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The Hangeul alphabet

Consonants
lunga [nun] significa neve.
NOTA
Si detto che la lunghezza della vocale della sillaba non indicata nella
scrittura. Questo fatto ha portato a una certa trascuratezza
nellevidenziarne la differenza nella pronuncia, anche perch, di solito,
il significato di una parola risulta sufficientemente chiaro dal contesto.
un po quello che succede in italiano per certe parole (come psca
[frutto del pesco] e psca [azione del pescare]) dove il fatto di non aver
indicato nella scrittura la qualit (aperta o chiusa) della vocale porta in
molte regioni a non segnalarne pi la differenza nella pronuncia.
Come si rende il complemento oggetto
Il complemento oggetto (accusativo del latino) viene reso in coreano
mediante la posposizione rl [l] quando la sillaba grafica
precedente termina in vocale, o con la posposizione l [l] quando
invece termina in consonante. Esempi: yjarl la donna,
pabl il riso bollito, il cibo.
The double consonants marked with * are pronounced fortis. There is no symbol in
IPA to indicate this.

LE FRASI

UN PO DI GRAMMATICA

Quante sono le lettere dellalfabeto coreano?


Un dizionario coreano
Questa una domanda che spesso ci si pone, dato che si tratta di una
lingua orientale. Nella lezione precedente abbiamo visto un elenco di 14
consonanti e 14 vocali, che sono le lettere principali usate nei dizionari
per stabilire lordinamento alfabetico dei lemmi. Le 14 consonanti si
notano anche nelle indentazioni che separano le varie sezioni del
dizionario per una pi facile ricerca (immagine a destra).
In realt le lettere dellalfabeto coreano non sono 28, ma 40, suddivise
in 8 vocali ( ), 13 dittonghi (
) e 19 consonanti (
). Per una presentazione di una
sezione del sito dellIstituto Nazionale della Lingua Coreana che tratta
proprio di questo, vedere la pagina I suoni corretti del coreano.
Collegandosi ai link indicati in quella pagina, si potranno ascoltare i
suoni delle varie lettere e vedere gli speaker (un uomo e una donna, di
fronte e di lato) mentre pronunciano le parole di esempio. Non mancate
di passare un po di tempo facendo esercizio di pronuncia su quelle
pagine.
Sillabe brevi e sillabe lunghe
Lalfabeto coreano non indica la distinzione fra le sillabe brevi (che
sono la normalit) e le sillabe lunghe. La differenza fra i due tipi di
sillaba per distintiva, anche se non viene segnalata nella scrittura. Per
un esempio di queste distinzioni, si vedano i file Quarto esercizio - Il
gioco delle parole e seguenti che riportano alcune pagine di un testo
della seconda elementare edito a Seul nel 1965.
Nellelenco dei vocaboli delle varie lezioni le sillabe lunghe sono
contraddistinte dal simbolo posposto alla vocale nella
rappresentazione dei suoni secondo lI.P.A. Esempi ne sono: che con
vocale breve [mal] significa cavallo, mentre con vocale lunga [mal]
significa parola, lingua, che con vocale breve [pam] significa
"notte", mentre con vocale lunga [pam] significa "castagna", o ancora
che con vocale breve [nun] significa occhio, mentre con vocale

Alcune frasi da esaminare



Questa donna adesso mangia.
, ?
Zietta, come sta? (saluto)

A scuola impariamo il coreano

Quella signora viene da Milano
Queste quattro frasi, scollegate fra loro, ci terranno occupati per un bel
po di tempo, specialmente per quanto riguarda la pronuncia.
Elenco dei vocaboli della lezione (32 voci)
Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono
quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dellAlfabeto Fonetico
Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un
carattere cinese evidenziato in blu si aprir la scheda di quel carattere,
se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.

coreano

caratt trascrizione
.
cinesi MCR
I.P.A.

significato

[k]

quello, codesto
(ci di cui parliamo)

nara

[naa]

paese, nazione

nampyn

[nam
pjn]

marito

nun

[nun]

neve (vocale lunga)

nun

[nun]

occhio

rl

[l]

posposizione
delloggetto
(dopo vocale)

mal

[mal]

lingua, parola (vocale


lunga)

mal

[mal]

cavallo

mkta

[mkta]

mangiare

millano

[millano]

Milano

pam

[pam]

castagna (vocale lunga)

pam

[pam]

notte

pap

[papp]

riso bollito, cibo

paeuda

[puda]

imparare

ayo

[ajo]

desinenza verbale
dopo vocale chiara

ajumni

[aum
i]

zia, signora

ajumma

[aum
ma]

zietta, signora
(confidenziale)

annyng

[aj]

pace, tranquillit

yang

[ja]

Yang (principio
maschile)

yo

[jo]

desinenza verbale
dopo vocale scura

es

[es]

pospos. del moto da


luogo;
pospos. dellazione in
luogo

yja

[ja]

donna

oda

[oda]

venire

uri

[ui]

noi, nostro

[l]

posposizione
delloggetto
(dopo consonante)

[m]

Yin (principio
femminile)

[i]

questo, questa

chigm

[igm]

adesso, ora

hada

[hada]

fare

hakkyo

[hakkjo]

scuola

hanguk

[hanguk]

Corea (Corea del Sud)


(la prima sillaba
lunga)

hangung
mal

[han
gumal]

il coreano, la lingua
coreana

ANALISI

Analisi della frase


Quella donna adesso mangia


Questa donna
La prima parte della frase significa Questa donna. La pronuncia i
yjann [ijann] e si pu tradurre semplicemente come indicato
qui sopra. Nella pronuncia, laggettivo dimostrativo i (questo/a) si
unisce alla parola yja (donna) che segue. La posposizione del
tema nn in questo caso si potrebbe anche omettere.
adesso
Lavverbio , che si pronuncia chigm [igm] e che significa
adesso, ora, un termine sino-coreano e risulta dalla pronuncia coreana
dei due caratteri cinesi .
mangia (il riso bollito)
Il riso bollito, o meglio, cotto a vapore, bap [papp], sta alla base
dellalimentazione dei coreani, come da noi il pane. Il verbo mangiare
non si usa quasi mai da solo. Di solito accompagnato (preceduto)
dalloggetto che viene mangiato. Nella forma pi comune, che noi
tradurremmo in italiano col solo verbo mangiare, si dice mangiare il
riso bollito e, nella lingua parlata, molto spesso la posposizione del
complemento oggetto (che qui dovrebbe essere , ) viene omessa.
Visto che ci siamo gi occupati del riso bollito ( pap), sinonimo di
cibo, diciamo ora due parole sul verbo mangiare, la cui radice
mk [mk]. Questo un verbo comune, caratterizzato da un livello di
cortesia piuttosto basso, da usare quando si parla di se stessi, di persona
di livello inferiore o uguale, di bambini o di animali.
Nellelenco dei vocaboli della lezione il verbo mangiare labbiamo
indicato come mkta. Come si gi visto nella prima lezione, la
sillaba finale la desinenza che viene aggiunta direttamente alla
radice verbale nei dizionari coreani ( una desinenza verbale in un
livello di cortesia molto basso).
Vocali eufoniche e armonia vocalica
Gi sappiamo che la desinenza verbale dellindicativo nel livello di
cortesia medio yo . Ci resta quindi solo da capire perch fra la
radice verbale e la desinenza comparsa quella sillaba [] (
).
Vi sono due motivi: il primo che, mentre la radice verbale ka di
kayo (vado), visto nella prima lezione, terminava in vocale, qui la
radice verbale mk di mgyo (mangia) termina in
consonante. Fra una radice verbale che termina in consonante e la
desinenza verbale yo di solito si inserisce una intera sillaba grafica
contenente una vocale eufonica. Quando, invece, la radice verbale
termina in vocale, la vocale eufonica che si aggiunge non forma una
sillaba grafica a parte, ma si unisce alla vocale della radice,
scomparendo se le due vocali sono uguali, o dando luogo a un dittongo
se le due vocali non sono identiche. Nel caso di kayo visto in
precedenza, la vocale eufonica era a, identica alla lettera finale della
radice, e di conseguenza si era fusa con essa ( ++=).
La seconda ragione che in coreano deve essere rispettata una
concordanza (detta armonia vocalica) fra le vocali di certi suffissi o
desinenze e la vocale della sillaba a cui si uniscono. La vocale della
radice verbale mk (mangiare) una , mentre quella di ka
(andare) una a. Secondo la filosofia estremo-orientale che
classifica tutto in due realt contrapposte, Yin e Yang (in coreano m
e yang ), la [a] una vocale chiara (o Yang), mentre la
[] una vocale scura (o Yin). Di conseguenza la vocale eufonica
che si deve inserire dopo mk diversa da quella che si deve inserire
nellaltro caso. Fra le due possibilit che la desinenza verbale offre, ()
(a)yo adatta per radici con ultima vocale chiara e () ()yo adatta
per radici con ultima vocale scura, sceglieremo la seconda che segue le
leggi della concordanza fra le vocali.
Nasalizzazione delle occlusive non aspirate e dellaffricata non
aspirata

Questo della vocale eufonica un punto che ha, senza dubbio, il suo
peso, ma il fenomeno pi importante da considerare in questo caso la
trasformazione della pronuncia della (p) finale della parola pap
(riso bollito), che qui
diventa una m perch
seguita da una nasale
(anchessa una m ) in
prima posizione nella
sillaba seguente.
Attenzione: la pronuncia di
diventa una m non
perch la consonante che
segue anchessa una m, ma perch la p unocclusiva bilabiale e,
nella trasformazione in nasale, non muta il luogo di articolazione
(restando quindi bilabiale). A questo fenomeno si era gi accennato
nella prima lezione quando stata presentata la tabella delle principali
lettere dellalfabeto.
Ne risulta che la pronuncia di questa parte di frase, che significa
mangia si legge pammgyo [pammgjo], naturalmente con
laccento sullultima sillaba.
Questo fenomeno interessa le occlusive non aspirate e
laffricata non aspirata quando si trovano in posizione finale di
sillaba grafica e sono seguite da una delle nasali . In quelle
circostanze locclusiva velare [k] diventa nella pronuncia una nasale
velare [], locclusiva alveolare [t] e laffricata alveolare []
diventano una nasale alveolare [n], mentre locclusiva bilabiale [p]
diventa una nasale bilabiale [m].
Analisi della frase
, ?
Zietta, come sta?
, zietta, signora
Questa parola un appellativo con cui ci si rivolge a una donna di una
certa et, con la quale si sia in confidenza. Si pronuncia ajumma [aum
ma] (come litaliano agiumm) e si pu tradurre con zietta. Il
termine deriva infatti da che si pronuncia ajumni [aum
i] (come litaliano agiumgn) e significa zia (in origine, moglie del
fratello minore del proprio padre).
? come sta?
? annyng haseyo? il saluto confidenziale pi diffuso in
Corea, un po come il nostro Buongiorno!, o Buonasera!, o meglio
come il nostro Come va?. Lintonazione della frase interrogativa, e
qui labbiamo scritta con il punto di domanda, unusanza recente che
scimmiotta lamericano e le altre lingue occidentali. ? si
pronuncia annynghaseyo? [ajasejo?] ed formato da una prima
parte, annyng [aj], gi vista nellelenco dei nuovi vocaboli
di questa lezione, che significa pace, tranquillit. Questa una
parola sino-coreana, cio di origine cinese ma pronunciata alla coreana,
e annyng appunto la pronuncia coreana dei due caratteri cinesi .
La seconda parte del saluto appena visto la forma verbale
haseyo che deriva dal verbo hada la cui traduzione di solito
indicata con fare. Nellaspetto, questa forma verbale molto simile
al kaseyo ([Lei] va) che abbiamo visto nella prima lezione.
Cambia solo la radice verbale. Il verbo hada ha molti significati,
un po come il do dellinglese. In questo caso annynghada significa essere tranquilli, in pace. Nella pronuncia normale la
fricativa sorda iniziale h di praticamente quasi scompare, o
resta molto ridotta e sonorizzata [].
La frase , ? ha un sapore confidenziale, di amicizia
e insieme di rispetto. un saluto rivolto a una donna di una certa et,
che si conosce da tempo.
Analisi della frase

A scuola impariamo il coreano
noi
Pronunciato urinn [urinn] significa noi, oppure in quanto a noi, o
per quanto ci riguarda. La prima parola, , il pronome noi che
viene usato moltissimo in coreano. Noi italiani siamo piuttosto
individualisti e faziosi e non usiamo troppo laggettivo nostro e il
pronome noi. I coreani, al contrario, usano moltissimo il
corrispondente termine che vuol dire noi o anche nostro. In
Corea tutto nostro. Si dice il nostro paese,
casa nostra, la nostra scuola, e una donna sposata dice
addirittura nostro marito (ma il marito non dice nostra
moglie). Si veda, a questo proposito, anche la pagina Italia e Corea:
modi di pensare diversi.
La posposizione del tema, , invece, gi stata analizzata nella prima

lezione.
a scuola
Il bisillabo si pronuncia hakkyo [hakkjo] con liniziale fortemente
aspirata, significa scuola ed un termine sino-coreano, pronuncia
coreana dei due caratteri cinesi .
La posposizione , pronunciata es [es], indica azione in luogo,
oppure moto da luogo. Studiare e imparare unazione, per cui
corretto luso di questa posposizione, invece di e, visto nella prima
lezione, che esprimerebbe un semplice stato in luogo. Nella pronuncia e
nella scrittura le posposizioni si uniscono alla parola che le precede, per
cui si pronuncer [hakkjoes].
il coreano
I coreani chiamano hanguk [hanguk] il proprio paese. Il nome la
pronuncia dei due caratteri cinesi . La trascrizione MCR presenta
qui un apostrofo che serve a separare la nasale alveolare n
dallocclusiva velare g, e ci per evitare che si possa pensare che le
due lettere ng trascrivano invece la nasale velare [].
La pronuncia delle occlusive , , e dellaffricata in posizione
finale di sillaba seguita da pausa implosiva. La k finale della
parola , che si trova seguita da una nasale m nella sillaba
seguente (), cambia invece suono e si trasforma da occlusiva in
nasale. Siccome la [k] una occlusiva velare, nasalizzandosi
diventa una nasale [] velare, perch, nella nasalizzazione, il luogo
di articolazione della consonante non cambia. La pronuncia di
seguito da diventa [hangumal]
l [l] la posposizione del complemento oggetto, come
laccusativo del latino, e in questa forma viene usata dopo parole che
terminano in consonante. Dopo parole che terminano in vocale, invece,
si usa rl [l].
La pronuncia delle ultime due sillabe grafiche () marl [mal].
Ricordiamo che la lettera , quando si trova in posizione finale di
sillaba grafica ed seguita da pausa, si pronuncia come una nostra elle
(l). Quando seguita da vocale, invece, diventa una erre monovibrante
[].
Lalfabeto coreano morfo-fonematico
Considerando queste due sillabe e la loro pronuncia, notiamo che la
pronuncia differisce dalla scrittura in quanto nella scrittura abbiamo le
sillabe grafiche mar-l, mentre le sillabe fonetiche risultano
essere effettivamente ma-rl. Se il coreano seguisse nella scrittura la
suddivisione sillabica fonetica, dovremmo qui avere , cosa che
invece non avviene. La scrittura coreana volutamente non segue la
suddivisione sillabica per sillabe fonetiche perch, evidentemente, lo
scopo che il suo creatore voleva raggiungere era un altro.
Infatti, con questo artificio riesce a mantenere uniti tutti i fonemi che
costituiscono una parola (in questo caso ), mentre separa e
mantiene chiaramente distinti i morfemi, qui rappresentati dalla
posposizione delloggetto (costituita a sua volta dai fonemi, o meglio
dalle lettere ). Si capisce cos perch si sia sentito il bisogno di
creare una consonante muta (la in posizione iniziale di sillaba
grafica), che in quella posizione non pu essere definita un fonema. La
necessit di mantenere uniti gli elementi che costituiscono una parola ha
costretto il creatore dellalfabeto a ricorrere a questo stratagemma, che
soddisfaceva il principio secondo cui tutte le sillabe grafiche dovevano
iniziare per consonante, permettendo nello stesso tempo di separare la
scrittura dal suono quando ci fosse stato necessario.
Ricordiamo che i fonemi sono le unit elementari nel sistema dei suoni,
mentre i morfemi sono le unit elementari nel sistema delle forme
grammaticali, di cui fanno parte i suffissi.
[hangumal] quindi non solo difficile da pronunciare,
ma anche piuttosto difficile da spiegare.
impariamo
Abbiamo visto in precedenza che la desinenza dellindicativo nel livello
di cortesia medio yo [jo] e abbiamo anche saputo che, quando la
radice del verbo termina in vocale, questa desinenza si fonde con la
vocale della radice verbale rispettando le regole dellarmonia vocalica.
La radice verbale del verbo imparare [pu] e la vocale u
dellultima sillaba considerata scura. La vocale u della radice
verbale si fonder quindi con la vocale iniziale (eufonica) della
desinenza ~, adatta in questo caso, dando luogo al dittongo w
[w]. Ed ecco spiegato perch questo verbo, nel ricevere la desinenza
verbale yo, cambia da un ipotetico paeuyo a
paewyo.
Analisi della frase

Quella signora viene da Milano
Quella signora
Le parole qui esposte sono gi state analizzate prima. Sappiamo che si

pronunciano [k auminn] e che significano quella zia, o di


solito, in modo confidenziale, quella signora. Il trattare una donna
come se fosse un membro della nostra famiglia una forma di cortesia,
perch avviciniamo a noi quella persona, ma una forma che non si pu
usare per donne di alto rango perch le si abbasserebbe al nostro livello.
da Milano
Sappiamo gi che esprime anche il complemento di moto da
luogo, che traduciamo con da. La parola che precede questa
posposizione si legge millano, con due elle, ma non potr che indicare
la citt di Milano. Per indicare la elle allinterno di una parola si ricorre
a questo artifizio: si fa terminare la sillaba grafica precedente con una
lettera e si fa iniziare la sillaba grafica seguente con la stessa lettera.
Due consonanti consecutive si pronunciano infatti come una doppia
elle. Se si scrivesse con una sola , come , la parola si
leggerebbe mirano. In coreano mancano alcuni suoni, come la nostra
effe (f), la vu (v), la zeta (z), le occlusive sonore iniziali di parola b, d,
g e altro, per cui, nel trascrivere i nomi italiani il coreano si trova in
difficolt. Ma questo lo approfondiremo pi avanti.
viene
La radice verbale significa venire. La vocale una vocale
chiara, per cui la desinenza giusta di livello medio per questa radice
verbale ~. La fusione di (o) con (a) d luogo al dittongo
che si pronuncia wa.
Uso di andare e venire
Non sempre i verbi andare e venire si traducono in coreano allo stesso
modo. Ad esempio, se due amici si incontrassero e decidessero di
studiare assieme una certa materia a casa delluno o dellaltro, un
ragazzo italiano direbbe: Daccordo, allora vengo io a casa tua, ma
un coreano direbbe Daccordo, allora vado io a casa tua. Il che, tutto
sommato, non sbagliato.

Esercizi
Usando i vocaboli forniti in questa lezione e in quella precedente,
provate a tradurre in coreano le seguenti frasi:
1.
La zia mangia le castagne.
2.
Noi impariamo il coreano a Milano.
3.
Quella donna viene dal nostro paese.
4.
Il maestro va a scuola.
5.
Mio marito va in Corea.

Soluzione degli esercizi della lezione 2


La traduzione in coreano delle frasi della volta scorsa la seguente:
1.
La zia mangia le castagne.
.
2.

Noi impariamo il coreano a Milano.


.

3.

Quella donna viene dal nostro paese.


.

4.

Il maestro va a scuola.

5.

Mio marito va in Corea.


UN PO DI GRAMMATICA

Come si esprime il passato nei verbi


Si dice che il coreano sia una lingua agglutinante. Il termine significa
che, specialmente nei verbi, per ottenere certe forme si inserisce una
particella in una certa posizione. Il passato si ottiene con linserimento
del suffisso ass o ss tra la radice verbale e la desinenza.
Linserimento delluna o dellaltra forma del suffisso del passato
dipende dallarmonia vocalica. Come abbiamo visto nella seconda
lezione, le vocali del coreano si dividono in chiare e scure. Fanno parte
delle vocali chiare [a] e [o], mentre rientrano fra le vocali
scure [] e [u]. Le vocali [] e [i] sono invece
considerate neutre, ma preferiscono spesso essere considerate scure.
Dei due suffissi del passato, ass chiaro, mentre ss scuro.
Quando la radice verbale termina in consonante, per ottenere il passato
si inserisce una sillaba grafica contenente la particella adatta (in base
allarmonia fra le vocali), senza modifiche. Ad esempio,
(mangiare) + = ~; (esserci) + = ~. Quando
invece la radice verbale termina in vocale, la vocale del suffisso del
passato si unisce quasi sempre con la vocale della radice verbale,
formando un dittongo se le due vocali sono diverse (ad esempio
venire + = ~, ma mettere + = ~), oppure
fondendosi con essa se uguale (come in andare + = ~).
Nel livello di cortesia medio (terminazione ) che abbiamo visto
finora, dopo il suffisso del passato la desinenza sempre,
invariabilmente, yo. Ad esempio, kayo (vado)
kassyo (sono andato), wayo (vengo) wassyo (sono
venuto), paewyo (imparo) paewssyo (ho
imparato), mgyo (mangio) mgssyo (ho
mangiato), issyo (c) issssyo (cera).
Il soggetto
Per mettere in evidenza una parola, finora si usata la posposizione che
abbiamo definito del tema: (dopo vocale) o (dopo consonante).
Questa posposizione, per, non rappresenta propriamente il soggetto
della frase, ma largomento di cui si parla.
Per il soggetto (il nominativo del latino) esiste unaltra posposizione
che ha le due forme (dopo vocale) e (dopo consonante), che

stranamente sono molto diverse fra loro. Ad esempio yjaga (la


donna), haksaengi (lo studente).
Il gerundio nella forma progressiva
In coreano sono comunissime certe forme verbali che in italiano si
traducono con il gerundio, ad esempio sto andando, stiamo
studiando, eccetera. Queste forme, chiamate progressive, si rendono
in coreano inserendo la particella ~ dopo la radice del verbo e
facendo seguire il tutto dal verbo . Ad esempio,
kago issyo sto andando, pogo issyo sto vedendo.
Questa forma in ~ (che in italiano si rende col gerundio) si pu anche
utilizzare con un verbo diverso da come nel caso di
kabangl tlgo kayo che si pu tradurre con vado portando la
borsa, o semplicemente con vado con la borsa (si veda la settima
frase, qui sotto).
Promemoria
Nellascoltare la lettura delle frasi, ricordiamoci di notare come
laccento delle parole sia sempre posto sullultima sillaba.
Consonanti finali di sillaba
In precedenza (nella prima lezione) abbiamo detto che, come finale
della sillaba grafica (o gruppo sillabico) si possono avere, dopo la
vocale, una o due consonanti. Ora precisiamo che, quando la
consonante finale una sola, questa pu essere una delle seguenti 16
lettere: ,,,,,,,,,,,,,,,. Quando
invece si tratta di due consonanti finali, queste possono essere una delle
seguenti 11 coppie: ,,,,,,,,,,.
Ordine delle consonanti nei dizionari
Per chi avesse consultato il glossario o un dizionario di coreano e si
fosse trovato in difficolt nel capire quale fosse lordine delle lettere,
ecco due prospetti che potranno tornare utili.
Nella seconda lezione abbiamo visto quante siano effettivamente le
lettere dellalfabeto coreano, ma non stato detto quale sia
effettivamente lordine seguito nei dizionari, se non per le consonanti
fondamentali il cui ordine era stato segnalato gi nella prima lezione.
Per le consonanti, in certi dizionari coreani di un tempo era possibile
vedere le cinque consonanti intensive ( ) mescolate
assieme alle consonanti normali ( ). Oggi, invece, le
consonanti intensive vengono elencate a parte, subito dopo le relative
consonanti normali (non aspirate), per cui l'ordine prevalente delle
consonanti nei dizionari odierni (seguito anche in questo corso) risulta
essere quello esposto nella seguente tabellina in cui le lettere sono
accompagnate dalla relativa trascrizione McCune-Reischauer:

k, k
g k

t,
r,
p, p
tt
m
s
d
l
b p

-,
ch tc ch
ss n
k t p h
,j h
g

Ordine delle vocali e dei dittonghi nei dizionari


Per le vocali e i dittonghi che compaiono nella sillaba grafica, viene qui
fornita la sequenza completa con la relativa trascrizione McCuneReischauer:

a

a y ya
y y
w w o y
w w w y

e
o
u

i
e a e
e
a ae e o
e i u
i

LE FRASI

poda

[poda]

vedere, guardare;
leggere

soban

[soban]

tavolino (vocale lunga


nella
prima sillaba)

si

[i]

suffisso di rispetto

sijang

[ia]

mercato (vocale lunga


nella prima sillaba)

anio

[anio]

no

wi

[wi]

sopra; parte superiore

[i]

pospos. del soggetto


usata dopo consonante

iri

[ii]

qui, in questa direzione

itta

[itta]

stare, esserci, avere

Alcune frasi nuove


Arriva un ospite.

?
(Lei) venuta in macchina?

~~

,
No, sono venuta in treno.
In classe


Chi sta leggendo il libro?

Gli studenti stanno leggendo il libro.
. .
Io ho il mio libro. Anche quello studente ha il suo libro.
.
Io ho messo il libro sulla scrivania.
A casa
.
Lei andata al mercato con la borsa.
Elenco dei vocaboli della lezione (29 voci)
Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono
quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dellAlfabeto Fonetico
Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un
carattere cinese evidenziato in blu si aprir la scheda di quel carattere,
se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.

coreano

caratt.
cinesi

trascrizione
significato
MCR

I.P.A.

ga

[ga]

kabang

[kaba]

borsa

kajida

[kaida]

avere, possedere

~go itta

[go itta]

star ~ndo (gerundio)

kicha

[kia]

treno

nae

[n]

io (usato con la pospos.


del soggetto);
mio

nu

[nu]

chi? / qualcuno (abbrev.


di come soggetto)

nugu

[nugu]

chi?;
qualcuno

to

[to]

anche

tuda

[tuda]

mettere

dl

[dl]

voi, loro
(suffisso del plurale)

tlda

[tlda]

portare, tenere in mano

pappda

[papp
da]

essere indaffarato,
occupato

chagi

[agi]

s stesso; il suo, il
proprio

chadongch
a

[ado
a]

automobile

chal

[al]

bene (avverbio)

chaek

[kp]

libro

chaeksan
g

[k
ssa]

scrivania, tavolo

tada

[tada]

usare (viaggiare con) un


certo mezzo di trasporto

haksaeng

[hakss]

studente

pospos. del soggetto


usata dopo vocale

Passiamo ora allesame delle frasi di questa lezione.

ANALISI

Analisi della frase


?
(Lei) venuta in macchina?
usando la macchina
Se si considerano i caratteri cinesi da cui composta la parola
sino-coreana , lautomobile un carro che si muove da solo.
La pronuncia coreana dei tre caratteri cinesi chadongcha [ado
a]. Qui, teoricamente, la parola automobile dovrebbe ricevere la
posposizione del complemento oggetto, cio dovrebbe risultare
, ma nel parlare comune molto spesso questa particella viene
ignorata.
il gerundio del verbo tada (prendere / usare un mezzo di
trasporto). Il tutto significa letteralmente usando lautomobile, che
possiamo tradurre con lespressione in macchina, pi attuale.
? (Lei) venuto/a?
Il verbo venire ( oda) labbiamo gi visto nella seconda lezione
e sappiamo che la sua radice verbale o. Nella prima lezione
abbiamo anche visto la particella di cortesia (se), il cui originale in
realt (si [i], che si pronuncia come un leggero sci italiano).

Aggiungendo a questo il suffisso del passato, che dopo una sillaba


terminante in i ss, si ottiene per fusione la sillaba syss.
Avremo quindi la radice verbale seguita dalla sillaba della forma
di cortesia unita al suffisso del passato, seguita a sua volta dalla
desinenza dellindicativo che, in questo livello di cortesia, dopo la
particella del passato sempre yo. Il tutto si pronuncia
osyssyo [osjssjo] e significa, in modo molto rispettoso, (Lei)
venuto. Il punto interrogativo finale necessario perch altrimenti la
frase non sarebbe interrogativa, ma assertiva.
Lindeterminazione del genere (maschile o femminile) solo una parte
dellindeterminazione delle forme verbali coreane, perch questa
incertezza si pu estendere anche al numero (singolare o plurale):
questa parola pu infatti voler dire in italiano tanto Lei venuto,
quanto Lei venuta, sia Voi siete venuti, che Voi siete venute, o
ancora Loro sono venuti oppure Loro sono venute.
Analisi della frase
,
No, sono venuta in treno
, no
La negazione pronunciata anio [aio] ha unintonazione
curiosa. sempre pronunciata facendo salire la voce nella sillaba finale,
quasi come se fosse uninterrogativa, anche se vuol dire no in modo
assertivo.
Uso del s e del no nelle risposte a domande negative
Come si era gi accennato nella prima lezione, nel rispondere a una
domanda negativa, luso del s e del no un po diverso dal nostro. In
pratica, la risposta no si riferisce al contenuto della domanda che ci
stata rivolta. Per esempio, alla domanda: Tu non sei uno studente,
vero?, uno studente italiano risponderebbe: S, sono uno studente,
mentre uno studente coreano risponderebbe: No, sono uno studente.
E, per contro, nel caso di uno che effettivamente non fosse studente,
litaliano risponderebbe probabilmente: No, non sono uno studente,
mentre il coreano risponderebbe certamente: S, non sono uno
studente.
sono venuto/a in treno
Per indicare il treno, in Corea si usa la parola , kicha [kia], un
termine sino-coreano formato da due sillabe che sono la pronuncia
coreana dei caratteri cinesi che in origine significano carro a
vapore.
Le parole successive di questa frase si dovrebbero gi conoscere.
Lunica cosa da tener ben presente che, anche se la domanda che ci
stata rivolta era molto cortese ( osyssyo), non possiamo
usare quel verbo nella stessa forma rispettosa quando parliamo di noi
stessi. Noi useremo, naturalmente, la forma normale del passato,
wassyo (senza il suffisso di cortesia si).
Analisi della frase

Chi sta leggendo il libro?
chi
Questa frase coreana contiene un pronome interrogativo, nu [nu],
che unabbreviazione di nugu [nugu] che significa chi?. Qui
lo troviamo seguito dalla posposizione ga del soggetto. Questo
pronome potrebbe per anche significare qualcuno.
il libro
una parola sino-coreana () pronunciata chaek [kp], che
significa libro. La vediamo seguita dalla posposizione
delloggetto, nella forma che assume quando la sillaba precedente
termina per consonante. La pronuncia [gl]
In coreano non ci sono gli articoli e le parole non hanno n genere,
n numero
Il termine chaek qui labbiamo tradotto con il libro, ma in realt
lo si potrebbe tradurre con un libro, o anche con i libri o con dei
libri. In coreano non esistono gli articoli e le parole non hanno un
genere (non sono n femminili, n maschili) e non hanno neppure un
numero (non sono n singolari, n plurali). Per i coreani, quando
studiano litaliano, risulta molto difficile capire quale sia larticolo pi
corretto da usare in certe situazioni e trovano curioso che parole come
nave e automobile debbano essere femminili, mentre problema e
teorema sono maschili.
sta leggendo?
Il verbo poda, con radice verbale po~, significa vedere,
guardare, ma anche leggere se si tratta di guardare un libro. Una
radice verbale seguita da ~ diventa un gerundio, per cui
avr il senso di sta vedendo, o sta guardando, o di sta leggendo.
Siccome questa frase contiene gi un pronome interrogativo (), ci
sembra inutile terminare con un punto interrogativo, anche per non

trarre in inganno chi la deve pronunciare.


Attenzione allintonazione
Per far s ch questa frase significhi quello che si legge nella traduzione
italiana, la si deve pronunciare con laccento principale sulla
posposizione che sale anche di tono ( ). Se
la frase fosse scritta con il punto interrogativo finale e se si
pronunciasse con laccento principale sulla sillaba finale e con la
voce che sale in quel punto, significherebbe: Qualcuno sta (forse)
leggendo un libro?.
Un fenomeno analogo si era gi fatto notare nella prima lezione a
proposito dellavverbio di che, a seconda dellintonazione,
poteva significare dove? oppure da qualche parte.
Analisi della frase

Gli studenti stanno leggendo il libro
gli studenti
La risposta allinterrogativa precedente avr un soggetto, che sappiamo
essere indicato dalla posposizione ga se la sillaba precedente termina
per vocale, oppure da i se la sillaba precedente termina per
consonante. La parola studente resa con il termine () che
termina per consonante.
Uso del plurale
Come si accennato sopra, i coreani, originariamente, prima
dellinquinamento linguistico degli ultimi 30-40 anni da parte
dellanglo-americano, usavano pochissimo il plurale. Per questo
motivo, nel coreano pi puro, il numero di studenti indicato dalla parola
haksaeng risulta indeterminato. Qui lo possiamo quindi
tranquillamente tradurre con il plurale studenti. Lo stesso fenomeno,
daltronde, si verifica anche in giapponese.
A dire il vero, esiste un suffisso, tl, che si dice sia un suffisso del
plurale, ma questo viene usato in modo totalmente diverso dal nostro
plurale. Alcuni esempi serviranno a chiarirne lambito di utilizzo. La
prima una frase che ho udito nelle campagne coreane nel 1967, rivolta
a noi studenti che ci stavamo allontanando da un villaggio. Si trattava
del saluto chaldl kaseyo che letteralmente significa
Andate bene-plurale!, ma che si potrebbe tradurre con Fate buon
viaggio, voi!. Da notare come il suffisso del plurale sia stato posto
dopo lavverbio chal che significa bene. Un esame di questa frase
fa pensare che il non sia altro che un rafforzativo del voi, un
qualcosa che si potrebbe rendere con il vostro gruppo, o simili.
Altri esempi, tratti questa volta dal dizionario Minjungs Essence
Korean-English Dictionary, quarta edizione, stampato nel 2000, sono:
iridl oseyo Venite di qua, voi, con il dl inserito
dopo iri che significa da questa parte,
mkkiedl pappyo Sono affaccendati a mangiare, loro, dove dl
viene posto dopo mkkie che corrisponde a nel mangiare.
Come si pu notare, il significato di questo suffisso normalmente
voi, loro, o simili, e lo si pu trovare collegato ad avverbi, a
posposizioni o altro, ma si capisce che di solito indica un gruppo di
persone (diverse dal nostro gruppo di persone, che di solito viene
invece indicato con ). Ne consegue che non lo si dovrebbe usare
direttamente collegato a un qualunque sostantivo per farne il plurale.
Ultimamente, per, a causa del grande deleterio influsso dellangloamericano, il suo uso andato, purtroppo, aumentando fra i giovani che
lo impiegano sempre pi per fare il plurale dei sostantivi (
haksaengdl studenti, chaektl libri,
chadongchadl automobili e cos via), dove il senso originale di
voi o loro scompare del tutto.
stanno leggendo il libro
Le spiegazioni per questa parte della frase sono gi state riportate qui
sopra.
Analisi della frase
. .
Io ho il mio libro. Anche quello studente ha il suo libro.
Io ho il mio libro
Questa frase stata inserita per spiegare un altro importante significato
del verbo , quello di avere, possedere. Le altre parole sono gi
state trattate prima, tranne nae che vuol dire mio. Si noti che la
parola libro ( chaek) qui ha la posposizione del soggetto ( i).
Prendendola alla lettera, questa frase vuol dire In quanto a me, il mio
libro c e, come tale, ha come tema io () e come soggetto il
libro (). In italiano, invece, io il soggetto e il libro loggetto.
Anche quello studente
Lavverbio to (che qui si sonorizza in do), che significa anche, si
unisce, sia nella pronuncia che nella scrittura, alla parola a cui si

riferisce.
. ha il suo libro.
Lidea del possesso si pu esprimere anche con il verbo , che
significa avere, possedere. Questo verbo si comporta esattamente
come il nostro avere e viene comunemente usato nella forma del
gerundio kajigo seguito da itta.
Il termine chagi (pronunciato ciagh allitaliana) significa s
stesso, ma sta anche per suo, di s. Come si vede, adesso il libro ()
ha assunto regolarmente la posposizione l delloggetto.
Analisi della frase

Io ho messo il libro sulla scrivania.
Io
Pronunciato naega [nga] rende lidea di Sono stato io a ... e, in
questo caso, risponde alla domanda Chi ha messo il libro sulla
scrivania?. Si differenzia da , visto prima, in quanto questultimo,
che ha il senso di Per quanto mi riguarda ..., non direttamente il
soggetto di unazione.
il libro
Termine gi considerato sopra.
sulla scrivania
La parola scrivania un termine sino-coreano. La pronuncia
chaeksang la lettura coreana dei due caratteri cinesi che
significano tavolo per libri. La forma classica della scrivania coreana
usata in casa molto diversa dalla nostra. In Corea ci si siede
tradizionalmente sul pavimento, per cui i tavoli sono dei tavolini bassi e
anche la scrivania un tavolino della stessa altezza, con il piano
allincirca a 40 centimetri da terra. Per una pagina sui tavolini coreani,
detti , cliccare qui.
La parola successiva, wi, che in italiano si traduce con un avverbio
(sopra), in coreano un sostantivo. Il termine , infatti, significa
parte superiore e la presenza della posposizione dello stato in luogo
ne conferma la natura. Tenendo presente che ci che precede
specifica ci che segue, questo spezzone di frase si potrebbe tradurre
letteralmente con nella parte superiore della scrivania, che significa,
in pratica, sopra la scrivania.
ho messo
Forma del passato del verbo mettere. Per radici verbali
terminanti in , laggiunta del suffisso del passato pu dar luogo al
dittongo w (+=) o allaggiunta di una sillaba grafica
separata (+=). Per i verbi con radice monosillabica in u
frequente luso di una sillaba grafica separata per il suffisso del passato,
forse per mettere meglio in evidenza la funzione di questo suffisso che,
altrimenti, nella fusione in un dittongo tenderebbe a essere poco notato.
Considerato luso della posposizione del soggetto , che fa pensare
che sia stato prima chiesto chi avesse messo il libro sulla scrivania, la
frase si potrebbe tradurre anche con:
Sono io che ho messo il libro sulla scrivania.
Analisi della frase

Lei andata al mercato con la borsa
Lei / Quella
Nel discorso comune, laggettivo dimostrativo (quello / quella) pu
essere usato come un pronome, come succede anche in italiano. Lunica
differenza che in coreano non viene indicato il genere (si pu trattare
di un uomo o di una donna). Il che segue la solita posposizione del
soggetto. Qui labbiamo tradotto con Lei perch di solito sono le
donne che vanno a fare la spesa al mercato. non una forma
molto cortese (come non lo in italiano quella).
con la borsa
Il termine una parola di coreano puro (non deriva dal cinese), si
pronuncia kabang [kaba] e significa borsa. La posposizione
quella del complemento oggetto, mentre , che il gerundio del
verbo (portare), si pu tradurre con portando, o ancor meglio
usando un semplice con. in italiano si pu, quindi,
tradurre come abbiamo fatto qui sopra.
Come variante, in questa frase si potrebbe usare il verbo kajida
avere, possedere visto prima e sostituire la parola tlgo con
kajigo, mantenendo in pratica lo stesso significato.
andata al mercato
Il significato di sappiamo gi che mercato, la
posposizione del moto a luogo e il passato del verbo ,
andare. vorr quindi dire andato / andata al
mercato, detto in forma normale, non particolarmente cortese.

Esercizi
Usando i vocaboli forniti in questa lezione e in quelle precedenti,
provate a tradurre in coreano le seguenti frasi:
1.
(Lei) venuto dal mercato? (Usare la forma rispettosa)
2.
No, sono venuto dalla scuola. (Attenzione, qui, parlando di
s stessi, non si usa la forma rispettosa!)
3.
Chi sta mangiando?
4.
Io sto mangiando.
5.
Quella donna ha messo la borsa sul tavolino.

Soluzione degli esercizi della lezione 3


La traduzione in coreano delle piccole frasi della volta scorsa la
seguente:
1.
(Lei) venuto dal mercato?
?
2.

No, sono venuto dalla scuola.


,

3.

Chi sta mangiando?


?

4.

Io sto mangiando.

5.

Quella donna ha messo la borsa sul tavolino.


.

UN PO DI GRAMMATICA

Come si traduce lausiliare dovere


Per tradurre una frase con il verbo ausiliare dovere si aggiunge la
terminazione / aya/ya alla radice del verbo in accordo con
larmonia vocalica (come abbiamo gi visto nella terza lezione per il
suffisso del passato), seguita dal verbo toeda, oppure dal verbo
hada. Nella lingua parlata la forma con il verbo la pi
comune. Ad esempio, per dire devo andare si dice kaya
twaeyo [kajadwjo], per dire devi mangiare si dice
pammgya twaeyo [pammgjadwjo]. Lausiliare significa
praticamente andar bene.
Come si traduce per, al fine di, allo scopo di
Per rendere il significato di per seguito da un verbo, si usa la
desinenza (). Per esempio, per dire vado a comprare ... si dice
... ... sar kayo. La vocale , qui sopra indicata fra
parentesi, si usa dopo una sillaba che termina in consonante, come ad
esempio sono venuto per mangiare pammgr
wassyo. Ricordiamoci sempre che laccento va sullultima sillaba.
Il complemento di termine in coreano
Il complemento di termine (dativo del latino), che in italiano
corrisponde alla preposizione a, allo, alla, ecc., si traduce in
coreano con la posposizione ~ ege (pronunciato egh in italiano).
Questa posposizione si riferisce sempre a persone. Esiste poi anche la
posposizione hantae, che pu essere, invece, usata sia per
persone, che per animali. Esempi ne sono yja-ege alla
donna, marante al cavallo. (La iniziale di
nellincontro con la finale della parola diventa molto leggera e, in
tali circostanze, quasi sempre scompare.)
Una desinenza verbale pi formale
Finora abbiamo considerato la desinenza verbale pi comune nel
discorso parlato, cio (/). In questa lezione si d un primo

accenno a una desinenza verbale di una forma pi elevata, pi formale,


usata per rivolgersi con deferenza a una persona di un certo rango o a
uno sconosciuto col quale si vuole essere cortesi, mantenendo una certa
distanza. Questa desinenza, per ora presentata nella forma
dellindicativo, ~ ~mnida se viene dopo vocale e ~
~smnida se usata dopo consonante. Si aggiunge direttamente alla
radice del verbo. Esempi: ~ (vedere) + ~ = pomnida,
oppure ~ (mangiare) + ~ = mksmnida.
Locclusiva bilabiale della desinenza, a causa del fatto che seguita
da una nasale (la di ) si pronuncia m, per cui ~ si
pronuncia ~mnida [~mida]. Ci si ricordi anche che ~~ ni si
pronuncia come litaliano gni.
Ma la copula esiste o no?
Questa una divagazione o, se si vuole, un approfondimento che chi
non interessato alla linguistica pu tranquillamente saltare.
Fra i verbi dellitaliano abbiamo il verbo essere che, oltre che nel
significato di esistere, viene utilizzato quale copula nel predicato
nominale, come ad esempio nella frase Questa una casa. Per noi
normale che la copula sia un verbo.
In coreano, invece, le cose non sono pi cos distinte perch sembra che
si possano usare delle desinenze molto simili a quelle verbali anche per
i sostantivi, gli avverbi, in pratica per qualunque parte del discorso, per
terminare una frase. La frase vista qui sopra, Questa una casa, in
coreano suona igsn chibieyo, dove ~
ieyo sembra essere la desinenza dellintera frase. In un altro caso, come
nella frase Questa una mela che in coreano, nel livello di cortesia
medio, fa igsn sagwayeyo, la desinenza assume
la forma ~ ~yeyo. Risulta chiaro che la prima forma si usa dopo
consonante e la seconda dopo vocale e, come desinenze verbali a tutti
gli effetti, permettono anche la coniugazione, proprio come se si
trattasse di un verbo. Possiamo infatti dire: Questa era una casa (
igsn chibissyo) o Questa sar una casa, o
qualunque altra variazione possiamo immaginare in cui in italiano ci sia
il verbo essere coniugato. Ma, se queste sono desinenze che
terminano la frase, in coreano dov finito il verbo essere come
copula?
La maggior parte dei grammatici coreani, per, individua il verbo
essere nella ~ i~ iniziale di ieyo e del dittongo di
yeyo, che non sarebbe altro che la radice del verbo essere usato come
copula, per cui qui ci siamo adeguati (o accodati alla maggioranza) e,
per dirimere la questione, abbiamo inserito nellelenco dei vocaboli
della lezione un verbo ida essere (anche se non ne siamo
totalmente convinti).
Ieri, oggi e domani
Per quanto riguarda le indicazioni di tempo, il coreano molto pi ricco
dellitaliano. Oltre al termine che serve per indicare loggi ( onl),
ci sono, in avanti, i termini per domani ( naeil [nil]),
dopodomani ( more [moe]), il giorno dopo dopodomani, cio
fra tre giorni ( klpi [klpi]), e poi ancora fra quattro giorni
( kglpi [kglpi]), e, allindietro, i termini per ieri (
je [e]), laltro ieri ( kjkke [kkke]) e il giorno
prima dellaltro ieri ossia tre giorni fa ( kkkjkke
[kkkkke]). Queste informazioni, esposte qui sotto in forma
tabellare, ci fanno capire come le indicazioni temporali coreane si
estendano sullarco di 8 giorni, invece dei 5 giorni usuali dellitaliano.

spostam.

giorno

pronuncia

significato

-3

kkkjkke

tre giorni fa

-2

kjkke

laltro ieri

-1

je

ieri

onl

oggi

+1

naeil

domani

+2

more

dopodomani

+3

klpi

fra tre giorni

+4

kglpi

fra quattro giorni

Uso dei numeri


In Corea si usano, in circostanze diverse, sia numeri alla coreana, cio
in coreano puro, sia numeri alla cinese, cio basati sulla pronuncia
coreana dei rispettivi caratteri cinesi. In questa lezione vengono dati
solo i numeri dalluno al cinque con entrambe le pronunce, quella
originale coreana e quella sino-coreana. Per i primi quattro numeri
(dalluno al quattro) si usa la forma coreana completa (
hana tul set net) quando si tratta di numeri indipendenti (cardinali, in
forma pronominale), ma labbreviazione ( ) quando sono
usati in forma appositiva, come in due pezzi (di una merce
generica) o per indicare le ore ( le tre). La forma sino-coreana
( ) viene usata quando il numero accompagnato dal
termine wn , che indica la moneta coreana, e quando serve per
indicare i minuti ( cinque minuti). Per i multipli dal numero 100
in poi (mille, diecimila, cento milioni, mille miliardi) esistono solo
numeri alla cinese. Largomento verr ripreso e ampliato nella prossima
lezione.
Impariamo a contare fino a cinque, alla coreana e alla cinese

num.

alla coreana (pron./app.)

alla cinese

car.

hana / han

il

tul / tu

set / se

sam

net / ne

sa

tast

Nel prospetto qui sopra per i numeri da 1 a 4 sono riportate due forme,
quella pronominale (isolata) e quella appositiva (usata prima di un
sostantivo o di un classificatore).
Una curiosit: contare da 1 a 5 su una mano
Quando contiamo, noi partiamo dal pugno chiuso e poi cominciamo ad
alzare il pollice (uno), lindice (due), il medio (tre), lanulare (quattro) e
il mignolo (cinque). I coreani, invece, fanno al contrario: cominciano
con la mano aperta e poi chiudono verso linterno il pollice (uno), indi
vi chiudono sopra lindice (due), successivamente il medio (tre), poi
lanulare (quattro) e infine il mignolo (cinque).

LE FRASI

Altre frasi nuove


La servetta va al mercato

Oggi devo andare al mercato
, . .
Zio, sono venuto per comprare della frutta. Quelle mele quanto
costano?
. .
Sono molto a buon mercato. Costano duecento won luna.
.
Allora, me ne dia cinque, per favore.

[]

per; al fine di
(dopo vocale)

more

[moe]

dopodomani

mnida

[mida]

desinenza indicativa
elevata (dopo vocale)

paek

[pkp]

100, cento

pun

[pun]

minuto

sa

[sa]

4, quattro (alla
cinese)

sagwa

[sagwa]

mela

sada

[sada]

comprare

sam

[sam]

3, tre (alla cinese)

/ ~

set

[setp ]

3, tre (alla coreana)

smnida

[smida]

desinenza indicativa
elevata (dopo
consonante)

ssada

[ssada]

essere conveniente,
a buon mercato

ssik

[ikp]

ciascuno, luno

aya toeda

[aja dwda]

dover fare q.c.


(dopo vocale chiara)

ajssi

[ai]

zio, signore
(confidenziale)

aju

[au]

molto, davvero

, . .
S, ecco qua. Sono mille won.

.
Quel signore ha dato alla donna le mele.
Elenco dei vocaboli della lezione (49 voci)
Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono
quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dellAlfabeto Fonetico
Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un
carattere cinese evidenziato in blu si aprir la scheda di quel carattere,
se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.

coreano

carat trascrizione
t.
cine
MCR
I.P.A.
si

significato

kae

[k]

pezzo, unit
(classificatore
generico per oggetti)

kwasil

[kwail]

frutto, frutta

ya toeda [ja dwda]

dover fare q.c.


(dopo vocale scura)

kwail

[kwail]

frutta (edibile)

je

[e]

ieri

kglpi

[kglpi]

fra quattro giorni

lma

[lma]

quanto? quale prezzo?

kkkjk
ke

[kkk
kke]

tre giorni fa

ege

[ege]

a (posposizione del
dativo, per persone)

krhada
/
krtha

[khada/
kta]

essere cos, essere tale

ygi

[jgi]

qui

yeyo

[jejo]

, sono (dopo vocale)

krm

[km]

allora; stando cos le


cose

[o]

5, cinque (alla cinese)

kjkke

[kkke]

laltro ieri

onl

[onl]

oggi

klpi

[klpi]

fra tre giorni

wn

[wn]

won, (la moneta


coreana)

naeil

[nil]

domani

[]

per, al fine di
(dopo consonante)

/ ~

net/ne

[netp /ne]

4, quattro (alla
coreana)

[i]

2, due (alla cinese)

tast

[tastp ]

5, cinque (alla
coreana)

ida

[ida]

essere (verbo
ausiliare, copula)

toeda

[twda]

andar bene

ieyo

[iejo]

, sono (dopo
consonante)

/ ~

tul / tu

[tul] / [tu]

2, due (alla coreana)

il

[il]

1, uno (alla cinese)

chom

[om]

un po; per favore

chuda

[uda]

dare (verso il basso, a


un inferiore)

chn

[n]

1000, mille

/
~

hana /
han

[hana] /
[han]

1, uno (alla coreana)

hante

[hante]

a (posp. del dativo,


per persone e
animali)

ANALISI

Analisi della frase



Oggi devo andare al mercato
oggi
Pronunciato onl [onl], questo termine corrisponde al nostro oggi.
al mercato
Gi sappiamo che mercato (affrontato nella terza lezione) si dice
sijang [ia] ed un termine sino-coreano. La posposizione
quella del moto a luogo, tradotta qui con al.
devo andare
La desinenza / che, in unione con un verbo ausiliario, indica
il concetto di dovere si comporta allo stesso modo del suffisso del
passato / per quanto riguarda larmonia vocalica. La frase si
completa di solito con il verbo che, letteralmente, significa va
bene (o, pi di rado, con il verbo ). La radice verbale oggi si
pronuncia twae [tw], ma le persone anziane la pronunciano ancora
come si pronunciava un tempo, con la vocale simile alla tedesca, cio
[t]. Si sar intanto notato come la radice ~, seguita dalla desinenza
(/) si sia trasformata in ~.
Analisi della frase
, .
Zio, sono venuto/a per comprare della frutta. Quelle mele quanto
costano?
, zio
Il termine ajssi [ai] significa zio, ed lequivalente
maschile del termine ajumni zia che abbiamo gi visto.
Anche questa parola viene usata in modo confidenziale e di rispetto
verso un adulto sconosciuto al quale ci si rivolge. Si pu tradurre con
signore, ma non si pu usare verso persone di alto rango. Siccome sia
il termine zia che la parola zio sono appellativi che presuppongono
una differenza di et tra chi parla e chi ascolta, e
sono preferibilmente usati da bambini o da giovani nel rivolgersi a
persone pi anziane, ma non di alto livello. Per persone di rango
superiore, anche se pi giovani di noi, si pu usare il termine
snsaeng che abbiamo imparato nella prima lezione.
sono venuto/a a comprare della frutta
kwail [kwail] significa frutta, ed la frutta che si mangia.
oggi il termine pi comune per indicare la frutta. Esiste per anche la
parola kwasil [kwail] che ha il significato di frutto, oltre che
di frutta. Questa parola sino-coreana probabilmente quella da cui
derivata laltra e corrisponde alla pronuncia dei due caratteri cinesi
. Per rendere pi perfetta la frase, dopo la parola si sarebbe
dovuto aggiungere la posposizione del complemento oggetto l
(ottenendo kwairl [kwail]), ma nel linguaggio parlato
questa si pu tranquillamente omettere.
Abbiamo visto prima che, per indicare il fine, lo scopo di unazione si
usa il suffisso verbale () ()r aggiunto alla radice del verbo.
Comprare in coreano si dice sada (radice verbale ~), per cui

la traduzione dellitaliano per comprare sar + = sar.


wassyo non altro che il passato di venire (dove +
= ).
quelle mele
Sappiamo che significa quello; codesto, ecc.. La parola nuova
sagwa [sagwa] che significa mela. Si tratta di un termine sinocoreano che si potrebbe anche scrivere con i caratteri cinesi
oppure . Anche in questo caso, nel linguaggio parlato la
posposizione , qui presente, viene spesso omessa.
quanto (sono)?
Come per litaliano quanto, il coreano lma [lma] un
pronome interrogativo. In coreano, quindi, la frase ha gi un significato
interrogativo anche senza il punto di domanda finale.
Notare che la desinenza yeyo viene aggiunta subito dopo il
pronome interrogativo che termina in vocale e corrisponde a un nostro
, sono (si veda quanto detto sopra, nella parte relativa alla
grammatica). Qui abbiamo aggiunto per chiarezza il verbo italiano
costano, ma in realt la frase significa letteralmente quanto?,
oppure quant?.
Analisi della frase
. .
Sono molto a buon mercato. Costano duecento won luna.
. (sono) molto a buon mercato
Il termine aju [au] un avverbio che significa molto,
davvero. Laggettivo ssada [ssada] significa essere
conveniente, a buon mercato e si coniuga quasi come un verbo, come
tutti gli aggettivi coreani. Infatti qui non c bisogno della copula ( o
sono) per creare il predicato nominale sono convenienti, basta
laggiunta della desinenza verbale () (a)yo alla radice aggettivale
ssa per ottenere il risultato voluto ssayo.
per una
hana [hana] significa uno/una e la posposizione qui vuol dire
per.
. (sono) duecento won ciascuna
Per indicare il prezzo delle merci si usano i numeri alla cinese seguiti
dal nome della moneta, che il Won [wn]. Quindi, per dire 200 won
ciascuna si dir ibaek [ibkp] duecento, seguito dal nome della
moneta won (ibaegwn [ibgwn]), poi dal pronome ssik
ciascuna e per ultimo dalla desinenza verbale ~ ieyo di cui si
parlato nella parte relativa alla grammatica. Quel ssik ciascuna,
sovrabbondante (avendo gi detto prima hana-e per una), ma
si usa.
Anche qui, in coreano non si usato praticamente alcun verbo
costare, ma solo una desinenza (che abbiamo definito verbale)
praticamente identica a quella usata dopo vocale nella frase precedente,
ma non ridotta a dittongo ( invece di ). Infatti, come si
detto nella sezione dedicata alla grammatica, luso di questa desinenza
dopo sostantivi, avverbi o altre parti del discorso, nel livello di cortesia
medio, : dopo vocale e dopo consonante.
Analisi della frase
.
Allora, me ne dia cinque, per favore.
allora
Questa parola deriva dallaggettivo / krhada /
krta che corrisponde a essere cos, essere tale. Ha il senso di: Se
le cose stanno cos, allora....
cinque (pezzi, unit)
Per indicare la quantit di una merce o di un oggetto, o il numero di
persone, e simili si usano i numeri alla coreana, come in questo caso.
tast un numero alla coreana che significa cinque e il kae che
lo segue un classificatore generico che serve per contare qualunque
oggetto e che potremmo tradurre con pezzi o unit. Esistono molti
altri classificatori per singoli oggetti, per oggetti piatti come i fogli di
carta, per persone, per libri, per animali, per navi eccetera. Ne vedremo
altri in seguito. Si sar intanto notato che, al mercato, la frutta non viene
pesata, ma si vende a unit.
un poco, oppure per favore
Questo termine lo usiamo spesso anche noi. chom [om] vuol dire
un po e anche noi usiamo questa espressione per mitigare il senso
dellimperativo-esortativo in un comando o una richiesta gentile. Si pu
tradurre con un po (me ne dia un po cinque), oppure posponendo
un per favore alla frase (me ne dia cinque, per favore).
(mi) dia
Luso del verbo dare in coreano piuttosto delicato. Quando si usa
questo verbo occorre sempre considerare bene se il vero significato
deve essere dare a un superiore o dare a un inferiore. Un uso
improprio del verbo dare pu suscitare ilarit o offendere una

persona. La forma vuol dire dare a un inferiore, adatta per


chiedere a qualcuno di dare a me, che mi metto in una posizione di
inferiorit, come abbiamo gi visto prima.
Laggiunta di ~ seyo alla radice verbale che termina in vocale
forma un imperativo-esortativo gentile (dopo consonante diventerebbe
~ seyo).
Qui la persona che andata al mercato, facendo la richiesta parla in
modo gentile al venditore, ponendosi pi in basso nella scala sociale
(uso del verbo ) e inserendo dopo la radice del verbo un suffisso di
rispetto (). come se dicesse: Lei, signore, dia a me che sto pi in
basso, in un modo molto umile. Oggi, per questa forma diventata
una semplice espressione di cortesia.
Analisi della frase
, . .
S, ecco qua. Fanno mille won.
, . s, (le mele) sono qui
Laffermazione ne (s) costituisce anchessa una forma di cortesia
verso il cliente, per lasciar intendere che si capito bene quello che il
cliente ha detto. In questo caso la vocale di ne si tiene piuttosto
lunga.
ygi [jgi] significa qui e la radice verbale iss vuol dire
esserci, stare, o anche, in modo indiretto, avere. La traduzione pi
corretta di , che letteralmente significa (le mele) sono
qui, in italiano: Ecco qua!, o Ecco fatto!.
Una nuova desinenza verbale
Qui, dopo la radice iss compare una nuova desinenza verbale. Finora
abbiamo conosciuto la desinenza verbale yo, che abbiamo definito di
livello di cortesia medio. Il livello di cortesia medio in assoluto il pi
usato nel parlare comune, ma a volte necessario dimostrare pi
deferenza verso linterlocutore. Quando ci si rivolge a un superiore, o in
questo caso specifico a un cliente, pi corretto usare un livello di
cortesia pi elevato e anche un po pi formale, pi distaccato, e
questo fornito dalla desinenza verbale ( ), che si pronuncia
(s)mnida [(s)mida]. La particella s si inserisce solo dopo
consonante. Esempi: mksmnida (mangio),
mgssmnida (ho mangiato), omnida (vengo),
kamnida (vado), kassmnida (sono andato). Di questo
livello di cortesia parleremo pi diffusamente nella prossima lezione.
. (sono) mille won
chn [n] pronunciato con una affricata sorda iniziale
fortemente aspirata. Significa mille ed la pronuncia coreana del
carattere cinese .
Laccento principale di questa frase posto sulla parola che indica la
moneta, wn [wn]. Il simbolo del won , nel nostro alfabeto, e
la moneta si indica in lettere latine con il termine won, senza alcun
segno diacritico. La parte finale quella del presente indicativo
di livello medio usata dopo consonante, gi considerata nella sezione
grammaticale. Spesso, invece di ieyo, com scritta, si pronuncia
semplicemente eyo.
Analisi della frase
.
Quel signore ha dato alla donna le mele.
Quello zio / Quel tale
Laggettivo dimostrativo k quello viene usato spessissimo per
indicare la persona di cui si sta parlando. Si noti che gli aggettivi
dimostrativi non sono coniugabili.
Il termine ajssi un appellativo confidenziale, usato
soprattutto dai bambini e dai giovani rivolgendosi a una persona di una
certa et e di modeste o medie condizioni. Nel tradurlo, occorre
adattarlo al contesto.
alla donna
Come si visto nella prima parte della lezione, la posposizione del
complemento di termine (dativo) rivolto a una persona ege, che
si pronuncia come litaliano egh e si traduce con a.
. ha dato le mele.
Qui stata usata la posposizione rl del complemento oggetto. Il
verbo pi usato per indicare lazione del dare chuda
(pronunciato ciud allitaliana) che significa dare dallalto verso il
basso, cio da un superiore a un inferiore. Questo verbo ci lascia capire
che la donna che andata a comprare le mele era probabilmente una
ragazzina. Il passato del verbo chuda, la cui radice termina in
u viene quasi sempre ottenuto aggiungendo unintera sillaba grafica
separata (~~ ss) alla radice ~ chu, invece di creare il dittongo
chwss.

Esercizi
Usando i vocaboli forniti in questa lezione e in quelle precedenti,
provate a tradurre in coreano le seguenti frasi:
1.
Oggi nostra zia deve andare al mercato a comprare della
frutta. (usare la forma in )
2.
Quella donna ha comprato delle castagne. (usare la forma in
)
3.
Adesso quello studente sta mangiando una mela. (come
risposta alla domanda Che sta facendo lo studente
Tizio?)

Soluzione degli esercizi della lezione 4


La traduzione in coreano delle frasi della volta scorsa la seguente:
1.
Oggi nostra zia deve andare al mercato a comprare della
frutta.
.
2.

Quella donna ha comprato delle castagne.


.

3.

Adesso quello studente sta mangiando una mela.


.

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veda la pagina dedicata.

UN PO DI GRAMMATICA

Una desinenza verbale formale interrogativa


Nella precedente lezione abbiamo avuto un esempio di desinenza
verbale elevata, o formale, che si esprimeva nelle due forme ~
~mnida dopo vocale e ~ ~smnida dopo consonante. Di questa
stessa desinenza esiste una forma interrogativa che si ottiene
sostituendo la sillaba finale da con kka. Siccome questa
desinenza (~( ) ~(s)mnikka) interrogativa, non richiede il
punto interrogativo alla fine della frase e non richiede neppure che si
alzi il tono della voce. La frase resta una domanda anche se la voce alla
fine scende.
Un piccolo promemoria
Non dimentichiamoci che laccento di una parola sempre posto
sullultima sillaba.
Come si ottiene il futuro dei verbi

Ricordando la caratteristica agglutinante del coreano, per cui si


ottengono spesso le forme grammaticali mediante incastri di suffissi,
vediamo che, per esprimere il futuro, basta inserire fra la radice e la
desinenza del verbo la sillaba grafica kess che, a differenza di quanto
avveniva per il suffisso del passato (/), resta invariata: questo

suffisso si aggiunge tale e quale dopo radici verbali che terminano per
vocale o per consonante.
Anche in questo caso, come gi accadeva per il suffisso del passato, nel
livello di cortesia medio (terminazione yo), dopo il suffisso del
futuro la desinenza sempre yo. Ad esempio, kayo
(vado) kagessyo (andr), wayo (vengo)
ogessyo (verr), paewyo (imparo)
paeugessyo (imparer), mgyo (mangio)
mkkessyo (manger), issyo (ci sono)
ikkessyo (ci sar).
Questioni di pronuncia
Nelle scorse lezioni abbiamo notato che una consonante occlusiva
(come la ) in posizione finale di sillaba grafica si trasformava, come
pronuncia, nel corrispondente suono nasale quando era seguita da una
consonante nasale ( n o m) iniziale di sillaba grafica, come nella
desinenza ~ che si pronuncia ~mnida. Oggi aggiungiamo che lo
stesso fenomeno si verifica anche quando la sillaba seguente inizia per
r che, a sua volta, si trasforma nella pronuncia in una enne, come in
pmnyul la legge. Anzi, la si trasforma in enne anche quando,
nella parola, viene dopo una o una finali di sillaba, come in
taetongnyng presidente (della repubblica) e in chimnyak
aggressione.
Il prospetto che segue illustra il fenomeno.
(seg.)
(preced.)

nn

nm

mn

mm

Un fenomeno diverso si verifica quando la consonante preceduta


dalla nasale e quando la nasale preceduta dalla consonante .
In questo caso, sia la che la si pronunciano come una elle, per
cui, come risultato, si avr una doppia elle. Ad esempio , il nome
di un antico stato coreano, viene pronunciato Silla e un anno si
pronuncia illyn.
Quando si deve andare a capo
In italiano, quando scriviamo a mano e dobbiamo andare a capo alla
fine della riga interrompendo una parola, mettiamo un simbolo (un
trattino o un piccolo segno di uguale) per indicare che la parola
incompleta e che continua nella riga successiva. Questo pone dei
problemi quando si vuole ottenere una corretta suddivisione sillabica
della parola (alcuni sono ad esempio incerti fra ques-to e que-sto).
In coreano, invece, quando si deve andare a capo si interrompe
semplicemente la parola e non si usa mettere segni particolari alla fine
della riga per indicare che una parola stata spezzata. Forse ci avviene
perch lo spazio usato per suddividere le parole luna dallaltra stato
introdotto nella scrittura coreana in data relativamente recente. Quando
lalfabeto fu inventato, infatti, le parole si scrivevano tutte attaccate fra
loro. Inoltre, a differenza dellitaliano, non esistono problemi di
suddivisione sillabica perch il coreano si scrive gi in gruppi sillabici,
come sappiamo.
Impariamo a contare da sei a dieci, alla coreana e alla cinese

num.

alla coreana

alla cinese

car.

yst

(r)yuk

ilgop

chil

ydl

pal

ahop

ku

10

yl

sip

La scorsa lezione abbiamo detto che, per contare fino a cinque, i coreani
partono con la mano aperta e poi chiudono una per una le dita, partendo
dal pollice. Quando il pugno chiuso, con il pollice sotto le altre dita,
quella posizione rappresenta il cinque. E questo sistema di conteggio
adottato praticamente da tutti i coreani.
Per proseguire ora, oltre il cinque e fino al dieci contando sempre su
una mano sola, non vi pi un accordo completo. Sono stati proposti
vari metodi diversi, ma quello che risulta pi usato in assoluto il
seguente: il 6 si ottiene tirando di nuovo su il mignolo, il 7 alzando
anche lanulare, l8 alzando pure il medio, il 9 alzando anche lindice e
il 10 aprendo infine il pollice.
I multipli nella numerazione alla cinese
I numeri alla cinese e alla coreana sono in base 10, come la nostra
numerazione. Secondo la numerazione alla cinese, il multiplo del primo
livello quello rappresentato dal dieci detto sip ( ), il livello
successivo il cento (10x10) detto paek ( ), quello seguente,
come anche da noi, il mille (10x100) detto chn ( ). Per noi il
mille un multiplo importante perch noi occidentali dopo quello non
ne vediamo un altro fino al milione, che 1.000x1.000. Per gli
estremo orientali (cinesi, coreani e giapponesi) il multiplo pi
importante invece quello che viene subito dopo il mille, cio il
diecimila, ottenuto moltiplicando per 10 il 1.000. Questo ulteriore
multiplo, detto man ( ) la vera base della numerazione cinese (e
quindi anche di quella coreana), come per noi lo il mille. Per cui il
multiplo successivo non sar il nostro milione (1.000x1.000), ma il
cento milioni (10.000x10.000) che in coreano si chiama k ( ) e
quello successivo non sar il miliardo (mille milioni), ma il cho ( )
ottenuto moltiplicando per diecimila il multiplo precedente (che valeva
gi cento milioni). Ne abbiamo un numero che rappresenta esattamente
il nostro trilione, cio mille miliardi (1.000.000.000.000).
Chi desiderasse provare la scomposizione dei numeri alla maniera sinocoreana invitato ad accedere alla pagina Come si conta alla coreana
e tentare di risolvere gli esercizi posti alla fine di quella pagina.
Le date
La data in coreano viene espressa mettendo in prima posizione lanno,
in seconda posizione il mese e in terza posizione il giorno, esattamente
al contrario di quello che facciamo noi. Il 31 dicembre del 2009, che da
noi si pu scrivere 31/12/2009, diventa in coreano 2009.12.31, ovvero
2009 12 31 , dove () nyn significa anno, () wl
significa mese o luna e () il giorno o sole. A volte, per
rinforzare il concetto, si aggiunge al nome del mese la parola che
significa luna, mese: ad esempio owldare nel mese di
maggio.
Un tempo non si diceva dopo Cristo ma dopo Tangun

Un libro stampato nel 1959 che porta lindicazione della data di stampa
secondo l'era Tangun (anno 4292)
Fino a pochi decenni fa, gli anni erano contati a partire dal momento
della creazione della nazione coreana da parte del mitico fondatore
Tangun (2333 a.C. - vedere la pagina che parla delle origini), per cui, ad
esempio nella data di pubblicazione dei libri, il 1959 era ancora indicato
come il 4292 (figura a destra). Oggi si usa il calendario occidentale, ma
si festeggiano ancora le principali festivit del calendario lunare, come
limportantissima festa del raccolto Chusk (vedere la pagina
sullargomento) che cade il quindicesimo giorno dellottavo mese

lunare, anche se nei libri completamente scomparso il riferimento agli


anni dellera Tangun (detta in coreano () tangi).
Date importanti
In coreano certi avvenimenti importanti vengono ricordati con la
pronuncia della data indicata con i numeri alla cinese del mese e del
giorno. Ad esempio, la Guerra di Corea chiamata ( )
yugio (allitaliana yughi), letteralmente 6 2 5, contrazione della data
di inizio della guerra (25 giugno [1950]: dove () yuk sta per
() yuwl giugno e () sta per ()
isiboil giorno venticinque); lanniversario del movimento di
indipendenza del 1 marzo del 1919 chiamato ( )
samiljl , letteralmente ricorrenza 3 1, dove () sam sta per
() samwl marzo e il sta per () iril che significa
giorno uno.

cortesia basso)

Frasi nuove
Ore e minuti

[tal]

luna, mese
Presidente (della
repubblica)

taehanmin
guk

[thanming
ukp]

Repubblica di
Corea

tongan

[toan]

periodo, un certo
tempo

ttae

[tt]

tempo; momento

man

[man]

diecimila
(10.000) (vocale
lunga)

myt

[mjtp ]

quanto? quanti?

mnikka

[mikka]

desin.
interrogativa
elevata
(dopo vocale)

pan

[pan]

met, mezza
(vocale lunga)

pae

[p]

pera

pmnyul

[pmjul]

la legge

smnikka

[smi
kka]

desin.
interrogativa
elevata
(dopo
consonante)


Il 16 giugno andr in Corea.

tal

[tto
j]


Al mattino alle otto e mezza devo andare a scuola.
Le date

lera Tangun

taetongny
ng


Sono le 11 e 27

[tangi]


Adesso che ore sono?

tangi

LE FRASI

silla

[illa]

Silla (nome di un
antico stato
coreano)

sip/si

[ipp/i]

10, dieci (alla


cinese)

/~

sip/si

[ipp/i]

10, dieci (alla


cinese)

siwl

[iwl]

ottobre, decimo
mese lunare

ahop

[ahopp]

9, nove (alla
coreana)

[kp]

cento milioni
(100.000.000)

A novembre per un mese imparer il coreano con gli amici.



Quella nazione ha invaso il mio paese.
Elenco dei vocaboli della lezione (41 voci)
Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono
quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dellAlfabeto Fonetico
Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un
carattere cinese evidenziato in blu si aprir la scheda di quel carattere,
se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.

coreano

caratt.cin
esi

~~

trascrizione
significato

ydl

[jdl]

8, otto (alla
coreana)

[kess]/[gess]

suffisso del
futuro

yst

[jstp ]

6, sei (alla
coreana)

yl

[jl]

10, dieci (alla


coreana)
antimeridiano
(orario)

MCR

I.P.A.

kess/gess

ku

[ku]

9, nove (alla
cinese)

nyn

[jn]

anno

ojn

[on]

ta

[ta]

desinenza
dichiarativa
(livello di

ohu

[ou]

pomeridiano
(orario),

pomeriggio

wl

[wl]

mese, luna

yuwl

[ju wl]

giugno; sesto
mese
del calendario
lunare

//

yuk / nyuk

[jukp] /
[jukp]

6, sei (alla
cinese)

il

[il]

giorno (come
data); sole

ilgop

[ilgopp]

7, sette (alla
coreana)

chl

[l]

festivit,
ricorrenza

cho

[o]

mille miliardi
(1.000.000.000.0
00)

chingu

[ingu]

amico

chil

[il]

7, sette (alla
cinese)

chimnyak

[imjakp]

invasione,
aggressione

pal

[pal]

8, otto (alla
cinese)

hago

[hago]

con; assieme a; e
(congiunzione)

hangug

[hangug]

lingua coreana

ANALISI

Analisi della frase



Adesso che ore sono?
Adesso che ore sono?
La prima parola, (adesso), la conosciamo gi fin dalla seconda
lezione. La parola successiva, significa quanti?, quanto?, mentre
un termine sino-coreano che significa tempo, ovvero ora, ore.
si pronuncia myssi [mjsssi]. Per quanto concerne
imnikka, sappiamo che una desinenza formale interrogativa.
Nota sullintonazione
Attenzione a non far salire la frequenza della voce alla fine della frase,
perch in essa vi sono gi ben due parti che risultano interrogative ( e
) e far salire la voce alla fine snaturerebbe il senso di quanto si
dice, rendendolo un po strano: vorrebbe dire qualcosa come: Mi stai
forse chiedendo adesso che ore sono?. Per mantenere il significato
indicato qui sopra, alla fine della frase la voce deve scendere di tono.
Daltronde, anche la frase italiana corrispondente si comporta un po
allo stesso modo.
Analisi della frase

Sono le 11 e 27.
le 11 e
Per indicare le ore () si usano i numeri alla coreana (da 1 a 4 nella

forma abbreviata: 1 , 2 , 3 , 4 ). I minuti vengono poi aggiunti


senza la congiunzione e che vediamo usata in italiano. Come si nota,
non c una parola speciale per indicare lundici: si aggiunge
semplicemente luno dopo il dieci (, come dieci uno). Mentre,
quando isolato, il numero 10 si pronuncia (alla coreana) yl [jl],
con la elle finale, la pronuncia di diventa yran [jan], dove si
sente distintamente il suono della erre.
27 minuti (sono)
A differenza delle ore, i minuti ( pun) si indicano con i numeri alla
cinese. ~ imnida la solita desinenza formale dichiarativa usata
quando la frase finisce con un sostantivo.
Una considerazione sui numeri alla cinese
Come si nota, per dire venti alla cinese si dice (due dieci). In
pratica, con i numeri alla cinese, se il carattere che precede rappresenta
un numero di un ordine inferiore rispetto a quello che segue, il numero
che segue viene moltiplicato da quello che lo precede (ad esempio
corrisponde a quaranta, cio 4x10), mentre quando un carattere che
rappresenta un numero di un ordine inferiore viene scritto dopo quello
di ordine superiore, i due numeri si sommano ( corrisponde a
quattordici, cio 10+4).
Analisi della frase

Al mattino alle otto e mezza devo andare a scuola.
Di mattina
Il termine sino-coreano () ojn significa letteralmente
prima di mezzogiorno e corrisponde al nostro antimeridiano.
usato preferibilmente quando si deve chiarire che si parla di ore
antimeridiane, e non pomeridiane. Qui lo possiamo anche tradurre come
indicato sopra, tenendo presente, per, che la parola mattino, come
vedremo prossimamente, si esprime anche in un altro modo, in puro
coreano.
Per indicare le ore dopo mezzogiorno non si usano i numeri dopo il 12,
come facciamo noi, ma si user il termine () ohu che
significa letteralmente dopo mezzogiorno, un po come si usa per
linglese (a.m. / p.m.). Per dire alle cinque del pomeriggio non si dir,
quindi, alle 17 come facciamo noi, ma (dopo
mezzogiorno alle 5). La sillaba pronunciata con una fricativa
bilabiale protrusiva [u], come una u soffiata, ben diversa dalla
nostra labiodentale effe.
alle otto e mezza
Il numero otto, che alla coreana si scrive con due consonanti
finali (), si pronuncia quasi sempre come ydl [jdl], senza la
p finale. Questa consonante finale si sente per quando il numero 8
seguito da una vocale, come ad esempio dalla posposizione i del
soggetto ( ydlbi). La parola si (ore) si aggiunge dopo il
numero delle ore. Le otto, , si pronuncia ydlsi.
, la met, mezza, mezzo, una parola sino-coreana (). La
posposizione e (tradotta qui con alle) viene aggiunta dopo questa
parola, perch il concetto di otto e mezza, anche in coreano, forma un
tutto unico.
devo andare a scuola
Questa parte della frase in esame non presenta difficolt per chi ha
studiato le altre lezioni. La parola scuola stata presentata nella
seconda lezione e la traduzione del verbo dovere con (/)
labbiamo trovata nella quarta lezione.
Analisi della frase

Il 16 giugno andr in Corea.
giugno
Per i nomi dei mesi () si usa la numerazione alla cinese. La sillaba
iniziale una contrazione di che significa 6 alla cinese.
Originariamente indicava il sesto mese del calendario lunare
tradizionale dellEstremo Oriente. Un altro nome di mese che si serve di
un numerale in forma contratta ottobre, che si dice , dove
sta per , che significa 10.
al giorno 16
Anche quando si indica il giorno () del mese, il numero che lo
precede deve essere alla cinese. Quindi, per indicare il giorno 16 si
dir simnyuk [imjukp], che la pronuncia dei due caratteri cinesi
(10 e 6) [vedere la digressione qui sotto]. La pronuncia del
termine giorno () quando isolato il, con la elle finale. Quando
seguito da vocale, come in questo caso, la consonante finale diventa
una erre monovibrante ( diventa ire [ie]).
Una digressione sul numero 6
La scrittura e la pronuncia del numero 16 pongono in coreano qualche
problema. Intanto, oggi nei libri e nei dizionari il numero 6 viene scritto
in Corea del Sud quasi esclusivamente come (yuk), senza la

iniziale che viene invece riportata da tutti i dizionari coreani dei


caratteri cinesi. Questa usanza impedisce di capire perch la pronuncia
del numero 16, composto da 10 ( sip) e 6 (scritto come yuk),
debba essere simnyuk [imjukp] e non semplicemente un teorico
sibyuk come sembrerebbe indicare la scrittura .
La pronuncia simnyuk si spiegherebbe invece chiaramente se il 6
venisse scritto in posizione non iniziale come , come indicato nei
dizionari dei caratteri, o, alla peggio, come . La si pronuncia
normalmente come una n quando, in posizione iniziale di parola,
seguita da una vocale diversa da i, oppure quando si trova in
posizione iniziale di sillaba grafica, ma allinterno di una parola. Tra
laltro, la pronuncia nyuk con la enne iniziale attestata, anche nella
scrittura, da un termine come onyuwl ( mesi di
maggio e giugno) riportato da tutti i dizionari coreani moderni oltre
alla pronuncia pi formale oryugwl.
Con la pronunciata come una enne, la finale della precedente
sillaba sip diventa logicamente una emme, come gi sappiamo.
in Corea
Il nome abbreviato della Corea del Sud Hanguk, che significa
Paese degli Han, dove Han il nome di una popolazione. Il nome
completo della Repubblica di Corea invece in coreano Taehan
minguk (), che letteralmente significa
Repubblica dei grandi Han.
andr
Qui abbiamo la radice del verbo andare ( ka~) seguita dal suffisso
del futuro ( ~gess~), seguito a sua volta dalla desinenza elevata
dellindicativo nella forma che assume dopo consonante (
~smnida).
Analisi della frase

A novembre per un mese imparer il coreano con gli amici.
Nel mese di novembre
Nella lingua parlata la parola tal (luna, mese) dopo il nome di un
mese serve a rinfonzarne il significato.
per un mese
La prima parte han dal significa un mese, mentre il termine
indica un certo lasso di tempo, che si pu tradurre con per. Si
pronuncia handal ttongan.
con gli amici
La parola comunemente usata per indicare un amico ( )
chingu un termine sino-coreano, mentre hago, che significa
con; assieme a, deriva certamente dal verbo hada (fare).
Approfittando della normale indeterminatezza del numero, a cui si gi
accennato, si qui tradotto la parola con il plurale amici.
imparer il coreano
Anche la traduzione di questa parte non difficile. Il termine
hangug (lingua coreana) equivale all hangungmal che
abbiamo visto nella seconda lezione. Nella stessa lezione abbiamo gi
anche considerato paeuda (imparare), di cui qui abbiamo il
futuro.
Analisi della frase

Quella nazione ha invaso il mio paese.
Quella nazione
Il termine , che abbiamo gi visto nella seconda lezione, significa
paese, nazione o stato.
il nostro paese
Il termine nostro () qui dobbligo. Noi, per, lo possiamo
tradurre con mio.
ha invaso, ha aggredito
Il termine chimnyak indica uninvasione, o unaggressione da
parte di forze militari. Con laggiunta del verbo hada fare
assume il significato di invadere, aggredire. Da notare la pronuncia
della consonante r che, dopo la m finale della sillaba grafica
precedente, diventa n. (Questa frase stata inserita proprio per far
notare la particolare pronuncia della .)

Esercizi
Usando i vocaboli forniti in questa lezione e in quelle precedenti,

provate a tradurre in coreano le seguenti frasi:


1.
Oggi andr al mercato con la borsa.
2.
Vado a scuola per imparare il coreano.
3.
I nostri amici sono venuti dalla Repubblica di Corea.
4.
Ieri ho visto il Presidente (della repubblica).
5.
Alle otto e mezza quella donna ha comprato dodici pere e sei
mele. (scrivere i numeri in lettere)

Dopo le vacanze di capodanno, facciamo il punto della situazione


Fino a questo momento siamo andati avanti molto rapidamente e
facciamo i pi vivi complimenti a quanti sono riusciti a seguirci, pur
con questi ritmi. Facendo grosso modo una suddivisione del materiale
presentato, nelle prime cinque lezioni si sono viste, negli elenchi dei
vocaboli, un totale di 174 voci diverse, di cui: 56 nomi, 31 numerali, 21
avverbi, 17 verbi, 15 desinenze verbali, 10 posposizioni, 9 pronomi, 4
aggettivi coniugabili, 3 suffissi di cortesia, 3 suffissi verbali, 1 aggettivo
dimostrativo, 1 aggettivo possessivo, 1 classificatore, 1 congiunzione e
1 espressione di saluto completa. Si sono poi studiate a fondo 27 frasi
contenenti i suddetti vocaboli, frasi di cui si udita anche la pronuncia
da parte di una lettrice di madrelingua coreana e dallautore di queste
lezioni.
Questo mini-corso di coreano ha un obiettivo ambizioso: riuscire a
portare a un livello minimo di sopravvivenza chi dovesse trovarsi in
un ambiente in cui si parli solo coreano. Questo non vuol dire che, alla
fine del corso, si potr capire tutto quello che dice un coreano: sarebbe
un obiettivo irraggiungibile, non solo per un piccolo corso di lingua
com questo, ma probabilmente anche per un corso di un anno.
Quando si saranno studiate queste lezioni, per, forse si riuscir a
intuire largomento di cui si parla, ma soprattutto si sar in grado di
esprimersi in qualche modo e di farsi capire da un coreano, almeno per
le necessit essenziali. Questo obiettivo ci sufficiente. Naturalmente,
per raggiungerlo bisogner ancora faticare parecchio, impegnandosi
almeno per altri due cicli, se non tre, di cinque dure lezioni.
Le lezioni 6-10 si presentano essenzialmente allo stesso modo delle
prime lezioni (1-5). Lunica differenza la grandezza delle lettere
dellalfabeto coreano usate per le frasi, che sono un poco pi piccole di
prima. I nuovi file, come si sa, vengono forniti a intervalli di dieci
giorni luno dallaltro, per dar modo, a chi li affronta, di studiarli a
fondo. Non viene per fatta alcuna fretta. Non ci si deve preoccupare se,
per un qualche motivo, in quei dieci giorni non si avuto del tempo da
dedicare allo studio del coreano. Le lezioni sono sempre qui a
disposizione e si potranno richiamare e seguire quando lo si vorr.

Soluzione degli esercizi della lezione 5


La traduzione in coreano delle frasi della volta scorsa la seguente:
1.
Oggi andr al mercato con la borsa.
.
2.

Vado a scuola per imparare il coreano.


3.

I nostri amici sono venuti dalla Repubblica di Corea.


.

4.

Ieri ho visto il Presidente (della repubblica).


5.

Alle otto e mezza quella donna ha comprato dodici pere e sei


mele.

.

UN PO DI GRAMMATICA

Vicino (a me, o a te) e lontano: aggettivi e pronomi dimostrativi,


avverbi di luogo e altro, in trio
Abbiamo visto nelle lezioni scorse che significa questo e che
significa quello (non molto lontano, o piuttosto vicino a chi ascolta,
come il nostro codesto). Completiamo il trio di questi aggettivi e
pronomi con quello (lontano sia da chi parla, che da chi ascolta).
Come avrete gi notato, questi possono essere usati indifferentemente
come aggettivi o pronomi, maschili o femminili, singolari o plurali.
Parallelamente, nella quarta lezione abbiamo gi incontrato un avverbio
di luogo che indica un luogo vicino: che significa qui. Anche in
questo caso, ci sono tre avverbi di luogo, simili agli aggettivi e pronomi
dimostrativi. Gli altri due sono: l, cost e l. Ma non
finita. Sempre parlando degli avverbi di luogo, abbiamo un altro trio,
da (verso) questa parte, in qua, verso questa direzione (gi visto
nella terza lezione), da quella parte l e da quella parte l,
in l, questi ultimi due meno usati.
Esiste poi la parola ~ che vuol dire cosa, che in unione agli aggettivi
dimostrativi forma un trio di pronomi generici che si riferiscono alle
cose e sono: questa cosa, quella cosa (non molto lontana,
oppure vicina a chi ascolta) e quella cosa (lontana da chi parla e
da chi ascolta).
Come si gi detto in precedenza, gli aggettivi dimostrativi non sono
coniugabili.
Come si traduce il complemento di specificazione (genitivo)
Il complemento di specificazione comunemente costituito da un
sostantivo che specifica o precisa il valore di un altro nome, ed
sempre retto in italiano dalla preposizione di. In coreano questa
nostra preposizione diventa la posposizione i, che viene
normalmente pronunciata e. Ad esempio: k sarame
chip la casa di quella persona. In questo esempio si nota anche la
completa inversione dei termini della frase italiana, perch in coreano,
come si sa, ci che specifica (di quella persona) viene posto prima di
ci che viene specificato (la casa).
Una divagazione sugli alfabeti, il nostro e quello coreano
Quando necessario, bisogna avere il coraggio di dire come stanno
effettivamente le cose, anche se qualcuno se ne pu avere a male. Il
nostro alfabeto, definito fonetico, usato, per ragioni storiche, dalla
maggior parte delle lingue importanti del mondo, ma non per questo si
pu dire che sia perfetto. Anche il termine di fonetico (che significa
che ogni segno rappresenta un suono) non gli si addice pi tanto,
specialmente se si pensa a quel che succede nella fonetica inglese.
Quindi non diciamo pi che lalfabeto latino fonetico, perch questo
ormai piuttosto sbagliato.
Di recente i coreani hanno preso a valorizzare il loro alfabeto, dicendo
anchessi che il loro alfabeto fonetico e che pu essere adottato per
rappresentare altre lingue (si veda la pagina Hangeul in Indonesia). In
realt quellalfabeto ha tanti pregi, ma non pu essere definito
fonetico. Quello che si pu affermare con certezza che lalfabeto
coreano perfetto per la lingua coreana, ma questo non vuol dire che
vada bene anche per rappresentare i suoni di tutte le altre lingue, cos
come il nostro alfabeto non va bene per rappresentare i suoni del
coreano.
A causa della polarizzazione del loro apparato uditivo e fonatorio sui
suoni della loro lingua, i coreani sono convinti di poter rappresentare
con il loro alfabeto tutte le pronunce delle varie lingue del mondo,
anche se il loro alfabeto non lo pu fare. Il fatto che stentano, ad
esempio, a distinguere la p dalla b, la t dalla d, e cos via, specialmente
in posizione iniziale di parola, ma proprio per la polarizzazione di cui si
detto, non se ne rendono conto. (In coreano, infatti, fra le occlusive e
le affricate non aspirate la sonorit non distintiva, mentre invece
distintiva laspirazione, che nellitaliano non lo .) Chi conosce
linglese, e sa leggere lalfabeto coreano, trover molto difficile riuscire
a capire certe scritte in coreano che rappresentano (correttamente,
secondo i coreani) i suoni di parole mutuate dallanglo-americano,
come rej leisure, ssnd thunder, paesyn
fashion eccetera (si veda, a conferma di quanto detto, la pagina
sullinquinamento linguistico).
Noi, daltronde, a causa della polarizzazione del nostro apparato
uditivo e fonatorio sui suoni dellitaliano, non riusciamo a distinguere
chiaramente le occlusive e le affricate coreane molto aspirate (
), da quelle poco aspirate ( ) e da quelle intensive non

aspirate ( ), cos come stentiamo a ricordarci se una parola


inizia con una vocale semplice o con quella vocale preceduta da una h
aspirata (), o se una certa sillaba termina con una enne alveolare
() o una enne velare (), o se una vocale o aperta () oppure
chiusa () e la stessa cosa succede per la vocale e che pu essere
aperta () o chiusa (). Ci dipende in gran parte anche dalla
pochezza del nostro alfabeto che non possiede lettere separate per questi
suoni diversi fra loro e spesso distintivi anche nellitaliano.

LE FRASI

Passiamo ora alle frasi


Una scenetta in un autosalone, con tre personaggi, il proprietario
dellautosalone, il figlio ancora bambino e lacquirente:
.
Quella persona che cosa venuta a fare?
.
Quel signore venuto a comprare una macchina.
.
Questa non unauto americana?
, .
No, questa una macchina italiana chiamata Ferrari.
Una piccola conversazione fra nonna e nipotina:
?
C la mamma?
, . .
S, nonna. La mamma nella stanza.
?
Anche tuo pap ancora in casa?
, .
No, il pap gi andato a Seul.
Unosservazione
.
Proprio qui, dentro allacqua, io ho visto dei pesci.
Elenco dei vocaboli della lezione (44 voci)
Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono
quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dellAlfabeto Fonetico
Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un
carattere cinese evidenziato in blu si aprir la scheda di quel carattere,
se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.

corean
o

caratt trascrizione
.
cines
MCR
I.P.A.
i

significato

kangi

[kai]

lezione (universitaria)

kgi

[kgi]

l, cost

gt

[gtp ]

cosa

kyesid
a

[k(j)eid
a]

stare, esserci (forma


rispettosa)

kogi

[kogi]

carne

kgt

[kgtp ]

quella cosa (l)

kri

[ki ]

da quella parte l

[n]

ne

ynta
n

[jntan]

mattonella di carbone e
argilla usata per scaldare

ye

[je]

s (forma rispettosa)

ondol

[ondol]

sistema di riscaldamento
sotto il pavimento

i/e

[e]

di (posp. del complemento di


specificazione)

tu

igt

[igtp ]

questa cosa, ci

[ne]

tu (seguito dalla posp. del


soggetto);
tuo (contrazione di )

irann

[iann]

chiamato, detto (dopo


consonante)

itaeri

[iti]

Italia

[ann]

chiamato, detto
(dopo vocale)

ch

[]

quello (laggi)

rann

mochi
n

[moin]

la propria madre

chgt

[gtp ]

quella cosa (l)

mut

[mutp ]

che cosa?

chgi

[gi]

mul

[mul]

acqua

perari

[peai]

Ferrari (auto)

mulko
gi

[mulkko
gi]

pesci

halm
ni

[halm
i]

nonna; donna anziana

miguk

[migukp]

America, americano

paro

[pao]

proprio; esattamente

pang

[pa]

stanza, camera

plss

[plss]

gi; da tempo

pun

[pun]

signore, signora
(classificatore)

saram

[saam]

essere umano, persona

saengs
n

[ssn]

pesce (fresco)

sul

[sul]

Seul (Seoul); capitale

sok

[sok]

dentro; la parte interna

~a

[a]

desinenza verbale di livello


basso
(dopo vocale chiara)

anida

[anida]

non essere

abji

[abi]

pap

appa

[appa]

pa (contrazione di pap)

ajik

[aikp]

(non) ancora

[]

desinenza verbale di livello


basso
(dopo vocale scura)

mni

[mi]

mamma

mma

[mma]

ma (contrazione di mamma)

ANALISI

Analisi della frase



Quella persona che cosa venuta a fare?
Quella persona / Quello
Laggettivo dimostrativo ch [] indica qualcosa distante sia da chi
parla, che da chi ascolta.
indica un essere umano, una persona, senza distinzione di
sesso e senza una particolare forma di cortesia. la solita
posposizione del tema da usare dopo consonante.
a fare che cosa?
La pronuncia di queste due parole mutar [muta], dove
compare una t aspirata che non presente nella scrittura. Per capire
come si arrivi a questa pronuncia si devono fare alcune precisazioni. La
lettera s, quando si trova in posizione finale di sillaba ed seguita da
una pausa, si pronuncia come una t implosiva, cio senza
lesplosione dellocclusiva (come, appunto, in mut). Questa
occlusiva implosiva t quando seguita dalla consonante aspirata h
cambia il proprio suono e diventa unocclusiva aspirata (t + h = t), una
t con una forte aspirazione, cio con contemporanea emissione di aria.
Il pronome interrogativo mut [mutp ] significa che cosa?.
una voce del verbo hada fare, con la radice verbale seguita
dalla desinenza ~ r, che significa per, al fine di, gi vista nella
quarta lezione.
venuto.
Forma del passato del verbo oda venire nel livello di cortesia
medio. Si pronuncia wassyo. Si noti la fusione del suffisso del passato
con la radice del verbo: +=.
Lintera frase ha un livello di cortesia piuttosto basso (per parlare di una
persona usa , un classificatore normale, invece di , signore,
e non usa il suffisso di cortesia con il verbo venire). Questa
frase rappresenta le parole dette da un bambino che non conosce ancora
come si deve parlare di un adulto sconosciuto.
Analisi della frase
.

Quel signore venuto a comprare una macchina.


Quel signore
Qui il padre del bambino che parla, correggendo il livello di cortesia
di quanto detto dal bambino. Il termine (signore), infatti, un
classificatore rispettoso, cos come sar rispettosa tutta la frase nei
confronti del cliente. ~, come si ricorder, la posposizione del
soggetto usata dopo una consonante. Da notare che il termine , in
quanto classificatore, non pu essere usato per rivolgersi direttamente a
una persona, ma solo per parlare rispettosamente di quella persona. Per
rivolgersi con rispetto a una persona occorre usare il termine che
abbiamo visto nella prima lezione.
a comprare una macchina.
Sia il termine automobile (), che il verbo comprare ()
sono gi stati visti nelle lezioni precedenti. Siccome questa frase vuol
rappresentare il linguaggio parlato, la posposizione del complemento
oggetto stata omessa dopo la parola che significa automobile. In
un testo scritto sarebbe pi corretto scrivere .
. venuto
Anche il verbo venire () al passato espresso in forma rispettosa
verso il cliente, grazie allimpiego del suffisso di rispetto (+=
). Questa frase in forma rispettosa detta dal padre al bambino per
insegnargli a parlare con rispetto degli adulti.
Analisi della frase
.
Questa non unauto americana?
Qui il cliente che parla
Questo/a
Letteralmente Questa () cosa (). La posposizione indica,
come si sa, il tema della frase, e si usa dopo consonante.
America, americano
I due caratteri cinesi che costituiscono il nome miguk [mi
gukp] (America) significano letteralmente Bel paese.
. non unauto?
Questa frase termina con un verbo interrogativo negativo. Il verbo
anida significa infatti non essere (+=). La
desinenza interrogativa esprime un livello di cortesia elevato,
formale, rispettoso verso l'interlocutore. Essendo negativa, questa
interrogativa provocher in coreano una risposta diversa da quella che si
avrebbe in italiano.
Analisi della frase
, .
No, questa una macchina italiana chiamata Ferrari.
, S, questa (ma in italiano: No, questa...)
Questo ne, che laffermazione s, la conferma della negazione
presente nella domanda (dove era stato chiesto se non era unauto
americana). Nel tradurla in italiano, per, questa situazione si rende con
un no.
Ferrari
Nellalfabeto coreano mancano le corrispondenti di alcune delle nostre
lettere, come la effe, la vu, le occlusive sonore b, d, g(a) e laffricata
g(i) in posizione iniziale di parola, la elle e la erre in posizione iniziale
di parola, la doppia erre e la elle semplice in posizione intermedia e la
zeta, sorda e sonora, Lalfabeto coreano, quindi, non sar in grado di
rappresentare correttamente il suono della parola Ferrari e si dovr
accontentare di avvicinarsi a quella pronuncia con pronunciato
perari [peai], oppure con un perrari, dove la nostra
doppia erre viene pi chiaramente rappresentata nellalfabeto coreano.
~ chiamato/chiamata, detto/detta
Questa desinenza, che va sempre scritta unita alla parola precedente,
rappresenta in un certo senso le nostre virgolette. Tale forma si usa dopo
vocale. Dopo consonante diventa . Si pu rendere con
chiamato, detto, o simili. Si pronuncia rann [ann], con
laccento sullultima sillaba.
italiano, dellItalia
LItalia fino a poco tempo fa veniva chiamata esclusivamente ,
itaeri [itaei], pronuncia coreana dei tre caratteri cinesi , molto
simile allinglese Italy. Oggi viene anche detta ,
pronunciato itallia [itaia].
La posposizione , pronunciata normalmente non i [i], ma e [e],
quella del genitivo, o complemento di specificazione, che si traduce in
italiano con di o rendendo aggettivale la forma del nome che la
precede.
. unautomobile.
Il significato di queste parole non dovrebbe ormai presentare alcuna
difficolt di comprensione.
Passiamo ora alla seconda scenetta.
Analisi della frase

?
C la mamma?
la mamma
La parola mni [mi] si traduce con mamma. Per indicare la
mamma esiste anche il termine pi infantile mma [mma], ma i
bambini coreani usano chiamare la propria madre quasi
indifferentemente in uno o nellaltro dei modi. Ricordiamo che in
coreano non ci sono gli articoli: qui larticolo la stato aggiunto
arbitrariamente.
Per indicare la propria genitrice vi poi il termine pi formale (
) che non viene usato come vocativo dai bambini coreani, cos come
la parola madre non viene usata in quel caso dai bambini italiani.
? c?
Il livello di cortesia del verbo (esserci) usato per parlare della
mamma medio-basso. Il livello di cortesia della desinenza verbale
usata nei confronti dellinterlocutore molto basso ( come dare del tu,
un modo usato verso i bambini). Si capisce, quindi, che questa frase
viene rivolta a un bambino da una persona anziana e che la persona che
parla pu permettersi (per grado di parentela o altro) di non usare una
forma cortese nei confronti della madre di quel bambino.
Analisi della frase
, . .
S, nonna. La mamma in camera (sua).
, . S, nonna.
Laffermazione s, che normalmente , ad un livello elevato
diventa . ye [je].
Il termine halmni significa nonna e pu essere usato sia per
la propria nonna paterna, che per rivolgersi a una donna anziana in
forma rispettosa.
mamma
Il bambino, nel parlare della propria madre, usa il termine mma
[mma] (mamma) che gli pi familiare. Il termine quasi
lesatto corrispondente (anche nel suono) della nostra parola mamma
nella sua forma tronca infantile di ma.
in camera (sua).
La parola pang [pa] un termine sino-coreano, pronuncia coreana
del carattere cinese .
La casa coreana
Una casa coreana tradizionale ha di solito un cortiletto a cui si accede
attraverso un portoncino piccolo e basso, un ingressino in cui ci si toglie
le scarpe prima di entrare, una veranda col pavimento rialzato in legno,
due o tre camerette, una cucina col pavimento posto pi in basso
rispetto alle altre stanze, con un piccolo deposito per le formelle di
carbone e argilla, chiamate () usate per riscaldare e per
cucinare, e un gabinetto esterno. Le camere hanno il pavimento
riscaldato e ricoperto di carta gialla impermeabile ai gas (vedere la
pagina che parla del sistema di riscaldamento ondol ). Non c una
cantina sotto la casa, n ci sono altri piani sopra: tutto al pian terreno.
. si trova.
Questo kyesida esserci, trovarsi un verbo rispettoso usato
qui dal bambino nei confronti della propria madre, che compie lazione.
Ha praticamente lo stesso significato del verbo itta che abbiamo
visto nella terza lezione. La desinenza verbale ~mnida invece
una forma rispettosa usata verso la nonna, che una persona anziana.
Alle scuole elementari si insegna ai bambini il rispetto per i genitori e
per gli anziani, verso i quali ci si deve rivolgere con deferenza.
Analisi della frase
?
Anche tuo pap ancora in casa?
tuo
Questo aggettivo possessivo, che una contrazione di (di te), si
scrive allo stesso modo dellavverbio di affermazione (s) coreano,
ma di solito viene pronunciato in modo leggermente diverso, quasi
come un ni [ni], forse per distinguerlo meglio da quellavverbio.
anche pap
La pronuncia abjido [abido]. Lavverbio che significa
anche sempre posposto rispetto al nome a cui si riferisce, mentre da
noi lavverbio corrispondente si antepone.
Come per il termine mamma, anche la parola pap ha due forme
e che si possono tradurre rispettivamente con pap e pa
(contrazione di pap). I bambini coreani, per, li usano quasi
indifferentemente.
ancora; (non) ancora
Questo avverbio, pronunciato ajik [aikp], pu essere usato sia con un
verbo affermativo, che con un verbo negativo. Indica la continuit nel
presente e si contrappone allavverbio plss [plss] (gi) che

indica invece qualcosa avvenuto nel passato.


? in casa?
Si tratta di vocaboli gi considerati in precedenza, che non dovrebbero
creare problemi. da notare solo che qui tutto ha un livello di cortesia
non elevato, sia la parola che indica labitazione (), sia il verbo che
indica stare (), sia la desinenza verbale (~).
Analisi della frase
, .
No, pap gi andato a Seul.
no
Alla domanda se il padre ancora in casa si risponde con un no, come
in italiano. Ricordiamo che, nella pronuncia di questo avverbio
negativo, il tono della voce sale.
pap
Anche per indicare il proprio padre, il bambino usa la forma che
conosce meglio appa [appa]. Da notare, anche qui, la quasi esatta
corrispondenza sonora della parola coreana con litaliano pa,
contrazione della parola pap.
gi
Lavverbio plss [plss] gi la risposta allavverbio
ancora della domanda precedente.
a Seul
Il nome della capitale della Corea del Sud in italiano Seul, ma la
trascrizione ufficiale Seoul. Si scrive e si pronuncia Sul [sul].
La elle () finale si pronuncia come una erre monovibrante quando
seguita da vocale, per cui si pronuncer sure [sue].
andato
Il verbo, mediante il suffisso (+=), manifesta rispetto verso il
padre, che ha compiuto lazione di andare, mentre, grazie alla desinenza
di livello alto ~, manifesta rispetto verso la nonna a cui
indirizzata la risposta.
Analisi della frase
.
Proprio qui, dentro allacqua, io ho visto dei pesci.
Proprio qui,
Lavverbio di luogo ygi qui dovrebbe ormai essere noto (dalla
lezione 4). Viene in questo caso rinforzato dallavverbio paro che
significa proprio, esattamente.
dentro allacqua, io
Lavverbio di luogo italiano dentro viene espresso in coreano con
lausilio di un sostantivo sok che significa la parte interna, il
didentro. Forse qualcuno ricorder che anche lavverbio di luogo
sopra (), visto alla terza lezione, aveva una storia simile: il suo vero
significato era infatti la parte superiore, il disopra.
Il pronome personale io ( con la posposizione del soggetto) gi
stato visto e commentato in precedenza.
. ho visto dei pesci.
interessante notare come il nome generico in puro-coreano per i pesci
( mulkkogi) sia composto da mul che significa acqua e
kogi carne, per un significato complessivo originario di carne
dacqua. La pronuncia di questo termine uneccezione, in quanto la
lettera iniziale della sillaba , che teoricamente dovrebbe
sonorizzarsi perch racchiusa fra confini sonori (la nasale finale
della sillaba precedente e la vocale ), in realt non si sonorizza, ma si
rinforza diventando unintensiva, notoriamente sorda (nella prossima
lezione si approfondir questo fenomeno). Il termine mulkkogi
indica il genere dei pesci, vertebrati dotati di branchie e pinne, che
vivono in acqua, mentre per indicare il pesce pescato, venduto fresco
oppure fatto seccare o messo sotto sale per conservarlo, si usa il termine
sino-coreano saengsn () che letteralmente significa pesce
fresco.
Il verbo finale . pwassmnida, si sar gi capito che
lindicativo passato del verbo vedere con la desinenza finale
rispettosa.

Esercizi
Usando i vocaboli forniti in questa lezione e in quelle precedenti,
provate a tradurre in coreano le seguenti frasi:
1.
Alle 17 (Lei) verr a casa mia? (usare una forma rispettosa)

2.
3.

S, verr.
Questa la macchina di mio padre.

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