Vous êtes sur la page 1sur 10

PREMESSA

Author(s): A.M.
Source: Quaderni storici, NUOVA SERIE, Vol. 32, No. 95 (2), STORIA E MUSICA: Fonti,
consumi e committenze (AGOSTO 1997), pp. 351-359
Published by: Societ editrice Il Mulino S.p.A.
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/43779070
Accessed: 16-10-2016 11:50 UTC
JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted
digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about
JSTOR, please contact support@jstor.org.

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at
http://about.jstor.org/terms

Societ editrice Il Mulino S.p.A. is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to
Quaderni storici

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

PREMESSA *

Tra le diverse discipline storiche la storia della musica vanta


una tradizione relativamente pi 'giovane'; nata sub specie di trattati
teorico-musicali, Xhistoria musica deve attendere il XIX secolo per
prendere coscienza della propria condizione di isolamento nei con-

fronti delle altre discipline storiche. Da allora fin quasi ai giorni


nostri i musicologi hanno dunque mirato a ricercare una sorta di
'allineamento' - per usare una felice espressione di Alberto Gallo 1
- con le altre branche degli studi umanistici; basti pensare all'assunzione acritica delle periodizzazioni storiche in genere pi consone ad altre storie. Il problema, ovviamente, non era soltanto di
ordine terminologico, ma sottendeva di fatto un atteggiamento
storico vlto a inquadrare, in modo un po' aitato, fenomeni e ten-

denze della musica in sincronia con quelli di altre discipline

storiche, artistiche e letterarie. Gli ultimi decenni di studi hanno


chiarito l'artificiosit di simili assimilazioni e i musicologi hanno
perci cessato di mutuare da altre discipline termini come 'barocco' o 'classicismo', sostituendoli, almeno per ora, con espressioni forse anodine ma certamente meno compromettenti, come 'il

Seicento', 'l'et di Bach e Hndel' o 'l'et di Mozart e di Beet-

hoven'2. A parte gli specifici problemi di periodizzazione, in tempi


pi recenti, sulla scia delle nuove correnti storiografiche, il cosiddetto 'allineamento' fra la storia della musica e le altre storie si
realizzato attraverso nuove prospettive di ricerca interdisciplinari; si
sono cos gettati ponti verso discipline come, per esempio, la filo-

logia o l'iconografia, l'una applicata ai testi per musica, l'altra alle


immagini con riferimenti musicali, e mutuati metodi e approcci
dalla semiologia, dalla sociologia o dall'antropologia. A tanto entusiasmo interdisciplinare - tale da far emblematicamente intitolare

* Un vivo ringraziamento ad Alberto Basso che ha raccolto l'idea di un volume dedicato a storia e musica, lanciata dalla direzione di Quaderni Storici, consentendo al cura-

tore e ai collaboratori di realizzarla.

QUADERNI STORICI 95 / a. XXXII, n. 2, agosto 1997

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

352

Premessa

Musicologa

and

Sister

congresso della Intern


agosto 1997) - non se
campo congrui risult

portanti nodi storico-m


quei problemi poco fr

troppo

specifici

Penso, ad esempio, ai
strumenti musicali e, p
materiale in campo m
stinato nelle maggiori
procci interdisciplinari
una filologia dei testi p
rario, finisce per me
com' sonorizzato, v
composizione e al mo
dei modelli socio-antr

condotto

le

relazioni

tr

miche sociali e dei rap


terminato contesto st
figura del nobile colto
dell'artista offrendog
sostanzialmente perm
xata quaestio dei colle
ci non tanto a livello
laddove il musicologo
siche, di prassi o - se
essere stati favoriti o '
golo mecenate o di un
Anche

zione
con
tati

tentativi

storica

le tesi
avanti

di

(come

co

qu

della archeo
da Tomlison

damentale passaggio s
derna tra 1550 e 1650
ha acutamente osserv

svolta

di

teoria

questa

fondamentale

della

svolta

conoscen

comport

gorie ficiniane magich


fluenza delle nuove scienze. E altres fuori discussione che durante
lo stesso periodo una svolta altrettanto fondamentale abbia trasfor-

mato la pratica e la teoria della musica europea^ e che questa

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

Premessa

353

svolta abbia comporta


cali ma un globale rip
queste due rivoluzion
Tuna con l'altra resta
stituisce certamente un
musica6. In poche pa
dello epistemologico

possono

non

esserlo

dunque mettere da pa
scipline e i timori di
'ripiegata su stessa': n
orticello ma neppure
altre discipline, maga

hanno ormai fatto il lo


tiche musicali possono
scipline altrettanto v
sere arricchite dal coll
tender di sostenere, c
disciplina potest esse

ambisce - come spess


essere una parte della
nare in coda alle altre
cettando la specificit

suoi obiettivi, dei suoi


della musica chiamata
fico contributo per ris

elaborata

senza

tenere

L'idea che alla base


sica pu sintetizzarsi
da dire gli storici del
che la risposta andass
discipline.

La

documenti

storia

con

Non mi sembra affatto casuale che nell'affermazione dello studioso

le

francese documenti e fonti precedano idee e immaginazione: qualunque storia non pu non fondarsi che sulle fonti, sia pure nel
senso pi ampio che si vuole dare a questa parola, e sulla ricerca di
nuovi documenti; insisto sulla ricerca del nuovo perch, al di l
dell'oggettivo accrescimento delle informazioni che da ci pu venirci, soltanto la scoperta di nuovi documenti pu consentirci una
rilettura fondata di quelli gi conosciuti, scevra da idee prefabbri-

cate. Le fonti documentarie, vero e proprio filo conduttore di

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

id

354

Premessa

questo volume, sono ap


punto di contatto fra
della musica. Un conta
di l dell'analoga tipolo
dispone lo storico della
riali di cui dispone lo s

rittura a un lavoro di s
ma soprattutto reticent

mano che si arretra ne


complesso lavoro di ri
gando le lacune docum
esempio, i saggi di Di
sono arrivare ad abbra

talvolta

scorso

fonte

costruendo

parte

va

primaria

ipot

riser

della

no

Gi da tempo stato s
crociano che assimilava
rarie e musicali, come

sere

considerati

oggetti

storico dell'arte e di qu
pittura sono il quadro
note scritte sul rigo n
rappresentano soltanto
realt che quella dei

parte i problemi che so


della filologia musicale
tivi12 - si rivela di prim
servata nella sua materialit: dai criteri di selezione e inclusione del

repertorio copiatovi alla destinazione d'uso, dai centri di produzione ai possessori, dai processi di circolazione a quelli di consumo
musicale (se ne veda un esempio nel saggio di Gallino in questo

volume), dai formati ai sistemi di notazione.

I saggi prescelti, uniti da una ricerca su fonti documentarie, in

prevalenza di prima mano, hanno aperto alcune finestre su problemi storiografici legati alla committenza, al consumo e alla professione in campo musicale, abbracciando un arco cronologico che

va dal tardo Trecento al nostro secolo.

H saggio di Giuliano Di Bacco sui Documenti vaticani per la

storia della musica durante il Grande Scisma (1378-1417) mostra innanzitutto come la scomparsa di fonti documentarie dirette (riguar-

danti ad esempio la composizione e la gestione economica di una

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

Premessa

55

cappella musicale) possa


archivistico condotto s
la possibilit di individ
zioni esecutive (membri
tori) per il decoro di u
parallelo all'esercizio di u
bili come 'professional
tiva, dall'altro la concre
assolutamente sconosciu
cos da poter avanzare
consumo e sulla circol
sofferma a lungo sui pr
tranelli delle omonimie
plare, frutto delle rice
John Nadas nell'Archi
questi casi molto alta;
dizione ma di risolvere
cale: accertare se in una
fosse personale in grado
Il ritrovamento dei co
a Mantova, cio delle s
dei dipendenti di cort
nuova e interessante luc
cantanti alle sue dipend
del sistema dei teatri p
professionale: il cantant
rimasti in una situazion
sicale ecclesiastica o di
impresariale collegato
mano, sia uomini che do

tavia si sarebbe definitivamente affermata con il Settecento. Fin

tanto che l'offerta di lavoro fu limitata, tale processo di 'affrancamento' matur infatti con gradualit, attraverso forme di semidipendenza, combinazione tra dipendenza da un principe, o da altra
persona di alto rango, e libert di accettare ingaggi occasionali generalmente ben remunerati. Mai finora si era avuta occasione di
osservare nei particolari i diversi meccanismi retributivi che legavano in forme diversificate virtuosi e virtuose 'semidipendenti' da

una corte; dai documenti mantovani ritrovati emerge che il


gruppo di virtuose menzionate nella contabilit a loro riservata
dalla scalcheria ducale non contempla n tutti i cantanti attivi
presso la corte gonzaghesca, n tantomeno tutti quelli che in
quello stesso periodo (1701-1704) esibivano sulle scene operistiche

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

356

Premessa

italiane

ed

europee

il

Tuttavia, un buon nume


rirono evidentemente m

cuni antichi privilegi,


del vivere e della conc

ben radicati all'inizio de


tanti non sufficientem
tentare il gran balzo v

segue perci che la sc


Mantova, sorprendent
emersi dal fondo della
data idea dei vantaggi
tazione del patronato
danno vigore anzitutt
stodia dell 'otium pers
forti di quanto non fo
pu considerarsi un m
il dissolvimento del go

ridimensionamento dell
a lungo - conclude Paola

protezione

nando Carlo sarebbe rimasto unico.

aristocratic

Il mecenatismo musicale della regina Cristina di Svezia, una


delle pi celebri figure della Roma barocca, oggetto di un'attenta
riconsiderazione nel terzo saggio. Ancor oggi, infatti, i rapporti di
Cristina con la musica e i musicisti sono noti perlopi sulla base di
luoghi comuni, talvolta neppure suffragati da precisi riscontri documentari; il saggio riconsidera perci, alla luce di inedite acquisizioni
documentarie e attraverso la rilettura di dati e documenti gi noti,
quali furono gli apporti che la regina di Svezia diede direttamente,
con la propria personale iniziativa, ai diversi generi musicali allora

pi in voga - l'opera, l'oratorio e l'accademia -, e interpreta le

motivazioni che furono alla base dei suoi orientamenti come mece-

nate in campo musicale. Dai documenti emerge che a muovere il


mecenatismo di Cristina non fu una generica passione per la musica, ma piuttosto la salda speranza di ascendere a un nuovo trono,

che la regina nutr fortemente, almeno nella prima met del suo
soggiorno romano; ella si trov quindi nella condizione di non per-

dere occasione per ribadire il suo rango di regina, bench senza


regno e senza sudditi. Prova ne sia che da tutto questo conseguirono una serie di iniziative programmaticamente pubbliche - dal
patrocinio del Tordinona, primo teatro d'opera pubblico costruito a
Roma, al patrocinio di oratori musicali in edifici sacri aperti al pub-

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

Premessa

357

blico durante Tanno sa


nata, non a caso, reale
mesi dalla morte, quan
per

la

recuperata

salute

nifestazioni organizzat
del re di Francia Luigi
H saggio di Stefano L

mentazione,

in

gran

par

alle spese nei collegi de


tentrionale (Parma, M
terpretare Tesperienza
nella costruzione dell'i

trale, la pratica musical


ratio studiorum gesuiti

rono

il

trava

in

ruolo

loro
un

attivo

aspetto

programm

pi

vasto

co

costitut

specifico

men

nella scoperta di una p


dossa, soprattutto per
chestrali composti da t

ecc.

Tali

organici

interpretarsi

come

il

'et

fr

dilettanti, oppure poss


che, se estendibile ad

una situazione molto pi


di quanto comunement
l'insegnamento e l'uso

tendono,

gono

mio

avviso

ripensare

certe

la storiografia musical
sibile delineare una sto

dilettantistico.

Di taglio diverso rispe


lino sperimenta i meto
cale. La vita musicale d
viene esaminata lungo
moderna e l'et contem
un centro in cui non e
cattedrali o committen

consumi musicali si rivelano come efficaci indicatori delle dina-

miche intercorrenti fra i gruppi sociali che detengono il potere.

Gallino concentra la sua attenzione su due fenomeni storici che de-

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

358

Premessa

terminano altrettanti r
musica sacra: l'et napo

e complessi bandistici,
bandistico in chiesa, e
secolo, vera e propria
dietro cui traspaiono s
lica; ricordiamo - not

liano si dirami nella seconda met dell'Ottocento dalla cattolica

Baviera e dal Trentino austro-ungarico, caldeggiato dal Vaticano


come risposta cattolica all'aggressivo Kulturkampf della Germania
protestante di Bismarck. Con il Concilio Vaticano II la musica
perder questo suo ruolo istituzionale all'interno degli eventi festivi
svuotando d'ogni contenuto il legame fra gruppi sociali ed evento
sonoro.

A.M.

Note al testo

1 Introduzione a F.A. Gallo (a cura di), Musica e storta tra Medioevo e E


Bologna 1986, pp. 24-6.
2 Mi riferisco qui ai titoli di alcuni volumi che compongono la Storia d
cura della Societ Italiana di Musicologia (Torino 1976-82).
3 Se gli storici hanno posto alcuni mezzi di produzione (la ruota, l'aratro
delle loro ricerche, non si vede perch gli storici della musica non dovrebb
attenzione alla storia dei mezzi di produzione musicale, come ad esempio
basti vedere il significativo esempio che ci viene offerto dalla splendida m
Williams, The Organ in Western Culture, 750-1250 , Cambridge 1993, d
testimonianze esplicite spinge l'autore a un dialogo serrato e incessante con
sica e medievale, la storia dell'architettura e della liturgia, che ci permette
gano nel fondamentale momento storico in cui diviene elemento caratteri
della liturgia ma della stessa cultura occidentale.
4 Debbo precisare che questo squilibrio della ricerca musicologica mol
bile in Italia che nei paesi anglosassoni dove, tutto sommato, le tendenze p
scono in qualche modo a convivere, sia pure come 'separati in casa', gra

numero di facolt e dipartimenti universitari di musica e alle notevoli possi


5 C. Gallico, Aggiunte e considerazioni , in R. Borghi-P. Zappala (a cura
critica tra testo musicale e testo letterario , Lucca 1995, pp. 483-5.
6 K Berger, A proposito di archeologia musicale. Note in margine a M
sance Magic. Toward a Historiography of Others [Chicago, 1993] di Gary To

vista Italiana di Musicologia, XXX (1995), pp. 213-26.

7 Ethymologiarum sive originum libri XX cit. in GALLO, Introduzione cit.


8 J. Le Goff, Tempo della Chiesa e tempo del mercante. Saggi sul lavoro
Medioevo y Torino 1977, p. VII.
9 Per quanto riguarda l'uso dell'iconografia musicale, come fonte ausiliar
della musica nel Medioevo e nel Rinascimento, cfr. T. Seebas, Prospettive dell'i

sicale. Considerazioni di un medievalista , in Rivista Italiana di Musicologi


pp. 67-86.
10 Cito, per esempio, le ormai classiche ipotesi avanzate da Nino Pirrotta su tradizione
scritta e non scritta per giustificare lo iato compositivo che si osserva nei decenni centrali del
Quattrocento italiano, fra l'esaurirsi dell'esperienza polifonica dell'ars nova e il 'rinascere' di
forme polifoniche su testi volgari; cfr. N. Pirrotta, Li due Orfei. Da Poliziano a Monteverdi ,
Torino 1975, e Id., Musica tra Medioevo e Rinascimento, Torino 1984.

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

Premessa
11
tica

359

E. Fubini, L'estetica crocian


contemporanea , Torino 197

12 Mi riferisco a quel partico


cali che in molti casi hanno po
importanti musicisti. Il riman
beethoveniani condotti da Le
hanno saputo coniugare, sulla
campo rinascimentale una men
tore cinquecentesco Cipriano d
Cipriano

XXXVII

de

Rore's

(1984),

Compositiona

pp.

270-98.

This content downloaded from 160.36.178.25 on Sun, 16 Oct 2016 11:50:38 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms

Vous aimerez peut-être aussi