un precipitio corne auvenne Galba & Valente .
Cdcinna gre pajsus .
QVelli, che per loro benefitio inducono altri commetter una gran fceleragine non possono punire i delitti , ch' i medesimi fanno favor loro,
poiche ingiusto rigore sarebbe quello di colui , il quale havendo indotto un
compagno ad assisterli nel latrocinio d'un carro d'uva , volesse punir , si dolesse,che l'amico, compagno, che llia aiutato nel furto, n'havesse per se toito un cesto . Cecinna haveva aiutato Galba rubbare Tlmperio Romano i
Nerone ; Onde ogni ragione voleva che Galba non vsasse questo rigore cou
Cecinna ; perci che con molta ingiustitia gli offitiali maggiori mentre am*
devano ai furti, & vender la Giustiria, cercono di prohibire ai minori qi*>
che fanno essi . Quindi i delitti de' pari di Cecinna pi tosto devono efo cot
retci con le parole, che puniti con i fatti.

sopri il prima Libro delt Historia di Cornelio saett .

141

Misere cunca , & privata vulnera , Reipublica malU operivislatuit .


STirnolo cos potente quello della vendetta , che dimodo accieca ogni
sorte e qualit d'huomo che purch altri habbia il gusto di vendicarsi non
vede,non conoscere stima dishonore ne danno alcuno.
;
Narsetto Eunuco famosisfimo tra i Capitani di Giustiniano Imperatore
diede chiaro essempio quanto pi possa il desiderio della vendetta anco in
un huomo generoso & ambitioso , come egli era che lo stimolo stesso d'eli'
oro , il quale non atto frenare una passione tanto grande negli animi
nostri , & all' hora questo stimolo pi violente, & infrenabile,quando na
to d'ali' ingordigia altrui la quale pi raccende , e pi lo commove , che
qualsivoglia altra ingiuria e qualsivoglia offesa ; pu anco quasi vgualmente
commovere gran desiderio di vendetta lo sprezzo; cose che unite concorsero
in Cecinna , e tanto pi quando disprezzato , & offeso ingegno ambi
tioso.
v
I due famosi Heresiarchi Martin Lutero, eGio: Calvino, quello stimando
si disprezzato per non esser stato promosso al Cardinalato, e questo per no
h aver potuto haver un Abbatia dalla Sede Apostolica.
E' noto tutto il Mondo in quali sceleratezze siano precipitati , & in quan
ta confusione d'errore habbino fatto precipitare infinita quantit d'huomiT
ni. Adunque i soggetti grandi come Cecinna non devono da i Principi es
ser posti in pericolo di perder la reputatione la quale usando di defendere
con esporsi ad ogn' ancorch evidente , e manifesto pericolo. Con quelli
successi poi che vedremo eh' operso sdegno di Cecinna contro Galba.l'aiuto, e seguito del quale fece risolvere Vitellio ad accettar l'Imperio arrecan
do Galba altretanto danno disgutato di lui,quanto utile gli haveva appor
tato con l'amicitia.
*>T :
Nec deerant in exercitu semina discordia , quod & bello adversus
Vindkem universa assuerat.
Giulio Vindice sollevo la Francia contra Nerone . Virginio Rufo Lega
to di queir essercito gli and incontro , lo combatt, e non solo l'ucci
sa, ma taglio a' pezzi la maggior parte delle sue genti, le quali havevano
gridato Galba Imperatore . Con molta ragione quest' essercito. haveva per
difendente Galba , e poco ben affetto verso di lui ; poi che nell' elettione de'
Principi quel soggetto , che s'esclude una volta , f bisogno escluder sempre
e come nemico acerbissimo offeso , impedirgli che l'Imperio non li capiti
nelle mani . Precetto cosi certo , che in Roma nell' elettione del' Sommo
Pontefice i Cardinali hanno in horrore ad aderire mai pi alla promottionc
di quel sogetto , che s' una volta escluso ; ne questo c vitio d'ostinatione
d'animo , ma prudenza ; perci die gli eletti molto pi si ricordano dell' in.
Hh
giurie

i4i
fjnuti* M Tra]m Mm/U .
giurie dell' esser una volta stato escluso che del benefitio che hanno ricevuto
da colui eh' havendo una voka ad he rito all' sclusione , s' poi emendato Se i
concorso all' elettione.
Gli huomini non hanno questa virt di saper perdonare queir ingiuria
queir offesa, eh' in poter loro di vendicare , e poco prudente colui chi
Ministro della Creatione d'un Principe da erto offeso ; poich aborrisce la
natura di vivere descrittone dell' inimico di maniera tale che avanci che (
disponga di contradire all' elettione d'un Principe f bisogno che con efsatta diligenza consideri le forze- proprie & il seguito altrui , essendo troppo
gran temerit lo scoprire senza frutto alcuno contro vn Principe l'animo
cattivo.Doppo la Morte d'Vrbano VII. gi tutti i Cardinali erano disposti
nel Conclave all' adoratione del Cardinale Aldobrandino, quando il Cardi
nale M ucci mollo non da altra cagione che dal chiamarsi offeso dal Cardina
le Montalto del quale egli era creatura , perche non havesse principiato eoa
lui cosi importante resolutione, semin in poche hore tanto dimrbo , t
rovin quel negotio gi concluso^ Si lasci poi esso Cardinale Mattei pi
care sotto i brevi Pontificati di Gregorio X IV. & Innocentio IX. dcfpo
la morte del quale egli , concorse all' adoratione d'Aldobrandino ,a/fB*
rest occasione di dolersi dell' una e l'altra attione che il Mattei fea^M
Conclavi; poich il Papa molto maggior memoria tenne della pjzaoMi,
che del secondo beneficio; Onde si vedde nel suo Pontihcato^ow
prato il Cardinale Mattei ; oltre alcuni notabilissimi disgusti,che nceu tt
prima,ch' egli morifie..
Nec nifi occiso Nerone translatas in Galbam aiejne in efi ipso fermim
VexiUU inferiori* Gtrm/tnu fraixtntm er*t.
H Harem datorem diligit Dem ; Poco grato il dono,che 6 ft altrui per
forza violentato pi tosto dal rapido corso degli altri , che mosso
d alcuna buona inclinatione verso altrui ; per canto si studia in Roma ne
Conclavi di tirar al Pontificato un soggetto della (u fatone , e questi so
no i pi amati dal nuovo Pontefice , i pi stimati , & adoprati . Ma un Priaripe nuovo , come Galba e che ha occupato lo stato con la violenza , deve
in ogni modo studiare di beneficar tanto gli amici , che si sono mostrati
pronti alla sua grandezza perci che un Principe nuovo non bea stabilr
nel' suo Principato , non in altro deve spendere il tempo , che in sere su
confidenti , & amici i diffidenti , & inimici ; poich con i benettii muta
animo , e si leva l'occasione ai mali sodisfatti di tentar cose ouove; tutte av
vertenze necessarie trascorse e non conosciueeda Galba , il quale fistisi
d'havere superato tutti gli nemici con l'entrata , che fece in Roma**
Imperatore e per tale salutato , e riconosciuto dal Senato Romano.
po la morte di Clemente VIII. fu portato al Pontificato dalk taaoai
del R di Francia, della Republica di Veneti* ci Duca Ui Tos^ -iLcont

fpra ilprimo Liba deIT Hiftoria & Cornelio Tacita .


14$
XI. e f bene efclufo dalla fattione Spagnola conofcendo tuttavia quel pnu
dentitfimo Pontefice che non ha quella compita reputatione , che deve
bavere quel Pontefice , che non ha confidente il R di Spagna , i di cui fia
ti fono il primo membro , che habbia la Sede ApofoHca ; Si moftro liberalrffmo verr l'Ambafciator Cattolico concedendoli quante gratie feppe
chiedergli , ordinando di pi al Duca di Sor a che ferivefle quel R eh* egli
haverebbe protetti , 8t aiuti i flati, e negotjj di Sua Maeft con quell' affettione maggiore, eh' etto h averti mai defiderato.
Et Tnvm, oc Lingnes , epafyue athu Civitates atrocibut editti, ,
Mt d*mo finium Gala penderai , HibernU
Legonmnprofitti'' mifeentter.
REplichiamo di grafia brevementeper eflfempio , e documento degli al
tri Principi , che verranno , e leggeranno quefte mie fatiche, che tutte
le feverit che fece Galba nel breve tempo , eh' egli roImpcracore,conofceremo, ch'egli fu Architetto , e fabro della fua rovina ; poich non altra
mente tratt l'Imperio , egli hnommi di lui come s'egli Hiavefle ricevuto
hereditario da fuo Padre , & il fangue di lui haveffe regnato per centinaia
d'anni l'Imperio Romano. Primieramente egli neg a Ninfidio Sabino la
Prefettura del Pretorio , onde fu cagione della ribellione di lui e della ma
ta fodisfatione di quei folcisti . Et Nimphidius qttidem in ipfo conati* oppref.
fiu , Jd eptamvit capite defettionis oblato manebat , pltTifyttt milittm confeientia ,
Fece amazzare Obultronio , Albino, e Marcello in Spagna , Benchilone in
Francia, Fonteio Capitone in Germania, QodioMacro in Africa , Ciconio
per la ftrada , che fece da Spagna Roma, e nella Citt Iuftiliana fece ta
gliare pezzi la maggior parte di quella fcgione , che haveva fcrkta Ne
rone. Lafcii fuoi gradi ad alcuni TrbunTdel Pretorio, Antonio Favone,
Antonio Nafone , Emilio Pacenfe , e Giulio Fronte . Ritolfe i doni quei,
quali Nerone gli haveva donati , che fu pur cofa odiofa . Vidde con poce
buon occhio Virginio Rufo , e diede mala fod9ttioae Treveri , Lingo
tte , & altre Citt , Levandogli il Territorio di maniera tale , che egli con
fum i primi fetto mefi del tao Imperio in caftighi , in igratitudini , in ven
dette , in difeortefie , & in offefe ; tutte cofe imprudentirtme , e che gli ac
celerarono la rovina; poich foio quelli i faggi, & l'afpettationi , che i
Principi nuovi , e mal ficari nello flato, devono dar di fe, ma devono non
folo fuggire la crudelt ,i rigori, e l'ingratitudine , ma peccar nel contra
rio, ci e nella piacevolezza , nella clemenza , e nella liberalit, e sforzarli
fopra tutte le cofe , che nel fuo Imperio pochi fiano i mal fodisfatti ,e par
ticolarmente gli huomini grandi ; perci che gli nemici del Principe non.
hanno miglior ventura, ch'egli eoa il fuo modo di procedere , alieni da f
iftolte perfone , come fece Galba.
Uh a
SthmM

ojfervattorti di Trajdno Boccalini "


Et irtter figuri os corruptior mila .
PEr i Romani, la difciplina militare de* quali avanzava quella di tutte l'al
tre Nationi , ordinarono ai loro efferati in tempo di pace gli alloggia
menti dell' efiate , e del Verno in Campagna aperta , non volendo in moo
alcuno permettere, che fteflero nella Citt, argomentando, che i faldati pra
ticando, e vivendo con i Cittadini, farebbono divenuti inutili. Grandinimi
difordini fi cagionano hoggi giorno dall' vfo,che fi tiene di mandare il verno,
& in ogni tempo, che non fi guerreggia i foldati nelle Guarnigioni, come par
ticolarmente s'vfa in Fiandra vperci che s'aggravano, e fi difguftano in eftremo i Popoli, quali diventano atrociflmi nemici di quei, che fono pagati per
difefa loro ; Onde alcune Citt della Fiandra fi fono follevate folo per fuggire
i travagli d'effe Guarnigioni, il foldato poi diventa rapace, feditiofo, hbidino(b, & amator dell' otio, nel quale vede vivere i Cittadini.
Et in Virginium favor, cuicumque alij proftturus .
QVeflo quel Virginio Rufo, il quale non volle accettare l'Imperio da
toli da foldati , e come dice Plutarco elTendo andato incontro wib
mentre faceva il viaggio per Roma, fu da lui accolto con dimoftratiftiipoco
grate . Imprudenza grande ; poich potendo egli tanto appretto quitf efiercito, dovea Galba farfelo fuo confidentiffimo . Queflo Virginio, come dub
biamo detto altrove , era alla fimilitudine di quei Nepoti di Papi , ch'efieodo
eiovini non poffono afpirar per loro fteffi al Papato, come il Cardinal Fana
le, che molte volte fi doleva, che mentre egli era giovine , haveva havu ieguito tale de' Cardinali, che poteva fare i Papi , & all'hora ch'era diltas
vecchio, gli erano mancati i voti^non poteva dar fe ftefib quello, che hiveva dato ad altri nella fua giolVezza ,
ifi/rat Civitas Lingomm, vetere injlituto, don* Legiomius, dextras hofyltf in/igne : Legati eomm infquallorem , mxflitiamque comuni per prin
cipia , per contubernia , modo fu<ts injurias , modo Civitatum vicinarum
premia, <jr vbi pronis militum auribus accipiebantur, ipfius exercituspericttlay & contumelia* conquerentes ,accedebant animos . Nec procul feditione oberant cumHordeonitts Flaccus abire Legatos , vtque oc cui;tur dtgrefla ejfety nocle Cajlris excedere )ubet .
Nluna cofa pi perniciofa ad un Principe , & ad un capo di ribellione,
che ammettere ne fuoi Stati foilevari Ambafciatore di gente ,e Pric^
nemico, ancorch il Titolo, & il color dell' Ambafciaria fia fpeciofifln^P0*
che quelli hanno cagionato fempre peffmi effetti, come fi yede qui coni lto.
ragionamenti.

sopra il primo Libro de/s HiJorU di Cornelio Tacito .


245
TI R di Francia Carlo IX. trovandosi molto angustiato dagli Vgonotti rtel
suo Regno, ordin quel celeberrimo Mansacro di San Bartolomeo senza con
ferirlo con verun Principe forastiero, e con pochissimi de' suoi Ministri . Il R
di Spagna , l'interesse del quale portava , che il Regno di Francia non sijjducesse in pace, dubitando, che la parte heretica in Francia , la quale egli haveva molti anni fomentata , non s'annichilasse , fece una sagace resolutione di
mandar suoi Ambasciatori in quel Regno , & oper appreslo'Gregorio XIII.
la bont del quale egli sempre abus, che vi spedisse un Legato affine, che an
co il Papa facesse il medesimo offitio di rallegrarsi con quel R della vendetta,
ch'haveva fatta di quei nemici di Dio, e del castigo, eh' haveva loro dato . 11 '
Papa incapace per esser nuovo nel Pontificato di negotij simili, spedi il Car
dinal Orsino , & il R di Spagna spedi il siio ; Ma i Francesi , i quali per alcuna
volta non dormono , conobbero , che il pensiere del R di Spagna con queir
Ambasciatore era per essacerbare gli animi degli Vgonotti rimasti in Francia,
e molto pi de' Germani della medesima setta, i quali essendo Principi poten
tissimi , & havendo nattioni bellicose sotto di loro potevano vendicar queir
ingiuria , dando ad intendere con queir Ambasciane di congratulatione , eh'
esso, & il Papa havevano non solo saputo quel suo trattato contro gli heretici,
ma che n'erano in ogni cosa partecipi ; cosa, che gli haverebbe posti in grave
disperatione , come che tanto flagello d'heretici forse proceduto dagli nemici
loro . Adunque il R comand , che l'Ambasciator di Spagna si fermasse ne'
Monti Pirenei , e doppo haver fatto aspettar un pezzo il Legato del Papa in
Turino, haveva animo di non riceverne l'uno, ne l'altro ; Ma fu pigliata pru
dente resolutione d'ammetter prima il Legato , al quale f dato breve tempo
di star in Parigi, e presto spedirsi ; poi questo licentiato , & vscito di Parigi , f
ammesso l'Ambasciatore Spagnolo , il quale fu anch' egli subito licentiato .
Ma il Principe d'Oranges, e doppo lui li Stati ribelli d'Olanda, e Zelanda mai
permisero , che Ambasciatore di Principe alcuno , che fusse mandato per trat
tar pace, fussc ricevuto dentro nello stato, e che ragionasse publicamente solo
in un luogo deputato, e da pochi preposti quel negotio , veniva ascoltato , e
subito licentiato ; tutto affine di non dar occasione , che con i loro ragiona
menti alterassero i Popoli mantenuti nelle guerre , e nelle contributioni con
tanti artifitij come habbiamo veduto di sopra , che isoldati Pretoriani solle
vati contro Galba non vollero in modo alcuno ricever Celio Severo, Subrio
Destro, e Pompeo Longino, ch'erano stati loro mandati da Galba per acquie
targli; Costume , che hanno tutti gli ammutinati , e quei , che si ribellano al
Principe di non ricever Ambasciatore di Principi affine , che non commovino
gli animi alterati gi , e gli riduchino alla quiete. E tanto maggior auvertenza fi bisogno haver quando i Popoli , egli animi de' soldati sono mal sodis
fatti e molto atti , e ben disposti ad alterarsi . Nel qual caso [so anco le pru
denti^ salutari risolutioni, eh' essi fanno occulte, hanno molte volte cagiona
to alteratione , perci che quella , che non si f publicamente, e nel cospetto
itegli huwnini; ancorch cosa buoaa, e lecita, interpretata cattiva ; di modo
Hh 3
che

14 6
OjservAtom di Tr*)*m BocctHm
che Carlo X. ammeffe publicamente gli Ambasciatori , publicameate g H*
centi.e public ancora la scditiosa Ambasciarla, & intentione del R di Spa
gaa e l'inganno, che haveva vsato con il Sommo Pontefice .
Inde Atrox rumor, affrmant'drm plerisque interfectos: oc nifibi ctnukrent ,fore ut acerrimi militum , & frasenti* cftquejliper
tenebrai , & infettinm caieroram occidertntttr .
IN questi casi de principi) di sollevatione se si mostra dliayer mal anima
contro i ribelli, c non haver forze da debellarle^ e un somministrar materia
secca al fuoco ardente; perci che f mestiere con le piacevolezze senza mv
naccie.e senza dar sospetto di voler usar severit* con la forza mostrare il ca
stigo preparato per acquietarli . E f bisogno di guardarsi , che Tammo irri
tato del Principe non si conosca in cc^aalcun,all'horaehe fivuolcarninarper
la strada della piacevolezza . Poich quei ; che offendono il Principe , sol
diligentisfmi osservatori dell' animo , e delle passioni sue ; niun altra cose pj
foce credere alli Fiamenghi ribelli,che gl'indulti, & i perdoni generosi Mior.o R, non erano stabili,e sermi, e publicati per mantenerli,& osservarli, </
rigor di ritener in Spagna gli ambasciatori mandati per placar il R ;
che facendo dalla retenttone di quei Signori vero argomento , e giusof*
nimo alteratissimo di S.Maest, sempre pi s'infuriarono nella ribelisresiaHtt
i.capi de i ribelli per tanto pi commovere i Popoli , & indurare i commode
sollevati nella ribellione, bello studio publicavano,che gli Ambasciatori cri*
no stati decapitati in Spagna , & cosa esperimentata, che niuna cosa pi con
cito amore , & affettione ad un capo di ribelli, altro Maestro loro, che il ve
derlo maltrattato pr la causa commune , di modo che estremo amore s'ac
crebbe al Principe d'Oranges all'hora , che fu sbandito dal R , dkhiariro ri
bello, posta la taglia chi l'vccideva,le quali cose ricordando egli a Tiamcaghi
ribellati, che per conservatione de privilegi) della Patria commane, per libe
rargli dall' oppressione delli Spagnoli , egli era atrocemente perseguitato , fa
ceva grandissima commotione in quei Popoli , come lo tanno qutfti soldati,
che sparsero voce per far risolvere tutta quella militia, che tutti quei capi, che
s'erano doluti delle calamit dell' essercito , sarebbono stati uccisi . Adun
que il maltrattare Ambasciatori de' ribelli, e non haver forze da punirli subito,
e!cosa,che accende maggior fuoco.e molto bene finsero gli Antichi,che l'Idra
haveva sette colli, uno de' quali tronco, ne risorgevano altri sette:documento
agli huomini di non levar mai la vita quel nemico , che ne fa risorgere nu
mero molto maggiore . La Carceratione di quei Ambasciatori cagion ne
gli animi de Famenghi alienatione di fede dal suo Principe, e Va morte, diiperatione , & implacabila odio di ribellione , in tanto , enei Conte d'Orane
giur boriosamente , che con un esscrcko di 50. mila fanti sarebbe andsff*
ritorli fino in Spagna.

sopra il primo Libro del? Historia di Cornelio Tacito .

147

JHx eodem acr'm vokns ; faciliore inter malos confenfu ad


bellum , qtum inpace ad concordiam .
SEtua dubbio alcuno molto pi facil cosa persuadere una mano di soldati,
& altra sorte di ladri ad andare rubbare & commetter qualsivoglia sceleratezza, che farsi Capuccini,perci che quello l'inclina la loro professione,
e questo naturalmente aborriscono j il soldato come fogn' altro nella sua
arte ama essercitar il suo mestiere , & il talento d'amazzare , di rubbare , abbrugiare,gode in suscitar sollevationi,guerre,e rovine,ne ode pi dolce suono,
che lo strepito de' tamburi, di trombe,di bombarde . Dolcissima melodia
all' orecchie sue lo strepito , & il grido-miserabile d'vna Citt , che si saccheg
gia , e pia vista agli occhi suoi veder le strade tutte d'vna Citt , e le campa
gne grandi di corpi uccisi . Io non ho mai letto che alcuno habbia tentata
una militia commetter seeleratezza alcuna per brutta , che sia stata,ch' essi
porche v'habbino conosciuto un poco d'apparenza d'vtile , non siano stati
prontissimi ad essequirla .
Insita mortalibus natura profresequi , quapiget inchoare^j.
E Questo si vede accadere all' hora che egli animi degli huomini sono mal
affetti ; perci che all' hora che un corpo humano pieno di mali nu
meri ,ogni picciol disordine cagiona mali gravissimi. In una mala dispositione d' animi basta solo, che uno dia principio e si nomini capo, siasi pur
vile , & indegno quant si vuole , eh' prontamente seguitato da ogni un
per disse di sopra Tacito , che trovandosi la Citt di Roma piena di soldati
forestieri e mal sodisfatti di Galba correa pericolo grande, che ogni minimo
capo non havesse seguito grande ; Ingens novis rebus materia , & non in unum
alique m pronofavore, ita accidenti parata . La ragione , perche il Popolo at
to seguir altrui ad esser Ministro , non capo dell' Imprese , e pi ordito ad
operare che comandare le sceleratezze di modo , che come prima si scuopre un capo , che voglia guidargli , esso lo segue volontieri ; per si
vede , che un fantaccino , eh' era stato Dux Theatralium , ci histrione , pot
cagionare queir importante ammunitamento. Di pi s' ragionato nel primo
libro degli Annali ; perciehe ogn' uno teme di farsi capo, e per lo spaven
to della pena grave , eh' loro preparata e per non haver animo di saper
felicemente guidar la sollevatione , e per dubbio di non haver seguito per
la sua vilt: Ond' che mai si trov che in un Popolo mal sodisfatto, ogni
capo di ribellione non havesse gran seguito. Ritiene ancora non esser de
primi & esser pi pronti seguir quelli, che operano male , che ad esser pri
mo auttore d'essa una certa naturai honest negli huomini , e vergogna che
apportano seco i delitti ; Onde come si vede nelle parole di Tacito , che
seguono, chela Decima sesta legione, e la quinta decima non ardiva scoprirsi,

14?
Ojfrvatm di Trdjand Sdeealini
>
prirfi , ma voleva prima vedere la ribellione cominciata. Quinta, iecitita, &
fixta decima nihil ultra fremitum , & minas ause initium erumpendi circumjfc.
labant.
Acne reverentiam Imperi) exuere vderentur in S. P.^_R- obliterata.
jam nomina, sacramenta advochant .
' *

la mai, pure rare volte accade che altri commetta ribellioni , e solVj levationi contro il suo Principe, sfacciatamente ogni uno le colora, eie
dipinge con qualche azzuro oltramarino di speciosi pretesti , tutto affine di
non esser aborriti , e persequitati come nemici del Principe , e della Patria
da quei Popoli , il seguito d quali loro tanto necessario , e siasi pure il
pretesto bugiardo , vano , e sciocco , il Popolo non lo s conoscer falso.
Qiiesti dunque acquistano sequito de Popoli, e la nobilt , la quale hod
cosi facil cosa ingannare si corrompe con i denari , e con l'utile e con l'
tere sse.
Con questo i Ghizardi hebbero seguito in Francia dalla nobilt , pronrtendo honori grandi e dispensando largamente le gratie che li piover
Spagna. Onde essendogli venuto fatto d'uccidere il R pigliorono ilkdoso nome di Luogotenente della Corona & alla Corona di Francia /flccvj.
no i giuramenti . Ma molto pi seditiosa cosa f in Fiandra quancoitiotoe.
del R Cattolico batterono il Castello di Gant nome del medesimo , focv
..Vano tra di loro le leghe , e cosi scopertamente seditiose e brute farte nome

del Principe , erano seguitate, e credute da Popoli, & h detto altrove quan
to importi ad un capo di ribellione tener sempre vivi & in somma reputatione i pretesti , con i quali cominciano le ribellioni j poich servono in ve
ce d'oro battuto e coniato qual quel Principe d'Oranges , quel Duca di
Ghisa , quel Conte di San Polo , altro pi famoso ribello del suo R , che
gli dasse l'animo senza pretesti far la guerra , e cacciar un Principe di ftato
con la forza sola del denaro. Queste, sono le medeme legioni , le quali nel
principio dell' Imperio di Galba, rupta (dice Tacito) sacramenti reverentia
/mperatorem alium stagnare , ejr Senatui , oc P. R. arbitrium eligendi permttere,
quo sedit io melins accipremr . Ma cosi come habbiamo detto disopra , che
i Famenghi colorono Popoli loro la ribellione , e gli eccessi grandissimi,
che commettevano verso il Principe loro con il nome del medesimo Principe. Cosi la ribellione fatta con Iddio Creatore loro , e di tutti non dubi
tarono di colorare con il specioso nome di religione reformata ; cosa degni
di quel grandissimo castigo , che Iddio ha mandato sopra quella Nation:
piasgendosi solo dagli huomini, che essendo stati puniti con la guerra anca
molti buoni hanno provato il castigo , che Iddio ha mandato contri
cattivi heretici.
SA

Jiph ilprimi lhra ief Historia di Creu Taciti .

144

Stdfegnis.)pavidus & focordia innocens .


NEI giudicare i falli , e nel punire i delitti , f bisogno haver grandissima
riguardo alla sufficienza altrui ; perci che minor ingiustitia , e tiranni
de il voler punir uno, perche non ha fatto cosa, ch'egli non era atto, ne suffi
ciente farla, mentre solo l'animo cattivo, e maligno l considera nelle pene,
senza il quale non si f delitto alcuno . Era Hordeonio Fiacco innocente di
questa ribellione, la quale egli non frenava per la sua naturai dapocaggine,
non ch'egli vi consentisse; Quei all'incontro, che sono sufficienti per auttosi,
ti, e per genio grande,che hanno di prohibire un male, se non lo fanno all'hora, che si commette loro in presenza , sono rei di delitto ; Commune crimcn facimt, dice Tacito; Et in quel luogo noi habbiamo mostrato quanto si pregiu
dicasse il Principe Lamorale d'Agamonte,che in sua presenza nella Citt fida
ta al suo governo , egli sopportasse , che si saccheggiassero le Chiese, quando
era atto ad impedirlo; Onde non fu stimata altramente dal Re di Spagna fo~
cordia innocens ; ma che havesse comandato quei delitti, ch'egli non s'era cu
rato di prohibire.
Nec cuiquam vlirafides , aut memoria pr'urssacramenti, fed quodin
fiditienibvs accidit > vnde plures erant, omnesfuer^ ,
QVesto accade contro un Principe da molti odiato , e dall' altra parte po
co amato, che tutti si risolvono ad odiarlo , quando veggono sollevata
la maggior parte, ancor essi vi s'accostono ; Ci s' veduto in Fiandra , dove
gli Spagnoli odiati da gran parte di quella natione , e poco grati all'altra , co
me quei, che gli odiavano, si ribellarono ancor essi , e s'accostarono alla mag
gior parte ; Onde fu quasi universale quella ribellione ; Ma in Fiandra il R,
cb era odiato da pochi, e v'erano molti, che l'amavano, non concorsero questi
con quelli; Onde la ribellione non fu cosi universale; perci che per discrepar
da una parte ribelle f bisogno , che si trovi negli animi de fedeli carit grandee desiderio di spargere il sangue per il suo Principe .
In Fiandra non si trov chi volesse per servigio della grandezza del R di
Spagna por la vita pericolo, come se ne trovoronode' Francesi in Francia,i
ci si vede nel fatto della Religione,che se bene in Fiandra , & in Francia furo
no molti gli heretici , nondimeno si sarborono de' Cattolici , come anco se ne
sono serbati nelP Inghilterra ; il che h detto affine che si conosca , che queste
parole di Tacito solo si verificano , ove il Principe e odiato dalla met , e dall'
altra parte poco amato ; perci che come cUce Tacito poco doppo, fbiso-,
gno,che la parte fedele al R debelli g" infedeli, che s'accordi con e(Ti loro4
quando in essi non regna molto amore verso il Principe .
j

/i

Occupavi

2J0
Occu/ari Mtuntem fonuntm , & afferri Prixcipemplacuit .
E Con sicurissima speranza d'esser accettato ; perci che non fi poteva preu
tentare occasione migliore Vitellio di questa di presentarsi , & ofinfi
Principe qnei, che havendo fatta la prima attione di ribelli, e d'essersi levati
dell' obedienza del Principe , rimanea l'altra importantissima cteleggersene
un nuovojdal quale potessero sperare premi) degni del beneficio, e della gran*
tudine,che facevano al Principe nuovo, e che li assicurasse dal castigo della ri
bellione affine, che dal Principe abbandonandoci fussero soggiogati . Niuna
cosa s'ottiene pi facilmente da una moltitudine d'huomini vili del Principe:
poich senza niuna confideratione si danno chi vuol pigliare la loro cura.
Il Popolo Fiorentino havendo fatta quella crude 1 faccione di scacciar dalla
Citt la Nobilt di quella Republica , mentre si ritir in Palazzo colui , che
haveva lo stendardo in mano, che fu Michele di Land huomo scalzo , e rite,
eh' efsercitava l'arte di pettinare la lana ; diue,Popolo havete vinto , havnr
scacciata la Nobilt di questa Citt; Chi create hora voi per vostro VriaeS
tutti risposero ; Creamo te Michele . Onde molti mesi visse Princiiv.a9
stupore di tutta la Citt,e di quei , che leggono queir attione . Per o&mrio in una ribellione , ove sa interessata molta Nobilt cosa imposte, d
desiderio vano il sperar d'esser da essi accettato , se non di sanguiIveaYt , a
Principe d'altri stati,e degno di comandare ad huomini nobili .
Li due famosissimi Capi di ribellione, il Principe di Ghisa, e d'Orangevpotrono contro R tanto potenti concitar sollevatipni tanto importanti , con*
ha veduto il Mondo ma quando i Baroni Fiamenghi scoprirono l'animo axnbiwoso del Principe d'Oranges di volersi fare assoluto padrone , e Principe di
quelle Provincie, l'aborrirono talmente, che minor male stimorono di nuovo
iottomettersi al dominio Spagnolo ; ne altra cosa h mantenuto li Spagnoli in
Fiandra, che questa gelosia, quest' animo grande di non volerin modo alcuno
capitar sotto il dominio d'un loro vguale ; gi havevano ricevuto l'Arciduca
Mattias , & il Duca d'Alanson amendue nobilissimi Signori , e cVa\to (angine *
Reale ; Et i Francesi, come vdirono i desiderij de' Spagnoli di voler crear R
il Duca giovine di Ghisa , & scoprirono il desiderio d'Vmena di voler il Regno per se, gli abbandonarono, e s'accostarono quel R, il quale se bene ha
vevano tanto odiato, e tanto offeso , ad ogni modo per la grandezza del san
gue lo stimarono degno di comandare alRegno diFrancia .

assolutamente non vera , fendo , che molte volte s'offerisce alti


Principe , che molto pi prudente partito con ostinata guerra , che accettar
lo , il che accade all' hora, che per un Principe suo nativo , al quale tocca \a
dritta,

sopra il prima Libra deff Bifiaria di Cornelio Tacita .


2^1
dritta , e legittima successione del sangue, fi rifiuta si scaccia, e si combatte ua
vitioso e barbaro , che h occupato lo stato al suo legittimo Principe, per
che cosa, molto inconsiderata il farsi soggetto colui , che prima (offerisce
per Principe ncgl' Imperi) hereditarij ; la propositione e tanto vera , che i
Francesi con questa sola sentenza del nostro Tacito si doveano risolvere ali*
feora che gli Spagnoli mostravano di voler un R Cattolico : mentre contan
te force combattevano , e con tanti artifitij il R di Navarra , quai de i due
R dovevano ammettere ; poich ancorch paia , che i Popoli debbino fuggire il Principe hereditario , quando inetto per esser fanciullo, vecchio,
o stolido, crudele , furioso , over che ha altri difetti e viti), & accoppar
ne uno migliore, nondimeno consiglio perniciosissimo : poich niuna co
sa pi libera gli stati dalle guerre Civili, che la certezza della successione
nel pi prossimo del sangue, & pigliar , e tolerar il (o Principe,quale gli el' ha
dato la ragione del sangue , & Iddio grandissimo ; mentre l'altre parole d
Tacito ; Bms Principes Doto txpetere , qHalesctimqiie tvlerare. E molto megli
ad ogni stato pigliar il R , che g' h dato la ragion del sangue , che cer
carne un buono con ammettere seditioso esscmpio , che altri possa esser scac
ciato di stato, che si possa da altri occupare .
Aggiungi queste parole,che quei, che cercano il Principe,rare volte che
habbino per fine l'accappar Principe virtuoso degno per la saa virt di co
mandar Popolijpoiche acciecato ogn'uno dalle proprie passioni, seguita pi
il proprio interesse, che la publica utilit ; e che quanto io ho detto di sopra
sa vero si prova perl'infelice elettione, che fece l'essercito in eleggersi Vitellk> Principe vinosissimo; che se haveflero cercata la virt, il valore , haverebbono fatto risolutione pi prudente . Con manco travaglio si tolerano i
Principi per inetti.per tristi, & vitiosichesisiano,chese ne cerchino de' buoni;
moito meglio era a Famenghi il tolerare gli Spagnoli, & Francesi Henrico
III. R, ancorch quelli , e questo haveflero alcuni viti) , che cercarne un
migliore con un mezo di tante calamiti, che soflrirono; E ben vero, che per
i sciocchi vera la sentenza, ma i saggi sanno entrar in un travaglio presente,
per fuggir un mal maggiore lontano, e futuro . Ne i regni herecfitari) la sen
tenza di Tacito verissima, tanto che Clemente Vili, ne' travagli cklla ribeneditine del R di Navarca spesse volte lo diceva ; Ma nell'occasione , che
vien detta hora , non vera , alPhora che s'offerisce ad un stato un Principe
barbaro, e vitioso, un nuovo in vece d'uno della Natione.d'un virtuoso,d'uno
del songue,il quale con ogni travaglio devono i Popoli cercare .
Secufa ingenti certamine ejufdem Provincia Legiones, & fuperior exercitu4y
Jpeciofts S. P-g^R' nominibm reliclis .
REplico, che questi pretesti mai si devono in modo alcuno lasciare , & ab
bandonare,^ non allK>ra,che altri arrivato al suo intento, che all'hora ne meno sfacciatamente si deve mostrare la sua incentione, la quale sempre
/* 2
si deve

ofservtttioni di Trajano Boccalini


fi deve dipingere con nuovi colori d'apparenze . Cosi Augusto ancorch in
effetto havesse ottenuto il suo intento del dominio dell' Imperio Romano,
nondimeno pigli i nomi apparenti di Tribuno, di Plebe,del Senato ; & infe
lice colutene f perdita d'esso pretesto ; poich questo serve per paga pet oro
coniato ; Et con esso ogn' uno sufficiente far guerra qualsivoglia granam
mo Principe . Con niuna cosa stato pi battuto l'Imperio Romano, che eoo
il pretesto di Religione , con il quale Ismael levog'.i cosi pi Stato di quello,
che habbia mai fatto alcun Principe per potentissimo, che sia stato, e con quesii medesimi pretesti di Religione gli Spagnoli , e la Casa d'Austria stata gravemente afflitta in Germania, & in Fiandra ,& essa ha afflitto la Francia . Poco lodati furono essi Spagnoli, che lasciassero esso pretesto in Francia all'hora,
che dichiararono la loro intensione di voler far R il Duca di Ghisa dandoli
la figliola per moglie; poich f in tempo immaturo, e questo perduto non fi
cosi sufficiente il R ancorch potentissimo travagliar la Francia con l'Armi
come era solito con il pretesto della Religione Cattolica . Ancora questi sol.
dati potevano ritenere il medesimo pretesto, e favorir Vitellio ; e maravigli*
sa cosa l'essempio de' Fiamenghi , i quali ancorch fussero prorotti iosa
apertissima ribellione , nondimeno sempre ritenne il pretesto di fare ogaiM
nome del R ; E se bene l'attioni erano con il nome di pretesto , no&srao
il Popolo, per lo quale sono posti in vso questi pretesti, guarda pi aipatok,
che alli fattile pi alli nomi, che alle cose.
K^drdorem exercituum Agrippinenfes , Treveri , Lingones aquabant, 4xilu,
equos, arma, pecunia* offerentes . Ft quifque, corpore, opibsu, ingeni TO
Udita ; nec Principes modo Coloniarum, aut Cafirorum, quibuspr<tftnti A
ex affluenti, ejr parta Kicloria magna jpes,fed manipuli quoque, &gregt" T
rius milesyviaticasua, & balteos, phalerafque, injgnia armorum, arge/rt*
deeora, loco pecunia tradebani ; inflinfluiCr impetu,& avari//* y
QVel Principe far progressi grandi(5mi,e riuscir vittorioso \n tutte l'im
prese, dove egli s'impiegher, eh' h aver soldati affettionati r i quali per
proprio loro interesse, per naturai loro inclinatione servono il Principe, e de
siderano la di lui grandezza ; Ond' che ogni Capitano , ogni Principe doveebbe sforzarsi di ridurre i suoi soldati , & i suoi Popoli questo segno . Li
Republica Romana fece progressi maggiori, che si legghino nell* historie, so
lo perche si servi nelle guerre di soldati suoi Cittadini affettionati{Tmi,e suifaratissimi alla Patria ; Onde i Capitani Romani non solo li havevano obi*
dienti, e fedeli, ma ostinati contro li nemici di vincere, morire, non che raorosi . E insuperabile quell' essercito,che maneggia la guerra, che corna
te per proprio interesse, non conosce il pericolo, non disagio, n habt>gno
di cos' alcuna, provedendo se stesso delle cose necessarie .
UDika di. Parma fu tanto superatamente amato dalle sue xmlie, et
f
cowludc

sopra il primo Libro delf Historia, d Cornelio Tacito .


25 j
condusse in Francia un potentissimo Essercito con il trattenimento solo di tre
scudi per testa . Raccontano l'historie di Fiandra, che ne' primi tumulti , che
fi cagionarono in quelle Provincie , quando gli heretici hebbero licentia,
poterono fabricare Tempi) , che ci era fatto con tanto concorso , con tanta
disposinone de' Popoli , che avanzavano i denari , e la materia per fabricare,
che molti Signori principali donavano fino le loro gioie . Felice principio
hebbero le cose di Vitellio, trovandosi Capitano d'un essercito , che con tan
to fervore l'elesse Imperatore, e si dispose servirlo in ogni occasione . Ricor
dammo qui che Lipsio non piace quella parola Ingerito , parendole supervacua , quasi che non le facesse bisogno ; A me pare d'ammonire il Lettore,
che ha senso, che i soldati possono per la forza del corpo, per le ricchezze,
per il giuditio,overo per l'inclinatione , e si pu dite ,che lo Spagnolo ingenio
fit vahdim, il Francese, e Tedesco ; Corpore .
y
Jgitur laudata mlitum alacritate ViteRiut , ministeria Principattu per
libertos agi solita^ in quits Romanes dijponit .
1
NOn si pu dire quanto mala sodisfatione dia un-Principe con mostrar dif
fidenza in altri . Odiosissima cosa era appresso i Romani , che g' Impe
ratori riavessero sospetta la Nobilt del Senato, e de' Cavalieri talmente, che
gli offici) pi importanti dell'Imperio, c particolarmente della Casa del Prin
cipe si dessero ai liberti, quasi che in questi foli sperassero la fedelt. Calami
tosa conditione quella d'un Tiranno e d'un Principe sospetto ; poich de*
buoni , e Nobili grati , e sufficienti non si fida , e dagli nobili receve pessimo
servigio , riuscendo vili , inetti , senza zelo d'honore^ venali , e pubicamente
rapaci. Ardisco di dire , che niuna cos impedisce pi la grandezza de i R
di Spagna che dimostrare estrema diffidenza in tutte le Nationi , eccetto
nella sola Spagnola ; cosa , che ha alienato l'animo de Fiamenghi in estremoda essi e quelli de Spagnoli, e Milanesi pco meno , non si vedendo alcun Ita
liano, niun Fiamengo adoperato in maneggi importanti con grave nota d'es
se nationi. Al R Carlo V. non f tanto partiale , ne hebbe tanto in sos
petto la Nation Fiamenga, & Italiana si che non se ne servisse in carichi principalissimi . Il Turco , il cui dominio tutto tiranno usa questa regola pi
di qualsivoglia altro Principe , del quale s'habbia memoria ; perci che abor
tisce d'ammettere ad officio grande Turco nativo , ma solo si serve de suoi
{chiavi Christiani rinegati,allevati per da fanciulli in Turchia.
Egli che ne suoi stati ha affatto estinta l'ultima radice d'ogni Nobilt , h
ridotto fino il sangue de' Principi Greci ad esser muratori,e de Turchi nativi
ad e rercitar la mercantia , & il traffico per servirsi di questo modo di pro
cedere ; Ma de siati, dove Nobilt, e dove si trovano Baroni grandi pre
cetto interpretato 1 irannico ; perci che ad ogni uno preme l'essere coman
dato da gente barbara, e per tenuto vile. Ne Vitellio poteva cominciare
l'Imperio suo con attieni che li desse maggior credito e che li facesse pi afli 3
fettro*

tf4OfstrvaHiti ii Trajdtu Boecdim


fettionati & obligata la Nobilt Romana. Li Spagnoli non fawbbotio odiati tanto & aborriti dall' altre nationi , se non mostrassero d'esse tanta diffidenza,volendo ogni minimo di loro comandare con auttorit pi che Reia , dt
esser obbediti dalle nationi nobilissime con sommissimi degne d'un huotno>
schiavo.

Sdvitiam militum pleroftjue ad ftenant expofcextium fcpiu


approbat.pari fimulatio/te vinculorum frustratur .
rOn daTiranno.ma da Principe molro peggiore, che l'istest Lucisero in_ J sernale quel Principe,che amazza gli huomini per la sodisfatione d'altri
N!
pi tosto , che per esseguire la Giustitia . L'istesso scelerariEmo , e vergognosb Vitcflio aborrirebbe quell' eccesso,che con tanta facilita commise Pio IV.
con ilsanguc innocente de Caraffi amazzati per dar sodisfatione agli Spagnoli,
al Ducadi Toscana.fe Colonnesi amici dlia sede Apostolica tali, corne sa i/
Mondo . Dclitto simile quello , che Herode commise con la Sacrosana
pcrsonadel Precursore del Salvator nostro per dar sodisfatione quella iccbratissima donna .
II niedesimo Lipxo, che quella parola pari , fia manisesto errore, ei
dcrerebbe, che si leggessc f*rtm . Ma acito ha detto ,pari fimtUam^
cordando di quello , che s' scordato Lipsio , che di sopra Otto veeftdo t che i soldati addimandavano la morte di molri , Otto fmutUtt*** w*
vincere \ujfa cjrm*]ores pcenst d.itnriu affirmant prafinti cxiti* [ubtraxtt. Vuelie
rc dunque, cne Vitellio con la medema finta dilegar huomini ,e farlifr
prigioni , gli haveva liberati da quel pericolo , corne havea fatto poco pri
ma Ottone , che quel pari, vuol dire somigliantemente , & beUimmo mo
do di procedere in qucste violenze de' soldati placarli con le buone parole
e tener protetione degli huomini innocenti, corne donea farc Pio I V* vcA
i Caraffi v
lulium Burdonem Germanie* cLfis Prafeclum aflu ubtraxit. Exarferat in eum iracundia exera , tamquam crime , ac mox infidias , Fofhteio Capitoni struxijjet ; grain cm memoria Capitonis.
SEbene nelle sue attioni ogni uno doverebbe regolarle talmente , che ht
variations de' tempi, & de' Principi non/le potefle mutare , talmente che
dove prima erano degne di Iode , e di premio , divenisseromeritevoli di biafmo , e di castigo ; Nondimeno nella cofte di Roma , dove pi lpesso , che
altrove , corne ho detto , si mutano i Principi , deve ogni uno vivere , e
procedere ,e con una infinita circospitione e per non partirmi dall' essemp*
nsehcissimo dlia calamit de' Caraffi perseguitati , & assassinati sotto il P<*tihcato di Pio IV. dopp quatro Anni risorsero sotto il Pontihcato diPi*
V. che non solo gUdichiar innocenti, ma promosse al Cardinalaro Anto
nio Maa

sopra il primo Lm del? Historia di Cornelio Tacito .


tf
do Maria Santorio,che s'era mostrato loro difensore, e Marc' Antonio Fircn^ella , che fu staffiere, ma sedei servitore del Cardinale Caraffa fu essaltato da
ell-Papa,efatto suo Camcriero secreto , & arricchito di molta entrata, ove
il Palentiero, che sii Giudice di queir infelice causa della quale sper qualche
grandezza da Pio IV. fu decapitato sotto Pio V. di modo , che f biso
gno fuggire d'esser Ministro di sceleratezze anco ad instanza del Principe,
perche Iddio , che giustissimo padrone de i tempi , & in mano del quale
stanno i Principati delle genti le sa di modo involgere in poche hore , che ar
riva inopinatamente al castigo di quel delitto , del quale si gloriavano , e dal
quale aspettavano molta utilit ; Et apudfitvientes occidere palam ignofeere non
nifi palUndo licebat, ita incnstodire obittis, & pofi vittoriar* demurn /fratti iam milu
twn odiisydimiffus est. Tutto Vero, perci che il contradire, & apporsi quei,
i quali sono infuriati , & hanno l'Armi nelle mani , un accenderli maggior
sdegno essendo proprio dell' insolenza ad dimandar con maggior ostinatione
quello , che se gli nega , e non se gli concede per buona giustitia . Gli Intorni
ai saggi sono quei , che sanno fuggire gli estremi per trovar quei partiti di
mezo che danno ne' cosi di necessit sodisfattone agli huomini federati senza
fare giustitia ai buoni . Gran Documento possono i Ministri de' Principi ca
vare da queste parole di Tacito ; perci che quando veggono il Principe cssacerbato,& adirato contro un innocente.devono puntellare la causa,dar luogo
all' irae non ragionar fin tanto, che l'animo del Principe non s' mitigato.
La giustitia de' Preti non per altro mio credere si dice severa sopra quella
di tutti gli altri Principi d'Italia, e d'Europa; eccetto per che nel tempo breve
d'vna settimana spediscono gualsivoglia causa criminale; poich tutte l'essecutioni di giustitia, che nascono in quel calore della freschezza del delitio, pecca
no in severit,da dove i Venetiani sfogano l'ira della giustitia,con la lunghez
za della prigione , e quel Principe , che nel colmo dello sdegno giudica crimi
nalmente , rare volte che non faccia attione pi tosto da Tiranno , che da
Prncipe buono . Quella sentenza capitale , giusta , che si da quando essen
do partito lo sdegno dell' animo , v' entrata la compassione della fragilit humana, & la piet, che si deve havere dagli huomini verso gli huomini sottopo
sti alla fragilit di peccare sette volte in un giorno .
lutiut deinde Civil ptriculo exemptm, preposens interBatavos,
ne [upplicio citte feroxgens alienaretur.
COn grandissima circospitione f bisogno , che proceda quel medico , il
quale curando un corpo mal affetto di pi mali , vuol usar medicine ga
gliarde , perci che deve auvertire di non offendere un male,& alterarlo , per
curar l'altro , atteso che sono molto maggiori i mali, che si facciamo da noi
medemi,di quelli , che apportano gli nemici nostri ; all' hora che' altri ha in
mano persona potente ,'dalla quale si sono ricevuti disgusti , & offese grandi, il
voler correr senza haver altre necessarie considerationi al castigo , alla pena
molte

acri
Ofservdtion di Trdjdft "BoccAtn
molte volte un cagionar mali peggiori , & in vece di medicar ta pia$a, effacerfearla;c renderla immedicabile ; Quando un Principe ha in sua obbedienza un
Popolo, & sicuro di poter punirlo in ogni suo moto di sollevatione, puMnza dubbio alcuno non haver in questi casi alcuna consideratione , che laftessa
pena;come la Sede Apostolica, che annichilate di seguitole fattioni gi grani
in Roma de' Colonefi, & Orsini, che pu disporre.come meglio gli pare con
tro qualsivoglia Barone di quella famiglia ; che offendesse i Papi. Ma se i Po
poli sono in rivolta, non si dominano sicuramente, ma s'ha in mano un sogget
to insigne di quella fattione.s'egli solo,e non ha figlioli, altri (oggetti grandi del suo sangue , amici potenti, che possino tener salda, e far maggior la ri
bellione cominciata. farne una nuova, si pu anco procedere alla pena, & as
sicurarsi di quel tale . Cosi Solimano Imperatore de* Turchi havendo havuri
gravi sospetti di Mustaf suo figliolo, si risolse vcciderlo,e se bene da Solimano
si alienorono i Giannizzeri , quali malvolontieri sopportavano la Morte di
quel giovine, nondimeno poterono anco esser puniti per la mala sodisfattone,
che nostrorono di queir attione del Gran Signore , merc , che Mustaf m
haveva figlioli, quali potessero incorrere essi Giannizzeri, e dargli l'Imperi
Per anco il Principe deve usar senza alcun riguardo verso un soggetto gre
debilitandolo all'hora, ch'egli dubita , non sia per placarsi per altra v'a&i
sia per fare masi peggiori,come sogliono quelli, i quali s'ingeriscono di -,
e particolarmente se il soggetto tale, che poco gli manca anco nellsnA
Popolo per essere vguale al Principe,all'hora pure si debiliti,e se n baua^tfc
ga alla Morte . Io s,che il R di Spagna fu gravemente anc dagli amorewW
della sua fattion biasimato, che eslac-rbasse la Nation Fiamenga con la Motte
del tanto ad essi caro , e da essi tanto teneramente amato Lamorale d'Agimonte . Ma le cose erano ridotte tal segno , che il ritenerlo prigione , ca
gionava disgusti maggiorici rilasciarlo, era cagionare se stesso mali maggiori;
perci che quel gran Signore ingiuriato per la sua retentione sempre Avve
rebbe cercato di farne vendetta . Ma quando uno tiene un Popolo /ipetto
poco ben assetto verso se,e che non ancora dichiarato ne contro, ne infavore,il levargli con la Morte il soggetto da quelli amato c cosa molto pericolo
sa . Cosi il Duca d'Vmena havendo scoperto , che in Parigi alcuni Signori
grandi havevano animo d'introdurre dentro quella Citt il R di Navarra,
{paventato dalla grandezza di quei soggetti , non ardi punirli, con la Morte,
affinch il Popolo di quella Citt non s'alienasse da quel partito della Leg3,
ma furono mandati in esilio, e multati in denari; Cosi pure essendosi contro li
medesima lega scoperto un trattato in Lione , havendo uno chiamato il Papa,
confessato , che in ci tenevano mano il Preposto Tron , & un altro Signore
grande non fu loro dato altro castigo.che di breve prigionia > essendo nella
Citt troppo potenti. E con tutto , che Ludovico d'Angi R diNaf
fusse pessimamente sodisfatto dal Caldora , dal quale haveva ricevute o
insopportabili qualsivoglia huomo privato , nondimeno con patienzJ#n
soliu de' Francesi, e stemma grande ( con tutto che l'havcue nelle mani, t w&
padrone

spra il prim Libro des Hijlora d Cornelio Tacito .


157
padrones detta dilu
di lui vita
vita)) non
nonio
lo fece, per non alienare da se 1la militia,
militia.la
nu
la quali
amava esso Caldera e gli era assettonatissima come suo Capitano , c la quale
il R non volea h aver in modo alcuno nemica .
Et erant in Civitate Lingomm otfo Batavorum cohortes , quartdccima
Legioni* auxilta, tum discordia temporum a Legione digrcjfie,provi
inclinasse** grande momentum, focile, aut adverf* .

I
g

FA' acquisto di forze grandi colui, che le leva al suo nemico, & questo at
tendono i saggi Principi , i Capitani prudenti disarmar gli nemici . Cosi
si vede, che gli due grandissimi R comprono tanto care le militie degli stati
degli Suizzeri, Grifoni, & altri oltramontani , e formar quelle leghe tanto fa
mose per livore, che non habbino genti da quella venale, e bellicosa natione.
Oltre di questo f bisogno haver grandissima confideratione di non alienar da
se quella Natione, che ha l'Armi nelle mani maltrattandola in conto alcuno .
E habbiamo detto di sopra quanto Lodovico R di Napoli vsasse patienza, e
flemma grande con il Caldora per non alienar da se la Militia di lui molto
formidabile in Regn .

t
g

Nonium Donatium, Romilium Calphurnium Centuriones, de quibusfupra


retulimtu, occidi jttpt, damnatosfidei criminegravisimo
inter defeifeentes .

-"|)Er questa cagione la guerra Civile sopra tutte l'altre calamitofissima,


JL. perci che la fedelt, la virt, la piet stimato delitto . Infelici essempi
l potrebbono addurre qui del Cardinale Eboracense, di Tomaso Moro, & al
tri molti ammazzati rabbiosamente dall' iniquissimo R Henrico Vili, solo
perche mostravano verso Dio vera piet , verso il Principe vera fedelt di ri
cordargli le cose vere . In Francia si sono veduti dalla Lega perseguitati quet,
che si mostravano fedeli alla Corona .
In Fiandra li Cattolici furono solo per la vera confessione della vera Religione straordinariamente afflitti , e la fedelt verso il suo R naturale era sti
mato tradimento . Tutte calamit, che doverebbono indurre i Popoli fug
gire le Guerre Civili molto pi di qualsivoglia altro male , come quelle , che
J *no pj crudeli , e pi spaventevoli di quelle , che s'hanno con qualsivoglia
1 * barbara, e fiera Natione, come s' veduto ne Regni, eh' h nominato .

( :

Ne in Britannia quidem dubitatum; praerat Trebelliw Maximo, per

avaritiam, ejrsordes contemptm exercitut, invifufques .


fi
fc lT^ Osi come la libert acquista amici , e f fautori , e f gratissmi Popoli
il -Vw/quci , che fono dotati di tanta virt; cos per lo contrario niuna forte
ji'buomini si trova pi odiosa > e che sia dalle genti pi disprezzata dell' avaro .
;*

KK
Gii

Ojservdticm di TrtjH TSoccaVmI


Gli huomini tutti amano per intresse , sperando ricever qualche beneftio da
colui.ch' amato; Ma gli avari interessatilmi non dando speranza ad alttuno
di ricever benefitio , sono odiati , e scherniti dagli huomini . E tantt pu& la
virt dlia liberalit,della splendide zza , e dlia munitcenza negli huomini,
che h veduti alcuni Cardinali nella Corte di Roma per la fordidezza tato
eser tenuti in pochissimo conto; e alcuni Prelati pet la loro liberalit, e
folendidezza nel vivere ester amati,' stimati, & honorati da tutta la Corte, e se
bene nel Secolo prsente, nel quale io vivo , la liberalit, la splendidezza di
modo spenta ne' i Principi, e ne' i privati , cbe la liberalit stimata vito di
prodigalita, e la sordidezza.e brutta avaritia virtuosa parfimoia , e solo inditio d'animo rimeslb lontano dalle vanit del Mondo, nondimeno i Principi
doverebbono fuggire questi cosi farci offitiali , e particolarmente quando J
mandano ne' carichi honorati d'Ambasciatore,e governi, corne si vede , tht
via la Republica di Venetia , i Ministri dlia quale ancorcbe nati , & allevii
nella vita Civile, nondimeno ne' carichi, eh' esercitano foori dlia patriaJo
ro con molta reputatione vivono alla Reale, per acquistar fama a loro Mt
e mantenersi grandi in reputatione dlia loro Republiea .
Accendcbat oiium ejus Rofcius C&lius Lcgatus Vigefm* legs*
elim discors >fed occajone Civilium armorum
utrocius proruperat .
MOlto ben dice Tacto , che non l'occasioni dlie guerre CivUi,YooVo
prima occulto di Celio contro TribelH sfog in un apera iniftHdtia nell'occasione di quella guerra Civile , nella quale non v'era Principe cte
potese punire Celio dlia sua temerit, ne Tribellio haveVa aufroritin qteVle commotioni di raffrenarlo da questo disordne . Si raccoglie on prectto d'eser posto in essecutione da ogni Principe di subordinare di rfoo ttt
i suoi Ministri d'un esercito alCapkan Generale d'un* Vrovihei*. btto l
principale Governatore di lei che niuno fia mai tanto ardko , chfe pfefi*
nu guerreggiar con eslb lui ; perci che si vede, che Getoo coh Voecafione
dlie guerre Civili proruppe in quelP arroganza nella quale non sarebbe
corfb nella pace, nella quale le buone leggi fanno la loto auttorit.
TrebeUittssedithnem ^confkmnordnem difctyln* Cslio^ilinta/,
dr iofes Legioats Cdim Trebeifo objeftabat .
COs corne rari sono i medkamenti , che si dann6 agr* m'fermi per*cuar gli humori mligni , che non evacuano ancora , e tirano con est
humori , i buoni , e vitali ; cosi rari sono quei ordini buoni , che sno
per un governo d'un ftato , che nom appoWrio ejualche nocfrHftttbi e h cdU
trario moite volte accade ch' i Principi hanrno cavata moka utilisa dv&*
fordisti ; pexci che tnohe cose di gmfissiit* importanza hafntie ofte^*
tcfcoperw

fipra il stimo Libro dtW Historia di Cornelio Tacito .


259
te scoperto degli odij , e delle gare nate tra loro offitiali . Ond' che come
habbiamo ricordato altrove , il Turco nodrisce l'odio tra i suoi principali
Bassa affine di sapere i loro diffetti, le loro trame , & i loro disegni . Notaremo ancora da queste parole di Tacito, quanto debba ogn' offitiale , & par
ticolarmente quei , che hanno qualche mancamento , fuggire le garc,& ogni
sorte d'alteratione, come quelle, che scemano grandemente la reputatione
altrui ; poich ogn' uno , che tanto ardito di non stimare qualsivoglia ne
mico, deve far questo verissimo presupposto, che tutte le sue anioni secretessime, ch'egli ha fatto per buone siano note all' inimico, le quali non sol
non dubita di publicar , ma inventer-falsit , e bugia , le quali essendo sem
pre in qualche parte credute , levano altrui la reputatione; perci che la
calunnia un odio , che ancorch cada nella candidissima conscienza d'un
hiiomo innocente, nondimeno vi lascia una certa macchia . 1
Cam interimfxdis Legatorum certaminibus , modestia exercitus corruptay
coque difcordU ventum , ut auxiliarium quoque militum convitijs pertur
batiti^ aggregantibuise Cdio Cohortibus, alijfque^f.
SI devono dunque come h detto di sopra tutti gli Offitiali degli esserci
delle Provincie talmente subordinare l'uno al suo Capitano , l'altro al
suo Governatore , che non sia possibile , che si trovi alcuno , che presuma
guerreggiare con essi loro senza esser sicuro di venir castigato dal supremo
Officiale . L'Imperator Carlo V. ne' i gravi dispareri, che nacquero tra Don
Pietro di Toledo Vice R di Napoli , & il Principe di Salerno grandissimo
Barone di quel Regno, havesse il Principe qualche buona ragione , nondi
meno l'Imperatore non volle mai sopportar, che fusse al suo Offitiale dimi
nuita la sua reputatione in credito talmente, che stim minor male correr pe
ricolo/che quel Principe suscitasse qualche rumore , che smaccando il suo
Offitiale , par tant' ardire a i Baroni , contro di loro ; Ne altra cosa impedis
ce pi ogni amministratione di buona giustitia , che i molto ardire che i
Popoli hanno pigliato sopra gli Offitiali del Principe , i quali spaventati dal
molto conto, che si f da' Principi d'ogni falsa accusa data contro di loro in
vece della spada della giustitia, usano lo scudo della destrezza ; Ond' c man
catala reverenza, e l'obbedienza verso di loro , & il timore verso la giusti
tia j Et cosa perniciosissima che si trovi alcuno che ardisca guerreggiare
con l'offitiale, senza eh" egli possa subito punirlo poich gli altri sotto l'om
bra, e protezione di quel seditioso,s'arrilchiano di fare il medesimo .
Desertus Trebelliu* ad Fitelliumperfugerit,
CHe cosa non pu la disperatione nel cuore degli huomini ambitiosi:Tribellio si ribell Galba , e s'accost Vitellio per mantenersi in quel^ieputauone , che gli haveva levata Celio, & acquistare appresso il Pria.KK a
cipe

i6o
Ojsemationi di Trajano Boccalini
ripe nuove grandette . Onc, che i Principe doverebbono por ogni stu.
dio,affine che la disperatione non facci precipitar gli huomini a commetter
violentati dalla dispensatione quegl' eccessi , che sono contro al loro genio .
Io addurr essempio chiaro molto grande , e lacrimevole della Religione
Christiana intorno a questo particolare . Henrico Vili, hebbe dalla sua
prima Moglie sorella della Madre di Carlo V. una figliola chiamata Ma
ria, la qual sua Moglie , come sterile per speranza d'haver da altra Moglie fi
glioli maschi , ripudi e si congiunse in matrimonio con Anna Bolena, dalla
quale hebbe una figliola semina chiamata Elisabetta famosissima per la sua
infedelt; La Bolena come adultera f da Henrico decapitata . Ond' egli
prese la terza Moglie dalla quale hebbe Odoardo suo figliolo, la Madre del
quale mori da parto. Doppo la Morte dUenrico Vili. Inglese ammessero all' heredit Odoardo ancorch spurio . Doppo Odoardo , il quale hebbelbreve vita, regn Maria, e si marito nel R Filippo , e doppo la Morte di
lei chiamata fu al Regno Elisabetta , la quale havendo trovato , che la sorel
la haveva con ogni studio riposta nel Regno la Religion Cattolica , che A
sbandita da Henrico IL R di Francia, ella precipit in quell' heresie,'
tanto afflissero il Cattolichisino di quel Regno ; perci che essendo la Kepi
di Scotia Maria poco prima maritata con Francesco Delfino di Franckasw
che Maria descendeva per Madre della sorella drlenrico VI Illnghilterra, publicando la Regina Elisabetta incapace del Regno, eratam
ad Henrico,mentre viveva la sua lgitima Moglie . Ond' Elisabetta vtitodosi torre il Totolo di Regina , e pretendere il Regno da un R potentimo di Francia , e valorosissimo come il R Henrico , e che secondo i Riti del
la Religione-Cattolica ella era spuria , precipit per disperatione , & ambirione nellajjestifera setta de' Calvinisti. Cosi anco il ramo della Casa diBovbone de i R di Navarra e Principe di Cond, vedendosi perseguitati da
Henrico prima , e poi da Carlo , & altri suoi figlioli , e dalla iimigl'n de'Ghid
precipitorono in quelli heresia, che per longhissimo tempo in diremo ha ri
dotta la Francia.
Rexere legati legonum, pares jure, Calila audendo potenziar.
NOn la limitata auttoritat , e l'ugual potenza conceduta quei , che
essercitano il medemo Magistrato li f pari , & uguali , ma la qualic
delle persone, e del genio loro . Li duoi Consoli in Roma havevanola
medesima auttorit , ma la grande disparit di genio, che f tr Ribolo,e Ce
sare li rendea disuguali.
Mi ricordo in Roma , eh' havendo io una causa mia molto grave nei
Congregatione sopra le strade di Roma , ancorch i Cardinali russer moia,
e d'ugual auttorit, nondimeno il Cardinal Gaetano di genio superiore a$\
altri Cardinali della Congregatione , s'usurpava di modo tutta Yaatcort,
che alcuni Cardinali non la potendo solare , e non havendo ardine d'oporieji

fipr* ilprimo Libra deh* Historia di Cornelio Tacit .


li
porsegli rcstorono d'andare alla Congregatione ; Cosa , che ammonisce i
Principi ne i carichi , che s'essercitano da pi huomini d'haver grandissima
conlderatione alla qualit de i genij de' soggetti , de quali egli fa icielta; per
ci che il genio grande tra gli hamili riesce come tra le persone , un nero
Leone.
Adiuntto Britannico exercitujngens viribus opibusque Vitellini', duos duces,
duo itinera bello destinavit. Fabius Valens allicere,velfi obaueret, va/la
re G'allias;& Cottian Alpibm Italiam irrumpere; Cacinnapropriore tranJtHh, Penninis Iugis degredi iujfas . Valenti inferiori* exercitus eletti cum
AquilaQuinta Legioni* , & Cohonibus , aliifque X L . rni/lia armatorum
data XXX. milita Cacinna esuperiore Germania ducebat , quorum robur
legio una , prima r Vigefima fuit : addita mrique Germanorum auxilia ,
quibus Vitellinisuas quoque copiasfupplevit , tota mole bellisecuturus .
VNa delle ragioni , che si possono addurre, per qual cagione Vitellio divi
desse in tre parti il suo essercito dandone una a Valente, l'altra Cecinna , e l'altra serbandola per se stesso,che essendo Pessercito immenso, e doven
dosi condurre per luoghi sterili , non era possibile , se non russe andato tutto
insieme , che si fusse potuto trovar vettovaglie da pascerlo ; impedimento nel
vero grande , & il quale ha posti numerosi esserciti in grandissime difficolt;
perci che fon stati molto pi combattuti, e disfatti dalla fame che da nemici.
Niun Principe s' trovato nell' et nostra , che habbia menato in Campagna
maggiore essercito , che gl' Imperatori Romani ; e Ottomani ; ma con tanta
difficoltjcon tanta rovina delle Provincie ad essi soggetti,che una delle mol
te cagioni , che si possono addurre , Ond' accada , che essi facciano per certo
tempo guerra ad una natione, perche di modo affliggono le Provincie non so
lo, dove si mantiene la guerra, ma dove passano quegli esserciti, che accib che
si ristorino, p^er non desertarle , sono sforzati dismetter la Guerra per non per
der le proprie Provincie, renderle inutili,in vece d'acquistare 1 altrui .
Mira inttr exercitum , mperatoremque diverfitas instare miles , arma
pascere , dum Gallia trpidant dum Hijpania cunttantur.
H Anno dubitato alcuni , se sia migliore unessercito di soldati coraggiosi,
esperimentati , come questo Capitano da soggetto da poco, e simile Vi
tellio , un essercito per lo contrario di soldati vili , inesperti , capitanato da
soggetto valente , coraggioso , e ne fatti della guerra sperimentato. L'infeli
ce fine, che fece quest' essercito di Vitellio, mentre hebbe fronte Vespasiano
chiarissimo Capitaso,ne f conoscere,che le membra d'vn Capo, se ben buone
non possono operare , quando il Capo,che comanda non ha prudenza in se,
perci che.ove il Capo,ch' atto comandare saggiamente, ancorch ne solKK. 3
dati

xx ofew.di TnJUudffH ti .Ih.MtttJtmrM Cm.TdctiiZ


dati sia la Virt di combattere, nondimeno non v* quella di saper vnitsi tutti
in unconsiglioj & essequirlo, che s' veduto, che la dapocaggine di Vitellio, e
la sua molt' inetia cagion grandissimi mali di disunione, d'infedelt, e di con
fusione, non sapendo essi quello, che doveano essegui re,ogn' uno comandava
se stesso ; che il soldato a lungo andare disprezza quel Capitano , nel quale
on conosce virt, e l'abbandona, si f licentioso,si guasta la disciplina milita
re, & in progresso di tempo la virt dell' essercito languisce, e diventano quei,
ch'erano forti,e coraggiosi, vili, &inetti,e simili al Capitano,ove il Capitano
eccellente rende i soldati simili se , pone in essi la virt , di vili , & inetti gli
f coraggiosi, e forti, & in somma queir essercito senza Capo buono sempre
perde la sua virt;E questo con un capo buono, e valente nella guerra sempre
acquista valore .
E ben vero , che molto migliore in una fattione haver un essercito di sol
dati nuovi , Vili capitanato da Capitano insigne; ma lunga guerra meglio
il contrario per le ragioni, che ho dette .
f

IL

FINE.

CONSIDERATIONI
D l

TRAIANO

BOCCALINI

ROMANO
SOPRA
LA

VITA

DI

GIVLIO

SCRITTA

CORNELIO

AGRCOLA

DA

TACITO.

Clarorum Virorum fatla


MErita particlar osservatione quella parola Clarorum Virorum ; poiche insegna coloro , eh' intraprendono la fatica d'immortalar se medemi con lo scrivere i fatti altrui, devono far elettione di materie nobili , e
grandi, che contengono imprese di nationi bellicose, e potenti , e di Principi,
che habbino speso la vita loro nel maneggio dell' Armi , e nel Ministero della
guerra , overo , che habbino operato cose mirabili col configlio nella Pace,
dovendosi avertire , che i Capitani de' quali altri si pone scrivere la vita,
habbino dirette guerre importanti , e che siano state terminate col consiglio
loro.essendo riuscite quasi ridicole alcune vke di Capitani, che non sono stati
Generali nel successo di quelle degne operationi , delle quali sogliono venir
celebrati, ma solamente semplici essecutori dell' altrui consiglio .
E' sempre colpa d'imprudenza attribuir ad vno la gloria d'un altro ; Ond*
aviene , che le fatiche infelicissime d'alcuni Scrittori persuasi d'immortalar il
nome proprio, e l'altrui fama, marciscono nelle Librarie, per non haver havuto le considerationijdi sopra accennate.
Nello stesso scoglio si sono rotti coloro, ch'hanno gettato il tempo nello
scrivere historie d'una Citt particolare, quando ella non sia stata capo di Re
gno, del quale in tal caso ponno trattarsi le faccende in universale, mostrando
curarsi poco, eh' il nome loro sia conosciuto da altri Cittadini, che da quelli, i
quali scrissero i fatti .
Il Mondo grande , e somiglia ad un Gigante ,e per h di bisogno per

cibo. *

1
Conidcratton d Trajano Bcclni
cibo di cose grandi Viabili pascere la fame, la quale dispreiza matterie di po
ca sostanza , come non proportionate alla sua gran complessione ; E di qui
aviene, ch'egli faccia poco conto anco delle cose mediocri, non che dette viJi.
E molti huomini di poco grido essendosi dilettati di fare scrivere con \i vi
ra loro l'Historie della loro Casa ,si sono mostrati al Mondo Narcisi di se fttft,
e per pi ambitiosi, che prudenti , perche non havendo trovata nel Mondo
quella curiosit di sapere i fatti loro , ch'eglino hanno havuta di publicargli,
hanno veduto l'Embrione delle sue Historie morto nell' hora del parto in ma
no dello Stampatore ; parto infelice , che ne meno h goduto tanta luce, che
gli sia stato permesso di vedere un historia .
E vero , che il disprezzare la fama c inditio d'animo abietto ; m perche
auesta non s'acquista dal Mondo , se non con attioni heroiche troppo gonfio
i vanit si mostra chi troppo desideroso d'acquistarla si pone in capo/ii ven
der nel mercato del Mondo le sue pulci per Elefanti ; Ond' , che coloro, che
si sono di troppo ingolfati nell'amore di loro stessi , vengono mostrati dir
per huomini troppo gloriosi, e vani, havendo procacciato, che altri pubMi
la lor vita , e l'historia della lor Casa , che poi lette dal Mondo Cno state
mate poco meno, che libelli infamatori! Moresque po/ler tracterez ~
NOn (blamente il gusto,m Pvtile maggiore di quei, che pascono fili
mi loro del saporitissimo cibo dell' historie consiste in haver** cognitioK
non meno de' fatti, che de' costumi de' Principi, de' Capitani , e delle Narioni,
delle quali altri scrive ; parte tanto principale in uno Scrittore , che ardisco
dire non esser meraviglia, che Tacito nostro si vegga continuamente ne\\e ma
ni degli animi pi salati; per che nel rappresentare i costumi, i geni), le paiConi , & in somma nel ritrar dal naturale gli animi di quelli, de' quali gii oc
corre ragionare, un Apelle ; Cosi altretanto rara , quanto disprezzata. d
molti Scrittori, e sorsi non per inavertenza , m per la difficolt , eh' apporta
seco il rappresentare Lettori quell' imagine dell' animo altrui , \a quale non
vedendosi con gli occhi , ne vdendosi , come accade de' fatti degli huomini
con l'orecchie, r bisogno,che l'historico se l'acquisti con l'acutezza d'un finisfimo giuditio .
Ne pu in alcun altra occasione un Scrittore far pi bella pompa del suo
valore, che negli Elogij, ch'egli faccia de' costumi altrui, breve successo pieno
di sale, e di spiriti , nella cui prerogativa il Guicciardini s' molto avicinato t
Tacito ; Onde ardisco dire esser impossibile , che un Historico possa compita
mente delincare l'attioni altrui, se non mostra prima l'Anotomia degliHeroi,
e Nationi, che descrive ; circa le passioni, e costumi; cose, che apportano ca
io diletto Lettori, che con i varij costumi,varie leggi, e strane vsanze, che gli
Historici delle cose dell' Indie descrivono, hanno con saporitissimo coodimeato satta riuscir dolce curiosi quella lettura .
ED'iooe

/pra la Vita di Giulia Agricola finita da Cornelio Tacito .


$
E Dione ancorch Historico d'assai rimesso stile , per gratissimo per ria
ver bench forastiero pi particolarmente di qualsivoglia altro scritti i costu
mi, e l'vsanze familiari del Gloriosissimo Popolo Romano, le quali col dar lu
ce molte curiosi importanze, che non si sapevano, hanno apportato , & ap
portano sommo diletto quei, che scrivono historie , perche sanno imitarlo .
Ci pare veramente leggierezza il descrivere i nostri ben conosciuti costumi,
& vsi, m chi scrive, scrive Posteri ancora, i quali nasceranno in tempo di ri
to sorsi , e di costumi diverso , e che haveranno grado esser informati del
Secolo presente . Se cosihavessero fatto gli antichi , hora non ci romperessimo il capo nel mendicar nelle carte oscure , e ne marmi incisi i costumi degli
antichi , & hoggi non sappiamo bene in qual modo vsavano i Romani nelle
Mense loro il sedere, e mangiare ; Cosa trascurata da Latini Scrittori, e come
tritissima, e pure noi ella e tanto ignota, perche loro fu nota .
^Antiquitus ufitatum.
ANzi con gli huomini stessi nota l'Historia , perci che il desiderio di sa
pere le cose passate, ne gli animi loro,e fomite di natura .
Sempre gli huomini hanno conosciuta questa Astrologia giudiciaria di pre
dire le cose auvenire con l'osservatione delle passate ; merc , che hanno negli
animi loro innata la prudenza di deliberare le cose moderne con i precetti
degli Antichi ; perci che non per curiosit, ma per somma utilit del Genere
humano stato inventato l'vso di trasmettere alla Posterit i fatti degli huo
mini morti,afn riche altri sappia schifare i configliene hanno condotto gli huo
mini nella calamit/e seguitar quelli,che hanno prodetto delle buone prospe
rit. Gli huomini ordinariamente non hanno lume di prudenza, che possino
nel buio de' negotij difficili appigliarsi al consiglio migliore .
L'Historia e face luminosa , che con molti essempij posti avanti gli occhi
altrui mostra eccellentemente bisognosi di consiglio il vero , e dritto cami
no ; pane ( dice Tacito) prudenti* honafta da crioribi , utilia ab noxik difeermn'yplures aliorum eventibus docentur . E Galba in quelle preciosissime parole,
che disse Pisone , mentre s'adottava,l'ammone , che per governar con felice
prudenza il Mondo tutto , bastava seguire il consiglio di quei Principi , i quali
il Mondo lodava, e fuggire l'attioni di quelli, che egli biasimava . Ptilijjtmxs
idem,& brevifftmus id'.mbonarum , malarmnque rerum dcleclus cogitare , guidant
noluertssub alio Principe, aut volneris .
E per santissimo il modo di giudicare de' Venetiani appresso i quali so
no in luogo di sacre leggi i casi seguiti. Per che con simigliante modo di
procedere^ Giudici non errano , errando non meritano reprensione , anzi
gli stessi numerosissimi Principi Ottomani tanto implacabili nemici delle buo
ne lettere , che non solo hanno in sommo horrore , ma in luogo di peccato il
vedere , maneggiar libri sono stati sforzati conoscere questa verit dell'
Vlile de' historia ; perci che non solo si fanno continuamente leggere i fatti
a z
de'

4
Considerationi di Trajano Bccalin
loro maggiori , de' quali hanno sempre tenuta esattissima memoria , ma
s'hanno fatto tradurre nella lingua loro l'imprese d"Alessandro Magno,di Giu
lio Cesare , e d'altri Principi grandi ; tutto affine d'infamare l'animo toprio
del fuoco di Gloria , leggendo l'honorate imprese degl' huomini d'insigae valore.e quello , che porge maggior miraviglia l'eflersi trovato anco tra^Y
Indiani senza il benefitio delle lettere l'vso dell' Historia con cerei modi loro
ben noti chi legge l'Historie del Mondo nuovo .
Ne nostris qnidem temporibus .
NE quali tanto regnano quelle buone Ietterete quali sono unico stromento di far eterne le mortali operarioni degli huomini . E bea aventuroso vuol dirsi quella Natione, la quale fiorisce nell' Armi,c nelle lettere, poi che
con il Valor della mano , e con la prudenza apprendono i Principi cole gene
rose , formando l'Embrione , al quale poi danno l'anima i letterati con le loro
fatiche.
Anco in questo particolare felicissimi ponno chiamarsi i Romani , poii'
i loro grandissimi fatti sono stati trasmessi alla notitia de' Posteri da Sene cosi eccellenti con le penne , come essi con le Armi. Cosi ancora;^
appresso i quali fiorirono le buone lettere, hanno havuto in numerOi-fUli
Scrittori eccellenti. Ei Saraceni natione altretanto ignorante , coKatpia , ancorch con l'Armi scorressero gran parte dell' Alia , Africa&tori,
nondimeno sono tante prodi l'attioni loro rimaste Iretidi cadaveri , effeoa
mancato loro il lume vivifico delle buone lettere , che le condissero col sale
dell' historianfondendo l'anima ai gesti loro .
E'quel famoso Belisario nella molta penuria , che pativa l'et sua de' Wtxeratijsapendosi provedere d'un valente scrittore, come Procopio, mostr anco
in questo particolare la finezza della sua prudenza*; poich Procopio i pro
fessione medico , non solo procur la salute del corpo; ma la coairvacionc
incorruttibile dell' attioni del suo Signore; alle quasi con i itioi scritti im\vu fa
mosissima vita.
'


Quamquam incuriosa forum Atos omijit , qmties magna aliqua,ac
nobilis virtus vicitacfupergreffa estvitium parv^magnijque Civitaiibus communem, ignoraniiam
retti , & Invidiar.
IL senso tale,che ancorch un soggetto di straordinaria virt sia divenuto
molto insigne , nondimeno gli huomini suoi coetanei hanno havuto r*v*
curiosit nello scrivere la sua Vita . Vitio per certo commune alle qct
grandi , e picciole , non conoscere de loro Cittadini le Virt, iflifciarie, 11 concetto di Tacito verissimo , perche l'invidia cava gli occhi ag

sopra la Vita .di Giulio Agricola scritta da Cornelio Tacito .


y
huomini, acci che non vedano i meriti altrui , vedendogli pi tosto , gli
odijno1, che amino . Nissun Profeta accarezzandosi dalla Patria , anzi con
l'augumento della vitt e del merito s'accende il fuoco dell' invidia nel pet
to de' nostri emoli, che col gelo della fola Morte s'estingue . Homero , e
Virgilio vivendo s'abbaterono ne' loro Zoili , & il Principe de' Medici Hippocrate bench adorato di tutti senza contradkione, hebbe i suoi emoli .
La lode s'acquista con la Morte , per vitio degli huomini , perche
l'huomo vivendo non arriv mai tanta perfezione , che meritaste l'amore
di tutti i suoi coetanei Cittadini , e pi s'amano gli huomini grandi doppo
Morte , che in Vita , perche mancano con la Morte quei vitij , che fono an
nessi alla nostra humanit , restando viva solamente la fama della Virt e de'
meriti ,& essendo proprio degli huomini amare il merito , e la Virt doppo,
che s' perduto ;Onde altrove dice, che Arminio Principe bellicosissimo in
Germania f poco celebre appresso i Romani, ancorch guerreggiasse longamente contro di loro, non gi che la Virt di quell'huomo non meritaste
desser havuta in molta stima ;m perche vitio degli huomini lodar gli An
tichi , & havergli in reputatione quanto il non applaudere moderni , e
concepirne discredito , ancorch pi meritevoli ; Dum vetera extollimui reeentium incuriosi . M che non si scavinole Vite degli huomini della sua
et, molte volte accaduto non come dice qui Tacito da Invidia , & igno
ranza di non conoscere i meriti altrui, mda altri degni rispetti ; avenga
che l'historia sia sottoposta tale calamit, che scritta, come si deve , odio
sa , se si publica nell' et di quelli, che hanno operato , essendo gli huomini
di gusto cosi molle, e delicato, che tra un fascio delle loro laudi non po mio
fortore, che vi si raccordino due sole imperfettioni della loro humanit non
in molti vitij, de' quali mancata la natura degli huomini grandi. E ascri
vere Panegirici per vituperar se , & altri , mestiere havuto in horrore dagli
huomini virtuosi . Tacito , che scrisse cose succedute poco prima dell' et
sua , si lamenta di non poter usare nelle sue fatiche tutta quella libert , che
comandano le leggi dell' historia , la quale viene posposta molti rilpetti ,
che f bisogno havere . In quod antiqua firiptoribus rarui oftentator , ne quid
reftrt cu)ufyiuta Punici Romana sua acits l'uteri* extuieris , ac mv.lorum , ani
Tib.rio regnante p*nam,vel infamiam fubicre . Per nostra miseria solamente' ci
vien concesso scriver historie con quella verit, che li deve doppo molti an
ni , & appunto all' hora , che la memoria de' fatti altrui s' perduta in gran
parte ; Onde avierie, che pochissime historie compite habbino li librarie, co
me l'haverebbero, se russer state scritte nel medemo tempo , che furono
operate. E ben vero , che le Citt quanto sono pi picciole , tanto pi pro
ducono carichi di passioni , e di vitij in tanto che alcune Terre sono impra
ticabili dagli huomini honorati per la pessima qualit de' soggetti , che
allevano ,
a 3
Sed

Confiderattoni d Trajano 'Boccalini .


Sed apud priora , ut agere memorai digna pronum , magifqntj
in aperto crdt.

INtende de' tempi felicissimi della liberta Romana, ne quali non era prek
critco termine al valore , & al merito de' Cittadini ; cosa , che doppo ria
ver apportato somma gloria quella Republica che per la virt de' suoi Cit
tadini accrebbe di tanto il suo Imperio , li arrec alla fine la somma cala
mit delle Guerre Civili, le quali secondo il loro costume andorono ter
minare in una crudissima Tirannide , mentre corrompendosi i costumi , e
crescendo l'ambitione .venne voglie alla Nobilt Romana di perpetuarsi in
quei grandissimi carichi , che una volta li erano appoggiati a fine di domi
nare , e possedere longamente quelle grandezze , doppo le quali venne loro
in odio la vita privata , e l'obbedire . Onde la Republica Romana ricev
danni maggiori da suoi virtuosi, e valenti Cittadini che da pi vitiosi, e be
stiali . Essempio osservabile ad ogni Republica , la quale deve opprimere,
almeno perseguitare in un suo Cittadino quel valore straordinario , e quei'
eminente Virt, che pu apportar danno alla publica libert. Ondesea
riavessero fatto i Fiorentini , quando veddero crescere tanto i Mediai^
gi forse non sarebbono Servi .
Non meno de' viti) sono dannose le Virt ; Quindi Tacito par&io &
Seiano,dice; Largitio , & Ihxhs frpius industria haud vigilantia, bau MM
noxi quoties parani regno finguninr. Ma g' Imperatori Romani dalle calamit
della Republica divenuti faggi perseguitorono con maggior crudelt il soo>
mo valore di quello odiassero i vitij , la poltronaria . Et ancor che si vedes
sero posti in necessit d'haver copia d' huomini generosi, e di valore ae\ mi
nistero della guerra per difendere al meno da' nemici l'Imperio tanto vasto>
nodrivano per sommo horrore de' Capitani , che nelle vittorie diventava
no famosi , e per Tacito disse . Fonnidolofum pace vrmm t/r/ignem , &
ignavo Principi pergravem . E Tiberio neh' occupare i Governatori , &i le
gati agli Etserciti si vidde posto per queste gelosie in grave travaglio; per
che, ex optimis periculum sibi, pejfimis de lents pubiuhm mttutbat ; di maniera
tale , che per fuggire questi due pericolosi scogli accapava huomini di me
diocre valore , & tra il vitio , e la virt ; Et il valore de' Capitani era venuto
al medemo Tiberio di tanto spavento che pi tosto si contentava di riceve
re d'elle sconfitte , e danni dall' altrui nationi nemiche , che correr perico
lo , che se gli ribellasse qualche Capitano di valore ; Onde Tacito osserva g*
Imperatori de' suoi tempi preceduti , e presenti haver odiate ob virtutes ccrtijfimum exitium . Et erano passate le cose tant' oltre , che Corbulone veden- do le sue imprese riuscivano prosperamente, cominci l'Imperatore teme
te pi di lui, che de' nemici ; Cosi fece Henrico III. R di Francia quando
vidde il Duca di Ghisa trionfare de Protestanti Alemani messi per due volte
a pezzi . Onde anco in mezzo allfelicit deve moderarsi il Capitano

fipra la Vita di Giulio Agricola scritta da Cornelio Tacito .


j
non ingelosir l'animo del Principe .
Anzi Tacito auverte , che l'ignavia , e dappocaggine ne' Capitani di
Claudio Nerone erano stimate virt eccellenti . Onde havendo Claudio in
teso molto male che Corbulone si mostrasse vago d'acquistar fama straordi
naria nel mestier della Guerra, all'hora che senza suo ordine entr armato
nelle Provincie d'Alemagna perci g' impose di ritirarsi ; Cosa che riusc
di molta molestia Corbulone , & ancorch obbedisse , invidi altamente
la fortuna de' Cittadini , che fiorirono in Roma quando Roma fioriva, e che
perci hebbero largo campo di mostrare i loro generosi talenti ; Ond'esclam,dice Tacito; O Beato: quondam Duces Remano:.
Ne stimi alcuno, che l'odiar, che facevano queir Imperatori un eminente
virt russe per vitio ; per che molte volte era finisima prudenza di Stato come discorrerasfi luogo pi commodo, non trovandosi vitio cos brutto , &
odioso, quanto la virt quando la pu nuocere ; merc , che l'occhio honorato d'un huomo nessuna cosa vede pi deforme , e che gli arrechi spavento
maggiore, che il volto Angelico di colui eh' egli s esser in sommo gradoamato alla Moglie, che colui sommamente desidera.
Ita celeberrimi^ quisque ingenio , adprodendam virtutis memorinm
fine gratta aut ambitione , bo tantum conscienti*
pretio dacciatur.
IL vero premio , che l'Historico deve sperare dalle sue fatiche l'eternare il
suo nome con fama gloriosa , com' e accaduto all' Auttor nostro, & molti
savi) scrittori .
Premio in vero pretiosissimo, e che tanto pi conseguiscono , quanto pi
affettano la gratia de' Posteri , che de' viventi,e le Iodi di quelli, quali scrivo
no , che di quelli , de quali scrivono . E come vuole Tacito questo premio si
glorioso, e degno non assettano se non ingegni sublimi,& honorati, eh' eterna
no con lo scrivere il nome loro , non adulano Pattioni . Altri Historici sala
riati, come servi forza , che guadagnino il sozzo con Pindignit dell' adula
tone , e con i tradimenti del vero , regolando la penna secondo il naso di chi
paga loro il boccone , e non secondo i precetti dell' historica verit. Onde si
veggono creare parti Ottomestri,non vitali, e pure non potiamo addurre, che
nel secol nostro manchi d'huomini letterati abbondandone pi che mai ; ma
vediamo celebrata l'essequie alla verit dell' historie, come affetto esterminata
dal consortio degli Scrittori per l'auttorit , che s'arrogano i Principi sopra la
penna de' letterati, la quale giunta tal segno, che la stessa Republica Venetanarefugio della libert noumeno, che della verit historica,non permette,,
che venga scritta alcuna cosa pertinente agi' interessi de' Principi,& a gl' arca
ni di Stato ; Ond' accade , che gl' ingegni accappati intimoriti da fimi! modo
di procedere , habbino lasciato la cura di scrivere historie de' tempi correnti
certi infelicissimi Campani, e Dozlioai, Se altri moderni Historici degni Scrit

8
ConfiJer/tttom di Trajatto Boccalini
tori dell' attioni di questo secolo di maniera tale , che l'historie si Cno conver
tite in romanzi letture senza srutto , e parto de* vagabondi con tanto mag
gior danno degli huomini.quanto sef mai tempo alcuno, nel quale l'hiftoria
havesse bisogno d'esser scritta da quei elevati ingegni, de quali savella qu\Tacito. E questo del Secolo presente , nel quale l'anioni de' Principi Grani
non caminano in giuppone,come gi costumavano, ma con la pelliccia todrata di broccati d'interessi diabolici , e nel quale l'importanze di Stato notisi
terminano con la decisione del ferro tra due esserciti in Campagna aperta,come prima solevasi, ma guerreggiasi pi con la furberia della penna, che con la
spada maneggiata da combattenti, e pi con la forza dell' oro, che con quella
del ferro , e pi si cerca d'ammazzare la bravura de' soldati , corrompendo in
essi la fede , che le persone loro , che levar ad essi la vita . Di modo che non
mai f tempo pi implicato di questo.nel quale dovessero gli historici scrivere
Abditos Principi* finsus , & quid occultiti! parant . Ma per fatai disgratia del ge.
nere humano all'hora manca il benefitio della verit historica, quando n' pi
cresciuto il bisogno ; calamit per certo degna d'essere dagli homini virruo/i
compianta ; perche la lettione dell' historia , eh' la pi saporita vivanda, c
possa* esporsi alla mensa d'huomini accappati divenuta tanto insipida,e1:: ;
pu masticarsi , emendo dell' attioni de' Principi solamente lecito lo scribi
scorza piena di fintioni,e non la medolla piena di veritda quale pascr/aimo
altrui,e l'arricchisce d'abbondantissmi precetti, necessarij alla vita tatti.
E tanto gran male non ha speranza di rimedio;imper che estendo d\\'criW>
cosa capitale scriver le cose presenti , come sono state deliberate ne' configge
ne' gabinetti de' Principi,& essendo solamente lecito di scriverle, come s'odono
raccontar dentro le botteghe, poco gioverlo scriverle molto tempo doppo,
che saranno mancati i rispetti perche all'hora con la perdita di quelli, che v\ddero , oflervorono , e seppero , sar perduta anco la verit intrinseca delle pi
importanti , e degne faccende .
Io confesso non haver tanto giuditio habile penetrarla vera cagione, che
muove i Principi presenti ad esser cosi contro la verni dell' historie , com
piendo lor pure , che i Popoli sappino gli artifitij , e le macchinatiom e' loro
nemici , quando i Letterati d'Europa solo per questo hebbero in somm' horrore quella Lega Santa del Duca di Ghisa in Francia ; per eh' ella era co
nosciuta una bruttissima ribellione contro i R , vestita con il mantello della
Religione simile quella , che suscitarono in Francia il Conte di San Polo,
che f il Modello di Ghisa , e Carlo Duca di Borgogna , che pu assomigliarsi
al R di Spagna Filippo II.
E in vero non apporta tutti quei beni Principi, ch'elfi si persuadono l'haver i Popoli loro ignoranti nelle cose politiche . M da quelle parole di Ta
cito, che celeberrimut quifque ad prodendum ingnia virtut memoriatn ducebatur,
potranno conoscer , che l'impresa di scriver historie negotio pertinente ad
ingegno di straordinaria vivacit, & ad huomini consumati nella Cortes /el
maneggio degli affari, che sia politico, & internamente informato de' pi ax

spra la Vita di Giuli* Agrcola scrtta da Cornelio Tacite .


3
cani interessi di quei Principi, de quali vuol ragionare . Oud', che solamen
te i Secretarij, e Consiglieri de' Principi, e nelle Republiche i consumati Sena
tori d'esse portino arrivare alla Palma di scrivere historie veramente compite,
le quali qualit essendosi ritrovate nel Machiavelli, e nel Guicciardini, non
meraviglia , se l'historie loro siano tanto comentate . E granchio ben grosso
pighano quelli , che si persuadono tutta la bellezza d'un historia consistere
nelfo stile, perche elle si leggono da giuditiosi per sapere i fatti , non per im
parar la Rettorica, e le belle parole per far acquisto della prudenza, non del
la grammatica . Onde Monsignor d'Argentone per haver saputo scrivere oa
si sensato, bench con rozzo stile , merito d'essere le delrtie dell' Immortalisi,
mo Carlo V.
Ac plerifque fuam ipf vham narrarefiduciam potius morum , quam
arrogantiam arbitrati funt, net id Rutilio, & Seauro dira
fidenti aut obtreBattorti fuit .
IL concetto di Tacito questo, che le virt sono in sommo preggio, quando
elle si possono acquistare , & essercitare con vtilit , e reputatione , perci
che non trovandosi huomo alcuno tanto sciocco, che vogli affaticarsi per ro
vinare, accade, che le virt sono aborrite alPhora, che possono apportar dan
no di maniera tale , che l'operar cose generose ne' Capitani rinvestirne con
la penna la posterit , essendo parimente cosa , che dipende dalla qualit de"
tempi correnti, accadde, che appresso gli Antichi si viddero sorgere Capitani,
e Scrittori; m nell" et di Tacito erano mancati g' vni, e gli altri, mentre vir.
tutes pejfim& asiimanmr, quibm difficillime pinguntur , per contrario optimi txti~
mantitr, cjHibus facillmi pinguntur ; M pi vero , che virtutes iifdem temperibia
facillim pingmtur , quibiu optims, flimantur; per che di quella mercantia si
porta molta copia nelle Bere, che ha molto spaccio, e con la liberalit, che il
R di Francia Francesco I. vs ad alcuni pochi letterati , richiam dall'esilio
nel suo Regno quelle buone lettere , che gettarono poi le altre radici , che si
sanno , & l'immortalissmo Leone X. con quella sua profusa liberalit verso gli
amatori delle buone lettere, semin la polita letteratura nella Corte Romana,
che doppo lui v'ha sempre nobilmente fiorito .
At mibi mne narratura vitam defuntii horniti, venia opus fuit, qitam '
non petiiffem ni imufatnrus tam fava & infesta
virtutibus tempora.
CHe diranno gli altri in questo oscuro parto ? io sento, che Tacito, si come
disse di sopra esser vitio delle Citt picciole, e grandi il lasciar di scrivere
le vite degli huomini vivi all'hora, che per l'eminente virt loro, merita, che
fi faccia da chi scrive honorata memoria, borasi scusa d'haver commesso egli
quell'errore, che b biasimato m altri ignoranti, invidiosi nel non co-.
b
noscere,

15
Vohfekfatiotii di Trinino htctHrll
'
fifcre , non voler lodare le virt almri, mentre doveva finche vfft Agri;
Ita far quello , che oper dopo fcrivendo la fua vfta, che ha dato perpetua
fta alla vira d'Agricola. Vita nella quale fono p6 concetti , che parole;
Tita,cHe d vit 1 cHi la legge , e chi l'ha fcritta; mi fi fcufit, che ne mttftre
viveva Agricola, ne fubito doppo la Morte di Ini poteva far qtfeft' offiti &
iet vcrfo il fo Suocero, perche haverebbe tirato contro di fe l'odio di Do
minano ; perche fetido mancato Agricola di veleno, come fi fppofe, fattri
porgere da lai, farebbe fiata imprudenza troppo mafficcia irritar quel Princi
pe, cVr cosi pronto alla crudelt contro la fua perfona , non effendo altro
jt lodar un auveletfato dal Principe , che per via indiretta far un invettiva
contro il Principe ; Quind' , che come dice Tacito , che Ruftico perhavet
lodato Trafea , e Senecione per haver lodato Alvidio perderono per rifentimento di Drrntiano la vita; Tutte cofe , che fecero il Pedante Tacito, per
nfegnarli a fpefe altrui il modo di ben regolare la fua penna. Ne menoin
vita d'Agricola poteva il medemo officio Tacito ; perche non hanno gli huo
mini virtuofe di fegnalato valore maggior nemico apprett il Tiranno quie
to la lode , che gli viene attribuita . E per la troppa lode meritata da #3
bocca era Agricola fpaventevole al Tiranno ; per eofifem ab [oliati* ejM
tanfi pertenti non crmen ittiat , aut querela Ufi ciimfqUain ,Jid infenfui
Trincipes, & gloria viri, & pejfimum in'mriarum ge'nm lanaantes .
Quefta mi pare la vera cagione , perche Tacito fi feufi dliaver pcnSsitb quatr' Anni doppo la morte fcriver la vita del Suocero; riguardom^tto
fion fo]o meritevole di feufa, m degno di commendationi, e degno dclhf^olar prudenza dell' Auttore .
j$uam nonpetiijjm incujaturui t'amfdvd^ & infejla virtitibus tmpT* .
ECoftume di molt' Imperatori l'odiare,a/fliggere, ffchaver in fommohoirore,e fpavento il merito , e valore , e la virt degli tiixominipe-rincrdelitc
ohtro" i virtofi molto pi , che contro gli federati. Ne eraoifetto, ecr.
_elt,o d'animo iniquo ne Principi, ma la mala qualit de' tehipi,che nfluivaBonecefltditaIicofiumi;ilchepernon afTohitamen'te vero , com' vor
rebbe Tacito, che i tempi dall' hora fufTero crudeli contro le virt, reta f'b'enc
le virt erano pericolofe in quei tempi , e tutta la crudelt, eh' ufavano g' Im
peratori contro gli humini grandi , e famofiin Armidi quei tmpi traft?eva
pi dalla mala qualit , e cfhtutione dell'Imperio , che dal Mal genio degl'
Imperatori per chepotendo tfghliomo infigrte, anco in vita dell' Imperato
le pretendere, e confeguir l'Imperio per mezo della fua virt, valore,e feguito
8e' foldati , erano forzati ad odiarla virt . fc il merfto degli huomihi grandi,
fon gi per vitio d'animo crudele , m per ffpetto di ftto hnptfrPotlit><4nricrinlA. cH< tinri-alCrrt altrui, m per qneir anidre, ie incipit W^.
1 Romano Imperio , macheriel Greco

sopra la Vita d Giulio Agricola firitta da Cornelio Tacito .


ji
rione de' Principi non stata ben ordinata , e dove la successione d'un Regno
non era hereditaria , e sicura ne' Principi del sangue Reale .
Insomma da Sommi Pontefici amata,premiata,e lodata lavirr0chesisco.pre in un Cardinale anzi cresce l'amore, e J'ajnmiratione, el genio con il merjjto.merc , che l'elettione del Sommo Pontefice ben regolata , e sia pure i^rt
Cardinale insigne di merito,e di potenza quanto si voglia, che non pu aspirar
z\ Poatificato , se non doppo la Morte del Sommo Pontefice , occasione non
da alcuna di soipettare; peri non odia quella virt, che non gli pu apportale
danno.e cosi vedesi ancora, che i R di Francia eisaltano le virt,e premiano
i meriti de' loro favoriti s la certezza , che quella Nobilt non ammettereb
be alla successione di quel Regno altro soggetto , che il pi prossimo del san
gue Reale , & una non bene ordinata successione hereditaria d'un Regno, sona
la pietra dello scandalo d'un stato . E i Romani maestri mirabili delle politi
che faccende conobbero talmente questa verit , che per indebolire i Regni
degli amici loro posero ogni artifitio in preposterare , e confondere la ben ordinatasuccessione di essi . Onde dice Tacito ; m.tln,w mrmm pr latina joahetidtim,smina ctiam odiarnm iacenda , & pipe Principe; Romani eandem Armenia^
$ecis largitisnis turba tidis Barbaromm attimi* pr<x,b_nerwt . E mentre gli Spa<
gnoli s'afraticorono tanto di levare al Regno di Francia l'ordine della succes
sione nella persona d'Henrico I V . di Navarra chiamato dalla ragione del san
gue alla Corona doppo la morte , d'Henrico III. f creduto, che indubitata
mente riavessero quel medemo pensiero , che havevano i Romani col Regno
d'Aragona Adunque l'Imperio Romano , al quale anco huomini privati col
favor de' pochi soldati potevano giungere , faceva gran paura al Principe, che
ii'era ben informato, l'induceva guardarsi dagli huomini di merito.e di va
lore per tema, che non gli gettassero da cavallo; Onde poco poco,e secon
do , che andavano crescendo , tagliavano il collo a' i pi elevati papaveri,
eh' Augusto per sicuramente regnare , sradic dall' Imperio Romano in un sol
punto con la falce della crudelissima proscritione .
Legiwtts cut Aruleno Rustico Patti* Trafea , Herennio Senecioni Prifius
tiebvid'ttu laudati ejfent , capitale fuisse.
Acutissima maniera d'offendere il Principe nella sua reputatione lo
scrivere Panegirici di soggetti grandi, condannato da lui ; per che
con simil modo di procedere si viene rendere odioso il Principe incrude
lito contro huomini virtuosi ed innocenti , si che in Roma poca gratis
s'haverebbe acquistato da Giulio I LI. chi nel suo Pontificato havelle scrit
to lodevolmente la vita del Cardinal Caraffa da lui decapitato con cape
stro ; Et in Francia farebbe poco piacere quel R , chi scriverle la vita del
CUica di Ghisa con diffondersi nelle lodi di quel sostegno della Cattolica
ovine, e quel&fi coftrewoi farlo oodgre , avenga che i Principi ia

'. n
Confidersiimi diTrdjano Boccalini
coti fitniglianti {limano, e con molta ragione , che altri fiali moflbpi tofto
da maligno prorito di biafimar i vivi,che per carit di lodare i mortile per
battezzano le fcritture pitofto per feditiofe , che per amorevoli ; Onde in
cftremo vuol dirfi sfacciato colui, che fi pone infimil imprefe. I Popoli fo
no sforzati conformarli con la volont de' Principi loro, dovendo $i
ecceffi di chi governa nel difordinedi Stati ,' diltmulargli , tacergli , ffendo fomma imprudenza biafimar quell'anioni del Principe , che non a,
pace ad eflr corretto da biafimi s'incita crudelt pi affinate. Ne tocca
lucidici dar leggi , e con reprenfioni fare il pedante al padrone, e per (ntamente raccorda Tacito a Vaffalli , che debbino Bonot Principe; voteexpetere, ijualefiumque telerare. Meravigliofa in tal propofito la legge che re
gola i Turchi , per che abominano fi fattamente colui ,che vien coodmna.to, e privato della vita dal Principe, e( per ordine della Giuftitia che non
folo non lo ftimano degno d'efler pianto , efepolto,m formalmenrecredo
no , eh' egli (ia morto cosi in ira di Dio , come del Principe loro Tiranna
cofa che non fellamente opera , che gli huomini fi guardino di non danfc
gufto al Principe per non morire inlra di Dio , m che la Morte cornami
dall' Imperatore ancorch crudele, ancorch ingiufta, non vaglia reni*
punto odiolo .
Ncque in ipfos modo auflores, [ed in libros quoquepevitum,tkityto
Triumviri minijerio , ut monumenta cUrifiimorum
ingcniorumin Comitio , ac foro urerentur\ >v
NOnbafta punire un fcrittore feditiofo , m ei fi vuole anco torre dal
Mondo lo fcritto per vkiofo , che contamin la mente de' leggitori,aon
ben medicando coloro , che fpezzan l'arco , c non fanan la ferita ; merce,
che gli Scrittori fempre vivono e fempre ragionano mentre l leggono l'o
pere loro , certa cofa eiTendo non trovarti diletto uguale a quello, che con
feditiofe fcrittute cntamina gli animi ; perche un homicida toglie un Cuddito al Principe , m un feditiofo Scrittore con i fuoi (crini toglie forti la
partialit d'un Popolo intiero al Principe infettando gli animi de' fudditi e
guaftandogli quella (inceriti d' Amore , che portavano al Padrone fuppofto per buono . Onde potentiffima Arma contro i Principe diventata la
(lampa per mezo della quale vien difficoltato loro il modo d'eftirpar gli
fcritti, gi impreffi contro l'i ntereffe loro quanta ne prociarono gli Antichiin
mantenergli vivi ; Ond' eh' io non fo ben rifolvere , s'ella habbia arrecata
urilit, danno all'humana Republica.
Non farebbe certamente riufeito pratticabile l'appefiar in cosi breve tem
po Popoli tanti con l'empiet delle moderne herefie , fe non era la fianca
della quale con grandi (Timo lor .profitto fonofi fervidi rubelliFiamengfc
Francefi non meno , che del canonne ; e non h dubbio alcuno ; ck'hfcgnandol'efperienza, come la peana abufata rovina la polia de'frnfika.

sopra la Vita di Giulio Agrcola scritta da Coraelio Tacito .


13
no indorti saviamente i Turchi , e' Moscoviti a prohibir seriamente le buo
ne lettere , come cose dannose alla loro Tirannica cecit , e dannose anco
all'Europa ,m insieme mirabilmente profittevoli . Adoprate in mala parte
sono dannose agli stati , come veneno degli animi . Onde in Italia,& in
Spagna s'usa diligenza nell' impedire , che non s' imprimino, e vendi no li
bri cattivi , per falsi dogmi , per corruttela de' costumi ; Dico questo por
che non solamente in Germania sono usciti libri contro la vera Religione.m
anco ribalderie enormisfime controi Principi, e la politia del governo , di
chiarando tutte le Monarchie, e Regni per ingiusti e non ordinati da Dio, e
per indegni d'esser sopportati dagli huomini , e questi volumini piiblicati
furono trombe , e tamburi , che chiamorono i Popoli manifeste ribel
lioni.
Il Duca di Ghisa vivente Arrigo III. fece publicare un libro , che pro
vava la Corona di Francia doversi legittimamente lui solo , e Arrigo con
un indulgenza , e trascuraggine Francese perdon allo Scrittore di queir
opera scandolosa, e ci ad intuito de' medemi Girardi ; per , che si come
somma prudenza l'abolire scritti cosi danne voli, cosi anch' egli dovere.che
s'estirpi la mano , el cuore , che g' inventarono , poco essendo giovato alla
Germania l'abbrusciamento, che fece Carlo V. dell'opere di Lutero , men
tre lasci viva quella mano , eh' era un seminario di peste contro il povero
Settentionc Cattolico.
Scilket ilio igne vocem Populi 'Romani & libertacm Senats , &
confeientiam generis bumani aboler arbitrai anturi
QVandoil Principe vuol incrudelir contro gli scritti d'alcuno f bisogno
dar divedere alle genti, che ci si faccia per la puhlica utilit, e che
ogn' uno conosca il zelo del Principe versoi suoi Popoli , e la perniciosit
degli scritti , e Scrittori , che si dannano , cosi egli n'acquista repuratione .
M somma vergogna gli apporta il perseguitare la virt publicata ne' scritti
altrui , per , che stimata dagli huomini somma Tirannide nel Principe, eh'
egli si vergogni di veder scritte quelle anioni, che non vcrgognoiTi d'ope
rare, e usa quella severit contro l'altri penne che doverebbe usare contro
il proprio senso correttioni de' propri) defetti . E pare agli huomini sapu
ti , che non si possa estendere tant' oltre l'auttorir d'un Principe, che gli sia
lecito, che la lingua non parli la verit , e che gli huomini non ragionino li
beramente di quello, che ardono operare publicamente ; Onde vuol chia
marsi estrema iniquit il costume moderno delle Corti de' Principi in piohibire le parole ,& essere trascuratissimi in correggere la brutte attioni, e pi
scandalosi fatti de' delinquentijauvenga che moltiGrandi per la tema de' Sen
sati scrittori , e di veder dipinte nelle carte le vergognose loro attioni, guar
dano le penne, come pene, che raffrenano il loro prorito brutale di lanciarsi
in una voragine d'indigniti, altramente sciolti da ogni ritegno sariano per,
b 3
dar

14
Couftder/itiom di Tkaw Voudlwi
dar mano molte fceleratezae , e pure con /ciocca cavit, e zelo 'uvutie v<&
gliono prohibcrc fcritti pieni di veri viti) altrui , de' quali fi fcandaluiaa le
pedone, e non fanno rifentinaento contro coloro, che con attioni vergogna
le, e federate caufano attivamente fcandali molto maggiori.
M non credo io gi,che come qui dice Tacito, che g* Imperatori Romas
commettendo fiere crudelt contro gli fcritti , e gli auttori di efl~t continenti
lodi d'huomini virtuo" , ma perseguitati , & vecifi da loro , penfaffero difepellirne la memoria honorata , e le proprie vergogne ; Ma credo bene ,^ che eoa
quel fevero modo di procedere volffero fpaventar gli fcritti , acci gli altri
non ofaflero con la penna render odiofi i Principi Popoli fotto la livrea di
voler lodar la virt degli huomini morti.
riavevano dunque quegl' Imperatori l'unica intentione d'afficurarfi lo (ta
ta nache vivevano , e tutto operavano tal fine , hen fapendo per altro , che
doppe la laro vita erano per far le penne de' Scrittri tanto maggior impc.
to.quanto che con la violenza dello (pavento erano crefeiuti gli odij^ le ma
terie da erapirne le carte , come dice Tacito elfer accaduto Tiberio, Cai*
e Nerone . Tibervj , C/tijue , & Claudq Neronis rei florentihiu ipfis eh must
fdfafpoftquam Deciderani, recc >uibu: odn: campofu & font .
. E gli llratij , che i Principi.ufano contro gli huomini letterati , ctkidt
hanno virtuofameate operato fono fiate glorie di quei tali . O nde ^can
no havendo udito in Venetia , che iMagiftrati in Firenze per comaaiKoea
del Duca Cofimo gli h avevano con publico decreto fatta gettar la Citava
terra, e dichiaratolo Parricida, e ribelle, dine, e con molta verit; Quefti fono
tutti miei Trofei ; merc , che come qui parla Tacito , la penna, Jo (pavento
del Principe non arrivano cancellar la verit della confeienza delli buomitii,
dove Ila fcritta con caratteri indelebili ; e dove con (incero giuditiofotvo pefate l'attioni altrui; per che il Principe con la paura della Morte puiar par
lar alla bocca atta mentire , e fimular non gi affinch altea dipingaueJ tuo
cuore il bianco per il nero . Il vero modo d'ufare prudenza in queto noftro
propofito di vivere in maniera , che altri nonhabbia occafioni di fcrivere
con verit le brutte attioni, mentre nel fuo cuore, e nella Cua canfeieraa, dove
non arriva alcun fcalpello a lacerar quelle lettere , che V imprime la forze del
vero ; E quefti fono i libri, che non poTono abbruciarli dalla violenza del fuo
co , e cosi le male attioni altrui anco non mai fcritte fempce fi leggono nel
cuore degli huomini, che le fanno .
Exfulfu infuferfiftKU prfifetfaribui, atque ommboni Arte intxiLum
ofi* , ne quid ufquam honejum occurreret .
JN un Principato , come il Romano, nel quale unSenato moko aumerofo,/
pieno di (oggetti intigni godeva grand' autorit , emaflme ne Sena**
d'eccellente virt fi confiderava quefto eflere un ritegno, e freno agli \sa?e*m
CotJ,che aon tempre pQte^wofcHtQ qullo,$h lofo&tava ina$Hcfl'>*aa*

fepra la Vth M iyMh Agrftffriiix da &nelio Tacita .


ano cbfireti in 'detto modo mantenrvi dentro i termini d'honefa cohfcienz . E vivendo vitiofamcnte , vivevano in odio tatto il Senato , eh' riaven
do in horrore la fozia vita del Principe , potevano ancra imbarazzarlo in
morte difficolt . E perche puoff apertamente dite effere i Principi cofn
queigenerbfi deftrieri , che auvezzi alla libert, non poffono /offrire briglia,
eprza, accadeva^ eh' elfi voltavano tutto il furore , lo fdegho cbntro i pi
eminenti Senatori , che ricufavano d'accomodare eli animi loro all' adulatirie, ftfimmare quei mali, quali non potevano dar rimedioje per tra quefti > e queHis'effercitava una perpetua crudeliffim guerra , della quale infine
Henatri con Teffere ammazzati, riportavano vittoria;perci che inutiliffimo
or cosi'fatte fcelerate immanit effondo Caio , Nerone, e Dominano , e altre
fere , che regnarono , venuti in odio al genere humano caddero oppreffi dalle
congiure , e dal furore degli huomini dilaniati .
Et c'ert.cheun Senatore di vita irreprehenfibile, che non temalo fdegno
etelPrincipe,e che {timi, che la morte facile cadrgli adoffo,fe fi moftra amator della verit in mezo alle brutture , e vitij del Principe, ruffe per accrefeere
alla fua gloria , egli un potentiffimo nemico del Principe unicamente atto
porlo in difficolt quafi ineftricabile . Quindi alcuni Principi nel riempire il
Senato degli huomini , che mancavano , non curarono tanto della capacit, e
valore altrui , quanto in accappare foggetti , che caminando feconda , non
fiano per contradir loro nelle dimande , e refolutioni ; Cosi coftumano i R
d'Inghilterra , che nel loro Parlament fanno inferir, huomini d'intiera loro
partialit, bench inuguali quel pofto .
Io medmo S d"haver veduto il celeberrimo Cardinale Palotto effeff
refo poco grato ad alcuni Papi folo per la libert del dire, ch'egli fpeffe volte
sfodrava vigorfamente ne' Concinoti; e s ancora , come hell'haver molti
Principi rrimeffi alla loro gerenza eterna del maneggio in Senato foggetti
d'ofeura fama nelle lettere , e nella Nobilt del fange , ci< fotmerite "proCeduto dal voler elfi con labaffezza, e poca Virt de' Senatori di prima riga
ingrandire la propria aUttorit, nella quale non conofeno temperanza , e fi
Vede , eh1 i Principi ricvono pi efatta obedienza da^loro Popoli in quei
**aeft,ne' quali fono erternmiatc, fono rceciatte,m mai introdotte le buo
ne lettere ; impro che in MfcVia ,e hell' Imperio Turchefco vivono i Po
poli coti queir abietiorie , laqflaie in tntofrtn ihiitata-da Popoli dTBUrOpa,
dove regnano le buone lftefe , ihqaarito hanno ingegno d'apprenderla ih,
Ibmmo horrre, & ih alcune dofe favimehte beffeggiarla, e qtal pi vii fanTcciod*ItaHa,Spaeha,'Frartcia,& Alemagna far, che-hn deleggi un Sena
tore principal'MofcOvfta'qo'a'l volta l'afttlti dire, che il Principe lrovguale
^TJio'V^i'p^'ifeajiidit^Srtti hel'Ctire'Obftrtifo-degU huommi , e che
lin rida r paril i Torchi, che Credono l'inevitabilit del loro fatto , e che
3>Io ferva 'Mcomttop'eV TUo^i'^ffbgnV.
<fce bune ltt^aTmaWMf^e
hfpada'hi
mano de' foidati ,^iep^t%i*efep>lfc^
peco

i6
Confiderationt d Trtj/tno HoccaIh
re ; mdove regnano le lettere ,po(Tedono la malitia delle Volpi-, Cofe tutte
cosi vere , che per comandar alle pecore obedienti, e non alle marniere Vofpi, e per poter vivere come meglio loro torna , & aggirar agevolmente i Po
poli alle loro volont, hanno i Principi in alcuni ftati perfeguitate le buone
lettere, come perniciofa Temenza , e che difficulta il reggimento de* Popo\v.
Teodorico Veronefe per dominar l'Italia, perfeguit,&eftinfe le due fue bel
le profeffioni di lettere, e d'Armi.
Carlo Vili, haverebbe deftrutte le lettere, f non havefle trovato, che mer
c di Francefco I.elle erano profondamente abbarbicate nel Re^no di Fran
cia ; Onde dice qui Tacito, che g' Imperatori perfeguitavano i phi virtuoir ,e
le buone arti , tutto affine di . poter vivere quieti fecondo pi cornplm alle
diflolurezze del genio loro, fenza vederli atorno i Cenfori delle proprie inde
gne attioni, delle quali non fanno riconofeere altro Giudice, che Dio.
E fi creduto, che Arrigo VI 1 1. Re d'Inghilterra nelP iniqua caofa del foo
repudio temerle pi, che la potfanza di Carlo V.che fapeva d'altamente offrodere l'eminente virt dell' animo incorrotto di Tomafo Moro, e del famo'-fimo Cardinale Reginaldo Poro, che mai vollero condefeendere al (no ctwfenfo ; ond' eli feppe affliggerli nel modo , che pratticavano gl' Impera
Romani contro i pi infigm Senatori .

Dedimws profeclo grande patientia documentum . .


E' ordinario coftume degli huomini, che la felicit fucceduta ad alcuno i/i
un negotio alletti infiniti al medefimo, e la calamit fpaventi pochi, mer
c, che gli huomini pi attentamente affettano il bene di quello , che temono
il male , almeno fperino d'efJfer pi faggi , fortunati neh' esercitarlo . E
per con maggior felicit corrono dietro al premio della guerra di quello,
che fuggono il pericolo della medema . Cosi nella Corte di Roma /Wfempio |
d'un Cortegiano effaltato fuprema dignit , induce mola correr di tutta
carriera quella Corte, pablico Spedale della fperanzaper gl'infiniti , che vi
fi confumano ; e pure quefti con l'efiempio loro infcHclTtmo non hanno for
ze di sbigottire quafi alcuno . Vn profpero viaggio d'un Vafcello n'alletta
cento ; I naufragi) di cento , non ne fpaventano |ne par uno . Dico qaefto
perche l'effempio della fortuna incontrata da quelli, che Confegairono l'Im
perio Romano fiato feopo , e berfaglio di tutti i pi ambinoti , e valenti
Capitani , e Principi del Mondo . Ma le calamit fofferte da tutti gl* Impe
ratori non hanno atterrito alcuno.
La fabrica d'un Imperio rimile
quella d'un edifitio , il quale eccedendo certa mifura, e proportione, pre
cipita; Cide l'Imperio Romano cade oppreffo dal fuo propnoipefo ,- End
vero fu giuftiffimo giuditio di Dio 3 che quella Natione, che con una porr*tofa ambinone haveva voluto dominare il Mondo tutto, fervine poi viii/na.me nte, cambiando l'infinita alterigia ini una abietta fervici* ,

fipra la siti d Giulio Agrcola scrtta da Cornelio Tacit .


17
ta rovina di tante Citt, la desolatione di tutti i Regno , e di tante pretantissime Republiche , e di tanto sangue , i sacchi', i rubbamenti public,
c privati meritavano il castigo , che fu mandato Romani dalla previdenza
del Cielo ; col braccio di quei crudeli Tiranni , che sommamente afflissero
quel Popolo, che haveva succhiato tanto sangue , e la facolt d'un Mondo in
tiero, con eccessi d'incomparabile cradelt,& avaritia .
Ne qui fuori di proposito racconto questa peripetia de' Romani ; per
che quella medema Natione , la quale con t'anta crudelt aspira hoggi al
dominio d'talia per giunger poi quella Monarchia universale , alla qua
le pervenne l'ambitione Romana , doverebbe considerare , che Dio si ri
corda d'adoperare suo tempo un terribile flagello per punir F-immoderata cupidigia d'Imperio ; il che facendo forse porrebbe qualche freno al
le sue sfrontate pretensioni , e contentarsi del molto , che postede 3 sema
irritare contro di se la spada vendicatrice del Sommo Dio , e maggior
mente doverebbe temere del mio augurio , quanto ella s di caminare al
la Monarchia universale con quei medesimi pretesti d'honest , di giustitia , e di Religione , co' quali essendo in' tutte le faccende loro proce
duti i Romani , stomacorono talmente la Maest di Dio , che gli abban
don in preda ai Faraoni, Neroni , Domitiano, Caligola, Tiberio &
altri fortori dei Tribunal Celeste , e portentosi Ministri d'immanit sangui
nolenti Beccari d'una carne, affinch fossero d'esse*mpio all'addace ambitionc
de' successori, cio de' Signori Spagnoli, che ben intendono .
Tacito nostro conoscendo, che la crudelt di Tiberio , Caio Nerone, e Vitellio era stata giusto giuditio di Dio , disse \ che si conosceva chiaramente
che quel medesimo Dio che haveva per lo passato cosi bene prosperate le
cose de' Romani, havendo poi abbandonata la potenza loro con attendere
punirgli, & affliggerli, si vendicava dell' estrema rapacit, e sete, eh' havevasi
sfogata nel sangue, & haveri di tutte le Nationi . Nec enhn unquam atrocioribus Populi Romani ciadibiis approbation est non ejfe cura Ditifteuritatem nostrum .
Appresso la divina Maest l'occupare i Regni altrui non come appresso gli
huomini sono stimati gloriosi acquisti , m come sceleratissimi latrocini), pu
nibili con maggior sevent,quauto pi tardi si fulmina.
M pi alla memoria d'egli huomini passati presenti , e srsi de' futuri sar
fatto il pi federato^ il pi empio, il pi fraudolente, il pi obbrobrioso tra
dimento, che quello, :che Ferdinando (inquanto caso poco Cattolico) R
d'Aragona prattic contro i R di Napoli, all' hora , ,che di parente & amico
scoprissi loro fierissimo nemico , aggravando l'eccesso dell' assassinio con il
farsi amichevolmente consegnare le Fortezze di Calabria per introdurvi si
curi i soccorsi giuratamente promessi al RTederico.al quale involo poscia il
Regno , & il figliolo. Il qual modo di procedere , che in un privato sarebbe
stata attione battezzata per sceleraitzza da manigoldo , f chiamata dal
Mondo gloriosa conquista. Il che riusci tanto abominevole appresso Dio,
che afflisse Ferdinando con U Morte dell' amico suo figliolo; perdita da non

',*.
compea.

78
Constderastoni di Ttajn Boccalini
compensarsi con l'acquisto di Napoli , e se bene sper d' haver nuova prole
della Moglie , che pigli , Dio gli negb figli , e gli tolse la vita , dano que
gli stati quel suo genero Filippo Austriaco , dal quale haveva ricevuto amarisfimi disgusti . E Consalvo Fernando detto il Gran Capitano , che f
l'Architetto el Ministro di quei tradimenti federati in ricompensa d'attione tanto diforme , ricev dal suo R quel premio , che meritave . Tut
miracoli di Dio , quali poco riguardano le genti tutte applicate riguar
dare i fatti ordinari) degli huomini , non considerare i giudici) di Dio, il
quale ha pensiero di ridurre le Nationi, & i Principi ambitiosi quel termi
ne di miseria , al quale doppo una lunga , e crudelissima Guerra Civile fece
capitare la Republica el Popolo Romano , le cui miserie v deplorando 1*
Auttor nostro con dire ; Etfient vetta &tM vidit quid ultimum in libtrtau ejjir,
ita nos quid in servitine, adempio per inattifittones , & loqnendi audiendiqne e.-,iturcio . L'ultimo male, che si vidde nella Republica Romana fu il princi
pio della servit l'ultima miseria che provarono i Romani nella servit , ft
l'esser loro prohibito il. raccontare i propri) strazzij, e dir gli altrui. L'es
ser costretti di comperar la vita con brutissima indignit , e per none$s
perseguitati , fuggire la virt , & abbracciare i vitij per fuggire l'ira sd
Principe dispensiera de' Capestri , & in ultimo quello , eh' era il opaaL
mo d'ogni miseria vedersi in termine , che per non esser fatti accusile per
seguitati da huomini federati (fimi , erano sforzati ad accusar huanwcv\sjasti, e da bene , facendosi abominevoli Ministri della crudelt del Principe
della propria miseria .
A questa bruttissima positura si ridussero le tanto celebrate virt di Ca
valieri , e Senatori Romani ; tanto certa quanto grande la vicissitudine
dell' humana grandezza . Io non saprei in qual estremo urtassero i Romani,
se mostrofscro maggior generosita,e virt nel fiorire della loro grandezza ,
maggior vilt, e vitio nel colmo delle loro miserie ; perche nella Joro libett fecero atti generosissimi per ampliare, e mantenere l'imperio . cella ser
vit talmente s'indussero ad ogni sorte d'indigniti per non morire, che infvno Tiberio sprezz quella loro costernation vergognosa d? acmo e tanta
vilt di genio , si che quante volte usciva di Senato, diceva ; obhomines ai
Jtrvitiurn paratos !
Memoriam quoque ipsant cum voce perdidijfcmu,fi tm nostrafotejate
ejset oblivisci quam tacerei.
S Enza dubbio alcuno il Principe non Padrone dell' Anima degli
huomini , ci di quelle potenze , che egli non pu frenare , come invi
sbili lui,& agli'altri , non potendo humano intendimento penetrare nst
arcani d' un intelletto , che non parli , ma solo pensi , e creda , e fra se me
desimo discorra . Ma solamente il Principe e padrone della bocca, ed' egli atri esterni dell' homo . Onde il Turco, che akro non vuole d suoi o.


fipra la Vita di Giulio Agricola scritta, da Cornelio Tcito .
T9
poli che-obbedienza , e tributo , non cura punto ci , che altri fi creda nel
iia cuore solamente severissimo s' altri disputasse in matria di Religione
diversamente dalla sua credenza eh* egli non Vuole esporre ai dubbij .Questo
intese il ' R Sigismondo di Polonia , quando disse che si credeva per F de'
corpi , non R degli animi , non gi eh' egli volesse , come alcuni Heretici
interpretarono , permettere la libert di conscienza , volendo solamente es
primere , eh' egli non poteva sforzare i cuori de' Vassalli credere veramen
te i dogmi Cattolici , ma solo impedire , che esternamente non professasse
ro diversa credenza ; sciocca in questo la Regina d'Inghiterra Elisabetta,che
publico un editto da me veduto con prohibitione di non doversi non solo
ragionare del suo successore al Regno,ma ne meno imaginarselo.
Vorr dunque inferir Tacito nostro , che i Romani s'accomodorono tan
to allacrudel servit de loro Tiranni che sino sarebbonsi indotti all' oblivio
ne de loro mali,havessero potuto,come potevano non parlare.
Nunc demum redit animus , & quamquam primo beatissimi saculi
ortiiyNerva crfarses olim dijfociabiles mijcuerity
Principatum , & libertatem .
NO n f mai possibile agi' Imperatori abbattere tutta la libert del Pop-'
lo Romano ; perche sempre rimase in predi il Senato con i Consoli , i
quali con pretendere maggior libert di quello , che compliva agl'Imperatori
concedere per conservatione delle cose loro , e per la loro grandezza ca
gionavano pessimi effetti ; Imper che g' Imperatori per poter comandare
con assoluta auttorit con lo spavento di continue morti , e con una perpe
tua crudelt si sforzavano di strascinare il Senato conformarsi con la
volont loro , del qual nutrendo continua gelosia , erano continuamente
crudeli contro i soggetti principali , e contro quelli , che pi pretende
vano la libert, e che facendo professione d'incorrotti , non volevano coadescendere ad approvar l'attioni loro di modo tale , che l'empie crudelt
di Tiberio , c degli altri sanguinolenti Tiranni suoi successori procedettero
solamente , perche i Principi volevano tutto il dominio, & il Senato non vo
leva tutta la servit .
Questa differenza tanto grande , e tanto importante per l'ostinatione
degli uni di voler dominare , e degli altri di non voler obbedire , non f
gi mai possibile , che si potesse accomodare ; Imperio che si come non
poterono g' Imperatori arrivare termine di spogliare il Senato di certa
ombra di dominio ; Cosi il Senato non trovossi mai tanta unione tra se,
& i soldati Pretoriani , e le Legioni , che potesse liberarsi dalla Tirannide , si
che vivendo gli uni , e gli altri in perpetue gelosie , il Principe di non esser
oppresso dalla libert, che pretendeva il Senato, & il -cnato dalla Tirannide,
che pretendevano gl' Imperatori , si mostr il Senato Severo contro g' Im
peratorie questisi rnostrorono crudeli coatro il Senato . Quindi che tutt
1
le

!0
ConfiderAtion di Traja.no Boccalini
le crudelt di Tiberio , e degli altri , che furono doppo lui , si viddeto esacer
bati solamente controia Nobilt pi insigne, che come molestissima spina, nel
le pupille regnanti , impediva l'uso all' affettare independenti auttoritdi co
mandare sopra il Popolo Romano. Auvenga che la Plebe con donami
frequenti; con l'abbondanza del vivere, e con le spese largamente diffuse nega
spettacoli, e ne giuochi era mantenuta allegra , e sodisfatta; Onde contro
Popoli delle Provincie non si legge.che mai incrudelissero.e nel vero il passag
gio da un estremo all' altro non si f se non per via de' mezi competenti . Noi
nel gelato Inverno passiamo senza avedersene ad abbruggiarsi nel cocente Lu
glio col mezo d'un temperatissimo Aprile,mercc , che la natura nemica delle
violenti mutationi ; E cosi vediamo , che si dominano i poledri come glihuomini pian piano , e non tutto in un fiato . Dunque non era convenevole
Homani Imperatori il persuadersi di ridurre tutta la servit quel Scruto
che si ricordava poco prima haver goduta tutta la libert senza quelmezp,
che qui dice . Tacito d'una meza servit , congiungcndo il Principato con li
libert.e tanto maggiormente, ch'essendo tutta la Tirannide degl' Imperato
ri fondata s la discordia de' Senatori pi che s la loro forza , poteva noaifmere d'esser abbattuti dalla discordia del Senato ; e per ben dice Tacito.^
le discordie della Nobilt Romana erano divenute tanto immedicabi. &
per vscire da cosi gravi guai, non si trov men cattivo rimedio , chfiiotoodare sotto il giogo della Tirannide il coIIojZVom alitici difeordantis /<mniiurn fuijfe , quain ut ab uno regeretur .
Deve adunque quel Principe, che si trova in tale stato caminare congni
dissima circospitione nell'uso della sua auttorit affinch lo spavento-delia ser
vit non faccia il suo solito effetto di rovinare gli animi discordi de' Cittadini,
' scordandosi delle loro private passioni , per ricordarsi della libert , e ndfc
maria nella Patria
La Republica Fiorentina per frenare , e punire sotto un Principe le brutte
insolenze , che essercitavala Nobilt contro il Popolo non meno che per ac
chetare le fattiose parti della medesima Nobilt , che divideva, in setta \a Cit
t Regnante , stim non esservi espediente pi proficuo de\ chiamar , e sottoporljcome narra Tacito haver fatto i Romani al dominio d'un o\o\AtqHc omvem potestatem ad unum conferre; Stimando migliore una pace sotto il Tiranno,
che una Guerra Civile sotto una seditisa libert : Onde's'elessero quel tanto
famoso Duca d'Atene , il quale non sapendo , che i Popoli liberi chiamano i!
Principe, e con la servirti , li mostr troppo frettoloso in voler con despotico
* dominio cavalcare quel generoso poledro della liberta Fiorentina , ma non
ancora addomestica con la bardella, e capczzone d'una meza servit; Onde ic
pochi giorni f da queir indomito Bucefalo impatiente del basto di nuova servit gettato terra . Cosi per colpa delle Civili discordie i Genovesi ricferono prima il dominio de' Francesi,poi de Duchi di Milano, ma senza turca la
servit con un temperatissimo metodo di dominio . E tanto maggio/mente
gl' Imperatori Romani , & il Duca d'Ateuc havevano di bisogno d'u/ire la ck

sopra la Vita di Giulio Agricola scritta da Cornelio Tacito .


n
cospitione di dominare, mez'aria ; per che non possedevano forze proprie,
con le quali potessero tnere i Popoli nuovamente venuti sotto il loro domi
nio , essendo composte le Romane legioni de' Cittadini Primari) soggetti della
Nobilt , i quali come apparve sotto Nerone , & altri federati Imperatori, abbandorono il Principe ne' maggiori bisogni, quando contro d'essi fece il Sena
to quei giusti risentimenti , che sono ben noti .
El' Duca d'Atene f tenuto ridicolo , che senza haver proprie forze ancora
co'piedi fuori delle staffe,non riavesse dubitato batter quel poledro' Fiorentino
con gli sproni della spiacevolezza , e servit , che havendo l'Armi in mano , si
pu dire, che havesse ferrato i piedi .
Ma i moderni Principi Toscani fortificati nello stato con l'appoggio dell*
Imperatore Carlo V.e con i ceppi delle sicure Cittadelle potranno molto si
curamente porre al Fiorentino poledro prima il basto , el morso di tutta la
servit, che la bardella d'una meza Signoria, e se bene il Duca Alessandro qua- (
l nel mezo del suo dominio trov immatura la Morte si pu dire, che per sua
imprudenza cadesse da' cavallo, non che ne fusse gettato con violenza da quel
Poledro cosi ben domato, che con facilit grandissima pot il Gran Cosmo
con il favore dell' Armi Spagnole salirvi di nuovo sopra con la boria dell'
emistichio; Non deficit alter.
E se bene alcuna volta con le congiure de' giovini Fiorentini ha mostrato
di tirar, qualche calcio alla staffa con tal modo di procedere, ha pi tosto in
vitato il Cavaliere dargli delle spronate , delle brigliate , e nervate^ che gli
habbia ne meno fatto paura, e per lo buon governo di quei Principi , e per
quella meravigliosa prudenza , chy proprio della Casa de' Medici, le cose so
no si bene corse inanzi , che non solo riuscita ridicola la circospitione prati
cata da' Fiorentini nel limitar l'auttorit del comando, e la libert dello spen
dere il publicc denaro al Duca Cosmo, ma#a fatto aprir cosi ben gliocchi
quei sagacissimi Principi , che si sono molto saggiamente asscurati , non tanto
de' Fiorentini , ma quello eh' importa, anco de' Spagnoli , i quali riavevano
cos belli disegni sopra la Toscana , come sopra il Milanese , per che diedero
questo Stato Medici , e Sforzeschi con vgual disegno ci indeposito per
ritorglieli loro commodo, non in dono per lasciarii all'altrui dispoitione .
La Nobilt dunque Romana, che immensa ne* privati odij, e nel fango dil
le sue fattioni seppe disprezzare i beni della libert ; si tenne per sempre
mente i mali di tutta la servit, di modo che con stupore di quei , <he leggo
no le cose loro , mostrarono maggior vnione, e pervicacia in non voler rice
ver tutta la servit , che in difender la libert, da quali essetti g' Imperatori
saggi vennero in cognitione , che non essendo possibile al feroce destriero del
Popolo Romano poner la briglia , & il basto d'una total servit , comphsse,
vnendo il Principato alla libert contentarsi di cavalcarlo , se be ne con incommodo , & indignit con la capezza , e s la bardella senza sia.fte . Lodo
vico XI. R di Francia all'hora che egli haveva il dominio de' Genovesi , ac
cortosi, che per ogni scrollata, ch'egli voleva dare quel Popolo, faceva gtaa
( 3
risenti-

.X
Considerationi di Trajsno Boccalini
risentimento, come colui, ch'era auvezzo cavalcar Chine e Francesi piacevo
li, & obbedientissime , risolvette per non cavalcar con l'indigniti detta bar
della queir animale, acci di lasciarlo all' arbitrio de* Duchi di Milano, i qua
li tennero per alcun tempo il dominio di quella Republica,ma con la deprez
za d'unir molta libert con poca servit.
E Galba nel ragionamento quando adottava Pisone , mostr di perfetta
mente conoscere questa verit , per dir meglio questa necessit, eh' riaveva
no g' Imperatori Romani di non vsare un assoluto Impero , m contentarsi
d'un limitato, e moderato dominio sopra quei Popoli, i quali se bene havevano abbandonata la libert per vivere nella pace, si veda per, che non teme
vano anco la Guerra crudelissima per non ricever tutta la servit, auvenga
che ricordandoli ,-ch'egli non era per diventar Signore d'un Imperio hereditario d'assoluto dominio ; ma de' Popoli, ch'essendo vissuti lungo tempo libe
ri, se bene non havevano saputo conoscere i beni della Iibert,havevano per
conosciuti i mali dellaservit ; Neque enim hic 1 in ctteris gentibm , qua regittu
tur certa dominarum domus & atteri fervi , sei imperatHrus es hominibus , qui m
totam iibcrtatem pati pojfunt .
E al certo eh' inquietissimo vuol dirsi quello stato, in cui regnano i Pnk'
pi carichi dj tante gelosie ; per che-non riposando mai l'animo del Vwf
tinche non arriva quel fine di riscuotere da suoi Popoli tutta , e incsi lervitjChe lo f estere, e parere assoluto Principe, forza , che s'accecoTct^i
odij de' Principi verso i Popoli ostinati; disordini in Vero grandissimi, da
nascono poi quei mali, che habbiamo detto esser stati tanto continui nell'im
perio Romano.
E cosa tanto ordinaria il vedere turbolenze grandissime in quei Regni,
dove il Principe deve comandare con limitata auttorita , che nulla pi , go
dendo sommamente i Popoli di non lasciarsi totalmente soggiogare , come
vili giumenti ; Onde solevano gli Aragonesi , e i Fiamenghi vanagloriar/ di
goder meza libert, ma in fine i lor privilegi) han loro cagionato di quei ma
li, che ha veduti, e vede tutt' hora il Mondo .
I Romani havevano si fatto horrore di chi presumeva usate in\oro dispo
tica auttorita, che l'encomiavano per scelerato . Nerva dunque , e doppo
di lui Traiano spaventati dalle calamit di Caligola , Nerone", Domitiano,
& altri pericolati per l' immanit loro, vennero in eogni'tione di questa ve
rit, che facesse bisogno per dominare l'Imperio Romano con quiete , e si
curezza , congiungere due insociabili estremi , la libert e la servit, la Repubhca,&il Principato , prudenza ,& resolutione, che fece felicissimo il bre
ve Imperio di Nerva, e lungo di Traiano . E certo che ne Principati .elet
tivi f bisogno manipulare quella mescolanza, ch'insegna qui Tacito no
stro. Per, che non solo catto di gratitudine , ma spetie d'obligo il conce
dere al donatore una chiave di quel Giardino ricevuto in dono da lui, tffinche possa per suo piacere andare alle recreationi dell' orto con autorit
di porrvi coglier? ar0 quatto frutti.

Jopra la Vita, di Giulio Agricola scrtta, da Cornelio Tacito . *


23
Dovendo i Senatori, che eleggono il Principe ester tenuti in luogo di fra
telli , non di servi. Et io viddi un Cardinale d'altissimo credito , che acer
bamente si doleva , eh' estndo il Pontificato elettivo , era stato da un certo
Papa ridotto ad una assolutissima Monarchia, senza fare col Sacro Collegio
de' Cardinali la mescolanza, che qui dice Tacito della libert con te-itvit ; Onde quei Cardinali , che nel Conclave furono i pi partiali Elettori
del Pontefice , sono tal volta esclusi dalle gratie , che si concedono servi
tori de' Nepoti Pontifici) , i quali com' solito della ciurmaglia le vendono
plus offerenti .
4
-

Augeatque quotidiefacilitatem Imperi) Nerva Traiano.

COnfeslb per eccellente la virt di Nerva, e di Traiano Imperatori, ma


se bene russe stata pi che mediocre , sarebbono quei Principi riusciti
gratissimi ; per che fri cosi federata in tutte le sue parti la vita di Domina
no , eh1 haverebbe fatta parere immensa ogrii ancorch mediocre virt del
successore , essendo spetie di felicit il succedere in qualunque carico ad un
ossidale , ad un Principe , che per i suoi viti) , e mali portamenti nel Gover
no sia vissuto in abominatone degli huomini ; poich altri in si beli' occa
sione con la moneta de' pochi meriti compra grandissima somma d'amore
de' suoi Popoli . Per il contrario l'haver per Antecessore un virtuoso , e va
lente soggetto, mette in oblieo chi lo consegne d' operar gran cose, per non
iscreditarsi . Vuoli ben dire spetie di beatitudine 1' haver un successore vi
zioso , il quale non solo accresce col suo paragone le virt del predecessore,
ma ne scopre di quelle, che altri nonhavevano osservato.
E f creduto , che Augusto consapevole della fiera crudelt di Tiberio lo
s' havesse dichiarato successore, non per dare all' Imperio Romano un Otti
mo Principe , come doveva , ma perche per i viti) di lui tanto pi spicassero di rilievo le virt sue , e fusse amata la sua virt , e memoria dal Popolo
Romano .
Ne Tiberium quidern carnate , aut Reipnblic cura fccejforcm adfcifum ,fid
jHoniam arrogantiam , fivittamque e\tts imrofpexit comparatone (teterrima /ibi
gloram qu&Jivijfe ; Cosi tenne il nostro auveduto Scrittore.
NecJfrem modo , se votumfecuritas publica ,sedipfitti votifduciam ,
ac robttr ajsumpferit .
SOno di rilievo queste profonde parole, per che insegnano ai Principi il
non tener mai sospesi i suoi Popoli , ne inresoluti nel timor d'alcun ma
le, dovendoli subito assicurare della sua buona volont , e se occorre incru
delire contro alcuni , f bisogno esser velocissimo di resolutione , e sbrigar
sene presto , e doppo il castigo de' pochi rasserenare gli animi di tutti con
indulti generali , perdonamenti liberi , e chiari, che non eccettuino alcuno,
e che

14CoftfiJeMtgnt di Trajax 'ealini


e che non diano pur minima ombra con l'oscurit loro , non potendo
l'animo humano viver lungamente in angustia , & ansiet su l'incertezza
de' temuti infelicissimi eventi ; per che molti per finir di temere ; si Cono
dati ad enormi eccessi , e per non esser sopragionti dalla Morte , le sono andaincontro , esponendosi ad ogni pericolo , per non pericolare .
Adunque sappino i Principi , che hilarem Populm diligit datorem ; per
che bene nell' assicurare la vita chiunque ne dubita prima perdonare,
che conoscere i falli ; Onde afferma Tacito , che questi due Imperatori
Nerva , e Traiano fecero parer beato il secolo del loro Principato ; auvenga che prima fecero apparire in atto prattico la publica sicurezza di
quello, che la promettessero , essendo osfitio di saggio Principe conceder pri
ma, che promettere quei perdoni, che non si possono aspettare da i Popoli.
Et fama , che il non haver gi mai gli Spagnoli havuto la virt di
sapere nel principio delle revolutioni di Fiandra pubhcare un liberissimo,
e generalissimo perdono , habbia condotte le cose di quelle Provincie
quel termine , e disperatione , che ancor hoggi si veggono ; per che eoa
alcuni perdoni publicati fecero poco frutto , mentre n'esclusero 'quelli
che seminavano zizanie , tenendo acceso il fuoco in quelle Provincie,/
quali volevano , come successe , vender mlto cara la vita agli Spassi
che per vilissimo prezzo pensavano consegnarla al carnefice ; coutk tan
to proprio delli Spagnoli , che ancorch vedessero il primo efexxo tevdptto da ci ne' Paesi Bassi col tenere i Popoli , e specialmente la IWAt sospesa , e senza sicurezza della vita , non seppero ne meno corregger
lo nella conquista del Regno di Portogallo , nella quale incontrarono ma
lagevolezza notabile,, per non haver mai havuto tanta clemenza di ralserenare , & assicurare gli animi de' Portughesi con quel general perdono,
che haverebbe in un subito troncate quelle molestie , che provarono poscia
gli Spagnoli da coloro , quali non vollero , ne seppero donare quella
vita , che non havevano in mano , per poterla levare dubbiosi, e perci
risoluti Signori ; Ma quelli , che con maturo giuditio oflrvono le resoAutioni d'Henrico IV. R di Francia , sono costretti confetfac , che la vir
t , e l'accortezza , con la quale ha saputo mantenere cos gran Regno,
habbia vguagliata la gloria di quella insuperabile virt , con la quale ha
saputo acquistarsela ; per che anco vittorioso , e con la spada del castigo
in mano ha posseduta l'eccellente , e divina Virt di saper perdonare in
giurie tanto gravi , che havevano oltrepassati i confini della misericordia,
e del perdono non meno sincero , che generale smorz quel fuoco delle
guerre Civili Francesi da molti Scrittori giudicato per inestinguibile , ed
eterno ; Pronostico ancor che riuscito bugiardo , degno per d'esser condo
nato al Boter ; poich era cosi impossibile far giuditio , che in un perr
humano si trovasse la Divina virt di poter saper perdonare queir o/,
che arrivate all' eccesso , non si sanno perdonare dagli huomini di carne , a
di sangue.
m

sopra la V'ita di Giglio Agricola [trista da Cornelio Tacit .


ij
All' bora dunque Nerva, e Traiano rasserenarono il Mondo , & obliga*.
rono gli huomini , che non mai haverebbono levata la vita , e la facolt
non solo ai Senatori , ma ne meno qualsivoglia huomo honorato.
U che seppe tanto bene osservarsi da Nerva , che non mai volle maacare questa sua impegnata sede , ne pure per la necessit di punire alcu
nch gli havevano congiurati contro , tutto affine di non dar ombra ai
buoni con il castigo , ancorch giustissimo contro gli federati . Tutte co
se , che ammaestrano i Principi non esservi altro rimedio pi giovevol,
che assicurare la vita , e lo stato coloro , che no,n possono soffrire di ve
dersi 1n pericolo ; per che la prudenza di prevenire i mali co i mali , e
di non temer la Morte per non morire -, e di voler assicurar la nostra vita
con la Morte del nostro nemico , stata dallo scalpello della stessa na
tura diligentemente scolpita nel cuore delle bestie , non che in quello degli
huomini.
Natura tamen infrmitat human* , tardiora funi
remedia , quam mala
-'
PArole d'infallibile verit , auvenga che gli errori si commettono eoa
molta maggiore facilit di quello , che si correggono , e la grandezza,
e quantit de mali degli huomini superano le virt de" medicamenti , e la
stessa maestra natura dichiara palesemente la verit delle parole di Tacito,
poi che non ha voluto produrre gi mai herba di cos prestante virt , che
sia cosi ben nata , render la salute ad un oppresso da gravissima infirmi*
t , come il Napello in un Atomo bastante levar la vita ad uno , che goda
potissima salute .
Di pi si vede , come i viti) siino atti corrompere in pochi giorni
buoni costumi degli huomini , i quale non possono ridursi all' habito del
la rettitudine , se non doppo molte difficult , e lunghezze di tempo , e
d'atti contrarij ben replicati , e la ragione in pronto ; perche l'inge
gno dell" huomo in riguardo della natura depravata pi inclinata al ma
le , che al bene ; Onde pi facilmente abbraccia i vitij, che le virt, comepi proclivo commettere i mali, che correggerli .
Anzi la calamit degli huomini passa tant' oltre , che ingolfati che fi
sono ne' i disordini d'una vitiosa vita , s'accrescono si fattamente , che
non solo non conoscono le male qualit dell' infirmit loro , ma amano
nella stato loro , bench infermo nelle brutture de vitij , come che rus
se in prosperit d'ottima salute in una vita virtuosa . Onde l'amalato fre
nesia di modo , che nella grandezza di questa febre , dove prima odiava
i vitij , e l'oscenit , come contrarie alla salute d'un animo honorato ,
comincia ad havere in odio le medicine delle Riforme , chiamandole Ti
rannidi non che austerit. Tanto gli huomini sono guisa de' porci , c
d
de;

\$
Considration di TrajH* ttUkn
de' scarabei afluefatti al fango , & all' immondkie , stimate da loro elttostssimo cibo; Di maniera che gli huomini non molto trascurano diligen
za nel medicare i mali , ma si riducono a trmine di non curargli , e di
credere , che opererebbono contro i loro intercisi , se applicasse
medicargli.
Et corpora lente augescunt , cito extingnuntttr.
Osservo in questo luogo , che fendo la vita degli huomini sragilisfima
ma pi di qaalunque vetr ; Quelli , che morendo possono cagiona
re gravissimi travagli loro stati , sono rei di molta empiet , non che
di pazzia , se vanno esponendo se stessi ai pericoli di perdersi , composti di
materia si facile scomporsi , non doverebbono concedersi certe fati
che , come che tuffer impastati di metallo . E qui degno d'eterno biasi
mo parmi Alfonso l'ultimo Duca di Ferrara , il quale ancorch fi trovasse ta
et di 70. Almi tripudiava nel faticarsi alle Gaccie in luogo di pessimo Ae
re, al caldo, al gelo , godendo di far publica ostentatione d'una robuib
complessione , della quale egli si gloriava talmente , che per molti reiteri
ti disordini , essendo caduto infermo , e nell' ultimo giorno del suo mjecorsi , che un poco di febre haveva potuto atterarlo , disse ad aisHaoi
Centil - huomini ; Conosco , che questo il mio ultimo gioruo , n&
io non credevo gi , che un huomo della mia robustezza potefic matita
osi presto.
Tanto m' parso bene di ricordare in questo luogo , perche fendo wv
so ad ogn' uno , che per calamit degl' Italiani , e craltre nationi ancori,
essendo gli affari del Mondo ridotti tanto pericolo , che la salute loro di
pendeva dalla sola vita del R di Francia Henrico I V. parve poco bene,
che un tanto Re facesse cos poco conto della sua vita , dalla quale dipcndeva la salute d'Europa vicina ad esser preda de' Spagnoli, se Federico gli
havesse legato i tallari di piombo ai testicoli.
Il Pio Gottifredo cadendo da cavallo nelle delitie delle Cac caccie rest
Sbranato da un Orso , & Astolfo R de' Longobardi da un porco cin
ghiale.
Sic ingnia, Jludiaqtte opprejfer facilini, quam revocaveris .
L'Ignoranza a 'guisa di potentissimo veleno , che con celerit vecide,
ed ella atta in un atomo ad influir delle rovine ai Popoli allevati
per molti Secoli nelle buone lettere, merc , che il genere humano tanto
nemico delle fatiche , abbonda di quelle cose , che s'acquistano con li*
tio lui tanto grato ; auvenga che gli studij essendo opera faticosa , e per
acquistar delle buone lettere convenendo soccombete quella iuprenu an
goscia

sapr la Fifa di Giulia Agrcolascritta da Canelio Tacila .


17
fosci* di sudar senza moto , ogni poco d'intoppo serve agli huomini per
onestissima cagione d'abbandonar gli studi).
Io non posso satiarmi nella maraviglia dello studio delle buone lettere,
e delle scienze ; perche per mille anni con tanta gloria de' letterati fiori
rono nel Popolo Romano tanto famoso nella gloria dell'Armi, e delle
lettere mancassero cos in un subito doppo la morte del nostro Tacito,
l che fino all' Anno della nostra salute 395. le fatiche tutte di Cornelio
Tacito erano in modo pericolate , e trascurate , che ne meno s'havevan*
intiere , come anco noi decimate le vediamo dall' ingiurie de' Tempi per
ignoranza de' Secoli , e tanto pi stupisco , che Ennio Tacito Imperatore
col quale visse nel z 7 7. si legge haver egli comandato , che le pretiose
fatiche di Tacito , del quale si glorjava parente , russer copiate , e poste
per tutte le librarie de' i dotti j diligenza , che non pot dopp la sua
Morte preservare pi di cent' anni quelli scritti , la cui perdita compian
gono i Professori di lettere ; Cosa , che chiaramente ci persuade , che Vi.
gnoranze delle lettere non f portata , come molti dicono in Italia , e
fuori dagli esserciti delle barbare nationi , ma ella avanti , che s'vdisserp
i Qo , Vandali , e Longobardi , s'era resa padrona delli animi degli huornini , havendo in essi recise le virt , e spento sino il desiderio delle buo
ne^ lettere negli animi di coloro , che prima per pascerli non havevano db
pi grato.
Subit qitippe etiam inerti* ipsius dtdeedo, & invisa prima desidia,
foftremo amaitir.
L'Otio cos caro amico dell' huomo , il quale nissun altro vitio me
glio disposto , alletta talmente godimenti suoi , che molti rapiti dal
le sue delitie , sogliono battezzarlo col nome di virt , dichiarandolo noji
-Otio, ma quiete , e viu ritirata , e pure non si ritrova alcuna sorte di vi-ta tanto scorretta , & immersa ne vitij di questa , la quale in breve chi
v'applica , pftr.e honorata , e virtuosa . Chiaro inditio , che l'animo hu4juuo in poche bore f il callo , accomodandosi facilmente allo stato vitioso guisa di coloro , che stando continuamente col naso canto puz
zolenti odori , arrivano segno di sentirli senza senso , e disgusto . Con
l'uso continuo Mitridate insegna anco il veleno convertirsi in naturai nu
trimento , ma con l'uso continuo s'amano anco le virt assomigliando^
l'huomo agli animali , che accomodono la vita loro ai costumi degl' inse
gnatosi . Per non si trova vitio alcuno de' pi dolci , come libidine , go
la , e gioco 1 chi pi tiranneggi l'animo nobile , quanto la dolcezza
degli studij , e la prattica de' libri , unico diletto, e suavissimo riposo degli in
gegni accappati.
Accade perdclic se un huomo allevato. nelle delitie de' buoni studi i sia per
d a
breve

Considerationi di Trajano Boccalini


re"c tempo otiofo,niuna cosa prov cosi dura ,& aspra, che lasciare i viti)
prese nti.per ritornare alle primiere delitie degli studi.j.
" Ne si trova alcuna sorte di vita si bratta , & altrui vergognosa , che per
poco che vi stij non rassembri dolcissima , perche l'huomo ama quella vita
nella quale f qualche habito suave. Alcuni banditi immersi nella brutta vi
ta di Sicario , e di ladro doppo essersi riposte in gratia del Principe si riget
tarono nella vita di prima senz' alcun impulso , che del proprio genio , e per
scusa del fatto adduceva esser stati rapiti dalla dolcezza di quella vita tanto
vituperosa.
gud st per quindecim annos grande mortalu tui Jpatium , tnuhk
fortuiti* castbut promptifiimut quifque fevitia Prin
cipi intercidermi.
G Li huomini quanto al valore , e cornimi sono della natura de stati,
ne quali nascono , vivono, e servono . Vno che nasce nello stato <t
Duca di Modena di Parma , di talenti simili quello stato , ci ti
grandezza Pigmeo , e di mediocre statura sono i Capitani della Repu
Venetiana. Grandi sono i Capitani de potentissimi Monarchi di Spi&i,c
di Francia, e del Turco, non trovandosi alcun Senatore Ven.etus(>,d\e
sa da paragonarsi col Vice - R di Napoli . Ma nell' Imperio {Lwtvxao &
vedeno sorgere Giganti per la grandezza , e richezza de' governi ,t po
tenza degli essermi , non meno che per l'importanza dell' imprese , che
maneggiavano di modo ch'essendo verissimo, che per l'Imperio Romano
pi per la sua grandezza , che per lo valore degli huomini producevafoft
getti capacissimi , esimili di virt alla sua potenza. G' Imperatori n'havt- ^
vano paura per la gelosia , e per le ragioni sopra discorse ; Onde non sape- '
vano adoprar altro rimedio , che il tritissimo & alla sine infelicimo d'uc
cidergli, perche essendo vili temevano quei valorosi; Ove i bravi Imperarori con le virt , & auvedutezza loro maneggiando /'imprese per se medemi sappevano meritarsi talmente l'amor de' soldati che won temevano ha- Ij
vesser genio di seguitar l'altrui seditioni, erano per ci sicuri della mala vo- v
JontjChe potessero nudrire gli huomini sedinosi.
Vuoisi per auvertire , eh' molto difficile la crudelt d'un Principe con
tro huomini grandi per gelosia di stato da quella che usa con huomini pri
vati per diletto d'animo riero. Augusto gionto all' Imperio doppo la Mor
te di Cesare il Dittatore , e. non havendo le guerre Civili consumati tutti
li spiriti vasti , e gagsiardi , che l'haverebbero lasciato regnare , gli suelse
dal Senato con quella terribilmente sanguinosa proscrittione ; Attione per
certo brutta , e non lodata dice Tacito , ne meno da chi la fece ; nondi
meno pare degna di qualche scuza , come proceduta da quella fiera gdota
distato la quale non solo spavent Domitiaoo dallo spargimento dei san
gue

sopra la Vita di Giulio Agricola scritta da Cornelio Tacito .


19
ge d'egli huomini grandi lui sospetti , ma che indusse il R Filippo Se
condo, miei giorni' incrudelire contro il Principe Carlo suo unico figlio
lo. Sceleratissime sono quelle crudelt, che non hanno in se alcuna causa
importante , ma che scoprono la brutalit sanguinolente del genio di chi le
commette , quasi goda dello spargimento del sangue humano .
Galeazzo Maria Sforza Duca di Milano fece morire di fame un Sacer
dote per riavergli predetto che durerebbe solamente undici anni ; tempo,
che parendo breve al Duca abbrevi il tempo all' infelice Astrologo , che
non seppe adulando il Principe , allungargli il dominio con le parole. Il
medemo Duca fece inchiodare in un trave per leggieri sospetto Pietro Prago , e poi lo fece sepellir vivo. A Giovanni da Verona suo favorito co
mand, che gli russe cavato un testicolo , e volle, che un villanello, che ria
veva in caccia di riserva pigliata una lepre , che la mangiasse cruda con
la pelle , & interiora ; Onde quel miserabile se ne mori . Tutte fierezze ,m
bestialit tanto pi obbrobriose , quanto si vede , che da quel Duca furono
per diletto comandate , e non per gelosia di stato , e necessit della propria
conservatone.

Pauci," ftt ita dixerim,non modo aliorumsed etiam noftrisupersites fumiti,
exemptis e media 'vita tot annis , quibui iuvenes adfenecutem
senes prope ad ipsos exafta, atatis terminos per
slentium pervenmut .
SI duole PAuttore nostro del tempo perso d' undici intieri anni , ne' qua
li non gli era stato lecito per la crudelt di Dominano spender quei
pi ptetiosi anni della sua vita nello scriver cose , che gli laverebbero ap
portato somma gloria ; il che serva d'ammiratione chi si trova posses
sore di nobilissimi talenti non vivere in otio come fanno molti , ma ad
adoperargli non tanto per non defraudare gli amatori delle buone lettere,
quanto per immortalar,- se stessi . La Maest di Dio non c'infiuisce talenti bellessimi , perche habbiamo ad abusarci delle sue graiie con l'esser avari verso
gli huomini di quelle singolarit, ch'egli ci dona .
Il Principe non cinge la spada Cavalieri dell' Ordine , perche questa fi
rimanga ad irrugginirsi nel fodro , ina perche s'adopri in benefitio della Pa
tria , e contro i nemici.
oH tome pigelfit vel incondita ac rudi voce memoriam prioriservisti}r,
oc tejimonium prssentium honorum compostisi .
11. variar, che faceva l'Imperio Romano d'Imperatori non solo nuovi , ma
di sangue diverso operava , che doppo la morte d'uno , subito fusse lecito
d 3
scrivere

je
Confiderationi di Trjti Btccdid
scrivere non solo la verit dell" attioni sue , ma s'erano spotttte con qual
che affettata maledicenza , pur grate riuscivano l'historie , come avieue ai
discorsi Satirici , che vanno a torno doppo la Morte de' Romani Pontefici .
Ma ne Regni hereditarij ci non succede , perche quei , che succedono,
amano la memoria del defonto Padre , o Parente , che sia , non solo per l'afc.
fettione alla lode, che s'ha, & alla reputatione del suo sangue , ma per
propria sicurezza , compiendo Principi mantener per proprio intercise
grata appresso i suoi Popoli , & honorata la memoria d'Augusto suo Prede
cessore .
Quind' , che hoggi giorno ancorch sia mancata la persona del R Fi
lippo secondo , non per stato lecito ad alcuno historico lo scrivere i fatti,
e i costumi veri di quel saviissiroo R ; per che lo smantellare i disegai,
ch'egli nodriva sopra la Francia quando col mezo de' Borboni , e poi dell*
Santa si pose travagliarla, sarebbe sforzato andar troppo cauto per non oi
feeder Filippo 1 1 1. suo figliolo .
Ma Tacito nostro poteva liberissimamente scriver bora quelle cose pili
crudeli , e sclrate di Domitiano , che prima bisognava non solo tace
per mostrar di non conoscerle , ma anco lodarle ; Imper che tornava v^r
Traiano d'ascoltar volontieri i biasimi di quella fiera di Domitiano, m?
per farsi grato al Popolo Romano , che tanto odiava quel pedi Ti
ranno .
Hh interim liber honori Agricola Seceri mei destinAtuSiproftflionU
pietasis, aut Ludatus erit> aut excufatus .
COs rozzo, ic incomposto soggetto ha vsato Tacito , che ardisco dire,
che in questo Vaso d'oro della vita d'Agricola fabricato da cosi eccel
lente Maestro vaglia pi lo smalto , che la materia Veste in cui il ricamo
supera il fondo mentre le parole di Tacito fanno risplendere l'anioni d'A
gricola assi triviali , non mancando Mucebrio i Capitani d'heroiche im
prese maggiori d'Agricola , ma senza la fortuna d'havw
\e celebri.
Quanti Alessandri invidiano l'Homero d'Achille. Questa vita per l'ab
bondanza de' rarissimi precetti politici viene avidissimamente letta dagli
huomini pi per gustare il frutto delle parole , che la sostanza ordinaria
deste cose . Questa vita per l'ammirabile maestria de' Concetti , e dogmi
politici, e privati, veggo, che Tacito innamorato del Suocero, nonch
Mia propria Moglie ha dilatate le fimbrie , e con l'vltimo sforzo della sua
penxa politica qui mi pare , che habbia superato se stesso ; Onde questi suoi
icntti ammirati, e commendati fino dall' istefla maledicenza , lasciando di se
tanta ammiratone, che possono pi tosto esser invidiati, ch'imitati .
Cam

sopra, la Vita M Giulio Avicola firtia da Cornelio Tacito .

$t

Cnatts Julius Agricola veteri , & iustri famiUa; Colvuia


Forojuliensium ortus.
SE bene Agricola nacque nel Friuli , si vuole nondimeno assegnarseli per
Patria Roma ; dove altri gode beni , e fortune , ivi ha la sua Patria ; pe
r affinch non restasse diserta una parte del Monde , & incapace un altra
d'alloggiare infiniti Popoli ha Voluto Dio , che nessuno ami pi Napoli, Ro
ma Fiorenza, Bisantio, Ve netia , Parigi di quello che faccia i Tuguri]
quantumque vili della sua Patria . Sino le fere amano la Patria selva, gli
Augelli il Ciel natio, e le Rondini ferrano quella stessa Casa , dovcalloggiorono l'estate preceduta ; la lepre bench scacciata' dal dente de Cani
dal suo pascolo , non lascia di ritornarvi anco mentre ne trova migliori;
nulladimeno questo dolce inganno d'amore alla Patria non ferisce gli huo
mini di testa che hanno per Patria il Mondo , perla Casa la virt , e chi
conoscendo la bassezza della sua Patria procura buscarsene una migliore
con le sue attioni , da segno d'esser huomo accappato . Queir Patria de'
galant' huomini , che pu fargli divenire huomini grandi ; infelicit di quel
buon cuore che vivendo in luogo misero sente rodersi da un tarlo di non
poter crescere di fortuna, e d'esser costretto morire nella medesima conditione,nella quale nato.
L'animo grande degli huomini nati in picciol luogo si conosce , quan
do santo sciegliersi una Patria, come seppe Agricola, che faccia de' Mira
coli , che conosca, & adopri gli spiriti elevati , e le virt insigni con gene
rosit di premij. Snidato dunque dalla sua Patria picciola Agricola si fece
Patria di quella Roma che sopra ogni Citt gode quella famosa prerogati
va di convertire in Giganti gli huomini Pigmei . E al certo ricchissimo Pa
trimonio trasmettono ai figli quei Padri che lasciano loro una Patria nella
quale basta il Dottorato , le buone lettere per una grandissima heredit ;
poich molto migliore conditione quella d'un animo nobile , e letterato,
che vive in un* Roma con qualche necessit, che quella di colui, che pu
soffrire di vedersi vivo sepolto in un vii cancello , ancorch abbondi d'o
gni delitia . Ne in altra occasione alcun scuopre pi la bassezza dell' ani
mo suo, che neUnostrare di contentarsi vivere in un luogo picciolo , il
quale pu bene lautamente pascersi il corpo di delicatissimi cibi ma fa in
tisichire d'inedia la fame dell' animo , come pri come privo di quell' honorat e vftuose conversationi, di cui egli vuol pascersi . Onde molti che alla
Come di Roma sarebbono essaltati primi gradi d'altezza all' hora , che
con la compra de' Poderi e delle fabriche Beli' antica Patria applicano vi
verci , lasciarci la famiglia loro , fanno conoscere chiaramente che la lo
ro fortuna ha nobilitato la persona non l'animo , dovendosi huomiiii tali
prendersi volontario essilio dalla vii Patria , per lasciar loro heredi Patria

jZ
CdjdertHdiTrMj4oBccU*i
degna della presente grandezza e per non esser da' Cittadini detti patria
ammirato con occhio maligno e crudele col quale sono riguardati dagli
vguali quelli che sono per benefitio di fortuna diventati loro superiori.
Vtrumque Avum Procurttorcm habuit.
PEr sassosa , e cattiva strada camina l'huomo di nascita vile , ma d'animo
nobile , che vuole con l'instromento della virt , e del merito acqui
starsi quella vera nobilt , che non si porta dal ventre materno , perche
deve cominciar la carriera per giungere al Palio de' primi honori dalle
morse lontanarne di piccioli offici) , la dove la Nascita Nobile di eoa
Sran prerogativa in un huomo , che fa , che gli cominci il suo corso alle granezze delle cariche honorate , che servono per Palio, e sono poste per mett
ai soggetti ignobili .
Aggiongi , che al Nobile serve in luogo di merito il non demeritare , e
serve per virt il non haver vitio , e cos lui basta il parer quello , che aoa
, dove che all' ignobile bisogna farsi creder quello , eh' egli , mentre aoa
pare quello , eh' egli appare , e gli forza d'acquistar con sudori quello ,
al Nobile dono gratuito , anzi ( Cosa in vero brutissima ).il mondo
vato tanta coruttione , che all' et nostra ha stimato , che l'ignobili^bit
sporcato quelle supreme dignit , alle quali in riguardo delle sire vitti , tt
suoi meriti stato da Principi saviamente tirato , e nelle quali ridetto eoa
somma integrit, e fede, e tanto poco s'apprezzano le lodi dell' animo , es'vmirano le vani del corpo , che quei medemi gradi supremi , de' quali ho etto,pare , che posseduti da un Nobile , habbiano acquistata reputatione, an
corch egli sia riuscito in esse con ogni sorte di viti) , e di brutture. Ma moVto maggiore la felicit del Nobile , quando si considera, che dove l'ignobi
le camma per una strada nuova , non battuta da suoi maggiori , il Nobile !
trova la strada lastricata da i meriti de' suoi precessori , daJJa buoni memo- |
ria de' quali fono per cosi dove violentati dagli honori grandi di modo , che
gli Avi d'Agricola slati Procuratori degl' Imperatori
esattori delle loro
private rendite , facilitarono la strada ad Agricola , per la quale riavendo egli
cantinato virtuosamente , potea arrivare in breve alla suprema dignit de
Consolato .
Non vuol trascurarsi il dire, che quel Procuratorem Cxsarum fa rifletter ester
bellissima l'occasione d'avanzarsi nelle Corti all' amore del Principe col pro
cacciar di servirlo nelle cose particolari sue ; per che nobilissimo legame
quello d'interessarsi nel vantaggio della sua borsa. E in somma quello in
una Corte carico nobilissimo per un ingegno grande che ha occasione di
spesso trattare , e negotiare col Principe medesimo , affine di potersi far bea
conoscere da lui .
tata, J

sopra la Vita d Giulio Agrcola scrtta da CorMelioTacto .


Pater luliu Gracinu Senatori) Ordini* , Jludio eloquenti*sapienti/eque^/
notili :iisquevirtutibus tram Cai) Casari* meritut. Namque
Marcum Silanum accusare jussui , rjr quia abnucr.it
interseclHi est.
RIsolutione degna d'allettar , non ispaventar gli huomini honorati fece
Giulio Grecino , per che troppo caro prezzo si compra la vita eoa
la perdita dell' honore , morendo agli huomini ignoranti colui , che con in
dignit vive , non trovandosi cadavere pi fetente dell' huomo vivo , dal
quale per le sue brutte attioni sia separata l'anima dell' honore , e se gli huo
mini d'honore corrono contro la morte per salvar la reputatione , e col
perderla vita , acquistare gloria al suo nome , sar attione troppo vitupera
bile consentire ad indegne attioni , per timore della morte . qual altro
de' nostri defonti vive pi glorioso di quel Tomaso Martire d'Inghilterra , di
co il Moro, che potendo con due simulate parole allungare la vita, volle ge
nerosamente morire . Ma in quei tempi usavano gl'Imperatori fare che huo
mini da bene , e reputati , accusassero quei soggetti , che facevano qualche
ombra al loro sospetto , per levarsegli da torno senza mostra di crudelt , ma
come per zelo della Giustitia , si che all'iniquo Tribunale compariva un fine,
e falso accusatore un Giudice posticcio , e un reo senza peccato . E spargevasi il sangue senza colpa del Tiranno dalla forza della Giustitia ; Onde for
marono leggi , che contro i gravi deletti non si publicassero i testimoni) ; On
de Tacito dice di Tiberio,er< callida*, & novi suru impojior; qual volta voleva
per private passioni ammazzare un Senator Grande col braccio della Giu
stina .
Ma lo spavento , della Morte presente sempre ha potuto pi ne' cuori humani, che la speranza d'una lunga vita futura; Onde pochi Senatori per
fuggire con grandezza d'animo la servit calamitosa ', seppero ricordarsi del
la generosit vsau da maggiori loro di cambiare nella libert sempre , che
venne l'occasione una vergognosa in un honorata Morte , poich publicamente s'inducevano comprar la vita dal Tiranno con farsi Ministri della
sua crudelt , e pochi imitarono Giulio Grecino , molti Gaio Cesio, il quale
per far servigio quella bestia di Tiberio , non arrossi d'accusar Quinto
Servio, e Minutio; attione veramente indegna d'huomo plebeo, non che di
Senatore Romano, la quale forni di colmare le miserie di quei tempi .
Mater lulia Proci/la fuit rara castitatk .
LA pi pregiata lode , che possa assettare una Signora, la p.idicitia;
Cosi propria del sesso seminile , come quella degli huomini la for*
tezzaj.

j4
Confiderisioni d Trajt Bccalini
tezza ; Onde con non molta ragione fi querelano le Mogli de' loto Mariti,
che non siano sottoposti alle mcdeme leggi della pudicitia ; Per che corre
cosi gran sproportione fr loro , come se il Marito desiderasse nella sua Mo
glie la virt nella fortezza, merc, che la natura ha voluto, che diversa
fia la virt dell' huomo da quella della donna , la quale per la certezza,
della prole obligata alla castit , si come il Marito deve vsar la fortezza
per difender la Patria , non che la propria Casa dall' ingiurie . Ne solo
negli huomini , ma nelle fiere ancora h la natura inserite le virt , mentre
nelle Colombe si mantiene la fede maritale , finche sia allevato il figlio con
l'aiut del Padre , e della Madre, e fra le Tortore s'osserva perpetua fede,
dove una volta s'accoppiano E sino i Lupi , & altri animali di rapina
mentre la semina allatta il parto , vanno procurargli il cibo ; ci non (in
no i Cavalli , i Cani , e Buoi , e simili animali , perche le femipe fon
bastevoli ad allevare senza aiuto del Marito i figlioli v Tacito dunque h
concesso Procilla la maggior lode , che possa dare donna alcuna ; lode,
che doverebbono affettar le Principesse , e le private sopra tutte le prerog*.
tive , come quella , che si trasmette ai figli , e serve di ricchissimo pacimonio.
...
In hujusfin* , indulgentiaque editatiti fer omnem honcjlarum aria*
cultum puerttiom , adolefcentiamque tranfegit .
TAnto miglior lode fu d'Agricola Fesser riuscito huomo di singoli! int, quanto egli f allievo di donna , i quali figli di rado riescono os
infelici ; Onde parve meraviglia , che Lodovico R di Francia il I X. allifl
della Regina Bianca sua Madre diventasse Santo . Ella per era donni&
tanto figlio. Onde non saprei decidere se arrecchi maggior rputation e V
la Madre haver allevati eccellenti figli , figli l'esser riusciti virtuo/, &
eccellenti anco sotto la disciplina della Madre solita per se medesima riuscii
molto fiacca . Inclinerei nondimeno credere , che ci indichi virt nel
figliolo , poich mostra d'haver saputo seguitare Ja virt per solo amore di
lei, non per timore d'alcuno, non havendo voluto Va natura imerire il timore
nelle minaccie delle Donne .
Arcebat eum ab llecebrs pectantium prtter ipsuis bonam,
integramque naturarti .
DOno grandissimo di Dio nascere con genio buono; Onde reo d'adu! re
no , e d'homicidio il Penitente David supplicava Dio , che innovasse
nelle sue viscere quel spirito retto , e quel buon genio, col quale Fhavea farto nascere, e crescere . Ed neHe piante osservabile , che nascendo con cere:
pieghe, & imperfettionj , non sono capaci ad essere da humana diligeaz*
emendate
Filippa

sopra la Vita di Giulio Agricola scritta da Cornelio Tacit .


3j
Filippo I I. R di Spagna in quella tanto lacrimevole lettera , nella quale
egli da conto al Sommo Pontefice Pio V. della dolorosa prigione del suo
Vnigenito figliolo Carlo si duole amaramente, che quel giovine allevato con
tutta la diligenza pi convenevole alla sua conditione , non s'era potuto da
fiumano sapere smovre dalle cattive indinationi recate dal ventre Ma
terno .
Soglionsi moderare i vitij naturali de' Principi , quando vivendo con l'in
gegno loro non sono costretti premere i loro difetti , e le passioni , con le
uali nascono, come auviene agli huomini privati . Onde Tiberio tanto cru
de per giungere al Principato , occultava , e premeva per suo genio il suo
vitio naturale ; multarne inditia pr&merentur quamquam erumpre ; ma quando
mancarono tutti i rispetti della Madre di Seiano, e di Germanico , che lo ten
nero in freno , egli smascherato si mostr con i suoi vitij naturali . E per
quando ne' primi giorni del suo Imperio fingeva tante virt, guadagn poca
fede appresso quelli , che lo conoscevano intimamente , da i quali timebanmr
falsa virtutes, & vii ta redi tura .
, /
J^upd jlatimparvulus sedem oc Magijlratum Htidiorum
Jp-W *
Marfiliam habuerat.
COncedo che le stelle habbino potentissima virt sopra i corpi humani .
Ma Venere mala, Saturno, e Marte federati altro non sono , che i mali
compagni , co' quali s'affratellano i giovani precipitare ne vitij , cosi co
me il benefico Giove , e la prattica de' costumati amici , che guidano al be
ne "gli animi del tenero giovinetto ; Guardino dunque i Padri , che l'a
rida paglia di loro teneri figlioli non s'accosti al fuoco di mala convcrsatione .
La Patria , i Parenti , la compagnia , gli amici , e il costume della Citt
influiscono mirabilmente l'imagine loro nella mente de' giovani; Onde dif
ficilmente si trova Genovese, e Fiorentino senza spirito nelle mercantie , e
Venetiano lenza libidine . nelle dissolutezze Veneree v Non vedrai Marchegiano , che non sia sanguinario , Romagnolo maligno , Romano ambitioso,
e curioso , Napolitano arrogante , e otioso , Milanese pacchione ; per che
nascono gli huomini in tali Patrie, dove trionfano inveterati simili vitij, e
passioni; Ma perche ? Per compie sempre mandare i figli nelle Citt di stu
dio, dove la principal professione quella delle lettere , affinch s'imbevino pi di quelle che d'altro . Onde saviamente oper la Madre d'Agricola
risolutione,che doverebbefi far per tempo, perche g' impostati ne' vitij della
Patria sono incapaci dar logb alle virt forastiere.

Lochi*

Confiderationi di Trento Boccalini


Locum Graca cernitale , & provinciali , t.ir imo ma mixinm
oc hent cojnfofittone.
COnfiderationeprincipaliilma devono havere, Padri nello fcieglierepet
i figlioli una Citr di ftudij quieta , e pacifica , e lontana dalle partialit . E i Principi nelle Citt de' ftudij doverebbono con pi applicarione at
tendere , che ivi fi vivete con intiera modeftia affinch, come accade in Pa
dova, e Pavia la. giovent non abbandoni gli ftudij per diventar del nume
ro degli sgherri1. E certamente farebbe di meftiere il prohibire fcolari l'u
fo dell' Armi (otto rigorofe pene affinch havendo la giovent maggiore occafone d'attendere ftudij , non lafci i libri per la fpada , e la Piftola, co
me aviene in Lombardia , dove in vece di letterati divengono feditiou , c
ftmargiaft.
ups nondnrn longa Pax emoHierit .
EMaffima di ftato da me altre volte accennata di non ag^errir.lJiL'ni?
con lunga hoftilit, bifogna vincerlo prefto , accomodarvi fecoB*
gua, finche ammollito con la pace dia apertura d'abbatterlo.
Dovca il R Filippo con tutto lo sforzo atterrar fubito la rocasS*^
bellione in Fiandra, overo gualcarla con la pace, mentre in prova habbumo
vedutogliela lunga guerra ha convertito in Leoni i vilitTmi Conigli difiindra . L'Affrica eflercitata ha havuto i fuoi Anibali , l'Afia in fuoi Mitridate
in fomma tutte le Nationi esercitate hanno fiorito nel meftiere della guerra .
I Turchi fogliono per breve tempo far guerra ad una bellicofa Natione noo
volendo col farle lungamente tener l'Armi alla mano,farle imparare il mo
do di bene eifercitarle, effendo infelice Maeftro di fcherma colui , che- infe
rni i fuoi colpi fecrcti al fuo nemico . Gli Spagnoli lo fanno . Ogni meftiero
con la prattica s'impara. Ogn* arte con l'intermiffione G /corda ; l'occanone,
non la neceffit fa gli huomini diverti .
Nam Galloj quoque in bellofioruiffe ccipimus.
T A pace ruggine, che confuma il ferro dell' ardire dell'huomo ; E quii
1 . Natione f mai pi bellicofa della Francefe ! ella con la fua virt feppe
far tanta refiftenza alla virt di Cefare, & i Romani con una lunga pace leppero ridurla tale, che Tacito narra , coirle per maraviglia elfer gi ftato
tempo , nel quale i Francefi erano bellicofi . La Pace nudrifee le ricchezze,
quelle fanno , che s'abomini la guerra , che la confuma ; Onde per la lungi
pace , e per l'indicibile fertilit de loro paefi effendo i Francefi divenuti nifcki , vengono alcove chiamati da Tacito per Pafcibiettoli }Divits , &

sopra la Vita di Giulio Agricola scritta da Cornelio Tacito .


37
les Gallos. Quindi precetto degl' Imperi) grandi l'haver sempre guerra co
qualche natione affinch la ruggine della pace non guasti il ferro della fero
cia militare de' sudditi , che come in una Scola , vogliono sempre havere una
particella , per cui si vada alla guerra farsi periti nell' Armi . Costume ben
osservato dall' Imperio Ottomano , il quale con la pace si rovinerebbe af
fatto , & il quale sarebbe arrivato aHa Monarchia universale , s'havesse saputo
guardarsi da lussi , e dall' interne corruttele, come sempre ha havuto l'Arte di
bastonare i nemici lontani per essercitio de suoi vassalli .
Amijfa pariter virtute ac liberiate , quod Britannorum olim
viflis evenit \ cateri manent quales
Galli fiterunt .
LA virt , el valor delle nationi si perde con la libert ; per che compie
al Principe nuovo , che i Popoli da lui soggiogati marciscono nell' otio,
e perdino l'uso dell' Armi , essaltando solamente gli huomini della propria
natione come fanno gli Spagnoli ; Cosi i Romani tglievano l'Armi alle sog
giogale Provincie , che col tempo diventavano imbelli . Cosi l'Italia Se
minario de ferocissimi , e Savij Capitani , vera Scuola del mesiier della Guer
ra , con la sua libert perde questa virt;per che essendo divenuti assolu
ti ssimi Arbitri di lei , gli Spagnoli amano , che i di lei Principi stiano lontani
dall' essercito dell' Armi , havendo in sommo horrore quella virt degl' Ita
liani , che potrebbe attraversare loro la consecutione de' vastissimi disegni .
Cosi gli proprio de' Tiranni voler abietti , e vili i vassalli ; Onde il Turco
non permette,che i Greci , & altri Christiani Arbitri del suo dominio possino
portar armi,ne mantener cavallo, che vaglia pi di quaranta scudi .
Jn fedite robur.
"\J[ Olto pi sono i Principi, e le Nationi, che fondato hanno il nervo delJ.V 1 le loro forze uUU tantf-ri-i . che nella Cavalleria . I Romani riaveva
no le loro Legioni di pochissima Cavalleria, e moka fanteria; Cosi anco tutte
le Nationi d'Europa hanno osservato il mede!imo stile Per contrario i Prin
cipi d'Asia , di dove hebbe origine il presente Imperio Ottomano , usorono
sempre numerosa Cavalleria , con la quale hanno sempre portato l'Imperato
re quella grandissima positura di grandezza, che hoggi l vede ; Per la Ca
valleria, bench pi dispendiose,' e per pi sfuggita da Principiala riesce pi
formidabile , quando sgabbino pianure labili ricettarla .

Quidam

;8

Confiderationi di Tfajano Boccalini


Quidam Nitioncs , rjr curru fraliantur, honestior auriga l

L'Vso moderno dell' Archebugio del moschetto , e dell' Artigliere rende


ridicole le macchine degli Antichi, de Carri falcati & elefanti con ic Totri portatili .
,
Olim Rcgibui farebant , nunc fer Trncifes factonibus , &
(udiii trahuntur.
Disordine , che in infinito debilita la potenza d'una Republica , ed' una
Natione, la quale non mai doverebbe permettere d'esser divisa da Baro-'
ni ambinosi , ma perpetuamente si doverebbe conservare grande sotto il suo
Principe; per che se i Romani riavessero trovata l'Inghilterra sotto un R, co
me hoggi si vede , e la Francia parimente sotto d'un solo Principe , non haverebbono havuta tanta facilt i Romani in conquistare , e dominare quelle Nationi . E i Goti , che con tanto nome della loro Natione signoreggiarono l'I
talia sotto i R, precipitorono la grandezza loro,quando havendo lasciato '
creare i R , divisero l'Italia in tanti Duchi ; risolutione cosi mal confitta
che indebol tal segno le forze della loro Natione , che presto ne hm
scacciati . E l'Imperio Greco parimente snerv se medemo all' horaia.w!ct
si divise in pezzi tra i figlioli degl' Imperatori d'Oriente ; Cosa,che lo riiufe
all' ultima desolatione di cadere sotto la Tirannide Turchesca la quale da^li
erroni de' Greci ha imparato ad essere crudele col suo sangue.
^ Gloriosissima in questo particolare stata la Nobilitile Plebe Francese; pe
r che come prima si fu accorta , che l'intentione de maneggiatori della lega
Santa era diretta alla divisione di quel Regno in molti Principi, corsero pre
cipitosamente ad adorare il R loro per non cadere sotto la servit prima eie*
molti Tiranni , poi de Spagnoli ; di modo che i Popoli di Lione endof.
auveduti , come il Duca di Nemurs con la devotione, c/i e insegnava la. Le
ga Santa , andava impadronendosi de' luQghipiA-*igwrrevYi intorno alla
Citt di Lione , della quale di Governatore voleva farsi assoluto padrone,
lo fecero prigione , e portando fuori il ritratto del R,gi che non potevano
haver l'originale nella Tela l'adorarono .
Nec aliud adverfm valtdipmaf Gentes nobis utliut , efuam qued in
' communi non confulunt \ ejrc. Ita dum fnguli
fugnantyuniverfi vincuntur.
COn cento lingue l'esperienza c'insegna esser verissimo , che qual si volta
un Principe sia lasciato crescere tanta potenza , che non trova alcuno
bastevole fargli valida resistenza , riesce impossibile l'impedirgli la Monar
chia

sopra la Vita di Giulio Agricola scritta da Cornelio facito .


39
chia Vniversale per la ragione, che qui dice Tacito; Per che in tanto le leghe'di molti Principi non sono buone in quanto di rado , mai s' veduto,
che habbiano fatto alcun frutto considerabile per la gelosia , e la poca unione, che fegnagno in esse . I Popoli Latini , che si collegarono contro i
Rpmani nOn seppero operar cosa di conto . Ne fra tanti Principi Grecijche
regnavano in Europa , si trov mai la virt , che li stringesse ad unione ha
bile far resistenza all' invasione del Turco. E la tanto celebre unione di
Germania fatta contro l'Armi di Carlo V. no hebbe che infeliciilma rius
cita. Cos come la Republica di Venetia presto disciolse la lega di tutta Eu- .
ropa,chelehaveva tolta la Terra Ferma tutta solamente col dar sodisfatione Giulio Secondo. E nelle antiche Republice Greche ancorch
molte , e potenti , non si trov tanta unione , e concordia , che bastasse
resistere al R Filippo de Macedonia , & la ragione , che nel prevedere i
pericoli , sono i Principe , e le Republice ignoranti Astrologi , judiciarij, poiche sempre vivono con la speranza , che il fuoco incendiario della vicinan
za contigua non s'accosti manometter la Casa loro , non trovandosi
tanta virt negli huomini , che per isfoggire un vicino pericolo ; sappino
correrle incontro , & abbatterlo sempre lusingandosi dievitarlo con la ^difesa . E le calamit hanno questa prerogativa,che sono pi tosto aspettate , che
incontrate da chi le deve ricevere, e doverebbe evitarle.
La natura ha inserita questa virt , vitio negli huomini di procrastina
re ne mali , che si preveggono , & ogn' uno si scalda al ioco,che abbrugia la
Casa del Compagno .
C&lum crebri* mbr'tbms , ac nebulk fdum ; ajperita*
jrigorum abefi.
COs anco la Fiandra molto piovosa d'Inverno, e carica di nebbia,e nevole , e certo per meraviglia, che in Inghilterra sentasi poco freddo es
tendo vicina al Polo. N'attribuiscono la cagione alla salsedine del mare, che
la circonda, tic venti AwAra. quale ella esposta; per che quell' Isola nel
la parte meridionale si trova meraviglia amena
Solum frater oleam , VitemepttJr
E L'Inghilterra fertilissima di biade , come sono tutti i Paesi verso Tramon
tana; Onde la Polonia,e la Moscovia ne producono abondantissma quantitjper che essendo humidissime le Terre, tutto il Verno al comparir del ca~
lore,riducono i semi prestissimo perfezione ricchissima neir estate,
(' /

tnBr-

40 v

Consiierationi di Trajano Bocctlim


*%
Fert Britanni* Aurum , & Argentan* , & alia menila ,
pretium vittori*.

LE ricchezze de Regni sono trombe che chiamano alla preda i vicini ,


gli esteri avari . Felicissimi gl' Indiani, s gli Spagnoli vliavessero trova
ta quella medesima povert , che gli scacciava di Spagna . L'Italia ha prova
to., die le sue ricchezze sono calamit del ferro straniero ; Onde si lagnava
no i Francesi , che con l'abbondanza del Regno fertilissimo di Francia pasce
vano i loro mali .
Le ricchezze immense dell' Isola di Cipro si tirorono contro l'avidit ar
mata della Romana ambitione , non verun altro motivo strascinata qnell*
impresa . Gaston de Fois in quelle parole , che disse suoi soldati avanti il
fatto di Ravenna , non pretesa , che animargli al combattimento s la cer
tezza di dover poscia esser condotti ingrassarsi con l'immense richezze della
Corte Romana; minaccia fatte da un Francescane poi furono essequite da aa
cssercito Spagnolo.
GignH " Oceania (JMargaritai , fjrc. qu.is nobis avaritiam.
NOii ha Dio conceduto alle Nationi d'Europa questo regalo, petite \t
perle, che si raccolgono nella Scotia, in Inghilterra, enei Mar^jQo
fono imperfette. Ma nelle parti pi remote h riposte quelle vanit; circi
le quali iapeva che tanto haverebbono errato gli huomini ; tutto affine, cte
tanto pi s'aggravasse negli animi humani il peccato della vanit . Nascono
le perle nel Seno Persico tra Ormus,e nella Balzer; Nascono ancora in Cangios,e nel Mar del Nort al Porto di Santa Croce.
Ipfi Britanni delettum , ac tributa , & ineuntia Imperi) m#*W*
impigre obeunt ,fi injitrU abfint.
MIrabif cosa l'uso de' Romani nel sciegier i soldati, imitato hoggi dagli
Ottomani Imperatori nella scielta de loso Giannizzeri ; imper che
accapavano i giovini robusti, e doppo haverli arrolati alla Militia, gli tene
vano continuamente ben pasciuti , e salariati ; Onde non meraviglia se una
Militia allevata con tanta diligenza , assiduamente da suoi capi con maestra
essercitata facesse acquisto d'un Mondo intiero . Le Militie moderne sono la
schiuma degli huomini vili ; Onde non fanno , che numero habile desertare
lo stato del loro Principe qual volta si riducono ad essercito non a vincere ,
impedire l'inimico].
Galba vedendo certi soldati indegni della Militia Romana , disse quelle pa
role degne d'un gran Capitano legi se militm non cerni ,
Ma ad

fpr* la Vtt di Giulio 'Agricola feriti* da'Comtlio Tacito.


41
Ma nel particolare,che gl'Inglesi mal volontieti sopportassero l'acca spa
to de' soldati , m'occorre dire, che quello , che f il Turco tra suoi sudditi
Christiani all' hora quando scieglie i Giannizzeri , non cosi odioso corr e al
tri crede. Imper che quelli infelici Padri sepolti in angusti indicibili con
cedono volontieri i loro figli alla fortuna del Serraglio , dove s la notitia di
tanti e (Tempij sperano, che arrivino al maneggio di quella Monarchia, che ca<
va dal Serraglio i Direttori d'essa . Il zelo della Religione afflisse veramente
molti Padri violentati consegnare all' Inferno gl'innocenti , e battezzati fi
glioli ; Ma hora poco ci pensano ,|auvenza che per la mancanza del vero Sacerdotio , s' perdu ta la sincera cognitione della Religione in quei Popoli per
cento capi miserabili .
lam domiti ,ut fartant , nondum utferviant .
particolarmente le cose odiose doverebboro esser maneggiate con intie
ra piacevolezza . Dico questo , perche molte sollevationi de Popoli sono
succedute pi per l'insolenza de' Ministri nel comandare , che per la disubedienza de' Popoli nell' osservare, e pi per l'angarie de' Risquotitori delle Ga
belle, che per mala volont di coloro , che le pagano ; tutte cose degne desser
ben considerate da i Principi per non aggiunger molestia , e travaglio vassal,
li , , riuscendo molto imprudente quel medesimo , che all' amarezza della
medicina aggiunge per nausea dell' Infermo il fiele all' orlo del vaso.
L Popoli si devono trattar come sudditi non come Schiavi , e come ri
cordava Claudio Giulio non dimimtionem , ut servos . Il buon Principe doverebbe stimare , & amare come figli i suoi vassalli , quelli essendo il suo Patri
monio ; Onde compie il procurare loro ogni bene, e ricever il servino col mi.
nor danno d'essi , che sia passibile .
Igiturprimas omnium Romanorum T>ivt*i Julius .
NOn pot sai ,.ip, /a;,iiin Cesare sopra l'Inghilterra come che sempre
impedito dai nuovi , e successivi travagli , che g' inferivano i Francesi .
Oltre che l'Isola medma accerchiata d'aride Montaene cosi forte , che la
potenza moderna di Spagna non ha gi mai potuto far colpo sopra di lei per
la malagevolezza dello sbarco;poi che quando i Porti fon ben guardati, non
possibile offenderla, se nonl'habbia intelligenza di dentro; e pero gli Spagnoli
han consumato ogni sforzo per haver un Porto almeno nella Scozia senza
frutto . Ma quando la Regina Elisabetta s'avidde , che il R di Spagna vole
va con quella potentissima Armata assaltare il suo Regno ella fece subito deca
pitare Maria Regina di Scozia per levare affatto ogni speranza , che gli Spa
gnoli potessero haver d'attacco dentro quel Regno .
/

Mtx

'42,

Ctnsteratton Jt Trajano Boccdini


Mx bella Civilis & in Rempublicsm verft Principum
multa iblivto Britannia etiom in Pactes .

N On solo nelle Guerre Civili gli acquisti de' nuovi suri sono impoubf,
na grandi (sima virt abbisogna in confervare i saoi propri)doauni^
imper che nelle Guerre Civili, dalle quali fi feriscono fin nelle viscre e nella
Hegia stefsaglistari s'abbandonano per consequenza le guerre lontane ; Onde
Kce Tacito altrove , che conversis ad Civile b-Mum anima extern*sine cura habebant . Cosi se veduto con grandifma vergogna de' Principi Christiani che
attendendo aile Guerre Civili hanno invitato con bellistima opportunitgli
Ottomani ad ingrandtrsi col loro esterminio;& c stato certamente insigne gloria dlia Nation Francese, che nelle crudelifime Guerre Civili sostenutc nelle
viscre loro habbino saputo difendere i confini dlia Provenza,Delsinato,Pk'
cardia e Borgogna da tanti potenti nemici, che l'havevano asllita.
Conflium id Druus Augustin vocabat , Tiberim fracipue .

Agitasses.

NOn mai da tanti nobiliflmi ingegni , che faticorono ad illustra:? :


di Tacito smarrita per la scorrerione , & ignoranza de Copiatrar
dato maggior gusto ai lerxerari , che nella correttione dlia parois"?1
mutandola in preceptum . Augusto dunque havendo con tanta guerraic^
stato l'Imperio di Roma (hmo,che niuna cosa potefl mantenerlo, chenals
blica pace , di maniera taie, che non solamente dpose ogni sorte di pente*
sopra l'acquisto dell' Inghilterra, e d'ogn' altra Provincia, per ingrand ire fi
perioRomano ; ma hebbe pi tosto inclinarione di restringere i confiniftmando imposfibile.che un huomo solo fusse capace governare una mole tasitoimmensa ; onde stimava buon consigliorastenersi oalP Inghilterra, e Tiberio , che ostentava d'osiervare come leggi inviolabili le forme del go verno
pratticate da' Augusto , manteneva come precetto i conglio prudente d'aftenersi dall' impresa dell'Inghili^aiOi<U^e^Ta.aaaT*)et\o; Qj emnia
Jatt* dittaane tpfatt viva leg observera j Et altrove ; Neque fat Tibtrio infinget*
sua Angustus voluijfet .
Agitasse CaiumCafarem , &c.frustra fuissent
L'Impresa dlnghilterra non era cosa da tenrarsi da Principe giovine , 4*
instabilc , & hoggi non si s quai potenza potesse domarla .

sopra la Vita di Giulio Agrcola scritta da Cornelio Tacito .


*

4)

Divut Claudius Aufior operis : ejrc. proxima pars Britannia .


AVgusto come nuovo nell' Imperio, e pieno di malegevoli difficult nel
conservarselo per poter dop la guerra Civile publica , attendere alla
privata con assicurarsi di quei soggetti, che potevano disturbargli lo stato fa
ceva mestiere , eh' egli suste nemico del guerreggiare con la nationi straniere;
Onde con maraviglia del Mondo tutto Cosmo de' Medici Gran Duca di Tos
cana nel principio si pu dire del suo Principato attacc , e vinse la guerra
contro i Senesi . Ma lo potenza formidabile di Carlo V. risoluto di levar
quel nido Francesi, per i scacciarlo affatto d'Italia , l'assicurava do ogni
pericolo . Ma Claudio e Caligola in un Imperio gi assodato , e fatto hereditario , erano obligati per le cagioni altrove accennate di tener sempre aperta per qualche guerra per viva scuola della disciplina militare, e per Semi
nario d'esperimentati Capitani
**
,
Addita insuper Veteranorum Colonia .
IL modo sicurissimo di far conservabili conquiste il piantar Fortezze ben
presidiate nel Paese dell' inimico , che si guadagna . Quindi havendo mol
te volte gli Ottomani espugnata Tauris Seggia Reale de Persiani , e sempre
essendo ritornata perderla Atnurat nell' ultima Guerra eh' ha fatto quella
Natione col piantarvi delle Fortezze guarnite di numeroso presidio Turchesco ha saputo passare nobili conquiste , e ritener la non mai conservata
Citt di Tauris .
cjuadam Civitates Cogiduno Regi donata .
B Buissimo questo pasto di Tacito , per che ci scuopre un altro artificio;
sissimo modo di procedere , che usano i Principi negli Stati loro; perci
che insensibilmente fl aitano ^'introdurci con varij arrisiti) in quei stati non
capaci ad esser,se non con pericolo assaltati forza aperta .
I Romani acci che gli acquisti loro si facilitassero , occupavano tal vol
ta le Provincie, e Regni (otto nome de' Principi loro confidenti , quali le
consegnavano col ritenersi per caparra di- fede le forze in mano , come inftromenti della servit legata ad arbitrio di quelle Corone; Auveniva poi che
col commercio di quei Popoli con i Romani venivano domesticarsi , pi
gliando i costumi, gli habiti, e sino la lingua Romana; Tutt' instromenti di ser
vit, ma instrumenti dolcissimi, c quali si fa schiavo chi stima nobilitarsi; On
de dice Tacito, che il medesimi Inglesi, i quali prima havevano in sommo horrore il nome, non che il volto, e costume de Romani , passorono ad imitare la
Toga,poila favella , & in ultimo non auvedendosene diventorono senza dis
gusto Romani . lam Tiv^dice Tacito, baine*, & tloquentiam Romanam amant*
~~

f
c_

44
Confi'deratiom di Trajano IBoeeaUm^
Se Ferdinando il Cattolico di Spaglia havesse da principio nella conqui
sta di Napoli scoperto il suo disegno, infinite,: insuperabili difficult se gli sarebbono poste dinanzi . Ma prese la bellissima occasione di mettere il piede
nel Regno de' suoi parenti sotto specie di difenderlo dall' aggressore Fraacese; dove assicuratosi, stim bene permettere , che misero scacciati da' Fran
cesi i R Aragonesi.che per il lungo Regno , e per la partialit , & adherenze
erano ben radicati in quel Trono,e cosi hebbe per massima, fruttuosa il divi
dersi la torta per divorarla poi tutta, per che previdde quello , che do suc
cedette ci , che cavati,che russer i R Aragonesi di Napoli fatti gi Italia
ni, e Principi naturali,cavarne poi i Francesi tanto lontani da stati loro>tanto
trascurati , e negligenti e tanto odiosi per l'arroganza impetuosa del tratto,
sarebbe stato agevolissimo lui,accuratissimo,e vicino non meno, che poten
te per la Sardegna e la Sicilia .
E questo pure fu il modo di procedere, che tenne Carlo V. Nipote di R:
cosi buon Cattolico ncll' usurpar Milano; imper che non con dichiarati*-*::
di farsi Signore di quel Ducato egli prese l'Armi,perche ne sarebbe da ratto I
Mondo stato scacciato , ma come per ributtare i Francesi d'Italia adopr/
medemi Principi Italiani per Ministri della servit loro ; Furono scaccilo/
Francest, e f riposto in Stato Massimiliano Sforza; Onde i Principi Itals
i Soggetti Milanesi hebbero quel Duca , che desideravano , ma con gtearomenti della servit, ritenendosi Anton da Leva la fortezza in mano.oa^ainigione Spagnola; Onde alla fine si cagion la servit di quel Ducato eoafinite gelosie, che cruciano gli animi della libert Italiana,& cosa chiarate
i medemi disegni hebbero gli Spagnoli nello stato di Toscana , ma non tono
riusciti loro;pcr che i Fiorentini non sono stati Milanesi .
Quorumfiducia Mona.ru Insulam-, ut vires rebellibm ministrante aggrejsui .
NEI maneghiar le Guerre,somma prudenza imitare i Medichi quali nel
curar l'infirmit del corpo humano non medicano il membro mal affetto,ma il mandante;auvenga che si^oJlmaco-^UinctroiWopera continua
flussione di capo non tanto curano la debolezza del stomacho , quanto la
ftemperanza del capo, acci che non mandi pi cattivi humori basso .Cosi molto saviamente risolvette Pausino di volersi assicurare dell' Isola Mona,
membro mandante, e somministrante molti humori agi' Inglesijvuolsi per
auvertirc, che non compie porre mano guerre forastiere , s'altri non s'; pri
ma bene assicurato in casa sua. Ne Paesi Bassi auvenimento simile quelk) di
Pausino s'e vedutone' Spagnoli;per che auvedutosi il Re Filippo,che laFraacia,e l'Inghilterra erano membri mandanti alla Guerra di Fiandra , volle pro
vare il rimedio di Paolino, con andar contra i Francesi, ordendoli esser me
dicato il membro malaffetto con rimediare , che il membro mandante di
Francia non havesse potuto influire i suoi pessimi mali humori alla Fiandra;
Onde suscit contro il R di Francia quella ribellione , cui pose il no/ne di
Lega

Jpra la Vita di Giulio Agrcola scrtta da Cornell Tacit .


4y
lega Santa & appunto, che si come occorse, che Paulino si ribello , la parte
acquistata, mentre volle ribellare l'Isola di Mona;Cos Alessandro Farnese fe
ce gran perdite in Fiandra,mentre occupo soccorrer Parigi,e Roan .
Vaul'tnus biennio prospras res habuit .
IL lungo guerreggiar di rado ha buon fine . Habbiamo detto di sopra,esser
costume de Principi Ottomani il non far lungo tempo guerra ad una nationeper non agguerrirla & habbiamo detto il vero; ma lo fanno ancora per po
tersi bene impossessare di quello,che vanno occupando.
Alessandro Magno pi tosto scorse il Mondo, e pur non lecito , dice Taci
to, ulteriora molivi, vrioribm non firmatis . Il pascer,& ingrandir gli Stati mol
to s'assomiglia al pascere , & aumentare il corpo humano . Chi mangia troppo,e sempre di cibo soverchio, non l'pu digerire ; & c costretto vomitarlo
con perdita del buono . Se Y non vomita,si converte in cattivi humori . Com
petente dunque vuol esser il cibo del corpo,e humano, e politico, e di pi non
deve il ventre empirsi di frequente, affncheil cibo si riduca in Chilo succoso, e
f>roficuo,v'abbisogna intervallo per la concotione, & aggiunger nuovo cibo
pra l'indigesto,indebolisce, non ingagliardisce la natura del corpo,e de SMti ; Onde un Bassa della Porta Ottomana parlando in certa occasione risenti
tamente contro Giacomo Scranzo Bailo della Republica Venetianadissc,che
il Suo Imperatore haverebbe guerreggiato contro la Republica conforme il
costume degli Ottomani senza lasciarsi dietro cos' alcuna; volendo farsi inten
dere, che haverebbe pi tosto trattata l'impresa di Candia, come pi vicina,
che alcun altra.
Grandissima imprudenzad'un Capitano quando imitato il Cane d'Essopo,che per la gola di nuovi acquisti,perd l'acquistato . Chi lascia la propria
Casa aperta per andar saccheggiar l'altrui si governa con ecconomia mal
consigliata . Prima di sentarsi Tavola,convien prima haver digerito il cibo
gi preso .
Namqtte absena legati remoto metu,Brit anni agitare nterse malaservitut, conserte infuriai; ejr interpretando accendere .
POco sicuramente pu abbandonare la Casa chiunque ha moglie impu
dica di genio , infedele ; per che corre pericolo di perder 'honore in
Casa, per acquistarlo fuori di Casa .
Non mai godano pi bella congiuntura di macchinar cose nuove i sedino
li, e i Popoli malcontenti,che nell'absenza del Principe, e del Capitano ."Ti
berio conoscendo,che il fondamento di tutte le cose consisteva nel possedere
Roma,e tenere in freno le Legioni sollevate, ne diputarsi in Inghilterra, dove
Paolino per tentar nuovi acquisti conia lontananza del Principe se le faceva
molto male.
/ 3
Nella

4
Consideraton di Trajano Boccalini*^
Nella partenza che di Fiandra fece Alessandro Farnese per andar soccor
re g' interessi dell'infelicissima Lega Santa, i ribelli Fiamenghi fecero notabili
profitti . Quando sono i Popoli nuovamente soggiogati, & odiosi , non mai fi
devono lasciar senz la cura del Capitano . Per Filippo II. havendo fondata
tutta la sua grandezza nel possesso della Spagna non volle mai partirsene per
andar in Fiandra, come era consigliato per acchetar quei movimenti di ribeU
bcllione,che non mai sarebbe succedutale non la sua persona non si russe par
tita di Fiandra .
Nihil Prosici patientia , misi ut graviora tanquam ex facili tlr>
leranttbus imperentur .
S Enza dubbio verissimo, che l'humilt, l'ossequio, e una somma reverenza
de' Popoli verso il Principe , non serve appresso di lui per meritare , come
doverebbe migliori trattamenti, e pi piacevole governo , ma da occasione
ad oppressione maggiore.merc.che sono cosi depravati i costumi degli huomini, che l'humilt non eccita buoni effetti, ne l'ossequio si rimerita con Famore,ma l'uno,e l'altro con l'ingiurie.e con lo strapazzo, le quali cose si schivano da queUi,chesonohuominidisdegno,edi risentimento.
Alla pecora piacevolissima quella sua conducibile natura, che la doveste
far cara al Padrone,serve per chiamar le forbici radenti, e l'unghie crakk \
tasarle, e (mangerie fino all' effusione del sangue , e pi rispetto riceve u Cv
vallo insolcnte.che scuote chiunque gli monta in groppa, che una piacevole
Chinea ; merc ,chc la piacevolezza di questa viene abusata talmente , eh' c
adoprata non solo con la sella & al Carro,ma al vilissimo servigio del basto .
E in somma vero il tritissimo proverbio;Chi pecora si f, il Lupo se la mangia.
I Principi calcano sempre con le gabelle,& angarie quei Popoli piacevoli,
obbedienti, e fedeli, che coloniche hanno in altre occasioni fatto qualche ri
sentimento . Cosi vediamo procedere con molta circospirione quei Principi
verso i Popoli di confini, e frontiera presso nemici loro, chea quelli situati u&
mezo al Regno, le sollevationi de'^qua^-y^fsunu saLtnnnte repnmersi, e diffi
cilmente fomentarsi da stranieri. Quindi i Popoli di Piccardia godono molti
privilgie gli goderanno anco gli Aragonesi,e se gli Spagnoli russer sotto
mettere al loro giogo i sollevati Paesi Bassi , sarebbono proceduti in maniera
molto pi circospetta di quello habbino fatto per lo passato . Et al presente
si procede con riguardo molto pi distinto verso i Milanesi , che verso i Na
politani .
Singnlos sibi ohm Reges fuiffcjtunc binos imponi , e qtubus Legatus
in sanguinem, Procurtor in bonafruirei .
GL' Imperatori Romani mandavano i Legati Consolari al governo degli
esserciti , che si trovavano nelle Provincie eoa auttoriu sopra la wra
desk

Jpra la Vita di Giulio Agricola scrtta da Cornelio Tacito .


47
degli huomini nelle cose criminali , & il Procuratore sopra le Civili, Onde qui
fi ricova quanto fia di contento Popoli l'haver un Offitial solo , cui debbi
no obbedire . Poich volendo tutti guadagnare, rubbano pi due , che uno,
e la multiplicit de Ministri auttorevoli multiplica nelle Citt le miserie, dove
poi abbandono i Tribunali , si genera molta confusione . Ma queste parole
possono ben dirsi da quei Popoli soggetti all' estrema calamit di servire co
me feudatari) Baroni,ci Tirannetti Bastardi . Nessuno stette mai peg
gio . L'Imperio de Turchi almeno per questo rispetto felicissimo non obbli
gando i suoi Popoli ad obbedire agi' infeudati Tiranni . Tutti sono schiavi;
E se un Pastore,ch' habbia ricevuto da Dio un Gregge in custodia,& pascerlo
possa disporre d'esso , e godia auttorit delegatali da Dio di potere subappaltarlo, questione malagevole risolversi nel Tribunale della mia pvera hosofi.
Atque concordi am fubieftis exitiofam .
COn l'unione degli Offitiali supremi , sentivano i Popoli maggiore il dannojper che il fine d'ambidue essendo d'avanzare ricchezze , uno aiutava
concetti dell'altro , e la discordia parimente era dannevole , dividendosi i
vassalli , i quali rilevavano tutte le ferite , che produceva la divisione de Co
mandanti.
In pralio fortiorem effe , qmffoliet:ntinc ab ignavis .
SEnza dubbio alcuno manca talmente l'animo Popoli, che si vede da poco
numero d'huomini forti esser dominati milioni di persone. Vna Rocca
presidiata tiene in dovere ogni numerosa Citt . Napoli conta in tutto il Re
gno sopra quatro milioni d'Anime , e non pi di quatro mila Spagnoli . Per
non bisogna chi vuol muovere un Regno far conto di quanti nemici sono
in Casa, ma calcolare quante forze restano al Principe suo Padrone . 11 R di
Spagna con ywhl 6p>yU -nf in freno Napoli, Sicilia, e Milano, ma cos
ben armati nelle Piazze, che mentre ogni nemico Civile , estremo bada ro
dere queste , pu da centi luoghi trasmetter validissime forze sostenere il suo
dominio . Guardisi quel Principe , che ha un stato solo , s'egli permette, che
S'alzi una ribellione universale , non possedendo altre forze da reprimerla, cader oppresso . Adopri vigilanza e procuri l'amore de vassalli , con le virt,
tcsoao veramente da PrincipeJiberalit, e Giustitia.^

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