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Liceo Scientifico Carlo Livi Prato

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LIVE IN LIVI

IDEE E PROGETTI: LABORINTHUS di Maria Chiara Rosi

LE INTERVISTE DI OPUSCOLO: TOMMASO BRESCHI E ALESSANDRO MAGGI


di Lorenzo Mori
IN PRATO

LA PRATO DA SCOPRIRE di Arianna Dolfi & Giulia Manzella


IL PRATESE DEL MESE: PAOLO "PABLITO" ROSSI di Gemma Toci
ATTUALIT

OPUSCOLO

Opuscolo 2

pag 5
pag 6
pag 7

VIVERE OGGI di Federico Guddemi


IL CIBO E' MIO AMICO di Arianna Fanti & Maria Giulia Benelli
L'ARTE NELLA VITA: BOLLANI E RIONDINO di Lorenzo Frosini & Tommaso Breschi
COSTITUZIONALMENTE PARLANDO: ARTICOLO 114 di Eleonora Boccuzzi
LA VOCE FUORI DAL CORO: LE MIE PRIGIONI di Davide Cherubini
MULINI A VENTO di Filippo Castelli
EXTRAS
STORIE METROPOLITANE di Lorenzo Frosini
LO SPETTACOLO UMANO PIU' BELLO di Ido De Angelis
BRICIOLE DI FILOSOFIA di Davide Cherubini
CASTELLI PER ARIA di Filippo Castelli
INCHIOSTRO a cura di Lorenzo Mori
IL CINEMANIACO di Edoardo Bellini
PREGHIERINA DEL SECONDO QUADRIMESTRE di Edoardo Caciotti
LA VOCE FUORI DAL COLON:ALLEGRI E AFFONDATI di Edoardo Caciotti
MEMENTO MORI di Lorenzo Mori
E MO' CHE ME NE FACCIO? di Pietro Battaglia
STORIA DI UNA PRINCIPESSA di Tommaso Breschi
CRUCILIVI a cura di Margherita Masi

pag 3

pag 8
pag 9
pag 11
pag 14
pag 15
pag 16

pag 18
pag 19
pag 10
pag 21
pag 23
pag 24
pag 24
pag 25
pag 25
pag 26
pag 27
pag 28

Direttore:

Davide Cherubini

Vicedirettore:

Federico Guddemi

Grafica:

Ido De Angelis
Filippo Castelli

Copertina:

Andrea Anastasio
Matilde Masi
Gianmarco Dolfi

Extras

IDEE E
PROGETTI:
LABORINTHUS
Ci stiamo avviando verso la fine di
questo anno scolastico, ma le sorprese in
serbo per gli studenti tenute
gelosamente da parte dal Comitato
non sono finite.
Dopo il Consiglio d'Istituto di inizio
Marzo, infatti, stato dato il via libera al
progetto relativo all'annuario scolastico e
al LABORINTHUS.
Procedendo in ordine, per, si pu fare
qualche considerazione su quanto svolto
fin'ora: il Progetto Tutor partito da pi
di un mese e tutto sta svolgendosi con
regolarit e senza gravi problematiche di
tipo logistico. I Tutor non sono
moltissimi, a fronte dei tanti studenti
bisognosi di ripetizioni di questo tipo,
per come gi detto il tutto funziona
bene. Si ricorda che i Tutor che si
saranno presentati per minimo 6
lezioni di fila, avranno diritto ad un
credito formativo da presentare a fine
anno scolastico, e si ricorda inoltre che
per qualsiasi problema/richiesta ci si deve
rivolgere o a uno/a dei Rappresentanti
d'Istituto, o a Noemi Rossi (responsabile
del progetto).
Con sommo dispiacere si pu notare che
gli
intriganti
corsi
pomeridiani
organizzati da studenti per tudenti non
sono partiti. E' veramente un peccato
dover rinunciare a un qualcosa del
genere.. Purtroppo non siamo riusciti a
trovare un numero sufficiente di ragazzi
disponibili ad insegnare materie extra
scolastiche agli studenti Liviani. Devo
ammettere che siamo partiti in ritardo su
quella che era la tabella di marcia
prefissata, e che per quest'anno per i
motivi gi citati dovremo fare a meno
di questo progetto. Ci non vuol dire che

tutto perso o per lo meno destinato a


scomparire: noi dell'attuale Comitato ci
impegniamo affinch il prossimo anno il
Liceo C. Livi possa godere di quanto
promesso, ma ahim, non mantenuto per
l'attuale anno. Queste le amare parole di
Lorenzo Frosini, il responsabile e in un
certo senso portabandiera del progetto.
Detto ci, si ricorda che comunque la
scuola quest'anno si impegnata ad
organizzare interessantissimi corsi
pomeridiani sulla cinematografia (con
l'ausilio e la supervisione tecnica di
Riccardo Jacopino) e sullo studio e
pratica di strumenti classici, oltre che alle
consuete attivit teatrali in lingua
specifica e non. Per maggiori
informazioni o curiosit del caso,
rivolgersi al Professore Massimiliano
Masci.
Passiamo ora a quelle che possiamo
definire le novit.. Per quanto riguarda
l'annuario si ha gi una sorta di idea
concreta, che verr poi esposta a tutti i
vari Rappresentanti di Classe il prezzo di
ogni singolo annuario si aggirer su una
cifra sicuramente inferiore ai 10 euro
(probabilmente sui 67, circa niente si
pu dire con esattezza, ancora) e chi fosse
interessato, ovviamente, dovrebbe dare la
propria parte di denaro prima del ritiro
della rispettiva copia cartacea.
Come da titolo, fra le novit echeggia
anche il LABORINTHUS. Per chi non
lo sapesse, il LABORINTHUS una
manifestazione culturale che prevede un
paio di giorni di autogestione in cui il
Comitato Studentesco si impegna ad
offrire agli studenti Liviani una vasta
gamma di Forum interessanti e
stuzzicanti su un tema specifico: l'arte a

360. Verranno ospiti (pi o meno noti) a


parlare di cinema, teatro, musica e
discografia, scrittura, spettacolo e variet,
televisione e molte altre cose. Potrebbero
fare comparsa sul suolo liviano anche
personaggi importanti, di cui non
verranno fatti i nomi sia per un fattore
suspance (che scaramantico, ndr).
Le giornate saranno due, nella terza o
quarta settimana di Aprile molto
probabilmente. Ovviamente, in questi
due giorni le lezioni saranno sospese, ma
chi risulter assente dovr giustificare
normalmente. La scuola, inoltre, rester
aperta pure il pomeriggio con una sorta
di continuum delle attivit iniziate nella
mattinata, ma non solo: ci saranno,
infatti, anche esibizioni di gruppi, tornei
di sport stravaganti e non, esposizioni di
produzioni artistiche eccettera eccetera.
Per il LABORINTHUS si rinuncer alle
tre assemblee che sarebbero spettate da
qui a fine scuola, e i ragazzi delle classi
quinte dovranno fare almeno un giorno
di lezione maggiori dettagli e perch
saranno dati durante l'apposita riunione
fra Comitato e Rappresentanti di Classe.
Saranno due giornate sicuramente
intense, che vogliono conciliare
quell'idea di scuola come posto dove
poter coltivare le proprie passioni e dove
poter capire quelle che sono le realt del
mondo che ci circonda.
Ringrazio Lorenzo Frosini per la
disponibilit mostratami nello scrivere e
divulgare
queste
preziose
informazioni!
Maria Chiara Rosi

Opuscolo 3

Live in Livi
TOMMASO BRESCHI,
RAPPRESENTANTE DELLA
CONSULTA

Un corso di robotica e un
opuscolo informativo
Ecco i progetti di
questanno

Non sono molti a sapere di cosa si


occupa la Consulta provinciale
degli studenti spiega Tommaso
Breschi proprio per questo
abbiamo
formato
una
commissione addetta ad informare
gli studenti, anche attraverso la
creazione di un opuscolo cartaceo,
sull'importanza della consulta e
sui progetti che stiamo portando
avanti.
Tommaso Breschi, il neo eletto
rappresentante alla Consulta per il
nostro liceo, spiega che questo
importante organo studentesco,
presente a Prato fin dal 1995, si
occupa dei vari problemi di tutte
le scuole superiori della nostra
provincia. La Consulta si assume
il compito di mostrare al
Consiglio provinciale gli eventuali
problemi incontrati dagli studenti

Opuscolo 4

che non possono essere risolti


allinterno di un singolo istituto.
Oltre a questo la Consulta
organizza numerosi progetti per
gli studenti, a questa ogni anno
viene inoltre elargito un budget di
circa 5000 euro per finanziare tali
iniziative.
Come avete usato questa somma
di danaro lanno passato e come
avete intenzione di utilizzarla
questanno?
Lanno scorso quasi tutto
lammontare si questa somma
stato speso per la realizzazione
della giornata dellarte e per la
festa della Consulta, un giorno
dedicato a concerti e a varie
attivit culturali. Questanno
vogliamo riuscire a sfruttare di
pi le risorse che ci vengono

concesse afferma Tommaso


speriamo di utilizzare quei soldi per
organizzare un corso di robotica e
una sfilata di moda. In pi
conclude vorremo dare il via ad un
torneo di calcio a cinque per i
ragazzi delle scuole pratesi.
Potresti spiegare in cosa consiste
esattamente questo corso di
robotica?
Per adesso rimane ancora uno
spunto ma ci piacerebbe, chiamando
vari esperti del settore, poter offrire
agli studenti interessati la possibilit
di imparare qualcosa, anche di
pratico, su questo argomento.
Tommaso infine ricorda che gi
presente ed attiva una commissione
edilizia
addetta
a
segnalare
eventuali problematiche strutturali
agli
organi
istituzionali
di
competenza e che ogni scuola sar
esaminata direttamente dai ragazzi
della commissione.

Live in Livi
ALESSANDRO MAGGI,
RAPPRESENTANTE DEL
PARLAMENTO

Oziosit dei "Grandi


Elettori" e scarsa
organizzazione
Il Parlamento degli studenti della
Toscana non si occupa dei problemi
dei singoli istituti ma stato
concepito per poter affrontare le
problematiche generali che
riguardano le scuole superiori della
nostra regione. Come nella
consulta, chi viene eletto resta in
carica due anni. Vale la pena
considerare ricorda Alessandro
Maggi, rappresentante del
Parlamento regionale al Livi che
sono praticamente inesistenti. I
non tutte le regioni possiedono un grandi Elettori afferma
Parlamento degli studenti.
Alessandro non sono
convocati per partecipare alle
Allinterno del Parlamento sei un
attivit democratiche del
Grande elettore, qual
Parlamento e non hanno
esattamente il tuo ruolo?
nemmeno dei compiti da
eseguire.
In ogni provincia vengono riuniti
coloro che sono stati eletti, fra
Non pensi che questa oziosit
questi, dopo una votazione,
degli Elettori sia unopportunit
vengono scelti i cosiddetti
mancata, sintomo di una
Parlamentari (a Prato ce ne sono disorganizzazione da parte del
5). I Parlamentari sono coloro che Parlamento?
partecipano attivamente alle attivit
del Parlamento presentandosi alle Certamente, e purtroppo non
periodiche riunioni che si svolgono il solo elemento di
a Firenze. Chi invece come me non disorganizzazione: sia io che la
diventa Parlamentare definito
mia collega del Liceo artistico di
grande Elettore e i suoi compiti Montemurlo non siamo mai stati
contattati da nessun membro del
Parlamento. Finalmente
prosegue Alessandro dopo aver
parlato con un Parlamentare di
Prato, siamo venuti a conoscenza

dellesistenza di una riunione,


aperta agli Elettori e ai
Parlamentari di Prato, prevista
per Marzo. In questa riunione si
discuter anche a proposito
delloziosit degli Elettori, in
quanto pensiero comune che
anche loro, pur non avendo il
diritto di voto, debbano poter
partecipare alle attivit del
Parlamento.
Parlando invece dei progetti,
Alessandro ci spiega che il
budget concesso questanno
(anche il Parlamento riceve un
budget annuale) verr utilizzato
per promuovere iniziative di
formazione dei Parlamentari.

Opuscolo 5

In Prato

LA PRATO DA SCOPRIRE

Prato la citt in cui tutti noi viviamo,


una citt famosa per la sua industria
tessile, e per i suoi numerosi abitanti.
Prato la terza citt pi popolosa
dell'Italia centrale, dopo Roma e Firenze,
questo anche grazie alla sua elevata
percentuale di immigrati. Infatti, su una
popolazione di quasi 200'000 cittadini la
stima degli immigrati a tutto il 2010 era
di circa 28'000 persone di cui quasi il
43% di nazionalit cinese, provenienti
dalla provincia di Zhejiang, il 18% di
nazionalit albanese, l' 11% rumeni e
infine il 7% di nazionalit pakistana,
senza contare le altre etnie che si
presentano in una pi ristretta
percentuale.
Nonostante tutto per Prato una citt
che dal punto di vista culturale ha molto
da offrire. Abbiamo deciso di scrivere
questo articolo per fare scoprire a tutti la
vera identit di Prato. Molti di noi,
infatti, credono di conoscere questa citt,
ma purtroppo la giudicano come
monotona e quasi priva di vita. Quello
che non tutti sanno che, in realt,
nasconde un lato artistico per niente
sfruttato e abbastanza sottovalutato.
La sua posizione geografica ha fatto s,
nel corso della storia, che fosse soggetta a
diverse aree di influenza tra i pi disparati
imperi e centri di potere, come quelli dei
Bizantini e dei Longobardi, o ancora la
presenza di Firenze, essenziale per lo
sviluppo della citt.
Oltre ai pi noti monumenti del centro
storico quali il Duomo o il Castello dell'
Imperatore, i dintorni di Prato celano
piccoli angoli dall'elevata bellezza
naturalistica, angoli che sembrano quasi
diamanti di una preziosa collana quale
la nostra citt.
Questi diamanti brillano per esempio

Opuscolo 6

presso il parco delle Cascine di Tavola,


fatto costruire nel 1477 da Lorenzo De'
Medici, che per primo aveva intuito il
fascino di questi luoghi. Altri esempi di
bellezza sono le colline del monte della
Calvana e quelle del Montefferrato, che
sfiora i 500 metri, e da cui si riesce ad
ammirare il panorama di Prato e alle cui
pendici si estende il Parco di Galceti, che
fa da contorno alla nostra provincia.
Prato si affermata nel X secolo, in pieno
Medioevo, ma si registrano degli
stanziamenti umani antecedenti, come
quegli degli Etruschi di cui abbiamo resti
particolarmente a Gonfienti. Questo sito
archeologico datato all'incirca nel VII
secolo a.C. e si presume che fosse il
centro di un' importante via di
comunicazione che riuniva l'Etruria
Centrale con l'Etruria Padana. Oltre a
questi luoghi altrettanto importante il
bagaglio culturale dei pratesi.
La gastronomia della nostra citt, infatti,
molto interessante. Tra tutte le specialit
tipiche pratesi possiamo trovare anche i
pi celeberrimi biscottini di mattonella,
oppure i cenci, dolci caratteristici del
periodo di carnevale. I dolciumi non sono
le uniche specialit che costituiscono il
lungo elenco dei prodotti culinari di
Prato, tanto vero che possiamo
ricordare la ribollita, primo piatto a base
di pane e verdure.
Altro modello di tradizione popolare,
distante dal settore gastronomico,
quello del corteo che si tiene ogni anno
lungo le vie del centro storico l'8
Settembre, alla quale con entusiasmo
partecipano
in
molti
abitanti.
Quest'usanza pone al suo centro la
reliquia religiosa relativa a Maria, la
Sacra Cintola. Al termine della
processione, di cui sono protagonisti gli

sbandieratori di ogni frazione pratese, la


Sacra Cintola viene esposta per tre volte
consecutive
dal
vescovo
alla
popolazione, attraverso il pulpito del
Duomo, costruito da Michelozzo e
Donatello.
Anticamente, cos come la leggenda
narra, la reliquia della Madonna era stata
oggetto della discussione tra i pratesi e i
pistoiesi. Tanto vero che, arrivata a
Prato nel 1141, la Cintola si crede fosse
stata rubata da un pistoiese.
Il mito vuole che, uscito da Prato, l'uomo
si fosse imbattuto in una vasta coltre di
nebbia, mandata dalla Madonna, nella
quale si fosse perso. Giunto poi alle porte
di una citt che credeva fosse Pistoia,
l'individuo buss con forza, urlando a
gran voce :Aprite pistoiesi, che ho la
Cintola dei pratesi!. Purtroppo per lui
quella non era la sua citt, bens quella da
cui fuggiva.
Il tentativo di furto non fu preso bene dai
pratesi che, secondo l'antica legge,
tagliarono la mano dell'uomo la quale,
tutta insanguinata and a posarsi sopra
una pietra del Duomo, che ancora oggi
reca il segno della vecchia condanna, per
ricordare quale fu la pena per chi aveva
rubato la reliquia della Madonna.
E' per tutti i motivi che abbiamo elencato
che non dobbiamo continuare a
considerare Prato solo come il luogo in
cui noi viviamo, bens come una citt da
apprezzare, con tutti i suoi piccoli angoli
magici ma anche con i suoi grandi, ma
sottovalutati, monumenti e le sue ricche
tradizioni.
Abbiattiamo il muro delle apparenze e
scaviamo nel cuore della nostra amata
citt.
Arianna Dolfi & Giulia Manzella

PAOLO
"PABLITO"
ROSSI

In Prato

E poi ci si ritrova a pensare che Prato avr


pur avuto un calciatore famoso... Quindi ci
si mette a spulciare su internet e vedi un po'
chi ci si trova...

Paolo Rossi nasce a Prato nel settembre del


1956. Nella sua infanzia ci sono i giochi
con il fratello Rossano nel campetto di S.
Lucia e gli esordi nella Cattolica Virtus.
Nel
1972
la
sua
grande
opportunit:l'esordio nella Juventus
giovanile. Tuttavia la sua non fu una
carriera facile sin dall'inizio:ben tre
operazioni al menisco rallentarono non di
poco il suo debutto,che avvenne nel 1974.
L'anno dopo viene dato in prestito al
Como. Le cose non vanno affatto bene e in
quel torneo Rossi non riesce a segnare
nemmeno un gol. La vera svolta avviene
un anno dopo,quando passa al Vicenza. L
trova un secondo padre e un mentore nel
tecnico Giovan Battista Fabbri. Da l a
pochi mesi la svolta:il titolare centravanti
del Vicenza abbandona la squadra, quindi

a Paolo viene data l'opportunit di


mostrare il suo talento nel ruolo di
centravanti, ruolo non molto familiare
per lui, ala destra sin dall'infanzia. La
prova un vero e proprio successo:con
la sua maglia numero 9 porta il
Vicenza prima in serie B, poi
addirittura in A. Anche in A,Rossi
mostra tutto il suo talento,portando il
ribattezzato Real Vicenza al secondo
posto ,dopo aver combattuto a lungo il
primato con la famigerata Juventus.
Nel 1980 scoppia il caso del calcio
scommesse e rossi risulta coinvolto:
viene squalificato per due anni . Anche
se gli anni di squalifica non sono
ancora esauriti, nel 1981 viene

ingaggiato dalla Juventus e che anche


grazie a lui l'anno successivo vince lo
scudetto. Nello stesso 1982 entra nella
nazionale che vince i mondiali,
vincendo nello stesso anno anche
Pallone
d'Oro
.
Gli anni tra l'83 e l'85 sono l'inizio del
declino del Rossi sportivo, dovuto
anche a seri problemi alle ginocchia.
Le sue ultime reti le fa con il Verona,
dopo essere passato dal Milan.
Ormai ritiratosi dal calcio, Paolo Rossi
ha aperto un'attivit edile e nel 2002 ha
scritto un libro: Ho fatto piangere il
Brasile.
Gemma Toci

Opuscolo 7

Attualit

Vivere oggi, vivere in Italia, vivere


da studenti di un liceo, semplice. Ci
si divide fra studio, sport, amici e
tempo libero a nostro piacimento,
consci che la vita va avanti con i suoi
carichi di responsabilit, da gestire
con attenzione ma a volte, chi pi
chi meno, ci abbandoniamo alla vita,
la lasciamo andare, viviamo alla
giornata, attendiamo ci che ci
riserber ma nel frattempo
spremiamo ogni momento al
massimo. Il domani ci preoccupa?
Forse. Ci prendiamo la nostra dose
di critiche generazionali ma andiamo
avanti senza cambiare di una virgola.
Ci danno di incoscienti, di giovani
senza futuro, buoni solo a divertirsi e
a far casino. Ma tutti sappiamo che
non cos, solo il gioco delle parti
che si ripete, di generazione in
generazione. Poi tanto capiremo.
Cambiare stile di vita faticoso, ma
sappiamo che volendo potremmo
farlo, cos ci sentiamo in pace con la
coscienza. Ma come ho gi fatto
intendere non il presente il
problema, semmai sono le decisioni
a lungo termine che ci mettono in
difficolt.
Un
liceale
vede
luniversit davanti a s, ma un paese
bloccato e stagnante come lItalia
che prospettive pu garantirti?
Universit. Una parola ricca di
significati e immagini. Il buono
uscita detto anche laurea sempre
pi simile a un pezzo di carta, a un
banale titolo, che a una qualifica
professionale che funge da
lasciapassare per il mondo del
lavoro. Lascensore sociale almeno
in Italia si inceppato, e non un
caso che la fuga dei cervelli sia un
Opuscolo 8

VIVERE
OGGI
fenomeno ormai assodato, a cui
sembriamo esserci arresi. I dati
parlano di circa 60mila giovani che
lasciano il nostro paese ogni anno,
allestero risiedono quasi 300.000
laureati italiani. interessante notare
anche che queste fughe derivano in
modo pi o meno omogeneo da ogni
parte dItalia, il Mezzogiorno
presenta pi casi in totale, ma
inaspettatamente la regione che negli
ultimi anni ha visto pi espatri stata
la Lombardia. Lestero attira e
valorizza le menti che decidono di
contribuire alla crescita di paesi
come la Francia, Inghilterra e
Svizzera, che sono le mete preferite.
Perch alla fine ci che cerchiamo, il
punto darrivo della vita purtroppo
o per fortuna un lavoro,
possibilmente
gratificante,
possibilmente proficuo, da svolgere
fino alla lontana pensione.
Lavoro. Termine che in tempi
recenti ha assunto sempre pi
accezioni
negative,
di
sopravvivenza. Lavoro parttime,
contratto a progetto, non danno certo
unimpressione stabile nella vita di
una persona. Questo grazie in parte
alla riforma Biagi del lavoro del
2003, che ha introdotto il precariato,
pi vantaggioso per le aziende,
decisamente meno per i lavoratori.
La mancanza di una lavoro fisso ha
creato instabilit economiche e
mancanza di sicurezza nelle famiglie
che hanno cercato maggiormente di
mettere da parte soldi. Come si sa
leconomia ha un futuro finch
nuovo capitale viene investito, e
quindi finch il denaro gira con
regolarit. La crisi odierna stata

combinata s dai grandi movimenti


dellalta finanza, ma necessario
ricercarne le cause anche a livello
microscopico,
a
partire
dallevoluzione della situazione
economica famigliare nel corso
degli ultimi venti anni almeno,
analizzando
con
attenzione
soprattutto il punto di svolta che fu il
passaggio alla moneta unica
avvenuto nel 2002. Continui
cambiamenti
si
abbattono
sulleconomia mondiale ed hanno
effetti sempre pi imprevedibili nella
vita di tutti i giorni e c bisogno di
adeguarsi
velocemente
alle
condizioni che ci vengono imposte
dallesterno. La concezione stessa di
lavoro dovr assumere un
significato diverso, come ha detto il
Premier il lavoro fisso, a tempo
indeterminato, monotono. In un
certo senso lo , fare lo stesso lavoro
per 40 anni ogni giorni non il
massimo, ma fornisce la sicurezza
economica che pu garantire una
vita
quantomeno
tranquilla
laffermazione di Monti, adesso, in
Italia, con la poca mobilit
lavorativa che ci contraddistingue,
non pu definirsi opportuna.
Ma daltronde queste sono cose per
noi studenti ancora lontane, linvito
a godersi la vita, ma anche a tenere
locchio vigile sugli eventi che ci
circondano, sensibili ai cambiamenti
della societ. Perch vivere oggi,
vivere in Italia, vivere da studenti di
liceo, semplice. Ma non vi assicuro
che crescendo lo sar ancora.
FEderico Guddemi

Attualit

IL CIBO E'
MIO
AMICO
Lalimentazione
scorretta
sta
diventando uno dei principali
problemi della societ moderna.
Da una parte possiamo ben vedere
denutrizione
e
malnutrizione
presenti nei paesi pi poveri,
dallaltra la situazione delle nazioni
gi sviluppate, che presentano
contemporaneamente
casi
di
anoressia ed obesit.
In Italia il 32% della popolazione
sovrappeso (41% uomini, 26%
donne) e il 10% obeso purtroppo
questo fenomeno in continuo
aumento, confermato da recenti
studi che affermano chiaramente che
il 36% dei bambini minori di dieci
anni sono obesi questa condizione
si
ripercuoter
anche
nelladolescenza e poi nellet
adulta, con la conseguenza che il
soggetto sar pi vulnerabile a
malattie talvolta mortali quali
diabete, osteoporosi, ictus e
patologie cardiovascolari.
Questo fenomeno dovuto in parte
allentrata in scena dei cibi
spazzatura, portati in Italia dalle
grandi multinazionali come
McDonald e fin troppo in voga tra
i giovani che si ritrovano sommersi
da queste merendine e bibite dal
sapore ottimo ma deterioranti per la
salute della nostra societ.
Il primo fast food in Italia fu

importato dallAmerica negli anni


70. Il cibo proposto port tra la
popolazione gravi conseguenze
dovute allinappropriata quantit di
zuccheri e lipidi contenuti nei
prodotti e alla quasi totale mancanza
di vitamine o fibre: per esempio
oggi un Big Tasty di 350 g circa ha
850 kilocalorie e pi di 50 g di
lipidi.
Prodotti grassi e poco salutari uniti
alla potenza della sedentarizzazione
di cui i giovani e la societ in
generale sono ormai succubi,
provocano un costante aumento
dellobesit.
Grazie ai nuovi e potenti mezzi
tecnologici la maggior parte dei
giovani non sente pi il motivo di
uscire a fare movimento, perch si
ritrova troppo presa da un mondo
virtuale che per rimarr sempre
estraniato da quello reale.
Lobesit una condizione di
accumulo di eccessivo grasso
corporeo che non sempre causato
dallesagerato consumo di cibo e
dalla scarsa attivit fisica infatti
pu essere provocato da varie
malattie psicologiche o farmaci: per
esempio i farmaci per la cura di
malattie fisiche e mentali possono
aumentare il rischio di obesit.
Lobesit pu essere frutto di
diverse sindromi genetiche rare o di

alcune patologie congenite o


acquisite: ipotiroidismo, sindrome
di Cushing, deficit dell'ormone della
crescita e per i disturbi del
comportamento
alimentare:
la
sindrome
del
disturbo
da
alimentazione
incontrollata
e
la sindrome da alimentazione
notturna. Il rischio di sovrappeso e
obesit maggiore nei pazienti con
disturbi psichiatrici che in persone
che non presentano sintomi.
Alcuni farmaci possono causare
aumento di peso o cambiamenti
nella struttura corporea (pillole
contraccettive, steroidi, insulina).
Per cercare di limitare il fenomeno
obesit
eliminando
i
cibi
spazzatura, lInghilterra potrebbe
introdurre una tassa chiamata Fat
tax che consisterebbe in un
aumento del prezzo dei prodotti dei
fast food e take away, cos da
indurre i consumatori ad una scelta
pi consapevole e calibrata riguardo
allalimentazione.
Ma da cosa possono essere causati
questi disturbi che affliggono
adolescenti ma anche adulti?
Molto spesso la causa pu essere un
evento che segna inevitabilmente
lindividuo, come la perdita di un
affetto oppure abusi subiti durante
linfanzia
in
una
situazione
familiare difficile, mentre pi nei

Opuscolo 9

Attualit

giovani la presenza di un modello


stereotipato e perfetto da seguire lo
smettere di mangiare per ispirarsi o
imitare qualcuno e la sensazione di
odio verso il proprio corpo porta
moltissimi
adolescenti
(specialmente ragazze) a malattie
come lanoressia, la bulimia o al
sovrappeso.
Per approfondire i primi due
argomenti possiamo innanzitutto
dire che principalmente le persone
che ne soffrono rifiutano ogni tipo
di cibo oppure si abbuffano per poi
auto indursi il vomito questo tipo di
comportamento molto grave anche
a livello mentale, tanto che pu
sfociare in autolesionismo o
addirittura in suicidio. In realt
malattie come queste vengono
considerate manifestazioni di disagi
psicologici gravi che si riflettono sul
corpo della persona affetta.
Alla base del problema non ci sono
soltanto le immagini delle modelle
filiformi delle riviste di moda e i
canoni di perfezione di questi tempi
che spingono ad un senso di scarsa
autostima, ma anche un rapporto
conflittuale con la madre o una
separazione madre figlia pu indurre
queste patologie e fare in modo che
il corpo ne diventi lo specchio.
I dati sono veramente preoccupanti:
circa l810% delle ragazze tra
dodici e venticinque anni soffrono
di anoressia o di bulimia, al
contrario dei ragazzi che risultano
essere lo 0,51% .
Lanoressia una patologia il cui
problema principale il rifiuto di

Opuscolo 10

ogni tipo di cibo: il soggetto


nasconde con tenacia la fame che
non solo una fame fisica ma
una fame che coinvolge affetti e
relazioni la persone affette si
nascondono dietro il rifiuto per
crearsi una propria autonomia dal
bisogno.
Inizia tutto con una dieta che sfocia
in una forma ancora pi restrittiva
della prima, finch non si ha un
corpo scheletrico ma il problema
che la persona anoressica si vede
sempre come grassa e ha una
sbagliata percezione del proprio
corpo. Questa patologia pu
compromettere
seriamente
le
funzioni vitali e purtroppo, nel 40%
dei casi, va a braccetto con la
bulimia.
Contrariamente allanoressia per,
la bulimia accompagnata da un
continuo senso di colpa e di
disadattamento. Per essere pi
precisi, questa malattia una vera e
propria dipendenza dal cibo che
per viene poi espulso per la scarsa
autostima queste tecniche hanno
effetti
disastrosi
sul
corpo,
sullapparato
digerente,
sullesofago. opportuno dire che
le persone affette da questo tipo di
malattia sono assolutamente normali
dal punta di vista fisico: sono
normopeso, e questo complica il
riconoscimento della patologia per
poi procedere ad una cura adeguata.
Ma oltre alla salute messa in
pericolo (gli individui affetti da
questo tipo di malattie sono pi
vulnerabili
allosteoporosi,
al

diabete,
a
patologie
cardiocircolatorie e ad altre), si ha
anche una difficolt maggiore nello
stringere relazioni con gli altri, tanto
che diviene complicato uscire,
lavorare e anche rispondere ai
bisogni primari con la conseguenza
che la famiglia si trova in enormi
problemi.
Fortunatamente sono patologie che
possono essere curate in speciali
strutture (da questi malesseri si pu
guarire solo accompagnati da una
forte forza di volont), tramite
sportelli dascolto e medici speciali:
di fatto la guarigione interessa sia la
sfera psicologica che fisica. Infatti
gli approcci rieducativi si occupano
di
ristabilire
una
corretta
alimentazione
mentre
le
psicoterapie ricercano le cause del
disagio. Pare per che la guarigione
dipenda anche dagli affetti di cui il
soggetto malato si circonda. Infatti
una buona condizione familiare
influenza moltissimo la cura a cui il
parente in questione sottoposto: ci
sono dei veri e propri progetti
allinterno di queste miracolose
strutture che aiutano a seguire la
guarigione passo dopo passo ed
essere pi vicini al proprio figlio o
amico o genitore, tutto per
ristabilire nuovamente una corretta
alimentazione e per ricominciare
una nuova vita.
Arianna Fanti, Maria Giulia Benelli

Attualit

L'ARTE
NELLA
VITA
SECONDO

BOLLANI
E

RIONDINO

Un po' di tempo fa, assistendo alle


registrazioni del noto programma
radiofonico Il Dottor Djemb, il
pianista (e non solo) Stefano
Bollani e il comico (e non solo)^2
David Riondino si sono concessi ai
microfoni
dell'onnipresente
OPUSCOLO per una interessante e
divertente chiaccherata riguardo il
ruolo dell'arte, e pi precisamente
della musica, nella vita di tutti noi.
Stefano, che ruolo ha la musica
nella vita di tutti noi?
Beh, fondamentale direi. Parlo per
esperienza personale: se non ci
fosse stata la musica, non so
cos'altro avrei potuto fare. In
generale, la musica fa parte
dell'esperienza
formativa
di
chiunque.. che a scuola non viene
contemplata, come se non servisse a
nulla. Si, ok, leggere serve,
imparare a capire l'arte e

l'architettura serve, mentre non ci si


vuol rendere conto che anche la
musica serve! La musica ha la
capacit di agire su molte parti del
cervello e molte altre parti del
corpo per cui, andrebbe anche
utilizzata, non solo ascoltata.
Anche grazie al tuo contributo,
soprattutto in Italia, vi una
sorta di riscoperta del Jazz. Che
ne pensi?
Io penso che il Jazz, fra tutte le
musiche, quella che viene meglio.
Parlando da un punto di vista
strettamente
economico

tralasciando la bellezza del suonarlo


, era talmente piccolo il mercato
prima che non pu peggiorare,
come la musica classica insomma.
E' tipo il 3% del mercato mondiale:
il pubblico del Jazz un pubblico
maturo, che ama comprare i dischi e
che cerca di non scaricare

illegalmente. Proprio parlando del


pubblico, beh, ritengo che ormai
abbia raggiunto il suo massimo: si
parla di Jazz nei giornali, attraverso
i massmedia, e pi di cos non si
pu fare, credo. Basti pensare che
l'album pi venduto nella storia del
Jazz Kind Of Blue, di Miles
Davis, e ha venduto solo 1 milione
e mezzo di copie..
La nostra generazione, per
avvicinarsi a un genere di questo
tipo, ha molte pi vie d'accesso..
Eh, c'avete mille mezzi voi! Il
problema non perdersi, perch se
ne vede uno, poi se ne vede un
altro, poi un altro ancora, eccetera
eccetera, e alla fine non si
approfondisce mai una sola cosa!
Invece noi, io faccio il vecchio,
quando avevamo il disco che ci
piaceva, lo ascoltavamo 10 volte in
un giorno, altre 10 volte il giorno
Opuscolo 11

Attualit

dopo.. Voi rischiate di ascoltare


mezza volta ogni brano, e in questo
non so come aiutarvi perch pure io
sono caduto in questo circolo
vizioso di YouTube e internet in
generale. Corro troppo e alla fine
ascolto interamente solo i dischi che
ho imparato ad amare da piccolo
oggi, il disco nuovo non lo ascolto
mai due volte di fila, come avrei fatto
un tempo molto lontano, vero
Riondino? (ndr risata non troppo
felice del comico).

Si parlato dell'importanza della


musica nella vita di ognuno. Ora,
che ci troviamo ad affrontare una
sorta di decadimento culturale, la
musica pu essere un modo di
riprendersi?

S. Come gi detto prima, la musica


dovrebbe avere un ruolo educativo.
La musica, infatti, un esempio di
meritocrazia: a lungo andare si nota
la differenza fra quello che sa
suonare, che ci mette tutta l'anima e
corpo e quello che lanciato dagli X
L'avvento dell'mp3 che ruolo ha Factor del caso. Chi fa davvero
avuto in tutto ci?
Stessa questione: ha velocizzato il
rapporto che abbiamo con la musica,
e non necessariamente pu essere un
problema, ma bisogna stare attenti.
Dovremo usarlo a favore nostro:
infatti, ci si pu scambiare la musica
pi velocemente! Ad esempio, tu mi
dici Stevie Wonder, io non so chi , e
volendo il giorno dopo ho tutta la sua
discografia. E' un buon modo di
usarlo, per pericoloso, perch alla
fine ho tutta la sua discografia, ma
rischio di non ascoltarla mai tutta.
Noi, da ragazzini, leggevamo sulla
rivista della storia del Jazz il nome di
Art Tatum e ci chiedevamo chiss
come suona questo qua... Quindi tu
andavi a cercare un suo disco nel
negozio sotto casa, ma non ce
l'avevano dovevi per forza andare
nella citt pi grande. Era davvero
complicato e ala fine, quando riuscivi
a procurartelo questo benedetto disco
di Art Tatum, te lo godevi, l'ascoltavi
tutto il giorno.. Era molto diverso.
Ah! Questo ovviamente per chi
voleva ascoltare il Jazz.. Il Rock era
gi pi facile, ma neanche troppo.
Ora, che si ha la facolt di avere tutto
subito, bisogna stare attenti, tutto qua.
Non perdersi nella troppa totalit
delle cose..
Opuscolo 12

musica, rimane. Non c' in giro per


il mondo un musicista che in un
qualche modo non ci si dedicato,
perch alla musica bisogna
dedicarcisi, non basta il diploma in
conservatorio. In un mondo in cui
tutti vogliono sapere cosa andranno
a fare prima di intraprendere quella
determinata strada, la musica va in
netta controtendenza. Nessuno si
sarebbe
immaginato,
quando
iniziava a suonare, che avrebbe
avuto successo per cui la musica
dovrebbe insegnarci ad inseguire le
proprie aspirazioni. La musica
quella cosa che la fai o per passione,

o non la fai. Quello che sta


cambiando che ora si parla di
musica come un qualcosa di
ordinario, come una sorta di lavoro,
ma la musica non questo.. Se uno
vuol far soldi, vada da un'altra parte.
Poi, per caso, qualcuno li fa, ma
molto meglio laurearsi in legge in
quel caso. Non c' un modo preciso
di diventare musicista, e molto pi
difficile che fare il dottore, perch
facendo il dottore si sa che le cose da
fare sono quelle. E' tutto un percorso
personale.. roba pi personale della
musica non c'. Uno si deve

inventare il proprio modo di


concepire la musica. Astraendo da
questa concezione di musica,
importante ricordarsi i sogni che si
ha in testa, altrimenti non val la pena
vivere..
Riondino, un consiglio alle nuove
generazioni?
Eh, secondo me entrare nell'ottica
del musicista aiuta. Si deve scegliere
una strada e percorrerla fino in
fondo. Stefano ha ragione con quel
suo discorso riguardo l'ascolto
ossessivo dei dischi a me piacevano
molto i cantautori, quindi cercai tutti

i dischi dei cantautori possibili


immaginabili e alla fine
assimilai qualcosa a forza di
ascoltare, ascoltare e ascoltare.
Ho imparato a suonare la
chitarra e a parlare spagnolo
proprio in questo modo..
Inizialmente, uno deve imparare
a fare qualcosa riassorbendo,
copiando il prodotto dei
grandi per poi alla fine,
criticamente, tirare fuori un'idea
nuova con quello che si ha
dentro a livello personale. In
questo modo ognuno si crea un
proprio stile, una sorta di
risposta a tutto quello che ha
contribuito alla nascita di questo.
Difatti, tutta la letteratura
musicale non una creazione in
quanto tale, ma una specie di
risposta. Tu memorizzi venti
dischi di un artista e alla fine,
andando a creare, formi una
base di fondamenta solide ma
l'edificio che si viene a creare
un edificio propriamente tuo. E'
un sistema tutto fatto di risposte:
pi assorbi, pi rispondi. Siamo
radioattivi noi altri, molto
radioattivi.. Sembra uno strano
gioco di parole, ma la risposta
alla
vostra
domanda

rispondete.
Non
necessariamente in campo
artistico, ma proprio in generale:
in una qualsiasi strada che si
vuole intraprendere, la risposta
rispondere. Proprio a questo
proposito, mi permetto di
consigliarvi un libro scritto da
me,
con
le
bellissime
illustrazione di Manara, che si
chiama Il Trombettiere, storia
di un ragazzo italiano che ha
girato il mondo insieme al
Generale Custer e a Garbaldi,
combattendo pi o meno
ovunque e, durante il suo
viaggio, ha assimilato di tutto e
di pi a livello artistico e
culturale.
Difatti,
unica
compagna fedele la sua
tromba, che intreccia i suoni, i
colori e le emozioni della
musica popolare di paesi e
continenti diversi incontrati nel
suo lungo peregrinare.

Attualit

Grazie Stefano, grazie David.


D'ora in poi risponderemo
in modo pi consapevole..
Lorenzo Frosini & Tommaso
Breschi

Opuscolo 13

Attualit

COSTITUZIONALMENTE
PARLANDO

"La Repubblica costituita dai


Comuni, dalle Province, dalle Citt
metropolitane, dalle Regioni e dallo
Stato. I Comuni, le Province, le Citt
metropolitane e le Regioni sono enti
autonomi con propri statuti, poteri
e funzioni secondo i principi fissati
dalla Costituzione. Roma la
capitale della Repubblica. La legge
dello Stato disciplina il suo
ordinamento."
In parte questo articolo non sembra
essere pi valido per il decreto
Monti (quello del 6 dicembre
scorso), secondo cui a partire dal 30
aprile 2012 inizier il processo di
abolizione delle province.
Le regioni e lo Stato affideranno i
compiti che attualmente le province
svolgono ai comuni, trasferendo
anche tutte le risorse umane,
finanziarie e strumentali.
Ma cos la provincia e quali sono
le sue funzioni?
La provincia quellente locale
intermedio fra Comune e Regione,
dotato di un proprio statuto che ne
stabilisce le norme fondamentali che
riguardano lorganizzazione, la
collaborazione con i comuni, la
partecipazione
popolare,
i
procedimenti amministrativi e il
decentramento.
La provincia si occupa della difesa
e valorizzazione dellambiente
(tutelando i beni culturali e lo
sviluppo
delle
risorse),

Opuscolo 14

dellorganizzazione e dello scarico


dei rifiuti e della formulazione del
piano territoriale che determina
lassetto del territorio in base alle
sue caratteristiche.
Inoltre la provincia ha uno stretto
rapporto di collaborazione con i
Comuni e la Regione, fondamentale
per la programmazione economica e
ambientale della regione.
paradossale quanto si pensi di
risparmiare
con
questo
provvedimento visto che non verr
tagliato il personale e non saranno
venduti gli immobili.
Fatto sta che forse con lunione di
comuni e province potr esserci pi
coesione e coerenza tra chi
realmente dovr prendere le
decisioni per la comunit, ma su
questo non farei molto affidamento.
Alcune istituzioni, poi, come la
Prefettura o la Camera di
Commercio, sono presenti a livello
provinciale sul territorio.
Il loro servizio potrebbe peggiorare
nelleventualit che fosse esteso ad
un territorio pi vasto.
La provincia inoltre rappresenta uno
strumento
in
pi
per
la
valorizzazione turistica e del tessuto
produttivo locale.
Inoltre con leliminazione delle
province si perderebbe un po
lidentit locale fatta di storia e
culture proprie di ogni territorio.
Tempo fa si era parlato di unire le
province di Firenze, Prato e Pistoia,

progetto mai andato in porto.


Ma le diverse opinioni su questo
articolo non riguardano soltanto gli
enti locali. Esistono infatti tra i
nostri
parlamentari,
gruppi
autonomisti che ritengono necessaria
la separazione, sia sociale che
economica, dallItalia di determinati
territori.
Oltre alla Lega Nord, che da tempo
reclama
lindipendenza
della
Padania, ce ne sono tanti altri,
alcuni dei quali contano veramente
pochi aderenti.
Alla Camera, Popolo e Territorio, 23
aderenti, ha al suo interno il gruppo
Noi SudLibert ed Autonomia.
Altri gruppi autonomisti per il sud,
come Grande SudPPA, la Lega Sud
Ausonia e il movimento per le
autonomie Alleati per il Sud, sono
presenti nel gruppo misto.
Ovviamente non tutti questi gruppi
hanno validi motivi per rivendicare
lindipendenza, pur avendone
lassoluto diritto, ma al di l di
questo, lo Stato, la Repubblica e la
comunit che esso rappresenta,
dovrebbe essere uno solo.
E allora perch sono sorte queste
divergenze? Qual il problema del
nostro Paese?
Forse andrebbe ricercato in quel
lontano 17 marzo di 150 anni fa
Eleonora Boccuzzi

LA VOCE FUORI DAL CORO

Attualit

LE MIE
PRIGIONI
Dallo stato delle carceri si
misura il livello di civilt di un
Paese. Se cos fosse lItalia non
comparirebbe certo fra i primi
paesi a livello europeo. La
questione,
estremamente
importante
e
delicata,
sembrerebbe non aver interessato
particolarmente i vari governi
che si sono succeduti negli ultimi
anni dato che la condizione delle
carceri rimasta pressoch
invariata se non addirittura
peggiorata. Proprio per questo
stato scelto il tema delle prigioni,
sicuramente non noto a molti di
voi (perch infatti se ne sente
parlare davvero poco in tv), per
cercare di descrivere questo
mondo cos distante e indefinito
che ormai pare appartenere ad
un'altra realt.
Questi sono i dati emersi dalle
diverse inchieste effettuate nel
corso degli ultimi anni:
1)Sovraffollamento: le carceri
italiane ospitano, in media, il
doppio
dei
carcerati
che
dovrebbero, secondo norme di
legge, accogliere.
2)Carenza di fondi: questa
causa dellinsufficiente numero
di operatori penitenziari da cui
deriva la mancanza di assistenza
minima per il detenuto. I pochi
fondi hanno inoltre generato il

sovraffollamento delle celle che,


in media, ospitano 78 detenuti (
i carcerati per legge hanno diritto
a 7mq, ora come ora ne hanno a
malapena 2 )
3)Tempo: per legge i carcerati
devono avere diritto ad almeno 4
ore di attivit libera in spazi
aperti e, comunque, possibilit di
potersi svagare con lettura,
hobby ed attivit ricreative. In
Italia non solo mancano gli spazi
addetti per il tempo libero del
carcerato, ma le ore concesse nei
cortili sono appena 2 (le cause? I
punti precedentemente esposti)
4)Spazi: non essendoci docce
nelle celle, i carcerati sono
costretti a lavarsi appena due
volte a settimana ( per legge le
celle dovrebbero essere attrezzate
con servizi igienici). Inoltre, la
gi citata assenza di spazi
adeguati, fa si che i detenuti
passino 22 ore al giorno in cella,
spesso sulle brande perch non
c abbastanza spazio per stare in
piedi. Cos buona parte di questi
ricorre alluso di psicofarmaci
per poter dormire, dato che non
riescono pi a distinguere il
giorno dalla notte.
5)Inefficienza: queste condizioni
disastrate fanno s che il
carcerato non possa ottenere
quella riabilitazione che, invece,
il carcere dovrebbe fornire. Cos
il detenuto invece che ricostruirsi

una nuova vita viene annientato


psicologicamente
ed
umanamente,
favorendo
il
ripetersi del crimine una volta
scontata la pena.
6)Costi:alla totale (o quasi)
inutilit delle carceri (tanto vale
chiamarle discariche sociali)
bisogna sommare i costi che
richiede alla stato: dai 100 ai 120
euro a persona.
7)Percentuali: le carceri italiane,
come magari uno sarebbe
comunemente portato a pensare,
non sono occupate da criminali
che hanno commesso reati gravi
(45%) bens da: 30% di
tossicodipendenti che invece di
stare in apposite strutture di
riabilitazione restano reclusi in
carcere (grazie alla legge
giovanardifini) 20% di malati
mentali (che molte volte sono
anche tossicodipendenti) 30%
stranieri (un altro contributo
notevole della legge bossifini,
comunemente
detta
legge
sullimmigrazione). Di questi
quasi il 50% povero: ovvero
disperati
che
non
hanno
assolutamente niente (situazione
data da una mancanza di
assistenza sociale da parte dello
Stato).
8)Suicidi: senza stare a discutere
su quanti e quali dei suicidi siano
in realt morti sospette, resta
comunque
chiaro
che
la
Opuscolo 15

Attualit

maggioranza delle morti nelle


carceri sia a causa di mancanza
di personale, di insufficiente
assistenza del detenuto che
facilmente
sprofonda
nella
depressione, nella vergogna del
carcere e nella disperazione di
aver perso tutto senza speranza di
poter tornare a galla.
Questa situazione allucinante
sotto gli occhi consapevoli dello
Stato: numerose sono state le
mozioni delle famiglie, dei
comitati civili, degli stessi partiti,
per risolvere questa tragica
situazione, invano. I detenuti
sono infatti considerati alla
stregua delle bestie, c il totale
disinteresse per loro in quanto
essere umani, s colpevoli ma pur
sempre esseri umani, meritevoli
di dignit e di rispetto ma,
soprattutto, di essere seguiti ed
aiutati a superare le proprie
problematicit.
Ma
anche
tralasciando laspetto etico e,
addentrandoci nella questione pi
gretta ed utilitaristica, chiaro
come sia indispensabile il
reinserimento del penitente nella
societ attraverso un percorso
riabilitativo ed educativo, cos
che possa tornare utile alla
societ stessa (non avrebbe
altrimenti senso investire dei
soldi per poi ritrovarsi, a distanza

Opuscolo 16

di qualche anno, nuovamente con annichilimento completo di s


un potenziale criminale, un stessi).
circolo vizioso). Continuando Alla fine tutto pu essere
invece a trattare le carceri come riassunto con la domanda: che
dei serbatoi, come un recinto da funzione ha il carcere? Deve
ergere tra la gente per bene ed i essere un luogo dove scontare
criminali, senza il minimo una pena subendo quindi una
interesse ad assistere e formare, i violenza per ripagare ad un
detenuti non diventeranno mai proprio torto, oppure un posto in
dei potenziali buoni cittadini ma cui riscattare se stessi e la
solo la replica di serie B di quello propria condizione, riabilitandoci
che erano prima di essere alla vita, alla societ in modo
incarcerati. Le angosce, le costruttivo ed educativo?
disperazioni ed il dolore vissuto
in galera non li porter certo a Davide Cherubini
riconoscersi n a rispettare quello
Stato che li ha distrutti, sia
psicologicamente
che
fisicamente, ma a continuare ad Articolo 1, Ordinamento Penitenziario:
agire nellillegalit. Questa,
Il trattamento penitenziario deve
inoltre, bisogna ricordare che
essere conforme ad umanit e deve
molte volte frutto di una
assicurare il rispetto della dignit
condizione critica di partenza,
della
persona. [...]Nei confronti dei
ovvero di situazioni sociali
condannati e degli internati deve
devastate dove lunica scelta che
essere attuato un trattamento
hai fra morire di stenti oppure
rieducativo che tenda, anche
vivere, nellillegalit. Lo Stato
attraverso
i contatti con l'ambiente
fallisce quindi due volte: non
solo allorigine (mancando di un esterno, al reinserimento sociale degli
adeguata attenzione per le stessi. Il trattamento attuato secondo
un criterio di individualizzazione in
fragilit sociali) ma anche
rapporto
alle specifiche condizioni dei
quando ha la possibilit di
soggetti.
rimediare ai propri errori (col
carcere che, come abbiamo visto,
invece di diventare un momento
costruttivo per lindividuo un

Attualit

MULINI
A
VENTO

29 settembre 2012, si conclude


l'operazione Ronzinante con
sequestri che ammontano al
valore di 41 milioni di euro nella
zona tra Prato e Firenze a danno
del clan dei Terracciano. Il clan
camorristico gestiva tramite i
fratelli
Carlo
e
Giacomo
Terracciano,
i
figli
di
questultimo Francesco e Antonio
Terracciano, i pratesi Paolo
Posillico e Alberto Paolo Mancin,
Michele Ditommaso e Francesco
Lo Ioco un insieme di attivit
comprendenti, oltre alla ben nota
catena
di
ristoranti
Don
Chisciotte,
tre
ditte
di
abbigliamento,
due
concessionarie automobilistiche,
una societ finanziaria e tre
immobiliari, due aziende attive
nei night club, due scuderie di
cavalli, una ditta di autotrasporti,
una societ sportiva e addirittura
un parrucchiere, tutte sequestrate.
I sequestri comprendono 67
rapporti finanziari, due cassette di
sicurezza, 33 immobili (di cui 19
a Prato), 26 auto, cinque moto e
lo yacht Noemi da 300 mila

euro. Tutti i beni sono


riconducibili, oltre a i membri del
clan Terracciano e ai pratesi
Posillico, Mancin, DiTommaso e
Lo Ioco, ad un totale di 71 tra
familiari e prestanome.

per iniziare un progetto simile


dovevano essere ingenti, e
nessuna
banca
avrebbe
acconsentito a finanziare un
investimento cosi massivo e dagli
esiti cosi incerti, come l'apertura
di una catena di pizzerie,
qualcosa non quadrava. Fu cosi
che i sospetti si fecero voci, e le
voci
diventarono
opinione
pubblica tanto che ormai molte
volte, nel parlare, il collegamento
DonChisciotte mafia non
risultava poi cosi astruso. Non
stupisce che le forze dell'ordine
abbiano trovato ed estirpato un
cancro di dimensioni abnormi
(parliamo di decine di milioni di
euro) alimentato dai proventi
riciclati di una serie di reati a dir
poco
deplorevoli
quali
sfruttamento della prostituzione,
usura, estorsione e scommesse
clandestine.

A molti non suoner poi cosi


inaspettata un'operazione simile,
d'altronde da parecchio tempo
che girano voci pi o meno
confermate
sulla
presunta
familiarit della famosa catena di
pizzerie con giri economici non
troppo leciti. Le indagini sono
iniziate circa due anni fa, quando
si cominciavano a vedere
ristoranti col logo del cacciatore
di mulini a vento per tutta Prato,
ed appunto il numero dei
ristoranti aperti che destava
sospetti: troppi per passare
tranquillamente inosservati. I
locali inoltre aprivano in fondi
sempre pi costosi, fino ad
arrivare all'apertura di un attivit Beh, ancora una volta, giustizia
nell'ambitissimo fondo all'interno stata fatta....
dell'allora Multiplex Vis Path
(oggi punto della catena UCI Filippo Castelli
Cinemas). Le risorse finanziarie

Opuscolo 17

Extras

Dieci anni fa ci si fidava della verit.


Non che la si incontrasse spesso, a dir
la medesima, ma sapevi che era l
oltre le bugie e la sabbia sparsa per
farla sembrare solo un rigonfiamento
anomalo della realt.
Era dietro, e giuravi di averle visto i
piedi spuntare da sotto le tende.
Che si trattasse di una strage impunita
o di un bacio non visto, sapevi che
prima o poi si sarebbe fatta avanti e
avrebbe distrutto tutto con una
violenza giusta e inarrestabile.
Credere di essere ogni passo pi
vicini, immaginarsela seduta l ad
aspettarti come un baule pieno di
dobloni sul fondo dell'oceano.
Poi venne su come un sub che ha
perso i pesi: ognuno se ne prese un
pezzo e cominci a dire io ce l'ho.
Quando le torri cadevano, quando la
Polizia macchiava le lavagne,
quando i primi partivano per andare
nel deserto a fare non ancora chiaro
cosa, la verit era gi nelle mani di
tutti.
Ognuno con la sua parte sotto il
materasso, pi o meno ansioso di
tirarla fuori.
Chi lo fece credette di dover usare
ogni mezzo per farla vedere a tutti gli
altri.
La verit te la portavano a casa
esaltati come giustamente dev'essere
chiunque creda di averla tra le mani.
Copriva e copre tutt'ora la quasi
totalit dello scibile umano, con
particolare predilezione per temi
quali stragi di stato, rapporti tra il
suddetto e la malavita, reati nei
confronti di foreste, animali, popoli
(in quest'ordine, generalmente),
societ segrete, reale composizione
chimica della nutella, passati nazisti
di questo o di quello, scie degli aerei,
ufo in periferia di Prato, Stephen
King assassino di John Lennon,
allunaggi simulati e l'intera guerra
del Vietnam usata come test per
vedere se la Red Bull ti tiene sveglio.
Ovviamente non accadde (n
Opuscolo 18

STORIE
METROPOLITANE

accade) nulla.
La verit senza la lotta per arrivarci
niente di pi niente di meno che la
stima in chi te la sta dicendo.
Tanto lei l ormai lo sai. Orrenda
o dolciastra che sia, la tua voglia di
farlo sapere a tutti si spegne ogni
giorno di pi.
E se non passa, l'effetto che fai di
chi vuol rifarti vedere il film
bellissimo che ha appena visto e tu lo
eviti dicendo preferisco guardarlo da
solo pensando che non vuoi uno di
fianco che ti chieda approvazione
ogni tre scene e insomma alla fine
eviti anche di vederlo anzi ti fa ansia
solo pensarci.
Forse non eravamo pronti a questo,
ad averne cos tanta.
Gi ora c' chi ha i conati al solo
sentirne parlare e ci vorranno anni
prima che lui o i suoi figli tornino ad
interessarsene.
Non avevamo neanche pronto un
piano B.
Anzi, mentre a tutti si aprivano le
porte per il backstage di tutto quello
che e che stato, molti decisero di
restare sulla pista a ballare.
A ballare finalmente la musica
elettronica che fino a tre anni prima
si chiamava musica da discoteca (e
ognuno segretamente era innamorato
almeno di una canzonaccia disco
inconfessabile) perch la verit
appena venuta a galla era che non
tutta la musica da discoteca faceva
schifo.

Ma quello che cambi fu che,


mentre centinaia di artisti elettronici
potevano finalmente togliersi le
orecchie da asini, milioni di persone
continuarono ad ascoltare musica da
discoteca che magari tu stesso per
qualche anno hai cercato di
difendere in nome di un rinnovato
progressismo, in nome di quella
nuova verit.
E ti ritrovi, di nuovo ma con altri
nomi, in momenti in cui attorno a te
hai solo corpi che ancheggiano al
buio in maniera pi o meno goffa, la
gente si urla nelle orecchie per
chiedersi dov' il bagno o la
situazione coniugale, i ragazzi
muovono le spalle come se fossero
ripresi da una telecamera e le
ragazze lo stesso, il bar serve
ghiaccio carissimo e tu stai
aspettando da circa 120 battute che
succeda
qualcosa
nell'inutile
quattroquarti che qualcuno pagato
neanche poco sta propinando a tutti
da quando sei entrato.
E la verit che non piace a
nessuno.
Ma dovrebbero dirlo tutti, che
abbiamo semplicemente voglia di
parlare con qualcuno.
Quando ci riusciremo, cambier
tutto.
Lorenzo Frosini (grazie, come
sempre, F.D.)

LO
SPETTACOLO
UMANO PIU'
BELLO
Un detto in voga tra i musicisti
recita che il terzo album sempre il
pi complicato da realizzarsi. E ad
un primo ascolto sembra proprio che
la terza fatica del Teatro degli
Orrori, Il Mondo Nuovo, segua
questa tendenza: sicuramente un
lavoro frammentario, scomposto,
che si discosta non poco dai due
precedenti
album.
Lascolto
dellintero album risulta pesante e
faticoso. Soffermandosi ad ascoltare
un brano alla volta, invece, ci si pu
rendere conto di come si tratti di
unopera in cui i componenti della
band hanno cercato di rinnovare il
proprio stile: anche se per alcune
tracce
lesperimento
sembra
miseramente fallito (Gli Stati Uniti
dAfrica ad esempio non riesce
assolutamente a suscitare un
interesse sia perch non riesce ad
amalgamarsi con il resto dei brani,
sia per la sua struttura nettamente
pi debole), per la maggior parte
delle altre si nota come allassoluta
teatralit vocale di Capovilla si sia
affiancata questa ricerca spasmodica
di un nuovo stile proprio della band
che a volte, per, sembra essere una
semplice rielaborazione degli stili
gi ascoltati in A Sangue Freddo e
DellImpero delle Tenebre. La
cosa che pi suscita interesse
allinterno dei singoli brani
lenorme quantit di citazioni tratte
da De Andr, Battisti, De Gregori,
Scott Walker che Capovilla ha qua e
l aggiunto e modificato questo,

secondo quanto riporta lintervista al


frontman da parte di Rolling Stone
Magazine, stato fatto perch
estrapolate dal loro contesto
originario e messe in queste
canzoni, che narrano un contesto del
qui ed ora, fanno germogliare dei
significati nuovi dei quali anch'io mi
sorprendo. una strategia efficace
perch
metaforica,
allegorica,
iperbolica! E funziona. Semplice,
conciso e chiaro.
Passiamo quindi ad unanalisi pi
approfondita allinterno dei pezzi
pi rappresentativi del lavoro del
Teatro.
Lalbum si apre con una traccia che
dal titolo ti fa pensare: questo disco
contiene sicuramente la rabbia che
ho tanto apprezzato ascoltando Il
terzo mondo o E lei venne!.
Rivendico in effetti ricorda molto
lo stile dei due precedenti album: un
breve riff di batteria su cui si
inserisce la voce di Capovilla e
infine il vero riff strumentale dettato
dalla chitarra e dal basso che poi si
rincorrono per tutta la durata del
brano creando un fantastico effetto
che, a livello pittorico, si
definirebbe chiaroscurale (peccato
forse per la chitarra che in certi
momenti ricorda moltissimo Alt!,
ma le note sono solo 7, peccato
perdonato). La seconda traccia per
spiazza un po lascoltatore: Io
Cerco Te, il primo singolo estratto,
ha inizialmente lasciato un po di
amaro in bocca ai fan di Capovilla

Extras

& Co. Sembra quasi una di quelle


canzonette contro cui la band si
lancia a spron battuto, quasi un
pezzo commerciale, che per
riassume in soli tre minuti e
trentasette secondi i contenuti
dellintero disco: limmigrazione e
le problematiche del nostro
beneamato Paese. Problematiche
che vengono riprese e sviluppate
nella terza traccia: Non vedo
lora.
Successivamente si trovano i pezzi
che incriminano il famoso nuovo
stile: Skopje, Gli Stati Uniti
dAfrica e gi a seguire fino a
Cuore dOceano (cantata a due
voci con CapaRezza, e che secondo
Capovilla il pezzo pi potente del
disco) sono un susseguirsi di suoni
che difficilmente fanno riconoscere
il sound del Teatro di due anni fa.
Eccetto questo godurioso ascoltare
la musicalit del testo di Skopje,
storia di un giovane macedone che
vive a Marghera, in veneto, e che
passando vicino al Centro Sociale
Rivolta, ascoltando i suoni duri che
ne provengono, sente rifiorirsi in
petto un pianoforte: un contrasto
che oppone i duri suoni della
fabbrica, della fatica, allamore
lontano, quello che non si vede lora
di riabbracciare, di baciare, quello
per il quale sei finito in quel
terribile posto che Marghera.
Facendo
un
salto,
causato
dallassenza di spazio, si passa ad
analizzare i quattro pezzi finali:

Opuscolo 19

Extras

Dimmi Addio forse il brano


meglio riuscito, una specie di E
Colpa Mia rielaborata e comunque
di enorme interesse. Doris, invece
il pezzo pi teatriano: la vera
poesia, quella con la P maiuscola e
il rock che piace a noi, quello forte e
pregnante, che ti prende e ti porta
via con s. E anche il pezzo in cui
pi torna il tema dellimmigrazione,
delluguaglianza tra i popoli, della
fraternit: faccio cantare a Doris la
Marsigliese,
che

libert,
uguaglianza e fraternit. Ma perch
dopo 300 anni dalla Rivoluzione
francese
dobbiamo
ancora
raccontarci le stesse cose? In questo
paese stiamo perdendo i valori
cattolici, ma anche quelli laici, della
rivoluzione borghese. Io con la mia
musica non posso fare la

rivoluzione, per posso dare il mio


contributo". Ancora una volta,
chiaro e conciso.
La penultima traccia, Adrian
(storia di un sicario, si potrebbe
sottotitolare), sul serio un orgasmo
poetico, un pezzo che regala
unatmosfera
erotica,
oscura,
malvagia (lhai mai vista una
BMW che vola? Che spettacolo,
vederla rovesciarsi e ascoltarla
stridere: sembra un bambino che
piange),
paranoica
(l
Aaaaadriaaaan
ripetuto
in
continuazione in sottofondo ricorda
molto un concerto di spettri e ti fa
venir voglia di guardarti intorno per
vedere se c qualcuno).
Il disco si chiude con Vivere e
morire a Treviso, un brano che
racconta la vita di un impiegato

trevigiano, e che in fondo nasconde


una sottile dolcezza che alla (molto)
lontana potrebbe ricordare una
ninnananna.
Concludendo, il lavoro veramente
buono, ma poteva essere ottimo,
appassiona, ma potrebbe farlo di
pi. Riuscito a met? Pu darsi, ma
sicuramente va detto che ancora una
volta Il Teatro degli Orrori ha
stupito chiunque con il suo sound
innovativo, violento e riflessivo alle
volte, conciliando rock e poesia,
creando un mix omogeneo e
incredibilmente efficace.

Forse sar capitato anche a voi di


soffermarvi qualche volta a riflettere
sul proprio comportamento, sul
modo in cui avete agito e, magari,
pensare che la scelta (solitamente
poco giusta o spiacevole) che avete
fatto non sia totalmente dipesa da voi
ma,
piuttosto,
dall'influenza
esercitata da altri fattori. Proprio
intorno a questo argomento ruota
questo "dibattito filosofico", ovvero
se l'agire umano sia condizionato
oppure se, invece, l'uomo abbia
piena coscienza di ci che fa.
Come sostenitore della prima ipotesi
troviamo Freud, secondo cui le
azioni umane sono sempre
condizionate da circostanze esterne
o pulsioni interne che non posso
essere controllate pienamente dalla
coscienza umana. Dunque l'uomo
non pienamente responsabile delle
proprie azioni. Difatti, secondo il
celebre psicanalista, la parte libera e

consapevole dell'uomo soltanto una


piccola fetta di tutta la sua psiche,
soggetta non solo alle pressioni dei
"divieti sociali" ma anche a quelle,
pi misteriose, dell'inconscio. L'agire
umano, quindi, da ricondurre non
tanto ad una libera coscienza quanto
ad un meccanismo involontario della
propria psiche.
Dall'altra parte, invece, abbiamo
Sartre, acceso difensore della libert
individuale di essere pienamente
coscienti delle proprie azioni e,
quindi, sempre responsabili di ci
che facciamo. Infatti niente di quello
che accade, per quanto possa
sembrare imputabile a fattori esterni
o, comunque, non controllabili
dall'uomo, pu "evadere" dalla
responsabilit dell'uomo, che
difatti assoluta. Sostenere invece che
l'uomo in realt in bala di
determinati fattori che ne limitano e
determinano la possibilit d'agire

pu risultare infatti come una tragica


resa, un modo comodo e facile per
giustificare qualsiasi insuccesso o
sbaglio umano, fornendo una
scusante fisiologica che non si pu
fronteggiare.

Qui, stasera, non si fa solo musica,


si fa anche cultura!. P.P.
Capovilla.
Ido De Angelis

L'AGIRE DELL'UOMO
E' CONDIZIONATO
BRICIOLE DI FILOSOFIA
O LIBERO?

Opuscolo 20

E voi lettori, invece, in quale


posizione vi ritrovate? Avete la
sensazione di "non essere padroni in
casa propria" oppure di essere
"condannati alla libert"? Pensateci,
rifletteteci, parlatene e fatecelo
sapere! Vi ricordo che potete dire la
vostra semplicemente scrivendoci
alla
nostra
mail
(opuscolo@ymail.com)
oppure
contattandoci tramite la nostra
pagina Facebook.
Davide Cherubini

Extras

Ed eccoci alla seconda edizione


della nostra rubrica Castelli per
aria. L'ultima volta ho impiegato
questa pagina per una riflessione a
titolo generale sulla Grande Crisi
del 2008, ora voglio dedicare questo
spazio a considerazioni pi o meno
generali su un tema che stato
trattato da innumerevoli filosofi e
pensatori nei secoli: la libert
La scelta di questo tema non
casuale, ma mi stata suggerita da
un'esperienza personale: proprio un
mese fa ho avuto modo di assistere
ad una conferenza sul tema della
libert partendo dal capitolo del
Grande Inquisitore in I Fratelli
Karamazov di Dostoevskij tenutasi
dal professor Gustavo Zagrebelsky,
presidente emerito della Corte
costituzionale, e dalla professoressa
Tat'jana Kasatkina, una delle
maggiori autorit a livello mondiale
dello
studio
dell'opera
di
Dostoevskij. Successivamente alla
conferenza ho sentito il bisogno di
riprendere in mano quel volumone,
letto sicuramente troppo alla svelta
e con troppa poca attenzione
rispetto a quanta ne richiederebbe,
che I Fratelli Karamazov, e da
questa seconda lettura ne emerso
qualche aspetto che non avevo
considerato la prima volta...
Volendo riassumere velocemente la
vicenda che si prende in esame, il
capitolo del Grande Inquisitore
una situazione ipotetica che vede,

dopo quindici secoli dalla morte di


Cristo, la sua reincarnazione nella
Spagna della Santa Inquisizione:
immediatamente riconosciuto dal
popolo, che lo acclama come
salvatore, viene tuttavia fatto
incarcerare per ordine del Grande
Inquisitore, che, condannatolo a
morte, gli rivolge una lunga
invettiva accusandolo di aver
seminato il disordine la vicenda si
risolve, senza che il Cristo dica una
parola per tutta la scena, con un
bacio pacificatore da parte sua,
dopo il quale il Grande Inquisitore
acconsente a liberarlo, rimanendo
per fermo nelle proprie posizioni.
Dal monologo del Grande
Inquisitore
emerge
una
contraddizione che il fulcro di
tutta la vicenda: egli sostiene che il
motivo dell'infelicit dell'uomo
proprio la libert che Cristo avrebbe
concesso agli uomini: il compito
dell'Inquisizione diventerebbe allora
quello di liberare l'uomo dalla
propria libert guidando l'umanit
verso un inevitabile caduta, ma
illudendo di una felicit fittizia e
quasi infantile gli uomini durante il
percorso che porta alla rovina.
La differenza tra la Libert con la
elle maiuscola e la libert dalla
libert che offre il Grande
Inquisitore sta essenzialmente nella
capacit di decidere: mentre la
Libert del Cristo consente all'uomo
di scegliere tra il bene e il male, il
progetto dell'inquisitore invece
quello
di
renderlo
felice

impedendogli di vedere cosa sia il


bene e cosa sia il male, togliendo
cos il cruccio di una scelta
impegnativa che solo pochi forti
potrebbero prendere: quella del
bene, mentre il resto dei deboli
sarebbero costretti all'infelicit.
Vorrei consigliare a chi pu essere
interessato alla vicenda di rileggersi
il suddetto capitolo, che a mio
avviso vale decisamente lo sforzo
intellettuale che richiede, e trarre le
proprie considerazioni. Ma non
mio interesse n ambizione quello
di dare una chiave di lettura del
brano, da profano di Dostoevskij
come sono, voglio per far riflettere
sulla questione che questo episodio
porta a galla: Qual' il valore della
libert? , Sarebbe migliore un
mondo libero ma infelice oppure un
mondo in cui ci sono precluse le
scelte col compenso tuttavia di una
felicit per tutti?
Proponendo una risposta ai quesiti
che io stesso ho posto mi
piacerebbe sottoporre ai lettori una
mia
personale
visione
dell'argomento libert.
Io ritengo che la Libert sia un
attributo
completamente
connaturato e necessario alla
condizione umana. Mi chiedo:
esisterebbe l'uomo se non nella sua
condizione libera? E la risposta a
cui arrivo sempre negativa, poich
se l'uomo non fosse libero non
avrebbe neanche la possibilit di

Opuscolo 21

Extras

interrogarsi sulla propria libert,


pertanto, non potendo pensare non
sarebbe nemmeno uomo. Quindi,
pi che una libert postulata come
quella di Kant, il quale vede la
libert come mezzo per giustificare
il discorso morale, io vedo una
libert come fattore costitutivo
dell'individuo. La mia risposta al
secondo
quesito

quindi,
inevitabilmente, la scelta di un
mondo libero, ma che non sia
necessariamente felice. Per quanto
riguarda la questione della
realizzazione della felicit mi
riallaccio a Dostoevskij: questa
realizzabile (per me) solo attraverso
l'impegnativa scelta del bene.

Opuscolo 22

A
proposito
volevo
citare
un'esemplificazione del carattere
individuale della realizzazione della
felicit
offerta dalla prof.sa
Kasatkina :
Sappiamo che si salver chi
percorrer la via stretta, non la
via larga. Ma le spiegazioni che
ho sentito per queste espressioni non
mi hanno mai soddisfatto, fino a che
non ho trovato la risposta nella
Leggenda [del grande inquisitore].
Ognuno deve andare a Cristo
seguendo la strada che fatta solo
per lui. La via larga mi pare quella
delle regole comuni, mentre la via
stretta quella che appartiene solo a
me come singolo. Nessuno pu fare

la mia strada, come io non posso fare


quella di un altro.
Questo pertanto il mio personale
punto di vista sulla questione, in
redazione saremmo ben contenti di
ricevere, anche attraverso il mio
contatto facebook personale, delle
risposte agli interrogativi posti, nella
speranza che anche i lettori elaborino
proprie idee sull'argomento, nella
speranza che anche voi costruiate i
vostri castelli per aria...

Mare
Al tuo travolgermi non resisto
volubile e grande,
vorrei ridarti labbraccio sentito,
una volta soltanto
mostrarti la forza volvente
a cui lascio lambire
il mio anno di secco.
Corre lanima del corpo
Scattante, il piede a stento
distingue arene di riva
da manciate dacqua viva
che mi sciolgono il passo
cedendo, ed ecco: ti appartengo
adesso nel silenzio
subacqueo dellimmenso.
Le lacrime effuse
dagli occhi, le essenze vitali
di gioie ineffabili
e rotti dolori nuoteranno
serene in eterno.
Accogli i ricordi segreti,
uniscili al cuore che fu
di un uomo vissuto lontano,
a un pugno di ceneri amate
da madri ridotte a una mano,
al pianto di un vecchio che crede
la morte uno scherzo villano,
ad amori finiti e infiniti, a voci
scagliate nel manto,
al ritorno inatteso di un figlio
che rese ad un padre il suo canto,
son gocce che rigano il viso
a ununica anima eterna
di cui il tuo grande infinito
le pene raccoglie e il sorriso.
Mi stendo su lacrime antiche
Che mai svaniranno, le giovani
Affiorano in punta su unonda,
le nostre e le mie.
Sar ancora sempre tuo, mare.

INCHIOSTRO

Vedevo nel mio placido ruscello


pace e immensa calma,
ma or che so che turba bello
delizie incerte damor va cercando
lalma.
Giacomo Bini

Canto di un viandante solitario


Dimmi, o Luna:
cosa sono?
Sconfinato cielo,
che al tuo interno
tien serbo
all' irrisposte
domande umane,
rispondimi.

Niente di ci
che ti chiesi,
torn da me
Andrea Anastasio
messaggiero.
Riecheggi
Non bisogna credere per sperare, verso l' ignoto,
la mia voce
bisogna credere per agire.
invano.
Alessandro Borin

Extras

Superba natura,
t' interess mai
a quello spiegar,
s sofferente
per causa tua, o
sofferente te per
i misfatti suoi,
la cagion d' esistere?
Mai ebbi udito
simil silenzio.
E immerso
in un' assordante
quiete,
rimasi intento a rimirar le stelle.
Alessandro Borin
Al fine di evitare qualsiasi equivoco,
ribadiamo che Inchiostro raccoglie
sempre e solo poesie, brevi racconti
o pensieri degli studenti della nostra
scuola. Per farci avere il vostro
materiale (non esitate a farlo) potete
inviarlo
allindirizzo email
morilo@virgilio.it o mettervi
direttamente in contatto con Lorenzo
Mori (5As).

Opuscolo 23

Extras

MI CHIAMO SAM
Sam Dawson un uomo sulla
quarantina, costretto a crescere da
solo una figlia, Lucy, dopo che la
madre li ha abbandonati. Questa
situazione gi di per s complicata
aggravata dal fatto che il padre
ritardato ed ha il quoziente
intellettivo
di
un
bambino.
Nonostante ci, luomo sembra in
grado di prendersi cura della figlia,
aiutato anche dalla vicina di casa,
Annie, e dai suoi amici, anchessi con
problemi mentali. La bambina
conduce una vita normale, cresce
serena e instaura con il padre un
rapporto
affettivo
profondo
nonostante lhandicap di Sam . Ma
questo periodo di relativa tranquillit
viene spezzato quando, durante la
festa per il settimo compleanno di
Lucy, la piccola viene sottratta da
parte degli assistenti sociali al padre,
ritenuto non idoneo alleducazione

IL CINEMANIACO di Edoardo Bellini


della figlia che ha ormai raggiunto
un livello intellettivo superiore al
suo. Alla disperata ricerca di un
avvocato, Sam trova, su consiglio
dei suoi amici, Rita Harrison, un
importante e famoso legale, che,
dopo le molte insistenze delluomo,
decide, pur con riluttanza, di
accettare lincarico gratis. Da questo
momento comincer una battaglia
legale durante la quale la donna
cercher di dimostrare che, sebbene
con i suoi grandi limiti, Sam pu
occuparsi della sua bambina. Il
constatare che con la sua semplicit
luomo riesce ad avere un legame
vero con Lucy porter Rita a
rivedere i rapporti con i propri
familiari: quello con il figlio, viziato
ma trascurato dai genitori, e quello
con il marito, che la tradisce
regolarmente. Alla fine sar proprio
lei, cos scettica allinizio, a

guadagnare di pi dallincontro con


Sam. La pellicola ci pone inoltre di
fronte ad un quesito di grande
importanza: un giudice deve stabile
laffidamento di un bambino in base
allamore che lo lega al genitore o in
base alle capacit di questultimo di
prendersi cura del figlio?
Mi chiamo Sam un film del
2001, diretto da Jessie Nelson ed
interpretato da Michelle Pfeiffer
(Rita) e da Sean Penn che si cala in
maniera perfetta nei panni di un
uomo con gravi problemi mentali.
Fra le tante idee fisse del
protagonista spicca senza dubbio
quella per i Beatles (non a caso la
bambina si chiama Lucy da Lucy
in the sky), che con le loro canzoni
ci accompagnano per tutta la durata
del film

Santa Sufficienza, protettrice degli studenti,


sia santificato il sabato sera,

vengano le vacanze di Pasqua,

sia fatta la verifica dei prof. sia allo scritto che all'orale.
Dacci oggi il nostro studio quotidiano,
migliora a noi i voti insufficienti

come noi li miglioriamo ai nostri cuginetti,


e non ci indurre in impegni pomeridiani,
ma liberaci dalle feste e dai festini.
Bona.

di Sanctae Romanae Ecclesiae


Cardinalem Caciotti Edoardo
Opuscolo 24

Extras

LA VOCE FUORI DAL COLON

ALLEGRI E AFFONDATI
Naufraga e naufragher sempre di
pi questa rubrica fondata
fondamentalmente sul nulla. Oggi
parliamo di crociere andate (a)
male e di feste carnevalesche.

Affogare in un biccher d'acqua


ormai un hobby in casa di alcune
societ turistiche. Tra un inchino su
uno scoglio e un fusibile da riparare,
nel giro di un mese andare in
crociera si rivelato una delle
vacanze alternative pi divertenti e
avventurose degli ultimi anni (altro
che isola dei famosi). In pi, con la
formula soddisfatti o rimborsati,
riavrete indietro i soldi impiegati
pi rimborso spese per i pescherecci

francesi usati per il ritorno. Utile e


dilettevole si mescolano. La parola
chiave di questa formula la
sorpresa. L'inconveniente pu
capitare in qualsiasi momento, tanto
, che nemmeno il personale a
bordo ne al corrente. Dunque,
conviene sempre tenersi pronti e
evitare figure imbarazzanti,con
particolare attenzione a chi ha
amanti e ai praticanti di sport
estremi. In fondo, le scialuppe di
salvataggio sono come le patate con
l'arrosto: sono sempre poche. In
qualsiasi caso stiate pur certi che
non verrete attaccati dai pirati,
siamo muniti di 5 mitragliatori
leggeri, 10 fucili d'assalto e due
mar parecchio nazionalisti.

Non vogliamo denigrare nessuna


compagnia marittima. Chi ha il mal di
mare si rechi sul ponte. Chi ha paura
del buio non stia in cabina di
pilotaggio.

Edoardo Caciotti (che stavolta non


in alcuna foto).

MEMENTOMORI
Religione, fede e dintorni

Se fai un passo verso Allah, Lui ne far due verso di te.


Dal Corano
Dio l'amico immaginario di tutti gli uomini, ognuno se lo immagina in modo diverso, tutti lo reputano poco
affidabile.
A. Karr
La fede certezza di cose che si sperano,
dimostrazione di cose che non si vedono.
Dalla Bibbia
Sicuramente mi emoziono di pi guardando una partita dove ci ho scommesso qualcosa. Allo stesso modo fa
l'umanit che, scommettendo sulla sua sorte, rende un poco pi interessante la sua vana esistenza.
Massimo Parisi

Opuscolo 25

Extras

Una signora, mentre tornava dal fare la


spesa trov un mucchio di soldi. Questi
soldi stavano dentro a una valigetta nera
abbandonata sul ciglio della strada, la
stessa strada che stava appunto
percorrendo la signora. Questa signora
ve la presento: da poco vedova e ha due
figli ormai grandi, che sono andati a
vivere per conto proprio. Dunque vive
sola, conduce una vita tranquilla,
dignitosa ma senza grandi stravolgimenti
. Insomma la signora, incontrata la
valigetta piena zeppa di banconote e
passato un primo momento di
incredulit, decise che intanto la valigetta
se la sarebbe portata a casa. I soldi nella
valigetta erano talmente tanti che la
signora dopo pochi minuti ebbe paura
persino di contarli. Decise che della
faccenda non avrebbe fatto parola a
nessuno, neppure ai figlioli. Da donna
assennata quale era, temeva che tutto
quel denaro avrebbe creato pi
problemi di quanti mai ne avesse potuti
risolvere: poi noto che a molti il
denaro d alla testa. Che farsene allora
di una tale somma? Con tutti questi
soldi potrei cambiare in meglio la vita
di moltissime persone bisognose, se ne
sente continuamente di gente con
problemi economici!. Pens subito.
La signora allora, nei giorni che
seguirono, si diede da fare per cercare
di capire chi a questo mondo avesse
pi bisogno del suo denaro, decisa pi
che mai a fare del bene. Lindomani,
camminando per strada, le capit di
passare accanto ad un barbone
accoccolato su una panchina. Alla
signora fece tanta compassione che
subito decise di correre a casa: a lui
che avrebbe dato ogni centesimo
contenuto in quella santa valigetta! Ma
andando verso casa si imbatte in un
ragazzo che cercava di guadagnare
qualche soldo lavando i vetri delle auto
ad un semaforo. Ripensandoci anche
questo povero ragazzo era bisognoso
daiuto. Proseguendo poi per la sua
strada la signora ud un vecchietto
lamentarsi della propria pensione da

Opuscolo 26

E MO'
CHE ME NE
FACCIO?

fame e un panettiere annunciare la


chiusura ormai prossima del suo
storico panificio. Insomma la signora
arrivata finalmente a casa era pi
indecisa e confusa che mai riguardo a
chi dare questi soldi. Per calmarsi si
adagi sul divano e prese il
telecomando, ma la tv nemmeno a
farlo apposta si accese sul telegiornale
della sera. Quel telegiornale fu per lei
un vero e proprio incubo: rivelatore di
disgrazie e quantaltro non face che
accrescere la sua personale lista dei
bisognosi. Un terremoto che lasciava
in mezzo di strada migliaia di persone
e una scuola a Napoli che cadeva a
pezzi. Lo Stato in crisi era bisognoso di
soldi, cos come i tassisti e i camionisti
che scioperavano. Poi cera Moratti
che doveva assicurarsi rinforzi a
centrocampo per la campagna acquisti
invernale. La lista avrebbe potuto
continuare ancora, ancora ed ancora,
ma la signora ormai si stava
tormentando anche troppo. Voleva
trovare una soluzione che lavrebbe
soddisfatta anche in futuro, senza farla
pentire. Una scelta sbagliata lavrebbe
condannata ad un grande rimorso.
Dalla sua lista dei bisognosi per

non riusciva a scartare quasi nessuno


perch tutti le sembravano molti
disperati e bisognosi anche il povero
Moratti. La signora allora rimand la
decisione al mattino seguente, mise da
una parte la valigetta e si coric. Ma
anche la mattina seguente non venne
presa da lei decisione alcuna. Cos il
pomeriggio ed anche la sera. La
signora, in quei giorni, per non volgere
la mente a quella difficile scelta cerc
di tenersi il pi occupata possibile e
continu a rimandare la faccenda ad
un futuro prossimo. Passarono i giorni,
le settimane, i mesi e la valigetta stava
sempre al solito posto senza essere mai
toccata. Poi un giorno, circa un anno
dopo linizio di questa storia, la signora
decise che la questione doveva essere
risolta. And allaeroporto e vol per
la Svezia portando con se la valigetta e
il suo contenuto. L cambi tutti i suoi
soldi in corone svedesi, per poi
tornarsene subito indietro il giorno
stesso. Arrivata a casa pos la valigetta
dove laveva lasciata la prima volta,
ma questa volta fu come se si togliesse
un peso: delle sue corone svedesi
nessuno se ne sarebbe fatto nulla.

Care lettrici, cari lettori, tutte le storie hanno un


significato nascosto, anche le pi insensate, le
pi strane e complesse, hanno alla fine, un
significato chiaro, sicuro e spiegabile. Magari
esso sfugge ad una prima lettura, magari
intrecciato con due sole, precise parole a cui
non si era fatto caso, magari si riflette in
un'allusione, un concetto o un'espressione
particolare, ma prima o poi, sia che si debba
leggere e rileggere due, tre o mille volte,
l'intento dell'autore viene chiarito.
Bene, questa storia diversa dalle altre. Io
preferisco lasciare una libera interpretazione al
lettore, che si diverta, che pianga, che si
rispecchi e si senta raccontato in un
personaggio, in una frase, un pensiero, o
nell'intera storia. In questo racconto non trover
mai un solo significato, non due, non mille, ne
trover tanti quanti saranno quelli che con lui (o
con lei) avranno condiviso l'esperienza della
lettura, il doppio, il triplo, il quadruplo, di
quante sono le parole che lo compongono.
Spero che il mio messaggio sia arrivato
chiaramente, in ogni caso, buona lettura a tutti.
"Perch mi chiami ora piccola
stellina? Su vai a letto da brava".
La sua voce come miele caldo
colp
profondamente
la
principessa, che rimase l con le
manine in grembo e il visino
imbronciato a guardare la grande
sagoma del suo interlocutore
notturno.
"Vuoi che ti prenda su un
ginocchio?" le disse sorridendo
bonario.
La bambina annu con vigore.
"Cos' che ti spaventa mia
piccina? Lo sai che non mi
muovo di qui, eppure riesci
ancora ad aver paura? Dimmi,
fammi capire cosa pensi e cosa
guardi con quei grandi occhi
imperlati di lacrime. No, perch
piangi? Ti ho forse spaventato
campanellino?".
La bambina non disse niente, si
limit a stringere la folta barba
nera dell'uomo e ad affondare la
testa nel suo petto caldo e largo.
Le lacrime le cadevano copiose

Extras
STORIA
DI UNA
PRINCIPESSA

dagli occhi e inzuppavano i baffi


e la barba del gigante. La sagoma
candida
della
bambina
contrastava nettamente con le
ombre che le giravano intorno. I
loro giri sempre pi stretti. La
loro morsa sempre pi forte.
"Ho paura signore".
"Coraggio piccola, andiamo a
dormire..".
L'uomo si alz ed era alto, e
molto! Cingeva i fianchi della
bambina con le sue grosse mani e
sembrava volerla tenere separata
dal mondo e attirarla a s con il
solo palmo massiccio. La
stringeva con forza.
Luna per la prima volta da
quando era in quello strano
palazzo, smise di piangere e le
ombre che sempre la seguivano
sembravano essere sparite, come
sciolte dal calore che il gigante
emanava nonostante le catene e
la fredda condanna, e si guard
intorno..
Vide grandi sale e immensi

giardini, scale che si inseguivano


e incrociavano in intricati
disegni, porte intarsiate che
pendevano come tanti pipistrelli
dal soffitto ricurvo e lampadari
bellissimi e cristallini. Tende e
quadri e mobilio e statue
incavate nelle fresche nicchie
assumevano una connotazione
diversa.. tutto era pi.. normale,
niente era pi terribile e orrendo
e quasi le sembrava di non
essersi mossa dalla bottega del
padre.
"Gi, pap" pensava. Ed un'unica
lacrima le percorse il viso
lucente, e brill, nella vastit
della casa.
Poi
Buio
li
avvolse
e
scomparvero nel suo mantello di
tenebra, stretti l'una all'altro.
Tommaso Breschi

Opuscolo 27

Extras

L'ANGOLO OTTUSO

di Marco Evi

Cosa fanno i venti quando hanno la tosse??? Prendono lo...


SCIROCCO!!!
Come si salutano due pistole??? A... SALVE!!!
Perch durante una partita di calcio una squadra entra con
le maglie, i pantaloncini e i calzettoni tagliati a met???
Perch indossano le nuove... DIVISE!!!

La rubrica Crucilivi a cura di Margherita Masi


Opuscolo 28

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