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estivo
DOMENICO PENNONE
SEZIONE 1
TEMPORALE ESTIVO
Domenico Pennone
CAPITOLO I
Dalla persiana di legno bianco si era ormai intrufolata laccecante luce rossa dellenorme neon pubblicitario, gentilmente concesso dalla benemerita CARIPLO.
Da anni, quelleffetto metropolitano, mi annunciava preciso
linizio della sera.
La mia ex famiglia non sarebbe pi arrivata. Madre e figlio,
ormai decisi a ricambiarmi delle tante attese vane, mi avevano
fatto, questa volta, davvero un bello scherzo! Niente pi vacanze
insieme e, forse, niente pi di niente insieme.
Era necessario, comunque, anche se spiacevole, uscire, non fosse altro che per trovare qualcosa da mangiare. Mentre riflettevo,
sullimprobabile menu che avrei potuto organizzare, incominciai
a pigiare col dito deciso sul tasto di richiamo del mio palmtop ed
a scorrere, lentamente, i record delladdress. Non vera dubbio:
senza rifletterci, stavo cercando qualcuno cui telefonare, ma nello
stesso tempo, ripercorrevo un pezzo della mia vita.
Indugiai appena sul numero dellufficio di quella che era stata
la mia met, ma ripresi subito il procedere veloce, quasi a tentare
di esorcizzare, in quel modo, una presenza pi viva delle altre. Finalmente mi fermai: Laura P. 0815522036. Come non averci
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escono sempre degli odori molto forti e spesso nauseanti. Un tanfo di cibo in cottura, muffa e carta mal conservata.
A quellora per la topaia era chiusa e quel posto mi dava i brividi, avrei preferito il rude Dove dovete andare?.
Bussai e attesi aggiustandomi i capelli, chiedendomi se non fosse arrivato il momento di provare qualche prodotto per la calvizie. Non che la caduta dei capelli mi preoccupasse molto ma indubbiamente avrei dovuto pensarci, le tempie ormai erano esposte alle intemperie.
La porta mi fu aperta da una giovane e attraente donna in
jeans e canottiera rossa. Le sorrisi, ma lei si limit a chiedermi:
Mario? ed al mio assenso lasci libero il passaggio. In casa
cera solo lei e Laura, che in fretta mi present Susan, australiana
dorigine irlandese, in vacanza in Italia, sua ospite per qualche settimana.
La casa, ben arredata ma in evidente disordine, con le valige
aperte allingresso e non ancora svuotate, davano pi il senso di
un albergo da occupare per pochi giorni che di una residenza anche se occasionale comera usata da anni da Laura.
Susan mi sembr decisamente meno interessata di quanto lo
fossi io alle conoscenze straniere, anzi a dire il vero, sembrava interessata solo al televisore e al telecomando che teneva stretto tra
le mani, mentre dondolava le gambe dal bordo di una splendida
poltrona di pelle rossa. Imputai la cosa al mio molto vago slang
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inglese e alla difficolt di trasmettere il mio umorismo partenopeo nella sua lingua. Decisi che non era il caso di indugiare con
lei oltre le presentazioni ed i convenevoli.
Laura minvit ad accoccolarmi sullo stretto divano, giusto di
fronte alla sua amica, mentre con un asciugamano di spugna azzurra si asciugava i corti capelli neri. Avevo evidentemente interrotto la sua doccia, ma non sembrava scocciata della cosa e neanche preoccupata del fatto che laccappatoio bianco non fosse del
tutto chiuso sul seno.
Iniziammo cosi quella che mi apparve subito come una penosa
e stanca conversazione sui vecchi tempi e su quello che la vita ci
regalava. Stavo per fare il doveroso invito a cena, quando scorsi
sul tavolino la scatolina dargento e linconfondibile banconota arrotolata. Litaliana si accorse dei movimenti dei miei occhi e si
protese, generosamente, in un assai cortese invito.
Non era certo il genere di svago che preferivo e soprattutto
non sapevo che lo fosse diventato per Laura, ma, vista la situazione e considerato il mio pessimo stato danimo, pensai che forse
avrei dovuto provare, magari senza esagerare.
Susan sembr improvvisamente distolta dal suo studio sul quiz
made in Italy e per la prima volta apparve cordiale. Un po per
galanteria ed un po per evitare di commettere errori dinesperienza lasciai che fossero le due ragazze ad iniziare, e quando venne il mio turno mi limitai ad aspirarne molto meno della met di
quanta naveva preso Susan, lasciando, sullo specchietto da truc5
co, unorfana striscetta bianca. Poi, visti gli sguardi sorpresi delle
due, vintinsi sopra il dito inumidito dalla saliva e lo passai sulle
gengive, con gesto che voleva essere esperto ma che apparve goffo e imbarazzato.
Laura sorrise e mostr curiosamente i denti. Afferrai al volo:
intinsi di nuovo il dito e lo passai sulle sue gengive. Quel gesto
mi provoco un brivido alla schiena e non potei evitare di scrutarle dentro laccappatoio. Conoscevo Laura da anni, avevamo diviso nottate insieme a parlare di lavoro e ad arrabbiarci per il mondo che non andava mai nella giusta direzione e mai mi era capitato di pensare ad una forma di rapporto tra noi che includesse anche il sessoalmeno fino a quel momento.
Laura decisamente era una ragazza graziosa. Occhi neri, capelli neri e pelle bruna. Nulla dappariscente, non era una ragazza da shock ma il suo corpicino minuto, ben fatto e la sua intelligenza vispa, ne facevano una donna molto attraente. Mi chiedevo come mai solo allora mi fossi accorto del fatto che la trovavo
attraente e tentai di scacciare il pensiero colpevole di chi sa che
solo la solitudine porta ad accorgersi di quanti nostri simili possano piacerci.
La cosa mi dava un po di senso di colpa ma, a dire il vero, in
quel momento ero pi interessato e preoccupato dei possibili effetti della droga che incautamente avevo deciso di provare.
Susan riprese il suo lavoro al telecomando e Laura chiese finalmente del mio dramma familiare. A quel punto per non avevo
pi voglia di parlarne e tentai di cambiare in fretta argomento.
Provai a scherzarci sopra, con battutine sceme che misero ancora di pi in mostra il mio imbarazzo ma anche la mia tristezza.
Lei mi guard comprensiva con i suoi occhioni neri e accompagn, con una carezza sul mento rasato di fresco, il sorriso amorevole che sapeva di compatimento. Le dissi, ridendo, che mi ero
accorto di quanto fossi ridicolo nella parte del marito abbandonato. Stranamente non rimasi sorpreso quando sentii le sue labbra
sulle mie ma persi subito ogni senso dellhumour.
Non sarebbe dovuto succedere, tutto era viziato. Quella roba
ficcata a pressione nel naso e che veniva da terre lontane rendeva
la situazione falsa, non reale.
Mi ero appena ripreso da quel lungo bacio quando mi accorsi
che Susan era ancora l, apparentemente incurante di noi, mentre sorrideva al vecchio e buon orso Yoghi, comparso misteriosamente, vista lora insolita, sullo schermo. Volevo dire qualche cosa per rompere il mio imbarazzo ma lo scendere lento della cerniera dei miei pantaloni mi fece quasi soffocare e non osai fare gesto quando vidi il suo volto avvicinarsi al mio petto. La sentivo baciare e scendere piano, poi quel volto da ragazza mediterranea
spar e alla mia vista rimasero solo i capelli ancora bagnati che accarezzai con dolcezza. Mi mancava il respiro.
Tutto continuava a non avere senso, eppure avveniva, con strabiliante velocit e semplicit.
Vidi allora laustraliana rivolgersi verso di noi mentre lentamente si liberava della canottiera rossa, mostrando il seno che a
me apparve enorme. La vidi inginocchiarsi e cingere con morbidezza Laura ormai stesa sulle mie gambe e, quasi a non volerla
distogliere dal suo impegno, le tolse laccappatoio lentamente senza mai toccarmi. Laura si volt e le due donne si baciarono a lungo. Le vidi alzarsi decise e dirigersi verso la camera, lasciando a
terra quel che restava del loro succinto abbigliamento. Non mi rivolsero uno sguardo, e io ebbi subito la sensazione di essere di
troppo. Aspettai qualche minuto, quindi afferrai il telecomando
abbandonato al suo destino e diedi una rapida scorsa alla TV.
Lannunciatore del Tg uno nottecon la sua solita faccia triste,
mi fece ricordare, ancora una volta, che avevo fame e nessuna voglia di restare in quel posto. Mi ricomposi in fretta e uscii senza
far rumore.
Una pizza e una birra ecco di cosa avevo bisogno, finalmente
stavo tornando nel mondo reale.
Appena fuori le scale del tetro edificio, un leggera e insolita
brezza fresca mi sfior la faccia: stava piovendo, e da molto perch la strada era gi allagata. Con preoccupazione pensai che i
miei mocassini leggeri non avrebbero resistito allacqua, ma mi
avviai lo stesso, con passo veloce, verso Via Roma.
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sca, ma soprattutto il rimbambimento che ti porta la solitudine. Socchiusi gli occhi, i fari delle poche auto che ancora affrontavano la curva di Santa Lucia mi riportarono indietro, al
bambino che ero stato, in fin dei conti non tanti anni prima, un
salto di non pi di trentanni.
I fari delle auto, che arrivavano veloci in curva, lasciavano decisi la loro scia di luce sulla parete buia. Stringevo forte il cuscino
e con il volto girato sempre dallo stesso lato giocavo, senza piacere, ad indovinare quando arrivasse la prossima vettura. Avevo
paura, ma non una paura di quelle che tolgono il respiro ad un
bimbo dotto anni, era angoscia.
Odiavo il buio e in casa dei nonni, la notte nessuna luce restava accesa, solo il lampione sulla strada, e quelle intermittenti luci
che filtravano tra gli stipiti semichiusi e che consentivano di riconoscere gli oggetti presenti nella stanza, ma questo non sempre
mi consolava. Ero terrorizzato, questo per davvero, dallidea di girarmi e vedere locchio di vetro del nonno, lasciato come tutte le
notti, immerso nel liquido di quel normale bicchiere sullunico comodino della casa.
E poi, dormire vicino alla porta.... Certo avevo calcolato che
in caso dingresso di malintenzionati questi avrebbero colpito prima la zia che dormiva nella stanza antecedente, ma poi, inevitabilmente sarebbe toccato a me, ed era inutile nascondersi sotto il
cuscino, meglio restare svegli e tentare di cogliere ogni rumore sospetto.
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sai una mano sulla spalla, lei si volt di scatto, pronta, certamente, ad una prevista reazione. Mi guard e il suo viso assunse subito una espressione che a me parve di compassione. Evidentemente, fradicio comero, non davo una buonimpressione, al punto
che, anche il padrone-barista, visto il mio gesto e da buon gentleman, si avvicin minaccioso, scambiandomi probabilmente per
un fastidioso ubriaco.
Fu lei, mio capo servizio e segreto amore, che evidentemente
da poco aveva lasciato il comune luogo di lavoro, a riportare la
calma. Lo fece con uno squillante Ciao come stai ? che, visto il
mio aspetto, non poteva avere nulla dinterrogativo. Prendemmo
insieme il caff che ovviamente volli pagare io, anche per recuperare limmagine verso il buon barista, che forse, anche lui per riparare, mi sussurr un patetico quanta acqua dott stanotte.
Il temporale estivo ci dava intanto una nuova tregua, lasciando
una piacevole aria frizzantina e chiss prendendo il coraggio da
dove, le chiesi di fare due passi lungo il vecchio porto per barche
di lusso. Non le chiesi come mai si trovasse da sola in quel bar,
ma sapevo che aveva amici gi al molo e la cosa non mi stup pi
di tanto. Maria era un tipo particolare di donna, di quelle che lasciano poco alla possibilit di sentirti in dovere di proteggerle da
malintenzionati. Ferma, decisa, anche nel fisico molto notevole.
Maria incuteva in genere timore agli uomini o quanto meno soggezione.
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Parlammo ovviamente del giornale e del mio prolungato periodo di ferie concessomi con gran magnanimit dal direttore per le
mie disgrazie familiari, e mentre la conversazione filava liscia, mi
accorsi che i suoi occhi, lontani dai neon, erano ancora pi belli,
o forse mi guardavano quella sera in maniera diversa. Era alta
quanto e forse pi me e mi stupiva sempre guardare una donna
direttamente negli occhi senza dovermi appena abbassare. Stavo
quasi per dirle, finalmente, che la trovavo da sempre attraente;
quando il trillo del suo cellulare mi secc la gola.
Uhee che c, .... cosa? , e dove?... hai mandato qualcuno in
questura? ..Si scusamiero sorpresa. Va bene, ci sentiamo domani e decidiamo chi deve seguire il caso Clic!
Cazzo, una strage ai quartieri, due ragazze e un gatto sgozzate, le ha trovate una vicina che era andata per protestare per il volume della televisione, ha visto la porta aperta e....
Prostitute? chiesi tossendo e schiarendomi la voce.
Macch, una era addirittura una nostra ex collega, Laura Panetta te la ricordi? Ha fatto pure linviata a Londra! Anzi... adesso che ci penso... scusami.ma non eravate amici?
In quello stesso momento una consumata cima da yacht incontr i miei piedi. Il mio sistema nervoso sconvolto dalla notizia
non riusc a farmi recuperare lequilibrio e cos mi ritrovai nella
putrida acqua del molo piccolo.
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Lasciai la questura che erano le due, un caldo infernale avvolgeva via Cervantes, nel pomeriggio sarei andato da Laura, in
ospedale, anche se proprio non navevo voglia.
Maria mi aveva aspettato ed era perfettamente in forma, anche se qualcosa lasciava trasparire la sua strana inquietudine.
Allora mi offri una pizza prima di andare al giornale? Tu oggi riprendi il lavoro.
Ges -la imitai- che occhi che hai, ma anche che stomaco!
CAPITOLO II
Il parcheggio davanti allospedale Loreto Mare era pieno, in
un angolo della piazza notai alcuni motorini legati con catena a
paletti di antica amministrazione, pensai che quello fosse lo spazio destinato ai mezzi a due ruote e mi ci diressi veloce facendo
dribblare con gusto la mia vecchia vespa duecento Px.
Dotto qua la vespa non sta bene!
E perch scusate? questo non un parcheggio?
Solo per le auto, non sono autorizzate le vespe.
Autorizzate da chi, se questo parcheggio abusivo?
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Sentite non tengo tiempo a perdere, lo saccio io da chi autorizzato, pigliata a vespa e ghiatevenne!
Restare calmo e cambiare tono, in genere il sistema funzionava.
A vespa mia autorizzata, non vi preoccupate, forse non mi
avete conosciuto.
L ommo mi squadr perplesso, poi gir la schiena e a mezza voce aggiunse minaccioso: Io non tengo responsabilit, facite
chella ca vulite
Misi la vespa sul cavalletto, e labbandonai col cuore in gola,
non potevo, dopo quella sparata, legarla con la catena, il mio
bluff non avrebbe retto, sperai soltanto nella pessima condizione
del veicolo.
Mi avviai con atteggiamento distaccato, senza neanche voltarmi indietro per guardarla, forse avevo giocato troppo sulla sua pelle.
Allufficio accettazione, un signore in borghese nascosto dietro
la sua Gazzetta, incurante delle grida che venivano dalladiacente pronto soccorso, con evidente fastidio, abbandon per pochi attimi il suo approfondimento sul campionato interregionale.
Mi squadr da capo a piedi e alla fine ascoltata la mia precisa richiesta e, dato appena uno sguardo a quello che sembrava un registro, perentorio afferm: Quarto piano. Dal tono capii che
era inutile chiedere qualche precisazione.
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Elegante come al solito, in un leggero vestitino a fiori, si avvicin decisa verso il mio tavolo, un sorriso al cameriere per ordinare
due caff. Per me era il terzo, ma non protestai.
Ancora una volta esord - ti andata bene, sei proprio fortunato...
Maria che fai mi sfotti...
Per niente, pensa che alibi mentre stavano sgozzando
Laura...scusa..., b si insomma, tu stavi al piano di sotto, limpiegato ti ha riconosciuto.
Una cosa proprio non capisco: come si fa ad ammazzare una
persona in pieno giorno, in un ospedale enorme come il Loreto e
uscire indisturbati senza che nessuno riesca a vedere lassassino in
volto.
Lassassino o lassassina non poteva fare di meglio le risposi,
sorseggiando lo zucchero mischiato a caff rimasto nella tazza,
entrato nel reparto nellora di visita, in un casino generale, si avvicinato al letto di Laura che dormiva ancora per leffetto dei
tranquillanti che le avevano dato.
Sapeva che era ancora in quello stato e le ha tagliato la
gola, forse con un rasoio, roba da professionisti, magari posando
appena una mano sulla bocca di lei per evitare qualche gemito,
poi si alzato e se nandato con calma, pochi secondi; Laura deve essersi svegliata in un sussulto con il sangue che le spruzzava
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dalla carotide, qualcuno nella stanza si accorto della cosa e ha gridato e via il fuggi-fuggi generale. Pensa io ero al piano terra e li la
gente credeva che cera il terremoto.
Come ti ha trattato Ambrosio?
Non lo so, strano, ho limpressione che creda che io gli nasconda qualcosa, non si fida...
E ci credo stai sempre sul luogo del delitto, o in prossimit,
conosci le vittime; se non trovavano quel tossico gi stavi a Poggioreale.
Gi, il tossico, che legame poteva esserci tra i due delitti, no
non avevo n la forza n lo spirito per trasformarmi in un investigatore, lunico desiderio era uscire da quellincubo.
Sapessi che incubi stanotte...
Si me lo hai detto, Il bidello con la faccia di Ambrosio, ma
mo che fai, pensi di tornare a lavoro? Credo che ti faccia bene.
No oggi no magari domani e poi devo... mannaggia la vespa
fuori dallospedale me la sono scordata!
Ti chiamo stasera, se non sei a casa accendi il cellulare.
Che speranza avevo di ritrovarla? Meglio non affrettarsi, niente tass le cose potevano peggiorare, avevo bisogno di un avvocato
sarebbero occorsi molti soldi meglio risparmiare. Presi il tram e
scesi senza speranza. Calcolai che 22 ore prima ero la con la mia
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abbozzare una battuta sul concetto che il fumo fa male che evidentemente riusc cos male al punto da non strapparle neanche
un sorriso di convenienza.
Lavevo conosciuta tanto tempo prima, eravamo giovanissimi
barricati dalla stessa parte quando tutto, anche i rapporti umani
apparivano pi semplici. Ora mi sembrava unaltra, e soprattutto
mi risultava pi difficile parlarle. Tentammo una breve conversazione sulla noia della seduta in corso, e poi, chiss come ci ritrovammo a prendere un caff.
Certo, era poco opportuno per lei farsi vedere in giro con me,
non tanto per il fatto che fosse da poco sposata, quanto per i sospetti che lincontro tra un politico e un commentatore della stampa, bench modesto, potessero ingenerare. Ma lei non sembrava
particolarmente preoccupata di questo, e, anzi, mi propose di arrivare a un bar pi lontano, cos si potevano fare quattro passi e
magari comprare delle sigarette.
Seduti al semplice tavolino di ferro bianco del bar, frequentato
principalmente da filippini, mi raccont sorprendentemente, con
estrema facilit, la storia dei suoi ultimi cinque anni, chiedendosi
spesso, tanto per essere gentile, chiss poi perch si sfogava proprio con me.
Ascoltai senza commenti la vicenda scontata di un matrimonio
troppo velocemente fallito, di un amore sprecato, di una insoddisfazione professionale, di una vita spesa a cercare qualcosa di cui
non conosceva il senso.
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occhi severi di Vladimir feci lamore per la prima volta, ovviamente in seguito non mi degn pi della sua attenzione e io non
aderii mai a LC.
Lindomani trovai Magliuolo come al solito seduto al suo posto, il primo ad arrivare, i giornali aperti davanti la sua faccia da
topo, sempre sudata nonostante laria condizionata e gli occhi
che sbirciavano, da dietro quei fondi di bicchiere in montatura di
plastica in stile anni settanta. Leggeva certamente il suo capolavoro. Doveva averlo riletto almeno tremila volte quel pezzo. E un
sadico pensai.
Ciao Mario, ti posso parlare?
Ma guarda questo, ha pure il coraggio di rivolgermi la parola. Che vuoi?
Posso offrirti un caff?
Ho fatto colazione adesso!
Dai, un succo di frutta?
Ma insomma che vuoi?
Il bar sotto al giornale aveva un tavolo solo e per fortuna era libero.
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Mario tu non devi prendertela con me, non ho scelto io di seguire questa storia...
Aveva ragione il mio rancore era ingiustificato.
Non ti preoccupare solo che sto incazzato nero.
Senti Mario c una cosa che voglio dirti, ho preso un po di
informazioni. Quel ragazzo tossicomane, che poi si ammazzato, non era uno qualsiasi, fino a poco tempo fa era un guaglione
importante, forse un killer, poi leroina lha distrutto e lorganizzazione non l ha voluto pi. Un drogato, inaffidabile, per...
Per?
Per vedi, in certe occasioni proprio perch uno in quelle
condizioni pu servire. Un omicidio per rapina di un tossico non
ha risvolti, nessuno pensa a un mandante, in un certo senso un
delitto perfetto. Non c premeditazione, uccide in stato di semicoscienza, per errore, vuole solo rubare.
Pu essere invece che un mandante ci sia... ci spiegherebbe
il secondo omicidio, il tossico fallisce, allora bando alle precauzioni e si sceglie il professionista e questo finisce lopera.
C di pi, il ragazzo non voleva andare a Poggioreale, era terrorizzato, in questura ha tentato di buttarsi di sotto, ci sono voluti
tre poliziotti che hanno dovuto trasportarlo di peso. Poi questo,
appena arriva in carcere, si ammazza. Lui lo sapeva, aveva fallito, era gi morto, un tossico in astinenza prima o poi parla, ed
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Il magistrato voleva vedermi, persona informata sui fatti appuntamento in procura per venerd mattina. Era giunto il momento di trovare un avvocato.
Lo studio di Alfredo era discreto, elegante ma essenziale. Aveva fatto carriera in fretta il Capasso. Gavetta col professionista
buono, qualche anno di sacrifici e poi tutto da solo e oggi parcelle milionarie.
Temevo di fare anticamera, non lo avrei sopportato, ma la segretaria gentile mi fece subito accomodare.
U Mario hai visto che vita? Tutti al mare e io qua a sgobbare, pensa questanno solo dieci giorni di vacanza, per fortuna che
tengo la barca a Mergellina
E meno male se no io come facevo? Dimmi un po che ne
pensi?
Ue ue non ti agitare. Ma racconta, gli altri li hai pi visti?
E vero che Gennaro e Luisa si sono separati? Che coppia quelli!
Si lho saputo, ma non vedo nessuno della compagnia da tempo, ognuno per la sua strada, come te del resto.
E che vuoi fare, ci facciamo vecchi.
Alfre dimmi la verit posso passare qualche guaio? A me
quellAmbrosio non mi piace. Pare che mi voglia incastrare.
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Era minuta, capelli biondi quasi certamente naturali, a caschetto, sui quaranta, credo, e ben portati. Un vestitino leggero di chiffon, rigorosamente blu.
Non me lo aspettavo, sotto torchio per unora, con Ambrosio
che perdeva il sorriso e si faceva sempre pi serio, come a dire:
questa volta ti incastriamo.
Mantenere la calma, non farsi pigliare dal panico, io non avevo fatto niente, quelle di KafKa erano solo paranoie letterarie.
Non cadere in contraddizione d solo quello che ricordi. Alla
fine ero stremato, Ambrosio mi pass una sigaretta, la Teresa sorrise, chiss se aveva un uomo pensai.
Va bene dottor Perrella, mi firma la deposizione.?
Uscii in un bagno di sudore e con la certezza che oramai quella storia non sarebbe mai pi finita.
Chiamai Alfredo, il mio difensore, da un telefono pubblico, giusto di fronte al Tribunale, e, mentre la segretaria cortese mi annunciava che lavvocato era proprio l in tribunale, notai Ambrosio che mi studiava dalla sua vettura. Quando vide che mi ero accorto della sua presenza, fece un cenno allautista che sgomm
giusto come si addice a un buon autista sbirro.
Alfre io non mi sento sicuro, oggi mentre cercavo di telefonarti ho visto Ambrosio che mi spiava, chiss cosa ha pensato, a qua50
Per niente e non so cosa significa questa storia, stai sbagliando persona, io vorrei solo cercare di capire cosa diavolo sta succedendo, e magari sapere chi ha ... ucciso tua sorella. Sono coinvolto in questa vicenda proprio per caso, ma non so niente. Sono
sconvolto da quanto successo e volevo solo dirti quanto mi dispiace e poi...
Vuoi dirmi che tu non sai niente di questo? e indic il pacchetto che continuavo a rigirarmi tra le mani.
Non so cosa sia, ma una cosa sicura: se qualcuno cerca questa roba, questo qualcuno deve saperne pi di noi su quanto
successo in questi giorni, e credo proprio che tu debba avvertire
la polizia. Tre persone sono gi morte e ...
Forse il caso invece di aspettare ancora un poco, se questa
chiave e le altre cose che ci sono l dentro centrano veramente
con la fine di mia sorella, non voglio sprecare loccasione di incontrare la persona che verr a chiedermela, se io do tutto alla
polizia, probabilmente nessuno verr pi a cercarle.
Non scherzare Giacomo! Non puoi giocare a fare linvestigatore da solo. Dammi retta, avvisa la Polizia.
Da solo no, ma forse tu puoi aiutarmi.
Sei pazzo, guarda che sono gi nei guai, la polizia sospetta anche di me. C uno stronzo di commissario che continua a perseguitarmi.
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Mi ascolt per ore e senza dare consigli, poi decise che avevo
bevuto troppo e mi riaccompagn a casa. Ero fradicio, mi mise a
letto consigliandomi una vacanza. Magari lavessi ascoltato!.
Arrivai al giornale infuriato, la sbronza non mi aveva aiutato a
calmare la mia rabbia per quanto avevo appreso dal fratello di
Laura. Sentivo la voglia di strangolare Maria aumentare pericolosamente, ma, forse, il mio desiderio di assalirla non era legato solo al fatto che lei mi aveva nascosto la storia con Parisi. Lasciai la
vespa sul marciapiedi, il cavalletto con un piede in bilico e neanche mi voltai quando sentii il tonfo del mezzo che cadeva pesantemente sullasfalto.
Salii di corsa, Maria era dal direttore, non bussai: Vieni devo
parlarti! Si alzo tranquilla si scus col capo che era rimasto di
stucco e mi segu, fino alla sua stanza. Chiuse la porta dietro di
noi e se n usci con uno spiazzante: E allora che vuoi?
Ascolt senza interrompermi, senza mostrare sorpresa, tranne
quando chiss perch accennai al fatto che Giacomo aveva qualcosa di Laura che non sapeva a chi consegnare, poi alla fine un
sorriso cattivo:
E allora? cosa vuoi, cosa avrei dovuto dirti? Guarda che Parisi ti raccomanda... stai attento..., magari raccontarti delle mie storie, dirti che non mi piaceva il tuo modo di fare?
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Non fare la scema, dopo quanto successo avresti dovuto dirmi quello che sapevi. Solo una cosa, perch mi hai mandato da
Ambrosio?
Perch sei uno stronzo e volevo aiutarti e ora lasciami in pace
che devo lavorare, se sei ancora in ferie togliti dalle palle se no
datti da fare.
Sono in ferie!
Mentre scendevo le scale del giornale Peppino mi venne incontro ansimando, Mario, corri i vigili si stanno portando via la tua
vespa col carro attrezzi.
Ci mancava solo questo, senza la mia Caterina mi sentivo
perduto, implorai, pregai, feci il duro: Niente da fare, ostruzione
al traffico stradale, paghi la multa e poi vada a ritirarla al garage
del Comune, non prima di tre giorni.
Sperai che la giornata fosse finita e invece no, mancava ancora
mia moglie.
La sua telefonata arriv puntuale, avevo appena aperto lacqua
della doccia.
Il solito stronzo... che cosa hai combinato? ...che ci facevi a casa sua..? Uno torna dalle vacanze e si trova in un guaio del genere? -pausa- Ti serve qualcosa?
Certo che mi serviva qualcosa, un po di comprensione, magari daffetto, un aiuto morale e invece lei non trovava di meglio
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che torchiarmi ancora un po. Come se tutto quello che mi era capitato in quei giorni non bastasse.
Riuscii soltanto a chiederle di mio figlio, e lei per tutta risposta
mi disse che sarebbero rimasti a casa dei nonni al mare per un
po di giorni. Era ormai gi un mese che vivevo da solo, e la cosa
non mi spaventava pi.
E meglio che tu non chiami, sai potrebbe rispondere mio padre e..., non sta ancora bene, chiamiamo noi...
Poi finalmente una voce amica:
Ciao pap, sai sono tutto abbronzato, che me lo compri lultimo Game della Microsoft?.
Grazie, grazie, avevo giusto bisogno di un aiuto familiare.
Non che mio figlio fosse un capriccioso, di quelli che non
smettono mai di chiedere, il malato ero io. Sempre preoccupato
che desiderasse qualcosa che non poteva permettersi. Comprare
per lui mi aiutava a soddisfare miei bisogni.
In tutti i modi cercavo di compensare quanto mi era mancato
nella mia infanzia, nascere in una famiglia povera ti lascia un segno indelebile, un desiderio sempre insoddisfatto, e dando tutto a
mio figlio in un certo senso mi sembrava di vendicarmi con la vita per quello che non aveva concesso a me.
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vo vederlo, ma non sembrava molto daccordo, si limitato a dirmi che si sarebbe rifatto vivo lui.
Dove sta la chiave?
Ce lho qui, e credo di sapere di cosa si tratta, la chiave di
una cassetta postale, penso che dovremmo vedere cosa c dentro.
Lo credo anchio, dopo per si va dalla polizia.
Trovammo con abbastanza facilit la cassetta, dentro cera solo una grande busta. Consigliai di aprirla a casa mia e l la nuova
sorpresa.
Giacomo questi sono certificati di credito del tesoro! Ce n
per centinaia di milioni! Ecco cosa cercavano.
Sono tutti in scadenza, sono stati sottoscritti tre anni fa, che
facciamo?
Chiamiamo Ambrosio sapr lui cosa fare.
Stavo per fare il numero della questura quando il telefono mi
squill tra le mani. Era Maria.
Mario, devo vederti, ti cerco da stamattina, perch non hai acceso il tuo stramaledetto telefono?
Cosa vuoi? Ora non posso sto cercando Ambrosio, ho dei problemi.
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E proprio di lui che devo parlarti, ma meglio da vicino vengo da te, non muoverti.
Maria arriv prestissimo, era agitata, guard Giacomo, e non
si sorprese di trovarlo a casa mia, si conoscevano ma non si salutarono, mi chiese di parlare in disparte, ma io gli dissi che se la cosa
riguardava in qualche modo la morte di Laura, allora andava bene parlarne tutti insieme.
Come vuoi, Mario, voglio solo avvertirti di non impicciarti
troppo in questa storia, scherzi col fuoco.
Sarebbe ora che mi dicessi davvero quello che sai e, soprattutto, che dicevi a proposito di Ambrosio?
Guardati da lui, in questa storia potrebbe entrarci personalmente, non posso dirti altro.
E no cara, mo devi dirmi tutto quello che sai.
Le strinsi con forza, fino a farle male, la mano con la quale aveva afferrato la borsetta per andarsene: Mario... lasciami mi fai
male... E va bene ma stai fermo!
Questa una storia complicata troppi interessi e poi sono coinvolti certi ambienti.
Che ambienti?
E una specie di massoneria tutta napoletana, ne avrai sentito
parlare: politici, funzionari, camorristi, gente di tutte le specie.
Certo, ma credevo che fosse stata cancellata dai giudici.
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La casa dei miei suoceri a Vico Equense era una piccola reggia. Posta in un pizzo della costa sorrentina permetteva una vista
magnifica sul golfo. Il padre di mia moglie era stato un buon avvocato e mi aveva voluto anche bene, mia suocera invece non mi
aveva mai sopportato, soprattutto non accettava le mie troppo
umili origini. Dopo linfarto del vecchio si erano ritirati li in
quel piccolo paradiso, frutto di un intera vita di lavoro. Sperai
che mia moglie mi accogliesse bene. Intanto, per, fu il vecchio
avvocato a mostrarsi felice di vedermi, dopo la sorpresa e, capito
che cera qualcosa che non andava, disse in modo brusco alla moglie, rimasta esterrefatta dalla nostra visita, di prepararci un caff
ed intanto ci guidava nel suo studio.
Tua moglie e il bambino sono al mare, non mi avevano detto
che saresti venuto, si accomodi signor Giacomo lei lavora con
mio genero al giornale?
Oh no sono architetto, per il momento in cassa integrazione,
faccio qualche oggettino, piccoli lavori.
Ah simpatico, qualche volta dovr farmi vedere qualcuna delle sue opere.
Allora Mario cosa c, ho letto i giornali anche se tua moglie e
la mia non lo sanno. Loro credono che oramai per me ogni emozione potrebbe essere fatale.
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Ah, ecco Giulia, brava, metti qua i caff, va pure cara, scendi
in spiaggia, noi facciamo quattro chiacchiere tra uomini, su su.
La suocera mi fulmin con uno sguardo pieno di odio, ma non
os contraddire il marito.
Voltai lo sguardo verso il terrazzo che dava sul mare, aspettai
che la iena uscisse e poi parlai.
Avvocato la trovo bene.
Tu invece non mi sembri molto in forma.
E no, non sono al meglio, sa, ne sto passando parecchie.
Per caso mi trovo in un guaio, che sembra senza via duscita...
Non so perch ero andato proprio l, e nemmeno so perch decisi di raccontargli tutto, mettendolo forse anche in pericolo, ma
ne ero certo, anche se solo con qualche consiglio, lui poteva aiutarmi e non mi sbagliavo.
Era stato un uomo molto in gamba ai sui tempi, e di situazioni
difficili ne aveva districate parecchie, ma quello che non avrei potuto mai immaginare era che conoscesse la Ammaturo, si proprio
lei, la terribile Teresa che mi aveva spremuto come un limone.
Ero molto amico di suo padre, bravo avvocato, sai l ho tenuta sulle gambe. Se ha ereditato solo un po di stoffa del padre vedrai che ti risolve il problema.
Riusc addirittura a rintracciarla per telefono, e ci fiss un appuntamento per la mattina seguente.
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Sai ti accompagnerei io, ma come faccio con quelle due streghe. Come hai detto che si chiama il tuo avvocato, ah si Capasso,
di un po roba fidata? Vista la situazione!
Credo di si, ci conosciamo da ragazzi, ritiene che sia il caso
che gli chieda di accompagnarmi?.
Non saprei, forse per meglio di no, sai la Ammaturo potrebbe pensare a un ingerenza, non mi sembrata molto convinta per telefono.
Avvocato la prego mi saluti lei mia moglie, sa non credo sia
questo il momento di affrontarla.
Capisco, va, in bocca al lupo!
Mio suocero aveva ragione. La Teresa tutta dun pezzo mi accolse gelida e sospettosa, nel suo ufficio, arredato in modo essenziale proprio come le si addiceva.
Il suo avvocato quindi non c, le ricordo che lei potrebbe essere un indagato.
Purtroppo era impegnato, proprio non ce lha fatta a venire.
Non capisco perch mi ha fatto telefonare dallavvocato Iodice. Lintervento di suo suocero non credo che possa influire nellinchiesta.
Dovevo parlarle, al pi presto
Bene allora dobbiamo considerare questo colloquio come
una deposizione spontanea?
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Preferirei che lei ascoltasse prima cosa ho da dirle e poi decider cosa fare.
Parlai per quasi dieci minuti, tutto di filato, lei mi interruppe
poche volte, diversamente da come aveva fatto nel precedente incontro. Gli raccontai tutto, di Giacomo, dei certificati di credito,
delle cose che mi aveva detto Maria.
Non trassi conclusioni, evitai attentamente di fare congetture,
proprio come mi aveva suggerito mio suocero.
Alla fine Teresa mi apparve pi gentile e disponibile:
Lo prende un caff?.
Bevemmo il caff servito dallusciere senza parlare, poi lei guard lorologio e mi fece la domanda che mi aspettavo:
Pu mostrarmi quei certificati di credito?
Li ho portati con me, credo che sia giusto che li tenga lei, solo
vorrei che si impegnasse a proteggere Giacomo il fratello di Laura.
Lei disposto a firmarmi una dichiarazione?
Certo.
Nonostante la situazione, Giacomo si era accampato bene in
casa mia, la stanza di mio figlio lo aveva reso particolarmente allegro. La workstation alloggiata sullampio banco di lavoro lo aveva
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stupefatto: Ges solo otto anni e gi ha un suo sito web. E pensare che io ho impiegato anni per smanettare su un misero mini
Cad per Pc
U Mario lhai vista la Tipo bianca parcheggiata qui sotto?
Secondo te sono sbirri ?
Spero proprio che siano angeli custodi inviati dalla Ammaturo,
Credi che ci si possa fidare di lei?
Non abbiamo scelta. Questa storia pazzesca, anche sforzandosi manca ogni filo logico.
Se Parisi che rivuole quei certificati, perch ha ammazzato
Laura e la sua amica? Non credo che tua sorella fosse il tipo da
giocare scherzi al suo ex socio e poi comunque quello era il modo
peggiore per riprendersi, sempre che fossero suoi, quei soldi. No,
ci deve essere qualcosa che ci sfugge.
Giacomo stava per aggiungere qualcosa, ma il telefono lo blocc.
ahh Maria sei tu...
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Da Ciro a Mergellina si mangia dellottimo pesce. Il locale offre molta discrezione e, da sempre, in quelle sale si sono realizzati
i migliori affari e i peggiori tradimenti.
Arrivammo puntuali alle nove e il cameriere, che capimmo subito ci aspettava, dopo essersi accertato che fossimo proprio noi i
suoi clienti speciali, ci invit ad accomodarci a un tavolo veramente appartato, cos appartato che nonostante io avessi frequentato tante volte quel locale, mai mi ero accorto di quella postazione.
Stavamo consumando il blando aperitivo quando, come uscita
dal nulla, Maria si sedette giusto di fronte a me, e naturalmente
di fianco a Giacomo.
Elegantissima come sempre, ma cera qualcosa di strano. Non
era truccata, e poi i capelli... erano legati allindietro lei non lo faceva mai.
Saccese nervosa una sigaretta e disse subito:
C qualcuno che vuole vedervi, se siete daccordo appena io
mi alzo si sieder al vostro tavolo.
Ci scambiammo solo qualche sguardo, e io non potei fare a
meno di immaginarmela nuda che si strusciava sulle lenzuola.
Ma quellimmagine, purtroppo, spar presto. Spense la sigaretta e
si allontan senza salutare. Il suo posto fu occupato, come per magia, da un distinto signore sui cinquanta, magro, occhi furbi e baf71
miei uffici, per ottenere qualche mancia, ci ha anche sputato addosso mentre in manette, come i peggiori delinquenti, varcavamo
la soglia di Poggioreale.
Popolo forcaiolo e votabbandera...
Ma le cose non stanno come le hanno esposte giudici e ... giornalisti.
Sono cose che non ci interessano,- lo interruppi alzando la voce - Laura stata ammazzata, lei cosa ne sa?
Volevo assai bene a Laura, e se Dio mi da la forza e gli uomini me lo consentiranno al responsabile di questa infamia io stesso
torcer il collo.
Poi con tono appena cinico prosegu: Con la dipartita di Laura se ne va non solo un grande amore, ma anche il mio miglior
socio daffari. Vi giuro sui miei figli che io non centro e potr dimostrarvelo.
Incredibile, quel mostro, un misto di nobile ottocentesco napoletano e di tecnocrate di fine secolo, voleva dimostrare qualcosa.
La sua sicurezza mi terrorizzava. Girai la testa verso la grande vetrata che da sulla strada, la Tipo bianca era ancora l, ci avevano
seguito. Questo mi ridiede la forza per continuare.
Avvocato Parisi, se lei non centra allora perch non va dalla
polizia, glielo richiedo, cosa vuole da noi?
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Dimentica che per lo stato italiano io sono in debito per diversi miliardi e qualche anno di carcere...No, non mi capite, peccato, voglio solo dirvi che chi ha ammazzato Laura vuole ora ammazzare anche me. Io per parlare con voi ho rischiato molto e se
voi non lo apprezzate fa niente.
Finalmente Giacomo parl:
Dicci quello che sai, non so perch ma ti credo, anche se in
ogni caso ti ritengo responsabile della morte di mia sorella.
Sarebbe troppo lungo spiegarvi tutto, e tempo non ne abbiamo. Due anni fa, prima che mi costringessero allesilio, lasciai dei
certificati di credito a Laura. Ce nera per quasi due miliardi;
quei certificati sono oggi esigibili dovevano solo essere riscossi,
Laura e io saremmo ripartiti subito dopo. Qualcunaltro per era
interessato a quei documenti e per averli ha combinato un sacco
di casini. Qualcuno che vuole quei soldi o forse che non vuole
che quei soldi siano incassati, che il passato in qualche modo possa ritornare. Evidentemente teme che riscuotendo i titoli possa venire fuori una vecchia storia.
Io, invece, pensavo che tutto fosse stato dimenticato e che fosse stato facile, certo con laiuto di qualche amico, incassare i soldi, ma mi sono fidato di gente sbagliata.
Ovviamente ora lei alla ricerca di quei documenti?
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CAPITOLO III
E allora che dite c lo pigliamo un bel caffettuccio freddo?
Ambrosio di buon umore era ancora pi insopportabile, piccolo grasso e sudato, con la solita camicia troppo stretta di collo, dietro la sua enorme scrivania di finta radica, mi faceva ora pi rabbia che paura.
Emb, devo proprio ringraziarvi, davvero un bel colpo, senza
di voi e quando lo beccavo Parisi?
Giacomo seduto alla mia destra continuava a tormentarsi una
ciocca di capelli ma non sembrava preoccupato della situazione.
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Ma ora perch non mi spiegate un po di cose? No, non subito, ci pigliamo prima il caff.
Commissario non c niente da spiegare, Parisi ha voluto incontrarci perch voleva che noi sapessimo, a suo dire, che lui non
centra niente con gli omicidi.
E voi ci credete?
Il poliziotto lei!
Ha finalmente ecco il caff, grazie Maroni paga tu, poi facciamo i conti. E gi il poliziotto sono io, ma voi dei poliziotti non vi
fidate, meglio i giudici vero? A proposito mi dite cosa siete andati
a fare dalla dottoressa Ammaturo? Secondo me avete fatto un po
di confusione, ma m siete ancora in tempo per riparare . Su ditemi tutto che la facciamo finita.
Commissario credo che sia il caso di chiamarla la Ammaturo
Fate gli spiritosi?
Ambrosio aveva incominciato a cambiare espressione, era livido, il suo colorito pacchiano era scomparso e pi che irritato sembrava preoccupato.
Fu allora che lo squillo del suo telefono pose fine a quello strano rito di fatto di silenzio carico di reciproca sfida, iniziato nel
momento in cui io avevo chiamato in causa la Ammaturo.
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Del fatto che sia io che Giacomo fossimo dei semplici polli, cascati in una storia pi grande di loro, ormai la Ammaturo ne era
convinta, ma molte cose restavano ancora da chiarire per tutti.
Chi aveva ucciso Laura, la sua amica e il giovane drogato? Chi
cercava, oltre Parisi, quei certificati di credito? Solo Parisi poteva
chiarire le cose ma a detta del sostituto procuratore Ammaturo
lex potente non aveva nessuna voglia di collaborare, e nemmeno laccusa di omicidio plurimo lo faceva desistere. Su di lui ci fu
detto, pendeva una bella accusa domicidio, con tanto di movente per incastrarlo, ma tutti sapevamo che la cosa non reggeva: Parisi avrebbe chiesto a Laura di restituirgli i certificati di credito,
lei si era rifiutata e allora Parisi lavrebbe fatta ammazzare. No la
cosa non aveva senso, Parisi e Laura erano perfettamente daccordo, Laura aveva prenotato un volo di linea per San Domingo pochi giorni prima di essere uccisa ed era proprio a San Domingo
che Parisi si trovava la sera del maledetto temporale estivo. Era
evidente che Laura, tornata a Napoli per ritirare i soldi, lo avrebbe raggiunto subito dopo aver incassato i certificati di credito. Solo che le cose non erano andate cos perch qualcuno aveva deciso di farla fuori, forse proprio qualcuno che Parisi stesso aveva incaricato per incassare i soldi. Evidentemente questo qualcuno
non era contento di prendersi solo una percentuale e aveva e tentato di accaparrarsi di tutto.
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Parisi, venuto a conoscenza della morte della sua complice, aveva deciso di venire lui per risolvere direttamente la questione e
aveva chiesto aiuto a Maria.
Maria aveva combinato il nostro incontro e poi Ambrosio, che
ci faceva pedinare da tempo, aveva deciso di intervenire.
No, Parisi non aveva alcuna ragione per far ammazzare Laura
e forse neanche i mezzi per farlo, qualcunaltro era a conoscenza
dei fatti, qualcuno particolarmente spietato che a tutti i costi voleva mettere le mani su quei certificati e che forse, proprio come sosteneva Parisi, non voleva i soldi ma solo evitare che questi fossero incassati per evitare di far venir fuori qualche vecchia storia.
Allora dottor Perrella, nessuno sa che noi siamo a conoscenza
della storia dei certificati tranne Parisi e forse la sua collega, ma
il primo e in stato di fermo e la seconda rischia troppo per fare
qualcosa. Il caso stato affidato allarma su decisione del P.M. e
non credo che Ambrosio abbia voglia di opporsi alla decisione.
Voi, ora, potete darci una mano importante, collaborare insomma....>>
Il giovane tenente, probabilmente un veneto, era deciso e fermo mentre mi proponeva la collaborazione, ma non sembrava
certo della mia disponibilit. Pi convinta sembrava l' Ammaturo
che, stranamente, parl pochissimo quasi fosse veramente il nordico carabiniere a dirigere il gioco, ma si capiva subito che l'ufficiale eseguiva solo ordini precisi.
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Conosco Parisi da anni, e nonostante tutto lho stimato come uomo e come
politico, ma soprattutto come amico ed per questo che non ho potuto non aiutarlo. Quando leggerai questa mia probabilmente ti sarai gi incontrato con
lui e forse capirai.
Parisi con lomicidio di Laura non centra niente, ne sono sicura, lui amava Laura e anche molto, sicuramente pi di quanto ha amato me, era forse un
politico corrotto, ma quanti non lo sono stati? Certamente non un assassino.!
Parisi oggi un uomo solo e disperato che ha bisogno di soldi per garantirsi un difficile esilio ed per questo che rischiato tanto pur di venire in possesso
di quei certificati di credito.
Sono soldi suoi, forse guadagnati in modo non proprio legale ma comunque suoi, so che la cosa sbagliata, ma a me farebbe piacere che lui riuscisse
ad incassare i soldi e a tornare nel suo rifugio. Anche se ormai senza la sua
Laura non credo che gli importi pi molto la libert.
Quei soldi, credo, che siano il frutto di qualche ultima importante tangenti
e di risparmi accumulati, la sua assicurazione sulla vita. Credo che chi ha
sottoscritto quei certificati lo avesse fatto per pagare il suo silenzio. Qualcuno
infatti, dopo che erano cominciati i suoi guai, ha raccolto quei soldi in un unico investimento e consegnato i certificati, esigibili dopo qualche anno, a Laura.
Ma oggi quel qualcuno ha paura, paura che venga fuori qualche vecchia
storia.
Ed disposto ad uccidere per garantire il silenzio.
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Quando questa storia iniziata io non sapevo cosa stesse succedendo, non
sapevo che Laura fosse ancora legata a Parisi, e non immaginavo cosa ci fosse
dietro quellomicidio che sembrava di un balordo.
Ti ho portato da Ambrosio perch un bravo poliziotto e speravo ti potesse aiutare. Non credevo che il suo passato potesse ora essere un problema, ma
evidentemente mi sbagliavo in questa citt nulla pu essere dimenticato.
Qualche giorno fa sono stata contattata da Parisi, erano anni che non lo
sentivo e allora ho compreso che la storia era pi complicata di quanto sembrasse. Mi ha chiesto aiuto e io non ho saputo negarglielo, ma ho cercato di
avvisarti, ti ho detto di non fidarti di Ambrosio ma non sapevo pi che fare.
Lui mi ha chiesto di incontrarvi, rivuole dei documenti che Giacomo credo
custodisce, pare siano dei certificati di credito, rivuole i suoi soldi, ma ho paura che non sar facile.
Questo tutto quello che so, ti giuro, spero che tu possa credermi, il mio
rapporto con Parisi finito molto tempo fa e io non ho mai pensato dusarti.
Comunque vada stato bello
MARIA.
Peccato averla letta tardi quella e-mail, mai scordarsi di leggere la posta!!!
Crescere in un quartiere come quello di San Giovanni, estrema periferia urbana, di una citt come Napoli, ha i suoi lati positivi: non ti perdi se passi da quelle parti.
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E si perch a San Giovanni, puoi anche perderti! E ci nonostante il quartiere sia stato costruito lungo una solo direttrice,
quella che affianca il mare, o almeno quello che era il mare della
zona orientale. Ma la ricostruzione interminabile post-terremoto
ne ha reso uno strano budello fatto di mini quartieri ghetto intrecciati tra loro proprio come l'intestino di una creatura malata.
Rafele un artista e come ogni artista ha i suoi tempi. Trovarlo per facile, basta avere buone orecchie, ti fermi al corso Bruno Buozzi dopo le nove di sera e aspetti, prima o poi sentirai l'assordante suono dei 1000 watt montati sull'ape Piaggio, trasformato da anonimi artigiani in sfavillante friggitoria viaggiante. Non
puoi sbagliarti: l'hard rock inconfondibile.
Per i buon gustai consigliamo la "pizza fritta super", solo Dio
sa cosa pu contenere, ma quando la mangi non puoi fare a meno di pensare che tutto relativo. T'aspetti un masso di tufo e ti
accorgi che si tratta di qualcosa di pi delicato del semolino di fino bianco.
Se hai tempo, allora, accompagna una piacevole discussione
sul reggae con una frittura mista a cui Rafele non far mai mancare, in ogni stagione, la presenza di ciurilli e mulignane indorate
e fritte.
Rafele ama la musica, Rafele un musicista. Suona la batteria
per passione, ha pure il gruppo, due incisioni fatte e tanta amarezza per un successo che non mai arrivato, si rimedia solo qualche matrimonio, dove, per, le sue performances sono molto ap85
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Non si scaldi, qui nessuno fa esami di morale, ma necessario che io sappia come stanno veramente le cose e poi ricordi che
lei aveva usato droga quella sera.
Io non sono un drogato!
Si ma ha aspirato cocaina con le due donne vero? E poi ha
avuto anche un rapporto sessuale o mi sbaglio?
Nei suoi occhi di un azzurro inquietante, lessi un filo di eccitazione e io non riuscii a sottrarmi a quella che mi pareva una
provocazione! Voleva scherzare? Bene!
Non precisamente, Laura ad un certo punto mi aveva abbassato i pantaloni e .. si insomma lentamente aveva iniziato un rapporto orale. Io ero rimasto sorpreso, non lo avevamo mai fatto
prima. Ma ad un certo punto arrivata la sua amica e
Lei si arrabbiato vero?
No si sbaglia! Io non ero arrabbiato e neanche deluso, solo
sorpreso.
Mi sta dicendo che lei, dopo aver assunto cocaina e dopo
aver iniziato un rapporto sessuale non ha trovato fastidioso il fatto che le due donne la ignorassero di colpo?
Io sto dicendo solo che non ero arrabbiato e che me ne sono
andato senza protestare e vuole sapere una cosa? Ero contento di
farlo ecco!
Va bene, e di suo suocero cosa mi dice?
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CAPITOLO quattro
Non difficile, in fondo, adattarsi ad uno strumento semplice
come un telefonino, forse per questo che gli italiani, popolo tecnofobo, ne ha fatto da sempre un uso esagerato.
Solo poche regole: la batteria si scarica sempre quando serve,
le tacche ti dicono quando vivi nel mondo dei collegati e quanto
ci sei dentro e, infine, inutile cercare di capire tutte le funzioni
del tuo apparecchio, tanto non le userai mai.
Io, invece, amavo la tecnologia, ma odiavo il telefono. Se cera
una cosa che pi di tutto odiavo erano le suonerie melodiche, ne
avevo sentite di tutte le specie, compresa quella dei settenani
che vanno a lavorar. Io ne avevo scelta una standard, anzi la
pi standard possibile e quando la sentii suonare quasi non ci facevo caso, ma il mio ruolo di agente speciale mi imponeva di rispondere.
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va! Ma alla fine, bont sua, un bel non si preoccupi noi saremo li se lo lasci scappare.
Oramai al bar Tabacchi ero conosciuto e quando mi sedetti, alle 20,00 precise, la domanda fu scontata : dotto caff?.
Luomo che mi raggiunse, in breve, aveva la faccia e il portamento del commercialista, pure la borsa ampia, capace di contenere almeno cento 740, di contribuenti infedeli dava questa certezza.
Mi disse subito, senza saluti e presentazioni, accomodandosi
senza imbarazzo: Dunque lei vorrebbe vendere dei certificati di
credito?!
Come ha fatto a capire che ero io gli chiesi.
Esperienza
Si, diciamo che vorrei evitare di cambiarli io, si tratta di parecchi milioni..
E quanto vorrebbe?
Non mi chiede neanche quanto valgono?
Diciamo che non e importante..
Voglio la met.
Perch, poi, proprio la met? Avrei voluto chiedere a Martini,
ma questi non me ne aveva dato il tempo.
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Lei sa che quei soldi non sono suoi e i legittimi proprietari sono molto arrabbiati?
E a lei queste cose chi le dice?
Anche questo non e importante. Mi ascolti: si e messo in una
storia pi grande di lei, restituisca quei certificati, si prenda il bel
regalo che le offriamo, diciamo un dieci milioni? E torni al suo
lavoro e alla sua bella famigliola
Un avvertimento, sicuramente lo era! Ero stato un pazzo a
non considerare il rischio che in qualche modo fossero coinvolti
anche mia moglie e mio figlio. Istintivamente mi guardai intorno.
Cercavo Martini, o qualche carabiniere in borghese, magari vestito da netturbino
No voglio duecento milioni (anche quella cifra era concordata con la benemerita), duecento milioni subito o li cambio io. Ho
bisogno di soldi!
Io non posso decidere, le far sapere, ma un ultimo consiglio
devo darglielo. Si guardi bene dallavvisare la polizia e dica al suo
amico Panetta di fare lo stesso.
La Ammaturo ancora una volta non tradiva emozioni. Solo un
accenno di sorriso per dire che avevo fatto un buon lavoro. Martini gi stava sbobinando la cassetta e riponeva il microfono che
mi avevano staccato con delicatezza dal petto, preoccupandosi di
eliminare i peli del torace che col cerotto mi erano stati asportati.
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Non mi strinse la mano, ma si limit al alzare un braccio, mentre mostrava i suoi denti nuovi senza sorridere.
Bravo- fece il direttore vedo che hai imparato a non fare domande
Noi ti dobbiamo comunque qualche spiegazione. I signori
che vedi qua appartengono tutti ad una associazione molto riservata, un club diciamo cosi. Un club ormai non pi attivo, che
un tempo era sorto per far rinascere la nostra citt. Qualche anno fa alcuni dei soci tradirono gli obbiettivi dellassociazione. Alcuni aderenti pensarono di utilizzare il legame che ci univa per fare affari e per raggiungere propri scopi. Tra questi anche lonorevole Parisi, che tu hai conosciuto. Questi signori, buttarono a mare una tradizione e degli ideali per denaro e per il potere fine a se
stesso. Molti hanno pagato il loro errore rispondendo alla giustizia di questo paese, altri sono scomparsi nel nulla terrorizzati.
Lassociazione, come ti dicevo, ormai non pi attiva, ma il legame che ci unisce ci consente ancora di fare qualche intervento e
soprattutto ci impone di difendere lonorabilit dei suoi aderenti.
E come la difendete? Uccidendo la gente?
Mario tu sei un bravo giornalista e puoi fare molto, basterebbe solo che la smettessi di fare il don Chisciotte. Sappiamo che
hai tu quei certificati, ti sono stati consegnati dal fratello di Laura
vero? Consegnali a noi, dimentica questa storia e vedrai che tutto
andr finalmente nella giusta direzione. Vedi a noi non interessa98
no i soldi, ma solo quello che potrebbe succedere se qualcuno incassasse quei certificati. Molte persone perbene potrebbero essere
coinvolte perch anni fa si fidarono di un mascalzone. Oggi noi
rischiamo molto a dirti queste cose ma sappiamo che questo il
metodo giusto. Se quei documenti saranno distrutti tutta questa
storia finir .
Dovrei dimenticare anche i morti innocenti? E magari mi fate entrare anche nel club? Ma lo capisce, direttore, che ormai e
finita? Voi siete solo dei cadaveri che provano a vivere mangiando altre carogne! La vostra avventura finita siete spacciati
ormai vi hanno scoperto
Mario tu mi deludi, credi che noi si possa essere degli assassini? Mi ci vedi nelle vesti del mafioso che d ordine di uccidere
mentre lavora al giornale che combatte la piovra? Quelli che hanno ammazzato Laura sono il vero pericolo! E gente che ha saputo da altri, non da noi, dei soldi, probabilmente da Parisi stesso, e
ora vogliono impossessarsene. A noi quei soldi non interessano. A
noi interessa solo che questa storia finisca.
Quello che non comprendi che noi rappresentiamo il potere, la malavita risiede altrove. In questa citt da sempre esiste un
nucleo di potere saldo che nelle mani di pochi ma importanti
uomini, questi uomini cambiano, qualcuno cade, altri possono
sbagliare ma quel blocco unico centrale che essi rappresentano
non cede mai.
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Tutti, prima o poi, devono fare i conti con loro. Sindaci, giudici, forze dellordine nessuno lo dice, nessuno lo ammette, ma e
cos. Noi siamo lelite della societ civile quella che conta, quella
che elegge, quella che investe, quella che spende. Noi siamo la linfa che fa vivere Napoli
Un brivido, il gelo conquist velocemente ogni mio organo,
una volta vitale, che risiedeva dentro di me. A questo punto, pensai, ci manca solo che mani untuose si metta a suonare il piano Questi sapevano tutto, e io che pensavo di avere lasso nella
manica. Io che pensavo di essere protetto!
Ma una cosa non sapevano, i certificati erano nelle mani della
Ammaturo!!
No direttore questa volta vi siete sbagliati, io intanto non ho
quei documenti, quei documenti sono gi in altre mani: il gioco
finito.
Una donna esile vestita di nero e con un grembiule di un lindo
impressionante, che sembrava essere uscita da un romanzo fin de
siecle, fece improvvisamente un apparizione:
Senatore ci sono dei signori..che..
Non riusc a finire la frase, Il tenente Martini impeccabile nella
sua divisa estiva e con il cappello dordinanza rigorosamente sot100
CAPITOLO cinque
Ormai mi sentivo come un pacco conteso da compagnie di spedizionieri, tutti volevano portarmi da qualche parte. Il tenente
Martini era gelido pi del solito, mi chiese solo di seguirlo, non
apr bocca. Sapevo di aver commesso un errore a seguire il direttore senza avvisarlo, ma quanto mi stava succedendo ormai era
fuori dal mio controllo. Semplicemente ero deciso a lasciarmi andare sperando solo di trovarmi nelle mani della persona giusta.
Con mia sorpresa, lauto, troppo elegante per essere in dotazione alle forze dellordine, non prese n la strada della caserma n
quella del carcere dove ormai pensavo ci fosse la mia meta definitiva. Arrivammo in breve ai Camaldoli grazie alla sirena blu che
con sicurezza lappuntato aveva attaccato sul tetto. Conoscevo
quel palazzo, conoscevo quelle scale, sentivo che stavo per vomita101
103
passa di mano in mano. Oggi, per chiudere un appalto, devi trattare col boss, uomo donore, domani con lex gregario violento e
cocainomane che vince sulla strada.
I politici corrotti, gli uomini dei poteri forti della citt, conoscono la lezione, temono la camorra ma sanno che non ne possono
fare a meno. In questa storia qualcuno ha chiesto il suo aiuto,
qualcuno che ormai non pu pi fermarla.
E questa non ha esitato ad eliminare testimoni scomodi, tracce compromettenti per appropriarsi di quei soldi e la signorina
Panetta e la sua amica hanno pagato il loro azzardo.
Adesso la guerra tra due modi di gestire illegalmente il potere
diventata una guerra criminale. Fatta di omicidi spietati e ora
anche di rapimenti. La fine della sua amica e di quellaltra donna, il sospetto suicidio in carcere del tossicomane che le aveva uccise e adesso la sparizione della sua collega, dimostrano che la
partita nelle mani di gente spietata senza scrupoli. No, non si
tratta pi solo di imprenditori e politici del malaffare!
Affascinante, incredibile, meravigliosa!
La Ammaturo aveva sciorinato tesi scontate e da manuale del
giovane procuratore, con la passione e la prosa degna del miglior oratore del senato romano!
Con orgoglio mi sentii parte dellarmata del cavaliere Ammaturo, che nascondendo le sue grazie di donna dentro un armatura
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Niente, lei non deve fare proprio un bel niente, gi ha rovinato una volta i nostri piani. Siamo stati degli stupidi a pensare
che
Per fortuna non concluse la frase, calai il capo e provai ad uscire dalla stanza come cavaliere rifiutato alla tavola del re.
Ma dove va? Lei adesso deve firmare la deposizione. E poi restare a disposizione ! Penseremo noi a garantirle una certa protezione
Certa protezione? Che significa certa protezione?
Stia tranquillo sentenzi il tenente Martini, preoccupato di
non permettere che la mia insolenza potesse irritare il buon magistrato. Ne era innamorato, non cera dubbio.
E no un momento, io ho collaborato, anche se potevo farne a
meno, mi sono esposto, ora chiedo che io e la mia famiglia si possa godere di unadeguata protezione
Vada via, e ringrazi iddio che non la accuso del reato di associazione!
Via Medina era arsa dal sole, lasfalto semiliquido davanti allhotel Jolly faceva sentire le sue calorie dalle suole sottili delle
mie improbabili scarpe da barca.
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CAPITOLO sei
Da Attilio si mangia non c male. Anche se non prendi la pizza. Giacomo per mangi pochissimo e parl ancora meno. Mi
pentii di averlo costretto di nuovo ad incontrarmi, in fondo la
mia presenza non faceva atro che ricordargli il dramma della perdita della sorella. Continu a girare nel piatto il merluzzetto fritto, pezzo forte della frittura di paranza, senza manco osare inforchettarlo per vedere se fosse di plastica. Sembrava quasi commiserarlo, povero pesce umile del golfo, finito nella rete senza speranza, quando ancora non aveva conosciuto fondali profondi. Io mi
sentivo come quel pesce, pescato senza sapere il perch, in una rete grandissima fritto e poi pronto per essere assaggiato. Quei pensieri per non mi fecero rinunciare al pasto e la fine del mio merluzzetto, fu diversa.
Provammo a parlare di cose diverse da quelle che ci erano successe ma non cera il clima giusto. Finimmo quindi di nuovo col
ricostruire i fatti e quasi tutto ci sembr quadrare. Parisi e Laura volevano incassare quei soldi, avevano usato Giacomo per conservare i certificati e, probabilmente, contattato qualcuno per provare a cambiarli senza le pericolose vie ufficiali. Ma quelle vie erano invece risultate ancora pi pericolose. Le persone interpellate
evidentemente non erano disposte a fare da semplici mediatori,
volevano tutto e non si era fermate davanti al probabile rifiuto di
Laura. Della cosa erano venuti a conoscenza i sottoscrittori originali dei certificati, che, in qualche modo, avevano provato ad im115
Fui congedato senza un grazie, senza un commento, gelida come sempre la Ammaturo mi salut con un gesto della mano. Io
avrei voluto invece abbracciarla o almeno stringerle la mano, in
fondo avevo fatto parte della sua squadra.
Ambrosio, invece, era soddisfatto, mi aspettava.
Sa parto, ho avuto una nuova destinazione, il Veneto! Ci pensa? Io in Veneto e Martini qua nella mia citt!
Non era per niente amareggiato, in fondo aveva messo a segno
un bel colpo, mettendo a tacere ogni sospetto su possibili sui legami con i tangentisti. Larresto degli assassini di Laura e dei rapitori di Maria e dello stesso Parisi non erano stati per sufficienti a
fargli evitare un bel trasferimento per incompatibilit ambientale.
Lo sa, io avevo capito subito tutto. In primo luogo, che lei era
una brava persona, ma dovevo tallonarla, ho dovuto usarla. Parisi e la signora Panetta si erano messi in un bel casino nel chiedere
a quella gente di cambiare i certificati. Martone, il commercialista, in realt e un piccolo boss, usura, gioco dazzardo ma anche droga e armi, quando ha saputo dei certificati ha provato a
impossessarsene, prima col tossico mandato a casa della Panetta
e che ha combinato un gran casino ferendola e uccidendo laustraliana. Poi ha dovuto eliminare la stessa Panetta che, ovviamente, poteva parlare e dire chi aveva contattato per i certificati e
spiegare lomicidio, quindi toccato allo stesso tossicomane e in122
fine, quando ha saputo che i certificati li teneva lei, e visto che lei
era sotto protezione, ha pensato di ricattarla rapendo Maria.
Perch non ha preso direttamente me? O qualcuno della mia
famiglia?>
<Perch lei e la sua famiglia erano sorvegliati dai miei uomini
e dai Carabinieri, troppo pericoloso. Vabbe', io ora la saluto, vada a trovare Maria.>
Lo far! Grazie!>
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