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IL PENSATORE

impossibile ascrivere Dostoevskij a tendenze politiche e religiose ben precise


collocate in determinati momenti della sua vita. Suddividere la sua vita in periodi
sbagliato poich lo scrittore non ha mai cessato di professare quelli che sono stati i
suoi ideali cardini, esempio: il credo nella persona di Cristo.
Dostoevskij non ha mai ricevuto una formazione filosofica e letteraria avanzata, come i
membri dellintelligencija russa. La sua formazione letteraria se l creata da s.
Leducazione che lo segn di pi fu senzaltro quella cristiana. Dostoevskij non ha mai
fatto proprie idee e teorie altrui; ha sempre preso spunto da ognuna di esse con la
critica e con la riflessione.
Le idee di Dostoevskij non hanno mai teso allastrazione e non sono mai state
organizzate in un sistema unico. Sono presenti allinterno delle sue opere letterarie e
allinterno dei suoi diari, che, tuttavia, venivano scritti per polemizzare contro altri
scrittori. Nelle opere letterarie, Dostoevskij spinge agli estremi i suoi personaggi e
lautore non ha mai un suo portavoce ma sta dietro pi personaggi, e non totalmente.
Si potrebbe affermare che le opere fantastiche sono quelle pi ricche di grandi
problemi esistenziali e, dunque, di idee.
Per Dostoevskij bisogna amare la vita prima di ogni cosa e, soprattutto, prima di
ragionarla. Questa sensazione lavverte ancora pi forte quando si avvicina una crisi di
epilessia. Questo concetto di vita vivente molto presente nellopera dostoevskijana.
Secondo lautore, luomo approda al male poich si disabituato alla vita vivente.
Oltre al concetto di vita vivente, esiste unulteriore entit, di origine ignota: la
bellezza. La bellezza una forza che muove le nazioni. La bellezza pu essere
interiore, ed quella apprezzata dallo scrittore, o esteriore, che porta alla rovina e alla
distruzione dei popoli.
Per Dostoevskij luomo un enigma di cui bisogna trovare la chiave. La ricerca
delluomo vita. Dostoevskij ha effettuato questa ricerca tra i deboli, i forzati, i malati,
i viziati e i peccatori ed ha scoperto che luomo non solo intelletto e ragione. Luomo
non ridotto alla sola facolt della ragione: in lui esistono altre facolt come quella del
cuore, dei sensi, della volont di potenza. La cosa pi profonda che vi sia nelluomo il
suo sentimento di essere un individuo libero. Si genera, dunque, il suo conflitto con
lambiente. Lessere libero capace di compiere azioni grandiose ma anche
infinitamente maligne e, proprio perch in conflitto con lambiente, le cause del suo
male non possono essere esteriorizzate, universalizzate. La libert , quindi, seme di
morte se esercitata a vuoto e porta ad unidea fissa o alle passioni. Le passioni pi
pericolose sono per lo scrittore lamore e lorgoglio. Tuttavia, luomo in tutto ci che lo
compone, persona. La sua persona pu assumere forme differenti nei sogni.
Lindividuo pu essere maligno ma la persona sempre degna di stima.
Nelle sue opere, Dostoevskij ha parlato delluomo russo delle classi sociali medie.
Nelle classi medie, pi che nel russo, ha notato la tendenza agli estremi, il rifiuto delle
limitazioni e delle leggi, il rischio, i bruschi cambiamenti dumore, la caratteristica di
sentirsi a proprio agio nelle contraddizioni interne, la sete di una libert intellettuale e
morale totale. Anche se Dostoevskij parla delluomo russo, i caratteri di questultimo
sono presenti anche in molti individui occidentali del passato. Il confronto RussoEuropeo, Russo-Altro in Dostoevskij molto presente. Lo scrittore, essendo investito

da un forte spirito patriottico, ha sempre considerato laltro come portatore di ideali


sbagliati ma la sua conoscenza di questultimo sempre stata di facciata.
Dostoevskij stato un patriottico monarchico ma non era conservatore. Era
progressista. Anche quando frequentava i circoli socialisti non era molto favorevole
alle idee europee; non credeva alla loro realizzazione nel mondo russo. Dostoevskij ha
sempre analizzato il mondo russo, soprattutto dopo la prigionia in Siberia. Ha sempre
visto di buon occhio le riforme fatte dalla societ russa e ha analizzato fino in fondo il
male che hanno portato. stato colpito dal ruolo crescente che ha avuto il denaro nel
suo tempo e ha vissuto la distruzione degli antichi valori e costumi. Persino le classi
sociali pi alte si sono fatte protagoniste di atti scandalosi. Per Dostoevskij la
monarchia era uno stato ideale anche per lattuazione del socialismo.
Dostoevskij credeva nella creazione di uno regime che assicurasse una comunicazione
intima e permanente fra il sovrano e il popolo, intendendo per popolo non una classe
qualsiasi ma lintera nazione russa. Tutti, in tal modo, avrebbero avuto coscienza dei
loro doveri.
Gli ideali politici di Dostoevskij sono stati indicati qua e l nel Diario di uno scrittore.
Lunica dottrina o tendenza politica che Dostoevskij condannasse senza riserve era il
socialismo ateo di sponda europea. A tal proposito, lo scrittore credeva nella possibilit
della Russia di liberare il mondo asiatico, prima, e quello europeo, dopo. Dostoevskij si
interrogato molto sul ruolo della Russia nel mondo. In molti suoi testi si fatto
promotore di una liberazione morale degli slavi. Per Dostoevskij luomo russo dotato
di universalit e onniconciliazione. Egli possiede il genio di tutti i popoli e in pi il genio
russo.
Per Dostoevskij chi ateo o non ortodosso non pu essere russo. Dostoevskij si rif
alla concezione storica, secondo la quale la potenza di uno Stato non si fonda sulla
scienza e sulla ragione ma sulla coesione che deriva dalla fedelt di tutto il paese a
una religione unica. Dio, dunque, diventa la personalit sintetica di un popolo. Ecco
perch il Cristo russo differente dal Cristo di ogni altra religione. Lo scrittore ha
sempre ritenuto la religione cattolica fortemente anticristiana perch dedita al potere.
Il compito di liberare il mondo presenta anche una funzione religiosa. Dostoevskij,
per, non riconosce come autentica la religione russa di stato. Egli si rif alla religione
del popolo, che non conosce i dogmi e il vangelo ma ama sproporzionatamente Cristo.
A tal proposito lo scrittore rifiuta anche la figura di molti religiosi come preti che erano
corrotti dallaristocrazia. Pochi sono stati i religiosi che hanno suscitato simpatia in lui,
esseri rari, dotati di purezza di cuore angelica e appassionatamente credenti. Nei
vecchi credenti, inoltre, Dostoevskij ammira lattaccamento alla tradizione russa, il
quale li rende impermeabili alle idee occidentali. Una figura religiosa fortemente
apprezzata da Dostoevskij quella dello starec. Durante la sua vita ne ha conosciuti
anche alcuni.
Dostoevskij ha ricevuto una educazione religiosa nella sua famiglia. Dopo essere
entrato in contatto con Belinskij e il circolo Petrashevshi ha conosciuto molti
intellettuali atei che lhanno allontanato dalla religione ortodossa. Lunica figura
onnipresente stata quella di Cristo, che ha ritrovato soprattutto nel suo incontro con i
forzati in Siberia. Per Dostoevskij Cristo esistito storicamente. Cristo era un uomo
unico, di perfezione assoluto, che trascendeva la natura umana ed era irraggiungibile.
Luomo doveva tendere a Cristo. Proprio come Ges luomo russo deve amare i suoi
simili e solo in questo modo pu vivere il paradiso reale.

Dostoevskij non stato un essere perfettamente buono, non ha amato tutti i suoi
simili: stato xenofobo, ha tormentato la sua prima moglie, ha commesso diversi
peccati ma, dopo il matrimonio con Anna Grigorevna, stato un uomo esemplare,
fedele e affettuoso. In questo si vede la sua fede. Dostoevskij ha sempre scritto per
servire unidea. Non ha mai provato rimorso per i suoi testi e non ha mai scritto
abbracciando unidea alla moda. I suoi scritti sono stati scritti di lotta e dietro questa
lotta cera sempre la sua idea cristiana.
Dostoevskij ha sempre rinnegato la metafisica. Dostoevskij ha definito Dio la sintesi
universale. Dostoevskij crede che esista, nelluomo, unanima immortale. Se Dio
sintesi universale, la sua esistenza sarebbe inconcepibile se non ne dipendesse il
bene. Tuttavia, come conciliare allora lesistenza di Dio con la realt del male?
Soprattutto quella del male immeritato? Ci mina alla concezione di armonia
universale.
Per Dostoevskij lidea di male presente in ogni uomo. Luomo conosce questa realt
e ad essa pu contrapporre il bene. Se tutti gli uomini praticassero la dottrina di Cristo
e tutti gli uomini fossero cristiani, regnerebbe il bene. Let delloro, dunque, non
sarebbe un semplice miraggio o ricordo dei tempi passati ma sarebbe applicabile nella
realt attuale al fine di costituire un vero e proprio paradiso terrestre. Praticando la
parola di Cristo, luomo vedrebbe negli altri uomini i suoi fratelli. Secondo Dostoevskij
luomo infelice perch non sa di essere felice, non buono perch non sa di esserlo.
Queste teorie sono riportate in diversi romanzi e racconti e anche nelle Note invernali
su impressioni estive.

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