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CapPITOLo IV STUDIO DELLE TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE GENERALITA E RICHIAML. Il problema del carico di punta é gia stato ripetutamente affrontato in epercizi dei Capp. I, II e III, allorché si @ eseguito il calcolo di resi- stenza di aste snelle compresse, Queste sono state progettate mediante il metodo , procedimento di uso corrente, molto semplice, che consente bo di stabilire, in funzione del rapporte di snellezza 2 = —° , il valore p ‘nin del coefficiente maggiorativo @ da assegnare al carico P, realmente a gente, o, inversamente, la riduzione da attribuire al carico di sicurezza k del materiale, Il metodo «, a differenza di altri, offre il vantaggio di essere applicabile egualmente alle aste suelle e tozze, qualunque sia, cio’, il loro rapporto di snellezza, maggiore o minore del valore limite che pone i termini di validita del carico critico d'EULERO. In questo capitolo sono illustrati alcuni problemi elementari per la determinazione del valore critico del carico in strutture molto semplici, Il procedimento generale # noto, Si esplora un intorno della posizio- ne iniziale indeformata della struttura per verificare se ammette altre configurazioni equilibrate, Si constata che cid & possibile per un partico- lare valore del carico (carico critico = P,,), ma la deformata che ne ri- 452 CAP. IV sulta & indeterminata e, conseguentemente, l'equilibrio della struttura 8 indifferente. Da cid si deduce che l'equilibrio della struttura nella si- tuazione iniziale @ stabile per valori di P < R,, ed instabile per P > P.,. I successivi esempi chiariranno meglio questi concetti, per una pid estesa trattazione dei quali si rimanda, naturalmente, ai testi specia- lizzati. 82. - Determinare il valore del carico critico dell'asta rigida di fig. 82.1-a), vincolata in 4 con una ceriera elastica, Fig. 82.1 asta indeformabile ha un solo grado di liberta; infatti la sua po sizione nel piano 8 completamente definita da un solo parametro: la rota- zione a che essa pud compiere attorno alla cerniera A, Sia K la costante elastica di questa, il momento cio’ con cui reagisce alla rotazione di va~ lore unitario, Liasta verticale & ovviamente equilibrata; esploriamone ora il com- portamento nell"intorno immediato di questa posizione, Spostiamola cioé dalla configurazione originaria dell’ angolo a molto piccolo, che non al~ tera, a meno di infinitesimi, la posizione del carico estemo rispetto TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 453 all’asta stessa (fig, 82.1-5).. La forza P, che rimane verticale pér ipote= acquista rispetto alla cerniera i] momento esterno Me = Pltgo ¥ Pla La cerniera reagisce con i] momento interno: M, = Ke 0. ossia L'equilibrio & possibile se @ M, - V, (Pi -K)a = 0, Questa relazione oltre alla soluzione ovvia a = 0. fornisce anche i particolare valore del carico P = & z E questo il carico critic, P.,, dell'asta, Se il carico che agisce sull'asta & P., questa si trova in condizione di equilibrio indifferente in un intorno infinitesimo, infatti 'equilibrio & soddisfatto qualunque sia il valore di a. purché piccolo, indipendentemente cioé dalla particolare posizione dell’asta rispetto alla verticale, Se il carico esterno ha valore P < P., Vasta @ in condizioni di eqhilibrio stabile spostata dalla verticale. il momento interno, fornito dalla reazione della cerniera 4, prevale sempre su quello esterno, insta- hilizzante. della forza, ¢ I'asta tende comunque a ritornare alla propria configurazione iniziale, Viceversa se & P > P, Masta & in condizioni d'equilibrio instabi- le © spontaneamente si allontana dalla posizione verticale. Si pué attribuire all'asta, con ottima approssimazione, la caratte- vistica limite di rigidezza perfetta, se la sua deformabilita @ notevolmen- te inferiore a quella della cerniera elastica che la vincola Naturalmente il P., che se ne deduce non dipende dalle caratteristiche della sezione, ma solo dalla lunghezza / e dalla costante K della cerniera 454 CAP. IV 83. - Determinare il valore critico del carico dell’asta rigida di fig. 83.1-a), vincolata superiormente con un corrello a piano di scorri- mento verticale e alla base con una cerniera fissa. In un punto interme- dio l'asta possiede la cerniera elastica (. di costante nota K. aa I Anche in questo caso il sistema ha un solo grado di liberta; la sua configurazione nel piano & infatti totalmente definita dal parametro ny (abbassamento del carrello 4) 0, indifferentemente, da 6¢(spostamento o- rizzontale della cerniera C). na © 8¢ sono legati dalla relazione: + (se ce B sono infinitesimi), ny = (a~acosa) + (b= beosB) ~ Al solito, spostiamo Masta dalla posizivue verticale, certamente e~ quilibrata, per ricercare altre possibili configurazioni d'equilibrio’ {fig, 83.1-b). Facciamo ruotare le due aste 1C ¢ CB di angoli piccolissim: x © 3, in modo che lo spostamento di C si possa considerare orizzuattale, Gli angoli a e B sono legati allo spostamento 5, della cemiera dalla relazione: ‘TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 455 Se = atga = bigh = aa ~ bB. Il momento esterno esercitato dalla forza P rispetto alla cerniera interna C & Me = P+8¢. I momento interno con cui reagisce la ceriera elastica & propor- zionale alla rotazione relativa tra le aste a e b, e vale: M, = K(o+8) = ko.(2+ be wee 4, Liequilibrio nella posizione spostata & possibile se M, cio’: aT (p ok 3) =0. Anche in questo caso la relazione fornisce oltre alla soluzione ove via 6, =0, il valore critico del carieo P =ko, per il quale Ie- : quilibrio dell'asta & indifferente. Infatti P., & iridipendente dal valore di 8, a patto che questo sia molto piccolo. Naturalmente per valori di P< P,, Mequilibrio dell'asta verticale 8 stabile; per valori P > P., lequilibrio diviene instabile, ed & possibile il cedimento laterale dell'asta stessa, i. In particolare se a = eee eae “ cioé quattro volte mag- 2 giore di quello dell'asta di un sol pezzo, avente la cemiera elastica al- la base (esercizio 82). 84. - Determinare il valore critico del carico dell'asta rigida AB di fig, 84.1-2) vincolata all'estremita superiore con un carrello a piano di scorrimento verticale e a quella inferiore con una cemiera perfetta. L'a- 456 cap, Iv sta sia dotata nei punti intermedi C e D di due cemi: costanti note K, e K>. re elastiche aventi a) Fig. 84.1 In questo caso il sistema ha due gradi di liberta: infatti la posi- zione dell’asta nel piano & completamente definita dai due parametri 5¢ € 5p che esprimono lo spostamento orizzontale delle due cerniere inter ne. Ricerchiamo se sono possibili per la struttura altre configurazioni di equilibrio, oltre alla verticale, Spostiamo pertanto dalla loro posizione iniziale le cerniere C ¢ D delle quantita piccolissime 5¢ ¢ 5p, cui conse- guono per le aste le rotazioni, assolute, a, Be y, due sole delle quali, naturalmente, sono indipendenti (fig, 84.1-b). Risulta: tga us 20 bp -5 tgp = 25-£ 2B by = TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 457 Le rotazioni relative compiute dalle aste valgono: aste 1Ce CD: a%B aste (De DB: y+ 8 In condizioni d'equilibrio il momento esterno della forza P rispetto ad entrambe le cetniere, deve essere eguagliato da quello interno con cui queste reagiscono: cemieraC: We = Mh Si ottiene il sistema omogeneo in 5. © 8: [rm K. efi 4 “pbc + [p- «(4+ 1s, = 0. Questo sistema ammette una soluzione diversa dalla ovvia (8, 5, =0) se & nullo il determinante 4 dei coefficienti delle incognite, Ci Si ottiene Iequazione di 2° grado in P: morfn(ded): alee 458 che fornisce due valori di P, indipendenti da 6c e 5p, per i quali, quindi, Mequilibrio della struttura & indifferente, in configurazioni qualunque, di~ verse dalla verticale, ma poco discoste da essa, In pasticolare se 8 Ky = Ky “Ke a= b= =4 risulte: p - K 3K r a : le radici sono: pe Oke: OK eee La prima radice sostituita nelle equazioni del sistema fornisce la soluzione 6 = 8); laseconda 6 = 8). Le configurazioni d'equilibrio indifferente che corrispondono ad esse sono indicate in fig, 84.2a) e 5). =8K 7 | A a Lis, 173 ——— 9 D 1s a) Fig. 84.2 Naturalmente I'eventuale cedimento laterale della struttura per ca- rico di punta avviene secondo lo schema della fig, 84.2-a), cui compete ill carico P.’ < P”. Perché la forza agente possa raggiungere il valore RAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 459 P. secondo la configurazione b). i] punto di mezzo dell’asta CD deve essere manten e. successivamente, provocare il cedimente della struttur to fisso dall’estemo con l'introduzione. dunque, di un vincolo in pit: ol- tre a quelli assegnati inizialmente OSSERVAZIONI. + Pia in generale. se la strottura ha n gradi di libert Ja condizione d'equilibrio M, > M, scritta per ciascun vincolo e- lastico interno, fornisce un sistema omogenco di n equazioni inn inco- gnite § Il sistema ammette soluzione se € nullo ij determinante A dei synisce n valori critici distin- coefficient! delle incognite ¢ in tal caso. ti del carico esterno P, a ciascuno dei quali corrisponde una diversa configurazione d'equilibrio indifferente, Naturalmente i} cedimento latera~ le della struttura avviene secondo la configurazione corrispondente al minore dei valori di Pa meno che le aste non siano ulteriormente vin- colate dali’ esterno, cosa questa che ne varia, sostanzialmente, la co- stituzione iniziale, 85. . Determinare il valore del carice critico dell’ asta di fig. 85.1-a), vincolata superiormente con la cerniera cilindrica 4 e inferiormente con la cerniera fissa B 2 Edman Pe b) 460 CAP. IV L'asta deformabile ha infiniti gradi di liberta, poiché pud assumere nel piano infinite configurazioni deformate, tutte egualmente compatibili con i vincoli esterni, Negli sercizi precedenti il numero limitato di gradi di liberta del sistema, e, conseguentemente, di incagnite, conduceva alla stesura di un eguale numero di equazioni al finito, In questo caso & com me se l'asta fos e spezzata in infinite cemiere clastiche ¢ si ha un nue mero infinito di incognite, Occorre pertanto cogliere il fenomeno attras verso lo studio di un elemento generico ¢ infinitesimo; l"integrazione del= Mequazione differenziale che ne risulta consente poi di passare alla leg ge generale che lo governa, AL solito, alteriaino 1a configurazione verticale, certamente equili- brata, attribuendo all'asta una deformata (x), al momento arbitraria ed sime (fig, 85.1-b). momento interno, incognita, le cui ordinate n siano, naturalmente, piccol Se sussiste Iequilibrio, in una sezione qualunque che si genera nel materiale per effetto della deformazione (I = -EJjyign") Pn). deve eguagliare il momento estemo della forza P (Mg Cio’: Py = ~Elpin 1" Ltadozione di Jqj, indica che "asta @ stata deformata nel piano di minor rigidezza; infatti I'eventuale inflessione laterale per cedimento al carico di punta, avviene proprio in questo piano, Ponendo —P_ = g? I"equazione differenziale diviene: Ltintegrale generale di questa equazione & n= Cy senax + C) cosax. La determinazione delle custanti in base alle condizioni ai limiti fornisce per +=0 n=0 cio C)=0 per x=2 =0 cid TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 461 Oltre alla soluzione ovvia C, = 0 che corrisponde alla configura- zione rettilinea equilibrata dell’asta (in questo caso @ infatti sempre 1 = 0 per qualunque valore di x), la relazione & soddisfatta anche dalla infinita serie di valori al = nm (n numero intero maggiore di 1; n = 0 co- stituisce una soluzione impossibile perché 8 al # 0). La seconda condizione ai limiti @ stata quindi utilizzata per veri- ficare l'esistenza di altre configurazioni equilibrate, oltre alla verticale, Questo accade per la deformata sinusvidale n = C, senax, la cui frece cia C; rimane perd indeterminata, in accordo con il fatto che si tratta di una condizione d'equilibrio indifferent, A ciascuna radice al - mm ottenuta con un diverso valore din, corrisponde un valore critico del carico P ed una particolare configura zione defurmata dell'asta in equilibrio indifferente. Naturalmente, come si @ visto nell’esercizio 84, il P,, dell'asta é il minore tra tutti; gli al- a (oltre alle cer- tri valori critici di P possono essere raggiunti se niere 4 e B) é vincolata dall’esterno in particolari punti, Si ha: n=l al=t n= 2 al=20 n=3 ol=3n e cos} via. Il primo caso & quello rappresentato in fig, 85.1-b). La deformazio- ne dell’ asta & una semionda di sinusoide e la freccia massima C, sima- nifesta, ovviamente, nella sezione di mezzaria, Infatti: al 2 n'(z) = Cyocosax eper x = = e quindi CAP. IV 462 Il secondo caso comisponde a quello dell'asta il cui punto di mezzo sia mantenuto fisso, La deformata dell'asta é una sinusoide completa e la massima freccia C, si verifica ai quarti della luce (fig, 85.2-a), Ana- logamente il terzo caso si verifica se l'asta viene fissata ai terzi, e la sua deformata é costituita da tre semionde (fig, 85.2-b). 2 EI min E, oe me =o? Elin a ae cr 2 +— We 2 172 | — —_+ a) Fig. 85.2 4) Questi ultimi casi corrispondono all'instabilita del corrente com presso di una struttura reticolare o di una trave continua caricata di punta, RIA TO DI CASE SEMPLICI FONDAMENT ALI. Si riportano qui di seguito i casi fondamentali di instabilita di un'ae sta snella caricata di punta,diversamente vincolata agli estremi, Lo stu- dio diretto dei casi 5), c) ¢ d) viene svolto in modo analogo a quello a), trattato, nell'esercizio 85. La deformata dell'asta & sempre un elemento di sinusoide: semi- onda in a), quarto di onda in 6), onda completa in c) e un po! meno di un'onda e mezzo in d), RAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 463 a) d) Indicando con il simbolo 4 (lunghezza libera di flessione) la lun- ghezza della semionda, riferita a quella / dell'asta,si ha: a) lo =l b) ly = 20 L ) lay a ee v2 Di conseguenza il carico critico ha in ogni caso l'espressione: p= ye Elain 2 4 Il calcolo di resistenza (progetto e verifica) di un'asta snella ca- ricata di punta pud essere condotto mediante il metodo « gia noto, oppure nei limiti di validita della formula di EULERO (cioé per A > Ajim) me- diante I'adozione di un opportuno coefficiente di sicurezza s del carico P d'esercizio nei confronti del carico critico, Per le strutture metalli- che & Aj,,, ~ 80100 (dipende dal carico di sicurezza del materiale) e, mediamente, si addotta s = 2,5+3, 464 CAP. Iv 85-bis. - Determinare il valore del carico critico dell'asta di fig. 85-3-a) nell'ipotesi che sia costituita di due tronchi, uno deformabile ed uno rigido, di lunghezza, rispettivamente, /; ed /. La soluzione del problema va affrontata in modo analogo al caso precedente di fig. 85-1; si altera la configurazione iniziale indeformata imponendo all'asta una configurazione compatibile con le sue caratteri- stiche elastiche ed i vincoli esistenti (fig. 85-3-b), andando poi a veri care le condizioni di equilibrio del tronco infinitesimo generico. : it : Lk jee | i | | | lB a el a) Me=M;, ciod: P, = ~El mine *- Naturalmente questa relazione @ valida e va estesa al solo tratto deformabile 1; dell'asta. ae 2 Ponendo, al solito, «? = =—, si ottiene, analogamente a quan= to gi visto prima: nta’n = 0 © = Cysenaxrt+C)cosax Le condizioni ai limiti in questo caso sono: TO 0 6 a0) aa) TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 465 Si ottiene: © Cy senal; = Cyol, cos al tgal, = al2 La pid piccola radice di questa equazione fornisce il valore del carico critico. : . Nel caso particolare di /, =[, = siha te-y ="y-+ che & sod- disfatta per 2 = 4,4934, da cui: Elmin - 99.76 £!min Poe more = 80,76 8 2 al ar) Rappresentazione grafica della soluzione Ovviamente la presenza del tratto rigido fa aumentare moltissimo il valore del carico critico, rispetto al caso dell" asta totalmente deformabi- le. In modo analogo si procede alla determinazione del carico critico per aste diversamente vincolate ¢ parzialmente rigide. 466 CAP, IV OSSERVAZIONI. ~ Si & visto che il cedimento di untasta a caricn di punta avviene nel piano di minor rigidezza flessionale, Per questo motivo Iinstabilita dell'equilibrio di una struttura tende solitamente a manifestarsi al di fuori del piano cui la struttura st sa appartiene, Infatti i momenti d'inerzia delle sezioni rette in questo piano sono generalmente i massimi, ed inoltre, la deformazione di ciascuna asta é contrastata dalle adiacenti in virti della loro rigidezza flessionale, Di conseguenza, al di fuori del piano della struttura, ciascuna asta ha una tigidezza flessionale minore e la sua deformazione:@ contrastata sola- mente dalla rigidezza torsionale (0, insieme, torsional e flessionale) delle aste adiacenti, certamente inferiore alla precedente, Ad esempio, nel caso del portale di figu- ra, vincolato ovviamente con incastri spaziali, anche se le aste AC, CD e BD che lo compon- gono hanno sezione avente eguale momento d'i- nerzia J in tutte le direzioni, l'instabilita della struttura si manifesta spontaneamente nel piano normale a quello in cui essa é contenuta, Infatti in questo. modo la trave CD ruota rigidamen- te attorno al proprio. asse Senza contrastare elasticamente I'inflessione dei piedritti, Questi si comportano come l'a~ sta semplice del caso 6), incastrata al piede ¢ libera in sommita, cui corrisponde, tra i quattro casi fondamentali, il P,, minore. Pertanto lo studio dell'instabilita dell" equilibrio di una struttura nel proprio piano va inteso nel senso che essa non possa deformarsi al di fuori di esxso, per vincoli o controventature esterne, o perché ne sia” comunque impedita da un sistema spaziale di cui essa faccia parte, TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 467 86. - Determinare il valore critico del carico P del portale simme- trico incemierato di fig. 86.1 impedito di deformarsi fuori del proprio piano. Fig, 86.1 La struttura ha un diverso comportamento a seconda che la travata CD sia impedita 0 no di spostarsi orizzontalmente, Esaminiamo separatamenté i due casi, 1° caso: telaio a nodi Ce D) fissi. - Ovviamente la configurazione deformata che assume Mintera struttura, se i piedritti si inflettono late- ralmente per carico di punta, deve soddisfare la simmetria esisiente, Es- sa perd pud essere indifferentemente quella di fig, 86.2) oppure 6) per ché, come @ noto, il carico critico genera nella struttura uno stato di e- quilibrio indifferente © la linea elastica @, conseguentemente, indeter~ pinata, I piedritti si comportano come perfettamente incernierati alla base cincastrati elasticamente in sommita; la loro deformata deve presentare una inversione di curvatura per fare si che la distanza tra le cemiere 4 e B rimanga invariata, Osserviamo inoltre che, essendo in questo caso la struttura iperstaticay dovremo associare la ricerca del valore critico 468 CAP. IV Fig, 80.2 del carico per i piedritti AC e BD, alla stesura di un'equazione di con- gruenza, Adesempio, se la struttura principale & quella di fig, 86.3, si deve imporre la condizione @., = @¢, che assicura il rispetto della sofidarieta angolare nei nodi Ce D. Fig, 86.3 Per la sezione generica $ del piedritto &: MW, = Pa-—Sx M, = -EIn". TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 469 Eguagliando, per l'equilibrio: Mu EJn" © ponendo, al solito: si ha: " "+oen = Cy : 1" Et Ltintegrale generale di questa equazione differenziale & noe Cysenax 4 Cy casox § le costanti si determinano in base alle condizioni ai limiti: per x0 8 4=0 cid C,-0 per ox 1 8 =0 cid C, . © Ea sen al inoltre la condizione di congruenza ¢., = pep fornisce: ie Me Mcly ni) = -=———— acosal + =—. EJ]? senal Ejlot QE}; Da cui: 470 CAP. IV Da questa reluzione trascendente si deduce il valore del carico cri tivo P,,. ln accordo con il fatto che si tratta d'equilibrio indifferente Mequazione di congrucnza non porta alla determinazione di Me; essa for nisce solo la conferma della pogsibilita di configurazioni equilibrate del- la struttura, distinte dall'iniziale indeformata, Ltequazione della linea elastica del piedritto é: : Me (: . sna) senal Orviamente P,, dipende dalle rigidezze del piedritto e della trave, Nel caso particolare in cui sia: risulta: al ~ 3,503 e p= 19,9) £2 ce 72 2 caso: la travata CD @ libera di spostarsi orizzontalmente, - In questo caso se i piedritti 4C e BD si inflettono lateralmente per cedi- mento al carieo di punta, gli estremi C © ) della trave si spostano oriz~ zontalmente della stessa quantita 5 ¢ la deformata della struttura & an- tisinmetrica (fig, 86a). Con le stesse considerazioni svolte preces dentemente, anche in questo caso si pud facilmente comprendere che lo spostamento 5 pud indifferentemente avvenire verso sinistra 0 verso de+ stra, Per ragioni d'antisimmetria le reazioni delle cerniere esterne sono verticali e valgono P, Pertanto & noto ie in funzione del carico ¢ della freccia del piedritto: My > 2.8. Si ha: Mo = Py = Me = P(q =) My = -EIn". Fguagliando ¢ ponendo, al solito, « TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE. 6 $e hoo qn” tot = a5, Fig. 86.4 L'integrale generale di questa equazione &: n = C,senax + C,cosax + 6, Le condizioni ai limiti sono: per x=0 n=0 dacui C, = -8 pr x= 56 dae C, = igal inoltre per x =0 & n! = Meh . 6EI, k: aS _ (PB), 40) = eon 1 ee oer Sviluppando si ottiene la relazione: ad tgal = 6(S P| Mc) COA, 7 x 471 472 eaancase che fornisce il valore critico del carico, naturalmente indipendente da & L'equazione della linea elastica del piedritto é: sen ax 1s 3( Soscy 1) igal ed @ indeterminata in 8. Al solito il valore di P_, dipende dalle rigidezze del piedritto e della trave, Se si suppone, come nel 1° caso, si ottiene ora al 1,350 e Py Si vede pertanto come lo spostamento orizzontale liberamente con- sentito della trave, riduce notevolmente il P., 87. - Calcolare I’osta snella di fig. 87.1 soggetta al carico vertica- le Qe alla forza P assiale. ‘TRAVI CARICATE€ DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 473 CONSIDERAZIONI GENERALL Se la trave notevolmente snella, I'inflessione provocate dal cari co Q genera uno scostamento sensibile dell'asse geometrico dalla retta d'azione della forza P, Pertanto il contributo di questa al momento flet- tente non @ trascurabile, e [o studio della trave deve procedere tenende conto della sua effettiva deformazione, al contrario di quanto @ stato fat- to per le strutture dei precedenti capitoli, Queste infatti, sono sempre state considerate notevolmente rigide, tali, cio’, da dar Iuogo a deforma- zioni infinitesime, e la posizione delle forze ad esse applicate, & sempre stata lecitamente riferita alla loro configurazione iniziale indeformata, Lo studio delle strutture particolarmente snelle, ¢ quindi notevol- mente deformabili, si esegue, in generale, in maniera analoga a quello delle travi caricate di punta, anche se muove da un concetto sostanzial- mente diverso, La si ricercano altre possibili configurazioni d'equilibrio, oltre a quella naturale indeformata, in un intorno infinitesimo di questa; qui la deformazione della trave pud acquistare valori elevati, ed intervie~ ne come elemento fondamentale perla determinazione del suo stato finale, PROCEDIMENTO DI CALCOLO. Supponiamo che il carico Q agisca nella sezione di mezzaria della trave, Questa si deforma ed assume una configurazione certamente equi- librata per la quale si ha: Migceino = Mesterno - Ossia: -EIn" = (Pn 2) Ponendo a? = © si ottiene I'equazione differenziale: 414 CAP. IV Cp Yan ard eat = -o* 8 2P* il cui integrale generale &: n = Cysenax + C,cosax ~ S le costanti C, e C, si determinano in base alle condizioni ai limiti: per x=0 4 =O dacui C,=0 Q al 2Pacos 3 n'=0 dacui C,= (La condizione y = 0 per x = 1 non & applicabile, Infatti l'equa- zione della linea elastica é stata dedotta dalla espressione del momento flettente, valida per ciascuna meta trave, dagli appoggi alla mezzagia, Naturalmente le deformate delle due parti 40 e BO sono eguali per ra- gioni di simmetria), Sostituendo, l"equazione della lineaelastica risulta: Q [sen ax 2Pa al 0s 2 ax\, La freccia massima, nella sezione di mezzaria, vale: la seconda espressione pone in evidenza la freccia provocata dal carico Q, amplificata per un coefficiente che & sempre maggiore di 1, ¢ tiene conto dell'influenza della forza P. La sezione pit affaticata é ovviamente quella di mezzaria in cui si ha: RAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 475, CONSIDERAZIONI SUL CALCOLO DI RESISTENZA E RISOLUZIO- NE NUMERICA. Dalle espressioni di n, ed 4], si comprende che per la forza Q vale il principio di sovrapposizione degli effetti, se la forza P si mantiene costante, Questo fatto & una conseguenza della approssimazione, d'altra par- te lecita, introdotta implicitamente all'inizio, Infatti le n sono state di- chiarate non trascurabili, ma le distanze relative orizzontali delle sezio- ni sono state considerate invariabili, e per la linea elastica @ stata a- dottata l"equazione approssimata EJ nf" ‘= =I. La legge di proporzionalita non @ invece rispettata dal carico P, Tt cui aumento, con Q costante, fa crescere pid che proporzionalmente le ordinate 1) ed il momento Y. Pertanto, per il progetto della trave, non si possono limitare nel mo- do usuale le tensioni, fissandone i massimi valori ammissibili in funzio- ne della tensione di snervamento, ridotta del coefficiente di sicurezza: Osnerv, ae Tmax < k Occorre invece trasferire il criterio di sicurezza al carico esterno, giacché questo cresce meno rapidamente delle tensioni, ¢ limitame il massimo valare d'esercizio in confronto a quello che provoca lo snerva- mento all’interno del materiale. Nel nostro caso: t al eB P. Ql 2 7 apn) ee 2 AT6 CAP. IV Questa relazione consente di eseguire il calcolo di resistenza del- Hasta, soggetta al carico Q in mezzaria, determinando, per tentativi, la massima forza P assiale che essa pud sopportare con sicurezza, Si abbia ad esempio una trave di Ince 4,50 m, di sezionc rettango= lore, avente le dimensioni di fig, 87.2 realizzata in acciaio Aq 60 (c 4000 kg/cm?; s = 2,5), Sia assegnato Q = 200 kg. Calcoliamo, per controllo iniziale, le tensioni e la freccia in mez« zaria provocate dal carico @ ¢ contrassegnamole con un apice per di= stinguerle da quelle totali, La sezione ha caratteristiche: A= 9,24 cm? J = 56,7 cm4 W = 18,9 cm, l 1 Mg = g. 22500 kg em gs gt = 1190 kg/cm? fe No = iggy = i? em. Fissiamo ‘nizialmente P = 500 kg, Risulta: TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON ‘TRASCURABILE 477 . (= 10 212) = 1340 kg/cm? omax 9,94 0,162 Verifichiamo se per questi valori di P e Q & rispettato il coeffi- nte di sicurezza esterno s ~ 2,5. Si ha: 0,730 = 0,895 = (500 0,895 = 2,5(— + 1190 222) = 3770 < 4000). Se si pone P = 600 kg si ottiene: a! = 0,506 tg 24 = 0,554 = (600 Ost) 7 Cpe (s + 1190 at) = 1375 kg/cm procedendo aache in questo caso al calcolo di verifica: Bt, 14/25 600 ~ o.895 2 2 600 1,045\ ~ = 2,5(—— + 1190 ~——] = 4050 > = 4000). Somes = 2 = ii =) Fanerv. ( § facile constatare che all'aumento dei carichi esterni P e Q di 2,5 volte, corrisponde nel primo caso un aumento delle tensioni di 2,82 volte, ¢ nel secondo di 2,94, Adottando come carichi massimi anmissibili d'esercizio la coppia di valori Q ~ 200 kg e P ~ 600 kg Ia freceia in mezzaria vale: AB CAP. IV ny = Bl? 310,554 = 0,506) 3 54 om, (0,506)? CONSIDERAZIONI SUL CARICO CRITICO. oe cee La freccian, assume valore infinito se @ S = 7 Questa condizione corrisponde al particolare valore del carico as- siale: ao = P, & definito carico critico della trave (carico di Eulero); tuttayia anche se possiede la stessa denominazione del P., che caratte- rizza le aste caricate di punta (vedi esercizi precedenti) ha un signifi- cato ben diverso da questo, Infatti un‘asta rettilinea, caricata di punta, conserva la propria con- figurazione indeformata fino a che il carico esterno si mantiene inferiore al P.,: questo costituisce quel particolare valore oltre il quale l'equili brio diviene instabile ¢ I'asta cede improvvisamente per inflessione la- terale, Un'asta snella. sollecitata da carichi normali paralleli all’ asse, si inflette sensibilmente, qualunque sia la forza assiale che la compri+ me. ed il carico critico & in questo caso, i] valore limite cui corrisponde uno scostamento infinite della struttura defornata dalla configurazione iniziale, Naturalmente in pratica il collasso della struttura avviene mol- to prima che si giunga a cid. tuttavia anche da un punto di vista teorico la trattazione analitica precedente andrebbe opportunamente corretta per poter essere estesa al campo delle grandi deformazioni, Si noti inoltre che il momento d'inerzia che compare nella formula precedente del carico eritico d’Eulero. non &il minimo della sezione (co- me accude per il P,, delle aste caricate di punta) ma & quello calcolato tispetto all’ asse di flessione, TRAVI CARICATE DI PUNTA E A DEFORMAZIONE NON TRASCURABILE 479 CASO DEL CARICO Q APPLICATO IN UNA SEZIONE GENERICA, In questo caso la trave non @ pit soggetta ad una condizione sim- metrica di carico e la risoluzione, pur non modificandosi concettualmen- te, diviene pid laboriosa, E infatti necessario scrivere l"equazione differenziale della linea elastica per entrambi i tronchi AC e BC; le quattro costanti che risultano dall'integrazione si determinano in base alle condizioni ai limiti (1 = 0s ftp = 9 Nesin, = Nedes.? Nesin, = Medes.) Il caleolo di verifica dell’asta va condotto, al solito, per tentativi, dopo avere determinato la sezione di momento massimo, 88. - Colcolare Ia trave snella di fig. 88.1 soggetta al carico P orizzontale, parallelo all'asse, 480 Cav. IV Questo problema presenta le medesime caratteristiche dell'eserci- ‘o precedente: a trave snella si inflette sensibilmente e la sua defor mazione influenza in maniera non trascurabile leccentricita del carico P dall'as Esprimiamo pertanto la condizione d'equilibrio per la configurae se geometrico, zione deformata della trave: Vinten = Westerno- 08, impiegando per la linea clastica la nota relazione differen- nto relativo orizzontale dei ziale approssimata che trascura lo sposta punti dell’asse geometrico 1B: Bint = -(p£x+ Pa). D Ponento, al solito, a? = +, si ottiene l"equazione differenziale: El ad

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