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1 PRIMI GESUITI E LA SPAGNA: STRATEGIE, COMPROMESSI, AMBIGUITA* Chi tenti un bilancio dell’attivita di Ignazio di Loyola ¢ dei suoi compagni dai primi anni di Alcalé fino al ritorno in Spagna e al con- solidamento dellordine non pud non scontare la difficokta di dare de- finizioni univoche, di collocare le loro esperienze allinterno di un ‘quadro dotzrinale preciso, B banale ma inevitabile guardare ai percorsi spiritali, devozionali e poltico-strategici della nuova Compagnia di Gest constatarne I complesi le nnumerevlipeghe © sacar ture delle loro strategie, la consapevole ambiguit’ che lt portd a muo- vversi con estrema accortezza tra i labili confini di «eresia» e «orto- dossia» di volta in volta stabiliti dalle gerarchie istituzionali, Sembrava il lascito di una Spagna in cui la cupa, retrograda difesa di un’orto- dossis,sostemuta da un'inguiszone sempre pronta a census, i dicare, reprimere, conviveva a fianco delle vivaci e aperte esperienze di Alealg; in cui la rigida tradizione teologica di Salamanca si affian- cava alla spontanciti di una tendenza devozionale che spingeva i lici Slr era dela perfeione ealfesplorazione delle protons dl razione mentale. Ignazio di Loyola, il soldato che, secondo il suo de- trattore Melchor Cano, riusci a svirilizzare Ia maschia religiosita spa- gnola, Yalumbrado scappato di Spagna con numerosi processi incui- Sitoriali alle spalle diventato sentinella delPortodossa, il fondatore del soggettivismo religioso moderno e insieme Pestensore della famigerata la 13 «per sentire con la Chiesa», dove il bianco era nero, se la Chiesa lo avesse deciso, ne era forse il simbolo. Vorrei tentare alcuni sondaggi che, senza aleuna pretesa di completezza, anzi assumendo wuella stessa ambiguita, irriducibilita gesuitica come chiave di Jetura el ioco sucesso, provino a evidenziare alcuni degli aspetti diversi e © Nel corso dell'articolo verranno usate le seguenti abbreviazioni: AHN, Ar- chivo Histérico Nacional ARSI, Archivum Romanum Societatis lesu; MHSI, Mo- rnumenta Histories Socitatis Tes {PRIM GESUITE E LA SPACKA 159 spesso contraddittori della storia della Compagnia in Spagna in que- sti anni. «Eterodossies e traietiorie individwali 4Y si Vuestra Alteza quisiere ser informado por qué era tanta le indagacidn ¢ inquisicién sobre mi, sepa que no por cosa alguna de ci- smatico, de lutheranos ai de alumbrados, que éstos nunca los con- versé ni los conoei», scriveva Ignazio al re di Portogallo Giovanni III, tipercorrendo i suoi trascorsi spagnoli e scagionandosi dalle accuse di tahambvadizmo che si stava portando dietro in tuta Europa! In real iI cammino che porta il giovane Inigo di Loyola dalla Pamplona della 1erra delle Comunidades ai primi processi inquisitoriali & costellato income possibili, sicuramente probabili, con alumbrados. Lo di- mostrd Luis Fernéndez, in un articolo a tutt’oggi fondamentale che passava in rassegna gli uomini e gli ambienti profondamente segnati Gal fenomeno absmbrado, in cui il giovane Loyola aveva mosso i primi passi. Ricord® il duca di Najera per cui Ifigo aveva combatcuto, pro- tettore di Antonio de Medrano; gli undici anni passati nel palazzo di ‘Aréralo del Veizquer de Guelar Dinfluenea che ebbe la aambrada pit famosa del momento, Francisca Hernndez, sulla figlia dei Veléz- ‘quez. de Cuellar, Catalina de Velasco, con cui Loyola rimarr’ in con- tutto epistolare anche negli anni romani; i fratelli Pedro e Francisco (Ortiz. Era dunque pit che probabile che, nonostante la convinta di- chiarazione del 1545, Ignazio, gid negii anni giovanli, fosse stato in ‘qualche modo sfiorato dall'alumbradismo. Le forti probabilita diven- tano quasi sicurezza se si analiza il periodo passato da Ignazio di Loyola ad Alcalé de Henares. E se anche volessimo continuare a cre dere, come fa Fernindez, alle parole del fondatore, non 2 possibile non sottolincare che sicuramente furono in stretto contatto con il circolo alumbrado di Tovar e Castillo persone molto vicine a lui, come Miona e Torres, in una fita ragnatela di rapporti che rivela una signifcativa contiguita. Sono personaggi poi restati in ombra, le cui tracce biogra- fiche compromettenti sono state attutite © addiritrura cancellate. Nel mondo variegato attorno a Ignazio compare allora il suo primo con- "ML, Epp Tp. 297. Levers di Ignazio di Loyola a Giovanni I di Postogallo, Roma, 18 marzo 155. 7 Lurs FERNANDE2, Igo de Loyola y los aumbrados, Hispania sacran, XXXV, 1983, pp. 585-680, 160 sTETANIA FASTORE fessore Miona, portoghese, colui che per primo ne avrebbe incanalato ba SRS quella forma ibrida di erasmismo e alum- radismo che stava prosperando allora attorno alluniversita cisneriana ai circol illuminait di Toledo ¢ Guadalajara’. Miona sarebbe entrato nella Compagnia solo nel 1545 ma rimase un costante riferimento per Ignazio che, anche dieci anni dopo Vncontro di Alcala, poteva scri- vergli «como hijo a padre espiritual’, Si affacciano figure ancora pitt sfumate, come il paggio Marquina, che ascoltava nel castelo di Esca- Jona le prediche del maestro di curt gli alumbrados, Pedro Ruia de Alcaraz, insieme con Juan de Valdés, e che ritoviamo a Roma, come difensore di Ignazio e poi come fondatore del primo collegio’ gesui- tico di Cuenca’, oppure umanisti come Miguel de Torres, che dismer- tono i pani di alumbrados per diventare integralmente gesuiti. La stessa taiettoria di molti primi gesuiti del resto segui da vicino quella di molti loro compagni di studi ad Alcalé, costrett a fuggire all'aprirsi dei processi per alumbradismo. Lafnez, Nadal, Bobadilla, passano im- provvisamente a Parigi attorno al 1532, come Miona, il semi-alum- brado Torres ¢ il rcercatissimo Juan del Castillo, e poi a Roma. ‘Non ¢ dubbio anche, come ha dimostrao in modo pi che con- vincente Milagros Ortega Costa, che i tre provessi spagnoli a Ignazio Torts delltecicee ecapltaa tu 1806 01 1607°o che auction: Simo il Libro de los alumbrados, troveremmo, oltre a molte alte, tutte » Si vedano a proposio le osservaioni di Maxcat Barastion, Erasmo 9 Epi ais sobre la hs eppnaddal gl KVIL ed, Mexico, Fondo de clr scons, 198, pp. 228, part p21, no 16 : ‘ivi p. 213, Ma cr anche ln mesa a punto di Peaninoxs, Tigo de Le los alurbrados ci, pp. 39-46. panne *°A Marquina sera riferimenc la discuss testimonianza di Agevedo incu ra ifedl del preiazorelaico servizio del marchese di Viena Pedro Ruiz de Alea- tar reordava Juan de Vldés © Marquina: «Me paesgié mal dl comunicarsemejantes, ‘corn con personas yneapages, como eran mgeres y mochachos, els personas que yo zope con quien mus comunicava eran el Marquet mi sos, ¢ mi sora, ¢ con Soxa'e Cuevas e Mari Ange mugeres de mi seforae con Antonio de Bae, ¢ su muuger dota Franca, « con Sebastan Gutires econ Juan de Ayala, ¢ com San Roman ¢ con Valdés ¢ Marqoina e Noguerol e Curia la de Fspinosa vide, y una ama del corregdor Pedro de Baris; ea todos tos que he dicho les wi de- spur que comunicroa con Alcaraz extar en los divinoe obgos quando se hinsvan de rogilas sym rezar exterormente oi yoclinar la cabeqs al nombre de thesu Chie sro F apr g Mas Sama Sa Pao Rate de Aare, rad a oreo de siglo XVI, -Revists de Archivos Bibliotcss y Museo, VI, 1903, pp. 165 126-039, p72. Che Battutton, Erasmo y Expat ct p. 18, Sul Marquina difensore dei pei gssuti a Roma clr MHS, Mitte, 1p. 3880 MES, Nadal, 1, passim. 1 PRD GHSUITIB LA SeAGNA 161 Je denunce che vennero raccolte in quella jornada de alumbrados con- tro Ignazio di Loyola e il suo gruppor’. A patto perd di considerare il termine alumbradismo nella sua accezione pit larga, quella adottata dagli inquisitori#, di pensarlo come un magma inquieto ¢ instabile, pronto a spingersi ¢ a piegarsi verso direzioni inaspetiate, dove lin tellertualismo degli alumbrados pits famosi poteva convivere a fianco di manifestazioni di pietd pid rozze ¢ la spinta pura del gruppo di Tovar e Castillo pareva disperdersi in mille rivoli, pronti ad accogliere suggestion! meno complese pid exteriormente evidenti, che avevano ‘colpito ¢ trascinato anche Ignazio e i suoi primi compagni. L’ parve a un combattivo ex-gesuita catalano di inizio novecento, Sigismundo Pey Ordeix, cosi vicino alla spirtualitd ignaziana della meditazione sugli stendardi, da fargli ipotizzare che Iaigo de Loyola non fosse altro che l'aiumbrado lain scampato ai roghi inquisitoriali™. E nella Spagna degli anni trenta che i fururi gesuiti imparano ‘quanto pud allargarsi la riflessione teologica, sperimentano i confini pi remoti dell’ortodossia, capiscono ¢ ne introiettano i limiti di volta [Ep volta impos. Ma apprentono anche ~ ¢ la violenza dell TInquis- zione dovette forzatamente aiutarli - la prdenaa, la dissimulazione, Vimportanza di ribadire sempre e ue la propria appartenenza alla Chiesa romana canclando ogni acca ci ant-istnizionalsmo, Per questo bisognerebbe prestare un’attenzione maggiore ai personaggi che arrivano in Italia: ripercorrerne il percorso spagnolo, focalizzare sulle diverse traiettorie individeal potrebbe ponetias iB non ap- jiattire le singole esperienze dei riti su quel ‘ompagnia Gronfante attorno sgh anni stant sfuggendo cos alla stor de VOrdine detrata dall'Ordine stesso. Ta le carte dell"Inquisizione, nelle lettere degli umanisti o in documenti comunque ancora non edulco- rati dalla Compagnia spesso possibile scoprie le vite segrete dei non ancora gesuiti, risvolti nuovi, lontani dalle icone tsogrtiche coniate pid. a Penso ad esempio a una figura ancora poco studiata come Miguel de Torres, cui il recentissimo dizionario biogralico dei gesuiti dedica ® Sulla missone di Medina de Rioseco Cir. Baranton, Erasmo y Expata cit, pp. 185-184; Jom E. Loncrronss, Alambrades, erases 9 lceranos en el proceso Juan de Vergara, «Cuadernos de historia de Expatan, XVI, 1988, pp. 99-163; XXVIMI, 1958, pp. 102-65; XXIX-XXX, 1959, pp. 266-92; XXXI-XXXT, 1960, pp. 322 St; XR SCAT, 196, pp, 337-53, KORVIL KOCRVIT, 1963, pp. 356-71 130, Ib, Jaan del Casilo and the Lucenas, , XLV, 1954, pp. 233-83, pp. 237-239 © Anoxta Saxe Dx Saxcetez Barsupo, Vide 1y muerte de Juan Lipes de Celat, aumbrado vizesino, «Bullen bispaniques, LX, 136-62, pe 1-90. Mi parma rimandare anche a Paton, Une cit, pp. 119-133 e pp. 154151 PrP Ta lates da cul sono Wate le carioni® riparia in [Sncsuono} Pex Ox- pen, El padre Mir e Ignacio de Layola, Madrid, Imprenta Libertad 31, 1913, p. 195, 164 STEFANIA PASTOR una colonna appena, senza minimamente accennare alle sue esperienze inquisitorial “Torres fu vice-rettore del collegio trilingue di Alealé, negli anni turbolenti delle repressioni inquisitoriali rivolte contro i suoi profes- sori accusati di alumbradismo. 11 pia importante ¢ im: ico a cusatore degli alumbrados, Diego Hernéndez, lo ricordava, nelle de- posizioni rese al processo di Juan de Vergara, accanto a Tovar come sretdrico dafado»"*, Era stato personaggio vicinissimo a Juan de Ver- gara ea Bernardino de Tovar, ed era fuggito come molti a cavallo de- li anni trenta a Parigi. Con lo stesso Castillo, grecista a sua volta, ‘Miona era fuggito a Parigi. L'Inquisizione spagnola avvid su di lui, come su molti altri personaggi fortemente sospetti, una sistematica opera di spionaggio. Le lettere agli amici di Alcalé venivano regolar- mente intercettate e sequestrate dal tribunale. Era rimasto in Francia per qualche tempo, per predicare da alumbrado contro i luterani © poi si era directo a Basilea, dove voleva converte i «predestinazioni- stis. Le autorith della citts lo arrestarono tre volte e lo minacciarono di morte. Amico e fervido corrispondente di Erasmo, di Amerbach dell'umanista portoghese Damigo de Gois, consegnd dalle carceri di Basilea una sorta di diario in cui raccontava la sua fuga dalla Spagna ¢ i motivi che Pavevano spinto a scappare: il toxbamento degli anni di Alcala, la fiducia mantenuta fino alf'ultimo sul fatto che I'Inquisi- zione non sarebbe intervenuta e poi lo sconcerto di fronte ai processi di Tovar ¢ Juan de Vergara, suoi intimi amici". ‘Torres entrd nella compagnia nel 1545. Fu una conquista impor tante per Ignazio che lo considerd sempre «la nifia de sus ojos». Pass a Gandia nel 1546 spinto dal generale che lo voleva vicino a Borgia © a Oviedo perché «si sarebbero potuti ben influenzare a vicends»; fonda i collegi di Alcald e Salamanca; fu incaricato di sedare il pe- * La voce, a cura di J. Escalera 2 in Diccionario bitérico de le Compatia de Jesie biogrdfie tométice, 3 cata di Chasis E. 0” Neil « Jonguia, M. Domings ‘Mads, Unwversidad Pontificia Comilae, 200, vol. IV, p- 3824 Su Torres elt che Manto Scanuro, Lepoce di Giacomo Laines, 1556-1363 11 govenso, Koma, La iv catoic, 1964, p67. “Cir Senkano ¥ Sanz, Pedro Ruiz de Alorae it, p. 910 va ites lee at copra «zoo ‘3 ‘Cantos Guy, Juan de ‘raductor de lo eertos de Luteo on ol Diogo de doctrine cristina, in Los Valdes, Pensemiento y literatura. Actas del Seminario cecbrado em Cuenca del 2 al 4 de dicemine de. 1981, Cenes, Instat sjuan de Valdés» ~ Ayuntamiento de Coens 1997, pp. 91-135, 1 PRIMI GBSUITI 5 LA SPAGNA 165 sante conflitio esploso a Toledo con Parcivescovo Siliceo"* ¢ fu poi hominato visitatore di Portogallo, nella crisi aperta dal caso di Simo Rodrigues, e primo provinciale di Andalusia”. Lex destos padres ttn « que 2 los abullres que tomn enue mance, en lugar de baal Toones Tos hacen ‘tious y lo halen alin, los hacen pelle el sro bers envio 4 Epa otis # pos a quiar ls nerviosy fueras della y haceros los sl- os mujeres y ft ababeros meraderes, no etiackotron mis a propecton. Le tee al canfcsare di Pippo Il Joan de Reqls, Salamanca, 21 secambye 1857, © pons aache in Aradae, Hors de le Carat eie, HZ, pp. 7-78 3 lef 1, pp 36694, € O Masuan, [prin pe ey pp. 3-24. 170 STERQUA PASTORE un rapporto individuale di direzione di coscienza con il penitente € nellimportanza attribuite a orazione mentale, communione frequente ¢ confessioni generali, Del resto gia Palumbradismo di Ignazio era sem- brato vicino a quello di Juan de Avila nelle accuse degli inquisitor Borgia poi era legato da affinca ancora pid evident, a partre dal- Pimportanza data all'orazione mentale per arrivare fino a una vena di profetismo ai limiti dell’ortodossia. Ma scegliere Vavvicinamento alla scuola avilina significava anche rompere in maniera evidente con una logica discriminatoria che dal- Vimposizione degli Staruti di Toledo del 1547 in poi stava prendenco sempre pid piede, accettare di essere considerati dall'Inquisizione ¢ da settori non secondari della corte ¢ dell’éive di governo spagnola for- temente sospetti Il «juntarse> con «confessos» portava molt! vantaggi, ‘ma certo anche molti problemi, come dimostrava l'opposizione in- contrata a Toledo ¢ la politica di Borgia si scontrd presto con le in- tenzioni del pit moderato Araoz, che fin dal 1545 aveva invece rico- dato a Ignazio la necessit’ di tenere conto degli «umori della corte». Ignazio fini per avallare la politica di Borgia. La sua posizione sul- Vaccettazione di cristiani muovi all'interno della Compagnia fu conse- gnata alla scrittura ivitata di Polanco, cristiano nuovo che pagher’ «1a raga» con sina mancata elezione come generale’: Lopzione di Francesco Borgia aveva vinto dunque su quella di ‘Antonio Arsoz portando come immediata conseguenza una rapida conquista dell’Andalusia. Due anni pitt tardi, nel 1554, venivano fon- dati i primi collegi della Compagnia in Andalusia, quello di Cérdoba, patrocinato dalla duchessa di Priego, madre dell avilino diventato g=- Suits Antonio de Cérdobs,e quello i Granada, in cu la quanta di ‘«avilini> conversos passati alla Compagnia era tale che lo stesso Avila invitava a dividerli tra diverse fondazioni perché non si potesse dire che Granada era «sinagoga>®. L’antica amicizia ¢ collaborazione trail se nose iin eos a pode N:P. st Dit se ero bien le parece se debra de tener con los tsles is crcunspcin. $i al por Tpumores de a corte 6 del rey no purecere se deban admire imbienie Sieg buenos supésios, como yeas cot esas vez, que sof no S mira GES Tol de que raza seat quest vey ser buen supa, como ‘arpoco bast, pce Gue re se tctpe, a nobles, las Guna partes no concrete, MESD, Monumerta Tonia, Vs 995, (ep... 3646 Patt Antonio Araono ex Com, Romac, 14 a fest 185, pp. 3-8) Sa oppoxaine sopra proxi alien de. Ico eis buicsco Roonicuns, Hiais de Companbie de ons na Arad de Porta L/1,Porto, Latin Apostolado da lpress, 1998, 7p 45-5, c ASTRA, Hibtora de ls Compania ces Ty pp. 414 3 Avia avid al pare doctor (Miguel de Torte] no quedasen en Granada os {Png GESUITI & 1A SPAGNA a1 potente arcivescovo della citta e Juan de Avila garanti ai gesuiti il pieno appoggio di Pedro Guerrero che li sostenne ¢ ne seppe sfrut- fare potenzialita e privilegi soprattutto in chiave anti-inquisitoriale™, ‘Anche a Calahorra, la vicinanza con la scuola di Avila aveva favorito ottimo rapporto con Bernal Diez de Luco, antico erasmista, entu- siasta delle missioni che Francesco Borgia, alcuni gesuiti ¢ alcuni sa- cerdoti della scuola di Juan de Avila avevano organizzato nella sua diocesi di Calahorra*. Per il resto perd, al loro ingresso nelle principali citta spagnole, i gesuiti dovertero scontrarsi con tradizioni devozionali ben avviate, fruppi ecclesiastici fort, canonici che non erano disposti a lasciare da parte il monopolio delle predicazioni. Solo nel 1556 la Compagnia fiusdi ad entrare a Siviglia, accolta tra forti malumori. Il loro arrivo, tuond un domenicano dal pulpito, era il segno del prossimo arrivo del’Anticrsto¥. In Aragona la Compagnia di Gest incontrd fortis- sime opposizioni, soprattutto da parte dellarcivescovo di Zaragoza delf'alto clero. Nel 1558 Fernando de Valdés doverte rilasciare ai ge- suiti un attestato in cui si dichiarava che nessuno di loro era stato coinvolto in processi inquisitorial”. E laddove non era possibile con- quistare potere attraverso Vappoggio dell'aucoritd episcopale si tentd [a carta inguisivoriale. L’Inquisizione, come scrisse nel 1556 un inqui~ sitore di Zaragoza a Roma chiedendo l'invio di altci predicatori suid ad alutare i Tabuuale, poteva essere unottina spallacon cu ar fronte agli attacchi dei frat?™ fandadores de aguel colegio, porque no dijesen que era sinagoge». MHS, Ep. Mis te, IV, pp. 418-19 » 10 studaco le collaborazioni era i gesui ¢ Pepscopalisa Pedro Guerrero « Granada in Pastons, I! vangelo « le spada, cit, pp. 267-30 2 Che Sain Bais, Ierducion bogs, ad Avtin, Obras compli pp 154.35, « ScapuTo, Lépoct di Giacomo Lainer ct, Ul, p. 617. Sa Bemal Diaz Luco ai timanda al profilo di José lonacto Texncts, El obispo ideal en el siglo de la Reforma, Rona, Igesa nacional espaol, 1963, pp. 47-65, ¢ llintroduzione a recente di Tada Aree a Juan Bernat Duzz de Luco, Avisos de nas, ed. JL. igada Arce, Madrid, Fundacién universitaria espaiol-univenidad ponsifia de Ss- lamanca, 1956 Cito da O7 Manuzy, I pri gesuiti city p- 323. » ARSI, Fondo gesuisio, €80b, n. 562. Lettera agi inquisiort ladoliy 12 ghugno 1558, 311 29\marzo 1556 una Jeera delinquistore di Saragozza chiedeva per Is am- pagna di riconeiazione in foro conscentiae dei morisas un altro padee della Com Dagnia, se possibile Juan Ramen, che si trovava in quel momento « Valencia, IL 10 [pte riserveva chicdendo una risposa in tempi brevis «porque y aque no oviese de 1E Comptia personas buscarn un fale que aca no faltan pero seria muy contra my \ragons, Val- 12 STEEANIA PASTOR ‘Non stupisce dunque che il definitive assestamento dei gesuiti nella penisola arrivasse solo con i grandi processi dell’Inquisizione per lu- teranesimo del 1558-59. Ancora una volta Pambiguita fu la chiave de! loro successo. Cosi il gesuita Juan Bautista Ribera commentava la si- tuazione ereatasi a Valladolid: En Io que digo arriba, que dicen que habemos sido la causa dest errores, ae equivocaron porqué habian de decir: de que se descubricran estos errores [r}'ts grande la susacién que Genen eto sores del Santo Orico de la ayuda de la Compania en esta causa que Dios les ha dado”. Pur in una situazione difficile per i gesuiti, che vedeva Vopera del loro pit importante rappresentante, Francesco Borgia, messa all'in- dice, fe collaborazioni del nuovo ordine con l'Inquisizione non man- carono. Era stato, pare, il gesuita Juan de Pradanos a permettere agh: inguisitor di Valladolid di aprice le prime indagini sul gruppo etero- dosso della citi, obbligando alcune sue penitenti a dichiarare tutto cid che sapevano al Sant’Uffizio®. Lo stesso avvenne a Siviglia, un‘altra roccaforte in cui i gesuiti nor riuscirono.a penetrare se non dopo che la repressione inquisitoriale spiz2d via amatissimi predicatori, cui i gesuiti riuscirono a sostituirs: poco a poco. Furono pubblicamente additati come collaboratori del- VInquisizione. Ma seppero anche fare propria lerediti di personagg: prima avvicinati e poi respinti come Costantino Ponce de la Fuente ¢ Domingo de Vahanis, adottando e riconvertendo il loro pubblico ¢ anche le ricche nobildonne loro penitenti®. Dopo le abiure, i process, le delazioni, Ia sfaccettata proposta spirituale ignaziana sembrava po- ter offrire garanzie di controllo e assicurare ai propri penitenti sugge- stioni abbastanza vicine alla spicituaita precedente, raccoglieme i pezzi cadutie pazientemente ricomporli entro un quadro ortodosso. Gli eser- cizi di Ignazio iniziavano donne ¢ laici alla meditazione, mostravano soln 1 ima tne ay eon gue rr iy wn ld Inportaraunicho que renee aqui, ARSH, Flap i Gert ei mer sion a Zager, le olborsini con il tiborale dala ede dela ch simando TFmuvosco os Borsa Mepis, Le Compan de Jets» la minoie merce (145. 1614, «Archivam hitoicam Sodetats Tes, 1985, pp. 136 MEL, Borge I, 27, © Silfepodie cis Gonauez Nowhe, La Ingicn y le Compe de Je sis ita pp. 3236 “IHS rato in modo molto pit deaghno Pegomento in Pastons, Beri ica, eee di Ingusone, Stiga (938-1568, sRovats di stra e emer ‘eign, KAAVIL, 200, pp. 3138 1 PRD GESUTTI E LA sPAGNA, 173 la strada larga verso la perfezione, a cui tutti i movimenti di rinnova- mento spirituale, pitt 0 meno eterodossi, dalla seconda meta del Quat- twocento in poi, avevano mirato. I gesuiti offrivano perd anche la guida di un maestro di esercizi, la sicurezza di un’sutorith che poteva acco- gliere e filtrare ogni spinta eterodossa e reincanalarla verso ortodos- sia. Offrivano insomma alla Chiesa post-tridentina e all’Inquisizione spagnola, ossessionate dal contagio luterano e gi scottate dal pericolo TRtmbrado, i migoc antidow contro og vellita ant-isttuzionale Le sempre pitt numerose collaborazioni con le autorith ecclesiastiche, vvescovili o inquisitorial che fossero, stavano a dimostrarlo Un «quasi schisma»: Francesco Borgia e Antonio Araoz Una brillante interpretazione storiografica, che in Spagna sta di- ventando sempre pi diffusa, vuole Paffermarsi della Compagnia di Gesd in Spagna strettamente legata alle sorti del partito del principe @Eboli Ruy Gémez de Silva. Con una sorta di sorprendente corto- circuito, José Martinez Millén, ha appiattito dietro fazioni e giochi di potere ai’interno della corte ‘spagnola, anche scelte religiose e ten- denze spirituali diverse. In un appassionante gioco ad incastri ha ri- condotto alla fazione ebolista tutti gli aspetti meno conservatori ¢ pitt rnuovi delle proposte religiose di questi anni, ma non solo: i recogi- dos francescaniy la spiritualta affettiva di Carranza e fray Luis de Gra- nada, ¢ soprattutto Francesco Borgia e i nuovi gesuit, che si avvici- nerebbero pitt di ops altri alla sensibilita religiosa del nuovo gruppo fie in ens of punts da contin dl ver propria’ pues de: \le®. Gia Batallon aveva soutolineato il forte ruolo giocato da Juana ortogallo e dalla sua corte portoghese nel periodo della re anche alFinterno della storia religiosa spagnola. Giovanna, figlia di Carlo V, cresciuta dal duca di Gandia e dalla moglie, ne avrebbe se- guito con slancio la nuova vocazione, facilitando Faccesso dei gesuiti alla corte spagnola e presso le maggiori famiglie nobiliari*. Dunque albisti, Inquisizione, spiritualita pit conformista da una parte, eboli- © Cle ITntrduciin del custore a La corte de Felipe 11, ed J. Marines Mil Mo, Madi Alans 199, 2 6 Maina Mia Ferry ares ple eae la princess doe Juand de Avira (1535-1573), in La cote de Felipe 11 city pp. 73-105, pp. 8486. ‘© Maxcat Bazaron, Jeanne d’Autriche, Pincese de Pongal in Yo, Etudes 0 le Portugal au temps de TFhemanione, Pas, Gulbeokas, 1974 (Coimbra 1952} 174 STRRANIA rASTORE sci, gesuit,spiviualita pit aperta dall'atra. In realt, come si ? visto, i rapport det gesuiti con linquisizione spagnola furono ben lung dal- essere univocamente connotati, Credo anzi che proprio nella rigida sottolineatura di uno schieramento ebolista da parte dei gesuiti spa- ‘li si rischi di non coglierne il gioco consapevole e voluto tra le lue fazioni. Ignazio e Lainez. erano perfettamente al corrente delle ca- pacith di mediazione di Araoz con il gruppo di Valdés e con V'ln- Guisizione e seppero abilmente sfruttarle nei moment: di difficolea Tn quello che Nadal chiam® un squas! schismas* tra Antonio de ‘Araoz, nominato nel 1547 commissario generale di Spagna, ¢ France- sco Borgia si giocarono i compromessi della nuova Compagnia con le due fazioni di corte e soprattutto il contrastato rapporto con I'In- guisizione spagnola, Araoz, parente di Ignazio e del segretario del- Vinguisizione Martinez de la So, seppe mantenere ottimi. rap con il tribunale della fede, con il suo presidente Fernando de Vallés con gran parte del suo entourage politico. Infiniti furono nel pe- riodo dal 1545 al 1563 gli scons con ['Inguisizione spagnola e in- rnumerevoli furono gli interventi di Araoz per rimediare situazioni di tensione con il tribumale della fede e con gli elementi pili conserra- tori del'ite di governo spagnola¥. “Tra il 1545 e il 1553 vers0 ogni enerpia per evitare che i gesuiti, consrtamente ag cumosv dll cor 5 schirasero in mania troppo aperta contro gli Eseatutos de limpieza de sangre. Lomtd one dels Compageia si avvicinasse alla scuola di ‘ela, eche cae gli espiritus criados de otra leche» che «con dificultades se doman> entrassero nella Compagnia. Nel 1560 dovette intervenire fermamente per calmare le imprudenze di uno di loro, il padre Diego de Sansa- raz, fondatore da colegio gesutioo di Granada, che, durante la pre- dicazione di un editto ci grazia, invitd i fede a passare dai gesuit € non dallInquisizione, che avrebbero pocuto assolverli senza danni ulteriori delazioni, Era il 1560 e la citta era in preda ad una delle pid feroci sistematiche repressioni inquisitorial. La Compagnia coxti- nnuava ad avere fortidiflicolti-di inserimento in citta e problemi piut- “+ Leespressione & di Jerénimo Nadal. La riprendo da O'Mansay, I prim gel cit, p. 350. “Be un bianco sul role di Arox cf: Gouzhusz Novas Le inguin _y la Compatita de Jesis cv, pp. 27-32 e passim. Gli esempi che ho detiso di ripor Tare nel testo sono invece inediti¢ vanno integrati con il quadro generale econ gli episod: pi noti segnalati da Novalio. “© stat oggerto di un famoro sadio microsxorico, quello di Jance Conras- as, Soros conra Riguelmes, Madrid, Anaya, 1992. 1 PRIM GBSUITI H LA SPAGNA 175 tosto pesanti sia con IInquisizione sia con il vescovo di Murcia, i portoghese Almeida «que no esta ni se contenta del espiritu de la Compaiia> e che sopratturto «ni querria que tratemos con gente que tenga raga de judios»". Toccd ad Araoz scrivere a Fernando de Valdés chiedendo di scusare il comportamento di Santacruz e di non sotto- porre un gesuita a un umiliante proceso inquisitoriale". Due anni dopo furoo sempre i prvi! wilizad in maniers troppo dsiavlea a obbligare Araoz a inviare a Valdés e alla Suprema una non meglio precisata lettera di Ignazio in cui si dichiarava che ogni privilegio di assolvere tn foro conscientiae da eresia era stato sospeso per rispetto all'Inquisizione spagnola, rassicurandoli sul fatto che aveva di nuovo fatto circolare la lettera di Ignazio trai collegi*. Il suo ruolo di mediazione si riveld essenziale. Fu proprio il suo zendere il collegio di Valladolid «no [...] religibn sino cancilleria» come scriveva a Laines il padre Juan Bautista Ribera, ad appianare gli strappi con la fazione albista e con PInquisizione. Allora, era il 1558, Borgia e altri gesuiti di Valladolid, tra cui lo stesso Ribera, avevano chiesto al generale di richiamare il troppo mondano Arsoz a Roma, perché sa- rebbe stato una delle ragioni di scandalo contro cui Melchor Cano & gli oppugnatori dei gesuiti avrebbero potuto tuonare. Lainez accettd le nimostranze del gruppo e Araoz fu costretto a lasciare Valladolid e la corte e dirigersi a Roma. Tl suo passaggio alla frontiera con la Francia coincise con ls scope del fcoaio etc di Valladolid con Por- ine di impedire Vespatrio a qualsiasi spagnolo. Venne fermato e trat- tenuto per quindici giorni, poi fu obbligato a tomare a Valladolid, © ARSI, Hip, 97, ff 275-276. Cordeses da Murcia, 20 agosto 1560. 4 Ty, 265269, Araoz da Cuenca, 11 agosto 1562. © La'lewera senza dats di Ignazio & conservata nella conispondenza inquisivo- tle dt Suagozza: ea uma grap amor cero de io Chto Nose Seo siempre en nest favor y ayuda pues de otras coses particulaes seeys ynformado ‘race genio hs ext lev ea sers solo para svertos delo que not a paresido en el Senor Nuestro a mayor alabanca y gloria de su divina Magestad SESS Bad page ges aged af cla cna eo per cl breve auctentco que or enbtamos para absolver yn foro conscientiae de estos de hheregia es que por justos y devidos rrespectos os encargamos que cn ninguna ma fer los nuestros de es reynos wien de esta grag aun que usea y gocen de ls otra tds y pues nos persuadimos en dl Scior Nt esareys sel cabo de lo que tmueve a exo sendo coma ean devida por nosotros no mas de muplicar a Dios Nue fro SeRor nos gragia de cumphir ma sancea Yoluntad vio en el sear nuestro. Ygnagior (AHIN, Inquisin, Libro 324, f. 22. ® Che ls lenera di Araoz a Lainez in MHSI, Laivez, Il, p. 350. Lepsodio & ricostuito in GowzAusz Nowatin, La Ingusicon 9 le Compania de Jesis cit pp. 3637. 176 STEEANIA PASTORE ‘Tutto fa pensare che Lainez non avesse poi intenzioni cosi bellicose nei suc confront. ‘Nel precipitare degli eventi che portarono alla messa all'Indice delle opere di Borgia, la sella di Araoz tornd a brillare e le sue cri- ticate entrature corti \¢ fecero di nuovo comodo. Araoz accettd an- cora una volta il consueto incarico di mediatore con il Sant Uffizio focd, pit a favore del buon nome della Compagnia che del suo an- ico nemico, le sue carte. Contrariamente a quanto avrebbe voluto Borgia, rifiutd l'idea che delle censtire romane potessero sovrapporsi a quelle spagnole, ricord con timore e reverenza, e forse un po’ di liza, Pimportanza di mantenere il favore di corte e Inquisizione in Circostanze cosi diffcli", non senza insinuare che «son los tiempos tales, que se debe mirar mucho en hazer libros». Secondo gli acco- Titi di Borgia Araoz avrebbe fatto di tutto per seminare zizzania ¢ mettere in ombra Vottima reputazione del duca®. Tl quasi «schisma> tra i due arrivd, in quei mesi di tensione, al ‘suo culmine. Il duca di Feria seriveva a Roma attraverso il fratello, il gesuita Antonio de Cérdoba, di essere profondamente addolorato per ‘rel disparer entre el padre Francisco y el doctor Araoz», temendo seste golpe mis que quantos nos tiran desde fuera». Nadal, com- rissario straordinario per la Spagna, mandato da Lafnez «en Espaia, donde solo por nuestros pecados ay disparer> perché «se quite con la gracia de nuestro Sefior por via suave y sino por cualquier camino justo>®, non esitd in realta ad accogliere la posizione di Araoz ¢ ad attaccare Borgia. In una lettera dell’ottobre 1561 2 Fernando de Valdés, inquisitore generale, scriveva che il libro di Borgia non era piaciuto né a hui né al generale. Si offriva anzi di. aivtare inguisizione spi- gnola «sin ningtin respecto del padre Francisco», perch chi difendeva © Server epiimente che sure stato chssemos horblemente malquitos con los de ia Kagnion, non far pasare cao di Borgia atraveso i Sent UE Gio spasnolo. Clr MEL, Bog, Upp. 553-86, ds outa iprende la ciazion, © i pp 854 Pron Th, pp 55356, p 556 8 MEL, Lanz, V, pp 18390, p18, 4 Tou pp. 196-201. Reprendo Ie Ctazione da Dusnass, Bri le Ingiicn peal ct, pp 100-101 "ir hm pers Le Bong pu gn ised Nal nS scape ies eda yer oe at MS sD Hosts, Bore 9 ls Input epaiale cit, p10. SMELL Nadal, pp. 3076. La latera& commenata in Daiaases, Bora y le Ingustin expels cpp. 1-22. | PRIMI GHSUTT: B LA SPAGNA Ww il Sant'Uffzio difendeva la Chiesa e arrivava a dire che «si el padre Francisco es culpable le echaremos de la Compaiiia»™. Sulla stessa li- rnea erano le riperute prese di posizione ne! corso della sua visita in Spagna del 1561 contro Torazione mentale ¢ a favore di una religio~ Sita attiva che scacciasse ogni sospetto di alumbradismo, gli avverti- ‘menti ai gesuiti di fare molta attenzione al linguaggio ussto, evitando contiguita con alumbrados ¢ huterani®. Lainez era stato nelle sue lettere all'Inquisizione spagnola un po’ meno esplicito, ma ugualmente disposto a collaborare con gli inqui- Sitori e a prendere le distanze da Borgia, Del resto gia sul caso di Carranza le reazione tra Vex vieeré di Catalogna e duca di Gandia e il generale Lainez, di ben pit umili ¢ contestat natali, era stata diffe- rente. Lainez incaric’ Salmer6n di giustifcarsi, se fosse stato necessa- Ho, di fronte agli inquisitori dicendo che il giomo in cui aveva dato iI parere sul suo Catechismo cristiano non si era sentito troppo bene®. Borgia mantenne fermo il suo parere positivo sul catechismo anche durante le deposizioni al processo”. Il potente duca di Gandia, cobui che i gesuiti spagnoli avrebbero csibito vome un trofeo, rimase dunque un secondo punto di riferi- mento per la Compagnia di questi anni, un polo attorno a cui fini- ono per agglomerarsi tendenze in qualche modo lontane dallo «spi- tito» della Compagnia, a pil riprese condannate ma mai efficacemente sradicate. Rimaneva un elemento non assimilato, estraneo, che Araoz ‘accusava perché «no tiene tan bien entendido el andar de la Com- pafia»® e che Lainez, dopo la fuga in Portogallo ammoniva piutto- Sto severamente a «no artinconarse y del todo olvidarse del officio que tiene». Il generale avrebbe spiegato ancora pid esplicitamente quell’ era stata Peremita scelta © Le regole formulate da Natal peril collegio di Alealé sono raccolte in MHS, Nadal, V. SMES, Salmerdn, Ip. 272. Riprenda la citazione da O° Maxey, I primi ge- ss p51 Che le deposizion: di Borgia raccolte in Baxtovoué px Carranza, Docs entos hissricos, vol 8, ed. Joté Ignacio Telleches, Madrid, Real Academia de a bi- $roria, 1962-1994, TI, pp. 005-00, "3 Si veda la lamentala di Araoz ela risposta di Laines in MHS, Laine, IV, pp 665-68, ell commento di Dalmases in Datacases, Borja le Inquiscén espaiola ci, 7, TG MEHSL, Borgia, Ul, pp. 588-90, « il commento di Dataaases, Borja y le In- ‘Wisc espaol cic, p. 79. 178 STEEANIA PASTOR, da Borgia a Ofte, in cui si era ritirato a scrivere i wattati ora con- dannati ¢ in cui aveva cercato di favorite Fincontro con la scuola di Juan de Avila, offrendo rifugio a Guzmén e Loarte in fuga dall’In- ‘quisizione di Cérdoba. Dopo Yepisodio di Gandia e di Andrés de Syiedo donque i tentennamenti dei coll «illuminate sierano riper tut, a rimarcare le differenze profonde che solcarono la Compagnia prima della definizione di una posizione anti-contemplativa precisa, arrivata, non sari inutile ricordarlo, solo dopo la morte di Borgia il generalato di Mercuriano® Lesempio di Ignazio, Vlluminato che poteva con la regola 13 sal- dare i conti con lortodossia ¢ salvaguardare spazi di riflessione auto- noma, si era dunque coniugato in molti modi: nel coesistere di anime ed esperienze diverse nella Compagnia, nella scelta di non prendere thai uaa posisione univoca nei confront delPlnquiizione, anche, ia ‘maniera quasi simbolica, nelle opposte posizioni di Borgia ¢ Aracz. In questa sorta di equilibrio inoteblle, in tan dialogo continuo con parti dlvere, con fazionlpoliiche ma anche proportereligiose speo loa- tane, e anche in questo consapevole far convivere due personaggi cost lontani come Borgia, santo caduto tra le reti dell Inquisizione e Araoz personaggio compromesso con I'Inquisizione e molto pitt scomodo da gestre nell agiografia gesuitica successva, credo si nascondano molte ragioni del sucesso della Compagnia in questo complicato periodo di passaggio. ‘STEFANIA Pastore © Cle almeno Prono Lervata, Cordeses, Mereurizno, Colegio Romano y leew vas eprituales de los estas en el siglo XVI, in Estudios Ignacianas, Roma, 1957, Tl, pp. 333-80. RIVISTA STORICA ITALIANA ANNO CXVII_TASCICOLO 1 ee

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