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CRITERI DI PROGETTAZIONE

GUIDA AL DIMENSIONAMENTO DI PROCESSO


DELLE TUBAZIONI

PRG.PR.TUB.0001
Rev.1
Luglio 1994

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0508 Fg. 01/Rev. 1.94


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PRG.PR.TUB.0001
Rev. 1

Data

Lug. 1994
Foglio 2 (93)

INDICE

1.

2.

3.

4.

5.

6.

GENERALIT

1.1. Scopo e campo di applicazione

1.2. Riferimenti

TEORIA DEL FLUSSO NELLE TUBAZIONI

2.1. Simbologia

2.2. Definizioni

10

2.3. Calcolo delle perdite di carico nelle linee

20

DIMENSIONAMENTO DELLE TUBAZIONI

43

3.1. Introduzione

43

3.2. Calcolo delle lunghezze equivalenti

43

3.3. Determinazione del diametro delle tubazioni

53

3.4. Criteri di dimensionamento delle tubazioni

55

ESEMPI DI APPLICAZIONE DEI CRITERI DI DIMENSIONAMENTO

75

4.1. Introduzione

75

4.2. Sistema di compressione ciclo frigo

75

4.3. Sistema di frazionamento GPL/gasolina

77

4.4 Sistema compressione gas

80

GUIDA ALL'UTILIZZO DEI PROGRAMMI DI CALCOLO

82

5.1 Generalit

82

5.2. PIPSIM

82

5.3. Scheda PIPE del PROCESS e PRO/II

83

5.4. Scheda PIPELINE del Procsim

89

BIBLIOGRAFIA

93

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Foglio 3 (93)

1.

GENERALIT

1.1.

Scopo e campo di applicazione


Il presente documento ha lo scopo di definire i metodi di calcolo da utilizzare ed i criteri da
seguire nella determinazione del diametro delle tubazioni.
Il campo di applicazione quello relativo agli impianti di processo ed ausiliari, nel campo
petrolifero e chimico.

1.2.

Riferimenti

1.2.1.

Riferimenti di Codici e Standard internazionali

1.2.2.

ANSI B36.10

Welded and Seamless Wrought Steel Pipe

ANSI/ASME B31.3

Chemical Plant and Petroleum Refinery Piping

API RP 14E

Design and Installation of Offshore Production Platform


Piping Systems

NFPA 11

Foam Extinguishing Systems, Low Expansion and Combined Agent

NFPA 13

Sprinkler Systems, Installation

NFPA 15

Water Spray Fixed Systems

Riferimenti di normalizzazione interna di Societ


OPR.MO.XE.5011

Ingegneria di processo per sistemi primari petroliferi e chimici

PRG.GG.NRM.0001

Guida all'utilizzo delle unit di misura

PRG.GG.GEN.0001

Guida alla scelta della temperatura e pressione di progetto

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Foglio 4 (93)

2.

TEORIA DEL FLUSSO NELLE TUBAZIONI

2.1.

Simbologia
a

reciproco degli anni di ammortamento

area della sezione della tubazione

m2

parametro dell'equazione di Redlich-Kwong-Soave

A0

area totale dei fori di un tubo

m2

tasso di manutenzione (0 1)

parametro dell'equazione di Redlich-Kwong-Soave

cc

sovraspessore di corrosione

mm

ce

sovraspessore di erosione

mm

cm

sovraspessore meccanico

mm

cp

calore specifico a pressione costante

J/(kgC)

cv

calore specifico a volume costante

J/(kgC)

coefficiente di flusso attraverso un orifizio

CA

costo d'ammortamento

Lit/(ma)

Cd

coefficiente di caduta

CF

costo dovuto al mezzo di pompaggio/compressione

Lit/(ma)

CP

costo della tubazione

Lit/m

CT

costo totale della tubazione

Lit/(ma)

diametro interno tubazione

dp

diametro particella

mm

d1

diametro interno del punto di partenza

d2

diametro interno del punto di arrivo

diametro esterno tubazione

DH

diametro idraulico

modulo di elasticit del materiale della tubazione

N/m2

Eg

efficienza del motore

Ek

energia cinetica per unit di volume

kJ/m 3

ES

efficienza del sistema di pompaggio/compressione

fD

fattore d'attrito di Darcy per monofase

fDc

fattore d'attrito di Darcy per bifase

fDg

fattore d'attrito di Darcy per gas

fDl

fattore d'attrito di Darcy per liquido

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fF

fattore d'attrito di Fanning

fH

fattore d'attrito di Huntington

fn

fattore d'attrito di Dukler

fT

fattore d'attrito
(utilizzato per il calcolo delle lunghezze equivalenti/Metodo Crane)

ftpr

efficienza del fattore d'attrito di Dukler

fattore di costo degli elementi di linea

Fh

fattore correttivo della velocit di sedimentazione

gn

accelerazione di gravit (= 9,806 65)

m/s2

modulo di elasticit tangenziale

N/m2

ha

perdita di carico cinetica, in metri di colonna di fluido


("acceleration head")

hL

perdita di carico per attrito, in metri di colonna di fluido

hwh

pressione per il calcolo del colpo d'ariete, in metri di colonna di fluido

Hld

frazione volumetrica di liquido accumulato di Dukler

Hle

frazione volumetrica di liquido accumulato di Eaton

Hlf

frazione volumetrica di liquido accumulato di Flanigan

Il

quantit totale di liquido accumulata nella tubazione

m3

fattore adimensionale per tubi forati funzione del numero di fori

modulo di elasticit del fluido

N/m2

k1

parametro dell'equazione di Zandi

k2

parametro dell'equazione di Zandi

coefficiente di resistenza nel calcolo della lunghezza equivalente

Ke

costo dell'energia

Lit/kJ

Kt

costo del gas naturale

Lit/J

coefficiente di resistenza nel calcolo della lunghezza equivalente

lunghezza generica

lunghezza o lunghezza equivalente della tubazione

Li

lunghezza equivalente degli elementi di linea

Ltot

lunghezza equivalente totale della tubazione

peso molecolare

kg/kmol

Ma

numero di Mach

Mi

peso molecolare del componente i-esimo

kg/kmol

portata in moli

kmol/s

ng

velocit angolare

rad/s

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Foglio 6 (93)

nt

numero di fori in un tubo forato

NE

ascissa della correlazione di Eaton

Nd

parametro del diametro della tubazione (Eaton)

Ngv

parametro della velocit del gas

Nl

parametro della viscosit del liquido

Nlv

parametro della velocit del liquido

pressione relativa

kPa

p'

pressione assoluta

kPa

p'b

pressione atmosferica (= 101,325)

kPa

p'avg

pressione assoluta media

kPa

p'v

tensione di vapore

kPa

p'1

pressione assoluta del punto di partenza

kPa

p'2

pressione assoluta del punto di arrivo

kPa

pressione relativa

Pa

P'

pressione assoluta

Pa

P'c

pressione critica

Pa

P'1

pressione assoluta del punto di partenza

Pa

P'2

pressione assoluta del punto di arrivo

Pa

p100

perdite di carico per 100 metri di lunghezza

kPa/100m

p100iw

perdite di carico acqua per 100 metri di tubo inclinato

kPa/100m

p100ow

perdite di carico acqua per 100 metri di tubo orizzontale

kPa/100m

p100vw

perdite di carico acqua per 100 metri di tubo verticale

kPa/100m

p100is

perdite di carico slurry per 100 metri di tubo inclinato

kPa/100m

p100os

perdite di carico slurry per 100 metri di tubo orizzontale

kPa/100m

p100vs

perdite di carico slurry per 100 metri di tubo verticale

kPa/100m

pe

perdite di carico per elevazione

kPa

pf

perdite di carico per attrito

kPa

pp

perdite di carico lungo un tubo forato

kPa

p0

perdite di carico attraverso un foro

kPa

perdite di carico

Pa

Paccel

perdite di carico per accelerazione

Pa

Pattr

perdite di carico per attrito (metodo rigoroso)

Pa

P100

perdite di carico per 100 metri di lunghezza

Pa/100m

portata volumetrica alle condizioni operative

m3/s

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qg

portata volumetrica di gas alle condizioni operative

m3/s

q'g

portata di gas in condizioni standard

m3/s

ql

portata volumetrica di liquido alle condizioni operative

m3/s

q'l

portata di liquido in condizioni standard

m3/s

raggio interno tubazione

ro

raggio limite di plasticit (fluido non-newtoniano)

Ro

costante universale di un gas ideale (= 8 314)

J/(kmolK)

Rc

raggio di curvatura

RH

raggio idraulico

Re

Numero di Reynolds

Rem

Numero di Reynolds modificato (fluido non-newtoniano)

Rey

Numero di Reynolds del bifasico di Dukler

spessore della tubazione

mm

sn

spessore nominale della tubazione

mm

smin

spessore minimo della tubazione

mm

sp

spessore minimo di calcolo

mm

massa volumica di un liquido alle condizioni di riferimento


relativa alla massa volumica dell'H2O alle condizioni standard

massa volumica di un gas alle condizioni di riferimento relativa


alla massa volumica dell'aria alle condizioni standard

massa volumica della particella solida alle condizioni di riferimento


relativa alla massa volumica dell'H2O alle condizioni standard

variazione di massa volumica relativa tra solido e liquido


alle condizioni standard

tempo

temperatura Celsius

temperatura termodinamica

T1

temperatura del punto di partenza

T2

temperatura del punto di arrivo

velocit

m/s

vsuono

velocit sonica

m/s

vcrit

velocit critica

m/s

vcrit.tp

velocit critica del bifasico

m/s

ve

velocit di erosione

m/s

vf

velocit di sedimentazione

m/s

Sg
Sp
S

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Foglio 8 (93)

vh

velocit di ostacolo alla sedimentazione

m/s

vl

velocit del liquido

m/s

vmt

velocit minima di trasporto particella

m/s

vs

velocit di salto dello slurry

m/s

vsg

velocit superficiale della fase gassosa

m/s

vsl

velocit superficiale della fase liquida

m/s

vtp

velocit del bifasico

m/s

v1

velocit del punto di partenza

m/s

v2

velocit del punto di arrivo

m/s

volume specifico

m3/kg

V1

volume specifico del punto di partenza

m3/kg

V2

volume specifico del punto di arrivo

m3/kg

portata in massa

kg/s

wg

portata in massa del gas

kg/s

wl

portata in massa del liquido

kg/s

ascissa della mappa di Baker

xg

frazione ponderale del gas

kg/m 3

xni

frazione molare del componente i-esimo

xwi

frazione ponderale del componente i-esimo

costo di una tubazione da DN 50 del materiale e rating considerato

Lit/m

Xa

parametro dell'ascissa della mappa di Aziz

ordinata della mappa di Baker

fattore correttivo per l'espansione

yf

coefficiente per il calcolo del fattore d'attrito di Dukler

yl

frazione volumetrica di liquido

coefficiente adimensionale per i materiali

Ya

parametro dell'ordinata della mappa di Aziz

Yy

ore di esercizio per anno

h/a

fattore di compressibilit

ze

elevazione verticale

zei

elevazione verticale tratto i-esimo

z1

elevazione verticale del punto di partenza

z2

elevazione verticale del punto di arrivo

rapporto di diametri

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Foglio 9 (93)

coefficiente correttivo della velocit per tubi perforati

angolo di deformazione

rad

rugosit assoluta

mm

frazione volumetrica della fase solida nello slurry

efficienza della saldatura longitudinale

frazione volumetrica di liquido

viscosit dinamica

Pas

viscosit dinamica apparente di un fluido pseudoplastico

Pas

viscosit dinamica equivalente (fluido non-newtoniano)

Pas

viscosit dinamica del gas

Pas

viscosit dinamica del componente i-esimo

Pas

viscosit dinamica del liquido

Pas

viscosit dinamica di una miscela

Pas

viscosit dinamica del bifasico

Pas

viscosit dinamica di un fluido di Bingham

Pas

viscosit dinamica dello slurry

Pas

viscosit dinamica di un fluido pseudoplastico

Pas

viscosit cinematica

m2/s

viscosit cinematica del componente i-esimo

m2/s

viscosit cinematica di una miscela

m2/s

massa volumica

kg/m 3

massa volumica dell'aria alle condizioni standard

kg/m 3

massa volumica del bifasico

kg/m3

massa volumica gas

kg/m 3

g1

massa volumica gas del punto di partenza

kg/m 3

g2

massa volumica gas del punto di arrivo

kg/m 3

massa volumica del bifasico di Dukler

kg/m 3

massa volumica liquido

kg/m 3

massa volumica slurry

kg/m 3

massa volumica dell'acqua alle condizioni standard

kg/m 3

massa volumica del punto di partenza

kg/m 3

massa volumica del punto di arrivo

kg/m 3

tensione superficiale

N/m

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Foglio 10 (93)

coefficiente di cavitazione

wa

tensione di vapore aria-acqua alle condizioni standard

N/m

periodo di risonanza proprio di una tubazione

sollecitazione di taglio al tempo zero

N/m2

sollecitazione di taglio

N/m2

angolo di riduzione della tubazione

gradi

angolo di inclinazione della tubazione

gradi

sollecitazione ammissibile

N/m2

2.2.

Definizioni

2.2.1.

Propriet fisiche del fluido


Le propriet fisiche dei fluidi vengono calcolate dai programmi di simulazione di processo, e
quindi sono disponibili per l'applicazione delle relazioni di calcolo delle perdite di carico.
In ogni caso di seguito sono riportati alcuni metodi di calcolo delle propriet di miscele.

2.2.1.1.

Viscosit
Viscosit dinamica
La viscosit la derivata, rispetto al tempo, della quantit di moto riferita all'unit di area ed al
gradiente unitario di velocit. Essa ha le dimensioni di (massa)/(lunghezza)(tempo) o le
dimensioni di (forza)(tempo)/(lunghezza)2.
Viscosit cinematica
E' data dal rapporto tra la viscosit dinamica e la densit del fluido in esame alla medesima
temperatura, e viene espressa in m2/s.

(1)

Liquido
Per un liquido (puro o miscela), a parit di metodo di misura, la viscosit praticamente
indipendente dalla pressione (tranne che in prossimit della temperatura critica) e dipendente
dalla temperatura (diminuisce al crescere della temperatura).
Correlazioni tra viscosit, temperatura e pressione per componenti liquidi puri sono disponibili in
letteratura.
Le viscosit dinamica e cinematica di una miscela possono essere stimate con le seguenti
formule:

m = xni ( i )
i
m = xni ( i )
i

1/ 3

1/ 3

(2)

(3)

Le viscosit di miscele di idrocarburi possono essere calcolate (con buona approssimazione) come
segue:

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Foglio 11 (93)

1)

calcolo dell'indice di blending per i singoli componenti della miscela

f ( i ) = 23,097 + 33,468 log log( i + 0,8 )


2)

calcolo della funzione, media ponderale, della miscela

f ( m ) = xwi f ( i )
i

3)

(6)

(7)

calcolo della viscosit della miscela esplicitando la funzione (6)


a

m = 1010 0,8

(8)

dove:

a=

f ( m ) 23,097
33,468

(9)

Gas
Per un gas (puro o miscela), a parit di metodo di misura, la viscosit sostanzialmente
condizionata dalla pressione, specialmente per valori di pressione superiori alla pressione
critica, e dalla temperatura (cresce al crescere della temperatura). Correlazioni tra viscosit,
temperatura e pressione per componenti gassosi puri sono disponibili in letteratura.
Le viscosit dinamica e cinematica di una miscela di due o pi componenti gassosi a pressione
atmosferica possono essere calcolate con le seguenti formule:

m =

i xni i Mi
i xni Mi

(10)

m =

i xni i Mi
i xni Mi

(11)

Le correlazioni tra viscosit, temperatura e pressione di una miscela gassosa sono riconducibili
a quelle di un componente puro mediante il calcolo delle corrispondenti grandezze
pseudocritiche.
2.2.1.2.

Massa volumica
La massa volumica di una sostanza la sua massa per unit di volume; viene espressa in
kg/m 3. Si definisce volume specifico il reciproco della massa volumica (m3/kg).
La massa volumica di una sostanza dipende dallo stato fisico e dalle condizioni di temperatura e
pressione.
Liquido
La massa volumica di un liquido (puro o miscela) scarsamente dipendente dalla pressione.
Massa volumica relativa di un liquido (o specific gravity)
E' il rapporto tra la massa volumica del liquido alle condizioni specificate e la massa volumica
dell'acqua in condizioni standard

S=

(del liquido alle condizioni specificate)


(dell' acqua alle condizioni standard)

(1)

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Foglio 12 (93)

Una miscela di idrocarburi liquidi, per temperature lontane dalle loro temperature critiche, pu
essere assunta come miscela ideale quindi la sua massa volumica relativa pu essere ottenuta
dalla sommatoria delle masse volumiche relative dei singoli componenti moltiplicate per la
relativa frazione in volume.
Gas
La massa volumica di un gas (puro o miscela) sostanzialmente condizionata dalla pressione.
Per i gas reali la massa volumica pu essere calcolata con la seguente formula:

P'
zRT

(5)

dove la costante individuale di un gas data da:

R=

Ro
M

(6)

mentre il fattore di compressibilit si pu ricavare dai diagrammi degli stati corrispondenti (che lo
correlano alla pressione e temperatura ridotte) oppure dalle equazioni di stato.
A titolo di esempio si riporta la forma dell'equazione per la determinazione del fattore di
compressibilit ricavata a partire dall'equazione di stato di Redlich-Kwong-Soave:

z3 z2 + z A B B 2 A B = 0

(7)

in cui i coefficienti A e B sono esplicitati in funzione della pressione, temperatura e fattore


acentrico.
Massa volumica relativa di un gas (o specific gravity)
E' il rapporto tra il peso molecolare del gas e quello dell'aria (o il rapporto tra la costante
individuale dell'aria e quella del gas).

Sg =

M(gas) R(aria)
=
M(aria) R(gas)

2.2.2.

Caratteristiche tubazioni

2.2.2.1.

Diametro nominale e spessore

(8)

Il diametro nominale una designazione convenzionale della tubazione.


Esso rappresenta, fino a DN 300 una dimensione ideale che non corrisponde ad una vera
dimensione geometrica. A partire da DN 350, il diametro nominale coincide con il diametro
esterno ed esprime perci anche una vera dimensione geometrica.
Lo spessore della tubazione reperibile nelle specifiche di linea definite a progetto. In
mancanza di queste, nella fase preliminare di progettazione di processo, si pu
alternativamente:
assumere il valore relativo alla Schedula 40 per basse temperature e pressioni e alla
Schedula 80 per alte temperature, alte pressioni e per diametri piccoli.
Con la Tab. 2.2.2.1.a. possibile determinare il diametro noto lo spessore e il diametro
nominale;
oppure calcolare il valore analiticamente secondo la procedura del punto 2.2.2.2.

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Foglio 13 (93)

Tab. 2.2.2.1.a.: Corrispondenza tra diametro nominale, diametro esterno e spessori


DN, mm

DE, mm

15
20
25
40
50
65
80
100
150
200
250
300
350
400
450
500
550
600
650
700
750
800
850
900
1 000
2.2.2.2.

21,34
26,67
33,40
48,26
60,32
73,02
88,90
114,30
168,27
219,07
273,05
323,85
355,6
406,4
457,2
508,0
558,8
609,6
660,4
711,2
762,0
812,8
863,6
914,4
1016,0

Spessore
Schedula 40
mm
2,77
2,87
3,38
3,68
3,91
5,16
5,49
6,02
7,11
8,18
9,27
10,31
11,13
12,70
14,27
15,09
17,48
17,48
17,48
19,05
-

Spessore
Schedula 80
mm
3,73
3,91
4,55
5,08
5,54
7,01
7,62
8,56
10,97
12,70
15,09
17,48
19,05
21,44
23,83
26,19
28,58
30,96
-

Calcolo dello spessore


Nei casi particolari in cui l'approssimazione dello spessore secondo le Schedule 40 o 80 non
accettabile, la determinazione dello spessore di una tubazione pu essere fatta analiticamente.
Lo spessore nominale di una tubazione metallica diritta senza saldature soggetta ad una
pressione interna (incluso sovraspessore di corrosione, meccanico e di erosione ed una
tolleranza del 12.5%), secondo il codice ASME B-31.3, (che quello che viene applicato per il
numero maggiore di commesse Snamprogetti), pu essere determinato con la seguente formula:

sn

sp + c c + cm + c e
s min
=
0,875
0,875

(1)

essendo:

sp =


25,4
6
894,757

0,025 4


2
+
Y
6894,757
6894,757

(per s p < D / 6)

(2)

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 14 (93)

Per tubi saldati si aggiungono 0,254 mm allo spessore calcolato con l'equazione (1).
L'efficienza per la saldatura longitudinale uguale a 1 per tubi senza saldatura mentre varia
da 0,71,0 per i tubi saldati.
Il coefficiente adimensionale Y riportato in Tab. 2.2.2.2.a.
Tab. 2.2.2.2.a.: Valori del coefficiente Y (per sp < D/6).
Materiale
Acciaio ferritico
Acciaio austenitico
Altri materiali duttili
Ghisa

485
0,4
0,4
0,4
0,0

510
0,5
0,4
0,4
0,0

Temperatura (C)
540
560
595
0,7
0,7
0,7
0,4
0,4
0,5
0,4
0,4
0,4
0,0
0,0
0,0

620
0,7
0,7
0,4
0,0

Il valore della sollecitazione ammissibile viene riportato, in Tab.2.2.2.2.b.


Tab. 2.2.2.2.b.: Valori della sollecitazione ammissibile espressa in 108 N/m2.
Materiale
ASTM A53 grado A
ASTM A53 grado B
ASTM A333
API 5L grado A
API 5L grado B

35
1,103
1,379
1,265
1,103
1,379

Temperatura (C)
150
260
370
1,000
0,903
0,803
1,251
1,127
0,989
1,151
1,034
0,914
1,000
0,903
0,803
1,251
1,127
0,989

480
0,448
0,448
0,448
0,448
0,448

Per valori della tensione ammissibile per materiali e temperature diverse si veda la Tab.6.3, pag.
6-38 - Perry H.R., Chemical Engineers' Handbook.
2.2.2.3.

Raggio idraulico
Per tubazioni di sezione circolare non piena e non circolare piena si definisce raggio idraulico il
rapporto tra l'area bagnata ed il perimetro bagnato della sezione della tubazione stessa.

RH =

area della sezione bagnata


perimetro della sezione bagnata

(1)

Si definisce il diametro idraulico equivalente come la grandezza pari a 4 volte il raggio idraulico.

DH = 4 RH

(2)

Tali formule sono applicabili a condotte circolari non piene ed a condotte non circolari piene
(ovali, quadrate, ecc.). In caso di sezioni particolarmente allungate e strette il raggio idraulico
pu essere assunto approssimativamente uguale alla met della larghezza della sezione di
passaggio.
In Tab. 2.2.2.3.a. e Tab. 2.2.2.3.c. sono riportate le formule per il calcolo del raggio idraulico per
alcune sezioni di tubazioni particolari.

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Data

Lug. 1994

Foglio 15 (93)

Tab. 2.2.2.3.a.: Raggi idraulici per sezioni di tubazioni a pieno passaggio.


Sezione

RH

d
4
D-d
4

Cerchio con:
d = diametro interno
Anello concentrico con:
D = diametro interno cerchio esterno
d = diametro esterno cerchio interno
Anello eccentrico con:
D = diametro interno cerchio esterno
d = diametro esterno cerchio interno
Quadrato con:
D = lato
Rettangolo con a = lato,
b = lato
Ellisse con 2a = asse maggiore, 2b = asse minore
K: vedere Tab. 2.2.2.3.b.
Film tra 2 piani paralleli con y = distanza tra i 2 piani

D-d
4
D
4
ab
2(a + b)
ab
K (a + b)
y

Tab. 2.2.2.3.b.: Valori di K al variare del rapporto (a-b)/(a+b):


(a-b)/(a+b)
0,1
K 1,002

0,2
1,010

0,3
1,023

0,4
1,040

0,5
1,064

0,6
1,092

0,7
1,127

0,8
1,168

0,9
1,216

1,0
1,273

Tab. 2.2.2.3.c.: Raggi idraulici per sezioni di tubazioni a passaggio parziale.


RH

Sezione
Rettangolo con y = profondit, b = larghezza
Semicerchio pieno con:
d = diametro interno
Largo basso flusso su superficie piana con:
y = profondit
Film su parete verticale di una torre con t = spessore film,
d = diametro interno della torre
2.2.3.

Grandezze caratteristiche

2.2.3.1.

Velocit media

b y
b + 2y
d
4
y
t

t2
t
d

E' data dal rapporto tra la portata volumetrica media nella sezione e l'area della sezione stessa
(determinata dall'equazione di continuit per lo stato stazionario):

v=

q
A

(1)

Tale grandezza pu anche essere espressa come segue:

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Lug. 1994

Foglio 16 (93)

2.2.3.2.

v=

w
A

(2)

v=

wV
A

(3)

Numero di Reynolds
Il tipo di moto di un fluido in una tubazione, laminare o turbolento, dipende dal diametro della
tubazione, dalla densit e dalla viscosit del fluido e dalla velocit. Il numero di Reynolds un
valore numerico adimensionale combinazione di queste quattro grandezze, definito come il
rapporto tra la forza d'inerzia dovuta alla massa e la forza di scorrimento tangenziale dovuta alla
viscosit.
Il numero di Reynolds, espresso in termini di diametro idraulico, risulta essere:

Re =

DH v

(1)

In funzione del Numero di Reynolds si possono individuare i seguenti tipi di moto:

2.2.3.3.

Re 2 000
2 000 < Re 4 000
Re > 4 000
Numero di Mach

moto laminare
zona di transizione
moto turbolento completamente sviluppato

Si definisce numero di Mach il rapporto tra la velocit media del fluido nella tubazione e la
velocit sonica del fluido, alle stesse condizioni di temperatura e pressione.

Ma =

v
vsuono

(1)

dove, per un gas ideale,

vsuono =

k Ro T
M

(2)

con k = cp/cv, mentre, per un gas reale

vsuono =

k Z Ro T
M

(3)

Velocit critica
La velocit critica di un gas in una condotta si raggiunge quando dv/dl = .
Se il flusso del gas adiabatico allora vcritica = v suono .
Se il flusso del gas isotermo allora

vcritica =

vsuono
k

(4)

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Data

Lug. 1994

Foglio 17 (93)

Se il flusso del gas descrivibile dalla politropica generica cx, che pu essere espressa in
termini di costante universale di gas come cx = oR, la velocit critica diventa:

vcritica =

2.2.3.4.

vsuono
k

k(k + 1)
2(k 1)

(k + 1)
o
2(k 1)
o

(5)

Tipo di flusso
Una tubazione, defluente a portata costante, presenta in ognuna delle sezioni trasversali
velocit media costante. Tuttavia per le particelle fluide che si succedono nel tempo in uno
stesso punto della generica sezione trasversale, la misura della velocit media pu segnalare
due diverse eventualit:
velocit media costante (moto laminare)
velocit media non costante, oscillante con alta frequenza attorno a valori medi locali (moto
turbolento).
Nel moto laminare le particelle si muovono in direzione parallele all'asse della condotta e non
esistono componenti macroscopiche di velocit ortogonali a questo asse.
Nel moto turbolento esiste una notevole miscelazione delle particelle durante il flusso. Tali
particelle conservano velocit medie parallele all'asse della condotta ma, in uno stesso punto
della corrente, assumono velocit diversamente dirette, parallele ed ortogonali a tale asse, che
seguono traiettorie irregolari, caotiche ed imprevedibili.
Le forze di taglio, dovute alla viscosit, tendono a stabilizzare il flusso unidirezionale. Le forze
d'inerzia, dovute al peso ed alla velocit, tendono a romperlo. Il prevalere di queste ultime sulle
prime impartisce al moto caratteristiche turbolente anzich laminari.
Un rapporto adimensionale tra forze d'inerzia e forze viscose (Numero di Reynolds) stabilisce la
soglia di transizione tra moto laminare e moto turbolento (vedere punto 2.2.3.2.).
La forma del profilo di velocit nel flusso laminare molto differente da quella del flusso
turbolento. Sia nel flusso laminare che nel flusso turbolento i punti di massima velocit sono
sull'asse della condotta, ma nel flusso laminare la velocit media pari a 0,5 volte la velocit
massima, mentre nel flusso turbolento la velocit media circa 0,8 volte quella massima.
Nel moto turbolento la distribuzione delle velocit lungo un diametro presenta tre zone:
substrato laminare dove, prevalendo le forze viscose, presente solo moto laminare;
zona mista dove presente sia moto laminare che turbolento;
zona turbolenta dove il moto solo turbolento essendo l'agitazione completamente
sviluppata mentre le forze viscose sono trascurabili o inesistenti.
Un altro fattore che influenza notevolmente la distribuzione di velocit, e quindi il tipo di moto, in
una condotta la scabrezza superficiale, ovvero le irregolarit geometriche della superficie
interna della tubazione dipendenti dal materiale e dal tipo di lavorazione effettuata. Infatti gli urti
contro le irregolarit della parete suscitano una serie di perturbazioni che incrementano la
turbolenza o addirittura la causano. Si hanno effetti analoghi di turbolenza in tubi lisci con alte
velocit e in tubi scabri con basse velocit.
L'equazione fondamentale per calcolare le perdite di carico, valida per moto laminare e
turbolento, l'equazione di Darcy:

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Data

Lug. 1994

Foglio 18 (93)

P =

2.2.3.5.

fD L v2
2 DH

(1)

Fattore d'attrito
Il fattore di attrito funzione del numero di Reynolds, e della rugosit relativa quando il regime di
moto turbolento.
In letteratura vengono definiti due tipi di fattore d'attrito: il fattore d'attrito di Darcy (fD) ed il fattore
d'attrito di Fanning (fF).
Tra i due fattori sussiste la seguente relazione:

fD = 4 fF

(1)

2.2.3.5.a. Fluido monofasico


Di seguito sono riportate le correlazioni tra fattore d'attrito, Numero di Reynolds e rugosit in
funzione del regime di moto.
Moto laminare
moto laminare tra due piani paralleli

fD =

96
Re

(2)

moto laminare di un liquido lungo un piano a pelo libero

fD =

96
Re

(3)

moto laminare in un tubo a sezione circolare (equazione di Poiseuille)

fD =

64
Re

(4)

moto laminare in un tubo a sezione anulare

fD =

64

Re

D
1
d
2

D
1+ +
d

D
1
d

(5)

D
ln
d

con:
D

diametro interno cerchio esterno

diametro esterno cerchio interno

moto laminare di un mezzo plastico di Bingham in un tubo a sezione circolare

fD =

64
Rem

(6)

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 19 (93)

dove il Numero di Reynolds modificato definito come segue:

Rem =

DH v
e

(7)

che tiene conto della viscosit equivalente di un fluido di Bingham

e =

p
4 r 1 r
1 o + o
3 r 3 r

(8)

moto laminare di un fluido con legge di potenza in un tubo a sezione circolare

fD =

64
Re m

(9)

dove si definisce il Numero di Reynolds modificato

Rem =

v DH
e

(10)

che tiene conto della viscosit equivalente di un fluido con legge di potenza

e =

m v

4 RH

n1

3n + 1

(11)

con:
m

funzione dello stato chimico-fisico del fluido di potenza

indice caratteristico del fluido di potenza

Moto turbolento
In regime di moto turbolento espresso dalla equazione di Colebrook

1
fF

10 3
1,256
= 4 log
+
3,7d
Re fF

(12)

che, espressa in termini di fattore d'attrito di Darcy, diventa

1
fD

10 3
2,512
= 2 log
+
Re fD
3,7 d

(13)

Le relazioni summenzionate per il calcolo dei fattori d'attrito riguardanti il moto turbolento in tubi
cilindrici a sezione circolare valgono (come dimostrato dall'esperienza) anche per tubi di sezione
diversa, purch si introduca il diametro idraulico.
Per la rugosit assoluta vengono elencati in Tab. 2.2.3.5.a. dei valori tipici.
Tab. 2.2.3.5.a. - Valori di rugosit assoluta per vari tipi di materiali
Materiale
Tubi in acciaio
Tubi galvanizzati
Tubi in ghisa
Tubi cementati
Tubi in plastica

Rugosit assoluta, mm
0,0457
0,152
0,259
0,305 3,05 [1 000]
0,00152

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 20 (93)

Per tubi lisci (/d = 0) l'equazione (13) si riduce all'equazione di Prandtl:

2,512
= 2 log
Re fD

1
fD

(14)

mentre per tubi esternamente rugosi si riduce all'equazione di von Karman:

10 -3

= 2 log
3,7 d

1
fD

(15)

Il fattore d'attrito pu essere convenientemente stimato, senza calcoli iterativi, con l'equazione
seguente:

10 3 1,66 ln(Re) 1,07

= 2 log
+
Re

3,7 d

1
fD

(16)

o per numero di Reynolds minori di 100 000, con l'equazione di Blasius

fD = 0,3164 Re 0,25

(17)

Le formule sopraddette possono essere, e normalmente vengono, utilizzate anche nella zona di
transizione.
2.2.3.5.b. Fluido bifasico
Il fattore d'attrito per un fluido bifasico pu essere ottenuto da quello del monofasico
moltiplicandolo per un coefficiente correttivo ftpr:

fDc = fD ftpr
dove f tpr = 1

(19)

ln( )

1,281+ 0,478 ln + 0,444 ln


( )
( )

+ 0,094 ln( )

4
+ 0,008 43 ln( )

con

ql
ql + qg

(20)

2.3.

Calcolo delle perdite di carico nelle linee

2.3.1.

Teorema di Bernoulli
La relazione fondamentale per il calcolo delle perdite di carico per il moto di un liquido nelle
tubazioni ed attraverso elementi di linea l'equazione generalizzata di Bernoulli. Il teorema di
Bernoulli deriva dall'applicazione della legge della conservazione dell'energia al flusso di un
fluido tra due sezioni di una tubazione:

z1 +

P1'
v
P'
v
+ 1 = z2 + 2 + 2 + hL
1 gn 2 gn
2 gn 2 gn

(1)

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 21 (93)

2.3.2.

Formula di Darcy
La formula di Darcy l'equazione generale per il calcolo delle perdite di carico per attrito di un
fluido in una tubazione.

hL =

fD L v 2
2 D H gn

(espressa in metri di fluido)

(1)

P =

fD L v 2
2 DH

(espressa in Pa)

(2)

Questa formula valida per flussi in regime di moto laminare o turbolento per ogni tipo di fluido
in una tubazione.
2.3.3.

Fluido monofasico

2.3.3.1.

Fluidi incomprimibili
Per il calcolo delle perdite di carico si utilizza la formula di Darcy (formula (2) paragrafo 2.3.2.)
esprimibile anche in termini di portata di massa come:

P =

fD L w 2
2 DH A 2

(1)

Da tenere presente la non completa accuratezza di tale formula in caso di alte velocit del
liquido entro il tubo in quanto a causa del forte calo di pressione si pu avere il fenomeno della
cavitazione.
2.3.3.2.

Fluidi comprimibili

2.3.3.2.a. Per il calcolo delle perdite di carico si utilizza la formula di Darcy (formula (2) paragrafo 2.3.2.)
applicata a fluidi comprimibili entro le limitazioni riportate qui di seguito.
Se le perdite di carico calcolate sono minori del 10% della pressione del punto di partenza, i
risultati della formula di Darcy sono ragionevolmente corretti sia se il volume specifico
utilizzato nel calcolo quello corrispondente alle condizioni di partenza, sia se quello delle
condizioni d'arrivo.
Se le perdite di carico calcolate sono maggiori del 10% e minori del 40% della pressione del
punto di partenza, i risultati della formula di Darcy sono ragionevolmente corretti se il volume
specifico utilizzato nel calcolo quello corrispondente alle condizioni medie tra partenza e
arrivo.
Se le perdite di carico sono maggiori del 40% (elevate perdite di carico) della pressione del
punto di partenza, meglio utilizzare le formule riportate nei paragrafi successivi.
2.3.3.2.b. Flusso adiabatico
In caso di flusso adiabatico (ad esempio lo sbocco di una tubazione corta di piccola sezione in
una di grossa sezione) si introduce un fattore correttivo y per compensare i cambiamenti delle
propriet dovute all'espansione

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Data

Lug. 1994

Foglio 22 (93)

w = 1,111 y d12

P
K V1

(1)

dove K il coefficiente di resistenza d'attrito totale della tubazione (compreso gli elementi di
linea) definito nel paragrafo 2.4.2.2 e per il coefficiente y si fa riferimento ai grafici ed alle tabelle
di pag. A-22 del Crane.
2.3.3.2.c. Flusso isotermo
In condizioni isoterme (ad esempio nel caso di flusso di un gas in linee lunghe non coibentate) in
cui le perdite di carico sono grandi rispetto alla pressione di partenza la formula di Darcy non
applicabile. Si utilizza quindi l'equazione completa dei gas:


2
2
2
P'1 ) (P'2 )
(
A
2

w =

P'1
fD L

P'1

+ 2 ln
V1

D
P'

H
2

(1)

equazione sviluppata con le seguenti assunzioni:


flusso isotermo
assenza di lavoro meccanico fatto dal o sul sistema
stato stazionario
velocit del gas pari alla velocit media nella sezione
fattore d'attrito costante lungo la tubazione
tubazione diritta orizzontale.
Una formula semplificata si ottiene sotto l'ulteriore ipotesi di trascurabilit del termine
dell'accelerazione del fluido (trascurabilit dovuta alla lunghezza della tubazione):
2
2
D H A 2 (P'1 ) (P' 2 )

w =

P'1

V1 fD L

(2)

Tale formula semplificata valida in caso di tubazioni lunghe e grandi perdite di carico o
tubazioni corte e perdite di carico ridotte rispetto alla pressione del punto di partenza.
2.3.4.

Fluido bifasico gas-liquido

2.3.4.1.

Generalit
In un flusso di un fluido bifase (gas-liquido) il tipo di moto che si instaura nella tubazione dipende
dalle propriet e dalle portate delle singole fasi, dall'orientazione e rugosit del tubo.
Per la verifica del tipo di moto che si instaura nella tubazione e per il calcolo delle perdite di
carico esistono in letteratura molte correlazioni empiriche.
Le correlazioni empiriche sono state ricavate sulla base di dati sperimentali riferiti a linee di testa
pozzo e collettori di raccolta di miscela gas/liquido o a sistemi di fluidi di riferimento (ad esempio
aria/acqua).
Per calcolare le perdite di carico di un sistema bifasico si devono analizzare i seguenti
parametri:

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 23 (93)

tipo di moto
frazione volumetrica attuale di liquido accumulato nelle tubazioni
Tipo di moto
Per definire il tipo di moto si fa riferimento a mappe di regime di flusso definite per linee
orizzontali o verticali con flusso ascendente.
Nel caso di flusso discendente in linee verticali non esistono in letteratura mappe di riferimento
universalmente riconosciute.
Nel presente criterio si fa riferimento a:
moto orizzontale

mappa di Baker/mappa di Gregory, Aziz, Mandhane

moto verticale ascendente

mappa di Aziz

Frazione volumetrica attuale di liquido accumulato nella tubazione


Nel moto bifasico, le fasi gassosa e liquida normalmente non hanno la stessa velocit di flusso:
le due fasi tendono a scorrere reciprocamente con la conseguenza che le frazioni volumetriche
reali delle due fasi sono differenti da quelle stimabili nell'ipotesi di flusso omogeneo.
Normalmente si ha un accumulo di liquido nella tubazione che comporta una diminuzione della
sezione di passaggio della fase gassosa con aumento delle perdite di carico.
In letteratura esistono alcuni metodi normalmente in uso.
Viene utilizzato, per il calcolo della frazione volumetrica reale del liquido, il metodo di Dukler in
quanto omogeneo con il metodo di calcolo delle perdite di carico riportato nel seguito.
Nel caso si debba procedere alla sola stima del volume di liquido accumulato in una linea, si fa
invece riferimento alla correlazione di Eaton.
Per il calcolo delle perdite di carico esistono in letteratura alcune correlazioni la cui validit
legata al tipo di moto.
Le correlazioni, in genere, differiscono nella definizione di due parametri:
frazione volumetrica del liquido/gas
calcolo del fattore di attrito
In genere la validit delle diverse correlazioni 20%.
Nel presente criterio si utilizzano le correlazioni di Dukler, come suggerito dall'American Gas
Association.
2.3.4.2.

Regime di flusso in tubi orizzontali

2.3.4.2.a. Tipi di moto


I regimi di flusso individuabili in un tubo orizzontale o leggermente inclinato, in ordine
decrescente di velocit del vapore, sono elencati qui di seguito:
Flusso disperso o a schiuma (dispersed o froth flow)
Il film di liquido viene quasi completamente trascinato dal gas sotto forma di minuscole
goccioline (spray).
Flusso umido (mist flow)
Quando la velocit del gas diviene alta, tutto il film di liquido sulle pareti viene trascinato dal
gas sotto forma di gocce. Il regime quasi completamente indipendente dall'orientazione del
tubo e dalla direzione del moto.

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Data

Lug. 1994

Foglio 24 (93)

Flusso anulare (annular flow)


Il liquido forma una pellicola sulla parete della tubazione di spessore variabile mentre il gas
scorre nella zona centrale. Fra le due fasi si ha un grande scorrimento e parte del liquido
viene trascinato dal vapore nella zona centrale sotto forma di gocce. Il film anulare sulla
parete ha un maggiore spessore nel fondo del tubo rispetto alla sommit. Tale differenza
diminuisce al diminuire della distanza dalle condizioni di flusso a slug. Nel flusso anulare gli
effetti delle perdite di carico per attrito e della quantit di moto annullano l'effetto del peso in
modo tale che l'influenza dell'orientazione e della direzione del moto cala rispetto agli altri
regimi di flusso.
Essendo il flusso anulare molto stabile ed essendo favorito lo scambio di materia questo
regime di moto vantaggioso per alcune reazioni chimiche.
Flusso slug (slug flow)
Al crescere della velocit del vapore la cresta delle onde va a toccare la parte superiore della
tubazione formando un tappo di liquido e schiuma. Poich la velocit del gas maggiore
della velocit media del liquido, lo slug in formazione viene spinto a velocit elevate da
quest'ultimo, abbassando notevolmente il livello del liquido a monte dello slug stesso. In
salita il flusso a slug si realizza a velocit del gas pi basse che nel tubo orizzontale, in
discesa a velocit pi alte ed il flusso tende ad un regime anulare. Poich pu portare a
pulsazioni nelle curve, nelle valvole ed in altre restrizioni, il flusso a slug deve essere evitato
il pi possibile.
Flusso a tappo (plug flow)
Si ha quando tappi alterni di gas e liquido si muovono lungo la tubazione.
Flusso a onde (wave flow)
Il regime di flusso simile a quello stratificato eccetto per il fatto che all'interfaccia sono
presenti onde nella direzione del flusso dovute all'attrito del gas sulla fase liquida (l'ampiezza
delle onde aumenta all'aumentare della velocit del vapore). Il moto ondoso pu avvenire
anche sul tubo in salita, ma in un intervallo pi ristretto di condizioni che nel tubo orizzontale.
Nel flusso in discesa le onde sono pi dolci rispetto all'orizzontale a parit di velocit del
vapore quindi il passaggio a flusso a slug avviene a velocit del vapore pi alte.
Flusso stratificato (stratified flow)
Il liquido scorre nella parte bassa della tubazione mentre il gas occupa tutta la parte
superiore. E' presente un'interfaccia relativamente piana tra le due correnti distinte che
occupano frazioni di sezione praticamente costanti.
Flusso a bolle (bubble flow)
Il liquido occupa tutta la sezione mentre il gas scorre a bolle nella parte alta della sezione
circa alla stessa velocit del liquido. Se le bolle si disperdono nel liquido il flusso assume
l'aspetto di una schiuma. Nel flusso in salita le bolle si mantengono per un ampio intervallo di
condizioni mentre nel flusso in discesa il moto si sposta verso il flusso ondoso.
Mappa di Baker
Il procedimento di determinazione del tipo di moto descritto di seguito.
Si determinano le grandezze:

B x = 210,6

l g ( l / 0,001) 1/3
wl

w g l 2/3
( 1 000)

(1)

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Lug. 1994

Foglio 25 (93)

B y = 50,35 10 6

wg

( d / 0,025 4)

1
l g

(2)

che permettono di ricavare i parametri:

x = log B x

(3)

y = log B y

(4)

le linee di delimitazione dei vari regimi di flusso per la mappa di Baker sono rappresentate dalle
equazioni che seguono:

y1 = 4,34 0,70 x1

(5)

y2 = 3,389 6 0,22 x2

(6)

y3 = 4,221 2 0,64 x3

(7)

y4 = 3,791 273 0,15 x4 0,13 x24

(8)

per y 3,78

x5A = 6,26 y

per y 3,78

x 5B = 17,182 99 6,686 881 y + 0,74 y 2

(9)
(10)

y6 = 4,123 744 0,414 144 4 x6 + 0,023 x56

(11)

y7 = 4,936 604 0,614 6 x7 + 0,183 x72

(12)

I tipi di moto sono cos individuabili:

per x < 0,43 :


y < y4(x)

flusso stratificato

y4(x) < y < y3(x) flusso a onde


y3(x) < y < y7(x) flusso anulare
y > y7(x)

flusso disperso o a schiuma

per 0,43 < x < 1,39 :


y < y4(x)

flusso stratificato

y4(x) < y < y3(x) flusso a onde


y3(x) < y < y6(x) flusso slug
y6(x) < y < y7(x) flusso anulare
y > y7(x)

flusso disperso o a schiuma

per 1,39 < x < 1,98 :


y < y3(x)

flusso stratificato

y3(x) < y < y6(x) flusso slug


y6(x) < y < y7(x) flusso anulare
y > y7(x)

flusso disperso o a schiuma

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Lug. 1994

Foglio 26 (93)

per 1,98 < x < 3,68 :


y < y1(x)

flusso stratificato

y1(x) < y < y2(x) flusso a tappo


y > y2(x) :
x > x5(y)

flusso a bolle

x < x5(y) e y < y6(x)

flusso slug

x < x5(y) e y6(x) < y < y7(x)


x < x5(y) e y > y7(x)

flusso anulare

flusso disperso o a schiuma

per x > 3,68 :


y < 6,26-x

flusso a tappo

y > 6,26-x

flusso a bolle

Per l'utilizzazione diretta della mappa di Baker si veda pag. 5-40 - Perry H.R., Chemical
Engineers' Handbook, in cui i valori dell'ascissa e dell'ordinata sono determinabili come segue:
w 73
x = l

w g 1 000

y=

1/ 3

62,3
l

0,001 l / 16,018

g / 16,018 l / 16,018

62,3
0,075

( w g / A) 0,204 8
g / 16,018 l / 16,018

62,3
0,075

(13)

(14)

1/2

Mappa di Gregory, Aziz, Mandhane


Le linee di delimitazione dei vari regimi di flusso per la mappa di Gregory, Aziz, Mandhane sono
rappresentate dalle equazioni seguenti:

vsl1 = 2,3 0,65 vsg + 0,05 v2sg

(15)

vsl2 = 27,8 + 18,3 vsg 1,90 v2sg

(16)

vsl3A = 2,478 6 0,670 2 vsg + 0,064 7 v2sg 0,002 04 v3sg

(17)

vsl3B = 0,669 46 0,063 07 vsg + 0,001 97 v2sg 0,002 020 v3sg

(18)

vsl4 = 0,291 53 + 0,024 84 vsg 0,000 919 v2sg + 7,25 10 6 v3sg

(19)

vsI5 = 4,521 0,204 7 vsg + 0,003 2 v2sg 15 10 61 v3sg + 2,414 5 10 8 v4sg

(20)

I tipi di moto sono cos individuabili:


0,1 < vsg < 2,0

0,5 < vsl < 15

flusso a bolle

2,0 < vsg < 4,0

0,5 < vsg < 1,2

vsl < vsl1

flusso a bolle

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Lug. 1994

Foglio 27 (93)

2,0 < vsg < 4,0

1,2 < vsg < 15

0,1 < vsg < 5,0

0,01 < vsl < 0,5

5,0 < vsg < 15

vsl < 0,5

vsl < vsl3A

flusso stratificato

15 < vsg < 40

vsl < 0,5

vsl < vsl3B

flusso stratificato

10 < vsg < 15

vsl < 0,28

vsl > vsl3A

flusso a onde

15 < vsg < 40

vsl < 0,28

vsl > vsl3B

flusso a onde

40 < vsg < 70

vsl < 0,28

vsl < vsl4

flusso a onde

2,0 < vsg < 4,0

vsl > vsl1 (vsg)

2,0 < vsg < 4,0

1,2 < vsl < 15

4,0 < vsg < 40

0,6 < vsl < 15

flusso slug

7,0 < vsg < 40

0,28 < vsl < 0,60

flusso slug

40 < vsg < 300

vsl < 15

70 < vsg < 500

vsl < 0,28

flusso anulare

40 < vsg < 500

0,28 < vsl < 0,60

flusso anulare

300 < vsg < 500

0,60 < vsl < 20

flusso anulare

40 < vsg < 70

vsl < 0,28

vsl > vsl4

flusso anulare

40 < vsg < 300

vsl > 0,60

vsl < vsl5

flusso anulare

vsl > vsl2

flusso a bolle
flusso stratificato

flusso slug
e

vsl > vsl2

vsl > vsl5

flusso slug

flusso slug

2.3.4.2.b. Calcolo delle perdite di carico (Metodo di Dukler)


Il metodo di Dukler permette di calcolare la perdita di carico per attrito mediante la seguente
relazione:
2

p f = 6,897 fn f tpr

v sl v sg
k

(L / 1 609)
16,018 0,304 8
0,146 23 ( d 39,37 )

(1)

in cui la densit del bifasico data da:

( ) 2 (1 ) 2
g
l

k =
+
Hld
1 Hld )
(

(2)

con:

ql
ql + qg

(3)

Il fattore d'attrito di Dukler definito come segue:

fn = 0,005 6 + 0,5 Re y 0,32

(4)

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Lug. 1994

Foglio 28 (93)

essendo

Re y =

[(

124 ( k / 16,018 ) v sl + v sg / 0,304 8 ( d 39,37 )

( n / 0,001)

(5)

Le velocit superficiali delle 2 fasi sono date da:

vsl =

vsg =

ql

(6)

d2 / 4

qg

(7)

d2 / 4

La viscosit del bifasico data da:

n = l + g (1 )

(8)

L'efficienza del fattore d'attrito di Dukler il seguente:

ftpr = 1 +

yf
1,281 0,478 yf + 0,444 yf 0,094 yf + 0,008 43 yf
2

(9)

essendo yf = -In() funzione sia del numero di Reynolds del bifasico che della frazione
volumetrica di liquido.
Il parametro che rimane da calcolare la frazione volumetrica di liquido accumulato nella
tubazione (Hid). Poich tale parametro funzione sia del numero di Reynolds del bifasico sia
della frazione volumetrica di liquido il calcolo di tipo iterativo. Per il calcolo della frazione
volumetrica di liquido accumulato Hld si far riferimento alla Fig. 2.3.4.2.a.

Fig. 2.3.4.2.a. - Frazione volumetrica del liquido (correlazione di Dukler)

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Data

Lug. 1994

Foglio 29 (93)

2.3.4.3.

Regime di flusso in tubi verticali (moto ascendente)

2.3.4.3.a. Tipi di moto


I regimi di flusso individuabili in un tubo verticale, in ordine decrescente di velocit del vapore,
sono i seguenti:
Flusso disperso o a schiuma (dispersed o froth flow)
Il film di liquido viene asportato dalla turbolenza del vapore e gli slugs diventano irregolari. Il
mescolamento delle bolle di vapore con il liquido aumenta e si forma un flusso turbolento e
disordinato (molto simile al flusso a slug).
Flusso umido (mist flow)
Essenzialmente uguale a quello dei tubi orizzontali. L'elevata velocit del vapore pu
disperdere completamente il liquido eliminando gli effetti dell'orientazione e della direzione
del flusso. Nella definizione dei regimi di flusso bifase verticali il flusso anulare e umido sono
spesso considerati insieme.
Flusso anulare (annular flow)
Simile a quello che avviene nei tubi orizzontali. Regime di flusso influenzato dal differente
peso delle due fasi nel senso che la differenza di velocit tra vapore e liquido in salita
aumenta mentre in discesa diminuisce. Inoltre lo spessore del film di liquido alla parete pi
uniforme che nel flusso orizzontale.
Flusso a slug (slug flow)
Al crescere della velocit del gas le bolle confluiscono in blocchi (slug) che occupano quasi
tutta la sezione trasversale (dimensioni crescenti al crescere della velocit). Nella
progettazione meglio evitare il flusso a slug poich questo regime pu portare a fluttuazioni
nella pressione e a conseguenti vibrazioni, specialmente in ingresso apparecchiature, nelle
curve, nelle valvole od in altri elementi di linea. Quando questo tipo di flusso non pu essere
evitato (ad esempio nei ribollitori a termosifone), si dovrebbero evitare restrizioni del flusso
ed usare curve a largo raggio per rendere il flusso pi calmo possibile.
Flusso a bolle (bubble flow)
Il liquido occupa tutta la sezione mentre il gas scorre a bolle disperse attraverso di esso. La
velocit delle bolle maggiore di quella del liquido. Le bolle rimangono tali a velocit
maggiori rispetto allo stesso tipo di moto in tubi orizzontali.
Per la valutazione del tipo di moto ascendente che si stabilisce in una tubazione verticale con
fluido in fase mista si fa riferimento alla mappa di Aziz (vedere Aziz, GPSA).
La mappa di Aziz permette di valutare il tipo di moto tra i quattro possibili (moto a bolle, moto a
slug, moto anulare misto, moto a schiuma) in funzione delle velocit della fase gassosa e della
fase liquida.
I parametri da valutare sono:
velocit superficiale della fase gassosa:

vsg

velocit superficiale della fase liquida:

vsl

parametro ascissa:

Xa

parametro ordinata:

Ya

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Data

Lug. 1994

Foglio 30 (93)

Di seguito sono riportate le formule per il calcolo dei parametri indicati sopra:

qg

v sg =

( d / 4)

v sl =

ql

(1)

( d / 4)

(2)

g
Xa =
a

0,333

Ya

(3)

in cui a = 1,222 4 kg/m3


Ya = l wa
w

0,25

(4)

in cui w = 998,4 kg/m3 e wa = 0,072 4 N/m


Una volta calcolati i parametri di cui sopra, si procede al calcolo delle variabili riportate in
ascisse ed in ordinate nella mappa di Aziz:

Nx = vsg X a

(5)

Ny = vsl Ya

(6)

Di seguito sono riportati i campi di esistenza dei quattro differenti tipi di moto:
Moto a bolle

N x 0,5

qualsiasi valore di Ny

(7)

1,6 Nx 8,0 e Nx = 26,5

qualsiasi valore di Ny

(9)

0,5 Nx 1,6

Ny

8,0 N x 26,5

N y 0,263 (N x - 8,6)

(11)

Nx 70 e Nx = 26,5

qualsiasi valore di Ny

(12)

26,5 Nx 70

N
Ny x
70

Moto a slug

(1,96 N x ) 5,81
100

(10)

Moto anulare misto


6,58

1
100

(13)

Moto a schiuma

8,0 Nx 26,5

N y 0,263 (N x 8,6)

26,5 Nx 70

Ny

N
x
70

6,58

1
100

(14)
(15)

Le tubazioni verticali di alimentazione a colonne vanno dimensionate in modo da garantire il


moto di tipo anulare misto o il moto a bolle per tutto il campo di portate previste durante la
marcia operativa dell'impianto.

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Data

Lug. 1994

Foglio 31 (93)

Per le tubazioni verticali in alimentazione a separatori, quando la capacit degli stessi tale da
garantire un tempo di residenza elevato, accettabile anche il tipo di moto a slug.
Il tipo di moto a schiuma andrebbe evitato in ogni caso.
La metodologia di calcolo sopra riportata suggerita anche per il dimensionamento di tubazioni
con inclinazione superiore a 10.
2.3.4.3.b. Calcolo delle perdite di carico
Per il calcolo delle perdite di carico in tubi verticali con moto ascendente si procede alla
determinazione della componente relativa agli attriti (Dukler, vedi punto 2.3.4.2.b.) ed alla
componente relativa alla variazione di quota.
Per quest'ultima si utilizza la correlazione di Flanigan:

p e = 6,897

(l / 16,018) Hlf
144

ze

(1)

in cui la frazione volumetrica di liquido accumulato e l'elevazione verticale totale vengono


calcolati come segue:

Hlf =

ze =

1 + 0,326 4 v sg / 0,304 8

1,006

(2)

izei

Si vuole sottolineare che indispensabile, soprattutto per tubazioni verticali, la verifica del tipo di
moto in tutto il campo delle portate previsto.
2.3.4.4.

Effetto della raccorderia sui regimi di flusso


I raccordi influenzano notevolmente il regime di flusso di miscele gas-liquido. Le curve tendono
a separare il fluido spingendo il liquido verso la parete esterna, mentre le valvole e le altre
restrizioni provocano la dispersione delle due fasi. A valle di un restringimento si possono avere
100 diametri di tubo prima che il flusso raggiunga un nuovo equilibrio.

2.3.4.5.

Calcolo della frazione di liquido accumulata in una tubazione


La correlazione per la valutazione della quantit di liquido accumulata nella tubazione per flusso
in fase mista riportata al paragrafo 2.3.4.2.b. valida solo per il calcolo delle perdite di carico
per attrito secondo il metodo di Dukler.
Per la valutazione pi precisa della quantit di liquido accumulata in una tubazione per flusso in
fase mista si pu far riferimento alla relazione di Eaton:

1,84 (Nlv )
NE =

0,575

p' avg

p'b

Ngv Nd

0,05

Nl

0,1

(1)

0,027 7

dove compaiono i seguenti parametri:

parametro della velocit del liquido

( l 16,018)

Nlv = 1,938 v sl
1 000

0,25

(2)

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Data

Lug. 1994

Foglio 32 (93)

parametro della velocit del gas

Ngv

( l 16,018 )

= 1,938 v sg
1 000

0,25

parametro del diametro della tubazione

( l 16,018)

Nd = 10,073 ( d 39,37 )
1 000

(3)

0,50

(4)

parametro della viscosit del liquido

l
1

Nl = 0,157 26
0,001 ( 16,018) ( 1 000) 3
l

0,25

(5)

Le velocit superficiali sono espresse come:

v sl =
vsg =

ql

(6)

d2 / 4
qg

(7)

d2 / 4

mentre la pressione media calcolata come:

p' avg =

p' p'
2
p'1 +p' 2 1 2
3
p'1 +p' 2

(8)

Calcolato il termine NE si determina la frazione volumetrica del liquido accumulato utilizzando la


seguente relazione:

Hle = 0,01

per NE < 0,008

Hle = 0,12 + 0,037 6 ln(NE ) + 0,659 NE 0,505 5

per NE 0,008

(9)

La quantit totale di liquido accumulata nella tubazione si ricava infine come segue:

Il = Hle d2 L
4

2.3.4.6.

(10)

Calcolo rigoroso delle perdite di carico per attrito per miscele gassose o in fase mista
Il metodo di calcolo delle perdite di carico per fase gassosa (punto 2.3.3.2.) o per fase mista
(punto 2.3.4.2.b.) applicabile se le perdite stesse risultano minori del 10% della pressione del
punto di partenza.
Per il calcolo rigoroso delle perdite di carico per attrito per miscele gassose o in fase mista la
procedura di calcolo di tipo iterativo.
Vanno infatti considerate le condizioni iniziali e finali del gas in quanto varia la sua densit.

Si stima la pressione finale con:

P2 = P1 Pattr

(1)

si calcola la perdita di carico per attrito mediante la:

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Data

Lug. 1994

Foglio 33 (93)

Pattr =

f w2 L
f w2 L
P1 +
P2
2
2 d g1 A
2 d g2 A 2
P1 + P2

si considera anche il termine di attrito dovuto all'accelerazione del fluido:


-

per miscele gassose:

Paccel =


1
1

9,806 A 2 (1 Hld ) g 2 (1 Hld ) g 1


w g2


1
1

9,806 A 2 (1 Hld ) g 2 (1 Hld ) g 1


wg

1
1
+



2 H
9,806 A ld l 2 Hld l 1
wl

(4)

si calcola:

P = Pattr + Paccel

(3)

per fase mista:

Paccel =

(2)

(5)

si verifica che:

P1 P2 P
< 0,000 001
P1

(6)

Se non soddisfatta questa condizione si continua l'iterazione al punto 2 con P2 = P1 P .


2.3.5.

Fluido bifasico liquido-solido

2.3.5.1

Generalit
In questo paragrafo si riportano alcune relazioni utili per il calcolo della velocit e perdite di
carico delle tubazioni con fluido bifasico liquido-solido (slurry).
Le miscele liquido-solido possono suddividersi in:
Slurry compatto
La concentrazione del solido tale per cui le particelle sono in contatto reciproco.
Slurry diluito
Lo slurry diluito una miscela liquido-solido in cui le particelle di solido non sono in contatto tra
loro.
Di seguito vengono riportate alcune definizioni utili nella descrizione successiva:
Velocit critica di deposizione
E' la velocit minima al di sotto della quale si ha incipiente deposizione di solido sul fondo della
tubazione.
Velocit di salto ("saltating velocity")
E' la velocit critica di deposizione per tubazioni lineari.

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Data

Lug. 1994

Foglio 34 (93)

Velocit minima di trasporto


E' la velocit di progetto di una tubazione che include un adeguato coefficiente di sicurezza per
evitare la deposizione del solido.
Viscosit relativa dello slurry
E' la viscosit relativa dello slurry rispetto a quella del liquido nelle condizioni di temperatura e
pressione di esercizio.
Si possono individuare quattro tipi di moto per le miscele liquido-solido:
Moto omogeneo
Le particelle di solido sono uniformemente distribuite nella miscela: la viscosit del liquido di
trasporto viene alterata dalle particelle di solido disperse.
Il flusso omogeneo si verifica quando la velocit di ostacolo alla sedimentazione della miscela
liquido-solido inferiore a 0,61 mm/s.
Il moto omogeneo si verifica per miscele a bassa concentrazione di solido con particelle di circa
30 m. Per miscele a pi alta concentrazione, in cui si hanno interazioni tra le particelle di
solido, si possono realizzare flussi con moto omogeneo con particelle di diametro maggiore
come riportato in Tab. 2.3.5.1.a.
Tab. 2.3.5.1.a.: Flussi con moto omogeneo
Frazione volumetrica del solido (% vol)
20
30
40

Dimensione della particella (m)


40
60
100

Il comportamento di una miscela liquido-solido con flusso di tipo omogeneo pu essere


assimilabile ai fluidi newtoniani (miscele non acquose con frazione volumetrica di solido inferiore
al 30% e particelle con diametro maggiore di 50 m) o ai fluidi non-newtoniani (miscele acquose
con frazione volumetrica inferiore al 30% e con particelle con diametro minore di 10 - 20 m).
In genere si preferisce adottare questo tipo di moto che minimizza le perdite di carico ed i
fenomeni di erosione.
Moto eterogeneo
Si ha moto eterogeneo quando le particelle non sono uniformemente distribuite.
In questo caso le due fasi hanno comportamento indipendente: le particelle si muovono in
sospensione con un gradiente di densit fissato.
Il diametro delle particelle supera in genere i 500600 m.
Moto intermedio
Sono presenti nel fluido sia particelle fini di dimensioni inferiori a 50 m che particelle di
diametro maggiore a 600 m.
In questo caso si ha contemporaneamente flusso omogeneo (particelle fini) e flusso eterogeneo
(particelle grossolane).
Moto a salto ("saltating flux")
Questo tipo di flusso si instaura quando, in funzione della velocit del fluido, delle caratteristiche
delle particelle solide, della massa volumica del solido, parte del solido precipita e si ispessisce
sul fondo della tubazione: in questo caso solo la parte superiore dello strato di solido decantato
partecipa al moto. Questo tipo di moto, a causa della riduzione della sezione trasversale di
passaggio della miscela, comporta maggiori velocit e perdite di carico a parit di portata
volumetrica rispetto agli altri tipi di moto, con elevati fenomeni di erosione.

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Foglio 35 (93)

2.3.5.2.

Calcolo delle perdite di carico


A causa della complessit e variet di tipologia di moto e di tipologia di miscele liquido-solido,
nel seguito vengono riportate le relazioni per il dimensionamento delle tubazioni per moto
omogeneo e comportamento newtoniano della miscele acquose e non acquose e per moto
eterogeneo di miscele acquose.
La procedura di calcolo prevede i seguenti passi:

determinazione della velocit di sedimentazione e del tipo di regime di flusso

determinazione della velocit di salto

determinazione della minima velocit di trasporto

calcolo delle perdite di carico

Di seguito vengono esaminati i singoli passi della procedura di calcolo.


Determinazione della velocit di sedimentazione e del tipo di regime di flusso
Si calcolano i tre valori della velocit di sedimentazione per la particella di solido pi grossa e
pi piccola presente nella miscela:
Legge di Stokes

v f = 0,304 8 1 153 dp / 25,4

S
) ( /0,001
)
l
2

(1)

Legge intermedia

d / 25,4 1,14 S
p

v f = 0,304 8 14,44

( l / 0,001) 0,43 S 0,29

(2)

Legge di Newton

dp / 25,4 S

v f = 0,304 8 2,487

0,5

(3)

Una volta ricavati i tre valori delle velocit per la particella pi grossa e per quella pi piccola
presente nella miscela, si procede al calcolo dei numeri di Reynolds corrispondenti:

dp / 25,4 ( v f / 0,304 8 ) S

Re = 7 730

( l / 0,001)

(4)

Per la particella pi grossa e pi piccola si definisce la corretta velocit di sedimentazione


verificando il campo di validit del numero di Reynolds:
Legge di Stokes

Re 2

Legge intermedia

2 < Re < 500

Legge di Newton

Re 500

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Foglio 36 (93)

Una volta definita la velocit di sedimentazione, si procede al calcolo della velocit di ostacolo
alla sedimentazione vh della particella pi grossa definita come:

vh = vf Fh

(5)

in cui il fattore correttivo della velocit di sedimentazione Fh viene calcolato con la seguente
relazione in funzione della frazione volumetrica del solido (valore variabile tra 0 ed 1):

Fh = 1,008 4 22,983 2 s + 22,216 s1,079 4

(6)

Si definisce il tipo di moto in funzione della velocit di ostacolo alla sedimentazione e della
velocit di sedimentazione in base a quanto riportato in Tab. 2.3.5.2.a.
Tab. 2.3.5.2.a.: Definizione del tipo di moto
Regime di flusso

Omogeneo
Indefinito
Eterogeneo
Di salto

Velocit di ostacolo
alla sedimentazione
mm/s
0,61
> 0,61
> 0,61
> 0,61

Velocit di
sedimentazione
mm/s
< 6,1
> 6,1
> 6,1

Velocit lineare
mm/s
> vs
< vs

Determinazione della velocit di salto:


Per definire la velocit di salto necessario definire il numero di Reynolds della miscela e quindi
la sua viscosit.
In mancanza di dati sperimentali, per il calcolo della viscosit di una miscela acquosa e nonacquosa con flusso omogeneo newtoniano si pu utilizzare la seguente formula:

s = 1,080 86 42,821 7 s + 73,665 s

1,178 2

(7)

in cui la frazione volumetrica del solido s pu assumere solo valori compresi tra 0 e 0,27.
Per frazioni di solido maggiori di 0,27 la viscosit della miscela va ricavata sperimentalmente.
Per le miscele liquido-solido compatte in flusso omogeneo newtoniano si definisce un diametro
preliminare in modo da ottenere una velocit lineare della miscela pari a 1,2 2,1 m/s.
Si calcola quindi il numero di Reynolds della miscela utilizzando la seguente relazione:

( d / 0,304 8) ( s / 16,018 ) ( v s / 0,304 8)

Re = 1 488
( s / 0,001)

(8)

Si modifica il diametro della linea in modo da ottenere un valore di Re leggermente superiore a


4 000 (limite per le condizioni di moto a salto).
Si rammenta che il diametro qui definito pu non essere un diametro commerciale in quanto il
dimensionamento della linea verr effettuato con una velocit differente dalla velocit di salto: il
diametro qui calcolato il minimo per il quale si ottiene la velocit di salto.
Alcuni metodi per il calcolo della velocit di salto in funzione del tipo di moto e di miscela sono
riportate qui di seguito:
Miscele liquido-solido diluite con moto omogeneo newtoniano
La velocit di salto dipende dal diametro della particella:

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Foglio 37 (93)

per il diametro della particella inferiore a:

dp =
-

7d
Re ( fD / 4 )

0,5

1 000

(9)

la velocit di salto si calcola mediante la seguente formula:

0,304 8 0,027 ( v f / 0,304 8)

vs =

( fD / 4) 0,5

0,277

d 10 3 / 0,304 8 ( / 16,018 )
p
l

( l / 0,001)

0,723

(10)

dove per il calcolo del fattore d'attrito di Darcy si possono utilizzare le relazioni riportate al
paragrafo 2.2.3.5.
-

per il diametro della particella superiore o uguale a:

dp =

7d
Re ( fD / 4)

0,5

1 000

(11)

la velocit di salto pu essere calcolata utilizzando la seguente relazione:

vs =

0,304 8 2,69 ( l / 0,001)


( d / 0,304 8) ( l / 16,018)

(12)

miscele acquose liquido-solido con moto eterogeneo


Per il calcolo della velocit di salto si pu utilizzare la relazione di Zandi:

0,304 8 40 s ( d / 0,304 8)( gn 3,28 ) Sp 1

vs =

C
d

0,5

(13)

0,05 s 0,5
in cui il coefficiente di caduta Cd si pu ricavare dalle seguenti relazioni in funzione del
numero di Reynolds (da calcolare secondo la formula (4) riportata in questo paragrafo):
Re < 2

Cd =

24
Re

2 < Re < 500

Cd =

18,5

Re > 500

Cd = 0,44

Re0,6

(14)
(15)
(16)

Determinazione della velocit minima di trasporto


La velocit minima di trasporto definita come segue:

vmt = vs + 0,6

(17)

Una volta definita la velocit minima di trasporto possibile selezionare opportunamente il


diametro della tubazione stessa in modo da ottenere una velocit leggermente superiore a
quella minima stessa.

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Foglio 38 (93)

Calcolo delle perdite di carico


Le perdite di carico vengono calcolate come di seguito riportato:
Miscele acquose liquido-solido con moto eterogeneo in tubazioni orizzontali
Si pu utilizzare la formula empirica di Zandi che mostra un'accuratezza del 40%, tale
relazione valida per miscele liquido-solido con frazione volumetrica di solido fino a 0,5:

p100os = p100ow

k 1 s

v2 C

mt
d

d g S 1
n
p

k2

+ 1

(18)

in cui Cd il coefficiente di caduta sopradefinito mentre k1 e k2 sono parametri che


dipendono dal valore dell'espressione seguente:
2
v mt
Cd

(19)

d gn Sp 1

come riportato in Tab. 2.3.5.2.b.


Tab. 2.3.5.2.b.: Valori delle costanti k1 e k2
equazione (19)
10
> 10

k1
280
6,3

k2
-1,93
-0,354

Miscele acquose liquido-solido con moto eterogeneo in tubazioni verticali


(moto ascendente)

( (

) )

/ 16,018
p100vs = p100vw + 2 263 w
s Sp 1 + 1

144

(20)

Miscele acquose liquido-solido con moto eterogeneo in tubazioni verticali


(moto discendente)

( (

) )

/ 16,018
p100vs = p100vw 2 263 w
s Sp 1 + 1

144

(21)

Miscele acquose liquido-solido con moto eterogeneo in tubazioni inclinate


(moto ascendente)
La perdita di carico in una linea inclinata pari alla somma della componente orizzontale e
verticale moltiplicate per il coseno e seno rispettivamente dell'angolo di inclinazione come
riportato nell'equazione seguente:

p100is = p100iw

+ p100ow k 1 s

v 2 C
mt
d

d g S 1
n
p

( (

k2

+ 1 cos +

(21)

) )

/ 16,018
+ 2 263 w
s Sp 1 + 1 sen

144

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Data

Lug. 1994

Foglio 39 (93)

dove le grandezze che compaiono in questa formula sono quelle precedentemente definite in
questo paragrafo.
Miscele acquose liquido-solido con moto eterogeneo in tubazioni inclinate (moto
discendente)
La perdita di carico in una linea inclinata pari alla somma della componente orizzontale e
verticale moltiplicate per il coseno e seno rispettivamente dell'angolo di inclinazione come
riportato nell'equazione seguente:

p100is = p100iw

+ p100ow k 1 s

v 2 C
mt
d

d g S 1
n
p

( (

k2

+ 1 cos

(22)

) )

/ 16,018
2 263 w
s Sp 1 + 1 sen

144

dove le grandezze che compaiono in questa formula sono quelle precedentemente definite in
questo paragrafo.
Una volta calcolata la perdita di carico specifica espressa in kPa/100m si procede al calcolo
della perdita di carico totale moltiplicandola per la lunghezza equivalente.
Nel caso di miscele liquido-solido con comportamento di tipo newtoniano, per il calcolo delle
lunghezze equivalenti degli elementi di linea sono valide le relazioni riportate al paragrafo
2.4.2.
2.3.6.

Fluidi non newtoniani

2.3.6.1.

Generalit
I fluidi non newtoniani possono essere caratterizzati tramite la relazione che lega il gradiente
della velocit di deformazione alle cause che lo determinano, come di seguito riportato.
Fluidi viscosi
Il gradiente dipende solo dalla sollecitazione di taglio imposta:

d T
= ( T )
dt

(1)

Se la relazione di diretta proporzionalit, il fluido di tipo Newtoniano; se invece non di


diretta proporzionalit si possono allora definire tre tipologie generali:
fluido plastico di Bingham
fluido pseudoplastico
fluido dilatante
Fluidi aventi propriet dipendenti dal tempo
Il gradiente, oltre che funzione della sollecitazione di taglio, anche funzione del tempo per cui
la stessa ha agito:

d T
= ( t, T )
dt

(2)

A questa categoria appartengono i liquidi tixotropici e reopectici.


Fluidi viscoelastici
Il gradiente funzione della sollecitazione di taglio imposta e dell'entit di deformazione:

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Foglio 40 (93)

d T
= ( T , T )
dt

(3)

Fluidi complessi
I fluidi complessi presentano alcune o tutte le caratteristiche delle altre categorie sopra riportate.
2.3.6.2.

Fluidi plastici di Bingham


Molti fluidi reali si comportano, con relativa approssimazione, secondo il modello proposto da
Bingham.
Tra essi si possono includere alcuni olii petroliferi, liquami, fanghi di perforazione, paste
dentifricie, sospensioni di gesso, ecc. .
Il comportamento di un fluido binghamiano descritto dalle seguenti relazioni:

T = G T

per

-T 0

(1)

d
T 0 = p T
dt

per

T > 0

(2)

Le due relazioni sopra riportate indicano che al di sotto di una sollecitazione minima il fluido
rimane fermo e si deforma in modo non permanente; al di sopra della sollecitazione minima 0, il
fluido assume un comportamento del tutto simile a quello di un fluido viscoso newtoniano.
Il dimensionamento delle tubazioni in cui fluisce un fluido di Bingham viene effettuato utilizzando
l'equazione (7) del punto 2.2.3.5 che definisce il numero di Reynolds modificato con cui si
calcola il fattore di attrito di Darcy.
Una volta noto il fattore d'attrito di Darcy, si procede al calcolo delle perdite di carico come
definito al capitolo 2.3.
2.3.6.3.

Fluidi pseudoplastici
Si possono definire fluidi pseudoplastici quelli per cui la viscosit apparente diminuisce
progressivamente all'aumentare del gradiente di deformazione fino a raggiungere un valore
minimo ad alti valori di sollecitazione:


a = dT
T
dt T

(1)

Il valore minimo della viscosit apparente viene chiamato viscosit a sollecitazione di taglio
infinita e viene indicato come .
Questo tipo di comportamento tipico delle sospensioni di particelle asimmetriche o soluzioni di
polimeri ad alto peso molecolare.
Tra i fluidi che hanno comportamento pseudoplastico si possono includere le vernici, i derivati
della cellulosa, la gomma, il napalm, la maionese, i liquidi detergenti, ecc. .
L'interpretazione fisica della diminuzione della viscosit apparente da ricercarsi
nell'allineamento progressivo, in funzione della velocit di deformazione, delle particelle o
molecole nella soluzione.
Il dimensionamento delle tubazioni in cui fluisce un fluido pseudoplastico viene effettuato
utilizzando l'equazione (10) del punto 2.2.3.5 che definisce il numero di Reynolds modificato con
cui si calcola il fattore di attrito di Darcy ( il valore dell'indice caratteristico di potenza risulta
minore di 1).

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Lug. 1994

Foglio 41 (93)

Una volta noto il fattore di attrito di Darcy, si procede al calcolo delle perdite di carico come
definito al capitolo 2.3.
2.3.6.4.

Fluidi dilatanti
I fluidi dilatanti presentano un comportamento opposto a quello dei liquiudi pseudoplastici: la
viscosit apparente aumenta all'aumentare del gradiente di deformazione ed il valore massimo
viene raggiunto per alti valori della sollecitazione.
Questo comportamento tipico di sospensioni ad alto contenuto di solidi, sospensioni di sabbia
quarzosa in acqua, silicati di potassio, gomma arabica in acqua, soluzioni di amido, ecc. .
Per spiegare fisicamente il fenomeno, si consideri una sospensione sabbia-acqua ad alto
contenuto di sabbia: a riposo la sospensione presenta la massima compattezza ed il liquido
riempie i vuoti tra le particelle stesse. Applicando la sollecitazione, se la velocit bassa, il
liquido "lubrifica" sufficientemente le particelle, ma se la velocit elevata, le particelle vengono
distanziate tra loro per effetto degli urti reciproci provocati dal moto. L'assieme viene allora
dilatato rispetto alle condizioni di riposo, per cui si ha mancanza di una sufficiente quantit di
liquido per "lubrificare" le particelle e quindi la viscosit apparente aumenta.
Il dimensionamento delle tubazioni in cui fluisce un fluido dilatante viene effettuato utilizzando
l'equazione (10) del punto 2.2.3.5 che definisce il numero di Reynolds modificato con cui si
calcola il fattore di attrito di Darcy ( il valore dell'indice caratteristico di potenza maggiore di 1).
Una volta noto il fattore di attrito di Darcy, si procede al calcolo delle perdite di carico come
definito al capitolo 2.3.

2.3.6.5.

Fluidi tixotropici
Molti fluidi non newtoniani non possono essere analizzati con equazioni di moto che correlano
direttamente i gradienti di deformazione con le sollecitazioni, in quanto le caratteristiche del
fluido variano anche con il tempo di applicazione della sollecitazione.
I fluidi tixotropici presentano una diminuzione della viscosit apparente col passare del tempo.
Tra i fluidi tixotropici si possono includere vernici, soluzioni di polimeri, gel di idrossido di ferro,
salse, prodotti alimentari, ecc. .
Sottoponendo a sollecitazione crescente, in funzione del tempo, un fluido tixotropico, fino ad un
valore limite e quindi riportando la sollecitazione alle condizioni iniziali si ha un ciclo di isteresi: il
fenomeno, analogamente come per i fluidi pseudoplastici, legato alla variazione della struttura
del fluido, che per non avviene istantaneamente, ma richiede un certo tempo per realizzarsi.
Il processo reversibile e la struttura si ricostituisce dopo un periodo di tempo pi o meno lungo.
Tenendo conto che il comportamento di un fluido tixotropico del tutto simile a quello di un
fluido pseudoplastico, una volta che sia trascorso il tempo necessario alla modificazione della
struttura del fluido stesso, per il dimensionamento delle tubazioni viene effettuato utilizzando
l'equazione (10) del punto 2.2.3.5 che definisce il numero di Reynolds modificato con cui si
calcola il fattore di attrito di Darcy ( il valore dell'indice caratteristico di potenza risulta minore di
1).
Una volta noto il fattore di attrito di Darcy, si procede al calcolo delle perdite di carico come
definito al capitolo 2.3.

2.3.6.6.

Fluidi reopectici
Il comportamento dei fluidi reopectici caratteristico dei fluidi che, sollecitati a taglio, presentano
una graduale formazione della struttura, al contrario dei tixotropici.
Questi liquidi sono poco comuni e fra essi si possono includere alcune sospensioni di argille
bentonitiche, paste di gesso in particolari condizioni, ecc. .

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Lug. 1994

Foglio 42 (93)

Generalmente esiste per un valore critico della sollecitazione di taglio al di sopra della quale si
ha la distruzione della struttura e quindi un comportamento tixotropico.
Analogamente alla analogia tra fluidi tixotropici e pseudoplastici, i fluidi reopectici sono
paragonabili ai fluidi dilatanti, entro per valori modesti di sollecitazione.
In tale campo di sollecitazione, dopo il tempo necessario alla modificazione della struttura, il
dimensionamento delle tubazioni viene effettuato utilizzando l'equazione (10) del punto 2.2.3.5
che definiscono il numero di Reynolds modificato con cui si calcola il fattore di attrito di Darcy ( il
valore dell'indice caratteristico di potenza risulta maggiore di 1).
Una volta noto il fattore di attrito di Darcy, si procede al calcolo delle perdite di carico come
descritto al capitolo 2.3.

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Lug. 1994

Foglio 43 (93)

3.

DIMENSIONAMENTO DELLE TUBAZIONI

3.1.

Introduzione
Vengono indicati di seguito i criteri normalmente usati per il dimensionamento delle linee.
Per la corretta applicazione dei criteri, si dovr sempre considerare il circuito in cui inserita la
linea da dimensionare.
I criteri, infatti, si riferiscono normalmente a perdite di carico espresse in termini unitari
(kPa/100m) ma per il corretto dimensionamento delle linee va considerata anche la perdita di
carico totale in valore assoluto che pu diventare il fattore limitante per la scelta del diametro.
Va quindi tenuta presente la lunghezza equivalente totale della tubazione.
Esempi nei quali queste considerazioni possono essere importanti sono:
circuito chiuso di un gas di rigenerazione in cui inserito il compressore di riciclo; le perdite
di carico dell'intero circuito non possono essere indipendenti dalla scelta della macchina;
il sistema di recupero di gas associato dai separatori di un campo olio normalmente
vincolato ai livelli di aspirazione del compressore.
la linea di uno stadio di aspirazione di un ciclo frigorifero.
A tale scopo sono riportati, nella sezione 4, alcuni esempi significativi.
Va ricordato, in ogni caso, che, per ogni progetto, prima di procedere al dimensionamento delle
linee, vanno definite le eventuali varianti ai criteri da applicare includendo eventuali
richieste/vincoli imposti dal cliente.
I criteri per il dimensionamento delle linee si basano su valori limiti delle grandezze
caratteristiche di seguito riportate:
velocit;
quantit di moto, espressa come prodotto della velocit per la massa volumica del fluido (
v). Tale grandezza legata al fenomeno del colpo d'ariete per liquidi;
termine cinetico espresso come prodotto della velocit al quadrato per la massa volumica del
fluido (v2).
Questa grandezza legata al fenomeno delle vibrazioni: parte dell'energia cinetica del fluido
viene trasmessa alla tubazione in termini di vibrazioni che possono provocare la rottura nel
tempo per "fatica".
Per limitare il fenomeno uno dei mezzi di ridurre entro limiti fissati il valore del termine v2,
oltre che a provvedere ad irrigidire opportunamente la linea;
perdita di carico per unit di lunghezza;
numero di Mach.
termine v3, legato al rumore.

3.2.

Calcolo delle lunghezze equivalenti


La lunghezza totale utilizzata per il calcolo delle perdite di carico costituita dalla somma della
lunghezza effettiva della linea e della lunghezza equivalente degli elementi di linea.

L tot = L( tubo) +

i L i

(1)

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Data

Lug. 1994

Foglio 44 (93)

Tutti gli elementi di linea quali curve, restrizioni, allargamenti, pezzi a "T", valvole, ecc. possono
essere espressi in termini di lunghezza equivalente in modo da poterne tener conto nel calcolo
delle perdite di carico della linea in cui sono installati.
Il flusso di un fluido attraverso gli elementi di linea provoca una perdita di carico che pu essere
espressa proporzionalmente ad un coefficiente di resistenza definito K.
Il coefficiente di resistenza pu essere espresso come segue:

K = fD

Li
d

(2)

In base all'equazione (2) risulta evidente che il valore della lunghezza equivalente di un
elemento di linea dipende dal fattore di attrito fD che a sua volta legato al tipo di moto,
turbolento o laminare.
3.2.1.

Tabelle delle lunghezze equivalenti


Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori delle lunghezze equivalenti degli elementi di linea.
La tabella 3.2.1.a. riporta la lunghezza equivalente in termini di numero di diametri; vale a dire la
lunghezza equivalente in metri per i vari diametri si ottiene moltiplicando il valore numerico
riportato in tabella per il diametro nominale.
La tabella 3.2.1.b. riporta invece, per i vari arrangiamenti, direttamente la lunghezza equivalente.
Tab. 3.2.1.a.:

Lunghezze equivalenti di elementi di linea (valvole e fittings)

Valvole
A saracinesca:

diritto
Angolo

13D
65D
65D
45D
340D
175D
145D
135D
130D
340D
145D
45D
44D
140D

Fittings
Gomiti 90, R=1D
Gomiti 45, R=1D
Curve 90, R=5D
Pezzi a T:
diritto
Angolo
Filtro aspirazione a pompa (a "Y" o a cestello)
Bocchello uscita recipiente

20D
16D
16D
20D
65D
250D
32D

A sfera:
A disco:

Non ritorno:

A rubinetto:
A tre vie:

sede std.
sede ridotta (80 DN)
sede ridotta 1"
sede ridotta >2"
standard
a "Y" (stelo a 60)
a "Y" (stelo a 45)
convenzionale (tipo "swing")
in linea, tipo a sfera
stop check (a disco)
stop check (ad angolo)

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Data

Lug. 1994

Foglio 45 (93)

Tab. 3.2.1.b.:

Monte
15
15
20
20
25
25
40
40
50
50
80
80
100
100
100
150
150
150
150
200
200
200
200
250
250
250
250
300
300
300
300
350
350
350
400
400
450
450
500

Lunghezze equivalenti di elementi di linea (allargamenti e riduzioni)


(fonte Kern)

Allargamenti
DN
Valle
20
25
25
40
40
50
50
80
80
100
100
150
150
150
250
200
250
300
350
250
300
350
400
300
350
400
450
350
400
450
500
400
450
500
450
500
500
600
600

Riduzioni
DN
L (m)
0,2
0,4
0,2
0,5
0,4
0,7
0,4
1,2
0,8
1,5
0,9
2,4
1,2
3,7
4,6
2,1
4,3
5,8
6,7
1,8
4,3
6,7
8,2
2,0
4,6
7,0
9,1
2,4
4,6
7,0
9,1
2,1
4,6
6,4
1,2
4,0
1,5
7,6
3,7

Monte
20
25
25
40
40
50
50
80
80
100
100
150
150
200
200
250
250
250
300
300
300
350
350
350
350
400
400
400
400
450
450
450
450
500
500
500
500
600
600

Valle
15
15
20
20
25
25
40
40
50
50
80
80
100
100
150
100
100
200
150
200
250
150
200
250
300
200
250
300
350
250
300
350
400
300
350
400
450
450
500

L (m)
0,2
0,2
0,2
0,3
0,3
0,4
0,4
0,7
0,7
1,0
0,9
1,5
1,2
2,1
2,1
2,4
2,9
1,8
3,7
3,7
2,0
4,3
4,3
4,0
1,8
5,2
5,2
4,6
2,1
5,8
5,8
4,6
1,2
7,0
7,0
4,0
1,5
7,6
3,7

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Data

Lug. 1994

Foglio 46 (93)

3.2.2.

Formule per il calcolo delle lunghezze equivalenti


Nel caso siano disponibili le caratteristiche costruttive degli elementi di linea, si utilizza il metodo
pi rigoroso di seguito riportato (fonte Crane).
Per gli elementi di linea si determina il coefficiente di resistenza K e quindi si calcola la relativa
lunghezza equivalente, utilizzando la formula (2) del cap. 3.2.
Di seguito sono riportate le formule utilizzate per la definizione del coefficiente di resistenza di
alcuni elementi di linea (K1 riferito al diametro minore, K2 riferito al diametro maggiore).
Tab. 3.2.2.a. - Fattore di attrito
DN

mm

15

20

25

40

50

80

100

150

in

8-10

12-16

18-24

0,027

0,025

0,023

0,021

0,019

0,018

0,017

0,015

0,014

0,013

0,012

fT

200,250 300-400 450-600

Formule per il calcolo del coefficiente di resistenza "K" per valvole e raccorderia a passaggio
ridotto:

K2 =

K2 =

K2 =

(1)

0,5 1 2 sen( / 2)

(2)

)(

2,6 sen( / 2) 1 2

(3)

(1 )
=
2

K2

)(

0,8 sen( / 2) 1 2

(4)

K 1 + sen( / 2) 0,8 1 2 + 2,6 1 2

K2 =
4
K2 =

K 1 + 0,5

( sen( / 2)) (1 2 ) + (1 2 )

) (

K 1 + 0,5 1 2 + 1 2

K2 =
4

(5)

(6)

(7)

in cui = d1/d2, con d1 diametro della sezione minore e d2 diametro della sezione maggiore (se
non definito altrimenti nel seguito).
Riduzione
definizioni:

equazioni :

se 45
se 45 < 180

= angolo di riduzione
K2 = utilizzare l'equazione (1)
K2 = utilizzare l'equazione (2)

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Lug. 1994

Foglio 47 (93)

Allargamento
definizioni :

equazioni:

= angolo di riduzione

se 45
se 45 < 180

K2 = utilizzare l'equazione (3)


K2 = utilizzare l'equazione (4)

Valvole a saracinesca
definizioni:

d1
d2

= diametro sede
= diametro linea ingresso/uscita
= angolo di riduzione

equazioni:

se d1/d2 =1 e = 0
se d1/d2 < 1 e 45
se d1/d2 < 1 e 45 < < 180
se = 180

K 1 = 8 fT
K2 = utilizzare l'equazione (5)
K2 = utilizzare l'equazione (6)
K2 = utilizzare l'equazione (7)

Valvole a sfera
definizioni:

d1
d2

= diametro sede
= diametro linea ingresso/uscita
= angolo di riduzione

equazioni:

se d1/d2 =1 e = 0
se d1/d2 < 1 e 45
se d1/d2 < 1 e 45 < < 180
se = 180

K 1 = 3 fT
K2 = utilizzare l'equazione (5)
K2 = utilizzare l'equazione (6)
K2 = utilizzare l'equazione (7)

Valvole a disco
- Standard
definizioni: d1
d2
equazioni:
-

se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 340 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

a "Y"
definizioni: d1
d2
equazioni:

= diametro sede
= diametro linea ingresso/uscita

= diametro sede
= diametro linea ingresso/uscita

se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 55 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

ad angolo
definizioni: d1
d2

= diametro sede
= diametro linea ingresso/uscita

equazioni : se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 150 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

Nel caso di valvole parzialmente chiuse, 2 sar pari al rapporto delle aree di passaggio
valvola/tubazione.

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Data

Lug. 1994

Foglio 48 (93)

Valvole a rubinetto maschio


- Normali
definizioni: d1
d2
equazioni:
-

= diametro linea ingresso


= diametro linea uscita

se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 18 fT
K2 = utilizzare l'equazione (6)

A tre vie
definizioni: d1
d2

= diametro linea ingresso


= diametro linea uscita

equazioni:
a) flusso rettilineo
se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1
b) flusso ad angolo
se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 30 fT
K2 = utilizzare l'equazione (6)
K 1 = 90 fT
K2 = utilizzare l'equazione (6)

Valvole a farfalla
equazioni :

da DN 50 a DN 200
da DN 250 a DN 350
da DN 400 a DN 600

K 1 = 45 fT
K 1 = 35 fT
K 1 = 25 fT

"Foot Valves" (valvole di fondo)


-

Poppet disc (con filtro):

K 1 = 420 f T

minima velocit per la totale alzata

20 v m/s

Hinged disc (con filtro):

K 1 = 75 f T

minima velocit per la totale alzata

45 v m/s

Valvole di non ritorno


-

Tipo "swing" a sede obliqua:

K1 = 100 fT

minima velocit per la totale alzata

45 v m/s

Tipo "swing" a sede verticale:

K1 = 50 fT

minima velocit per la totale alzata

60

Tipo "Piston" o "lift" standard:


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1
minima velocit per la totale alzata

v m/s

K1 = 600 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)
d
50 1 v m/s
d2

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 49 (93)

Tipo "Piston" o "lift" ad Y:


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1
minima velocit per la totale alzata

K 1 = 55 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)
d
170 1 v m/s
d2

Tipo "tilting disc"


DN da 50 a 200
DN da 250 a 350
DN da 400 a 1200
minima velocit per la totale alzata

K1 =
K1 =
K1 =

= 5
40 fT

= 15
120 fT

30 fT
20 fT

90 fT
60 fT

100 v

40 v

dove esprime l'angolo formato dalla base dell'otturatore nella posizione di completa
apertura con la direzione prevalente del flusso.
Per interpolazione si pu scrivere:

K1 = 8 fT

Valvole "stop-check"
-

Sede orizzontale standard


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K1 = 400 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

minima velocit per la totale alzata

d
70 1 v
d2

Sede orizzontale ad angolo


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K1 = 200 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

minima velocit per la totale alzata

d
95 1 v
d2

Sede obliqua standard


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K1 = 300 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

minima velocit per la totale alzata

d
75 1 v
d2

Sede obliqua ad angolo


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K1 = 350 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

minima velocit per la totale alzata

d
75 1 v
d2

Sede obliqua ad "Y"


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 55 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

minima velocit per la totale alzata

d
170 1 v
d2

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 50 (93)

Sede orizzontale ad angolo a passaggio pieno


se d1/d2 = 1
se d1/d2 < 1

K 1 = 55 fT
K2 = utilizzare l'equazione (7)

minima velocit per la totale alzata

d
170 1 v
d2

Curva ad angolo "mitre bends"

15

30

45

60

75

90

2 fT

4 fT

8 fT

15 fT

25 fT

40 fT

60 fT

dove esprime l'angolo della deviazione rispetto alla direzione del flusso.
zxw
Curva o gomito a 90 flangiato o saldato
Rc = DH
K*

1,5

10

12

14

16

20

20 fT

14 fT

12 fT

12 fT

14 fT

17 fT

24 fT

30 fT

34 fT

38 fT

42 fT

50 fT

* Il coefficiente KB per curve con angolo diverso da 90 pu essere determinato dalla formula:

Rc
K B = ( n 1) 0,25 f T
+ 0,5 K + K
DH

dove n = numero di curve a 90.

K = 50 fT

Raccordo a 180 "return bends"


Gomito filettato standard
a 90:
-

K = 30 fT
K = 16 fT

a 45:

Giunto a T
flusso rettilineo:
-

K = 20 fT
K = 60 fT

flusso ad angolo:

Ingressi in recipienti (tutti i tipi)

K=1

Uscite da recipienti
con collarino interno:

K = 0,78

senza collarino:
Rc DH
K

0,00 *
0,5

0,02
0,28

0,04
0,24

0,06
0,15

0,10
0,09

0,15
0,04

* non raccordato, a spigolo vivo.


3.2.3.

Configurazioni particolari di biforcazioni


Vengono qui di seguito riportati alcuni esempi particolari di pezzi a T nel caso di splittaggio non
equivalente con formule per il calcolo diretto della perdita di carico localizzata.

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 51 (93)

3.2.3.1.

Flussi che si separano

( P) 12 = 4,320 1 10 3 (1,36 v 22 0,64 v12 0,72 v1 v 2 )

(2)

( P) 3 1 = 4,320 1 10 3 (1,8 v12 0,368 v1 v 3 )

(3)

( P) 13

3.2.3.2.

= 4,320 1 10 3 1,8 v 23 0,368 v 1 v 3

Flussi che si sommano

( P) 12 = 4,320 1 10 3 2 v 22 0,05 v 12 2 v 2 0,205 v 3 q3

+ v1

( P) 13 = 4,320 1 10 3 2 v 23 0,4 v 12 0,41 v 3 v 1 q 1

+ v2

( P)3 1 = 4,320 1 103 2 v12 0,4 v23 2 v1 0,205 v3 q3

3.2.4.

(1)

q1

q2

q2

q 3

+ v2

q2

q1

(4)

(5)

(6)

Esempio di calcolo della lunghezza equivalente


Di seguito viene riportato un esempio di utilizzo delle tabelle e formule riportate nei paragrafi
precedenti per il calcolo della lunghezza equivalente di una tubazione.
La tubazione di cui deve essere calcolata la lunghezza equivalente ha le seguenti
caratteristiche:
diametro pari a DN 150 per una lunghezza totale di 150 m
diametro pari a DN 100 per una lunghezza totale di 50 m.
Elementi di linea relativi al tratto da DN 150:
imbocco da serbatoio senza rastrematura
valvola a saracinesca

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 52 (93)

valvola di non ritorno tipo swing


valvola a disco
10 curve a raggio lungo
2 pezzi a "T" con passaggio diritto
1 pezzo a "T" con passaggio ad angolo.
Elementi di linea relativi al tratto da DN 100:
riduzione DN 150 x DN 100
valvola a saracinesca
filtro ad "Y"
5 curve a raggio lungo.
Utilizzando le Tab. 3.3.1.a.3.2.1.b. si ricavano le seguenti lunghezze equivalenti relative agli
elementi di linea:
LINEA DA DN 150 (d = 154 mm)
imbocco da serbatoio senza rastrematura
valvola a saracinesca
valvola di non ritorno tipo "swing"
valvola a disco
10 gomiti a raggio lungo
2 pezzi a "T" con passaggio diritto
1 pezzo a "T" con passaggio ad angolo

1 32
1 13
1 135
1 340
10 20
2 20
1 65

=
=
=
=
=
=
=

4,9
2,0
20,8
52,4
30,8
6,2
10,0

m
m
m
m
m
m
m

Lunghezza equivalente linea da DN 150

125

Lunghezza geometrica totale linea da DN 150

150

Lunghezza equivalente totale linea da DN 150

275

=
=
=
=

1,2
1,3
25,6
10,2

m
m
m
m

Lunghezza equivalente linea da DN 100

38,3 m

Lunghezza geometrica totale linea da DN 100

50

Lunghezza equivalente totale linea da DN 100

88,3 m

LINEA DA DN 100 (d = 102,3 mm)


riduzione DN 150 x DN 100
valvola a saracinesca
filtro ad "Y"
5 gomiti a raggio lungo

1 1,2
1 13
1 250
5 20

D
D
D
D
D
D
D

D
D
D

Si sottolinea inoltre, che la lunghezza della linea deve comprendere anche la lunghezza fisica
degli elementi di linea, in quanto la lunghezza equivalente degli stessi riferita solo alle perdite
di carico relative alla loro forma particolare.

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 53 (93)

3.3.

Determinazione del diametro delle tubazioni


La determinazione del diametro di una tubazione pu venir fatto secondo:
Ottimizzazione in funzione di costi installazione e di esercizio
Un metodo semplificato per la valutazione del diametro ottimale di una tubazione in funzione
dei parametri sopraddetti viene descritto nel paragrafo 3.3.1.
In funzione della perdita di carico disponibile
In molti casi il dimensionamento delle tubazioni determinato in funzione delle perdite di
carico disponibile e da valori di perdita di carico unitaria ammissibili in funzione del servizio o
del tipo di fluido. I criteri di dimensionamento utilizzati sono riportati al capitolo 3.4.
In funzione della massima velocit ammissibile
In altri casi il dimensionamento delle tubazioni basato sulla velocit massima ammissibile
del fluido. I criteri di dimensionamento utilizzati sono riportati al capitolo 3.4.

3.3.1.

Ottimizzazione in funzione dei costi di installazione ed esercizio


Il metodo prevede l'analisi dei costi operativi e del costo d'ammortamento annuali, il
dimensionamento ottimale sar quello che permette di minimizzare la somma dei due costi.
Di seguito viene sinteticamente illustrato il metodo matematico da utilizzare.
Il costo di un metro di tubazione pu essere espresso con la seguente relazione:

C P = 0,353 X

0,025 4

1,5

(1)

Il costo annuo di ammortamento di un metro di tubazione pu essere espresso con la seguente


relazione:

CA

= 0,353 ( a + b) (F + 1) X

0,025 4

1,5

(2)

in cui F un fattore che esprime il costo delle valvole, fittings, saldature, supporti, costruzione,
ecc. (ad esempio se il costo di costruzione il 150% del costo della tubazione, il costo dei
fittings il 50% del costo della tubazione, mentre il resto dei costi pari al 250% del costo della
tubazione, il fattore F assume il valore di 450/100 = 4,5).
Il costo per muovere il fluido all'interno della tubazione legato solamente al costo relativo alle
perdite di carico per attrito (il parametro legato alla dimensione della tubazione).
La relazione per valutare il costo annuo per metro di tubazione dovuto ai mezzi di
pompaggio/compressione dei fluidi la seguente:

C F = 2,84 10 6

w 3 600

453,6

2,84

0,001
2

0,16

Yy (K e / 3 600 )

d

ES


16,018 0,025 4

4,84

(3)

Il costo totale annuo per metro di tubazione dato dalla somma del costo d'ammortamento (2) e
del costo per la movimentazione del fluido (3):

C T = C A + CF

(4)

Uguagliando a zero la derivata delle equazioni sopra riportate si ottengono le seguenti relazioni
valide per il dimensionamento ottimale delle linee per fluido in fase liquida e gassosa:

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Data

Lug. 1994

Foglio 54 (93)

fase liquida (moto turbolento, viscosit inferiore a 0,001 Pa s):

d = 0,025 4

w 3 600

453,6

0,479

0,001

16,018

0,027

0,065 7 Yy (K e / 3 600)

( a + b) (F + 1) E S X

0,337

0,169

(5)

In mancanza di valori fissati per il progetto in esame si possono utilizzare i seguenti valori:
YY
=
8 000
a
=
ammortamento in 7 anni, 0,143
b
=
fattore di manutenzione, 0,01
F
=
6,75
ES
=
efficienza della pompa, 0,55
Nelle ipotesi di cui sopra, la formula si semplifica nel seguente modo:

d = 0,163 25

w 0,479 0,027 K e

X
0,337

0,169

fase gassosa (moto turbolento)


Nel caso di un circuito con compressori alternativi o centrifughi con motrice a gas si ricava:
d = 0,025 4

w 3 600

453,6

0,479

0,001

16,018

0,027

0,000 553 Y K 10 6 1 055,056


y
t

a + b) (F + 1) ES Eg X
(

0,337

0,169

(6)

In mancanza di valori fissati per il progetto in esame, si possono utilizzare i seguenti valori:
YY
=
8 000
a
=
ammortamento in 7 anni, 0,143
b
=
fattore di manutenzione, 0,01
F
=
6,75
ES
=
efficienza del compressore, 0,75
Eg
=
efficienza della motrice a gas, 0,366
Nelle ipotesi di cui sopra, la formula si semplifica nel seguente modo:

d = 10,943 77

w 0,479 0,027 K t

X
0,337

0,169

Nel caso di un circuito con compressori alternativi o centrifughi con motrice elettrica si ricava:

d = 0,025 4

w 3 600

453.6

0,479

0,001

16,018

0,337

0,027

0,065 7 Yy (K e / 3 600)

( a + b) (F + 1) E S E g X

0,169

(7)

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Lug. 1994

Foglio 55 (93)

In mancanza di valori fissati per il progetto in esame, si possono utilizzare i seguenti


valori:
YY
=
8 000
a
=
ammortamento in 7 anni, 0,143
b
=
fattore di manutenzione, 0,01
F
=
6,75
ES
=
efficienza del compressore, 0,75
Eg
=
efficienza della motrice elettrica, 0,98
Nelle ipotesi di cui sopra, la formula si semplifica nel seguente modo:

d = 0,155 45

w 0,479 0,027 K e

X
0,337

0,169

3.4.

Criteri di dimensionamento delle tubazioni

3.4.1.

Generalit
Le tabelle seguenti danno alcune indicazioni per una scelta ottimale del diametro di tubazioni in
linee in acciaio al carbonio.
I valori limite di perdita di carico unitaria ammessa, velocit e degli altri parametri devono essere
considerati come preliminari e possono venir modificati per motivi di economicit (per es. la
tubazione sull'effluente reattore dell'Unit Hydrocracker pu essere dimensionata per perdite di
carico unitarie di 50 kPa/100 m per minimizzare il costo della tubazione in acciaio legato) o per
specifiche richieste del Cliente.
Qui di seguito vengono inoltre elencate alcune osservazioni da tener presente quando si
procede al dimensionamento di una tubazione:
1. Il dimensionamento sar (salvo diverso criterio a progetto) basato sulla portata
massima normale come desunta dallo schema di processo quantificato e/o dal bilancio
materiale e termico dell'Unit. Saranno comunque considerate tutte quelle condizioni
transitorie (start up, shut down, rigenerazione e depressurizzazione, ecc.) che possono
significativamente influenzare il profilo di pressione.
2. E' generalmente utile preparare uno sketch semplificato del sistema che include la tubazione
considerata, dove verr indicato il profilo di pressione e verr annotato il risultato delle
considerazioni di cui al punto precedente.
Lo sketch risulta utile anche per visualizzare l'effetto del battente idraulico sul profilo di
pressione usato nel dimensionamento.
3. Il principale fattore utilizzato nella scelta del diametro la perdita di carico totale disponibile o
la perdita di carico unitaria ammissibile, ma anche la velocit importante.
4. E' buona pratica limitare il diametro di una tubazione a 1" quando questa corre su "piperack"
e a 1" quando corre su "pipeway", mentre diametri 1", 2" e 5" non verranno utilizzati.
5. Le tubazioni hanno, a parit di diametro nominale, un diametro esterno costante. Ci implica
che al variare dello spessore diminuisce il diametro interno e quindi si riduce l'area di flusso.
Ci sar tenuto particolarmente presente nel dimensionamento di tubazioni in circuiti ad alta
pressione o quando specificato un alto sovraspessore di corrosione.
6. Essendo le considerazioni riportate qui di seguito riferite alla progettazione di impianti "ex
novo", criteri meno restrittivi saranno utilizzati nel caso di debottlenecking.

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Lug. 1994

Foglio 56 (93)

3.4.2.

Tubazioni in fase gassosa (gas e vapor d'acqua)


La tabella 3.4.2.a. riporta dei criteri generali per il dimensionamento di tubazioni in fase gassosa
mentre nella tabella 3.4.2.b. sono riportati i valori limite delle grandezze gv2 e gv3 per
differenti tipi di servizio.
Tab. 3.4.2.a. - Valori limite per le perdite di carico unitarie e per la velocit
Mass. P ammissibile

Servizio

Velocit

kPa/100 m

Limite norm.

Limite mass.

Serv. disc.

60 m/s

30% Ma

50% Ma

fino a 0,7 MPa (rel)

45 m/s

30% Ma

50% Ma

da 0,7 a 3,5 MPa (rel)

15

30 m/s

30% Ma

50% Ma

da 3,5 a 14 MPa (rel)

30

20 m/s

30% Ma

50% Ma

30+0,1% OP in kPa (ass)

10 m/s

30% Ma

50% Ma

0,2% OP in kPa (ass)

10 m/s

7% Ma

20 m/s

13% Ma

Gas e vapori
Pressione < atmosfera

da 14 MPa (rel)

Aspirazione compressori
Alternativi

ma non > di 3 kPa/100 m


Centrifughi/Ventilatori

0,5% OP in kPa (ass)


ma non > di 7 kPa/100 m
0,05(p')0,75

Stazioni di compressione

come gas e vapori

Vapor d'acqua
Saturo, sotto 0,35 MPa (rel)

3,3% OP in kPa (ass)

15,2d

18,3d

Saturo, da 0,35 a 1,72 MPa (rel)

da

10

a 30

12d

18,3d

Saturo, sopra 1,72 MPa (rel)

da

30

a 70

9d

18,3d

15,2d

18,3d

Surriscaldato sopra 1,72 MPa (rel)

2,3% OP in kPa (ass)

Surriscaldato sotto 1,72 MPa (rel)

come gas e vapori

Legenda:
d
diametro nominale, in.
OP pressione operativa
Tab. 3.4.2.b. - Valori limite delle grandezze gv2 e gv3
Tipologia

Gv2

660

3 000

3 750

Gv3

100 000

100 000

100 000

6 000

15 000

100 000

200 000

in cui la tipologia cos definita:


1)

Recupero vapori da apparecchiature sotto vuoto e da stoccaggi atmosferici

2)

Aspirazione compressori (pressione < 300 kPa)

3)

Uscita separatori

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Lug. 1994

Foglio 57 (93)

4)

Aspirazione compressori (pressione > 300 kPa)


Mandata compressori
Tubazioni gas con perdite di carico ammissibili limitate o basse pressioni di esercizio (< 1000
kPa)
Ingresso/uscita scambiatore a fascio tubiero (lato mantello)

5)

Tubazioni gas con pressione di esercizio > 1000 kPa


Tubazioni gas con perdite di carico ammissibili elevate
Tubazioni gas in servizio discontinuo

Di seguito sono riportati i valori limite per le perdite di carico unitarie e per la velocit per alcune
configurazioni particolari.
Tab. 3.4.1.a. - Valori limite per le perdite di carico unitarie e per la velocit
per alcune configurazioni particolari
P

Velocit

kPa/100 m

m/s

alta e media pressione

173 p'
160 + 328 d

122
g

bassa pressione

86,5 p'
160 + 328 d

122
g

by pass caldo

11

unit vacuum

< 7% pressione zona di flash

170

122
g

6 800
114 + 394 d

122
g

Configurazione

Linee testa colonna

Alimentazione colonna
tubazioni con P disponibili (> 170 kPa)

tubazioni con P disponibili limitati

Distribuzione servizi
vapor d'acqua

vedi tab. 3.4.2.a.

aria strumenti

vedi p.to 3.4.2.2.

gas combustibile:
linea monte valvola regolatrice

0,164 p'

linea valle valvola regolatrice

0,328 p'

collettore principale

0,164 p'

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Lug. 1994

Foglio 58 (93)

3.4.2.1

Linee monte/valle valvole di sicurezza

3.4.2.1.a. Generalit
In generale il dimensionamento delle tubazioni entrata/uscita valvole di sicurezza e valvole di
sfioro a blow-down si conformeranno alle prescrizioni di ASME B31.3. I dettagli di installazione
ed i criteri pertinenti alle valvole di sicurezza e dispositivi di depressurizzazione si adegueranno
alle prescrizioni di API RP 520, Part II, e a quanto prescritto dalle ASME.
3.4.2.1.b. Dimensionamento della tubazione di ingresso
La tubazione di ingresso include tutti i componenti e fittings compresi nel tratto tra l'ingresso al
bocchello nel recipiente protetto e la flangia di accoppiamento all'ingresso della PSV.
La prima considerazione da fare l'adeguamento ai "mandatory requirements" delle ASME,
prevedendo un'area d'ingresso non ristretta e valutando la possibile riduzione della capacit di
scarico della PSV causata da eventuali dischi di rottura, valvole di blocco o altri componenti.
La tubazione di ingresso sar autodrenante e dimensionata in modo da evitare un'eccessiva
perdita di carico, che causa di "chattering" con conseguente riduzione di flusso e
danneggiamento ai giunti delle tubazioni e scarsa tenuta degli accoppiamenti flangiati.
Le valvole di sicurezza pilotate possono richiedere considerazioni sul pi opportuno punto della
presa di pressione per assicurare un appropriato rilevazione della pressione per una operazione
stabile della valvola principale quando la perdita di carico in ingresso elevata.
L'API RP 520, Part II e i "nonmandatory requirements" delle ASME e ISPESL limitano la perdita
di carico totale, alla portata "rated" della PSV, della tubazione di ingresso come sopra definita al
3% della pressione relativa di scatto. Ovviamente si considereranno le perdite di carico di
eventuali dischi di rottura quando si calcolano le perdite di carico.
La PSV sar inoltre posizionata il pi vicino possibile alla sorgente di pressione e sar evitato
ogni surdimensionamento della tubazione.
3.4.2.2.c. Dimensionamento della tubazione di uscita
Il criterio base per il dimensionamento della tubazione in uscita ed i collettori di raccolta di una o
pi valvole di sicurezza che la contopressione, che pu esistere o generarsi in ogni punto del
sistema, non riduca la capacit di scarico di nessuna delle valvole di sicurezza o altri dispositivi
di scarico rapido sotto la quantit minima richiesta per proteggere i rispettivi recipienti e/ o
sistemi da sovrapressione.
Si dovr perci esaminare l'effetto di "superimposed" o "built-up" contropressione sulle capacit
di scarico delle valvole. Le tubazioni in uscita saranno quindi dimensionate in modo tale che la
"built-up" contropressione generata dal flusso attraverso la valvola interessata non riduca la
capacit di scarico di nessun altra PSV che potrebbe scattare contemporaneamente.
Quando si utilizzano PSV's tradizionali la contropressione sar limitata al 10% della pressione di
scatto, mentre se la PSV del tipo bilanciato si possono accettare nei collettori di scarico
pressioni pi alte. Queste valvole bilanciate (a soffietto, a pistone o pilotate con pilota ventato
separatamente) non risentono della contropressione; purtuttavia la loro capacit di scarico si
riduce quando la contropressione eccede il 3050% della pressione assoluta di scatto.
Si faccia riferimento all'API RP 520, Part I, ed alle curve del costruttore della PSV per gli effetti
della contropressione sulla riduzione della capacit di scarico della PSV al variare della
contropressione stessa.
In aggiunta la contropressione non dovr superare il rating tabulato in API Std. 526, che pu
essere inferiore del rating della flangia di uscita.

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Data

Lug. 1994

Foglio 59 (93)

In aggiunta al criterio della contropressione, la determinazione della portata da considerare


basilare per il dimensionamento della tubazione in uscita e del collettore di blow-down nel suo
insieme. In generale "laterals" e "tailpipes" dalla singola PSV o valvola di depressurizzazione
sono dimensionati basandosi sulla portata "rated", consistente cio con il valore usato per
dimensionare la tubazione d'ingresso (vedi API RP 520, Part II). "Common header systems and
manifold" in installazioni che comprendono pi di una valvola sono normalmente dimensionati
sul peggiore caso di contemporaneit.
Per la definizione dei termini si veda la Fig. 3.2.2.2.c.
Le regole semplici sopra descritte non possono essere compresive di ogni situazione. La buona
pratica e l'esperienza deve essere applicata per scegliere la portata pi appropriata per ciascun
caso (vedasi anche l'ASME Code, Sect. VIII, Div. I, App. M-8).
Quando sono stati stabiliti il massimo scarico e la massima contropressione, la scelta del
diametro si riduce ad un calcolo di perdita di carico. Calcoli precisi non sono solitamente
richiesti. Nel calcolo si possono utilizzare le equazioni isoterme o adiabatiche. L'approccio
isotermo solitamente pi conservativo, mentre le equazioni che tengono conto del flusso
adiabatico possono eesere preferibili in alcune applicazioni non comuni (ad es. condizioni
criogeniche).
Se la tubazione opera ad alta pressione, il flusso pu essere, in alcune parti del sistema, sonico.
La pressione critica all'uscita della tubazione data dalla seguente equazione:
0,5
W 3 600 / 0,453 6
Z T 1,8
Pc' =

6,895 10 3

408 ( d / 0,025 4 ) 2

M

Se la pressione critica minore della pressione all'uscita della tubazione il flusso subsonico,
altrimenti sonico.

Fig. 3.4.2.2.c. - Definizione di "Laterals, Tail Pipes, Common Header & Manifold"
3.4.2.2.

Linee di distribuzione aria strumenti


Il collettore di distribuzione principale dovrebbe essere di diametro superiore od uguale a DN 40.
Gli stacchi di distribuzione aria strumenti vanno invece dimensionati come indicato nella tabella
3.4.2.2.

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Lug. 1994

Foglio 60 (93)

Tab. 3.4.2.2. - Stacchi di distribuzione aria strumenti

DN
3.4.3.

Numero di prese
610
1115
20
25

15
15

1620
40

Fase liquida
La tabella 3.4.3.a. riporta dei criteri generali per il dimensionamento di tubazioni in fase liquida
mentre nella tabella 3.4.3.b. sono riportati i valori limite delle grandezze gv2 e gv3 per
differenti tipi di servizio.
Viene inoltre allegata una figura (Fig. 3.4.3.a.) che pu aiutare a determinare un diametro
preliminare per liquidi in regime di moto turbolento per moto a gravit, aspirazione e mandata
pompa.
Tab. 3.4.3.a. - Valori limite per le perdite di carico unitarie e per la velocit
Mass. p ammissibile
kPa/100m
5
10
50
100

Servizio
Scarico per gravit
Aspirazione pompa
Mandata pompa
Mandata pompa (press. >5 MPa)

Velocit
Limite norm. Limite mass.
1,4
0,25(m3/h)0,2
2,3
0,50(m3/h)0,2
3
0,2
4,6
0,90(m /h)
4,6
0,90(m3/h)0,2

Tab. 3.4.3.b. - Valori limite delle grandezze lv, lv2 e lv3


Tipologia

iv

3 000

3 000

3 000

3 000

iv2

600

3 000

6 000

15 000

iv3

100 000

100 000

100 000

200 000

in cui la tipologia cos definita:


1)

Linee di trasferimento in gravit


Linee di trasferimento liquido saturo a bassa pressione

2)

Linee di aspirazione pompa


Linee di trasferimento liquido saturo a media pressione

3)

Mandata pompa fuori dei limiti dell'unit d'impianto


Linee di trasferimento liquido con perdite di carico limitate o a bassa pressione
Ingresso/uscita scambiatori

4)

Mandata pompa entro i limiti dell'unit d'impianto


Linee di trasferimento liquidi con perdite di carico disponibili o servizi discontinui

Di seguito sono tati i valori limite per le perdite di carico unitarie e per la velocit per alcune
configurazioni particolari.

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Data

Lug. 1994

Foglio 61 (93)

Fig. 3.4.3.a. - Dimensionamento preliminare tubazioni

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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 62 (93)

Nel sistema di distribuzione servizi come quello dell'olio diatermico le perdite di carico sono
fissate a priori.
La perdita di carico totale messa a disposizione 0,1 MPa; essa va ripartita tra:
scambiatore (generalmente 0,05 MPa);
perdite di carico di linea (generalmente 0,02 MPa);
valvola di regolazione (30% delle perdite di carico a disposizione: 0,03 MPa)
Tab. 3.4.3.c. - Valori limite di velocit e perdite di carico unitarie
per alcune configurazioni particolari
Configurazione

P
kPa/100 m

Velocit, m/s
Limite norm.
Limite mass.

Linee testa colonna


uscita condensatore totale
5
0,5
(bassa press.)
uscita condensatore
10
1,0
(alta/media press.)
Alimentazione ribollitore
vedi p.to 3.4.3.2.
Distribuzione servizi
Linee acqua di raffreddamento:
subcollettori
35
3,5
0,35(m3/h)0,2
collettori
10
3,5
Olio combustibile:
Le tubazioni olio combustibile sono normalmente dimensionate su una portata pari al 150% del
fabbisogno del forno alla duty di design (il 50% viene riciclato al serbatoio).
La temperatura sar tale da garantire min. 3,5E (25 cSt) al bruciatore.
Indicativamente (per una massa volumica di 900 kg/m3 ed una viscosit di 25 cSt) si hanno i
seguenti size:
fino a: 5 m3/h 1"
10 m3/h 2"
25 m3/h 3"
70 m3/h 4"
3.4.3.1.

Sistema antincendio
Le norme NFPA suggeriscono di utilizzare per il calcolo delle perdite di carico nei sistemi di
distribuzione acqua antincendio di una formula speciale chiamata "Hazen-William's equation": in
genere l'uso di tale equazione porta ad un progetto pi conservativo rispetto alle formule
indicate al capitolo 2.3 di questo criterio.
Per maggiori dettagli si faccia riferimento a:
NFPA 13 para
NFPA 15 para
NFPA 11 para

3.4.3.2.

7,4,1
Appendix-A
2,4,6

Fire Water
Fire Water
Foam solution

Linee di alimentazione liquido a ribollitore (circolazione naturale)


La perdita di carico deve essere inferiore a 3,5 kPa/100m.
Si ricorda che la linea di alimentazione ribollitore a circolazione naturale deve essere
dimensionata anche considerando nel dimensionamento il P della linea di ritorno in colonna dal
ribollitore stesso.

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Foglio 63 (93)

3.4.3.3.

Linee aspirazione pompe alternative


Per pompe alternative, oltre a quanto sopra definito, va considerato come parametro
dimensionante anche il termine definito come "acceleration head" (per le pompe rotative e
centrifughe il valore dell'acceleration head pari a zero).
In mancanza di tutti i dati necessari, si determina il diametro della tubazione in aspirazione alle
pompe alternative moltiplicando il valore della portata di progetto per un coefficiente pari a 1,6.
Per un calcolo rigoroso secondo l'Hydraulics Institute il termine "acceleration head" pu essere
determinato utilizzando la seguente formula:

ha =

(L tot v n g COST1 )
COST2 GN

in cui:
COST1

= 0,200

COST2

= 1,4

(1)

pompe simplex a doppio effetto


0,200 pompe duplex a singolo effetto
0,115 pompe duplex a doppio effetto
0,066 pompe triplex a singolo e doppio effetto
0,040 pompe quintuplex a singolo e doppio effetto
0,028 pompe septuplex a singolo e doppio effetto
per liquidi quasi non comprimibili (acqua deareata)
1,5 ammine, glicoli ed acqua
2,0 idrocarburi
2,5 liquidi relativamente comprimibili (olio diatermico, etano)

Il termine di acceleration head riduce l'NPSH disponibile per la pompa.


Nel caso il valore dell'acceleration head risulti eccessivo si pu:
ridurre la lunghezza della linea in aspirazione pompa
aumentare il diametro della linea di aspirazione per ridurre la velocit
diminuire la velocit della pompa aumentando la capacit del pistone
aumentare il numero delle teste pompanti (una triplex ha un valore della COST1 minore di
una duplex, ecc.)
installare degli smorzatori di pulsazioni sulla linea di aspirazione, in prossimit del bocchello
di aspirazione della pompa. L'installazione di uno smorzatore di pulsazione permette di
ridurre la lunghezza Ltot a ca. 515 diametri nominali.
In generale per ridurre le perdite di carico sulle linee in aspirazione pompa si consiglia di seguire
i seguenti criteri:
la tubazione in aspirazione dovrebbe essere almeno uno o due diametri maggiore del
bocchello di aspirazione della pompa
la linea di aspirazione dovrebbe essere la pi corta possibile con il minor numero di curve ed
altri elementi di linea
le riduzioni eccentriche dovrebbero essere installate vicino al bocchello della pompa con la
parte piana in alto al fine di evitare sacche di vapore o gas
prevedere sempre smorzatori di pulsazione

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Foglio 64 (93)

per linee di alimentazione di due o pi pompe operanti simultaneamente, cercare di


dimensionare il collettore di distribuzione in modo da ottenere come velocit media la stessa
relativa ai rami di alimentazione delle pompe stesse al fine di minimizzare le accelerazioni.
3.4.3.4.

Flusso di liquido discendente in tubazioni verticali


Il parametro che permette il dimensionamento della tubazione per il tipo di flusso scelto il
numero di Froude:

Fr =

v
gn d

(1)

Per valori del numero di Froude minori di 0,31, il flusso permette la liberazione del gas
trascinato; per valori superiori a 1,2, il flusso stabile e il gas viene trascinato con il liquido.
Per valori del numero di Froude compresi tra 0,31 e 1,2 il flusso instabile: si possono verificare
fluttuazioni in quanto la resistenza alla risalita del gas trascinato paragonabile alle forze
gravitazionali.
Per prelievi laterali da una colonna di frazionamento (o da recipienti) con possibilit di
trascinamento di gas, oltre che a verificare il numero di Froude, si pu prevedere sul punto pi
alto della tubazione di scarico una linea di sfiato collegata con la colonna stessa (o al
separatore).
3.4.4.

Tubazioni in fase mista


Nel caso di dimensionamento di linee con fase mista, l'approccio pi complesso. La fase mista
pu avere un rapporto liquido/vapori costante (come in scarichi che trascinano del liquido) o un
rapporto liquido/vapori variabile, come nelle linee con fluido che al diminuire della pressione
vaporizza ulteriormente.
In ambedue i casi il calcolo della perdita di carico usualmente implica un approccio passo passo
o ripetitivo.
La procedura di calcolo la seguente:
a. Si valutano il rapporto liquido/vapori o le propriet fisiche di ciascuna fase o condizioni date o
assunte di pressione ed entalpia (usualmente l'entalpia considerata costante/flusso
isoentalpico) per un primo tratto, usualmente (P'1-P'2)/P'1<5%
b. Si calcola il tipo di moto.
c. Si calcola la perdita di carico.
d. Alla nuova pressione si calcolano o le propriet medie del tratto se molto differenti da quelle
assunte o le propriet per il calcolo delle perdite di carico del tratto successivo.
In Tab. 3.4.3.a. sono riportati i valori limite delle grandezze bv2 e bv3 per differenti tipi di
servizio.
Tab. 3.4.4.a. Valori limite delle grandezze bv2 e bv3
Tipologia
g

v2

gv3

6 000

15 000

6 000

1 500

1 000

100 000

200 000

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Foglio 65 (93)

In cui:
1) Tubazioni con perdite di carico limitate o a bassa pressione
2) Tubazioni con perdite di carico disponibili o servizi discontinui
3) Ingresso/uscita scambiatori
Ingresso separatori orizzontali/verticali con demister
4) Ingresso separatori verticali senza dispositivi di distribuzione
5) Ingresso separatori orizzontali senza dispositivi di distribuzione
Di seguito (Tab 3.4.3.b.) sono riportati i valori limite delle velocit e perdite di carico unitarie per
alcune configurazioni particolari.
Tab. 3.4.4.b. - Valori limite di velocit e perdite di carico unitarie
per alcune configurazioni particolari
P
kPa/100 m

Velocit
m/s

uscita condensatore parziale


(alta e media pressione)

86 p'
53 +109 d

uscita condensatore parziale


(bassa pressione)

43 p'
53 +109 d

ritorno da ribollitore a circolazione


naturale (non di tipo Kettle)

ritorno da ribollitore a circol. forzata

10

Configurazione
Colonna

3.4.4.1.

Linee orizzontali/verticali
Modificando il diametro della tubazione e quindi le velocit delle fasi liquida e gassosa, si pu
modificare il tipo di moto che si dovrebbe instaurare nella tubazione stessa.
Non esiste un criterio generale per definire univocamente il tipo di moto pi adatto, ma va scelto,
caso per caso, in funzione del servizio richiesto.
Poich variazioni delle portate totali del fluido o variazioni del rapporto liquido/gas incidono
direttamente, a parit di diametro, sul tipo di moto, necessario analizzare tutti i casi di marcia
compresi quelli di marcia a minimo carico.
Tuttavia si dovrebbe, in ogni caso, cercare di evitare il tipo di moto a slug in quanto produce
variazioni di pressione "pulsanti" che potrebbero avere ripercussioni sul sistema di controllo.
Generalmente si ha flusso anulare o misto se la velocit approssimativamente :

60 0,304 8
b 0,624 3

(1)

Il tipo di moto va comunque verificato con i metodi descritti al paragrafo 2.3.4.

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3.4.4.2.

Velocit di erosione
Le reti di raccolta, le linee di processo in fase mista, i collettori e le altre linee di trasferimento
devono essere dimensionate tenendo anche conto della velocit del fluido.
La velocit, in ogni caso, deve essere inferiore alla velocit erosionale espressa come:

ve =

c
0,304 8
b
16,018

(1)

dove c una costante che assume i seguenti valori a seconda del tipo di servizio:
servizio continuo 100
servizio discontinuo

125

Se si prevede la presenza di sabbia o altro materiale erosivo il parametro c va dimezzato.


La massa volumica della fase mista pu essere calcolata con la seguente formula:

q' g 35,31
p'
p'
Sg
12 409 S

+ 2,7
6,895
6,895
q'l 6,289
b =
p' q' g 35,31
( t 1,8 + 32 + 460 ) z
198,7
+
6,895 q'l 6,289
3.4.4.3.

(2)

Linee di ritorno dai ribollitori


Il dimensionamento della linea di ritorno in colonna dai ribollitori a circolazione naturale deve
essere effettuato tenendo conto della geometria dell'intero sistema (alimentazione al ribollitore,
perdite di carico del ribollitore, ritorno in colonna, altezza del ribollitore da terra, altezza dei
bocchelli ingresso/uscita colonna).
In ogni caso il tipo di moto deve essere tale (per tutti i casi di marcia) da non ricadere nel moto a
slug, ad onda ed a schiuma.

3.4.4.4.

Linee di uscita forno carica vacuum


Il metodo per il calcolo del diametro delle "transfer line" di colonne di distillazione atmosferica e
sotto vuoto prevede:
dimensionamento preliminare per diametri crescenti, individuazione di uno sketch e calcolo
della lunghezza equivalente della linea;
suddivisione della linea in tronchi e calcolo della perdita di carico e velocit alle propriet
medie del tronco;
verifica che non venga superata la perdita di carico massima totale ammissibile e della
velocit critica in uscita forno.
In caso di superamento dei limiti sopraddetti si variano i diametri prefissati e si ripete il calcolo.
La velocit critica della fase mista pu essere stimata con la formula seguente:

v crit.tp

x g + 1 x g v / L
'/6,895

= 0,304 8 80,57

c 0,062 43 x + 1 x / 2 0,11089
g

g ( v
L)

(1)

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Foglio 67 (93)

mentre la velocit del bifasico stimata con la formula seguente:

v tp =

xg
1 xg
w / 0,453 6
0,304 8

+
2
d 8,454 g 0,062 43 g 0,062 43

(2)

Non dovr comunque venir superata alla portata massima normale ed al minimo carico in
nessun punto la velocit di 7080 m/s in "transfer line" di colonna atmosferica e 100120 in
"transfer line" di colonna sotto vuoto.
Dovr inoltre essere verificato alla massima e minima portata il tipo di moto.
Nel caso di lavorazione di grezzi naftenici (numero di neutralizzazione > 0,5 mg KOH/g) i valori
massimi di velocit di cui sopra si riducono a 5060 m/s e 7080 m/s rispettivamente.
Si tenga comunque presente che il dimensionamento finale fatto congiuntamente alle Unit
Tecniche FORN (per verifica della massima pressione uscita forno) e TUB (per verifica degli
stress della tubazione).
3.4.4.5.

Linee condensa
Un caso particolare di tubazioni con fase mista a vaporizzazione crescente il caso delle linee
di raccolta del condensato.
Si allega un diagramma che pu aiutare a determinare un diametro preliminare in funzione della
pressione a monte valvola/scaricatori di condensa e pressione al limite di batteria o ricevitore
condensati. Il sistema va comunque verificato in funzione del planimetrico di distribuzione e dei
battenti idrostatici coinvolti.

3.4.5.

Altri criteri per configurazioni particolari

3.4.5.1.

Fenomeni di vibrazione
Quando le unit di processo e le relative apparecchiature sono di grandi dimensioni o lavorano
con elevate pressioni differenziali possono sorgere problemi legati alle vibrazioni: l'esperienza
ha dimostrato che nei sistemi di tubazioni di trasferimento gas comprendenti valvole di controllo
si possono verificare delle rotture a fatica a causa di eccessiva vibrazione.
I sistemi di tubazioni che per la loro dimensione richiedono un attento esame al fine di limitare i
problemi di vibrazione sono quelli in cui sono presenti valvole di regolazione ed in cui:
a.
la linea a valle ha un diametro di DN 400 o maggiore;
la portata maggiore di 25 kg/s;
il rapporto della pressione assoluta a monte rispetto alla pressione assoluta a valle
della valvola maggiore di 3.
b.
la linea a valle ha un diametro da DN 200 a DN 350;
la velocit del fluido a valle della valvola maggiore del 50% rispetto alla velocit del
suono (v > 0,5 Ma);
il rapporto tra la pressione assoluta a monte e quella a valle della valvola maggiore
di 3.

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Foglio 68 (93)

Fig. 3.4.4.5. Dimensionamento preliminare tubazioni condensa

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Foglio 69 (93)

c.

la linea a valle ha un diametro minore di DN 200 ma forgiata o collegata ad una


linea con diametro da DN 200 o pi grande;
la velocit a valle della valvola maggiore del 50% della velocit del suono (v > 0,5
Ma);
il rapporto tra la pressione a monte (in valore assoluto) e quella a valle della valvola
maggiore di 3.
d.
sono presenti collegamenti a "T" con diametro da DN 400 o pi grande;
la portata maggiore di 25 kg/s;
la velocit prossima a quella del suono (v > 0.9 Ma).
Problematiche di forti vibrazioni si hanno specificatamente negli impianti Hydrocracker e
precisamente:
nelle tubazioni monte/valle delle PSV del circuito di reazione;
nella linea di spillback della pompa di carica;
nelle tubazioni di processo, dei sistemi ausiliari, degli stacchi della strumentazione sui
compressori di make-up;
nella valvola di trasferimento dal separatore alta pressione al separatore bassa pressione e
relativa tubazione a valle;
nella tubazione di iniezione dell'acqua di lavaggio nel condensatore effluente reattore;
nella valvola di spillback terzo stadio compressore di make-up;
Le tecniche normalmente usate per minimizzare i problemi legati alle vibrazioni sono:
sulla tubazione di spill-back e by-pass caldo della pompa di carica si installa un "choke tube"
o equivalente, per assorbire la maggior parte della perdita di carico, suddividendola negli n
orifizi di cui costituito.
sulle pompe alternative di iniezione condensa e DMDS si installa uno smorzatore di
pulsazioni anche sulla aspirazione;
le valvole di regolazione con alto P (ad es. valvola di depressurizzazione circuito di
reazione, spillback 3 stadio compressore di make-up, valvola di livello tra separatore alta
pressione e separatore bassa pressione) sono normalmente ad angolo e di tipo tale da
minimizzare il rumore;
nelle tubazioni a valle delle valvole di cui sopra nonch a valle delle PSV che scaricano dal
circuito di reazione e tubazioni del compressore di make-up, le tubazioni avranno un
andamento il pi possibile rettilineo, si eviteranno curve a 90 in sequenza e la supportazione
sar particolarmente adatta ad assorbire le vibrazioni;
stacchi di dreni e prese campione, strumenti di pressione, ecc. saranno min. 2". Stacchi di
size inferiore saranno particolarmente rinforzati e le saldature soggette a particolari verifiche.

3.4.5.2. Colpo d'ariete


Quando una tubazione in cui fluisce un liquido viene improvvisamente chiusa (chiusura di una
valvola automatica di blocco) si ha un istantaneo aumento di pressione dovuto alla
decelerazione del fluido.

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Foglio 70 (93)

Teoricamente, essendo il fluido incomprimibile ed il tubo non deformabile, l'aumento di


pressione infinito. In pratica, la pressione aumenta fino ad un valore finito in quanto parte
dell'energia viene assorbita dalla deformazione elastica della tubazione.
L'equazione per il calcolo della massima pressione raggiungibile la seguente:

h wh =

av
gn

(1)

in cui a la velocit di propagazione dell'onda, espressa in m/s, che si calcola con l'equazione
seguente:

a=

k/
k d 1 000
1+
E
s

(2)

Per tubazioni in acciaio al carbonio la velocit di propagazione dell'onda pari a circa 920 m/s.
Nella tubazione si crea una pressione pari a quella calcolata con la formula (1) se il tempo di
interruzione del flusso (tempo di chiusura della valvola) inferiore al periodo di risonanza
proprio della tubazione che pu essere calcolato come segue:

2 L
a

(3)

Se il tempo in cui il flusso viene annullato superiore al periodo di risonanza proprio della
tubazione , la pressione massima raggiunta nella tubazione sar inferiore a quella calcolata
con la formula (1) in quanto parte dell'energia dell'onda diretta viene annullata dall'onda riflessa.
Per una descrizione pi completa del fenomeno e per un calcolo pi rigoroso dell'aumento di
pressione si fa riferimento alle equazioni di Allievi (vedere Angus).
In linea approssimativa, per evitare pericoli di sovrappressione dovuti alla chiusura rapida di
valvole automatiche di blocco, si tenga presente che:
il tempo di chiusura di valvole fino ad un diametro di DN 600 dovrebbe essere superiore a
15 s;
il tempo di chiusura di valvole di diametro superiore a DN 600 dovrebbe essere superiore a
30 s;
sono sconsigliati attuatori pneumatici a causa della alta velocit di chiusura.
3.4.5.3.

Cavitazione
La cavitazione il fenomeno della formazione e scomparsa improvvisa di bolle di vapore nel
flusso di liquido.
Tali bolle di vapore possono formarsi in qualsiasi punto della vena fluida, punti in cui la
pressione si riduce ad un valore inferiore alla tensione di vapore del liquido stesso.
Le zone di bassa pressione possono aversi a causa di aumenti localizzati della velocit, in
accordo all'equazione di Bernoulli (vortici, improvvise restrizioni/allargamenti della tubazione,
modifica improvvisa della direzione del flusso, colpi d'ariete).
La scomparsa della bolla di vapore avviene quando questa viene trasportata in una zona in cui
la pressione superiore alla tensione di vapore. La scomparsa improvvisa delle bolle di vapore
provoca come conseguenza:
rumore

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Foglio 71 (93)

vibrazioni
erosione
corrosione (pitting).
Nel dimensionamento delle linee pu essere utile tenere conto del coefficiente di cavitazione:

c =

p'p' v
v2
( 2 gn )

(1)

I valori del coefficiente per incipiente cavitazione sono tipici per le differenti geometrie delle
tubazioni ed elementi di linea.
Come guida si possono utilizzare i seguenti valori del coefficiente di cavitazione:
valori tra 1 e 2,5 per elementi di linea standard
valori tra 0,2 e 0,5 per elementi di linea con profilo "aerodinamico"
Dalla formula (1), inserendo il valore guida del coefficiente di cavitazione, pu essere ricavato il
valore della massima velocit ammissibile per flusso di liquido al punto di ebollizione al fine di
evitare problemi di cavitazione:

v=

3.4.5.4.

p'p' v
c / ( 2 gn )

(2)

Stacchi di tubazioni per liquidi da collettori di distribuzione


Gli stacchi delle tubazioni per fase liquida andrebbero previsti sulla parte inferiore dei collettori
principali al fine di evitare trascinamenti di vapori.
Gli stacchi dovrebbero essere dimensionati secondo la seguente relazione:

Fr =

3.4.5.5.

v
1,2
gn d

(1)

Sistemi di collettori con fluido monofasico


In un sistema formato da un collettore principale di distribuzione, rami secondari e collettore di
raccolta, la portata in ciascun ramo sar differente, a parit di diametro, in relazione alle
variazioni della pressione lungo i collettori stessi dovute alle perdite di carico.
Perci, nel progettare un sistema complesso di distribuzione necessario valutare con cura la
distribuzione del flusso attraverso i differenti rami.
Si possono individuare in linea di principio tre tipi di sistemi di distribuzione:
tipo 1 : ingresso ed uscita su lati opposti
tipo 2 : ingresso ed uscita dallo stesso lato
tipo 3 : ingresso ed uscita simmetrici.

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Lug. 1994

Foglio 72 (93)

tipo 1

tipo 2

Il parametro normalmente utilizzato per la verifica della maldistribuzione del flusso il rapporto
tra il fattore delle perdite di carico cinetico (legato alla velocit del fluido) nel collettore di
distribuzione e di raccolta, e la perdita di carico nel ramo secondario espresso come:

v2

/ P
2

(1)

Normalmente sono accettabili valori di tale rapporto tra 20 e 40.

3.4.5.6.

Oltre a questo parametro, un secondo fattore dimensionante il rapporto tra diametro e


lunghezza del collettore di distribuzione e di raccolta.
Per rapporti L/d minori di 150, poich la perdita di carico nei collettori di distribuzione
relativamente piccola, si preferisce il tipo con ingresso/uscita sullo stesso lato rispetto a quello
con ingresso/uscita contrapposti.
Per rapporti L/d tra 150 e 180 i collettori di distribuzione con ingresso/uscita contrapposti e sullo
stesso lato hanno comportamenti similari.
Per rapporti L/d maggiori di 180 si preferisce il collettore di distribuzione di tipo con
ingresso/uscita contrapposti in quanto diventano significative le perdite di carico nei collettori di
distribuzione stessi rispetto a quelle nei rami secondari.
L'aumento del diametro dei collettori di distribuzione e raccolta migliora in ogni caso la
distribuzione del fluido nei rami secondari riducendo le perdite di carico nei collettori stessi.
Distributori tramite tubi forati
Si pu preliminarmente stimare un'area totale dei fori pari alla sezione del tubo se questo a
"T", pari invece alla met della sezione se il distributore rettilineo.
Di seguito viene riportato un criterio per il dimensionamento delle linee di distribuzione tramite
tubi forati in grado di garantire una distribuzione uniforme del fluido (coefficiente di
maldistribuzione minore del 5%).
La scelta del numero e del diametro dei fori pu essere effettuata secondo i seguenti criteri
(perdita di carico attraverso i fori pari a 10 volte la perdita di carico nel distributore):
il diametro minimo dei fori pari a 10 mm
il diametro massimo dei fori pari a 0,2 volte il diametro del distributore

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Lug. 1994

Foglio 73 (93)

il rapporto tra il diametro dei fori ed il diametro del distributore pari a 0,15 - 0,20 (per una
perdita di carico nei fori pari a 10 volte quella del distributore; per perdite di carico nei fori pari
a 100 volte quelle del distributore, si pu utilizzare per il rapporto tra diametro del foro e del
distributore un valore inferiore a 0,1)
il passo dei fori deve essere almeno pari ad un diametro dei fori stessi
preferibile utilizzare molti fori di piccolo diametro che pochi fori di grosso diametro
nel caso si utilizzino asole anzich fori la larghezza delle asole deve essere almeno 10 mm.
Al fine di diminuire le perturbazioni del moto in ingresso al distributore vanno ridotti al minimo in
prossimit di quest'ultimo curve, restrizioni ed altri elementi di linea.
Di seguito viene riportata la procedura per il dimensionamento del distributore forato:
Fissare come primo tentativo il diametro del tubo forato pari a quello della linea di
alimentazione
Calcolare il numero di Reynolds
Calcolare il fattore di attrito fF utilizzando la formula di Colebrook semplificata per tubi in
acciaio commerciali.
Calcolare il termine Ek, energia cinetica per unit di volume, utilizzando la seguente
relazione:
2
( / 16,018 ) ( v 3,28)
Ek = 6,897

144
2 ( gn 3,28 )

(3)

in cui un fattore adimensionale di correzione per la velocit che assume il valore 1,1 per
flusso turbolento e 2,0 per flusso laminare.
Calcolare la variazione di pressione lungo il tubo perforato secondo la seguente relazione:

48 fF (L 3,28 J )
p p = 6,897
1 Ek
( d 39,37 )

(4)

in cui J viene calcolato come:

J = 0,337 8 + 1,334 6
n
+ 1,135 8
t

(5)

essendo nt il numero dei fori nel distributore.


Come valore di primo tentativo si pu assumere per J il valore di 0,35.
Calcolare il valore delle perdite di carico p0 attraverso i fori moltiplicando per 10 il valore pi
grande tra pp ed Ek.
Se il valore di pp minore di 1,72 kPa assumere pp=1,72 kPa.
Calcolare l'area totale dei fori secondo la seguente formula:

A 0 = 0,645 10 -3 0,415
C

( w 3 600 2,205)

( / 16,018) ( p 0 0,145)

(6)

in cui C il coefficiente di flusso attraverso un orifizio che viene ricavato dalla figura A-20 del
Crane. Come valore preliminare del coefficiente C pu essere assunto 0,6.

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Data

Lug. 1994

Foglio 74 (93)

Scegliere il diametro ed il numero dei fori in accordo a quanto riportato all'inizio di questo
paragrafo.
Calcolare il fattore Re/nt. Se tale valore inferiore a 4 000 scegliere un nuovo valore del
coefficiente C (passo 7 di questa procedura di calcolo) utilizzando il valore trovato di Re/nt.
Definito il valore del numero dei fori, procedere alla verifica del fattore J (passo 5 di questa
procedura) ed iterare fino a convergenza.
La convergenza pu essere accettata per differenze tra valore fissato e valore calcolato di J
minori del 10%.
La maldistribuzione del fluido nel distributore pu essere calcolata mediante la seguente
relazione:

%maldistribuzione = 100 1

p 0 p p

p 0

(8)

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Data

Lug. 1994

Foglio 75 (93)

4.

ESEMPI DI APPLICAZIONE DEI CRITERI DI DIMENSIONAMENTO

4.1.

Introduzione
Di seguito sono riportati alcuni esempi per l'applicazione dei criteri per il dimensionamento delle
linee di processo:
aspirazione sistema di compressione ciclo frigorifero (stadio bassa pressione);
sistema di frazionamento GPL/gasolina;
sistema di compressione gas associato (campo olio).
Per ciascun esempio di calcolo vengono riportati:
lo schema semplificato con l'indicazione delle correnti;
la tabella con i dati di processo;
la tabella con le grandezze caratteristiche del moto del fluido di processo.

4.2.

Sistema di compressione ciclo frigo

Fig. 4.2.a. - Schema di flusso sistema compressione ciclo frigo

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Data

Lug. 1994

Foglio 76 (93)

Tab. 4.2.a. - Dati di processo


Str.

Tipo di servizio

Fase

DN

Temp.

Press.

Portata

Densit

Visc.

(Peso Mol)

gas

ingresso separatore 200-V-03

250

kPa

50

412

kg/m3

kg/h

liquido

cP

8 730

(29,5)

0,01

51 164

785

0,47

uscita acqua da 200-V-03

liquido

50

50

392

7 992

989

0,55

aspirazione pompa

liquido

150

50

392

43 172

756

0,45

uscita gas da 200-V-03

gas

200

50

392

8 730

(29,5)

0,01

sfioro in torcia

gas

150

50

392

7 937

(29,5)

0,01

aspirazione compressore

gas

200

50

324

8 730

(29,5)

0,01

valvola di sicurezza

gas

150

65

619

13 670

(37,1)

0,01

mandata pompa

liquido

100

50

980

43 172

756

0,55

Tab. 4.2.b. - Grandezze caratteristiche del tipo di moto


Str.

Tipo di servizio

v2

v3

p unit

Leq.

p tot..

m/s

kg/(m2s)

kg/(ms2)

kg/s3

kPa/100m

kPa

ingresso separatore 200-V-03 10,5

3 295

34 754

7,9

250

19,8

uscita acqua da 200-V-03

1,0

1 028

1 063

1 102

22,2

150

33,3

aspirazione pompa

0,8

605

486

390

2,5

150

3,7

uscita gas da 200-V-03

17,0

1 234

21 015

4,3

200

8,6

sfioro in torcia

27,2

3 032

82 559

14,7

250

36,8

aspirazione compressore

20,9

1 511

31 520

5,2

250

13,0

valvola di sicurezza

24,2

4 640

112 255

22,2

80

18,2

mandata pompa

1,8

1 368

2 484

4 502

20,8

350

72,9

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Foglio 77 (93)

4.3.

Sistema di frazionamento GPL/gasolina

Fig. 4.3.a. - Schema di flusso sistema di frazionamento GPL/gasolina

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Data

Lug. 1994

Foglio 78 (93)

Tab. 4.3.a. - Dati di processo


Str.

Tipo di servizio

Fase

DN

Temp.

Press.

Portata

Densit

Visc.

(Peso Mol)

Ingresso colonna

gas

mm

kPa

250

143

1 680

liquido

kg/h
672

kg/m3

cP

(38,1)

0,01

84 449

575

0,35

Testa colonna

gas

250

77

1 630

97 721

(50,9)

0,01

By-pass caldo

gas

100

77

1 620

8 480

(50,9)

0,01

Uscita condensatore

gas

150

55

1 540

liquido
5

Sfioro incondensabili

1 680

(32,7)

0,01

96 041

485

0,1

gas

80

55

1 540

1 680

(32,7)

0,01

Aspirazione pompa

liquido

250

55

1 540

96 041

485

0,1

Mandata pompa

liquido

200

55

1 830

96 041

485

0,1

Prodotto a stoccaggio

liquido

150

55

1 830

28 361

485

0,1

Riflusso di testa

liquido

150

55

1680

67 680

485

0,1

10

Prodotto di fondo

liquido

150

208

1 660

55 080

625

0,2

11

Alimentazione ribollitore

liquido

350

204

1 660 146 520

625

0,2

12

Vapori da ribollitore

gas

300

208

1 660

73 260

(84,6)

0,01

13

Ritorno liquido in colonna

liquido

200

208

1 660

73 260

625

0,2

14

Sfioro a blow-down

gas

80

55

1 540

3 360

(49,1)

0,01

15

Hot oil a ribolllitore

liquido

200

295

670 163 440

838

0,43

16

Hot oil da ribollitore

liquido

200

225

620 163 440

887

0,70

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Data

Lug. 1994

Foglio 79 (93)

Tab. 4.3.b. - Grandezze caratteristiche del tipo di moto


Str.

Tipo di servizio

Ingresso colonna

v2

v3

p unit

Leq.

p tot..

m/s

kg/(m2s)

kg/(ms2)

kg/s3

kPa/100m

kPa

1,0

400

400

1,3

150

2,1

Testa colonna

17,9

9 200

165 100

23,3

50

12,2

By-pass caldo

9,6

2 600

24 900

19,5

100

20,1

Uscita condensatore

4,1

5 600

22 800

32,2

50

16,7

Sfioro incondensabili

4,9

450

2 200

4,7

120

5,9

Aspirazione pompa

1,0

520

540

1,3

150

2,1

Mandata pompa

1,6

1 310

2 160

4,6

100

4,6

Prodotto a stoccaggio

0,8

330

270

1,6

150

2,5

Riflusso di testa

2,0

1 860

3 650

8,8

150

13,5

10

Prodotto di fondo

1,2

960

1 180

4,8

300

14,5

11

Alimentazione ribollitore

0,7

330

240

0,7

80

0,6

12

Vapori da ribollitore

7,6

2 040

15 500

4,1

70

3,0

13

Ritorno liquido in colonna

1,0

600

580

2,1

50

1,1

14

Sfioro a blow-down

6,6

1 200

7 900

12,9

100

12,9

15

Hot oil a ribolllitore

1,6

2 200

3 600

8,1

130

10,6

16

Hot oil da ribollitore

1,5

2 100

3 200

8,0

130

10,5

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Data

Lug. 1994

Foglio 80 (93)

4.4

Sistema compressione gas

Fig. 4.4.a. - Schema di flusso sistema di compressione gas

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Data

Lug. 1994

Foglio 81 (93)

Tab. 4.4.a. - Dati di processo


Str.

Tipo di servizio

Fase

DN

Temp.

Press.

Portata

Densit

Visc.

(Peso Mol)
kg/m3

mm

kPa

kg/h

cP

gas

300

95

1 000

40 095

(18)

0,01

liquido
gas

300

64

950

27 359
9 091

543
(18)

0,12
0,01

testa colonna

uscita air-cooler

uscita vessel (monte PV-11B)

gas

300

60

950

30 095

(18)

0,01

uscita vessel (valle PV-11B)

gas

300

60

930

30 095

(18)

0,01

uscita 200-V-02 (monte valvola)

gas

200

50

950

11 060

(10)

0,01

uscita 200-V-02 (valle valvola)

gas

200

50

920

11 060

(8)

0,01

ingresso 360-V-02

gas

300

51

890

48 110

(13)

0,01

aspirazione compressore

gas

300

51

930

43 740

(13)

0,01

valvola di sicurezza (PSV-9)

gas

250

96

1 130

62 670

(31)

0,01

Tab. 4.4.b. - Grandezze caratteristiche del tipo di moto


Str.

Tipo di servizio

v2

v3

p unit

Leq.

p tot..

m/s

kg/(m2s)

kg/(ms2)

kg/s3

kPa/100m

kPa

testa colonna

25,0

3 700

92 000

7,7

50

3,9

uscita air-cooler

5,6

760

4 300

1,9

80

1,5

uscita vessel (monte PV-11B)

17,9

2 000

35 000

4,1

50

2,1

uscita vessel (valle PV-11B)

18,2

2 000

37 000

4,3

50

2,2

uscita 200-V-02 (monte valvola)

26,1

2 400

63 000

8,4

50

4,2

uscita 200-V-02 (valle valvola)

33,7

3 100

105 000

10,9

50

5,5

ingresso 360-V-02

41,3

7 300

299 000

15,4

50

7,7

aspirazione compressore

37,9

6 100

229 000

12,7

200

25,5

valvola di sicurezza

28,7

9 400

269 500

24,3

120

29,2

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Data

Lug. 1994

Foglio 82 (93)

5.

GUIDA ALL'UTILIZZO DEI PROGRAMMI DI CALCOLO

5.1

Generalit
I programmi a disposizione per il dimensionamento del diametro delle tubazioni sono descritti
nelle pagine seguenti.
Alcuni di essi (PIPE e PIPELINE) sono schede di programmi di simulazioni di impianti, mentre
PIPSIM un programma su Personal Computer.

5.2.

PIPSIM
Il programma PIPSIM permette di calcolare le seguenti grandezze relative al moto di un fluido in
fase gassosa, liquida o mista in una tubazione rettilinea orizzontale:

perdite di carico per unit di lunghezza;

perdite di carico totale;

caratteristiche del fluido e del moto nel punto di ingresso e di uscita:


pressione
massa volumica
velocit
prodotto della massa volumica per la velocit al quadrato
prodotto della massa volumica per la velocit al cubo
fattore di attrito
numero di Reynolds
Per la fase mista il programma calcola inoltre:

coordinate della mappa di Baker

tipo di moto secondo la mappa di Mandhane, Gregory, Aziz


Per moto verticale ascendente in fase mista inoltre previsto il calcolo delle coordinate per la
definizione del tipo di moto (mappa di Aziz) e del termine delle perdite di carico dovute
all'elevazione.
Il programma PIPSIM utilizza per il calcolo delle perdite di carico i seguenti metodi:
FASE GASSOSA:
perdite di carico:
fattore di attrito per moto turbolento:
fattore di attrito per moto laminare:

equazione di Darcy
relazione di Colebrook
equazione di Poiseuille

FASE LIQUIDA:
perdite di carico:
fattore di attrito per moto turbolento:
fattore di attrito per moto laminare:

equazione di Darcy
relazione di Colebrook
equazione di Poiseuille

FASE MISTA:
(tubi orizzontali)
perdite di carico:
fattore di attrito per moto turbolento:
fattore di attrito per moto laminare:

metodo di Dukler
relazione di Colebrook
equazione di Poiseuille

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Data

Lug. 1994

Foglio 83 (93)

frazione di liquido accumulata nella tubazione: metodo di Hughmark


FASE MISTA:
(tubi verticali ascendenti)
perdite di carico:

metodo di Flanigan

Per i dettagli relativi al programma ed al suo uso si fa riferimento al "Manuale d'uso"


IST.PN.GEN.0002.
5.3.

Scheda PIPE del PROCESS e PRO/II


Per la scheda relativa al PIPE del programma PROCESS e PRO II della Simulation Sciences
Inc. fare riferimento al manuale d'uso relativo:
SIMSCI - Simulation Sciences Inc. - PROCESS
Steady State Heat and Mass Balance Flowsheet Simulator
SIMSCI - Simulation Sciences Inc. - PRO/II - Keyword Input Manual
Di seguito viene riportato un esempio di input ed output con utilizzo della scheda PIPE di
ambedue i programmi.

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Data

Lug. 1994

Foglio 84 (93)

PROCESS - INPUT/OUTPUT
VERSION 4.01, 386/387 77 L3
TM
SIMULATION SCIENCES INC.
PROCESS
INPUT LISTING
TITLE PROJECT=
, PROBLEM=PIP , USER=
, DATE=
$ --------------------------------------------------------------------------------------------------$ CALCOLO PERDITE DI CARICO UTILIZZANDO LA SCHEDA "PIPE" I
$
DEL PROCESS / SIMSCI
$--------------------------------------------------------------------------------------------------DIME METR, VISC=CP, PRESS=BAR, STDVAP=23.9577
PRINT EXTE,INPUT=NONE,TRIAL=100,XREF=NONE STRM=NONE UNIT=ALL
COMP DATA
LIBID 1,H2O/*
2,CO2/3,N2/4,C1/5,C2/6,C3/7,IC4/8,NC4/9,IC5/10,NC5/*
11,NC6/12,NC7/13,NC8/14,NC9/15,NC10/16,NC11/17,NC12
THERMO DATA
METHODS SYSTEM=SRK,ENTH(L)=LK ENTH(V)=LK DENS(L)=LK DENS(V)=LK*
TRANS=PETRO
SOPT OPT3
$ ---------------------STREAM DATA
$ --------------------PROP STRM=1,TEMP=50,PRES=12.0,RATE(W)=7631*
COMP=51.8494/0.3948/.2696/15.23/4.6321/4.555/0.7223/2.422/0.8763/*
1.1797/2.2101/2.3401/2.1620/1.2567/1.3964/0.7078/0.6404/*, NOCH
$
UNIT OPERATION
$ ----------------------------------------------------------------$ LINEA N. 1 DA 10-E-01 A 10-V-02
$-----------------------------------------------------------------$ PERDITA DI CARICO : DA 10-E-02 A 10-E-03
VERIFICA DIAMETRO 4"
$ ----------------------------------------------------------------PIPE UID=PIP1,NAME=LINEA-1
OPER PRINT=DETAIL DPCORR=BB
FEED 1
PROD V=1V L=1L W=1W
LINE NPS=4,40 LENGTH=150 ROUGH(REL)=0.0005 ELEVATION=-15 *
SEGMENT=5 DUTY=0.00150
$ ------------------------------------------------------------------$ PERDITA DI CARICO : DA 10-E-02 A 10-E-03
CALCOLO DIAMETRO LINEA
$ ------------------------------------------------------------------PIPE UID=PIP2, NAME=LINEA-2
OPER PRINT=DETAIL DPCORR=BB
FEED 1 1 1
PROD V=2V L=2L W=2W
LINE LENGTH=150 ROUGH(REL)=0.0005 ELEVATION=-15 *
SEGMENT=5 DUTY=0.00150
SIZE DP=0.2 VMAX=10 NPS=2,40/3,40/4,40/6,40/8,40
$
END

PAGE 1

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Data

Lug. 1994

Foglio 85 (93)

VERSION 4.01, 386/387 77 L3


SIMULATION SCIENCES INC.
PROJECT
UNIT 1 - PIP1
PROBLEM PIP
SOLUTION

TM
PROCESS

PAGE 2

DETAILED SUMMARY OF PIPE UNITS


1 UNIT PIP1, LINEA-1

, IS A PIPE UNIT

FEED STREAMS ARE 1


VAPOR PRODUCT IS STREAM 1V
LIQUID PRODUCT IS STREAM 1L
*** OPERATING CONDITIONS
DUTY, MM KCAL/HR
PRESSURE DROP:
LINE FRICTION, BAR
ELEVATION, BAR
ACCELERATION, BAR
TOTAL, BAR

0.0015

CALC TOTAL PRESSURE DROP, BAR


CALC MAX LINE FLUID VELOCITY, M /SEC

0.0656
4.6395

0.2381
-0.1726
0.0001
0.0656

*** MIXTURE FLOWING FLUID PROPERTIES


TEMPERATURE, DEG C
PRESSURE, BAR
MOLE FRACTION LIQUID
AVERAGE VELOCITY, M /SEC
SLIP DENSITY, KG/M3
FRICTION FACTOR
SLIP LIQUID HOLDUP FRACTION, (VOL/VOL)
TAITEL-DUKLER-BARNEA FLOW REGIME

*** GENERAL DATA

INLET

OUTLET

50.00000
12.00000
0.73598
4.60494
117.57370
0.02724
0.14418
STRAT WAVY

50.15092
11.93438
0.73549
4.63949
117.13150
0.02723
0.14362
STRAT WAVY

LINE

INSIDE DIAMETER, MM
102.26040
AVERAGE MOODY FRICTION FACTOR
0.01740
AVERAGE REYNOLDS NUMBER
0.701673E+06
ROUGHNESS, MM
0.00000
ROUGHNESS, RELATIVE
0.50000E-03
FLOW LENGTH, M
150.00000
FLOW LENGTH/DIAMETER RATIO, (L/D)1466.84400
ELEVATION CHANGE, M
-15.00000
FLOW EFFICIENCY, PERCENT
100.00000

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


Cod.file: CRIDESBI.DOT
File dati:PRG_PR_TUB_0001_R01_I_F.DOC
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PRG.PR.TUB.0001
Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 86 (93)

VERSION 4.01, 386/387 77 L3


SIMULATION SCIENCES INC.
PROJECT
UNIT 2 - PIP2
PROBLEM PIP

TM
PROCESS

PAGE 3

SOLUTION

DETAILED SUMMARY OF PIPE UNITS


2 UNIT PIP2, LINEA-2

, IS A PIPE UNIT

FEED STREAMS ARE 1 , 1 , 1


VAPOR PRODUCT IS STREAM 2V
LIQUID PRODUCT IS STREAM 2L
*** OPERATING CONDITIONS
DUTY, MM KCAL/HR
PRESSURE DROP:
LINE FRICTION, BAR
ELEVATION, BAR
ACCELERATION, BAR
TOTAL, BAR

0.0015
0.2706
-0.1734
0.0003
0.0975

CALC TOTAL PRESSURE DROP, BAR


SPEC MAX LINE PRESSURE DROP, BAR
CALC MAX LINE FLUID VELOCITY, M /SEC
SPEC MAX LINE FLUID VELOCITY, M /SEC
*** MIXTURE FLOWING FLUID PROPERTIES

0.0975
0.2000
6.1446
10.0000
INLET

TEMPERATURE, DEG C
50.00000
PRESSURE, BAR
12.00000
MOLE FRACTION LIQUID
0.73598
AVERAGE VELOCITY, M /SEC
6.08739
SLIP DENSITY, KG/M3
118.18030
FRICTION FACTOR
0.02666
SLIP LIQUID HOLDUP FRACTION, (VOL/VOL)
0.14501
TAITEL-DUKLER-BARNEA FLOW REGIME
STRAT WAVY
*** GENERAL DATA

OUTLET
49.98392
11.90249
0.73555
6.14461
117.62890
0.02666
0.14432
STRAT WAVY

LINE

INSIDE DIAMETER, MM
154.05100
AVERAGE MOODY FRICTION FACTOR
0.01706
AVERAGE REYNOLDS NUMBER
0.139694E+07
ROUGHNESS, MM
0.00000
ROUGHNESS, RELATIVE
0.50000E-03
FLOW LENGTH, M
150.00000
FLOW LENGTH/DIAMETER RATIO, (L/D)973.70360
ELEVATION CHANGE, M
-15.00000
FLOW EFFICIENCY, PERCENT
100.00000

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


Cod.file: CRIDESBI.DOT
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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 87 (93)

PRO/II - INPUT/OUTPUT
SIMULATION SCIENCES INC
PROJECT
PROBLEM

R
PAGE S-1
PRO/II VERSION 3.32
386/EM
INPUT
SOURCE LISTING
================================================================================
***********
***********
*********** PRO/II Keyword File created by PC Interface
***********
*********** (WRITE.EXE ver. 08/28/91)
***********
***********
***********
TITLE PROBLEM=PIP
DIMEN METRIC,TIME=HR,WT=KG,TEMP=C,PRES=BAR, *
ENER=KCAL,WORK=KW,LIQV=CUM,VAPV=CUM,VISC=CP, *
COND=KCH,SURF=DYNE,STDV=23.9577,XDEN=DENS
PRINT RATE=M,EXTEN,STREAM=ALL,INPUT=NONE
DBASE DATA=PC1,IDATA=3,SDATA=AA
*
COMPONENT DATA
LIBID
1,H2O/2,CO2/3,N2/4,C1/ *
5,C2/6,C3/7,IC4/8,NC4/ *
9,IC5/10,NC5/11,NC6/12,NC7/ *
13,NC8/14,NC9/15,NC10/16,NC11/ *
17,NC12
*
THERMODYNAMIC DATA
WATER
DECANT=ON,GPSA
*
METHOD KVALUE(VLE)=SRK,ENTH(V)=LK,ENTH(L)=LK, *
ENTR(V)=SRK,ENTR(L)=SRK,DENS(V)=LK, *
DENS(L)=LK,COND(V)=PETR,COND(L)=PETR, *
SURF=PETR,VISC(V)=PETR,VISC(L)=PETR, *
SET=SET01,DEFAULT
*
STREAM DATA
PROP STREAM=1,TEMP=50,PRES=12,RATE(W)=7631, *
COMP(M)=1,51.8494/2,0.3948/3,0.2696/4,15.23/ *
5,4.6321/6,4.555/7,0.7223/8,2.422/ *
9,0.8763/10,1.1797/11,2.2101/12,2.3401/ *
13,2.162/14,1.2567/15,1.3964/16,0.7078/ *
17,0.6404,NORMALIZE
*
UNIT OPERATIONS
*
PIPE UID=PIP1,NAME=LINEA-1
FEED 1
PROD V=1V,L=1L,W=1W
LINE NPS=4,40 LENGTH=150 RROUGH=0.0005 ELEV=-15 SEGM=5 &
DUTY=0.0015 DPCORR=DEF

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 88 (93)

SIMULATION SCIENCES INC.


PROJECT
PROBLEM PIP

R
PAGE P-1
PRO/II VERSION 3.32
386/EM
OUTPUT
PIPE SUMMARY
06/13/94
================================================================================
UNIT 1, 'PIP1', 'LINEA-1'

FEEDS
PRODUCTS

1
LIQUID
VAPOR
WATER

1L
1V
1W

PRESSURE DROP CALCULATION FOR LINE


PRESSURE DROP CORRELATION USED: DUKLER-EATON-FLANIGAN
OPERATING CONDITIONS
DUTY, M*KCAL/HR
PRESSURE DROP SUMMARY
LINE FRICTION, BAR
ELEVATION, BAR
ACCELERATION, BAR
TOTAL, BAR

0.00150
0.14800
-0.16955
7.32792E-07
-0.02155

CALC TOTAL PRESSURE DROP, BAR


CALC MAX LINE FLUID VELOCITY, M/SEC
MIXTURE FLOWING FLUID PROPERTIES
TEMPERATURE, C
PRESSURE, BAR
MOLE FRACTION LIQUID
AVERAGE VELOCITY, M/SEC
SLIP DENSITY, KG/M3
FRICTION FACTOR
SLIP LIQUID HOLDUP FRACTION, (VOL/VOL)
TAITEL-DUKLER-BARNEA FLOW REGIME
GENERAL DATA
INSIDE DIAMETER, MM
LINE LENGTH, M
AVERAGE MOODY FRICTION FACTOR
AVERAGE REYNOLDS NUMBER,
ROUGHNESS, MM
ROUGHNESS, RELATIVE
ELEVATION CHANGE, M
FLOW EFFICIENCY, PCT

-0.02155
4.60514
INLET
----------50.00000
12.00000
0.73598
4.60514
119.29343
0.03076
0.14654
STRAT WAVY

OUTLET
-----------50.24307
12.02155
0.73578
4.60377
119.28562
0.00000
0.14653
STRAT WAVY

LINE
-----------102.26039
150.00000
0.01538
6.99870E+05
MISSING
5.00000E-04
-15.00000
100.00000

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


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Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 89 (93)

5.4.

Scheda PIPELINE del Procsim


Per la scheda relativa all'Unit PIPELINE del Procsim, fare riferimento al manuale d'uso relativo:
"PROCSIM - Process Simulation Program - Input Manual", Document No. IST.PR.SIM.0041.
Di seguito viene riportato un esempio di input con utilizzo della scheda PIPELINE del
PROCSIM.
Si ricorda che, oltre che con l'unit PIPELINE, i calcoli si possono eseguire con l'unit PIPE.

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


Cod.file: CRIDESBI.DOT
File dati:PRG_PR_TUB_0001_R01_I_F.DOC
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PRG.PR.TUB.0001
Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 90 (93)

*INDATA*
JOB IDNO=194310 CUST=SNAMPROGETTI
PROJ=PIP
*
DESC FILE=GASTUBI
DESC CALCOLO PERDITE DI CARICO UTILIZZANDO
DESC LA SCHEDA PIPELINE - PROCSIM
******************************************************************
DIMENSION SI
******************************************************************
PETROLEUM DATA
HYP CODE=C13+A NAME=C13+B SPGR=0.925 MW=330.0
******************************************************************
SYSTEM DATA
METHLIST K=SRK H=LK DV=LK DL=LIBRARY CP=LK
+
VIS=LIBRARY SURT=LIBRARY THC=LIBRARY
WOPT K=2
COMPLIST H2O/CO2/N2/C1/C2/C3/IC4/NC4/IC5/NC5/NC6/NC7/NC8/NC9/ +
NC10/NC11/NC12/
******************************************************************
FLOWSHEET DATA
EQUI KEY1=H2O MODEL=1 3PHFLASH
*
*----------------------------------------------------------------------STREAM=M6 T=50.000 P=12.0 RATE(W)=7631.0 XBASIS=M NORM
COMP 51.8494/0.3948/0.2696/15.2300/4.6321/4.5550/0.7223/
+
2.4220/0.8763/1.1797/2.2101/2.3401/2.1620/1.2567/1.3964/ +
0.7078/0.6404/7.1552
*----------------------------------------------------------------------STREAM=M7 T=50.000 P=12.0 RATE(W)=7631.0 XBASIS=M NORM
COMP 51.8494/0.3948/0.2696/15.2300/4.6321/4.5550/0.7223/
+
2.4220/0.8763/1.1797/2.2101/2.3401/2.1620/1.2567/1.3964/ +
0.7078/0.6404/7.1552
*----------------------------------------------------------------------*----------------------------------------------------------------------*************************** LINE BRN6 - MANIFOLD 2 *****************
PIPELINE IN M6 OUT M6A
NAME=BRN-6
PARA PHASE=MIX TCAL COORD=PROJ LUNIT=SHORT STEP=50
CORRELATION SET=2
AMBIENT AIR V=1. T=30.
SRAD(W/M2)=850.
HXMODEL HILIM=TBULK HOLIM=CALC TPROF
SEGMENT DIST=0
ELEV=194.7 DIAM=0.0921 ROUGH=45 TEXT=30. +
THKPIPE=11.1 KPIPE=55 THICK=5 K=0.5
+
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
*
SEGMENT DIST=75. ELEV=194.7 DIAM=0.0971 THKPIPE=8.6 KPIPE=55 +
THICK=5
K=0.5 +
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
SEGMENT DIST=370. ELEV=197.8
SEGMENT DIST=415. ELEV=197. DIAM=0.0921 THKPIPE=11.1 KPIPE=55 +
THICK=5
K=0.5 +
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08

00000100
00000200
00000300
00000400
00000500
00000600
00000700
00000800
00000900
00001000
00001100
00001200
00001300
00001400
00001500
00001600
00001700
00001800
00001900
00002000
00002100
00002200
00002300
00002400
00002500
00002600
00002700
00002800
00002900
00003000
00003100
00003200
00003300
00003400
00003500
00003600
00003700
00003800
00003900
00004000
00004100
00004200
00004300
00004400
00004500
00004600
00004700
00004800
00004900
00005000
00005100

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


Cod.file: CRIDESBI.DOT
File dati:PRG_PR_TUB_0001_R01_I_F.DOC
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PRG.PR.TUB.0001
Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 91 (93)

SEGMENT DIST=490. ELEV=197.


*************************** LINE BRN7 - MANIFOLD 2 *****************
PIPELINE IN M7 OUT M7A
NAME=BRN-7
PARA PHASE=MIX TCAL COORD=PROJ LUNIT=SHORT STEP=50
CORRELATION SET=2
AMBIENT AIR V=1. T=30.
SRAD(W/M2)=850.
HXMODEL HILIM=TBULK HOLIM=CALC TPROF
SEGMENT DIST=0
ELEV=206.3 DIAM=0.0921 ROUGH=45 TEXT=30. +
THKPIPE=11.1 KPIPE=55 THICK=5 K=0.5
+
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
*
SEGMENT DIST=100. ELEV=207. DIAM=0.0971 THKPIPE=8.6 KPIPE=55 +
THICK=5
K=0.5 +
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
SEGMENT DIST=620. ELEV=222.5
SEGMENT DIST=900. ELEV=215.
SEGMENT DIST=1010. ELEV=205.
SEGMENT DIST=1060. ELEV=205.
SEGMENT DIST=1135. ELEV=215.
SEGMENT DIST=1485. ELEV=197. DIAM=0.0921 THKPIPE=11.1 KPIPE=55 +
THICK=5
K=0.5 +
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
SEGMENT DIST=1560. ELEV=197.
*
********************************************* MANIFOLD ***************
MIXER IN M6A M7A
OUT M200 NAME=MAN-2
****************************** LINE MAN-2 OIL CENTER ***************
PIPELINE IN M200
OUT M200A
NAME=MN2-OIL
*
PARA PHASE=MIX TCAL COORD=PROJ LUNIT=SHORT STEP=50
CORRELATION SET=2
AMBIENT AIR V=1. T=30.
SRAD(W/M2)=850.
HXMODEL HILIM=TBULK HOLIM=CALC TPROF
SEGMENT DIST=0
ELEV=197.0 DIAM=0.194 ROUGH=45 TEXT=30. +
THKPIPE=12.7 KPIPE=55 THICK=5 K=0.5
+
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
*
SEGMENT DIST=75. ELEV=199.0 DIAM=0.197 THKPIPE=11.1 KPIPE=55 +
THICK=5 K=0.5 +
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
SEGMENT DIST=200. ELEV=203.
SEGMENT DIST=370. ELEV=195.
SEGMENT DIST=555. ELEV=193.
SEGMENT DIST=1100. ELEV=202.5
SEGMENT DIST=1410. ELEV=200.
SEGMENT DIST=1490. ELEV=202.5
SEGMENT DIST=1650. ELEV=198.
SEGMENT DIST=1755. ELEV=198.0 DIAM=0.194 THKPIPE=12.7 KPIPE=55 +
THICK=5 K=0.5 +
AMB=AIR EMISS(W/M2C4)=4.196E-08
SEGMENT DIST=1830. ELEV=198.11

00005200
00005300
00005400
00005500
00005600
00005700
00005800
00005900
00006000
00006100
00006200
00006300
00006400
00006500
00006600
00006700
00006800
00006900
00007000
00007100
00007200
00007300
00007400
00007500
00007600
00007700
00007800
00007900
00008000
00008100
00008200
00008300
00008400
00008500
00008600
00008700
00008800
00008900
00009000
00009100
00009200
00009300
00009400
00009500
00009600
00009700
00009800
00009900
00010000
00010100
00010200

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


Cod.file: CRIDESBI.DOT
File dati:PRG_PR_TUB_0001_R01_I_F.DOC
Documento RISERVATO di propriet Snamprogetti. Esso non sar mostrato a Terzi n utilizzato per scopi diversi da quelli per i quali stato inviato.

PRG.PR.TUB.0001
Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 92 (93)

************************************************************************
*
NETWORK DATA
SOLUTION GATHER NITER=10 DPMAX=20(A)
SPEC STR=M200A P=4.5
TOLER=0.1(A)
*
OUTPUT DATA
PRINT FORMAT=2 MFRAC LVRATE LVFRAC
* PFDRAW
*
END
*ENDATA*

00010300
00010400
00010500
00010600
00010700
00010800
00010900
00011000
00011100
00011200
00011300
00011400

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


Cod.file: CRIDESBI.DOT
File dati:PRG_PR_TUB_0001_R01_I_F.DOC
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PRG.PR.TUB.0001
Rev. 1

Data

Lug. 1994

Foglio 93 (93)

6.

BIBLIOGRAFIA
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Arndt & Ippen, J. Basic Eng.,90, 249-261, (1968)
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Approach Through Similarity Analysis" AIChE Journal, Vol. 10, No. 1,(January 1964)
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Guida alla progettazione degli impianti petrolchimici e di raffinazione, Snamprogetti, II Edizione,
Milano (Settembre 1971)
Reid R.C., Prausnitz J.M. & Sherwood T.K., The properties of gases and liquids, Ed. McGrawHill Book Company (1977)

Memorandum Revisioni
Dicembre 1988

Luglio 1994

Emissione

Rev. 1 (Revisione Generale)

Cod. modulo : MDT.GG.QUA.0516 Fg. 01/Rev. 1.94


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