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A VEGETALIA (Cremona 28-30 gennaio 2005) SI E PARLATO ANCHE DI BIOLOGICO

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P. Pignattelli
Agricoltura biologica in Lombardia: scelta produttiva ecocompatibile e prospettive di
mercato il titolo del convegno organizzato dalla Regione Lombardia, Direzione generale
Agricoltura il 28 gennaio scorso a Cremona in occasione di Vegetalia.
E stata certamente una ben organizzata occasione per fare il punto sulle produzioni
biologiche in Italia, come infatti emerso dalle relazioni di De Ruvo (ISMEA) e di Banterle
(Universit di Milano), questo ultimo anche in relazione alla riforma della PAC, ma soprattutto in
Lombardia com stato evidenziato dalla De Filippo (Regione Lombardia, dir.ne Agricoltura) che
ha presentato il Piano regionale sullagricoltura biologica. Sono quindi seguite tre relazioni che
hanno affrontato le restanti tematiche del convegno da altrettante angolature, pi precisamente: il
punto di vista dei produttori da Baldini (Az. agr. Terre di Sangiorgio), quello della GDO da
Ranchetti (Essellunga) ed infine quello dei consumatori da Motta (Adiconsum). Numerosi
interventi brevi e la discussione hanno completato il quadro.
Fatta questa breve presentazione dei temi affrontati dal convegno riteniamo opportuno
soffermarci, anche se brevemente e solo per ragioni di spazio, su alcuni dei punti a nostro avviso fra
i pi interessanti delle singole relazioni. La riforma della PAC, introducendo in agricoltura il
concetto della multifunzionalit ha precisato Banterle ha in pratica riconosciuto limportante
ruolo svolto dallattivit agricola nella salvaguardia del territorio, nella protezione dellambiente e
nella tutela del paesaggio. Da questa valenza ambientale e territoriale traggono origine le misure a
favore di unagricoltura a basso impatto ambientale e, quindi, dellagricoltura effettuata con metodo
biologico. Ne consegue che la maggior enfasi nel sostegno allagricoltura biologica deve essere
attribuita al processo produttivo e non tanto alla caratterizzazione qualitativa del prodotto.
Senza entrare nel merito della parte normativa, ampiamente illustrata dal relatore,
preferiamo riportare solo quei passi strettamente legati al comparto biologico, pi precisamente a
proposito della revisione a medio termine del 2003: nel caso dei diritti relativi al set-aside, per i
produttori biologici viene prevista lesenzione dalleffettivo ritiro dalla produzione - e ancora nel
caso dei produttori zootecnici, appare interessante il contributo integrativo per il benessere animale
come pure la possibilit di rientrare negli aiuti previsti per la partecipazione ai sistemi di qualit.
Infine stato ricordato il Piano dazione europeo per lagricoltura biologica e gli alimenti biologici.
Il Piano, presentato dalla Commissione al Consiglio dei Ministri dellAgricoltura e che andr in
vigore nel 2007, comprende 21 azioni concernenti tre principali finalit: a) favorire lo sviluppo del
mercato dei prodotti biologici migliorando la loro promozione e linformazione ai consumatori, b)
incoraggiare i Paesi membri ad adottare pienamente e coerentemente le misure a favore
dellagricoltura biologica ed a migliorare lefficienza dei relativi aiuti pubblici, c) migliorare le
norme sui prodotti biologici, i controlli e gli scambi.
Una panoramica, mondiale e nazionale del settore bio, ricca di numeri, grafici e diagrammi,
stata fornita da De Ruvo, ma non possibile sintetizzarla in questa sede, mentre riteniamo utile
soffermarci sulla seguente frase e relativi commenti: Attualmente il mercato del bio in una fase
di assestamento e riflessione. Fra le principali cause va ricordato che sono finiti gli effetti
dellapplicazione del Reg. 2078/92 a cui si aggiunto il rallentamento delleconomia nazionale.
Tuttavia, dopo i fortissimi tassi di crescita del passato, una fase darresto era prevedibile e va
sottolineato che oggi sono in aumento le aziende maggiormente orientate al business capaci di
produrre prodotti ad alto reddito e con maggiori sbocchi sul mercato e che sono sempre pi
orientate a privilegiare lefficienza, infine che sono in aumento le dimensioni medie delle aziende.
In conclusione, il mercato, rispetto al passato, pi maturo, pi orientato al business ed
meno ispirato a motivi ideali. E i prezzi del bio? I dati Ismea evidenziano un progressivo calo (3,5%) del differenziale di prezzo tra il biologico confezionato ed i corrispondenti prodotti
convenzionali ha precisato il relatore - Gli esempi pi eclatanti sono forniti dal latte e derivati,

dalle bevande, dalle uova, dal riso e dalla pasta, mentre qualche aumento si registrato nei
condimenti, negli oli vegetali, biscotti, dolciumi e snack. Infine stato ricordato che sono in
aumento le alleanze strategiche fra le imprese come pure le varie forme alternative di vendita
(vendite dirette, gruppi dacquisto, mercatini, catering, ecc.) e che la GDO detiene sul fronte
commerciale un ruolo di primo piano, in particolare orientando le proprie strategie verso le private
labels bio che sembrano essere le uniche che sembrano avere attualmente un andamento
soddisfacente sul fronte dei consumi interni.
Il Piano delle azioni per lo sviluppo dellagricoltura biologica in Lombardia, approvato lo
scorso dicembre dalla Regione stato illustrato dalla De Filippo. Dopo un breve richiamo alla
normativa europea, la relatrice ha innanzitutto sottolineato gli scopi del Piano orientato a potenziare
nel territorio regionale il sistema agricolo ed agroalimentare biologico. Successivamente ha
illustrato le principali tappe del percorso; dalla stesura del Programma degli interventi per lo
sviluppo dellagricoltura biologica in Lombardia e le relative linee dintervento (dicembre 2003)
alla definizione del Piano a seguito del trasferimento (secondo semestre 2004) alla Regione
Lombardia di circa 590.000 euro. Il Piano, di durata biennale, comprende tre ambiti dintervento e
diverse azioni. Innanzitutto (a)- creare una cultura del biologico e dare uninterpretazione univoca
delle norme attraverso un progetto formativo rivolto a tutti gli attori (assistenti tecnici, controllori e
tutor dei consumatori), quindi (b)- promuovere il consumo dei prodotti biologici attraverso una
maggiore e pi mirata informazione del consumatore compresa leducazione alimentare di alunni e
docenti, infine (c)- sviluppare, attraverso ricerche finalizzate ed azioni mirate coinvolgenti soggetti
pubblici e privati, sistemi gestionali adeguati al metodo biologico, al suo mercato, ai volumi
produttivi ed ai flussi di mercato. Una panoramica a 360 gradi che pu essere approfondita sul sito
www.agricoltura.regione.lombardia.it
Il punto di vista degli operatori biologici stato presentato da un agricoltore biologico,
Massimo Baldini dellAz. Agr. Terre di Sangiorgio (PC) in grado di produrre, in azienda, oltre
10.000 quintali di passata di pomodoro allanno, in parte trasformata in sughi, ottenuta da pomodori
ed ortaggi da sugo coltivati nei quasi 200 ettari aziendali. Dalla terra direttamente al
consumatore quindi la strategia vincente dellazienda, che ha ottenuto la certificazione Sistema
Qualit UNI EN ISO 9001:2000 ed il marchio DEMETER, molto apprezzato allestero. Proprio ai
mercati esteri, dallEuropa al Giappone ed agli Stati Uniti, indirizzata la maggior parte della
produzione. Senza entrare in merito alla interessante descrizione delle tecniche di produzione e
controllo riportiamo alcune interessanti osservazioni di Baldini: innanzitutto la difficolt a reperire
tecnici di campo adeguatamente preparati, quindi la necessit di una maggiore e migliore
informazione del consumatore italiano troppo sfiduciato nei confronti del biologico ed infine ha
ricordato che limpegno primario di tutti i produttori la valorizzazione del prodotto biologico.
Da molti anni Esselunga presente nel mercato dei prodotti biologici cos ha iniziato la
sua relazione Salvatore Ranchetti con una gamma Esselunga bio di oltre 450 referenze annuali (di
cui molte stagionali) e 300 a marchio del produttore. Questa gamma la pi estesa oggi disponibile
sul mercato italiano. Successivamente, il relatore ha passato in rassegna i vari aspetti della
produzione e commercializzazione con particolare riferimento ai controlli della qualit. Vorremmo
ricordare alcuni passaggi, per es. i prezzi dei prodotti biologici sono mediamente pi elevati del
20-30% rispetto agli analoghi prodotti convenzionali, come a proposito dimmagine tutti i
prodotti Esselunga bio utilizzano un marchio distintivo in etichetta ed uno sfondo unico in modo da
essere pi facilmente individuati mentre sul posizionamento nel punto di vendita stiamo
verificando lopportunit o meno di raggruppare tutti i prodotti bio in un unico corner ed infine
sulla comunicazione se da un lato sono privilegiati i prodotti a marchio Esselunga bio dallaltro
anche quei prodotti bio a marchio del produttore sono inseriti nei volantini pubblicitari distribuiti
periodicamente a domicilio e sono oggetti di articolo sul magazine istituzionale.
In conclusione un ottimo esempio delle strategie di produzione, marketing e commercializzazione
del biologico da parte di una nota azienda della grande distribuzione.

Lultima relazione in programma, relativa al Punto di vista dei consumatori stata tenuta
da Angelo Motta. Perch il consumatore disponibile a spendere di pi per il prodotto bio, questa
la prima domanda che il relatore si posta e a cui ha dato la seguente risposta La paura di correre
rischi ulteriori per la sua salute (mucca pazza, vino al metanolo, pesci al mercurio, ecc.) lo portano
anche in tempi di magra, come oggi, a spendere di pi in cambio di sicurezza. Ma sulla corretta
informazione al consumatore che Motta ha puntato il dito: Laccesso del consumatore ad una
informazione completa e trasparente, declinata sui suoi codici di linguaggio, la premessa perch
egli possa passare da una superficiale aspettativa psicologica ad una scelta consapevole e
responsabile nei confronti del prodotto biologico. Ma occorre andare oltre lobiettivo, sempre
validissimo, dellinformazione fine a se stessa, bisogna fare una cultura del biologico assieme alla
cultura di un diverso stile di vita che ha motivazioni e prospettive che vanno oltre le ragioni
alimentari ha continuato il relatore Obiettivo possibile solo attraverso una grande alleanza fra
produttori, trasformatori, distributori e consumatori in grado di eliminare il mercato delle
speculazioni economiche e del falso biologico e creare le premesse perch laggiornarsi insieme sia
seguito dal gestire e controllare assieme
E seguita la discussione caratterizzata da numerosi interventi, insomma una bella ed
interessante occasione per parlare del biologico in Lombardia (e non solo) a 360 gradi, di quanto
stato fatto, dei cambiamenti che caratterizzano il presente e soprattutto di quanto potr essere
realizzato in un prossimo futuro grazie anche al Piano delle azioni per lo sviluppo dellagricoltura
biologica in Lombardia recentemente approvato dalla Regione.
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