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Sedia LADDERBACK
1902 Mackintosh Charles R.
Mackintosh era noto per essere un perfezionista: concepiva lopera in
maniera globale, ne crava ogni dettaglio, sia che si trattasse di
architettura che di arredamento interni. Le sedie Makintosh nascono
dalla stessa cura dei particolari, in particolare si ricorda, insieme ad
esse, anche la Hill House, realizzata per leditore Walter Blackie.
Proprio per la camera da letto di Walter Blackie, Mackintosh disegna
la Ladder Back Chair (ovvero, sedia dallo schienale a scala).
Per questa sedia, il designer scozzese prende le distanze dal
naturalismo floreale, adottando uno stile lineare e geometrico,
ispirandosi invece, al design minimalista giapponese.
La struttura in legno di frassino scuro, contrasta con il muro che
rimane bianco; laltezza della sedia, quasi eccessiva, vuole in realt
metetre in evidenza le caratteristiche spaziali della camera, cos il
lungo schienale modulato da asticelle, che vanno intreccinadosi con
altre piccole aste, creando un motivo a listelli ortogonali, motivo che
caratterizza tutta la produzione di Mackintosh.
Poltrona PURKERSDORF
1903 Josef Hoffman, Koloman Moser
Questa poltrona,realizzata per la sala di musica del
sanatorio Purkersdorf esibisce un tipico motivo di design del
tempo, progettata dallarchitetto austriaco Josef Hoffmann.
Produttore Wittman.
Posate WRNDORFER
1904 Josef Hoffman
Servizio di posate in argento per Lilly e Fritz Wrndorfer, creati nella
Wiener Werkstatte. La linea geometrica, la rinuncia al tradizionale
volume delle impugnature dei coltelli sconcertano i contemporanei
che accusano Hoffman di aver disegnato un set di strumenti
chirurgici.
Poltrona SITZMASCHINE
1905 Josef Hoffman
Tra gli arredi pi famosi di Hoffman abbiamo la Sitzmaschine
(letteralmente macchina per sedersi) progettata nel 1905, sedia
in legno laminato dipinto e curvato e viti dottone, con schienale
regolabile e seduta con o senza cuscini, imbottiti di crine.
La Sitzmaschine venne disegnata come parte della sua
commissione per il Sanatorio Purkersdorf nel 1904/5. Figlia della
ricerca del suo tempo, poich intorno al 1900, gli architetti viennesi
cominciarono a sperimentare un nuovo mezzo di espressione: la
tecnica del legno curvato.
In questa poltrona Josef Hoffmann, con laiuto dei designer artigiani
Jacob & Josef Kohn coniuga leleganza austera del legno curvato con
il linguaggio caratteristico della Secessione viennese di cui fu uno
dei maggiori rappresentanti.
Secondo alcuni il disegno di questa seduta mostra linfluenza del
linguaggio di Charles Rennie Mackintosh, con il quale ebbe contatti
durante un viaggio in Inghilterra.
La Sitzmaschine prodotta ancora oggi dalla Wittmann.
Sedia FLEDERMAUS
1907 Josef Hoffman
Progettata nel 1907 per il caff Fledermaus di Vienna, fu
poi prodotta dalla societ Kohn (Jacob & Josef Kohn ), societ di
mobili in faggio curvato, in tipico stile Hoffmann. Attualmente
prodotta a Wittman. Le sfere bianche sono utilizzate per irrigidire
gli incastri e come semplici simboli decorativi.
Automobile FORD T
1908 Henry Ford
Ventilatore GB1
1908 Peter Behrens
Bollitore Elettrico
1909 Peter Behrens
Bicchieri SERIE B
1910 Josef Hoffman
Classe ed eleganza moderne: queste le parole chiave della
nuova cristalleria moderna firmata Josep Hoffmann per Lobmeyr,
una linea pulita e originale caratterizzata da elementi autentici e
ricercati. Lobmeyr una societ austriaca con sede a Vienna che si
occupa di cristalleria dal 1914, una delle aziende pi importanti
che aderiscono al Wiener Werkstatte. Dopo 100 anni di attivit
viene celebrato l'evento con la Series B, articoli iconici
caratterizzati da linee verticali e orizzontali a colonne che
attualmente vengono esposti presso collezioni museali in tutto il
mondo, frutto della collaborazione con larchitetto e designer
modernista Josef Hoffmann.
Manifesto AEG
1910 Peter Behrens
Stufa AGA
1922 Gustaf Daln
Nel 1922 l'ingegnere svedese Gustaf Daln invent l'AGA cooker, un
forno a gas realizzato interamente in ghisa resistente e longevo.
Gustaf Daln era amministratore delegato dellazienda elettrica
svedese AGA. L'AGA cooker fu importato nel Regno Unito nel 1929 ed
ebbero la licenze di produrlo l'anno dopo. Da quando venne
introdotto riscosse grande successo soprattutto nelle case di
campagna inglesi in particolar modo in famiglie di classe alta o medio
alta. La loro particolarit funzionare secondo il concetto
rivoluzionario di accumulo e restituzione del calore della ghisa. Il
modello base di 2 forni pesa ben 406kg.
Culla
1922 Laboratorio Bauhaus
La culla Bauhaus, design di Peter Keler, prodotta in Germania da
Tecta sulla base del progetto originale del 1922. una riproduzione
appovata dal Bauhaus Archive di Berlino e reca il sigillo "Original
Bauhaus Modell" disegnato nel 1922 da Oskar Schlemmer alla
Bauhaus di Weimar.
Colori primari, geometria elementare, funzionalit intuitiva.
Tecta ha sede nella citt di Lauenfrde in Bassa Sassonia (Germania)
e dalla sua fondazione nel 1972 ha avuto come obiettivo conservare
lo spirito originario del Bauhaus riproducendo fedelmente gli
arredi, le lampade e gli accessori modernisti progettati negli anni
'20 e '30 da Walter Gropius, Ludwig Mies Van der Rohe, Marcel
Breuer, Peter Keler, Josef Albers, Erich Brendel ed El Lissitzky
collaborando strettamente quando possibile con gli stessi
designers .
Lampada MT9
1923 Wilhelm Wagenfeld
Questa lampada in vetro opalino che ancora oggi un modello per
lindustrial design del settore, scaten contestazioni e polemiche fra
Wilhelm Wagenfeld e Carl Jucker. I due parteciparono alla messa
appunto del prototipo che avvenne al Bauhaus nel 1924. In seguito
rivendicarono entrambi la paternit del disegno. Alla fine degli
sessanta, con la riscoperta del disegno del primo dopoguerra, Jucker
mise commercio una versione leggermente modificata . Wagenfeld,
invece ne cur la prima riproduzione.
Teiera MT 49
Fruttiera
Sedia WASSILY
1925 Marcel Breuer
Vaso PROSPETTICA
1925 Gio Ponti
In quel vaso del 1925, si cela lidentit ambigua di Gio Ponti: una
personalit sempre impegnata a sottrarsi a rigide gabbie. Da un lato, si
pu cogliere il bisogno di recuperare alcune vestigia del passato.
Dallaltro lato, la necessit di aderire al presente.
Il vaso realizzato dalla manifattura Richard Ginori su disegno di Gio'
Ponti, maestro del deco' italiano, intitolato "Prospettica". Il decoro
prospettica considerato una delle innovazioni pi moderne e
innovative di Ponti che prende ispirazione dalla classicit e dalla
prospettiva. La tavolozza dei colori molto intensa e passa dal bianco
al giallo ocra, al blu intenso e al marrone. La forma armoniosa e la
semplicit delle linee, gli smalti perfetti e la brillantezza dei colori
rendono questo vaso uno dei pi caratteristici dellla produzione
pontiana.
Cucina di Francoforte
1925 Schutte Lihotzsky Grete
La celebre Cucina di Francoforte progettata da Margarethe SchtteLihotzsky nel 1925, lo spazio ridotto come maggiore efficienza, un
simbolo dello stile chiamato Funzionalismo. Allarchitetto SchtteLihotzky stato chiesto di progettare la cucina per sviluppare dei
nuovi alloggi a Francoforte, in Germania. Dopo la prima guerra
mondiale, il paese sperimentava una grave carenza di alloggi, edifici e
appartamenti nuovi.
Il suo design fu un enorme successo e furono costruite circa 10.000
cosiddette Cucine Francoforte alla fine del 1920. Le sue ispirazioni
principali sono stati i vagoni ristorante sui treni ferroviari. Ogni cucina
aveva una finestra per la luce e laria, uno sgabello e una luce che si
poteva tirare dal soffitto per lilluminazione diretta. Lo scolapiatti e gli
scaffali erano facilmente raggiungibili e cera una dispensa con 18
cassetti in alluminio etichettati per rifornimenti e oggetti. Il forno
andava insieme a tutta la mobilia, dal momento che tutti i
componenti necessari si adattavano perfettamente insieme. La Cucina
di Francoforte riprende molte delle idee implementate da Benita Otte.
Poltrona LC2
1927 Le Corbusier
Charles Edouard Jeanneret Gris, noto con lo pseudonimo Le
Corbusier, fu un architetto, urbanista, pittore e designer famoso
perch ide la serie Grand Comfort, nel 1928. Questa serie di
design d'interno fu composta da poltrone e divani divisi in due
diverse categorie: la prima, di cui fa parte la poltrona LC2, fu Le
Petit Modele creata per ospitare le forme maschili; la seconda fu Le
Grand Modele, dalle forme pi ampie, ideata invece per ospitare le
forme femminili.
La poltrona lc2, conosciuta anche come Fauteuil Grand Confort Petit
Modle, grazie al suo incredibile successo venne esposta al Salon
dAutomne a Parigi del 1929.
La struttura della poltrona LC2 rimasta ancora quella classica con
un tubo dacciaio cromato che oggi disponibile anche laccato.
Inoltre possibile avere cuscini indipendenti in poliuretano espanso
e fibra di poliestere. Prodotta da Cassina.
Sedia MR20
1927 Ludwig Mies Van der Rohe
Durante la met degli anni Venti, il tubolare d'acciaio conquista il
favore tra i designer d'avanguardia come materiale preferito per la
progettazione di mobili. E' stato Mies van der Rohe che per primo
scopr l'elasticit di tubi di acciaio e utilizzati come un principio
strutturale.
Sedia con braccioli, struttura in tubolare cromato a specchio e
rivestimento in midollino. Studiata da Mies con la collaboratrice Lilly
Reich.
In the late 1920s, the idea of a chair that did not stand on four legs
was revolutionary. The Dutch designer Mart Stam created the first
cantilever in 1926. However, the version he came up with was quite
rigid. Breuer, who had presented the tubular steel chair Wassily in
1925, designed the prototype B33 in 1929 influenced by Mies van
der Rohes cantilever MR10. The use of tubular steel enabled the
construction of a chair without any back legs. The chair could swing
because of the strain of the material, creating sitting comfort.
Nel 1928 Marcel Breuer progett la sedia B 32, che in seguito prese
il nome Cesca dal nome della figlia adottiva dell'autore Francesca.
La sedia nasce da una serie di elaborazioni del modello di Mart
Stam. Ludwig Mies van der Rohe, che conosceva la sedia di Stam,
aveva realizzato una sedia con una struttura molto pi elastica,
infatti aveva ideato per primo la sedia senza le gambe posteriori,
nel modello "MR 10", facendo proseguire un unico arco a ferro di
cavallo a formare la seduta. La sedia di Mies fu esposta nel 1927 in
occasione dell'esposizione del Werkbund Die Wohnung per la
Weissenhof di Stoccarda, insieme a quella dell'olandese, e Marcel
Breuer ebbe modo di vederle. Tuttavia Breuer aveva gi ideato uno
sgabello ad "U" nel 1925-26 per la mensa del Bauhaus anticipando
il principio della sedia a sbalzo.
La sedia di Breuer realizzata con tubi d'acciaio cromato, legno
laccato, legno incurvato, incannicciato. Questa sedia che entr in
produzione nel 1929 nellaazienda Thonet prodotta ancora oggi
dalla Knoll.
Poltrona BARCELONA
1929 Ludwig Mies Van der Rohe
La Poltrona Barcelona Chair di Mies Van Der Rohe costruita con una
struttura in trafilato in acciaio piatto cromato. Le cinghie di sostegno
sono in cuoio e sono dello stesso colore del rivestimento. Sedile e
schienale sono imbottiti e ricoperti in pelle a riquadri fissati con
bottoni.
Una barra d'acciaio a forma di X costituisce la struttura di base,
mentre 9 nastri d'acciaio costituiscono il supporto per la seduta e lo
schienale.
Tutte le finiture richiedono la lavorazione manuale, rispecchiando il
pensiero del designer che disegnava volontariamente mobili non
adatti alla produzione in serie.
La poltrona Barcelona, nota anche come Mies Pavillon Lounge chair,
fu esposta per la prima volta all'Esposizione Mondiale di Barcellona
del 1929 e Mies Van Der Rohe la progett appositamente per il re e la
regina di Spagna. La poltrona un pezzo imprescindibile del modern
classic design ed un perfetto esempio dello stile minimalista di Van
der Rohe.
Sedia STANDARD
1930 Jean Prouv
Le parti maggiormente soggette a sollecitazione in una seduta sono le
gambe posteriori, sulle quali si scarica il peso del corpo. Questo
semplice concetto stato applicato in modo esemplare nella
progettazione di Standard Chair. Mentre per le gambe anteriori
sufficiente utilizzare del tubolare dacciaio, per quelle posteriori
stato utilizzato un corpo cavo pi voluminoso, in grado di scaricare
efficacemente le sollecitazioni a pavimento. Prodotta da Vitra.
Lampada 0024
1931 Gio Ponti
Sequenza di dischi orizzontali in vetro temperato trasparente per
un'autentica installazione luminosa. Disponibile da terra e da
sospensione, anche in formato XXL, che triplica il diametro della
versione classica, fino a raggiungere i 150 cm. Un protagonismo
deciso per arredare anche spazi di grandi dimensioni con uneleganza
intramontabile. Prodotta da Fontana Arte.
Poltrona 41 PAIMIO
1931 Alvar Aalto
Nel 1928 Alvar Aalto e la moglie Aino avevano vinto il concorso per
la progettazione del Sanatorio della citt finlandese di Paimio,
mentre l'edificio era in fase di costruzione, i due coniugi furono
incaricati anche della progettazione degli arredi. Inizialmente
avevano pensato ad utilizzare i mobili in tubo d'acciaio del Bauhaus
(erano in possesso della Sedia Wassily di Marcel Breuer) ma ben
presto optarono per il legno. Nel 1933 il sanatorio era stato
completato e i progetti sia architettonici che dei mobili furono
esposti a Londra. Nel 1934 i mobili erano gi in vendita nel catalogo
della Wohnbedarf di Zurigo, tuttavia il marketing del prodotto non
soddisf gli autori che decisero di creare una loro galleria espositiva
e una ditta di distribuzione, fondarono quindi la Artek.
Artek una ditta di mobili finlandese. Fu fondata nel dicembre del
1935 dall'architetto Alvar Aalto e da sua moglie Aino Aalto. Il nome
nasce dall'esigenza di fondere in un'unica parola il senso di arte e
tecnologia.
Vettura DIMAXION
1932 Fuller Richard B.
MOKA EXPRESS
1933 Alfonso Bialetti
Accendisigari ZIPPO
1933 Blaisdell George
Lampada LUMINATOR
1933 Chiesa Pietro
Poltrona PERNILLA
1934 Bruno Mathsson
Bruno Mathsson (1907-1989) mise a frutto ci che aveva appreso nel
laboratorio del padre, ebanista da quattro generazioni, sulla
lavorazione e le propriet del legno. Esplor nuove tecniche, pur
rimanendo legato alla tradizione artigiana svedese, e cre strutture
organiche, con una forma adatta ad una seduta comoda.
Il legno utilizzato per la produzione delle sedute veniva piegato,
incollato e mantenuto in tensione grazie all'azione dell'acqua bollente
e del vapore, tecnica frutto dei suoi lunghi esperimenti sul legno
curvato.
Con lo scopo di garantire flessibilit e comfort, Mathsson evit l'uso di
tessuti e imbottiture pesanti, prediligendo materiali come la juta e la
canapa per le sedute e faggio per le strutture.
Poltroncina SANTELIA
1936 Giuseppe Terragni
Sant'Elia la poltrona disegnata dal padre del Razionalismo italiano,
Giuseppe Terragni, e tutt'ora prodotta da Zanotta per lasilo
SantElia. La struttura che sostiene l'oggetto costituita da un unico
profilo tubolare in acciaio cromato, piegato in modo sinuoso e sul
quale si agganciano le parti imbottite, di esiguo spessore e di colore
nero. In particolare, l'elemento di seduta si curva anteriormente
seguendo il tubo metallico che lo sorregge. Anche i braccioli hanno
una terminazione appena arcuata e lo schienale una configurazione
curva, per un appoggio pi comodo del busto. Una poltrona
essenziale nei suoi componenti e curata fin nel dettaglio, senza vezzi
decorativi, ma allo stesso tempo perfetta e compiuta anche sul piano
formale. Oggi Sant'Elia pu essere elegantemente collocata in
ambienti quali l'ufficio o in un living arredato secondo il gusto
minimalista o altre tendenze contemporanee.
Roulotte AIRSTREAM
1936 Wallace Byam
Auto MAGGIOLINO
1936 Ferdinand Porsche
Il Maggiolino (Kfer in tedesco, detta anche Coccinelle in Francia,
Escarabajo in Spagna, Beetle o Bug in Gran Bretagna e negli Stati
Uniti, Fusca in Brasile e Vocho in Messico) sicuramente l'automobile
tedesca pi conosciuta al mondo, simbolo della rinascita industriale
tedesca nel secondo dopoguerra.
Nel 1925, Adolf Hitler lesse una biografia di Henry Ford che, con il
"Modello T", aveva creato per la prima volta una macchina accessibile
per un pubblico pi largo, e si mise in testa di far costruire in
Germania una "macchina per il popolo ("Volkswagen").
Hitler arriv al potere nel 1933 e fu entusiasta quando, nel 1934,
conobbe Porsche. La sua "macchina per il popolo" doveva soddisfare
le seguenti condizioni:
doveva correre 100 km/h in autostrada, fare 7 km con un litro di
benzina, essere capace di trasportare 2 adulti e 3 bambini e costare
meno di 1.000 Reichsmark.
Occhiali MEFLECTO
1938 Giuseppe Ratti
Nel 1917 a Torino, Giuseppe Ratti, gi fotografo e proprietario
dellottica Berry, inizia la sua avventura destinata a culminare in un
successo internazionale: comincia infatti, in un piccolo cortile in via
Caboto, a realizzare occhiali tecnicamente allavanguardia, studiati per
soddisfare le esigenze di comfort, protezione e visione ottimale, di
aviatori e piloti sportivi.
Autobus GREYHOUND
1940 Loewy Raymond
Raymond Loewy stato un designer statunitense di origini francesi,
attivo soprattutto negli Stati Uniti, dove stato fra i primi ad aver
sfruttato il potenziale del design industriale da un punto di vista
economico destinandolo ad un pubblico di massa.
L'azienda fu fondata nel 1914 a Hibbing (Minnesota) da un
immigrato svedese, Carl Wickman, che all'epoca gestiva con il suo
automezzo un servizio di trasporto di operai che lavoravano nella
vicina miniera di ferro. Dopo la graduale entrata in societ di altri
autotrasportatori, che effettuavano servizi analoghi nelle regioni
vicine, nel 1926 si costituisce la Greyhound Corporation. Il logo
dell'azienda raffigura un levriero inglese, detto appunto greyhound,
animale conosciuto per la sua velocit e per questo utilizzato anche
nei cinodromi.
Attualmente, gli automezzi della Greyhound servono circa 2400
destinazioni negli Stati Uniti e 1100 in Canada.
Scooter VESPA
Scooter LAMBRETTA125
1947 Ferdinando Innocenti
La Lambretta uno scooter italiano prodotto dalla industria
meccanica Innocenti di Milano, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al
1972. Il nome "Lambretta" deriva dal fiume Lambro, che scorre
nella zona in cui sorgevano proprio gli stabilimenti di produzione.
Ferdinando Innocenti prendendo ispirazione dai motorscooter
militari americani giunti in Italia durante la guerra decise di
dedicarsi alla produzione del rivoluzionario scooter. Affida il design
del nuovo veicolo ad una straordinaria accoppiata di ingegneri
aeronautici: Pier Luigi Torre, che si occupa della meccanica, e
ricostruisce gli stabilimenti milanesi dopo i bombardamenti, e
Cesare Pallavicino che era stato il direttore tecnico prima della
Breda fino al 1935 e poi della Caproni, che si occup del telaio e
del design.
Come la Vespa, anche la Lambretta aveva un motore a 2 tempi
funzionante a miscela olio-benzina, 3 o 4 marce, con una cilindrata
che variava dai 39 ai 198 cm.
Sedia La CHAISE
Mattoncini LEGO
Macchina LETTERA 22
1950 Marcello Nizzoli
Era il 1950, lingegnere Giuseppe Beccio e il designer Marcello Nizzoli
progettarono questo modello per Olivetti e cos cominci la
diffusione di massa della macchina per scrivere, interessando molte
persone estranee al mondo degli uffici, come scrittori, giornalisti,
sceneggiatori.
Il modello aveva alcune innovazioni e una forma compatta, che
mostrava subito leggerezza di trasporto (3,7 kg ricoverati in una
valigetta con maniglia) e ingombro limitato (quasi le stesse
dimensioni di un computer portatile, anche se pi alta). Le
prestazioni delle Lettera 22 sono ottime, grazie alla precisione dei
martelletti di stampa e ai cinematici, realizzati per rendere pi
leggera la pressione sui tasti.
La tastiera, per contenere le dimensioni della macchina, aveva alcuni
limiti: non era presente il numero 1, che si otteneva digitando la
lettera elle minuscola; non era presente il numero 0, che si otteneva
digitando la O maiuscola; non erano presenti le vocali accentate, a
parte la . Per il resto aveva una serie di accorgimenti che non
facevano rimpiangere le macchine professionali certo pi tozze,
pesanti, e ingombranti. Prodotta da Olivetti.
Penna BIC
Tavolo VERTEBRE
1951 Carlo Mollino
Carlo Mollino (Torino, 1905-1973) era un designer e moltissime altre
cose: architetto e scenografo, pilota daerei e auto da competizione,
fotografo e scrittore e docente universitario. Un ingegno proteiforme
difficilmente incasellabile.
Dagli anni Quaranta incominci a occuparsi di design e di
progettazione di interni. Anche in questo lavoro dimostr una libert
creativa straordinaria. I suoi mobili e i suoi tavoli, di cui proponiamo
unantologia di immagini sono prototipi e pezzi unici in cui risultano
miscelati elementi stilistici disparati, dal Barocco al Modernismo, dal
Rococ al Surrealismo, dal Futurismo allArt Nouveau.
Poltrona LADY
1951 Marco Zanuso
Icona del design italiano degli anni '50, Lady simbolo di una vera e
propria innovazione stilistica, materica e tecnologica. Per realizzarla,
Marco Zanuso ha assemblato quattro parti imbottite rivestite
separatamente. Cos facendo, tutti gli elementi strutturali si integrano
nell'insieme costituito dal sedile, dallo schienale e dai braccioli,
creando un rivestimento omogeneo e completo. Piccolo capolavoro
del made in Italy, Lady stata premiata con la Medaglia d'Oro alla IX
Triennale di Milano del 1951, ottenendo l'immediato consenso della
critica e il grande successo tra il pubblico. Il suo segreto? Oltre a
essere la prima poltrona rivestita in poliuretano espanso o
gommapiuma, Lady ha introdotto il molleggio: un plus in ambito di
comfort, ottenuto con cinghie elastiche rinforzate. Infine, le sottili
gambe in metallo verniciato color alluminio rendono l'insieme
leggero.
Portaagrumi
1952 Ettore Alessi
Poltroncina Diamond
1952 Harry Bertoia
Lampada LUMINATOR
1954 P. e A. Castiglioni
Sedia LUISA
1955 Franco Albini
Portaghiaccio MOD.510
1955 Bruno Munari
Il Secchio Thermos "TMT" un progetto del designer italiano Bruno
Munari del 1955 e che nello stesso anno gli valse il massimo
riconoscimento del Design Italiano: il Compasso d'Oro. Negli anni
ottanta il gioco del "Revival" stato uno dei favoriti del design
italiano e Zani&Zani ne cur la riedizione in una versione fedele
all'originale: esterno colorato , interno naturale in alluminio
anodizzato ed intercapedine riempita con lana di vetro, che permette
di conservare il ghiaccio da 5 a 8 ore. All'interno del coperchio trova
posto, agganciata, la molla per afferrare i cubetti di ghiaccio. Il
progetto ha un'impostazione insieme funzionale ed ironica che da
sempre la firma di Bruno Munari. L'utilizzo di un materiale leggero e
tecnologico, una forma essenziale con un' allusione alla meraviglia in
quegli anni '50 dello Sputnik.
Radiogiradischi
Phonosuper SK4
1956 Gugelot H. - Mller G. A.
Il radiogiradischi Phonosuper SK4, soprannominato Bara di
Biancaneve a causa del coperchio in acrilico trasparente,
rispecchia una nobile economia di forme e tratti. Il giradischi
esemplifica in maniera ideale i principi progettuali della Gute Form
elaborati dalla scuola di Ulm. Il Phonosuper stato creato da Braun
sotto la direttore di Dieter Rams.
Macchina MIRELLA
1956 Marcello Nizzoli
Era il 1919 e Necchi, industriale di Pavia, in seguito alla pressante
richiesta della coniuge, decise che, anzich acquistarne un esemplare
di macchina da cucire in commercio, gliene avrebbe fabbricata una
nuova: partiva cos la grande avventura imprenditoriale di una delle
pi importanti aziende produttrici di macchine da cucire del mondo.
Tra i capolavori sfornati dalla Necchi c Mirella, la serie di
macchine da cucire nata nel 1956 grazie allestro di uno fra i pi
importanti designer industriali italiani, lemiliano Marcello Nizzoli. La
Mirella vinse il Compasso dOro, ottenne il Gran Premio
dellundicesima Triennale di Milano e fa parte della mostra
permanente del Museum of Modern Art di New York.
Calcolatrice DIVISUMMA24
1956 Marcello Nizzoli
La calcolatrice elettromeccanica scrivente Divisumma 24 il risultato
di uno straordinario e complesso insieme di meccanismi cinematici.
Progettata da Natale Capellaro con design di Marcello Nizzoli e
prodotta dal 1956, la Divisumma era all'avanguardia tecnologica per i
suoi tempi; ebbe uno straordinario successo commerciale in Italia e
sui mercati internazionali. L'innovazione tecnologica e l'eccellenza del
prodotto consente di praticare prezzi molto remunerativi: nel 1957 la
Divisumma venduta a 325.000 lire, quando l'acquisto di una FIAT
500 costava 465.000. Prodotta da Olivetti.
Sgabello SELLA
1957 P. e A. Castiglioni
Sgabello MEZZADRO
1957 P. e A. Castiglioni
Lampada PH5
1957 Poul Henningsen
Louis Poulsen un marchio storico della luce: tra le sue lampade ci
sono icone di design firmate da maestri nordici come Poul
Henningsen, Verner Panton e Arne Jacobsen. Anche oggi che
l'azienda fa parte del gruppo italiano Targetti, continua a editare i
classici danesi Anni 50 diventati simboli del progetto. Tra questi
spicca la sospensione PH 5 progettata da Poul Henningsen produce
un'illuminazione anabbagliante per la particolare forma dei
riflettori che dirigono la luce in direzione verticale ed orizzontale.
Nella versione originale il cono interno verniciato di rosso e,
congiuntamente al piccolo riflettore blu, crea una luce calda e un
effetto scultoreo.
Posacenere CUBO
1957 Bruno Munari
Se non fosse per la sua geometria squadrata, il Cubo di Bruno Munari,
progettato nel 1957, si potrebbe definire un vero Uovo di Colombo. Il
dato funzionale di partenza cui assolvere quello di contenere cenere
e mozziconi, ma le cose si complicano se si desidera che locchio e il
naso dellutente non ne siano investiti. Allora Munari, maestro della
semplificazione, pensa a un essenziale cubo in melammina e vi
incastra un lamierino di alluminio semplicemente piegato su se stesso.
Ci sufficiente a far sparire da vista e olfatto i resti del fumo: la
forma resta visivamente pulita e anche laspetto olfattivo delloggetto
viene risolto. Perch dietro la semplicit del risultato spesso risiede
una grande complessit del progetto. Per svuotarlo, poi, baster
estrarre la parte metallica da quella plastica e reinserirla: il gioco
fatto. A proposito di intelligenza delle piccole cose. Produzione
Danese.
Sedia SUPERLEGGERA
1957 Gio Ponti
La sedia nasce dalla volont di Ponti di reinventare uno degli esempi
pi forti della tradizione vernacolare italiana, l'archetipo della sedia
impagliata: la sedia di Chiavari, uno dei simboli dell'artigianato ligure
sin dall'Ottocento. Decide quindi di sviluppare il suo progetto
seguendo i concetti chiave della storica seduta: leggerezza, semplicit
e stabilit ma soprattutto bassi costi di produzione e d'acquisto.
La Superleggera, infatti, dotata di prestazioni eccellenti (si tratta di una
sedia che pur pesando solo 1,7 kg estremamente solida e robusta).
Per la sua presentazione, infatti, Gi Ponti sottopone la sedia ad un
bizzarro collaudo: facendola cadere dal quarto piano di un edificio
anzich sfracellarsi a terra rimbalza come una palla, senza danni.
Ininterrottamente prodotto da Cassina dal 1957, il frutto della
ricerca di Gio Ponti e della capacit di sperimentazione e di
lavorazione di Cassina e dei suoi artigiani che inventarono lincastro
zigrinato del tenone, ricavato direttamente dal massello del telaio
sedile per realizzare un insieme solidissimo a dispetto delle sezioni
molto esili.
Pesciera
1957 Roberto Sambonet
Espressione di un raffinato capolavoro di ingegneria, difficilmente
imitabile per la complessit dello stampaggio dell'acciaio, la Pesciera
di Roberto Sambonet nota in tutto il mondo (Compasso d'Oro nel
1970, in collezione al MoMA di New York).
Poltrona SWAN
1957 Arne Jacobsen
Poltrona Swan design Arne Jacobsen con seduta e schienale in fibra di
vetro lavorata con stampi e foderati di tessuto imbottito di schiuma di
lattice, base girevole in alluminio. Rivestimento in pelle o lana
cashmere di diversi colori.
Per lAir Terminal SAS e il Royal Hotel di Copenaghen (1956-1960),la
sua opera pi rinomata e al contempo pi integrata, Jacobsen
progett ogni particolare: tessuti, arredamento (proprio la sedia Swan
e la poltrona Egg del 1957-58, simili a sculture, frutto di ricerche nel
campo delle forme fluide e leggere), luci,posacenere e posate. Del
resto gi dieci anni prima creava design di sedie di notevolissimo e
immutato successo come Ant (1951-52) e Series 7(1955) per
lindustriale e amico Hansen.
Vassoio PUTRELLA
1958 Enzo Mari
Poltrona EGG
1958 Jacobsen Arne
La Egg Chair di Arne Jacobsen fu pensata nel 1958 per arredare le
lobby rooms del SAS Royal Hotel di Copenhagen.
La linea trae ispirazione proprio dallidea del guscio che, in questo
caso, racchiude il corpo umano, proteggendolo dagli sguardi
indiscreti e garantendo un alto grado di relax e di privacy. Pare che
nel creare la Egg Chair concepita inizialmente come un divano
Jacobsen si sia ispirato a Eero Saarinen e alla sua Womb Chair.
Grande mito del design e oggetto del desiderio degli appassionati
del genere modernista, la Egg Chair conserva ancora oggi il suo
allure cosmopolita, sofisticato e avanguardistico. Prodotta
dallazienda Fritz Hansen.
Lampada AJ STANDARD
1959 Jacobsen Arne
La lampada da terra AJ stata creata, come molte altre lampade,
per l'Hotel SAS Royal di Copenaghen. La struttura della lampada in
ottone smaltato, mentre l'interno del paralume smaltato in bianco
opaco.
La Lampada presenta una forma unica e asimmetrica, cosi come la
luce che viene emessa. La funzione girevole permette alla luce di
essere facilmente diretta nella direzione desiderata. Il cerchio
presente alla base fu inizialmente progettato per contenere un
posacenere, ed e senza dubbio un dettaglio originale che snellisce
il design. Infatti, il profilo snello della lampada la rende un articolo
molto versatile ed adattabile a qualsiasi interno.
Prodotta da Louis Poulsen.
16 Animali in legno
1959 Enzo Mari
I 16 animali componibili, o a incastro, commercializzati dallazienda
Danese di Milano, sono una folle idea di Enzo Mari, che un giorno
della fine degli anni Cinquanta del secolo scorso sogn elefanti,
rinoceronti, ippopotami, serpenti, giraffe e orsi come tessere di un
puzzle per bambini.
La folle idea lespressione dello stesso designer piemontese
(1932) rimarr nella storia come uno dei pi riusciti esempi di
design applicato ai giochi per bambini, creato da un artista che aveva
il Dna costituito da idee folli: Quando realizzo un oggetto,
affermava, e la gente dice: Oh, davvero ben fatto!,
involontariamente mi chiedo: dove ho sbagliato?.
Mari non sopportava lidea di confermare la realt esistente col
proprio lavoro.
E in effetti, i 16 animali ,fabbricati in legno e utilizzabili in varie
modalit di gioco , hanno invaso, e continuano a invadere, il mondo,
lasciando tutti stupefatti.
Sedia CARIMATE
1959 Vico Magistretti
Tra il 1959 e il 1961, Magistretti progetta la club house del circolo di
golf di Carimate, compresi gli arredi. Tra questi, la sedia Carimate. A
quellepoca, lo stile di moda era quello scandinavo e Magistretti lo
conosceva bene, quei mobili in legno chiaro, lineari, essenziali,
eleganti. Ma poi avevano sempre qualcosa che non andava: troppo
freddi, troppo impersonali, troppo costosi.
Cos ho progettato questa sedia con laria un po contadina, perch mi piace
ritrovare negli oggetti che disegno limpronta di qualcosa lontano nel tempo.
Sedia PANTON
1960 Fabio Novembre
La Panton Chair un grande classico nella storia dei mobili di design.
Ideata da Verner Panton nel 1960, la Panton Chair fu sviluppata per la
produzione in serie in collaborazione con Vitra. Fu la prima sedia ad
essere realizzata interamente con un unico foglio di plastica. Dal suo
lancio sul mercato nel 1967 ha attraversato diverse fasi produttive.
Soltanto a partire dal 1999 stato possibile produrre la sedia
seguendo il suo progetto originale - in plastica durevole e tinta in
massa con una brillante finitura opaca. La comodit di questa sedia
il risultato della combinazione tra la struttura a sbalzo dal design
antropomorfo e un materiale leggermente flessibile. Pu essere usata
da sola o in gruppo ed adatta per interni ed esterni. La Panton Chair
ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali di design ed
presente nelle collezioni di molti musei importanti. Grazie alla sua
espressivit diventata unicona del XX secolo.
Lampada ARCO
1962 P. e A. Castiglioni
Lampada TOIO
1962 P. e A. Castiglioni
Rasorio SIXTANT SM 31
1962 Gugelot H. - Mller G. A.
Radio-fonografo AUDIO1
1962 Dieter Rams
Quando nel 1961 i fratelli Braun promossero a direttore del
dipartimento design un certo Dieter Rams forse non si rendevano
conto di quanto quelluomo avrebbe influenzato il design industriale
degli ultimi 50 anni. Dieter Rams, nato a Wiesbaden nel 1932, un
industrial designer tedesco, tra i pi importanti del 20 secolo. Dopo
aver studiato architettura al Ulmer Werkkunstschule Wiesbaden e
aver quindi lavorato per un architetto fu assunto nel 1955 dalla Braun
e nel 1961 divenne direttore del dipartimento design della famosa
azienda. Ruolo che ha mantenuto con enorme successo fino al 1995.
Rams spieg una volta il suo design semplicemente con questa frase:
Weniger, aber besser, e cio Poco, ma buono. Ognuno delle
centinaia di oggetti che progett durante i suoi 40 anni di carriera
sono da una parte eleganti e straordinariamente minimali, dallaltra
incredibilmente facili da usare ed immediati.
Teleofono GRILLO
1962 Marco Zanuso
Il telefono grillo pu definirsi un punto saldo del design italiano degli
anni 60. Disegnato da designer del calibro di Richard Sapper e Marco
Zanuso. Con la sua linea decisamente futuristica per gli anni 60 il
telefono grillo stato probabilmente a livello di design e di
funzionalit il precursore dei moderni cellulari, infatti oltre a
nascondere il microfono nella parte inferiore della conchiglia che si
apriva a scatto semplicemente sollevando il telefono altro particolare
del Grillo fu lintroduzione della suoneria posta direttamente nella
spina del telefono, una suoneria meccanica detta a ronzatore da cui
appunto ne deriv il nome Grillo.
Prodotto dalla Sit-Siemens Italiana il telefono Grillo vinse per il design
il Compasso doro nel 1967.
Poltrona BALL
1963 Eero Aarnio
Cucina MINIKITCHEN
1963 Joe Colombo
Tavolo DEMETRIO45
1964 Vico Magistretti
Il tavolino da caff Demetrio disegnato da Vico Magistretti e prodotto
da Artemide risale al 1966.
La collezione in reglar di Artemide nasce da una vaschetta per lo
sviluppo fotograco che Ernesto Gismondi, proprietario della ditta,
sottopose allattenzione di Vico Magistretti per le qualit del materiale
plastico che vi era impiegato. Capovolgendo la bacinella, togliendo
una parte, allungando i bordi, si ottiene Demetrio, il tavolino in resina
rinforzata in bra di vetro (reglar), ottenuto per stampaggio a
iniezione, la cui resistenza determinata dalla forma data al
materiale.
A me piace il concept design, quello che talmente chiaro che puoi
anche non disegnarlo
Vico Magistretti
Lampada FALKLAND
1964 Bruno Munari
La lampada da soffitto Falkland stata disegnata da Bruno Munari nel
1964 per Danese, pensata in origine usando una maglia elastica
tubolare, prodotta in un calzificio, che prende forma mediante
l'inserimento di alcuni anelli metallici di diverso diametro.
La storia della nascita di questo oggetto sintomatica della genialit
progettuale di Munari: coinvolgere una ditta che fabbricava calze da
donna nella realizzazione di una delle lampade pi conosciute del
design italiano.
Lo stesso Munari raccont: "Un giorno sono andato in una fabbrica di
calze per vedere se mi potevano fare una lampada. Noi non facciamo
lampade, mi risposero. E io: vedrete che le farete".
Alta pi di un metro e sessanta quando sospesa, con un diametro di
quaranta, si compatta nella sua confezione alta pochi centimetri. Sette
anelli di metallo di diametri diversi, un tubo di filanca bianco, una sola
lampadina e un riflettore in alluminio che riprende la forma delle
curve del tessuto.
Radio TS502
1964 Marco Zanuso
La TS 502 uninsolita radio a transistor portatile progettata dai
designer Marco Zanuso e Richard Sapper nel 1962, e commercializzata
due anni dopo dallazienda milanese Brionvega.
La TS 502, conosciuta anche come il Cubo, unicona mondiale del
design industriale, e si trova esposta nei pi importanti musei di arte
contemporanea. Anche il MoMa di New York ne custodisce un
esemplare.
Un oggetto di culto costituito da due valve cubiche di plastica che lo
fanno assomigliare a una conchiglia parallelepipeda: la posizione
aperta indica lo stato di attivit della ricezione radiofonica, la
posizione chiusa quella di riposo.
Tv ALGOL
1964 Marco Zanuso
Nel 1964 Marco Zanuso e Richard Sapper progettano Algol per
Brionvega, un televisore destinato a rivoluzionare i precedenti canoni
e gli stessi ambienti domestici che lo ospitano.
Con le sue linee inconfondibili uno dei prodotti rappresentativi
dellitalian style degli anni Sessanta, il TV Color Algol di Brionvega
esposto nei piu famosi musei internazionali, tra cui il prestigioso
Museum of Modern Art (Moma) di New York.
Algol caratterizzato dallo schermo inclinato e arrotondato (Zanuso lo
paragon ad un cagnolino fedele che guarda in su il suo padrone),
dalla maniglia in metallo estraibile e dalla brillante scocca in plastica in
tre varianti cromatiche: arancione sole, nero notte e grigio luna.
Realizzato in plastica di Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (ABS), metallo,
vetro.
Lampada ECLISSE
1965 Vico Magistretti
La lampada da tavolo Eclisse disegnata nel 1965 da Vico Magistretti
per Artemide ha vinto il Compasso d'oro nel 1967 ed diventata un
classico del design italiano. Si tratta di un oggetto dalle forme semplici
ispirato alle lanterne cieche dei minatori o dei ladri, come sottoline
lo stesso Magistretti. Nel '63 mentre era in metropolitana a Milano ha
avuto un'idea pensando alla lanterna di Jean Valjean, protagonista dei
Miserabili di Victor Hugo. Ha fatto uno schizzo sul retro del biglietto e
ha chiamato un suo assistente in studio descrivendo come combinare
un paio di sfere. La lampada composta da 3 "semifere". La base, la
calotta esterna fissa e la calotta interna mobile che con la rotazione
manuale permette di regolare il flusso luminoso rievocando, appunto,
un'eclisse di luna. Scelta di una tecnologia semplice, non esasperata,
estetica basata su forme primarie. Viene premiata con il Premio
Compasso d'oro nel 1967.
Lampada SPIDER
1965 Joe Colombo
Progettata nel 1965 da Joe Colombo per Oluce, la lampada spider
diventata un icona del lighting design moderno. E formata da un asta
in acciaio cromato, nella quale alloggiato il cavo di alimentazione,
che sorregge il riflettore in acciaio smaltato. Il particolare snodo
permette la rotazione e la regolazione in altezza della sorgente
luminosa in un semplice gesto. La lampada spider si presta a diverse
configurazioni: possibile trovarla nella versione da tavolo, da terra e
da soffitto, introducendo il concetto di famiglia di prodotto. lidea che
sta dietro al progetto stata suggerita da un nuovo tipo di lampada
prodotto in quegli anni da Philips, la silvered Cornalux, che consentiva
un esposizione diretta della lampadina che era parzialmente coperta
dalla cromatura; a conferma dellinteresse di Joe Colombo mostrato
per le nuove tecnologie.Spider vince il Compasso dOro nel 1967.
Divano SUPERONDA
1966 Archizoom Associati
Seduta PRATONE
1966 Gruppo Strum
(Ceretti,Derossi,Rosso)
Calendario TIMOR
1966 Enzo Mari
Timor un calendario perpetuo da scrivania progettato da Enzo Mari
per Danese Milano nel 1967.
Il calendario Timor Danese costituito da una base in ABS ed una
serie di fogli in PVC litografato, ognuno con un numero (da 1 a 31), i
nomi dei giorni (da luned a domenica) e il nome del mese (da
gennaio a dicembre), fissate ad un asse che ne permette la rotazione
e il posizionamento.
Lapertura a ventaglio consente di scegliere i fogli per comporre la
data che vengono appoggiati sul braccio orizzontale della base. I
restanti sono lasciati verticali, nascosti allinterno della parte verticale
della base.
Divano CORONADO
1966 Tobia e Afra Scarpa
Presentato nel lontano 1966, a distanza di pi di cinquantanni
continua a essere simbolo del relax. La sua carica rivoluzionaria in
termini di design e di materiali esemplare della cultura industriale di
B&Bitalia, ma a decretare il suo successo, allora come adesso, la sua
estetica che fa da trait dunion tra la classicit dei mobili in stile e
lesigenza di modernit. Oltre ai divani e alla poltrona la collezione
comprende anche la poltrona alta con il suo pouf, tutti accomunati da
un comfort garantito dal molleggio di nastri di acciaio armonico
inseriti nella struttura dello schienale.
Poltrona BLOW
Poltrona SACCO
Carrello BODY
1968 Joe Colombo
Lampada BOALUM
Sedia UP5
1969 Gaetano Pesce
La Serie UP, disegnata nel 1969 da Gaetano Pesce, creatore di fama
internazionale del Radical Design, sin dalle origini articolata in sette
pezzi, due dei quali, la poltrona e relativo pouf UP5 si sono affermati
nel corso degli anni come emblema della serie stessa. La poltrona UP5
aveva caratteristiche anatomiche e inequivocabili riferimenti
antropomorfi; si trattava infatti di un ampio grembo materno che
ricordava le statue votive delle preistoriche dee della fertilit.
Con un elemento in pi: una sfera che fungeva da pouf legata al corpo
della poltrona. Pertanto l'immagine della comodit e del comfort si
sovrapponeva a quella pi figurata della donna con la palla al piede.
Grazie alla tecnologia del poliuretano a iniezione, che in quegli anni
connotava lazienda come pioniera in questo ambito, lidea di Pesce
diventava fattibile. La poltrona, rivestita con tessuti elastici, veniva
confezionata sottovuoto, ottenendo nella sua massima contrazione
fino al 90% in meno della cubatura. Aprendo limballaggio, con la
pressione atmosferica laria rientrava nelle cellule del poliuretano e
loggetto lievitava in maniera spettacolare, riprendendo la sua forma
originari.
Sedia PLIA
1969 Giancarlo Piretti
Il simbolo di una nuova era incentrata sulla materia plastica: ecco
come venne accolta la sedia Plia nel 1967 quando fu presentata alla
Fiera del Mobile di Milano. In occasione della Fiera, la seduta ottenne
cos tanti consensi di pubblico, che molti visitatori si allontanarono
dallo stand portandosi via dei campioni senza nemmeno chiederne il
permesso... Come conseguenza di questo complimento poco
ortodosso, le sedie vennero legate per sicurezza con una catena.
Con la seduta Plia il designer Giancarlo Piretti ha rivoluzionato il
concetto di sedia pieghevole ed il suo studio sul "perno a 3 dischi"
viene considerato un colpo di genio. La combinazione di telaio in
acciaio e polipropilene ha spianato la strada alla sedia Plia che
diventata oggetto di culto. Plia rappresenta la realizzazione del
"design democratico" ed esposta al settore design del MoMa di New
York. Grazie a questa sedia, di cui, finora, sono stati venduti milioni di
esemplari, Piretti, soprannominato il "Thonet del 20 secolo"
entrato nella storia del design. Prodotta da Castelli.
Macchina VALENTINE
1969 Ettore Sottsass
Fu nel 1968, quando Ettore Sottsass cre per Olivetti Valentine, la
rossa portatile: una macchina anti-macchina, come spiegava il
famoso architetto e designer, anticipando lidea che la macchina
in quel caso la macchina da scrivere debba scomparire come
strumento utilizzabile solo da esperti e diventare invece un oggetto
comune. Ovvero un compagno fedele come un cane: cos Valentine
era presentata in uno dei manifesti pubblicitari del suo lancio,
avvenuto il giorno di San Valentino, il 14 febbraio del 1969.
Il materiale e il colore plastica e soprattutto il rosso distinguono
Valentine dalle precedenti portatili Olivetti, grigie e di alluminio come
la pur mitica Lettera 22. Per Sottsass il colore era uno degli elementi
fondamentali del design emozionale, per rompere in modo radicale
con la scuola dei Razionalisti e con le loro preferenze monocromatiche
e attente solo alle funzioni degli oggetti.
Televisore BLACK201
1969 Marco Zanuso
Il TV BLACK ST 201 (Zanuso-Sapper, 1969) uno dei primi televisori di
piccole dimensioni concepiti pi come pezzi di arredo che come
semplici portatili. Prodotto da Brionvega.
Poltrona MIES
Lampada CHIMERA
1969 Vico Magistretti
Sedia SELENE
1969 Vico Magistretti
Prodotta da Artemide nel 1969, la sedia Selene uno dei pezzi di
design progettati da Vico Magistretti pi famosi al mondo. Si tratta di
una seduta dalla decisa impronta modernista, estremamente leggera
e maneggevole, adatta sia per interni che per esterni. Realizzata in
materiale plastico Reglar, ottenuta attraverso un processo di
stampaggio ad iniezione, e la sua sagoma particolare ne permette una
perfetta impilabilit. Delineata nelle tipiche forme morbide e
arrotondate della Space Age degli anni '70, si caratterizza
specialmente per la struttura a spirale delle gambe. Simbolo eclatante
della vivace stagione d'oro dell'industrial design italiano, la sedia
Selene esposta nei pi importanti musei e collezioni di design del
mondo, come il MOMA di New York e il Vitra Design Museum.
Poltrona FIOCCO
1970 Centro Studi Busnelli
Divano BOCCA
1970 Studio 65
Poltrona JOE
Lampada PARENTESI
1971 Vico Magistretti
Parentesi una lampada progettata dai designer italiani Achille
Castiglioni e Pio Manz e prodotta dall'azienda italiana Flos a partire
dal 1971. Si tratta di un oggetto icona del disegno industriale italiano
e fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum
di Milano.
Il nome nasce dalla forma del tubo in acciaio sagomato, elemento
centrale della lampada, che ricorda appunto una parentesi. L'idea di
una lampada che potesse scorrere in verticale dal pavimento al
soffitto e viceversa e ruotare di 360 attorno ad un perno viene
impressa in uno schizzo da Pio Manz che muore prima che la
lampada venga progettata.
"La prima idea della Parentesi di Pio Manz, che aveva pensato ad
unasta fissa verticale e a una scatola cilindrica con una fessura per la
luce, che andava su e gi: per fermarla ci voleva una vite. Ho sostituito
lasta con una corda metallica che, deviata, fa attrito e permette alla
lampada di stare in posizione senza bisogno di alcuna vite Achille
Castiglioni
Mobile ABITACOLO
1971 Bruno Munari
E' un abitacolo, appunto, costituito da un telaio in acciaio
elettrosaldato, corredato da un letto e accessori vari in materiali
diversi. E' un posto dei giochi, del sonno, di studio e di svago, un
'hortus conclusus' infantile, trasformabile a piacere [...] E poich una
struttura, pure facilmente smontabile, pronta ad assumere una
nuova veste, correndo dietro alla fantasiaE' una struttura ridotta
all'essenziale, uno spazio delimitato e allo stesso tempo aperto... E' un
modulo abitativo, un habitat, contiene tutti gli oggetti personali... Uno
spazio nascosto in cui la presenza del bambino rende superflui i mobili,
su cui la polvere non sa dove posarsi. E' il minimo ma da il massimo.
Numerato ma illimitato. L'habitat diventa l'ambiente adattabile alla
personalit dell'abitante. Pesa 51 chili e pu portare anche venti
persone.
presentava cos il suo Abitacolo nel lontano 1971. Realizzato con l'idea
di disegnare un nuovo spazio per i ragazzi, prodotto da Robots,
raggiunse l'intento di permettere ai pi giovani di lasciare tutto in uno
stato di 'ordinato disordine. Premiato nel 1979 con il prestigioso
Compasso d'Oro, stato poi incluso nella collezione del Moma.
Lampada TIZIO
1972 Richard Supper
Icona del design, la lampada da tavolo Tizio conosciuta in tutto il
mondo, presente sulle scrivanie di moltissimi uffici, protagonista di
arredi in innumerevoli pellicole cinematografiche. Creata dal tedesco
Richard Sapper nel 1970 e prodotta da Artemide in milioni di
esemplari dal 1972 ad oggi, la lampada Tizio racchiude un progetto
semplice solo in apparenza. E' composta da circa un centinaio di
singole parti unite tra loro senza alcuna vite ma semplicemente a
pressione, per far s che, in caso di caduta, le parti si possano staccare
e possano essere riassemblate con facilit. Il trasformatore diventa la
base e alimenta una lampadina alogena attraverso le bacchette e i
bottoni che, oltre ad avere una funzione strutturale, sono conduttori
di corrente. Infine, linnovativo sistema dei contrappesi che regolano
linclinazione ne fa un oggetto hi-tech ante litteram e rappresenta uno
dei punti di forza del progetto di Sapper, il quale cercava di realizzare
una lampada da disegno che avesse un ampio raggio di movimento e
che, nonostante questa caratteristica, fosse poco ingombrante.
Poltrona WIGGLE
1972 Gehry Frank O.
Divano LE BAMBOLE
1972 Mario Bellini
Calcolatrice DIVISUMMA 18
1972 Mario Bellini
Appendiabiti SCIANGAI
1973 De Pas, D'Urbino, Lomazzi
Ventilatore ARIANTE
1973 Marco Zanuso
Divano MARALUNGA
1973 Vico Magistretti
Poltrona PROUST
1976 Alessandro Mendini
La storia della Poltrona Proust ha inizio, nel 1976, quando Alessandro
Mendini si pone come obiettivo di leggere e indagare il mondo visivo e
oggettuale di Proust, pensando poi di realizzare una poltrona, una
poltrona di Proust. Cos, come altre volte aveva immaginato una
"sedia di Giotto" o un "tavolo di Cezanne", per Proust Mendini si
riferiva da un lato alle sue descrizioni di luogo e di tempo, al suo
infinito gioco sulla memoria, dall'altro all'ambiente pittorico
dell'impressionismo, del divisionismo e del puntinismo.
Allo scopo trov un valido ready made in una poltrona di forma
settecentesca, e alcuni particolari di quadri di Signac, rappresentanti
dei prati, combinati assieme come una texture che invade tutta la
poltrona, nelle parti in stoffa e su quelle in legno, disfacendone la
forma in una specie di nebulosa. Lavorata artigianalmente sotto la
supervisione del designer, tappezzata di bianco e poi dipinta a mano.
Oggi viene realizzata anche in polietilene da Magis.
Sedia CAB
Oliera 5070
1978 Ettore Sottsass
La serie 5070, una piccola architettura da tavola, un progetto ormai
trentennale in cui si riconosce la felice ispirazione di Sottsass
nellesaltare con pochi semplici tratti laspetto archetipico e la
matericit di un oggetto comune come il set per i condimenti.
Libreria BILLY
1979 Gillis Lundgren
Gillis Lundgren ha inventato la libreria Billy nel 1979. Il nome deriva
da quello di Billy Liljedahl, responsabile della pubblicit per Ikea in
quegli anni: Liljedahl si era lamentato con i designer dellazienda
svedese perch non esisteva uno scaffale pensato per ospitare
esclusivamente i libri. Il primo modello era in legno di quercia e
pino, lanno seguente fu introdotta la versione in bianco, quella pi
comune. Oggi le Billy sono fatte di legno pressato e laminato,
montabili e smontabili secondo la filosofia IKEA. Nel 2009, dopo
trentanni dallarrivo di Billy sul mercato, Ikea ne aveva vendute 41
milioni.
Libreria CARLTON
1981 Ettore Sottsass
Carlton la celebre libreria disegnata da Ettore Sottsass nel 1981.
Prodotta dal gruppo Memphis, Carlton si distingue per la sua forma
decisamente insolita e anti-convezionale. Si tratta di una
composizione di forme geometriche lineari sovrapposte e di arditi
accostamenti di colori. Realizzata in legno e laminato plastico, la
libreria dotata di piani orizzontali e piani inclinati che compongono
una figura dai tratti quasi antropomorfi. Per la sua forte identit,
Carlton divenuta un prodotto che ben identifica un periodo storico,
un oggetto-simbolo del postmoderno, conservato in svariate collezioni
permanenti dei pi rappresentativi musei del mondo.
Credenza CASABLANCA
1981 Ettore Sottsass
Fondatore del collettivo italiano di design e architettura Memphis,
attivo tra il 1981 e il 1987, Ettore Sottsass (1917-2007) propone
insieme al gruppo una serie di pezzi esclusivi di design, realizzati in
materiali non preziosi come i laminati plastici e caratterizzati da colori
vivaci e forme originali. Gli oggetti si trasformano in messaggi di
provocazione per la tradizionale cultura del design. Il mobile
Casablanca pi che un arredo una scultura, un oggetto dinamico e
ludico al tempo stesso.
Sedia FIRST
Bollitore
Tavolo NOMOS
1986 Foster Norman
Poltrona GHOST
1987 Cin Boeri
Ghost, una seduta che non si vede, cio trasparente, che grazie alla
monoliticit e all'invisibilit si distingue dalle altre fantasiose
poltrone. Tutto merito del vetro, sicuro, affidabile: un solo foglio
spesso 12 mm che, piegato e tagliato, forma contemporaneamente
la seduta, i braccioli, lo schienale. Creata dalla designer milanese
Cini Boeri prodotta dallazienda Fiam.
Lampada TITANIA
1989 Alberto Meda e Rizzatto Paolo
Dinamica e sorprendente si inserisce con intelligenza in una grande
variet di ambienti. Una sequenza ordinata di centine in alluminio
svolge le funzioni di schermo anabbagliante, di riflettore della fonte
luminosa centrale e di dissipatore del calore. Un set di filtri colorati
intercambiabili determina le differenti gradazioni cromatiche della
lampada senza interferire con lemissione di luce bianca.
Il contrappeso sferico, che permette la regolazione a saliscendi, pu
essere inserito o rimosso in ogni momento. Grazie al corpo
leggerissimo, pu essere appesa a soffitti in gesso, in legno e
spioventi. La versatilit dei suoi componenti le permette inoltre di
essere fissata in qualunque zona del plafone senza bisogno di un
punto luce gi definito. Prodotta da Luceplan.
Tavolino BATTISTA
1991 Citterio Antonio
Poltroncina FAVELA
1991 F. e H. Campana
Sedia BIRD
1991 Dixon Tom
Libreria BOOKWORM
1993 Ron Arad
Accendigas FIREBIRD
1993 Guido Venturini
Nato nel 1957, product designer, un esponente del bolidismo, e dal
1985 al 1989 compagno di Stefano Giovannoni nello studio King Kong,
artefice per Alessi della notissima linea Girotondo, vassoi dal bordo
traforato con sagome di omini.
Disegna prevalentemente per Alessi oggetti ironici dalle forme naife e
dai colori sgargianti che richiamano luniverso dei fumetti. Realizza
laccendigas FireBird dalla provocatoria forma fallica per Alessi.
Cavatappi ANNA G
1994 Alessandro Mendini
Il cavatappi Anna G di Alessi , sin dalla sua uscita nel 1994, uno dei
prodotti cult dell'azienda: in 24,5 cm di altezza e 7 cm di diametro c'
una figura femminile, sorridente, espressiva, a forma di cavatappi.
Anna G. un vero e proprio omaggio alla donna reale, vivente, alla
donna che tutti i giorni lavora ed accudisce la propria famiglia!
L'accessorio realizzato in resina termoplastica ed disponibile sia
nella versione classica color acciaio, sia in altri colori, come il nero e
l'azzurro. Allegro ed inusuale, il cavatappi Alessi capace di creare a
tavola un clima armonico e gioioso!
Il cavatappi stato soltanto il primo ad essere pensato a figura di
donna, poich il successo e l'allegria che ha generato ha indotto
l'azienda a produrre un'intera collezione di oggetti da cucina che
fanno riferimento ad altre figure, umane ed animali.
Portauovo CICO
2000 Giovannoni Stefano
Posata MOSCARDINO
2000 Giulio Iacchetti e Matteo Ragni
Posata multiuso, usa e getta, per riunire in s le funzioni della
forchetta e del cucchiaio, sintetizza in un unico artefatto due degli
attrezzi indispensabili per portare il cibo alla bocca. I rebbi della
forchetta diventano impugnatura del cucchiaio, che a sua volta si fa
impugnatura della forchetta, in un rapporto di perfetta reversibilit.
Linvenzione progettuale funzionale ai mutamenti in atto nella
pratica della nutrizione (mangiare in fretta, in piedi ed in maniera
informale). Di ridotte dimensioni, adatta anche ai bambini, questa
posata realizzata in Mater-bi, una bioplastica ricavata dallamido
di mais completamente biodegradabile. Prodotta da civiplast. Ha
vinto il compasso doro nel 2001.
Sedia ONE
Sedia LUTA
Gruppo Memphis
Gruppo Memphis stato un collettivo italiano di design e architettura fondato da Ettore Sottsass, attivo tra il 1981 e il 1987.
La genesi di Memphis affond le sue radici nell'approccio sperimentale al disegno industriale che Ettore Sottsass e Michele
de Lucchi avevano portato avanti nello Studio Alchimia e la contemporanea vicinanza ai concetti del design radicale. Il
collettivo vero e proprio nacque da un incontro informale organizzato da Sottsass l'11 dicembre 1980, per discutere
generalmente di nuove forme espressive legate al design; assieme a de Lucchi, parteciparono all'invito i colleghi Aldo Cibic,
Matteo Thun, Marco Zanini e Martine Bedin. Insieme, decisero di creare un gruppo di lavoro come reazione allo stile di
design che aveva caratterizzato gli anni settanta, molto minimalista, ritenuto senza personalit e contraddistinto da un
aspetto patinato nonch da colori poco brillanti, nero in primis.
Il nome del gruppo venne ispirato da una canzone di Bob Dylan, Stuck Inside of Mobile che durante la riproduzione si era
inceppata sulla frase with the Memphis Blues Again; questo venne scelto per le sue diverse implicazioni, dato che era s il
nome della citt natale di Elvis Presley (Memphis) ma anche della capitale dell'Antico Egitto (Menfi), evocando cos delle
ironiche suggestioni tra alta e bassa cultura.
Al successivo incontro nel febbraio 1981, i membri del gruppo si presentarono con un centinaio di disegni di mobili e altri
oggetti, tutti con linee audaci e molto colorati. L'ispirazione venne da movimenti come l'art dco e la pop art, il kitsch degli
anni cinquanta e da temi futuristici. Del gruppo facevano parte, tra gli altri, architetti e designer quali Alessandro Mendini,
Andrea Branzi, Nathalie du Pasquier, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Shiro Kuramata, Javier Mariscal e George
Sowden, oltre alla giornalista Barbara Radice. Memphis, che intanto aveva eletto Ernesto Gismondi suo presidente, entr
quindi in contatto con aziende produttrici di mobili e ceramiche e, il 18 settembre 1981, tenne la sua prima mostra alla
galleria d'arte Arc '74 di Milano, in cui vennero esposti orologi, mobili, lampade e oggetti in ceramica; tra i pi noti, le
librerie Carlton e Casablanca nonch l'armadio Beverly dello stesso Sottsass, le sedie Oberoi di Sowden e la lampada Super
lamp di Bedin. Nello stesso anno il gruppo pubblic anche un libro, Memphis, The New International Style, che ne illustrava
l'attivit e la filosofia, e contestualmente inizi a esporre in mostre organizzate in tutto il mondo da Radice, nel frattempo
divenuta direttore artistico del gruppo.
Molti degli oggetti erano rivestiti in laminato plastico, materiale considerato povero e scelto appositamente per la sua "mancanza di cultura"; il
collettivo faceva anche ampio uso di vetro, e combinava il tutto con colori accesi e vivaci, texture e decorazioni volte a generare ottimismo. I suoi
oggetti erano volutamente "non intellettuali", ma una celebrazione invece della normalit e della banalit in una societ di massa.
Tra gli addetti ai lavori, il percorso intrapreso da Memphis produsse reazioni contrastanti, mentre il pubblico accolse positivamente le sue
manifestazioni postmoderniste, in perfetta sintonia con la cultura post-punk dei primi anni ottanta che trov germinazione anche nell'arte e
nell'architettura di quel decennio. A differenza del freddo "buon gusto" fin l imperante col modernismo, il nuovo e vivace linguaggio di Memphis
colp l'opinione pubblica, guadagnandosi l'attenzione e le copertine delle maggiori riviste del pianeta.
Nonostante il successo, il movimento era gi stato concepito come un qualcosa di fugace e senza futuro. Sottsass lasci il collettivo da lui fondato
gi nel 1985 e, esaurito il suo scopo, ovvero quello di contrastare con uno stile molto aggressivo il design minimale dell'epoca, influenzando lo
sviluppo di quello moderno - il gruppo si sciolse definitivamente nel 1988.
La breve esperienza di Memphis rimane comunque come una tappa importante nel processo d'internazionalizzazione del postmoderno, avendo
dato il "la" a un'intera generazione di designer che poi rimasta alla ribalta nei decenni successivi.
Archizoom Associati
Archizoom Associati fu fondato nel 1966 a Firenze da 4 architetti: Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e
Massimo Morozzi ai quali dal 1968 si aggiunsero i due designer Dario e Lucia Bartolini. Nel 1966 progettarono la mostra
"Superarchitettura" a Pistoia La Superarchitettura larchitettura della superproduzione, del superconsumo, del
supermarket, del superman, della benzina super. Risale al 1969-71 il progetto "Non-stop-city". Nel 1967 la Poltrona Safari e
nel 1969 la Poltrona Superonda, sempre del 1969 la Poltrona Mies (prodotta da Poltronova, Agliana) in aperto contrasto
con le teorie allora in voga del funzionalismo. Il gruppo si sciolse nel 1974.
Il gruppo incarna l'idea di un'architettura e di un design policromi e festosi, definibili come "pop ".
Punto di arrivo delle ricerche degli Archizoom la No-Stop City, messa a punto tra il 1970 e il 1971, una delle visioni pi
enigmatiche e radicali della citt del futuro senza limiti, resa possibile dallilluminazione artificiale e dallaria condizionata.
Gli Archizoom progettano anche i mobili multifunzionali, gli Armadi Abitabili, da disporre sui piani continui e indivisi della
No-Stop City, e gli abiti per gli abitanti di quei luoghi artificiali, il Dressing Design.
Studio 65
Durante il corso del 1965, un gruppo di studenti di Architettura cominciarono a pensare di voler diventare architetti da
grandi, ma, dopo aver incontrato il mondo dei grandi (dell'architettura ma non solo), decisero che, sebbene volessero
diventare architetti, non volevano diventare grandi. Cos, per realizzare il loro sogno, e seguendo l'esempio di Peter Pan,
costruirono la loro isola felice e la chiamarono Studio 65, il fondatore Franco Audrito.
Questi giovani studenti di architettura erano anche pittori che dipingevano con colori forti. Come tutte le persone fanno,
amavano la vita al punto di essere pronti a combattere per costruire un mondo pi giusto, dove la fantasia e la loro forma di
espressione potessero trovare spazio ed essere apprezzati. Amavano la Pop Art e il Film del nuovo cinema americano; la
Nouvelle Vague e l'Avanguardia italiana; Carmelo Bene, Ionesco e il Living Theatre. Ascoltava la musica rock e jazz, e
leggevano Majakovskiy, Marcuse, Montale e Asor Rosa; Tafuri e Simone de Beauvoir.
Tra il 1969 e il 1972, durante i primi anni della loro attivit professionale, le offerte di lavoro erano, principalmente, nel
campo dell'arredamento d'interni e della decorazione. Lo Studio 65, popolato da un folto gruppo di architetti appena
laureati, e frequentato da studenti e artisti, trov il modo di esprimere la loro immaginazione in un progetto, nonch di
offrire ai loro clienti e al mondo culturale un tocco di ironia e un approccio critico al design.
Tra gli altri, i lavori della Studio 65 sono esposti alla Pinakothek der Modernea Monaco (Germania), al Metropolitan
Museum of Art di New York (USA), e al Museums of Fine Arts di Montreal (Canada).
Superstudio
Superstudio uno studio di architettura fondato da un gruppo di architetti neolaureati, il primo gruppo di architettura
radicale sorto a Firenze nel 1966 e attivo fino al 1978..
Nel 1966, poco prima della nascita dell'Arte Povera, si definisce il concetto di architettura radicale, fatta non tanto di
proposte quanto di premonizioni, domande e oggetti, celebrata con la mostra Italy. The New Domestic Landscape al Moma
di New York nel 1972. Fondato a Firenze da un gruppo di giovani architetti Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia,
Gian Piero Frassinelli, Alessandro Magris e Alessandro Poli - Superstudio partecipa alla Biennale d'arte del '78, proprio a
sottolineare la voluta confusione tra i due linguaggi.
Quella di Superstudio era una strategia che mirava a dare all'utopia un valore concreto; la sua visione di citt, ad esempio,
poco tranquillizzante e serviva a descrivere societ diverse rispetto a quelle in cui si viveva allora.
Alchimia
Nel 1976 Alessandro e Adriana Guerriero fondano a Milano lo Studio Alchimia, primo esempio di progettisti produttori. Nel
1978 e 1979 presentano le collezioni Bau haus e Bau haus II. Lampade, poltrone, sedie, tavolini, armadi, eccetera. Autori
coinvolti: Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Bruno e Giorgio Gregori, Michele De Lucchi, Andrea Branzi, UFO, Paola
Navone, Daniela Puppa, Franco Raggi. Materiale decorativo prevalente il laminato plastico. La cultura dello studio Alchimia,
derivata da quella del contro-design italiano (rivista Casabella) modifica alla base tutte le precedenti teorie del design,
provocando un cambiamento radicale e profondo della mentalit degli architetti.
Alfabeti Visivi, Redesign, Design Banale, Cosmesi, Robot Sentimentale sono gli slogan che sottendono alla esuberante e
vastissima produzione della Citt Alchimia. Nel Manifesto teorico del gruppo, Alessandro Mendini scrive "Per Alchimia le
discipline non interessano in quanto sono considerate all'interno delle loro regole. Anzi, importante indagare nei grandi
spazi liberi esistenti fra di esse. Per Alchimia vale l'ipotesi che debbano convivere metodi di ideazione e di produzione
confusi, dove possano mescolarsi artigianato, industria, informatica, tecniche e materiali attuali e inattuali." Sono oggetti
artigianali, di recupero, di massa, improbabili, provocatori, Kitsch, tutti molto carichi di teoria. Si lavora e si sperimenta su
molti settori: la Pensione Ideale (Franco Raggi), le Copertine di Domus (Occhiomagico), l'Abito Sonoro e la performance di
Persone Dipinte (Anna Gili), lo Stilismo della moda (Cinzia Ruggeri). Nasce il design Neo-moderno, il nuovo design italiano.
Il Mobile Infinito nel 1981 annulla per eccesso sia le tipologie che la firma stessa dei progettisti, entrando con i Magazzini
Criminali nella sperimentazione teatrale.
Le attivit emozionali, psichiche e antropologiche si espandono ai libri, didattica, video (Metamorfosi) e suoni (Matia Bazar).
Nel 1982 Alessandro Guerriero socio fondatore di Domus Academy e nel 1984 inizia una Nuova Alchimia con il marchio
Zabro. E' Aurelio Zanotta che favorisce questa collezione di carattere post industriale.
Nel 1992 la romantica attivit di Alchimia viene conclusa.
Oggi continua la sua eroica avventura.
Olivetti
Costituita nel 1908 come "prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere", fin dagli inizi l'Olivetti si distingue per
l'attenzione alla tecnologia e all'innovazione, la cura del design, la presenza internazionale, la sensibilit verso gli aspetti
sociali del lavoro.
Questi caratteri sono impressi dal fondatore Camillo Olivetti e dal figlio Adriano, che trasforma l'azienda familiare in un
moderno gruppo industriale. Sotto la guida di Adriano Olivetti, figlio di Camillo, divenuto direttore della Societ Olivetti
nel 1932 e presidente nel 1938, nel 1940 comparve la prima addizionatrice Olivetti, seguita nel 1945 dalla Divisumma 14,
la prima calcolatrice scrivente al mondo in grado di eseguire le quattro operazioni. Venne inventata da Natale Capellaro
che avrebbe progettato in seguito tutte le calcolatrici Olivetti. La Lettera 22 una celebre macchina per scrivere
meccanica portatile progettata dallarchitetto designer Marcello Nizzoli. Fu uno dei prodotti di maggior successo della
Olivetti negli anni cinquanta, e ricevette premi sia in Italia (Compasso d'Oro nel 1954) sia all'estero.
Fu negli anni sessanta che l'azienda conobbe la massima espansione sui mercati mondiali. In aziende, banche e uffici
postali italiani erano presenti una macchina contabile chiamata Audit e una fatturatrice chiamata Mercator. Ma
soprattutto nelle attivit commerciali di ogni livello era solitamente presente la macchina da calcolo Divisumma 24.
Mario Bellini realizz la calcolatrice Divisumma 18 per lazienda Olivetti nel 1973. Calcolatrice elettronica con stampante,
costituita da un corpo in plastica gialla dai lati anteriore e posteriore bombati
Fontana Arte
La Luigi Fontana, fondata a Milano nel 1881, nasce come industria produttrice di lastre di vetro per usi edilizi. Negli ultimi
anni dell800 sviluppa una ricercata produzione di oggetti darredo, pezzi unici e su ordinazione, realizzati utilizzando il vetro
come materia prima.
Nel 1931 Gio Ponti , gi direttore della rivista Domus, viene chiamato alla direzione artistica dellazienda. Personalit
eclettica, fra i protagonisti del dibattito culturale di quegli anni. infatti tra i fondatori dellADI, dirige in pi occasioni i
programmi della Triennale di Milano, docente al Politecnico di Milano e progetta edifici pubblici e privati, arredi e oggetti
che resteranno nella storia dellarchitettura e del design.
Tra i pezzi disegnati per FontanaArte alcuni sono ancora in produzione, come le lampade 0024, Bilia, Pirellina, Pirellone e il
Tavolino 1932.
Per dare un nuovo impulso alla produzione di prestigiosi oggetti darredo, Gio Ponti si associa a Pietro Chiesa nella direzione
artistica della Luigi Fontana. Insieme allillustre maestro vetraio vengono assorbite dallazienda tutte le maestranze attive
nella sua bottega.
Nasce subito dopo la divisione aziendale Fontana Arte, che copre la produzione di carattere pi artigianale: dalle vetrate
artistiche alle serie limitate di oggetti per larredo e lilluminazione.
Negli anni seguenti le energie creative di Pietro Chiesa, maestro versatile, di vasta cultura ed esperienza tecnica, rivestono
un ruolo chiave per lazienda. Progetta oltre un migliaio di oggetti diversi, alcuni dei quali sono entrati nella storia del
design e sono ancora oggi in produzione, come il tavolo curvo Fontana, il vaso Cartoccio, la lampada da terra Luminator.
Con l'avvento della seconda guerra mondiale la lavorazione del vetro viene, per legge, limitata a soli scopi militari; la
Fontana Arte quindi, che era specializzata in lavorazioni artistiche venne fortemente penalizzata da questa situazione.
Nel 1948, dopo la morte di Chiesa, la direzione artistica dell'azienda viene affidata a Max Ingrand, in questi anni la
produzione aziendale vede un sostanziale ammodernamento dei processi, orientandosi verso un regime di produzione di
tipo industriale.
Dopo la morte di Ingrand, Ponti abbandona l'azienda per scarsa condivisione con la nuova politica produttiva indetta dalla casa madre[1], l'azienda
affronta cos un periodo di appannamento che porta il gruppo Saint-Gobain a cedere l'attivit. L'azienda viene acquistata nel 1979 da un gruppo di
imprenditori privati; Carlo Guglielmi viene nominato direttore operativo ed amministratore.
La nuova direzione affida tempestivamente la direzione artistica all'architetto Gae Aulenti, gi da qualche anno in azienda. Vengono prodotte
lampade e oggetti d'arredo ancora oggi a catalogo. Tra i collaboratori di maggior rilievo compaiono Piero Castiglioni, Pierluigi Cerri, Daniela Puppa e
Franco Raggi.
Oltre a legare il proprio nome ai grandi maestri che lhanno portata al successo, come Gio Ponti, Pietro Chiesa, Gae Aulenti, la storia di FontanaArte
segnata da prestigiose collaborazioni e il proficuo dialogo avviato con architetti di fama internazionale come David Chipperfield, Vico Magistretti,
Steven Holl, Norman Foster, Alvaro Siza, Renzo Piano, diventata una collezione ricca e poliedrica: lampade dalla forte personalit, che si rifanno ad
affermati stili progettuali.
Ma FontanaArte non ha mai smesso di dialogare anche con i giovani emergenti, confermando la sua vocazione di talent scout.
Come nella migliore tradizione italiana della bottega darte, in cui il sapere veniva tramandato attraverso il fare insieme, allo stesso modo
FontanaArte da sempre un laboratorio di idee per i talenti del design.
Vitra un'azienda svizzera fondata nel 1950 che produce mobili e arredamento di design.
nota per i lavori di importanti architetti che ne progettarono il quartier generale presso
Weil am Rhein, in Germania, e per il proprio Vitra Design Museum.
Knoll una manifattura di design statunitense fondata nel 1938 che produce articoli di
arredamento per uffici e abitazioni. Fra essi le sedie, i classificatori, i tavoli e le scrivanie, i
tessuti, e un'ampia gamma di accessori.
La Thonet GmbH, fondata nel 1819 e partecipata oggi dei fratelli Thonet, discendenti di
Michael Thonet, ha tuttora sede a Frankenberg in Germania, in Assia, rappresenta uno dei
principali operatori nel mercato dell'arredamento.
La Cassina SpA un'azienda italiana fondata a Meda nel 1927 dai fratelli Cesare e Umberto
Cassina, operante nel settore dell'arredamento contemporaneo.
Poltronova fondata nel 1957, ha sede ad Agliana (Pt), acquista ben presto unimmagine
davanguardia grazie alla direzione artistica di Ettore Sottsass.
Flos S.p.A. (dal latino fiore) un'azienda italiana fondata a Merano nel 1962 da Dino
Gavina e Cesare Cassina, oggi guidata da Piero Gandini. La Flos spicca nel settore
dell'illuminazione d'arredo di qualit.
FontanaArte S.p.A. un'azienda italiana fondata a Milano nel 1932 da Luigi Fontana e Gi
Ponti e specializzata nella lavorazione del vetro e nella realizzazione di complementi
d'arredo.
Dal 1957, anno della sua nascita, a Milano Danese prende come riferimento luomo e i
suoi bisogni e si configura come luogo di sperimentazione da cui nascono risposte
elementari ai bisogni di una societ e di un contesto in evoluzione.
Dal 1972 semplicit, minimalismo e funzionalit sono i tre concetti su cui si basa lo storico
marchio danese Fritz Hansen. Lo stile di sedie, divani, tavoli e sistemi dilluminazione
reinterpreta la tradizione scandinava, dando un tocco di grande personalit a ogni stanza
della casa.
La Gufram una azienda di produzione di sedute e complementi d'arredo con sede oggi a
Barolo nota per l'influenza avuta nel campo del disegno industriale e per aver contribuito
a rivoluzionare l'estetica del mobile a partire dagli anni '60.
Domus nacque ne 1928 dallincontro tra Gio Ponti e Giovanni Semeria: il primo era uno dei pi grandi architetti
e designer italiani dellepoca, progettista del Pirellone, autore del rilancio della Richard Ginori e tra i sostenitori
dellistituzione del premio Compasso doro; il secondo, pi anziano di venticinque anni, era invece un sacerdote
barnabita spesso accusato, dalle alte sfere ecclesiastiche, di modernismo e di essere troppo aperto alla cultura
del tempo, da Darwin a Fogazzaro.
Questo strano connubio diede vita a una rivista che aveva inizialmente scopi divulgativi (conteneva anche
sezioni per il pubblico femminile sul giardinaggio e la cucina) ma che col tempo cominci ad occuparsi anche di
disegno industriale, urbanistica, grafica, arti applicate, comunicazione digitale e cos via. Il giornale stato
diretto, nel corso della sua storia, anche da Massimo Bontempelli, Giuseppe Pagano, Carlo Mendini e per
moltissimi anni proprio da Ponti, che finch stato in vita ne sempre stato il nume tutelare.
Oggi diretto da Nicola Di Battista e ha una diffusione internazionale, visto che ne esistono le versioni cinese,
israeliana, indiana, messicana e tedesca, oltre al fatto che gi dalla fine degli anni 70 la rivista ha assunto una
connotazione bilingue, con tutti gli articoli che si trovano tradotti pure in inglese. la rivista ha potuto vantare nel
corso dei decenni progetti grafici improntati da alcuni dei pi grandi designer italiani e stranieri, tra i quali
merita una citazione Ettore Sottsass.
Fondata nel 1928 , come detto, anche Casabella, laltra grande vecchia del panorama delle riviste di
architettura. Se per Domus era nata fin da subito con nomi prestigiosi e una linea editoriale ben chiara,
diverso fu il destino, inizialmente, di questo secondo giornale, che cambi pi volte testata e nei primi anni di
vita vivacchi, senza riuscire a lasciare pi di tanto il segno.
Fu infatti solo con il passaggio allEditoriale Domus, che la acquist nel 1933, che la rivista decoll sotto la
direzione di Giuseppe Pagano Pogatschnig, architetto razionalista (autore dellIstituto di Fisica de La Sapienza
a Roma e della sede della Bocconi a Milano) che, dopo molti anni da fervente fascista, gi prima della caduta
di Mussolini, nel 1942, si dimise da tutti gli incarichi interni al partito e inizi a mettersi in contatto col
movimento clandestino, pagando poi questa sua scelta con larresto e la tortura prima e linternamento a
Mauthausen poi, dove sarebbe morto nel 1945. Ma il cambio di ideali di Pagano fu ben evidente anche negli
editoriali che scrisse per Casabella gi nel 1941, quando si scagli contro lo stile eccessivamente
monumentale dellarchitetto di regime, Marcello Piacentini.