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Quindicinale

Anno XXXI

20.05.2010
Numero

560
periodico di attualit dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

Campo - Schievenin: 4a Escursione Naturalistica - pag. 1


Commemorazione alla memoria di due carabinieri - pag. 3
Quero: XII rassegna biennale di canto - pag. 4/5
Piave Tegorzo ai Play-Out - pag. 12
La Chiesa Parrocchiale di Quero - pag. 15/19
Il cinque per mille ai Comuni - pag. 27
Chiuso in redazione il 10.05.2010
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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il tornado Sede: Via J.Kennedy - 32031 FENER (Belluno). direttore responsabile: Mauro Mazzocco. redattori: Sandro Curto, Silvio Forcellini. collaboratori:
Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal To, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano
Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
abbonamenti: italia Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 40,00.
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gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIODAMILIO - Alano; pasticceria dolci pensieri - Fener - BAR JOLE - Fener; MAUROMAZZOCCO - Quero;
ALESSANDROBAGATELLA - Quero; BAR PIAVE Carpen - LOCANDASOLAGNA - Vas; ANTONIODEON - Vas; BARBOLLICINE - Scalon; bazar di A.Verri - Segusino.
1 attualit

Dal primo Aprile: + 111%


e non uno scherzo
(M.M.) A conti fatti, il regalo del primo aprile ci coster pi di 3.000 euro
lanno per maggiori spese postali. Questo il risultato dellabolizione delle
tariffe agevolate per leditoria, entrato in vigore proprio il primo del mese di
Aprile. Dal provvedimento sono colpite tutte le organizzazioni che svolgono
attivit editoriale, anche quelle non profit, che sopravvivono per merito del
volontariato e che diffondono notizie e cultura senza avere lobiettivo del
guadagno, ma solo la crescita sociale e culturale della societ. Immediata
stata la reazione del settore e la notizia di questi giorni che un accordo
alla Camera stato trovato per riammettere ad uno sconto, al massimo del
50%, le attivit non aventi scopo di lucro. Laccordo dovr essere ratificato dal Senato entro il 25 maggio e speriamo che
anche la nostra testata, edita dalla Pro Loco di Fener che associazione non profit, possa rientrare nella categoria di
quelle che usufruiranno dello sconto. Le risorse messe a disposizione sono esigue e sar davvero una fortuna riuscire a
beneficiare di questo accordo. Se cos non fosse il bilancio del nostro quindicinale subir un duro colpo. Tremila e passa
uro in pi di spesa sono un colpo basso, difficile da assorbire. Le prospettive? Fosche, dannatamente fosche. Le riserve
di bilancio evitano il rischio immediato di chiusura, ma occorrer ripensare alle nostre strategie finanziarie, calibrare me-
glio gli introiti derivanti dalla pubblicit e, per finire, rivedere i costi degli abbonamenti. Le nuove tariffe postali assorbono
ora un quarto del costo di abbonamento per gli invii in Italia. Per lestero il costo della spedizione gi supera il costo
dellabbonamento (estero zona 1: 45 uro di spese postali, estero zona 2: 75,60 , estero zona 3: 84,60 ). Rendere par-
tecipi i nostri abbonati di questa ulteriore difficolt gi un primo passo per superarla. I prossimi contiamo di farli assieme
a tutti voi, magari aumentando il numero di abbonati in Italia, creando cos un margine di utili che possano far fronte alle
aumentate spese. Insieme possiamo, dobbiamo farcela!

CAIVENETO

Campo - Schievenin
rischio miniere
a
4 escursione naturalistica
nei luoghi interessati da progetti di escavazione
23 maggio 2010
PROGRAMMA:
ore 09:30 - Ritrovo a Campo di Alano di Piave in Piazza Forcellini
ore 10:00 - Partenza per lescursione
ore 13:30 - Arrivo a Schievenin e
possibilit di consumare il pranzo
presso lo stand gastronomico che
sar allestito dalla Pro Schievenin
Saranno presenti numerosi stand di
associazioni ambientali venete.
Visite guidate allinterno delle
opere di presa
dellacquedotto Schievenin
2 cronaca

attualit

MOSTRA DI PITTURA E ARTIGIANATO


Appuntamento estivo con larte
La Mostra di Pittura ed Artigianato, che la Pro Loco di Alano di Piave (Bl) organizza ormai da molti anni durante
lestate, un evento sorto nel lontano 1986 su iniziativa della Parrocchia con lintento di scoprire la straordinaria
creativit presente in tanti piccoli e grandi artisti residenti nei nostri paesi, ed con lo stesso spirito che, poi nel tempo,
la PRO LOCO di Alano di Piave ha proseguito e potenziato la manifestazione. La caratteristica principale, che rende
esclusiva e particolarmente apprezzata questa manifestazione, consiste nel privilegiare larte quale espressione di
talenti e sentimenti racchiusi nel profondo dellanimo umano e svelati attraverso la realizzazione di svariate opere
differenti, uniche ed originali. Non quindi una mostra mercato, ma unoccasione privilegiata - che si distingue rispetto
ad altre presenti nel territorio - perch cerca di far conoscere la fantasia e labilit delle persone che vivono accanto a
noi, capaci di esprimersi in tante forme possibili. Molti gli espositori che hanno partecipato nelle passate edizioni, dal
1986 al 2008 la mostra ha ospitato ben 946 artisti: dai pi piccoli ai pi grandi, da persone sempre nuove e provenienti
da diverse culture e paesi di provenienza a chi fedele da pi di ventanni, da chi gi artista a chi sta imparando, da
chi dipinge a chi ricama, incide legno e vetro o realizza bricolage di vario genere. Tutti gli oggetti esposti sono inseriti in
un armonioso e creativo allestimento che accoglie piacevolmente i visitatori, offrendo uno spettacolo da gustare con
curiosit, capace di sorprendere chi espone e chi dedica del tempo per visitarla. Fino al 2006 ledizione si svolta
annualmente, poi stata trasformata in biennale ed organizzata nel periodo compreso tra luglio e agosto. La ricchezza
e la variet delle molte opere presentate nel corso degli anni, hanno reso la mostra un appuntamento importante e di
particolare suggestione, che colora lestate dei nostri paesi. La partecipazione aperta a tutti coloro che per
passione dipingono, ricamano e costruiscono con le proprie mani e la propria fantasia oggetti di particolare
interesse. Larte, infatti, uno strumento che avvicina tutti gli uomini e consente di comunicare i valori positivi presenti
in ciascuno perch non solo bellezza di forme ma bellezza interiore.
Questanno la 23a edizione della mostra si svolger dal 24 luglio all8 agosto 2010 e linvito a
aderire esteso a tutte le persone che coltivano questo spirito creativo. Per informazioni ed
adesioni possibile rivolgersi alla Presidente della Pro Loco (0439/779623) o consultare il
sito: www.prolocoalano.it e scaricare i moduli di adesione e il regolamento.
3
4

Unione dei Comuni del Basso Feltrino Setteville

Comuni di Quero e Vas Parrocchia di Quero


ASAC Regione Veneto Polifonico Nuovo Rinascimento

Presentano

XII RASSEGNA BIENNALE DI CANTO


Amor che nella mente
mi ragiona
la musica della parola nei significati dellamore

SANDRO BUZZATTI
Voce recitante

Coro
POLIFONICO
NUOVO RINASCIMENTO
Quero (BL)
Dir. Gilberto Meneghin

SABATO 29 MAGGIO 2010


CENTRO CULTURALE DI QUERO (BL)
ore 21,00

INGRESSO LIBERO
5 attualit

Centro Culturale Quero - Sabato 29 Maggio 2010 ore 20.45


a
12 Rassegna Biennale di canto
Amor che nella mente mi ragiona
Il coro Polifonico Nuovo
Rinascimento, lunione dei
comuni Setteville, la Parrocchia
e la Proloco di Quero
organizzano Sabato 29
Maggio 2010 alle ore 20.45
presso il centro culturale di
Quero, la 12a Rassegna
Biennale di canto: Amor che
nella mente mi ragiona.
Questa edizione presenter,
come i nostri pi attenti
estimatori gi avranno intuito,
una evoluzione della proposta
in quanto vedr esibirsi, oltre al
coro Polifonico Nuovo
Rinascimento, sempre diretto
dal M Gilberto Meneghin, il
noto attore teatrale Sandro
Buzzatti, che organizzer e
curer il filone narrativo della
serata facendo in modo che
momenti di prosa e narrazione
si alternino e si fondano con brani del nostro repertorio corale classico e moderno, il tutto con il tema dellAmore quale
filo conduttore comune. Il coro Polifonico Nuovo Rinascimento si augura, con questa nuova e curiosa proposta, di con-
tinuare un percorso che spinga il pubblico a confrontarsi con nuove modalit di ascolto della musica corale polifonica
anche in abbinamento a diverse forme di espressione artistica; tale percorso aveva gi portato, nelle ultime tre edizioni
della Rassegna Biennale, allesecuzione in prima assoluta dei brani vincitori del concorso di composizione manticEvo-
ce il quale prevedeva un accompagnamento musicale al canto ad opera della fisarmonica classica o di piccole forma-
zioni cameristiche che la contemplassero in organico. Essendo notevolmente aumentate per il pubblico le occasioni di
ascolto di puri concerti corali, con formazioni di qualit e di levatura internazionale, si vuole cercare di proporre qualco-
sa di inedito o quantomeno particolare per incentivare la produzione e lesecuzione in pubblico di tutto quanto sia cul-
tura.
LETTERE AL TORNADO

REQUIEM PER UN ABETE


Poveri alberi, che triste destino. Appena
crescono un po troppo cominciano a dare
fastidio. Mettiamo poi che vicino a loro venga ad
insediarsi un parrucchiere, ed ecco che,
immediatamente, per le loro folte chiome sono
guai seri!
E quello che sta capitando al bellissimo abete
bianco messo a dimora verso la fine degli anni
80 nello spiazzo erboso antistante lallora
macelleria Costa, in piazza Martiri.
Si dice che, crescendo, ha messo troppe radici,
che fa troppa ombra, che ostacola troppo la
visuale, che quando c vento lambisce
minacciosamente la casa vicina che,
insomma, va fatto fuori.
La stessa fine (facile prevederlo) toccher anche
alle betulle, anchesse troppo prossime alle
abitazioni e per di pi responsabili di micidiali
allergie e ricettacolo di fastidiose cimici.
Non importa se, fra non molto, trovare un po
dombra in piazza Martiri sar impresa
impossibile, se non rifugiandosi in un bar; limportante fare piazza pulita!
Per il nostro povero abete pare che la sentenza sia gi stata pronunciata e sottoscritta dallautorit competente. Quindi
per labbattimento ormai questione di ore.
Allora ciao, caro abete bianco. Ricordo benissimo il giorno che ti hanno messo a dimora, come ricordo bene la persona
che quotidianamente ti aiutava a crescere con abbondanti annaffiature. E ricordo di quando, a Natale, brillavi di mille
luci per la gioia di noi tutti. Ora, invece, che dai soltanto noia, vogliono liberarsi della tua superba ma ingombrante
presenza! Oh! lingratitudine degli uominiNessuno che, per salvarti, abbia pensato ad una sostituzione della pena per
buona condotta, condannandoti magari a subire una accorciatina delle tue lussureggianti fronde, o, in alternativa, una
sfumatura alta
Piero
6 attualit

INTRECCI di storie e passioni


la settimana della lettura
Alano di Piave
dal 4 maggio al 2 giugno 2010
La Biblioteca Comunale di Alano di Piave propone INTRECCI: LA SETTIMANA DELLA LETTURA un periodo
speciale dedicato alla lettura e all'incontro con i libri. Il programma coinvolge i bambini dalla scuola dell'infanzia alle
medie in alcuni momenti a loro dedicati in orario scolastico e propone a noi tutti letture e incontri per incuriosirci e farci
incontrare i libri e gli autori.
Venerd 21 maggio in sala consiliare sono invitati i ragazzi, i giovani e gli adulti per XANADU': intrecci di storie e
passioni nei libri della biblioteca ideale dei giovani lettori dove Livio Vianello di Scenari condurr una
interessante conversazione sui libri che possono accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita. Questa serata
sar la conclusione del progetto XANAD-UNA COMUNIT DI LETTORI proposto agli studenti di terza media e del
triennio delle superiori di tutta Italia dalla Biblioteca Sala Borsa di Bologna in collaborazione con la Cooperativa
Hamelin, al quale hanno partecipato, su proposta della Biblioteca di Alano, i ragazzi delle classi terze della scuola
secondaria di 1. grado di Alano. Per saperne di pi si pu visitare il sito dedicato al progetto
http://www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/xanadu2010/ che fornisce spunti e proposte di lettura di libri, film e musiche
intrecciati a temi come la giustizia, i sentimenti, la paura.
Il pomeriggio di venerd 28 maggio in biblioteca sar dedicato ai bambini da zero a sei anni e alle loro famiglie
nell'ottica del progetto Nati per leggere, con letture giochi per i pi piccoli e il DONO DI UN LIBRO ai bambini nati nel
2009.
E per concludere mercoled 2 giugno ci sar un'apertura straordinaria della biblioteca per una festa di letture NEL
GIARDINO DEI RACCONTI con le animazioni proposte da Roberto Pagura del Molino Rosenkranz, un'occasione per
stare insieme e condividere l'esperienza dell'incontro, sempre un po' magico, con i libri raccontati ad alta voce perch
quando si aprono i libri come se aprissimo tante finestre e qualcosa di speciale succede.
E' un invito a partecipare. Partecipare importante!
Venerd 21 maggio ore 20.40 in sala consiliare per i ragazzi, i giovani e gli adulti
XANADU' intrecci di storie e passioni nei libri della biblioteca ideale
dei giovani lettori conversazione con Livio Vianello lettore appassionato
Venerd 28 maggio dalle ore 16.30 nel giardino di Villa Cinespa in biblioteca

MERENDA DI STORIE letture animate e giochi dedicati ai piccoli


con L'associazione Maga Camaja
ore 17.30
la biblioteca dona un libro a tutti i bambini nati nell'anno 2009 che sono invitati a ritirarlo con mamma e pap
Mercoled 2 giugno dalle 16 nel giardino di Villa Cinespa in biblioteca
NEL GIARDINO DEI RACCONTI
ore 16 PROSCIUTTO E UOVA VERDI letture animate dedicate ai bambini e ai genitori
ore 17.30 TEMA IN CLASSE racconto per la libert lettura animata per tutti
info: Biblioteca Comunale di Alano di Piave 0439.778718 biblioteca.alano@feltrino.bl.it
in Villa Cinespa luned, mercoled 14.30-17.30 mecoled 9-12 venerd 14.30-18.30

Dal mese di aprile alla Pasticceria Dolci Pensieri


di Fener si pu gustare un buon gelato
in giardino e, con loccasione dellorario continuato
dalle ore 7:00 alle ore 20:30 stuzzicare toast,
bruschette, tramezzini e pizzette nella pausa pranzo

VI ASPETTIAMO!!!

...e con larrivo dell estate, prossimamente,


saremo aperti fino alle ore 22:30!
7 cronaca

Il 2 maggio 2010 alla giornata nazionale del donatore


A Feltre in pi di 6.000
per ricordare limportanza della
donazione di sangue
Foto di Francesco Dal Canton

Il meteo ha risparmiato il raduno


nazionale Fidas dal 30 aprile al 2
maggio, con sfilata finale per le vie
di Feltre. Positivo il bilancio della
manifestazione, che servita a
ricordare limportanza della
donazione e a riflettere sulle azioni
future da intraprendere per
garantire la disponibilit di sangue.
Messa in Pr del Moro e poi giro
per le vie di Feltre, accolti da molti
cittadini.
Appuntamento 2011 a Parma!
8 cronaca

Auserflash
A CURA DEL CIRCOLO AUSER ONLUS "AL CAMINETTO" DI ALANO QUERO VAS - VIA ROMA 29 32030 QUERO 0439.787861

PUGLIA E LUCANIA, MORDI E FUGGI IN 90 ORE


TRULLI, ULIVI, PALME GIGANTESCHE, ORECCHIETTE A GO-GO,
GROTTE, CAVERNICOLI E LENZUOLA DA NABABBI
E vero che abbiamo trascorso quasi un terzo del nostro tempo in pullman, e che abbiamo sgambettato come se fosse
stata una spedizione al K2, per ne valsa la pena. Si son viste cose che non avremmo immaginato mai, ha detto
una volta qualcuno. Proprio cos. Cominciando dalla Santa Casa di Loreto che, comunque la si pensi, un sito di
primordine davanti al quale impossibile rimanere indifferenti, o quando, conclusa la lunga marcia di trasferimento in
Puglia, siamo giunti in un hotel che definire
meraviglioso poco. Chi se lo sarebbe mai
aspettato, dopo aver attraversato decine e decine di
chilometri di campagna salentina tra migliaia di
enormi ulivi centenari (alcuni addirittura millenari!), di
venire accolti in un favoloso complesso alberghiero
nascosto tra le palme e realizzato attorno ad una
masseria settecentesca? Altro che Sharm el Sheik!
Una vasta costruzione a due piani, tutta in pietra e
marmi pregiati, circondata da giardini, aranceti,
splendide aiuole di calle, laghetti, fontane zampillanti,
una meravigliosa piscina scavata nella roccia e
circondata da bianchi gazebo E poi due saloni
ristorante, cinque sale per conferenze, centro
benessere con massaggi, bagni turchi,
idromassaggio, sauna, palestra, sale per concerti,
pianobar E le stanze da letto, ampie e luminose,
tutte con veranda, con sale da bagno perfette in ogni
dettaglio, dotate di letti extra-large, morbidosi e
accoglienti. Ebbene, noi ci siamo stati per davvero in
un posto cos e, dopo la levataccia allalba dellultimo giorno, lo abbiamo abbandonato con sincero rimpianto.
Nonostante qualche distrazione nel
calcolo dei tempi necessari ai vari
trasferimenti in pullman, siamo riusciti ad
arrivare quasi dappertutto, rinunciando
solamente a due tappe intermedie: Gioia
del Colle, che ci siamo accontentati di
ammirare dal pullman, e Castel del Monte,
non raggiungibile a causa di improvvise
difficolt nell accesso al monumento. In
sostituzione abbiamo visitato Fermo, bella
citt medioevale del Piceno, che alcuni di
noi gi conoscevano essendo stata la
base in occasione di un precedente tour
delle Marche.
Quali i ricordi pi belli che ci siamo portati a
casa? Ci limiteremo ai pi significativi. Le

Grotte di Castellana, seconde solo a quelle di Frasassi ma altrettanto


emozionanti per ampiezza e suggestione, e forse non ancora
pienamente valorizzate come le consorelle anconitane che sono certo
pi luminose e scintillanti. Il fascino intramontabile di Alberobello, con
le migliaia di piccole cupole che costituiscono il tetto delle modeste
abitazioni che caratterizzano questo fantastico centro delle Murge. Il
candore secolare di Ostuni, la citt bianca adagiata sopra un dosso,
con le sue case altissime, i vicoli, le ripide scalinate, la bella cattedrale
quattrocentesca dallo splendido rosone e dal portale scolpito. E
Matera, la sua citt vecchia, i celebri sassi. E proprio questa
meraviglia che ricorderemo di pi, perch porta sulle sue pietre
antichissime la traccia dei secoli e lavvicendarsi delle civilt, fin
dallepoca neolitica. Salendo e scendendo per le sue stradine scavate
nella roccia, entrando nelle case costruite nelle grotte, nelle chiesette
primitive, si capisce bene come fosse grama e difficile la vita dei primi
uomini che vi si sono insediati e ci si meraviglia che possano avervi
trovato rifugio fino a pochissimi decenni fa. Infine la bellissima Altamura
dalle antichissime mura megalitiche e circondata da una campagna
ubertosa e ben coltivata. Splendida la cattedrale romanica, notevoli le
tracce dellilluminato dominio di Federico II, belle piazze e, soprattutto
9 cronaca

patria del rinomato pane di Altamura di cui le nostre signore hanno fatto ampia scorta con un vero e proprio assalto
ai forni pari a quello, storico, di manzoniana memoria.
Ma ci ricorderemo anche della splendida campagna,
curatissima ed ordinata, delle dolci colline avvolte dal giallo
intenso delle ginestre, dal rosso acceso della terra appena
arata, dalla vasta pianura (il Tavoliere delle Puglie) che appare
come un unico immenso orto dai cento colori. E della
gastronomia, che stata al centro del nostro interesse. A
parte le tre prime colazioni e le tre cene, consumate alla
Tenuta Moreno di Mesagne nella magnificenza del vasto
salone, che sono state comunque di buon livello e valorizzate
da ottimi vini, i veri contatti con la cucina locale li abbiamo avuti
nei quattro pranzi. Il primo incontro stato a Loreto, da Z
Nene, in un anonimo ristorante dove peraltro ci son stati serviti
apprezzabili assaggi di saporiti salumi marchigiani, eccellenti
tagliatellini al rag ed un gustoso arrosto di carni alla brace.
Bene anche il resto. Il giorno successivo lappuntamento
gastronomico era presso una masseria di Pezze di Grego
(Fasano di Brindisi) dove, in un ambiente non eccelso ma
decisamente rustico, ci son stati serviti ottimi antipasti (salumi,
formaggi, olive, frittate, sottooli (ah! quei meravigliosi pomodori

secchi!), pat, friselline, un eccellente pur di fave,


focaccia, polpette, melanzane fritte, salsiccia; e poi
orecchiette, braciole, dolcetti e buon vino locale. Il
terzo giorno, invece, il pranzo lo abbiamo consumato a
Matera, in una autentica grotta che ci ha contenuto a
malapena. Anche qui menu tipico, con svariati
antipasti, ai quali son seguiti i cavatelli ai funghi, la
salsiccia, gli involtini, i contorni ed un vinello niente
male. Infine, attesissimo, il pranzo allagriturismo Al
Fontanun di Carignano Terme (Fano). Arrivati con
notevole ritardo dopo aver attraversato un
interminabile bosco lungo un sentiero sprovvisto di
segnaletica, e solo grazie alla cortesia di un
contadino che ci ha accompagnato fino alla meta e
al nostro autista che stato incredibilmente abile,
siamo stati accolti dal personale che ci attendeva da
tempo con comprensibile apprensione. Questo
locale era una vecchia nostra conoscenza, perch
tappa obbligata di tutte le nostre avventure verso
sud. Anche qui, naturalmente, una carrellata
interminabile di antipasti, compresi il meraviglioso
aglio sottolio e la piadina calda, per passare poi alle
pappardelle al cinghiale, ai ravioli, alle carni arrosto,
ai dolci della casa ecc. Tutto annaffiato da generosi
boccali di vin rosso.
Insomma una bellissima esperienza, seppure
faticosa per le inevitabili camminate certamente non
per tutti. Ve lo assicura chi scrive! Il viaggio,
nonostante il lungo percorso, stato confortevole
grazie anche al modernissimo pullman a due piani
della Dolomitibus di Belluno. Vogliamo qui
ringraziare lautista che ci ha accompagnato per la
grande maggioranza del percorso, il signor Renato, per la disponibilit e per la perizia dimostrata in varie occasioni. Un
grazie anche alle nostre guide, in particolare alle signore Valeria e Rosa, che ci hanno accompagnato sia nella visita
ai principali siti sia durante i nostri trasferimenti in pullman, e che sono state prodighe di informazioni sopportando con
molta professionalit anche l insofferenza di qualcuno di noi. Infine un grazie vivissimo alla nostra Renata, che ha
capeggiato con efficiente sicurezza, con calma e con determinazione una squadra molto variegata e di tutto rispetto
(ben sessanta persone!), e che riuscita a riportarci a casa tutti quanti, sani e salvi, stanchi ma contenti. E stracarichi
di olio, pasta, pane, vino e di inevitabili souvenir!
LE FOTO
Alla pagina precedente: 1- passeggiando per Alberobello 2 - con Matera alle spalle 3 - col naso per aria ad Ostuni
In questa pagina: 4 - Matera: una sosta per tirare il fiato 5 - relax nel parco del Fontanun: due bellezze e laddetto
stampa 6 - Altamura: lassalto ai forni
10 cronaca

E morta Elsa Pillon vedova Geronazzo


(s.for.) E ora la Elsa potr nuovamente riabbracciare
CO TI LVERI RSI
lamato Nino te n altra sfera La notizia della morte di
Ore ndar Canp de tera scura Elsa Pillon vedova Geronazzo ci giunta venerd 7
st de n curt par d e d mi lra travers, maggio, addolorandoci immensamente. Perch la Elsa
lontn... conpagn da sra faceva parte, indirettamente, della grande famiglia del
co ti. da s-cip de negri oi Tornado. La Elsa, che ci ha lasciato a 89 anni, era infat-
corne co i storni. ti la moglie di Angelo Geronazzo Nino Cela e la mamma
Ore ricordr
di Ermanno, due persone - ma soprattutto due grandi
co ti, Co "a bita" sn riv
man te la man, ola te i pr pavie: amici - che sono state fondamentali per la nascita di
i d, bianche, questo giornale. Quante poesie lette e commentate,
el mondo vrt, vrde, prima della loro pubblicazione, nella cucina della abita-
l amr grant. dle... zione fenerese dei coniugi Geronazzo, con la Elsa giu-
dice severa ma obiettiva (per tacere di quelle che
Ore star l Umide tu ava le ie Nino ci consegnava direttamente in ufficio, per poter
co ti, e rsi, rsi i laveri... cos fumare una sigaretta o bere n onbrta de scon-
cor tac a l me cor, p bindi i to cavi din da la Elsa, come se la Elsa non ne fosse stata a
fin che cala le onbre, moldi... conoscenza!). Nino e la Elsa (nella foto) si sposarono a
fin che le cala... a l vnt. Valdobbiadene l8 novembre 1947, ma si conoscevano
in fndo. e si frequentavano da prima della guerra, durante la
quale, qualche giorno dopo l8 settembre, Nino fu cattu-
rato dai tedeschi ed internato in Germania, prima presso il campo di concentramento di Neribka - nellattuale Polo-
nia, uno dei peggiori lager - poi come prigioniero lavoratore. Sfuggito ai bombardamenti
riusc, dopo rocamboleschi tentativi di fuga, a rientrare a casa pochi giorni prima della fine
della guerra. E proprio alla Elsa, riferendosi al momento del ritorno a bita, Nino dedic,
tra le altre, la bellissima poesia Lveri rsi (Labbra rosse) che, assieme a Co ti (Con te)
sempre a lei dedicata, pubblichiamo qui sopra, entrambe tratte dal libro O lst bn edito
dal Tornado per ricordare, speriamo degnamente, Nino Cela, morto il 2 ottobre 1995. E, a
proposito della loro unione, nel capitolo dedicato agli affetti familiari di Nino e intitolato
lst bna i mi - come scrivemmo allepoca - se c un accenno un po pi forte per
la sua Elsa; il matrimonio, in fondo, lunica occasione in cui si pu scegliere con chi
stare: quella persona con cui decide di condividere la vita diventa cos una parte di lui e
pi si rivela diversa, pi sa volerle bene. La Elsa, non a caso, fu donna della sua vita,
amore speciale, unico e irripetibile. I funerali di Elsa Pillon vedova Geronazzo sono stati
celebrati a Villabruna, dove abitava vicino alla figlia Daniela, luned 10 maggio, mentre il
suo corpo ora riposa nel cimitero di Fener, accanto a Nino. Ai figli Daniela ed Ermanno, al
genero Massimo, alla nuora Rosanna e ai nipoti Paola e Michele lintera redazione del
Tornado si stringe commossa per la perdita della cara Elsa, che ora ci piace immagina-
re anche gi intenta a organizzare, assieme allamica Rosetta, una delle abituali e
interminabili partite a carte, come ai bei tempi della bisca fenerese

La morte di Antonio Pavan


Dopo lunga malattia, mercoled 28 aprile morto, a soli 60 anni, Antonio Pavan (nella foto), nostro
affezionato lettore da lunga data. Persona gioviale e simpatica, Toni risiedeva da molti anni a Fe-
ner con la famiglia. Alla moglie Anna, ai figli Andrea, Barbara e Romina e ai parenti tutti le sentite
condoglianze dellintera redazione del Tornado

attualit

Appuntamenti al Parco del Piave di Fener


AUTOMODELLI RADIOCOMANDATI Domenica 23 maggio, dalle ore 9 in poi, la Pista Verde del Parco del Piave
di Fener ospiter una gara di automodelli radiocomandati valida quale terza prova del Campionato Triveneto. Du-
rante la giornata la Pro Loco di Fener garantir lapertura del capanno per il pranzo e il servizio bar.
LA GARA DI SCOPA DEL TORNADO Sempre al Parco del Piave, dalle ore 15 in poi, tradizionale appuntamento,
mercoled 2 giugno, con la gara di scopa allasso a inviti organizzata dal Tornado e valida per lassegnazione del
trofeo intitolato alla memoria dellamico Gianfranco Rinaldo.
AUTOMODELLI RADIOCOMANDATI Ancora gli automodelli radiocomandati protagonisti domenica 6 giugno al
Parco del Piave dove, dalle ore 9 in poi, in programma la finale del Campionato Veneto-Emiliano Uisp di rally-
game. Anche in questoccasione la Pro Loco di Fener garantir lapertura del capanno per il pranzo e il servizio bar.
11 attualit

Presentazione del libro


dello scrittore e giornalista

ALESSANDRO MARZO MAGNO

PIAVE
Cronache di un fiume sacro
Al termine della Introduzione a cura
presentazione del libro del Presidente
Conferenza/ del Museo del Piave
Vincenzo Colognese
dibattito Diotisalvi Perin
sul tema:
Piave: fiume Sacro In collaborazione con
o abbandonato? Comitato Imprenditori
Veneti Piave 2000
Moderatore Sergio Soldan

Il fiume, con i vari affluenti


dellarco montano: da Sappada,
a Cortina, ad Arabba ecc.,
si snoda in un territorio montano,
collinare e pianeggiante sfruttato
allinverosimile fino al mare.
In particolare nel territorio bellunese
lacqua del fiume viene usata negli
acquedotti, per produrre energia elet-
trica ed irrigazione, che per viene
ceduta e utilizzata principalmente
fuori Provincia e Regione, lasciando al
territorio bellunese solo le briciole.
Una differenza abissale,
per i cittadini, il confronto
con le regioni montane confinanti.
Oltre alla cittadinanza, sar rivolto un
formale invito alle Autorit religiose,
ENTRATA LIBERA
politiche e militari per discutere le pro-
blematiche di un fiume e del territorio e brindisi finale
spesso enfatizzato, ma abbandonato a con il miglior Prosecco,
se stesso. frutto delle nostre terre.

CAORERA DI VAS (BL)


Sabato 5 giugno 2010 ore 18.00
Sala video proiezione del Museo del Piave
CSC S. LUCIA DI PIAVE
12 CALCIO

Calcio - Seconda Categoria


PIAVE TEGORZO AI PLAY-OUT
di Cristiano Mazzoni
Nonostante le due ultime buone prestazioni che lhanno vista superare il Fiori Barp Sospirolo e pareggiare sul campo
della Ztll Sx Piave, la Piave Tegorzo non riuscita, complice anche le due vittorie del Lentiai, nellimpresa di salvarsi di-
rettamente e pertanto per mantenere la categoria dovr disputare i play-out. In questo spareggio la squadra allenata da
Giuseppe Prosdocimo dovr affrontare lEagles Pedemontana, giunta penultima in classifica per la peggior differenza
reti rispetto allAgordina, nella gara di andata in trasferta domenica 23 maggio ore 16:30 e poi la domenica successiva a
Segusino per il match di ritorno. Rimarr in Seconda Categoria la squadra che avr totalizzato pi punti nei due con-
fronti. In caso di parit di punteggio si terr conto della differenza reti nei due incontri di spareggio; persistendo una si-
tuazione di parit sar dichiarata vincente la squadra in migliore posizione di classifica alla conclusione del campionato.
Nellaltra gara di play-out il Foen (quartultimo) affronter lAgordina (terzultima). Le due perdenti di queste sfide si af-
fronteranno in un ulteriore spareggio (domenica 6 giugno ore 17:00) in gara unica sul campo della miglior classificata al
termine del campionato: chi perder retroceder in Terza Categoria mentre la vincente dovr affrontare un ultimo spa-
reggio (domenica 13 giugno ore 17:00) con la squadra del girone "R" in gara unica sul campo della miglior classificata
al termine del campionato o, in caso di parit, a sorteggio. La vincente rimarr in Seconda categoria.
Questi gli altri verdetti finali del girone: Caerano promosso in Prima Categoria; SP Calcio 2005, San Vittore, Union Ma-
ser e Ztll Sx Piave ai play-off; Juventina Mugnai retrocessa in Terza Categoria.
29a GIORNATA: Piave Tegorzo Fiori Barp Sospirolo 2 a 0
Grazie ad un primo tempo praticamente perfetto ed una ripresa di contenimento la Piave Tegorzo ha superato merita-
tamente un Fiori Barp Sospirolo svogliato apparso decisamente in giornata no. La prima occasione per era proprio
degli ospiti quando all8 sugli sviluppi di un calcio dangolo lincornata di Longo, con Giulio De Faveri battuto, veniva
salvata sulla linea da Mirko Schievenin. Scampato il pericolo i locali prendevano in mano le redini del gioco e al 13
passavano in vantaggio con un bel contropiede orchestrato da Simone Binotto e finalizzato da Matteo Codemo che
scartava il portiere e depositava in rete. Al 22 giungeva pure il raddoppio quando Simone Binotto, con un bel cross,
pescava tutto solo in area Khalid Rahli che non aveva problemi a trafiggere Cervo. Gli ospiti cercavano di rimettersi in
partita ma le conclusioni di A. Vedana al 31 e di Da Rold al 41 non inquadravano la porta. Nella ripresa con la Piave
Tegorzo che si copriva a difesa del risultato poche erano le azioni degne di nota. Lunica occasione da segnalare giun-
geva al 32 quando su un cross scodellato in area locale il rinvio incocciava su un difensore, la palla giungeva a Tan-
con che realizzava. Ma larbitro, prendendo un abbaglio, annullava per fuorigioco.
30a GIORNATA: Ztll Sx Piave Piave Tegorzo 2 a 2
E terminato con un pareggio il match bellunese tra Ztll Sx Piave e Piave Tegorzo al termine di una gara dai ritmi blan-
di. Primo tempo equilibrato con i bianco-verdi che al 6 mancavano il vantaggio con Matteo Codemo che non riusciva a
ribattere in rete da pochi passi una punizione di Paolo Scopel non trattenuta da Ciasullo. La gara quindi proseguiva
anonimamente salvo accendersi negli ultimi dieci minuti. Al 35 i locali passavano in vantaggio quando su un traverso-
ne in area lincornata di Tarasco non lasciava scampo a Giulio De Faveri. Pronta era la reazione degli ospiti che al 43
pervenivano al pareggio con Matteo Codemo che di testa appoggiava in rete un preciso cross di Paolo Scopel. Nem-
meno il tempo di esultare che un minuto dopo i padroni di casa tornavano nuovamente in vantaggio grazie ad un calcio
di rigore concesso per fallo di Enrico Sacco su Ndyaye e trasformato da Balest. Nella ripresa la Piave Tegorzo si face-
va pi intraprendente e al 35 perveniva al meritato pareggio al termine di una bellazione corale finalizzata da Khalid
Rahli. Poi con le espulsioni nel finale di tempo di Federico Meneghin e Nicola Lusa si chiudeva praticamente lincontro.
CLASSIFICA FINALE CAMPIONATO
Caerano 64, SP Calcio 2005 56, San Vittore 54, Union Maser 53, Ztll Sx Piave 52, Valdosport 48, Fossalunga Fiori
Barp Sospirolo 47, Lentiai 36, Bessica Altivolese 35, Piave Tegorzo 31, Foen 23, Agordina Eagles Pedemontana
21, Juventina Mugnai 19.
cronaca

50
50
50 anniversario
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07.01.1950.Circondati
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trascorsi
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14 cronaca

A Santa Maria di Quero


un ritrovato 25 aprile
di Silvana Brusini
In occasione del 65 anniversario della Liberazione, Santa Maria
ha voluto ricordare, con una cerimonia semplice, tutti i suoi
caduti. La piccola comunit si raccolta attorno al monumento
dedicato ai suoi figli caduti sui campi di battaglia nelle guerre:
Qualcuno ha potuto ricordare il proprio nonno, qualcun altro lo
zio o il prozio. Con grande piacere ha visto la partecipazione del
Primo Cittadino, di molti consiglieri, di numerosi rappresentanti di
associazioni, dei corpi militari degli alpini e dei fanti, dei
partigiani; tutti presenti con i loro gagliardetti. Un nuovo tricolore
ha accolto gli ospiti e una piccola corona di alloro stata deposta
davanti al monumento ai caduti. Incaricati del compito Arianna
ed Alessandro i pi giovani pronipoti di uno di loro: Adelino
Andreazza. Dopo lintervento
del Sindaco, che ha chiesto un
minuto di raccoglimento,
seguito il ricordo commovente
di Antonio Resegati, coscritto
di un caduto, e testimone dei
fatti storici. Ha voluto scandire,
uno per uno, il nome di quei 6
figli di Santa Maria che non
sono pi tornati. E stato un
momento emozionante,
assistito da un inaspettato sole
e da un cielo insolitamente
azzurro. Dopo le foto di rito
tutti i partecipanti alla
commemorazione sono stati
invitati ad un veloce ma
simpatico rinfresco; e prima
del commiato stato fissato
con le autorit lappuntamento
con i vessilli e i gagliardetti
per il prossimo 4 novembre. (Foto Resegati)

Benvenuta Marta!
Il 5 novembre scorso
per la gioia di
mamma Barbara e
pap Moris, Marta
arrivata a far
compagnia al fratello
Marco. Con
l'occasione Marco e
Marta salutano i
nonni e gli zii. Marta
Longo nata a
Feltre alle 11 e 5 del
mattino e pesava
3520 g. Felici anche
i nonni queresi Paolo
e Varna e
Margherita di
Segusino, mentre
nonno Gentile la
assiste dal cielo.
Nella foto la vediamo
coccolata dal
fratellino Marco, di
cinque anni.
15 RICERCA

Istituto Comprensivo di Quero - Scuola Media Don Luigi Orione


LABORATORIO L'ARTE E IL TERRITORIO
PICCOLA GUIDA AI BENI CULTURALI DEI COMUNI DI QUERO E VAS
ad uso degli alunni classi 3a e 3b a.s.2009-2010
SCHEDA Nr 1 QUERO PARROCCHIALE
LA STORIA
La storia della Chiesa di Quero affonda vero
similmente le radici in epoca Alto Medievale, ma la
prima testimonianza diretta che la riguarda risale
solo al 1297, quando essa citata all'interno di un
elenco relativo all'esazione delle decime pontificie;
da tale documento si apprende che la Pieve,
intitolata alla Vergine e appartenente alla Diocesi di
Padova, aveva giurisdizione sui territori delle regole
di Quero, Campo, Vas, Segusino, Fener, Alano e
Colmirano. Il ruolo di matrice confermato dalle
fonti successive e prevedeva, tra l'altro, che i parroci
delle chiese filiali vi si recassero in particolari
circostanze tra cui le principali festivit dell'anno
liturgico, obbligando religiosi e popolazione a ripetuti
trasferimenti per partecipare alle funzioni. Tale
consuetudine diede luogo a non pochi contenziosi,
che si protrassero in alcuni casi fino al 700 inoltrato.Le prime informazioni sulla configurazione dell'edificio provengono
dalla visita del vescovo Pietro Barozzi nel 1488, che registrava la presenza di ben 9 altari, ma deplorava le cattive
condizioni nelle quali esso era conservato. A tale degrado si pose rimedio nei 50 anni successivi: nel 1535, infatti, il
vescovo Callisto De Amadeis fa riferimento all'esistenza di una nuova chiesa,
non ancora terminata e consacrata. Dalle seguenti ispezioni cinquecentesche si
viene a conoscenza della struttura triabsidata, con pianta a croce latina e nove
altari, di cui il maggiore dedicato all'Annunciazione di Maria e quella delle absidi
minori a S. Giovanni Battista e a S. Elena. Nel 1587 il numero degli altari venne
ridotto a 7, mentre le rispettive intitolazioni mutarono nel tempo. Particolare
interesse, tra le varie notizie analizzate dalla storiografia, riveste la segnalazione
di una pala di altare eseguita nel 500 da Jacopo Da Ponte, detto il Bassano, che
rappresentava la Madonna con il bambino, S. Giovanni Battista e S. Gregorio
Magno, trafugata con altre opere della chiesa durante la 1 Guerra Mondiale e
mai pi recuperata. Nel primo quarto del XVIII secolo l'edificio fu nuovamente
rinnovato, si ipotizza a causa del terremoto che colp l'area nel 1695. Gli
inventari di quegli anni restituiscono un'immagine della chiesa pi ricca, ben
fornita di paramenti e suppellettili ecclesiastiche e dotata di un consistente
patrimonio di reliquie, conservate i preziosi contenitori di metallo pregiato.
All'inizio del secolo XIX, sulla scorta del generale ripensamento dell'edilizia
Foto 1 - Altare Maggiore prima sacra secondo i moderni criteri del Neoclassicismo, prese avvio un nuovo e
della Guerra Mondiale radicale restauro, la cui ideazione fu affidata nel 1806 a Sebastiano De Boni.
Prima di procedere all'intervento l'architetto feltrino si premur di sottoporre il

Foto 3 - La chiesa dopo i


bombardamenti Foto 4 - La chiesa ricostruita
Foto 2 - La chiesa nell'ottocento
disegno all'amico e mentore Gian Antonio Selva, autorevole rappresentate dell'architettura veneta di primo ottocento,
progettista tra l'altro dei teatri La Fenice di Venezia e La Sena di Feltre. Il Selva rispose con parole di lode
accompagnate da qualche suggerimento tecnico e rilev un disegno ingegnoso tanto nella navata che nel presbiterio.
Secondo il Vecellio il nuovo tempio doveva essere dedicato a Napoleone ed Eugenio, in omaggio all'Imperatore
regnante ed al vicer d'Italia: non se ne fece nulla ma l'intenzione fu premiata con l'assegnazione di preziosi altari
marmorei provenienti da alcune chiese venete soppresse nel 1809. Gli arredi che ornavano l'antico edificio furono
venduti: si ha notizia di due altari lignei trasferiti nella chiesa di Servo a Sovramonte dove sono tuttora conservati. In
quel frangente giunse a Quero anche un tabernacolo monumentale (Foto 1) che, insieme all'altare era alto oltre sette
metri e ricco di marmi, bronzi e statue. Considerato il pi grandioso tra i tanti di cui era ricca la Regione proveniva dalla
chiesa domenicana di S. Agostino di Padova per la quale era stato realizzato tra il 1658 e il 1665 con la partecipazione
di artisti diversi. Consacrata finalmente nel 1858 (Foto 2), Santa Maria di Quero non conserv tale splendore per molto
tempo: nel 1917, dopo Caporetto, la zona venne infatti a trovarsi sulla linea del fronte; il paese invaso dalle truppe
austro tedesche, fu quasi raso al suolo dall'artiglieria italiana. Gli occupanti avevano piazzato la postazione di una
16 RICERCA

mitragliatrice anche nella cappella semicircolare destra della chiesa, come si vede da una foto dell'epoca (Foto 3) , non
rimanevano che muri perimetrali dell'edificio. Negli anni successivi la comunit si fece carico della ricostruzione,
partendo da ci che era sopravvissuto: la consacrazione avvenne nel 1924 (Foto 4).
OPERE D'ARTE
L'edificio concepito dal De Boni e lodato dal Selva stato recuperato nelle sue linee essenziali dal restauro
novecentesco successivo ai danni e alle distruzioni provocate dai bombardamenti della 1a Guerra Mondiale. Si

Foto 5 - Angelo cerofolo Foto 6 - San Giovanni tra i leoni o


appartenente all'altare originale San Daniele Foto 7 - Sant'Antonio da Padova
configura come un'unica e spaziosa navata, a met della quale si aprono lateralmente due esedre semicircolari che
suggeriscono in pianta i bracci di una croce, arricchite da quattro semi colonne. Sei sono gli altari minori attualmente
esistenti, due dei quali nelle esedre centrali e gli altri
quattro distribuiti simmetricamente in cappelle poco
profonde lungo le parti della navata, dove lo spazio
scandito da eleganti lesene coronate da capitelli
compositi. Come si gi accennato la maggior parte
degli elementi che costituivano il patrimonio pittorico e
scultoreo della chiesa sono andati distrutti o dispersi
durante gli eventi bellici. Dello straordinario tabernacolo
con il suo corredo di statue e bronzetti, si conservano
solo i due angeli cerofori (Foto 5) ai lati dell'altar
maggiore, opera dello scultore di origine lombarde
Tommaso Allio; quattro dei sontuosi altari laterali,
gravemente danneggiati, sono stati per quanto possibile
recuperati e in uno di essi, il primo a destra, si trova
ancora una scultura seicentesca raffigurante, secondo
alcuni, San Giovanni fra i leoni o forse piuttosto Daniele
Foto 8 Secondo altare laterale sinistro nella fossa dei leoni (Foto 6) Si tratta di un'opera barocca
fortemente espressionistica, dalla gestualit teatrale, commissionata ex
voto da un tale Rainerius, di provenienza ignota. Nel primo altare laterale sinistro inoltre collocata una statua
marmorea di Sant'Antonio da Padova con
Ges Bambino (Foto 7) sulla cui origine non
sono state ancora effettuate ricerche
specifiche. Nel secondo altare laterale sinistro,
realizzato con notevoli intarsi di pietre e marmi,
si trova un ricco medaglione centrale (Foto 8)
circondato da putti e fiori. Al lato destro
rappresentato Cristo che sale al Calvario , al
centro probabilmente la rappresentazione della
Chiesa identificata nella citt o, forse pi
facilmente nel tempio di Gerusalemme; sulla
sinistra il compianto, quasi una lamentazione Foto 9 - L'incoronazione di spinedi Jacopo Tintoretto
sul corpo del Cristo morto. Le opere principali presenti
furono trafugate nei periodi bellici cos, a parziale riconoscimento, le Gallerie dell'Accademia di Venezia concessero in
deposito sostitutivo le due grandi tele conservate nel presbiterio. Una di esse appartiene a DOMENICO TINTORETTO
e rappresenta l'incoronazione di spine (Foto 9). Realizzata dal figlio maggiore di Jacopo Tintoretto tra il 1580 ed il 1583
per la chiesa della S. Croce di Belluno, dove il Vescovo Giovanni Battista Valier, aveva istituito la Scuola della Dottrina
Cristiana, finalizzata alla diffusione ortodossa del messaggio cristiano, nel rispetto delle regole stabilite dal Concilio di
Trento. L'opera apparteneva ad un ciclo di dieci grandi teleri che sviluppavano un programma iconografico sviluppato
sugli episodi salienti della vita di Cristo: dall'Ultima Cena alla Resurrezione, la cui esecuzione era stata affidata ai pi
celebri pittori dell'epoca, tra cui Palma il Giovane, Carlo Caliari. Nel 1806 il patrimonio artistico della Santa Croce fu
indemaniato dal governo napoleonico e pochi anni pi tardi, demolito l'edificio, le opere vennero trasferite presso le
Gallerie veneziane e, negli anni successivi, distribuite in alcune chiese del territorio tra cui quella di Quero.
17 RICERCA

All'ambito figurativo tardo-manierista appartiene anche la Discesa di Cristo al


Limbo (Foto 10), giunta a Quero nelle stesse circostanze: si tratta di un'opera di
Palma il Giovane, di grande impatto, anche per dimensioni, ma sensibilmente
inferiore alla qualit ed al
sapiente equilibrio che
regola l'Incoronazione
tintorettesca. Lo stesso
accidentato percorso ha
forse condotto anche altre
tele di cui non nota la
provenienza. Due di esse,
situate nell'abside,
raffigurano la
Crocifissione e il Cristo
Risorto e sembrano

Foto 10 - La discesa al Limbo di Palma il Giovane riconducibili al medesimo


Foto11 Laltare dei Caduti
contesto culturale di fine cinquecento; ancora nell'abside si osserva una pi tarda
Madonna con il Bambino, Santa Maria Maddalena, San Francesco e San
Giovannino. Nella cappella laterale destra, conservato un Compianto su Cristo
Morto (Foto 11), copia di un dipinto realizzato attorno al 1540 da Francesco
Salviati per la chiesa del Corpus Domini di Venezia, attualmente alla pinacoteca
di Brera a Milano. La storia di queste opere deve essere ancora ricostruita ed un
adeguato restauro potr in futuro consentire una maggiore lettura e
un'interpretazione pi pertinente. Altre due pale centinate, allestite come un
dittico in contro-facciata (Foto 12), presentano rispettivamente una Madonna con
Bambino in trono, San Pietro, San Giovannino, San Sebastiano, Sant'Andrea e
Santi in una costruzione diagonale di tizianesca memoria e una composizione di
altra mano con tre santi e committenti in primo piano.
Una doverosa citazione va riservata infine alla lapide funeraria di Caio Rapido
Rufo (Foto 13/14) murata all'esterno della chiesa, che risale probabilmente al I
secolo dopo Cristo e costituisce elemento probante dell'antichit
dell'insediamento di Quero. Foto12 - La pala di controfacciata
GLI AFFRESCHI DI
ISIDORO LICINI
La navata centrale e il soffitto
dell'abside sono stati affrescati negli
anni '40 da Isidoro Licini (1912-
1978) da Campo di Alano di Piave,
pittore e mosaicista che lasci,oltre
che a Quero, affreschi e tele in
molte chiese in Padova e
Camposampiero, a Cesuna
(Vicenza), a Premaore e a Bajon
(Venezia), a Valdobbiadene e a Guia
(Treviso), a La Valle (Belluno). Il
Licini fu anche un eccellente
ritrattista che sa penetrare nella
psiche del personaggio. I pi noti
ritratti: papa Giovanni XXIII, papa
Paolo VI, il patriarca Agostin,
Foto 13/14 - Lapide funeraria romana I secolo dopo Cristo primate del Guatemala. Si stabil a Fiuggi e
vi aperse una Galleria. Il programma iconografico che il
Licini lascia a Quero comincia con la rappresentazione dell'Annunciazione (foto 15) nella parte centrale della navata in
onore alla Vergine a cui dedicata la Parrocchiale, poi percorre la vita di Cristo con la Nativit (foto 16) situata
all'ingresso in contro-facciata e la crocifissione (foto 17) tra la navata e l'abside. La cupola dell'altare maggiore contiene
la raffigurazione della pentecoste con al discesa dello Spirito Santo sulla Madonna e sugli apostoli (foto 18), al centro
troviamo infatti la Vergine con alla destra San Giovanni e sulla sinistra San Pietro, disposti a raggiera tutti gli altri
apostoli riconoscibili perch sotto ogni settore ne viene riportato il nome. Nelle vele poste ai lati sono rappresentati i
quattro evangelisti riconoscibili ognuno per gli attributi che li distinguono. Cominciando a sinistra e ruotando in senso
orario si trovano Marco, nella vela sopra alla porta che conduce alla sacrestia, quindi Giovanni, Matteo e infine Luca.
Marco (foto 19) si riconosce dal leone, perch il suo vangelo inizia con la predicazione del Battista: una voce che grida
nel deserto. Giovanni (foto 20) si riconosce dall'aquila perch il suo Vangelo parla della divinit ed egli si eleva nelle
ragioni pi alte e sublimi della conoscenza, come l'aquila in volo verso il sole, unico animale che pu guardare
direttamente la luce. Matteo (foto 21) rappresenta l'uomo perch il suo vangelo inizia con la genealogia di Cristo, il Dio
incarnato. Infine Luca (foto 22) si riconosce dal toro, che come il vitello e la giovenca un'animale sacrificale e il suo
Vangelo inizia con il sacerdote Zaccaria e il suo rito sacrificatore. Al centro dell'abside e punto focale di tutto il percorso
il trionfo di Cristo Re (foto 23), circondato dagli angeli, sta seduto in trono posizionato sopra un globo a simboleggiare
la terra con in mano l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine di tutto.
18 RICERCA

Bibliografia e fonti:
Quero dalle origini al XVIII secolo, Bona Beda Paz Comune di Quero
anno 1990; Tesori d'arte nelle chiese del bellunese- Feltre e territorio
Tiziana Conte - Provincia di Belluno editore anno 2008
Foto 23 il trionfo di Cristo Re

Foto 15 LAnnunciazione

Foto 17 la crocifissione

Foto 16 la nativit

Foto 19 Marco evangelista Foto 20 Giovanni evangelista

Foto 21 Matteo evangelista Foto 22 Luca evangelista


19 RICERCA

CLASSE 3 B Istituto Comprensivo di Quero-Scuola Media Don Luigi Orione


COGNOME NOME
LABORATORIO CLASSE 3 A
BUSIDOTTI Luca
CIOBANU Anca Maria
L'ARTE E IL TERRITORIO COGNOME NOME
BOCCASSIN Nicola
CURTO Matteo PICCOLA GUIDA CAO Nengzhou
CURTO Paolo AI BENI CULTURALI DALLA LONGA Desy
GIAMMANCO Lorenzo DEI COMUNI DI GALLINA
GIORDANO
Patrick
Gioele
MAZZOCCO Linda
QUERO E VAS LIN Xiao Hai
NOUR ELLIL Abir
ad uso degli alunni classi 3a e 3b a.s.2009-2010 MINUTE Matteo
POCCHETTO Marica RAFIQI Majida
SCHIEVENIN
SIMIONI
Tiziano
Raffaela
SCHEDA Nr 1 QUERO SANTINI
SPINA
Giada
Laura
SPECIA Andrea PARROCCHIALE TAMBURLIN Mara
WANG Fangqin VERGERIO Nicola
GLI AUTORI VIALE Riccardo
WANG Wu
Questi gli autori della ricerca pubblicata nelle pagine ZANCANARO Christian
XUE Qin
precedenti, eseguita con il coordinamento del ZHANG Suosuo
XUE Wenqing Professor Mauro Miuzzi. ZHOU Shenji
YAN Mengping

LETTERE AL TORNADO

Fiocco azzurro al Crai


Ellegi di Quero
Ecco qua il piccolo Lorenzo; ha aspettato il primo giorno di primavera
per arrivare, e cos il 21 marzo ecco riempirsi il negozio, in piazza
Marconi a Quero, di fiocchi e palloncini per festeggiare questo lieto
evento per l'immensa gioia di mamma, pap, nonni e di tutti i parenti
(o quasi).
La primavera cos quest'anno acquista un valore speciale!
Volevo sentitamente ringraziare tutti i miei clienti per l'affetto
dimostrato nei miei confronti, essendo stati sempre molto partecipi e
presenti, nonch per tutti i regali ricevuti.
Irene Benato

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20 LETTERE AL TORNADO
21 LETTERE AL TORNADO

Centomila firme in 48 ore, parte alla grande la raccolta firme per i referendum
Il Comitato promotore: Un risveglio civile che parte dallacqua
Una partenza straordinaria quella della raccolta firme per i referendum per lacqua pubblica. Pi che raddoppiato
lobiettivo che il Comitato promotore si era dato alla vigilia del lancio.
Sono infatti oltre centomila le firme raccolte nel fine settimana della Liberazione in centinaia di piazze italia-
ne. Una mobilitazione impressionante che ha visto lunghe file ai banchetti di tutte le citt e dei paesi. Una folla con-
sapevole e determinata, che in alcuni casi ha fatto anche diversi chilometri per trovare il banchetto pi vicino a casa
(lelenco completo su www.acquabenecomune.org). Oltre 12mila firme in un solo giorno in Puglia, 10mila a
Roma, 4mila firme a Torino citt, 3500 a Bologna, 2500 a Milano. Dati impressionanti dalle piccole citt: 4200 firme
a Savona e provincia, 2mila firma a Latina e Modena, oltre 1500 ad Arezzo e Reggio Emilia. Dati sorprendenti sui
paesi: 1300 firme ad Altamura, 850 a Lamezia Terme.
Molti sindaci e amministratori hanno firmato in piazza, tra cui i sindaci di Ravenna ed Arezzo (entrambi Pd).
In Molise monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso, ha firmato in rappresentanza
dei 4 vescovi delle Diocesi della Provincia.
Il Comitato promotore esprime tutta la sua soddisfazione per il successo delle iniziative. Siamo di fronte ad
un vero e proprio risveglio civile, un risveglio che parte da associazioni e da cittadini liberi, un risveglio che parte
dallacqua.
Luca Faenzi - Ufficio Stampa Comitato Referendum Acqua Pubblica
E-mail: ufficiostampa@acquabenecomune.org - Cell. +39 338 83 64 299 - Skype: lucafaenzi - Via di S. Ambrogio
n.4 - 00186 Roma - Tel./Fax. 06/68136225 - Luned-Venerd 10.00-19.00

Anche presso i nostri Comuni si potranno sottoscrivere i tre referendum per lacqua pubblica. Inoltre, si po-
tr firmare a Quero, in orario di negozio, presso lErboristeria Armonia di Vittorio Alberti, mentre ad Alano
in occasione delle serate informative sulla raccolta differenziata, al mercato del sabato e dopo le Messe fe-
stive. Domenica 23 maggio infine, al termine della camminata Campo-Schievenin riproposta anche
questanno dal Comitato Col del Roro, ci sar un banchetto dove apporre la propria firma.

Acqua, lappello di Padre Alex Zanotelli


Questo l'anno dell'acqua, l'anno in cui noi italiani dobbiamo decidere se l'acqua sar merce o diritto fondamentale
umano.
Il 19 novembre 2009, il governo Berlusconi ha votato la legge Ronchi, che privatizza i rubinetti d'Italia. E' la
sconfitta della politica, la vittoria dei potentati economico-finanziari. E' la vittoria del mercato, la mercificazione del-
la 'creatura' pi sacra che abbiamo: 'sorella acqua'. Questo decreto sar pagato a caro prezzo dalle classi deboli di
questo Paese, che, per l'aumento delle tariffe, troveranno sempre pi difficile pagare le bollette dell'acqua (avremo
cos cittadini di serie A e di serie B!). Ma, soprattutto, la privatizzazione dell'acqua sar pagata dai poveri del Sud
del mondo con milioni di morti di sete.
Per me criminale affidare alle multinazionali il bene pi prezioso dell'umanit (l'oro blu), bene che andr
sempre pi scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l'incre-
mento demografico. L'acqua un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale
pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo pi basso possibile.
Purtroppo, il nostro governo, con la legge Ronchi, ha scelto un'altra strada, quella della mercificazione del-
l'acqua. Ma sono convinto che la vittoria dei potentati economico-finanziari si trasformer in un boomerang. E' gi
oggi notevole la reazione popolare contro questa decisione immorale. Questi anni di impegno e di sensibilizzazione
sull'acqua, mi inducono ad affermare che abbiamo ottenuto in Italia una vittoria culturale ,che ora deve diventare
politica.
Ecco perch il Forum italiano dei Movimenti per l'acqua pubblica, lancia ora il Referendum abrogativo della
Legge Ronchi, che dovr raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. Non sar un referendum solo
abrogativo, ma una vera e propria consultazione popolare su un tema molto chiaro: o la privatizzazione dell'acqua o
il suo affidamento ad un soggetto di diritto pubblico. Le date del referendum verranno annunciate in una grande
manifestazione nazionale a Roma il 20 marzo, alla vigilia della Giornata Mondiale dell'acqua (22marzo).
Nel frattempo chiediamo a tutti di costituirsi in gruppi e comitati in difesa dell'acqua, che siano poi capaci di
coordinarsi a livello provinciale e regionale. E' la difesa del bene pi prezioso che abbiamo (aria e acqua sono i due
elementi essenziali per la vita!). Chiediamo a tutti i gruppi e comitati di fare pressione prima di tutto sui propri Co-
muni affinch convochino consigli monotematici per dichiarare che l'acqua un bene di non rilevanza economica.
Questo apre la possibilit di affidare la gestione dell'acqua ad un soggetto di diritto pubblico. Abbiamo bisogno che
migliaia di Comuni si esprimano. Potrebbe essere questo un altro referendum popolare propositivo. Solo un grande
movimento popolare trasversale potr regalarci una grande vittoria per il bene comune. Sull'acqua ci giochiamo tut-
to, anche la nostra democrazia. Dobbiamo e possiamo vincere. Ce l'ha fatta Parigi (la patria delle grandi multina-
zionali dell'acqua - Veolia, Ondeo, Saur - che stanno mettendo le mani sull'acqua italiana) a ritornare alla gestione
pubblica. Ce la possiamo fare anche noi. Mobilitiamoci! E' l'anno dell'acqua!
Alex Zanotelli
22 LETTERE AL TORNADO

Fiera di S. Croce a Quero: riflessioni a margine


A cura di Oliva De Rui
Come tutte le fiere sparse in ogni angolo del mondo anche la fiera di S. Croce ha avuto origini agricole. Un tempo gli
agricoltori scendevano in piazza con il loro bestiame per vendere, ma molte volte solo per scambiare con altri allevatori
una vacca o una capra, in modo da rinnovare il sangue del
proprio allevamento, stanco per incroci fra consanguinei. Poi
bisognava comprare qualche attrezzo per la stagione che a fine
Aprile entrava nel vivo. Una falce, una accetta, una vanga,
erano gli attrezzi pi usurati e magari ordinare una botte o
qualche scalpello agli abili artigiani del paese. Anche noi
agricoltori abbiamo portato in piazza il nostro bestiame, ma non
per vendere e neanche per scambiare ma solamente per
mettere in mostra quegli animali che alleviamo con cura e
passione per ottenere il buon latte di Alta Qualit Bellunese. Da
degustare e per vendere cerano i formaggi della Monica Miuzzi
che in localit Cilladon e, durante il periodo estivo anche in
malga Paoda, trasforma direttamente in azienda il latte delle
sue mucche in prodotti caseari dalla freschezza e sapore unici. I
salami e le sopresse di Renata Dal Canton sempre nel segno della tradizione ed esperienza rurale. Le farine di mais
Sponcio, Biancoperla, Rustico, ottenute da semi selezionati sul posto, in barba a tutti gli O.G.M. che ci vogliono omolo-
gare e far perdere quanto di pi prezioso un territorio ha: la Propria Identit. Il fagiolo di Lamon I.G.P. o i comuni bor-
lotti ottenuti anche questi con metodi di agricoltura sostenibile. Il miele, salutare prodotto dellalveare, di Collavo Luigi
attento apicoltore e cultore della biodiversit. Abbiamo potuto degustare il vino della tradizione Querese, quello ottenu-
to dalluva CRUINA che Bagatella Giuliano ha voluto riproporci recuperando un patrimonio storico della viticoltura del
nostro Paese. Il Prosecco di Dal Canton Giovanni vino che da quasi un anno pu fregiarsi della Denominazione di Ori-
gine Controllata anche per la Provincia di Belluno. Il merlot-cabernet di Zatta Renato, ed infine le torte delle nostre col-
laboratrici, le uova sode della Clara, memore di quando si mandavano gi con bicchieri di Merican , Cruin o Clinto
quando non si sapeva di colesterolo e di tasso alcolico nel sangue. Voglio qui raccontarvi un episodio vero della vita
contadina di un tempo raccontatomi dalla signora Anna Bagatella, donna laboriosa e perspicace.
Un giorno un giovane di Quero si presenta in una stalla durante il fil perch aspirava a frequentare una
giovane del posto. Il padre della ragazza, venuto a conoscenza dello scarso tenore di vita del pretendente
(misurato sul numero di capi di bestiame che uno possedeva), gli tolse sul nascere ogni speranza con
queste parole: mia figlia deve andare sposa in una famiglia dove per 6 mesi si bruciano venfeie e per i re-
stanti 6 mesi mufoi.
Pensiamo allambizione di quel padre che voleva sistemare la propria figlia in modo che non dovesse mai patire la
fame, perch doveva essere veramente una famiglia di agricoltori benestanti quella che si poteva permettere il lusso di
avere a disposizione tutta la legna per cucinare e per scaldarsi proveniente esclusivamente dalla coltivazione del gra-
noturco con i tutoli (mufoi) e per il resto dellanno con i tralci (venfeie) ottenuti dalla potatura delle viti.
Per fortuna costumi di cosiddetta antica civilt contadina.

attualit

Attingimento di acqua pubblica


LAssociazione Agricoltori Coldiretti Quero
AVVISA
; Che il Comune di Quero ha rinnovato anche per lanno 2010
lautorizzazione cumulativa per lattingimento di acqua pubblica
per uso irrigazione di colture agricole nel territorio di competenza;
; Che in particolare previsto che tale attingimento possa avvenire,
per il periodo dal 15-06-2010 al 30-09-2010, in maniera
alternativa in pi punti di prelievo (fiume Piave in localit S. Maria
e Torrente Tegorzo nelle localit S.Valentino, Redia Bassa, e
Schievenin ).
; Che gli agricoltori interessati potranno presentare domanda di
assegnazione, preferibilmente entro il 30-06-2010, utilizzando
lapposito modulo disponibile presso lufficio urbanistica comunale;
; Che ulteriori informazioni sul servizio, il quale soggetto al
pagamento di Euro 35,00 per spese di istruttoria, potranno essere richieste allo stesso ufficio
urbanistica comunale.
23 ASTERISCO

Appuntamento presso la sala riunioni dellHotel Tegorzo


sabato 22 maggio alle ore 20.45

La finale di Madrid
con LInter Club Fener
(s.for.) LInter Club Massimo Moratti di Fener, presieduto da Andrea Tolaini, invita soci e simpatizzanti presso la
sala riunioni dellHotel Tegorzo di Fener per assistere, sabato 22 maggio dalle ore 20.45 in poi, alla finale di Cham-
pions League in programma a Madrid al Santiago Bernabeu:

F.C.Internazionale Milano - Bayern Monaco


Un invito del club fenerese a vivere assieme le emozioni di una partita di tale importanza, con la speranza di ricon-
quistare il prestigioso trofeo che manca in casa nerazzurra da ben 45 anni (nella sua storia lInter vinse due volte la
Coppa dei Campioni, nel 1964 e nel 1965, mentre fu sconfitta in finale in altre due occasioni, nel 1967 e nel 1972).
Che altro aggiungere, se non Forza Inter!!!.

LETTERE AL TORNADO

Se la legge sulle intercettazioni telefoniche


fosse gi in vigore
di Luigi Ferrarella
Cosa centrano le intercettazioni con il caso Scajola? Niente: alla base della sua vicenda non ci sono microspie, ma
solo assegni bancari e dichiarazioni di testimoni, atti peraltro tutti non pi coperti da segreto perch depositati al
Tribunale del Riesame. Eppure, se fosse gi in vigore la legge proposta dal ministro Alfano sulle intercettazioni, gli
italiani nulla saprebbero ancora della casa di Scajola. E nulla gli italiani ancora saprebbero perch nulla i giornali
avrebbero potuto scriverne in questi 12 giorni, e ancora fino a chiss quanti altri mesi.
Al contrario di quello che i promotori della legge raccontano, e cio che con essa intendono impedire la
pubblicazione selvaggia di intercettazioni segrete, lattuale testo in discussione alla Commissione Giustizia del Se-
nato vieta, con la scusa delle intercettazioni, la pubblicazione - non solo integrale ma neanche parziale, neanche
soltanto nel contenuto, neanche soltanto per riassunto - degli atti dindagine anche se non pi coperti dal segreto, e
questo fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine delludienza.
In pi, aggancia la violazione di questo divieto a unaltra legge gi esistente (la 231/2001 sulla responsabili-
t amministrativa delle imprese per reati commessi dai dipendenti nellinteresse aziendale), e per ogni pubblicazio-
ne arbitraria fa cos scattare non solo ammende maggiorate per i cronisti (da 2 a 10 mila euro, dunque con oblazio-
ne a 5 mila euro), ma soprattutto maxi-sanzioni a carico delle aziende editoriali fino a 465 mila euro a notizia Per
dare unidea dellimpatto, i quotidiani nazionali, con quello che hanno pubblicato di vero e di pi non segreto in que-
sti 12 giorni, rischierebbero gi 4/5 milioni di euro, e i loro cronisti oblazioni gi per 60 mila euro a testa (sempre che
il giudice non ritenga, a motivo della gravit del fatto, di negare loblazione e avviare il giornalista a un processo che
potrebbe concludersi con la condanna a 2 mesi di arresto per ogni pubblicazione arbitraria).
Il caso di Scajola ancor pi istruttivo perch rivela quanto ipocrita sia il ritornello di chi vuole far discendere
dalla sola rilevanza penale la condizione di scrivibilit di una vicenda giudiziaria, e dalla sola qualifica di indagato
lunico criterio di interesse pubblico di una notizia. Il ministro non indagato dalla Procura di Perugia ed possibile
che nemmeno lo sia in futuro, quindi in base a questo buffo criterio non si dovrebbe scriverne alcunch. Allo stato,
anzi, Scajola un terzo estraneo ai fatti di reato contestati invece ad Anemone e Zampolini per il controverso
tragitto immobiliare di quegli 80 assegni, e dunque la sua vicenda, misurata su questo singolare parametro, do-
vrebbe restare esente da attenzioni giornalistiche.
Ma quanto questo sarebbe assurdo lha dimostrato indirettamente proprio un importante dirigente del partito
di Scajola e di Alfano, il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, quando poche settimane fa convoc una con-
ferenza stampa per sventolare alcune intercettazioni allegate a una memoria difensiva depositata agli atti e dunque
non pi segrete, dalle quali a suo avviso emergevano non reati ma indebiti comportamenti di un dirigente del cen-
trosinistra toscano. Iniziativa assolutamente legittima, se lonorevole Verdini la ritiene valida e se, come ogni giorna-
lista, se ne assume la responsabilit (su veridicit e continenza) rispetto ai gi oggi esistenti confini della diffama-
zione. Solo che il coordinatore del Pdl dovrebbe andare a farlo presente al ministro della Giustizia, appena appro-
der in Parlamento la legge che dichiara di voler fermare le intercettazioni selvagge ma in realt vieta la cronaca. O
provare a ricordarlo al presidente del Consiglio quando, come ieri, afferma che in Italia c' fin troppa libert di
stampa.
(Da Il Corriere della Sera di mercoled 5 maggio 2010, articolo segnalatoci da Alda Panciera)
24 cronaca

Alessandro e Francesca
salutano clienti e amici
di Alessandro Bagatella

I due amici che vediamo ritratti nella foto Alessandro, il cuoco, e


Francesca, la cameriera si sono conosciuti al Piccolo Diavolo di
Carpen, dove lavoravano entrambi. A causa del cambio di gestione
hanno dovuto separarsi ma, ricordando il lavoro fatto assieme, deside-
rano salutare clienti e amici augurando buon lavoro ai nuovi gestori
(augurio al quale ci uniamo anche noi della redazione).

GRUPPO AMICI DEL TOMATICO E DEL GRAPPA

La seconda escursione in Sassum


di Alessandro Bagatella

Una bella partecipazione ha contraddistinto la seconda escursione, svoltasi il 25 aprile come da calendario 2010.
Dopo il caff da Paolo Berra, la compagnia si divisa in due gruppi: otto temerari sono saliti in Paoda in auto, per
poi proseguire a piedi per Paoda Monte Santo, Cima Sassum, Forcella Alta e ricongiungersi a Malga Zavatte; gli
altri oltre venti escursionisti hanno invece raggiunto la Grotta di Santa Barbara , dove hanno parcheggiato le au-
to, per poi salire lentamente per CostAltar e la Valle di Sassum. Non poteva mancare un conviviale incontro (nella
foto a sinistra) con i coniugi Berton Michele e la moglie Francesca che gentilmente hanno offerto a tutti noi un
buon caff. Dopo la foto ricordo e un doveroso ringraziamento, siamo saliti a Malga Sassum. Alle 11.30, a compa-
gnie riunite, non poteva mancare il pranzo al sacco, solo dopo per aver sostato un attimo in silenzio, su richiesta
dal responsabile, per ricordare lamico Bepi Niero nel posto dove, attoniti, ci ha lasciato due anni fa (nella foto a de-
stra). Al termine non poteva mancare il momento conviviale, con i consueti dolcetti, aranciate e vino per chi li desi-
derava. Ultimo saluto al Bar Speranza, dove lamico Marco ha voluto festeggiare il suo onomastico. Un grazie sin-
cero a Michele e Francesca, a Marco e a tutta la compagnia.

LE PROSSIME GITE DEL GRUPPOCON UNA VARIAZIONE


Il Gruppo Amici del Tomatico e del Grappa avvisa soci e simpatizzanti che la prossima uscita in calendario sta-
ta cos modificata per imprevisti vari: il 30 maggio (anzich il 23) ci sar il giro ad anello sulle montagne di Nor-
cen, con partenza da Quero-Vas, presso la Locanda Curto, alle ore 7.00; il 13 giugno invece resta confermato il
Monte Rite, con partenza alle ore 6.30. Per motivi organizzativi, si consiglia di dare ladesione per tempo. Per ulte-
riore informazioni, telefonare in ore pasti al responsabile del gruppo allo 0439-788052.
25 cronaca

Sisto Benato di Schievenin ha toccato con la canna da pesca la linea elettrica.


La scarica da 20mila volts gli ha trapassato il corpo. Ustionati mano e piede.

Ho rischiato di morire fulminato


Chi tocca i fili muore c' scritto a met altezza su un cartello applicato ai piloni che trasportano la corrente a
20.000 volts che attraversano labitato di Schievenin. Fortunatamente, per, ci possono essere anche delle ecce-
zioni. E si ritiene un vero e proprio miracolato Sisto Benato, residente a Schievenin, che gioved nel tardo pome-
riggio con la punta della sua canna da pesca in fibra di carbonio ha toccato uno dei fili della linea elettrica. Luomo,
in compagnia dellamico Giovanni Mondin, stava pescano sulla riva del torrente Tegorzo a pochi passi dalla strada
comunale che sale verso la grotta di santa Barbara. Ad un tratto - spiega Benato - devo avere inavvertitamente ur-
tato con la punta della canna la sovrastante linea elettrica ma non ricordo pi nulla, solo che mi sono risvegliato
sdraiato a terra che non sentivo pi la parte destra del corpo. Lentamente ho iniziato a riprendere sensibilit riu-
scendo ad alzarmi in piedi. Avevo la mano destra e il tallone destro ustionati. Il mio medico mi ha consigliato di an-
dare al pronto soccorso. Mi hanno trattenuto in ospedale per lintera notte facendomi i necessari accertamenti e ieri
mattina sono stato dimesso ed ora sono qui che la racconto. Ma forse la paura pi grande la ha presa lamico Gio-
vanni Mondin. Ad un tratto - spiega - ho visto la canna da pesca e Sisto avvolti da una fiammata e, contempora-
neamente, ho sentito una forte esplosione verso terra, come un petardo che scoppia. Subito dopo il mio amico era
riverso a terra immobile, apparentemente privo di vita. Ma mentre stavo per chiamare il 118 lo ho visto rialzarsi e,
fortunatamente, nel giro di una decina di minuti, riprendere tutte le sue funzioni vitali (articolo di Fulvio Mondin, da
Il Gazzettino di domenica 9 maggio 2010).

Uniniziativa della Provincia di Belluno a favore dei viaggiatori

Disservizi ferroviari, c un sito per lamentarsi


Ormai la gente stanca. Da troppo tempo i disservizi nei trasporti ferroviari sono tuttaltro che infrequenti. Ad af-
fiancare i cittadini nella difficile impresa di farsi ascoltare scende in campo la Provincia di Belluno, che ha deciso di
attivare un modulo sul proprio sito internet, attraverso il quale segnalare i disagi dei viaggiatori. La situazione dei
viaggiatori, pendolari e non, dei treni diventata insostenibile. Segnalateci i vostri disagi, li raccoglieremo e poi por-
teremo le vostre istanze a chi di dovere. Lassessore alla mobilit e ai trasporti, Silver De Zolt, annuncia cos il
nuovo servizio inserito nel sito internet della Provincia di Belluno attraverso il quale sar possibile far sentire la pro-
pria voce. Ogni giorno - ha commentato lassessore De Zolt - leggiamo sui giornale di ritardi delle corse ferroviarie,
delle pessime condizioni di viaggio, delle scarse informazioni da parte degli addetti, della sporcizia delle carrozze in
cui le persone sono costrette a stare, molte volte anche in piedi. Abbiamo quindi deciso di raccogliere tutte le la-
mentele di chi si sposta in treno, mettendo a disposizione, grazie al lavoro realizzato dai tecnici della Provincia, un
modulo da compilare in internet, presso il nostro sito www.provincia.belluno.it. Dopo aver raccolto quelle che im-
maginiamo saranno le molte lamentele, andremo direttamente ai vertici regionali di Trenitalia, per dare voce e peso
alle proteste dei tantissimi viaggiatori, costretti quotidianamente a subire un disservizio che non si dimostra
allaltezza delle aspettative. Come Provincia - ha concluso lassessore - non abbiamo competenza in materia, ma
possiamo dare il nostro contributo a favore dei cittadini (da Il Gazzettino di venerd 7 maggio 2010).

LEGNA DA ARDERE STAGIONATA DI FAGGIO E CARPINE IN BANCALI - PELLETS -


ACCENDIFUOCO - LEGNA DA ARDERE IN SACCO

PELLET PU-

SCONTO PARTICOLARE LEGNA E PELLET


PER I RESIDENTI NEI COMUNI DI :
ALANO DI PIAVE - QUERO - SEGUSINO - VAS - VALDO
26 ASTERISCO

G.S. ALANO GRUPPO ALPINI VALDEROA


dopo molte parole giunto il momento
di dimostrare con i fatti il proprio valore al

SABATO 5 GIUGNO DALLE ORE 14.00


PRESSO LA SALA DELLE ASSOCIAZIONI DI ALANO DI PIAVE
quota di partecipazione: 5 - et minima: 14 anni
ricchi premi ai primi 4 classificati
lorganizzazione fornir le racchette a chi ne fosse sprovvisto, per i pi
piccoli ci sar la possibilit di testare le loro capacit in un campo apposito
sar presente uno stand (bar) per rifocillare gli atleti e i loro sostenitori
gradita e consigliata la preiscrizione
INFO: CLAUDIO 3389570946 / FABIO 3386423112 / LAURA 3406871224

cronaca
27 ATTUALIT

Comune di Vas
Comune di Vas Comune di Quero
Comune di Quero Comune di Alano
Comune di Piave
di Alano di Piave

CINQUE
CINQUEPER
PERMILLE
MILLE
IL IL
CITTADINO
CITTADINOCONTRIBUENTE
CONTRIBUENTE
PUO SCEGLIERE
PUO SCEGLIERE
La Legge Finanziaria consente di destinare il 5 per mille delle imposte IRPEF al Comune senza
alcun Laaumento
Legge Finanziaria
del prelievo consente
fiscale. di destinare il 5 per mille delle imposte IRPEF al Comune senza
alcun aumento
Se deciderete del prelievo
di destinare fiscale.
il 5 per mille al Vostro Comune, verr utilizzato per migliorare i servizi
rivolti
Se ai cittadini, di
deciderete per sostegnoilalle
destinare 5 per famiglie,
mille alagli anziani,
Vostro Comune,ai disabili, per sostenere
verr utilizzato il volontariato
per migliorare i servizi
e per tutti quei servizi sociali che permettono di migliorare la qualit della vita
rivolti ai cittadini, per sostegno alle famiglie, agli anziani, ai disabili, per sostenere il volontariato delle persone.
Per e destinare
per tutti ilquei 5 per mille
servizi al Comune
sociali dovete semplicemente
che permettono di migliorare laapporre
qualit la firma
della vitanel riquadro
delle del
persone.
modello di dichiarazione dei redditi nella sezione: "Attivit
Per destinare il 5 per mille al Comune dovete semplicemente apporre la firma nel riquadro sociali svolte dal comune di del
residenza del contribuente". Destinare il 5
modello di dichiarazione dei redditi nella sezione: "Attivit sociali svolte dal comune di
COSA FARE per mille al proprio Comune non comporta
residenza del dacontribuente".
I contribuenti effettuano la scelta di destinazione del maggiori imposte pagare, cio Destinare
non costa il 5
COSA FARE
cinque per mille della loro imposta sul reddito delle per
nulla. mille al proprio Comune non comporta
persone fisiche, relativa al periodo di imposta 2009, maggiori imposte
I contribuenti effettuano la scelta di destinazione del unoccasione importante per far rimanere da pagare, cio non costa
utilizzando il modello integrativo CUD 2010,
cinque per mille della loro imposta sul reddito delle il modello nulla.
immediatamente una parte delle Vostre
730/1-bis redditi
persone 2009,relativa
fisiche, ovvero il al modello
periodo unico persone2009,
di imposta
fisiche 2010 apponendo la propria firma sul riquadro
imposte unoccasione
nel Vostro importante per far rimanere
Comune.
utilizzando il modello integrativo CUD 2010, il modello E un modo
immediatamente per far rimanere
una parte nel nostro
delle Vostre
relativo al Comune di residenza.
730/1-bis redditi 2009, ovvero il modello unico persone
In particolare: territorio una parte della ricchezza prodotta
fisiche 2010 imposte nel Vostro Comune.
Chi non deve fareapponendo la propria
la dichiarazione firma sul
dei redditi mariquadro
ha da cittadini. Diversamente, quel 5 per
relativo al Comune di residenza.
un reddito da lavoro dipendente o pensione certificato E un modo per far rimanere nelmille
nostro
In particolare: andr in un
territorio fondo
una generale
parte su
della base nazionale.
ricchezza prodotta
dal modello CUD deve compilare la parte adibita alla
Chi non del deve fare laperdichiarazione deialredditi ma haLa possibilit offerta dalla legge di destinare il
destinazione cinque mille allegata modello da cittadini. Diversamente, quel 5 per mille
un reddito
stesso, poi mettereda lavoroil dipendente
modello CUD o pensione
e la certificato
parte 5 per mille non in alcun modo alternativa
integrativa in unaCUD
dal modello busta
devechiusa su cuilaandr
compilare parte apposta la
adibita alla alla andr in un fondo
preesistente generale
facolt su base nazionale.
di devolvere l'8 per
dicitura scelta perdel
destinazione la cinque
destinazione del cinque
per mille allegata peralmille La possibilit offerta dalla legge
modellomille allo Stato e alle Istituzioni religiose. di destinare il
dellIRPEF; la busta
stesso, poi andr
mettere il poi consegnata
modello CUD eadla unparte 5 per mille non in alcun modo alternativa
qualsiasi sportello bancario, oppure in Sostegno allefacolt
attivit sociali
integrativa in una busta chiusa su cui andr apposta la
posta o ad un CAF;
alla preesistente di devolvere l'8 per
svolte dal Comune di residenza
dicitura scelta per la destinazione del cinque per mille
Chi presenta il modello 730 dovr compilare il modello mille allo Stato e alle Istituzioni religiose.
730-1dellIRPEF; la busta
bis allo stesso modoandr poi consegnata
e consegnarlo ad un
ai CAAF FIRMA..
qualsiasi sportello bancario, oppure in
(Centro Assistenza Fiscale) entro il 31 maggio 2010. Sostegno alle attivit sociali
posta o ad un CAF; svolte dal Comune di residenza
Chi presenta il modello 730 dovr compilare il modello

Agraria
730-1 bis allo stesso modo e consegnarlo ai CAAF FIRMA..
(Centro Assistenza Fiscale) entro il 31 maggio 2010.

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28 cronaca

Elena Galiano
specializzata in Psicoterapia
Il 29 gennaio scorso la querese Elena Galiano ha conseguito il Diploma di
Specializzazione in Psicoterapia presso la Scuola Superiore in Psicologia Clinica SSPC
IFREP dellUniversit Salesiana di Roma, acquisendo anche il Diploma di Analista
Transazionale Certificato, titolo riconosciuto dallAssociazione Europea di Analisi
Transazionale (EATA). Anche se con un po di ritardo, da parte dei familiari tante
congratulazioni per lobiettivo raggiunto e i pi cari auguri di un brillante futuro professionale.

ASTERISCO

ASSOCIAZIONE FELTRINA DONATORI


VOLONTARI DI SANGUE
LE SEZIONI DI
ALANO DI PIAVE, QUERO,
MARZIAI-CAORERA-VAS
Organizzano per donatori di sangue, familiari e simpatizzanti tutti

GITA SULLALTOPIANO DEL RENON (BZ)


DOMENICA 20 GIUGNO 2010
Programma:
Partenza con pullman della ditta Baratto: davanti ex occhialeria Piave Segusino . ore 6.00
dalla piazza di Alano. ore 6,10
dalla piazza di Quero .. ore 6,20
dalla piazza di Vas ore 6,25
Breve sosta lungo il percorso di andata.
Ore 09.30 circa: arrivo a BOLZANO, dove verr presa la nuova funivia del Renon, che porter i
partecipanti in 12 minuti circa a SOPRABOLZANO, da dove possibile godere il
panorama della citt di Bolzano, dei vigneti e dei boschi circostanti. Da qui si
prender il trenino storico a scartamento ridotto per arrivare, in 15 minuti circa
attraverso i prati e boschi locali, al paese di COLLALBO.
Ore 12.30 circa: pranzo presso un hotel di Collalbo.
Ore 14.00 circa: Visita libera al paese di Collalbo.
Ore 16.00 circa: partenza con il trenino da Collalbo a Soprabolzano, discesa con la funivia a Bolzano
per riprendere il pullman per il rientro con sosta lungo il percorso con arrivo alle
ore 21.00 circa.
Quota di iscrizione 50,00 da versare allatto delliscrizione entro
SABATO 5 GIUGNO 2010
La quota comprende: La quota non comprende:
viaggio in pullman; bevande e cibi durante le soste ed extra men
funivia tutto quanto non menzionato nella quota
trenino storico comprende
pranzo in hotel
Men: Antipasto di specialit tirolesi
Bis di ravioli di spinaci e gnocchi misti In caso di mancata partecipazione la
Arrosto con salsa al rosmarino quota di iscrizione (euro 50,00) verr
Patate al forno e verdure varie restituita solo in presenza di
Strudel di mele sostituzione
Vino, acqua e caff corretto
Iscrizioni: Alano: Spada Serena c/o Cartolibreria (0439 779623),
Zatta Stefano (0439 779278),
Dal Zuffo Giuseppe (0439 779508)
Quero: Susanetto Silvano tel 0439 787592;
Cartolibreria Schievenin Albertina - Via XXXI Ottobre tel. 0439.787012
Marziai-Caorera-Vas: Deon D'Orazio Annita (0439 788124),
Tieppo Paola (0439 789111)
I POSTI A SEDERE IN PULLMAN VERRANNO ASSEGNATI IN BASE ALLORDINE DI ISCRIZIONE.
29 LETTERE AL TORNADO

Leggo sempre molto volentieri, spesso condividendole del tutto, le riflessioni dellamico Antonio Spada che di tanto
in tanto compaiono su queste pagine. Cos come ho letto con molta attenzione, pur trattandosi di argomenti per me
abbastanza estranei, il suo Dio al di sopra delle religioni e delle chiese apparso sul numero 558. Lo stesso
giorno, per pura combinazione, mi sono imbattuto nella lettera aperta indirizzata ai vescovi dal noto teologo
svizzero Hans Kng, che riprende, in qualche modo, gli argomenti di Toni, in particolare la distinzione tra chiesa-
comunit universale dei credenti e chiesa intesa come istituzione, gerarchia, Vaticano ecc. Proprio per questo
motivo, la voglio condividere con tutti i lettori del Tornado.
Silvio Forcellini

BENEDETTO XVI HA FALLITO,


I CATTOLICI PERDONO LA FIDUCIA
di Hans Kng
Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger - oggi Benedetto XVI - ed io
eravamo i due pi giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i pi anziani, e i
soli ancora in piena attivit. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come
un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di
fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la pi profonda che si ricordi dai
tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto
anniversario dell'elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una
lettera aperta. questo infatti l'unico mezzo di cui dispongo per mettermi in
contatto con voi.
Avevo apprezzato molto a suo tempo l'invito di papa Benedetto, che malgra-
do la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accord, poco dopo l'inizio del
suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevo-
le. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, gi mio collega all'u-
niversit di Tbingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore
rinnovamento della Chiesa e un'intesa ecumenica, nello spirito del Concilio
Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, cos come quelle di tante e tanti cre-
denti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho a-
vuto modo di farlo sapere pi di una volta a papa Benedetto nella corrispon-
denza che ho avuto con lui. Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quoti-
diani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l'amore. Ma a fronte
della maggiore sfida del nostro tempo, il suo pontificato si dimostra ogni giorno di pi come un'ulteriore occasione
perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunit:
- mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio
del termine: da qui l'impossibilit di un riconoscimento delle sue autorit e della celebrazione comune
dell'Eucaristia.
- mancata la continuit del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l'uso preconciliare della preghiera per
l'illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la
beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l'ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo,
e non gi come comunit di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei
hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del
venerd santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
- Con i musulmani si mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso il
discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell'islam un'immagine
caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando cos la diffidenza tra i
musulmani.
- mancata la riconciliazione con i nativi dell'America Latina: in tutta seriet, il papa ha sostenuto che quei popoli
colonizzati "anelassero" ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
- Non si colta l'opportunit di venire in aiuto alle popolazioni dell'Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e
l'AIDS, assecondando la contraccezione e l'uso del preservativo.
- Non si colta l'opportunit di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguit la teoria
dell'evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio
sulle cellule staminali.
- Si mancato di adottare infine, all'interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di
orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest'ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un'importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di
relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e
giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto
canonico, l'autorit suprema della Chiesa cattolica:
- ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternit di S. Pio X,
30 LETTERE AL TORNADO

ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti
essenziali;
- ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l'Eucaristia in
latino, volgendo le spalle ai fedeli;
- non realizza l'intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece
di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all'obbligo del celibato.
- ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all'interno della Chiesa attraverso la nomina di alti
responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.
Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre pi dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale
peraltro gi di per s portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la
propria parrocchia o con il vescovo locale.
So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio
della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell'episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i
dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e
manifestazioni di grande impatto mediatico, l'immagine di una Chiesa forte, con un "vicario di Cristo" assolutista,
che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di
Benedetto XVI fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare
nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in
particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici
di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al
sacerdozio.
Nella vostra qualit di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di
sacerdoti, che dall'epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul
celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici
consacrati: il decremento sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il
clero, e soprattutto tra i suoi esponenti pi attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa
della Chiesa. In molte delle vostre diocesi verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari
e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l'accorpamento di molte
parrocchie, spesso contro la loro volont, per costituire gigantesche "unit pastorali" affidate a un piccolo numero di
preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.
E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da
membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto
questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si pu sottacere il fatto che
il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione
romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di
Giovanni Paolo II raccoglieva, nel pi rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001
Joseph Ratzinger diram a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti pi gravi ("Epistula de delictis
gravioribus"), imponendo nel caso di abusi il "secretum pontificium", la cui violazione punita dalla la Chiesa con
severe sanzioni. E' dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale "mea culpa" al prefetto di allora, oggi
papa Benedetto XVI. Il quale per non ha colto per farlo l'occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto
attestare "urbi et orbi", la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.
Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni
dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e
pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sar il futuro
delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L'ho
gi fatto pi d'una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiter invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise -
ne sono convinto - da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta
ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo
pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell'episcopato, si lamentano di Roma, senza per mai
prendere un'iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunit i parrocchiani disertano la messa, se
l'opera pastorale risulta inefficace, se manca l'apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione
ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al
laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia.
Molte cose straordinarie, nelle comunit e pi in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall'iniziativa di singole
persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualit di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili
iniziative, cos come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la
collegialit dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del
collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale
decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l'episcopato,
Paolo VI promulg un'enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio
31 LETTERE AL TORNADO

ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un
autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza
voce. Perci, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bens in comune con altri vescovi, con i
preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L'obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignit
episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l'obbedienza assoluta
dovuta non gi al papa, ma soltanto a Dio. Perci non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da
impedirvi di dire la verit sull'attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l'esempio
dell'apostolo Paolo, che si oppose a Pietro "a viso aperto, perch evidentemente aveva torto" (Gal. 2,11). Pu
essere legittimo fare pressione sulle autorit romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non
aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi - come l'uso delle lingue nazionali nella
liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l'adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani,
all'intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace
pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e
dei laici. Ragione di pi per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema
particolarmente delicato costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione
ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in
contrapposizione con Roma appare pressoch impossibile; ma non per questo si condannati alla passivit. Un
prete che dopo seria riflessione abbia maturato l'intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi
automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunit. Una
singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe
tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perci
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libert religiosa, all'ecumenismo
e al dialogo interreligioso c' stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono
in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di
un concilio ogni cinque anni: decisione che fu per disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi far
indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non pu che temere una limitazione dei propri poteri.
responsabilit di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un'assemblea
episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, l'appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla
bilancia il peso della vostra autorit episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo,
gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il
solo modo per contribuire a ripristinarla quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le
riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel pi totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in
collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica "franchezza" (At 4,29.31). Date un
segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa. Vi saluto nella comunione della fede
cristiana.

Fener, la cena delle attivit


commerciali di via della Vittoria

Il 17 aprile, per il secondo anno consecutivo, si svolta la cena delle attivit commerciali di via della Vittoria di
Fener. Questanno ceravamo quasi tutti: dai profumati Schievenin Fiori al pieno distributore Martinazzo, dai
genuini Borgato Frutta e Verdura fino agli assetati Jole Bar. Ringrazio tutti per la riuscita della serata e il
prossimo annosi replica!!! Ciao ciao.
Michela (Jole Bar)
32 ASTERISCO

Consigli di Lettura astrologici


Toro ( 21 APRILE - 20 MAGGIO )
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Segno: Fisso; Giorno della settimana: Venerd;
Pietre portafortuna: Smeraldo, Zaffiro, Turchese;
Colori: Rosa, Verde brillante; Fiori: Giglio, Giacinto,
Rosa, Fior di pesco; Metalli: Rame; Essenze: Rosa,
Pino Silvestre; Animali: Toro, Foca

Secondo l'astrologia occidentale, il Toro un segno


zodiacale fisso e di terra. governato da Venere. In
questo segno la Luna si trova in esaltazione, Marte e
Plutone in esilio, Mercurio in caduta. opposto al
segno dello Scorpione.
Il metallo associato al segno il rame, le pietre
associate sono quelle di colore rosa o verde, come il
quarzo rosa, la rodocrosite, lo smeraldo.
Il colore del segno il verde, le specie vegetali sono
la rosa e il mirto.
L'astrologia occidentale ritrae le persone con
posizioni di rilievo in questo segno zodiacale come
lente, testarde, costanti, sensuali, amanti dei piaceri
e dotate di senso dell'umorismo. Pratiche e semplici,
amano la loro casa e la natura e sono molto legate
alla loro terra natale. Spesso sono attratti dal mondo
delle arti e della musica. Estremamente possessivi,
sono amanti fedeli e grandi risparmiatori.

Il sole si trova nel segno del toro circa nel periodo


che va dal 21 aprile al 20 maggio.

Il periodo esatto varia di anno in anno e per stabilire


la sua posizione nei giorni estremi necessario
consultare le effemeridi.

cronaca

Dopo 75 anni di dedizione allallevamento, a Carpen di Quero


Chiude unaltra
azienda agricola
di Alessandro Bagatella
Questa volta sono i coniugi Antonio Curto
(Toni Bel) e Giacomina Casamatta a dover
lasciare lattivit portata avanti fin da
bambini, allepoca ancora con i propri
genitori. Toni ha gli occhi pieni di lacrime e
amarezza, seduto su una sedia ove
trascorre gran parte del suo tempo costretto
da motivi di salute, e mi racconta la sua
storia, della sua vita dedicata agli animali.
Un tempo cera soddisfazione
nellallevare bestiame. Si faceva il
formaggio, si vendeva qualche vitello e
tutto serviva al mantenimento della
famiglia. Con i miei genitori e anche per un po dopo la loro morte, in stalla si contavano sette capi: tre
grandi e tre piccoli. Con il latte, quello che non si adoperava e veniva venduto, alla fine del mese si concre-
tizzava qualcosa, ma ora il latte viene pagato 35 centesimi. Come si pu fare a mantenere le bestie? Pa-
gando il fieno, il mangime, le spese veterinarie e tutto il resto, c da mangiarsi anche quel po di pensione
che ci viene data. Se abbiamo un vitello da vendere bisogna che sia di razza, altrimenti non vale niente. I
contributi vengono dati ai grandi allevatori, quindi per noi rimaneva solo un duro lavoro: dalla mattina
allalba fino alla sera al tramonto. Ora le mie condizioni di salute, qualche giorno va bene e altri no, mi
hanno obbligato a chiudere e vendere a prezzo stracciato anche le ultime tre bestie che possedevo.
Nella foto, scattata dal sottoscritto, vediamo i coniugi Curto davanti alla loro stalla, amareggiati e delusi per aver dovuto
chiudere la loro amata attivit, portata avanti assieme per tutta una vita.
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