Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
Illuminismo e "Idologie"
Author(s): Paolo Alatri
Source: Studi Storici, Anno 9, No. 2 (Apr. - Jun., 1968), pp. 417-430
Published by: Fondazione Istituto Gramsci
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20562934 .
Accessed: 12/07/2013 16:44
Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .
http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp
.
JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of
content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms
of scholarship. For more information about JSTOR, please contact support@jstor.org.
Fondazione Istituto Gramsci is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Studi
Storici.
http://www.jstor.org
Note critiche
ILLUMINISMO
1i carattere prevalentemente
< tDEOLOGIE>
letterario della
e l'efficacia.
e ricostruirele lineedellastoriografiasudi esso
Studiarel'illuminismo
rinchiudendosientro i confinidella sola letteratura,come evidentementelo
Scalia ha creduto di dover fare per attenersi alla fisionomia della # Storia della
critica)> diretta da Giuseppe Petronio,
che e un movimento
di pensiero tutt'altro
e quellapuramenteletterariasono, credo,
economica,giuridicasull'illuminismo
intenzionalmente
in Europa,
418
Paolo Alatri
a tracciare
la storia della critica dell'illun inismo in letteratura. Se e ben chiarito
che il maturarsi del pensiero propriamente illunministico e riformistico va posto
nel periodo I748-89, cioe va distinto con una certa nettezza il secondo dal primo
se e lucidamente indicato che in questa seconda meta del secolo
Settecento;
(<la ragione si presenta non come fondamento
l'assolutismo politico >; se cioie si insiste - glustamente - sugli aspetti piu pecu
essenziali: la
su
frutti; e comun
4I9
que queste affermazioni rimangonio poi comc prenmesse di cui raramente e con
difficoltia si colgono
Fatte queste riserve preliminari, occorre peraltro aggiungere che le tappe del
la critica illuministica nella storia della cultura letteraria italiana sono colte e
illustrate con grande padronanza della materia,
storici
nella misura
lo Sca
tra gli aspetti storico-politici dell'etia delle riforme e gli stessi ideali risorgimentali,
tanto che anche nella cultuira piiu propriamente letteraria sono prevalenti le esi
genze dell'impegno
dell'assorbimento
del
e rivoluzione
a Cesare Balbo,
la riduzione interpretativa
dell'illumuinismo,
isolandonecompletamenteiAnucleo riformisticoa scapitodei
fermenti rivoluzionari, per poterlo opporre alle <degenerazioni ? dell'89. Di con
seguenza,nella criticamazzinianal'interpretazione
del Settecento illuministico,
come nota giustamente lo Scalia, e assai divisa e contrastante: iA lascito illumini
ricostruzione
del tuttonuova della culturailluministica,liberadai precedentipre
giudizi e, al di lIa dello stesso Croce,
novecentesca.
Per De
nei fatti)> (la rivoluzione francese), con una tesi che ha ricevuto un recente pieno
420
Paolo Alatri
Quanto
secolo,
I967).
da qualche decennio,
l'ipoteca
di contorni
con Walter
competenza
e precisione
di
e quindi
e di completezza.
esemplificativo,senzavalore di continuit?a
Giia autcire di due saggi su La Scienza della societa in Francia alla fine del se
coloXVIII
siecle
di intelligenzacriticae di capacitaespo
come uno studiosodi seriapreparazione,
sitiva non comuni. Si e cimentato con un tema per piiu motivi
difficile: perch6
esce pie
namente vittorioso,
42I
de
l'interesse dell'autore
da Napoleone
sul
I1Mulino,
d'Holbach, Mably
e Raynal,
I965, p. 394).
non
era piu
e studiosi del
rivoluzionaria,
storica
e percio illustrare e analizzare le opere degli ideologuesnon soltanto nel loro singolo
valore specifico, ma altresl nel nesso tra cultura e politica, che ad essi fu proprio.
Giunto cosi alla persuasione della sostanziale omogeneita
nell'attivita degli
422
Paolo Alatri
sotto il profilo
scientifico.
Qui noi abbiamo, realizzata, la prima parte di tale programma;
bilmente
e se proba
la seconda parte avra presentato per l'autore difficolt"aper cosl dire tec
niche non indifferenti, crediamo tuttavia che fosse proprio questa prima parte a
porlo di fronte ai problemi piu ardui sul terreno piu propriamente storiografico.
Perch6, anche accettato preliminarmente
Moravia
il criterio metodologico
(per il quale
piu ampio tessuto della storia intellettuale e civile, l'applicazione concreta di tale
criterio costituisce poi un difficile banco di prova. Ora,
fio della ideologie, la sua genesi, la sua parabola, la sua funzione nella storia poli
tica e culturale della Francia tra il 1770 e il i8io, emergano da questa vasta
ricerca con grande ricchezza e precisione di contorni, con una fisionomia ben
caratterizzata, con rigore di notazioni e senza forzature.
Nel
suo significato piu ristretto e specifico, l'ideologie nacque come studio del
in modo
analitica perfezionata
e ad arricchir
<spe
de Tracy, Volney
e i loro almici
e seguaciindividuarono
prestonell'ideologie
non solo la scienzarivoltaall'indagine
di certi concetti psico-fisiologici,
formale, connessa naturalmente
bensi la <<
filosofia # per eccellenza, lametodologia
con una determinata
concezione
della realta,
ch'era d'uopo utilizzare in tutti i campi del sapere e dell'agire umano, nel solco
gia tracciato dai philosophes e dagli enciclopedisti.
delle lumieres fu infatti sentito dagli
costitul il leit-motiv della loro attivita, rappresenta per lo studioso non soltanto una
traccia obbligata, ma altresi un problema critico con cui fare continuamente
il gruppo degli
ide6ologuessi
salda all'eredita dei philosophes, per poi estendere l'indagine, con un successivo
Illuminismo e <<
Ideologies
capitolo,
al primo periodo
rivoluzionario,
423
<il materialismo
gli ideolo
secolo>>. Si 'evoluto
del XVIII
il fatto - e Moravia
ben
lo sottolinea
nell'introduzione
senza potere assoluto, un'arte senza i santi slanci del coeur. <<
Questo - osserva
era, in rebus ipsis, materialismo#>. (In proposito
giustamente Moravia (p. 25)
cfr. Roland Desne, Les Materialistes franiais de 1750 a 18oo, Paris, Buchet-Chastel,
non cita
par
samenteoffertodaDiderot e dagli altrimaggiori esponentidell'illum.inismo
ticolarmente
nel venticinquennio1750-I775,caratterizzaquellaSocieted'Auteuil
nella quale, attorno alla vedova di Helvetius,
sostanziale nucleo degli
idlologues.Moravia
venne formandosi
il primo e piu
particolare Helvetius
in essi una posizione ideologica che si riallacciava alle punte piiu avanzate
dell'illuminismo,
mentre
essi si protendevano
contemporaneamente
verso una
filantropica e umanitaria in
dell'89,
424
Paolo Alatri
razione rivoluzionaria,
appartiene di pieno diritto al gruppo per la forimazione e per i vincoli che per
piu di un decennio conservo con la Societe; d'Auteuil, ma che, fin d'allora appar
tato, scontroso e privo di quello spirito di e'quipe che distinguera i suoi amici e
alleati, sembra moltiplicare e accentuare certi difetti caratteristici del gruppo ide'o
logique: l'insofferenza ai patti, agli accordi, alla lnilizia di partito. Con Sieyes si
delinea nettamente uno dei caratteri peculiari del gruppo che vale a definirne
la funzione politica e sociale nelle lotte del tempo: lamancanza di ogni apertura
verso il popolo, la posizione rnoderata uscita dal liberalismo lockiano. L'eguaglianza
richiesta era di tipo esclusivamente giuridico-politico, Moravia,
del suo libro, non si stanca di insistere, e a nostro parere giustamente, sul fatto che
seguono
dei due fondamentalifiloni dell'illuminismosettecentesco,gli ideologues
quello per cosl dire maestro che possiamo riassumere nel nome di Voltaire
si riallaccia in nessun modo
del materialismo
tico K. Momdijan,
meccanicistico
sottolineando anche
di Cabanis, di Destutt
terialismo dialettico
e non
di Diderot,
de Tracy, di Volney
ben altrimenti
fu Condorcet,
il cui salon
divenne uno dei principali centri di riunione e una delle fonti di elaborazione
della politica progressista, anche se non democratica
del termine, d'una certa borghesia
rivoluzionaria.
E come se, nel trascorrere dal piano della propaganda dei sacresprincipes a quello
dell'enunciazione di direttive per un'azione concreta, prevalesse in lui, almeno
talvolta, il timore che la Raison fosse corsa troppo innanzi rispetto al piu lento
cammino della storia. Ancora alla vigilia della morte, pur dopo vicende ed espe
Di qui, da codestasuapreoccupazione,
pazione era un'evidenteespressione.
na
scono nel biennio pre-rivoluzionariocerte caratteristicheincertezze,ora sulla
d'instaurare
un govemo democratico,ora sull'opportunita
di costituire
possibilitia
subito una repubblica, ora sulla capacitia del popolo di elaborare e di esprimere
e <lIdjologie)> 425
Illuminismno
pamphlets di quei mesi riflettono, nel tollo cstremamcnte cauto e moderato delle
proposte, la sonmma di preoccupazioni ch'egli nutriva. La pregiudiziale repubbli
cana e messa da parte, si spegne la polemica anti-aristocratica, si consiglia
lamoderazione.
Forse e possibile simboleggiare fin d'ora, in questo duplice aspetto del pensiero
di Condorcet, la fondamentale oscillazione che fu sempre presente nell'ideologia
oltre che nell'azione politica dei frequentatori d'Auteuil. Alla luciditia e all'entu
siasmo con cui gli ideologues enunciano certi principi si contrappone spesso in essi
una sfiducia, talora una sorta di disgusto, per ilmondo politico che quei principi
era chiamato ad adottare. Questi intellettuali sono spesso astratti non perche
fossero astratte le idee che professavano, bensi per la loro incapacita , quasi una
insofferenza, di organizzare saldamente quelle concrete forze politiche che sole
avrebbero potuto applicare le loro teorie. Ma questa loro incapacit"anon significa
che la loro funzione nel quadro degli eventi del loro tempo fosse sostanzialmente
nilla. La loro azione si riveler"apreziosa soprattutto quando le loro teorie costitui
ranno il necessario fondamento dell'opera di destructiondell'ancieni regimle,o quando
la loro esperienza giuridico-amministrativa (ma cio avverra particolarmente nel
l'et'a del Direttorio) si render"aindispensabile nell'elaborazione di leggi e d'istitu
zioni
civil
1.
II amanifesto?
(ais di Andrea Chenier, ed esprimeva i timori che nell'estate 1789 Si erano andati
impossessando dell'animo di molti borghesi anche eclaires di fronte all'eccitazione
popolare, *all'insubordinazione dei ceti subalterni. La polemica
e l'assemblea. A questa
verificatasi quella frattura con la fuga del re nel giugno I79I, il gruppo si sposto
rapidamente
e decisamente
sulle posizioni
repubblicane
e sembro
riassumere
la guida del corso rivoluzionario. Nel complesso, nel primo biennio rivoluzionario
gli ideologues si trovarono su un fronte spesso notevolmente
ramento politico. Le incertezze del gruppo dovevano poi &ivelarsi in modo piu
pronunciato dopo che, con la giornata del Io agosto 1792, fu segnata la fine della
monarchia:
rivoluzione. Ma era una delle ultime volte in cui la loro parola risuonava all'uni
sono con quella dello schieramento
socialmente
e politicamente
piu avanzato.
PaoloAlatri
426
leonica. Nella
liberalismo costituzionale
da Madame
russoviano,
ideologues fondavano
alla
le premesse
da Constant
Con Robespierre,
gli
ideologues.
ispirare e gui
invece,
e il popolo era
gli intellettualinon rappresentavano
questaguida indispensabile
in grado di elaborare autonomamente
a caso Robe
liberale e parlamnentare
it fitto intreccio tra ela
rintraccia
Illuminismo e a(Ideologie>>
Ed e a questo punto che sorge un probleina: in questa maturazione
427
dell'ideo
logia e della prassi del priino liberalismo europeo, quanto della piu viva eredit'a
della philosophie e ancora presente negli idedologues?'Evero che, in pieno Settecento,
gli illuministi, ad eccezione del filone russoviano, erano rimasti entro i limiti di
democratico.
e di Diderot.
diversa. I pronunciamenti,
per esem
pio, di un Garat per un governo forte non avevano plu nulla a che fare con gli
ardimenti settecenteschi dei philosophes, neppure con il loro ideale di un assolu
con quello
venti, trenta,quarant'anni
piu tardi,senzatenerenel debitoconto
degli ide6ologues,
che il contesto nel quale operavano i primi era assolutamente diverso da quello
in cui agivano questi ultimi. Ora, Moravia
vitatdellacrisipolitica,sociale,econornica,amministrativa
che attanaglialaFran
cia nel I795 la schiera dei repubblicani moderati ch'era parsa accettare le prospet
tivepoliticheenunciatedagli ideologues
sembrarinunciarealla lotta;che quel ten
tativodi rilancioetico-politicodel ceto borghesepromotoredel primo tempo
dellaRivoluzione, ch'erastatoavviatodal partiphilosophique,
apparivasostanzial
mente
non sembrava piu in grado di proporsi unitariamente i problemi non d'una classe,
ma di tutta la nazione, ne pareva piu capace di elaborare una politica di movi
mento,
di taluni ide'ologues
sembranosimboleggiarequesto atteggiamentodi rinuncia
e di disimpegno. Ma mi sembra che a fronte di tutti questi riconoscimeenti, non
ci sia da parte di Moravia
id6ologie,non ci sia cioe una plu precisa e realistica valutazione del profondo impal
politico del parti philosophique?> (pp. 282-83), ci pare possa indurre in equivoco
proprio per l'impiego di quest'ultima espressione. Credo che sarebbe stato meglio
parlare di parti ideologique proprio per mettere
lontano dagli arditi ideali del parti philosophique degli illuministi settecenteschi.
428
PaoloAlatri
(p. 284),
del governo
e vero
rappre
contro
la proprieta privata si
recente letteraturasull'argomento).
Del
lo stesso Moravia
il discorso svolto nel Des circostances,pur cosi ricco e complesso, sembra insufficiente
proprio la dove si sarebbe desiderato clhe fosse piiu lucido ed esplicito. Nessuna
seria analisi critica di quella ch'era stata, negli ultimi quattro anni, l'ideologia del
parti philosophique [ma noi avremmo preferito che lo si fosse sempre cliiamato
ideologiqte]; nessuna approfondita ricerca relativa alle cause del cosl limitato suc
cesso pratico del gruppo degli ide'ologues.Inutile chiedere tutto questo aMadame de
Stael, aBenj'amin Constant, ovvero aDaunou, a Garat, agli altri ideologues (p. 287).
Nella
Stael
l'originario
al tempo e alla ? force des choses iA trionfo delle idee rivoluzionarie <<
buone >,
<<
sans secousses dechirantes #. Qua e laMoravia non imanca di metterlo in evi
denza; le considerazioni di Constant,
risultavano poi, a ben guardare, tutte condizionate da una precisa tesi politica:
che soltanto una repubblica moderata, e quindi solo certe determinate forze repub
blicane, potevano, oggi, arrestare le nocive conseguenze del moto rivoluzionario.
Era un'opera di costruzione, ma anche, non implicitaimente, di difesa e di chiu
sura nel confronti di talune prospettive quella cde qui si propugna. Invece della
posizionie di punta e di rottura assunta un temnpoda parte della borghesia eclairee,
Illuminismo e <<
Ideologie >
429
per cio appunto - allora - guida reale del progresso della societa, si preferiva
oggi teorizzare una posizione di centro aperta anche - e soprattutto - all'alleanza
Tanto piiu che, di fronte alle accuse della destra - essere stata la philosophie a gene
rare la rivoluzione - l'autore riconosce che l'atteggiamento
degli
ideologues fu
tutt'altro che limpido e coraggioso. Pareva, egli scrive, che quell'accusa scottasse
pi' di un membro
(pp. 292-93). Emergeva una coscienza dubbia, una scarsa consapevolezza di quella
ch'era stata ed era la funzione ideologica e politica del parti philosophique. Anche
se arrivava a negare completamente
lumieres nell'opera
eversivadell'ancienregime,
Roederer,nella suaconfutazionedel pamphlet
di Riva
rol in cui quell'accusa
era formulatacon pi' compiutezza,insistevaesclusivamente
sull'aspetto
cautamenteriformisticodellapoliticadegli illuministiprerivoluzionari.
- avait
La Philosophie- scrivevaRoederer tradendolo spiritodei philosoplhes
arnene,prepare,une reformationfinanci"re,
militaire, civile,morale et religieuse,
et pasune revolutionpolitique(...).Elle s'etaitmeme plusadresseeauxRois qu'aux
peuples; elle avait plus guide les premiers 'a la sagesse que provoque les autres
a l'insurrection; elle avait du moins laisse aux gouvernements les plus despotiques
l'alternative de rendre les peuples plus heureux ou de voir les peuples se charger
eux-memes de leur destinee.
la conclusione, che suonava come sconfessione della migliore ereditla philo
sophique: ? I1me parait donc assez clair que la revolution n'est pas nee immedia
Donde
tement de la philosophie #.
Da queste premesse, che segnavano un graduale ma sostanziale distacco dalla
piu verace eredita <afilosofica >,dovevano derivare gli entusiastici appoggi concessi
dal gruppo degli ide6ologuesal colpo di Stato del i8 Brumaio: la condanna della
democrazia non poteva portare se non all'auspicio dell'<(ordine >e di un <<
governo
forte > quale quello che Napoleone
cocenti. Anche
essere
genere, in cui gli ideologues si impegnarono a fondo nel periodo del Direttorio
del Consolato, e a cuiMoravia
ben presto a smantellare l'opera che essi avevano appena iniziato. L'ultimo
giunse
capi
430
Paolo Alatri
intellettuale, la proclainazione
di uno storicismo
inteso e
si chiusero nel
rifiuto piiu di quanto non sapessero aprirsi alle nuove forze che si annunciavano,
anche se in tal modo
in parte >.
Come si vede, Moravia continua a parlare di <(
cultura illuministica >per indicare
la posizione ideologica e culturale degli ideo!ogues,ed e riferendosi ad essi che inti
tola il volume
al <<tramonto dell'illuminismo
>.Ribadiamo
con l'ideologie siamo ormai in una temperie diversa da quella illuministica. Proba
bilmente cio risultera piu chiaro quando Moravia, nella seconda parte del suo lavoro,
esamineria i problemi filosofici e scientifici che gli ideologuesaffrontarono e discus
sero. Comunque,
dire che in un duplice senso l'illuminismo tramonto con gli ide'ologues:nel senso
cioe che essi finirono battuti e schiacGiati dal regime napoleonico
spiritualistica che ne fu causa e conseguenza
e dalla reazione
logie impallidi e si disperse la carica che era stata propria del parti philosophiqle
tra
il 1750
e il 1775.
Paolo Alatri