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I I metodi di indagine
Lassunto di base della neuropsicologia clinica che i processi cognitivi sono correlati
a specifiche strutture cerebrali. Eventuali danni a queste strutture causerebbero dei
disturbi osservabili a livello comportamentale valutabili attraverso prove
standardizzate, i test. La N. studia le conseguenze cognitive dei danni cerebrali,
collabora al fine di elaborare una teoria sullorganizzazione cerebrale e fornisce
strumenti dindagine. Le metodologie in N. sono essenzialmente due: lo studio di casi
singoli o di piccoli gruppi omogenei di pazienti; lanalisi di grossi gruppi di pazienti.
Lo studio dei casi singoli stato il primo strumento dindagine della relazione
mente-cervello, sin dalla met dell800, quando, si studiavano post-mortem le lesioni
cerebrali di pazienti che in vita presentavano disturbi comportamentali. Risale a
quellepoca, infatti, lo studio di Paul Broca, che dimostr per la prima volta il
coinvolgimento del giro frontale inferiore sinistro nellabilit linguistica.
Successivamente Wernicke avanz la prima teoria dellorganizzazione cerebrale del
linguaggio.
Nonostante il cervello sia fortemente protetto da scatola cranica e meningi, malattie
ed eventi traumatici possono ugualmente alterare il suo funzionamento.
Le patologie che pi frequentemente colpiscono il cervello sono malattie
cerebrovascolari come ischemie o emorragie cerebrali, tumori cerebrali, infezioni,
traumi e malattie degenerative.
Tuttavia la relazione tra sede anatomica del danno e deficit funzionale, non cos
lineare, infatti, ci possono essere casi in cui il deficit cognitivo non direttamente
riconducibile alla zona lesionata, ma ad unarea funzionalmente connessa ad essa
(area talamica sinistra con disturbo del linguaggio).
Anche un grave danno cerebrale, come ad esempio un edema, pu causare notevoli
danni cognitivi, in quanto va ad interessare pi aree. La progressiva scomparsa del
rigonfiamento comporta un importante recupero cognitivo, mentre restano deficitarie
solo le abilit strettamente legate alla zona della lesione. Molto frequenti per sono,
poi, i casi negativi, quei casi, cio, in cui una lesione cerebrale non determina il
deficit cognitivo che ci si aspetterebbe dopo quella specifica lesione, questo pu
essere spiegato grazie alla variabilit individuale. Per ovviare a ci si studiano casi
di pazienti quanto pi omogenei possibile per sede della lesione e sintomatologia.
La teoria neuropsicologica si basa sul presupposto modulari sta, cio lassunto
secondo cui il cervello sia composto da aree funzionali indipendenti ed interconnesse
che operano in modo gerarchico. Una lesione non va a scompaginare e ricostruire tale
architettura, ma va a sottrarre, una di queste aree. Un modulo viene inteso come un
sottosistema funzionale che opera in maniera indipendente anche se non allo stesso
livello di efficienza di quando sostenuto da un altro.
In questottica di fondamentale importanza sono le dissociazioni cognitive (semplici
o doppie).
Le dissociazioni semplici si riferiscono a deficit parziali di un paziente, il quale
manca improvvisamente nellesecuzione di un compito ma rimane al tempo stesso in
grado di eseguire lo stesso in maniera differente (Parole senza senso parole in
memoria). Una dissociazione semplice pu essere a sua volta Forte, nel caso la stessa
non dia modo di dubitare sul fatto che i sottosistemi che sottendono il primo ed il
secondo compito siano isolati, separati ed indipendenti; e debole quando invece ci si
rende conto che i risultati ottenuti non sono inconfutabili.
La dissociazione doppia invece si verifica quando, sottoponendo due pazienti (o due
gruppi di pazienti) alle stesse due prove (C1 e C2), entrambi i pazienti presentano
dissociazione semplice, ma un paziente presenta una dissociazione semplice opposta
rispetto all'altro, cio in pratica il paziente P1 esegue bene C1 e male C2, e il paziente
P2 esegue male C1 e bene C2. La doppia dissociazione la prova pi evidente e
significativa dell'esistenza di due sistemi separati, due moduli cognitivi per
l'esecuzione dei due compiti che possono essere compromessi singolarmente da una
lesione.
In breve se alla base della mente vi sono diversi moduli, ognuno specifico per una data
funzione, la lesione di uno specifico modulo causer un deficit nei compiti cognitivi in
cui si ritiene sia implicato il modulo, e solo in quelli. Altri compiti invece non saranno
deficitari poich non viene danneggiato il modulo implicato.
II Il movimento
I sistemi motori sono organizzati in modo gerarchico, a partire dai centri superiori
responsabili dei movimenti volontari, fino ad arrivare ai centri inferiori responsabili dei
riflessi.
I sistemi responsabili del controllo del movimento sono principalmente 4: midollo
spinale, tronco dellencefalo, corteccia motoria, corteccia premotoria.
-La corteccia motoria, o Area 4 di Brodmann, si trova nellarea precentrale
anteriormente al solco centrale.
Essa ha unorganizzazione somatotopica, ovvero zone diverse del corpo vengono
controllate da aree diverse della corteccia.
-Larea 6 di Brodmann invece viene generalmente suddivisa in tre sottosettori:
inferiore (F4 F5), superiore (F2 F7) e mesiale (F3 F6). I primi due connessi con il lobo
parietale.
Questultimo costituito da tre aree principali: il giro postcentrale, lobulo parietale
superiore, e lobulo parietale inferiore.
Lobulo parietale superiore e quello inferiore costituiscono il lobo parietale posteriore,
deputato allelaborazione e alla percezione dello spazio e dello schema corporeo.
-Larea 6 inferiore deputata ai movimenti di raggiungimento e afferramento.
Verso la fine del secolo scorso, si scoperto che alcuni neuroni presenti nellarea F5
allinterno dellarea 6 inferiore, indistinguibili da qualsiasi altro neurone presente nella
stessa area ed in quelle circostanti, hanno una caratteristica peculiare: scaricano non
solo nel momento in cui lanimale compie lazione motoria di raggiungimento e
prensione, ma anche nel momento in cui lo stesso animale ne osserva un altro
compiere lo stesso gesto.
Per questo motivo, tali neuroni vengono definiti mirror (specchio).
Recenti ricerche confermano che tali neuroni scaricano anche se lazione non viene
vista, ma viene esclusivamente percepita attraverso ludito.
La spiegazione principale per questo tipo di funzione svolta dai neuroni specchio,
risiede nella mediazione per la comprensione delle azioni che vengono appunto
percepite. Difatti la simulazione mentale, oltre che alla percezione visiva dellazione
che si sta osservando, ci aiuta a comprenderla meglio e ci rende pronti ad
uneventuale futuro nel quale quella stessa azione dovr essere ripetuta.
-Larea 6 superiore deputata alla programmazione motoria complessa, possiede
alcuni neuroni che si attivano con la presentazione del segnale che annuncia ad
esempio linizio di una prova (Signal-related), altri che si attivano per tutto il periodo di
attesa (Set-Related), e altri ancora che si attivano in relazione al movimento
(Movement-related).
-Larea 6 mesiale, coincidente con larea supplementare motoria (SMA), viene
coinvolta durante lesecuzione di compiti motori elementari.
Solitamente, in seguito a lesioni del primo motoneurone, ovvero alle vie corticospinali,
si osservano vere e proprie paralisi che interessano gruppi muscolari e mai singoli
muscoli.
III Lattenzione
Lattenzione una funzione che regola lattivit dei processi mentali filtrando e
organizzando le informazioni provenienti dallambiente allo scopo di emettere una
risposta adeguata.
[Attenzione Selettiva]: Ovvero labilit sia a contrastare la distrazione sia di portare la
concentrazione du una fonte contenente stimoli relativamente deboli. Lo studio
dellattenzione selettiva su pazienti con lesioni cerebrali si basato sulluso di un test
introdotto da Stroop (Test di Stroop).
Pazienti con lesioni frontali sinistre sembrerebbero maggiormente colpiti da disturbi
che riguardano lattenzione selettiva.
-Per quanto riguarda invece lattenzione selettiva spaziale bisogna trattarla in modo
diverso in quanto i meccanismi che utilizziamo per dirigere lattenzione allo spazio
sono diversi da quelli utilizzati in genere nellattenzione selettiva classica.
Recenti studi PET hanno dimostrato lesistenza di almeno due sistemi attenzionali
diversi, uno posteriore specializzato per la selezione della posizione spaziale degli
stimoli e uno anteriore per la selezione degli attribuiti dello stimoli e la loro
integrazione (colore, forma, dimensione).
Il sistema attenzionale posteriore(PAS) comprende la corteccia parietale posteriore,
mentre il sistema attenzionale anteriore(AAS) comprende aree della corteccia
prefrontale mediale.
La sindrome di eminegligenza spaziale o negligenza spaziale unilaterale (detta
anche emiinattenzione o neglect) rende chi ne affetto incapace desplorare,
prestare attenzione percepire e agire nello spazio extracorporeo (cio del mondo
esterno) opposto allemisfero cerebrale leso. Alcuni pazienti risultano incapaci persino
di elaborare immagini mentali relative a quel lato (eminegligenza immaginativa).
Questa sindrome si riscontra maggiormente nei pazienti con danno nellemisfero
destro, essi presentano una tendenza a tenere il capo e gli occhi rivolti costantemente
verso destra; questo comportamento cos coatto che non si riesce a stabilire nessun
contatto con il paziente se si ci pone a sinistra, anche se si cerca di attirare la sua
attenzione energicamente.
Leminegligenza spaziale pu coinvolgere anche la parte contro lesionale del corpo del
paziente, in questo caso si parla di negligenza personale.
Soffrono anche di anosognosia, ovvero non mostrano nessuna consapevolezza del
disturbo. In alcuni caso si evidenza un comportamento tipico, definito alloestesia o
trasposizione spaziale, quando lo si chiama da sinistra il paziente cerca il suo
interlocutore a destra, rispondendo anche correttamente alle domande postagli, ma
continua a cercare insistentemente verso destra, spazientendosi.
Con il procedere del recupero si riscontrer una sintomatologia significativamente
ridotta rispetto allesordio del disturbo, fin quando non si arriver alla totale estinzione
del problema, ovvero quando lo stesso disturbo si verificher solo nel momento in cui
il soggetto avr bisogno di discriminare contemporaneamente due stimoli che
provengono sia da destra che da sinistra: in tal caso il soggetto percepir
esclusivamente lo stimolo posto alla parte ipsilaterale della lesione.
Per quanto riguarda la sede della lesione, il neglect si manifesta nella maggior parte
dei casi dopo lesioni del lobo parietale destro (inferiore).
Si recentemente scoperto per che lesioni frontali possono comportare un disturbo
non percettivo, bens motorio dando origine a due disturbi separati, neglect motorio, e
neglect ipodirezionale. Il primo consistente nellincapacit da parte del paziente di
iniziare un movimento con larto contro laterale alla lesione. Mentre il secondo
consiste nellincapacit da parte del paziente di iniziare un movimento con larto
ipsilaterale alla lesione verso il lato contro lesionale.
Il neglect inoltre pu manifestarsi in base a due diverse coordinate: egocentriche o allo
centriche.
Le coordinate egocentriche si definiscono in base allasse mediale del corpo del
soggetto, dunque ad esempio nel caso del test della copia delle margherite, il paziente
disegner solo la margherita posta al lato destro del foglio, omettendo quella di
sinistra.
Le coordinate allo centriche invece fanno riferimento allasse mediale degli stimoli,
dunque nellesempio del test delle margherite, il paziente disegner entrambe le
margherita, sia quella di destra che quella di sinistra, omettendo per, da entrambe le
parti, i petali occupanti la parte sinistra di ognuna di esse.
Le ipotesi interpretative per la spiegazione del neglect sono essenzialmente 3: lipotesi
sensoriale-percettiva, lipotesi rappresentazionale e lipotesi attenzionale.
[Ipotesi sensoriale-percettiva]: si basa sul fatto che il lobo parietale, in particolare
quello di destra, riveste un ruolo importante nellintegrazione delle informazioni
sensoriali provenienti dallo spazio extracorporeo e non. Una lesione al lobo parietale
destro difatti provocherebbe una mancata sintesi dei dati sensoriali.
Nonostante ci tale modello interpretativo non ha ricevuto molti consensi in quanto
pazienti con gravi deficit sensoriali non necessariamente presentano neglect.
[Ipotesi rappresentazionale]: tale ipotesi sostenuta da Bisiach, sostiene che il
neglect sia un difetto della rappresentazione dello spazio. In un famoso test, condotto
da Bisiach e Luttazzi, il test delle piazze, al soggetto affetto da neglect per lemispazio
sinistro gli veniva chiesto di descrivere mentalmente da due angolazioni diverse gli
edifici della piazza del Duomo di Milano. Ebbene, quando il soggetto si trovava di
spalle al Duomo, egli descriveva correttamente gli edifici posti a destra, omettendo
quelli posti a sinistra; quando poi il soggetto si poneva mentalmente rivolto verso la
facciata del Duomo, riportava nuovamente descrizioni degli edifici posti a destra,
ovvero quelli che nellangolazione precedente aveva omesso, e ometteva quelli posti a
sinistra, ovvero quelli che precedentemente aveva descritto perfettamente.
Tale ipotesi dimostra che il neglect si verifica non soltanto nei confronti del mondo
percepito ma anche a livello immaginativo, rappresentazionale dunque.
[Ipotesi attenzionale]: tale ipotesi, la pi accreditata per quanto riguarda il neglect,
sostiene che i soggetti non abbiano alcun problema di tipo sensoriale, bens avrebbero
un problema esclusivamente di tipo attenzionale che li costringe a mantenere attiva la
loro vigilanza solo ed esclusivamente verso lo spazio ipsilaterale della lesione. Per
spiegare ci, bisogna far riferimento al concetto di orientamento dellazione, che pu
essere diviso in esplicito, ovvero quando noi, per prestare attenzione a qualcosa,
volontariamente, spostiamo il nostro sguardo e il nostro corpo verso lo stimolo, e in
implicito, ovvero quando prestiamo attenzione a qualcosa senza che questa sia
accompagnata da un movimento del corpo o del capo, utilizzando cio solo la visione
o ludito periferici.
Detto questo, in molte ricerche condotte da Ldavas, Menghini e Umilt nel 1994, si
evinto che soggetti negletti miglioravano la loro prestazione quando gli veniva chiesto
di orientare lattenzione verso uno stimolo localizzato nel lato negletto senza muovere
gli occhi, piuttosto che quando veniva chiesto loro di dirigere volontariamente
lattenzione verso lo stesso stimolo in maniera esplicita.
Kinsbourn nel 1993, grazie al suo modello interpretativo, spieg i disturbi attenzionali
del neglect, fino ad allora sconosciuti. Kinsbourn infatti attribuisce allemisfero destro
un ruolo fondamentale nellorientamento dellattenzione. Le 2 assunzioni sulle quali si
basa tale modello sono:
1)ciascun emisfero possiede i meccanismi nervosi specializzati per orientare
lattenzione in direzione contro laterale alla lesione;
2)la tendenza a dirigere lattenzione verso sinistra da parte dellemisfero destro pi
debole dellopposta tendenza dellemisfero sinistro a dirigere lattenzione verso destra.
Gi in condizioni fisiologiche normali, secondo Kinsbourn, il vettore dellemisfero
sinistro sembrerebbe prevalente rispetto a quello dellemisfero sinistro, in modo che
lattenzione verso destra sia privilegiata rispetto allattenzione verso sinistra. Dal
momento che lesione sinistra non provoca quasi mai neglect perch in quel caso ci
sarebbe lemisfero destro che sarebbe deputato ai controlli spaziali, nel caso invece di
lesione destra si verificher neglect proprio perch i controlli attentivi si sposterebbero
nellemisfero sinistro, il quale sposter lattenzione esclusivamente a destra.
Per quanto riguarda lorganizzazione dello spazio, si sono venute a delineare con il
tempo due tipi di interpretazioni, quella centrale e quella modulare sul deficit spaziale,
entrambe con lo scopo di dimostrare se vi fosse una rappresentazione unica dello
spazio, oppure se lo spazio fosse organizzato in maniera modulare, dunque visivo,
uditivo, tattile, etc.
Le ricerche hanno permesso allinterpretazione modulare di essere privilegiata in
quanto si dimostrato lesistenza di forti dissociazioni allinterno dei vari sistemi di
esplorazioni: ad esempio allinterno del sistema visivo si riscontrata una forte
dissociazione verticale-orizzontale, egocentrico-allocentrico, vicino-lontano (neglect
per lo spazio visivo vicino o lontano/Halligan&Marshall).
Nonostante questo, le stesse ricerche sostengono che pur essendo modulari, tali
processi sono estremamente interattivi.
IV Le emozioni
Il comportamento emotivo viene considerato come il prodotto di 3 componenti che
appunto lo caratterizzano: la valutazione, lespressione, e lesperienza dellemozione.
[Valutazione del significato emotivo di uno stimolo]: anzitutto bisogna
distinguere, dal momento che prevedono aspetti anatomici e funzionali diversi, la
valutazione del significato emotivo di un evento dalla valutazione di unespressione.
V Il linguaggio
Lafasia consiste in un deficit profondo delle capacit di comprendere, elaborare e
produrre messaggi linguistici, ed il disturbo pi evidente ed invalidante. lemisfero
sinistro quello ritenuto dominate per il linguaggio. Tutti i pazienti afasici presentano un
variabile deficit di comprensione dei messaggi verbali, nei casi pi eclatanti essi non
sono in grado nemmeno di comprendere singole parole concrete (es. bicchiere). I
pazienti pi gravi appaiono chiusi in se stessi, privi di attitudine a comunicare con gli
altri , afasici isolati. La caratteristica pi evidente dellafasia consiste nellalterazione
del linguaggio spontaneo, si nota gi chiedendo le generalit o parlando di argomenti
comuni.
Si soliti far coincidere la nascita della neuropsicologia moderna nel 1861, anno in cui
Broca present le sue conclusioni relative al substrato biologica della produzione del
linguaggio, individuando la sede nel piede della terza circonvoluzione frontale sinistra.
Successivamente, nel 1874, Carl Wernicke, dimostr che la distruzione del terzo
posteriore della prima circonvoluzione temporale sinistra provocava severi deficit di
comprensione orale. Lo stesso Wernicke, sostenne dunque lesistenza di due centri del
linguaggio, uno anteriore e uno posteriore, collegati da fibre associative.
Wernicke prevedeva 3 tipi di afasia: unafasia motoria, causata da una lesione allarea
di Broca (44di Broadmann), unafasia sensoriale, causata da una lesione allarea di
Wernicke (22di Broadmann), e unafasia di conduzione, causata da una lesione alle vie
che connettono larea di Broca con larea di Wernicke (fascicolo arcuato).
[Lichtheim]: fu il primo studioso che sent la necessit di sviluppare e migliorare il
modello precedentemente proposto da Wernicke. La prima modifica apportata da
Lichtheim fu lindividuazione di un centro per i concetti che fosse collegato alle due
aree di Broca e di Wernicke.
Il suo modello prevedeva non pi 3 tipi di afasia, bens 7, aggiungendo a quelli gi
propostik da Wernicke, altri 4:
-afasia trans corticale motoria: causata dallinterruzione delle vie che dal centro dei
concetti portano allarea di Broca. Caratterizzata da deficit per il linguaggio spontaneo,
con comprensione e ripetizione conservati.
-afasia trans corticale sensoriale: causata dallinterruzione delle vie che dallarea di
Wernicke portano al centro dei concetti. Caratterizzata da deficit di comprensione, ma
non di ripetizione.
-afasia subcorticale motoria: causata dallinterruzione delle vie che dallarea di Broca
portano allarea motrice. Caratterizzata da deficit produzione orale, ma non scritta.
-afasia subcorticale sensoriale: causata dallinterruzione delle vie che dallarea di
Wernicke portano allarea uditiva
Si ricordi che sia nellafasia di Broca che in quella di Wernicke la ripetizione risulta
compromessa, cos come la scrittura nella prima, e la lettura nella seconda.
Nonostante lenorme contributo apportato da Lichtheim alla neuropsicologia, il suo
modello non era esente da difetti, il pi importante dei quali era la mancata
localizzazione precisa del centro dei concetti.
Le teorie di Broca, Wernicke e Lichtheim sono definite associazioniste in quanto
ponevano lattenzione soprattutto alla differenziazione tra aspetti produttivi e aspetti
recettivi del linguaggio.
La critica pi aspra a tali teorie associazioniste, ci perviene dalla cosiddetta Scuola
Noetica.
Pierre Marie infatti, influenzata dagli studi di Jackson e Trousseau, pubblic una serie di
articoli nei quali sosteneva lesistenza di ununica forma di afasia, ovvero quella di
Wernicke, considerata dalla stessa come un disturbo dellintelligenza.
Una delle caratteristiche fondamentali del pensiero della scuola noetica quella di
ritenere appunto lafasia un disturbo linguistico unico, legato a una perdita generale
dintelligenza.
Nonostante questo, tale teoria era troppo globalistica per poter essere valida e
verificata da un punto di vista empirico, dunque molti autori continuarono a proporre
nuovi modelli affinch spiegassero al meglio i disturbi del linguaggio.
Negli anni 60 e 70 difatti, Lurija e Geschwind, proposero due nuove teorie che
riprendevano seppur modificandoli, gli approcci associazionisti precedenti.
[Lurija]: secondo Lurija, una funzione complessa come il linguaggio non pu
dipendere dallattivit di una zona circoscritta del cervello, bens deve essere generato
dalla cooperazione di pi regioni dellencefalo.
Linsieme dellattivit di queste regioni costituisce un sistema funzionale.
Nel descrivere i disturbi del linguaggio, Lurija distinse nettamente la compromissione
degli aspetti motori e articolatori, associati ad un danno anteriore del cervello, dai
disturbi dellelaborazione uditiva, associati ad un danno posteriore del cervello.
Inoltre, in base alla sintomatologia dei pazienti, Lurija suddivise lafasia motoria in:
afferente (cinestesica), caratterizzata da un disturbo di movimenti articolatori, e
efferente (cinetica), causata da una lesione allarea di Broca, caratterizzata da un
disturbo nella fluidit del movimento articolatorio.
E distinse lafasia sensoriale in: acustica, caratterizzata dalla perdita delludito
fonemico, e amnestica, caratterizzata dalla perdita del valore semantico delle parole.
Successivamente, nel suo modello, incluse altre 2 forme di afasia:
-dinamica, caratterizzata dallincapacit di iniziare spontaneamente il discorso;
-semantica, caratterizzata dallincapacit di cogliere relazioni tra i concetti.
[Geschwind]: secondo Geschwind, il ruolo fondamentale nel mediare la formazione
delle associazioni tra esperienza visivi, uditive e tattili, viene rivestito dal lobo
parietale posteriore. Nello specifico i fasci di sostanza bianca sono essenziali per
veicolare linformazione dalle diverse aree cerebrali fino al lobo parietale posteriore.
Per questo motivo, Geschwind descisse la sindrome da isolamento delle aree del
linguaggio, causata da una lesione che non colpisce n larea di Broca, n quella di
Wernicke, bens colpisce le connessioni tra le aree del linguaggio e le regioni
associative posteriori dellemisfero sinistro.
Geschwind introdusse inoltre i termini fluente e non fluente per indicare alle due
sottoclassi principali di afasia.
Disturbi del livello fonetico: diversi dalla disartria in quanto in questultima sussiste
una debolezza dellapparato muscolo-scheletrico.
I disturbi di produzione di livello fonetico sono caratterizzati dallerrato uso della
muscolatura fonoarticolatoria. Grazie al tempo di inizio della sonorit (VOT), che
corrisponde al tempo che intercorre tra lapertura del condotto fonoarticolatorio e
linizio delle vibrazioni delle corde vocali, si sono sviluppate ricerche in grado di
dimostrare questo disturbo. Emissione di suoni distorti e alterazione dei tempi di
pronuncia sono le caratteristiche principali.
Disturbi del livello fonemico: caratterizzati da sostituzioni, omissioni, ripetizioni, o
aggiunte di fonemi, il tutto rientrante nella categoria delle parafasie fonemiche,
ovvero disturbi nella pianificazione dei suoni delle parole. Quando si osservano
parafasie fonemiche, il soggetto spesso incorre nelleffetto di lunghezza della parola,
ovvero mostra maggiore difficolt quando la parola da produrre composta da pi
sillabe.
Nel caso in cui nella stessa frase fossero presenti pi parafasie fonemiche, il paziente
dar vita ad un neologismo.
Nel caso in cui nello stesso discorso la maggior parte delle parole fossero neologismi, il
paziente dar vita ad un gergo neologistico o fonemico.
Per quanto riguarda la comprensione invece, gli afasici in tal senso avrebbero difficolt
nel discriminare gli stimoli acustici non linguistici.
Disturbi del livello semantico-lessicale: sul versante della produzione si distinguono
-Dislessia da Neglect: gli errori visivi in questo caso sono legati ad una precisa
disposizione spaziale; i pazienti tendono ad ignorare la parte iniziale (eminegligenza
sinistra) o la parte finale (e. destra pi rara) degli stimoli.
Gli errori commessi sono omissioni o sostituzioni di lettere. Nel caso delle omissioni, il
paziente omette la parte sinistra della parola, mentre nelle sostituzioni il paziente
rimpiazza la parte di parola a lui ignota con unaltra parola della stessa lunghezza
(effetto lunghezza).
[Dislessie Centrali]: si dividono in dislessia superficiale, dislessia fonologica,
dislessia profonda e dislessia diretta.
-Dislessia superficiale:si verifica una specifica difficolt nel leggere le parole irregolari
(ncora/ancra), con conseguenti errori di regolarizzazione, tutte le lettere sono lette
correttamente e, in italiano, gli errori consistono in una sbagliata accentazione (non
parole lette meglio di quelle irregolari).
Per parole irregolari si intendono le parole che hanno necessario bisogno di accedere
al lessico per la proceduta visiva diretta. In pratica, il dislessico superficiale utilizzer
esclusivamente la via fonologica per leggere.
Causata da una lesione delle strutture posteriori dellemisfero sinistro, in particolare
del lobo temporale.
-Dislessia fonologica: al contrario dei dislessici superficiali, in questo caso avviene il
contrario. I pazienti difatti accedono al lessico direttamente utilizzando la procedura
visiva/semantica, tralasciando la procedura fonologica. I dislessici fonologici
commettono molti errori nella lettura delle non parole.
Causata da lesioni al lobo parietale inferiore, e alla regione temporo-occipitale
dellemisfero sinistro.
-Dislessia profonda: variante della dislessia fonologica, nella quale oltre
allimpossibilit di utilizzare la procedura fonologica, i pazienti presenteranno anche
disturbi afasici.
In questo caso i pazienti non sono in grado di leggere le non parole, difatti leggono
esclusivamente gli stimoli conosciuti. Questi pazienti commettono errori visivi,
derivazionali e semantici. Inoltre sostituiscono i funtori grammaticali, in pi sono
influenzati dalle variabili linguistiche (frequenza duso, classe grammaticale)
-Dislessia Diretta: o iperlessia, un disturbo della comprensione della lettura. Questi
pazienti riescono a leggere senza errori parole irregolari, regolari, e non parole, pur
non comprendendone il significato.
Discalculia
VI La Percezione
La classificazione dei disturbi percettivi si deve a Freud che distinse per la prima volta
le agnosie appercettive da quelle associative.
Affinch sia possibile lanalisi percettiva, sussiste la necessit che le funzioni sensoriali
elementari funzionino correttamente. Dunque, il mancato riconoscimento degli stimoli
visivi pu essere dovuto a deficit: 1)di elaborazione sensoriale(disturbi sensoriali);
2)analisi percettiva dello stimolo (agnosia appercettiva); 3)analisi delle conoscenze
strutturali, funzionali e semantiche dello stimolo (agnosia associativa).
[Disturbi sensoriali elementari]: si intendono quei disturbi sensoriali che
ostacolano la visione.
-Disturbi di campo visivo: si riferisce a disturbi causati da lesioni alle due vie visive,
ventrale e occipito-parietale.
-Cecit corticale: La corteccia visiva primaria (corteccia striata 17Brodmann),
localizzata nel lobo occipitale e una sua lesione bilaterale provoca cecit corticale.
Essa caratterizzata dalla perdita completa della visione, con riflesso della luce
conservato. In alcuni casi i pazienti mostrano anosognosia per la malattia. A causarla
spesso sono ischemie cerebrali e i tempi di recupero sono molto variabili, in genere
entro una settimana, ma si riscontrano casi in cui il deficit perdurato per anni.
Grazie a numerosi studi si ipotizzato che le immagini visiva possano essere generate
dalle parti posteriori del cervello, ovvero nei lobi occipitali.
Blindsight: si riferisce alla presenza di scotoma, ovvero di una parte ben localizzata nel
campo visivo che sar completamente buia, allinterno dalla quale il paziente non
ricever percezioni visive, causato principalmente da lesioni ben circoscritte dellarea
visiva primaria.
Dalle ricerche atte a comprendere il fenomeno, furono spiegati i processi che vedono
coinvolti due sistemi visivi principali: il sistema retino-genicolo-striato deputato
allidentificazione degli oggetti, e il sistema retino-collicolo-extrastriato deputato
alla localizzazione spaziale degli stimoli.
Disturbi nella discriminazione dei colori: sono fondamentalmente due: acromatopsia,
il paziente non vede colori, ma solo bianco e nero, e causata la lesioni alle aree
sottocalcarine della corteccia occipitale; e discromatopsia, il paziente non riesce a
discriminare i colori ed causata da lesioni emisferiche posteriori destre.
Disturbi nella percezione del movimento: o akynetopsia. In tal caso pazienti con
acuit visiva nella norma non patologica, non riescono a percepire oggetti in
movimento, bens percepiscono solo gli oggetti in posizioni diverse e statiche. Causato
da una lesione bilaterale delle parti posteriori del cervello (V5).
Disturbi nella percezione della profondit.
Per quanto riguarda i disturbi di riconoscimento di stimoli visivi, essi possono
compromettere selettivamente alcune categorie di stimoli e lasciarne intatte altre. Per
questo motivo si usa far riferimento ad una tassonomia che distingue le agnosie in
base alla categoria specifica: agnosie per oggetti, per i volti, per la parti del corpo
umano, per le parole scritte e per i colori.
[Agnosie per oggetti]: Nel 1890 Lissauer fu il primo studioso ad ipotizzare che il
processo di riconoscimento visivo degli oggetti potesse essere scomposto in due
diversi livelli di elaborazione, ciascuno dei quali responsabile dellagnosia
appercettiva, e di quella associativa.
Al livello appercettivo avverrebbe esclusivamente la percezione del dato sensoriale,
ma non il riconoscimento delloggetto, che avverrebbe in un secondo momento a
livello associativo.
Bisogna per dire che per produrre risposte comportamentali corrette, non bisogna
solo osservare e riconoscere loggetto, ma bisogna anche sapere dove si trova, dov
localizzato.
Un disturbo frequente in tal caso latassia ottica, che presenta unagnosia
visuomotoria, ovvero unimpossibilit di localizzazione, raggiungimento e
manipolazione delloggetto, senza per presentare agnosia visiva, ovvero mancato
riconoscimento delloggetto.
Demenza con corpi di Lewy, la seconda forma di malattia per frequenza, in cui si
manifestano contemporaneamente disturbi cognitivi e comportamentali.