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POSSIBILE PREGARE CON I SALMI IMPRECATORI?

LA LEZIONE DEI PADRI

POSSIBILE PREGARE CON I SALMI IMPRECATORI?


LA LEZIONE DEI PADRI

noto che Principi e norme per la Liturgia delle Ore stabil di escludere dalla preghiera
liturgica alcuni salmi definiti abitualmente imprecatori e di espungere in altri, pur introdotti,
alcuni versetti per la medesima ragione: contenendo invettive ed esecrazioni turbano la preghiera
del credente.1 Alcuni esegeti di grande valore ritengono che questi brani veterotestamentari siano
del tutto estranei allo spirito del Nuovo Testamento ed avallano perci la selezione operata.2 Per
avere unidea pi chiara della questione ricordo alcune di queste espressioni incriminate che
riprender pi avanti.
Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca,
rompi, o Signore, le mascelle dei leoni.
Si dissolvano come acqua che si disperde,
come erba calpestata inaridiscano (Salmo 58/57).3
I suoi figli rimangano orfani
E vedova sua moglie.
Vadano raminghi i suoi figli, mendicando,
siano espulsi dalle loro case in rovina.
Lusuraio divori tutti i suoi averi.
Gli estranei facciano preda del suo lavoro (Salmo 109/108).
Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti render quanto ci hai fatto.
Beato chi afferrer i tuoi piccoli
E li sbatter contro la pietra (Salmo 137/136).

Non potrebbe questa scelta essere ripensata? Essa, infatti, tradisce un approccio alla Sacra
Scrittura piuttosto letterale, quasi dimentico della grande tradizione patristica che, applicando alla
1

I tre salmi 57, 82 e 108, nei quali prevale il carattere imprecatorio, vengono esclusi dal salterio corrente. Cos pure
alcuni versetti di qualche salmo sono stati omessi come viene indicato all'inizio del salmo. L'omissione di questi testi
dovuta unicamente a una certa qual difficolt psicologica. Infatti questi stessi salmi imprecatori si trovano nella piet
del Nuovo Testamento, per esempio nell'Apocalisse al cap. 6,10, e in nessun modo intendono indurre a maledire:
SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Principi e Norme della Liturgia delle Ore, 131, in CENTRO DI AZIONE
LITURGICA, Enchiridion liturgico. Tutti i testi fondamentali della Liturgia tradotti, annotati e attualizzati, Piemme,
Casale Monferrato 1989, p. 655.
2

Dopo il Concilio stata facilitata l'applicazione dei salmi alla vita cristiana con l'omissione delle cose pi lontane dal
Vangelo. Una cosa a mio avviso opportuna questo perch un cristiano per esempio non pu augurare che i bambini dei
persecutori siano schiacciati sulla terra, come si dice nel salmo sulla riva, degli esiliati. Questo salmo esprime un affetto
molto profondo e tenero per Gerusalemme, ma finisce con un augurio crudelissimo contro i nemici. A me sembra
opportuno e utile dal punto di vista dell'accoglienza della parola di Dio omettere cose che sono state corrette da Ges:
L. TEIXERA, La Sacra Scrittura essenziale per conoscere Cristo. Intervista al cardinale gesuita Albert Vanhoye, in
Zenit. Il mondo visto da Roma, 19.09.2008: www.zenit.org/article.15470?l=italian, accesso 18.10.2008.
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Nel seguito dellarticolo adopero la numerazione bassa dei Salmi, quella della Vulgata e dei Padri. Le citazioni dei
salmi riportate sono tratte dalla Bibbia di Gerusalemme.

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Roberto Spataro - STUDIUM THEOLOGICUM SALESIANUM - JERUSALEM

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lettura della Bibbia uninterpretazione spirituale oltre e non contro la lettera, non ha avuto
difficolt a penetrare il significato pi profondo di questi testi biblici e ad utilizzarli nella preghiera
e nella predicazione.4 Lassemblea ordinaria dei Vescovi dedicata al tema: La Parola di Dio nella
vita e nella missione della Chiesa orienta in questa direzione sia perch incoraggia a ricuperare e
valorizzare il senso spirituale della Bibbia sia perch ritiene che la lettura integrale dellAntico
Testamento sia possibile e doverosa, alla luce dei principi formulati ed applicati dai Padri, come
quello dellunit dei Testamenti.5
Prendo dunque in considerazione linterpretazione fornita da alcuni Padri ai salmi
interamente imprecatori o a quelle parti di altri salmi appartenenti al medesimo genere letterario.
Far riferimento a quattro opere composte da quattro differenti Padri. Nellordine cronologico,
stabilito secondo le opinioni pi accreditate, essi sono: De Inscriptione Psalmorum di Gregorio di
Nissa, Homiliae in Psalmos di Giovanni Crisostomo, Tractatus di Gerolamo ed Enarrationes in

Giovanni Crisostomo consapevole del disagio iniziale che i fedeli possono provare ascoltando questo genere di
invettive. Non ne giustifica per la censura e si impegna a mostrare al suo uditorio, radunato in contesto liturgico, il
senso e il valore di questi testi biblici. In apertura di una sua omelia dedicata al Salmo 108, dichiara: Per comprendere
bene questo salmo, c bisogno che facciamo appello a tutta la nostra intelligenza. Infatti, queste parole, se uno le
considera solo cos come sono state pronunciate, turbano lanima degli ascoltatori che non vi riflettono: IOHANNES
CHRYS., Expositio in Psalmum CVIII, PG 55,258. Dora in poi citer le Omelie di Crisostomo con lesclusivo
riferimento alla PG. La versione dal greco mia. Qui traduco con una certa libert per rendere con maggiore efficacia il
pensiero del Crisostomo.
5

On assiste une certaine rsistance devant des pages de lAncien Testament qui semblent incomprhensibles et donc
exposes la slection arbitraire, au refus. Selon la foi de lglise, lAncien Testament doit tre considr comme une
partie de lunique Bible des chrtiens, partie constitutive de la Rvlation et, donc, de la Parole de Dieu. Do le besoin
dune formation urgente la lecture chrtienne de lAncien Testament en reconnaissant le rapporte qui lie les deux
Testaments et les valeurs permanentes de lAncien: SYNODE DES VQUES. XIIIme ASSEMBL GNRALE ORDINAIRE,
La Parole de Dieu dans la vie et la mission de lglise. Instrumentum Laboris, 17, Libreria Editrice Vaticana, Cit du
Vatican 2008, 22. Pertanto il documento suggerisce non di eliminare le parti dellAntico Testamento di pi difficile
immediata comprensione ma di offrire adeguate chiavi di lettura: Prsenter de manire simple les critres de lecture
chrtienne de la Bible, en rsolvant cette lumire les lments difficiles de lAncien Testament , Ibidem 13, p. 18.
Utilizzo la traduzione francese di questo documento essendo lunica a me disponibile al momento della stesura
dellarticolo. Pi avanti lInstrumentum Laboris auspica il superamento della frammentazione dei testi biblici proposti
nella Liturgia e, di conseguenza, anche i versetti imprecatori andrebbero conservati nel salterio liturgico: cf Ibidem
37, p. 48.

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Psalmos di Agostino.6 La scelta di queste opere dettata dai seguenti criteri: anzitutto, tra i
commenti patristici ai Salmi, non molto numerosi tra laltro, questi risaltano per estensione e per
profondit;7 in secondo luogo, ci offrono uno sguardo panoramico sulla patristica, trattandosi di due
Padri greci e di due latini appartenenti allet aurea, quella di maggiore creativit e maturit; in
ultimo, i generi letterari sono diversi, in quanto i commenti di Gregorio di Nissa e di Gerolamo sono

Per datare la cronologia mi attengo alle conclusioni di M-J. RONDEAU, Les commentaires patristiques du Psautier
(IIIe-Ve sicles). Vol. 1 Les travaux des pres grecs et latins sur le psautier. Recherches et bilan, Pont. Institutum
Studiorum Orientalium, Roma 1982. Per le Inscriptiones del Nisseno, egli scrive: Le mme auteur [Danielou],
sensible la parent de lIn inscript. Ps. avec les crits les plus anciens de Grgoire, notamment la prsence, dans lun
et dans les autres, de thmes platoniciens qui ne reparaissent pas dans le reste de luvre, tendit le faire remonter
beaucoup plus haut, avant la mort de Basile et la raction que Grgoire esquisse contre lorignisme partir de 379 : le
trait pourrait tre, disait-il, de la priode de lexil, entre 376 et 378 [] Il nous parat incontestable que lIn inscript.
Ps. est une uvre de jeunesse. Aux indices relevs par J. Danielou on peut ajouter lusage intemprant dune technique
dexgse scolaire peu adapte, alors que les autres commentaires manifestent beaucoup plus de matrise, et labsence,
dans un ouvrage orient vers la mystique, de la tnbre et de lpectase, ces deux caractristiques de la mystique
grgorienne dans sa pleine maturit. Une date haute est donc probable : Ibidem, p. 115. Riguardo alle Omelie del
Crisostomo: La date de cette uvre est inconnue. Photius suggre que ses qualits de fond et de style impliquent une
poque o lauteur avait des loisirs, plutt que celle o il se dbattait dans les affaires publiques. Sur la foi de ce
renseignement, et parce que certaines allusions visent Antioche, Montfaucon date cette uvre de la priode
antiochienne de Chrysostome, soit avant 398, ce qui est universellement accept. Sensible la disponibilit de temps et
desprit que dut exiger une uvre aussi ample et aussi soigne, Montfaucon a mme propos de la faire remonter avant
la prtrise, date partir de laquelle Jean commena tre absorb par sa tche de prdicateur, et de la situer entre 370 et
386. La plupart des critiques, cependant, songent plutt aux annes de prtrise, soit 386-398 : Ibidem, p.130. Per i
Tractatus di Gerolamo si ipotizza una data compresa tra il 401 e il 410: Certaines indices invitant les dater de la
priode 401-410, elles refltaient, pensait-il [Dom Morin] la prdication de Jrme ses moines de Bethlem, celle
dont il disait quil la chuchotait dans un coin de monastre. Elles la refltaient mme sur le vif, car, quelques
exceptions prs, leur forme trs lche fait penser quil sagit de notes prises par des auditeurs : Ibidem, p. 158.
7

Per una visione sintetica dellesegesi patristica ai Salmi cf. J. GRIBOMONT, Salmi (libro dei), in A. DI BERARDINO (a
cura), Dizionario Patristico e di Antichit cristiane II, Institutum Patristicum Augustinianum - Marietti, Roma Casale
Monferrato, 1984, coll. 3063-3066.

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opere scolastiche8 mentre quelli di Giovanni Crisostomo9 e di Agostino erano destinati alla
predicazione liturgica.10 Sulla base dei grandi principi esegetici formulati e praticati dai Padri,
individuer tre motivi che rendono accettabile ed auspicabile luso dei salmi imprecatori nella
preghiera liturgica cristiana.
LUNIT DEI TESTAMENTI E IL CRISTOCENTRISMO.
PROFEZIA E PROSOPOGRAFIA

La Bibbia non intende maledire. Questa affermazione contenuta anche al numero 131 di
Principi e Norme, che per non specifica quali siano il genere letterario e la finalit delle invettive
salmiche. I Padri ci aiutano a capirlo. I passi in cui compaiono imprecazioni sono spesso, secondo
essi, delle profezie di avvenimenti futuri. Non questo un augurio ma una profezia, dichiara
Agostino, commentando alcune espressioni adoperate dallautore del Salmo 82. Pi che una
8

Il carattere scolastico dei Tractatus di Gerolamo permane anche se si attribuisce questopera ad Origene che il
Dalmata si sarebbe limitato a tradurre con pochi adattamenti. questa la teoria proposta circa trentanni fa da Peri le cui
argomentazioni sono cos riassunte dal Rondeau: Lanalyse des homlies elles-mmes prouve quelles sadressent
un nombreux public de fidles, comportant tous les degrs, de vque au lac, ce qui sexplique bien dans le cas
dOrigne Csare, non dans celui de Jrme et de son petit auditoire de moines Bethlem. Le contexte historique
est clairement celui dune glise qui vit encore sous la perscution. Lexamen de la langue, farcie de mots grecs et
dhellnismes syntaxiques, prouve que ces homlies dpendent dun original grec ; mieux, il arrive que le traducteur
cite le texte sacr dans une traduction latine sans sapercevoir que lauteur discutait et rejetait le texte grec
correspondant cette traduction ! [] V. Peri poursuit sa dmonstration en comparant nos Tractatus avec des homlies
dOrigne : les Homlies sur les Psaumes traduites par Rufin, et les Homlies sur Jrmie, les seules qui nous sont
parvenues dans loriginal grec. De part et dautre, cest le mme schma homiltique, la mme mthode exgtique :
Ibidem, p. 159. Questa teoria, che incontr molte adesioni subito dopo la sua presentazione, oggi meno
entusiasticamente accettata e si preferisce pensare, come per altre opere gerominiane, ad una pi libera e creativa
revisione gerominiana sul materiale origeniano.
9

On discute sur le genre dont relvent ces Hermneiai. Tillemont inclinait y voir des commentaires rdigs pour la
lecture, mais Montfaucon lui a oppos un dossier de textes qui ferait croire des homlies prches devant un auditoire
que Jean apostrophe, pique par des allusions de circonstance, toutefois, on ne peut manquer dtre frapp, si on compare
ces textes des homlies chrysostomiennes dont on sait quelles furent effectivement prononces, par leur caractre
labor et relativement rigoureux, ainsi que par llment drudition que constitue la citation des diffrents versions du
texte sacr. Aussi les modernes penchent-ils pour un enseignement rdig, non rellement prononc, au moins sous la
forme que nous lisons [] Il nest pas draisonnable dimaginer que Chrysostome ait fait sur les Psaumes, ou sur des
Psaumes particuliers, des sermons, dont nos Hermneiai seraient la version remanie et complte dans la perspective
dune exgse systmatique, qui, dailleurs, Photius la not, nest pas un travail de cabinet, mais vise de faon
pragmatique rpondre aux besoins du public : Ibidem, p. 129s. Il carattere pastorale delle omelie sui Salmi del
Crisostomo richiamato da M. SIMONETTI, Lettera e/o allegoria. Un contributo alla storia dellesegesi patristica,
Institutum Patristicum Augustinianum, Roma 1985, p. 186.
10

Tutte le altre Enarrationes [cio la maggior parte] sono sermoni al popolo, e hanno in genere il carattere di libere
improvvisazioni. Se ogni singola Enarratio sia stata pi o meno improvvisata o preparata si pu, in genere, dedurre
dalle Enarrationes stesse. Qualche volta infatti faceva leggere lui stesso il salmo precedentemente preparato, altre volte
invece improvvisava, o perch cos voleva o per circostanze indipendenti dalla sua volont. Spesso era il salmo della
liturgia del giorno, qualche volta era un salmo chiesto dal popolo. Secondo luso africano, il popolo ascoltava in piedi
ed il Vescovo parlava seduto con il codice della Scrittura sulle sue ginocchia: A. CORTICELLI, Introduzione, in
SANTAGOSTINO, Esposizione sui Salmi I, Nuova Biblioteca Agostiniana, Citt nuova editrice, Roma 1967, VIII.

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funzione performativa i salmi imprecatori adempiono quella denotativa: espongono e


raccontano. Infatti, per i Padri, lintero Antico Testamento un annuncio profetico di Cristo ed essi,
con finezza interpretativa, hanno scavato le pagine dei Libri dellAntica Alleanza rinvenendo, in
modo quasi sempre convincente, allusioni pi o meno velate agli eventi raccontati nel Nuovo
Testamento. Si tratta dellapplicazione del principio esegetico-patristico noto come unit dei
Testamenti. Ununica storia salvifica narrata e proposta allinterno della Scrittura, dispiegata
attraverso una dialettica di annuncio profetico e di compimento storico. Novum Testamentum in
Vetere latet, Vetus in Novo patet il noto assioma agostiniano che riassume questa chiave esegetica
patristica. Alla luce di questa profonda unit della Scrittura, nel suo commento al Salmo 108,
Giovanni Crisostomo pu dichiarare:
Si potrebbe domandare: di che natura sono le espressioni adoperate? una profezia
oppure unimprecazione? una profezia sotto forma di imprecazione.11

I Padri, dunque, dimostrano unattitudine valida a definire i generi letterari, secondo una
sensibilit storico-filologica che, per quanto ampiamente sviluppata dal metodo storico-critico, non
certo ad essi ignota. Una volta chiarito il genere letterario, profezia sotto forma di
imprecazione, i Padri precisano poi il contenuto delle profezie espresse in forma esecratoria senza
avvertire quel disagio psicologico che ha indotto invece Principi e norme per la Liturgia delle ore
ad evitare lintroduzione dei salmi imprecatori.12
Ma chi sono i personaggi di cui si descrivono profeticamente le vicende? Essi sono,
soprattutto, Giuda, il traditore che si sottratto alla misericordia di Dio, e i Giudei, le cui sciagure
sono conseguenza del loro rifiuto di Cristo. Questa interpretazione ampiamente condivisa dai
Padri di cui ci stiamo occupando. Ad esempio, esponendo il significato del Salmo 108, Agostino
afferma:
Che questo salmo contenga una profezia riguardante il Cristo, lavverte chiunque
legga bene gli Atti degli Apostoli, nei quali appare evidente che fu predetto di Giuda,
traditore di Cristo, quel che troviamo qui scritto: Diventino pochi i suoi giorni, e
11

PG 55, 260.

12

Il Salmista comincia poi a profetizzare i castighi che essi riceveranno in cambio della loro empiet, e li espone in
modo tale da dare limpressione che, per desiderio di vendetta, egli auspichi che avvengano; sono invece annunciati con
assoluta certezza come eventi futuri, che si abbatteranno sopra quegli uomini ad opera della giustizia di Dio. Se nonch
questo modo di predire gli eventi futuri sotto lapparenza di un augurio di male non compreso da alcuni, i quali
pensano che qui si renda odio per odio e che al malanimo corrisponda il malanimo [] Ascoltiamo dunque quel che
dice, nel suo sviluppo, il discorso divino e nelle parole di chi sembra augurare del male intendiamo le predizioni di chi
profetizza il futuro: SANTAGOSTINO, Esposizione sui Salmi III, Citt Nuova Editrice, Roma 1976, pp. 913-915.

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lalto suo ufficio lo prenda un altro. Ci avvenne quando Mattia fu messo al posto di
Giuda ed assegnato come dodicesimo al numero degli Apostoli. Ma se noi
tentassimo di applicare soltanto a quelluomo tutte le cose che sono qui dette di un
cattivo, non del tutto o a stento potrebbe ricavarsene unesposizione adeguata; se
invece le intendiamo di un tal genere di uomini cattivi, cio dei Giudei nemici di
Cristo ed ingrati, allora mi sembra che possano essere tutte pi chiaramente
interpretate.13

Com risaputo, i Padri commentano i testi biblici versetto per versetto. Seguendo questo
procedimento, essi colgono puntuali corrispondenze tra le profezie contenute nei salmi imprecatori
e le vicende occorse tanto a Giuda quanto agli Ebrei. Lunit dei Testamenti si dispiega come
tipologia: personaggi, istituzioni ed eventi dellAntica Legge sono unanticipazione di quanto si
compir in pienezza nel Nuovo Testamento. Il Salmo 108 diventa cos nella lettura agostiniana una
esposizione del dramma del popolo ebraico.
Ma ora cerchiamo di vedere, se ci possibile con laiuto del Signore, come tutti
questi fatti possano anche adattarsi al popolo giudaico, la cui ostilit verso il Signore
rimasta sotto forma di un odio tenace. Di questo popolo fu Giuda la figura e il
rappresentante [] E la sua preghiera si volga in peccato: perch non fatta
attraverso il Mediatore di Dio e degli uomini, Ges Cristo fatto uomo [] Diventino
pochi i suoi giorni: ci da interpretare in relazione al regno, perch in seguito non
dur molto a lungo il regno dei Giudei [] E lalto suo ufficio lo prenda un altro:
ritengo che come ufficio del popolo dei Giudei si possa convenientemente intendere
la figura stessa di Cristo Signore, perch questi secondo la carne venne dalla trib di
Giuda [] questo ufficio del popolo dei Giudei, cio il ministero di Cristo Signore,
lo prese un altro popolo: quello dei pagani [] Diventino orfani i suoi figli. E
divennero orfani, quando appunto perdettero il regno, che rappresent come la
perdita del padre [] E vedova sua moglie: come moglie in questo regno si pu
intendere la plebe, che i re assoggettano al loro dominio; essa divenne vedova,
quando appunto perdette il regno. Raminghi siano trasferiti i suoi figli e vadano
mendicanti: una volta sconfitti i figli del regno dei Giudei vagarono raminghi tra i
pericoli e, sotto lincalzare dei loro nemici, furono deportati dalla loro terra. E che
significa poi andare mendicando, se non vivere aspettando la compassione degli
altri, come essi vivono sotto i re di quelle nazioni tra le quali furono deportati? Siano
cacciati dalle loro abitazioni: questo avvenuto. Insidi lusuraio tutta la sua
sostanza, cio di quel popolo. Qui non si pu meglio intendere che questo: non siano
13

Ibidem, p. 905. Gi Gerolamo aveva dato questa spiegazione: E il suo ufficio lo prenda un altro. Questo stato
spiegato molto chiaramente negli Atti degli Apostoli. Non solo per stato detto in quel tempo per Giuda, ma viene
ripetuto fino ad oggi. Se Giuda perse il suo ministero apostolico, vigilino su stessi sacerdoti e vescovi per non perdere
pure essi il loro sacerdozio. Se un apostolo cadde, pi facilmente pu cadere un monaco [] Errabondi i suoi figli
siano esiliati e vadano mendicando. Considerate con attenzione: sono difficili le spiegazioni seguenti. Da quando il
Signore stato crocifisso, dallora i Giudei sono sempre in viaggio, non abitano pi nella loro terra [] non abitano per
nulla nella loro terra, ma sono stati dispersi per tutto il mondo. Qui si parla di mendicit di beni dello spirito. Non hanno
profeti, non hanno la legge, non hanno sacerdozio, non hanno sacrificio, realmente sono diventati dei mendicanti. Nella
durata di una sola generazione sia cancellato il loro nome! O profezia, o sacramento profetico! Nella durata di una sola
generazione sia cancellato il loro nome. Dopo la Passione del Signore, trascorsero quaranta due anni e quel popolo
stato cancellato [] stata distrutta Gerusalemme. Ma anche in questo episodio puoi vedere la misericordia del
Signore. Lo crocifissero e diede loro quarantadue anni per fare penitenza: S. HYERONIMI PRESBYTERI, Tractatus sive
Homiliae in Psalmos, in Marci Evangelium, aliqua varia argomenta, CCL, Brepols, Turnholti MCMLVIII, pp. 212-215.

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rimessi i loro debiti, i quali sono rimessi soltanto per mezzo di Cristo, che essi
invece respinsero e che pure ha insegnato a dire: Rimetti a noi i nostri debiti, come
anche noi li rimettiamo ai nostri debitori [] E vada perduta dalla terra la loro
memoria: la terra di Dio il campo di Dio la Chiesa di Dio: da questa terra
andata perduta la memoria di coloro che ne erano i rami naturali, i quali per la loro
incredulit, sono stati schiantati.14

La lettura patristica dei salmi imprecatori, illuminata dal principio dellunit dei due
Testamenti, permette, dunque, di cogliere la dinamica interna che anima la storia della salvezza:
progressiva realizzazione degli eventi salvifici, profetizzati e poi compiuti. In particolar modo, le
dolorose vicende della Passione e dei suoi protagonisti, tra cui Giuda e il popolo ebraico, vengono
richiamate dallinterpretazione patristica. Non questo richiamo, forse, un elemento sufficiente per
utilizzare anche i salmi imprecatori e le loro invettive affinch nella preghiera salmica si rivivano
aspetti drammatici della Passione che coinvolsero i personaggi che misteriosamente ne furono
protagonisti?
Un altro fondamentale principio dellesegesi biblico-patristica, strettamente associato a
quello precedentemente illustrato dellunit dei Testamenti, il cristocentrismo. Tutta la Scrittura ,
infatti, cristologica, nel senso che parla di Cristo, della sua identit e della sua missione. I Padri,
adoperando gli strumenti esegetici a loro propri, sono stati in grado di scoprire Cristo in ogni
passo della Bibbia. Una meravigliosa sinfonia si eleva dalla Bibbia interpretata dai Padri ed il canto
modula, in infinite risonanze, il nome di Cristo. Anche i salmi imprecatori, adeguatamente
interpretati, appartengono a questo inno cristologico.15
Agostino, per esempio, applica al Cristo totale le parole contenute nei Salmi e pu cos
individuare il Mistero di Cristo e del Corpo Mistico anche in quelle espressioni apparentemente
estranee allo spirito del Nuovo Testamento, suggerendo criteri di lettura che non solo non
disturbano la preghiera cristiana ma la orientano in modo significativo.16 Riportiamo due passaggi
14

SANTAGOSTINO, Esposizione sui Salmi III, pp. 925-929.

15

Il carattere cristologico della preghiera cristiana dei Salmi illustrato in SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO
Principi e Norme della Liturgia delle Ore, 109, in CENTRO DI AZIONE LITURGICA, Enchiridion liturgico, p. 652.

DIVINO,
16

Augustine explains the Psalms mainly from a Christological vantage point, for, although they were written by King
David according to the general conviction of the ancient Church, the praying Christian appropriates them by
understanding them as is true of the entire OT as Christ-oriented, prophetic words [] for this reason, following the
basic principle, the one who speaks in the Psalms is Christus totus for Augustine, either as the Son of God (ex persona
capitis), as man (ex persona hominis, carnis), representing the human race (ex persona generis humani), or as the
church (ex persona corporis), depending upon the context. The criterion applied is always the question of what meaning
suggests itself as appropriate (aptum) to the context: H. DROBNER, The Fathers of the Church. A comprehensive
Introduction, Peadboy MS, 2007, p. 414. Cf. anche M. SIMONETTI, Lettera e/o allegoria, p. 348.

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che egli propone a spiegazione del Salmo 58: il primo illustra il principio gi descritto ed il secondo
ne fornisce unapplicazione concreta:
Ebbene riferiamo anche il nostro salmo alla passione del Signore; e lasciamo che ci
parli Cristo, capo e Corpo. Cos sempre o quasi sempre, quando ascoltiamo la voce
di Cristo nei salmi, abituiamoci a non vedere soltanto quel capo, lunico mediatore
tra Dio e gli uomini, luomo Ges Cristo, il quale secondo la divinit il Verbo
esistente fin dal principio [] No! Quando ascoltiamo le parole di Cristo, non
pensiamo soltanto a colui che il nostro capo; pensiamo al Cristo totale, capo e
corpo, nelle fattezze di un uomo completo [] Talvolta, infatti, trovi parole che non
convengono al capo; e, se non le adatterai al corpo, il tuo intelletto vaciller. In altre
parti trovi, invece, parole che non sono adatte al corpo, e tuttavia sempre Cristo che
parla.17
Liberami dai miei nemici, mio Dio; e da coloro che si levano sopra di me,
riscattami. Ci che si compiuto nella carne di Cristo si compie anche in noi. Non
rinunziano infatti i nostri nemici, il diavolo e gli angeli suoi, a levarsi sopra di noi
ogni giorno, a tentare di prendersi gioco della nostra debolezza e della nostra
fragilit con inganni, con suggerimenti, con tentazione, e a cercare di prenderci al
laccio con tranelli di ogni genere, finch ancora viviamo qui in terra. Ma, sinnalzi a
Dio la nostra voce; si gridi dalle membra di Cristo, soggette al loro capo che in
Cielo. Liberami dai miei nemici, Dio mio!18

Non sempre, secondo i Padri, la voce che si leva nei Salmi direttamente quella di Cristo e
della Chiesa, suo Corpo Mistico. A volte, sono altri i personaggi a cui si applicano pi
convenientemente le parole contenute nel Salterio. Si tratta, cio, della cosiddetta questione
prosopografica che molto ha impeganto i Padri nellesercizio dellinterpretazione dei Salmi. Le
diverse soluzioni proposte alla domanda: chi sta parlando nei Salmi? conduce il Crisostomo ad
una convincente spiegazione delle imprecazioni riportate nel Salmo 136.
Spesso i profeti non danno voce ai loro sentimenti, ma presentano ed introducono le
emozioni di altri personaggi. Se volessi conoscere il pensiero autentico del salmista,
lo potresti ascoltare quando dice: Se ho reso male a chi mi ha fatto del male,
trasgredendo la misura a lui prescritta dalla legge. Quando espone i sentimenti degli
altri, descrive ira e dolore; ed proprio ci che ha fatto in questo salmo: la
presentazione dellindignazione dei Giudei che riversarono la loro collera persino
contro i bambini. Non sono certo questi i precetti della Nuova Alleanza. Infatti a noi
viene comandato di dar da bere e da mangiare ai nemici e di pregare per coloro che
ci procurano afflizioni.19

Crisostomo propone indirettamente un altro motivo che rende significativo pregare con
queste invettive: il cristiano ascolta il grido di dolore che si innalza nel mondo e che talvolta si
17

SANTAGOSTINO, Esposizione sui Salmi II, Citt Nuova Editrice, Roma 1970, p. 245.

18

Ibidem, p. 247.

19

PG 55, 407.

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esprime in violenza e vendetta, per purificarlo e trasformarlo in invocazione di giustizia e di piet.


Insomma, conservando i salmi imprecatori il credente sollecitato a posare uno sguardo
compassionevole sul mysterium iniquitatis che attraverso il mondo e la storia anche dopo la
Redenzione.20
Dunque, anche ai salmi imprecatori si pu applicare questo criterio prosopografico che
proposto anche in Principi e Norme per la liturgia delle Ore, in sintonia con la tradizione orante
della chiesa, che lo ha sempre privilegiato per una lettura cristiana dei salmi.21

SCRIPTURA ILLUSTRAT SCRIPTURAM E SIMBOLISMO ESEGETICO

Un altro importante principio formulato dai Padri per una corretta esegesi biblica noto
come Scriptura illustrat Scripturam. Poich la Scrittura forma ununit, come gi ricordato
precedentemente, un versetto biblico, che contiene unallusione a o una o pi parole presenti nel
testo de interpretare, ne diventa la chiave di lettura. Uninesauribile miniera di significati si offre al
lettore che, mentre coglie inaspettate proposte di interpretazione, aiutato anche a chiarire il senso
dei passi che risultavano pi difficili per iniziale oscurit, ambiguit o contraddizione con altri testi.
Anche il significato dei salmi imprecatori viene cos adeguatamente chiarito.22
20

Molto appropriata la riflessione di un autore moderno, Lack, riportata in J. TROUBLET, Psaumes, in Dictionnaire de
Spiritualit, Ascetique et Mystique XII/2, Beauchesne, Paris 1980, c. 2526: En ce qui nous concerne nous ne pensons
pas que le remde soit dans la censure. Il existe la possibilit de laisser parler les textes incrimins chaque fois quils se
prsentent et de leur donner pleine attention. Les psaumes imprcatoires sons l pour nous rappeler quen tant temps et
en tout lien slvent vers le Seigneur des cris semblables, venus dun excs de souffrance. Bien loin de se fermer les
oreilles, le chrtien rejettera ces imprcations non pas en les adressant Dieu, mais en les retournant vers sa propre
conscience [] Quand ces imprcations auront cess de rsonner sur les lvres humaines, alors il sera temps de les
effacer galement du livre des Psaumes .
21

Cf. SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Principi e Norme della Liturgia delle Ore, 108, in CENTRO
AZIONE LITURGICA, Enchiridion liturgico, p. 651.

DI

22

Scriptura illustrat Scripturam il principio esegetico oggi noto come esegesi canonica sulla cui importanza pi
volte Benedetto XVI ha richiamato lattenzione di esegeti e teologi. Il Concilio dice, seguendo una regola
fondamentale di ogni interpretazione di un testo letterario, che la Scrittura da interpretare nello stesso spirito nel quale
stata scritta ed indica di conseguenza tre elementi metodologici fondamentali al fine di tener conto della dimensione
divina, pneumatologica della Bibbia: si deve cio 1) interpretare il testo tenendo presente lunit di tutta la Scrittura;
questo oggi si chiama esegesi canonica; al tempo del Concilio questo termine non era stato ancora creato, ma il Concilio
dice la stessa cosa: occorre tener presente lunit di tutta la Scrittura; 2) si deve poi tener presente la viva tradizione di
tutta la Chiesa, e finalmente 3) bisogna osservare lanalogia della fede. Solo dove i due livelli metodologici, quello
storico-critico e quello teologico, sono osservati, si pu parlare di una esegesi teologica di una esegesi adeguata a
questo Libro: BENEDETTO XVI, XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Intervento del Santo Padre
Benedetto XVI alla quattordicesima congregazione generale, 14 ottobre 2008, in: www.vatican.va/holy_father/
benedict_xvi/speeches/2008/october/documents/hf_ben-vi_spe_20081014_sinodo_it.html, accesso 21 Ottobre 2208.

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Nel Salmo 136, il canto silenzioso degli esuli a Babilonia, il tono elegiaco del testo viene
alla fine del testo improvvisamente interrotto da un augurio di eccezionale violenza: Beato chi
prender e getter i tuoi bambini contro la roccia. Gerolamo, come quasi tutti i Padri, aveva fatto
del suo cuore una biblioteca biblica fornita di immediate concordanze. Egli interpreta la roccia
in senso cristologico, associando il versetto del salmo ai testi scritturistici che parlano di Cristo e
della sua Parola come la roccia (1Cor 10,4; Mt 7,24-25). Fornisce cos uninterpretazione
simbolica dellintero passo che si lascia apprezzare per la sua forza parenetica.
Beato chi prender e getter i tuoi bambini contro la roccia. I piccoli sono i pensieri.
Per esempio, vedi una donna e la desideri peccaminosamente; se non scaccio
immediatamente quel pensiero di concupiscenza e metaforicamente lo prendo per un
piede e lo getto contro la roccia, quellatto di concupiscenza, fino a quel momento,
un bambino, ma dopo, una volta aumentato, non pu pi essere allontanato con
fermezza. Allora proprio felice chi lo scaccia subito e lo scaglia contro la roccia.
Ma la roccia Cristo!23

I Padri sono molto propensi ad una lettura simbolica della Bibbia. 24 Molti elementi,
cosmologici, naturalistici, storici sono interpretati come simbolo di realt spirituali. Pur avendo
essi progressivamente sviluppato unermeneutica rigorosamente attenta al dato filologico, non
rinunciano a pensare per simboli, metafore ed allegorie, secondo una visione olistica del reale. I
risultati guadagnati si rivelano efficaci per nutrire quella lettura spirituale della Bibbia tanto
raccomandata in tempi recenti. Ecco, per esempio, come Gregorio di Nazianzo commenta alcune
imprecazioni del Salmo 57 rivolte contro i nemici, precisamente laugurio Dio spezzer loro i denti
in bocca e la descrizione del loro futuro errare intorno alla citt.
Dio spezzer loro i denti in bocca. Quali denti? Non forse evidente che sono
quelli che mangiano il frutto della disobbedienza, i servi dei piacere del ventre []
che dilaniamo la parola della verit?. E il Signore dice schiacci i molari dei
leoni. Potresti capire chi sono quelli che ha chiamato leoni se conoscessi le
caratteristiche peculiari di queste fiere. Dicono infatti che i leoni hanno gli occhi
storti, unindole carnivora e sanguinaria. Conosci bene il simbolo della distorsione
degli occhi di coloro che non guardano a ci che retto, e il simbolo dellalito
23

S. HYERONIMI PRESBYTERI, Tractatus sive Homiliae in Psalmos, p. 298. Gi poco prima Gerolamo aveva
simbolicamente inteso Babilonia come lanima afflitta da vizi e peccati. Infelice la figlia di Babilonia. La figlia di
Babilonia lanima che si trova in uno stato di perenne agitazione e confusione, non ha una sua consistenza, ma poich
vive nei vizi e nei peccati veramente misera ed infelice: Ibidem. Altrove il simbolismo associato alle spiegazioni
etimologiche che i Padri hanno adoperato molto nella loro esegesi: Fa di loro come per Madian e Sisara Madian
significa chi non si preoccupa del giudizio. Chiunque combatte contro il tuo popolo, non pensa che ci sar un giudizio.
[] Come Iabin. Iabin significa intelligenza. Coloro che confidano nella propria sapienza e non nella gloria di Dio,
diventano come lo sterco della terra: Ibidem, pp. 93s.
24

Cf. M. MARIN, Orientamenti di esegesi biblica dei Padri, in A. QUACQUARELLI (a cura), Retorica patristica e sue
istituzioni interdisciplinari, Citt Nuova editrice, Roma 1995, pp. 273-317, specialmente 299-310.

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rivoltante di quelli che si sono serviti della bocca per bestemmiare e per questo
motivo hanno per natura il cattivo odore del peccato.25
Vanno intorno alla citt. Mi sembra che proprio in questa espressione adombri pi
o meno un concetto di questo tipo: tutto quello che inutile e di poco pregio per gli
abitanti, gettato fuori dalla citt, sia esso un cadavere o qualcosa di rovinato, o un
rifiuto maleodorante, e i cani, costretti dalla fame, vanno in cerca di tutto questo e
vivono nel sudiciume che viene buttato fuori dalla citt. Quindi il testo usa il
simbolo della citt per insegnare la differenza tra quelli che vivono virtuosamente e
quelli che vivono nella malvagit; e chiama citt la condotta di vita nobile e ben
disposta, mentre con quanto sta al di fuori della citt indica la malvagit che , al
contrario, disprezzata e causa la perdita completa dello stile di vita buono che si
svolge nella citt, e assomiglia ad una specie di peccato maleodorante che si trova ad
essere costituto da corpi putrefatti e da un sordido sterco. Perci chi abita la citt
possiede un grande e prezioso bene, in quanto egli realmente un uomo che
possiede il suo carattere, impresso nella natura umana fin dal principio, plasmato da
quello stile di vita. Ma colui che si volge a quello che sta al di fuori della citt un
cane e non un uomo. [] labitante della citt della virt veramente un uomo, ma
chi desidera o la maleodorante sfrenatezza o il guadagno eccessivo, che si potrebbe
propriamente definire sterco o altri tipi di male, vagando fuori dalle mura di quella
citt e strisciando intorno, dichiara apertamente di essere un cane, essendo stata
stravolta la sua natura dalla originaria somiglianza con Dio alla canina.26

I Padri, educati dalla filosofia antica, rendono in modo astratto ci che nel modo di
esprimersi semitico designato in modo concreto. In questo modo, aiutano anche il lettore
contemporaneo, dotato della stessa tendenza allastrazione concettuale.27 Il cristiano sa dunque
distinguere il peccato, verso cui il Vangelo conferma limplacabile ostilit gi prescritta nellAntica
Alleanza, dal peccatore, verso cui coltiva le attitudini proposte dal Discorso della Montagna.28

CARITAS SEMPER MAIOR: LANNUNCIO DELLA MISERICORDIA DIVINA

La lettura patristica delle invettive si rivela di sorprendente interesse laddove ravvisa proprio
in quelle imprecazioni lannuncio della misericordia divina, un pressante invito alla conversione dei
peccatori e una disposizione sapiente e provvidente per fornire ai malvagi le opportunit di

25

GREGORIO DI NISSA, Sui titoli dei Salmi, Citt Nuova Editrice 1994, pp. 190s.

26

Ibidem, 203.

27

La stessa incapacit allastrazione non pu far parlare al semita di Male bens di nemici: G. RAVASI, Salmi, in P.
ROSSANO-G. RAVASI-A. GIRLANDA (a cura), Nuovo Dizionario di Teologia biblica, Paoline, Cinisello Balsamo 1988, p.
1404.
28

Cest bien dans cet esprit de justice, de zle, dhorreur pour le crime, que mme des lvres chrtiennes peuvent
encore rciter ces Psaumes, sans contrevenir aux recommandations de leur divin Matre, gardant pour le pch toute la
rigueur de lancienne Loi et nourrissant pour le pcheur la douceur de la nouvelle : A. VACCARI, Psaumes, in A.
DALES (d.), Dictionnaire Apologtique de la Foi Catholique IV, Beauchesne, Paris 1928, c. 495.

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pentimento. Per i Padri la Bibbia non certamente solo un libro da studiare freddamente nelle aule
di una facolt teologica vivisezionandola secondo lassolutizzazione del metodo storico-critico, ma
unamorosa lettera di Dio rivolta agli uomini per la loro salvezza.
Nel commentare il Salmo 82, Gerolamo invita i suoi monaci a cogliere promesse di
benevolente piet di Dio esprimendosi con vigorosa forza retorica:
Dio mio, fa di loro come una ruota. Vedete la misericordia del profeta: non prega
contro di essi ma per loro []. Coloro che pongono come il loro fondamento nella
malvagit, in realt non possono avere alcun fondamento, ma si spera che vacillino e
cos non rimangano nella malvagit [] E cos li persegiuti nella tua agitazione e
nella tua ira. Cio? Li ucciderai? Assolutamente no! Li confonderai perch si
salvino. Riempi il loro volto di vergogna: perch siano confusi. E perch mai?
Affinch cerchino il tuo volto, Signore. Vedete dunque che si prega non contro di
loro ma per il loro bene.29

Altrove lo stesso Gerolamo fa seguire a questa interpretazione delle invettive, capace di


cogliere un annuncio del Vangelo della misericordia, un appello ad imitare e praticare questa
attitudine. Insomma, leggere i Salmi imprecatori allinterno della Tradizione e in compagnia dei
Padri pu diventare una scuola da cui apprendere lezioni molto valide per praticare il Vangelo tout
court! Leggiamo nel suo commento al Salmo 108:
Siano coperti di vergogna quelli che mi accusano. Ci di grande profitto
comprendere quanto stiamo dicendo. La clemenza di Dio si rivela in questo, nel dire
siano coperti. Non dice: vadano in rovina. Non dice: siano abbattuti per sempre.
Che cosa dice? Siano confusi, cio comprendano il loro errore, siano confusi e
facciano penitenza. Chi coperto di vergogna vicino alla salvezza. Ma se qualcuno
veramente confuso, inizi a pentirsi. Considerate, o monaci, se qualche volta avete
avuto un risentimento contro vostro fratello.30

Gregorio di Nazianzo giunge persino ad alludere alla contestata dottrina dell apocatastasi
di derivazione origeniana alla quale egli non rimase insensibile. I Padri interpretano i salmi
imprecatori con la percezione che la misericordia divina, annunciata anche in essi, si estenda al
punto da salvare tutti gli uomini! Pur non accettando la dottrina erronea dellapocatastasi, si
conferma tuttavia che ogni disagio psicologico pu essere superato se si prega con i Salmi
introdotti dallesegesi patristica.

29

S. HYERONIMI PRESBYTERI, Tractatus sive Homiliae in Psalmos, pp. 94s.

30

Ibidem, 219. Anche Giovanni Crisostomo segue questa interpretazione. Considera ancora come egli preghi che essi
non sono siano consegnati alla punizione, ma anche a vergognosa ignominia affinch per essi sia un insegnamento per
la correzione ed occasione di cambiamento in meglio: PG 55, 263.

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Dopo un po rivela il piano salvifico stabilito da Dio per la propria creazione,


dicendo: Non ucciderli, ma deponili dalle altezze del male alla pianura uniforme
della citt divina. Ed proprio questo che fecero il grande Paolo e Giovanni il
Battista. Da Paolo viene purificata ogni superbia che si innalza contro la sapienza di
Dio; mentre ogni monte o colle appianato da Giovanni, secondo la profezia di
Isaia. Da tutto questo apprendiamo che non avverr la distruzione degli uomini,
affinch lopera di Dio non sia vanificata nel non-essere. Infatti dice che il peccato
della loro bocca, la parola delle loro labbra, l alterigia, la bestemmia, le
menzogne, nellira della fine non esisteranno [] Quando il male non esister
pi da nessuna parte, il Signore sar interamente padrone dei confini, una volta
scacciato il peccato che ora regna sui pi. 31

Questa esegesi non sconfina per nel buonismo a tutti i costi. I Padri valorizzano le
espressioni imprecatorie dei salmi per richiamare anzitutto lorante a rinnovare incessantemente il
suo cammino di conversione, fatto di lotta rigorosa al peccato. Scrive Agostino commentando il
Salmo 58.
Non aver misericordia di tutti coloro che operano ingiustizia. Certamente qui suscita
spavento. E chi non si spaventerebbe? Chi non vorr tremare dando uno sguardo alla
propria coscienza? [] Eppure egli ha avuto misericordia di Paolo, il quale, prima,
quando era Saulo, agiva ingiustamente. [] Non aver misericordia di tutti coloro
che operano ingiustizia. Possono essere intese in due modi: sia nel senso che Dio
non lascia impunito assolutamente nessun peccato; sia nel senso che c una certa
ingiustizia della quale chi si rende colpevole, non otterr assolutamente misericordia
da parte di Dio [] necessario che ad ogni ingiustizia, grande o piccola, segua una
punizione, o da parte delluomo stesso che si pente, o da parte di Dio che si vendica
[] Prima che egli ti guardi per punirti, tu previenilo confessando e punendoti, in
modo che egli non trovi che cosa punire. Del resto, punendo liniquit, tu compi
unopera di giustizia [] Ma osserviamo laltra interpretazione secondo cui possono
essere intese queste parole. Esiste uningiustizia, il cui reo non pu ottenere
misericordia da Dio. Voi chiederete, forse, quale sia questa ingiustizia. la difesa dei
peccati.32

La lezione della misericordia va applicata anche nei confronti del popolo giudaico, per
quanto, agli occhi dei Padri, responsabile in toto della morte del Signore. Alludendo, forse,
allabitudine di alcuni monaci betlemmiti di imprecare contro gli Ebrei, Gerolamo invita a desistere
da questo costume e ad alimentare sentimenti di misericordia. In un passo molto bello del suo
commento al Salmo 108, il Dalmata scrive:
Siano avvolti della loro vergogna come di un doppio mantello. [] Da loro
confusione, ed abbiano un doppio mantello, cio non abbiano una semplice ma una
doppia vergogna perch facciano penitenza. Il salmista non lo dice contro i Giudei,
ma a beneficio di loro. Dio creatore loro e nostro: non li ha sradicati del tutto.
Volete proprio saperlo? Pietro apparteneva a loro, Paulo ugualmente, e tutti gli
31

GREGORIO DI NISSA, Sui titoli dei Salmi, pp. 203-204.

32

SANTAGOSTINO, Esposizione sui Salmi II, pp. 263-265.

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Apostoli erano Giudei. Noi siamo stati trapiantati nella loro radice; noi siamo i rami,
loro la radice. Non dobbiamo scagliare maledizioni contro la radice, ma dobbiamo
pregare per le nostra radice.33

dunque da ridimensionare laccusa soventemente rivolta ai Padri di essere


implacabilmente antisemiti. Occorre dire, per, che leggere la Bibbia con i Padri conduce talvolta al
politically incorrect. In unepoca di dialogo interreligioso con il mondo ebraico i Padri
attribuiscono alle vicende storiche, seguite al suo rifiuto di Cristo, un significato teologico che
certamente non corrisponde ad un certo ingenuo irenismo oggi vigente presso alcuni cristiani.34

CONCLUSIONE
Siamo partiti da un interrogativo: possibile pregare con i Salmi imprecatori? Abbiamo
fornito elementi di risposta utilizzando alcuni testi patristici rilevando come essi illumino il
significato delle invettive contenute in quelle antiche preghiere. I Padri aiutano a superare
leventuale disagio psicologico, cui accenna il dettato di Principi e Norme per la Liturgia delle ore
nel giustificare la scelta di non inserire i salmi imprecatori nel salterio liturgico. Lesegesi patristica
aiuta a cogliere in quelle espressioni una profezia degli eventi narrati nel Nuovo Testamento e
realizzatisi nella storia della Chiesa, alla luce del principio dellunit dei Testamenti e della
tipologia che coglie in eventi e personaggi dellAntica Alleanza una prefigurazione di eventi e
personaggi della Nuova Alleanza. Il Mistero della Passione di Cristo diventa cos il contenuto dei

33

S. HYERONIMI PRESBYTERI, Tractatus sive Homiliae in Psalmos, p. 220.

34

Questo il penetrante commento fornito da Agostino ad una delle invettive del Salmo 58 ed interpretate come
profezia della storia del popolo giudaico. In che senso si potr dire dei giudei: Non li uccidere perch non si
dimentichino della tua legge? Significa: questi miei nemici, coloro che mi hanno ucciso, tu non ucciderli. Resti in vita
la nazione giudaica! Essi furono, storicamente, vinti dai romani; la loro citt fu, certo, distrutta; e loro non possono
tornare nel proprio paese. Tuttavia i giudei sopravvivono. Tutte le province che conosciamo sono state soggiogate dai
romani. Chi riconosce ormai quali fossero un tempo le genti che oggi fan parte dell'impero romano? Tutti i popoli sono
diventati romani e tutti sono chiamati romani. Invece i giudei restano giudei: sono come un simbolo. Sono stati vinti,
ma non al punto da essere assorbiti dai vincitori. Non senza ragione in Caino, che uccise suo fratello, Dio pose un segno
in modo che non potesse essere ucciso . Questo il segno che recano i giudei: conservano gli avanzi della loro legge, si
circoncidono, osservano il sabato, immolano l'agnello pasquale, mangiano gli azzimi. Restano, dunque, giudei! Non
sono stati sterminati, in quanto necessari ai popoli pagani divenuti credenti. Perch? Perch in loro, che sono nostri
nemici, Dio mostra a noi la sua misericordia: Dio mi s' manifestato nei miei nemici. Nei rami tagliati a causa della
superbia egli dimostra la sua misericordia all'olivo selvatico innestato. Ecco dove giacciono coloro che erano superbi;
ecco dove sei stato innestato tu, che giacevi prostrato a terra. Ma non insuperbire, per non meritarti d'essere reciso
dall'albero. Dio mio, non li uccidere perch non si dimentichino della tua legge: SANTAGOSTINO, Esposizione sui
Salmi II, pp. 273-275.

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salmi imprecatori ed il credente cristiano non pu non essere sollecitato ad entrare in preghiera. La
preghiera cristiana infatti, come i Maestri di spirito insegnano, estensione e partecipazione
allorazione di Cristo Signore. Rispondendo alla questione del soggetto orante nei salmi
imprecatori, i Padri hanno individuato espressioni che si addicono ora a Cristo ora al Corpo
Mistico: unaltra ragione per dare spessore alla preghiera liturgica. Con la loro attitudine ad
interpretare simbolicamente figure ed oggetti, avvalendosi del principio che un versetto della
Scrittura getta luce su altri versetti, hanno proposto interpretazioni valide dal punto di visto eticospirituale. In questo senso, i salmi imprecatori diventano una scuola di spiritualit da cui il credente
pu apprendere lezioni significative, anche se non esclusive, evidentemente, per imparare a pregare.
Infine, lacutezza esegetica dei Padri li rende capaci di scoprire persino in quelle invettive un
sorprendente annuncio della misericordia di Dio che chiama alla penitenza e alla conversione.
La risposta alla domande iniziale dunque affermativa: non solo tollerabile ma persino
proficuo e quasi doveroso pregare utilizzando i salmi imprecatori, nel quadro globale del senso e
del valore della preghiera cristiana.35
Ci pare, per, che, a conclusione delle nostre riflessioni, unaltra considerazione si imponga.
Nella scelta di espungere dal salterio liturgico i salmi imprecatori o di reintrodurli in gioco una
questione di ben pi vitale importanza: il corretto approccio metodologico alla Bibbia. Solo
lancoraggio ad un oramai vetusto esclusivismo del metodo storico-critico pu giustificare tale
censura: la Bibbia si riduce cos ad un testo storico-letterario il cui significato limitato alle
lettera. Il sensus plenior emerge invece in tutta la sua bellezza e la sua fecondit quando si applica
una lettura spirituale della Bibbia che tenga conto dei principi esegetici formulati ed applicati dai
Padri e ai quali occorre ritornare senza pi alcun indugio in ogni ambito del vissuto ecclesiale, da
quello esegetico-teologico a quello liturgico-pastorale.

Roberto Spataro
Studium Theologicum Salesianum Gerusalemme silvaestudiosus@gmail.com

35

Una trattazione sintetica, autorevole, facilmente accessibile per comprendere che cosa sia la preghiera cristiana
offerta nella quarta sezione del Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 2558-2865.

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