Corriere del Ticino
MERCOLED 16 GIUGNO 2010
Sotto la lente
Il peso politico
delle grandi citt
va rivalutato
Dopo 14 anni,Ginevra ritrova
un sindaco donna con Sandrine Salerno
Eletta nel 2007 nellesecutivo
cittadino, dal 1. giugno scorso
Sandrine Salerno il nuovo sin-
daco della citt lemanica. Giova-
ne e dinamica, dirige limportan-
te Dipartimento delle finanze e
dellalloggio. Riconosciuta mili-
tante della causa femminile, lo
scorso anno ha suscitato un vi-
vo dibattito con la sua scelta di
restare lontana dallesecutivo
per cinque mesi per il congedo
maternit. Per il suo mandato di
sindaco ha le idee chiare: riven-
dicare maggior peso politico per
la citt sul Cantone e la Confe-
derazione, riavvicinare lammi-
nistrazione ai cittadini e rivalu-
tare il ruolo della Ginevra inter-
nazionale.
DI DAVIDE VIGNATI
LINTERVISTA
) Di nuovo una donna sindaco di Gi-
nevra dopo ben quattordici anni... I
ginevrini sono poco sensibili alle can-
didature femminili?
Effettivamente fa riflettere che
nelle ultime legislature non vi sia-
no pi state donne elette. Ma spet-
ta ai partiti promuovere le candi-
dature femminili. Solo nel 2007,
con la mia elezione, le donne so-
no finalmente tornate ad essere
rappresentate nellesecutivo cit-
tadino. Tradizionalmente, a Gi-
nevra, sono soprattutto lelettora-
to socialista e quello dei Verdi ad
essere pi sensibili alle candida-
ture femminili. molto importan-
te che le donne siano presenti ne-
gli esecutivi, e non solo per una
questione simbolica e di pari op-
portunit, ma anche e soprattut-
to perch le donne portano sensi-
bilit diverse, percorsi di vita dif-
ferenti con problematiche diffe-
renti e ci arricchisce non poco il
dibattito politico.
Lei ha fama dessere una socialista
militante tutta dun pezzo. Come in-
terpreter il suo nuovo ruolo di sinda-
co a capo dun esecutivo collegiale
che lha eletta?
Sapr essere federatrice, sono
consapevole che il ruolo di sinda-
co quello di portare la voce del-
lintero collegio. Ancor pi in un
anno elettorale come quello che
Ginevra sappresta ad affrontare.
A differenza degli esecutivi comu-
nali dove il sindaco eletto diret-
tamente con un chiaro mandato
popolare, da noi, proprio perch
il primo cittadino o la prima cit-
tadina scelto dai propri pari, de-
ve rappresentare tutte le forze po-
litiche e incarnare limmagine del-
la citt. Naturalmente ognuno
portatore delle proprie idee e del
suo modo di fare politica. Rimar-
r dunque me stessa, ma porter
attenzione alla collegialit come
ho sempre fatto.
Il peso acquisito da Ginevra ha reso
vieppi conflittuali e difficili le rela-
zioni tra citt e Cantone, ancor pi og-
gi con le attuali maggioranze politi-
che contrapposte, con la citt a sini-
stra e il Cantone a destra. La crescen-
te sovrapposizione tra comune e Can-
tone un modello ancora attuale per
Ginevra?
Il problema esiste, ma non direi
che si tratta di una peculiarit gi-
nevrina. Tanto in Svizzera quanto
nel resto dEuropa il peso delle
citt in continua crescita. Al lo-
ro sviluppo urbano e demografi-
co saccompagna una crescente
necessit di partecipare alle de-
cisioni per la gestione delle risor-
se, tanto a livello cantonale che
federale. Sempre pi le citt si
consultano, cominciano ad ave-
re gruppi di pressione, difendo-
no posizioni a volte in rivalit con
quelle dei Cantoni o di Berna. E
questo perch le citt sono chia-
mate ad assumersi un numero
crescente di compiti senza aver-
ne i mezzi e il mandato politico.
E sempre pi la Confederazione
scarica sui Cantoni un numero
crescente di mandati e questi a lo-
ro volta li demandano ai Comuni
e alle citt. normale dunque che
queste cerchino di organizzarsi e
rivendichino un maggiore peso
politico. Non credo sia dunque
solo un problema ginevrino, le fri-
zioni tra citt e Cantoni sono sem-
pre pi dattualit in tutta la Sviz-
zera, penso ad esempio a Zurigo o
a Berna.
Dopo le regioni transfrontaliere e le
regioni intercantonali, in Romandia
ora si parla sempre pi anche di fu-
sioni cantonali, tanto per larco giu-
rassiano quanto per le rive lemaniche.
La questione non nuova. Gi
otto anni fa siamo stati chiamati
a votare su una fusione tra Gine-
vra e Vaud. La continuit del tes-
Sempre pi Berna de-
manda ai Cantoni un
numero crescente di
mandati, che a loro
volta ricadono sulle
citt e i grandi Comuni
suto urbano tra i due poli cittadi-
ni una realt consolidata, e le
problematiche comuni da gesti-
re sempre pi interconnesse. E
nei prossimi anni le agglomera-
zioni continueranno ad accresce-
re il loro peso, in termini demo-
grafici, di problematiche sociali,
di trasporti e di immigrazione. E
naturalmente non si parla solo
dellasse Ginevra-Losanna. Lag-
glomerazione valdo-franco-gine-
vrina una realt altrettanto in-
terconnessa e articolata, che pesa
sempre pi sulle politiche canto-
nali. Una riflessione in questo sen-
so simpone, tanto a livello can-
tonale che federale. Penso ad
esempio alla possibilit di studia-
re dei concordati intercomunali, a
partire dallambito fiscale. Sem-
pre pi la politica fiscale che ri-
guarda i Cantoni emana dalla
Confederazione, con un impatto
crescente su Comuni e citt, che
per non vengono consultati. Per-
sonalmente credo che nel nostro
sistema federale il ruolo delle cit-
t e dei grandi Comuni debba es-
sere ripensato. Dovremmo poter
partecipare a molte pi consulta-
zioni relative ai progetti legislati-
vi, a partire appunto da quelli fi-
scali.
Ginevra deve gran parte del suo be-
nessere alla piazza finanziaria, tanto
quanto Zurigo e Lugano. Questa crisi
ha pi che mai evidenziato la dipen-
denza fiscale di questi poli dal setto-
re finanziario. Una fragilit sistemica
senza alternative?
La piazza finanziaria ginevrina
negli anni passati ha registrato ri-
sultati straordinari ed ha contri-
buito non poco a risanare le fi-
nanze cittadine e cantonali. E pa-
radossalmente la crisi sembra
consolidare questi primati. Di-
versi hedge funds londinesi e
parigini hanno ad esempio pre-
ferito stabilirsi a Ginevra per sfug-
gire alle turbolenze dei rispettivi
Paesi. Da noi limposta comuna-
le sulle imprese pagata per i due
PRIMO PIANO
riguarda la sicurezza, credo che
il discorso vada allargato. A Gi-
COMBATTIVA nevra come in altre citt svizze-
Di origine re, da anni la gente non vive pi in
francese, dal un ambiente rassicurante, teme
2007 la per la sicurezza del lavoro, del-
39.enne lalloggio, per limmigrazione. C
Sandrine un sentimento diffuso dinsicu-
Salerno dirige rezza dovuto allevoluzione stes-
il Dipartimento sa della nostra societ che non si
delle finanze spiega solo con singoli episodi di
e dellalloggio criminalit. Il quartiere dei Pa-
della citt quis spesso additato come un
di Ginevra e ghetto violento, ma simile a tan-
dal primo ti altri quartieri sorti attorno ad
giugno di una grande stazione, come si pos-
questanno sono trovare in molte altre citt
pure svizzere ed europee. E se andia-
sindaco della mo ad analizzare le scelte politi-
citt lemanica. che dei cittadini di questo quar-
tiere nelle ultime elezioni canto-
terzi dalla finanza e dalle banche, nali, vediamo che i Paquis han-
quota che nel 2009 ammontava no votato a sinistra, non MCG.
a 149 milioni di franchi. Anche se Tutte le risposte del MCG sulla si-
per il prossimo anno ci attendia- curezza non sono state valutate
mo una flessione per leffetto ri- credibili dallelettorato.
tardato della crisi sul gettito fisca- Non ritiene comunque che la Sinistra
le, il contributo della finanza re- avrebbe forse potuto profilarsi meglio
ster sempre determinante. Ma sul tema sicurezza per lasciare meno
chiaro che il problema della di- spazio ad una destra populista?
pendenza fiscale si pone, e non Credo che sul dossier della sicu-
solo per una questione di sosteni- rezza la Sinistra abbia commesso
bilit a lungo termine, ma anche degli errori di comunicazione pur
per un fatto etico e morale. per- avendo condotto delle politiche
lomeno discutibile il fatto che le adeguate. Il PS a Ginevra e in par-
collettivit pubbliche dipendano ticolare Laurent Moutinot non
sempre pi per le loro prestazio- hanno forse sviluppato un discor-
ni di servizi da settori finanziari so abbastanza dettagliato di fron-
spesso totalmente opachi e per te al proprio elettorato. Ma sia
di pi responsabili della stessa chiaro, noi crediamo che questo
crisi finanziaria. una riflessio- tema sia spesso enfatizzato e pre-
ne che a margine di questa crisi testuoso, e che la prima e vera pre-
e della vicenda UBS le autorit occupazione dei cittadini sia quel-
delle tre principali piazze finan- la dellimpiego, dellalloggio e del-
ziarie elvetiche devono fare, co- la sanit, piuttosto che la paura di
me pure necessario appronta- essere aggrediti per strada.
re sul medio e lungo termine stra- Le modalit dellarresto di Hannibal
tegie di diversificazione fiscale. Gheddafi e la contestazione dellal-
Disoccupazione, frontalierato e crimi- largamento della sede dellOMC sono
nalit sono i temi su cui il Movimento stati spunto per un dibattito sulla pre-
cittadino ginevrino ha costruito il pro- sunta inadeguatezza della citt e del
prio successo elettorale. Quanto vi di Cantone alla dimensione internazio-
demagogico e quanto invece Ginevra nale di Ginevra.
ha effettivamente sofferto limpatto di Credo sia sempre possibile mi-
Schengen e della libera circolazione? gliorare lattenzione e la sensibili-
Sicuramente lapertura delle t dellamministrazione e delle
frontiere ha contribuito a gene- forze di sicurezza per la dimen-
rare nella popolazione un diffu- sione internazionale della citt. Si
so senso di insicurezza, in segui- pu sempre migliorare. Sul caso
to accentuatosi con la crisi finan- Gheddafi, la trasmissione alla
ziaria a partire dal 2008. Il fatto di stampa delle foto segnaletiche di
essere una citt di frontiera rende Hannibal sicuramente stato un
il fenomeno ancor pi percepi- atto inqualificabile, che per va
bile: con laumento della popola- ricondotto allazione dun singo-
zione che si muove anche i con- lo. Per quanto riguarda lOMC, il
fronti tra i diversi gruppi della so-
ciet aumentano. Ma sappiamo
bene che la crisi e la disoccupa-
zione hanno unincidenza mag- Le tre principali piazze
giore sui lavoratori stranieri ri- finanziarie elvetiche
spetto alla manodopera indige- devono approntare
na, e che il legame tra libera circo- sul medio e lungo ter-
lazione ed aumento della disoc- mine strategie di di-
cupazione demagogico e smen-
tito dalle statistiche. Per quanto versificazione fiscale
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problema sta nel fatto che per la
gente questa organizzazione in-
carna le politiche neoliberali,
dunque lo sviluppo della sua sede
osteggiato pi per ragioni ideo-
logiche che urbanistiche. Le au-
torit per hanno sempre difeso
il progetto. Ma al di l dei due
esempi citati, in generale devo
ammettere che a livello politico
vi sono pochissimi contatti tra la
citt e la Ginevra internazionale.
Sia a livello di esecutivo, sia di le-
gislativo, per anni i nostri politici
hanno semplicemente ignorato
la Ginevra internazionale, non
parlando una parola dinglese e
privi di addentellati con le agenzie
onusiane. Le cose stanno cam-
biando, anche se lentamente. Ser-
ve una maggior presa di coscien-
za, magari anche attraverso la
creazione di una piattaforma che
consenta di mettere in contatto
questi due mondi affinch gli uni
sappiano cosa fanno gli altri. Ed
quello che cercher di mettere
in pratica. Lo stesso lavoro deve
essere fatto a livello svizzero, an-
che a Berna spesso si ignora il pe-
so e le necessit della Ginevra in-
ternazionale.
Le cose non sono un po migliorate con
Micheline Calmy-Rey in Governo?
Certamente, ma Calmy-Rey pre-
sto o tardi lascer il suo posto e
senza unaltra o un altro rappre-
sentante ginevrino in Governo,
facilmente si torner alloblio pre-
cedente.
Lo status internazionale di Ginevra
a rischio?
Direi che sotto pressione, la
competizione forte, molte altre
citt europee corteggiano le orga-
nizzazioni che vi risiedono. Ad
esempio Bonn, Vienna o lAja, so-
lo per citarne alcune. Queste cit-
t sono pronte ad offrire infra-
strutture, finanziamenti, accordi
per lesenzione fiscale dei diplo-
matici e molte altre facilitazioni
ancora. Il pericolo reale e le con-
seguenze per Ginevra sarebbero
pesanti. Basti pensare ad esem-
pio che lOMC conta 1.200 colla-
boratori, le Nazioni Unite oltre 8
mila e via dicendo.
Una priorit tra tutte per il suo manda-
to?
Il dialogo con la popolazione,
basato sullincontro e la prossi-
mit degli eletti con i cittadini. At-
traverso questo dialogo vorrei an-
che migliorare la chiarezza e la
trasparenza sulle prestazioni pub-
bliche, mostrando alla popolazio-
ne dove vanno i loro soldi, valo-
rizzando il legame tra imposte pa-
gate e servizi forniti. Mi piacereb-
be che tra un anno i cittadini si
sentissero un po pi parte attiva
nella gestione della loro citt. C
tutto un lavoro di comunicazione
da fare.