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Introduzione al convegno “La sinistra, il cambiamento, un nuovo soggetto” del 27 maggio 2008
di Alessandro Pollio Salimbeni
Questo non è un programma di governo: è una proposta di lavoro, molto aperta a contributi e da sotto-
porre a critica, correzioni, integrazioni. E’ un punto di inizio, da cui parte SD per costruire – sia per
quanto la riguarda come soggetto politico sia come contributo ad un nuovo centro sinistra – proposta e
pratica politica.
Le ragioni dell’innovazione.
Nella primavera del prossimo anno si terrà un ampio turno di elezioni amministrative: si voterà per la
Provincia di Milano, per quella di Monza, in una grande quantità di comuni. Vogliamo impegnarci per la
conferma delle amministrazioni di centrosinistra ed anche per conquistarne di nuove. Non si tratta di “ri-
vincita” delle elezioni politiche: deve essere invece l’avvio di una nuova fase del governo locale. Una in-
novazione programmatica e politica è richiesta da almeno tre questioni: il centrodestra ha vinto
chiudendo così la lunga fase della transizione, in molti comuni si chiude il ciclo del doppio mandato, non
c’è più un meccanismo di trascinamento tra voto amministrativo e voto politico.
Expo 2015.
Siamo convinti che Expo possa essere una grande opportunità per la metropoli milanese e dunque
anche per l’Italia. Siamo altrettanto convinti che i risultati positivi non arrivino da soli e che sia indispen-
sabile da subito costruire luoghi di confronto e occasioni di partecipazione, perché si affermino strategie
generali di sviluppo equilibrato e sostenibile sotto il profilo economico, sociale ed ambientale.
I temi di una proposta si possono così indicare e raggruppare:
costituzione di un osservatorio indipendente sul complesso dell’Expo e con particolare riferimento al
monitoraggio delle risorse (pubbliche e private) e dei costi, all’andamento dei prezzi, alle condizioni di
legalità degli appalti;
la gestione del territorio; le ricadute sull’area metropolitana in ordine a sistema della formazione, ricerca,
apparato economico e industriale; il lavoro per l’Expo riguardo alla qualità, non precarietà, sicurezza;
le procedure di discussione pubblica e i processi di condivisione;
nutrire il pianeta: le colture e non gli OGM, il commercio globale, rapporti equi di scambio, l’ecosistema;
la filiera agroalimentare italiana, la distribuzione, i prezzi.
Nella prospettiva di governo, la questione essenziale è quella dei circuiti della decisione e della ge-
stione. Rinviando ad altra occasione – indispensabile – la discussione più di merito, ci limitiamo a porre
il tema che sarebbe indispensabile che i sindaci dell’area metropolitana - ed anche del più vasto bacino
(regionale e forse interregionale) di immediato rapporto con l’area – realizzassero forme di coordina-
mento ed anche di codecisione e fossero così parte integrante della struttura di governo dell’evento.