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9 788881 452972
I fabbisogni di innovazione
dellagricoltura pugliese
Risultati e proposte
dei Tavoli di approfondimento
tecnico-scientifico
Linee Guida per la ricerca
e sperimentazione in agricoltura
2009-2011
REGIONE
PUGLIA
Sede
regionale
per la Puglia
I fabbisogni di innovazione
dellagricoltura pugliese
Risultati e proposte
dei Tavoli di approfondimento
tecnico-scientifico
Linee Guida
per la ricerca e sperimentazione in agricoltura
2009-2011
Indice
pagine
5 Premessa
6
6
8
1.
1.1
1.2
12
12
13
17
2.
2.1
2.2
2.3
23
3.
I fabbisogni e lofferta di ricerca in agricoltura
23
3.1 La metodologia di lavoro
26
3.2 I risultati dei tavoli
26
3.2.1 Prodotti e tecniche delle coltivazioni arboree, delle filiere vitivinicola e
olivicolo-olearia
32
3.2.2 Prodotti e tecniche delle coltivazioni cerealicole, industriali, officinali,
foraggere e no-food e loro tecnologie, produzioni e valorizzazione tecnologica
nel settore orticolo, floricolo e del vivaismo ornamentale e delle colture
officinali
40
3.2.3 Zootecnia e trasformazioni dei prodotti della filiera. Benessere animale.
Allevamenti faunistici. Zoocolture, apicoltura
46
3.2.4 Selvicoltura, piante a rapido accrescimento, tartuficoltura, prodotti del
bosco e faunistico venatorio
50
3.2.5 Agricoltura e ambiente, agricoltura sostenibile e biologica, biodiversit
animale e vegetale
61
3.2.6 Multifunzionalit in agricoltura
67
3.2.7 Biotecnologie animali e vegetali
73
3.2.8 Strategie politiche economiche e sociali
81
81
86
100
4.
4.1
4.2
4.3
105
5.
Risultati e prospettive
108 Bibliografia
Premessa
con particolare piacere che presentiamo il risultato di un lavoro intenso, svolto fra
il 2010 e il 2011 in strettissima collaborazione con la sede regionale di INEA, frutto
degli sforzi e della convinta partecipazione di un gran numero di attori del sistema
regionale della conoscenza e dellinnovazione in agricoltura.
Le Linee Guida per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura 2009-2011, e la
loro naturale prosecuzione per il triennio successivo, hanno ormai impresso una
svolta irreversibile e strutturale nella gestione dei processi di costruzione dei
sistemi di intervento regionale a sostegno della ricerca agricola, secondo direttrici
definitivamente improntate ad un approccio partecipativo.
La massiccia adesione degli stakeholders (quasi 100 persone coinvolte in 8 tavoli
di approfondimento tecnico-scientifico condotti con il metodo del focus group,
come meglio illustrato nel testo) motivo di conforto e conferma con chiarezza la
bont della strada intrapresa. Il taglio solo apparentemente macrotematico, che
stato fornito come traccia lungo il percorso degli 8 gruppi di lavoro, si rivelato
al contrario il necessario propulsore per la produzione delle preziosissime idee e
indicazioni per lazione attuativa del decisore pubblico regionale.
A conferma di quanto appena affermato, i risultati dei tavoli di approfondimento
presentati in questo testo hanno gi costituito il punto di partenza per la definizione
dellavviso pubblico per la presentazione di progetti di ricerca e sperimentazione
in agricoltura recentemente pubblicato nel B.U.R.P. del 2 maggio 2013, dando
immediata concretezza alle indicazioni emerse. Questo passaggio, inoltre,
costituisce un atto propedeutico alle scelte che si potranno fare allinterno della
nuova PAC in tema di innovazione in agricoltura e di trasferimento delle conoscenze.
In piena coerenza con lincessante lavoro di dialogo e raccordo fra la dimensione
regionale e quella nazionale ed europea del sostegno allinnovazione e alla ricerca
agricola, i risultati dei tavoli di approfondimento tecnico-scientifico non devono
essere considerati un consuntivo. Al contrario, essi rappresentano un cantiere di
idee da immaginare perennemente attivo, un laboratorio (anche di governance
della materia) aperto e in costante divenire, per raccogliere le sfide del futuro, nella
prospettiva di nuovi scenari di innovazione in agricoltura e nellagroalimentare,
coerenti con le strategie di Horizon 2020.
Dott. Gabriele Papa Pagliardini
Direttore Area Politiche per lo Sviluppo Rurale
Regione Puglia
1.
1.1
I Tavoli hanno compiti consultivi e sono presieduti dal dirigente del Servizio Agricoltura, o da un suo delegato, con
qualifica dirigenziale. Ne fanno parte, oltre ai dirigenti del Servizio Agricoltura e dellUfficio Innovazione e Conoscenza
in Agricoltura, il responsabile della Posizione Organizzativa Ricerca e Sperimentazione Agricola e un funzionario
del Servizio Agricoltura con funzioni di segretario. Possono farne parte i rappresentanti delle Universit pugliesi
e degli enti scientifici a livello regionale, nonch i rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole, degli
Ordini professionali, dei Consorzi di tutela e valorizzazione, delle Organizzazioni dei produttori e delle Associazioni
dei produttori e degli allevatori e, ancora, altri soggetti individuati dal Servizio Agricoltura sulla base delle specifiche
competenze.
Lattuazione da parte di una organizzazione di un qualsiasi processo decisionale partecipato pu essere strutturata
in una sequenza di fasi ben definite: (a) percezione o raccolta dei fatti sulle opinioni disponibili e sulle relative
implicazioni a breve o lungo termine, (b) analisi di queste applicazioni con particolare attenzione alle parti
coinvolte e a obiettivi, scopi, valori, responsabilit del decisore, (c) sintesi delle informazioni strutturate in base alle
priorit definite dal decisore, (d) scelta tra le opzioni disponibili basata sulla sintesi, (e) azione o implementazione
dellopzione scelta attraverso una serie di richieste specifiche a determinati individui o gruppi, allocazione delle
risorse, incentivi, controlli e feedback, (f) apprendimento dal risultato della decisione che sfocer in un rinforzo o in
un cambiamento (per le decisioni future) delle modalit con cui le fasi precedenti sono state eseguite (Goodpaster,
1989). La Stakeholder Analysis un segmento di questo processo decisionale e, pi precisamente, rappresenta la fase
preparatoria o di apertura.
Il metodo Metaplan una tecnica di facilitazione basata sulla visualizzazione che nasce e si diffonde in Germania
negli anni 70 grazie al lavoro dei fratelli Wolfgang e Eberhard Schnelle.
P
AP
RO
C CIO
METAPLAN
stering
Clu
stormin
ain
g
Br
Figura 1
Il processo partecipativo
e le metodologie dindagine
FABBISOGNI
CLUSTER
Standardizzazione
Informazioni confrontabili
AN
10
A LI S
I
AT
I D E L RIS U LT
Alla classica impostazione metodologica del Metaplan, che prevede come momento
finale la definizione di un piano dazione attuativo delle idee emerse nel gruppo,
lINEA ha preferito applicare un opportuno adattamento (cfr. cap. 3) in grado di
favorire la costruzione di un quadro condiviso dello stato della ricerca in ambito
agricolo, forestale e agroalimentare in Puglia e di fornire informazioni utili al
decisore pubblico per agevolarlo nelle scelte attuative in materia.
11
2.
2.1
12
2.2
Il termine stakeholder stato introdotto nei primi anni 60 per evidenziare come nelle moderne imprese a capitale
diffuso, accanto a coloro che detenevano il capitale, esistevano anche altre parti che nel processo decisionale
avevano una posta in gioco (stake). Una prima definizione di stakeholder stata formulata dal professore Edward
Freeman, nel suo libro Strategic management. A stakeholder approach (Pitman, 1984), laddove si sottolinea che lo
stakeholder di una organizzazione , per definizione, un gruppo o un individuo che pu influire o essere influenzato
dal raggiungimento degli obiettivi dellimpresa. Gli stakeholder sono coloro che hanno un interesse specifico nei
confronti di uniniziativa economica anche se non dispongono necessariamente di un potere formale di decisione o di
unesplicita competenza giuridica. La traduzione italiana pi utilizzata del termine quella di portatori di interessi
nei confronti di uniniziativa economica, sia essa unazienda o un progetto. Nel corso del tempo il termine divenuto
un neologismo internazionale applicato non pi solo in campo aziendale ma anche nellamministrazione pubblica, la
cui missione non consiste nel realizzare profitti per gli azionisti, ma nel creare beni pubblici e servizi per la collettivit.
13
Figura 2
Mappa delle categorie di stakeholder
Enti locali
territoriali
Province e Comuni
(Ass.ti Agricoltura),
Comunit
Montane,
Istituzioni pubbliche
Enti Parco
nazionali e regionali
e altre aree
Ministero per le Politiche agricole
protette, ecc.
e forestali, Altri Ministeri,
Assessorati allAgricoltura
e Uffici SSA Regioni,
Altri Assessorati regionali
(Ambiente, Sanit, Formazione, ecc.)
Agenzie ed Enti
funzionali
Agenzie di sviluppo
agricolo regionale,
APAT, ARPA, ARTI,
Acquedotto Pugliese,
CCIAA, ecc.
Enti di ricerca
(regionali e nazionali)
Universit,
istituti di ricerca
(afferenti MIUR,
alla Regione,
alla Provincia di Bari, ecc.),
enti pubblici afferenti al MIPAAF,
al Min. Attivit Produttive
e ad altri Ministeri, ecc.
Sistema scolastico
Istituti Agrari
Gruppi e utenti
non organizzati
Cittadini e consumatori,
imprenditori agricoli e forestali
e tecnici non organizzati
Altre Istituzioni
Corpo forestale dello Stato
Altro
Partiti politici,
associazioni
ambientaliste
e dei consumatori,
mass media, ecc.
Ordini
e Associazioni
Professionali
Agronomi, periti agrari,
geologi, biologi, ecc.
SERVIZI
DI SVILUPPO
AGRICOLO
PUGLIESI
Enti certificazione
agricoltura biologica
AIAB, ICEA, AMAB, ecc.
Agenzie locali
di sviluppo
GAL, Patti territoriali,
ecc.
Societ di consulenza,
studi associati
privati
Enti di formazione
professionale
Parchi tecnologici,
societ partecipate,
enti di ricerca
Tecnopolis,
I.A.M. Bari,
IPRES, ecc.
Pubblico
Privato
14
Organizzazioni
Professionali agricole
CIA, Coldiretti,
Confagricoltura,COPAGRI,
Associazioni allevatori, ecc.
Organizzazioni
sindacali
CGIL, CISL, UIL, ecc.
Associazioni riconosciute
e di categoria
Consorzi
Associazioni industriali,
Consorzi di Difesa
organizzazioni Cooperative,
Produzioni Intensive,
organizzazioni produttori agricoli, ecc.
Consorzi di Bonifica,
Consorzi di tutela,
Consorzio bieticolo, ecc.
Figura 3
Elenco degli stakeholder
Mondo produttivo
Enti di ricerca
Federparchi
Confcooperative
Assocodipuglia
Confindustria
LIPU Sede Nazionale
Italia Nostra
Legambiente
WWF
AIAB
PEFC ITALIA
Assessorato Risorse Agroalimentari Regione Puglia
15
2.3
17
Tavolo
Date incontri
2 marzo 2011
8 ottobre 2010
Zootecnia e trasformazioni dei prodotti della filiera. Benessere animale. Allevamenti faunistici. Zoocolture, apicoltura
4 aprile 2011
20 aprile 2011
Multifunzionalit in agricoltura
2 febbraio 2011
19 gennaio 2011
13 dicembre 2010
18
Componenti
(numero)
Partecipanti
(numero)
Partecipanti/Componenti
(%)
Totale
Ricerca
Mondo
produttivo
Totale
Ricerca
Mondo
produttivo
Totale
Ricerca
Mondo
produttivo
23
16
11
48%
86%
31%
Tavolo 2 - Cerealicoltura,
orticoltura, vivaismo
17
47%
63%
33%
Tavolo 3 - Zootecnia
13
12
92%
100%
86%
89%
67%
100%
Tavolo 5 - Ambiente
32 13
19
23
12
11
72%
92%
58%
Tavolo 6 - Multifunzionalit
18
11
13
72%
86%
64%
12
58%
75%
25%
18
12
11
61%
83%
50%
142 58
84
93
48
45
65%
83%
54%
Tavolo 4 - Selvicoltura
TOTALE/MEDIA
19
Figura
Figura44
Rapporti
Rapportididiforza
forzatra
tramondi
mondididiappartenenza:
appartenenza:
componenti
componentieepartecipanti
partecipantidei
deitavoli
tavoli
77
55
66
Tavolo
11
Tavolo
Olivicoltura,
Olivicoltura,
viticoltura,
viticoltura, 6 6
arboree
arboree
1616
Tavolo
88 5
Tavolo
5
6 6 Strategie
Strategie
socio-economiche
socio-economiche
99
1212
MONDO
MONDO
PRODUTTIVO
PRODUTTIVORICERCA
RICERCA
componenti
componenti
44
3 3 Tavolo
22
Tavolo
Cerealicoltura,
Cerealicoltura,
88
orticoltura,
orticoltura,
vivaismo
vivaismo 5 5
componenti
componenti
1 1
Tavolo
77
Tavolo
Biotecnologie
Biotecnologie
animali
animali
ee
vegetali
vegetali
66
partecipanti
partecipanti
4545
8484
5858
Media
Media
tavoli
tavoli
partecipanti
partecipanti
77
4848
66
88
22
Tavolo
66 66
Tavolo
Multifunzionalit
Multifunzionalit
11 11 7 7
77
Tavolo
44
Tavolo
Selvicoltura
Selvicoltura
11 11
1919
20
Tavolo
33
Tavolo
Zootecnia
Zootecnia
Tavolo
55
Tavolo
Ambiente
Ambiente
1313
1212
66
66
33
66
66
Figura 5
Percentuale dei livelli
di partecipazione dei Tavoli
86
83
Tavolo 1
Olivicoltura,
viticoltura,
arboree
Tavolo 8
Strategie
socio-economiche
31
Tavolo 2
Cerealicoltura,
orticoltura,
33
vivaismo
48
50
63
61
47
Totale
Ricerca
Mondo produttivo
75
Media
tavoli
Tavolo 3
Zootecnia
54
65
58
89
100
86
Tavolo 6
Multifunzionalit
Tavolo 4
Selvicoltura
92
72
67
64
Tavolo 5
Ambiente
72
58
21
100
86
83
Tavolo 7
25
Biotecnologie
animali
e vegetali
92
Figura 6
Distribuzione percentuale
dei partecipanti nei tavoli
Tavolo 2
Cerealicoltura, orticoltura, vivaismo
Tavolo 1
Olivicoltura, viticoltura, arboree
12
12
Tavolo 8
Strategie socio-economiche
Tavolo 7
Biotecnologie animali e vegetali
Tavolo 3
Zootecnia
13
14
9
25
Tavolo 4
Selvicoltura
Tavolo 5
Ambiente
Tavolo 6
Multifunzionalit
Figura 7
Distribuzione percentuale dei partecipanti
per tavolo e per mondo di appartenenza
MONDO
PRODUTTIVO
RICERCA
Tavolo 2
Cerealicoltura, orticoltura, vivaismo
Tavolo 1
Olivicoltura, viticoltura, arboree
10
Tavolo 8
Strategie socio-economiche
13
13
Tavolo 3
Zootecnia
11
13
2
16
Tavolo 7
Biotecnologie animali e vegetali
10
13
13
13
13
24
4
25
Tavolo 6
Multifunzionalit
22
Tavolo 4
Selvicoltura
Tavolo 5
Ambiente
3.
3.1
La metodologia di lavoro
Al fine di poter individuare e classificare i fabbisogni di ricerca del settore agricolo,
forestale e agroalimentare regionale e le criticit connesse stata adottata una
metodologia di lavoro che ha previsto la realizzazione di Tavoli tecnico-scientifici
animati secondo un approccio di tipo partecipativo. Lapplicazione di questo metodo
di coinvolgimento degli stakeholder ha prodotto numerosi vantaggi. In primis ha
facilitato la raccolta delle informazioni, senza per questo omettere nulla che fosse
ritenuto degno di nota per ciascun partecipante. In secondo luogo, risultato essere
uno strumento flessibile e controllabile per la gestione dei gruppi poich, anche in
presenza di un numero consistente di partecipanti, ha permesso di focalizzare e di
mappare tutti i concetti fondamentali emersi durante i lavori. Infine, ha attenuato il
rischio di generare nel gruppo figure leader in grado di monopolizzare la discussione
e influenzare gli altri componenti del gruppo (followers) a favore della propria visione,
producendo cos una distorsione dei risultati prodotti.
In questo modo, invece, si pu dire di aver ottenuto un buon risultato di gruppo, non
condizionato o limitatamente condizionato - da singoli componenti e, soprattutto,
in grado di far emergere le conoscenze tecnico scientifiche, le percezioni personali
e le esigenze dei soggetti coinvolti. Ancora, le informazioni qualitative fornite
dagli stakeholder hanno permesso di sopperire alla carenza di dati rigorosamente
quantitativi e, attraverso la costruzione di un quadro condiviso della conoscenza,
stato possibile formulare ipotesi e proposte costruttive.
Lattivit di lavoro dei Tavoli stata strutturata nei seguenti step:
1. rilevazione dei problemi/criticit e individuazione dei fabbisogni di innovazione, mediante
attivazione del brainstorming;
2. aggregazione dei concetti (clusterizzazione). Discussione attorno ai concetti rilevati e,
eventuale, individuazione e inclusione di elementi nuovi mediante approccio partecipativo.
La metodologia di rilevazione delle informazioni stata la medesima per ciascuno
degli otto tavoli di approfondimento e ha previsto in linea di massima gli stessi
tempi di svolgimento. In particolare, gli stakeholder sono stati invitati a partecipare
a gruppi di discussione guidati da due moderatori, mediante metodologia Metaplan
(cfr. par. 1.2), della durata di circa tre ore ciascuno e finalizzati a condividere le
conoscenze, motivare i soggetti coinvolti e avviare con loro un percorso di lavoro sui
temi individuati dalle Linee guida.
I lavori sono stati strutturati in modo tale da determinare i principali problemi e
23
criticit del sistema agricolo o dei singoli comparti produttivi oggetto dello specifico
Tavolo, al fine di definire i fabbisogni di ricerca e individuare gli studi scientifici
in grado di contrastare/attenuare i problemi espressi e garantire una maggiore
competitivit al sistema agroalimentare.
Con la rilevazione mediante lattivazione del brainstorming, gli stakeholder sono
stati chiamati a rispondere per iscritto, su post-it colorati, a due domande con
riferimento alla tematica/comparto produttivo oggetto di ciascun tavolo:
1. quali sono le principali problematiche e criticit socio-economiche, ambientali, ecc. del
sistema agricolo, forestale e agroalimentare regionale verso le quali le innovazioni possono
svolgere un ruolo attivo in termini di raggiungimento di una maggiore competitivit
economica e/o di una maggiore sostenibilit ambientale?,
2. quali sono i fabbisogni di innovazione (per i partecipanti del mondo produttivo) e quali
sono le ricerche e gli studi scientifici (per i partecipanti espressione del mondo della
ricerca) in grado di migliorare le perfomance socio-economiche e ambientali del sistema
e, in particolare, in grado di aggredire le problematiche e le criticit precedentemente
individuate dal gruppo stesso?. 5
Al fine di rendere le risposte conformi e fedeli alloggetto di indagine, gli
stakeholder hanno dovuto innanzitutto attivare uno screening mentale di tutti i
concetti attinenti le criticit e i fabbisogni di ricerca, per poi effettuare una scelta,
individuale e autonoma, dei tre concetti che hanno ritenuto prioritari in base alla
loro percezione della tematica in oggetto. In particolare, a tutti i partecipanti
stato chiesto di indicare attraverso post-it, sulla base delle esperienze maturate e
delle conoscenze professionali, non pi di tre problemi/criticit che impediscono al
sistema agroalimentare/comparto produttivo regionale di raggiungere una maggiore
competitivit economica e sostenibilit ambientale e con riferimento ai quali la
ricerca pu svolgere un ruolo positivo. Quindi, ai soli rappresentanti del mondo
produttivo, stato chiesto di individuare (anche in questo caso al massimo tre postit) i fabbisogni di innovazioni ritenuti essenziali in grado di contribuire a risolvere i
problemi/criticit individuati precedentemente. Contestualmente, ai soli ricercatori
stato chiesto di proporre non pi tre studi scientifici/ricerche che possano avere
un impatto positivo sui problemi/criticit individuati. Ai partecipanti stato posto
il vincolo di individuare fabbisogni e proposte di ricerche funzionali a supportare
un programma di azione regionale avente un arco temporale di riferimento di
breve medio termine (3-5 anni) e, ancora, di avere ben in mente di trovarsi in una
situazione di scarsit di risorse finanziarie destinate alla ricerca. Tale vincolo si
reso indispensabile per indirizzare i lavori dei tavoli verso fabbisogni di innovazione
soddisfabili attraverso il sostegno a ricerche di tipo applicato e attivit sperimentali
nellambito delle stesse Linee guida.
Il brainstorming ha prodotto due risultati positivi per il prosieguo dei lavori dei
5
Per semplicit da qui in avanti si indicheranno rispettivamente con problemi/criticit le opinioni espresse in
relazione alla prima domanda e con fabbisogni di ricerca quelle relative alla seconda.
24
3.2
3.2.1 Prodotti e tecniche delle coltivazioni arboree, delle filiere vitivinicola e olivicoloolearia
Il Tavolo Prodotti e tecniche delle coltivazioni arboree, delle filiere vitivinicola e
olivicolo-olearia ha avviato i suoi lavori nella giornata del 2 marzo 2011. I risultati
e le proposte emersi durante lincontro sono schematizzabili in 5 cluster, a cui
corrispondono altrettanti temi di discussione prevalenti.
Ambiente
1
Ambiente
Una prima serie di criticit individuate dai partecipanti afferisce al tema della
gestione sostenibile delle produzioni e delle risorse naturali. In particolare, il gruppo
di lavoro concentra lattenzione sui rischi di possibili impatti ambientali derivanti
dalla diffusione di forme di agricoltura di tipo intensivo, sullutilizzo poco razionale
di alcune risorse naturali come lacqua e sullesigenza di salvaguardare lenorme
patrimonio regionale in termini di biodiversit vegetale. Inoltre, si esprime una
forte esigenza di sensibilizzazione dei consumatori nellacquisto di prodotti pi
rispettosi dellambiente.
Tavolo 1
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Esigenza di salvaguardia
della risorsa idrica
Studi finalizzati a
ottimizzare gli utilizzi
idrici
Ricerche per la
razionalizzazione degli
interventi irrigui
Studi in materia di
salvaguardia della
biodiversit
Ricerche sui consumi
dei prodotti ottenuti in
maniera eco-sostenibile
legato alla possibilit che si rilevi una presenza di residui di principi attivi sia
nelle produzioni convenzionali sia in quelle biologiche (a cui si affianca il rischio di
dequalificare i comparti allinterno dei quali si rilevano prodotti con residui).
Difesa/chimica
Tavolo 1
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Esigenza di ridurre
lutilizzo di prodotti
fitosanitari (esigenza
maggiore salubrit
prodotti agroalimentari)
Implementazione di
modelli previsionali per
la difesa delle piante
dalle malattie, della
gestione dellirrigazione
e della concimazione
Fitopatologie
condizionanti la
produzione
Adozione e recepimento
direttiva 128/2009 UE da
parte degli imprenditori
agricoli
Miglioramento dei
metodi di difesa
fitosanitaria e rispetto
degli ecosistemi naturali
quanto permetta di orientare il produttore agricolo (dalla scelta della variet alla raccolta).
In particolare, emersa lesigenza di uno studio sullutilizzo delle variet autoctone
negli impianti superintensivi. Sempre per quel che riguarda il comparto olivicolo, si
sottolineata la necessit di indirizzare la ricerca verso studi sulla diversificazione
delle produzioni, identificando e formalizzando modelli produttivi orientati
alla produzione di olio doliva extravergine di qualit, ma anche modelli per la
produzione di olio da alberi secolari e di oli da destinare alla produzione di energia.
Inoltre, il tavolo ha rimarcato lesigenza di condurre analisi e studi che valorizzino le
produzioni da un punto di vista commerciale.
Il mondo della ricerca ha confermato lesigenza, gi espressa dal mondo produttivo,
di approfondire gli studi sulla programmazione delle produzioni e sulla loro
valorizzazione. Inoltre, ha individuato due macro categorie di indirizzi di ricerca che
hanno determinato interessanti spunti di riflessione.
La prima si riferisce agli studi sulle innovazioni di prodotto, legata alla necessit
di sviluppare nuove variet/cloni, comprese quelle con resistenze genetiche. Per
il settore vitivinicolo, in particolare, stata evidenziata lesigenza di effettuare
studi sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni, valutando prioritariamente i
modelli di vinificazione specifici, individuando e caratterizzando le tipologie di
prodotti innovativi che si vogliono/possono ottenere e le uve che meglio si prestano
a sviluppare questi prodotti innovativi. A questo proposito, una innovazione
interessante proposta quella della spumantizzazione. Le innovazioni di prodotto
per il potenziamento delle variet locali devono investire anche il comparto olivicolo
e frutticolo. In particolare, per la cerasicoltura alcuni ricercatori propongono di
avviare studi sullesempio spagnolo che ha sperimentato e commercializzato ciliegie
prive di peduncolo (sebbene questa specifica innovazione sia applicabile solo per
ciliegie appartenenti al germoplasma spagnolo, ovvero, alla variet Picota, per le
quali la normativa europea ammette la commercializzazione senza peduncolo).
La seconda categoria di ricerche individuate afferisce alle innovazioni di processo. A
questo proposito, si richiama lattenzione sugli studi sullinnovazione tecnologica
in enologia, proponendo di condurre ricerche sui processi di vinificazione
finalizzati ad esaltare il potenziale enologico delle cultivar. Inoltre, si propongono
ricerche su tecniche e modelli colturali innovativi (ad esempio nella cerasicoltura
e nella mandorlicoltura), sui portainnesto (in particolare nella coltivazione del
ciliegio), sulle forme di allevamento, sulle tecniche di forzatura e/o protezione e,
nello specifico, sulle tecniche per ampliare il calendario di commercializzazione
(semiforzature precoce e tardiva).
28
Produzione/commercializzazione
Tavolo 1
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Difficolt di apportare
interventi specializzati
di miglioramento delle
colture
Individuazione di un
modello produttivo
adatto alle aziende
olivicole pugliesi
Non soddisfacente
stato delle conoscenze
tecniche colturali da
parte operatori
Studi di mercato,
programmazione
delle produzioni,
valorizzazione dei
prodotti del territorio
Studi in materia di
Sviluppo di nuove
diversificazione della
variet/cloni comprese
produzione non di
le variet con
qualit in olivicoltura (ad
resistenze genetiche
esempio olio lampante)
(in frutticoltura-uva da
Analisi finalizzate
tavola)
alla valorizzazione
Individuazione e
dei prodotti ai fini
caratterizzazione delle
commerciali
tipologie di prodotti
Studi finalizzati
innovativi
a migliorare la
commercializzazione dei Individuazione di
materie prime (uve)
prodotti allestero
che meglio si prestino
ad elaborare prodotti
innovativi
Scarsa programmazione
e pianificazione
produzioni a livello
nazionale e regionale
Concentrazione
dei calendari di
commercializzazione dei
prodotti frutticoli
29
4
Ambito gestionale
Un numero consistente di criticit, individuate dal gruppo di lavoro, sono strettamente
connesse con le caratteristiche strutturali e organizzative delle aziende agricole
pugliesi. Le questioni maggiormente dibattute riguardano problemi comuni ai
comparti oggetto del tavolo e legati alla frammentazione e allindividualismo delle
aziende agricole (secondo alcuni componenti del tavolo soprattutto delle cantine
vitivinicole), nonch alla senilizzazione degli imprenditori agricoli e alla scarsa
propensione allinnovazione. Inoltre, i partecipanti sottolineano lo scarso livello di
aggiornamento degli operatori agricoli, soprattutto con riferimento alle operazioni
colturali che economicamente incidono in maggior misura sui costi di produzione delle
arboree (come la potatura e la raccolta) e linadeguata organizzazione delle aziende
agricole, in termini di macchinari disponibili, rispetto al sesto dimpianto adottato.
Ambito gestionale
Tavolo 1
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Senilizzazione addetti
e frammentazione
aziende
Studi su innovazioni di
prodotto e di processo
finalizzate a ridurre i
costi di produzione
Sviluppo di tecniche
di gestione del suolo
(inerbimenti, ecc.) per il
contenimento dei costi
Scarsa propensione
allinnovazione nel
settore enologico
Individualismo delle
cantine vitivinicole
Scarsa meccanizzazione
in frutticoltura
Scarsa razionalizzazione
dei costi di produzione
compreso il riutilizzo dei
sottoprodotti
Ricerche su nuove
tecniche colturali,
in materia di
meccanizzazione
e tecniche di
trasformazione
finalizzate alla riduzione
dei costi di produzione
Qualit/tracciabilit
Tavolo 1
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Modesta gestione
della produzione non
di qualit (presente
in alcune aree della
regione) in olivicoltura
Disciplinari/indicazioni
sulla produzione
frutticola che investano
tutta la filiera (variet
per variet a partire
dalla raccolta)
Definizione di standard
di qualit del prodotto
Scarsa valorizzazione
dei prodotti tipici e delle
produzioni nei settori
frutticolo-vitivinicolo
Variabilit del livello
qualitativo delle
produzioni tipiche
Effetti della
meccanizzazione sulla
qualit del prodotto
Studi in materia di
valorizzazione delle
produzioni di qualit
Studi sulle tecnologie di
trasformazione
Presenza di residui
anticrittogamici e/o
metalli nelle produzioni
Esigenza di maggiore
tracciabilit delle
produzioni
Queste criticit generano fabbisogni di ricerca legati allesigenza di elaborare
disciplinari/indicazioni sulla produzione frutticola che investano tutta la filiera, di
indirizzare sempre pi la ricerca verso studi sulle tecnologie di trasformazione che
migliorino il livello qualitativo delle produzioni e sui sistemi di valorizzazione delle
31
produzioni di qualit.
Lo stesso orientamento espresso anche dal mondo della ricerca che suggerisce la
necessit di approfondire gli studi sulla definizione degli standard di qualit e su,
non meglio definiti, effetti della meccanizzazione sulla qualit del prodotto.
32
Filiera cerealicola
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Frammentazione
delle aziende agricole
(soprattutto nella Puglia
meridionale)
Scelte varietali-aspetti
tecnologici qualitativi
poco condivisi
tra produzione e
trasformazione
Innovazioni di prodotto
e di processo nellambito
degli alimenti funzionali
Scarsa integrazione
di filiera e carenze
strutturali (si fa poco
stoccaggio differenziato)
Scelte varietali imposte
dai pastifici (il che
comporta produzioni di
quantitativi maggiori a
discapito della qualit
- come ad esempio il
contenuto proteico)
Insoddisfacenti standard
qualitativi e necessit di
implementare gli indici
qualitativi attualmente
utilizzati
Innovazione varietale
in relazione agli aspetti
nutrizionali e salutistici
Ottimizzazione
dellagrotecnica per
il miglioramento
della qualit globale
(tecnologica, salutistica,
nutrizionale)
2
Filiera orticola
La filiera orticola regionale manifesta sia problematiche che interessano
strettamente le fasi di produzione e trasformazione, sia criticit che incidono
trasversalmente sullintera filiera. I temi principali su cui i componenti del tavolo
si sono soffermati sono legati prevalentemente alle difficolt del comparto di
mettere in atto scelte di produzione coerenti con la domanda di mercato (o capaci di
intercettare una domanda latente/potenziale), allesigenza di disporre di innovazioni
di prodotto e di processo e, infine, alla necessit di soddisfare la richiesta di prodotti
di qualit da parte dei consumatori.
La prima problematica interessa la realt produttiva regionale e nasce dalla
constatazione che lasimmetria informativa esistente tra gli operatori della
produzione e quelli della trasformazione e commercializzazione non consente
agli agricoltori di conoscerne appieno le esigenze e le opportunit espresse dal
mercato e, quindi, determina una sostanziale subordinazione dei primi rispetto
agli altri attori della filiera. Leffetto pi evidente che gli agricoltori non sempre
sono in grado di orientare le loro scelte di produzione verso variet e cultivar
maggiormente rispondenti alle richieste del mercato. Sarebbe, invece, auspicabile
che si riflettesse sullopportunit di ampliare la gamma produttiva orticola regionale
(diversificandola) e di indirizzare, quindi, la produzione verso nuove variet che
hanno mercati di sbocco pi vantaggiosi.
33
Filiera orticola
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Asimmetria informativa
tra gli operatori
Scelte di produzione
non sempre orientate al
mercato
Individuazione di nuovi
prodotti orticoli e messa
a coltura di specie
spontanee dinteresse per
il mercato
Esigenze di innovazione
di prodotto/processo
Aziende agricole
non adeguatamente
indirizzate verso cultivar
rispondenti alle richieste
del mercato
Ridotto servizio
aggiunto agli ortaggi
Studi e ricerche, anche di
tipo innovativo, troppo
spesso non coerenti con
le esigenze di mercato
Perdita della
cultura alimentare;
allontanamento dalla
dieta mediterranea
34
Filiera orticola
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Qualit in termini di
sicurezza alimentare e
salutistico/nutrizionale
Nuovi sistemi di
sanificazione del prodotto
(alternativi al cloro e agli
altri sistemi esistenti)
Ricerche che puntino
su analisi sensoriale ed
organolettica
Scarso coordinamento
Scarsa concentrazione
nella filiera
della produzione e scarsa
organizzazione dellofferta
35
Scarsa conoscenza/
diffusione di mezzi
tecnici a basso impatto
ambientale
Definizione di tecniche
e mezzi a basso impatto
per la gestione della
fertilit, gestione
risorsa idrica, difesa
fitosanitaria, controllo
infestanti
Filiera floricola
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Sostenibilit ambientale
Mercato
Ricerche finalizzate
allo studio di nuove
produzioni a elevato
valore aggiunto
37
Azioni trasversali
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Minore utilizzo di
molecole di sintesi o
chimiche
Sostenibilit ambientale
e sicurezza alimentare
Sostituzione molecole
chimiche con sistemi
fisici
Biopromotori,
biostimolanti,
fitofarmaci naturali,
concimi organici,
pacciamatura organica/
biodegradabile
Ricerche sul biologico
Studi sulle allelopatie
Ricerche finalizzate
a razionalizzare
luso dellacqua
(acque salmastre per
irrigazione)
La ricerca deve, quindi, focalizzare lattenzione sullo studio di metodi fisici pi sicuri
per luomo e lambiente e su biopromotori, biostimolanti, fitofarmaci naturali,
concimi organici, pacciamatura organica/biodegradabile. Inoltre, si ritiene utile
proseguire i percorsi di studi in atto legati alle produzioni biologiche.
Altra criticit sollevata stata quella legata alla gestione della risorsa idrica e alla
necessit di razionalizzare luso dellacqua per lirrigazione, approfondendo ad es.
gli studi sulluso delle acque salmastre. Infine, anche se non collegato ad alcuna
problematica individuata, emersa la necessit di sviluppare studi sulle allelopatie.
Lunica problematica individuata, comune ai comparti cerealicolo e orticolo,
quella relativa allassenza di marchi di qualit e alla scarsa valorizzazione delle produzioni
sui mercati nazionali ed esteri che, peraltro, non risulta collegata a specifiche ricerche
proposte.
Sono numerosi, invece, gli studi suggeriti che ricalcano quelli gi ampiamente
affrontati nel comparto orticolo e che in un secondo momento, il tavolo ha deciso di
estendere anche al cerealicolo. Tale circostanza discende dalle metodologie di lavoro
adottate dal gruppo che ha considerato i comparti trasversali come classi residuali
in cui far convergere ricerche individuate nei singoli comparti, laddove se ne fosse
riscontrata lopportunit. Si rilevano, comunque, due proposte di indagine ulteriori:
la prima attiene al recupero, conservazione e miglioramento quali-quantitativo delle
variet localispecie spontanee, la seconda alla salvaguardia del germoplasma per la
valorizzazione delle produzioni autoctone.
38
Azioni trasversali
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Esigenza di marchi di
qualit per riconoscere
valore aggiunto alle
produzioni regionali
Marchi di qualit
Valorizzazione
produzioni locali e
creazione di marchi
Innovazione nellambito
delle caratteristiche
intrinseche dei prodotti
agricoli regionali
Recupero,
conservazione,
miglioramento qualiquantitativo delle
variet locali specie
spontanee
Salvaguardia del
germoplasma per la
valorizzazione delle
produzioni autoctone
Caratterizzazione
dei componenti
nutrizionali e qualitativi
per la valorizzazione
commerciale
Metodi diagnostici per
la qualit (intesa in
termini salutistici ed
organolettici) e sicurezza
alimentare
Certificazione
del materiale di
propagazione
39
Azioni trasversali
Tavolo 2
Problemi/criticit
Cluster
Ricerche
Costi di riscaldamento
per le colture protette
Gestione aziendale
Monitoraggio clima
serre
Serre adatte allambiente
mediterraneo
Elevati costi di
produzione e volatilit
dei prezzi
Gestione rifiuti
Sperimentazione
circa limpiego di
energie alternative
per il riscaldamento
delle serre (serre
fotovoltaiche)
Sostenibilit
Mercato
3.2.3 Zootecnia e trasformazioni dei prodotti della filiera. Benessere animale. Allevamenti
faunistici. Zoocolture, apicoltura
Il Tavolo Zootecnia e trasformazioni dei prodotti della filiera. Benessere animale.
Allevamenti faunistici. Zoocolture, apicoltura ha avviato i suoi lavori il 4 aprile 2011.
I risultati e le proposte del tavolo sono schematizzati in 5 cluster a cui corrispondono
altrettanti temi di discussione prevalenti.
1
Benessere animale
Tutti i partecipanti concordano che negli allevamenti zootecnici pugliesi, specie in
quelli ovi-caprini, si verificano spesso situazioni di scarsa igiene e scarso benessere
che impattano negativamente sullo stato di salute degli animali. Altre criticit
espresse dal tavolo attengono alla diffusione di malattie come la Diarrea Virale
Bovina (causa di numerosi aborti precoci) e, ancora, alla diffusione di casi di mastiti
subcliniche.
Rispetto a questi problemi, il mondo della ricerca esprime lesigenza di realizzare
studi sui sistemi di allevamento pi idonei al miglioramento delle condizioni di
benessere dellanimale. In particolare, si propone di approfondire gli studi sullo
40
stato di benessere degli animali in rapporto alle dimensioni dello spazio fisico entro
cui vengono allevati e, ancora, di potenziare le indagini isto-morfologiche effettuate
sugli organi animali che, spesso, fungono da bersaglio dellinquinamento.
Benessere animale
Tavolo 3
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Inadeguate condizioni di
benessere animale
Monitoraggio e
miglioramento delle
condizioni di benessere
e stato di salute degli
animali
Numerosi aborti
precoci riconducibili alla
diffusione del virus della
Diarrea Virale Bovina
Numerosi casi di mastiti
subcliniche
2
Sistemi di allevamento e qualit delle produzioni
Una delle criticit del settore risiede nellincapacit degli operatori di individuare
adeguate diete alimentari da somministrare agli animali. Negli allevamenti bovini,
le carenze produttive che si verificano nel periodo di interparto spesso sono confuse
con delle patologie ma, in realt, sono attribuibili a deficienze nutrizionali. Queste
ultime determinano gravi carenze energetiche che influiscono notevolmente sulle
capacit fecondative dellanimale.
I partecipanti evidenziano leccessiva dipendenza dei nostri allevamenti da variet
importate, come la soia e il mais, mentre sarebbe possibile incentivare lutilizzo
di variet autoctone (cereali e leguminose), con conseguenti vantaggi di natura
economica. In particolare, negli allevamenti pi strutturati si potrebbero recuperare
variet vegetali come ad esempio il favino, lorzo, il triticale e il trifoglio rosso
(questultimo attraverso un processo di essicazione pi complesso ma con effetti, in
termini di apporto proteico, molto interessanti).
Unaltra problematica sollevata dal tavolo strettamente collegata con lesigenza
di approfondire gli studi in materia di miglioramento della qualit dei prodotti
zootecnici. A questo proposito, in Puglia sono presenti molte essenze che potrebbero
migliorare il contenuto di acidi grassi polinsaturi nella carne e nel latte e che
andrebbero studiate.
Infine, il tavolo ravvisa lesistenza di un problema di carattere generale legato alla
conservazione del latte e alla stagionalit dei consumi dei prodotti lattiero-caseari.
In particolare, si evidenzia una criticit nel picco dei consumi che si verifica in
estate (soprattutto dei prodotti trasformati freschi come cacioricotta, mozzarelle,
burrate, ecc.) determinato dallincremento delle presenze turistiche. Inoltre, si
consideri che il latte prodotto nel periodo primaverile presenta un contenuto di acidi
grassi notevolmente superiore rispetto a quello prodotto durante la restante parte
dellanno, fenomeno strettamente connesso con le attivit di pascolo.
41
Tavolo 3
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Sperimentazione diete
alimentari con fieni,
cereali e leguminose
pugliesi
Studi
sullimplementazione
della qualit degli
alimenti in funzione del
benessere animale
Eccessiva dipendenza
da soia e mais di variet
estere
Scarsa valorizzazione
di cereali e leguminose
tipiche del territorio
Esigenza di
miglioramento della
qualit, prodotti a fini
salutistici
Esigenza di
implementare sicurezza
e allungare vita delle
produzioni agrozootecniche
Stagionalit dei
consumi e esigenza di
conservazione di latte e
derivati
Valutazione di
nuove molecole per
il miglioramento
salutistico dei prodotti di
origine animale ed effetti
sulla salute umana e del
benessere animale
Studi sullutilizzo di
sottoprodotti agricoli
per il miglioramento e la
valorizzazione del latte e
della carne
Approfondimenti
sullutilizzo di
trasformazioni
alternative
per migliorare
remunerazioni delle
produzioni
Tecniche innovative
per limplementazione
della sicurezza e della
vita commerciale delle
produzioni
43
Tavolo 3
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Georeferenziazione
e tracciabilit per
valorizzare produzioni
tipiche sicure e di qualit
Studi sulla
rintracciabilit e sulla
brevettabilit dei
prodotti zootecnici
44
Biodiversit
Tavolo 3
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Esigenza di salvaguardia
della biodiversit
animale autoctona
pugliese (rischi di
estinzione)
Scarse conoscenze
scientifiche su linee di
sangue femminili nel
cavallo murgese e sulla
selezione genomica
Miglioramento
dellefficienza biologica
degli animali per ridurre
limpronta ecologica
5
Impiego dei sottoprodotti delle produzioni zootecniche
Altro tema emerso durante la discussione quello dellimpiego dei sottoprodotti delle
produzioni zootecniche. In particolare, si evidenziato il problema dellelevato costo
di smaltimento della lana negli allevamenti degli ovini da latte. Altra criticit quella
che si riferisce allo smaltimento del latte con residui. In particolare, i partecipanti
ritengono possibile impiegare in alternativa i prodotti lattiero-caseari in cui si sono
riscontrati dei residui di antibiotici, di aflatossine, di metalli pesanti, ecc.
Il fabbisogno di ricerca manifestato dal mondo produttivo si riferisce alla messa
a punto di progetti pilota per la valorizzazione dei sottoprodotti lattiero-caseari,
mentre il mondo della ricerca si concentra sugli studi economici sul comparto della
lana e in materia di utilizzo della lana delle razze da latte nel settore tessile. Infine,
si propone di avviare degli studi per la valorizzazione delle biomasse residuali, da
utilizzare sia come combustibile per la produzione di energia sia come alimento per
altre specie allevate (ad es. in acquacoltura).
Tavolo 3
45
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Costi di smaltimento
lana negli allevamenti
degli ovini da latte
Problema di
smaltimento del
latte con residui (es.
aflatossine M1, metalli
pesanti, radioattivi,
antibiotici)
Istituzione di un centro
di raccolta regionale,
studi per lutilizzo tessile
della lana delle razze
da latte, promozione
artigianato laniero
Ambiente
Tavolo 4
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Degrado/abbandono
aree boscate-macchia
46
2
Difesa/chimica
Il tavolo individua una criticit nellaumento degli attacchi di fitopatie che si
verificano in concomitanza di particolari periodi siccitosi. A fronte di questa
problematica, solo dal mondo produttivo proviene una proposta di condurre studi in
materia di difesa fitosanitaria (quali tipologie di lotta e di prevenzione, definizione di una mappa
delle aree colpite da patogeni, ecc.).
Difesa
chimica
Tavolo 4
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Aumento incidenza
fitopatie nei boschi
3
Produzione
Il tavolo concorda sullo scarso ruolo esercitato dai boschi pugliesi sotto il profilo
economico-produttivo, reso evidente dallassenza di una vera e propria filiera
produttiva regionale. Inoltre, i partecipanti constatano lesiguit delle ricerche su
temi come le specie autoctone a rapido accrescimento (assenza di tavole dendometriche per
ciascuna variet), lutilizzo dei sottoprodotti delle lavorazioni forestali a fini energetici,
i frutti minori spontanei, ecc. Indubbiamente il settore soffre dellassenza di
politiche nazionali, oltre che regionali, idonee a valorizzare la funzione produttiva
del bosco.
A questo proposito, si rileva come lItalia sia la seconda nazione importatrice
nel mondo per legna da ardere e, allo stesso tempo, sia la seconda esportatrice
di manufatti in legno. In questo contesto si lamenta la scarsit di informazioni
statistiche puntuali e aggiornate, come quelle relative alle quantit e alle tipologie
legnose prodotte in regione.
Su questo tema solo il mondo produttivo esprime precisi fabbisogni di ricerca,
mentre i ricercatori non individuano priorit, preferendo concentrare lattenzione
su altri cluster/tematiche. In particolare, gli stakeholder esprimono la necessit
di condurre studi in materia di meccanizzazione, ricerche sulle colture a
rapido accrescimento, studi in materia di classificazione genetica, studi sulla
tartuficoltura e su alcuni prodotti di nicchia del bosco (ad esempio i funghi porcini
e lagrifoglio), ricerche in materia di produzione e produttivit dei boschi pugliesi
e sperimentazione di nuove specie in terreni agricoli. Infine, si propone di avviare
ricerche in aree saggio per la stima e la valorizzazione di alcuni sottoprodotti
forestali (ad esempio la Manna del Gargano).
47
Produzione
Tavolo 4
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Marginalit funzione di
produzione dei boschi
Studi sulla
meccanizzazione
Assenza filiera
produttiva
Poche ricerche
sperimentali (e dati)
sulle specie autoctone a
rapido accrescimento
Mancanza dati sulla
quantit di biomassa
(sottoprodotti delle
lavorazioni forestali) per
produzione energetica
Carenti conoscenze sui
frutti minori naturali
Studi in materia
di classificazione
genetica (creazione
di nuovi vivai pubblici
e potenziamento di
quelli esistenti nei quali
effettuare ricerche)
Studi sulla tartuficoltura
Ricerche in materia
di produzione e
produttivit dei
boschi pugliesi e
sperimentazione nuove
specie in terreni agricoli
Realizzazione aree
di saggio (anche
permanenti) per la
stima dei sottoprodotti
forestali
4
Gestione forestale
I partecipanti concordano sulla scarsit delle conoscenze a livello regionale su
consistenza, caratteristiche e stato di salute del patrimonio forestale. Inoltre, si
rilevano le carenze generalizzate nelle attivit di manutenzione minima dei
boschi, le esigenze di gestire i cedui soggetti ad invecchiamento e, ancora, di
realizzare un adeguamento della metodologia operativa in materia di tagli boschivi,
sopperendo in tal modo agli elevati costi e allassenza di conoscenze.
In termini di fabbisogni di ricerche, il mondo produttivo suggerisce la realizzazione
di indagini sul patrimonio boschivo regionale e di analisi sui modelli gestione
sostenibile dei boschi pugliesi.
I ricercatori individuano negli studi per la realizzazione della carta forestale
regionale e dellinventario forestale regionale le priorit pi importanti per il tavolo.
Solo attraverso tale attivit si possono rendere disponibili numerose informazioni sul
patrimonio forestale pugliese (stato fitosanitario, biomasse per fini energetici, ruolo
multifunzionale del bosco, censimenti delle aree boschive percorse dagli incendi,
aree soggette ad erosione e desertificazione, ecc.), strategiche per poter avviare una
48
Gestione forestale
Tavolo 4
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Scarsa conoscenza
della consistenza del
patrimonio forestale
regionale
Studi per la
realizzazione della carta
forestale regionale e
dellinventario forestale
regionale
Corretta applicazione
Gestione Forestale
Sostenibile
Esigenza di operare
gestione cedui in
invecchiamento
Ricerche in materia di
gestione sostenibile dei
rimboschimenti
Studio per il riordino
della vivaistica forestale
Esigenza di
adeguamento della
metodologia operativa
(nei tagli boschivi): costi
elevati e mancanza di
conoscenze
5
Logistica forestale
Anche se i boschi pugliesi hanno un ruolo a livello economico-produttivo marginale,
ad alcuni partecipanti preme rilevare lo stato di criticit della logistica forestale e,
ancora, evidenziare gli elevati costi di trasporto. In riposta a tale criticit si esprime
un generico fabbisogno di ricerca sulle infrastrutture pubbliche esistenti.
Il mondo della ricerca propone di condurre studi sulla viabilit, finalizzata a migliorare
le condizioni di accesso dei mezzi meccanici nella foresta e, di conseguenza, a
generare benefici di tipo economico e ambientale (riduzione dei costi di gestione aziendale,
interventi tempestivi in caso di incendi boschivi, valorizzazione funzioni ricreative, ecc.).
Logistica
forestale
Tavolo 4
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Studi su infrastrutture/
sistemi pubblici
6
Scenari/strategie
Il tavolo lamenta una scarsa capacit degli attori pubblici e privati nel comprendere
il ruolo delle foreste nel sistema socio-economico regionale. I partecipanti
rilevano la scarsa conoscenza di alcune funzioni fondamentali esercitate dai boschi
sia in unottica di tutela ambientale (stoccaggio CO2, prevenzione dai dissesti
49
idrogeologici, usi energetici, tutela del paesaggio, ecc.) sia in chiave economicoproduttiva. Indubbiamente, per attuare politiche adeguate nel settore, occorre
migliorare lo stato delle conoscenze e, in particolare, risulta importante disporre
dellanagrafe degli interventi forestali e del loro stato di conservazione (briglie,
sistemazione idrauliche, ecc.). Inoltre, si esprimono le esigenze di ridefinire,
da un lato, le politiche di sostegno al settore forestale e, dallaltro, di rivedere
e semplificare i processi di acquisizione dei pareri e delle autorizzazioni per gli
interventi forestali.
A fronte di queste criticit, i partecipanti propongono di avviare studi di tipo
socio-economico sui benefici apportanti dai boschi, affiancati da attivit di analisi e di
monitoraggio degli interventi realizzati con fondi pubblici e da ricerche sugli iter
autorizzativi degli interventi forestali.
Lunica ricerca proposta, con riferimento a questo cluster, attiene alla gestione della
multifunzionalit delle aree boscate.
Scenari/strategie
Tavolo 4
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Esigenza di definire
ruolo foreste nel sistema
socioeconomico
Analisi
socioeconomiche:
valutazione benefici del
bosco
Gestione della
multifunzionalit delle
aree boscate
Esigenza di ridefinire
politiche di aiuto al
settore forestale
Necessit di semplificare
iter autorizzativi
Monitoraggio impianti
realizzati con fondi
pubblici (Reg. CEE
2080/92, misura 4 PSR
Puglia 2000-2006,
misura 1.7 az. 1 POR
Puglia 2000-2006)
Ricerche sugli iter
autorizzativi
51
Ambito produttivo/gestionale
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Studio di indicatori
necessari alla
misurazione delle
performance ambientali
delle aziende agricole e
agroalimentari
Esigenza di tracciabilit
dellintero processo
produttivo dal campo al
consumatore
Difficolt nella
valorizzazione di
prodotti tipici e di
qualit
Conservazione e
packaging di prodotti
agricoli
Riduzione consumi
energetici e idrici,
maggiore efficienza nella
gestione del processo
produttivo
Problematiche
applicative nelle filiere
agroalimentari regionali
di aspetti ambientali (es.
certificazioni ambientali,
Dichiarazioni Ambientali
di Prodotto)
Ridefinizione dei ruoli
degli operatori del
mercato e valorizzazione
economica delle
produzioni
Scarso confronto tra
imprese commerciali e
aziende di produzione
52
2
Clima
Il tema sempre pi pressante dei cambiamenti climatici in atto a livello globale e le
ripercussioni in campo agricolo generano una domanda tra gli operatori di settore
di realizzare studi scientifici in grado di misurare le perfomance dellagricoltura
regionale (e valutare la dimensione che assume il fattore cambiamento climatico).
A questo proposito, si rileva lo scarso utilizzo di strumenti tesi a quantificare gli
impatti sullambiente determinati dalle attivit agricole (ad esempio la certificazione
in materia di emissioni di CO2). Inoltre, il tavolo ravvisa la scarsa comunicazione, da
parte dei produttori verso i consumatori, sugli impatti che il settore agroalimentare
genera sullambiente.
A fronte di questo problema il mondo della ricerca conferma lindispensabilit
di sostenere studi finalizzati ad analizzare le interrelazioni tra agricoltura e
cambiamenti climatici e a ridurre gli impatti ambientali sullagricoltura.
Clima
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Cambiamenti climatici
Misurazione
delle perfomance
dellagricoltura alla
luce dei cambiamenti
climatici in atto
Scarsa certificazione
della sostenibilit
ambientale
Basso livello di
integrazione tra
consumatori e
produttori relativamente
allimpatto del settore
agro-alimentare sulle
emissioni di gas serra e
cambiamento climatico
Scarsa disponibilit di
dati climatici (funzionali
alla definizione di
tecniche di difesa,
risparmio idrico, uso
mezzi tecnici da parte
degli operatori agricoli)
3
Risorsa idrica
Tra le principali criticit che investono il sistema agricolo regionale i partecipanti
individuano la scarsit della risorsa idrica e labbassamento della falda acquifera
(che determina un aumento della salinit). Il tavolo esprime lesigenza che vi sia
una pi efficiente formulazione dei fabbisogni idrici per lagricoltura irrigua e che
vi sia una reale applicazione della normativa sulla gestione del sistema irriguo
regionale. Occorre, inoltre, ridefinire il ruolo di gestione e di indirizzo degli organi
di governo e, a latere, migliorare il sistema di monitoraggio della risorsa (funzionale
a ottimizzarne luso). In questo contesto, si inserisce la constatazione di una criticit
53
legata ai possibili impatti ambientali che derivano da un utilizzo non corretto delle
acque reflue in agricoltura.
I fabbisogni di ricerca, espressi dal mondo produttivo, sono finalizzati alla tutela
quantitativa (sistemi di indicazione dei fabbisogni irrigui agli agricoltori in tempo reale) e
qualitativa (possibilit di utilizzo acque salmastre per prodotti tipici come, ad esempio, il Pomodoro
Regina) della risorsa acqua. Inoltre, si evidenzia la necessit di sostenere studi
finalizzati allelaborazione di bioindicatori dellimpatto dei cambiamenti climatici
su acqua e suolo.
Risorsa idrica
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Analisi di scenario per
la gestione sostenibile
della risorsa idrica
anche con riferimento
allutilizzo di risorse non
convenzionali
Modelli di calcolo e
di dimensionamento
degli impianti irrigui
(corretta progettazione
degli impianti aziendali
in rapporto a quelli
consentiti)
Monitoraggio per la
caratterizzazione delle
acque e dei suoli per fini
irrigui e di nutrizione
delle piante per lutilizzo
di modelli matematici
Adeguato monitoraggio
dellacqua
Applicazione effettiva
della normativa sulla
gestione del sistema
irriguo regionale
Acque reflue e
irrigazione
Coerentemente alle problematiche evidenziate e ai fabbisogni espressi, il mondo
della ricerca propone analisi di scenari per la gestione sostenibile della risorsa
idrica (anche con riferimento allutilizzo di risorse non convenzionali), studi per la
progettazione di impianti di irrigazione pi efficienti e sulla caratterizzazione delle
acque e dei suoli per fini irrigui.
54
4
Suolo e territorio
Le problematiche, strettamente connesse con la tematica suolo, riguardano
linquinamento dei terreni e la perdita di fertilit (si vedano, ad esempio, gli
effetti dello spietramento nellAlta Murgia), labbandono di aree rurali, il cambio
di destinazione duso dei terreni e la scarsa attenzione alla manutenzione del
suolo. Inoltre, un elemento di criticit individuato nella salinit dei suoli, le cui
cause sono da imputare, tra laltro, al sovrasfruttamento della falda acquifera e a
inefficienze nel monitoraggio dei pozzi artesiani.
Gli operatori, espressione del mondo produttivo, manifestano la necessit di
definire le classi colturali adatte ai contesti territoriali in cui si introducono (suolo/
clima), mentre il mondo della ricerca suggerisce di avviare o proseguire studi che
analizzino lo stato di salute del suolo (nematofauna e batteri), ricerche su modelli
agro-sistemici a basso impatto ambientale, studi sulle tecniche di forestazione e
rinaturalizzazione e sulla bonifica dei terreni da metalli pesanti con piante no-food.
Suolo e territorio
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Definizione classi
colturali adatte ai
contesti (suolo/clima) di
inserimento
Studio di tecnologie
innovative per la
valutazione dello stato di
salute microbica dei suoli
Studio di bio-indicatori
dello stato di salute del
suolo (nematofauna,
batteri)
Studio di modelli agro
sistemici a basso
impatto ambientale
Miglioramento
conoscenze tecniche
di forestazione e
rinaturalizzazione
Bonifica terreni da
metalli pesanti con
piante no-food
Monitoraggio del suolo
e sottosuolo ad alta
risoluzione spaziale (sub
metrica) con dispositivi
non invasivi
Mappatura della
sostanza organica dei
suoli attraverso tecniche
di telerilevamento
iperspettrale
55
Rifiuti/residui di lavorazione
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Valutazione dellefficacia
di un sistema gestionale
a basso impatto
ambientale: analisi
dei costi-benefici per
lutilizzo di scarti, di
acque reflue, biomasse
per produrre energia
Mancanza di gestione
integrata delle
componenti organiche
(scarti vegetali,
compost, fanghi, ecc.)
Scarsa valorizzazione di
sottoprodotti specifici
dellagroindustria
pugliese (da rifiuto a
risorsa)
Scarso riutilizzo degli
scarti di lavorazione
agricola per la
produzione di energia
Limitato recupero delle
biomasse agricole
per riutilizzarle come
compost
56
Compost da scarti
agroindustria
Impiego di sottoprodotti
in agricoltura
Fluidi specifici per
lestrazione del licopene
dalle bucce dei pomodori
Utilizzo dei processi
a membrana per il
recupero di sostanze
nobili dagli scarti di
lavorazione (acque di
vegetazione, siero, ecc.)
Energia
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Rischio di
marginalizzazione ed
abbandono legati alla
produzione di energie
rinnovabili
Studio su economicit
impianti energia da
biomasse
57
Biodiversit
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Studio di soluzioni
agronomiche ecocompatibili: valutazione
del potenziale della
biodiversit vegetale e/o
animale sia dal punto
di vista produttivo che
tecnologico
8
Biologico/integrato
Le criticit rilevate, con riferimento a questo cluster, si riferiscono alle necessit
di adottare tecniche agronomiche adeguate in agricoltura biologica e di disporre
di nuove molecole a basso impatto ambientale per la gestione di programmi di
protezione integrata pi rispettose dellambiente.
I fabbisogni di ricerca si incentrano nello studio della valorizzazione agronomica
della biodiversit naturale nelle aziende agricole biologiche, mentre il mondo della
ricerca suggerisce di approfondire gli studi sulle tecniche produttive utilizzate in
agricoltura biologica in diversi ambienti e su diverse colture. Inoltre, si propone di
sostenere gli studi scientifici riguardanti gli agenti di biocontrollo e lutilizzazione di
mezzi fisici per il controllo di patogeni parassiti.
Biologico/integrato
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Adozione di tecniche
agronomiche adeguate
in agricoltura biologica
(biodiversit naturale,
compostaggio,
inerbimento)
Studio per la
valorizzazione
agronomica della
biodiversit naturale
nelle aziende biologiche
Scarsa disponibilit di
nuove molecole a basso
impatto ambientale per
la gestione di programmi
di protezione integrata
Studi riguardanti
agenti di biocontrollo
e utilizzazione di mezzi
fisici per il controllo di
patogeni parassiti
9
Difesa/chimica
Il tavolo rileva la necessit di modelli epidemiologici per finalizzare programmi di
protezione alternativi. Inoltre, si individua un elemento di criticit nella scarsa
disponibilit per gli agricoltori di mezzi di difesa da patogeni che siano rispettosi
dellambiente e, ancora, nelluso massiccio di pesticidi e prodotti chimici in
58
agricoltura.
Gli operatori di settore individuano un fabbisogno di ricerca legato allindividuazione
di nuovi prodotti pi rispettosi dellambiente.
La ricerca deve orientarsi verso lo studio di agenti di biocontrollo (batteri e funghi)
e sullutilizzazione di mezzi fisici per il controllo di patogeni parassiti, sulla
valutazione di nuovi fertilizzanti e di prodotti di origine vegetale impiegati nella
protezione delle colture, sullanalisi della resistenza sistemica acquisita e naturale.
Inoltre, si rileva la necessit di effettuare studi sulle performance dei processi
produttivi a basso impatto per valutarne la sostenibilit economica da parte delle
aziende agricole.
Difesa/chimica
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Studio e valutazione
Ricerche alternative
Scarsa disponibilit di
di prodotti di origine
prodotti chimica
modelli epidemiologici
vegetale nella protezione
(anticrittogamici, acque,
(patogeni/parassiti) per
delle colture
utilizzazione residui)
finalizzare i programmi di
protezione
Studio sulla resistenza
Individuazione nuovi
sistemica acquisita e
prodotti chimica verde
Scarsa disponibilit
naturale
di mezzi di difesa da
patogeni parassiti e
Studio sullimpiego nuovi
rispettosi dellambiente
fertilizzanti
Utilizzo massivo di
Verifica della sostenibilit
pesticidi e prodotti chimici
economica dei processi
produttivi a basso impatto
Impatti degli agro farmaci
10
Scenari/strategie
Dalla discussione emerge lo scenario di unagricoltura regionale che stenta a svolgere
un ruolo attivo in termini di salvaguardia del territorio, di tutela del paesaggio, di
conservazione delle colture tradizionali mediterranee non idrovore e, questo, in un
contesto in cui vi una scarsa sensibilit per le tematiche agricole.
Durante il dibattito si evidenzia come i vincoli ambientali possano limitare le
attivit agricole in alcuni contesti territoriali. Infine, unaltra criticit individuata,
anche se non condivisa da tutti, quella legata al mancato sviluppo in regione
della cosiddetta agricoltura urbana, attivit utile ai fini del recupero degli ambienti
degradati delle citt.
Da queste problematiche emerge un fabbisogno diffuso di attivare studi finalizzati
alla valutazione della disponibilit da parte del consumatore a pagare il contenuto
ambientale dei beni agroalimentari prodotti con tecniche eco-compatibili e, ancora,
emerge lesigenza di attivare ricerche di tipo socio-economico sui nuovi scenari e,
ancora, in materia di agricoltura multifunzionale.
59
Scenari/strategie
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Valutazione della
Scomparsa colture
disponibilit a pagare da
tradizionali mediterranee
parte del consumatore
non idrovore
per il contenuto
Scomparsa funzione
ambientale di beni
dellagricoltura
agroalimentari prodotti
tradizionale di regolatore
con tecniche ecodellecosistema
compatibili
Vincoli ambientali che
Indagini conoscitive
limitano lagricoltura
circa il futuro
orientamento politico
Basso livello di
-economico (capire
integrazione tra
se si va verso una
consumatori e produttori
sostenibilit forte o
Scarsa sensibilit su
debole)
tematiche agricole
Multifunzionalit
Esigenza di miglioramento
ambientale
paesaggio
Ricerche
Non sono state individuate
ricerche direttamente
collegate al cluster
11
Trasferimento della conoscenza/reti di relazioni
Lultimo cluster quello relativo al tema della conoscenza in agricoltura e al sistema
di relazioni esistenti tra gli attori. Il tavolo individua una forte criticit del sistema
legata alla scarsa o insufficiente circolazione delle informazioni in materia agroambientale, causata da un non efficiente sistema di relazioni tra gli operatori
e da carenze culturali degli agricoltori. A ci si aggiungono le difficolt legate
allindividuazione dei fabbisogni di innovazione, al trasferimento e alla corretta
applicazione delle conoscenze nelle piccole medie imprese agricole e, ancora, allo
scarso ricorso, da parte delle imprese agricole, al supporto di professionisti in grado
di promuovere lintroduzione e/o la corretta applicazione delle innovazioni in azienda.
I fabbisogni individuati dai partecipanti si identificano nellesigenza di promuovere
un sistema di diffusione della conoscenza e un supporto scientifico e normativo che possa
accrescere negli operatori agricoli la consapevolezza dellimportanza delle tematiche
ambientali. Inoltre, emerge lesigenza di migliorare le reti di relazioni tra i soggetti
che operano nel mondo della ricerca.
Lunico studio suggerito dal mondo della ricerca si orienta verso un tema piuttosto
ampio quale quello dellanalisi di sistemi di gestione integrata della conoscenza per la gestione
della complessit.
60
Tavolo 5
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Relazioni agricoltura/
industria, recepimento
fabbisogni, carenze
culturali
Promuovere un sistema
capillare di conoscenza
che possa aumentare
la consapevolezza degli
agricoltori rispetto
allimportanza delle
tematiche ambientali
Mancanza di contatti
con il modo della ricerca
Interfaccia mondo
agricolo e industriale
Carenze culturali
agricoltore
Trasferimento
tecnologico e di
innovazione in
agricoltura
Trasferimento
conoscenze alle PMI
agricole
Supporto scientifico e
normativo
Pianificazione
territoriale e
recepimento dei
fabbisogni di
innovazione
Funzione produttiva
Tavolo 6
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Ricerche sulle
opportunit che la
multifunzionalit offre
in termini di reddito
Individuazione di un
modello di stima del
sostegno sulla base delle
esternalit negative
(evitate) o positive
(prodotte)
Sostegno al reddito:
definizione del ruolo
multifunzionale
dellazienda agricola
Scarsa diversificazione
dellofferta agricola per
soddisfare la domanda
delle imprese di
trasformazione
Valutazione della
consapevolezza del
consumatore sul
ruolo delle aziende
agricole in materia di
multifunzionalit
62
Funzione ambientale/paesaggistica
Tavolo 6
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Mancato
riconoscimento dei
servizi ambientali offerti
dallattivit agricola
Ricerca in materia di
tutela del territorio e
dellambiente
Agro-energie: modelli
su scala aziendale
come strumento
di diversificazione
produttiva e valutazione
dellefficacia economica
e ambientale
Scarsa integrazione
della multifunzionalit
aziendale e della
multifunzionalit in
riferimento al paesaggio
Assenza di valutazione
circa la sostenibilit
ambientale della
produzione agricola
nel senso pi ampio
del termine (incluse
silvicoltura e zootecnia)
Individuazione di buone
prassi in materia di
prestazioni ambientali
dellagricoltura,
in termini di
bilancio energetico,
cambiamenti climatici
e relative modalit di
compensazione del
reddito
Aree sottoposte a
vincoli (paesaggio,
inquinamento, parchi
naturali): quali sistemi
colturali?
Scarse informazioni
sulladozione dei
certificati verdi
nellazienda agricola
Compensazioni
ambientali: ruolo della
foresta e produzioni
energetiche
Tecniche di gestione
agronomica a sostegno
delle funzioni ecologiche
ed ambientali
Criteri di gestione
agronomica in rapporto
alle aree agricole ad
elevato valore naturale
(HNVF)
Valutazione
dellefficienza
delluso dellacqua e
dellazoto alla luce dei
cambiamenti climatici in
aree sottoposte a clima
semi-arido
Monitoraggio degli
inquinanti derivanti
dalle pratiche agricole,
finalizzato alla
valutazione del ruolo
ambientale di una
azienda agricola
Valutazione del ruolo
ambientale in termini di
carbon sink/source delle
aree marginali
64
Scenari/sistema
Tavolo 6
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Carente valutazione
del grado di
multifunzionalit delle
aziende agricole
Caratterizzazione
e valutazione della
multifunzionalit del
territorio agroforestale
Caratterizzazione e
quantificazione delle
funzioni svolte dalle
aziende agricole
Ruolo strategico
della pianificazione
territoriale e
consapevolezza del
ruolo delle imprese
nelluso delle risorse
Funzione sociale
Tavolo 6
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Il tavolo non ha espresso
specifiche ricerche
5
Funzione didattica
Le problematiche connesse con questo aspetto afferiscono alla complessit
nellimpiego delle masserie didattiche quale opportunit per divulgare nelle scuole
le tradizioni tipiche delle aree rurali. Con riferimento a questo aspetto i componenti
del tavolo non esprimono n fabbisogni n proposte di ricerca, valutando invece
prioritari gli interventi sulla comunicazione, linformazione e la divulgazione agli
operatori agricoli e alla collettivit in tema di masserie didattiche.
Funzione didattica
Tavolo 6
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Il tavolo non ha espresso
specifiche ricerche
6
Funzione turistica
Secondo il gruppo di lavoro, la funzione turistica, che si esplica tipicamente con
lattivit agrituristica, soffre essenzialmente dellapplicazione distorta e della poca
chiarezza della normativa di riferimento esistente da cui discendono numerose
problematiche. Le questioni principali riguardano la definizione chiara, da un lato,
del ruolo dellazienda agricola nellesercizio dellattivit agrituristica (rapporto di
connessione tra attivit agricola e attivit agrituristica e ruolo della Regione nella sua definizione) e
dallaltro, del ruolo degli operatori del terziario (ristorazione) rispetto allagriturismo
e delle conseguenti contrapposizioni di categoria.
Il connesso fabbisogno di ricerca, emerso durante il dibattito, legato alla necessit
di conoscere meglio le dinamiche del settore e, in particolare, il rapporto tra
agriturismo e turismo-ristorazione del territorio, per trovare equilibrio tra gli
operatori economici di un territorio.
66
Funzione turistica
Tavolo 6
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Adeguare la gestione di
unazienda agrituristica
alla richiesta del
mercato nel rispetto dei
vincoli normativi
Conoscere meglio le
dinamiche del settore
e, in particolare, il
rapporto tra agriturismo
e turismo-ristorazione
del territorio
7
Trasferimento della conoscenza/reti di relazioni
I partecipanti al tavolo hanno sottolineato nel corso dei lavori leccessiva
burocratizzazione e la scarsa sensibilizzazione della pubblica amministrazione in
attivit tese a favorire lo sviluppo della multifunzionalit sul territorio. Il mondo
produttivo ha, in pi occasioni, espresso lesigenza di disporre di approfondimenti
e studi su alcuni aspetti legislativi e normativi connessi con lapplicazione della
multifunzionalit. Inoltre, il gruppo di lavoro solleva questioni e problematiche che
riguardano lambito della formazione e dellinformazione sul tema agricoltura e
multifunzionalit. In particolare si rileva la scarsa informazione e consapevolezza da
parte degli operatori agricoli sul ruolo della multifunzionalit in agricoltura e sulle
sue possibili applicazioni.
Ambiente
Tavolo 7
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Ricerche nel campo
della sostenibilit
ambientale: ad esempio
la rivalutazione di
variet che necessitano
di ridotti input energetici
e metodi innovativi per
lo smaltimento dei rifiuti
Elevate quantit di
materiale di scarto (non
biodegradabile)
2
Biodiversit
Il gruppo di lavoro esprime lesigenza di valorizzare la biodiversit vegetale
secondo approcci di genomica funzionale. La risposta a questa problematica, in
termini di ricerca e innovazione, individuabile nello sviluppo di una piattaforma
biotecnologica basata su tecniche di genotipizzazione e di genomica funzionale per
la valorizzazione e la tracciabilit del patrimonio vegetale autoctono. In particolare,
si propone di genotipizzare le produzioni vivaistiche e di conoscere le popolazioni
microbiche che albergano su di una particolare specie per utilizzarle come traccianti.
Biodiversit
Tavolo 7
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Necessit di
valorizzazione
biodiversit vegetale
secondo approcci di
genomica funzionale
Sviluppo di una
piattaforma
biotecnologica
basata su tecniche di
genotipizzazione e di
genomica funzionale
per la valorizzazione
e tracciabilit del
patrimonio vegetale
autoctono
3
Protezione e sanit
Un tema centrale individuato quello riguardante lo stato sanitario e limpatto che
le malattie infettive degli animali hanno sulle produzioni zootecniche regionali.
Nello specifico, i problemi emersi riguardano la diffusione di batteri antibioticoresistenti nelle specie di animali allevate e la carenza di metodi diagnostici
68
innovativi per una rapida individuazione delle patologie animali. Gli studi suggeriti
in proposito devono riguardare sia lo sviluppo di sistemi innovativi - mediante il
ricorso a tecniche biomolecolari - per la ricerca di agenti zoonosici, sia la messa a
punto di test diagnostici biomolecolari per lindividuazione in azienda di patologie
infettive che incidono sulle produzioni zootecniche (diagnosi molecolari innovative,
rapide e affidabili, per specifiche malattie come ad esempio le mastiti). Inoltre,
importante sviluppare vaccini per alcune malattie ovi-caprine, come lagalassia
contagiosa, e per contrastare una nuova specie di pestivirus proveniente dal sud
America e che si propaga attraverso il siero fetale bovino. Inoltre, si suggerisce di
approfondire gli studi sulla diagnostica e il risanamento di malattie infettive (es.
diarrea virale bovina, leucosi bovina) che non sono oggetto di profilassi nazionale,
ma che lo diventeranno, o che necessitano di unottimizzazione della profilassi
(ad es. per la brucellosi, il test sierologico ufficiale in uso non adeguato). Le
biotecnologie, a questo proposito, sono importanti per determinare metodologie
diagnostiche efficienti per lindividuazione delle malattie (es. test biomolecolari) e
per la messa a punto di presidi immunizzanti per il controllo di queste malattie (es.
vaccini ricombinanti).
Il tavolo suggerisce di avere maggiore considerazione riguardo alle problematiche
che si riferiscono alle produzioni di acquacoltura e maricoltura, con riferimento
alle quali si propongono studi sulle produzioni ittiche tesi alla messa a punto di
tecnologie innovative che ne garantiscano lo stato sanitario e che ne migliorino i
prodotti, prevenendo le malattie infettive cui sono esposte (es. nodavirus).
Con riferimento allo stato fitosanitario delle produzioni vegetali, il primo problema
riguarda il rispetto dei parametri minimi previsti dalla normativa vigente con
riferimento alla commercializzazione e allimpianto in campo del materiale di
propagazione.
Altra questione sollevata dai partecipanti riguarda la necessit di porre maggiore
attenzione sia nella gestione delle malattie, attraverso lelaborazione di protocolli
di risanamento, sia attraverso limplementazione di mezzi diagnostici rapidi,
affidabili, di facile applicazione e a basso costo. Nellambito delle produzioni
vegetali, infatti, molto sentita la problematica relativa alla difesa e al trattamento
di sintomatologie aspecifiche che spesso sono curate utilizzando rimedi e prodotti
inadeguati.
Alla luce di queste problematiche si rileva la necessit di incentivare ricerche
finalizzate allo studio dellinterazione pianta-patogeno secondo aspetti di genomica
funzionale elaborando metodi screening da utilizzare in campo e, in particolare,
di tecnologie diagnostiche multiplex e aspecifiche per la produzione di materiale
vegetale di propagazione. I partecipanti propongono di approfondire gli studi per la
realizzazione di mezzi diagnostici e di messa a punto di protocolli applicativi.
Un ultimo aspetto evidenziato quello legato allimportanza dello sviluppo di progetti
di selezione clonale, finalizzato al risanamento fitosanitario delle specie frutticole,
viticole e olivicole, attraverso nuove tecniche per la caratterizzazione genetica delle
produzioni e tecniche di sequenziamento massale per il rilevamento dei patogeni.
69
Protezione e sanit
Tavolo 7
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Messa a punto di
processi tecnologici
sicuri dal punto di vista
igienico-sanitario
Sviluppo di sistemi
innovativi mediante
ricorso a tecniche
biomolecolari per la ricerca
di agenti zoonosici (con
particolare riferimento alla
farmaco resistenza)
Produzioni zootecniche
Problema diffusione
di batteri antibioticoresistenti
Scarsi metodi
diagnostici per rapida
individuazione delle
patologie animali
Produzioni vegetali
Scarsa disponibilit di
fonti primarie con stato
sanitario conforme alla
normativa vigente per le
variet locali
Scarsit studi sulle
interazioni piantapatogeno (per
miglioramento gestione
fitosanitaria)
Scarsit di mezzi
di diagnosi rapidi,
affidabili, di facile
applicazione e di basso
costo
Scarsit di messa a
punto di protocolli di
risanamento
70
Messa a punto di
processi tecnologici
sicuri dal punto di vista
igienico-sanitario
Studi su interazione
pianta-patogeno secondo
aspetti di genomica
funzionale per migliorare
gestione difesa delle
piante dalle malattie
Sviluppo di tecnologie
diagnostiche multiplex
e aspecifiche per la
produzione di materiale
vegetale
Produzione di mezzi
diagnostici e messa
a punto di protocolli
applicativi
Progetti di selezione
clonale e sanitaria delle
specie frutticole, viticole e
olivicole
4
Valorizzazione delle produzioni
I partecipanti sono concordi nellaffermare che il corredo genetico delle produzioni
regionali un elemento di differenziazione naturale del prodotto pugliese rispetto
a quello di altre aree di produzione e dovrebbe, pertanto, essere preservato e
maggiormente valorizzato. Le biotecnologie possono svolgere un ruolo strategico nel
miglioramento della competitivit delle produzioni agroalimentari regionali e, in
particolare, dei prodotti dellacquacoltura/maricoltura e delle produzioni vitivinicole
e ortofrutticole.
Il fabbisogno di ricerca manifestato strettamente connesso con lesigenza della
messa a punto di metodi analitici di facile e veloce applicazione che esaltino la
tipicit delle produzioni locali. Al fine di valorizzare queste ultime, si propone di
avviare studi e ricerche sulla messa a punto di metodologie di trasformazione dei
prodotti agricoli finalizzate alla creazione di nuovi prodotti.
I ricercatori presenti propongono di realizzare studi per la valorizzazione di specie
autoctone mediante la caratterizzazione genetico-molecolare e delle componenti
a valenza nutrizionale e salutistica. Inoltre, si propone di condurre ricerche sulla
caratterizzazione e lo sfruttamento della biodiversit microbica autoctona per la
valorizzazione di produzioni agroalimentari (alimenti probiotici, smoothies probiotici)
e/o per produzioni tipiche (con batteri lattici per la conservazione degli ortaggi).
Tavolo 7
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Esigenza di
valorizzazione delle
produzioni agricole
regionali
Difficolt nel
collocamento dei
prodotti ortofrutticoli
sul mercato per elevata
deperibilit
Competitivit
delle produzioni
di acquacoltura e
maricoltura rispetto ad
altre regioni del bacino
del Mediterraneo
Messa a punto di
metodologie per la
produzione di nuovi
prodotti
Ricerche per la
valorizzazione di specie
autoctone mediante
caratterizzazione
genetico-molecolare
e delle componenti a
valenza nutrizionale e
salutistica
Caratterizzazione
e sfruttamento
della biodiversit
microbica autoctona
per la valorizzazione
di produzioni
agroalimentari tipiche
(vegetali) o produzioni
innovative
71
5
Tracciabilit
Altra tematica individuata dal tavolo quella relativa alla tracciabilit delle
produzioni zootecniche, argomento strettamente connesso con la tutela del
consumatore e con lesigenza di garantire lidentificazione del prodotto sui mercati.
Oggi in campo zootecnico sono disponibili mezzi di analisi genetica capaci di
individuare non solo la specie ma anche il singolo individuo. In Puglia, per quanto
riguarda la brucellosi, si adottato il sistema di genotipizzazione individuale per
individuare esattamente lanimale che va al macello.
Tracciabilit
Tavolo 7
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Scarsa genotipizzazione
individuale e di specie
Messa a punto di
processi tecnologici
sicuri dal punto di vista
igienico-sanitario
Tracciabilit degli
alimenti carnei (e in
generale zootecnici)
mediante tecniche
biomolecolari
Performance produttive
Tavolo 7
Problemi/criticit
Ricerche
Modulazione dieta
animali da reddito,
impiego di cellule vive e
vitali di probiotici
Produzioni zootecniche
Esigenza di
ottimizzazione delle
produzioni animali
Necessit di
miglioramenti della
materia prima
Esigenza di
miglioramento delle
performance produttive
animali
72
Fabbisogni
Modulazione della
microflora ruminale
attraverso la
modulazione della
dieta (formulazione
alimentare)
Produzione e mercato
Tavolo 8
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Monocoltura
Ridotta politica di
orientamento al cliente
Esigenza di
valorizzazione degli
scarti di produzione
(pomodoro)
Eccessiva localit dei
mercati di sbocco
Anche se dalla discussione del gruppo di lavoro emerge la consapevolezza sul ruolo di
guida esercitato dalle multinazionali e dalla GDO in materia di consumi alimentari, il mondo
della ricerca ravvisa limportanza di condurre studi tesi a individuare modalit e
74
Biologico/integrato
Tavolo 8
Problemi/criticit
75
Fabbisogni
Analisi su legislazione
e normativa (obiettivo
aumentare il consumo
biologico)
Ricerche
Non sono associabili al
cluster specifiche ricerche
3
Filiere produttive
Altro tema emerso durante la discussione del tavolo quello della valorizzazione
delle filiere produttive regionali. Il settore agricolo si caratterizza per il basso livello
di integrazione di filiera. A questo proposito, i partecipanti pongono laccento
sulla scarsa consapevolezza degli operatori agricoli delle opportunit, non solo
economiche, derivanti dalladozione di approcci di filiera. Ladesione a una dinamica
di filiera da parte degli operatori pugliesi interpretata soprattutto come una
opportunit per beneficiare di finanziamenti pubblici, mentre si trascurano altri
elementi che invero potrebbero valorizzare i risultati produttivi e lefficienza dei
rapporti interni alla stessa azienda.
I fabbisogni di ricerca, emersi a proposito delle problematiche legate alle filiere
produttive agroalimentari, afferiscono a due orientamenti di pensiero antitetici
che si propongono, da un lato, di contribuire a consolidare le stesse filiere, ponendo
laccento sulla necessit di creare e formare figure professionali in grado di
orientare il produttore agricolo nelle scelte aziendali, dallaltro - evidentemente
con intenti provocatori di abbandonare le forme organizzate di integrazione
tra soggetti (filiere e distretti), ritenute, da alcuni partecipanti, responsabili
dellaccentuazione della pratica della monocoltura e delluso intensivo del territorio. Alla luce di
questi orientamenti i partecipanti avviano una intensa discussione sullesigenza di
diversificare le produzioni e di riconvertire i sistemi produttivi in un contesto in cui
le filiere e i distretti produttivi svolgono un ruolo di rappresentanza e di indirizzo sul
territorio.
Filiere produttive
Tavolo 8
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Bassa integrazione di
filiera
Studi sullintegrazione
orizzontale e sui sistemi
economici territoriali
Esigenze di
miglioramento nella
logistica e nei trasporti
(in particolare nella
filiera ortofrutticola)
Studio
sullorganizzazione
e sulla competitivit
delle filiere agroalimentari pugliesi nel
contesto internazionale:
innovazioni
organizzative
Competitivit e
responsabilit sociale
Tavolo 8
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
(Mancato compimento)
di una distribuzione
equa del valore lungo
tutta la filiera
Etica/competitivit
A questo proposito dal mondo della ricerca proviene la proposta di avviare studi in
materia di responsabilit sociale in agricoltura e nellagro-industria.
5
Competitivit e territorio
Un altro cluster si riferisce al rapporto tra competitivit e territorio. In particolare,
i partecipanti evidenziano lesistenza di una criticit nella gestione della
globalizzazione, laddove si cerchi di conciliare la valorizzazione delle peculiarit di
un territorio con la difesa delle aspettative di reddito degli agricoltori. In particolare,
si evidenzia lesigenza di attivare una riflessione sugli approcci al mercato globale
e sulle correlative esigenze di valorizzazione di cultura/tipicit dellofferta legata al
territorio, evitandone la massificazione.
Un altro argomento di discussione quello della valorizzazione dellagricoltura
sociale e delle fattorie sociali. Attualmente, secondo i partecipanti, il dibattito su
questo tema s intenso ma molto carente, soprattutto in materia di analisi dei
servizi erogabili e di reali fabbisogni dellagricoltura. A riguardo, si ravvisa lassenza
di analisi sociologiche di carattere motivazionale (in grado di spiegare il perch le persone
dovrebbero vivere e lavorare in campagna) e sugli output dellagricoltura multifunzionale.
Sotto il profilo dei fabbisogni di ricerca, dal tavolo emerge la necessit di studiare
le dinamiche socio-economiche pi adeguate per motivare il passaggio da una
agricoltura indifferenziata a unagricoltura che produca beni rappresentativi del
territorio di riferimento. Infatti, si constata come si possano rappresentare due
modelli di competitivit, a cui associare due distinte esigenze di ricerca: da una
77
parte quello che spinge verso un prodotto indifferenziato con lofferta di commodity e
che, oggi, accusa maggiormente gli effetti della globalizzazione, dallaltro quello che
punta alla differenziazione e alla connessione con il territorio. In questo quadro si
rileva unesigenza di riconversione dellorientamento strategico delle aziende verso
un modello produttivo pi aderente alle caratteristiche del territorio pugliese.
Dal tavolo emerge lesigenza di avviare uno studio sugli isotopi per definire le
caratteristiche dellolio pugliese.
In risposta alle criticit individuate, il mondo della ricerca propone di avviare studi
sulle interrelazioni tra lagricoltura e il territorio rurale e, ancora, approfondimenti
scientifici in materia di riconversione produttiva finalizzati ad individuare gli
scenari e le prospettive per lagricoltura regionale (le agricolture possibili). Unaltra
ricerca proposta si incentra sullo studio delle esigenze di servizi delle popolazioni
rurali e sulle attese degli urbani rispetto allagricoltura.
Competitivit e territorio
Tavolo 8
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Agricoltura vs rurale;
settore vs territorio;
specializzazione vs
multidisciplinare
Identificazione di
modelli per lo sviluppo
rurale sostenibile
Analisi delle
interrelazioni tra settore
agricolo e territorio
rurale
Ricerche su recupero
della biodiversit e su
variet antiche
Rendere riconoscibile il
prodotto pugliese
Studi su potenziale
riconversione delle
imprese agricole
Ricerca sulle esigenze di
servizi delle popolazioni
rurali e sulle attese
degli urbani rispetto
allagricoltura
Strategie di marketing
per la creazione e
distribuzione del
valore nelle filiere dei
prodotti di qualit e a
connotazione territoriale
Studi sulla
valorizzazione del
territorio, sullidentit
dei prodotti e risvolti
salutistici
la componente etica. Una delle richieste emerse dalla discussione quella legata
allindividuazione di modelli alternativi a quelli di mercato. In questo contesto la
politica pu svolgere un ruolo molto importante. Un ultimo aspetto su cui incentrare
le ricerche quello della valorizzazione del territorio e degli studi sullidentit dei
prodotti.
6
Analisi di scenario/politiche pubbliche
Una delle criticit individuate dal tavolo rappresentata dalla limitata conoscenza
della reale efficacia della spesa pubblica, alla quale il mondo produttivo affianca
una esigenza specifica di ricerca legata alla valutazione degli impatti derivanti
dallapplicazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-13 della Puglia. Dalla
discussione emerge come questultimo aspetto sia legato allesigenza di realizzare
ulteriori approfondimenti rispetto alle analisi e alle valutazioni previste e
regolamentate dallo stesso Programma.
Analisi di scenario/
politiche pubbliche
Tavolo 8
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
(Scarsa conoscenza)
efficacia della spesa
pubblica
Il mondo della ricerca propone di studiare gli impatti della PAC sulle imprese agricole
e agro-alimentari pugliesi e, ancora, di analizzare le prospettive della stessa con
riferimento al prossimo periodo di programmazione.
7
Trasferimento della conoscenza/reti di relazioni
I partecipanti individuano una serie di criticit legate alla scarsa o frammentata
conoscenza degli imprenditori agricoli sulle esigenze tecnologiche aziendali, a
cui si associano ridotti livelli di formazione e scarsa propensione allinnovazione
degli stessi imprenditori. molto sentita lesigenza di raggiungere una maggiore
professionalit degli operatori. Inoltre, si rileva lesistenza di un problema di accesso
allinnovazione da parte delle imprese agricole.
Il mondo produttivo non ha espresso specifici fabbisogni di ricerca ma ha solo
evidenziato unesigenza di migliorare la diffusione delle innovazioni e dei risultati
delle ricerche agli imprenditori agricoli e ai tecnici di settore. Infine, emersa
lesigenza di creare sinergie tra gli esperti sanitari e i sociologi per creare e gestire la
filiera agricola sociale.
Infine, il mondo della ricerca propone di avviare studi di scouting della domanda
tecnologica delle imprese agroalimentari al fine di individuare le esigenze di
innovazione delle stesse. Inoltre, si propone di analizzare le potenzialit e il ruolo
degli intermediatori tecnologici nel processo di trasferimento della conoscenza.
79
Tavolo 8
Problemi/criticit
Fabbisogni
Ricerche
Conoscenza
frammentata e opacit
dei flussi informativi
Scouting della
domanda tecnologica:
opportunit di
clustering delle esigenze
Parzialit o assenza di
analisi sociologiche
Latenza della domanda
di innovazione, scarsa
consapevolezza delle
esigenze tecnologiche
Ridotta capacit di
formazione di filiera
Necessit di maggiore
professionalizzazione
degli operatori (in
particolare nel campo
dellingegneria
agroalimentare)
Difficolt di accesso
allinnovazione da parte
delle imprese
80
4.
4.1
La metodologia di lavoro
Una volta rilevate e codificate le informazioni riguardanti la percezione degli
stakeholder rispetto ai problemi/criticit e ai fabbisogni di ricerca sui temi affrontati
in ciascun tavolo di approfondimento, il gruppo di ricerca dellINEA ha avviato
unattivit di analisi dei risultati ottenuti attraverso interventi di data cleaning e di
standardizzazione e analisi delle informazioni clusterizzate. Da questo momento
in poi lanalisi si sposta dal piano qualitativo a quello quantitativo. Se nella fase
precedente, infatti, si posto laccento sulla tipologia di criticit e di interventi
da affrontare, in questo contesto si voluto invece valutare il peso di ciascuna
tematica affrontata nei Tavoli. Ci al fine di individuare un legame tra lintensit
di trattazione di un tema e limportanza che il tema stesso ricopre nelle scelte degli
stakeholder.
Nel dettaglio, i risultati di ciascun tavolo sono stati sottoposti ad unanalisi
articolata in tre fasi: (I) unindagine quantitativa sui cluster e una successiva
standardizzazione dei risultati; (II) linterpretazione dei risultati ottenuti
mediante lausilio di una nuova matrice BCG (The Boston Consulting Group
matrix); (III) la sperimentazione di una tecnica di analisi e di valutazione dei
risultati e delle proposte emerse durante i tavoli di approfondimento. utile
sottolineare come in tutti i tre momenti sono state attuate semplificazioni e
interpretazioni indispensabili al lavoro di sintesi condotto. I principali risultati
conseguiti sono costituiti dalla mappatura delle tematiche pi discusse, dallanalisi
comportamentale dei singoli gruppi di lavoro e dalladozione di un processo
decisionale in grado di mediare le istanze e le proposte degli stakeholder con i giudizi
degli esperti e le valutazioni dei decisori politici.
I. Lindagine quantitativa sui cluster ottenuti e la successiva standardizzazione dei
risultati ha avuto come finalit quella di elaborare i dati raccolti durante i gruppi
di lavoro partendo dallanalisi quantitativa delle risposte date dagli stakeholder
ai quesiti proposti. In particolare, stata applicata una metodologia in grado
di individuare e spiegare gli orientamenti emersi durante ciascun tavolo, con
riferimento alle tematiche indicate e allintensit con cui le stesse sono state
affrontate. Dopo aver reso confrontabili le informazioni ottenute, mediante la
loro standardizzazione, si proceduto a fornire uninterpretazione dinsieme e a
tracciare il trend assunto dalle questioni dibattute, distinguendone i differenti gradi
di importanza strategica e di condivisione da parte degli stakeholder. I concetti
aggregati in cluster hanno costituito il panel di dati su cui si basata lanalisi
81
comportamentale di ciascuno degli otto gruppi di lavoro. I dati sono stati ripartiti in
due distribuzioni: la prima, denominata problemi/criticit, rappresenta il numero
di problematiche espresse in relazione a ciascun cluster individuato, la seconda,
denominata fabbisogni di ricerca, rappresenta la consistenza della domanda di
ricerca espressa in relazione ai medesimi cluster.
evidente che da tavoli strutturalmente diversi, se non altro per denominazione,
tematiche affrontate e numero di stakeholder partecipanti, emergono cluster
eterogenei per qualificazione e numerosit di informazioni in essi contenute. Ci
pone un limite di comparabilit sia tra cluster con la medesima denominazione ma
riferiti a tavoli differenti, sia tra cluster di tavoli diversi aventi la stessa numerosit.
Per queste ragioni, durante il processo di elaborazione dei dati, si reso necessario
uniformare i risultati ottenuti facendo ricorso al metodo della standardizzazione
statistica delle variabili. Attraverso questa procedura statistica possibile, infatti,
rendere confrontabili variabili identiche appartenenti a distribuzioni diverse. 6
La variabile standardizzata:
La standardizzazione una doppia normalizzazione: nella prima normalizzazione ogni dato trasformato nel suo
scarto dalla media, nella seconda normalizzazione questo scarto viene trasformato dallunit di misura o di conto di
quella variabile in unit del suo scarto-tipo. Ogni punto della vecchia distribuzione corrisponde ad uno della nuova e
conserva le sue distanze relative da ogni altro punto. Poich i dati originali sono stati trasformati in scarti dalla media
e la somma algebrica degli scarti dalla media per definizione 0, tutte le variabili standardizzate hanno media 0.
Inoltre, poich ogni scarto dalla media viene poi diviso per lo scarto-tipo della variabile di partenza, lo scarto-tipo di
una qualunque variabile standardizzata 1.
82
II. Linterpretazione dei risultati ottenuti mediante lausilio di una nuova matrice BCG
ha consentito lanalisi dei dati ottenuti con la standardizzazione. Tale indagine
stata condotta mediante luso di uno strumento interpretativo mutuato dallanalisi
del business aziendale e adattato per loccasione alle esigenze di questo lavoro. Si
tratta della matrice BCG 7 che stata applicata ai cluster in relazione a due parametri:
primo parametro: lintensit dei problemi/criticit, che misura la consistenza numerica
delle problematiche espresse dagli stakeholder per ciascun cluster. I valori di tale parametro
vengono indicati sullasse orizzontale della matrice;
secondo parametro: lintensit dei fabbisogni di ricerca, che misura la consistenza numerica
delle ricerche indicate. I valori di tale parametro vengono indicati sullasse verticale della
matrice.
La matrice ottenuta rispetto ai due parametri individuati stata ridenominata dal
gruppo di ricerca INEA Matrice Problemi Fabbisogni (MPF). Come per la matrice BCG
tipica, dalla combinazione di questi due parametri si individuano 4 categorie di
cluster: Star, Cash Cow, Question Mark e Dog.
Figura 9
La Matrice Problemi Fabbisogni (MPF)
Larea racchiude cluster Question Mark
identificati da bassa intensit di
problemi/criticit e alta intensit di
fabbisogni di ricerca. Sono cluster
rischiosi (e non essenziali) dato
lesiguo numero di problemi/criticit su
cui andranno ad impattare le ricerche.
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La matrice BCG venne ideata negli anni settanta come strumento di analisi del portafoglio business di unimpresa e
permette di classificare le aree strategiche di affari (ASA/SBU) o attivit dellimpresa. Nel marketing, la matrice BCG
utilizzata anche per la classificazione dei diversi prodotti o dei diversi segmenti in cui opera lazienda. I parametri utilizzati
per la classificazione sono il tasso di crescita del mercato sullasse verticale ( una misura di attrattivit del mercato) e
la quota di mercato relativa sullasse orizzontale (misura la forza dellimpresa in quel mercato). Dalla combinazione di
questi due parametri si possono individuare 4 categorie di prodotti (Question Mark, Star, Cash Cow, Dog).
83
esperti sono stati, quindi, elaborati e resi confrontabili tra di loro attraverso il ricorso
al metodo della standardizzazione statistica delle variabili (si veda il precedente
punto I). Al fine di segmentare i valori contenuti nella distribuzione finale, si
proceduto alla suddivisione della stessa in quartili e allindividuazione di quattro
livelli di valutazione corrispondenti.
Lintroduzione di una terza variabile allinterno della matrice MPF, rappresentata
dal parere degli esperti, ha permesso di caratterizzare ciascun evento (fabbisogno/
ricerca) in termini di intensit dei problemi/criticit, dei fabbisogni di ricerca e del
giudizio degli esperti, generando in tal modo una ulteriore matrice a tre variabili
denominata Matrice Problemi Fabbisogni Valutazione (MPFV).
La metodologia di valutazione descritta si inserisce allinterno di un processo
decisionale partecipato gi avviato e si propone, da un lato, di fornire al decisore
pubblico informazioni utili a costruire una strategia di sostegno della ricerca
in agricoltura e, dallaltro, di proporre agli stessi stakeholder utili elementi
di discussione nelle attivit di scelta tra proposte alternative, da realizzarsi in
momenti/fasi successive al processo sin qui descritto.
I risultati e le implicazioni che sono state desunte dallapplicazione delle metodologie
appena descritte sono rappresentati e illustrati nei paragrafi successivi.
85
4.2
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Lanalisi dei cluster riferita a questo tavolo di approfondimento ha richiesto una riclassificazione aggiuntiva rispetto
a quella realizzata per gli altri tavoli, dovuta alla differente impostazione data in fase di attuazione (cfr. par. 3.2.2).
Le ragioni di questa eccezione risiedono nella particolare vastit della tematica affrontata dal tavolo e nel carattere
sperimentale dello stesso (si trattato del primo tavolo realizzato nel quale si testata la metodologia di indagine).
87
Figura 11
Tavolo 2
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Se si guarda alla distribuzione dei cluster nella matrice, quelli ambiente e filiere
produttive denotano un buon bilanciamento tra il numero di criticit e di fabbisogni
di ricerca. Questo dato evidenzia coerenza e, implicitamente, anche una buona
consapevolezza da parte degli stakeholder delle criticit e delle esigenze di ricerca
riguardanti la componente ambientale e della filiera produttiva dei comparti
cerealicolo, orticolo e florovivaistico. Ci non altrettanto vero per gli altri cluster,
per i quali invece la trattazione di criticit e fabbisogni risulta tendenzialmente poco
collegata per la mancanza di corrispondenza tra numerosit dei problemi esposti e di
ricerche proposte. Come per il tavolo 1, anche in questa circostanza si pu ipotizzare
che la vastit dei temi su cui gli stakeholder sono stati chiamati ad intervenire
stata causa di dispersione degli interventi, contribuendo alla difficile identificazione
delle priorit da parte dei partecipanti.
88
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90
La matrice MPF nella sua globalit mostra da un lato una tendenziale dispersione di
tutti i cluster fatta eccezione per strategie/scenari rispetto allorigine della matrice
e dallaltro il loro tendenziale posizionamento lungo le bisettrici dei quadranti. Ci
significa che per il tavolo 4 non c stato un tema prioritario su cui gli stakeholder
hanno focalizzato le loro riflessioni, ma che invece il gruppo ha affrontato per
ciascun cluster problematiche e fabbisogni di ricerca connessi in maniera coerente e
bilanciata (ad esclusione del cluster ambiente).
Figura 13
Tavolo 4
2,5
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Figura 14
Tavolo 5
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argomento, gli stakeholder hanno dato importanza non solo a ricerche sui sistemi
gestionali degli scarti di produzione a basso impatto ambientale, ma anche alla
valorizzazione di sottoprodotti dellagroindustria (per la produzione di energia e il
recupero delle biomasse agricole). Proseguendo nellanalisi, si rileva un unico cluster
(difesa/chimica) che ricade nel quadrante Question mark, anche se la particolare posizione
che occupa - basso scostamento negativo dei problemi e basso scostamento positivo
dei fabbisogni di ricerca rispetto ai rispettivi dati medi - lo rende un caso dincoerenza
di scarsa rilevanza e pu essere, pertanto, assimilato ad un cluster Dog, quindi
trascurabile, insieme agli altri cluster biologico/integrato, biodiversit, clima ed energia.
La valutazione complessiva sullandamento dei lavori del tavolo rileva, per la quasi
totalit dei cluster, una buona corrispondenza tra numero di problematiche e
fabbisogni corrispondenti che si rileva soprattutto per i cluster pi discussi (ambito
produttivo/gestionale, suolo e territorio). I numerosi argomenti di discussione hanno
generato una certa dispersione delle informazioni, fermo restando che per i temi
prioritari gli stakeholder hanno ben focalizzato le ricerche e le criticit su cui
intervenire.
Tavolo 6 - Multifunzionalit in agricoltura - presenta sei argomenti di discussione,
di cui solo due (funzione ambientale/paesaggistica e funzione produttiva) sono compresi
nel quadrante Star della matrice (fig. 15). Tra i temi individuati, gli stakeholder
hanno focalizzato maggiormente la loro attenzione sulla funzione ambientale
e paesaggistica dellagricoltura multifunzionale. Meno marcata, in quanto si
discosta di poco dal dato medio, invece limportanza evidenziata per il tema che
attiene la funzione produttiva. In sintesi, le problematiche del cluster funzione
ambientale/paesaggistica hanno riguardato principalmente il mancato riconoscimento
economico del servizio che lagricoltura fornisce in materia ambientale, la carenza
di valutazioni sulla sostenibilit ambientale delle produzioni agricole, nonch
linsufficiente valorizzazione dellimpiego delle agro-energie tra gli operatori
agricoli. Le esigenze di ricerca espresse per far fronte a queste criticit si riferiscono
principalmente al potenziamento degli studi scientifici sulle buone prassi in
agricoltura nel rispetto della tutela del territorio, sulle tecniche di gestione
agronomica a sostegno delle funzioni ecologiche e ambientali e sulle opportunit
di compensazione del reddito offerte dalla multifunzionalit. Per quel che concerne
il cluster funzione produttiva il gruppo di lavoro ha evidenziato un problema di bassa
redditivit del settore agricolo collegato allinadeguatezza delle forme di sostegno al
reddito e al mancato riconoscimento socioeconomico da parte della collettivit del
ruolo multifunzionale dellagricoltura. A fronte di questa criticit, gli stakeholder
hanno espresso lesigenza di attivare analisi sulle prospettive reddituali della
multifunzionalit in agricoltura e, ancora, sullindividuazione delle attivit
complementari al core business dellimpresa agricola, finalizzate ad incrementarne
lattrattivit del territorio rurale pugliese. Un minor numero di interventi ha
interessato, invece, le altre funzioni tipiche della multifunzionalit agricola
(turistica, didattica e sociale).
93
Figura 15
Tavolo 6
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-1,5
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Rispetto allarticolazione dei lavori del tavolo 6, il dato dinsieme mostra una
forte propensione ad associare la multifunzionalit in agricoltura alla funzione
di salvaguardia del territorio e del paesaggio, lasciando in secondo piano gli altri
aspetti della multifunzionalit. Ne consegue che anche il maggior numero di
proposte di ricerca sono associate a questi temi, piuttosto che alle funzioni didattica,
sociale, turistica che abbracciano temi riguardanti una pi marcata diversificazione
produttiva.
Tavolo 7 - Biotecnologie animali e vegetali - sono stati individuati sei cluster dei quali
soltanto uno ricade nel quadrante Star, mentre i restanti cinque si posizionano
nelle aree di minor rilevanza della matrice (fig. 16). Il tema centrale per il tavolo
quello della protezione e sanit degli alimenti lungo la filiera agroalimentare,
puntando lattenzione soprattutto sullo stato sanitario e sullimpatto che le malattie
infettive degli animali hanno sulle produzioni zootecniche regionali. Con riferimento
alle produzioni vegetali, invece, il principale problema si riferisce al rispetto dei
parametri minimi previsti dWalla normativa vigente per la commercializzazione
e limpianto in campo del materiale di propagazione. Altra importante questione
sollevata ha riguardato lesigenza di una migliore gestione delle malattie, attraverso
lelaborazione di protocolli di risanamento.
94
Figura 16
Tavolo 7
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-2,5
95
Se si considera landamento globale dei lavori, gli stakeholder del tavolo 7 hanno
focalizzato lattenzione sul solo tema Star su cui hanno, tra laltro, mostrato anche
unottima capacit di creare corrispondenza tra il numero di criticit e i fabbisogni
di ricerca relativi. Un certo grado di coerenza riscontrabile anche per i cluster
meno importanti tracciabilit e biodiversit, mentre quelli ambiente, performance produttive
e valorizzazioni delle produzioni presentano uno sbilanciamento tra numero di criticit e
fabbisogni di ricerca, riducendo di fatto la coerenza dellarticolazione del tavolo nel
suo complesso.
Tavolo 8 - Strategie politiche economiche e sociali - sono stati individuati sei temi di
discussione che, dalla ripartizione allinterno della matrice, risultano per la gran
parte Dog, mentre un unico cluster risulta Star e due si posizionano al limite con larea
Question mark (fig. 17).
Figura 17
Tavolo 8
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Sebbene nel complesso i temi su cui gli stakeholder hanno indirizzato i loro
interventi siano stati vicini a quelli che animano il dibattito nazionale ed europeo
in materia di politiche agricole, lattenzione del gruppo si focalizzata soprattutto
sulle strategie e sulle politiche che vanno ad impattare in maniera diretta sui
temi della produzione, mercato, territorio e competitivit, mettendo meno in luce le
criticit e la domanda di ricerca riferite alla responsabilit sociale, alla produzione
biologica/integrata e, in generale, agli scenari di politica economica. Le maggior
parte delle criticit individuate sono strettamente connesse con le caratteristiche
strutturali e organizzative delle aziende agricole pugliesi. Le ridotte dimensioni,
96
2,5
98
Figura 18
Andamento generale
dei tavoli di approfondimento
2,5
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fabbisogni di ricerca
Tavolo 1
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-1,5
-2,0
-2,5
Tavolo 4
Tavolo 6
Ambiente
Ambiente
Funzione produttiva
Difesa/chimica
Difesa/chimica
Produzione/commercializzazione
Produzione
Funzione ambientale/
paesaggistica
Ambito produttivo/gestionale
(costi)
Gestione (foreste)
Scenari/sistema
Logistica
Funzione sociale
Qualit/tracciabilit
Funzione didattica
Funzione turistica
Tavolo 2
1
Qualit/tracciabilit
Filiere produttive
Produzione
Sicurezza alimentare/qualit
Ambito produttivo/gestionale
Ambiente
Tavolo 3
1
Benessere animale
Sistemi di allevamento/qualit
3
4
99
Valorizzazione/tracciabilit
Impiego sottoprodotti +
Biodiversit
Scenari/strategie
Tavolo 5
1
Ambito produttivo/gestionale
Clima
Risorsa idrica
Suolo e territorio
Rifiuti/residui di lavorazione
Energia
Biodiversit
Biologico/integrato
Difesa/chimica
Scenari/strategie
Tavolo 7
1
Ambiente + Performance
produttive
Biodiversit
Protezione e sanit
Valorizzazione produzioni
Tracciabilit
Tavolo 8
1
Produzione/mercato
Biologico/integrato
Filiere produttive
Responsabilit sociale e
competitivit
Territorio e competitivit
Scenari/politiche pubbliche
2,5
4.3
100
2,5
Figura 19
Matrice Problemi Fabbisogni Valutazione
del mondo della ricerca
2,0
1
1
1,5
question
mark
1,0
4
problemi / criticit
-2,5
-2,0
4
0,5
3
-1,5
-1,0
-0,5
3
-0,5
3
0,626
1,26
1 quartile
2 quartile
3 quartile
-1,0
fabbisogni di ricerca
2
4
1
0,5
1,0
1,25
1,875
4 quartile
2,5
101
-1,5
-2,0
-2,5
Tavolo
Ambito gestionale
Ambito produttivo/gestionale
Ambito gestionale
Suolo e territorio
Ambiente
Difesa/chimica
Ambiente
Rifiuti/residui di lavorazione
Suolo e territorio
Tavolo
Tavolo
Sicurezza alimentare/qualit
Funzione produttiva
Ambito produttivo/gestione
Funzione ambientale/
paesaggistica
Scenari/sistema
Tavolo
1,876
2,0
cash cow
Tavolo
0,625
1,5
2
5
dog
star
Sistemi di allevamento/qualit
Sistemi di allevamento/qualit
Benessere animale
Tavolo
Gestione forestale
Gestione forestale
Tavolo
Tracciabilit
Tracciabilit
Tavolo
Territorio e competitivit
Territorio e competitivit
2,5
102
2,5
Figura 20
Matrice Problemi Fabbisogni Valutazione
del mondo produttivo
2,0
1,0
5
0,5
-1,5
-1,0
1
-0,5
dog
0,625
2 quartile
1,25
1,876
3 quartile
4 quartile
1,875
2,5
103
1,5
-0,5
-1,0
cash cow
2,0
-1,5
-2,0
-2,5
Tavolo 7
Ambito gestionale
Difesa/chimica
Tracciabilit
Ambiente
Qualit/tracciabilit
Tavolo 3
Tavolo 8
1
Territorio e competitivit
Produzione/mercato
Sistemi di allevamento/qualit
Territorio e competitivit
Tavolo 4
1
Gestione forestale
Gestione forestale
Produzione
Tavolo 5
I valori relativi alle votazioni sono stati
standardizzati e resi confrontabili con
quelli gi espressi nelle distribuzioni dei
problemi e dei fabbisogni della ricerca
(MPF). La distribuzione cos ottenuta
stata, quindi, ripartita in 4 quartili
corrispondenti ad altrettanti livelli di
importanza. La MPFV rappresenta la
sintesi delle tre distribuzioni ottenute e
permette di visualizzare congiuntamente
i valori delle votazioni, dei problemi e dei
fabbisogni di ricerca.
1,0
1,26
0,5
fabbisogni di ricerca
1 quartile
Tavolo 1
0,626
star
2
1
1/2
problemi / criticit
-2,0
1
3 1,5
question
mark
-2,5
Risorsa idrica
Suolo e territorio
Ambito produttivo/gestionale
Clima
Rifiuti/Residui di lavorazione
Tavolo 6
1
Funzione produttiva
Funzione produttiva
2,5
Figura 21
Classificazione dei fabbisogni e delle ricerche
per punteggio e per cluster di appartenenza
Mondo produttivo
Sistemi di allevamento/qualit
1,79
Protezione e sanit
(produzioni zootecniche)
1,62
Protezione e sanit
(produzioni vegetali)
Produzione/mercato
1,47
1,51
Funzione ambientale/paesaggistica
1,35
1,42
Ambito produttivo/gestionale
Protezione e sanit
(produzioni zootecniche)
1,35
1,26
Territorio e competitivit
Ambito gestionale
1,23
1,23
Sistemi di allevamento/qualit
Ambito produttivo/gestionale
1,18
0,97
Gestione forestale
Territorio e competitivit
1,17
0,94
Funzione produttiva
Produzione
1,03
0,93
Territorio e competitivit
Risorsa idrica
1,02
0,91
Ambito gestionale
Gestione forestale
0,98
0,84
Suolo e territorio
Gestione forestale
0,82
0,77
Suolo e territorio
0,77
0,75
Ambito gestionale
Funzione produttiva
0,61
0,74
Funzione produttiva
0,61
0,54
Valorizzazione e tracciabilit
dei prodotti di origine animale
Territorio e competitivit
0,56
0,50
Rifiuti/residui di lavorazione
Rifiuti/residui di lavorazione
0,32
0,47
Difesa/chimica
0,27
0,45
0,22
0,44
Gestione forestale
Qualit/tracciabilit
0,08
0,39
Suolo e territorio
0,26
Sicurezza alimentare/qualit
0,25
0,16
Valorizzazione e tracciabilit
dei prodotti di origine animale
0,14
Ambito produttivo/gestionale
0,11
Ambiente
Tavolo 1
Olivicoltura, viticoltura, arboree
Tavolo 5
Ambiente
Tavolo 2
Ceralicoltura, orticoltura, vivaismo
Tavolo 6
Multifunzionalit
Tavolo 3
Zootecnia
Tavolo 7
Biotecnologie animali e vegetali
Tavolo 4
Selvicoltura
Tavolo 8
Strategie socio-economiche
104
5.
Risultati e prospettive
5. risultati e prospettive
107
Bibliografia
AA. VV., 2010, La ricerca pubblica nel settore agroalimentare, in Lagricoltura in Puglia 2010,
INEA-CIHEAM IAM Bari, Valenzano.
ARTI, 2008, La ricerca Pubblica in ambito agricolo e agroalimentare in Puglia, Valenzano.
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italiane nel contesto nazionale ed europeo, Rivista di Economia Agraria, n. 4 Edizioni
scientifiche italiane, Napoli.
Ascione E., Schiralli M., Volpi R., 2010, I servizi di consulenza e supporto, in Annuario
dellagricoltura italiana, cap. XII, Volume LXIII, INEA, Roma.
Bisio L., 2005, Bilancio sociale: strumenti e modalit di individuazione e coinvolgimento degli
stakeholder.
Bobbio L., 2004, Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali
inclusivi, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli.
Bussi F., 2002, Progettazione e valutazione con il quadro logico, F. Angeli, Milano.
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di ricerca e sperimentazione individuate dalla rete interregionale per la ricerca agraria, forestale,
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Di Paolo I., 2010, La governance delle politiche regionali di ricerca e innovazione, in Annuario
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Di Santo R., Nardone G., Trotta L., Schiralli M., Viaggi D. e Zanni G., 2006, Tra
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Formez, Guida Utile alla progettazione partecipata. Le Tecniche Tradizionali: il Metaplan.
Freeman R. E., Rusconi G., Dorigatti M., 2007, Teoria degli stakeholder, Franco Angeli,
Roma.
108
109
9 788881 452972
I fabbisogni di innovazione
dellagricoltura pugliese
Risultati e proposte
dei Tavoli di approfondimento
tecnico-scientifico
Linee Guida per la ricerca
e sperimentazione in agricoltura
2009-2011
REGIONE
PUGLIA
Sede
regionale
per la Puglia