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Pizza

La pizza sicuramente uno dei piatti pi famosi e apprezzati al mondo, ma soprattutto uno dei
piatti nazionali favoriti dagli italiani.
Ogni giorno vengono infatti consumate in Italia milioni di pizze, e le numerose pizzerie che
costellano i centri storici del Belpaese costituiscono una tappa obbligata per ogni turista che lo
visita.
Assaggiare questo cibo squisito ammirando un panorama stupendo, dalla piazzetta di Capri, o
sotto il Vesuvio a Napoli, nei vicoli di Roma o nei borghi antichi del Sud Italia, non ha prezzo. E
i visitatori ne sanno qualcosa, perch nessuno durante un viaggio in Italia pu fare a meno di
assaggiare la vera pizza italiana.
Indubbiamente il suo nome legato alla citt di Napoli, dove il fare la pizza un'arte che si
tramanda di padre in figlio. Un'arte e una tradizione che hanno reso questo prodotto uno dei
simboli del made in Italy all'estero.
La pizza un prodotto gastronomico salato tipico della cucina napoletana, oggi, con le paste
alimentari, il pi conosciuto della gastronomia italiana, sia in Italia che all'estero. Con questo
nome, praticamente ignoto al di l della cinta urbana napoletana, ancora nel XIX secolo, si
indicavano le torte, quasi sempre dolci. Fu solo a partire dagli inizi del XIX secolo che la pizza
assunse, sempre a Napoli, la sua attuale
connotazione. Il successivo successo planetario
della pietanza ha portato, per estensione, a definire
nello stesso modo qualsiasi preparazione analoga.
Etimologia
L'etimologia del nome "pizza" (che non
necessariamente legata all'origine del prodotto)
deriverebbe secondo alcuni, da pinsa (dalla lingua
napoletana), participio passato del verbo latino
pinsere oppure del verbo "pansere", cio pestare,
schiacciare, pigiare che deriverebbe da pita
mediterranea e balcanica, di origine greca (,
dal greco ossia "infornato"); secondo
quest'ultima ipotesi la parola deriverebbe dall'ebraico , dall'arabo e dal greco , da cui
anche pita che appartiene alla stessa categoria di pane o focacce (vedi anche Storia della pizza).
Gli studiosi Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli accreditano, oltre all'origine greca, anche altre
ipotesi, cio che la parola deriverebbe dal germanico (longobardo o gotico) dell'alto tedesco
d'Italia bzzo-pzzo (da cui anche in tedesco moderno Bissen: "boccone", "pezzo di pane", "tozzo
di focaccia"). Questa tesi sarebbe pure confermata dall'area di diffusione originaria della parola,
che coinciderebbe con il regno e i ducati longobardi di Benevento e Spoleto. Tuttavia la diffusa
presenza, in area balcanica di pita, induce J. Kramer, riportato dalla stessa fonte, a cercare nel
greco l'origine dell'italiano "pita", da cui poi "pizza" per incrocio con "pezzo" oppure
"pazzo".

Nel 2007 gli studiosi Mario Alinei ed Ephraim Nissan hanno proposto un'etimologia semitica
della parola "pizza". Di fatto queste tesi sembrano contraddittorie, ma essendo un alimento cos
diffuso l'etimologia originaria ed arcaica di questa parola non evidente. Il dibattito tra i massimi
studiosi aperto e verte sulle tesi presentate.

Origine
La pizza ha una storia lunga, complessa e incerta. In assoluto, le prime attestazioni scritte della
parola "pizza" risalgono al latino volgare della citt di Gaeta nel 997. Un successivo documento,
scritto su pergamena d'agnello, di locazione di alcuni terreni e datato sul retro 31 gennaio 1201
presente presso la biblioteca della diocesi di Sulmona-Valva, riporta la parola "pizzas" ripetuta
due volte. Gi comunque nell'antichit focacce schiacciate, lievitate e non, erano diffuse presso
gli Egizi, i Greci (maza) e i Romani (offa e placenta).
Bench si tratti ormai di un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, la pizza un piatto
originario della cucina napoletana. Nel
sentire comune, spesso, ci si riferisce con
questo termine alla pizza tonda condita con
pomodoro e mozzarella, ossia la variante
pi conosciuta della cosiddetta pizza
napoletana, la pizza Margherita. Esiste, del
resto, anche un significato pi ampio del
termine "pizza". Infatti, trattandosi in
ultima analisi di una particolare specie di
pane o focaccia, la pizza si presenta in
innumerevoli derivazioni e varianti,
cambiando nome e caratteristiche a
seconda delle diverse tradizioni locali.
Tipologia per preparazione
Pizza tonda
Per la pizza tonda l'impasto di farina, acqua, lievito, sale ed eventualmente olio, previamente
fatto lievitare prima in un impasto intero e poi suddiviso in monoporzioni (panetti o panielli),
viene steso in forma di disco, variamente condito e cotto a contatto del piano rovente di un forno.
la pi conosciuta e consumata nel mondo e viene detta appunto anche pizza classica o pizza
napoletana.
Tipica in diverse cucine regionali italiane, divenuta famosa come specialit della cucina
napoletana. La citt di Napoli ha svolto infatti un ruolo importantissimo nella storia della pizza,
creando ed esportando questa specialit che ora la pi diffusa nel mondo (vedi sezione "Dove si
mangia la pizza"). Per questo motivo si usa ancora l'espressione "pizza napoletana" come

sinonimo di "pizza tonda" anche se le sue caratteristiche sono spesso diverse rispetto a quelle
della tradizione partenopea.
Soprattutto fuori dall'Italia invece della pasta di pane si usano spesso impasti pi grassi e talvolta
anche dolci; il condimento sempre abbondante e varia notevolmente a seconda delle abitudini
locali. La stesura dell'impasto in forma di disco pu avvenire con l'uso del matterello oppure,
preferibilmente come la tradizione vuole, a mano girando e tirando le palline lievitate d'impasto
sopra un piano di lavoro o con evoluzioni aeree. Specialisti di quest'ultimo metodo sono i
pizzaioli acrobatici.
Pizza al taglio
Per la pizza al taglio o pizza in teglia la pasta lievitata viene stesa, condita e cotta in grandi teglie
di metallo tonde o rettangolari e poi messa in mostra per essere venduta a peso a scelta del
cliente o, in casa, consumata a tranci. La vendita di questa variet di pizza diffusa oltre che
nelle pizzerie al taglio vere e proprie, anche
nelle panetterie.
Poich la pizza in teglia deve essere tenuta
in mostra ed eventualmente riscaldata
necessita dell'utilizzo di impasti molto
acquosi che pure in queste condizioni non si
secchino ma diano il massimo del gusto. A
tal fine vengono usate farine forti e appositi
procedimenti di rigenerazione che
permettono di aggiungere agli impasti una
maggiore percentuale di acqua, fino al 90%.
[senza fonte] Questo ha anche un vantaggio
dal punto di vista economico essendo la
pizza venduta in alcuni casi a peso (questo
metodo ad esempio il pi diffuso nella citt
di Roma).
Pizza alla pala
La pizza alla pala, come la pizza in teglia, una pizza di grandi dimensioni messa in mostra e
venduta a peso ma la sua cottura avviene, analogamente alla pizza tonda, direttamente sul piano
del forno.
Una delle sue varianti la pizza al metro.

Tipologia per origine geografica


"Verace" Pizza napoletana
La lavorazione e gli ingredienti della verace pizza napoletana artigianale sono definiti nella
norma UNI 10791:98 e sono stati predisposti dall'Associazione Verace Pizza Napoletana che dal
1984 promuove la conoscenza della verace pizza napoletana artigianale ed la promotrice della
norma UNI 10791:98 e del disciplinare della Pizza Napoletana S.T.G. prodotta secondo la
tradizione napoletana.
La pizza napoletana l'unico tipo di pizza italiano
riconosciuto in ambito nazionale ed europeo. Dal 4
febbraio 2010, infatti, ufficialmente riconosciuta
come Specialit tradizionale garantita della Comunit
Europea.
Essa si presenta come una pizza tonda dalla pasta
morbida e dai bordi alti (cornicione). Tale
rigonfiamento del cornicione dovuto all'aria, che
durante la fase di manipolazione del panetto si sposta
dal centro verso l'esterno. Nell'impasto classico napoletano non ammesso nessun tipo di grasso.
Soltanto acqua, farina, lievito (di birra o naturale) e sale. Nella pi stretta tradizione prevede solo
due varianti per quanto riguarda il condimento:
Pizza marinara: con pomodoro, aglio, origano e olio extravergine di oliva.
Pizza Margherita: con pomodoro, mozzarella STG a listelli, mozzarella di bufala campana DOP
a cubetti o Fior di latte o Provola affumicata campana, basilico e olio extravergine di oliva.
Questa pizza che ha i colori della bandiera italiana (bianco la mozzarella, rosso il pomodoro e
verde il basilico) venne cos denominata in omaggio alla regina Margherita di Savoia in
occasione della sua visita a Napoli.
La cottura della pizza napoletana, infine, avviene sempre ed esclusivamente tramite l'utilizzo del
forno a legna e mai quindi utilizzando altri modi di cottura come per esempio il forno elettrico.

Oggi la pizza napoletana uno dei piatti pi diffusi al mondo ed presente in quasi tutti i
ristoranti e locali di cucina italiana all'estero con il nome pizza napoletana o pizza Napoli.
Pizza siciliana
In Sicilia vi sono diverse varianti collegate alla tradizione culinaria rurale che si differenziano
anche molto dalla pizza vera e propria. Nel palermitano diffuso lo sfinciuni, focaccia morbida
con pangrattato, cipolla, caciocavallo e strattu ossia conserva di pomodoro essiccata al sole. A
Catania diffuso l'uso quotidiano della Scacciata, in
origine, nel XVIII secolo, solo nel periodo natalizio,
formata da un primo strato di impasto, tuma ed
acciughe sotto sale, dissalate oppure nella versione
alla paesana, con patate, salsiccia, broccoli, pepe
nero, pomodoro e tuma. In entrambi i casi si chiude
con un secondo strato di impasto, e infornata dopo
una spennellata di uovo.
Sempre in provincia di Catania, specie a Zafferana
Etnea e a Viagrande, la tipica pizza siciliana, un
calzone fritto a pasta morbida con ripieno di
formaggio, acciughe dissalate, funghi porcini e altri
ingredienti. In Provincia di Siracusa, specie nei
comuni di Solarino e Sortino, si pu gustare il pizzlu, una sorta di pizza tonda farcita. In
provincia di Messina cucinato il tradizionale piduni, piccolo calzone fritto o al forno ripieno di
verdure ed inoltre presente la focaccia alla messinese, che viene tradizionalmente preparata in
teglia con verdure, formaggio, pomodoro e acciughe salate. Nel ragusano si prepara la scaccia.
Pizza romana
La pizza romana una pizza tonda dalla pasta molto sottile e croccante. L'impasto viene prodotto
con farina di grano tenero tipo 00 o 0, acqua, lievito di birra (oppure lievito naturale), olio d'oliva
(oppure per ottenere una pizza pi croccante si utilizza l'olio di semi) e sale in proporzioni tali
che risulti duro e consistente, tanto da rendere spesso necessaria la stesura con il mattarello.
Diffusasi a partire appunto dalla capitale solo dopo l'ultimo dopoguerra, si chiama Napoli la
variante di condimento con pomodoro, mozzarella e alici. I libri di cucina tradizionale romana,
sembrerebbero avvalorare che la variante con le acciughe dissalate sia un'usanza propria della
Capitale; la pizza romana, secondo gli stessi ricettari, dovrebbe comprendere anche basilico
tagliuzzato,pecorino e pepe.
Pizza genovese
La pizza genovese pizza in teglia dalla pasta piuttosto alta e morbida, prodotta con farina di
grano tenero, acqua, sale, lievito di birra e, talvolta, un poco di latte. Dopo la lievitazione viene
stesa con le mani direttamente nella teglia e cotta in forno, preferibilmente a legna. Deriva dalla
focaccia genovese.

Pizza marchigiana
La pizza al piatto che si pu gustare nei ristoranti delle Marche non diversa da quella preparata
in tutte le altre regioni. Per trovare una pizza tipicamente marchigiana bisogna recarsi nei
numerosissimi esercizi commerciali specializzati nella preparazione di pizza al taglio, che si
vende al pezzo e non a peso come altrove. Questa pizza l'erede dell'antica crescia, con la quale
ha in comune la presenza di strutto nell'impasto, che nelle pizze di altre regioni sempre assente.
Ci non significa che non si preparino anche pizze con l'olio di oliva, come si fa nella
cacciannanze ascolana, ma che l'alternanza tra questi due condimenti normale.
Le varianti tradizionali sono quattro: bianca con il rosmarino, bianca alla cipolla, rossa semplice
e rossa con la mozzarella. Inoltre, ma solo durante l'inverno, si pu trovare anche la saporita
pizza coi grasselli. una preparazione invernale in quanto i grasselli sono i residui della fusione
dello strutto e perci sono disponibili solo in concomitanza con la macellazione del maiale, tra
novembre e gennaio. Anche le panetterie preparano comunemente la pizza (con olio d'oliva o con
strutto), ma pi alta e morbida rispetto a quella delle pizzerie al taglio.
Varie
Calzone
A Napoli la cosiddetta pizza chiusa, ossia pizza ben condita e coperta dalla stessa pasta, si
chiama anche calzone, ma in seguito altre variet di calzone con un tipo di pasta differente sono
state ideate e preparate in Puglia.
Pitta chjina
Anche in Calabria si prepara qualcosa di simile
quando si inforna il pane. Specie in passato,
assieme al pane "normale" per la famiglia, si faceva
spesso anche una pitta chjina (pitta ripiena, dove
pitta un nome generale per una forma di pane).
Tale prodotto ha l'aspetto di una pizza chiusa,
ovvero formata da due strati di pasta con il ripieno
al loro interno. Chiamata anche "pizza chiena",
"pizza fragula" o "pizza frangula". La
denominazione "pizza fragula" era diffusa nelle
zone di Contursi Terme e Battipaglia.
Panzerotto
Una piccola pizza chiusa il panzerotto, il quale pu essere cotto al forno o fritto in padella.
Pizza senza glutine

Negli ultimi anni del XX secolo si andata affermando anche la pizza senza glutine, preparata
con farine non a base di frumento, adatte a chi soffre di celiachia.
Pizza all'estero
La pizza all'estero stata diffusa direttamente dagli emigrati italiani o indirettamente,
principalmente per imitazione della pizza diffusa dalla cinematografia statunitense o dalle grandi
catene, anch'esse statunitensi. Quasi sempre perde molte delle caratteristiche di semplicit e
naturalezza del prodotto originale, lasciando il posto ad un prodotto pi grasso, con ingredienti di
tipo industriale.
Il tipo di pizza all'italiana, pi o meno attinente alla tradizione comunque prende lentamente
piede ed possibile assaggiarlo anche in luoghi dove non era consumato.
Pizza americana
Negli Stati Uniti d'America la pizza ha avuto una sua evoluzione, per adattarsi alla differenza o
carenza di alcuni ingredienti e al diverso gusto degli americani, fino alla pizza all'americana
contraddistinta dalla morbidezza e dal notevole condimento. Non raramente all'impasto vengono
aggiunti burro o margarina (o altri tipi di grassi) e zucchero.
Impasti, forme, tipi di cottura e condimenti

Pizza ricca con cornicione: una pizza con il bordo ripieno, si mette con un sac-a-poche del
ripieno lungo tutto il bordo dell'impasto, poi si richiude e si sigilla con la forchetta. I ripieni
possono essere di vario tipo: ricotta di bufala, pesto alla genovese, pur di patate, risotto alla
milanese, rag alla bolognese, crocchette di patate, tortellini, zuppa di verdure, vellutate, kebab,
ecc...i pizzaioli di tutto il mondo si sono impegnati a trovare ogni tipo di ripieno.

Pizza con impasto rosso: impasto impastato con concentrato di pomodoro e origano.

Pizza rustica ai dieci cereali: impasto con una miscela di farine; generalmente farina di grano
tenero, grado duro, segale, farro, kamut, orzo, avena, grano saraceno, soia, riso. Anche con
cereali integrali.

Piadipizza di Imola: chiamata anche Piadizza o Pizzadina; si tratta di una pizza condita
sopra una base di piadina romagnola.

Muffin di pizza: sono delle mini pizze ripiene (dentro e sopra). Al contrario di quello che si
pensa non sono dei veri e propri muffin salati, ma delle pizzette mignon servite e presentate con
lo stile dei muffin.

Pizza delle mondine: pizza impastata con farina di riso. Chiamata anche Pizza delle Risaie,
tipica della zona di Mantova.

Pizza alla monzese: pizza impastata con lo zafferano e condita con salsiccia e stracchino.

Pizza di polenta: chiamata anche Polenizza, una pizza condita su un impasto di polenta.

Pizza cotoletta orecchia d'elefante: una pizza servita sulla base di una cotoletta orecchia
d'elefante alla milanese. Si fa la classica cotoletta orecchia d'elefante, si condisce come una
pizza napoletana e poi si passa in forno per qualche minuto.

Pizzata di Recco: una variante della Focaccia di Recco, consiste in una classica focaccia
di Recco condita sopra con pomodoro e mozzarella.

Pizza margherita al testo romagnolo: Pizza margherita cotta sul testo romagnolo (la piastra
in ghisa che si utilizza per le piadine) anzich cotta in forno.

Pizza bolognese: una pizza condita con patate, mozzarella, rosmarino e olio.

Pizza contadina romagnola: tipica


di Imola, Castelbolognese, Faenza, Brisighella, Lugo, Bagnacavallo, Rimini e Repubblica di San
Marino. Questa pizza condita con mozzarella, prosciutto cotto, patate, rosmarino; si differenzia
dalla pizza bolognese per l'aggiunta del prosciutto.

Spizzanata: una pizza su una base di spianata romagnola, tipica della zona di Faenza.

Pizza d'orzo: una pizza impastata con la farina d'orzo. Si trova nelle pizzerie di Casola
Valsenio e Brisighella.

Pizza cono: il condimento inserito all'interno di un cono di pasta da pizza; simile ad un


cono gelato.

Rolli di pizza: un rotolo di pizza; si stende l'impasto si condisce e si arrotola, poi si cuoce in
forno.

Pizza Lamina: chiamata anche "pizza sottile", la classica pizza dell'Italia settentrionale
caratterizzata da un impasto molto sottile. Questo prodotto derivato dalla pizza napoletana,
ma poi si evoluta in modo a s stante diventando un prodotto completamente diverso, con le
sue ricette e le sue caratteristiche.

Pizza Mulgere: tipica della Toscana e dell'Emilia-Romagna, una pizza impastata con il
latte, chiamata anche "pizza al latte". La parola "mulgere" deriva da "mungere".

Pizza di castagne viterbese: pizza in uso nella zona dei Monti Cimini dove abbondano i
castagneti. La versione antica di questa pizza prevedeva farina di castagne, farina di grano,
rosmarino e sale; oggi si diffusa la versione moderna impastata con acqua, farina manitoba,
farina di castagne, olio, sale, zucchero e lievito di birra, condita con pomodoro, mozzarella,
prezzemolo, scamorza e funghi.

Pizzone alla romanesca: pizza con farina di farro e farina di grano, la particolarit che
farcita anche nel mezzo e non solo sulla superficie.

Pizza con pesce a mare: tipica della Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania. Si tratta di una
pizza impastata con grano saraceno e farina di riso, si tratta di una pizza condita con ingredienti
a scelta; tranne pesce, molluschi e crostacei, i quali sono "ritornati nel mare". Chiamata
a Napoli "pizza con vongole fujute" (fuggite), ispirandosi agli "spaghetti alle vongole fujute"; un
altro nome "pizza himalayana" in riferimento all'origine del grano saraceno.

Pizza mandorlata di Senerchia: pizza con farina di mandorle, tipica della zona di Senerchia.

Pizzone di Potenza: pizza impastata con la farina di ceci, tipica della zona di Potenza.

Pizza lucana di patate: pizza della Basilicata impastata con le patate e la farina di riso.

Pizzette mignon tazzinate: sono delle piccole pizzette originarie della zona di Napoli, prima
di essere condite sono pressate da una tazzina da caff, la quale fa una conca nell'impasto per
trattenere meglio il condimento.

Pizza brioche di Mercogliano: una pizza impastata con l'impasto classico della brioche
salata e condita come una normale pizza napoletana. Si trovava nella zona di Mercogliano,
attualmente non cos facile poterla trovare.

Pizza Santuario di Montevergine: chiamata anche "pizza dei femminielli", anche questa pizza
era diffusa ad inizio secolo nel comune di Mercogliano, in onore della Madonna del Santuario di
Montevergine. La particolarit di questa pizza stava nel fatto che era condita con formaggio di
mucca morbido anzich la mozzarella. Questa pizza diventata il simbolo del
movimento LGBT italiano, in quando la Madonna di Montevergine storicamente la protettrice
dei femminielli (omosessuali, transessuali e bisessuali).

Pizzelle napoletane: chiamate anche "montanare" e "pizzottelle", la classica pizza fritta


tipica di Napoli.

Panino di pizza: si tratta di due ovali di impasto cotti al forno, conditi con il condimento
classico della pizza e poi una volta sfornati fatti combaciare a "panino" con il condimento verso
l'interno. Tipico della zona di Caserta, Salerno, Battipaglia e Capaccio.

Pizza calabrese: una pizza condita 'Nduja di Spilinga o fette di salame piccante calabrese.

Pizza cosentina: una pizza diffusa da pochi anni a Cosenza, consiste in mozzarella
fiordilatte, crema di ortiche, ricotta di bufala, tartufo in lamine, prosciutto cotto arrotolato
(facoltativo).

Pizza alla brace: si tratta di una semplice pizza cotta alla brace sulla griglia.

Pizza Hors s Arbreshvet: una pizza diffusa nel comune di Piana degli Albanesi in
provincia di Palermo. Questa pizza si ispira alla classica pizza napoletana, solo che pi
piccola e pi grossa. Ci sono tre fasi per il condimento - la prima consiste nel mettere la salsa di
pomodoro, l'origano e olio prima della cottura; la seconda consiste nel mettere la mozzarella
durante la cottura e la terza consiste nel mettere il prosciutto cotto tagliato a quadretti grandi
come un'unghia dopo la cottura.

Spelt Pizza: una pizza islandese impastata con farina di farro e AB-mjlk. L'AB-mjlk un
prodotto fatto con latte pastorizzato e omogeneizzato a cui si aggiunge il latte scremato in
polvere e inacidito con Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium bifidum.

Ftira t'Gawdex: la classica pizza maltese dell'isola di Gozo. Viene condita con patate
grosse, bejna (formaggio maltese), affettati vari, acciughe, olive snocciolate, capperi, pomodori
freschi, origano, tonno e pepe.

Alcatraz Pizza: conosciuta anche con il nome di "layered pizza". Negli Stati Uniti, ai

tempi di Al Capone, inizio anni '30, chi andava a trovare parenti o amici detenuti nel carcere
dell'isola di Alcatraz, prima di imbarcarsi poteva acquistare, sul molo di San Francisco, la pizza a
strati di Vincenzo Esposito, figlio di Carmine, ergastolano detenuto a Napoli. Questa una pizza
una sopra all'altra (da due a quattro strati), venduta in tranci.

Triple Chicken Layered Pizza: pizza a strati del Sudafrica condita con cubetti di pollo,
mozzarella e cheddar.

Pepperoni Pizza Grilled Cheese Sandwiches: Pizza americana che si fa con le fette di pan
carr condite con salsa di pomodoro, cheddar, mozzarella, salame piccante, burro. Le fette di
pane sono messe una sopra all'altra formando una sorta di piccola torre nel piatto.

Flourless Cauliflower Pizza Crust: una pizza senza farine e senza lievito, fatta con il
cavolfiore a basso contenuto di carboidrati e il 128% di Vitamina C.

Walking pizza: chiamata anche "Pizza da passeggio", "stecco-pizza" o "pizza stick"; una
pizza cotta simile ad un crescione cotta in forno con un bastoncino di legno simile a quello dei
gelati confezionati.

Pepperoni Pizza: simbolo per eccellenza della pizza americana, una pizza condita con
salsa di pomodoro, mozzarella, cheddar e fette di salame piccante.

Pizza tapioca: chiamata anche "pizza manioca", una pizza brasiliana della comunit
italiane. L'impasto ottenuto dalla miscela di farina di grano, farina di manioca, acqua, lievito,
malto d'orzo e sale.

Pizza Cao Cristales: pizza impastata con la farina di soia o con la farina di cocco. Tipica
della Colombia, il nome si ispira al corso d'acqua colombiano chiamato Cao Cristales.

Pizza Hot Dog: una pizza nata negli anni 2000 negli Stati Uniti d'America, ma diffusa
soprattutto in Australia e Nuova Zelanda. Questa pizza si ottiene mettendo nei bordi dell'impasto
dei Wrstel e richiudendo l'impasto verso l'interno.

Ciotole di pizza: l'impasto cotto nella parte esterna di alcune ciotole, in questo modo a
cottura terminata potr essere utilizzato come recipiente commestibile.

Crostata di pizza: impasto cotto nella classica tortiera da crostata (quella con lo scalino nei
bordi), questa cottura permette di trattenere meglio il condimento interno della pizza. L'impasto
cotto prima, una volta cotto si mette il condimento dentro e si ripassa in forno.

Valori nutrizionali
La pi celebre delle pizze, la pizza margherita, contiene varie sostanze nutrienti: i carboidrati
sotto forma di amido (nella farina), i lipidi vegetali dell'olio extravergine d'oliva e quelli animali
della mozzarella di bufala o fior di latte, proteine animali (ancora dalla mozzarella).
Queste indubbie qualit non devono per far dimenticare che la pizza non un alimento
ipocalorico adatto a qualunque regime dietetico: una margherita del peso di 300 g d un apporto
di oltre 800 calorie peraltro molto sbilanciate a favore dei carboidrati (circa 75%).
Impasto
Molto importante nella pizza, oltre che la qualit degli ingredienti, la giusta maturazione e
lievitazione. La maturazione il processo necessario affinch l'amido contenuto nella farina
(polisaccaride) venga da alcuni enzimi (alfa e beta amilasi) scisso in zuccheri semplici, questo fa
s che la pizza, ben maturata, risulti digeribile. Mentre il lievito di birra compie il suo lavoro
producendo nell'impasto anidride carbonica e gas nobili, da qui, la lievitazione, cio il raddoppio
del volume che avviene nell'impasto.
Dove si mangia la pizza
I luoghi dove si cucina e si consuma la pizza si chiamano pizzerie.

L'Antica Pizzeria Port'Alba,


nel centro antico di Napoli,
valutata come la prima
pizzeria del mondo.
Nel centro storico di Napoli,
ma anche nella sua periferia e
provincia, sorgono diverse
pizzerie che raggiungono
standard qualitativi altissimi.
A causa della forte
immigrazione ed influenza
italiana, la citt con il pi alto
numero di pizzerie nel mondo
la citt di New York seguita
da San Paolo in Brasile. In
quest'ultima citt le pizze
hanno spesso guarnizioni
derivanti dalla gastronomia locale, come il palmito e il catupiry, un formaggio cremoso.
Negli Stati Uniti e in varie parti del mondo esistono numerose catene di pizzerie; una delle
maggiori catene in franchising pizza Hut, la quale ha aperto propri ristoranti in 86 paesi del
mondo, ma non in Italia. Dal 1999 attiva in Italia la catena Spizzico, collegata al marchio
Autogrill, che propone un concetto a met strada tra la pizzeria e il fast food tipico del
Nordamerica. In Spagna e Portogallo popolare Telepizza, che effettua anche consegne a
domicilio.
La pizza stata accolta favorevolmente anche in Asia. Per esempio in Giappone, dove oltre alla
pizza delle grandi catene americane, ed a nuove forme di pizza locali, possibile trovare anche la
pizza artigianale prodotta secondo standard qualitativi italiani.
Legislazione
Il 9 dicembre 2009 l'Unione europea, su richiesta del parlamento italiano, ha concesso la
denominazione di Specialit Tradizionale Garantita (STG) a salvaguardare la tradizionale pizza
napoletana, in particolare "Margherita" e "Marinara".
Record
La pizza pi lunga al mondo stata realizzata il 20 giugno 2015 durante l'Expo della lunghezza
di 1595,45 metri. Sono state utilizzati 1,5 tonnellate di mozzarella e 2 tonnellate di salsa di
pomodoro, cucinata in 18 ore da 60 cuochi. Oltre 35000 fette sono state distribuite ai visitatori
dell'Expo, mentre 300 metri sono stati donati alle organizzazioni di assistenza dei poveri e dei
bisognosi.
La pi grande pizza mai prodotta quella dell'ipermercato Norwood Pick 'n Pay (Johannesburg,
Sudafrica). Secondo il Guinness Book of Records la pizza - preparata nel 1990 con 500 kg di
farina, 800 kg di formaggio e 900 kg di salsa di pomodoro - aveva un diametro di oltre 37 metri.

A Feltham il nuovo record per la pi distante consegna di pizza spetta a Lucy Clough. Una pizza
vegetariana stata cotta il 17 novembre 2004 ed ha percorso una distanza di 16949 km per essere
consegnata in Ramsey Street, a Melbourne, il 19 novembre 2004. Il record presente
nell'edizione 2006 del Guinness Book of Records.

10 cose che (forse) non sai sulla pizza


Quando nata la pizza moderna? E quando sbarcata in America? Davvero gli astronauti presto
la mangeranno nello spazio? Che si intende per effetto pizza? Esiste la pizza light? E,
soprattutto... Che c'entra Google con la pizza? 10 curiosit sul piatto italiano pi conosciuto al
mondo.
1. Quando nata
La pizza moderna, come la conosciamo oggi, nata a Napoli. Ne parla anche Alexandre Dumas
padre nel suo Corricolo (1835). Nel 1889 Raffaele Esposito e sua moglie Rosa Brandi, titolari di
una pizzeria a via Sant'Anna di Palazzo, per fare omaggio alla Regina Margherita, moglie di Re
Umberto I, prepararono un pizza tricolore a base di pomodoro, basilico e mozzarella. Era
ufficialmente nata la Margherita.
2. La pizza e Google
A met degli anni 90, prima di creare Google, Sergey Brin mise in piedi un servizio che
permetteva di ordinare la pizza via internet sfruttando il fax dei ristoranti. Fu un grande
fallimento che, come ha raccontato lui stesso, gli insegn che le persone non sempre rispettano le
decisioni prese. Ma se avesse funzionato, forse oggi non avremmo Google.
3. La stampante 3D per fare la pizza
La Anjan Contractor di Austin, Texas, ha ricevuto 125,000 dollari dalla NASA per sviluppare il
prototipo di una stampante 3D in grado di stampare una pizza, miscelando alcuni alimenti in
polvere e l'acqua. Se funzioner, verr data in dotazione agli astronauti impegnati nelle lunghe
missioni spaziali.

4. La pizza pi cara
Ordinare una pizza e pagare con i bitcoin? Lo ha fatto nel
2009 il programmatore Laszlo Hanyecz, che ha pagato per
due pizze a domicilio 10mila bitcoin. Che oggi
equivalgono a pi di 3 milioni di euro.
5. La pizza e gli americani
Sbaglia chi crede che gli americani abbiano scoperto la pizza molti anni dopo noi italiani. Anzi,
forse alcuni l'hanno conosciuta persino prima. La prima pizzeria di New York ha infatti aperto i
battenti nel 1905, da un'idea dell'emigrante Gennaro Lombardi. Erano passati solo 15 anni
dall'invenzione della Margherita. E il successo fu quasi immediato. Oggi la pizza pi popolare
negli Usa la pizza Pepperoni (al salame piccante).

6. La pizza gelata
Fino a un paio di anni fa la pizzeria Airport Pizza nella citt di Nome, in Alaska, spediva le pizze
con l'aereo ai villaggi vicini, sprovvisti di pizzeria. Per ottimizzare i viaggi, erano necessarie
almeno 30 ordinazioni (a 10 dollari l'una).

7. Bonus Track. Il teorema della pizza


Come tagliare una margherita senza far torto a nessuno? un dilemma che affligge molti
divoratori di pizza di tutto il mondo (ma meno in Italia, dove la pizza non si divide).

Semplice, basterebbe tagliarla passando dal centro. Ma non sempre possibile, perch il centro
difficilmente calcolabile. Per superare il problema due matematici hanno escogitato un metodo
scientifico riassunto nell'immagine e spiegato qui.

8. La prima pizza via web


Nel 1994 una pizzeria della catena Pizza Hut a Santa Cruz in California apr un sito web dove era
possibile ordinare la pizza online, creando di fatto il primo esempio di e-commerce al mondo.

9. I pi veloci

A giugno 2014 a Las Vegas si tenuta la gara dei pizzaioli pi veloci: ha vinto l'inglese Pali
Grewal, che stato in grado di impastare e infornare 3 pizze in 32 secondi e 28 cengtesimi.

10. Che cos' l'effetto pizza


In sociologia si parla di effetto pizza quando un fenomeno locale ha successo prima all'estero che
nel paese d'origine, dove torna da protagonista in un secondo momento.Il primo a parlarne fu nel
1970 l'antropologo Agehananda Bharati per spiegare come la popolarit dello yoga e delle
discipline orientali in occidente avesse contribuito a farle conoscere anche in patria. Secondo lui
anche la pizza aveva vissuto lo stesso destino, diventando famosa prima negli Usa e poi in Italia.

Bibliografie
https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
http://www.focus.it/cultura/curiosita/10-cose-che-forse-non-sai-sulla-pizza?
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