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Questo corso di analisi tecnica di base non intende essere una replica delle informazioni che si
possono trovare con facilit nei sempre pi numerosi libri di analisi tecnica in circolazione. Io credo
che le tecniche di lettura dell'andamento di un mercato o di un valore finanziario sono cos tante che
solo la personale esperienza pu portare a privilegiare quelle che, pi delle altre, si addicono a uno
specifico temperamento e a uno specifico modo di porsi nei confronti del rischio. E questa sensibilit
non pu essere acquisita con la semplice lettura di un lavoro altrui ma deve necessariamente
passare attraverso un processo di crescita fondato sull esperienza e, spesso, sofferenza personale.
L'obbiettivo di questo corso dunque quello di esporre gli elementi fondamentali di una materia, di
per se non semplice, nel modo pi elementare possibile al fine di affascinare anche l'investitore
neofita che spesso non si sente in grado di affrontare testi che reputa non alla propria portata.
Prendete questo corso come un potenziale punto di partenza verso l'approfondimento di tematiche
tanto interessanti quanto utili ai fini di performance reddituali soddisfacenti e fate tesoro di ci che
leggete perch l'unica via per il successo Borsa l'accresimento giornaliero della nostra cultura
finanziaria.
INTRODUZIONE
Esistono diversi modi di operare nel mercato azionario.
1. Col fiuto
2. Sulla base di letture di giornali e reports
3. Con l'aiuto di "dritte" e "soffiate"
4. Con tecniche e metodologie
Individuiamo il migliore attraverso un ragionamento per esclusione:
Esistono indubbiamente delle persone che riescono, con l'ausilio di un grosso intuito, a fare cose
eccezionali in Borsa. Il fiuto, tuttavia, qualcosa di innato, o lo si ha o non lo si ha.quindi , non
una tecnica che si pu apprendere.
Operare attraverso la lettura di giornali e report evidentemente una tecnica non produttiva in
quanto quando la notizia appare sulla stampa gi vecchia e superata e al massimo pu far rumore
ancora per un paio di giorni grazie all'intervento dei ritardatari. Qualche spunto maggiore lo offrono,
talvolta, i reports delle istituzioni finanziarie pi serie in quanto probabile che un buy di una grossa
banca d'affari provochi degli acquisti che altrimenti non si avrebbero ma bisogna considerare che
qualche volta i suggerimenti dei reports possono non essere del tutto obiettivi o possono essere
determinati forzatamente da situazioni contingenti.
Operare, infine, sulla base di dritte e soffiate, risulta evidentemente molto difficile in quanto quelle
vere, le possono dare solo gli insider, con gli effetti giuridici che la diffusione delle notizie
provocherebbe.
E' evidente allora, da questa breve analisi, che la tecnica costituisce l'unica arma di chi vuole
operare razionalmente per conseguire profitti costanti non soggetti all'erraticit dei mercati. Si
rinuncia a degli extra-profitti connessi talvolta a un atteggiamento disinvolto, ma si ha la quasi
certezza di non incorrere nelle catastrofi alle quali quello stesso atteggiamento prima o poi
inevitabilmente conduce. La tecnica, inoltre, non esclude necessariamente la possibilit di
beneficiare dei metodi pi empirici prima elencati. Semmai, costituisce uno strumento per sottoporli
a un vaglio di verosimiglianza.
In questo corso ci occuperemo, in particolare, di analisi tecnica, ma ci non esclude, ovviamente,
che nel fare trading non vengano prese in considerazione le altre teorie. La scelta della metodologia
da applicare connessa al profilo dell'investitore, dunque non si pu parlare di una metodologia
migliore in assoluto ma di quella migliore per le proprie esigenze d'investimento. In linea generale,
comunque, l'interazione fra analisi fondamentale e tecnica produce certamente risultati soddisfacenti
nel medio lungo periodo; la prima va utilizzata per individuare le societ con le migliori prospettive
di crescita o sottovalutate dal mercato e la seconda pu guidare il trader attraverso tecniche di
previsione e di individuazione di particolari tendenze di mercato o dei singoli valori mobiliari.
DIVERSE TEORIE A CONFRONTO
Diverse sono le tecniche ossia le metodologie che si possono applicare per studiare l'andamento dei
mercati e per cercare di prevedere come si muoveranno in futuro. Le tre scuole di pensiero principali
che si sono sviluppate sono:
L' analisi fondamentale
La random walk theory
L' analisi tecnica
I fondamentalisti sostengono che, nel lungo andare, i corsi azionari tendono a riflettere il reale
valore delle societ quotate; deducono quindi che, individuando realt attuali e potenzialit
patrimoniali ed economiche di queste societ attraverso un'attenta lettura dei loro bilanci, si possono
formulare valide previsioni sui futuri livelli di prezzo delle azioni con grande beneficio per una
corretta strategia di investimento. Questo tipo di analisi mirata a determinare il valore intrinseco di
societ quotate, che confrontato col valore di mercato permette di capire se un'azienda
sottovalutata rispetto ai prezzi espressi dal mercato, e quindi bisogna acquistare i suoi titoli, oppure
sopravvalutata , e quindi occorre venderli.
La random walk theory, basandosi sull'ipotesi di efficienza dei mercati, afferma che i prezzi in un
qualsiasi mercato finanziario oscillano in maniera irregolare attorno al valore intrinseco per via
dell'informativa che arriva sul mercato. Dato che le informazioni giungono imprevedibilmente agli
investitori, impossibile prevedere l'andamento futuro dei prezzi. Dunque la migliore strategia
quella di tipo "buy and hold" (compra e tieni) in contrasto con ogni tentativo di prevedere i
movimenti futuri del mercato.
L'analista tecnico,invece, non mira a conoscere il valore reale di un'azione bens quel valore che ad
essa attribuir, a breve, il mercato. Egli infatti convinto di poter rilevare, con l'ausilio di particolari
procedure, le speranze, le paure, gli umori, razionali e irrazionali, dei compratori e dei venditori
giungendo cos a sintetizzare e fotografare, a un dato istante, tutti quei fattori che normalmente
sono ritenuti ndine tificabili ma che, nondimeno, incidono in maniera preponderante sul processo di
formazione dei prezzi. Gli diventa pi facile, a questo punto, decidere quando comprare e quando
vendere e cosa comprare e cosa vendere in perfetta sintonia con la tendenza e le prospettive del
momento. Dunque l'analisi tecnica lo studio del comportamento del mercato, condotto attraverso
l'esame, non solo dal punto di vista grafico ma anche con l'utilizzo di opportuni indicatori, delle serie
storiche dei prezzi e dei volumi di scambio. A fondamento dell'analisi tecnica vi sono diverse teorie
che non hanno riscontri scientifici in senso stretto, ma che costituiscono presupposti fondamentali
per le successive analisi quantitative che si sono sviluppate negli ultimi decenni. I principali teorici
dell'analisi tecnica sono: Dow, Elliott, Gann e Fibonacci.
Il grafico lineare il tipo di grafico pi semplice che si costruisce unendo con una linea le varie
chiusure del titolo. I dati forniti sono ridotti all'essenziale: nulla viene detto della storia intra-day del
titolo, non possibile conoscere le escursioni minimo / massimo, non si conosce se la chiusura
avvenuta in prossimit dei massimi o sui minimi. Ci si pu riferire ad intervalli di tempo intra-day,
cos come a periodi giornalieri, settimanali o mensili; naturalmente, pi ampia la base di
riferimento, minore il dettaglio evidenziato dal grafico. Un elemento importante, inserito nella
parte inferiore del grafico in corrispondenza del prezzo, il volume:rappresenta l'ammontare totale
dei titoli scambiati nella giornata di contrattazione.
Il grafico a barre di gran lunga il pi utilizzato nel trading di borsa. Il grafico costituito da una
successione di barrette verticali, a ciascuna delle quali corrisponde una seduta di borsa. Per poterlo
costruire necessario avere di ogni titolo alcuni dati giornalieri: il prezzo di Apertura (Open), il
prezzo pi alto della seduta (High), il prezzo minimo (Low) ed infine quello di Chiusura (Close). La
lunghezza della barra indica l'escursione dei prezzi (minimo e massimo), mentre il segmento di
destra indica il prezzo di chiusura e il segmento di sinistra coincide col prezzo di apertura. Il Volume
rappresentato in fondo ai grafici con segmenti la cui altezza si misura raffrontandola con la relativa
scala laterale.
I dati necessari per disegnare un candlestick sono l'apertura, la chiusura, il minimo ed il massimo,
oltre che i volumi, naturalmente, anche se non sono fondamentali. Nel candlestick abbiamo una
figura chiamata "candle-line" formata da un corpo centrale detto "real-body" e da due appendici ad
esso collegate chiamate "shadows"(ombre), e rispettivamente "upper shadow" quella superiore e
"lower shadow" quella inferiore. Gli estremi della figura sono dati dal prezzo minimo e da quello
massimo, come nel grafico a barre, mentre il real-body viene dato dalla differenza tra il prezzo di
chiusura e quello di apertura: se la chiusura risulta essere superiore all'apertura, allora avremo un
rettangolo solitamente bianco (nel grafico proposto il rettangolo verde), mentre, viceversa, se la
chiusura risulta essere inferiore all'apertura, il real-body sar nero (nel grafico proposto rosso).
Il candlestick rappresenta quindi, oltre all'ampiezza del movimento del prezzo nell'arco della
giornata, anche il segno, cio l'intonazione rialzista o ribassista, e la forza del movimento stesso.
Quindi illustra molto bene la dinamica evolutiva dell'incontro tra la domanda e l'offerta nella
formazione del prezzo. Le tipologie di grafici sopra citate, sono quelle che comunemente vengono
fornite nei servizi collaterali offerti dai broker ndine italiani anche se esistono ulteriori tipologie di
grafici utilizzabili:
Il grafico punto e figura o point and figure: molto usato dagli operatori statunitensi,
contraddistinto dal fatto che generalmente esamina una sola variabile, il prezzo del titolo, a
prescindere quindi dalla dimensione temporale. Il grafico si costruisce mediante una combinazione di
circoli (O) e croci (X), che vanno a riempire i cosiddetti box; le X rappresentano convenzionalmente
un incremento delle quotazioni, mentre le O un decremento. Sar l'analista a dover decidere, sulla
base della propria esperienza e della variabilit della serie storica sottostante, quale sia la
percentuale di variazione rappresentata da ogni simbolo; in altre parole egli dovr definire
l'ampiezza di ciascun box. Inoltre dovr essere stabilita l'entit dell'inversione di tendenza, cio il
numero minimo di box che si ritiene indicativo per un cambiamento del trend di mercato.
Il grafico equivolume: La costruzione del grafico molto particolare: il dato del volume viene
spostato dalla base del grafico, dove normalmente si trova nei grafici a barre o lineari, per essere
incluso nella rappresentazione dei prezzi. A differenza del grafico a barre, ogni giornata
rappresentata da un rettangolo dove l'altezza rappresenta il range entro il quale le quotazioni si
sono mosse nella giornata in questione; la larghezza o, meglio, la base del rettangolo, rappresenta
l'entit del volume trattato durante la giornata. Di minor utilizzo sono i grafici Candle-volume, Three
Line Break, Renko, Kagi.
LA TEORIA DI DOW
Charles H. Dow il padre dell'analisi tecnica; il suo nome porta subito alla mente quell'indice della
borsa USA , il Dow-Jones, che il punto di riferimento di milioni di investitori nell'operativit
quotidiana sui mercati finanziari internazionali. Nel 1884 Dow ,socio con Edward Jones nella societ
Dow-Jones & C., introdusse un indice suddiviso in due parti: la prima formata da 12 titoli di societ
industriali e la seconda da 20 titoli di compagnie ferroviarie (Railways index).. Dow non ha scritto
nessun libro in merito all'analisi tecnica tuttavia ha reso note le sue idee in numerosi articoli apparsi
sul Wall Street Journal, e ripresi successivamente da William P. Hamilton e Robert Rhea, che li
riorganizzarono nella forma che attualmente conosciamo. Ancora oggi, a pi di un secolo di distanza,
questi testi, diventati poi una vera e propria teoria, rappresentano lo strumento alla base della
moderna disciplina dell'analisi tecnica.
La studio di Dow parte dall'osservazione che i prezzi dei titoli delle pi importanti societ tendevano
a salire o a scendere insieme e che le poche azioni che si muovevano in controtendenza rispetto ad
essi ritornavano a seguire l'andamento generale nell'arco di qualche giorno o al massimo di qualche
settimana. Nonostante alcuni titoli avessero maggiori ritardi rispetto agli altri, la direzione era
sostanzialmente la stessa. Dalla teoria di Dow si evincono 6 principi fondamentali:
Gli indici scontano tutto: qualsiasi fattore che incide sulla domanda e sull'offerta in un mercato
incorporato negli indici di borsa. In pratica il prezzo la sintesi di tutti quei fattori di tipo
fondamentale, politico, psicologico che ne hanno determinato l'andamento. Si scontano cos le
aspettative vere o false , fondate o immaginarie, proiezioni del passato, rumors ed altro, escludendo
ovviamente, tutto ci che non prevedibile come terremoti e calamit naturali.
Il mercato ha tre trend: primario, secondario e terziario che si differenziano per la durata. Il pi
importante il trend Primario o maggiore che ha un'estensione temporale solitamente superiore ad
un anno, mediamente dura 4 anni, e presenta un apprezzamento o un deprezzamento complessivo
maggiore del 20%. Un mercato primario Toro un ampio movimento verso l'alto calcolato su medie
di almeno 2 anni in cui ogni avanzamento del prezzo raggiunge un livello pi alto del rialzo
precedente ed in cui ogni reazione secondaria verso il basso si ferma ad un livello superiore a quello
della precedente flessione Per contro si definisce mercato primario Orso un lungo declino in cui ogni
massimo e minimo di un movimento secondario tocca un livello inferiore ai corrispondenti massimo
e minimo del secondario precedente. Il trend primario ha ,dunque, una tendenza ben definita ed
l'unico dei 3 movimenti che dovrebbe interessare l'investitore che vuole seguire il mercato secondo
un'ottica di lungo termine. I movimenti secondari, od intermedi, durano da 3 settimane a parecchi
mesi e rappresentano reazioni che accelerano o frenano il movimento di base primario. Infine vi
sono i movimenti giornalieri, o comunque di durata sempre inferiore alle 3 settimane, denominati
Trend Inferiori, o terziari. L'importanza di questi movimenti relativa, in quanto, a differenza dei
movimenti 'maggiore' o 'intermedio' potrebbero riflettere le strategie degli operatori pi importanti.
In altri termini, l'azione concertata di un gruppo di operatori aventi obiettivi comuni potrebbe
condizionare le fluttuazioni di breve. I movimenti primari e secondari,viceversa, rispecchiano le
aspettative di tutto il sistema economico, la suddivisione del movimento del mercato.
Il trend ha tre fasi: accumulazione, rialzo e distribuzione. Nella prima hanno luogo gli acquisti degli
investitori pi informati e si verifica quando il mercato ha scontato tutte le notizie negative. La
seconda la fase nella quale i trend followers (coloro che seguono il trend) aprono le proprie
posizioni, i prezzi cominciano a crescere per via delle notizie economiche positive. La terza fase ha
luogo quando le informazioni, sempre pi positive, giungono all'orecchio dei piccoli investitori che
entrano nel mercato generando una crescita esponenziale dei corsi. in questa fase dove gli
investitori pi informati disinvestono i titoli accumulati realizzando profitti.
Gli indici devono confermarsi. Ci sta a significare che tra l'indice industriale e l'indice ferroviario
sussiste uno stretto legame, nel senso che si muovono nella stessa direzione. Infatti impensabile
che l'industria possa crescere se non sostenuta dal settore dei trasporti. Dunque un trend rimane
in forza finch entrambi gli indici non forniscono la stessa indicazione. Il movimento dei due indici
deve,dunque, sempre essere analizzato contemporaneamente. Il primo indice serve ad individuare
la tendenza, il secondo a confermare le indicazioni di tendenza dell'indice industriale.
I volumi si devono espandere nella direzione del trend. In un trend al rialzo i volumi dovrebbero
aumentare quando i prezzi crescono e diminuire quando scendono. Viceversa accade quando il trend
ribassista. In un mercato Toro, infatti, il volume cresce quando i prezzi salgono e diminuisce
quando essi scendono; pi semplicemente diremo che "i volumi si espandono nella stessa direzione
del trend". In un mercato orientato al ribasso, viceversa, l'attivit aumenta quando i prezzi calano e
si riduce se essi recuperano. importante sottolineare che il volume solo uno strumento di
conferma o di negazione dell'andamento dei prezzi, in quanto segnali definitivi sulla tendenza del
mercato possono venire solo dallo studio dei movimenti di quest'ultimo.
Un trend rimane in atto fino a rottura definitiva, ossia finch non fornisce un chiaro segnale di
inversione di tendenza. Se, per esempio, in un mercato tendenzialmente al ribasso l'indice
industriale segnalasse il probabile inizio di una nuova fase rialzista, ma l'indice dei trasporti non
confermasse tale indicazione, il mercato dovrebbe senz'altro essere considerato ancora
ribassista.Non necessario che i due indici diano la conferma contestualmente, anche se in genere,
pi essa temporalmente contigua pi forte il movimento che segue.
La principale critica che si pu avanzare alla teoria di Dow, la mancata tempestivit dei suoi
segnali. Sia quelli di acquisto che di vendita trovano posto solo nella seconda fase di up/down trend,
con una perdita di circa il 25% dell'intero movimento Anche l'intera operativit degli strumenti
derivati preclusa all'analisi per il diverso orizzonte temporale ma soprattutto per l' assenza di ogni
considerazione dei prezzi intraday perch il breve termine non era preso in considerazione. Lo scopo
della Dow Theory non comunque quello di anticipare il trend, bens quello di rilevare mercati al
rialzo e al ribasso e soprattutto prendere parte ai pi importanti movimenti di mercato.Dalle
statistiche, pubblicate nel 1984 su Barron's, in occasione del centenario della nascita della teoria si
evince che, comunque, nel periodo 1920-1975 i segnali della teoria di Dow hanno colto il 68% dei
movimenti sull'indice industriale ed il 67% dello Standard & Poors 500.
L'utilit di individuare un trend legata al principio secondo il quale i prezzi tendono a mantenere la
direzione per un certo periodo di tempo. Pu, quindi, risultare vantaggioso intuire la tendenza ad
una fase iniziale di sviluppo.Il trend pu durare da pochi giorni ad alcuni anni. Come abbiamo visto
in precedenza, in linea con la teoria di Dow, i trends possono essere suddivisi in maggiori, secondari
e minori .Una tendenza primaria non dura mai meno di un anno mentre i movimenti secondari e
terziari durano rispettivamente, da alcune settimane a svariati mesi e da alcuni giorni a poche
settimane.
All'interno di un trend maggiore si sviluppano pi trend intermedi ed innumerevoli movimenti minori
aventi direzione opposta a quella del trend principale. Per individuare con maggior chiarezza
l'andamento dei prezzi vengono utilizzate le "trendlines" che si ottengono unendo con una retta pi
punti di minimo relativo in caso di movimento ascendente o pi punti di massimo relativo in caso di
movimento discendente.
In un mercato al rialzo la trendlines congiunge i valori minimi raggiunti nell'ambito dei movimenti
minori aventi direzione opposta al trend principale, mentre, in una tendenza al ribasso, essa
congiunge i massimi toccati durante reazioni al movimento principale.
Un grafico che viola o, come pi comunemente si dice, perfora la trendline segnala un esaurimento
del trend in atto. Pertanto, un trend si considera esaurito se il grafico scende sotto il livello della
trendline nel caso di movimento ascendente o sale sopra il livello della trendline nel caso di
movimento discendente.
Accanto alla trendline si indica spesso la "return line" disegnata a partire dal primo massimo relativo
dall'inizio del movimento rialzista o dal primo minimo relativo in un movimento ribassista. Quando la
return line risulta parallela alla trendline principale siamo di fronte ad una formazione detta "canale"
la cui logica interpretativa identica a quella delle trendlines.
Nella realt, le rotture di queste linee non avvengono in modo chiaro e preciso: infatti pu accadere
di assistere a falsi segnali. A questo scopo sono stati introdotti criteri atti ad evitare false indicazioni.
Il primo di questi , la percentuale di prezzo che determina la rottura. Sul mercato americano,ad
esempio, si considera decisiva una perforazione di almeno il 3% del prezzo ottenuta anche a pi
sedute. comunque difficile stabilire una regola sempre valida a causa delle diverse volatilit dei
titoli. Un'ulteriore criterio il tempo, per cui la rottura deve essere confermata in chiusura, cio
prendendo a riferimento l'ultimo prezzo della seduta, almeno nel giorno successivo. Questo doppio
criterio, quindi, tende a filtrare i falsi segnali abbinando la regola del 3% a quella di almeno due
giorni al di sotto o al di sopra della trendlines considerata.Ovviamente tali regole non valgono per
rotture di trendlines di lungo periodo che necessitano di ben altre conferme.
Un secondo parametro da considerare il volume di azioni trattate nel giorno di perforazione. Nel
caso di superamento della linea di tendenza un notevole volume condizione necessaria, mentre nel
caso di perforazione tale elemento pu anche venir meno. I Volumi, in Analisi Tecnica, sono
estremamente importanti per la valenza del movimento considerato: un rialzo o ribasso anche
vistoso, ma con volumi in diminuzione, da osservare con molto sospetto perch potrebbe essere
ottenuto in condizioni particolari, come ad esempio pi per la mancanza di compratori che per forza
dei venditori e viceversa.
Un ultimo criterio quello del ritorno delle quotazioni, dopo la rottura, a ridosso della linea di
tendenza, detto movimento di pullback. Tale evento costituisce un'importante conferma della
validit della perforazione e del trend in atto.
Pu accadere, tuttavia, che un'interruzione della linea di tendenza non rappresenti un'inversione dei
trend ma costituisca semplicemente un movimento di correzione della pendenza e non della sua
direzione.In conclusione bene sottolineare che, nonostante l'importanza di queste regole teoriche,
solo l'esperienza e l'intuito personale dell'analista permettono di distinguere tra le diverse linee di
tendenza quelle pi significative e tra diverse perforazioni quelle pi affidabili.
SUPPORTI E RESISTENZE
Nel grafico delle quotazioni di un valore finanziario si possono rilevare dei livelli di prezzo che
assumono una particolare importanza, perch in qualche maniera, ostacolano il proseguimento della
tendenza in corso: questi ostacoli prendono il nome di supporti e resistenze. In altri termini, il
supporto non altro che un livello che si oppone al proseguimento di un trend discendente ossia
quel livello di valori in corrispondenza del quale vi una concentrazione di domanda tale da impedire
la discesa dei prezzi. Visivamente, si pu osservare che il grafico arresta la sua discesa, tentenna,
rimbalza una o pi volte per poi invertire la rotta o proseguire definitivamente nella direzione
iniziale; in questo secondo caso, la violazione del supporto racchiude implicazioni fortemente
negative per il successivo andamento delle quotazioni, dal momento che le forze che si opponevano
all'ulteriore discesa vengono sconfitte. Ribaltando il concetto, la resistenza un livello di prezzo che
ostacola il proseguimento di un trend ascendente e quindi un livello di prezzi dove l'offerta
prevalente. In prossimit di una resistenza, il grafico arresta la sua ascesa, tentenna, rimbalza una o
pi volte all'ingi prima di ridefinire la direzione di marcia; cos come per il supporto, anche la
violazione di una resistenza implica delle conseguenze, questa volta positive, dovute alla sconfitta
delle forze che si opponevano all'ascesa dei prezzi.
Le linee di supporto e resistenza devono essere tracciate tra due o pi punti rappresentativi dei
massimi e dei minimi di reazione tra i pi significativi del periodo in esame. Questi livelli di prezzo
sono molto importanti per individuare dove un rialzo o un ribasso delle quotazioni incontrer un
ostacolo.La logica sottostante risiede nel fatto che gli scambi tendono a concentrarsi ai livelli di
prezzo in corrispondenza dei quali un gran numero di azioni passato di mano in un pi o meno
recente passato.Se nel corso del tempo in quell'area si verificano pi volte congestioni di prezzo,
magari prolungate nel tempo, maggiore sara' l'importanza in termini di supporto/resistenza e
maggiore sar la difficolt a superarli e a perforarli.
Solitamente quando una resistenza viene superata, tale livello di prezzo diventa un supporto e
viceversa quando cede un supporto si ha una nuova resistenza..Un punto di massimo che viene
superato, diventa un livello di supporto per i successivi down-trend, cos come un punto di minimo,
una volta perforato significativamente, diventa un livello di resistenza per gli eventuali rialzi della
linea dei prezzi. Il problema maggiore ed individuare una perforazione significativa; tale
significativit assume connotati per lo pi soggettivi e va interpretata da ogni analisti secondo la sua
esperienza e la sua tecnica operativa. I livelli di supporto/resistenza sono spesso generati anche da
effetti psicologici quali ad esempio i numeri tondi come 10,20,25,50,100,1000 ecc.. che generano un
normale livello di "appuntamento" di proposte di acquisto e vendite a causa dell'innata propensione
umana all'arrotondamento delle cifre numeriche.Si possono individuare diversi tipi di supporti e
resistenze, tutti con le stesse implicazioni appena viste. Un supporto o resistenza, si definisce
"statico" quando esso formato dall'unione di pi punti del grafico a mezzo di una linea orizzontale.
L'attributo statico sta a significare che i livelli di prezzo che si determinano non cambiano col tempo
ma rimangono costanti, quindi il supporto e la resistenza statici saranno rappresentati da linee
parallele all'asse delle ascisse (che scandisce il tempo) che individuano un costante livello di prezzo
sull'asse delle ordinate.
Diversi sono i supporti e le resistenze dinamiche che rappresentano linee oblique e quindi livelli di
supporto o di resistenza variabili al passare del tempo. Un supporto dinamico si pu disegnare
quando il grafico mostra minimi crescenti o decrescenti che cadono su una stessa linea obliqua
(trend line), mentre una resistenza dinamica la retta obliqua (trend line) toccata pi volte dai
massimi del grafico.
Bench supporti e resistenze svolgano un ruolo primario nell'esame dei grafici dei prezzi,
necessario puntualizzare che la loro corretta individuazione non sempre agevole a causa della
mancanza di punti realmente oggettivi che ne costituiscono la base. Persone diverse tendono a
tracciare trendlines su punti di svolta diversi, a costruire medie mobili con parametri diversi, a
individuare livelli statici di prezzo sulla base della propria esperienza e degli obiettivi temporali dei
propri investimenti.Tutto questo, pur non sminuendo la validit dei supporti e delle resistenze, ne
subordina la reale efficacia segnalatoria alla competenza dell'analista. E' possibile per, come per le
trendlines, considerare una serie di fattori per determinare la significativit di una linea di supporto o
di resistenza:
1. Il Volume: costituisce il primo e pi importante elemento di valutazione. Un grande numero di
acquirenti in una determinata area di supporto conferma la validit del segnale. Allo stesso modo,
un consistente quantitativo di azioni trattate in prossimit di una linea di resistenza un segnale di
conferma della stessa che pu essere formato in buona parte dalle vendite di chi in precedenza a
quei medesimi livelli aveva comprato e che ora vuole uscire dal mercato senza subire perdite.
2. Lo spazio intercorrente tra la linea di supporto e quella di resistenza il secondo criterio da
seguire. L'affidabilit e la validit delle due zone aumentano con l'aumentare della loro distanza, in
quanto il movimento perde di forza nel raggiungere la linea opposta a quella di partenza.
3. Un altro parametro costituito dal tempo: la lunghezza di una resistenza o di un supporto ne
determina spesso l'importanza. Se tali linee vengono testate pi volte la loro significativit aumenta
ancora.
4. Eventuali punti di minimo o massimo relativi raggiunti dalle quotazioni costituiscono, anche a
distanza d molto tempo un ottimo metodo per determinare livelli di supporto o resistenza
significativi, in quanto si tratta di livelli di prezzo in corrispondenza dei quali le forze di mercato
predominanti si sono rivelate sopraffatte.
possibile individuare i livelli di supporto e di resistenza anche utilizzando altre nozioni: gli angoli di
Gann, le Speed resistance lines, le percentuali di ritracciamento, come quelle di Fibonacci. Le
percentuali di rintracciamento sono una tecnica operativamente semplice per la quale i prezzi non si
muovono in maniera lineare ma a strappi. Come abbiamo visto in precedenza, solitamente durante
un trend rialzista si verificano diverse correzioni al ribasso (trend ribassisti di breve periodo) e
viceversa durante un movimento ribassista sono spesso visibili alcuni rimbalzi. Tali movimenti, che
hanno direzione opposta al trend principale, ripercorrono quest'ultimo secondo percentuali
predeterminate, dette ritracciamenti. Tra le percentuali di ritracciamento pi note, ci sono quelle
ricavate dalla sequenza numerica che ha preso il nome del famoso matematico del tredicesimo
secolo Fibonacci da Pisa. Attraverso una particolare sequenza numerica i cui numeri godono di
diverse propriet, vengono fornite le percentuali di ritracciamento 38,2%, 50% e 61,8% che servono
agli analisti tecnici per calcolare i principali livelli di resistenza e di supporto.
i rettangoli
i flag (bandiere)
a) I triangoli si formano con successive oscillazioni del grafico all'interno di due rette che delimitano
massimi e minimi convergenti. Si distinguono in tre tipi: simmetrici, ascendenti, discendenti.
Il triangolo pi semplice quello simmetrico caratterizzato dall'esistenza di due trendlines
convergenti, inclinate nella stessa misura ma in direzione opposta. In una percentuale altissima,
assume il significato di un momentaneo allentamento della tensione del trend principale, per poi far
riprendere al grafico la sua iniziale pendenza. Cos, se il grafico in uptrend entra nel triangolo dal
basso ne uscir probabilmente dal lato superiore e viceversa in un downtrend entrando dall'alto ne
uscir quasi certamente dal lato inferiore.
I triangoli ascendenti sono caratterizzati dall'esistenza di una retta di supporto ascendente e di una
di resistenza orizzontale, o quasi. Hanno carattere previsivo prevalentemente rialzista in quanto la
resistenza mostrata dal lato superiore sar tendenzialmente violata dalla dinamica dei supporti, posti
sempre pi in alto per la maggior forza dei compratori.
Il lato superiore funge da resistenza e respinge gli attacchi delle forze toro mentre il lato inferiore
funge da supporto assorbendo gli attacchi dei ribassisti. Lo sviluppo che ne segue un mercato
laterale (sideways) in equilibrio tra le forze in gioco, fin quando il grafico esce con forza (volumi) da
una parte della figura. Molto dipende, ovviamente, da quale lato della figura entrato il grafico. Se
questi entrato dal basso, probabilmente il rettangolo, che assume il ruolo di pausa del trend, vedr
uscire il grafico dal lato superiore e viceversa nel caso che il grafico entri dalla parte alta della figura.
Non mancano, per, i casi in cui il prolungamento della fase di congestione pu portare il rettangolo
ad incubare un movimento di inversione piuttosto che di continuazione (rettangolo reversal). Il
rettangolo impiega mediamente da 3 settimane a tre mesi per formarsi e lo sviluppo dei volumi
assume particolare importanza per poter confermare o meno la sua natura di pattern di
continuazione. Se, ad esempio, in un rettangolo formatosi in un uptrend i volumi di correzione al
ribasso risultino inferiori a quelli della fase impulsiva, quasi certamente il breakout sar in direzione
dell'uptrend.
c) La Flag o bandiera si forma, di solito dopo una forte espansione del trend sottostante, con uno
sviluppo temporaneo del grafico all'interno di un canale di forma rettangolare orientato in direzione
contraria a quella del trend principale. Rappresenta una, breve pausa del mercato e di solito
preceduta da un forte rialzo (o discesa), a volte quasi verticale (flagpole) sostenuto da importanti
volumi.
Siamo in presenza di un trend ascendente ben definito e la formazione della figura di inversione
ribassista semplicemente una delle pi note varianti grafiche dell'esaurimento del trend e del
relativo percorso di inversione nel quale la serie dei minimi e dei massimi comincia
progressivamente a perdere slancio. Il movimento rialzista porta le quotazioni a un primo massimo
relativo con volumi molto alti ,spalla sinistra, (punto A) seguito da una relativa reazione al ribasso
(punto B) che nulla fa presagire, su una possibile inversione di tendenza.Le forze rialziste forzano
ancora i prezzi che salgono velocemente formando un secondo top detto testa (punto C), ben pi
alto del primo, ma accompagnato da volumi pi bassi. Segue la reazione al ribasso dirigendosi verso
il minimo precedente ( punto D). Il trend sta perdendo forza, il massimo stato raggiunto pi per
forza inerziale che per convinzione ed i volumi testimoniano la possibile compromissione della
tendenza.
La Spalla Destra si forma con il terzo rimbalzo con volumi assai deboli che raggiunge, grosso modo
l'altezza della prima spalla. Il trend ascendente ha ormai perso forza e la reazione al ribasso,
superato la cosiddetta "linea del collo" (neckline) ossia la linea che congiunge i due minimi di
reazione, violenta con un aumento dei volumi. La successiva reazione al rialzo tende a recuperare
la neckline (pullback), ma fallisce il test e si dirige con esplosione di volumi verso il bottom del
grafico. La neckline che fungeva da supporto diventata cos resistenza. Specularmente al testa e
spalle, si pu parlare di testa e spalle rovesciato (head and shoulders bottom) quando l'analoga
figura si forma, all'inverso, al termine di una tendenza ribassista. Ha le caratteristiche speculari della
precedente figura ribassista e produce un forte segnale di inversione rialzista.E' costituita da tre
consecutivi ribassi, intervallati da due reazioni al rialzo. Si formano cos due spalle ribassiste tra un
profondo bottom identificato come testa. Il trend ribassista perdendo forza forma una prima spalla
sinistra con reazione; successivamente la pressione delle vendite disegna il bottom (testa) con
volumi pi bassi rispetto alla spalla sinistra ma nella successiva spalla destra, questi incominciano ad
aumentare. La figura del testa e spalle consente inoltre di calcolare degli obiettivi minimi di prezzo.
Infatti la distanza verticale tra la neckline e la testa, proiettata in basso (nel caso di head and
shoulders top) o in alto (nel caso di head and shoulders bottom), permette di individuare il target
price del movimento seguente.
b) La figura di 'doppio massimo' (double top) ricorda la forma della lettera "M" ed composta da
due massimi relativi separati da un movimento delle quotazioni verso il basso.
Il completamento del modello avviene con la rottura, da parte dei prezzi, della linea congiungente i
minimi di reazione. L'obiettivo di ribasso viene calcolato utilizzando l'altezza della figura, che viene
proiettata dal punto di rottura della linea. Infine anche in questa figura possibile lo sviluppo di un
'pull-back'. Il triplo minimo in fondo un triplo massimo rovesciato. Il punto pi importante
costituito dalla formazione dell'ultimo minimo il quale deve avvenire in un contesto di scambi
modesti, durante la prima fase e da consistenti aumenti dei volumi, dal giorno della rottura verso
l'alto, della linea tracciata sui massimi di reazione.
d) Le spikes, o formazioni a V, causa una repentina inversione del trend in atto, senza segnali
premonitori. Essi sono il risultato grafico di un dietro-front del trend, improvviso e repentino con alti
volumi, dunque molto difficile da prevedere in quanto si forma e si completa in pochissimo tempo. Il
V-Top abbastanza frequente ed appare in seguito ad una caduta quasi verticale dei prezzi. La
continuazione di tale movimento determina il raggiungimento di un livello in cui la pressione di
vendita all'apice, cui fa seguito una forte reazione speculare delle quotazioni nella direzione
opposta (classico esempio di importanti voci di borsa brutalmente smentite). Nella giornata in cui si
verificano, molto importante che si abbia un elevato volume di contrattazioni. Il V-top diventa
drammatico per l'operatore perch non gli d la possibilit di uscire in tempo dal mercato se non con
un notevole sacrificio. Il V-Bottom presenta, sostanzialmente, le stesse caratteristiche del V-Top
invertendo i termini del discorso.
Elemento determinante per il successo di una media mobile la scelta del dominio. In particolare
l'operatore ha l'obiettivo di determinare un dominio che gli permette di massimizzare i profitti.
Infatti in un grafico dove vengono sovrapposte una serie di prezzi e una Media Mobile, il segnale di
acquisto nasce quando la serie dei prezzi "buca" dal basso verso l'alto la sua MM mentre il segnale di
vendita scaturisce nel caso opposto. Se si considera un dominio ristretto, si ottiene una Media Mobile
molto sensibile alle variazioni della serie che dunque genera facilmente falsi segnali. Se, invece, il
numero delle osservazioni pi elevato si evidenziano le tendenze di medio-lungo periodo cosa che
evidenzia segnali operativi eccessivamente in ritardo Dunque il dominio di una MM dovr essere
determinato in base alla volatilit dei corsi cui la MM riferita.
L'utilizzo delle medie mobili per il trading conduce a due forme di sistemi operativi:
1. Sistema basato sull'interazione di una serie storica e di una media mobile
2. Sistema basato sull'interazione di due medie mobili.
1. La prima forma di operativit, consiste nella sovrapposizione di una serie storica dei prezzi con
una media mobile. Le indicazioni di trading che si deducono da questo confronto sono l'apertura
delle posizioni rialziste quando i prezzi tagliano dal basso verso l'alto la media mobile e l'apertura di
una posizione ribassista quando i prezzi tagliano la MM dall'alto verso il basso. Il limite maggiore di
questo sistema operativo, denominato cross-over tra prezzi e media mobile, consiste nella presenza,
ovvia, di "falsi segnali". Se cos non fosse, tutti, applicando il metodo, realizzerebbero profitti e ci in
Borsa impensabile. Per limitare questo difetto, visto che eliminarlo impossibile, si possono
utilizzare degli accorgimenti. Alcuni di questi consistono nell'adottare dei filtri che scremano i segnali
evidenziati dal sistema. Un dei filtri consiste nell'aspettare che la violazione della media mobile (MM)
da parte della serie venga confermata dal prezzo di chiusura; si evitano cos i falsi segnali che
scaturiscono dai massimi e minimi intraday.
2. Il secondo sistema operativo quello basato sull'interazione di due medie mobili. Tracciando una
MM con dominio ampio, per evidenziare le tendenze di fondo (media mobile lenta o "slow"), e una
MM con dominio pi contenuto e quindi pi reattiva alle variazioni della serie storica (media mobile
veloce o "fast"), si ottengono indicazioni di trading meno soggette a falsi segnali. Il segnale di
acquisto scatta quando la media mobile pi veloce si porta sopra quella pi lenta, mentre quello di
vendita quando la MM veloce taglia al ribasso quella lenta.
GLI INDICATORI BASATI SULLE MEDIE MOBILI
Dopo aver esaminato il funzionamento delle medie mobili occorre accennare ad indicatori che,
imperniati su di esse, ne rappresentano la naturale evoluzione .Prima per occorre dire che non
stato ancora individuato, e probabilmente non lo sar mai, l'indicatore perfetto. Ognuno, tra pregi e
difetti, permette di cogliere solo alcune caratteristiche di un andamento dei prezzi, e non sempre con
efficacia costante.Fra l'altro, accade spesso che indicatori diversi offrano segnali discordanti a fronte
di una medesima situazione: sta alla bravura dell'analista coglierne il significato di sintesi in
relazione anche ai segnali che provengono da altri tipi di analisi. Gli indicatori basati sulle medie
mobili maggiormente usati sono:
Buste
Pista ciclica
Bande di bollinger
Difference of Average (DOA)
Le medie mobili agiscono frequentemente come aree di supporto o di resistenza e, naturalmente,
maggiore l'ampiezza temporale della media, maggiore sar il suo significato sotto questo aspetto.
Un allargamento di questo principio di supporto e resistenza implica un tracciamento di linee
simmetriche chiamate buste, parallele ad una media mobile. Questa tecnica basata sul principio
che i prezzi azionari fluttuano intorno ad una data tendenza in movimenti ciclici di proporzioni
ragionevolmente simili. In altre parole, proprio come la media mobile funge da importante punto di
riferimento, analogamente servono determinate linee tracciate parallelamente alla media mobile. In
questo modo essa diventa il centro della tendenza , e la busta costituita dai punti di massimo e
minimo divergenti da quella tendenza. Essa viene calcolata utilizzando la formula:
Bandat = Ct (100 + n) / 100 dove n il valore percentuale di incremento decremento.
Non esiste una stretta regola che stabilisca l'esatta posizione per il tracciamento della busta in
quanto essa dipende dall'ampiezza temporale della media mobile utilizzata o dalla volatilit del
prezzo preso in considerazione.
Generalmente i segnali operativi si traggono dai punti d'intersezione della curva dei prezzi con le
bande degli indici. Le fluttuazioni del prezzo all'interno della zona compresa fra la media mobile e la
banda inferiore, confermano il trend negativo; viceversa in caso di fluttuazioni nella zona superiore.
Bisogna comunque utilizzare questo indicatore tenendo presente che quando vengono raggiunti la
banda inferiore o superiore della busta, c' una buona probabilit che si verifichi un'inversione del
trend. Occore in ogni caso attendere che il prezzo perfori anche la media mobile in quanto questo
indicatore soggetto a frequenti falsi segnali. In particolare nei periodi di spostamenti laterali
questo indicatore dimostra un palese vulnerabilit, vulnerabilit che essendo insita nella media
mobile inficia tutti gli indicatori basata su di essa.
2. Una rappresentazione orizzontale delle buste data dalla pista ciclica o trend deviation in quanto
si ottiene dalla differenza percentuale tra una quotazione e una sua media mobile. Misura in pratica
la differenza del prezzo dal suddetto indicatore.
Fatta uguale a zero la media mobile, la pista ciclica pu essere rappresentata graficamente come
una linea che oscilla a cavallo di un'asse orizzontale (la media mobile rivelando un rafforzamento
della tendenza, positivo o negativo, tanto maggiore quanto pi il suo andamento si allontana dalla
linea dello zero. Inoltre si possono individuare dei livelli storici di ipercomprato e ipervenduto ai quali
ci si pu riferire per valutare il grado di tensione della situazione corrente.
3. Un'ulteriore sviluppo delle buste ha portato alla creazione delle bande di bollinger. A differenza
dell'indicatore precedente, che presentava delle linee tracciate ad una distanza percentuale fissa
dalla media mobile, le bande di bollinger presentano delle linee poste al di sopra e al di sotto di una
media mobile relativa ai prezzi di chiusura , e costruite in base al valore assunto dalla deviazione
standard.